Juke-box Heroes

di ToraStrife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Indice ***
Capitolo 2: *** Death Pollonote (Death Note - Pollon) ***
Capitolo 3: *** Cadaveri e Diclonius (Elfen Lied) ***
Capitolo 4: *** Jiraya (Chihuahua) ***
Capitolo 5: *** Kenny Kenny (South Park - Candy Candy - Remì) ***
Capitolo 6: *** La cultura (Bimbiminkia) ***
Capitolo 7: *** Nessuno mi può scudisciare (Zero No Tsukaima) ***
Capitolo 8: *** Piccoli Problemi di Death Note (Marmalade Boy-Death Note) ***
Capitolo 9: *** L'inno di Mamelix (Asterix - Mondiali di Calcio) ***
Capitolo 10: *** Mal comune, mezzosangue (Harry Potter in versione Majokko) ***
Capitolo 11: *** Nightmare Before Lucca (Originali - Cosplay & Lucca Comics) ***
Capitolo 12: *** Welcome to the Django ***
Capitolo 13: *** Quando i Bambini fanno Growl (Children of Bodom) ***



Capitolo 1
*** Indice ***


Indice
JUKE BOX HEROES


Indice



01 - Indice.

02 - Titolo:  Death Pollonote
Fandom:
Crossover Death Note/Pollon
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Comico, Demenziale, Song-fic
Note: Cross-over, Nonsense
Introduzione/riassunto:  Alla fine di Death Note, Kira finisce, in un modo o nell'altro, a diventare un Dio.
Ma, anziché nell'inferno degli shinigami o nel nuovo mondo da lui tanto sospirato, finisce per ritrovarsi nientemeno che sul monte Olimpo, quello di Pollon!

03 - Titolo:  Cadaveri e Diclonius
Fandom:
Elfen Lied
Rating:  Rosso diventato Verde?
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Comico, Demenziale, Song-fic
Note: Cross-over, Nonsense
Introduzione/riassunto: Elfen Lied è stato acquistato da Mediaset. E ora come adattarlo a un pubblico di bambini?

04 - Titolo:  Jiraya (Chihuahua)
Fandom:
Naruto
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Comico, Demenziale, Song-fic
Note: Nonsense
Introduzione/riassunto: Piccolo tributo al grande Jiraya, il re di tutti i ninja maniaci!

05 - Titolo:  Kenny Kenny
Fandom:
South Park - Candy Candy - Remì (?)
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Comico, Demenziale, Song-fic
Note: Nonsense allo stato puro.
Introduzione/riassunto: Breve tributo all'ometto più ucciso di tutti i tempi. Con contorno di disgraziati cronici.

06 - Titolo:  La Cultura (Bimbiminkia)
Fandom:
Pierino, quello delle barzellette
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Comico, Demenziale, Song-fic
Note: nessuna.
Introduzione/riassunto: Pierino ha un figlio bimbominkia. Ci sarà una soluzione?

07 - Titolo:  Nessuno mi può scudisciare
Fandom: Zero no Tsukaima
Rating:  Verde, potrebbe vedersi del Rosso, ma è solo il sangue di Saito
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Demenziale, Song-fic
Note: Nonsense
Introduzione/riassunto: La pazienza ha un limite. Anche quella di Saito nei confronti di Louise.

08 - Titolo:   Piccoli Problemi di Death Note
Fandom: 
Death Note/Marmalade Boy
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Songfilk, Nonsense, Demenziale
Note:  Nessuna
Introduzione/riassunto:  Un tragico destino intreccia il mondo di Marmalade Boy con quello di Death Note

09 - Titolo:  L'inno di Mamelix
Fandom:
Asterix il Gallico/Finale dei Mondiali 2006
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Storico, A tratti Nonsense, Song-fic
Note: nessuna.
Introduzione/riassunto: Il curioso rapporto tra la finale di Coppa del Mondo 2006 che vide Italia contro Francia, e la storica rivalità tra Romani e Galli.
E un famoso inno patriottico sarà ogni volta la chiave per la vittoria.

10 - Titolo:  Mal comune? Mezzo sangue.
Fandom:
Harry Potter in una improbabibile rivisitazione Majocco (Solo come cameo, Magister Negi Magi - Inuyasha)
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Fantasy, Azione, Parodia, Song-Fic
Note: nessuna.
Introduzione/riassunto: Stavolta le insinuazioni razziste di Draco nei confronti di Hermnioe e dei mezzosangue hanno passato il segno! Ha davvero bisogno di una lezione, parola di Harry Potter!

11 - Titolo:  Nightmare Before Lucca
Fandom: Originali - Cosplay e Lucca Comics (?)
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Fluff (?), Song-Fic
Note: Slice of life.
Introduzione/riassunto: L'emozione di una cosplayer di trovarsi per la prima volta al Lucca Comics

12 -
Titolo:  Welcome to the Django
Fandom: Originale Western, un qualsiasi Django (non Unchained), guest star Bill Kaulitz dei Tokio Hotel, diversi riferimenti ai Guns n Roses
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Forse un po' demenziale alla fine.
Genere :  Western, Azione, un pizzico di Nonsense
Note: Cross-over
Introduzione/riassunto:  Il vecchio "Wild" Bill McKaulitz pensava di poter spadroneggiare per il West e fare il bello e cattivo tempo. Ma nonostante le risorse a sua disposizione, tremava lo stesso. Sapeva che prima o poi Django lo avrebbe trovato, e alla fine, avrebbe ottenuto la sua vendetta...

Last - Titolo:  Quando i Bambini Fanno Growl
Fandom:
Children of Bodom
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Comico, Demenziale, Song-fic
Note: Nonsense
Introduzione/riassunto:  Non esattamente una storia. Semplicemente la canzone che conclude questa raccolta.


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Capitolo 2
*** Death Pollonote (Death Note - Pollon) ***


Juke Box Heroes - 01 - Death Pollonote Titolo:  Death Pollonote
Fandom:
Crossover Death Note/Pollon
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Comico, Demenziale, Song-fic
Note: Cross-over, Nonsense
Introduzione/riassunto:  Alla fine di Death Note, Kira finisce, in un modo o nell'altro, a diventare un Dio.
Ma, anziché nell'inferno degli shinigami o nel nuovo mondo da lui tanto sospirato, finisce per ritrovarsi nientemeno che sul monte Olimpo, quello di Pollon!




DEATH POLLONOTE





ATTENZIONE: ciò che segue nasce dalla fine di Death Note. Spoiler espliciti sulla fine. Se volete evitare, siete ancora in tempo.



SPOILER ALERT!!!



Kira non l'aveva presa tanto bene.
La pietosa e ingloriosa fine della sua carriera: raggirato, superato in intelligenza da un nanetto complessato con l'hobby delle costruzioni.
Senza contare quel voltafaccia di Ryuk, che aveva fatto il finto tonto per tutta la serie, scroccandogli un patrimonio in mele, salvo poi pugnalarlo alle spalle alla fine.
E alla fine, dopo anni passati a progettare piani straelaborati allo scopo di diventare il Dio del nuovo mondo, era finito per diventare un Dio... letteralmente.
Un Dio della morte: non il massimo della vita.
Ma se non altro, quando si risvegliò, scoprì di non trovarsi nel 'solito' inferno degli shinigami.
Guardandosi intorno, Light rimase interdetto sullo strano ambiente dove era stato catapultato.
Rispetto al triste e tetro luogo che gli era stato descritto più volte da Ryuk, Light trovava il tutto fin troppo colorato. Vaghe reminiscenze scolastiche gli fecero notare lo spiccato stile ellenico delle costruzioni che spuntavano come funghi, sulla cima di uno strano monte.
Era dunque questo l'inferno?
- Ma quale inferno! - Esclamò, interruppendo Kira
dai suoi pensieri, un bambino, come ad avergli letto nel pensiero. O semplicemente, la riga precedente.
Light si fermò un paio di secondi a studiarlo: la prima impressione di 'bambino' era abbastanza ingannevole. L'aspetto era in effetti quello di un cherubino, ma sembrava distorto in una grottesca caricatura: una faccia particolarmente mostruosa, sorriso da ebete ritardato, una nudità che più che innocente era demoralizzante (per tacere della viril appendice, praticamente inesistente), due ali che sembravano state trapiantate da una papera.
- E tu saresti....? -
- Ma come, non mi conosci? Sono Eros! Il Dio dell'amore! Figlio di Afrodite, la dea della bellezza! -
"Un aborto di bellezza, in pratica." Pensò Kira, trattenendo il sarcastico commento, ed esternando al suo posto una domanda.
- Se tu sei Eros, questo allora sarebbe il monte Olimpo? -
- Certo! Ti sembra una cosa così strana? - Rispose Eros, con quella particolare erre moscia che lo rendeva alle orecchie di Kira ancora più patetico.
La cosa però cominciava a trovare un senso, sia pure strambo.
Aveva in effetti coronato il suo sogno: era in effetti diventato un Dio, anche se non del nuovo mondo: era capitato nell'Antica grecia!

- Ehy, dico, - Incalzò lo strano ragazzino, - Non te l'hanno detto che è buona educazione presentarsi per primi? -
- Il mio nome è Kira. - Si presentò l'ex possessore di Death Note, con un sorriso sinistro, che fece inavvertitamente deglutire il pennuto.

Alla fine della sua visita sul Monte Olimpo, la delusione fu grande in Kira nel constatare che, rispetto al mondo degli uomini, quello degli Dei era persino più malandato. Dei del sole fannulloni, dee vanitose e petulanti, divinità alcolizzate e persino il padre di tutti loro, colui che doveva rappresentare la più alta e sobria autorità in carica, non era altri che un depravato donnaiolo, e senza neppure il midollo spinale di fronteggiare le ire di sua moglie.
Kira si demoralizzò: aveva faticato per ripulire il mondo dalla feccia, e diventare un Dio, per poi ritrovarsi come divinità in un Olimpo popolato da feccia?
Bisognava reiniziare tutto da capo: avrebbe creato un nuovo Death Note, più potente, in grado di uccidere gli Dei stessi.
Sarebbe diventato il Dio del Nuovo Olimpo.


