I will change. Just for you.

di _Giulietta88_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Tears. ***
Capitolo 2: *** 2. In the arms of his father. ***
Capitolo 3: *** 3. You're back again. ***
Capitolo 4: *** 4- Afraid of you. ***
Capitolo 5: *** 5. The comfort of a friend. ***
Capitolo 6: *** 6. You're a stranger. ***
Capitolo 7: *** 7. A special Monday. ***



Capitolo 1
*** 1. Tears. ***


1. Tears.

 

Chiudi gli occhi e riaprili

lentamente. Tutto ti

sembrerà meno

peggio.

 

« Buongiorno signorina. Desidera? »

« Sono Ellie, la ragazza che aveva preso un appuntamento per i due tatuaggi.. »

« Oh, certamente! Cosa vuoi che ti disegni? E in quale parte del corpo? »

« Vorrei il segno dell'infinito sulla caviglia destra, nella parte esterna e la scritta 'I will change. Just for you.' nel braccio destro, nella parte interna. »

 

Tutto era cominciato in quel modo, con degli stupidi tatuaggio. Dalla prima media veniva presa in giro perché era sfigata e ora, al terzo anno della School of Arts di Londra, aveva decisa di cambiare. Proprio così.

Durante le precedenti vacanze estive aveva supplicato, nel vero senso della parola, i suoi genitori per mandarla a Doncaster, la cittadina dei nonni, per respirare una nuova aria. E così aveva preso quella geniale idea. Sarebbe cambiata e quando sarebbe ritornata a Londra e avrebbe messo i piedi a scuola il gruppetto dei 'popolari' avrebbe detto “cazzo”. Ovviamente si riferiva ai cinque bulli, che dai tempi delle medie, la torturavano con violenze fisiche, ma sopratutto psicologiche. Louis Tomlison, Harry Styles, Niall Horan, Liam Payne e Zayn Malik si sarebbero zittiti, per sempre, e non avrebbero più urlato nei corridoi della scuola 'sfigata', 'poveretta' o 'bruttona'.

Così, prendendo armi e bagagli, era andata a Doncaster ed era stata lì tre mesi, per lavorare a tutto ciò che desiderava da tempo: essere bella.

Prima di tutto aveva preso consulto con uno psicologo, con cui si era sfogata in tutti quegli anni, a cui aveva fatto vedere i lividi e i graffi che Mr. Payne le aveva procurato in persona, che successivamente erano guariti ma che le avevano lasciato una cicatrice all'altezza della spalla destra e poi era andata da un dietologo.

Lei era sempre stata ciocciottela, coi capelli boccolosi e castani, gli occhiali e con una passione sconfinata per la lettura e la recitazione.. Le ultime due le erano rimaste intatte, ma fisicamente aveva cambiato tutto. Ma non per lei, proprio così, ma per tutta quella gente lì fuori che da anni la trattava come una sfigatella da cui copiare per il compito di chimica, ma non come una ragazza o un'amica.

Adesso era irriconoscibile, la pancia era piatta, il seno le era cresciuto, era diventata più alta, aveva tinto di biondo i capelli e sopracciglia, li aveva anche tagliati sopra le spalle, aveva messo le lenti a contatto e fatto i tatuaggi. Le uniche persone che avevano visto tutto questo erano i genitori e i nonni. La mamma, quando l'aveva vista, era scoppiata a piangere gridandole 'cosa hai fatto?!' e dicendole che era diventata anoressica.

Eppure quel sogno di Ellie era leggermente sfumato quando la sua migliora amica Elis gli aveva fatto notare che non sarebbe cambiato nulla, perché quel carattere timido, sensibile e terribilmente fragile sarebbe rimasto, bionda o non, con lo psicologo o meno..

 

 

Ore 7:30, Casa Green.

Il corpo di Ellie era schiacciato contro l'enorme coperta e gli occhi erano semichiusi. Si era svegliata col rumore della pioggia e adesso stava morendo di sonno. Era tornata da Doncaster solo la sera prima e non aveva chiuso occhio, pensando proprio a quella mattina. Sarebbe cominciata la scuola. E le erano iniziati a venire i rimorsi, pensando che magari i terribili 5 avrebbero cominciato a torturarla di nuovo, anche se era dimagrita e cambiata fisicamente.

All'improvviso la sveglia suonò, facendola strisciare fuori le coperte rabbrividendo. Era solo Settembre ma a Londra il tempo era orribile, così come il suo umore. Scacciò via la sensazione che le prese all'altezza dello stomaco e le lacrime che le traboccarono dagli occhi. Entrò dentro la doccia e si lasciò trasportare dall'acqua calda, cercando di rimediare al mal di testa che aveva, ma che comunque non le passò.

Indossò l'intimo e afferrò i primi due capi dell'armadio che le sembrarono buoni: un paio di jeans e una maglietta a mezze maniche abbastanza larga da far vedere comunque il suo fisico secco come un chiodo o come diceva sua madre, anoressico.

Mise un po' di mascara, la matita nera e del burro di cacao per rimediare alle labbra screpolate. Afferrò la tracolla bianca e l'ombrello, scendendo al piano di sotto dove c'erano i suoi genitori e le sue pesti: Ashley e Ben, di 6 anni, che quel giorno avrebbero cominciato le elementari.

« Ellie, fermati! Fai subito colazione, se no papà non ti accompagna in macchina e non passa a prendere neanche Elis. »

La ragazza sbuffò sonoramente, sedendosi e afferrando un pezzo di pane e nutella, che si tenne in bocca per più di 5 minuti. Il cibo non le andava, in quel periodo. Fece finta di inghiottire, ma invece sputò tutto di nascosto nel tovaglioso, mettendolo velocemente nella tracolla. Lo avrebbe buttato dopo.

La madre non se ne accorse, così Ellie poté salire tranquillamente in auto, mandando un messaggio ad Elis.

« Salve signor Green! »

Il padre di Ellie le sorrise, dicendole di poterlo chiamare John, visto che ormai si conoscevano da tantissimi anni.

Ellie e Elis erano cresciute insieme. Di due caratteri opposti, ma a tratti terribilmente simili. Elis era stata l'unica ad urlare a Tomlison di smetterla di chiamarla verginella e di ridergli in faccia (anche se lui non aveva smesso), di dare uno schiaffo a Styles quando aveva fatto sanguinare Ellie nonostante lei stessa fu sbattuta al muro dal riccio, di dire a Niall come diavolo faceva parte di quel gruppo, beccandosi il suo silenzio snervante.

Ed Ellie era stata l'unica a supportare Elis quando i suoi genitori divorziarono, quando vide scappare di casa suo fratello, a starle tutti i pomeriggi accanto per farla studiare.

Ed erano anni che la ragazza supplicava Elis di non denunciare i cinque bulli, perché sarebbe finita peggio. Ed Elis aveva accettato a malincuore, solo perché sapeva che la sua migliore amica non avrebbe perso tempo a sparire da quella città, se lei avesse parlato.

Quando arrivarono davanti scuola Ellie sentì che quel poco d'acqua che aveva bevuto a colazione le risalisse in gola, ma sentì la sua mano stringersi a quella dell'amica.

Insieme fecero una corsa per raggiungere lo stabile e salire al primo piano, in segreteria, per prendere l'orario dei corsi.

« Quest'anno ho intenzione di ritornare a sfottere alla Green.. Non sapete come mi diverto, con lei! » Rise Liam, battendo il cinque con Harry.

Quelle parole arrivarono dritte alle orecchie di Ellie, a cui si riempirono gli occhi di lacrime. Non aveva mai avuto il coraggio di rispondere, abbassava solo la testa piangendo.

« Guardate la bionda.. è nuova? Ancora non è passata dal mio letto quindi.. »

Zayn disse quelle parole, facendo ridere l'ochetta che aveva accanto e sentendo ancora quelle parole Ellie si sentì rimboccare dalla rabbia.

Lasciò la tracolla nelle mani di Elis, che la guardava preoccupata e camminò spedita verso il gruppetto, fissando specialmente Liam, che fece un sorrisetto malizioso.

« Sai Zayn perche' non sono passata dal tuo letto, eh?! Perche' voi tutti siete quelli che mi torturate da anni, cazzo! E solo in questo momento sto capendo quanto sono stata stupida a cambiare per paura di passare ancora un anno terribile. Mi riconosci Payne?! Si, sono Ellie e ti rinfresco la memoria facendoti vedere questa cazzo di cicatrice che mi hai procurato tu l'anno scorso, non curandoti neanche del sangue che scorreva sul costato. E tu Styles vedi questo livido violaceo che ho nel costato? Lo riconosci?! È tutta colpa vostra se non indosso le minigonne come questa cazzo di oca che hai accanto tu, se non porto le magliette scollate, se no i miei genitori dicono 'Ellie ma chi cazzo è che ti ha preso a calci, a pugni, a parole in tutti questi anni'. Spero vivamente che voi moriate all'inferno, cosi' capite cosa ho passato in questi anni! »

Tutta la scuola si era voltati a guardare loro. Aveva urlato tutto quello che teneva da 4 anni, tutto ciò che le era passato nella mente in quei mesi, accompagnato da gesti e dalle lacrime, che per tutto quel tempo le erano passate sulle guance, facendola diventare un panda. Aveva visto passare proprio in quegli attimi le espressioni di quei 5, compreso l'oca. Zayn all'inizio l'aveva guardata come se fosse pazza, Payne era rimasto in silenzio scioccato, Louis si era girato verso la finestra, forse preso dai sensi di colpa, Harry si era passato la mano sui ricci come faceva quando era agitato e Niall.. beh, Niall non l'aveva guardato. Perché con lui c'era un discorso a parte. Con la poca forza che le rimaneva in corpo mollò uno schiaffo sonoro sulla guancia di Liam, che sicuramente era stato quello che non aveva mai avuto pietà. Sul volto di Louis qualche volta aveva visto la pietà, ma su lui no.. mai, neanche quando le aveva lasciato quelle terribili cicatrici, che la costringevano a mettere fard sul braccio.

Subito dopo si girò e iniziò a correre, afferrando solo la sua tracolla e sentendo il suo nome urlato da Elis e corse, corse, corse e corse.

 

 

Aveva corso per non so quanti minuti, ma sapeva che ora aveva stoffa per la corsa dei 1500, sicuramente. Si era spinta fino alla periferia della città, dove c'era il suo rifugio, quello dove andava da piccola proprio con... con un ragazzo speciale, che amava. Con Niall Horan.

