Ali d'angelo spezzate

di Elisir86
(/viewuser.php?uid=688)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ali d'angelo spezzate ***
Capitolo 2: *** Piume di Terra ***
Capitolo 3: *** Una tacita preghiera ***
Capitolo 4: *** Il canto dell'angelo ***



Capitolo 1
*** Ali d'angelo spezzate ***


Nuova pagina 1

Ali di angelo spezzate

 

 

 

È passato un mese dalla sua morte.
Il suo sorriso era scomparso da anni, da quando suo padre era uscito di galera…mi rimaneva solo la speranza di rivedere un giorno quei denti bianchissimi…Ed ora nemmeno quello.
Alan…il mio unico pensiero è a lui…ha sofferto più di noi in questo periodo; lui ha perso un amico…lui lo ha visto cadere, ha sentito il suo cuore spegnersi…ha corso per non morire…
È passato un mese, ma è come se fossero passati mille…e io sono rimasta in uno stato di tepore, a scrutare le vie buie che portano a quella casa.
La squadra si è chiusa, erano rimasti in pochi e Bruce era il capitano…un ottimo capitano e nel suo tempo libero insegnava, insieme a Ted e Johnny, ai bambini delle elementari…
Piano, piano tutti abbandonarono la divisa…il primo di tutti fu Crocker, non venne nemmeno a scuola -ove si respirava aria di morte-…se ne era andato, lasciando nella disperazione anche i suoi genitori…scomparso nel nulla…
Ora sono qui davanti al cancello d'entrata, la sull'erba c'è ancora la sagoma di Bruce, i fili ingialliti sono ancora piegati come se il suo corpo fosse ancora su di essi.
All'improvviso corro, come aveva fatto Alan quel giorno, raggiungo in fretta la stazione ferroviaria, mi giro ma dietro di me non c'è nessuno.
Sospiro e mi avvio verso il binario ove fra un paio di minuti passerà il treno che mi condurrà a casa, ed è allora che lo vedo.
Il viso privo di espressione, pallido e magro, sembra quasi quello di un cadavere, le delicate mani nascoste in un paio di guanti. La bocca, quella bocca che un tempo tutti invidiavano, ora era solcata da tagli di medie dimensioni, sporcata dal sangue, che scendeva lungo il mento ormai di un rosso ametista.
"Alan" sussurro avvicinandomi, "Alan…sei proprio tu…", lui mi osserva, "Oddio, non puoi essere tu!" urla alzandosi, "Vattene Patty! Rischi troppo!!!" ora sembra furibondo, come se io rappresentassi una merce non gradita e lui fosse infuriato con chi gliela ha portata.
Piangendo mi mette le mani sulle spalle "Dimmi cosa hai visto poco fa…dimmelo Patricia…", chiudo gli occhi, il suo viso mi fa ribrezzo; "Bruce, stava volando…un ragazzo…lo inseguivo, volevo che si fermasse…e tu…tu che cadi su un squallido letto", lui deglutisce, "Ti prego dimentica tutto ciò…torna a casa e dimentica…".
"Che succede Alan…?" "Nulla" "Non mentirmi! Dimmi che sta succedendo!" "Non capiresti" "Provaci…Ti prego", non osa guardarmi, i suoi occhi disegnano piccoli cerchi sull'aria, le sue mani si stringono nelle maniche, mi manda un'occhiata furtiva ancora insicuro, "Sei bella Patricia, troppo bella per morire…", mi accarezza il viso, lentamente le sue scheletriche dita scivolano sulla mia morbida guancia…
Gli blocco la mano, lo guardo con occhi supplichevoli, "No" bisbiglio, "Posso anche morire…se posso salvarti", i suoi occhi duri e privi di vita, ora si addolciscono tornando quelli di sempre, "È questo il punto…" mi stringe la mano "…tu non puoi salvarmi, nessuno può farlo".
Scuoto la testa, "No, io non mi arrendo! Ci sarà pure qualcosa che posso fare per te…Rivoglio Alan Crocker, il portiere della New Team…non puoi lasciarci così…" piango e non riuscivo a smettere, "Ti prego…"
Sentii la sua ruvida bocca posarsi sulla fronte, "Te lo chiedo come amico…torna a casa e dimentica" "Come posso…" "Se provi qualcosa per me, anche se è solo una forma primitiva d'affetto, ti prego…Ti scongiuro, dimentica…dimenticami e vivi…"
"È l'ultimo contatto…vero?" sussurro, prima che lui si dilegui per sempre "È l'ultimo contatto con te…dove andrai ora?" bisbigliò al vento, sperando di ricevere una risposta.
"Ed ora dove andrai?!?!" urlo mentre un treno merci sfreccia dietro di me, sovrastando così la mia domanda, "Torna…Torna da noi Alan…non lasciarci così…" sussurro ancora, prima di rimettermi a piangere.
Sento il fischio del treno, mentre un leggero vento mi alza di lato la gonna, sento freddo sulle mie gambe nude, ma nulla di ciò mi distrae dall'ultima cosa che mi è rimasta di te… Una scia di piume bianche…

