Un Amore nato per caso.

di Dreammy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gentili signorine Charlotte Peaky e Giorgia Smith.. ***
Capitolo 2: *** Abbiamo i pass! ***
Capitolo 3: *** Un sogno avverato. (non per me) ***
Capitolo 4: *** Porca lacca. ***
Capitolo 5: *** Summer Night. ***
Capitolo 6: *** Abbracci alla Horan ***
Capitolo 7: *** In tour? ***
Capitolo 8: *** Giuro su Nando's. ***



Capitolo 1
*** Gentili signorine Charlotte Peaky e Giorgia Smith.. ***


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Capitolo 1: Gentili signorine Charlotte Peaky e Giorgia Smith..


La nostra storia inizia un soleggiato martedì pomeriggio. Quel giorno, dopo aver sentito un insistente scampanellio, andai ad aprire la porta e mi trovai davanti James, il postino.
- Ehilà, James! – lo salutai. – C’è posta?
- Sì, ecco qui! – esclamò, porgendomi una busta azzurra che osservai, incuriosita. – Ci vediamo!
- Alla prossima! – lo congedai. Mi chiusi la porta alle spalle e sentii un rumore fortissimo provenire dalle scale.
Quell’uragano della mia migliore amica stava scendendo dal piano superiore e, come al solito, non poteva fare a meno di fare troppo rumore. Charlotte, diciassette anni (come me, del resto), aveva lunghi capelli lisci e castani, con dei riflessi rossicci.
Erano molto scombinati: sembravano tagliati con un tosaerba!
I suoi occhi azzurri lasciavano trasparire ogni emozione e risaltavano sulla sua pelle chiara.
Un po’ punk (così le piaceva definirsi), ma solare e socievole, era la parte forte del nostro duo. Io? Io ero Giorgia.
Capelli scuri, lunghi fin sopra le spalle e ricci, mèches rosse, occhi castani, pelle perennemente abbronzata.
Mi dicevano che ero carina, ma erano tutte balle. Sempre col sorriso sulle labbra, anche quando ero in difficoltà, ero quella che faceva ritornare coi piedi per terra la mia amica, sognatrice accanita.
Ci conoscevamo da quando avevamo entrambe tre anni. Due ragazze  totalmente diverse, sia nell’aspetto, sia nel carattere. Avevamo solo una passione in comune. I One Direction.
Io li conoscevo da qualche settimana dopo che si erano formati, due anni prima, e, col tempo,  avevo trasmesso questa mia fissazione anche a Charlotte, o, come si faceva chiamare lei, Charly.
Quel giorno, dicevamo, stava scendendo le scale. Indossava una canotta aderente a righe fucsia e nere e dei pantaloncini neri. Non potevano mancare le converse di Jack Skeletron e il bracciale con le borchie.
Ops, ho dimenticato di dirvi una cosa!
Noi vivevamo nella stessa casa che ci avevano acquistato i nostri genitori pochi mesi prima. Il punto era che avevamo lasciato gli studi per lavorare e, avendo ottenuto i posti di lavoro nella stessa città,  avevamo pensato che sarebbe stato carino vivere insieme quell’esperienza.
- Cos’hai in mano? – domandò, avvicinandosi a me.
- Boh, una busta azzurra.
- E’ arrivato capitan ovvio! – scherzò. – Intendevo dire da chi proviene.
Osservai la busta. – Non c’è il mittente.
- Beh, che aspetti? Aprila, coraggio! – era curiosa, come al solito. Invece di aspettare, me la sfilò dalle mani e strappò l’involucro, che era del mio colore preferito. Anche il foglio era azzurro. Lesse mentalmente quello che c’era scritto e, quando terminò, mi porse il pezzo di carta. – G - guarda tu.. è.. Oh dio.
Non era da lei balbettare. Iniziai a preoccuparmi. Lessi quelle poche righe più e più volte. – Se è un sogno, non svegliarmi. – dissi, con gli occhi lucidi.
- Non piangere, non piangere! Giò, non piangere! – prese nuovamente il foglio dalle mie mani e iniziò a sventolarmi il viso. Odiava vedermi piangere. Anche se, quella volta, erano lacrime di gioia.
- Ok, sono calma! – la convinsi, anche se in realtà stavo cercando di convincere anche me.
Ecco quello che c’era scritto:
 
Gentili signorine Charlotte Peaky e Giorgia Smith,
siamo lieti di comunicarvi che siete le fortunate vincitrici del nostro concorso “Una giornata per Directioners”.
Dopo aver visionato parecchi elaborati, abbiamo ritenuto che il vostro scritto fosse il migliore, come stile e contenuti.
Qui acclusi, troverete i biglietti e i pass per il backstage del concerto che si terrà a Londra, alle dodici e mezza p.m. del quattordici giugno di quest’anno. Per quanto riguarda la giornata che passerete insieme ai One Direction, dovrete farvi trovare pronte fuori dall’Hyatt Hotel il giorno successivo, ossia il quindici giugno, alle dieci a.m. .
Vi porgiamo i nostri complimenti e speriamo che le giornate siano di vostro gradimento.
Lo staff.



L'angolo di Dreammy

Benvenuti nella mia nuova Fan Fiction!
Ci sto lavorando da qualche mese e, anche se l'inizio può sembrare banale, non lo è per nulla.
Ci tengo a precisare che la ragazza a sinistra, nel banner, è Charlotte, e quella a destra io, ossia Giorgia.
#sputtaniamoci :')
Spero vi possa appassionare come ha appassionato me. :D
Al prossimo capitolo!

~ Dreammy.



P.s. Scusate se il capitolo è un po' corto, prometto che andando avanti si allungheranno. ;)

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Capitolo 2
*** Abbiamo i pass! ***


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Capitolo 2: Abbiamo i pass!

Lanciai un urletto di gioia e mi buttai fra le braccia di Charly, che mi strinse.
- Ma ti rendi conto? – saltellavo in giro per la casa come in preda a un raptus. – Noi! Siamo state scelte noi, fra tutte. Noi! Passeremo una giornata con.. con loro! Conoscerò Harry! Potrò vederlo dal vivo! E poi.. anche gli altri! Insomma.. Niall! Il suo sorriso! E Zayn! Così gli chiederò il segreto della sua cresta! E Louis, il tuo Louis! E Liam! La sua dolcezza infinita! Noi.. loro! Oh, mio dio!
Ridacchiò. – Mi sembrava di aver capito che ero io la sognatrice, tra di noi. Non farti troppi filmini mentali, anche se.. cavolo. Il nostro sogno si avvera.
- Non credo di poter resistere una settimana.
- Neanch’io..
Ci abbracciammo nuovamente. Probabilmente un’emozione così non capita spesso. Avevamo partecipato a quel concorso quasi per scherzo, convinte che non avremmo mai vinto. Entrambe adoravamo scrivere, quindi, quando avevamo sentito che dovevamo scrivere un testo in cui dovevamo esprimere ciò che provavamo per i ragazzi, avevamo deciso di metterci in gioco, così, giusto per provare. E alla fine, quelle dieci pagine scritte a quattro mani (per la verità due, perché, da che mondo e mondo, a meno che tu non sia ambidestro scrivi con una mano sola!) avevano superato tutti.