A quei tempi mai si sarebbe aspettata che lui gli avrebbe reso la vita impossibile, con i suoi amici, ma ora lo sapeva. Erano stati amici fino alla prima media, quando lui era tornato in Irlanda per un anno, per poi tornare successivamente a Londra. Ma nulla era più come prima. Non aveva rivolto la parola a Ellie, che chissà quante lacrime aveva versato per lui ed era diventato amico di quei quattro.

Buttò la tracolla , si levò le scarpe e fissando l'orizzonte iniziò ad urlare. Urlò come non mai. E fissò il cielo grigio che la sovrastava.

Si distese sulla distesa d'erba e iniziò a piangere.. pianse come non mai, senza paura, perché era sola. Solo dopo qualche ora sentì il rumore di una moto lontana da lei e le crebbe dentro la paura. Paura che qualcuno le potesse fare male, ancora.

Si mise seduta e voltò la testa, vedendo da lontano dei capelli biondi e un paio di occhi azzurri. Niall. Accompagnato da Liam che non si girò a guardarla e neanche le si avvicinò. Improvvisamente scattò in aria, riprendendo a piangere e indietreggiò, impaurita.

Niall le stette a debita distanza e lo vide piangere, a testa bassa. Non provò pena, così come lui non l'aveva provata in quegli anni per lei.

« Per qualunque motivo tu sia venuto, vattene via. »

Urlò, con foga. Vide il biondo alzare la testa e passarsi una mano tra i capelli biondi e lei pensò che fosse stupido.

« Ascoltami per favore, principessa. »

Non so come ebbe il coraggio di dire quelle parole, perché Ellie passò dal viso arrabbiato a scioccato e poi di nuovo arrabbiato.

« Principessa Niall? Principessa dici? Ho smesso di essere la tua principessa quando tu te ne sei tornato in Irlanda! Avevi detto che saremmo restati amici, ma non fu così. Come puoi chiedermi di ascoltarti.. dopo questo, eh? Spiegamelo! Tu e i tuoi amici mi avete massacrato dalle medie con parole, con calci quando vi eravate svegliati col piede storti. Liam non ha avuto pietà di me, Niall! E tu te ne stavi lì.. senza muovere un dito! E dici che devo ascoltarti? Ascoltami tu, Horan. » disse alzando il braccio e facendo vedere il tatuaggio sul braccio. Solo in quel minuto si accorse che si era avvicinata al ragazzo. « Questo marchio mi ricorderà a vita quanto terribili sono stati questi anni e la scorsa estate ho pensato che cambiando, cazzo, sarebbe finito tutto. Avrei dimenticato. Ma mi sono solo presa in giro.. Guarda qui, Niall! Fino a tre mesi fa ero normale.. ora sono secchia come un chiodo.. mia madre mi urla anoressica. E tu, tu.. cavolo.. tu sei una delle cause di ciò! »

Disse e il biondo non fiatò. Stette lì, fermo. Niall non era violento, ma perché le aveva fatto ciò? Perché Liam e gli altri l'avevano picchiata? Cosa aveva fatto di male?!

Afferrò la tracolla e guardando per l'ultima volta il biondo, che non muoveva un muscolo, iniziò a camminare, passando anche a Liam, che era a testa bassa. Come se non gli importasse nulla.

Finalmente avevo svuotato il sacco e mi sentivo terribilmente meglio, girai di nuovo la testa e vidi Niall dare un calcio ad una pietra, probabilmente arrabbiato.

Ricominciai a correre verso casa e quando fui sicura che i due terribili amici non mi pottesero sentire mi fermai ed urlai a gran voce “VAFFANCULO LONDRA!”.

 

 Avevo detto ai miei che quel giorno avevo bisogno di stare da sola e di non andare a scuola, loro mi avevano capito e firmarono la giustifica, così io salì nella mia camera, afferrai il cellulare e ignorai chiamate e messaggi, scrivendo solo un 'sto bene.' a Elis.

Morfeo arrivò saltellando e mi portò nel suo mondo e quella notte, per la prima volta, non sognai nulla. Come se quella giornata mi avesse tolto la facoltà di amare. Ma, forse, dopo quel giorno avrebbe potuto ricominciare a vivere.

 

Ricordi di una Directioner -

Sono di volatissimissima. Lasciate una recensione, piccola, grande, bella o brutta che sia.

Ci tengo a questa storia. Davvero.

 

Giuly xxx

 


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Capitolo 2
*** 2. In the arms of his father. ***


2. In the arms of his father.

 

 

 

 

« Stai bene? »

.....

« Mi sento come un gatto investito da un trattore, ma si, per il resto sto bene. »

 

Gli altri 3 giorni della settimana la passò a casa e i suoi genitori non fiatarono. Mangiò poco, sicura che loro non l'avrebbero notato.

Entrambi erano medici, entrambi chirurghi, perciò non c'erano molto in casa, proprio come quella sera. Fuori diluviava e lei era sola, con indosso una felpona con scritto 'I love Batman' di suo fratello maggiore, Brad, che viveva in Italia con sua cognata. In famiglia erano 6: mamma, papà, Brad, lei, Ashley e Ben, però non vedeva Brad da un anno circa, perché era sempre occupato nel suo lavoro, ma sapeva che lui le voleva bene.

Suo fratello era molto diverso da lei, fisicamente. Alto, magro, biondo e con gli verdi. Teneva sempre quei capelli in una cresta alzata disordinata e si era tinto alcune ciocche castane da poco, o almeno così facevano vedere le foto su Facebook e Twitter.

In Italia conviveva con una ragazza, Giulia ed era davvero carinissima, ma lei come sorella era molto gelosa e il pensiero che, insomma, lei facesse delle cose sconce con suo fratello la faceva rabbrividire. Però, costretta da sua madre, aveva fatto la ragazzina educata quand'era venuta qui e aveva compreso, alla fine, che la “cognata” non era male, ma anzi era simpatica e con buon gusti sulla moda, anche se totalmente differenti dai suoi.

Scese in cucina per bere un sorso d'acqua, scendendosi fino a metà coscia la felpa e decise di andarsi a stendere un po' sul divano di pelle bianca, dove giocavano da piccoli lei e Niall insieme alla baby sitter, mentre aspettavano che i loro genitori rientrassero dalla pizzeria in cui cenavano il sabato sera.

A quel pensiero le scese una lacrima e poggiò la schiena sullo schienale, portandosi le ginocchia al petto, osservando le gambe quanto le fossero dimagrite. Sentiva di non avere forza, ma ogni volta che vedeva il cibo, la faccia di Liam Payne le si parava davanti, insieme ai suoi amici.

Afferrò un album sbiadito di foto, che aveva preso lei prima ed osservò una scritta in corsivo, da bambini. Niall & Ellie, in blu e rosso. I loro genitori gli avevano messo tante foto vicine prima della partenza del biondo e loro, l'ultimo giorno, si erano divertiti a incollarli con la colla a stick.

Lo aprì e vide loro due che giocavano su un'altalena, loro due che erano sporchi di gelato al cioccolato e ancora loro due che correvano dandosi la manina. Bei tempi quelli in cui non si doveva preoccupare di nascondere col fard i lividi nelle braccia.

Nel silenzio più assoluto sentì suonare una volta il campanello ed Ellie sobbalzò, scordò la sua “tenuta da casa” e scostò le tende bianche della finestra per vedere chi era, ma non vide nessuno, così aprì la porta e si vide davanti Louis Tomlinson col suo ciuffo alzato moro con sfumature bionde naturali (?) e gli occhi color oceano. Provò a chiudergli la porta in faccia, ma lui fu più veloce e si intrufolò dentro casa, chiudendogli la porta dietro le spalle.

« Posso.. posso parlarti, per favore? »

Scosse la testa ed andò a sedersi sul divano, accendendo la tv. Sbuffò quando sentì Louis sedersi accanto a lei e stare in silenzio.

« Louis.. che vuoi? » Sbottò spazientita da quel silenzio. Si girò a guardarlo e vide che il moro si stava torturando le mani, con gli occhi bassi.

« Ellie sono qui per Niall.. I-io so della vostra infanzia, ecco. E.. mi dispiace davvero tanto veder piangere il mio migliore amico da giorni. Ci sta davvero male.. Non ti chiedo di ascoltare me, ma almeno lui.. so che non ha mai alzato neanche un dito verso di te, in questi anni, e ci tengo anche a scusarmi con te per ciò che abbiamo fatto. Sai.. questi anni non sono stati il massimo per noi, specialmente per Liam. »

A quel nome si irrigidì e si iniziò a massaggiare la testa che le doleva leggermente. Era lì solo per questo?

« Dai solo una possibilità al biondo, credo che lui ti voglia ancora.. bene. »

Sussurrò, alzandosi poi dal divano e lasciandomi lì leggermente scossa. Perché ora le interessava tanto di lei? Provava pena? Beh.. poteva tenersela per lui!

« Tomlison.. Anche se Horan non mi ha mai alzato un dito, non significa che io lo perdoni. Lui era lì quando voi.. v-voi.. »

La voce si incrinò e vide il moro passarsi una mano tra i capelli spettinati. Si avvicinò, come per abbracciarmi, ma lei scattò in aria e si allontanò, guardandolo impaurita. Si accorse solo allora delle gambe scoperte e vide Louis fissare i lividi, così si nascose dietro il bracciolo del divano, abbassandosi le maniche della felpa per non far vedere le braccia.

« Carina la felpa, sai.. Andresti d'accordo con Liam. Lui ama Batman. Comunque non voglio farti del male, Ellie.. »

Assottigliò lo sguardo come a dire 'mi prendi in giro?' e il solo pensiero di condividere anche una minima cosa con Payne le faceva schifo. E poi.. quale ragazzo di 18 anni amava batman? Bah! Ma era impressione sua o la voce del ragazzo sembrava esseri spezzata? Si, dai, sarà solo la sua impressione. Non c'era motivo di piangere.. Lui l'aveva picchiata e ora provava pena? Non li avrebbe perdonati mai e poi mai.

« Per te non sono Ellie, ma Green. »

Borbottò passandosi una mano tra i lunghi capelli boccolosi biondi e quando sentì le lacrime pizzicarle gli occhi, andò dritta verso la porta e la aprì, fissando il pavimento in direzione di Louis.

