And I will love you, Baby... Always..

di GoodGoneGirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** O mio dio, sta succedendo davvero? Si. ***
Capitolo 2: *** Se lo vuoi, tutto è possibile. ***
Capitolo 3: *** Decisioni importanti - Short. ***
Capitolo 4: *** La confessione. ***
Capitolo 5: *** True Love. ***
Capitolo 6: *** Hatake liberatore. ***
Capitolo 7: *** L'inizio di una nuova vita. ***
Capitolo 8: *** Casa dolce casa. ***
Capitolo 9: *** Un nuovo inquilino. ***



Capitolo 1
*** O mio dio, sta succedendo davvero? Si. ***


Prologo.
'O mio Dio, sta succedendo davvero? Si'.

POW Vegeta.

Era una bella giornata, il sole splendeva alto nel cielo e ognuno svolgeva la sua vita tranquillamente. Era iniziata davvero bene quella giornata. Ero andato di buon'ora nella gravity room per scoprire se potevo spingermi ancora oltre il limite raggiunto. Tutto sudato, mi ero poi fatto una doccia e poi avevamo pranzato tutti insieme. Trunks ci aveva aggiornato sulle ultime novità  dell'azienda (ormai lavorava lì) e Bra ci aveva fatto una mini presentazione sul prossimo ragazzo che avrebbe portato a casa. Non si dava mai pace quella ragazza! Un giorno un ragazzo, un giorno un altro. Almeno suo fratello era single e single rimaneva. Non si preoccupava per niente delle ragazze. 
Bulma ci aveva detto che aveva intenzione di costruire un nuovo e potentissimo marchingegno per aiutarmi con le trasformazioni.
"Posso farcela benissimo da solo!", le avevo detto scocciato.
"Si? E allora perché non riesci a trasformarti in Super Sayan di quarto livello senza le onde elettriche? Eh?". Poi era scoppiata a ridere con i ragazzi. 
Dopo pranzo ero stato costretto ad accompagnare Bra e Bulma a fare shopping, mentre Trunks si allenava con Goten. Quella sera avremmo avuto come ospiti la famiglia di Kakaroth e lui. Ormai era un abitudine che venissero a cena da noi almeno due volte al mese. E la cosa non mi dispiaceva. Vedere Kakaroth era come una droga per me, anche se non lo avrei mai ammesso, nemmeno sotto tortura. Era dannatamente sexy col completo elegante, e spesso finivamo in camera mia aggrovigliati con la scusa di un allenamento notturno. 
Ormai lo amavo, e non potevo farci niente. Il mio carattere da duro combattente si era addolcito nei suoi confronti, e non poco. Devo dire che un po mi manca essere guardato dalle persona con aria implorante. Mi manca sentire le urla delle persone che scappano sotto i miei potentissimi attacchi. 
Però.. Però Kakaroth è più importante di qualsiasi scontro o guerra, di qualsiasi torneo o duello, di qualsiasi tutto.  




POW Goku. 

Era una bella giornata. Il sole splendeva e ognuno svolgeva la sua vita tranquillamente. Era iniziata davvero bene quella giornata. Dopo una 'leggera' colazione, ero andato da Balzar per rifornirmi di fagioli magici. Gohan e Goten finivano spesso KO quando lottavano con me. Chissà perché.. Mah.
Poi ero andato a trovare Mr. Satan che si stava facendo un massaggio da delle ragazze molto carine. Già che ero in città, ero passato a trovare Trunks all'azienda, tanto non avevo nulla da fare. Abbiamo parlato per una mezz'ora e poi sono tornato a casa. Ovviamente Goten non c'era. Era fuori con la sua ragazza, Valese. Mi sta simpatica quella ragazza: è allegra e sembra non conoscesse le cose a noi normali. Per fortuna Gohan non era a lavoro. Dopo aver pregato Videl di lasciarmelo, si siamo allenati. Era tanto tempo che non vedevo il mio ragazzone combattere. Ormai mi allenavo solo con Goten. Per fortuna, non si era arrugginito. A metà dell'allenamento, Pan è corsa fuori implorandoci di far combattere anche lei. E così l'abbiamo fatta partecipare. E' davvero forte la mia piccola Pan. Infondo, è figlia di Gohan e Videl. Non poteva certo essere una rammollita. Dopo l'allenamento, abbiamo pranzato, io e Kiki da soli perché Goten era rimasto fuori con Valese. Mi ha fatto piacere passare del tempo solo con mia moglie perché, anche se non si direbbe, siamo entrambi molto impegnati. 
Mi ha proposto di andare a trovare suo padre il prossimo week-end, visto che questo sabato siamo a cena dai Brief, di nuovo. Si, perché ormai ci vedevamo spessissimo.
Non che la cosa che mi dispiacesse, sia chiaro. Anzi, mi faceva proprio piacere. Era davvero bello poter vedere Vegeta così spesso. Ormai si poteva dire che faceva parte della mia vita, quel piccolo e burbero Sayan. Anche se negli ultimi tempi si era addolcito molto. E' strano da dire, ma è così. Quando mi avvicino a lui, non si ritira come faceva all'inizio e mi ricambia anche. Vederlo vestito tutto elegante mi eccita parecchio, infatti ogni volta che ceniamo insieme finiamo sempre altrove con delle scuse assurde. 
Bulma e Kiki non sembrano infastidite da questo. Non penso che abbiano capito qualcosa. Io e Vegeta stiamo molto attenti a non farci scoprire. Sarebbe terribile se qualcuno venisse a conoscenza della nostra relazione e ancora più terribili sarebbero le conseguenze. Devo dire che mi sto iniziando a scocciare di nascondermi. Infondo io e lui ci amiamo e vogliamo stare insieme, ma non possiamo. Non possiamo? Sicuro? Forse una possibilità c'era. Forse avrebbe potuto farlo, avrebbe potuto provarci. E se Vegeta non lo avesse voluto fare? Lo avrebbe convinto. Si. Lo avrebbe fatto, ormai aveva deciso. E lo avrebbe fatto sabato sera, a casa sua. Si...

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Capitolo 2
*** Se lo vuoi, tutto è possibile. ***


Chapter 1.
'Se lo vuoi, tutto è possibile'.

Erano le 20.30 di sera, ormai era un'ora che mangiavano e chiacchieravano allegramente. Si, allegramente, tranne Goku. Goku era pensieroso, voleva davvero farlo, però c'era qualcosa che glielo impediva. Forse era il dispiacere che provava nel doversi separare da Kiki e dai ragazzi. Forse la rabbia di essere guardato dall'alto verso il basso dalla gente. O forse... Forse era dover far passare tutto questo a Vegeta, farlo separare dalla sua famiglia, a cui in questo momento sembrava molto legato. Era anche geloso, oltre che confuso. Si, geloso. Perché Vegeta lo aveva degnato solo di un sorriso ogni tanto mentre ricopriva -stranamente- sua moglie di attenzioni, baci e coccole. Dio, quanto odiava Bulma in quei momenti. Avrebbe voluto disintegrarla, ma questo non poteva certo dirlo a Vegeta: non gli avrebbe mai più rivolto la parola.

D'un tratto, Vegeta si alzò e andò in cucina. 'Questo è il mio momento', pensò Goku.

Così si alzò anche lui e seguì il Saiyan in cucina.

Goku, dove stai andando?”, domandò Kiki.

Ah Kiki! Ehm, io stavo.. Stavo andando a prendere una birra in cucina!”. Detto questo si fiondò in cucina, sotto lo sguardo confuso di Kiki che guardava le innumerevoli birre sul tavolo.

Trovò Vegeta piegato con la testa dentro il frigorifero. Doveva dirglielo. O ora, o mai più.

Hey Vegeta!”. Vegeta alzò il capo e guardò Goku con il solito di superiorità.

Kakaroth. Che vuoi?”, si mise seduto sorseggiando del latte.

Volevo parlarti...”, iniziò timidamente Goku.

E di cosa?”, incitò l'altro.

Bhe, non è facile...”. Prese un'altra sedia e si sedette proprio di fronte a Vegeta. Lo guardò per qualche secondo, rimanendo in silenzio.

Vegeta continuava a bere il suo latte, senza togliersi dalla faccia un'espressione piuttosto confusa.

