Am I like him?

di akira90
(/viewuser.php?uid=20476)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo di Goku ***
Capitolo 2: *** Fuori uno ***
Capitolo 3: *** Inizia lo scontro ***
Capitolo 4: *** A volte il caso... ***
Capitolo 5: *** Hai veramente deciso? ***
Capitolo 6: *** Perché tutto questo? ***
Capitolo 7: *** Mi manchi ***
Capitolo 8: *** Saiyan vs Freezer ***
Capitolo 9: *** Supersaiyan ***
Capitolo 10: *** Tutto finito ***



Capitolo 1
*** L'arrivo di Goku ***


La solita calma prima della tempesta. L’agitazione continuava a farsi sentire dal giorno prima.
Il suo arrivo era imminente ma per alcuni dei suoi amici era già troppo tardi.
Non voleva ancora crederci ma purtroppo il suo cuore gli diceva, che non poteva fare più nulla per i suoi amici morti durante lo scontro.
Volava con una velocità doppia rispetto alla norma ma, nonostante ciò, gli sembrò di impiegare molto tempo a raggiungere il luogo dove i due Saiyan, Crilin e Gohan stavano aspettando il suo arrivo.
Una volta giunto, vide il Saiyan più muscoloso sogghignare e farsi avanti.
Goku lo guardò con aria di sfida.
“Papà, finalmente sei arrivato!” disse il piccolo Gohan con le lacrime agli occhi.
“Goku, ce ne hai messo del tempo per arrivare!” farfugliò Crilin pieno di entusiasmo e meraviglia.
“Beh, sì…sapete ho avuto qualche imprevisto. Ma ora sono arrivato e spero di poter sistemare per le feste quei due” disse Goku guardando di sottecchi i due nuovi nemici.
Vegeta, sentite queste parole, sputò per terra.
“Ma fammi il piacere di stare zitto, Kaaroth!” abbaiò Vegeta a Goku.
Goku fece finta di non aver sentito. Era troppo superiore a lui per ribattere ad una simile provocazione.
“È meglio che voi adesso ve ne andiate via da qui…non vorrei che vi accadesse qualcosa” si preoccupò Goku, rivolto al figlio e all’amico.
“Ma, ma, ma se avrai bisogno di noi?” chiese timidamente il bambino, udite le parole amorevoli del padre.
“Non ti preoccupare Gohan. Se morirò nello scontro ci penserai tu a batterli, ne sono certo”.
“Quel moscerino lì dovrebbe batterci? Ma se non è nemmeno capace di stare in piedi!” disse Nappa indignato dalle parole di Goku.
Anche questa volta Goku non rispose. Non lo degnò neppure di uno sguardo.
Gohan ormai piangeva a dirotto e neppure le parole dolci del padre sapevano consolarlo.
Il bambino non voleva perdere di nuovo suo padre. Era troppo importante per lui.
Teneramente Goku si avvicinò al figlio e gli sussurrò all’orecchio: “ Non avere paura, piccolo mio. Tornerò a casa sano e salvo, te lo prometto. Lo sai che non potrei darmi pace se non tentassi di riportare la pace sulla Terra. E cosa più importante lo devo fare soprattutto per difendere te e la mamma. Ti voglio bene e spero che tu capisca i miei motivi, anche se sei molto piccolo”.
A queste parole Gohan strinse ancora di più a sé il padre, che, inorgoglito dall’amore che il figlio provava per lui, sorrise soddisfatto.
Lentamente il piccolo fu staccato dall’abbraccio dalle possenti mani di Goku, che lo stava fissando negli occhi con evidente commozione.
“Ma papà…io voglio rimanere qui con te!”
“No, non se ne parla più Gohan, te l’ ho già detto”.
Il bambino continuava a guardarlo con gli occhietti lucidi ma Goku era irremovibile.
“Andate, ora. Prima incominciamo meglio è”.
“Come desideri, Goku” disse Crilin prendendo Gohan per il braccio.
Il viso del bambino continuava ad essere rivolto verso il padre che non vedeva da così tanto tempo.
Pensare che poteva non rivederlo mai più creava dentro di lui un senso di angoscia e tristezza.
Obbedendo alle sue parole, seguì controvoglia Crilin verso la casa del Genio.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Fuori uno ***