« Voglio che tu te ne vada, Louis. Se ti aspettavi un grazie, hai proprio sbagliato.. Non è così facile. »

Sventolò la mano per fargli segno di andarsene e il moro sembrò capire. Si alzò dal divano e strinse le sue mani dentro le tasche dei jeans griffati, a vita bassa.

Prima di allontanarsi dalla sua vista si girò e nervosamente le urlò « Fallo per Niall, ti prego! »

Ellie sembrò non sentirlo e si chiuse la porta dietro le spalle, scivolando con la schiena contro di essa. Chiuse gli occhi e i singhiozzi la scossero per molto, mentre le lacrime le scendevano sulle guance. Non aveva la forza di alzarsi. Perché tutto ciò succedeva a lei? Forse, quel dannatissimo giorno a scuola, avrebbe fatto meglio a tacere. O ancora meglio non avrebbe dovuto cambiare il suo essere per cercare di non finire di nuovo nel ripostiglio della palestra a disinfettarsi i tagli di nascosto, come gli anni precedenti.

Dalla finestra udì il rumore di un auto che posteggiava e pensò essere suo padre. Aveva ragione. La chiave scattò dietro la sua schiena e quando vide il possente uomo dai capelli brizzolati entrare con la valigetta da lavoro in mano, tirò un sospiro di sollievo.

Suo padre la fissò sconvolto, poggiò il cappotto sul divano e prese in braccio la figlia, stringendola tra le sue braccia possenti, rassicurandola e portandola in camera sua.

« Shh piccola, passerà tutto. Parola del tuo papà. »

Disse, cullandola dolcemente al suo petto e così Ellie si addormentò tra le braccia sicure del padre, contenta di non essere sola in quel mondo che viaggiava al contrario rispetto a lei.

L'ultima cosa che sentì prima di abbandonarsi alle lenzuola fresche fu la voce preoccupata della madre, che accanto al marito, sussurrò « Dobbiamo fare qualcosa, Bob. ».

 

 

Angolo di un'autrice figa (?)

Ecco qui il secondo capito. Non succede granché, cioè.. si succede, ma nulla di quello che pensavate voi.

Anzi.. Non lo pensavate perché nessuno mi ha cagato. Niente recensioni, niente ricordate, nulla di nulla.. Beh, se vi fa schifo, ditemelo. Ditemi dove sbaglio, così o correggo oppure la cancello proprio. Ma meglio di questo silenzio snervante.

Volevo farvi vedere il volto della super-Ellie-tinta xD

E ovviamente una bella gif in onore di Louis, oggi!

Nooo, non si vede che io amo Lou alla follia, tanto da avere stampato sull'armadio tutte le sue facts con Harry *---*

Baci baci,

Gossip girl. No, scherzo, Giù.

 

 

Quella figacciona di Ellie.

 

 

 

Elis (la prima ragazza che parla nella gif).

 

 

 

E il nostro mitico Louis.

 


 

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Capitolo 3
*** 3. You're back again. ***


3. You're back again.

 

 

 

I ricordi tornano sempre vividi, prima o poi. Non pensare di poter scappare da loro.

 

Un raggio di luce si infiltrò nella sua camera e sentì qualcuno entrare nella sua camera ed alzare le serrande. Mugugnò qualcosa, rigirandosi tra le coperte. Sentiva ancora sul mio corpo il profumo del mio papà, che l'aveva accarezzato i capelli fino a quando non aveva visto che dormiva profondamente.

« Tesoro, devi alzarti.. Hai perso già tanti giorni di scuola.. »

Sbuffò, affondando la faccia sul cuscino colorato. Uscì dal dolce e caldo letto e passandosi una mano tra i capelli ed entrò nel bagno, facendosi cullare dal getto dell'acqua calda.

Si vestì e mise solo il solito fard sui lividi e un po' di matita nera a mo' di eyeliner. Afferrò la tracolla e scese giù, sedendosi sull'amaca, portando le ginocchia al petto e aspettando che suo padre fosse pronto per accompagnare lei ed Elis a scuola. Ma non le andava di tornare lì, sarebbe stata chiamata dalla signora Monrooe in presidenza per dirle tutto ciò che avevano fatto quei cinque. E lei non voleva.

15 minuti dopo si trovava davanti al cancello, con la sua migliore amica accanto che non aveva spiaccicato parola durante tutto il tragitto.

« Io, ehm.. Ellie, vado in classe. »

Elis borbottò quelle parole, scomparendo dalla sua visuale in meno di alcuni secondi. Fantastico, anche la persona che le era sempre stata accanto adesso andava via senza una spiegazione logica.

Entrò lentamente dentro il cancello della scuola, a testa bassa e a passo veloce, ma sentiva lo sguardo di tutti addosso. Accanto a lei, alcuni ragazzi di prima sghignazzarono divertiti e sentì una ragazza accanto a lei sussurrare: « Guardate che sfigata, poveretta! »

Serrò la mascella e corse dentro la scuola, camminando spedita verso l'aula di biologia, cercando di evitare tutti i sorrisetti delle cheerleader e le pacche sulle spalle degli sfigati del Club degli Scacchi. Loro, insieme a lei, erano gli unici a prenderle da quei cinque, ma se quei poveretti venivano presi a calci era perché tutta la scuola li reputava strani, ma lei.. lei non lo sapeva il motivo per cui subiva tutto ciò.

Quando entrò in aula i suoi compagni erano già tutti lì, compreso Styles, il riccio della banda. Fu proprio lui a sviare il suo sguardo dalle iridi color cioccolato di lei.

Ellie si strinse il libro al petto, sedendosi al primo banco, quello che le lasciavano da anni.

Prima ancora che la prof. Fece il suo ingresso in aula entrò il collaboratore scolastico, tuonando il suo nome e quello di Styles. Sgranò gli occhi terrorizzata, mentre il riccio si passava una mano nervosamente in mezzo a quel cespuglio che si ritrovava al posto dei capelli.

Deglutì e si avviò a passo incerto verso la presidenza, dove bussò leggermente e al 'permesso' entrò, rimanendo scioccata dalla visione.

Oltre a lei e Styles erano stati convocati anche Niall, Payne, Malik e Tomlinson. Fissò in panico la preside che le fece cenno di sedersi accanto a lei, ritrovandosi di fronte i cinque. Tutti loro erano agitati, compresa lei e la preside. Malik si mordeva il labbro inferiore, Payne tamburellava le dita sulla coscia, Styles continuava a tormentarsi i ricci, Tomlinson batteva il piede per terra e Niall.. Beh, a lui bastava guardarlo attentamente negli occhi per notare la paura di essere sospeso, o ancora peggio espulso, insieme ai suoi amici.

Lei invece vagava lo sguardo su un punto indefinito della stanza, stringendo i pugni.

« Signorina Green, andrò subito al punto. Lei ha subito atti di violenza fisica e psicologica da parte di Styles, Tomlinson, Horan, Malik e Payne? »

Sentì lo sguardo dei cinque poggiarsi su di lei per un tempo indefinito. Nessuno fiatò. E lei cercava la risposta nella sua mente. Dire la verità o meno?

Il cuore palpitava e lei sudava freddo. Ripensò a tutti i calci che Payne le aveva mollato, agli schiaffi di Tomlinson, alle spintonate di Styles, ai pugni di Malik e agli sguardi indifferenti di Horan, che forse avevano fatto ancora più male di tutto ciò che aveva pensato precedentemente.

Tornò indietro di alcuni anni, ripensando alla promessa che si erano fatti i due, al parco.

 

« Vuoi giocare con me, principessa? »

Ellie alzò lo sguardo facendo un timido sorrise ed annuì, saltellando felice. Felice che qualcuno gli chiedesse di giocare insieme.

« Solo se tu sarai il mio principe azzurro. »

Il biondino annuì, portandosi le dita incrociate al cuore, giurandolo sulla bandiera d'Irlanda.

« Lo sarò per sempre, piccola Ellie. »

 

Chiuse gli occhi, alzando la testa e guardando Niall, che aveva gli occhi lucidi.

In precedenza Niall aveva il vizio di chiamarla “piccola” nonostante avesse un anno in più di lei solamente. Ma a quei tempi a lei piaceva e si era anche innamorata, si fa per dire, del suo principe, ma che non lo era stato più quando era cresciuto.

Quella promessa al parco non l'aveva mantenuta, neanche lontanamente e a distanza di anni, si ritrovavano entrambi catapultati in un mondo che non apparteneva a Ellie. E forse neanche a Niall, che sicuramente era cambiato stando insieme ai suoi migliori amici.

Girò la testa verso la preside, che la fissava paziente e con voce tremolante scosse la testa.

« No, signora Monrooe, anzi.. i-io non ho mai avuto a che fare con questi cinque ragazzi. »

La preside unì le mani felice, dicendo di essere contenta che nella sua scuola non si fossero verificati atti di bullismo, ma nessuno di quei sei ragazzi l'ascoltava.

Ellie sapeva di aver mentito su qualcosa che la rappresentava in prima persona. Cinque anni della sua vita erano da buttare, tutti i pianti soffocati dal cuscino erano da buttare, tutto era da buttare.

Si alzò dalla poltrona scomoda, seguendo quei cinque. Nessuno fiatava. Si allontanarono da lì e tutti si sedettero nelle gradinate, aspettando che la seconda ora suonasse. Era una delle strane regole di quello schifo di scuola. L'aria era tesa e lei appoggiò il capo al muro, cercando di sedersi il più lontano possibile da quei mostri.

« Perché lo hai fatto? »

Dietro di lei Zayn Malik aveva parlato, agitando le braccia. Alzò un sopracciglio, pensando che una delle sue ochette gli avesse mangiato anche il cervello.

« Non voglio la compassione di nessuno, tanto meno la vostra. »

Disse dandogli la schiena, mentre leggeva con finta aria interessata le scritte sui muri che raccontavano amori impossibili e amicizie durature.

« Ellie, io ho infranto la cosa più cara che avevo.. Quella promessa che ci teneva legati al parco. Io non sono stato il tuo principe azzurro. E non meriterei neanche di mettere piede in Irlanda. »

Si strozzò con la sua stessa saliva. Si girò verso il falso principe e fece un sorriso sarcastico.