...Allora?”. Si era alzato e aveva girato velocemente la sedia, attaccando lo schienale alla fine della seduta di quella di Goku, guardandolo in silenzio.

Goku si allontanò leggermente. 'Basta giri di parole. Ora glielo dico'.

Vegeta, io ti amo e voglio passare il resto della mia vita con me. Tu saresti disposto a farlo?”. Sarebbe morto da un momento all'altro, sotto lo sguardo stupito di Vegeta.

A fare cosa?”, chiese arrossendo leggermente.

A lasciare tutto questo, la tua famiglia, la tua casa e la tua vita per iniziarne una nuova con me”. Goku era serissimo. Prese tra le mani quelle di Vegeta, stringendole.

Bhè.. Io non..”.

Io si”, disse poi deciso. Adesso Vegeta era completamente rosso in viso. Non sapeva cosa fare, davvero. E soprattutto non sapeva cosa dire.

 

(…)

 

Goku era rimasto lì, in silenzio, con le mani di Vegeta tra le mani, serissimo in volto.

Vegeta era rimasto lì, paralizzato, rosso in viso e senza un filo di voce. Voleva dire qualcosa, ma davvero non ce la faceva e la sua voce sembrava si fosse volatilizzata.

Con uno scatto Goku gli si era fiondato sulle labbra, avvolgendolo in un bacio tenerissimo e pieno d'amore che aveva lasciato Vegeta senza fiato.

Dopo aver spinto via la sedia, Goku si era inginocchiato davanti a Vegeta, e in quel momento lui si era davvero sentito mancare.

Vegeta, io ti amo. Sono pronto a mandare a puttane tutto, la mia vita e la mia famiglia per stare con te. Se anche tu lo faresti per me, non nascondiamoci più diciamo a tutti quello che vogliamo provare e, soprattutto, i nostri sentimenti”.

Vegeta rimase in silenzio a capo chino, a fissare Goku in ginocchio ai suoi piedi.

Poi era diventato improvvisamente serio, e si era scrollato di dosso le mani dell'altro Saiyan.

Non puoi chiedermi una cosa del genere Kakaroth. Non puoi, non te lo permetto!”. Goku non capiva la reazione del suo compagno. Aveva detto qualcosa di sbagliato?

Ma Vegeta... Io ti amo, e farei davvero di tutto per te. Io..”.

IO NON LO SO! Non puoi venirmi a chiedere una cosa del genere e aspettarti che ti risponda così, su due piedi, senza pensarci! Lo sai quanto mi ci è voluto per abituarmi alla presenza di Bulma vicino a me?! Lo sai?! Lo sai quanto mi è costato abituarmi a vivere in pianeta di una razza inferiore?! Lo sai quanto è stato difficile per me dover mettere da parte il mio spirito di guerriero per vivere così?! LO SAI?! No, non lo sai! Tu non hai vagamente idea di come mi sono sentito! Tu.. Tu!”.

Vegeta si era buttato a sedere sulla sua sedia, cingendosi il viso con le mani. Goku, invece, lo guardava mortificato senza sapere cosa fare. Aveva sbagliato tutto. Aveva fatto una cazzata. Come gli era venuto in mente di chiedergli una cosa del genere? Era stato uno stupido.

Scusa Vegeta.. Perdonami...”. Si sentiva davvero in colpa per aver fatto arrabbiare così tanto Vegeta. Si inginocchiò davanti a lui e lo strinse forte a se. Asciugò col dorso della mano qualche lacrima che scendeva sulla guancia di Vegeta e riempì il suo volo di tanti bacietti affettuosi.

Non voglio metterti fretta. Hai tutto il tempo che vuoi per pensarci. Non ti farò alcuna pressione. Te lo prometto”. Vegeta aveva ricambiato l'abbraccio prima di rialzarsi e mettere a posto il latte.

Grazie... Goku”.

Dopo erano tornati tranquillamente a tavola a chiacchierare con gli altri. Si sorridevano spesso sotto gli sguardi stupiti di Bulma e Kiki. Verso le 23.05 si erano lasciati, e ognuno era tornato alla propria vita..

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Capitolo 3
*** Decisioni importanti - Short. ***


Chapter 3. 

'Decisioni importanti - short'. 



POW Vegeta.

 

 

Fuuuush... Fuuuush...

E' un suono molto piacevole quello che fa il vento quando volo veloce. Davvero piacevole. Non dovrei essere molto lontano dalla vallata... Ah, si. Eccola.

Mamma mia.. Che caldo... Un albero!

Ah, si. All'ombra si sta davvero bene. Questa radura è il posto perfetto per pensare senza che nessuno ti rompa le scatole. Devo pensare. PENSARE.

Pensare a cosa? Per esempio, alla proposta di Kakaroth? Si...

Come ha fatto il nostro odio e la nostra rivalità a trasformarsi in “amore”? Insomma, non è una cosa comune che due persone che si odiano col passare del tempo diventiamo amanti e poi si innamorino... Vero?

Poi noi siamo due Saiyan, mio Dio! Io sono il principe e lui un semplice suddito, e tanto per iniziare questa mi sembra una ragione più che buona per non stare insieme.

Poi, io sono intelligente e lui non capisce niente. Io sono bello e lui.. Lui.. Lui un po meno. Ok.. Basta dire cazzate. A me piace Kakaroth, mi piace davvero. Però... Però cazzo. Non puoi venirmi a chiedere di lasciare e dimenticare la mia vita per stare con te. Nessuna persona con un briciolo di sale in zucca farebbe mai una proposta del genere. Cioè, io non l'avrei mai fatta...

E poi sono molto confuso anche sui sentimenti che provo per Bulma. Certo, è una bellissima donna, un genio della tecnologia e le voglio bene.. Ma non so se questo sentimento possa definirsi “amore”.. Almeno, non come quello che provo per Kakaroth. E poi ho paura. Ho paura della reazione della gente ma soprattutto di quella di Trunks. Bra è una ragazzina, piccola e pervertita. Probabilmente sarebbe anche contenta. Ma Trunks.. Il mio splendido Trunks.. Cosa potevo dirgli? Insomma.. Non è facile. Anzi, è DIFFICILISSIMO. Avere un padre felicemente sposato da un sacco di anni con una donna, per giunta principe che ti viene a dire che è bisessuale e che vuole passare il resto della vita con il suo acerrimo nemico. Insomma.. Insomma.. Ci penserò più tardi...

Io dirò si a Kakaroth. Fanculo le incertezze e le conseguenze. Penso sia la cosa migliore da fare sia per le nostre famiglie che per il nostro rapporto. Infondo, se ci vogliono davvero bene, accetteranno la nostra decisione. Forse, è la decisione che abbia mai preso in tutta la mia vita. Mio padre sarebbe sicuramente contrario a questo, ma non mi interessa. Mi rendo conto che per il Principe dei Saiyan non è la migliore delle cose essere bisessuale, però la realtà è questa.

 

Si alza in piedi, Vegeta, spolverandosi i vestiti. Guarda il sole che splende nel cielo, coprendosi gli occhi con la mano.
Poi stringe i pugni e fa un grosso respiro a occhi chiusi. Quando li riapre, sorride. Sorride felice. Spicca un balzo e vola via...







Angolo dell'autore.
Salve. Mi rendo conto che questo capitolo, se così si può definire, è molto corto. Ma volevo dare spazio solo a Vegeta e al suo pensiero.
Quelli che seguiranno saranno di lunghezza normale. Spero che vi piaccia ugualmente.
Bye
:3

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Capitolo 4
*** La confessione. ***


Chapter 4.
'La confessione'.


 

 

….

“Quindi glielo diciamo. Sei sicuro?”.

“Si Goku. Non complicare di più le cose. Mi ci è voluto un sacco di tempo per decidere”.

Goku sorride felice, con le lacrime agli occhi, mentre guarda il piccolo uomo davanti a sa che si aggiusta i capelli. Finalmente potranno stare felici, insieme, senza doversi nascondere.

“Bene allora. Io vado a casa e lo dico a Kiki. Tu va a parlare con Bulma. Ci troviamo qui tra un'ora. Se uno dei due non c'è, qualcosa è andato storto”. Goku disse queste parole come se andasse a morire in guerra, e da una parte era vero...

