A year (not) like another

di mrs_horan93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capther 1. ***
Capitolo 3: *** Capther 1. #Part 2 ***
Capitolo 4: *** Capther 2 ***
Capitolo 5: *** Capther 3. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 
13 Settembre 2012
Napoli
 
Serena Sorrentino,
Alta, non troppo, capelli lunghi che le ricadono sul petto color miele con qualche ciuffo marrone scuro che riporta il colore dei suoi occhi profondi. Ciglia forse troppo lunghe, che abbondano spesso di mascara. Labbra non ugualmente sottili e pelle chiara.
Simpatica e aperta con gli amici ma distaccata con le persone che non conosce. Ottima ascoltatrice e confidente. Cammina sempre a testa alta e non si fa mettere i piedi in testa. Dopo una forte delusione amorosa è abbastanza stronza con i maschi e non si fa intimorire facilmente.
Ama la musica, unico strumento che riesce a farle staccare la spina da tutto e da tutti. Il suo cantante preferito in assoluto è Michael Jackson ma ama anche cantanti come Bruno Mars o Stevie Wonder. Ama anche scrivere, di tutto, per liberare la mente e, ovviamente, ama anche leggere per essere trasportata in un altro mondo.
 
E la sua migliore amica da anni
 
Carla Smith,
Alta e magra, capelli lunghi lisci e marroni scuro simili agli occhi color nocciola. Gambe slanciate e mani ben curate. Ci tiene al suo aspetto più di quanto voglia far sembrare. Ha un corpo da favola, come quello di una modella e spesso tende a sottolineare con magliette aderenti la sua pancia piatta, i fianchi sottili e la sua terza abbondante.
Simpatica e dolce, ma non troppo. Timida in presenza di molte persone che non conosce ma a suo perfetto agio con gli amici di vecchia data. Solare e pronta a mollare tutto pur di aiutare i suoi amici e ascoltare i loro problemi e preoccupazioni.
Anche lei amante della musica ma preferisce persone più giovani come Rihanna e Niki Minaj. Ha, purtroppo, una fobia acuta di ogni tipo di volatile, soprattutto dei piccioni. Cosa che fa al quanto ridere la sua amica Serena.
 
Sono come al solito in classe, pronte ad iniziare il primo giorno di quarto anno di liceo, alquanto annoiate.
Convinteche sarà l’ennesimo palloso anno di scuola.
 
13 settembre 2012
Mullingar
 
Niall Horan,
Ragazzo alto e biondo, capelli sempre sbarazzini e mossi da un vento inesistente, come affermano i suoi amici, pelle chiara e guancie sempre pronte ad arrossire. Occhi azzurri e profondi come un oceano. Magro ma  senza un fisico particolare perché troppo pigro e buongustaio per andare in palestra e non mangiare schifezze. Molto timido con le ragazze ma senza alcun pudore con i proprio amici d’infanzia Louis e Zayn, con cui parla di TUTTO. Simpatico e sempre pronto ad accogliere tra le braccia un amico in difficoltà. Non ama troppo la musica ma quando ne ha bisogno ha sempre a portata di mano la sua chitarra che suona da quando è un bambino.
Ama andare al cinema o vedersi un film in casa mangiando pop-corn a volontà e sa cucinare molto bene, troppo.
 
Zayn Malik,
Il solito ragazzo puttaniere potremmo dire. Alto, magro, muscoli mesi ben in evidenza dalla maglietta a giro maniche nera ed aderente. Occhi marroni e profondi dietro i quali si nasconde un misterioso mondo da scoprire.
Capelli neri, rasati di lato e lasciati davanti in un ciuffo di, per lo meno, sei centimetri e pelle ambrata.
Aveva un solo difetti, se così lo si poteva chiamare, una paura delle onde a dir poco impressionante. Non riusciva minimamente ad avvicinarsi all’acqua.
Amante, nel profondo, della musica prende lezioni di chitarre dall’amico, Niall, e ama ammaliare le ragazze con la sua splendida voce.
Se non si fosse capito, tipico ragazzo da una botta e via ma simpatico, e ci sa davvero fare.
 
E il loro amico
 
Louis Tomlinson,
Ragazzo alto e non troppo magro ma davvero bello. Capelli corti e al vento color miele e occhi che variano tra il verde acqua e il blu. Accenno di barbetta incolta sul mento e basette.
Il simpaticone di turno sempre col sorriso stampato sulle labbra, sottili come mai, e sempre prono a lasciare e rischiare tutto per fare una bravata o uno scherzo. Aperto con chiunque e fedelmente fidanzato con la sua Eleonor di cui è geloso fino al midollo. Non adora troppo le ragazze perché pensa che siano tutte oche, noiose o altro. Almeno così sono le amiche della sua ragazza... Suonatore di batteria ama passare il pomeriggio a suonare con i suoi due amici e a giocare alla play. Gioco preferito: fifa, per tutta la vita. Continua a ripeterlo a chiunque incontri.
 Il pregio è quello di saper essere serio nei momenti più opportuni ma di saper portare il sorriso quando necessario.
 
Iniziano il loro primo giorno di quarto anno entrando mogiamente in classe.
Convinti che sarebbe stato l’ennesimo palloso anno di scuola.
 
Ma nessuno, dei cinque sa che, questo, sarà l’anno più movimentato della loro vita. 





#Irish angle
Buongiornoooo anzi buonasera ma non si sa mai.
Bene, è la mia prima storia ed è solo l'introduzione ma spero di avervi incuriosito abbastanza da spingervi a continuare a leggere.
Non pretendo un numero particolare di recensioni, sono sempre gradite ma in generale io cercherò di postare ogni sabato anche se penso di riuscire a fare presto il primo capitolo perché poi parto per ZAnzibar, anche se non ve ne frega niente u.u
Bene, vi lascio, notte, giorno e pomeriggio :*


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Capitolo 2
*** Capther 1. ***


Chapter 1.

