Per rendere una cosa speciale devi solo credere che sia speciale!

di dolceanima
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ho 16 anni, e come tutte le ragazze innamorate, io lo sognavo a occhi aperti. Conoscevo molti suoi amici, quindi avevo questa fortuna di uscire spesso con " lui ", ogni volta che mi guardava, mi sorrideva, mi sfiorava anche solo con il braccio per caso, io stavo lì lì per crollare tra le sue braccia. Per fortuna riuscivo a trattenermi, anche se costava ad essere sincere un enorme sfo

rzo di cui sono fiera aver compiuto. Scherza, ridi e mangi si fece tardi, saluto gli altri e le mie amiche, che gentilmente mi hanno accompagnato. Prendo il mio motorino, prendo le chiavi... me le sono dimenticate dentro >.< . Sto per rientrare dentro piena di vergogna, e mi accorgo che lui era lì che mi fissava come fossi una soggetta; aveva le mie chiavi in mano. Me le ridà, e mi saluta con un bacio sulla guancia. Corro verso il motorino, accendo e vado. Tornata a casa mi accorgo di essere ancora tutta rossa, ma stavolta avendo fatto un passo in più con lui.
mi sveglio il giorno seguente e mi accorgo che dalla stanchezza e evidentemente anche dalla felicità, non mi ero tolta i vestiti. Mi alzo quindi, e mi guardo allo specchio, dio sembro un mostro con tutto questo trucco colato, corro subito a farmi la doccia e proprio dopo 5 minuti squilla il mio telefono. Che sfiga !! Guardo il mio cellulare ma il numero non è registrato, rispondo : è lui, impossibile non riconoscere la sua voce. Quasi mi rompo una gamba nell'uscire fuori dalla doccia, quando lui mi chiede i compiti... i compiti ? -.-.
per fortuna alla fine mi chiede anche di uscire, e mi accorgo che era solo una scusa. Ovviamente accetto immediatamente, ma prima che dicessi qualsiasi cosa mi dice dove, l'orario e attacca. Non riuscivo a rimanerci male di quella chiusura così, ero troppo, troppooo felice. Finamente si è accorto di me, spero *-*Dovevamo vederci alle 18:3O. Da quando me lo ha detto erano passati solo 1O minuti, ma sembravano molti di più... provo a ingannare il tempo leggendo un libro stupido che mi ha regalato una mia amica. Titolo: "Sogni di un'adolescente" ... proprio il titolo adatto dico io... inizio a leggere e non sembra poi così male, sembra che parli io, ma lasciamo stare, cosa più importante.... Cosa metto per uscire?

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Ero nel panico, non sapevo cosa mettermi, la mia stanza era sommersa dai vestiti e io nonostante tutto non sapevo assolutamente cosa mettermi. Mi arrivò un messaggio, era Andrea: 'Trova un cappello da strega o dei denti da vampiro stasera ti porto a una festa di Halloween" rimasi un'attimo perplessa, poi capii. Mi ero totalmente dimenticata di Halloween!! Trovai un vestito nero a dir 

poco meraviglioso, era attillato e mi arrivava fino alle ginocchia, sulla schiena c'era una scollatura che mi arrivava fino in vita.
Misi le lentine rosse agli occhi e il fard bianco in viso, scelsi,anche se odio i tacchi, un paio di scarpe a spillo nere.. Mia madre come sempre si raccomandò di stare attenta, di non drogarmi e di non bere e io come sempre le dissi che non si doveva preoccupare. Per quanto riguarda la mia materia grigia, ne avevo abbastanza per non fare certe cazzate. Sistemati i capelli in boccoli rossi che mi scendevano sulla schiena Andrea mi chiamò e mi disse di scendere, finalmente era arrivato! ♥
Presi al volo una giacca e ci infilai il telefono, prima ancora che mia madre possa salutarmi io mi ero già fiondata sulle scale; sull'uscio mi aspettava quel meraviglioso ragazzo che amavo con tutta me stessa e mi guardò sbalordito e per un attimo pensai di tornare in casa e chiudermici per sempre quando disse: 'Ho un certo senso per vampire sexy io, sei meravigliosa, come sempre... " Mi sorrise e io contraccambiai anche se già sapevo di essere totalmente rossa. Notai solo dopo essere salita in macchina che si era disegnato delle cicatrici sul collo e sulle braccia e sulla maglietta aveva chiazze di rosso sparse, fatte con la bomboletta... Lo fissai tutto il tragitto non riuscendo a smettere di fissare il colore dei suoi occhi, i lineamenti...
Arrivati si girò verso di me e mi disse 'Noi saremo arrivati ecco..' ma prima che finisse la frase le mie labbra erano già sulle sue, per fortuna lui non sembrò scocciato, e contaccambiò il bacio. Ridemmo entrambi ma non smettemmo di baciarci.
Finito l'idillio scendemmo dalla macchina per andare alla festa... 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Finito l'idillio scendemmo dalla macchina per andare alla festa e proprio nel momento in cui io ho baciato Andrea il mio ex, Lorenzo era arrivato con il suo motorino alla festa.

