Amore zucchero e cannella.

di Swag_Bieber99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Può l’anima di una ragazza che si dona a tutti, donarsi a un'unica persona ? ***
Capitolo 2: *** You are nobody. ***
Capitolo 3: *** I hate you. ***
Capitolo 4: *** I'm a vampire. ***
Capitolo 5: *** Amore Zucchero e Cannella ***
Capitolo 6: *** Vuoi essere la mia ragazza ? ***
Capitolo 7: *** Sono nata per ucciderti. ***



Capitolo 1
*** Può l’anima di una ragazza che si dona a tutti, donarsi a un'unica persona ? ***


Infilo nuovamente l’intimo e mi fiondo sulle coperte rosse, come tutto in questa stanza.
Affondo il naso nel lenzuolo e inspiro, un’ondata di odori mi pervade. Tutti gli uomini con cui sono stata hanno lasciato il segno. L’ultimo, un uomo sulla quarantina, è davanti a me che si riveste.
Mi avvicino, e lo annuso. Il solito odore delle persone cattive, caffè. Scuro. Intenso.
Mi allontano. I soldi sono sul letto, li recupero velocemente e in un attimo sono nella tasca del mio Jeans. Con questi sono cinquecento euro in mezza giornata.
A volte però ci penso, al fatto di aver perso la mia dignità intendo.
Lo vedo andarsene, neanche una parola, niente.
Mi dispongo davanti allo specchio, preparandomi per il prossimo che verrà.
La porta si apre. Un ragazzo poco più grande di me, biondino, occhi rubati a un angelo perché di un colore troppo intenso di miele. Lo osservo dallo specchio, si passa la lingua sulle labbra e accenna un ciao. Mi giro.
Inspiro. Sta sudando. Mi aggiusto il reggiseno, che poi mi è inutile, ma ai maschi piace tanto spogliarle le donne prima di farle loro, almeno li rendo contenti.
Non voglio ancora sentire il suo odore, ma so già che è diverso dagli altri.
Mi siedo sul letto e afferrandolo per un passante del suo pantalone lo avvicino a me. La sua mente è completamente avvolta dal mio corpo.
<< Qual è il tuo nome ? >> Mi chiede con la voce che gli trema.
<< Alexandra, ma puoi chiamarmi Alex >> Gli dico sorridendo come se stessi parlando con il mio migliore amico.
Velocizzo i tempi, mi avvicino e gli sussurro qualcosa all’orecchio. Si fionda su di me, buttandomi sul letto. E’ delicato. Le sue mani corrono sul mio corpo facendomi un lieve solletico alquanto piacevole.
Sto facendo nuovamente l’amore con uno sconosciuto, ma è come se conoscessi questo ragazzo meglio di me stessa.
Appoggio le mani sulla sua schiena, graffiandola leggermente con le unghie. Con lui non devo fingere tutto naturale. Tutto viene da se.
Decido di scoprire il suo odore. Appoggio il mio naso sul suo collo, lasciando che lui riempia di baci caldi e umidi il mio.  La prima cosa che sento è sudore caldo, il suo profumo (sarà anche quello all’ultima moda, ma non mi piace) e poi, infine lo sento. E’ quasi indecifrabile. Inspiro nuovamente. Trovato. Zucchero. Odora di zucchero. Dolce, non è amaro come gli altri.
Mi blocco e lo guardo un po’ negli occhi e un po’ osservo i ciuffetti impregnati di sudore che gli si sono appiccicati sulla fronte.
<< Perché sei venuto da me, per ricevere un po’ di piacere ? >> Sposta lo sguardo e liberando dalla sua presa le mie mani, che lentamente si erano incrociate alle sue, e si sdraia accanto a me.
<< Tu, tu hai qualcosa che le altre non hanno >> Gli sorrido.
<< Che cosa può avere una sconosciuta, che vende il suo corpo più di qualsiasi altra ragazza normale ? >> Chiedo sorridendo. Solo per nascondere tutto quello che porto dentro.
<< Non sei una sconosciuta per me, frequentiamo lo stesso liceo. E diciamo che la cosa diversa che hai dalle altre non te la dirò mai, ma promettimi che ci rivedremo. >> Sorrido.
<< Io sono sempre qui >> Mi accarezza una guancia.
<< Io voglio conoscere Alexandra della vita vera, non questa. >> Gli faccio un occhiolino.
<< Ci sto >>Sorrido. << Ora rivestiti >>
Può l’anima di una ragazza che si dona a tutti, donarsi a un'unica persona ?