Non appena i due furono volati via dal campo di battaglia, Vegeta si alzò dal sasso su cui era seduto per avvicinarsi a Nappa.
A quest’ultimo non sfuggì il movimento del compagno e quindi si voltò nella sua direzione con aria interrogativa.
“Lo sistemi tu, Nappa? O ci devo pensare io?” chiese il Principe dei Saiyan al suo amico.
“No, pensaci pure tu a schiacciare quel moscerino!”
“Grazie mille Vegeta…non vedo l’ora di ridurlo in poltiglia!”
“Figuriamoci se io mi abbasso a combattere contro questo Saiyan di livello così basso! Sono il Principe dei Saiyan e come tale i miei avversari devono essere soltanto i migliori combattenti!” pensò Vegeta alle parole di Nappa.
Il Saiyan rivolse il suo sguardo famelico verso Goku, che lo guardava con una calma impressionante.
Non sembrava per nulla intimorito dalla figura che si ritrovava davanti.
La distanza fra loro due si stava riducendo, poiché Nappa si stava dirigendo con passo svelto verso Goku.
All’improvviso attaccò Goku, il quale schivò il pugno con notevole facilità.
L’altro rimase sorpreso dai riflessi dell’avversario ma continuò a cercare di colpirlo invano.
Pochi minuti dopo aveva già il fiatone.
“Sei già stanco?” chiese Vegeta divertito dalla scena.
Nappa, infastidito dalla domanda, gli rispose bruscamente: “Certo che no! Come vedi il bello deve ancora cominciare!”.
Dopo circa mezz’ora era ormai stremato, mentre Goku sembrava che non si fosse ancora mosso.
Vegeta non toglieva gli occhi di dosso da Kaaroth, il quale si era accorto di essere osservato attentamente. Per questo motivo decise di non lasciar capire a Vegeta che sta contenendo la sua potenzialità combattiva.
Ma non era uno stupido e aveva capito esattamente quello che Goku stava facendo. Decise di dirlo a Nappa.
“Ehi, Nappa, non ti sei accorto che sta contenendo la sua forza?”.
“Ma che cosa stai dicendo? È impossibile!” rispose il compagno.
“Dai, togliti di mezzo, ci penso io a spedirlo all’altro mondo!” urlò l’altro.
“Non ti devi abbassare, ce la faccio benissimo anche da solo”.
“A quanto pare non sembra” disse Vegeta sarcastico.
“Adesso lo finisco, non ti preoccupare!”
Vegeta si alzò e andò verso Nappa, il quale lo guardò con aria interrogativa.
Sul viso di Vegeta si disegnò un sorriso sadico.
Il suo compagno cominciò ad avere paura. Non aveva mai visto il Principe rivolgergli quell’espressione.
All’improvviso prese il braccio di Nappa e lo scagliò per aria.
“Che stai facendo, Vegeta? Non hai la benché minima pietà per chi ti ha servito?”
“Non mi servi più, Nappa!” disse Vegeta ridendo di gusto.
Dalle mani del Principe dei Saiyan si formò una sfera di energia che si diresse verso Nappa.
Per quest’ultimo non ci fu nulla da fare; fu colpito e ridotto in polvere come se fosse uno spiedino cotto troppo sul fuoco.
Goku rimase sbalordito. Il Saiyan che si trovava davanti era talmente crudele da uccidere il compagno senza pensarci due volte.
Vegeta si mise di nuovo a ridere di gusto. “Non eri altro che un’incapace! Ecco la fine che fanno quelli come te!” disse Vegeta tra una risata e l’altra.
Da lontano Crilin e Gohan sentirono che l’aurea di Nappa era scomparsa e pensarono che Goku lo avesse ucciso.
I due rimasero stupiti dal fatto che il loro amico lo avesse fatto fuori così rapidamente.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Inizia lo scontro ***


