Klaine Sitter - The Untold Story of Barbra Rose Hudson

di willbeyoungforever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** File One - Justin Bieber ***
Capitolo 2: *** File Two - Abercrombie & Fitch ***
Capitolo 3: *** File Three - Gossip Girl ***
Capitolo 4: *** File Four - Ian Somerhalder ***
Capitolo 5: *** File Five - Pastelli a cera ***
Capitolo 6: *** File Six - Parrucchiere ***
Capitolo 7: *** File Seven - Harry Potter ***
Capitolo 8: *** File Eight - Barbreth (Faberry Style) ***
Capitolo 9: *** File Nine - Cat ***
Capitolo 10: *** File ten - Bookshoop ***



Capitolo 1
*** File One - Justin Bieber ***


Salve a tutti! Se siete qui o vi siete persi, oppure avete letto SOS Tata, avete adorato Barbra e non vedete l'ora di sapere cosa combina nel tempo libero quel nano da giardino!
Per chi non ha capito nulla di questa introduzione, consiglio di passare di qua a leggere la storia principale: SOS Tata - Klaine Sitter.

Non so ogni quanto aggionrerò anche perchè alcune OS sono temporalmente successive agli avvenimenti della storia principale e non voglio spoilerare nulla...
fatemi sapere cosa ve ne pare!
A presto 
Ottavia
 
File One - Justin Bieber
 
 “Blaine ecco a te…” disse Finn porgendo una coppia di biglietti bianchi al ragazzo.
“Cosa sono?” domandò quello, senza capire.
“Sono i biglietti per il concerto di Justin Bieber di stasera…Barbra ha stressato tutti con questa storia…purtroppo erano sold out…ma un mio collega al lavoro me ne ha trovati un paio…” spiegò l’uomo sorridendo.
“E io dovrei accompagnare Barbra a vedere Bieber?” chiese confuso Blaine.
“Ehm…si? Io e Rachel abbiamo una prenotazione al ristorante…naturalmente sarai pagato…” disse Finn mettendo i biglietti in mano a Blaine.
“Ma sarà pieno di bambinette…e mamme!” piagnucolò il ragazzo.
“Barbra è già tutta entusiasta, non vorrai mica deluderla, vero?” disse l’uomo, andando in cucina.
Blaine rimasto solo, decise di dirigersi in camera di Barbra per testare con mano lo stato di euforia della piccola, pronto al peggio.
Il ragazzo aprì la porta della camera e infilò la testa curiosando in giro.
Vi trovò la bambina totalmente vestita di viola (il colore di Justin) con una fascia in testa stile rambo con la faccia del suo idolo, delle scritte sulla faccia che citavano “I <3 JB” mentre ripassava una coreografia complessa. In più Barbra si era anche agghindata i capelli creando una frangia, che richiamava quella di Justin.
“Ehy Barbie….ho sentito che stasera si va a un concerto…sei pronta?” chiese il ragazzo osservando divertito la bambina.
“Quasi! Devo ripassare bene il balletto che dovrò fare quando Justin canterà Boyfriend…e poi possiamo andare…tu vieni vestito così?” domandò Barbra guardandolo male.
“Ehm…si…non va bene? E comunque ci sarà tantissima gente, non riuscirai mai a fare la tua coreografia…” disse il ragazzo cercando di essere gentile e non infrangere i sogni della piccola.
“Secondo me si…” rispose quella lanciando un’ultima occhiata disgustata a look poco consono di Blaine (perché non era viola), continuando poi a fare i suoi passi.
Il ragazzo uscì dalla stanza per andare in cucina. Aveva bisogno di una bella tazza di caffè corretto, per poter superare due ore di Justin Bieber e ragazzine urlanti.
 

*

 
Blaine e Barbra andarono allo Staples Center nel tardo pomeriggio, si misero in coda e solo alle 20.00 riuscirono ad entrare nello stadio.
Il ragazzo fu costretto ad inseguire la bambina che aveva iniziato a correre non appena le guardie le avevano strappato il biglietto. Una volta dentro iniziarono a scalciare e spingere per raggiungere una posizione decente. Stranamente Blaine riusciva a vedere tutto (dato che la media delle bambine non superava i 10 anni, e in quel caso lui poteva ancora considerarsi alto) ma la piccola Barbra non vedeva nulla. Così il ragazzo decise di prenderla in spalla proprio nel momento in cui le luci si erano spente.
La piccola iniziò a strillare non appena vide comparire il fumo e la sagoma del suo idolo tutta offuscata sul palcoscenico.
La musicà partì immediatamente, intonando un motivetto conosciuto.
“Oh, ma questa la so…” disse Blaine alzando la voce per farsi sentire da Barbra iniziando poi a canticchiare “Baby, Baby, Baby ooooh”
La bambina invece aveva alzato le mani verso il cielo e continuava a ripetere “Dai Justin fatti vedereeeee, fatti vedeeeereeeee!”
Tuttavia quando Bieber sbucò dal fumo iniziando a canticchiare il suo motivetto al microfono e allungando le mani verso la folla urlante, Barbra iniziò a piangere.
Ma non uno di quei pianti da Fangirl isterica.
Uno di quei pianti disperati.
La piccola iniziò a sbattere i piedi, dicendo “Voglio andare via! Voglio andare via! Blaine, portami via!!!”
Il ragazzo non capiva cosa stesse succedendo, per quale motivo voleva andarsene?
“Ma che ti prende Barbie? Non possiamo andare via adesso, è appena cominciato, e poi stavo iniziando a divertirmi, Bieber non è così male!” disse Blaine facendo scendere la bambina dalle sue spalle e prendendola in braccio.
La piccola abbracciando stretto stretto Blaine continuò a lamentarsi “Voglio andarmene!”
“Ma perché?!” chiese ancora il baby sitter che proprio non riusciva a capire.
“Perché Justin si è tagliato il ciuffo, e non mi piace più così! E’ brutto!”

SE AVETE RICHIESTE PER QUALCHE MISSING MOMENTS IN PARTICOLARE FATEMELO SAPERE! (Per esempio vi piacerebbe leggere di S. Valentino, di Barbra con Finn, di Barbra al parco, al cinema, in gelateria, che stalkera il cast di Twilight o qualsiasi cosa che vi viene in mente!) SONO A VOSTRA COMPLETA DISPOSIZIONE!

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Capitolo 2
*** File Two - Abercrombie & Fitch ***


