Damn human ...

di PsycheLilith
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontro ***
Capitolo 2: *** Perchè non stai zitta? ***
Capitolo 3: *** Colleghi o concorrenti? ***
Capitolo 4: *** Pudding o fragole? ***
Capitolo 5: *** Lo sai che il fumo fa male? ***
Capitolo 6: *** Il tetto è un buon luogo per un riposino ***
Capitolo 7: *** Xiwan! ***
Capitolo 8: *** Maschere ***
Capitolo 9: *** Scommessa ***



Capitolo 1
*** Incontro ***


Salve, ho deciso di scrivere questa FF per un sogno che ho fatto.

I personaggi non sono miei (ovviamente) ma nemmeno le due protagoniste lo sono ^^ infatti ad inventarle è stata Xiwan (dovreste leggere la sua FF, quella si che è decente). Queste due in origine non hanno nulla a che fare con Durarara! E so già che mi farà a brandelli quando scoprirà che ho scritto e postato questa storia.

Quindi addio, e godetevela ^^

Damn human …

La cerimonia di ammissione è appena finita e, dannazione perché devo essere in cima all’elenco? Beh, di questo preoccupiamoci più tardi ora devo trovare un posto. Ecco! L’ho trovato! Lontano da porte e finestre, ma non abbastanza da precludere vie di fuga. Con la schiena al muro, in modo da evitare spiacevoli attacchi alle spalle. Sorrido fiondandomici.

Mi sorprendo non poco scoprendo che già qualcun altro ha fatto le mie stesse considerazioni.

Devo avere una faccia da ebete, quasi quanto quella del ragazzo che tentava di fregarmi il posto. È sorpreso, non se la aspettava.

Lo studio, mi sembra familiare ma … oh certo! È Izaya Orihara. Ne ho sentito parlare da papà. È un venditore d’informazioni, come me. Non credevo di incrociare il nemico così presto.

-Puoi sempre sederti qui davanti- mi sorride, dannazione deve conoscermi anche lui …

-Mi dispiace, ma non mi fido abbastanza del genere umano- è incredibile, ha i miei stessi occhi. Rossi. Prima d’ora avevo solo visto altre due persone con quegli occhi. Mio padre e mia sorella maggiore.

Ci studiamo, nessuno dei due disposto a cedere.

-Uhm … che dici di giocarcela a sasso carta forbice?- mugugna pensoso. È una buona idea, ma non l’ammetterei mai.

Chiudo la mano a pugno piantando gli occhi nei suoi. Anche lui mi fissa. Devo capire che mossa farà, ma è tenace il ragazzo nessuno prima d’ora mi era stato così indecifrabile. Invoco San Bonaventura, ritenuto portatore di fortuna e spero in meglio.

Osservo estasiata il mio palmo aperto e il pugno di lui. Incredibile. -Grazie San Bonaventura …- sussurro a fior di labbra sedendomi allegramente dietro di lui. Anche se, dal sorrisetto che mi lancia ho l’impressione che mi abbia lasciato vincere …

-Benvenuti al secondo anno ragazzi- Oh, è entrato il professore … non me ne ero accorta -presentiamo i nuovi studenti … il primo è … Cesarea …- eccoci, dannazione!

Mi alzo maledicendo l’ordine dell’elenco -Sono Isabella Cesarea- brontolo pregando che quell’imbarazzante tortura finisca presto -piacere- faccio per sedermi ma la petulante vocina del professore mi blocca -Da dove vieni?- -Sono italiana- -Oh, sono stato varie volte in Italia, come professore di storia … di dove di preciso?- questo tipo non mi piace … troppe informazioni … -San Marino- -C’è una bellissima fortezza medievale lì … se non erro …- annuisco, vorrei tanto incenerire tutti quegli stupidi esseri umani che bisbigliano. Orihara sghignazza. Oh bene! Me la prenderò solo con lui, allora.

Quell’impiccione di un professore mi fa cenno di sedermi. Mi accascio sfinita, aspetto che la sua attenzione sia tutta su quell’altro tipo, scivolo un po’ sotto il banco e rifilo un calcione allo schienale di Orihara. Quello sobbalza e si volta stupito. Gli sorrido a trentadue denti con disinvoltura. He he non avrai vita facile con me cocco!

Anche lui mi sorride, con aria di sfida.

Ma bene! Vuoi giocare bambolo? Giochiamo. Ma ti avverto, io non perdo mai …

Fine primo capitolo. Spero vi sia piaciuto~

E … tanto per essere chiari il dannato umano è Izaya ^^

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Capitolo 2
*** Perchè non stai zitta? ***


Ok, sono scampata ad una morte prematura (Xiwan era un po’ arrabbiata) comunque sia devo scusarmi infinitamente per aver dimenticato di citare Nuhiseiffup, anche lei ha contribuito alla creazione dei personaggi (in particolare di Azzurra) e io l’ho dimenticata. *guarda Xiwan che la minaccia di cose indicibili* chiedo infinitamente perdono.

Bene e ora passiamo al secondo capitolo.

Damn human …

Grazie al cielo l’ora di pranzo. Non ne potevo più. Ribalto poco gentilmente la mia cartella rossa -Ma dove diavolo ho messo il panino …?-

-Isa-nee-chan!- un urlo fin troppo famigliare squassa l’edificio. -Ciao Azu …- mia sorella irrompe nella classe e mi cinge in un abbraccio disperato. I suoi capelli, riccissimi, mi solleticano il naso mentre mi sballotta urlando il mio nome -Isa-nee … è stato orribile! In due classi diverse …- mi guarda profondamente negli occhi -non dovrebbero separare le gemelle!- piagnucola tornando ad abbracciarmi. Sorrido. Quindi è questa la maschera che vuole indossare …

-Senti Azu … mi fai pranzare o no?- si scolla finalmente. Mi sento un po’ infreddolita, vorrei tornare fra quelle braccia ma ignoro la sensazione.

-Andiamo a mangiare sul tetto, ti va?- ridacchia allegramente tirandomi per la manica della camicia -Perché?- -Ah boh … ci vanno tutti- sospiro seguendola in corridoio. Penso che è strano. Che siamo strane. Non sembriamo affatto gemelle. Prima di tutto Azzurra è di quasi due spanne più alta di me, ha i capelli ricci mentre il li ho lisci, ha gli occhi buoni da bambina mai cresciuta mentre io ho lo sguardo truce di nostro padre. E poi siamo diverse in una quantità inimmaginabile di cose … forse non abbiamo nulla in comune. Forse solo gli occhi ci tradiscono. Quegli occhi sanguigni.

Mi mordicchio il labbro ripensando agli occhi di Orihara. Si, anche lui ha gli occhi rossastri come noi. -Azu-nee …- lei si ferma e si volta a guardarmi sorridente -Si Isa-nee?- le sorrido anche io. Non lo sa ma adoro il suo sorriso. -Nulla di importante- -Ok- saltella allontanandosi, mi tocca allungare il passo per starle dietro.

La luce mi acceca. Quel tetto è davvero spazioso e c’è tutta la scuola. Wow …

-Isa-nee!! Ho trovato un posto!- inseguo la sua voce arrivando ad una panchina vuota. Mi siedo accanto a lei. Mi ricorda un po’ quando aspettavamo che papà finisse le sue commissioni in giro per la cittadella. Ci sedevamo fuori dal museo della tortura e mangiavamo qualcosa.

-Sai cosa mi ricorda questa situazione?- alzo gli occhi su di lei -quando mangiavamo il gelato fuori dal museo- sorrido. Pensavamo di nuovo la stessa cosa. È terrificante la nostra empatia.

-Ah …- sospiro addentando il panino che papà mi aveva consegnato quella mattina -è incredibile che sia riuscito a trovare la mortadella in Giappone …- biascico mandando giù il boccone.

-Papà è mitico!- afferma lei prendendo un morso del suo.

-I_ZA_YA_KUN!!!- l’urlo rabbioso squarcia la tranquillità. Ci alziamo all’unisono e ci spostiamo a vedere cosa accade nel campo da calcio.

-EH?! Quello è Heiwajima Shizuo … è un mio compagno di classe!- squittisce Azzurra in preda alla gioia. -Ah … ho sentito parlare anche di lui … dicono sia molto forte- sobbalzo vedendolo lanciare un pezzo delle gradinate addosso a Orihara -spero solo che gli faccia molto male …- sussurro poggiandomi con la schiena alla rete di protezione.