Sussultai per un attimo, ma quando mi accorsi che Andrea mi guardava strano, gli sorrisi e mi incamminai verso la discoteca. Prima di poter entrare Lorenzo mi prese per un braccio e mi tirò verso se dicendo '

Ora non si saluta più?' gli tirai un ceffone che il segno anche dopo un ora si sarebbe visto impresso sulla sua faccia e gli urlai di lasciarmi in pace.
In effetti mi torturava, a scuola, nei corridoi, all'uscita. 
Mi ero sfogata tutto d'un botto ma subito dopo me ne pentii, non ero io quella, con uno schiaffo non si risolve il problema... Decisi di lasciar stare tutto almeno per quella sera, Andrea mi raggiunse, e senza far domane entrammo nella discoteca. Ballammo tutta la notte a svantaggio però dei miei piedi che chiedevano pietà. Non mi ubriacai ma la testa mi girava molto e alla fine mi ritrovai in braccio ad Andrea che mi portava in macchina e lì mi ritrovai a fissare i suoi bellissimi occhi, finchè non mi addormentai nelle sue braccia. Mi portò fino a casa poi io scesi dalla macchina e lo salutai con un bacio. Salii le scale trovai mia madre urlante che continuava a dire perchè non rispondevo al telefono, era preoccupata, stava per chiamare la polizia e altre cose a cui non feci caso ero troppo stanca e i miei pensieri erano rivolti solo ad Andrea... Arrivata nel mio letto, mai amato da me così tanto, mi arrivò un messaggio da Lorenzo che mi diceva 'Non mi fermerò davanti a niente, tu sarai di nuovo mia. Il tuo ragazzo si è messo contro la persona sbagliata' scoppiai a ridere come una pazza e non smisi finchè non mi addormentai. Il giorno dopo...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Il giorno dopo la sveglia mi porta alla realtà dal bellissimo mondo dei sogni. Mi faccio la doccia, mi vesto e esco di casa. Vedo sul mio motorino dei fiori, rose bianche per l'esattezza, leggo il bigliettino allegato: Non avrei mai dovuto fare ciò che ho fatto, scusami. Andrea.
Non sapevo se era uno brutto scherzo o se era davvero reale quel bigliettino. Restai un attimo senza fiato 

ma non mi misi a piangere o cose del genere, no io non piangevo mai.
Presi il casco e misi i fiori sotto la sella. Arrivata a scuola vidi Andrea e gli lanciai i fiori addosso e con passo felpato mi diressi in classe, lui non provò nemmeno a raggiungermi mi guardò come se fossi una pazza, ma infondo, io lo ero.
Arrivata in classe mi aspettava il conforto migliore che la vita potesse donarmi, la mia migliore amica, Martina.
Lei non sapeva niente della festa, e dei fiori, però capiva quando stavo male e spesso senza chiedere troppe spiegazioni, mi abbracciava. Le ero grata, non mi piaceva dare troppe spiegazione. Passata la giornata io e Marty andammo a pranzo assieme e a quel punto capii che le dovevo delle spiegazioni, perché lei mi chiedesse cose come Che è successo ? Che cosa hai fatto ? Vuol dire che avevo proprio una faccia distrutta. Così le raccontai tutto per filo e per segno. Finito di raccontare i drammi della mia vita, Lorenzo da dietro mi abbracciò e io di scatto mi girai e lui seppe solo dirmi 'Hai paura di un abbraccio?' ed io 'Io non ho proprio paura di un bel niente' e scoppiò a ridere.
Mi dava i nervi, nonostante tutte le volte che gli dicevo di allontanarsi da me lui rispuntava fuori. Ormai ci avevo rinunciato, solo che il suo sorriso... solo che il suo sorriso niente, lui è odioso punto. Mi alzai dal tavolo e Marty mi seguì a ruota. Ci incamminammo verso l'uscita del bar ma Lorenzo, un'altra volta, mi sbarrò la strada e...