Vegeta annuì, spiccò un balzo e volò verso casa sua. Goku fece lo stesso nella direzione opposta.

Era da tanto tempo che voleva dire tutto a Kiki, e finalmente oggi aveva avuto il consenso di Vegeta. Poteva finalmente liberarsi da quel peso.

Arrivò velocemente a casa sua. Ad attenderlo sulla porta c'era come sempre una Kiki nervosa che lo aspettava chissà da quanto tempo.

“Ah! Finalmente ti sei degnato di tornare a casa! Dove sei stato per tutto questo tempo?!”, chiese arrabbiata la donna.

“Da Vegeta”, dove altro voleva che fosse?

“Ah, certo. In questo periodo stai sempre con lui”.

“I ragazzi sono in casa Kiki?”, lo sguardo di Goku si fece serio. Kiki rimase un attimo stupita.

“Si, perché?”.

“Chiamali. Vi devo parlare”.

“Va bene. Goten è in cucina, al telefono. Vado a chiamare Gohan...”.

Fece un salto veloce alla casa accanto per prendere il figlio.

Poi tornarono a casa. Si riunirono tutti intorno al tavolo, come facevano quando erano piccoli. Stettero per qualche minuto in silenzio, in attesa che Goku iniziasse a parlare.

“Non è una cosa facile...”, come inizio non prometteva niente di buono.

“Che cosa hai combinato questa volta?!”, scattò subito Kiki.

“Dai mamma, lascialo parlare. Magari non ha fatto niente”, Gohan.

“Allora.. Da dove comincio.. Vi siete resi conto che in questo periodo, e da molto ormai, passo tanto tempo insieme a Vegeta... Vi sarete chiesti il perché..”.

“Già. Da quando si passa più tempo con un amico che con la propria famiglia?”, Kiki era davvero nervosa. Che avesse capito tutto?

“Dai mamma, facciamolo finire. Sentiamo cos'ha da dirci”, Goten.

Goku fece una pausa. Si sentì schiacciato dagli sguardi dei suoi figli e della moglie, che non gli lasciavano respiro nemmeno un attimo.

Poi disse tutto.

“Sto sempre con Vegeta perché lo amo. Si, avete capito bene: lo amo. Inizialmente non mi stava molto simpatico, anzi. Però col passare del tempo mi sono reso che stare senza di lui mi faceva soffrire, e così abbiamo deciso di vederci più spesso. Adesso abbiamo deciso di dirvi tutto, per rendervi partecipi della nostra felicità, e speriamo che ci accettiate e che non ci rifiutate”.

Rimasero tutti in silenzio. Gohan, Goten e Kiki erano a bocca spalancata, senza parole. Nessuno disse niente per un tempo che a Goku sembrò interminabile.

Poi Goten si riprese, e chiese: “Sei gay?”.

“No, non sono gay. Credo di essere bisessuale, e si tengo a specificare che vi amo come prima di conoscerlo. Questo non cambierà mai, ricordatevelo”.

Gohan appoggiò una mano su quella del padre, sorridendo.

“Tranquillo Papà. Ti vorremo sempre bene, qualsiasi cosa tu decida di fare”.

Goku era al settimo cielo per le parole dette dal figlio.

“Puoi starne certo Papà”, Goten strinse le sue mani su quelle del fratello e del padre.

“Grazie ragazzi. Ehi Kiki....”.

Kiki non parlava. Stava in silenzio con lo sguardo perso nel niente.

Alzò lentamente il viso e guardò per qualche secondo il marito, senza di parola.

Poi si alzò, in silenzio, e si diresse in camera.

Goku fece per alzarsi, ma i figli lo trattennero, facendogli capire che Kiki avrebbe avuto bisogno di tempo per accettare che l'uomo che ama e il padre dei suoi figli amava un altro uomo.

 

 

 

 

“Bulma! Bulma! Dove sei donna?!”.

“Sono qui Vegeta, eccomi”, disse Bulma scendendo velocemente le scale.

“Dov'è Trunks?”.

“E' in camera sua. Perché?”.

“Chiamalo: dobbiamo parlare”, a quelle parole il cuore della donna persa un battito e nel suo cervello si affollarono milioni di cose possibili che avrebbe potuto dirgli il marito. Poi si diede una scrollata e andò a chiamare il figlio.

Si sedettero tutti in salotto. Bulma e Trunks su un divano e Vegeta su quello di fronte.

“Allora Papà, di cosa volevi parlarci?”, chiese Trunks tranquillo.

“Sto con un'altra persona”, disse Vegeta.

Trunks e Bulma rimasero un attimo in silenzio, poi scoppiarono a ridere.

“Ahah, bella questa Vegeta!”, aveva detto Bulma.

“Davvero Papà, ci avevo quasi creduto!”.

Vegeta però era serissimo, e leggendo questa serietà nella sua espressione Bulma e Trunks smisero di ridere.

“Non sto scherzando”, disse poi, altrettanto serio.

“Stai dicendo che mi hai tradito? Chi è? La conosco?”, chiese Bulma, interessandosi.

“Si”.

“Dimmi chi è, così la trovo e la strangolo”.

“E' Kakaroth”.

Bulma rimase un attimo immobile dopo quella frase. Trunks spostava gli occhi dalla madre al padre, per percepire ogni piccolo cambiamento in entrambi. Però Bulma non gli sembrava molto sconvolta.

Bulma andò a sedersi accanto al marito, che fissava il pavimento.

“Hmmmm.. Da quanto tempo va avanti questa storia?”, chiese semplicemente.

“Da un po ormai...”.

“Lo sapevo, avrei dovuto capirlo... Bhe, sappi che io ti amo ancora e che accetterò qualsiasi cosa tu decida di fare, solo.. Promettimi una cosa...”.

Vegeta guardò sbalordito sua moglie, di cui il viso si stava mano a mano riempiendo di lacrime.

“Promettimi che mi tratterai come prima e che non ti dimenticherai di noi”.

Vegeta strinse forte la sua Bulma, l'unica terrestre che riuscì a rubargli il cuore.

“Certo Bulma, te lo prometto. Il rapporto tra di noi non cambierà mai”.

Anche Trunks andò ad aggiungersi a quell'abbraccio così dolce, che fece intendere a Vegeta che anche per il figlio andava bene.

Così felice, salutò Bulma e Trunks e si recò al luogo stabilito.

Goku non c'era. Si sedette sotto l'albero all'ombra, e aspettò qualche minuto..

Decise di rimanere lì. Che gli fosse successo qualcosa?

Sarebbe comunque arrivato. Kakaroth mantiene sempre i suoi impegni.

Anche se...

 

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Capitolo 5
*** True Love. ***


Chapter 5.
'True Love'.


Goku.. Goku! Dov'era andato a finire quel maledetto ibrido?! Lo aveva fatto aspettare per una serata intera, e non era venuto. Cioè, ma con chi pensava di avare a che fare?

Vegeta è furioso. Vola a una velocità assurda mentre torna a casa, arrabbiato con il suo uomo. Che gli fosse successo qualcosa? No, impossibile. E allora perché non era venuto?

Atterra facendo un gran botto davanti alla porta di casa sua, che sbatte contro il muro, quasi facendolo crollare. Bulma corre di corsa giù dal piano di sopra.

“Che diamine è successo?”, chiede al marito, ansimando, e guardando la porta conficcata nel muro.

“Kakaroth non è venuto”. Bulma si fa subito seria, vedendo la rabbia del marito svanire e diventare tristezza.

Vegeta si lascia cadere sul divano, fissando il soffitto. Bulma si siede accanto a lui.

“Senti Vegeta. Prima ho parlato con Kiki...”.

Vegeta salta a sedere. “E che ti ha detto?”.

“Mi ha raccontato quello che le ha detto Goku. Io le ho detto di stare tranquilla -era sconvolta, poverina- e che anche tu ti eri confessato. Le ho detto che avremmo dovuto accettarvi, e lei si è messa a urlare. Poi mi ha attaccato in faccia”.

“Ah... E Kakaroth?”.

