Black & White

di Draias
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Londra 1982 ***
Capitolo 2: *** Un giorno mi isegnerai! ***
Capitolo 3: *** Casa dolce casa ***
Capitolo 4: *** Mocciosus ***
Capitolo 5: *** FlashBack - Natale 1975 ***
Capitolo 6: *** Biscotti allo zenzero e caramello ***



Capitolo 1
*** Prologo - Londra 1982 ***


Londra, Gennaio 1982

Londra, Gennaio 1982

La pioggia si riversava con insistenza su Ledwell Street, era talmente fitta che non ci si vedeva nulla a un palmo dal naso.

Di sicuro non sarebbe riuscita a scovarlo in quella situazione, era bagnata fradicia, stanca, le guance rosse per il freddo e le dita delle mani erano pezzi di ghiaccio.

Fissò ancora irata la strada principale dove era sparito.

Lo avrebbe riacciuffato, questo era poco ma sicuro, nessuno le era mai sfuggito e non avrebbe cominciato a dare segni di sfinimento davanti ad un Licantropo ubriacone come Jim Hallow.

Si lasciò sfuggire un gemito di dolore, estraendo la piccola scheggia della lama di un pugnale dal braccio.

Aveva bisogno di bere qualcosa e di riposare, l’indomani la aspettava una giornataccia.

Si materializzò davanti al Paiolo Magico, avrebbe preso una camera per la notte e sarebbe stata di sicuro meglio dopo una dormita.

Spinse la porta sospirando e venne invasa da un improvviso calore.

Non era cambiato nulla, era sempre lo stesso allegro posto che ricordava dai tempi della scuola.

Si sedette al banco e chiese gentilmente un bicchiere di Wisky Incendiario, voleva ubriacarsi.

L’oste la fissò stupito e porgendole il bicchiere chiese –Allora avevano ragione i giornali….Susan White è tornata a Londra! Non la vedevo da molti mesi miss, ma sapevo che sarebbe tornata, c’è troppa carne al fuoco qui a Londra per non approfittarne, dico bene?- le sorrise – e pensare che noi Inglesi ci distinguiamo sempre per la nostra vita retta e monotona-

Lei scoppiò in una ristata forzata.

-Non ci sono tante teste di cane in tutta Europa quante ce ne siano qui in Gran Bretagna, è la patria delle leggende ormai, lo sa?- rispose fissando l’uomo da sotto in su.

-Beh, con una come lei che va in giro ad alimentarle, non mi stupisce-

-E’ il mio ‘mestiere’, è con questo che vivo, lo so, è un lavoro sporco, ma qualcuno lo dovrà pur fare no?-

-Lei avrebbe meritato di meglio- rispose pronto l’oste.

-Io ho fatto una scelta, era questo che volevo fare, è sempre stato questo che volevo fare nella vita, così l’ho fatto-

-Non ha nemmeno voluto prendere i M.A.G.O….-le disse lui con un che di rimprovero.

-Tempo perso…non mi sarebbero serviti, era esperienza quella che volevo io e l’ho avuta-

-Vedo- rispose lui con gli occhi che vagavano dalla profonda cicatrice sulla sopracciglia destra, al labbro spaccato in più punti, al naso dalla gobba leggermente troppo pronunciata, segno che doveva essere stato rotto più di qualche volta, alla spalla bagnata di rosso per finire alla gamba che, -aveva notato,l’uomo quando era entrata- era zoppa.

-Le do fastidio?- chiese lei subito fissandolo.

Non sembrava lo prendesse in giro.

-E perché dovrebbe?-

Lei per la prima volta accennò un sorriso –molti non sopportano la vista di una ragazza deturpata come me- ammise con una nota di scherno.

-Sono solo degli sciocchi- le rispose lui prima di voltarsi e tornare a servire i clienti.

Era strano sentirsi così.

Era come se tutti i problemi della giornata si fossero ammassati e sciolti pino dentro di lei, lascino solo un’enorme vuoto.

In quel momento sentì la porta del locale aprirsi con violenza, entrarono due uomini con le bacchette alzate e un enorme cane nero, che Susan avrebbe detto essere un Gramo, dal fastidio che le dava fissarlo.

Andarono verso l’oste.

-Salve signori…ehm…cosa posso….?-

-Poche storie oste, stiamo cercando Susan White, è qui, lo abbiamo rilevato-

-Certo è seduta laggiù- rispose lui ancora scosso.

I due non se lo fecero ripetere, andarono verso la ragazza e le si pararono davanti esponendo una pergamena giallastra con il simbolo del ministero.

-Su ordine del capo supremo dell’Esercito Magico, Barthy Crouch, la dichiariamo agli arresti per tentato omicidio e devozione a Colui-che-non-deve-essere-nominato, se ci seguirà senza porre obiezioni le assicureremo un adeguato processo- l’uomo aveva finito di parlare da un pezzo, ma Susan non era sicura di aver colto ancora bene tutto quello che aveva detto.

Omicidio?E quando mai aveva ucciso qualcuno…ma soprattutto lei non aveva mai nemmeno visto Voldemort!Cosa volevano quegli uomini da lei?

-Ma…cosa…io non…chi…chi vi ha detto questo?!-

-Non cada dal nulla signorina!Ormai il suo complice ha confessato…Karkaroff ci ha detto tutto di lei e della cospirazione contro il futuro Ministro…ora mi segua-

Karkaroff?Adesso le cose avevano cominciato a prendere luce…ma come aveva osato quel vile?!L’aveva incastrata!Ed ora?Maledetto…

Susan lo sapeva, sapeva che se li avesse seguiti sarebbe finita dentro, ma loro le avevano promesso un processo…e lei voleva uscire da tutto quel delirio il prima possibile.

-Vengo- disse semplicemente, si fece ammanettare e li seguì senza dire una parola, avrebbe visto quel maledetto al processo e lo avrebbe smascherato.

Avevano approntato una passaporta fuori dal locale, poco distante Nicholas Street.

Ora l’avrebbero sentita.

Toccò la piccola sfera di vetro che i due le avevano indicato.

Chiuse gli occhi, ma quello che vide quando li riaprì non era ciò che si aspettava.

Si voltò di scatto, un’onda alta si era appena infranta sulla cosa, il cielo plumbeo, davanti a lei un’enorme costruzione lugubre e decadente.

Era ad Azkaban.

Cercò di colpo di lanciarli fuori dalla portata dei due, si mise a correre, ma il cane la inseguiva, prendendola per il mantello, si sentiva soffocare, le palpebre di colpo farsi pesanti, cadde e un secondo prima di svenire sentì una gelida sensazione invaderle il cuore.

Le sembrava di aver dormito un’eternità, la stanza le girava intorno ed era tutto così tremendamente scuro…alzò gli occhi, tanto per rendersi conto che si trovava in una stretta e umida cella.

Il cuore mancò un battito, quella sensazione di freddo continuava a invaderla, era sempre così li pensò, erano i Dissennatori.

Ma si sarebbe abituata, lei si abituava a tutto.

Voltò gli occhi, un uno con il volto stanco quanto il su la stava fissando, era davvero bello, gli occhi grigi luminosi nonostante tutto e le spalle larghe e forti.

Non sembrava averla in simpatia, lei si voltò dall’altra parte.

Sperava l’avrebbero cambiato di posto prima o poi, preferiva la solitudine a qualcuno che le la faceva sentire in colpa per qualcosa che non aveva fatto.

Tentare di uccidere Crouch poi….sinceramente lo avrebbe fatto volentieri…ma da qui a passare all’azione.

Un solo nome però continuava a tornarle in testa martellante: Igor Karkaroff.

Lui l’avrebbe pagata, o si, sarebbe uscita di li prima o poi e lui e Crouch e tutti gli altri…l’avrebbero pagata cara.

Non sapevano che avevano risvegliato di nuovo il vecchio fuoco in lei…e questo la stuzzicava da morire.

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Capitolo 2
*** Un giorno mi isegnerai! ***


Londra , Luglio 1995

 

 

 

 

 

Londra , Giugno1995

 

Il Piolo Magico poteva vantare di essere la locanda più conosciuta a Londra, per quanto concerne il mondo magico ovviamente.

Quel giorno era particolarmente affollata.