File two - Abercrombie&Fitch
 
“Rachel allora io porto Barbie a fare un giro per negozi, vediamo se c’è qualche vestitino adatto per la festa di compleanno di domenica” disse Kurt all’amica un mattino.
“Ok Kurt, aspetta solo un secondo che vado a prendere la mia carta di credito…” rispose Rachel.
“Ma smettila! Offro io, sai che adoro vestire la mia nipotina!” spiegò il ragazzo, prendendo per mano Barbie e dirigendosi fuori dall’appartamento con la piccola.
Kurt e Barbra quel giorno avevano deciso di setacciare tutti i negozi di New York per trovare qualcosa di carino da indossare al compleanno di Beth.
Naturalmente quella era solo una scusa, Kurt voleva semplicemente fare shopping, e Barbra era un’ottima compagna.
I due girarono parecchi negozi e alla fine, come al solito, Kurt finiva sempre per comprare vestiti per lui invece che per la bambina.
“Ora in che negozio si va Zio?” domandò la piccola alzando la testa verso Kurt.
“Mmm” mugugnò il ragazzo guardandosi attorno “Andiamo da Tiffany? È qui poco più avanti…” rispose Kurt. Sapeva che Barbra non ci avrebbe trovato nulla di adatto per la festa di compleanno, ma i due adoravano quel negozio, e in tutte le loro sedute di shopping facevano sempre tappa lì.
Kurt stava per aprire la porta di Tiffany, quando la piccola venne distratta da della musica che proveniva dall’altro lato della strada.
“Cos’è questa musica Zio? C’è una festa?” chiese la bambina sporgendo la testa per vedere cosa stesse succedendo “e in più sento anche un buon profumo…”
Kurt sapeva bene da dove proveniva tutta quella musica e quel profumo.
Sul lato opposto della strada c’era Abercrombie&Fitch.
Barbra non ci era mai entrata, e probabilmente non sapeva nemmeno dell’esistenza di questo negozio, anche perché presumibilmente sarebbe collassata appena dentro, trovandosi di fronte tutti quei bei ragazzi a torso nudo.
E lo stesso valeva per Kurt.
Il ragazzo aveva quindi sempre evitato quella tappa (nonostante i vestiti gli piacessero molto).
Purtroppo però quel giorno la musica che proveniva da A&F era più alta del solito, e la bambina era attratta da tutta quella confusione.
Kurt non riuscì a fermarla in tempo.
La piccola appena vide due ragazzi in jeans e senza maglietta ai lati della porta di Abercrombie&Fitch gridò “Quello è Taylor Lautner!” e iniziò a correre sulle strisce pedonali, attraversando.
Kurt inseguì la bambina, ma purtroppo per lui il semaforo divenne rosso e fu costretto ad aspettare al lato opposto della strada.
Quando quello tornò verde, il ragazzo si precipitò velocemente verso il negozio, gridando in tono autoritario “Barbra Rose Hudson, dove se-“. Kurt non riuscì a finire la frase a causa dell’immagine che si trovò davanti.
Barbra era in braccio a un ragazzo muscoloso e lo stava abbracciando. Tutt’attorno c’erano altri 10 ragazzi a torso nudo e in jeans che stavano chiacchierando con la bambina.
Una ragazza di fronte a loro stava dicendo “Ragazzi mettetevi in posa che adesso facciamo la foto…sorridete verso di me!”.
Com’era possibile? Kurt aveva perso di vista sua nipote per quanto, 2 minuti? E quella era già riuscita a conquistare il cuore di tutti quei modelli?
La piccola appena vide lo zio iniziò a gridare “Ehy Zio Kurt! Guarda i miei nuovi amici! Vieni anche tu a fare la foto, te li presento e se te ne piace qualcuno possiamo combinare un appuntamento!”
Kurt voleva sprofondare.
Tutti quei ragazzi affascinanti lo stavano guardando sorridendo, alcuni addirittura gli stavano facendo segno di avvicinarsi.
“Dai ziooooooooo!” continuò a implorarlo la bambina, ma Kurt non aveva intenzione di muoversi.
Poi un paio di modelli si avvicinarono e lo afferrarono per le braccia obbligandolo ad inserirsi nel gruppo, proprio nel mezzo. Alcuni iniziarono ad abbracciarlo sopra le spalle, altri lungo i fianchi, mentre si mettevano in posa.
Kurt totalmente imbarazzato e rosso come un peperone cercò di sorridere all’obiettivo, mentre la ragazza scattava la foto.
 
Mentre se ne stava andando qualcuno tra quei commessi gli infilò un bigliettino con il suo numero di telefono nella tasca dei jeans, mentre altri lo salutarono facendogli l’occhiolino.
 

Non c’è bisogno di specificarlo, ma quello divenne il negozio preferito di Barbra; Kurt però non l’accompagnò più, lasciò questo privilegio a Rachel.

Free Talk

Dai questa è una cosa molto da Barbra, no?
Grazie per l'affetto dimostrato con il primo MM, spero che anche questo non vi deluda, e continuo ad aspettare le vostre richieste più pazze!
Alla prossima!
Ottavia

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Capitolo 3
*** File Three - Gossip Girl ***


Qualcuno l'aveva chiesto, ma io l'avevo già scritto! Spero vi piaccia anche se è proprio corto corto!

File Three – Gossip Girl
 
Kurt e Barbra erano seduti sul divano della sala e stavano guardando le repliche della prima serie di Gossip Girl.
Entrambi erano d’accordo che quella era la loro serie preferita in assoluto: bei vestiti e bei ragazzi a passeggio per New York, cosa potevano chiedere di più dalla vita?
Barbra era accovacciata vicino allo zio mangiucchiando dei pop corn, mentre commentava qualsiasi scena.
“Che brutto vestito che ha addosso Serena…” disse la piccola
“Sono d’accordo…solitamente la vestono sempre bene ma in questa puntata sembra che indossa un sacco…” rispose Kurt storcendo il naso.
“Quando arriva Blair? Mi annoio a vedere sempre Serena che si bacia con tutta New York…” disse ancora la bambina sbadigliando “Oh ecco B!” disse la bambina contenta “ma c’è anche Jenny…all’inizio mi piaceva…adesso invece è un mostro!”
“Barbra se provi a conciarti come quella lì quando diventi grande penso che non ti rivolgerò mai più la parola…” la rimproverò Kurt.
“Oh è arrivato anche Chuck…quanto è bello!” disse Barbra alzandosi in piedi sul divano.
Chuck Bass era in assoluto il suo personaggio preferito, peccato che non fosse così anche per Kurt.
“Barbra ti prego, sembra un maiale! Come può piacerti quello quando c’è Nate? Lui si che è perfetto…sembra il principe azzurro!” disse il ragazzo sognante.
“Ma smettila Zio! Chuck ha quello sguardo da ragazzo cattivo, quella voce profonda, si comporta male con tutti ma in realtà è innamorato di Blair…Nate invece è inutile in questo telefilm! Esiste solo per fidanzarsi con le vecchie di New York….”
“Tu mi spaventi Barbra! Ma sei sicura di avere 6 anni? Non fai dei ragionamenti un po’ troppo maturi? Chuck Bass dovrebbe farti paura, e invece lo consideri tipo il bel principe tenebroso…” chiese Kurt sconvolto.
“Guarda che a scuola da me parliamo sempre di Gossip Girl, forse sei tu che sei rimasto indietro!” lo rimbeccò la bambina con una linguaccia “e comunque Chuck è il migliore, non si discute…”
“Io continuo a preferire Nate…guarda che begli occhi…e che bei capelli…saremmo una coppia perfetta…” disse ancora lo Zio pensieroso.
“Chuck!”
“Nate!”
“Chuck!”
“Nate!”
“Chuuuuuuck!”
“Ehy voi due!?!?! La smettete?” li rimproverò Rachel uscendo dalla cucina “Non è possibile che ogni volta vi ritroviate sempre a litigare quando guardate quel telefilm! O per le scarpe di Blair, o per i capelli di Serena, oppure come al solito per Chuck e Nate…devo per caso proibirvi di vederlo?”
“No per favore, no!” risposero entrambi in coro.
“Allora guardatelo in silenzio!” disse la donna che prima di andarsene aggiunse “e comunque il più bello è Dan…assomiglia un po’ a  Finn…”
Barbra e Kurt contemporaneamente afferrarono un cuscino del divano e lo lanciarono addosso alla ragazza dicendo “Ma non dirlo nemmeno per scherzo!”.
 