E per la nuova serie di Death Pollonote, ci sarebbe voluta anche la sigla adatta!
Il testo fu dedicato ad Elle e alle sue memorie passate, e come sberleffo le musicò sulla nota sigla di Pollon.


***

ELLE ARRESTA LIGHT
Parodia di: "Pollon Combina Guai" (Cristina D'Avena)



Quando un Dio del nuovo mondo tiene un magico diario
una penna sulla carta e sei avvolto gia in sudario.
poi c'e un investigatore, che di meglio non ce n'è

tra una torta e un'intuizione, Elle il suo nome è

Elle.
Elle arresta Light!
Se rannicchiato seduto tu stai
e le manette ai polsi di un "Dio" hai tu
uoh uoh uoh
Elle
Elle arresta Light!
Su dai racconta quello che intuirai
senza svelare la tua identità


Misa Misa fa la sexy, Ryuk mangia la sua mela
Light Yagami come un ragno, tende a Elle la sua tela
Ma se arrivano le Otaku, qua succede prima o poi
che i due maschi, poverini, finiranno a far Yaoi

Elle.
Elle arresta Light!
Se rannicchiato seduto tu stai
e le manette ai polsi di un "Dio" hai tu
uoh uoh uoh
Elle
Elle arresta Light
su dai racconta quello che intuirai
sui sospettati di questa citta


Con il suo nuovo Death Note, il nuovo Dio Kira sghignazzò.
Tra pochi istanti avrebbe aperto la sua nuova arma di distruzione di massa.  Ripeté per l'occasione la sua tanto famosa catchphrase:

"Se uccidi un uomo sei un assassino...
...se ne uccidi dieci sei un mostro...
...se ne uccidi cento sei un eroe...
...se ne uccidi mille sei un conquistatore...
...se ne uccidi a migliaia sei un DIO.."

- E se uccidi un Dio, sei Kratos - gli rispose di rimando un energumeno barbuto e pelato, dalla pelle biancastra decorata da una striscia rossa che gli colorava mezza testa e una spalla, armato di due enormi pugnali selciati attaccati a delle catene.

Nonostante fosse un Dio, Kira ebbe la sensazione di essersi urinato sotto.

- E se tu sei Kratos, io sono fottuto! -


Neanche stavolta diventare il Dio di un nuovo mondo sarebbe stato facile.


Da qualche parte, nell'Ade, quello che una volta era conosciuto come Ryuzaki si lasciò andare a una ilare risata di soddisfazione.


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Capitolo 3
*** Cadaveri e Diclonius (Elfen Lied) ***


Juke Box Heroes - 01 - Death Pollonote Titolo:  Cadaveri e Diclonius
Fandom:
Elfen Lied
Rating:  Rosso diventato Verde?
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Comico, Demenziale, Song-fic
Note: Cross-over, Nonsense
Introduzione/riassunto: Elfen Lied è stato acquistato da Mediaset. E ora come adattarlo a un pubblico di bambini?



CADAVERI E DICLONIUS


La responsabile dell'adattamento si mise le mani nei capelli.
In cerca di nuovi cartoni da inserire in un palinsesto
ormai alla frutta, che  si strascicava a stento con le solite repliche di Dragon Ball e i cartoni di Matt Groenig, i capoccia dell'Ufficio Acquisti di Mediaset avevano fatto il colpaccio.

Guardando la scheda, la povera donna si lasciò andare a un sospiro sconsolato.
- Elfen Lied. Ma le guardano le serie, prima di acquistarle? -

Domanda retorica. Era scontato che la risposta fosse un bel NO. I cartoni, dopotutto, sono roba da bambini.
Figurarsi se i giaccacravattati di alta levatura di Italia Uno si fossero abbassati anche a una sola occhiata. Sarebbe bastata un'immagine, tra smembramenti e scene di nudo, a far inorridire anche il meno moralista dei responsabili.
L'unica spiegazione era che avessero solo visto il nome: Elfen Lied.
Avevano buttato l'occhio sulla parola Elfen, e senza neppure cercare una traduzione, si sarebbero pigramente fatti abbindolare dall'assonanza con elfi: avranno pensato a qualche seguito di "Un incantesimo dischiuso ecc.". Così, una firma e via.
Una leggerezza insostenibile (dell'etere, non dell'essere).
Già solo il primo episodio era un bloodfeast tale da far impallidire tutta la serie di Hellraiser.
Neppure Berserk, precedentemente acquistato e relegato a notte fonda, era così grandguignolesco. A confronto persino Ken il Guerriero sembrava innocuo come Dragon Ball (quello adattato, of course).
Mandarlo integralmente in onda era un suicidio.
Ed era per quel motivo che avevano scaricato l'ennesima patata bollente nelle sue mani. Dopotutto, era il suo lavoro.
E allora, come una sarta impazzita, la responsabile si armò di "forbici" e cominciò a tagliare scene su scene, senza pietà.
Squartamenti, via. Bagni di sangue, via. Scene di nudo, via. Scene di violenza, via.
Nella frenesia ci andò di mezzo persino la scena di una tranquilla pizzata, scambiando innocuo sugo di pomodoro per macchie di sangue.
Lavoro compiuto, la tranquillità dei bambini era salva!
Il problema era ciò che era rimasto: da tredici episodi erano stati ridotti e condensati in una sola puntata di venti minuti scarsi.
Si passava direttamente da una simpatica scenata di gelosia tra due ragazzi all'apparizione del viso di una ragazza gatto, poi i primi piani di altre due ragazzine in ordine sparso.
La ragazza gatto era simpatica e si prestava a buffe scene comiche.
Peccato aver dovuto eliminare quella tonnellata di scene dove giocava nuda mentre faceva il bagno insieme alle amiche, ma i bambini si sarebbero fatti strane idee (dimenticando che, senza quelle scene, i bambini avrebbero creduto che nelle case giapponesi non ci si lavasse praticamente mai).
La protagonista, che cambiava continuamente umore (dall'allegro al minaccioso nel giro di due secondi), si chiamava Nyu.
Perché non allora farla passare per cugina di Strawberry, e fare passare il cartone come il seguito di Tokyo Mew Mew?

"Nyu Nyu, amiche vincenti".


Per nostro buon cuore, cestinò l'idea.
Gliene venne un'altra: perché non mandare in ondà la serie senza censure, ma stemperando la violenza con canzoni innocenti e divertenti, che avrebbero spiegato in modo simpatico tutti i retroscena di Elfen Lied?

Canzoni come quelle dello zecchino d'oro, tipo quella che fa.....


CADAVERI E DICLONIUS
Parodia di "Papaveri e Papere"
(Nyu... ehm Nilla Pizzi)


imma


La scuola materna che dirvi non so
un giorno la Lucy col cucciol passò
ed ogni bambino incontrato lei fece scoppiar.
Fu dopo che urlò.

Lucy ai bambini disse:
"Perché?
Uccidere un cane, far questo a me?
Mi sono arrabbiata e voi ora siete puré".
E aggiunse la sua parte più spietata:
"Che ci volete far, così è la vita!

Lo sai che i cadaveri
son tanti, tanti, tanti,
è una carneficina, è una carneficina,
lo sai che i cadaveri
son tanti, tanti, tanti,
ne hai uccisi una dozzina, che cosa ci vuoi far?


imma2

Scappando da un posto che dirvi non so,
un giorno la Lucy un plotone squartò
e con i "vettori" i cadaveri fece volar.
E poi se ne andò.
Il "babbo" scienziato si disse:
"Ahimé,
il mostro è fuggito chi la ferma più?"

ma tanto battendo la testa diventerà Nyu.
E vide, nuda in spiaggia, il suo amato,
al quale la famiglia ha massacrato.

imma3

Lo sai che i cadaveri
son tanti, tanti, tanti,
è una carneficina, è una carneficina,
lo sai che i cadaveri
son tanti, tanti, tanti,
ne hai uccisi una trentina, che cosa ci vuoi far?"





Inutile dire che appena propose l'idea al direttore, fu licenziata in tronco.
Per nostra fortuna.


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Capitolo 4
*** Jiraya (Chihuahua) ***


Jiraya Chihuahua
Titolo:  Jiraya (Chihuahua)
Fandom:
Naruto
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Comico, Demenziale, Song-fic
Note: Nonsense
Introduzione/riassunto: Piccolo tributo al grande Jiraya, il re di tutti i ninja maniaci!



JIRAYA (CHIHUAHUA)


im


La vita procedeva come al solito, al  Villaggio della Foglia. Vale a dire, Tutt'altro che tranquilla.
Ma, perlomeno, non si parlava di invasioni, uccisioni, pericoli mortali, calamità naturali e colonne portanti che minacciavano il mondo. Persino l'Akatsuki aveva deciso di prendersi una inusuale vacanza.
Ma, ripetendo, la vita procedeva tutt'altro che tranquilla.
I motivi erano due: Naruto, sempre alle prese con allenamenti strani per diventare sempre più forte, e il suo maestro, il rispettabile Maestro Jiraya.
Quest'ultimo, quando non era impegnato nel seguire quell'indisciplinato di "Testa Quadra", ne approfittava sempre per defilarsi, possibilmente con il borsello di quest'ultimo, alla ricerca di bettole dove crogiolarsi nella perdizione, o ancora meglio, nell'appostarsi vicino a terme o spogliatoi femminili per darsi discretamente al vojeurismo più sfrenato.
Fu quest'ultimo a essere l'indiretta causa dell'inaspettato rumore che sorprese le orecchie degli abitanti di Konoha, colpevoli solamente di trovarsi nelle vicinanze, a passeggio o nelle quotidiane attività di mercanti.
Un fragoroso rumore di vetri infranti precedette uno sciame di schegge che andò a cadere, come una fitta pioggia, sullo spiazzo davanti al palazzo dell'Hokage. Un secondo dopo, una grossa figura in legno seguì le schegge, schiantandosi, nell'impatto sul terreno, in mille pezzi.
I pochi che avevano avuto l'ardire di restare nei paraggi, avevano prontamente riconosciuto, in quella rovinosa catasta, i resti della grossa scrivania del capo villaggio: un chiaro segno che la vecchia Tsunade era davvero furibonda.
Materializzandosi sul tetto, il vecchio Eremita dei Rospi fece un lungo sospiro .

