gli assassini di Roma

di Book boy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jacob Wils ***
Capitolo 2: *** L'animus ***
Capitolo 3: *** Titus ***
Capitolo 4: *** L'ordine ***
Capitolo 5: *** Le spiegazioni ***



Capitolo 1
*** Jacob Wils ***


Jacob rinvenne all'interno del bagaliaio di un'automobile, aveva le mani e i peidi legati con del nastro adesivo, e sulla bocca aveva appicicato un grosso cerotto per impedirgli di parlare. Cercò di dimenarsi per alcuni minuti dopo di che il bagaliaio fu aperto da un uomo con una lunga barba bianca, che gli cresceva su tutta la masciella, tirò fuori il ragazzo dal bagaliaio e  lo liberò dallo scoth dalle mani e dai piedi, poi gli tolse il cerotto. Si trovavano di fronte ad un capannone, davanti al quale vi erano due uomini, uno basso e pelato mentre l'altre era più alto con i capelli rossicci e portava degli occhiali da lettura. L'uomo con la barba fece cenno a Wils di seguirlo e lui intimorito obbedì.
entraronò nell'edificio e si ritrovarono in una stanza adibita a laboratorio, dove vi erano diversi computer,cellulari e macchinari tecnologici di diverso tipo. l'uomo si presentò -Io sono James rinhor ma chiamami James, loro somo plumb- E indicò l'uomo con gli occhiali- Mentre l'altro è green- Indicando quello pelato. Allora Jacob chiese -Perchè mi avete rapito, che vi ho fatto?- Era impaurito -Bè, per te sarà molto strano, ma noi tutti conoscevamo tuo padre...- quando sentì quelle parole al ragazzo vennè un tuffo al cuore, dato che lui suo padre non lo aveva mai conosciuto, morto in un incidente stradale quando sua madre era incinta. -Come...come è possibile?-  L'uomo lo osservò con uno sguardo colmo di tenerezza e rispose -Devi sapere, che il mondo è da sempre in guerra, sui due fronti vi sono contrapposti gli assassini, ovvero noi ed anche tuo padre e dall'altra parte vi sono i templari...- Jacob non capiva -Ma che cosa state dicendo, i templari...mio padre...che cazzo sta succedendo?!- James lo calmò e disse -stai calmo, ti spiegherò tutto con molta calma, devi sapere che i tuoi antenati erano degli assassini, come noi, combattiamo per un oggetto chiamato "Mela dell'Eden", un oggetto in grado di modificare il continuum spazio-temporale, in grado di generare una forza propria che possa addirittura distruggere l'intero pianeta- 
-E questo strano oggetto dove si troverebbe?- 
-Non lo sappiamo, il tuo compito...è scoprirlo-