“Ma non hai pietà!” disse Goku a Vegeta.
Vegeta, dal canto suo, sorrise beffardamente. “ Si vede che non sei degno della nostra razza, Kaaroth!”.
“Beh ora possiamo cominciare” disse l’altro con aria di sfida.
Vegeta annuì facendo cenno con la testa. Volò su una cima, in modo tale da risultare più in alto del suo unico suddito.
Stare più in alto lo faceva sentire superiore a lui. E in effetti per se stesso lo era.
Per qualche minuto i due avversari si studiarono fissandosi negli occhi, anche se erano molto distanti.
Improvvisamente lo scontro iniziò. Fulmini e pezzi di roccia circondavano i due antagonisti mentre combattevano. La loro potenza faceva tremare la terra intera. Tutta la gente aveva paura. Sembrava la fine del mondo. Anche se non lo era, da questo scontro dipendeva la sorte di tutta l’umanità che viveva sulla Terra.
Non combattevano al massimo delle loro capacità, se ne rendevano conto entrambi. Vegeta era molto sicuro di sé, mentre Goku non sapeva ancora fino a che livello la forza del Principe arrivasse, quindi non si sbilanciava a fare previsioni sull’esito del combattimento.
Dopo circa tre ore di combattimento senza sosta, si fermarono, stanchi di non aver ancora scoperto le vere potenzialità dell’avversario.
Di nuovo si guardarono sfidandosi e questa volta cominciarono anche a parlare.
“Ehi, Kaaroth, sei già stanco?”
“Forse sarai tu quello stanco!” ribatté Goku.
“Non credo proprio! È strano che guerrieri di basso livello come te riescano a tenere testa al Principe dei Saiyan…Ti faccio i miei complimenti!” disse sarcastico Vegeta.
“Se usassi tutta la tua potenza potresti sconfiggermi!” lo provocò Goku.
“Io toglierei il condizionale, Kaaroth!” disse l’altro, abboccando alla provocazione.
Goku sorrise. Con le parole era sicuramente lui in vantaggio. Era soddisfatto. Ora doveva solo riuscire a fare abbassare la cresta al Saiyan presuntuoso che si trovava davanti. Era anche molto desideroso di scontrarsi con Vegeta alla massima potenza. Ma la pazienza è una virtù dei forti, perciò Goku si impose di rimanere calmo e di non fare cose troppo precipitose, che potrebbero costare care al pianeta Terra.
Il Saiyan si avvicinò a Goku. Quest’ultimo era molto più alto del Principe e un po’ Vegeta si vergognava di essere inferiore in altezza nei confronti di Goku. Un altro punto in vantaggio dell’eroe della Terra.
Vegeta alzò la testa per fissare meglio il viso di Goku, che, al contrario, l’abbassò.
Il sole stava già scendendo dietro le montagne, creando sul cielo macchie rosse che tinteggiavano il paesaggio pittoresco. Stava cominciando a fare freddo ma i due Saiyan non ci fecero caso.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** A volte il caso... ***


In lontananza si sentì un elicottero arrivare. Dopo qualche minuto atterrò vicino a loro. I due combattenti fissarono l’elicottero, da cui scesero due giornalisti. Vegeta fece una smorfia, notevolmente infastidito da quell’arrivo inaspettato. Si inumidì le labbra con un tocco di lingua e poi si leccò completamente le labbra. Amava predominare sui più deboli.
Come fece con Nappa, scagliò una sfera di energia contro i due nuovi arrivati. Goku non mosse un dito. Aveva seguito la scena senza minimamente preoccuparsi per la sorte di quegl’innocenti. Neanche lui sapeva spiegarne il motivo, perciò rimase colpito dal menefreghismo appena dimostrato.
“Per oggi credo che possa bastare” disse il Principe dei Saiyan, cercando di prendere il comando della situazione.
L’altro sotto shock annuì. Decisero che avrebbero ripreso lo scontro alle nove del giorno dopo.
Così Goku si alzò da terra e volò verso casa.

Non mangiò come al solito. Chichi se ne accorse ma fece finta di nulla.
Insieme, poi, si sdraiarono sul letto matrimoniale ma Goku non riusciva a prendere sonno. Chichi, invece, dormiva beatamente.
Il suo compagno continuava a rimuginare sull’accaduto delle ultime ore. Non riusciva a togliersi dalla mente il fatto di non essere per niente dispiaciuto per la morte dei due giornalisti.
“In fondo se l’erano cercata, decidendo di venire a filmare il loro scontro. Sapevano la pericolosità di Vegeta” pensò.
“Ma io non dovrei pensare queste cose…non sono come Vegeta, io…ma…entrambi abbiamo il sangue Saiyan nelle vene, quindi potrei essere come lui…Ma sono cresciuto sulla Terra, sono diverso per questo!”
Goku iniziò a piangere silenziosamente. Si rendeva conto di non sapere se essere una persona buona o cattiva. Voleva sapere chi lui era veramente: l’eroe buono della Terra o l’ ultimo suddito spietato del Principe dei Saiyan?
Poco dopo il sonno ebbe la meglio su Goku e si addormentò. Non ebbe incubi ma la sua notte fu comunque molto agitata.

