Viviamo finché siamo giovani.

di __happyele
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I capitolo. ***
Capitolo 2: *** II capitolo. ***
Capitolo 3: *** III capitolo. ***



Capitolo 1
*** I capitolo. ***


Ogni anno era sempre la stessa storia, cambiare città, scuola e amici.
Ogni anno diventava sempre più difficile. 
Mia madre aveva appena lasciato il suo fidanzato, e il modo migliore per superare la cosa era andarsene, per sempre.
Mia sorella Zoe era contenta di cambiare un'altra volta città, infondo era una bambina.
Ma per me era diverso, crearsi nuove amicizie era la parte più difficile della mia adolescenza.
L'unica cosa bella era scoprire nuove città in cui non ero mai stata.
Però a mia madre non le importava più di tanto, se lei decideva di andarsene, si faceva e basta, e così era.
La sua nuova meta era Brooklyn.
Partimmo prestissimo per essere nel nuovo appartamento verso mezzogiorno.
Arrivammo in tempo, prendemmo le valigie e salimmo in casa.

«Allora, vi piace?» chiese mamma.
«Mamma è bellissima.» disse Zoe.
Io non risposi e rimasi sul ciglio della porta a guardare la casa.
«Elena, entra. Ti piace?» mi chiese.
«Sì, è bella.» dissi.
Era bella ma avevo nostalgia di quella vecchia.
Zoe ed io aiutammo mamma a mettere i piatti e i bicchieri sul pensile.

«Domani cominciate scuola, siete pronte?» ci chiese sempre mamma.
«Sì, non vedo l'ora.» disse entusiasta Zoe.
«Diciamo.» dissi.
«Elena, mi dici cos'hai? Parli a malapena.» mi chiese mamma.
Abbassai lo sguardo.
«Allora?» chiese ripetutamente.
«Non ti interesserebbe.» dissi.
«Cosa dici, non è vero.» disse.
«Invece è così, perchè se ti avessi detto la mia opinione, non saremmo qui.» dissi ad alta voce.
«Qui ti troverai bene, davvero.» disse.
«Lo dici ogni volta che ci trasferiamo, sono stanca di sentire sempre le stesse parole.» dissi quasi piangendo.
«Mi dispiace Elena, ma ormai non si possono più cambiare le cose.» disse.
«Purtroppo lo so, per te la cosa migliore è andarsene.» dissi.
«Non è vero.» disse abbassando lo sguardo.
«Ogni anno dobbiamo trasferirci perchè lasci o vieni lasciata, e di noi non ti interessa niente.» dissi.
Mi cadde un piatto, stavo per piangere dal nervoso.
Non potevo più stare in quella casa, mi sentivo soffocare.
Uscii, non sapevo dove stavo andando, ma più lontano ero da lei, più stavo meglio.
Non volevo piangere, ma era più forte di me, odiavo litigare con mia madre.
Per sbaglio presi contro qualcuno.

«Scusami.» dissi.
«Scusami tu.» disse.
Alzai lo sguardo, era un ragazzo.

«Ciao, io sono Harry.» disse sorridendo.
«Ciao, io sono Elena.» dissi.
«Sei appena arrivata?» mi chiese.
«Sì, come lo sai?» chiesi stranita.
«Eheh, intuito maschile.» disse ridendo.
Sorrisi.
Restammo qualche secondo in silenzio.

«Adesso devo andare, scusami.» dissi allontanandomi.
Non era il momento di innamorarmi o cose del genere.
Poi, non lo avrei più rivisto quindi tanto valeva scordarmelo.
Feci una camminata intorno al quartiere per riprendermi un po' e per prendere un po' d'aria.
Tornai a casa verso le diciotto.
Mamma era preoccupata, ma non mi interessava più di tanto.

«E' questa l'ora di tornare?» mi chiese arrabbiata.
«Non sono le tre di notte, non alterarti.» dissi.
Andai in camera non guardandola.
Ero troppo nervosa per mangiare, allora rimasi in camera tutta la sera.
Cominciai a preparare qualche cosa per il primo giorno di scuola.
Non riuscivo ad addormentarmi, tra la scuola, la litigata con mia madre.. 
Non smettevo di pensare a quel ragazzo di cui mi ero anche dimenticata il nome.
Non mi ricordavo più niente di lui, niente.

