Even the sun sets in paradise

di dahbanana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX ***
Capitolo 10: *** Capitolo X ***
Capitolo 11: *** Capitolo XI ***
Capitolo 12: *** Capitolo XII ***
Capitolo 13: *** Capitolo XIII ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIV ***
Capitolo 15: *** Capitolo XV ***
Capitolo 16: *** Capitolo XVI ***
Capitolo 17: *** Capitolo XVII ***
Capitolo 18: *** Capitolo XVIII ***
Capitolo 19: *** Capitolo XIX ***
Capitolo 20: *** Capitolo XX ***
Capitolo 21: *** Capitolo XXI ***
Capitolo 22: *** Capitolo XXII ***
Capitolo 23: *** Capitolo XXIII ***
Capitolo 24: *** Capitolo XXIV ***
Capitolo 25: *** Capitolo XXV ***
Capitolo 26: *** Capitolo XXVI ***
Capitolo 27: *** Capitolo XXVII ***
Capitolo 28: *** Capitolo XXVIII ***
Capitolo 29: *** Capitolo XXIX ***
Capitolo 30: *** Capitolo XXX ***
Capitolo 31: *** Capitolo XXXI ***
Capitolo 32: *** Capitolo XXXII ***
Capitolo 33: *** Capitolo XXXIII ***
Capitolo 34: *** Capitolo XXXIV ***
Capitolo 35: *** Capitolo XXXV ***
Capitolo 36: *** Capitolo XXXV ***
Capitolo 37: *** Capitolo XXXVI ***
Capitolo 38: *** Capitolo XXXVII ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Capitolo I

 

Erano all'incirca le sei di mattina quando la sveglia suonò risvegliandomi da un incubo.

Mi alzai di scatto e mi sedetti sul letto lasciando che il rumore della sveglia risuonasse in tutta la stanza.

Rimasi immobile, la respirazione ancora affannata a causa dell'incubo, a guardare un punto fisso della mia camera per circa dieci minuti. Finalmente mi decisi a risvegliarmi da quello stato di trans, spensi la sveglia e mi diressi in cucina.

Aprii il frigo, presi la bottiglia di succo e ne versai un po' dentro un bicchiere iniziando a sorseggiarne il contenuto mentre ripensavo a quell'orribile sogno: mi trovavo in una stanza tutta bianca senza finestre né porte, continuavo a urlare ma nessuno poteva sentirmi e mi sentivo soffocare sempre di più.

Mi diressi nella cabina armadio e indossai dei pantaloncini della tuta, una canottiera bianca ed andai a lavarmi denti e faccia in bagno.

Quindi, tornai in stanza, presi l'i-pod che si trovava sul mio comodino, mi feci una coda alta e uscii di casa per andare a correre.

Mi faceva davvero bene, mi faceva sentire viva e libera. Sin da quando avevo sette anni andavo a correre ogni mattina: la prima volta fu dopo il funerale dei miei genitori, che erano morti in un incidente d'auto quando io avevo appunto 7 anni e mia sorella 9.

Ce li aveva portati via senza che potessimo fare niente, senza neanche darci il tempo di dir loro addio.

Mi sentivo così triste e frustrata che tornata a casa dopo la cerimonia, ero uscita ancora vestita con il mio abitino nero e avevo cominciato a correre mentre le lacrime scorrevano copiose sul mio viso.

La corsa era riuscita a calmarmi e da quel momento era diventata un'abitudine.

Non ero per niente il tipo di ragazza che piangeva spesso né tanto meno che dimostrava le sue emozioni facilmente, specialmente agli sconosciuti. Quella però era stata una perdita orribile e questo aveva unito molto di più me e mia sorella.

Io e lei avevamo sempre avuto un ottimo rapporto, nonostante fossimo molto diverse: lei nonostante fosse la sorella maggiore, era sempre stata quella meno razionale e più sognatrice e io quella più matura.

Come ho già detto, eravamo molto diverse caratterialmente, ma lo eravamo anche dal punto di vista fisico: lei era sempre stata più bassa di me -non che fosse difficile dato che ero alta ben 1.70 – ed aveva sempre avuto delle curve molto più definite delle mie. Era una ragazza dai capelli color cioccolato e gli occhi verdi mentre io avevo i capelli biondo scuro e gli occhi di un colore grigio tendente all'azzurro.

Dopo aver corso per due chilometri tornai a casa, mi feci una doccia e mi vestii con degli abiti comodi, presi l'i-phone e mi sdraiai sul divano.

Avevo ricevuto 5 messaggi, due di mia sorella Alex, uno della mia migliore amica Joelle e gli altri da altri amici.

Joelle sarebbe dovuta arrivare quella sera tardi, era partita per trovare i suoi nonni dato che era il loro anniversario, 50 anni di matrimonio, quindi mi avvisava per che ore sarebbe arrivata e altre cavolate che come suo solito mi scriveva. Era una ragazza davvero speciale, eravamo praticamente nate assieme: le nostre madri si erano conosciute alla prima radiografia ed erano diventate molto amiche. Alla morte dei miei genitori, siccome io e mia sorella non avevamo più nessuno, sua madre ci aveva accolte, la consideravamo come una nostra zia. Tutti loro ci fecero sentire parte della famiglia sin dal primo momento.

Joelle era una ragazza molto solare ma anche timida con chi non conosceva, aveva i capelli rossi mossi e gli occhi verdi come quelli di mia sorella, ma al contrario di Alex era alta come me.

Alex mi aveva scritto che non sarebbe tornata a dormire a casa e di avvisare la zia - come immaginavo – poi mi aveva scritto un messaggio della buonanotte ed infine mi avvisava che oggi sarebbe tornata a pranzare con me, dato che erano un po' di giorni che non stavamo insieme, e dopo il mio compleanno sarebbe dovuta ritornare all'accademia.

Lei infatti, frequentava la BRIT School di Croydon, un'accademia delle arti in cui si canta, si balla e si recita oltre a fare le normali materie. Aveva sempre avuto un grandissimo talento per il canto.

Aspettate un attimo, non mi sono ancora presentata: il mio nome è Tiffany ma i miei amici e mia sorella mi chiamano Tiffy, nonostante io lo odi. Ho diciassette anni quasi diciotto, proprio come Joelle, la mia migliore amica barra sorella acquisita, e abito in una villa enorme a New York con lei, sua madre e suo padre - o come li chiamiamo io e mia sorella, zia e zio - dato che mia sorella si è trasferita da quando ha cominciato l'accademia.

I miei “zii” sono due medici di fama mondiale e ultimamente viaggiano di continuo.

Sia io che Joelle, abbiamo finito il liceo qualche mese fa' ed entrambe siamo passate con i massimi voti alla maturità, quindi gli zii ci hanno comprato una casa a Londra, proprio come avevamo sempre sognato, nella quale ci trasferiremo dopo aver compiuto diciotto anni, ovvero fra due giorni Joe e tre io.

Avevo appena buttato il cellulare sul divano ed avevo acceso la televisione su MTV quando mi arrivò un altro messaggio. Era mia zia che mi diceva che sarebbero tornati l'indomani e che ci dovevano parlare. Chiusi il messaggio e diedi un'occhiata all'ora: erano le 9. Fra un'ora mi sarei dovuta incontrare con Alina e Will per la nostra solita colazione da Starbucks, quindi avevo ancora una mezz'ora o poco più, per prepararmi e uscire di casa.

Rimasi sdraiata sul divano il tempo di finire di vedere uno stupido programma su delle adolescenti incinte, cambiai su MTV Music e andai a prepararmi. 

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Capitolo II

 

Come al solito ero in ritardo, ma non era colpa mia se beccavo sempre i taxisti più lenti di New York.

Quando entrai da Starbucks incontrai subito lo sguardo di Will, il mio migliore amico. Era un ragazzo davvero bello e non solo esteriormente. Se non fosse stato il mio migliore amico probabilmente l'avrei sposato, perché era tutto quello che ogni ragazza avrebbe mai desiderato: alto, biondo, occhi dell'azzurro più bello che avessi mai visto, corpo scolpito, educato e simpatico. Non che fosse perfetto, cioè, anche lui aveva dei difetti, per carità, ma era una persona buona e dal cuore puro e proprio per questo, eravamo diventati così tanto amici.

-Finalmente sei arrivata! Pensavamo ti fossi persa!- disse Will, alzandosi.

Appena raggiunsi il tavolo dove mi aspettava insieme ad Alina, mi buttai tra le sue braccia, ispirando il suo profumo. Quando ci fummo staccati fu il turno di Ali, che mi si buttò al collo con fin troppo affetto, dato che erano meno di ventiquattro ore che non ci vedevamo, ma ricambiai nonostante tutto.

Ci sedemmo al tavolo e mentre Will andava a prenderci il solito, chiacchierai un po' con Ali.

Era una ragazza molto estroversa, allegra e senza peli sulla lingua. I capelli biondi le cadevano dolcemente sulla spalla destra, in testa aveva un cerchietto con un fiocco, gli occhi marroni erano ben truccati come al solito e le guance erano rosee, come se avesse messo del blush. Non era una ragazza molto alta, un po' come Alex, ma aveva un bel corpo.

Mi stava raccontando gli ultimi pettegolezzi quando Will tornò con le nostre ordinazioni.

Mentre mangiavamo chiacchierammo per più di un ora e mezza quando ci alzammo dal tavolo, li avvisai che la mattina seguente non avrei potuto fare colazione con loro, perché sarebbero arrivati i miei zii, ed uscimmo. Ali doveva trovarsi con Matt, il suo ragazzo, quindi ci salutò con un abbraccio e prima di andarsene mi scoccò un bacio sulla guancia.

Io e Will restammo soli, quindi parlammo un po' del più e del meno. Dopo un po' guardai che ore erano...

-Will, oggi devo pranzare con mia sorella ma non ho tempo di preparare nulla. Mi accompagni dal giapponese-cinese, che è il suo preferito? - gli chiesi assumendo un'espressione da cucciolo.

Will mi sorrise -Certo Tiffy, andiamo che intanto ti racconto che cosa ho scoperto ieri- rispose dolcemente.

Gli sorrisi soddisfatta e annuii per fargli capire di cominciare a raccontare.

-Ieri sera sono uscito con mio cugino Niall, che mi è venuto a trovare dall'Irlanda e mi ha detto che si trasferirà a Londra per andare al college, ma indovina in che college andrà?-

Fece una pausa e io lo guardai con aria interrogativa così continuò.

-Nello stesso in cui andrete tu e Joe! Quindi mi ha detto che vi voleva conoscere...-

Lo guardai sorridente -Che bello! Certo, farebbe piacere anche a noi conoscerlo.. Perché non lo porti alla nostra festa di compleanno?-

Will annuì ricambiando il sorriso - Mi sembra una bella idea, se non è un problema.-

-Certo che no-

Gli sorrisi e continuammo a chiacchierare fino ad arrivare al ristorante, così ordinai da portare via del sushi per Alex, il suo preferito, e per me del cibo cinese. Dopo aver pagato e preso la roba, salutai e ringraziai Will e poi mi diressi a casa.

 

 

Nel momento in cui aprii la porta di casa, venni travolta da mia sorella che, come se non ci vedessimo da un anno, mi aveva avvolta in un enorme abbraccio che io stavo ricambiando molto affettuosamente. Le volevo davvero bene e nonostante fossero solo due giorni che non ci vedevamo, mi era mancata. Ci staccammo dall'abbraccio e cominciammo a chiacchierare mentre ci dirigevamo nell'enorme sala da pranzo.

Arrivate in salotto sgranai gli occhi, fingendo un'espressione più che sorpresa -Alex!- le dissi quasi urlando.

-Che c'è??- mi rispose con aria interrogativa.

-Da quando prepari la tavola?- chiesi per poi avvicinarmi a lei e appoggiare la mano sulla sua fronte fingendo un'espressione preoccupata, quando lei mi spinse indietro sorridendo.

-Che scema! La prossima volta lascio fare a te- disse facendomi la linguaccia.

-Dai lo sai che scherzavo. Come stai?- cambiai discorso.

-Tutto bene sorellina tu?-

-Abbastanza bene, questa sera ho avuto un incubo orribile- sussurrai come se avessi paura che il sogno potesse sentirmi e tornare a torturarmi.

-E come mai?- chiese con aria poco preoccupata.

-Non ne ho idea.. ero in una stanza tutta bianca e non c'erano né finestre né porte, io urlavo ma nessuno mi poteva sentire e mi sentivo soffocare. Una sensazione orribile!- sputai a fatica.

-Non dirmi che hai fatto lo spuntino della mezzanotte?! Ogni volta che lo fai ti vengono gli incubi e lo sai. Mi chiedo perché tu insista nel farlo..-

Sbuffai e sistemai le cose sul tavolo mentre Alex andava a prendere da bere in cucina.

Non riuscivo a dormire senza prima mangiare la mia dose di cioccolato e lo sapeva.

Durante il pranzo parlammo di un sacco di cose tra le quali mi raccontò che aveva passato la notte da Logan, una sua vecchia fiamma che aveva rincontrato la sera precedente in discoteca.

Come se fossi la sorella maggiore la rimproverai ma la conoscevo bene, era fatta così.

Non che fosse una poco di buono! Assolutamente. Solo che ultimamente aveva deciso di divertirsi perché, dopo essere stata delusa dal suo ultimo ragazzo, aveva deciso che era troppo giovane per avere una relazione seria.

Passammo tutto il pomeriggio a chiacchierare, scherzare, ascoltare musica, ballare e cantare. Ci divertivamo sempre un mondo insieme, anche facendo cose stupide.

La sera andammo a cena fuori e poi al cinema e infine tornammo a casa esauste e, dopo esserci augurate la buona notte, ci fiondammo nelle nostre camere da letto.

Mi misi in pigiama e mentre mi stavo struccando sentii la porta della mia stanza aprirsi; uscii dal bagno entrando in stanza e mi trovai davanti la mia migliore amica. Mi aprii in un enorme sorriso e le corsi incontro facendoci cadere per terra. Lei cominciò a ridere come una pazza e dopo poco riuscì a contagiarmi. Ci rialzammo e ci salutammo per bene senza risparmiarci in abbracci, baci sulle guance, morsi sulle braccia e risate. Se qualcuno ci avesse viste avrebbe pensato che fossimo pazze, ma poco ci importava.

Chiacchierammo fino all'una di mattina, quando tornò nella sua stanza dove aveva lasciato i bagagli per struccarsi e mettersi in pigiama, per poi tornare da me, dato che le avevo chiesto di dormire assieme.

Chiacchierammo fino ad addormentarci.

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Capitolo III

 

La mattina venni svegliata dall'allarme assordante della mia sveglia che spensi velocemente per evitare di disturbare Joe, la quale dormiva beatamente.

Mi alzai e ripetei la mia solita routine per ritrovare al ritorno della mia corsa i miei cari zii.

Dopo un caloroso saluto cominciammo a parlare.

-Allora tesoro, com'è andata la corsa?- mi chiese mio zio sorridente.

-Bene grazie! Piuttosto com'è andato il viaggio, tutto bene?- mi informai.

-Sisi, tutto benissimo. La Jojy è tornata ieri sera?- domandò mia zia.

-Si, ha dormito con me. Abbiamo chiacchierato fino a tardi, mi mancava un sacco.- confessai.

La zia mi sorrise dolcemente per poi continuare -E Alex? È a casa?-

Annuii -Sta dormendo nella sua camera, conoscendola non si sveglierà prima delle due di pomeriggio.-

-Vado a svegliare Joe che vi dobbiamo parlare.- annunciò infine mio zio.

Io annuii e mi diressi con mia zia in sala da pranzo dove aveva preparato una colazione da sogno.

Quando ci trovammo tutti seduti a tavola e cominciammo a mangiare la zia finalmente parlò -Bene... Avevamo detto che vi dovevamo parlare, quindi arrivo subito al sodo.-

Mi piaceva molto mia zia, in primo luogo per tutto quello che lei e mio zio avevano fatto per me e mia sorella, ma anche perché era molto diretta.

-Io e Rob (così si chiamava il padre di Joe, ovvero mio zio) vi abbiamo già comprato il biglietto per Londra. La mattina dopo la vostra festa di compleanno partirete, ovvero fra tre giorni.-

Avevamo deciso infatti, di fare la nostra festa insieme il giorno del mio compleanno, ovvero il giorno dopo di quello di Joe.

La casa che ci avevano preso a Londra era pronta, gli zii ci avevano fatto parlare con una arredatrice di interni, la quale aveva fatto arredare la nostra casa secondo il nostro gusto.

Io e Joe ci guardammo per poi alzarci e cominciare a saltellare per tutta la casa. Eravamo euforiche.

Quella scenetta fece scatenare le risate di mio zio e mia zia e dopo che fummo tornate a tavola, ancora molto eccitate, mio zio riprese il discorso.

-La festa è già stata organizzata, il volo per Londra comprato, la vostra casa è pronta. Manca solo che prepariate le valige e... un'ultima cosa.-

-Cosa?!- quasi urlammo io e Joe all'unisono.

Lo zio e la zia si scambiarono uno sguardo complice e ci sorrisero -Diciamo che Alex ha voluto farvi un regalo che vi piacerà da matti.-

Mia sorella infatti, da quando aveva compiuto la maggiore età, aveva ricevuto parte dell'eredità dei nostri genitori, che erano anche loro alquanto benestanti.

Io e Joe non riuscimmo a contenerci, saltammo giù dalle sedie e ci abbracciammo tutte sorridenti e dopo aver saputo che il regalo da parte di Alex consisteva in una RANGE ROVER nera, corremmo nella sua stanza per ringraziarla e riempirla di baci.

 

Passammo il compleanno di Joe come aveva scelto lei: parrucchiere, pranzo nel suo ristorante preferito, shopping sfrenato, incontro con gli amici al bar e poi discoteca.

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Capitolo IV

 

Arrivò finalmente il giorno della nostra festa e del mio compleanno.

La festa si sarebbe svolta da noi e dato che gli zii sarebbero ripartiti, ci avrebbero lasciato casa libera.

Dopo aver salutato gli zii e aver sentito tutte le raccomandazioni e gli auguri per il compleanno e Londra, io, Joe e Alex andammo a prepararci: io indossai un vestito corto e aderente con una scollatura sul seno tutto paillettato argento e dei tacchi alti neri; Joelle indossò un abito che le arrivava una spanna sopra al ginocchio di seta nero, con una scollatura non molto profonda davanti al contrario di quella sulla schiena che la lasciava quasi tutta scoperta, dei tacchi alti con la punta aperta color carne; infine, Alex mise un vestito corto di seta viola con la scollatura sul seno e stretto in vita da un cinturino dello stesso colore e ai piedi dei tacchi beije alti più dei miei e di quelli di Joe.

Alex, essendo bravissima, ci truccò tutte e ci aiutò a sistemarci i capelli.

La casa era sistemata apposta per la festa: vi era un cateriing, era stato costruito un bar dietro al qual vi erano 5 baristi, il salone era stato adattato per diventare la pista da ballo e all'angolo vi era un dj. Era tutto meraviglioso.

Quando cominciarono ad arrivare gli invitati, l'atmosfera divenne sempre più movimentata e la gente si stava divertendo.

Io e Joe eravamo al bar mentre Alex era scomparsa nella pista da ballo. Stavamo sorseggiando un drink e chiacchierando con degli amici, quando vidi Will avvicinarsi a noi in compagnia di quello che doveva essere suo cugino.

Aveva dei capelli biondi, ma sicuramente tinti e anche lui gli occhi azzurri, ma di un azzurro diverso da quelli di Will, erano quasi bianchi, color ghiaccio, mentre quelli di Will erano più un azzurro mare, e aveva un sorriso dolce stampato sul viso.

-Tanti auguri Tiffany! Ehi Joe, tanti auguri anche a te! Siete davvero bellissime e anche la festa è una meraviglia..- ci disse Will.

Lo ringraziammo e lo salutammo abbracciandolo.

-Ragazze, lui è Niall, mio cugino- annunciò dopo Will.

Il biondino allungò la mano nella mia direzione e poi in quella di Joe: -Piacere

Gli sorridemmo ricambiando la stretta -Piacere nostro!

Per rompere il ghiaccio cominciai a parlare io -Che bello conoscere qualcun altro che verrà al nostro stesso college!-

Niall mi sorrise e cominciammo a chiacchierare e a scherzare. Era davvero piacevole, ci faceva ridere e mi ricordava molto Will caratterialmente, sembrava essere davvero un ragazzo d'oro.

Dopo un po' decidemmo di andare a ballare e andammo in pista a scatenarci. Quando riuscii finalmente a trovare Alex, che stava ballando con dei suoi amici, andai a stare un po' con lei.

Un'ora di ballo dopo, presi per mano mia sorella e la portai al tavolo dove si erano seduti da poco Niall, Joe, Will, Ali e Matt.

Li salutammo e dopo averle presentato Matt e Niall ci sedemmo a chiacchierare. Notai che il biondino tinto non smetteva di fissare mia sorella, la quale però, essendo stata presa da una conversazione con Joelle fino a quel momento non lo aveva ancora notato, ma quando si voltò verso di me, che ero seduta fra di lui e Will, se ne accorse e gli regalò un dolce sorriso che lui ricambiò.

Così cominciarono a parlare e alla fine della serata, li trovai che ballavano avvinghiati in mezzo alla pista.

Niall, nonostante sarebbe venuto al nostro college, aveva la stessa età di Alex, perché, da quello che avevo capito, era entrato un anno dopo a scuola e dopo la maturità aveva fatto un anno sabbatico.

La serata si concluse alla meglio e quando tutti se ne furono andati e la società delle pulizie ebbe ripulito tutto, ci accorgemmo che non avremmo avuto tempo per dormire, così decidemmo di andare a lavarci, struccarci e cambiarci per poi prendere le valige e dirigerci in aeroporto. Avremmo potuto dormire in aereo, non era un problema.

Alex sarebbe partita con noi dato che l'accademia era vicina a Londra e le lezioni sarebbero cominciate la settimana seguente. Niall invece, avrebbe preso il volo della sera, quindi non avremmo fatto il viaggio con lui, ma ci eravamo già scambiati i numeri di cellulare e gli indirizzi. A quanto pare lui avrebbe condiviso la casa con degli amici.

Dopo aver fatto il check-in ci dirigemmo verso la porta d'imbarco, ci aspettava un lungo viaggio e non vedevamo l'ora di arrivare.

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Capitolo V

 

Pov Alex

Come sempre, in aereo non ero riuscita a chiudere occhio, ma questa volta il motivo era un altro: non riuscivo a smettere di pensare a due occhi color ghiaccio ed au sorriso timido.
Non riuscivo a smettere di pensare a lui. Era davvero assurdo come in poche ore quel 
ragazzo fosse riuscito a fare quello che ormai da più di un anno nessun altro era riuscito.
Ancora più assurdo era che non avesse cercato di portarmi a letto. Era stato carino tutta la sera e mi aveva fatto capire di essere interessato a me, ma alla fine della serata ero riuscita a guadagnarmi un semplice bacio.
Ma cosa dico un semplice bacio! Era stato uno dei baci più belli della mia vita, ma ancora non riuscivo a capire. Non ero abituata ad essere trattata con una tale dolcezza dai ragazzi.
Ad ogni modo dovevo smettere di pensare a lui.
I miei pensieri vennero interrotti dall'arresto del taxi. Eravamo arrivate. Tiffany pagò il taxista, il quale dopo averci aiutate con le valige se ne andò.
Era un villetta a due piani dalla facciata color crema. Davanti ad essa vi era un giardino ben curato attraversato da un sentiero in pietra, il tutto racchiuso da un alto cancello.
Joelle aprì il cancello e dopo aver percorso il sentiero ci trovammo davanti ad una grande porta in legno con una maniglia scolpita. Era davvero bella ma quando la porta si aprì mi accorsi che la parte esterna, non era nemmeno paragonabile a quella interna.
Attraversata la soglia si poteva vedere a sinistra una grande sala da pranzo, decorata con mobili moderni, mentre a destra vi erano due rampe di scale: una in marmo che portava al piano di sopra, e una in metallo lavorato che portava al piano di sotto. Davanti vi era una porta che si apriva in una cucina di dimensioni esagerate da cui si poteva raggiungere un piccolo bagno ed un salotto in cui vi erano: due divani in pelle bianca, una televisione a schermo piatto, dei videogiochi, una poltrona e un tavolo basso in cristallo.
Eravamo rimaste tutte a bocca aperta e non avevamo ancora visto né il secondo piano né il piano sotterraneo.
Mentre io scendevo, Joe e Tiffy stavano correndo al piano di sopra per vedere le loro camere.
Rimasi sorpresa nel trovare una camera da letto con tutte le decorazioni in stampa dell'Inghilterra, come piaceva a me, una parete color blu alla quale era appoggiato un letto matrimoniale affiancato da un comodino, sulla parete sinistra vi erano un armadio imbottito e una scrivania. Alla destra della stanza c'erano due porte: una portava ad un bagno e l'altra...
Non ci potevo credere... ERA UNA PICCOLA SALETTA DI REGISTRAZIONE!
Ero sulle nuvole! Corsi al secondo piano e saltai addosso a mia sorella. Sapevo che aveva fatto decorare lei la casa e gli zii mi avevano avvisata del fatto che mi avesse preparato una sorpresa, ma MAI avrei immaginato che fosse questa.
Lei si mise a ridere -Vedo che hai già visto la tua stanza e scoperto la sorpresa-
-Eccome! È tutto così meraviglioso. Giuro non so cosa dire... grazie davvero. Sei la sorella migliore del mondo!!-
Joelle si avvicinò mettendo un finto broncio -Ehi! Guarda che anche io ho contribuito... Così mi fate ingelosire...-
Scoppiammo tutte a ridere e dopo aver visto tutta la casa ci accorgemmo che era davvero tardi.
L'aereo infatti era atterrato verso le dieci di sera quindi, non mi meravigliavo che fosse già passata la mezzanotte.
Essendo tutte stanche non cenammo neanche e andammo a dormire nelle nostre nuove stanze.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


Capitolo VI

 

Stavo riprendendo fiato dopo la mia solita corsa mattutina, camminando su un marciapiede che affiancava un grande parco. Avevo sete quindi, notando un chiosco poco distante da dove mi trovavo, mi diressi lì.
Comprai una bottiglietta d'acqua naturale e mi sedetti su di una panchina, mentre le parole di Chasing Cars risuonavano nelle mie orecchie.
Era ancora presto, quindi decisi che tornata casa, mi sarei fatta una lunga doccia e poi mi sarei preparata per passare al college prima di pranzo, per ritirare i miei orari e quelli di Joe.

Dopo una lunga doccia rilassante, chiusi l'acqua e mi asciugai.
Mi diressi in stanza in intimo ed indossai dei jeans lunghi arrotolati alla caviglia, una canottiera di pizzo bordeaux e delle all-star dello stesso colore. Mi truccai leggermente gli occhi, pettinai i capelli e dopo aver preso la borsa scesi le scale per dirigermi in cucina, dove avrei lasciato un biglietto per Alex e Joe, in cui avvisavo che ero andata al college e sarei tornata per pranzo.

Avevo appena ritirato la mia tabella di orari e le stavo dando un'occhiata quando andai a finire contro qualcuno. Alzai lo sguardo pronta a chiedere scusa quando, il ragazzo contro cui mi ero scontrata parlò: -Non si guarda dove si va?- disse con un tono fin troppo aggressivo per i miei gusti.
-Mi pare che anche tu abbia gli occhi, quindi potrei farti la stessa domanda!- risposi con lo stesso tono.
Il ragazzo spalancò gli occhi come se non si aspettasse la mia risposta, ma prima che potesse dire qualcosa, che sicuramente, dato il suo sguardo non sarebbe stato niente di carino, me ne andai.

Nonostante non l'avessi guardato molto a lungo, avevo potuto notare che si trattava di un bel ragazzo dalla pelle ambrata, gli occhi di un colore simile all'oro e i capelli castano scuro sistemati perfettamente in un alto ciuffo. 
Nonostante ciò, mi aveva fatta arrabbiare e non poco. Come si permetteva di rivolgersi a me con quel tono? Chi si credeva di essere!
Ancora sovrappensiero non mi ero neppure accorta di essere arrivata a casa, che distava poco più di 10 minuti dal college. Aprii la porta e la sbattei alle mie spalle.
Joelle e Alex, che erano sedute al tavolo della cucina intente a chiacchierare si girarono verso di me e mi guardarono con aria interrogativa.
-Cos'è successo?- mi domandò Joe tranquillamente.
-Ti sei svegliata male?- aggiunse Alex sorridendo.
Non risposi nemmeno buttando la borsa per terra e dirigendomi verso il frigo per aprirlo e prendere del succo.
Alex e Joe si scambiarono un'occhiata e dalle loro teste sembravano uscire mille punti interrogativi, come nei fumetti.
Decisi quindi di parlare -Non è successo niente di che..- borbottai relativamente calma per poi aggiungere in tono più secco -Solo un maleducato che mi è venuto addosso e mi ha anche accusata di non guardare dove vado!-
Loro due scoppiarono a ridere.
-E tutto questo stress perché ti sei scontrata con qualcuno?- mi chiese Alex con un ghigno stampato in faccia, che le avrei fatto sparire a suon di schiaffi da quanto ero nervosa, ma Joe, vedendo che la mia espressione si era fatta ancora più arrabbiata, cercò di allentare la tensione. 
-Avresti dovuto vedere la tua faccia mentre lo dicevi- disse scoppiando a ridere. La sua risata era talmente contagiosa che non riuscii ad evitare di scoppiare a ridere a mia volta, trascinando anche Alex.

Dopo un po' Alex cambiò discorso -Niall mi ha mandato un messaggio. Ci ha invitate a casa sua domani sera a cena per farci conoscere i suoi amici - annunciò. La osservai e notai che aveva lo sguardo perso.. sognante.
-Niall eh?!- disse Joe facendole l'occhiolino per poi ricominciare a ridere.
-Cosa?!- rispose Alex con uno sguardo che cercava di trasmettere impassibilità ma le guance arrossate l'avevano tradita.
Mi aprii in un grosso sorriso ricordandomi la sera del nostro compleanno.
Li avevo visti scambiarsi degli sguardi e anche ballare insieme ma poi non mi aveva raccontato come era andata a finire.
-A proposito Alex, com'è andata a finire con il biondo tinto? - le chiesi con aria curiosa.
Mia sorella mi fulminò con gli occhi mentre Joe continuava a ridere. Non mi rispose nemmeno e cambiò discorso -Allora ci andiamo o no? -
-Certo che ci andiamo! Mettiti d'accordo per l'ora e poi facci sapere- le rispose Joe che si era appena calmata.
Io annuii come a rafforzare quello che aveva detto, per poi proporre di pranzare fuori, dato che non avevamo ancora fatto la spesa. Loro accettarono subito, così andammo a prepararci ed uscimmo.

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


Capitolo VII

 

Pov Joelle

Mi ero offerta di andare a fare la spesa insieme a Tiffany. Alex doveva andare in stazione a comprare il biglietto, dato che fra meno di una settimana sarebbe ripartita per l'accademia, per ritornare da noi solo durante le vacanze.

Stavo riempiendo il carrello di schifezze mentre Tiffy metteva tutte le cose che c'erano sulla lista.

Mi allontanai per dirigermi al reparto del cioccolato. Il mio preferito.

 

 

Ero indecisa se prendere una tavoletta di LINDT o una scatola di Ferrero Rocher, ma alla

fine decisi di prenderli entrambi. Presi due barrette di cioccolato bianco per Alex, il suo

preferito e poi andai a prendere gli After Eight per Tiffy. Ero praticamente sotterrata dalle

barrette di cioccolato mentre stavo uscendo dal reparto.

-Ti piace davvero tanto il cioccolato- sentii dire da una voce maschile che non conoscevo alle mie spalle. Mi girai per vederlo in faccia: era un ragazzo della mia età dagli occhi verde smeraldo, i capelli castano scuro perfettamente ricci, un po' più alto di me. Anche lui aveva del cioccolato in mano e mi stava rivolgendo un sorriso che andava a creare delle fossette ai lati della sua bocca.

-Non immagini quanto- risposi sorridendo a mia volta.

-Piacere, Harry- disse allungando la mano per stringere la mia che però non potei stringere per evitare di far cadere la piramide di cioccolato, che cercavo di mantenere in equilibrio fra le mie braccia.

Sorrisi imbarazzata facendogli capire che mi dispiaceva ma ero impossibilitata a stringergli la mano, poi risposi -Piacere, Joelle.-

Lui sembrò capire infatti si offrì di aiutarmi e io lo ringraziai passandogli le barrette di Alex.

Cominciai a camminare nella direzione in cui avevo lasciato Tiffany, facendogli segno di seguirmi.

-Allora Joelle, non sei di qui vero?- mi chiese sorridente.

Lo guardai stranita, non capendo come facesse a saperlo e lui si affrettò a giustificarsi -Ho notato il tuo accento-

Annuii comprensiva, sorridendo a mia volta -No infatti, mi sono appena trasferita da New York con la mia migliore amica.- gli spiegai -Non avevamo niente a casa e quindi siamo venute a fare un po' di spesa. Tu?-

-Anch'io mi sono appena trasferito con degli amici, ma sono di Holmes Chapel, una piccola città dell'Inghilterra di cui probabilmente non hai mai sentito parlare- mi rispose facendomi ridacchiare.

-No, effettivamente no-

Harry si strinse nelle spalle sorridendo.

-Sei venuto da solo? Intendo al supermercato?- gli chiesi.

Lui scosse la testa -No no, sono venuto con uno dei miei amici- mi rispose.

Quel ragazzo sembrava avesse il sorriso stampato in faccia. E che sorriso!

Arrivammo da Tiffy che non si era nemmeno accorta della mia assenza, era intenta a mettere dei cartoni di latte nel carrello, quando mi vide accompagnata da Harry.

-Oh... Ciao. Tu chi sei?- domandò sorridente.

-Harry, piacere- allungò la mano che questa volta venne stretta. -Tiffany- si presentò a sua volta per poi rivolgermi uno sguardo interrogativo.

-Ci siamo appena conosciuti. Mi ha vista in difficoltà con il cioccolato e mi ha aiutata.– le risposi semplicemente, indicando le tavolette che tenevamo in mano.

Harry e Tiffany si misero a ridere quando sentii una voce maschile chiamarlo -Hazza! Dov'eri spar...ito. - disse bloccandosi nell'incontrare lo sguardo di Tiffany.

Lei lo guardò con aria infastidita -E tu cosa ci fai qui!- protestò.

-Lui è Zayn, il mio amico. Vi conoscete di già? - chiese Harry passando lo sguardo prima su Tiffany e poi sul suo amico.

-No. E non ci tengo- rispose Tiffany per poi afferrarmi per un braccio -Scusa Harry, noi dobbiamo andare- aggiunse poi.

Io e lui ci guardammo con aria confusa e mormorai un debole “Scusa” prima di essere trascinata via.

Dopo essere uscite dal supermercato con i sacchetti della spesa in mano, ci dirigemmo verso casa.

Restammo un po' in silenzio fin quando non mi decisi a parlare -Tiffy... Cos'è successo là dentro? Che ti è preso? -

-Era lui il ragazzo di stamattina- mi disse sbuffando.

Rimasi un po' a pensare -Ohhhhhhh!- sospirai poco convinta -Capisco-

-Perché sospiri in quel modo? E cosa vuol dire “ooooh”?!- mi chiese seccata.

-No... niente. - provai a trattenermi dal porle una domanda, ma non ci riuscii -Anzi. In effetti ci sarebbe una cosa-

-Dimmi- mi incoraggiò più tranquillamente.

-Non capisco perché ti sia comportata così. Cioè, capisco che stamattina possa essere stato scortese ma magari..- non finii di parlare che Tiffany mi interruppe -Non lo so. Non mi piace. Non che lo conosca, ma mi sta antipatico a pelle- rispose seccamente.

Annuii e dopo qualche minuto di silenzio cambiai discorso -Però hai visto Harry?- mormorai con occhi sognanti.

Lei sembrò divertita dalla mia espressione perché si mise a ridere -Non è niente male! Joelle fa conquiste al supermercato- ammiccò sorridente.

Scoppiai a ridere senza rispondere nulla. Speravo solo che l'avrei rincontrato presto, dopotutto Londra non poteva essere così grande!

Arrivammo a casa e depositammo la spesa. La serata si concluse normalmente e forse a causa del fuso orario, andammo a dormire tutte molto tardi.

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII ***


Capitolo VIII

 

Per la prima volta dopo molti anni non sentii la sveglia e finii per alzarmi all'ora di pranzo. Ero davvero esausta dato che erano un po' di giorni che andavo a dormire molto tardi.

Mi trovavo in cucina vestita di un pigiamino corto color panna con dei dettagli in pizzo, che solo il riscaldamento acceso mi permetteva di indossare, dato il clima freddo di Londra.

Joelle si trovava nel salotto vicino alla cucina, seduta sul divano in pelle intenta a mangiare dei cereali, guardando MTV. Per la prima volta si era svegliata prima di me.

Riempii una ciotola di cereali e mi sedetti al suo fianco.

-Buongiorno principessa sul pisello- mi salutò ironica.

-Buongiorno befana- le risposi con una linguaccia. -Ho dormito davvero molto se perfino tu sei già sveglia!- continuai.

-Hai proprio ragione. È già mezzogiorno. Niente corsa oggi?- mi chiese fra una cucchiaiata e l'altra.

-Sai che non posso vivere senza. Probabilmente ci andrò dopo pranzo. E dato che questo è il mio pranzo- indicai la ciotola di cereali -Andrò fra circa venti minuti.- le sorrisi.

-Immaginavo- si limitò a dire tornando a guardare lo schermo della televisione, dopo aver ricambiato il mio sorriso.

Finito il mio pranzetto mi alzai dal divano e andai a mettere la ciotola nel lavandino.

Indossata la mia tuta scesi nuovamente al pian terreno.

-Al mio ritorno farò una doccia e poi andremo a comprarci qualcosa per stasera- urlai dall'ingresso.

Joelle urlò un “okey” e dopo essermi messa le cuffie dell'iPod uscii a correre.

 

-Alex sei splendida!- sentii squittire dalla stanza di Joe.

Finii di vestirmi e le raggiunsi per chiamarle. Alex era davvero bella, aveva ragione Joe.

Le avvisai che era ora di andare se non volevamo arrivare in ritardo.

Alex guidò, siccome era l'unica che aveva la patente per ora dato che io e Joe, nonostante avessimo passato lo scritto dovevamo passare l'esame pratico. In meno di quindici minuti ci ritrovammo davanti alla villetta, un po' più grande della nostra, a suonare il campanello.

Ci venne ad aprire un ragazzo dai capelli castani e gli occhi azzurri come quelli di Will.

Oh Will... mi mancava così tanto. Decisi che l'avrei chiamato al ritorno della cena, tanto a New York sarebbe stato ancora presto a causa del fuso orario.

Il ragazzo ci sorrise e si fece da parte in modo che potessimo entrare. Prima che potesse dire qualsiasi cosa, Niall lo raggiunse e lo presentò -Ciao ragazze! Questo è Louis uno degli amici con cui condivido la casa. Gli altri arriveranno a breve, sono andati a prendere da bere-

Ed ecco che il suo sorriso timido si faceva largo fra le sue labbra.

Louis ci salutò e mentre io e Joe cominciavamo a parlare un po' con lui, Alex si propose di aiutare Niall in cucina.

-Quindi venite da New York? Che forza! Voi ragazze newyorkesi avete un accento molto sexy- aggiunse, facendoci ridere.

Era un ragazzo molto aperto e davvero simpatico. Non mi sorprendeva che fosse amico di Niall.

Chiacchierammo per un altro po' quando la porta di casa si aprì facendo passare un ragazzo dai capelli castano chiaro e gli occhi color mandola, un corpo atletico e quasi dieci centimetri più alto di me. Venne nella nostra direzione tenendo in mano una confezione di birre, lasciando la porta aperta e salutandoci -Voi dovete essere le amiche di Niall. Piacere io sono Liam- si presentò con tono dolce ed educato.

Niall e Alex tornarono in salotto. Probabilmente avevano sentito che era arrivato qualcuno.

Il biondo tinto si rivolse a Liam -Dove sono gli altri? - neanche tempo di rispondere che altri due ragazzi varcarono la soglia portando altre bibite.

No. Un attimo. Fermi tutti. NO.

Questo è un sogno. Solo un brutto sogno. Tiffany respira.

Non potevo credere ai miei occhi!

Era il ragazzo che mi era venuto addosso ieri al college. Vederlo due volte in un giorno era sfiga ma tre volte in due giorni era un complotto contro di me. Cos'ho fatto di male? Gli dei devono avercela con me, questo è sicuro.

Subito dietro di lui c'era Harry -finalmente una buona notizia– borbottai fra me e me vedendo lo sguardo di Joe illuminarsi. Appena ci vide, ci venne incontro salutandoci con un bacio sulla guancia ciascuna.

Sapevo che Joe era sul punto di svenire, ma riuscì a camuffare l'imbarazzo in modo sorprendente.

Niall, che ci stava per presentare, ci guardò con aria interrogativa.

-Joelle e Tiffany le conosciamo già io e Zayn, le abbiamo incontrate al supermercato.- spiegò il riccio facendo comparire le fossette agli angoli della bocca.

-Io sono Alex, piacere- si presentò mia sorella salutando Liam, Harry e Zayn che ricambiarono.

Quest'ultimo che era rimasto in disparte fino a quel momento, si avvicinò con un ghigno stampato sul viso e uno sguardo di sfida nei miei confronti.

Okay stavo per picchiarlo, era definivo.

-Noi due non abbiamo avuto modo di presentarci l'altro giorno.- disse rivolto a Joe. -Io sono Zayn, piacere-

-Joelle- si presentò a sua volta sorridendogli.

L'antipatico decise quindi di rivolgersi nuovamente nella mia direzione. Rimase a guardarmi per un po' e poi si mise a ridere.

Io lo guardai incredula e arrabbiata allo stesso tempo. Perché cavolo stava ridendo? Avevo forse qualcosa in faccia? Non credo proprio, me l'avrebbe detto qualcuno. Allora cos'aveva da ridere?

Lo guardai con disprezzo -Cos'hai da ridere?-

Non rispose nemmeno. Avanzò fino ad avvicinarsi al mio orecchio -Sei ancora in tempo di scusarti- mi sussurrò con la sua voce roca che mi fece provare dei brividi lungo la schiena.

Lo scansai notando che il ghigno che mi aveva rivolto pochi minuti prima, era ancora stampato sulle sue labbra. Quindi, dopo avergli rivolto uno sguardo assassino, mi girai per raggiungere gli altri.

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Capitolo 9
*** Capitolo IX ***


Capitolo IX

 

Pov Tiffany

Chiacchierammo per mezz'oretta per poi sederci a tavola. Alla mia sinistra era seduto Liam e alla mia destra Joe, affiancata da Niall. Seduti davanti a noi vi erano rispettivamente Louis, Zayn, Harry ed Alex.

Il cibo era buonissimo e i ragazzi, -tranne qualche eccezione-, erano tutti molto simpatici.

Era davvero bello parlare con loro, finivano sempre per farti ridere o per sorprenderti.

Stavo chiacchierando animatamente con Louis e Liam e sentivo addosso lo sguardo di Zayn, ma cercavo di ignorarlo completamente.

Mangiammo e bevemmo un sacco, specialmente i ragazzi e Joe, la quale nonostante fosse magrissima, sembrava avesse uno stomaco senza fondo.

 

Alla fine della cena avevo scoperto un sacco di cose su quei quattro ragazzi. Già, quattro e non cinque dato che Zayn non si era reso molto partecipe, o almeno non aveva raccontato niente sul suo conto. L'unica cosa che ero venuta a sapere, era che sarebbe venuto anche lui, come tutti loro, al nostro stesso college. Ma questo mi sembrava di averlo già capito, purtroppo.

 

Ci alzammo da tavola e Joe si offrì di aiutare Harry, dato che secondo turni che avevano stabilito insieme i ragazzi, toccava a lui lavare i piatti quella sera. Il ricciolino sembrò molto felice di accettare, basandomi sul sorriso che le rivolse.

Niall ci fece strada sul retro della villetta dove oltre ad una piscina, vi erano dei tavolini e una grande griglia dove fare il barbecue.

Io e Liam ci sedemmo ad un tavolino cominciando a chiacchierare, quando inaspettatamente ci raggiunse il ragazzo misterioso.

Eh? Come lo avevo chiamato? Ragazzo misterioso? Benissimo... ora gli stavo dando anche dei soprannomi.

-Zayn!- lo salutò Liam rivolgendogli il suo solito sorriso dolce.

Questo lo guardò e gli fece un cenno amichevole con la testa, per poi tirare fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette ed accenderne una.

Oltre che antipatico fumava pure. Di male in peggio. In quel caso sarebbe stato più opportuno dire di peggio in peggissimo. Ma non credo esista.

Lo guardai con sguardo seccato quando lui puntò i suoi occhi, che in quel momento parevano gialli, sui miei. Sostenni lo sguardo e dopo un po', Liam decise di dileguarsi.

Okay, se non esisteva lo dovevo inventare io assolutamente perché ora sì che si andava di peggio in peggissimo.

Rimanemmo in silenzio mentre lui faceva due tiri con la sigaretta.

Mi decisi a parlare, non sopportavo più quel silenzio, che per altro non poteva neanche essere definito imbarazzante. Più che altro fastidioso.

-Che ci fai qui?- chiesi sbuffando.

Lui, che aveva distolto lo sguardo per guardare altrove, si aprì in un ghigno per poi tornare a guardarmi. -Ci abito.- rispose ovvio.

Cercai di ignorare la sua provocazione e poi ribattei atona: -Sai cosa intendo-.

Per un po' calò il silenzio. Non credo che il motivo fosse che non sapesse cosa rispondere. Anzi, mi sembrava un ragazzo che la risposta l'avesse sempre pronta. Credo fosse più per mantenere quell'aria misteriosa che lo circondava.

-Volevo conoscerti meglio- confessò infine.

Quella volta non riuscii a mantenere un'espressione impassibile. Rimasi a bocca aperta, letteralmente.

Quando mi ripresi, decisi di stare al gioco. -Bene. Cosa vuoi sapere?- gli chiesi dopo aver mandato giù un sorso dalla birra che avevo lasciato intatta fino a quel momento.

La sua risposta non tardò ad arrivare, stranamente. -Come mai ti comporti in questo modo con me?-

Decisi di farlo aspettare per una risposta e temporeggiai, bevendo un altro po' di birra.

-Mi stai antipatico.- risposi seccamente dopo qualche minuto di silenzio, alzando le spalle.

Lui sorrise.

Cosa significava quel sorriso? Fino a quel momento non aveva fatto altro che ghignare e ora sorrideva?

Si alzò spegnendo il mozzicone nel portacenere per poi avvicinarsi. Molto lentamente. Sentivo il suo fiato sul collo, il suo profumo e la puzza di sigaretta. -Ti farò cambiare idea- sibilò nel mio orecchio in modo talmente... sexy? Che quasi ne rimasi ipnotizzata. Mi riuscii a riprendere prima che potesse rendersene conto, dato che si stava allontanando per guardarmi negli occhi.

Mi avvicinai a mia volta al suo orecchio -Non credo succederà mai, ma buona fortuna.- gli augurai in modo più provocante che potessi, cercando di fargli provare quello che avevo provato io.

Mi allontanai per guardarlo negli occhi, sorridergli beffarda ed infine allontanarmi.

 

Poco tempo dopo la conversazione con Zayn, ce ne andammo salutando tutti e ringraziandoli.

Tornai a casa con l'idea che fosse stata un'ottima serata perché alla fine, ero anche riuscita sempre a rispondere a tono al moretto misterioso.

Era l'una di mattina, diedi la buonanotte ad Alex che seguita da una Joe sognante si stava dirigendo al piano di sopra.

-'Notte anche a te befana!- rimproverai Joelle la quale si girò, ma essendo ancora su di giri, riuscì ad aprire il miglior sorriso della serata per poi rispondermi -Nottenotte Tiffy-

Si girò sospirando ed andò nella sua stanza.

Domani avrei voluto sapere tutto, questo era sicuro. Con Alex un po' mi ero arresa, avevo capito che aveva bisogno di tempo e mi avrebbe raccontato tutto quando fosse stata pronta.

Presi il cellulare e digitai il numero di Will. -Tiff?- sentii dire dall'altra parte dell'apparecchio.

-Will..- sospirai sorridendo.

Mi era mancato.

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Capitolo 10
*** Capitolo X ***


Capitolo X

 

Pov Joelle

Mi addormentai facilmente nonostante il mio cuore stesse battendo ancora fortissimo, ripensando a ciò che era successo.

 

-Io lavo e tu asciughi? - mi disse Harry sorridendo.

Ricambiai il sorriso. Conoscevo quel ragazzo da due giorni e riusciva già a sciogliermi con un solo sguardo.

-Certo..Va bene. - risposi.

Harry cominciò a insaponare e sciacquare i piatti, quindi mi rivolse uno sguardo profondo. Rimasi incantata da quello sguardo, e quando me ne accorsi arrossii violentemente. Distolsi lo sguardo posizionandolo sul piatto che mi stava porgendo, che asciugai per poi tornare a guardarlo. -Dove lo metto?- gli chiesi timidamente.

Lui mi sorrise nuovamente.

-Forse meglio se io lavo e tu asciughi e metti a posto?- chiesi con lo stesso tono timido.

Harry annuì continuando a mostrare le fossette ai lati della bocca. Ci scambiammo i ruoli e cominciammo a parlare e a scherzare.

Gli passai l'ultima posata per poi sciacquarmi le mani, insaponate dal detersivo per stoviglie.

Mi girai cercando il piccolo asciugamano e incontrai lo sguardo di Harry, che mi stava guardando.

Sul tavolo, di fianco a dove si era appoggiato, c'era l'asciugamano quindi, un po' imbarazzata, mi avvicinai per prenderlo. Quando lo ebbi afferrato Harry posò inaspettatamente la sua mano sulla mia. A quel contatto rabbrividii e sentii le guance andarmi a fuoco. Con la mano libera mi alzò dolcemente il mento in modo che lo guardassi negli occhi.

Continuava a guardarmi con quello sguardo intenso e sentivo il mio corpo impazzire: il cuore mi batteva a mille, sentivo brividi pervadere ogni angolo del mio corpo e lo stomaco accartocciarsi.

Era una sensazione inspiegabile. Mi venne automatico sorridergli.

A seguito di quella mossa, mi spinse a sé per la mano che teneva ancora appoggiata sulla mia, senza distogliere lo sguardo.

In quel momento sentii le gambe cedermi. Ci trovavamo a pochi centimetri di distanza, i suoi occhi smeraldo ancora puntati sui miei ma, non credo sarei riuscita a reggere il suo sguardo in eterno.

Cioè, ci sarei anche riuscita, ma probabilmente mi ci sarei persa dentro.

La distanza si accorciò fino ad annullarsi.

Le sue labbra sulle mie. Prima si sfiorarono. Poi il bacio. Prima un dolce bacio a stampo. Non riuscii a non sorridere a quel contatto. Le sue labbra erano talmente morbide e accoglienti.

Lo sentii ricambiare il mio sorriso sulle mie labbra. Ci avvicinammo sempre di più, cinse le sue braccia intorno ai miei fianchi e io agganciai un braccio dietro al suo collo, accarezzandogli la guancia con la mano libera.

Infine le nostre lingue si incontrarono. Fu un bacio lungo ma non troppo e quando ci separammo, mi rivolse un altro dei suoi sorrisi mozzafiato.

In quel momento sentii la voce di Alex che dall'altra stanza mi chiamava perché dovevamo andarcene.

-Buonanotte piccola – mi disse.

-'Notte Harry - gli dissi sorridendogli prima di uscire dalla cucina.

Inutile dire che era stato il bacio migliore e più bello della mia vita, no?

 

La mattina seguente fui costretta a raccontare tutto a Tiffany, che sicuramente non mi avrebbe dato pace fino a che non glielo avessi detto. Ma era stato bello raccontare, mi era sembrato di rivivere quel momento magico.

Alla fine mi era saltata addosso euforica e mi aveva trascinata per tutta la cucina saltellando.

Scoppiai a ridere. Era pazza e io le volevo un bene dell'anima. Mi chiedevo cosa sarebbe stata la mia vita senza di lei. Senza la mia sorellina acquisita.

Già, perché Tiff era questo per me, una sorella.

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Capitolo 11
*** Capitolo XI ***


Capitolo XI

 

La mattina seguente alla cena da Niall e gli altri, mi ero svegliata anche prima delle sei.

Non che fossi proprio riuscita a dormire, dato che ero stata fino a tardi al telefono con Will, ma non ero stanca o comunque non avevo sonno.

Decisi prima di prepararmi per andare a correre e poi scesi le scale giungendo infine in cucina.

Bevvi con molta calma il mio bicchiere di succo e poi uscii di casa.

Feci partire la prima canzone dell'iPod schiacciando play. Cominciai a correre. Mentre la musica andava, la mia mente si riempì di pensieri e ricordi...

 

...Un ragazzo dalla pelle ambrata, capelli castano scuro ordinati in un ciuffo perfetto...

 

Ma cosa stavo pensando! Ora il suo ciuffo era anche perfetto. Fra poco mi sarei messa a dire che la sua leggera barba era pure sexy... No aspetta. Lo era sul serio.

 

Tiffany NO! Smettila subito.

 

E quella voce roca?

 

Scossi la testa per distogliere quei pensieri dalla mia mente.

 

...“Non si guarda dove si va?”...

 

...“Voglio conoscerti meglio”...

...“Come mai ti comporti in questo modo con me?”... poi il suo sorriso, che non era più un ghigno, ma un vero e proprio sorriso...

...“Ti farò cambiare idea”... brividi

 

Mi fermai. Questa volta avevo corso più del solito, forse uno o due chilometri in più, ma non mi sentivo più stanca del solito.

Nonostante ciò avevo la respirazione accelerata, quindi cominciai a camminare tranquillamente verso casa.

 

Una doccia fredda era proprio quello che mi ci voleva. Mi sentivo rigenerata. Asciugai i capelli che sistemai in una treccia laterale e tornai in camera avvolta da un asciugamano rosa bebè. Aprii il mio armadio e mi concedetti qualche minuto per respirare profondamente. Infine scelsi dei vestiti e li indossai: dei jeans scuri un po' strappati, un maglione di lana bianco e delle all-star dello stesso colore.

Mi sedetti sul letto aprendo il cassetto del comodino ed estrassi un album di fotografie.

Sentii i battiti del cuore accelerare. Era davvero tanto tempo che non lo aprivo, e ogni volta che lo facevo, ero invasa da un uragano di emozioni e ricordi.

Sospirai rumorosamente e mi decisi ad aprirlo. La prima fotografia ritraeva un bebè di pochi mesi che sorrideva.

 

-Chi è mamma?- chiesi rivolgendomi alla donna che mi teneva in braccio mentre sfogliavamo un album fotografico.

-Questa è Alex- disse sorridendomi dolcemente. -Mi ricordo ancora alla perfezione quel giorno- sospirò -Aveva appena due mesi, io e tuo padre eravamo rimasti a casa con lei perché aveva avuto la febbre il giorno prima e temevamo le sarebbe rivenuta. Invece era così tranquilla! Andai a prendere la macchina fotografica decisa a scattarle una foto. Quando tornai in salotto la trovai sdraiata dove l'avevo lasciata e tuo padre, seduto di fianco a lei, la stava guardando e stava facendo delle facce buffe. Alex cominciò a ridere come una matta. Così decisi di avvicinarmi e le scattai la foto. Era così bella... Proprio come te. - disse infine stringendomi in un abbraccio.

 

A quel ricordo mi scesero due lacrime. Continuai a guardare le foto fin quando non vidi quella che ritraeva me e mia sorella. Stranamente era più alta di me. Ci guardavamo sorridendo. Avremo avuto una due e l'altra quattro anni al massimo!

 

-Vedi Tiff- sentii dire da mia mamma, che stava indicando una foto -queste siete tu e tua sorella, i miei due angeli. Le bambine più belle che io abbia mai visto in vita mia. La mia ragione di vivere – continuò rivolgendomi un caldo sorriso.

-Voglio che tu ti ricordi sempre che io e tuo padre vi amiamo più di ogni altra cosa al mondo. Siete il nostro tutto. Noi saremo sempre vicine a voi. Non dimenticarlo mai.- disse infine per abbracciarmi forte e riempirmi di baci.

 

Non resistetti. Quel ricordo mi faceva sentire così strana. Bene, ma allo stesso tempo così triste.

