The sound of my life is your most beautiful song

di revillanfog
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** °ZAYN° ***
Capitolo 2: *** °AMY° ***
Capitolo 3: *** °NIALL° ***
Capitolo 4: *** °ANNE° ***
Capitolo 5: *** °HARRY° ***
Capitolo 6: *** °AMY° ***
Capitolo 7: *** °LOUIS° ***
Capitolo 8: *** °ANNE° ***
Capitolo 9: *** °LIAM° ***
Capitolo 10: *** °AMY° ***
Capitolo 11: *** °HARRY° ***
Capitolo 12: *** °ZAYN° ***
Capitolo 13: *** °HARRY° ***
Capitolo 14: *** °LOUIS° ***
Capitolo 15: *** °AMY° ***
Capitolo 16: *** °HARRY° ***
Capitolo 17: *** °NALL° ***
Capitolo 18: *** °ANNE° ***
Capitolo 19: *** °LIAM° ***



Capitolo 1
*** °ZAYN° ***


°ZAYN°

Aprii gli occhi che era mattina presto.
Il piumone mi stava soffocando, me lo levai di dosso con un calcio e rimasi sdraiato sul materasso, con indosso solo un paio di boxer blu scuri a righe fini bianche, finché non ebbi abbastanza freddo per rimettermi sotto il piumone.
Con qualche contorsione lo presi dal fondo del letto e me lo portai su fino a lasciarmi scoperti solo gli occhi.
Cercai di riprendere sonno ma non ci riuscii, così mi guardai intorno.
C'erano due letti di fianco a me, Harry, vicino alla parete, e Louis, tra me e Harry.
Liam e Niall dormivano nella stanza accanto.
Mi avevano assicurato, seppur ridendo, di non lasciare Harry e Louis nella stessa stanza, e io, sempre ridendo, avevo promesso che li avrei tenuti a bada.
Notai con un pizzico di divertimento che erano nelle pose più assurde. Harry avvolto nel piumone quasi come fosse una sardina, o un piccolo bruco bianco.
Louis invece stava di traverso, i piedi che sbucavano verso di me e la testa e le braccia, penzoloni dalla parte di Harry.
Mi ficcai la testa sotto il piumone e sghignazzai un po', poi afferrai l'Iphone dal comodino e feci loro una foto.


Tweet ZyanMalikOfficial, 06.13, 17.12.11
A voi fan mattinieri, la foto di Harry e Louis dormienti.

-Vis. Fotografia.


Dopo aver riso silenziosamente ancora un po' mi decisi ad alzarmi, infilai un maglione, sicuramente non mio, e mi diressi verso il soggiorno.
Non era molto ampio, ma sicuramente più di ogni altro soggiorno di una stanza d'albergo in cui avessi mai dormito prima d'ora.
In poche parole, un lusso del tutto nuovo e inaspettato.
Tanto inaspettato quanto piacevole.
Mi avvicinai alla finestra con balcone, che dava su una strada di cui non ricordavo il nome, nel centro di Londra.
La aprii e mi lasciai travolgere dall'aria fredda e pungente di una mattina di dicembre.
Richiusi subito ed entrai, scosso dai brividi.
« Stupida idea Zayn » dissi a me stesso sottovoce.
Mi guardai intorno, non c'era molto che potessi fare.
Un tavolo di legno, rotondo, un divano di pelle e due poltrone, una televisione a schermo piatto decisamente invitante.
Mi buttai sul divano e cercai il telecomando.
Si accese in un lampo di luce rossastra, poi mi ritrovai a guardare un documentario sulla vita dei pesci pagliaccio.
Chiusi gli occhi un momento, per sentire se qualcuno degli altri si fosse alzato.
Nulla.
Quando li riaprii un rumore assordante infranse la mia pace.
Una canzone che conoscevo suonava a tutto volume nella piccola stanza d'albergo.
Mi passò davanti Niall correndo « Ciao Zayn » disse velocemente, dietro di lui Louis « Ridammi la pantofola... » stava urlando, poi mi notò e sorrise « Bentornato tra noi pesce pagliaccio » disse riprendendo a correre dietro ad un Niall con i capelli elettrici con in mano una pantofola rossa.
Ad un tratto qualcuno si sedette di fianco a me, cantando « Baby you light up my world like nobody else/The way that you flip your hair gets me overwhelmed/But you when smile at the ground it aint hard to tell/You don’t know/You don’t know you’re beautiful... forza Zayn canta con me ».
Era Harry, capelli tipici della prima mattina, come tutti gli altri del resto.
Rimasi a fissarlo per un momento, finché lui non sbuffò « È la nostra canzone Zayn, test non superato » disse andando a parlare con Liam, seduto ad un tavolo.
Diedi un'occhiata veloce alla TV, il canale era cambiato, ora era su MTV e trasmetteva a tutto volume la nostra canzone più famosa... WMYB...
Sorrisi.
Poi sentimmo bussare alla porta.
Louis smise di rincorrere Niall e andò ad aprire.
« Ragazzi, spero siate pronti... abbiamo solo quarantacinque minuti per... mio dio ma siete ancora in pigiama e spettinati, cos'è un post sbornia? Avete per caso fatto un free alcool qui ieri sera? Mi auguro di no... » il nostro manager entrò come una furia nella stanza « Forza, avete cinque minuti a testa... » mi guardò « Si Zayn, tu puoi averne sette » disse alzando gli occhi al cielo, comunque sorridente.
Ricambiai il sorriso e guardai Louis scomparire nel bagno.
Appena questi uscì mi fiondai dentro, impedendo a chiunque di fermarmi.
Sentii Harry e Louis che discutevano con Jon, mentre Niall e Liam probabilmente erano andati a cambiarsi.
Come promesso, sette minuti e fui pronto, capelli, denti, doccia veloce, più che altro secchiata di acqua gelida.
Uscii dal bagno e vidi Niall entrare come una furia « Mi scappava un sacco Zayn... erano otto minuti quelli » strillò prima di chiudere la porta a chiave.
Harry e Liam, dall'altro capo della stanza, ridevano come pazzi.
Jon invece era uscito, probabilmente ci avrebbe aspettato nell'atrio.
Entrai in camera e vidi uscire Louis, perfetto come sempre, che, al mio sguardo insistente rispose con una semplice alzata di spalle.
Mi infilai i vestiti che avevano scelto per me, buttando la felpa che ora che era più chiaro notavo apparteneva a Harry, per terra.
Poi uscii, trovando Louis e Niall ad aspettarmi.
« Fatta tutta Niall? » esclamai ridendo.
« Non è divertente, dovresti essere l'ultimo ad entrare in bagno, ci metti sempre troppo » ribatté lui.
« Sette minuti non sono troppo, sono troppo pochi » precisai.
« Erano otto, e comunque noi ci riusciamo con cinque, persino Harry e Louis ci riescono in cinque »
Guardai Louis, e Harry che usciva in quel momento, lasciando il posto a Liam.
« Louis non ne ha bisogno, lui ha il dono dei capelli perfetti in 3-2-1... mentre Harry usa lo stile mi sono appena svegliato-sono attraente-Dandy (*che per chi non sapesse sta a significare una persona che da l'impressione di fregarsene del proprio aspetto, dandosi quell'aria trasandata che in realtà è programmata al dettaglio) »
« Non sono per niente un Dandy » mi rimbeccò Harry.
« Torna da Louis tu » lo zittii.
« Il mio unico vero amore » lo sentii scherzare abbracciando Louis, che ricambiò con finto sguardo arrapato.
« Oh si Harry, ti prego... continua »
Scoppiammo tutti a ridere, tanto forte che Liam emerse dal bagno.
« Tutto ok? » chiese con lo spazzolino tra i denti e il dentifricio che colava sul tappeto.
Niall annuì e noi scoppiammo a ridere ancora di più.
Liam alzò gli occhi al cielo e tornò in bagno sospirando « A volte vorrei aver ucciso Simon (*sia grazie a Simon) »
Noi sorridemmo.
Poi quando anche Liam uscì finalmente dal bagno, ben 5 minuti e mezzo, aprimmo la porta della stanza e scendemmo nella Hall, dove, come avevo predetto, Jon ci aspettava, battendo il dito sull'orologio.
Harry alzò le spalle e noi lo imitammo.
Jon alzò gli occhi al cielo, poi ci fece segno di uscire.
Seguimmo il comando, ed entrammo nell'auto nera, un po' più corta delle limousine tradizionali, che, dopo che anche Jon fu entrato chiudendo la porta, partì in direzione...
« Hei Jon ma dov'è che andiamo già? » chiesi con una punta di vuoto e di ansia.
Tutti mi guardarono malissimo, autista compreso.
« Zayn sono settimane che ne parliamo, ci sono volantini ovunque, mail che girano, passaparola, Tweet... »
Scossi la testa, per far intendere che non capivo.
« I provini per le ballerine Zayn » esclamò Louis.
E a quel punto ricordai.

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Capitolo 2
*** °AMY° ***


°AMY° Quella mattina si prospettava fredda e pungente, forse nebbiosa con qualche rovescio.
La sveglia suonò.
So c-come on
You got it wrong/To prove I’m right I put it in a song/I don’t why
You’re being shy/And turn away when I look into your eyes...
« Mmm » brontolai tirando un pugno sulla vecchia sveglia, la quale cadde a terra con un rumore di ferraglia.
Sentii il russare del mio patrigno dall'altra parte del muro.
Mi venne da sorridere per la monotonia della mia vita.
Tutto era come sempre, ma era una monotonia che mi rilassava.
Un continuo passare di giorni tutti uguali.
Richiusi gli occhi e finii in uno stato di dormiveglia che mi portò alla mente i dieci occhi più belli d'Europa...
Fu allora che scattai in piedi.
I provini, non potevo arrivare in ritardo, mi avrebbero scartata se non fossi stata in tempo.
Mi vestii, leggings neri, che mi agevolavano nei movimenti, una maglietta un po' larga, grigia, con due cerbiatti che fissavano l'orizzonte in un prato dall'erba alta.
Era la mia preferita, l'avevo indossata al mio primo concerto dei One Direction.
Ricordo ancora il momento delle firme, Niall aveva guardato la mia maglia e mi aveva dato l'ok con la mano.
Mi ero sentita benissimo.
Chissà se avrebbero ricordato.
Mi immaginai la scena, io che entravo, Niall che mi sorrideva esclamando « È lei, quella che cercavamo »
E poi Harry « Quanto è bella... sei assunta... »
Un miagolio sommesso mi fece risvegliare.
Larry, il mio gatto, chiamato così in onore di Harry-Louis.
Lo accarezzai, poi mi venne in mente nuovamente che dovevo sbrigarmi.
« Grazie Larry » dissi correndo in bagno, mi lavai la faccia, mi truccai leggermente, un filo di matita, eye-liner, mascara.
Guardai l'ora e quasi mi cascarono le braccia e i capelli, la cosa a cui tenevo più di ogni altra, sottili, marroni, lunghi e ondulati, definibili a boccoli nelle giornate in cui mi sentivo bene, quella mattina ad esempio, la frangia, lunga fino alle sopracciglia, non troppo folta, che dava al mio viso un'aria misteriosa e affascinante.
Erano le sette e un quarto circa, tardi, troppo tardi, tardissimo, avevo solo mezz'ora per raggiungere il luogo stabilito per le audizioni, una fabbrica ormai in disuso da anni che era stata ristrutturata per essere luogo di incontri, provini per i vari teatri della città, per spettacoli di danza, luogo di prove, di corsi d'arte, dove ogni giorno si potevano trovare svariati tipi di persone, vestiti nei modi più bizzarri, entrare e uscire dalle grandi porte.
Non ci andavo da qualche settimana, quando avevo finito il corso di danza che mi avevano regalato a natale, lo scorso anno, durato otto mesi e concluso con l'incidente dell'insegnante, caduta dalle scale durante un ricevimento famigliare.
Frequentavo la fabbrica, così chiamata dai ragazzi della mia scuola, solitamente durante il pomeriggio e vi incontravo artisti, con tele, pennelli, salopette sporche di vernice.
Oppure cantanti, rapper, punk, rocker, o ancora ballerine classiche, nei loro tutù bianchi e rosa, i loro visini perfetti e curati.
Infine ballerini di hip hop, jazz, contemporanei, di tango, salsa, caraibici e altri svariati tipi di danza.
A volte capitava di vedere anche attori, vestiti con strani costumi ottocenteschi, o futuristici...
Solo che quel giorno era speciale, per me e per mille altre ragazze.
Provini di danza, ma non per uno spettacolo qualsiasi.
10 tra le più di 300 ragazze iscritte avevano la possibilità di entrare a far parte del corpo di ballo personale dei One Direction, per i loro video musicali, i loro concerti...
Era il primo giorno, avrebbero selezionato un massimo di circa 50 ragazze, che avrebbero in seguito contattato per un secondo provino.
Guardai nuovamente l'ora, sette e ventidue.
« Ma non è possibile » sibilai a denti stretti mentre mi infilavo le Reebok e la giacca.
Afferrai il casco della vespa, originale proveniente dall'Italia, rossa con sedili color crema e mi fiondai giù dalle scale.
Non feci nemmeno tempo a bere un caffè nella caffetteria all'angolo che già ero per strada, sfrecciando con la vespa per le strade di Londra.
Tra i bus rossi a due piani e i taxi neri che suonavano arrabbiati.
Mi tornò addosso quel senso di monotonia tipico delle mie giornate, casa, scuola, casa, scuola.
Quei rari pomeriggi che dedicavo alle mie amiche... Ricordavo ancora quanto tempo avevo impiegato per convincere mia madre a lasciarmi andare ai provini, quel sabato diciassette dicembre.
La mamma non aveva mai pensato seriamente che avrebbero potuto prendermi e, ammettendolo per la prima volta a me stessa, nemmeno io.
La cosa che temeva, in ogni caso, era che lasciassi la scuola, non che sarebbe stato nulla di che, frequentavo un liceo artistico appena fuori dal centro, dipingevo tutto il giorno e molti nel mio condominio mi definivano pazza.
A volte pure i miei genitori.
Comunque dopo averle assicurato che se mi avessero preso avrei continuato la scuola e quando sarei stata lontana avrei avuto insegnanti privati, che non mi avrebbero insegnato arte ma materie scientifiche e lingue, mia madre aveva accettato, entusiasta del fatto che avrei smesso di fare l'artista incompresa.
« Merda! » stincai di colpo.
Un semaforo rosso, l'avevo visto appena in tempo.
Rimasi ferma per quelle che parvero ore, il semaforo era costantemente rosso, le macchine davanti a me passavano, dritte, orizzontali, verticali, ogni direzione, tranne la mia.
E io ero sempre più in ritardo.
Feci tempo a cantare quasi tutta la canzone Everything about you, poi il semaforo diventò finalmente verde e partii alla massima velocità concessa da una vespa.
Continuai a stincare, girare, zigzagare tra gli altri mezzi, finché non uscii dal centro di Londra e non vidi la struttura dove si sarebbero tenuti i provini, un grande edificio grigio, con un'enorme cancello di ferro battuto e una sfilza di ragazze, fuori dal recinto.
Continuai finché non trovai posteggio, tra mille altri scooter, vespe, bici, macchine...
Smontai, tolsi il casco e con quest'ultimo sottobraccio mi avvicinai ai cancelli.
Ci misi parecchio per raggiungere i cancelli, ragazze che spingevano, altre che mi insultavano, alla fine riuscii a raggiungere i cancelli.
C'erano due uomini ad aspettare, all'entrata, quando mi avvicinai mi squadrarono e mi bloccarono la strada.
« Nome prego » disse quello più grosso.
« Scusa? » domandai senza capire.
« Non penserai di venire qui per vedere i ragazzi e passare come tutte queste tue amichette qui » disse indicando la folla « C'è un provino in corso e non abbiamo tempo da perdere per autografi e urla »
« Io.. sono qui per il provino » balbettai intimidita.
« Scusa che usano tutti »
« Ma se ha appena detto... » ribattei stizzita.
« Non rispondermi a tono ragazza altrimenti ti butto fuori »
« Io sono fuori » risposi.
« Sempre questa voce insolente » continuò.
Dietro di noi un sacco di ragazze urlavano.
Ad un certo punto, l'uomo più magro si avvicinò, disse qualcosa nell'orecchio di quello grande, che si allontanò.
L'uomo mi sorrise « Hai detto che sei qui per i provini » disse.
Annuii, ancora un po' arrabbiata « Ma a quanto vedo... » indicai la folla dietro di me.
« Sono state selezionate solo 300 ragazze tra quelle che hanno mandato il loro video e curriculum, se sei tra le fortunate ci serve il tuo nome, o non potremo farti entrare » disse gentilmente.
A quel punto sorrisi.
« Amanda Vocal » risposi.
« Mmm.. sotto la V o sotto la A? » chiese più a se stesso che a me...
Rimase qualche minuto a leggere la lista, girò i fogli, li girò ancora, poi tornò indietro, ogni suo movimento mi metteva ansia, finché non disse « Hai un documento? »
Io annuii sollevata, presi il passaporto dalla borsa di finta pelle marrone scuro con bordi chiari e lo porsi all'uomo, lo guardò un momento, poi sorrise e mi diede indietro il libretto, aprendo il cancello di uno spicchio.
« Lo aprirei di più ma sarebbe un suicidio »
Scoppiai a ridere, e lui insieme a me, poi richiuse il cancello « Buon provino Amanda »
« Grazie » risposi « E buon lavoro... ehm... »
« Chiamami Frank »
« Buon lavoro Frank »
Lui sorrise e io mi voltai a guardare l'entrata dell'edificio, con l'ansia alle stelle.
Camminai con passo deciso fino agli scalini, poi li percorsi a passi veloci, aprii la porta e me la richiusi alle spalle velocemente, con un sonoro SBAM.
Poi rimasi avvolta nel silenzio, nulla da fuori, nulla da dentro, l'atrio era illuminato solo da un lampadario al soffitto, talmente alto che la luce che proveniva era flebile e fioca.
Mi guardai intorno, nessun cartello, nessuna persona.
Ero abituata a guardare quel posto quando era pieno di gente, pieno di vita.
All'improvviso mi sentivo... strana, la monotonia placida della mia vita mi stava abbandonando, lasciando, anche se solo per quel giorno fugace, il posto ad un'ansia per un futuro sconosciuto.
« C'è qualcuno? » provai a chiamare, ma non giunse risposta. Mi misi in ascolto, e dopo qualche minuto sentii un vago ronzio provenire da destra.
Mi voltai e cominciai a camminare, superando l'arco dove solitamente stavano i pittori prima di entrare al corso di figura.
Seguii il corridoio, e i brusii si facevano via, via più forti.
Ad un certo punto il corridoio finì, davanti a me c'era una tenda, la scostai e trovai delle scale.
Cominciai a salire, poi girarono, e io girai con loro, finché non arrivai ad una balconata, giù un grandissimo monolocale, che pareva una palestra, era ben illuminato da luci bianche che provenivano dal soffitto, e dalle lunghe vetrate alla sinistra, la parete di fronte alle finestre era coperta da specchi, che riflettevano un centinaio di ragazze, chi seduta, chi in piedi, chi ballava per conto suo chi ballava in gruppo.
Proprio nella parete di fronte c'era invece una porta, e di fianco un'uomo seduto su una sedia di legno.
Sopra un grande orologio, segnava le otto meno cinque, ero arrivata in tempo, però..
Ero bloccata su quella balconata.
« Merda » borbottai notando che era la cabina per i tecnici delle luci.
Ad un certo punto sentii un rumore e mi voltai di scatto « Là! » urlai portando il corpo in posizione di difesa.
Mi venne in mente il periodo in cui facevo arti marziali. La persona alzò le mani e si fermò « Mi arrendo »
Io abbassai la guardia e mi scostai un po' la frangia da sopra gli occhi.
La persona abbassò le mani e tastò il muro di fianco a lei, poi fece scattare la luce, che si accese, dapprima delicatamente, poi si spense di colpo e si riaccese con un pop.
Fissai la lampadina e mi accecai, la luce non era troppo forte, ma non c'era copertura e mi colpì dritta gli occhi.
Poi abbassai lo sguardo per vedere chi mi aveva “colta di soppiatto” e rimasi a bocca aperta.
« L...Li..a... » balbettai arrossendo stupidamente.
« Sei qui per i provini? » chiese Liam sorridendo per il mio imbarazzo.
Annuii.
« Ma ti sei persa immagino » disse guardandosi intorno.
Annuii nuovamente.
« Tu guarda, pure io... stavo cercando un bagno, ma questo posto è un labirinto... » borbottò.
Sorrisi « I bagni sono nei sotterranei, appena scendi le scale prima porta a sinistra per le ragazze e seconda a destra per i ragazzi... » ripetei imitando la mia maestra di danza.
« Ma allora conosci questo posto... e ti sei persa comunque? »
« Frequentavo qui il corso di hip hop fino a qualche mese fa... ma ero nell'altra ala dello stabile... e per quanto riguarda i bagni... beh dopo qualche lezione che lo ripeteva continuamente ho imparato »
« Beh allora grazie mille » disse uscendo, poi tornò indietro « Per entrare nella sala appena scendi da qui vai ancora a destra, c'è una tenda, non si vede molto bene perché è nera, dietro c'è una scala che sale, pochi gradini, apri il grande portone alla tua sinistra e sei dentro» aggiunse sorridendo.
Poi scomparve nuovamente.
« Grazie, sono Amy comunque » sussurrai al vento, poi spensi la luce e uscii.
Seguii le indicazioni di Liam e trovai l'enorme palestra come previsto.
Ero su una sorta di pianerottolo, con ringhiera, il pavimento era di legno chiaro, scesi altri quattro scalini che mi separavano dal suolo e, impegnata com'ero a guardare le ragazze che aspettavano le otto sbattei contro una donna bionda vestita con una tuta nera, circa sui ventotto anni, che teneva in mano un registro.
« Hei » sorrise.
Mi tirai indietro velocemente.
« Mi dispiace, chiedo scusa io... »
« Si, non è una cosa troppo comune e abitudinaria vero? Mi serve il tuo nome così posso spuntarti dalla lista e darti il tuo numero »
Annuii « Certo io... Amanda Vocal »
La donna ci mise molto meno a trovare il mio nome dell'uomo ai cancelli « Numero 45, sei poco prima della pausa pranzo » disse sorridendo e porgendomi quello che sembrava un pass.
Ringraziai.
« Puoi metterti dove ti pare, chiameremo i numeri con l'altoparlante quindi tutti sentiranno, nessuna coda »
La donna si voltò per parlare con una ragazza che era arrivata dietro di me e io feci qualche passo, poi mi fermai a guardare tutta quella gente.
« Grandioso » sussurrai « Grandioso, potrei abituarmici »

