ZUCCHEro

di emme30
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Muffin alla zucca e biscotti glassati ***
Capitolo 2: *** Irresistibile ***
Capitolo 3: *** Salvato da un fantasma ***
Capitolo 4: *** La punizione delle caramelle ***
Capitolo 5: *** Papà, intagliamo le zucche per Halloween! ***



Capitolo 1
*** Muffin alla zucca e biscotti glassati ***




Muffin alla Zucca e Biscotti Glassati.

 

Sebastian continuava a girare per casa senza riuscire a intrattenersi con nulla, trovando noiosa qualunque cosa nel loro appartamento: dai libri alla tv e ogni cosa che gli capitava tra le mani. In realtà, era una la cosa che voleva fare ma, al momento, non poteva proprio permettersela.

Arrivò strascicando i piedi fino alla porta della cucina, appoggiandosi con una spalla allo stipite della porta per guardare all'interno del vano caldo e vivacemente illuminato.

Blaine era intento a impastare pastafrolla sul tavolo della cucina, c'era farina dappertutto e uno stuzzicante odore di zucca, aggiunto a quello che sembrava cioccolato che cuoceva in un pentolino sul fuoco.

Osservò la stanza per poi lasciar cadere lo sguardo su Blaine che fischiettava allegramente mentre passava il mattarello sullo strato di pasta, una guancia sporca di farina e un sorriso sulle labbra.

Indossava una semplice maglietta con le maniche corte e, ad ogni movimento che faceva, i muscoli delle braccia si tendevano e rilassavano, tirando leggermente la stoffa della t-shirt.

Sebastian stava quasi per raggiungerlo da dietro e baciargli il collo, quando la voce di Blaine risuonò nel vano.

Fermo dove sei.”

Sebastian sbuffò scocciato, sbattendo un piede per terra, esattamente come un bambino che fa i capricci. “Ma Blaine!”

Le conosci le regole,” disse solenne Blaine, alzando lo sguardo dal tavolo e puntandogli il mattarello contro. “In questa cucina tu non entri se c'è il fuoco acceso.”

Sebastian grugnì infastidito, ricordando quella volta in cui a momenti avevano incendiato mezza casa perchè aveva distratto Blaine mentre cucinava.

Ma non puoi bandirmi dalla cucina! E' anche mia! Se avessi sete e volessi bere un bicchiere d'acqua?”

Blaine alzò un sopracciglio, ma impugnò il mattarello impolverato con una mano facendolo battere piano con l'altra estremità sull'altro palmo, cercando di intimidirlo. “Provaci ad entrare qui dentro.”

Mi fai paura con quel coso.”

Rimani dove sei e nessun mattarello ti cadrà accidentalmente in testa.”

Sebastian sbuffò infastidito ma non si mosse, allungando il collo per vedere cosa stesse facendo Blaine. “Cosa fai?” chiese dopo un poco, sentendo la noia riaffiorare.

Biscotti a tema per la festa di domani sera... ho comprato le formine, guarda che belle!” Blaine alzò un paio di oggetti di metallo che Sebastian non riuscì neanche a individuare, provando a mostrarsi interessato.

E in forno cosa c'è?”

Muffin alla zucca, quelli che ti piacciono tanto.”

A Sebastian si illuminarono gli occhi a quelle parole, ma si spensero non appena Blaine lo guardò ridacchiando. “Sono per la festa a scuola, non cominciare a esaltarti troppo.”

Ma Blaine!”

Niente Ma Blaine, lo sai quanto è importante per me quella festa.”

Sebastian sbuffò infastidito e si infilò le mani nelle tasche dei pantaloni. “Guarda che quei marmocchi non ti eleggeranno insegnante dell'anno anche se cucini loro tonnellate di muffin che dovrebbero essere miei.

Blaine ridacchiò nel sentire la delusione nella voce di Sebastian e si avvicinò al fornello per girare qualcosa dentro il pentolino mentre, nel frattempo, un penetrante odore di cioccolato si era diffuso nel vano.

Cosa ci fai col cioccolato?” domandò Sebastian, fissando il sedere del suo ragazzo che si era piegato per tirare fuori una teglia dal forno, sulla quale riposavano una quarantina di piccoli stupendi muffin arancioni.

Ora vedi,” ridacchiò Blaine, prendendo una teglia coperta di biscotti rotondi crudi.

Sebastian lo guardò afferrare una sac à poche e riempirla di cioccolato fuso e di una glassa arancione che aveva tirato fuori dal frigo. Puntò l'estremità sui biscotti e cominciò a decorarli con piccole gocce arancioni e marroni, facendo venire l'acquolina in bocca a Sebastian.

Quei marmocchi non si meritano queste leccornie,” si lamentò di nuovo Sebastian, contemplando il sedere di Blaine che si era di nuovo accucciato per infilare la teglia con i nuovi biscotti nel forno caldo e fissato il timer per cuocerli.

Parla colui che vive delle mie leccornie.”

Ma mi sembra anche giusto! Cioè, io ti ripago in natura poi, loro che fanno? Eh Blaine? Cosa fanno loro per mostrare la gratitudine nei tuoi confronti che prepari tutte queste delizie?”

Blaine lo guardò con un sorriso beffardo. “Nessuno ha mai detto che il modo in cui mi ripaghi tu sia il migliore di tutti.”

Sebastian lo fissò con la bocca aperta, scandalizzato dalla risposta di Blaine.

Era sempre così: diventava tremendamente sfacciato quando preparava i dolci, quasi si trasformava. Il Blaine-pasticciere era sempre quello che lo metteva a tacere e, inoltre, quello che lo eccitava fino all'inverosimile perchè così diretto e così diverso dal suo solito fidanzato.

Sei crudele. Non mi cucini nulla, non mi fai entrare in cucina e ti prendi addirittura gioco di me.”

