In the deepest darkness

di Nemia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I want leave this place ***
Capitolo 2: *** Who the fuck are you?! ***
Capitolo 3: *** Again ***
Capitolo 4: *** With you i feel so death ***
Capitolo 5: *** The door.. ***
Capitolo 6: *** ..is open ***



Capitolo 1
*** I want leave this place ***


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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà dei rispettivi autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

 

 

 

 

Il sole brillava nel cielo blu del pomeriggio. Era di un colore quasi accecante. La spiaggia su cui si infrangevano le onde del mare era dorata, deserta. Si sentiva il rumore dell’acqua.

 

Arrivarono, uscendo da una capanna, due ragazzi che si rincorrevano. Uno era piuttosto basso e con i capelli castani, l’altro era alto, i capelli lisci fino alle spalle, azzurrini. Il piccoletto si trovava piuttosto in difficoltà a tenere il passo dell’altro, lasciandosi superare per un attimo.

_ Sei lento Sora..! _ esclamò il ragazzo più alto, ridendo. Il più piccolo strinse i denti e con un verso strano superò l’amico che lo guardò stupito. Sora corse più veloce, ma senza seminarlo.

_ Riku io non sono..! _ gridò Sora girandosi verso di lui, sbeffeggiandolo e correndo all’indietro. Inciampò, cadendo lungo disteso, mentre l’altro spalancava gli occhi, urtandolo e cadendogli sopra.

Sora spalancò gli occhi a sua volta  al contatto accidentale delle proprie labbra con quelle di Riku. I capelli di lui gli sfioravano la pelle, in una carezza morbida, il suo respiro gli solleticava il labbro.

Il suo corpo premuto contro il suo gli faceva un effetto strano.. arrossì al sentire il rigonfiamento dei pantaloni di Riku contro di sé. Riku gli rivolse uno sguardo strano, che non seppe interpretare.

Sora aprì bocca per parlare, ma sentì la voce soffocata da qualche parte nella gola. Le sue  guance avvamparono di imbarazzo, mentre anche un vago rossore si diffondeva sulle guance di Riku, forse finalmente conscio della situazione imbarazzante.

_ Sora io.. _ cominciò col dire Riku, sfuggendo il suo sguardo, per la prima volta da quando lo conosceva. Sora ebbe paura per un attimo e sentì il respiro mancare. Senza capire il perché il suo cuore prese a correre furioso nel petto. Poi improvvisamente la voce di Kairi li fece sussultare entrambi.

_ SOORA!! RIKU! Che fate? Dai, veloci devo farvi vedere una cosa! _

Sora scattò a sedere, colpendo con la testa il naso di Riku, che cadde all’indietro, atterrando seduto. Guardò Sora sorpreso, poi si alzò in piedi andando via, imbarazzato.

 

Cosa caspita gli era preso? Riku si tenne la testa, appoggiato al tronco della palma, guardando sconvolto la sabbia. Chiuse gli occhi, nascondendosi la faccia nelle mani tremanti. Aveva ancora chiaro il sapore di quella bocca, il calore di quel corpo sotto il proprio, quegli occhi.. scivolò lungo il tronco, sedendosi e fissando il tramonto. Aveva il cuore in gola, ma il rossore stava abbandonando le sue guance.

Sospirò, chiudendo gli occhi. In fondo non era successo nulla.. che fosse proprio quello a spaventarlo?

Fissò il frutto a stella del Papou che teneva in mano, senza un motivo preciso.

Avvertì dei passi dietro di lui, e alzò il viso ad incontrare quello di Sora che lo guardava incerto, tormentandosi una manica della maglia. Riku abbassò di nuovo il viso sul Papou.

_ Sai che dicono che chi ne mangia un pezzo con la persona che ama non si separerà mai più da lei? _ disse Riku, con un tono strano.

Sora rimase in silenzio. Forse ripensava a quel che era successo prima.

_ Vedrò di farlo mangiare al più presto anche a Kairi, allora _ si affrettò ad aggiungere Riku, guardandolo strafottente. Sora lo fulminò con lo sguardo.

_ Non ci pensare nemmeno!! _

_ Scemo, tanto vuole me, mica te..! _

Riku si alzò in piedi, mentre Sora gli faceva una linguaccia. Non visto Riku staccò un pezzo del Papou, infilandolo in tasca, per poi buttarlo in mare.

_ Nooo! ‘Caspita fai, scemo!! _ esclamò Sora sporgendosi dal pontile a fissare il Papou affondare.

_ Tanto non funziona mica.. _ borbottò Riku. Fissò Sora, poi gli diede un calcio nel sedere, facendolo cadere in acqua con un grido. Sora sparì sott’acqua, poi riemerse sputacchiando, fissandolo in cagnesco.

_ E per prima.. non farti strane idee, spastico! Non sai neanche fare a correre! _ lo schernì Riku, incrociando le braccia.

Sora lo guardò arrabbiato, i capelli afflosciati che gli coprivano mezzo viso; poi prese a nuotare verso riva, sguazzando nell’acqua trasparente come un pesce.

Riku seguì con lo sguardo il suo tragitto, facendosi serio. Mise la mano in tasca, toccando il frammento di Papou che vi era riposto. Quella sera lo avrebbe usato.. non vedeva l’ora che il sole scendesse.  La voce di Sora attirò di nuovo la sua attenzione.

_ Perché strane idee? Cosa c’entra adesso?! _  esclamò Sora dalla spiaggia, stupefatto. Riku lo guardò fisso, stupito a sua volta; poi scosse la testa, sorridendo fra sé.. Già. Dimenticava che Sora non capiva mai un accidente. Se uno aveva una qualche intenzione con lui… fino a che non gliela spiegava chiaramente lui non la riusciva a capire. Il ragionamento più complesso che potesse fare la mente di Sora era il modo in cui poteva arrivare a procurarsi un Papou. Era così ingenuo e spensierato che Riku provava invidia verso di lui. Lui non riusciva a pensare cose così semplici. Si complicava sempre tutto, qualunque cosa dovesse fare.

_ Uffa Riku, rispondimi!! _ gridò Sora mentre Riku scendeva dal pontile con un salto. Atterrò con un ginocchio sulla sabbia, poi se ne andò, raggiungendo la zattera che stavano costruendo.

Fissò quella che stava diventando la piattaforma della zattera, accucciandosi per toccare il legno chiaro. Chiuse gli occhi, per riaprirli poco dopo e fissare il sole che cominciava a scendere nel suo lento percorso.

Quella riga interminabile che era l’orizzonte lo incuriosiva così tanto.. da sempre desiderava andar via da quella minuscola isola, vedere tutto quello che c’era all’esterno, lontano da lì. Si sentiva oppresso, soffocato. Conosceva tutto quello che c’era da conoscere di quell’isola: ogni sua grotta, ogni suo piccolo segreto.

Voleva altro. Altro con cui poter nutrire la propria curiosità. E lì non c’era più nulla ormai. L’unica cosa che avrebbe voluto per sé.. non la poteva avere.

Sospirò, fissando di nuovo la piattaforma della zattera, lasciando che l’acqua del mare gli bagnasse le dita che aveva lasciato immerse nella sabbia fine. Chiuse gli occhi, sorridendo, per assaporare quella sensazione vellutata e fredda sulla propria pelle.

_ Ehi, Riku _ la voce dolce di Kairi gli fece aprire gli occhi, alzando la testa per guardarla. I capelli rossi erano mossi da una brezza leggera, e lei li teneva lontano dal viso con una mano.

_ Mh? _ gli disse Riku, fissandola. Anche lui portò una mano a tenere indietro i capelli che gli invadevano il viso, sospinti dal vento. Si alzò in piedi.

Kairi alzò le spalle, ridendo. Riku si sentì pungere dalla sua bella risata. Una puntura che lo fece sorridere.

_ Nulla, volevo solo sentire la tua voce _ disse Kairi, sorridendogli. Anche Riku le sorrise, mentre lei lo abbracciava. Poi Kairi si alzò in punta di piedi, per baciarlo sulla guancia. Lo guardò maliziosa, correndo subito via e ridendo.

Riku scosse la testa, sorridendo, tornando a fissare il mare. Aveva già morso il Papou, ora che ci pensava.. rimaneva solamente da rubare il suo morso.