___________________________________

Questa è solo la prima di una serie di fanfic (per la precisione quattro) dedicate ad un mondo alternativo, ma che tanto diverso dal nostro non è...

Tvb!

Se volete commentare in qualsiasi maniera ^__-

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Piume di Terra ***


Nuova pagina 1

Piume di Terra

Diario di un'assassina

 

Gli occhi scuri della ragazza osservarono il cielo, lì tra qualche tempo ci sarebbe finito qualcun altro che conosceva…Oliver…
Distolse lo sguardo ritornando nella stanza dell'albergo, davanti a lei un giovane dai corti capelli neri, il capo penzolava pericolosamente in avanti eppure lei non l'aveva colpito così forte.
Prese una delle tante sigarette e l'accese, una nuvola di fumo uscì dalla sua bocca mentre scrutava il ragazzo, preoccupata solo di averlo ucciso senza torturarlo, riportò la cicca tra le sue labbra, per osservare il tabacco bruciare.
Con passi veloci si diresse verso il ragazzo, con la mano sinistra alzò il viso e cercò di individuare qualche segno di vita…Sentì il capo pesarle sul polso, e come se davanti a se ci fosse stato un portacenere spense sulla candida pelle la sigaretta.
Prese il martello che aveva portato con se, peccato che non ci si poteva divertire. Sorrise prima di colpirlo ripetutamente sul volto con forza inaudita.

Prese un'altra sigaretta portandosela alla bocca dove vi erano finiti gli spruzzi di sangue, la maglia bianca era diventata di un rosso acceso incollandosi al corpo nudo.
Espirando il fumo dalle narici si sedette davanti alla scrivania, scrutò la cartella che immobile restava sulla dura superficie, non era potuta tornare a casa dopo scuola, perciò aveva dovuto portarla in quella lurida stanza.
Aprì lentamente la borsa e ne trasse un astuccio di cuoio color terra bruciata, e un diario rosa…che aveva iniziato a scrivere dalla morte di Bruce.
L'aprì e iniziò a leggere, felice di rievocare i vecchio omicidi.