-Non ti va a genio?- alzo gli occhi sul mio interlocutore. È buffo. Gli occhiali gli scendono un po’ sul naso ed ha un sorriso ebete mentre aspetta la mia risposta. -Credo non piaccia a nessuno- soffio infine facendo spallucce.

-Come non piace a nessuno?- Azzurra mi fissa con gli occhi sgranati -ma se prima mi hai detto che è un f_AHIA!- le ho tirato uno pugno in testa. Mai che sappia tenere la bocca chiusa quella …

-Già, lo penso anche io- ridacchia il quattrocchi. Non sono sicura però in merito a quale affermazione -non mi sono presentato, io sono Kishitani Shinra- sorride sornione. -Isabella ed Azzurra Cesarea …- soffio assecondandolo. -Io sono Azzurra- si intromette la mia gemella indicandosi.

-Ho sentito che Shizuo-kun è in classe con te, Azzurra-kun- lei annuisce felice come una pasqua -Si! Un po’ irritabile … e chiamami pure Azu-chan …-

Sono felice, Azu si è appena fatta un’amico. In effetti è lei quella che stringe le amicizie … la porta del tetto si spalanca e Orihara si siede affannato.

-A quanto pare anche per oggi ti sei salvato, Izaya-kun …- lo incalza Shinra sornione -Ah … a quanto pare …-

Sento i suoi occhi su di me, ma li ignoro. Mi stiracchio debolmente staccandomi dalla rete. -Mi accompagni in bagno?- brontolo rivolta a mia sorella.

-EEEH?! Proprio adesso che è arrivato il tipo carino?- oh, dannazione! Quella ragazza mi farà impazzire! Le aritglio la spalla e la spingo davanti a me in direzione della porta -Aspetta Isa-nee! Aspetta!- la spingo incurante di averla quasi gettata giù dalle scale.

L’ultima cosa che sento, è la risata di Orihara.

Fine del secondo capitolo.

Felice di essere ancora viva~

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Capitolo 3
*** Colleghi o concorrenti? ***


Ecco a voi il terzo capitolo del mio orrore! http://www.mark-ariu.de/WordpressNeu/extrem/mastino-napoletano-riesenhund.html ß qui potete farvi un’idea della stazza del nostro Attila-sama (ispirato al mio amato Gaetano!)

Damn human …

Sbadiglio osservando Azzurra armeggiare con la serratura. -Spero solo che Attila-sama non sia troppo affamato …- borbotta spalancando la porta. Non mi sorprendo nel vedere il grosso mastino napoletano fissarci. “Buf!” e l’intero edificio trema.

-Gnhaaaa! Mi dispiace Attila-sama! Ma non siamo potute rientrare prima- piagnucola Azzurra lanciandogli si al collo. Attila prende a leccarle la guancia. Tento di superarli ma vengo trascinata affondo anche io.

Dannato cane! -Dagli da mangiare prima che mangi noi- ordino stizzita a mia sorella rialzandomi.

-Attilino ha già cenato- mi volto verso la voce di papà. Lui sorride sornione dal suo metro e novantadue. I capelli scuri legati in un codino alla bene e meglio sono sporchi di colore, i vestiti anche. Deve aver imbiancato qualche stanza del nuovo appartamento … -E noi?- lui cambia sorriso, un sorriso di circostanza cercatore di scuse -Sto tentando di dirtelo, scimmietta, Attila-sama ha cenato … con la nostra cena- -EEEH?! Attila-sama!- Azzurra gli lancia un’occhiataccia di rimprovero. “BUF!” i libri cadono dalla mensola sopra il divano. Sospiro. Da quando siamo in Giappone lo faccio più spesso del solito … -E la dispensa?- papà scuote le spalle. Vuota. Dannato cane! E adesso?!

-Andando al lavoro, stamani, ho visto un ristorante carino. Si chiamava Russia Sushi o qualcosa del genere …- -Grande, papà! Peccato che io sia carnivora …- brontolo acida -E dai Isa … avranno qualcosa anche per te no? Almeno qualche dolce …- sospiro. Di nuovo dannazione! -E va bene … ma prima mi faccio un bagno …- mi avvio verso la mia camera da letto. Sulla porta papà ha fissato una targa con il mio nome. Guardo la porta di fianco alla mia. “Azzurra” recita la targa seminascosta dal poster del film “Funny Games”.

Apro la porta e … orrore! Ora so che stanza ha dipinto quello squilibrato di mio padre! -Per lo meno è rosso e non rosa …- borbotto riferendomi alla tintura delle pareti. Mi spoglio lentamente. Una cosa che mi turba di questo splendido paese sono le divise scolastiche. Perché dovrei essere sempre vestita uguale? Mai sentito parlare di libertà d’espressione? Abbandono la camicetta rosata sulla sedia della mia scrivania. Con la coda dell’occhio guardo il PC in stand-bay da quella mattina. Sospiro allungandomi ad accenderlo. Apro internet e do una scorsa veloce alle e-mail. Nulla di troppo serio. Poi lo vedo. Un’e-mail da un certo “Psyche” l’oggetto dice: “^Ú ^” non so perché ma ho un terribile presentimento.

L’apro.

È in bianco.

-Uhm …- mugugno passandomi una mano fra i capelli. Getto a terra i vestiti che infestavano la mia sedia e prendo posto. Non sarò un genio, ma un due trucchetti da hacker li so anche io … e poi quel profilo non è nemmeno protetto … scorro un po’ i dati fornitimi in codice binario e sono quasi nel suo computer. Mi basta solo …

-Bel reggiseno …- faccio un salto. Si è aperta una schermata via webcam e … sì … quello è Orihara. Deglutisco e gli sorrido -Carino vero?-

-Si … la stampa coi teschi ti dona …-

-Beeeene … cambiando argomento …-

-E perché? Non mi dispiaceva parlare della tua lingerie … è in coordinato?- sogghigna allungandosi, come a sbirciare.

-Dicevo …- grugnisco infilandomi la felpa con la stampa di Iron Man -per quale losco motivo sei nel mio computer?-

-Perché tu volevi entrare nel mio?-

-Touchè-

Mi sorride ancora -Ho saputo che siamo colleghi …-

-Preferisco il termine concorrenti-

-Come ti pare- inizio a detestare quel suo sorriso -cooomunque …-

-Cosa?-

-Nulla, ho dimenticato cosa volevo dirti … oh, beh, mi tornerà in mente-

-Ottimo! Buona notte e sogni d’oro!- sbotto chiudendo lo schermi del PC di colpo.

Dannato umano … mi fa proprio perdere la pazienza! -Ah, san Bonaventura … perché mi hai abbandonato?- mugolo mentre mi dirigo in bagno.

Fine del terzo capitolo.

P.S. riferimenti a fatti accaduti realmente in chat su Skype con Xiwan inesistenti … *si guarda in giro circospetta* … mentivo …

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Capitolo 4
*** Pudding o fragole? ***


file:///C:/Users/Gaia/Desktop/img049%20-%20Copia.jpg ß allora … questo disegno l’ha fatto Xiwan in un momento di follia (testuali parole) non trovate anche voi che abbia un roseo futuro nel mondo del fumetto? E poi ha tatto così beeeene Attila-sama … ok basta crogiolarsi nello splendore. Ah, e se anche voi siete dei fumettisti del nuovo millennio voglio assolutamente le vostre creazioni! ^^

Bene, ho detto tutto …

Vai col nuovo capitolo Scotty!

 

Damn human …

 

Mi accascio su si una sedia di quel locale. Si è mai sentito di Russi che preparano il sushi? Beh, in effetti anche in Italia non è raro vedere stranieri preparare la pizza …

-Azu, sbaglio o il pizzaiolo vicino a noi è afgano?-

-Dici quello della pizza da asporto?-

-Uhm-

-Mi pare di si- mi guarda da dietro il menù -perché?-

-Ah, nulla. Riflettevo …- prendo anche io il menù e mi dirigo immediatamente all’area dolci. Ah, come amo i dolci! Peccato che l’intolleranza al lattosio mi dia qualche problema quando si parla di frappè, gelato o panna che sia …

Uhm … panna … quanto è buona! Qui hanno le fragole con la panna … wow come mi tentano … ma anche quel pudding non è male … oh~ non so decidermi …

Pudding o fragole? Pudding o fragole? PUDDING O FRAGOLE???

Va beh, quand’è così si prende qualcosa di completamente differente. Che altro c’è? Cheese Cake … ah, vogliono farmi morire? La cheese cake! Ma scherziamo? Ho problemi a mangiare un kinder pinguì! Passiamo ad altro và …

Non … non è possibile! Sono schioccata! Solo tre dolci? E ora? Mi tocca tornare al dilemma iniziale … ah dannazione!