Blaine ridacchiò e lo guardò inclinando la testa, tirando fuori un paio di ciotole dal frigo piene di glassa colorata, prima di appoggiarle sul mobile e lavarsi le mani sporche di farina.

Si avvicinò a lui scuotendo la testa, posandogli le mani sulle spalle ed entrando nel suo spazio personale, sorridendo malizioso.

Pooovero Sebby che viene preso in giro.”

Tutta colpa del suo ragazzo! Sai, è davvero uno stronzo.”

Ma davvero?”

Oh sì, non gli cucina i dolci e lo obbliga a stargli lontano quando è così sexy da star male.”

Blaine si morse il labbro e si avvicinò al suo viso per baciarlo, quando il timer scattò per avvertirlo che i biscotti erano cotti. Prima che Sebastian se ne potesse accorgere, era scivolato via dalle sue braccia e corso a impugnare le presine per tirare fuori la teglia ustionante dal forno.

Sebastian mugugnò abbattuto, deluso di non aver ricevuto neanche un bacio nonostante avesse pure provato a fare il carino con il suo ragazzo.

Blaine! Non puoi fare così!”

Shhhh tesoro che devo fare i biscotti!”

Sebastian fece una smorfia, sia per il soprannome – odiava quando Blaine gli dava quei nomignoli – che per il suo comportamento. Lo mandò al diavolo non troppo velatamente e lo lasciò in quella cucina che profumava di tutti i dolci che Blaine non stava cucinando per lui.

Si ritirò in camera da letto, arrabbiato, cercando di distrarsi leggendo un libro, ma l'odore di zucca e biscotti arrivava fino a lì e Sebastian si stava anche infuriando per come stava girando la serata.

Blaine fece la comparsa sull'uscio della camera quasi un'ora e mezza dopo. Sebastian lo sentì entrare dallo scricchiolio della porta e stava già per insultarlo e bandirlo dalla camera da letto come lui lo aveva bandito dalla cucina quando notò che aveva un vassoio tra le mani, coperto da un tovagliolo bianco.

Rimase senza parole e aspettò che Blaine lo raggiunse sul letto, appoggiando con cura il vassoio sul materasso, prima di rivelare cosa ci fosse sopra.

C'erano tre piattini: uno con i biscotti all'arancia e cioccolato, uno con i muffin alla zucca e un terzo con dei simpatici biscotti ricoperti di glassa di diverse forse, quelli famosi degli stampini. Accanto ad essi, c'erano anche due tazze fumanti di cioccolata calda, densa e con la panna, una con una spolverata di cannella, esattamente come piaceva a Sebastian.

I due si guardarono. Sebastian lesse le scuse negli occhi di Blaine e Blaine quasi intravide un Sebastian contento e saltellante nelle sue iridi verdi preferite.

Pensavo fossero per la festa.”

Ne ho fatti un po' di più, volevo festeggiare Halloween anche con te,” rispose con semplicità Blaine accarezzandogli la guancia. “E poi dovrò pur sapere se fanno schifo o sono venuti bene... quindi assaggia, cavia.”

Sebastian rise per l'appellativo e lo baciò a stampo sulle labbra, per dedicarsi a tutto quel ben di Dio che gli aveva portato Blaine.

Risero, mangiarono e scherzarono su quelle coperte, avvolti dal profumo di cioccolata, e poi ovviamente, Sebastian ripagò Blaine del disturbo dei dolci.

 

 


Ecco i dolci preparati da Blaine-Pasticcere-Molto-Sassy:

Blaine lavora come maestro in una scuola elementare, ecco perchè i dolci non sono troppo spaventosi.


Per sapere per quale motivo Sebastian è stato bandito dalla cucina, leggete QUI.

 

 


Se vi aspettavate una raccolta di Halloween con storie di fantasmi o racconti di paura, avete proprio sbagliato persona, visto che io sono una grandissima fifona e non sono assolutamente portata a scrivere per certe cose. Cioè, avete presente quelle persone che al cinema saltano sulla poltroncina quando c'è una scena all'improvviso in un normalissimo film d'avventura? Ecco, io oltre a fare quello mi lascio scappare anche qualche urlo, perchè sì.

Quindi quello che voglio proporvi è una raccolta di storie al limite dello zucchero e del fluff. Perchè c'è sempre bisogno di cose dolciose e biscottose. Ecco.

Ho preparato un po' di shot (4 o 5), ne pubblicherò una al giorno per tutta questa settimana, sperando che possano piacervi e farvi fare un sorriso, perchè io ci spero tanto :3

Grazie alla mia metà per la correzione e il bannerino (awwww ) e a tutti voi per aver letto :3

Un bacione zuccheroso,

Marti


 

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Capitolo 2
*** Irresistibile ***





Irresistibile.

 

Sebastian si era sempre ritenuto una persona con un grande senso dell'umorismo, e non si trattava di modestia: lui era davvero divertente, sapeva di esserlo, sapeva di essere l'anima della festa e quello che aveva sempre la battuta pronta per alleviare la tensione o far scoppiare una risata.

Era un dono di natura, c'era poco da fare.

Sapeva che era stato grazie alla sua parlantina e alle sue battute che Blaine era caduto ai suoi piedi – in tutti i sensi possibili immaginabili – e che si era innamorato così tanto di lui da voler addirittura andare a convivere dopo anni di storia stranamente seria e fedele.

Ma in fondo, come si poteva resistergli?

Ogni volta che portava a galla tale argomento però, Blaine non sembrava mai d'accordo con lui: roteava gli occhi al cielo e lo guardava con sufficienza, certe volte rideva di lui e non lo lasciava neanche finire di parlare scappando via con la scusa che aveva lasciato qualcosa nel forno.