-Ehi Tod!- gracchiò un tizio sulla cinquantina seduto al bancone –hai sentito cosa dicono?!Pare che voi-sapete-chi sia tornato!Panzane!Non sanno più cosa inventarsi per fare pubblicità ad Hogworts!E poi hai letto la storia a piè pagina…Igor Karkaroff se l’è data a gambe…e ci credo!Con tutti questi pazzi in giro sarà scappato per paura di essere contagiato dall’epidemia!-

Tacque, uno strano figuro, che fino a poco prima non lo degnava nemmeno di una sguardo, sembrava improvvisamente essersi accorto della loro conversazione, ed ora si era voltato attento, con il volto ancora coperto dal cappuccio.

-Karkaroff?-chiese con aria di chi aveva appena trovato un filone d’oro –quell’Igor Karkaroff?-

-Beh…signore, quanti Karkaroff conosce di grazia?- chiese l’interlocutore stizzito.

-Ma ne parlano sul giornale?Come mai?- continuò lo strano figuro imperterrito, come se non avesse sentito nulla.

-Oh, beh…questo è davvero troppo signore, io non so chi è lei, e lei sembra sia arrivato oggi da molto lontano per fare domande così sciocche!-

-Oh, è vero-ricominciò l’altro mieloso –non mi sono presentata, sono davvero uno sciocca, il mio nome è El, El Cotton e si, aveva ragione lei, sono arrivata oggi dalla costa d’avorio, ci sono rimasta diversi anni per…ehm…lavoro e sentendovi parlare di Karkaroff…lo ricordavo ancora sotto processo come mangiamorte …-

-Per dinci!- disse l’uomo che sembrava aver dimenticato tutto –è stata via davvero un bel po’ allora signorina Cotton, sono ormai dieci anni che Karkaroff è preside a Durmstrang….ma lei esattamente in che campo opera?-

-Lavoro per la Gringott, contatti esteri sono spezzaincantesimi-

-Ah…è un avventuriera allora!- disse l’uomo con uno strano luccichio negli occhi –anche mio nipote sa?Bill , Bill Weasley, non penso lo conoscerà, ma forse ha presente il padre, Arthur..-

-Oh!Si, certamente…Arthur Weasley, era Caposcuola a Hogworts quando sono andata la primo anno…peccato averne frequentato solo uno insieme..- e sembrava veramente dispiaciuta.

-Allora è amica di mio fratello!Caspita!Aspetti che glielo dica!Come ha detto?Cotton vero?Arthur sarà felicissimo, e…-

-Beh, no…oddio…lo conosco di vista…non penso che lui si ricorderà di me…- disse la donna sembrava nervosa.

-Oh…non si preoccupi!Arthur ha ottima memoria!-

-Già…- rispose lei –ma…ho sentito bene allora…Karkaroff è fuggito?- chiese con non curanza.

-Si..infatti…sa..si dice in giro che …beh…Voi-sapete-chi, sia tornato…bazzecole dico io, è impossibile…e…-

-E Igor è scappato?-

-Si a quanto sembra mah…ehi!Dove va?-

La donna si era alzata in piedi di scatto, deponendo qualche moneta sul bancone, e riallacciandosi bene la cintura della lunga tunica nera stava per andarsene.

-Oh…sa, stavo dimenticando che ho un turno serale di guardia…sa…affari della Gringott, devo andare proprio-

-Oh, beh, allora capisco- disse l’uomo un po’ deluso, aveva finalmente trovato una buono compagnia.

-Allora ci rivedremo miss Cotton!-

-Lo spero signor…?-

-Perceval Weasly, per servirla-

Lei sorrise al simpatico omino e si dileguò fuori dalla locanda.

Il vento tirava molto forte quella sera, ma il cero era limpido, una splendida serata estiva.

La donna prese a camminare lungo Nicholas Street, il mantello logoro frusciava mentre ondeggiava mosso dalla brezza , quando d’un tratto la donna si fermò di colpo davanti a una bacheca in strada.

C’era due grandi cartelloni appesi, il primo mostrava la faccia di un ,mago, con i capelli lunghi e gli occhi grigi infossati, la barba incolta, strepitava e si muoveva mostrando il suo ‘numero’ di cella.

Nel cartellone a lato, invece, che appariva meno vecchio e consunto, c’era il volto di una donna, non poteva avere più di trentacinque anni, i capelli delle tonalità del biondo scuro e del rosso, erano tutti annodati e sporchi, la fronte alta, gli occhi verdazzurro vivaci , nonostante tutto, le lunghe dita affusolate e, tragicamente ossute reggevano il cartello come l’uomo, ma, mente lui aveva un che di minaccioso e triste, lei negli occhi aveva solo un’espressione di infinito humor nero, infatti, dalla foto, si potevano ammirare le sue labbra, spaccate e bruciate in più punti, girate in un ghigno di scherno, che le conferiva un’aria di perenne superiorità e noncuranza di quello che tutta la vita le aveva probabilmente riservato.

La donna sospirò vedendo quella foto, e poi sorrise nuovamente.

Cotton.

Se quel vecchio fosse andato a dire veramente a Weasley che aveva incontrato El Cotton, probabilmente il rosso avrebbe capito tutto quanto.

Circa almeno.

L’idea di quel nome le era venuta in cella la settimana prima, El Cotton era la sua migliore amica…l’avevano uccisa i mangiamorte durante una delle loro scorrerie.

Susan sorrise, che idea stupida aveva avuto, ma almeno così era salva.

La prima cosa da fare ora, era trovare un posto per la notte, e poi si sarà visto il da farsi,.

Ma era tutto più difficile di quanto si potesse immaginare.

Non aveva dove andare…non aveva amici, ne posti segreti dove rifugiarsi, ma si disse che una panchina per il momento sarebbe bastata.

Era libera da mano di 24 ore e già la stavano cercando…no…un panchina non sarebbe bastata.

Ma ad un tratto qualcosa colse la sua attenzione.

Erano un uomo  e una ragazza, lui doveva aver avuto sulla quarantina, lei non più di venticinque, avevano fatto compere a occhio, compere molto pesanti.

Ad attirare però l’attenzione della ragazza non erano stati quei due però, ma il grosso cane nero che li seguiva scodinzolando e raspando il terreno.

Susan ghignò avvicinandosi all’animale e ai due, che si voltarono di colpo guardandola allarmati.

Lei si abbassò verso il cane che aveva smesso di scodinzolare e ora la fissava con aria inquisitoria.

La donna sorrise.

-è molto tattica la cosa Felpato, ti faccio i miei complimenti, una volta o l’altra mi spiegherai come fare…-

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Capitolo 3
*** Casa dolce casa ***


Il grosso cane nero aspettò ancora un attimo, poi abbaiò contro la donna e riprese a scodinzolare allegramente

Il grosso cane nero aspettò ancora un attimo, poi abbaiò contro la donna e riprese a scodinzolare allegramente.

Lei lo fissò ancora un attimo divertita per poi alzare gli occhi verso l’uomo e la ragazza che la stavano fissando ancora intensamente, le sopracciglia inarcate in un’espressione di profondo stupore., fu lui a parlare per primo.

-Ehm…potremmo sapere di grazie signorina, chi è lei?Ma soprattutto…come fa a sapere che beh….questo cane- e con un cenno della testa indicò il segugio – non è un cane?-.

-Oh beh…..è lunga da spiegare Lupin, direi praticamente una vita…diciamo che io e…beh….questo cane abbiamo trascorso molte ora buie in compagnia…- e così dicendo indicò il cartellone visto poco prima, con i due volti dei maghi che continuavano a muoversi irrequieti.

L’uomo parve capire improvvisamente.

-Ehm….lei è….beh….forse è meglio trovare un posto più sicuro per parlare non crede?Felpato?-

disse poi rivolgendo un occhiata al cane che gli rispose con una specie di ringhio sommesso.

-Bene…allora, se ci vuole seguire signorina, non che io abbia capito ancora molto..- era stata la ragazza dai corti capelli lilla a parlare questa volta- …ma chiunque sia amico di Sir…ehm…Felpato, è amico anche mio!- disse allegramente primo di voltarsi e imboccare una piccola vietta laterale, per poi bloccarsi di colpo.