Avevamo trascorso la settimana impazientemente, cercando di riempire i pochi spazi liberi che avevamo con il lavoro. Io ero un’insegnante, ma non di inglese, matematica o quelle robe lì. Insegnavo hip hop, una delle mie grandi passioni. Le mie classi erano composte da ragazzi dai dodici ai sedici anni ed era fantastico stare a contatto con loro, perché si creava una sorta di legame unico che ci univa. Non eravamo solo un’insegnante e degli allievi. Eravamo degli amici. Loro spesso venivamo da me. Mi raccontavano della loro prima cotta, o della prima volta, dei problemi in famiglia e delle delusioni. Contavano nella mia esperienza e adoravo aiutarli come meglio potevo.
Charly, invece, lavorava in uno studio di doppiaggio. Eh, sì! Essere una doppiatrice era il suo sogno fin da bambina e lì a Leicester aveva trovato uno studio che aveva apprezzato la sua voce, a mio parere meravigliosa, e le aveva offerto un posto di lavoro nonostante fosse giovane.
Entrambe, ma soprattutto lei, avevamo qualcuno a cui piacevamo. Nel mio caso, l’insegnante di danza classica dell’accademia in cui lavoravo, John, e nel suo caso tre colleghi, di due anni più grandi. I loro nomi erano Frank, Alex e Paul. Io, però, avevo giurato amore eterno a Harry Styles, anche se ancora non lo conoscevo e Charly.. beh, lei diceva di non voler perdere tempo in “quisquilie come l’amore”, anche se chiunque si era accorto che sperava di essere notata da Louis Tomlinson. Spendeva la maggior parte del suo tempo  mandandogli tweet che, puntualmente, lui sembrava non leggere. Non posso negare che anch’io bombardassi di tweet i One Direction ma, è risaputo, quando hai degli idoli diventi totalmente fuori di testa.

*

Pian piano, quasi di soppiatto, arrivò il tredici giugno. Quel giorno avevamo preso delle ferie. Passammo la mattina saltellando in giro. Eravamo davvero eccitate. Ehi, lo sareste anche voi se aveste la possibilità di incontrare i vostri idoli!
Quella sera, che tecnicamente sarebbe stata la notte del quattordici, il concerto sarebbe iniziato a mezzanotte e mezza. Vi chiederete perché così tardi, giusto? Prima di loro, si sarebbe esibita Nicki Minaj, alle nove e un quarto, quindi gli addetti dovevano avere il tempo di ripulire l’arena prima del concerto successivo. A Londra funzionava così.  Alle otto e mezza iniziammo a prepararci. Ci sarebbe voluta solo un’ora e un quarto per arrivare nella zona in cui si sarebbe tenuto il concerto, ma volevamo arrivare in orario! L’autobus sarebbe passato alle dieci. Io indossai la mia storica maglietta viola, con su scritto “I ♥1D” e dei pantaloncini di jeans, insieme alle mie inseparabili Superga. Charly, invece, optò per la canotta (lei odiava le maniche!) che le avevo regalato per il suo compleanno: era bianca, e sopra c’era scritto “I ♥ eating carrots”. Mise degli shorts di jeans e, ovviamente, le converse di Jack Skeletron. Ci eravamo vestite leggere in previsione del caldo che ci sarebbe stato dentro il Wembley Stadium. Come previsto, arrivammo alle undici e un quarto. Comprammo un kebab e aspettammo, pazientemente, la mezzanotte. Non appena l’ora x scoccò, ci fiondammo dal bigliettaio a fargli vedere i biglietti che avevamo ricevuto. Ci indicò i nostri posti.
- Non ci credo! – esclamò Charly, con gli occhi a palla. – Siamo in piedi!
Ci scambiammo un cinque e corremmo per accaparrarci la prima fila. Eravamo proprio sotto al palco. Quel concerto sarebbe stato memorabile.
 
Ore: 1.35 a.m.
 
- Oh mio dio! – continuavo a ripetere, mentre vedevamo la folla di ragazzine che si riversava fuori. – Oh mio dio, Charly. Ho toccato.. io.. ho toccato la mano di Harry.
Rise, anche se, per una volta nella sua vita, aveva le lacrime agli occhi. – Sì e io.. Louis. Mi ha.. toccato. E tra un po’ ci parleremo! No, ma dico, non è un sogno, vero? Ci parleremo! Gli diremo che siamo follemente innamorate di loro e..
- Pianeta terra chiama Charlotte! – scherzai. – Forza, muoviamoci!
Ora, molti di voi si staranno chiedendo come avessimo fatto a toccare due quinti dei nostri idoli. In realtà, mentre stavano cantando Stand Up, si erano chinati in avanti per stringere le mani a coloro che si stavano sbracciando, sotto al palco. Il caso volle che Harry stringesse la mia, per un attimo che non dimenticherò mai, e Louis quella della mia migliore amica.
Ci prendemmo per mano e ci avvicinammo all’omone che stava davanti al dietro le quinte. – Cosa volete? – borbottò.
- Ehm.. noi.. abbiamo i pass. – spiegò Charly, mostrandogli quei preziosissimi cartoncini.
- Passate pure. – il suo volto sembrò distendersi, mentre si faceva da parte per farci passare.
- Oh dio! – esclamai.
- Siamo dentro! – completò la mia frase Charly.
Sempre mano nella mano, tremanti come delle foglie, iniziammo a camminare per quel lungo corridoio. Facevamo fatica a trattenere degli urli liberatori. Liberatori dell’adrenalina a mille che avevamo in quel momento.
- Ok, dobbiamo stare calme. – disse la mia migliore amica, che però fremeva come non mai.
- Sì, non dobbiamo fare le fans impazzite, o si spaventeranno e.. – iniziai il mio discorso.
- Oh, al diavolo! – imprecò lei.
- Noi siamo delle fans impazzite! – esclamammo all’unisono.
Facemmo pochi passi, meravigliate dall’idea di camminare dove, poco tempo prima, i nostri idoli avevano poggiato i piedi. Alla fioca luce di una lampada che proiettava luce bianca sulle pareti e sul pavimento, vedemmo cinque figure scure, che camminavano verso di noi. Mi voltai verso Charly ad occhi sbarrati.
- Secondo te sono.. loro? – mi domandò, con voce flebile.




L'angolo di Dreammy

Eccomi qui! Ho aggiornato in fretta, lo so, ma solo perché speravo di attirarvi un po' di più u.u
Mi piacerebbe sapere che ne pensate. Che ne dite di una recensioncina?
#BarbonaModeOn
Ok, al prossimo capitolo bella gente! :D

~Dreammy

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Capitolo 3
*** Un sogno avverato. (non per me) ***


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Capitolo 3: Un sogno avverato

