Fall

di VasHappeninPotato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** My best friend. ***
Capitolo 3: *** The paw. ***
Capitolo 4: *** I wanna save u tonight. ***
Capitolo 5: *** He doesn't love me. ***
Capitolo 6: *** Cherry. ***
Capitolo 7: *** Zayn? No! ***
Capitolo 8: *** Love? No. ***
Capitolo 9: *** I'm alone. ***
Capitolo 10: *** Fall Again. ***
Capitolo 11: *** Nightmare. ***
Capitolo 12: *** Baby. ***
Capitolo 13: *** The boy at the party. ***
Capitolo 14: *** I'm scared to love. ***
Capitolo 15: *** The End. ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***


Aprii lentamente gli occhi, osservando le lenzuola sottosopra del mio letto matrimoniale.
-harry?- lo chiamai piano –harry?- un po’ più forte, ma non ebbi risposta. Mi alzai portandomi dietro il lenzuolo per non rimanere completamente senza niente addosso.
-buongiorno sorellina- mi salutò mio fratello più grande con una fetta biscottata in bocca e una tazza di latte in mano.
-niall! Non mi guardare!- gli urlai arrossendo.
-che ti credi? Che ne ho viste poche? E poi sono tuo fratello, abbiamo fatto il bagno insieme tante di quelle volte-
-al solo pensarci rabbrividisco- mi feci una doccia e mi vestii, poi notai il massaggio di harry sul cellulare: “scusa se anche stamattina me ne sono andato, ma il lavoro mi tiene occupato. Baci, harry xx” sbuffai e lanciai il cellulare sul letto. Aveva sempre fretta, doveva sempre lavorare, aveva tempo solo la notte a quanto pare… scesi le scale e andai in cucina da mio fratello.
-che c’è per colazione?- gli chiesi saltandogli sulle spalle, lui mi fece fare un giro per la cucina provocando la mia risata, poi mi lasciò scendere e mi porse la mia tazza di caffè e latte da cui cominciai a  bere a piccoli sorsi. Sentimmo la porta di casa aprirsi e chiudersi.
-louis e liam- dicemmo entrambi io e niall con uno sguardo d’intesa. I due nominati, amici di mio fratello, entrarono in cucina dandoci il buon giorno. Louis, il mio migliore amico, mi abbracciò e mi fece arrotolare le mie gambe ai suoi fianchi.
-dove andiamo di bello, horan?- mi chiese sussurrandomi all’orecchio.
-in gelateria- rispose niall, dimenticando che abbiamo lo stesso cognome. Mi chiedo se ogni tanto pensa prima di parlare quel ragazzo con cui ho in comune madre e padre. Di nuovo la porta.
-buongiorno!- ci salutò zayn, altro amico di mio fratello, posando una busta dello starbucks dove ci fiondammo io e niall divorandoci tutto quello che si trovava all’interno di quella busta ormai stappata in mille pezzi.
-alex e niall horan, siete dei maiali- ci disse zayn guardandoci allibito.

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Capitolo 2
*** My best friend. ***


-allora? Che vuoi fare oggi?- mi chiese louis sorridente, mentre salivo di sopra a prendere il cellulare, oggi mi aveva promesso di dedicarmi la giornata, stessa cosa aveva fatto lui con me. Presi il cellulare dalla mia scrivania e andai in macchina con louis.
-andiamo… mmmh…-
-ok, scelgo io?- mi chiese vedendo la mia indecisione. Annuii con la testa e lui mi spiegò il programma: gelato, parco, pranzo, cinema e spiaggia la sera. Tutto quello che si può fare con il proprio migliore amico!
-io voglio quello al cioccolato! Capito? Cioccolato, vaniglia e stracciatella, ah, prendi il cono grande che ho fame, non quello piccolo come al solito- mi strillò louis dentro un orecchio.
-stai zitto o il cono te lo ficco in culo, Louis William Tomlinson- riuscii ad azzittirlo.
-allora… perché non ti prendi il tuo bel gelatino da solo?- lui sbuffò e mi prese i soldi dalle mani sfiorandomele e sorridendo. Prendemmo quei benedetti gelati e ci recammo verso il parco.
-come va con Elisabeth?- gli chiesi dopo qualche minuto che camminavamo, Elisabeth era una ragazza che lou aveva conosciuto ad una festa. Lui fece una smorfia e poi continuò a leccare il suo gelato.
-non è il mio tipo-
-hai detto così anche di Dana, Eleanor, Jessica, Natasha…-
-ok, ho capito, ho capito-
-louis, così spezzi il cuore a tutte-
-non è colpa mia…-
-oh, no, certo, non è colpa tua-
lui continuò a guardare il suo gelato sentendosi in colpa –com’è il tuo gelato?- gli chiesi, lui si girò e sorridendo mi porse il cono, io gli porsi il mio e assaggiammo i gelati uno dell’altro. Dopo aver finito il gelato e aver fatto una passeggiata nel parco, andammo a pranzare e poi al cinema.
-adesso è il turno della spiaggia- mi disse louis entusiasta.
La spiaggia era deserta, ma il mare era calmo e la luna piena ci si specchiava dentro. Ci sedemmo sulla spiaggia e louis rimase a osservarmi sorridendo, io ricambiai il sorriso e appoggiai la mia testa sulla sua spalla continuando a guardare il mare.
-alex… come è stata questa giornata?- mi chiese louis.
-bella, più bella delle altre- sorrisi.
-perché più bella?-
-perché l’ho passata con te-
lui mi mise un braccio attorno al fianco e mi strinse a lui, il cellulare mi squillò e risposi.
-pronto?-
-alex, sono appena uscito dal lavoro, sei a casa?-
era harry, guardai louis e lui fece cenno di sì con la testa sbuffando.
-sì, sono a casa, passi da me?- gli chiesi alzandomi da terra.
-sì, preparati- e attaccò. Louis si alzò da terra e si scrollò la sabbia dai pantaloni.
-ti porto a casa?-
-scusa lou, però vedo poco harry e…-
-non devi scusarti, ti porto a casa, non c’è problema-

**
-ciao harry- lo salutai.
-buonasera- mi sorrise lui.
-com’è andata al lavoro?-
-come sempre, bene- si avvicinò a me –e riesco sempre a trovare del tempo per te- disse sorridendo e sfiorando le mie labbra, io mi sentivo leggermente a disaggio, volevo parlargli della situazione, ma come al solito lui non mi lasciava mai parlare, le sue labbra incontrarono le mie e dopo di esse le nostre lingue. Le sue mani si muovevano sui miei fianchi e la mia maglietta si alzava sempre più, me la sfilò e io feci la stessa cosa con lui.
-e questo?- gli chiesi osservando il tatuaggio che aveva sulla spalla rappresentante una gruccia.
-ti piace?-
-sì, è simpatico-
risi, lui mi prese il viso tra le mani e mi baciò di nuovo mettendomi le mani sul sedere e facendomi avvicinare a lui.


°°°

Buonasera a tutti c:
*rotola la palla di fieno*
Questo è il primo capitolo della mia nuova fan fiction.
Come spero voi abbiate capito, la protagonista si chiama Alex ed è la sorella del nostro Nialler, il suo migliore amico è Louis ed è fidanzata con Harry, che non ha molto tempo per lei per via del lavoro.
Spero che questa ff attragga qualcuno, perchè è da mesi che continuo a pensare a questa idea
Ora vi saluto, spero cagherete la mia ff, sennò a questo punto non la continuo.
Alla prossima. xx