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Capitolo 2
*** You are nobody. ***


Sono a scuola e stranamente mi sento osservata, ma forse non è poi così tanto strano.
Cerco quel profumo ovunque, cerco i suoi occhi e i suoi capelli.
Mi rigiro verso l’armadietto e arrabbiandomi sbatto la mano tesa in un pugno contro l’armadietto che da quanto vecchio , non riesce più ad aprirsi.
<< Maledetto armadietto >> Impreco.
Sento una voce calda e quel profumo. Zucchero.
<< Posso darti una mano ? >> Gli sorrido dolcemente e timidamente , strano per una puttana.
<< Se ci riesci , ti sposo >> Mi fa l’occhiolino come per dire  “ Hey , mi dovrai sposare! “
Mi chiede di inserire la combinazione . Poi spinge delicatamente ( a differenza mia ) l’armadietto verso il muro e tac….. dovrò sposarlo.
<< Bhe , sai cosa dovrai fare >> Alzo gli occhi al celo e porto le braccia sui fianchi.
<< Ottimo profumo Alex.  Perché.. dico .. posso chiamarti Alex, vero ? >> Il suo sorriso si espande e il suo viso diventa rosso. Sorrido mentalmente. Io? Buon profumo? Se solo lui conoscesse il suo.
<< Si , ovvio. Solo se mi dici qual è il tuo nome, sai ieri non mi hai detto niente >> Mi sorride e mi sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio , delicatamente.
<< Justin Drew Anderson , ma chiamami Justin! >> Scoppio in una risata potente e il suo sguardo diventa titubante.
<< Hey , non cercare di sembrare come me!  >> Gli tiro uno schiaffo o carezza, ma diciamocelo era una carezza.
<<  Sono finite le lezioni , ti porto in un posticino speciale >> Mi prende la mano e qualcosa di esageratamente forte mi fa bruciare il petto .
Lo seguo fino alla sua macchina.
-
<< Allora ? Quanti anni hai ? >> Gli chiedo con un sorriso stampato in faccia.
<< Diciassette , un anno più grande di te >> Mi giro di scatto , occhi negli occhi. Di nuovo quella sensazione . << Sono curiosa di sapere come lo sai , ma deduco che questo e solo un minimo dettaglio >> Mi guarda e annuisce. Sono un po’ spaventata ma è ovvio che  semplicemente molto interessato a me.
Scendiamo dalla macchina e ci sediamo ad un bar vicino scuola.
<< Quindi fai il corso di fotografia ? >> Chiedo appoggiando la faccia sulla mano.
<< Si , da circa tre anni. Ma volevo farti una domanda.Per quale motivo tu fai … bhe quello che fai ? >> Chiede imbarazzato.
<< La puttana intendi ? Non credo che sia un fatto che ti riguardi ! >> Sorrido, ma continuo << Scherzo, i miei genitori si sono separati e hanno deciso di lasciarci da soli , me e mio fratello. >> Alzo lo sguardo e lo osservo. Guarda ogni mio minimo lineamento , innamorandosene ogni secondo di più.
<< Così  essendo minorenne  sono stata costretta a mandare mio fratello in un collegio che mi costa , poi devo pagarmi gli studi , l’affitto e tutto quello che riguarda la casa. Poi… >> Non mi lascia finire .
<< Non voglio che tu faccia quel “lavoro”per questi motivi. Vieni a lavorare da me, potrei darti molto di più. Ma esigo che tu non faccia più quello che fai >> Le sue parole avevano fatto scendere la mia dignità più di quanto fosse già scesa.Ero arrabbiata.
<< Senti signorino , non di certo perché me lo dici tu che sei nessuno, io smetterò di fare quello che mi permette di vivere. Ho anche sbagliato a raccontarti tutta questa storia.La vita è la mia e me la gestisco io , non uno sconosciuto. Da oggi fai finta che io sono una delle prostitute con cui andrai a letto.E basta. >> Afferro la giacca e faccio qualche passo verso casa . Un colpo di vento porta il suo odore da me e mi costringe a girarmi . Zucchero. Zucchero che mi invade.



 

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Capitolo 3
*** I hate you. ***