Si svegliò verso le sette di mattina. Non era mai stato così agitato prima di una battaglia. Fece colazione, indossò la solita tuta arancione e salutò il piccolo Gohan e Chichi.
Alle otto si trovava già dove il giorno prima si era scontrato con Vegeta.
Il Principe era già là, sotto l’ombra di un albero e intento a sbocconcellare la carne di un animale arrostito. Vegeta fece finta di non averlo visto e Goku decise di non rivolgergli la parola per il momento. Mai disturbare un Saiyan mentre mangia.
Erano entrambi in anticipo, perché non vedevano l’ora di battersi.
Quando Vegeta ebbe finito la sua colazione alzò gli occhi in direzione di Goku, che stava fissando i resti dell’animale che si trovavano di fronte al Principe. Vegeta se ne accorse e, per avere l’attenzione di Goku, li incenerì. Si alzò e si diresse verso il suo avversario.
“Bene, possiamo riprendere da dove avevamo interrotto ieri” disse Vegeta incamminandosi lontano da lui.
“Certo, e spero proprio che oggi potrò misurarmi con un avversario alla mia altezza!” disse Goku provocandolo ancora una volta.
Vegeta si irritò ma sapeva che non doveva cedere alle sue provocazioni.
“Iniziamo, così potrai misurarti con me!”
“Bene, non vedevo l’ora!”

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Hai veramente deciso? ***


Cominciarono a battersi come il giorno prima, senza aumentare troppo la propria potenza. Dopo poco, però, iniziarono il vero combattimento, aumentando le loro auree e utilizzando tecniche che prima non avevano ancora sfoderato.
Si scontrarono fino a pomeriggio inoltrato, senza nessuna interruzione, fino a che, stremati dalla fatica e dalla rabbia, poiché nessuno dei due cedeva, si fermarono in piedi sopra ad una roccia.
“Già stanco, Kaaroth?” chiese Vegeta, tentando disperatamente di nascondere il fiatone e il sudore che cadeva dal suo corpo.
“Certo che no, Vegeta, siamo solo all’inizio!” rispose Goku nelle medesime condizioni del suo nemico.
Sapevano che non potevano andare avanti così. Sarebbero morti entrambi per l’impossibilità di uno di prevalere sull’altro.
Così Vegeta decise di iniziare a provocare Goku.
“Sai Kaaroth, stavo pensando…come mai ieri non hai fatto niente per salvare quei terrestri insulsi? Insomma, tu, l’eroe della Terra, che non tenti di tutto per aiutare i più deboli…Mi sembra molto strano! Forse tu non sei realmente buono come vuoi far credere! Sei un Saiyan!”
Goku, a quelle parole, rabbrividì. Vegeta sembrava aver capito perfettamente la battaglia che si stava svolgendo nella sua mente e stava cercando di sfruttarla a suo favore.
Il Principe, vedendo che Goku esitava, riprese con coraggio:“Tu dovresti comportarti da Saiyan, sei un Saiyan, non lo puoi negare…anche la passione per le sfide, i combattimenti, la voglia di prevalere lo confermano…non puoi nasconderlo!” disse con voce persuadente.
Ancora una volta Goku non disse nulla. Era confuso, non sapeva più chi lui fosse…o forse no lo aveva mai saputo. Vegeta era l’unico rimasto della sua razza. Inoltre sapeva che le parole del Principe erano vere: il suo stile di vita era proprio di un guerriero Saiyan e il fatto di non aver salvato quei giornalisti innocenti confermavano che lui era della stirpe dei Saiyan, anche se non lo voleva ammettere a se stesso. Ora lo sapeva e stava cominciando ad accettare la sua natura.
“Io sono cattivo, altrimenti perché non ho voluto salvare quei terrestri?” si chiese.
Vegeta aveva perfettamente ragione. Doveva essere un Saiyan al completo. Cattivo, potente e spregiudicato. E da allora lo sarebbe stato.
Il suo avversario vide che era quasi riuscito a convincerlo della verità delle sue parole. Ora doveva terminare la sua orazione.
“Vedrai, starai meglio se ti comporterai come me…rispetterai la natura della tua razza e ti sentirai più te stesso!” proseguì Vegeta, stupendosi di dire cose che non aveva mai detto prima di allora.
Goku ascoltava le sue parole tenendo la testa bassa. Ormai aveva quasi deciso definitivamente. Sarebbe stato il nuovo compagno del suo Principe.
Goku, dopo circa mezz’ora senza dire una parola, si decise a parlare:“Sì, hai ragione…credo che comincerò a comportarmi completamente come uno della nostra razza.”
“Hai fatto la scelta migliore, Kaaroth! E ora se sei d’accordo, andiamo alla conquista del pianeta Slipliat!” disse Vegeta eccitato dall’aver finalmente convinto Kaaroth.
“Ti seguo!” disse Goku fermamente convinto di quello che stava facendo.
Vegeta volò in direzione delle navicelle con cui lui e Nappa avevano viaggiato per arrivare sulla Terra.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Perché tutto questo? ***