-Neh Isa-nee … quelli non sono Heiwajima e Orihara?- mi giro seguendo lo sguardo di mia sorella. Un energumeno afro-russo li sta trascinando dentro il locale continuando a cantilenare “Risse no buone. Fanno venire fame!”. Che tipo strano …

-Ah, pare di sì- il tipo-strano-afro-russo li lancia malamente al suolo. Orihara cade a pochi centimetri da me.

-Neh, che dici Iza-chan, pudding o fragole?- domando facendo l’indifferente e continuando a fissare il menù.

Quello sembra un po’ sorpreso ma gli passa subito -Non saprei Isa-chan …- risponde arte facendo la voce in modo da sembrare il bambino più innocente della terra. Gli viene dannatamente bene, cazzo! -non mi piacciono molto i dolci …-

Orrore! Tradimento!

-Eretico!- lo accuso fissandolo negli occhi rossastri.

-Dovresti chiedere a Shizu-chan, lui ha gusti da bambino delle elementari. Probabilmente andreste d’accordo …- continua imperterrito. Gli tiro il menù in testa. È un’idiota, non c’è nulla da fare.

-Ahio!-

-Tsk! Così impari-

-Ah~ sono felice di vedere che siete diventati amici così in fretta …- ridacchia Azzurra raccogliendo il menù da terra -di solito Isa-neechan ha problemi a farsi degli amici … il fatto è che è malvagia-

-Non è vero!-

-Sì che lo è! Hai riempito il cassetto della maestra di serpenti in seconda elementare!-

-Non erano nemmeno velenosi …-

-E hai fatto esplodere la palestra!-

-Detesto l’attività fisica …-

-Hai fatto invadere la sacrestia dalle locuste!-

-Era un approfondimento sulle piaghe d’Egitto …-

-E quando …- la risata di papà la interruppe. Mi ero quasi dimenticata che è ancora qui …

-Il fatto è che mi annoio facilmente …- borbotto distogliendo lo sguardo. Ringrazio San Bonaventura tutti i giorni per non avere la capacità di arrossire. È molto utile in momenti come questo. Devo ricordarmi di accendergli un cero appena trovo una chiesa.

-Io ti conosco …- sussurra Heiwajima fissando mia sorella concentrato. È incredibile, ha una bella voce quando non urla …

-Ah, siamo in classe insieme. Sono Azzurra Cesarea-

-Ah, già … quella nuova …-

-Ah~ Shizu-chan~ non riesci a ricordarti delle persone che hai conosciuto qualche ora fa?- cantilena Orihara. Il biondo corruga la fronte e assume uno sguardo del tipo “se ti prendo ti uccido, ti resuscito e ti uccido un’altra volta”.

-Comunque sia non hai ancora risposto alla mia domanda esistenziale-

-Pudding! Pudding!- inizia ad intonare, sullo stile di “Po po po po poo, po po po po po poo”, Azzurra accompagnandosi con le mani.

-Uhm … non so … le fragole sono invitanti …-

-Prendili entrambi- mi volto per incrociare gli occhi di Heiwajima -se non sai deciderti prendili entrambi. Meglio tutto che niente-

-Wow che profondi che siamo stasera Shizu-chan …-

-Chiudi quella fogna, dannata pulce!-

-Oh, oh, allora per la signorina pudding e fragole- cantilena ancora il tipo-strano-afro-russo mettendosi fra i due.

-Uhm … infondo è meglio aver amato e poi perduto che non aver mai amato, giusto?-

-Chi dovresti amare?- oh, Heiwajima è proprio carino. Sembra un cucciolo confuso com’è.

-E’ una frase celebre di Oscar Wilde! E sì che mi sorprendo ancora di quanto tu sia stupido …-

-Lo stupido sarai tu, Izaya-kun!-

Ah, sospiro. Ho paura che sarà un anno mooolto lungo.

Fine quarto capitolo~

Spero vi sia piaciuto ^^

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Capitolo 5
*** Lo sai che il fumo fa male? ***


Sono felice che piaccia la mia FF! ^^

Sono felice che la recensiate! ^^

Sono felice di sapere quanto piace Isabella ^^

Sono felice, punto.

Ecco a voi il nuovo capitolo fatto di felicità ^^

 

Damn human …

 

 

 

Scavo, letteralmente, fra i miei vestiti. Ma dove diavolo è finita la mia maglietta? Ah, dannazione!

Uffa. Perché deve essere l’ultima del gruppo?! La sfilo da sotto la catasta che, prontamente, si rovescia sul pavimento. Guardo quella montagna di indumenti scomposti sul parquet e mi dico che dovrei proprio tirarla su, ma non ne ho la forza interiore quindi gli volto le spalle.

Indosso la maglietta taglia XXL con su il faccione di Batman. Detesto i pigiami e le camice da notte, per questo il mio armadio straripa di super magliette convertite a pigiami.

Mi infilo sotto le coperte e spengo la luce. Non sono passati nemmeno un paio di minuti che sento la porta di camera mia aprirsi e qualcuno entrare di soppiatto.

Tremo leggermente quando quel qualcuno alza le coperte per infilarsi sotto.

-Azu …-

-Uhm?-

-Che ci fai nel mio letto?- brontolo senza aprire gli occhi

-Dormire soli è triste~ -

-Lo dici da sedici anni. Quando crescerai?-

-Umpf- borbotta mia sorella girandosi sul fianco -quando tu ti deciderai ad infantilizzarti-

Sospiro. E sì che è lei la sorella maggiore …

-Buona notte Azu-

-Isabella … -

-Uhm?-

-Non trovi che Shizuo-kun sia fighissimo?-

-Eh? … beh, è forte …-

-Si, molto. Ha tirato addosso a Izaya-kun gli spalti questa mattina, e quando stavamo andando via hai visto come ha sradicato quel semaforo?-

-Ovvio che l’ho visto! Quell’idiota di Orihara mi stava venendo addosso scappando!-

-Uhm … ti piace Izaya-kun?-

-Perché dovrebbe?-

Lei si volta e mi fissa con quegli occhi rossastri, poco più chiari dei miei, imbevuti di malizia -A te più sono cattivi più piacciono!-

-Non è vero! Fammi un esempio, andiamo!-

-Uhm … Pyramid Head di Silent Hill 2 … Loki nel film Advengers … ah, e alle elementari avevi una cotta per Kisch delle Mew Mew-

-Touchè-

-Quindi ti piace Izaya-kun?-

-No! È un’idiota!-

-Chi disprezza compra …-

-Personalmente se disprezzo qualcosa lo faccio seriamente, lo sai …-

-Uhm … hai ragione. Sei sempre stata una persona molto sincera …- sorride -però devi ammettere che è carino …-

-Ma a te non piaceva Heiwajima-kun?-

-Ah~ chi l’ha detto che deve piacermene solo uno?!-

-La morale comune?-

-Che la morale si fotta! Se fosse per me istituirei gli harem di uomini!-

-Credo che ce ne siano già …-

-Ottimo! Vieni a trovarmi qualche volta eh?-

-E come credi di convincerli a stare nel tuo harem?-

-Oh beh, per quello ho una fantastica sorella minore che per di più è anche piuttosto spaventosa …- mi abbraccia -nessuno potrà resisterti!-

-Dici che è per questo che non ho mai avuto un ragazzo?-

-Uhm … secondo me è perché sei dannatamente figa. Spaventi gli uomini-

-Grazie- brontolo sarcastica scrollandomela di dosso

-Comunque sia potrai sempre contare su di me. Rimarrò finché non troverai la tua anima gemella-

-Per tutti e cento gli anni?-

-Per tutto il tempo necessario, sì-

-Ah, allora devo accantonare l’idea di vivere in pace ed armonia con la natura … nei secoli dei secoli-

-Amen-

Sospiro -Buonanotte sorellona-

-’Notte sorellina-

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Scalcio via mia sorella e mi alzo borbottando. Apro la porta e Attila mi da il buon giorno con un sonoro “BUF!” che, oltre a fami cadere col sedere a terra, mi riempie della sua bava.

-Dannato cane …!- sibilo rialzandomi. Quello per tutta risposta zampetta nella stanza e si lancia sul letto facendo emettere un gridolino di sorpresa alla mia gemella. Sbuffo marciando verso il bagno. Non che non mi piacciano i cani, ma trovo che i gatti siano molto più aggraziati. Beh, anche un mammut sarebbe più aggraziato di Attila …

Busso alla porta chiusa e la voce di papà mi ordina di preparare la colazione. Uffa … che scatole ’sta famiglia … magari avessimo una mamma, di queste cose se ne occuperebbe lei!