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Ci incamminammo verso l'uscita del bar ma Lorenzo, un'altra volta, mi sbarrò la strada e mi baciò. Mi scostai di scatto pronta a urlargli di tutto ma lui mi baciò un'altra volta. A quel punto tutte i miei piani contro di lui si era rotti in mille pezzi. Gli volevo bene, ma di lui ho più ricordi in cui litigavamo che non... Quando si staccò delle mie labbra io uscii dal bar, non avevo v

oglia di litigarci ancora...
Verso l'uscita da scuola incontrai Andrea e quel punto pure lui mi fermò 'Senti non so perchè tu mi abbia lanciato quei fiori ma vorrei delle spiegazioni' a quel punto guardai Lorenzo e lui distolse subito lo sguardo dal mio. A quel punto capii che era stato Lorenzo a scrivere il biglietto per allontanarmi da Andrea, io corsi verso di lui e gli mollai un pugno. Iniziai a urlargli di tutto e quel punto lui si alzò chiedendomi scusa, ma senza pensarci troppo gli mollai un'altro pugno ' Scusa? Scusa? non me ne faccio niente delle tue scuse, anzi sai che puoi fare? Andartene dritto a quel paese! ' Mi girai e troppo imbarazzata per la scenata mi diressi verso il motorino, da dietro sentivo gli occhi di Andrea fissi su di me, misi il casco e tutto infuriata, imbarazzata, triste, partii. Stavo andando molto veloce, il semaforo era ancora verde ero arrivata quando scattò il giallo ma prosegui egualmente e poco dopo capii che avevo l'errore più grande della mia vita... Sentivo dolore dappertutto, non riuscivo a tenere aperti gli occhi così ci rinunciai... Sentii una voce accanto a me che parlavo con il dottore, se non sbaglio era Andrea, il dottore diceva che non era niente di troppo grave, avevo preso una bella botta in testa ma il casco mi ha salvato realmente la vita, per quanto riguardava le ossa, da quello che capii avevo la gamba rotta, ma per il resto erano solo brutte botte, questo spiegava il fatto che io non riuscivo a muovermi. Non so dopo quanto tempo ma alla fine mi svegliai e vidi...

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Non so dopo quanto tempo ma alla fine mi svegliai e vidi che accanto al mio letto non c'era Andrea, c'era Lorenzo.
E' strano ero convinta fosse Andrea, invece l'unico che è venuto è lui... non ero arrabbiata, ero più che altro delusa ma allo stesso tempo felice di vederlo... ero come in contrasto con me stessa. Mi disse 'Ciao tesoro, come va?' ed io ' Tesoro a me non mi ci chiami, be

ne comunque.. e grazie di essere venuto' mi imbarazzai un attimo, dopo di che si avvicino e me e mi abbracciò dicendomi 'Avevo davvero paura per te, mi dispiace per ciò che ho fatto, non ti metterò mai più in mezzo alla tua vita, promesso...' a quel punto però gli dissi 'Io però ti voglio ancora nella mia vita' ....
In realtà non sapevo cosa volevo davvero, però non volevo che lui uscisse da quella stanza, volevo che rimanesse lì, accanto a me, come anche se io non me ne sono accorta, ha fatto sempre. Gli dissi ' Perchè ci siamo lasciati? ' lui non rispose, mi sorrise e mi baciò la fronte, disse ' Non ha importanza, se tu mi vuoi, io sono tuo ' io gli sorrisi. 
Non volevo rovinare il momento, però, lo ammetto, mi piace ancora, potrò essere anche un po' attirata da Andrea, ma io so perchè mi sono innamorata di Lorenzo, il suo carattere.
Litigavamo, ma alla fine era sempre lui a chiedermi scusa, quindi infondo sono io la stronza, non lui... CI guardammo negli occhi e mi disse 'Senti tesoro, ti devo dire una cosa...'
ed io 'Dimmi tutto' lui però distolse lo sguardo e disse 'Niente lascia stare' ed io 'No dimmi dai' e lui 'Niente di importante...vado a sentire il dottore, vorrei portarti almeno nel tuo di letto, qui è squallido' io gli sorrisi, si avvicinò a me e mi baciò. Tornò indietro dopo circa 5 minuti mi prese con una mano sotto la schiena e l'altra sotto le ginocchia e mi portò fino a un'altra sala così, lì mi diedero le stampelle e uscimmo. Per fortuna la mia casa non era lontana quindi ci arrivammo abbastanza velocemente, ma lui per paura che cadessi, teneva comunque un braccio sotto il mio bacino.
Arrivati a casa mi disse 'Senti, te lo devo proprio dire...

