Un istante dopo Goku si
ritrovò in camera, a pochi
centimetri dal letto dove Chichi era sdraiata a pancia in
giù. La ragazza,
avvertendo la sua improvvisa presenza, strinse forte il cuscino,
affondandovi
il viso nel tentativo di smorzare ogni suono che non riusciva a
trattenere. Ma
anche per difendersi: non avrebbe retto un altro sguardo o altre parole
simili
a quelle di prima. Inoltre l’aveva malmenato, cosa avrebbero
fatto ora?
Sobbalzò terrorizzata e si raggomitolò tremante
quando una mano di Goku le toccò
la testa.
- Chichi.- la
chiamò una voce triste, ma lei trattenne il
fiato e rimase immobile. Quelle dita si mossero per accarezzarle
lentamente i
capelli, ora in parte sfuggiti all’elastico che li
tratteneva. Non sembrava
volerle fare dell’altro male.
Il letto
scricchiolò sotto il peso dell’uomo che vi si era
appena seduto.
- Tesoro, non volevo dirti
certe cose.- mormorò, vedendola
rilassarsi un minimo- La verità è che
anch’io sono in pensiero per domani, lo
ammetto. Cell è un avversario forte, per questo solo io e
Gohan abbiamo
possibilità di farcela. Puoi capirlo?
La donna rimase zitta,
girandosi sul cuscino in modo da
poggiarvi una sola delle guance rigate di lacrime.
- Non voglio capirlo.-
rispose dopo alcuni secondi- Non
voglio che andiate a farvi massacrare, ma il mio parere non conta,
giusto? Il
bene dell’umanità è più
importante.- recitò senza alcuna convinzione.
- Il tuo
bene è più importante- la corresse Goku- ma
le due cose sono collegate, non ho scelta.
Lei mostrò un
piccolo sorriso sarcastico:
- Il bene di una pazza che
ha voluto sposarti solo per
poterti tormentare? Troppo strano.
Il ragazzo
deglutì e scosse il capo afflitto:
- Lo sai che non credo
davvero quelle cose.
- Ah davvero? Io non so
niente… e non m’importa nemmeno! Vai
a farti ammazzare, io intanto starò ad aspettare.
Così sei contento almeno…- la
voce si era incrinata pericolosamente e nel mentre il giovane le aveva
coperto
la bocca con le dita per zittirla, quindi si chinò e la
baciò su una guancia;
un’espressione triste gli solcava il volto, mentre osservava
da vicino quegli
occhi grandi spalancati dallo stupore- Fidati completamente di me, per
favore.-
le sussurrò debolmente- Non voglio partire domani senza aver
prima chiarito.
La ragazza
borbottò:
- Resteresti qui in quel
caso?
- No, dovrei comunque.-
rispose con amarezza.
Lei abbassò lo
sguardo contrariata.
- Ehi…- il
sayan dai capelli biondi attirò di nuovo
l’attenzione.
Chichi lo fissò vagamente incuriosita. Kami, quanto gli
donava
quell’espressione intensa sul viso: erano rare le volte in
cui si era sentita
scrutata così attentamente da lui e ognuna di queste volte
la prendevano i
brividi. Arrossì appena, recuperando il colorito perso in
precedenza.
- … Allora?- la
incitò il marito.
- Cosa?-
domandò confusa; aveva perso il filo del discorso.
- Stai dalla mia parte?-
chiese speranzoso. Lei sospirò
annuendo lievemente, quasi se ne vergognasse. Le faceva male
appoggiarlo in
quella follia, ma non poteva abbandonarlo nel momento del bisogno; lui
aveva necessità
della sua approvazione, del suo supporto. Le aveva confessato di avere
dei
dubbi e lei avrebbe dovuto infondergli maggiore fiducia, anche se le
risultava
complicato visto che era la prima ad avere un brutto presentimento.
- Ce la farete. Non voglio
pensare che ci sia un’altra possibilità.
Vincerete domani, mi sono spiegata? O ti puoi
scordare che ti prepari da
mangiare per le prossime ere.- lo ammonì puntandogli un dito
contro, seria.
Goku acchiappò al volo quella mano alzata e la strinse
contro il proprio cuore:
- Grazie.- era raggiante
di felicità.
Lei si
ammorbidì finalmente in un ghigno giocoso.
- Se ti rendi conto di non
potercela fare ritirati, o sarà
peggio per te! Porterò la padella da casa, verrò
lì a prenderti per le orecchie
e…
Il ragazzo
ridacchiò divertito dalle minacce e le tappò di
nuovo la bocca con una mano, chinandosi ulteriormente fino a pochi
centimetri
dal suo volto.
- Sei proprio una
chiacchierona!
Lei si liberò
infastidita:
- Son Goku,
irresponsabile, stammi a sentire…
L’interessato si
abbassò ancora di più, serafico, al
contrario di lei.
- Sì?- rispose
in un sussurro.
- Tu non…
capisci che… insomma.- iniziò a balbettare Chichi
incerta, agitata dalla posizione equivoca. Goku si teneva con le mani
premute
sulla trapunta, ai lati della sua testa, e sembrava caderle addosso da
un
momento all’altro. Ogni residuo di pensiero coerente venne
spazzato via dal
bacio improvviso che ricevette sulle labbra; semplice ma appassionato,
intenso
e necessario. Tanta era l’emozione che non seppe come fosse
arrivata ad
accarezzare l’addome del giovane sotto la canottiera e ad
essere a contatto con
tutto il suo corpo un secondo dopo. Il ragazzo si distanziò
un attimo per
andare a mordicchiare la pelle del suo collo. Lei ne fu deliziata in un
primo
momento, ma rinsavì:
- Goku…-
gemette prima di fermargli la testa, ignorando per
quanto possibile il fatto che lui stesse continuando- Cosa diavolo
stiamo
facendo?- chiese supplicante di attenzione. Il giovane allora si
risollevò per
guardarla negli occhi stralunato:
- Beh, io pensavo tu
volessi e così… stavo…- si
colorò per
l’imbarazzo.