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Capitolo 2
*** L'animus ***


Jacob rimase esterrefatto dalle parole di James -Ma come è possibile? Io non conosco nemmeno di cosa state parlando e dovrei trovarlo? E poi dove dovrei cercare?- rispose Plumb -Nell'antica Roma- -cosa?!- -certo- disse James -attraverso questo macchinario- ed indicò la strana "sedia da dentista" -L'animus, un macchinario di nuovissima generazione che da l'opportunità a chi lo utilizza di rivivere i ricordi dei suoi antenati attraversò un frammento del proprio DNA- Jacob continuava a non capire -vedi Jacob, vi sono stati tre assassini che hanno cambiato la storia della guerra tra assassini e templari: Altaïr Ibn La-Ahad, Ezio Auditore, e un certo assassino di nome Connor, ma noi non sappiamo molto di lui. Il primo di questi era un assassino vissuto nel medioevo, durante la terza crociata lui era un assassino in Terra Santa, che combatteva contro i templari che volevano a tutti i costi impossessarsi della Mela dell'Eden, lui riuscì a nasconderla in una biblioteca nel palazzo degli assassini. La Mela fu ritrovata molti anni dopo, da Ezio Auditore da Firenze che dopo lunghi anni di scontri e battaglie riuscì a diminuire di molto il dominio dei templari in tutto il Mediterraneo e oltre. Di lui poi non sappiamo nient'altro. Mentre il terzo Connor, di lui sappiamo molto poco, solamente che contribuì a combattere dalla parte dei ribelli la guerra di indipendenza americana, ma non probabilmente venne in contatto con la mela in un modo o nell'altro. Detto questo dove e perchè tu devi tornare indietro nel passato: devi tornare nell'antica Roma dato che lì la mela fu "scoperta" per la prima volta dagli esseri umani, in uno scavo per la deposizione di alcune fondamenta per un tempio.- Jacob allora si convinse quasi eccitato all'idea di poter letteralmente tornare "indietro nel tempo" attraverso la mente poi chiese -Ma sarà pericoloso? Insomma usare quella macchina...l'animus?- -no, dato che ti staremo attaccato tutto il tempo, e al minimo imprevisto staccheremo tutto e potrai tornare immediatamente in te stesso, una cosa però...se dovessi...morire...saresti desincronizzato, ovvero il tuo antenato morirà, e non solo lui...infatti la forza della desincronizzazione è troppo forte per essere incorporata nella macchina, perciò se morirai nei pensieri del tuo antenato, un infarto...ti farà morire anche ai giorni nostri.- Wils si spaventò un poco ma poi disse entusiasta -D'accordo, andiamo...- Si sedette nel animus e si rilassò, quando una ragazza, vestita come uno scienziato, gli fece passare sulla testa una specie di "lastra" di vetro semicircolare che andava da una parte all'altra dell'lettino su cui iniziarono a comparire alcune scritte. James poi disse -Jacob, quando sarai a Roma devi trovare gli scavi e capire dove finirà la Mela ma non devi per nessun motivo impossessartene, nei pensieri del tuo antenato riuscirai a fare cose che normalmente forse non riusciresti dato che il tuo antenato era molto agile e forzuto, saprai cavartela benissimo nella lotta e nello "scalare" palazzi. Ora quando sarai a Roma devi trovare una locanda di fronte al Colosseo e chiedere di un certo Titus. buona fortuna ma sappi che Quando gli altri seguono ciecamente la verità, ricorda: nulla è reale. Quando gli altri si piegano alla morale e alle leggi, ricorda: tutto è lecito. Agiamo nell'ombra per servire la luce. Siamo Assassini. Nulla è reale, tutto è lecito.- Poi premette un pulsante lampeggiante a lato dell'lettino e improvvisamente Jacob si vide passare di fronte il suo codice genetico, poi vide solo buio e si ritrovò in una specie di fase di trance dopo di che sentì un grande tanfo e iniziò a sentire schiamazzi e chiacchiere, a poco a poco iniziarono a comparire alcuni colori e a formarsi delle immagini ben distinte di una città all'epoca dei romani. Si trovava nell'antica Roma.

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Capitolo 3
*** Titus ***


Jacob si guardò intorno letteralmente esterrefatto, spaventato e affascinato al tempo stesso. si avvicinò a lui una matrona romana che naturalmente parlava latino ma lui, senza saperlo nemmeno, riusciva a comprenderlo e parlarlo perfettamente -Levati dalla strada!- Un uomo a bordo di un carro gli intimava di spostarsi lui si scusò e si allontanò per poi avvicinarsi da un legionario a cui chiese -Dove devo andare per arrivare al Colosseo?- -Da quella parte- e indicò una via laterale. Wils la percorse e subito gli arrivò vicino un tizio che urlò -Cornelio!- infatti il suo antenato era Cornelio Damio Antonio -come stai vecchio funambolo!- -be...bene, dove posso trovare Tassius?- -oh quel vecchio scorbutico? è nella sua locanda ora devo scappare ci si vede!- Jacob salutò e proseguì verso il Colosseo. Quando se lo ritrovò di fronte rimase di stucco, dato che era veramente fantastico, lui non lo aveva mai visto dal vivo e adesso lo stava osservando addirittura nell'antica Roma! Qualcosa che per lui fino a poche ore prima sarebbe stato impossibile. Si guardò intorno e vide una piccola locanda vi entrò e trovò alcuni tavolini e delle sedie sparse per il locale che era a soqquadro, a terra in una pozza di sangue vi era il barista ferito di fronte al quale vi erano due uomini uno dei quali impugnava un coltello con cui aveva ferito l'uomo a terra. -Ma che...- poi uno dei due estrasse un piccolo gladio e si scagliò contro Cornelio che schivò di lato per poi impugnare una sedia e spaccarla sulla schiena al suo assalitore, poi si voltò e raccogliendo il gladio perso dall'assalitore attaccò l'uomo con il coltello trafiggendolo all'altezza del petto. Jacob fu impressionato dalla sua maestria nel combattere e di come avesse ucciso qui due individui senza ripensarci due volte. Si avvicinò all'uomo sanguinante si inginocchiò e gli sorresse la testa -Titus...- -Cornelio...- disse rantolando - Devi ritornare dai nostri fratelli e...dire loro che hanno trovato la Mela...devi salvare tutti quanti...Cornelio...- e poi spirò tra le sue braccia -Titus! Titus!- poi lo appoggiò delicatamente e uscì fuori diretto verso il Colosseo, senza sapere dove andare o a chi rivolgersi era come un veliero in balia di una tempesta...