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Arrivati a casa mi disse 'Senti, te lo devo proprio dire..., 
vado a vivere Germania, mia madre deve perforza partire e io devo andare con lei, ma solo fino al mio compleanno, poi avrò 18 anni e tornerò, tornerò per te...'
e io dissi ' Ma, quando parti? Il tuo compleanno... è tra 8 mesi! no, ma come!' mi disse ' Mi dispiace tanto, senti io me ne vado dopo domani passiamo questi ultim

i giorni assieme, poi ogni sera faremo la web, e tra 8 mesi rivengo... Io per te sono disposto a tutto e lo sai..' Prese il mio viso tra le sue calde mani e mi baciò... io però non smisi di piangere, non ora, non poteva partire proprio ora che ci eravamo rimessi insieme, è come il sale nella pasta, o lo zucchero nel caffè, ti puoi abituare alla sua assenza ma appena ne riassaggi anche solo una piccola parte, non lo vuoi più abbandonare....
E' così terribilmente frustrante, è come se fosse già lontano da me, così lo abbracciai, per sentirlo ancora nelle mie braccia.... Mi disse 'Perfavore, non fare così, dai andiamo, ti porto in un un posto... 'Non passa molto, 1O o 15 minuti in moto e eravamo arrivati in un parco che non conoscevo. 
Non chiedetti niente ma la curiosità non è poca. 
Mi prende per la mano e mi a cenno di sedermi su una panchina lì. Si siede anche lui, e io a quel punto chiedo 
'Scusa, Lorenzo ma dove saremmo per l'esattezza ?' e mi risponde 'Vedi in questo posto non ci vengo da tanto.. e quasi nessuno lo conosce. Io sono cresciuto qui, da bambino abitavo qui, poi un giorno ci siamo trasferiti e io non sono mai rivenuto qui. Mi ero ripromesso però che ci sarei tornato un giorno con la ragazza che amo' Avevo quasi le lacrime agli occhi dalla felicità, mi sorrise e mi prese il viso tra le mani 'Ti amo come non ho mai amato nessun'altra non permetterò che la distanza ci dividi' Lo baciai.
Passammo due giorno stupendi facendo lunghe passeggiate e baciandoci in continuazione, pranzavamo,mangiavamo e dormivamo insieme, quasi come fossimo sposati. Mi regalò una collana d'argento con un cuore a metà, l'altra metà l'aveva lui nel suo portafoglio. Erano state due giornate bellissime ma destinate a finire presto, molto presto.
Arrivò quel giorno fatidico in cui lui dovette partire, e io rimasi con un vuoto nel cuore. Tornai a casa e presi il calendario, 8 mesi. Ogni giorno segnerò una crocetta sul giorno finchè quegli 8 mesi non finiranno. Forse lo rivedrò durante questi 8 mesi ma non sarà la stessa cosa.
Solo 8 mesi, posso farcela, si posso farcela...
La sera venne Martina a casa mia e vedendomi in quello stato cercò di tirarmi su il morale, anche se pure lei era triste, erano diventati molto amici lei e Lorenzo...
Andammo in un pub, avevo voglia di allontanare la mia mente da tutto per una sera, una sola almeno, e proprio lì c'era...

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Andammo in un pub, avevo voglia di allontanare la mia mente da tutto per una sera, una sola almeno, e proprio lì c'era Tommaso. Tommaso era il mio migliore amico, lui era partito per andare a fare uno stage di inglese in America, non lo vedevo da 6 mesi. Quando lo vidi gli corsi incontro e lo abbracciai da dietro, lui si girò e disse 'Hey che ci fai in un pub signorina, ahahah. Avev