Si sdraiò sulla sabbia, appoggiando la schiena al tronco di una palma vicina, incrociando le braccia dietro alla testa. Fissò per un po’ l’orizzonte, poi la sua piattezza  e il tepore del pomeriggio finirono per mettergli sonnolenza. Sentì gli occhi chiudersi, e scivolò nel sonno.

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Who the fuck are you?! ***


Nuova pagina 1

Duffy: ank a me ^^ dato k tifo tantissimo per sora riku ^^

 

L_Yasha Shaman Slayer: bè, sicuro!!

 

 E a tutte e due un grazie enorme per avere commentato ç.ç sono contenta vi piaccia ^^ e per premiarvi metto anche un secondo capitolo.. sperando vi piaccia anche questo :p

 

 

 

Era sull’isola, a piedi scalzi sulla battigia, a fissare il lento andare e venire delle onde. L’acqua fredda sfiorava come in una carezza timida i suoi piedi, per poi ritrarsi pudica.

Lasciò che il suo sguardo si perdesse nell’orizzonte. Il sole stava finendo il suo percorso e cominciava ad affogare nel mare, tingendo il cielo di densi scuri.

Socchiuse gli occhi, tenendo la frangia che si scompigliava per il vento. Sorrise.

Era bello trovarsi di nuovo lì. Ancora in quel sogno.. dove da mesi si ritrovava spesso quando dormiva. Da quando aveva capito quanto Sora amasse Kairi..

Era frustrante stare accanto a loro due, in mezzo a loro due, sentire Sora che gli raccontava le sue paure, le sue stronzate varie, quanto volesse bene a Kairi.. e lui lo osservava parlare, fissava le sue labbra rosa che si muovevano nello scandire le parole, quella piccola bocca che voleva solamente soffocare di baci, sentiva il suo odore dolce insinuarsi nelle narici e fargli perdere la testa, eccitandolo fino a farlo star male.

E il sapere che non avrebbe mai potuto stringerlo a sé, baciarlo, toccarlo come voleva lui lo stava uccidendo giorno dopo giorno.

La sera prima, quando Sora gli aveva chiesto di dormire vicino a lui, il sentirlo caldo e tenero contro di sé lo aveva fatto impazzire.

Non aveva dormito per nulla, rimanendo immobile come uno stoccafisso, Sora accanto a lui che si rigirava nel sonno, e che gli tirava occasionalmente qualche calcio.

Chiuse gli occhi, sorridendo mentre ripensava al momento culmine della nottata.. ossia quando Sora con un gemito gli era rotolato sopra.

Riku era rimasto inchiodato sotto di lui, mentre il moretto lo stritolava in un abbraccio ansioso.

Ricordava perfettamente quel corpo esile contro il proprio, in una pressione decisa e il cuore del ragazzino che batteva contro il proprio petto nudo. Le lacrime del ragazzino che gli bagnarono la pelle lo scossero. Si sentiva morire dalla paura che aveva di toccarlo e di svegliarlo, interrompendo quel momento sospeso  per farlo andare via schifato. Ma.. perché piangeva?

Lo abbracciò, cercando di calmarlo, il cuore in gola per l’apprensione. Sora lo strinse forte per un momento, mormorando disperato il suo nome, poi si zittì, sembrando finalmente calmo.

Riku aveva continuato a fissarlo preoccupato, accarezzandogli incerto la testa, asciugandogli le guance bagnate. Scosso dalle sue lacrime.

Poi era rimasto immobile tutto il tempo così, circondato dalle esili braccia di Sora e col suo respiro che gli solleticava la pelle, che gli faceva spostare i capelli argentei posati sulle spalle. Aveva fissato non sapeva neanche lui per quanto tempo quel viso così innocente e sincero corrugarsi nella paura, distendersi nel sorriso.. senza neanche accorgersene aveva avvicinato le dita al suo viso, per allontanare dei capelli che gli coprivano gli occhi, scendendo come incantato lungo la curva del naso, scorrendo il pollice sulle sue labbra rosee che si dischiusero, mostrando il rosa della lingua. Deglutì, sentendo il desiderio di violare quella bocca farsi intenso e lacerante dentro di sé, mentre si mordeva le labbra, in uno spasmo. I boxer lo stavano uccidendo, erano così stretti che sapeva ci sarebbe morto da un momento all’altro.

Accidenti, se avesse continuato a pensare a quello che non poteva fare sarebbe venuto.. a complicare la situazione ci si mise anche Sora, che cominciò a muoversi, quasi strusciandosi, contro di lui. Riku strinse la bocca, cercando disperatamente di trattenersi, arrossendo. Ma poi per fortuna Sora si era calmato, addormentandosi e rimanendo fermo.

Riku si morse le labbra, ripensando alle lacrime di Sora, preoccupato. Cosa diavolo aveva sognato quel moccioso?!

Sentì un formicolio percorrergli maligno la schiena, e voltò senza una ragione particolare il viso a fissare di lato.

Spalancò gli occhi.

Un uomo alto dalla pelle abbronzata e i capelli bianchi era a poca distanza da lui, fissando il mare con un sorrisetto sulle belle labbra, come per sottolineare il fatto che sapeva di essere osservato. Riku lo guardò sconvolto, non capendo cosa diavolo ci facesse quell’individuo nel suo sogno. Era troppo reale per poter essere di sua invenzione.

_ Ciao Riku _ disse l’uomo, facendogli un inchino di scherno. Riku lo guardò di traverso, riducendo gli occhi felini a fessure pericolose. Non lo aveva mai visto. Perciò come diavolo faceva a sapere il suo nome?

_ Che cazzo vuoi? Non ti conosco, come fai a sapere il mio nome? _ gli ringhiò Riku, senza ben capire la propria aggressività. Notò con orrore che era molto simile a quella dei gatti in trappola che soffiano arrabbiati.

L’uomo sorrise e nella frazione di un secondo il ragazzo se lo ritrovò sopra, che lo teneva schiacciato sulla sabbia. Lo fissò stranito, divincolandosi arrabbiato dalla sua presa.

_ Mi piaci proprio, sai Riku? _ sussurrò l’uomo, ghignando. Riku rimase per un attimo sotto la malia dei suoi occhi, poi scosse la testa ringhiando, liberandosi da quella sensazione strana. Puntò le braccia contro il suo petto, per levarselo di dosso. La risata dell’uomo lo irritò, sommata al disappunto che gli diede il notare che la propria forza non lo aiutava a liberarsi da quell’individuo. L’uomo gli afferrò il mento tra le dita, sollevandogli il viso per osservarlo meglio. Riku lo fissò dritto negli occhi, inviperito e ansimante. _ Sei proprio sexy in questo momento.. peccato che non ti vedi _ disse l’uomo con un sorriso perverso.

Riku in tutta risposta gli sputò in faccia, con tutto il disprezzo e la rabbia che trovò.

Fissò l’uomo pulirsi il viso, lentamente e cercò di levarselo di dosso ancora, ora che la sua presa si era allentata.

Si sollevò a sedere di scatto, spingendolo via e cercando di allontanarsi, ma l’uomo lo afferrò di nuovo, inchiodandogli i polsi sulla sabbia.

Riku scalciò, agitando a destra e sinistra la testa, sollevandola e cercando ancora di divincolarsi.

Lo schiaffo dell’uomo si abbatté con violenza sul suo viso, facendogli rimanere la testa di lato, gli occhi sbarrati dallo stupore. Nessuno lo aveva mai picchiato.

Cercò di alzare il ginocchio per ricambiargli il favore, ma era inchiodato a terra dal corpo di lui. Una mano dell’uomo si chiuse sulla sua gola, stringendo. Riku lo fissò velenoso, ma poi si arrese a spalancare la bocca in cerca di aria, cercando di strappare le sue mani dalla gola, inutilmente. Chiuse gli occhi, agitandosi disperatamente. Spalancò gli occhi, quando sentì la lingua dell’uomo in bocca, la sua bocca sulla propria a privarlo del fiato che l’allentamento della presa gli stava ridando. Divenne rosso in viso, di vergogna e per l’assenza di ossigeno, quando l’uomo lasciò la sua bocca. L’uomo lo guardò mentre stava con la testa di lato, tenendosi la gola offesa, ansimando. Infilò le dita nei suoi capelli, avvicinandosi di nuovo a lui. Riku si voltò a guardarlo, continuando ad ansimare.