#Serena's pov
il primo giorno di scuola e`, quasi sempre, uno dei piu` importanti. Forse e` per questo che questo giorno la mia scuola ha deciso di organizzare un'assemblea di almeno due ore per esporci tutto quello che faremo durante l'anno scolastico. ma, ormai, io e CArla siamo di quarto, sappiamo come funzionano le cose, ma sono ostinati loro.
Io purtroppo, come mio solito, sono in ritardo e, con la musica a palla nelle cuffiette faccio le corse per metermi il mascara, per trovare e prendere le chiavi di casa e andare fuori scuola dove ho appuntamento con CArla. Mentre scendo di fretta le scale "Rock with you" mi accompagna facendomi muovere la testa con movimenti regolari messi un po' a casaccio, tranne quando c'e` l'assolo di batteria, li` le mie mani si muovono per aria e seguono il ritmo alla perfezione.scuola mia non e` molto distante da casa ma sono in ritardo e non posso fare altro che iniziare a correre ma, sul piu` bello della mia corsa, cambia canzone in "You`re not alone"
-Fanculo cellulare! una canzone lenta ora?!?!?!- Urlo facendomi prendere per pazza da un paio di vecchietti. ma non ho il tempo materiale per fermarmi e cambiare canzone, cosi` mi accontento e continuo a correre. Dopo circa otto minuti di corsa arrivo fuori scuola. mentre mi fermo poco distante dall'entrata, cercando di riprendere fiato, vedo Carla appoggiata al cancello. alcuni ragazzini di primo le passano davanti senza levarle gli occhi di dosso mentre lei sbuffa e io rido. Mi decido ad avviccinarmi e salutarla con la manina. Sembra parecchio incazzata ma, dopo poco, spalanca gli occhi quasi impaurita.
-I tuoi capelli assomigliano al gomitolo di lana che mia nonna usa per fare le sciarpe di lana!- Mi dice scuotendo la testa mentre io le scoppio a ridere in faccia. Dopo alcuni secondi ride anche lei ed insieme entriamo, ma solo dopo che lei mi ha aggiustato a dovere i capelli.  dovevamo dirigerci verso l'aula delle assemblee e, sinceramente, temevo e credevo che tutti i casini dei tre mesi estivi mi avessero cancellato la memoria della mia struttura scolastica. Invece, quell'aula era proprio come me la ricordavo:
Le tende rosse mai state chiuse piene di polvere, il piedistallo, con il semplice bastone con su il microfono, al centro di quello che si osava chiamare palco, un singolo fascio di luce come se fosse la chiamata del cielo e un singolo cestino, al lato del cosidetto palca, che veniva spesso preso di mira dagli alunni annoiati del quarto e quinto anno.
Alcuni ragazzini del primo sono gia` seduti sparpagliati nelle prime file. Carla ed io ci guiardiamo e ci sorridiamo. ci siamo intese con un solo sguardo e sappiamo entrambe dove sederci :Le file centrali, dove di solito c'e` meno confusione e si possono allungare i piedi sui sediolini adiacenti. ci sediamo girandoci l'una verso l'altra. -Hai fatto tardi, di nuovo, come al solito, anche il primo giorno di scuola, sentiamo, qual'e` la tua scusa ora?- Mi dice incrociando le braccia e dio rido. -Senti, mia madre mi doveva mettere la sveglia, e non lo ha fatto, io cosa posso farci?- Dico storcendo il naso per l'abbondande utilizzo del verbo "fare". Carla se la ride per un po' prima di rispondermi seria. -Hai diciott'anni, pretendi che sia tua madre a metterti la sveglia?- Dice girandosi per un secondo verso il solito gruppo di cretini che le fischiano contro. Insieme li mandiamo a fanculo, ridendo, e torniamo a parlare -Beh, -dico sospirando- mi andrebbe bene anche se me la mettesse mio padre...- Lascio la frase in sospeso per vedere la sua reazione. Cosa che ottengo presto. alza piano il sopracciglio e schiude appena le labbra. sta per parlare ma alla vicepreside, evidentemente, non sta bene perche` urla un -Silenzio!- che costringe Carla a rimandare la ramanzina per la mia battuta, se si puo` chiamare cosi`.
Il primo argomento e` l'elezione del rappresentante di classe, d'istituto, e di provincia. poi la ramanzina a quelli di quinto perche` si devono mettere a studiare,ramanzina alla quale i diretti interessati rispondono con un mugugno di gruppo che sarebbe dovuto significare in "si". Poi, un professore alla volta, spiega il proprio programma scolastico per ogni classe. Carla ed io tiriamo uno sbuffo -E ora?- Chiedo. -L'orario delle classi e poi tutti a fanculo a casa-Mi risponde sollevata. Ma, prima che potessi risponderle o fare un segno di vittoria, la vicepreside si posiziona davanti al microfono opponendosi per l'ennesima volta alle nostre chiacchierate.-E prima di arrivare alla conclusione sono contenta di affermare che per i ragazzi del quarto anno questo sara` un anno un po` diverso...- Io e Carla ci guardiamo e alziamo insieme un sopracciglio, cosa che facciamo spesso, verso la vicepreside.
-Bel silenzio, allora posso continuare, siete abbastanza curiosi, no?- Chiede aprendo le braccia. Questa volta inarco tutte e due le sopracciglia e Carla quasi scoppia a riderle in faccia. ancora silenzio e la vicepreside chiude le braccia.-Bene, la novita`, queast'anno, e` che alcuni di voi, scelti per aver eccelso in italiano, ospiteranno, sotto la stretta autorizzazione dei genitori, per alcuni gia` avvenuta, uno studente irlandese, proveniente da Mullingar, a casa propria per tre mesi.-
Silenzio. Slenzio assoluto. CArla ed io ci guardiamo spalancando occhi e bocca. la vicepreside continua: -Arriveranno al nostro aereoporto dopodomani alle dieci di mattina. Ora chiamero` uno alla volta i nomi dei prescelti e vi assegnero` i nomi dei ragazzi che dovrete ospitare- La vicepreside inizio` a chiamare i vari nomi. CArla ed io eravamo sicure di appartenere a quella lista, dato l'essere state promosse con nove in italiano. -Cazzo, perche` mia madre non mi ha avvisato?- sbotto quasi ridendo ma lo sguardo di Carla e` a dir poco terrorizato. insomma, e` vero che e` sempre molto timida con le persone che non conosce e...
-Smith!-  Eslacma la vicepreside. Io scuoto CArla e lei, annuendo, scende in fretta. La Del Prete le da` un foglio e le indica alcune cose su di esso. Carla annuisce un paio di volte e poi sale in fretta sedendosi di nuovo vicino a me. mi proge il foglio, Ci sono tutte le informazioni tecniche sul giorno dell'arrrivo e una descrizione poco accurata del ragazzo. -Niall e` un maschio vero?- Mi dice pronunciando il nome come c'e` scritto. -Si dice "Naiall" e comunque mi pare proprio di si!- Dico e la vedo appena sorridere. -Beh, potrebbe anche essere carino, no?- Io rido e annuisco. 
-Sorrentino!- Dice la vicepreside. Mi giro di scatto scendendo velocemente e in fretta le scale. salgo sulla sottospecie di palco, di fronte la Del Prete, la vicepreside insomma, e spero col tutto il cuore che, almeno il nome, sia simpatico e magari di una femmina. Mi porge dopo poco il foglio e mi indica il nome. Cavolo, maschio. Zayn Malik. Poi mi indica altre varie cose. Annuisco e, prendendo il foglio, corro su` da Carla.
-Contenta? Anche a me un maschio!- Le dico battendole il cinque. -Nome?- Mi chiede curiosa. -Zayn Malik, pero` non mi ispira tanto no?- Dico facendola scoppiare a ridere per il doppio senzo del nome pronunciato velocemente e in Napoletano stretto.
Beh, forse non sara` un anno completamente uguale agli altri...