Justin.
<< Sei un fottuto coglione, lasciatelo dire! Cosa ti frega se fa quel lavoro? Tanto di guadagnato per noi di qui no? Devi portarmela, ora. >> Sussurro un leggero ‘mm’ di consenso e chiudo il telefono.
<< Hey, cosa ti ha detto amico ? >> James mi guarda sorridendo.
<< La vuole da lui, ora. E dice anche che il suo essere una poco di buono possa portarci vantaggi al rifugio. Ma non permetterei ma a qualcuno di sentire il suo dolce profumo, oltre me. >>
<< Devi portagliela lo stesso Justin, verrai ucciso ! >> Annuisco e accendo una sigaretta.
<< Certo che bella vita di merda la nostra, un senso più sviluppato degli altri. Una cosa normale per i cechi, ma per noi è diverso, noi dobbiamo vivere in un rifugio. Senza permettere a quelli come me, dall’olfatto più sviluppato del resto dei sensi, di sentire tutti i profumi della vita. Una merda. >>
<< Io sono costretto a vedere sempre le solite quattro mura e quello che c’è in questa città ormai lo conosco a memoria. A volte vorrei poter tornare indietro e non nascere. >>
<< Non dire cazzate, la cosa peggiore è che non sappiamo il motivo per il quale Silver pretende Alexandra in questa maniera. >>
<< Vorresti dirmi che non lo sai? Si dice che anche lei sia una di noi, ma che i suoi antenati siano riusciti a fuggire da quella prigione, ma io non ci credo. Non sarebbe sopravvissuta così senza la prima alimentazione. E sai cosa intendo. >>
<< Sì, allenamento ai sensi dai quattro ai diciotto mesi. Difficile da credere però >>
<< Adesso basta, smettiamo di incasinarci il cervello e cerchiamola. >>
<< Aguzzerò la vista >> James scoppia a ridere e di conseguenza anch’io.
Inspiro. Non è molto lontana, o forse si .
Cannella, l’ho capito solo ora. Il suo profumo è cannella.
Ma se non riuscirò a prenderla? La mia fine è segnata.
Se riesco a prenderla innamorandomi? La mia fine è segnata. Ma cosa penso? Io, innamorarmi di una comunissima persona? Mai succederà.
Devo semplicemente trovarla.
Inspiro. Cannella intensa invade il mio cuore e la mia mente. Mi giro di scatto. E’ lì che ci osserva. Mi avvicino.
<< Alex, ti prego scusami, è che non so cosa mi sia preso, volevo toglierti da quella situazione invece ti ho fatto sentire solo peggio, perdonami >> Il sopracciglio di Alex assume una forma stramba ma macabra.
<< Alexandra, non Alex. E poi non ci conosciamo più cosa dovrei perdonarti ? >> Esagerata. Esageratamente esagerata.  Si sta allontanando ma le sfioro un braccio. E’ caldo, morbido.
<< Alex, non fare come i bambini! >> Nulla. Si allontana. No merda, devo portarla al rifugio.
<< Permettimi di portarti in un posto. Solo per questa volta >> Si avvicina a me.
<< E per fare cosa? Umiliarmi con altre delle tue frasi ? >>
<< No, voglio farti conoscere un posto diverso dagli altri, arriveremo in un batter d’occhio solo se ti fidi di me . >> Siamo in fase di preparazione, e ci aumentano i poteri. Moriremmo sennò. Ecco perché devo portare Alex al riparo, sempre che sia una di noi.
<< Dai, aggrappati alla mia spalla e stringiti forte >> La sua presa è forte. Inizio a correre e in meno di un minuto siamo al rifugio. Una caserma enorme , con pochissime finestre immerse nel bosco. James e vicino a me.
Alex mi si avvicina, i miei occhi immersi nei suoi e labbra che si sfiorano appena.
<< Dove mi hai portato ? >> Nella sua voce c’è rabbia. Nella sua forza c’è qualcosa di diverso in quella di tutti gli altri.
<< Qui è, dove dovresti vivere >> Alex mi prende per la camicia , mi solleva e con tanta naturalezza mi scaraventa per terra , quasi ad un centimetro da un pilastro di ferro.
<< C cosa ho fatto ? Come si sono riuscita ? >> Alex osserva il suo corpo spaventato.
Si riavvicina piano.
<< Ti odio, ti odio , ti odio , ti odio. >> Inizia sussurrando per finire in un urlo proveniente dal profondo del suo cuore.
Non so nemmeno il perché , ma quelle parole fanno male al mio di cuore. Provo un senso di protezione per quella ragazza e quel profumo di Cannella mi uccide piano piano.
<< Calmati Alex, calmati >> Si avvicina un po’, per finire stretta tra le mie braccia , quasi in lacrime.

Alex.
Affondo il naso nella sua giacca. Inspiro . Zucchero , zucchero , zucchero.
Sono completamente avvolta nel suo profumo. Affonda il suo naso tra il mio collo e la mia spalla ed inspira.
Gli piace il mio profumo ,me n’ero quasi dimenticata. Sorriso , forse perché nella prima volta mi sento apprezzata da un uomo , non solo per le mie forme fisiche.
Mi siedo accanto a lui. Quella forza, perché ? Ma soprattutto , da dove ?
Inizio a tremare e Justin mi circonda le spalle con un braccio. Mi fa alzare ed entriamo in questo rifugio.
Ho paura.  
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Ragazze , ciaao :)
Questa è una delle mie tante storie che ho pubblicato qui ma che alla fine ho eliminato perchè non c'era nessuno ad incoraggiarmi.
Questa volta però ho deciso di fregarmene e continuare anche se non c'è quasi nessuno ad incoraggiarmi.
Quindi volevo chiedervi solo una cortesia , se siete iscritte  e vi capita di leggere questa storia , recensitela, qualsiasi cosa .. anche ' dopo aver letto ho vomitato ' o ' mi piace ' .
Mi renderebbe davvero felice, grazie in anticipo.
Nali.