@liamsolos

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Capitolo 3
*** The paw. ***


-alex, svegliati-
-harry?- chiesi felice scattando dal letto..
-no, sono niall, cogliona. E copriti…-
-niall, porco cazzo, ti ho detto mille volte di non entrare in camera mia!- lui rise divertito.
-non mi avevi detto di quello- disse indicando una zampetta tatuata sul fianco destro.
-niall, esci immediatamente da questa stanza!- gli urlai coprendomi con le lenzuola.
-ma sono tuo fratello, questa è casa mia!- continuò a ridere, io sbuffai e mi recai in bagno. Solita doccia, soliti vestiti, solito messaggio di scuse di harry. Scesi al piano di sotto, notando che c’erano liam, louis e zayn sul divano.
-buongiorno ragazzi-
-buongiorno alex- dissero tutti e tre in coro.
-buongiorno zampetta- rise niall dalla cucina, ora lo uccido.
-zampetta?- chiese louis con uno sguardo tra il divertito e l’interrogativo.
-bhe, vedi, oggio ho scoperto che alex ha…- cominciò a parlare niall uscendo dalla cucina e venendo in salotto.
-niall, se provi a dire una sola parola ti ammazzo-
-cos’hai alex?- chiese zayn con sguardo malizioso..
-casomai cos’avrai tu, un bel calcio in culo caro il mio zayn- dissi sorridendogli sarcasticamente.
-alex ha una… una zampetta sul fianco- continuò niall dicendo tutto veloce come uno scioglilingua.
-comincia a correre brutto figlio di puttana- dissi guardandolo con occhi assassini mentre sentivo le risate dei ragazzi dietro di me. Niall corse di sopra e io lo inseguii.
-abbiamo la stessa madre cogliona!- urlò niall ridendo.
-aleeex, ce lo fai vedere?- chiesero in coro i ragazzi dal piano di sotto.
-andate tutti a fanculo!- urlai chiudendomi in camera e girando la chiave.
“come va il lavoro?” mandai un messaggio ad harry, senza ottenere risposta, come al solito. Mi buttai sul letto, il suo odore era ancora tra le lenzuola, il suo era un odore particolare, profumava, non perché usasse un profumo in particolare, ma era il profumo della sua pelle. Infilai ‘under my skin’ di avril lavigne nello stereo e feci partire nobody’s home a palla. Amavo avril, la sua musica mi aiutava a pensare, a riflettere, era una parte indispensabile di me.
She lost inside…
In quelle parole un po’ mi ritrovavo, persa dentro. I miei pensieri vennero interrotti da qualcuno che bussò alla porta.
-posso entrare?- non riconobbi la voce visto che il volume era troppo alto, andai ad aprire la porta che era chiusa a chiave e mi ritrovai louis davanti.
-oh, sei tu- in realtà ero un po’ delusa, forse pensavo sarebbe arrivato harry facendomi una sorpresa e dicendomi: ‘oggi mi sono preso un giorno per stare insieme, amore mio’… pff…
-puoi abbassare un pochino?- spensi lo stereo.
-sei venuto su solo per chiedermi di abbassare o per qualcos’altro?-
-davvero ti sei tatuata una zampetta sul fianco?- sbuffai.
-cosa c’è di strano?-
-insomma… una zampetta?-
-mi piacciono le zampe, ok? E poi ce l’ha anche Ed- dissi con aria sognante pensando ad Ed Sheeran, uno dei cantanti che amo.
-ma ed ce l’ha sul braccio, non sul fianco… vabbè, posso vederla?- mi chiese sorridente come al solito, sbuffai di nuovo ed alzai un po’ la maglietta, in modo da far vedere il tatuaggio –è… carino- continuò louis quasi ridendo.
-esci- dissi guardandolo male.
-eh dai, scherzavo, vieni qui dal tuo migliore amico!- mi disse invitandomi ad abbracciarlo. Io mi buttai su di lui facendolo cadere sul mio letto. Rimanemmo così, per qualche minuto, io sopra di lui con la testa sul suo petto ascoltando il battito del suo cuore che accelerava.
-ma non stai con harry, alex?- mi chiese zayn ridendo vedendomi sopra lou, mi alzai. Non sopportavo quasi per niente zayn, faceva sempre comunella con niall per prendermi per il culo, louis faceva un po’ per uno, liam era quello che rimaneva quasi sempre i silenzio senza proferire parola e a osservare le nostre scenate divertito. Passammo la giornata tutti e cinque insieme, fin che non arrivò la sera, le nove precisamente, l’ora in cui lui arrivava.
-buonasera mia bella signora- mi salutò harry, che si trovava fuori dalla porta.
-buonasera mio bel principe-
-bleah- sentii niall dalla cucina e roteai gli occhi, provocando la risata di harry e scorgendo le sue splendide fossette. Sorrisi nel vedere quella meraviglia.
-vuole entrare?- gli chiesi, lui fece cenno di sì con la testa e io gli lasciai libero passaggio.
-come è andata la giornata?- mi chiese.
-oh, niall si è messo a spifferare ai quattro venti che ho una zampetta sul fianco- harry rise.
-bhe, però quella zampetta è solo mia, giusto?- mi chiese avvicinandosi a me. Come faccio a resistergli? Come faccio a dirgli di no? E poi che c’è di male? Ci amiamo, no?
-solo tua- sussurrai prima di cominciare a baciarci e finire come tutte le sere.

______________

Buongiorgio c:
Non ho molto da dire perchè tanto non legge nessuno lol.
Però vi chiedo, per favore, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate, così almeno ho più voglia di continuare.
Dai, dai, se non interessa a nessuno la tolgo, così vi faccio un piacere lol.
Alla prossima c:

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Capitolo 4
*** I wanna save u tonight. ***


Mi svegliai col fiatone. Un incubo, un semplice incubo.
Non c’è mai. Io ho bisogno di lui, ma non c’è mai.
Mi alzai svogliatamente dal letto, mi lavai e mi vestii con dei pantaloncini di jeans, una maglietta larga grigia e delle converse. Mi recai di sotto dove mio fratello stava chiacchierando con una ragazza, arricciai il naso e uscii di casa.
-ehi alex- mi chiamò liam attirando la mia attenzione.
-ciao liam- lo salutai sorridendo.
-tuo fratello è in casa?-
-è con una tipa- lui sorrise.
-che ne dici di fare due passi?- mi propose con quel sorriso che io trovavo sempre tanto dolce. Accettai l’invito annuendo e sorridendo. Ci incamminammo per strada parlando del più e del meno –come va con harry?- mi chiese dopo un’oretta che camminavamo.
-bene, credo…- risposi incerta.
-come mai quel ‘credo’?-
-non c’è mai, dice sempre che deve lavorare, ha tempo solo…-
-solo…?- mi incitò a continuare, arrossii.
-eh? No, no, niente- cercai di rimediare. Non mi andava di parlare delle mie cose ‘private’ con liam, era solo un amico di mio fratello, non le dicevo nemmeno a louis quelle cose.
-scusami alex, ora devo proprio scappare, comunque per qualsiasi cosa io ci sono- mi disse accelerando il passo.
-ok, ci vediamo- lo salutai io. Tornata a casa, mio fratello non c’era, così misi la musica a tutto volume e mi feci una doccia per il troppo caldo.
-give me love like her… mhmhmh- canticchiavo mentre uscivo dalla doccia.
-buongiorno gente!- urlò louis entrando in camera mia.
-louis! Che ci fai qui?- gli chiesi coprendomi con l’asciugamano. Lui si buttò sul mio letto e cominciò a giocare con il cuscino lanciandolo in aria e riprendendolo al volo. Idiota. Anche io lo facevo, ma io sono intelligente.
-sono venuto a trovarti-
-proprio adesso che mi devo vestire?- gli chiesi divertita arrossendo un po’. Lui mi sorrise.
-mettiti la maglietta di superman-
-perché?- gli chiesi incuriosita.
-ci facciamo le foto, ce l’ho anche io- disse sorridendo ancora. Io presi dai miei cassetti la maglietta di superman e dei pantaloncini corti, comincia a fare caldo, eh. Mi infilai il mio cappello da panda e mi lanciai sopra louis.
-carino il cappello-
-sono un fottuto panda- lui mi diede un bacio sulla guancia facendomi leggermente arrossire, poi cominciammo a farci foto da cretini tutto il tempo. Verso le nove louis se ne andò ed arrivò lui. Questa volta dovevo parlarci, non potevo non farlo.
Appena entrò si fiondò sulle mie labbra, facendomi andare il cuore a mille, cominciò a baciarmi il collo mentre io rimanevo immobile, ad occhi chiusi.
-harry…- ebbi il coraggio di fermarlo -sono stanca di dover andare avanti così…-
-così come?-
-per me non ci sei mai, ci sei solo quando ti fa comodo, mi sento trattata da puttana, harry-
-io non capisco… cerco di mantenere un lavoro per quando saremo solo noi due e riesco sempre a trovare un po’ di tempo per te, non ti senti egoista a dire queste cose?-
-lo so dei sacrifici che fai, ma il tempo libero per me non…-
-scusa, sono stanco, forse è meglio che me ne torni a casa- disse uscendo e sbattendo contro la mia spalla.
-harry!- cercai di fermarlo, lo seguii anche fuori dall’edificio, ma l’ultima cosa che vidi fu lui che se ne andava nella sua macchina. Una lacrima scese lenta lungo la mia guancia, mentre rientravo dentro casa componendo i numeri sulla tastiera del cellulare. Dopo qualche minuto louis era lì ad abbracciarmi, c’era sempre, mi salvava quando ne avevo bisogno. Mi addormentai appoggiata al suo petto.

______________________

Eccomi qui, scusate l'attesa cwc
Non sopporto più la scuola, sto andando da schifo e quest'anno ho pure gli esami D:
Non so cosa commentare sul capitolo, secondo voi alex fa bene a parlare con harry? O è un comportamento da egoista?
Aspetto una vostra recensione, mi raccomando c:
Detto questo vi saluto c:
Ringrazio chi recensisce e segue questa storia.
Alla prossima, davvero, vi ringrazio di cuore.