L’uomo osservò la sabbia che stava sporcando i capelli del ragazzo, tanti granellini di sassi su quei capelli argentati.. le sue labbra aperte e ansimanti erano tremendamente sensuali. Ed assolutamente irresistibili. Gli afferrò le mani, aprendone il palmo.

Riku lo fissò, gli occhi attraversati da una vena di spavento, cercando di chiudere a riccio le dita. L’uomo scoppiò a ridere, nel fissare lo sguardo perso del ragazzo. Portò uno di quei palmi alle labbra.

_ Conosco i tuoi punti deboli, Riku.. _ sussurrò, con un sorrisetto perverso. Il ragazzo tremò per la prima volta in vita sua, mentre l’uomo portava alle labbra quella mano e la accarezzava con le labbra. _ ..proprio tutti.. _

Il ragazzo emise un gemito, gridandolo come un’esclamazione. L’uomo continuò, imperterrito, mentre Riku sentiva dalla propria bocca uscire versi che non aveva mai fatto in vita sua, scoprendo tutte le tonalità nascoste della propria voce che non aveva mai conosciuto. Per l’ennesima volta i pantaloni si fecero tremendamente stretti, e cominciò a contorcersi, a tremare sotto il corpo dell’uomo, in preda ad un tormento indicibile.. non capiva dove fosse andata a finire la parte razionale del proprio cervello, ma la cosa non lo toccava in quel momento. L’uomo cominciò a leccare in una lenta tortura il suo collo, facendolo morire tra i gemiti. Riku strinse forte le gambe, in un gesto così femminile che arrossì, inarcando la schiena contro l’uomo.

_ E bravo Riku.. _ sussurrò l’uomo,ghignando di nuovo. Riku non lo vedeva più, gli occhi appena schiusi, lucidi di lacrime. Singhiozzò, ma senza piangere. Tremava ancora per il piacere, e qualche gemito continuò a fuggirgli dalle labbra, nonostante l’uomo avesse smesso di toccarlo. L’uomo lo stava fissando con uno sguardo dolce, come innamorato. Le sue dita fresche si insinuarono di nuovo fra i capelli di Riku e il ragazzo, nell’aprire gli occhi, seppe di essere finalmente sveglio.

 

Fissò l’orizzonte, toccandosi la guancia bagnata. Guardò incredulo le proprie dita, umide di lacrime. Si asciugò in fretta il viso, spaventato. Sentiva il respiro corto e la gola gli faceva male.. e il sapore che aveva sulle labbra lo fece venire meno.

Non era stato un sogno. Era.. successo davvero.

Come cazzo poteva..?!

Si alzò di scatto in piedi, sconvolto. Un nome sulle labbra.

Xemnas.

Che diavolo significava?!

La sensazione di impotenza, di debolezza, di paura che aveva provato lo facevano star male.. quello.. Xemnas sarebbe ricomparso di nuovo in un altro dei suoi sogni? Si sentì tremendamente infantile a pensare quelle cose. In fondo era stato solo uno stupido sogno..

Cercò di convincersi di questo, ripetendoselo. Ma non ebbe molto successo. Si avviò lungo la spiaggia, per raggiungere il pontile, tenendosi la testa, ancora scosso.

Come faceva a conoscere il suo nome? Come faceva a sapere.. di quel suo punto?!

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Capitolo 3
*** Again ***


Nuova pagina 1

Ally: wuao, che commenti.. sul serio, botolo ringhioso, nn so come farei senza di te.. -.- thanks cmq

Yasha: grazie ^^
Duffy: già faccio vittime? Non mi commenti più? Çç
Ma poi.. posso chiedervi una cosa? Conoscete il jrock? Se sì sapete che è Gackt.. ma dico.. avete visto il live di Vanilla OO [per le fan dello yaoi].. cioè, spettacolare!! Poi non riesco a capire se lui è gay o cosa.. Oo vabbè oO vi lascio alla lettura ^^ avverto k io sono sadica cn i personaggi, eh ^^
 
Il cielo era d’un blu intenso, leggere sfumature violette segnavano la morte del sole, vicino alla linea dell’orizzonte. Riku stava appoggiato al balcone della casa, fissando assente il lento andare e venire delle onde, diventato più rumoroso. Quell’uomo, aveva ancora la faccia di quell’uomo impressa in testa, aveva ancora i lividi che gli aveva fatto sui polsi.
Lo preoccupava il fatto che nonostante il suo opporsi non era riuscito a spostarlo di un millimetro, non lo aveva fatto desistere dal suo intento.. e se la prossima volta che lo avesse incontrato avesse voluto.. fargli cose peggiori di rubargli un bacio..?
Corrugò le sopracciglia, massaggiandosi la fronte, cercando di non pensarlo.. ma perché sentiva le labbra bruciare, come quando quello lo aveva baciato..?
Da dentro il salotto della casa si sentiva la confusione che facevano Sora e Kairi, prendendosi a cuscinate. L’idea di parlarne con loro si volatilizzò veloce come era venuta. Sora si sarebbe esibito in uno spaventoso: “Ti aiuto io!” e Kairi gli sarebbe andata dietro dicendo che non lo avrebbero lasciato da solo per nulla al mondo.. ed erano le risposte che in quel momento lo terrorizzavano di più. Non voleva fossero coinvolti in qualcosa che lo riguardava.. e preferiva tenerli fuori da faccende rischiose.
Sospirò, girando la schiena al mare e appoggiandosi alla ringhiera. Fissò per un attimo le scarpe, poi alzò la testa per fissare i due mocciosi nel salotto. Si avvicinò a loro, attraversando chinato il loro campo di battaglia, andandosi a sedere sul divano e sdraiandosi incrociando le braccia dietro la testa, cercando di rilassarsi. Stava sospirando, cercando di ignorarli, quando un cuscino lo colpì forte in faccia e sentì un tonfo vicino. Si mise a sedere irritato, levandosi il cuscino pieno di fronzoli di dosso, fissando Kairi che gli indicava con un sorrisetto innocente Sora. Abbassò a guardare il ragazzino caduto a terra che si massaggiava la testa lamentandosi.
Fece uno sguardo da matto, mentre Kairi rideva, prendendo il cuscino e andandolo a spiaccicare sulla testa di Sora che battè la faccia a terra con un gridolino. Riku rise, tenendolo fermo mentre Kairi gli batteva il cuscino addosso.
_ Kyaaaa!! Mph.. uff..! molla, Rik.. aia, aia Kairiiiii!! Ma uffa non è giusto, siete.. due contro unooo!! _ Sora si divincolava da sotto la presa di Riku come un’anguilla, mentre lui e Kairi ridevano divertiti. Riku fu sorpreso anche quella volta da un movimento improvviso del ragazzino, finendo a gambe all’aria, ridendo stupefatto. Sora si alzò e gattonando si avvicinò a lui, sotto le cuscinate di Kairi che rideva come una matta. Afferrò un cuscino e, mettendosi a cavalcioni di Riku, cominciò a prenderlo a cuscinate, mentre lui si copriva il volto con le braccia, ridendo.
_ Sìììì!!! Vendettaaa!!! _ gridò Sora, massacrato da Kairi.
Riku si immobilizzò, mentre lui lo cuscinava. La pressione del sedere di Sora sulla sua pancia era assolutamente distruttiva per i suoi nervi.. di lì a poco sarebbe morto se Sora avesse continuato ad agitarsi così.. mordendosi le labbra diede una spinta a Sora, respingendolo indietro. Il ragazzino lo fissò a bocca aperta, interdetto. Poi gli fece una linguaccia.
Riku gli passò accanto, scompigliandogli i capelli solo per sentire il suo grido di indignazione.
_ Sentite, io vado su a dormire, ok? Ho sonno.. _ disse, salendo le scale con voce annoiata. Poi si voltò verso i due che lo fissavano un po’ contrariati. _ Voi continuate pure ad uccidervi con quei cosi, mi raccomando.. ‘notte _
Cominciò a salire le scale, entrando nella camera. Si spogliò, sdraiandosi in boxer sulle coperte, con le braccia dietro alla testa. Socchiuse gli occhi, fissando fuori dalla finestra.
Si addormentò di nuovo, colpito dal sonno.. di nuovo.
 