o intenzione di venire da te domani ma mi hai preceduto. Mi sei mancata tantissimo' gli sorrisi e gli dissi 'Anche tu!Ho troppe cose da raccontarti, e alcune meno belle delle altre, ma comunque tante, stasera restate tu e Martina a casa mia, facciamo uno dei nostri pigiama party, coem una volta' lui mi disse 'Sono solo passati sei mesi ahaha va bene va bene' Gli misi le braccia attorno al collo e lo strinsi molto forte e lui contraccambiò.
Poco dopo andammo a casa e preparammo i letti, mentre gonfiavo l'ultimo materassino da dietro sentivo i due che ridevano come due pazzi. Non ci badai tanto quando però un getto di acqua gelida con credo dei pezzi di vero e proprio ghiaccio non mi attraversarono la testa e la schiena.
Presi un cuscino e lo tirai in testa a Tommaso e lui disse 'Vuoi la guerra ehh?' e iniziammo a fare la lotta con i cuscini.
Scendemmo in sala e ci mettemmo sul divano a vedere un film sgranocchiando pop.corn... Avevo scelto un film horror, non era serata per una commedia romantica.
Durante il film io ero seduta in in mezzo a due cuscini del divano rannicchiata sotto le coperte, Tommaso e Martina invece stavano vicini e lei teneva la testa sulla spalla di lui.
Ad un certo punto vidi che si stavano baciando.
Mi prese il panico, non perchè ero gelosa, ma mi ricordava Lorenzo... oddio! Lorenzo, mi ero scordata totalmente che dovevo collegarmi per fare la web così mi alzai e andai nello studio e accesi il Pc. Sentivo che i due mi chiamavano ma io non risposi e chiusi la porta con la chiave. Accesi il computer ma lui non era online... gli scrivetti un messaggio così quando sarebbe andato online l'avrebbe visto con scritto 'Dobbiamo darci degli orari tesoro se non ci becchiamo mai, io ora devo andare.. bacioni ♥ ' Non dovevo realmente andare, solo che non sapevo cosa fare... Mi accasciai per terra col viso tra le mani e piano piano si allagarono. 
Sentii il campanello e Martina che mi diceva che alla porta c'era...

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Sentii il campanello e Martina che mi diceva che alla porta c'era Andrea. Alle 11 di sera Andrea era davanti alla mia porta, ovvio. Non la ascoltai e rimasi chiusa dentro la stanza, ma lei continuò a chiamarmi finchè mi stufai di sentirla urlare e apii la porta. Mi guardò scocciata e mi indicò la porta. Vidi Andrea che aveva i capelli bagnati, con qualche goccia che gli scendeva lungo

 il viso, aveva gli occhi che con la poca luce che precedeva il buio sembravano quasi illuminati. Lo invitai ad entrare e gli porsi un asciugamano che accettò volentieri. Ci sedemmo sul divano. Non capivo sinceramente cosa era venuto a fare. Iniziò a parlare 'Senti, io non so cosa ti sia preso quando te ne sei andata via o quando mi hai lanciato i fiori, sinceramente non mi interessa saperlo, voglio dire si mi interessa, ma se non ti va di parlarmene non importa. Quando ho saputo che avevi fatto l'incidente mi sono sentito un verme perchè ho pensato fosse a causa mia. Volevo dirti che mi piaci. Mi piaci da morire e sinceramente non mi importa del passato, riesco a pensare solo a noi due quella sera della festa che ci baciavamo. E' stato il bacio più bello che un ragazzo potesse ricevere da una vampira..." Rise e io con lui. Non sapevo cosa dirgli, non ne avevo nemmeno il coraggio ma dovevo dirglielo 'Senti.. io sono fidanzata. Sei un ragazzo speciale,ti voglio tanto bene, ma non posso' Smise di sorridermi. Si alzò dal divano, mi baciò la fronte e disse 'Ti amo' e se ne andò. 
Martina e Tommaso rimasero un attimo perplessi poi vennero accanto a me sul divano, li guardai e cercai di sorridere, ma loro sapevano che non stavo bene e mi abbracciarono. Mi mancava Lorenzo, avevo bisogno di lui per ricordare a me stessa che lo amo, amo solo lui.
Trovai una soluzione, questo week and andrò da lui.
Si andrò da lui in Germania. Quando mia madre rientrò lasciai la camera dove i miei amici già dormivano e andai da lei. Mi guardò un po' male vedendomi ancora alzata ma poi mi baciò la guancia ' Mamma senti... come sai Lorenzo si è trasferito e volevo dirti, anzi chiederti una cosa. Questo week and vorrei andare da lui in Germania, so che è una richiesta folle, ma mi manca, e molto. Non ci andrò ogni week and ma ogni tanto, non riesco ad aspettare 8 mesi mamma mi manca troppo anche dopo 2 giorni. Ti prego '
lei disse ' Ne parliamo quando domani con calma, insieme a tuo padre ' Credo che la mia espressione fu molto molto disgustata e di disprezzo e lei mi disse ' Ne parliamo domani ora fila a letto ' seppi solo dire ' Tu non capisci vero? Vabbè grazie mamma ne parleremo domani ma non accetto un no perchè prendo e parto da sola non mi frega niente se non sono maggiorenne ' Mi guardò arrabbiata e urlò ' Fila a letto! ' Sbuffai e mi diressi in camera. Fu una nottataccia, davvero brutta, un miscuglio tra odio e dolore. Ero in piena crisi di nervi ma alla fine il sonno ebbe la meglio. Mi sveglià con il broncio e mi diressi giù in cucina e mio padre e mia madre sedevano sul tavolo, mi sedetti, e dissero...