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Capitolo 4
*** L'ordine ***


Jacob si sedette sul ciglio di un marciapiedi e si mise le mani tra i capelli. Rimase in questo modo per alcuni attimi che gli parvero interminabili, poi si riscosse, e si guardò intorno, era inutile disperarsi. Vide svariati cittadini che osservavano le mercanzie di una bancarella che vendeva stoffe provenienti dall'oriente, oppure che osservavano meravigliati il Teatro Flavio. Poi gli venne un' idea: se la mela era stata trovata negli scavi per piazzare le fondamenta di un tempio, doveva chiedere in giro dove stessero erigendo un tempio. Si avvicinò ad un uomo che trainava un carretto dietro di se -Mi scusi...- L'uomo fece un gesto d'insofferenza e si allontanò velocemente. Jacob rimase turbato. Poi però gli si avvicinò un ragazzo, non doveva avere più di diciotto o diciannove anni, indossava una tunica corta che gli arrivava al ginocchio, tutta bianca con qualche dettaglio rosso sangue, ed indossava un cappuccio bianco tirato sopra gli occhi come se non volesse farsi riconoscere, indossava anche degli strani calzari con dei chiodi di metallo attaccati alla suola, come quelli dei legionari. -Cornelio?- Jacob annuì e rispose -Chi mi cerca?- Il ragazzo gli fece un cenno e disse -Seguitemi maestro- e si diresse verso un vialetto secondario. Lui lo seguì. Camminarono tra viuzze e vicoli e alla fine giunsero di fronte ad un' insula, un condominio dell'antica Roma ed entrarono. Salirono al primo piano ed entrarono in una stanza spoglia dove vi era solamente un tavolo di legno intorno al quale vi erano svariati uomini vestiti tutti come il ragazzo. Tutti chinarono il capo e salutarono -Salute, maestro- Jacob fece qualche passo verso di loro e appoggiò sul tavolo i pugni chiusi. Uno degli uomini che sembrava il più vecchio di tutti disse -Sappiamo dove si trovano, e sappiamo anche ove trovare la mela.- Jacob solo allora si ricordò una cosa e disse -Titus è morto- Il silenzio scese fra gli assassini -Ma mi ha rivelato una cosa prima di morire, ucciso da "Loro", mi ha rivelato che hanno trovato la mela.- Il primo che aveva parlato intervenne fulmineo -Allora dobbiamo sbrigarci, e forse la troveremo prima di loro, dobbiamo andare via!- Jacob si guardò la tunica e si accorse di averla uguale a tutti gli altri uomini, con anche il cappuccio, che come tutti gli altri, si tirò sugli occhi. Uscirono fuori e iniziarono una via molto affollata arrivando ad una piazza dove vi era il mercato del pesce e un tanfo nauseabondo inondò le narici di Jacob che dovette reprimere con fatica un conato di vomito che gli salì in gola. Arrivarono in seguito ad un altro spiazzo dove vi era un tempio, ma già perfettamente costruito. Percorsero ancora alcune vie e strade e arrivarono finalmente al cantiere dove si stava costruendo il tempio. Per ora erano state soltanto scavate le buche per le fondamenta, ma non del tutto, perciò Jacob ipotizzò che la mela non fosse ancora stata trovata. Non vi erano costruttori, e questa era una fortuna ma un tipo losco stava davanti al tempio, guardandosi intorno con fare guardingo, cercando il più possibile di non attirare l'attenzione, cosa in cui purtroppo per lui, non riusciva. Uno degli assassini gli si avvicinò per fargli qualche domanda. Parlottarono per alcuni secondo dopo di che l'uomo estrasse un corto pugnale e tentò un affondo contro l'assassino che fulmineo si scostò di lato, ma fu ferito al braccio sinistro. Poi l'uomo scappò via, e tutti gli assassini iniziarono ad inseguirlo. Anche