Life at Hogwarts. (First year)

di LordLollemort
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Diagon Alley ***
Capitolo 2: *** Hogwarts Express ***
Capitolo 3: *** Lo smistamento ***
Capitolo 4: *** Un pessimo risveglio. ***
Capitolo 5: *** Il primo giorno ***
Capitolo 6: *** il primo giorno (Mason's POV) ***
Capitolo 7: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Diagon Alley ***


Zoe
È passato solo un anno da quando mia madre, vedendo mia sorella Lucy ricevere lettere dalla ormai ex-misteriosa scuola chiamata Hogwarts, ci ha confessato che il nostro padre era un mago. Purtroppo non abbiamo mai avuto modo di conoscerlo  bene perché morì quando Lucy aveva tre anni e io a malapena due.
In ogni caso io sono Zoe Smith:occhi marroni, capelli biondi e lisci spesso legati. Non sono alta, ma nemmeno bassa. Dicono che sono intelligente, chiacchierona, vivace, determinata, schietta e testarda.
Comunque torniamo alla storia, mia sorella ricevette la lettera e il primo settembre l’accompagnammo al binario 9 ¾  dove prese l’espresso per la scuola che, quest’estate,  mi ha inviato la lettera di ammissione. Tuttavia prima di andare a quella magica scuola dovevo procurarmi il materiale necessario quindi andammo a Diagon Alley.
La prima tappa subito dopo aver preso i soldi alla Gringott è stato il negozio di Ollivander che fabbrica bacchette da... trecentoequalcos’altro avanti Cristo. Entrai nel negozio di Ollivander che come al suo solito non era lì, forse stava trafficando tra le varie bacchette nel retro bottega. L'aprire della porta aveva fatto suonare un piccolo campanello . Mi avvicinai al bancone e chiesi al nulla se ci fosse qualcuno ma non sentendo nessuna risposta riprovai con voce più chiara.-C'è nessuno?-. Aspettai e sperai che qualcuno mi rispondesse, intanto però i miei occhi vagavano per le pareti, osservando tutte quelle scatoline contenenti chissà quanti e quali bacchette. Dopo un po' arrivò un signore dai capelli bianchi. Cominciò col chiedermi che mano usassi per tenere la bacchetta e finì col darmi la scatola che contiene la mia preziosissima bacchetta Frassino, anima di pelliccia di lupo mannaro, dieci pollici, piacevolmente flessibile.
In seguito entrai da Madama McClan abiti per tutte le occasioni, andai a comprare i miei libri per la scuola al Ghirigoro, comprai un calderone e tutte le cose che mi servivano per la scuola. Come ultima tappa c'era l'emporio del gufo, quando entrai la prima cosa che  notai fu il gran fracasso che facevano i gufi.  A dire la verità questi tipi di pennuti non è che mi piacciano molto, per questo quando vidi in un angolino una piccola civetta marrone con alcune sfumature nocciola e gli occhi verdi me ne sono innamorata! Era la più silenziosa di tutte, ma il commesso ci rassicurò dicendo che era molto efficiente. Quando mi chiese quale nome le volessi dare io non seppi rispondere e durante il viaggio di ritorno ci meditai. Appena arrivata a casa la fissai bene e capii quale sarebbe stato il suo nome: Anacleta!
 
 
Ovviamente sto scherzando! Il suo nome è Marley.
Adesso aspetto l'indomani, 1 settembre 1991, il mio primo giorno a Hogwarts!



Mason
Nonostante io sia un purosangue oggi è la prima volta in cui mi recavo a Diagon Alley. Per primo io e i miei genitori siamo andati a prelevare i soldi alla Gringott nella nostra camera blindata. Appena vi entrai notai i folletti che scribacchiavano sui loro fogli, i miei genitori dettero la chiave ad un folletto che ci portò nella camera blindata numero 264. Dopo il viaggio su quel carretto sgangherato decidemmo di andare alla gelateria di Florian Fortebraccio. Dicono che il primo gelato che mangi porta bene, speravo vivamente che fosse cosi! Diagon Alley era proprio come l'avevo immaginata. Sorrisi mentre passeggiavo urtando i corpi degli altri maghi.  Nonostante tutto le buone maniere c'erano ancora: tutti si scusavano non appena li toccavi. Cercai di non farmi trascinare via dal via vai di persone, raggiunsi la gelateria di Florian e mi sedetti al tavolinetto lì fuori. Un uomo venne a prendermi l'ordine:
-Gelato al cioccolato- gli dissi sorridente. Il gelato arrivò poco dopo ed era davvero fresco e gustoso.
Subito dopo aver finito quel DELIZIOSO gelato decidemmo che io sarei andato al negozio di Ollivander, mia madre al Ghirigoro a comprare i libri e mio padre al negozio di calderoni così  sarebbe mancato solo il negozio di Madama McClan.
Entrai nel negozio e mi guardai attorno stupefatto, c'erano scaffali pieni di bacchette di ogni genere, lunghezza e colore. Mi recai al bancone e aspettai che qualcuno mi potesse aiutare, poco dopo infatti ne uscì un commesso che mi sorrideva raggiante , ricambiai il sorriso e dissi:-Sono qui per la mia prima bacchetta!Cosa devo fare?- chiesi al commesso. -Prima di tutto mi devi dire quando sei nato e poi ti devo prendere le misure-rispose. -16 Maggio- dissi mentre mi misurava la lunghezza del braccio. Dopo aver finito mi disse -Prova questa Sambuco e cuore di drago- nemmeno il tempo di prenderla in mano che mi disse -No, non è quella. Tieni Betulla e veleno di acromantula- come prima me la tolse ancora prima di provarla -No, no, no e ancora no! Questa, oh sì, questa è quella giusta per te! Biancospino e polvere di meteorite!- questa volta me la lasciò tenere in mano per più di cinque secondi e commentò - sì, questa va bene, sono 10 galeoni caro.-
Uscii dal negozio e, come concordato con i miei genitori, mi diressi direttamente al negozio di Madama McClan. Appena arrivai vidi attraverso la vetrina una ragazzina sul retro del negozio: aveva i capelli color grano legati in un ciuffo  e  sul viso dalla carnagione chiara spiccavano sopra le labbra sottili e il naso perfetto due occhi marroni e profondi. All'improvviso sentii una sensazione mai provata prima, era come se il mio stomaco si fosse attorcigliato,il cuore batteva velocemente e stavo cominciando a sudare. Perché mi stava succedendo tutto questo? Non potevo entrare nel negozio in quello stato! Così decisi di andare da mia madre con la scusa di darle il pacchetto della bacchetta.-Perché, non te lo puoi portare con te?- chiese lei. -Beh,- o mio dio cosa potevo dire?- ho paura che mentre mi prende le misure qualcuno si prenda la mia bacchetta che rimarrà incustodita nel negozio- inventai subito. -Va bene mettila qui- mi disse non molto convinta. Quando tornai la ragazzina non c'era più. Dopo aver preso la mia divisa da Madama McClan andai con mio padre e mia madre verso l'uscita di Diagon Alley.
Domani, 1 settembre 1991, sarà il mio primo giorno a Hogwarts, non vedo l'ora! Intanto do la buonanotte al mio gufetto :Driwily. Ha gli occhi gialli e un piumaggio nero con sfumature grigie e riflessi blu. Mi addormento pensando a Hogwarts e alla nuova esperienza che stavo per intraprendere.