Scoppiai in un pianto silenzioso sdraiandomi e stringendo il cuscino fino ad addormentarmi.

 

Mi svegliai qualche ora dopo, mi diressi in bagno e mi sciacquai il viso precedentemente rigato dalle lacrime.

Mi truccai per evitare che si notasse che avevo pianto e forzai un sorriso specchiandomi.

Tornai in camera e dopo aver riposto l'album dentro al cassetto scesi a per stare con le altre.

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Capitolo 12
*** Capitolo XII ***


Capitolo XII

 

Pov Alex

Era arrivato il giorno della mia partenza. Ero un po' triste, mi sarebbe mancato trascorrere le giornate con Tiff e Joe.

Quella mattina mi era arrivato un messaggio di Niall. Ormai ci scambiavamo messaggi continuamente e ci eravamo anche visti qualche volta. Era un ragazzo davvero speciale. Anche lui mi sarebbe mancato. Sì, sicuramente.

 

Oggi ti vengo a salutare. Non posso farti partire senza prima tenerti stretta fra le mie braccia per almeno venti minuti.

-Niall :)

 

Leggendo quel messaggio mi ero ritrovata a sorridere senza un motivo.

Anzi, un motivo c'era: Niall.

Da quando l'avevo conosciuto non c'era stato nessun altro oltre a lui. Non so bene cosa fossimo, ma mi piaceva. Niall Horan mi piaceva.

Horan... Ero scoppiata a ridere la prima volta che mi aveva detto di chiamarsi così di cognome.

Non perché lo trovassi brutto. Tutt'altro. Il cognome mi sembrava che gli si addicesse perfettamente dato che mi ricordava un orsacchiotto.

 

Ero appena arrivata in stazione, mi avevano accompagnata le ragazze dato che ormai Joe, aveva passato anche l'esame pratico di guida. Le stavo abbracciando, pronta a dirigermi verso il treno, quando lo vidi correre nella mia direzione.

I suoi capelli biondi, come diceva Tiff “tinti”, svolazzavano mentre lui si avvicinava sempre di più.

Si fermò davanti a me respirando affannosamente. Mia sorella e Joelle mi salutarono un'ultima volta prima di allontanarsi in silenzio.

 

-Avevi detto che mi avresti tenuta fra le tue braccia per venti minuti- mi lamentai mettendo il broncio -Ora mancano poco più di cinque minuti e poi dovrò partire, come credi di..-

Non ebbi il tempo di finire la frase, che Niall mi zittii con un bacio. Inizialmente dolce per diventare sempre più appassionato. Ci staccammo e ci sorridemmo a vicenda.

-Se questo era il modo in cui cercavi di farti perdonare beh...- dissi fingendomi seria -Direi che ha decisamente funzionato- aggiunsi per poi tornare a sorridergli.

Niall ridacchiò. -Vuoi essere la mia ragazza, Alex?- mi chiese poi, ancora con il fiatone.

Non me l'aspettavo proprio.

Certo, non ci conoscevamo da moltissimo, ma oramai, dopo tutto il tempo trascorso insieme, tutte le chiacchiere, le risate e i baci che ci eravamo dati, mi sembrava che ci conoscessimo da una vita.

A quelle parole probabilmente, prima che conoscessi Niall, mi sarei immobilizzata per poi scappare il più lontano possibile dalla persona che le aveva pronunciate, ma dette da lui... Era tutto ciò che sentivo di volere in quel momento.

Gli saltai al collo dandogli un altro bacio. -Si che voglio, biondo tinto.- gli risposi felice.

Lui si aprì in un sorriso meraviglioso, mentre i suoi occhi presero a brillargli. Probabilmente anche i miei brillavano, ero così felice!

 

Restammo abbracciati ancora per un po', finché non dovemmo staccarci a malincuore. Mi sarebbe mancato da morire, ma ci saremmo visti presto. Sì. Molto presto.

-Ci rivedremo presto, dolcezza- mi assicurò, facendomi una carezza sul viso.

-Lo, so- gli risposi sorridendogli e dandogli un ultimo bacio veloce.

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Capitolo 13
*** Capitolo XIII ***


Capitolo XIII

 

Alex era partita ed oggi sarebbe stato il mio primo giorno al college.

Ricordai che nel vederla partire mi si stava spezzando il cuore -ero così triste!-, ma quando Niall era arrivato avevo sentito come un peso svanire.

Erano meravigliosi insieme ed ero molto felice per loro.

 

 

Mi ero svegliata come ogni mattina ed avevo fatto le stesse cose, tranne per un particolare.

Al ritorno dalla corsa, dopo la doccia e la colazione, mi ero preparata e poi ero uscita di casa, diretta verso il college insieme alla mia migliore amica.

Era una mattina abbastanza fredda, io indossavo dei pantaloni neri molto aderenti, una canottiera grigia, una felpa da baseball bordeaux e grigia e le all-star bordeaux. Joe indossava un maglione largo del colore dei suoi occhi, dei jeans stretti e dei mocassini dello stesso colore della felpa.

Ci trovavamo davanti alla suola e stavamo chiacchierando, quando un ragazzo dagli occhi color smeraldo ci raggiunse.

-Ehi...- ci salutò il ricciolino incantato a guardare la mia migliore amica.

-Harry...- mormorò lei imbambolata a sua volta davanti al ragazzo.

Entrambi avevano un sorriso da ebete stampato in faccia, e la mia voglia di scoppiare a ridere non faceva che crescere ad ogni secondo in più che li osservavo.

-Ma guada qua! Ci sono le mie ragazze preferite!- esclamò improvvisamente Louis scoccandoci dei baci sulle guance, rompendo quell'aria imbarazzante che si era venuta a creare. Io e Joe ridemmo. -E anche il mio ragazzo preferito!- aggiunse poi riferendosi a Harry, il quale era riuscito a distogliere lo sguardo da quello di Joelle, per salutare l'amico.

Louis mi faceva morire! Credo fosse il ragazzo più simpatico che avessi mai conosciuto. Sempre di buon umore.

Liam, Niall e Zayn si stavano avvicinando a noi. Incontrai il suo sguardo senza riuscire a decifrarlo. Arrivarono e ci salutarono. Chiacchierammo un po' per poi dirigerci nelle aule in cui avremmo avuto la prima lezione dell'anno.

 

-Che hai alla prima ora?- sentii pronunciare dalla sua voce. Eravamo rimasti solo io e lui.

Perfetto ora stavo parlando di Zayn come se fosse LUI l'UNICO e il SOLO ragazzo al mondo.

Lo squadrai inarcando le sopracciglia, sorrisi e senza rispondergli cominciai a camminare verso l'aula di matematica.

Lui mi seguì e mi afferrò per il braccio facendomi girare nella sua direzione.

-Che vuoi?!- domandai infastidita.

-A casa mia si è soliti rispondere alle domande. Credo sia di buona educazione.- mi rispose impassibile.

Alzai un sopracciglio ironica. Questo era il colmo: lui che parlava di buona educazione!

-Certo, e a casa tua si è anche soliti sbattere contro la gente per poi urlargli addosso, immagino-

Ed eccolo il mio amico ghigno ricomparire su quella faccia da schiaffi.

-Non dirmi che ce l'hai con me ancora per quella storia.- ribatté lui.

-Non ce l'ho con te!- sbuffai -Te l'ho già detto: MI STAI ANTIPATICO. E ora lasciami in pace che non ho tempo da perdere- dissi liberandomi dalla sua presa.

Zayn mi guardò divertito.

Ma perché sembrava che ogni cosa che gli dicessi per lui fosse una battuta? Mi stava forse prendendo in giro?

Oh ma poteva star ben tranquillo che l'avrei fatto ridere molto di più quando avrei preso a schiaffi quel suo bel faccino. Oh sì. Quanto avrebbe riso!

-Sei sempre così o questo tuo lato da zitella isterica lo mostri solo in mia presenza?- mi domandò ghignando.

Sbarrai gli occhi offesa e sorpresa, mentre il sangue cominciava a ribollirmi nelle vene.

Zitella isterica a me?

-Come mi hai chiamata?!- ringhiai puntandogli un dito sul petto con fare minaccioso.

Lui mi squadrò mantenendo la sua aria perennemente divertita e improvvisamente mi attirò a sé, cogliendomi completamente impreparata, diminuendo pericolosamente la distanza fra di noi. Restammo a qualche centimetro di distanza mentre il suo sguardo mi perforava e brividi cominciavano a percorrermi tutta la schiena.

Brividi di rabbia, sia chiaro.

-Rabbrividisci al mio tocco- furono le prime parole di Zayn -solitamente non è l'effetto che dovrebbe farti, una persona che ti sta antipatica- mi sorrise malefico.

Avvampai e cominciai a sentirmi davvero in difficoltà. Quella situazione non mi piaceva proprio per nulla.

-Ti stai sbagliando!- ribattei poggiando le mani sul suo petto per allontanarlo -Io non rabbrividisco al tuo tocco!- esclamai.

-...E se lo faccio- continuai innervosita, notando il suo sguardo -sono brividi di fastidio!-

Lui ghignò divertito -Davvero?- disse facendosi di nuovo più vicino -Sicura che non sia un altro, il motivo?-

Questa volta fui io ad alzare un sopracciglio -E quale dovrebbe essere il motivo, allora?- domandai incrociando le braccia al petto.

-Sei attratta da me.- non era una domanda, no. Era una semplice affermazione.

Per un momento sobbalzai. Rimasi muta a guardarlo stupefatta. Io? Attratta da lui? Ma scherziamo?

Pensai in fretta a come liberarmi da quella situazione.

Mi avvicinai sorridendogli maliziosa per poi sussurrargli -Ti piacerebbe, eh.-

Mi stavo allontanando quando inaspettatamente, Zayn fece aderire il mio corpo al suo.

-Quindi non senti niente se faccio così...- strisciò lentamente il naso sul mio collo, mentre le sue dita mi massaggiavano la testa. Sapevo che avrei dovuto replicare qualcosa, scostarmi, ma ero pietrificata da ciò che stavo provando.

-No...- riuscii a ribattere -Assolutamente niente...-

-E se faccio così...- con l'altra mano mi allacciò un fianco, traendomi più vicina al suo torace, mente la sua bocca si posava sulla mia gola, facendomi gettare automaticamente ed istintivamente -maledetti istinti!- la testa all'indietro.

-Oppure così...- le sue labbra risalirono lente la mia mascella, sfiorandomi appena l'angolo della bocca per poi baciarmi.

Ero rimasta senza parole. Quel ragazzo mi aveva spiazzata completamente. Non riuscii a muovermi per qualche minuto, poi finalmente raccolsi tutta la forza che avevo e mi spostai guardandolo in faccia. Lo fissai attentamente per poi tirargli un sonoro schiaffo sulla guancia.

Lui mi guardò stupefatto. -Ma che diavolo fai!- mi ringhiò contro.

-Non farlo mai più se tieni alla tua salute- gli risposi a tono per poi girarmi e dirigermi in classe.

Cominciava bene l'anno.

Decisamente bene.

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Capitolo 14
*** Capitolo XIV ***


Capitolo XIV

 

Pov Tiffany

Entrai in classe con passo pesante. Ero infuriata. Ma ero anche molto confusa.

Joe era seduta in penultima fila e stava chiacchierando con una ragazza, ma nel vedermi entrare in quel modo, si voltò nella mia direzione.

La raggiunsi velocemente prendendo posto accanto a lei.

-Che cosa ti è successo?- domandò allarmata.

Rimasi in silenzio per qualche minuto. Non sapevo se rispondere o evitare quella domanda.

Optai per la prima alternativa. Io e Joe ci eravamo sempre dette tutto.

Sbuffai rumorosamente -Tu non sai cos'ha osato fare!- ringhiai fuori di me, ma prima che potessi continuare la campanella suonò, interrompendo il mio sfogo con l'entrata del professore.

 

Dovetti aspettare l'ora di pranzo per poter parlare con Joe. Dopo matematica non avevamo avuto nessuna lezione in comune.

Per fortuna non ne avevo avuta nessuna nemmeno con Zayn e non avremmo neanche dovuto pranzare al college quel giorno, quindi sicuramente non l'avrei più visto. Almeno per oggi.

 

Tornai a casa più velocemente possibile mandando un messaggio a Joe e dicendole che ci saremmo viste a casa.

Mentre mi trovavo sola a casa, mi sdraiai sul divano ripensando a quello che era successo.

Quel ragazzo mi aveva fatta impazzire. Non avevo mai tirato uno schiaffo ad un ragazzo. Non ne avevo mai sentito il bisogno, ma con lui non ero riuscita a controllarmi.

Cosa diavolo mi era successo?

Cercai di calmarmi.

Dovevo capire quale fosse stata la cosa che mi aveva fatta innervosire maggiormente. Quella che aveva attivato la mia mano in modalità “schiaffeggiare Zayn”.

Il bacio. Era stato sicuramente il bacio.

Eppure ripensandoci mi era piaciuto...

MI ERA PIACIUTO? Tiffany stai scherzando? Cosa significa che “mi era piaciuto”?

Ci pensai a lungo. Quel contatto mi aveva fatta rabbrividire e poi... baciava bene. Sì, baciava fin troppo bene.

BASTA. Dovevo smetterla con questi pensieri. Zayn mi stava antipatico, punto.

 

Dopo un quarto d'ora la mia migliore amica varcò la soglia di casa.

Le corsi incontro disperata. Nella mia testa stava avvenendo una guerra.

Le raccontai tutto. Mi sfogai e quando pensai di sentirmi finalmente meglio, lei mi fece la domanda dalle quale cominciò un discorso, che mi fece cadere in una confusione ancora più grande.

-Posso darti la mia opinione?- chiese seria.

-Certo, lo sai che puoi.- le risposi quasi in un sussurro, temendo per quello che avrebbe potuto dire.

-Credo che Zayn abbia ragione. Credo tu sia attratta da lui.- disse finendo in un sospiro, sapendo che avrei cominciato a sbraitarle addosso.

-Attratta da lui?- ringhiai infatti -Ma se io lo odio! Non dire scemenze!- urlai nuovamente.

Cercai di calmarmi e cominciai a respirare profondamente.

-Mi dispiace. Lasciamo perdere questa storia- mi scusai.

Lei mi sorrise, mi conosceva bene e mi capiva, quindi non servirono le parole in quel momento.

Mi strinse in un abbraccio nel quale rimanemmo per venti minuti buoni.

Infine andammo a pranzare da McDonald's, era un sacco che non ci andavamo e dopo tutto quello stress mi ci voleva.

 

 

 

Pov Zayn

Mi trovavo sul mio letto e stavo guardando il soffitto bianco.

Continuavo a pensare a quella ragazza. Quella pazza. Sì, perché una che ti aggrediva senza motivo e ti prendeva a schiaffi a caso, era pazza.

Però...era anche la pazza più bella che avessi mai visto.

Arricciai la bocca parecchio sorpreso dei miei pensieri, per poi premere il cuscino sulla mia faccia sbuffando.

Nessuno mi aveva mai rifiutato.

 

Dopo quello che era successo questa mattina ero intrattabile, quindi avevo deciso di chiudermi in camera per calmarmi.

Quella ragazza mi avrebbe fatto impazzire.

Un momento prima mi stava sorridendo, quello dopo mi tirava uno schiaffo.

Amava provocarmi.

Sapevo che non gli ero indifferente. Quando mi avvicinavo a lei potevo vedere il suo sguardo cambiare, anche se per qualche secondo, per poi ritornare ad essere il solito sguardo duro.

Riusciva a farmi arrabbiare come nessun'altra ci riusciva, ma ripensando a lei non riuscivo a trattenere un sorriso: era una ragazza testarda e dal forte temperamento.

Sarei riuscito a farle cambiare idea sul mio conto. Eccome se ci sarei riuscito.

Decisi quindi di andare a farmi una doccia fredda, mi aiutava sempre.

 

 

 

Pov Harry

Dopo la sera della cena non avevo smesso di pensare a Joelle.

Quei meravigliosi occhi verdi, quel suo sorriso timido, le sue labbra. Mi faceva letteralmente impazzire.

Non mi era mai successo di sentirmi così.

Cioè, di solito le ragazza mi attraevano e basta. Ma Joelle era diversa. Lei mi piaceva.

Era davvero assurdo come fosse riuscita ad entrarmi in testa in così poco tempo.

 

Dopo il primo giorno al college, ero tornato a casa con Zayn.

Era anche più strano del solito oggi. Non sapevo cosa gli fosse preso. Eravamo sempre stati amici, ma l'unico che sarebbe riuscito a farlo parlare era sicuramente Liam.

Avevo notato la sua mascella contratta e i pugni stretti quindi avevo evitato di parlarci, se non per il minimo necessario. Sapevo che in quei momenti era meglio lasciarlo solo, infatti arrivati a casa si era rinchiuso in camera senza dire nulla.

 

Verso il pomeriggio mi trovavo in cucina e sentii la porta di casa aprirsi per poi chiudersi. Poco dopo Niall, Liam e Louis mi raggiunsero ridendo.

-Ciao!- mi salutò Niall avviandosi verso il frigo per poi tirare fuori una barretta di cioccolato.

Salutai tutti mentre Liam prendeva posto davanti a me e Louis raggiungeva Niall per prendere qualcosa da mangiare.

-Oggi Zayn è strano- dissi rivolto a Liam che mi guardò con aria interrogativa.

-Non so cosa sia successo, ma mi sembra arrabbiato. Ora si è chiuso nella sua stanza.- spiegai.

Liam annuì -Fra poco vado a parlarci-.

Gli altri ci raggiunsero e cambiammo discorso, cominciando a scherzare.

Eravamo tutti piegati dalle risate dopo che Louis, come suo solito, aveva detto una delle sue battute.

Niall quasi piangeva e io non sapevo se ridere di più per la sua espressione o per la battuta di Louis.

Dopo un po' Liam si alzò e salì al piano di sopra, probabilmente per parlare con Zayn.

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Capitolo 15
*** Capitolo XV ***


Capitolo XV

 

Pov Tiffany

Quella mattina faceva particolarmente freddo, quindi, arrivata al college in anticipo con Joe, decidemmo di rifugiarci al bar dell'angolo.

Ci sedemmo ad un tavolino libero, per poi ordinare due brioches e due cioccolate ad un giovane cameriere.

Aveva all'incirca la nostra età, forse più vecchio di uno o due anni, i capelli corti erano biondi e spettinati, il viso squadrato e gli occhi verde scuro. Nell'uniforme, vi era una targhetta su cui era scritto il suo nome: Jake Donovan.

Eravamo intente a chiacchierare, quando una ragazza attirò la nostra attenzione.

Era bionda platino, gli occhi azzurri e dei tratti nordici. Era vestita -o meglio dire, svestita- con dei pantaloncini corti in jeans, una maglietta che cadeva sulla spalla, mostrando anche parte della pancia e delle converse bianche.

Era una ragazza davvero bellissima, ma anche ridicola. Perché andare in giro in quel modo con circa dieci gradi, era proprio ridicolo.

Le gambe lunghe, il viso da modella e il corpo sodo, attirarono l'attenzione anche di molti ragazzi seduti ai tavolini vicini ai nostri.

La ragazza sembrò accorgersene e sorrise loro ammiccante, prima di dirigersi verso il bancone del bar, stando ben attenta a sculettare.

Si appoggiò coi i gomiti al bancone in legno, sporgendosi per mostrare la scollatura al giovane barista, che parve apprezzare.

Bleah. Ma che tipo di ragazza era? Non si dava alcun rispetto.

-Ma l'hai vista?- domandai a Joe, indicandogliela con un cenno del capo, sul volto una smorfia disgustata.

Lei si voltò a guardarla -Oddio!- fu il suo commento.

-Lo so...- commentai a mia volta.

-Ma poverina, non ha freddo?- mi chiese ingenuamente, guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia.

-Oh certo! Poverina!- la presi in giro -dev'essere stato orribile dimenticarsi i pantaloni e la giacca stamattina!-

Joe si girò nella mia direzione sconcertata -Dici che se li è dimenticati davvero? Poverina! Magari dovrei offrirle la mia...- continuò con quella sua aria innocente, facendo per togliersi la giacca in pelle che indossava quella mattina.

La guardai indecisa se stesse parlando sul serio o no, finché lei non si aprì in un sorriso a trentadue denti -Scherzavo Tiff! Stavo solo scherzando!- ridacchiò facendomi ridere a mia volta.

Dopo aver pagato il suo caffè, la bionda sorrise civettuola al ragazzo dietro al bancone, prima di girarsi e sculettare fino all'uscita.

Passarono una decina di minuti, dopo di ché pagammo ed uscimmo dal bar, dirette verso il college.

Incontrammo Niall e Liam in corridoio e li raggiungemmo, salutandoli calorosamente.

-Dove sono gli altri?- chiese Joe sorridendo come una scema.

Come se non fosse ovvio che per “altri”, intendesse HARRY.

Non sembrai la sola ad essersene accorta, infatti i ragazzi si sorrisero complici.

-Staranno arrivando...- rispose Niall.

-Dovreste vedere com'è difficile farli alzare la mattina!- si lamentò Liam.

-Li svegli tu?- chiesi trattenendo una risata.

-Veramente mettono la sveglia- cominciò a spiegare il biondo.

-...ma se non ci sono io che li controllo!- concluse Liam con aria da papà, facendoci ridere.

Me lo immaginavo proprio mentre rimboccava le coperte la sera a Zayn, -cioè, agli altri!-, e poi la mattina li svegliava con una carezza e delle paroline dolci.

Decisi di svignarmela prima che arrivasse Zayn, per risparmiare ad entrambi una situazione scomoda e salutai tutti con una bacio veloce, scusandomi e avviandomi verso la mia classe.

 

Avendo ancora alcuni minuti prima dell'inizio della prima lezione, mi diressi in bagno per darmi una sistemata.

Mi stavo lavando le mani, quando la porta del bagno si aprì, e la stessa ragazza del bar fece il suo ingresso.

E da quando frequentava questo college? Non mi sembrava di averla vista il giorno precedente. Ovviamente Tiffany! Non puoi mica pretendere di conoscere tutti.

Incontrò il mio sguardo riflesso nello specchio, e mi rivolse un sorriso di circostanza.

Sembrava carina, dopotutto. Rimasi indecisa se presentarmi o meno, mentre lei si dava una sistemata, aprendo poi la borsa e tirando fuori il lucidalabbra.

Se lo passò sulle labbra, sorridendo poi soddisfatta del risultato, quando si accorse che non avevo smesso di fissarla.

-Vuoi?- mi chiese porgendomi il lucidalabbra.

Mi riscossi dai miei pensieri -Grazie, sono a posto- le sorrisi.

Lei si strinse nelle spalle, rimettendolo nella borsa, che solo in quel momento mi accorsi essere l'ultimo modello Hermés.

Assurdo! Io ero in lista d'attesa da più di un mese!

-Non dirmi che è la nuova Hermés!- esclamai euforica.

Lei alzò gli occhi azzurri dalla borsa -E invece sì- sorrise soddisfatta -ho dovuto aspettare in eterno, ma finalmente è mia- mi porse la mano -comunque io sono Queen-

-Tiffany- le strinsi la mano.

Proprio in quel momento suonò la campanella che annunciava l'inizio delle lezioni.

-Scusami ma devo proprio andare, piacere di averti conosciuta Queen.-

-Piacere mio- mi rivolse un sorriso che ricambiai prima di uscire dal bagno.

Raggiunsi l'aula di scienze. Per fortuna il professore non era ancora arrivato. Odiavo essere in ritardo per le lezioni.

Ma il mio sollievo durò decisamente poco dato che, alzando lo sguardo, mi accorsi della presenza di un ragazzo. No. Non un ragazzo qualsiasi. Ma Zayn. Per precisione, Zayn sorridente e intento a chiacchierare con Harry e un altro ragazzo che non avevo mai visto.

Avevo fatto di tutto per non incontrarlo quella mattina, e finivo nella sua stessa classe.

Quella si che era sfortuna. Presi un lungo respiro e mi andai a sedere al primo posto libero, sperando che non mi notassero.

-Ehi Tiffany!- ovviamente.

Mi voltai, sorridendo a Harry che mi stava facendo segno di avvicinarmi, quando per fortuna, entrò il professore, dando inizio alle lezioni.

 

 

 

 

Pov Liam

Mi trovavo in classe, intento a parlare del più e del meno con Joelle, quando una risata attirò la mia attenzione.

Mi voltai nella direzione da cui sembrava provenire, notando Louis e una ragazza bionda, intenti a ridere e chiacchierare.

Il solito Louis, pensai sogghignando.

La campanella suonò proprio in quel momento, facendo voltare la ragazza, che era stata per tutto il tempo di schiena, per dirigersi verso il proprio posto.

Quando la vidi, mi balenò subito alla mente l'espressione “venere tascabile”: era minuta e formosa, con gambe lunghe e modellate che catturarono subito il mio sguardo, essendo a mala pena coperte da dei pantaloncini cortissimi.

Mi sorrise, e con un gesto seducente si scostò i capelli biondo platino dal viso. Lei sembrava conscia del proprio fascino perché mi lanciò un'occhiata maliziosa e ammiccò in mia direzione.

Fu in quel momento che notai il colore dei suoi occhi di un azzurro brillante.

E fu in quel momento che capii di non aver mai visto ragazza più bella in tutta la mia vita.

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Capitolo 16
*** Capitolo XVI ***


Capitolo XVI

 

Pov Tiffany

Ero riuscita a rimandare l'incontro ancora di un'ora, ma quando la campanella che segnava la fine della lezione di scienze suonò, capii che non potevo più sfuggire.

Certo, avrei potuto svignarmela prima che Harry e Zayn se ne accorgessero, oppure, se non fossi riuscita ad evitarlo, avrei potuto inventare una scusa qualsiasi ed andarmene.

Ma sarebbe stato immaturo da parte mia, quindi raccolsi il mio materiale, lo infilai nella mia borsa e presi un lungo respiro.

Harry e Zayn mi raggiunsero ed uscimmo dalla classe, cominciando a camminare per il lungo corridoio.

-Allora, come va?- mi chiese Harry, che pareva anche più allegro del solito.

Gli sorrisi -Tutto bene, tu?-

-Alla grande!- mi rispose per poi cambiare espressione improvvisamente.

Sì passò una mano fra i ricci, come in imbarazzo -Mi stavo chiedendo...- cominciò indeciso.

-Cosa ti stavi chiedendo, riccio?- lo incitai.

-Beh...cosa fate questo pomeriggio?-

-Intendi io e Joe?- lui annuì, mentre raggiungevamo l'aula di letteratura in cui avrei avuto la prossima lezione -Io devo andare in biblioteca per studiare, ma Joe penso che sia libera- gli sorrisi ammiccante.

-Perfetto!- esclamò guadagnandosi un'occhiata divertita da parte mia -Cioè...bene- si schiarì la voce, cercando di sembrare indifferente -ora devo andare, ci si vede- e dopo avermi salutata con un bacio sulla guancia, scomparve fra la massa di studenti.

Stavo per entrare in classe, quando sussultai per lo spavento.

Una mano si era appoggiata sul mio fianco, facendomi voltare per incontrare uno sguardo divertito.

Zayn.

Ovviamente.

-Ti ho spaventato, piccola?- ghignò.

-Che vuoi?- gli chiesi scontrosa.

-Vedo che siamo di buon umore, oggi- osservò lui con evidente sarcasmo.

-Sei tu che mi causi questo stato d'animo.-

-Sai, sei la prima che me lo dice. So di ragazze a cui batte forte il cuore quando sono vicino a loro, o di ragazze a cui vengono strane voglie, ma non ho mai causato tutto questo malumore. Devo ricordarmelo.- disse avvicinandosi di un passo.

Alzai gli occhi al cielo -Quanto te la tiri- sbuffai facendolo ridere.

Cos'avesse sempre da ridere per me restava un mistero.

-Signorina, la lezione sta per cominciare- la voce grave del professore mi riscosse, facendomi voltare.

-Devo andare- mi rivolsi a Zayn, facendo per entrare in classe.

-Ci vediamo in biblioteca-

Mi voltai di scatto -Cosa?!- esclamai, ma lui si era già allontanato.

 

-Tiffany-

Cercai di ignorarlo. Erano circa cinque minuti che Zayn cercava di attirare la mia attenzione e io, invece, cercavo di ignorarlo.

-Tiffany!- alzò la voce, guadagnandosi un'occhiataccia da parte della bibliotecaria che gli intimò di stare in silenzio.

Finalmente se n'era accorta!

Alzai gli occhi dal libro, per rivolgere uno sguardo seccato a Zayn.

-Finalmente. Ma sei sorda?- mi chiese con un pizzico di irritazione nella voce, mantenendo comunque il tono basso, per evitare di essere sgridato nuovamente.

Lo guardai male. Irritato lui? Come se fosse stato lui quello ad essere infastidito.

-Cosa vuoi?- tagliai corto.

-Hai un evidenziatore?- mi chiese secco.

-No- risposi tornando a concentrare la mia attenzione sul mio libro.

-Una penna?- insistette lui.

-No-

-Matita?- continuò imperterrito.

-Ti sembro una cartoleria?- esclamai irritata battendo le mani sul tavolo, alzando gli occhi dal libro.

Zayn rimase immobile e muto per un po', prima di scoppiare a ridere di gusto.

La bibliotecaria si alzò dalla sua sedia, dirigendosi verso di noi e capii di essere nei guai.

 

-Tu però potevi anche darmela una matita- sentii dire da Zayn, mentre uscivamo dalla Biblioteca.

Eravamo stati cacciati per aver fatto troppo rumore.

-E tu potevi anche portarti le cose- lo rimbeccai nervosa.

Mi piaceva studiare in biblioteca, ma essendo stata cacciata, ora mi sarei dovuta accontentare di casa mia. E tutto per colpa sua! E lui, invece di stare zitto, continuava ad irritarmi.

-Sei proprio egoista- sbuffò superandomi.

-Non sono egoista!- ribattei offesa.

-Sì invece- continuò lui.

-No invece!- alzai il tono di un'ottava, attirando l'attenzione di alcuni passanti.

-E allora avresti dovuto prestarmi la matita- affermò lui sicuro.

-No invece. Stavo studiando e tu mi stavi distraendo e INFASTIDENDO. Per forza non ho voluto prestartela- mi difesi.

Sembravamo due bambini delle elementari, ma non riuscivo a contenermi. Zayn mi faceva saltare i nervi.

-Sei proprio una bambina- sogghignò prendendomi in giro.

-Non sono una bambina!-

-Sì invece. Lo sei-

Sbuffai innervosita e gli rivolsi un'occhiataccia.

Mi girai, dirigendomi verso casa e l'ultima cosa che sentii fu la risata divertita di Zayn.


 

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*SPAZIO AUTRICE*

Ciao bellezze! Questo è il mio primo spazio autrice.
Ho deciso che da ora in poi ne scriverò uno per ogni capitolo, per commentarlo e per ringraziarvi tutte.
Grazie davvero a chi sta leggendo la fanfiction, a chi sta recensendo e a chi l'ha messa fra le preferite/ricordate/seguite!
Grazie perché con le vostre recensioni mi fate venir voglia di continuare a scrivere.
Questo capitolo è più concentrato su Tiffany e Zayn, per questo mi piace un sacco perché non fanno altro che litigare e mi fanno straridere.
Secondo voi come andrà a finire fra di loro? Vi piacciono come coppia? Fatemi sapere che sono curiosa delle vostre opinioni!

Bacioni, al prossimo capitolo ;)

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Capitolo 17
*** Capitolo XVII ***


Capitolo XVII

 

Pov Tiffany

-Tiffany ai fornelli!- esclamò scandalizzata Joe, entrando in cucina, mentre Niall e Louis erano seduti al tavolo e chiacchieravano.

Scoppiarono a ridere tutti tranne me, che le rivolsi un'occhiataccia -Ah-ah. Molto divertente- dissi seria in volto.

Era giovedì e dopo le lezioni, avevamo deciso di pranzare insieme. Gli altri ragazzi uscivano ad orari diversi, oppure avevano altre cose da fare, così alla fine eravamo solo io, Joelle, Niall e Louis.

La mia migliore amica si frappose fra di me e i ragazzi, come a volerli difendere da qualcosa -Macché divertente!- continuò, questa volta quasi spaventata -è pericoloso! Niall, Louis andiamo al ristorante prima che la casa prenda fuoco- intimò loro, girandosi per guardargli in faccia.

I ragazzi scoppiarono a ridere ancora più forte, mentre io la fulminavo con lo sguardo, incrociando le braccia sotto al petto offesa.

-Povera Tiff- disse Louis, assumendo un'espressione compassionevole e cercando di trattenersi dal ridere, raggiungendomi per abbracciarmi.

Mi dimenai per un po', cercando di scrollarmelo di dosso, finché non cominciò a farmi il solletico.

Cominciai a ridere senza controllo.

Ma come aveva fatto a scoprire il mio punto debole? Non ci potevo credere! Ogni volta che qualcuno, anche solo mi sfiorava l'ombelico perdevo il controllo di me stessa. Ma non l'avevo detto a nessuno. Solo Joe e Alex lo sapevano. Come aveva fatto a scoprirlo?

-B-ba-basta!- riuscii a pronunciare fra una risata e l'altra.

Louis si bloccò, sorridendo soddisfatto.

-Allora? Che si mangia?- domandò Niall improvvisamente.

Louis sbuffò, non riuscendo comunque a trattenere un sorriso, poi si voltò verso di me -Ti porto in un ristorante buonissimo- provò a convincermi, cercando comunque di non offendermi per il fatto che stesse disprezzando la mia cucina.

Che poi, okay che non ero una cuoca nata. Però non ero neanche così male, cavoli!

O forse sì?

No! Ovvio che no!

Feci la sostenuta ancora per un po', ma quando Louis fece per ricominciare la tortura del solletico, accettai, facendo ridere tutti gli altri.

 

Il ristorante che aveva scelto Louis era decisamente, buonissimo.

Serviva cucina italiana, e le lasagne che avevo ordinato, erano decisamente le più buone che avessi mai mangiato.

Ero intenta a chiacchierare con Niall sulle ultime notizie dateci da Alex, quando ci ritrovammo a parlare di diversi argomenti.

-Avete conosciuto la ragazza norvegese? È davvero una figa- disse Louis durante il pranzo.

-Ma chi? La bionda ossigenata? Quella che a mala pena si veste?- chiese Joe.

-Sì, quella- annuì bevendo un sorso di vino italiano.

-Troppo volgare secondo me- commentò Niall, fra un boccone e l'altro.

-Bravo Niall- gli batté il cinque Joe, sorridendogli.

-Mah... secondo me è una figa- continuò irremovibile Louis, voltandosi poi verso di me -tu cosa ne pensi?-

-L'ho conosciuta alcuni giorni fa...si chiama Queen- dissi -volgare ma simpatica dopotutto- feci spallucce.

-Queen Olsen- specificò Louis con un sorriso furbo sulle labbra -ho avuto modo anch'io di conoscerla- ammiccò malizioso.

-Se prima non mi piaceva. Ora mi disgusta- Joe fece una faccia schifata, dopodiché si pulì le labbra con il tovagliolo e sorseggiò ancora un po' di vino.

-Non ci credo amico. Di già?- chiese il biondo sconvolto.

-Che ci posso fare- assunse un'espressione fiera -nessuna resiste al fascino di Louis William Tomlinson-

Scoppiammo a ridere mentre il cameriere si avvicinava per sparecchiare e lasciarci i menu dei dessert.


 

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*SPAZIO AUTRICE*

Ehilàààà! Ed eccomi qui di nuovo! Puntuale come sempre ;) ahahahahahah
Volevo ringraziare tutte quelle che hanno recensito lo scorso capitolo. Mi fa davvero piacere sapere che la fan fiction vi stia piacendo! Non sapete quanto!
Allora, parlando invece del capitolo: non succede niente di importante fra le diverse coppie che si stanno formando ma è piuttosto un capitolo di transizione.
Nonostante questo, si vede un po' di più il lato simpatico e scherzoso di Joelle e il carattere degli altri (Louis una specie di playboy, Niall un ragazzo più serio e anche innamorato).
Beh, detto questo ho finito.
Grazie di nuovo di cuore a tutte quelle che continuano a seguire la mia fan fiction.
Al prossimo capitolo, baci :)

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Capitolo 18
*** Capitolo XVIII ***


Capitolo XVIII

 

Pov Harry

-Stati Uniti VS Unione Sovietica- scrisse il professore alla lavagna.

Mi stavo annoiando da morire. Era la terza ora della giornata e già non ne potevo più.

Il professor Hookman, stava spiegando da circa venti minuti, ma non riuscivo assolutamente a stare attento.

-Collins- si rivolse a uno dei ragazzi che come me, non sembrava seguire la lezione -Perché guerra fredda?-

Il ragazzo si grattò la testa in difficoltà, cominciando a balbettare cose a caso -Uhmm...perché l'Unione Sovietica è un posto ghiacciato? Freddo?- tentò, venendo però interrotto dal professore -Sbagliato.- sbuffò il professore -La denominazione “guerra fredda”, sta ad indicare il fatto che non sia avvenuta di fatto una guerra diretta, bellica, fra queste due superpotenze.- spiegò con tono severo -Mi chiedo come certa gente sia riuscita a superare la maturità- lo sentii poi bisbigliare fra sé sé, mentre sbadigliavo annoiato.

-Questa guerra fredda è una noia mortale- mi lamentai a bassa voce, facendomi sentire solo da quelli seduti nelle mie vicinanze.

-Vuoi vedere come riesco a rallegrare questa lezione in un attimo?- Queen Olsen, la ragazza di origini norvegesi, nonché ennesima conquista di Louis, si sporse in mia direzione sorridendo beffardamente.

Mi scambiai un'occhiata divertita con Niall, seduto al mio fianco, prima di allungare la mano in sua direzione -Scommettiamo-

Il suo sorriso divenne quasi malefico mentre mi stringeva la mano.

-Voi tre lì dietro. Silenzio durante la mia lezione- ci riprese secco il professore.

-Mi scusi professore- la voce di Queen si fece più suadente -è che mi stanno dando fastidio- si scusò -cambio di posto, va bene?-

-Va bene. C'è posto qui davanti- il signor Hookman indicò un banco in prima fila, che Queen raggiunse con camminata sensuale.

Ridacchiai dell'espressione del professore, che cercava di non guardarle le gambe, lasciate ben in mostra da una minigonna davvero mini.

Queen si sedette, spostandosi i capelli e incrociando le gambe in modo calcolato.

-Bene- il professore si schiarì la voce -come stavo dicendo- Queen cominciò a mordicchiare la penna -già che con armi nucleari non sarebbe stata possibile una vittoria da nessuna delle due parti- Queen continuava la sua provocazione e il professore sembrava davvero in difficoltà.

Io e Niall intanto, come praticamente quasi tutta la classe, ci stavamo trattenendo dal non scoppiare a ridere.

-Questi due paesi dunque, cominciarono ad appoggiare gambe regionali- concluse il professore scatenando l'ilarità generale.

-Gambe, professore?- chiese Queen, con aria finta innocente.

Sì, perché di innocente quella ragazza non aveva proprio nulla, pensai.

Il signor Hookman si guardò il giro in difficoltà -Guerre- si corresse -guerre regionali, chiamate “guerre fredde”-

-Ah, ma...tipo- riprese Queen, spostando sensualmente la penna sulle labbra -io particolarmente- disse indicandosi con la penna -io, preferisco il caldo- pronunciò suadentemente, lasciando completamente imbambolato il professore.

Fece cadere la penna per terra casualmente, -certo, casualmente-, -Mi scusi professore- fece con aria innocente.

Il signor Hookman si riscosse, mentre Queen si mordicchiava il labbro, abbassandosi per raccogliere la penna e poi appoggiargliela bruscamente sul banco.

-Leggete il capitolo otto fino alla fine, torno subito- disse prima di uscire dalla classe velocemente.

La classe scoppiò in risate generali, mentre alcuni ragazzi rivolgevano complimenti a Queen.

Scossi la testa divertito mentre notavo con la coda dell'occhio, l'espressione disgustata di Tiffany.

-Ragazzi! Ragazzi per favore sto cercando di leggere- si lamentò una ragazza dai capelli ricci color rame, seduta in prima fila, causando versi di disapprovazione.

Minuti dopo, il professore, in compagnia della segretaria della direttrice, fecero ingresso in classe.

-Signorina Olsen, devo chiederle di seguirmi in presidenza- la segretaria si rivolse a Queen, che con un sorrisetto sulle labbra, si alzò dal suo banco e la seguì fuori dalla classe, non prima di ammiccare in direzione del professore, venendo acclamata da molti ragazzi.

 

 

 

Pov Tiffany

Mentre la lezione stava per finire, bussarono alla porta della classe.

-Avanti- disse il professore.

La porta venne aperta, facendo entrare nuovamente la segretaria.

-Mi scusi se interrompo nuovamente la sua lezione, professor Hookman- si scusò la segretaria -sono solo venuta a renderle un'alunna- disse facendo entrare Queen, che però, stava indossando una maglietta bianca di almeno tre taglie più grande, che le arrivava appena sopra il ginocchio.

La classe scoppiò a ridere.

-Così imparava!- pensai, non riuscendo comunque a trattenere un sorriso divertito.

Il professore ristabilì il silenzio mentre la segretaria si posizionava davanti alla cattedra.

-È stata aggiunta una norma nel regolamento del college- dichiarò la segretaria -le alunne che indosseranno gonne della lunghezza inferiore ai 40 centimetri- rivolsi un'occhiata in direzione di Queen.

La sua sarà stata lunga la metà, pensai.

-Verranno sommariamente vietate di seguire le lezioni- concluse causando versi di disapprovazione, acclamazioni rivolte a Queen e chiacchiericci vari.

E figuriamoci se non doveva combinare casini.


 

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*SPAZIO AUTRICE*

Ciao bellezze!!
Scusate ma oggi sono stata fuori tutto il giorno e ho avuto tempo solo adesso di pubblicare il nuovo capitolo.
Le vostre recensioni sono bellissime. Grazie di cuore a tutte, mi fate emozionare ogni volta.
Sono davvero felice che la storia vi stia piacendo e spero che continuerete a seguirla.
Mi è stato chiesto di mettere delle immagini a cui mi sono ispirata per creare alcuni personaggi, ma io preferivo lasciarvi la possibilità di immaginarli come più vi piacciono.
Però a questo punto, se sarete in tante a chiedermelo magari le metterò. Fatemi sapere.
Aspetto tante recensioni :) ahaha
Grazie di nuovo a tutte.
Al prossimo capitolo, bacioni

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Capitolo 19
*** Capitolo XIX ***


Capitolo XIX

 

Pov Joelle

Mi trovavo nel laboratorio di scienze. La professoressa ci aveva dato da fare un esperimento, ma io non riuscivo a stare attenta.

Ero in gruppo con Tiffany e Queen.

Se da un lato avevo avuto la fortuna di stare insieme a Tiff, dall'altro ero stata anche sfortunata ad avere la ragazza che mi stava meno simpatica in tutto il college nello stesso gruppo.

Ma non era quello il motivo della mia poca concentrazione, bensì due occhi color smeraldo, dei capelli perfettamente ricci e il sorriso più bello che avessi mai visto.

Sorriso dipinto sulle labbra più belle e morbide che avessi anche mai visto, se per questo.

Da quando quella sera, Harry mi aveva baciata, non c'era momento che non impiegassi a ripensare alle sensazioni che mi aveva fatto provare, o alla magia di quel momento.

Se da un lato ero felicissima di quello che era successo, dall'altro ero anche molto confusa perché dopo quel bacio, non era più successo niente.

Martedì era venuto a parlarmi e mi era davvero sembrato che volesse finalmente invitarmi ad uscire, ma non so per quale motivo, non lo fece.

Forse mi ero sbagliata. Non voleva invitarmi ad uscire, anzi, magari per lui quel bacio era stato insignificante.

Oddio e se fosse così? Se per lui io fossi solo un nome il più alla sua lista di conquiste?

-Joe! Joelle stai ferma o farai esplodere il laboratorio!- Tiffany mi riscosse dai miei pensieri, prendendomi dalle mani una provetta contenente chissà che cosa.

-Ma sei pazza?- mi chiese scandalizzata -A cosa stavi pensando? Stavi davvero rischiando di farci esplodere tutti- mi rimproverò.

-Scusa. Scusatemi davvero, starò più attenta-

Notando la mia espressione mortificata, Tiff cercò di tranquillizzarmi -Non importa, però fai più attenzione- mi sorrise per poi cercare il motivo della mia poca attenzione e scuotere la testa -Ah, l'amore!- mi prese in giro.

Ridacchiai spintonandola leggermente per poi tornare seria.

Se per lui io fossi solo un nome il più alla sua lista di conquiste?

-Che succede Joe?- mi chiese Queen notando la mia espressione -c'è qualcosa che non va?-

Decisi di non risponderle male, sorvolando sul fatto che mi avesse chiamata con il mio soprannome, come se fossimo amiche di vecchia data, notando un velo di preoccupazione nella sua voce.

In fondo era stata carina a preoccuparsi per me. Appunto perché non eravamo amiche, non ne aveva alcun obbligo.

Nonostante tutto però, non mi andava di aprirmi con lei, quindi mentii -Mal di testa-

-Mal di testa?- ripeté, inarcando un sopracciglio e sorridendomi dolcemente -A me sembra invece che il motivo sia un altro- insinuò indicando con un gesto del capo, Harry.

-Basta non puoi andare avanti così. La domanda è: vuoi stare con lui o no?- mi chiese.

Sbuffai -Non lo so neanche più- mentii.

Ovviamente lo sapevo. Era ovvio che volessi stare con lui! Ma il mio orgoglio mi impediva di ammetterlo.

-Figurati se lo sapessi- mi prese in giro Tiffany.

La fulminai con lo sguardo e lei alzò le mani davanti a sé, in segno di innocenza.

-Senti se vuoi ti posso aiutare- si offrì Queen.

Questa non me l'aspettavo. No. Decisamente no.

La guardai sorpresa e rimasi indecisa un attimo, prima di annuire -Cosa faresti al mio posto?- le chiesi.

-Domanda pericolosa- ridacchiò Tiff.

Queen la ignorò, rivolgendosi a me -Organizzerei una festa. Dubito che rifiuti un bacio ad una festa-

-No guarda...- tentai, ma proprio in quel momento suonò la campanella.

-Organizzo tutto io, non ti preoccupare- mi disse, e senza lasciarmi il tempo di ribattere, uscì dalla classe.


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*SPAZIO AUTRICE*

Ciao bellezzee! Scusate per il ritardo ma ho avuto molto da studiare e non ho trovato un attimo libero per scrivere il capitolo nuovo.
Volevo ringraziarvi di cuore per le meravigliose recensioni che continuate a scrivermi.
Grazie a tutte voi che continuate a seguire la fanfiction, che recensite e che l'avete messa fra le preferite/seguite.
Parlando del capitolo: Joelle è confusa a causa del comportamento di Harry. Chissà perché Harry non l'ha invitata ad uscire e non ha fatto più nulla che potesse far capire le sue intenzioni... Voi cosa ne pensate? Fatemi sapere! :)
Fra alcuni capitoli, probabilmente metterò le immagini dei personaggi.
Aspetto molte e molte recensioni, non deludetemi ;) ahhaha
Al prossimo capitolo, baci :)

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Capitolo 20
*** Capitolo XX ***


Capitolo XX

 

Pov Joelle

Okay. Era stata un'idea stupida chiedere aiuto a Queen.

Sì. Proprio stupida.

Ma non c'era da allarmarsi. Avrei cercato Queen, le avrei spiegato che non era necessaria alcuna festa e sarebbe tornato tutto come prima.

Non avevo ancora avuto tempo di parlarle a causa delle lezioni ma non appena suonò la campanella, raccolsi velocemente il mio materiale, infilandolo a caso nella borsa e mi diressi verso l'uscita.

Raggiunto il corridoio principale mi guardai in giro e quando finalmente la individuai, una mano mi afferrò per il polso, facendomi voltare.

Poteva esserci modo migliore per farmi dimenticare di tutto?

-Ehi- mi salutò Harry rivolgendomi uno dei suoi migliori sorrisi e facendomi sciogliere.

-Ho saputo della festa- nel sentire quelle parole mi irrigidii.

-Sì, beh...- cominciai a balbettare, ma Harry mi interruppe -Io ci sarò sicuramente- disse facendomi aprire in un sorriso enorme -e anche i ragazzi, ovviamente- aggiunse.

-Fantastico!- esclamai facendolo ridere.

Avvampai imbarazzata -Cioè...volevo dire-

-Ci vediamo lì- mi sorrise lui e si sporse verso di me, lasciandomi un lungo bacio sulla guancia.

Chiusi gli occhi, sopraffatta dall'emozione, desiderando che quel momento non finisse mai.

Ma improvvisamente si staccò e si girò.

Rimasi incantata a guardarlo finché non venne inghiottito dalla massa di studenti che girovagava per il college.



Chiusi la zip del vestito e mi posizionai davanti allo specchio per poi voltarmi verso Tiffany e Queen, sedute sul mio letto.

-Allora che ne pensate?- chiesi sorridente.

Queen si alzò dal letto con espressione critica, avvicinandosi -Joe, devo essere sincera?- chiese e senza attendere una mia risposta proseguì -Accorciamolo!- esclamò riferendosi al vestito.

-Accorciarlo di più?- domandò Tiffany -Se lo accorciamo ancora un po' diventa una maglietta, Queen!-

Queen alzò gli occhi al cielo sbuffando.

-Tu dici?- chiesi osservando il vestito grigio che indossavo.

Tiffany si alzò dal letto dirigendosi velocemente verso la mia cabina armadio e tornando con un altro vestito in mano -Perché non ti metti questo?-

-Ma è una festa fra gente della nostra età! Quello è troppo serio!- esclamò Queen sbuffando -Fammi cercare qualcosa- borbottò dirigendosi verso la cabina armadio.

-Questo!- la sentimmo esclamare poco dopo -Questo è perfetto!-

Tornò nella mia camera portando un vestito cortissimo, regalatomi tempo prima da un'amica del liceo per il mio diciassettesimo compleanno.

Peccato che nell'ultimo anno fossi cresciuta di almeno cinque centimetri e quindi, se era corto prima...

-Perfetto se vuole sembrare te!- commentò Tiffany.

-E cosa ci sarebbe di male, scusa?- le chiese Queen con aria di sfida.

-Oh, beh...niente- rispose Tiff con aria ironica, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Queen, che in seguito si rivolse nuovamente a me -Provalo- mi sorrise porgendomi il vestitino nero di pailletes.




Il pomeriggio trascorse fra i botta e risposta di Tiffany e Queen, che continuavano a discutere su cosa mi sarebbe stato meglio, oppure “cos'avrebbe fatto impazzire Harry”, come diceva Queen.

Le lasciai fare per circa due ore, ma alla fine sbottai, non riuscendo più a trattenermi -Okay, okay ora basa!- Tiffany e Queen, che stavano discutendo sull'ennesimo look che avrei potuto indossare, si fermarono di colpo, girandosi a guardarmi -Se c'è qualcosa che so fare bene, è scegliere come vestirmi, quindi lasciatemi fare e andate a prepararvi voi e a finire di sistemare tutto per la festa.- le accompagnai alla porta della mia camera.

Mentre chiudevo la porta, le sentii riprendere a battibeccare ed alzai gli occhi al cielo sorridendo divertita.





 

 

Pov Niall

La nostra casa non poteva essere certo definita una casa ordinata.

Magliette, pantaloni, scarpe, calze, felpe e boxer per terra nelle camere da letto.

Pacchetti di patatine finiti, lattine di coca cola e bottiglie di birra sparse in giro.

No. Definitivamente non era ordinata.

Ma non poteva certo essere altrimenti. Una casa abitata da soli uomini non poteva che essere un disastro completo.

Erano le nove e mezza di venerdì sera. La festa di Joelle e Tiffany, organizzata da Queen, una bionda norvegese, fin troppo volgare per i miei gusti, era appena cominciata e se non ci fossimo mossi saremmo arrivati decisamente in ritardo.

Avevo appena sentito Alex. Mi mancava da impazzire e avrei di certo preferito rimanere a casa a guardare il calcio in televisione, con una birra e un pacchetto di patatine al formaggio in mano, invece che andare alla festa, ma ovviamente i ragazzi non me l'avrebbero mai permesso.

Eravamo quasi tutti pronti, tranne Louis e Zayn. Come sempre.

-Allora le principesse sono pronte o devono ancora truccarsi?- chiese Harry sbuffando, mentre Liam afferrava le chiavi della macchina.

-Certo, mi presti il tuo rossetto?- rispose Zayn sorridendo mentre finalmente usciva dal bagno, facendoci scoppiare a ridere.

-Divertente- disse Harry cercando di rimanere serio per non dare soddisfazioni a Zayn -Louis ti muovi!- esclamò poi, avvicinandosi alle scale.

Probabilmente si stava cambiando per la millesima volta. Tipico di Louis.

-Arrivo!- sentimmo dei rumori strani di cose che cadevano e porte che si aprivano e chiudevano provenire dal piano superiore, finché Louis non comparve in cima alle scale, cominciando a scenderle velocemente.

-Finalmente- borbottò Harry mentre ci dirigevamo verso la porta di casa.

-Boo sei agitato? Ti vedo nervoso- lo prese in giro Louis guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Harry.

-Non sono nervoso, né tanto meno agitato. Solo non mi piace arrivare in ritardo- rispose sulla difensiva.

Scoppiammo tutti a ridere facendolo innervosire ancora di più.

-Beh, certo- Louis si fece più serio, cercando di trattenere le risate -effettivamente non credo di aver mai incontrato persona più puntuale di Harry Styles- 

Harry scosse la testa sbuffando -Va bene. Continuate pure a prendermi in giro, forza. Quando però avrete bisogno di me, sarò io a divertirmi.- e detto questo prese le chiavi della macchina dalle mani di Liam, salendo al posto del guidatore.





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*SPAZIO AUTRICE*

Ehià! Ve l'ho già detto che vi adoro? Sì perché io vi adoro, sul serio! :)
Grazie di cuore a tutte quelle che hanno recensito l'ultimo capitolo. Siete meravigliose.
Non sapete quanto mi renda felice che la storia vi stia piacendo. Spero che continuerete a seguirla e che continuerete a crescere :)
Parlando del capitolo, si tratta di un capitolo di transizione più che altro, perché come avete potuto notare anche voi, non succede niente di stravolgente fra le coppie.
Comunque mi sono divertita davvero molto a descrivere la giornata dei ragazzi e delle ragazze separatamente. Credo che in questo modo sia riuscita a farvi capire qualcosina in più su ogni personaggio, o quasi.
E a voi è piaciuto? Aspetto con ansia le vostre meravigliose recensioni, eh ;) ahhahaah

Ah! Quasi dimenticavo. Ho messo le immagini dei personaggi su una pagina che ho appena creato su Facebook. (Non riuscivo a metterle qui direttamente, scusate).

Il link è qui sotto :)

http://www.facebook.com/media/set/?set=a.471894209515835.107709.466157730089483&type=3

Allora cosa ve ne pare? Qual è il vostro personaggio preferito? Fatemi sapere che sono supercuriosa :)

Al prossimo capitolo, bacioni <3

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Capitolo 21
*** Capitolo XXI ***


Capitolo XXI

 

Pov Tiffany

Il campanello suonò per la millesima volta, ma questa volta fu Joelle ad andare ad aprire.

Era davvero magnifica. Sembrava una modella.

Quando aprì, si trovò davanti Harry, Louis, Niall, Liam e... Zayn.

Ovviamente.

Sbuffai, tornando a concentrarmi sul primo, che smesso di ridere insieme agli altri, si era bloccato a guardare Joelle incantato, con un sorriso da ebete sulle labbra.

-Wow- sentii dire all'unisono da Liam e Niall.

-Che figa- commentò invece Louis.

-Sei bellissima- disse Harry, ancora in trans, mentre gli altri entravano salutando.

-Grazie- Joe sorrise imbarazzata, mentre Harry le passava di fianco per entrare, sfiorandole una mano in un modo che doveva sembrare del tutto casuale.

Certo. Casuale.

Sorrisi mentre gli altri si avvicinavano per salutarmi.

-Venerdì è il giorno dei baci in bocca- esordì Queen -e se stai aspettando che Harry dia il primo passo...amore mio, è meglio che ti siedi!-

Io, Joe e Queen eravamo andate a prendere da bere al bar, che avevamo allestito nel salone.

La musica era perfetta e tutti sembravano divertirsi ballando e chiacchierando.