Quando si trattava di Gossip Girl quei due diventavano parecchio irritabili

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Capitolo 4
*** File Four - Ian Somerhalder ***


File Four – Ian Somerhalder
 
Barbra aveva pianto, urlato, sbattuto i piedi per terra, fatto addirittura lo sciopero della fame per riuscire a convincere Finn a portarla un giorno negli uffici della CW.
L’obiettivo della piccola non era quello di visitare il luogo di lavoro di suo padre. Lei voleva incontrare il cast di The Vampire Diaries, in particolare Ian Somheralder.
La bambina dopo essersi resa conto che Ian aveva gli stessi occhi del colore dello zio Kurt, aveva deciso che quei due avrebbero dovuto fidanzarsi velocemente.
Per questo la sua visita turistica sul set si svolse in contemporanea a un photoshoot promozionale della seconda stagione.
La piccola aveva solo quattro anni all’epoca, quindi non sapeva ancora scrivere ma era già il peperino che tutti noi conosciamo, quindi non ebbe molti problemi nel riuscire a convincere Finn a scrivere il numero di cellulare dello zio dietro a una foto di Kurt, usando come scusa un gioco che avrebbe dovuto fare con Beth.
Una volta intrufolatasi negli studi iniziò a vagabondare alla ricerca del suo vampiro preferito, che trovò intento a fare alcuni scatti con Nina Dobrev e Paul Wesley.
La bambina rimase in silenzio in un angolo, aspettando che quelli finissero di lavorare, rigirandosi la fotografia tra le mani.
Quando finalmente il fotografo gridò “5 minuti di pausa!” la bambina si fece coraggio e si avvicinò a Ian, alzandosi in punta di piedi e tirandogli la giacca di pelle per farsi notare.
“Ehy, ciao piccola!” disse Ian, sorridendo alla bambina.
“Cosa ci fai qui?” chiese Nina Dobrev accovacciandosi vicino a Barbra “sei la figlia di qualcuno?”
“Che bei capelli!” disse immediatamente Barbra toccando i capelli dell’attrice che rispose dolcemente “Grazie!”
Poi la bambina tornò a concentrarsi su Ian e schiarendosi la voce, gli porse la foto di Kurt “Questo è mio zio, si chiama Kurt Hummel ed è superbello, come te. Avete gli occhi dello stesso azzurro…secondo me dovreste fidanzarvi!” disse la bambina tutto d’un fiato.
I tre attori si guardarono stupiti e poi Paul disse “Lo zio Kurt lo sa che sei qui?”
“No…è stata una mia idea…” disse la piccola.
“Non ti basta un autografo?” chiese Nina dolcemente.
“Eh no, io vorrei proprio vedere lo zio Kurt felice, e Ian sembra proprio un bravo ragazzo…” rispose Barbra abbassando gli occhi triste.
“Sei una bambina dolcissima!” disse Ian prendendo la foto dalle mani di Barbra guardandola “tuo zio è veramente un bel ragazzo, sono sicuro che troverà un fidanzato adatto a lui…io in questo momento sono occupato…ma ti prometto che se per caso dovessi lasciarmi con la mia fidanzata chiamerò Kurt per andare a prendere un caffè con lui…”
“Ok…” disse Barbra alzando gli occhi e sorridendo leggermente “Posso chiederti chi è la tua fidanzata?” aggiunse poi.
“Certo…lei!” rispose Ian, indicando Nina orgoglioso.
“Oooooh” esultò la bambina spalancando gli occhi “ma allora siete fidanzati! Siete una coppia perfetta! Siete tutti e due belli…vi prego non lasciatevi mai!” pigolò la bambina con la sua vocina acuta.
“E lo zio Kurt?” chiese Paul ridacchiando.
“Oh, non importa, gli troverò un altro fidanzato…non preoccupatevi per lui...” rispose Barbra “adesso facciamo una foto tutti insieme?”


Qualcuno di voi l'aveva richiesto...anche questo è molto corto!
Nel pomeriggio aggiorno la storia madre :-)
Grazie a tutti
baci
Ottavia

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Capitolo 5
*** File Five - Pastelli a cera ***


File Five – Pastelli a cera
 
Barbra adorava i pastelli a cera che le aveva regalato Blaine il primo giorno che si erano conosciuti. Li aveva messi sulla sua scrivania e li osservava tutte le sere con occhi sognanti. Inizialmente aveva anche deciso di non usarli, ma poi la curiosità nel scoprire le tonalità di quei colori era stata troppa, e si era ritrovata ad utilizzarli, ma solo per fare dei disegni destinati a Blaine.
Un sabato pomeriggio la bambina stava colorando sdraiata sulle piastrelle del bagno per non essere spiata da Rachel mentre finiva di colorare la casa di Blaine e Kurt secondo la visione di Barbra Rose Hudson (era una costruzione a due piani con la facciata rosa fuxia e il tetto azzurro, le tendine erano a fiorellini perché le aveva scelte Kurt, mentre sullo zerbino era disegnato un grande papillon arancione, perché l’aveva scelto Blaine) quando la piccola sentì il bisogno di far pipì.
Non voleva lasciare i suo pastelli così abbandonati sul pavimento, per questo li raccolse velocemente e li infilò nella scatola, senza però badare a richiuderla con cura.
Non essendo molto alta e indossando un vestitino con le calze collant, Barbra fu costretta a tenere in mano la scatola con la sinistra, mentre con la destra trafficava per abbassarsi calze e mutandine, mentre contemporaneamente cercava di arrampicarsi sulla tavoletta del wc.
Fu proprio in quel momento che tutti i pastelli a cera di Blaine le scivolarono dentro la tazza del water.
Barbra osservò la scena ad occhi sbarrati e quando realizzò quello che era successo, scoppiò a piangere silenziosamente.
Non era possibile.
Aveva appena perso il regalo di Blaine.
Come poteva dire una cosa del genere al suo baby sitter? Il ragazzo l’avrebbe odiata per sempre!
La piccola decise di non farsi prendere dal panico. Avrebbe trovato una soluzione.
Alla fine lei era pur sempre Barbra Rose Hudson.
Dopo aver preso dei respiri profondi e aver lanciato un’ultima occhiata dentro il water, decise di tirare l’acqua per eliminare le prove del delitto.
Poi si risistemò il vestitino e corse fuori dal bagno diretta verso la sua cameretta dove prese il suo zainetto di Hello Kitty e se lo infilò sulle spalle.
Quel giorno era sola in casa con Finn, che stava poltrendo davanti alla televisione mentre sgranocchiava cibo spazzatura.
La piccola con tono convinto disse al padre “Io esco” e senza aspettare una risposta uscì dall’appartamento precipitandosi nell’ascensore.
 
Finn ci mise dieci minuti buoni per rendersi conto che sua figlia di sei anni era appena uscita di casa da sola diretta chissà dove. Con uno scatto degno di un ippopotamo, il ragazzo si alzò dal divano rovesciando tutte le patatine sul pavimento e corse sul pianerottolo, cercando la figlia, che però era ormai lontana.
“Merda!” disse l’uomo, mentre tornava preoccupato in casa, pronto ad avvisare Rachel del piccolo inconveniente che era appena accaduto.
 