Spazio dell'autrice
Allora, questo capitolo lo scrissi tipo l'anno scorso e l'ho modificato poco tempo fa.
Non è uno dei migliori che ho scritto ma spero vi piaccia lo stesso
e mi raccomando recensite, recensite e RECENSITE! 
(se non lo fate vi lancio un maleficio *agita la bacchetta* (?))
baci, Lolly
<3

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Capitolo 2
*** Hogwarts Express ***


Zoe
 
Non sono nervosa, il fatto che alle sei di questa mattina ero già pronta non significa che sono nervosa.
 
 
 
OK, sono molto nervosa. Appena arrivammo a King’s Cross ci dirigemmo verso il binario 9 3/4 . Nonostante l’abbia già fatto l’anno scorso ho ancora timore nel correre contro la barriera, ma fortunatamente riuscì a passare ed eccolo lì, il treno a vapore scarlatto che non era cambiato per niente dall’anno passato.  Dopo saluti e abbracci  vari mia madre ci lasciò andare con un –State attente!-. Nemmeno avessimo due anni anche se l’età mentale di mia sorella è quella. –Ehi tu- mi disse Lucy – io devo andare nello scompartimento 25 con le mie amiche quindi non mi scocciare e vai da qualche altra parte-. –Oh, come farò senza la mia coraggiosa sorellona Grifondoro- commentai sarcastica e, di tutta risposta, ricevetti una smorfia che doveva essere un misto di rabbia e odio.
Finalmente, dopo un’estenuante ricerca, trovai uno scompartimento con dentro un solo ragazzo e non come negli altri cinque o sei. Era biondo più alto di me con gli occhi azzurri. Chissà perché quando chiesi – è libero?- lui mi guardò con gli occhi sgranati  e poi balbettò –C-certo-.
-Piacere io Zoe Smith e tu come ti chiami?- gli domandai.
-Mason Crockford. Anche tu per la prima volta qui, vero?-
-Sì, io però già sapevo com’era. Mia sorella Lucy deve fare il secondo anno e ogni tanto mi ha raccontato com’è Hogwarts. E per “ogni tanto” intendo “ogni singolo momento di tutta l’estate”- dissi tutto d’un fiato.
Mason rise e poi mi chiese- In che casa speri di finire?-
-Non lo so, mia sorella è tra i grifoni. Secondo me le case migliori sono Grifondoro e Corvonero-
-Anche secondo me. Oh guarda è arrivato il carrello dei dolci-
-Cosa volete ragazzi?- ci domandò una donna tarchiata che spingeva un carrello stracolmo di dolci.
-Tu cosa vuoi?-
-mmm- cosa potevo dire non conosco nemmeno uno di quei dolci magici- scegli tu-.
-va bene, allora prendiamo dieci cioccorane, due pacchetti di gelatine tutti i gusti +1, due di bolle bollenti e due penne d’aquila di zucchero.-
-tieni- disse la signora porgendoci i dolci- sono 5 galeoni-.
-offro io- disse il biondino  vedendo che stavo per prendere i soldi.
-Grazie, comunque non ho mai mangiato dolci magici. Che cosa sono questi?- chiesi prendendo una scatola alta a righe bianche e rosse. Aprendola notai che all’interno c’erano gelatine gommose molto simili a quelle babbane.
-Sono Gelatine tutti i gusti +1. C’è di tutto! Dal cioccolato alle sardine, dal toast al pepe, dalla menta agli spinaci.-mi spiegò lui.
Ne presi una grigia e la misi in bocca.
-Ma questa è caduta per terra?Ah no, è sporcizia! Bleah!-
-Queste sono Cioccorane: rane di cioccolato che saltano veramente. Ci sono anche delle figurine dentro, si può fare la collezione- disse prendendo una scatolina blu.
Come potetti constatare io stessa era tutto vero!
-Ho trovato Morgana!- esclamai felice.
-Queste invece- continuò – sono bolle bollenti: gomme da masticare caratterizzate da un sapore molto caldo.
-Sono buonissime!- dissi.
-E queste, che sono le mie preferite sono piume d’aquila di zucchero- disse porgendomene una.
Il pomeriggio passò all’insegna del divertimento e… dell’assaggio delle gelatine tutti i gusti +1!
Ne trovammo di tutti i tipi: io menta, marmellata, arancia,caffè, noce di cocco, banana, trippa, peperoncino, curry e pizza. Mason panna, gelato,pollo,carciofi,broccoli, sardina e uovo strapazzato. Dovevano essere le sette quandouna ragazza minuta e dai capelli crespi entrò nel nostro scompartimento e disse –Avete visto un rospo? Un ragazzo l’ha perso.-
-no- rispondemmo in coro.
-Grazie, comunque vi consiglierei di indossare le vostre divise: stiamo per arrivare-.
Io e Mason andammo nei rispettivi bagni e ci cambiammo.
Quella ragazza dai capelli scompigliati aveva ragione: subito dopo esserci cambiati non ci fu nemmeno il tempo di tornare al nostro scompartimento che il treno si fermò. Uscimmo in corridoio dove il mio compagno di scompartimento mi domandò - Ma i tuoi genitori sono entrambi maghi? I miei sì.- -No, mio padre era un mago ma mia madre è una babbana. Questo ti crea problemi?- -No- rispose fermamente lui.
-Zoeeeee, vieni qui!- mi chiamò una voce.
 