Estrasse una piccola chiave dalla tasca del mantello e aprì una piccola porta nera, che conduceva in uno stretto atrio buio, una stanza che non doveva essere molto più grande della sua cella di Azkaban, convenne Susan, ma sembrava molto più piccola a causa dell’enorme camino al centro della parete principale, che ne occupava buona parte.

La giovane dai capelli lilla, prese da un piccola vaso nascosto dietro al camino una manciata di polvere volante, invitando Susan a prenderla anche lei.

-Allora, dobbiamo dirigerci a Grimmauld Place ,  immagino che lei abbia già usato polvere volante prima d’ora no?- Susan fece un segno di assenso -…cmq, sarà meglio che prima vada Remus, così almeno non ci saranno sorprese all’arrivo-.

Lupin si fece avanti, lo sguardo basso, prese una manciata di polvere e gridò - Grimmauld Place 12!- e scomparve dentro una nuvola di fumo.

La ragazza fece poi segno a Susan di andare, quanti anni erano, pensò la donna, che non viaggiava con polvere volante…beh, sempre meglio la polvere che un’altra lunga nuotata come quella della sera precedente ne convenne e così si affettò ad entrare nel camino e comandare il luogo di arrivo.

Scomparve anche lei sotto gli occhi allegri della ragazza e del cane nero.

Quando uscì dal camino, pochi secondi dopo, sentì una strana stretta allo stomaco.

Quella casa era davvero stupenda, almeno così la vedeva lei.

Non era l’esatto esempio di vivibilità, ma aveva in se qualcosa di caldo e accogliente, le rendeva difficile credere che fosse semplicemente il ritrovo di un gruppo di Auror, c’era qualcosa di…familiare, fra quelle mura.

Non sapeva se fosse stato il profumo di arrosto appena sfornato, o le grida esagitate di ragazzi che si lamentavano con la madre per il troppo lavoro, ma le tornò in mente improvvisamente Hogsmeade, da taverna di sua madre, l’odore di vaniglia che si respirava nella sua cucina, che si impregnava nei vestiti di Mary, una donna bellissima, come lei non sarebbe mai stata, che le accarezzava i capelli e le diceva che a lei non importava che sua figlia fosse una spericolata, bastava che alla fine delle sue scampagnate, tornasse sempre da lei.

Aveva mancato perfino a quella promessa…sua madre non sapeva nulla di lei da ormai quindici anni…e chissà se era ancora viva in quel momento…

Abbandonò quasi pensieri vedendo Lupin che la fissava in modo strano, quando lei alzò gli occhi lo vide

Sorrideva.

-Ti vedo pensierosa…qualcosa ti turba Susan?- chiese con una voce profonda e grave, roca, che lei quasi stentava a riconoscere.

Si ricordava di Remus, il ragazzo tranquillo del gruppo dei malandrini.

Era molto invecchiato, ci aveva messo un po’ a riconoscerlo, i capelli brizzolati, tradivano la sua trentina abbondante, la pelle screpolata, le cicatrici sul viso, le mani ricoperte di piccole infezioni mai del tutto curate, la barba, che in quel momento, era incolta, gli occhi ambrati erano profondi pozzi di ricordi, che presi da soli potevano passare per quelli di un settantenne.

Sorrise.

Forse Azkaban non era il solo posto adatto all’invecchiamento precoce.

-è un pezzo che non ci vediamo, non è così Remus?E mi hai riconosciuta?- chiese, le sembrava scortese non rispondere.

-Ho fatto due più due…c’ altri potevi essere se non tu?Sirius non è sembrato sorpreso di vederti, anzi, mi dava quasi l’insolita impressione di essere divertito, se lui stà bene, non ci devono essere problemi per quanto riguarda il fatto che anche tu sia un’evasa latitante super ricercata per un omicidio che, fammi indovinare, non hai mai commesso?-

-Quasi…tentato omicidio…- rispose con semplicità lanciando ancora occhiata qua e la per la stanza.

-Oh…allora sei messa meglio di Sirius...ti avrebbero dovuto perfino rilasciare fra…ehm…quanto…?-

-….al capo dell’Esercito delle Forze Magiche....Barty Crouch- finì con riluttanza.

Remus inarcò il sopracciglio –ok, non sei messa meglio….-

Si voltarono si scatto entrambi sentendo dei rumori venire dall’ingresso, sulla porta, a guardarli con tanto d’occhi, c’erano tutti gli inquilini al gran completo, la signora Weasly, quando vide in faccia Susan si lasciò uscire un gridolino  di stupore facendo rovesciare la teglia con il pasticcio che  si sarebbe sfracellata al suolo se Remus con un incantesimo in velocità non l’avesse ripresa in tempo.

-Ma…ma….R-Remus…tu…sai chi è quella?- chiese Arthur con gli occhi ancora puntati sulla donna che non si era mossa di un millimetro e lo fissava con i suoi soliti occhi luminosi e attenti, che lo sondavano da capo a piedi.

Malocchio non appena vista Susan aveva logicamente estratto la bacchetta, ma non l’aveva puntata contro nessuno, se era con Lupin, un motivo ci sarà stato.

Ormai erano tutti in salotto, ragazzini compresi, tutti, notò Susan, con i capelli irrimediabilmente rossi, questo poteva voler dire solo una cosa, Molly si era data da fare sul serio in tutti quegli anni.

Non la vedeva dal giorno prima del matrimonio.

-Salve Molly!Anche a te Arthur…-

-Mi…spero Remus che tu mi voglia piegare perché l’assassina più ricercata di Londra si trova nel nostro salotto e perfino ci saluta con la mano?-

-Il fatto è Molly…-prese lentamente Susan zittendo Lupin –che nostro signore ci ha fornito di quattro appendici molto importanti…chiamate ‘arti’ che possono servire per molte cose…due di queste, dette comunemente ‘mani’ hanno fra i loro molteplici usci, anche quello di fare segnali di saluto….muovendosi aritmicamente da una parte all’altr…-

-SI!Lo so…grazi per avermi illuminato Susan…davvero, ma vorrei sapere come un criminale della tua specie entra in questa casa, che per ora è anche casa mia, con l’accusa di tentato omicidio sulle spalle e di lealtà a voi-sapete-chi e nessuno, compreso te Remus, muove un muscolo per fermarla!E poi Sirius!Dov’è quando serve?- in quello un’altra nuvola di fumo avvolse il camino.

Ne uscì un uomo, alto e molto magro, i capelli neri lunghi, però, erano puliti e lucidi, anche se spettinati e non c’era traccia di barba sul viso scavato, gli occhi penetranti di un grigio quasi metallico avevano un’espressione di divertimento mista a stupore.

-Sono qui Molly …- ma poi si voltò a fissare Susan e si mise a ridere, seguito dalla ragazza la cui voce era più squillante che mai, ma ringraziando iddio, non un latrato.

L’Animagus mosse due passi giusto per raggiungere e abbracciare la donna che ricambiò con una strana espressione di soddisfazione, guardando le facce dei presenti.

-Ah!Guarda chi si rivede!La White…sapevo che non avresti avuto problemi vecchia!- disse battendole una pacca sulla spalla, che però la donna sembrò gradire fino ad un certo punto.

-Ti vedo bene, è Felpato?La tua maledetta trasformazione ti è servita molto a quanto vedo…per me è stato un attimo più difficile…-

-Oddio…ma tu sei decisamente più in gamba per quanto concerne i metodi di fuga, no?- e fece una specie di ghigno furbo, che la fece sorridere nuovamente.