Annuii semplicemente e andammo loro incontro. Man mano che ci avvicinavamo, potevamo distinguere i dettagli del loro volto. Gli occhi color dell’oceano di Niall, la voglia sul collo di Liam, la cresta di Zayn, il ciuffo di Louis e le fossette di Harry. Tutti e cinque sorridevano. Iniziai a sentire il cuore che batteva non a mille, molto di più. Se in quel momento il mondo fosse crollato, non me ne sarei accorta. Sarei stata troppo impegnata ad ammirare i miei idoli. Era strano: se prima, tra il pubblico, ci eravamo sgolate a suon di urla, adesso eravamo mute. Non avevamo davvero parole. Li fissavamo, con gli occhi lucidi e la bocca spalancata.
Fu Liam il primo a parlare: - Hey, ragazze, ciao! Io son..
- Liam James Payne, nato a Wolverhampton il ventinove agosto del 1993. – completammo la frase io e Charly, all’unisono. Lo avevamo pronunciato senza neanche pensarci, quindi, subito dopo aver detto quelle parole, ci tappammo la bocca, sperando di non aver fatto una figura troppo.. ehm.. caccosa, ecco.
Lui sorrise, socchiudendo gli occhi, come al solito. – Vedo che siete delle Directioners molto informate.
Io presi coraggio e esclamai: - Solo per questo? Sappiamo.. non tutto, ma moltissimo su di voi.
- Lasciatevi abbracciare. – disse qualcuno.
Cercai di capire chi aveva parlato. – H.. Harry? – balbettai, poi rimasi ferma, rigida come un palo, ad occhi sbarrati.
- Sì, so come mi chiamo. – sorrise, mostrando quelle fossette che amavo.
- Che bella maglietta che hai! – osservò Louis, alludendo alla canotta che indossava Charlotte. 
Mi voltai verso la mia migliore amica per osservare la sua reazione. – Giò.. parla con me? – continuava a ripetere, come un disco rotto. Mi limitai a sorridere.
- Ovvio che parlo con te! Vedi qualcun altro con una maglietta così figa? – Louis sorrise e temetti che Charlotte sarebbe svenuta da un momento all’altro.  Lo fissava con gli occhi spalancati e la bocca che formava una grossa ‘O’. Sembrava dire: “Lui è davvero il mio idolo? Sto parlando sul serio con lui?”.
Poi, come se avessimo detto qualcosa di carino (e non l’avevamo ancora fatto), si avvicinarono a noi e, uno a uno, ci abbracciarono. Sentire le loro braccia che ci cingevano le spalle fu un’esperienza che non scorderò molto facilmente. Mi sentivo protetta e l’abbraccio di Niall fu qualcosa di unico. Era come se dentro ci avesse messo delle parole che, però, non diceva. 
- Quindi voi – disse Zayn, con la sua voce rauca e ‘sechisi’ – siete Giorgia e Charlotte, le vincitrici di quel concorso lì! Wow! Avete scritto delle cose veramente bellissime.
- Sì, siete state fantastiche. – convenne Niall. – Se sapessi scrivere così io.. è un onore conoscervi.
- E’ un onore per voi? Al massimo per noi! Siete.. i nostri idoli. – Charly aveva gli occhi lucidi.
Io mi ripresi dallo shock e, dopo avermi vista, anche Charly si scosse da quello stato di estasi in cui era caduta.
- Idoli? Che parolone! – Liam pareva piacevolmente sorpreso.
- Sì, idoli. È grazie a voi che ogni giorno.. beh.. siete come la ragione di vita delle nostre giornate. – dissi, con lo sguardo basso.
- E’ quello che avete scritto nel testo che ci avete mandato. – osservò Niall.
- E’ la verità. – Charly sorrise.
Louis le si avvicinò: - Quindi a te piace mangiare le carote?
Lei annuì, felice e io, come al solito, mi intromisi. – Beh, in realtà è intollerante alle carote, ma le mangia lo stesso, dicendo che le piacciono.. anche se tutti sanno il vero motivo per cui.. ahi! – la mia migliore amica mi aveva tirato un calcio nello stinco.
- Grrrrrazie Giò. – ringhiò lei, guardandomi male.
Louis le passò un braccio attorno alle spalle: - Ma sei una ragazza talmente carina che a me non importa se non mangi le carote! – le fece un occhiolino e lei andò in iperventilazione.
- Beh.. noi dobbiamo proprio andare. – fece Zayn, sistemandosi il ciuffo. – Allora ci vediamo domani davanti all’Hyatt Hotel?
- Certo! – risposi.
Stavano per andarsene, quando Harry si fermò. – Aspettate! Io voglio avere il vostro numero. – sorrise.
Sentii le guance diventarmi color porpora, mentre, prendendo il suo telefono per segnare il mio numero, le nostre mani si sfiorarono. Quando uscimmo da quel posto, Charly mi saltò addosso. – Abbiamo i numeri di telefono dei nostri idoli!
- Già.. resta solo da vedere se sono veri. – dissi, con una punta di speranza nella voce.
Quando arrivammo a casa, ci buttammo sul letto, molto esaltate.
- Domani sarà una giornata meravigliosa, vero? – Charly era estasiata.
- Lo spero. – sorrisi leggermente nella penombra della camera da letto, finché non sentii una vibrazione, anzi due. Presi il cellulare e la mia migliore amica fece lo stesso. Lessi e mi sentii avvampare. 
 
Hey! Allora ci vediamo domani! È stato fantastico leggere tutte quelle cose che avete scritto e.. ciò che tu hai detto su di me. Lo pensi davvero?
Harry.
 
Mi resi quindi conto che, se aveva letto quello che avevamo spedito, aveva anche saputo dei miei sentimenti verso di lui. Mi sentii ridicola. Sapevo di essere sembrata una bambinetta e avevo paura che mi avesse giudicato male.
 
Ehm.. sì, lo penso davvero. Spero solo che non ti sia fatto una cattiva impressione su di me. Mi rendo conto di essere sembrata stupidissima.
Giò.
 
Gli risposi alla velocità della luce, mentre la mia migliore amica mi leggeva quello che si stavano scrivendo lei e Louis. In pratica, lui le aveva detto che era molto carina e lei aveva il fiato corto  e si stava già facendo mille filmini mentali. 
Continuai a messaggiare con Harry, il mio Harry,quello che tanto avevo sognato.
 
In realtà a me sei sembrata solamente una ragazza dolcissima. Quelle parole mi hanno toccato.
H.
 
Oh, davvero? Beh.. allora sono contenta. =) Pensavo di essere ridicola.
G.
 
Nah! Proprio per niente. Allora a domani! ‘Notte bella.<3
H.
 
Buonanotte :D ci vediamo domani. 
G.
 
Un momento. Mi aveva chiamata “bella”? Oh porca carota. Quella giornata era da segnare sul calendario.
- Giò! Giò! Giò! – sentii urlare.
Mi voltai. – Che c’è, Charly?




L'angolo di Dreammy

Ehilà. Premettiamo che la vostra autrice è molto 'depressa' perché non è riuscita a trovare i biglietti per il concerto. 
Eh sì. Sono due anni che li aspetto, e chissà quanto ancora dovrò farlo.
Ma questi sono dettagli.. spero che il capitolo sia di vostro gradimento ;)

~ Dreammy.



 

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Capitolo 4
*** Porca lacca. ***


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Capitolo 4: Porca lacca.