*

Barbra girovagava per le strada di New York diretta da Toys R Us in Times Square. Dato che conosceva la strada a memoria perché ci andava almeno una volta a settimana, non ebbe bisogno di chiedere indicazione a nessun passante. Nel giro di quindici minuti la bambina arrivò a destinazione, e tutta soddisfatta si diresse all’interno del negozio, pronta a cercare dei sostituti adatti per i pastelli a cera di Blaine. Non era sicura che il ragazzo li avesse comprati lì, sperava solo di trovare una scatola simile, giusto per confonderlo.
“Alla fine Blaine è pur sempre un maschio” pensava Barbra mentre studiava tutte le scatole di colori che aveva davanti a se “e i maschi sono stupidi su queste cose…”.
Ne scelse una che più o meno era simile a quella di Blaine e poi aprì il suo zainetto per cercare i soldi.
Panico.
La bambina aveva dimenticato il portafogli a casa.
E adesso?
Era tardi, non avrebbe potuto tornare indietro a prendere i soldi per poi ritornare in centro…
C’era solo una soluzione.
Barbra doveva rubare i colori.
Che poi rubare era una parola grossa. Li avrebbe presi in prestito per un giorno, l’indomani sarebbe tornata a pagarli.
Si dai, avrebbe fatto così.
La bambina dopo essersi guardata attorno con fare sospetto, inserì la scatola nello zainetto a forma di gattina richiudendo la zip.
“Piccola, hai bisogno di aiuto?” chiese una commessa alle spalle di Barbra.
La bambina si voltò rossa in volto e con gli occhioni lucidi, balbettando “Ehm…io…no…ecco…”
“Puoi aprire lo zainetto, per favore?” chiese la ragazza in modo gentile, ma comunque autoritario.
“Barbie, ecco dov’eri finita!”.
La bambina si girò e trovò Blaine di fronte a lei, con tutti i capelli sconvolti e lo sguardo preoccupato.
La piccola si gettò tra le braccia del baby sitter singhiozzando.
“Cosa ci fai qui? Finn mi ha chiamato totalmente in panico, dicendo che eri scappata di casa! Io, tua mamma, tuo papà, Puck, Quinn, Kurt siamo tutti in giro a cercarti come dei disperati!” disse il ragazzo accarezzandole la schiena per farla calmare.
“Scusami, Blaine! Non odiarmi!” piagnucolò la bambina.
“Non ti odio, se mi spieghi cosa ti è preso stavolta! Mi avevi promesso che non saresti più andata a zonzo per New York da sola! E’ pericoloso per una bambina di sei anni!” la rimproverò Blaine.
“Lei è un parente?” domandò la commessa intromettendosi nella conversazione.
“Sono il Baby Sitter” rispose il ragazzo alzando lo sguardo.
“Potrebbe aprire lo zainetto della bambina? L’ho chiaramente vista mentre ci infilava dentro una scatola di pastelli…” continuò la commessa.
Blaine sconvolto per la notizia si affrettò ad aprire lo zaino, trovandoci effettivamente la scatola di colori al suo interno.
“Barbra? Hai qualcosa da dirmi a proposito? Tu li hai già dei pastelli a cera…te li ho regalati io!” disse il ragazzo, sventolando la scatola a mezz’aria.
La bambina sempre singhiozzando affondò ancora di più la testa nel petto del ragazzo.
“Barbra! Questa è una cosa seria, smettila di piangere!” disse Blaine con voce secca.
La bambina alzò finalmente i suoi occhioni tutti arrossati, balbettando: “Io…io li ho persi…”
“Cosa?” chiese il ragazzo.
“I tuoi…i tuoi pastelli…mi sono ca-caduti nel water…” piagnucolò la bambina, mentre Blaine si sforzava nel reprimere un sorriso.
“Ave-vo paura che mi odiassi…quindi vole-volevo ricomprarli nuovi, così non ti accorgevi e non ti arrabbiavi…per…per questo sono uscita da sola…volevo torna-re prima che papà si accorgesse…però poi mi sono accorta che non avevo i soldini…quin-quindi volevo prenderli in prestito e poi pagarli domani…” cercò di spiegarsi la piccola, mentre Blaine l’ascoltava tutt’orecchi.
“Tenga” disse Blaine porgendo i pastelli a cera alla commessa “mi spiace tanto per quello che è successo…”.
“Non si preoccupi…” rispose la ragazza sorridendo e dopo aver accarezzato la schiena di Barbra dolcemente, si allontanò tornando al suo lavoro.
La bambina aveva ripreso a piangere contro la maglietta di Blaine che nel frattempo stava inviando un sms a Finn avvisando che la bambina era con lui.
“Barbra” disse il ragazzo “Tu lo sai che stavi per fare una cosa sbagliata? Anche se avevi intenzione di pagarli domani, stavi per rubarli…e questo non si fa…”
“Lo so…” disse la bambina tirando su con il naso.
“E poi non mi sarei mai arrabbiato con te perché li avevi persi …” aggiunse il ragazzo dolcemente.
“Sicuro?” chiese la bambina sottovoce.
“Sicurissimo!”
“Grazie…” rispose la piccola.
“Questa cosa però non possiamo tenerla segreta ai tuoi genitori…” disse Blaine con cautela “hai fatto spaventare tutti...”
“Ok” rispose la piccola accettando le sue colpe “torniamo a casa…sono pronta per la mia punizione…”
“Brava piccola!” disse Blaine, mentre prendeva lo zainetto di Hello Kitty e se lo metteva sulle spalle e dava la mano alla bambina uscendo dal negozio.
 
Questa volta le cose non si conclusero per il meglio per la piccola Barbra.
Rachel la mise in punizione per un mese intero.
Niente televisione, niente musica, niente danza e niente visite da Beth. Per precauzione fece anche cambiare la maniglia della porta, mettendola più in alto, sperando così di prevenire qualsiasi futura fuga.
Anche Finn fu strigliato per benino: Rachel iniziò a portarsi a lavoro il telecomando della televisione, cosicché il marito non potesse più guardarla.
In più la ragazza scovò tutte le riserve di cibo spazzatura del compagno gettandogliele nel cestino, proprio sotto ai suoi occhi.
Padre e figlia impararono la lezione a loro spese.

Free Talk

Come qualcuno di voi già sa, questa parte doveva essere inserita all'interno di uno dei primi capitoli della storia principale, ma per motivi di spazio l'ho eliminata...comunque mi sembrava carino farvela leggere! Fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie a tutti
Baci
Ottavia

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Capitolo 6
*** File Six - Parrucchiere ***