« Ancora ci pensi, Horan? »

Disse con indifferenza, facendo finta di non aver pensato neanche una volta quella stupida promessa. Lei non era una principessa. E lui non era il suo principe azzurro. Lei era la sfigata, lui era il biondo donnaiolo che si era portato metà della popolazione femminile a letto. E le cose sarebbero rimaste così.

« Oh ti prego, Ellie. Parliamone, urla, prendimi a calci ma per favore chiariamo. Mi mancano i momenti di noi due da piccoli. »

Cercai di mantenere la calma e, sopratutto, di non guardare quegli occhioni color ghiaccio, che erano diversi da quelli di Louis, ma che mi facevano sciogliere ancora, come ai tempi.

« Non sono Payne, non prendo a calci nessuno. »

Dissi alzandomi e le lacrime pizzicarono gli occhi. Non sapeva perché, ma quando incontrava o solamente parlava di Liam Payne avrebbe rigettato l'anima e avrebbe pianto per ore.

Sentì singhiozzare Niall e mi girai scioccata e vidi Louis circondare la spalla di Niall. Avrei dovuto piangere io, non lui. Liam si teneva la testa, come a lanciarsi una maledizione da solo.

« Niall, anche se noi parlassimo, mi spieghi cosa cambierebbe? Tu hai la tua vita, la tua put.. ehm ragazza, i tuoi amici e io ho la mia vita, che fa schifo, ma che comunque è mia. »

La sua voce si incrinava e vide il biondo alzare la testa, credendo di avere un chance in più, da quel momento.

« Si, che cambierebbe! Proviamoci per favore, Ellie. Io non c'è la faccio più a tenermi questo peso qua.. » e si toccò l'addome. « ..Possiamo tornare amici. Siamo sempre noi due! Tu sei la ragazza timide e dolce che cerca di nascondere i suoi sentimenti e io.. »

Ellie gli fece segno di fermarsi con il capo, torturandosi una ciocca bionda. Riprese da terra la sua tracolla nervosamente e iniziò a camminare verso il cortile della scuola. Aria. Aveva bisogno di aria.

Si girò verso il suo ex migliore amico e fece un sorriso amaro, ma allo stesso tempo pieno di dolcezza e tenerezza, tipico di Ellie.

« E tu sei quello che picchia le ragazze, Niall e anche se non hai alzato un dito con me tu mi guardavi. E non parlavi, diamine! »

Corse nel cortile, sedendosi nel muretto che da lontano dava alla vista del Tamigi. Prese a pieno l'aria fresca che le arrivò di fronte e sentì che dietro di lei correva una persona.

« Ellie.. » biascicò Niall, sedendosi accanto a lei, dando le spalle alla parte opposta a cui lei era seduta frontalmente, però.

La bionda si girò e osservò gli occhioni pieni di lacrime di Horan. Vide il bambino che aveva lasciato anni e anni fa al parco e sentì anche una lacrima scendere sulla sua guancia.

Forse.. forse poteva ricominciare da capo con lui. Magari gli avrebbe spiegato il perché lui non fermasse i suoi amici quando gliele davano di santa ragione.

Magari sarebbe tornato tutto come prima.

E così la ragazza, presa dall'emozione, si slanciò e abbracciò Niall Horan, il suo vecchio migliore amico, che era tornato quello di un tempo.

Il ragazzo l'afferrò al volo e la strinse a se, iniziando a piangere insieme a lei.

« Niall, per favore, non farlo mai più.. »

Singhiozzò sul petto e Niall le sussurrò un 'mai più, te lo prometto' commosso, mentre le lasciava un bacio sui capelli. Avrebbe fatto di tutto per far tornare tutto ai vecchi tempi, facendo conoscere magari ad Ellie il vero carattere di quei quattro stupidi che c'erano dentro la scuola, ma che facevano parte della sua vita al cento per cento.

Da lontano una ragazza dai capelli neri corvini si strinse al suo piumino rosso e scacciò via una lacrima che scivolava lenta come la pioggia sulla guancia. Elis piangeva. Finalmente vedeva tornare il sorriso sulle labbra della sua migliore amica.

 

 

Angolo di un'autrice figa (?)

Ed eccomi qui, ispirata dalle vostre bellissime recensioni. Vi anticipo che la coppia della storia non sarà Niall/Ellie.. tranquilli *-*

Si accettano scommesse: secondo voi chi sarà il personaggio maschile che colpirà la nostra Ellie? Sono curiosa di sapere cosa pensate voi ^-^

Io già l'ho scelto quindi.. Non mi farò corrompere xD

Spero che il capitolo sia delle vostre aspettative e vi ringrazio tantissimo per l'affetto che mi avete dimostrato solo con questi due capitoli.

 

P.S. Sotto ho messo di nuovo le immagini, spero che adesso si ved

 

 

Ellie.

 

 

Louis.

 

 

Elis.

 

 

E oggi metto anche una bella gif

del nostro Nialler con Zayn! (:


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Capitolo 4
*** 4- Afraid of you. ***


4. Afraid of you.

 

 

 

Non voglio starti vicino perché non ti merito.

 

Camminava lentamente nella strada deserta che la separava da casa, dopo aver finito la scuola. Aveva parlato con Niall per la restante mezz'ora passato fuori, al freddo e aveva riassunto brevemente la sua vita, ascoltando pazientemente la sua, che sicuramente era stata sconvolta, rispetto all'ultima volta che lo aveva visto in veste di amico, sì.

Si erano scambiati i numeri di cellulare e poi erano tornati ognuno nelle proprie classi e con i propri compagni.

Si strinse alla felpa e afferrò le chiavi dentro la tasca della tracolla, entrando in casa.

« MAMMA! »

Urlò gettando la borsa sul divano, andando dritta in cucina. Trovò un post-it che dicevano che restavano a pranzo all'ospedale entrambi e che c'erano i soldi per ordinare qualcosa al ristorante vicino casa.

Afferrò il cellulare e chiamò, ordinando un piatto di lasagne calde. Si appoggiò al lavabo e quando il fattorino suonò alla porta, pagò e portò il piatto in cucina, osservandolo disgustata. La fame le era passata.

Salì di sopra e si stese sul letto, massaggiandosi le tempie. Il cellulare appoggiato sul comodino vibrò, con su scritto 'Niall'.

 

Ciao Principessa! Che ne dici di passare il pomeriggio insieme? E poi stasera pizza e film.. Abbiamo ancora tante cose da dirci! Nialler xx

 

Risposte frettolosamente con un 'si, certo' e poi corse a prepararsi, perché Niall insisteva di venire ora, visto che era sola.

Afferrò una maxi maglia bianca, dei leggins rossi e un paio di ballerine nere. Sistemò un po' il trucco, che era tutto sbavato e fece una coda laterale. Infine prese una borsa qualsiasi, a caso bianca, le chiavi ed il cellulare.

Si chiuse la porta dietro le spalle e una leggera brezza la investì in pieno volto, facendola rabbrividire. Iniziò a camminare verso casa di Niall, leggendo ancora una volta l'indirizzo che il biondo mi aveva scritto tramite sms.

La casa non era molto lontano dalla mia, ma neanche così vicina, ma in un quarto d'ora arrivai davanti una villetta molto carina, con tanto di giardino ben curato.

Si avvicinò intimorita al campanello, suonando appena una volta, credendo di disturbare l'amico.

Un Niall sorridente apparse alla porta e la invitò ad accomodarsi dentro. Sorrise intimidita, non essendo abituata a stare a contatto con un ragazzo, neanche come amico. L'unica persona che faceva parte della sua vita, fin ora, era Elis, con cui condivideva tutto.

Entrambi salirono nella stanza, non dopo che la ragazza rivolse un saluto balbettato a Greg, che non vedeva da molto tempo.

« Sembri quasi imbarazzata di star qui.. »

Disse facendomi segno di accomodarmi pure dentro la sua stanza. Era gigantesca, tutta sui toni dell'azzurro e piena di foto con i suoi amici e di tabulati per chitarra.

A quanto pare aveva la passione per la musica.. Sorrisi notando un cartoncino bianco appeso al muro. 'Lo sai che sei uguale al marito della barbi?', diceva. La scrittura era disordinata, da bambina, tipica di una persona che ha appena iniziato a scrivere. Era stato il suo regalo di natale moltissimi anni prima e ricordava che sua mamma le dettava le lettere da mettere accanto, perché scrivere quella frase per una bimba di appena sei anni era difficile. Accanto a quella frase c'era una sfumatura rossa e lei sorrise quando la vide. Sua mamma le aveva messo il rossetto da “bimba grande” e lei gli aveva lasciato un bacino lì, con le sue labbra sottili.

« Mamma l'ha ritrovata qualche mese fa nella scatola di quando ero bambino e ha pensato che la volessi.. »

Disse grattandosi la testa visibilmente imbarazzato. Ellie fece un sorriso dolce, dicendogli di stare tranquillo e che, anzi, le faceva piacere che si fosse ricordata di lei, ancor prima che succedesse quel casino.

 

 

 

Avevano passato il resto del pomeriggio a parlare, a scambiarsi i contatti di Facebook, Twitter e il resto dei social network, a ricordarsi dei quadretti che facevano insieme all'asilo e a conoscersi meglio, a dialogare sulle loro nuove vite.

« Ho fame ora, Ellie! Faccio la pizza? »

Disse con gli occhi a cuoricino Niall. Se c'era una cosa che non era cambiata era lui e il suo amore barra stolkerismo verso il cibo.

Annuì distrattamente e scendemmo giù in cucina, dove in meno di mezz'ora mi ritrovai piena di farina.

« Niaaall! No no, dai basta, pace! »

Dissi tossendo e scuotendo i capelli pieni di farina. Fece un lieve sorriso e vide come il suo amico fosse felice di metter qualunque cosa fosse commestibile, anche se Niall era capace anche di metterci qualcosa di non mangiabile, sulle pizza.

Afferrò un palla di farina che le porgeva e la schiacciò malamente, mettendo solo un po' di salsa e una manciata di mozzarella.

« Metti solo questo? Guarda che sei magrissima, Ellie.. Devi mangiare di più! »

La ragazza fece finta di non sentire e il biondo, evidentemente, capì che il campo cibo era minato per l'amica.

« Susu, mangiamo che la pizza si raffredda! Ah.. Beh.. Avevo dimenticato di dirti che i miei amici si sono auto-invitati, spero che ti vada bene.. »

Ellie annuì anche se dentro di lei si scaturirono varie emozioni: panico, paura, imbarazzo.