Mi voltai. – Che c’è, Charly?
- Louis.. mi ha detto “buonanotte Bellissima”. – si sventolava il viso con le mani.
- Oh, sono contenta per te. – dissi, sincera. – Adesso però cerca di dormire. Sono sicura che domani sarà una giornata memorabile!
La sentii sospirare. Sprofondammo in un sonno profondo e fummo svegliate, il giorno dopo, dalla nostra sveglia.
“I wanna stay up all night and do it all with you..”
Si alzò come non era mai successo. – Giò, muoviti! Sveglia! Ci aspettano!
Mi sollevai di scatto anch’io e insieme andammo a prepararci. Lei ci mise circa un’ora e non posso negare che anch’io ci tenevo ad essere.. non dico carina, ma almeno presentabile. Lei, dopo secoli passati davanti all’armadio, scelse un paio di shorts di jeans chiari e una canotta nera col simbolo dell’anarchia in rosso. Io tentai, invano, di domare i miei ricci e, dopo non esserci riuscita, optai per dei pantaloncini di jeans neri e la mia maglietta dei Rolling Stones. Sì, ero una grandissima fan di quel gruppo.
Sull’autobus, le luccicavano gli occhi, mentre si faceva filmini mentali. – Giò, e se io piacessi a Louis? E se.. insomma.. e se ci baciassimo? E se mi dicesse che gli faccio schifo? Non potrei sopportarlo. E se invece..
- E se invece stessi zitta? – scherzai. – Andiamo, non possiamo sperare in una “love story” – mimai le virgolette con le dita – con loro. Però, cavolo, li conosciamo! Non è poco.
La accolsi in un grande abbraccio e le porte si aprirono. Eravamo davanti all’Hyatt Hotel ed erano le dieci in punto. Vedemmo cinque figure incappucciate nonostante facesse molto caldo. Ci avviammo verso di loro. Non appena arrivammo, si tolsero gli occhiali da sole per un nanosecondo.
- Scusate l’abbigliamento, – bisbigliò Liam. – ma dobbiamo stare in incognito per evitare le fans urlanti.
- Già. E questa giornata dev’essere tutta per noi! – esclamò Harry, inforcando nuovamente gli occhiali. Ebbi l’impressione che mi stesse guardando, ma era solo una sensazione. Almeno credevo.
Annuimmo, sorridendo, mentre Zayn prendeva la parola. – Bene, proporrei di dividerci! Sette persone che passeggiano insieme è un po’.. come dire.. sospetto. – mimò l’ultima parola facendo una posa che secondo lui assomigliava a quella di un detective. Io credevo che sembrasse più che altro un cane affamato.
- Potremmo andare io, Charly, - disse Louis, mentre gli occhi della mia migliore amica si illuminavano. – Zayn e Liam insieme da qualche parte, e Harry, Giò e Niall da qualche altra parte, che ne pensate?
- Per me va bene! – esclamai, anche se dentro di me ballonzolavo come Snoopy nella sua danza della felicità. Ok, lo ammetto. I miei “preferiti” erano sempre stati Niall e Harry, anche se amavo gli altri tre più di me stessa. – Però dovremmo mangiare da Nando’s, non trovate? – feci l’occhiolino al biondo.
- Io amo questa ragazza! – fece Niall, con gli occhi sognanti.
Ridemmo. – Bene, allora.. ci vediamo da Nando’s fra due ore e mezzo. A dopo! – ci salutò Charly, mentre prendeva a braccetto Louis e si incamminava, con Zayn alla sua destra e Liam alla sinistra del ragazzo che adorava le carote.
 
 
- Dove si va? – chiesi, continuando a fissare il braccio che Harry mi aveva passato attorno alle spalle.
- Io un’idea ce l’avrei. -  rispose il riccio, sfoggiando un sorriso malandrino.
- E io credo di aver capito. – Niall mi fece un occhiolino.
- Cos’avete in mente? – domandai, con gli occhi sbarrati.
- Lo vedrai! – dissero all’unisono in tono misterioso, mi presero sottobraccio e iniziarono a guidarmi in quella caotica città che conoscevo a malapena.
Durante il tragitto chiacchierammo molto. – Quindi.. tu studi? – Niall era molto curioso, i giornali avevano ragione.
- Per la verità no. – abbassai lo sguardo. – Ho lasciato la scuola per.. lavorare.
- Davvero? – Harry sembrava sorpreso.
- Sì. – annuii.
- Che lavoro fai? – domandò il biondo, guardandomi con quegli occhi color oceano che mi ricordavano tanto quelli della mia migliore amica.
- L’insegnante di danza.
- Non sarai mica quella Giorgia Smith? Quella di Leicester? – Harry aveva gli occhi spalancati.
- Beh.. sì, vivo a Leicester e insegno all’Accademia di Danza che c’è lì.. perché?
- Tu insegni a mia cugina Abigail! Parla sempre di te! – sorrise, mostrando quelle fossette che adoravo.
Non potei fare a meno di sorridere a mia volta, pensando a quella quindicenne ribelle che, era vero, pareva volermi bene. – Non dirmi che Abby è tua cugina! Io adoro quella ragazza!
- E’ un uragano. – rise Niall.
- Sì, è vero.
 


*Charly*

- Dove andiamo? – domandai, consapevole che stavo stringendo il braccio del ragazzo che avevo sognato troppe volte.
- Ti piace stare in mezzo al verde? – chiese Liam, sorridendo nel modo buffo che amavo.
- Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda. – sorrisi. – Comunque.. sì.
- Allora noi sappiamo dove portarti. – Zayn mi fece un occhiolino.
Mentre percorrevamo Londra a piedi e io cercavo di far loro dire dove mi stavano portando, parlammo del più e del meno.
- Toglimi una curiosità, Charly. – Louis puntò quegli occhi verde-azzurri nei miei e mi sentii svenire.
- D-dimmi. – riuscii a balbettare.
- Tu fai per caso la doppiatrice? – aveva uno sguardo indagatore.
- Ehm.. perché?
- Non si risponde a una domanda con un’altra domanda – mi scimmiottò Liam.
Scoppiammo a ridere e io risposi. – In realtà sì.
- No! Lou, avevi ragione. Porca lacca! – Zayn sembrava furioso.
- Porca lacca? – ridacchiai.
- Sì.. devi sapere che Zayn è molto fissato con i suoi capelli. – mi disse Liam, picchiettandosi un dito sulla tempia, come a farmi capire che era pazzo.
- Ah, quello lo sanno tutte le Directioners! – sorrisi. – Ma non ho ancora capito in cosa aveva ragione Louis.
- Mi sembrava di aver sentito la tua voce da qualche parte. – iniziò a spiegarmi, compiaciuto.
Momento. Ritorno alla realtà. Gli sembrava di aver sentito la mia voce? Quindi aveva fatto caso alla mia voce! Oh mio dio. Lui.. mi aveva notato. Oh porca la carota. Oh porca la maglietta a righe. Perché Giò non c’è mai quando serve?
- E allora – continuò Louis. – ho scommesso con Zayn che tu fai qualche lavoro che abbia a che fare coi film e.. cose del genere. E visto che se fossi stata un’attrice ti avrei riconosciuta, ho optato per la doppiatrice.
Ero semplicemente sbalordita.
- E quindi ora mi tocca dargli 50 sterline. – sbuffò Zayn, mentre porgeva all’altro una banconota.
- Quante volte devo dirvi di non scommettere, ragazzi? – Liam scosse la testa.
- Ma allora la storia che tu sei un po’ il “papà” dei One Direction non è inventata! – esclamai.
Non ci credevo. Fino a due giorni prima sognavo di poterli vedere solo da lontano e adesso.. e adesso camminavo con loro, come una vecchia amica.
 

*Giò*
 
Quando arrivammo al posto “prescelto” mi sentii quasi cedere. – Ragazzi, io soffro di vertigini.
Eravamo davanti al London Eye, la famosa ruota panoramica alta 135 metri.
- Oh, ma sei con Harry Edward Styles e Niall James Horan, non devi avere paura. – il biondo mi fece l’occhiolino.
- No, io non ci salgo. – incrociai le braccia al petto.
- E dai, non farti pregare! – mi implorò Harry.
- Ci siamo noi. - Non potevo resistere agli occhi da cucciolo di Niall. Erano troppo.. fantastici e pucciosi.
- Ok. Però se vi rompo le scatole non è colpa mia, va bene?
- Tanto non romperesti in ogni caso. – il ragazzo dai capelli ricci mi prese la mano, facendo intrecciare le nostre dita, mentre il biondo mi sorrideva, radioso. Avvertii degli strani brividi.
Ci avvicinammo al tipo che vendeva i biglietti. Beh, in realtà mi trascinarono dal tipo che vendeva i biglietti.
- 3 VIP – bisbigliò Niall, togliendosi il cappello per farsi riconoscere dal tizio.
Lui annuì, stirò gli angoli della bocca in quello che doveva sembrare un sorriso e diede al biondo tre foglietti arancioni. Ci disse di seguirlo e ci fece superare la fila di gente in coda, che aspettava. Non mi sembrò molto giusto. In fondo, quelle persone avevano i nostri stessi diritti. Harry e Niall salirono su uno dei vagoncini, ma io restavo a terra. Mi sentivo bloccata dalla paura.
- Non potreste andare.. solo voi? – chiesi, facendo un enorme sforzo per non balbettare.
- No. – disse, secco, il biondo. – Dai, Giò.
Sentii un leggero cigolio, segno che la ruota stava per partire.
- Signorina, salga. – sentii urlare da dietro.
Rapidamente, senza che io me ne accorgessi, Harry mi fece salire, tenendomi stretta, prima che le porte si chiudessero. Stava iniziando la salita.