“Ha detto che Goku era scappato via, dopo averla pregata più volte di capirlo. Non sa dove sia andato... Vegeta! Dove vai ora?”.

Vegeta era scattato in piedi e si era lanciato volando attraverso la porta. Dov'era sparito il suo Kakaroth? Non avrebbe potuto abbandonarlo, non adesso che si erano finalmente confessato. Doveva trovarlo. Non si sarebbe dato pace finché non avrebbe rivisto la sua faccia da cretino sorridergli davanti al viso.

Non sa per quanto tempo volò, guardando in ogni angolo in cui pensava di trovarlo. Tornò a casa sua a chiedere ai figli, andò dal Genio e dal Supremo, ma niente.

Si lasciò cadere a sedere sul bordo dell'obelisco, mentre guardava nel vuoto. Poi un flash. Come aveva fatto a non pensarci subito? Scattò ancora volando, verso il luogo dove si erano scontrati la prima volta.

Quando arrivò, si bloccò a mezz'aria, guardando tutto intorno a lui. Perlustrò ogni angolino e ogni roccia di quel posto, finché non vide Goku seduto in cime a una montagna che guardava il cielo che tramontava. Sospirò felice di averlo trovato, e salì su fino a lui.

Goku sorrise quando lo vide. “Vegeta...”, disse, mentre si alzava in piedi.

Vegeta scaricò un pugno sul suo viso, ributtandolo a terra.

“Ma che ti prende?”, chiese il Saiyan, massaggiandosi la guancia.

“Non lo rifare mai più!”, urlò Vegeta, cercando di trattenere le lacrime

“Cosa scusa?”, disse Goku, rialzandosi.

“Non sparire più per nessuna ragione al mondo senza dirmelo! E' chiaro?!”. A Vegeta crollarono le gambe per la stanchezza, e si mise seduto accanto a Goku, che lo guardava sorridendo.

“Allora mi ami proprio tanto se mi sei venuto a cercare, eheh!”, passò un braccio intorno alle spalle di Vegeta, tirandoselo più vicino.

“Fottiti”, rispose il Principe, appoggiando la testa alla spalla di Goku.

Stettero un attimo in silenzio, ascoltando gli ansimi di Vegeta che riprendeva fiato e guardando il sole tramontare.

“Kiki la deve aver preso davvero malissimo, se sei venuto qui”; disse poi, Vegeta.

“Eh, si. Non vuole accettarci... Invece Bulma?”.

“Bulma bene. E anche Trunks”, risponde soddisfatto Vegeta. Poi guarda Goku, che ha un volto tristissimo.

Prendo il suo viso con una mano, facendolo girare verso di se, e lo bacia. Lo bacia a lungo, finché non si staccano per riprendere fiato.

“Dai. Stai tranquillo. Priamo o poi ci accetterà. E vedrai che anche i tuoi figli la convinceranno”.

Goku sospira. “Ahh.. Speriamo”.

“Grazie Vegeta”, dice poi, guardandolo sorridente.

“Di cosa?”.

“Di starmi sempre vicino e di consolarmi. Non so davvero come farei senza di te”.

Vegeta arrossisce, mentre viene avvolta dall'abbraccio di Goku.

“Senti.. Pensavo che se vogliamo vivere come una coppia normale... Dovremmo divorziare”, dice poi Goku serio.

Vegeta rimane un attimo in silenzio... “Si, lo penso anche io. Rimane sempre il problema di Kiki, però...”.

“Eh già. Vabbè, intanto potremmo andarci per te e Bulma, così saremmo a metà dell'opera”.

“Hey, non mi mettere fretta Kakaroth. Ne devo parlare con Bulma, prima...”.

“Va bene, come vuoi....”.

Goku fa sedere Vegeta sulle sua gambe, infilando la mano nella tuta del compagno, e dandogli tanti piccoli bacini sul collo.

“Kakaroth... Dai, smettila”, Vegeta scende veloce da sopra Goku e si alza in piedi. Poi lo guarda sorridendo.

“Andiamo a casa mia?”, porge una mano a Goku.

Goku sorride, felice e malizioso. “Se non disturbiamo...”.

“Ma dai!”.

Goku da un bacio a stampo a Vegeta, e iniziano a volare insieme e veloce verso la Capsule Corp.

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Capitolo 6
*** Hatake liberatore. ***


Chapter 6.
'Hatake liberatore'.


Ore otto in punto. Il sole splendeva già alto nel cielo. Vegeta si stava guardando compiaciuto davanti allo specchio, dentro il suo completo giacca e pantaloni. Lo indossava raramente, ma quelle poche volte che lo faceva era proprio bello.

Era un giorno molto importante. Finalmente, sarebbe andato insieme a Bulma, Goku e Kiki a firmare la pratica per il divorzio ormai ufficiale. Era stato difficile accettare il divorzio, soprattutto per la moglie isterica di Kakaroth, ma alla fine avevano ottenuto quello che volevano.

Si passò le mani piene di gel tra i capelli, dandogli la solita acconciatura. Uscì dal bagno, diretto in camera sua, dove trovò Bulma seduta davanti al suo specchio che si metteva gli orecchini. Sorrise dolcemente al riflesso del marito, mentre si passava un velo di cipria sulle guance. Vegeta scese le scale, trovando Trunks e la sorella seduti sul divano a guardare la televisione.

“Tra qualche minuto io e la mamma usciamo”, disse, cercando di essere il più disinvolto possibile.

Bra lo guardò, triste e già nostalgica. “Allora... E finita, cioè, per sempre?”.

Vegeta si diresse verso di lei, accarezzandole il viso. Bra rimase molto stupita da quel gesto, ma le fece capire che per il padre era davvero una cosa molto importante.

“Si Bra. Io voglio stare con Kakaroth, e per farlo devo divorziare dalla mamma”. Trunks lo guardò accennando un sorriso. Era molto felice che il suo splendido primogenito avesse preso con tutta la leggerezza possibile questa faccenda, appoggiando pienamente il padre.

“Infondo, se vi amate, è giusto che stiate insieme”, disse poi.

“Si, ma la mamma...”, Bra non riuscì a finire la frase. Era contenta che il padre fosse felice, ma anche molto dispiaciuta che avesse smontato la famiglia.

“Bulma è una donna forte, Bra, ricordati sempre questo. Se è riuscita ad amare un uomo come me, sicuramente riuscirà ad andare avanti senza problemi. So che è dura, ma è così e va accettato. Ma stai tranquilla, vi verrò a trovare tutti i giorni, starò sempre con voi. Non dimenticherò mai i miei figli e la donna forte che me li ha dati”. Vegeta si inginocchiò a terra, stringendo la figlia che piangeva. Bulma aveva assistito alla scena da sopra le scale, e anche a lei scappò qualche lacrima.

Il Saiyan diede una scrollata alla figlia, sorridendole. “Sarai sempre la piccola, potentissima stellina di papà”, disse sorridendo.

Bra abbracciò di nuovo il padre. “Ti voglio bene”, disse, poi lo lasciò e si asciugò le lacrime.

Trunks guardò il padre allungando una mano verso di lui. Vegeta la afferrò come fanno i rapper, e sorrise. “Mancherai anche a me”, disse poi Trunks.

“Anche a me Trunks”. Si guardarono per qualche secondo intensamente, sorridendo. Poi Bulma arrivò alle spalle del marito.

“Si sta facendo tardi, dobbiamo andare”, disse poi. Vegeta sorrise di nuovo ai figli e andò verso la porta. Bulma mandò un bacio a ognuno dei figli, e uscì insieme al marito.

 

 

 

 

“Goku?? Goku?! Sei pronto? Quanto ti ci vuole ancora?!”, urlò Kiki da fuori il bagno.

“2 minuti e esco!”, rispose Goku da dentro. Dopo dieci minuti di lotte, era finalmente riuscito a farsi un nodo alla cravatta decente. Non aveva mai capito bene come si faceva, e ogni volta che lo doveva fare gli ci voleva un sacco di tempo. Sorrise vedendo quell'immagine così diversa dal solito riflessa nello specchio, l'immagine di un bell'uomo alto e muscoloso nella sua giacca nocciola. Non se la metteva spesso, ci stava scomodo. Ma era un giorno importante quello. Era il giorno in cui poteva darsi completamente a Vegeta e amarlo, senza nessun vincolo.