Payne sembrava quasi disinteressato a sapere che avevo sofferto davvero tanto, fin troppo, per i suo calci..

Quando il campanello suonò balzai in piedi e Niall mi rivolse uno sguardo dispiaciuto, ma io gli feci segno di star tranquillo.

« Vado in bagno io, intanto.. »

Sussurrai con un sorriso incerto salendo al piano di sopra e chiudendomi dentro il bagno.

Poggiai le spalle al muro freddo e ispirai ed espirai, cercando di rimanere calma. Si, insomma.. gli altri ragazzi le avevano chiesto scusa. Era tutto ok. C'era Niall e.. se ne doveva fregare di Liam Payne.

Si alzò scrollando le spalle e si fissò allo specchio, trovandosi sempre fuori luogo e troppo grassa.

Abbassò lo sguardo e velocemente, trovandosi un Liam Payne col suo bel cellulare tra le mani.

« Sc-scusami... Vado via subito.. »

Disse tormentandosi le mani e non riuscendo a guardarlo dritto in quegli occhioni color nocciola, simili al cioccolato al latte fuso.. Ma cosa stava pensando?!

Si spostò e fece per scendere le scale ma il ragazzo la prese per il polso, bloccandola. Non era una presa ferrea e cattiva come quella dei mesi precedenti, anzi.. Sembrava quasi supplichevole.

« Posso vedere dove ti ho fatto male? »

Boccheggiò, non sapendo cosa rispondere. Spostò lo sguardo oltre il ragazzo, che la sovrastava sicuramente di altezza.

Sollevò la stoffa della felpa e indicò dei graffi e delle macchie nere sulla pancia fin troppo piatta.

Sentì le dita di Liam sfiorargli la pelle ed ebbe dei brividi che non seppe spiegare, seguiti successivamente da un gemito di dolore. Ancora.

Il moro sembrò scottato, volse lo sguardo altrove e si chiuse la porta del bagno dietro, lasciando un Ellie sbalordita e persa nei suoi pensieri.

Scosse la testa e scese giù, passandosi una mano tra i capelli, nervosamente e sedendosi accanto a Niall e accennando un timido sorriso ai tre amici del biondo, che l'avevano salutata contenti. Come se fosse una di loro.

 

 

Angolo di un'autrice figa (?)

Bonjour copains! Ho postato solo perché ho visto quanto affetto vi avevo dato, ma a me questo capitolo non convince più di tanto.. Voi cosa ne pensate? Avete critiche e/o consigli? Vi ho deluso?

Spero tanto di no.. ma diciamo che dopo averlo cancellato taaante volte ho scelto questa versione, che era quella più decente.

Fatevi sentire ragazzi! E vi ringrazio TUTTI, uno per uno, da chi legge a chi recensisce o segue.. perché mi fate la ragazza più felice del mondo!

Avete sentito Take Me Home? Io lo trovo asjbd *-----* Mi drogo di quelle canzoni, miste a quelle di Up All Night, che rimangono sempre il mio primo amore XDD

 

Giù xx

 

I sorrisi dei nostri ragazzi..!

*me sbava*

 


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Capitolo 5
*** 5. The comfort of a friend. ***


5. The comfort of a friend.

 

 

 

NOTA BENE: QUESTO CAPITOLO È SCRITTO DAL PUNTO DI VISTA DI ELIS.

 

Passerà tutto. Te lo prometto, te lo giuro.

 

Il parco vicino casa di Elis, a quell'ora, era deserto. La fioca luce del riflesso della luna sul laghetto era l'unica fonte di luce, insieme a un palo posizionato accanto alle altalene.

La ragazza si strinse al suo cappotto di cachemire rosso e portò le ginocchia al petto, fissando la punta degli stivali neri. Si passò una mano tra i capelli neri corvini e sospirò.

La sensazione di tradimento le si era attanagliata all'altezza dello stomaco e ciò la faceva stare male.

Mentire alla sua migliore amica, quella che aveva conosciuta da bambina e con cui aveva condiviso ogni prima esperienza, non la faceva stare bene. Per niente.

Tutto era partito dalla festa di fine anno, dove l'amica non era voluta andare, così lei si era recata al falò da sola, con l'intenzione di festeggiare.

 

I tacchi improvvisamente le sembravano troppo vertiginosi ed un attacco di ridarella la prese alla sprovvista, mentre armeggiava con le chiavi dell'auto. Non aveva bevuto tanto, ma solo un bicchiere che le aveva passato Jason. Oh.. quanto era carino! Quando si sarebbe ripresa, ne avrebbe parlato subito con Ellie. Era così.. perfetto. La pelle olivastra, il ciuffo nero scompigliato e un carattere d'oro.

Quando stava per entrare nell'auto si sentì presa per i fianchi e si ritrovò un ghignò di Jason davanti.

Fece per urlare, mentre le lacrime la scuotevano, ma era già troppo tardi.

 

E da lì era iniziato quella mostruosa ed orrenda vita che conduceva da mesi. Si ritrovava il telefono pieno di sms osceni, biglietti in mezzo ai libri di scuola, oggetti indesiderati sotto il cuscino.. Era diventata un ossessione. Aveva cercato più e più volte di parlarne, di dire ai suoi genitori di denunciarlo per stalking, di dire alla polizia che quell'uomo era pericoloso non solo per lei ma anche per chi gli stava attorno.. Ma aveva paura. Paura che facesse ciò che gli aveva alitato in faccia circa due settimane fa.

 

« Ti prego Jason.. Smettila di farmi questo! »

Urlò socchiudendo gli occhi, disgustata dall'alito di vodka che aveva il ragazzo. Una risata sprezzante uscì dalla bocca di quel mostro, noncurante di Elis che era in ginocchio, disperata.

Afferrò la borsa della mora e ne uscì una foto raffigurante lei e una bionda, ovvero Ellie, poi afferrò la pistola che portava sempre con sé e la puntò proprio sul sorriso della sua migliore amica, Ellie.

« Se tu parlerai, la prima a saltare sarà lei. »

 

Un singhiozzo la scosse e la fece rabbrividire, mentre fissava il laghetto buio. Perché ciò succedeva a lei? Non aveva fatto nulla di male! E ora che tutto era iniziato ad andare per il verso giusto ecco che la minaccia di Jason incombeva sulla sua vita.

Ellie aveva ritrovato il sorriso insieme al suo vecchio migliore amico Niall, non sapendo che la sua vita era rischio, tanto come quella di Elis.

Si asciugò una lacrima e si alzò guardando da lontano una ragazza di età universitaria circa che accarezzava il pancione, piangendo. Chiuse di scatto gli occhi e iniziò a correre.

Le passarono davanti gli occhi gli attimi più belli della sua vita.. Quando si era incontrato con Ellie, specialmente.

« Elis? Sei tu? »

Aveva perso la cognizione del tempo e sussultò sentendo una voce chiamarla. Si rese conto che correndo correndo era arrivata davanti casa Horan, dove la sua migliore amica era stata.

Vide Niall sull'altro ciglio della strada che la guardava stupefatto e preoccupato.

Non sapeva con quale forza ma corse tra le braccia del biondo, nonostante lei non lo conoscesse se non per la fama del bullo.

Il biondo un po' incerto la strinse la tra le braccia, sussurrandole che andava tutto bene.

« Dov'è andata Ellie? »

Sussurrò passando una mano sul volto pallido. Tutto ciò era solo una cosa strana.. Lei non aveva mai rivolto la parola ad Horan nell'arco del liceo e ora era corsa da lui, in cerca di conforto.

« L'ho riaccompagnata a casa ora.. Ma E-Elis.. Che succede? Perché eri sola? Perché piangi? »

A quelle parole riprese a singhiozzare sulla spalla del migliore amico di Elis, non pensando al mascara che colava sulle guancia.

« Posso entrare, Niall? Per favore. »

Si allontanò dalle spalle del ragazzo e lo guardò, quasi supplicandolo. Il biondo annuì, prendendola per mano e stringendola leggermente.

Chiuse la porta dietro di sé e strinse Elis in un abbraccio, facendole segno di seguirlo in camera sua.

Elis non aspettò neanche che Niall gli dicesse di potersi stendersi sul suo letto, che la mora si buttò sul letto abbracciando il cuscino che odorava del ragazzo.

« Puoi abbracciarmi, Niall? »

Il ragazzo la guardò preoccupato e si accorse di quanto potesse essere bellissima anche in quello stato, così si sedette accanto ad Elis e l'abbracciò stretta, lasciandole un leggero bacio sui capelli profumati.

Stettero in quella posizione così innocente per tanto, fino a quando Elis si addormentò accoccolata al petto muscoloso di Niall.

 

 

Una luce leggera entrò nella camera più grande di casa Horan. Elis sbatté disorientata le palpebre e alzò il busto, sentendo gli occhi gonfi. Non era in camera sua, ma era sotto le coperte ancora vestita e accanto a lei c'era Niall Horan, il migliore amico di Ellie.

Allargò gli occhi sorpresa e la serata precedentemente gli balenò in testa. Niall, intanto aprì gli occhi, stendendo le braccia in aria. Poi sorrise dolcemente quando vide Elis accanto a lui, già sveglia.

« Buongiorno Elis! »

La mora arrossì e sussurrò un saluto, uscendo poi dalle coperte e guardando imbarazzata il biondo, che invece sembrava essere a suo agio.

Forse per lui era normale stare con le ragazze.. A scuola girava una reputazione a dir poco fiorita sulle amiche di Niall, ma non sembrava così bastardo da come la descrivevano in giro.

« Ne vuoi parlare? Sembravi così sconvolta ieri.. »

Risentì di nuovo pizzicare gli occhi e l'immagine di Jason con la pistola puntata sulla figura di Ellie le balenò in testa, facendola crollare come ieri sera.

« Niall.. Sono in pericolo. E anche Ellie lo è. »

Scoppiò a piangere e vide il ragazzo strabuzzare gli occhi e alzarsi di scatto, abbracciandola di scatto.

« Elis che succede? Fidati.. ti prego.. »

E la ragazza si fidò. Iniziò a parlare, raccontò tutto.. da capo a fine e vide Niall restarle accanto ad ascoltare, abbracciandola e qualche volta faceva trapelare la paura e la rabbia sopratutto.