Cornelio. L'uomo salì una scala di legno appoggiata ad un edificio e salì sul tetto, Cornelio allora spiccò un balzo su un carretto appoggiato al muro dell'edificio e si appigliò al davanzale di una finestra, si issò su e con un altro balzo salì sul tetto, L'uomo intanto era saltato sul tetto di un edificio adiacente. Cornelio lo seguì. Gli altri assassini intanto stavano aggirando i palazzi vicini per cercare di circondarlo. Cornelio saltò di nuovo su un altro tetto e riuscì ad arrivare a pochi metri da lui, e con un placcaggiò, lo fece capitolare a terra, atterrandolo. Poi estrasse il pugnale che aveva preso dal assalitore nella locanda di Titus e glielo puntò alla gola. Lo raggiunsero poco dopo anche tutti gli latri assassini ansimanti per la fatica. Il più vecchio gli chiese -Chi diamine sei?- L'uomo digrignò i denti e cercò di liberarsi dalla stretta di Cornelio, ma lui gli premette ancora di più la lama del coltello contro la gola. L'uomo allora rispose -Chi sono? Io faccio parte del grande ordine dei Templari!- Jacob però solo ora capì che non quadrava una cosa: erano nell'antica Roma, come facevano ad esserci i Templari se fu un ordine di cavalieri crociati venuti circa mille anni dopo!? Poi gli venne un tuffo al cuore: ciò significava che i Templari erano nati molto prima delle crociate e che quei cavalieri facevano parte di un ordine preesistente, e non fondato da loro come ogni libro di storia in tutto il mondo faceva credere. Si chiese poi perchè allora i libri, e tutto il resto avessero fatto quell'errore, ma si rispose da solo: Non era mai stato menzionato da nessuna parte dell'esistenza dell'ordine degli assassini, eppure eccolo quì, e il suo antenato Cornelio ne faceva parte, anzi ne era un maestro! Poi però lui chiese -Allora che facevi al tempio?- Sulla bocca dell'uomo comparve un sorrisetto malefico -Un diversivo...- Poi estrasse da una tasca nella tunica un grosso chiodo di ferro molto appuntito, e cercò di piantarlo nella gola di Cornelio, ma l'antenato di Jacob gli tagliò la gola prima che lui potesse fargli nulla. -E' un diversivo lui, diamine, dobbiamo tornare subito al tempio!- Gridò, tutti allora scesero dal tetto e si diressero correndo verso il cantiere. Vi trovarono una decina di uomini tutti vestiti con tuniche nere come il carbone che impugnavano dei pugnali o delle corte spade. Gli assassini compresero che si trattava di Templari e li attaccarono. Contro Cornelio si avventò uno di loro e con un affondo cercò di trafiggerlo, lui schivò l'affondo e con un calcio al polpaccio fece piegare in ginocchio l'avversario e con un pugno alla nuca lo fece cadere di faccia, poi si mise a correre verso le fondamenta e vide che due Templari vestiti come gli altri con delle pale stavano scavando, per trovare La Mela dell'Eden. Cornelio gli corse incontro e con una spallata ne fece cadere uno. Poi gli prese la pala dalle mani e vibrò un colpo verso l'altro che si abbassò e mollò un pungo allo stomaco a Cornelio che si piegò in due, ma subito si rialzò, schivo un altro pungo e colpì alla testa il Templare, si voltò e con un colpo atterrò anche il primo che aveva attaccato, poi vedendo che i Templari si stavano ritirando e si avvicinavano gli altri assassini incominciò a scavare la terra. Scavò a lungo per molto tempo, aiutato anche dagli altri suoi compagni, ma non trovarono nulla. A pomeriggio inoltrato Cornelio era madido di sudore e ansimante per lo sforzo e la fatica, e alla fine capirono tutti cos'era accaduto: Il tempio sotto il quale era sepolta la mela, non era quello.