File Six - Parrucchiere
 
“Dai Blaine, stai fermo!”
“Ma mi stai tirando i capelli!”
“Sei un uomo? Allora resisti!”
Blaine era seduto su una sedia con la testa reclinata all’indietro, mentre Barbra gli stava lavando i capelli sotto il lavandino. Tutto questo perché la bambina aveva deciso che quel giorno i due dovevano giocare al parrucchiere.
La piccola era in piedi su una sedia e stava massaggiando i riccioli del ragazzo con lo shampoo di Spongebob (in realtà era bagnoschiuma, ma Barbra aveva deciso di usarlo ugualmente sui capelli del povero Blaine) e tutto il pavimento era già inondato d’acqua e schiuma.
“Ecco fatto, adesso dobbiamo passare al risciacquo” disse la bambina sporgendosi verso il lavandino e aprendo nuovamente il rubinetto, lasciando uscire una quantità spropositata di acqua ghiacciata.
“FreddaFreddaFredda! Barbie apri l’acqua caldaaaaaa” piagnucolò il ragazzo che mentre cercava di spostarsi dal getto tirò una testata al rubinetto “Ahi!” disse immediatamente, mentre si massaggiava la fronte.
“Quante storie…” lo rimproverò Barbra, mentre sistemava la temperatura dell’acqua “adesso va bene?” chiese la bambina.
“Si” rispose Blaine mentre Barbra lo obbligava a riposizionarsi sotto il getto lavandogli i capelli. Involontariamente la bambina spalmò per bene tutta la schiuma sulla faccia del baby sitter: negli occhi, nel naso e nella bocca e il ragazzo iniziò a sputacchiare bolle di sapone tra un colpo di tosse e un altro.
La bambina che non si era accorta di nulla canticchiava sulla seggiola agitando il sedere mentre con le sue manine continuava a massaggiare i riccioli di Blaine.
“Ecco fatto signorino, ora passiamo al taglio” disse la bambina chiudendo il rubinetto.
“Che? Sei impazzita? Niente taglio!” rispose il ragazzo spaventato.
“Allora cosa sei venuto a fare dal parrucchiere?” domandò la bambina stizzita, mettendo le manine sui fianchi e guardandolo male.
“Ehm…la piega…si, la piega!”
“Uff…ok…adesso prendo le spazzole…”
La bambina saltò giù dallo sgabello e iniziò a correre in stanza mentre Blaine si frizionò i capelli con una salvietta per velocizzare il tutto.
Quando la piccola tornò in bagno aveva in mano delle spazzole delle bambole.
“Ma così ci metteremo una vita! Senza contare che mi farai malissimo, i miei capelli sono crespi, non abbiamo nemmeno usato il balsamo e m-“
“Chi è il parrucchiere tra noi due?” chiese Barbra indispettita
“Nessuno” rispose Blaine, che però fu costretto a correggersi vedendo lo sguardo inceneritore della bambina “Tu! Ovviamente tu!”
“Allora non ti lamentare perché si da il caso che io ho una laurea in parruccheria e faccio questo lavoro da cinquant’anni” rispose la bambina arrampicandosi sulla seggiola, aggiungendo poi sottovoce “dico per finta….”
Blaine sorrise sentendo quella frase, poi chiuse gli occhi, ispirò profondamente preparandosi al peggio.
La bambina ci mise tutta se stessa per cercare di pettinare Blaine, ma appena infilava la piccola spazzola nei suoi capelli, quella si incastrava e non aveva più intenzione di muoversi.
Così dopo parecchi tentativi e molte lamentele del ragazzo, la bambina decise di lasciar perdere.
“Facciamo finta che ti ho pettinato ok? Adesso mettiamo le mollettine e le extension…guarda sono già qui…”
Blaine tirò ancora un sospiro, alla fine era pagato per quello, non poteva mica far piangere la piccola…
Barbra riempì la testa del ragazzo di mollettine a forma di animali e fiori, poi gli mise anche qualche clip con attaccate delle ciocche colorate e lo fissò soddisfatta.
“Perfetto” disse con gli occhi che le brillavano, mentre Blaine non aveva nemmeno il coraggio di guardarsi allo specchio.
“Adesso passiamo alle sopracciglia…” disse la bambina prendendo in mano una pinzetta con fare minaccioso.
“Nononononono! Cosa vuoi fare alle mie sopracciglia?” disse il ragazzo spaventato alzandosi dalla sedia.
“Dai Blaine, voglio solo fartele diventare normali! Sono così….triangolari! Non sono umane!” rispose la bambina avvicinandosi con la pinzetta.
“Ma a me piacciono così!” disse il ragazzo allontanandosi “lasciale stare dai…passiamo a qualcosa d’altro…non lo so…tipo lo smalto, che ne dici dello smalto?”
La bambina ci pensò su un pochino, poi chiese “posso farti tutte le unghie di un colore diverso?”
“Ehm….si…” rispose il ragazzo che era disposto a tutto pur di avere ancora le sue sopracciglia integre.
“Ok, dai allora torna a sederti qui!” disse la bambina emozionata mentre correva a prendere i suoi smalti, lasciando Blaine solo in bagno, agitato per quello che sarebbe successo.
Perlomeno le sue sopracciglia erano salve
.



No vabbè dai, io me li immagino troppo che giocano al parrucchiere! 
Spero vi sia piaciuto, e scusate per le lunghe attese tra gli aggiornamenti, ma sono super impegnata!
Grazie a tutti per le recensioni e le letture
TEAM BARBRA IS ON, BITCHES!
Bacioni
Ottavia

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Capitolo 7
*** File Seven - Harry Potter ***


Questo MM è da leggere esclusivamente dopo aver letto il capitolo 15 di SOS Tata - Klaine Sitter :-)


File Seven – Harry Potter 
 
Barbra era seduta tra Blaine e Kurt con in grembo una ciotola gigante di Pop Corn. I tre erano al cinema e stavano vedendo una proiezione di Harry Potter e la pietra filosofale indetta appositamente in onore del compleanno della Rowling.
La bambina non aveva mai visto quel film, ma sia Blaine che Kurt avevano insistito per farglielo conoscere (Blaine era rimasto totalmente sconvolto quando aveva scoperto che Rachel portava sua figlia a vedere Twilight e non Harry Potter…suvvia, si trattava di Harry Potter!).
Per questo motivo i tre si trovavano al cinema insieme in quel momento.
Kurt e Blaine avrebbero di gran lunga preferito andarci da soli; ora che erano ufficialmente fidanzati volevano sfruttare qualsiasi occasione per trascorrere del tempo insieme, ma alla fine entrambi avevano concordato che l’istruzione di Barbra era più importante, soprattutto quando si trattava di Harry Potter.
“Ma sono tutti brutti in questo film…” fu la prima cosa che disse Barbra al cinema.
“Sono ancora piccolini, tesoro…” rispose Blaine prendendo una manciata di pop corn e infilandosela in bocca.
“E poi sono ancora tutti vestiti…quando sono andata a vedere Breaking Down con la mamma, subito nella prima scena, Jacob era senza maglietta!” si lamentò la bambina.
“Questo è un altro genere di film, uno in cui devi prestare attenzione alla trama, non solo ai pettorali…” rispose Kurt guardando male la nipote.
“Non ho mai visto questo genere di film…” rispose la bambina annoiata.
“Silenzio che adesso Harry riceve la torta di compleanno…” la rimbeccò Blaine.
Kurt e Blaine si persero a ripetere le battute a memoria e non si resero nemmeno conto che Barbra era rimasta totalmente rapita dal film, almeno fino a quando le luci in sala non si riaccesero e la bambina iniziò a correre tra le seggioline del cinema parlottando tra se e se.
“Barbra che ti prende?” chiese Kurt iniziando a inseguire la nipote dopo aver afferrato la mano di Blaine per trascinarselo dietro.
“Zio, quanto fa 11 meno 6?” chiese la bambina ad alta voce mentre trotterellava per il corridoio.
“5, perché?” chiese il ragazzo senza capire.
“Quindi devo aspettare ancora 5 anni prima che mi arrivi la mia lettera per Hogwarts? Sono tanti 5 anni, Blaine?” chiese la bambina al Baby Sitter.
“E un pochino…” rispose lui stranito, guardando il fidanzato negli occhi.
“Ma io non voglio aspettare! Voglio iniziare a fare le magie adesso!” disse la bambina piegandosi in ginocchio per cercare qualcosa sul pavimento.
“Barbra alzati subito! Quei pantacollant sono di Liu Jo, e tu stai gattonando tra i pop corn! Un po’ di rispetto!” la rimproverò Kurt, e la bambina si rialzò in piedi sventolando una cannuccia trovata chissà dove.
“Questa è la mia bacchetta!” disse la bambina iniziando a saltellare tutta felice per la sala che ormai era quasi deserta “ e ora ti farò volare zio Kurt…guarda qua…Wingardium Leviosà!”
“Si dice Leviooosa, non Leviosà” risposero automaticamente Kurt e Blaine in coro, e poi si misero a ridere, decidendo di sedersi a guardare lo spettacolino della bambina.
Barbra zampettava per tutta la sala facendo versi con la bocca e agitando la bacchetta/cannuccia di qua e di là. Ogni tanto gettava i pop corn che trovava per terra per tutta la stanza (e Kurt doveva fare parecchi sforzi per cercare di rimanere seduto e non alzarsi di scatto per sgridarla).
“E’ ora di andare streghetta…” disse Blaine quando le luci della sala si stavano spegnendo. I due ragazzi presero per mano la bambina e l’accompagnarono a casa.