Dopo circa sei mesi atterrarono sul pianeta Slipliat. Era il triplo più grande della Terra ma ci avrebbero messo poco a conquistarlo.
Appena arrivati cercarono qualcosa da mangiare. Appena finito di cenare si misero a dormire. La conquista del pianeta era rimandata al giorno dopo.
Quando si svegliarono, il sole era alto nel cielo, segno che avevano dormito troppo. Non potevano più sprecare tempo prezioso. Dovevano muoversi.
Vegeta spiccò il volo e Goku lo imitò. Volarono fino a che non trovarono un piccolo villaggio abitato da un popolo di statura molto piccola e di colore della pelle viola. Goku non aveva mai visto un popolo simile. Sembravano gente tranquilla e pacifica.
Ma Goku non aveva più la pietà e la bontà di una volta. Sia lui che Vegeta si misero ad uccidere tutti gli abitanti: uomini, donne, bambini che urlavano per la paura e la disperazione. Non sapevano il motivo di quel gesto da parte di due stranieri. Non li avevano mai visti prima di allora, perciò non avevano mai fatto loro qualcosa di male.
Terminata la loro opera di conquista del villaggio, si sedettero vicino ad una capanna e consumarono il pasto che la famiglia che viveva lì stava preparando prima del loro arrivo.
Quando ebbero finito si diressero verso altri villaggi, che conquistarono senza fatica.
Completata la conquista del pianeta in due giorni, Vegeta decise di dire a Goku il motivo per cui doveva sottomettere interi pianeti.
“Kaaroth”
“Dimmi, Vegeta” disse Goku assonnato.
“Dovrei dirti una cosa”
“Sentiamo, che hai da dirmi di così importante da impedirmi di dormire?”
“Devo dirti perché facciamo tutto questo.”
“Cosa intendi per tutto questo, Vegeta?” chiese Goku non capendo a cosa alludesse il Principe.
“Ti dovrei dire perché noi stiamo conquistando dei pianeti.”
“Non lo facciamo perché siamo Saiyan?” chiese Goku confuso. Non riusciva a trovare un altro motivo per ciò che facevano. Glielo aveva detto lo stesso Principe, che i Saiyan sono nati per combattere e per dominare sugli altri. “Perché adesso dovrebbe darmi un altro motivo?” si chiese fra sé e sé.
“Il motivo principale è un altro – iniziò Vegeta – che adesso ti esporrò brevemente. Molto tempo fa il nostro pianeta, che si chiamava Vegeta, era retto da mio padre e tutti i Saiyan gli obbedivano. Conquistavamo pianeti quando e come volevamo ma un giorno arrivò Freezer che è l’essere più potente dell’universo e noi abbiamo dovuto sottometterci a lui per non essere uccisi tutti. Ben presto, però, mio padre e alcuni altri si ribellarono e furono uccisi. Poco più tardi un meteorite cadde sul nostro pianeta e tutti i Saiyan morirono. Ci salvammo solamente io, Nappa e Radish perché eravamo in missione. Rimanemmo al servizio di Freezer, che io personalmente odio, ma non avevamo altra scelta se non volevamo essere eliminati da lui o da uno dei suoi scagnozzi disgustosi. Da allora noi conquistiamo pianeti per lui.”
Dopo di che, Vegeta tacque pensieroso. Si vergognava a dire che anche lui, il Principe dei Saiyan, era sottomesso alla volontà di un essere più potente. Aveva deciso di dirlo a Kaaroth perché Freezer gli aveva comandato di tornare da lui per impartirgli ulteriori ordini.
Goku allora prese la parola deciso:“Domani partiamo e andiamo da Freezer e gli facciamo vedere di che pasta sono fatti i Saiyan!”
“Si vede che non conosci la sua potenza, Kaaroth!” disse Vegeta con un filo di malinconia nella sua voce.
“Non ti preoccupare per questo – disse Goku ho in mente un piano infallibile.”