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Capitolo 5
*** He doesn't love me. ***


Mi svegliai con un bruciore agli occhi provocato dalle lacrime versate la sera precedente. Dovevo farmi una doccia, così mi alzai dal letto, mi tolsi i vestiti e mi misi un asciugamano addosso. Aperta la porta del bagno mi ritrovai il fondoschiena del mio migliore amico davanti.
-louis, cazzo, copriti!- non è che mi dispiacesse poi così tanto eh, il culo di lou è spettacolare.
-oh santo cielo alex! Ero in bagno, bussare no?-
-è il mio bagno!- sottolineai molto ‘mio’, mentre richiudevo la porta del bagno. Sentii suonare il campanello e scesi di sotto ad aprire, trovandomi davanti una delle persone che meno mi aspettavo di trovarmi dietro la porta.
-alex…- disse harry fissandomi le gambe scoperte, visto che avevo solo un asciugamano addosso -…mi dispiace per ieri sera- continuò entrando dentro casa mia.
-no, scusa tu harry, so che fai tutto per noi, sono stata solo un egoista-
-è anche colpa mia, non ti dedico abbastanza tempo- disse avvicinandosi a me e prendendomi per i fianchi provocando brividi sulla mia schiena. Continuò a baciarmi portandomi di sopra, quando venimmo interrotti da louis che uscì dal mio bagno con solo un asciugamano alla vita. Spettacolo niente male direi.
-che ci fa lui qui? E soprattutto, perché non ha i vestiti?- mi chiese harry abbastanza alterato.
-scusate se vi ho interrotti, alex, ho messo a lavare i miei vestiti, appena sono pronti me ne vado- disse leggermente distratto louis, mentre usciva dalla porta.
-è rimasto a dormire qui- spiegai ad harry.
-dormire? Sì, certo, dormire nudi magari-
-harry, che stai dicendo? Stai insinuando che ti abbia tradito con louis?-
-non sto insinuando, sto confermando. Vi trovo a casa da soli tutti e due senza vestiti, cosa c’è più chiaro di così?- ora era davvero arrabbiato.
-come puoi pensare una cosa de genere, harry? Se mi amassi davvero mi crederesti!-
-come si può amare una come te? Sei incapace di farti amare da qualcuno- quelle parole mi ferirono. Nel profondo. Sentii le lacrime uscire da sole dai miei occhi, mentre la figura di harry se ne andava. Vidi tutto sfocato e mi lasciai cadere a terra. Dopo poco sentii le braccia di lou che mi alzavano e mi davano calore.
-non so farmi amare da nessuno…- singhiozzai.
-cosa?- mi chiese louis.
-ha detto che non so farmi amare da nessuno- continuai singhiozzando e sentendomi mancare il respiro.
-ha detto una cazzata alex- mi prese in braccio e mi mise nel letto, stendendosi accanto a me. Mi calmai solo dopo mezz’ora di pianto sul petto di lou.


___________________________

Ragazze, per favore, se leggete la fanfiction recensite cc
Per me è davvero importante ricevere una recensione.
Dedico questo capitolo a chi legge la ff, ma specialmente ad Anna e Michela, che mi hanno un po' aiutato in questo capitolo.
Vi voglio bene c:
Alla prossima.

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Capitolo 6
*** Cherry. ***


Mi alzai verso l’ora di pranzo, lou mi accarezzava pensieroso i capelli.
-a cosa pensi?- gli chiesi prendendolo di sorpresa, visto che non si era accorto del mio risveglio.
-penso a cosa potrei fare per tirarti su il morale. Tuo fratello ha avuto un’idea, ma… non so…-
-cosa?- gli chiesi incuriosita.
-vuole organizzare una festa stasera e ti ha preparato i vestiti- disse indicando un top stretto che lasciava l’ombellico scoperto e un paio di pantaloni neri a cui abbinare degli stivali altrettanto neri –mi pare ti usi per attirare i suoi amichetti qui…-
-giusto, gli dovevo un favore-
-alex…-
-che c’è lou?-
-promettimi che non ti ubriacherai e non andrai con qualche tizio che nemmeno conosci-
-promesso... nemmeno una birra?-
-alex…-
-ok, ok, non bevo- naturalmente incrociai le dita e gli sorrisi. La sera arrivò presto e io fui costretta da mio fratello ad indossare quegli abiti.
-arrivano gli ospiti alex! Corri giù!- scesi di sotto e mio fratello mi avvicinò a lui con un braccio, mettendomi una mano sul sedere.
-sei un porco- lo guardai schifata, prima di sorridere e aprire la porta.
-benvenuti- salutò niall gli arrivati, io mi limitai a sorridere.
-che si dice?- mi chiese zayn appena arrivato.
-togliti dalle palle- gli risposi continuando a sorridere.
-sorellina, comportati bene con gli ospiti- mi disse aumentando la pressione della sua mano sul mio fondoschiena. Stavo per strappargli l’apparecchio a mani nude… se avessi potuto… è sempre così tra noi due, io gli devo sempre i favori e lui li deve sempre a me.
-vuoi essere gentile con l’ospite?- mi chiese zayn lanciando un occhiata a niall.
-basta che ‘sto porco mi toglie la mano dal culo- dissi riferendomi a niall che continuava a sorridere come un ebete.
-niall, le togli la mano dal culo?- gli chiese zayn, grazie al cielo qualcuno che mi supporta.
-e prenditela, ma non te la portare di sopra subito- disse niall spingendomi verso zayn. Lui mi prese per mano e mi portò sul divano.
-allora? Non mi hai ancora risposto, che si dice?-
-niente, che ti devo dire? Hai visto lou?-
-no- continuai a cercare con lo sguardo louis tra gli invitati, mi chiedevo come facesse mio fratello ad avere tutti ‘sti amici. Ha una ghianda al posto del cervello e uno scoiattolo che nel tempo libero se la mangiucchia. Dopo poco lo vidi. Lui. Il mio migliore amico. Arrivare con gel nei capelli, una camicia bianca stropicciata e dei pantaloni neri, con delle superga bianche.
-lou!- gli corsi incontro abbracciandolo, lui mi prese in braccio e mi fece fare un giro, per poi rimettermi a terra.
-non hai bevuto, vero?-
-no, ma ho intenzione di farlo-
-alex, avevi promesso!-
-ho incrociato le dita- gli feci la linguaccia andando a prendere una birra in frigo. Una, due, tre… poi quasi tutto mi sembrò sfocato.
-alex? Ma come ti sei ridotta?- mi arrivò una voce ovattata da un viso sfocato. Si avvicinò a me e mi prese in braccio portandomi in camera.
-chi sei?- gli chiesi.
-il tuo ammiratore segreto- rispose lui ridacchiando.
-sei niall?-
-no-
-e chi sei?-
-non te lo dirò- intravidi un sorriso nell’immagine sfocata del ragazzo che mi ritrovavo davanti. Poteva essere harry?
-posso indovinare?- chiesi nuovamente avvicinandomi alle sue labbra sfocate. Avevano sapore di ciliegia, ciliegia e liquore. Mi attiravano come non mi era mai successo. Mi stesi sopra di lui baciandogli il collo.
-alex, sei ubriaca, domani mattina te ne pentirai- continuavo a baciargli il collo insistente, mentre lui non riusciva ad allontanarmi -alex, per favore...- mi supplicava ma non smettevo, cominciò a togliermi i vestiti, feci la stessa cosa con lui.
-non posso- insistette andando verso la porta.
-che c'è? Hai paura? Non ci sai fare?- gli sussurrai all'orecchio lasciandogli un bacio sul collo. Un brivido lo percorse mentre trattenne a stento un gemito. Si girò verso di me scrutando il mio corpo con un sorriso malizioso.
Mi mise una mano sul fianco e la fece scivolare fino al mio sedere.
-trasgressivo il ragazzo- lo presi in giro.
-adesso ti faccio vedere io chi non ci sa fare- avvicinò il suo viso a mio e mi baciò con foga, facendomi andare indietro fino a ritrovarmi il muro dietro. Mi strinse il sedere e mi fece alzare facendomi attorcigliare le mie gambe ai suoi fianchi. Passai una mano nei suoi folti capelli, mentre lui la infilava nel pizzo del mio reggiseno fino ad arrivare al gancio dove trovò difficoltà.
-ti serve una mano?-
-no- riuscì a slacciarlo dopo svariati tentativi. Sentii qualcosa spingermi contro le gambe.
-eccitato styles?- si fermò un attimo, lasciando scivolare le mie gambe dai suoi fianchi.
-non sono harry...-
-non importa, devi dimostrarmi che ci sai fare, no?- riprese i miei fianchi facendo aderire i nostri petti. Mi buttò sul letto dopo esserci tolti le ultime cose che ci rimanevano addosso e salì sopra di me lasciandomi baci umidi sul petto fino ad arrivare alla mia bocca. Le nostre lingue si attorcigliavano e giocavano tra loro in una danza frenetica. Si avvicinò al mio orecchio.
-chi è che non ci sa fare?- mi sussurrò piano prima di entrare nel mio corpo. Si sdraiò accanto a me.
-sono pazzamente innamorato di te alex horan- era entrato anche nel mio cuore.