 
 
 
 
Mason
 
Arrivammo al binario alle undici meno un quarto e, prima di salire, mio padre(Vincent) mi fece delle raccomandazioni- Non distrarti durante le lezioni,  cerca di essere il migliore e soprattutto non fare amicizie con mezzosangue e nati babbani!- - Sì papà-.
Dopo Victoria(mia madre) mi abbracciò e dice- Siediti nello scompartimento 34. È  un posto speciale per me e tuo padre.-
Salii sul treno e vidi comparire sulla porta dello scompartimento la ragazza vista sul retro di Madama McClan che mi chiese– è libero?- la guardai con gli occhi sgranati.-C-certo- balbettai.
Ero agitato, insomma, quante possibilità avevo che si sedesse nel mio stesso scompartimento?
-Piacere io Zoe Smith e tu come ti chiami?-
-Mason Crockford. Anche tu per la prima volta qui, vero?-risposi.
-Sì, io però già sapevo com’era. Mia sorella Lucy deve fare il secondo anno e ogni tanto mi ha raccontato com’è Hogwarts. E per “ogni tanto” intendo “ogni singolo momento di questa giornata”-
Risi.
- In che casa speri di finire?-
-Non lo so, mia sorella è tra i grifoni. Secondo me le case migliori sono Grifondoro e Corvonero- spiegò.
-Anche secondo me.-lo penso veramente! Non è solo per far colpo su di lei… ok facciamo fiftyfifty  - Oh guarda è arrivato il carrello dei dolci-
-Cosa volete ragazzi?- ci chiese la donna.
-Tu cosa vuoi?- domandai a Zoe.
-mmm,scegli tu- evidentemente i suoi le impediscono di mangiarli, oppure è una nata babbana o mezzosangue? Speriamo di no, mio padre mi diserederebbe.
-va bene, allora prendiamo dieci cioccorane, due pacchetti di gelatine tutti i gusti +1, due di bolle bollenti e due penne d’aquila di zucchero.-
-tieni- disse la signora porgendoci i dolci- sono 5 galeoni-.
-offro io- dissi vedendo lei che prendeva i soldi.
Poi, dopo averli presi, le spiegai uno per uno cosa fossero.
Ad un certo puntouna ragazzina bruttina e dai denti grossi entrò e ci chiese –Avete visto un rospo? Un ragazzo l’ha perso.-
-no- rispondemmo in coro.
-Grazie, comunque vi consiglierei di indossare le vostre divise: stiamo per arrivare-.
Così andammo a cambiarci e, in effetti, non appena tornammo allo scompartimento il treno cessò di correre e uscimmo in corridoio dove, per essere sicuro chiesi a Zoe - Ma i tuoi genitori sono entrambi maghi? I miei sì.- -no, mio padre era un mago ma mia madre è una babbana. Questo ti crea problemi?- -No- però ai miei genitori sì! Ma in fondo… lo devono sapere per forza?
-Zoeeeee, vieni qui!- urlò qualcuno dall’altra parte del vagone.


Spazio dell'autrice
Allora, follettini miei che vi sembra?
Anche questo, come il precedente lo scrissi eoni orsono (?) infatti
fa abbastanza schifo D: spero che vi piaccia lo stesso.
Recensite, mi raccomando. ù.ù 
xoxo, GossipGirl Lolly

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Capitolo 3
*** Lo smistamento ***


Zoe
 
Era mia sorella.
-Un secondo!- gridai –Ora devo andare quella è mia sorella e non è di certo la persona più paziente del mondo-. Infatti Lucy urlò- So come sono i tuoi secondi vieni qui, O-R-A!-.
Salutai Mason con un –Arrivederci- e mi incamminai verso mia sorella.
-Che cosa vuoi?- le domandai.
-Uno: Chi è quel ragazzino? Il tuo fidanzatino?-
-Mi stai così simpatica che se guardassi nello specchio delle brame vedrei il tuo cadavere.-
-Sei talmente bassa che l'altro giorno un mago ti ha dato un paio di calzini e ti ha detto Tieni elfa, sei libera!-
-Sei così brutta che il tuo patronus è la tazza del cesso.-
Non sapendo come ribattere si limitò a fare una faccia scandalizzata.
-Tua sorella è forte- dissero due voci all’unisono dietro di me. Quando mi girai vidi due persone identiche con dei capelli rosso fuoco. Inizialmente pensai di vedere doppio ma poi realizzai che probabilmente erano gemelli.
-Ehm…grazie ma voi chi siete?-
- Io sono Fred Weasley e lui è George siamo i malandrini della scuola ….- cominciò lui.
- se vuoi organizzare qualche scherzo vieni da noi- finì il secondo fratello.
- Zoe Smith. Se volete un’esperta di pozioni sapete dove trovarmi- dissi sorridendo. Quei due mi stavano simpatici e poi avevano detto che sono forte.
-Primo Anno. Ragazzi del primo anno qui- sentii dire da fuori.
Percorsi il corridoio del treno e poi uscii fuori nell'aria fredda e gelida d'autunno.
Un enorme uomo con dei folti capelli neri gridava- Quelli del primo anno qui. Salite sulle barche vi accompagnerò fino a Hogwarts .-
Attraversammo il lago su una barca di legno e arrivati a ci incamminammo verso Hogwarts. La vista toglieva il fiato: la luce che usciva dal castello illuminava il prato, la foresta, il lago e sembrava anche più brillante delle stelle che si vedevano in cielo.
Hagrid ci accompagnò dentro la Sala d'Ingresso.  Poi vidi una donna vestita di verde venire verso di noi. Indossava un cappello dello stesso colore del vestito,aveva degli occhialini,capelli legati,e sembrava piuttosto anziana.
-Ecco i nuovi allievi, professoressa Mcgranitt.-disse Hagrid.-Ragazzi lei è la professoressa Minerva Mcgranitt,insegnante di Trasfigurazione e Capo della Casa Grifondoro. Vi affido a lei. Ci si vede.-
Poi segui un continuo blablabla assolutamente noioso dato che sapevo già tutto delle case e dei punti. 
-Tornerò fra pochi minuti, intanto mettetevi in ordine- concluse la professoressa.
Dopo alcuni minuti tornò e disse- Mettetevi in fila e seguitemi-
Uscimmo dalla stanza, attraversando nuovamente la sala d'ingresso, oltrepassando un paio di porte, entrammo nella Sala Grande.
Era illuminata da migliaia di candele sospese a mezz'aria lungo quattro tavoli occupati da altri studenti.
I tavoli erano apparecchiati con piatti e calici d'oro. In fondo alla sala c'è un altro tavolo lungo, intorno al quale sono seduti gli insegnanti.
La professoressa ci accompagnò fino a lì e ci fece fermare d'avanti a tutti gli studenti, dando le spalle a tutti gli insegnanti.