« Shhh.. Elis, andrà tutto bene.. Ora ti fai una bella doccia calda e poi ne andiamo a parlare con gli altri ragazzi. Manderemo quel bastardo in prigione, te lo giuro. »

Disse poi lasciandole un dolce bacio sulla guancia, stringendola a sé. Forse tutto si sarebbe rimesso al suo posto.. Lo sperava, davvero. E per la prima volta, la mora, provò emozioni vicino ad un ragazzo che da tanto tempo non sentiva.

 

 

Angolo di un'autrice figa (?)

Eccomi di nuovo qui! Ora riceverò taaante parolacce e direte.. ma cazzus un po' di pace no, eh?! Mi dispiace, ma dovevo dare una spiegazione alla tristezza di Elis eheh

Non vi preoccupate, nel prossimo capitolo ritornerò a narrare dal punto di vista di Ellie, ovviamente! Ma, per motivi ovvi, questo capitolo doveva essere dal punto della nostra bella Elis!

Come avrete potuto vedere c'è anche un avvicinamento, a tratti anche strano, tra Elis e Niall! *Machedolci*

Dal prossimo capitolo parleremo di nuovo della situazione Elis-Liam.. Che succederà? Di certo nulla sarà facile.. ma sono proprio malefica! XD XD

Mi dispiace aver ricevuto solo 2 recensioni ma va beh.. Fatemi sapere ciò che pensate, per favore! Critiche, offese, TUTTO!

Alla prossima tesori,

 

 

Giù xx

 

 

Gif di Elis!


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Capitolo 6
*** 6. You're a stranger. ***


6. You're a stranger.

 

 

La classe non è acqua, ma neanche vodka, ricordatelo.

 

La camera di Ellie era immersa nella penombra e gli unici rumori udibili era il vento fuori la finestra e il respiro affannato della ragazza. Probabilmente stava facendo un incubo.

All'improvviso una finestra si spalancò, facendo svegliare di soprassalto la bionda e osservando meravigliata la Londra grigia e per niente bella, quel giorno.

Il respiro affannato, i capelli scompigliati, le occhiaie marcate e la sensazione di panico le preannunciarono una brutta giornata. I ricordi della sera precedente lentamente le tornavano in mente e un sorriso le apparse sul viso. Non era stato poi così tanto male.. Avevano visto un film tutti insieme e aveva notato che in realtà Louis, Zayn ed Harry non erano per niente male, anzi, riuscivano pure ad avvicinarsi al concetto di simpatia. Liam invece.. beh.. lui era rimasto il solito, almeno con lei. Freddo, scontroso e totalmente indifferente, anche se i suoi occhi color cioccolato fuso dimostravano il contrario.

Strisciò fuori le calde coperte, richiudendo la finestra ed entrando in bagno, dedicandosi al getto caldo dell'acqua. Quel giorno si sarebbe potuta rilassare, era domenica. Si circondò la pancia piatta con le braccia e guardò il suo braccio aggraziato e il tatuaggio. 'I will change. Just for you'. Di nuovo quella sensazione di panico le afferrò all'altezza dello stomaco, come se quella domenica sarebbe stata orribile.

Uscì dal bagno e indossò un paio di leggins neri con sopra una felpa bianca e una sciarpa per star calda, infilando i suoi piedi nelle ciabatte a forma di Winnie The Pooh, che adorava.

Neanche il tempo di uscire dalla sua stanza e scendere in cucina che il campanello suonò. Aggrottò le sopracciglia.. chi era? Elis era stata molto vaga sui programmi che aveva quel giorno e Niall, quando era stata a casa sua, aveva detto di non preoccuparsi se domenica mattina non si faceva sentire, perché lui amava dormire. E, in quel momento, erano solo le 10.15.

Balzò davanti la porta e si ritrovò Louis, Harry, Zayn e Liam davanti, che la guardavano tranquilla.

« Buongiorno bellezza! »

Esclamò un Tomlinson sorridente, scrutando la casa, ricordandosi probabilmente l'ultima volta che era stato lì. E nel modo brutale in cui lo aveva cacciato.

Ellie sbatté le palpebre e guardò sbigottita i quattro ragazzi davanti. I primi tre sembravano quasi contenti di esser lì, mentre Payne trafficava col suo telefono borbottando un 'dovrei dormire, io'.

« Cosa ci fate voi, qui?! »

Disse scrollando le spalle e spostandosi, permettendo di entrare ai ragazzi. Non voleva essere così scortese con i migliori amici di Niall, ma fino a prova contraria, qualche messe prima erano stati loro a sbatterla contro un muro, solo perché avevano avuto una lite con la signora della mensa, ecco.

« Ma buongiorno anche a te.. Vedo che ti sei svegliata col piede giusto, Ellie. »

Disse aggiungendo una sonora risata Harry, come se fossero amici. Zayn le sorrise cordialmente, facendo capire alla bionda di sentirsi ancora in colpa per tutto. L'aveva capito quando la sera precedente ancor prima di salutarla, aveva fissato i segni rimanenti dei lividi e allo stesso tempo, nella mente del moro, erano balenate le parole che gli aveva urlato contro il primo giorno di scuola.

Tutti e cinque i ragazzi erano stati sempre dei bastardi con le ragazze e non avevano mai promesso di amare qualcuno, ma solo di portarsele a letto, ma da quando Niall ed Ellie avevano chiarito, gli altri quattro avevano dovuto convivere con lo sguardo indagatore di Ellie e con i sensi di colpa che divoravano tutti. Tutti tranne Liam. O così faceva credere. Niall aveva sbraitato davanti a Liam che se avesse fatto soffrire o anche solo sfiorato la sua migliore amica di nuovo, non avrebbe perso tempo a dargliele lui stesso e a non rivolgergli più la parola.

E così Payne aveva dovuto imparare, a soli pochi giorni, ad accettare che Ellie era intoccabile. In qualunque senso.

« Non capisco, Harry, perché diamine siate così pimpanti a casa mia. Alle 10 e un quarto. Di domenica! »

Aggiunse la ragazza, cercando di essere più gentile di prima e chiudendosi la porta alla spalle. Fece cenno di seguirla in salotto, muovendo le mani in direzione di Louis, incitandolo a parlare.

« Niall ci ha mandato l'indirizzo di casa tua, dicendoci che era importante. Tu non sai nulla? »

Borbottò il ragazzo dagli occhi color cielo, accigliato. Ellie scosse la testa, incominciando ad essere preoccupata. Il brutto sogno, il cattivo tempo.. Che fosse tutto coincidente? No, non doveva essere così. Magari Niall voleva solo che facessero tutti amicizia.. si, ecco doveva essere così.

« Tranquilla, sarà una cazzata, conoscendo Nialler. »

Disse Zayn, forse per smorzare la tensione che si era creata con una sola frase. Annuì, un po' per convincersi dalla tesi precedente.

« Volete una cioccolata calda? Ancora non ho fatto colazione.. »

Chiese Ellie, incamminandosi verso la cucina. Tre dei ragazzi sorrisero e risposero di si, solo Liam non si pronunciò.

« L-Liam? »

Per la prima volta gli vidi incrociare il suo sguardo col mio e mi persi nei suoi occhi color cioccolato, che sembravano nascondere un Liam diverso da quello che aveva conosciuto lei, ma il Liam che conoscevano i suoi amici.

Spostò subito dopo lo sguardo, scuotendo la testa e ritornando ad armeggiare col suo iphone bianco.

Mi voltai verso la cucina, ma prima che andassi suonò il campanello e di nuovo un silenzio pesante calò nella stanza, facendo raggelare le vene.

Aveva sempre avuto una certa predisposizione per capire se quella giornata sarebbe andata bene o meno, e le sensazioni quella mattina erano piuttosto negative.

Avanzò fino la porta ed aprì, trovandosi davanti un Niall dal ciuffo biondo disordinato come al solito e la sua migliore, Elis, appoggiata alla porta con una faccia stremata, struccata e con indosso un pantalone di tuta maschile e una felpa col simbolo dell'Irlanda. Ma che diamine succedeva?

Ellie sbarrò gli occhi, sorpresa da quanto quei due avessero legato in.. solo due giorni. Ma Niall era fidanzato con Clara-miss-rifatta e Elis non era neanche lontanamente la tipa che andasse con un ragazzo semisconosciuto e, tanto meno, fidanzato.

La bionda inarcò un sopracciglio e si spostò, facendo entrare i due amici in casa.

« Ehm.. Ci spiegate, cortesemente? »

Disse sprofondando sul divano accanto a Tomlinson. Vide Niall sedersi agitato e Elis passarsi una mano sul volto.

« Vogliono uccidere me e te, Ellie. »

 

Vogliono ucciderci.

Vogliono ucciderci.

Vogliono ucciderci.

Vogliono ucciderci.

Vogliono ucciderci.

 

Quelle parole rimbombavano nella testa della giovane ragazza. Niall abbassò la testa, Ellie rimase spiazzata, tutti i ragazzi compreso Liam sgranarono gli occhi sorpresi, mentre Elis singhiozzava, stringendosi alla sua felpa.

« Non è uno scherzo da fare, Elis. »

Disse buttandola sul ridere Ellie, alzandosi dal divano e scuotendo la testa. Ma pochi attimi dopo, capì che era solo la fottuta verità.

« Non ho mai piegato un capello a nessuno, perché diamine vogliono uccidermi, Elis?! E.. perché c'entri tu? »

Il suo migliore amico irlandese prese la parola, stringendo le mani a pugni e raccontando per filo e per segno ciò che una Elis straziata gli aveva raccontato, la sera precedente. Su tutti I visi dei cinque ragazzi vide passare le stesse emozioni: rabbia, sdegno e paura.

Alla fine del racconto, Horan volse lo sguardo verso i suoi migliori amici maschi.

« Ho bisogno di voi, ragazzi. Ho fatto delle ricerche su questo.. Jason.. » Ellie cacciò una frase di disapprovazione simile al 'ma sei matto? Può uccidere pure te, stupido!' « ..e ho scoperto che è figlio di un poliziotto, perciò possiede un arma dietro e che, sopratutto, non era un bullo al liceo, ma anzi era inseguito da loro e ora ha deciso di prendersela con qualcuno che non può reagire.. » Louis grugnì e il pensiero che anche lontanamente fosse toccata una delle sue sorelle lo mandò in bestia. « ..Una donna. Ma.. sappiamo bene che noi cinque siamo più forti di lui e se lo facciamo spaventare lascerà in pace Elis e Ellie. »

Nella stanza scese un silenzio preoccupante. Ma poi Louis, Zayn ed Harry gridarono 'conta su di me, amico'. L'unico a non proferire parola fu, ancora, Payne che scosse la testa, come rassegnato.