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Capitolo 7
*** Zayn? No! ***


Le lenzuola del mio letto erano sottosopra, un forte profumo mi attirò. Non era il profumo di harry. Mi alzai spaventata sentendo subito la voglia di vomitare. Corsi in bagno e diedi di stomaco. Sentii salire le scale, presi l’accappatoio e mi lavai la faccia velocemente.
-aleeex- la voce di mio fratello mi rimbombava nella mia testa insieme al forte mal di testa.
-che c’è?- gli chiesi.                                 
-c’è uno strano odore- disse ridendo come un cretino ancora sotto effetto dell’alcool.
-non c’è nessun odore, ora esci- dissi spingendolo fuori dalla mia  stanza. Mi feci una doccia e mi vestii, poi scesi in cucina.
-cosa diamine è successo qui?- chiesi a niall guardando lo schifo che c’era al piano di sotto.
-niente! Solo che ci sono due ragazze in camera mia e non so il perché!-
-che schifo niall, cacciale via! Io non pulisco tutto ‘sto schifo!- detto questo uscii di casa. Non avevo voglia di pulire casa perché lui organizzava le feste. Feci una passeggiata e quando tornai a casa trovai niall, louis, liam e zayn intenti in una conversazione.
-orgasmo?- sentii niall chiedere a louis.
-chi è che si è divertito stanotte?- chiesi intromettendomi nella conversazione.
-lou- sputò fuori zayn acido.
-ma bravo il mio lou, perché non fai soffrire qualche altra ragazza? Sai, visto che ne hai deluse poche- dissi sarcastica salendo le scale.
-beh, non credo tu sia da meno, riguardo ieri sera…- ancora zayn, acido.
-che ne sai tu?- dissi riscendendo le scale e prendendolo per il colletto della camicia.
-ero lì con te- cosa? Stava dicendo che… lo stava davvero dicendo? Mi diede un leggero bacio a fior di labbra, sfiorandole, mentre io cominciavo a riscaldarmi –peccato che non ero quello nel letto, ma quello che ti ha vista salire le scale con qualcuno...- lo spinsi all’indietro salendo le scale e chiudendomi in camera mia.
Non era zayn.
Perfetto.
Lo odio.
A quanto pare  louis ieri sera si è divertito parecchio. Non lo sopporto quando gioca con il cuore delle ragazze, è un insensibile.
-posso entrare?- mi chiese louis entrando.
-sei già entrato- dissi indifferente buttandomi sul cuscino.
-come mai questo atteggiamento?-
-ti diverte spezzare i cuori delle ragazze?- si fece più pallido in viso.
-no…- rispose in un sussurro.
-e allora perché lo fai in continuazione?- gli chiesi guardandolo negli occhi.
-io… non è vero-
-ah no? Vogliamo parlare di eleanor, kate, jessica, emma, daisy, taylor, anne…- mi interruppe.
-ok, ok, forse è successo qualche volta, ma…- questa volta lo interruppi io.
-ma cosa? Tu non le hai viste piangere, tu non le hai viste farsi del male perché tu… tu…- sbuffai e distolsi lo sguardo dai suoi occhi –tu te le scopi porca puttana, non lo si dovrebbe fare con la persona che si ama?-
-ieri notte l’ho fatto con la persona che amo- mi fermai un attimo.
-da quando tu ti innamori?-
-sono un essere umano, è normale che io mi innamori-
-ma tu non mi hai detto niente-
-lo so- disse con tono ovvio.
-sono la tua migliore amica e non mi hai detto che ti sei innamorato?- mi stavo incazzando.
-non devo dirti mica tutto!-
-allora esci da questa cazzo di stanza e lasciami sola!- gli urlai contro quasi spaventandolo.
-ma alex…- cercò di aprire bocca, ma lo bloccai.
-esci.- dissi secca, e così fece.

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Buonasera c:
visto che ho finito la mia ff di Zayn, ora mi dedicherò di più a questa e a quella su alex.
Cosa ne pensate?
Secondo voi chi è il misterioso?
Louis è davvero innamorato?
Perchè Zayn è così acido?
E soprattutto, perchè ha baciato Alex?
Fatemi sapere il vostro parere in una recensione.
Un bacione, alla prossima c:

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Capitolo 8
*** Love? No. ***


Per  Lou, che oggi è il suo compleanno.








Davvero si era innamorato e non mi aveva detto niente? Davvero era andato a letto con la ragazza di cui si era innamorato? No, ma dai, seriamente?
Io, la sua migliore amica, alex horan, non sapevo assolutamente nulla?
Insomma, io gli avevo raccontato praticamente tutto della storia tra me e harry e lui…
Harry.
Me ne ero quasi dimenticata con tutta questa storia. Una stretta allo stomaco mi fece salire le lacrime agli occhi e guardai in alto cercando di trattenerle. Mi aveva detto che una persona come me non poteva essere amata, non ero capace di far innamorare qualcuno di me. Perché mi aveva detto quelle cose? Probabilmente perché era vero.
Sentii il campanello suonare.
-alex, è per te- mio fratello urlò dal piano inferiore, ma io non risposi e mi buttai all’indietro sul letto. Dopo poco la porta si aprì.
Parli del diavolo e spuntano le corna.
Il riccio più bello della terra era davanti a me, che mi chiedeva di entrare.
-harry!- dissi alzandomi dal letto sorpresa.
-alex… io volevo…- “non si può amare una persona come te” –volevo dirti che mi dispiace per quello che ti ho detto, mi dispiace di aver dubitato della tua fedeltà. Per favore perdonami- mi morsi un labbro nervosa, mentre lui si avvicinava a me.
-quindi mi ami?- gi chiesi speranzosa di sentirmi dire “sì, ti amo”.
-certo- sempre meglio di niente, no? Mi baciò posando le mani sui miei fianchi e facendo avvicinare il mio corpo al suo. Non sentivo il calore. Lo vedevo freddo e distaccato. Che voleva solo arrivare a quel punto. Eppure io ero innamorata di lui, talmente innamorata da non pensare alle conseguenze e di ritrovarmi come ai vecchi tempi.
Quando mi svegliai sentii di nuovo la sua mancanza. Mi alzai svogliatamente, mi sentivo goffa e pesante. Sarei rimasta nel letto in eternità.
Sentii bussare alla porta della mia stanza.
-chi cazzo è?-
-gentile mi hanno detto- una voce familiare. Zayn.
-non ho i vestiti addosso-
-allora potrebbe essere il momento giusto per entrare- santo cielo che maniaco che mi ritrovo dentro casa. Mi infilai l’intimo velocemente e poi mi misi un accappatoio addosso.
-che vuoi?- chiesi e vidi un ciuffo moro spuntare da dietro la porta.
-guarda che non ci rimanevo male se eri senza abiti, eh- disse rimanendo offeso e sedendosi sul letto –uuuh, qui qualcuno si è divertito- commentò osservando le coperte.
-zayn, arriva al punto-
-volevo solo fare una chiacchierata tra amici- sbuffò.
-noi due non siamo amici-
-allora suppongo no ti interessi sapere con chi hai scopato ieri sera, vero?- cazzo.
Si alzò dal letto e si diresse verso la porta.
-zayn- lo fermai –sarebbe bello fare una bella chiacchierata- sorrise soddisfatto e si risedette sul letto.
-allooora- disse allungando molto la “o” e provocando un mio sospiro –accomodati, no?- mi sedetti accanto a lui.
-allora? Chi è?-
-wo wo wo, che fretta c’è? Non credere sia così facile- disse sorridendo maliziosamente –prima devi fare qualcosa per me- si avvicinò pericolosamente a me posando la sua mano sulla mia coscia. Lo scansai bruscamente.
-sei solo un porco, togliti dalle palle- dissi prendendo i vestiti che mi servivano e chiudendomi in bagno. Mi vestii e poi decisi di uscire, magari di andare a trovare harry al lavoro, rendendogli la giornata meno pesante. Mi incamminai verso il panificio dove lavorava harry.
-buonasera, sto cercando harry- mi rivolsi alla proprietaria.
-harry? Ma harry non lavora più qui da mesi- rimasi confusa.
-harry non lavora qui? È sicura? Stiamo parlando dello stesso harry? Harry styles?-
-lavorava qui, ma è stato licenziato quattro mesi fa- dovevo trovare harry, avere spiegazioni, magari aveva cambiato lavoro e non mi aveva detto niente, tutto speravo, tranne il peggio.
-mi scusi il disturbo, arrivederci- mi congedai recandomi verso casa di harry quasi correndo. Mi aprì alla porta in boxer, con aria sorpresa.
-alex! Che ci fai qui?-
-io… io sono andata al panificio ma…- una ragazza con la sua camicia addosso comparve dietro di lui.
-possiamo aiutarla?- chiese la ragazza bionda, con gli occhi azzurri e un sorriso smagliante. Gli occhi mi bruciavano, ricollegavo tutti i fatti, tutti gli avvenimenti.
-no, scusate, ho sbagliato indirizzo- me ne andai mentre le lacrime rigavano il mio volto.
Quel giorno feci una promessa a me stessa.
La promessa  di non innamorarmi mai più.
Il mio cuore si era spezzato. Per sempre.

° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
Ok, avevo scritto un angolo autrice luuungo, ma efp me l'ha cancellato .-.
Fatemi sapere cosa ne pensate in una piccola recensione, ora vado di fretta per riscrivere l'angolo autrice, sorry.
Continuo a una revensione, bye.
Vi amo shalalalalala

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Capitolo 9
*** I'm alone. ***


Piangevo, piangevo e sentivo il dolore che mi uccideva, mi stritolava, come se fossi una bambola nelle sue mani. Non volevo parlare con nessuno, volevo solo piangere e sfogarmi da sola.
-alex, che ti prende?- mi chiese mio fratello appena rientrata a casa, non lo ascoltai e salii in camera mia –alex, fermati porca puttana- mi bloccò per un braccio e mi tirò a se facendomi poggiare la mia testa sul suo petto. Le lacrime continuavano a scendere come cascate, mentre niall mi accarezzava i capelli cercando di farmi smettere.
-è uno stronzo, un puttaniere- continuavo a ripetere all’infinito.
-chi?- mi chiese.
-harry-
-harry? Che ha fatto?-
-mi ha mentito, mi tradiva da mesi- lui mi stinse a se e stranamente mi sentii protetta, mentre le lacrime diminuivano.
-non ti merita-
-io lo amavo-
-tu non hai bisogno di lui per essere felice- mi alzò il viso e mi guardò negli occhi con sincerità.
-sono sola niall- cercai di distogliere il mio sguardo dai suoi occhi, ma lui insistette.
-non lo sei, sono tuo fratello e qualsiasi cosa tu faccia sarò sempre dalla tua parte- disse facendomi sorridere –così ti voglio, sorridi e stendi tutti- sorrisi ancora di più e lui mi fece compagnia. Forse aveva ragione, non sarà harry a determinare la mia felicità, solo che ogni volta che pensavo a lui le lacrime cominciavano a rigarmi il volto.
Passai una settimana chiusa dentro casa, non volevo vedere nessuno, poche volte mio fratello.
-lasciami entrare, porca puttana!- sentii l’inconfondibile voce di lou.
-louis, ti ho detto che non vuole vedere nessuno- niall.
-chissene fotte, sono il suo migliore amico e devo vederla- louis entrò in camera mia. Le serrande abbassate facevano entrare pochissima luce, io me ne stavo in un angolo seduta a terra con gli occhi bagnati dalle lacrime.
-alex, alzati- sputai fuori un ‘no’ secco, mentre louis perdeva la pazienza –alzati- insistette.
-no!- urlai.
-alex, porca troia, alzati immediatamente!-
-cos’hai? L’ovatta alle orecchie, per caso?- alzò le serrande, aprì le finestre e mi prese a peso morto, per poi buttarmi sul letto –ma che cazzo vuoi? Tornatene a casa, lou- gli dissi mettendomi il cuscino in faccia, che lou tolse subito.
-sono il tuo migliore amico, devo starti vicino-
-hai smesso di essere il mio migliore amico quando hai smesso di dirmi le cose- lui sospirò, poi si mise accanto a me.
-allora, la ragazza di cui sono innamorato ha i capelli biondi e lunghi, gli occhi verdi, un  sorriso che è la fine del mondo- lo guardai negli occhi.
-mi assomiglia?- gli chiesi incuriosita.
-molto- sorrise.
-da come la descrivi sembri innamorato sul serio, hai quel sorriso da ebete che non ti si schioda dal viso- lui sorrise ancora di più.
-qualcos’altro che vuoi sapere?-
-come si chiama?-
-emily-
-io non conosco nessuna emily con i capelli lunghi biondi e gli occhi verdi- affermai sicura.
-non ho detto che la conosci- rise, io arricciai il naso facendogli la linguaccia.
-voglio che mi presenti questa emily-
-ma anche no, mi faresti fare figure di merda a non finire- lo spinsi facendolo cadere dal letto.
-allora non sarò più tua amica- misi il broncio.
-ok, te la farò conoscere. Tra un mese-
-troppo-
-una settimana-
-troppo-
-non prima di una settimana- sbuffai.
-ok, tra una settimana-

° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
Ok, momento pacioccoso fra gli horan askfkdlvkl
Lou e Alex fanno pace akfdnvklfd
Auguri di Buon Natale in ritando adkjsi lol
Tra una settimana ci sarà il grande incontro waaa
Non so più cosa dirvi lol
Per chi mi volesse seguire su twittah, sono _niallsvans uu
Ora scappo lalalalala

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Capitolo 10
*** Fall Again. ***


-domani conoscerò la ragazza di cui ti sei innamorato, che emozione- dissi saltellando per tutta casa mentre lou mi guardava divertito.
-sei davvero così contenta?-
-scherzi? Dovrò farvi mettere insieme e poi… poi tu mi lascerai per lei?- la tristezza si dipinse sul mio volto mentre mi lasciavo cadere a peso morto sul divano.
-mai!- disse abbracciandomi, mi accucciai a lui.
-non mi abbandonerai mai per un’altra, vero?-
-gli amici prima di tutto- sentivo il suo battito accelerare, mentre lui sorrise amaramente.
-non so cosa farei senza di te, lou- lo strinsi ancora più forte.
-devo andare- disse alzandosi dal divano.
-adesso? Niall non è ancora tornato-
-hai bisogno del baby sitter?- mi sorrise, scossi la testa e lui uscì di casa. Mi stesi sul divano lasciando la mia mente libera dai pensieri, cercando di non sentirmi sola, ma senza riuscirci.
Sentii il campanello suonare. Sarà niall che ha dimenticato per l’ennesima volta le chiavi.
Appena aprii la porta sentii gli occhi pizzicarmi come non mai, provai a richiuderla, ma il piede del puttaniere  la bloccò.
-alex, ascoltami- disse harry entrando dentro casa mia senza invito.
-vattene via, harry-
-ti ho chiesto di ascoltarmi-
-mi fa male vederti o sentire la tua voce, vattene- si avvicinò a me mentre io cercavo di indietreggiare il più possibile. Prese il mio viso tra le mani, mentre io ero immobile, incapace di muovermi, paralizzata dalla paura e dal dolore. Mi baciò con foga, mentre io cercavo di allontanarlo facendo pressione con le mie mani sul suo petto, senza molti risultati. Le sue mani si muovevano sui miei fianchi, mentre io cercavo di staccarmi, il mio cuore sentiva solo dolore. ‘non voglio’ riuscivo solo a pensare. Volevo urlare, scaricare la tensione.
-harry vattene- gridai più forte che potei, appena si staccò per prendere aria.
-perché provi a resistermi se sai come finirà?- si riavvicinò al mio volto –come fai a resistermi se mi ami?-
-sono solo una puttana per te- le lacrime strariparono dai miei occhi.
-shh, non piangere- mi sussurrò prima di ricominciare a rincorrere la mia lingua con la sua. Perché non se ne andava?
-per favore, lasciami in pace- mi lasciai scivolare a terra ormai stanca, mentre lui teneva sempre il mio viso verso di lui.
-non puoi resistere a me, conosco i tuoi punti deboli alex…- mi sussurrò all’orecchio.
-non è leale attaccare la preda in un momento di debolezza-
-hai ragione- detto questo lasciò scivolare il mio viso dalle sue mani, mentre io cadevo a terra completamente –ti verrò a fare visita- continuò uscendo lasciandomi sola piangendo e singhiozzando. Ancora.
Delle chiavi girarono nella serratura.
-alex! Che ci fai a terra?- la voce di mio fratello mi arrivò ovattata per via del mal di testa causato dalle troppe lacrime.
-l’avevo detto di averla sentita urlare!- disse zayn a mio fratello.
-alex, che ti è successo- mi chiese liam cercando di farmi alzare.
-harry- singhiozzai.
-che cazzo alex, non puoi fare così, devi reagire-
-non sei di aiuto niall- liam mi fece alzare, poi mi appoggiò sul divano, sedendosi accanto a me e abbracciandomi –ha detto che tornerà-
-non tornerà, faremo dei turni, non rimarrai più sola, capito?- mi disse zayn. Non l’avevo mai visto così preoccupato per me.
Appena mi tranquillizzai un po’, liam tornò a casa, mentre zayn rimase a cena dove rimanemmo tutti in silenzio. Dopo aver finito di mangiare, visto che niall doveva lavare le stoviglie, zayn mi accompagno in camera.
-perché non resisti ad harry?- mi chiese dopo essere uscita dal bagno in pigiama.
-ci provo, ma la paura e il dolore bloccano i miei movimenti-
-perché hai paura di lui?-
-ho paura dell’amore- mi infilai sotto le coperte, rimanendo seduta e appoggiata alla spalliera, continuando a guardare zayn.
-perché hai paura dell’amore?-
-perché fa male. Ti uccide dentro- rimase ad osservarmi attentamente, poi scosse la testa e si alzò.
-allora… io vado- stava per uscire dalla porta, quando lo chiamai.
-zayn- si girò di scatto avvicinandosi a me e poggiando le sue labbra morbide e carnose sulle mie –buonanotte- sussurrai piano.
-vuoi che resto qui con te? Non dovresti rimanere sola-
-se vuoi rimani- provai a sorridere, lui ricambiò, si fece prestare un pigiama da niall e si stese accanto a me.
-buonanotte dolcezza- stanca di quella giornata, mi addormentai.

° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° ° °
Eccomi qui uu
Visto che appena ricomincerà la scuola i capitoli saranno più rari, ne approfitto per tartassarvi ora, muahahahahah(?)
C'è stato un incontro con Harry, Alex ha paura.
I ragazzi vogliono proteggerla.
C'è stato un bacino tra Zayn e Alex *^*
Voi che coppia tifate?(?)
Secondo voi chi è il misterioso di quella notte? Non ve lo sarete mica scordato? ee
Secondo molte di voi è Lou, ma lo swag masta from doncaster(?) ha detto che la ragazza di cui si è innamorato si chiama Emily ee
uhuh domani ci sarà il grande incontro con Emily adnjsdfbhj
Alex non vede l'ora uu
Prima che scappo, ultima cosa, le recensioni le leggo tutte, scusate se non rispondo sempre, ma vi ringrazio di cuore quelle che recensiscono c:
Alla prossima xx

 

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Capitolo 11
*** Nightmare. ***


Quando mi svegliai sentii il respiro di zayn sul mio collo. Durante la notte mi aveva abbracciata da dietro. Provai a liberarmi dalla sua presa cercando di non svegliarlo, ma senza riuscirci.
-ehi- disse lui con la voce impastata dal sonno e togliendo il suo braccio dalla mia vita.
-buongiorno- mi alzai dal letto e andai in bagno per lavarmi e vestirmi. Quando uscii trovai zayn che si era riaddormentato e mi appoggiai accanto a lui –sveglia dormiglione- gli sussurrai.
-mmh- mugugnò qualcosa di incomprensibile, gli diedi un bacio sulla guancia per farlo svegliare. Aprì gli occhi e mi fissò, poi sorrise.
-finalmente!- mi alzai nuovamente dal letto e lo incitai ad alzarsi, cosa che non fece. Richiuse gli occhi quasi ridendo –vuoi alzarti?- insistetti esusta.
-no- sorrise, ma senza aprire gli occhi –ne voglio un altro-
-di cosa?-

-bacio- sbuffai.
-non se ne parla, alzati- incrociai le braccia all’altezza del petto aspettando che si alzasse.
-non mi alzo se non mi baci- mi ributtai sul letto e diedi un altro bacio sulla guancia a zayn.
-ora ti alzi?- gli chiesi spazientita.
-nah- mi afferrò per il polso e mi tirò su di se, poi mi diede un veloce bacio a stampo.
-buongiorno- disse e finalmente, dopo avermi spostata, si alzò.
-che stiamo facendo?-
-emh, niente?-
-oh, baci tutte le ragazze che incontri per strada?-
-bacio le ragazze che mi piacciono-
sorrise. Un ricordo mi fece sbarrare gli occhi.
-emily! Louis! Oggi è il giorno!- ricordai improvvisamente.
-cosa?- mi chiese inconsapevole di tutto.
-niente, niente, devo chiamare louis- scesi al piano di sotto con il cellulare.
-buongiorno- mi disse louis uscendo dalla cucina.
-lou, che ci fai qui? Ti stavo per chiamare-
-oggi è il ‘grande giorno’-
-lo so, lo so-
-possiamo andare di sopra?-
-c’è zayn-
-zayn?-
-sì, abbiamo dormito insieme stanotte-
-oh-
osservò il pavimento, mentre io mi preparavo la colazione cercando di scacciare i cattivi pensieri dalla mia mente attraverso il forte odore del caffè.
-allora… emh, emily?- gli chiesi appoggiandomi al lavabo, mentre il caffè era sul fuoco.
-ecco… lei…- zayn scese in cucina, mi diede un leggero bacio a stampo e poi si incamminò verso la porta.
-io vado alex, ci sentiamo- disse prima di chiudere la porta dietro di se. Spostai lo sguardo su louis, che mi guardava sconcertato cercando spiegazioni.
-non è successo niente…- spostai lo sguardo sulla caffettiera, sperando che lou non mi facesse domande, sbagliandomi.
-sei davvero sicura? Da quando si baciano quelli con cui “non è successo niente”?- arrossii e rimasi in silenzio –ci sei andata al letto?- mi chiese shoccato.
-no, ti ho detto che non è successo niente! E poi non dovrei di certo darti spiegazioni, visto che tu non lo hai fatto!- mi guardò con disprezzo, poi uscì di casa sbattendo la porta –louis! Hai promesso che non mi avresti mai lasciata! Louis!- ormai non poteva più sentire.
Mi sedetti al tavolo dopo aver riempito una tazzina di caffè.
Mangiai due cornetti, poi presi un piccolo sorso di caffè, ma sentii subito il bisogno di dare di stomaco e così feci.
-alex, ti senti bene?- sentii la voce di niall da fuori la porta del bagno.
-non credo- dissi uscendo dal bagno dopo essermi lavata la faccia.
Lui mi guardò leggermente preoccupato.
-cosa succede?- mi chiese.
-non lo so- ancora voglia di vomitare, scoppiai a piangere pensando che l’incubo che mi accompagnava ogni notte potesse essere realtà.





°°°
 
Ehilà, vado di corsa, quindi non parlo tanto.
Spero di avervi lasciato con la curiosità ewe
Scappo cc
Alla prossima
 
@liamsolos

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Capitolo 12
*** Baby. ***


Ero appoggiata alla finestra, fuori pioveva e c’era una luce grigia, scura, triste.
Come me in quel momento.
-mamma! Mamma!- una bambina sui tre anni si avvicinò a me.
Aveva in capelli lunghi e biondi come i miei, raccolti in due trecce spettinate.
-mamma, ho fame- mi disse mostrando un faccino dolce e triste, con i suoi grandi occhi azzurri e lucidi.
-io non sono tua madre- sussurrai per non piangere ancora più forte.
-mamma, ho tanta fame- insistette piagnucolando e tirandomi per il braccio.
-vai da papà- cominciavo a piangere più forte.
-mamma, lo sai che papà non c’è…- dai suoi occhi scese una piccola lacrima e i sensi di colpa mi invasero.
La bambina era magrolina, non paffutella come tutte le bambine della sua età.
Mi alzai e mi avvicinai allo specchio, spaventandomi appena vidi il mio riflesso.
Non ero io, ero più magra del solito, il trucco sbavato, la pelle di un bianco cadaverico.
Portai gli occhi sul mio polso sinistro, che riportava tagli su tagli.
 