L'angolo di Dreammy

Ciao bella gente!
Io continuo la storia, ringraziando con tutto il cuore chi ha recensito questa cagatina :'D
Spero che vi possa piacere, nonostante io ne dubiti profondamente v.v
Sciao bele.

~ Dreammy

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Capitolo 5
*** Summer Night. ***


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Capitolo 5: Summer Night.


* Charly *
 
- Non ci credo! Siamo a Hyde Park! – mi guardavo attorno, con gli occhi azzurri sgranati, vedendo signori che facevano jogging, bambini che giocavano, anziani che chiacchieravano e ragazzini che spettegolavano al telefono.
- Ma non mi dire! – replicò ironico Zayn.
Lo fulminai con un’occhiataccia. – Ho sempre sognato vedere questo posto. – dissi, con voce sognante.
- Vivi in Inghilterra da.. quanti anni hai? – era Liam, che sorrideva.
- Diciassette. – risposi.
- Esatto, vivi in Inghilterra da diciassette anni e non hai mai visto Hyde Park? – domandò il cucchiaio-fobico, sbarrando gli occhi nei quali a momenti mi sarei persa.
- In realtà vivo in Inghilterra da un anno.. – iniziai a spiegare. – Sono italiana.
- Come fai a parlare inglese così bene, allora? – chiese Louis.
- Beh.. le lingue sono sempre state la passione mia e di Giò. Avevamo deciso che avremmo cercato lavoro all’estero e così abbiamo fatto.. ed eccoci qui. – conclusi con un sorriso.
- E io che pensavo fossi inglese! – esclamò Zayn, inclinando gli angoli della bocca.
- Oh dio! – feci una faccia sconvolta, guardando all’orizzonte, mentre tutti si giravano preoccupati. – Liam! C’è un cucchiaio!
- Dove? Dove? Dove? – il ragazzo saltò in braccio a Louis, coprendosi gli occhi, mentre noi eravamo piegati in due dalle risate.
Lou, ovviamente, lo lasciò cadere, provocando altre risate. – Liam, stavo scherzando! – esclamai, con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
- Se è uno scherzo, non è divertente. – sbuffò lui, con espressione corrucciata, mentre si alzava da terra.
- Daaaai, Liammuccio, non prendertela. Ti fai abbracciare? – feci la mia famosa voce pucciosa.
- D’accordo, ma solo perché sei tu.
Mi strinse in un abbraccio stritola – ossa. Io, Charlotte Peaky, stavo abbracciando un quinto dei miei idoli. Quando ci staccammo, mi parve che Louis stesse guardando male Liam, ma era una mia impressione. Credo.
 
* Giò *
 
- P.. Po.. Por..Porca carota. – sussurrai flebilmente, aggrappata persino con le unghie al sedile su cui ero poggiata.
- Dovresti vedere la tua faccia in questo momento. – rise fragorosamente Niall, diventando tutto rosso in volto.
- Poverina. – mi prese in giro Harry, non riuscendo a nascondere un sorrisetto divertito. Poi fece una cosa che mi stupì. – Dai, vieni qui. – allargò le braccia e io scivolai su quella sottospecie di panca su cui ero seduta, per accasciarmi su di lui. Mi strinse forte, come a volermi infondere coraggio che, effettivamente, sentivo scorrere nelle vene.
Lo guardai, imbarazzata e appoggiai la testa sulla sua spalla, inspirando a fondo un profumo che avevo sognato tante notti. Liquirizia rossa. Potevo sentire il ritmico alzarsi e abbassarsi del suo petto e, pian piano, come una scena vista al rallentatore, guardai fuori. Il panorama era da mozzare il fiato. Mi sentivo come la padrona del mondo, da lì. Gli abitanti di Londra apparivano come formiche ai miei occhi e abbracciai la città con lo sguardo.
- Ma quanto siete carini, ragazzi? – mi distolse Niall dai miei pensieri, guardandoci e sorridendo, con un’aria.. soddisfatta?
Se avessi avuto dell’acqua in bocca, in quel momento, l’avrei sputata senz’altro in faccia al biondo. – Eh?
- Daaaai, siete così pucciosi. E poi, tu dovresti solo esserne contenta. Tutti sanno quello che provi per Harry.
Il vento, che batteva forte a quell’altezza, mi scompigliò i capelli, mandandomi alcune delle mie ciocche rosse in faccia. Me le spostai, rischiando di accecare Harry. – Fermi tutti. Mi spiegate perché fino a ieri sognavo di chiedervi un autografo e adesso siamo così.. uhm.. – guardai le braccia del riccio che mi stringevano i fianchi, adesso più forte, perché il vento si era alzato. – “amici”?
- Perché voi – rispose Harry, alludendo a me e Charly. – siete.. diverse dalle altre fans. Solitamente loro, appena ci vedono, ci saltano addosso e ci seguono fin sotto casa. Voi invece no, siete più tranquille ed è bellissimo parlare con voi. E poi.. avete scritto delle cose davvero meravigliose. – mi trafisse con quei pozzi verdi e sentii l’elettricità farsi palpabile nel vagoncino.
Non sapevo cosa rispondere. – Giò? – sentii. 
- Dimmi, Niall.
- Io. Tu. Stasera. Parlare. – mi disse, mimando ogni parola con le mani e facendomi ridere a crepapelle.
- Sissignore! – scimmiottai il saluto militare.
 
* Charly *
 
Stavamo passeggiando, quando sentii la radio di un ragazzo che faceva jogging intonare “Summer nights”, di Grease. Io adoravo quel musical. Senza neanche pensarci, mi misi a cantare le parti di Sandy, mettendo le mani a coppa come se stessi reggendo il microfono. Facevo silenzio durante le parti di Danny, quando sentii un’altra voce insieme alla mia. mi voltai. Louis stava cantando con me. 
 
- Summer dreams ripped at the seams
Bu-ut oh, those su-ummer nights.
 
Terminammo la canzone, ci guardammo e ridemmo. Ci eravamo avvicinati di un po’.. troppo.
- Wow, hai una voce fantastica. – mi fece i complimenti Liam.
Arrossii leggermente.
- Concordo e sottoscrivo. – annuì Zayn.
- E io sono d’accordo. – Louis fece un sorriso che.. come dire? Probabilmente presto sarei svenuta.
- Ehm.. grazie. – riuscii a rispondere.
- Sarebbe bellissimo se venissi in tour con noi, sai?
Pensai che Liam stesse scherzando, ma la sua espressione era serissima. – Eh?
- Chupa. – fece Zayn. – Liam ha ragione. Senti, noi staremo qui un mese. Che ne dici se ci fai sentire qualcosa, così poi chiediamo a Paul se va bene per il tour? – il suo sorrisetto sghembo metteva in mostra i denti bianchissimi.
Spalancai la bocca. – E me lo chiedete pure? Sarebbe.. – li abbracciai uno per uno, soffermandomi leggermente di più su Louis.