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Mi manchi ***


Gohan era molto triste. Suo padre mancava già da parecchi mesi e per di più sapeva che era in giro per lo spazio con Vegeta, perché percepiva, seppur debolmente, le loro auree in una qualche parte dell’universo. Si chiedeva perché suo padre avesse deciso di seguire quell’essere spietato e crudele e, più ci pensava, più si rattristava e gli veniva voglia di piangere fra le braccia della sua mamma. Non voleva credere che era diventato cattivo tutto in una volta.
Stava facendo i compiti, quando sentì una voce familiare bisbigliare al di fuori della finestra. Incuriosito, si voltò e vide Crilin al di là del vetro. Gohan aprì la finestra, perché non riusciva a capire cosa l’amico gli stesse dicendo. Era felice di vederlo dopo così tanto tempo; infatti non si vedevano da quando avevano lasciato Goku a combattere da solo contro Vegeta.
“Ehilà, ciao Gohan, quanto tempo!” disse Crilin entusiasta di rivedere il suo piccolo amico.
“Ciao, che piacere rivederti!”
“Anche per me! Sai sarei venuto prima ma ho avuto molti contrattempi!”
“Non ti preoccupare…l’importante è che ora sei qui!” disse il bambino piangendo dalla felicità.
“Mm, senti…sono, ehm, anche venuto per chiederti se…se…hai avuto notizie di Goku” disse Crilin in imbarazzo.
Il piccolo si rattristò tutto in un botto. Non si sarebbe mai aspettato una domanda simile in quel momento da Crilin. Si mise a piangere per aver ricordato la lontananza del padre.
“No dai su Gohan, non piangere…ehm…sono venuto qui apposta per proporti di andare a cercare Goku e riportarlo a casa!” disse Crilin, tentando di consolare il bambino.
Gohan si asciugò le lacrime con i pugni e tirò su con il naso.
“E come facciamo a riportarlo a casa se è diventato cattivo come Vegeta?” chiese subito dopo.
“Beh, lo troviamo e poi lo supplichiamo di tornare a casa con noi!” rispose Crilin.
“E se non vuole?”
“Vedrai che riusciremo a convincerlo!”
“E Vegeta?”
“Lui lo sistemerà Goku in un batter d’occhio!” disse Crilin facendo finta di essere convintissimo di quello che stava dicendo.
“E che navicella usiamo per andare da mio padre?”
“La navicella che sta costruendo Bulma apposta per noi.”
“Viene anche lei?”
“Spero proprio di no! Sarebbe solo di intralcio!” rispose Crilin ridendo.
“Quando partiamo?”
“Se tutto va bene domani. Dovresti venire domani a casa di Bulma verso le sette. Non dirlo alla mamma altrimenti non ti lascerebbe venire!” disse Crilin ridendo ancora una volta.
I due amici si salutarono con il sorriso sulle labbra.
L’indomani si trovarono da Bulma alle sette e salirono sulla navicella enorme che la ragazza aveva costruito apposta per loro. Crilin indicò al computer di bordo le coordinate di dove Goku si trovava e la navicella partì a razzo sotto gli occhi estasiati della sua costruttrice.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Saiyan vs Freezer ***


I due Saiyan erano entrambi consapevoli che la battaglia contro Freezer sarebbe stata dura e entusiasmante e che se fossero riusciti a batterlo sarebbero diventati i padroni assoluti dell’universo.
“Precisamente, in che cosa consisterebbe il tuo piano?” chiese Vegeta avido di sapere l’arma segreta del suo compagno.
“Esiste una tecnica che permette a due persone con circa la stessa potenza di unirsi in un unico corpo e questo darebbe vita ad un essere molto più potente dei due originari” spiegò Goku a Vegeta.
“Sarebbe una sorta di fusione?”
“Sì, ma credo che il suo effetto duri solo trenta minuti” rispose l’altro.
“E come si fa a fare una fusione?” chiese Vegeta sempre più incuriosito. Se si fondesse con Kaaroth, diventerebbe un Saiyan in grado di sconfiggere Freezer e perché no, forse anche un Supersaiyan. L’importante, comunque, era sbarazzarsi di Freezer per diventare il padrone assoluto del mondo intero.
“Bisogna imparare delle mosse e poi unire gli indici per poter realizzare la fusione” continuò a spiegare Goku.
Mostrò le mosse a Vegeta, il quale, vedendole, urlò:“E io dovrei fare una cosa del genere? Non ci penso nemmeno!”.
“Dai, Vegeta, non fare il bambino, non ti vedrà nessuno!”
“E va bene, Kaaroth, lo faccio solo per sconfiggere quell’essere repellente!”
I due incominciarono a provare la fusione e, dopo tanti e vani tentativi, riuscirono a fondersi in modo giusto.
Dopo la fine dell’allenamento si riposarono e il giorno dopo partirono per raggiungere Freezer.