-Sei il solito, ma forse sarà meglio spiegare ai presenti il perchè mi trovo qui…credo di aver già spaventato Molly anche troppo-

-Oh beh…-cominciò Sirius volgendo un’occhiata ai presenti, intanto era arrivata anche Tonks, che però non sembrava farsi troppi problemi –non è che ci sia molto da dire..io e Susan eravamo vicini di cella ad Azkaban e beh..all’inizio non ci fidavamo troppo l’uno dell’altro, proprio perchè eravamo innocenti, non riuscivamo a credere alla fortuna di avere vicino una persona che ti poteva…come dire…capire- si fermò per sospirare, poi riprese –ma quando ce ne rendemmo conto, fu una specie di dolce balsamo per l’anima, sapevamo che v’era qualcuno con cui dialogare..sia chiaro, non erano grandissime conversazione, ma almeno ci temevano presenti e in vita, animati dallo stesso desiderio di vendetta , io per Minus, lei per Karkaroff…sapete, è stata incastrata anche lei, niente processo…di filato a Azkaban, ma…- fissò di nuovo Susan, con una specie di orgoglio in viso che gli si vedeva solo quando parlava di Harry  e tutti, primo Remus, lo notarono -...vedete, Susan è sempre stata una persona strana…sembrava a volte…perfino…divertita, dalla situazione..era una cosa impensabile per quanto mi riguarda, ma lei ci riusciva perfettamente, fu dopo che scoprii che aveva sviluppato una specie di…come dire… ‘tecnica personale anti dissennatori’, che consisteva semplicemente nel non farsi trovare con pensieri felici davanti a loro…non ho ancora capito bene come faccia…ma deve essere qualcosa di legato ad una delle sue missioni in Danimarca, dove deve aver avuta a che fare con dissennatori per molto tempo…-

-Frizbruk…- si affrettò a rispondere Susan –un villaggio del confine Danese, una specie di fortezza per ospitare e controllare i Dissennatori…ci ho lavorato per tre anni, come spezza maledizioni…beh, è una storia lunga…-

-Si, infatti…la vorrei sentire anche io prossimamente..- riprese Sirius sorridendole ancora, era tutto sempre più strano -…ma prima voglio che tu ti sistemi, non voglio nemmeno sentire l’inferno per il quale sei passata…perchè lo conosco e ci sarà tempo per spiegare e capire meglio….voglio solo che si sappia..- e con questo gettò un’occhiata verso i presenti, soffermandosi particolarmente su Molly – che Susan è innocente, è una persona alla quale al vita ha serbato, come nel mio caso, un brutto scherzo, anche se lei probabilmente se lo meritava perfino meno di me…dopo tutto quello che le è successo…- tornò a guardarla e per la prima volta lo sguardo della donna lasciò trasparire un moto di gratitudine verso l’uomo, sapeva che sarebbe stata dura farsi accettare con la blanda scusa ‘sono innocente Igor ha mentito’, ma era tutto quello che sapeva, ed era la verità…almeno in parte.

Molly intanto si era alzata avvicinandosi alla donna, la guardava ancora come se sia spettasse che da un momento all’altro le saltasse addosso…ma sembrava aver accettato in qualche blando modo la cosa.

Un’enorme gufo era intanto planato sul davanzale della finastra, e Remus si era affrettato a prendere la busta che l’animale aveva legata alla zampa.

Era di Silente.

 

So di  Zanna, so tutto, vi raggiungerò con nuove notizie il prima possibile, confido che la trattiate bene,

 

Albus Silente

 

Era molto breve ma chiara.

Molly fece subito un gran sorriso, aveva riconosciuto il soprannome ‘Zanna’, che era quello con cui Susan era chiamata a scuola e si voltò verso di lei con l’aria di chi ha appena trovato una sorpresa incredibile nell’uovo di Pasqua…

-Oh, beh…se Silente ha detto che tu puoi restare…allora…beh…cambia tutto no?Bene, sono felice, sai, non ho mai realmente creduto che tu fossi…beh…si insomma…hai capito no?Allora…vediamo un po’, prima di tutto un bel bagno fa al caso non credi?- disse squadrandola da capo a piedi rimboccandosi le manche come se il bagno dovesse farglielo lei –e poi…diciamo che ci servirebbero un po’ di vestiti…io non ho di sicuro la tua taglia…Tonks e troppo in carne anche lei mi sembra..- -Ehi!- ribattè la ragazza con i capelli lilla –ti sembro grassa?!- -Ma non dire sciocchezze cara..non dicevo certo che tu eri grassa!Ma lei è certamente più magra…caspita..se solo Ginny fosse un po’ più alta!Ma…magari potresti metterti una maglietta di Tonks e …poi…non lo so..dovrei avere un paio di vecchi Jeans, una strafanteria babbana di Arthur..dovrebbero andarti bene a occhio…si insomma, i qualche modo faremo- aveva preso Susan per un braccio ora, e la stava letteralmente trascinando verso il bagno, chiedendole più volte se preferisse il bagnoschiuma al pino a alla lavanda e dicendole che se l’acqua non era abbastanza calda era sufficiente avvertire che ci avrebbe pensato lei…insomma, d’un tratto le attenzioni della signora Weasly erano riversate totalmente su di lei e Susan si sentiva quasi soffocare da tutto quel calore.

Un quarto d’ora dopo era in accappatoio, in piedi davanti ad un lungo specchio con  Ginny, la figlia più piccola di Molly, che le pettinava i capelli con una cura estreme per i dettagli.

Era una bambina molto dolce, le aveva parlato di tutto, ma Susan notò, con sollievo, che non aveva mai nominato Azkaban.

Si era infilata il paio i pantaloni che le aveva portato Molly, erano leggermente troppo larghi, ma le andavano bene lo stesso, i capelli non li aveva voluti tagliare, ma ora erano lisci e puliti come non lo erano mai stati, nemmeno prima della prigione, legati in una treccia molto lunga, che le arrivava fino alla vita.

Era dimagrita molto, aveva perso di seno, non che ne avesse mai avuto tanto, ma quel poco era pressoché sparito e il reggiseno serviva a ben poco purtroppo, così optò per una canottiera molto stretta.

Ora mancava la maglietta.

Tonks ne aveva portate, molto gentilmente di, di sue, e più che per la larghezza, era per il colore….rosa, verde smeraldo, lilla e fucsia non rientravano nella sua gamma di apprezzamento..si sentiva ridicola, quando si accorse che, vicino al suo letto, su una sedia, c’era un felpa grigio fumo, non molto scollata e anche se le stava larga, l’odore di pino che emanava la faceva sentire decisamente più a suo agio.

La indossò, era molto morbida, come se non fosse mai stata usata, o molto poco, sembrava li apposta per lei.

Dopo aver sistemato la camera, scese lentamente la scala che portava in soggiorno, dove trovò ad aspettarla Remus, Arthur, Sirius e Tonks, che quando la videro le sorrisero, tutti tranne Sirius che aveva la bocca socchiusa e la guardava come se fosse un fantasma…o meglio…guardava la felpa.

Lei abbassò lo sguardo sulla stoffa e capì, c’era poco da spiegare, su un angolo, in basso c’era ricamato il filo argentato per staccare, un nome, Sirius Balck.

 

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Capitolo 4
*** Mocciosus ***


Sentì improvvisamente il sangue afluire al capo con molta insistenza, lo trovava quasi fastidioso

Sentì improvvisamente il sangue afluire al capo con molta insistenza, lo trovava quasi fastidioso…come poteva essere stata tanto idiota da non accorgersi che quella felpa era di Black…

-Ehm…ti stà bene,dico sul serio- le disse Sirius ridendo –io non l’avrei usata più probabilmente….detesto le magliette troppo larghe..- stava mentendo, ma non voleva farla sentire più in imbarazzo di quanto non stesse già.

Susan non rispose subito, si sedette molto lentamente in un piccolo angolo del salotto,su una poltroncina bassa, si sentiva più al sicuro in quella posizione che non in mezzo alla sala.

Tonks le sorrise, -vuoi da mangiare qualcosa,se vuoi c’è beh….ehm…della zuppa…e poi…della zuppa…e non  so se siano avanzate anche delle fattine di arrosto..si possono scaldare…-

-Io..no…grazie- Susan era stranita,sembrava rendersi conto solo in quel momento di quanto successo, era libera, non più ad Azkaban, ma a casa di vecchi amici, che sembravano volerle –chi più chi meno- bene.

Era una strana sensazione di caldo piacere allo stomaco.

Era felice,ma anche molto spaventata, non sapeva come spiegare la sua intrusione nella vita di quelle persone e sopratutto doveva trovare Karkaroff

Molly era appena rientrata in sala, con un enorme vassoio di pasticcini, che offriva un po’ a tutti, Susan scosse la testa.

Non aveva fame, era troppo nervosa.

Malocchio era anche lui appena entrato, e ora la fissava con entrambe gli occhi, come se volesse chiedere qualcosa senza parlare, ma la stanza restò muta fino all’intervento di Sirius.