Mi dirigo verso la cucina brontolando. Passo vicino al tavolo e noto il mio cellulare vibrare concitato.

“Nuovo messaggio” dice il display … non so perché ma mi viene in mente una sola persona capace di rompere le balle alle sette e tre quarti del mattino. Premo il pulsante e, sì, avevo ragione. Solo lui poteva scassare a quell’ora del mattino. Beh, almeno il suo messaggio dice “Buon giorno”, anche se sarebbe troppo bello se si fermasse lì. “Sono curioso di vedere che reggiseno hai oggi” continua il pervertito.

Sospiro.

Che fatica.

Chiudo il telefono e lo rimetto a posto. Fortuna che papà ha accordi con la yakuza solo per quest’anno! Grazie san Bonaventura!

-Ehm … san Bonaventura … non potresti fare nulla per quel poveretto di Heiwajima? Lui lo dovrà sopportare per moooolto più tempo … ah … nulla eh? No cristiano no miracolo. Capisco …-

Ridacchio da sola della mia scenetta mentale.

-Perché ridi?- mi volto verso Azzurra e il suo pigiama con i gufi.

-Ah, nulla …-

-Parlavi di nuovo con san Bonaventura?-

-Uhm-

-Sai … credo che dovresti provare con qualcun altro. Il mondo non si regola solo sulla fortuna- borbotta mettendo a scaldare il latte.

-San Bonaventura non ascoltare l’infedele! Non sa quel che dice!- sciolgo le mani che avevo unito -e poi vedi, sorella, una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo-

-E che c’entra Bonaventura?-

-Lui è il santo della fortuna inaspettata, tradotto: santo della botta di culo-

-Wow non credevo ci fosse un santo del genere …-

-Se vai a vedere c’è un santo per tutto. A dirittura il santo dei reumatismi …-

-Davvero?!-

-Uhm- prendo le due tazze di latte dal microonde -san Cristoforo martire-

-Wow! Figo! Dovrei interessarmi di più alla religione …-

-Ah, dovresti-

-Che ci fate ancora in pigiama?!- urla papà comparendo in cucina -farete tardi! Hop hop hop! Forza veloci! È solo il secondo giorno di scuola!-

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Sospiro stiracchiandomi. L’aria frizzante della mattina mi solletica il viso. Spero solo di non incontrare … -I_ZA_YA-KUUUN!- ecco, lo sapevo. Ficco una mano nella tasca della giacca e ne tiro fuori un pacchetto di sigarette. È l’ultimo, poi dovrò andarmele a cercare e tempo proprio che in Giappone non abbiano le MS. Ignoro i gridolini concitati di Azzurra che segue estasiata la lotta di quei due. Stringo la sigaretta fra le labbra e mi metto a cercare l’accendino. Dove diavolo è? Non lo trovo. Sto iniziando ad innervosirmi.

-E piantatela!- urlo sovrastando la voce di Heiwajima.

Inaspettatamente la smettono. Mi guardano stupiti. Sembrano due pesci lessi. Sono così buffi. Non resisto … scoppio a ridere piegandomi sulle ginocchia per non cadere.

-Ohi, che hai da ridere così?- grugnisce il biondo posando a terra il distributore di bibite.

Purtroppo non riesco a smettere. Stanno iniziando a farmi male le costole.

-Credo proprio che Isabella-kun ti trovi buffo- ridacchia Orihara guardandolo di sottecchi.

-Temo che trovi buffo anche te …- si intromette mia sorella abbandonando temporaneamente il nobile intento di calmarmi.

-Ehi, io non sono buffo!- piagnucola lui.

-Ah, già, tu sei stupido!- ribecco lanciandogli il pacchetto di sigarette, che ancora tenevo in mano, in testa.

-Ahio-

-Tsk. Così impari-

Quello guarda stupito ciò che l’ha colpito e lo raccoglie -Lo sai che il fumo fa male?-

-Dovresti preoccuparti di meno del fumo …- brontolo strappandogli il pacchetto di mano -e più delle persone che fumano- concludo tirando fuori un’altra sigaretta a rimpiazzare quella che mi era caduta ridendo.

-Ben detto!- ride Heiwajima porgendomi l’accendino.

Fine quinto capitolo~

A chi non piacerebbe farsi accendere la sigaretta da Shizu-chan?

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Capitolo 6
*** Il tetto è un buon luogo per un riposino ***


Salve genteeee! Scusate la lunga attesa ma ho dovuto preparare degli esami T_T bene … ecco il nuovo capitoloooo.

P.S. Xiwan, perché non mi ami come io amo te? T_T

Damn human …

 

-Hai mai contemplato l’idea del suicidio?- mi volto verso Izaya, i capelli neri scompigliati dal vento.

-Non ti sembra un rimedio un po’ troppo drastico all’attività fisica?- sono passati tre mesi dalla prima volta che ci litigammo il banco.

Ride -No, intendevo in generale- è un paio di settimane che viene a farmi compagnia durante le mie fughe dall’insegnate di ginnastica.

-Si, credo che chiunque prima o poi ci pensi …- chiudo gli occhi godendomi il sole sulla pelle. A qualche metro sotto di noi Heiwajima-kun sta massacrando i nostri compagni di classe a baseball.

-E a che conclusione sei arrivata?-

-Un giorno mi sono resa conto che nonostante desiderassi morire ero ancora in vita …-

-E allora?-

-Mi sono detta: se non vuoi morire, allora vivi-

-Sei più profonda di quanto appari …-

-Lo prenderò come un complimento- mi stiracchio distendendomi sul pavimento -e tu? L’hai mani contemplata l’idea del suicidio?-

-Ogni volta che Shizu-chan è lì lì per prendermi-

-Non ti ha ancora preso …-

-Quando succederà saprai che sono stato io a volerlo- si distende posando la testa sulla mia pancia.

-Non sono un cuscino-

-Ma ne fai benissimo le veci …-

-Sei terribile …- sospiro chiudendo gli occhi -posso farti una domanda?-

-Uhm …-

-Perché la terra si muove?-

-E’ la forza di attrazione del sole, la terra è attratta dal sole ma quello la respinge quindi …-

-Mi stai dicendo che la terra è invischiata in una storia di amore non corrisposto col sole?- scoppia a ridere -dico sul serio!-

-Oh, sì … non capisco perché non si dichiari …-

-Secondo me c’entra marte …-

-Marte?-

-Sì, è deplorevole! È tutto crateri e buchi …-

-Ah ~ marte porcellino …-

-Siamo messi male cara terra, il sole se la fa con marte e tu vieni respinta …-

-Ma marte è maschio?-

-Pure uno yaoi! Ah, terra sbrigati a trovarti qualcun altro!-

-Potrebbero fare una cosa a tre …-

-Maiale!-

-Lo hai pensato anche tu, ammettilo!-

-E va bene …-

-E, alla fine, hai trovato quel manga che cercavi con tutte le tue forze e che ti ha fatto andare fuori di testa più del solito?-

-Sì, arriva in settimana-

-Sei davvero un’otaku-

-Neanche troppo, hai presente la tipa di prima D? Erika Karisawa? Lei è peggio!-

-La tipa sempre attaccata a Dotachin?-

-Sì sì-

-Oh~ mamma! Lei è la regina di tutti gli otaku-

-Condivido a pieno-

Rimaniamo in silenzio a goderci la brezza, il tetto è un luogo tranquillo esclusa la pausa pranzo.