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Capitolo 2
*** II capitolo. ***


Il primo giorno di scuola era arrivato.
Avevo mal di pancia, mal di testa, il vomito, insomma le avevo tutte, ma erano solo sensazioni, forse.
Ero stanca perchè quella notte non riuscii a dormire.
Preparai lo zaino.
Non salutai mamma, ero ancora arrabbiata con lei.
Uscii di casa con Zoe.
Corremmo verso l'autobus perchè stava quasi arrivando.
Salimmo e Zoe mi guardò male.

«Che c'è?» le chiesi.
«Perchè sei arrabbiata?» mi chiese.
«Non sono arrabbiata.» risposi.
«Invece sì.» disse.
«Invece no.» dissi.
«Perchè non hai salutato mamma allora?» mi chiese.
«Perchè eravamo in ritardo.» dissi mentendo.
«Davvero?» mi chiese.
«Sì.» dissi.
«Sei pronta per il primo giorno?» mi chiese.
«Quante domande, non tanto, tu?» le chiesi.
«Certo che sì, non vedo l'ora di fare nuovi amici.» disse.
Beata lei.
Arrivammo davanti alla sua scuola.

«Se hai bisogno di qualcosa chiama me, non mamma, d'accordo?» dissi.
«Va bene, buona scuola.» disse allontanandosi.
«Buona scuola, ciao.» dissi salutandola.
Ero in ansia, toccava a me.
Mi incamminai verso la mia scuola.
Arrivata vidi un casino di gente, mi mancava quasi l'aria.

«Ehi ciao!» disse qualcuno dietro di me.
Mi girai.

«Ciao.» dissi imbarazzata.
Non mi ricordavo chi era.

«Non ti ricordi di me, vero?» mi chiese.
«No, scusa.» dissi.
«Sono Harry, il ragazzo di ieri, adesso ricordi?» mi chiese.
«Ah sì, mi ricordo, scusami se mi sono dimenticata.» dissi ridendo.
«Non ti preoccupare.» disse sorridendo.
Mamma mia che sorriso.

«Verrai qui a studiare?» mi chiese.
«Sì, ho scelto questa scuola.» dissi.
«Buona scelta.» disse.
«Perchè?» chiesi.
«Perchè ci sono io.» disse.
Risi.
Ci vennero incontro due ragazzi.

«Ciao ragazzi.» disse Harry.
«Ciao Harry.» dissero.
«Lei è Elena, è nuova.» disse presentandomi.
«Ciao, io sono Niall.» disse.
«Io Louis, ciao.» disse.
Rimasi affascinata da lui, Louis. 
I suoi occhi..
Si avvicinò una ragazza, era una cheerleader.

«Amore, che ci fai qui?» disse.
Il fidanzato era proprio Louis.
Che fortuna.
Mi guardò da testa a piedi.

«Io vado a cercare la classe, ci vediamo dopo.» dissi.
«Vuoi che ti accompagni?» mi chiese Harry.
«No, tranquillo.» dissi.
Entrai a scuola, cercavo la classe ma non la trovavo.
Chiesi ad una ragazza.

«Scusami, sai dov'è la 5aCE?» le chiesi.
«E' la mia classe, vieni con me.» disse.
Mi prese per un braccio e mi portò in classe.

«Eccoci.» disse sorridendomi.
«Grazie.» la ringraziai.
«Mettiti vicino a me se vuoi.» disse.
«Va bene.» dissi.
Ci sedemmo nei posti infondo.
Entrarono anche Harry, Niall e Louis. Ah, e la ragazza di Louis.