Aprì gli occhi, sdraiato sulla sabbia. Scattò a sedere, spaventato. Si guardò intorno e sussultò quando intravide la figura che cercava. Cazzo.. ancora lui, ancora lì..!
_ Stammi lontano _ sibilò Riku, sulla difensiva. Deglutì, notando di essere in boxer. Xemnas ghignò, ammiccandogli.
_ Niente male.. sei bello anche in boxer _ disse l’uomo, avvicinandosi. Riku rimase in silenzio, indietreggiando. Ma come al solito, se lo ritrovò di fronte prima di poter chiudere gli occhi. L’uomo lo strinse a sé, sorridendo. Riku ebbe un fremito. Cazzo com’era caldo.. e.. rassicurante essere stretti a lui.. se non fosse stato in quella situazione pericolosa.. avrebbe fatto come in quel momento, ossia si sarebbe rilassato…?! e lo avrebbe abbracciato a sua volta.
Gemette, mentre sentiva le dita calde di Xemnas sulla schiena che lo toccavano in una carezza lenta. Strinse tra le dita la sua maglia, premendosi contro il suo corpo. Chiuse gli occhi, mordendogli il petto, le dita di lui che si chiudevano sul suo sedere.
Cosa.. stava facendo..? Perché.. si lasciava toccare da.. lui? Si lasciò andare a gemiti sommessi contro il suo petto, poi a sospiri lenti, quando sentì le sue dita lunghe scorrere fra le proprie natiche. Lo strinse con forza, il cuore che esplodeva nel petto. Sentì la guancia dell’uomo contro la propria testa, il suo respiro sul collo. Socchiuse gli occhi.
_ Non pensavo tu fossi vergine.. _ quel sussurro perfido si infilò come una serpe nell’orecchio di Riku che rabbrividì sotterrando la testa nel suo petto. Si stava dando al nemico, accidenti..
Scivolò con le dita lungo il suo torace, fermando le mani sui suoi pantaloni. Esitò, arrossendo, mentre sentiva gli occhi fiammeggianti di Xemnas su di sé che lo fissavano incuriositi. Diventò porpora, cercando di staccarsi da lui. Xemans lo strinse con le braccia, impedendogli di scappare.
_ Il buffo di voi vergini è che stuzzicate.. e poi vi tirate indietro.. _ disse Xemnas, alzandogli il mento. _ ..ed è una cosa che personalmente adoro _
Riku lo fissò, deglutendo. _ Che cosa vuoi farmi..? _
Xemnas scoppiò a ridere. _ Eddai, non guardarmi con quegli occhi da cerbiatto perché sei troppo buffo!! _
Riku ringhiò, colpendolo con violenza in mezzo alle gambe. Xemnas si piegò in due per la botta, mentre Riku lo fissava, il cuore in gola.
_ Ma vatti a fare una sega, brutto stronzo.. non sono a tua disposizione, chiaro?! _ gli gridò Riku, indietreggiando. Cominciò a correre lontano da lui, non voleva subirsi la sua reazione.. ma poi si chiese dove cazzo stava andando, dato che quello era un sogno e che Xemnas poteva teletrasportarsi.. perché non si svegliava, accidenti? Quello non si sarebbe limitato a un bacio, adesso.. e.. lui aveva vergogna ad ammetterlo, ma aveva paura di far sesso con un uomo.
Si nascose nel passaggio segreto, vedendo di sfuggita che l’uomo aveva incrociato le braccia e lo fissava. Sentì il cuore esplodere, capendo che in quella grotta avrebbe fatto la fine del topo.
Si nascose in un angolo, prendendo un sasso in mano. Ora.. doveva solo aspettare che si facesse avanti. Ma Xemnas non entrò dall’entrata. Lo sentì improvvisamente dietro di sé, il suo alito sul collo. Si girò di scatto, allontanandosi da lui e facendo per colpirlo con la pietra. L’uomo gli afferrò la mano, piegandogliela per farglielo cadere. Riku strinse le labbra e finì addosso a Xemnas, mentre l’uomo gli torceva il braccio dietro la schiena.
_ Mi hai colto di sorpresa, prima.. bravo _ disse l’uomo, ridacchiando. Strinse con una mano una sua natica, mentre Riku sussultava.
_ Lasciami.. stare _ sibilò Riku, girando la testa a fissarlo di traverso.
_ A te piacerebbe andare via da questo posto.. vero? _ sussurrò Xemnas, mentre Riku si zittiva. _ Non sei curioso di sapere cosa c’è oltre queste stupide isolette? _
_ Cosa significa? _ chiese diffidente Riku.
_ Sai, ci sono altri mondi oltre a Destiny’s Island.. altre persone.. altri posti.. _ la voce di Xemnas si fece più bassa. Riku si morse le labbra. Cazzo.. certo che gli interessava.. e quel dannato lo doveva sapere di certo..
_ Perché mi dici questo? Cosa vuoi da me? _
_ Io voglio TE, Riku _ sussurrò Xemnas sul suo collo, mordendogli un orecchio. Riku strinse le labbra, senza potersi divincolare. Perché tutte le volte che quell’uomo lo toccava sentiva il proprio corpo gemere..? Perché certo non era lui che lo faceva.. non era lui che lo voleva, a lui non interessav..
Tremò, gemendo, quando l’uomo prese a stuzzicargli l’interno del gomito, scivolando in una carezza lungo il suo avambraccio, toccando il palmo della sua mano. Riku gemette di nuovo, contorcendosi, sospirando, ansimando. Xemnas gli lasciò andare il braccio, mentre Riku si voltava vero di lui e si avvicinava al suo viso. Si morse le labbra, fissando con desiderio la bocca schiusa di Xemnas, esitante. Voleva sentire di nuovo il sapore di quelle labbra, il calore di quell’umidità.. e evitò di pensare all’assurdità di quello che stava per fare.. pigiò con forza la bocca sulla sua, toccando la sua lingua con la propria. Xemnas sembrò sorridere, infilando una mano tra i suoi capelli e sospingendolo a sé. Si separarono un attimo, le loro lingue legate da un filo di saliva. Xemnas fissò gli occhi verdi di Riku, e il suo viso rosso di imbarazzo e eccitazione infilando di nuovo la sua lingua nella bocca del ragazzo.
_ Cominci a cedermi..? _ gli chiese in un orecchio Xemnas. Riku posò piccoli baci sul suo collo, mordendolo.
_ Mmm.. no.. _ mormorò Riku. Che stava facendo? Aah, cominciava a stufarsi di quei suoi insulsi che cosa.. anche volendo non avrebbe potuto sottrarsi..
Xemnas gli infilò una mano nei boxer, mentre lui gli si stringeva contro. Accidenti, no.. la sua coscienza sembrò svegliarsi di nuovo. Lui voleva farlo con Sora la prima volta..! E..
 
_ Riku.. ehi, Riku, tutto ok? _
Spalancò gli occhi, inghiottito da due enormi occhi azzurri che lo fissavano preoccupati. Scattò a sedere, ansimando. Fissò stranito Sora, accanto a lui, sul letto. Su quei due letti che ne facevano uno e che Sora aveva voluto unire per forza perché voleva dormire con lui. E Riku aveva scoperto quanto fosse faticoso DORMIRE con lui vicino.
_ Ahi, Riku, mi hai spaccato il naso, accidenti..! _ si lamentò Sora, piagnucolando. Riku si voltò a fissarlo, gli occhi sbarrati e Sora si spaventò. _ Ehi, che è successo? _
Riku lo fissò ancora a lungo, poi lo abbracciò, soffocandolo. Sora rimase interdetto, stretto a lui.
_ Riku..? _
Riku ripensò a quanto adorava quel moccioso in quel momento.. per una volta era arrivato al momento giusto.. ancora poco e..
Si ricordò di essere in boxer.
Si ricordò di essere tremendamente eccitato.
Si ricordò di star ABBRACCIANDO Sora.
Si scostò con uno scatto da lui, fissando la finestra.
Cazzo.
_ Tutto ok? _ chiese di nuovo Sora, sporgendosi verso di lui.