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Capitolo 6
*** Abbracci alla Horan ***


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Capitolo 7: Abbracci alla Horan

Quella sera..
- E dai, Charly! Sempre con quel cellulare in mano. Ti ricordo che dobbiamo alzarci alle sette, domani.
- Che palle che sei! Sto parlando con Louis e Liam.
Sorrisi. Aveva fatto colpo su Louis. Ok, si conoscevano da.. circa.. beh, meno di ventiquattr’ore, ma lui la guardava in una maniera davvero.. particolare. Ma del resto, quando mai Charly non faceva colpo?
- Oh mio dio! – esclamò, con gli occhi sgranati.
- Ehm.. cosa?
- Louis. Leggi cosa mi ha scritto! – stava saltellando sul materasso, facendo cigolare le molle. Mi lanciò il cellulare che rimbalzò sulle coperte perché, ovviamente, io non lo avevo preso al volo.
Allora a domani, Charly. Ricordati, alle otto devi essere qui. Non vedo l’ora di rivederti! :D
Un bacio, bella.
Lou le aveva scritto quelle parole e io ero contentissima per lei. Sorrisi. – Wow, è fantastico. Hai fatto colpo, amica.
- Ma smettila. – si schernì, anche se avvertivo la speranza in fondo alla sua voce.
Quella sera, su Twitter, avevamo sei nuovi followers. Eh già, i ragazzi (compreso il loro account ufficiale) avevano iniziato a seguirci. Quando ci arrivò la notifica sul cellulare, urlammo, tanto che la vicina si affacciò dalla finestra per vedere cosa fosse quel baccano. Ci augurammo la buonanotte e ci accoccolammo nelle nostre coperte, finché un fastidioso ronzio non disturbò il mio tentativo di prendere sonno. Il mio cellulare stava vibrando. Era una chiamata. Lo afferrai e andai in bagno.
- Pronto? – sussurrai, per non svegliare la mia migliore amica.
- Giò! – quella voce mi era familiare.
- Niall! Hai mantenuto la tua promessa.
- Eh già. – mi sembrò che sorridesse dall’altra parte del telefono.
- Senti.. di cosa volevi parlarmi? – domandai, esitante.
- Una cosa. Velocissima. – stava sussurrando. – Tu. Harry.
Ero certa che stesse gesticolando. Lo faceva sempre. Sorrisi al pensiero. – Ehm..
- Ok, arriviamo al sodo. Tu gli vai spudoratamente dietro e a lui piaci, ok?
- No. Cos..? Non è ok. Non posso piacergli. – balbettavo, come sempre.
- Non ti fidi di me?
Immaginai che stesse facendo gli occhi da cucciolo. – No, non è questo, è che.. boh. Non ne ho idea.
- Fidati. Pensi che a noi non racconti quello che gli passa per la testa? Si dà il caso che tu lo abbia colpito, e anche tanto. Poi.. devo dirti un’ultima cosa.
- Dimmi.
- Ti voglio bene. Ok, ti sembrerà strano e tutto quanto, però.. sai.. non lo so, mi sono affez-…
Lo bloccai. Divagava, come sempre. – Ehi, ti voglio bene anch’io. Ho la sensazione che tu per me sarai un.. fratello.
- Che cosa carina. Ok, ti lascio dormire. Ti mando un Horan hug.
- Buonanotte.
Chiusi il telefono sorridendo. Quel ragazzo aveva qualcosa di.. non so come definirlo, sembrava riuscirti a capire con un solo sguardo.
 
*Twitter*
Harry: - It’s a little bit funny this feeling inside..
Niall: - E un grazie speciale a @SnowingGioy e @Dawn_Fan per la fantastica giornata che ci hanno fatto passare. Siete mitiche! :D
Louis: - Get out of my head and fall into my arms instead.
Liam: - Vorrei scrivere uno status intelligente, ma non me ne viene in mente nemmeno uno.
Zayn: - C’è puzza di amore fra i @onedirection . La cosa non mi piace, proprio no.
Giò: - Inizio al credere al never say never.
Charly: - Bene. Ora posso anche morire felice.
 
 
5 giorni dopo..
Erano passati cinque giorni e non avevo ancora rivisto i ragazzi. Pazienza, sapevo che sarebbe andata così. Charly andava a cercare di convincere Paul ogni giorno, ma io non potevo accompagnarla. Mi sentivo al telefono con Niall quasi tutte le sere, ma non era come averlo accanto. Avevo mandato qualche messaggio a Harry, ma nulla di che.
- Ciao Giò! Farò come mi hai detto con Alan. – Julie, una mia allieva di quattordici anni, mi sorrise.
- Vedrai che andrà bene. – le scompigliai i capelli, mentre si metteva il borsone in spalla.
Non appena tutti i miei allievi (quel giorno erano in dieci, cinque ragazzi e cinque ragazze, dai tredici ai quindici anni) se ne furono andati, alzai al massimo il volume della musica. Avevo intenzione di far ballare “We found love” di Rihanna ai miei allievi sedicenni, ma dovevo preparare la coreografia per il giorno dopo. Tolsi i calzini pieni di pece, infilai le mie Nike e sollevai leggermente i miei pantaloni larghi e blu. Le note iniziarono a investirmi, come un fiume in piena. Mi lasciai trasportare dalla musica e, in un’ora, avevo preparato circa tre quarti della coreografia. Mi asciugai, soddisfatta, il sudore dalla fronte, presi un respiro profondo e mi avviai verso la porta, per recarmi agli spogliatoi. Mi accorsi che uno spiraglio di luce più bianca di quella nella stanza filtrava da fuori. Qualcuno aveva lasciato la porta aperta, eppure ero sicura che.. la aprii con foga, con una bottiglietta di Energade all’arancia in mano, spinsi e colpii qualcuno.
- Ahi! – sentii esclamare.
- Oddio, mi scusi, io.. non pensavo ci fosse qualcuno. Mi disp-..



L'angolo di Dreammy
Ehi amici :3
Scusatemi il ritardo mostruoso D: Spero che apprezziate questo capitolo e... sapete, io sono molto curiosa di sapere cosa succederà tra la nostra Charly e Lou ;)
Grazie a chi ha aggiunto la storia tra le preferite/ricordate... mi sento così onorata. :')

#KeepDreaming

~Dreammy


P.s.: Ehi, se vi interessa, gli account di Twitter sono i nostri ;) Io sono @SnowingGioy , la mia migliore amica Charly è @Dawn_Fan :33 Seguiteci :D

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Capitolo 7
*** In tour? ***


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Capitolo 6: In tour?