Che poi Blaine odiava cucinare la roba in forno.

Ma, comunque, Sebastian sapeva di essere esilarante, divertente e il fidanzato con cui uomini o donne desiderano condividere il letto e la vita, quindi non faceva particolarmente caso a come Blaine reagiva in quelle situazioni.

Pensava a quelle cose mentre si lavava i denti e fissava il suo riflesso nello specchio, lo spazzolino che gli pendeva dalla bocca e il ciuffo davanti agli occhi.

Finì di sistemarsi per di andare a dormire e, prima di spegnere la luce in bagno, fece un ultimo sorriso all'uomo affascinante nello specchio. Assolutamente e inequivocabilmente irresistibile.

Percorse il corridoio che portava alla camera da letto con la testa tra le nuvole, intento a pensare a cosa avrebbe dovuto fare al lavoro il giorno dopo. E doveva pure convincere Blaine a comprare di nuovo i cereali al cioccolato che erano quasi finiti e non poteva assolutamente pensare di poter sopravvivere una mattina senza.

Entrò in camera e socchiuse la porta, lasciando cadere lo sguardo sul suo incantevole fidanzato seduto sopra le coperte, gli occhiali sul naso intento a leggere un libro. Sicuramente una delle ultime commedie d'amore che ogni tanto gli proponeva, oppure un libro della Kinsella. Che poi, doveva ancora capire perchè metà della libreria di casa era stipata di quei romanzi senza capo né coda che però Blaine lodava come se fossero la Bibbia o qualcosa di molto simile.

Si avvicinò al letto facendo scorrere lo sguardo dai suoi pettorali nudi fino all'elastico dei suoi boxer, corrugando le sopracciglia quando notò cosa indossava.

Si ricordava quel particolare indumento e si ricordava pure la tremenda litigata che lui e Blaine ci avevano fatto sopra.

Era un paio di boxer che avevano comprato l'Halloween scorso, con una fantasia di tanti piccoli teschi, per nulla spaventosi, ma che Blaine considerava 'simpatici'.

Si ricordò come, per colpa di una battuta che aveva fatto su quel particolare indumento, lui e Blaine avevano furiosamente litigato all'interno del negozio di intimo, facendo una colossale figuraccia di fronte a tutti. Alla fine Sebastian glieli aveva comprati un paio di giorni dopo, a mò di scusa. Blaine lo aveva perdonato, ma non li aveva mai messi: erano rimasti a prendere la polvere all'interno del cassetto della biancheria fino a quella sera anche se, molto probabilmente, Blaine li aveva indossati senza neanche pensarci troppo.

Si sedette sul letto accanto a lui e, ripensando a come Blaine reagiva ogni volta che affermava di essere assolutamente divertente, decise di dimostrare che sì, lui era sempre e in ogni situazione assolutamente irresistibile ed esilarante.

Rimase un attimo in silenzio a studiarsi la battuta, per poi deglutire sonoramente cercando di ricreare un'espressione spaventata sul proprio volto.

Oddio,” mormorò a voce abbastanza alta affinchè Blaine lo sentisse.

Lui si voltò, alzando un sopracciglio. “Cosa?”

Oddio, Blaine,” ripetè lui, portandosi una mano sulla bocca senza smettere di fissargli i boxer.

Cosa c'è?” chiese di nuovo Blaine senza capire perchè Sebastian si stesse comportando in quel modo.

I tuoi boxer...”

Cosa hanno i miei boxer?”

I tuoi boxer Blaine, sono...” deglutì, guardandolo negli occhi e calandosi perfettamente nella parte. “Sono davvero spaventosi.”

Blaine alzò il sopracciglio, non credendo a una parola di quello che stava dicendo Sebastian. “Ma sei scemo?”

Mi fanno paura Blaine,” ripetè lui per poi sfoggiare un sorriso sornione. “Sai, forse dovresti toglierli.”

A quelle parole, Blaine scoppiò in una fragorosa risata, che coinvolse presto anche Sebastian, che lo accolse tra le sue braccia per baciarlo mentre ancora ridacchiavano.

Sei un cretino,” sussurrò Blaine completamente in braccio a Sebastian quando le risate si furono un pochino calmate.

Però ti faccio ridere,” sorrise Sebastian, accarezzandogli la schiena nuda e infilandosi nei suoi spaventosi boxer.

Blaine annuì per poi avvicinarsi per baciarlo con passione, anticipando quello che sarebbe successo da lì a poco, assicurando a Sebastian la vittoria anche in quella situazione.

Visto? Assolutamente irresistibile.

 

 


Questa è davvero una scemata, e a rileggerla adesso non sono neanche tanto sicura del perchè la sto pubblicando, ma spero che vi lasci un sorriso perchè in fondo Sebastian è un cretino.

No vabbè, giuro che quella di domani è più bella, giurin giuretto!

Grazie a chi ha recensito il supermegafluff di ieri e chi ha inserito la raccolta tra preferiti/seguiti, appena ho dieci minuti di tempo rispondo anche alle recensioni :3

Grazie alla mia metà per il prompt e per tutto <3

A domani,

Marti

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Capitolo 3
*** Salvato da un fantasma ***




Salvato da un fantasma.

 

Cooper, mi raccomando, dai mano a tuo fratello e non perderlo di vista!”

Blaine osservò Cooper annuire sotto il lenzuolo bianco che lo copriva da capo a piedi e immediatamente afferrò la sua mano che spuntava da un buco nella stoffa, stringendola forte e facendo un grosso sorriso ai suoi genitori che li stavano guardando contenti sulla porta di casa.

Ricordatevi che alle dieci dovete essere a casa. Capito?”

Cooper annuì quasi annoiato e confermò le parole del genitore per poi trascinarsi via Blaine, che salutò sua madre e suo padre con la mano prima di sistemarsi la mascherina nera sul viso.