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Capitolo 4
*** I'm a vampire. ***


Tremo. Una schiera di gente pallida ringhia contro di me. Avranno un’età compresa fra i diciotto e i venti anni. Justin mi stringe a se per poi spingermi dietro di lui e tra le braccia di James.
I loro occhi hanno cambiato colore, sono rossi e in cerca di qualcosa.
<< E’ Alexandra Forx, il grande padre si arrabbierebbe molto, lo sapete ... >> Tutto di un tratto ritornano a essere loro stessi. Justin torna indietro, poggia un braccio dietro la mia spalla e inizia a camminare.
Inspiro. Nessun odore, per ora.
Passo tra quella folla terrorizzata all’idea di un attacco improvviso da quelle creature che non so di quale mondo siano.
<< Non osservarli troppo, anche se so che potresti ucciderli come niente >> Nell’ultimo pezzo della frase la voce di Justin cala parecchio ma io riesco a sentirlo lo stesso. Ho sempre avuto un udito abbastanza buono.
<< Si certo, perché da piccola, mia nonna mi costringeva a eseguire strani esercizi che mi hanno diventare forte, ma non così, come prima intendo >> La voce di James entra tra la nostra conversazione.
<< Justin, si sta trasformando lo stesso, grazie a quegli esercizi, non è sola. >> Justin lo guarda fulminandolo con lo sguardo. Justin mi guarda. Vorrei solo capirci qualcosa.
<< Vieni, adesso entriamo e saprai tutto, ma tutto. >> Annuisco contenta di poter scoprire qualcosa. Contentezza che svanisce appena entro in quella stanza. Tutto è molto gotico, scrivania nera, poltrone nere con fodere rosse e ricami color oro. La grande sedia dietro la scrivania è girata di spalle alla porta ma appena entrati, pian piano, si gira. E’ pallidissimo, due grandi zanne gli toccano dolcemente le labbra, ma subito dopo spariscono, indossa un mantello nero e rosso di velluto. Fa sentire un forte calore solo a vederlo.
<< Alexandra Forx, James Boston, Justin Asha, accomodatevi >> La sua voce è calda e ipnotizzante. Sono la prima a sedersi su una delle poltrone, proprio difronte a quell’uomo.
<< Allora Alexandra, è arrivato il momento decisivo. Non hai mai pensato a come mai tu e la tua famiglia avevate un solo senso più sviluppato degli altri? Do la risposta alla tua domanda. Tutti i vampiri, alla nascita, hanno un solo senso più sviluppato degli altri. Solo con allenamento e conoscenza di quello che si è tutti gli altri, raggiungono il primo senso sviluppato. Ho sentito prima che tua nonna ti ha fatto fare degli esercizi “strani”, come li chiami tu. Grazie a quelli sei riuscita ad arrivare a questa età, ma è l’ora della vera trasformazione Alexandra, che tu sia pronta o no, dovrai diventare una di noi a tutti gli effetti. Un vampiro. >> La sua voce è tranquilla e amichevole, ma il mio stato d’animo non è cambiato da questo particolare. Tremo come non mai, sento qualcosa nel petto bruciare forte, troppo forte, la testa gira e la vista si sta offuscando. Non posso essere davvero un vampiro, o almeno, non ancora un vampiro. Cioè, sono una sottospecie di vampiro ma se non lo divento a tutti gli effetti, posso morire. La mia mente scorre troppo rapidamente. Tutto nella stanza sta per diventare nero, ma io continuo a far esplodere la mia mente.