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Capitolo 3
*** °NIALL° ***


°NIALL°

Stavamo ridendo e scherzando, quando la macchina si fermò.
Louis esclamò contento « Finalmente siamo arrivati » e fece per aprire la portiera.
Zayn lo imitò ma il conducente li fermò « Non siamo arrivati, non possiamo continuare »
Liam lo guardò « Per quale motivo? »
« Fan » rispose Jon.
Guardammo tutti fuori dai finestrini, era un casino, sembrava uno dei nostri concerti, solo che quel giorno non ci saremmo affatto esibiti.
« Perché sono li? Non dovrebbero entrare? Il ritrovo è dentro da quel che ricordo » dissi.
« Non sono qui per i provini, sono qui per vedere voi e sperano in un autografo » rispose Jon.
« Beh accontentiamole » disse Harry sorridendo.
Sorrisi a mia volta, ma Jon sembrò contrariato « Non abbiamo tempo, i provini sono più importanti ora, mi spiace ragazzi » Harry fece una faccia triste « Peccato »
Jon prese il cellulare dalla tasca e selezionò un numero dalla rubrica.
All'inizio parve non rispondere nessuno, poi una voce maschile, abbastanza forte da sentirsi anche nei posti dietro.
« Devi farle spostare, siamo qui con la macchina... prima che puoi...qualche metro... fantastico, poi i cancelli...non fatene entrare nessuna... » Disse Jon aggiungendo altre frasi simili.
Aspettammo cinque minuti poi cominciammo ad avanzare, lentamente, sorpassammo tutte le fan urlanti e ci trovammo all'interno del recinto dello stabile.
Quando la macchina si spense aprii la porta e uscii, era freddo.
Zayn e Harry dietro di me, Louis e Liam uscirono dall'altra parte, chiudemmo le portiere sbattendo, e seguimmo Jon verso l'entrata dello stabile, salutando le fan deluse con la mano, cercando di sorridere, nonostante Louis ancora sbadigliava e Zayn si reggeva in piedi a malapena.
La porta si chiuse dietro di noi con un tonfo, c'era un singolo lampadario, molto antico, soffitto alto, la luce che proveniva era fioca se non addirittura inesistente.
« Jon... ragazzi » una donna sulla trentina ci venne incontro sorridendo e baciando Jon sulle guance « Seguitemi vi mostro la palestra, alcune ragazze sono già arrivate ».
Cominciò a camminare verso la direzione da cui era arrivata, noi la seguimmo con passo incostante, quel luogo era del tutto nuovo.
Arrivammo in un'ampia sala, che sembrava un misto tra una palestra e un salone da danza classica, specchi sulla parete di sinistra e grandi vetrate sulla destra.
Il cortile che vedevamo fuori era deserto, un grande prato ormai rinsecchito, macchie di colore sulla terra, fogli sparsi, qualche asse di legno e un paio di sculture.
Guardai Liam che annuì, che posto strano per delle audizioni. C'erano circa una cinquantina di ragazze, vestite molto tranquillamente, sicuramente avevano ricercato dei vestiti a lungo, ma nel complesso davano l'idea di comodità, alla nostra entrata smisero di fare quello che stavano facendo e ci fissarono senza sapere bene cosa fare.
Il primo a parlare fu Jon e subito dopo la donna.
« Loro sono i One Direction ragazze »
Tutte loro salutarono e noi le imitammo.
« Ciao, io sono Zayn »
« Liam »
« Ciao ragazze, Harry ovviamente.. e Louis »
« So presentarmi da solo Harry... io sono Louis »
« Lo sapevano, l'ho già detto io... »
« Lo sapevano comunque... »
« Niall » dissi ad alta voce interrompendoli.
« Bene ragazze, allora sapete che siamo un po' di fretta quindi non intrattenete i ragazzi » disse la donna.
Poi ci portarono verso una porta alla fine della sala, di fianco un uomo, probabilmente una specie di bodyguard seduto su una sedia, sopra la porta un grande orologio che segnava le sette e qualcosa.
Aprimmo la porta e entrammo in quella che era una sala grande meno della metà dell'altra, molto illuminata, con specchi a destra e sinistra, una sbarra alla parete da cui eravamo entrati e un lungo tavolo in fondo, con delle sedie e dei fogli.
Davanti al tavolo un cavalletto con una videocamera.
« È già tutto pronto, la videocamera verrà accesa quando inizieranno i provini, i filmati finiranno direttamente su quel computer » La donna indicò un uomo seduto ad un tavolo in un angolo a destra con un mac molto, molto grande, davanti, l'uomo ci sorrise e lei continuò « Lui monterà i filmati e se sarete indecisi potrete rivederli, Paul il vostro coreografo sarà qui a momenti... era un po' intasato dalle fan... Io torno fuori a ricevere le ragazze » disse poi uscendo.
Noi prendemmo posto sul tavolo, in una posizione apparentemente casuale ma molto studiata psicologicamente. Dalla porta se entravi risultava da sinistra a destra: Io, Liam, Harry, Louis e Zayn.
Harry e Louis vicini perché non potevano esistere l'uno senza l'altro.
Liam vicino ad Harry per tenerlo a bada e circa in mezzo perché tutti lo vedevano un po' come figura importante essendo una delle “principali” voci della band.
Io vicino a Liam perché era il mio migliore amico tra tutti, non facevo preferenze, li amavo in ugual modo, ma lui mi faceva sempre sentire a mio agio e era ottimo per le questioni di lavoro, mentre Zayn, Louis e Harry mi facevano troppo disperdere.
Zayn in fondo per curare Louis, per ridere un po' e perché voleva il bordo per non sentirsi “soffocato” in mezzo al tavolo. Parlammo per quelle che sembrarono ore, poi Liam dovette andare in bagno.
Quando aprì la porta il brusio, che era aumentato in maniera eccessiva, si interruppe di colpo, per ricominciare ancora più forte quando, probabilmente, era uscito dalla sala.
Tornò parecchi minuti dopo, Harry e Louis già sghignazzavano. « Cibo pesante ieri? » rise Zayn, al quale i due aumentarono le risate.
Jon entrò nella sala dopo un po', nemmeno mi ero reso conto che se ne fosse andato.
« Tra dieci minuti cominciamo... vi ricordo come si svolge il tutto, chiedono la loro canzone, lui la mette » indicò l'uomo al computer « Ballano, interrompetele quando volete se vi sembrano terribili, ci risparmiamo molto tempo prezioso... »
Harry rise, Jon lo fulminò e poi ricominciò « ... domande di routine, anche se avete tutto sui fogli... chiedete qualunque altra cosa vogliate... senza infangare la sfera privata troppo privata » sibilò poi rivolto a Louis che alzò le spalle « Poi decidete se la ragazza è in lista oppure no, avete meno di un minuto per consultarvi... come già sapete i provini si svolgono su tre giorni, le cinquanta massimo, ragazze selezionate verranno ad un ulteriore provino, dove verranno scelte le otto migliori ».
« E i ragazzi? » chiesi « Ricordo di aver letto... »
Jon mi zittì « Il terzo giorno saranno solo ragazzi, mentre oggi e domani solo ragazze... potete scegliere cinquanta ragazze tra oggi e domani, un massimo di ottanta se per caso sforate... mentre venti ragazzi massimo... beh sapete come funziona... ci servono otto ragazze e sei ragazzi, per le varie coppie... » detto questo uscì nuovamente gridando « Cinque minuti! »
« Cinque minuti » fece eco Louis facendo ridere Harry e Zayn.
« Aspetta! » urlai, la porta si riaprì.
« Cosa c'è Niall? COSA? » sibilò parecchio teso.
« Non sono in ordine alfabetico sulla nostra lista.
« No, non lo sono. Sono in fila per data di iscrizione » disse, poi uscì sbattendo la porta.
Quando l'orologio segnò le otto precise sentimmo il brusio farsi sempre più agitato, entrò Jon con la donna.
Dissero qualcosa poi lei uscì e al suo posto entrò il nostro coreografo.
Ci salutò con un sorriso enorme, battendo a tutti il cinque.
« Paul » esclamai quando arrivò a me, facemmo il nostro saluto speciale e poi lui rise.
« Niall, biondo come sempre » disse.
Lo faceva spesso, la prima volta eravamo tutti scoppiati a ridere, e ora era diventata un'abitudine.
Poi bussarono alla porta, e Jon esclamò « Avanti » Entrò una ragazza, piuttosto bassa, capelli ricci, molto ricci, marrone chiaro.
Occhi azzurri, ben truccata, un naso che poteva essere caratterizzato con la parola “importante”.
Era molto magra e spiccava molto la sua taglia eccessiva di reggiseno.
Vidi Harry sorridere e Liam tirargli una gomitata, sorrisi a mia volta.
La ragazza sembrava molto, molto, molto imbarazzata, eccitata, nervosa.
Nessuno di noi voleva parlare così alla fine cominciai io.
« Ciao.. ehm... » guardai il foglio, eccolo li, primo nome « Sarah... giusto? »
Lei annuì.
« Sarah Newland » disse.
Tutti la salutarono e lei sorrise imbarazzata.
« Allora, su che canzone balli? » chiese Jon sbrigativo.
« Io... Na Na Na » disse.
Lui annuì e l'uomo al computer si preparò.
« Quando sei pronta » disse.
La ragazza annuì e la canzone partì.
Cominciò a ballare, era brava, notai Louis e Liam molto colpiti dal modo in cui si muovevano i suoi capelli.
Harry fissava “altro”, Zayn si concentrava sulle gambe.
Io fissai molto le braccia e le gambe.
Non era da escludere, era molto brava, piccola e fragile, quasi ogni movimento che faceva la faceva quasi volare.
Poi la canzone finì e lei si fermò.
La fissammo tutti.
« Ehm... si... io » le nostre voci si sovrapposero, fissammo tutto Paul.
Lui alzò le spalle, e noi ci guardammo, nessuno sapeva bene che dire, era il nostro primo giorno da giudici di un provino.
Paul sospirò e si avvicinò al tavolo.
« Ragazzi... dovete darvi una mossa »
« Non sappiamo cosa dire... magari le altre sono più brave... o forse ... era brava? Si ma forse... »
Parlammo tutti insieme nuovamente.
Lui sospirò nuovamente.
« A voi piace? Così, di getto »
Annuii « Si... sembrava volare »
« Perfetto Niall è quello che volevo sentire, ora decidete se era o no brava, io la metterei in lista... ma fate voi »
Quando si spostò tutti guardammo la ragazza e borbottammo un Sì non troppo convinto.
« Bene, sei in lista allora, ti manderemo una lettera o una mail Sarah Newland » disse Jon facendola uscire.
Poi si fermò a guardarci « Non possiamo permetterci tutto questo tempo sprecato, se vi piace dite si e se non vi piace dite no ».
« Jon ha ragione, non posso fare tutto io, ma anche il mio voto conta » concordò Paul.
Annuimmo e entrò la candidata numero due, poi la tre, poi la quattro.
Ci sentimmo molto malvagi, non ne prendemmo nessuna, e ci venne il dubbio di aver fatto un sacco di errori.
Paul ci rassicurò e fecero entrare la numero cinque. « Allora... Juls Smoke... Smoke? » chiese Zayn.
« Si, è... il mio cognome » disse la ragazza.
Zayn sorrise, non era un fumatore accanito, ma quando era nervoso fumava spesso. Era di altezza media, piuttosto robusta, capelli neri, mossi
Piena di anelli e collane, indossava dei leggins, una canottiera bianca e una camicia con motivi scozzesi.
« Ballo “Stole My Heart” » disse, senza farci perdere tempo.
Le sorrisi.
La musica partì e lei cominciò a muoversi.
Il suo stile era molto hip-hop tranquillo, non avrei saputo definirlo, nonostante la sua corporatura sembrava leggera e flessibile.
Morbida.
Quando finì applaudii e tutti mi fissarono male, tranne la ragazza, che arrossì.
« Per me è si » dissi poi per rimediare.
« Lo avevamo capito Niall... anche per me è si » disse Harry guardando me e la ragazza.
« Io dico... » Liam fece qualche strana faccia e poi scosse la testa « Scusa »
« Tranquillo » disse lei un po' triste.
« Per me si... » disse Louis massaggiano la spalla di Harry, che saltò in aria e gli tirò uno scappellotto sulla nuca.
La ragazza scoppiò a ridere e Zayn aprì bocca « Io non saprei... potrebbe essere... forse... » guardò Liam e poi scosse la testa « No, mi spiace »
La ragazza si intristì e guardò Paul lui la fissò un po' e poi annuì « In lista »
Juls batté le mani e si avvicinò per baciarci tutti sulla guancia, poi uscì.
« Non era troppo brava » borbottò Zayn.
« Secondo me è favoloso il modo in cui sembra... morbida » sorrisi.
« Una cotta Niall? » chiese Liam ridendo.
« Ma zitto che manco so come si chiama... Juliette Smack? Ecco visto già ho dimenticato il nome » mentii con una risatina nervosa.
Harry tirò una gomitata a Louis che per tutta risposta gli strizzò un capezzolo, facendolo strillare, proprio nel mentre entrava un'altra candidata.
Liam le sorrise, Louis pure, lei arrossì, con gli occhi luminosi e devoti.
« Vi amo » fu la prima cosa che disse.
« Anche io li amo » rise Louis.
Harry fece una finta faccia contrariata « Allora... ehm... Jessica? » chiese poi.
« Si sono io... ehm.. siete bellissimi » disse ancora.
« Grazie, modestamente... » sorrise nuovamente Louis.
Lei lo guardò con gli occhi che brillavano.
« Su cosa balli? » interruppe Jon brusco.
« Oh, certo io... ehm... l'ho dimenticato » sussurrò quasi impercettibilmente.
« Cosa? » Paul scoppiò a ridere e lei arrossì ancora di più. « Credo... Save you tonight » sussurrò.
L'uomo al pc la fece partire e lei cominciò a muoversi, lanciandoci occhiate di tanto in tanto.
Non era male ma... forse l'imbarazzo o forse il fatto che noi fossimo li... sta di fatto che fu abbastanza catastrofico per lei.
Quando finì ci fissò col capo chino.
Toccava me? Di già? Oddio che cosa potevo dire?
« Io non saprei credo... mi dispiace » borbottai.
Liam scosse la testa, Harry si guardò i piedi e poi la guardò « Anche per me è no »
Già aveva le lacrime agli occhi Louis scosse piano il capo, toccò a Zayn, era ovvio che non sarebbe passata ormai.
« Mi astengo » sussurrò.
Una lacrima cadde.
Paul non disse nulla se non « Ormai qualunque cosa io dica è sempre no, ci spiace molto »
Lei annuì con poca convinzione e uscì, dove scoppiarono i singhiozzi incontrollati.
Ci sentimmo tutti cattivissimi, ma Jon ci tirò un po' su « Ragazzi, se diceste si a tutte sarebbe come girare nel vuoto »
« Ma quella ragazza potrebbe odiarci e non ascoltare più una nostra canzone... » protestai.
« Sei troppo dolce Niall, ma è un rischio che dobbiamo correre, lei stessa ammetterà di aver fatto schifo dopo che le avremo mandato un video, se è vero che vi ama inoltre non smetterà certo per un rifiuto ».
Sospirai, Jon aveva ragione ma questo non mi impediva di sentirmi comunque in colpa, con poche semplici frasi avevamo smontato una ragazza, magari avrebbe smesso di mangiare, magari si sarebbe suicidata, o data alla droga o...
« Niall! » la voce di Liam mi riportò alla realtà, con sguardo interrogativo.
Scossi la testa e guardai la prossima candidata.
Non fu nulla di che, le dissi di no, Zayn però sembrava adorarla, Louis anche, Paul disse si, e alla fine la prendemmo. Dopo un numero che non ricordo di candidate, di cui solo una passò, fummo interrotti dalla donna di sempre.
« Jon? » chiamò.
Lui si voltò « Dimmi tutto Dem... »
« Dem? » Disse Harry « Chi è Dem? »
Scuotemmo tutti il capo.
La donna si voltò sorridendo « Oddio, che sbadata, non ditemi che non mi sono presentata... » sorrise nuovamente e si avvicinò a noi, stringendo la mano uno a uno.
« Io... » cominciò mentre stringeva le mani « Sono... Demetria... Flack... e gestisco questi provini, la parte organizzativa insomma, forse avrete sentito parlare della mia sorella maggiore, Caroline Flack... » ci sorrise poi tornò da Paul senza aspettare risposta.
« ...quindici minuti di pausa per la colazione » fu l'unica cosa che sentimmo prima che uscisse.
Mi si illuminarono gli occhi, e pure a Liam, Louis e Harry scoppiarono a ridere, e Louis ne approfittò per strizzargli nuovamente il capezzolo, al quale, dopo l'urlo di Harry, Zayn scoppiò a ridere.
Jon ci guardò esasperato.
« Vi prego ragazzi, ora usciamo insieme a tutte le partecipanti, cercate di comportarvi dignitosamente »
« Ma Jon » protestò Zayn ridendo « Se ci comportiamo dignitosamente le ragazze non ci filano... »
Risi anche io, poi Jon aprì una porta che non avevo visto prima e noi uscimmo.
Ci trovammo in una specie di mensa, era vasta, con tavoli rotondi e bianchi, posti da sei.
C'era un banco da mensa tipica, dove ci si mette in fila per i pasti caldi, c'erano distributori, affiancati a banconi con macchine del caffè e bollitori.
Era già pieno di ragazze, che si voltarono tutte a guardarci, quelle sedute, quelle in fila, quelle alle macchinette. Noi sorridemmo, poi Liam indicò un tavolo con un cartellino che recitava: “One Direction”.
Paul apparve alle nostre spalle e ci spinse verso il tavolo.
Le ragazze ricominciarono a fare quello che stavano facendo, ad un certo punto non resistetti « Ho fame ragazzi » dissi.
Harry fece una breve risata « Sarebbe possibile il contrario Niall? »
Gli feci una smorfia.
« Io sono con lui » disse Zayn alzandosi.
Lo imitai e Liam ci seguì mentre andavamo a metterci in fila per prendere qualcosa da mangiare.

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Capitolo 4
*** °ANNE° ***


°ANNE°

Lo stabile era di certo quello, non poteva essere altrimenti.
Mia madre fermò la macchina « Anne tesoro non posso muovermi » disse.
Annuii guardando tutte le ragazzine urlanti che stavano davanti alla macchina « Grazie Ma » mi sporsi verso di lei e le baciai la guancia « Grazie, ci vediamo dopo, ti chiamo quando ho finito »
Fu mia madre ad annuire stavolta, poi presi la tracolla e scesi dalla macchina, chiudendo bene la portiera.
Mia madre fece un'inversione a U e guardai la merchedes nera sparire giù per la strada, poi mi voltai verso la folla.
Una ragazza dai capelli biondissimi mi urtò « Hei scusaa... » disse ridendo come una scema.
« Ciao... ehm... è qui che si tengono i provini dei One Direction? » chiesi.
« ahahah si, ma non riuscirai ad entrare, non siamo entrate nemmeno noi » rise ancora.
« Ma... come è possibile? Sul mio orario c'era scritto... »
La ragazza mi guardò poi andò via, piccola lurida... “calmati” mi dissi “non ne vale la pena”.
No, non ne valeva la pena, avrei raggiunto quel cancello e mi avrebbero spiegato ogni cosa.
Cercai di farmi largo ma ben presto le fan diventarono un muro.
Merda...
Di fianco a me c'era una ragazza carina, magra, capelli marrone scuro, viso dolce, non troppo alta.
« Scusa... » la chiamai, lei si voltò e mi sorrise « Io dovrei... i provini insomma... ma non riesco ad entrare, siete qui tutte per... »
Lei scosse la testa « Anche tu per i provini? Oh cielo è magnifico, è un sacco che aspetto, queste sono qui solo a fare colonna, nessuno si aspettava così tanta gente io... non riesco a passare »
La guardai comprensiva « Quindi loro non sono qui per i provini? »
Lei scosse la testa di nuovo.
« Mmm... beh dobbiamo riuscire ad entrare » dissi cercando di farmi largo, la ragazza mi seguiva.
Ad un certo punto spostai una ragazza che si arrabbiò moltissimo, cominciò ad urlarmi addosso, e mi sentii schiacciare contro il cancello.
Oddio eravamo salve.
Fuori c'erano due uomini.
« Salve, sono qui per il provino » dissi mentre la ragazza cercava di prendermi a pugni.
Il più muscoloso dei due allontanò da me la ragazza poi guardò l'altro.
« Io chiamo i rinforzi, qui è un massacro »
L'uomo magro annuì poi si rivolse a noi mentre l'altro componeva un numero.
« Provini avete detto? »
Annuii, e la ragazza pure.
« Mi servono i nomi e un documento... »
« Certo... » aprii la tracolla ma una spinta mi fece andare addosso all'uomo, che sbatté contro il cancello.
« Derek muoviti a chiamare! » urlò « Venire dentro, è meglio » disse aprendo il cancello di poco.
Noi ci infilammo dentro, con lui dietro.
« Allora eravamo rimasti a... si, nome e documenti »
La ragazza dal viso dolce mostrò il suo « Dee Dee Porche » disse.
La guardai « Ti chiami davvero Dee Dee Porche? ».
Lei annuì « Già... mio padre amava i Ramones... »
Sorrisi, poi mi voltai verso l'uomo « Anne Hool » dissi sorridendo e porgendogli il passaporto.
L'uomo spuntò due nomi dalla lista e ci indicò il portone dell'edificio.
Noi ringraziammo e ci avviammo verso la porta.
Quando entrammo vidimo un sacco di ragazze che camminavano nella stessa direzione, così decidemmo di seguirle
Finimmo così in un'ampia mensa.
Trovammo un tavolo vuoto e ci sedemmo.
« E così questa è la mensa... » disse Dee Dee.
« Già pare siamo arrivate durante la pausa... io ho fame, credo mi mangerò un croissant » dissi alzandomi e andando al bancone.
Dee Dee sorrise « Io prendo una merendina invece » disse andando verso i distributori.
La fila era lenta e piuttosto rumorosa, ad un certo punto calò il silenzio, mi voltai verso la porta e li vidi.
I One Direction al completo.
Harry, bellissimo come sempre, Niall, dolcissimo e molto molto biondo, Zayn, così sexy, Liam divino e Louis... oddio era indescrivibile.
Mi trovai a sorridere come un'ebete, poi loro si sedettero, parlarono un po' con il loro coreografo Paul e si alzarono per mettersi in fila.
E proprio dietro di me.
Il primo fu Niall, poi Zayn e infine Liam.
Harry e Louis rimasero seduti ancora un po', poi andarono a prendere un caffè.
Mi sentii morire.
Niall era li, così vicino, e Zayn e Liam...
Avrei voluto parlarci, ma l'imbarazzo e la paura di essere logorroica me lo impedirono.
Continuai la fila in silenzio, mentre loro tre scherzavano da soli.
Niall dietro di me afferrò un vassoio, Zayn lo imitò, mentre Liam rise e afferrò un piatto.
Io raggiunsi le brioches e optai per una alla crema, al quale Niall, sorridendo, esclamò « Crema, ottima scelta ».
E qui, sentii proprio le guance in fiamme.
« Oh... si, mi piace la crema... »
“mi piace la crema” con tutte le cose possibili e immaginabili dici che ti piace la crema? Oddio è terribile!”
« Si e poi ha un colore molto invitante » aggiunse Niall.
« Ha il colore dei tuoi capelli » sputai fuori senza una ragione, pentendomene subito.
“Oddio, hai appena detto ha Niall Horan che i suoi capelli sono color crema, brava Anne, no bravissima complimenti”.
« Cioè... io... » chiusi gli occhi per assimilare la figura di merda.
Lui però scoppiò a ridere « Beh è una consolazione, sono brutto ma almeno ho i capelli color crema »
« Oh ma non sei affatto brutto » dissi riaprendo gli occhi.
« E i tuoi capelli sembrano fragole... »
« Mi piacciono le fragole » esclamai.
“Merda! Anne, qualunque cosa tu dica è un disastro e un motivo di imbarazzo per la tua persona, non solo i capelli sono rosso fragola, anche il tuo viso!!! Sei terribile, una frana” Lui si limitò a sorridere, così io mi guardai intorno e mi allontanai.
Quando mi sedetti trovai Dee Dee già li.
« Ti ho preso un caffè... spero tu lo beva » aggiunse.
« Oh grazie mille... si, certo » dissi prendendo una delle tazze.
« Ho visto che hai parlato con Niall... che gli hai detto? » domandò con un pelo di invidia.
« Che ha i capelli color crema » dissi nascondendomi il viso con le mani.
Dee Dee rise, e alla sua risata potente se ne aggiunse un'altra più timida e vellutata.
« Posso sedermi? » chiese la ragazza a cui apparteneva la risata.
Io annuii.
« Davvero hai detto a Niall che ha i capelli color crema? »
« Si.. e lui ha detto che i miei sembrano fragole »
Dee Dee e la ragazza scoppiarono a ridere nuovamente.
« Beh mettila così, le fragole e la crema insieme sono perfetti » disse la ragazza « Oh si... io sono Amy »
« Piacere, Anne » dissi sempre col viso tra le mani.
« Dee Dee »
« Dee Dee? Davvero? Come Dee Dee Ramones? » chiese Amy.
« Così pare » sorrise l'altra.
Parlammo un po' di tutto, Dee Dee era davvero simpatica, non conosceva molto dei ragazzi, più che altro amava le loro canzoni e la loro bellezza.
Amy era invece una fonte aperta, conosceva ogni singolo dettaglio, li seguiva su twitter, seguiva i loro amici ed era riuscita a farsi seguire da Liam, Harry e Niall.
« Louis è troppo stupido per entrare in twitter più di una volta al mese figurarsi seguirmi » aveva detto mentre ne parlavamo.
Io dal canto mio mi sentivo una via di mezzo tra Amy e Dee Dee.
Ad un certo punto una voce squillante portò tutta la mensa al silenzio.
« Cinque minuti e si ricomincia, chi non è ancora stato da me quando torniamo nella sala che segno il suo arrivo sulla tabella » era una donna bionda, trent'anni, circa, dopo averlo detto guardò i ragazzi, seduti a qualche tavolo da noi e sorrise.
Il loro coreografo, Paul, si alzò, Louis e Zayn lo imitarono.
Niall pareva non volerne sapere di abbandonare il suo cibo, Liam era rimasto con il cucchiaio a mezz'aria e Harry, con una mossa fulminea, lo afferrò con la bocca, mangiando i cereali che c'erano sopra.
Louis scoppiò a ridere e Zayn inciampò contro Paul che si era fermato.
Quello che successe dopo fu un casino.
Niall che si alzava in piedi alzando il piatto per non far cadere/rovinare/mutilare il cibo.
Louis che attaccava Harry, o forse il contrario (?), Zayn che cadeva a terra e Liam che scattava in piedi deridendolo cadendo a sua volta tenendosi la pancia dal tanto ridere.
L'effetto fu, probabilmente, quello sperato, perché tutte le fan cominciarono a ridere.
Amy, con un gesto fulmineo, tirò fuori dalla tasca l'iphone e scattò una foto alla scena, poi si sedette e la condivise in twitter.
Intanto i ragazzi si erano ricomposti, Paul li aveva convinti a seguirli e loro, anche se a malavoglia, lo avevano accontentato.
Niall ovviamente, senza lasciare il suo piatto e Liam che ancora derideva Zayn.
Harry e Louis dal canto loro stavano litigando per chissà cosa. Quando uscirono dalla sala tornò il silenzio e le ragazze finirono di mangiare veloce.
« Chi era la biondona? » domandai con una nota forse non troppo dolce.
« Demetria Flack » rispose prontamente Amy « La sorella di Caroline Flack, la presentatrice... o a proposito avete twitter vero? Così posso avervi come follower » sorrise.
Annuii « HoolsAirlines » risposi.
Dee Dee scoppiò a ridere « HoolsAirlines? Davvero? »
« Si... che c'è di strano? »
« Sembra il nome di una compagnia aerea » disse.
« Appunto » risposi.
Amy rise « Stasera mi aspetto che anche tu mi segua, sono VocalAmy, semplicemente »
Finii il caffè e poi ci alzammo, seguendo le altre ragazze che tornavano in palestra.
Ad un certo punto Amy saltò in aria.
« Che c'è? » chiesi preoccupata fermandomi e guardandomi intorno.
« Oh.. nulla... mi è vibrata una coscia » Disse sorridendo e prendendo il telefono « Un messaggio... AAAH » strillò esaltata.
« Amy tutto ok? » chiede Dee Dee guardandola.
« NiallHoranOfficial ha risposto a un tuo tweet » esclamò in un'acuto.
« Oddio a cosa? Cosa dice? Dai dai dai!!! » dissi io esaltata avvicinandomi.
« Allora, come di risposta alla foto che ho fatto poco fa in mensa... Ahaha, Harry e Louis belli come sempre, Zayn fa morire e il mio piatto è salvo. Bella foto, bel momento... oddio!!! Niall mi ha risposto... cioè non lo aveva mai fatto... credo di poter morire » continuò lei.
Io scoppiai a ridere e Dee Dee mi imitò, arrivammo in una grande sala piena di specchi e finestre, Amy andò a sedersi in uno spazio vuoto sul pavimento, vicino agli specchi, mentre io e Dee Dee andavamo dalla sorella di Caroline Flack.
Appena ci vide sorrise « Ragazze ditemi!!! »
« Siamo appena arrivate... » dissi io.
« Certo.. nomi? »
« Anne Hool e Dee Dee Porche ».
Lei cercò un momento tra la lista e spuntò due nomi.
« Allora, Anne, Anne... si... sei la terza dopo pranzo... sta leggera... » mi fece l'occhiolino poi si mise a parlare con Dee Dee.
Quando ebbe finito io e la mia amica tornammo da Amy, che si stava mettendo a posto i capelli allo specchio.
« Sono terribili » disse « I boccoli sono bellissimi, ma in effetti la frangia non è così bella, mi sento Bella Thorne con i capelli marroni... ».
« Secondo me sei bellissima » la consolai.
« Sono in ansia tantissimo » ammise « Inoltre ora non sono più a boccoli, ma sono mossi in maniera oscena »
« Sono molto a boccoli invece » ribatté Dee Dee.
« Dici? Ho gli occhi da gufo, sembro un mostro... e queste cavolo di lentiggini » borbottò lei ancora.
« Le lentiggini sono poche e chiarissime, quasi non si vedono » dissi.
« Lo so, ma una volta che le noti... »
« Senti Amy non si vedono, i tuoi capelli sono bellissimi, tu sei bellissima, andrà tutto bene » esclamò Dee Dee.
Amy sorrise.
« Parlate di qualcosa, qualunque cosa, devo rilassarmi ».
Dee Dee cominciò così a parlare della Francia.

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Capitolo 5
*** °HARRY° ***


°HARRY°

Dopo essere tornati nella stanza dei provini ci sedemmo e ricominciammo con le candidate.
Niall continuava a mangiare e sembrava quasi che il cibo nel suo piatto non finisse mai.
Scartammo le prime dieci candidate, di cui due uscirono piangendo.
Niall si sentiva sempre molto in colpa, io avevo ormai superato quel momento.
« Hazza hai il cuore di ghiaccio » rise Zayn ad un certo punto facendo sorridere Niall dopo che aveva fatto piangere una ragazza come una fontana.
Ad un certo punto entrò una ragazza alta circa un metro e 67, capelli marrone chiaro, lunghi fino a metà schiena.
Era veramente una bella ragazza, a parte il naso, schiacciato sulla punta, occhi azzurro intenso, bei fianchi fisico sicuramente da ballerina.
« Frances... Stick... ehm da quanto tempo studi danza? » chiesi per curiosità.
« Ho fatto danza moderna e Jazz da praticamente sempre » rispose sorridendo.
« Bene... allora, che canzone? » chiese Zayn.
« One Thing » rispose.
La canzone partì e lei cominciò.
Era brava, non era quell'hip-hop misto a danza da discoteca che avevamo visto finora, era molto... moderno e jazz, che parole usare se non le sue.
Non seppi bene con cosa metterla a confronto, poiché non avevo mai visto nessuno ballare quel genere.
La mettemmo in lista, Paul fu l'unico che disse no, ma essendo che eravamo noi a dover decidere non oppose resistenza, disse solo.
« Non sono troppo convinto, ma ormai i ragazzi hanno deciso ».
Dopo di lei altre candidate che non prendemmo.
Ad un certo punto entrò Demetria Flack « Ragazzi, per vostra fortuna ancora cinque ragazze e poi un'ora di pausa pranzo » Niall, ovviamente, sorrise.
Arrivò un'altra ragazza, Alice Bog.
Il suo stile era puramente da discoteca, molto sensuale, basato sui fianchi, capelli, gambe e petto.
In realtà fu molto brava, ma Paul, prima di lasciarci votare, dovette ricordarci che non era quello che cercavamo, così, anche se controvoglia Liam, Niall e Zayn votarono contro.
In realtà Liam dovette ammettere che sembrava molto Danielle.
A parte i capelli e il viso.
Louis non poté resistere e disse si, io dopo aver visto l'occhiata che Paul gli lanciò decisi di non rischiare dissi no.
Dopo Alice-Danielle entrò un'altra ragazza.
Era carina, molto alta rispetto a molte altre che erano arrivate, non ero totalmente sicuro della sua altezza ma la stimai intorno a un metro e settantaquattro.
Molto magra, quasi senza curve, ma quelle poche che aveva si adagiavano comunque perfettamente al suo corpo sottile.
Capelli sottili, marroni, lunghi e ondulati, frangia lunga fino alle sopracciglia, non troppo folta, che dava al viso un'aria misteriosa e affascinante.
Una ragazza che si poteva definire carina, nella media, forse un po' più carina della media.
Occhi grandi, marroni, quel colore caldo e dolce, lunghe ciglia nere e labbra abbastanza voluminose.
Appena entrò Liam la guardò e scoppiò a ridere « Ciao Amy, allora hai trovato la palestra.. » disse.
Liam l'aveva appena chiamata Amy? Ma sul foglio c'è scritto... Amanda... la conosce? Perché la conosce? Allora hai trovato la palestra? Mi sono perso qualcosa?
La ragazza scoppiò a ridere a sua volta « Oh ma allora mi avevi anche sentito... comunque si, è stato più facile del previsto ».
« Ahaha, lo ammetto, avevo sentito » disse alzando le mani in segno di arresa « Volete aggredirmi anche questa volta? ».
« Nono, certo che no, è stato un puro caso, potrei mai fare del male a Liam Payn dei One Direction? » esclamò scuotendo la testa.
Sentii qualcosa che avrei potuto classificare come una punta di gelosia, Liam conosceva quella ragazza e io non conoscevo nessuno...
« Quella maglietta la ricordo! » esclamò ad un certo punto Niall.
Mi voltai a fissarlo con sguardo truce, senza sapere bene il motivo.
La ragazza si guardò la maglietta un po' larga, di un materiale fine/sottile, grigia, con due cerbiatti che fissavano l'orizzonte in un prato dall'erba alta.
« Oh... davvero? » chiese speranzosa.
« Certo! Stavamo facendo le firme dopo un concerto e se non sbaglio sei arrivata tu e hai fissato me e Zayn come alieni come se non sapessi chi salutare per primo... poi sei venuta da me e mi hai dato un... pacchetto regalo? Si... e c'erano dentro... » cominciò Niall perdendosi nei ricordi.
« 100 foglietti colorati con scritto Niall Horan sei bellissimo in 100 modi diversi » dissero lui e la ragazza all'unisono, lei sorridendo e arrossendo un po'.
Niall le sorrise « Conservo ancora tutti i biglietti »
« Davvero? » l'espressione della ragazza era un misto tra devozione, stupore e felicità.
« Niall dovremmo anche iniziare il provino » borbottai, ma lui parve non sentirmi.
« Amanda Vocal? » chiese poi guardando il foglio, la ragazza annuì e Niall sorrise.
« Ho visto la foto che hai pubblicato poco fa su twitter... è fantastica »
« Oh.. si ho letto la risposta ero... un pochino esaltata » disse ridendo.
« Yahoo? Terra chiama Niall!!! dobbiamo cominciare! Ci sono altre ragazze che aspettano » dissi a voce alta.
La ragazza mi guardò e i nostri occhi si incrociarono, erano marroni.. occhi normalissimi.
Però...
Scossi la testa e tornai a guardare Niall, che annuì.
« Ok » disse sorridendo « Cominciamo, su cosa balli? »
« Sul pavimento di solito... » disse la ragazza.
Scoppiarono tutti a ridere, tranne me, tirai una gomitata a Louis che mi fissò malissimo, così alzai gli occhi al cielo.
« Che canzone? » dissi forse con tono aspro.
Lei si voltò a guardarmi nuovamente, e eccoli ancora, i suoi dannati occhi.
Ora che lo notavo avevano delle pagliuzze dorate dentro al marrone cioccolato fondente.
Erano occhi davvero grandi e trasmettevano qualcosa carico di tristezza, forse per la risposta sgarbata, ma anche... non so, non seppi tradurre nulla d'altro, ma ero sicuro che ci fosse.
« Another World » rispose distogliendo lo sguardo e tornando a sorridere a Niall.
La canzone partì e lei cominciò a ballare.
Il suo stile era hip-hop puro.
Un misto di urban.
Non mi intendevo molto di danza ma per quel poco che sapevo il suo stile era sicuramente composto da quei due e da chissà quanti altri.
Si muoveva davvero bene, a differenza di quello che tutti avrebbero potuto pensare non le fissai ne il seno ne il culo.
Le guardai il viso.
Solo quello, e mi bastò.
Inizialmente chiuse gli occhi per concentrarsi, poi quando li riaprì cominciò a fissare Niall e Liam, verso la fine della canzone mi resi conto delle occhiate che mi lanciava ogni tanto, ogni volta mi coglieva sul fatto.
Ben presto mi sentii svuotato.
Era come se ogni sua occhiata mi portasse via un pezzo di corazza, credo che ad un certo punto stessi pure sorridendo.
Quando mi resi conto che era normale che la fissassi la corazza si ricostruì in un'istante, risorgendo più forte di prima, e cominciai a guardarla nel complesso.
Ballava bene, in ogni caso.
I capelli che si muovevano a ritmo con il corpo, l'espressione concentrata e felice.
I pedi che sembravano non toccare il pavimento da tanto li muoveva e da tanto sembrava leggera.
Le braccia sembravano spostare cumuli d'aria che solo lei poteva vedere.
Poi finì e rimasi li a fissarla, lei sorrise a tutti, un grande sorriso, mostrando i denti bianchi e lucenti.
Louis mi tirò una gomitata « Stai sbavando amico » sussurrò senza farsi sentire.
Mi ricomposi in un momento e guardai gli altri per sentire cosa dicevano.
« Beh che dire... » cominciò Niall « Non posso dire altro che sì! Sì e ancora sì! »
Amy gli sorrise facendo un piccolo inchino.
Liam sorrise a sua volta « Beh anche per me è si ».
Amy ringraziò anche lui poi mi fissò.
Rimasi a guardarla per un momento poi realizzando che toccava me, dissi la cosa più inutile che potesse venirmi in mente « Ci hai mentito »
Tutti mi guardarono come se fossi pazzo, Amy più di tutti. « Non balli sul pavimento, galleggi nell'aria » dissi.
Il suo sorriso si fece talmente grande che nemmeno quello di Louis poteva batterlo.
Anche gli altri sorrisero.
« Per me è sì diamine » disse Louis.
Amy guardò Paul.
« Beh che dire, hanno già detto tutto loro ».
La ragazza fece un piccolo saltello e poi ci guardò ancora.
« Grazie mille, allora.. beh al prossimo provino, terrò le dita incrociate ».
Si avvicinò a Niall e lo abbracciò, lui ricambiò l'abbraccio, poi sorrise, ci salutò con la mano e si incamminò verso la porta, la aprì, ma prima di sparire si voltò un'ultima volta verso di me.
« Grazie » sussurrò quasi impercettibilmente.
Poteva dare l'impressione di essere rivolto a tutti, ma sentivo i suoi occhi scavare dentro i miei, e la corazza si ruppe di nuovo.