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Capitolo 5
*** Le spiegazioni ***


Tutti gli assassini non comprendevano:avevano controllato più e più volte i vari indizi che avevano sul fatto che la mela si trovasse sotto le quel cantiere, e la possibilità che i Templari l'avessero già presa era da escludere, altrimenti cosa vi facevano quei Templari nel cantiere, e perchè scavavano? Era da escludere. Nemmeno Cornelio comprendeva come fosse possibile, per Jacob divenne tutto più confuso ancora, forse perchè stava capitando tutto così in fretta, voleva delle risposte e delle spiegazioni comprensibili, primo fra tutto voleva sapere che cos'era l'animus. Un macchinario strano, che non aveva neppure compreso perfettamente come funzionasse. Dopo pochi attimi il mondo divenne tutto bianco, Jacob non vedeva più alcun colore, gli parve di essere in un mondo candido, fatto dolo di bianco e intorno a lui volteggiavano dei veri e propri "triangoli di energia" poi una voce che riconobbe lo riscosse -Ragazzo...- Era james -James? Che diavolo sta succedendo?!- La voce tacque per alcuni secondi poi riprese -Sei all'interno del Animus, e quello che vedi intorno a te e il passaggio "continuum spazio-temporale del tuo DNA, lo so che è difficile da comprendere, ma ogni cosa che dici, fai o pensi all'interno dell'Animus noi la monitoriamo, perciò io ora ti sto parlando per rispondere ad alcune delle tue domande riguardanti l'Animus, i Templari, e gli Assassini.- Jacob era stranamente felice quindi chiese -Voglio sapere di più sull'animus, come funzione e perchè?-James rispose -Allora l'Animus, un dispositivo in grado di leggere le memorie dei propri antenati attraverso la "memoria genetica" contenuta nel DNA, infatti nel DNA sono contenuti non solo le informazioni genetiche ma anche i ricordi degli antenati, e l'Animus è in grado di prendere queste informazioni e di proiettarle come immagini.Non è stato divulgato il perché l'Animus abbia questo nome (che in latino ha molteplici significati). Una valida ipotesi potrebbe essere che il nome della macchina derivi dalla frase latina contenuta nell'Eneide "Animus meminisse horret", che significa "L'anima trema di terrore nel ricordare", in riferimento all'effetto "osmosi", un'anomalia dell'Animus che causa la "materializzazione" degli eventi ricordati nella realtà (unicamente dal punto di vista soggettivo di colui che ricorda l'evento). Fu inventato da Warren Vidic...- Jacob lo interruppe -Chi era?- James riprese -Vorrai dire chi è, dato che è ancora vivo, comunque è uno scienziato dell'abstergo, una multinazionale farmaceutica controllata dai Templari, che attualmente sta lavorando alle migliorie dell' Animus. In oltre caduto in disgrazia, Vidic ha rischiato il carcere per pesanti violazioni etiche (i dettagli delle quali sono rimasti segreti). Gli è stata data una seconda chance (e pochi limiti) da Alan, acquisendovi prosperità negli ultimi dieci anni. L'Animus è opera del suo ingegno, e ama molto la sua macchina. Anche se Vidic riceve ordini, non li impartisce, e i suoi superiori non amano restare in attesa...- Jacob annuì e chiese -Parlami di Cornelio, chi era?- James attese altri attimi e proseguì nelle spiegazioni -Il tuo antenato, Cornelio Damio Antonio Era un patrizio romano, che aveva conosciuto l'ordine degli assassini dopo che i Templari avevano ucciso i suoi genitori...- Jacob intervenne nuovamente -Aspetta, non riesco a capire una cosa però: come facevano ad esserci i Templari se fu un ordine di cavalieri crociati venuti circa mille anni dopo!?- James si aspettava quella domanda e rispose -Devi sapere che l'ordine dei Templari nacque intorno al 30 d. C. a Roma. Inizialmente era una setta che non venerava dei ma venerava un tempio (Da quì il nome Templari, naturalmente) Ma non era un tempio vero e proprio come lo si può interpretare oggi, era "il tempio del potere" infatti i Templari vanno in cerca e venerano soltanto questo: il potere.- Jacob era confuso, però ora sapeve un po' di più e capiva qualche cosa in più -Ok James, e adesso? Non sappiamo dove si trovi la Mela! Cosa faremo?- James rispose -Abbiamo fatto alcuni calcoli e abbiamo scoperto di esserci sbagliati, il tempio sotto le cui fondamenta si trova la mela, è già stato costruito. Jacob rimase di stucco.

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