La fortezza, l’olfatto, la mia bravura nel correre, l’udito abbastanza affine. Tutto tona ai conti. Ed io che pensavo che i vampiri potessero diventare tali con un morso sul collo, che stupida .
Mi sdraio sulla schiena sulla poltrona, sento le loro voci tre discutere o chiedermi qualcosa che non riesco a percepire, diventano sempre più confuse e tutto a un tratto la stanza diventa nera.
__
Apro gli occhi, Justin è accanto a me. Mi rigiro su quel letto fin troppo scomodo per una “ comunissima umana” .
<< Ciao Justin  >> Dico un po’ frastornata.
<< Ehi, Alex. >> La sua voce sembra dispiaciuta e carica d’amore. Infatti, poco dopo sento le sue labbra poggiarsi delicatamente sulla mia fronte, quasi con la paura di potermi distruggere.
<<  Ti voglio bene  >> Dico in un sussurro. Tossisco. Non posso resistere.
<< Cosa mi è successo ? >> Abbassa la testa. No. Non può essere già successo.
<< Ti rassicuro, non sei ancora un vampiro, devi completare solo un esercizio o… morirai. Si diventa vampiri anche nell’arco di un’ora se tutti gli esercizi sono completati, altrimenti il veleno presente sin dalla nascita nel nostro sangue distrugge noi stessi e non le nostre prede. >> Uccide noi stessi e non le nostre prede. Diventerò un mostro.
Scoppio in un pianto isterico. Preferirei essere distrutta dal mio stesso veleno. Ma poi mio fratello? Merda mio fratello.
<< Justin, ti ricordi mio fratello ? >> Annuisce e i suoi occhi si riempiono di lacrime.
<< Si Alex, si sa che i bambini sono iperattivi, ma non fanno esercizi per la vista e... mi dispiace Alex. Mi dispiace. >> Le lacrime scorrono sul viso arrivando fino al collo provocandomi un fastidio innaturale. Sì perché ormai la mia vita, io, sono innaturale. Sono un mostro.
<< Come avete capito che io ero una di voi ? >> Sorride. E mi asciuga una lacrima che sarebbe arrivata dritta al mio collo.
<< In realtà sono stato io a capire che in te c’era qualcosa di diverso dagli altri esseri umani e qualcosa di molto simile a noi. Avevo sviluppato un senso di protezione verso di te, allora ho scoperto che tu facevi quello che facevi. Solo dopo qualche mese sono riuscito a venire da te. Purtroppo ne avevo palato con il grande padre e voleva averti sotto il suo controllo in modo che tu non uccida nessuno. Non siamo una razza malvagia noi. Ci nutriamo di sangue animale, anche se non potrà mai saziarci come quello umano, intendiamoci. >> Lo sento parlare e mi ritorna in mente quando ero piccola e leggevo così tate storie sui vampiri che il mio più grande sogno era, diveltarlo. Ora che sta accadendo davvero mi sento morire. Non è come nei libri. Sapere che rimarrò in questo corpo, anche se avrò più di tremila anni. Sapere che vivrò per sempre, che vedrò tutte le persone umane a me care scomparire una alla volta, distrugge.
Mi sdraio di pancia in su.  Chiudo gli occhi e li riapro. Mi alzo dal letto.  E mi abbandono al mio tragico destino.
<< Quale sarebbe questo esercizio ? >> Chiedo sorridendo a James.