La McGranitt senza fare rumore collocò uno sgabello d'avanti a noi e sopra di esso mise un cappello.
Improvvisamente una delle grinze diventò tipo una bocca e iniziò a cantare una canzone.
Ma non mi misi ad ascoltare.
Ero impegnato a vedere il soffitto.
Sembrava che non ci fosse facendo vedere l'immenso cielo stellato.
Quando il cappello smise di cantare tutta la sala applaudì. -Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati- disse la professoressa alla fine dell'applauso.
Cominciò a chiamare degli studenti su cui mise in testa il capello parlante che dopo aver meditato urlava la casa. All’improvviso, mentre mi guardavo intorno, sentii –Smith, Zoe - Il mio collo si girò così velocemente che mi fece male. Massaggiandomelo mi sedetti sullo sgabello e mi misi il cappello in testa. Per poco non mi coprì tutta la faccia, infatti fu fermato dal naso.
-Mmmm… impulsiva, leale, testa calda…-
-Non ti permetto di insultarmi!- pensai.
-Io faccio quel che mi pare- rispose il cappello-comunque su tutte queste qualità primeggia l’intelligenza quindi: CORVONERO!- l’ultima parola risuonò in tutta la sala. Un applauso fragoroso risuonò dal tavolo all’estrema sinistra. Appena lo raggiunsi tutti mi strinsero la mano e mi dissero parole come - Benvenuta!- e –Congratulazioni!-. Intanto lo smistamento proseguiva con –Huler Olive- anche lei corvonero. Sì sedette di fronte a me mentre gli altri cominciavano a stringerle la mano. Ad un certo punto sentii la voce della McGranitt esclamare- Crockford Mason- penso che quello fu il punto dello smistamento più lungo. Passò più di un minuto quando il cappello disse- CORVONERO!-
Venne verso il tavolo e lo feci sedere vicino a me. Non appena tutti smisero di dargli la mano gli potetti dire anch’io- Benvenuto a Corvonero-
 
Mason
 
Una ragazzina alta e dai capelli neri stava chiamando Zoe.
-Un secondo!- gridò quest’ultima –Ora devo andare quella è mia sorella e non è di certo la persona più paziente del mondo-. - So come sono i tuoi secondi vieni qui, O-R-A!-ripetè la sorella che, se non mi sbaglio, si chiama Lucy.
–Arrivederci- disse Zoe. Restai immobile per un po’ guardandola allontanarsi. Non appena mi resi conto di come dovevo sembra idiota scesi dal treno dove vidi un omone urlare-Primo anno sulle barche!- e così feci.
Dopo aver attraversato il lago che sembra va uno specchio nero arrivammo nel maestoso castello che si stagliava davanti a noi.
-Ecco i nuovi allievi, professoressa Mcgranitt.-disse l’uomo che ci ha accompagnato fino al castello.-Ragazzi lei è la professoressa Minerva Mcgranitt,insegnante di Trasfigurazione e Capo della Casa Grifondoro. Vi affido a lei. Ci si vede.-
-Benvenuti a Hogwarts- disse la professoressa Mcgranitt.-Il banchetto per l'inizio dell'anno scolastico avrà luogo tra breve, ma prima di prendere posto nella Sala Grande, verrete smistati nei vostri dormitori. Lo Smistamento è una cerimonia molto importante, perché verrete smistati in una delle quattro case: Grifondoro, Corovonero, Tassorosso e Serpeverde. Voi potreste far guadagnare o perdere punti alla vostra casa il dormitorio che avrà totalizzato più punti verrà premiato con una coppa, il che costituisce un grande onore.- continuò la professoressa.
-Tornerò fra pochi minuti, intanto mettetevi in ordine-
Dopo alcuni minuti tornò e disse- Mettetevi in fila e seguitemi-
Uscimmo dalla stanza, attraversando nuovamente la sala d'ingresso, oltrepassando un paio di porte, entrammo nella Sala Grande.
La McGranitt senza fare rumore collocò uno sgabello d'avanti a noi e sopra di esso mise un cappello.
Improvvisamente una delle grinze diventò tipo una bocca e iniziò a cantare una canzone.
Quando il cappello smise di cantare tutta la sala applaudì. -Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati-
Dopo vari –GRIFONDORO!- -TASSOROSSO!- -CORVONERO!- e –SERPEVERDE!- arrivo il turno di Zoe che dopo pochi secondi fu smistata in corvonero. Raggiunse il loro tavolo tutta sorridente e felice e cominciò a stringere le mani a tutti. Ma mentre mi distraevo a guardarla la McGranitt mi chiamò. Appena mi misi il cappello in testa lui mi disse- Uuuh molto bene. Coraggio da vendere vedo, lealtà, audacia, impulsività… staresti bene in Grifondoro quindi…-
-quindi niente-pensai io- non posso proprio finire in grifondoro.-
-Oggi mi sento cattivo quindi dico GRI…-
-NO!- urlai nella mia testa.
-Non c’è bisogno di urlare.- esclamò il capello.  –allora vada per CORVONERO!-
Più felice che mai andai al tavolo dei Corvi dove dopo tanti –Congratulazioni- e –Benvenuto!- vari Zoe mi disse - Benvenuto a Corvonero-.