*

 
L’euforia post Harry Potter durò ancora parecchi giorni. Barbra girava per casa con un mantello nero, una cravatta verde (perché il cappello parlante l’aveva messa in Serpeverde) e con la scopa sotto le gambe e aveva piantato un mulo per convincere sua mamma a comprarle una civetta o per lo meno un rospo.
Rachel dalla disperazione aveva scritto una finta lettera da parte di Albus Silente e l’aveva fatta trovare alla figlia. La lettera chiedeva espressamente alla bambina di rimanere tranquilla almeno fino a quando non avesse compiuto 11 anni, perché la scuola di Hogwarts accettava solo le brave bambine.
 
Tuttavia quella lettera ebbe l’effetto opposto.
 
Barbra appena la vide si agitò come una matta e dopo averla letta più e più volte, obbligò suo papà a portarla a casa dello zio Kurt per fargliela vedere.
 
Peccato che fosse sabato sera.
E Kurt non fosse in casa da solo, bensì con Blaine.
A letto.
 
Fortunatamente I due erano ancora parzialmente vestiti quando Barbra si precipitò nella stanza di Kurt (Finn sapeva dove il fratellastro teneva nascosta la chiave e non si preoccupò affatto di suonare).
La bambina non fu per niente sconvolta nel trovare Kurt e Blaine avvinghiati sul letto a baciarsi.
Anzi, rimase piacevolmente colpita, inizialmente.
Poi si rese conto che la sua lettera era molto più importante di quello, così, mentre Kurt e Blaine cercavano di ricomporsi imbarazzati, disse “Mi spiace interrompervi mentre stavate per fare sesso, ma ho una notizia importante da Albus Silente in persona!”
“Co-come?” chiese Blaine passandosi una mano tra i riccioli confuso.
“Chi ti ha portato qui? Sarai mica ancora scappata di casa?!” chiese Kurt che si stava coprendo imbarazzato il petto con il lenzuolo.
“No, mi ha portato papà” rispose la piccola “è in cucina che mangia in questo momento…”.
Kurt si mise una mano davanti alla faccia: suo fratello era un caso perso.
“Allora facci vedere questa lettera!” disse Blaine incuriosito, beccandosi un’occhiataccia di rimprovero da parte del fidanzato.
La bambina salì sul letto con le scarpe e si posizionò proprio in mezzo a Kurt e Blaine estraendo la sua lettera, mostrandola tutta orgogliosa.
I due ragazzi la lessero velocemente e poi Blaine guardò Kurt da sopra la bambina chiedendo spiegazioni. Quello semplicemente mimò con la bocca “Rachel” e a Blaine fu tutto chiaro.
“Sei una bambina fortunata” disse Blaine a Barbra “però devi fare come ti dice Silente, lui è un preside molto esigente, non vorrai mica deluderlo…”
Barbra mosse la testa in segno di assenso, e poi Kurt aggiunse “E sai cosa fanno le brave bambine in questi casi?”
“Cosa?” domandò Barbra.
“Intanto suonano il citofono prima di entrare in casa degli altri, e poi non interrompono il loro zio mentre si sta facendo le coccole con il suo fidanzato…” spiegò Kurt con tono autoritario.
“Senti Zio, guarda che con me puoi dire le cose come stanno, è inutile che usi queste parole da piccoli, lo so che stavate per fare sesso…adesso me ne vado così potete continuare in pace…avete la mia benedizione!” rispose la bambina scivolando giù dal letto, mentre Blaine soffocava una risata nel cuscino.
“Chiudi a chiave e portati via anche Finn!” gridò Kurt alla nipotina, prima di tornare a rivolgersi al suo fidanzato dicendo “Vieni qui…riprendiamo da dove eravamo rimasti…” avventandosi sulle sue labbra.

Free Talk
Non ho molto da dire, vorrei ringraziare tutte le persone fantastiche che leggono e commentano la storia!
Perdonate il fatto che a scrivere la lettera a Barbra è stato Silente (RIP) ma la piccola ha visto solo il primo film di HP, per lei Albus è ancora il preside di Hogwarts...
Grazie a tutti di cuore
Bacioni
Ottavia

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Capitolo 8
*** File Eight - Barbreth (Faberry Style) ***


File Eight – Barbreth (Faberry style)
 
“….quindi non arrabbiarti ma non posso diventare il tuo fidanzato”.
Queste furono le parole che Michael disse a Barbra dopo pranzo nel cortile della scuola.
“Però possiamo continuare a giocare insieme, ogni tanto!” aggiunse poi il bambino, e quando Barbra sentì quelle parole le venne da piangere.
Perché Michael voleva essere suo amico ma non il suo fidanzato?
“E’ perché sono bassa?” chiese la bambina cercando di non singhiozzare troppo rumorosamente “o perché parlo troppo?”
“Oh no, tu mi piaci molto Barbie!” spiegò il bambino mentre poggiava una mano sulla spalla dell’amica “è solo che già sono fidanzato con altre 3 bambine…non posso mica dividermi tra tutte quelle che dicono di amarmi!”
Barbra fece un cenno con la testa fingendo di credere a quella spiegazione, ma in realtà sapeva che era una scusa. David per esempio aveva 5 fidanzate, Monica invece aveva addirittura 7 fidanzati, perché Michael non voleva averne più di 3?!
“Ora devo andare! Ci vediamo!” disse il bambino tornando a giocare a calcio con i suoi amichetti.
Barbra era distrutta.
Dopo la delusione d’amore con Blaine si era convinta a cercare un fidanzato della sua età. Era da un po’ che aveva messo gli occhi su quel Michael: erano nella stessa sezione, era molto bravo in matematica e soprattutto durante l’ultima partita a palla avvelenata aveva salvato la vita di Barbra un paio di volte prendendosi le pallonate addosso per proteggerla. Se non era amore questo!
Così la bambina si era convinta di avere delle chances e si era fatta avanti.
Il resto è storia.
 