Harry, dal canto suo, non aveva smesso per tutta la sera di lanciare occhiate in direzione della mia migliore amica. Mi chiedevo come mai non si fosse avvicinato per parlarle, o perché non l'avesse invitata a ballare.

Si limitava a guardarla. Uno sguardo quasi indecifrabile, fra l'ammirazione e qualcosa che non riuscivo a interpretare.

Era davvero strano.

Inizialmente mi era sembrato così disinvolto, così diretto, ed ora sembrava che qualcosa lo stesse bloccando.

Un sospiro di Joelle mi riscosse dai miei pensieri -Uhmm...non lo so Queen. Così? Adesso?- domandò insicura.

Non era mai stata il tipo di ragazza che faceva il primo passo. Era sempre stata troppo timida.

-Ovvio scema!- le sorrise Queen, voltandosi poi a guardare Harry -Vai là e bacialo!-

Nonostante l'enfasi che ci aveva messo Queen, Joe non sembrava affatto convinta.

-Dimmi: quale ragazzo rifiuterebbe un bacio di una figa come te, ad una festa?- continuò allora Queen facendola sorridere.

 

 

 

Pov Harry

Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso. Mi sentivo come se fossi una calamita e lei fosse fatta di metallo.

Che stupido.

Dovevo sembrare uno stalker. Continuavo a guardarla ma non avevo il coraggio di avvicinarmi.

Non avevo il coraggio di fare quello che più in quel momento volevo.

Parlarle. Ballare con lei. Baciarla...

Ma proprio non ce la facevo. Le parole di Louis continuavano a rimbombare nella mia mente “Harry lei è diversa. Non è come quelle ragazze che cambi ogni settimana. Joelle è una di quelle da relazione seria. Lei è fragile, non farla soffrire. Non illuderla.”

Dannazione. Perché Louis doveva sempre avere ragione?

-Amico, con tutto il rispetto, ma Joe oggi è proprio uno spettacolo- Luke Taylor del mio stesso corso di storia le sorrise, ammiccando malizioso, provocandomi un fastidio inspiegabile.

Cos'aveva da sorriderle in quel modo, quello? Era impazzito?

E poi...con tutto il rispetto? Ma che rispetto! Quello se la stava mangiando con gli occhi.

Strinsi i pugni, sentendo la rabbia accrescere ed aprii la bocca, ma prima che potessi dire qualsiasi cosa, Liam mi afferrò per un braccio, portandomi dall'altra parte del salone.

Quando si fermò mi liberai con uno strattone dalla sua presa -Cosa diavolo fai?- domandai chiaramente irritato.

-Cosa fai tu!- mi rimbeccò lui -Intendi davvero rovinare la festa delle ragazze?-

-In che modo, scusa? Non mi sembra di aver fatto nulla di male- incrociai le braccia al petto, rivolgendogli uno sguardo di sfida.

-Non fare il finto tonto. Se non fossi arrivato io, l'avresti presto a pugni- mi rimproverò severo.

-E se lo sarebbe anche meritato!- asserii ripensando al modo in cui l'aveva guardata.

-E perché mai, scusa?- mi provocò lui -Se non sbaglio le ha solo sorriso-

-Solo sorriso?!- esclamai contrariato -Ma l'hai visto in che modo la guardava?-

Liam rise divertito, facendomi arrabbiare ancora di più.

-Sei geloso- furono le sue uniche parole. Ci misi un po' per assimilare quello che aveva appena detto, ma infine scoppiai a ridere nervosamente.

-Geloso?- domandai fra una risata e l'altra -Io? Geloso io?-

-Se non sei geloso, come mai ti da così tanto fastidio che Luke la guardi o le sorrida?- domandò non smettendo di sorridere soddisfatto, convinto di aver fatto centro.

Smisi di ridere, facendomi improvvisamente serio -Vuoi sapere una cosa? Che la guardi e che le sorrida quanto vuole, quel pervertito. Joelle non ha una targhetta sulla fronte, con scritto il mio nome- sputai acidamente.

-Dopo questa scenata non mi serve neanche che tu confermi direttamente. Sei geloso marcio e ce l'hai scritto in faccia.- dichiarò Liam con semplicità -C'è solo una cosa che non capisco- continuò ignorando il mio sguardo omicida -Perché non vai da lei? Si vede lontano un miglio che anche tu le piaci- e detto questo se ne andò, lasciandomi da solo con i miei pensieri.

-Ed è proprio per questo che non posso andare da lei. Non posso rischiare di farla soffrire- pensai.

Mi voltai, cercandola con lo sguardo, trovandola sorridente e bellissima.

Le sue labbra, Dio quelle labbra.

Sorrisi inconsapevolmente quando i suoi meravigliosi occhi verdi si posarono sui miei.

Mi serve un'altra birra, pensai.

 

 

 

Pov Joelle

Queen non smetteva di ballare.

Era da circa un'ora che non faceva altro che ballare e ballare.

Indossava dei pantaloncini cortissimi, una maglietta nera di pailletes a pancia di fuori e si muoveva come una ballerina dei night club a luci rosse.

Era proprio volgare, ma dopotutto non era così male. Era stata davvero molto carina e anche parecchio simpatica con me, quindi non potevo lamentarmi.

Chissà, forse saremmo diventate buone amiche con il passare del tempo.

Mi voltai a cercare lo sguardo che avevo sentito per tutta la sera solo mio, incontrandolo poco dopo.

Per la prima volta in tutta la serata mi sorrise, facendomi dimenticare per alcuni secondi dove mi trovassi.

Amavo vederlo sorridere, ma non c'era decisamente paragone quando quei sorrisi erano rivolti a me.


 

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*SPAZIO AUTRICE*

Ciao bellissime!! :) Rieccomi! Finalmente sono riuscita a postare il nuovo capitolo.
Principalmente, è incentrato su Harry e Joelle, come avete potuto notare. Finalmente scopriamo perché Harry si sta comportando in modo strano!! Ma state tranquille che non finisce qui, la loro relazione avrà delle evoluzioni... o forse no? ahahahahah
Parlando seriamente: ho in mente molte idee e spero vi piaceranno!
Diciamo che però questa è solo una parte della festa... succederanno ancora mooooolte cose ;)

Prima di salutarvi, volevo aprofittarne per ringraziarvi tutte. Grazie mille di cuore a tutte voi che continuate a seguire e recensire la fanfiction. Il fatto che stiate aumentando giorno dopo giorno mi riempie di gioia :)
Grazie alle 11 persone che hanno messo la storia tra le preferite;
Grazie alle 31 che la stanno seguendo;
Grazie alle 8 che l'hanno messa tra le ricordate e alle 3 che mi hanno messo tra gli autori preferiti, siete meravigliose!

Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e cosa vi aspettate dal prossimo, mi raccomado :)
Al prossimo capitolo, bacioni <3


***piccolo spoiler: nel prossimo capitolo comparirà un nuovo personaggio :)

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Capitolo 22
*** Capitolo XXII ***


Capitolo XXII

 

Pov Tiffany

-Fidati, stasera me la faccio- ribadì per la millesima volta Louis, rivolto a Niall.

-Amico, te lo ripeto: Caroline Dubois è una difficile. Smettila di illuderti- sbuffò il biondo tinto, afferrando la quarta birra della serata.

Caroline Dubois era la mia vicina di casa di origini francesi. Il viso dai tratti fini era di carnagione diafana, che metteva in risalto i suoi occhi azzurri come il cielo. Una cascata di lucenti capelli biondi le incorniciava il viso e le labbra rosee perfette, raramente si incurvavano in un sorriso.

Mi era sembrata sin dal primo momento una ragazza riservata, chiusa e quindi mi ero sorpresa parecchio quando aveva accettato il mio invito per venire alla festa.

-Scommettiamo?- la voce di Louis mi riscosse dai miei pensieri e mi voltai a guardarlo, mentre allungava la mano in direzione di Niall.

Il biondo lo guardò sorridendo, inarcando un sopracciglio ed infine gli strinse la mano -Non vedo l'ora di vedere la tua faccia quando Caroline ti rifiuterà- rise, facendomi sorridere divertita.

Mentre Louis e Niall riprendevano a chiacchierare, decisi che sarei andata a cercare Joelle.

 

 

 

Pov Queen

Stavo ballando da circa un'ora quando la mia attenzione venne catturata da un ragazzo sexy, intento a bere e ridere insieme a Louis e a un biondino tinto.

Alto, all'incirca 1,80, carnagione ambrata, denti bianchissimi, occhi e capelli scuri, perfettamente sistemati in un ciuffo alto.

Il mio sguardo risalì dalla bottiglia di birra che teneva in mano verso il braccio solido, poi il torace muscoloso e il collo abbronzato, evidenziati dalla t-shirt nera attillata con collo a V.

Indossava dei jeans scuri che lasciavano ben in evidenza quello che senza dubbi costituiva il suo lato migliore.

Effettivamente l'avevo già visto in giro, ma non avevo ancora trovato l'occasione giusta per presentarmi.

Ed ecco che l'occasione giusta si presentava.

Sorrisi maliziosamente, avviandomi in sua direzione.

-Ehi- salutai Louis.

-Ciao Queen- mi sorrise ammiccante.

-Vi state divertendo?- domandai gentilmente.

-Sì molto. Bellissima festa, complimenti- rispose Louis.

Gli sorrisi per poi rivolgere uno sguardo al ragazzo sexy -Allora, non mi presenti i tuoi amici?-

-Certo. Niall, Queen.- indicò prima il biondino e poi me.

-Piacere- mi sorrise senza alcun tipo di malizia.

-Lui invece è Zayn- mi indicò il ragazzo sexy, facendomi voltare a guardarlo.

Zayn. Cavoli perfino il suo nome era sexy.

-Piacere- gli sorrisi ammiccante, ricevendo in cambio un cenno del capo.

 

 

 

Pov Tiffany

-Quindi ti ha sorriso...- ripetei pensierosa, voltandomi poi verso la mia migliore amica -e poi?-

Joe si strinse nelle spalle -E poi niente.-

-Cosa? Come niente?- domandai incredula -Vuoi dirmi che non si è avvicinato? Non ti è venuto a parlare?-

Joelle fece cenno di no con la testa, lasciandomi senza parole.

Se dovevo essere sincera, non sapevo più cosa pensare. Harry era definitivamente troppo strano.

-Hai notato che Jake non smette di lanciarti occhiate da tutta la sera?- cambiò argomento, sorridendomi ammiccante.

-Jake?- mi voltai cercando con lo sguardo a chi si riferisse, posandolo infine su un ragazzo biondo dall'aria familiare, che mi stava sorridendo.

-Il cameriere del bar vicino al college- cominciò a spiegarmi Joe -l'ha invitato Queen-

Annuii, ricambiando il sorriso di Jake, mentre la mia attenzione veniva attirata da un ragazzo, che proprio in quel momento stava sorridendo a Queen.

Zayn, pensai mentre il sangue cominciava a ribollirmi nelle vene.

Non perché mi desse fastidio che ci stesse provando già con un altra -ovviamente no!-, ma piuttosto perché mi irritava il suo comportamento da ruba cuori.

Ma chi si credeva di essere?!

Lo stavo fulminando con lo sguardo, quando la voce di Joe mi riportò alla realtà.

-Va bene?- mi chiese sorridendomi.

-Eh?- non avevo sentito una parola di quello che mi aveva detto.

Joe mi guardò accigliata, prima di cercare con lo sguardo il motivo della mia distrazione. Infine si aprì in uno strano sorriso -Niente, ho detto solo che vado a farmi una vodka-cola.- annuii poco interessata -Ti lascio alle tue distrazioni- mi fece l'occhiolino, prima di dileguarsi.

E con quell'ultima frase cosa intendeva dire? Non avrà mica notato che stavo guardando...nahh

Scossi la testa per scacciare quel pensiero, mentre mi dirigevo in giardino.

Avevo decisamente bisogno di prendere una boccata d'aria.

 

 

 

Pov Zayn

-Noi due dobbiamo andare, vero?- esordì improvvisamente Louis, voltandosi verso Niall -Ho una scommessa da vincere- aggiunse ghignando.

-Io non ci conterei molto, ma convinto tu- ribatté Niall, per poi seguirlo.

Queen sorrise in loro direzione, prima di tornare a concentrarsi su di me.

-Allora, ti piace la festa?- mi chiese con un tono più suadente, rispetto a quello che aveva usato fino a quel momento.

-Sì, niente male- le risposi, stringendomi nelle spalle prima di bere l'ultimo po' di birra che restava nella lattina.

-Mi fa piacere- mi sorrise -mi piacciono le feste. Conosco sempre dei bei ragazzi- aggiunse poi, accarezzandomi un braccio in modo insinuante.

Sorrisi divertito. Era proprio diretta!

Ma non mi interessava. Certo, era una bellissima ragazza, ma non era... cioè, non mi interessava.

-Beh, ho ancora sete e la mia birra è appena finita. Vado a prenderne un'altra, scusami- dichiarai prima di superarla ed allontanarmi.

Prima che potessi raggiungere il bar però, notai Tiffany che usciva in giardino, seguita da un biondo.

Mi accigliai e rimasi un attimo indeciso, prima di seguirli.

 

 

 

Pov Louis

Ero sempre stato bravo a vincere le scommesse.

Chissà forse perché ero fortunato, o forse perché ero talmente testardo da non arrendermi mai.

Rivolsi lo sguardo verso la mia preda, avvicinandomi con un sorriso sfacciato.

-Credi nell'amore a prima vista o devo ripassarti davanti?- le sussurrai in un orecchio, facendola voltare in mia direzione.

Caroline inarcò un sopracciglio, distendendo le labbra in un'espressione infastidita -Guarda, se devo essere sincera fino a qualche minuto fa credevo che la persona più idiota che conoscessi, fosse il mio ex...adesso non ne sono più tanto sicura-

Sorrisi divertito. Quella ragazza aveva proprio un bel caratterino!

-Uhmm..quindi ho qualcosa in comune con il tuo ex fidanzato. Questo vuol dire che ho buone probabilità di essere il prossimo- ragionai ad alta voce, sorridendole ammiccante.

L'altro sopracciglio raggiunse il primo, mentre corrugava la fronte -Non credo. Solitamente imparo dai miei errori.- rispose sicura -Adesso se vuoi scusarmi...- e senza lasciarmi il tempo di ribattere mi sorpassò, andandosene.

La seguii con lo sguardo, ancora a bocca aperta, quando sentii un braccio circondarmi le spalle.

-Avevi ragione. Nessuna può resistere al fascino di Louis William Tomlinson- mi disse Niall, scoppiando subito dopo in una fragorosa risata.

Lo fulminai con lo sguardo, scrollandomelo di dosso -Non cantare vittoria troppo presto, Irlanda. Non mi arrenderò facilmente.-

 

Quella ragazza era un vero asso duro.

Io però adoravo le sfide: preferivo le ragazze difficili, quelle con cui mi dovevo impegnare per conquistarle, a quelle facili che riuscivo a far cadere facilmente ai miei piedi.

Avevo letto da qualche parte, che le donne difficili erano quelle che avevano più amore da dare, ma non lo davano a chiunque. Quelle che parlavano quando avevano qualcosa da dire. Quelle che avevano imparato a proteggersi e a proteggere. Erano quelle che sapevano distinguere i sorrisi della gente. Quelle che ti studiavano bene, prima di aprirti il cuore. Che non si stancavano mai di cercare qualcuno che valesse la pena. Quelle che valevano la pena. Erano le donne difficili, quelle che sapevano sentire il dolore degli altri. Quelle con l'anima vicina alla pelle, che vedevano con mille occhi nascosti. Quelle che sognavano a colori. Erano le donne difficili che sapevano riconoscersi tra loro. Erano quelle che, quando la vita non aveva alcun sapore, davano sapore alla vita.

Ed era per questo che avrei vinto quella scommessa ad ogni costo.

 

*********************************************************************************

 

*SPAZIO AUTRICE*

Ciao bellissime! Here I am!!!

In questo capitolo si aggiunge un nuovo personaggio: Caroline Dubois (la foto è qui sotto, insieme a quella di Jake Donovan, il cameriere). Louis fa una scommessa con Niall, convinto di riuscire a conquistarla facilmente, ma quando se la trova davanti, capisce che lei è una tosta e che dovrà impegnarsi parecchio per ottenere un risultato. Chissà se ci riuscirà ;)

Voi cosa ne pensate?

Per quanto riguarda Zayn che segue Tiffany e Jake in giardino, voi cosa credete che succederà? Io sento puzza di litigi ;) ehehe

 

*Ringraziamenti*

Ho letto le recensioni anche se non ho ancora avuto il tempo di rispondervi e volevo ringraziarvi tutte! Continuate a darmi un sacco di soddisfazione. Siete le migliori!

Grazie alle 14 persone che hanno messo la storia tra le preferite;

Grazie alle 38 che la stanno seguendo;

Grazie alle 8 che l'hanno messa tra le ricordate e alle 4 che mi hanno messa tra gli autori preferiti!

Un grazie anche alle lettrici silenziose che continuano a seguire la mia fan fiction.

Insomma GRAZIE MILLE a TUTTE. Non so cosa farei senza di voi <3

 

*Anticipazioni*

Queen ha puntato Zayn, che però non sembra interessato... Nel prossimo capitolo vedremo come reagisce Queen ad un rifiuto!

                                      


 -Jake Donovan                            -Caroline Dubois

                     

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Capitolo 23
*** Capitolo XXIII ***


Capitolo XXIII

 

Pov Zayn

Il biondo aveva affiancato Tiffany e ora le stava parlando e sorridendo.

-Che idiota- pensai osservandoli con occhio contrariato.

Tirai fuori il pacchetto di sigarette, sfilandone una e mettendomela in bocca mentre cercavo l'accendino nella tasca posteriore dei jeans.

Non appena me la fui accesa, posai nuovamente lo sguardo su quei due e con uno scatto, mi staccai dal muro su cui mi ero appoggiato in precedenza, avviandomi in loro direzione.

Il biondo le stava spostando una ciocca di capelli dietro all'orecchio e le sorrideva avvicinandosi.

Non appena li ebbi raggiunti, mi schiarii la voce -Scusate il disturbo- attirai la loro attenzione, facendoli voltare verso di me.

-Zayn? Che vuoi?!- ringhiò Tiffany infastidita.

Dio, quando era nervosa riusciva ad essere anche più bella!

Sorrisi, per niente scosso dal suo tono aggressivo rivolgendomi al biondo -Mi dispiace avervi interrotto...-

-Jake- continuò lui al posto mio.
Bene, ora sapevo anche il nome che avrei fatto incidere sulla sua lapide in caso avesse continuato a ronzare intorno a lei.

Sorrisi falsamente per poi rivolgermi a Tiffany, che continuava a fulminarmi con lo sguardo -Joelle ti cercava-

Lei sbuffò, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, il biondo la precedette -Non importa, vai pure. Continueremo in un altro momento- le sorrise.

-Oltre che idiota, sfigato- pensai.

Tiffany ricambiò il sorriso del biondino e lui le posò un bacio sulla guancia, facendomi irrigidire la mascella.

-Ci vediamo in giro- le fece l'occhiolino, voltandosi e dirigendosi verso la porta.

Continuai a seguire le sue mosse con sguardo truce, finché non scomparve all'interno della casa.

-Ti ha detto cosa voleva?- mi chiese Tiffany in tono secco.

-Chi?- aspirai una boccata dalla mia sigaretta.

-Come chi?!- esclamò contrariata -Joe!-

-Eh? Ah...no- risposi con fare annoiato.

Tiffany mi lanciò un'occhiataccia, prima di strapparmi la sigaretta dalla bocca, facendomi sbarrare gli occhi sorpreso.

-Che diavolo fai?!- alzai il tono di voce di un'ottava alla vista di lei che, dopo aver buttato la mia sigaretta per terra, la stava pestando.

-Non si vede?- mi chiese retoricamente, sorridendo beffarda.

-Tu sei completamente pazza!-

Si strinse nelle spalle con fare disinteressato -Probabile- mi rispose per poi voltarsi.

-Dove stai andando, adesso?- le domandai, facendola voltare.

-Mi prendi in giro?- sbottò innervosita -Da Joelle! Non hai detto che mi cercava?!-

-Ah già.- questa volta fui io a sorridere beffardamente -Bugia-

-Stai scherzando spero!- strepitò avvicinandosi minacciosamente.

-Per niente- continuai tranquillo.

Mi fulminò con lo sguardo -E perché mi hai mentito?- mi chiese, cercando di calmarsi.

-Così. Mi andava-

Tiffany strinse forte i pugni, per poi chiudere gli occhi e prendere un lungo respiro -Fammi capire bene: tu mi hai interrotto mentre stavo chiacchierando con Jake senza alcun motivo-

-O meglio, perché “ti andava”- si corresse poi.

-Dovresti ringraziarmi per averti liberata da quello sfigato-

-Ringraziarti?!- esclamò istericamente -E poi, molto meglio Jake che Queen!- aggiunse con uno dei suoi sguardi taglienti.

Nel sentire quelle parole mi aprii in un sorriso sghembo -Gelosa?-

-Io? Oh, sì guarda... sono assolutamente gelosa- il suo tono trasudava ironia da ogni parte, ma avevo notato anche la sorpresa nei suoi occhi e il nervosismo a seguito della mia domanda, quindi non mi persi d'animo.

-Tranquilla, piccola- le sussurrai in un orecchio -non è lei che mi interessa- e senza lasciarle il tempo di ribattere, me ne andai.

 

 

 

Pov Queen

Entrai in bagno per sistemare il trucco.

Mi posizionai davanti allo specchio e aprii il mascara, per poi passarmelo con molta cura prima sulle ciglia dell'occhio destro e poi su quelle del sinistro. Mi guardai per alcuni secondi allo specchio soddisfatta, prima di afferrare il lucidalabbra e passarmelo sulle labbra, canticchiando un pezzo della canzone che risuonava in quel momento nella casa.

Infine riposi tutto nella pochette e mi guardai un'ultima volta allo specchio, facendomi l'occhiolino.

-Questa sera conquisto- pensai soddisfatta, prima di voltarmi ed uscire dal bagno al di fuori del quale si era formata la fila.

 

Tornata nel salone, cercai con lo sguardo Zayn e quando lo individuai, mi passai una mano fra i capelli sistemandoli, per poi avvicinarmi.

-Non balli?- gli sussurrai vicino all'orecchio, da dietro.

Zayn si voltò e io gli sorrisi, prendendogli una mano -Balla con me-

-Mi piacerebbe molto, il problema è che tu non vuoi solo ballare, capisci?- mi rispose lui, liberandosi dalla mia presa.

-E quindi?- domandai sorridendo avvicinandomi -Approfittane- soffiai a pochi centimetri dalle sue labbra, venendo però allontanata da lui.

-Guarda sei davvero molto bella, ma non sei il mio tipo, quindi perché non ti vai a cercare qualcun altro?- mi disse, per poi girarsi ed andarsene.

Strinsi i denti, sentendo un misto di rabbia e umiliazione salire e corsi in bagno.

Alcune lacrime cominciarono a rigarmi il volto ma mi affrettai ad asciugarle.

-Vuole che mi trovi qualcun altro? Benissimo. Me lo troverò.- sibilai a denti stretti prima di uscire dal bagno.

Non appena raggiunsi nuovamente il salone, il primo ragazzo che comparve nella mi visuale fu Harry.

Guidata dalla rabbia e dalla voglia di vendetta cominciai a farmi spazio fra la gente, andando a sbattere contro Joelle.

-Ehi Queen, sei impazzita?- mi domandò lei, voltandosi a guardarmi.

-Tu non mi hai mai vista pazza- sibilai aggressivamente.

-Queen calmati- si intromise Louis, che aveva assistito alla scena.

Lo ignorai completamente -Ehi Joe, adesso ti insegno come si fa- dissi voltandomi verso Harry.

-Come si fa cosa?- mi chiese non capendo.

-Guarda e impara- le risposi dirigendomi verso Harry e voltandolo per un braccio per poi baciarlo.


 

************************************************************************************


 

*SPAZIO AUTRICE*


Ehilà bellezze! Come vi sembra il capitolo? ;)
Aahahah ok lo so, vi aspettavate una rissa fra Zayn e Jake, e invece c'è stato l'ennesimo litigio fra Tiffany e Zayn.
Ma state tranquille, avete visto cos'ha detto (o meglio, pensato) Zayn, no? Se Jake continuerà a ronzare intorno a Tiffany, finirà molto male! ;) eheheh
E il finale ad effetto? Vi è piaciuto? A quanto pare c'è qualcuno che non sa accettare un rifiuto!
Chi continua a credere che Queen sia carina e simpatica? ahahahahaha
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Al prossimo capitolo,
baci baci <3


 

*Ringraziamenti*

Potrò mai ringraziarvi abbastanza? NO!
Cioè leggere le vostre recensioni mi mette troppo di buon umore, sul serio. Siete meravigliose! Non so proprio più come ringraziarvi.
Il fatto che la storia continui a piacervi mi riempie di gioia :)
Per non perdere l'abitudine: Grazie di cuore a TUTTE!

 

*Momento iperventilazione*


Guardate le foto qui sotto e sbavate! ahahaahahahah
Quanto possono essere sexy? Io stavo per morire quando ho visto queste foto per la prima volta! ahahahahhahaah


 


     
 -Harry-sono-troppo-hot-Styles                  -Zayn-ti-sto-provocando-e-so-che-ti-piacerebbe-assaggiarmi-Malik

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Capitolo 24
*** Capitolo XXIV ***


Capitolo XXIV

 

Pov Joelle

Il mio mondo si era fermato.

Era come se i miei sensi si fossero annullati. Non sentivo nulla, non vedevo nulla...tranne loro.

Non riuscivo nemmeno ad emettere un suono. Avevo un groppo in gola che mi impediva di urlare come avrei voluto.

All'improvviso i vestiti cominciarono a sembrarmi così stretti da farmi soffocare e mi sembrava che il mio cuore avesse perfino cessato di battere.

Sentii gli occhi cominciarmi a bruciare, ma non potevo piangere. Non lì, in mezzo a tutta quella gente.

Mi voltai per andarmene il più lontano da lì, ma qualcuno mi afferrò per il polso. Senza nemmeno guardare chi fosse, mi liberai dalla presa e cominciai a farmi spazio fra la gente.

Non appena raggiunsi la mia camera entrai, chiudendomi la porta alle spalle.

Non accesi la luce. In quel momento il buio mi sembrava molto più confortante.

Mi tuffai ad occhi chiusi sul letto e, affondando il viso nel cuscino, cominciai a piangere.

Mentre sentivo il cuscino sotto il mio viso sempre più bagnato, una miriade di domande e pensieri cominciarono ad impossessarsi della mia mente.

Perché mi sentivo così? Perché mi sentivo così vuota e distrutta? Perché Queen aveva baciato Harry? Perché?

Probabilmente per lui ero stata solo un nome in più alle sue conquiste. Sì, sicuramente. Quel bacio per lui era stato insignificante.

 

 

 

Pov Harry

Stavo parlando tranquillamente con Dave Smith e Kristen Clark, la sua ragazza. Avevo conosciuto Dave al college, dato che frequentavamo la stessa classe di letteratura e di storia. Da quando avevo cominciato a parlare con loro, avevo potuto percepire l'atmosfera che si respirava accanto a due innamorati. Avevo infatti notato il modo in cui Dave guardava Kristen, il modo protettivo in cui l'abbracciava e da come sembrava girarle intorno come un cagnolino.

Kristen dal canto suo, lo guardava con gli occhi che le brillavano e sembrava apprezzare molto le attenzioni che le stava rivolgendo.

Per lei sembrava che in quella casa ci fosse solo Dave, e viceversa.

Cominciai a pensare che non avevo mai provato nulla del genere. Non avevo mai vissuto una relazione così. Non avevo proprio mai amato, se dovevo essere sincero.

Mentre ero perso nei miei pensieri, mi sentii afferrare per un braccio, facendomi voltare.

Non ebbi neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo che sentii delle labbra stamparsi sulle mie.

Nella mia mente, senza che potessi fare niente per impedirlo, comparve il volto di Joelle e, colto impreparato, non mi scansai ma cominciai invece a ricambiare il bacio, senza in realtà sapere cosa stessi facendo.

Quando però sentii delle dita intrecciarsi ai miei ricci, tutto divenne improvvisamente reale e mi accorsi di un particolare. C'era qualcosa di strano in quel bacio. Qualcosa che non andava.

Aprii gli occhi e mi accorsi che la ragazza che mi stava baciano era Queen...non Joelle.

Mi staccai di colpo, come se fossi tornato in me. Anzi, ad essere sincero non sapevo neanche più chi fossi. Il Harry Styles che conoscevo infatti, non avrebbe mai rifiutato un bacio da una bella ragazza. Eppure appena avevo capito che si trattava di Queen, l'avevo afferrata per le spalle, allontanandola da me più che potevo.

Lei mi fissò per qualche istante dritto negli occhi senza proferire parola ed infine corse via.

Cominciai a sentire una strana sensazione allo stomaco, come un peso fastidioso: mi sentivo terribilmente in colpa e non riuscivo a capirne il motivo.

-Sei impazzito?!- la voce di Louis mi riportò alla realtà, facendomi voltare in sua direzione.

Mi stava guardando con occhi severi e sembrava quasi arrabbiato.

-E perché scusa?- gli chiesi stizzito, incrociando le braccia al petto.

Louis scosse la testa, passandosi una mano fra i capelli -Ti avevo detto di non ferirla Harry- disse, questa volta usando un tono più calmo.

Corrucciai le sopracciglia non capendo -Ferire ch...- improvvisamente un lampo di comprensione passò per i miei occhi.

Joelle. Mi voltai a cercarla con lo sguardo ma non riuscii a trovarla da nessuna parte.

-Lei dov'è? Ha visto tutto? Dimmi dov'è!- cominciai a parlare a raffica, colto dal nervosismo e da un'ansia improvvisa.

Louis annuì severo -Era qui fino a poco fa. Ha visto tutto e se n'è andata, ho provato a fermarla...-

-Devo andare a cercarla- dichiarai facendo per andarmene, ma Louis mi bloccò.

-No.-

Mi voltai verso di lui guardandolo fra un misto di sorpresa e confusione -Sì invece. Io devo spiegarle...-

-Non è il momento Harry. Lasciale un po' di tempo. Non credo che ora come ora voglia vederti, tanto meno parlarti- mi interruppe sicuro.

 

 

 

Pov Tiffany

Rientrai in casa, mentre le parole di Zayn continuavano a rimbombare nella mia mente: “Non é lei che mi interessa”

E con quella frase cosa intendeva dire? Si stava forse riferendo a me?

Ma no! Ovvio che no! Noi due ci odiavamo, non facevamo altro che litigare. E allora perché non potevo evitare di essere felice sapendo che a Zayn non interessava Queen?

Mi riscossi dai miei pensieri, notando solo in quel momento qualcosa di strano nell'aria. Come un cattivo presentimento.

Cominciai a far vagare lo sguardo nel salone: Liam e Zayn chiacchieravano insieme ad un gruppo di ragazzi, Niall stava scrivendo un messaggio e a giudicare dal suo sorriso, ero certa che fosse indirizzato ad Alex. Infine la mia attenzione venne attirata da Harry e Louis, che sembravano sul punto di litigare. Da quando li conoscevo, non avevo mai visto Louis con quell'espressione seria in volto, né tanto meno l'avevo mai visto litigare con Harry, il suo migliore amico.

Mi avvicinai a Niall -Ehi, che succede fra quei due?- gli chiesi indicandogli Harry e Louis con un cenno del capo.

Niall alzò lo sguardo dal cellulare, perdendo improvvisamente il sorriso -Queen ha baciato Harry-

-Cosa?- spalancai gli occhi incredula. Quella stronza... Non ci potevo credere!

-Joelle?- chiesi colta da un moto di preoccupazione profonda.

-L'ho vista salire al piano di sopra.- mi rispose con uno sguardo eloquente.

 

Entrai nella stanza di Joe, trovandola sdraiata sul letto immersa nell'oscurità.

La raggiunsi sedendomi di fianco a lei, cominciando ad accarezzarle i capelli -Joe...- la chiamai, cercando di attirare la sua attenzione -Joe, guardami-

Rimase un attimo immobile, ma ala fine si decise a voltarsi.

Non appena incontrai lo sguardo della mia migliore amica, la mia espressione si indurì improvvisamente.

-Io li uccido- sentenziai, alzandomi dal letto.

Joelle mi fermò prima che potessi fare qualche sciocchezza -No. Non voglio che tu faccia niente Tiffany.- mi rimproverò -Per piacere- aggiunse riuscendo a convincermi.

Sospirai rimettendomi seduta, e senza dire niente l'abbracciai.


 

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*SPAZIO AUTRICE*


Ciao bellissime! Rieccomi! Allora, in questo capitolo descrivo l'ultima parte della festa con le reazioni di Joelle, Harry, Louis e Tiffany a seguito del bacio fra Queen e Harry.
Attraverso il punto di vista di Harry spero di essere riuscita a farvi capire come si é sentito e cosa sta succedendo dentro di lui, ovvero una specie di lotta fra il volere stare con Joelle e l'aver paura di farla soffrire. A causa di questa lotta finisce per allontanarla e anche per ferirla senza in realtà volerlo.
Joelle ovviamente si sente malissimo nel vedere la scena e scappa in camera. Chissà come si comporterà con Harry d'ora in avanti?! Sembra parecchio arrabbiata.
Tiffany dal canto suo corre in soccorso dell'amica, dimostrando per l'ennesima volta quanto è stretto il loro legame di amicizia, quasi sorellanza. 
Fatemi sapere cosa ne pensate e come avreste agito voi al posto di Joelle o di Tiffany, sono molto curiosa di sapere le vostre opinioni :)


 

*Ringraziamenti*

Come sempre siete le migliori. Leggendo le vostre recensioni non posso fare altro che sorridere (o ridere a seconda delle cose che ci scrivete ;) ). Sul serio non so davvero più come ringraziarvi. Siete davvero dei tesori!!
Continuate a crescere e questo non può che rendermi felice, quindi:
Grazie alle 18 persone che hanno messo la storia tra le preferite;
Grazie alle 48 che la stanno seguendo;
Grazie alle 10 che l'hanno messa tra le ricordate e alle 4 che mi hanno messa tra gli autori preferiti!
Un grazie speciale a tutte quelle che hanno recensito l'ultimo capitolo, siete degli amori!
GRAZIE GRAZIE GRAZIE! <3 <3
Bacioni tesori miei, al prossimo capitolo.


 

*Anticipazioni*

Joelle cercherà di evitare Harry, ma non ci riuscirà per molto tempo. Vedremo nel prossimo capitolo cosa succederà! ;)
Louis tornerà alla carica per vincere la sua scommessa! Ci riuscirà?
Per saperne di più non vi resta che continuare a seguire la storia.

*Momento iperventilazione*


Dato che l'ultimo "Momento iperventilazione" mi é sembrato di vostro gradimento, ho deciso che cercherò di farne uno per capitolo :)
 

     
-Non provocatemi belli, non vi conviene ;)                                                   -Zayn-mangiami-con-gli-occhi-Malik

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Capitolo 25
*** Capitolo XXV ***


Capitolo XXV

 

Pov Joelle

Quella mattina mi ero svegliata molto tardi. Non che avessi dormito bene, certo. Non avevo fatto altro che pensare a Harry e Queen, che si baciavano.

Dio, solo a pensarci mi veniva da vomitare!

Il mio cellulare squillò per la millesima volta in quella giornata e mi avvicinai al tavolo della cucina, osservando il display illuminato su cui lampeggiava regolarmente quel nome.

Sbuffai sonoramente spegnendolo definitivamente.

Mi ero stancata. Non avevo voglia di sentire la sua voce né tanto meno le sue stupide scuse.

Sentii uno sospiro alle mie spalle -Sei davvero sicura di voler continuare ad ignorarlo?- mi chiese Tiffany.

-Sicurissima- risposi secca, voltandomi per poterla guardare negli occhi -Ti rendi conto di come mi sto sentendo?-

Tiffany annuì dispiaciuta -Non sto mettendo in discussione che tu ci stia male, affatto. Ma appunto per questo, non credi che dovreste chiarire? Niall mi ha detto che é stata Queen a baciarlo...-

-Oh certo...lui è così indifeso! Povero Harry che è stato aggredito da Queen- ribattei ironica, passandomi una mano fra i capelli nervosamente.

-Senti non mi va di parlarne. Possiamo cambiare argomento?- le chiesi con più calma.

-Certo di che vuoi parlare?- mi sorrise dolcemente.

Ci pensai un attimo ed infine sorrisi furbamente -Com'è andata a finire con Jake? Ho visto che ti ha seguita in giardino...-

Tiffy si fece seria, scuotendo la testa -Non ne parliamo, guarda-

-Perché? Che é successo?- indagai curiosa.

Tiffany sbuffò. -Ci credi che Zayn é arrivato ed ha rovinato tutto? Io e Jake stavamo chiacchierando normalmente, quando quell'imbecille é apparso dicendo che tu dovevi parlarmi...-

Aggrottai le sopracciglia perplessa -Ma io veramente...-

-Lo so! Era solo una bugia!- esclamò innervosita.

Spalancai gli occhi sorpresa ma allo stesso tempo non potei fare a meno di sorridere divertita.

Era chiaro come il Sole che a Zayn interessasse Tiffany, e quella era l'ennesima dimostrazione. Però conoscendo la mia migliore amica, ero certa che se le avessi esposto la mia tesi avrebbe dato in escandescenza e non mi avrebbe creduta, quindi decisi di tenerla per me. Un giorno se ne sarebbe accorta anche lei...

Tiffany mi rivolse uno sguardo di rimprovero -Non c'è niente di divertente! Non lo sopporto. É presuntuoso, arrogante, infantile, egoista, egocentrico...-

-Okay, okay ho capito!- la interruppi -In poche parole lo ami da impazzire- ridacchiai divertita.

Tiffy mi sorrise, probabilmente più per il fatto di avermi fatta finalmente ridere che per altro.

-Oh sì! Non sai quanto- mi rispose ironica -lo amo così tanto che sto mettendo annunci su internet chiedendo consigli sul modo migliore per ucciderlo e farla franca-

Questa volta scoppiai a ridere di gusto, riuscendo a dimenticarmi almeno per un minuto di quello che era successo la sera precedente.

 

 

 

Pov Tiffany

Era lunedì mattina ed eravamo appena arrivate al college, quando Queen si avvicinò salutandoci.

Non ci potevo credere. Dopo tutto quello che aveva fatto aveva anche il coraggio di venirci a salutare come se nulla fosse?!

-Comportati normalmente. Non darle alcuna soddisfazione- mormorai così che solo Joelle potesse sentirmi, e lei mi fece segno di aver capito.

-Joe! Non ti ho neanche ringraziata per la festa meravigliosa che hai organizzato- disse Queen allegramente -Chi lo sa, magari la prossima volta deciderai di seguire il mio consiglio! Perché detto sinceramente, Harry bacia davvero bene!- aggiunse a mo' di provocazione.

-Ah sono felice che ti sia piaciuta! É stata fantastica, non é vero Tiff?- non l'avevo mai vista recitare così bene. Joelle sembrava completamente indifferente, nonostante io sapessi che in realtà quelle parole l'avevano colpita dritta al cuore.

Osservai Queen dall'alto in basso, incrociando le braccia al petto -É stata indimenticabile- stetti al gioco.

Queen ci guardò, cercando di mascherare la sua sorpresa -Aspetta, non ti ha dato fastidio vero?- chiese con aria finta innocente.

Stronza. Non c'erano altre parole per descriverla.

-Fastidio? Cosa mi avrebbe dovuto infastidire?- Joelle fece la finta tonta.

-Come cosa, Joe? Per il fatto che io e Harry ci siamo baciati- rispose lei, riservandoci la sua più falsa espressione dispiaciuta.

-Ma figurati! Immaginati se dovesse darle fastidio tutte le volte che ti fai qualcuno! La sua vita diventerebbe un inferno- sorrisi falsamente. -Anzi pensandoci bene, è meglio se avvisiamo gli altri ragazzi Joe. Tu chi credi sarà il prossimo? Liam?- mi rivolsi alla mia migliore amica.

Joe si finse pensierosa -Proprio non lo so- disse -Però se posso darti io un consiglio, non ti conviene avvicinarti a Niall. Lui ha la ragazza e ti posso garantire che se ci provi finirai molto male- sorrise falsamente, rivolgendosi a Queen.

Improvvisamente mi compare nella mente l'immagine di Alex che picchiava Queen, e mi trattenni dallo scoppiare a ridere. -Ha ragione. Spero deciderai di seguire il consiglio di Joe. Alex diventa una furia quando si tocca ciò che le appartiene- le confidai.

Queen ci sorrise falsamente, e senza ribattere se ne andò.

Finalmente Joelle tirò un sospiro di sollievo -Grazie mille Tiff, pensavo che non ce l'avrei fatta-

Le sorrisi dolcemente -Figurati, sei stata bravissima- la rassicurai.

 

 

 

Pov Louis

Era lunedì pomeriggio e stavo uscendo dal college, quando la vidi.

Era lì, seduta su una panchina con un libro in mano. Se ne stava sotto un albero di pesco che, essendo già autunno inoltrato, era privo di fiori e spoglio di quasi tutte le foglie. Mi concessi qualche minuto per osservarla da lontano: sembrava concentratissima nel libro che stava leggendo e ogni tanto si sistemava i capelli biondi, mossi dolcemente dal vento, con le sue mani sottili e delicate. Dovevo ammetterlo, era davvero una bella ragazza.

La sua espressione tranquilla e rilassata contrastava con quella di fastidio che le avevo visto dipinta sul volto il giorno della festa, quando avevo provato ad avvicinarmi.

Quell'esperienza mi era sicuramente servita per capire che se volevo vincere quella scommessa, ci sarei dovuto andare sicuramente con calma.

Mi spettinai leggermente i capelli, sfoderando il mio miglior sorriso e mi diressi verso di lei.

-Disturbo?- le chiesi, fermandomi davanti a lei.

Caroline distolse lo sguardo dal libro per un attimo, giusto il tempo di capire a chi appartenesse quella voce. -Sempre- mi rispose tornando a posare lo sguardo sulle pagine scritte.

Scoppiai a ridere per niente toccato dalla sua acidità. Se credeva che mi sarei arreso così facilmente si sbagliava di grosso.

-Sei occupata?- le chiesi sedendomi di fianco a lei.

-Per te sì- rispose continuando ad ignorarmi bellamente.

La guardai divertito -Te l'hanno mai detto che sei troppo fredda?- le chiesi.

-Ti sembro un Sole?-
Caroline distolse lo sguardo dal libro per fissarlo su di me.

La guardai confuso -No- risposi non capendo cosa c'entrasse con la mia domanda.

-Allora non devo essere calda- mi rispose per poi tornare al suo romanzo.

Rimasi un attimo interdetto, ma infine scoppiai a ridere di gusto.

Quella ragazza era una forza!

-Comunque... non ci siamo ancora presentati. Io mi chiamo Louis- mi presentai.

-Ma davvero?- mi rispose disinteressata.

Annuii sorridente -E tu non hai un nome?- le chiesi.

Il suo nome in realtà lo sapevo benissimo, ma non potevo certo lasciarmi scappare il fatto che sapessi già molte cose sul suo conto. Se Caroline avesse scoperto che mi ero già informato su di lei, avrei perso punti sicuramente.

Sfogliò un'altra pagina, senza badare più di tanto alla mia domanda -Certo che ce l'ho-

-E scommetto anche che é bellissimo- asserii.

Caroline si strinse nelle spalle -Dipende dai gusti- commentò con fare annoiato.

-Sono certo che lo è.- insistetti -Però ovviamente, se me lo dicessi potrei darti la mia opinione sincera- le circondai le sue spalle con un braccio ammiccando sorridente.

Caroline sbuffò, allontanando il mio braccio. -Senti, non che mi interessi la tua opinione, anzi.- cominciò socchiudendo il libro, mantenendo il segno con due dita -Però, se ti dico come mi chiamo, mi prometti di lasciarmi in pace?-

-Promesso- risposi annuendo, incrociando le dita dietro alla schiena.

-Caroline- mi rivelò dopo un attimo di titubanza.

Sorrisi soddisfatto per la piccola conquista. -L'avevo detto che era un bel nome- dichiarai facendole l'occhiolino.

Caroline scosse la testa, alzando gli occhi al cielo.

 

 

 

Pov Harry

Avevo cercato di parlarle ma aveva ignorato tutte le mie chiamate.

Per di più quella mattina, quando ero arrivato al college non ero riuscito a trovarla da nessuna parte e non avevano neppure avuto lezione in comune, così avevo deciso che l'avrei aspettata fuori dal college. Ad un certo punto sarebbe dovuta uscire per forza, sempre contando che fosse presente, e finalmente sarei riuscito a parlarle.

 

Erano le sei passate ed erano almeno due ore che aspettavo, quando finalmente la vidi uscire dal portone principale.

Mi avvicinai con passo svelto e l'affiancai -Dobbiamo parlare- affermai deciso.

-Io non credo proprio- mi rispose lei senza guardarmi né rallentare il passo.

-E invece sì! Io devo spiegarti...-

-Senti Harry- mi interruppe prima che potessi finire la frase -noi due non stiamo insieme, quindi non mi devi alcuna spiegazione. Ora se non ti dispiace é tardi e voglio tornare a casa mia.-

La presi per un polso, costringendola a voltarsi -Ti prego non fare così. Non te ne andare, non mi parlare con questo tono freddo e distaccato. Per me é davvero importante la nostra amicizia.- mormorai rivolgendole uno sguardo profondo.

La sua espressione sembrò ammorbidirsi leggermente -Va bene- sospirò -resteremo amici, Harry. Non ti preoccupare- mi rassicurò cercando di sorridermi.

Capii che non avrei potuto ottenere più di questo, quindi ricambiai il sorriso e mollai la presa dal suo polso.

Non riuscivo a staccare gli occhi da lei: i suoi capelli rossi le ricadevano leggeri sulle spalle in morbidi boccoli e i suoi occhi sembravano anche più belli del solito.

-Bene, allora io andrei- la sentii dire come in un sussurro -un qualcosa di totalmente estraneo all'istante che stavo vivendo-, ed annuii distrattamente senza distogliere lo sguardo.

-Ciao, allora- mi salutò imbarazzata, prima di voltarsi e continuare per la sua strada.


******************************************************************************



 

*SPAZIO AUTRICE*



Rieccomi bellissime! Allora, in questo capitolo vediamo per la prima volta la Joelle meno dolce e gentile: Queen cerca di provocarla e lei riesce a tenerle testa.Louis riparte all'attacco e Caroline ci dimostra nuovamente quanto sarà difficile riuscire ad entrare nel suo cuorino. Dite che Louis ci riuscirà? ;) Ehehe, staremo a vedere!
Harry cerca di spiegarsi con Joelle che però non vuole ascoltarlo e lo tratta freddamente, finendo però per accettare di restare sua amica. Uhm... secondo me quest'amicizia non funzionerà molto bene... Voi cosa ne dite? Credete che riusciranno a restare SOLO amici?Fatemi sapere cosa ne pensate che sono supercuriosa :)



 

*Ringraziamenti*


Ammetto che non so davvero più come ringraziarvi. Le vostre recensioni sono bellissime e continuate a darmi motivi per continuare questa storia, quindi grazie di cuore. Siete FANTASTICHE!
Continuate a crescere e questo non può che rendermi felice, quindi:
Grazie alle 28 persone che hanno messo la storia tra le preferite;
Grazie alle 62 che la stanno seguendo;
Grazie alle 12 che l'hanno messa tra le ricordate e alle 5 che mi hanno messa tra gli autori preferiti!
GRAZIE MILLE A TUTTE VOI <3
Vi adoro! Al prossimo capitolo, baci



 

*Anticipazioni*


Nel prossimo capitolo ci sarà un incontro ravvicinato fra Liam e Queen che porterà ad alcune rivelazioni.
Qualcuno farà una sorpresa a Joelle e Tiffany. Chi sarà?? Come la prenderanno gli altri?
Per saperne di più non vi resta che continuare a seguire la storia.


 

*Momento iperventilazione*

Dopo un capitolo deprimente e pieno di stress, serve assolutamente il "momento iperventilazione" per tirarci su di morale! ahahahahahah

Cercate di non sbavare troppo, eh?! ;)

 

 


              
-Ai suoi ordini signor Tomlinson! aahahahahah         -Niall-oltre-ad-essere-dolce-sono-pure-figo-Horan 

 

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Capitolo 26
*** Capitolo XXVI ***


Capitolo XXVI

 

Pov Joelle

-Joe! Joelle!- mi chiamò per la millesima volta mentre mi rincorreva per i corridoi.

Continuai ad ignorarla, non rallentando il passo né dando alcun segno di averla sentita.

-Smettila ti ignorarmi!- esclamò esasperata, riuscendo a raggiungermi.

Presi un lungo respiro per calmarmi e mi voltai -Cosa vuoi Queen?-

-Senti Joelle io ti ho praticamente spinto fra le braccia di Harry...- cominciò a parlare ma la interruppi subito. -Queen, lasciami stare, ho già voltato questa pagina-

-A me non sembra.- mi rispose con aria di sfida, per poi sospirare. -Va bene, sì, ho baciato Harry. E quindi? La prossima volta ci riproverai tu! É normale!-

Spalancai gli occhi sorpresa, mentre la rabbia cominciava a ribollirmi nelle vene.

É normale? Aveva anche il coraggio di dire che era normale?

-Queen piantala. Argomento chiuso! Basta!- ribattei cercando di finirla lì.

Non ce la facevo più a sentire la sua voce irritante e le sue provocazioni. Stavo cercando in tutti i modi di controllarmi, ma se avesse continuato non avrei risposto delle mie azioni.

Proprio in quel momento Tiffany mi affiancò, posando una mano sulla mia spalla, per farmi capire che era dalla mia parte. Era proprio questo il bello della nostra amicizia, Tiffy c'era sempre e sempre ci sarebbe stata per me, come io per lei.

Queen alzò gli occhi al cielo. -Ovviamente. Adesso é arrivata anche Tiffany. La coppia inseparabile!- fece ironica.

-Ma smettila di essere ridicola! Hai baciato Harry a casa nostra e credi anche che sia normale?- la riprese Tiffany, seccamente.

-L'ho baciato e allora?- esclamò infastidita, per poi guardarsi intorno. -Ascoltatemi tutti: io mi faccio chi voglio e dove voglio! Okay? Bene.- alzò la voce, scandendo bene ogni parola.

-Proprio non capisco quale sia il vostro problema- si rivolse nuovamente solo a me e a Tiff.

-Ma piantala di essere cinica!- esclamò Tiffany irritata -Dovrei farti ingoiare il tuo stesso veleno- pronunciò a denti stretti, stringendo forte i pugni.

-Ah sì? Allora perché non lo fai?- la sfidò e Tiffany cominciò ad avvicinarlesi pericolosamente. Prevedevo una brutta fine per Queen, che certo non mi avrebbe dispiaciuta, ma anche la sospensione, o peggio espulsione, di Tiffany, quindi mi piazzai in mezzo.

-No Tiff. Lasciala perdere, ignorala. Non ne vale la pena-

Tiffany, allora, rivolse un'ultima occhiata di fuoco in direzione di Queen, per poi seguirmi in classe.

 


 

Pov Liam

La guardavo e continuavo a chiedermi il perché. Perché si comportasse in quel modo con delle ragazze -anzi, le UNICHE ragazze-, che avevano deciso di darle una possibilità e avevano cercato di esserle amica.

Perché avesse detto e fatto quelle cose a Joelle, la ragazza più dolce che avessi mai conosciuto.

Harry, uno dei miei migliori amici, aveva trascorso il weekend intero a cercare di parlarle, ma Joe non aveva accettato nessuna delle sue chiamate, facendolo stare male. Ovviamente anche lui aveva una parcella di colpa, ma la vera colpevole era Queen.

Così bella fuori, eppure così orribile dentro.

Non me ne capacitavo: aveva baciato Harry, sapendo quanto Joelle ci tenesse, e come se non bastasse, aveva pure il coraggio di andare da lei per infierire ulteriormente.

Harry mi aveva detto che era riuscito a parlare con Joelle lunedì ed erano tornati ad essere amici, ma era ovvio che non sarebbe rimasto tutto come prima.

Ero rimasto deluso, ecco cosa. E perché poi? Perché mi ero immaginato che dietro a quella ragazza bellissima e egocentrica, ci fosse una dolce principessa in attesa del suo principe, in questo caso, io.

Che stupido. Ma perché dovevo sempre pensare che dietro ad ogni persona ci fosse qualcosa di buono? Ero stato ingenuo, ma non avrei commesso nuovamente quell'errore.

Lasciai da parte quei pensieri e mi concentrai su quello che stava dicendo la professoressa di

sociologia.

-Bene.- sospirò -Ora sorteggerò le coppie e tra una settimana mi porterete il compito su quello che

ho spiegato.-

In classe calò il silenzio e la Prof. cominciò a guardare il registro, scegliendo le coppie in modo

casuale.

Speravo soltanto che non mi mettesse con uno o una scansafatiche, che avrebbe lasciato tutto il

lavoro a me.

-Liam Payne e... Queen Olsen.-

Ovviamente. Come non detto.

Rivolsi lo sguardo in direzione di Queen, intenta a scherzare con Luke, e sbuffai.

Stavo per chiedere un cambio di coppia, quando la campanella suonò.

Perfetto. Davvero perfetto. Adesso sarei stato obbligato a lavorare in coppia con la ragazza che aveva fatto del male ad una mia amica e incasinato la vita di uno dei miei migliori amici.

Non solo l'avrei dovuta sopportare, ma probabilmente mi sarei trovato a fare il lavoro da solo,

esattamente quello che non volevo.

 

 

 

Pov Tiffany
Mentre rientravo in casa da sola dopo le lezioni, mi vibrò il cellulare, che cacciai fuori dalla borsa.
Non appena vidi il mittente sorrisi ed aprii il messaggio per leggerlo.

-Ehi piccola, come stai?
Will-

Will. Mi mancava da morire! Avrei voluto che fosse anche lui a Londra con noi, gli sarebbe piaciuto da morire.

-Tutto bene, ma mi manchi molto…Tiff-

Non ero sempre così sdolcinata, ma quando lo ero, era perché ci tenevo sul serio alla persona.

-Ah sì? ;) Meglio così perché ho una sorpresa. Fa davvero freddo a Londra in questo periodo dell'anno, non trovi? Will-

Sorpresa?
Che tipo di sorpresa?
Ma non era stata quella la parte del messaggio che mi aveva colpito maggiormente
“...Fa davvero freddo a Londra in questo periodo dell'anno...” 
E lui come faceva a saperlo?
Mentre formulavo delle ipotesi, suonò il campanello e, ancora sovrappensiero, andai ad aprire, continuando a rileggere il messaggio.
-Anche tu mi sei mancata- quella voce.... Dio l'avrei riconosciuta fra milioni!
Alzai lo sguardo per guardarlo in faccia e rimasi senza fiato.
-Will- mormorai incredula, con un sorriso stampato in viso, prima di tuffarmi tra le sue braccia, stringendolo più forte che potevo.