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Mi sveglià con il broncio e mi diressi giù in cucina e mio padre e mia madre sedevano sul tavolo, mi sedetti, e dissero ' Mi dispiace tesoro ma tu non puoi proprio andare in Germania da sola, io e tuo padre non possiamo accompag

narti abbiamo il lavoro non possiamo mollare tutto e venire con te, mi dispiace ma sei troppo piccola per andare da sola all'estero ' le lacrime cominciarono a scendere e una rabbia stava crescendo dentro me e si scatenò con foga 'Troppo piccola? Troppo piccola State scherzando spero voi siete impazziti secondo me, ma sapete cosa vi dico? Non importa di quello che dite o pensate voi, io ci vado ugualmente ! ' Andai in camera, chiusi la porta, e iniziai a buttare vestiti e trucchi dentro la valigia, presi dei soldi dalla mia scorta di emergenza e mi diressi giù in soggiorno dove però mio padre mi sbarrò la porta e disse 'Farai quello che vorrai quando avrai 18 anni adesso fai quello che dico io!' e io dissi 'No tu non capisci lo amo, mi manca devo andare da lui non posso restare qui, devo vederlo!' mi indicò la mia camera e io sbuffano ci tornai. Presi la mia valigia e la riportai in camera, chiusi nuovamente la porta a chiave e mi sdraiai sul letto. Non mi posso arrendere così voglio andare lì da lui, stasera, che poi gli avessi detto che perdo giorni di scuola, ci vado un fottuto venerdì e sabato. Mi venne un'idea, presi una corda e la attorcigliai sulla maniglia della valigia e essendo due piani la corda arrivava quasi fino al terreno e la calai. Mi rimisi la giacca e scesi e dissi a mia madre 'Ho bisogno di uscire un po' torno tra poco.. ' Acconsentì. Uscii fuori e presi la valigia, mi diressi verso il motorino e partii. Dopo circa mezz'ora il mio telefono cominciava a vibrare, ma non risposi, mi misi in fila per prendere il biglietto e spensi il telefono. Arrivata alla biglietteria mi chiesero un documento, non avevo minimamente pensato al fatto che non ho 18 anni. Mi allontanai da lì e mi misi seduta su una panchina. Accesi il telefono, 20 chiamate perse, decisi di richiamare mia madre 'Scusa mamma' e lei 'Sei una stupida ragazzina ma come hai pensato di andare lì e prendere un biglietto sei una minorenne! Non sei nemmeno furba! Ma come ti è venuto in mente di scappare di casa? Torna immediatamente qui, e immediatamente vuol dire che adesso tu prendi il tuo sedere, lo metti sul motorino e vieni qui! ' e io ' Vedi mamma, tu non capisci, sei brava solo a dirmi no, sei troppo piccola e se stupida, tu non capisci cosa provo e non te ne frega niente ' e lei ' A me adesso frega solo che tu torni a casa quindi se entro 20 minuti non sei qui vengo lì io ' e chiuse il telefono. Arrivata a casa, scesi dal motorino e mi diressi verso la porta, suonai il campanello e qui capii che non sarei mai più uscita di casa apparte per la scuola e crollai per terra con il viso tra le mani. Mia madre prese la valigia e la portò dentro, poi si sedette sul gradino della porta e mi disse 'L'amore fa fare certe cazzate eh... non mi ricordavo cosa volesse dire prima, poi quando sei scappata l'ho capito. Tu non hai mai avuto bisogno di raccontarmi bugie, ma per colpa mia l'hai dovuto fare. Scusami' mi porse un foglio dove era stampato il biglietto per la Germania da ritirare all'areoporto. Mi si accese un sorriso sul viso, stavo piangendo dalla gioia ormai e abbracciai mia madre. Mi disse ' Vai a prendere la valigia vah prima che me ne pento ' presi la valigia e andai all'areoporto quando....