-Sai potrei ricattarti, se si venisse a sapere la tua otaku mania la tua reputazione colerebbe a picco …-

-Mai come la tua se sapessero della scatola di yaoi sotto il tuo letto …-

-Sei una stronza-

-Ti voglio vene anche io Iza-chan - sbadiglio -credo che mi farò un pisolo, svegliami se arriva qualcuno …-

-Svegliati da sola-

-Oh, Iza-nyan si è offeso …-

-Credevo di averti esplicitamente detto di piantarla con la storia di Iza-nyan …-

-Mi dispiace, ma hai commesso l’errore di fare lo scemo in Chat e ora ne paghi le conseguenze!- ridacchio -fai miao-

-Giammai!-

-Su, Iza-nyan-

-Diventi ogni secondo più stronza, lo sai?-

-Guarda il lato positivo, almeno hai qualcuno che ti tiene testa …- mi tiro a sedere scalzandolo via -avanti Iza-nyan fai come quel giorno in Chat …-

-Era euforia da zuccheri …-

-Non ti ho chiesto di tirarmi fuori la scusa più idiota che io abbia mai sentito, ti ho chiesto di fare miao-

-Non c’è Mairu-chan a farmi i codini, mi dispiace …-

-Puoi farlo anche senza codini …-

-Non è la stessa cosa!-

-Fai maio, sarà veloce e in dolore-

-Hai staccato apposta in e dolore?-

-Ovvio … e dai~ -

-Giammai!-

-Ti farà piacere sapere che ho fotografato lo schermo e salvato la conversazione …-

-Ti ho già detto che sei una stronza?-

-Sì, un paio di volte … allora …?-

Sospira arrossendo -Miao-

-Oh~ come sei carino Iza-nyan!!!-

-Ho voglia di ucciderti …-

-Non lo farai, perché mi vuoi ta~ nto~ bene- gli scocco un bacio sulla guancia bollente

-Ti detesto, sei una mostra-

-Spero non di arte moderna, non la capisco proprio …- mi alzo sistemandomi la gonna -addio!- lo saluto con gesti platonici degni del migliore attore e mi dileguo giù per le scale.

Salto l’ultimo gradino con la stessa agilità di una mangusta in calore (?) e mi dirigo canticchiando verso il bagno delle ragazze.

-Kill me romantically, feel my soul with vomit then …- sbatto la testa contro qualcosa di duro -Ahio!-

-Guarda dove vai!- ruggisce una voce profonda

-Perché sapevo che eri tu prima che aprissi bocca?- borbotto massaggiandomi la fronte ed incrociando lo sguardo adirato di Heiwajima-kun -e non fare quella brutta faccia con me!- ruggisco io portandomi le mani ai fianchi con gesti teatrali. Un ghigno mi si dipinge sul volto -se cerchi Iza-nyan è sul tetto, ma fai piano, dorme …-

-Cosa cazzo mi frega se dorme?-

-Sei proprio uno zuccone sai? Se dorme puoi attaccarlo di sorpresa! Come quando i crociati in terra santa mandavano, nel pieno della notte, i cani da guerra affamati nelle tende dei turchi di Saladino!-

Mi guarda confuso -Eh?-

-Lascia stare- sospiro -spero solo che non sfondiate il tetto …- lo supero con sufficienza e mi infilo in bagno.

In fondo, vicino al cestino dei rifiuti, c’è un gran confabulare con aria complottistica. Squadro le due ragazze. Una ha i capelli tinti di rosa stretti in due codini legati con esagerati fiocchi neri. Delle calze bianche a cuoricini neri le coprono gran parte delle gambe e porta un paio di scarpe alla gothic lolita. Wow sono ammirata da tanta originalità. L’altra è in total black con calze nere che non lasciano scoperto un briciolo di pelle, stivali neri alti fino al ginocchio, capelli scuri stretti in delle treccine legate fra loro dietro la testa. Mi ricorda un po’ le pettinature tirolesi a dirla tutta … quando incrocio il suo sguardo complottistico la riconosco. È Erika Karisawa della 1D.

È incredibile come parli del diavolo e spuntino le corna.

Sghignazzo aprendo l’acqua del rubinetto decisa a darmi una rinfrescata. Registro che hanno finito di confabulare, poi sento una vocina allegra che mi chiama.

-Ehi, tu sei della 2A, giusto?- mi volto verso Erika con un sorriso falsissimo

-Si, perché?-

-Io sono Eri-chan e lei è Momo-chan, sei in classe con Izaya-san?-

-Piacere di conoscervi Eri-chan e Momo-chan -riesco ad essere falsissima se voglio -io sono Isa-chan, sì sono nella sua stessa classe-

-E siete amici?-

-Si può dire che ci sopportiamo a vicenda …-

-Quindi tu saprai …- assume nuovamente quell’espressione da brivido -se fra lui e Shizuo-san c’è del tenero …-

-Tenero?!-

-Si~ se c’è un amore segreto fra i due …-

Non so che dire. Da buon otaku ci avevo pensato pure io … ma da persona ragionevole l’avevo escluso. Gnaaah! Perché le cose non sono mai bianche o nere?! Perché devono esistere tante sfumature?!

-Di certo posso dirti …- fare la diplomatica fino a nuovo ordine è la migliore soluzione -che …-

-No! No! Aspetta non dircelo!- Momo-chan mi salta addosso e mi tappa la bocca. A nulla servono i miei mugolii di protesta -vieni dopo le lezioni nell’aula di musica, lo dirai all’intero club!-

-Cmuf?-

-Si, sì al club~ - squittisce Karisawa-kun.

Riesco a liberarmi dalla morsa fatale della lolita e riprendo fiato -Club?!- il mio urlo straziante rimbalza fra le pareti del bagno scolastico.

-Sì, un’otaku club!- dicono in coro, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Sospiro. I sospiri giapponesi iniziano a straziarmi.

La porta si apre con un cigolio -Ah, Isa-nee, sei qui!-

-Ohi, Azu-nee-

-Izaya-kun sta perlustrando la scuola alla tua ricerca, e ha l’aria di voler compiere una strage-

-Sarà arrabbiato perché l’ho allegramente venduto a Shizuo-kun mentre dormiva …-

-Queste cose non si fanno- mi rimprovera con aria scioccata -cattiva Isa-nee-

-Piantala-

-Gnaaaah! Tu sei Azu-chan della 2E!- esulta Erika

-Si …-

-Sei in classe con Shizuo-san!-

-Si …-

-Scappa sorellona!- le artiglio la spalla e la spingo fuori dal bagno trascinandola lontano da quelle due.

Fine sesto capitolo~

La mangusta in calore sarà il vostro nuovo Dio!

 

 

 

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Capitolo 7
*** Xiwan! ***


Salve gente come va? Allora, questo capitolo sarà un po‘ complicato perché, sì, andiamo a parlare dei problemi mentali di Isabella (non temete, solo voci nella sua testa nulla più) e ci concederemo una chiacchierata costruttiva con Shizu-chan che ci rivelerà qualcosa di inaspettato (io me lo aspettavo però). Bene basta spolverare!

Leggetevi il capitolo settimo!

 

Damn human …

 

-Andiamo!- Azzurra irrompe festosa nella mia classe. Le lezioni sono finite da qualche minuto, ma io mi sono trattenuta a chiacchierare col capoclasse.

-No, io non vengo-

-COOOOSA?! E perché?!-

-Devo fare delle cose … fai te la spesa, per oggi- le allungo le banconote che ogni giorno mi consegna papà.

-Uhm … okay … se è qualcosa di pericoloso sta attenta-

E’ la cosa più pericolosa che abbia mai fatto! Infiltrarmi in un covo di otaku è molto peggio di quando sono sgattaiolata in quel magazzino a sette anni, dove dei contrabbandieri stavano giustiziando una spia.

Molto molto più spaventoso.

Peggio di quando papà decise di iscrivermi a danza perché, secondo lui, sono troppo pigra. Io non sono pigra! È che detesto muovermi …

Saluto mia sorella e mi dirigo verso le scale. Hanno detto aula di musica …

Mi appiattisco al muro evitando, per un soffio, di essere investita da Orihara in una delle sue solite fughe di mezzanotte. Anche se non è mezzanotte, e non sta fuggendo da una prigione turca ma dal biondo Hulk che lo insegue brandendo un estintore.

Estintore … questa mi è nuova.

Saltello allegramente gli ultimi scalini e faccio una piroetta. Spero lo prenda. Se lo merita.

Fisso indecisa la porta davanti a me. Anche se non mi presento sono sicura che non se la prenderan_

-Isa-chan desu!-

Mi volto allarmata. La gotich lolita mi sorride.

-M … Momo-kun-

-Vieni! Ti saranno tutti impazienti di conoscerti!- mi prende per il gomito e mi trascina dentro l’aula.

Mi fermo sulla porta. E sì che me l’immaginavo più affollata …

Nel mezzo della grande aula hanno unito quattro banchi, tre di questi sono occupati.

Erika Karisawa mi saluta festosa alzandosi dal suo posto situato accanto ad un ragazzo con un sorriso da gatto stampato in faccia. Davanti a lui un’altra ragazza mi sorride timida tenendo lo sguardo basso sotto le spesse lenti degli occhiali.