Giunti sul pianeta su cui si trovava Freezer, i due Sayan lo raggiunsero in poco tempo.
Freezer era circondato dai suoi seguaci e li stavano aspettando.
“Oh, eccoti, Vegeta…e hai portato anche un ospite, vedo! Ci sarebbe da conquistare quel pianeta di cui ti dicevo l’altra volta…” disse Freezer ma fu interrotto da Goku.
“Bando alle ciance, mostro, siamo venuti qui per batterci con te!” disse Goku minacciando Freezer.
“Ah, ma davvero?” chiese il mostro ironicamente. Era da molto tempo che non combatteva e non gli dispiaceva battersi in quel momento.
Vegeta intanto era preoccupato. Freezer era diverso dall’ultima volta. Ed era anche molto più potente. Lo sentiva dalla sua aurea. Evidentemente aveva combattuto con qualcuno contro cui aveva dovuto usare gran parte della sua potenza. “Ma chi era quel qualcuno?” si chiese Vegeta. Non seppe darsi una risposta. Non era importante. Comunque ormai lui e Kaaroth erano in gioco e non potevano tirarsi indietro.
Incominciarono subito con la fusione. Al primo tentativo la fusione riuscì perfettamente.
Freezer rimase stupefatto.
“Bene, bene, vedo che vi siete potenziati!”
“Trema, Freezer, perché io sono colui che ti disintegrerà!” lo minacciarono senza ascoltarlo i due Saiyan.
I due avversari cominciarono a battersi ma, come era prevedibile, utilizzarono solo una minima parte della loro potenza.
Dopo mezz’ora i due Saiyan si divisero. Era un problema. Non potevano fare una fusione ogni mezz’ora. Freezer non glielo avrebbe permesso. Si trovavano nei guai fino al collo ma cercarono di mantenere la calma.
Tentarono di fondersi ancora una volta ma Freezer li fermò, facendoli volare contro delle rocce. Vegeta non riusciva a rialzarsi. Goku, invece, ci riuscì e cominciò a battersi con Freezer.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Supersaiyan ***


All’inizio i due avversari erano alla pari. Presto, però, Freezer si stufò e decise di aumentare il suo livello di forza combattiva, poiché era intenzionato a mettere fine a quel duello. Goku fu spiazzato dalla potenza del nemico e si schiantò di nuovo contro delle rocce che andarono in frantumi. Aveva moltissime ferite e le ossa erano indolenzite. Non riusciva a rialzarsi.
Vegeta, vedendo Goku in quelle condizioni, si alzò da terra e sferrò un colpo a Freezer, il quale, non avendo più badato a lui, perché non lo aveva più considerato pericoloso, fu gettato a terra violentemente. Si rialzò quasi subito, scrollandosi la polvere di dosso, arrabbiato con se stesso per non aver prestato attenzione a Vegeta.
“Tsk, cosa credevi di fare?” gli chiese con aria da superiore.
Rapidamente volò verso il suo nuovo avversario e cominciò una nuova battaglia. Vegeta riuscì a tenergli testa per molto tempo. Freezer si stupì della potenza del Principe, che aveva sempre considerato un buono a nulla proprio come suo padre, così innalzò di nuovo il suo livello di forza. Vegeta, con nuovo stupore di Freezer, riuscì nuovamente a parare i suoi colpi.
Era migliorato molto dall’ultima volta che lo aveva visto combattere. Nemmeno Vegeta, prima di allora, sapeva di possedere così tanta potenza.
“Ora mi hai stufato, Saiyan! Ti faccio vedere di cosa sono realmente capace!” urlò Freezer.
Lampi e sassi, sollevati grazie all’aurea che stava emanando, cominciarono a circondare il suo corpo e la terra iniziò a tremare spaventosamente.
All’improvviso la potenza che sprigionava giunse al culmine e quindi attaccò Vegeta con tutta la sua forza. Il Saiyan tentò di parare il colpo ma non ci riuscì, perciò gli arrivò un pugno nello stomaco, che gli fece sputare sangue. Freezer gli diede un calcio sul viso che gli ruppe la mandibola e lo fece precipitare a terra. Vegeta svenne. Il tiranno scese a terra e si avvicinò al corpo martoriato del Principe dei Sayan. Allora gli lanciò un laser di energia rosa che trapassò il corpo di Vegeta, uccidendolo.
“Così impari a metterti contro di me, stupido scimmione!”.
Goku, vedendo quanto quel terribile mostro fosse spietato, ricordò quanto lui era diventato malvagio e si pentì di quello che aveva fatto da quando aveva incontrato Vegeta. Dai suoi occhi uscirono lacrime, lacrime versate per pentimento, non tanto per la morte di Vegeta. Era dispiaciuto anche per lui ma lo era di più per quello che aveva fatto a persone innocenti.
Decise: non era quello il momento di piangere ma di reagire e di rimediare al male che aveva fatto.
La rabbia per tutto ciò che era successo lo invase completamente e sfoderò tutta l’energia che aveva in corpo, urlando tutto il su rancore. Freezer si accorse che Goku stava aumentando la sua potenza in modo spaventoso.
Iniziò a tremare per la paura. Era la prima volta che gli capitava. Il livello del Saiyan era altissimo, i suoi capelli diventarono biondi e i suoi occhi azzurri. Freezer intuì che Goku si era trasformato nel leggendario Supersaiyan.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Tutto finito ***