Era da quando suo fratello gli aveva fatto vedere tutti i film di Batman che si era fissato che voleva vestirsi da Robin per Halloween. Nonostante Cooper lo prendesse letteralmente in giro, Blaine adorava quel costume; gli piaceva Robin perchè non era il personaggio principale ma era sempre importante e poi era il migliore amico di Batman, più fortunati di così!

Trotterellò accanto a Cooper lungo la via illuminata da zucche brillanti e tantissime torce arancioni, incontrando di tanto in tanto qualche bambino che andava a scuola con lui o qualche amico di Cooper.

Blaine fu assolutamente fiero di constatare che nessuno aveva avuto la sua stessa brillante idea di Robin per quell'Halloween e sfoggiò il suo costume con orgoglio e con la testa alta.

Dopo circa un'ora di dolcetto e scherzetto e con le bustine che aveva dato loro la signora Anderson piene di dolci e caramelle, Cooper sbuffò infastidito, togliendosi il lenzuolo bianco dalla testa.

Senti B,” disse quasi scocciato. “Io devo vedermi con i miei amici. Facciamo che torno tra dieci minuti e tu mi aspetti qui?”

Blaine corrugò le sopracciglia, specchiandosi negli occhi chiari del fratello. “Ma Coop, mamma ha detto che non mi devi lasciare solo! Posso venire con te?”

Tu sei troppo piccolo,” sbuffò Cooper, fermandosi davanti a una panchina e facendo segno a Blaine di sedersi. “Aspettami qui, arrivo subito!”

Ma Coop non puoi!” Blaine non fece neanche in tempo a replicare che il fratello si era già messo a correre verso una strada poco battuta ed era scomparso dietro al fogliame di un giardino.

Blaine si guardò intorno, completamente terrorizzato e solo, cercando di non spaventarsi troppo e ricordandosi che Cooper sarebbe tornato subito, anzi subitissimo.

Si appollaiò sulla panchina e si mise a sgranocchiare caramelle e cioccolato, guardandosi intorno con circospezione e facendo un salto ogni volta che c'era un rumore sospetto.

Aspettò Cooper per quello che gli sembrò un tempo infinito, rabbrividendo sempre di più e con le lacrime a portata di battito di ciglia.

Poi, a un certo punto, vide una figura alta sbucare da dietro l'angolo, completamente coperta da un lenzuolo bianco, che camminava tranquilla nella sua direzione. Blaine raccolse in fretta le sue caramelle e andò incontro a quel fantasma, per poi fermarsi quando gli fu davanti, interrompendo la sua camminata.

Perchè ci hai messo così tanto? Pensavo non tornassi più!” strillò quasi sull'orlo di una crisi isterica prima di gettarsi tra le sue braccia per farsi stringere, tremante come una foglia e spaventato come un pulcino.

Sentì qualcosa di strano in quell'abbraccio, visto che il fantasma ci mise un paio di secondi a contraccambiare, ma Blaine si calmò subito non appena avvertì quel calore così vicino a lui.

Sciolto l'abbraccio, cercò la mano del fantasma, per poi stringerla forte nella sua.

Mi sa che dobbiamo andare a casa Coop, mamma e papà ci aspettano. Sei riuscito a farti dare altri dolcetti?”

Blaine non ottenne una risposta da quel fantasma perchè, in quel preciso istante, si sentì chiamare alle sue spalle. Si voltò confuso, per poi vedere Cooper avvicinarsi correndo, il lenzuolo appallottolato in mano insieme al sacchetto dei dolci.

Blaine sgranò gli occhi e si voltò immediatamente per guardare il fantasma che ancora gli stava tenendo la mano, ma non riuscì a dire nulla, visto che un attimo prima che Cooper arrivasse da lui, il bambino travestito lo lasciò andare e corse via, sparendo dietro l'angolo.

Chi... chi era quello?” chiese Cooper, una volta ripreso fiato. “Aveva il mio stesso costume.”

Blaine annuì assente. “Non lo so, non mi ha detto come si chiamava, pensavo che fossi tu visto che-”

Cavolo sono le dieci adesso, muoviti che dobbiamo andare a casa!” Con quell'imprecazione Cooper lo prese per una mano e lo trascinò lungo il vialetto, senza dargli neanche il tempo di pensare al fantasma che lo aveva salvato.

 

 

Lunedì Blaine tornò a scuola, impaziente di raccontare ai suoi amici cosa aveva fatto ad Halloween e sapere come era andata invece a loro.

Era seduto con Nick e Jeff a colorare durante la ricreazione nella sala comune, ridacchiando a come il fratello di Nick li aveva spaventati la sera del trentuno quando, tutto a un tratto, origliò senza farci caso il discorso di due bambini che erano poco lontani da loro.

E tu da cosa ti sei vestito Sebastian?”

Io? Da fantasma, mamma non ha avuto il tempo di comprarmi un costume fico.”

Blaine rizzò le orecchie quando sentì Trent indirizzare quelle parole proprio a Sebastian, quel bambino strano in classe sua che non aveva tanti amici e che fissava sempre Blaine quando erano a mensa.

Si voltò verso Sebastian e Trent socchiudendo le labbra, provando a immaginarsi Sebastian, alto e magro, sotto un lenzuolo bianco e, in un attimo, capì tutto. Sorrise tra sé e sé e aspettò che la maestra li richiamasse per tornare in classe per affiancare Sebastian.

Senza dire niente, gli afferrò la mano, facendolo voltare di scatto e sussultare nello stesso momento.

Sebastian lo guardò stranito, ma Blaine sorrise.

Allora, ti piaceva il mio costume di Robin?”