 

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Capitolo 5
*** Amore Zucchero e Cannella ***


Siamo in un posto buio. Esageratamente buio. Credo che sia anche chiuso.
<< Adesso, devi trovarmi, senza né udito né tatto. Con la vista. >> Annuisco. Quando voglio o apprendere bene.
Mi sforzo un po’. Niente. Ancora un po’. Ancora. Ancora e ancora.
<< Cosa c’è, non mi trovi ? >> Sento la sua voce. Non devo usare l’udito. Né il tatto.
<< In pochi secondi ti stritolerò, lo sai ? >> Accenno un sorriso che lui riesce a vedere perfettamente.
Mi sforzo.
Sento la sua presenza vicino a me. Voglio vedere i suoi occhi al buio. Cerco di concentrare tutti i miei poteri sulla vista e improvvisamente tutto diventa nitido. Distinguo le sagome e riesco a vedere Justin.
Decido di fingere un po’ per divertirsi.
<< Sai Alex, quando sono venuto a cercarti era solo perché mi era stato richiesto, ma quando ti ho visto per la prima volta, ho desiderato essere un umano. Volevo averti accanto.
 Poi abbiamo fatto l’amore e come per magia, il mio istinto vampiresco si è placato. Ho sentito di amarti sa subito.
E’ una sensazione che solo i vampiri possono avere. Adesso non posso più stare lontano da te
. >> Mentre sussurra minimamente queste parole, sento il battito del suo cuore accelerare e l’odore del sudore che scende sul collo.
Continuo a far finta di non vederlo, ma gli parlo. Dal profondo di me stessa so che quello che sto per dire è vero.
<< Non avevo mai provato questo genere di sentimenti, però poi sei arrivato tu. >> Mi avvicino a lui involontariamente e si scansa. Decido di andare dritta al punto.  In un gesto velocissimo gli piombo alle spalle e lo afferro per un braccio.
<< Poi ho sentito il tuo odore. >> Alla fine della mia frase, mi spinge al muro con leggerezza e mi blocca con le mani.
<< Anch’io ho sentito il tuo odore quando abbiamo fatto l’amore. >> Mi avvicino a lui e sfioro le sue labbra con una soffiata di alito ghiacciante.
Mi bacia. Il bacio più dolce che potessi ricevere.
<< So che mi rimane poco, come so che per trasformarmi del tutto ho bisogno del tuo sangue.
E alla fine, nella maggior parte dei casi, nessuno dei due si ricorderà dell’altro
. >> Mi accarezza il collo.
<< Però sono sicura che anche se non dovessi ricordarmi di te, finirei per amarti lo stesso. >> Sento le mie forze diminuire e il mio corpo accasciarsi. Justin dovrebbe sbrigarsi. Mi bacia invece.  Sento gli occhi chiudersi rapidamente poi la forza di Justin che prende il mio braccio e velocemente incide il suo e il mio con un’unghia.
 Il suo sangue adesso scorre nelle mie vene.
Mi sveglio. Riconosco le pareti dell’ospedale del rifugio. Mi sento in forma. Giro lo sguardo e riconosco Justin.
Non mi sono dimenticato di lui e a quanto pare lui non si è dimenticato di me.
<< Justin. Ti amo. >> Faccio uscire le uniche parole che sapevo, essere giuste.
<< Alex, ti ricordi di me. Ti amo anch’io. >> Nella sua voce sento un filo di emozione.
L’abbraccio forte.
<< Alex, dovrai sfamarti per sentirti ancora meglio. >> Mi sorride.
<< Portami, dove hanno portato te la prima volta. Ti prego >> Mi bacia la fronte e mi afferra per mano.
 << Facciamo una gara? Chi arriva prima lì sopra! >> Indico una montagna altissima sopra di noi.
<< Accetto. >> Inizio a correre. Riesco ad evitare tutto quello che mi passa davanti senza alcun problema. La mia velocità è molto superiore a quello di Justin.  Arrivo sulla montagna e dopo qualche secondo arriva lui.
<< Un neonato che supera un adulto, uhm >> Gli faccio il verso e mi abbraccia da dietro sorridendo.
<< Voglio sapere qual è il tuo potere speciale da vampira >> Mi giro.
<< Come posso saperlo ? >> Mi guarda.
<< Con il tempo ... >> Scoppio a ridere.
<< Ho sviluppato il dono della vista in meno di cinque minuti e diventata vampiro in meno di mezz’ora, vuoi davvero che io scopra il mio potere con il tempo ? >> Scuote la testa ridendo con me.
<< Provo un po’ di poteri sugli animali, e poi calmo la mia sete. >>
Il primo animale che incontro è una gazzella. La guardo fissa negli occhi. Inietto tutta la mia forza nel mio sguardo.
La gazzella cade per  terra contorcendosi dal dolore. Non posso sopportarlo.
Mi giro.
<< Ho scoperto il mio potere >> Urlo a Justin che è poco lontano da me.
<< Sei, magica. >> Dice come se fosse curioso di scoprirmi.
<< Ho quasi ucciso quella gazzella solo guardandola negli occhi. Potrei farlo con chiunque. >> Justin mi guarda sbigottito.
<< Prova a farla rialzare e a farla stare meglio. >> Faccio quello che dice Justin. La gazzella sta per correre .
<< guardala negli occhi e dilli quello che deve fare.  >>Annuisco.
Guardo la gazzella negli occhi con la stessa potenza di prima, ma senza la voglia di fargli male.
<< Shh, se fai la buona e ti accasci non ti farò del male. Ma se invece scappi… >> La gazzella si accascia per terra, e in quel momento una soffiata di vento fa arrivare l’odore del suo sangue sotto le mie narici.
Salto su di lei spezzandole il collo e mi sfamo.
 
_
 
<< Questo posto è il più bello del mondo. >> Mi giro a guardarlo.
<< E’ davvero bellissimo. >> Sento le braccia di Justin stringermi a se.
<< Alex…? >> Sussurra al mio orecchio.  << Dimmi >>
<< Qual è il mio odore ? >> Sorrido.
<< Zucchero. >> Gli do un bacio a stampo e poi continuo. << Il mio ? >>
<< Cannella. >> Mi bacia a sua volta.
<< Vuol dire che il nostro è un Amore Zucchero e Cannella >> Lo bacio intensamente per poi finire in un vortice intenso di passione, noi.
 