- Questa volta sembra che l'abbia fatta davvero grossa!

Il maestro girò lo sguardo in direzione della voce.

- Oh, buongiorno, Kakashi! Bella giornata, eh? - Disse Jiraya, con un cordiale cenno della mano.

- Lo era. Almeno, fino a un monento fa, quando ancora si poteva ancora leggere in pace. - Rispose con aria rassegnata il Copia-ninja, chiudendo di scatto il piccolo libricino portava sempre con sé.

I ruggiti di Tsunade. intanto. stavano musicando una inquietante colonna sonora all'indirizzo del vecchio pervertito.

- Deve averla combinata davvero grossa!

- Nulla di diverso dal solito, per la verità.

- Mi lasci indovinare. - Ponderò il jonin. - Solita spiata alle terme, vero?

- Già. - Sospirò il sennin. - Qualcuna deve aver fatto la solita soffiata.

- Ci credo che l'Hokage sia così arrabbiata. - Rispose Kakashi con una scrollata di spalle. - E' già la terza volta.... oggi.

- Due, tre, che differenza fa? - Minimizzò l'eremita. - Ma piuttosto, toglimi una curiosità, Kakashi...

- Mi dica. -

- Cosa stai facendo?

- Stavo leggendo.

- No, intendo cosa stai facendo ora?

- Ah, intende i movimenti con le mani che sto facendo mentre parliamo?

- Sì, quelli.

- Niente di che.... solo la tecnica del richiamo.

Nell'istante in cui finì la frase, l'intera muta di cani ninja di Kakashi apparve da una nube di fumo, e si lanciò addosso al maestro Sennin. Ognuno di essi provvide ad afferrare con la bocca un arto della vittima, con lo scopo di immobilizzarla.

- Kakashi, che significa questo? - Fu la domanda dello sconcertato Jiraya.

- Mi dispiace, maestro, - Rispose serafico il Ninja dai capelli argentei. - Questi sono gli ordini dell'Hokage.

A confermare le parole di Kakashi, apparve in una nuvola di fumo nientemeno che Tsunade, i cui occhi minacciosi e il sorriso inquietante non lasciavano presagire niente di buono per il povero maestro.

- Questa volta non scapperai alla tua punizione, vecchio maniaco pervertito!

Jiraya sospirò, e abbassò la testa in segno di sconfitta.

- Va bene, vecchia. Hai vinto. Non fuggirò. Posso, almeno... - Rialzò la testa, con una piccola luce che gli brillò negli occhi. - Chiederti un favore?

La vecchia rimase interdetta dall'inaspettata domanda. Ma sospettosa, lo ammonì, fissandolo minacciosamente. - Bada che se si tratta di palpate, reggiseni o altre cose da sporcaccione, io ti....

- Oh, no! - Rise l'Erosennin. - Nulla di tutto ciò! Voglio solamente sentire una canzone....




JIRAYA 
Parodia di Chihuahua (DJ Bobo)


(Gli otto cani di Kakashi, tutti con una parrucca che li rende uguali all'Erosennin, ballano insieme a Jiraya.
Canta Tsunade. Kakashi si diverte con le maracas)


Jiraya!

Jiraya!

Ohh, Jiraya!


(pezzo pseudo rap):

Cammino solitaria per le strade di Konoha
Fin quando un certo punto c è qualcuno che mi spia
E poi capisco!  ... Non può che essere che Jiraya
E' un combinaguai. (chorus: "Jiraya")
E' divertente!
Ha una vita spensierata.
Però attenta!
Se sei donna sei spacciata.
Nella doccia!
Avrai sempre un paio d'occhi.
Sono i suoi, immancabilmente, e ti sbircia in tutti i posti.

(fine pezzo pseudo rap)

Jiraya qui, Jiraya lì
Tutte lo vorrebbe, ogni dì.
Chiamalo anche tu, il re di tutti i pervertiti.



               Who can steal your pants?           (Chi può rubarti le mutandine?)                                        
Jiraya!
Who spy you in the bath?             (Chi ti spia nel bagno?)
Jiraya!
Who can see you naked?             (Chi può vederti nuda?)
Jiraya!

Ohh, Jiraya!

Bringing for himself...                       (Procurando per sé...)
Jiraya!
...women and Sake...                     (... donne e sake....)
Jiraya!
...with Naruto's cash.                       (... con i soldi di Naruto.)
Jiraya!

Ohhhh Jiraya!

(altro pezzo pseudo rap)

Immersa e rilassata tra i vapori delle terme
mi accorgo di qualcuno tutto nudo come un verme
che mi spia, sarà un pervertito?
ed allora con coraggio, prendo fiato e dico:

"Chi va là?"
 
Poi mi accorgo che è una donna.
Non è vero!
Perché è tutta una finzione.
E' Jiraya!
Con la tecnica della seduzione.
Una mannaia qua per lui è già pronta per l'evirazione   (Chorus "Jirayaaaa!")

(fine pezzo pseudo rap)

Jiraya qui, Jiraya lì
Tutte lo vorrebbe, ogni dì.
Chiamalo anche tu, il re di tutti i pervertiti.



                Who can steal your pants?           (Chi può rubarti le mutandine?)                                                                          
Jiraya!
Who spy you in the bath?             (Chi ti spia nel bagno?)
Jiraya!
Who can see you naked?             (Chi può vederti nuda?)
Jiraya!

Ohh, Jiraya!

Bringing for himself...                       (Procurando per sé...)
Jiraya!
...women and Sake...                     (... donne e sake....)
Jiraya!
...with Naruto's cash.                       (... con i soldi di Naruto.)
Jiraya!

Ooooh Jiraya!





Tsunade afferrò appena in tempo un certo eremita dei rospi che aveva cercato, durante lo stacco musicale, di defilarsi confondendosi nella muta di "cani Jiraya".
Tenendolo ben stretto per un orecchio, la vecchia Hokage trascinò il malcapitato, ignorando sistematicamente le sue patetiche suppliche.
Con lo scenario fattosi nuovamente spoglio, Kakashi tirò fuori di nuovo il suo libro, in procinto di godersi la sospirata lettura.
Dopo circa dieci minuti, il ninja, sconsolato, chiuse il tomo.

- Non riesco a leggere, - Si lamentò. - Adesso c'é troppo silenzio.




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Capitolo 5
*** Kenny Kenny (South Park - Candy Candy - Remì) ***


Juke Box Heroes 03 - Kenny Kenny Titolo:  Kenny Kenny
Fandom:
South Park - Candy Candy - Remì (?)
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Comico, Demenziale, Song-fic
Note: Nonsense allo stato puro.
Introduzione/riassunto: Breve tributo all'ometto più ucciso di tutti i tempi. Con contorno di disgraziati cronici.



KENNY KENNY




"Kenny di South Park. Se non morisse lui, non vivremmo più."



Kenny, il maestro del respawn, l'erede splatter di Wile E. Coyote, la versione umana di Happy Tree Friends. E anche un po' Cattivik, in fondo.
La sua particolarità di vivere mille morti  (che poi vivere una morte è già di per sé un paradosso), e resuscitare altrettante volte (anche se, come Gesù Cristo, non si è mai visto come. Anche il figlio di Dio, in fondo, è apparso tre puntat... giorni dopo).
Parla alla stessa maniera di Cugino Itt degli Addams.
Parlando di sfortune, non si può non richiamare alla mente un'eroina che, pur non morendo, sembrava una calamita vivente per disavventure e disgrazie: Candy Candy.
Orfana  (al contrario di Kenny, che ha un fratello e una sorella nonché un padre alcolizzato e una madre isterica), con legioni fidanzati che si volatilizzano sistematicamente, tra malattie fatali, guerre civili, suicidi, tradimenti e così via, amiche d'infanzia non poi così tanto "amiche" e disavventure romantico-tragiche che rendono la sua vita un eterno martirio: direi che c'è tutto.
Infatti, cosa avrebbe mai potuto fare una ragazza baciata da una dea bendata con l'herpes: l'infermiera, ovviamente.
Infatti tutto ciò che toccava, nei campi della guerra civile americana, finiva sempre per essere amputato.
Al posto di un procione bianco, avrebbe fatto meglio ad affiancarle un gatto nero.
E visto che alle disgrazie non c'è mai fine: sopravvivere un centinaio di episodi di pura sofferenza non è abbastanza?
La povera Candy non poté tirare un sospiro di sollievo, una volta arrivata alla fine dell'anime (e del manga): la fantasia sadica di oscuri fumettisti italiani proseguì l'opera, allungando di 250 numeri il martirio della poverina.
Ma vi domanderete, che ci azzecca la povera Candy Candy con Kenny McCormick, il bambino che ha sperimentato da solo tutte le fatality dei vari Mortal Kombat, ed è resuscitato per raccontarlo?
Questo introduce la canzone che oggi...



Kenny Kenny
Parodia di "Candy Candy"
(Rocking Horse)



Kenny è in malattia

Kenny è in triste agonia

soffre di anoressia

Kenny vuole eutanasia

Se muore avvelenato

noi si esulterà

e il prossimo episodio tornerà

Intero o spappolato

Non importerà

che tanto come sempre morirà



Kenny oh Kenny

questa è una canzone per te

Quando spiri e chiudi i tuoi occhi,

che dolce che sei

Kenny oh Kenny

il tuo cuore è sempre piu debole

col tuo sacrificio ci salvi,

ma poi tornerai.


Strofa Parodia di "Dolce Candy"
(Cristina D'Avena)



Dolce Kenny, hai un tumore

Dolce Kenny, in preda a un malore

Sempre morirai.



Come dite? Secondo voi quello più sfigato è Remì?

In effetti, anche lui, che viene pure venduto, fa il mendicante, gli muoiono i cani, il vecchio, ehm...