#Zayn`s pov
{...}



#Irish angle 
Eccomiiiiiiiiiiiiiiiii, bene gente, vi scrivo direttamente da Zanziba dove stare su internet costa due euro all'ora da rete wi-fi e cinque da cellulare, per questo, mi dispiace, il mio capitolo e` cosi` corto. ma ho voluto comunque anticiparvi chi viene dopo...
Mi scuso per i mancati accenti o eventuli errori dato che, causa mancanza di tempo, non sono riuscita a leggere tutto e perch` qui, sulle tastiere non ci sono le lettere accentate perche` nella loro lingua non esistono. 
Heeeeelp! comunque tra tre giorni sono a casa e Giovedi` sera troverete il continuo.
Ringrazio per le 39 visite al primo capitolo *.* e quella stuopenda recensioncina (?) . Anyway, se magari almeno in due recensite... non vi mangio.
un saluto da Zanzibar belleeeeeeee :*

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Capitolo 3
*** Capther 1. #Part 2 ***


 #Zayn’s pov.
Il primo giorno di scuola è una palla mostruosa, per tutti gli altri.
Invece, per me, è una giorno molto importante nel quale ci tengo ad avere l’aspetto più curato possibile, perché le ragazze si colpiscono tutte solo con la prima impressione, poi hai voglia a migliorare, non ti guarderanno mai.
Quindi mi alzo relativamente presto per i miei standard e faccio colazione velocemente con le mie tre sorelle e mia madre. Mio padre sarà già a lavoro.
Appena risalgo in camera mi metto davanti l’armadio. Scegliere cosa mettersi è un’operazione molto importante e  molto difficile. Così rimango per qualche secondo davanti l’armadio con lo sguardo perso nel vuoto intento a fare mente locale a cosa mi sono messo gli altri anni, per non rimettermelo, e mi passo una mano tra i capelli per poi farla finire sulla nuca. Dopo cinque minuti mi avvicino deciso e prendo una maglietta a mezze maniche bianca, un jeans e poi una felpa interamente blu tranne le maniche e la lettera “M” sul petto, sul lato sinistro. Che sia un caso, o no, la “M” è anche l’iniziale del mio cognome.
Come al solito ci ho messo qualche minuto in più per prepararmi i capelli. Se per qualche minuto si intende mezz’ora.
Niall e Louis mi uccideranno.
Ma, il primo giorno di scuola, è importante e non posso sminuire rispetto ai miei tre anni di fama, e che fama. Mi guardo un’ultima volta allo specchio e scendo prendendo il quadernino e ficcandomi la penna nella tasca. Tanto quello che porta il porta pastelli è Niall.
Appena giù dal palazzo prendo il cellulare, il mio nuovo iphon5, e chiamo Niall iniziando a muovermi verso scuola.
-Io ti uccido mio caro Jawaad! Dove cazzo sei?- Mi sbraita Niall ma non sembra davvero arrabbiato e sorrido.
-Buon giorno anche a te amico mio. Cinque minuti e sono a scuola, intrattenete la Rowling- Dico tranquillo e faccio l’occhiolino ad una signora, probabilmente anche sposata, che ammicca. Rido.
-Fanculo Jawaad, è l’ultimo favore che ti faccio!- Dice, questa volta leggermente più incazzato. Annuisco, come se mi potesse vedere, e chiudo la telefonata. Metto il cellulare in tasca e aumento il passo verso scuola. Se la Rowling mi becca con un ritardo il primo giorno mi uccide peggio di Niall e Louis messi insieme.
Dopo cinque minuti sono a scuola ma noto che, ormai, fuori non c’è più nessuno. Entro e corro per il corridoio per arrivare in fondo, dove c’è la mia classe. Quando entro ho il fiatone e non mi accorgo che la prof non c’è quindi mormoro comunque un ‘buon giorno’ e vado a sedermi vicino a Niall e Louis.
-Che culo che hai, oggi sembra che la Rowling sia malata!- Mi dice Louis che non si è sfogato con me per telefono. Faccio un segno di vittoria con la mano ma sono costretto a non fiatare più perché dalla porta entra la vicepreside. Ci alziamo tutti in piedi e, solo dopo un suo segno, ci risediamo facendo strusciare le sedie a terra.