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Capitolo 4
*** With you i feel so death ***


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Yasha: XD ma sìììì avevo avvisato k sono sadica ^^ dai, però Sora è intervenuto :p ma posso chiederti una cosa? Sai, rileggevo una mia fanfic vecchia su Inuyasha (notare bene, fatta durante le ore di oratorio a cui mi ha costretto mi’ ma’ °-°)  e pensavo.. ma yasha, significa “demone femmina”? e allora.. Inuyasha? O.o non è che la takahashi intende una dubbia sessualità di Inu?! XD

Duffy: già, avevo notato che ti avevano bannata.. 0.0 ma che storia era quella che avevi scritto?? XD cioè, su cosa? Guarda che se è yaoi o NC17 mi interessa!! XD

E ora un po’ di sano Sora.. O.O oddio, Sora sano no, ma altrimenti Riku mi muore XD (eh?! O//O by Riku)

 

 

 

 

Riku rimase in silenzio, fissando gli enormi occhi azzurri del ragazzino. Perdendosi. Poi scosse la testa.

Gli diede uno spintone, mandandolo lontano da sé, mentre Sora esclamava un ‘ehi!’ contrariato. Affondò la testa nel cuscino, sbuffando. Il cuore gli batteva ancora furioso nel petto, martellando fastidioso nella testa. Ma porca miseria..! I discorsi contorti di Xemnas, le sue mani, i suoi baci, tutte queste cose messe insieme gli stavano facendo perdere la testa.. e in più adesso aveva un Sora in pigiama che lo fissava su un letto in comune.. rise, pensando al pigiamone con gli orsacchiotti di Sora. No, in effetti lui era il fattore di scombussolamento minore..

_ Riku..? Ma che hai, uffa..?! _ esclamò Sora. Riku si ritrovò a sorridere di nuovo: accidenti che vocina da bambino..! Si sentiva un po’ maniaco al ripensare ai pensieri che faceva su di lui..

Si sdraiò sulla schiena, fissando Sora che guardava imbronciato fuori dalla finestra. Si tirò su a sedere, passando un braccio intorno al collo di Sora, schiacciandolo contro di sé.

_ Che fai..?! _ esclamò Sora, guardandolo stranito. Riku si morse le labbra, sfregando con forza le nocche contro la testa del ragazzino. Sora cominciò a gridargli di lasciarlo andare, mentre Riku rideva ai suoi tentativi di liberarsi.

_ Sei uno sceeemo!! _ rise Riku, sfregando più forte.

_ Ahiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! Molla, mollaaaaa!!! _ gridò Sora, prendendolo a cazzotti. Riku gli immerse la testa nel letto, tenendocelo pigiato, ridendo. _ Uffa sei cattivooo.. ahi, Kairi aiutoooo.. aiuuut.. mpppffh!!! _

_ Nano malefico e impiccione!! _ esclamò Riku, sorridendo. Lasciò che si liberasse dalla presa, e che cercasse di immobilizzarlo.

_ Io non sono impiccione..! _ gridò Sora, contrariato, incrociando le braccia. Kairi entrò nella stanza, guardandoli ridendo.

_ Ma che fate..? _ chiese coprendosi la bocca con una mano, mentre rideva. _ Sora, basta starnazzare o cominceranno a pensare che ti stiano stuprando..!! _

Riku si unì alla risata di Kairi, mentre Sora diventava paonazzo di imbarazzo. Sora scattò ad afferrare un cuscino, sbattendolo in faccia ad un impreparato Riku che cadde giù dal letto, smettendo di ridere. Anche Kairi smise per un attimo, guardando sorpresa Riku sul pavimento, poi riprese a ridere tenendosi la pancia, mentre il ragazzo cercava di salvarsi dalle cuscinate di Sora coprendosi la faccia con le braccia.

_ Cattivooo!!! _ Sora scese dal letto, prendendo a rincorrerlo.

Riku corse dietro Kairi, afferrandola per le spalle e nascondendosi dietro di lei. Sora rimase col cuscino a mezz’aria, sfumando da un rosso a un viola, fissando Kairi. Kairi fissò lui, sorridendo, con le braccia dietro la schiena, Riku dietro che sghignazzava. Sora fece uno dei suoi sorrisetti imbarazzati, grattandosi la testa, buttando via il cuscino.

_ Dai, raga, fate i bravi.. vorrei dormire.. _ disse Kairi strofinandosi un occhio. Baciò Sora e Riku sulla guancia, facendogli ciao ciao con la mano e chiudendosi la porta alle spalle. Appena si chiuse la porta, Sora diede un pugno sulla spalla di Riku, per poi ritirarlo subito, tirando un’esclamazione di dolorei. Riku lo guardò, con sufficienza.

_ Ma quanto sei molle!! _ esclamò, dandogli uno spintone per farlo finire quasi contro il muro. Sora lo guardò a bocca aperta, mentre Riku si sedeva sul letto, chinandosi ad aprire il mobiletto per prendere dei calzettoni. Sora si avvicinò in punta di piedi, per poi saltargli al collo con un salto. Riku fu tentato di abbassarsi per schivarlo, ma il pensarlo spiaccicato contro il muro e, soprattutto, pensarlo con il naso rientrato non lo attraeva poi tanto.

_ Preesoooooooo!! _ gridò Sora, stringendo le braccia al suo collo. Riku prese a infilarsi tranquillamente i calzini, ignorandolo, seppure un po’ stordito. Sora storse la bocca, contrariato. Allora prese a fare la peggiore fra le cose che poteva fare. Prese a scompigliargli la frangia.

Riku si bloccò, col calzino infilato a metà, gli occhi spalancati. Poi tirò un urlo selvaggio, girandosi e buttandosi su Sora, prendendo a sfargli i capelli. Sora cercò di scappare, inutilmente.

Poi Riku, a lavoro compiuto, si fermò ad osservarlo, sorridendo soddisfatto. Sora aveva i capelli scomposti, che scendevano sulle spalle arruffati, alcuni ancora ritti. Sora piagnucolò, toccando sconvolto i capelli, mentre l’altro si girava, riprendendo a infilarsi i calzettoni. Alle sue spalle Sora gli fece una pernacchia, incrociando le braccia.

_ Sora, lascia stare la mia frangia.. o giuro che ti sbrano, la prossima volta _ sussurrò Riku, girandosi verso di lui con un sorrisetto sinistro. Si mise a posto la frangia, sistemandola con le dita. Poi si buttò sul letto, con le braccia incrociate dietro alla testa, chiudendo gli occhi e fingendo di ignorarlo.

_ Sei.. _ cominciò a dire Sora, indignato. Riku gli tirò addosso il cuscino, levandoselo da sotto la testa, per zittirlo.

_ Taci! _ esclamò annoiato. Sora lo guardò a bocca aperta, il cuscino in mano. _ E basta con quel fare l’offeso..! _

Si girò su un fianco, appoggiando la testa sul braccio piegato, impegnandosi a fingere di dormire. Sora arruffò le lenzuola, buttandogliele addosso, mentre Riku lo guardava incuriosito, poi si alzò, prendendo un cuscino sotto braccio e andando verso la porta.

_ Dove vai? _ chiese Riku, mettendosi a sedere. Sora gli fece una linguaccia, la mano sulla maniglia della porta.

_ A dormire da un’altra parte _

Riku scoppiò a ridere, tenendosi la testa. Sora si arrabbiò.

_ Ma falla finita.. e da chi vai, da Kairi?! _ disse Riku, guardandolo strafottente. Sora avvampò, fissando i propri piedi scalzi.

_ Ok, forse rimango qui..! _ esclamò serrando i pugni. Sbatté il cuscino sul letto, buttandosi addosso a Riku e abbracciandolo. Riku si irrigidì, fissandolo perplesso.

_ Fa un po’ come vuoi.. _ disse Riku, alzando le spalle. _ Ehi, ti stacchi? _

_ No _

_ Aaah, che palle che sei _ borbottò Riku. Ma in fondo gli faceva piacere averlo così vicino.. come era profumato..! _ Puzzi _

_ Eh?! _ esclamò Sora fissandolo sconvolto. Riku fece una faccia un po’ schifata.