Strofa Parodia di "Dolce Remì"
(
L. Albertelli - V. Tempera)


Dolce Remì, metti le mani lì,
grattati dai, qua qualcuno tigna
...
Conan sarà...!
Sì, quel Detective là!

Da qui sono c***i tuoi!

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Capitolo 6
*** La cultura (Bimbiminkia) ***


Juke Box Heroes 05 - La Cultura (Bimbiminkia) Titolo:  La Cultura (Bimbiminkia)
Fandom:
Originale  (Pierino?)
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Comico, Demenziale, Song-fic
Note: nessuna.
Introduzione/riassunto: Pierino ha un figlio bimbominkia. Ci sarà una soluzione?



LA CULTURA


Si dice che la più grande disgrazia per un genitore sia quella di morire dopo il proprio figlio.
Questo perché l'ordine naturale delle cose prevede che i genitori, essendo (ovviamente) più vecchi dei propri figli, muoiano prima.
In altre parole, se un figlio muore prima di un genitore, significa che questo fatto è accaduto per una disgrazia, che sia un incidente  o una malattia.
E in genere ogni genitore pensa questo.  Ma ci sono anche quelle sottili eccezioni che ti fanno sperare, inconsapevolmente, che una 'spiacevole' circostanza ti tolga dal mondo il sangue del tuo sangue.
E' un pensiero ignobile, indubbiamente. Però è ciò che non poteva fare a meno di provare  il povero Pierino nei confronti di suo figlio.
Ma chi? Il Pierino delle barzellette? Proprio lui.
Adesso è cresciuto, sapete, ed è un affezionato padre di famiglia.
E' pur vero che lui, l'ex discolo più famoso d'Italia, con tutte le cotte e le crude che ha combinato nella sua carriera, non avrebbe titolo di lamentarsi.
In millemila barzellette ha fatto disperare maestri, genitori, la sua ex sorella Della (la famosa "morta" Della) e adulti vari.
Bisogna ammettere, tuttavia, che era una tradizione di famiglia. Suo nonno Giannino Stoppani, in arte Giamburrasca. E anche il suo vecchio zio inglese, Jack the Nipper.
Per non parlare di Carletto, quello famoso della canzone di Corrado.
Ma la nuova generazione, il figlio di Pierino, superava ogni limite.
Tutto capitò quando quest'ultimo ricevette una telefonata dal preside della scuola.

- Justiiiiiin! -

Avete sentito bene. Il figlio di Pierino aveva voluto a tutti i costi cambiare il suo nome originale in uno straniero. "Fà più figo", si era giustificato.
Dopo vari capricci, era riuscito a farselo cambiare in Justin.
Ma torniamo al motivo della telefonata.

- uFfAaAAa! PaPa'! Mi Ai DiStRaTtO dll My SolItA pArTiTa a COd! -

Ebbene sì, dopo il nome straniero, il figliolo aveva cominciato ad esprimersi in un linguaggio che ricordava tutto fuorché l'italiano.

- Mi ha telefonato la scuola, figliolo! Cosa sarebbe questa storia che hai fatto delle proposte oscene alla tua professoressa? -

- Ma PàPi! QuElLa MiLf e' uN QuAlCosA Ke ArRaPa!

- Ma ti rendi conto, - Si lamentò il padre, - Che tu hai 10 anni è quella è la tua professoressa di scuola media? -

Che tempi. Lui il massimo che aveva fatto era sfilare le mutande alla cugina, e solo per costruirsi una fionda con l'elastico!

- Ke PalLe PaPà! Io SoNo GrAndE, sAi? -

E Justin sottolineò quest'ultima affermazione soffiando del fumo di sigaretta in faccia a Pierino.

- Adesso fumi anche? - Chiese sconcertato il padre, tra un colpo di tosse e l'altro.

- CeRto Papi! Lo FaNnO TtT alLa My Eta'! A ProPoSiTo, Nn è k aVrEstI qUalke SoldIno dA DarMi? TiPo 800/900 EuRo pEr Il NuOvo I-Pony?

Era evidente che il bambino era malato. E la malattia portava un nome terribile: Bimbominkiaggine.
La bimbominkiaggine nasce dall'ignoranza.
E c'era solo una soluzione contro l'ignoranza.
Pierino provò a cantarla (letteralmente) al figlio, che tuttavia non si trovava molto d'accordo.






La Cultura

Parodia di "La Puntura"
(Pippo Franco)



Ti sei preso un brutto voto
e la media  è andata giù,
hai insultato il professore
ma ha risposto col Kung Fu
siamo andati dal dottore
e ti ha detto: guarirai.
basta farsi una cultura
e tutto passerà

No no no
Ma il cervello è mio
è mio perciò
no no no
non ci sto
ma il cervello è mio
è mio perciò
la cultura no no no.

Hai passato il pomeriggio
con le note di Facebook
ma nessuno te le ha lette,
che non ci han capito un caz
hai insultato e ti han bannato.
e il dottore ha detto già
basta farsi una cultura
e tutto passerà

No no no
Ma il cervello è mio
è mio perciò
no no no
non ci sto
ma il cervello è mio
è mio perciò
la cultura no no no.

(chorus bimbiminkia)

No no no
Ma il cervello è mio
è mio perciò
no no no
non ci sto
ma il cervello è mio
è mio perciò
la cultura no no no.

Fai l'esperto musicale,
ma poi scoprono che tu
tutto quello che hai sentito
era Justin Biberon
Dopo la tua figuraccia
il dottore ti dirà
basta farsi una cultura e tutto passerà.

No no no
Ma il cervello  è mio
è mio perciò
no no no
non ci sto
ma il cervello è mio
è mio perciò
la cultura no no no.




Pierino abbassò la testa, in segno di sconfitta.

- Ma sei proprio sicuro di non voler neppure tentare un salto in biblioteca?

- Cm 6 indIetro Papì! aL GiOrnO d'ogGi c'E' wiKkiPediA!


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Capitolo 7
*** Nessuno mi può scudisciare (Zero No Tsukaima) ***


Juke Box Heroes - 06 - Nessuno mi può scudisciare (Zero No Tsukaima)
Titolo:  Nessuno mi può scudisciare
Fandom: Zero no Tsukaima
Rating:  Verde, potrebbe vedersi del Rosso, ma è solo il sangue di Saito
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Demenziale, Song-fic
Note: Nonsense
Introduzione/riassunto: La pazienza ha un limite. Anche quella di Saito nei confronti di Louise.




Nessuno mi può scudisciare

t


La vita di un famiglio non è mai semplice.
Specialmente se il famiglio in questione è un normale ragazzo giapponese, catapultato in un altro mondo, "degradato" socialmente da libero cittadino a servo ed animale domestico.
Lui, che non aveva mai fatto nulla di male, e, anzi, aveva salvato più volte quel mondo insieme alla sua amata padroncina (o amata, o padroncina).
E Saito, questo il suo nome, amava davvero Louise, la famosa "maga dal seno piatto".
Un po' come Lina Inverse, con la differenza che in quanto a livello magico Lina avrebbe potuto spazzare il regno, insieme a quella cricca di stupidi e altezzosi maghi.
Lousie, invece, era Zero in tutto: magia e tette.
E in più, era anche un'insopportabile tsundere.
Di quelle che vorrebbero dirti "Ti amo" e lo dimostrano facendo tutto il contrario.
Di quelle che in segreto sognano di starti accanto e coccolarti amorevolmente, ma nella realtà ti accarezzano con la mazza chiodata.
Il male peggiore, senza parlare della società di quel mondo: una lobby di maghi che guardano dall'alto in basso chiunque non sia, come loro, in grado di usare la magia.
Roba da chiamare immediatamente i Bakuretsu Hunter, i famosi Cacciatori di Stregoni, giusto per far abbassare qualche cresta.
E ricordando il carattere donnaiolo di Carrot Glace, il protagonista di quella serie, bisogna dire che in quanto "harem" anche Saito non scherzava, pur non essendo un pervertito come il primo.
Anche se, curiosamente, anche condividevano il modo come le 'fidanzate' li fustigavano sistematicamente ad ogni occasione di 'tradimento'.
Ma Tira Misu, la fidanzata del primo, e
paragonabile a Kirche, aveva comunque le sue belle rotondità.
Louise, come sempre, ZERO.
E un po' per frustrazione, un po' per imbarazzo, un po' per timidezza, tutto ciò che sapeva  fare era sfogarsi ogni sera con il povero martire di nome Saito, trattandolo peggio di uno schiavo, e peggio di un animale.
Ma dovreste saperlo tutti che anche il vostro cane, se lo bastonate, finisce per mordervi, non importa quanto voi siate il suo padrone.
Ed era successo quella sera.
Come al solito, Saito aveva terminato la sua mansione serale di lavaggio indumenti.
Era successo che, per errore, aveva provato come detersivo quel nuovo prodotto prestatogli da Siesta (notate come nei mondi alternativi, i nomi siano sempre particolarmente ridicoli - se non la conosceste come avvenente cameriera, a sentire questo appellativo avreste pensato a qualcuno con poncho e sombrero).
Probabilmente per un errore di dosaggio, il bucato finì per infeltrirsi in una maniera irrimediabile. Specialmente il reggiseno.
Ora, Louise aveva di suo una misera zeresima, ma la taglia si era così ridotta che ormai il reggipetto andava bene a vestire una Barbie.
Le scuse non valsero a nulla.
Lo sguardo mortificato di Saito mutò in paura, nel vedere la minacciosa figura di Louise con il frustino.
Se non che, qualcosa nel ragazzo scattò. Si rese conto, che, in fondo, lui era più grosso, muscoloso e forte della sua padrona. Forse, abituato alla soggezione che provava nei confronti della maga, non ci aveva mai fatto caso.
Ma dopo due, tre sferzate che gli lasciavano scie di sangue sulla pelle, il dolore della pelle lacerata era già insopportabile. Questo, unito a quel senso di rabbia che covava, al pensiero della spropositata punizione a seguito di un motivo non poi così grave.
- Ora basta.
Fece solo uno scatto in avanti. Afferrò l'oggetto di tortura direttamente dalla mano della padrona.
A Louise servì qualche secondo per accorgersi del cambio di situazione.
Il suo viso divenne paonazzo e si gonfiò di indignazione.
- Come osi, tu cane!.... - Balbettò, mentre cercò di avventarsi su Saito per riprendersi il maltolto.
Il ragazzo scoprì di come fosse facile bloccarle i polsi.
La ragazza non credeva ai suoi occhi.
Ora la padrona era diventata una potenziale vittima. Louise tentò di divincolarsi.
La piega che stava prendendo la situazione non era per nulla rassicurante.
Ora, immagino, cari lettori, starete commentando qualcosa come "ho visto abbastanza hentai per sapere come va a finire".
Ma nel frattempo, era davvero venuto il momento di cantargliene quattro, a quella debosciata della sua padrona.