-Bene ragazzi, per la vostra classe, che frequenta il corso di italiano, la scuola ha organizzato uno scambio culturale. Andrete a casa di alcuni studenti di una scuola italiana, di Napoli precisamente, sotto il consenso già avvenuto dei vostri genitori- Ci dice tutto d’un fiato prendendo alcuni fogli da una busta. Io, Niall e Louis ci guardiamo di scatto e riportiamo lo sguardo sulla vicepreside. –Starete lì per ben tre mesi seguendo scuola e corsi in italiano cercando di imparare il più possibile dalla famiglia. Partirete dopodomani, arriverete prima qui a scuola, poi, con un nostro autobus, arriveremo a Dublino e da lì partiremo  per l’aeroporto di Napoli. Allora, qui ho le schede con tutti i dettagli e con i nomi dei ragazzi che vi ospiteranno. Non abbiamo fatto, però, distinzione tra maschi e femmine quindi potreste essere misti, ok?- E tutta la classe annuisce mentre sul mio volto appare un sorriso che non dice niente di buono. A casa con una ragazza eh? Mi giro verso Niall e Louis. loro sono più in fondo all’elenco rispetto a me quindi sarò il primo dei tre a sapere con chi andrà.
-Che bell’idea che hanno avuto!- esclama Niall. Anche se timido so che avrà avuto i miei stessi pensieri. Infatti, si gira verso di me sorridente. –Ma no! Come non fanno distinzione tra maschi e femmine? Se capito con una femmina El mi ucciderà!- Dice e mi metto una mano in fronte.
-Louis, hai la possibilità di passare tre mesi in uno dei paesi più belli d’Europa e pensi a con chi capiterai?!?!- Dice Niall sventolandogli una mano davanti al volto e mettendoglielo in fronte. –In effetti ha ragione Niall, dai, che pure i prof sanno del tuo amore con El, stai sicuro che...- Dico ma non riesco a finire la frase perché la vicepreside urla, quasi, il mio nome. Annuisco e mi alzo. Mi avvicino e lei mi mostra una fotocopia.
-Bene, lei starà con...- Fa scorrere per un po’ il dito sul foglio e poi sorride. Sembra quasi maliziosa.
-Per la gioia di tutto il pubblico femminile, con una ragazza, Serena Sorrentino- Dalla classe si alzò un mugugno mentre io mormoro un “Sì”e me ne torno a posto col foglio in mano. Batto il cinque prima a Niall e poi a Louis, sempre meno convinto.
-Sono belle le italiane, sono belle Zayn!- Mi dice Niall e io annuisco continuando a guardare il foglio col nome della ragazza. Provo a pronunciarlo ma esce fuori solo un mediocre “Seirina” che non assomiglia per niente a quello che ha detto poco prima la vicepreside. Guardo poi il cognome e mi rifiuto posando il foglio sul banco.
-Horan!- Niall si alza e mormora un “Speriamo”. Io rido e gli do una pacca sul culo che fa ridere la classe mentre Niall mi uccide con lo sguardo.
-Bene, bene, anche  lei eh? Sempre per la gioia di queste ragazze con una ragazza, Carla Smith Niall mi guarda e mi sorride. Altro mugugno da parte delle ragazze. Torna a posto e mi da il cinque con entrambe le mani. Ora si aspetta solo Lou.
-Però ha un cognome inglese! È una truffa!io ne voglio una italiana!- Sbotta.
-Niall, mio caro, sarà il padre inglese che non ha resistito alla madre, quindi lei sarà irresistibile, no?- Dico sorridendo e Niall alza piano lo sguardo.
-Come filano i tuoi discorsi Jawaad...- Dice tornando a guardare il foglio piegandolo e mettendolo nel porta pastelli.
Senza manco accorgermene vedo Louis alzarsi e andare alla cattedra.
-Ah, beh, con lei ci siamo andati piano signorino Tomlinson, sappiamo della sua ragazza così è in casa con un maschio, Davide Moscardino- Louis sorride e ringrazia la vicepreside tornando a posto tutto contento. Batte il cinque prima a Niall e poi a me.
-Visto? Lo sanno anche i muri ormai, bene, quest’anno sarà stupendo ragazzi- Dico sorridente. Loro annuiscono e io sono completamente convinto di quello che ho appena detto.
 
#Irish Angle
Ehi, eccolo il capitolo! Lo so che vi avevo promesso che lo avrei pubblicato giovedì ma ci sono poche visualizzazioni e manco una recensione. So che siamo all’inizio e, forse, non c’è niente da commentare, ma fatevi vedere!! Bene, io intanto ringrazio quelle che seguono e quelle che ricordano e a LEI, l’unica che crede in questa storia e ha recensito. Ahahah Ti Adoro *.*
Bene, io il prossimo capitolo lo pubblico martedì, ma almeno una recensione??? Grazie Amori :*

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Capitolo 4
*** Capther 2 ***