<< 16 Novembre 2002
Questo è un evento storico per la prima volta sono nata! Quella stupida ragazzina mi ha fatto uscire dal suo cuore e non se ne rende conto. Eppure mi sembra ovvio che la stia usando per uccidere.
Sciocca ragazzina innamorata, di uno poi che non sa nemmeno che sia una donna!
Cretina! Non si guarda neanche intorno! Tutti i ragazzi che le sbavano dietro non sono mica male, ma lei ha da seguire il suo Holly. Un ragazzino banale con il cervello da capra ammuffita!
Ho tentato di avvisarla che lui non l'amava, ma lei mi ha sempre respinto, cacciata nel più profondo del suo essere, ma ora…ora sono nata e vivrò in eterno!
Lei non lo sa ancora, ma presto…presto io prevarrò e Patty sarà completamente sottomessa a me!
Com'è facile imitarla, farmi credere lei…Stolti insignificanti ragazzini, tutti così ingenui e puri, che non pensano che io sia un'altra…uguale ma un'altra.
Lo senti Patty? Sono voci, voci che ti ripetono un ridicolo nome: "Bruce, Bruce, Bruce…", certo che le senti e lo sai cos'hai fatto? Lo hai ucciso Patricia!
Oh si, lo hai ucciso, ne ho le prove…le certezze della tua colpevolezza!
Sei entrata in casa sua sorridendogli, chiedendoli se stava bene e se aveva bisogno d'aiuto; povero piccolo aveva così tanta paura di suo papà che non si è accorto della tua pazzia!
Ti ricordi vero cosa ti disse? "Sono le due di notte Patty e i miei oggi non ci sono" che sciocco, tu lo sapevi benissimo per quello eri lì; ma senza esitare sei entrata e gli hai sorriso…un sorriso sadico e carico d'ira.
Poi lo accoltellasti! Una, due, tre, quattro volte! Il suo sangue che sporcava ogni fibra di te, ma tu hai continuato, vero?
Gemeva e piangeva, "Mamma!" urlava, "Mamma!", ricordi? Dovevi farlo stare zitto oppure uno dei vicini avrebbe avvertito la polizia e tu non potevi essere beccata, lui era solo il primo!
Hai preso quello che doveva essere un trofeo e l'hai usato come arma sulla sua testa…colpivi, colpivi fermandoti solo quando vidi la sua testa fracassata, e dopo, eh? Cos'hai fatto dopo? Te lo dico io lo hai buttato giù dalla finestra fracassandolo definitivamente.
Era stato bello…Divertente, un bel modo per festeggiare la mia nascita, ma tu da stupida ti sei affacciata al balcone, stupida!
Hai lasciato che quel ragazzo ti vedesse, chi era? Alan? Lo hai inseguito urlandogli di fermarsi e insieme ai tuoi urli vennero i miei, ma io volevo solo consolarlo…Tu no, tu volevi spiegargli tutto, volevi lasciarlo vivere…Ma non si fa così! Ogni assassino non lascia testimoni in giro!
Cretina! Ti sputerei in faccia!
Anche perché sei davvero lenta rispetto a lui…Cos'era lui? Un portiere? Cretina! Lo sanno tutti che loro sono lunatici!
Pazza! Cosa ti sei messa a correre allora? Menomale che ti ho fermata, lui non chiamerà la polizia, ma mi hai rovinato la festa lo stesso!
Il giorno della mia nascita e tu…tu cerchi di bloccarmi!
Ma non sarà così Patty…No, io ti ucciderò lentamente, finché di te non rimarrà nient'altro che la scorza.>>

La ragazza sorrise, il suo primo omicidio che sensazione formidabile, bellissima…indimenticabile!
Sfoglia velocemente alcune pagine per fermarsi su quella di Ed Warner, una smorfia di disappunto prese il posto del sorriso.

<< 20 Maggio 2003
Cretina! Non hai compiuto il tuo dovere! Cosa c'era di tanto difficile? Dovevi solo ucciderlo, per la miseria hai ucciso perfino Lenders!!!
Lui invece lo hai lasciato vivo! Ed ora? Non puoi più fargli niente, ringrazia che sia in coma irreversibile!
Stupida! Ti meriteresti di essere presa! Ti aveva affidato una stupida vita da cancellare, ma tu hai resistito a me…Hai perso tempo, così Alan lo ha rintracciato ed aiutato.
Ringrazia che lui fosse così scemo da non credergli completamente, ma qualcosa ha fatto, si è prevenuto….
Potevi ammazzarlo, guarda ora? I suoi genitori si struggeranno davanti a quel letto d'ospedale fino alla fine dei loro giorni, se lo uccidevi era meglio…no?
Impara…Impara dai tuoi errori e cerca di non farli più…Infondo sei ancora ignorante sull'arte dell'uccidere, ma con calma io t'insegnerò tutto.>>