NESSUNO MI PUO' SCUDISCIARE
Parodia di "Nessuno mi può giudicare"
(Caterina Caselli)



Nessuno mi può scudisciare, nemmeno tu
(le mie ferite fan male, lo sai?)
Mi hai sempre trattato da schiavo, non farlo più
(ma quel frustino, che male però)
La vuoi sempre vinta tu
ma adesso non ci sto più
Prima ero il tuo cane, MA
non lo sono più
(quindi Va-fan-cul)




Quindi Saito alzò spinse con forza le braccia, lasciando la presa su Louise, che cadde con il fondoschiena a terra.
Alla vista di Saito che alzava il frustino, in procinto di ricambiare il favore, Louise posizionò le braccia a proteggersi, e chiuse gli occhi in attesa del dolore in arrivo.
La prima cosa che avvertì però fu solamente un rumore.
Un sonoro "crack", giuntole alle orecchie. Niente dolore sulla pelle. Socchiuse gli occhi, in cerca di una spiegazione.
Vide la stanza vuota. Saito se ne era andato. Si era limitato a spezzare in due il frustino e a sparire.
Louise, inavvertitamente, sentì una stretta al cuore, più dolorosa di  qualsiasi dolore corporale.
Perché, più che una vendetta, quello era suonato come un addio.

.......



....


...


Anche se addio in effetti non fu, visto che Saito non aveva la minima idea di come tornare nel suo mondo, e anche, di dove passare la notte.
Ritornò un paio di ore dopo, sbollita la rabbia. Louise stava già dormendo. Saito non poteva vederla, perché era girata su un fianco, e i capelli le nascondevano il volto, ma il ragazzo poteva immaginarsi degli occhi rossi a causa delle lacrime.
O forse no?
Rimanendo nel dubbio, Saito rimboccò le coperte alla sua padrona, e si coricò nel suo consueto cumulo di paglia.
Ormai, anche se non poteva vederlo, aveva il cuore al guinzaglio.
Proprio come un cane.




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Capitolo 8
*** Piccoli Problemi di Death Note (Marmalade Boy-Death Note) ***


Juke Box Heroes - 01 - Death Pollonote Titolo:   Piccoli Problemi di Death Note
Fandom: 
Death Note/Marmalade Boy
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Songfilk, Nonsense, Demenziale
Note:  Nessuna
Introduzione/riassunto:  Un tragico destino intreccia il mondo di Marmalade Boy con quello di Death Note


Piccoli Problemi di Death Note



Caro diario, mi presento. Sono Miki Koishikawa, e da oggi ti racconterò tutto ciò che accade. Vivo alla periferia della città, ho sedici anni e frequento le superiori.
I miei genitori si chiamano  Chiyako e Chouji Matsuura. Purtroppo non vivono più insieme da tempo.
Si sono sposati rispettivamente con Jin e Rumi Koishikawa, i quali ho scoperto essere i genitori di Yuu Matsura il mio nuovo......




- .... E questo è il punto in cui si interrompe il diario.

- Davvero molto strano. E la ragazza è stata trovata, così, priva di vita? Senza segni che potessero spiegare il massacro?

- Massacro è una parola grossa, usata solo perché vi sono ben sei cadaveri. Eppure il coroner ha confemato che la morte di tutti è la stessa: arresto cardiaco.

- Orari dei decessi?

- Circa quattro del pomeriggio. La cosa curiosa è che l'ora coincide in tutti i casi, minuto più, minuto meno.

- Ha già qualche idea, Detective Elle?



Altrove.


-  Ryuk, si può sapere dove lo hai perso,stavolta, il Death Note?







Piccoli Problemi di Cuore
(Death Note Version)

Parodia di "Piccoli Problemi di Cuore"
Cristina D'Avena)

Che cosa c'é, che cosa c'é
Se ti guardo tremo perché
So già che tu, so già che tu
Starai già scrivendo sul Note

I tuoi occhi iniettati mi comunican guai
Prendi la penna in mano e il sorriso che fai
Io mi chiedo e richiedo se entro questa sera scriverai un po' di me.

Sono piccoli problemi di cuore
in quaranta secondi te ne vai al creatore
sono piccoli problemi di cuore
dove inchiostro su carta e' qualcosa di piu'

Fan schiattare
rantolare
accasciarsi mentre esclami "Aaaurgh"
(Aaaurgh)



Sono piccoli problemi di cuore
in quaranta secondi te ne vai al creatore
sono piccoli problemi di cuore
dove uno Shinigami  porta il nome di Ryuk

Fan schiattare
rantolare
accasciarsi mentre esclami "Aaaurgh"
(Aaaurgh)

Piccoli destini di morte
che se Kira ti punta
non respiri mai più

I'll kill you all, I'll kill you, I'll kill you

Piccoli destini di morte

Piccoli problemi di cuore

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Capitolo 9
*** L'inno di Mamelix (Asterix - Mondiali di Calcio) ***


Juke Box Heroes 8 - L'inno di Mamelix
Titolo:  L'inno di Mamelix
Fandom:
Asterix il Gallico/Finale dei Mondiali 2006
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Storico, A tratti Nonsense, Song-fic
Note: nessuna.
Introduzione/riassunto: Il curioso rapporto tra la finale di Coppa del Mondo 2006 che vide Italia contro Francia, e la storica rivalità tra Romani e Galli.
E un famoso inno patriottico sarà ogni volta la chiave per la vittoria.


L'inno di Mamelix



Anno del Signore 2006, Il nove di Luglio.

Il un grande campo verde racchiuso da una gigantesca struttura ovaleggiante, ventidue gladiatori sono pronti a dare il meglio di loro stessi per portare a casa il risultato che arriderà alla Dea Vittoria.
Tutti i televisori sono sintonizzati su Italia - Francia, la finalissima del Campionato mondiale di calcio.
Schiere di boccali di birra e sidro sono schierati sulle tavolate degli spettatori, le urla di incoraggiamento si sprecano in entrambi i paesi.
Più tempestosa è l'atmosfera sul posto, dove migliaia e migliaia di voci all'unisono inneggiano all'una o all'altra squadra.
Ecco che adesso cala il silenzio: è il momento degli inni nazionali, quelli che precederanno lo scontro finale che deciderà chi potrà bearsi del titolo di paese più forte del mondo.

E squillano le trombe, rullano i tamburi, nel familiare Inno di Mameli, e poi, in religioso raccoglimento, tutti gli Italiani iniziano le strofe che conoscono tutti.

Fratelli d'Italia....

Pochi sanno, però, del paradosso di questo inno, proclamato stasera dagli Italiani per anteporsi ai rivali francesi,  i Figli della Bastiglia, ma che circa 1850 anni prima, veniva usato dai  Francesi proprio per sbeffeggiare gli Italiani.

Non ci credete?

Circa cinquant'anni prima della presunta nascita di Cristo, la Gallia era già stata completamente conquistata dall'Impero Romano.
Tutta? No. Ma è inutile ripetere tutta la manfrina, le conoscete tutti le eroiche imprese del Villaggio gallico guidato da Abraracourcix e rappresentato da Asterix e Obelix.

In quel momento, in modo analogo a una finale di Coppa del Mondo, erano scesi i due schieramenti in campo, il campo di battaglia.

Gli schieramenti sono così disposti: In retrovia Assurancetourix, a difendere le ali abbiamo Ordinalfabetix e Automatix, nel mucchio abbiamo Abraracourcix con i suoi fidi portantini Geriatrix e Fulliautomatix. Poi ci sono altri galli che sinceramente non avremmo voglia di elencare. All'attacco la collaudata coppia di punte Asterix e Obelix.
In panchina, Matusalemix siede al fianco di Panoramix e Idefix, pronti ad entrare in sostituzione di qualche ferito.

La formazione di Augusto Cesare è troppo lunga per elencarla tutta, ma dobbiamo ammirare l'ordine preciso in cui è disposta.

I galli scalpitano affinché il segnale d'inizio faccia cominciare finalmente le ostilità.

Dopo un "Ave Caesar, calciaturi te salutant" suonato da una decina di trombettieri, e decorato con alcuni fischi da parte dei barbari, ora è il turno dei Galli.

In questa occasione, improvvisamente, tutti si zittiscono e si tolgono l'elmo in segno di rispetto.
Persino Obelix, che non faceva che agitare i pugni ("Riscaldamento" lo chiama) si calma e si mette a cantare, insieme a tutti gli altri.

Questo è un inno molto importante per il Villaggio Gallico, un inno che celebra l'indipendenza dell'Armorica dalla potenza del più grande impero del mondo, la forza turbolenta che ha sempre spazzato via gli stendardi romani, la colomba della libertà che ha sempre tenuto lontani gli artigli dell'aquila capitolina.

L'autore, tale Mamelix, è l'autore del testo, il famoso Canto dei Galli, meglio conosciuto come l'Inno di Mamelix.
Vi facciamo ascoltare il commovente brano.


Inno di Mamelix - Fratelli di Gallia
Parodia di Fratelli d'Italia
(Goffredo Mameli)


Fratelli di Gallia,
la Gallia s'è desta,
con l'elmo di Giulio
ci puliam le terga.
Dov'è la pozione?
passiamo all'azione!
Che schiavo di Roma
Vergince andò.
Picchiam la coorte,
picchiamola forte.
Picchiamola forte,
La Gallia chiamò.
Picchiam la coorte,
picchiamola forte.
Picchiamola forte,
La Gallia chiamò, SIII!