Lo scontro iniziò di nuovo. Goku era nettamente in vantaggio rispetto al suo avversario. Se ne rendeva conto ma tentava di rimanere calmo, non sapendo se potesse avere altri assi nella manica.
Improvvisamente giunsero Gohan e Crilin che a stento riconobbero Goku. Rimasero lontano dai due avversari, per evitare di essere visti da Freezer. I due combattenti non si accorsero di loro, perciò continuarono il loro scontro come se non fosse accaduto nulla.
Due ore dopo lo scontro era ancora dominato da Goku, che non dava segno di stanchezza, in poco tempo aveva acquisito una potenza straordinaria che gli consentiva di contrastare quel mostro.
Crilin e Gohan notarono il corpo senza vita di Vegeta, che giaceva poco più in là, e un po’ furono dispiaciuti per lui.
Ad un tratto, però, Freezer colpì di spalle il Supersaiyan, ferendolo alla schiena e rompendogli una spalla.
“Sei un vigliacco…lo sai che non si colpisce un avversario alle spalle!” lo rimproverò, cercando di trattenere un urlo, ma il dolore era troppo forte.
Gohan e Crilin urlarono per la disperazione.
Freezer, poi, prese il corpo di Goku e lo incenerì in un sol colpo.

Urlò a lungo. Non sapeva dire per quanto tempo. Aprì gli occhi. Era buio. Il suo cuore batteva forte e il suo respiro era affannoso. Si trovava seduto sul suo lettino.
“Gohan, Gohan, che succede piccolo mio?” chiese una voce alquanto famigliare. Era sua madre. In pochi secondi Chichi era di fianco al suo letto tutta preoccupata.
“Hai avuto un brutto incubo, tesoro?”
Il bambino, ancora sconvolto per l’incubo appena avuto, fece cenno di sì con la testa e poi deglutì. Voleva assolutamente sapere dov’era suo padre.
“Papà, dove sei?” chiese temendo il peggio.
“È a dormire, Gohan, non ti preoccupare” lo rassicurò la madre.
Ma il piccolo aveva paura che la madre non dicesse la verità così andò in camera dei genitori.
Trovò il padre che dormiva beatamente occupando tutto il letto, dato che Chichi si era alzata per accorrere dal figlio.
Gohan sorrise. Era solo un incubo. Niente di più. Ma per un attimo aveva temuto il peggio.
Andò in cucina, bevve un sorso d’acqua e si ricordò che Freezer era stato sconfitto poco tempo prima da suo padre.
Ritornò in camera dei genitori e riguardò Goku. Vedendolo si chiese come avesse fatto a sognare il padre come un Saiyan cattivo e spietato.
Ma i sogni possono anche non avere un significato, mentre le persone a cui si vuole bene hanno un significato enorme nella vita di ciascuno di noi.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=129160