-Allora- disse volgendo il suo sguardo verso la donna magra che lo fissava –va un po’ meglio?-

-Si…-non sapeva cosa dire -…va…decisamente meglio…-

-Come…come hai fatto?-

-Oh…beh sai…ci sono tanti modi per ottenere le cose…specialmente quando il tuo carceriere è Firgius…. Lo storpio hai presente?-

-Anche troppo bene…- rispose sommessamente l’uomo trovando improvvisamente la punta delle scarpe estremamente interessante.

-Allora hai….-cominciò lui ma venne bloccato dalle parole della donna.

-Ho….io non mi trasformo in cane Sirius-

-Si…bene….ehm…ma…i Dissennatori?-

-E melo domandi anche?Dopo aver spiegato loro perchè avevano poco effetto su di me, dovresti saperti rispondere da solo no?- chiese sorpresa.

-In effetti è così…solo…cercavo di fare conversazione- sorrise, senza allegria.

Susan si ricordava bene cosa aveva voluto dire Azkaban per Siriuslui non era come lei, aveva perso tutto…lei,non aveva nulla da perdere al mondo ormai.

Era strano pensare a com’era tutto cambiato rispetto ad un tempo,a quando loro andavano ad Hgworts.

Sorrise all’espressione felice di Tonks, era una ragazza molto giovane e un po’ stravagante,ma Ginny  le aveva detto che era un’ottimo  Auror, erano veramente in tanti li dentro,e tutti sembravano voler far tutto tranne che parlare, di tento in tendo parve che Lupin aprisse la bocca per dire qualcosa , ma poi, la richiudeva subito ritornando allo stato di malessere di prima.

Parve un attimo che la porta si aprisse e ne sbucasse un altro mago con il mantello nero lungo e il naso adunco ….Susan restò basita a vederlo..

-Severus?- chiese debolmente senza credere hai suoi occhi..era Severus!Ma come poteva essere li?Non era un mangimorte…ma chi se ne importava!Era Severus!!Il suo amico!

Balzò in piedi e in un attimo gli saltò al collo.

Piton era rimasto fermo, senza dire una parola, non l’aveva abbracciata, ne aveva detta nulla.

Ma non l’aveva nemmeno respinta.

Era semplicemente rimasto lì,fermo,a fissare la donna che ancora saltellava attaccata la suo collo.

Quando finalmente lo lasciò respirare il mago si decise ad aprire bocca:

-Silente mi  ha detto che ti avrei trovata qui…sapevo che sarebbe finita in questo modo…se Black era riuscito a fuggire, perché non ci saresti dovuta riuscire anche tu?Così ora i latitanti da ospitare non sono più uno, ma due…stiamo cadendo in basso…-

Lei lo fissava ancora sorridente

-Mocciosus!- gridò ad un certo punto cominciando a saltellare qua e la per la stanza gioiosamente…non posso credere che sia davvero tu!!-

-Infatti il mio nome è Severus…-mormorò lui a bassa voce,ma non sembrava infastidito –e tu?tutti questi anni non ti hanno insegnato che non si prendono per i fondelli le persone?- le rispose .

-Ma…e a te non hanno insegnato ad essere un po’ meno pipistrello solitario?E dai Sev!Ci vediamo dopo tanto e trovi solo il tempo di farmi la ramanzina?-gli chiese mettendo il broncio come faceva molti anni addietro.

-Ah….se penso che stò parlando con la super ricercata taglia gole Susan White, mi viene quasi da ridere…non so nemmeno come hanno fatto scambiarti per un mangiamorte!- disse sospirando

-Beh…questo lo dici tu perchè non mi hai mai visto all’azione!!Vedrai che so fare!!-

-è una minaccia?-

-E un avvertimento…-

Lui sembrò minacciare –con stupore generale- un sorriso.

-…..trema Severus Snape!- terminò la donna facendogli una linguccia.

-Non ci vedo più dalla paura…-

 

-Allora Severus!- ne uscì Molly, dun  tratto –dobbiamo reputarti ospite a cena questa sera?-

-Non credo sia il caso Molly…-

-Invece si!Se non è un problema per nessuno ovviamente…soprattutto per te Molly, che devi cucinare…- si affrettò a precisare Susan.

-Ma no tesoro..ovvio che no…più siamo meglio è!!Giusto Sirius?-

Ma quando si voltò si accorse paurosamente che l’uomo in questione era seduto, con lo sguardo fisso a terra un colorito verdognolo in viso che preannunciava una guerra aperta-

Era bello divertirsi in famiglia , pensò Molly.

Fu una serata decisamente insolita, non capitavano spesso tante persone a cena,e la signora Weasley non era così felice, da mesi ormai.

Era felice di aver rincontrato la vecchia amica dei scuola, e soprattutto era felice di non dover essere più l’unica donna del gruppo, Tonks e Ginny erano decisamente troppo giovani…

Con Susan si poteva discutere di tutti i bei tempi passati, mentre i gemelli si affascinavano ad ogni suo racconto avventuroso riguardante caccia ai Vampiri o ai Lupi Mannari, assicurando però, che non tutti i Lupi Mannari sono cattivi,anzi,la maggior parte, convive bene con la sua consueta trasformazione mensile e che sono assolutamente innocui.

Intercettò durante questa affermazione lo sguardo di Remus che le sorrise alla faccia inorridita  di Molly che ora lo fissava con un certo sospetto.

Era da tempo che non si divertiva così.

Severus era seduto in un angolo, apparentemente poco incline alla vitasociale.

Gli si avvicinò.

Non era cambiato di una virgola da quando era ad Hogworts in veste di alunno, sempre solo e asociale, sempre a complottare qualcosa contro Sirius.

Non aveva mai approvato il fatto che a lei piacesse molto la compagnia dei Malandrini, ma Susan sapeva anche che Severus, per quanto antipatico potesse sembrare agli occhi delle persone era in realtà una persona veramente fantastica…solo…un po’ particolare.

Chissà se in tutti quegli anni qualcuno era riuscito ad entrargli nel cuore.

Qualcuno che non fosse lei.

Le sembrava ieri che fosse successo.

Era Natale, la neve scendeva lentamente e tutto si colorava di un bianco quasi magico, il ballo di Natale di Hogworts degli allievi del quinto anno era stata l’ultima sera che lei aveva passato tra quelle mura la sera, una sera che avrebbe reputato indimenticabile per tutta la vita.

 

 

 

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Capitolo 5
*** FlashBack - Natale 1975 ***


La sala comune di Corvonero era estremamente vivace in quei giorni

Note Dell’Autrice:Ehm ehm… allora, prima di tutto voglio ringraziare calorosamente tutti quelli che commentano le mie storie, sia questa che le altre, Grazie, nel prossimo capitolo inserirò ringraziamenti più specifici, con più calma, poi ci tengo ad un appunto sul capitolo precedente, dove ho commesso l’errore di scrivere che Natale era l’ultimo giorno trascorso dalla protagonista a scuola…non è vero, quello che volevo dire era che quello era l’ultimo anno, non l’ultimo giorno.

Scusate ancora dell’errore, ma me ne sono accorta troppo tardi.. Enjoy!

 

 

FlashBack - Hogworts, 23 Dicembre 1975

 

La sala comune di Corvonero era estremamente vivace in quei giorni..non c’era evento più atteso a Hogworts del Ballo di Natale, che soprattutto per le ragazze,voleva dire davvero molto.

Era una specie di gara.

Una gara nella quale vincevano i vestiti più belli e appariscenti, le ragazze più carine e soprattutto la quantità degli inviti.

Una gara insomma, alla quale insomma, Susan non avrebbe mai concorso.

Lei non era carina.

O almeno…nessuno le aveva mai detto che lo era.

E a lei poco importava, tutto quello che le interessava come diceva sempre sua madre, erano i misteri, i gialli irrisolti, le cose sulle quali bisognava usare la testa, insomma.

E non ci voleva testa, a parere suo, per ricevere inviti a quella inutile quanto mai dispersiva festa mondana.

Ma, era anche purtroppo vero, che non poteva non presentarsi quella sera, perché avrebbe suscitato scandalo, soprattutto per le sue compagne di dormitorio, che non vedevano altro da mesi….

Che oche.