“Gokuuuuuu! Esci di lì!”, urlò ancora Kiki.

Gli sarebbero mancati i suoi urli isterici e si suoi rimproveri. Gli sarebbero mancati i suoi ottimi pranzetti e i suoi rari attimi di tenerezza che gli dedicava. Amava quella donna, l'aveva amata dal primo momento che l'aveva vista, quando erano molto piccoli. Ma ora quell'amore si era trasferito su un'altra persona, e purtroppo non potevano più stare insieme.

Uscì dal bagno con la giacca poggiata su una spalla e le maniche della camicia tirate su fino ai gomiti. Kiki lo squadrò da capo a piedi irritata, chiudendosi la porta del bagno alle spalle.

Andò in cucina, dove Goten e Gohan stavano finendo di fare colazione.

Goten guardò un attimo il padre, poi scoppiò a ridere. “Che c'è?”, chiese Goku in imbarazzo.

“Sei buffo vestito così!”, continuò il figlio.

“Bhe.. Non è proprio come la mia tuta, ma mi piace”, rispose il Saiyan passandosi una mano tra i capelli.

“Eddai Goten. Papà sta bene vestito così”, intervenne Gohan. Si alzò e andò dal padre, srotolandogli le maniche e sistemandogli il tutto.

“Devi essere molto emozionato”, commentò.

“Si, è un giorno molto importante per me”, disse Goku. “Finalmente potrò stare con Vegeta senza problemi”.

“E ti potrai finalmente liberare di me”, disse Kiki entrando nella stanza. Goku sorrise, consapevole che sotto l'acidità di quella frase si nascondeva del dispiacere.

“Non mi libererò mai di te”, disse Goku andando ad abbracciare la moglie. “Il fatto che stiamo per divorziare, non vuol dire che dobbiamo tagliare tutti i rapporti. Io ti voglio sempre bene!”, sorrise.

Anche Kiki sorrise, felice di vedere la sincerità negli occhi del marito che le promettevano di dedicarle sempre un po di tempo nonostante non stessero più insieme.

“Eh già. Anche io ti vorrò sempre bene, Goku”, disse poi abbracciandolo. Goten e Gohan sorrisero vedendo come fossero tranquilli i genitori prima del divorzio. Non era certo una cosa da tutti.

“Tra qualche minuto dobbiamo andare. Bulma e Vegeta ci staranno già aspettando, e faremo tardi come al solito!”, disse poi Kiki.

“Ma non è vero! Sono loro che arrivano sempre in anticipo!”, rispose Goku, suscitando una risata generale.

“Volete venire con noi?”, chiese poi ai figli.

“No, credo che sia una cosa che dovete fare da soli”, rispose Gohan.

“Sono d'accordo”, sorrise Goten.

Goku guardò i figli sorridendo. Poi aprì le braccia e disse: “Venite qui”. I due di guardarono. Poi andarono verso il padre, sprofondando tra le sue braccia muscolose.

“Vi voglio bene”, disse, baciando entrambi sulla fronte.

“Anche noi papà”, rispose Goten. Si staccarono, diedero un bacio a Kiki e li accompagnarono verso la porta. “Ora andate, sennò fate tardi sul serio”, disse Gohan.

“Va bene. Ciao!”, disse Goku, balzando in aria volando.

“Goku! Ma che fai?!”, chiese Kiki. Goku si fermò a mezz'aria guardando la moglie.
“Vado da Vegeta. Perchè?”.

“E secondo te io come ci arrivo da Vegeta?”, domandò ancora incrociando le braccia.

“Già. E' vero. Tu non sai volare”, disse atterrando. “Quindi come ci arriviamo?”.

“Prenderemo la macchina. Abbiamo speso un mucchio di soldi, usiamola qualche volta!”, disse Kiki aprendo lo sportello accanto al guidatore.

“Devo guidare io?”, chiese titubante Goku. “Perchè.. Insomma... Non è che sia molto bravo”.

Kiki sospirò, uscì dalla macchina e gli prese le chiavi di mano, andando a sedersi dietro al volante.

“Sempre la stessa storia. Guarda che non ci sarò sempre io a scarrozzarti di qua e di là!”, continuò mettendo in moto.

“Se era per me, andavo volando...”, rispose il Saiyan.

Kiki lo guardò irritata. “Sali! E zitto!”.

“Ai suoi ordini, Capitano!”, rispose Goku, sorridendo ai figli che se la stavano ridendo sulla porta.

 

 

 

“Buongiorno. Voi dovete essere la Signora Son”, disse un uomo anziano, con gli occhiali rotondi e dei grandi baffi, porgendo la mano a Kiki.

“Si, e lui è mio marito Goku”, rispose rorridendo.

Goku sorrise al vecchio signore dietro alla scrivania, sedendosi vicino a Vegeta.

“E voi dovete essere la Signora...”.

Bulma lo interruppe. “Mi chiami pure con il mio cognome. Sono la Signora Brief”, gli strinse la mano. “Date le circostanze, credo che sia più opportuno così”, disse sedendosi accanto al marito.

“Bene, come vuole. Io sono il Signor Hatake. Mi occuperò io dei vostri divorzi”. Si sistemò gli occhiali sul naso, poi guardò uno per uno i presenti.

“Iniziamo con i signori Son. Volete dirmi perchè volete sciogliere la vostra unione?”, chiese prendendo una penna, come per prendere appunti.

“Mio marito si è innamorato di di un'altra persona”, disse guardando Vegeta, “E crediamo sia giusto lasciarci per permettergli di stare con questa”.

Bulma sorrise, pienamente d'accordo con quello che aveva appena detto al sua amica. Il Sig. Hatake però fraintese lo sguardo di Kiki, capendo infatti che Goku si era innamorato di Bulma.

“Ah, bene. Quindi presumo che lei sia d'accordo a lasciare che sua moglie viva la sua vita con chi vuole, giusto?”, domandò a Vegeta.

Lui lo guardò gelido. “Come scusi?”, chiese poi.

“Siete qui perchè il Signor Son e la Signorina Brief vogliono stare insieme, no? Forse Lei non ha ancora accettato la perdita...”.

“Guardi che si sbaglia”, continuò Vegeta cercando di disintegrarlo con lo sguardo.

“Come? Ah, ho capito. Allora è lei che si è innamorato alla moglie del Signor Son”. Kiki e Vegeta si guardarono a occhi spalancati. Il sono pensiero di stare accanto a quella donna per anche un solo secondo lo mandava in escandescenza, e lo stesso valeva per Kiki.

Goku ridacchiò insieme a Bulma. Il Sig. Hatake non riusciva a capire.

“Guardi Sig. Hatake, si è sbagliato. Io non voglio stare con Goku. E Vegeta non vuole stare con Kiki. Divorziamo perchè i nostri mariti hanno deciso di stare insieme”, disse poi con tutta tranquillità Bulma. Il Signor Hatake la guardò a bocca aperta, accorgendosi solo in quel momento che i due Saiyan si stavano tenendo per mano. Si diede una scrollata, e riprese i suoi fogli.

“Ah. Capisco...”. La notizia doveva averlo scosso molto. Poi porse dei fogli a ognuno di loro insieme a una penna.

“Firmate negli spazi contrassegnati da una x. Questa è una delle molte pratiche che dovrete firmare per divorziare, ma è la più importante. Quindi, dopo oggi, potrete comunque considerarvi single”.

Vegeta lasciò la mano a Goku per poter firmare. Tutti e quattro porsero le rispettive penne al signore che le infilò in un barattolo sull'angolo della scrivania. Una volta raccolti i fogli, li timbrò un paio di volte, ci scrisse qualcosa sopra e li infilò in un apposito spazio dentro un cassetto.

“Bene. Siete ufficialmente divorziati. Spero che siate convinti della scelta che avete fatto...”.

“A cosa serve dirlo ora che abbiamo già firmato?”, lo interruppe Vegeta.

“Ottima osservazione signor...”.

“Vegeta”.

“Signor Vegeta. Sono comunque felice per lei e il suo compagno. E spero che le signore si rimettano subito in pista, belle come sono”, disse sorridendo a e alzandosi.