Il bambino lo guardò con la bocca aperta, prima di ricambiare il sorriso e stringergli la mano mentre camminavano in classe. “Robin non mi piace, io preferisco Batman, o Joker, quelli cattivi sono sempre fichissimi.”

Blaine ridacchiò e annuì, cominciando un discorso infinito con Sebastian sui loro supereroi preferiti, senza pensare neanche per un attimo di lasciargli il palmo della mano.

 

 


Non avevo ancora scritto i miei bimbi come bimbi veri, quindi mi sembrava giusto il momento di farlo :D Spero che vi sia piaciuta e abbiate apprezzato, mi piace tantissimo questa shottina :3

Grazie per le recensioni e le seguite e l'affetto che mi date sempre, vi adoro <3

Grazie anche alla mia metà che mi sopporta e mi corregge tutto <3

A domani! :3

Marti

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Capitolo 4
*** La punizione delle caramelle ***




La Punizione delle Caramelle.

 

Blaine non vedeva l'ora di arrivare a casa dal lavoro quella sera; aveva passato la giornata a pensare senza sosta alla serata che lo aspettava, impaziente che scoccasse l'ora per poter finalmente raggiungere la dimora che condivideva con il suo bellissimo neo marito. Era una bella costruzione a due piani in un quartiere tranquillo e pieno di bambini, e Blaine pensava che quello era davvero il posto perfetto per costruire la loro famiglia e cresce un paio di piccole pesti. Gli si scaldava il cuore ogni volta che ci pensava, ma sapeva che Sebastian ancora non era pronto per un passo del genere, quindi non ci rimuginava neanche troppo e andava bene così, quando ancora erano loro due e la casa era meravigliosamente silenziosa.

Era da molto che aspettava quella sera, anche perchè non era proprio un giorno a caso: era il trentuno ottobre e Blaine non era mai stato più contento di tale ricorrenza. Aveva sempre adorato Halloween: i ricordi di lui e Cooper che facevano dolcetto e scherzetto quando erano piccoli e tornavano a casa con sacchetti pieni di caramelle erano i più belli della sua infanzia.

Quello, però, era anche il primo Halloween suo e di Sebastian come coloro che dispensavano i dolci ai bambini mascherati e Blaine non vedeva davvero l'ora di sentire il campanello suonare e svuotare la grossa ciotola di caramelle che aveva riempito il giorno prima e lasciato all'entrata.

Non era poi una cosa così importante, ma era un'altra di quelle piccole prime volte con la sua metà di una vita del quale era sempre felicemente innamorato, e Blaine aveva passato la giornata del trentuno a fissare l'orologio in attesa di poter tornare a casa da suo marito e dalla serata che tanto attendeva.

Mantenne il sorriso sulle labbra fino a che non arrivò a casa e chiuse la porta dietro di sé, stiracchiandosi piano e mormorando un “Sono tornato!” a gran voce, quando notò che qualcosa nell'ingresso era decisamente fuori posto.

Osservò il mobile sul quale erano appoggiate le chiavi e un paio di post-it quando, all'improvviso, capì cos'era la cosa che mancava e un brivido freddo lo percorse da capo a piedi.

Chiamò il marito e sentì la sua voce soffusa venire dalla sala. Accorse lì di gran lena fino a che non ebbe la conferma di quello che la sua mente aveva subito pensato, facendolo rimanere paralizzato sul posto.

Sebastian era spaparanzato sul divano, intento a guardare la TV e letteralmente circondato da carte di caramelle e cioccolatini, la grande ciotola di vetro che li conteneva prima e che Blaine aveva lasciato sul mobile all'ingresso completamente vuota.

Ehi, come mai così tardi?”

Blaine lo indicò, quasi scioccato per lo spettacolo che aveva davanti. “Cosa... cosa stai facendo?”

Guardo la tv?”

Le... le caramelle...”

Avevo fame. Tu non stavi tornando e lo sai che la cucina non è proprio il mio posto, pensavo di ordinare due pizze e guardare un film stasera.”

Blaine boccheggiò senza trovare la forza di dire nulla, indicandolo scioccato mentre cercava di trovare un modo abbastanza colorito per insultare il marito.

Le hai mangiate... tutte?”

Avevo fame. Ma più che altro... come mai ne hai comprate così tante?”

Erano... oh mio Dio Sebastian, ma mi hai ascoltato questi giorni?”

Eh?”

Blaine perse la pazienza definitivamente. Perchè era come minimo una settimana che non faceva altro che ricordare a Sebastian quanto fosse importante per lui quella sera, che ci aveva messo giorni per comprare tutte le caramelle che voleva lui, che non vedeva l'ora di sentire orde di bambini chiedere Dolcetto o scherzetto davanti alla loro porta di casa.

Sebastian,” disse gelido, pronto a urlare di tutto al suo idiota e alquanto inaffidabile marito. “Che giorno è oggi?”

Lui corrugò le sopracciglia e pescò il cellulare tra i cuscini del divano per controllare l'agenda, riconoscendo il tono che non ammetteva repliche di Blaine.

Il trentuno ottobre, ma cosa... oh cazzo.”

Blaine fece quasi un sorriso amaro nel vedere l'espressione di Sebastian pietrificarsi in un nanosecondo.

Già. Cazzo.”

Sebastian inclinò la testa di lato come a scusarsi per poi alzare le spalle. “Mi dispiace, ma dai che fa lo stesso alla fine, fingeremo che non siamo in casa. Problema risolto.”

E, detto ciò, tornò a guardare la televisione, un po' perchè non sapeva cosa dire, un po' temendo la reazione di Blaine che sarebbe arrivata da lì a poco.

Ma Blaine non disse nulla; lasciò la stanza e salì veloce le scale, chiudendosi nella loro camera da letto sbattendo sonoramente la porta e facendo intendere a suo marito che non aveva assolutamente intenzione di parlargli.