-Ehi! Susy!Perchè non se venuta con noi questo pomeriggio a Hogsmeade?C’era metà scuola a fare Shopping!Cosa non avrei dato per vederti provare un abito da sera!Magari puoi provare il mio adesso..anche se non so se abbiamo la stessa taglia…-

-Ma che dici Amy!Susy è anche più magra di te!Scema…-

-Oh…ma io non mi riferivo a quella taglia….-

E giù con i risolini.

Oche.

Non c’era altro termine per definirle..erano insopportabili…e poi avevano toccato un brutto tasto! Susan si alzò in piedi lanciando uno sguardo velenoso ad Amy e Vittoria, le sue due compagne di dormitorio, per poi uscire soffiando e sbattendo la porta come un cane inferocito.

E ancora a ridere.

Chissà come sarebbe stato un bell’incantesimo anti-ridarella?Magari poteva privarle delle corde vocali.. quelle non le servivano per rimorchiare…anzi.. avrebbe probabilmente fatto loro un favore.. ne avrebbero attirati molti di più …. Stando zitte.

In sala comune incontrò Gemini, la sorella minore di…..rullino i tamburi… Lucius Malfoy!

Prima Malfoy non Serpeverde della storia…ma la famiglia da quanto ne sapeva l’aveva accettato di buon grado.. infatti era logico da sempre che Gemy era una corvonero.. sicura come l’alba e il tramonto.. era la ragazza più intelligente che si fosse mai vista in quella casa…molti dicevano fosse l’erede di Corvonero stessa.

L’unico poco contento.. a quanto ne sapeva Susan, era proprio Lucius..

-Salve miss!Come va?Già preparato il vestito per il ballo?Chi è stato il fortunato vincitore?!-

Susan si lasciò sprofondare nella poltrona di velluto blu sconsolata.

-Non ci credo..anche tu!- borbottò a denti stretti.

-E che ti aspettavi?Questo è l’evento più fantastico degli ultimi cinque anni!Da quando il cappello ha gridato ‘Corvonero’ mentre io lo indossavo non succede più nulla che sortisca una quantità tanto incredibile di pettegolezzi!Una reazione interessante non trovi?-

-Più noiosa piuttosto…-

-Noiosa?!Ragazza mia…ma dove vivi!Tu questo lo trovi…noioso?-

-Vorrei avere il tuo spirito di adattamento…-

-Non pensi di essere un po’ troppo autocommiserativa? Se continui così tra un paio di anni ti vedrò appoggiata ad una scrivania, fredda e arida come la McGrannitt!-

-Sempre meglio di questo schifo.. intendo..il ballo…non ci vengo…-

-O beh… sei una sciocca….cosa penserà il tuo cavaliere se non vai?!-

-….-

-Non…non ci posso credere tu… tu non…non hai un cavaliere??Non ti ha invitato ….nessuno?-

-Temo di essere troppo… strana…se mi capisci…-

-Strana?!Ma chi ti ha messo intesta certe sciocchezze!Sei bellissima e soprattutto molto …troppo intelligente!Forse è per questo che nessuno si è fatto avanti.. non si credono all’altezza!-

-Sai qual è la verità.... io sono brutta.. non ci posso fare niente…sono davvero brutta.. e poi non piaccio perché non sono un soprammobile!-

-Cosa?!Un soprammobile?- sembrava divertita.

-Si..hai capito no?Non sono tipo da starsene fermo con le mani in mano…davo sempre fare qualcosa per stupire… e mi comporto spesso come un maschiaccio..questo li intimidisce…-

-Beh…certo..quel bolide in testa a Simur la settimana scorsa te lo potevi risparmiare…-

-Ma stavano vincendo!Dovevo distrarli!Così il cercatore ha preso il boccino…-

-Allora lo vedi!Vedi che c’è sempre un’ottima ragione!-

-Ma gli altri non la colgono..-

-No…-

-Beh…allora… ti dicevo…penso che resterò qui…-

-Io resto con te!-

-Scherzi!No no signora!Tu ci vai eccome!Remus…è cotto letteralmente… lascialo solo e incorrerai nella mia ira!-

-E tu?Cosa farai?Mah..non lo so..leggo forse…-

-Leggi?Leggi?Pensavo che avresti fatto di tutto per divertirti alla grande!-

-Ehm…guardami….dai..insomma..sono uno schifo.. no, davvero.. magi mi vado a fare un giro a Mielandia verso sera e poi mi riempio di dolci la notte…-

-Già meglio!Ma non ancora abbastanza…mi rifiuto di credere che tutti i ragazzi di Hogworts siano impegnati!-

-Se ai in mente Minus hai capito male…-

-Ma no!No!Che vai a pensare…io non mi riferivo a nessuno..solo…vai a fare un giretto… magari incontri qualche bel Grifondoro….non so se cogli…-

-NO! Non lo farò MAI!-

-Mai dire mai…-

-è il ragazzo più bello della scuola!Tutte gli hanno chiesto di andare al ballo!-

-E lui ha detto di no a tutte… ha detto si solo questa mattina.. a Vanessa… una Veela…se mi intendi!-

-E allora?-

-Andiamo, pensi che Black ci sarebbe mai stato con Venessa se non per un…incanto da Veela?-

-Che disonesta..non ci posso credere…-

-Magari tu lo rinvieni…-

-Mpf…-

-Ok, ok…ma il giretto fattelo lo stesso!-

Uscì dalla camera maledicendo sommessamente i consigli della sua amica.. ma come potesa pensare che camminando a casaccio avrebbe potuto…SBAM!

-Ahia!Idiota!Ma dove guardi quando cammini!-

-Davanti a me…e non c’era nessuno fino ad un attimo…White?Susan White?-

-No!La McGrannitt!Certo che sono Susan razza di scemo!Ma tu chi diavolo…aspetta..tu sei Severus!L’amico di Lucius Malfoy!-

-Grazie tante per avermi riconosciuto alla fine!-

-Ma tu come sai come mi chiamo?-

Il ragazzo la guardò per un istante dritta negli occhi, scostandosi malamente un ciuffo di capelli lucidi, dalla fronte sudata.

-Semplice..ho cercato in tutti i modi di superarti nel compito di Trasfigurazione del mese scorso.. ma purtroppo sei riuscita a sorprendermi di nuovo.. anzi.. ne approfitto per chiederti come hai fatto con l’iguana e la piuma..non era facile come mutazione..sei in gamba..e ti assicuro che se lo dico io vuol dire che è così…-

Susan lanciò un’occhiata in tralice al ragazzo, era strano…lo ricordava un tipo schivo e silenzioso…ed invece ora parlava…parlava anche troppo…lo osservò con più attenzione.

Non si poteva di sicuro definire una bellezza ordinaria…ma era piuttosto affascinante..almeno secondo lei.. se solo si fosse curato un attimo di più…

I capelli erano lunghi,di un bel nero lucente.. ma avevano l’aria di essere stati per troppo tempo senza il contatto della schiuma dello shampoo… alto quanto bastava per risultare ben visibile, magro, molto magro, le spalle insolitamente larghe ma non muscolose, asciutte,gli occhi neri, imperturbabili, la carnagione olivastra e un naso decisamente troppo pronunciato…. Si, non era decisamente un ‘bellezza’ nel senso più ovvio del termine.. ma c’era qualcosa di inspiegabilmente avvenente in lui..

-…non  sapevo di avere delle spie segrete che mi seguissero.. dovrò stare più attenta in futuro se non voglio abbassare la mia media…-

-Non penso succederà.. te l’ho già detto.. sei in gamba.. anche troppo.. all’inizio mi dava fastidio,ma poi osservandoti meglio ho pensato che finalmente ti avevo trovato..-

-Trovato cosa?- chiese la ragazza sospettosa.

-…. Una persona intelligente…- rispose lui con semplicità.

-Ma cosa…?- Susan scoppiò a ridere.. quel tipo era davvero strano..

-Lo trovi davvero divertente?Scoprire solo così tardi che esiste qualcuno degno di sostenere conversazioni con te qui dentro?- continuò imperturbabile.

-Ma tu ti basi solo sui voti?-

-No…ti ho osservato anche fuori dalle aule.. sei solitaria.. non è poi tanto difficile seguirti.. biblioteca, lago foresta proibita… e così via..-

-E immagino che questi siano anche i tuoi luoghi di raccoglimento…-

-Immagini bene…-

Si fissarono per un po’, poi Susan ristoppiò a ridere,lui sorrise a malapena.