“Vi invierò le altre pratiche a casa; poi sarà tutto concluso. E' stato un piacere conoscervi”, disse, e aprì la porta. I quattro si alzarono e salutando -tutti tranne Vegeta- uscirono dalla stanza, e poi dall'edificio.

Una volta fuori, Goku fece un respiro a pieni polmoni, e sorrise a Vegeta e alle donne. Poi tirò l'altro Saiyan verso di se con uno strattone, dandogli un bacio affettuoso. Bulma e Kiki rimasero a guardare in silenzio.

“Ehi, andateci piano. Siamo comunque le vostre ex mogli”, disse Kiki staccandoli. Goku e Vegeta si guardarono sorridendo, prendendo sotto braccio la rispettiva ex moglie.

“Sappi che mi dovrai venire a trovare spesso, soprattutto per Goten e Gohan. Dovrai venirmi ad aiutare ogni volta che ti chiamo bla bla bla... Perchè bla bla bla...”. Le chiacchiere di Kiki si sentivano per tutta la città. Bulma diede una leggera spinta a Vegeta, poi chiese: “Come funziona la cosa?”, maliziosa.

“Cosa?”, chiese senza capire Vegeta.

“Sei tu la "donna" della coppia?”, chiese ancora Bulma. Vegeta la guardò stupito, arrossendo violentemente,

“Ma che domande fai?”, domandò.

“Ahahahah. Niente, è che mentre vi baciavate mi è sembrato così”, disse Bulma cercando di trattenersi.

Vegeta mise il broncio, sempre rosso. “Pensala come ti pare”.

“Quindi ho ragione!”, continuò la Blu.

-“Non ti dico niente!”.

-“Veggy! Vieni qui!”.

-“Chi è Veggy? Ahahah!”.

-“Ah! Sta zitta, donna!”.

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Capitolo 7
*** L'inizio di una nuova vita. ***


Chapter 7.
'L'inizio di una nuova vita'.



Dopo solo una settimana da quel fatidico giorno, Goku e Vegeta erano finalmente liberi.

Goku poteva andare a trovare Vegeta ogni volta che voleva senza cercare inutili scuse, e Vegeta poteva fare lo stesso, senza trattar male la povera Bulma.

Si vedevano quasi tutti i giorni, e spesso portavano con loro i loro figli. Uno degli obbiettivi principali di Goku era dimostrare ai suoi figli che l'amore non era solo tra donna e uomo, anche se questo loro l'avevano capito da un bel po di tempo. L'unica che era rimasta un po scontrosa era Kiki, che riempiva il Saiyan di domande quando tornava da un'uscita con Vegeta.

Un giorno, mentre i due Saiyan erano nel giardino della Capsule Corp con Bra e Trunks, a Goku venne un'idea apparentemente brillante.

“E se ce ne andassimo?”, chiese rivolto al compagno.

Vegeta lo guardò senza capire. “Andare dove, scusa?”, chiese.

Bra e Trunks si avvicinarono ai due uomini, curiosi, e si misero in silenzio ad ascoltare.

“Non ti scoccia fare sempre avanti e indietro per vedermi?”, domandò ancora Goku.

“Bhe, si, un pochino. Quindi cosa proponi di fare?”, ribatté Vegeta. Quel giorno era particolarmente calmo, ma tutti sapevano che bastava un nonnulla per farlo innervosire parecchio.

“Andiamo a vivere insieme!”, disse sorridente Goku.

Vegeta rimase a guardarlo un po confuso. Guardò i suoi figli: Trunks aveva la sua stessa espressione, mentre Bra era raggiante.

“Non ti sembra un po... Eccessivo, Goku?”, chiese Trunks grattandosi la testa.

“No. Perché?”, Goku era un po confuso.

“Bhe.. Dopo le separazioni, vi siete allontanati molto dalle vostre famiglie. Non vorrei che andando a vivere insieme ci abbandoniate completamente”, disse serio Trunks.

Bra si alzò e si diresse verso Goku, mettendosi seduta vicino a lui.

“Io credo che sia un'idea fantastica!”, trillò la ragazza. Il padre e il fratello la fulminarono con lo sguardo, mentre Goku le sorrise, felice che qualcuno la pensasse come lui.

“Voi vi amate. Dovete avere una vostra vita privata. E non preoccupatevi per noi, Bulma e Kiki. Ce la possiamo cavare benissimo da soli!”. Goku diede un buffetto alla Blu vicino a lui. Poi rivolse lo sguardo verso Vegeta, che non sembrava molto entusiasta.

“Secondo me non è una buona idea...”, continuò Trunks, incrociando le braccia dietro la testa e distendendosi sul prato accanto al Padre.

Vegeta rimase in silenzio. Non sapeva assolutamente cosa dire, cioè, non se l'aspettava. In realtà ci aveva pensate molte volte anche lui a questa possibilità, ma non era stato capace di dirlo a Goku per paura di un rifiuto.

“Va bene”, disse poi serio.

Gli altri tre lo guardarono con aria interrogativa.

“Cosa va bene?”, chiese Trunks al padre.

“Vado a vivere con Kakaroth”. Il Lilla lo guardò a bocca spalancata. Non si aspettava che il padre accettasse di fare una cosa del genere.

Goku si illuminò e si lanciò su Vegeta, che cadde sulla schiena. Iniziò a dargli tanti baci sul viso e sul collo, sussurrando tra uno e l'altro grazie.

“Kakaroth! Smettila! Ci sono i miei figli! Dai, basta!”, diceva il Saiyan più giovane mentre si dimenava sotto il corpo dell'altro.

Quando si rimisero a sedere, Trunks chiese: “Sei sicuro Papà?”.

“Si”, rispose Vegeta secco.

“Yeah!”. Bra balzò in piedi saltellando dalla felicità. “Sono così felice per voi!”, disse, avvicinandosi al padre. “Così potrete avere molta più intimità”, sussurrò all'orecchio di Vegeta.

Questo arrossì e la spinse a terra. “Pervertita”.

Ci fu una risata generale, generata dall'aumentare del rossore sul viso di Vegeta.

“Guardate che non è così semplice”, disse poi Trunks. “Tanto per cominciare dovete assolutamente una casa che sia ben raggiungibile sia da qui che dalla casa di Bulma. Poi, nessuno dei due lavora, come farete a pagare il mutuo? Pensateci bene”. Quando finì di parlare, Trunks si accorse che nessuno lo stava ascoltando. Goku stava giocando con le guance di Vegeta, tirandole in tutte le direzioni e facendogli fare delle facce assurde. Vegeta stava cercando di sopportare Goku che gli maciullava il viso, mentre Bra saltellava intorno a loro dicendo cose a caso.

Poi arrivò Bulma dal lato opposto della casa, camminando velocemente.

“Cos'è tutto questo fracasso?”, chiese al gruppo.

“Papà e Goku vanno a vivere insieme!”, squittì felice Bra.

Bulma rimase un attimo in silenzio, assimilando la notizia, poi si sedette sul prato accanto a loro.

“Quando avete preso questa decisione?, chiese al suo ex marito.

“Adesso”, ripose l'altro secco.

“Bhe, spero che ci abbiate pensato molto, che abbiate preso in considerazione tutti i pro e i contro di questa decisione e...”.

“Veramente no”, la interruppe Vegeta.

“Come no?”, chiese la donna stupita.

“No. E' stata una decisione improvvisa, e non ci interessano ne i pro ne i contro, ne tutte le altre cose che stavi per dire. Noi andremo a vivere insieme. Punto e basta”.

Bulma guardò il figlio stupita, e lui gli fece capire di lasciar perdere, che era inutile. La testardaggine di un Saiyan non ha limiti.

Goku si buttò di nuovo sopra Vegeta, questa volta però dandogli un bacio vero, facendo andare a fuoco il suo viso. Bra li guardava sognanti, mentre disegnava intorno a loro un cuore immaginario.

“Kiki lo sa?”, chiese poi ancora Bulma.

Goku si staccò dal suo compagno, il quale si asciugò velocemente la bocca.

“No, non lo sa. Ma per favore, non dirle niente. Voglio essere io a dargli la notizia”, disse serio.