 

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Capitolo 6
*** Vuoi essere la mia ragazza ? ***


<< Alex >> Sento che Justin mi chiama.
<< Dimmi Justin >> Gli sorrido. Afferra la mia mano velocemente e in un attimo mi ritrovo sospesa nel vuoto.
Avverto un leggero fastidio che mi porta a girarmi. Il sole.
<< Alex, tu…. non brilli. >>  Osservo la mia mano e la sua. Nessuno dei due brilla alla luce del sole e a nessuno dei due provoca così fastidio.
Mi catapulto su una roccia a più di sei metri sopra di me e mi ci siedo sopra.
<< Justin, perché non brilliamo alla luce del sole? >> Chiedo un po’ preoccupata.
<< Alex, io sono il figlio del grande padre, possiedo la maggior parte dei poteri che un vampiro possa avere e grazie al suo sangue resisto al sole più di molti altri… ma tu …non riesco a capire. >> Abbasso lo sguardo e rendo la situazione meno critica.
<< Devo essere stata un’aliena nella mia vita passata >> per poi affrontare la vera realtà << Mentre in questa sono solo un essere incomprensibile che da un giorno all’altro si è ritrovato a dover diventare un vampiro. >> Justin mi abbraccia. Non sento il suo battito.
Una lacrima sta scendendo piano. Vorrei poter vivere con Justin per sempre.
<< Alex, tu starai con me per sempre, vero ? >> Come sei mi avesse letto nel pensiero sento il respiro di Justin affannarsi. << Cioè, non farai niente che comprometta il tuo essere vampiro. Morirei al sol pensiero. >> I suoi occhi sono lucidi e rossi.
Lo bacio senza pensare a cosa sono a cosa farò. Infondo non devo morire domani, devo solo vivere per sempre.
Affondo la mia faccia nel suo collo e ne sento tutto il suo odore “ Allora il nostro è un Amore Zucchero e Cannella “ le sue parole mi rimbombano nella testa e torno sulle sue labbra facendole toccare con le mie leggermente.  Lo stringo forte a me.
-
Io e Justin siamo capitati, o forse Justin aveva già programmato tutto, nello stesso corso di Matematica.
Gli invio un fogliettino con scritto: “ Dopo, chissà quanti anni, di matematica sei ancora in difficolta?" J ”
Subito dopo arriva la risposta: “ Per te farei ancora altri mille anni di matematica ”. Arrossisco leggermente, o forse è ancora una sensazione da umana che c’è in me.
<< Ford, venga alla lavagna invece di scrivere bigliettini. >> Impreco chissà quale dio, non ho capito niente di tutta la lezione. Mi alzo e lentamente trattenendo il fiato mi dirigo alla lavagna. Devo ancora gestire la sete.  Punto gli occhi su Justin che fa segno di girarmi. Un piccolo brivido mi percorre la schiena e come per magia e come se sapessi fare quell’esercizio da millenni.
La campanella suona appena finisco l’esercizio e subito mi dirigo accanto a Justin che intreccia la sua mano con la mia porgendomi con l’altra la mia cartella.
<< Sei stato tu, non è vero ? >> Sorride maliziosamente.
<< Può essere. >> E scoppia a ridere. Quando la sua risata arriva alle mie orecchie e come sei, il mio cuore improvvisamente riprendesse a battere. Forte.
<< Ti amo Justin, davvero. >> Sussurro.
Sento gli sguardi attenti di troppi ragazzi e ragazze su di me. La presenza di Justin accanto a me li incuriosisce.
<< Justin, non riesco più a trattenere il fiato. >> Dico diventando quasi rossa in faccia.
<< Tranquilla. >> Facciamo pochi passi e con altri pochi passi ci ritroviamo fuori scuola.
<< Poi sono io quella magica? Giusto ? >> Mi sorride e appoggiando il suo braccio attorno alla mia spalla ci incamminiamo verso la sua macchina.
<< Ho una sorpresa per te piccola >> Dice chiudendo lo sportello dopo essere entrato in macchina.
<< Sono pronta >>
 
Non ero mai stata così felice in tutta la mia vita, io e Justin, soli.
<< Adesso chiudi gli occhi, anche se non servirà a nulla >> Dice in tono sarcastico.
Lo seguo, entriamo in una casa che profuma di noi, zucchero e cannella.
Apro gli occhi. E’ una casa piccola in chissà quale posto sperduto.
<< Potresti spiegarmi ? >> Chiedo tuffandomi su un divano dell’ingresso. Justin mi segue a ruota.
<< E’ la nostra casa Alex >> Mi guardo intorno per interi minuti sentendo l’ansia di Justin salire fin troppo.
<< Alex, vuoi essere la mia ragazza ? >> Mi giro di scatto.
<< Io? Vivere con te per tutta la vita, qui ? >> Justin abbassa la testa e fa per alzarsi.
<< Sì, lo voglio. >> Lo tiro a me e lo bacio.