Se volete portarvi avanti qui ci sono gli altri... PLEASEE, è molto importante per me:
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Capitolo 6
*** °AMY° ***


Chapter SIX

°AMY°

Chiusi la porta dietro di me e tutte le ragazze di voltarono a guardarmi.
Alzai i pollici e sorrisi come una stupida, mostrando tutti i denti che avrei potuto mostrare.
Le ragazze applaudirono e io andai da Anne e Dee Dee.
« Ce l'ho fatta, mi hanno messo in lista... hanno detto si!! TUTTI loro hanno detto si!!! »
« Siediti!! Siediti e racconta!!! » strillò Anne muovendo la chioma rossa.
Ci sedemmo, appoggiai la schiena agli specchi e feci un profondo respiro.
« Allora, sono entrata e erano li, tutti, bellissimi... Liam mi ha salutato come una vecchia amica, è stato bellissimo... vi ho detto che l'ho incontrato nei corridoi prima? Si... bene, Harry lo ha guardato malissimo... è molto arrogante quel ragazzo... Comunque, Niall ha guardato la maglia e ha detto che la ricordava!! E la ricordava davvero, insomma, ricordava il momento, si ricordava di me!!! Harry era molto scazzato, ho già detto che è un'arrogante? si... comunque, ho ballato ed erano tutti contenti, beh hanno detto tutti si, tranne Harry, cioè ha detto si ma... vabbé... comunque Harry è davvero arrogante, insomma, sembrava quasi che mi odiasse... però è stato fantastico.. e comunque alla fine si è rivelato comunque... non lo so, però è molto arrogante.. Ho abbracciato Niall e ha un profumo fantastico!!!... » continuai a raccontare un po' tutto quello che era successo, mentre Dee Dee e Anne mi ascoltavano rapite.
Quando finii di raccontare Anne mi abbracciò.
« Sono felicissima per te!! »
Dee Dee si mise a provare il suo numero, era brava, si, insomma avevo visto di meglio ma aveva ottime possibilità, Anne sembrava un po' deconcentrata, ma quando le chiesi cosa aveva disse che era tutto ok.
Quando entrò la signora Flack a dirci che potevamo andare a fare la pausa pranzo Dee Dee corse verso la mensa, io fermai Anne.
« È per il provino? Sei in ansia? »
Lei annuì.
« Andrà tutto bene! » esclamai cercando di farla sorridere.
« No, non è vero, ho scelto una canzone stupida, ho preparato una coreografia orrenda... non sono pronta, non ce la faccio, non dormo da giorni e tutto quello che immagino della mia vita va sfumando lentamente mentre si avvicina il momento del mio provino » sputò di getto.
Mi fermai e poi la abbracciai « Dio Anne, non avevo capito che fosse così importante per te, se vuoi possiamo allenarci ancora, puoi farmi vedere la coreografia e.. provarla... io.. » azzardai.
Scosse la testa « Non importa Amy... se non ce la farò continuerò a fare quel che facevo prima... Davvero, grazie mille »
Entrammo nella mensa e ci sedemmo allo stesso tavolo della mattina.
Anne e Dee Dee parlarono per tutto il tempo, di varie cose. Io mi sforzavo di essere partecipe, ma la concentrazione veniva a mancare.
Iniziò quando entrarono i ragazzi nella mensa, ridendo, come sempre, salutarono tutte le ragazze e si sedettero al tavolo riservato.
Louis continuava a parlare con Harry, ma sembrava che a lui non importasse, fissava il vuoto, fissava le ragazze, o meglio, scrutava in giro.
Niall si alzò per fare la fila e lui lo seguì quasi di malavoglia. Proprio in quel momento Dee Dee ci afferrò e ci mettemmo in coda, e io finii esattamente dietro Harry.
Lui si voltò e mi lanciò una strana occhiata, carica, intensa, mi fu quasi impossibile non abbassare lo sguardo, ogni volta che la tentazione di distogliere gli occhi si avvicinava notavo un particolare che non avevo visto.
Una pagliuzza, una macchiolina, i suoi occhi sembravano talmente pieni di dettagli che avrei potuto passare giorni a guardarli e trovare sempre qualcosa di nuovo.
Ed erano due!
Ad un tratto Niall si voltò colpendo Harry in pieno stomaco, al che lui si girò urlando e non si voltò più.
Tornai al tavolo con Anne e Dee Dee, non riuscii a ridere, continuavo a pensare agli occhi di Harry.
Occhi azzurri così penetranti che se avessi voluto avrei potuto farci dentro il bagno e rischiare pure di finirci annegata.
Mi venne in mente una frase che avevo letto su un libro...
“Nei suoi occhi vedo il mare, azzurro, un azzurro così bello e vivo che nemmeno il più bel mare e il più bel cielo mischiandosi potrebbero mai essere di quel colore.
Vedo le onde del mare che si infrangono dolcemente sulla spiaggia, una spiaggia di un bianco così puro che nemmeno la colomba di Dio potrebbe mai essere stata così bianca.
E in mezzo al mare sta una zattera, fatta di mogano, vedo dentro il mio riflesso.
Torno alla realtà, ma sono felice, perché mi basta pensare che per rivedere quel paesaggio mozzafiato mi basta guardare i tuoi occhi.”
Quella frase mi aveva colpito da subito e ora mi era tornata in mente, pensando ad Harry.
Insomma, ero sempre stata fissata per loro, ma ora la mia fissa aveva preso una direzione del tutto inaspettata.
Mi voltai verso di lui, stava sorridendo a Liam, stavo per girarmi quando notai una piccola luce, i suoi occhi si erano mossi velocemente verso di me ed erano tornati a fissare Liam.
Un movimento impercettibile ma impossibile da non notare. « Amy? » Anne stava praticamente urlando, mi voltai con aria assente.
« Se esisti fai un fischio, se sei morta fanne due » disse Dee Dee ridendo.
« Non so fischiare » dissi.
« Lo immaginavo » disse Anne.
Scoppiai a ridere e mi sentii leggera, Anne mi faceva ridere, le volevo bene.
« Grazie » le dissi.
« Sicura che non ci siamo già incontrati in un'altra vita? Insomma so come farti ridere e come farti stare meglio... »
« Forse sei un'angelo, il mio angelo custode, venuto a farmi passare i provini » dissi.
« Beh allora sarebbe strano se non li passassi pure io, questo mi da speranza »
Scoppiammo tutte a ridere, e scorsi, di striscio, gli occhi di Harry che si giravano verso di noi.
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Capitolo 7
*** °LOUIS° ***


°LOUIS°

« Harry? » urlai ad un certo punto.
Il riccio si voltò di scatto verso di me, con sguardo innocente.
« Chi fissavi? » domandai sorridendo « Quella bionda paura con due tette enormi? » chiesi ancora riferendomi a una ragazza seduta a qualche tavolo da noi.
Harry scosse la testa « Allora che dicevi? » chiese.
Lo guardai truce poi ricominciai « Allora, si, stavo dicendo che abbiamo provini ancora per due giorni sono sicuro che Jon non ci permetterà mai di uscire stasera, però... sai com'è... potremmo andare in quel locale di cui ti avevo parlato »
Lui annuì assente.
« Ti detesto quando sei così... io mi sforzo per essere socievole e tu mi volti le spalle, bell'amico » borbottai.
« Scusa è che... no nulla, solo pensavo »
« Scusa è che? Continua » dissi facendogli l'occhiolino.
« Nulla davvero » insistette Harry.
« Pensavi a cosa? » dissi ancora io.
« Molti pensieri che non ricordo » ribatté.
Gli feci un enorme sorriso, poi la mia mano si avvicinò al suo petto « Strizzacapezzolo!!! » urlai.
Harry fece una faccia addolorata e saltò in aria urlando.
Tutte le ragazze si voltarono, io sorrisi, Harry cercò di tirarmi uno schiaffo, ma io mi spostai e lui colpì Zayn, che si alzò e lo guardò minaccioso, al quale Harry si sedette e Zayn tornò al suo posto.
Al quale fui io a tirare a Zayn uno schiaffo.
Lui si voltò cercando di tirarmi un pugno, ma mi voltai e lui colpì Harry.
Niall dall'altra parte del tavolo scoppiò a ridere, così mi sporsi, afferrai con una mano le sue guance e strillai « Ciopi ciopi! » modellandogli la faccia a pesce.
Harry scoppiò a ridere, dimenticandosi di Zayn, che gli tirò uno spintone, Harry inciampò e cadde su Liam, facendo rovesciare vassoi e sedie.
Niall schizzò in piedi, mentre io e Zayn ci spostavamo per non essere schizzati dal budino.
Le ragazze cominciarono a fare foto, Niall rideva come un pazzo, Zayn cercava di trattenersi, ma poi scoppiò anche lui e si accasciò sulla sedia tenendosi la pancia.
Liam mi fissò truce, poi si rialzò, imbarazzato, e raggiunse Paul che fissava la scena scocciato.
Harry invece sembrava... sul punto di soffocare.
Era rosso come un peperone, cosparsi di budino alla vaniglia dovunque, soprattutto sui capelli e sulla maglia e rimaneva sdraiato a terra ridendo come un ossesso.
Dal canto mio non potei non ridere, e mentre cercavo di dargli una mano per rialzarsi scivolai sul budino, grazie ovviamente all'aiuto di uno Zayn vendicatore, e mi ritrovai sopra Harry, formando una specie di croce, con le pance che si toccavano.
Sentendo la pancia di Harry muoversi, e lui sentendo la mia, cominciammo a ridere ancora più forte, essendo che nessuno dei due dava idea di smettere, e Demetria Flack si era affacciata alla porta con una faccia da: “cos'è questo baccano”, Paul arrivò e ci tirò in piedi, sporchi di budino, rossi in viso, e che ancora non riuscivamo a smettere di ridere.
Liam tirò su i vassoi, grazie a dio non si era rotto nulla.
Poi ad un certo punto Niall ululò « Harry hai... ha..hai un... ahahahah ... broccoletto... ahahah hai un broccolo nei capelli » e detto questo si accasciò sulla sedia e cominciò a ridere, io notai il broccolo e risi a mia volta, e così tutti nella sala, compresi Liam e Paul.
Harry cercava disperatamente il broccolo tra la massa riccia e budinosa, quando cominciarono però a farmi malissimo gli addominali mi avvicinai e tolsi io il broccolo da Harry.
Poi gli tirai una bella sculacciata, che si infranse nella sala con un sonoro Chak... e con un urletto di Harry, molto, molto interessante.
Poi Paul ci ordinò di andare in bagno, e io Liam e Harry uscimmo dalla sala con applausi e fischi.
Ci fu pure un'urlo « Metterò il video su youtube ».
Mi voltai a rispondere « Poi menzionaci su twitter ».
Uscimmo sull'atrio e io e Harry ci guardammo intorno « Trovare un bagno... » dissi.
« Challenge accepted » esclamò Harry fingendosi un figo.
« So io dov'è » si intromise allora Liam, facendoci cadere il sorriso, che finì però sulle sue labbra.
« Avete in mente Amy? Quella del provino di prima? Ecco... mentre lo cercavo oggi l'ho incontrata... beh diciamo che per poco non mi ammazzava però... ora so dov'è il bagno » spiegò.
« Amy... la futura moglie di Niall? » scherzai.
Harry quasi si strozzò.
« Harry? Tutto bene? » chiesi guardandolo storto.
« Un... cazzo di... ragno... sasso...saliva... mi è andata della saliva di traverso » tossì.
« Una saliva al ragno o una saliva di sasso a forma di ragno? » chiese Liam ridendo e beccandosi una strizzata di capezzolo.
Beh, una mia strizzata di capezzolo, ma ovviamente Harry rise quindi raggiunsi il mio scopo.
E poi i capezzoli di Liam erano molto interessanti, molto più facili da afferrare di quelli di Zayn.
Forse solo perché sapevo a memoria dove erano.
Anche quelli di Harry, e in effetti i suoi erano più divertenti per i versetti che Harry faceva una volta strizzato il capezzolo.
Niall era raro, però avevo sempre l'effetto sorpresa.
Liam ci condusse in bagno, era particolarmente grande, enormi specchi, bianco, luminoso, pulito.
« Avessimo un bagno così a casa » disse Harry sospirando.
« Guarda che è colpa tua se è costantemente in disordine » disse Liam, io annuii.
« Liam ha ragione, i tuoi prodotti sono sparsi in maniera assurda in tutta la stanza, qualche settimana fa, per dire, ho trovato la lacca per capelli nel cassetto degli asciugamani.. » dissi.
« Ecco dov'era!! L'ho cercata per mesi! » esclamò Harry.
Liam scoppiò a ridere « Beh, in ogni caso ragazzi, siamo cosparsi di budino... e broccoli ».
Ci voltammo tutti a guardarci nei grandi specchi.
Io ero quello meno sporco, avevo budino sulla maglia e sul davanti dei pantaloni, tutto sommato ero... vivace, avevo un viso sveglio, a differenza di Harry che aveva un non so che di provato.
Quando si accorse che lo fissavo mi sorrise, un sorriso sincero, dolce, sorrisi a mia volta.
Aveva i capelli ricci, gialli e schiacciati sulla testa, aveva qualche macchia verde qua e la e i vestiti ricoperti di cibo, broccoli, pasta, budino...
Liam invece aveva addosso riso, pomodori e i capelli pieni di budino.
Che strano, il budino era sempre nei capelli, forse avremmo dovuto chiamare la band: Budino Direction, o One Budino.
Risi tra me e me.
« Allora, Harry necessita una doccia » disse Liam.
Harry rise, come se stesse scherzando, poi guardò Liam e spalancò un po' gli occhi « Perché scherzi vero? ».
Liam scosse la testa « Ci sono delle docce di fianco al bagno, ti ficchi dentro e ti lavi » disse.
« Ma... i vestiti sono sporchi e insomma, posso lavare solo i capelli e... » balbettò.
Sorrisi, Harry in panico era una delle cose più carine e coccolose che avessi mai visto dopo Niall.
« Credo dovremmo lavarci tutti » aggiunse Liam.
« Ma io non sono sporco » borbottai.
« Louis non fare la merdina » scherzò Harry.
« Hei! Non dare a me della merdina Hazza! » urlai « A chi arriva prima ».
Cominciai a correre fuori togliendomi i vestiti, Harry mi imitò e Liam alzò gli occhi al cielo seguendoci e raccogliendo i nostri abiti.
Riuscii per miracolo a togliermi i pantaloni senza cadere, ma quando provai a togliere i boxer inciampai, e rotolai fino al bordo delle docce, nudo come un verme.
Harry rise come un matto, e cadde a sua volta, nudo come un verme, scivolando in stile rockstar.
Liam entrò e disse qualcosa di simile a « La prossima volta ve li raccogliete da soli... nudi come vermi... video... twitter » ma non capimmo molto, io e Harry ci eravamo già buttati sotto la doccia.
Erano docce comuni, ma quando convivi con Harry perdi il senso del pudore in poche settimane.
Harry si mise a cantare una canzone sui budini, io lo seguii facendo un rap.
Liam si unì a noi facendo degli acuti e ballando, finché non scivolò su un resto di saponetta e cadde.
Io e Harry fermammo la nostra performance per ridere, lui si rialzò offeso ma si mise a ridere anche lui, quando si rese conto che continuava a scivolare, Hazza andò così ad aiutarlo.
Finimmo di fare la doccia, poi a Liam venne in mente che forse avevamo bisogno di vestiti e asciugamani. Harry lo fissò truce « E pensarci prima no?? ».
Liam cercò di scusarsi, ma alla fine io e Harry vincemmo la causa, era sempre Harry ad avere l'ultima parola, così si coprì “Willy” con le mani, e andò alla ricerca di un asicugamano.
Lo guardai mentre si allontanava con un angolo della bocca alzato, in segno di approvazione.
Harry mi guardò e sorrise « Senza un filo di cellulite » disse a voce alta.
Liam si voltò lievemente in imbarazzo « Hazza, Boo Bear, siete malvagi » ci rinfacciò.
Poi controllò che non ci fosse nessuno e scomparve dietro alla porta.
Io e Harry rimanemmo nella doccia ad aspettare, in piedi, camminando avanti e indietro.
« Mmm, Harry, finalmente soli » dissi con voce bassa.
Lui mi fissò spalancando gli occhi.
Io mi avvicinai a lui con fare sexy, lui si allontanò, finché non sbatté contro il muro.
« Louiiiiis » Strillò.
« Oh si mi piace quando urli il mio nome »
« Aaaaah mi stupra!! » urlò ancora.
Io scoppiai a ridere.
« Eddai sai che non mi piace quando fai così se siamo nudi... » borbottò scappando dall'altra parte della doccia.
« Hai paura di non poterti fermare? » lui non mi rispose « Oh andiamo Hazza sai che scherzo! » ribattei.
Lui si voltò sorridendo e io ricambiai il sorriso.
« Abbraccio? » dissi spalancando le braccia.
« Lou!! » strillò.
« Scherzavo, scherzavo » dissi con sorriso enigmatico.
Lui incrociò le braccia contrariato e io scoppiai a ridere.
In quel momento entrò Liam a corsa.
Uscimmo dalla doccia e lui ci buttò l'asciugamano addosso.
« Presto... arriva qualcuno... » ansimò.
Io e Harry ci coprimmo, poi, come Liam aveva predetto, sentimmo delle voci.
Erano delle ragazze, oltrepassarono il bagno degli uomini e le docce, dirette al bagno delle ragazze, quando furono sulla soglia della doccia si voltarono.
Una di loro sorrise imbarazzata, una si fermò sorpresa, l'altra sorrise in modo maniaco.
Le guardai, le avevo viste a pranzo, erano in fila dietro Harry e anche a colazione, dietro Niall.
Una aveva i capelli rosso tinti, la sua espressione era quella stupita.
Non l'avevo ancora vista ai provini.
Di fianco a lei con espressione molto devota verso tre quindi dei One Direction nudi c'era una ragazza con capelli marroni, naso a patata, bassina in confronto alle due, occhi molto azzurri.
L'ultima fissava... Harry probabilmente, alla mia destra, era rossa in viso e... la riconobbi.
Amy, la “futura moglie di Niall”.
Ci fissammo e loro fissarono noi.
« Ehm... noi... » balbettò Liam.
Le ragazze stavano per voltarsi e andarsene quando sentii un fruscio, mi salì il cuore in gola per un momento, poi guardai a terra, un asciugamano.
No, non ero io, il mio era saldo a coprire le mie parti segrete. Fu un movimento fulmineo, Harry che si copriva “Willy” con le mani, cercando di afferrare l'asciugamano e il suo piede che involontariamente lo spinse lontano, per colpa della fretta di raccoglierlo.
Amy si voltò di scatto, imbarazzatissima, mentre quella con i capelli rossi spinse via le amiche.
Rimanemmo immobili per qualche minuto poi Harry corse verso l'asciugamano e si coprì.
« Harry » sorrisi con voce strozzata cercando di fare una battuta « Giri per casa nudo e ti preoccupi se una ragazza vede il tuo “Willy?” ».
Ci guardammo tutti, Liam parlò « Perché siete così imbarazzati? Voi non avete pudore ».
Annuii « Già ma... non so perché... insomma mi è sembrata... una situazione assurda, e imbarazzante » dissi.
Harry annuì, tornato improvvisamente pensoso.
Diedi la colpa alla figura di merda appena fatta.
Io e Harry eravamo molto... parla parla ma quando arrivano i fatti...
« Vestiti Liam » dissi « Se rimettiamo quelli ci sporchiamo di nuovo »
« Si, ne ho trovati di la... vi ci porto »
Uscimmo dalle docce con l'asciugamano ben saldo, oltrepassammo il bagno delle ragazze, che però aveva la porta chiusa, percorremmo tutto il corridoio e finimmo in uno spogliatoio.
C'era un cestino con gli asciugamani puliti e uno per quelli sporchi, che però era vuoto.
Di fianco c'erano degli armadietti poi una porta aperta e dietro la porta uno stanzino.
Entrammo, lo stanzino ricordava molto i nostri spazi quando eravamo ai concerto, era pieno di appendiabiti di ferro, con i vestiti più assurdi.
« Sono tutti vestiti da teatro Liam » borbottai.
« Ci sono anche abiti più moderni... e poi ne abbiamo bisogno » dissi.
Harry annuì senza troppo entusiasmo, poi Liam si batté una mano in fronte.
« Abbiamo lasciato i boxer nella doccia ».
Io e Harry lo fissammo, lui rimase impassibile per un po', poi si arrese « Va bene, va bene ».
Uscì correndo, io e Harry ci guardammo intorno e cercammo dei vestiti normali.
Non ne trovammo, ovviamente.
Io tirai giù dagli appendiabiti uno smoking, pantaloni neri e camicia, lasciai la giacca dov'era.
Probabilmente appartenuti ad un costume da Dracula, c'erano anche le scarpe, ma erano un numero troppo grande per me, quindi decisi che sarei tornato a rimettere le mie, non per nulla sporche, a differenza di quelle di Liam e Harry, che erano gialle e verdi ormai.
Harry guardò in giro cercando qualcosa di simile, scartò un vestito da pagliaccio, un vestito da muratore, abiti da donna...
« Non c'è nulla » sibilò adirato, continuando a cercare.
Liam ci raggiunse « Dobbiamo muoverci abbiamo ancora venti minuti.
« Solo? » esclamai, afferrai i miei boxer e mi vestii.
Liam sorrise « Ottima scelta » poi andò verso l'ultimo appendiabiti e prese un paio di pantaloni marroni, una camicia bianca con le maniche a sbuffo, strette alla fine da un laccio.
Mise la camicia nei pantaloni, e si allacciò una cintura marrone, di pelle, con una grossa fibbia di ferro.
Mise i pantaloni dentro agli stivali neri che aveva trovato a terra.
Harry lo guardò con gli occhi spalancati « Cosa... come... non vale! ».
Liam sorrise « Vestito da pirata » disse indicando il cappello e la benda per l'occhio, rimasti appesi con vari altri oggetti e foulard caratteristici.
Harry sospirò e continuò a cercare.
Alla fine dopo varie ricerche Harry si trovò combattuto tra due abiti.
« Andiamo Harry, che c'è di difficile? Principe o Moschettiere? » esclamai dopo un po' ridendo.
Alla fine Harry optò per il moschettiere, e mise un vestito che ricordava molto quello del film “I tre moschettieri”, quello con Dartagnan recitato da Logan Lerman.
Lasciò li il mantello e il capello.
Alla fine lui e Liam erano vestiti in modo simile, ma Harry era molto, molto più buffo.
Si legò i capelli, facendo un mini codino dietro alla testa, con i capelli bagnati che facevano cadere goccioline d'acqua sulla camicia.
« Harry sei davvero molto medioevale, mai pensato di fare l'attore? » dissi.
Liam rise.
Harry mi tirò uno spintone « Sono vestito quasi uguale a Liam, quindi non dire nulla » borbottò.
« Ma i suoi capelli sono ancora moderni » risi correndo via prima che potesse colpirmi di nuovo.
Andai in bagno a prendere le scarpe, le infilai, poi aspettai i ragazzi, che camminavano lentamente.
Poi salimmo le scale insieme.
In mensa non c'era più nessuno, così camminammo fino al salone, e tutte le ragazze si voltarono a guardarci appena entrammo.
Rimanemmo un bel po' a guardarle, fermi e vestiti in modo strano sul pianerottolo.
Molte ebbero tempo di fare una o più foto.
Poi arrivò Demetria Flack « Forza ragazzi, dobbiamo cominciare ».
Ci spinse in malo modo verso la saletta.
Camminammo spediti, vidi Harry voltarsi verso un gruppo di ragazze, che notai, comprendeva le tre ragazze che ci avevano visto.
Amy arrossì, e Harry si voltò di colpo, poi arrivammo alla porta, la aprimmo e ci catapultammo dentro.
Niall e Zayn erano già seduti, composti, Paul di fianco al tavolo.
Quando ci videro scoppiarono a ridere come pazzi. Jon si avvicinò « Cosa avete addosso? » chiese.
« Ehm... problemi durante il pranzo » rispose Liam « Sono costumi di scena, se fosse possibile far portare dei nostri vestiti al più presto, così non dovremo tornare all'hotel con abiti non nostri... »
« Certo » sospirò Jon « E i vostri veri vestiti? » chiese.
« Di sotto, nelle docce » disse Harry.
Lui sospirò di nuovo, poi scelse un numero e si allontanò per telefonare.
Quando ci sedemmo Niall e Zayn ci chiesero cosa era successo giù, e io mi misi a raccontare, ogni dettaglio, compresa la gara per le docce, le scivolate, Liam che inciampa e le tre ragazze.
Evitando di parlare però di quanto eravamo imbarazzati e della mia discussione con Harry nella doccia.
Demetria entrò proprio nel momento che Jon attaccò.
« I vostri vestiti arrivano per la pausa » disse l'uomo.
« La prossima ragazza è Anne Hool » disse invece la donna bionda.

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Capitolo 8
*** °ANNE° ***


Chapter EIGHT

°ANNE°

Mi feci forza, guardai la porta, la aprii e entrai.
Guardai il tavolo, dove stavano seduti i ragazzi.
Harry e Liam vestiti in modo buffo dopo la loro avventura nei sotterranei, mentre Louis vestito elegante.
Louis invece rise « Oh ci rincontriamo » disse.
« Ehm.. già.. » dissi senza sapere cosa aggiungere.
« E siamo vestiti » aggiunse Harry.
« Già lo vedo.. »
Niall mi guardò « Oh la ragazza con i capelli di fragole »
« Oh il ragazzo con i capelli crema » sorrisi, un po' sollevata.
« La tua faccia è più pallida » si intromise Zayn.
Arrossii.
« No, mi sbagliavo » disse Zayn dopo varie riflessioni « Deve essere stata la luce ».
Scoppiammo tutti a ridere.
« Allora, Anne.. Hool, che bel nome, ha un suono molto melodioso... cosa ci balli? » disse Louis.
Sorrisi « Ehm.. la mia richiesta potrà sembrarvi.. strana io... ehm... » oddio come glielo dicevo ora? « Non è proprio una vostra canzone, è una cover » ammisi.
Harry sorrise « Quale? Torn? Viva la vida? ».
Scossi la testa « No... è... Look after you ».
Liam e Zayn si guardarono « Non abbiamo mai cantato questa canzone » dissero.
« Ehm... io in realtà si » si intromise Louis « È la mia cover che intendi? »
Annuii.
Lui sorrise « Veramente? Cioè... Balli su una cover cantata solo da me? »
« Se.. se è ok... ».
Louis si alzò « Metti la canzone! » disse all'uomo dietro il computer, lui eseguì, gli altri ragazzi non dissero nulla, Louis si sedette e si mise comodo, sorridendo.
Cominciai a ballare, feci tutto quello che dovevo, mettendoci passione, sentimento.
La voce di Louis in quella canzone mi faceva morire ogni volta, invadeva la saletta come vento, la respiravo come aria, mi muovevo, danzavo, una piuma nel vento, una foglia che vola...
La coreografia era... decisamente uno stile di danza classica e jazz.
Finii di ballare.
Tutti mi fissavano in modo strano, li guardai, sentii gli occhi diventare lucidi, così misi in atto quello che Amy mi diceva mentre tornavamo dal bagno.
« Se ti impanichi pensa che hai visto la carota di Harry ».
Lo feci e sorrisi come una mongola.
Louis ricambiò il sorriso « Non so voi ma per me è si, si, si e ancora si! » esclamò.
Zayn lo guardò « Il fatto che ha scelto una canzone dove canti solo tu non è un motivo per metterla in lista » disse.
Lo odiai in quel momento.
Si intromise Liam « Secondo me non è quello che cerchiamo insomma... è troppo classico no? ».
Paul annuì.
Fu Niall a parlare « Non possiamo negare che è stato molto bello e emozionante, quindi dico si anche io ».
Anche Harry non era molto convinto « È che... è stato bello ma... non hai niente di più... hip pop? » chiese.
« Beh io... »
Paul annuì « Visto che siamo molto combattuti perché non possiamo negare la tua bravura però non è molto movimentato... e se... provassi a improvvisare su un pezzo di canzone dei One Direction? Tipo.. vuoi sceglierne una? »
« Beh...diciamo che non ho mai ballato seriamente su una loro canzone, diciamo che mi muovo e saltello di qua e di la... all'inizio volevo presentarmi con stereo hearts, prima di leggere il regolamento e rendermi conto che doveva essere cantata dai ragazzi... »
« Perfetto » esclamò Paul « Direi che possiamo concedertelo, Stereo Hearts sia ».
La musica partì.
Durante quel piccolo momento di intro rumoroso tirai insieme ai pensieri, pensai al “Willy” di Harry, risi e cominciai a ballare.
Ricordavo ogni passo, mi sentii fiera di non averlo dimenticato, mi piaceva molto quella coreografia, dovetti un po' inventare perché certi passi erano scoordinati.
Ma il risultato piacque molto ai ragazzi.
Louis applaudì « Rossa! Per me saresti già tra il gruppo finito ».
Sorrisi come un'ebete « Oddio, io... grazie Lou ».
Nial confermò, Liam e Harry dissero si.
Zayn sorrise « Scusa se prima sono, o meglio, siamo, sembrati scortesi, sei assolutamente in lista » disse.
« Oh non importa, non scusarti, è quello che dovete fare, se siete sempre buoni come lo siete stati con me avrete preso tutte... ».
Paul disse che era fantastico il modo in cui ballavo jazz, hip hop e classica, tipi così diversi di danza, e ero eccellente in tutti.
Ringraziai, poi salutai i ragazzi.
« Oddio, ancora grazie mille, capelli color crema... i tre nudisti dei sotterranei... Zayn.. Paul ».
Aprii la porta e uscii, libera e felice.
Ogni problema che avevo pareva volato via, mancava un provino ancora e la mia vita sarebbe potuta cambiare.
Avevo sentito dire da qualche ragazza che chi era stata presa da tutti, che aveva avuto tutti si, era sicuramente presa.
Io e Amy saremmo state prese, saremmo diventate migliori amiche e ci saremmo sposate con i One Direction.
Raggiunsi le ragazze proprio nel momento in cui pensavo questo e scoppiai a ridere per la stupidità della cosa.
« Sono dentro » dissi ancora prima che potessero chiedermi qualcosa.
Amy e Dee Dee mi saltarono addosso.
« Anne!!! Sei fantastica, il mio angelo non poteva non passare » urlò Amy.
Poi Dee Dee cominciò a cantare una canzone senza senso e a fare un movimento strano di mani e braccia.
Io e Amy rimanemmo sedute tutto il pomeriggio, aspettando il provino di Dee Dee.
Parlammo, Dee Dee si esercitò.
Parlammo ancora, poi arrivò il suo momento, agitata ci salutò con la mano e sparì dietro la porta.
Rimase dentro per quelli che parvero momenti infiniti, poi mentre io e Amy cominciavamo a preoccuparci, scrivendo stati su Twitter, Dee Dee uscì, correndo come una pazza verso di noi.
Ci alzammo in piedi, e lei ci saltò addosso, per poco non rischiammo di cadere.
« Mi hanno preso!!! Mi hanno preso!!! » urlò « Hanno detto tutti si tranne Liam » aggiunse a voce più bassa « Però insomma, cinque di sei... non è fighissimo? »
« Dee Dee, Amy, prometto che vi vorrò bene per sempre, e farò in modo che prendano tutte e tre ».
Dopo esserci abbracciate come dovevamo prendemmo la nostra roba e uscimmo sul piazzale.
Chiamai mia madre, si trovava in un bar li vicino, quindi dissi alle ragazze che sarei andata piedi, Amy era in Scooter, Dee Dee invece disse che tornava a casa con i mezzi pubblici, quindi dopo esserci scambiate i numeri di telefono ci separammo.
« Ci sentiamo allora » dissi.
« A prestissimo, ci sentiamo per stasera » aggiunse Amy.
« Siete fantastiche ragazze, a più tardi » sorrise Dee Dee « Al Shuttle alle dieci e mezza allora ».
Poi presi a camminare verso un bar sulla strada, chiamato “Peppy coffee”.