«Posso chiederti una cosa?» le chiesi.
«Certo dimmi.» disse.
«Tu conosci quel ragazzo?» le chiesi indicandogli Louis.
«Quale, quello con la maglietta a righe?» mi chiese.
«Sì, lui.» dissi.
«Fin troppo bene.» disse.
«In che senso?» chiesi.
«E' mio fratello.» disse ridendo.
«Oh.» dissi.
«Perchè me lo chiedi?» mi chiese.
«Perchè un altro ragazzo me l'ha presentato.» dissi.
«Chi?» chiese.
«Harry.» dissi.
«C-cosa? Tu conosci Harry, il riccio con gli verdi?» mi chiese.
«Sì, perchè?» chiesi.
«No, niente, così per sapere.» mi disse.
«Puoi dirmelo, non ci conosciamo tanto, però puoi fidarti.» dissi.
«Sono innamorata di lui dal primo anno di liceo.» mi confidò.
«Dal primo anno?» chiesi sconvolta.
«Sì.» disse.
«E tuo fratello, non te l'ha mai presentato?» chiesi.
«No, noi ci conosciamo bene ma lui mi considera solo un'amica, purtroppo.» disse.
«Mi dispiace, davvero.» dissi dispiaciuta.
«Non preoccuparti, prima o poi qualcuno si innamorerà di me.» disse.
«Lo spero anche io.» dissi.
«Aspetta, ma ti piace mio fratello?» mi chiese.
«Eh? No, non mi piace tuo fratello.» dissi.
«Dai, fidati anche tu.» disse.
«Ok, mi piace, non so se è una cotta o cosa, ma appena l'ho visto, boh ho sentito qualcosa dentro di me.» dissi.
«E' quello che è successo a me con Harry.» disse.
«Non ci siamo presentate ancora, io sono Elena.» dissi.
«Io Jane, piacere.» disse sorridendo.
Entrò il professore.

«Buon giorno.» dicemmo tutti.
«Buon giorno ragazzi.» disse il prof.
Mi guardò, ed io abbassai lo sguardo.

«Tu sei la ragazza nuova?» disse indicandomi.
«Ehm.. sì.» dissi.
«Vieni.» disse il prof.
Odio andare alla cattedra, tutti mi guardano male dall'alto in basso.
«Presentati alla classe.» disse.
«Sono Elena e.. Boh.» dissi.
Tutti risero.

«Non sei di tante parole, eh?» chiese il prof.
«No.» dissi.
«Io sono il professor Tatum, e sono il professore di italiano.» disse presentandosi.
Cominciai a non sentirmi bene.
«Scusi, potrei uscire un attimo? Non mi sento bene.» dissi.
«Certo, vai pure.» disse.
Uscii dalla classe. Andai in bagno.
Vidi due ragazzi.

«Scusate ho sbagliato.» dissi.
Uscii dal bagno e controllai.
Non avevo sbagliato.

«Non ho sbagliato, perchè siete qui?» chiesi.
«Dovevamo fare uno scherzo ad una ragazza.» disse uno di loro.
«Non era per te, tranquilla.» disse l'altro.
«Comunque, io sono Zayn, e lui è Liam.» disse.
«Io sono Elena.» dissi.
Uscii, di nuovo, dal bagno.
Harry mi venne incontro.

«Stai bene?» mi chiese.
Per quale motivo si trovava lì, e perchè si interessava a me?

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Capitolo 3
*** III capitolo. ***


Era strano ritrovarmi davanti un ragazzo, soprattutto se ti interessava a me.
Non sapevo cosa rispondergli.

«B-bene, grazie.» dissi.
«Ciao Harry.» dissero Zayn e Liam.
«Ciao ragazzi, vi conoscete?» chiese.
«Ci siamo appena presentati.» dissi.
«Ah capito, comunque cos'avevi?» mi chiese.
«Mi sentivo il vomito, ma era una sensazione.» dissi.
Restammo qualche minuto a parlare.
Poi il prof. uscì dalla classe e ci vide.

«Ragazzi, avete finito di parlare?» chiese.
«Scusi prof.» dissi.
Corsi in classe.

«Harry entra.» disse.
«Salve prof. figli, tutto bene?» chiese Zayn.
Tutta la classe rise.

«Non ho figli, tornate in classe o andate in presidenza.» disse.
«Ok, ci vediamo.» dissero tornando in classe.
Il prof. cominciò a spiegare un po' gli argomenti che avremmo trattato durante l'anno.
Finalmente passarono quattro ore, e potemmo uscire.

«Elena, puoi venire un secondo?» chiese il prof.
«Ti aspetto fuori.» mi sussurrò Jane.
Andai dal prof.
«Mi scusi per prima non volevo..» dissi.
Il prof. mi bloccò.

«No, tranquilla, non è per quello. Volevo darti queste schede, tra qualche settimana farai un test.» disse.
Oddio, un test, e chi lo sapeva che dovevo farlo.