Blaine camminò avanti e indietro per camera furioso per mezz'ora buona, fino a che non sentì Sebastian bussare. Non rispose, si sdraiò sul letto e ignorò i tentativi dell'uomo di aprire con forza l'uscio, stringendo forte nel pugno la piccola chiave di ottone della loro stanza.

Rimase chiuso lì per tutta la sera e stava quasi per addormentarsi quando il suono del campanello lo destò dal dormiveglia. E se la rabbia gli era un po' passata, tornò tutta in quel momento, pensando a come sarebbero andate le cose se Sebastian non avesse fatto Sebastian e non si fosse mangiato quasi due chili di caramelle.

Si aspettò quasi di sentire il campanello suonare un'altra volta ma, invece, alle sue orecchie arrivò soltanto la voce soffusa di Sebastian che stava dicendo qualcosa sulla porta di casa, ma Blaine non capiva cosa.

Curioso, fece scattare la serratura della camera e, cercando di fare il meno rumore possibile, scese le scale, nascondendosi quanto bastava per non essere visto.

Si sistemò sull'ultimo gradino e finalmente sentì la voce chiara e distinta di suo marito. E in quel momento desiderò non averla udita.

...chi lo vuole arancione? E poi ce ne sono altri due rossi! Ricordate che è fondamentale per prevenire le malattie e le gravidanze indesiderate. A quanti di voi piacciono le femmine?”

A me non mi piacciono. Sono stupide.”

Meraviglioso, aspetta che ti vado a prendere anche un tubetto di un gel molto utile. Mi ringrazierai un giorno.”

Blaine decise che aveva sentito abbastanza: uscì dal suo nascondiglio e si avvicinò trafelato alla porta d'ingresso, sulla quale Sebastian aveva tra le mani una scatola di preservativi colorati che lo fecero imbarazzare fino all'inverosimile.

Blaine, vuoi aiutar-”

Blaine non lo lasciò neanche finire di parlare, lo zittì con uno sguardo e tolse rapido gli involucri trasparenti dalle mani di Sebastian, che per fortuna non aveva ancora iniziato a distribuirli.

Non abbiamo caramelle, ci dispiace," disse frettoloso prima di chiudere la porta di casa di fronte a quei marmocchi totalmente confusi dal comportamento dei due uomini.

A quel punto, Blaine si voltò verso Sebastian alzando la mano piena di pacchettini colorati e guardandolo con gli occhi ridotti a due fessure.

Cosa. Stavi. Facendo.

Sebastian deglutì e provò a sorridere. “Cercavo di farti uscire dalla camera facendo qualcosa di inappropriato e stupido?”

Blaine scosse la testa e si morse il labbro, lasciando cadere per terra i preservativi e voltandosi per salire le scale, ma Sebastian lo prese per un braccio, bloccandolo.

Mi dispiace. Non ci sono arrivato che erano le caramelle per stasera, non volevo rovinarti la serata, scusami.”

Blaine sentì le spalle rilassarsi quando udì il tono sincero e rammaricato di Sebastian e si voltò per guardarlo negli occhi, incrociando le braccia al petto.

E visto che ti sei mangiato tutte le caramelle pensavi di distribuire preservativi in giro?”

Beh, sai com'è, i giovani d'oggi bisogna educarli, e poi quelli erano grandi, erano tutti sopra gli 11 anni!”

Sei un cretino.”

Lo so, scusami.” Sebastian arricciò il labbro e si avvicinò a Blaine. “Non volevo rovinare il primo Halloween nella casa nuova.”

Blaine quasi si sciolse e lasciò che Sebastian lo abbracciasse e gli lasciasse un bacio sulla fronte.

Non era disposto a perdonarlo: per quello ci sarebbero volute di più di un paio di scuse, anche se sospettava che il giorno dopo qualcuno gli avrebbe portato la sua colazione preferita a letto.

Mi perdoni?” lo sentì mormorare dopo un po' contro i suoi riccioli.

Non ancora.”

Ma sei ancora arrabbiato?”

Perchè mi chiedi se sono ancora arrabbiato?”

Sebastian si staccò da lui e lo guardò con una smorfia in volto.

Perchè mi fa male la pancia e non so che medicine ci sono in casa.”

Blaine lo fissò inclinando la testa per poi scoppiare a ridere.

Non c'è nulla da ridere! Sto malissimo io qui!”

Ben ti sta, è la tua punizione per esserti divorato tutta quella roba.”

Sebastian mugugnò, ma Blaine non disse altro; lo prese per mano e lo portò in camera, per poi andare a prendergli le medicine e un paio di dvd da vedere mentre erano a letto.

Per quell'Halloween non poteva occuparsi dei figli dei vicini, ma aveva comunque un bambino di cui prendersi cura.

 

 


Grazie a Federica per il prompt favoloso e alla mia metà per la correzione <3

E a chi è arrivato a leggere fin qui :3

A domani con l'ultima e una bella sorpresa! :3

Marti

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Capitolo 5
*** Papà, intagliamo le zucche per Halloween! ***


A volte ritornano... Se non conoscete Annie e Tommy, fate un salto QUI.



 

"Papà, intagliamo le zucche per Halloween!”

 

 

Sebastian non sapeva neanche perchè aveva detto di sì.

No, in realtà conosceva anche fin troppo bene il motivo per cui stava gironzolando quel sabato pomeriggio all'interno del supermercato con il carrello vuoto alla ricerca delle zucche da intagliare per Halloween.

Carrello che in realtà non era proprio del tutto vuoto.

“Papà ma ci siamo già passati una volta di qua, non ci sono le zucche.”

Sebastian si morse la lingua onde evitare di imprecare all'ennesimo commento di Annie, appollaiata sulla punta del carrello, le sue lunghe trecce bionde che pendevano fuori dalle struttura di metallo.