Il "Sì" si elevò come un grido di guerra oceanico, che funse anche da segnale di inzio per la grande battaglia finale.
Il risultato sarà abbastanza scontato. Non esistendo l'antidoping all'epoca, la Gallia batterà ancora una volta l'Impero Romano per Diecimila feriti a zero.

Millenovecentottancinque anni dopo.

L'inno di Mamelix, sottratto dalla memoria del villaggio Gallico, perso nel tempo e ritrovato dal suo antico nemico.
Cambiarono i nomi e venne cammuffato il testo, e ironicamente la canzone servì per unire il popolo italiano contro gli oppressori stranieri.
Una canzone per la libertà, "regalata" al vecchio nemico, perché essa è un valore universale che vale per tutte le nazioni, indipendemente che siano potenti o sottomesse.
E' un vento potente che spazza via le nubi che opprimono la gente, fa sventolare tutte le bandiere, e tutti sono pronti a combattere, morire e vincere in nome di essa.

E questa sera, servirà per la rivincita della nazione del vecchio Giulio, sugli amati, odiati, ma soprattutto complici avversari transalpini.

Per la vittoria!


u


"Asterix, che ne hai fatto della medaglia d'oro che hai vinto ai romani?"
"Giel'ho regalata, perché ne avevano più bisogno di me".

Asterix alle Olimpiadi.

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Capitolo 10
*** Mal comune, mezzosangue (Harry Potter in versione Majokko) ***


Juke Box Heroes 8 - L'inno di Mamelix
Titolo:  Mal comune? Mezzo sangue.
Fandom:
Harry Potter in una improbabibile rivisitazione Majocco (Solo come cameo, Magister Negi Magi - Inuyasha)
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Fantasy, Azione, Parodia, Song-Fic
Note: nessuna.
Introduzione/riassunto: Stavolta le insinuazioni razziste di Draco nei confronti di Hermnioe e dei mezzosangue hanno passato il segno! Ha davvero bisogno di una lezione, parola di Harry Potter!




MAL COMUNE, MEZZO SANGUE



Questa è l'ipotetica puntata di una ancora più ipotetica serie Anime basata sulla serie di libri e film "Harry Potter!".
Nell'adattamento hanno dato, dietro moneta sonante, il permesso a un libero adattamento, quindi non state lì a stupirvi di qualche cambiamento qua e là.

Salve a tutti! Mi presento, in perfetto stile "Prima puntata di una serie Majokko".

Mi chiamo Haruko Potteru, e sono una ragazzina tanto carina ma dai capelli cortissimi e un paio di occhiali che mi conferiscono un'aria da maschiaccio. Infatti, presso i miei unici due amici sono nota come Harry.

Frequento il primo anno del Hogwarts Magic Institute, il primo e unico istituto di magia situato in una zona dell'odierno Giappone, nel quale mi sono trasferito dalla lontana Inghilterra.

Camminando per la strada con il mio mini zainetto, saluto educatamente il mio professore di Inglese, guardandolo con sospetto per via dell'incredibile somiglianza con me.

Si chiama Negi Springfield, ma sono sicura che non condivida assolutamente alcuna parentela con me.

Io infatti sono orfana di entrambi i genitori, e la mia famiglia adottiva non ci ha pensato due volte a sbolognarmi al primo istituto completo di dormitorio disponibile.

Quell'istituto era appunto la Hogwarts.

Ma ecco che arrivano subito i guai: la mia amica Hermy-chan è alle prese con quel bellimbusto di Draco Malfoy.

Quel rompiscatole borioso dai capelli biondi, cultore della "razza perfetta" (e meno male che non portava l'uniforme militare, ma quella della scuola!) stavolta aveva un motivo preciso per avercela con Hermione.

Il fattaccio era avvenuto ieri, all'ora di Quidditch, dove Draco-Baka aveva portato negli spogliatoi la sua fiammante attrezzatura da gioco.
Tutti si voltarono a guardare a bocca aperta i magnifici sette manici di scopa che aveva portato per la sua squadra.

- Belli, vero? - Si pavoneggiava Malfoy - Chissà se anche la squadra del Grifondoro potrà mettere assieme qualche soldo per comprarvi della scope nuove. Qualche museo forse vorrà rottamare le vostre baracche.

I suoi compari di Serpeverde accompagnarono l'uscita con tante sibilanti
risate. Serpenti, viscidi come le loro lingue.

- Sai dove te le puoi mettere quelle scope? - Gli risposi, sprezzante. - Senza paparino che finanzia, non sareste in grado neppure di usare dei Mocio Vileda.

- Non ti preoccupare, Mezza donna. - Mi apostrofò il platinato. - Useremo i vostri musi di Grifondoro per strusciare per terra, alla prossima partita.

- Perlomeno, - Una terza voce si intromise tra me e Draco. - Nessuno nella squadra del Grifondoro si e dovuto comprare l’ammissione.

Il tono era particolarmente aspro.

I nostri giocatori, - Aggiunse. - sono stati scelti per il talento.

L’aria soddisfatta di Malfoy vacillò come un galeone attaccato da un Kraken.
Per quanto fossero potenti i cannoni che le sparavano grosse, gli attacchi di Hermione erano abbastanza mirati da far colare a picco tutta la sua boria.
Al che Draco volle giocare l'asso nella manica, la scorciatoia che qualunque presuntuoso a corto di argomenti finisce per tirare fuori, prima o poi: l'intimazione  razzista.

- Nessuno ha chiesto il tuo parere, sporca mezzosangue.

La faccenda è poi caduta lì. Almeno fino ad oggi.

Non sono passate che poche ore e Draco è tornato di nuovo all'attacco.
Ron, ansioso di vendicare l'onore di Hermi-chan (ma anche di fare bella figura agli occhi della stessa), ha appena tirato fuori la bacchetta dal vestito e l'ha puntata contro Draco.

- Questa la paghi, Malfoy! Escargot!

Una luce verdastra parte dalla parte sbagliata della bacchetta di Ron, centrandolo in pieno stomaco.

- Ron! Ron! Tutto bene? - Grida la mia amica, mentre il rossiccio comincia a vomitare lumache, sotto l'effetto del suo stesso attacco.

- Hai passato il segno, Malfoy! - Sibila con rabbia Hermione. Ma un raggio dorato la centra in pieno. La bacchetta fumante di Draco indica che questa volta non è intenzionato a limitarsi alle minacce.

- Ti ho già detto una volta di far silenzio, mezza-babbana!

- Fai silenzio tu, tutto-babbeo! - Intervengo, furente: il vaso ormai è traboccato.

- Ah, Mezza-donna! - Mi apostrofa con sprezzo Draco - Vuoi vomitare anche tu qualche lumaca, come il tuo amico Weasley?

Ron è ancora a terra, in preda a disgustosi conati. Hermione si sta contorcento in preda al dolore.

- Ho sopportato fin troppo la vostra presenza in questo istituto perfetto. - Mi tuona Draco. - La presenza dei mezzo-sangue inquina il buon nome della Hogwarts. Ma adesso basta. Con le buone o con le cattive, con le vostre gambe o strisciando, vi farò cacciare da questa scuola.

Gli occhi di Draco assumono una luce sinistra, mentre un bagliore simile si sta caricando nella sua bacchetta.

L'Avada-Vialkul, variante lombarda dell'Avada Kevadra, ma molto più potente e razzista. Distrugge ogni mezzo-sangue nei dintorni, di qualsiasi specie!

Un incantesimo proibito non solo da silente, ma persino da Severus Piton.
Sarebbero stati cento punti in meno per qualsiasi casa ne avrebbe fatto uso.
Ma in quel momento non c'e nessuno a guardare, tantomeno a poter impedire l'imminente attacco di Draco.
Non sapendo che fare, tiro fuori la bacchetta, preparandomi al peggio.

All'improvviso, un'intensa luce mi avvolge. Ma non è l'Avada-Vialkul.

Attorno a me è diventato tutto bianco, come nelle pubblicità della Lavazza ambientate in paradiso.

- Bedda Potteru,
in difficoltà ti truvai!

Mi è apparso davanti uno strano folletto, simile al maestro Yoda di Guerre Stellari, ma di un colore rosato decisamente pallido. Diversamente dal "solito", ha persino un paio di baffi sottili e una coppola.
Inoltre quello strano linguaggio con cui sta parlando...

- I sugnu Dobby, dalla stella PiluPilu! E poichè sugnu in ogni tempo e luogo, tutti ma chiamano Dobby Surround. - Si presenta.

- Piacere, ehm... "Dobby". - Rispondo educatamente. - mi sapresti dire perché sono qui? Un momento prima ero a combattere contro...

- Draco Mafioso è  'nu fetuso figghiu de innominabile. - Mi spiega Dobby. - Ma il suo incantesimo troppo Nordico è, per poterlo contrastare...

Dopo una pausa, finisce la sentenza.

- ... Hai bisogno di trasformarti.

La notizia mi lascia di stucco. - Trasformarmi? Ma di che parl...? - Tento di controbattere. Ma il folletto è più veloce dei miei dubbi e recita un incantesimo.

- Pampuru Pimpuru, Parimpampugnu.

Uno strano calore si sprigiona dal mio corpo. Mi sento cambiare, diventare più grande, più potente, più... uomo.

Sento persino una strana melodia farsi strada nelle mie orecchie, presumibilmente la sigla del mio Anime.


MAGICO HARRY
Parodia di "Magica Emi"
(Cristina D'Avena)



La strana cicatrice sul volto del maghetto
è un dono della madre, da sempre l'ha protetto.

Ha in mano una bacchetta che è magica perché
con le parole magiche vedrai che mago Haaarry

Magico magico Harry, magico magico Harry
Avra Kevra, Kevra Dabra
Voldemort annienterai.

Magico magico Harry, magico magico Harry
Che magie che magie tu sai fare quando vuoi.