#Parto avvertendo che sono col cellulare e non ho potuto mettere HTML ma si dovrebbe comunque capire abbastanza.... Mi scuso per il disagio ma.... Sto lavorando per voi... :3 Capther 2. #Serena's pov Il caldo asfissiante di Napoli il 15 settembre si impossessó di nuovo del mio corpo appena aprii gli occhi la mattina. Mentre riprendo la sensibilitá ad ogni parte del mio corpo penso che oggi è il grande giorno. Devo andare all'aeroporto per prendere i venturieri dell'Irlanda. Dovrei andare con Carla ma quella grande testa di capra ieri sera ha iniziato a vomitare e la madre non la vuole far scendere, per questo verrá lei. Fa niente, mi farò accompagnare dalla madre. Mi alzo dal letto, definitivamente sveglia in tutti i sensi, e vado in bagno per prepararmi. I vestiti sono gia pronti dall'altro ieri. Quando sono tornata a casa mia madre se l'è cavata con un "Volevo farti una sorpresa" e io sono andata spedita in camera per prepararmi. Insomma, ci tengo al mio aspetto fisico. Appena finisco torno in camera mia e aspetto un secondo in silenzio. Non ci sono rumori in casa, devono essere giá scesi tutti. Ma, aspetta, che ore sono?!?! Prendo in fretta il cellulare sul comodino, acceso 24h su 24h, e costato felicemente che sono appena le otto e mezza. Tiro un sospiro di sollievo: Sarebbero arrivati verso le nove e un quarto. Poso il cellulare e torno a vestirmi. Mi infilo velocemente il mio top nero sblusato e i miei amati pantaloncini di jeans bianchi. Uno speciale 'limits model' della H&M. Torno in bagno per mettermi il solito doppio strato di mascara e rimango a pettinarmi i capelli per dieci buoni minuti. Li lascio cadere tutti sul petto facendomi la fila in mezzo. Mi reco di nuovo in camera e mi infilo le mie converse bianche. Prendo il cellulare e chiamo la madre di Carla: Sabrina. -Ehi Sabrina, quando vieni?- le chiedo dopo averla salutata. -Sto venendo, inizia a scendere e non ti dimenticare il cartellone- Mi dice mentre sento un rumire di chiavi. Dio è vero, il cartellone con su scritto il nome del ragazzo che dovremmo ospitare che dovremmo, sempre col condizionale, appenderci al collo. -Certo, lo prendo, allora ci vediamo tra poco, salutami Carla- Le dico dolcemente. Aspetto che mi saluti di rimando e chiudo la telefonata precipandomi a prendere il cartellone dove ho scritto a lettere cubitali e completamente colorate di nero "ZAYN MALIK". Me lo metto in borsa insieme al laccio che dovrebbe tenerlo intorno al mio collo e mi precipito fuori scendendo di fretta e prendendo le chiavi. Dopo alcuni minuti Sabrina è già sotto casa. Entro spedita in macchina. Da casa mia all'aeroporto ci vogliono almeno trenta minuti cosí siamo giusto in tempo, a meno che non ci siano ritardi. -Allora, come sta quella scema che si ammala il giorno dell'arrivo del suo prossimo ragazzo?- Chiedo guardando Sabrina che scoppia a ridere. Con lei si può sempre parlare di tutto ed è una delle persone adulte di cui io e Carla ci fidiamo di piú. -Sta bene, però, sai com'è fatta, è tesa come una corda di violino. Quindi mi ha costretto ad andare, ma non dire che te l'ho detto- Ecco appunto, ci fidiamo molto di lei. Comunque rido e penso a quando possa essere scema quella ragazza. -Ma tu non sei così, da chi ha preso?- chiedo mentre lei ancora se la ride. -Ah non saprei, ma l'idea del prossimo fidanzato è tua? no perché l'hai spaventata sul serio!- Mi dice mentre io cedo definitivamente e inizio a ridere con la mia risata caratteristica: la risata a delfino. Sabrina ride di rimando e così via per cinque dieci minuti. Riusciamo a calmarci quando entriamo in autostrada e Sabrina quasi investe una bici. -Siamo pericolose insieme Sere, doveva venire Carla- -Probabile, ma tu lo hai portato il cartellone?- Chiedo e vedo Sabrina sbianacare. Poi riprende il colorito normale. -Sisi, non sai cosa ci ha scritto sopra!- Detto questo lo prende dalla borsa con una mano e me lo passa. Leggo velocemente. "Niall Horan, this is only my mather, don't worry" Rido porgendoglielo di nuovo. Lei lo appoggia nel sedile dietro. -Io ho solo fatto così- Dico prendendo il mio e facendoglielo vedere. Lei annuisce e torna a guardare la strada. Alle nove precise mettiamo piede in aereoporto. #Zayn's pov Questa mattina mi sono dovuto svegliare alle quattro e mezzo per poi stare alle cinque nel pulmino, alle sei e un quarto in aeroporto, alle sette l'imbarcazione, dopo quindici minuti il decollo arrivo alle nove e venti ore italiane, otto e venti ore irlandesi. Che sia un miracolo o meno non sembrano esserci occhiaie nè sotto i miei occhi nè sotto quelli di Niall e Louis. -Ed eccoci in Italiaaaaa!- Esclama Niall piú gasato che mai quando entriamo in aeroporto e ci dirigiamo a prendere le valigie. -Voglio vedere la mia ragazza!- Esclamo io pensando giá alla ragazza "Serena", dopo mesi di allenamento sono riuscito a pronunciarlo correttamente, e a che aspetto potesse avere. Manco mi accorgo che sono passate le mie due valigie e Niall è costretto a prenderle lui e portarmele. -Ah Jawaad cosa sei quando si parla di ragazze!