“Papà facciamo le corse dai, facciamolo adesso che non c'è nessuno!”

“Tommy ti ho detto di no, non fare i capricci.”

Il bambino, seduto dalla parte più larga del carrello, alzò lo sguardo e lanciò un'occhiataccia a Sebastian borbottando qualcosa che assomigliava molto a un “papà fa sempre le corse col carrello quando veniamo a fare la spesa con lui.

Ma in quel momento Sebastian non aveva proprio la forza mentale di inventarsi qualcosa per surclassare il suo adorato marito che lo aveva scaricato con i bambini perchè doveva lavorare. Ok l’'emergenza al lavoro, ma c'era da dire che lo aveva abbandonato proprio il pomeriggio in cui tutti e quattro avrebbero dovuto intagliare le zucche per Halloween.

Il problema era che Sebastian non aveva idea di come intagliare una zucca.

Aveva letto le istruzioni su internet, ma non lo aveva mai fatto, era Blaine quello che faceva quelle cose in casa, si divertiva sempre come un pazzo a fare originali lavoretti per decorare la casa ad Halloween, Pasqua, Natale o qualsiasi altra occasione gli venisse in mente, con la complicità dei bambini che facevano qualunque cosa gli chiedesse.

Lui di solito era quello che lo guardava storcendo il naso, criticando tutto e lodando i suoi figli proprio per fare arrabbiare suo marito.

Stava seriamente considerando l'ipotesi che Blaine avesse cercato di punirlo per quel motivo, facendolo vagare come un'anima in pena per quel supermercato con Annie e Tommy dentro il carrello che non facevano altro che ricordargli quanto Blaine facesse bene certe cose.

Sai papà, forse dovresti chiedere a quella signorina laggiù.” disse Annie a un certo punto, indicando una commessa. “Papà quando non trova qualcosa chiede sempre alle signorine vestite di arancione.”

“Papà in realtà trova sempre tutto.”

Sebastian ignorò il commento di Tommy scuotendo la testa per addentrarsi di nuovo negli scaffali pieni di roba di cui non aveva bisogno.

“Non c'è bisogno di chiedere indicazioni tesoro, ora troviamo quelle maledette zucche.”

“Papà non si dicono le parolacce!” lo ammonì Annie facendo una smorfia.

“Non ho detto parolacce!” si difese Sebastian, arrabbiato e irritato.

Papà non dice mai parolacce, e non si arrabbia mai.” borbottò Tommy incrociando le braccia al petto. “E ci fa fare le corse con i carrelli.”

Sebastian stava davvero per perdere la pazienza. Dov'era Blaine quando serviva?

Si portò una mano a massaggiarsi gli occhi, deciso a non mettersi a fare una scenata in mezzo al supermercato, quando la vocina squillante di Annie gli arrivò alle orecchie.

“Papà, guarda, le zucche!

Sebastian aprì gli occhi, sicuro che fosse un miraggio o qualche sorta di miracolo, ma l'esposizione delle zucche era esattamente davanti a loro. Purtroppo non fece neanche in tempo a gioire del fatto di averle trovate, che dovette precipitarsi a prendere Annie che stava per cadere dalla punta della struttura in metallo nel tentativo di scendere, aiutata da Tommy ancora arrabbiato con il padre che non gli aveva permesso di fare le corse col carrello.

I due bambini corsero intorno all'espositore, entusiasti e saltellanti, continuando a indicare una zucca dietro l'altra e facendo sospirare pesantemente Sebastian. La giornata era ancora lunga.

“Papà questa! Questa è bellissima, guarda come è arancione!”

“No papà questa, questa è più grande!”

“Ma papà questa è più bella e tutta liscia, ed è arancione arancione!”

“Ma questa è grandissima e spaventerà tutti!”

“Tommy ma quella è brutta, questa è più bella!”

“No è la tua quella che fa schifo, la mia è perfetta, è grande e diventerà spaventosa!”

“Ma la mia è arancione!”

“Anche la mia è arancione, scema, le zucche sono tutte arancioni!”
Sebastian guardò i suoi figli bisticciare, avvertendo l'arrivo di un gran mal di testa, e decise di accontentare entrambi evitando di farli arrivare alle mani.
“Facciamo che le prendiamo tutte e due? Così non litigate?”

Annie e Tommy però lo guardarono con circospezione.

Ma papà ha detto di comprare solo una zucca, le altre ce le abbiamo già!” lo corresse Annie inclinando la testa.

“Le compriamo tutte e due comunque.” affermò Sebastian con un tono che non ammetteva repliche, infilando le due zucche nel carrello e facendo sistemare di nuovo i bambini ai loro posti per poter finalmente andare a casa.

Prima di avviarsi alla cassa, Sebastian accontentò addirittura Tommy facendo le corse con il carrello, riuscendo a farsi sgridare da una commessa di fronte a una decina di persone, ma non potè fare altro che sopportare il rimprovero, visto che fu ripagato dal sorriso sulle labbra dei figli.


Quando tornarono a casa, Blaine non era ancora arrivato e Sebastian sentì che quella doveva davvero essere una punizione, e si prese un appunto mentale di non criticare mai più il marito quando la sua vena creativa toccava l'inverosimile.

Mise con cura le zucche sul tavolo, prese i coltelli dal cassetto delle posate, dicendo ai suoi figli di non provare neanche a toccarli, e poi guardò i due ortaggi sopra i fogli di giornale.

Bene. E adesso?

Sebastian incrociò le braccia al petto, senza smettere di fissare le zucche, quasi come se aspettasse che si decorassero da sole.

“Papà?” la vocina di Annie dall'altro lato del tavolo arrivò alle sue orecchie.

“Mmh.”

“Cosa stai aspettando?”