-Isa-chan! Ti stavamo aspettando!- no, davvero? Non l’avrei mai detto. E quello striscione con scritto “Isa-chan benvenuta all’otaku club” non mi aveva dato alcun indizio a riguardo … sospiro imponendomi di sorridere mentre Karisawa-kun mi prende per l’altro braccio e mi trascina verso gli altri.

-Lui è Yumacci- dice indicandomi il ragazzo-gatto -e lei è Nao-chan - indica la quattrocchi che distoglie lo sguardo -benvenuta all’otaku club-

-Wow, non so che dire-

-Dicci solo di Shizuo-san e Izaya-san …- sibila languida Momo-kun pericolosamente vicino al mio orecchio.

Infondo, penso, perché no? Izaya deve ancora pagare per lo scherzo della colla sulla mia sedia …

-Iza-nyan ha una vasta collezione di yaoi, se vi interessa …-

-Davvero?!- dicono in coro, anche se il ragazzo-gatto pare il più sorpreso …

-Sì-

-Che altro?-

-Beh … non ne so molto, ma posso scoprirlo-

-Davvero?- ora l’unica a parlare è Karisawa-kun che pare sospettosa a riguardo.

-Uhm …-

-E tu lo faresti per degli estranei?- sussurra l’occhialuta, di cui ho già dimenticato il nome.

-Ovvio, mi devo vendicare-

-E tu tradiresti così un amico, un compagno?- s’infervora il ragazzo-gatto.

-La vendetta prima di tutto! Lo impone il mio orgoglio, bambolo-

-Sei tipo il nostro demone personale?- squittisce Momo-kun. Quella ragazza mi è sempre troppo vicina … e mi pare di averla vista leggere uno yuri tempo fa … mi allontano di poco, si sa mai …

-Sarebbe figo!- si rallegra ragazzo-gatto alzandosi in piedi.

-Bene, demone-san, ora dobbiamo solo siglare il contratto!- ora quella troppo vicina è Karisawa …

Mi allontano anche da lei -Ehi, un momento! Non ho mai detto di essere un demone!-

-Ma sì che lo sei …- fra quelli, la più inquietante è la quattrocchi … credo che la chiamerò inquietante-con-gli-occhiali … sì, mi sembra appropriato.

-guarda hai anche gli occhi rossi …- dice indicandomi.

-Ehm … sì, è vero … ma li abbiamo tutti in famiglia …-

-Tua sorella li ha più chiari- interviene ragazzo-gatto sporgendosi verso di me per guardarmi negli occhi.

-E’ … è vero! Ma anche Izaya li ha rossi …-

-Anche Izaya-san è un demone- ridacchia Karisawa. Qui la cosa sta degenerando da strana a pericolosa.

Xiwan portami fuori da qui!

“Non posso” rispose lei da un’angolino remoto della mia testa.

Come sarebbe a dire non posso?

“La gothic lolita e la regina degli otaku ci chiudono le vie di fuga, capitano”

Cosacosacosa? E non puoi fare nulla? Sei la mia coscienza porca zozza!

“Mi dispiace, ma l’omicidio è un crimine al di fuori di questa materia grigia”

E allora?

“E allora siamo perdute, capitano!”

Mando al diavolo la vocina dentro la mia testa (che Azzurra si ostina a chiamare disturbo della personalità multipla) e sfoggio un sorriso tirato mentre quelli pensano a come siglare il contratto con me.

¨ ¨ ¨ ¨ ¨ ¨ ¨ ¨

Prendo una bella boccata d’aria prima di infilarmi una sigaretta fra le labbra.

“Visto? Ne siamo uscite vive”

Non sei tu che ti farai un tatuaggio domenica!

“Tutte queste storie per un tatuaggio, capitano? Hai sofferto di peggio!”

Questo è vero, ma …

-Cesarea-kun!- mi giro infastidita dall’interruzione del mio monologo interiore.

-Heiwajima-kun, hai perso Izaya-kun?-

-Già …- grugnisce lui accendendosi a sua volta una sigaretta.

-Sai, se non fumassi forse lo prenderesti …- ridacchio avviandomi verso casa. Inizia a fare buio presto e io non conosco ancora abbastanza la città.

-Fumi anche tu …- mi ricorda raggiungendomi con solo una falcata. Oh, quanto detesto essere bassa!

-Vero! Ma io mi astengo dal rincorrere malefici esserini dagli occhi rossi-

-Vero-

Camminiamo un po’ senza parlarci. Quella sigaretta la bramavo dalla mattina come, suppongo, anche Heiwajima.

-Posso farti una domanda?- mi volto leggermente per guardarlo negli occhi. Lui guarda la strada aspettando che il semaforo diventi verde. Che genere di domanda potrebbe mai farmi uno come lui?

-Dipende se io posso risponderti-

-Parli come Izaya-kun-

-Sì, su certe cose riusciamo ad essere quasi simili … ora domanda-

-Che sono quelle tre cicatrici sotto il tuo occhio sinistro?-

Scoppio a ridere, ma non di lui, del genere umano -Sai, sei la prima persona che me lo chiede. Hai una bella faccia tosta-

-O sono solo curioso- abbassa lo sguardo su di me (cacchio quanto è alto) serioso. Sì, è proprio come lo dipinge Izaya. Un bambinone.

-Quella più in basso è la più recente, e la meno regolare. È stato un incidente d’auto un paio di anni fa. Un pezzo di parabrezza mi si è conficcato nella carne e ha lasciato il segno …- gli sorrido -quella di mezzo risale a quando avevo undici anni. Un “paziente” di papà ha preso un bisturi e mi ha aggredito- getto la cicca a terra soffiando fuori il fumo -la prima ha una storia diversa-

-Diversa?-

-Stupida e triste al tempo stesso …- sfioro lievemente la cicatrice -a quel tempo credevo che mio padre preferisse Azzurra a me, perché non sono tipo da lavori manuali, perché non mi piace macchiarmi del sangue degli altri. Gli dissi che ero forte anche io. Mi sfidò a dimostrarlo- gli sorrisi allegramente -così mi sono procurata la mia prima cicatrice-

-Per avere l’amore di tuo padre?-

-Per dimostrargli che non ne avevo bisogno-

-Uhm … anche io ho una cicatrice- brontola pensieroso battendosi un dito sul petto.

-E che storia racconta?-

-Una storia petulante e odiosa- ringhia al vento.

“Temo stia parlando di Izaya, capitano” ignoro Xiwan, ha avuto la mia stessa idea mi da fastidio che l’abbia elaborata prima lei (anche se ammettiamolo, Xiwan è frutto della mia fantasia!).

-è una storia che mi da sui nervi, che non riesco a farmi piacere, rivoltante e cancerogena …-

-Ma …- mi azzardo a dire.

Si tocca ancora il petto, lo sguardo lievemente addolcito.

-Ma è una storia che mi piace avere intorno-

Sorrido. Temo proprio che questa chiacchierata mi abbia condotto nell’abisso otaku da cui sarà difficile liberarsi.

Fine settimo capitolo~

Xiwan è davvero dentro la testa di Xiwan!

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Capitolo 8
*** Maschere ***


Eeeeeh! Credevate che Xiwan mi avesse ucciso definitivamente, vero?

Hahahaha no, ma ho rischiato grosso con la pubblicazione del “cavaliere ed il mostro” ciò non di meno è stata proprio lei ad aiutarmi a scrivere questo capitolo (soprattutto la parte lievemente hard). Spero vi piaccia questo spudorato capitolo ottavo.

 

Damn human …

 

E’ una gelida domenica mattina, dicembre è alle porte e io ho riesumato la mia amata giacca col pelo. E’ di un nero lucido, di finta pelle, e mi arriva alle caviglie. Sul bordo, sui polsi ed intorno al collo è ornata da candido pelo bianco, morbido e profumato.

E’ una gelida domenica mattina, e come tutte le domeniche posso dare sfogo al mio amore per i vestiti. Oggi ho messo quello nero che mi arriva a metà coscia, il collo alto protegge la gola dagli sbalzi di temperatura, le calze nere mi fasciano le gambe ed i miei nuovi stivali bianchi rompono la monotonia del total black.

Dicembre è alle porte, e si sente, il vento gelido mi pizzica le guance arrossandole lievemente e io ho perso la mia amata abbronzatura tornando ad essere pallida come un cencio.

Ho freddo ovunque, spifferi dispettosi penetrano sotto la cappa del mio giubbotto facendomi rabbrividire.

Solo un punto è caldo.

La mia mano sinistra.