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Capitolo 9
*** °LIAM° ***


Chapter NINE

°LIAM°

Finimmo di guardare le ragazze intorno alle sei e mezza ma rimanemmo nella saletta fino alle sette.
Paul ci aprì la porta e ci fece uscire, la pseudo palestra era vuota e le luci spente.
Fuori era buio ed era difficile vedere dove camminavamo.
Sentii Louis sbattere contro Zayn, o Harry.
Niall si avvicinò a me « Liam... sempre pensoso » disse.
Lo guardai e sorrisi quando Niall sorrideva era impossibile non ricambiare, sebbene la luce fioca, data solo dalla luna che chissà per quale strana stregoneria se ne stava li in mezzo al cielo, non mi permettesse di vederlo bene, notai il sorriso che mi rivolse.
Dolce, sincero, i suoi denti, ora praticamente dritti per il periodo in cui aveva indossato l'apparecchio, splendevano e i suoi occhi, azzurri e profondi, brillavano.
Niall, non potevo fare a meno di lui, era il mio migliore amico, volevo bene a tutto, ma con lui parlavo di ogni cosa, raccontavo tutto.
Era facile confidarsi con lui, non aveva un'aria protettiva, ma sincera, capace di ascoltare, innocente.
Sapeva essere silenzioso e dava ottimi consigli e allo stesso tempo sapeva essere stupido e perverso.
Conferiva comunque una certa sicurezza.
Mi venne l'istinto di abbracciarlo, ma non lo feci.
Niall si voltò e andò da Zayn. Per discutere della giornata.
Così ripresi a pensare.
Uscimmo dalla sala e Louis mi affiancò « Allora? Tu ci stai? » chiese euforico.
Alzai un sopracciglio con aria interrogativa.
« Uff... oggi siete tutti così noiosi e pensosi... » borbottò « Uscire... nuovo locale... Discoteca, ragazze... » disse scandendo le parole sperando che ricordassi.
« Oh si, certo ricordo... Louis c'è Danielle io... » cominciai.
« Senti dimentica i tuoi problemi per una sera, dimentica lei, divertiti... » disse.
Annuii.
« Bene, allora siamo tutti d'accordo » si allontanò.
Era qualche settimana che io e Danielle avevamo qualche problema.
Non ci vedevamo da molto, noi ragazzi eravamo sempre presi per il Tour e lei aveva le prove, tutti sempre stressati, ogni volta che ci sentivamo finivamo per litigare.
Avevo raccontato la cosa solo a Niall all'inizio, ma poi il mio umore era peggiorato decisamente e mi ero sentito costretto a raccontarlo anche ai ragazzi.
In fondo erano i miei migliori amici, avevano diritto di sapere come stavo.
Semplicemente con Niall era più facile parlare, comunicare senza frecciatine, frasi perverse, consigli del tipo “fatti una scopata”.
Harry si confidava con me, quando non ne poteva più dei consigli perversi di Louis, Louis non aveva mai niente da confidare, prendeva ogni cosa sul ridere, o in caso contrario ne parlava con tutti, Zayn invece era troppo solitario per dire qualcosa a qualcuno, teneva tutto dentro e soffriva in silenzio.
La macchina ci aspettava fuori, c'erano ancora delle ragazze dall'altra parte del cancello, ma ero troppo preso per darci importanza.
Vidi Louis e Harry correre verso la macchina e tornare indietro con delle borse, mi presero sottobraccio e mi trascinarono nuovamente dentro l'edificio.
« Togliti i vestiti! » urlarono cominciando a spogliarsi.
Li guardai malissimo poi però ricordai che indossavamo dei costumi di scena.
« ...quelle foto saranno ovunque domani.. » stava dicendo Louis.
« ... pirati ahahah... » rideva in risposta Harry.
Ci rivestimmo, poi Hazza corse al piano di sotto a riportare i vestiti nel camerino dove li avevamo trovati e io e Louis uscimmo e ci dirigemmo verso la macchina.
Niall e Zayn erano già dentro, seduti ad aspettare, mentre cantavano e ballavano “Stereo Hearts” con la musica a palla.
« Haribo gommosa? » strillò Niall per sovrastare la musica.
Scossi la testa, poi cercai di sedermi ma Louis si lanciò dentro « Io Haribo, io! ».
Niall rise e gli lanciò il pacchetto, mentre Zayn continuava ad agitarsi.
« Zayn sta fermo! » urlai « Deve starci anche Harry ».
Proprio in quel momento arrivò il riccio.
« Haribo gommose!!! » urlò gettandosi dentro e schiacciandomi lo stomaco.
« Harry!! » strillai dal male.
« Scusa Liam, hei fatevi in la non ci sto... Make me your radio/Turn me up when you feel low... ».
Il viaggio fu parecchio assordante.
Alla fine Louis mi convinse a mangiare delle Haribo, per la verità me le ficcò in bocca in un momento di vulnerabilità, ma la cosa fece ridere tutti e mi tornò il buonumore, così cominciammo tutti insieme a cantare, mille volte la stessa canzone.
Quando tornammo in albergo Niall corse in bagno per tutta la Lemon Soda che si erano bevuto.
Louis e Harry litigavano per le ultime Haribo rimaste, io e Zayn crollammo sul divano e accendemmo la TV.
Dopo qualche disaccordo su cosa guardare trovammo una partita di calcio e cercammo di capire chi giocava.
Alla fine del primo tempo però ci eravamo già annoiati, era un canale tedesco e le squadre che giocavano erano Svizzera e Paraguay.
Tenevamo tutti per la Svizzera tranne Zayn, però non capivamo nulla, per colpa della lingua.
Finalmente dopo varie ricerche trovammo un canale Inglese che trasmetteva una telenovelas.
Inizialmente eravamo disgustati, apparentemente, perché alla fine della puntata, durata bene un'ora e mezza, tutti stavamo piangendo e urlando contro un certo Carlos, che aveva distrutto il cuore di Margheritas, che era sposata con Gabriel, che però amava Carlos, che era fidanzato con Laurentia, che lo tradiva per Avoadro, e che stava con lui solo per i soldi.
Insomma, Louis e Zayn fingevano di non essere commossi, senza risultato, Niall dormiva, e Harry aveva fatto fuori tre scatole di fazzoletti.
« Ragazzi se ci vedessero le nostre fan ora credo che la metà fingerebbe di non conoscerci » dissi.
« E l'altra metà ci troverebbe estremamente sexy mentre piangiamo » disse Louis ridendo.
« Pizza, need some pizza! » urlò Niall nel sonno. Ci voltammo a guardarlo ridendo, per renderci poi conto della fame che avevamo.
« Chiamo il take away, voglio qualcosa di schifoso, il cibo dell'albergo troppo fine e elegante » disse Zayn alzandosi « Fish and chips, cinese, indiano o italiano? » chiese.
Lo guardammo con devozione « Italiano » urlò Louis svegliando Niall.
« Per me pure italiano » disse Harry.
Nial si guardò intorno « Italiano? Cosa? Anche io Italiano, qualunque cosa in Italia è figa, italiano »
« Cibo Niall » dissi.
« Allora ho fatto bene a scegliere Italiano »
Risi « Come loro »
Zayn annuì e compose il numero poi attese qualche minuto.
« Ehm... salve, take away italiano? Si ecco, vorrei ordinare... si con trasporto, sono impossibilitato a muovermi... certo il mio indirizzo... ehm stiamo in un hotel dovrebbe tipo... entrare di nascosto... si allora... » Zayn cominciò a spiegare cosa doveva fare il ragazzo che ci avrebbe portato il cibo, un sacco di cose che andavano avanti da mesi ormai, nessuno in albergo faceva storie se ordinavamo cibo, però non era una cosa vista di buon occhio.
Così qualche settimana prima, quando eravamo arrivati avevamo ideato un piano geniale.
Uno di noi scendeva al piano di sotto con una valigia, ci metteva dentro le ordinazioni e tornava in camera.
Non era nulla di difficile o troppo ingegnoso, ma era divertente.
Avevamo anche turni, chiunque non sapesse cosa facevamo avrebbe potuto pensare a traffici di droga, e la cosa dava alla situazione più fascino e mistero.
Quella era la mia sera.
« Allora, due pizze con funghi olive e molta molta mozzarella, una con pomodorini freschi e rucola... con molto pepe grazie.. poi una con... si molto pepe ho detto » Zayn si stava spazientendo un poco, quando era spazientito solitamente batteva col tallone a terra, era una cosa molto buffa e divertente « stavo dicendo, l'altra reale... si reale diamine! Mascarpone e prosciutto crudo... bene... la terza tonno e cipolle, se può aggiungerci olive funghi e acciughe... » si voltò « Salame piccante Niall? » chiese, lui annuì e Zayn tornò con l'orecchio al telefono « E pure salame piccante... COSA? RIPETERE TUTTO DACCAPO? due con i funghi e le olive, molta mozzarella, una con pomodori freschi e rucola molto molto molto pepe! Una reale con molto mascarpone e una con tonno, acciughe, olive, funghi, cipolle e salame piccante... chiaro? Bene... quando? Ok aspetteremo COME PREVISTO all'entrata... BENE ».
Spense il telefono sbuffando « Dobbiamo trovare un nuovo take away italiano... questa ragazza mi sembra molto stupida » borbottò.
Noi annuimmo, ma sapevamo che non lo avremmo fatto, la ragazza che portava le pizze era una bionda dalle tette paurose e nessuno voleva rinunciare a quella vista.
Zayn si sedette sul divano « È il tuo turno Liam » borbottò prima di tornare a fare zapping.
Annuii « Lo so... » sospirai. Era terribile essere ancora in albergo, tutta colpa di Harry e Louis, beh da ammettere che ognuno di noi aveva fatto la sua parte...
Ripensai a quella serata, io e Niall eravamo seduti a giocare a FIFA con l'Xbox, Zayn probabilmente si stava pettinando, Louis e Harry erano in cucina.
Una normalissima serata... avevamo cominciato ad abitare tutti insieme solo da poco, Harry e Louis avevano venduto l'appartamento, io avevo dato il mio a Danielle, che cercava un posto, visto che il suo appartamento era troppo piccolo.
Niall aveva finalmente deciso che continuare a fare avanti e indietro non era il massimo e Zayn... si era semplicemente lasciato trasportare dal gruppo.
Così avevamo comprato una casa un po' fuori dal centro, in una zona appartata, abbastanza grande, di mattoni rossi, nascosta da alberi e cespugli.
Perfetta.
Beh era la fine di novembre, c'era il temporale, ad un certo punto mentre stavo per fare l'ennesimo goal nella rete di Niall si spegne l'Xbox.
Il mio urlo e quello di Niall sono praticamente all'unisono, solo che mentre io urlo « NOOOOOOO » lui urla « SIIIIII ».
Rimaniamo un po' a guardare lo schermo nero, poi un piccolo fffffssshhhh e l'Xbox comincia ad andare in fumo.
Io e Niall urliamo e corriamo verso l'apparecchio.
« NOOO NOOO non fumare!! sopravvivi, ti prego.. vita mia... Xbox caro... il gioco FIFA di Louis ci ammazza... ».
Louis sentendo le urla esce dalla cucina e vede l'Xbox fumare, corre verso di noi con aria da funerale.
« NOOO la Xbox no, la mia vita... ditemi che dentro non c'era FIFA DITEMELO!!! »
Io e Niall ci guardiamo e lui emette un'urlo addolorato « NOOOOOOO »
Al che anche Harry e Zayn accorrono, e comincia così la nostra cantilena da funerale per l'Xbox fulminato.
Ad un certo punto sentiamo uno strano odore di bruciato, ma non ci preoccupiamo, pensando che fosse l'Xbox.
Poi Zayn si alza e esclama « Ho lasciato la piastra accesa » e corre in bagno, per tornare da noi in un nano secondo « BRUCIA LA DOCCIA LA TENDA LE CREME TUTTO BRUCIA!! » strilla in preda al panico, noi corriamo in bagno poi in cucina, dove aleggia un fumo nero terribile.
« Maledetta questa serata » urla Harry correndo a prendere il telefono, chiama Jon, che a sua volta chiama i pompieri e in due minuti ci troviamo fuori da casa a guardarla grondare d'acqua con una faccia da funerale.
« Tutta la nostra roba » sussurra Niall quasi in lacrime.
Un pompiere molto sorridente si avvicina « Hei ragazzi siete fortunati, solo il bagno è andato tutto il resto è salvo e potrete tornare ad abitarci... tra qualche settimana quando il fumo tossico avrà lasciato la casa, e quando avrete ristrutturato ovviamente.. ma i vostri effetti sono salvi, a parte la Xbox e tutte le cose che avevate in bagno ovvio... ma che avevate dentro? Sostanze tossiche? »
Zayn si copre il viso con le mani e Louis lo abbraccia « Creme di Zayn, sciampo di Zayn, varie altre cose di Zayn... il bagno è il mondo di Zayn... » ride mentre cerca allo stesso tempo di consolare l'amico.
Fu così che Jon ci fece spostare in albergo, in attesa che la casa sia nuovamente accessibile.
« Liam.. Liam diamine svegliati!! È IL TUO TURNO OGGI » stava urlando Zayn.
Mi svegliai di colpo guardandomi intorno « Devi prendere le pizze Liam, muoviti! ».
Scattai in piedi « Le pizze è vero ».
Misi le scarpe, presi la Varisty Jacket di Zayn e corsi fuori prima che lui potesse dirmi qualcosa.
Presi l'ascensore, dovetti aspettare tanto ma davvero tanto tempo prima che arrivasse, poi finalmente raggiunsi l'atrio, salutai l'alberghiere e corsi fuori, il fattorino era li che mi aspettava.
Non era la ragazza bionda e ne rimasi deluso, poi pensai a Danielle, ma mi fece intristire e presi le pizze con malavoglia.
Pagai il ragazzo che annoiato se ne andò e io misi le pizze dentro la borsa, poi guardandomi intorno entrai.
L'alberghiere mi guardò in modo sospetto poi disse qualcosa di molto simile a « Niente spacciatori nell'albergo ».
Non risposi per non perdere l'ascensore, poi schiacciai il nostro piano e salii, lentamente, dentro a quell'enorme ascensore pieno di specchi.
Bussai e Zayn mi aprì la porta con faccia truce.
« Non mettere mai più la mia Varsity Jacket bordeaux! » sibilò.
Io sorrisi poi appoggiai le pizze sul tavolo e sbattei la borsa a terra.
« Si mangia Guys!! » urlai, e tutti mi assalirono.
Pochi minuti più tardi eravamo tutti seduti intorno al tavolo.
Zayn con la sua pizza piccante con pomodorini e rucola, io con la mia reale, Harry e Louis con funghi e olive e Niall con la sua immancabile farcita.
« Dopo cena dobbiamo scrivere le mail alle ragazze scelte » disse Zayn ad un certo punto.
Sospirammo « Oh è vero... come pegno per aver bruciato la casa » disse Harry.
« Beh ma la casa l'ha bruciata Zayn » ribatté Louis.
« Come pegno per aver affumicato la cucina e mandato a morire il forno » si difese Zayn.
« E come pegno per aver rotto l'Xbox » borbottò Louis allora.
« Colpa di tutti e dobbiamo inviare le mail, vedetela dal lato positivo, sono solo 37, al posto di 50 o più » sorrisi cercando di essere convincente.
Non funzionò, finimmo la pizza di malavoglia e poi Harry portò il macbook pro da 17 pollici ricevuto da sua madre per il compleanno di due anni prima sul tavolo.
« Allora... » cominciai a scrivere, poi quando la lettera fu finita copiammo tutti le mail delle ragazze e quando fummo sicuri che tutto era giusto inviammo.
« Ragazzi stasera dobbiamo uscire! » esclamò Louis.
Lo guardammo tutti in modo terribile « Louis siamo morti, io crollerei anche subito » dissi.
Niall annuì.
« Oh ma andiamo me lo avevate promesso... TUTTI » strillò allora, cominciando a fare una delle sue scenate isteriche, spesso solo per attirare l'attenzione.
« Louis ha ragione, era una promessa, una doccia e poi siamo tutti svegli » disse Harry.
Zayn era un po' combattuto ma alla fine disse « Solo se posso rimanere in bagno per venti minuti ».
« Per ultimo però » strillò Niall correndo verso la porta del gabinetto e chiudendosi dentro.
« Ok » sospirai « vai con la doccia gelida ».
Louis mi sorrise, poi mi strizzò un capezzolo e corse in camera con Harry per cercare dei vestiti.
Io mi sedetti sul divano e presi l'Iphone, per scrivere qualcosa in twitter.
Guardai le menzioni e dopo le solite cose da fan al 100% trovai un tweet che mi colpì particolarmente.
Tweet VocalAmy, 20.47, 15.12.12
Distrutta dopo i provini. In lista.
Mi sono dimenticata di chiedere a @Real_Liam_Payne se ha trovato il bagno ;)


Scoppiai a ridere, Zayn si voltò a guardarmi, ma lo liquidai con un gesto della mano, poi impugnai bene l'iphone per rispondere alla ragazza.

Tweet Real_Liam_Payne, 21.15, 15.12.12
Trovato, fatta tutta ;)
Grazie mille salvatrice, ci si vede al prossimo provino :)


Dopo averle risposto e dopo averla aggiunta ai following Niall uscì dal bagno e entrai io.
Mi spogliai lentamente, mi guardai allo specchio, ero tutto sommato di aspetto normale, dentro potevo avere la tempesta ma almeno fuori ero sempre il solito Liam.
Mi buttai sotto l'acqua gelida e il sonno passò in un momento, tanto che mi feci anche una doccia calda.
Uscii dalla doccia pimpante, mi asciugai i capelli in pochi minuti e uscii.
Amavo quel bagno, aveva una chiave e non dovevo temere che qualcuno mi rubasse i vestiti.
Appena fui fuori entrò Harry, seguito da Louis, che venne sbattuto fuori da un Hazza arrabbiato ma sorridente.
Andai a vestirmi, indossai dei pantaloni marroni scuro, una cintura di finta pelle marrone chiaro, una camicia bianca e azzurrina che infilai nei pantaloni, un pullover leggero grigio e uscii ad aspettare gli altri, infilandomi intanto le scarpe, un paio di stivali marroni.
Poi mi sedetti sul divano e guardai la tele finché tutti non furono pronti.
Quando notai che aspettavano me spensi la tele schizzai in piedi e misi la giacca.
« No con calma mister » disse Louis cercando di essere serio.
« Bene saremo li per le dieci e un quarto circa » disse Louis mentre scendevamo per cercare un taxi.
« Come hai detto che si chiama Lou? » chiese Niall sorridente.
Era sempre così quando uscivamo, innocente, apparentemente, era come se ogni volta fosse la prima, poi era sempre quello che più si divertiva, che più si esaltava, ballava, beveva...
« Si chiama Shuttle » rispose Louis entrando nel taxi appena arrivato.
« Ci porti all'Old street, poi ci arrangiamo » disse Louis.
« Subito signori » sorrise l'autista mettendo in moto.
Il taxi partì sgommando.
Ma sì, mi dissi, sarà una bella serata.






Che strano, qui non sono ancora arrivata a "pubblicare" la festa... ahahaha <3
Recensiteee

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Capitolo 10
*** °AMY° ***


Chapter TEN

°AMY°

Aprii l'armadio e fissai i miei vestiti per un buon quarto d'ora, senza purtroppo trovare un solo vestito decente.
Corsi nella camera di mia madre, ma come avrei dovuto aspettarmi, non aveva nulla che fosse più corto della caviglia o che fosse più femminile di una maglia a paillettes.
Nell'armadio del mio patrigno nemmeno a pensarlo, così, alla fine, disperata, corsi in camera di mio fratello, Cedric.
Non viveva più con noi da quell'estate, ma ci sentivamo quasi ogni giorno, ci volevamo un bene dell'anima, ma alla fine si era trasferito, perché non poteva sopportare il nostro patrigno.
Avrebbe compiuto 20 anni a Gennaio.
Spalancai la porta e corsi ad aprire il suo armadio di legno addossato alla parete di fianco al letto.
Frugai un po' tra i cassetti, chiedendomi in continuazione perché lo stessi facendo, visto che Cedric non aveva di certo il vizio di vestirsi da donna.
Ad un certo punto, mentre gettavo sul letto camice, pantaloni e boxer, tutti rimasti nell'armadio per chissà quale motivo, vidi qualcosa che mi fece spalancare gli occhi e che mi fece sorridere e saltellare come una pazza.
In un angolo dell'armadio c'era un vestito chiaramente da donna.
Lo afferrai e lo guardai, me lo ricordavo bene, era di una delle sue ex, quella zoccola di Elise, lo aveva addosso una volta che era venuta a casa nostra una sera.
Mamma e Alfred erano fuori a cena, io ero in camera mia a disegnare e Ced aveva portato Elise per... beh molestare l'ambiente in cui vivevo.
Evidentemente si era dimenticato di portarselo via, chissà cosa aveva indossato per tornare a casa...
Lo guardai, era nero con delle strisce argento spesse dieci cm che facevano il giro del vestito a spirale.
Aveva due spalline fini, nere, e la parte del seno bombata in maniera incredibile, con la stoffa arricciata per dare l'impressione di avere delle tette grandi.
Quella era l'unica cosa che non mi dava fastidio di Elise, anche lei era retrocessa se si parlava di petto, proprio come me, avevamo inoltre lo stesso fisico, forse io ero un po' più magra.
Provai il vestito, mi stava d'incanto, si stringeva sul mio corpo mostrando forme quasi sinuose, arrivava a metà della coscia e mi metteva in evidenza le gambe, che, mi resi conto, erano davvero belle.
Sorrisi al mio riflesso nello specchio attaccato alla parete della stanza di Cedric, l'effetto bombato mi faceva davvero le tette enormi.
Corsi in corridoio a cercare delle scarpe, spalancai la porta della scarpiera e trovai una paio di tacchi argentati di 8cm che mi aveva regalato una mia compagna l'anno prima, le avevo sempre odiate, e non mi meravigliava affatto che non girassimo più insieme, ma in quel momento l'amai per avermele regalate, erano lo stesso argento del vestito, solo luccicanti.
Le indossai e feci qualche passo, instabile, poi dopo aver rischiato di rompermi una caviglia mi sedetti sul divano e feci qualche respiro.
No, le scarpe non avrebbero vinto, avrei vinto io, così dopo essermi alzata cominciai a camminare.
Passai un'ora buona a camminare avanti e indietro per il corridoio, con il risultato che alla fine camminavo quasi come una modella.
Fiera di ciò che avevo raggiunto andai a prepararmi un caffè e un'insalata di pollo, poi guardai l'ora.
« Oddio le nove!!! » esclamai scioccata.
Corsi in bagno, sempre con i tacchi e mi truccai, mi misi a posto i capelli e corsi in camera a preparare la borsa.
Per poco non inciampai nell'asciugamano che avevo abbandonato per terra dopo aver fatto la doccia.
Afferrai una borsetta nera a tracolla, ci ficcai l'Iphone, il borsellino, dei fazzoletti e qualche altra cosa inutile, mi misi degli orecchini che avevo comprato qualche settimana prima, pendenti, tre fili d'argento lunghi pochi centimetri con alla fine una pallina nera, non sapevo bene che materiale fosse, ma erano davvero belli, dopo varie ricerche trovai anche la collana da abbinare, era un filo d'argento con le stesse tre palline posizionate qui e li, saldate al filo per non muoversi.
Ognuna di grandezza diversa.
Infilai le ghette nere, che avevo dimenticato, misi un giacchettino nero con un solo bottone argento al centro e corsi a prendere il cappotto, poi afferrai le chiavi uscii e chiusi la porta, corsi giù dalle scale e mi ritrovai in strada.
Qualche ragazzo che passava si voltò a guardarmi quando fischiai per chiamare un taxi che passava in quel momento, e mentre salivo su di esso mi raggiunse qualche fischio di ammirazione.
Sorrisi poi dissi al tassista « Mi porti al Shuttle, vicino all'Old Street ».
Lui annuì e partì.
Ci misi pochi minuti, il traffico era particolarmente scorrevole, scesi e pagai l'uomo.
Appena ripartì borbottai qualcosa riferito al prezzo assurdo poi mi voltai a guardare la fila.
Era ancora presto e c'erano al massimo una decina di persone.
« Amy!!! » qualcuno mi chiamava, mi voltai e vidi Anne che correva verso di me.
« Ti stavamo aspettando, sei in ritardo » sorrise.
Guardai come era vestita, era veramente bellissima, avrebbe potuto essere una modella.
Indossava un vestito color pesca con filini d'argento, era di un materiale leggero e era evidente che stava morendo di freddo, il vestito aveva una fascia per il seno e poi ricadeva con vari strati fino a metà coscia, un po' più corto del mio.
Aveva un filo d'argento come collana, semplicissimo, e alle orecchie vari anellini e palline argento.
I capelli rossi erano chiusi in una treccia laterale, che partiva da sopra l'orecchio destro e finiva a sinistra, appena sotto il seno.
« Sei bellissima » dissi con un pizzico di invidia.
« No, tu sei bellissima, quel vestito è bellissimo, l'avevo visto anche io qualche anno fa ma non l'ho preso e me ne sono pentita » sospirò.
« Oh non è mio in realtà, l'ho trovato in camera di mio fratello, una delle sue ex deve averlo dimenticato » spiegai.
« A volte le ex dei fratelli servono a qualcosa no? » disse ridendo « Vieni andiamo da Dee Dee ».
« Perché hai anche tu fratelli? » chiesi mentre lei mi afferrava la mano e mi portava correndo verso la fila.
« Si, ma sono più piccoli, Simon ha 12 anni e Mirabelle 14, nessuno dei due ha ancora la ragazza o il ragazzo, anche se Mirabelle ha cominciato a raccontarmi di un certo suo amico che... Dee Dee » raggiungemmo la ragazza che era a metà della fila « Eccola, è arrivata ora, ho vinto la scommessa ».
Dee Dee sospirò e poi tirò fuori due pound « A te » disse lasciandoci spazio.
« Scommessa? Quale scommessa? » chiesi guardandole. « Dee Dee era convinta che tu fossi da qualche parte ad aspettarci, io invece dicevo che eri solo in ritardo, beh direi di aver vinto ».
Scoppiai a ridere poi mi misi dietro le mie amiche.
Dee Dee indossava un vestito nero attillato e molto scollato, con spalline spesse.
Era un materiale che mi ricordava molto i tailleur, solo più elegante.
Non era nulla in confronto ad Anne però.
Alle dieci e dieci eravamo già nel locale, c'era già molta gente nonostante fosse così presto, ci trovammo un tavolo e ci sedemmo.
Arrivò un ragazzo muscoloso e scuro di pelle a chiedere se volevamo prenotarlo per tutta la serata.
Dee Dee annuì e ci dividemmo il costo.
L'uomo mise un cartellino sul tavolo con scritto « OCCUPATO » e sorridendo se ne andò.
Era un locale ampio, basato su più livelli, appena entravi eri su un livello pieno di tavolini rotondi, che circondava metà della pista da ballo, scendevi tre scalini e c'era la pista da ballo, in fondo il Dj, e di fianco al Dj, su un terzo livello, più in alto degli altri c'erano altri tavoli, su prenotazione.
Vi si accedeva dai due lati del primo livello.
« È molto bello » disse Dee Dee sovrastando la musica.
Le luci erano fantastiche, forse le migliori che avessi mai visto, psichedeliche, colorate, bianche, la musica era molto alta, ma si riusciva comunque a comunicare senza urlare troppo.
In mezzo alla pista c'era un cubo, di un metro e mezzo di diametro, su cui stavano due ragazze, già evidentemente ubriache.
Ai lati della pista invece, a pochi metri dal quadrato centrale, ce n'erano altri due, con un palo in mezzo.
La pista si illuminava, molto in stile “La febbre del sabato sera” ma molto più velocemente e con colori sempre diversi, forti, spenti, a volte le piastrelle creavano disegni oppure si accendevano e spegnevano velocissime, lo stesso valeva per il cubo.
La sala era un turbine di luci e colori.
Le poltroncine erano davvero comode e decidemmo di rimanere li un po' finché non avvistavamo dei ragazzi carini insomma.
Anne si alzò e andò a ordinare tre tequila sale limone. Il cameriere l'aiutò a portarle, fissandole spudoratamente il culo tutto il tempo.
Ci guardammo, pronte per il primo shottino della serata.
« Allora » cominciò Anne « Forse lo avrete capito ma questo è il mio mondo, insomma vengo in discoteca quasi ogni weekend, però insomma, voi ragazze per me siete speciali, so che ci siamo conosciute solo oggi ma è questo che vi rende importanti, già mi sono legata a voi, poche ore sono bastate, le mie altre amiche sono noiose in confronto a voi, e insomma, chi non lo sarebbe? Siete due pazze squilibrate » sorrise, poi riprese « Beh, volevo brindare a un felice futuro... come ballerine ufficiali dei One Direction, so che è presto, ma abbiamo superato la prima fase, e dunque brindo nella speranza che possiamo passare tutte anche alla seconda ».
Dee Dee ci guardò « Lo stesso vale per me, e oltre a questo brindo a questa serata, che sarà la prima di molte, sarà indimenticabile e darà il via a un'amicizia splendida ».
Fu il mio turno, sorrisi alle mie nuove amiche e cominciai « Che dire? Avete già detto tutto voi, spero che il nostro futuro sia quello di ballerine ufficiali dei One Direction, insieme, questa serata sarà bellissima e indimenticabile, come tutte quelle con voi, sia che possano essere tristi sia che possano essere felici, ci tengo davvero a voi e di solito non lego mai così in fretta, anzi non lego affatto. Quindi, siete importanti e questa serata è solo nostra! » urlai alla fine.
Alzammo la mano con il sale gridando « One Direction » mangiammo il sale, ingerimmo la tequila e ci ficcammo in bocca il limone a vicenda, io a Dee Dee, lei ad Anne e Anne a me.
Poi scoppiammo a ridere.
Avvistammo un po' di ragazzi carini, poi fu il turno di Dee Dee di andare a prendere da bere, ci portò tre sex on the beach.
Li bevemmo tra mille risate, Dee Dee ci raccontò di quando un giorno, mentre era in Svizzera a sciare, aveva investito una papera di gomma.
« Una papera di gomma canotto, da mare, in montagna, mentre sciavo » sillabò « Cioè capite? A parte ciò la Svizzera è bellissima ».
« Diamine Dee Dee sei stata proprio ovunque » risi alzandomi per il terzo cocktail « È il mio turno... » sorrisi e andai al bar. Il barista, un ragazzo con massimo 25 anni, pelato e molto sexy mi sorrise « Che prendi baby? ».
Ricambiai il sorriso « Tre mojito ».
« E tre mojito siano! » disse voltandosi a prepararli.
Aspettai un po' poi pagai e lui mi aiutò a portarli al tavolo, ebbi l'impressione che mi stesse guardando il fondoschiena, ma non mi importava, volevo solo fare quel terzo giro con le mie amiche.
Feci il primo sorso assaporando ogni goccia, poi ci guardammo e sorridemmo maliziose « SFIDA » urlammo all'unisono, e bevemmo il cocktail tutto d'un fiato.
« Questo ci farà ubriacare più in fretta » disse Dee Dee « E sappiatelo io non reggo molto ».
« Io oramai si » disse Anne.
« Io non lo so... di solito reggo qualche coktail e qualche birra e... dipende dalla giornata » risposi io.
« Non per sembrare una checca » dissi Dee Dee dopo un'altra tequila « Ma io mi sento già euforica, che ne dite di ballare un po'? » chiese.
Io e Anne annuimmo contente, lasciammo le giacche e le borse sulle poltrone, guardando l'uomo che ci aveva fatto riservare il tavolo.
L'uomo si avvicinò « Ditemi ragazze »
« Se lasciassimo qui la roba c'è qualche rischio che... » cominciai.
« No, assolutamente, io e i miei colleghi ci assicuriamo che nessuno tocchi nulla, sappiamo come siete fatte e nessuno entrerà nel vostro scompartimento senza di voi ».
« Perfetto » esclamò Dee Dee euforica trascinandoci in pista.
Ballammo un po' a casaccio tra le altre persone, Dee Dee si attaccò ad un ragazzo e Anne pure, io rimasi li da sola per un po', poi Anne mi raggiunse « Viscido » disse con un'espressione schifata mettendosi a ballare con me.
Dee Dee tornò dopo un po' con dei bicchieri « Per voi ragazze ».
« Cos'è? » chiese Anne.
« Non lo so, ho detto al barista di fare lui » disse scuotendo la testa.
Lo provai, era forte, ma il sapore era ottimo, e bruciava la gola in maniera fantastica.
Lo scolammo in un fiato e abbandonammo i bicchieri su un tavolino.
Riprendemmo a ballare, tutte e tre insieme, muovendoci a ritmo della musica.
Ad un certo punto, forse la musica che mi pompava, forse il sentirmi libera di muovermi, a contatto con il mio elemento, forse l'alcool in corpo, o forse tutti questi fattori, fatto sta che cominciarono i cori « Sul cubo, sul cubo, sul cubo » e io, Anne e Dee Dee ci trovammo a ballare sul cubo, ognuna con il suo ballo, ma con lo stesso ritmo e insieme.
Tutti ridevano e noi ballavamo divertite, sorridendoci a vicenda.