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Mi disse ' Vai a prendere la valigia vah prima che me ne pento ' presi la valigia e andai all'areoporto quando vidi Lorenzo che era appena uscito dall'altra parte della vetrata.
Mi si accese un sorriso grandissimo sul viso quando anche lui incrociò i miei occhi. Uscii fuori, aveva iniziato a nevicare, uscimmo fuori e io gli corsi in contro ma non contraccambiò del tutto il mio abbracc

io. Lo guardai un po' storta poi mi disse: 'Ti avrei avvertito prima ma è stata una decisione dell'ultimo momento' gli sorrisi e dissi: 'Non fa niente l'importante è che ora tu sei qui con me ♥' e lui sorrise ma abbassò lo sguardo 'Che succede?' gli dissi, e lui lasciò il mio abbracciò e disse 'Senti in Germania ho conosciuto una ragazza e... sai come sono fatto io, non tradirei mai nessuna persona al mondo quindi...' gli misi la mano sulla bocca per farlo tacere, presi la valigia e me andai. Avevo fatto un casino per niente, mi ero illusa che l'amore a distanza poteva funzionare. Ho litigato con mia madre, sono scappata di casa e tutto per questo. Almeno me lo ha detto in faccia, meglio di niente. Solo che sono ancora incredula ed è pazzesco che io abbia mandato fuori Andrea, un ragazzo che forse mi amava davvero. E' difficile accettare che l'amori ti spacchi in due, che ti faccia tanto male. La distanza era dura ma se era amore ce la potevamo fare, invece... lui si è innamorato direttamente di un'altra e basta. Arrivata a casa mia madre mi aprì la porta e io mi buttai tra le sue braccia.
'Mamma posso invitare Marty a dormire da me stasera? ' e lei 'Si tesoro tranquilla' Chiamai Marty e le raccontai l'accaduto però lei questa sera non poteva. Misi il giacchetto e uscii. Andai nel bar vicino casa mia e ordinai una cioccolata calda con panna. Poco dopo di me arrivò Andrea e si sedette al mio tavolo, lo guardai un po' stranita. Mi disse 'Martina mi ha chiamato e mi ha detto che mi dovevi parlare di urgenza, che succede?' restai per qualche secondo zitta 'Cosa ti ha detto esattamente Marty ?' e lui 'Non so parlava molto veloce e non ho capito molto mi ha detto di passare a casa tua ma tua madre mi ha detto che probabilmente eri qui...' arrivò la mia cioccolata calda e dissi 'Ne vuoi una anche tu ?' rispose no con la testa. Dissi 'Senti io non ti devo dire niente, Marty ha fatto tutto questo perchè il mio ragazzo, ex ragazzo mi ha lasciata e lei pensa che con te potrei dimenticarlo... Mi dispiace molto per l'inconveniente ma vedi io amo lui, anche se mi ha lasciata e non sono pronta per avere nuovamente una relazione, non sono pronta a soffrire di nuovo' Mi guardò con occhi abbastanza tristi e mi fece un cenno di saluto con la mano, si alzò e disse 'Potremmo cominciare con l'essere amici' io alzai lo sguardo e dissi...

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Mi guardò con occhi abbastanza tristi e mi fece un cenno di saluto con la mano, si alzò e disse 'Potremmo cominciare con l'essere amici' io alzai lo sguardo e dissi 'Non sono pronta, non sono pronta a soffrire di nuovo' e lui 'Ti ho solo detto di essere amici' ed io 'Se passo troppo tempo con te rischio di innamorarmi' Si avvicinò a me e con la mano mi sfiorò il viso e si avvicinò 'T