Pov Queen
Guardai l'orologio, fermandomi davanti alla biblioteca per riprendere fiato.
Mi sarei dovuta incontrare con Liam alle quattro e mezza per svolgere il compito di sociologia, ma quella mattina, dopo le lezioni, avevo deciso di andare a fare un giro in centro per rinnovare il mio guardaroba e senza che me ne accorgessi, il tempo era volato.
Così avevo preso un taxi ed ero andata a casa, dove avevo lasciato i diversi sacchetti ed infine mi ero precipitata al college.
Ormai si erano fatte le cinque e mezza quindi per essere precisi, ero maledettamente in ritardo.
Ma quasi sicuramente Liam non avrebbe detto nulla: era un ragazzo così gentile e dolce, che probabilmente non mi avrebbe neanche fatto notare che...
-Sei in ritardo- Liam era seduto ad uno dei tavoli della biblioteca più vicini alla porta d'entrata, e mi osservava a braccia conserte, con un cipiglio severo.
-Hai ragione, mi dispiace- cominciai a scusarmi -sono uscita a fare un po' di shopping e non ho visto il tempo passare- gli rivolsi uno dei miei migliori sorrisi, sicura che avrebbe funzionato, e invece...
-Siediti, mi hai già fatto perdere fin troppo tempo-
Sbarrai gli occhi sorpresa e mi affrettai a prendere posto davanti a lui. Dal poco tempo che conoscevo quel ragazzo, quella era la prima volta che lo vedevo usare quel tono severo. Sembrava addirittura arrabbiato.
Liam intanto aveva aperto il suo quaderno su una pagina nuova e tirato fuori dall'astuccio che stava alla sua destra, una penna nera.
-Comincio io, o preferisci fare tu?- mi domandò educatamente.
-Comincia pure tu- risposi.
-Va bene. Allora: parlami di te- cominciò, guardandomi attentamente.
Sorrisi, prima di cominciare ad articolare qualche frase generica, descrivendo ciò che mi piaceva come quando si compilano i campi del proprio profilo su Facebook, aggiungendo ogni tanto qualche provocazione.
-Okay, adesso parlami dei tuoi genitori- alla domanda di Liam mi irrigidii e il sorriso che increspava le mie labbra, scomparve istantaneamente.
-No- risposi di getto, facendogli alzare lo sguardo su di me, inarcando un sopracciglio.
-Scusa?- mi chiese sorpreso -Come no?-
-Non credo sia necessario- risposi con tono serio e neutro.
-Cosa stai dicendo?- mi chiese confuso -Il compito consiste nell'analizzarci, e parlare della tua famiglia è indispensabile perché riesca a farlo bene.-
-La mia famiglia non ha nulla a che vedere con la mia vita- cercai di sembrare indifferente -quindi te lo ripeto: non credo sia necessario-
Liam sbuffò contrariato, chiudendo il quaderno e rimettendo la penna nell'astuccio.
-Senti, non intendo prendere un brutto voto. A te chiaramente non importa nulla, dato che da quando sei arrivata, in ritardo oltretutto, non hai fatto altro che comportarti superficialmente e adesso ti ostini pure a fare la bambina viziata. Nessun problema, se non ti va di fare il compito, chiederò alla professoressa di assegnarmi un altro compagno- dichiarò con tono seccato, infilando le sue cose nello zaino.
Rimasi in silenzio, non sapendo cosa ribattere, mentre lui mi fissava in attesa probabilmente di una mia qualsiasi reazione.
Infine scosse la testa sconsolato e si alzò dal tavolo, afferrando lo zaino pronto per andarsene.
Mi torturai le mani, indecisa sul da farsi, ma quando lo vidi allontanarsi, cominciai a parlare.
-Mio padre è come se non ci fosse. Non sa nemmeno che esisto.- dissi con tono abbastanza alto, così che mi potesse sentire.
Liam si voltò, riavvicinandosi con passo incerto al tavolo.
-Certo, mi da tutto quello che voglio, ma se tu mi chiedessi quand'è stata l'ultima volta che mi ha abbracciata, o mi ha detto di volermi bene, ti risponderei che non credo sia proprio mai successo- mentre riprendevo a parlare, lui si rimise seduto ascoltandomi senza fiatare.
-Mio padre è un ambasciatore, quindi sin da piccola, sono stata costretta molto spesso a trasferirmi e ad abbandonare i miei amici, venendo cresciuta da baby sitter diverse.-
-Mi dispiace...e tua madre?- mi chiese con tono sinceramente dispiaciuto.
-Mia madre è morta quando sono nata...e credo che sia per questo che non piaccio a mio padre... in fondo mi incolpa per la sua morte- risposi con una nota di tristezza nella voce.
-Non essere sciocca- mi interruppe Liam, prendendomi una mano -è ovvio che ti vuole bene. Magari non lo sa dimostrare...-
-Già- sospirai -peccato però che io mi sia stancata di aspettare che impari a farlo-



*********************************************************************************

 

*SPAZIO AUTRICE*


Ehilà bellezze!! Lo so, sono in ritardo ma ultimamente non ho avuto un attimo libero, quindi scusatemi :)
In questo capitolo vediamo Queen che cercando di risolvere con Joelle non fa altro che peggiorare la sua situazione.
Per quanto riguarda Liam invece, abbiamo visto una paio di capitoli fa quanto fosse stato colpito dalla bellezza di Queen, e quanto invece si penta adesso di averle dato tanta importanza.
Will (in fondo c'è una sua foto) torna nella storia!!! Vi era mancato? A me da morire eheheh :) Vedremo cosa succederà e come la prenderanno gli altri ;)
Per concludere il capitolo, una rivelazione sulla situazione familiare di Queen. Allora, ve l'aspettate? Credete che possa in qualche modo giustificare il suo comportamento e il suo continuo bisogno di attenzioni?
Fatemi sapere cosa ne pensate che sono supercuriosa :)






Ecco a voi Will, ispirato a Chace Crewford (Nate Archibald di Gossip Girl)

 




*Ringraziamenti*

Grazie mille! Le vostre recensioni sono davvero magnifiche e non sapete quanto mi renda felice sapere che la storia vi stia piacendo, e vedere che continuate ad aumentare.
Vorrei ringraziarvi tutte, di cuore:
Grazie a tutte quelle che hanno recensito l'ultimo capitolo e anche quelli precedenti:
Grazie a tutte quelle che continuano a seguire la storia anche senza recensirla;
Grazie alle 33 persone che hanno messo la storia tra le preferite;
Grazie alle 76 che la stanno seguendo;
Grazie alle 14 che l'hanno messa tra le ricordate e alle 7 che mi hanno messa tra gli autori preferiti!
GRAZIE GRAZIE GRAZIE <3
Vi adoro! Al prossimo capitolo, baci



 

*Anticipazioni*


Come reagiranno gli altri all'arrivo di Will? Saranno tutti felici?
Se volete saperlo vi basta continuare a seguire la storia ;)

Penso che non metterò più le anticipazioni però prima di decidere, voglio sapere voi cosa ne pensate. Fatemi sapere :)



 

*Momento iperventilazione*


Vi sono mancati i miei momenti iperventilazione, eh?! ;)
Ma state tranquille, questa volta ho ben tre foto per voi! Attente a non sbavare troppo ahhaahahah
baci


 

                            
   -Liam-I'm-Sexy-and-I-know-it-Payne             -One-non-ci-stanchiamo-mai-di-farvi-sbavare-Direction     -Harry-sono-troppo-hot-Styles

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Capitolo 27
*** Capitolo XXVII ***


Capitolo XXVII

 

 

Pov Tiffany

-Ancora non ci credo che sei qui- sospirai sorridente, mentre entravamo nel salottino abbracciati.

Will mi sorrise di rimando, facendomi una carezza fra i capelli -Neanch'io-.

Ci sedemmo sul divanetto in pelle -Joelle dov'è?- mi chiese, spostando un cuscino per stare più comodo.

-Dovrebbe essere qui a momenti- mi strinsi nelle spalle -Piuttosto, hai già chiamato Niall?-

Will si passò una mano fra i capelli -No. A dire il vero non ho ancora avuto il tempo di farlo...- ammise, sorridendo lievemente.

Mi limitai ad annuire, quando improvvisamente mi venne un'idea. -E se organizzassimo una cena domani sera? Così potresti anche conoscere i suoi amici! Sono sicura che ti piacerebbero!-

-Ottima idea- sorrise smagliante -Allora lo chiamo per organizzare- aggiunse, tirando fuori il cellulare.

 

 

Il giorno seguente...

 

 

Pov Joelle

Will era venuto a trovarci ed io ero felicissima! Eravamo sempre stati molto uniti io, lui e Tiff.

Sin da quando l'avevamo conosciuto all'asilo, eravamo diventati praticamente inseparabili. Eravamo andati sempre nelle stesse scuole ed avevamo condiviso alcuni dei migliori, ma anche dei peggiori, momenti della nostra vita. Nei momenti belli e brutti, eravamo sempre rimasti uniti e neanche la distanza di un Oceano, era riuscita a separarci. Continuavamo infatti a sentirci spesso e la visita di Will, era anche un'ulteriore dimostrazione del fatto che non riuscissimo a stare lontani per molto tempo.

Uscii dal college e appena vidi Will, corsi in sua direzione e gli gettai le braccia al collo, stritolandolo per un po'.

La sera precedente ci aveva detto che sarebbe venuto a prenderci, ed infatti, eccolo lì...
-Mi hai fatto fuori un paio di costole- disse, mentre lo tenevo stretto -...ma non importa ne ho altre ventidue, tranquilla...-
Ridacchiai e mollai la presa, sorridente -Come stai?-

-Guarirò, grazie- rispose, facendomi ridere ancora.

-Dico davvero!-
Sorrise -Io sto bene... Tu come stai?-
-Stanca! Se sento ancora parlare di filosofia mi suicido, giuro!- esclamai stremata.

Lui rise divertito, scompigliandomi i capelli.

-Will! Quante volte dovrò ripeterti che odio quando mi spettini!- lo rimproverai seria.

Sapeva quando mi faceva innervosire e nonostante tutto, si ostinava a farlo.

Sorrise divertito, mostrando una fila di denti bianchi e dritti, e mi attirò a sé, abbracciandomi -Lo sai che sei bella comunque!- cercò di raddolcirmi, riuscendo nel suo intento.

Infatti sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia.

D'un tratto però, sentii un colpo di tosse, di quelli che fai quando vuoi interrompere qualcosa di proposito, e quando mi voltai, staccandomi da Will, mi trovai Harry davanti.

Il mio cuore perse un battito e un sorriso ebete mi si stampò sul volto inconsapevolmente.
-Ehi!- lo salutai allegramente.
-Ciao- mi rispose con molto meno entusiasmo, senza smettere di fissare Will in modo strano.
Stavo per presentarli, ma Will mi precedette. -Sono Will, piacere- gli sorrise amichevole, porgendogli la mano.

Harry continuò a guardarlo impassibile, non accennando a smuovere la sua mano, che teneva nella tasca dei jeans stretti.


-Possiamo parlare?- si rivolse invece a me, seccamente.

Lo guardai sorpresa, cominciando anche ad arrabbiarmi.

Non capivo quel suo comportamento da maleducato menefreghista. Will era stato così educato e gentile, mentre lui non aveva neanche avuto la decenza di presentarsi a sua volta. L'aveva ignorato completamente, per poi rivolgersi a me con quel tono... irritato?

-No, se non ti dispiace sono occupata- risposi decisa, sostenendo il suo sguardo.

Will continuava a guardare Harry con aria sorpresa e leggermente confusa, ma improvvisamente si voltò verso di me -No tranquilla, io vado che tra un po' esce Tiff e la devo accompagnare a prendere le cose per stasera- mi disse -ci vediamo a casa.-

Ricambiai il suo sguardo incerta e lui mi sorrise rassicurante, lasciandomi un bacio sulla guancia prima di allontanarsi.

 

 

 

Pov Tiffany

Stavo camminando per i corridoi della scuola con Louis e Niall quando la preside mi fermò.

Era una donna di mezza età, ma mi avevano detto che come idee era molto moderna, non era una di quelle presidi antipatiche che sanno dire solo “Non si può”.

-Signorina Morris!- mi chiamò rivolgendomi un sorriso che ricambiai.

Niall e Louis, sentendosi di troppo, mi salutarono e si avviarono verso l'uscita.

-Buongiorno, ho fatto qualcosa di male?- le chiesi facendomi più seria.

-Assolutamente no signorina Morris. Volevo chiederle un piacere- mi rispose cortesemente.

-Oh... Certo! Mi dica pure- la incitai a continuare.

-Ogni anno, qui al college, viene organizzata una festa d'inverno- cominciò a spiegarmi -Ho saputo che era lei ad organizzare le feste alla sua vecchia scuola, quindi mi chiedevo se le farebbe piacere organizzarla lei.- disse infine.

Io, anche se sorpresa accettai. Mi piaceva tantissimo organizzare le feste.

Lei fu ben contenta -Benissimo! Mi fa davvero piacere. Mi segua nel mio ufficio così le spiego come funziona.- esclamò soddisfatta, facendomi segno di seguirla.

 

-Quindi ricapitolando: la festa si svolgerà settimana prossima nell'enorme capannone vicino al college, le verranno dati dei soldi per comprare le decorazioni, dato che le apparecchiature ci sono già tutte e vi darò i biglietti che venderete agli studenti per l'entrata alla festa.- mi spiegò.

Annuii, accorgendomi poi di un particolare.

VI darò? Vi chi? Io e chi altro?

-Scusi non capisco. Ha detto “vi darò”. Cosa intendeva con il “VI”?- domandai cordialmente.

-Oh sì! Ma certo, quasi dimenticavo. Un altro studente farà il dj, quindi l'aiuterà ad organizzare la festa.- mi rispose -Per lei va bene?-

-Certo! Nessun problema- sorrisi inconsapevole di quello che mi aspettava.

La conversazione si concluse con le ultime spiegazioni e dopo aver ringraziato la preside, mi diressi fuori dal college, dove Will mi aspettava seduto su una panchina.

 

 

 

Pov Joelle

Will se n'era andato ed eravamo rimasti solo io e lui.

Io e Harry.

Mi sentivo arrabbiata, anzi, incazzata era decisamente la parola più giusta per descrivere il mio stato d'animo. E lo sguardo che Harry mi stava rivolgendo, non mi aiutava di certo.

-E lui chi è?- mi domandò in tono aggressivo, incrociando le braccia al petto.

-Il suo nome te l'ha detto. Sei tu quello a non essersi presentato- risposi secca.

-Non è questo che voglio sapere. Hai capito cosa intendo- insistette lui, cercando di dimostrarsi indifferente.

-Veramente no. Non ho capito-

-Stai uscendo con quel tipo?- mi chiese allora lui.

-Scusa?- domandai incredula.

-Hai capito benissimo-

Dopo tutto quello che era successo, lui aveva anche il coraggio di comportarsi in quel modo? Non ci potevo credere. Harry era assurdo: un momento prima baciava un'altra, quello dopo esigeva che gli dicessi se stessi uscendo o meno con qualcuno. Come se avesse alcun diritto di saperlo, poi! Assurdo.

-Credevo avessimo già chiarito. Ti ricordo che noi due siamo solo amici, quindi non ti devo alcuna spiegazione. Fatti gli affari tuoi.- ero scocciata ma anche parecchio sorpresa da quel cambio di tono.

Harry mi si avvicinò di qualche passo, mentre uno strano sorriso gli increspava le labbra -Si da il caso che tu sia affare mio-
A quelle parole un brivido mi percorse la schiena, mentre il mio cuore accelerava i battiti. -Ah sì? E da quando?- domandai piccata, cercando di dimostrarmi indifferente, incrociando a mia volta le braccia e rivolgendogli uno sguardo di sfida.

-Da quando...andiamo, Joelle! Hai capito cosa intendo!-

Scossi la testa, facendo cenno di no -Spiegamelo tu, perché davvero non lo so. Se poi ti riferisci all'avermi baciata, poi ignorata e poi all'aver baciato un'altra alla mia festa...beh, allora è un'altra storia.-

Harry rimase in silenzio, abbassando lo sguardo, così mi sentii in potere di continuare -Non credere di poter dettare il bello e il cattivo tempo a tuo piacimento, Harry. Io non sono a tua disposizione.- e finito di parlare mi girai e cominciai a dirigermi verso casa.

Harry però non mi lasciò proseguire, bloccandomi per un braccio e, senza pensarci, mi baciò.

La sorpresa mi fece chiudere gli occhi, mentre il suo odore m'investiva come un'ondata.

All'improvviso però, mi venne alla mente l'immagine di lui e Queen che si baciavano, e un vago senso di disgusto s'impossessò di me, facendo sì che lo respingessi. -Cosa vorresti dimostrare così?-

-E dai, Joelle!- esclamò esasperato.

-E dai cosa? Se credi che ti basti un bacio per risolvere tutto non hai capito niente di me.- presi un profondo respiro per calmarmi -Harry, capisci quello che vuoi, poi ne riparliamo.- e mi voltai, riprendendo a camminare, senza però essere bloccata questa volta.

 

**********************************************************************************



 

*SPAZIO AUTRICE*


Ciao bellezze! LO SO, continuo a peggiorare con i ritardi e non sapete quanto mi senta in colpa per questo motivo, però finalmente stanno arrivando le vancaze e se tutto va bene, ricomincerò ad aggiornare più frequentemente. La cosa che mi rallegra maggiormente è che comunque, voi continuiate a seguire la storia. Sul serio, siete le migliori in assoluto. Grazie! :)
Parlando del capitolo: Joelle approfondisce la descrizione del rapporto fra lei, Tiff e Will. Quest'ultimo va a prenderle a scuola, venendo accolto in modo molto affettuoso da Joe...e un po' meno da Harry ;)
Ehehe già, a quanto pare il nostro Harry non sembra essere molto entusiasta del ritorno di Will! Causa la dolce accoglienza, Joelle e Harry hanno una "mini" discussione, nella quale lei lo rimprovera per il suo comportamento scostante e gli dice di tornare a parlare con lei solo quando avrà le idee chiare su quello che vuole. Uhm... voi cosa pensate che succederà? Credete che Harry si deciderà finalmente a farsi avanti oppure no?
Per ultimo scopriamo che Tiffany organizzerà la festa d'inverno del college... ma chi sarà questo suo aiutante dj? ahahahahahahah sono sicura che qualcuno ce l'avete in mente!Vi anticipo che da qui le cose si faranno più serie, ma non dico altro ;)
Al prossimo capitolo, baci <3



 

*Ringraziamenti*

Comincio nel dire che ho letto le vostre recensioni e che anche se non ho ancora risposto (cosa che farò fra pochissimo), le trovo bellissime!
Siete sempre gentilissime. Riuscite sempre a strapparmi un sorriso, vi adoro!
Grazie di cuore per il vostro continuo sostegno: senza di voi questa storia non sarebbe arrivata fino a qui.

Grazie a tutte quelle che hanno recensito l'ultimo capitolo e anche quelli precedenti:

Grazie a tutte quelle che continuano a seguire la storia anche senza recensirla;

Grazie alle 40 persone che hanno messo la storia tra le preferite;

Grazie alle 83 che la stanno seguendo;

Grazie alle 15 che l'hanno messa tra le ricordate e alle 9 che mi hanno messa tra gli autori preferiti!

Continuate a crescere sempre di più!!! <3

Ahhh... quasi dimenticavo! Vi rendete conto che il primo capitolo ha superato le 1000 visite? Cioè ma io vi AMOOOO! Grazie mille bellissime, non sapete quanto questo mi renda felice!

 

*Anticipazioni*

Siccome non mi avete detto niente a proposito delle anticipazioni, penso proprio che continuerò a metterle ogni tanto.
Tipo oggi ahahahahah
Nel prossimo capitolo ci sarà la cena a casa di Joelle e Tiffany e capiremo forse, che Harry non è l'unico a NON fare i salti di gioia per l'arrivo di Will!
In più scopriremo chi è il misterioso "aiutante dj".
Se volete saperne di più, continuate a seguire la storia :)

 



*Momento iperventilazione*

Dopo ben sette giorni, eccomi qui con i miei momenti iperventilazione!Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahhaahahahbaci
 

              

                                                                                   

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Capitolo 28
*** Capitolo XXVIII ***


Capitolo XXVIII

 

Pov Joelle

Avevo appena finito di prepararmi per la cena che ci sarebbe stata di lì a poche ore, così scesi al pian terreno e mi diressi in cucina, dove Tiffany e Will stavano preparando qualcosa che, stando al profumino delizioso, doveva essere buonissimo.

-Wow! Sei riuscita a cucinare senza bruciare niente- presi in giro Tiff, non appena la vidi dietro ai fornelli.

Tiffany si voltò, fulminandomi con lo sguardo, mentre Will scoppiò ridere avvicinandosi alla pentola, per controllare che fosse tutto a posto.

-Per forza, ci sono io a supervisionare per evitare che succedano disastri- mi diede corda lui, facendomi ridere.

Ci divertivamo troppo a farla arrabbiare, sin da quando eravamo piccoli!

Tiff aggrottò le sopracciglia e incrociò le braccia al petto indispettita. -La piantate?- ci domandò innervosita -Non cucino così male!- si lamentò.

Io e Will ci scambiammo uno sguardo complice. -No, certo- fece ironico Will -c'è stata solo quella volta in cui provando a cucinare la torta alle mele hai rotto il forno...-

-Oh! E quella volta in cui ti sei dimenticata il gas acceso e hai quasi fatto esplodere la casa!- aggiunsi io.

-E come dimenticarsi di quella volta in cui...-

-Okay! Ho capito, va bene? Non sono nata per fare la cuoca, okay?- Tiffany interruppe Will offesa, prima che potessimo continuare con l'elenco delle sue tremende esperienze culinarie.

Will la guardò sorridendo -E dai, non fare la permalosa- le pizzicò un fianco.

-Non sono permalosa, smettila- gli intimò Tiff cercando tuttavia di reprime un sorriso.

Will l'abbracciò da dietro -Sì che lo sei, oltre ad essere una pessima cuoca- le disse divertito e Tiffany cercò di liberarsi dalla sua presa.

-Però noi ti vogliamo bene lo stesso- aggiunse dandole un dolce bacio sulla guancia per poi sciogliere l'abbraccio.

-Io invece no- ci fece la linguaccia sorridendo, facendoci ridere.


-Quindi organizzerai la festa d'inverno del college?- le chiesi sovreccitata mentre prendevo i piatti per apparecchiare il tavolo in salotto.

-Già!- mi rispose la mia migliore amica, entusiasta. -Non vedo l'ora di cominciare.-

-Ma tu sai chi è lo studente che ti aiuterà?- chiese Will avvicinandosi al piano cottura per spegnere il fuoco.

-Non ne ho idea- Tiff si strinse nelle spalle, aprendo un cassetto per prendere le posate -ma lo incontrerò domani mattina prima di scuola al capannone, per decidere quando trovarci per cominciare ad organizzare tutto.- ci spiegò avviandosi in salotto seguita da noi.

-Ti immagini se ti trovi un ragazzo bellissimo, palestrato, simpatico e pure intelligente?- le chiesi con aria sognante, mentre apparecchiavamo.

-Chi lo sa! Magari invece é brutto, basso, stupido ed antipatico.- esclamò Will facendoci ridere.

 

 

 

Pov Harry

Le parole di Joelle si ripetevano nella mia testa di continuo, come una canzone che ti si infila nel cervello dopo solo un ascolto e non esce più finché non ne trovi un'altra molto più orecchiabile.

Harry, capisci quello che vuoi, poi ne riparliamo”.

Avevo trascorso il pomeriggio tentando di studiare un po' ma senza alcun successo, visto che i miei pensieri erano totalmente concentrati sulla discussione che avevo avuto alcune ore prima con Joelle.

Capire quello che volevo... come se fosse stato facile.

-Sei pronto?- un Niall sorridente sporse la testa nella mia stanza.

-Pronto per cosa?- domandai confuso, mettendomi seduto e spettinandomi i ricci.

-Andiamo a cena da Joelle e Tiffany!- esclamò esaltato entrando e buttandosi seduto sul mio letto.

Ultimamente era stato di pessimo umore per la mancanza che sentiva di Alex, quindi vederlo tornare come quello di una volta mi fece sorridere felice.

-E come mai tutta questa euforia?- gli chiesi divertito.

-Perché mio cugino è qui! É venuto a farci una visita e...-

-Frena! Tuo cugino?- domandai facendomi serio. Avevo un cattivo presentimento.

No. Fa che non sia lui, ti prego” cominciai a ripetere mentalmente, ma qualcosa mi diceva che non mi sarebbe piaciuta per niente la sua risposta.

-Will! É anche il migliore amico delle ragazze ed é grazie a lui se ci siamo conosciuti- mi spiegò gesticolando animatamente -Me le ha presentate quando sono andato a trovarlo a New York queste vacanze-.

Quando sentii quel nome mi irrigidii improvvisamente, riconoscendolo.

Sono Will, piacere”.

Non poteva essere una coincidenza, sarebbe stato troppo bello.

Che poi: “migliore amico”! Certo e io avevo dei lunghi capelli lisci e arancioni. Ma per favore! Un migliore amico non abbraccia in quel modo la sua migliore amica!

-Comunque...stavo dicendo- riprese Niall -le ragazze ci hanno invitati a cena per farvelo conoscere, non è fantastico?- sorrise allegro.

-Certo...fantastico!- ripetei ironicamente, passandomi una mano sulla faccia stancamente.

Niall mi lanciò un'occhiata stranita ed io abbozzai un sorriso forzato -Suppongo che non ci sia modo di evitarlo, quindi vado a farmi una doccia veloce. Fra mezz'ora sono pronto- dichiarai alzandomi per dirigermi verso il bagno prima che Niall potesse chiedermi una qualsiasi spiegazione per il mio comportamento.

 

 

 

Pov Zayn

Niall aveva suonato il campanello della casa di Tiffany e Joelle da qualche minuto, quando

qualcuno venne ad aprire la porta.
Alzai lo sguardo, incontrando quello di un ragazzo biondo che ci guardava sorridente.

-Niall, cugino mio!- esclamò mentre questo lo avvolgeva in un abbraccio amichevole.

Noi altri intanto assistevamo alla scena in silenzio.

Quando si staccarono, notai che il biondo indossava solo dei pantaloni e una domanda mi sorse spontanea: che cosa ci faceva in casa di Tiffany e Joelle il cugino di Niall mezzo nudo?
-La macchia é scomparsa quasi del tutt...- Tiffany, che era comparsa alle spalle del biondo, bloccò la frase, rimanendo gelata sulla soglia della porta, con una camicia in mano.

La guardai qualche secondo, per poi passare a squadrare il biondino.

-Abbiamo...interrotto qualcosa?- chiese Louis con fare malizioso.

-Louis!- lo rimproverò Liam, dandogli una leggera spinta, mentre Tiffany arrossiva per

l'insinuazione poco velata e lo fulminava con lo sguardo.

Il biondo invece rispose con una risata cristallina, facendoci spazio -Dai, entrate-

Mentre gli altri si accomodavano sul divano, io seguii Tiffany in cucina.

-Mi dispiace molto avervi interrotto- la schernii non appena l'ebbi raggiunta.

Tiffany si voltò sorpresa e prima di rispondere esitò un attimo -Non é come pensi-

-Certo...- risposi ironico -comunque, se avevate ALTRO da fare, bastava dire e avremmo rimandato

ad un altro giorno.- continuai imperterrito.

Tiffany in risposta mi rivolse un'occhiataccia. -Sei un idiota! Stavamo finendo di preparare la cena e per sbaglio gli si é macchiata la camicia di sugo.- si giustificò arrabbiata -E poi...non mi sembra di

doverti dare spiegazioni!- aggiunse stizzita, mentre incrociava le braccia al petto.

La osservai impassibile per qualche minuto, mentre lei sosteneva il mio sguardo con rabbia.

-Vado a fumarmi una sigaretta- dichiarai infine, uscendo sul retro.

 

 

 

Pov Louis

Ero in salotto con Liam, Niall, suo cugino e un Harry completamente assente, che si limitava a fulminarlo da quando eravamo arrivati, mentre Joelle e Tiffany finivano di preparare in cucina.

Zayn dal canto suo, era scomparso da circa un quarto d'ora, molto probabilmente era uscito a fumarsi una sigaretta.

Will, così si chiamava il cugino di Niall, sembrava un tipo a posto: era simpatico ed anche divertente.

-Scusate ma la cucina mi chiama- esordì improvvisamente Niall, alzandosi e raggiungendo le ragazze, facendoci ridere: Niall era il solito.

-Una sera di queste dovremmo uscire a divertirci tutti insieme.- suggerii poi, fra una chiacchiera e l'altra.

-Non mi dire che anche voi inglesi perfettini sapete divertirvi- ci prese in giro amichevolmente Will, facendomi sorridere divertito.

Vidi Harry fare una faccia infastidita, ma non ci badai molto.

-Amico, sono certo che una volta che parteciperai ad una festa di noi “inglesi perfettini”- mimai delle vigolette, pronunciando le ultime parole -quelle americane ti sembreranno noiose e tristi in confronto- ammiccai.

-Staremo a vedere, Tomlinson- mi sfidò lui scherzosamente.

-A proposito di feste- intervenne Liam -ci sarai per la festa invernale del college?- chiese rivolto a Will.

-Certo!- annuì lui e potei sentire Harry mormorare pieno di ironia un “che fortuna!”, e gli rivolsi un'occhiata stranita alla quale lui però non rispose, continuando a fissare Will con una smorfia.

Da quanto avevo capito Will non gli stava per niente simpatico, ma non sapevo ancora il perché. Mi ripromisi di chiederglielo non appena ne avrei avuta l'occasione.

-Ma lo sapevate che sarà Tiffany ad organizzarla?- ci chiese Will.

Liam si aprì improvvisamente in uno strano sorriso che non riuscii ad interpretare -Ma non mi dire...-

Will annuì con vigore -Ci sarà anche un altro ragazzo del college ad aiutarla, un dj, ma non sa ancora chi é- continuò a spiegarci.

In quel momento capii immediatamente il perché di quello strano sorriso di Liam: noi conoscevamo molto bene quel dj.

Io e Liam ci scambiammo un'occhiata eloquente, che non passò inosservata all'americano, che infatti ci chiese se sapessimo chi fosse.

Mi strinsi nelle spalle -Possibile, ma penso che sia molto meglio non rovinarle la sorpresa, quindi tu non dirle niente ok?-

Will mi scrutò un attimo indeciso, ma infine accettò.

Qualche minuto dopo ci sedemmo a tavola.

 

 

 

Pov Tiffany

La mattina dopo, uscii di casa dopo aver fatto colazione. Stranamente non faceva freddo infatti mi ero messa dei pantaloncini corti, una maglione blu scuro un po' largo e delle vans dello stesso colore.

La cena della sera precedente era stata molto piacevole, escludendo l'episodio della camicia macchiata di Will, che mi aveva messo in una situazione parecchio imbarazzante e compromettente. In più quel maleducato di Zayn aveva anche tratto le sue conclusioni più che sbagliate, permettendosi anche di schernirmi! Ed io ovviamente, invece che ignorarlo, ero stata tanto stupida da dargli delle spiegazioni invece che lasciarlo perdere. Che rabbia!

Comunque, il resto della serata era andato piuttosto bene, anche se avevo notato lo strano comportamento di Harry. Ultimamente si comportava così spesso in modo strano, che probabilmente avrei cominciato a trovare strano se non lo stesse facendo.

Okay stavo divagando, il problema in quel momento era un altro: chi mi avrebbe aiutato ad organizzare la festa?

Mentre mi dirigevo verso il capannone della scuola infatti, cominciai chiedermi chi potesse essere il dj che mi avrebbe aiutata.

Raggiunto in capannone entrai, e la scena che mi si presentò davanti mi fece sgranare gli occhi dalla sorpresa: Zayn, che indossava dei jeans stretti e una maglietta bianca a maniche corte, che faceva intravedere il suo corpo scolpito, era appoggiato ad un muro, ed aveva tutta l'aria di star aspettando qualcuno.

Una volta che riuscii a riprendermi dalla sorpresa iniziale, cominciai ad avanzare in sua direzione con uno sguardo omicida. -Che ci fai qui!- esclamai nervosa ed agitata.

Zayn parve accorgersi solo in quel momento della mia presenza, e lo vidi spalancare gli occhi -Non ci posso credere. Non dirmi che sei tu che mi aiuterai ad organizzare la festa.-

Scossi la testa. -No. Al massimo sarai tu ad aiutare me!- precisai secca, mentre lui mi rivolse uno sguardo penetrante.

-Non credo proprio.- ribatté impassibile.

Rimanemmo in silenzio per qualche minuto guardandoci con aria di sfida.

-Sei un idiota!- gli urlai addosso infine.

Lui mi guardò con finta aria offesa-scandalizzata -Tesoro, mi hanno chiamato in modi molto peggiori- disse poi seriamente, per poi girarsi ed andarsene.

Rimasi a bocca aperta mentre il sangue cominciava a ribollirmi nelle vene: quel ragazzo mi faceva andare su tutte le furie.

Lo seguii fino all'aula di scienze dove avremmo avuto lezione alla prima ora, interrompendo il professore che stava già spiegando.

-Sei un maleducato!- ringhiai sedendomi nel primo posto libero.

-E tu sei una viziatella!- rispose a tono, andando a sedersi il più lontano possibile da me.

Il professore ci rivolse un'occhiata di rimprovero, per poi continuare a spiegare senza dire nulla.

Non ci potevo ancora credere: Zayn Malik! ZAYN MALIK mi avrebbe aiutata ad organizzare la festa d'inverno! Questo stava a significare che avremmo dovuto trascorrere parecchio tempo insieme... Fin troppo tempo insieme.

Okay, non ce l'avrei fatta, questo era sicuro.




 

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*SPAZIO AUTRICE*


Ehilà bellezze!! Sono tornata, avete visto?? :)
Spero che nonostante l'attesa per anche questo aggiornamento, ne sia almeno valsa la pena! L'ultimo capitolo (che era di passaggio, solo per essere chiari) ha avuto meno recensioni del solito, per questo nello scrivere questo capitolo mi sono impegnata di più, sperando che vi piaccia! Fatemi sapere, eh?! :):)
In questo capitolo (VENTOTTESIMO! Cioé ma vi rendete conto?? Siamo già al 28!!) succedono un bel po' di cose:
-Una cena molto intensa! I ragazzi trovano Will mezzo nudo e Tiffany compare con la sua camicia in mano, dando luogo a insinuazioni maliziose da parte di Louis. Ma non é il solo a prendere conclusioni affrettate! Zayn si aggiunge al club (fondato da Harry ovviamente ;) ) "Will-tornatene-da-dove-sei-venuto".
Durante la chiacchierata fra Louis, Liam e Will abbiamo un nuovo indizio sull'identità del dj-aiutante, che credo abbiate già ormai capito chi sia!
-La mattina seguente alla cena Tiffany esce di casa diretta verso il capannone, e alla scoperta dell'identità del suo aiutante, ma quando capisce di chi si tratta, é assalita da un attaccò isterico (poco comuni nel suo caso ;) ahahah).
Chissà come faranno a collaborare? Voi dire che riusciranno a non ammazzarsi? ahahahahah staremo a vedere bellezze!
Al prossimo capitolo, baci <3


 

*Ringraziamenti*

Come sempre ho letto tutte le vostre recensioni e le ho trovate bellissime! Non ho ancora risposto ma appena lo farò fra pochissimo.
Grazie mille siete sempre gentilissime e dolcissime! VI ADORO!
Grazie di nuovo di cuore per il vostro continuo sostegno: senza di voi questa storia non sarebbe arrivata fino a qui.

Grazie a tutte quelle che hanno recensito l'ultimo capitolo e anche quelli precedenti;

Grazie a tutte quelle che continuano a seguire la storia anche senza recensirla;

Grazie alle 41 persone che hanno messo la storia tra le preferite;

Grazie alle 84 che la stanno seguendo;

Grazie alle 16 che l'hanno messa tra le ricordate e alle 9 che mi hanno messa tra gli autori preferiti!

GRAZIE GRAZIE GRAZIE!

 

*Anticipazioni*

Nel prossimo capitolo vedremo come Tiffany cerca di evitare di collaborare con Zayn per l'organizzazione della festa.
Louis tornerà all'attacco sempre più deciso a vincere e a conquistare Caroline.
Se volete saperne di più, continuate a seguire la storia :)

 

*Momento iperventilazione*

Riecco uno dei momenti che tutte noi preferiamo ;) IL MOMENTO IPERVENTILAZIONE E' TORNATO!
Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahhaahahah
 

                 

                                                                                                   

                                                                                                

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Capitolo 29
*** Capitolo XXIX ***



   




Capitolo XXIX

 

Pov Tiffany

Alla terza ora avrei avuto lezione in comune con Joe, quindi mi affrettai a raggiungere l'aula trovandola seduta in seconda fila che mi aspettava.

La raggiunsi sedendomi al suo fianco e le raccontai tutto, aspettando poi che parlasse.

-Se proprio non credi di riuscire ad organizzare la festa con lui, credo dovresti cercare di convincerlo a lasciar perdere. Tanto non credo avrai bisogno di aiuto, hai sempre fatto da sola quando eravamo a New York.- mi consigliò lei, continuando ad annuire come a voler rafforzare le sue parole.

La guardai per un po' senza dire niente, limitandomi a riflettere su ciò che aveva appena detto.

-Uhm...sì, forse hai ragione, ma come?- le chiesi infine, poco convinta.

Joelle sorrise furbamente -Usa il tuo fascino, ovviamente! Sei una donna e questa é la nostra arma migliore contro gli uomini- mi fece l'occhiolino.

Proprio in quel momento con il suono della campanella il professore entrò in classe, dando inizio alla lezione.

 

 

 

Pov Niall

Io, Liam e Louis avevamo un'ora buca, così avevamo deciso di uscire per stare un po' all'aria aperta.

Notai che Liam non la piantava di fissare Queen, seduta su una panchina con le cuffiette dell'iPod nelle orecchie, intenta a messaggiare con qualcuno.

-Liam, hai perso qualcosa lì vicino a Queen?- gli chiesi con tono ironico.

-Sì, la sanità mentale- rispose Louis, al posto suo.

-É davvero bellissima, cavolo- aggiunse Liam, ignorando completamente il commento di Louis.

Sgranai gli occhi sorpreso -Ma chi? Queen?-

Non che non fosse una bella ragazza, tutt'altro, la cosa che mi aveva lasciato tanto sconvolto era che quello ad aver fatto quel commento fosse Liam.

Diciamo che Queen non era quello che si poteva definire “il suo tipo”. Era troppo esuberante, egocentrica, viziata e maliziosa. Tutto il contrario delle ragazze che era solito frequentare lui, appunto.

-Liam, non essere stupido, Queen non é una ragazza seria e tu non sei il tipo che cambia ragazza ogni giorno.- lo rimproverò Louis.

Annuii, concordando in pieno con le parole di Louis. -Non é adatta per te. Finirai per starci male- aggiunsi poi.

Liam si voltò verso di noi, alzando gli occhi al cielo e sbuffando -Ho capito benissimo che tipo di ragazza é, non vi preoccupate! Non voglio sposarla, ho solo fatto un commento- ribatté scocciato -Comunque devo andare a parlarle. Lunedì dobbiamo consegnare il compito di sociologia e non l'abbiamo ancora finito.- ci spiegò -Ci vediamo dopo- aggiunse prima di dirigersi verso Queen.

 

 

 

Pov Liam

Non ci potevo credere! Davvero Niall e Louis, miei migliori amici da tanti anni, credevano che fossi così stupido da innamorarmi di una come Queen? Ma scherziamo?!

Va bene, dovevo ammettere che c'erano stati momenti in cui anch'io l'avevo pensato, come la prima volta che l'avevo vista e il pomeriggio che avevamo trascorso insieme in biblioteca, ma ero assolutamente giustificato! La prima volta non la conoscevo ancora, quindi non potevo sapere com'era realmente, e la seconda volta si era mostrata così fragile e indifesa ai miei occhi parlandomi della sua famiglia, che avevo sentito il bisogno di proteggerla, dimenticandomi di tutto ciò che aveva fatto. 
Sì, ero giustificato.

Ma non ero poi così stupido da innamorarmene sul serio!

Dopo aver salutato i ragazzi la raggiunsi, sedendomi al suo fianco.

Queen alzò gli occhi dallo schermo del suo cellulare, voltandosi nella mia direzione sorridendomi provocante.

-Ehi- mi salutò con naturalezza, togliendosi le cuffiette dell'iPod.

-Ciao. Sono venuto per ricordarti che dobbiamo ancora finire il compito di sociologia- andai dritto al punto.

Queen annuì -Va consegnato lunedì, no?- mi chiese ed io confermai.

Con aria pensierosa, si passò una mano fra i capelli in modo seducente -Uhm...facciamo domani pomeriggio a casa mia?-

-Va bene- risposi stringendomi nelle spalle, cercando di sembrare completamente indifferente al suo fascino, mentre da dentro il college, proveniva il suono della campanella che segnava la fine dell'ora.

-Okay, allora ti mando un messaggio con l'indirizzo- mi fece l'occhiolino mentre si alzava dalla panchina.

La seguii con lo sguardo, mentre si dirigeva verso il college e sospirai, passandomi una mano sulla faccia come a voler scacciare alcuni pensieri.

Liam non puoi guardarla in quel modo! Non puoi assolutamente! Devi smetterla, ricordai che lei é Queen Olsen!

 

 

 

Pov Tiffany

Avevo pensato e ripensato alle parole di Joelle ed alla fine avevo preso una decisione, così al termine delle lezioni uscii dal college, aspettandolo fuori.

Aspettai per poco più di dieci minuti, per poi vederlo uscire accompagnato da Liam, che nel vedermi mi salutò con la mano. Ricambiai il saluto avvicinandomi.

-Ciao Liam. Potrei parlare in privato con il tuo amico?- chiesi sorridente.

-Certo! Non c'è nessun problema. Tanto io devo andare- mi rispose facendomi l'occhiolino ed io sorrisi.

-Ci vediamo a casa- disse questa volta rivolto a Zayn, che gli rispose con un cenno della testa.

Una volta rimasti soli parlò prima lui -Senti, se vuoi litigare ti conviene cercare qualcun altro.- pronunciò con aria annoiata, tirando fuori una sigaretta dalla tasca.

Era il momento di cominciare la mia scenetta d'attrice professionista. Gli rivolsi il sorriso meno falso che potei -No Zayn, non voglio litigare. Tutto il contrario. Durante lezione ci ho pensato ed ho capito che siccome dovremo vederci ogni giorno, ci conviene risolvere la situazione. Non ha alcun senso continuare a litigare come cane e gatto.- dichiarai continuando a sorridere.

Lui mi guardò male. -Sei sicura di essere Tiffany?- mi chiese ironico, cercando di non far trasparire la sua sorpresa per quello che avevo appena detto.

-Sto solo cercando di chiederti scusa- gli risposi per poi avvicinarmi pericolosamente.

-Non voglio litigare. Anzi, voglio risparmiarti del lavoro inutile. Non c'è bisogno che tu mi aiuti ad organizzare la festa. Se vuoi posso fare da sola, non è un problema- dissi a pochi centimetri da lui.

Eravamo talmente vicini che potevo sentire il suo respiro sulla mia faccia.

Rimase in silenzio per poi appoggiarsi al muro dietro di me, intrappolandomi.

-Okay, ti prometto che penserò alla tua offerta.- sibilò con la sua voce roca facendomi venire la pelle d'oca.

Quando si spostò notai il suo solito ghigno, mi fece l'occhiolino sfrontato e se ne andò, lasciandomi da sola.

 

 

 

Pov Caroline

-Caroline...Carol, svegliati- stavo dormendo quando una voce maschile mi svegliò.

Quel pomeriggio ero andata a studiare nella biblioteca del college per un esame, ma probabilmente dovevo essermi addormentata per la stanchezza.

Mugugnai qualcosa senza senso, prima di aprire gli occhi e scoprire a chi appartenesse quella voce.

Louis.

Sobbalzai per la sorpresa tirandomi su composta, passandomi una mano sulla faccia. -Louis? Cosa ci fai qui?- chiesi arrabbiata.

-Non fare l'acida. Sai anche tu che mi stavi sognando, si spiegherebbe la bava.- rispose lui sorridendo divertito ed indicando la mia bocca.

Mi passai il dorso della mano sulla bocca, per poi tirargli un pugno sul braccio -Continua a dire scemenze come queste e ti arriverà un altro pugno.- lo minacciai, facendolo scoppiare a ridere.

Scossi la testa esasperata -Non avevamo deciso che mi avresti lasciata in pace?- aggiunsi poi.

Louis alzò gli occhi al cielo -Come sei noiosa...- borbottò annoiato -l'hai deciso tu, non io-

-Ma tu avevi promesso- gli ricordai, ovvia.

Sorrise furbamente, stringendosi nelle spalle -Okay, lo ammetto. Ho incrociato le dita- sospirò facendomi spalancare gli occhi.

-Ma quanti anni hai?- borbottai incredula, ricevendo in risposta un sorrisetto divertito.

Sbuffai scuotendo la testa. Fantastico! Oltre che insopportabile era pure infantile!

-Che ore sono?- gli chiesi cominciando a raccogliere la mia roba e mettendola in borsa.

-Quasi le sette- mi rispose -fra poco la biblioteca chiude, per questo ti ho svegliata- mi spiegò prima di sogghignare divertito.

Lo guardai male, non capendone il motivo.

-Doveva essere proprio noioso se ti sei addormentata- disse indicando il libro di scienze, mentre cercava di trattenere una risata.

Lo fulminai con lo sguardo, prima di superarlo ed uscire dalla biblioteca.

Lui mi raggiunse poco dopo.

-Come torni a casa?- mi chiese Louis, affiancandomi mentre uscivamo dal college.

-Cosa te frega a te!- sbuffai scocciata.

Il mio tono secco e la mia antipatia però, non parvero infastidirlo minimamente, che infatti rise divertito.

Ma cos'aveva sempre da ridere?! Dio! Era proprio insopportabile!

-E cos'hai da ridere? Non ho detto nulla di divertente- lo rimbeccai controllando che non arrivassero macchine per attraversare la strada.

Ormai era buio ma dal college a casa erano circa quindici minuti a piedi, quindi sarei tornata come tutti i giorni, nonostante non mi piacesse molto l'idea di camminare da sola per vie poco illuminate la sera.

-Dai lascia che ti accompagni io- si offrì Louis, facendomi girare nella sua direzione.

-Preferirei strisciare fino a casa, piuttosto che farmi accompagnare da te- risposi acidamente.

-Non è vero. So benissimo che muori dalla voglia di farti un giro con me, sulla mia piccolina- mi provocò lui, sorridendomi maliziosamente ed indicando con un gesto del capo, un'auto sportiva, parcheggiata poco distante da noi.

Questa volta fu la mia volta di ridere -Oh sì! Sicuramente!- esclamai ironica, riprendendo a camminare.

-Ehi! Dove scappi?- mi richiamò correndo per raggiungermi.


-Non sto scappando, sto semplicemente tornando a casa-
lo corressi senza fermarmi.

Louis mi prese per un polso costringendomi a voltarmi -É tardi. Non mi fido a lasciarti tornare da sola a piedi, quindi ora la smetti di fare la testarda e ti lasci accompagnare-.


Lo guardai stupefatta -E tu chi ti credi di essere per comandarmi in questo modo?!- esclamai irritata.

-Per favore?- cercò di rimediare lui, ma non gli diedi ascolto e mi sciolsi da quella presa con uno strattone.


Louis allora si distese per terra, in mezzo alla strada, sotto il mio sguardo confuso.

-Che diavolo fai?!- gli chiesi, guardando che non arrivasse nessuna macchina -Alzati subito!-

Lui scosse la testa sicuro -Non mi alzo da qui, se non lasci che ti porti a casa-

-Benissimo e dimmi: cosa succede se arriva una macchina?- gli chiesi con aria di sfida.

-Muoio- mi rispose con semplicità -E potrai sentirti in colpa fin quando sarai vecchia...-

Alzai gli occhi al cielo, scuotendo la testa sconsolata.

Quanto poteva essere stupido?

-Come vuoi. Resta pure lì. Tanto non credo che mi sentirei in colpa se una macchina ti passasse sopra. Non è mica colpa mia se sei nato ritardato- dissi riprendendo a camminare.

Ero certa che a quel punto si sarebbe rialzato, ma quando mi voltai per controllare, lui era ancora lì, sdraiato in mezzo alla strada.

Guardai a destra, vedendo in lontananza un'auto che si stava avvicinando e cominciai ad allarmarmi -Tomlinson non fare il coglione!- strillai -Alzati da lì che arriva una macchina!-

Louis alzò leggermente la testa, per poi scuoterla -Lasci che ti riaccompagni a casa?- mi chiese.

-No!- esclamai convinta.

-Bene. Allora mi avrai sulla coscienza- e si rimise sdraiato.

Lo guardai sconvolta. Rimasi un attimo indecisa, ma quando vidi la macchina farsi sempre più vicina gli corsi incontro -Okay! Okay!- esclamai -Mi accompagni a casa- sbuffai -ma ora alzati, ti prego!-

Louis sorrise soddisfatto, prima di mettersi in piedi -È stato così difficile?- mi chiese.

-Vai al diavolo Tomlinson-
presi a camminare di fretta verso la sua auto.
Louis invece scoppiò in una fragorosa risata -Ti amo anch'io.-

 

 

In macchina, dopo che gli ebbi dato il mio indirizzo, non dicemmo più niente.

La notte scivolava fuori dai finestrini, illuminata da qualche lampione ed animata a stento dall'effetto sonoro delle macchine che passavano per le strade.

Ogni tanto sentivo lo sguardo di Louis posarsi su di me, ma fingevo di non averlo notato, continuando a guardare fuori dal finestrino.

-Eccoci qui- mormorò Louis, accostando davanti a casa mia.

Mi voltai a guardarlo -Beh, allora grazie- lo ringraziai più per educazione che per vera e propria gratitudine, dato che ero stata praticamente obbligata ad accettare.

-Figurati, buonanotte Caroline- rispose lui, voltandosi a sua volta verso di me, accennando un lieve sorriso.

In quel momento dovetti ammettere, solo a me stessa ovviamente, che Louis non era poi così male. Certo il più delle volte poteva essere fastidioso ed infantile, ma se si impegnava riusciva a non essere l'idiota che mi era sembrato.

Stavo per aprire lo sportello, quando le parole di Louis mi fecero bloccare istantaneamente -Adesso mi devi un favore, però-

Mi voltai di scatto verso di lui, che sorrideva beffardo. -Come scusa?- sgranai gli occhi incredula.

-Per il passaggio- mi rispose tranquillamente.

Certo, ovviamente, come non detto.

-Stai scherzando spero! Io non lo volevo nemmeno questo passaggio, sei stato tu ad obbligarmi- continuai scioccata.

-Dettagli- si strinse nelle spalle con noncuranza -ma tranquilla, troverò il modo di farti sdebitare-

Lo fulminai con lo sguardo mentre aprivo lo sportello. -Non ti scomodare, non ti devo alcun favore- ribattei sicura, e prima di scendere dall'auto lo vidi scuotere la testa socchiudendo gli occhi mentre le sue labbra si piegavano in un sorriso divertito.

Raggiunsi la porta di casa e, non appena ebbi infilato le chiavi nella toppa, mi sentii toccare una spalla.

Alzai gli occhi al cielo e mi voltai, sbuffando -Cosa vuoi ancora-

-Ho trovato il modo perfetto per farti sdebitare- disse rivolgendomi uno sguardo profondo.

-Ti ho già detto...- non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase, che Louis mi avvicinò a lui afferrandomi delicatamente per la nuca, per poi zittirmi con un bacio.

Un semplice bacio a stampo che durò però più del dovuto, dato che presi cognizione di ciò che stava avvenendo troppo tardi.

Si staccò da me, rimanendo ad un centimetro della mia bocca -Cerca di non sognarmi troppo questa notte- sussurrò per poi ammiccare in mia direzione, ritornando alla sua macchina. Subito dopo scomparve, lasciandomi a bocca aperta incapace di pensare o di reagire.

 

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*SPAZIO AUTRICE*


NON ODIATEMI. Lo so che questa volta ho dato il mio peggio (otto giorni di attesa!), però in mia discolpa, devo dire che ho un'ottima giustificazione.
Prima di tutto sono stata impegnatissima a cercare tutti i regali di Natale per amici e famigliari e poi, parte più importante, ho cominciato QUATTRO e dico, ben QUATTRO storie nuove.
Non le ho ancora pubblicate perché, essendo sicura di riuscire a continuarne, almeno per adesso, solo due (compresa questa), devo decidere quale sarà l'altra.
Se volete aiutarmi con la scelta, qui infodo ho lasciato una mini trama di ciascuna ;)
Sono certa che mi perdonerete, specilamente perché siamo nel periodo Natalizio e solitamente si dice che si é più buoni, hehehe!
Sul serio, scusatemi di nuovo.
Un'altra buona notizia però, è che ho praticamente finito di scrivere il trentesimo capitolo, quindi vi assicuro che la prossima volta sarò molto più veloce ad aggiornare!
Okay, parliamo di questo capitolo:
-Tiffany si rivolge a Joelle per un consiglio, che le dice di cercare di convincere Zayn a lasciar perdere
-Liam non riesce a staccare gli occhi da Queen e Niall e Louis se ne accorgono e lo avvertono che se se ne innamorerà, finirà per starci male. Lui insiste che non le interessa, ma il suo comportamento ci fa pensare tutt'altro ;)
-Tiffany cerca Zayn e mette in su un teatrino, fingendosi una dolce e gentile ragazza che vuole solo essere d'aiuto, cercando di convincerlo a lasciar perdere e lui, sorpreso del suo repentino cambio di atteggiamento, le dice che ci penserà. Uhmm... voi dite che accetterà e la lascerà organizzare da sola la festa, oppure no?
-Infine Louis trova Carol addormentata in biblioteca e praticamente la obbliga a farsi riaccompagnare a casa...la cosa che però forse nessuno si aspettava (compresa Caroline), è il bacio finale! ahahahahah allora cosa ne pensate?
Come vi è sembrato? Fatemi sapere!! :):)
Quasi dimenticavo! Avete visto quei tre bellissimi BANNER all'inizio capitolo? Li ha fatti Smiley__! Ragazze giuro é troppo brava oltre che essere un tesoro di persona. Se vi servono dei banner, io ve la consiglio assolutamente :)
Ho deciso che metterò i banner riguardanti le coppie presenti, all'inizio di ogni capitolo, così potrete sapere quali personaggi sono maggiormente presenti.
Detto ciò, al prossimo capitolo bellezze, bacioni <3



 

*Ringraziamenti*
Non ho avuto nemmeno il tempo di leggere le vostre recensioni, ma lo farò appena pubblicato questo capitolo, quindi aspettatevi le mie risposte ;)
Ho visto comunque che sono tantissime! 30 recensioni non le ho mai avute!!! Grazie mille bellissime siete dei tesori <3
Grazie di cuore per il vostro continuo sostegno, vi adoro!
Mi piacerebbe ringraziarvi una ad una, ma come siete tantissime (e giuro che la cosa mi fa solo piacere ;) ), farò i miei soliti ringraziamenti un po' più generali.
Dunque, grazie a tutte quelle che seguono la storia anche senza recensirla;
grazie anche a tutte quelle che invece mi lasciano sempre delle bellissime recensioni! Sapere la vostra opinione è davvero molto importante per me :)
Grazie alle 50 persone che hanno messo la storia tra le preferite;
Grazie alle 91 che la stanno seguendo;
Grazie alle 20 che l'hanno messa tra le ricordate e alle 10 che mi hanno messa tra gli autori preferiti!
Continuate a crescere sempre di più!!!!! Vi adoro <3
Grazie mille a TUTTE voi, bellissime lettrici, siete le MIGLIORI.

 

*Anticipazioni*
Premetto che il prossimo capitolo è uno dei miei preferiti (ve lo dico perché come ho scritto sopra, l'ho già quasi finito).
Nel trentesimo capitolo (quanto mi esalta dire TRENTESIMO CAPITOLO! ahahahahahaah) succederanno un sacco di cose: vederemo se Zayn ha deciso di lasciar perdere l'organizzazione della festa, oppure no; scopriremo un po' di più su Queen e la sua famiglia e una cosa inaspettata succederà!
Se volete saperne di più, continuate a seguire la storia :)

 



*Momento iperventilazione*

Dopo ben non dico quanti giorni perché se no ve lo ricordo e vi riarrabbiate, eccomi qui con i miei meravigliosissimi momenti iperventilazione! ahahahahahahaah
Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahhaahahah
baci baci <3
 

                                 



BUON NATALE IN RITARDO!

                        




*Mini trame delle nuove fanfiction*

-PROLOGO “Life and Death”
Aria Stewart era esattamente il tipo di ragazza che pensava fosse meglio non creare delle aspettative su nulla e poi sorprendersi, invece che crearne per poi rimanere delusa.
Aveva anche una sorellina minore alla quale era molto legata, Emma Stewart, una bambina solare ed iperattiva, il cui sorriso sarebbe stato capace di far finire una guerra.
Tratto dal primo capitolo:
“C'era stato un tempo, in cui gli Stewart erano considerati la famiglia perfetta.
La tipica famiglia che si vedeva nelle pubblicità della mulino bianco: felice, armoniosa ed unita.
E da un giorno all'altro, quella felicità e quell'armonia erano scomparse, lasciando posto ad un dolore immenso e una paura ancor più grande.
Quando quel pomeriggio, Elizabeth Stewart aveva deciso di portare Emma all'ospedale, non sapeva a cosa sarebbe andata incontro. Non immaginava nemmeno che il risultato della diagnosi sarebbe stato quello. La loro vita era troppo perfetta e la loro famiglia troppo felice perché succedesse proprio a loro. Non riusciva a capacitarsene, eppure era così: Emma aveva la leucemia.
La storia è ispirata al film di Nick Cassavetes "La custode di mia sorella"

 

-PROLOGO “Bad Boy”
Ciao a tutti, il mio nome è Silver Williams.
Ho diciassette anni, gli occhi azzurri e dei capelli lunghi biondi.
Sono una brava ragazza: non fumo, non bevo fino ad ubriacarmi e vado bene a scuola.
Allora mi chiedo: per quale motivo devo essere punita in questo modo?
Mia madre, paladina delle cause perse, ha deciso di "adottare" un teppista.
Oggi andrà a prenderlo e lo porterà a casa MIA, dove vivrà almeno fino ai diciotto anni.
Per fortuna ha la mia stessa età, quindi dovrò sopportarlo solo per un anno.
Mia mamma cerca di convincermi che non sarà la fine del mondo, che nonostante tutto lui non sia un cattivo ragazzo.
Sinceramente non ci credo.
Come può uno che è rimasto chiuso in riformatorio per tre mesi non essere un cattivo ragazzo? Non credo l'abbiamo mandato lì perché aiutava le vecchiette ad attraversare la strada. No di certo.
Lei dice che ha solo bisogno di una famiglia.
Secondo me i ragazzi come lui sono irrecuperabili.
Bah...