Perché sì, è una gelida domenica mattina, dicembre è alle porte e Izaya mi tiene per mano.

Romantica come visione, eh?

“Perché stiamo correndo?”

Corro solo io, cara.

“Perché stai correndo?”

Non lo so.

“Perché Shizuo-kun ci sta inseguendo?” urla allarmata Xiwan.

Guarda chi ci tiene per mano.

“Perché quando ti fa comodo mi metti in mezzo?”

Tu ti fai troppe domande.

“E tu te ne fai troppo poche!”

Sento la mano di Izaya stringere più forte la mia mentre ci buttiamo in un vicolo evitando non so cosa, e non lo voglio sapere.

-Ti ho mai fatto notare che odio correre?- ansimo standogli dietro.

-Tu odi un sacco di cose!- ridacchia sovrastando le urla di Heiwajima-kun.

Che poi io non c’entro nulla! Che se la prenda con lui e fine, perché ci sono finita in mezzo?

“Ricapitolando … noi ce ne stavamo buone buone a guardare le vetrine in saldo e qualcosa ci ha trascinate via”

Quel qualcosa era Izaya, giusto?

“Temo di sì, capitano”

Bene, vice capitano, ricordami di ammazzarlo, più tardi.

“Sarà fatto”

Izaya mi strattona a se infilandosi in un vicoletto stretto tanto da non poterci stare accanto.

Tento di sbirciare la situazione da sopra la sua spalla, ma sono troppo bassa. San Bonaventura, dove sei?

-Pericolo scampato- sussurra lui serio.

-Idiota! Io che c’entro?- sussurro anche io. In quel vicolo cieco, stretto e lungo c’è un silenzio surreale, quasi fosse fuori dal mondo.

-Nulla, ma avevo voglia ti tirarti in mezzo- abbassa ulteriormente la voce, non lo vedo in faccia, ma temo che il suo solito sorriso non si sia ancora fatto vivo.

-Grazie, caro, sei un amico- sbuffo sistemandomi il cappello di lana bianca, che è un miracolo che non mi sia caduto.

Sta in silenzio, tenendomi ancora fra lui e il fondo del vicolo. È strano che stia in silenzio, e la cosa mi inquieta.

“Brutto segno, nessuna via di fuga”

Mi mordicchio un labbro screpolato, il sapore del rossetto mi da un senso di nausea.

Forse dovrei dire qualcosa, parlare, ma non so che dire. Così rimango zitta. Sono sempre stata a contatto con persone pericolose, il lavoro di mio padre me lo impone, so cosa significa saper tacere.

Non ho idea di quanto è passato, potrebbero essere trascorsi pochi secondi o ore.

I piedi mi facevano male stretti negli stivali inadatti alla corsa, le gambe mi gelavano sotto il cappotto, le guance mi tiravano per il troppo vento che avevano ricevuto.

Strofinai le mani contro le cosce tentando di scaldarle mentre mi perdevo ad osservare il mio respiro condensarsi contro la schiena di Izaya.

Quel silenzio, una persona comune l’avrebbe definito imbarazzante, io solo lecito.

Aspettare la soluzione di quell’enigma valeva il freddo e la fatica.

Finalmente, dopo quelli che mi parvero secoli, accennò a muoversi. Voltò il viso lentamente guardandomi da sopra la spalla. Serio. Dannatamente serio.

-Io non ti amo- dice cupo, muove appena le labbra sottili e il suo fiato caldo si condensa subito in una nuvoletta triste.

-Nemmeno io- gli ho risposto, conscia che la mia opinione a riguardo contava poco.

-Io amo tutto il genere umano- ha continuato -ma non amo te- quegli occhi, così simili ai miei, in tutto, dal colore allo sguardo a ciò che sta dietro, mi fissavano quasi disgustati -come non amo Shizuo-kun, come non amo Simon-san. Siete esseri umani troppo imprevedibili, troppo liberi. Voi vi ribellate alla scacchiera, uscite dal gioco- si voltò e mi sentii sovrastata, non solo fisicamente a causa del nostro divario di altezze, ma anche interioremente. Era come se la personalità egoista di Izaya stesse schiacciando la mia. Mi sentivo come se quel ragazzo tenesse in mano la mia anima, la parte più indifesa di me, la parte che avevo celato agli occhi di tutti il giorno in cui decisi di far a meno degli altri.

La teneva fra le mani, come la mela di biancaneve, rossa e succosa, e la osservava meschino e languido. Tentando di strapparle il segreto della sua fragilità. La accerezzava facendola sentire al sicuro, poi la stringeva nel pugno quasi a soffocarla. Quando giungeva al limite la lasciava riprendere fiato, in un gioco sadico che comprendeva solo lui.

A quei pensieri mi sentii incredibilmente attratta da lui.

Forse ha ragione Azzurra, forse più sono cattivi più mi piacciono.

Sentii una mano gelida accarezzarmi il viso, sfiorando piano col pollice le tre cicatrici.

Una.

Due.

Tre.

E poi risaliva. Una, due, tre.

-E’ vero quello che dicono su questa?- sussrurra a fior di labbra insistendo, quasi con cattiveria, sulla prima.

-Dipende, cosa dicono?-

-Dicono che un giorno, una bambina, sfidò la morte. Vincendo. Dicono che fece una cosa così orribile da far inorridire il diavolo stesso. Dicono che da allora non fu mai più bambina-

-E tu ci credi?-

La prima cosa che pensai fu che aveva un sapore buono, di vaniglia.

La seconda fu una domanda: come faccio a sapere che sa di vaniglia?

“Ti sta baciando”

Ci sta baciando?!

“Ecco, torni a mettermi in mezzo …”

CI STA BACIANDO?!

“Si, cara, questo è il tuo primo bacio, congratulazioni!”

Ma … ma … ma …

“Ma ma ma, ma ma maria ah …”

Ignorai Xiwan che cantava felice e tentai di divincolarmi da quel contatto indesiderato.

-Dannato essere umano- sibilai quando mi lasciò andare.

Izaya scoppiò a ridere -Come mi aspettavo, hai un pessimo sapore!-

-Come pessimo!?- rugii

-Si, sai di sangue e burro cacao-

Mi costrinsi a rimanere impassibile, quella cosa non mi piaceva per nulla.

Quel suo ghigno mentre lo diceva mi dava fastidio, non sembrava il suo. Rabbrividii mentre con una mano mi accarezzava i capelli spostandoli verso la spalla destra.

Gli strinsi le dita al polso. Mutando il mio sguardo.

-Togliti la maschera- ordinai fredda. Mi guardò stupito, poi sorrise comprendendo le mie parole.

Nei suoi occhi la stessa luce dei miei.

Ora eravamo noi, senza maschere, senza difese, senza protezioni.

E mi spaventai per quanto eravamo simili.

Lo stesso scintillio che vedevo illuminargli gli occhi lo vedevo tutti i giorni allo specchio.

Gli guidai la mano al mio fianco lasciandola solo quando fui sicura che lo stringeva bene.

Ripercorsi il braccio con le cinque dita ben aperte fermandomi alla spalla. Non un ghigno, non un sorriso rassicurante, non un rumore.

Le maschere giacevano da qualche parte oltre il nostro essere.

E devo dire che è rassicurante, sapere di poter essere sé stessi, almeno con qualcuno.

Allungai il braccio ancora abbandonato lungo il fianco, e posai la mano infreddolita sull’altra spalla.

Non lo guardavo, osservavo aldilà delle sue spalle il nulla che si rabbuiava; e lui non osservava me, concentrando gli occhi sui fianchi che stava accarezzando con maniacale attenzione.

Posai la fronte contro il suo collo, inspirando.

Aveva ragione Heiwajima-kun. Izaya aveva un pessimo odore.

Di marcio e di morto.

Mi ricordava un po’ l’odore del grembiule da macellaio di papà.

Quel pensiero mi risvegliò dal torpore in cui ero caduta.

-Devo tornare a casa- sussurrai atona.

-Uhm … si sta facendo buio, può essere pericoloso …- utilizza il mio stesso tono di voce mentre con le labbra mi accarezza l’orecchio.

Sussultiamo in cormo mente le note dei Killers riempiono l’aria. Mi allontano da lui e prendo il telefono.

Sullo schermo lampeggia il viso sorridente di papà.

Lo liquido in poche battute rassicurandolo che sarei tornata prima di ammazzare qualcuno e riaggancio.

Izaya mi sorride tornando ad indossare la sua misera maschera, e io lo ricambio facendo lo stesso.

Ci basta come congedo.