«Ma non ti preoccupare, puoi farlo entro l'ultimo giorno del prossimo mese.» disse.
«Ah ok, devo studiare solo queste schede?» chiesi.
«Sì, quello che ci interessa è tutto scritto qui, più avanti ti dirò il giorno che lo farai, d'accordo?» chiese.
«Sì, va bene, arrivederci.» dissi.
Uscii di corsa con Jane dalla scuola.

«Elena!» urlò qualcuno.
Harry mi venne incontro con Niall, Zayn e Liam.

«Ehi.» dissi sorridendo.
«Ti va di venire a fare un giro con noi?» mi chiese Harry.
«Scusami ma devo cominciare a studiare.» dissi dispiaciuta.
Jane mi tirò per un braccio.
«Dai, per favore.» fece ripetutamente.
«Io vengo.» dissi.
Jane mi guardò male.
«Ma solo se può venire anche Jane.» chiesi.
«D'accordo, chiunque sia.» disse Harry.
Lo guardammo tutti.
«Scherzavo, lo so che è lei.» disse.
Si avvicinò Louis, con la sua ragazza.
«Ciao ragazzi.» disse Louis.
«Mi spieghi perchè dobbiamo stare con questi perdenti?» sussurrò la ragazza a Louis.
«Smettila Marti.» disse zittendola.
Quella 'Marti' guardo Jane e me da testa a piedi, in realtà lo faceva con tutti, ma con noi lo faceva con una faccia schifata.
«E questa chi sarebbe?» disse Marti ridendo.
«Elena.» dissi.
Rise.

«C'è qualche problema?» chiesi.
«E se fosse?» fece venendosi sotto la faccia.
«Te li risolvi.» dissi.
Louis la fece indietreggiare.
«Noi ce ne andiamo.» dissi.
Insieme a Jane mi allontanai da loro.
«Veniamo anche noi.» disse Liam.
Tutti, tranne Louis e Marti, ci seguirono.
Intanto sentivo Louis che litigava Marti.

«Non posso mai stare con i miei amici, smettila di essere così antipatica.» disse Louis.
«Scusami amore.» disse Marti.
Poi anche loro ci seguirono.

«Marti deve dirvi qualcosa.» disse Louis.
«Non posso crederci che lo sto per dire.. Scusatemi per quello che ho detto prima.» disse.
Si scusò ma sapevo che non lo diceva sinceramente.

Ma come lo pensavo io, lo pensavano anche gli altri.
Facemmo un giro per il parco.

«Oh merda.» dissi bloccandomi.
«E' successo qualcosa?» chiese Zayn.
«Devo andare a prendere mia sorella alle elementari, come faccio?» chiesi.
«Se vuoi ti posso accompagnare io, ho il motorino.» disse Louis.
«Cosa vorresti fare tu?» disse Marti a Louis.
«Dai andiamo.» disse Louis.
«Torniamo subito.» dissi.
«Lo spero.» disse Marti.
Louis mi passò il casco e partimmo.
Arrivati a scuola vidi Zoe seduta sulle scale.

Corsi ad abbracciarla.
«Scusami, non volevo lasciarti qui, stai bene? Non hai parlato con nessuno, vero?» le chiesi.
«No no. Chi è lui? E' carino.» disse indicando Louis.
Che imbarazzo.
«Io sono Louis, piacere.» disse.
«Zoe, ciao.» disse.
«Vuoi che ti riaccompagni a casa?» le chiesi.
«Non serve, so prendere l'autobus.» disse.
«Sicura? Non è un problema per me.» le dissi.
«No tranquilla, ce la faccio.» disse.
«D'accordo, mi raccomando stai attenta, e non parlare con nessuno.» le raccomandai.
«No, ciao. Ciao Louis.» disse.
«Ciao Zoe.» disse Louis.
Si allontanò e mi salutò ancora.
Mi misi le mani tra i capelli, come potevo dimenticarmi di lei?

«Ci tieni davvero tanto a Zoe, eh?» mi chiese Louis.
«E' la persona più importante della mia vita.» dissi.
Restammo in silenzio.

«Per te chi è la persona più importante della tua vita? Marti, no?» gli chiesi.
«No, lei proprio no.» disse.
«E perchè..» 
«Ci sto insieme?» 
«Ehm.. Sì.» dissi.
«Non so, le voglio bene e voglio farla soffrire, però spero davvero di trovare presto la persona più importante della mia vita.» disse.
Mi guardò, sorrisi e abbassai subito lo sguardo.

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