 

-PROLOGO Ashley Bennet”
Siete mai rimasti svegli tutta la notte a pensare? Sì insomma, a pensare alla vita, a ciò che vi sta succedendo e magari a fantasticare su ciò che vorreste che succedesse.
Beh, ultimamente non faccio altro. È ormai quasi una settimana che la notte, invece che dormire, penso.
Ma forse sarà meglio che vi spieghi il perché prima che cominciate a credere che sia una pazza.

Non avevo mai avuto una vita molto tranquilla, ma da poco era peggiorata.
I miei genitori si erano separati e io ci ero rimasta malissimo.
Incolpavo infinitamente mia madre, credevo che fosse un'egoista perché aveva deciso di lasciare mio padre senza pensare a come ci saremmo sentiti io e Zac, i suoi due figli.
Aveva semplicemente deciso di andarsene e quando io le avevo fatto notare come mi sentivo a causa di ciò che stava facendo, lei mi aveva liquidata con un "Amore la mamma non è più felice con papà, ma questo non vuol dire che non vi ami con tutto il suo cuore".
Amarci con tutto il suo cuore?
Quale madre che ama così profondamente i suoi figli se ne va e li abbandona?
Quello non era amore. Non avevo più cinque anni e non poteva pretendere che io credessi ad una cazzata del genere.
Da quel giorno non le avevo mai più rivolto la parola ed avevo ignorato ogni suo messaggio o chiamata.
Non è tutto. Dopo questa storia ero cambiata, mi aveva aperto gli occhi e avevo capito di essere insoddisfatta della mia vita e che volevo che avvenissero dei cambiamenti. Ero stanca di essere la brava ragazza che non sbaglia mai e pensa sempre prima di agire. Avevo bisogno di sbagliare e di sentire l'adrenalina del pericolo.

 

-PROLOGO “Come se fosse facile cambiare”
Questa storia la sto scrivendo in collaborazione con un'amica. Abbiamo deciso che lei la pubblicherà nella sezione Romantico, mentre io la adatterò, pubblicandola nelle fanfiction dei One Direction (questo se deciso di pubblicarla anch'io ovviamente)
Ecco qui la trama:
Amanda Thomas é una ragazza irlandese, costretta a trasferirsi a Londra per una promozione del padre.
Si ritrova lontano dai suoi migliori amici, lontano da tutto ciò che le é più familiare, a dover incominciare una nuova vita. Per fortuna c'è Alice, sua cugina, che con la sua esuberanza e la sua popolarità, riuscirà a farla integrare facilmente...forse.

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Capitolo 30
*** Capitolo XXX ***



 


Capitolo XXX

 

Pov Tiffany

-Cosa ci fai qui!-

Quel pomeriggio, dopo le lezioni, ero andata al capannone ed entrando, avevo trovato Zayn che si fumava tranquillamente una sigaretta in attesa, probabilmente, che arrivassi.

-Dov'è finito tutto il tuo buon umore, dolcezza?- ammiccò ironico, facendo comparire un ghigno sulle sue labbra. Lo guardai male, stringendo le mani a pugno per cercare di reprimere l'istinto omicida che mi stava assalendo nei suoi confronti.

-Avevi detto che avresti pensato alla mia offerta!- gli ricordai, secca.

Zayn annuì, aspirando l'ultimo tiro dalla sua sigaretta per poi spegnerla sulla parete. -Infatti ci ho pensato e ho deciso che non è assolutamente una fatica.- mi rispose -Non c'è bisogno che ti sacrifichi per me.- mi schernì poi.

Sbuffai sonoramente, pestando i piedi per terra come una bambina viziata.

-Pensavi davvero che avrei creduto a quella scenetta dell'altro giorno? Organizzerò anche io questa festa, Morris- aggiunse infine.

Lo fulminai con lo sguardo, ma infine mi rassegnai. -Bene, io avevo già delle idee. Oggi andrò a comprare le decorazioni.- lo informai stizzita, afferrando la busta che la preside aveva lasciato sopra ad un grande tavolo, posizionato al centro del capannone, tirandone fuori alcune banconote.

-No tesoro. NOI ci andremo.- mi corresse Zayn, parandomisi davanti.

Alzai le sopracciglia incrociando le braccia al petto ma lui mi ignorò completamente.

-Andiamo o no?- mi chiese con fare annoiato.

Sbuffai nuovamente uscendo dal capannone seguita da lui.

 

 

 

Pov Liam

Accostai davanti ad un maestoso cancello in ferro, posto dinnanzi ad un'enorme villa in stile liberty, circondata da un giardino rigoglioso e ben curato.

Suonai il citofono ed alcuni secondi una voce elettronica, rispose. -Chi è?-

-Sono Liam Payne, un compagno di classe di Queen- spiegai e dopo alcuni secondi il cancello automatico si aprì lentamente.

Percorsi il viale con la macchina e parcheggiai in uno spiazzo davanti alla villa.

Mi guardai intorno ammirato, prima di avvicinarmi alla porta.

Diverse piante e alberi spiccavano ai due lati della villa e vari vasi con piante fiorite erano distribuiti sotto il porticato che portava all'ingresso.

Il mio dito si mosse meccanicamente verso il campanello e suonai con decisione.

La porta si aprì e davanti ai miei occhi apparve quello che doveva essere il maggiordomo. Un uomo dall'aria aristocratica, alto e asciutto come un ramo secco, dai capelli brizzolati e gli occhi di un colore simile al grigio, che indossava un completo elegante.

-Desidera?- mi chiese cortesemente.

Aprii la bocca per rispondere ma Queen mi anticipò, comparendo dietro al maggiordomo -George fallo pure entrare, é un mio amico- gli sorrise dolcemente e lui si fece da parte.

-Prego- mi fece entrare.

Non appena fui dentro, non potei non notare l'abbigliamento di Queen. Indossava un vestito dalla stampa floreale, lungo fino a sopra il ginocchio e delle ballerine intonate. Le stava davvero benissimo, ma non fu questo il motivo per cui riuscì a cogliere la mia attenzione, bensì il fatto che non fosse per niente il tipo di abbigliamento che usava al college. A dire il vero, vestita in quel modo, sembrava quasi un'altra persona.

-Grazie George- gli sorrise dolcemente, come non l'avevo mai vista fare con nessuno, per poi avvicinarsi a me.

-Vieni- mi prese per mano. -Andiamo a studiare in giardino- m'informò prima di cominciare a trascinarmi per la casa.

Attraversammo l'atrio, coperto da un vasto tappeto persiano ed entrammo in salotto, decorato con mobili antichi e riproduzioni di quadri famosi, per poi uscire da una porta finestra, raggiungendo il giardino.

Una bellissima piscina, posta centralmente, sembrava una grande culla azzurra tra gli alberi. Di fianco ad essa, vi erano alcuni lettini da spiaggia, e più in là un grande tavolo da giardino, circondato da sedie, sulle quali ci sedemmo.

Nonostante il clima non fosse dei più caldi, quel pomeriggio il sole risplendeva nel cielo londinese, rendendo piacevole lo stare all'aria aperta.

Tirai fuori dallo zaino il mio quaderno di sociologia, ma prima di aprirlo mi guardai nuovamente in giro, ammirando quel meraviglioso paesaggio.

-É davvero molto bella casa tua- commentai poi, incontrando il suo sguardo.

Queen mi sorrise -Grazie. George mi ha detto che l'ha ridecorata tutta mia mamma quando lei e mio padre ci sono venuti ad abitare dopo il matrimonio-

-George é il tuo maggiordomo?- le chiesi per conferma.

Lei fece una smorfia -Più o meno- disse -io in realtà lo considero più come un padre. É l'unico che ci ha sempre seguiti in tutti i trasferimenti, quindi lo conosco da quando sono nata- mi spiegò.

Annuii -Posso farti una domanda?- le chiesi.

-Certo- mi sorrise, incoraggiandomi a continuare.

-Hai detto che tua madre ha ridecorato questa casa quando si è sposata con tuo padre e sono venuti a viverci.- lei annuì, così continuai -Significa che nonostante tu abbia trascorso la maggior parte della tua vita a trasferirti, questa casa é sempre stata di proprietà della tua famiglia?- le chiesi curioso.

-Esattamente. Questa villa appartiene alla famiglia di mia madre da circa un secolo. La famiglia di mia madre, come ti ho già detto, è una delle più importanti di Oslo, ma mio nonno é sempre stato innamorato dell'Inghilterra.- cominciò a spiegarmi -Ci veniva molto spesso ed un'estate, quando durante una vacanza venne a Londra con mia nonna e vide questa villa in vendita, decise di comprarla immediatamente. Non ci vennero mai a vivere ma trascorrevano spesso le vacanze qui, portandoci anche mia madre e mia zia.- mentre raccontava sembrava persa nei ricordi, ed ogni tanto sorrideva mentre io l'ascoltavo e l'ammiravo in silenzio. -Mia nonna mi ha raccontato che sin da piccola mia mamma diceva che quando si sarebbe sposata, ci sarebbe venuta a vivere, e così fu. I miei genitori si conobbero ad Oxford -studiavano entrambi legge-. Entrambi di famiglia nobile, uno inglese e l'altra norvegese, la coppia perfetta praticamente. Peccato che per mia madre non fu amore a prima vista, come invece fu per mio padre. Ci ha messo quasi un semestre intero per convincerla a dargli una possibilità, e alla fine ci è riuscito per esasperazione. Hanno cominciato a frequentarsi e il giorno della laurea le ha chiesto di sposarlo e sono venuti a vivere qui- concluse arricciando il naso e ridacchiando.

-Che c'è?- le chiesi sorridendo divertito.

Queen si strinse nelle spalle -Non lo so...mi fa strano pensare a mio padre, -un uomo tanto freddo e severo-, così tanto innamorato di qualcuno da arrivare ad umiliarsi per lei- mi spiegò.

-A me sembra una cosa bella. L'amava talmente tanto da non essersi mai arreso, finché non è riuscito a portarla all'altare...è molto romantico- commentai pensieroso.

Prima che si voltasse da un'altra parte, fingendo di ammirare il paesaggio, vidi l'espressione di Queen farsi triste -Se non fossi mai nata lei sarebbe ancora qui, e mio padre non sarebbe mai diventato l'uomo freddo che è oggi- pronunciò con voce leggermente incrinata.

-Ehi, Queen guardami- la richiamai, appoggiando una mano sulla sua.

Si voltò a guardarmi e potei notare quanto l'azzurro dei suoi occhi fosse liquido: aveva gli occhi lucidi.

-Non ci devi pensare, non è assolutamente colpa tua. Sono sicuro che per tua madre, sapere di essere incinta di te debba essere stata una delle sue più grandi allegrie, così come per tuo padre.- cercai di consolarla.

-Il signorino ha assolutamente ragione- il maggiordomo, George, comparve improvvisamente al nostro fianco con un vassoio su cui erano appoggiati dei pasticcini e una teiera.

Per la sorpresa ritrassi la mano, risistemandomi meglio sulla sedia.

Vidi Queen guardarmi con sguardo quasi deluso per la mia reazione, per poi riprendersi e voltarsi verso George.

-Sarebbe bello se fosse davvero così- sorrise amaramente.

Possibile che vederla star male in quel modo e non poter far nulla per farla sentire meglio, mi facesse sentire così inutile e triste?

-Signorina, lo sa bene anche lei che è la verità. Suo padre le vuole bene, anche se non sa dimostrarlo molto bene- rispose con aria paterna, mentre appoggiava sul tavolo i pasticcini e versava due tazze di tè.

-Sarà pure lui il mio padre biologico, ma se devo essere sincera considero molto di più te come mio vero padre, George. Sei tu che mi ha cresciuto e mi hai trattato come una figlia sin da quando ero piccola-

George sorrise teneramente, facendo una carezza a Queen -Non dica sciocchezze, signorina. Io le voglio bene e sempre gliene vorrò, ma il suo vero padre è, e sempre sarà, il Signor Davis-

Inarcai un sopracciglio -Scusi, ha detto Davis?- domandai attirando l'attenzione del maggiordomo.

-Precisamente- annuì seriamente lui.

Mi voltai verso Queen con aria interrogativa e lei capendo, si affrettò a spiegarmi -All'anagrafe non mi ha mai registrato con il suo cognome, ma solo con quello di mia madre- disse semplicemente, facendomi sgranare gli occhi sorpreso.

-Per motivi di sicurezza- aggiunse subito George, lasciandomi sempre più confuso.

-Sicurezza?- domandai infatti non capendo -In che senso?-.

-Questo è quello che dice lui- Queen si strinse nelle spalle -non mi ha mai spiegato il motivo. Dice che sono cose da adulti in cui non mi devo immischiare-

George le rivolse uno sguardo pieno di compassione per poi riprendere il vassoio, appoggiato poco prima al tavolo -Bene, se avete bisogno non esitate a chiamarmi. Io sono in cucina- ci raccomandò prima di dileguarsi.

Notando che dopo quella discussione l'aria si era appesantita, decisi di cambiare argomento.

-Allora- esordii aprendo il mio quaderno -io la mia parte l'ho praticamente finita, mi manca soltanto la rielaborazione, che posso anche fare da solo- dichiarai mentre rileggevo mentalmente quello che avevo scritto la volta precedente.

-Va bene, allora tocca a me. Sei pronto?- mi chiese e notando il suo sorriso di sfida, capii di esser riuscito nel mio intento, ovvero distrarla.

Annuii ricambiano il sorriso -Chiedi pure quello che vuoi, ma stai attenta alle domande di cui non vorresti sentire la risposta- ammiccai facendola ridere.

Ascoltando il suono melodioso della sua risata, sentii il mio cuore riempirsi di allegria. Renderla felice mi faceva sentire bene. Era davvero una bella sensazione adesso ci facevo caso, anche se non ne sapevo il motivo, che a dire il vero, avevo anche paura di scoprire.

 

 

 

Pov Zayn

-Spero che in questo posto ci sia almeno qualcosa di decente- borbottò Tiffany ancora arrabbiata, mentre scendeva dalla mia auto ed osservava l'enorme edificio davanti a lei.

-Fidati di me per una volta- sbuffai, avviandomi verso lo stabile.

Tiffany prese un carrello per poi raggiungermi velocemente e mentre passavamo tra le porte scorrevoli, mi voltai verso di lei con un sorriso di sfida. -Preparati a ringraziarmi-

La vidi alzare un sopracciglio scettica, ma non appena vide quello che le stava davanti, spalancò la bocca sorpresa.

Quel posto era enorme: c'erano un'infinità di corsie piene di ogni sorta di cose.

Avevo conosciuto quel posto grazie ad un mio amico che oltre a fare il dj, organizzava eventi. Me ne aveva parlato benissimo e non potevo dargli torto: vendevano assolutamente di tutto! Specialmente cose per feste di ogni tipo.

Rivolsi a Tiffany un'occhiata divertita. -Chiudi la bocca che se no entrano le mosche- la schernii.

-Da dove cominciamo?- mi chiese invece lei, ignorando completamente la mia provocazione.

Mi guardai in giro per qualche istante, prima di alzare le spalle e cominciare a girare a casaccio, buttando nel carrello qualunque cosa catturasse la mia attenzione.

Il pomeriggio fu lungo e faticoso fra i miei litigi con Tiffany, le sue lamentele e le mie provocazioni.

Finalmente, dopo aver comprato il necessario, chiesi che il tutto fosse consegnato all'indirizzo del capannone del college, così avremmo sistemato poi tutto con calma, e ce ne andammo.

-Devo ammetterlo: per una volta ti sei dimostrato utile- ammise Tiffany improvvisamente, mentre eravamo fermi ad un semaforo.

Mi voltai a guardarla sorridendo soddisfatto, continuando comunque a tenere d'occhio la strada.

-Te l'avevo detto che potevi fidarti- mi vantai, facendola voltare a sua volta verso di me.

-Okay, adesso però non montarti la testa- fece una smorfia che mi fece ridere.

L'accompagnai a casa e prima di separarci, stabilimmo che la mattina seguente ci saremmo trovati davanti al college per vendere le prevendite per la festa.

Spinta probabilmente dalla noia, Tiffany mi propose una gara: chi di noi due avesse venduto più prevendite avrebbe vinto, e chi avesse perso avrebbe dovuto ripulire tutto da solo dopo la festa.

Ovviamente accettai.

 


 

 

Pov Liam

Dopo due ore, riuscimmo a finire il compito.

Queen chiuse il suo quaderno con un tonfo, appoggiandosi allo schienale della sedia e facendo vagare lo sguardo per il giardino.

Improvvisamente la vidi aprirsi in un sorriso furbo. Si voltò nella mia direzione senza smettere di sorridere per poi, senza dire niente, alzarsi ed avvicinarsi alla piscina.

Rimasi seduto a seguire i suoi movimenti con curiosità. Queen si volto un'ultima volta verso di me, rivolgendomi quello che sembra essere uno sguardo di sfida, per poi voltarsi nuovamente verso la piscina e sfilarsi ballerine e vestito, rimanendo solo in intimo.

Mi alzai di scatto dalla sedia e cominciai ad avvicinarmi, non smettendo un attimo di ammirare il suo corpo, ma prima che potessi raggiungerla si buttò in piscina.

Riemerse solo quando ebbe raggiunto l'altra sponda, voltandosi verso di me con un sopracciglio inarcato -Che fai, non vieni?- mi chiese, facendomi sorridere divertito.

Scossi la testa in segno negativo -Penso proprio che passerò- risposi.

-Dai! Quanto sei perfettino Liam Payne!- si lamentò riavvicinandosi al bordo piscina dal quale si era tuffata.

-Non sono tutti ribelli ed incoscienti come te, Queen Olsen. Le persone normali non si tuffano in piscina quando fuori ci sono cinque gradi, a meno che non vogliano prendersi una polmonite- le risposi continuando a sorridere.

-Quanto sei noioso, dai! Chissene frega! Fai qualcosa senza pensare alle conseguenze per una volta nella tua vita- cercò di convincermi, ma io non mi mossi.

-Lo sapevo- esclamò lei improvvisamente.

-Sapevi cosa?- domandai non capendo.

-É ovvio! Tu hai paura- mi rispose lei, convinta.

-Paura? Non credo proprio.- scossi la testa, sicuro.

Queen allora incrociò le braccia al petto, rivolgendomi uno sguardo di sfida -Dimostramelo allora-

Sostenni il suo sguardo per un po', ma alla fine cedetti.

Mi tolsi le scarpe e le calze, per poi spogliarmi velocemente della maglia e dei jeans, rimanendo solo in boxer.

Questa volta fui io a rivolgerle uno sguardo di sfida, per poi tuffarmi. Feci una vasca intera senza risalire mai, per poi tornare indietro, riemergendo esattamente davanti a Queen.

Probabilmente però, dovetti aver preso male le misure perché quando tornai a galla, ero talmente vicino a Queen, che i nostri corpi si sfioravano.

Ci fissammo per qualche minuto in silenzio, incapaci di muoverci e di proferire parola, come se temessimo di rovinare quel momento.

-Ho vinto- mormorai infine. Queen aggrottò le sopracciglia -Vinto cosa?- mi chiese con tono basso, carezzevole.

Improvvisamente dovetti farmi forza per non mettermi a fissare le sue labbra, costringendomi a perdermi nei suoi occhi -La scommessa...ti ho dimostrato di non aver paura-

-Giusto- annuì -sei un uomo coraggioso, Payne- mi schernì facendomi ridere.

Risata che venne bloccata però, quando Queen, con le punte delle dita sfiorò il mio collo, facendomi rabbrividire. -Non avevo mai notato che avessi una voglia sul collo- dichiarò continuando a sfiorarla con le dita.

-Sarà perché le camicie che uso di solito lo coprono- ipotizzai, cercando di mantenere ferma la mia voce.

Queen annuì, per poi far scorrere con una delicatezza e lentezza infinite, le mani dal mio collo fino al mio torace.

Quando alzò lo sguardo, incontrando di nuovo i miei occhi, non riuscii più a trattenermi, e con un fluido movimento d'acqua l'afferrai per i fianchi, avvicinandola fino a far aderire i nostri corpi.

La vidi sbarrare gli occhi per la sorpresa, mentre i nostri visi erano ormai pericolosamente vicini ed

io cominciavo a fremere dalla voglia di fare quelle labbra mie.

Sapevo che era sbagliato, tremendamente sbagliato. Queen era sbagliata, io ero sbagliato, la

situazione era sbagliata, eppure non potei farne a meno.

Mi avvicinai ancora, cosciente che la pericolosità della nostra vicinanza cresceva ad ogni centimetro

di distanza in meno.

Non saprei dire chi dei due prese l'iniziativa, ma improvvisamente le nostre labbra si incontrarono,

modellandosi perfettamente le une con le altre.

In quel momento sentii il battito del mio cuore accelerarle, il respiro farsi più corto e persi

completamente il controllo delle mie azioni, lasciandomi guidare dalle emozioni e non pensando per la seconda volta in un giorno, alle conseguenze delle mie azioni.

Approfondii il bacio, dischiudendole le labbra, mentre Queen mi circondava il collo con le mani,

ricambiando il bacio con ardore.

Senza accorgermene neanche, la feci indietreggiare fino al bordo della piscina e la sollevai,

facendocela appoggiare. Lei allargò le gambe, ed io mi posizionai fra di esse, annullando

definitivamente ogni distanza fra i nostri corpi.

Spostai una mano dietro alla sua nuca, facendole inclinare la testa in modo da poter ottenere un

accesso completo e continuammo a baciarci per un tempo indefinibile.

In un momento di lucidità però, mi staccai, indietreggiando ed interropendo così il bacio.

Guardai Queen e vidi i suoi occhi azzurri offuscati dalla confusione e dal piacere, ed ero certo che fossero lo specchio dei miei.

Distolsi lo sguardo e mi voltai, nuotando verso le scale per uscire.


-Aspetta! Dove stai andando?- esclamò Queen mentre raccoglievo i miei vestiti.

-A casa, si è fatto tardi- risposi senza avere il coraggio di girarmi.

-Ma...cosa c'è, non ti è piaciuto?- mi chiese confusa, alzandosi dal bordo della piscina.

-No, tutto il contrario, è questo il problema- risposi a voce così bassa, che non riuscì nemmeno a capire quello che avevo detto.

-Cos'hai detto?- mi chiese infatti, mentre andavo a recuperare lo zaino da sopra il tavolo.

-Niente- dissi -devo andare, ci vediamo al college- e sotto il suo sguardo confuso me ne andai, prima che potesse dirmi o chiedermi qualsiasi altra cosa.



 

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*SPAZIO AUTRICE*

Ve l'avevo detto che questa volta avrei fatto presto! Avete visto come sono brava?! ahahahaah :):)
Come vi è sembrato? Per la storia di Liam e Queen questo è il mio preferito, voi cosa ne pensate? Credete che sia sbagliato quello che sia successo, oppure no? Come andrà avanti? Come avete potuto appurare, Zayn non è ovviamente caduto nel tranello di Tiffany, che quando l'ha scoperto, si è arrabbiata come non mai (un'altra novità ;) ). Dunque non finisce qui e dovranno organizzare insieme questa festa. Io prevedo parecchi litigi e provocazioni eheheheh
Ma è magari possibile che tutto ciò sfoci in qualcosa? Chi lo sa... hahahaha ;)
Per la scelta della trama della nuova fanfiction sono ancora indecisa anche se pare stiate preferendo "Bad Boy", quindi per chi volesse aiutarmi, magari mi potrebbe mandare un messaggio privato con il proprio consiglio (ricordo che le trame sono nel ventinovesimo capitolo). Grazie mille a tutte quelle che l'hanno già fatto e a quelle che invece decideranno di farlo :)
Detto ciò, al prossimo capitolo bellezze, bacioni <3

 

*Ringraziamenti*

Quante belle recensioni! Siete SPLENDIDE! Non so proprio più come ringraziarvi per i vostri complimenti! 
Ho visto anche che ci sono delle bellissime segnalazioni indirizzate all'amministrazione per l'inserimento della mia storia tra le scelte. Cioè ma io VI AMOO!
Grazie grazie grazie, sul serio!
Vi ringrazio per il vostro continuo sostegno. Non sapete quanto questo significhi per me!
Grazie a chi recensisce la mia storia ogni volta, grazie a chi la segue semplicemente, grazie a chi l'ha messa fra le preferite/seguite/ricordate, grazie a chi mi ha messo fra gli autori preferiti!
Insomma, grazie mille a TUTTE voi, bellissime lettrici, siete le MIGLIORI.Vi adoro <3

 

*Anticipazioni*
Il prossimo capitolo è ancora in preparazione, quindi non so anticiparvi niente di sicuro, però penso che il XXXI° capitolo tratterà le coppie: Harry e Joelle, Zayn e Tiffany e, per finire non so ancora se Liam e Queen oppure Louis e Caroline!
Se volete saperne di più dunque, non vi resta che continuare a seguire la storia! :)
 




*Momento iperventilazione*
Eccolo il momento che tutte aspettate sempre con ansia!!!
Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahhaahahahbaciii
 

 

              


Ahh... guardate questa gif natalizia che bella che è!


FELICE ANNO NUOVO A TUTTE VOI BELLISSIME! Vi auguro un 2013 da favola :)

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Capitolo 31
*** Capitolo XXXI ***








Capitolo XXXI

 

 

Pov Tiffany

La mattina seguente trovai Zayn all'entrata del college, intento a vendere le prime prevendite a delle ragazze.
Ma che ragazze! Quelle erano quattro oche, lo si vedeva lontano un miglio. Lo guardavano con la bava alla bocca. Ridicole.
Probabilmente se lui avesse cercato di vendere loro un panino già masticato, l'avrebbero comprato pagandolo anche il doppio di quello che chiedeva lui.
Le guardai schifata e cominciai a vendere le mie prevendite.
Prima che le lezioni cominciassero, avevo già quasi finito di vendere tutto ciò che avevo. Era assurdo.
Mi ero anche guadagnata un sacco di complimenti fatti da alcuni ragazzi che ci avevano provato con me. Patetici per altro.
Nei cambi d'ora, alcuni studenti erano venuti a comprarmi le ultime prevendite ed ero stata costretta ad andarne a prenderne altre, che finii di vendere alla fine delle lezioni.
Su tutte le prevendite che ci aveva dato la preside, io ne avevo vendute più della metà.
Avevo vinto e non vedevo l'ora di rinfacciarlo a quell'antipatico di Zayn.

 

 

 

 

Pov Queen
 

Liam mi aveva baciata.
Liam. Payne. Aveva baciato ME. A casa mia. Nella piscina.
Okay, sapevo benissimo di essere bella, non ero di certo una di quelle ragazze prive di autostima o di quelle che fingevano di reputarsi brutte per elemosinare complimenti, no assolutamente. E a dire il vero ero anche consapevole dell'effetto che avevo sui ragazzi, ma giuro che essere baciata da lui, mi aveva sconvolta.
No, non pensate male non é che non mi fosse piaciuto, -perché anzi, mi era piaciuto eccome-, ma non me l'aspettavo.
E la sua fuga finale poi?
Sì, quella mi aveva lasciata ancora più confusa, decisamente.
Rimuginai a lungo sul da farsi ed infine decisi: alla fine delle lezioni sarei andata a chiedergli delle spiegazioni.
Non appena uscii dal college, lo scorsi intento a chiacchierare con Harry e Zayn.
Mi avvicinai con passo deciso, e quando lo ebbi raggiunto, gli toccai una spalla, facendolo voltare verso di me.
-Queen!- esclamò fra il sorpreso e lo spaventato.
-Liam- lo salutai sorridendo divertita per la sua reazione.
-Harry!- esclamò il riccio stesso, facendoci ridere.
-Dobbiamo parlare- dichiarai poi, facendomi più seria.
Liam annuì, rivolgendo un'occhiata eloquente in direzione dei suoi amici.
Zayn fece schioccare la lingua contro il palato -Beh, io devo andare al capannone, ci vediamo a casa- si rivolse a Liam, prima di andarsene, salutandoci appena con un cenno del capo.
-Io invece non ho assolutamente niente da fare, ma vi lascio ai vostri segreti e me ne vado a casa- si congedò a sua volta Harry, facendomi l'occhiolino prima di andarsene.
Non appena fummo soli feci per cominciare il discorso che mi ero preparata, ma Liam fu più veloce di me. -Mi dispiace- esordì guardandomi degli occhi.
Sgranai leggermente gli occhi, colta alla sprovvista. -Per cosa?- gli chiesi non capendo.
-Per ieri...- fece lui, leggermente imbarazzato -non sarei dovuto andarmene in quel modo-
Sorrisi intenerita. Liam era il ragazzo più dolce ed educato che avessi mai conosciuto! Aveva un cuore d'oro, era altruista e un ottimo amico da quello che ero riuscita a capire su di lui durante il tempo trascorso insieme.
-Non fa niente- scossi la testa.
-Sì invece!- esclamò lui, facendomi indietreggiare di un passo -Non é da me comportarmi in questo modo! Io non sono così- aggiunse turbato.
Si spettinò i capelli con una mano, infilando l'altra nella tasca dei pantaloni beije che indossava -Senti Queen, mi dispiace davvero. Tutto ciò che é successo ieri non sarebbe dovuto accadere, sono stato uno stupido- calcò bene le parole, come a voler chiarire una volta per tutte.
Tutto” aveva detto quindi anche, se non specialmente, il nostro bacio.
-Capisco...- mormorai abbassando lo sguardo delusa e forse anche un po' offesa.
Liam però sembrò accorgersene, infatti si avvicinò, prendendomi il mento con due dita, costringendomi a guardarlo in faccia. -Non intendevo dire quello, Queen. Il bacio mi é piaciuto anche troppo- cominciò, facendomi sorridere impercettibilmente -É solo che noi due siamo amici, capisci? Gli amici non dovrebbero baciarsi- mi spiegò con tono dolce.
-Noi due siamo amici?- domandai sorpresa.
Liam annuì sorridente -Certo che lo siamo- confermò facendomi sorridere a mia volta. -Quindi possiamo dimenticarci di ciò che é successo ieri?- mi chiese con cautela, quasi temesse di offendermi di nuovo.
Mi strinsi nelle spalle -Certo, nessun problema- risposi, mentre lui mi lasciava andare il mento.
Liam sorrise sollevato -Bene, allora adesso per farmi perdonare ti offro qualcosa da bere. Ti va?- mi chiese con il suo solito tono dolce.
Annuii -Assolutamente- risposi facendolo sorridere ancora di più.
-Allora andiamo- disse prendendomi per mano.

 

 

 

Pov Caroline

-Allora, come stai piccolina?- chiesi sorridente a Sophie, dopo che si fu scostata dall'abbraccio, cominciando a camminarmi di fianco tenendomi per mano.
-Benissimo!- squittì lei, allegra come sempre -Oggi ho giocato a nascondino con Lucas ed Emy-
Emily, o come la chiamava Sophie, Emy, era la sua “amichetta del cuore”. Da quando ci eravamo trasferiti a Londra due anni fa e si erano conosciute al parco avevano subito fatto amicizia, ed andando allo stesso asilo, erano diventata praticamente inseparabili.
Lucas invece, era un bambino di cinque anni dagli occhi color cielo e i capelli neri, sempre spettinati, che si era appena trasferito da Liverpool con i genitori, entrando quasi subito a far parte del loro gruppetto.
-Che bello principessa!- esclamai sorridente spettinandole i capelli, del mio stesso biondo chiaro ma che al contrario dei miei, le cadevano in morbidi boccoli fin sopra le spalle.
Sophie arricciò il naso e strizzò gli occhi infastidita, prima di aprirsi in un sorriso a trentadue denti mentre fissava un punto in lontananza.
Mi voltai per capire cos'avesse attirato la sua attenzione, notando il parco pieno di bambini intenti a giocare, ridere e scherzare.
Tornai a posare lo sguardo su Sophie, che in quel momento mi stava rivolgendo il suo solito sguardo da cucciola, consapevole che non sarei riuscita a resisterle.
-S'il te plaît- piagnucolò in francese, facendo labbruccio.
Sorrisi intenerita -E va bene!- concessi infine. Sophie fece un saltellò battendo le manine e mi abbracciò di slancio ringraziandomi, prima di cominciare a correre in direzione dei suoi amichetti.
Lucas ed Emy, che si stavano rincorrendo la notarono e le corsero subito incontro, abbracciandola stretta, cominciando a ridere.
Erano tenerissimi!
Distratta ad osservare la scena, non mi accorsi che qualcuno si era avvicinato, finché non sentii il suo fiato caldo sul collo.
-Che ci fai tu qui?- mi chiese in un sussurro, facendomi immobilizzare istantaneamente.
Sapevo benissimo a chi appartenesse quella voce.
Mi voltai, alzando gli occhi al cielo, senza però trattenere un accenno di sorriso -Adesso mi segui pure?- domandai con tono piccato e sarcastico.

Louis rise, scuotendo la testa -A dire il vero, io abito lì- disse indicando una villa alle mie spalle.
La guardai, stringendomi poi nelle spalle e senza sapere cosa replicare, tornai ad osservare Sophie che giocava con i suoi amichetti.
-Allora? Cosa ci fai qui?- insistette -Anzi, non dirlo. Lo so già- aggiunse poco dopo -Hai scoperto che abitavo qui e sei venuta a farmi una visitina- ammiccò sorridendo beffardo.
Mi voltai verso di lui, posando una mano sul petto e fingendo l'espressione di chi era stato colto nel fallo. -Cavoli, mi hai scoperta. Lo ammetto, non posso fare a meno di te- ribattei con tono decisamente sarcastico.
Louis rise divertito -Tranquilla, non sei l'unica non ti devi imbarazzare, ci sono abituato.- commentò poggiandomi una mano sulla spalla come a volermi rassicurare.
Quel contatto mi fece rabbrividire, ma cercai di non darlo a vedere. Accidenti! Cosa mi stava succedendo? Mi aveva solo toccato una spalla!
-É che faccio questo effetto alle ragazze- aggiunse poi, stringendosi nelle spalle e facendomi l'occhiolino.
Annuii comprensiva. -Immagino- continuai con tono ironico, prima di voltarmi di nuovo verso il parco.
Con la coda dell'occhio lo vidi sorridere. Mi fissò per un po' senza dire niente ed infine mi prese per mano -Dai, vieni con me- esordì cominciando a trascinarmi verso casa sua.
-Che cosa stai facendo Louis! Lasciami non posso andarmene, devo controllare mia sorella!- esclamai, cercando di liberarmi dalla sua presa, indicandogli Sophie con la mano libera.
Lui si arrestò di colpo, quando ormai eravamo davanti alla porta di casa, e volse lo sguardo nella direzione che gli avevo indicato.
-Quale delle due? La biondina o la rossa?- mi chiese.
-La biondina, e si chiama Sophie- risposi secca.
Louis annuì per poi voltarsi verso di me -Ti assomiglia- commentò -é quasi bella quanto la sorella- aggiunse facendomi arrossire impercettibilmente.
Proprio in quel momento la porta di casa venne aperta, facendo comparire un ragazzo biondo dagli occhi azzurri. L'avevo visto spesso in compagnia di Louis e anche al college. Penso si chiamasse Niall...
Ci squadrò senza dire niente, per poi aprirsi in uno strano sorriso -Piacere Caroline, io sono Niall- mi salutò porgendomi la mano e facendomi sbarrare gli occhi.
-E tu come fai a sapere il mio nome?- domandai sconcertata.
Lui ridacchiò ritirando la mano e scambiandosi un'occhiata con Louis prima di rispondermi. -Diciamo che mi hanno parlato molto di te- rispose vago, facendomi inarcare un sopracciglio.
Che fosse stato Louis a parlargli di me? E se sì, cosa poteva avergli detto sul mio conto? Che gli avesse parlato del bacio? Oddio! Il bacio!
A quel ricordo arrossii e Niall sembrò notarlo, infatti mi scrutò con un sopracciglio alzato, come se stesse cercando di leggermi dentro.
-Amico non é che potresti farci un favore?- gli chiese Louis, distogliendo l'attenzione del biondino da me.
-Dimmi tutto- fece Niall.
-Tu adori i bambini, no?-
Niall annuì, aggrottando le sopracciglia, non capendo dove volesse arrivare.
-Perfetto, allora potresti occuparti della sorella di Carol?- gli chiese.
-No! Non se ne parla. Non serve, faccio io- esclamai perentoria.
I due però parvero ignorarmi completamente. Niall infatti si strinse nelle spalle prima di annuire sorridente.
-Grazie amico, ti devo un favore- sorrise Louis complice. -É la biondina- lo informò poi, indicandogliela.
-Ho detto di no! Sophie non parla con gli sconosciuti!- continuai a strillare io.
-Caroline, tesoro, stai tranquilla. Niall sa farci con i bambini- mi rassicurò Louis senza scomporsi, con un tono che lo avrebbe fatto sembrare un ragazzo molto dolce, se non fosse stato accompagnato dal suo solito sorrisetto canzonatorio.
Okay Caroline: respira ed inspira, respira ed inspira. Stai calma, é solo Louis ed ucciderlo non ti porterebbe da nessuna parte... tranne che in prigione.
-Okay- cedetti infine -ma lascia almeno che le parli io.- sbuffai sconsolata.

 

 

 

Pov Louis

Da quando eravamo entrati in casa, Caroline non mi aveva ancora rivolto nemmeno mezza parola. Si era chiusa in un mutismo di protesta e non smetteva di fissarmi furiosa.
Mi diressi in cucina, seguito a pochi passi da lei. Mi fermai, voltandomi ad osservarla per un attimo, ma infine decisi di far finta di nulla. Raggiunsi la dispensa, dove presi le bustine per il tè e la teiera.
-Hai delle preferenze?- le chiesi mostrandole due o tre tipi di tè diversi.
Lei si strinse nelle spalle, prendendo posto ad una delle sedie dell'isolotto in marmo, in modo da darmi le spalle.
Ne scelsi uno a caso, versando l'acqua bollente in due tazze e mettendoci il tè in infusione per poi avvicinarmi a lei.
-Caroline- pronunciai calmo, facendola sospirare e voltare verso di me, rivolgendomi uno sguardo gelido.
Era talmente fuori di sé che la sua rabbia era palpabile.
-Odio quando ti comporti così- pronunciò secca.
-Così come?- le chiesi aggrottando le sopracciglia.
-Come un coglione- mi rispose innervosita.
Feci un passo indietro, sbalordito. -Un coglione?- mormorai, mentre la mia espressione si faceva divertita.
-Sì- confermò lei, cercando di mantenere un'espressione offesa.
-Un coglione?- chiesi di nuovo, mentre le mie labbra si increspavano in un sorriso trattenuto.
-Non farmi ridere quando sono arrabbiata con te!- gridò lei, facendomi sorridere.
A quel punto Caroline non riuscì più a trattenersi e rise, contagiata dal mio buon umore. -Solo perché ho un sorriso cretino sulla faccia non significa che non ce l'abbia a morte con te- ci tenne a precisare senza fiato, cercando di reprimere un'altra risata.
-Lo so- mormorai divertito rivolgendole un sorrisetto di scuse, prima di stamparle un delicato bacio sulle labbra. Un semplice bacio a stampo, proprio uguale a quello di qualche sera precedente e completamente diverso da quelli che ero solito scambiarmi con le ragazze con cui mi divertivo.
Era strano, ma nemmeno io sapevo spiegarmi il perché di quella differenza, quindi tendevo ad evitare di pensarci.
Caroline si immobilizzò, colta di sorpresa mentre io mi allontanavo nascondendo un sorriso compiaciuto, andando a prendere le tazze di tè.
 

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*SPAZIO AUTRICE*

Non chiedetemi con che coraggio stia aggiornando oggi dopo non so (e non voglio nemmeno sapere) quanto tempo, questo capitolo che per altro non mi convince proprio per nulla.
Chiedervi scusa probabilmente sarebbe inutile, ma io ci tengo lo stesso, quindi SCUSATEMI.
Il problema é che avevo già in mente cosa scrivere in via di massima ma non sapevo come farlo, non so se avete capito... :)
Prometto però che il prossimo capitolo arriverà al più presto e che sarà molto meglio di questo (spero ;) ).
Nel XXXI° Capitolo: Tiffany vince la scommessa fatta con Zayn, quindi sarà lui a dover pulire tutto al termine della festa; Queen e Liam decidono di rimanere solo amici; scopriamo che Caroline ha un sorellina più piccola, di nome Sophie, e lei e Louis si baciano un'altra volta.
Se devo essere sincera la parte che a me, personalmente, é piaciuta di più scrivere é stata quella fra Louis e Carol. La vostra?
Fatemi sapere che sono curiosa!
Ah quasi dimenticavo! Mi sono fatta ask e per qualsiasi domanda voleste farmi, il link é questo qui: 
ask.fm
Ho anche pubblicato una One Shot che ha come protagonista Niall! Se vi va dateci un'occhiata, mi farebbe piacere :)
(vi lascio il banner qui sotto)

Al prossimo capitolo bellezze, bacioni <3


*Ringraziamenti*


Le vostre recensioni sono sempre bellissime! Le ho lette tutte ma per adesso non ho ancora trovato il tempo di rispondervi e non so nemmeno quando ne avrò, quindi per adesso mi limiterò a mandare un messaggio a tutte di ringraziamenti con l'avviso dell'aggiornamento, ma siccome ci tengo molto non appena potrò vi risponderò singolarmente, statene certe.
Grazie del continuo sostegno, non sapete quanto sia importante per me!

Grazie a chi recensisce la mia storia ogni volta, grazie a chi la segue semplicemente, grazie a chi l'ha messa fra le preferite/seguite/ricordate, grazie a chi mi ha messo fra gli autori preferiti!
Insomma, grazie mille a TUTTE voi, bellissime lettrici, vi adoro <3

 

*Anticipazioni*

Il prossimo capitolo é quasi pronto e tratterà le coppie: Caroline/Louis, Joelle/Harry (finalmente tornano!), Tiffany/Zayn.
-Caroline comincerà ad avere dei dubbi su ciò che prova per Louis;
-Fra la coppia Harry/Joelle capiterà qualcosa che potrà finalmente dare una svolta alla loro relazione... chissà che una Harry non si decida una buona volta ;)
-Zayn e Tiffany riceveranno una pessima o ottima notizia, a senconda del punto di vista, e sarenno costretti a...
Okay, basta così, sto già spoilerando troppo! ahahahahaah
 Se volete saperne di più, non vi resta che continuare a seguire la storia! ;)

 




*Momento iperventilazione*

Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahhaahahahbaciii


                        
                                                                        

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Capitolo 32
*** Capitolo XXXII ***







Capitolo XXXII

 

 

Pov Caroline

Kristen si versò una tazza di caffè bollente, per poi cominciare a prepararsi un toast.
Quella domenica era venuta a dormire da me dato che era un po' che non trascorrevamo del tempo insieme. Da quando si era messa con Dave infatti, ci vedevamo molto meno spesso, e anche se da una parte mi rendeva un po' triste, dall'altra ero molto felice per lei. Kristen e Dave erano la coppia perfetta e lui riusciva a renderla felice e per me, questo era l'importante.
Eravamo andate a dormire tardissimo. Fra un chiacchiera e l'altra infatti eravamo rimaste sveglie fino alle quattro e mezza, e quella mattina ci sarebbero serviti almeno tre caffè per sopravvivere alle lezioni.
-Buongiorno- mi accolse con un sorriso, notandomi solo in quel momento.
-'Giorno- risposi sedendomi su una sedia del tavolo della cucina.
-Dormito bene?- mi chiese mentre si allungava a prendere una tazza per me.
I miei genitori dovevano essere già usciti per andare al lavoro, portando anche Sophie all'asilo.
-Abbastanza, tu?- mormorai mentre cercavo di mettere a fuoco l'orologio per rendermi conto di che ore fossero.
-Pessimamente. Hai scalciato tutta la notte- mi rispose con un enorme sorriso ironico, poggiandomi la tazza di caffè davanti al naso.
Ne presi subito un sorso -Mi dispiace, devo aver fatto un brutto sogno- mi giustificai fingendo di non ricordare, quando invece ricordavo perfettamente. Altro che brutto sogno...
-Immagino!- mi assecondò Kristen -Lo sai che parli nel sonno, vero?- aggiunse poi, con uno strano sorriso ad incresparle le labbra, prima di addentava il suo toast.
Nel sentire quelle parole quasi mi strozzai con il caffè, andatomi di traverso, e cominciai a tossire convulsamente.
Kristen rise, dandomi delle pacche sulla schiena finché non mi fui calmata.
-E...cos'avrei detto?- le chiesi con cautela mentre lei appoggiava sul tavolo un pacco dei miei biscotti preferiti.
Kristen mi rivolse un sorriso malizioso -Beh, niente di ché...- si strinse nelle spalle.
Stavo per tirare un sospiro di sollievo quando aggiunse -Però hai ripetuto molte volte un nome...Louis ti dice qualcosa?- mi chiese, ammiccando.
Sgranai gli occhi -Louis?!- esclamai con voce stridula. -Io...no...cioè sì, lo conosco- balbettai in difficoltà.
-É uno degli amici che divide la villa con Harry- precisò lei, alzandosi e portando la sua tazza nel lavabo.
Harry... Ricordavo alla perfezione come ci avesse trovati in salotto il giorno che Louis mi aveva obbligata ad andare a casa sua!
Non le avevo ancora raccontato nulla a quel proposito, ma forse avrei dovuto. Dopotutto lei era pur sempre l'amica più stretta che avessi in quel momento.
Kristen era stata una delle prime persone che avevo incontrato, arrivata a Londra. Chiacchierando un po', avevamo scoperto di essere praticamente anime gemelle e da quel giorno, eravamo diventate amiche.
Annuii distrattamente ed infine mi decisi a parlare.
-Qualche giorno fa...sono andata con Louis nella villa che condivide con i suoi amici- ammisi senza guardarla.
-Mi devo preoccupare?- mi chiese lei ridendo, notando la mia espressione.
-Mhm... credo di sì- risposi dopo un po', coprendomi il volto con le mani.
-Perché é stato così... terribile?- provò Kristen, inarcando un sopracciglio.
-Perché é stato così perfetto!- sbottai allora io, spostando le mani per poterla guardare. Ed era vero: Louis era riuscito a farmi dimenticare dell'arrabbiatura per avermi praticamente trascinata a casa sua a forza, avevamo chiacchierato e scherzato per ore ed era stato perfetto. Mi aveva fatta ridere, mi aveva chiesto tante cose e, non aveva fatto quasi mai l'idiota.
Lasciando da parte l'episodio del bacio, che invece non aveva fatto altro che confondermi ancora di più.
Ed infine aveva riaccompagnato a casa me e Sophie in macchina.
A proposito di Sophie: penso si fosse presa una cotta per Niall, infatti non aveva fatto altro che ripetermi quanto lui fosse bello e simpatico. Di quanto si fosse divertita a giocare con lui, di quanto fosse stato gentile ad offrirle la merenda e di quanto volesse sposarlo.
-E quindi qual é il problema?- mi chiese la mia amica, stranita. Ed era questo che non sapevo spiegarmi: io ero così acida e menefreghista e lui comunque, continuava a cercarmi.
Era tutto troppo perfetto per essere vero. Louis non aveva di certo la fama del bravo ragazzo, quindi doveva esserci qualcosa sotto, per forza.
-Principalmente nel fatto che, ovviamente, mi sta prendendo in giro, e se poi mi...- innamoro -affeziono, quando lui comincerà ad ignorarmi perché avrà trovato qualcun'altra con cui giocare, io ci starò male. E non mi piace l'idea di stare male per un tale idiota- sputai d'un fiato. Kristen continuò a scrutarmi in silenzio, soppesando le mie parole.
-Non è solo questo- dichiarò lei dopo un po' -e comunque, ti stai fasciando la testa prima di cadere. Non ho nemmeno capito se state uscendo insieme o no!-
-No, ovvio che no!- esclamai di getto.
-Non lo so- ritrattai dopo aver colto un'occhiata eloquente da parte della mia amica -e poi comunque, lo sai che ho un carattere difficile- le ricordai.
-Non c'è bisogno di una laurea per saperlo, tesoro- mi fece presente Kristen ridendo -ciò non significa che tu ti debba impedire di essere felice! E magari, dopo la storia con Philippe, Louis é proprio quello che ti serve per riuscirci-
-Non lo so...- mormorai incerta. -Vedremo- aggiunsi poi, alzandomi. -Adesso andiamo che se no arriviamo in ritardo al college-

 

 

 

Pov Tiffany

-L'illuminismo é stato un movimento di rinnovamento filosofico e culturale che ha raggiunto la sua massima diffusione in Francia, nel XVIII° secolo- stava spiegando il professor Hookman, mentre più della metà degli studenti sembrava non prestargli attenzione.
-Collins- si rivolse ad un ragazzo che dall'inizio dell'anno sembrava aver preso di mira, forse per antipatia, o forse perché era quello che studiava di meno fra tutti gli alunni che seguivano il suo corso di Storia e Filosofia. -Cosa combatteva l'Illuminismo?- gli chiese con un ghigno di sfida stampato sulle labbra, sapendo già che non avrebbe ottenuto una risposta esatta e soddisfacente.
Chissà cosa si sarebbe inventato questa volta. Drew Collins era famoso per le sue risposte completamente stupide e senza senso.
Si grattò una guancia in difficoltà come sempre -L'Illuminismo combatteva... la...la scarsità d'illuminazione- rispose balbettando incerto, scatenando le risate generali della classe.
Il professore scosse la testa sconsolato. -No, signor Collins.- sbuffò contrariato -L'Illuminismo combatteva contro la superstizione, contro la teologia e i dogmi imposti dalla religione e in particolare modo contro la metafisica in quanto gli illuministi avevano totale fiducia nella ragione e nell’esperienza, contrariamente alla metafisica che credeva di poter scoprire la vera essenza delle cose andando al di là del mondo fisico e dell’esperienza.- spiegò con tono seccato. -Mi chiedo quando si deciderà a cominciare a studiare- lo rimproverò.
Proprio in quel momento, qualcuno bussò alla porta, attirando l'attenzione di tutti.
-Avanti- esordì il professore.
La porta si aprì, facendo entrare la segretaria della direttrice.
-Buongiorno professor Hookman.- cominciò con tono educato -La preside vorrebbe Tiffany Morris in presidenza, ha detto che é una questione urgente.-
-Nessun problema- rispose il professore con calma per poi puntare gli occhi su di me -Vada pure signorina Morris-
Annuii alzandomi e seguendo fuori dall'aula la segretaria, che mi condusse fino alla sala d'attesa, posta esattamente davanti alla presidenza.
-Aspetti qui- mi raccomandò -la direttrice vi farà chiamare a momenti- aggiunse sorridendomi cortesemente, prima di andare a sedersi dietro alla sua scrivania per continuare il suo lavoro.
Non ebbi nemmeno il tempo di chiedere alla segretaria cosa intendesse con il “vi”, che la risposta alla mia domanda varcò la soglia della sala d'attesa.
Deja vue” pensai.
Zayn Malik con la sua solita aria imperturbabile, chi altro se no?
-Ricordarsi di non chiedere mai più spiegazioni alla gente che usa il “vi”. Porta sfortuna- annotai mentalmente.
Non appena Zayn percepì il mio sguardo, i suoi occhi si posarono su di me ed automaticamente si aprì nel suo solito ed odioso ghigno.
-Chi si rivede!- esclamò con un tono un po' troppo alto.
-Signor Malik, moderiamo il tono, non siamo al mercato- lo riprese subito la segretaria.
Zayn alzò le mani in segno di innocenza. -Mi dispiace Blanche- si scusò illuminandosi in un sorriso che definire ruffiano era poco. Si voltò un attimo verso di me, per poi tornare a puntare lo sguardo sulla segretaria -É solo che ogni volta che vedo la signorina Morris, non riesco a contenere l'entusiasmo, ma prometto che ci proverò- sussurrò, come a volerle rivelare un segreto di stato, per poi farle l'occhiolino.
Nel sentire quelle parole alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa sconsolata, mentre la segretaria annuiva sorridendo complice -Nessun problema, per questa volta chiuderò un occhio- gli rispose tornando a digitare qualcosa sulla tastiera del computer fisso, posto sulla sua scrivania.
Non avevo mai presenziato ad una scena tanto ridicola quanto inverosimile, lo giuro!
Oltre alle idiozie di Zayn, dovevo pure sorbirmi la segretaria che subiva il suo fascino.
-Ah, che bello essere giovani- aggiunse poi la segretaria con tono più basso, parlottando fra sé e sé mentre scuoteva il capo con un sorriso nostalgico sulle labbra.
Certo, ci mancava solo quello per completare il quadretto.
Non poteva essere vero. Cioè, qualcosa di male dovevo pure averlo fatto per meritarmi tutto quello.
-Che ci fai qui, tu?- chiesi seccamente, voltandomi verso Zayn.
-Sei sempre così felice di vedermi che quasi mi commuovi- commentò lui sarcasticamente, facendomi sbuffare ed alzare nuovamente gli occhi al cielo.
-Potete entrare.- ci interruppe Blanche.
Mi alzai, dirigendomi verso l'ufficio della preside e Zayn mi seguì subito dopo, non prima però di aver lanciato un ultimo sorriso alla segretaria.
Quando fummo entrati la preside stava leggendo alcuni documenti. Senza degnarci neanche di uno sguardo ci fece un segno con la mano, incoraggiandoci ad accomodarci sulle sedie posizionate di fronte alla scrivania.
Rivolsi uno sguardo interrogativo a Zayn, che però non ricambiò, prendendo posto dove ci era stato consigliato.
Esitai un attimo, prima di decidermi a seguire il suo esempio.
Dopo alcuni minuti di attesa, la preside si tolse gli occhiali, rivolgendosi finalmente verso di noi con un sorriso di cortesia.
-Allora veniamo a noi signor Malik e signorina Morris- disse con tono più serio -vi ho fatti chiamare nel mio ufficio con urgenza perché si é presentato un problema-
Notando probabilmente i nostri sguardi perplessi, la preside convenne di doversi spiegare meglio -La nostra autorizzazione per organizzare eventi e feste all'interno del capannone, non ha più valenza e deve essere rinnovata, ma l'ufficio competente si trova appena fuori Londra ed io non ho il tempo materiale per occuparmene-
No. Non potevo crederci. Doveva trattarsi di un incubo. Un'intera settimana di duro lavoro sprecata ad organizzare una festa, che non sarebbe nemmeno più stata fatta.
-Sta dicendo che la festa d'inverno verrà annullata?- domandò Zayn, senza scomporsi.
La preside annuì -Precisamente- rispose.
-Non ci posso credere!- esclamai allora senza riuscire a trattenermi, facendo voltare entrambi verso di me. -Tutti i pomeriggi sprecati ad organizzare una festa che non verrà nemmeno realizzata! Qualcuno deve avercela con me, non é possibile! Cos'ho fatto di male? Perché a me?- cominciai a parlare velocemente, come facevo quando ero nervosa ed agitata.
-Signorina Morris si calmi, sta iperventilando- mi riprese la preside seria mentre Zayn se la rideva sotto i baffi. -Beva un po' d'acqua- mi consigliò, passandomi un bicchiere.
Feci come mi aveva detto, cercando di tranquillizzarmi e ricompormi. -Grazie- dissi quando mi fui calmata totalmente.

La preside annuì, prima di continuare. -Stavo dicendo- riprese schiarendosi la voce -la festa verrà annullata a meno che, qualcun altro non si rechi all'ufficio competente per farci rinnovare l'autorizzazione-
Io e Zayn ci scambiamo un'occhiata, per poi tornare a guardare la preside speranzosi -Chi?- chiedemmo in sincrono.
La preside si aprì il un enorme sorriso -Ma voi due, ovviamente!- esclamò come se fosse stata la cosa più ovvia di questo mondo.