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Capitolo 4
*** Un pessimo risveglio. ***


Zoe
 

 Non ricordo di aver mai mangiato così tanto in vita mia! Il banchetto era squisito, alla fine ero così piena che solo per miracolo riuscì ad alzarmi dalla sedia.
Guidati dal prefetto Robert Hilliard che esordì con:- Benvenuti nella CASA DI CORVONERO. Il nostro simbolo è l’aquila, che vola in alto dove altri non possono arrivare. I nostri colori sono il blu e il bronzo e la nostra sala comune si trova sulla sommità della Torre di Corvonero, dietro a una porta con un batacchio incantato.
Il nostro fondatore, Priscilla Corvonero, amava lo studio più di ogni altra cosa, ed è così anche per noi. 
Diversamente dalle altre Case, che hanno tutte ingressi segreti per raggiungere la propria sala comune, noi non ne abbiamo bisogno. La porta della nostra sala comune si trova in cima a un’alta scalinata a chiocciola. Non ha maniglia, ma un batacchio incantato in bronzo, a forma di aquila. Quando bussi alla porta, il batacchio ti pone una domanda e, se sai rispondere in modo corretto, ti lascia entrare. Questa semplice barriera ha lasciato fuori tutti, tranne i Corvonero, per quasi un millennio. Alcuni studenti del primo anno hanno paura al pensiero di dover rispondere alle domande dell’aquila, ma non preoccuparti. I Corvonero imparano in fretta, e presto apprezzerai le sfide che la porta ti porrà. Sono sicuro che trascorrerai una buona nottata.
I nostri dormitori sono distribuiti in torrette che si diramano dalla torre principale; i nostri letti a baldacchino sono coperti con trapunte in seta color blu notte e il rumore del vento che fischia attraverso le finestre è molto rilassante. Il dormitorio dei ragazzi è in fondo a destra e quello delle ragazze a sinistra.  
Ancora una volta: complimenti per essere diventato un membro della Casa più intelligente, eccentrica e stimolante di Hogwarts.-.
Salutai Mason e seguii le altre ragazze su per la scala a chiocciola che portava al dormitorio femminile. Io condividevo la camera con  Alex , Michelle e Olive,non sembrano tanto male, ma è meglio non dare giudizi affrettati in quanto appena mi stesi sul letto mi addormentai.

Il risveglio fu ORRIBILE perché io, come la maggior parte delle persone normali, quando vengono svegliate dicono:-Altri cinque minuti!-. E la mia ‘cara’ compagna di stanza, Olive, per farmi svegliare andò a riempire la caraffa con acqua gelata e, indovinate? Me la buttò addosso. Quando mi sentii mancare l’aria gridai e credo che mi abbiano sentita in tutto il castello. Mancando solo 10 minuti all’inizio delle lezioni e contando che dovevo ancora fare colazione non ebbi il tempo di asciugarmi i capelli.
Quando entrai in sala grande con i capelli che mi gocciolavano sulla veste tutti si voltarono verso di me: i più educati si limitarono a sorridere mentre c’erano alcuni che mi ridevano in faccia.  La strada dalla porta fino al tavolo dei Corvonero sembrava interminabile, quando arrivai Mason, che evidentemente non mi aveva notata, stava per sputare il suo succo di zucca:- Cosa ti è successo?-
-Beh vedi una delle mie ‘amorevoli’ compagne di stanza-risposi guardando male Olive- per farmi svegliare in modo gentile mi ha gettato un secchio d’acqua addosso!- 
-Tecnicamente- si intromise lei- era una caraffa non un secchio ed è meglio se fate in fretta a mangiare, le lezioni iniziano fra poco.-, girò la testa facendomi andare i suoi lunghi capelli marroni negli occhi e se ne andò. Non mi stava simpatica, non mi stava per niente simpatica.

Mason

Il banchetto era buonissimo! O almeno sembrava così infatti io non mangiai niente: ero troppo occupato a guardar dare l’enorme stanza e i professori. Quello con la lunga barba bianca seduto al centro doveva essere il preside Albus Silente, poi c’erano due streghe e tre maghi: la prima era alta e abbastanza vecchia, la seconda era bassa e tarchiata. Il primo mago era alto con un naso adunco dei capelli neri e scompigliati attorno al viso giallastro, il secondo aveva uno strano turbante in testa e sembrava che stesse tremando forse perché accanto a lui c’era Hagrid colui che ci ha portato fino a scuola con le barche.

Alla fine del banchetto ci avviammo verso i dormitori con quelli di Grifondoro, ma arrivati al settimo e dico settimo piano loro svoltarono verso la torre est e noi in quella opposta. Per entrare nella nostra sala comune bisognava rispondere ad una domanda, ma mi chiedo io non potevano mettere una parola d’ordine e basta? 
Comunque la nostra sala comune è stupenda ed ebbi tutto il tempo di ammirarla mentre un ragazzo parlava della casa.  Con tutte le conoscenze che ha mio padre non mi stupirei se domani mi mandasse una lettera dicendo di sapere già in quale casa sono finito. Spero ne sia contento perché non la posso cambiare anche se so che sarebbe stato più fiero di me se fossi finito, come lui, in Serpeverde. Tra le due scelte che mi aveva proposto il cappello Grifondoro sarebbe stata la più svantaggiosa per me: niente amica e niente casa. Sì, proprio così, mio padre mi diserederebbe, ma in fondo lo farà già quando e se scoprirà che ho fatto amicizia con una mezzosangue. Sinceramente non capisco questo pregiudizio tutti sono uguali anzi, mi sa proprio che Zoe è anche più brava di me in alcune cose. Ops, il prefetto ha già finito il suo discorso infatti Zoe mi dà la buona notte e se ne va. Mi fermai a guardare il fuoco scoppiettante che ardeva nel camino quasi imbambolato dai movimenti sinuosi delle fiamme. Improvvisamente mi resi conto di essere rimasto indietro così corsi su per la scala arrivando in camera con il fiatone.

 Dopo quel banchetto suntuoso fu facile andare a dormire, ma difficile fare sogni sensati infatti feci uno strano sogno: io chiedevo l’elemosina a mio padre e mia madre che mi guardavano inorriditi e all’improvviso un corvo comincia a picchiettarmi sulla testa col suo becco acuminato. Sì, forse non devo mangiare più così tanto.
Il risveglio fu terribile quasi quanto la notte infatti fui svegliato da un urlo che proveniva dal dormitorio femminile, durante la colazione capii di chi era: Zoe! Infatti aveva tutti i capelli bagnati che le gocciolavano. Le chiesi cosa fosse successo e lei mi spiegò che una sua compagna di classe le aveva gettato addosso un secchio d’aqua. La ragazzina seduta accanto a lei precisò che non era un secchio ma una caraffa e ci consigliò di muoverci perché le lezioni cominciavano tra poco.