Barbra con gli occhioni pieni di lacrime si incamminò verso il fondo del cortile, cercando un posto dove stare da sola a piangere. In realtà la mamma le aveva insegnato che in casi come questi (o in generale quando si è tristi per qualsiasi cosa) la soluzione migliore è cantare una canzone struggente piangendo come una fontana. Dato che l’ultima volta che Barbra aveva seguito il consiglio di Rachel (in seguito a una caduta con sbucciatura al ginocchio) le maestre l’avevano messa in punizione per aver disturbato i bambini dell’asilo adiacente che stavano facendo il pisolino, la piccola decise semplicemente di rintanarsi in un angolo e piangere. Avrebbe tenuto il canto per quando sarebbe arrivata a casa.
Barbra era troppo intenta a fissare in lacrime il pavimento, per questo motivo andò a sbattere contro qualcuno.
“Ehy Hudson guarda dove vai!” disse una voce femminile in modo dolce.
La bambina alzò lo sguardo e si trovò di fronte la sua amica Beth che la guardava curiosa.
“Che è successo Barbie?” domandò la bambina più grande quando si accorse che l’amica stava piangendo.
“Oh Beth!” rispose semplicemente Barbra prima di lanciarsi ad abbracciare l’amica del cuore. Beth iniziò ad accarezzare i capelli della mora.
“Andiamo in un posto isolato così mi racconti tutto per bene…” disse Beth, afferrando la mano di Barbra e conducendola vicino a un albero in fondo al cortile della scuola.
Le due bambine si sedettero sul prato, e immediatamente Barbra poggiò la testolina sulla spalla dell’amica che non aveva mai smesso di tenerle la mano.
“Beth…tu mi trovi brutta?” domandò improvvisamente Barbra.
“Cosa? Chi ti ha messo in testa questa idea?” chiese la biondina preoccupata.
“Nessuno…solo che Michael ha detto che non vuole diventare il mio fidanzato, ma vuole essere mio amico…lui dice che è perché ha già tre fidanzate…ma David ne ha 5 e Moni-“
“Shhh Barbie! Io fossi in te non mi preoccuperei per niente, sai?” la interruppe Beth.
“Perché?” chiese la bambina incuriosita.
“Intanto perché non ci si può fidanzare con più di una persona, me l’ha detto la mia mamma, quindi sei solo fortunata che ti ha detto di no, e poi perché è uno stupido” disse convinta Beth.
“Come fai a dirlo? E’ in classe con me ed è molto bravo in matematica…prende sempre A!” rispose la mora.
Beth alzò le spalle con tono di sufficienza e poi disse in modo deciso “per me è uno stupido lo stesso. Ti ha fatto addirittura piangere, quando io fossi stato in lui avrei lasciato le mie tre fidanzate per stare con te.”
Barbra sentendo quelle parole alzò immediatamente la testa e fissò intensamente l’amica con gli occhioni che le brillavano per la gioia “dici sul serio?” chiese la piccola.
”Certo. Barbie sei una bambina fantastica, la più fantastica in assoluto! E non lo dico perché sono la tua migliore amica, ma perché lo credo veramente!” rispose la biondina sorridendo.
Barbra saltò al collo dell’amica abbracciandola fortissima mentre le diceva “sei la miglior amica del mondo!” poi si allontanò dandole un bacino sulla guancia prima di aggiungere“rimarremo amiche per sempre!”.
“Per sempre” rispose Beth stringendo forte Barbra.

Free Talk

Qui è Ottavia che vi parla, quanti di voi sono sopravvissuti alla 4x04?! Nessuno? Uno? Due? O, ma laggiù ne vedo un terzo! XD
No scherzi a parte, non mi voglio soffermare su questa puntata perchè vabbè ci sarebbe da parlare per giorni di questo ELI C.....argh cambiamo argomento!
Sorpresina per le Faberry Shipper...spero vi piaccia questo capitolo! :-) Ispirato a tutte le storie che mi raccontano i bambini che vengono a lavoro da me, che dicono sempre di avere dieci o dodici fidanzati!
Ma lo scorso MM non vi è piaciuto? Quello su HP? Era uno dei miei preferiti...I'm a sad panda :(
BTW, Vi bacio
alla prossima
Otty

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Capitolo 9
*** File Nine - Cat ***


Questo mm è ambientato poco prima che Kurt e Blaine si bacino a Times Square (quindi diciamo tra il penultimo e ultimo capitolo di SOS Tata!)
Buona lettura!


File Nine – Cat 
 
Quella mattina Barbra si svegliò convinta di essere un gatto.
Rachel era abituata alle stranezze di sua figlia e l’esperienza le aveva insegnato che era meglio reggerle il gioco: per questo quando vide la bambina entrare in cucina gattonando e miagolando la salutò come se niente fosse e le mise la tazza con il latte sul pavimento. La piccola ci tuffò dentro la faccia iniziando a bere, mentre la mamma si raccomandava di non sporcare troppo il pavimento.
“Barbie per favore se vuoi giocare ad essere un gatto per lo meno non spargere tutto il latte per terra e non bagnarti i vestiti…ti ricordi che oggi devi andare con Blaine a trovare suo fratello Cooper?”
“Miaaaaao” rispose la bambina facendo un cenno con la testa.
 
Barbra dopo aver scoperto che il fratello di Blaine era un attore, aveva insistito tanto per poterlo conoscere, e il baby sitter aveva finalmente accettato.
Quel giorno i due sarebbero andati a trovare lo zio Coop.
 
Blaine arrivò puntuale a casa Hudson a prendere la piccola Barbra per portarla da suo fratello, e si stupì non poco quando la bambina iniziò a miagolare invece che parlare.
“Non aspettarti delle risposte di senso compiuto” gli spiegò Rachel “Se oggi ha deciso di essere un gatto, farà così tutto il giorno…”
 
Blaine e il “gattino” Barbra presero così un taxi, diretti verso l’hotel dove soggiornava per qualche giorno Cooper (il ragazzo stava girando uno spot pubblicitario nella Grande Mela).
Il ragazzo era stato avvisato dell’imminente arrivo del fratello più giovane, per questo lo stava aspettando nella hall con un grande sorriso sul volto.
“Ehy fratellino!” disse Cooper, non appena vide Blaine “Finalmente sei arrivato!”. I due si abbracciarono e poi il più grande chiese “E questa piccolina deve essere Barbra! Ciao splendore, chiamami pure Zio Coop”.
“Miaoooo” rispose semplicemente la piccola Barbra, e poi si dedicò a leccare accuratamente la mano di Cooper.
“Ehyehyehy Barbie ma che fai!?!?” disse Blaine sconvolto mentre cercava di allontanare la bambina dal fratello, che intanto si stava asciugando la mano nella camicia.
“Non avevo mai fatto questo effetto alle donne…” disse il ragazzo più grande confuso.
“No Coop, è che Barbra oggi sta giocando a fare il gatto…ti chiedo scusa!” spiegò il fratello, che poi tornò a rivolgersi alla bambina “Piccola ascolta, possiamo giocare domani a questo gioco? Hai insistito tanto per incontrare mio fratello…pensavo volessi dirgli qualcosa di particolare…non solo miao…”
“Miaaaaao”
“Ecco, appunto” disse Blaine scuotendo la testa esausto.
La bambina si accucciò a quattro zampe e con la testolina iniziò a strusciarsi contro la gamba di Cooper facendo le fusa, mentre Blaine cercava ancora di scusarsi con il fratello per lo strano comportamento di Barbra.
“Tranquillo Blaine, non preoccuparti…sono bambini!” disse il ragazzo.
“Ma ti ho fatto perdere tempo inutilmente, sei qui a NY per lavoro…” rispose Blaine frettolosamente.
“Non c’è nessun problema! Nonostante tutto è divertente passare del tempo con questa micina…” rispose Cooper accarezzando il collo della bambina che era seduta per terra intenta a leccarsi la manina e a passarsela dietro le orecchie.
 
Barbra non diede segni di cedimento: per tutto il giorno si finse un gatto, e non spiaccicò nemmeno una parola all’infuori di Miao.
Nonostante questo, dal suo comportamento sembrava di capire che Cooper gli stesse molto simpatico.
 

*

Il giorno successivo Barbra telefonò a Blaine tutta agitata “Blaine, Blaine, Blaine, Blaine!!!!!” disse la piccola.
“Dio Barbie, cosa c’è?! Sono le 6 di mattina! Perché mi chiami a quest’ora? È successo qualcosa alla mamma o al papà? O a Kurt?” chiese Blaine tutto assonnato ma comunque preoccupato.
“No tranquillo!” rispose la bambina “E’ solo che mi sono appena svegliata e visto che oggi non sono più un gatto, posso finalmente parlare e dirti quello che mi sono dovuta tener dentro per tutto ieri!” spiegò la bambina emozionata.
“Dimmi…” rispose Blaine rilassandosi.
“Coop sembra un principe azzurro! E’ già fidanzato?” domandò la piccola, facendo sorridere Blaine.
“Che io sappia no…” rispose il ragazzo tra uno sbadiglio e un altro.
“Oh allora è perfetto, possiamo proporlo allo zio Kurt!” disse la bambina emozionata.
”Ehy Barbie, vacci piano! Coop non è gay!” rispose Blaine un po’ stizzito: Kurt era solo suo.
“Uhm…peccato…” rispose la piccola tristemente.
Blaine borbottò una risposta al telefono molto somigliante a “ci manca solo che mio fratello mi rubi il mio quasi fidanzato…” e poi Barbra tornò a parlare “Senti Blaine…ma con che stampino vi fanno nella famiglia Anderson?”
“Eh?” domandò il ragazzo
“Siete tutti bellissimi, non è possibile! A questo punto mi domando se hai anche un fratello più o meno della mia età da presentarmi…” chiese la bambina in tono serio.
“No piccola…mi spiace…siamo solo io e Coop…” disse il ragazzo scuotendo la testa,
“Uff, però che sfortuna sfortunissima!” piagnucolò la bambina, facendo ridere di gusto il baby sitter dall’altro capo del telefono.