Si l'errore di lasciare vivo qualcuno non l'aveva più commesso ed ora era un'assassina al cento per cento!
Scorse alcune pagine arrivando a quella che aveva dedicato ad Alan…era l'ultima dopo miriadi di pagine bianche.

<< 16 Dicembre 2002
Choc! Non l'avevi ucciso? Alan intendo? Che è successo è risuscitato?
Devo dire che mi sono davvero spaventata, quello che ho visto non era realtà…gli angeli non esistono bimba mia puoi starne certa.
Ciò che hai visto…che abbiamo visto, era solo frutto della nostra immaginazione...sei troppo ancora stressata per la morte di Bruce, ma ti assicuro che dopo natale sarà tutto perfetto.
Potremo uccidere chi vogliamo, anzi, devi seguire la lista…il prossimo è Philip e ti assicuro che questa volta ti divertirai!
No, oggi non sono arrabbiata, riposati Patty...riposati bimba mia finché potrai.>>

Era vero, non esisteva gli angeli, ma Alan cos'era dunque? La ragazza prese una piuma che Crocker le aveva regalato andandosene, se fosse rimasto forse si sarebbe salvata dalla pazzia.
Accese un'altra sigaretta, scrutando il candido oggetto, forse era per questo che non voleva ucciderlo…lui era destinato a cose grandissime e lei non voleva?
Perciò gli angeli potevano esistere…No! Non esistono, sono solo frutto dell'immaginazione dell'uomo!
Con decisione chiuse il diario ritornando a guardare il cadavere del ragazzo, respirando per qualche secondo, riprese la calma e aprì nuovamente il quaderno privato.

<< 18 Ottobre 2003
Oggi tutto si è concluso.
Oliver Hutton è morto e io posso tornarmene a casa.
La giustizia è stata fatta, presto Patty sentirai il dolore divorarti il cuore e la mente, ma ricordati che se vuoi cancellare devi continuare!
Certo senza di me sarà un'impresa, ma hai sempre un'altra possibilità…
…Suicidati…>>

Patricia stringeva in mano la penna violetta che usava per riempire il suo diario d'eventi giornalieri, il sorriso che le nasceva ad ogni ricordo illuminava il viso, la maglietta rossa aderente che le faceva risaltare il petto…sembrava una normale adolescente se non fosse stato per il cadavere accanto a lei.

_________________

Seconda fanfic basata sulla prima...

che ne pensate???

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Una tacita preghiera ***


Nuova pagina 1

All'inizio ho pensato di far diventare Amy come Patricia, poi ho cambiato idea e questa è la fanfic che ne venuta fuori. Direi che Amy è l'incontrario di Patty.

So che non è come le altre e sinceramente dovevo scriverla prima di PIUME DI TERRA ma ho deciso di pubblicarla lo stesso perché secondo me si collega con la prossima e ultima fanfic!

Buona lettura!

_______________________

Una tacita preghiera

 

Signore, Signore salvalo…

"Perché Julian? Perché sei così stupido?!" il ragazzo la guardava confuso, non capiva perché la sua dolce Amy gli stesse urlando contro tutte quelle parole.
"Io non…" "Taci! Vuoi morire? Allora segui i tuoi sogni di gloria, io non verrò a fondo con te!" piangeva, le lacrime gli coprivano il viso e non riusciva a vedere lo sguardo infuriato del suo amore.

Non voglio che gli succeda qualcosa Ti prego salvalo!