Mi svegliai sudata, mentre niall mi stringeva a se.
Controllai il polso, che era liscio, senza tagli, tirando un sospiro di sollievo.
Andai in bagno e mi feci una doccia, ma scoppiai a piangere, mentre l’acqua cadeva bollente sul mio corpo, mentre osservavo la zampetta sul mio fianco che mi ricordava lui.
-alex- sentii niall chiamarmi, spensi l’acqua, misi un asciugamano attorno al mio corpo e uscii dal bagno –come stai?- mi chiese poi.
-ho ancora un po’ di mal di testa- dissi vaga sedendomi sul letto –ho fatto ancora quel sogno- continuai.
-quale sogno?- chiese lui non sapendo di cosa stessi parlando.
-avevo una figlia, non aveva un padre, io mi stavo lasciando morire e mi autolesionavo- deglutii rumorosamente, mentre niall sbiancava.
-tu pensi che…- cercava di parlare, ma era come se la sua bocca non volesse pronunciare quelle parole.
-forse potrei essere incinta- dissi di botto.
Non credevo alle mie parole.
Non volevo crederci.
Non poteva essere.
Niall corse ad abbracciarmi.
-sappi che io ci sarò sempre e non permetterò mai di lasciarti morire- mi sussurrò all’orecchio.
-grazie niall- sussurrai anche io, come se avessi paura che qualcuno potesse ascoltare.
-pensi sia di harry?- mi chiese titubante.
-io… non lo so… ricordi quando hai organizzato la festa? Sono andata con qualcuno, ma non ho la più pallida idea di chi sia. Solo zayn lo sa-
-parla con zayn-
annuii ascoltando le sue parole e mandai un messaggio a zayn dicendo di venire e che era una questione importante.

Dopo una quindicina di minuti il mezzo pakistano si presentò a casa horan.
-ehi, sentivi la mia mancanza?- mi chiese lui sorridente appena entrato.
Fece per baciarmi, ma mi scansai, il suo sorriso scomparve lentamente.
-non mi hai chiamato perché ti mancavo, vero?- scossi la testa per dire no, mentre lui abbassava la testa, osservando il pavimento –e allora perché?- mi chiese poi.
-ho bisogno di sapere chi era il ragazzo con cui ho passato la scorsa notte. Quello che solo tu hai visto- la sua pelle diventò di un bianco cadaverico.
-io non posso dirtelo, ho giurato, mi dispiace alex- fece un passo indietro, grattandosi la nuca imbarazzato.
-zayn, è importante, per favore- insistetti.
-te lo dirà lui- non ne voleva sapere.
-zayn, cazzo, forse sono incinta, devo sapere di chi cazzo è il bambino- sbottai.
Lui mi guardò sconvolto.
-non posso dirtelo- detto questo, uscì dalla porta, quasi scappando.
-te l’ha detto?- mi chiese niall scendendo dal piano di sopra.
-no, ha detto che ha giurato- dissi facendo una smorfia di dolore.
-forse dovresti parlare con harry…- propose lui.
-forse- ammisi, consapevole che avrei dovuto parlare con lui.


°°°

Ed eccomi riapparsa dopo secoli!
uhuh
Siete rimaste sorprese?
Io vado o mia madre mi fa al forno con le patate, e addio scrittrice lol
Posso chiedervi di lasciarmi almeno una recensione anche se ho fatto tanto ritardo?
Pls
Alla prossima


@liamsolos

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Capitolo 13
*** The boy at the party. ***


Fissai il test di gravidanza positivo, accucciata in un angolo del bagno.
-Alex, vuoi una mano?-Niall bussò alla porta preoccupato.
Presi un grande respiro, per poi uscire dal bagno.
-è… è positivo-balbettai, senza avere il coraggio di alzare gli occhi e guardarlo. Mi abbracciò, semplicemente.
-è una cosa bellissima- disse con la voce a tratti.
-no, non lo è se hai diciotto anni, Niall-sputai fuori quelle parole, con disprezzo, ma era la verità. Quell’avvenimento avrebbe cambiato la mia vita, ed io non volevo –devo parlare con Harry- dissi, senza girarci troppo intorno.
-ti accompagno io-si offrì subito Niall.
-no-dissi secca, rifiutando la sua offerta, Harry non si sarebbe fidato se ci fosse stato anche Niall.
-allora rimango fuori, se hai bisogno di me, chiamami-insistette, non potei far altro che accettare.
 
***
 
Bussai insistente alla porta di casa di Harry, aprì, guardandomi sorpreso.
-cosa ti porta qui, dolce ragazza?-mi chiese spostandosi dall’uscio della porta, permettendomi di entrare e andandosi a prendere una birra in cucina.
Ero stata poche volte nell’appartamento di Harold, anche se era stato il mio ragazzo, almeno per me…
Mi morsi l’interno della guancia, prima sarei uscita da lì, meglio sarebbe stato.
-io… ecco…-non riuscivo a parlare.
Dannazione.
-sei venuta qui senza un motivo?- si avvicinò pericolosamente a me, facendomi indietreggiare verso il tavolo al centro del salotto –o forse ce n’è uno?- sorrise maliziosamente, posando una mano sul mio fianco e provando a baciarmi. Strinsi l’angolo del tavolo, a cui ero appoggiata, rifiutando il bacio.
-ha… hai sempre usato p… precauzioni con me?-gli chiesi per farlo allontanare, ma solo dopo mi resi conto di quanto fosse stupida quella domanda. Scoppiò a ridere.
-sei rimasta fregata, dolcezza?-continuava a ridere, anche se avevo voglia di picchiarlo, e anche pesantemente, per tutto quello che stavo passando. Rideva, appoggiandosi una mano sulla pancia e piegandosi in due. Non ce la feci più.
Diedi uno schiaffo ad Harry, lui smise subito di ridere e mi rivolse uno sguardo pieno di rabbia.
Mi prese per i fianchi e fece sbattere con la schiena contro il muro.
-Niall!-urlai, cercando il suo aiuto. Non mi avrebbe mai lasciata sola, era venuto con me e aspettava fuori la porta –Niall!- urlai ancora più forte.
Harry mi coprì la bocca con una mano.
-shh-mi sussurrò all’orecchio –fai silenzio- avevo paura. Tanta.
Perché Niall non arrivava? Non mi aveva sentito?
Maledizione.
Dovevo reagire, da sola.
Poggiai le mani sul suo petto e con tutta la forza che avevo lo spinsi via, ma solo di pochi centimetri. Riuscii a scivolare via da lui, correndo verso la porta ed aprendola.
-non fare la cattiva bambina-la mano di Harry mi afferro il polso, portandomi lontana dalla via di fuga.
Qualcuno entrò dalla porta, i miei occhi si illuminarono.
-Harry, lasciala andare o chiamo la polizia-la voce di Niall dominava nella stanza.
Harry mi lasciò andare, spingendomi tra le braccia di mio fratello.
-non è mio il bambino, ho sempre usato l’anticoncezionale-disse Harry –ora andate via, non voglio avere gente tra i piedi- continuò arricciando il naso infastidito e riprendendo la bottiglia della birra, per poi portarla alla bocca.
Niall mise un braccio attorno ai fianchi e mi accompagnò fuori l’appartamento di quello che una volta era il mio ragazzo. Riallacciavo ogni dettaglio, ogni avvenimento, ogni piccola cosa che ricordavo. Tutto riportava a quella notte, quella notte in cui il mio cuore batteva all’unisono del cuore di qualcun altro, quel qualcun altro che non ricordavo.
-il ragazzo della festa-dissi tra i miei pensieri, mentre Niall mi riportava a casa.
-cosa?-chiese non capendo cosa intendevo.
-il ragazzo della festa è il padre di mio figlio- ammisi con il fiato spezzato.



°°°

*si nasconde*
Scusate per il ritardo ç.ç
Però, in compenso, ho finito 'Innamorata del mio migliore amico' ed ora potrò aggiornare questa più spesso! :D
*silenzio*
Mi state abandonando? :c
All'altro capitolo solo una recensione çç
Non vi piace più la storia?
Prometto di riaggiornarla più spesso, ma almeno voi datemi la forza di scrivere!

Allora, parlando del capitolo...
Alex è incinta, ma non è una cosa positiva per lei.
Harry NON è il padre del bambino, invece chi è?
eh eh e.e
Lo scoprirete presto, se continuerete a leggere questa ff e mi lascerete almeno una recensione!