* Giò *
 
Avevamo raggiunto Charly, Zayn, Liam e Louis all’Hyde Park, e sembravano essersi divertiti quanto noi, che, dopo essere stati al London Eye, avevamo fatto una passeggiata per le vie di Londra, ridendo come scemi.
Mi avvicinai alla mia migliore amica, che teneva le dita intrecciate a quelle di Louis. – Dobbiamo parlare. – le sussurrai, facendole un occhiolino.
Lei annuì e, insieme, ci avviammo da Nando’s, che distava cinque minuti a piedi. Stavamo camminando quando, in mezzo alla strada, vidi un piccione. – Kevin! – urlai, d’istinto, prima di portarmi le mani alla bocca.
I ragazzi erano scoppiati a ridere, soprattutto Louis. Poi, quest’ultimo si fece serio. – Kevin! Piccione cattivo. Chi ti ha dato il permesso di uscire dalla gabbia a righe che ti avevo costruito? Ingrato. – scosse la testa, come deluso, e stavolta anch’io mi unii alle risate.
Arrivammo da Nando’s, che era stranamente vuoto. – Meno gente, più cibo per me. Più cibo per me uguale felicità. – gli occhi di Niall luccicavano.
Una bionda giovane e con una camicia che le copriva a malapena la sua quarta abbondante ci fece accomodare a un tavolo. Non siamo mica al ristorante! Faceva gli occhi dolci al riccio, seduto accanto a me.
- Oh, Sammy! – esclamò quest’ultimo, sorridendo vivace. Si alzò e le posò un bacio su ogni guancia. – Quanto tempo!
- Già, Harry, mi sei mancato così tanto. – sbatté le lunghe ciglia nere.
- Anche tu. – il suo sorriso, se possibile, si allargò.
Sentii delle fitte, appuntite come coltelli, trafiggermi lo stomaco. Non ero gelosa, non ero più una mocciosetta. Quella tipa non mi piaceva, ecco. Oh, ma chi voglio prendere in giro?!  Charly mi guardò un attimo, poi, quasi impercettibilmente, scosse la testa, come a dirmi di lasciar perdere.
- ..io sto alla cassa. – stava spiegando lei. -  Potremmo uscire insieme, qualche volta. Come ai vecchi tempi. – Vidi un briciolo di speranza in fondo agli occhi azzurri. Lenti a contatto colorate. Pf.
- Ma certo!
Finalmente quella tipa, che mi stava antipatica solo a guardarla, se ne andò e Harry si sedette nuovamente accanto a me, con un sorriso ebete stampato in volto, che prima non aveva. Volevo fargli una domanda, ma avevo paura. Finalmente, dopo una manciata di minuti di imbarazzante silenzio, però, qualcuno glielo chiese al posto mio. – Harry, chi era quella? – domandò Charly, guardando le facce spaesate degli altri membri del gruppo.
Niall mi guardava.
- Samantha! Dai, non potete non ricordarvela. – rispose il riccio.
- Veramente sei stato con talmente tante ragazze che non è così impossibile. – ridacchiò Zayn.
- Ma dai! – Harry rise. Notai che Liam aveva uno sguardo disapprovante.
- Concordo in pieno con Zayn! E bravo il nostro amico, che continua a far conquiste. – Lou diede un pugno sulla spalla del ragazzo seduto accanto a me, mentre stringeva la mano di Charly.
- Non puoi tornare con quella. – osservò Niall.
- Già, non dar retta ai tuoi ormoni in subbuglio. – approvò Liam.
Feci un mezzo sorrisetto in loro direzione.
- E perché mai? – domandò Harry, aggrottando le sopracciglia. – E poi, io non voglio tornare con lei.
- Scusatemi, ragazzi, io.. vado in bagno. – dissi, con voce flebile. Non sopportavo quella situazione.
- Ti accompagno? – domandò Charly, dubbiosa.
- No, no. Torno subito. – forzai un sorriso e mi avviai verso il bagno, squallido. E porca maglietta a righe! È Charly la sognatrice, non io. Ero gelosa di una persona che probabilmente a breve si sarebbe pure dimenticata di me. Mi sciacquai un attimo la faccia, poi tornai dai ragazzi, che avevano già preso da mangiare. Durante il pranzo, facevo attenzione a non sfiorare nemmeno il braccio di Harry, per paura delle scosse che quel contatto mi avrebbe potuto provocare. Io mangiavo voracemente, provocando le risate generali.
- Sembri Niall! – rise Zayn, sputacchiando in giro le sue ali di pollo.
- Già, siamo fatti l’uno per l’altra. – dissi, facendo i finti occhi dolci all’irlandese che era arrivato al quinto hamburger.
- Abbiamo una novità! – esordì Louis, che era rimasto in silenzio fino a quel momento.
- Vi sposate? – urlò Liam, guardando Lou e Charly. – Ricordate di arrivare vergini al matrimonio e di non fare cazzate e..
- Vuoi stare calmo? – rise Charly. – Non ci sposiamo!
- Già. – concordò Louis. – Anche se.. – le lanciò un’occhiatina. – Comunque. Oggi l’ho sentita cantare e ha una voce che è una bomba. Quindi pensavamo di farla cantare davanti a Paul, così potrebbe.. venire in tour con noi. – concluse, esitante.
- Per me andrebbe bene. – disse Harry, che giocava col suo iPhone.
- Idem. – Niall guardava più me che lei.
Terminai il mio cheeseburger e feci un sorriso radioso. – Ma sarebbe fantastico, Charly! Un tour con i tuoi idoli. – avevo già gli occhi sognanti, pur sapendo che mi avrebbe “abbandonata” per.. – Aspettate.. quanto dura il tour?
- Due mesi. – rispose Zayn, telegrafico.
Fu come sentire un masso che mi crollava sul petto. – Due mesi? Io..
- Ci sentiremo tutti i giorni, Giò. Te lo assicuro. – mi anticipò lei.
- D’accordo. – annuii.
Ci fu qualche attimo di silenzio carico di tensione, almeno da parte mia, poi Niall propose, ad alta voce: - Sentite.. visto che noi staremo qui un mese, che ne dite se in questi giorni ci vediamo? Per.. passarli insieme. Sarebbe una cosa carina.
- Ovviamente! – esclamammo all’unisono io e la mia migliore amica.
- Certo. – Harry sembrava non smettere mai di mandare messaggi. Anzi, senza il “sembrava”.
- Ehi, potresti mollare il cellulare, a tavola? – chiesi, cercando di fingere un sorriso. Chissà a chi stava scrivendo. Gelosia.
- Non sei mica mia madre. – obiettò il riccio.
- Però ha ragione. – mi appoggiò Liam. – Dovresti smetterla, è maleducazione.
Il ragazzo con gli occhi verdi sbuffò sonoramente, poi ripose il cellulare in tasca. – Va bene così?
- Sì. – rispondemmo io e Liam, prima di guardarci e ridacchiare.
Dopo pranzo, ci salutammo con un abbraccio di gruppo. Harry diede due baci sulla guancia di Charly e ci rimasi un po’ male, ma nulla di grave. Niall mi prese un secondo da parte. – Stasera – mi disse – ti scrivo. Io e te dobbiamo assolutamente parlare, chiaro?
Annuii, poi sorridemmo e ci abbracciammo un’altra volta. Io volevo troppo bene a quel ragazzo.


L'angolo di Dreammy.
Ehi, ragazze!
Intanto mi scuso con quelle poche che si degnano di leggere, perché ho postato eccessivamente in ritardo, ma ormai tra scuola e corsi vari sono superimpegnata.
Cosa dire? In questo capitolo troviamo una Giò alquaaaaanto gelosa. E' il suo idolo, del resto u.u
E di Charly? Che ne dite?
Fatemi, come al solito, sapere cosa ne pensate! non immaginate quanto mi faccia piacere.
Oh..scusate la lunghezza, ma.. eheh, non potevo andare troppo oltre xD


P.s. ce l'ho fatta. Ho i biglietti. 19 maggio 2013. Ci sarò.

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Capitolo 8
*** Giuro su Nando's. ***


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Capitolo 8: Giuro su Nando's.