- Ma tu dovresti riposare
per quello che ti aspetta domani.-
replicò titubante.
-
Riposerò meglio se ti saprò soddisfatta.-
le bisbigliò con voce sensuale in un orecchio, riprendendo
da dove aveva
interrotto, facendola rabbrividire violentemente.
La eccitava da morire
essere in balia di quei gesti
conosciuti ma sempre spontanei. Gli sollevò il viso per
poterlo baciare di
nuovo e poi osservarlo attentamente. Le palpebre si sollevarono
rivelando un
paio di occhi verde acqua, puntanti sulla sua anima; fili dorati e
disordinati
facevano da contorno al viso. Era bello, davvero, come sempre, anche se
in modo
diverso e questo la spaventava un po’. Aveva un certo timore
ad abbandonarsi
perché non sembrava esattamente Goku, anche se i gesti, gli
atteggiamenti e la
voce erano indubbiamente i suoi. Ma quel cambiamento la agitava,
inutile
negarlo.
- Cosa
c’è che non va?- chiese il giovane notando
l’espressione smarrita- Se non ne hai voglia non ti
preoccupare.- dedusse grattandosi
la nuca- Non c’è problema davvero.- la
rassicurò, ma fu trattenuto con
determinazione.
- No, solo mi piacerebbe
che tornassi normale prima.
- Intendi non supersayan?-
domandò perplesso indicandosi.
- Esatto, vorrei che lo
facessi per me.
- Uhmm
sono brutto così? Non me ne
ero accorto!- esclamò, sporgendosi verso il piccolo specchio
sul tavolino- Fa
parte dell’allenamento restare trasformato nella vita
quotidiana, non saprei!
- Non sei brutto, non dire
sciocchezze.- gli fece
l’occhiolino- Ma solo per qualche ora, ormai domani ci
sarà il torneo, direi
che l’allenamento possa essere considerato finito, no? Voglio
indietro il Goku
che ho sempre visto, adesso, come ti ho conosciuto, e senza pensieri
sul
combattimento per un’ora almeno.
- Ok ti accontento.-
mostrò un attimo la lingua scherzoso,
quindi richiuse gli occhi e si concentrò per diminuire la
sua aura
gradualmente, finché i muscoli non diminuirono leggermente
di volume;
sopracciglia, capelli e iridi si scurirono tornando al colore naturale.
Era tornato
normale e le sorrideva con espressione sbarazzina; sembrava quasi
tornato
ventenne da come la stava osservando e Chichi sentì il cuore
stringersi al
ricordo della prima volta che si osservavano l’un
l’altro con interesse
particolare, su quel letto. Erano cambiati molto da allora, sebbene gli
anni
passati non fossero tanti: si erano presto ritrovati molto
più maturi, in
competizione per l’educazione del figlio, forti in entrambi i
sensi, legati
reciprocamente nonostante le apparenze esteriori, i distacchi e le
attese. Sì,
troppe cose erano successe per lasciarli indifferenti; e tante altre
dovevano
ancora accadere, perché non poteva finire tutto con quella
notte. Una notte di
passione in cui l’avrebbe risentito dentro di sé
in ogni senso, con il corpo, la
mente e l’anima, ma non doveva essere un finale,
bensì un pegno e una promessa
di vita. Avrebbe voluto dargli un altro figlio in quel frangente, le
sarebbe
piaciuto davvero tanto. Attirò il ragazzo a sé,
spingendolo per le spalle,
accarezzandole.
Goku nel frattempo le
lambì teneramente i fianchi e le scostò
all’indietro la frangia ordinata:
- Hai una bella fronte,
dovresti scoprirla più spesso.-
commentò posandovi un bacio, e Chichi finalmente chiuse gli
occhi,
abbandonandosi del tutto ai suoi gesti d’amore, almeno
per quella notte.
*Come richiesto
da
ciuciui ho ingrandito il carattere, in
effetti era un po’ troppo piccolo! Purtroppo prima utilizzavo
un programmino
per il codice html che visualizzava i caratteri o troppo piccoli o
eccessivamente grandi e fra le due cose sceglievo la prima :P Ora ho
scaricato
quello consigliato da Erika e con un po’ di pazienza
risistemerò anche le altre
fanfiction pubblicate. Ho già iniziato oggi… e mi
sono ritrovata a dare una
letta alle vecchie storie. Sinceramente alcune sarei tentata di
cancellarle dal
sito perché ormai superate, ma d’altra parte sono
una testimonianza dei lenti
cambiamenti nel mio modo di scrivere; non saprei.
Vi ringrazio con
un abbraccio per i commenti e i
complimenti; ogni volta mi riempite di gioia, sono contenta di
trasmettervi
qualcosina^^. Piuttosto mi direte come vi è sembrato questo
secondo e ultimo
capitolo. L’ho scritto durante le prime ore della notte
l’altro giorno... non
so perché ma l’ispirazione è massima
quando dovrei dormire. Forse è un modo
alternativo di sognare, chi lo sa! XD Ci ho messo impegno, ma ho timore
di
averlo fatto troppo scontato… anche se, insomma, come ha
scritto annetta chan,
tutti sappiamo alla fine com’è andata!
Alla
prossima, ciao a tutti :)*
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