Improvvisamente, distogliendomi dai miei pensieri, entrarono nella Sala Grande uno stormo di gufi di tutte le razze, io notai subito il mio caro Driwily. Nel suo becco aveva una lettera, era dai miei genitori che avevano scritto:

Caro Mason,

grazie alle nostre conoscenze sappiamo che sei finito in Corvonero. Nonostante tuo padre preferiva che finissi in Serpeverde ricorda che noi saremo sempre e comunque orgogliosi di te. Baci,

Mamma.

“Ah, sì?” pensai “ anche se scoprirete che la mia migliore amica è una mezzosangue? Ne dubito.” 

Angolo dell'autrice
Allora, midgardiani vi piace il capitolo?
Recensite, mi raccomando accetto anche critiche.
Se volete ricambio leggendo e recensendo le vostre ff 
because I'm here for you *canta*.
No, ok lasciatemi perdere lol
xoxo,
Lolly

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Capitolo 5
*** Il primo giorno ***


Zoe
 
Alla fine della colazione ci distribuirono i nostri orari. Quel giorno avevamo:
 
1 ORA                     Pozioni                     con Tassorosso         
2 ORA                     Pozioni                     con Tassorosso
3 ORA                    Trasfiguarzione        con Grifondoro
4 ORA                     Volo                         con Tassorosso
5 ORA                     Volo                         con Tassorosso
PRANZO
 
“Beh, allora meglio sbrigarsi” pensò  “l’aula di Pozioni è nei sotterranei e non voglio arrivare in ritardo.” È difficile orientarsi qui con tutte le scale che si muovono, i gradini che scompaiono, i fantasmi che vanno e vengono, ma soprattutto con Pix il poltergeist che porta scompiglio e ti dà un sacco di informazioni sbagliate. Tutto questo me l’ha detto mia sorella e spero che non sia così perché già sono imbranata adesso ci mancano solo i gradini a scomparsa!
Per fortuna siamo arrivati sani e salvi nell’aula di pozioni, era una sala piccola con un sacco di ingredienti strani dentro dei barattoli disposti sopra gli scaffali. Su ogni banco ci sono i calderoni e sulla lavagna ci sono scritti gli ingredienti per una pozione: Pozione Aguzzaingegno. Alla cattedra c’era il Professor Piton con i suoi capelli unti, il suo naso adunco e i suoi piccoli occhietti neri che scrutavano tutti gli studenti che entravano. Appena fummo tutti seduti disse:- Nel mio corso non verranno usate bacchette. Ogni giorno che verrete qui troverete gli ingredienti scritti sulla lavagna e voi dovrete preparare la pozione. Al termine della lezione porterete le fiale con dentro un po’ della pozione da voi preparata, la pozione rimasta la farò sparire io finché la professoressa McGranitt, l’insegnate di trasfigurazione, non vi insegnerà a farlo. Bene, potete cominciare!-.
Tutti cominciammo presto e, fatemelo dire, la maggior parte non sapevano distinguere nemmeno il calderone dalla loro testa! Io avevo preparato quella pozione molte volte quest’estate prendendo il materiale di Lucy e il suo libro, quindi mi è risultato molto facile prepararla e ogni tanto aiutavo anche Mason che comunque era abbastanza bravo. A fine lezione, dopo aver consegnato le fiale con dentro le nostre pozioni il professor Piton disse:- Male. Davvero molto male… Mi aspettavo di più da voi solo pochi sono riusciti a prepararmi una Pozione Aguzzaingegno degna di essere chiamata così. Questi sono:  Justin Finch-Fletchley, Olive Huler, Hannah Abbott, Mason Crockford e Zoe Smith. Quest’ultima, tuttavia, sembra essere l’unica che…- “Cosa avrò fatto?” pensai. Temevo il peggio e invece:-… è riuscita a preparare una pozione aguzzaingegno perfetta! Dieci punti a Corvonero! Spero che per la prossima volta vi prepariate meglio e da tutti quelli che non ho nominato voglio una relazione scritta di due pergamene sull’uso e la preparazione della pozione aguzzaingegno.-
Tutta felice abbandonai la classe di Pozioni per dirigermi a quella di Trasfigurazione. Io pensavo che avremmo da subito cominciato a fare incantesimi, ma invece la professoressa McGranitt parlò di perché, come e quando andava usata la trasfigurazione. Andò avanti per un’ora intera –blabla blablabla bla- ad un certo punto mi fece quasi addormentare! Intanto mi guardavo intorno: c’era Mason che prendeva appunti, Olive che ascoltava la lezione (secchiona), poi c’era un ragazzo con i capelli rossi che sonnecchiava come me, una ragazza che come Olive ascoltava la McGranitt e poi… non ci posso credere! Quello è Harry Potter! Ho letto di lui su vari libri: lui è l’unico che è riuscito a sopravvivere all’anatema che uccide ed ha sconfitto Voldemort in persona quando era solo un bambino. Mi dispiaceva un po’ per lui in fondo ha perso i genitori quella notte, posso capire com’è vivere senza un punto di riferimento. Tutta assonnata mi diressi a fine lezione verso il giardino perché ci aspettava la prima lezione di volo.
Il giardino di Hogwarts era proprio davanti alla foresta proibita, girava voce che lì ci vivessero alcune delle creature più feroci di tutto il mondo magico! Chissà perché alcune cose seppur pericolose riescono ad attrarti in un modo che solo loro conoscono. La professoressa di volo era Madama Bumb, una donna bassa coi capelli grigi e gli occhi giallognoli.
-Bene, ora che ci siete tutti- cominciò –voglio che vi mettiate a lato della vostra scopa, stendiate la mano su di essa e gridiate: su!-.
-SU!-gridarono in coro.
La scopa non si mosse nemmeno di un millimetro così guardai gli altri: solo due avevano la scopa ben salda in mano ed erano Mason e un ragazzo di Tassorosso. Ad alcuni la scopa rotolava per terra, ad altri, come me, la scopa rimaneva immobile. Per quanto ci provassi essa non accennava a muoversi e, arrivata al fine della mia pazienza, urlai:- Per le mutande zebrate di Merlino, SU!-. La scopa si mosse così velocemente che caddi a terra. Tutti risero compresi i grifondoro che passavano di lì. Tra questi c’erano Fred e George, i gemelli che ho conosciuto sul treno. Si può essere più imbranati di me? Ne dubito.
Mason mi guardò sorridendo e disse:- Mi hai distrutto un mito: ho sempre pensato che le mutande di Merlino fossero leopardate.-.
-Bene-disse Madama Bumb- ora mettetevi a cavalcioni sulla vostra scopa e al mio tre sollevatevi da terra poi riabbassatevi-. In quel momento pensai “Oh Dio, Oh Dio! Come faccio io non mi so alzare in volo, e ora? E se cado? E se faccio una figuraccia? E se la scopa non si muove?”. Mentre pensavo non mi resi nemmeno conto di aver già svolto l’esercizio sana e salva! –Perfetto, siete più bravi di quanto pensassi!- “perché, ci credeva scemi?”- Ora vi spiego le regole del qudditch e vi mostro quali sono le palle che vengono utilizzate-. E così passò una buona mezz’ora a spiegarlo anche se perfino i nati babbani sapevano cos’era. Che nooooooooooooooooooooia! Poi non riuscii a trattenere uno sbadiglio e Madama Bumb disse:- Signorina Smith dato che si annoia così tanto ci spieghi le regole basilari del quidditch e dopo la sottoporrò ad una prova!-. Oh no perché mi caccio sempre nei pasticci!
-Allora… si gioca a quidditch su dei manici di scopa volanti e bisogna far passare la pluffa, la palla più grossa, tra i 3 anelli avversari. Quelli che hanno questo compito si chiamano cacciatori, invece quello che protegge la porta si chiama portiere. Poi ci sono i bolidi che vagano per il campo tentando di disarcionare i giocatori e i battitori con le loro mazze devono cercare di deviare i colpi. Infine c’è il boccino che è la palla più piccola ed è quasi impossibile da vedere. Il cercatore lo deve prendere per guadagnare 150 punti e  far vincere la propria squadra.-. -Bene, 10 punti per Corvonero! Ora come prova lei deve tentare di acchiappare il boccino e deve cercare di non perderlo così guadagnerà 30 punti per la sua casa.- “Ok” pensai “ non è brutta come prova: è ORRIBILE! A mala pena riesco a fare su e giù con la scopa e ora devo anche andare a prendere quella minuscola pallina. Ora mi auto-avada kedavrizzo! E lì ci sono anche altri grifondoro così oltre a fare una figuraccia con quelli della mia casa la farò con quelli di tassorosso e quelli di grifondoro tra cui mia sorella. È terribile”.
Madama Bumb lasciò andare il boccino e io inizialmente lo persi di vista ma poi eccolo vicino al gruppo della classe di mia sorella! Così spinsi in avanti la scopa forse troppo forte tanto che stavo per finire addosso ad uno dei gemelli; doveva essere Fred perché non aveva nei sul collo invece George sì. Sta di fatto che riuscii,non so come, a prendere il boccino. –Hey, se proprio vuoi scappare dalla lezione di volo passa da sopra le torri non da sotto!- scherzò Fred e mi sorrise. Io ricambiai il sorriso e tornai sul campo dove si trovavano il resto dei miei compagni agitando la mano dove avevo il boccino.
La professoressa si complimentò con me per l’abilità e mi disse che se mi fossi allenata durante l’estate l’anno prossimo sarei diventata la nuova cercatrice del corvonero, però a me non importa più di tanto in fondo meglio evitare di fare figuracce davanti a tutta la scuola, no?