- Mi dice sorridendo mentre, dietro di lui, Louis annuisce con lo sguardo serio. Mi metto a ridere e aspetto che tutta la classe prenda i bagagli. L'aeroporto di Napoli è bello grande e per uscire di lì ci sono delle grandi porte di alluminio scorrevoli che si aprono appena qualcuno si avvicina. I primi, ovviamente, a varcare la porta siamo Louis, Niall ed Io. Ci guardiamo un po' in giro e inizio a notare le prime ragazze, niente da fare, tutte bruttine, nessuna di grande interesse e molte con i capelli corti, cosa chi io ODIO. Per me una ragazza è tale con i capelli lunghi, punto. Vedo poi una signora che avrà l'etá di mia madre e, a mia grande sorpresa, vedo che sul cartellone ha scritto "Niall Horan". Mi trattengo dal scoppiare a ridere e vedo che anche Louis sembra aver fatto la mia stessa scoperta. -Direi davvero irresistibile James!- Dico a Niall indicandogli la signora. Lui sbianca e mi guarda quasi paralizzato. Poi sbianca anche Louis. Lo guardo con sguardo interrogativo mentre mi parla. -Cazzo Zayn, sono fidanzato ma...- Mi indica una ragazza con i capelli lunghi, color miele, occhi marroni, non troppo alta ma ben proporzionata e, cosa più importante, ha il cartellone con il mio nome scritto a caratteri cubitali. Un sorriso si estende sulle mie labbra. -Bene, vedo che parla con la tua mio caro Horan, andiamo dai!- Dico prendendolo sotto braccio mentre mi manda a fanculo chiamandomi, come suo solito, Jawaad. Ci avviciniamo e accenniamo ad un sorriso. Mi avvicino a Serena e le sorrido. Inizio a sfoderare il mio italiano. -Ciao Serena- Dico sforzandomi di pronunciare bene il suo nome. La vedo sorridere appena. É carina, anzi, carina è diminutivo. -Ciao Zayn- Mi dice mentre mette a posto il cartellone nella borsa. -Ti posso aiutare?- Mi dice indicandomi le valigie. -Certo, grazie mille.- Dico mentre le porgo quella meno pesante. Intanto sento la sonora risata di Niall echeggiare per l'aeroporto. Io e Serena ci giriamo di scatto. Niall prende il cartellone dalle mani della signora e me lo mostra. Dice che lei è solo la madre e non si deve preoccupare. Rido anche io mentre noto che Serena rimane a guardarci. Mi giro verso di lei e le sorrido. -Andiamo Sabrina?- Dice verso la signora che annuisce. -Andiamo tutti in macchina insieme, ok?- Continua verso me e Niall che annuiamo. Ci dirigiamo fuori mentre io e Niall rimaniamo dietro a fare commenti poco spliciti sul lato B di Serena. Quando entriamo in macchina lei si mette davanti ma si gira verso di noi. -Quanto sapete di Italiano?- Ci chiede parlando piano. -Vai sicura- Le rispondo. E lei annuisce. -Bene, allora, Zayn, tu sei con me mentre Niall tu sei con Carla. Ovviamente non è lei -Ci dice indicando la signora alla guida- ma in questo momento si sente poco bene.- Ci dice abbastanza velocemente ma riesco a capire tutto. -Mi dispiace- Dice Niall con la sua faccia da cucciolo. Sorrido. Che bastardo, si vuole appioppare la mia ragazza! Serena ci casca in pieno e sembra sciogliersi. -Ma no, -appare un sorriso quasi malizioso- fidati che appena ti vedrá stará benissimo!- Esclama sedendosi di nuovo dandoci le spalle. Io e Niall ci guardiamo sorridendo e torniamo a parlare in inglese per cercare di farci capire il meno possibile. -Mi ha fatto un complimento vero?- Mi dice passandosi una mano tra i capelli. -Non ti eccitare amico, non ti ha chiesto di scopare, anzi, e poi vai a pomiciare con la ragazza che ospita te!- Gli dico mentre lui se la ride. Dopo un po' sentiamo ridere anche Serena e ci guardiamo stupiti. -Ho otto e mezzo in inglese ragazzi, non vi conviene- Ci dice in inglese. Scoppia a ridere anche la madre di, Carla,mi pare. Mi passo una mano trai i capelli. -Siamo fottuti insomma!- Dico sempre in inglese e vedo Serena annuire. Dopo circa mezz'ora la macchina arriva sotto casa di Serena. Saluto Niall facendogli segno di chiamarmi e scendo prendendo la mia valigia, dato che Serena si ostina a prendere l'altra. Sono tre piani. Quando siamo, finalmente, davanti la porta di casa lei apre la porta facendomi segno di entrare. La casa è accogliente. Si entra direttamente nel salotto, con un divano e una poltrona rossi, un tavolo di legno con quattro sedie intorno, e una libreria a parete piena di vari oggetti proveniento da varie parti del mondo. Poso la valigia vicino al divano e mi giro verso di lei che ha chiuso la porta. -Viaggiate molto?- Le chiedo sfiorando con le mani una foto della famiglia di fronte ad una piramide. -Si, almeno, viaggiavamo- Dice avvicinandosi e posando lo sguardo sulla foto. Mi giro verso di lei e noto che si morde il labbro. Ha delle labbra non ugualmente sottili, quello di sotto é più pienotto. Scuote la testa e torna a guardare le valigie. -Bene, i miei ora non ci sono -Mi scappa un sorriso malizioso che le fa storcere, per un secondo, il naso- Quindi decido io dove starai. Sperando che non ti venga voglia di stuprare nessuno con quello sguardo ti metto in camera con me e mio fratello verrà qui in salotto- Io rido e annuisco. Prendo le valigie e la seguo. Mi indica dove disfarle e mi da varie spiegazioni di orari e abitudini della casa. Poi le squilla il cellulare. Si allontana e, dopo una manciata di minuti, si avvicina sorridente. -Ho una bella notizia Zayn...- Mi dice sorridendomi tanto maliziosamente quanto ho fatto io poco fa. #Irish Angle Partendo dal presupposto che non c'e stata nessuna recensione... E che ci sono poche visuizzazioni.... Ho publicato tardi e non volevo nemmeno publicare. Beh, vediamo quanti ci tengono davvero a far continuare questa storia... Fatevi sentire!!!