La stanza si stava facendo sempre più piccola e soffocante, perché lei non smetteva di insultarlo? Cosa odiava di lui fino a quel punto?
"Se credi che resterò ad aspettarti ed assecondare i tuoi sogni scordatelo!" aveva aperto la borsetta che teneva tirandone fuori un pacchetto di sigarette.

Io non posso aiutarlo, lui non vuole…Non so a chi altro rivolgermi, se non a Te…

Una nuvola di fumo nascose per qualche secondo il volto della ragazza, quando aveva iniziato a fumare? D'istinto Julian afferrò la cicca che la ragazza stringeva nelle sue labbra, "Che fai?!" urlò lei vedendo la sua sigaretta a terra.

Ho perso già la mia migliore amica…

"Sei forse impazzita?" ora stava urlando lui avvicinandosi pericolosamente alla ragazza, "Vuoi forse morire di cancro?" "Da quando in qua ti preoccupi per me? Non sono affari tuoi se io muoio oppure no!"

Non voglio perdere anche lui!

"Dannazione Amy! Non ti riconosco più dalla morte di Holly!" il ragazzo sbarrò gli occhi come se avesse visto un fantasma.
"Oliver…tu…Tu l'amavi…" la ragazza spostò lo sguardo verso la finestra per poi ritornare con gli occhi gelidi in quelli di Ross, "Anche se fosse? Cosa vuoi che importi ormai è cibo per vermi!" aveva allungato il piede verso la sigaretta schiacciandola con la punta della scarpa.
"Perché? Dimmi perché ti sei messa con me se non te ne fregava niente!"

Io lo amo…

Amy mandò un'occhiata alla sigaretta completamente schiacciata sul pavimento, "Tu guarda che spreco di soldi e di tempo!" proclamò girando sui tacchi, facendo volteggiare la lunga chioma chiara.
"Amy…" "Basta! Julian! Io sono venuta qui per farti capire…ma tu preferisci…" deglutì "Preferisci parlare di Holly!" sentiva il ragazzo dietro di lei, troppo vicino per i suoi gusti, "Ora scusami, ma devo andare!"
Uscì dalla porta della sala, attraversando con calma la hall, "Oh, Amy!" il padre di Julian era sulle scale che portavano al piano superiore, "Sei venuta a trovare mio figlio?" "Veramente signore sono venuta per…" distrattamente tirò fuori dalla borsetta un gruppo di chiavi unite in un carinissimo peluche a forma di cuore.

Se non vuoi farlo per me fallo per loro

"Oh, capisco…Ultimamente è cambiato…" la ragazza scosse con forza il capo, "No…è sempre lo stesso…" sorrise incrociando lo sguardo dubbioso dell'uomo, "Non voglio che soffra…La prego di proteggerlo…Lui potrebbe…" silenzio, non sapeva come spiegarglielo. Certo poteva dire che la sua migliore amica aveva ucciso tutti e lei l'aveva scoperto per caso leggendo il suo diario, ma ci avrebbe creduto?
"Beh, io devo andare signore" mise il mazzo di chiavi sul tavolino vicino all'entrata, "Voglio solo che stia attento…le donne innamorate possono diventare pazze!"

Mi ha detto che vuole ucciderlo, e che se cerco di aiutarlo ammazzerà la mia famiglia…Se ami davvero la gente, salvalo…

"Amy!" Julian uscì dalla stanza, ma ormai la ragazza stava richiudendo l'uscio, "Amy! È di lei che parlavi? Di Patty?!" urlò prima di ritrovarsi nel buio.

Fai morire me piuttosto…
Io lo amo…come posso vivere senza di lui?
Salvalo e io ti sarò debitrice…Non amerò nessuno oltre che te…
Signore.

 _____________

Grazie a Meiko che con i suoi commenti mi fa andare avanti.