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Capitolo 11
*** °HARRY° ***


Chapter ELEVEN

°HARRY°

« Merda Louis!!! » esclamò Liam ad un certo punto, non lo vedevo spesso così spazientito, pareva stanco dalla giornata, da tutta quella situazione con Danielle...
« Non è colpa mia » strillò lui.
Guardai ancora una volta la gomma bucata del taxi e sospirai, eravamo a qualche chilometro dall'Old Street.
« Potremmo andare a piedi » proposi a bassa voce, Liam si voltò a fulminarmi « Era solo un'idea » mi difesi.
« Harry ha ragione, un taxi da questa strada non passerà mai » disse Zayn, gli sorrisi per ringraziarlo.
« Si che passa, deve passare! » strillò Liam ancora.
Niall si avvicinò a lui e gli mise un braccio sulla spalla sussurandogli qualcosa nell'orecchio.
Lui si calmò e azzardò un sorriso, Niall ricambiò.
« Siamo in una via che si chiama Toddy Road in Abbey Town » dissi « È inconcepibile solo pensare che esista, mi chiedo perché quell'uomo abbia deciso di passare da qui ».
Guardammo tutti il tassista che stava telefonando dall'altra parte della strada.
Sospirammo « In ogni caso, qualunque cosa decidiamo di fare dovremo camminare almeno fino all'Old Street quindi tanto vale metterci in marcia e andare in discoteca » disse Zayn.
« Arriveremo che sembrerà già di aver ballato per ore » sospirò Louis.
Non risposi e cominciai a camminare, Zayn mi fermò « L'altra direzione Harry ».
« Oh certo, certo » mi voltai e i ragazzi mi seguirono, lasciando il tassista ai suoi problemi.
Non parlammo molto, anzi non parlammo affatto, le uniche cose che sentimmo furono l'abbaiare dei cani, il miagolare dei gatti e una canzone dei Sex Pistols che pompava da un locale sotterraneo pieno di gente non troppo affidabile.
Quando arrivammo all'Old Street erano quasi le undici, Louis sorrise, un po affannato e indicò un'ammasso di gente davanti ad un locale, la cui scritta luminosa recitava “SHUTTLE”.
Aumentammo il passo e ci piazzammo davanti all'entrata, il buttafuori stava per intimarci di tornare in fila quando una donna dai lunghi capelli marroni si avvicinò a noi « Aspettate, voi siete i One Direction? » chiese alzando le sopracciglia.
Zayn annuì.
« Benvenuti allo Shuttle ragazzi, permettete che vi accompagni dentro, volete riservare un tavolo VIP? » chiese trascinandoci dentro « A proposito io sono Rose, la proprietaria... » cominciò a parlare del più e del meno, ma noi eravamo parecchio disinteressati.
Ad un certo punto Louis la interruppe « Prenotiamo il tavolo VIP per tutta la serata allora... » « Fantastico! » esclamò lei.
Pagammo l'entrata e il tavolo, poi lei ci indicò il tavolo e ci salutò, tornando all'entrata.
Dovevamo essere proprio una bella pubblicità.
Guardai il telefono, erano le undici precise, notai che Liam stava facendo la stessa cosa, incrocia il suo sguardo e sorrisi.
Arrivammo sul pianerottolo della discoteca e ci guardammo in giro, era molto bello, Louis quella volta aveva superato se stesso.
Ci concentrammo per un momento sulla pista, c'era un grande cubo al centro, c'erano sopra tre ragazze, che si muovevano sinuose e provocatorie.
Sotto alcuni ragazzi battevano le mani. « Guarda le tre ragazze sul cubo » disse Zayn sorridendo.
« Si le stavamo guardando anche noi » disse Niall.
« Hei amico non sbavare » scoppiai a ridere.
« A me sembra di averle già viste » disse Louis ad un certo punto piegando la testa.
« Sisi, lo dici sempre quando vuoi attaccare bottone » lo scherzai.
« No, Lou ha ragione, anche a me ricordano qualcuno » disse Zayn.
« Si... sembrano.. Oddio!!! » esclamò Liam.
Le guardammo tutti attentamente e appena capimmo anche noi spalancammo gli occhi.
Erano le tre ragazze dei provini, le tre che avevano visto me, Liam e Louis, ma soprattutto me, nudi.
Anne, la ragazza con i capelli color delle fragole, Dee Dee, come il componente dei Ramones, e Amy... la ragazza con gli occhi color del cioccolato fondente, la ragazza che volava al posto di ballare, la ragazza che aveva abbattuto il mio scudo con un sorriso.
Si voltò, bastò un minuto, ed ecco, nuovamente, la mia barriera andare in mille pezzi, catturai il suo sguardo per un momento, nulla più di un secondo.
Vidi il mio scudo andare a pezzi, mi meravigliai che nessuno si voltò, perché quei mille frammenti finirono contro tutti i presenti, fini come sabbia.
Louis mi tirò una gomitata « Andiamo a sederci, le salutiamo dopo » disse, nonostante anche lui faceva fatica a smettere di guardarle.
Seguii i ragazzi che camminavano verso un tavolo, qualche scalino rialzava il piano dove era appoggiato, entrammo e chiudemmo il cancello di accesso alle scale.
Il tavolo era rotondo e rosso scuro, le poltrone del medesimo colore.
Zayn si buttò su quella che aveva la vista perfetta sulla pista, e si scusò con un « Voglio cuccare stasera ».
Liam voltò le spalle alla pista ma Niall lo fece spostare « Tu ti devi divertire » disse.
Louis si sedette alla destra di Zayn e io alla sua sinistra, Niall prese il posto rimasto.
Arrivò subito un cameriere a se volevamo bere qualcosa. « Prendo un gin fizz » disse Liam.
Zayn scosse la testa « Un bicchierino di vodka liscia a tutti ».
Liam lo guardò contrariato e Louis pure « Zayn sai che non sopporto la vodka » disse « Faccia tequila bum bum per tutti ».
« Ma a me piace Sale e limone » borbottai e Niall annuì. Discutemmo ancora per qualche minuto poi il cameriere si spazientì.
« Avete deciso allora? Ci sono altri tavoli... »
« Allora un Bloody Mary » propose Niall.
« Tu anche quando bevi hai bisogno di cibo? » chiese Louis urlando ora che la musica era più forte.
« Solo perché lo hai vomitato la prima volta non vuol dire che non può piacere a me » ribatté il biondo.
« Allora io mi prendo un Black Russian » borbottò Zayn.
« Possibile che non riusciamo mai a farci nemmeno il primo shottino insieme? » esclamò Liam esasperato.
« Nemmeno il primo? Guarda che gli ultimi cinque bicchieri sono sempre uguali per tutti, perché siamo troppo ubriachi per renderci conto di cosa beviamo e chi offre il giro ordina uguale per tutti » specificai.
« Ragazzi? » si intromise ancora il cameriere.
« Si, io prendo un Black Russian » disse Zayn.
« Io un'Irish Coffee... forte » disse Niall.
« E il bloody mary? » chiese Louis a Niall.
« Ho voglia di Irlanda stasera ».
« Io prendo un perfect martini » disse Liam.
« Elegante e sofisticato il ragazzo » scherzò Louis « Io caipiroska alla fragola » aggiunse.
« Per me... » mi guardai intorno, proprio non avevo idee « Fai un... ehm... tequila bum bum » sparai.
Il cameriere annuì e andò via.
Lanciai un'occhiata alla pista, le ragazze non erano più sul cubo.
Mi guardai in giro, un po' ansioso, e le vidi in un tavolo vicino all'entrata.
Mi convinsi a distogliere lo sguardo e mi concentrai sul cameriere che portava da bere.
« Ci ha messo poco » sorrise Niall felice.
« Sono cinque baristi Niall » disse Zayn « È ovvio che facciano veloce ».
Guardai nella direzione del bar e solo in quel momento notai quanta gente c'era e quante persone lavoravano.
Era davvero grande e figo come locale.
Bevemmo quel primo drink cercando di dimenticare il brutto inizio della serata in parte funzionò, perché ridemmo e scherzammo come ogni altro momento.
Louis insisté per andare a ballare, Niall trascinò con se Liam, in modo che si distraesse.
Io e Zayn li seguimmo, sorridenti.
Passammo di fianco al tavolo delle ragazze, ma non c'erano, guardai gli altri ma nessuno sembrava interessato, così decisi di non pensarci più nemmeno io, e per un po' funzionò.
Ballavamo, scuotevamo la testa, Louis stava facendo il coglione, con la sua mossa chiamata: “Stop the Traffic and let them through (?)”.
Misero una canzone di Britney Spears “I Wanna Go” che pompò particolarmente Zayn che cominciò a saltellare, con un sacco di ragazze che si avvicinavano, solo perché era Zayn dei One Direction.
Avevo bisogno di bere qualcosa, faceva un caldo assurdo, mossi i capelli nel voltarmi, facendo urlare qualche ragazza, andai verso il bar e vidi Niall e Liam seduti ad un tavolo all'entrata con... Amy.
Mi bloccai a fissarli, stavano ridendo e scherzando.
Lei rideva, Liam parlava, Niall faceva lo stupido.
Sentii qualcosa contorcersi dentro di me, corsi verso il bancone.
« Uno shottino di vodka liscia... due ».
Il barista mi guardò e mi diete i bicchieri.
Li buttai giù uno dopo l'altro.
Cominciò a bruciarmi tutto, forse bere della vodka liscia quando sentivo bruciare non era stata una delle idee migliori.
« Ehm... » tossicchiai, il barista di voltò « Già finito? » chiese.
« Voglio qualcosa di... mi fai un White Russian? » chiesi.
La canzone cambiò, era qualcosa di molto da Zayn che non conoscevo.
« Subito » disse il barista cominciando ad armeggiare.
Mi voltai, Nialle e Liam stavano ancora parlando con Amy, lei gettò all'improvviso la testa all'indietro e scoppiò a ridere, sentivo la risata fino a li, era davvero... contagiosa.
Sorrisi, poi sentii il barista chiamarmi.
« Ragazzo! Il tuo cocktail ».
Mi voltai e lo afferrai.
« Bevi piano » disse, forse per il mio bene, forse perché se bevevo veloce mi ubriacavo prima e prendevo meno da bere, o forse per entrambe le cose, o forse per nessuna delle due.
Mi rifiutai di dare ascolto a quell'uomo dalla testa rasata, così ne bevvi metà a fiato, mi voltai e mi appoggiai con la schiena al bancone guardandomi in giro, bevendo il resto a sorsi mediamente grandi.
Zayn stava ballando con una bionda piccolina Louis invece stava venendo verso il bancone con una delle ragazze, Anne, la rossa.
Si misero vicino a me.
« Hazza!!! Lei è Anne, la ricordi? » si rivolse a me ridendo « Cosa prendi? » chiese poi alla rossa.
« Vada per una piña colada » disse lei.
« Agli ordini volpe... scusi? Una Piña Colada e un'Havana ».
L'aveva appena chiamata volpe? La ragazza rise di gusto mostrando una serie di denti bianchi e perfetti.
Presero i bicchieri e se ne andarono, non guardai dove, tornai a fissare Zayn che si stava allontanando dalla pista con la bionda, poi guardai in direzione del tavolo dove stavano Niall, Liam e Amy.
Si stavano alzando anche loro, pensai, o forse sperai, che stessero venendo verso il bar, invece si diressero in pista e si misero a ballare, Amy in mezzo ai due, un po' verso Niall, ora girata verso Liam.
“Brutta...” trattenni quella parola, forse semplicemente la mia mente, anche se non troppo lucida, si rifiutava di dirla soltanto perché una ragazza era tra due miei amici.
Io stavo spesso con più di una ragazza quando andavo in discoteca e nessuno mi giudicava.
Zayn mi raggiunse, solo.
« Hei Hazza, fai l'alcolista depresso? » rise « Quella bionda era davvero logorroica » borbottò poi.
Annuii.
« Prendo un bicchierino di vodka.. uno anche al mio amico dai » sorrise « Ti tocca Hazza ».
Alzai le spalle e appoggiai sul bancone il bicchiere vuoto di White Russian.
« A tutte queste belle ragazze allora » disse Zayn alzando il bicchiere.
Lo imitai poi bevemmo di fiato e appoggiammo con foga il bicchiere sul bancone, il mio rischiò addirittura di rompersi. Zayn mi raccontò un po' della bionda e poi mi guardò silenzioso.
« Zayn? Tutto a posto? » chiesi.
« Ora tocca te offrire » disse con un sorriso molto da “Malik versione Scroccone”.
« Uff, sei un approfittatore Malik » sbuffai poi guardai il barista pelato, mi guardò alzando gli occhi.
« Dimmi riccio ».
« Prendiamo due Cuba Libre » dissi.
« Ottima scelta Hazza » disse Zayn, appena il barista ci diede i bicchieri scolò il suo.
« Ok, sono un po' brillo Hazza » disse « Sono felice ».
Guardammo la pista, Amy era tornata sul cubo, ma era sola stavolta.
Era bellissima con quel vestito, era perfetta quando si muoveva.
Guardai Zayn, anche lui la stava fissando, avrei voluto picchiarlo, avrei voluto urlare: smettila di fissarla, lei è mia.
Stavo impazzendo, l'alcool nel mio corpo mi stava distruggendo.
“IDIOTA” urlai a me stesso la sbronza depressa per una ragazza, quando mai era capitato? Mai prima, mai.
Zayn sorrise tra se e se « Quella ballerina deve entrare nel nostro gruppo è troppo... wooooh » fece qualche movimento con le mani per far intendere quanto fosse figa.
Sentii la testa girare, non afferrai nemmeno le parole di Zayn.
In quel momento passò di lì l'amica di Amy e Anne.
« Tu! » strillò Zayn « Sei amica della ragazza sul cubo? » chiese.
Lei annuì sorridente.
« Ti amo » disse e si chinò a baciarla, lei ricambiò parecchio stupita « Vi amo tutte! » disse prendendo un'altra ragazza e baciando pure lei.
Dee Dee, l'amica di Amy e Anne parve un po' contrariata, ma poi, probabilmente ubriaca, si attaccò a Zayn, l'altra pure, e lui se le portò via entrambe.
Rimasi li come uno stupido, la discoteca girava, la musica era troppo forte, vedevo tutti muoversi a scatti, ogni cosa che vedevo era rallentata di due, tre cinque secondi minimo. Amy ballava, sul cubo salirono anche altre ragazze ma io vedevo solo lei, guardavo solo lei.
La testa girava sempre di più, finché non ebbi l'assoluto bisogno di fresco.
Guardai i bagni, ma erano troppo lontani, così corsi verso l'uscita, il buttafuori mi vide e alzò il braccio « Torni dentro vero? » chiese.
Non risposi, feci uno strano segno che stava a significare un si e corsi dall'altro lato della strada, un piccolo parco.
C'era un cespuglio spoglio e qualche zolla di terra brulla e secca, poi una panchina.
Mi appoggiai con una mano allo schienale della panchina e mi piegai in due.
Percepii il terribile sapore del vomito salirmi in gola, mi invase ogni papilla gustativa e in pochi secondi mi ritrovai a rigettare tre ore o più della mia vita, della mia serata, dentro un cespuglio spoglio.
Mi ripresi un momento, e mi lasciai cadere sulla panchina, sentivo la canzone che pompava fino a li.
La conoscevo di certo, ma non riuscivo a ricordare il nome, mi sentivo malissimo, tutto continuava a girare.
Fu istintivo, mi sporsi in avanti e rigettai ancora.
Vomito dai colori più svariati ricoprì il sentiero brinato davanti alla panchina.
Questa volta il sapore fu decisamente più disgustoso, e fece più male.
Non seppi dire a cosa, forse solo psicologicamente, forse anche fisicamente.
Mi alzai riuscendo, non so come, ad evitare la pozza di vomito e barcollai fino alla discoteca.
Il buttafuori mi lasciò entrare, riconoscendomi e quando fui dentro corsi verso il bagno.
Entrai, c'era un gabinetto aperto con un ragazzo che vomitava, guardai meglio e se non fossi stato così male sarei scoppiato a ridere.
Zayn si voltò ridendo come uno stupido e poi un brivido lo percorse e girò la testa verso la tazza del gabinetto e rigettò. Sentendone l'odore mi venne su un conato, ma riuscii a trattenerlo, me ne pentii un poco, poi mi avvicinai allo specchio, mi ripulii la faccia e mi misi a posto i capelli.
Zayn mi affiancò, sorridente, beato lui, a non avere la sbronza triste, depressa e dolorosa.
« Hazza ho vomitato due volte » disse ridendo, poi mi abbracciò, si pulì la faccia e uscì, perfetto e impeccabile come sempre.
« Dannato Zayn » sibilai, chissà per quale motivo poi. Mi guardai ancora e fui intenzionato a nascondermi li per tutta la sera, alla fine mi costrinsi ad uscire, camminando a zigzag nel corridoio deserto.
Tornai nella sala principale, la musica mi rimbombava nelle orecchie come urla senza senso.
“Taio Cruz – Dynamite”, quella canzone non potevo dimenticarla, era con quella che avevo rotto il tavolino assieme a Zayn, in Francia qualche mese prima, ci stavamo ballando sopra e quello improvvisamente aveva ceduto. Presi il telefono dalla tasca e guardai l'ora.
Segnata le 03:12, mi chiesi come aveva fatto a passare tutto quel tempo.
Liam mi raggiunse e mi saltò addosso « HAZZA!!! » strillò « Sono brillo e felicissimo, poi ti racconto tutto, oh ma tu sei orrendo, hai vomitato? Dillo? AHAHAHA HAZZA HA VOMITATO!!! » rise.
« Povero coglione » borbottai arrabbiato.
Niall ci raggiunse « Hazza Liam! » disse da bravo ragazzo « Domani abbiamo ancora provini » scoppiò a ridere.
« Li abbiamo oggi Niall, oggi » disse Louis raggiungendoci insieme a Zayn « tra tre ore circa passerà Jon a svegliarci, dobbiamo andare ».
Ma che serata del cazzo non era? Sembrava che ci eravamo tutti invertiti i ruoli, come facevamo nei video, solo che quella volta per davvero.
Liam era quello ubriaco felice, come ero di solito io.
Io ero quello ubriaco e depresso, come di solito Zayn dopo essersi fatto mille ragazze che pensava che non avrebbe mai trovato l'amore.
E noi sempre a dirgli « Zayn se fai la puttana sono poi affari tuoi ».
Louis faceva la parte di quello sano e serio, come solitamente era Liam.
Niall invece era quello euforico, divertito e più sobrio di tutti eccetto Liam, come di solito Louis.
Louis ci spinse fuori, Zayn saltellò esattamente come Niall tutte le altre serate, ubriaco e dopo aver vomitato ma sempre felice.
Louis fischiò per chiamare un Taxi, la macchina nera si fermò, ci buttammo dentro e partimmo.
Appena raggiungemmo l'albergo suonammo il citofono, arrivò ad aprirci una donna, in vestaglia, struccata e con gli occhi socchiusi, probabilmente stava dormendo in piedi.
Prendemmo l'ascensore, arrivammo davanti alla porta e cercammo di aprirla.
Ci provò Zayn ma la chiave gli cadde di mano e lui si accasciò a terra dal ridere.
« Vas Happenin' chiave? » esclamò ridendo ulteriormente, Liam lo imitò buttandosi a terra dalle risate.
Feci per prendere la chiave, ma Louis fu più veloce, la prese, aprì la porta e spinse dentro Zayn e Liam.
Niall corse dentro e si lanciò sul divano, che emise un leggero PUFF.
Zayn e Liam si appoggiarono al muro del salotto e caddero a terra.
Louis corse in camera e si buttò sul letto.
Io andai in bagno, mi feci una doccia veloce, fu molto ristoratrice, uscii che tutto rimaneva al suo posto, avevo un mal di testa da pazzi ma almeno non sembrava di stare su una giostra.
Bevvi un sacco d'acqua, pensai di prendere un'aspirina ma mi ricordai quello che diceva sempre Louis dopo una serata simile: « Hazza vuoi morire? Ci prendiamo un'aspirina? » poi rideva e si buttava sul letto.
Quando arrivai in soggiorno trovai Niall che russava sdraiato sul divano, Zayn e Liam dormivano uno contro l'altro, appoggiati al muro, Zayn stava pure sbavando sulla spalla di Liam.
Sospirai e andai in camera, Louis sembrava addormentato, ma appena feci un passo alzò la testa « Dormi con me Hazza » disse.
Non avevo abbastanza forza per ribattere e poi avevo bisogno di un'amico quella notte.
Così alzai le coperte e mi buttai sotto, in boxer, di fianco a Louis.
Lui mi afferrò la mano « È tutto ok Hazza, poi domani ti racconto della rossa »
Non seppi se il “tutto ok” era riferito a me o a lui, comunque sorrisi « Certo Lou ».
Poi lui lasciò la presa, si voltò e si addormentò.
Io provai a fare lo stesso e forse ci riuscii, per qualche ora.




Sono fierissima di questo capitolo, è tipo il mio preferito quindi voglio tante recensioni positive <3