Ellie intanto ebbe quasi la sensazione che quel mostro stesse aspettando lei e la sua migliore amica dietro l'angolo e ciò la fece rabbrividire, facendole scappare un singhiozzo.

« Non posso, Niall. Ho promesso a tutti di non usare più la violenza.. e lo sai anche tu! »

Sbottò spazientito, alzandosi e camminando verso la porta, pronto per uscire. La ragazza però balzò in piedi, afferrando appena in tempo il polso di Liam, che le rivolse uno sguardo misto tra lo scioccato e il divertito.

« Liam.. » Le uscì quel suono strozzato dalle labbra, a tratti anche spaventato. « Credimi, so benissimo cosa diamine si passa dalla parte opposta del bullo. È stato un periodo.. orribile, direi, per me.. » Disse passandosi una mano tra I folti capelli biondi, sostenendo lo sguardo del moro. « ..Ma, se davvero vuoi cambiare, ti prego.. aiutaci! So di non starti simpatica, ma pensa se al mio posto ci fosse una persona a te cara.. » Le gote arrossate della ragazza catturarono l'attenzione di Liam, che intanto sembrava capire che i sui amici stessero intrecciando le dita. « ..Per favore. »

Ci fu un attimo di silenzio e poi si sentì uno sbuffo, quasi soffocato.

« Va bene, ma non lo faccio per te, Green. »

Sputò Payne, scrollandosi la sua presa da dosso e ascoltando il piano a tratti pazzo dei suoi migliori amici.

 

 

Zayn Malik, Harry Styles, Niall Horan, Louis Tomlinson e Liam Payne erano appoggiati al muro da cui si vedeva a chiari tratti l'insegna del Crazy, il locale in cui andava ad ubriacarsi spesso Jason, o almeno così diceva l'amico di Niall, che in quella storia faceva da investigatore.

« Te la farò pagare, stupida di una Elis! »

Ululò un ragazzo non poi così robusto rispetto agli altri cinque, camminando lucidamente in mezzo alla strada e stringendo al suo fianco una ragazza che sembrava essere stata drogata.

A quelle parole, che i ragazzi sentirono dall'altro ciglio della strada, Niall si scagliò su Jason, che sembrava conoscerli. L'ultimo a muoversi fu Liam, ma sicuramente fu quello che gli fece più male, senza neanche un perché. Nella mente del ragazzo c'era solo un sentimento, lo sdegno.

« Non dovresti neanche guardarti allo specchio, pezzo di merda. »

Sferrò un pugno Styles, facendo cadere a terra il ragazzo e facendo scappare la ragazza al suo fianco.

« Ricordati di portarti a letto solo le ragazze che lo vogliono, bastardo. »

Concluse Liam mollando un calcio ben assestato nei gioielli di famiglia. I cinque amici si guardarono soddisfatti, lasciando il ragazzo sul marciapiede.

« Spero per te che abbia capito che non devi avvicinarti più a Ellie ed Elis, ne a nessun'altra ragazza. »

Dall'altra parte della città, le due ragazze uscirono dal commissariato con un cuore leggero. Ellie abbracciò la sua migliore amica ed entrambi tirarono un sospiro di sollievo a vedere i cinque ragazzi vivi, sani, salvi ed intatti. Elis si lanciò tra le braccia di Niall, stile koala, abbracciandolo forte.

« Grazie, grazie, grazie Niall. »

Ricevette in cambio un affettuoso bacio sui capelli, mentre Ellie ringraziò gli altri quattro e poi voltandosi verso una delle macchine lì vicine, dove si era appoggiato Liam a fumare. Si avvicinò e cercò di sfoderare un sorriso.

« Grazie per averlo fatto, Liam. »

Il moro ghignò, buttando la cicca per terra e pestandola con le sue scarpe griffate.

« Ripeto, non l'ho fatto per te Green. » Disse facendo per andarsene, ma si voltò di nuovo, ritrovandosi a pochi centimetri dal viso della bionda. « E comunque, non prenderci tanta confidenza, per me rimani sempre una sconosciuta. »

Disse accennando anche una breve risata e andandosene, lasciando lì un Ellie sbigottita e di nuovo senza difese, come qualche mese prima.

 

 

Angolo di un'autrice figa (?)

Son di fretta, credo si sia capito. O no? Beh.. Ve lo dico ora, in caso. Questo capitolo me lo aspettavo meglio, ma spero vi vada bene così, allo stesso modo. Spero di non avervi annoiato con la storia, ne di avervi delusi.

Mi chiedevo anche.. ma siamo sicuri che la storia vi piace? Perché io vedo tante visite al primo capitolo e pochissime nell'ultimo.. Se è così, ditemelo, ditemi dove sbaglio che correggo e se vi fa proprio schifo, ma tanto tanto tanto, la cancello.

Cioè.. non voglio dirvi di recensire per forza, ma se sbaglio ditemi dove, se no non potrò correggermi mai.

Comunque, ringrazio tantissimissimo le ragazze che leggono, recensiscono e seguono. Grazie, siete tutte meravigliose!

Alla prossima baby,

Giù.

 

P.S. Cosa ne pensate della coppia Niall/Elis e Liam/Ellie? Scontate? O vi piacciono? Thanks xx

 

 


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Capitolo 7
*** 7. A special Monday. ***


7. A special monday.

 

 



Nessun uomo ti farà sentire protetta e al sicuro... come un cappotto di cachemire e un paio di occhiali neri.

Gabrielle Coco Chanel

 

 

Esattamente il lunedì dopo aver fatto visita al commissariato Ellie aprì gli occhi la prima cosa che fece fu allungare un braccio per toccare la testa mora della sua migliore amica Elis, che dormiva ancora, come per sicurezza. Da quando aveva saputo che c'erano gente psicopatici a cui, se non la davi, non importava nulla ucciderti, era entrata in una situazione di avanguardia, costantemente.

La paura che qualcun'altro volesse farle male, a lei o ad Elis, le tormentava i sogni e ciò comportava all'essere uno zombie, la mattina.

Sbadigliò silenziosamente e si girò dall'altra parte del letto, osservando la luce verde della sveglia poggiata sul comodino. Erano soltanto le 6 e 30.

Fece attenzione a non svegliare Elis, che da una settimana dormiva sempre a casa sua e strascicò i piedi fino al bagno, concedendosi una lunga doccia calda.

Da una settimana vedeva che l'altra ragazza stava sempre attaccata al cellulare e si infastidiva quando glielo toccavano e ciò faceva alimentare la sua tesi, ovvero che Elis aveva preso una sbandata per Niall e quest'ultimo, nonostante fosse fidanzato ufficialmente, voleva messaggiare con la mora.

Durante quella settimana non era cambiato molto: entrambe uscivano da casa Green la mattina e si univano al gruppetto dei ragazzi e, a volte, si riunivano o a casa di Niall, o nella sua a vedere un film, proprio come la prima volta a casa Horan.

Tutti loro sembravano accettare di buongrado la presenza delle due ragazze e, lei stessa, aveva imparato a conoscere di più tutti i ragazzi, tutti tranne Liam, però.

Sapeva che Louis odiava i tortellini in brodo passati dalla mensa, che Zayn si stava frequentando molto fisicamente con una certa Brianna, che era più grande e che Harry per far diventare i ricci morbidi la mattina impiegava più di tre quarti d'ora.

Quando, circa mezz'ora più tardi, si avvolse nell'accappatoio bianco si accorse con disappunto che Elis dormiva ancora e che proprio in quel momento il suo cellulare segnava un nuovo messaggio non letto da Niall.

Lentamente afferrò l'aggegio infernale e lesse quel messaggio, storcendo il naso.

 

"Buongiorno bellezza! Ci vediamo a scuola presto :) Niall xx"

 

Elis emise un mugugno e affondò la faccia nel cuscino nello stesso momento in cui Ellie poggiò il cellulare di nuovo sul comodino, allontanandosi velocemente.

La bionda, intanto, era rimasta interdetta per il messaggio e adesso fissava l'armadio con le ante aperte.

Prese un paio di short a jeans, una canotta nera e una giacca azzurra e li indossò, truccandosi leggermente e facendosi una coda alta.

« Mio Dio Elis, svegliati! Sei sempre la solita! »

 

 

Puntualmente, le ragazze lasciarono casa e una folata di vento le investì proprio nel momento in cui Ellie stava per aprire la bocca.

« Elis, senti... » iniziò impacciatamente la bionda « ...ma a te interessa Niall? »

Vide la sua migliore amica arrossire fino alla punta dei capelli, abbassare il volto e svoltare l'angolo proprio dietro la loro scuola.

« Sai che a me farebbe solo piacere se tu ti mettessi con un ragazzo.. ma.. è Niall, ok? »

Borbottò stringendo le mani dentro le tasche della giacca.

« è fidanzato, alle spalle ha una serie di ragazze da una botta e via e.. è fidanzato Elis! Non ti facevo tipa da stare con qualcuno impegnato.. »

Di scatto Elis alzò la testa e la incrinò, assottigliando lo sguardo.

« Io non sono una ragazza che va con qualcuno impegnato, Ellie. È solo una sbandata, ok? Io non andrò mai a letto con Niall! Lui mi userebbe solo! »

E fece un sorriso rassicurante, tanto che rassicurò anche Ellie.

Entrambe entrarono a scuola ed Ellie vide da lontano Niall che sventolava la sua mano nella loro direzione, come ogni mattina.

Le ragazze si avviarono ed Ellie vide Liam seduto sul muretto intento a sbaciucchiarsi una rossa tutto fuoco, come l'aveva definita Louis. La cosa la infistidì, ma non seppe neanche perché.

Quando il moro volse lo sguardo su di lei, staccandosi da quella, la bionda arrossì, cambiando subito direzione con lo sguardo e salutando al resto. Presto venne avvolta dalle braccia di Louis, che si era sempre dimostrato affettuoso in quella settimana e lei stava iniziando a comprenderlo e a lasciarsi andare.

« Mercoledì sera do una festa per il mio compleanno, siete tutti invitati! »

Esultò Niall stringendo la sigaretta tra le sue dita e facendo scuotere la testa ad Ellie, che gli ripeteva spesso che fumare faceva male.