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Capitolo 7
*** Sono nata per ucciderti. ***


Apro gli occhi. Sono tutta bagnata e alcune ciocche di capelli sono attaccate alla mia fronte.
Sono nata per lottare contro Justin, il Justin che amo.
Lo guardo e lo scuoto un po’.
<< Alex, cosa c’è ? >> Ho gli occhi rossi e le guance bagnate dalle lacrime.
Justin si tira su e si avvicina a me.
<< Io, io ho sognato che sono nata per ucciderti Justin >> Mi sorride.
<< E’ solo un sogno Alex, dai torna a riposare. >> Lo guardo.
<< No Justin, è tutto vero … me l’ha detto Kira. >> Sospiro << Credo sia uno importante >>.
Lo sguardo di Justin si fa preoccupato. Si alza ed esce da casa.
Sono ancora con le lacrime agli occhi. Mi guardo allo specchio. Indosso un pantalone stretto nero e una maglia di lana lunga dietro e molto più corto davanti. Raccolgo i capelli in un tuppè abbastanza alto e mi dirigo in cucina.
Vado per cercare una bustina di te, ma subito penso che dovrò dire addio a tutto quello che di più buono c’era nel cibo degli umani.
Mi siedo incrociando le gambe su una vecchia poltrona difronte la finestra. Osservo l’enorme collina.
Una battaglia. Justin.
Prendo il cellulare e lo chiamo.
<< Justin, cosa succede ? >> Sento la sua voce tremolante.
<< Tra pochi minuti arrivo da te >> Annuisco e chiudo.
Mi dirigo nella camera e nell’attesa di Justin rifaccio il letto.
<< Alex >> Sobbalzo dallo spavento.
<< Justin >> Si tiene a distanza.
<< Ti prego Alex, ora voglio che tu mi ascolti bene, molto bene >> Annuisco e mi siedo sul grande lettone.
<< Quando io nacqui, fui un grande errore perché due vampiri non possono creare altri, se non trasformandoli.  Da sempre i miei genitori sapevano che qualcuno sarebbe diventato un vampiro solo per distruggermi, e quel qualcuno sei tu, Alex >> I suoi occhi sono pieni di dolore. Io non gli farei mai del male. A costo di tornare umana provando il più grande dei dolori.
<< Justin, non ti farei mai del male. >> Dico sfiorandogli un braccio, che sento ritrarsi sotto il mio tocco.
<< Alex, so che tu non lo faresti mai, ma arriverà un giorno in cui tu non penserai più al fatto che io sia il Justin che tu ami, e avrai in mente il solo intento di uccidermi . >>.
<< Non accadrà, Justin, te lo promett
o. >> Mi guarda.
Mi avvicino a lui e lo stringo forte a me per poi baciarlo. Non si ritrae .
<< Io ti amo sul serio Justin, e niente e nessuno, tanto meno me stessa potrà mai farti del male. >>
<< Alex, un giorno succederà. >> Lo zittisco.
<< Vivremo per sempre, insieme. Basta pensare che quel giorno arrivi molto, molto tardi. >>
Annuisce e mi sorride.
<< Ti amo anch’io, Alex. E mi fido cecamente. >> Una lacrima scende sul mio viso bagnando la sua maglia.
-
Siamo nella stessa aula. Io e Justin ci sorridiamo appena e a volte leggo nei suoi occhi la sua paura verso di me. Quando vorrei non essere nata in questo mondo. La campanella suona e mi dirigo fuori.
<< Hey, cosa fai scappi? Non invertiamo i ruoli >> Dice Justin prendendomi la mano dolcemente. Quella battuta mi provoca un dolore insopportabile. Lo spingo dentro lo sgabuzzino e chiudo la porta in pochi secondi. E’ buio lì dentro.
Justin è attaccato alla parete ed io sono completamente attaccata a lui.
Mi avvicino al suo orecchio.
<< Non guardarmi degli occhi ora, dirò queste cose con troppa potenza >> Annuisce ed io rimanendo attaccata al suo orecchio continuo a sussurrare.
<< Senti Justin, voglio che tu sappia che mai e poi mai io potrei farti del male. Ritornerei un’umana a costo di non ucciderti. E sai perché? Perché io ti amo Justin. Davvero. >> Do un piccolo morso umido sul lobo del suo orecchio, giusto per far risvegliare l’uomo che è in lui.
<< Ritorneresti umana ? >> Sobbalza.
<< Si Justin. >> Scuote la testa.
<< Alex… >> Il tono della sua voce è preoccupato.
<< Dimmi Justin >> Dico afferrandogli la mano.
<< Sono nato per uccidere chiunque voglia ritornare umano. >> Mi allontano un po’. Ha capito che ho paura. Mi prende e mi mette con le spalle al muro. Si avvicina al mio orecchio.
<< Senti Alex, voglio che tu sappia che mai e poi mai io potrei farti del male. A costo di tradire mio padre. E sai perché? Perché ti amo Alex. Davvero. >> Lo bacio dolcemente per poi abbracciarlo più forte che posso. 

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