u sei già, innamorata di me' le sue labbra si avvicinarono alle mie tanto da sfiorarle, ma si fermò e se ne andò. Rimasi col fiato sospeso e sentivo il mio cuore battere all'impazzata. Tornando a casa chiamai Martina e le raccontai l'accaduto, dopo di che ci incontrammo davanti casa mia e andammo a pattinare sul ghiaccio. Come sport io facevo pattinaggio sul ghiaccio e Marty era fissata che dovevo insegnarle ciò che sapevo perchè era stupefacente, e lo era davvero. Voglio dire io non credevo di essere così brava ma vedendo le altre ragazze fare i miei stessi movimenti supponevo di farli uguali, o simili, ed erano un'incanto. Facemmo qualche giro della pista per riscaldarci poi io mi recai al centro della pista per fare delle piroette mentre Marty mi guardava con il solito sguardo di un bambino che vede delle caramelle. Ogni volta era sempre più sbalordita. Dopo un po' vidi arrivare un gruppo di ragazzi, non ci badai molto quando senti una voce in mezzo a quella massa chiamare il mio nome. Mi girai di scatto e vidi Andrea che stava venendo verso di me. Quando si dice la sfiga, finisco col cadere per terra. Mi si avvicina e mi aiuta a rimettermi in piedi e mi dice 'Sei straordinaria, ogni giorno mi sorprendi di più' io arrossii e dissi 'Che ci fai qui?' e lui 'Ero venuto con degli amici ma non sapevo che avrei trovato una ragazza stupenda qui ♥ Sarà il mio giorno fortunato' ci sorridemmo entrambi e iniziammo a fare qualche giro di pista insieme quando lui mi disse di volermi vedere qualche piroette o altre cose. Acconsentii ma ero davvero, davvero imbarazzata. Dopo qualche piccola esibizione sentii le sue mani calde poggiarsi sulla mia vita e le sue morbide labbra posarsi sul mio collo, cercai di staccarmi da quella presa, ma lui non mi lasciò andare, ne io lo volevo. Mi girai verso di lui e guardai i suoi occhi, non mi ero mai accorta di quanto fossero belli, erano un ibrido tra celeste e verde smeraldo, erano semplicemente straordinari. Però quel momento di felicità durò ben poco, perchè, quasi quel giorno fosse una calamita, arrivò Lorenzo che si avvicinò a me e disse '....

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Però quel momento di felicità durò ben poco, perchè, quasi quel giorno fosse una calamita, arrivò Lorenzo che si avvicinò a me e disse 'Vedo che ti sei ripresa proprio bene' Andrea disse 'Levati dai piedi moccioso' e lui 'Non

 sono venuto qui per litigare con un coglione come te, ma per stare un po' con i miei amici, domani torno in Germania quindi vorrei godermi questo giorno' e Andrea 'E sti cazzi non ce li metti?' Lorenzo si allontanò e disse 'E' stato un piacere' e Andrea 'Per me no :D' si girò verso di me e mi guardò negli occhi come a chiedermi scusa ma a me non era dispiaciuto e misi la mia mano sul suo viso. Mi disse 'Andiamo a pranzo insieme?' ed io 'Volentieri' e gli baciai la guancia 'Con me però c'è solo Marty tu invece hai molti amici appresso' e lui 'Io veramente intendevo solo noi due' abbassai lo sguardo.
'Okok usciamo in gruppo' gli sorrisi e gli presi la mano trascinandolo con me nella pista, gli insegnai a girare ma era negato e continuava a cadere per terra. Raggiungemmo Marina che aveva già attaccato la chiacchera con gli amici di Andrea e andammo tutti insieme a mangiare. Seduti al tavolo vidi Lorenzo che si avvicinava verso il nostro, ma passò avanti senza degnarsi di uno sguardo e si mise al tavolo opposto al nostro. Sicura che lo avesse fatto apposta lui si sedette in modo che io potessi vederlo in faccia. Presi una cioccolata calda e un pezzo di pizza, si lo so facevo schifo :3
Andrea si era seduto davanti a me e ne ero felice perchè almeno riusciva a distrarmi.. mi chiese 'Vuoi venire a una festa? Portati qualche amica, carina e single possibilmente... Ahaha scherzo ti do un po' di inviti e falli girare nella tua classe porta un po' di gente, ci sarà da divertirsi' e io 'Va bene, passami gli inviti' e mi porse una cinquantina di inviti, lo guardai ridendo e lui disse 'Più siamo meglio è' e scoppiammo a ridere entrambi. Uscimmo dal risto-bar e andammo tutti insieme a fare un giro. Martina, con la sua solita fissa per le foto, fece almeno mille foto di me e Andrea che continuava a tenermi il braccio attorno alla vita. Fu una giornata bellissima e sentivo davvero come se tutto tornato alla sua normalità. Tornai a casa e mi misi un po' al computer, entrai su facebook e vidi...

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