-Allora dovrei immaginare che forse sarebbe il caso di conoscersi meglio no?- disse lei con una vena maliziosa, che sesse davvero tentando di flirtare con quel ragazzo pressocchè sconosciuto?

-Non so cosa tu intenda perconoscersi meglio’ ma io spero che sia nelle tue migliori intenzioni mantenere rapporti di terzo grado..-

-Sei già impegnato per il ballo?- la domanda le rotolò fuori dalla bocca prima che riuscisse a trattenersi.. o ora o mai più.. ma non si sarebbe mai aspettata di sentirsi rispondere…

-….vuoi venire con me?-

Shock.. che durò più o meno 20 secondi…

-Si…ok…-

-Allora ci vediamo all’ Ingresso verso le 19 e 30…-

e così dicendo si volatilizzò girando l’angolo, con un cenno del capo.

Susan sgranò gli occhi..

..questa la doveva dire a Gemy!

 

Il giorno dopo la scuola era tutta in fermento.. non c’era tempo per niente che non fossero vestiti trucco e stupidaggini varie.

Susan aveva ben pensato di chiedere a Gemy uno dei suoi vestiti per il ballo.. ne aveva a dozzine,la sua amica si era mostrata perfino troppo propensa ad aiutarla, ed ora era incamera sua mente la giovane Malfoy mandava all’aria mezzo guardaroba in cerca  di un vestito che gratificasse la figura alta e snella della giovane… -eccolo!- esclamò trionfante sgusciando fuori dal cumulo di stoffa merlettata –dicevo che l’avevo portato con me..- e così dicendo sventolò in faccia a Susan quello che  doveva essere ad occhio un abito decisamente costoso.

La giovane anche se titubante lo provò.

Doveva ammetterlo,Gemy aveva occhio, quel vestito sembrava fatto apposta per lei! Era della lunghezza che ci voleva, non troppo scollato e con un bello spacco laterale… grigio, con il coprimaniche e la fascia in vita verde acceso… bello.. le piaceva.

E sarebbe probabilmente piaciuto anche a Severus.. dato che i colori erano quelli della sua casa.

Scese in sala comune,seguita da una seria di sguardi incuriositi e ammirati,e da commenti più meno gradevoli.

Faceva caldo nell’ingresso della scuola, Severus non era ancora arrivato e Susan cominciava a spazientirsi,quando finalmente lo vide scivolare fuori dalla porta dei sotterranei.. non c’era da stupirsi nel vedere che era vestito completamente di nero, con il mantello, tanto per cambiare, anche se questo sembrava decisamente più elegante di quello che usava abitualmente per le lezioni.

-Stai bene..- le mormorò in una frase che sembrava più da protocollo che di vero e proprio sentimento e prendendola sotto braccio si avviarono alla sala.

Era incredibile quanto fosse densa di persone in quel momento.. I più numerosi però erano in assoluto Grifondoro e Serpeverde che sembravo ingaggiare tra di loro una segrete sfida di ‘vediamo chi è più bello fra di noi’ al solito insomma…

Severus non sembrava troppo interessato da tutto quello che succedeva,sembrava invece del tutto preso ad osservare Susan con malcelato interesse.

Che in fondo non gli importi solo Trasfigurazione? Si chiese la ragazza con una certa speranza che le aleggiava nelle viscere.. le avrebbe scocciato essere li solo per parlare di scuola, ma probabilmente andare al ballo con Severus Piton significava soprattutto quello.. tanto valeva adattarsi.

-Usciamo?- quella proposta l’aveva presa talmente in contropiede che non aveva fatto a tempo a rispondere che lui già la trascinava in giardino.

Era una serata fresca, tirava una leggiera piacevole brezza e la luna splendeva magnifica a spicchio sul lago.. era tutto incantevole semplicemente perfetto..

Fu questo che la mise in allarme! Era tutto troppo perfetto… sorrise a se stessa.. no doveva dimenticare di essere in giro con Piton.. insomma.. cosa le avrebbe mai fatto più che chiederle di parlargli della Pozione Ringiovanente?

-Sai… io ..volevo parlarti da molto…- cominciò lui tentennante.

Ho capito!Vuole combinare qualcosa di illegale con Lucius!Una Polisucco magari!

-…il fatto è che.. non avrebbe senso stare zitto.. so che tu quest’anno finisci scuola quindi..-

Era il caso di farsi spiegare come preparare un Veristaserum!

-…volevo semplicemente dirti che mi piaci molto ...ecco…-

Bingo! Hai vinto un bolide di pezza Susan!

Ditemi che non è vero.. ditemi che ora mi sveglio e non è vero. .è Piton cavolo!Non un’essere umano qualunque… possibile che Severus Piton le avesse appena rivelato che era innamorato di lei?No!Andiamo…il moccioso zitto.. silenzioso.. muto come un pesce!Siamo seri…non era tecnicamente possibile.. e ora?Lei cosa le diceva? Che non poteva perché a lei piaceva…Black?L’avrebbe uccisa probabilmente…

-Ascolta Severus..io..-

-Non importa!Non ti preoccupare.. mi bastava fartelo sapere…tutto qui-

-Ah…allora.. amici?-

-Amici..-

Lei gli sorrise aggrappandosi al suo braccio, e stringendo forte.

Sirius poco più avanti stava cingendo la vita alla ragazza-Veela con aria sognante.

 

Fine FlashBack- 1975

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Biscotti allo zenzero e caramello ***


Era stata la serata più bella che le fosse capitato di passare da anni, non era proprio riuscita a dormire quella notte

Era stata la serata più bella che le fosse capitato di passare da anni, non era proprio riuscita a dormire quella notte.

Troppo emozioni e a lei le emozioni facevano male.

Scappare di prigione, rivedere Sirius,Remus, Molly e tutti i suoi vecchia amici.. e poi Severus… si, rivederlo era stata una vera e propria gioia, lui era un grande amico per lei e non lo vedeva da anni…

Pulire quel disastro combinato dai Gemelli la sera prima, rovesciando gran parte del pasticcio della madre e della zuppa, sembrava quanto mai di divertente vedesse da anni.. le mancava molto l’aria.. la libertà tanto faticata, l’odore della paura delle sue prede che impregnava l’aria.. le mancava la caccia, la sua vita.

Avrebbe voluto con tutta se stessa uscire e trovare quell’impastore di Igor per fargliela pagare cara.. ma era rischioso.. no.. non poteva tornare ad Azkaban di nuovo.. basta.. era troppo anche per lei… starsene fermi e buoni per un po’ era quello che le serviva…

L’orologio diede il rintocco delle  sei.. era mattina ormai.. bisognava fare colazione.. era da un po’ che non prendeva mano ai fornelli, ma si ricordava bene come preparare tutto.. non per niente sua madre era la titolare di una delle migliori taverne di Hogsmeade…. Rosmerta, Mary,come la chiamava lei, le aveva insegnato bene le sue migliori ricette, sorrise ancora tra se e se, avrebbe preparato dei biscotti allo zenzero, del pane tostato e imburrato con le fragole, un po’ di uova saltate e degli spiedini caramellati.. Molly ne andava matta.. se lo ricordava bene..

Le ci volle un po’ per preparare tutto e avviare la cottura, ma circa un’ora aveva ormai pronto tutto.. la tavola era apparecchiata con ordine e la colazione era a dir poco perfetta.. le ci voleva poco ormai, si trovò a pensare, per trovare soddisfazione in se stessa..

Stava finendo di saltare le ultime uova, quando sentì dei passi dal salotto, si voltò per vedere chi era e sorrise guardando soddisfatta la faccia stupita di una ancora insonnolita Molly..

-Oh mio dio… Susan.. cosa hai fatto… non dovevi.. mi sarei occupata io… no!Gli spiedini caramellati!Non pensavo ti ricordassi come si cucinano..-

La rossa imbronciò il viso in un’aria di finta offesa e saltò un’altra volta le uova nella padella.

-è una cosa che non si può dimenticare Molly.. anche se temevo.. ti confesso.. di aver perso la mano…-

-Mmmm… a giudicare dal profumo del caramello direi di no…  sei sempre stata un asso in cucina.. mamma mia.. mi mancavano i tuoi spiedini sai? Sei stata anche troppo gentile.. ma quando ti sei svegliata?-

La donna si rabbuiò.