Le scintille del tuo potere
fanno fuori i mangiamorte
han fermato il Mezzosangue
tutto splende, oh che incanto

Magico magico Harry, magico magico Harry
con Hermione, Ron e Draco
quel che vuoi si avvererà


Magie, magie, magie di Harry
Magie, magie, magie di Harry
Magie, magie, magie di Harry

Oh magie, Harry. 



Impagabile l'espressione di Draco quando mi vede nella mia nuova trasformazione: un ragazzo, al pari di lui. E in aggiunta, ho una cicatrice che mi rende davvero molto figo.

- Pervertito! - Mi tuona con aria scandalizzata. - Dunque sei una ragazza o un ragazzo?

- In qualunque caso, becco sempre più figa di te. - Controbatto con soddisfazione.

- Maledetto...no, maledetta...va beh, quel che è! Non importa! Un mucchietto di cenere non ha sesso! Ed è ciò in cui ti ridurrò! Avada-Vialkul!

Nella mia nuova identità, non resisto a provare il mio primo incantesimo.
E' un incantesimo da AD&D, altro che le bambinate della Hogwarts!

- Fireball da 10d6 di danni - Tuono.

La palla di fuoco che scaturisco dalla bacchetta travolge senza problemi l'incantesimo avversario e si dirige a bersaglio.

La fiammata brucia tutti i capelli di Draco, lasciandolo annerito come uno degli inferiori che tanto disprezza.

Soddisfatto della vittoria, mi ritrasformo nella mia forma femminile di Haruko, e mi dirigo a soccorrere Hermione e Ron.

Mentre mi allontano, sento Draco imprecare volgarmente propositi di vendetta e insulti irripetibili.

- Maledetti mezzosangue! Siete la feccia della società! Ma vi sterminerò tutti! Siete dei bastardi! Le vostre madri delle meretrici impure, i vostri padri...

Un colpo, anzi una sequela di colpi secchi si infrangono sulla testa del povero Draco.
Come risultato, una montagnola di bernoccoli cumulativi si è formata sulla pelata bruciacchiata.
L'autore degli stessi, uno strano tizio dai capelli lunghi, orecchie e zanne da cane, e l'aria alquanto seccata, si sta scrocchiando le dita, pronto a infliggere una nuova serie di bernoccoli.

- Cosa stavi dicendo sui mezzosangue e le loro madri?

L'ombra minacciosa di quello che riconosco come Inuyasha, un tizio molto sensibile sull'argomento, si allunga sul povero Draco, il mago autentico con tanto di pedigree, che stavolta spero si ricorderà per un pezzo di questa giornata.

Al partire dei primi pugni, preferisco voltarmi per non scoppiare a ridere.
Le urla disperate di Draco-baka, comunque, sono un'ottima melodia per la sigla finale di questa puntata.

FINE

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Capitolo 11
*** Nightmare Before Lucca (Originali - Cosplay & Lucca Comics) ***


Juke Box Heroes 8 - L'inno di Mamelix
Titolo:  Nightmare Before Lucca
Fandom:
Originali - Cosplay e Lucca Comics (?)
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Fluff (?), Song-Fic
Note: Slice of life.
Introduzione/riassunto: L'emozione di una cosplayer di trovarsi per la prima volta al Lucca Comics

Avvertenze: Per dovere, devo precisare che questa storiella era già apparsa come terzo capitolo de "Le Avventure di Katerella 2", scritta da Fairy Inn (account a quattro mani, delle quali due sono mie).
I motivi di quello che potrebbe apparire un "vergognoso riciclo" sono principalmente due.
Il primo risiede nella natura della storiella, una song-filk perfetta linea con la raccolta.
Il secondo è l'avvenimento trattato, il Lucca Comics che si sta avvicinando.
Volevo quindi approfittarne per dedicarla a chi fa cosplay e a chi per qualsiasi motivo andrà a Lucca Comics, che sia la sua prima volta o meno.
Chissà, forse avete provato le stesse sensazioni che sono capitate a Tessa?
Un sogno ad occhi aperti che si avvera, o forse un...


Nightmare Before Lucca


Tessa si stava ancora domandando, in fila davanti alla biglietteria, come avessero fatto a convincerla a partecipare a quella strana manifestazione.
Era pur vero che fosse una grande appassionata di fumetti, che seguisse Inuyasha tutte le settimane in TV, e vantasse alle spalle una solida carriera di fanwriter con specializzazione in Pokemon.
Tuttavia il suo background, nonostante fosse ben nutrito, non l'aveva preparata per quella che sembrava il più grande evento d'Italia sull'argomento Anime e Manga.
Una Mecca che doveva essere visitata almeno una volta nella vita, e per raggiungere il karma cosmico che le avrebbe portato definitiva fortuna anche come scrittrice fantasy, avrebbe dovuto persino prendere l'impegno di prepararsi un costume e indossarlo per quella strana fiera.
Era la sua prima volta, il grande passo che l'avrebbe tramutata da una comune mortale a un vera cosplayer.
Era stata allenatrice di Pokemon, poteva fare anche questo.
"Coraggio, Tessa!" si disse mentalmente. 
Le tremavano le gambe, e non solo perché aveva dei pantaloni a mezza gamba in pieno autunno.
Durante il tragitto era stata accarezzata più volte dalla tentazione di fare dietrofront e tornarsene a casa.
Una banale canotta su maglia rosa, in mezzo a tutti quei costumi professionistici, che figura ci  farà? Quell'aria un po' maschiaccio la aiutava d'altra parte al semplice soggetto di Videl. Ma lei non si sentiva sicura.
"No, gente, io me ne vado", avrebbe voluto gridare, ma per fortuna i suoi amici il quel frangente furono più irremovibili di lei, impresa straordinaria, in quanto di solito era lei a recitare la parte del rinoceronte inarrestabile.
Ancora pochi metri, un minimo di resistenza, Tessa chiuse gli occhi per un attimo, mentre le mani del bigliettaio strappano il biglietto, e con esso l'ultima fascia di resistenza dentro di lei.
La ragazza riaprì gli occhi e.....



Cos'è? Cos'è? Ma che festival è?
Cos'è? La fiera intorno a me?
Cos'è? Io non l'ho vista mai! Starò sognando? In guardia, Tess!
Ma cos'è??

Cos’è?!


Cos'è? Cos'è? Qualcosa qui non va!
Cos'è? Cartoni in quantità!
Cos'è? Le strade sono piene di persone
che si comprano fumetti,
sono otaku o bambinetti?

Ma cos'è?
COS'È?

Ragazzi mascherati, si espongono così
facendo pose strane stanno a spasso tutto il dì
e brilla ogni stand, oh non so che cosa sia
quel piccolo calore mai provato in vita mia...

Oh no! Cos'è quel palco messo lì?
Così! Ti fan le foto, sì!
E poi il Quartiere Giapponese, mille scatti, tante pose, come mai?

COS’È?

Cos’è? Follia! Un disegnatore che
Sta lì, io non so più perché
Perché,
lo applaudon lo intervistan
poi lo acclaman e riveriscon
con affetto e simpatia

Io non capisco cosa sia!
Mi sembra gioia, sembra gioia,  forse il sogno è già realtà
Chissà!


Oddio, che c'è? Quaggiù si ride già?
Perché tristezza non ce n'è!
No-no! Dolori nè Disgrazie
NIENTE LACRIME O SCIAGURE
I bimbi sognano felici con i loro beniamini...
COS'È???

Traditori non ci sono e ipocriti mai più
e tutto sembra bello come fossimo in Tivù
io sento il candore dei sogni intorno a me
e un po' di fantasia che mi da felicità

È QUI! È qui!
Il posto dove io
vorrei
restare per magia!
Vorrei
scaldarmi il cuore
e ridere
e vivere,
adesso voglio vivere!
Io voglio, sì lo voglio, si lo voglio e lo farò!!
Io lo saprò! Io lo saprò
Se questo posto è vero o no
Che co-s'è?


Gli amici riuscirono finalmente a fermarla.

- Tessa, sei incorreggibile. Prima pianti delle storie che quasi ti dobbiamo scardinare dagli stipiti di casa per invitarti a venire, e adesso sei qua a saltellare su e giù per la fiera cantando e indicando ogni cosa! -

Tessa non poté che ridacchiare di fronte alla situazione. Il peggio era passato. Il sogno era iniziato. Seguirono tre giorni come un paradiso in terra. E poi l'evento si ripeté, anno dopo anno.

Era nata Tessa, la cosplayer.


Buon Lucca Comics a tutti.

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Capitolo 12
*** Welcome to the Django ***


Juke Box Heroes 11
Titolo:  Welcome to the Django
Fandom: Originale Western, un qualsiasi Django (non Unchained), guest star Bill Kaulitz dei Tokio Hotel, diversi riferimenti ai Guns n Roses
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Forse un po' demenziale alla fine.
Genere :  Western, Azione
Note: Cross-over
Introduzione/riassunto:  Il vecchio "Wild" Bill McKaulitz pensava di poter spadroneggiare per il West e fare il bello e cattivo tempo. Ma nonostante le risorse a sua disposizione, tremava lo stesso. Sapeva che prima o poi Django lo avrebbe trovato, e alla fine, avrebbe ottenuto la sua vendetta...


Welcome to the Django




Il tramonto illuminava la terra brulla e desolata, i cactus popolavano come fantasmi le case diroccate che si affacciavano sullo sterrato adibito a passaggio di carrozze e cavalli.
Il cerchio rosso che si apprestava a riunirsi alla terra aveva allungato minacciosamente le ombre di ogni singolo individuo di Paradise City.

Il comitato di benvenuto era pronto e ansioso di scatenarsi: trenta tra i migliori tiratori di tutta la contea erano stati assoldati da "Wild" Bill per difendere la sua proprietà.