 

 

 

Pov Joelle

Quel pomeriggio, Will aveva deciso di venirmi a prendere al college, dato che Tiffany sarebbe stata occupata a risolvere alcune questioni per l'organizzazione della festa.
Ci sedemmo ad uno dei tavolini del bar vicino al college, e cominciammo a chiacchierare un po'.
Will mi raccontò com'era Harward, quanto gli piacesse studiare medicina e come si divertiva alle feste delle confraternite.
Poi mi raccontò che Alina si era lasciata con Matt, e che fra di loro stava nascendo qualcosa, notizia che mi fece immensamente piacere.
Matt era sempre stato un bravo ragazzo, ma se dovevo essere sincera, avevo sempre sospettato che fra Ali e Will ci fosse del tenero.
Poi fu il mio turno di aggiornarlo sulle ultime novità, fra cui anche l'arrivo di Harry nella mia vita.
-Joe, Joe, si vede che non capisci i ragazzi.- disse scuotendo la testa con fare melodrammatico -Harry é completamente pazzo di te- concluse, facendomi perdere un battito e sgranare gli occhi.
-Certo, ed è proprio per questo che da quando gli ho detto di capire cosa vuole, lui non mi ha più cercato e mi ha evitato come la peste- ribattei. -Ascolta me, io non gli interesso- aggiunsi tristemente, appoggiando la testa sul palmo della mia mano.
Will sorrise, per poi cominciare a fissare con sguardo assente qualcosa alle mie spalle -Certo, allora toglimi una curiosità: come mai un ragazzo a cui non interessi, rimarrebbe a fissarMI male per almeno dieci minuti buoni, perché ti sto parlando?- mi chiese.
Aggrottai le sopracciglia stranita e spalancai la bocca incredula, mentre Will spostava i suoi occhi su di me, sorridendo divertito per la mia espressione.
-Mi prendi in giro? Non é divertente.- borbottai stizzita.
-Ti giuro che non sto scherzando- alzò le mani arrendevole.
-Ti stai sbagliando di sicuro.- incrociai le braccia al petto risoluta. Volevo sembrare sicura di me, quando la verità era che non avevo nemmeno il coraggio di voltarmi per verificare se alle mie spalle ci fosse davvero chi diceva lui.
-Joe lo vedo con i miei occhi, fidati di me- rise Will. -Posso provare a fare una cosa?- mi chiese poi.
Aggrottai le sopracciglia incerta, ma infine acconsentii.
Will allora si sporse verso di me per sistemarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, facendomi immobilizzare allibita.
-Credo voglia uccidermi.- rise di gusto e presi quella sua frase come una conferma a ciò che aveva detto prima.
Era davvero Harry, dietro di me. Stupido cuore, datti una calmata, ti prego!
-Sono arrivati anche Louis e Niall adesso.-
-Smettila di guardare!- sbottai rossa di vergogna, incassando la testa nelle spalle. -Dimmi quando posso girarmi.- aggiunsi poi però, quando la curiosità aveva avuto la meglio anche su di me.
Will mi sorrise per poi sporgersi a guardarli senza un minimo di discrezione -Oh, ma Louis ci sta salutando!- fece divertito, agitando a sua volta la mano per ricambiare.
-Ma sei scemo?!- tirai un pugno sul suo braccio stizzita.
-Ah! Manesca, ha incominciato lui!- mi rimbeccò, massaggiandosi il punto leso. -Comunque se ne stanno andando.-
Alzai un sopracciglio diffidente.
-Davvero!-
Con nonchalance, spostai i capelli da una spalla e, lentamente, mi voltai per verificare che avesse detto la verità.
Ed effettivamente quando mi voltai, vidi Harry, Niall e Louis uscire dal bar con tre caffè in mano.
Non riuscii a fare a meno di pensare a cos'avesse pensato Harry vedendomi insieme a Will... Gli aveva dato fastidio di sicuro il fatto che fossi con lui. Però non si era avvicinato...
Okay, era chiaro: Harry e i suoi sbalzi d'umore, mi avrebbero fatta impazzire!


 

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*SPAZIO AUTRICE*

Ciao bellezze!! Eccomi qui con il nuovo capitolo. Sono stata brava ed ho aggiornato in poco tempo questa volta, ammettiamolo ahahaha :)
Cosa ne pensate di questo XXXII° capitolo? Finalmente le cose ricominciano a movimentarsi per le "coppie" Zayn/Tiffany e specialmente, fra Harry/Joelle! 
Scopriamo che Kristen e Caroline sono amiche. Carol decide di aprirsi per la prima volta e le parla di ciò che sta succedendo fra lei e Louis e Kris le consiglia di lasciarsi andare perché anche lei merita di essere felice.
Durante la loro chiacchierata, salta fuori il nome "Philippe". Chi sarà questo? Credete che avrà un ruolo importante nella trama? 
Sembra che Tiffany e Zayn invece abbiamo un viaggetto da fare! Cosa succederà? Ahahah chi lo sà!
Per concludere Will e Joe vanno al bar vicino al college per chiacchierare e recuperare il tempo trascorso in due continenti diversi, quando arriva Harry, il quale non pare molto felice di vederli insieme ;)
Chissà che il nostro Harry non si decida finalmente a prendere una decisione!
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, mi farebbe davvero piacere :)
Quasi dimenticavo: ho deciso che pubblicherò Bad Boy però siccome rileggendo le trenta pagine che avevo scritto non mi convinceva, ho deciso di ricominciarla tutta da capo. Comunque non preoccupatevi, la trama resterà la stessa, solo verrà sviluppata in modo diverso ma non avendo voi letto ciò che avevo scritto, non vi cambierà nulla. Ho già due capitoli pronti e dopo il 17 (che ho un esame importante! Ansia.. :/ auguratemi buona fortunaa!) comincerò a pubblicarla.

Vi ricordo che ho pubblicato una One Shot che ha come protagonista Niall! Se vi va dateci un'occhiata, mi farebbe piacere :)
(lascio il banner qui sotto per chi fosse interessato)

Al prossimo capitolo bellezze, bacioni <3
ps: i bellissimi banner che trovate ad inizio capitolo sono a opera di  Smiley__

 


*Ringraziamenti*


Le vostre recensioni sono sempre bellissime! Grazie grazie grazie! Siete troppo carine, davvero!
Le ho lette tutte e non appena potrò vi risponderò, promesso :)
Grazie infinite per ogni recensione, per ogni dichiarazione di affetto, per ogni complimento.
Grazie a chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Grazie a chi recensisce la mia storia ogni volta e grazie a chi la segue semplicemente.
Grazie mille a chi mi ha messa tra gli autori preferiti!
Grazie a chi mi segue dall’inizio e a chi ha appena iniziato a seguirmi.

Insomma, grazie mille a TUTTE voi, bellissime lettrici, non avete idea del bene che vi voglia <3

 

*Anticipazioni*

A questo punto la storia comincia a movimentarsi! Nel prossimo capitolo ci sarà chi viaggerà, chi prenderà un'importante decisione e...
 beh se volete saperne di più, non vi resta che continuare a seguire la storia! ;)

 




*Momento iperventilazione*

Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahhaahahahbaciii

              

 

                                                                    

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Capitolo 33
*** Capitolo XXXIII ***





Capitolo XXXIII

 

 

Pov Zayn

-Perché non hai ancora la patente? A cosa serve avere una Range Rover se non la puoi guidare?- le chiesi improvvisamente per rompere il silenzio che era venuto a crearsi nell'abitacolo. Era più o meno da quando eravamo partiti che nessuno dei due apriva bocca, e quel silenzio cominciava davvero a pesarmi. Avrei potuto chiederle molte altre cose, certo, ma in quel momento quella era la prima curiosità che mi era venuta in mente.
Alla mia domanda la vidi irrigidirsi istantaneamente.
-I-io... Non amo molto le macchine.- borbottò atona Tiffany, non riuscendo però a sostenere il mio sguardo. -Cioè, ci salgo ma solo se non sono io a dover guidare...- si strinse nelle spalle, dicendo il tutto con evidente agitazione nei gesti e nel tono di voce.
-Non dirmi che hai paura di guidare!- la schernii, aprendomi in un sorriso canzonatorio.
Ciò che non avrei mai immaginato però fu la sua reazione: Tiffany si voltò di scatto verso di me e i suoi occhi chiari si fissarono sui miei, furiosi. Mi sembrava di trovarmi davanti ad un mare in tempesta, pronto a scatenare la sua furia su di me. -Stai zitto! Tu non sai niente!- strillò con voce rotta prima di voltarsi a guardare fuori dal finestrino.
Sbarrai gli occhi incredulo. Non riuscivo a credere a quello che era appena successo, non avevo mai visto Tiffany in quello stato.
Certo, non era mai stata dolce e carina con me, ma non mi aveva nemmeno mai aggredito in quel modo... con quel tono pieno di odio, poi! Sembrava più pazza del solito, ecco.
Tornai a concentrarmi sulla strada, stringendo il volante così forte da far sbiancare le nocche delle mie mani.


Trascorremmo il resto del viaggio in completo silenzio, fino a raggiungere un piccolo hotel nel quale avremmo alloggiato per quella notte. Parcheggiai, e spensi il motore.
Mi passai una mano tra i capelli, buttando poi la testa indietro.
Non capivo cos'avessi detto di talmente offensivo da provocarle una tale reazione, ma ormai avevo imparato a conoscerla, e sapevo quanto Tiffany potesse essere suscettibile. D'altro canto, dovendo trascorrere almeno altre ventiquattro ore in sua presenza, non mi sembrava intelligente né tanto meno sano, lasciare quel clima teso e pesante fra di noi, quindi decisi di scusarmi, anche non sapendo per cosa esattamente.
Sospirai,
voltandomi a guardarla -Tiffany mi dispiace. Non era mia intenzione offenderti, stavo solo scherzando...- mormorai con voce stanca.
Tiffany scosse la testa, continuando a tenere lo sguardo fisso fuori dal finestrino -Non ti preoccupare é colpa mia, non avrei dovuto urlarti addosso in quel modo. Scusami- si scusò con tono decisamente più calmo.
Sbarrai gli occhi, completamente sorpreso. Tiffany che si scusava? Okay, la situazione doveva essere peggio di quello che pensavo.
-Mi hai chiesto scusa?- le domandai incredulo.
Tiffany si voltò, con un sopracciglio alzato e un sorriso divertito sulle labbra. -Sì, ma non ti ci abituare- disse facendomi l'occhiolino prima di scendere dalla macchina.
Scoppiai a ridere, più rilassato e contento di aver risolto, prima di imitarla.
Mi avvicinai, circondandole le spalle -Ah, Morris, Morris, sei molto più strana di quanto pensassi- sospirai, scuotendo la testa.
-Ehi!- esclamò Tiffany, tirandomi un pugno sul braccio, facendomi ridacchiare.

 

 

 

Pov Joelle

-Ti va il sushi, per cena?- mi chiese Will allegro, mentre percorrevamo il sentiero che conduceva alla porta di casa.
-Certo, per me va bene- risposi abbastanza disinteressata mentre cercavo le chiavi nella borsa -Dovremo trovarne uno che serve anche cibo cinese, dato che Tiff non piace, però non credo ci siano problemi-.
-Perfetto, ne ho visto uno a due isolati da qui- mi sorrise lui entusiasta mentre entravamo in casa -Non so il numero per ordinare a domicilio, ma non importa ci andrò io.-
-Ma va figurati Will, se é per il numero lo trovo su internet- ribattei mentre ci dirigevamo in cucina -Non serve che ti disturbi... in più siamo appena tornati.-
-Nessun disturbo- si strinse nelle spalle -Ne aprofitterò per farmi una passeggiata.-
-Sicuro?- gli chiesi incerta.
Lui annuì, aprendosi in un sorriso -Certo, tranquilla.- mi rassicurò -Tiffany per che ore torna?- mi chiese poi, voltando lo sguardo verso l'orologio della cucina.
Erano le sette. Dopo essere usciti dal bar, avevo portato Will a fare un giro turistico per Londra. Tiffany però sarebbe già dovuta essere a casa da almeno mezz'ora.
-Non lo so, sarebbe già dovuta essere tornata- ammisi mentre Will si avviava verso il frigorifero.
-Credo di sapere il perché della sua assenza- affermò mentre afferrava un post-it su cui era stato scritto qualcosa, probabilmente da Tiffany per avvisarci che sarebbe tornata più tardi quella sera.
Lo vidi sorridere, quasi divertito, mentre lo leggeva ed inarcai un sopracciglio non capendone il motivo -Perché sorridi? Che dice il post-it?- gli domandai curiosa.
Will alzò lo sguardo e mi porse il foglietto rosa, allargando maggiormente il suo sorriso. -Guarda tu stessa- disse, cercando di trattenere una risata.
Feci come aveva detto e cominciai a leggere.
 

-Ciao belli, qui é la vostra bellissima migliore amica Tiffany a scrivervi.
Sono dovuta partire quindi stasera non dormirò a casa. Tranquilli, non sto scappando in Messico, solo che siamo dovuti andare in questo posto fuori Londra perché ci devono rinnovare un'autorizzazione per la festa. Avete capito bene “SIAMO dovuti”. Giuro, devo aver commesso qualche grave delitto nella mia vita passata, se no perché mi toccherebbe trascorrere più di ventiquatto ore di seguito, insieme a Zayn?
Comunque, dovremmo essere di ritorno per domani sera. Se non vado in prigione per averlo ucciso, ci vediamo domani a cena.
Vi voglio bene, Tiff -


Quando ebbi finito di leggere scoppiai in una fragorosa risata, seguita subito dopo da Will.
-Povero Zayn- commentai divertita, scuotendo la testa. Will rise.
-A questo punto, se non dobbiamo aspettare Tiffany, credo che andrò adesso a prendere il sushi- disse poi ed io annuii.
-Okay, io vado a farmi una doccia, allora.- lo informai, mentre mi avviavo verso l'uscita della cucina. -Prendimi pure il solito- urlai già dalle scale.
Will acconsentì poco prima di uscire, sbattendo la porta d'ingresso.
Raggiunsi la mia camera e scelsi degli abiti comodi dall'armadio. In seguito mi diressi nel mio bagno, cominciando a spogliarmi con calma.
Aprii l'acqua per farla diventare bollente, misi un po' di musica come sottofondo ed infine entrai dentro la doccia. Mi concessi una decina di minuti per rilassarmi sotto al getto, ed infine afferrai lo shampoo ai semi di lino, versandomene un po' sul palmo della mano. Presi a massaggiarmi i capelli dalla cute alle punte, ripetendo il gesto più volte, chiudendo gli occhi per non farci entrare la schiuma.

Dopo aver messo anche il balsamo, afferrai la bottiglia di bagno schiuma alla lavanda, passandomi il palmo aperto e schiumoso su tutto il corpo.
Quando ebbi finito spensi il getto e mi avvolsi nel mio ampio asciugamano verde.
Uscii dal box doccia, mettendomi davanti allo specchio appannato ed indossai slip e reggiseno. Mi frizionai i capelli con una salvietta per asciugarli, e dopo aver lasciato scorrere i denti della spazzola tra i nodi, me li legai in uno alto chignon.
Mi vestii ed infine uscii, dirigendomi nuovamente verso il piano inferiore per guardare un po' di tv.

 

 

 

Pov Louis

Era da quando eravamo stati in quel bar che Harry non apriva bocca.
Mi era sembrato parecchio turbato... anzi, meglio dire incazzato a giudicare dalla mascella contratta e le mani strette a pugno talmente forte da far diventare le nocche bianche. Arrivati a casa in più, salì le scale velocemente, rinchiudendosi poco dopo nella sua camera senza dire una parola.
Era chiaro che ci fosse qualcosa che non andava e a dire il vero, ero anche sicuro di sapere quale fosse il motivo di tanta rabbia.
Niall rimase a fissare il punto nel quale Harry era scomparso per alcuni istanti con un'espressione confusa, ed infine si voltò verso di me.
-Ma che ha?- mi chiese.
-Non lo so- feci il finto tonto, stringendomi nelle spalle. -Credo sia meglio che vada a parlarci- sospirai, passandomi una mano nei capelli, spettinandoli un poco.
Niall annuì completamente d'accordo, così mi avviai verso le scale.
Quando ebbi raggiunto la sua camera, bussai. In risposta ricevetti un “avanti” biascicato, così mi decisi ad entrare.
Harry se ne stava sdraiato sul suo letto, con lo sguardo puntato verso il soffitto e le mani appoggiate sulla sua pancia.
-É successo qualcosa, Hazza?- gli chiesi con discrezione.
-No, niente.- mi rispose lui seccamente, senza nemmeno voltarsi a guardarmi.
-Okay- mormorai incerto. -Ti va una partita a Fifa?- gli chiesi poi, sorridente.
-No, grazie- mi rispose il mio migliore amico, monocorde.
-Harry si può sapere che ti prende?- sbottai esasperato.
-Non sono in vena, Louis, okay?- finalmente si mosse, mettendosi seduto e rivolgendo il suo sguardo verso di me.
-Perché?- esclamai -Voglio sapere il perché! Voglio sapere che é successo, perché stai così da questo pomeriggio!-
Lo vidi passarsi le mani fra i suoi ricci, come se stesse trattenendo l'istinto di spaccare qualcosa e sbuffai, andando a sedermi vicino a lui sul letto.
-Sono il tuo migliore amico- gli ricordai abbassando il tono, più calmo -So che c'è qualcosa che non va, quindi potremmo saltare la parte in cui tu mi menti negando fino allo sfinimento, ed arrivare a quella in cui vuoti il sacco?-
-Te l'ho detto, niente!- sputò lui innervosito, lanciandomi un'occhiata di fuoco.
-Maledizione Harry!- esclamai infastidito dal suo comportamento -Te lo dico io il perché! É perché non hai le palle di andare da Joelle a confessarle i tuoi sentimenti, ecco perché!- sbraitai, tirando un pugno sul materasso.
Harry socchiuse la bocca sorpreso, mentre i suoi occhi cominciavano a brillare di rabbia. -Tu vieni a dirmi queste cose? Tu Louis?!- urlò, alzandosi dal suo letto -Non mi sembra che tu sia molto diverso da me... oppure hai detto a Caroline quello che provi per lei?- mi sfidò.
Nel sentire quelle parole m'irrigidii. -Non dire stronzate.- lo ammonii -Fra me e Carol le cose sono diverse... si tratta tutto di una scommessa che ho fatto con Niall, nient'altro- aggiunsi stizzito.
Harry inarcò un sopracciglio scettico -Ne sei davvero così sicuro Louis?-
-Sì, te l'ho già detto, e adesso piantala di provare a cambiare discorso- sbuffai infastidito.
Harry sostenne il mio sguardo per un po', ma alla fine scosse il capo -É complicato, okay?- sbottò, passandosi nervosamente una mano fra i capelli. -L'hai detto anche tu che Joelle é diversa, che é una ragazza seria. Non posso rischiare di farla soffrire né di deluderla, non me lo perdonerei mai.- sospirò abbattuto.
-Dio ma perché non so tenere a freno la mia lingua?- borbottai fra me e me, scuotendo il capo.
-Harry tu non la deluderai e non la farai nemmeno soffrire lo vuoi capire?!- esclamai poi, rivolgendomi a lui.
-Come fai a dirlo?- mi chiese innervosito.
-Perché non ti ho mai visto così preso da una ragazza, e perché se a te Joelle non interessasse davvero, non staresti qui a mangiarti le mani per paura di fare qualcosa che potrebbe farla star male!- ribattei a tono.
Harry rimase zitto, non sapendo probabilmente cosa dire, guardandomi con qualcosa simile alla sorpresa.
Mi passai una mano sul volto, per calmarmi. -Senti, dimenticati di ciò che ti ho detto e vai da lei finché sei in tempo- parlai con un tono di voce più tranquillo, prima di voltarmi ed uscire dalla sua camera.

 

 

 

Pov Tiffany

Entrammo nel piccolo hotel, dirigendoci verso il bancone della reception.
-Salve, abbiamo una prenotazione per due stanze singole a nome Morris.- annunciai alla receptionist.
La giovane rossa dietro al desk controllò, per poi rivolgersi nuovamente a noi. -Ecco a voi, camere 30 e 31, secondo piano- ci sorrise, porgendo i due passepartout per le nostre stanze a Zayn. -Uno di voi due potrebbe favorirmi un documento?- ci chiese poi.
Stavo per aprire la borsa per cercarlo, ma Zayn fu più veloce e le porse la sua carta d'identità.
-Zayn Malik. Che bel nome. Molto originale- esclamò la tipa, facendogli gli occhi dolci.
-Grazie... Alisha.- rispose Zayn, sporgendosi a leggere il nome della ragazza sul cartellino che aveva sul petto. -Anche il tuo nome é molto bello.- ammiccò, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Tipico di Zayn fare il cascamorto con tutte.
-Grazie. Ma per quanto ti riguarda, non solo quello.- insinuò la receptionist maliziosamente.
Zayn alzò un sopracciglio soddisfatto, sorridendole -Ma davvero?-
Okay, quella scenetta ridicola cominciava davvero ad irritarmi.
-Se volete vi lascio soli, puoi darmi la chiave della mia stanza, per favore?- gli chiesi, spazientita e brusca.
Zayn si voltò a guardarmi, con il suo solito ghigno divertito sulle labbra, facendomi innervosire ancora di più.
-Allora?- insistetti, fulminandolo con lo sguardo.
Lui scosse il capo -No, vengo anch'io.- mi rispose, voltandosi poi verso la rossa -Grazie mille Ali, sei stata davvero un tesoro- le fece l'occhiolino.
Sbuffai seccata, prendendo a camminare verso l'ascensore, seguita poco dopo da lui.
Lo chiamai, imprecando per l'attesa, mentre con la coda dell'occhio riuscivo a vedere Zayn, che sembrava stesse facendo di tutto per trattenersi dallo scoppiare a ridere.
Finalmente le porte si aprirono ed entrammo. Spinsi il tasto del nostro piano con troppa forza e non appena le porte si furono richiuse, Zayn scoppiò in una fragorosa risata.
Mi voltai a fulminarlo con lo sguardo -Cos'hai da ridere?- gli chiesi innervosita.
Zayn scosse la testa, cercando di ricomporsi -No, niente- disse cercando di assummere un'espressione più seria.
-Non ci credo che eri gelosa della ragazza alla reception- aggiunse poco dopo, scoppiando nuovamente a ridere mentre raggiungevamo il secondo piano.
Sgranai gli occhi -Non é vero!- esclamai con voce stridula.
-Ah no?- mi chiese inarcando un sopracciglio a mo' di sfida.
-No!- ribattei, cominciando ad incamminarmi verso la mia stanza, seguita da Zayn.
-E perché ti sei innervosita così tanto quando prima ci stava provando con me?- mi provocò, ghignando.
-Perché... perché non ero obbligata ad assistere a quella scenetta patetica- borbottai stizzita, bloccandomi davanti alla stanza numero 30 e voltandomi verso di lui, incrociando le braccia al petto.
-Certo- mi assecondò lui porgendomi il passepartout, continuando a mantenere quell'aria divertita.
Sbuffai, entrando nella mia camera.
-Quindi eri gelosa- lo sentii esclamare, prima che potessi chiudere la porta.

 

 

 

Pov Joelle

Aveva cominciato a diluviare e stavo guardando l'espisodio di Punk'd con Ashton Kutcher su MTV, quando sentii suonare al campanello. Imprecai mentralmente contro Will. Avrebbe anche potuto prendere le chiavi, almeno non mi avrebbe fatto perdere un pezzo del mio programma preferito!
Mi alzai svogliatamente ed andai ad aprire, trovandomi davanti l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere.
-Harry? Che ci fai qui?- domandai, sorpresa.
Era completamente fradicio ed aveva il fiatone, chiaro segno che avesse corso.
Al solo pensiero che avesse corso per venire da me, sentii un moto di felicità pervadermi. Moto che bloccai immediatamente, dandomi mentalmente della stupida per averci anche solo pensato. Doveva per forza esserci un'altra spiegazione.
-Ho capito- mi rispose soltanto, sembrando un pazzo.
Mi stava rivolgendo uno sguardo intenso, alcune goccioline d'acqua gli scendevano lentamente sul viso e i ricci bagnati gli cadevano quasi piatti sulla fronte.
Mi spostai dall'ingresso per farlo entrare. -Capito cosa?- gli chiesi non capendo.
-Mi avevi detto di capire quello che volevo, e che poi ne avremmo riparlato- mi rispose lui, guardandomi con una strana luce negli occhi.
In quel momento il mio cuore prese a battere ancora più velocemente. Deglutii. -Quindi?- domandai poi ritrovando la voce, cercando di mantenere un'espressione impassibile.
-Io…- si bloccò, passandosi una mano sul volto e prendendo un gran respiro.
-All'inizio la pensavo diversamente.- esordì poi, riprendendo a guardarmi intensamente -Pensavo che non era ciò che volevo e avevo... paura... di tutta questa situazione. Per questo ho deciso di scappare senza prendere una decisione.- cominciò a giustificarsi, aprendosi poi in un sorriso amareggiato.
-É da condardi vero? Scappare da una cosa per paura di non poter essere all'altezza.- mi chiese, ma non risposi. Non riuscivo a trovare la voce, pendevo completamente dalle sue labbra, sempre più ansiosa di sapere come sarebbe andata a finire quella conversazione.
-Solo dopo ho capito... ho capito che ciò che volevo era, e sei, solo e soltanto tu. Voglio avere la possibilità di conquistarti Joelle, perché sei davvero meravigliosa e non intendo perderti. Per nessun motivo al mondo.- mentre pruninciava quelle parole, si era avvicinato con gli occhi sempre più brillanti, prendendo le mie mani fra le sue.
Doveva essere un sogno. Quella non poteva essere la realtà, era tutto troppo bello perché lo fosse. Tutto troppo perfetto.
-Joelle io mi sono innamorato di te e voglio che tu sia la mia ragazza- mormorò aprendosi in un timido sorriso mentre diminueva ulteriormente la distanza fra i nostri corpi.
Harry era innamorato di me. Innamorato di me!
Ero rimasta paralizzata, troppo scioccata ma allo stesso tempo troppo felice per riuscire a formulare una frase di senso compiuto.
Notando il mio silenzio troppo prolungato, il suo sguardo cominciò a farsi preoccupato -Di' qualcosa, per favore. Sta diventando imbarazzante...-
A quel punto non riuscii a fare a meno di sorridere. Improvvisamente tutte le inibizioni e le paure sembrarono essere scomparse nel nulla. Non c'era bisogno di parole, pensai prima di prendere il suo viso tra le mani, eliminando del tutto la distanza tra di noi e baciandolo con passione, come non avevo mai fatto prima di allora.
Lui esitò per alcuni secondi, probabilmente colto di sorpresa, prima di sorridere sulle mie labbra, lasciandosi andare a quel momento che avevamo desiderato troppo entrambi.

Riassaporare le labbra di Harry mi fece provare una delle sensazioni più belle di tutta la mia vita. Una sensazione di calore nel petto, di completezza.
Non sarei voluta staccarmi più da lui, mai più.



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*SPAZIO AUTRICE*

Ciao bellezze!! Eccomi qui con un nuovo capitolo...
Questa volta ho deciso di farlo un po' più lungo, dato che in molte recensioni mi é stato detto che gli ultimi due erano un po' cortini ;)
Nel XXXIII° Capitolo sono trattate due "coppie": Zayn/Tiffany e Harry/Joelle.
I primi due, sono in viaggio per andare a rinnovare l'autorizzazione per l'organizzazione della festa, mentre fra gli ultimi due si ha finalmente una svolta!!
Dopo la scenata in macchina, Tiffany sembra anche ingelosita dalla scenetta fra Zayn e la giovane receptionist dell'hotel e questo, come sempre non perde l'occasione di divertirsi con l'irritazione di Tiffany.
Altri personaggi che appaiono in questo capitolo sono: Will, Niall e Louis.
Quest'ultimo, dopo essere tornato a casa insieme all'irlandese e al riccio, nota qualcosa di sbagliato con il suo migliore amico e decide di andarci a parlare.
Dopo un'animata discussione con Louis finalmente, Harry sembra aver preso una decisione e si precipita sotto la pioggia a casa di Joelle e Tiffany, dove si dichiara alla rossa e finiscono per diventare la seconda coppia effettiva del gruppo (dopo Niall e Alex, chiaramente).
Allora, cosa ne pensate? Vi é piaciuto il capitolo? Spero con tutto il cuore di sì, ma voi comunque fatemi sapere, ci tengo parecchio :)

Approfitto per farmi un po' di pubblicità e vi linko la one shot che ho scritto, e la nuova long che sto cominciando a postare (quella di cui vi avevo già parlato) :):)

Bad Boy

 


O
ne Shot - Niall e Amy

Al prossimo capitolo bellezze, bacioni <3

 


*Ringraziamenti*


Sono davvero, ma davvero felice che la storia vi stia piacendo. Non sapete quanta allegria mi metta aprire EFP e leggere una vostra recensione, oppure vedere che la quantità di gente che segue la storia o che l'ha messa fra le preferite/ricordate sia aumentata.
Grazie di cuore davvero a tutte, siete MERAVIGLIOSE.
Senza il vostro continuo sostegno, la storia non sarebbe arriva fin qui, quindi vi ringrazio davvero. 
Sono contenta che ciò che scrivo venga apprezzato e letto da qualcuno :)
So anche che sto cominciando a diventare davvero monotona, ma vi assicuro che ogni ringraziamento fatto, viene dal profondo del mio cuore.
GRAZIE A TUTTE di nuovo <3

 

*Anticipazioni*

Per chi mi chiedeva dove fosse finita Alex... beh, nel prossimo capitolo é di ritorno gente! ;)
Il viaggio di Zayn e Tiffany continua... con qualche piccola avventura ehehhe
Ed infine verrà trattata anche un'altra o forse anche altre due coppie.
Se volete sapere cosa succederà, non vi resta che continuare a seguire la storia :)

 




*Momento iperventilazione*

Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahhaahahahbaciii

 

      

 

      

  
Quest'ultima foto lo messa perché Harry e Niall per adesso sono gli unici ad avere una ragazza :)

 

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Capitolo 34
*** Capitolo XXXIV ***


 





Capitolo XXXIII

 

 

Pov Zayn

Un tonfo secco mi fece svegliare di soprassalto. Aprii gli occhi di scatto, spaventato, sfilandomi le cuffie dell'iPod.
Alzai lo sguardo e sgranai gli occhi. Non credevo ai miei occhi.
Stavo ancora sognando, vero? Cosa cavolo ci faceva Tiffany nella mia camera d'albergo?
Scattai a sedere, facendo cadere il lenzuolo. -Che ci fai qui?- le chiesi, aggrottando la fronte.
Tiffany rimase in silenzio, a fissarmi. Sembrava che non mi avesse nemmeno sentito.
Seguii il suo sguardo e capendo quale fosse la fonte della sua distrazione, mi aprii in un ghigno divertito.
Avevo scoperto inavvertitamente il mio petto nudo, e lei era rimasta incantata a guardarmi.
-Morris, so che stai valutando se violentarmi o meno. Però, prima, potresti rispondere alla mia domanda?- le chiesi con tono canzonatorio.
La vidi arrossire istantaneamente, cosa che mi fece ridacchiare divertito.
-Mi sono fatta aprire dalla cameriera con il passepartout. É tardissimo, ho provato a chiamarti un milione e mezzo di volte, ma avendo le cuffie dell'iPod nelle orecchie non mi hai sentita, quindi sono dovuta entrare!- mi rispose stizzita mentre mi alzavo dal letto.
-Adesso muoviti che se arriviamo in ritardo e non riusciamo ad ottenere l'autorizzazione per colpa tua, ti uccido- mi minacciò, avvicinandosi.
Nel farlo però, inciampò sul piumone che avevo fatto cadere durante la notte.
Scattai in avanti circondandole i fianchi prima che potesse cadere disastrosamente a terra, attirandola verso di me.
Tiffany alzò lo sguardo incrociando il mio, profondo. Rimanemmo a fissarci in silenzio per qualche secondo, finché lei non decise di rompere il silenzio, ponendo fine a quella strana atmosfera che era venuta a crearsi.
Posò le sue mani fredde sul mio petto, provocandomi dei brividi per tutta la schiena.
-Grazie, adesso puoi anche lasciarmi- mormorò continuando a guardarmi in quello stesso modo strano di prima.
Mi scostai immediatamente, boccheggiando a vuoto per un po'. Mi passai una mano fra i capelli, spettinandoli un poco. -Vado, vado a farmi una doccia...- annunciai poi, leggermente imbarazzato, senza distogliere il mio sguardo da quello di Tiffany -Ci troviamo dopo alla reception?-
Lei annuì impercettibilmente, indietreggiando un po' per farmi passare -Okay... va bene, allora ci baciamo là- disse senza pensare.
Inarcai un sopracciglio, mentre le mie labbra si incurvavano in un sorriso abbastanza divertito -Baciamo?- ripetei con tono interrogativo.
Tiffany sgranò gli occhi, accorgendosi solo in quel momento di ciò che aveva detto. -No!- esclamò immediatamente -No, io volevo dire vediamo! Ci vediamo dopo!- si corresse agitandosi.
Annuii, schiarendomi la voce, non riuscendo tuttavia a trattenere una risata -Certo, ovviamente- la assecondai -Allora ci baciamo, cioè vediamo, dopo- la presi in giro bonariamente, facendole gonfiare le guance di rabbia.
-Smettila di prendermi in giro!- esclamò Tiffany infastidita.
Scossi la testa -Non posso, é troppo divertente!- controbattei ridacchiando.
Tiffany sbuffò, alzando gli occhi al cielo. -Cerca di muoverti- borbottò prima di voltarsi ed uscire dalla mia camera.

 

 

Pov Alex

-Alex!-
-Mandy, non può aspettare!- risi mentre correvo disperatamente per i corridoi dell'Accademia. Avevo già fatto cadere uno studente ed ero già andata a sbattere contro un professore, scusandomi appena con un sorrisetto imbarazzato, ma niente riusciva a fermarmi.
Mandy mi stava rincorrendo, intimandomi di fermarmi.
Quel maledetto del professor Dawson, ci aveva trattenuto in classe per dieci minuti oltre la fine della sua ora. DIECI MINUTI!
E indovinate un po'? Ero più che in ritardo per un colloquio, -per il quale ero emozionatissima-, con un dirigente di una casa discografica.
Anche Mandy frequentava l'Accademia, solo che diversamente da me, voleva diventare un'attrice e non una cantante.
Era una ragazza adorabile di origini scozzesi. Eravamo compagne di la stanza da quando avevamo cominciato a frequentare la BRIT School, ed eravamo riuscite a costruire un ottimo rapporto di amicizia.
Nell'ultimo mese Mandy, che si era dimostrata anche una grande esperta di computer e apparecchiature tecniche di registrazione, mi aveva aiutato ad incidere quattro canzoni demo, che avevo in seguito spedito a varie case discografiche, tra le quali la Sony Music.
Mandy inciampò, ma prima di cadere riuscì a recuperare l'equilibrio. -Accidenti!- strillò con tono acuto, rivolgendomi un'occhiataccia -Alex, fermati subito!-
Sospirai smettendo di correre quando ormai avevo raggiunto l'entrata dell'Accademia. Lanciai uno sguardo all'orologio che tenevo al polso e cominciai a picchiettare nervosamente il piede a terra, cercando di contenere la mia voglia disperata di ricominciare a correre verso il parcheggio.
Avevo i nervi a fior di pelle ed avevo una paura terribile che l'incontro potesse andare male. Insomma, la Sony Music era pur sempre una delle tre più grandi etichette discografiche nell'industria musicale!
Mandy mi raggiunse, respirando affannosamente e piegandosi, si appoggiò sulle sue ginocchia.
-Lo sai che sono fuori forma!- mi rimproverò, mentre io continuavo a picchiettare il piede a terra.
-Hai finito?- aggiunse poi scocciata -Stai facendo innervosire pure me!-
La guardai dispiaciuta prima di smettere. -Mi dispiace- mi scusai -É solo che é una grande occasione... e se mandassi tutto a rotoli?- domandai cominciando ad andare in panico.
Mandy si raddrizzò e mi osservò in silenzio per un attimo, prima di appoggiare le sue mani sulle mie spalle, guardandomi dritta negli occhi. -Alex andrà tutto bene, stai tranquilla. Hai talento, la tua voce é meravigliosa, tu sei bellissima... sei nata per essere una star!- mi sorrise rassicurante -E in più, sono sicura che quelli della casa discografica la pensano come me, se no non ti avrebbero chiamata per un colloquio, non credi?- aggiunse riuscendo a farmi rilassare, più tranquilla.
-Grazie mille Mandy, non so cosa farei senza di te- le sorrisi più serena -Adesso vado. Mi staranno aspettando...-
Mandy annuì sorridente per poi abbracciarmi. -Vai e buona fortuna, anche se sono certa che tu non ne abbia affatto bisogno- mi disse staccandosi e facendomi l'occhiolino.
-Quando torno ti racconto tutto!- esclamai per farmi sentire mentre correvo verso la mia macchina.

 

Quando finalmente, dopo più di un'ora, ebbi raggiunto la sede della Sony, parcheggiai, uscendo dalla macchina e cominciando a correre il più in fretta possibile.
Non avevo alcuna intenzione di perdere un'opportunità come quella a causa di uno stupido ritardo, causato da quell'idiota del mio professore!
Rimasi a bocca aperta davanti all'edificio che ospitava una delle sedi della Sony Music. Era enorme, realizzato tutto in vetro curvo ed acciaio. Si trattava di una struttura architettonica fantastica, nella quale al di sopra delle porte di vetro della facciata principale, sorgeva una placca in acciaio sulla quale era inciso “Sony Music Entertainment”.
All'interno fui accolta da un ambiente estremamente moderno, con televisori al plasma appesi alle pareti e un arredamento estremamente sobrio ma allo stesso tempo di classe a completare il tutto. Stavo ancora osservando tutto a bocca aperta, quando una donna, seduta dietro ad un desk, si volse a me con un sorriso stucchevole. -Posso aiutarla?- mi chiese educatamente.
Scossi la testa impercettibilmente cercando di rivolgere nuovamente la mia concentrazione su ciò per cui ero andata lì, e mi diressi verso di lei sorridendo imbarazzata.

-Ehm, dovrei avere un colloquio con il signor Burton...-
-Certamente, il suo nome?- mi chiese facendo scorrere lo sguardo su un'agenda.
-Alex Morris- risposi torturandomi le mani.
-Ah certo! Benvenuta signorina Morris, questo é il suo pass.- disse sorridendomi e porgendomi una targhetta con su scritto “VISITANTE”. -Il signor Burton la sta aspettando. Ventunesimo piano, ultima porta a sinistra- m'informò sorridendomi amabilmente.
-Molte grazie- la ringraziai dirigendomi poi verso gli ascensori.
Quando raggiunsi il ventunesimo piano, fui accolta da un'altra enorme sala simile alla reception. Mentre passavo davanti al desk per dirigermi verso la sala che mi era stata indicata precedentemente, una giovane bionda rivolse lo sguardo su di me, sorridendomi cordialmente.
Le mie mani stavano tremando ed ero parecchio nervosa.
Il signor Burton era uno uomo molto importante, freddo e molto severo ma con un ottimo fiuto per i giovani talenti.
Quando fui davanti alla porta, respirai profondamente, alzai la testa per darmi un'aria più sicura ed infine bussai. Una voce grave dall'interno, mi diede il permesso di entrare. Aprii la porta, entrando in quello che doveva essere l'ufficio del signor Burton che in quel momento, sedeva dietro ad un enorme scrivania di vetro.
Era un uomo di mezza età, dai capelli corti e brizzolati, uno sguardo elegante ma allo stesso tempo di superiorità. Indossava un completo scuro e sembrava di pessimo umore.
Maledizione tutto per colpa del mio ritardo! Se fosse andata male avrei ucciso il professor Dawson con le mie mani.
Mi squadrò dalla testa ai piedi ed inarcò un sopracciglio.
Volevo morire.
-La signorina Morris suppongo- esordì atono.
Mi schiarii la voce. -Esattamente- mormorai annuendo.
-Stavo cominciando a pensare che non sarebbe venuta.- borbottò con tono glaciale. -La prego si sieda- aggiunse indicando una delle sedie poste davanti alla scrivania.
Completamente in imbarazzo mi affrettai ad obbedire -Mi scuso per il ritardo... ho avuto un imprevisto all'Accademia-
-Certamente- ribatté il signor Burton -Deve sapere però che la mia agenda é molto piena, quindi dovremo essere brevi...-
Annuii, non sapendo cosa dire.
Il signor Burton tirò fuori dei fogli, gli diede un'occhiata e poi riprese ad osservarmi -Sa, signorina Morris, questa casa discografica é una delle più importanti e serie di tutto il mondo. Collaboriamo solo con i migliori cantanti. Solo i migliori, quelli che inseguono il proprio sogno cono tenacia e quelli che hanno talento, riescono a conquistare un contratto con la Sony Music... Da qui mi sorge naturale una domanda: é questo ciò che vuole? Crede di esserne all'altezza? E prima di rispondere a queste domande, si ricordi che la vita degli artisti non é tutto rosa e fiori. Se vuole avere successo, dovrà lavorare molto duramente. Stiamo parlando di qualcosa di molto importante, si tratta del suo futuro. Ci siamo capiti?-
Assentii freneticamente. Era riuscito ad intimidirmi e a lasciarmi completamente senza parole.
Il signor Burton inarcò un sopracciglio, sospirando e sistemandosi meglio sulla sedia.
-Ho bisogno di una risposta- aggiunse serio.
-Questo é il mio sogno- dissi senza pensare -Lo é sempre stato, signor Burton. Dedico il mio tempo alla musica da quando ero piccola... Il mio sogno é sempre stato quello di esibirmi nel Madison Square Garden. Anche se non sembra, voglio essere la migliore e lo so che per diventarlo dovrò lavorare molto duramente, ma questo non mi scoraggia, al contrario, perché sono sicura che quando riuscirò a raggiungere il mio obbiettivo, saprò di esserci arrivata con le mie forze e potrò essere orgogliosa di me stessa-.
Il signor Burton mi osservò impressionato ed assentì. -Okay, penso che abbiamo finito- dichiarò però poi, facendo scomparire completamente il sorrisetto soddisfatto che si stava formando sulle mie labbra.
Mi sentii morire, per la seconda volta da quando ero entrata in quella stanza.
Non ce l'avevo fatta.
Annuii cercando di trattenere le lacrime. Non volevo umiliarmi davanti al signor Burton.
Sospirai, forzando un sorriso -Okay... grazie per avermi ricevuta, signor Burton- mormorai cercando di mantenere un tono di voce tranquillo.
Mi alzai, dirigendomi verso la porta, ma prima che potessi uscire sentii la voce grave dell'uomo chiamarmi di nuovo. -Ah, signorina Morris-
Mi voltai a guardarlo, con un'espressione confusa in volto.
-Venga domani alla stessa ora, ha un contratto da firmare- pronunciò inespressivo.
Mi immobilizzai, completamente spiazzata e confusa, cercando di assorbire il significato di quelle parole.
Credevo di essere sul punto di svenire. Sbattei le palpebre attonita, convinta che da un momento all'altro mi sarei svegliata da quel meraviglioso sogno.
E poi, improvvisamente, mi resi conto che era tutto vero e sbarrai gli occhi.
Ma... lui...
Deglutii a vuoto, schiarendomi subito dopo la voce.
-Ma... lei ha detto...- cominciai a balbettare come un'idiota.
-Sì, sono cosciente di aver concluso prima il nostro incontro. Ma questo é perché credo di aver ottenuto abbastanza elementi per prendere una decisione.- mi interruppe il signor Burton.
-Ma... é sicuro? Cioè... per davvero?-
Dio santo, non riuscivo nemmeno a controllare le mie parole. Stavo dando di matto completamente.
-Signorina Morris, con la sua risposta é stata capace di dimostrarmi di essere all'altezza di questa casa discografica. É molto determinata e questo mi piace, quindi ho deciso di offrirle un contratto e darle una possibilità.- dichiarò con tono mortalmente serio -Ovviamente soltanto se é questo che vuole- aggiunse poi, inclinando leggermente il capo e prendendo a scrutarmi in attesa di una risposta.
Oddio non riuscivo a crederci, era... surreale, magnifico! IO avrei firmato un contratto con la Sony Music. Il mio sogno che si realizzava...
Non riuscivo a crederci, io...
Scoppiai a ridere nervosamente e feci un saltino sul posto, battendo le mani allegramente come una bambina di cinque anni a cui era appena stata regalata una nuova Barbie.
In quel momento tutta l'angoscia e la frustrazione si erano trasformate in profonda allegria. Ero talmente felice che avrei voluto baciare il signor Burton!
Questa volta, lui non riuscì a trattenere un sorriso divertito, che cercò però di reprimere quasi immediatamente.
-Suppongo si tratti di una risposta affermativa- pronunciò, cercando di rimanere serio.
-Sì!- esclamai immediatamente -Cioè, io... sì! Grazie, io... grazie mille, davvero!-
Il signor Burton assentì, concedendomi un lieve sorriso. -Allora a domani- sentenziò.
Annuì con vigore -Certo, a domani- confermai aprendomi in un sorriso enorme, prima di uscire dalla sua sala.
Uscì correndo e saltellando allegramente dall'ufficio, guadagnandomi qualche sguardo stranito da parte di alcuni dipendenti.
Dovevo essere sembrata una pazza squilibrata ai loro occhi, ma ero troppo felice per importarmene!
Le mie mani tremavano a causa dell'adrenalina e dell'eccitazione.
Afferrai il mio cellulare, cominciando a ridere come una scema. Non riuscivo ancora a crederci! Dovevo raccontarlo a... tutti! Stavo per firmare un contratto con la Sony Music, una delle case discografiche più importanti del mondo!
-Pronto?-
Esitai un attimo, colta alla sprovvista. Mi ero persa nei miei pensieri, dimenticandomi completamente di aver avviato una chiamata.
-Ce l'ho fatta!- esclamai poi, con enfasi.
Dall'altra parte della linea ci fu un attimo di silenzio. Stavo sorridendo talmente tanto da sentire quasi male alle guance, ma niente al mondo sarebbe riuscito a rovinarmi la giornata.
-A fare cosa?- mi domandò con un tono di voce colmo di confusione.
-Ce l'ho fatta!- ripetei con tono ancora più alto -Ho ottenuto il contratto con la casa discografica! Il signor Burton mi ha detto di tornare domani alla Sony Music per firmarlo!-
Sentii una risata allegra di festeggiamento dall'altra parte della linea e saltellai, nonostante sapessi che non avrebbe potuto vedermi.
-Wow! Alex ma é... wow! Fantastico!- esclamò -Complimenti amore, sapevo che ce l'avresti fatta!-
Mi aprii in un sorriso. Niall sembrava davvero felice per me.
Okay... sì, avevo chiamato prima lui che Tiff, ma appena saputa la notizia non avevo fatto altro che pensare a lui. Morivo dalla voglia di condividere quel momento di allegria con lui, di correre da lui per abbracciarlo, baciarlo e festeggiare insieme a lui.
Perché poi una relazione comprendeva anche quello no? Il volere sempre condividere tutto, specialmente la felicità.
-Non ci credo ancora! É tutto così perfetto... manchi solo tu- mormorai con un tono un po' più basso e dispiaciuto.
Niall sospirò, dispiaciuto quanto me -Lo so... ma prometto che ci vedremo presto. Farò il possibile, te lo giuro.- mi rassicurò, riuscendo a strapparmi un sorriso.
-Non vedo l'ora- ribattei.
Ci fu un lungo periodo di totale silenzio, nel quale per poco non misi giù, pensando che fosse caduta la linea.
-Niall, ci sei?- domandai, corrucciando le sopracciglia.
-Ti amo- così, all'improvviso, senza darmi nemmeno il tempo di prepararmi psicologicamente.
-Scusa?- domandai in un sussurro, timorosa di non aver capito bene o di essermelo soltanto immaginato.
-Ti amo.- ripeté però lui, convinto e più deciso -E lo so che molto probabilmente é troppo presto. Però Alex, tutto questo tempo separati me l'ha fatto capire. Io davvero, non ho mai provato niente di simile per nessuna e... dovevo dirlo, mi dispiace se ti ho sconvolta, magari...-
-Ti amo! Ti amo anch'io Niall, con tutto il cuore!- lo interruppi, improvvisamente. Ed era vero, io lo amavo! Alex Morris che si innamorava di un ragazzo che conosceva da pochi mesi... Incredibile, eppure vero.
Non potevo vederlo, ma ero certa che in quel momento stesse sorridendo, esattamente come me.
-Ci vediamo al più presto- mi salutò allora lui.
-Okay- sorrisi ancora di più, annuendo.





Pov Tiffany

-Ce l'abbiamo fatta- sospirai trionfante, mentre uscivamo dall'ufficio competente, dove eravamo appena riusciti ad ottenere una nuova autorizzazione, che stavo infilando proprio in quel momento dentro alla mia borsa.
-Per forza! Con un ragazzo così affascinante e carismatico come me, la vedevo dura che non ci concedessero l'autorizzazione- ribatté Zayn, pavoneggiandosi.
Feci schioccare la lingua contro il palato, scrutandolo con un sopracciglio inarcato.
-Uhm... certo, fortuna che ci sei tu- lo assecondai ironicamente mentre un ragazzino dai capelli neri come la pece e gli occhi grigi fin troppo arrossati per essere solo irritati, si dirigeva verso di noi, chiedendoci qualcosa da mangiare.
Mi si avvicinò con trasporto eccessivo: -Ehi meraviglia! Qualche sterlina?- esclamò quasi abbracciandomi, con voce strascicata.
Zayn sembrò capire le sue intenzioni, ma era già troppo tardi quando lo vedemmo sfrecciare nella direzione opposta a quella da cui era venuto, con mia la borsa.
Lui non ci pensò nemmeno un attimo e prese ad inseguirlo, mentre io, non appena mi fui resa conto di ciò che stava succedendo, mi misi a correre dietro a loro.
Il ladruncolo attraversò il vialone correndo a più non posso, inseguito a pochi passi dal moro.
Ero allenata, quindi sarei riuscita tranquillamente a raggiungerli, se non fosse per un camion, che parandomisi davanti, mi impedì di vedere in quale direzione fossero andati.
Decisi di fermarmi ed attendere che Zayn tornasse.

Dopo alcuni minuti presi a picchiettare ansiosamente il piede per terra, finché alzando lo sguardo, non mi accorsi di Zayn.
Stava procedendo in mia direzione, con il suo solito ghigno stampato sulle labbra e la mia borsa fra le mani.
-Sono o no, il migliore?- esclamò.
Alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa, non riuscendo proprio a trattenere un sorriso divertito.
Sì, Zayn era incredibile, dovevo ammetterlo... solo a me stessa però.

 


 

Pov Liam

La pizza al prosciutto, preparata specialmente per noi da George era buonissima e la serata stava procedendo allegra e spensierata, nonostante il film fosse veramente noioso.
-Devo dire che in questo momento sto rimpiangendo di non averti lasciato scegliere quella commedia d'amore!- borbottai annoiato, cercando una posizione più comoda.
Eravamo stravaccati entrambi sull'enorme divano del salotto del piano di sopra. Una stanza di media grandezza, decorata con un arredamento più moderno rispetto a quello del salone da pranzo del piano inferiore, e delle apparecchiature tutte di ultima generazione, posto nell'ala della casa appartenente a Queen.
Mi aveva raccontato che suo padre l'aveva lasciata ridecorare completamente tutto, quando era dovuto partire per due mesi, circa un anno prima, per lavoro. Come se comprandole ciò che voleva, sarebbe riuscito a compensare l'affetto non dato...
Queen rise, appoggiando la testa sulla mia spalla.
-Te l'avevo detto che One Day, sarebbe stata la scelta migliore, ma tu hai insistito per vedere questo!- ribatté mentre le circondavo le spalle, attirandola più a me.
Oramai eravamo diventati molto amici. Era incredibile come fosse facile e divertente trascorrere del tempo con quella ragazza che avevo creduto tanto insopportabile e superficiale fino a nemmeno due settimane prima.
Ma Queen, oltre che una bellissima ragazza, aveva dimostrato di essere anche intelligente, spontanea, solare e divertente quasi all'inverosimile. Mi ricordava incredibilmente Louis. Sembrava praticamente la sua copia al femminile, ecco.
Con lei riuscivo a lasciarmi andare, sorridevo molto spesso e avevo cominciato a vedere la vita in modo diverso, da un punto di vista migliore.
Queen era decisamente un toccasana, dovevo ammetterlo.
Non mi accorsi nemmeno che si era fatto tardi. Il tempo era passato così in fretta, che sull'enorme schermo del televisore, stavano già passando i titoli di coda.
Non avevo praticamente seguito nemmeno la metà del film, tanto l'avevo trovato noioso. dire che la copertina del dvd mi aveva ispirato!
Ma come avevo imparato specialmente con Queen, non si deve mai giudicare un film dalla copertina...
Sì, lo so che si dice libro, ma film fa lo stesso.
Sbadigliai, stiracchiandomi leggermente. -Finalmente é finito.- dichiarai sollevato.
Non sentendo alcun tipo di risposta o commento, mi voltai a guardare Queen.
Si era addormentata.
Non riuscii a fare a meno di sorridere intenerito. Da addormentata aveva un'aria talmente inoffensiva ed innocente... Sembrava una bambina, con i capelli biondo platino sistemati in una treccia disordinata, le labbra rosee e piene socchiuse e le lunghe ciglia bionde che si muovevano impercettibilmente ad ogni suo respiro. Era bella, davvero molto bella.
-Mi ricordi di non guardare mai questo film, signorino...- una voce roca mi distolse dai miei pensieri, facendomi sussultare per la sorpresa.
Alzai lo sguardo verso George che mi osservava con i suoi occhi chiari, un sorrisetto divertito ad increspargli le labbra.
-Lo farò, George- risi piano per non svegliare Queen.
-É tardi, non sarebbe meglio se rimanesse qui per questa notte? C'è spazio, la camera degli ospiti é libera e sistemata, e domani andrebbe al college con la signorina Queen- mi suggerì, sorridendomi paterno.
-Oh no, non ti preoccupare, George.- rifiutai, scuotendo il capo -I miei amici mi aspettano, e poi é meglio di no...- mormorai immaginando come avrebbe potuto reagire il signor Davis, nel scoprire che un ragazzo a lui sconosciuto, aveva dormito a casa sua.
-É davvero sicuro?- insistette lui.
-Certo, tranquillo.- risposi sorridendo -La porto nel suo letto e poi vado- aggiunsi, alludendo a Queen.
George esitò un attimo incerto, ma alla fine assentì -Come vuole lei. Buonanotte, allora-
-Buonanotte George- lo salutai prima che potesse scomparire dietro la porta.
Voltai lo sguardo nuovamente sulla bionda che dormiva beata e sorrisi di nuovo involontariamente.
-Che mi tocca fare…- sbuffai in un sussurro per non svegliarla, mentre la prendevo in braccio.
La portai nella sua camera e la depositai sull'enorme materasso del suo letto a baldacchino.
-Buonanotte Queen. Sogni d'oro…- sussurrai pianissimo, prima di depositarle un bacio prolungato sulla fronte.