Free Talk

Scusate il ritardo! Spero che ne sia valsa la pena aspettare un pochino per questo episodio tra Barbra e Cooper!
Se vi va lasciate un segno del vostro passaggio!
Alla prossima
bacioni
Ottavia

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Capitolo 10
*** File ten - Bookshoop ***


File Ten – Bookshop
 
Quel pomeriggio Blaine aveva deciso di portare Barbra a fare una passeggiata per il centro. Sotto consiglio di Kurt stava attentamente evitato i negozi di vestiti (in particolare Abercrombie&Fitch) e quelli di gioielli. I due si limitavano a vagare per la grande mela godendosi l’arietta estiva.
La piccola saltellava per le strade di New York per mano con il suo baby sitter mentre mangiucchiava un brezel e parlava a sproposito, mentre Blaine ne approfittava per rilassarsi e guardarsi attorno.
“…per questo io ho detto alla maestra che mi piacevano tutte le verdure, tranne i Kiwi, e lei mi ha detto che i Kiwi non sono verdure, ma io non ci credo, perché sono verdi, quindi sono per forza verdure!” stava dicendo la bambina, quando la sua attenzione fu catturata da dei cartonati in una vetrina “Oh, guarda Blaine! È uscita la biografia di Robert Pattinson! Dobbiamo entrare in questa libreria a leggerla!” disse la piccola, tirando per una mano il baby sitter insistente.
“Ma Barbie, sappiamo già tutto di Rob, l’altro giorno abbiamo letto tutta la sua pagina Wikipedia per più di due ore! Cos’altro può esserci scritto su quel libro di nuovo?” chiese il ragazzo dubbioso.
“Smettila Blaine! Per esempio non siamo ancora riusciti a scoprire che numero di piede ha! E’ importante! Dai su entriamo!” disse Barbra trascinando il ragazzo dentro il negozio.
La bambina si precipitò verso il libro, si sedette per terra e iniziò a sfogliarlo concentrata. Blaine ne approfittò per vagare tra i diversi reparti e cercare qualche cosa di interessante. Il ragazzo dopo aver chiesto a Barbra di rimanere tranquilla si allontanò dalla bambina, andando nella sezione “Gialli”.
Dopo circa venti minuti in cui Blaine si perse totalmente tra i romanzi, la piccola Barbra sbucò da chissà dove con in mano un libro e con un espressione incuriosita stampata sul volto.
“Blaine, ma cos’è questo libro? E’ pieno di figure ma non lo capisco! Me lo spieghi?!” chiese la piccola sedendosi per terra e  iniziando a sfogliare le pagine del libro interessata.
“E’ un fumetto? Ma non ci sono le parole…” continuò la bambina, e Blaine finalmente alzò lo sguardo dal libro che aveva in mano gettando un’occhiata a Barbra e al suo libro.
”Ommioddio Barbie! Ma dove l’hai preso quel libro?!” chiese Blaine ad alta voce, agghiacciato.
“Era lì, vicino ai libri di cucina…” disse la bambina indicando un punto lontano del negozio per poi tornare a concentrarsi sui disegni contenuti in quel libro, sempre più interessata.
“Perché sono nudi, Blaine?” domandò ancora la bambina sollevando il libro dal pavimento e iniziando a girarlo sottosopra “e questo disegno da che parte si guarda?”
Blaine nel frattempo era diventato paonazzo e aveva iniziato a boccheggiare.
“Allora Blaine? Cos’è questo libro? Perché qui la ragazza ha le gambe in una posizione stranissima, e perché il maschio ha la testa lì? Cosa sta cercando?” chiese ancora Barbra quasi spazientita, mentre continuava a ruotare il libro sottosopra per capire meglio i disegni.
“Barbie, dai me-metti giù quel libro…cosa c’e-era scritto su quello di Robert Pattinson?” domandò il ragazzo cercando di distrarre la bambina.
“Niente di che, sapevo già tutto…ma poi che titolo strano che ha questo libro, che lingua è? Come si legge questa parola Blaine?” disse la piccola concentrandosi sul titolo per cercare di capirlo meglio “KA…KA-MA-SURTA? KAMA-SUTRA? Si legge così? La conosci questa parola Blaine? Cosa vuol dire?” domandò ancora la bambina alzando i suoi occhioni verso il baby sitter e aggiungendo poi “perché sei tutto sudato Blaine? Hai caldo? Non fa caldo qui, c’è l’aria condizionata!”
Blaine dentro di se voleva solo scappare. Com’era possibile che quella piccola peste fosse incappata proprio nel libro del Kamasutra? Come si doveva comportare un baby sitter in una situazione del genere?
“Va bè, Blaine se non conosci questo libro possiamo chiedere alla commessa…senza vergogna!” disse la bambina e Blaine sentendo quelle parole si impanicò ancora di più.
“Nonono Barbra non chiedere niente! Lo conosco!” disse il ragazzo agitando le mani e alzando la voce spaventato.
“Uhm, ok allora di cosa si tratta?” chiese ancora la bambina, riprendendo a sfogliare le pagine.
“Puoi chiuderlo?” disse Blaine guardandosi attorno “e darlo in mano a me?” aggiunse poi prendendo il libro dalle mani di Barbra.
La bambina lo guardò un po’ scocciata,  e poi si limitò ad aspettare una spiegazione a braccia conserte.
“Ecco Barbra vedi…questo libro…innanzi tutto questo è un libro da grandi” disse il ragazzo, soddisfatto del modo in cui aveva iniziato la sua spiegazione “un libro da grandi, per i grandi…”
“Ok” rispose la bambina “e quindi questo Kamastruta è una cosa per i grandi?”
“Kamasutra Barbie…si quelli so-sono dei disegni che ti aiutano a capire come fa-“ cercò di dire Blaine ma Barbra lo interruppe dicendo “Oddio! Ma quello è il libro completo con tutte le foto dei One Direction da piccoli?”. La piccola iniziò a correre verso quella direzione, lasciando un Blaine paralizzato, sudato, arrossato e boccheggiante in piedi nel corridoio.
Il ragazzo quando realizzò di essere appena riuscito a uscire da quella situazione imbarazzante sano e salvo, tirò un sospiro di sollievo, cacciò il libro nello scaffale più alto e si diresse con passo lento verso la bambina, sperando che i One Direction le facessero dimenticare della loro conversazione.
 
Blaine aggiunse mentalmente alla lista dei posti off limits, oltre ad Abercrombie, anche la libreria.

Free Talk
Scusate il ritardo. Avevo pronta questa shot da un po' di tempo, ma mi dimenticavo sempre di aggiornare!
Dopo questa non ne ho altre pronte, ma ne ho molte in cantiere...quindi prima o poi arriveranno!
Nel frattempo se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate
Bacioni
Otty

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