 

Angolo dell'autrice
Scusatemi, scusatemi e scusatemi!
L'ho già detto scusatemi? Purtroppo in questi giorni tra
verifiche e cambio di computer non ho potuto pubblicare ma finalmente
ce l'ho fatta. #LikeABoss
Mi fareste il piacere di recensire? cioè mi cagano solo le mie amiche D:
il pc non vi risucchia mica se lo fate #justsayin'
Spero vi piaccia, xoxo -Lolly

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Capitolo 6
*** il primo giorno (Mason's POV) ***


Mason

 
Dopo la lezione di volo ci recammo in Sala Grande dove ci aspettava un gustoso pranzetto.  Mi incamminai verso la scuola attraversando il prato e imboccando il sentiero, stavo per entrare dentro il castello quando mi accorsi che non c’era Zoe. Mi guardai attorno cercandola con lo sguardo ma con tutta la massa di studenti che entrava nel castello non riuscivo a trovarla quando, improvvisamente, qualcuno mi batté le mani sulle spalle. –HEY!- esclamò Zoe. –Ti stavo cercando- dissi io cercando di riprendermi dallo spavento   –Dove eri finita?-. Fece una faccia strana, come se stesse nascondendo qualcosa  – È una sorpresa-. Sollevai il sopracciglio chiedendomi cosa intendesse per ‘sorpresa’ e lei fece la faccia da angelo che non avrebbe mai fatto qualcosa di cattivo in vita sua, ma so che lei ne potrebbe fare una più del diavolo.
Attraversammo i lunghi corridoi di Hogwarts superando quadri, fantasmi e Mrs Purr il gatto del custode. Appena arrivati in Sala Grande ci avvicinammo al tavolo di Corvonero dove Zoe insistette per sedersi vicino alla ragazzina, Olive, che questa mattina la aveva svegliata con un secchio d’acqua.
“ Tecnicamente era una caraffa non un secchio” pensò citando l’antipatica ragazzina.  “Perché mai dovessero sedersi vicino a lei?” mi chiesi “ci ha trattati come dei bambini che non riuscivano a riconoscere la propria mano dalla testa.” In quel momento entrarono vari fantasmi che cominciarono a fluttuare attraverso i tavoli e, talvolta, anche alcuni studenti. Tra tutti notai subito la Dama Grigia, lo spettro della casa dei Corvonero; si diceva che conoscesse ogni angolo più recondito di Hogwarts dalla torre di Astronomia, dove ogni giovedì avremmo ammirato le stelle, alla sala comune dei Serpeverde che, come detto dai miei genitori si trovava nella parte più profonda di Hogwarts.
Mentre ero assorto nei miei pensieri l’aria fu squarciata da un urlo. Era Olive che urlava guardando il piatto spaventata. Dove tecnicamente dovevano esserci i suoi spaghetti c’erano praticamente dei lunghi, viscidi, schifosi vermi! Ci mancava poco che non vomitassi il pollo che avevo appena mangiato. Intanto Zoe se la rideva guardando Olive che per alzarsi velocemente in preda al panico era caduta di sedere a terra.
-Tu!- urlò Olive indicando Zoe –Sei stata tu!-. –Io?- chiese Zoe facendo una faccia sorpresa –Non oserei mai! Come puoi insinuare una cosa del genere?- -Me la pagherai!- esclamò la bruna indicandola mentre la fulminava con lo sguardo. –Oh, sto già tremando- disse sarcasticamente l’altra Corvonero.
Alla fine di questo movimentato pranzo ci distribuirono i nostri orari per il resto della settimana. Puntai il dito sulla colonna Lunedì e scesi giù:
 