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*SPAZIO AUTRICE*

Ehi! Ecco a voi un nuovo capitolo. Sì, lo so che ci ho messo parecchio per aggiornare, ma come avete potuto notare é più lungo del solito e anche molto intenso, quindi dopotutto non mi sento nemmeno tanto in colpa ;)
Ci credete che siamo arrivati al 34° capitolo? Le cose si stanno movimentando parecchio: il rapporto di Zayn e Tiffany sembra evolversi (...o forse no hahha); ALEX TORNA!!!!, conosciamo Mandy, la sua migliore amica (non so ancora se le darò un ruolo più importante nella storia o meno, ma diciamo che qualche idea ce l'avrei), Niall si dichiara a Alex dicendole per la prima volta di amarla;  Zayn e Tiffany ottengono l'autorizzazione e quest'ultima viene derubata, il moro riesce però a recuperare la borsa e vediamo un'evoluzione su come la pensa Tiff su di lui; per concludere troviamo Liam e Queen in una scena tenera in cui viene evidenziato il loro rapporto da amici/migliori amici...
Allora, cosa ne pensate? Vi é piaciuto? Spero davvero di sì, ne sarei davvero felice se così fosse :)
Se vi va lasciatemi una recensione (suvvia siate buone, *fa gli occhi dolci*), é molto importante per me sapere la vostra opinione, ci tengo molto :)
Bacioni belle e al prossimo capitolo ♡

Approfitto per farmi un po' di pubblicità e vi linko la one shot che ho scritto, e il prologo della nuova long che sto cominciando a postare (presto aggiornerò anche quella) :):)

Bad Boy

 


O
ne Shot - Niall e Amy

 Ah, un'ultima cosa... sto morendo dalla voglia di cominciare a pubblicare anche un'altra long... ho già scritto 5/6 capitoli e la storia ce l'ho già tutta in mente. Lo so che vi avevo detto che non sarei riuscita a continuarne più di due, ed é anche vero, solo che mi ci sto affezionando parecchio e ci terrei davvero a condividerla con voi. Cosa ne pensate? 
ps: i banner sono stati realizzati da __Smiley :)
baci baci

 

 


*Ringraziamenti*

Le vostre recensioni sono troppo belle. TROPPO TROPPO TROPPO belle.
Cioé rendetevi conto che ogni volta che ne leggo una mi ritrovo a sorridere come una scema o a saltellare come una demente per casa... ahahah ;)
GRAZIE. Ve lo dico sinceramente e con tutto l'affetto del mondo. Siete davvero delle lettrici meravigliose.
Grazie ad ognuna di voi, anche a quelle che seguono la storia silenziosamente perché so che ci siete, guardo le visualizzazioni di ciascun capitolo e sono sempre davvero tante.
Sono davvero contentissima che la storia vi stia piacendo♡

*Anticipazioni*

Dove sono finiti Carol e Louis? Come andrà avanti l'organizzazione della festa? Harry e Joelle? Se volete sapere le risposte
, non vi resta che continuare a seguire la storia :)
ps: Alex é tornata per restare, non crediate che dopo questo capitolo me la sia dimenticata ;)

 




*Momento iperventilazione*

Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahhaahahahbaciii

 
          

    
    

 

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Capitolo 35
*** Capitolo XXXV ***


 




Capitolo XXXIV

 

Pov Caroline

Durante la lezione di filosofia, credevo che la mia testa sarebbe scoppiata da un momento all'altro. Decisi che sarei uscita a prendere una boccata d'aria, così, dopo aver chiesto il permesso al professore, sgattaiolai fuori.

Mi diressi verso il bagno, mentre brividi strani si impossessavano del mio corpo.
Aprii il getto dell'acqua fredda prima di bagnarmi il viso ed alzare lo sguardo verso lo specchio osservando il mio riflesso: avevo le guance rosse che contrastavano con un pallore generale.
Feci una smorfia e mi asciugai il viso prima di uscire dal bagno, dirigermi verso il cortile per farmi una passeggiata all'aria aperta. Sicuramente mi avrebbe fatto bene.
L'aria però era piuttosto frizzante e cominciai a sentire la testa pulsare ancora di più. Sentendomi sempre più debole, cercai di avvicinarmi alla panchina più vicina, sulla quale però notai che era seduto un ragazzo che riconobbi subito, intento a digitare qualcosa sul suo iPhone. Era Louis.
Mi immobilizzai, intenzionata ad andarmene prima che mi potesse vedere, ma evidentemente lui percepì la mia presenza, perché alzò di scatto la testa, puntando i suoi occhi su di me.
-
Uh, chi si vede!- esclamò con il suo ghigno fastidioso ad increspargli le labbra -Come mai qui? Sentivi la mia mancanza?-
mi chiese con tono canzonatorio.
-
Niente affatto.- risposi stringendomi nelle spalle, prima che una fitta alla testa mi facesse chiudere gli occhi per un attimo.
Louis mi guardò, senza dire nulla, con uno di quegli sguardi che ti spogliano e ti fanno sentire in imbarazzo. Lo osservai anche io: i
ndossava una cuffia di lana blu, dei jeans e una maglietta grigio scuro a maniche corte. Come se non fossimo in inverno! Ma come faceva?
-Ah no?- mi chiese fingendosi dispiaciuto -Tu invece mi sei mancata tanto-.
Alzai gli occhi al cielo -Non dire scemenze, ci siamo visti ieri a lezione-
Louis sorrise e scosse leggermente la testa, poi si alzò dalla panchina per venire vicino a me.
Troppo vicino forse.
Se avesse provato a baciarmi, lo avrei lasciato fare. Come tutte le altre volte a dire il vero, solo che questa volta sarebbe stato perché non ero in grado di reagire, non per altro. La testa infatti, continuava a pulsare e i brividi non mi davano tregua nemmeno per un attimo.
Improvvisamente la vista mi si annebbiò completamente e sentii ogni singola fibra del mio corpo perdere la forza per resistere.
-Carol, cos'hai?- mi chiese Louis allarmato, ma non avevo più nemmeno la forza di parlare. Ad impedirmi di finire a terra con un tonfo sordo però, furono due braccia forti e solide che mi sorressero. Il resto fu buio totale.




Pov Tiffany


Era tutto il giorno che correvo da una parte all'altra del college. Prima di tutto avevo consegnato la nuova autorizzazione alla preside che mi aveva dato altre prevendite, vendute da me fra un cambio dell'ora e l'altro. Ed infine avevo seguito le lezioni e parlato per telefono con il direttore commerciale di una ditta di alcolici, che ci avrebbe fornito da bere per la festa.
La sera precedente, quando Zayn mi aveva riaccompagnata a casa, le novità erano cominciate quando avevo trovato Harry abbracciato sul divano con Joelle.
Mi avevano raccontato, leggermente imbarazzati, di essersi messi insieme per davvero e che la cosa si stava facendo sempre più seria.
Nel sentire la notizia ero rimasta piacevolmente sorpresa, dato che non mi aspettavo che Harry si sarebbe davvero deciso a farsi avanti, ma ero davvero felice per loro. 
Will invece, che probabilmente non aveva voluto fare da terzo incomodo, era uscito con Louis, che si era offerto di fargli conoscere un nuovo bar, che era stato appena inaugurato nel centro di Londra.
Dopo una cena a base di pizza poi, avevo ricevuto una chiamata su skype da parte di Alex.
Mi aveva raccontato di essere riuscita finalmente a realizzare il suo sogno, e che il giorno dopo, sarebbe tornata alla Sony per firmare un contratto musicale. Mi era sembrata felice come non la vedevo da tanto tempo, -forse troppo-, nonostante avessi capito che le mancavamo molto. E non solo io e Joe, ma anche, -se non addirittura, specialmente-, Niall.
Finalmente si era decisa a raccontarmi che lei e l'irlandese si erano messi insieme e che erano davvero molto felici. Ci aveva messo un po' ad aprirsi con me, ma alla fine ci era riuscita.
Per quanto riguarda Zayn, ero particolarmente contenta dato che ero riuscita a stabilire una specie di tregua con lui, siccome si era dimostrato molto di più di quello che avevo pensato fosse. Il giorno precedente, insieme a lui, era stato perfetto e mi chiedevo come sarebbe stato quando ci saremmo rivisti. 




Pov Caroline

Quando riaprii gli occhi, dovevano essere ormai le prime ore del pomeriggio. Mi guardai intorno, spaesata e con la testa ancora pesante.
Non avevo mai visto quella stanza, e quello non era di certo il mio letto.
Era un grande camera da letto con le pareti bianche e gli arredi di colore blu. Il letto in legno massiccio era enorme ed ultra-moderno.
Avevo ancora ricordi confusi di quello che era successo e non mi sentivo per niente bene. L'unica cosa certa che ricordavo era la faccia di Louis ad un millimetro dalla mia che faceva sfoggio del suo sorriso impertinente, dopo di che, vuoto.
Piano, senza fare movimenti bruschi, mi sollevai sui gomiti, senza riuscire a fare altro, visto che non appena alzai la testa, la camera prese a girare.
-Come ti senti?- il suo della voce di Louis mi fece sussultare, avendomi colta alla sprovvista. Mi voltai a guardarlo con espressione sorpresa, mentre lui veniva a sedersi sul bordo del letto.

-Come ci sono arrivata fin qua?- gli chiesi mentre lo guardavo con le sopracciglia aggrottate, in cerca di spiegazioni.
-Sei svenuta stamattina, ed hai la febbre alta. Non devi muoverti.- ribatté lui, ignorando la mia domanda, mentre mi spiengeva delicatamente di nuovo sul cuscino.
-Ma dove siamo?- provai di nuovo, cominciando ad agitarmi, mentre lui mi pigiava un panno bagnato e gelido sulla fronte. -Devo andare a casa mia.- affermai, ma ero talmente debole che probabilmente non sarei arrivata nemmeno alla porta.
Louis scosse la testa con vigore -Neanche per sogno dolcezza, tu non ti muovi di qui.- sentenziò con un tono che non ammetteva repliche.
Sbuffai sonoramente per poi osservarlo, inarcando un sopracciglio. -Ti diverti a vedermi così vulnerabile, vero?- domandai retoricamente.
-Ti assicuro che ho tutta un'altra idea di come io e te potremmo divertirci insieme.- mi rispose però Louis, ammiccando malizioso.
Alzai gli occhi al cielo.
Era assurdo come anche in quella situazione fosse in grado di fare battute!
-Allora, dove siamo?- insistetti, ignorando la sua provocazione.
Lui alzò gli occhi al cielo a sua volta, aprendosi in un mezzo sorriso sexy.

Aspetta... cosa? Avevo forse definito “sexy” il sorriso di Louis Tomlinson? La febbre mi stava facendo delirare, sicuramente. Non c'era altra spiegazione.
-Siamo a casa mia e dei ragazzi. Non ti ho sequestrata- sbuffò divertito.
-Che ore sono? Devo andare a prendere Sophie all'asilo- tentai di nuovo di alzarmi, ma fui di nuovo riaccompagnata sul cuscino.
-Mi pare di essere stato chiaro. Non ti muovi di qui finché non ti sarà scesa la febbre.- ribatté perentorio.

I nostri genitori erano partiti per lavoro, e se non fossi andata a prenderla io, Sophie sarebbe rimasta sola.
Provai dunque a protestare, ma lui mi anticipò -Per tua sorella non ti preoccupare, me ne occupo io. Tu ora pensa solo a riposare.- mi rassicurò -In che asilo va?- mi chiese poi.
Esitai un attimo, ma infine mi decisi a rispondere -Quello qui vicino, infondo alla strada-
Lui annuì, alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta.
-Louis...- lo chiamai con tono flebile. Si voltò a guardarmi e sentii una fitta allo stomaco -Grazie.-
Lui sorrise annuendo lievemente per poi lasciare la stanza, mentre io mi riaddormentai.




Pov Zayn


Avevo appena finito di chiamare un amico, che durante la settimana faceva il buttafuori in una discoteca appena fuori Londra. Ero riuscito a chiudere un ottimo accordo: Mark, il mio amico, insieme ad alcuni suoi conoscenti, si sarebbe occupato della sicurezza alla festa d'inverno del college, ed ero riuscito a definire una paga giusta, che rientrava nel budget datoci dalla preside.
Ero molto soddisfatto, essendo quella la prima volta che avrei organizzato un evento intero, e non mi sarei invece occupato solo della musica.
In attesa che arrivasse anche Tiffany al capannone sorrisi, ricordandomi della nostra conversazione del giorno precedente, durante il viaggio di ritorno a Londra.


-Posso farti una domanda?- le chiesi, mentre ci fermavamo nel parcheggio di un Autogrill per fare una pausa e bere qualcosa.
Tiffany annuì mentre si slacciava la cintura e si voltava verso di me.
-Come mai ieri in macchina, hai reagito in quel modo?- le chiesi, leggermente in difficoltà. Non era necessario specificare a cosa mi stessi riferendo, sapevamo entrambi di cosa stessi parlando.
La vidi immobilizzarsi istantaneamente, mentre la sua espressione si faceva tesa e colma di tristezza.
Mi sentii immensamente in colpa per quell'espressione.
La osservai dispiaciuto e posai la mia mano sulla sua. -Scusami, lasciamo perdere. Non voglio vederti triste- cercai di sorriderle.
E non so, forse per il mio sorriso, forse per la mia mano che stava stringendo la sua, o forse perché riuscì a leggere solo sincerità nel mio sguardo, ma Tiffany sembrò acquisire sicurezza e scosse il capo, decidendo di aprirsi con me.
-No... non c'è problema, tranquillo.- mi rassicurò forzando un sorriso -Mi sembra di doverti una spiegazione, in effetti.-
Scossi il capo, come a volerle dire che non era obbligata, ma prima che potessi dire qualsiasi cosa, Tiffany cominciò a parlare.
-Avevo sette anni quando i miei genitori morirono in un incidente stradale.- disse, voltando lo sguardo verso il parabrezza.
-Ricordo ancora l'odore del dopobarba di mio padre e le urla di mia madre quando richiamava me ed Alex per tornare in casa per la cena, quando rimanevamo fino a tardi a giocare in giardino.- le sue labbra si incurvarono in un sorriso nostalgico -Insomma, ero molto piccola ma mi sono rimaste impresse nella mente molte immagini di quel periodo, odori, voci e luoghi in cui eravamo soliti andare insieme durante i weekend...- il suo sguardo era perso nel nulla mentre io, seduto al suo fianco, l'ascoltavo in silenzio con attenzione.
Nei suoi occhi c'era una luce diversa, una luce che non avevo mai scorto in quel grigio tendente all'azzurro. Mentre raccontava stava poggiata contro lo schienale del sedile ed ogni tanto si passava una mano fra i capelli.
Ero felice che si stesse aprendo con me, anche se non l'avevo mai vista così fragile, piccola e vulnerabile prima di allora.
-Comunque... era il sedici agosto, quando i miei genitori, dopo aver lasciato me ed Alex a casa di Joelle, uscirono a cena, per festeggiare il loro anniversario di matrimonio. Noi tre stavamo giocando a nascondino, ridendo e correndo per tutta la casa, mentre loro...- la sua espressione si fece sofferente mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Strinsi maggiormente la sua mano e Tiffany si voltò verso di me. Vederla così mi faceva sentire davvero troppo impotente, ed io odiavo quella sensazione.
Si asciugò una lacrima sfuggitale al controllo con il dorso della mano libera e deglutì, abbassando lo sguardo sulle nostre mani intrecciate. -Un camion, guidato da un uomo sotto l'effetto di droghe investì la loro macchina e morirono sul colpo.- la sua voce si era incrinata ed il suo respiro era accelerato. -Ed é per questo che non riesco a guidare. Perché mi ricorda troppo quel brutto giorno...- concluse mentre alcune lacrime cominciavano a bagnarle le guance.
Istintivamente l'attirai a me, abbracciandola con tutta la forza che avevo, perché la sentivo talmente rigida che sicuramente non mi avrebbe sentita se non avessi stretto.
Dopo alcuni istanti Tiffany cominciò a ricambiare l'abbraccio, nascondendo il suo viso nell'incavo della mia spalla, cercando di calmare le lacrime e regolare il respiro.
-Shh... Non piangere.- sussurrai accarezzandole i capelli -Sei molto forte. Sono sicuro che se i tuoi genitori fossero qui, sarebbero molto orgogliosi di te, Tiffany.-
Lei alzò il volto, facendo incontrare i nostri sguardi -Non sono poi così forte se adesso sto piangendo come una bambina.- fece una smorfia, arricciando il naso, che mi fece sorridere intenerito.
Le depositai un bacio sulla fronte -E invece lo sei.- insistetti -Sei la ragazza più forte che abbia mai conosciuto.-

 

Mi accesi una sigaretta ancora sovrappensiero, quando un rumore proveniente da dietro di me, mi fece voltare di scatto.
Pensavo, anzi, ero sicuro, che mi sarei trovato davanti Tiffany, ma ormai il destino aveva deciso di sorprendermi. Una ragazza dai capelli biondo platino e due diamanti al posto degli occhi, mi stava osservando appoggiata all'entrata, con il suo solito sorriso malizioso e la sua espressione sicura di sé.
-Ehi- mi salutò, scostandosi dalla parete e cominciando ad avvicinarsi pericolosamente a me.

La guardai stranito, aspirando un altro tiro dalla mia sigaretta. -Ciao Queen- la salutai a mia volta -Che ci fai qui?- andai dritto al punto.
Non volevo essere maleducato, ma dopotutto era una domanda lecita. Lei non aveva alcun motivo per stare lì, in quel momento.
-Sempre molto diretto.- rise, continuando ad avvicinarsi -Tranquillo non ti seguendo. Sono venuta perché il professore di chimica, mi ha chiesto di passare a te e Tiffany gli appunti della lezione che avete perso, dato che sarà materiale di esame.- mi spiegò, tirando fuori dalla borsa dei fogli, che mi porse.
-Grazie mille- ribattei facendo per prenderli, ma Queen non mollò la presa. Inarcai un sopracciglio e lei mi sorrise insinuante. -Se ti serve aiuto perché non riesci a leggere la mia scrittura, Liam ha il mio numero- ammiccò, pronunciando quelle parole con tono sensuale.
Scossi la testa, non riuscendo però a trattenere un sorriso divertito. Certo, non ero interessato a lei, ma che la schiettezza di Queen, la sua solarità e il suo essere sempre così diretta, mi facessero ridere e trovarla simpatica, era indiscutibile.
-Grazie Queen, sei molto gentile- cercai di trattenere una risata mentre afferravo i fogli, depositandoli sul tavolo vicino.
Queen si spostò i capelli con una mano, dietro le spalle, in un gesto teatrale -Modestamente- si vantò, facendomi ridere.
-Devo andare.- dichiarò poi, dopo aver ricevuto un messaggio -Il tuo migliore amico mi aspetta per studiare- sorrise.
-Va bene. Grazie per gli appunti Queen- la ringraziai sorridente.
-Figurati- mi rispose prima di sporgersi a lasciarmi un lungo bacio sulla guancia.
Proprio in quel momento Tiffany entrò, trovandoci in quella situazione abbastanza compromettente.
Mi allontanai velocemente da Queen, mentre Tiffany non era ancora riuscita a proferire parola, né tanto meno a muoversi di un millimetro.
Buttai il mozzicone a terra, avvicinandomi a lei, che risvegliatasi da quello stato di shock, si era voltata e stava uscendo dal capannone a passo spedito.
Mi voltai verso Queen in cerca di aiuto e lei mi fece segno di seguirla, così annuii grato e ripresi a rincorrerla.
-Tiffany!- la richiamai, senza ottenere risultati.
-Tiffany fermati! Non é come pensi- ripetei raggiungendola.
Improvvisamente si girò verso di me, stringendo i pugni come se stesse cercando di mantenere la calma, e mi squadrò con espressione disgustata per poi rigirarsi, ma io l'afferrai per il polso bloccandola e facendola girare nuovamente nella mia direzione. -Tiffany lasciami spiegare- esclamai alterato.
Odiavo che la gente saltasse a conclusioni affrettate.
-Non mi devi spiegare assolutamente nulla! Non voglio nemmeno sapere, non mi interessa- strillò liberandosi dalla presa e indietreggiando -Se adesso te la fai con Queen, per me fa lo stesso. Anzi, più tempo trascorri insieme a lei e meno tempo dovrò sopportare la tua presenza.- sputò con cattiveria.
Dopo aver sentito quelle parole, rimasi in silenzio, limitandomi ad irrigidire la mascella e a stringere le mani a pugno.
Lei non poteva arrabbiarsi, né trattarmi in quel modo. Non ne aveva il diritto. Ero stato io quello ad averla consolata, stringendola fra le braccia nemmeno un giorno prima! Ero io quello che continuava a dimostrarle di tenerci e di essere interessato, non lei! Io volevo solo spiegarle che era stato soltanto un malinteso e lei cosa faceva? La stronza, ecco cosa.
-Come vuoi- dissi a denti stretti superandola e dirigendomi verso il parcheggio del college.
-E adesso dove vai?- esclamò Tiffany.
-A casa.- esclamai a mia volta, senza nemmeno voltarmi.
-Non puoi, abbiamo da fare! Dobbiamo organizzare una festa, ricordi?- alzò la voce per farsi sentire dato che la distanza fra di noi continuava ad aumentare. Non l'ascoltai e non mi voltai nemmeno. Mi ero stancato del suo comportamento e non ero di certo dell'umore per organizzare una stupida festa.




Pov Alex

Ero appena uscita dalla casa discografica. Ero troppo felice, sembrava stessi vivendo in un altro mondo. Davvero non riuscivo a capacitarmene che io, Alex Morris, avessi appena firmato un contratto con la Sony Music, una delle maggiori case discografiche di tutto il mondo.
La musica era sempre stata la mia più grande passione e il mio sogno più grande si era finalmente avverato.
Cantavo da quando ero piccola. Ricordo ancora perfettamente i litigi con mia sorella perché lei doveva studiare e io non la smettevo di cantare. Oppure quando ancora eravamo molto piccole e nel scegliere a che gioco giocare, io proponevo sempre le gare di canto. Tiffany però, che era sempre stata una bambina iperattiva e preferiva di gran lunga giochi che comprendessero molto movimento, voleva giocare solo a nascondino o a rincorrerci per il giardino, e quindi finivamo sempre con il discutere.
Alla fine però io e Tiff, che eravamo sempre andate molto d'accordo, decidevamo sempre di fare entrambi i giochi, così da accontentare tutte e due.
Ricordo perfettamente anche nostra madre, che adorava rimanere a guardarci seduta su una sedia in vimini, posta nel porticato davanti a casa. Non credo mi dimenticherò mai il suo sorriso, dal quale traspariva tutto l'amore che provava per noi due.
A quel ricordo, sorrisi mentre una lacrima seguiva il suo percorso, segnando la mia guancia ed andando a morire nella mia bocca.
Venni riportata alla realtà quando sentii il mio nome essere chiamato da una voce lontana.
Mi voltai confusa, cercando di identificare l'origine della voce, e solo allora
lo vidi.
Dall'altra parte della strada, vicino allo Strarbucks c'era
lui... Adam Lockwood, nonoché mio ex-fidanzato.
Mi stava salutando con la mano, facendomi segno di andare da lui, mentre le sue labbra erano incurvate in un sorriso seducente. Sorriso di cui mi ero innamorata e che un tempo era capace di farmi battere forte il cuore. Ma anche, sorriso che, dopo che mi aveva lasciata, non avevo fatto che cercare di dimenticare per mesi.

Il cuore cominciò a battermi velocemente e mi guardai in giro, cercando una via di fuga, ma non la trovai.
Beh, avrei comunque potuto far finta di niente ed andarmene...
No, troppo tardi, Adam si stava già avvicinando a me.
-Alex! Quanto tempo- esclamò raggiante, abbracciandomi con trasporto e lasciandomi completamente spiazzata.
-Ciao... Adam- mormorai a disagio, b
attendo delicatamente una mano sulla sua spalla.
-Che bello vederti! Non ci vediamo da tanto tempo, che fine avevi fatto?- mi chiese allontanandosi e continuando a guardarmi con quel sorriso.
-Già, tre mesi- ricordai, cominciando a torturarmi le mani. -Sono stata a New York per le vacanze, a casa dei miei zii.- aggiunsi in risposta alla sua domanda.

Adam conosceva bene la mia storia, e a dire il vero era anche stato l'unico dei miei fidanzati ad aver conosciuto la mia famiglia.
-Che bello, salutameli quando li senti di nuovo- mi raccomandò allegro.
Annuii, forzando un sorriso. “
Certo, contaci” pensai.
-Ti ho vista uscire tutta contenta dall'edificio della Sony...- cambiò discorso, dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante.
-Sì- confermai, aprendomi in un vero sorriso -Ho appena firmato un contratto!- annunciai allegra.
Lo vidi sgranare gli occhi, probabilmente sorpreso, ma cercò quasi subito di ricomporsi.
-Wow, ma é fantastico Alex!- esclamò con fin troppa enfasi, per risultare sincero.

Certo, il suo orgoglio doveva essere stato ferito, adesso che aveva scoperto che ero riuscita ad andare avanti senza di lui, e a FIRMARE UN CONTRATTO CON LA SONY, dopo che mi aveva lasciata.
Annui sorridendo soddisfatta.
-Hai realizzato il tuo sogno, sono contento. Te lo meriti- affermò mentre il suo sguardo si faceva più intenso.
-Che c'è?- gli chiesi inarcando un sopracciglio.
-Ti ricordi quando trascorrevamo i pomeriggi a pianificare il nostro futuro insieme?- mi chiese sorridendo leggermente, cercando di ricordare i vecchi tempi. -Tu saresti diventata una cantante di fama mondiale, ed io il proprietario di una catena di ristoranti...-
Annuii rimanendo un attimo incantata dai suoi occhi scuri e profondi, ma non appena lo sentii sfiorare la mia mano, la ritrassi, indietreggiando.
Avevo già sofferto troppo per colpa sua.
-É stato tempo fa, Adam.- risposi scuotendo il capo, mentre il mio cellulare prendeva a vibrare nella mia tasca, segno che era arrivato un messaggio.
-Alex, io...- ritentò, ma io gli feci segno di aspettare, mentre tiravo fuori il mio cellulare ed aprivo il messaggio.


Per vederti sorridere, potrei colorare il cielo di un altro colore.

Voglio risvegliarmi all'alba al tuo fianco ed amare solo te.

Scriverò più di un milione di canzoni per farti sapere che il mio cuore appartiene solo a te, che il tuo sorriso mi fa sorridere e che non ha senso camminare se tu non sei al mio fianco a tenermi la mano.

Mi manchi da impazzire, ogni giorno di più, e sono molto orgoglioso di te.

Meriti tutte le cose belle che ti stanno succedendo.

Ti amo e sì, sarò pure sdolcinato, ma questo é l'effetto che mi fai.

-Niall

 

Alla fine del messaggio stavo sorridendo come un'ebete, mentre gli occhi mi si erano fatti lucidi.
Adam si schiarì la voce, attirando la mia attenzione. Alzai lo sguardo sul suo, che mi stava osservando con aria curiosa ed indagatrice. Sorrisi innocentemente mentre mi affrettavo a riporre nuovamente il cellulare nella tasca, con l'intenzione di chiamare Niall non appena fossi riuscita a liberarmi del mio ex.
-Adam é stato davvero un piacere rivederti, ma adesso devo proprio andare- dichiarai, cercando di apparire dispiaciuta.
-Tranquilla Alex, sarà per un'altra volta- mi rassicurò lui.
-Magari potremmo uscire insieme uno di questi giorni- mi propose, inclinando leggermente il capo in attesa di una mia risposta.
Aggrottai la fronte, cercando di reprimere una smorfia di disappunto. Uscire con il mio ex in memoria dei vecchi tempi? Beh, diciamo che non rientrava nella top ten delle cose che mi sarebbe piaciuto fare. -Hum... sì, magari- risposi forzando un sorriso.
-Ci vediamo allora- sorrise allegro.
Annuii -Ciao Adam- lo salutai, prima di voltarmi, dirigendomi verso la mia auto.
Non appena ebbi chiuso lo sportello, mi rilassai sul sedile, tirando fuori il cellulare.
Rilessi più volte il messaggio prima di decidermi a chiamarlo.
-Ciao- mi salutò con voce allegra, non appena ebbe risposto.
-Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo-
Niall rise ed io chiusi gli occhi per potermi godere quel suono al massimo. -Suppongo tu abbia letto il mio messaggio- disse poi, ed ero certa stesse sorridendo.
-Sì- annuii, nonostante sapessi non avrebbe potuto vedermi -E mi é piaciuto davvero tanto- sussurrai.
-Sono contento- ribatté con tono dolce. -Com'è andata alla casa discografica?- mi chiese poi.
-Benissimo, cominceremo da lunedì prossimo- risposi allegra. -Tu cosa stai facendo?- gli chiesi a mia volta.
-Uhm.. sto andando al parco con Sophie- mi rispose con un tono ambiguo, facendomi provare un moto di gelosia.
-E chi é questa Sophie?- domandai seccamente, senza preoccuparmi di nascondere il mio fastidio.
Niall scoppiò a ridere e non smise finché non lo minacciai che avrei messo giù se non mi avesse risposto.
Il fatto che quella faccenda lo facesse divertire, non faceva che innervosirmi di più.
-Alex, non ci credo che sei gelosa- disse fra una risata e l'altra.
-E anche se fosse? Quel é il problema?- domandai stizzita.
Niall rise divertito -Forse che tu sia gelosa di una bambina di cinque anni?- mi chiese retorico.
-Come?- sbarrai gli occhi, credendo di aver sentito male.
-Hai capito bene, Sophie ha cinque anni.- confermò lui divertito -Me ne sto prendendo cura per fare un piacere a Louis.- mi spiegò.
Rimasi un attimo in silenzio prima di scoppiare a ridere a mia volta, sollevata.
-Scusa- mormorai infine, sentendomi una stupida per aver pensato che mi stesse tradendo.
-Tranquilla, mi é piaciuto sapere che sei gelosa di me.- ghignò prendendomi in giro.
-Divertente- borbottai, cercando di sembrare offesa.
Lui ridacchiò -Lo sa che ti amo- disse, e come la prima volta, il mio cuore prese a battere forte mentre sul mio volto si faceva largo un sorriso innamorato.
-Anch'io. Ti chiamo stasera.- dissi prima di mettere giù, ed infine strinsi il cellulare al petto, sospirando come una stupida ragazzina alla prima cotta.
Dio Santo, Niall Horan mi aveva stregata, non era possibile che fossi così tanto innamorata. 




Pov Caroline

Misi le mani sotto al
cuscino e respirai profondamente, prima di aprire gli occhi con molta calma. Fuori era già buio e Louis era seduto alla sua scrivania, intento a scrivere qualcosa su un quadernetto.
-Che fai?- gli chiesi rompendo il silenzio, che regnava sovrano nella stanza. Louis spostò lo sguardo su di me, sorpreso di sentirmi parlare.
-Ehi, sei sveglia!- si alzò rapidamente e raggiunse il bordo del letto, per poi sedersi di nuovo. Mi posò una mano sulla fronte e scosse un po' la testa. -Sei ancora calda.- dichiarò con aria seria.

Non mi sarei mai immaginata che Louis avesse anche quel lato da crocerossina. Ripensando a come si stava prendendo cura di me non riuscii a trattenere un sorriso.
-Che c'è?- mi chiese confuso.
-No, niente. Mi stavo solo chiedendo chi ti avesse insegnato a prenderti così bene cura delle persone.- risposi semplicemente.
-Mia madre é un'infermiera.- mi rispose stringendosi nelle spalle -E comunque é la prima volta che lo faccio, quindi più che essere bravo a prendermi cura delle persone, sono bravo a prendermi cura di te.- aggiunse facendomi avvampare.
Mi osservò con sguardo profondo prima di distoglierlo da me, andando ad immergere nuovamente un fazzoletto nell'acqua.
Sospirai abbassando lo sguardo sul mio corpo, ed accorgendomi di star indossando solo l'intimo ed una maglietta a righe, che mi arrivava giusto fino a metà coscia.
Sgranai gli occhi e se possibile, avvampai ancora di più di quanto già non fossi calda. -Louis!- strillai, facendolo voltare allarmato -Mi hai spogliata?- chiesi, con una voce stridula a causa della sorpresa.
Lui alzò gli occhi al cielo -Carol non mi approfitterei mai di una ragazza che non é nel pieno delle sue facoltà fisiche e mentali.- affermò. -Ma per far scendere la temperatura del tuo corpo, stare troppo vestita non ti aiutava- mi spiegò senza alterarsi.
-Okay... ma... avrei potuto farlo io!- comincia a balbettare imbarazzata.
-Certo, debole come sei, non saresti nemmeno capace ad alzarti da questo letto.- ribatté lui osservandomi divertito. -E poi tranquilla, é stato un piacere.- ammiccò facendomi innervosire -Anche se ammetto che credevo sarebbe stato più facile resisterti. Hai delle gambe da urlo! É stato davvero difficile convincermi sul prendermi SOLO cura di te.- aggiunse cercando di rimanere serio.

Aveva anche il coraggio di scherzarci su! Io stavo morendo dall'imbarazzo, e lui mi prendeva in giro!
-Idiota- borbottai incrociando le braccia al petto, indispettita.
Louis
non riuscì a trattenere una risata. -Dovresti prendere la medicina, ma non puoi farlo a stomaco vuoto. Ti va di mangiare qualcosa?- mi chiese poi, cambiando completamente discorso.
Annuii piano e lui si alzò dal letto per raggiungere di nuovo la porta e sparire.
Qualche minuto più tardi ricomparve con un vassoio su cui erano appoggiati un piatto, un bicchierone d'acqua ed una pillola. -Ecco qua: brodo di pollo.- annunciò sorridente.
-L'hai fatto tu?- chiesi, tra l'incredulo e il preoccupato.
-No, tranquilla, io sono un disastro in cucina. L'ha fatto Joelle.-
-Joelle?- domandai sgranando gli occhi -Anche lei é qui?- domandai agitandomi.

Chi sa cosa doveva aver pensato, sapendomi lì, nella stanza di Louis, mezza nuda. Che figura! Volevo sotterrarmi dalla vergogna.
Louis inarcò un sopracciglio, probabilmente confuso dalla mia reazione, ed annuì. -Da quando lei e Harry si sono messi insieme, non si mollano più.- mi spiegò.
Assentii, provando a dimostrami indifferente. -Quindi non rischio di morire avvelenata?- domandai cercando di spostare l'attenzione su altro.
Louis assottigliò lo sguardo -Mangia- ordinò.
Lo guardai storto, ma infine decisi di obbedire. Il brodo era piuttosto buono anche se dovetti sforzarmi parecchio per mangiarlo, visto che la febbre era ancora troppo alta perché avessi fame.
-Grazie.- mormorai quando ebbi finito, mentre Louis mi aiutava ad appoggiare il vassoio sul comodino.
-Figurati, adesso prendi questa.- disse porgendomi la pillola e il bicchiere con l'acqua. Ingoiai il tutto rapidamente, poi lui si sedette accanto a me, passando un braccio intorno alle mie spalle e spostandomi leggermente verso di lui. Immediatamente venni investita dal suo profumo, ed una stretta allo stomaco mi ricordò che forse quel ragazzo incredibilmente fastidioso, non mi era del tutto indifferente, ma subito dopo mi pentii dei miei pensieri. Non potevo lasciarmi guidare dagli ormoni, non potevo assolutamente.
Louis era diventato il mio cuscino e anche se sapevo che non era una posizione proprio appropriata, dato che mi ero ripromessa di odiarlo, ma nonostante tutto non mi lamentai e lo lasciai fare.
-Come ti senti?- mi chiese dolcemente, mentre io chiudevo gli occhi e mi lasciavo coccolare da lui che aveva preso a massaggiare piano la mia schiena.
-Debole.- risposi semplicemente. -Sophie?- chiesi poi.
-Sono andato a prenderla all'asilo insieme a Niall. L'ho fatta portare un po' al parco, ed ora é giù che gioca con i ragazzi.- mi rispose.
-Louis... grazie.- dissi piano, quasi in un sussurro, poco prima di addormentarmi.




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*SPAZIO AUTRICE*

Hola! Come state belle? Io abbastanza male, ho un mal di gola assurdo e la febbre :(
L'unica cosa positiva dell'essere malata, é che essendo rimasta a casa ieri, sono riuscita a scrivere il capitolo e oggi a correggerlo. Avendoci messo molto impegno, spero sia stato di vostro gradimento :)
Come avete potuto notare in questi ultimi capitoli, la trama si sta movimentando sempre di più e devo dire che questa cosa mi sta piacendo davvero tanto. Non sapete quanto mi diverta a scrivere i capitoli, giuro che se avessi tempo ne scriverei tipo minimo uno al giorno!
Parlando del capitolo... Chi lo vuole Louis Tomlinson come infermiere personale? ahahahahha
Caroline, nonostante stia cercando in tutti i modi di non darlo a vedere, sembra averlo apprezzato mooolto!
In questo capitolo Harry e Joelle vengono solo citati, ma si parla comunque di quanto il loro rapporto stia diventando serio. Nei prossimi ci saranno più loro scene, non disperate ;)
Tiffany e Zayn continuano ad avere i loro momenti di odio e amore che non finiscono mai... Ed ovviamente non poteva mancare il litigio, scusatemi, lo so che mi state odiando per questo, ma andava fatto ahahahah
Queen in questo capitolo vi é piaciuta? Daii é stata così brava!! ahahah
Per concludere, Niall e Alex continuano a persistere come coppia. A quanto pare, nemmeno la ricomparsa di un ex, é stato capace di rovinare la loro storia... per quanto riguarda Sophie invece, sembra sia riuscita a causare gelosia! Ehehe ;)
Vabbé, vi ho trattenute per fin troppo tempo. Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Fatemi sapere, mi raccoamndo :)
Bacioni belle e al prossimo capitolo ♡


Ne approfitto per farmi un po' di pubblicità e vi linko la one shot che ho scritto, e il prologo della nuova long che sto cominciando a postare (ho già tutto in mente, sto solo cercando il tempo per scrivere il capitolo nuovo, ma proverò a farlo il più presto possibile) :):)

Bad Boy

 

 


O
ne Shot - Niall e Amy

 

 

*Ringraziamenti*

Amo le vostre recensioni. Adoro leggere e sapere le vostre opinioni e non sapete davvero quanto piacere mi faccia, sapere che vi stia piacendo.
Vi adoro, grazie di cuore per tutto il sostegno.
Grazie perché, anche se non lo sapete, anche le vostre recensioni sono capaci di farmi emozionare!
Siete delle lettrici meravigliose.
Vorrei ringraziarvi individualmente, ma siccome non ho molto tempo, ringrazierò più generalmente.
Grazie a chi segue la storia sia silenziosamente che non, grazie a chi ha messo la storia fra le preferite/seguite/ricordate.
Grazie a chi recensisce ogni volta e grazie mille a chi mi ha messa fra gli autori preferiti!
Grazie di tutto, specialmente per l'affetto e il supporto♡

*Anticipazioni*

Come andrà a finire fra Carol e Louis?
Tiffany e Zayn? Faranno la pace oppure questa é la volta buona che non si parlano più?
Se volete sapere le risposte a queste domande, e chi sarà la terza coppia trattata, non vi resta che continuare a seguire la storia :)



*Momento iperventilazione*

Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahhaahahahbaci
 

                    



         
 
        

 

 

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Capitolo 36
*** Capitolo XXXV ***


 






 

Capitolo XXXV


 

Pov Caroline

La mattina seguente, quando mi svegliai, ero ancora avvinghiata al corpo di Louis, che
mi abbracciava da dietro, mentre le nostre gambe erano intrecciate.
Mi sentivo meglio, la febbre doveva essere passata e la testa faceva meno male. Immediatamente mi staccai da Louis. Non c'era più bisogno ormai di tutte quelle smancerie e lui avrebbe sicuramente girato quella situazione a suo favore. Si svegliò a causa del mio movimento brusco.
-Ehi, dove vai?- mi chiese con la voce ancora impastata dal sonno.
-Da nessuna parte. Sto soltanto ristabilendo le distanze.- mormorai con tono distaccato.
Lo sentii sospirare. -Pensavo che dopo ieri sera avessimo abbattuto qualche paletto...- mormorò lui, passandosi una mano sul viso.
-Louis, ieri sera stavo male e avevo la febbre alta. Non ero in grado di intendere e di volere.- mi voltai verso di lui, rispondendogli senza nemmeno pensarci, e me ne pentii subito.
Non riuscivo mai a tenere a freno la mia linguaccia! Lui era stato carino e gentile, io una stronza di primo livello.
-E quindi, visto che a quanto pare stamattina stai meglio, puoi tornare ad odiarmi?- mi chiese fra l'offeso e l'arrabbiato.
Ok, adesso mi sentivo uno schifo totale. Ero stata crudele e senza cuore verso di lui, che invece si era mostrato carino e incredibilmente dolce il giorno prima.
-Non ti odio Louis, io...- sono incredibilmente e pericolosamente attratta da te.
Oddio stavo decisamente delirando, dovevo avere ancora la febbre.
-Cosa? Cosa c'è Caroline? Non é forse questo quello che pensi? Mi devi tenere a distanza perché non mi sopporti. Ma va bene, hai ragione perché io sono solo un coglione infantile. Adesso scusami, vado a preparare la colazione.- si alzò di scatto ma io lo bloccai, tirandolo e facendolo ricadere sul letto. Louis mi guardò sorpreso ma non disse nulla, attendendo in silenzio che mi decisi a parlare.
-Io... scusa, mi dispiace.- mormorai guardandolo negli occhi.
-Non devi scusarti.- mi rispose atono, sostenendo il mio sguardo.
Sospirai. -Io non ti odio Louis, anche se a volte vorrei davvero che fosse così, perché sei incredibilmente fastidioso. Ma non ti odio.- dissi e senza
che me ne rendessi conto, strinsi maggiormente la mano con cui impugnavo la sua maglietta, e l'attirai verso di me, unendo le nostre labbra.
Inizialmente lo sentii irrigidirsi per la sorpresa, ma non appena iniziò a rispondere al bacio, sentii una scarica di adrenalina percorrermi la schiena.
Forse stavo facendo un'enorme scemenza, di cui probabilmente mi sarei anche pentita, ma in quel momento non volevo ragionare.
La sua bocca si schiuse, rendendo il bacio più profondo e le sue mani si posarono sulle mie guance attirandomi di più a lui, mentre io allacciavo le mie dietro al suo collo e mi distendevo sul materasso, trascinandolo sopra di me e facendo aderire completamente i nostri corpi.
Il nostro primo vero bacio.
Una serie di sensazioni indescrivibili mi invasero. I brividi che percorrevano il mio corpo erano un miscuglio di influenza ed eccitazione e sentire le sue labbra sfiorare le mie, mordere leggermente la parte inferiore della bocca, erano un continuo alimentare il fuoco che sentivo crescermi dentro.
Fu un bacio lungo e passionale, fatto di mani che cercavano di guadagnare spazi e voglia di lasciarsi andare, e quando ci staccammo ero in completo imbarazzo.
Lo fissai di nuovo in quegli occhi blu confusi e lucidi di
eccitazione.
Non potevo crederci, ma ormai era fatta e non potevo più tornare indietro: avevo baciato Louis, e lui aveva risposto con foga.
Distolsi lo sguardo dai suoi occhi, che continuavano a fissarmi in modo indecifrabile.
-Vado... vado a vedere se Sophie é già sveglia.- improvvisamente ruppi quel silenzio, già spezzato in parte dai nostri respiri affannati, prima di sgattaiolare fuori dalla stanza il più veloce possibile.

Oddio, l'avevo baciato.




Pov Joelle

-Perché mi stai guardando in quel modo?- mi domandò Tiffany, innervosendosi e prendendo a mescolare la sua cioccolata, ormai fredda.
Sbuffai in risposta, alzando gli occhi al cielo, ma non dissi nulla. Mi limitai a rivolgerle uno sguardo di rimprovero, che ero sicura l'avrebbe fatta arrabbiare ancora di più.

-Cosa?!- esclamò infatti esasperata, facendo voltare alcune persone verso di noi.
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai. -Sei assurda!- esclamai a mia volta -Davvero io non ci posso credere!- continuai imperterrita, ancora troppo scioccata da quello che mi aveva raccontato.
-A cos'è che non puoi credere, Joelle? Proprio non capisco, cerca di essere più chiara.- pronunciò lei lentamente, cercando di recuperare la calma.
La guardai male. -Al fatto che tu abbia messo su una scenata di gelosia, per una scemata del genere!- le risposi con ovvietà.
Tiffany sbarrò gli occhi -Io non sono gelosa!- protestò, ma io la ignorai completamente, continuando con la mia predica -Cioè, stavano solo parlando! Okay, c'è da dire che c'è stato anche un bacio... ma é stato sulla guancia! Senza contare che é stata Queen a darglielo e non il contrario...- continuai gesticolando animatamente, venendo però interrotta nuovamente dalla mia migliore amica -Non sono gelosa!- ribadì, come se non l'avessi già sentita la prima volta.
Incatenai il mio sguardo al suo e sorrisi divertita, inarcando un sopracciglio. -Tesoro, ti devo ricordare che sono la tua migliore amica, e che ti conosco meglio di chiunque altro?- le domandai retoricamente. -Zayn ti piace, ammettilo una volta per tutte!- aggiunsi prima di prendere a sorseggiare il mio succo d'uva.
Tiffany deglutì. -Zayn non mi piace!- negò nuovamente -Non vedo quindi perché dovrei ammettere qualcosa che non é vero.- incrociò le braccia al petto sulla difensiva.
-Oh insomma Tiff, ma chi vuoi prendere in giro?- domandai spazientita -Quale altro
ragazzo frulla nella tua testa da mesi? Non mi sembra che ti sia interessata a qualcun altro da quando vi siete scontrati quel giorno al college, oppure mi sbaglio? Ti conosco fin troppo bene, é inutile che cerchi di mentirmi. E poi dai, dopo tutto quello che é successo durante il vostro viaggetto, hai ancora il coraggio di negare quello che c'è tra di voi?- le ricordai in tono severo.
Tiffany strinse le labbra e rivolse lo sguardo da un'altra parte, senza però avere il coraggio di ribattere.
Sapeva che avevo ragione, solo che non voleva ammetterlo.
Sospirai, poggiando una mano sulla sua, facendola voltare nuovamente verso di me. -Vai da lui, Tiff.- mormorai -Gli devi delle scuse...-
Non ebbi il tempo di dire nient'altro che il mio cellulare prese a vibrare sul tavolino. Lo afferrai e lessi velocemente il messaggio.
-Harry é arrivato, devo andare.- annunciai alzando gli occhi dallo schermo dell'apparecchio -Sicura che non sia un problema per te? Come torni?- le chiesi con aria colpevole.
-Joe non ti preoccupare! Davvero, casa nostra non é poi così lontana... Probabilmente andrò a piedi, ho bisogno di rinfrescarmi le idee- mi rassicurò sorridendomi per la prima volta.
Sospirai ancora incerta ma infine cedetti. -Ok, per qualsiasi cosa chiamami- le raccomandai alzandomi ed indossando il cappotto.
-Certo! Divertitevi- mi rispose lei, lasciando una banconota sul tavolo ed alzandosi a sua volta.
La ringraziai per il succo e, dopo averle scoccato un bacio sulla guancia, uscii dal bar, dirigendomi nel punto in cui Harry mi stava aspettando.

 

 

Pov Tiffany

Stavo camminando per le vie di Londra, dirigendomi verso casa quando invece, mi ritrovai davanti a casa di Niall e quindi, anche di Zayn.
Inizialmente incerta se andarmene o dirigermi verso la porta, restai a torturarmi le mani.
Infine decisi che sarei andata a bussare.
Mi sentivo una completa idiota a stare lì. Non avevo nemmeno idea di cosa gli avrei detto! E poi, proprio lui venne ad aprire la porta.
-Ciao.- mormorai guardando dietro le sue spalle, per evitare di incontrare il suo sguardo indecifrabile, che in quel momento sentivo su di me.
-Cosa ci fai qui, Tiffany? Se sei venuta a rimproverarmi per il modo in cui me ne sono andato ieri oppure per farmi un'altra delle tue scenate isteriche, puoi anche tornartene da dove sei venuta.- mi disse con tono duro e fece per chiudere la porta, ma io glielo impedii, bloccandola con il piede.
-Non sono venuta qui per questo.- ribattei calma, incontrando il suo sguardo, cosicché potesse leggere nei miei occhi la mia sincerità.
Zayn sostenne in mio sguardo per un po', senza dire nulla, ma infine cedette. -D'accordo, entra.- sospirò, prima di farmi strada verso il salotto. Si lasciò cadere pesantemente sul divano, mentre io preferii restare in piedi.
-Allora?- mi invitò, con uno sbuffo spazientito -Perché sei qui?- mi chiese, incrociando le braccia al petto ed inarcando un sopracciglio.
-Per scusarmi.- iniziai, e non potei evitare di notare l'evidente sorpresa negli occhi di Zayn.
-E ti avviso che non sono un granché con le scuse, perciò lasciami parlare.- lo interruppi, quando lui aprì la bocca per rispondermi.
-Mi dispiace davvero per quello che é successo ieri. Non avrei dovuto parlarti in quel modo, non avrei dovuto accusarti di niente e non sarei dovuta saltare a conclusioni affrettate... E a dire il vero, il motivo per cui mi dispiace di più, é che dal viaggio eravamo riusciti a stabilire un rapporto di... possiamo definirla amicizia?- domandai senza però lasciargli il tempo di rispondere -Beh, insomma, qualunque tipo di rapporto fosse, mi piaceva.- ammisi, stringendomi nelle spalle. -Per questo sono qui, quindi. Per ammettere di aver sbagliato e per chiederti scusa- conclusi, torturandomi le mani.
Zayn sorrise sinceramente, prima di alzarsi e avvicinarsi a me.
-Accetto le tue scuse... amica- mi rispose, assumendo il suo solito ghigno divertito.
Sbuffai, alzando gli occhi al cielo, senza però riuscire a trattenere un sorriso.
-Idiota.- lo apostrofai, tirandogli un leggero pugno sulla spalla.


 

 

Pov Caroline

-Allora, vuoi dirmi che é successo?- sbuffò Kristen esasperata, dopo aver trascorso almeno una decina di minuti ad analizzarmi con sguardo critico.
-Eh? Cosa?- feci la finta tonta io, afferrando una manciata di pop corn e portandomela alla bocca.
Kristen alzò un sopracciglio, riducendo poi gli occhi a due fessure. -É da quando sono arrivata che ti comporti in modo strano.- mi rimproverò -Non stai nemmeno prestando attenzione al film! E voglio sottolineare che stiamo guardando Magic Mike!- esclamò come se fosse la cosa più assurda del mondo.
-Macché- mi strinsi nelle spalle con indifferenza -ero attentissima finché non hai cominciato a parlare, quindi se permetti stai zitta che adesso arriva la parte migliore- le feci segno di tacere, fingendomi concentratissima nel film.
La sentii sbuffare, prima di afferrare il telecomando e spegnere la televisione.
-Ehi!- esclamai, voltandomi verso di lei -Stavo guardando!- mi lamentai cercando di rubarle il telecomando dalle mani, fallendo miseramente.
-Non così in fretta- dichiarò facendosi seria. -Se vuoi il telecomando, prima dovrai raccontarmi quello che ti é successo.-
Sbuffai infastidita -Ma la smetti di rompere?- domandai -Non é successo niente, piantala di essere paranoica!- negai.
-Ti prego Carol parlami, lo sai che sono curiosa!- mi supplicò aprendosi in un'espressione da cucciolo bastonato.
Stavo per negare nuovamente, ma alla fine cambiai idea. -E va bene!- cedetti, sbuffando.
Kris si aprì in un sorriso vittorioso e batté le mani soddisfatta, prima di mettersi in posizione d'ascolto.
Mi coprii il volto, sapendo che non avrei retto lo sguardo della mia migliore amica, quando avrei confessato.
-Allora?- mi incoraggiò curiosa.
Alzai la testa per poi tornare alla mia posizione. Rimasi un po' in silenzio non sapendo neanche io da dove cominciare.
-Ho dormito da Louis- pronunciai infine, così velocemente che sperai non mi avesse sentita.
-Tu cosa?!- esclamò però lei, sorpresa. Chiaramente aveva sentito.
-Ho dormito da Louis- ripetei prima di spostare di colpo le mani dalla faccia -Ma non é come pensi!- esclamai immediatamente sulla difensiva.
-Avevo la febbre e si é preso cura di me...- spiegai in fretta -non é successo nulla.- aggiunsi evasiva, ma notando il suo sguardo cambiai l'ultima parte della mia risposta.
-Okay: l'ho baciato. Va meglio?- esclamai esasperata, arrossendo non appena mi accorsi di quello che avevo detto.
Kristen sbarrò gli occhi e rimase in silenzio, finché non si aprì inaspettatamente in un sorriso a trentadue denti.
-Perché sorridi? Hai sentito quello che ho detto?- chiesi non capendo la sua reazione.
A quel punto il suo sorriso divenne malizioso. -Ho sentito benissimo- mi rispose a mo' di conferma -Lui ti piace.- concluse con semplicità.
Lui COSA?
-Ma cosa stai dicendo!- strillai sulla difensiva -Sei completamente impazzita? Ma ti senti quando parli!- partii in quarta, come facevo ogni volta che diventavo nervosa.
-E anche a lui piaci te, Caroline. É chiarissimo dal modo in cui vi state comportando. Ti conosco fin troppo bene. É inutile che neghi, non ti crederei- tagliò corto, facendosi seria.
Il mio sguardo passò dal sorpreso per poi passare all'arrabbiato ed infine sbuffai, non avendo più niente da aggiungere.






Pov Tiffany

-Mi dispiace molto signorina, ma come le ho detto non c'è modo di risolvere il problema. Era stata avvisata che se non ci avesse dato in fretta una conferma, avrebbe potuto non trovare più disponibilità.- ripeté con voce monotona e professionale, il signore dall'altra parte della linea.
Sbuffai contrariata, passandomi nervosamente una mano fra i capelli. -Va bene, grazie comunque.- ribattei con voce stanca, prima di mettere giù.
Ringhiai frustrata, mentre riponevo il cellulare nella borsa.
Ero intenta a tornare a casa, dopo aver fatto pace con Zayn, quando mi era venuta in mente la pessima idea di chiamare il responsabile del catering che si sarebbe occupato del rifornimento di cibi e bevande alla festa d'inverno del college, per confermare la prenotazione. Avevo infatti scoperto che a causa di un'altra prenotazione per un matrimonio, il catering non era più disponibile nella data in cui sarebbe avvenuta la festa.
Stavo passando proprio in quel momento davanti al bar vicino al college, quindi decisi di farci un salto per bere qualcosa.
Dovevo assolutamente risolvere quel problema al più presto, oppure Zayn me l'avrebbe rinfacciato a vita, ne ero certa.
Entrai e mi sedetti ad uno degli sgabelli posti davanti al bancone cercando di elaborare una soluzione.
-Ehi- Jake, che si era avvicinato senza che me ne accorgessi, mi fece sobbalzare, poiché ero troppo presa dai miei pensieri per badare a quello che mi succedeva intorno.
-Scusami, non volevo spaventati.- mi sorrise sinceramente dispiaciuto.
-Oh no, tranquillo, ero solo sovrappensiero.- ricambiai il sorriso.
Jake annuì, scrutandomi attentamente -Va tutto bene?- mi chiese infine.
Inarcai un sopracciglio, sgranando leggermente gli occhi sorpresa: come aveva fatto ad accorgersene? Ero forse così facile da leggere?
-Sì, certo. Solo alcuni problemi nell'organizzazione della festa d'inverno del college… niente di che.- borbottai, torturandomi le mani.
-Capisco...- annuì, cominciando a pulire il bancone con uno straccio -se posso esserti d'aiuto in qualche modo non esitare a chiedere, allora. Puoi contare su di me- mi fece l'occhiolino.
-Grazie- sorrisi riconoscente. Jake era davvero un ragazzo d'oro. Ci conoscevamo da poco più di un mese, quando si era avvicinato a me durante la festa che avevamo organizzato a casa con l'aiuto di Queen, quindi lui non aveva alcun obbligo di farlo, eppure era sempre gentilissimo con me.
-Che ti preparo?- mi chiese poi, abbandonando lo straccio e tirando fuori un blocchetto ed una penna dalla tasca posteriore dei pantaloni.
-Uhm... un Sex on the Beach- risposi dopo aver dato una veloce occhiata al menù, e lui annuì, cominciando a preparare la mia bevanda con gesti esperti, giocando con le bottiglie e i bicchieri.
Improvvisamente mi venne in mente un'idea. Certo! Ma come avevo fatto a non pensarci prima!
-Senti Jake, credi che il proprietario del bar sarebbe interessato a fornirci da bere e da mangiare per la festa?- domandai, guardandolo speranzosa.
Lui finì di preparare il mio ordine, per poi posarmelo davanti -Credo di sì. Gliene dovrei parlare ma sono sicuro che sarà felice di accettare.- si strinse nelle spalle.
-Mi faresti davvero un gran piacere- dissi, ed ero cerca che i miei occhi stessero brillando.
Jake sorrise furbamente -Ad una condizione, però...- proferì assumendo un'espressione poco rassicurante.
Aggrottai le sopracciglia -Ovvero?- domandai curiosa.
-Un appuntamento- rispose lui con semplicità.
Sorrisi divertita -E che fine ha fatto “Se posso esserti d'aiuto in qualche modo, non esitare a chiedere. Puoi contare su di me”- imitai la sua voce in modo buffo, facendolo ridere.
Si strinse nelle spalle ma non rispose nulla, rimanendo a guardarmi in attesa.
Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa, senza riuscire però a trattenere un sorriso.
-E va bene- cedetti infine -vada per l'appuntamento.- concordai facendolo sorridere soddisfatto.