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Capitolo 5
*** Capther 3. ***


Capther 3.
 
#Carla’s pov
Solo io posso avere l’abilità a vomitare il giorno prima dell’arrivo dei ragazzi dello scambio culturale o quello che è. Per sentendomi abbastanza bene ho costretto mia madre ad andare.
Appena sento la serratura scattare mi alzo e corro a prepararmi. Sono tesa, non sono abituata ad avere molta confidenza con i nuovi arrivati, figuriamoci se sono irlandese e maschi. Non ne parliamo
Ho deciso di mettermi un semplice pantaloncino nero ed una canottiera rosa pallido aderente. Non mi sono truccata molto ma la matita ed il mascara erano d’obbligo. Sembro un po’ una di quelle attrici che sono truccate anche dopo aver pianto ma...
Ci tengo, soprattutto se, come ha detto Sere, sarà il mio prossimo ragazzo. Ma rido solo all’assurdo pensiero.
Dopo circa un ora e mezza sento la serratura scattare e mi precipito all’entrata. Davanti mi si presenta un ragazzo biondo con gli occhi terribilmente blu. Carino, tanto.
Lo vedo sorridermi. –Ciao Carla, sono Niall- Mi dice mentre entra anche mia madre a casa. Effettivamente la pronuncia è quella che mi aveva detto Sere. –Ciao Niall, spero che non ti abbia dato fastidio che sia venuta lei- Dico alludendo a mia madre, mi dirigo poi verso di lei per prenderle da mano la valigia di Niall. Abbiamo già deciso che starà nella stanza vuota che usiamo come studio. –Ma no! Per un po’ ho pensato fosse lei Carla ma poi ho letto il cartello!- Dice ridendo. Ha una risata contagiosa perché inizio a ridere anche io. Mi inizio a incamminare verso la sua nuova stanza mentre lui mi segue.
-Come ti senti?- Mi chiede  con un tono fin troppo dolce. Mi giro sorridendogli sorpresa. Gli guardo meglio il volto. Occhi blu profondo, naso piccolo, labbra non ugualmente sottili, capelli sbarazzini e biondi. Sembra anche lui timido dato che abbassa lievemente la testa. Probabilmente intimorito dal mio sguardo costante.
-Bene, grazie- Gli dico e apro la porta della sua camera. Con la mano lo invito ad entrare.
Si gira intorno mentre posa la valigia per terra, distesa, vicino al letto.
Si avvicina alla finestra e apre le tende facendo entrare il sole mattutino di Napoli fin dentro i mobili. Chiudo appena gli occhi mentre lui sembra saltare dalla gioia. Lo guardo stranita ma lo lascio fare. Gli porgo anche la seconda valigia e, questa volta, sono sicura che tra un po’ inizierà a catare e ballare attirando strani animali dentro casa.
Scuoto la testa e –Quando vuoi, sono in salotto- gli dico prima di andarmene. Chiamo Sere. Risponde solo dopo un paio di squilli, di sicuro starà facendo amicizia con il suo nuovo coinquilino.
-Ehi Carla! Lo hai visto?- Mi dice quasi eccitata. Sorrido appena: i biondo sono il suo campo.
-Certo. È un po’ fuori di testa ma è ok- Le dico mentre sorrido a mia madre che fa il segno del cuore a vuoto.
-Bene, allora cos’è successo?- Mi dice quasi con voce spazientita mentre sento una voce maschile in lontananza.
-Anche io voglio vedere il tuo. Sotto la chiesa alla loggetta??- Le dico alzandomi per andare a chiamare Niall convinta che non dirà di no.
-Certo. Adesso scendiamo- Mi dice e, senza nemmeno farmi rispondere, mette velocemente a poso.
Apro la porta della camera di Niall di scatto facendolo così saltare. Rido appena mentre sento che bisbiglia qualcosa di poco gradevole ad un certo Jawaad ed al suo culo.
-Niall lascia tutto che scendiamo da Sere ed il suo Zayn- Dico ridendo per l’aggettivo possessivo usato. Niall si gira sorridente. –Va bene- Dice chiudendo la valigia e infilandosi il cellulare in tasca.
Usciamo di fretta di casa e iniziamo a correre per via Manzoni per arrivare il prima possibile.
Mi incammino velocemente per via Manzoni correndo quasi per raggiungere la mia amica, chi sa a lei quale strano compagno era capitato, per carità, il biondino era carino ma troppo biondo per i miei gusti. E anche troppo lento.
-Muoviti!- Gli urlo. Lui fa un cenno del capo ma si vede che da dove viene non fa tanta corsa.
Dopo dieci minuti ci siamo e sotto il palazzo vedo Sere parlare con un ragazzo. Eccolo. anzi, eccoli.
-Sere eccoci!- Dico e così si gira, insieme al ragazzo e a guardarlo mi sento mancare e il mio cuore perde qualche battito. 


#Serena’s pov
Penso di aver individuato bene che tipo si nasconde dietro quei occhi terribilmente belli e misteriosi.
Un tipo schietto e che in un mese deve avere come minimo quattro ragazze. Però fino ad ora non mi ha ancora dato motivo di prenderlo a calci, anzi.
Io abito più vicino alla loggetta di Carla quindi io e Zayn ci abbiamo messo circa cinque minuti.
Zayn ha una pronuncia che fa un po’ ridere ma se la cava e conosce molti vocaboli italiani.
Siamo tutti e due appoggiati alla ringhiera dello spaziale che c’è davanti alla chiesa e continuiamo a parlare aspettando Carla.
-Quindi anche a voi lo hanno detto l’altro ieri?- Mi chiede curioso. Io annuisco continuando a guardare il vuoto.
-Però sono contenta- Affermo sorridendo appena. –Mi sarei fatta prendere dall’ansia se lo avessi saputo prima- Ammetto poi abbassando la testa e sento Zayn ridere appena.
-Sono contento anche io- Mi dice guardandomi. Ci sorridiamo entrambi.
-Almeno i miei voti in italiano saranno molto meglio- Mi dice abbastanza insicuro di quello che ha detto. Infatti. Ma non voglio correggerlo, almeno non ancora.
-Ahah, giusto- Mi limito a ridere per entrambi i motivo e poso lo sguardo, con la coda dell’occhio, su di lui per guardarlo meglio. Lì, in Irlanda, deve fare freddo perché Zayn è dotato di pantaloni lunghi, maglietta e maglione sopra.
-Non hai caldo?- Gli chiedo mentre prendo dalla tasca il pacchetto delle sigarette. Presto mi accorgo che non ho l’accendino e bestemmio quasi, in italiano.
Sento Zayn ridere.
-Ah, sì, appena torniamo a casa penso che faccio bella doccia e mi cambio!- Dice mentre tira fuori dalla tasca un accendino e me lo porge sorridente.
Sorrido di rimando, anche per il suo bellissimo italiano, e gli prendo l’accendino di mano.
-Grazie- Dico muovendo la testa. Fa un segno della mano. –Tutto ok. Posso prendere?- Mi chiede alludendo alle sigarette. Io annuisco e gli allungo il pacchetto mentre una è già tra le mie labbra. Metto a posto il pacco mentre Zayn ha già acceso la sua togliendomi di mano l’accendino.
-Cattivo- Sibilo tra i denti e lo sento ridere. Quando mi giro lui si avvicina appena per accendermi la sigaretta. Rimango per un secondo con gli occhi incastrati nei suoi e poi inspiro. Inspiriamo insieme, in silenzio, guardando la strada fin quando non sentiamo Carla e Niall arrivare. Quel biondo era rimasto impresso, in quanto niente male anche lui.
Ma, quando Zayn ed io ci giriamo verso Carla, lei sembra fermarsi di colpo. I due si avvicinano e  si presentano. Carla quasi balbetta mentre Zayn le sorride teneramente. Sento Niall ridere e mi convinco che sarebbe stato difficile non riconoscere la sua risata cristallina.
-Ehi Niall!- Dico facendolo girare verso di me. –Perché ridi?- Lui si avvicina e si china su di me ponendo le labbra a due centimetri dal mio orecchio.
-Perché Zayn, pe poco, poco però, ha guardato il davanzale di Carla mordendosi il labbro- Dice trattenendo una risata. Rido anche io, beh, è sempre quello che fa colpo!
-Bastarda, si prende anche il mio coinquilino!- Sibilo e Niall non sembra capire. Rimane un po’ interdetto e mi guarda. Scuoto la testa sorridendo mentre sento che i suoi occhi color cielo di notte rimangono su di me a squadrarmi.
 