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Capitolo 12
*** °ZAYN° ***


Chapter TWELVE

°ZAYN°

Sentii bussare alla porta e mi svegliai di scatto, ritrovandomi così accovacciato in una posizione assurda aggrovigliato a Liam, contro il muro.
I battiti si ripeterono, così mi alzai di fretta e corsi alla porta, la socchiusi appena.
« Zayn sei tu? Fammi entrare! » tuonò Jon.
Non seppi che fare, se fosse entrato avrebbe visto Liam a terra e Niall sul divano, si sarebbe chiesto perché e se Niall poteva essersi addormentato sul divano, non sarebbe certo stato facile spiegare perché Liam dormiva contro una parete.
Inoltre avevo un mal di testa terribile.
« Non... no » biascicai.
« Perché no Zayn? » disse ancora più arrabbiato di prima.
« Ehm... Harry è nudo » dissi nervoso.
« Harry è sempre nudo, digli di coprirsi e fammi entrare ».
« Io ehm.. aspetta » chiusi la porta in faccia a Jon e mi fermai un momento, non sapendo bene se riaprire o... o boh.
Corsi in salotto tirai un calcio a Liam e corsi a svegliare Niall.
« Liam sveglia, Jon è qui corri in camera » dissi appena lui aprì gli occhi, poi corsi nella camera di Louis e Harry, li trovai nello stesso letto, Harry accucciato sul fondo e Louis aperto a stella che occupava tutto il resto.
Gli saltai sopra provocandomi una fitta alla testa « Sveglia Jon è qui, Harry svestiti ».
Lui mi guardò con una faccia da pazzo e riprese a dormire.
« Lou!!! Lou Jon è qui! » strillai.
Lui si alzò abbastanza in fretta, realizzando che Jon alla porta e noi in doposbornia insieme facevano una terza guerra mondiale.
« Dov'è?? » chiese cercando di svegliare Hazza.
« Fuori dalla porta » dissi.
« Perché? »
« L'ho chiuso fuori, non potevo farlo entrare, Liam dorme addosso ad una parete e Niall ha sbavato sul divano »
« Come lo hai chiuso fuori? »
« Gli ho detto che Hazza era nudo ».
Louis mi fissò truce poi cominciò a svestire Harry, mezzo in coma, seduto sul bordo del letto, non aveva certo la forza di protestare, e si lasciò fare, con una faccia da: che cazzo ho fatto ieri?
« Mettigli dei boxer » dissi correndo di nuovo in salotto, Liam era scomparso, andai panico, tirai un pugno a Niall, che si era riaddormentato, poi corsi in giro a cercare Liam, mentre fuori Jon urlava « ZAYN FAMMI ENTRARE! ».
« Subito Jon, Harry non trova dei boxer » mi inventai.
Trovai Liam in bagno che cercava di pisciare dritto « Scusa... Non farla uscire » dissi.
Uscendo sbattei contro il muro, contro il divano e inciampai in una scarpa di Louis.
« Merda! » urlai, nel farlo il mal di testa aumentò.
Corsi alla porta e la aprii, proprio nel mentre Jon diventava rosso e Harry correva verso il divano in boxer, spinto da Louis.
Jon si catapultò dentro.
Quello che trovò fu circa Harry seduto sul divano che leggeva una rivista al contrario, Louis che sorrideva fingendo di guardare la tele da tempo, purtroppo si trattava di un cartone fatto a computer sulle barbie Niall stava uscendo dalla cucina con dei cereali, che mangiava direttamente dalla scatola facendone entrare in bocca solamente un quarto, mentre gli altri si riversavano per terra.
Liam uscì dopo un momento dal bagno, tirandosi su i pantaloni.
Jon ci guardò malissimo « Cosa è successo qui? » chiese.
« Qui? Qui proprio nulla » disse Louis, beh in fondo non era nemmeno una bugia « Eravamo così anche ieri ».
Jon annuì, quattro minuti a testa, QUATTRO ZAYN ».
Il mal di testa continuava ad aumentare, e anche il senso di nausea, non riuscii nemmeno a ribattere.
Sentivo il sapore del vomito in bocca era tutto impastato, e la vodka liscia era ancora l'unico odore che sentivo.
Ficcai la testa sotto il getto d'acqua del lavandino, provai a lavarmi i denti, ma lo spazzolino continuava a cadermi di mano, così mi misi il dentifricio su un dito e me li lavai così.
Mi lavai le mani e uscii, due minuti, un record.
Andai in camera mentre mi asciugavo i capelli con l'asciugamano, cercai qualcosa da mettermi, ma concentrarmi su cosa stava bene insieme mi faceva venire il doppio della nausea, così presi dei pantaloni a caso, di tela grigi e una maglietta verde scuro con scritto TEXAS e altre frasi che non riuscivo a leggere.
Uscii, con i capelli in aria alla: ieri serata devasto, stamattina lavoro, sono nella merda.
Barba non rasata, vestiti scialbi, misi gli scarponcini marroni e mi appoggiai al muro, chiudendo gli occhi.
Mi addormentai per qualche minuto, svegliandomi nel sentire qualcosa che mi si appoggiava sulla faccia.
Spalancai gli occhi e vidi Louis con in mano i nostri occhiali da sole.
« Fuori c'è il sole, meglio prevenire » esclamò a Jon, ridendo, in realtà essendo il più sano ci stava solo parando il culo.
Jon non disse nulla, sospirò e uscì, noi lo seguimmo.
Il tragitto fu il medesimo, il casino fuori dallo stabile fu il doppio, noi scendemmo ma non ci fermammo nemmeno a sorridere alle fan, anzi, con passo da cadavere uscimmo dalla macchina e senza muovere nulla più dei piedi entrammo nell'edificio, percorremmo il corridoio e oltrepassammo la palestra diretti al piccolo stanzino delle audizioni.
Probabilmente le fan ci rimasero male, ma il mio mal di testa mi impediva di pensare, guardai Harry la sua faccia era molto bianca giallastra, immaginai che dovessimo stare più o meno nella stessa situazione.
Le uniche cose che ricordavo della sera prima erano tante ragazze, tanto alcool e una grande quantità di vomito in un cesso della discoteca.
Poi più nulla.
Liam, per la prima volta da quando lo conoscevo, aveva bevuto qualcosa, essendo che gli mancava un rene ci era andato piano, non aveva bevuto quasi nulla, però non essendo abituato era andato fuori subito, comunque era qualche mese che il dottore gli aveva detto che poteva bere qualcosa ogni tanto.
Fitta.
Dolore.
Merda dovevo smettere di pensare.
Ci sedemmo, formazione sparsa, ognuno stava dove capitava.
Niall, io, Hazza, Liam, Louis.
Jon si sedette su una sedia in un angolo, Paul era già li, ci sorrise « Ciao ragazzi » tutto contento.
Ma l'unica risposta che ebbe fu « Mmmm » da parte di tutti e « Paul » più un sorriso da parte di Louis.
Lui ci guardò interrogativo ma non rispondemmo.
Demetria entrò nella saletta strillando « Ragazzi! Cinque minuti! ».
Harry si prese la testa tra la mani, io strizzai gli occhi.
Ci guardò interrogativa pure lei, poi uscì.
« Non dovevamo uscire » sibilò Liam a Louis, abbastanza forte perché potessi sentirlo « Avrei potuto morire ».
Louis lo guardò annoiato « Oh andiamo Liam, ti sei divertito, stai bene, il dottore ha detto che dopo l'ultimo intervento un bicchiere o due puoi berli ».
« Si, due, non cinque ».
« Ne hai bevuti tre e sei andato fuori come una mina. Ti serviva, sei vivo. Contento? ».
Liam non fece in tempo a rispondere, in quel momento entrò una ragazza, agitatissima.
Ci fissò, noi fissammo lei, alla fine fu Jon a parlare « Allora, Melissa Hoghart... »
Lei annuì, noi continuavamo a fissarla.
« Cosa balli? » chiese ancora Jon.
« What makes you beautiful » disse.
La canzone partì e la ragazza iniziò a ballare.
Mi sentii parecchio in colpa quando a metà del ballo mi addormentai, cioè rischiai di addormentarmi, ma Niall mi tirò per sbaglio una gomitata e mi svegliai.
« Per me no » disse Niall sbadigliando.
Toccava me, di già? Oddio che dicevo? Non l'avevo visto...
Era troppo noioso, ecco le avrei detto che era noioso, come potevo farlo, forse mi ero addormentato perché ero stanco. « Io... no » scossi la testa.
Harry mi guardò con la testa tra le mani « idem » poi tornò a massaggiarsi le tempie.
Liam scosse la testa e Louis alzò le spalle.
« Ci vediamo, grazie » disse Paul.
Lei uscì, non capii se arrabbiata o delusa o forse triste.
O forse tutte quelle cose insieme, circa come la mia testa, che era sia pesante, sia dolorante, sia incapace di fare pensare qualunque cosa, in più sentivo la bocca impastata, la saliva era disgustosa, non riuscivo quasi a parlare, puzzavo probabilmente di vodka e...
oddio.
Avevo un cazzo disegnato sul braccio.
Mi tirai giù la manica del giacchettino in fretta e mi guardai in giro per vedere se mi avevano visto.
Entrarono altre ragazze, ma una sola mi colpì particolarmente in quella prima ora.
Si chiamava Maei Deel, alta circa un metro e sessanta... sessanta qualcosa.
Capelli biondo scuro un po' più lunghi delle spalle, frangia di lato, occhi marrone verde, naso fine, con una gobba graziosa di profilo.
Sorriso spontaneo e labbra a quadrifoglio.
Era robusta, non grassa o grossa, solo di corporatura muscolosa, tipo ossa grandi.
E si, anche le tette erano grandi, vidi Harry alzare lo sguardo quando entrò.
« Maniaco » sussurrai ridendo, lei se ne accorse, probabilmente mi sentì, perché scoppiò a ridere come una schizzata.
Poi si riprese « Sono.. Maei » riuscì a dire.
« Ciao » dissi, era la prima frase sensata che dicevo quella mattina, beh dopo lo shock iniziale di Jon, in cui ero stato io a svegliare tutti.
E da notare che non era nemmeno una frase.
Mi sorrise cortesemente.
« Su cosa balli? » chiese Jon, che ormai aveva capito che non eravamo in vena di fare domande quella mattina.
« Another World » disse lei.
La musica partì, ormai la mia testa pareva essersi abituata a questi sbalzi di volume, ma questa volta il mal di testa si fece sentire, come dei minatori che cercavano oro o carboni nelle pareti del mio cranio.
La ragazza finì di ballare, e sentii un fortissimo senso di nausea.
Mi alzai di scatto, tutti mi fissarono « Sei presa » dissi prima di correre fuori dalla porta, attraversai la palestra a corsa e poi il corridoio, poi l'atro, le scale, la porta del bagno si eccola era così vicina, tesi una mano per aprire la porta...
Pochi secondi e mi ritrovai davanti ad una porta ricoperta di vomito verdastro giallognolo.
« Merda » sibilai.
Afferrai la maniglia e aprii la porta, mi sciacquai la faccia, poi presi un bel po' di carta igienica e ripulii alla bellemeglio la porta.
Avevo appena vomitato sulla porta di un gabinetto, durante un provino.
« Merda » sibilai ancora.
Mentre tornavo verso lo stanzino dovetti però ammettere che mi sentivo decisamente meglio.
Mal di testa leggero, ovvio, ma ero pimpante.
Guardammo le altre candidate... una più noiosa dell'altra, poi ci fu la pausa.
Fu forse l'unica volta da quando lo conoscevo che Niall non scattava in piedi per andare a mangiare, ovviamente nessuno aveva la forza di essere stupito, ma tutti lo notammo.
Così io e Louis fummo gli unici ad alzarci e ad andare in mensa.
Camminavamo lentamente parlando della serata, ad un certo punto Louis si fermò di botto.
« Zayn » sussurrò.
« Lou? » chiesi senza capire.
« Se ci sono delle foto di noi al locale, ieri sera, ubriachi, Jon ci ammazza » disse.
Feci una faccia da funerale « Prende il black barry qui? » chiesi.
Lui tirò fuori dalla tasca dei pantaloni il telefono, nello stesso istante in cui lo tirai fuori io.
Erano uguali, letteralmente, più volte ci era capitato di prendere quello sbagliato.
Entrammo velocissimi Louis su Twitter e io su un sito di gossip inglese molto conosciuto.
« Louis merda... » sibilai.
C'erano una decina di foto di noi con delle fan, che le abbracciavamo, cose normali...
Poi una decina di noi che non facevamo cose “normali” o meglio, non del tutto sani.
Le feci scorrere lentamente, la qualità dallo schermo era pessima, ma ringraziai questo fatto.
La prima era una foto di Harry appoggiato al bancone con di fianco 5 bicchieri vuoti.
« Lo hai visto bere tutta quella roba? » chiese Louis guardandomi.
Scossi la testa « Non ci ho fatto caso... » ammisi.
La seconda ero io seduto su un divano con alla destra una tipa bionda, con la faccia da topo e a destra una ragazza graziosa con i capelli marrone scuro.
Oddio ora lo ricordavo, era una delle ballerine, che stava con Amy e la rossa, Anne.
Nella terza foto mi stavo baciando con quella topa bionda, cambiai foto velocemente, ma in quella successiva stavo baciando l'altra ragazza, Dee Dee.
Cambiai ancora velocemente mentre Louis rideva, un po' per divertimento un po' per ansia.
Jon avrebbe sicuramente visto quelle foto, prima o poi.
Nella quinta foto si vedeva Louis che teneva per mano una rossa e correva verso la pista, Anne.
E nella quinta lui che ballava con la ragazza.
« Questa foto è bellissima » dissi a Louis, annuì, era vero, c'era un gioco di luci fantastico e poi i due eran giù con delle espressioni divertite e sincere.
« Peccato che saranno la nostra rovina » aggiunsi.
Lui annuì nuovamente.
Nelle tre foto seguenti c'erano Liam e Niall seduti ad un tavolo, che non era il nostro, con Amy.
La terza ballerina.
Ridevano tutti di gusto.
Poi si vedeva una foto della ragazza che ballava con Liam e una dove abbracciava Niall.
Fine.
Ci guardammo e cominciammo a correre verso la caffetteria. Prendemmo un po' di cibo e un bricco di caffè, poi tornammo nella sala delle audizioni, appoggiammo tutto al tavolo e fissammo Jon.
Lui non sembrava aver nulla da dire, così un po' ci rilassammo.
L'unica era sperare che non vedesse le foto.
I provini continuarono per tutta la giornata e furono veramente noiosi, l'ebbrezza di qualcosa di nuovo era sfumata e tranne qualche eccellente ballerina, sembrava che le migliori le avessimo già prese il giorno prima.
Infatti di tutte le prescelte di quel giorno, oltre a Maei ricordai solo il nome di una certa Sarah McBrenner, non molto alta, sorriso simpatico, all'apparenza timida, capelli castano chiaro con colpi di sole ormai sbiaditi, che conferivano ai capelli una tonalità sul biondo scuro.
Aveva ballato Stand Up e aveva, nonostante non fosse permetto, dato un piccolo pacchetto a Niall prima di andare via.
Lui aveva aperto il bigliettino lo aveva letto, richiuso e messo il pacchetto nella tasca della giacca e la sua unica risposta al nostro sguardo interrogativo è stata un'alzata di spalle e un sorriso.




Ragazze spero vi piaccia...
Se lasciate una recensione credo potrei amarvi... davvero :3
E se vi piace consigliatela ai vostri amici (?)
No serio mi fareste un piacere immenso.

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Capitolo 13
*** °HARRY° ***


CHAPTER 13

°HARRY°

« Noi allora andiamo Hazza » disse Louis guardando in direzione di me e Niall seduti sul divano a guardare la tv.
« Sisi, andiamo a dormire anche noi, tra poco » risposi.
Niall annuì « Appena questo finisce ».
Era un filmato su una qualche guerra irlandese.
Niall appena aveva visto la bandiera del suo paese mi aveva strappato il telecomando per guardare la trasmissione, io ero troppo stanco e avevo troppo mal di testa per ribattere.
« Ho visto che ieri sera eri seduto con una ragazza... »
cominciai fingendo interesse per una chiesa esplosa.
« Chi? » chiese del tutto concentrato.
« Oh ehm... non so chi fosse, una delle ballerine che abbiamo scelto, mi pare... » dissi senza staccare gli occhi dallo schermo.
« Ah si, Amy » disse lui sorridendo.
« Ah ecco... ehm.. che avete fatto? » chiesi.
« Abbiamo parlato un po'... c'era anche Liam » disse « Ci sono le foto su quel sito, almeno, Lou e Zayn hanno detto così ».
« Sito? Quale? » chiesi afferrando l'Iphone ».
« Quello di gossip inglese... dove siamo sempre su... »
« Ah certo, certo » digitai il nome del sito scesi un po' e trovai quello che cercavo.
C'erano una ventina di foto, le prime erano tutte foto di noi con le fan, poi la prima foto terribile.
Ero io, appoggiato al bancone con circa cinque o sei bicchieri vuoti.
Cambiai velocemente, Zayn, ancora Zayn, Louis...
Oh ecco, una foto di Liam, Niall e .. Amy, erano seduti al tavolo, Si vedeva molto bene Niall e un po' meno Liam.
Amy stava ridendo di gusto, con il viso leggermente piegato all'indietro e dei denti bianchi e perfetti.
--Salva immagine--
Salvai l'immagine nel telefono, non seppi bene perché, la ragazza però in quella foto sembrava.. era... bellissima.
Nella foto successiva c'era Amy e Liam che ballavano, vicino al cubo, vicini, troppo vicini.
Provai una punta di gelosia e cambiai foto velocemente.
Purtroppo per me nell'ultima foto c'era la ragazza che abbracciava Niall, non come una fan, che lo abbraccia con un certo distacco, non troppo ricambiata.
No, un abbraccio di quelli veri, dove i due si stringono e sorridono.
Odiai Niall in quel momento.
Mi voltai.
« E così siete molto amici » dissi.
Niall si voltò, per la prima volta mi guardò da quando avevo cominciato il discorso « Come? ».
« In questa foto sembrate molto intimi » borbottai.
« Non ricordo troppo quel momento in realtà... e poi è molto più in intimità con Liam » disse lui tornando a guardare la tv.
« Con Liam? Perché? »
« Non lo so, si vede che preferisce Liam »
« Ma che hanno fatto? »
« Oh nulla di che... insomma, non ha tradito Danielle, non conta... »
« Niall? Che ha fatto Liam con Amy? » chiesi alzando un po' la voce.
« Si sono baciati ma nulla di più, era un bacio a stampo.. più o meno.. » borbottò.
« Cosa? »
« Si ma non ha visto nessuno, quindi Danielle non lo scoprirà ».
Pensava che fossi preoccupato del rapporto di Liam con Danielle.
« Ma... come.. » balbettai.
« Stavamo parlando al tavolo, poi ci siamo scambiati i numeri, siamo andati a ballare e poi loro due sono scomparsi, Liam ha detto che era solo un bacio innocente » cercava di non peggiorare la situazione.
« Vi ha dato il numero? » chiesi stupito.
« Si ci siamo scambiati il numero ».
Amy aveva dato a Niall e Liam il suo numero, Amy aveva baciato Liam, perché? Amy non poteva dare il suo numero a Liam e Niall... non poteva ballare con Liam e Niall, non poteva abbracciarli e tantomeno baciarli.
Perché lo aveva fatto?
« Hazza? Tutto bene? » chiese Niall ad un certo punto. « Oh si... no cioè... ho ancora un po' di nausea ».
« Ah certo, anche io... » disse sbadigliando.
Ci voltammo di nuovo verso il televisore, dopo qualche minuto partirono i titoli di coda, mi voltai verso Niall ma lui dormiva.
Lo fissai un po'.
Cominciai a pensare alla sera precedente, Amy che rideva, Amy che ballava, Niall e Amy, Liam e Amy... perché pensavo tanto ad Amy?
Non dovevo pensare ad Amy.
I suoi occhi erano tanto marroni, l'avevo vista subito appena eravamo entrati, ero sicuro che anche lei mi aveva visto, avevo visto il luccichio dei suoi occhi quando si era voltata.
Ma forse guardava Niall, o Liam.
Di certo guardava Liam.
Perché non aveva parlato con me?
Doveva parlare con me.
Ma io ero stato stronzo con lei durante i provini.
No non era vero, l'avevo fatta passare, le avevo fatto un complimento.
Forse.
Oddio, mi presi il viso tra le mani, era una delle peggiori sbronze della mia vita, insieme a quella di capodanno 2012.
E... qualche altra...
Oddio ma avevo pure vomitato, avevo un flash di una panchina rossa, di me... perché quando hai ricordi da ubriaco sono tutti visti come persona esterna?
Mi appoggiai al divano.
Niall aveva il suo numero, Niall aveva il suo telefono sul tavolo, Niall nel suo telefono che era sul tavolo aveva il suo numero.
Fu una cosa fulminea, afferrai il telefono di Niall, cercai “Amy” nella rubrica, copiai il numero sul mio e lo salvai.
Fissai i due telefoni per un po'...
Amy doveva dare a me il suo numero... Aveva baciato Liam... abbracciato Niall.
Non ero troppo impulsivo, ma uno scatto di rabbia bastò.
Cancella numero, cancellare Amy dalla rubrica? Si.
Rimisi il cellulare di Niall sul tavolo e misi il mio in tasca.
Anche Liam aveva il suo numero.
Liam non poteva avere il suo numero.
Ma l'aveva.
Corsi nella camera di Liam e trovai, fortunatamente, il telefono sul comodino.
Lo presi.
Un nuovo messaggio...
« Scusa Liam » sussurrai.
Lo aprii, ma nemmeno a farlo apposta, era di Amy.

Amy Non importa, eravamo entrambi ubriachi,
posso immaginare come ti senti...
Tutto dimenticato :P

No aspetta... cosa?
Salii con i messaggi e cominciai a leggere, non erano molti, una decina circa...
Il primo era di Liam..

Liam
Ciao Amy :)
Come stai??

Amy
Ehm... ciao.. scusa se te lo chiedo...
sei per caso Niall o Liam?

Liam
Sisi sono Liam...
possibile che tu non abbia salvato il mio
numero?

Amy
Scusa scusa scusaaa^^
è che ero un pochino troppo..
fuori per ricordarmi di farlo XD

Liam
Ahahah, beh ehm... allora
stai bene?

Amy
Diciamo che sto superando la
sbronza, è dura ma stando a letto
con una tazza di te migliora :3
tu?

Liam
Idem... devo aver bevuto troppo
ieri sera.. ahaha
Ecco a proposito di questo...
Non saprei come dirlo...

Amy
??

Liam
Ecco mi sento un po' in colpa verso la mia
ragazza per quello che è successo tra noi
ieri sera...
Non avrei dovuto, ero molto ubriaco..

Amy
Non importa, eravamo entrambi ubriachi,
posso immaginare come ti senti...
Tutto dimenticato :P

Quindi Niall aveva ragione.
Guardai Liam che dormiva, innocente...
Perché non mi aveva detto nulla?
Insomma ero suo amico come tutti gli altri, tanto quanto Niall, chissà che Zayn e Louis lo sapevano... no, di certo no.
Rubrica... Amy... elimina contatto... eliminare contatto? Si.
Contatto Amy eliminato.
Avevo appena fatto una stronzata, ne ero consapevole...
Appoggiai il telefono sul comodino e uscii dalla stanza.
Liam non avrebbe di certo controllato se Amy avesse o no risposto, lo conoscevo abbastanza da saperlo, si sentiva troppo in colpa verso Danielle.
Camminai fino alla mia camera, dove Louis e Zayn già dormivano...
Zayn era nel mio letto... ma che merdaccia..
Fui molto intenzionato di svegliarlo, poi decisi che avevo fatto abbastanza azioni cattive quella sera, così andai verso il letto di Zayn e mi ci buttai sopra.



Heilà!!!! Allora... spero che vi piaccia, voglio tante tante recensioni :3

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Capitolo 14
*** °LOUIS° ***


CHAPTER 14

°LOUIS°

La macchina nera sfrecciava per le vie di Londra.
Ero ancora un po' assonnato e sentivo a malapena Jon che borbottava contro Zayn.
« Sempre in ritardo, sempre a metterti a posti i capelli... vanitoso... ».
Tolsi il telefono dalla tasca e entrai su twitter, guardai i primi tweet della home e come secondo ne notai uno di Caroline Flack.

CarolineFlack1 07.24, 17.12.12
A Città del Capo fa davvero caldo, spero voi vi stiate
divertendo. xx

-Vis fotografia.

Ah ma c'era pure una foto, non potei fare a meno di cliccarla e mentre lo facevo feci mente locale, Città del Capo... due ore in più... erano le nove e mezza dunque.
La foto finì di caricare, raffigurava Caroline in spiaggia con un ragazzo scuro di pelle, palestrato e molto alto, abbracciati.
« Hazza... questa potrebbe interessarti » dissi passandogli il telefono.
Lui lo prese guardò la foto e me lo diede indietro « Abbiamo rotto l'anno scorso Louis, non mi interessa se sta con un muscoloso palestrato ora » disse.
« Diciamo che Lei ha rotto con te » precisai.
« Comunque sia andata meglio così è stato uno degli sbagli peggiori della mia vita » ribatté voltandosi dall'altra parte.
Sorrisi poi uscii da twitter e rimisi il telefono in tasca, tutti la pensavamo così, Caroline era solo una donna facile e, a parer mio, per nulla eccitante.
Arrivammo allo stabile, ormai conoscevo ogni singolo mattone a memoria, la folla di ragazze era molto meno dei giorni precedenti ma faticammo comunque a passare.
L'autista posteggiò e Jon ci condusse dentro, come sempre ad attenderci c'era Demetria Flack, appena la vidi notai che in effetti sembrava molto sua sorella e le scoppiai letteralmente a ridere in faccia.
Harry mi fulminò ma dopo uno strizzacapezzolo come si deve a Liam, che era il più vicino a me, riuscii comunque a strappargli un sorriso.
E a beccarmi una gomitata in pancia da Liam, ma era un dettaglio irrilevante.
« E così oggi dobbiamo scegliere i ragazzi » cominciò Niall.
« Esatto » rispose Demetria.
« La cosa mi imbarazza un po' » ammise.
Lo guardammo « Perché mai Niall? » chiese Jon.
« Non so come valutarli... non so se un maschio balla bene o no io...per le donne se sono sexy... »
« Paul ci aiuterà » lo rassicurò Liam mentre noi scoppiammo a ridere.
Lui annuì e tirò fuori dalle tasche un pacchetto di Haribo gommose a forma di rana.
In pochi minuti fu circondato e in ancora meno tempo il pacchetto finì.
« Ne ho mangiate due » borbottò Niall.
« Anche io » ribatté Liam.
« Io tre » disse Zayn alzando le mani in segno di difesa.
« Io ne ho presa solo una » disse Harry intristito.
Tutti mi guardarono.
« Scusate... » balbettai non troppo serio.
« Ahahaha ti ammazzo » rise Niall.
Risi con lui.
« No seriamente, comincia a correre » disse poi serio con i suoi occhi di ghiaccio che perforavano la mia pelle come lame.
Non me lo feci ripetere due volte, lo superai e corsi verso la palestra, Niall alle calcagna e le risate dei ragazzi, rimasti indietro, a eco nel corridoio stretto.
Arrivammo nella palestra, già piena.
Alcuni ragazzi stavano provando, altri parlavano di calcio, videogiochi, baseball, golf, musica e un sacco d'altro.
Alcuni, anzi, tutti, si voltarono quando ci videro, ma tornarono subito a fare quello che stavano facendo.
Corsi fino alla sala dei provini e entrai, sedendomi in mezzo al tavolo.
Niall entrò e si sedette di fianco a me, alla fine del tavolo.
Dopo un minuti arrivarono gli altri e si sedettero.
Demetria non entrò, si fermò sull'uscio e disse « Oggi siete molto in ritardo cominciamo subito ».
Annuimmo, Paul arrivò in quel momento, tutto trafelato « Incidente in Abbey Road » si scusò.
Demetria alzò gli occhi al cielo e uscì.
Paul ci sorrise e ci fece l'occhiolino, poi andò a sistemarsi al suo solito posto.
Il primo ragazzo era un certo End Goot, ballò Another World. Fu strano, infatti ci mettemmo molto a decidere, alla fine Liam scosse la testa e Niall si astenne ma noi altri dicemmo si e passò.
Subito dopo a random entrarono un certo Matt Fitt, Jason Nosecamp, Riccardo Montenegro però non prendemmo nessuno di loro.
Poi entrò Simon Brief, alto, muscoloso, biondo, occhi quasi verdi, quel tipo di ragazzo per cui le ragazze muoiono insomma.
Era forse quello più “bello” che fosse entrato fino a quel momento e dovetti ammettere che una punta di invidia salì a tutti.
Tranne a Zayn ovviamente, che lo squadrò un po' male. Ballò davvero bene e nonostante Zayn non lo fece passare, credo per orgoglio personale, passò.
Dopo di lui entrò un certo Zac Travies.
Ci salutò con un immenso sorriso e quando mi vide esclamò « Perché un fungo va ad un party? »
Io scoppiai a ridere e dovetti aspettare un'occhiata severa di Jon per smettere, non del tutto.
Era forse il più robusto tra quelli visti, ma anche abbastanza muscoloso.
Capelli chiari molto alla “come vengono la mattina”, occhi azzurri, sorriso enigmatico alla Joker, con gli angolini appuntiti.
La cosa mi fece abbastanza sorridere.
Sembrava un ragazzo particolarmente simpatico e sicuramente era molto estroverso.
Non era certo uno dei migliori ballerini del mondo ma nemmeno si poteva dire che non sapesse ballare, passò.
Guardammo ancora qualche ragazzo poi Niall si alzò, dopo due giorni aveva imparato l'orario delle pause e ora fremeva per andare in mensa.
Fu forse la colazione più divertente, nonostante nessuno di noi si mise in mostra o si rese ridicolo.
Ci mettemmo a parlare con due ragazzi in fila, Nick Burger (Niall tentò di dargli un morso per vedere se sapeva di hamburger) e Pierre Rock, che a fine pausa soprannominammo la velina bionda e la velina mora, entrambi brasiliani ma con la pelle chiara, probabilmente la luce londinese.
Particolarmente simpatici ed estroversi, appassionati di Hockey e di gioco d'azzardo.
E di moto.
Si assomigliavano abbastanza, erano alti uguali, stesso sorriso e modo di muoversi, entrambi magri, Nick però era più muscoloso.
« Credo di dover ringraziare mia madre per i muscoli » rise Pierre « È francese e che io sappia i francesi non sono famosi per la tartaruga ».
Altra differenza era che Nick era biondissimo, occhi verdi, ricci quasi boccoli, mentre Pierre aveva i capelli neri, ricci fini e occhi scuri.
Furono entrambi subito dopo la pausa, prima Pierre e poi Nick.
Forse fu la loro vena brasiliana ma fecero i provini migliori di tutti i ragazzi che vedemmo quel giorno, soprattutto Nick.
Presto arrivò anche il pranzo, lo capimmo solo quando ad Harry brontolò la pancia e Niall scattò in piedi.
« Potatoes!! » strillò catapultandosi fuori dalla porta.
I ragazzi erano già tutti in mensa, una cosa che amavo dei ragazzi era quella, le ragazze avevano sempre una flemma, oppure non mangiavano, insomma per molte di loro la parola mensa era una bestemmia, mentre per i ragazzi cibo buono, cibo discreto, cibo sufficiente era sempre cibo e andava onorato.
La velina bionda e la velina mora si sedettero nel tavolo di fianco a noi, a cui si unirono altri due ragazzi che avevamo accettato, Simon, il grande amico di Zayn e Zac, quello che sembrava Joker.
Glielo feci notare e mi scoppiò a ridere in faccia, sputando insalata ovunque.
« Zitti Zitti!!! » sentimmo ad un certo punto « Sta giocando il Manchester United! » urlò un ragazzo in piedi con una radio in mano, dal centro della mensa.
Si levò un boato e poi calò il silenzio, il volume della radio aumentò ma da dove eravamo era difficile sentire cosa diceva.
Dopo circa venti minuti dove l'unico rumore erano le forchette che cozzavano contro i piatti e il borbottio sommesso della radio, ad un certo punto si levò un coro da stadio con qualche urla « Siii, ma vaii!!! Manchester in the heart!!! »
Capimmo che aveva segnato e ci alzammo pure noi applaudendo e unendoci ai cori, Harry più di tutti.
Ad un certo punto entrò Demetria, era proprio una Flack, perché interruppe la partita « Ragazzi i provini riprendono ».
Tutti si alzarono, con la radio ancora accesa e si diressero verso la palestra, noi in mezzo agli altri.
I primi ballerini furono davvero pessimi, anzi terribili.
Ad un certo punto entrò un ragazzo non troppo alto, beh circa come Niall, magro, capelli scuri con pettinatura simile alla mia. Occhi marroni molto molto scuri.
« Flavian Cardiff... come la città Irlandese » disse Niall.
« Così pare... » disse lui.
« Hei! » urlò Harry subito dopo « Tu sei quello della partita! Quanto hanno fatto? » chiese.
Lui sorrise « Ha vinto il Manchester con 4 a 0 ».
Harry scattò in piedi « Sii!!! » poi si voltò verso Paul « mi devi 50 sterline » disse ridendo.
Il ragazzo si unì alle risate poi cominciò il provino.
Era bravo a differenza di quello che mi sarei mai aspettato da un'appassionato di calcio, forse anche perché non ne avevo mai visti prima e forse perché Harry non era certo un ballerino provetto.
Ed era il più fissato col calcio che conoscevo.
Ovviamente passò, per la gioia di Harry, e di Paul che pareva essersene innamorati.
Fu l'ultimo ragazzo che guardammo che mi fece più pensare, non perché fosse bravo o meno, per... altre cose, che da tempo avevo rimosso.
Entrò a testa alta, sorridente, camminata da modello.
« Ciao... » disse Niall un po' in soggezione dalla sua sicurezza.
Lui sorrise.
Ero sicuro di averlo già visto, mi ricordava qualcuno in maniera impressionante.
Non riuscivo a ricordare chi però.
Lui si accorse che lo fissavo e ricambiò lo sguardo.
« Ehm... si? » chiese.
Mi ripresi « Oh... scusa è che... mi ricordi qualcuno... ».
« Forse mi hai visto in qualche negozio... » disse.
« Negozio? » chiesi.
« Si... sono modello da Hollister »
Rilessi il suo nome... Patrick Cobden...
« Oddio... » dissi « Tu sei Patrick Cobden, lavori nello stesso negozio di Eleanor ».
Lui annuì « Beh ci lavoravo, me ne sono andato qualche mese fa circa, per divergenze... ».
Lo guardai ancora, mi chiesi come avevo potuto dimenticarlo, quando stavo con Eleanor andavo spesso a trovarla mentre lavorava e lei parlava spesso con quel ragazzo.
Era alto, muscoloso, sorrideva sempre, capelli scuri e ciuffo sbarazzino tipico dei modelli.
Ricordavo anche che quando Eleanor finiva il turno e andavamo via lo scherzavo dandogli del “naso da maiale” e lei rideva, nonostante lo difendesse sempre.
In effetti negli ultimi tempi non lo avevo più visto.
« Possiamo cominciare? » chiese « Fra trentacinque minuti devo essere Regent's Park per un servizio fotografico »
« Arrogante » sibilai.
Lui si voltò e gli sorrisi falsamente, lui ricambiò circa nello stesso modo
Se avessimo dovuto prenderlo non saremmo MAI diventati amici.
Ballò “Everything about you”.
Che banale.
Ballò malissimo, si faceva schifo.
Anzi di più.
Harry e gli altri però non parevano dello stesso parere, perché lo presero e mi ritrovai ad essere l'unico che gli disse no.
Poco male, almeno sapeva cosa pensavo di lui e di quel suo ciuffo che poteva anche ficcarsi...
« LOUIS!!! » strillò Harry.
Mi voltai interrompendo i miei pensieri.
« Alzati che abbiamo finito, torniamo in albergo ».
« Oh giusto » mi alzai con il muso fino a terra, imbronciato come mai.
Le luci della palestra erano già spente e finii addosso a Zayn che mi tirò un cazzotto.
Saltai in macchina senza cambiare espressione, passai tutta la strada con la medesima e scesi dalla macchina senza cambiare una virgola.
Tenni il broncio finché non arrivammo in stanza, poi, probabilmente si erano messi d'accordo, i ragazzi mi alzarono di peso e, per quanto scalciassi, mi portarono in bagno, mi buttarono nella yakuzzi e la accesero.
Venni travolto così da un getto d'acqua inizialmente bollente e poi congelato.
« Ragazzi tiratemi fuori » strillai sputando acqua e soffocando insieme.
« E tu tirati via quella faccia » strillò Zayn che si stava parecchio divertendo.
Di Niall nemmeno a dirlo, era sdraiato a terra a ridere come una iena con le convulsioni.
Liam mi teneva il getto sopra la testa e Harry filmava il tutto. « No aspetta... puuh puuuh » cominciai sputacchiando « Quel video non finisce da nessuna parte ».
« Oh si invece, quindi fai lo stupido più che puoi, alle fan piace » poi fece qualche verso che dava l'impressione di essere un bacio.
« Ragazzi vi odio, maledico il giorno in cui vi ho conosciuti » ma già ridevo con loro.
Volevo loro un bene infinito, mi facevano ridere, piangere, ma più spesso ridere.
Amavo il modo in cui mi aiutavano a superare i momenti di tristezza, e nonostante il mio cellulare poteva essere ormai morto, ero comunque felice in quel momento.
Dopo qualche minuto decisero che potevo uscire dalla vasca, mi trascinarono fuori mi buttarono degli asciugamani addosso e uscirono dal bagno urlando « Dimentica Eleanor non ti merita! » e ancora « Chi lascerebbe uno come te? » questo era Zayn, mi fece parecchio ridere.
Uscii dal bagno mezzo nudo per andare a cambiarmi e trovai Jon nel salotto.
« Dove stai andando Tomlinson? » tuonò.
« A cambiarmi » risposi.
« Per uscire? Per una festa? Un “Party Hard” come direste voi giovani? Non se ne parla! »
« Ma... ma io devo solo... »
« Niente discoteca o altro per voi stasera... nessun “up all night” » m'interruppe.
« Cambiarmi, ho fatto la doccia... »
Jon mi lasciò andare in camera con aria truce, appena lo superai cominciai a correre, arrivai nella stanza, trovai un paio di pantaloni di una tuta blu scuri, forse di Harry... misi una maglia bianca con le maniche corte di Liam e uscii.
Liam mi squadrò subito intimandomi di togliere la sua maglietta, Jon lo sgridò e così non riuscii a scoprire se i pantaloni erano di Hazza o Niall perché nessuno dei due osò aprire bocca.
« Allora, stasera niente feste o libertà come sicuramente avete in mente, avete da inviare mail, da preparare le valigie, da organizzare un po' di cose... io non rimarrò a supervisionare ma mi auguro che facciate ogni cosa » tuonò Jon.
Lo adoravo, davvero, era il manager migliore del mondo, conosceva tutti e sapeva organizzare in due giorni eventi mondiali, però era uno schifo nelle faccende umane e in ciò che riguardava la nostra “giovinezza”.
Uscì dalla porta e noi ci sedemmo al tavolo a inviare le mail ai ragazzi presi.
« Allora, End Goot, Simon Brief, Zac Travies, Kevin Dompster, Nick Burger, Pierre Rock... » cominciai a fare l'elenco a Liam, dimenticandomi casualmente un certo Patrick Cobden.
Ma chissà perché Niall lo ricordò « E quel tale? Il modello.. l'ultimo... Patrick qualcosa.. »
« Cobden » sibilai con rabbia.
« Si lui... non lo hai detto » disse.
« Dimenticato » borbottai.
Ci mettemmo una mezzoretta, per vari problemi alla mail e altro, poi Zayn si buttò sul divano insieme a Niall.
« Allora... e così tra poco si parte per l'America... » cominciò Liam guardando me e Harry rimasti al tavolo.
Harry giocava con un giochino stupidissimo chiamato Plants vs zombies e io leggevo i tweet delle ragazzine che ci amavano.
Mi facevano sempre molto ridere alcuni.
Guardai il BlackBerry sul tavolo, era ancora vivo, misteriosamente, dopo quel bagno, ma era vivo.
Amai i miei pantaloni di Zara che non so come non lo avevano fatto bagnare.
« Allora, le città che visiteremo? » chiesi fingendo interesse.
In quel momento non avevo molto interesse per il tour, volevo rimanere li, volevo la mia casa, la mia X-box, WRC... e volevo Eleanor, no forse non la volevo.. o forse si.
Diamine, odiavo quel Cobden.
Liam aveva cominciato con l'elenco, finsi di ascoltarlo e tornai a pensare.
Alla fine dopo esserci un po' rotti dell'organizzazione, visto che comunque aveva già fatto tutto Jon e visto che non potevamo uscire, corremmo nella camera di Liam e Niall che usavamo anche come sgabuzzino e frugando in un baule trovammo parrucche e vestiti da donna che avevamo usato in un video con Eleanor e Danielle quell'estate.
Mi venne un po' di malinconia, ma dopo aver cominciato a ballare e cantare Madonna e Britney Spears, e dopo aver bevuto qualche birra, e dopo esserci fatti qualche foto fingendo di essere Milf dimenticai Eleanor e tutti i miei problemi.