 


 

Pov Queen

Il locale era pienissimo di ragazzi e ragazze alla ricerca del divertimento di una notte, di coppie e gruppi di amici e gente che brindava a destra e sinistra.
I barman si affaccendavano dietro il bancone e la musica era talmente forte che per parlare con qualcuno si doveva urlare.
Quella sera io e Liam avevamo deciso di portare Will, l'amico di Joelle e Tiffany, alias il cugino del biondino irlandese, in una delle discoteche
più conosciute di tutta Londra.

Erano le due passate ed io ero decisamente poco sobria. Avevo perso di vista Liam e Will, così decisi di uscire un po', per prendere un po' d'aria.
Cominciai a farmi spazio tra la folla di gente che ballava a ritmo di una qualunque musica del momento, che il dj doveva aver remixato, mentre io cominciavo a sentire tutto intorno girare all'impazzata.
Quando finalmente riuscii ad uscire nel parcheggio, l'aria gelida mi colpì, facendomi tremare dal freddo.
Ovviamente ero troppo poco vestita.
-Ehi bellezza!- una voce ovattata mi raggiunse da dietro, facendomi voltare.
Sbattei un paio di volte le palpebre, cercando di riuscire a focalizzare il volto del ragazzo che mi stava davanti. Era molto alto e magro, il biondo dei suoi capelli contrastava con il colore scuro dei suoi occhi, che mi fissavano in un modo talmente strano da farmi rabbrividire di paura. Aspirò un'ultima boccata da quello che sembrava essere uno spinello, prima di buttarlo per terra, avvicinandosi pericolosamente a me.
Mi guardai intorno, cercando con lo sguardo qualcuno che avrebbe potuto aiutarmi, in caso la situazione si fosse fatta seria, ma non trovai nessuno.
Il mio cuore prese a battere più forte per la paura, ma cercai di mascherare le mie emozioni con un sorriso tirato.
-Scusami, il mio ragazzo mi starà cercando, devo tornare dentro...- dichiarai con voce impastata, facendo qualche passo traballante verso l'ingresso del locale, ma venendo quasi subito fermata dal ragazzo che, afferrandomi possessivamente i fianchi con le sue mani grandi e forti, mi fece sbattere contro il suo petto.
-Stai scappando da me, piccola?- rise vicino al mio orecchio -Dai non avere paura, non ti faccio male. Non ti vuoi divertire?- mi chiese con tono malizioso, facendomi rabbrividire.
-No!- strillai, cercando di divincolarmi dalla sua presa, schiarendomi poi la voce. -Te l'ho detto, il mio ragazzo mi sta aspettando, lasciami andare per piacere- provai a convincerlo, cercando di darmi una calmata per non mostrargli il mio reale stato d'animo.
-E dai dolcezza, non ci metteremo molto... il tuo ragazzo non se ne accorgerà nemmeno- mi sussurrò all'orecchio allusivamente, stringendo maggiormente la presa, tanto da da farmi seriamente male.
-Per favore!- sbottai andando nel panico -Lasciami andare!- quasi lo implorai, colta da un moto di terrore, senza smetterla di dimenarmi.
Il cuore cominciò a battermi forte che sembrava mi stesse perforando il petto e quando tentai di urlare, mi tappò la bocca.
-Piantala di piagnucolare e non ti azzardare ad urlare- tagliò corto lui, in tono minaccioso.
Stavo morendo di paura sentendo le sue mani addosso e cominciai a sperare con tutta me stessa che qualcuno venisse fuori da quell'uscita secondaria della discoteca, cosicché vedesse cosa stava succedendo.
Cominciavo già a perdere le speranze, quando la porta si aprì, facendo uscire proprio lui.
Appena si accorse della situazione, lo vidi sgranare gli occhi.
-Ehi, che sta succedendo qui?!- esclamò Liam, avvicinandosi a grandi passi. -Mollala immediatamente- ringhiò, con un tono pieno di rabbia che non lo contraddistingueva, afferrando un braccio del mio aggressore e strattonandolo lontano da me.
-Ma chi cazzo sei!- esclamò il ragazzo imbestialito per l'interruzione -Togliti dai piedi e fatti i cazzi tuoi. Io e la biondina ci stavamo divertendo...- detto questo, provò ad afferrare nuovamente i miei fianchi per avvicinarmi a lui, ma Liam lo precedette, spingendolo violentemente, facendolo capitombolare per terra.
-Ho detto di lasciarla in pace- ribadì piazzandosi davanti a me, come a volermi proteggere.
A quel punto il ragazzo sembrò arrabbiarsi ancora di più, a giudicare dallo sguardo infuocato che rivolse a Liam, prima di alzarsi e scaraventarsi contro di lui, colpendogli la faccia con un pugno.
-Basta!- strillai sempre più spaventata, temendo che potesse fargli seriamente male, ma Liam reagì immediatamente, assestandogli un pugno nello stomaco che lo fece piegare a metà.
Il ragazzo doveva essere parecchio ubriaco perché, si accasciò a terra prima di rimettere tutto l'alcool ingerito quella sera.
Liam ne approfittò per prendermi per mano e correre fino alla sua macchina, davanti alla quale Will ci stava aspettando.
-Ma dove...- le parole gli morirono in gola quando vide in che stato ci trovavamo.
-Cos'è successo?- chiese staccandosi dall'auto, sulla quale si era appoggiato, avvicinandosi preoccupato.
Liam non rispose, continuando a tenere stretta la mia mano, mentre io rimasi immobile, incapace di dire o fare qualsiasi cosa. Si limitò a passargli le chiavi dell'auto -Guida tu, per piacere.- gli chiese e Will annuì confuso ed incerto.
Io e Liam ci accomodammo sui sedili posteriori, mentre Will metteva in moto, e solo quando incontrai lo sguardo estremamente preoccupato di Liam, riuscii a scoppiare in un pianto liberatorio, buttandomi fra le sue braccia che mi cinsero, facendomi sentire al sicuro in un attimo.
Non riuscivo a respirare e questo mi portò a piangere ancora più forte fino a singhiozzare violentemente.
-É finita, Queen, é finita.- cominciò a ripetermi, accarezzandomi dolcemente la schiena e i capelli che mi ricadevano spettinati sulla schiena, ma per quanto tentasse di rassicurarmi, io ancora non riuscivo a parlare. L'unica cosa a cui riuscivo a pensare erano le mani di quello schifoso su di me, e a quel senso di impotenza che stava per uccidermi, quell'apnea e la paura che nessuno mi avrebbe aiutata.






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*SPAZIO AUTRICE*

SCUSATE. MI DISPIACE TROPPO, TROPPO, TROPPISSIMO!
Non so nemmeno con che coraggio torno ad aggiornare dopo più di un mese!
SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE!
Non odiatemi per piace, ma lo studio e alcuni problemi mi hanno reso davvero impossibile scrivere, ma continuo a tenerci molto a voi e anche a questa storia, quindi sono tornata per quelle che non hanno perso la voglia di seguirmi o di continuare a leggere la mia storia (dubito che ci siano, ma amen).
Giuro che però mi sono impegnata a provare a scrivere qualcosa di quanto meno decente, quindi vi prego, non ditemi che ho fallito e che il capitolo fa schifo! 
Il capitolo 35 é un capitolo dedicato alle amicizie (Kristen e Caroline, Joelle e Tiffany, Queen e Liam [?]) e alle forti emozioni (come l'amore, la paura, l'impulsività e l'eccitamento).
Cosa ne pensate? Ditemi pure quello che ne pensate, davvero, siate oneste! Per me é davvero importante :)
Bacioni bellissime e al prossimo capitolo ♡ (che cercherò di postare molto più velocemente di questo)


Ne approfitto per farmi un po' di pubblicità e vi linko la one shot che ho scritto, e le altre due long che sto scrivendo :)

 

 

 

Bad Boy

 

One Shot - Niall e Amy

 

 

*Ringraziamenti*

Vi amo! Seriamente, amo voi e le vostre magnifiche recensioni. Non sapete quanto bene possa farmi leggere i vostri complimenti, e le vostre opinioni! Non sapete, davvero, quanto piacere mi faccia sapere che la storia vi stia piacendo e che alcune di voi abbiano addirittura una coppia preferita per la quale fanno il tipo, affiché possano avere un finale felice.
Vi amo, grazie di cuore per tutto il sostegno.
Per ogni scusa per non avere più il tempo di rispondere alle vostre recensioni, che però giuro leggo TUTTE, vi ringrazio infinite volte per il vostro affetto e per tutto.
Siete le migliori lettrici dell'universo, GRAZIE♡

*Anticipazioni*

Niente anticipazioni questa volta... lascio solo qualche indizio, per il resto scoprirete solo leggendo il prossimo capitolo ;) (ahahah sono perfida, lo sooo)
La festa si avvicina, le confusioni non ci abbandonano perché si sa, se tutto fosse semplice che gusto ci sarebbe?
Però l'amore é un sentimento forte, e se ci mettiamo in mezzo l'attrazione fisica...
CHI SA COSA POTREBBE SUCCEDERE ;)


*Momento iperventilazione*

Per scusarmi questa volta ho deciso di mettere un po' più di foto ;)
Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahhaahahahbaci


  
  
  


 
 

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Capitolo 37
*** Capitolo XXXVI ***











Capitolo XXXVI


 

Pov Queen

 

Ero in uno stato di dormiveglia, i muscoli di tutto il corpo indolenziti, eppure potevo percepire chiaramente una sensazione estremamente piacevole. Provai a muovermi leggermente, ma qualcosa impediva i miei movimenti. Una stretta che sapevo di conoscere ma che in quel momento non ero ancora riuscita a distinguere.
Respirai profondamente, aprendo piano gli occhi per cercare di abituarmi alla luce che filtrava attraverso le tende che coprivano la finestra.
Una dolorosa fitta mi colpì al petto non appena ricordai l'accaduto della sera precedente e una lacrima prese a rigarmi il viso, quando un movimento sotto di me mi fece aggrottare appena la fronte. Solo in quel momento feci caso che la mia testa e la mia mano non fossero appoggiate rispettivamente sul mio cuscino l'una e sul materasso l'altra. La superficie su cui ero posata respirava, e si era appena mossa.
Notai un braccio a circondarmi protettivamente il fianco ed alzai piano la testa, cercando di identificare a chi appartenesse.Mi ritrovai a pochi centimetri dal volto di Liam, che ancora dormiva beatamente in una posizione alquanto scomoda.
Alla vista di quel volto tanto rassicurante quanto bello, venni avvolta da una strana sensazione di protezione e di calore al petto.

Cosa ci faceva lì? Aveva davvero passato tutta la notte al mio fianco? Dopo avermi salvata da un'aggressione era pure rimasto tutto il tempo con me, senza lasciami sola nemmeno un momento, proprio come mi aveva promesso prima che mi addormentassi? Chiusi per un attimo gli occhi, mentre i ricordi della sera precedente mi tornavano alla mente.

 

Mi aveva accompagnata a casa. George, vedendolo entrare con me fra le braccia mezza addormentata era subito accorso, Liam però l'aveva subito rassicurato, dicendogli che mi avrebbe accompagnata in camera e poi gli avrebbe spiegato tutto con calma. Non capii la risposta di George, troppo stanca per poterci prestare attenzione. Poco dopo mi sentii appoggiare delicatamente sul letto e dopo un sospiro percepii una carezza sul viso, che mi fece socchiudere appena gli occhi. Liam sembrò quasi imbarazzato per essere stato colto nel fatto, ma cercò di mascherarlo con uno dei suoi dolci sorrisi.
-É tutto a posto, dormi Queen.- mormorò, continuando la sua carezza.
Annuii, sentendo le palpebre appesantirsi -Resta qui, per favore. Non lasciarmi sola- gli chiesi in un sussurro, afferrandogli un angolo della giacca.
Liam mi sorrise affettuosamente -Non ti preoccupare, resterò qui con te te lo prometto. Ora pensa solo a dormire però, ok?-
Annuii, mollando la presa e tornando a dormire.


Rimasi incantata a guardarlo mentre borbottava qualcosa senza un apparente senso nel sonno, e mi lasciai sfuggire un sorriso intenerito, prima di alzarmi il più delicatamente possibile, cercando di evitare di svegliarlo. Per fortuna riuscii nel mio intento.
Indossai la mia vestaglia e continuando a fare piano uscii dalla camera, socchiudendomi la porta alle spalle dirigendomi poi verso le scale per scendere al piano inferiore.
Seguii il forte odore di uova, pancetta e caffè fino a raggiungere la cucina, trovandoci George intento a preparare la colazione.
-Buongiorno signorina- pronunciò con il suo solito tono educato e pacato, voltandosi con un sorriso appena accennato sulle labbra.

-'Giorno George- risposi prima di coprirmi la bocca per mascherare uno sbadiglio, andandomi a sedere su una delle sedie che circondavano il tavolo in cristallo. -Liam é stato tutta la notte qui?- gli domandai giusto per esserne certa.
George era molto discreto, ero certa non avrebbe mai accennato all'accaduto della sera precedente, del quale Liam doveva averlo sicuramente messo al corrente.
Annuì facendosi poco più serio. -Non ha voluto lasciarla un attimo, signorina.- rispose mentre finiva di imbandire il tavolo con le ultime cose. -Ho provato anche ad offrirmi di preparargli una delle camere degli ospiti, ma ha rifiutato. Non voleva che appena sveglia si fosse trovata sola nella sua camera.- aggiunse voltandosi per un attimo verso di me per vedere quale fosse stata la mia reazione.
A quelle parole mi si era scaldato il cuore ed era come se tutto quello che era successo la sera prima avesse perso di significato, perché Liam era rimasto al mio fianco e mi aveva protetto e qualcosa dentro di me mi diceva che sarebbe stato sempre così: con Liam al mio fianco non mi sarei mai più dovuta preoccupare della mia sicurezza, perché ci avrebbe pensato lui. Sorrisi a quel pensiero, facendo tossicchiare George, che aveva preso ad osservarmi con uno strano sguardo.
-Che c'è?- domandai inarcando un sopracciglio.
George scosse leggermente il capo, versandomi del caffè nella tazza in ceramica. -É un bravo ragazzo il suo fidanzato, mi sento molto più tranquillo a saperla con lui...-
-Cosa?!- esclamai quasi strozzandomi con della pancetta andatami di traverso, presa alla sprovvista nel sentirgli pronunciare quella parola... “fidanzato?”
-Liam non é il mio fidanzato!- precisai con voce strozzata -É... solo un amico- borbottai in imbarazzo.
George mi rivolse un'occhiata poco convinta, ma annuì comunque prima di voltarsi a salutare qualcuno che era appena entrato in cucina.
-Buongiorno George- sorrise Liam infatti, ricambiando il saluto prima di posare il suo sguardo caldo e profondo su di me.
-Con permesso, ho alcune cose da sistemare. Se avete bisogno non esitate a chiamarmi- dichiarò George prima di ritirarsi, lasciandoci soli.
-Ciao- ero in difficoltà, dopo la sera precedente non sapevo più come comportarmi. Lui era stato così coraggioso, così delicato e così rassicurante. Mi sentivo anche un po' in imbarazzo, avendo pianto senza contegno fra le sue braccia, ma dopo tutto cos'avrei potuto fare? Ero spaventata, ero appena stata aggredita. Gli rivolsi un timido sorriso che lui ricambiò prontamente.
-Ehi- disse avvicinandosi e sedendosi davanti a me -Come ti senti?- mi chiese dopo avermi analizzata per qualche istante.
-Io... sto bene, grazie.- risposi.
Lui annuì -Mi fa piacere- ribatté mentre spalmavo della marmellata su del pane tostato che gli offrii.
Liam accettò di buon grado, ringraziandomi prima di versarsi anche del caffè.
Mangiammo in completo silenzio, sentivo il suo sguardo addosso e il bisogno di dire qualcosa ma non avevo idea di come avrei potuto cominciare, fin quando non ci alzammo entrambi da tavola.
-Liam!- lo richiamai prima che uscisse dalla cucina. Subito i suoi occhi incontrarono i miei, e potei notare un guizzo di preoccupazione percorrerli. -Che succede? É tutto ok?- mi chiese avvicinandomisi.
Annuii abbassando per un attimo lo sguardo prima di tornare a guardarlo. -Volevo solo ringraziarti. Se non fosse stato per te...- il biondo scosse la testa -Grazie davvero di tutto- ribadii però io, afferrando una delle sue mani.
Parve sorpreso della mia reazione ma cercò di non darlo a vedere. Scrollò nuovamente il capo -Non dirlo nemmeno per scherzo-
Annuii e feci per dirigermi verso il salotto quando la mano di Liam avvolse la mia delicatamente, quasi temesse di farmi male.
Liam posò gli occhi sul mio polso e io non potei fare a meno di imitarlo. S'era scurito. Ormai il segno era piuttosto evidente e mi fece rabbrividire quando lui lo sfiorò con le dita in una carezza.
-Ti fa male?- mi chiese tornando a guardarmi negli occhi.
Cercai di forzare un sorriso -No, é... É tutto a posto-
Lui non parve molto convinto, anzi. Scosse la testa -Avrei voluto ammazzarlo- pronunciò duramente e notai chiaramente che stesse stringendo i pugni. Era furioso.
-Ehi- appoggiai l'altra mano sulla sua, guardandolo negli occhi -Sto bene adesso, non é successo niente.- cercai di rassicurarlo.
Passò qualche secondo prima che lui annuisse, lasciando andare la mia mano. Continuò a guardarmi in silenzio ancora per qualche minuto, come se mi stesse contemplando, cosa che fece accrescere il mio imbarazzo. -Comunque volevo dirti che sono contento che sia stato io a trovarti ieri sera- aggiunse facendomi arrossire.
Senza nemmeno pensarci gli allacciai le braccia collo e lo abbracciai, appoggiando la testa al suo petto. Per una frazione di secondo mi sentii tremare a quel contatto, ma non appena Liam cominciò a rispondere all'abbraccio accarezzandomi i capelli dolcemente non potei fare altro che nascondere il volto sul suo petto, lasciandomi cullare da quelle braccia possenti e che nemmeno poche ore prima mi avevano difesa, portandomi al salvo.

 

 

Pov Tiffany

 

Mi trovavo nel capannone, seduta al tavolo intenta a giocare a fruit ninja sul cellulare, quando vennero consegnate tutte le cose che avevamo comprato per la festa.
Andai a firmare la ricevuta e subito dopo cominciai ad alzare gli scatoloni pieni di roba. Erano pesantissimi e per poco non caddi cercando di sollevarne uno.
Quei cavolo di signori non potevano aiutarmi a portarli dentro? NO! Dovevano andarsene via e lasciare a me tutto il lavoro.
Ringhiai arrabbiata, sentendo subito dopo una risata alle mie spalle. Non serviva nemmeno girarmi per sapere a chi appartenesse, l'avrei riconosciuta fra milioni.
Mi girai e vidi Zayn, che tenendo una sigaretta fra l'indice e il medio, osservava la scena ridendo di gusto.
Lo fulminai con lo sguardo. -Cosa c'è da ridere!- lo rimproverai -Aiutami a sollevare questi piuttosto- protestai alterata.
Vedendomi in difficoltà si decise a buttare la sigaretta per terra spegnendola con il piede, e si avvicinò per prendere la scatola che prima mi aveva quasi fatto cadere quando avevo provato a sollevarla.
-Questa la prendo io! Prendine un'altra, tu!- esclamai sempre più nervosa.
-Sei impossibile! Non ti va mai bene nulla. Devo essere proprio masochista per farmi piacere questo tuo modo di essere!- esclamò avvicinandosi sempre di più.
I nostri sguardi vennero attratti come due calamite. Ero rimasta senza parole.
Aveva la mascella contratta e mi stava accarezzando una guancia spostando una ciocca dei miei capelli dietro all'orecchio.
-Toccami un'altra volta, che ti ritrovi senza mano- sibilai con difficoltà.
Lui mi sorrise. -Tutto con te dev'essere difficile, eh?- mormorò per poi avvicinarsi e baciarmi.
Inizialmente provai a liberarmi ma dopo un po' mi lasciai trasportare.
Fu un bacio appassionato e non appena mi accorsi di quello che stavo facendo mi spostai. Ancora scossa gli tirai un altro schiaffo, senza nemmeno pensare.
-Ahia!- esclamò immediatamente -Mi spieghi come fai a non riuscire ad alzare una semplice scatola, avendo una mano così pesante?- mi chiese massaggiandosi la guancia.
-E tu mi spieghi come fai a baciarmi così?- gli risposi con lo stesso tono.
-Vuoi dirmi che non ti eri accorta che l'avrei fatto?- domandò ironico, inarcando un sopracciglio e facendo ricomparire il suo solito ghigno.
Sbarrai gli occhi stupefatta. -Cosa vuoi dire?! Stai insinuando che sapessi che mi avresti baciata e ti ho lasciato fare?- ringhiai.
-Non ti sei neanche tirata indietro se non sbaglio.- mi rispose con lo stesso tono ironico, stringendosi nelle spalle larghe.
Lo guardai incredula -Mi hai presa alla sprovvista!- cercai di giustificarmi prima di afferrare una scatola e portarla dentro.
Zayn rise, soddisfatto di esser riuscito a mettermi in difficoltà, seguendomi subito dopo con uno scatolone.

 

 

 

Pov Joelle

 

Una volta arrivati a casa dei ragazzi, ci ritrovammo davanti una scena pietosa: Niall, una vecchia tuta e i capelli completamente spettinati, se ne stava stravaccato sul divano intento a guardare una partita di calcio, sputando ogni tanto alcune imprecazioni a denti stretti, circondato da lattine di birra vuote, una scatola contenente residui di pizza mangiucchiati e alcuni pacchetti di salatini mezzi finiti, di cui una gran parte era rovesciata sul pavimento.
-Difendi quella cazzo di palla!- sbottò improvvisamente, osservando Ashley Cole, il difensore del Chelsea, che stava correndo dietro a un giocatore della squadra avversaria il quale, in prossimità dell'area, si trovava in perfetta posizione per realizzare un goal.
-Che gli succede?- domandai a bassa voce a Harry, rivolgendogli un'occhiata alquanto preoccupata. Lui mi rispose con un'alzata di spalle, prima di avvicinarsi a Niall con passo deciso, e dopo essersi fatto un po' di spazio sul divano, prese posto vicino a lui.
-Va tutto bene amico?- gli chiese con naturalezza, mentre fingeva di seguire a sua volta la partita.
-No, va una merda. Se il Chelsea perde mi incazzo!- sbottò arrabbiato.
Harry si voltò a guardarlo, e dopo averlo analizzato attentamente inarcò un sopracciglio. -Sei sicuro che il problema sia la partita? Non é successo nient'altro di cui voglia parlarmi?- insistette, sicuro che quella rabbia e quel disastro fossero frutto di una trepidante partita di calcio.
Niall si immobilizzò mentre la sua espressione si faceva improvvisamente seria. Sembrò voler dire qualcosa, ma notando che stavo seguendo la scena attentamente, lo vidi esitare a disagio così, prima che cambiasse idea e decidesse di non aprirsi con Harry per colpa mia, mi affrettai ad intervenire.
-Bene, io allora vado a farmi una doccia. Ci vediamo dopo ragazzi- annunciai, rivolgendo uno sguardo di intesa a Harry che sembrò capire al volo.
-Certo, vai pure amore. Ti va bene se ordino giapponese per cena?-
-Sì, benissimo- annuii sorridendogli emozionata per come mi aveva chiamata, poiché nonostante non fosse la prima volta che si rivolgeva a me con appellativi affettuosi, ad ogni volta che glieli sentivo pronunciare non potevo fare a meno di sorridere e il mio cuore di cominciare a battere all'impazzata.
Gli depositai un bacio delicato sulle labbra morbide, prima di salire velocemente al piano di sopra, verso la camera da letto di Harry.

 

 



Pov Harry

 

-Sputa il rospo- lo esortai non appena Joelle fu scomparsa in cima alle scale.
Niall prese il telecomando della televisione ed abbassò il volume, alzandosi subito dopo e prendendo a muoversi con fare agitato per la stanza. 
-É per Alex- cominciò quando si sentì pronto -Insomma, sta vivendo uno dei momenti più importanti della sua vita! Ha appena firmato un contratto con la Sony Music, comincerà ben presto ad incidere un disco ed io, che dovrei essere insieme a lei per sostenerla e starle di fianco, sono qui.- spiegò prendendo a gesticolare -E il punto non é nemmeno questo!- esclamò, spettinandosi nervosamente i capelli. -Il punto é che lei mi manca Harry, mi manca da morire. Giorno e notte. É da quando l'ho conosciuta la sera della festa di compleanno di Tiffany e Joelle che non riesco a fare a meno di pensarla. Lo so che potrà sembrarti assurdo, forse anche stupido, ma il suo sorriso, la sua voce, le sue mani piccole e delicate, la sua risata... tutto di lei mi fa perdere la testa. Trascorrere del tempo con Alex mi fa così bene ed é così semplice e naturale che non sono riuscito a fare a meno di innamorarmene e questa distanza mi sta distruggendo.- confessò tutto d'un fiato, aiutato dalla disinibizione provocata dall'alcol ingerito.
Mi grattai la testa, leggermente imbarazzato e non troppo certo sul da farsi. Non ero mai stato un granché nel dare consigli, il quel momento Liam sarebbe davvero stato d'aiuto, peccato che non lo vedessi dal pomeriggio precedente.
-Non so cosa fare- sbuffò sedendosi sul divano con la testa fra le mani.
-E allora cosa aspetti?- domandai preso dalla foga del momento -Vai da lei!-
Niall mi fulminò con lo sguardo -Mi stai dicendo che devo abbandonare tutta la mia vita qui, il college, voi, e correre da lei?- inarcò un sopracciglio incredulo.
-Certo che sì!- confermai -Che senso ha stare qui se il tuo cuore é con Alex e non riesci ad essere felice standole lontano?! Per quanto riguarda il college, sappiamo entrambi che non te ne é mai importato molto. La musica é sempre stata la tua passione e il tuo sogno iscriverti alla BRIT School di Croydon, quindi ritengo che sia questo il tuo momento. Senza contare che noi continueremo a vederci sempre che potremo, dopotutto Croydon é a pochi chilometri da Londra.- gli sorrisi rassicurante.
Niall mi osservò con gli occhi che brillavano, non se più per il fatto che fossi riuscito a dare un buon consiglio oppure per la felicità. -Lo credi davvero? Cioè... sei sicuro sia una buona idea?- mi chiese ancora un po' riluttante.
Ci pensai un attimo ed infine annuii con sicurezza. -Penso che se qualcosa, o meglio qualcuno, é capace di renderti realmente felice tu non debba mai fartela scappare.- dissi -In più siamo giovani, é ora il momento di cominciare a rischiare, di correre dietro ai nostri sogni!-
-Cazzo hai ragione amico!- Niall batté un pugno sul suo ginocchio, mentre si apriva un sorriso a trentadue denti -Grazie davvero- mi abbracciò di slancio balzando in piedi subito dopo. -Adesso sarà meglio che vada, ho un sacco di cose da risolvere prima della partenza- annunciò cominciando a dirigersi verso le scale, sorridendo come non lo vedevo fare da fin troppo tempo. Sorrisi a mia volta, contendo di essere riuscito ad aiutare uno dei miei migliori amici.







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*SPAZIO AUTRICE*

Con quale coraggio mi ripresento dopo non so e ho paura di scoprire quanti mesi qui?
Non lo so. AHAHAHHA
Giuro che mi dispiace un sacco per vari motivi:
1- So che c'è gente (o almeno lo spero ahahah) che segue questa storia e sinceramente so quanto possa fare girare le palle (scusate la volgarità) dover aspettare a lungo per un misero capitolo, perché anch'io sono una lettrice oltre che una scrittrice.
2- Amo scrivere come amo poche cose nella vita, e il fatto di non aver trovato il tempo, o meglio l'ispirazione per scrivere, mi ha quasi fatta entrare in depressione, ma dopotutti tutti hanno un periodo di blocco.
3- Non so come possa essere venuto questo capitolo dopo così tanto tempo che non scrivo, quindi se non vi piace vi giuro che mi dispiace mille volte di più. :(
SCUSATEMI PER FAVORE!
Se vi é piaciuto però fatemelo sapere, non sapete quanto mi renderebbe felice!
Anzi fate una cosa: ditemi pure quello che ne pensate, davvero, siate oneste! Per me é davvero importante :)
Bacioni bellissime e al prossimo capitolo ♡ (che cercherò di postare molto più velocemente di questo)


Ne approfitto per farmi un po' di pubblicità e vi linko la one shot che ho scritto, e le altre due long che sto scrivendo :)

 

Bad Boy

                                                                                                                  One Shot - Niall e Amy

 

 

 

*Ringraziamenti*

Grazie di cuore per le meravigliose recensione, a cui anche se non trovo molto tempo per rispondere, leggo tutte e con le quali riuscite sempre a strapparmi un sorriso.
Siete le migliori lettrici dell'universo, GRAZIE♡

*Anticipazioni*


Una sola parola: FESTAAAA!
Uno dei capitoli più intrisi di emozioni ed anche uno dei miei preferiti, quindi preparatevi!


 

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Capitolo 38
*** Capitolo XXXVII ***





 

 

Capitolo XXXVII


 

Pov Tiffany

Era sabato mattina ed ero appena tornata dalla mia corsa, quando sentii qualcuno bussare alla porta. Era Caroline. Mi disse che i suoi genitori stavano tornando da un viaggio e lei doveva andare a prenderli in aeroporto, quindi era passata da noi per chiedere se potessi fare da babysitter a sua sorella fino a dopo pranzo. Io accettai, adoravo i bambini.
Lei mi ringraziò tantissimo e disse che l'avrebbe portata entro una mezz'oretta.

Stavo giocando con Sophie, quando sentii qualcuno suonare il campanello. Era proprio giornata.
-Joe vai tu!- urlai senza però ricevere risposta, venendo costretta perciò ad andare io stessa, lasciando la piccola davanti alla televisione.
Quando aprii la porta mi trovai Zayn davanti. -Ciao- lo salutai sorpresa di vederlo lì.
-Ehi- mi salutò a sua volta, tirando qualcosa fuori dalla tasca e porgendomelo. -Ieri hai dimenticato il cellulare al capannone, e siccome non ci siamo messi d'accordo per oggi ho pensato di venire qui direttamente.- mi spiegò come a voler giustificare la sua presenza.
Infatti io e lui ci saremmo dovuti vedere prima che la festa cominciasse, dato che, essendo gli organizzatori, avevamo le ultime cose da sistemare.
-Certo... grazie- lo ringraziai afferrando l'iPhone che mi stava porgendo.
Rimanemmo un po' in silenzio mentre il suo sguardo mi perforava. -Vuoi entrare?- gli domandai leggermente imbarazzata.
Lui sorrise beffardo. -Non pensavo che Tiffany Morris sapesse arrossire- mi canzonò rimanendo appoggiato sullo stipite della porta.
A quelle parole cercai di cambiare immediatamente espressione -Non sono arrossita!- protestai innervosendomi.
-Certo- continuò ironico. In quel momento Sophie mi venne incontro, correndo con le manine alzate per farmi capire che voleva venire in braccio.
L'accontentai, guadagnandomi uno sguardo interrogativo da parte di Zayn.
-Caroline è andata a prendere i suoi all'aeroporto e mi ha chiesto di farle da babysitter.- gli spiegai semplicemente mentre Sophie mi toccava i capelli. A quanto pare le dovevano piacere parecchio, dato che non aveva smesso di giocarci da quando era arrivata.
-Fai anche la babysitter?- mi schernì Zayn con finta aria sorpresa -Assolutamente incredibile, non me lo sarei mai aspettato.- scosse la testa serio per poi scoppiare a ridere.
Sbuffai infastidita, muovendomi sul posto. -Trascorri ogni ora delle tue giornate a pensare male di me?- gli chiesi offesa.
-No, non ogni ora. Solo ventitré ore al giorno- mi rispose continuando a scherzare.
-Ah sì? E dimmi, cosa faresti durante l'ora rimanente?- gli domandai, tenendogli il gioco -La passi forse a studiarti delle risposte simpaticissime come queste che mi stai rifilando adesso?- continuai ironica.
-No- scosse il capo, facendosi più serio ed il suo sguardo più profondo -La passo pensando a come tu sia intelligente... piena di personalità... e bella.-
Rimasi paralizzata da quelle parole e da quello sguardo penetrante che mi stava rivolgendo.
Poco dopo Joe fece capolino dietro di me e, notando Zayn, lo salutò sorridendogli, spezzando definitivamente quell'atmosfera che era venuta a crearsi nell'aria.
Lui ricambiò il sorriso per poi rivolgersi a me -Ci vediamo un'ora prima per risolvere le ultime cose allora?- chiese per conferma, tornando alla sua solita espressione strafottente.
-Va bene- risposi ancora un po' scossa.
Rivolse un ultimo sorriso a Sophie che lo stava guardando incantata, e poi se ne andò.

 

Pov Liam

Uscii a prendere un po' d'aria, lasciandomi alle spalle la calca di studenti che si dimenava nel capannone, allestito da Zayn e Tiffany per l'occasione.
La festa d'inverno del college si stava rivelando un grandissimo successo, tutti si stavano godendo la serata, eppure io avevo sentito il bisogno di uscire a fare due passi.
Mi sedetti sul prato umido del parco adiacente al capannone, mentre una folata di vento gelido improvvisa mi accarezzò il viso, facendomi rabbrividire. Mi strinsi maggiormente nella mia giacca blu scura e cacciai le mani in tasca, mentre la pelle d'oca si faceva strada lungo tutto il mio corpo.

Alzai gli occhi verso il cielo stellato e non potei fare a meno di sorridere: era davvero un privilegio avere l'occasione di poter ammirare un cielo limpido a Londra.
-Liam?- la voce di Queen mi distrasse dai miei pensieri, facendomi voltare ad incontrare i suoi occhi color ghiaccio -È da mezz'ora che ti cerco- si lamentò arricciando le labbra rosee e perfette in un broncio infantile.
Le sorrisi intenerito e picchiettai sull'erba, facendole segno di sedersi accanto a me. Queen non se lo fece ripetere due volte e subito si accomodò al mio fianco, appoggiando la testa sulla mia spalla mentre io puntavo lo sguardo verso un punto lontano nell'orizzonte.
-Che ci fai qui, Payne?- mi chiese dopo lunghi istanti di silenzio.
-Guardo le stelle, tu?-
Queen scoppiò in una fragorosa risata, facendomi voltare verso di lei con un sopracciglio inarcato -Cosa c'è da ridere?-
Si concesse alcuni secondi per calmarsi e si asciugò una lacrima, prima di rispondermi -Oh Liam- scosse la testa con aria rassegnata -il tuo romanticismo riesce a raggiungere livelli mai visti. Sei proprio un tenerone!- esclamò ridacchiando, spettinandomi dolcemente i capelli.
Sbuffai infastidito. Mi ero stancato di essere etichettato da tutti come “il buono e dolce Liam Payne”!
-Non mi trattare come un bambino.- protestai, reso parecchio più suscettibile dall'alcool ingerito anteriormente. -Non sono sempre buono, né tanto meno perfetto.-
La bionda mi guardò stranita, prima di aprirsi in un sorrisetto divertito -Beh mi scusi tanto di aver offeso la sua virilità.- proferì ironicamente -Lo so bene che in fondo sei un ragazzaccio,- mi rivolse un occhiolino -ma devi ammettere che ti lasci andare difficilmente. Fai sempre la cosa giusta e sembra che prima di agire tu ci pensi almeno dieci volte.- si strinse nelle spalle, senza smettere di sorridere nemmeno per un momento.
-Non è vero!- esclamai immediatamente, facendole inarcare un sopracciglio in disaccordo.
-Va bene, allora dimmi, qual è stata la cosa più trasgressiva che hai fatto in vita tua?- mi domandò con tono di sfida.
Sbarrai gli occhi preso alla sprovvista e mi grattai la guancia ricoperta da un leggero strato di barba -Io... beh, io- cominciai a balbettare in difficoltà mentre Queen pareva sempre più divertita dalla faccenda -Adesso non mi viene in mente.- chiusi il discorso seccamente, voltando lo sguardo altrove.


Pov Queen

Risi di gusto, interrompendomi poi improvvisamente -Mi è venuta un'idea!- esclamai allegramente -Facciamo una gara: chi riesce a bere più stasera vince e potrà decidere la penitenza che dovrà eseguire l'altro.-
Liam si voltò di scatto verso di me. Il suo corpo parve tradire un conflitto interiore, esitò, strinse le mani a pugno ed infine, dopo lunghissimi secondi rispose -E va bene. Fatti sotto, ragazzina.-
Sentii uno stupido mezzo sorriso formarmisi sulle labbra e mi lasciai andare ad una risata mentre ci alzavamo, diretti all'interno del capannone.

 

Pov Tiffany

La festa era cominciata da tempo ed tutto era perfetto. Zayn era alla console, la gente ballava e tutti sembravano divertirsi.
Vidi Harry e Joe ballare insieme, ma poi li persi di vista.
-Ehi bellezza!- urlò Louis per cercare di farsi sentire, nonostante la musica fosse altissima.
Eravamo diventati davvero molto amici ormai.
-Louis!- risposi sorridente -Dove sono gli altri?- gli domandai, sistemandomi il tubino rosso che indossavo quella sera.
-Poco fa ho visto Harry insieme a Joelle. Liam è al bar con Queen e Niall era con me fino ad adesso. Ti va di ballare con noi?- mi chiese ammiccando con il suo solito sorriso sfacciato.
Risi divertita. -Certo!- accettai afferrando la mano che mi stava porgendo per portarmi in pista, dove l'irlandese si stava esibendo in strani passi di danza.
Ballai e risi per ore insieme a loro quando, sopraffatta dalla sete, dovetti fermarmi per raggiungere il bar.
Ordinai un drink e mi girai verso il palco, dove c'era la console.
Zayn era in compagnia di due ragazze bionde dall'aria stupida. Nonostante non potessi sentire quello che stessero dicendo, le vedevo ridere continuamente.
Zayn non era poi così simpatico. Allora perché continuavano a ridere quelle oche?
Presi il mio drink e li raggiunsi.
Lui si girò a guardarmi come anche le due ragazze, che mi rivolsero un'occhiataccia, infastidite dalla mia interruzione. Ora che ero vicina potevo vedere con chiarezza che una delle due, non fosse nemmeno bionda naturale.
-Evaporate.- mi rivolsi a loro due in modo che potessero sentirmi -Oh giusto, non dovete nemmeno sapere cosa significhi evaporare...- continuai perplessa -Beh sparite, qui non potete stare.-
Loro mi guardarono offese, capendo che gli avevo appena dato delle stupide. -Ah! Ti si vede la ricrescita- confidai alla più bassa delle due, che mi fulminò con lo sguardo. Queste si scambiarono un'occhiata indignata, per poi sculettare via, tornando in pista dove ripresero a ballare in modo provocante.
Zayn, dal canto suo, non aveva ancora smesso di guardarmi con aria divertita.
-Sai che non possono stare qui.- lo rimproverai con aria severa prima che un corto circuito facesse saltare la corrente.
Sgranai gli occhi, guardandolo preoccupata. -E adesso? Cosa faremo?- esclamai in preda al panico.
-Tu non lo so, ma io avrei un'ottima idea- rispose avvicinandomi a lui di scatto. E successe. Di nuovo. Le sue labbra sulle mie mentre le sue mani si posavano sulla mia schiena, abbassandosi poi sui miei fianchi per stringermi ancora di più a sé, cosicché i nostri corpi venissero a contatto. Stavolta però fu diverso. Sentii una scossa lungo tutta la schiena, mentre la lingua di Zayn si intrufolava nella mia bocca, per giocare con la mia.
Era la terza volta che mi baciava, ma quella volta però, non cercai nemmeno di liberarmi.
Il cuore prese a battermi forte. Non capivo! Che fosse perché...
Quando si separò col respiro affannato mi guardò dubbioso, inarcando un sopracciglio. -Non mi tiri uno schiaffo?- mi chiese ironico.
-No, non serve a nulla tanto. Sembra quasi che ti piaccia.- risposi stringendomi nelle spalle lasciate scoperte dal vestito, cercando di apparire indifferente a quello che era appena successo.
Poco dopo che ebbi finito di parlare, la corrente ritornò. -Che fortuna!- esclamai felice, battendo le mani.
-Non credo che la fortuna abbia a che fare con questo.- fece però lui sorridendo sghembo -Ho affittato un generatore d'energia di riserva, per qualsiasi evenienza sai.- concluse fiero facendomi l'occhiolino.
Prese il microfono, scusandosi per l'accaduto con gli invitati, per poi far ricominciare la festa.
-Ammetti che non ci avresti mai pensato.- asserì poi, incrociando le braccia e rivolgendomi uno sguardo di sfida.
-Diciamo che hai avuto una buona idea, una volta nella tua vita.- concessi con una punta d'ironia nella voce.
Mentre nelle sue labbra compariva un ghigno, fece per riavvicinarsi quando io gli tirai uno schiaffo, questa volta un po' meno forte degli altri.
Lui mi guardò sorpreso, scrollando subito dopo il capo sconsolato -Me lo sarei dovuto aspettare.- concesse mentre io scoppiavo a ridere.
Prima di allontanarmi mi girai un'ultima volta, sorridendo beffarda mentre lui scuoteva la testa rassegnato, non riuscendo però a trattenere un sorrisetto divertito.



Pov Queen

Mi portai alle labbra l'incavo della mano, leccandone via il sale ed il limone con cui l'avevo cosparso, prima di buttare giù lo shot di tequila in un solo sorso. Quando lo feci sbattere nuovamente sul tavolo, Liam, che doveva ancora posare il suo, si lasciò sfuggire un colpetto di tosse ed un sottile velo di lacrime andò ad appannargli gli occhi.
Mi ritrovai ad osservare incantata il modo assolutamente naturale in cui raccolse con la lingua alcune gocce sfuggitegli, che erano andate a depositarsi sulle sue labbra, mentre inevitabilmente pensieri poco casti si facevano largo nella mia mente.
-Ti serve un bavaglino?- lo provocai in tono canzonatorio.
-Scusa tanto se non sono abituato a bermi un'intera bottiglia di tequila ogni sera.- mi rispose lui, sorridendo a sua volta divertito.
-Bene, credo di aver vinto, allora.- dichiarai fiera.
-Credo proprio di sì- Liam ridacchiò, sporgendosi verso di me e posando una mano nell'incavo della mia schiena -Ammetto che non vedo l'ora di scoprire cos'hai in mente per me.- mi sussurrò all'orecchio con una voce roca e sensuale che non gli avevo mai sentito usare, mentre il suo respiro tra i miei capelli mi provocava brividi lungo tutto la schiena.
Quel gioco di seduzione era andato avanti tutta la sera, una volta tolta l'inibizione dall'alcool. Ero confusa, eccitata ed estremamente curiosa di sapere fin dove si sarebbe spinto.
-Ti va di accompagnarmi a casa?-
-Tu vuoi che lo faccia?- rispose a sua volta porgendomi un'altra domanda, e potei avvertire un leggero sfioramento delle sue labbra sul lobo del mio orecchio, che non fece altro che aumentare l'intenso stordimento di cui ero preda.
-Sì- risposi ancor prima di riuscire a collegare il cervello alla bocca.

 

Pov Caroline

-Carol, posso chiederti un favore?- mi chiese Tiffany, comparendo improvvisamente davanti a me e facendomi gli occhi dolci.
Sorrisi -Certo, dimmi pure.-
-Stanno finendo la vodka ma essendoci troppa gente al bancone, non hanno tempo di andare a prenderne altra in riserva, in più io non posso allontanarmi perché sono la responsabile della festa.- mi spiegò sorridendo angelicamente. -Potresti farlo tu?- quasi m'implorò, congiungendo le mani a mo' di preghiera.
-Nessun problema- risposi sorridente senza fare una piega. -Dov'è?- le chiesi a mia volta, intercettando per sbaglio, lo sguardo di Louis che, seduto ad uno dei divanetti insieme a Joelle e Harry, intenti a scambiarsi effusioni, non faceva altro che fissarmi insistentemente.
-Sul retro. È una specie di ripostiglio.- mi spiegò ed io annuii. -Grazie mille, sei un angelo.- aggiunse e, prima di sparire fra la mischia, mi stampò un sonoro bacio sulla guancia.
Cominciai a farmi spazio, riuscendo infine ad uscire dal capannone, dirigendomi sul retro. Entrai nel ripostiglio e cercai con lo sguardo le bottiglie di vodka, trovandole nel secondo scaffale, così mi avvicinai. Non appena ebbi allungato il braccio per prenderne alcune, due mani mi afferrarono saldamente i fianchi da dietro, facendomi sobbalzare per lo spavento.
-Carol sono io.-
Nel sentire quella voce mi voltai di scatto tra le sue braccia, lasciando perdere le bottiglie -Tomlinson ma sei scemo?- strillai alterata.
-Avanti Carol, non è il caso di fare una sceneggiata: mi hai praticamente invitato a seguirti.- mi rispose, ammiccando malizioso.
Alzai un sopracciglio -Stai scherzando spero! Io non ho fatto proprio niente.- replicai.
-Ah no?- mi chiese Louis, stringendo la presa intorno alla mia vita e avvicinandomi al suo petto -Eppure quello sguardo che mi hai lanciato prima di uscire mi è sembrato parecchio eloquente.- continuò prima di avvicinarsi pericolosamente alle mie labbra.
-A cuccia Tomlinson!- urlai prima di svincolarmi dalla sua presa, allontanandomi di qualche passo ed avvicinandomi ad una parete priva di scaffali.
Louis rise divertito, alimentando la mia irritazione, prima di riprendermi per i fianchi.
-Riuscirai a farmi impazzire uno di questi giorni.- mormorò avvicinandosi di un passo.
-Meglio così, almeno riuscirò a farti internare una volta per tutte.- replicai stringendomi nelle spalle. Louis intanto fece un altro passo in mia direzione -Dovresti ammetterlo.- disse improvvisamente, diventando serio.
-Cosa?- chiesi confusa, aggrottando le sopracciglia. Iniziavo davvero a perdere il filo del discorso.
Louis si aprì in uno dei suoi soliti ghigni -Che non puoi resistermi.- affermò sicuro di sé.
-Ancora con questa storia?- sbuffai, alzando gli occhi al cielo, mentre lui si avvicinava di un ulteriore passo.
-Dai ammettilo, così siamo tutti più contenti.- insistette continuando ad avvicinarsi, fino a spingermi contro la parete, intrappolandomi con il suo corpo. Perfetto Caroline, davvero perfetto.
Sbuffai, cercando di spintonarlo per allontanarlo da me, non ottenendo però alcun risultato.
Louis ridacchiò, prima di abbassare lo sguardo sul mio corpo per farmi una lastra dettagliata, facendo alzare ulteriormente la temperatura del mio corpo, ed infine si esibì nel suo mezzo sorriso sexy. -Niente male questo vestito.- mormorò allungando una mano per sfiorarmi un fianco, facendomi rabbrividire. -Forse un po' troppo corto.- soffiò a due millimetri del mio orecchio, accarezzando le pieghe dell'abito blu aderente che avevo deciso di indossare per l'occasione, fino a sfiorarmi la coscia, facendomi tremare inevitabilmente.
Stavo per urlargli contro di spostarsi, quando Louis tornò a puntare i suoi occhi blu su di me, cominciando a guardarmi come a volermi trapassare l'anima, prima di avventarsi su di me con foga.
Ragiona Caroline, reagisci!
Niente da fare, il mio cervello era andato. Non rispondeva a nessuno dei miei comandi e Louis sicuramente non mi aiutava. Mi mordicchiò il labbro inferiore, facendomi gemere dal desiderio, prima di intrufolarsi nella mia bocca con foga, con frenesia, con passione. Ah, al diavolo tutto!
Gli cinsi il collo con le braccia, così da avere un contatto più profondo finché, ad un certo punto, Louis si staccò dalle mie labbra, lasciandomi interdetta.
Cazzo, cazzo, cazzo: ci ero cascata di nuovo! Me l'avrebbe rinfacciato a vita!
Louis però, invece che smettere, cominciò a scendere verso il mio collo, lasciando una scia di baci che partiva dalla base per arrivare fino all'orecchio, avanti e indietro, come una splendida tortura che stava alimentando la mia perdita dei sensi ormai prossima. La sua mano intanto continuava ad accarezzarmi la gamba, sfiorandomi con i polpastrelli, facendomi attraversare da dei brividi, dei quali ero certa che si fosse accorto anche lui.
-Caroline- sussurrò al mio orecchio, con tono leggermente roco.
Oddio!
Louis mi mordicchiò il lobo leggermente -Ti voglio, adesso.-


Pov Liam

Una volta arrivati, chiusi la porta di casa alle spalle, rimanendo nella penombra del salone illuminato solamente dalle luci dei lampioni sparsi per il giardino circostante alla villa degli Olsen. Erano quasi le cinque di mattina, e a quell'ora George doveva essere in camera sua a dormire già da un bel po' di tempo.
Mi voltai, riuscendo ad avvertire nonostante il buio, l'azzurro perforante degli occhi di Queen vagare nei miei, e fu in quel momento che venni assalito da una consapevolezza. Molto probabilmente era dovuto all'alcool, ma io la volevo, volevo Queen in modo quasi doloroso.
Volevo sentire di nuovo le sue labbra infrangersi sulle mie com'era successo quel pomeriggio dentro alla sua piscina, volevo poter toccare ed ammirare il suo corpo per interno, ma cosa più importante: non volevo che fosse solo l'avventura di una notte.
Un silenzio teso e colmo di attesa calò su di noi, ansiosi ed incerti su quale sarebbe stata la prossima mossa, finché non presi una decisione.
Posai le mani sui suoi fianchi e mossi alcuni passi facendola indietreggiare fino a far appoggiare la sua schiena alla porta. Potevo sentire il suo respiro sempre più corto, mischiarsi al vago odore di alcool che ci avvolgeva entrambi.
La voglia di baciarla non faceva che crescere e il mio bisogno fisico di lei si era fatto quasi insostenibile, ma io avevo preso la mia decisione.
-Hai intenzione di baciarmi?- mi sussurrò improvvisamente Queen, impaziente.
Mi aprii in un sorriso ambiguo e scossi la testa risoluto.
Queen parve rimanere spiazzata da quelle parole, ma durò pochi istanti, finché non decise di ribaltare le posizioni costringendomi contro la porta, e senza darmi il tempo di reagire posò le labbra sul mio collo, facendomi irrigidire un attimo per la sorpresa, prima di tornare a posare le mani sui suoi fianchi, attirandola maggiormente contro il mio corpo.
La bionda sorrise sulla mia pelle prima di socchiudere le labbra con lentezza esasperante, e prendendosi il suo tempo per andare a saggiare il mio collo con la lingua. Non riuscii a trattenere un gemito strozzato e quando affondò i denti per mordermi nel mio punto più sensibile sussultai, e con una mossa repentina le afferrai i polsi, invertendo nuovamente le posizioni, bloccandola con il mio corpo. Ansimavo piano e presi un respiro per cercare di riacquistare un minimo di autocontrollo, che mi sarebbe sicuramente servito se volevo andare fino in fondo a quello che mi ero prestabilito di fare.
-Siamo ubriachi Queen, ed è molto tardi. Meglio se vai a dormire.- abbandonai la presa sulle sue mani e afferrai la maniglia della porta prima di sussurrare appena un “buonanotte” ed uscire di tutta fretta.


 

Pov Tiffany

La festa si concluse e, come secondo il patto, Zayn avrebbe dovuto pulire tutto da solo dato che aveva perso la scommessa che avevamo fatto tempo prima.
Ero già in macchina e Joe stava per partire, quando venni assalita da dei dannati sensi di colpa. -Aspetta!- esclamai togliendomi la cintura di scatto -Devo restare ho... una cosa da fare...- farfugliai frettolosamente mentre aprivo lo sportello dell'auto -Tu vai pure a casa però, prendo un taxi al ritorno.- scesi dalla macchina senza lasciarle il tempo di rispondere, dirigendomi verso il capannone sotto lo sguardo allibito inizialmente della mia migliore amica, che a mano mano si trasformò in uno malizioso e divertito.
Entrai cercandolo subito con lo sguardo, e lo trovai. Zayn era intento a raccogliere dei bicchieri sparsi, buttandoli in un sacco nero, quando parve accorgersi della mia presenza alzò lo sguardo.
-Che c'è? Dimenticato qualcosa?- chiese atono, continuando il suo lavoro annoiato.
-No, solo non credo sia giusto che tu pulisca tutto da solo.- risposi facendo spallucce.
Mi rivolse un debole sorriso per poi tornare a fare ciò che stava facendo.
Presi una scopa e cominciai a pulire, lasciandomi sfuggire un sorriso inconsapevolmente.
-Grazie.- esordì improvvisamente -Al solo pensiero che avrei dovuto pulire tutto questo da solo...- concluse lasciando in sospeso la frase.
-Non c'è di che- gli risposi per poi riprendere il lavoro.
Zayn fece partire una canzone, Chasing Cars degli Snow Petrol, la mia preferita. Mi voltai verso di lui con un'espressione sorpresa sul volto.
-Per rendere meno noioso il lavoro.- si giustificò per poi sorridermi.
Ricambiai il sorriso e mi girai, sentendo il cuore cominciare a battere più forte.
Dopo un po' sentii i suoi occhi puntati addosso.
-Se continui a guardarmi così non riuscirò mai a finire di pulire questo.- mormorai un po' imbarazzata, cercando in tutti i modi di controllarmi.
Lui mi prese una mano -Allora fermati un po'...-
Quel tocco e quella sua voce magnetica mi fecero rabbrividire. Alzai lo sguardo e mi ritrovai a perdermi nei suoi occhi, mentre le nostre dita si intrecciavano.
Questa volta fui io ad avvicinarmi per prima, molto lentamente, mentre lui faceva lo stesso.
I nostri nasi si sfiorarono e io chiusi gli occhi cominciando a sorridere.
Lui mi accarezzò i capelli portando infine la sua mano dietro al mio collo, mentre l'altra continuava intrecciata alla mia.
Aprii gli occhi incontrando i suoi e gli accarezzai dolcemente una guancia. Ci scambiammo un sorriso prima che le nostre bocche si sfiorassero delicatamente.
Accadde così velocemente che non riuscii nemmeno a capire chi avesse preso l'iniziativa. Le uniche cose che sentii furono le labbra morbide di Zayn e uno strano calore al centro del petto che si stava diradando velocemente per tutto il mio corpo. Le mie mani corsero al viso di Zayn per attirarlo verso di me tanto che mi alzai anche in punta di piedi, mentre una delle mani di Zayn prese a scendere lungo la mia schiena, attirandomi verso di lui.
Non seppi mai quanto durò quel bacio, l'unica cosa di cui potevo avere la certezza era di essere stata una stupida, una stupida per essere stata così testarda. Solo in quel momento capii ed ebbi la certezza di non aver mai fatto niente di più giusto che tornare in quel capannone quella sera.





 

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*SPAZIO AUTRICE*

Avete visto che questa volta non ci ho messo così tanto?
Vado di frettissima quindi non starò a dilungarmi ulteriormente, però aspetto ansiosamente di sapere il vostro parere, dato che questo è uno dei miei capitoli preferiti :)
Spero di essere riuscita sorprendervi almeno un po'.
Bacioni belle e al prossimo capitolo ♡


Come sempre ne approfitto per farmi un po' di pubblicità e vi linko la one shot che ho scritto, e il prologo della nuova long che sto cominciando a postare (ho già tutto in mente, sto solo cercando il tempo per scrivere il capitolo nuovo, ma proverò a farlo il più presto possibile) :):)

Bad Boy

 

 


O
ne Shot - Niall e Amy

 

 

*Ringraziamenti*

Ho notato che le vostre recensioni sono diminuite a dismisura, nonostante le visualizzazioni non siano cambiate così tanto, e questo mi dispiace davvero tanto. Non riesco a capire se si tratti solo dei ritardi o anche della storia che ormai non riesce più a coinvolgervi e non vi piace più :(
Ringrazio comunque tutte quelle che nonostante i miei ritardi continuano a leggere e a recensire e tutti quelli che hanno messo la mia storia fra le seguite/preferite e ricordate.


*Momento iperventilazione*

Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahahahah baci


  
    

 

 
 

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