Il famoso oro dei McKaulitz aveva fatto gola a più di un pistolero: milioni di dollari, frutto di rapine, ricatti, estorsioni e imbrogli.
Il vecchio Bill era diventato il proprietario terriero più ricco di tutta la zona.
Non c'era da stupirsi, perciò, che si fosse circondato di un piccolo esercito personale.
Ma il vetusto signore, dalle lontani origini europee, aveva fatto tutto questo per via di un nemico molto particolare.
Era un uomo i cui interessi andavano oltre il denaro, oltre le minacce: il vero motore era la vendetta.
Ciononostante, Bill tremava: conosceva il poveraccio a cui aveva tolto tutto, genitori, casa, e per tenerlo sottoscacco aveva persino pensato di sequestrare la figlia dello sceriffo, dopo aver fatto crivellare senza pietà quest'ultimo poveraccio.
Non serviva più un rappresentante della legge,opotutto ora la legge era lui.
Osservò, mentre masticava tabacco, la giovane bionda: nonostante i soli sedici anni di età, aveva un fisico forte e robusto. Era anche abbastanza brava con la pistola, cosa che costò a Bill due tirapiedi, prima che il resto degli sgherri le fosse addosso per disarmarla e legarla.

Mentre meditava, Bill si sentiva inquieto: sapeva che il gong della resa de i conti sarebbe suonato a momenti.

E infatti un grido di allarme allertò tutti i presenti, che misero immediatamente mano ai Winchester e alle Colt.

Un uomo a cavallo era entrato in città, sotto il tiro del plotone.
Uno sparo rimbombò nell'aria, una pallottola di conficcò a due passi dallo straniero.
Il cavallo si impennò dalla paura, ma un colpo di speroni da parte del cavaliere lo fece tornare a poggiare su tutte e quattro le zampe.
Il momento dopo, lo straniero scese stancamente da cavallo, e con una manata sul fianco, fece scappare via quest'ultimo dalla scena.

Gli sgherri lo guardarono tutti con aria basita: doveva essere un pazzo o un temerario, quel pendaglio da forca, per fare allontanare così la sua unica possibilità di fuga.
Qualcuno si fece sfuggire persino una risata.

Ma Bill non trovava nella scena niente da ridere. Ciononostante, urlò, al riparo nella sua stanza da letto, dietro la finestra.

- Hai un bel coraggio ad essere venuto qua da solo, Django! La fossa per te è già stata scavata.

Con una furtiva occhiata studiò la reazione del nemico.

Sotto la falda del cappello nero un viso consumato dal sole e dalle intemperie rimaneva imperturbabile di fronte alla provocazione di Bill.
McKaulitz sapeva anche il perché.

- Lascia libera Jo, vecchio verme. - Sputò stizzito il nemico. - O quella fossa la riempirò con le tue ossa.

- E come pensi di fare? - Rispose Bill. - Fai un passo e i miei uomini ti crivelleranno. E anche se dovessi sopravvivere, potrebbe sempre capitare qualcosa alla tua cara amichetta.

- Viscido come sempre, Bill. - Rispose Django tra i denti - Come preferisci. Non mi muoverò di un passo. Regolerò tutto da qui!

Alcune risate accolsero la spacconeria dello straniero.

- Sono proprio curioso di sapere come farai. - Sfidò Bill.

- Semplice, con questa!

Gli uomini di Bill si allertarono, appena videro l'asso della manica di Django, il quale sollevato il poncho, mostrò a tutti ciò che vi aveva nascosto fino a quel momento.


gaitlig


Welcome to the Django
(Parodia di
Welcome to the Jungle
dei
Guns' n' Roses)

Welcome to the Django, il più duro degli eroi
ecco lo straniero, son già guai per tutti noi
al riparo bimbi e donne, i cavalli e buoi
quando vola il piombo, sarà festa per gli avvoltoi

Django,
welcome to the Django
con in mano il Gaitling

Ratatatatatatatata *click* *click*

Welcome to the Django, la canna s'é inceppata
per i ceffi rimasti basta una pistolettata
sistemiamo il cinturone, stivale con sperone
soffiamo via il fumo dalla punta del cannone

Django, welcome to the Django
riprendiamo il Gaitling

Ratatatatatatatata *click* *click*




Il giustiziere buttò via la mitragliatrice, ormai inservibile. L'arma aveva tuttavia adempiuto egregiamente al suo scopo: l'esercito personale di Bill era stato decimato.

Una ventina di cadaveri giaceva sui tetti, sull'arido terreno e anche le finestre erano frantumate e macchiate del sangue dei malvagi.

Qualche ardito sopravvissuto provò a sorprendere Django alle spalle e a bruciapelo, ma il revolver dell'uomo era sempre preciso e letale, a qualsiasi distanza.

Bill tremava, incredulo e frustrato: quello era un uomo o un mostro? O forse l'angelo della morte venuto per punire i suoi crimini?
Non rimaneva che giocare l'ultima carta.

- Vieni fuori! - Intimava Django, rimasto l'unico in piedi. - Ci siamo ormai solo più tu ed io. - E si corresse tramite uno sparo che andava a freddare un tentativo dal tetto di un palazzo adiacente.
Controllato che non ci fossero altre sorprese, Django constatò lo stato delle sue munizioni, e decise di renderne partecipe anche il suo nemico.

- Mi è rimasto un solo proiettile, vecchia serpe! - Urlò. - E ho una insana voglia di piazzartela in fronte!

- Stai attento, Django!

L'avvertimento sorprese l'uomo che puntò lesto la pistola in direzione della voce.

Ma la vista di ciò che l'attendeva gelò il suo sangue, insieme al dito sul grilletto.

- Bill, vigliacco, la tua dignità non può essere scesa tanto in basso.

Ma McKaulitz, con la pistola puntata e Jo con la quale si faceva scudo, non era dello stesso avviso.

- Hai fatto fuori trenta dei miei migliori uomini, - Spiegò McKaulitz. - E' chiaro che se non fosse per questa donna, io sarei già morto.

- Lo sarai comunque, se le torcerai un solo capello! - Ringhiò Django.

- Oh, non le accadrà nulla. - Commentò Bill. - Ma tu getta quella pistola!

Django non esitò un istante a gettarla. Non provò neppure ad ascoltare le suppliche di Jo, che gli intimavano di non prestare ascolto al lestofante.
Forse non sentì neppure il proiettile che lo colpì al torace, mentre cadeva esanime per terra.

Gli occhi di Jo divennero lucidi e carichi di amare lacrime, mentre Bill cominciò a ridere come non mai.

- Ce l'ho fatta! - Si diceva. - Ho eliminato la grande minaccia! Ho eliminato il grande Django! - Si congratulava. E uno sguardo pieno di malvagità si dipinse sulla faccia di McKaulitz.
- Il mio unico rammarico è il non aver potuto vedere lo sguardo disperato di quel verme mentre ti faccio fuori, puttana! - Commentò, mentre appoggiò la canna della pistola sulla fronte di Jo e fece forza con l'indice.

Uno sparo riecheggiò nell'aria.

Bill aveva cambiato espressione: gli occhi folli di un momento prima erano diventati sbarrati e increduli. Forse neppure l'aveva sentita, la pallottola che gli aveva trapassato il cranio.

Jo non capiva: cos'era successo?

- Porta questo tuo rammarico all'inferno!

Jo si voltò incredula nella direzione della voce, mentre Bill cadeva a terra come una bambola senza fili.

La visione di Django, perfettamente in piedi e con la pistola ancora fumante, riempirono gli occhi di Jo di altre lacrime, questa volta di gioia.

La bionda gli corse incontro, mentre il corpo dello straniero cominciò a barcollare per lo sforzo.
La robusta donna gli fece da appoggio, convinta ancora di sognare.

- Django! Ti avevo visto morire! Trafitto nel petto! - Esclamava con la voce rotta.

- Ero convinto anche io di essere spacciato. - Spiegò l'uomo, - Se non fosse stato per questo! -
Frugò sotto il vestito, e tirò fuori un telefono cellulare.

Jo lo riconobbe all'istante. - Ma... ma è il leggendario Nokia 33 10. Il telefono che ti regalò tuo padre!

- Sì, - Confermò Django. - E' stato questo a fermare la pallottola. E che mi ha permesso di ottenere la mia vendetta.

Il sole ormai era tramontato del tutto, lasciando posto a un mare di stelle, che illuminarono i due sopravvissuti.
Il gelido vento notturno spinse i due a stringersi per cercare l'un l'altro il calore che anelavano.

Il calore non di piombo portatore di morte, ma di un passionale corpo pulsante di vita e di amore.



FINE


Scusate per la fine abbastanza demenziale, ma la classica moneta d'oro era troppo banale: il Nokia 33 10, quello sì che è indistruttibile e antiproiettile, e infatti non ne fanno più.

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Capitolo 13
*** Quando i Bambini fanno Growl (Children of Bodom) ***


Juke Box HeroesTitolo:  Quando i Bambini Fanno Growl
Fandom:
Children of Bodom
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Genere :  Comico, Demenziale, Song-fic
Note: Nonsense
Introduzione/riassunto:  Non esattamente una storia. Semplicemente la canzone che conclude questa raccolta.


Quando i Bambini fanno "Growl"
(Parodia di
"Quando i Bambini fanno Oh!"
di Povia)



Quando i Bambini fanno "growl"
al concertino
Mentre i Bambini fanno "growl"
c'è già un casino
Forse ti scandalizzi un po'
senti che musica però!
La Mietitrice sta con la falce (zack!)
in copertina.


Tutti i Bambini fanno "growl"
alza la mano
e lanciati nel pogo,
sai che da soli non si può,
senza qualcuno,
nessuno
può spintonare un uomo

Per un autografo o una fot'
magari litigano un po'
ma col ditino, sì. quello medio,
almeno loro (eh)
(fanno la pace)

Così ogni nota è nuova
è un'emozione
e quando non ti aspetti
I Bambini fanno "growl"
nella canzone.

Quando i Bambini fanno "growl"
che meraviglia, che meraviglia!
Me ne accorgo solo ora però
e mi vergogno un po'
Sono i Bambini di Bodòm
la batteria è una mitraglia
perchè i Bambini non fanno pause
né di scaletta
né di bottiglia*



* una birra dietro l'altra, per intenderci.









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