6 ORA                     Incantesimi                     con Serpeverde
7 ORA                     Incantesimi                     con Serpeverde
 
Io e Zoe percorrevamo il freddo corridoio per recarci alla lezione di Incantesimi quando spuntò da dietro una statua Pix, il poltergeist. –Salve ragazzi!- disse con un sorriso maligno sulla faccia –Dove andate?- Gli risposi che stavamo andando in classe e lui ci spiegò che c’era un modo più semplice per arrivare in classe, infatti bastava aprire la vecchia porta con la maniglia arrugginita alla nostra destra per farci smaterializzare. –Ma non ci si può materializzare e smaterializzare qui ad Hogwarts- gli feci notare. –Beh c’è sempre l’eccezione che conferma la regola- affermò Pix facendoci l’occhiolino. Chiesi alla biondina cosa ne pensava e rispose dicendo che magari potevamo fidarci. –Non ne sono sicuro- dissi guardando storto il poltergeist –è famoso nel fregare le persone potrebbe farlo benissimo anche con noi - -Beh, allora io vado di qui mentre tu prendi la strada tradizionale, va bene?- -Va bene- dissi sospirando, meglio non mettersi a fare lite.
Continuai a camminare verso la classe dove si teneva la lezione e quando ci arrivai cercai con lo sguardo Zoe, ma di lei non c’era nessuna traccia. Gli unici posti liberi erano vicino ad un Serpeverde biondo con una faccia da furbetto e a Olive così optai per il biondino.
La lezione era cominciata ormai da mezz’ora, Vitious continuava il suo discorso su come, quando  e perché doveva essere utilizzata la magia e di Zoe non c’era nemmeno l’ombra. Non appena lo pensai lei entrò in classe gocciolante dalla testa ai piedi e con un’espressione furiosa disegnata sul viso.
-Scusi per il ritardo professore, ma Pix mi ha teso un tranello e sono finita in un labirinto e proprio quando ero riuscita ad uscire mi ha gettato dell’acqua fredda addosso- disse sedendosi davanti a me, nel posto accanto a quello di Olive. Il professore, rimasto un po’ sconcertato, continuò il suo discorso.
-Beh, piaciuto il mio scherzo?- chiese la piccola Corvonero a Zoe. –Il TUO scherzetto? Sei stata tu?- disse Zoe strabuzzando gli occhi. –Sì, ‘cara’. Ho chiesto a Pix di aiutarmi a farti uno scherzo e lui ha acconsentito con la faccia di un bambino a cui venivano regalate delle caramelle.- -Hai vinto una battaglia, Huler ma non al guerra. Ride bene chi ride ultimo.- -Sfida accettata, Smith.- disse sorridendo compiaciuta mentre Zoe la fulminava con lo sguardo.
-Come vi chiamate voi due?- chiese il professor Vitious guardando da sopra i suoi piccoli occhiali le due ragazze. –Siamo Olive Huler e Zoe Smith- -Bene, Huler e Smith. Ditemi che cosa stavo dicendo dato che ho visto che eravate molto interessate a quello che stavo spiegando-. Entrambe sgranarono gli occhi in preda al panico. Una goccia di sudore scese dalla fronte di Olive, ma prontamente Zoe salvò la situazione –Beh, professore lei ha espresso tutto il concetto in una maniera così esaustiva e complessa che non sarei in grado di ripetere quello che ha detto così, su due piedi.- La Corvonero dai capelli castani si portò una mano alla fronte e molto probabilmente si era chiesta con chi era andata a finire, ma soprattutto chiedendosi quale sarebbe stata la punizione che Vitious avrebbe inflitto loro. Invece, al contrario delle aspettative di tutti, il professore rise e disse –Bella risposta, signorina Smith. Degna di una Corvonero che sa come girare la situazione a suo favore, complimenti. 2 punti a Corvonero, ma cercate per favore di non parlare più durante la mia lezione- -Sì, ci scusi professore- si affrettò a dire Olive.
Quando finì la lezione io e Zoe andammo alla sala comune dei Corvonero per rilassarci e dopo magari fare un giro nel castello. Arrivati davanti alla porta il batacchio, il cui compito era quello di formulare indovinelli ci chiese –Per la casa e la campagna ti sta accanto e ti accompagna. Se la pesti non si lagna passa l’acqua e non si bagna. Che cos’è?-. Guardammo la porta come se avesse appena parlato in aramaico antico cercando di pensare la risposta dell’indovinello. –Cerchiamo di capire l’indovinello per parti- commentò Zoe –‘per la casa e la campagna ti sta accanto e ti accompagna’ cosa ci segue ovunque?- -Uno stalker?- dissi io sorridendo –Sicuro- disse alzando gli occhi al cielo sorridendo –Ma certo! Cosa ci accompagna dappertutto e non si bagna? L’ombra.- E proprio così la porta si aprì lasciandoci entrare nella sala comune. Il resto del pomeriggio passò in un soffio e improvvisamente arrivò l’ora di dormire così ci salutammo e salimmo nei rispettivi dormitori. 


 

Angolo dell'autrice
che ne dite? ve gusta? RECENSITE! 
Accetto anche critiche basta che recensite.
Potete dirmi quello che volete anche un 
'devo andare a catturare ippogrifi ad azkaban'
a me va bene :D
xoxo, -A
ehm.. -Lolly

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Capitolo 7
*** AVVISO ***


AVVISO

Siccome la fanfiction a parte delle mie amiche non se la legge nessuno (o meglio ha un sacco di visualizzazioni ma poche recensioni) io smetto di scrivere. In realtà sono arrivata fino al capitolo 15 a scrivere ma siccome qui nessuno sembra fregarsene niente io non continuo a pubblicare se mai mi tornerà la voglia continuerò. sorry not sorry

xoxo, Lord Lollemort

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