_ Sì, puzzi tremendamente di Sora.. _ disse facendogli il verso.

Sora lo guardò a bocca aperta, offeso. _ Ma..! Ma.. non è verooo!! _

_ Puzzone _

Riku chiuse gli occhi, fingendo di dormire, mentre Sora soffiava come un gatto. Tempo trenta secondi e Sora ronfava beato.

_ Ma te guarda ‘sto scemo.. _ bisbigliò Riku, spostandogli i capelli dalla fronte. Lo fissò, per poi sporgersi e baciarlo appena sulle labbra. Sora non si svegliò. Riku si morse le labbra, sorridendo un po’ come quando ad un barbone si danno dei soldi.

Si coprì il viso con un braccio, chiudendo gli occhi. Si sentiva tremendamente male.. era stupido quel che faceva, era assurdo quel rubare baci dalle labbra di Sora mentre lui dormiva.. perchè non poteva semplicemente essere suo?

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Capitolo 5
*** The door.. ***


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Scusate il ritardo ^^

Riku90: siamo un po’ polemici, eh? :p cmq scusa, eh.. ma Riku nn capisco d k cazzo di colore ha gli occhi.. non sono azzurro-verde? Xk sn 1 azzurro intenso, no? -.- vabbuò, dai, nn è una tragedia, no? XD ah, noioso o noiosa? In effetti un po’ ciecata sono… ^^” ah.. all’inizio di kh1 sora ha 14 anni, Riku 15.. c’è ank nl libretto del gioco ^^ bè, dai.. Sora nn è un boy maturo.. v.v ehi, ma che significa omg?????!?!? Capirai xk ho messo Xemny XD e poi.. uffa, ma mi fai svolgere la mi tramaaaaaa??!?! Xp cmq spero di risentirti xk mi garbano i commenti così critici!!

L-Yasha-Shaman Slayer: ma booo rinuncio a capirlo.. ma ci sta che la Takahashi alla fine fa una sorpresina a tt e ci svela che Inu non si fa avanti con Kagome perché.. è una donna!!! W sesshoumaru XD

Duffy: amoraaaaaaaa risp me!! XDDDDD

Vegigirl: grazie ^^

Boys and girls che leggete.. recensite! XD

 

 

La mattina dopo Riku si avviò quasi subito verso l’isola, remando veloce. Voleva finire la zattera. Voleva andar via da quel posto con Sora e Kairi, quel giorno stesso. Cosa c’era là fuori? Da dove veniva Kairi..?

Aveva bisogno di allontanarsi da tutti.. e allo stesso tempo aveva paura a lasciare gli altri due da soli. Si sentiva in qualche modo loro responsabile e allo stesso tempo non gliene interessava niente.. voleva un po’ di pace, accidenti. Voleva SPAZIO, voleva andare VIA, perché sentiva di star soffocando lì con loro, sentiva il loro amore reciproco schiacciarlo, annullarlo. Perché lui e Sora non avrebbero avuto una storia, non avrebbero avuto nient’altre relazioni se non quella d’amicizia e.. lui non poteva continuare a struggersi, a soffrire per qualcuno che non poteva avere.

Saltò in acqua, salendo sul pontile e correndo verso il luogo segreto dietro la cascata.

Anche quella stupida zattera nella quale si stavano impegnando tanto.. l’idea era partita da lui, era lui che avrebbe voluto scoprire da dove veniva Kairi che.. dannazione, doveva esserci un posto, no?

Si accucciò, entrando nel foro della parete, fino a sbucare dall’altra parte.

No, non l’avrebbe accusata di essere la causa di tutta quella sua pena, ma.. involontariamente lo stava facendo.

Sentiva una rabbia ceca salirgli nel petto, stringergli le corde vocali e costringerlo a un grido lungo.. ululante.

Tirò un pugno contro la porta chiara che stava in quella piccola grotta con le pareti incise, poi si lasciò cadere in ginocchio, tenendosi la testa fra le mani.

Era tutto così perfetto prima.. lui e Sora erano insieme, non c’era nessuna ragazza di mezzo, nessun amore a dividerli.. e.. lui stava semplicemente vicino a quel testone, infantile, dannatissimo Sora senza struggersi, senza pensare a quale fosse il sentimento che sentiva per lui, lo aveva semplicemente tutto per sé per strapazzarlo, infastidirlo, proteggerlo.. un po’ come un orsacchiotto di peluche.

E poi era arrivata lei.

Una tempesta.

Un uragano.. aveva distrutto quella serenità, quella pace che aveva dentro da sempre.. la sua mente ormai irrequieta aveva cominciato a chiedersi da dove venisse quella ragazza, se c’erano altri posti, altri mondi, altre realtà all’infuori di quel posto. E la sua voglia di scappare aumentava al vedere gli sguardi di Sora per Kairi, di Kairi per Sora e allo scoprire di come cominciava a sentirsi quando li vedeva vicini, a parlare, a ridere.

Fitte acute allo stomaco, spilli che si infilavano lenti nel cuore.. era tremendo star loro vicino.

Rimase in ginocchio, immobile, la testa appoggiata contro il legno, in silenzio.

Dannazione.

Dove portava quella porta? Cosa c’era dietro? Un altro mondo? Una parete di roccia? Niente?

Voleva andarsene, cazzo. Non ce la faceva più a stare su quel lembo di terra con quei due.. e voleva Sora. Voleva quel ragazzino stupido che non capiva mai nulla e che lo faceva stare una merda.. accidenti.

Sentì delle dita tra i capelli, una mano sulla testa. Rabbrividì.

Si voltò di scatto, allontanandosi dalla porta e da quell’uomo.

Aveva un lungo mantello nero, con un cappuccio che gli copriva il volto. Era molto più alto di lui.

_ Chi sei? _ chiese Riku, tenendosi a dovuta distanza. Avvertì il sorriso dell’uomo, senza neanche sapere come. Lo avvertì e basta.

_ Duro il destino per chi ha grandi ambizioni e vive su questo limbo di terra.. _ la voce dell’uomo lo fece rabbrividire. Era profonda, decisa. Maligna.

Le parole lo colpirono come uno schiaffo. Il cuore si strinse appena.

_ Cosa vuoi? _

L’uomo sembrò sorvolare la sua domanda. _ .. e ancora di più lo è quello dell’amante ignorato _

Riku si morse l’interno della guancia, arrabbiato. Lo sapeva benissimo, non aveva bisogno di un uomo incappucciato che glielo ricordasse.

_ La porta è chiusa. La porta che potrebbe realizzare i tuoi sogni, portandoti in altri mondi.. è chiusa _

_ Vaffanculo _

Riku gli diede le spalle, incamminandosi verso l’uscita. Dannazione, ma quel giorno perché gente che non conosceva sapeva tutto di lui? Odiava parlare di quello che provava.. figurarsi sentirsi un libro aperto per chiunque.

La risata bassa dell’uomo lo irritò, facendo arrivare la rabbia che già provava a fior di pelle. Si voltò di scatto, correndo verso l’uomo e afferrandolo per la collottola, ringhiando.

_ Cosa cazzo vuoi da me, eh? Farmi una radiografia mentale o cosa?! Non ti conosco nemmeno e appari dal nulla a dirmi quel che voglio e a mettermi stupide curiosità.. perché?! _ sibilò Riku, fissando dentro il cappuccio. Due occhi sottili e arancioni lo fissavano divertiti. Ma.. non era Xemnas. La sua carnagione era più scura, le labbra diverse.

_ La porta.. Riku. Stanotte la porta si aprirà _

Riku lo fissò sconvolto, non capendo. La porta.. aperta? Cosa stava dicendo? Lo sentì sparire da sotto le proprie dita, rimanendo a reggere l’aria. Sbatté le palpebre, stupito.

Ma cosa diavolo stava succedendo?! Gente che appariva e spariva, gente che tentava di stuprarlo in sogno.. cominciava a credere di stare impazzendo.. che fosse colpa del fatto che aveva cominciato a DORMIRE con Sora?

Si tenne la testa con una mano, fissando la porta bianca, chiusa. Aprirsi..? E come avrebbe potuto..? Nessuno ne aveva la chiave..