Non riuscii a terminare la frase, perché mi trovai davanti una testa piena di ricci scuri. – Giò!
Harry? Harry Styles? – Ehm..
Dietro di lui sbucarono altre cinque testoline. Una di quelle era della mia migliore amica. Tutti e sei sorridevano. Come in un sogno, sentii la vista annebbiarmi, tutto diventare sfocato. L’ultima cosa che sentii fu una voce dolce che diceva, preoccupata: - Oh merda.
Quando mi risvegliai, sbattei le palpebre qualche volta e la luce mi ferì gli occhi.
- Giò! Giò stai bene? Sicura? Guarda che se non stai bene devi solo dircelo e.. – sentii qualcosa solleticarmi il viso.
Quello che stava parlando era sicuramente un ragazzo. – Chi.. sei? Cos’è successo?
- Aspetta.. non hai l’amnesia, vero? Oh merda. Niall! – urlò l’ultima parola. Era.. Harry?
Sorrisi, riconoscendo quel nome.
- Oh, porca cresta di Zayn! Giò. Cos’hai? Stai bene? Ti prego, di’ qualcosa, qualsiasi cosa, anche “devo andare a pisciare”, ma di’ qualcosa.
Mi misi a ridere. – Niall, sto bene. – provai ad alzarmi. Ero stesa su uno di quei materassini che si usavano per fare pilates. – Qualcuno si degnerebbe di spiegarmi cos’è successo?
- Beh.. – una voce che riconobbi come quella di Liam si fece pacata. – Hai avuto un calo di zuccheri. Ma quanto super lavoro hai fatto, oggi?
- In più, – aggiunse Louis che teneva per mano Charly.. – se aggiungi questo all’emozione di vedere dei fighi come noi, capirai che non può farti molto bene.
- Soprattutto modesto, mi dicono. – scherzai. – Ma perché siete qui?
- Perché tu ora ti fai una doccia, ti vesti e ce ne andiamo a casa nostra insieme. Domani ci salutiamo. – era Zayn.
Scattai in piedi. – Cosa? – non ci capivo davvero nulla.
- Hanno anticipato il tour. – fece Harry. Sembrava che tra noi non fosse mai successo niente. Forse io mi ero solo fatta i miei soliti filmini mentali.
- Ma.. cosa?
- E Charly verrà con noi. – Louis era compiaciuto.
- Oh.. sono contenta per te. – abbozzai un sorrisetto e mi avvicinai a loro.
- Sì, sarà fantastico! – esclamò lei.
Solo Niall sembrò accorgersi della mia espressione, perché disse: - Io ti giuro su Nando’s che ci sentiremo ogni sera.
- E poi non durerà neanche così tanto.. un mese in America e poi torneremo a Londra. – Liam mi fece l’occhiolino.
- Ah, tra l’altro – aggiunse Zayn – se Niall giura su Nando’s, puoi fidarti di lui.
Piegai gli angoli della bocca, poi mi resi conto del vero problema. – Ragazzi, come faccio a venire a casa vostra vestita così?
- Fatti una doccia. Avrai un cambio, no? – disse pratica Charly.
- Sì ma.. jeans.. va bene?
- Sarai perfetta comunque. – Cioè.. Harry Styles mi aveva appena detto.. oh, la miseria! Ero la ragazza più felice del mondo.
Annuii e mi avviai verso gli spogliatoi. – Comunque balli benissimo. – avrei riconosciuto la voce del ragazzo che sognavo da tempo fra milioni di altre. Portai le mani al cuore, come a cercare di impedirgli di battere così velocemente.
Quando uscii dalla doccia, mi infilai i miei jeans stretti e una maglietta azzurra che lasciava scoperta una spalla. Afferrai una felpa grigia, la indossai velocemente e corsi dai miei amici, che stavano chiacchierando.
- Eccoti! Allora si va! – esclamò Zayn, poi lanciò un mazzo di chiavi a Harry.
- Chi sale in macchina con me? – domandò quest’ultimo.
Tutti fecero un passo indietro. – Io vado con Zayn e Louis! – si affrettò a spiegare Charly.
- Io mi aggrego! – dissero all’unisono Niall e Liam.
Harry sembrava offeso. – Cosa? Ma.. non starete stretti?
- Sempre meglio che stare in macchina con te. – Niall mi si avvicinò. – Giò, se non dovessimo più vederci, sappi che ti ho sempre voluto bene. – fece con voce tragica.
Io risi, tentando di nascondere il nervosismo. Non volevo sentire parlare di incidenti stradali per un bel po’.
- Allora si va! – il riccio mi tese la mano. – Ci vediamo a casa, ragazzi.
 
*Charly*
 
In realtà, pensavo che Harry fosse un bravo guidatore ma, secondo i ragazzi, era un pericolo pubblico. In macchina, Louis si mise alla guida, Liam al posto del passeggero e io mi sedetti fra Niall e Zayn.
- Non vedo l’ora che sia domani! – ero eccitatissima.
- Ci sarà da divertirsi, vedrai! – sorrise Louis.
- Sì, però.. non farlo pesare così tanto a Giò. Insomma.. anche tu ci rimarresti male se lei andasse in tour con noi e tu fossi costretta a rimanere a casa. – Niall era, come sempre, molto premuroso.
Ci pensai un po’. – Sì, hai ragione. – sorrisi leggermente.
Sentii che Zayn mi passava un braccio attorno alle spalle. Non mi chiesi perché lo stesse facendo perché, in fondo, mi faceva piacere.
- Stasera si giocherà a Paradiso, ragazzi! – esclamò Lou.
- Oh, no! Io mi rifiuto. – sbottò Liam.
- Scusate.. – non ci capivo nulla. – cos’è Paradiso?
- Oh, lo vedrai. – Zayn mi fece un occhiolino.
Pensai che quello che avevamo organizzato nella casa che i cinque condividevano fosse magnifico. Le solite cazzate che fanno i ragazzi. Ero amica dei miei idoli.
 
*Giò*
 
Mi sedetti al posto del passeggero, mentre Harry metteva in moto. – Perché non vogliono venire in macchina con te? – chiesi, curiosa.
- Boh.. pensano che io sia pericoloso o.. robe varie. – sorrise leggermente in imbarazzo. – Solo perché una volta ho guidato da ubriaco.
- No! – urlai. Poi, però, rendendomi conto che lui non poteva capire, appoggiai la testa al finestrino, mentre lui, che reggeva saldamente il volante, si voltava per guardarmi.
- Cosa c’è? – domandò.
- Guarda la strada. – mi lasciai sfuggire un singhiozzo.
- Mi dici cosa c’è? – chiese, deciso, ma tornando a guardare la strada fiocamente illuminata. Erano le sette e mezzo.
- Nulla, nulla. Non preoccuparti. Sto bene. – Bum! Ecco la mia peggior bugia.
- Se ne sei sicura.. tu però non me la racconti giusta!
- Ehi, non farmi il terzo grado! – esclamai, con voce accusatoria.
Rise e alzò una mano in segno di resa. – Beh, scusa, eh!
Risi anch’io.
- Posso chiederti perché ce l’avevi con me? – domandò, tornando serio. – Qualche giorno fa, intendo.
- Nulla. I soliti filmini ment-.. ehm.. non ce l’avevo con te!
- Ma quante bugie dici?
- Abbastanza.
Rimanemmo in silenzio per un po’. – È per Samantha? – chiese, poi.
- No! – esclamai, forse troppo in fretta. – Certo che no! Come..? Cosa avrebbe dovuto farmi quella Sam-..
Mi bloccò. – Non mi piace lei.
Colsi la palla al balzo. – Questo significa che qualcuno ti piace. Dai, chi è? Sono curiosa.
Rise. – Sono un deficiente, non mi crederesti, quindi.. no.
- Daaaai! – lo supplicai.
- No.
- Dai.
- No.
- Dai.
- No.
- Per favore.
- Ti ho detto di no.
- Farò tutto quello che vuoi! – congiunsi le mani.




L'angolo di Dreammy
Ehi, ragazzi!
Scusatemi il ritardo, ma ho avuto un casino di problemi e scrivere/pubblicare è stato un grosso problema...
Anyway, spero vi piaccia ;)
#elemosinarecensioni

~Dreammy

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