#Niall’s pov.
Serena è davvero nella, per quanto sia contento di stare a casa di Carla per far rosicare Zayn, dato il suo evidente interessamento, mi accorgo che ora sono io a rosicare.
Ha di nuovo detto che Zayn è suo ma non penso di conoscere la parola usata subito dopo l’aggettivo. Così rimango a guardarla mentre ride. Solo ora mi accorgo che ha una sigaretta tra le dita e se la porta alla bocca, lentamente. Le sue labbra non sono sottili entrambe allo stesso modo, anzi, quello di sotto è più pienotto e da l’impressione di essere anche più morbido. Poi lo sguardo scivola veloce sul collo, il petto, la pancia piatta, gira intorno alla vita sale per la schiena poi riscende, si sofferma un secondo sul lato B, già accuratamente scrutato con Zayn, e scende ancora per le sottili gambe per poi arrivare ai piedi.
Nessun’ostacolo lungo il cammino.
Nessun’imperfezione, tutto liscio come l’olio, tutto perfetto.
-Niall!- mi chiama a gran voce Zayn e mi giro di scatto. –Proviamo a chiamare Louis?!- Io annuisco mentre Carla e Serena ci guardano con un grande punto interrogativo stampato in faccia, anche se Zayn ha parlato in italiano ma... Certo, non sanno che è Louis!!
-è il terzo del gruppo- Dico io anticipando la domando di Sere, che aveva già aperto bocca. –Ecco! Bene! Allora chiamatelo dai!- Dice contenta avvicinandosi a Zayn. Si sorridono ma lui, improvvisamente, le prende la sigaretta, lasciata a metà, e se la porta tra le labbra per poi inspirare.
-Stronzo dammi la sigaretta!!- Urla Serena facendo ridere me e Carla mentre Zayn inizia a correre intorno allo spaziale della chiesa.
Scuoto la testa e prendo il cellulare per chiamare Louis.
Dice che si farà accompagnare deal suo amico, dice anche che è simpatico e che conosce le ragazze. Mi faccio dare il nome dell’amico e lo saluto.
Quando riporto lo sguardo sui ragazzi la sigaretta ormai è finita a terra e i tre stanno ridendo piegati quasi in due.
Sere però, appena vede che ho finito di parlare si rialza e dice –Questa me la paghi Zayn, tanto a casa mia devi tornare stasera!- Zayn la guarda alzando il sopracciglio e Serena scoppia a ridere. Carla invece si morde il labbro continuando a guardare Zayn.
Visto da fuori sembrano amici da una vita questi tre, ma forse è solo perché Serena è solare e sa come prendere i ragazzi, Carla è timida e bella quanto basta per bilanciare la differenza, Zayn è donnaiolo quanto basta per farle cadere tutte ai suoi piedi, anche se non ha molte amiche femmine, anzi, e poi ci sono io, solare e timido, ottimo per rimanere tra Carla e Serena.
Eppure...
 
#My’s pov
Eppure, come dice il nostro Niall manca qualcosa.
Io, sono l’ago della bilancia, ago che per ora è troppo sul normale.
Ci vuole però solo poco per far spostare l’ago sul triangolino della pazzia, degli amori improvvisi, delle attenzioni non ricambiate, dei tradimenti e di nuove profonde amicizie.
Questo poco è Louis. Il personaggio che sembrava, fino ad ora, il meno principale, farà, invece, scattare una serie di meccanismi che renderà i prossimi tre mesi l’inferno.
Sarà quello che farà piegare tanto l’ago da farlo spezzare, al limite.





#Irish angle
ED ECCOVI IL TERZO CAPITOLO, ORA SONO SERIA, MOLTO, SE NON CI SARANNO ALMENO DUE RECENSIONI IO NON ANDRò AVANTI. è IMPOSSIBILE CHE SU 67 VISUALIZZAZIONI ALLO SCORSO CAPITOLO NEMMENO UNO ABBIA RECENSITO. DEVO VEDERE QUANTO TENETE A QUESTA STORIA, ALTRIMENTI LA CANCELLERO', NON CI METTO NIENTE, QUINDI RECENSITE!!!

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