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Capitolo 15
*** °AMY° ***


CHAPTER FIFTEEN

°AMY°

Aprii il pesante portone della mia scuola, le enormi cuffie in testa che diffondevano a tutto volume una canzone di Billy Joel abbastanza deprimente.
“She can kill with a smile
She can wound with her eyes
She will ruin your faith with her casual lies
And she only reveals
What she wants you to see
She hides like a child
But she's always a woman to me”
Chiusi la porta dietro di me, non c'era in giro nessuno, presi l'iphone e guardai che ore erano.
Merda ero in ritardo di venti minuti, mi meravigliai che non avevano chiuso la porta.
Il corridoio buio e deserto, la lunga fila di armadietti colorati e personalizzati.
La scuola era un grande edificio di mattoni rossi, da quel lato sembrava molto l'edificio in cui avevo fatto i provini.
L'interno invece sembrava il laboratorio di un artista pazzo, gli armadietti erano tutti colorati, foto, graffiti, disegni...
Ognuno al primo anno alla scuola poteva personalizzare il suo come voleva, il mio era blu scuro, con con delle lucine natalizie bianche, che quando accendevo pareva un cielo stellato.
In mezzo era scritta una frase.
“This isn't a limit”
Camminai fino all'armadietto e presi dei pennelli e gli acrilici poi mi diressi al secondo piano dove c'era il laboratorio di pittura.
Entrai in classe e il professore mi guardò malissimo.
« Sapete vero, signorina Vocal, che un'altro ritardo nella mia lezione vi farà sospendere? » disse l'uomo con tono minaccioso.
Annuii e andai nel mio angolo, su un cavalletto stava la mia tela dove un inizio di viso rosa chiaro mi guardava intensamente.
Sorrisi, erano passati tre giorni dal provino e non riuscivo a smettere di pensare ai ragazzi, sorridenti davanti a me.
Sabato sera era stata una delle serate migliori della mia vita, ricordavo ancora Niall e Liam che ridevano come due idioti, ubriachissimi.
E Harry al bancone che beveva e si deprimeva, chissà per cosa poi.
Ricordavo perfettamente il suo viso quando erano entrati nel locale, stavo ballando con Anne e Dee Dee, mi ero voltata un momento e li avevo visti, o meglio, avevo intravisto i ragazzi e avevo visto Harry.
I suoi occhi mi avevano penetrato come stiletti veneziani, credevo che anche lui mi avesse visto, ma non ci avevo pensato troppo per capire che probabilmente guardava Anne.
Riguardai la tela, era lo stesso momento, avevo il suo viso di quella sera talmente impresso e scavato nella mente che il giorno prima, chissà per quale strano motivo, avevo creduto che dipingendolo avrei dimenticato quell'espressione.
Ora non ne ero più convinta ma avrei dovuto comunque finire il lavoro, ed essendo che in ogni caso quell'immagine rimaneva impressa nella mente...
Presi i pennelli, preparai i colori e cominciai a dare la seconda mano di pittura sul volto.
Passai il resto della mattina a pitturare il viso e iniziai i capelli.
Non so perché ma non riuscivo a dipingere gli occhi, non volevo farlo, non me lo sentivo.
Facevano male.
« È davvero stupendo » sentii una voce alle mie spalle.
Mi voltai, era Alea, una mia amica e compagna di classe, capii che era arrivata la pausa pranzo poiché tutti i nostri compagni si stavano dirigendo fuori dall'aula, così guardai un'ultima volta il mio disegno, privo di occhi e uscii, assieme alla mia amica.
Prima o poi avrei dovuto dipingere quegli occhi, si, ma non ora.
La mensa era piena di gente, così dopo aver preso da mangiare io, Alea, Hilary e Martine ci dirigemmo verso una grande sala al piano terra, che fungeva solitamente da spazio esposizioni, ma che durante i giorni dove non c'era niente da esporre diventava ritrovo di molti ragazzi, c'erano tavoli ecc...
Ne trovammo uno libero e ci sedemmo.
Cominciammo a mangiare in silenzio, c'era abbastanza rumore in giro, Alea probabilmente era concentrata sul ragazzo italiano che aveva conosciuto durante le vacanze di ottobre, Martine stava sicuramente pensando a quando avrebbe voluto trovarsi al ranch di cavalli di sua zia nel sud dell'Irlanda e Hilary... non so cosa stesse pensando.
Io per quel che mi riguardava avevo ancora gli occhi di Harry nella mente.
Ad un certo punto, mentre addentavo una polpetta al tonno dal colore poco invitante ma dal sapore nonostante tutto gradevole, mi vibrò la tasca.
Inizialmente saltai in aria, poi gli occhi di Hazza sparirono dalla mia mente e tirai fuori dai pantaloni l'Iphone.
La cover con la bandiera dell'Inghilterra pareva ridere dello scherzo che mi aveva fatto, facendomi spaventare.
Sbloccai e vidi un messaggio.

Numero sconosciuto
Ciao Amy...
Come stai? Volevo solo...
Salutarti credo.
Spero ti sia divertita sabato sera :)

Lo rilessi due o tre volte, poi sorrisi.
Poteva essere solo una persona, l'avevo incontrata sabato, aveva il mio numero...
Martine e Hilary mi guardarono io borbottai qualcosa come « Mia cugina Eleonora »
Alea si svegliò di scatto dai suoi pensieri « Quella Italiana? » chiese tutta eccitata.
Annuii, lei sospirò poi tornò a pasticciare quello che pareva ormai una crema di polpette, mentre Hilary e Martine cominciarono a parlare di cavalli e auto da corsa.

Amy
Heiii :) Sei Niall vero?
Si l'altra sera è stato davvero divertente.
Spero sia possibile incontrarci ancora.
Senza offesa, ma Harry mi è sembrato...
un pochino asociale... stava bene?

Inviai il messaggio poi mangiai, un po' più contenta di prima e senza gli occhi di Harry a torturarmi.
Ripensai un po' alla serata, avevo visto delle foto dove c'eravamo io, Niall e Liam.
Avevo salvato una di quelle foto e ora era lo sfondo del mio Iphone.
C'era anche una foto con Louis e Anne, gliel'avevo subito inviata e lei era stata contentissima.
Anne era veramente dolce, non la sentivo da domenica sera e con lei anche Dee Dee.
Sicuramente non si erano dimenticate della bella serata passata insieme, ma la scuola era ricominciata e probabilmente, come me, avevano avuto molto da fare...
Il telefono vibrò nuovamente.

Numero sconosciuto
Sono Niall si... :)
Molto divertente già...
Oh Harry era... un po' per le sue
non so bene cos'aveva.
Comunque di solito è molto
simpatico.

Lessi il messaggio e risi tra me e me.
“Comunque di solito è molto simpatico” mi fece molto sorridere, guardarlo nei video, durante le interviste, ai concerti, mi era sembrato in effetti molto simpatico.
Ma ai provini, si era rivelato una delusione, forse Niall aveva ragione era semplicemente per le sue, forse aveva un problema e era un po' depresso.
Aggiunsi il numero alla mia rubrica e poi risposi.

Amy
Oh lo spero, sai non per dire male
ma non mi ha dato una buona
impressione, ne al provino
ne in discoteca...

Appena inviai il messaggio però mi sentii un po' stronza, quindi rimediai scrivendone un secondo.

Amy
Ma forse è come dici tu, forse
ha dei problemi e io non sono
nessuno per giudicare :)
Ti prego non dirgli nulla!!

La risposta al messaggio ci mise un po' ad arrivare, la campanella era appena suonata e io, Alea, Hilary e Martine stavamo tornando in classe, così ebbi appena il tempo di leggere il messaggio prima di dover mettere via il telefono.

Niall
Tranquilla non lo farò :P

Sorrisi, poi tornai alla mia tela e eccoli, di nuovo, quegli occhi appena accennati che si facevano vivi nella mia mente.
« Oh al diavolo Harry » sibilai prendendo il verde e l'azzurro, cominciai a mescolarli, poi presi vari pennelli e iniziai.
Fu forse un momento di rabbia, senza motivo poi, passarono altre quattro ore, incessantemente a contatto con quei due occhi, prendevano forma, cambiavano, ripensai alla mensa, il giorno dei provini, i suoi occhi continuavano a mutare, cambiai colore, aggiunsi delle pagliuzze, poi ci passai sopra.
Furono le quattro ore più intense di tutta la mia vita e quando suonò la campanella mi staccai dal disegno, presi la mia roba e mi allontanai.
Rifiutandomi di guardare la tela.
Fu solo quando arrivai alla porta che Martine mi fermò « Dovresti almeno guardarla » disse « Ne vale la pena ».
Così controvoglia mi girai e fu come un pugno nel petto.
Ritrovarmi Harry a fissarmi con un'intensità che mai avevo visto in un dipinto, mio, di Leonardo, Michelangelo, nessuno.
Mi chiesi se Harry avesse veramente tutto quello negli occhi, poi sentii un impulso quasi feroce di strappare tutto, e uno stimolo di vomito, così mi voltai e corsi fuori.
Appena aprii la porta l'aria gelida di una sera invernale mi pugnalò dovunque, squarciando ulteriormente i tagli che mi aveva procurato Harry, o meglio, quell'idea di Harry che avevo.
« Vaffanculo Harry Styles, maledico il giorno in cui mi sono presentata ai provini » sibilai verso il cielo.
Poi mi chiusi nel cappotto, mi diressi verso la vespa, la accesi e mi ficcai nel traffico di una grigia serata Londinese.


NO MA VI RENDETE CONTO CHE HO DIMENTICATO DI METTERE QUESTO CAPITOLO? L'HO TOTALMENTE SALTATO. SONO PASSATA DAL CAPITOLO 15 AL CAPITOLO 17 COSÌ A CASO!! VI SIETE TUTTI PERSI UN CAPITOLO IMPORTANTISSIMO!! NOOOPE! <3

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Capitolo 16
*** °HARRY° ***


CHAPTER SIXTEEN

°HARRY°

« WOOOOOOM WAAAAAAM PERMESSO GENTE PEEEERMESSO » Louis stava urlando a squarciagola in mezzo ad un supermercato, da dentro un carrello per la spesa.
Con me a spingerlo.
« Aaah... Woooo.... GIRAAAAAA » urlai insieme a lui.
Continuammo così per qualche decina di minuti, ormai tutto il negozio si era accorto di noi, Niall ci correva dietro ridendo come un pazzo, Zayn e Liam scuotevano la testa.
Dopo un po', mentre curvavo, scivolai, il carrello si ribaltò e sia io che Louis ci ritrovammo stesi a terra, schiacciati da un carrello.
Arrivò così una commessa a intimarci di fare silenzio, ci rialzammo e Liam mi tolse il carrello dalle mani cominciando a spingerlo lui, dandoci un cestino a testa, con la scusa che “così non potete entrarci dentro”.
Io e Louis lo seguimmo a testa bassa, ma solamente per nascondere le risate.
Liam ad un certo punto si fermò « Bene, allora, come direbbe Fred in questo momento: Dividiamoci e cerchiamo indizi »
« O dividiamoci e cerchiamo del cibo » dissi io.
« Io con Welma e Daphne mentre Shaggy e Scooby di la » continuò ignorandomi.
Fu così che Liam-Fred, Daphne-Zayn e Welma-Niall andarono nella sezione cereali/merendine/ecc..
e io-Shaggy e Louis-Scooby andammo nella sezione surgelati.
L'unica persona che avrebbe dovuto cambiarsi di ruolo era Niall, che lo vedevo più come un misto tra scooby e Shaggy...
Io e Louis camminammo in silenzio fino al banco surgelati.
« Propongo un'ulteriore divisione ora... » disse.
Annuii « Si concordo allora, io credo che andrò... » « I DOLCI SURGELATI SONO MIEIIII » strillò lui senza lasciarmi finire, così mi ritrovai tra i pacchi di minestrone e i cordonbleu, mentre Louis cominciava a riempire il cestino di torte, profiterole, gelati ecc...
Mi misi a fissare dei salami di cervo che stavano dall'altra parte del negozio, con un grande cervo in cartone che mi fissava.
E così, dal nulla, mi misi a pensare ad Amy.
Alla sua maglia con le cerbiatte...
Fu forse una cosa istintiva, ma presi il telefono e cominciai a scrivere.
Come un'ebete davanti al banco dei surgelati, che mi faceva venire i brividi per il freddo che spingeva intorno a se quel frigo, con un cervo promozionale in cartone che mi fissava con due enormi occhi scuri.

Harry
Ciao Amy...
Come stai? Volevo solo...
Salutarti credo.
Spero ti sia divertita sabato sera :)

inviai il messaggio, me ne pentii subito, ma quando provai a schiacciare “cancella” era troppo tardi.
Merda.
E ora che avrebbe detto? Cosa avrebbe risposto?
Già la immaginavo.
“Ciao Harry, sei un coglione, ti odio, mi hai fissato tutta la sera e non sei venuto a parlarmi. Mi ha fissato mentre ballavo, mi hai insultato ai provini...”
Immaginavo lei leggere il messaggio, scuotere la testa, muovendo tutti quei capelli castani, spostarsi la frangetta dagli occhi, magari spalancarli anche un po', così dolci...
Merda Harry smettila, stai zitto!
Da quando la mia testa era diventata il laboratorio di uno psicologo posseduto?
Sembrava un concerto di Justin Bieber da tante urla c'erano... mi sembrava quasi di riconoscere quella di Niall...
Ma che diamine andavo dicendo?
O forse era un terribile concerto Metal, sentivo dei suoni senza senso ma molto doloranti provenire dalla parte sinistra della testa quando la ruotavo verso...
Il telefono vibrò, saltai in aria e per poco non caddi in uno dei frigoriferi.
Louis non si era accorto di niente, stava canticchiando, una canzone sull'indecisione: se comprare una torta alle more o ai lamponi, che recitava più o meno così:
« More, more, lamponi, lamponi.
Tortina di more, i lamponi sono rossi, però le more more more ooooh, sono nere, nere nere oooh, indecisione, spettacolare, la torta, torta, torta oooh, quale prendo prendo prendo ooooh.... »
Smisi di ascoltare Louis e nel voltarmi ritrovai gli occhi del cervo che, a differenza del mio amico, pareva aver visto tutto e ora se la rideva.
Dio Harry i cartelloni non ridono!
Presi il telefono con mani tremanti, mostrando il dito medio al cervo.

Amy
Heiii :) Sei Niall vero?
Si l'altra sera è stato davvero divertente.
Spero sia possibile incontrarci ancora.
Senza offesa, ma Harry mi è sembrato...
un pochino asociale... stava bene?

Fissai imbambolato il telefono per circa cinque minuti, immobile, davanti al bancone dei surgelati.
Un sacco di immagini svanivano dalla mia mente per lasciare il posto ad altre.
“Sei Niall vero?”
“Harry... asociale...”
“Niall... niall... niall”
Quel nome come un turbine, ma che avevo pensato?
Che mi accogliesse a braccia aperte?
In fondo non sapeva chi ero, aveva dato il numero a Niall non a me...
Asociale... e ora come potevo scriverle: Si sono Harry, grazie per avermi dato dell'asociale, no non glielo dirò...?
Ero confuso.
Il grande e pervertito Harry Styles, quello famoso per essersi fidanzato con Caroline Flack...
Ora ha paura di una ragazzina di 18-19 anni?
Patetico.

Harry
Sono Niall si... :)
Molto divertente già...
Oh Harry era... un po' per le sue
non so bene cos'aveva.
Comunque di solito è molto
simpatico.

Misi il telefono in tasca.
Oddio non potevo averlo fatto davvero.
Mi sarei volentieri preso a schiaffi con un pacchetto di piselli congelati.
“Si sono Niall”
Ma questo da dove mi usciva? Perché il cervello certo non c'entrava.
Insomma non avevo mai pensato di essere così stupido...
La risposta arrivò.

Amy
Oh lo spero, sai non per dire male
ma non mi ha dato una buona
impressione, ne al provino
ne in discoteca...

Mi sentii morire.
Non le avevo dato una buona impressione, ne al provino ne in discoteca.
Non ci potevo credere, lo sapevo, lo sapevo.
Ero orribile.
Una persona orribile.
Amy era forse una delle ragazze più dolci che io avessi mai incontrato, sembrava ingenua, sexy e ingenua allo stesso tempo.
E non le avevo dato una buona impressione.
Perché?
Non feci tempo a pormi queste domande, perché arrivò un secondo messaggio.

Amy
Ma forse è come dici tu, forse
ha dei problemi e io non sono
nessuno per giudicare :)
Ti prego non dirgli nulla!!

Problemi... sei tu il mio problema ora!!
Mi faceva venire lo stomaco molle...
Ma perché?
Lei, una semplice ragazza che avevo visto una sola volta...
Perché?
Mentre mi ponevo tutte queste domande Louis si avvicinò a me.
Guardai nel suo cestino, alla fine non aveva deciso nulla, le torte erano li entrambe.
« Harry non hai preso nulla » disse un po' sorpreso.
« Non mi ispirava nulla » borbottai.
« Ma... guarda li gli Hamburger e le patatine, e i cordonbleu...
Harry che hai nella testa ultimamente?? » Louis prese il mio cestino, mi diede il suo e mi scansò.
Lo seguii a testa china, componendo un'ultimo messaggio.

Harry
Tranquilla non lo farò :P

« Harry, credevo di essere il tuo migliore amico » cominciò Louis guardandomi mentre mettevo via il cellulare « Dovresti parlarmi dei tuoi problemi »
Annuii.
« Dimmi solo che non centra Caroline Flack » chiese quasi implorante.
Scossi la testa con foga « No Louis, Caroline non centra nulla, è solo che... non so nemmeno io qual'è il mio problema ora... è... » Lo guardai implorante, lui alzò le spalle un po'.. deluso forse.
« Come vuoi, sappi che ci sono se hai bisogno ».
Mi sentii in colpa per aver deluso il mio migliore amico, ma mi sentivo...
Non sapevo nemmeno io come mi sentivo, figuriamoci spiegarlo a qualcuno.