Spero che la prossima fanfic (che aggiorno stassera, se posso) e questa siano di suo grandimento ^_^

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il canto dell'angelo ***


Nuova pagina 1

Il canto dell'angelo

 

L'aria fresca della sera le scompigliava i capelli, aveva cercato di proteggersi da Amy alludendo a uno sterminio di massa.
Invece aveva complicato le cose, Julian l'aveva capito…
"Amy…Dolce, cara, amica mia, scusami…" bisbigliò osservando le stelle, perché l'amica poteva vivere e lei no? Era il pensiero che aveva provato vedendola quella mattina, sorridente davanti a casa sua.
Perché il mondo era così complicato e non accettava l'involucri di persone senza contenuto?
Amy aveva salvato Julian e Julian aveva salvato Amy…ma chi salvava lei?
La sua bionda amica aveva tentato, quel giorno era andata da lei, voleva bruciare il diario, farle dimenticare e farle rivivere la vita da capo, "Ma Amy, io non posso ricominciare da zero!" aveva tentato di spiegarle ma l'amica aveva preteso di provare.
"Brucia il diario…Tu non ti ricordi le azioni, solo vaghi momenti vedendo angeli…non morti, angeli!" era vero, ciò che aveva fatto era nascosto dal buio…ma cercare di ricominciare…
"Non so…" aveva incominciato, "Lo faccio io! Dammi!" Amy aveva preso il libricino rosa e lo aveva lanciato nel fuoco che scoppiettava.
"NO!" cosa le era preso non lo sapeva neanche lei, l'unica cosa che si ricordava era il fuoco.
Patricia chiuse gli occhi, aveva ucciso perfino la sua migliore amica, così, senza pensarci due volte! Spaventata era salita sul tetto e da lì vedeva di tutto, ambulanze macchine della polizia, pompieri, "Perché tutto questo baccano per una ragazzina?" si chiedeva mentre allargava le braccia.
Sentiva del calore , ma non capiva da dove venisse.
Sorrise vedendo un ragazzo davanti a lei: i corti capelli marroni, gli occhi neri, dal viso infossato quattro bianchissimi canini uscivano dalle labbra posandosi delicatamente su di essa, delle ali del tutto aperte con la parte superiore inclinata verso il basso come volessero lasciare il resto del loro corpo.
"Alan…" il ragazzo all'ungo la mano, voleva che l'amica la prendesse, "Sei un angelo?" sorrise alla visuale più bella che avesse mai visto.
"Non avere paura, vieni!" la voce calma e celestiale la cullava facendole dimenticare del calore che l'avvolgeva le gambe, "Vuoi salvare anche me?" "Si" rispose allungando entrambe le mani con un sorriso che avrebbe fatto innamorare chiunque.
"C'è Amy…" l'angelo scosse la testa, Amy non c'era in quella casa…quello che aveva vissuto Patty era solo un'allucinazione…la bionda ragazza sarebbe rimasta per sempre lontana da lei!
"Vieni Patricia. Torniamo insieme dai nostri amici" la ragazza mosse un piede in avanti e un altro ancora, finché sfiorò le dita dell'angelo.
"Perdonami…Alan" sussurrò prima di buttarsi dal tetto. Luminosa stella che cadeva, mentre selvagge fiamme divoravano la casa.
La canzone più bella che conosceva era il fischio del vento…il canto dell'angelo, quale modo migliore per fermare il proprio cuore se non ascoltare la celestiale melodia?
Si schiantò al suolo non sentendo, finalmente, le urla dei suoi amici…

_____________

Questa è l'ultima fanfic basata sul ALI D'ANGELO SPEZZATE ^^'

Volevo far sembrare il suicidio di Patty come una specie di salvezza verso gli incubi e quella pazzia che l'aveva divorata, per questo ho voluto mettere in mezzo anche un allucinazione.

In caso non si capisca la casa sta bruciando e lei ovviamente non lo sa...

Ok...

Spero di poter scrivere un'altra fanfic...(separata da queste...) su Capitan Tsubasa ^___-

Elisir86

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=13451