Usciamo dal vicolo e prendiamo direzioni diverse.

Lo sento ridere al telefono mentre provoca Shizuo-kun. Sorrido a mia volta abbassando la testa per proteggermi dal vento.

“Cosa stai pensando?”

Non lo sai?

“No …”

Penso che a volte basta una sola persona a renderci felici … è strano.

“Ma tu non sei felice”

Io non sto parlando di me.

Fine capitolo otto~

Non trovate che le cose si facciano interessanti?

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Scommessa ***


Salve, scusate la mia morte prematura ma è stato un periodaccio =_=

Questo capitolo è stato molto sofferto anche perché non avevo assolutamente idea di cosa Celty potesse volere da Isabella.

Spero vi piaccia e spero vi piaccia il nuovo cambiamento di Xiwan perché lei è volubile.

Buon capitolo nove!

 

Damn human …

 

Un ruggito, e poi un boato.

Un pianoforte mi sfiora andando a schiantarsi contro la parete dell’aula di musica deserta.

Prendo un lento sorso del mio succo, facendo rumore, sentendo il brik assottigliarsi fra le mie mani.

Poi rilascio sentendo il rassicurante sibilo dell’aria che torna a riempirlo.

Mi sarei aspettata di vedere Izaya sbucare fuori da qualche parte. Invece è solo. È solo e mi guarda negli occhi, colmo di rabbia e risentimento.

Quel pianoforte era per me.

Sbatto le ciglia. È davvero incredibile che Izaya non riesca a comprendere un libro aperto come Shizuo-kun.

Ringhia avanzando verso di me.

Aspetto.

Aspetto il momento giusto.

Si blocca sconcertato.

-Io non sono Izaya- sibilo prendendo un altro sorso di succo alla pesca.

Il respiro accelera, e lo sento contro la canna della trentotto che gli punto al petto.

-Temevo foste simili in tutto- borbotta calmandosi lievemente.

-Non paragonare mai una persona ad un’altra, perché esse hanno percorso strade diverse nella loro vita- getto il brik vuoto nel cestino -volevi parlarmi, o sbaglio?-

Lui annuisce e sposta lo sguardo sulla pistola. Con un gesto del polso alzo la canna al soffitto togliendo l’indice dal grilletto.

Aspetto che si volti per tornare a nascondere l’arma, anche se dubito che uno come lui sarebbe così ardito da perquisirmi.

Lo seguo per i corridoi mentre fa strada in silenzio.

Chissà cosa vuole.

“So io cosa voglio da lui!”

Sei una pervertita, Xiwan.

“Ma dai, guarda che bel sedere che ha!”

Non ci sono scuse per te.

“Scommetto che è bellissimo da nudo …”

Finiscila!

“Uffa! Che palle! Fammi fare la zoccola, ogni tanto!”

Scordatelo! Tu sei solo una vocina nella mia testa, sono io che controllo il resto!

“Allora aspettati mesi e mesi di sogni piccanti, tesoro!”

Xiwan sparì in una nuvola di fumo, come il genio della lampada. È incredibile come cambi sempre aspetto nella mia mente. Ogni volta è qualcuno di diverso. Qualcuno di inaspettato.

Tempo addietro era lei la fredda razionale incapace di lasciarsi andare, ora lo ero io. Anche se non riesco bene a comprendere come e quando sia avvenuto lo scambio di ruoli.

Shizuo-kun spalanca le porte della palestra precedendomi al suo interno.

Al centro vi è una donna di spalle. Nera. Le tenebre paiono essersi tutte condensante nella sua figura esile.

È a braccia incrociate e, credo, mi stia fissando. Non ne sono sicura però … ha un casco ridicolo.

Shizuo-kun mi da una spintarella, ho recepito il messaggio ma non mi muovo.

Ha qualcosa di strano quella donna.

Che sia lo Shinigami di cui parlano?

Il misterioso centauro senza testa?

La moto nera?

-Vai- ringhia lui sottolineando l’ordine con un’altra spinta.

Eseguo.

Ora sono di fronte a lei e non riesco a distogliere lo guardo da quel ridicolo casco.

“Dai che è carino”

Chiudi il becco Xiwan!

“E’ un gattino”

Lo vedo anche io!

Sbuffa spazzolandosi i lunghi capelli rossi.

Da quando hai i capelli rossi? E da quando sono lunghi?

“Lo sai no? Sono volubile”

Sembri Grell …

“Sebas-chan amami~ ” ridacchia accasciandosi sulla specchiera.

-HO BISOGNO DI PARLARTI

Reprimo un sussulto quando quelle parole si presentano sullo schermo del cellulare che la donna tiene in mano.

“Non mi piace”

Nemmeno a me …

-Esponi- l’incalzo mantenendo un tono piatto e neutrale.

-PRIMA DEVO SAPERE SE PUOI AIUTARMI

-Come?-

Xiwan si alza, il viso contratto da una smorfia diffidente.

Mi mostra lo schermo del cellulare con disinvoltura.

M’irrigidisco.

-LO PRENDO COME UN SI

-Sì, ne so qualcosa …- sfioro involontariamente la prima cicatrice -cosa vuoi sapere?-

-MI BASTA QUESTO, PER ADESSO- fa sparire il telefono e si dirige verso l’uscita.

“Temo di non aver afferrato …”

Temo che tu non sia l’unica … Ehi perché adesso sei una lolita?

“Sono volubile~ ” canticchia sparendo.

· · ·

-Perché credono tutti che sia te?- brontolo accasciandomi sulla mia sedia

-Non lo so, io sono unico …- sorride Izaya voltandosi verso di me

-La solita primadonna- poso la guancia sul palmo della mano voltando il viso verso la finestra. La pioggia battente aveva creato finti arabeschi sul vetro. Il cielo era scuro dopo il temporale, quasi il grande buio non si lacerasse, in lontananza una luce fioca faceva capolino sul profilo dell’orizzonte e si faceva sempre più forte verso la collina. Un lampo rischiarò quell’idilliaco paesaggio e la pioggia scrosciò nuovamente mesta.

Sbuffo chiudendo gli occhi.

Che palle.

“Che capita mon amour?”

Ignorerò il tuo abbigliamento …

“Non c’è nulla di male nel burlesche”

Ah quello è un vestito da burlesche …

“Esatto! Anche se in realtà dovrebbe starmi su per poco” sorride maliziosa “cosa ne dici Isa-chan?”

Dico che non mi interessa vedere uno spogliarello

“Sono frutto della tua immaginazione amore mio” fa una piroetta su se stessa ed improvvisamente è abbigliata in modo totalmente diverso “sei tu che mi comandi”

A me sembra proprio che tu faccia di testa tua

“Se è così è perché tu lo vuoi” tira le bretelle teatralmente “ehi gringo questa città è troppo piccola per tutti e due!”

Sospiro rassegnata, è troppo dura confrontarmi con lei. Troppo.

-A cosa pensi Isa-chan?- alzo gli occhi. Izaya è rimasto tutto il tempo a guardarmi?

-Al disprezzo profondo che nutro per il genere umano-

-Perché ti ostini ad odiare gli umani? Sono creature meravigliose, marionette perfette-

-Sono noiosi, fanno esattamente ciò che ti aspetti da loro- sbuffo - non ti sorprendono mai-

-E’ esattamente questo il bello-

Lo guardo -Abbiamo un concetto differente di divertimento tu ed io-

-Shizu-chan è imprevedibile per questo lo odio-

Rido -Davvero trovi quel protozoo imprevedibile?-

-Tu no?-

Scuoto la testa sghignazzando -Lo è quanto lo sei tu-

-Io non sono prevedibile!-

Gli sorrido felina -Per me lo sei-

Sbuffa tornando a girarsi spazientito.

-Finirà che vi metterete insieme …-

-Cosa?!- si gira di scatto

-Tu e Heiwajima-kun … finirà che vi metterete insieme …-

-Passi troppo tempo con Eri-chan …-

-Dico sul serio, vedrai se non è così …-

-Non sarà mai così-

-Uhm okay … facciamo così se hai ragione tu mi darai il tuo anello- indico distrattamente il cerchietto metallico al suo indice sinistro -se invece ho ragione io ti darò il mio- sorrido mostrandogli il cerchietto che adorna il mio pollice destro.

-Uhm … affare fatto- ghigna porgendomi la mano. Gliela stringo con un sorriso, sono sicura che il mio anello gli starà benissimo sull’indice destro.

 

Fine capitolo nove~

Chi credete abbia vinto la scommessa?

 

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