« Anche io, Nialluccio? »

Louis, dietro di me, si dovette trattenere dal ridergli in faccia. E Niall sgranò gli occhi, annuendo incerto.

« Se Liam ti vuole portare.. »

Intanto la campanella suonò ed Ellie e Zayn, che in quel periodo era un ragazzo dolcissimo, si avviarono insieme a matematica, visto che la maggior parte delle lezioni le avevamo insieme.

In mezzo al corridoio, però, un omone che giocava a rugby, forse il capitano, mi diede una gomitata fortissima allo stomaco, facendomi piegare in due, dietro le sue risa.

Ellie vide passargli lo scorso anno davanti, quando a fare quelle cose era proprio il ragazzo accanto.

Vide lo sguardo allarmato del moro e dietro di lui quello degli altri tre ragazzi ed Elis, che li avevano raggiunto.

« Ellie, Ellie, Ellie! Mio Dio stai bene? Io a quell'Adam.. »

Bloccò Louis, Zayn, Niall ed Harry con un cenno del capo, mentre impiegava tutte le sue forze disponibili per rimettersi in piedi e prima che loro parlassero, Ellie sparì in mezzo alla folla, con la destinazione bagno.

Chiuse la porta e guardò il bagno deserto, fece scorrere le spalle sul muro sudicio e si alzò la maglietta fino all'orlo dell'intimo e guardò un livido che presto era diventato cicatrice. Ma quel livido non lo aveva fatto Adam, che piuttos si era limitato a toccarlo col suo braccio possente, ma erano stati l'anno prima Louis e Zayn, se lo ricordava bene.

 

 

« Quella stronza della Calder non me l'ha data.. fanculo, me ne trovo un'altra. »

Mormorò Louis a Zayn, che rise sguaiatamente. Ellie si strinse contro l'armadietto dello spogliatoio della palestra, per non farsi vedere e pregò che non le facessero del male un'altra volta.

Ma non fu così.. I due ragazzi la videro, ghignarono e la ragazza vide la gamba di Zayn colpire la sua pancia fin troppo piatta e il pugno di Louis seguirlo.

 

 

Ma quella volta, nel bagno, le lacrime non scesero, forse perché erano terminate.

Lentamente e dolorosamente si alzò, lanciando un gemito, e prendendo la sua borsa, afferrando tutto il materiale per coprire quel livido, quando la porta si spalancò e vide una ragazza mora dagli occhi da cerbiatta guardarla prima sorpresa e poi sorpresa e in neanche due secondi si gettò in ginocchio accanto a lei, accarezzandole la testa come se la conoscesse da sempre.

« Cosa ti è successo? Hai bisogno di aiuto? Aspetta chiamo qualcuno! »

La bionda la fermò giusto in tempo e con voce angosciata mormorò un 'sto bene, tranquilla' e ancor prima che finisse la frase la portà si spalancò di nuovo e vide tutti i ragazzi sulla porta e Niall con gli occhi arrossati.

Quando la ragazza voltò lo sguardo sulla porta vide Louis sgranare gli occhi, guardando la sconosciuta accanto a se e quest'ultima afferrò le sue cose balbettando qualche scusa e scomparì nei corridoi.

Ellie fece leva sui piedi e si alzò, lasciandosi scappare un lamento quando si piegò e afferrò il barattolo di fondotinta che era caduto a terra.

« Ellie, fermati cazzo! Ti portiamo subito in infermeria! »

La prese per il braccio delicatamente Tomlinson, che non sembrava essersi accorto che quel livido per cui lei stava soffrendo era stato fatto da lui, ma Zayn si, se lo ricordava ed Ellie non si aspettò di vedere Malik lasciarsi scappare una lacrima, sistemandosi il suo ciuffo biondo in mezzo ai capelli. Era una situazione così imbarazzante.

« Louis, lasciala. »

Ellie si abbassò prontamente la maglietta, per non far vedere la sua pancia rovinata, ma Horan la alzò prontamente, con lo sguardo preoccupato, imbarazzato e sopratutto scioccato.

« Zayn ma sei cretino?! Dobbiamo portarla in infermieria.. »

Lou gesticolava come faceva quando era nervoso e voleva togliere l'attenzione dalla ragazza che era entrata prima, che la bionda doveva ringraziare però. Ma non conosceva il nome.

« LOUIS SIAMO STATI NOI DUE A FARGLIELO QUEL LIVIDO! »

Tutti tacerono, la bionda abbassò gli occhi. Non voleva che si sentissero in colpa.

La presa di Niall sulla maglietta ad un tratto diventò inesistente, Elis si torturava le mani, Harry schiuse la bocca sorpreso e negli occhi di Louis e Zayn passò un misto tra dolore e dispiacere.

« Sono stato io a lasciarti quel segno sulla pelle, per sempre? »

Gli occhi del ragazzo, che erano color cielo, ora sembravano vuoti e spenti. Il pensiero che avesse fatto quella cosa ad una ragazza, che non era in grado di difendersi lo attanagliava e se pensava che qualcuno come lui avesse toccato sua sorella Lottie o le gemelle sentiva lo stomaco chiudersi e gli occhi traboccare di lacrime.

« Ho bisogno di aria.. »

Louis balbettò quelle parole, uscendo dal bagno. Niall sembrava come immobbilizzato, era il suo migliore amico e non parlava. Muto. Harry andò in classe, forse sentendosi di troppo o perché Styles era sul rischio bocciatura già dall'inizio dell'anno e non poteva permettersi ritardi.

Zayn fissò un punto impreciso dietro Ellie, che guardava tutto sconcertata. Sembrava un funerale. Lei nella sua mente, però, si ripeteva che tutto andava bene. Si, tutto andava bene. Stava bene.

« Sto bene, ragazzi. Non mi fa male, ma Adam ha colpito il mio punto debole. Ma sono sicura che presto passerà, davvero.. »

Quelle parole non rincuorarono molto Niall e Zayn, ma forse aiutarono. Ellie si sentiva così in colpa.. aveva fatto la parte della vittima, quando l'unica cosa che voleva era stare bene, fuori e dentro.

« Ellie.. è colpa.. mia. Scusami per ciò che ho fatto, non merito ne il tuo perdono, ne la tua parola, ne.. »

Ellie lo bloccò e abbracciò Malik, forse per la prima volta. Per Zayn era una cosa strana.. Non era abituato ad avere amiche e basta, le poche amiche femmine che aveva erano passate comunque per il suo letto. Ma Ellie, e un poco anche Elis, le stavano a cuore, come due sorelle.

La bionda strinse il ragazzo, notando quanto più alto di lei fosse e coinvolse anche Niall, che le baciava i capelli profumati, chiedendole perdono e dicendole tante parole dolci, come migliore amica, si intende.

« Vi avevo già perdonato tutti.. »

Sussurrò la ragazza, per poi staccarsi e andare a recuperare Louis. Ma prima che uscì sentì Niall e Zayn dire all'unisono 'Anche Liam?' ma Ellie fece finta di non sentire. Uscì sul cortile e vide il moro fumare seduto su un muretto e lo sguardo perso nel vuoto.

« Louis.. »

Il ragazzo buttò la cicca a terra, pestandola col piede e scendendo dal muretto.

Ellie si avvicinò sorridendo e guardò felice l'amico, se così si poteva considerare. Ma si, ormai erano diventati amici.

« Lou, non c'è bisogno che ti preoccupi. Io vi ho già perdonati.. forse non Liam, ma sembra che a lui non interessi più di tanto.. E ho già dimenticato tutto. Anno nuovo, vita nuova, no? »

Il ragazzo ammirò la capacità di Ellie a far andare tutto bene e allora se la strinse contro il petto muscoloso, facendo sorridere la bionda.

« Non ti preoccupare per Liam.. forse un giorno riuscirete a capirvi. »

Ellie inclinò la testa imbarazzata. Quel nome le procurava uno strano effetto.

« Già, forse un giorno. »

Sorrise e rientrarono a scuola, dove li stavano aspettando gli altri. Si avvicinò ad Elis, che l'abbracciò stretta come se non la vedesse da anni.

« Oggi pomeriggio andiamo a fare shopping? Devo comprare il regalo a Niall.. »

Disse all'amica sorridendo e stando ancora accanto a Louis, che intanto parlava con i ragazzi su dove fosse Liam. Pensavano che si era chiuso in qualche stanzino con la rossa focosa. Ellie ignorò l'argomento, ma non il brivido sulla schiena.

« E compri qualcosa pure tu, così magari fai colpo su qualcuno! »

Disse Elis facendo l'occhiolino e facendo ridere di gusto Ellie. Niall prontamente si allontanò dai ragazzi e abbracciò protettivo Ellie.

« Nessuno tocca Ellie Green! »

Poi si spostarono tutte nelle rispettive classi, ma prima Ellie sussurrò all'orecchio di Louis: « Poi mi spieghi cosa c'è o c'era tra te e la ragazza simpatica del bagno. »

Il ragazzo la guardò sorpreso, sbarrando gli occhi e poi allontanandosi con un sorriso.

« A dopo! »

Ellie entrò in classe seguito da Zayn. Lei non si beccò la nota per il ritardissimo perché era sempre stata un'alunna modello, mentre Zayn si, che lanciò una finta occhiataccia, in realtà divertita, a Ellie, che scosse la testa e si sedette in seconda fila, pronta per la noiosa lezione, facendosi già castelli in aria su cosa comprare per lei e per Niall.

 

Angolo di un'autrice figa (?)

Sono imperdonabile, lo so. Ma ho una giustificazione validissima.. Il pc mi si è rotto. Tre giorni prima del mio compleanno. E ho perso il capitolo -.-"

Così ho dovuto riscrivere tutto ed è cambiato completamente, spero in meglio, però!

So che è un giorno strano per postare, ma anzi ci tengo ad augurare tantissimi auguri di Natale e di anno nuovo (se non ci sentiamo più), speriamo che porti gioia e serenità in tutte le famiglie, specialmente quelle in Siria, o nei paesi in cui il Natale non si basa sullo scarto del regalo. Perché lì il miglior regalo che c'è è la vita.

Ora devo scappare, perché ho bambini, zii e parenti vari che mi invadono la casa, pronti a svaliggiarmi una casa XD

A presto, magari nel 2013 (:

 

Baci,

Giù.

 


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