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Capitolo 6
*** ..is open ***


Riku90 tuffo nel cuore

Riku90 tuffo nel cuore? O.o e che roba è? Mai sentito.. cmq ok, grazie delle precisazioni, modificherò subito ^^ cmq, ci tengo a ricordarti che: QUESTA STORIA NON SEGUE FEDELMENTE LA TRAMA ORIGINALE! Ok? Quindi se troverai cose diverse (tipo xem) nn stupirti.. ah, sei un boy? XD sorry, allora se ti ho dato della girl!! ^^ spero tu continuerai a commentare!!

The Bookman  grazie per aver commentato ^^ ehi, cmq ti avviso che la storia nn sarà proprio quella del videogioco, xk la modificherò un po’.. cmq qst cosa della porta l’ho rivista neanche due giorni fa che stavo ricominciando kh senza l’impiastro del mi fratello.. ^^ grazie a lui ho saltato molti pezzi importanti.. -.- grazie, cmq!!  Ma, visto k ti trovo informata, sai se qui uscirà final mix??

Black Kairi grazie ^//^ ma non esageriamo..!! Riku pucci? OO sono riuscita a renderlo così??

L_Yasha Shaman Slayer ma ammora ma ciaao XD in effetti il capitolo era un po’ corto ^^ già, Inuxsesshou nn è male come coppia.. ma ascolta, posso chiederti una cosa? Tu conosci un po’ ff7? Cmq.. qui sul sito c’erano tante SephirothxCloud.. ‘ndo cazzo sono finite? Le hanno levate tutte, accidenti?! È troppo bella come coppia, e delle storie a proposito ci devono essere, accidenti!! Non è possibile! Ora ci sono solo storie insignificanti su Vincent e non so chi (sia chiaro, io adoro anche Vincent, ma non si può neanche fare questo..!)..!! ne sai qualcosa? Non sarà mica xk facevano Seph maggiorenne e Cloud, no, vero?!

Duffy Duffyyyyyyyyyyyyy!!!   ç...ç

Vai e si parte con la storia.. grazie a tutte, comunque!! XD e scusate per il ritardo mostruoso ma avevo il pc distrutto.. ç…ç

 

 

 

 

 

 

L’acqua fredda era piacevole contro la pelle dei piedi e lo aiutava a pensare, come sempre. Le onde muovevano piano l’acqua verso di lui, contro il legno della zattera. Era praticamente finita. Quasi non ci credeva.. sarebbero partiti il giorno dopo. Sora aveva insistito tanto che era troppo presto, che mancavano delle provviste e aveva tirato fuori un discorso enorme, che alla fine lo aveva convinto a dargli ragione, pur di zittirlo.

Sorrise.

Che chiacchierone che era quel bambino.

Vide Kairi da lontano che gli veniva incontro, correndo. Che voleva?

_ Riiiku!! _ gli gridò, poi arrivandogli vicino ansimando. La guardò riprendere fiato. _ Senti, mancano le ultime provviste..! Puoi andarle a cercare tu? _

Riku incrociò le braccia, sbuffando. _ Sì, sì, faccio sempre tutto io.. possibile voi siate così pigri? _

Kairi gli fece gli occhi dolci, battendo le palpebre, cosicché Riku sbuffò, rassegnato.

_ Che devo prendere? _

Kairi sorrise felice, incrociando le braccia dietro la schiena. _ Allora.. mancherebbero un po’ di funghi, delle noci e delle uova.. _

_ Ok, ok.. vado, principessa _

Riku si diresse verso la porta di legno che faceva accedere all’altra parte dell’isola, mentre Kairi gli mandava baci con le mani. Bah.. rise tra sé. Sarebbe stato curioso di vedere la faccia di Sora se avesse saputo che Kairi era venuta a letto con lui. Come minimo sarebbe morto sul colpo oppure.. già, avrebbe potuto anche chiedergli che cos’era il sesso.

Mentre raccoglieva i funghi gli venne in mente quella volta in cui Sora gli aveva chiesto che cosa fosse un preservativo, a che cosa servisse.

Ricordò la faccia che aveva fatto e la faccia incuriosita di lui. Ovviamente si era rifiutato di spiegarglielo ed era andato via sconvolto. Non capiva ancora bene il perché e come faceva a essere così informata, ma poi era stata Kairi a schiarire le idee di Sora che non li aveva guardati in faccia per un po’..

Altra provvista..? Ah sì, le uova.

 

 

Quella sera si sentiva inquieto.. aveva una strana ansia addosso.

Era sul letto, le braccia dietro la testa, ed era un’ora che non riusciva proprio a dormire.

Non era per la partenza di quella notte, era qualcosa di diverso, di più.. eccitante.

Fissando il soffitto aveva in testa il viso contento di Sora, le sue labbra sottili disegnate in un sorriso, le guance colorate di rosso mentre fissava Kairi. Sospirò, stanco. Poi, veloce come un lampo, gli schizzò in mente il viso di Xemnas, le sue labbra carnose, il suo odore..

Scattò a sedere, fissandosi i piedi. Cosa cazzo..?!

Si tenne la testa, alzandosi a andando in bagno a bagnarsi la faccia. L’acqua fredda sul viso fu come uno schiaffo, e la sua mente sembrò liberarsi da quel poco torpore che gli era rimasto.

Lasciò il bagno per controllare lo zaino. Una cosa tipo la quindicesima volta da quel pomeriggio.

Si stava ossessionando.. cominciava a credere che se non fossero partiti sarebbe diventato pazzo..

Oh, accidenti, c’era proprio tutto! Non mancava nulla..ma mancava così tanto, ancora..

Lasciò cadere la testa in avanti, sconsolato, buttandosi a pancia in giù sul letto. Il viso soffocato nel cuscino.

La mente vagò verso gli avvenimenti di quei giorni.. aveva archiviato la questione Xemnas tra “Incubi” ma non era sicuro di aver fatto bene. Aveva i brividi al ripensare a quel fatto. Il trovarsi così alla mercè di qualcuno era stato orribile.

Sentiva il cuore battere veloce nel petto, sempre più veloce. Si portò una mano al torace, chiudendo gli occhi. Perché..?

Improvvisamente vide il nascondiglio segreto. Le rocce scure erano lì, con i loro disegni. Sorrise a vedere i disegni abbozzati di Sora e.. Kairi. Il sorriso divenne amaro. Già. Cosa lo aveva fatto sorridere, esattamente? L’altra che mordeva il paopu non era lui.

La luce che emanava la porta lo fece voltare. Fissò incantato le rifiniture dorate  brillare, la luce della porta era di un bianco accecante.. si avvicinò ad essa. L’uomo di quella mattina.. come faceva a saperlo? Da.. dove veniva?

Moriva dalla voglia di saperlo, accidenti.

Appoggiò le mani sulla porta, sfiorando il legno. Una serratura, una serratura d’oro nella porta apparve, quella serratura che aveva già visto anni addietro in quella stessa porta, in quello stesso posto. Appoggiò la mano su di essa, senza pensarci.

Ci fu uno schiocco, come se qualcosa si fosse aperto..

La porta.

Ah, stupido, non poteva essersi aperta.. con quale chiave, poi? 

La porta si spalancò, improvvisa, facendolo balzare indietro. Scorgeva solo il buio più profondo, un’oscurità annientante.. in un certo qual senso pulsante.

Si mosse, governato da una forza a lui sconosciuta, camminando verso la porta aperta.

Un rumore come quello dell’aria risucchiata nei polmoni lo trascinò dentro.

Il fiato gli si spezzò in gola.

 

 

Sul pontile. Fissava il mare, un sorriso sulle labbra.

L’ultima volta che lo avrebbe visto. Poi lui e Sora sarebbero andati via da lì e avrebbero visto altro. Niente Kairi, niente famiglie, niente amici, niente isola.

Lui. E Sora.

L’oscurità.. che prezzo poteva mai essere? Aveva sulla pelle la sensazione che gli aveva dato l’essere entrato in quella porta. Ed era magnifica. Brividi sulla pelle al ricordo.

Quanto ci metteva Sora ad arrivare?

Lui. Solo lui. Sarebbe venuto con lui.

E se non avesse voluto..?