“Va bene. Ma ti conviene farlo subito. Sai come diventa quando viene a sapere le cose per ultima”, continuò Bulma.

“Si, lo so”, disse Goku alzandosi e spiccando un balzo. “Infatti ci vado subito!”, disse sorridente. Poi guardò Vegeta mandandogli un bacio volante. Poi volò via.

 

 

 

“Kiki? Ci sei?”, chiese Goku entrando in casa.

“Ciao Papà!”, disse Goten, abbracciandolo.

“Ciao figliolo. Tua madre è in casa?”, disse, andando in salotto con figlio.

“Si è in cucina”, disse Goten sedendosi sul divano. “Novità?”

“Oh, si”, sorrise Goku.

Andò in cucina, dove trovò Kiki super affaccendata a preparare il pranzo. Seduti al tavolo c'erano Gohan e Videl che chiacchieravano.

“Ciao Papà!”, disse Gohan alzandosi e andando ad abbracciarlo.

“Ciao Gohan. Mi sei mancato”, disse stringendolo. “Hey Videl! Come va?”.

“Hey Goku, tutto bene, grazie”, rispose la Mora.

“La mia piccolina c'è?”, domandò alla ragazza.

“Si, dovrebbe essere in giardino”, continuò lei. Goku le sorrise, poi andò verso Kiki che sembrava non essersi accorta di tutto quello che le stava succedendo intorno.

“Ciao Kiki. Puoi fermarti un attimo? Dovrei darti una notizia importante”, disse.

Kiki si fermò di colpo. Posò tutto quello che aveva tra le mani e si andò a sedere la tavolo, aspettando Goku.

“Wow. Non mi aspettavo tutta questa accondiscendenza!”, disse il Saiyan.

“Bhe, ormai ti fai vedere così raramente che è meglio ascoltarti le poche volte che ti fai vivo!”, disse la donna, stranamente felice. “Cosa dovevi dirmi?”.

“Vado a vivere con Vegeta!”, disse felice Goku.

Kiki rimase un attimo in silenzio. Poi sorrise.

“Bene! Finalmente avete deciso di avere una storia seria!”, disse. Poi si alzò e tornò a dedicarsi ai suo fornelli. Goku rimase decisamente scioccato dalla reazione dell'ex moglie, e anche i figli e Videl erano molto stupiti.

“Non sei arrabbiata?”, chiese poi Goku alzandosi.

“No, Perché dovrei? Se via amate, è bello che vogliate anche vivere insieme”, disse sorridendo.

Goku in quel momento si sentì veramente realizzato. “Grazie Kiki”, disse.

Poi si fiondò fuori. Si imbatté in Pan, che lui chiamava piccola, ma che in realtà aveva più o meno l'età di Bra.

“Pan! Vado a vivere con Vegeta!”, disse, stritolandola in un abbraccio.

“Bene nonno! Però ora lasciami. Mi stai soffocando!”, disse la ragazza cercando di divincolarsi dall'abbraccio. Goku la lasciò, e dopo averle dato un bacio sulla fronte spiccò di nuovo il volo diretto alla Capsule Corp.

Uno dei suoi più grandi sogni si stava finalmente per realizzare.

 

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Capitolo 8
*** Casa dolce casa. ***


Chapter 8.
'Casa dolce casa'.




I Saiyan si erano alzati presto quella mattina per incontrare l'agente immobiliare con cui aveva parlato Bulma al telefono qualche giorno prima. Si era proposta di aiutarli, anche se probabilmente era solo un modo per controllare che il suo scorbutico ex marito e Goku non facessero pasticci.

Infondo, stando sempre dietro a scontri e tornei, avevano avuto ben poco tempo di vivere nella vita reale, quella di tutti i giorni. Quindi, alle otto e trenta i due Saiyan erano fuori dalla Capsule Corporation.

“Mi raccomando Vegeta, sii gentile!”, disse Bulma al Saiyan più grande, affacciandosi dalla porta.

Lui si voltò a guardarla, e con sua grande sorpresa non la fulminò, ma le sorrise. Poi spiccò il volo col suo compagno di fianco.

“Sai dove dobbiamo andare?”, chiese poi Goku.

“Si. E' vicino ad un posto dove ho accompagnato Bra un paio di volte”, rispose Vegeta.

“Bene...”. Goku rimase un attimo incantato a guardare il Saiyan vicino a lui, poi tornò a volare, e ad assaporare la felicità che lo inondava in quel momento.

Volarono per un paio di minuti, poi atterrarono davanti a una porta a vetri con l'insegna azzurra, vicino ad un negozio di vestiti. Entrarono, e si diressero da una ragazza bionda e riccia, che guardava insistentemente l'orologio. Sorrise quando li vide.

“Piacere! Voi dovete essere l'ex marito e l'amico di Bulma Brief, con cui ho parlato al telefono qualche tempo fa, giusto?”, chiese, porgendo la mano a Vegeta.

“Si. Io sono Vegeta, l'ex marito”, disse, stritolandole la mano.

“Io invece sono l'amico, mi chiamo Goku”, sorrise alla bionda di fronte a lui.

“Bene! Avete un'idea di come potrebbe essere la vostra casa ideale?”, chiese, sedendosi dietro ad una scrivania.

“Sicuramente grande”, rispose Vegeta, abituato agli enormi ambienti della Capsule Corp.

“Bene. Altre richieste?”, domandò ancora.

“Sarebbe bello se ci fosse un bel giardino fuori, o comunque uno spazio verde vicino...”, disse Goku sorridendo, un po impacciato.

La ragazza iniziò a sfogliare un fascicolo enorme, affondandoci la testa dentro. Riemerse sorridendo, indicando una foto su una pagina del fascicolo.

“Questa casa sarebbe perfetta per voi. Corrisponde alle vostre richieste, e in più-”

“E' resistente?”, la interruppe Vegeta.

La Bionda lo guardò senza capire. “In che senso 'resistente' ?”.

“Resistente, nel senso se è stata costruita da poco o ha qualche anno alle spalle”, le rispose Goku, posando una mano sul ginocchio al compagno.

“Ah, ho capito. E' molto resistente, perchè è stata costruita recentemente”.

I Saiyan si sporsero in avanti per osservare la figura. Dalla fotografia sembrava molto bella. Si guardarono velocemente, capendo i pensieri dell'altro.

“Che dite, l'andiamo a vedere??”, chiese ancora la ragazza.

“Certo!”, disse felice Goku. Vegeta non era molto entusiasta, sperava che la cosa si potesse concludere molto più velocemente, e invece...

Si misero in cammino dietro la ragazza che non stava un attimo zitta, anche se sia Goku che Vegeta non la ascoltavano. Ognuno era preso dai propri pensieri. Goku ogni tanto si avvicinava a Vegeta per dargli un bacio sul collo, e questo lo spingeva al suo posto, rischiando di buttarlo in mezzo alla strada. Quando arrivarono in periferia, videro subito la loro casa svettare su una collina, bianca e lucente.

“Eccola la. Che ne dite, entriamo?”, disse la ragazza, incamminandosi verso la porta.

Quando entrarono, Goku rimase a bocca aperta. Era davvero immensa, di un bianco accecante e super luminosa. Gli piaceva molto quella casa, l'unico problema è che non era arredata.

“Come potete vedere mancano i mobili e gli elettrodomestici, ma non credo che questo sia un problema per voi”.

La Bionda mostrò ai due uomini tutte le stanze. In ognuna di esse, Goku sussurrava all'orecchio del compagno cosa potesse diventare quella stanza, se la cucina o il bagno, e quando arrivarono alla loro futura camera da letto, il Saiyan non potè fare a meno di immaginarsi tutto quello che ci avrebbero fatto.

Una volta finita la visita, i tre uscirono dalla casa. La ragazza aveva le chiavi in mano, ed era in attesa di una risposta.

“Allora? Vi piace?”, chiese.

“Moltissimo. E' la casa dei nostri sogni!”, disse Goku raggiante. “Allora Vegeta? La prendiamo? Eh?”. Sembrava un bambino in un negozio di giocattoli.

“La prendiamo”; disse poi solenne Vegeta. La ragazza gli sorrise.