HAI LETTO IL CAPITOLOOOO??? DAVVEROOO??? ALLORA LASCIA UNA RECENSIONE <3

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Capitolo 17
*** °NALL° ***


CHAPTER SEVENTEEN

°NIALL°

Aprii gli occhi al suono, odioso, della sveglia.
Liam vicino a me cadde letteralmente dal letto, con un sonoro tonfo.
« Liam? » chiedo sporgendomi.
« Tutto ok » borbottò cercando di alzarsi e liberarsi dalle coperte che lo stavano stringendo.
Chiusi gli occhi ma la sveglia ricominciò a suonare, non avendola spenta.
« Stronza » borbottai schiacciando il tasto per spegnerla.
Scesi dal letto, aiutai Liam a liberarsi e andai nella camera degli altri.
O almeno ci provai, arrivato alla porta mi appoggiai al cornicione, chiusi gli occhi un momento e partii.
Fu Liam a svegliarmi, con uno spintone « Niall non ti sarai addormentato vero? » e poi rise entrando nella camera di Zayn, Harry e Louis.
Lo seguii e ci mettemmo a saltare sui loro letti urlando.
Sicuramente avevamo svegliato mezzo albergo, mi sarei meravigliato se non fosse venuto nessuno a dirci di stare zitti.
Zayn fu il primo ad aprire gli occhi, strano ma vero.
« Vattene via » borbottò richiudendoli e voltandosi dall'altra parte.
« Zayn oggi partiamo per l'America » strillò Liam saltellando anche sul suo letto e rischiando di farmi cadere.
« Ci siamo già stati tante volte, non è più così emozionante » Borbottò Louis che si era finalmente svegliato.
« Già ma dobbiamo andare comunque, è un mese ragazzi un mese!! » esclamai io.
« Sii... e abbiamo solamente 14 date, vuol dire che il resto dei giorni sono liberi. LIBERI » urlò Liam esaltatissimo.
« San Francisco, Los Angeles, Dallas, Atlanta, Chicago, New York, Boston, Miami, New Orleans, Columbia, Denver, Seattle, St. Paul e.... Nashville, Non è una figata? »
Finalmente dopo un po' di urla i ragazzi si alzarono.
Andammo a vestirci, misi un paio di pantaloni beje, una maglia banca con le maniche corte e al centro una scritta un po' di traverso: Start to Belive, now.
Mi era stata regalata da una fan qualche mese prima, probabilmente perché c'era scritto Belive e ricordava Justin Bieber.
Presi un maglione di lana Grigio scuro, lo infilai e il freddo scomparve.
Presi una cuffia di Hazza, blu scuro, la misi.
Appena mi vide mi chiede di toglierla perché era la sua preferita, poi dopo aver discusso un momento decise che forse non era la sua preferita e disse pure che mi stava bene infine misi le mie Nike Air Dunk, blu e bianche comprate la settimana prima.
Poi andai in cucina, aprii il frigo e presi le ultime cose che avevamo lasciato, le misi in una borsa frigo, aprii anche gli scaffali, ma non c'era nulla.
Avevamo già mangiato tutto??
Come era possibile?
Ripensai alla sera prima e ricordai, stavamo guardando un film e mi era venuta fame...
Chiusi la credenza e uscii, trovai tutti appoggiati al muro contro del bagno.
« Perché siete... » cominciai. « Zayn è entrato in bagno » ricevetti secco come risposta.
Annuii e mi sedetti sul divano per aspettarli.
Passò mezz'ora esatta prima che Zayn uscisse, pulito, pettinato, perfetto.
« Hai fatto quella dura? » borbottò Louis ridendo.
Zayn scosse la testa « Non trovavo il gel » sibilò di risposta.
Louis aumentò le risate, Zayn lo fissò truce, poi l'altro entrò in bagno con aria colpevole.
Dopo Louis fu il turno di Liam e di Harry, infine entrai io per lavarmi i denti, pulirmi il viso e fare pipì.
Poi uscii, trovai gli altri sulla soglia, con le valigie, afferrai le mie due, un trolley e una borsa in tela che un tempo usavo quando andavo a calcio, come bagaglio a mano.
L'unico che mancava era Louis, che correva in giro per l'appartamento urlando « Le mie ciabatte, non posso partire senza!!! ».
Alla fine ci mettemmo tutti a cercarle e ne trovammo una dietro al televisore e una sotto al lavabo.
« Muoviamoci siamo in ritardo, Jon è già in America, arrivato ieri, ci aspetta all'aeroporto di San Francisco, dice che il taxi dovrebbe essere già qui sotto » disse Liam leggendo un messaggio.
Uscimmo e camminammo velocemente, diretti all'ascensore, ma anche quando arrivammo dovemmo aspettare sette minuti buoni prima che quello arrivasse, e poi che scendesse.
Del taxi però non c'era l'ombra, ci guardammo in giro, infine ci sedemmo sulle valigie, mentre Liam chiamava Jon.
Prima che questi rispondesse però, dopo mille tentativi di chiamata, un taxi nero si fermò di fianco a noi e abbassò il finestrino « I 5 ragazzi da portare all'aereoporto? » chiese l'uomo, pelle chiarissima e profondo occhi verdi.
« Si siamo noi » rispose Zayn.
« Scusate il ritardo, c'è traffico oggi, montate » esclamò sorridente, scendendo dal taxi e aiutandoci a mettere le valigie nel baule.
Purtroppo questo ci tirò via ulteriore tempo, poiché la valigia di Zayn e quella di Harry faticavano ad entrare assieme a quella mia, di Liam e Louis.
Così dovetti tenere quella di Zayn in braccio, mentre quella di Harry la legammo in malo modo sul tettuccio del taxi.
Non doveva essere giornata perché dopo tre semafori rossi e un ingorgo, che in tutto ci portarono via mezz'ora o più, a una trentina di chilometri dall'aeroporto sentimmo: STUMP.
Il tassista frenò di botto e tutti ci schiantammo sui sedili davanti, o nel mio caso sulla valigia.
L'uomo guardò nello specchietto e fece una faccia preoccupata, ci voltammo tutti e vidimo la valigia nera di Harry, aperta, in mezzo alla strada, con vestiti ovunque.
« NOOOO » strillò lui aprendo la porta e correndo fuori, lo seguimmo, recuperammo i vestiti, ma mentre cercavamo di afferrare la valigia, del tutto in mezzo alla strada, passò un bus, quei bellissimi e tipici bus londinesi, rossi, a due piani.
Che la distrusse.
Harry su buttò in ginocchio « NOOO, i miei vestiti, NOOOO ».
Louis lo tirò in piedi, poi andò in mezzo alla strada per fermare le macchine, in modo che noi prendessimo quel che rimaneva e lo portassimo nel taxi.
Miracolo volle che i computer erano tutti nei bagagli a mano, così come le cose fragili e importanti.
Il resto erano vestiti, ormai un po' sporchi ma ancora sani e utilizzabili, una volta lavati.
Trovammo solo il phon distrutto, o meglio, trovammo qualcosa che un tempo poteva essere un phon.
Tornammo nella macchina, lasciando la valigia rotta su un marciapiede, avevamo perso un'altra mezz'ora.
Ormai mancavano tre quarti d'ora alla partenza, e dovevamo anche fare il check in, imbarcarci...
Finalmente arrivammo a destinazione, dopo altri casini per il parcheggio, poi non trovavamo i soldi per il taxi, e infine continuavamo a perdere vestiti di Hazza per strada.
Ad un certo punto un urlo disumano, una folla di ragazze che ci correva incontro.
« No merda, non ora. Io amo le mie bambine davvero, ma non ora » strillò Hazza disperato iniziando a correre verso l'interno.
Lo imitammo, ma io continuavo a fermarmi con Zayn a raccattare vestiti, alla fine le fan ci raggiunsero, rubarono ad Hazza un paio di boxer neri di abercrombie e una maglietta, orrenda a parer mio, rossa con una scritta nera.
Alla fine riuscimmo ad entrare e le ragazze dovettero rimanere fuori.
Mentre camminavamo verso il check in però mi venne fame, guardai Louis con la borsa frigo ma era troppo lontano, così feci una curva e mi addentrai in un negozietto di cibo.
Mi guardai in giro e cominciai ad afferrare snack per il viaggio e altra roba, perdendo così la cognizione del tempo.
Ad un certo punto sentii Louis chiamarmi a gran voce « Niall porca **** vieni qui! ».
Andai alla cassa, la donna però pareva metterci tutto il tempo del mondo, tempo che io non avevo.
Quando finì le passai una banconota da venti sterline e corsi fuori con il mio sacchetto, senza aspettare il resto, raggiunsi gli altri e finalmente riuscimmo ad entrare.
Sentimmo l'ultima chiamata per il nostro volo, cominciammo a correre, vestiti di Harry ovunque, noi che ci fermavamo, il corridoio.. « Non correte signori » ... voci noiose, evitare persone, vestiti di Hazza che cadevano, correre, stringhe, Zayn che inciampa contro Liam e cadono, Louis che li aiuta a rialzarli, le stringhe delle scarpe di Harry che si slacciano, lui che si ferma, dimentica i vestiti, torna a prenderli, correre, l'ultimo sforzo e...
« NOOOOOOOO »
« VAFFANCULO »
« *3hd# sn°§àe$$**** »
« PORCA **** »
« NOOOOOO »
Le nostre urla si mischiarono al rumore dei motori dell'aereo che si accendevano, bloccati da un'inferriata chiusa sulla pista di atterraggio e partenza.
L'aereo stava partendo.
Senza di noi.
Rimanemmo un po' immobili a guardare l'aereo volare via, poi ci fissammo a vicenda.
« E ora? » chiese Louis ad un certo punto, a voce bassa, come per paura della risposta.
Nessuno rispose infatti, finché Liam non prese il telefono e cercò il nome di Jon nella rubrica.
« Qualcuno vuole parlare? » chiese.
Nessuno rispose.
« D'accordo allora » ingoiò un groppo di saliva e si portò il telefono all'orecchio.
Furono secondi interminabili, quando sentimmo una voce dall'altro capo del telefono rispondere « Pronto? »
Il nostro cuore si bloccò un'istante.
« Jon... sono Liam » disse il ragazzo con voce tremante « Che c'è? » sentimmo Jon chiedere.
« Siamo in aeroporto... »
« Già arrivati? Ma come... »
« A Londra »
Ci fu un momento di silenzio, in cui Liam si tolse il telefono dall'orecchio e lo mise al centro del cerchio che si era formato.
Sentimmo le sue grida nonostante non fosse in viva voce.
Quando parve che avesse smesso Liam si riportò il telefono all'orecchio.
« Ci dispiace » disse solo.
Jon urlò ancora un po' poi appese.
Tornammo nella sala principale e ci sedemmo su una panchina, delle ragazze si avvicinarono e fecero delle foto con noi, non volli immaginare la nostra faccia.
Poi il telefono di Niall squillò e saltammo tutti in aria.
« Pronto? » rispose lui.
Era sicuramente Jon.
« Cosa? »
Questa volta per via del casino non riuscimmo a sentire nulla.
« D'accordo »
...
« Dieci minuti-mezz'ora d'accordo »
...
« Grazie Jon »
Appese.
Liam ci guardò « Abbiamo un Jet privato che arriva a prenderci qui tra i dieci e i trenta minuti, aspetta l'ok per atterrare »
Tirammo un sospiro di sollievo.
Dopo nemmeno cinque minuti arrivò una donna, bella, alta, magra, belle curve.
« Voi dovete essere “Quei quattro deficienti e l'irlandese” » disse guardandoci.
Mi sentii in parte escluso e in parte sollevato, era sicuramente una citazione di ciò che aveva detto Jon, non mi aveva dato del deficiente ma mi aveva classificato come “qualcosa a parte del gruppo”.
Sapevo che lo diceva in senso buono, lui ci era affezionato e aveva un particolare affetto per me.
« Si siamo noi » dissi « L'irlandese e i quattro deficienti ».
Lei sorrise, scuotendo la chioma folta e corvina « Seguitemi ».
La prendemmo sulla parola, afferrammo i bagagli e la seguimmo.
« Ha un bel culo » sussurrai a Zayn, lui rise e lo riferì a Louis, che lo disse a Harry che lo disse a Liam che disse « Niall smettila ».
Io feci una faccia offesa e li superai, mettendomi tra loro e la bella donna.
Ci portò sulle piste dove eravamo prima e ci indicò un piccolo Jet che stava atterrando.
Sulla fiancata aveva scritto “SmithsAirlines”.
Ne avevo sentito parlare, era una compagnia aerea molto prestigiosa, nata in Svizzera intorno al 1994, da una donna che con un'investimento in borsa ben riuscito aveva comprato due elicotteri, aveva cominciato a usarli, prestarli, noleggiarli, finché non ne aveva comprati altri e ora ne contava circa una decina, poi aveva acquistato terreni, manodopera, piccoli aerei.
Ora era una compagnia di trasporti privati, abbastanza cari, pieni di comfort, sicuri ma soprattutto molto, molto veloci.
Sorridemmo e ci avvicinammo, Jon aveva fatto le cose davvero per bene, ma non avrei mai desiderato sapere quanto l'avesse pagato.
Salimmo, all'interno c'era una donna, identica a quella che ci aveva accompagnato, aveva solamente una diversa divisa. Ci voltammo e rivoltammo, facendo passare lo sguardo da una all'altra, per essere sicuri che fossero due persone diverse.
« È mia sorella gemella » disse quella sull'aereo per rispondere al nostro quesito.
Noi annuimmo e salimmo, il pilota ci salutò sorridendo e ci strinse la mano, era alto, biondo, occhi scuri, quasi neri, lineamenti quasi spigolosi, ma molto fini.
« Io sono Francesco » disse.
« Oh, Italiano? » chiese Zayn.
Lui scosse la testa « Svizzero italiano, ma si quella è la mia lingua madre ».
Zayn annuì, poi l'uomo, particolarmente giovane, ci mostrò i sedili erano otto, quattro da un lato e quattro dall'altro.
I sedili uno in faccia all'altro.
Ci aiutarono con le valigie.
Io mi sedetti vicino al finestrino, appoggiai il sacchetto col cibo sul tavolino e tirai un respiro di sollievo.
Liam si sedette di fronte a me e Zayn di fianco.
Louis e Harry invece si misero negli altri posti a 4, con alcune delle valigie.
Il Jet partì quasi subito.
Quando fummo in cima ci slacciammo le cinture e passati pochi minuti ci addormentammo.
Aprii gli occhi che erano circa le 10:30, avevo dormito un'oretta al massimo.
Tutti gli altri erano ancora appisolati, nelle pose più assurde, così chiusi gli occhi e mi addormentai ancora.
Fui nuovamente il primo ad aprire gli occhi, erano le 11.26, guardai il tavolino e vidi il cibo, mi passò il sonno in un secondo, mancavano ancora due ore e mezza, anche di più, per raggiungere San Francisco, così mi misi comodo, mi stirai e presi il sacchetto per rovesciarne il contenuto sul tavolo.
Un pacchetto di Chocolate chip cookies, patatine nature, Haribo gommose, ciambelline, tortine, Grissini al pomodoro, una pizzetta rotonda ormai fredda.
Presi le ciambelline, aprii la confezione e cominciai a mangiare, una, due, tre, quattro, cinque, sei ciambelline, e poi finirono.
Rimasi molto deluso così presi la bottiglietta di Coca Cola e bevvi qualche sorso, poi visto che gli altri ancora dormivano presi le Haribo, rane gommose.
Nell'aprire il pacchetto però la metà si riversò a terra, e nell'abbassarmi a ripescarle feci un po' di rumore e probabilmente toccai dentro Zayn una o due volte.
Harry fu il primo ad aprire gli occhi, forse fu l'odore delle caramelle gommose.
Si alzò in piedi e venne da me, nel frattempo anche Zayn si svegliò, Harry senza aspettare troppo lo fece alzare e lo spinse vicino a Louis, così poté sedersi vicino a me e mangiare le Haribo.
Nel giro di una mezz'oretta tutti si erano svegliati completamente e avevamo iniziato a parlare a voce molto alta, cantare, raccontare barzellette.
Beh Louis raccontava barzellette e io ridevo.
Poi Harry andò a prendere il computer nella borsa e lo appoggiò sul tavolino, entrò su twitter, scrisse che era in volo, ricevette milioni di risposte ma non le guardò, lo colpì invece un tweet di una ragazza Inglese che aveva scritto:

Tweet Orangine°Cookie, 12.02, 20.12.12
Hei @Harry_Styles @NiallOfficial, @ZaynMalik
@Real_Liam_Payne e @LouisTomlinson!!! Leggete la mia FF??
voglio un parere www.ff-oned-class...

Harry schiacciò sul link e si aprì una pagina di FF inglesi, non la conoscevo ma Liam si, infatti nell'avvicinarsi lesse il nome della pagina e esclamò « Oh ma la conosco, Danielle una volta mi ha fatto leggere alcune Fan Fiction su di noi... alcune erano divertenti altre decisamente imbarazzanti »
« Beh leggiamola dai » disse Louis che si era avvicinato anche lui.
« Ok, ok, tornate a sedervi e comincio » disse Harry.
Zayn si alzò, spostò la borsa di Liam dal sedile di fianco a lui e si sedette, Louis ci guardò, Liam e me uno in fronte all'altro vicino al finestrino, Harry e Zayn uno in fronte all'altro dalla parte del corridoio, in mezzo il tavolino di legno a ridosso della parete, così sentendosi escluso cominciò a gattonare sopra Zayn e Liam, che urlarono, alla fine decise di sedersi sul tavolino, prese un cuscino, una coperta e si mise comodo.
« Vuoi anche una tazza di tè? » chiese Zayn.
Lui gli fece la linguaccia, poi Harry cominciò a leggere.
« Trama, Emma è una ragazza di 17 anni che si trasferisce da Glasgow a Londra, inizia una scuola di regia, specializzandosi in video musicali.
Un giorno mentre fa jogging nel parco si scontra con Zayn Malik, che sta facendo Jogging a sua volta, ma non lo riconosce.
I due cominciano a parlare, si scambiano i numeri di telefono, fanno colazione insieme.
Quando Emma scoprirà che Zayn è famoso ci rimane male e smette di scrivergli, rispondere ai messaggi, ma sentirà presto la mancanza dell'amico, che è forse qualcosa di più.
Così con la scusa dei video musicali comincia ad uscire con lui e tutti i suoi amici.
Liam si innamorerà di Emma ma lei avrà sempre una cotta per Zayn...
Che succederà? » Harry prese fiato.
« Ma ha già raccontato tutta la storia nella trama.. » borbottò Louis.
« Io non voglio sentirla » disse Zayn rosso in viso.
« Io nemmeno » borbottò Liam.
« Io si, e anche Niall è molto curioso vero? » disse Louis ancora.
Io annuii sorridente, poi scorsi l'occhiata che Liam mi aveva lanciato « Però in effetti non so se... cioè si ma... se gli altri... boh io.. »
Harry non ci ascoltò, alzò gli occhi e cominciò a leggere.
« Prologo ... »
La storia era composta da undici capitoli, non era nulla di speciale, ma alla fine, circa un'ora dopo, quando Harry smise di leggere, Zayn era rosso, quel rosso magenta estremamente brillante, Liam era circa dello stesso colore ma con una tonalità più bordeaux, io avevo finito le patatine e Louis la pizzetta e i grissini al pomodoro.
« Molto interessante » disse Louis « Soprattutto la parte dove Emma e Zayn sono soli in casa e... »
« Non dirlo » strillò Zayn.
Scoppiammo tutti a ridere poi Zayn afferrò il computer ed esclamò « Tocca a duna Fan Fiction con Harry e Louis »
Passammo così le cinque ore seguenti, leggendo incessantemente storie delle ragazze, mangiando, dormendo ancora e leggendo nuovamente.
Furono le 11 ore più divertenti della mia vita.
Beh, fino a quando Louis non pensò bene di vomitarmi sui pantaloni.


SAPETE COSA VI ESCE SE CERCATE @SmithsAirlines SU TWITTER???? IIOO.. ahaha seguitemi e se chiedete ricambio <3

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Capitolo 18
*** °ANNE° ***


CHAPTER 18

°ANNE°
« Allora io esco Mamma! Non so a che ora torno » Strillai sbattendo la porta.
Non aspettai risposta.
Andai verso l'ascensore, schiacciai il pulsante e aspettai, arrivò praticamente subito, entrai, schiacciai PT e scesi, le porte si aprirono salutai il portiere e uscii, andai nel garage, presi lo scooter, lo accesi, misi il casco, nero, e uscii.
Sfrecciavo per le strade Londinesi, erano circa le due di pomeriggio di un normalissimo sabato Mi fermai davanti a uno Starbucks, vicino al centro.
Fuori c'erano dei tavolini, deserti, il cielo era grigio e minacciava neve e pioggia.
Lasciai lo scooter in un posteggio e entrai nel bar.
Dentro era caldo e accogliente, le poltroncine rosse di finto velluto erano quasi tutte vuote, non c'era molta gente così guardando verso la balconata al secondo piano individuai subito la persona che stavo cercando.
Andai alla cassa, un bel ragazzo biondo mi sorrise con i suoi profondi occhi versi, ricambiai il saluto.
« Che prendi bella? » chiese.
Guardai il cartellone, indecisa se prendere un normale frappuccino al caramello oppure un chai latte.
Optai per la seconda « molto forte » aggiunsi.
« Subito bella » disse il ragazzo, ci mise qualche minuto, poi presi ciò che mi porgeva e salii alla balconata del secondo piano.
Li faceva ancora più caldo, sorrisi, raggiunsi il tavolino al centro e mi misi davanti alla ragazza che prima mi dava le spalle.
« Anne! » esclamò lei « I tuoi capelli sono così rossi! » Fece una faccia dolcissima, spalancando i grandi occhi scuri e non potei fare a meno di sorriderle « Si, sono stata dal parrucchiere ieri ».
« Sei bellissima » disse rattristandosi un poco.
« Oh, sei così dolce... » sospirai.
Lei provò a sorridermi, poi io feci una faccia buffa e lei scoppiò a ridere.
« Allora, Amy... » cominciai, lei si fece momentaneamente seria « Che mi dici di Niall?? ».
Lei arrossì un poco.
« Ci scriviamo » borbottò finendo di bere il suo Vanilla bean. « Ci scriviamo » le feci eco.
Mi sorrise « È simpatico... e dolce » aggiunse vedendo il mio sguardo.
« E..? »
« E cosa? »
« Quando vi vedrete ancora? »
« Ai provini presumo, loro sono in America se per caso non ricordi... e poi siamo solo amici! »
« Già.. in America... già solo amici... » dissi con tono indagatore.
Lei scoppiò a ridere e scosse la testa.
« Ti manda la buonanotte almeno? O il buongiorno? » chiesi. « Beh lui... a volte » disse.
Sorrisi « Quindi ti svegli col sorriso » esclamai « Che bello ».
« Beh diciamo che... solitamente me li scrive quando lui si alza... e li ricevo verso le due, le due e mezza... » ammise.
La guardai storto.
« Il fuso orario, dubito che si metterebbe a scrivermi buongiorno in piena notte... »
Feci qualche sorso del mio chai latte, era speziato al punto giusto.
Ad un certo punto l'Iphone di Amy che era sul tavolo cominciò a vibrare.
La guardai interrogativo e lei sorrise.
« Potrebbe essere... » chiesi.
« Probabile... » disse prendendolo in mano « Si » aggiunse dopo averlo guardato.
Si mise tutta assorta a leggere il messaggio poi rispose, infine lo appoggiò nuovamente sul tavolo.
« Devo anche chiedertelo? » chiesi alzando un sopracciglio e scuotendo i capelli rossi.
« Scusa... » disse sorridendo e passandomi il telefono.
Andai nei messaggi e trovai quello di Niall.

Niall
Buongiorno bella :)
Non siamo ancora usciti
dall'hotel che già moriamo
di caldo...
Louis per poco non va in giro
nudo...
Tu che fai?

Sorrisi « Ma è dolcissimo... “Buongiorno bella...” ».
Lei annuì, poi lessi la risposta.

Amy
Buongiorno anche a te
biondo tinto :3
Io sono fuori già da un pezzo.
Sono in uno Starbucks con Anne.
Ahah, Louis è pazzo...
Dove andrete oggi?

Appena finito di leggere il telefono vibrò di nuovo e lessi il messaggio appena arrivato.

Niall
Anne... la rossa? :)
Oggi abbiamo un servizio
fotografico in spiaggia.
Così dicono...

Passai il telefono ad Amy « Tutto tuo ».
Lei mi ringraziò e cominciò a messaggiare.
Scossi la testa e mi concentrai sul mio bicchiere, lasciandole un po' di privacy.
Dopo aver bevuto qualche sorso però non potei fare a meno di guardarla, era seduta, sorridente, mentre scriveva con uno dei ragazzi più belli e dolci che io avessi mai visto.
Provai una fitta di gelosia.
Pensai alla bellissima, anzi stupenda, serata passata con Louis, quella sera in discoteca.
Avevamo ballato, avevamo bevuto, avevamo pure fatto una passeggiata fuori dalla discoteca e ci eravamo baciati sotto un albero.
Era stato... perfetto.
Però non ci eravamo scambiati i numeri e nulla, la cosa era finita li.
« Tutto ok Anne? » chiese Amy notando la mia espressione combattuta e assorta.
« Oh si » sorrisi per rassicurarla « Pensavo... »
« A cosa? » chiese ancora.
“Smettila di fare quella faccia ingenua! Ti odio! Tu ti scrivi con uno dei ragazzi più dolci al mondo! Non devi rinfacciarmelo” strillai nella mia mente, invece dissi solo « A come sarebbe stato bello se avessi dato il mio numero a Louis... »
« Oh già... avremmo parlato tutti insieme, sarebbe stato.. bello »
Annuii poi finii il mio chai latte.
« Andiamo a fare un giro? » chiese.
« Sinceramente Amy? Fuori si muore di freddo » borbottai.
« Massì, un giro per il centro... » mi chiese quasi implorante.
« Uff, d'accordo » accettai « Ma poi andiamo a fare shopping ».
Uscimmo da Starbucks e stringendoci bene nei nostri cappotti, andammo al posteggio, Amy prese la sua vespa e io il mio scooter, salimmo e decidemmo come punto di ritrovo Piccadilly Circus.
Misi il casco, montai, accesi il mio mezzo di trasporto e partii, lasciando Amy sola al posteggio, che trafficava con la borsa alla ricerca delle chiavi.
Feci un po' di giri, andare in scooter mi rilassava, nonostante il freddo, poi posteggiai in un parcheggio sotterraneo, trovai un'uscita e mi ritrovai nel luogo d'incontro stabilito.
Amy mi raggiunse pochi minuti dopo.
« Allora? Andiamo? » chiese.
Annuii sorridente e cominciammo a camminare.
Parlammo un po' del più e del meno, ma mi riusciva difficile concentrarmi, poiché ogni cinque minuti lei si fermava per rispondere ad un messaggio.
« Non spenderai una cifra? » chiesi ad un certo punto, un po' esasperata.
« Oh no, ci scriviamo su what's up... così nessuno dei due spende nulla ».
« Oh... figo... » dissi continuando a camminare.
Tutto però divenne più divertente quando lei esclamò che erano arrivati in una radio locale e che si sarebbero sentiti la sera.
Potei finalmente avere la mia amica tutta per me.
Entrammo in un centro commerciale e cominciammo a correre a destra e sinistra, provammo milioni di vestiti e alla fine obbligai Amy a comprarne qualcuno.
Uno grigio, fascia sul petto, nastro nero, gonna fino a metà coscia a pieghe, un materiale molto leggero ed estivo.
L'altro era verde scuro, quasi smeraldo, piuttosto attillato, sempre fino a metà coscia, spalle larghe e dei fiori di stoffa bianchi e voluminosi sulla spallina sinistra.
Per quel che mi riguardava invece comprai un paio di scarpe con tacco argento lucide e un vestito intonato a tubino, metà nero e metà argento.
« Sei bellissima » borbottò Amy quando uscii dal camerino « Qualsiasi cosa metti sembri una modella ».
« Ma cosa dici... anche tu sei bellissima ».
« Già... forse.. » disse scuotendo lievemente la testa.
Era così insicura, lei e Niall li vedevo davvero bene insieme, entrambi dolci e...
Forse non li vedevo così bene in effetti, erano entrambi troppo timidi, non sarebbe uscito nulla di buono.
Ma forse... sicuramente mi sbagliavo, ma ebbe una visione di Amy e Harry.
La ragazza timida e insicura con il playboy della scuola, un classico.
Scoppiai a ridere per l'assurdità della cosa poi andai alla cassa a pagare il vestito, mentre Amy mi guardava come se fossi impazzita.
« Voglio inaugurare il mio nuovo vestito » dissi mentre tornavamo agli scooter.
« Quando? » chiese Amy.
« Beh la vigilia, il 24 che è ... martedì sera, c'è una discoteca che fa una festa natalizia, possiamo andare, chiamiamo anche Dee Dee.. sarebbe bello » proposi.
Lei fece una faccia triste.
« Che c'è? Sei triste perché non incontrerai Niall questa volta? » scherzai facendo l'occhiolino.
« Purtroppo domani mattina parto per andare a Plymouth » borbottò.
« E perché mai? » chiesi.
« Vado a stare da mio padre per le vacanze invernali, tutti gli anni da quando lui e mia madre hanno divorziato »
« Ah... peccato »
« Già... »
« E stai la tutta la settimana? » chiesi.
Scosse la testa e io sorrisi, per poco.
« Tutte e due le settimane »
« Perché? »
« Solitamente stavo solo una, ma da qualche anno è diventato l'unico momento in cui vedo Cedric per più di due ore consecutive... ».
Sembrava parecchio triste così l'abbracciai « Ei, non importa, l'importante è che lo vedi ancora ogni tanto no? ».
Lei annuì « Mi manda tanto. Lui era l'unica cosa che mi faceva andare avanti in casa, litigavamo insieme contro il marito della mamma e quando se n'è andato mi ha lasciata sola con loro... »
L'ascoltai in silenzio.
« Già... mi ha chiesto scusa tante volte, l'ho subito perdonato, è la stessa cosa che avrei fatto io se avessi potuto... ora studia ad Oxford... ingegneria aerospaziale » sorrise, mentre i suoi grandi occhi dolci e tristi mostravano tutto l'orgoglio e l'amore per il fratello.
« Divertiti allora bellezza » le dissi quando raggiungemmo i mezzi a due ruote.
« Ti chiamerò ogni tanto » disse.
« Anche io... non dimenticartene »
« Nemmeno tu »
Ci abbracciammo, poi dopo gli ultimi sorrisi accesi lo scooter, la guardai partire e la seguii fuori dal parcheggio, per dirigermi nell'altro senso, diretta forse a casa.



HOLAAA, commentate stupenderrimi vi prego <3

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Capitolo 19
*** °LIAM° ***


VOLEVO SOLO DIRVI, PRIMA CHE COMINCIATE A LEGGERE, CHE FINO A IERI AVEVO DIMENTICATO DI PUBBLICARE IL CAPITOLO NUMERO 16! QUELLO DI AMY.
VI SIETE PERSI TUTTI UNA PARTE IMPORTANTISSIMA QUINDI VI PREGO DI LEGGERLO!!

CHAPTER NINETEEN

°LIAM°

« Liaaam, non ti devi addormentare!! Non devii!! » mi urlò Zayn saltellando per la stanza d'albergo.
« Sono sveglissimo » protestai sbadigliando.
« No non lo sei » esclamò Louis correndomi davanti e dirigendosi verso la cucina.
Questa stanza era molto diversa da quella dove “vivevamo” a Londra.
Più ampia, quello decisamente, ricordava la suite del film Pretty Woman, con una cucina enorme.
« Oh Louis siamo stati fuori fino a mezz'ora fa... » Niall guardò l'enorme orologio sul camino che segnava le 3.20 « È molto tardi, o molto presto, è normale che sia un po' stanco ».
Avevamo passato la serata della vigilia con Jon, Paul e altre persone tra tecnici e organizzatori.
Era stato piuttosto divertente e a tratti snervante, soprattutto quando era arrivata quella ragazza, Sarah Moline, figlia del noto organizzatore di concerti.
Era vestita uguale a come l'avevamo vista l'anno prima, stessi occhiali, stessi capelli, stesso sorriso da.. « Vacca » per citare la reazione di Harry nel vederla.
Avevamo fatto con lei le tipiche foto, che aveva immediatamente caricato su facebook e su twitter.
Nonostante fosse pieno inverno il giorno prima splendeva il sole e noi cinque eravamo in giro con una semplice camicia di cotone.
« Certo che passare natale con il sole è bizzarro » borbottò Louis riemergendo dalla cucina con un vassoio pieno di stuzzichini, comprati qualche giorno prima per il grande giorno.
« Louis quelli sono per domani » dissi esasperato alzandomi.
« Domani sarà il 26 dicembre » ribatté
« Beh allora sono per oggi... più tardi ».
« Ormai sono aperti » alzò le spalle e portò il vassoio sul tavolo della sala da pranzo.
« Concordo con Lou » disse Niall catapultandosi verso di noi. « Sarebbe potuto essere altrimenti? » chiesi ridendo.

Dopo un momento però, guardando tutti che mangiavano, mi venne fame e mi avvicinai a loro.
« Oh ma guardate... Liam vuole del cibo... » « Sta zitto Louis » lo rimbeccò Harry porgendomi una tartina a... paté di olive.
« Già che ci siamo potremmo aprire i... » propose Zayn.
Lo guardai seriamente male e lui cambiò idea.
« Liam » sentii allora la voce di Niall.
Mi voltai sorridente.
« Liam... » mi guardò con occhi dolci.
« Che c'è Niall? »
« Io vorrei tanto tanto aprire un regalo... ti preego... » mi implorò.
« No Niall, abbiamo tutta la mattina ».
« Ma è mattina, e sono ore che aspettiamo... »
« Se aveste accolto la proposta di dormire ora non sareste così impazienti ».
« Ma ... ti prego ti prego ti prego »
Al biondo si unirono pure i cori degli altri tre, riuscii a resistere per un momento poi cedetti, come loro si aspettavano.
« Va bene! Uno a testa, per passare il tempo » sospirai esasperato.
I ragazzi esultarono e corsero verso il finto albero di natale che c'era al centro del salone.
« Niall questo è tuo » urlò Harry lanciandogli una scatola.
« Piano che è fragile » strillò Zayn.
« Se è uno specchio ti picchio Zayn » ribatté Niall.
« Ehm... questo è per te Louis » disse allora Zayn voltandosi di scatto.
« Io ce l'ho già apro quello di Harry ».
« Ma quello è di Liam »
« Io apro quello di Niall »
« Io voglio il tuo Zayn »
« Chi apre quello di Liam? »
« Liam vieni con noi! » Li raggiunsi e presi il regalo che mi porgeva Niall sorridente.
« Al mio tre allora! » disse Zayn « Uno.... due... »
STRAP.
« Louis!!! »
« Scusate avevo sentito tre, non ha detto tre? »
« No! »
« Scusate »
« Sei inutile »
STRAP. STRAP. STRAP.
Aprimmo il nostro regalo, Niall mi aveva regalato un paio di scarpe e una camicia.
Le scarpe erano bianche e blu, sembravano molto le sue, beh erano quasi come le sue.
Erano identiche alle sue, quando vide che me n'ero accorto scoppiò a ridere « Ricordi che ti piacevano tanto? »
« Si » dissi sorridendo e guardando la camicia, motivo scozzese, blu e bianca.
« Grazie Niall ».
Harry aveva regalato a Louis un paio di pantofole a forma di giraffa, con un biglietto che recitava: visto che le tue a forma di renna sono bruciate.
Zayn aveva regalato a Niall un enorme lecca-lecca con la sua faccia e uno specchio a forma di gelato, non disse però a nessuno dove lo aveva preso e Niall provò pure a leccarlo, nonostante tutti gli ripetemmo che doveva leccare il lecca-lecca.
Louis aveva regalato a Zayn un biglietto con scritto: Nella mia camera, tra dieci minuti.
Dopo varie occhiatacce e risate aveva dato il vero pacchetto a Zayn, che conteneva un paio di occhiali da sole rayban way farer stile leopardato e una giacca marrone scuro e grigia, simile alla Varsity Jacket di ZARA.
Harry aprì invece il mio regalo, erano cinque cuffie tutte diverse, una rossa, una blu scuro, una grigia, una marrone e beje a righe e una nera.
In più una maglietta a maniche corte con un disegno e una scritta molto da Harry.
Finì però che da uno i pacchetti da aprire diventarono due, poi tre e alla fine li aprimmo tutti, compresi quelli di Jon e degli altri.
Alla fine il nostro pavimento era ricoperto di cibo, magliette, cuffie, camicie, scarpe, specchi, Si, Zayn aveva regalato ad ognuno di noi uno specchio e qualcosa che c'entrava con la nostra personalità, CD, biglietti e cartacce.
« Cosa ti ha regalato tua mamma Harry? » chiese Niall dopo un po'.
Harry mostrò con orgoglio un orologio della Swatch, una marca Svizzera parecchio costosa.
« Oh.. » disse Niall « A me un biglietto aereo per l'Irlanda ».
« Cosa? » chiese Harry stupito.
« Si... » mostrò il biglietto « Da parte sua e di Jon ».
« Ah... Oh » Harry assunse una faccia contrariata e tutti scoppiammo a ridere.
« A me tua mamma ha cucito un cuscino a forma di carota e uno a forma di piccione ».
« A me una fan una volta ha regalato un piccione vero, ma credo fosse indirizzato a te » disse Zayn.
« Io una volta ho ricevuto un assorbente sporco di... »
« Lo sappiamo Harry, lo sappiamo » urlammo tutti per farlo tacere, lui rise sadico poi ci stendemmo tutti a terra.
Stavamo quasi per addormentarci ma dopo un momento Niall interruppe il silenzio « Sapete ragazzi... questo è il primo Natale che passiamo insieme da quando la band si è formata, non ne sono passati molti... anzi questo è il secondo... però... mi da l'impressione di essere già una famiglia di essere uniti come non mai »
Riflettemmo un po' tutti sulle sue parole poi ci guardammo e ci abbracciammo tutti.
« Vi voglio bene, anche se a volte può sembrare che non sia così... » disse Louis.
« Quando mai non sembra così? » chiese Zayn « Mi fanno ancora male i... »
« ZAYN!!! »
« Volevo dire capezzoli! »
« ehm... è comunque ambiguo »
« Oh andiamo ragazzi... »
Scoppiammo a ridere poi tornammo in silenzio a fissare il soffitto.
Harry cominciò a canticchiare una canzoncina di natale, ma non sentii la fine, mi addormentai come un sasso, sognando dentifricio alla menta.
Che scoprii poi il mattino dopo, Harry e Louis mi avevano messo in faccia, fatto una foto e messa su twitter per augurare alle fan buon natale.


ODDIO SPERO VI PIACCIA, MI AUGURO RECENSITE, MI PIACE COSÌ COSÌ TANTO LEGGERE LE RECENSIONI...
QUINDI UN BACIONE E SPERO CHE POSSIATE RECENSIRE ECCO.
<3

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