Quasi rise al pensiero. Figurarsi. Lo avrebbe ritrovato, o comunque.. sarebbe tornato da lui. E gli avrebbe raccontato tutto. Avrebbero parlato, avrebbero riso.. era o non era il suo migliore amico? Sarebbero sempre rimasti insieme.

E perché tutti questi problemi? Sora sarebbe venuto con lui.

Alzò il viso a guardare il cielo nero.

Ecco Sora..

Sentì la sua voce chiamarlo, la avvertì limpida e chiara, come sempre era la voce di Sora.

_ Dov’è Kairi? _ gli chiese Sora, spaventato.

Kairi. Giusto, Kairi. Sempre Kairi. Bella Kairi, tesoro Kairi. Non seppe cosa disse poi, vedeva semplicemente il proprio corpo muoversi e lui assistere.

Ricordava di avergli sorriso. Di avergli porto la mano, di averlo invitato a seguirlo.

Un’enorme pozzanghera nera si aprì sotto i suoi piedi, mentre Sora correva verso di lui. Morbidi tentacoli neri cominciarono ad afferrarlo, portandolo giù, sempre più giù. Fissava Sora, lo stesso sorriso sulle labbra, mentre era allontanato dalla sua mano che si protendeva disperata verso di sé. Che fai, spastico? Non è così difficile, dai. Sono qui, prendi la mia mano. Dai.

Il proprio corpo chiuse gli occhi e non vide più Sora, l’isola, le palme, il mare.. o era la luce che era sparita? Gli occhi erano aperti, ma era cieco, completamente cieco. Non vedeva niente.

Ma era calmo. C’era silenzio, pace.

Ma cadeva. Avvertiva il proprio corpo cadere.

Qualcosa gli afferrò il cuore, facendolo correre a velocità spaventosa.

Aria, aria, aria. Aveva bisogno di aria, il cuore era troppo veloce, sarebbe esploso.

Lo sentiva in gola, nella testa.. tum. Tum. Tum. Era vertiginoso.

Sentì la caduta arrestarsi, i piedi fermarsi su qualcosa di indefinito. Ma fermarsi.

Sembrò non pensare al fatto che Sora non era con lui.

_ E infine eccoti qui, Riku _

Riku non credette alle proprie orecchie. Possibile che fosse lui?

_ Sai, non pensavo ti saresti spinto fino in fondo.. _ l’uomo gli si avvicinò. Gli toccò i capelli, gli sfiorò una guancia.

Riku scattò a colpire con uno schiaffo quella mano, allontanandola da sé. Si voltò per fissare l’uomo, i suoi occhi e i capelli strani divenuti ormai familiari.

Aveva uno strano prurito alle labbra. Come se.. cazzo, come se avesse voluto un bacio da lui?!

Perché no..

Si avvicinò di più, appropriandosi delle sue labbra, unendole alle sue in un bacio profondo. Xemnas rimase stupito, sul momento. Gli occhi ridenti. Mise le mani sui suoi fianchi, appoggiandole sul sedere. E che sedere..

_ Ehi.. cos’è.. ora.. mi baci? _ gli sussurrò nei vari stacchi-attacchi del loro lungo bacio. Riku gli morse la lingua, staccandosi. Lo fissava, gli occhi fissi nei suoi.

Riku alzò le spalle, con noncuranza, nonostante percepiva una sottile vena di terrore serpeggiare lungo la propria spina dorsale.

_ Sì _ gli rispose, accennando un sorriso. Bè, gli andava di baciarlo, ecco tutto. E così magari sarebbe stato pure lasciato in pace.

_ Bè, se devi farlo, almeno fallo come si deve, no? _ disse Xemnas avvicinandosi facendo un sorrisetto. Afferrò Riku, stringendolo contro di sé, facendo aderire ogni singolo centimetro della propria pelle alla sua. Com’era caldo, il ragazzo. Ora che lo guardava non sembrava poi molto contrario.

Lo baciò a sua volta, arrivando a farlo gemere. Fissò Riku sospirare, ad occhi chiusi, cercando di controllarsi. A quanto sentiva non ci riusciva un granchè, però.

Sentì le mani di lui sulla schiena, e poi scendere a stringergli il sedere. Sembrava implorarlo di fotterlo.

Peccato che il tempo a sua disposizione fosse terminato.

Strappò un altro bacio alle sue labbra, allontanandolo da sé. Riku lo fissò quasi contrariato. O almeno sembrava. Non era un genio a decifrare le emozioni.

_ Spiacente, il tempo a nostra disposizione è terminato _ lo disse in maniera piatta. E Riku lì per lì non rispose.

_ Perché, cosa..?! _ il ragazzo non fece in tempo a finire la frase che Xemnas sparì  nel nulla.

Avvertì la sensazione tremenda che il cuore si comprimesse, che l’aria gli venisse strappata via dai polmoni.

Riprese a cadere.

 

 

Schiuse piano gli occhi, battendo le palpebre più volte.

Cascate d’acqua che correvano verso l’alto..?!

Si alzò in piedi, poiché era sdraiato in terra. No, non era terra. Era.. un pezzo di ghiaccio coperto di mattonelle marroni. Dov’era..?

_ Dove sono? _ chiese ad alta voce a sé stesso, pretendendo una risposta, forse..

Il panico sembrò attanagliarlo. Era solo. Completamente solo.

Aveva ripreso coscienza di sé, la sua mente e il corpo sembravano essere una cosa sola di nuovo. Lui.. era caduto e.. e cosa era successo poi?

Era solo, dannatamente solo. La disperazione esplose.

_ Sora! Kairi! _ lo gridò con tutte le proprie forze, guardandosi intorno. Magari erano.. atterrati più lontano e non lo trovavano, proprio come lui. Magari lo cercavano.

Accidenti. Erano spariti..

Sospirò, tristemente.

Accidenti.

Ma era sicuro che li avrebbe rivisti.. o almeno lo sperava con tutto sé stesso.  

Fissò le strane mattonelle sotto i suoi piedi, lo sguardo pensieroso.

Strinse i pugni.

Alzò gli occhi per fissare quei sassi volanti fatti di ghiaccio, osservando che potevano fargli da scala per arrivare al castello che si intravedeva in lontananza. Prese la rincorsa, prendendo a saltare da uno all’altro.

Ma si sentiva osservato.

Arrivò in uno spiazzo con una pozza d’acqua al centro, coperto dalle stesse strane mattonelle. Con delle colonne che non reggevano niente.

Si ritrovò davanti ad una donna alta, coperta da un lungo mantello nero e un vestito curioso. Aveva strane corna nere sulla testa. 

_ Non mi dire che sono nel mondo di Halloween! _ esclamò Riku, scoppiando a ridere. La donna lo fissò sorpresa, mentre rideva di gusto. Poi sorrise.

_ No, Riku _ disse sorridendo. _ Benvenuto ad Hollow Bastian _

Riku si zittì, fissandola meglio. Come sapeva il suo nome? Strinse gli occhi, fissandola diffidente.

_ Chi sei tu? Come fai a conoscermi? _

Lei sorrise di nuovo. Riku si ritrovò affascinato da quel sorriso. Quella donna lo affascinava, in qualche strano modo.

_ Sei tu che hai aperto la porta dell’oscurità. Sei tu che sei giunto fin qui.. io mi chiamo Malefica _ rispose lei, chinando la testa in segno di saluto. Riku ricambiò, sghignazzando.

_ Malefica, eh? _ disse sarcastico. Malefica lo guardò interrogativamente. _ Non è che sia proprio un nome rassicurante.. _

Malefica ridacchiò a sua volta, stupendolo. _ Già. Vieni, seguimi.. _

Riku non si mosse. _ Perché dovrei, scusa? _

_ Non vorrai rimanere qui, vero? E non stavi cercando i tuoi amici..? _

Riku si zittì. Stava per chiederle come faceva a saperlo, ma probabilmente lo aveva sentito gridare..

La superò, arrivando fino al bordo di quel sasso enorme. In fondo si scorgeva l’immensa fortezza volante. La donna lo raggiunse, alzando lo scettro che teneva stretto con la mano sinistra. Uno strano mezzo di trasporto volante si avvicinò loro, come scendendo lungo un filo invisibile.

Salirono.

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