-No ho dormito…-

-Oh, ma non dovresti stare in bianco!Fa male alla salute.. caspita.. deve essere terribile quel posto.-

-Non esattamente dove andrei a fare le vacanze ma.. diciamo che ti aiuta a pensare.. o almeno aiutava me..-

-Come mai sei partita?Non ti ho più visto dopo il quinto anno prendere l’Espresso.. sai.. andavo con Arthur ad accompagnare suo fratello-

-No..mi sono trasferita in Ungheria per un anno..-

-E poi?-

-Svezia.. per due mesi..-

-Mh?-

-Olanda.. Portogallo.. Italia… Transilvania… Danimarca.. Russia.. di nuovo Italia, Francia e poi di nuovo in Olanda, Belgio e Lussemburgo.. se ricordo bene dopo sono andata in Austria..-

-Hai saltato la Spagna..-

-No.. li ci sarei dovuta andare.. ma poi..-

-Ma ti rendi conto??Non hai una casa?-

-Beh.. ne avevo diverse..-

-Tu sei pazza ragazza.. vivere una vita da sola.. come si può?Senza.. un ragazzo.. un marito.. un uomo.. senza amore.. senza gli amici.. senza desiderare una famiglia propria..-

-Abbiamo sempre avuto ideali diversi Molly.. e poi c’è chi non ha la fortuna di incontrare la persona giusta.. oppure la incontra ma non riesce a dichiararsi in tempo.. capita..-

-Si capita.. ma non è mai troppo tardi per niente.. ricordatelo..- la donna sorrise.. un sorriso materno..  che Susan non si sentiva più addosso da anni..

Sentirono delle voci arrivare dalle scale,uomini che borbottavano,fino a che la porta non si aprì e rivelò sulla soglia Remus, Arthur e Malocchio che discutevano animatamente su come levare quel fastidioso quadro in entrata con la mamma di Sirius che sbraitava.. Susan pensò che era serialmente il caso che cercasse di occuparsene dopo colazione..

Quando videro la tavola imbandita i ragazzi restarono di stucco.

C’era ogni ben di dio.. e non assomigliava per niente a quella che erano soliti aspettarsi.

Volsero gli occhi spalancati e stupiti da Molly a Susan che li osservavano impassibili continuando a sorridere, Susan stava spostando le ultime uova dalla padella ad uno splendido e lucente piatto di porcellana, quando Lupin finalmente si decise a rompere il silenzio..

-Devo dire che mi stupisci Susan…non pensavo che ti ricordassi ancora la ricetta dei biscotti allo zenzero, per non parlare degli spiedini caramellati!- e lanciò uno sguardo divertito alla signora Weasley che gli rispose anche se con un lieve imbarazzo.

-Oddio.. che cosa credete??Come pensate che sopravvivessi durante i miei viaggi??A me piace mangiare bene sapete??Almeno quando posso.. sono convinta che una buona colazione sia il modo migliore per cominciare una giornata, soprattutto se sana e fatta in compagnia!-

Molly sembrò compiaciuta da tutta l’energia che Susan mostrava parlando di cucina.. era un argomento sul quale avrebbero potuto tenere conversazioni molto lunghe durante le disinfestazioni ed i lavori casalinghi.. una conversazione che non si limitava a dei grugniti di risposta come era solito fare Sirius..

Gli altri la guardarono impassibili sorridendo e sedendosi a tavola con aria allegra, come se avessero loro fatto il regalo migliore al mondo, tutti -sorprendentemente- compreso Moody che rivolse a Susan un’occhiata curiosa e non disse una parola,prendendo posto a capo tavola.

La stessa scena si ripetè di nuovo per tutte le volte che qualcuno si sveglia scendeva a fare colazione.. quindi vuol dire per diverse volte..

Ormai erano tutti presenti tranne Sirius e fissavano ognuno il proprio piatto con aria ammirata, servendosi un po’ di tutto, soprattutto degli spiedini, che Susan fu invitata cucinare anche il giorno dopo..

-è incredibile.. intendo.. sei davvero forte!Non avrei mai detto che una tagliatrice di teste sapesse cucinare così.. intendo.. fai un lavoro talmente figo che certe cose sembrano superflue,  una di queste è anche cucinare!Invece sei un asso.. e io che la trovavo una cosa del tutto inutile!-

-Invece è l’esatto contrario Fred.. devi sapere che la cucina è il primo passo per raggiungere un buon equilibrio interiore.. come scrivere bene e essere un buon oratore.. sono doti essenziali per chiunque voglia intraprendere una carriera come la mia!-

-Ma scusa.. tu cosa saresti esattamente.. intendo.. che diplomi hai.. non hai preso i MAGO giusto?Quindi cosa sei con i GUFO??-

-Allora.. sono una Spezza-Maledizioni.. una cosa per la quale non è necessario il diploma più altro.. bastano i cinque anni.. poi sono semplicemente una cacciatrice di taglie.. o disinfestatrice.. come preferisci..-

-Vuoi dire che ammazzi creature pericolose?Tipo i vampiri?-

-Non tutti i Vampiri!!Solo quelli ritenuti socialmente davvero pericolosi.. oppure i Lupi Mannari.. o le Banshee.. sono insopportabili..-

-Lupi Mannari?- Frad scoccò un’occhiata a Lupin –Quando hai cacciato l’ultimo?-

-L’ultimo si chiamava Jim.. e mi è scappato la notte che sono stata arrestata…-

Silenzio.

-Ma non ti sei mai ferita?Intendo.. ti vedo perfettamente sana.. a parte.. beh.. qualcosa…- volse un occhio alle labbra e al naso.

-Oh.. beh.. Jim è l’artefice di questa..- si fece scivolare giù il grembiule lentamente, scostando la tunica dalla spalla per rivelare una lunga e profonda cicatrice rossa, Molly parve quasi svenire,mentre gli altri si limitavano a fissarla con occhi sbarrati…-

-Se avessi avuto le cure necessarie probabilmente non sarebbe grossa e così grossa.. ma in prigione non ti danno di sicuro delle garze.. anzi, prima si liberano di te meglio è..-

-..quei bastardi non hanno un minimo di attenzione nemmeno per una donna.. insomma non è bella da vedersi.. no?-

Sirius era apparso da dietro uscendosene con quella che poteva essere una frase divertenti coem molti la interpretarono,mentre Susan si rabbuiò d’un tratto e non rispose, indicando a Sirius lìultima sedia libera rimasta.

-Oddio.. e chi cucinato questa roba?Sembra deliziosa Molly!Davvero.. è bello cambiare in meglio a volte..-

-Veramente è stata Susan.. è davvero brava!- si affrettò a rispondere Tonks addentando un altro biscotto.

-Cosa??!!Susan!Non ci credo!Ma ti sei ammattita?!Da quando tu cucini??-

-Beh.. in effetti.. da sempre..-

-Ma come non ti ricordi i Biscotti di Susan a scuola??Sirius!Li conoscono tutti!-

-Ah.. capisco.. vedete io non mangio mai i biscotti allo zenzero perché non mi piace lo zenzero e gli spiedini.. beh.. diciamo che a scuola ci tenevo alla linea.. anche se ora penso che potrei assaggiarne uno.. sono molto zuccherati vero?Forese recupero un di chili!- e così ne addentò uno –Mh.. buono!Avevo ragione però.. hanno molto zucchero..-

Tutit ripresero a mangiare soddisfatti, l’unica che sembrava un po’ colpita è Molly.. secondo lei quelle parole non potevano portare nulla di buono a Susan.. non erano prettamente complimenti.. ed era ormai chiaro alla rossa che la sua vecchia amica provava qualcosa di un po’ più profondo che semplice amicizia per Sirius.. ma forse non lo sapeva nemmeno lei.. forse era solo un’idea sua che gli occhi delle donna alta e snella di fronte a lei, si fossero rattristati tutto d’un tratto.. o forse no.

Era innegabile che Susan comunque non sembrava per niente pericolosa.. tranne l’aspetto forse.. cosa aveva mai quella donna nella foga della battaglia da spaventare tutto e tutti tanto da farla credere con tanta facilità un mangiamorte?

 

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