“Perfetto! Anche se ci sono alcune pratiche da sbrigare, mi sento di potervi già lasciare la chiave, così potete già iniziare a come arredarla.”

Lasciò cadere il piccolo pezzo metallico lucente nella mano di Vegeta, che la strinse saldamente sorridendo.

“Grazie dell'aiuto”, disse Goku.

“E' il mio lavoro! Adesso però dove tornare in ufficio. Ripassate domani per firmare alcuni fogli. A presto!”, disse la Bionda, mentre scendeva giù dalla collina.

Una volta che non videro più la sagoma della ragazza, i due Saiyan si baciarono, contenti di poter avere finalmente la loro privacy. Entrarono di nuovo in casa, chiusero la porta a chiave e si diressero nella loro futura camera da letto, al primo piano, che per ora erano solo quattro mura bianche e spoglie.

“Ci vedo proprio bene il nostro letto, qua in mezzo”, disse Goku, sedendosi a terra e incrociando le braccia dietro la testa, guardando Vegeta con malizia.

Questo si inginocchiò, gattonando fino al compagno e sedendosi sopra le sue gambe.

“Ce lo vedo bene anche io...”.

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Capitolo 9
*** Un nuovo inquilino. ***


Chapter 9.
Un nuovo inquilino.




Dopo nemmeno una settimana, la casa dei due guerrieri più forti della galassia iniziava a prendere forma. Come prima cosa, avevano chiamato le loro ex mogli per farsi aiutare con l'arredamento.

Vegeta aveva un grande senso dello stile per quanto riguarda l'arredamento, e tutti si stupirono di questo. Infatti, il salotto sarebbe stato arredato con i mobili scelti da lui. Ne andava molto fiero, era contento che una stanza avesse il suo marchio di fabbrica.

La prima cosa di cui Goku si preoccupò, fu invece il loro letto matrimoniale. Ci teneva ad acquistarlo e portarlo a casa di persona. La faccia che aveva fatto Vegeta quando gli aveva aperto la porta e lo aveva trovato col letto sulle spalle era stata impagabile.

Avevano iniziato a viverci non appena ci furono le cose essenziali. Goku adorava poltrire tutto il giorno in quel letto, fino a quando a fine mattinata Vegeta glielo ribaltava addosso per farlo alzare.

Una cosa che piaceva molto ai due Saiyan, inoltre, era l'immenso giardino che li circondava.

Goku però pensava che fosse un po vuoto, che ci volesse un modo per riempirlo, e dopo aver fatto piantare un ciliegio vicino alla finestra della loro camera, non lo vedeva molto cambiato. Quindi, un giorno, gli venne un'idea.

“Vegeta?”, chiamò il compagno, che entrò in camera con un asciugamano nei capelli e uno legato in vita.

“Che vuoi?”, chiese l'altro.

Goku rimase un attimo in silenzio.

“Allora?!”, chiese ancora.

“Che ne dici se prendiamo un cane?”, domandò eccitato Goku.

A Vegeta cadde l'asciugamano di mano. Rimase a fissare il compagno a bocca aperta che, seduto sul letto, lo guardava sorridendo.

“Stai scherzando, vero?”.

“No! Perché?”.

“Non credi che sia un po... Presto? Insomma, non abbiamo ancora finito di arredare casa, e tu vuoi già avere un coso peloso e puzzolente che ci gira tra i piedi? Non lo so, non sono sicuro...”.

“Quindi non sei contrario!”, trillò felice l'altro.

“No, però-”

“Bene! Allora vestiti, andiamo a prendere un cane!”. Vegeta, ormai consapevole della testa dura del suo compagno, non fece più obiezioni, si vestì, e si fece portare al canile.

Goku insistette per andarci in macchina -si, aveva finalmente preso la patente-, per fargli vedere quanto era diventato bravo. 'Proprio come un bambino', pensava Vegeta sorridendo.

Il canile era anch'esso in periferia, e non ci volle molto ad arrivare. Lasciarono la macchina fuori dal cancello, perchè Vegeta ci teneva terribilmente, e non voleva che si sporcasse.

Si incamminarono dentro al cancello, e già dei cani, alcuni più piccoli, altri più grandi, giravano intorno ai due uomini. Goku li guardava tutti estasiato, mentre Vegeta cercava di scansarli tutti.

Arrivarono ad una casetta, dove un signore anziano li accolse sorridendo.

“Piacere! Siete qui per un cane immagino!”, disse, alzandosi traballante dalla sedia.

“Si! E ne vorremmo uno grosso e peloso!”, disse Goku felicissimo. Vegeta lo fulminò, ma lui non sembrò accorgersene, e seguì il vecchio che li stava conducendo ad una cuccia.

“Ah, bene! Preferenze sul sesso?”, chiese ancora il signore.

“E' indifferente!”; disse acido Vegeta. Quel posto non gli piaceva, puzzava, e soprattutto non sopportava il gruppo di cani che li stava seguendo.

Il vecchio si chinò davanti ad una cuccia, e i Saiyan fecero lo stesso. Il signore bussò sul tetto, e due grandi occhi azzurri apparirono dal buio della cuccia. Piano piano, un cane uscì ad uscire, stirandosi e sbadigliando davanti ai tre.

Gli occhi di Goku si illuminarono. Prese in braccio il cagnolino giocando con la coda e facendogli tanti versetti carini.

“Sembra che al tuo amico piaccia”, disse poi il vecchio a Vegeta.

“A quanto pare...”, commentò.

Il signore andò ad accarezzare il cane, che ormai non era più un cucciolo, ma non era nemmeno vecchio.

“Ah, è una femmina”, disse poi.

“Una femmina!”, ripeté Goku. Sollevò il cane in aria, guardandolo attentamente. “Hai sentito Vegeta? Avremo una signora in casa!”, disse ancora, sorridendo più che mai.

Il signore fece compilare un piccolo libretto a Goku, che era il padrone ufficiale del cane prima di portarselo via. Poi uscirono e rimontarono in macchina.

Vegeta teneva sulle gambe quella cosa pelosa, che per qualche assurdo motivo non smetteva di scodinzolare e aveva anche iniziato a leccargli il viso.

“Kakaroth! Fallo smettere!”, disse scocciato, cercando di allontanare l'animala da se, ma questo non ne voleva sapere.

“E' una femmina! E comunque se fa così vuol dire che gli piaci!”, disse contento.

Arrivarono a casa dopo poco, e Goku capì di aver sbagliato a mettere il suo nome invece di quello di Vegeta su quel libretto, perchè quel cane lo seguiva come un'ombra. A Vegeta ovviamente dava fastidio, e quando finalmente credette di essersene liberato, lo ritrovò disteso sul suo letto.

Goku gli andò vicino, cingendogli la vita con un braccio. “Come la chiamiamo?”.

“Come ti pare”.

“Eddai Vegeta. Lei ti adora! Scegli tu come chiamarla!”.

Il Saiyan più grande si abbassò fino a fissare l'animale negli occhi, in quelle iridi profondamente azzurre, quasi fossero fatte di ghiaccio. Prima che potesse leccarlo, si tirò su.

“Cold”.

“Cosa?”, chiese l'altro.

“Questo sarà il suo nome: Cold”. Goku non era molto convinto del nome dato a quell'adorabile principessina, come le chiamava lui, ma di sicuro non avrebbe contraddetto il suo compagno.

Ora che la loro famiglia si era allargata, e che il loro giardino non sarebbe stato più vuoto, Goku si sentì veramente realizzato.  




Cold.







Angolo dell'autrice.
Heeeeeeey! Mi siete mancati tanto (':
Vi chiedo umilmente perdono per questo lunghissimo periodo di assenza.
Non vi dico che non ho avuto il tempo o l'ispirazione per scrivere, semplicemente non ne avevo voglia (viva la sincerità!).
So che non è giusto per chi segue questa storia, ma vi prometto che da ora in poi cercherò di aggiornare il più presto possibile e, nel caso lo faccia dopo lunghi periodi, di pubblicare più di un capitolo, come in questo caso.
Probabilmente a metà Luglio partirò, e non so se mi porterò il pc dietro. Mi impegno comunque a scrivere e ad aggiornare.
Adesso, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate di questi ulimi due capitoli.
Vi lascio.
A presto! ;33

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