“Mmh.”

Guarda che papà non fa così a decorare le zucche.”

Sebastian lanciò un'occhiataccia a Tommy, che lo prese in giro con una risata.

Sai papà.” Annie scese dalla sedia e fece il giro del tavolo, sedendosi di fronte alla sua zucca. “Credo che prima bisogna svuotarle.”

Sebastian la guardò stupito e annuì, cercando di non pensare troppo che sua figlia di cinque anni gli stesse dando istruzioni per come intagliare le zucche.

Tagliò via la cima, per rivelare il ripieno e poi tirò fuori due cucchiai per darli ai suoi figli.

“Papà vi ha insegnato a svuotare le zucche?”

I due bambini annuirono e divertiti cominciarono a togliere i semi da dentro gli ortaggi, mentre Sebastian li guardava attento che non facessero troppi danni. Quando fu appurato che erano decisamente molto più bravi di lui, si diresse in salotto con il cellulare tra le mani, intento a fare una telefonata.

Come si era aspettato, Blaine non rispose e si ritrovò a parlare con la segreteria telefonica del suo adorabile marito.

“Senti, non so a che gioco tu stia giocando, ma mi dispiace, okay? Se questa è una punizione perchè dico sempre che sei uno psicopatico a voler decorare la casa ogni settimana, sappi che mi dispiace e che le tue decorazioni sono sempre bellissime e che ti amo da morire anche quando puzzi di colla vinilica e fai danni tremendi in casa nostra. Ti prego torna a casa, ti prego, io non so niente di come si intagliano le zucche e la commessa del supermercato mi ha sgridato Blaine! Capisci? Mi ha sgridato perchè facevamo le corse e Tommy dice che tu le fai sempre e non va bene che i nostri figli amino più te di me. Quindi ora torni a casa. Ti prego? Torna okay? Che poi, come cavolo si decorano le zucche?”

Sebastian mise giù nel momento esatto in cui si accorse di sembrare parecchio patetico nel suo monologo con la segreteria telefonica di Blaine e tornò in cucina con un sospiro, per trovare il caos non appena mise piede nel vano.

C'erano semi di zucca dappertutto, ed era stato via solo due minuti, non solo sul pavimento o sul tavolo della cucina, ma persino appiccicati contro i mobili come se qualcuno ce li avesse tirati contro. E in effetti era proprio così che c'erano arrivati, visto che un attimo dopo sentì qualcosa di viscido colpirgli il collo e colare giù per la maglia.

Ho preso papà! Cento punti per me!”

Sebastian si voltò verso i suoi figli e le risate di entrambi si spensero all'istante.

Cosa state facendo?

“Non arrabbiarti papà, poi pulisciamo tutto! Lo facciamo noi!” Annie lo tranquillizzò con un sorriso.

Sebastian voleva dire qualcosa, ma non trovò assolutamente le parole, tornò al tavolo e guardò lo stato delle zucche, quasi completamente svuotate.

Ci mise più di un'ora a togliere tutti i rimasugli di semi da dentro gli ortaggi e dai mobili della cucina, ma alla fine riuscì a spolparle del tutto, e arrivando così al momento delle decorazioni.

“Papà nella mia ci devi fare una faccia paurosa! Ma che faccia proprio spavento!”

“Papà prima la mia! Voglio una faccia carina!”

“No papà prima la mia!”

“No la mia!”

“La miaaaaa la tua è bruttissima!”

“No la tua è brutta.”

Silenzio!

Sebastian non ce la faceva davvero più. Amava quelle due piccole pesti, ma quando era troppo era troppo. Stava davvero per mettersi a urlare e buttare via le zucche, quando il suono della porta di casa che sbatteva e una voce familiare arrivò alle sue orecchie.

“Sono a casa!”

Miracolo. Doveva essere un miracolo quello. Sebastian si mise a ringraziare tutte le divinità esistenti in quell'istante.

Blaine comparve sulla porta della cucina due secondi dopo. “Hey, avete comprato le zucche!” esclamò contento scompigliano i capelli a Tommy e baciando la testa di Annie, per poi avvicinarsi al marito. “Tutto bene al super-”

Non riuscì a finire di parlare che Sebastian lo stava già baciando. Lo lasciò andare dopo qualche secondo, per poi guardarlo negli occhi assolutamente sollevato. “Non sono mai stato più contento di vederti.”

“Ho ascoltato il messaggio in segreteria. Perchè ti sei messo a fare le corse nei corridoi con il carrello? Io non lo faccio mai, nemmeno se piangono in turco.” rise Blaine mordendosi il labbro.

Sebastian si voltò verso Tommy e questa volta fu lui a guardarlo male.

“E comunque, da qui in poi, se permetti, ci penso io.” continuò Blaine prendendogli il coltello dalle mani e guardandolo sornione.

Sebastian rise divertito e si sedette accanto ad Annie per poi prenderla in braccio, mentre davanti a loro Blaine metteva su lo spettacolino di rito, ben attento che Sebastian guardasse tutto quello che doveva essere fatto, sicuro che per quella volta almeno, avesse imparato la lezione.

 

 


Oh, a me le daddies mi mancano. Un sacco pure. Non guardatemi così, non riesco proprio a farne a meno.

E poi volevo chiudere con una cosa che sapevo sarebbe piaciuta tanto, e con Annie e Tommy andavo sul sicuro :)

Spero davvero che vi sia piaciuta come spero e che sia stata una sorpresa carina :3

Grazie a Micòl per il betaggio e a tutti voi per aver letto e recensito ed essere stati così adorabili con tutta la roba che pubblico. Lo so che è troppa shhhh prometto di darmi una calmata LOL beh... magari dopo la Seblaine Sunday però, ho una bella sorpresa da postare :D

A presto,
Marti

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