Alla prossima. xx
@liamsolos


 

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Capitolo 14
*** I'm scared to love. ***


La mattina seguente mi svegliai per via del solito incubo, andai in bagno per sciacquarmi il viso. Mi guardavo allo specchio, e non mi riconoscevo più. Non ero più come prima.
Da quando le cose hanno cominciato ad andare male con Harry, la mia vita è cambiata nel peggio.
Non riuscivo a parlare con Niall, lui non mi capiva davvero fino in fondo. Io avevo solo una persona che mi faceva sorridere, e mi aveva lasciata sola, dopo avermi promesso che sarebbe rimasto sempre con me.
Che storia complicata, eh?
La mia mente era un groviglio di pensieri, il mal di testa mi faceva venire le vertigini.
Mi sedetti in un angolo del bagno, sul pavimento gelido, prendendo il cellulare e componendo un numero.
-pronto?-rispose dall’altra parte una voce piuttosto alterata e scocciata. Il solo suono della sua voce, anche se non era felice di sentirmi, mi fece sentire leggermente meglio.
-ho bisogno di te Lou, per favore-dissi, sull’orlo di una crisi di pianto. Sentii un sospiro dall’altra parte.
-io non credo di volerti vedere, Alex-quelle parole mi fecero male più di ogni altra cosa. Più di una lama, più del tradimento di Harry. Perché lui era il mio migliore amico, se avessi perso lui, avrei perso tutto.
-avevi promesso-singhiozzai –me l’avevi promesso- urlai, anche se poteva benissimo sentirmi se usavo un tono basso.
-sai che non mi piace mantenere le promesse, Alex-
-vaffanculo Lou, ti odio-attaccai al telefono, buttando la testa all’indietro, e lasciando che le lacrime uscissero. Dopo circa un quarto d’ora, sentii bussare alla porta del bagno, decisi quindi di alzarmi ed aprire a mio fratello.
-hai visite-disse addentando un pezzo di pizza, per poi porgermelo e farmelo addentare. Scesi al piano di sotto, dove Louis mangiava un pezzo di pizza sul divano. Quando mi vide arrivare, si alzò, posando il cibo sul tavolo.
Io indietreggiai e feci per tornare in camera, ma lui bloccò il mio polso.               
-scusami Alex, ero arrabbiato, devo dirti una cosa importante, che non ti ho detto-mi sussurrò.
-lasciami stare Lou, hai detto che non mi vuoi vedere, va bene così-risposi togliendomi la sua mano dal mio polso.
-Alex, per favore, ho detto una cazzata, morivo dalla voglia di vederti, ok? E poi devo dirti una cosa importante-insistette. Cosa dovevo fare? Perché avevo quella maledetta voglia di abbracciarlo? Lui mi aveva lasciata sola.
-io…-balbettai –tu…- non sapevo cosa dire –dannazione Lou, sei una testa di cazzo- dissi abbracciandolo e inspirando il suo profumo.
Mi prese per mano, portandomi in camera mia.
-ho un bisogno immediato di dirti tutto- mi posizionò davanti allo specchio della mia stanza, mettendosi dietro di me.
-anche io-sussurrai.
-allora al mio tre, diciamo tutto. Ok?-mi propose, annuii.
-uno…-cominciò.
-due…-continuai.
-tre…-sussurrò piano -eri tu, eri tu la ragazza che mi piaceva- disse tutto d’un fiato.
-sono incinta-sussurrai, prima di rendermi conto di ciò che aveva detto. Lo vidi strabuzzare gli occhi attraverso lo specchio, il mio cuore prese a battere velocemente, mentre il mio cervello cercava di capire cosa il mio migliore amico intendesse dire con ‘eri tu la ragazza che mi piaceva’.
-cosa?- gli chiesi, dato che non riuscivo davvero ad accettare quello che mi aveva detto.
-s… sei tu la ragazza che amo… Alex Emily Horan- sussurrò, mostrando un sorriso leggermente imbarazzato, provando a farmi sentire a mio agio, ma facendo salire la rabbia dentro di me.
-quindi sei tu il ragazzo della festa?-gli chiesi, cercando di mantenere la calma, ma non riuscendoci –sei tu quel fottutissimo ragazzo che mi ha rovinato la vita? Quello che mi ha fatto un giochetto con il mio secondo nome? Quello ‘innamorato’?- alzai la voce, girandomi verso di lui, così permettendo di farci trovare faccia a faccia, dato che per tutto quel tempo era stato dietro di me e mi era concesso guardarlo solo attraverso lo specchio della mia stanza.
-io ti ho rovinato la vita? Alex non capisco- mi guardava sconcertato indietreggiando, sicuramente era talmente teso che non aveva nemmeno fatto poi così tanto caso alla mia precedente affermazione.
-sono incinta del ragazzo alla festa, quello che dopo aver passato la notte insieme, la mattina è scomparso senza dirmi niente. E ora si ripresenta qui, dicendomi che è innamorato di me-urlai –mi hai rovinato la vita, cazzo- lo spinsi, mentre lui teneva la bocca socchiusa, cercando di dire parole che non trovava, mostrando la pelle pallida, di un bianco latte.
-Alex…-cercò di bloccarmi, ma era come cercare di trattenere un fiume in piena –Alex, aspetta cazzo. Volevo farmi avanti, ma pensavo ti avrei persa- pensava mi avrebbe persa? E per questo ha pensato di usarmi quando non capivo niente? Quando l’alcool mi scorreva nelle vene?
-tu te ne sei andato Lou, te ne sei andato senza darmi spiegazioni, mi hai lasciata sola! Non avevi paura di perdermi quando hai fatto tutto ciò?-gli sputai in faccia quelle parole, che non si aspettava.
-non ce la facevo a vederti con dei ragazzi che ti usavano-
-perché, tu cosa hai fatto? Non mi hai forse usata?- non sapeva cosa dire, lo avevo colto alla sprovvista.
-io… ti volevo proteggere dagli altri, ti guardavano tutti… tu mi hai provocato, io…- balbettò insicuro, con la mente confusa –io voglio che tu sia solo mia, Alex, di nessun altro. Io posso proteggerti, se tu lo vuoi- si riavvicinò a me, ora ero io che non sapevo cosa fare. ‘Proteggermi’, chi mi aveva mai protetta? Harry? Che mi tradiva continuamente? Zayn? Che quando gli ho confessato di aspettare un bambino, è scomparso nel nulla? Forse Niall, ma lui è mio fratello, la questione è diversa.
Louis voleva proteggermi, per la prima volta un ragazzo mi voleva al suo fianco e voleva proteggermi. Però io avevo paura, paura di amare.
Osservai Louis, adesso ero io con la bocca socchiusa, cercando parole che non trovavo.



***

Eccomi qui con un nuovo capitolo!
Diciamo che questo è un capitolo importante, perché si scopre con chi è stata Alex la sera della festa.
Voi cosa ne pensate?
Ve lo aspettavate?
Me lo scrivereste in una recensione?
Prima recensite, prima posto il capitolo, ok?
Mi fate pensare che la mia fanfiction faccia cagare çç
Alla prossima.

@liamsolos xx

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Capitolo 15
*** The End. ***


The End




Con un movimento veloce prese il mio viso, avvicinandolo al suo, e posò le sue labbra sulle mie.
Rimasi in una sottospecie di estasi, assaporando nuovamente quel sapore di ciliegia.
Inspiravo il suo odore come se fosse ossigeno e a me mancasse l’aria.
Si allontanò dalle mie labbra, guardandomi negli occhi.
-Io ti amo Alex. Per favore perdonami.-mi sussurrò accarezzando con i pollici le mie guance.
-Io…- riuscivo solo a balbettare cose senza senso. Avevo paura di amare, tuttavia Louis mi faceva uno strano effetto -Io voglio che tu mi dimostri il tuo amore. Solo quando sarò sicura che non mi lascerai soffrire, forse, potrei provare ad amare ancora.- dissi quelle parole quasi senza rendermene conto.
Non volevo soffrire ancora, volevo che Louis mi dimostrasse il suo amore, così l’avrei amato anche io, senza paura.
Lui sorrise e mi diede un altro leggero bacio a fior di labbra, facendomi impazzire.
Sarà la gravidanza che mi fa questi effetti…
-Vestiti, devo dimostrarti il mio amore!- mi disse sorridente. Non potei fare a meno che ricambiare il sorriso e infilare la testa nel guardaroba prendendo dei pantaloni elasticizzati e una maglietta larga.
Scesi al piano sotto, dove Louis mi aspettava sul divano, vicino a Niall.
-Sei stupenda.-mi sussurrò prendendomi per mano e portandomi fuori.
Erano da diversi giorni che non uscivo di casa e faceva uno strano effetto ritornare a ‘vivere’.
-Dove mi porti?- gli chiesi, come se fosse una giornata normale, tornando ai vecchi tempi, alle uscite tra migliori amici.
-A mangiare qualcosa. Sei dimagrita troppo.-sbuffai, poi acconsentii.
-In effetti ho una certa fame.-Louis sorrise e mi fece entrare in macchina, aprendomi la portiera e sistemandomi la cintura.
Era incredibile come il mio ‘migliore amico’ mi facesse tornare il buon umore, la voglia di vivere.
Il veicolo si fermò davanti alla gelateria dove prendevamo sempre il gelato.
-Tu prendi il cono grande, ok?-mi chiese, forse è mi corretto dire ‘mi ordinò’. Annuii slacciando la cintura ed uscendo dall’auto.
Preso il gelato ci incamminammo per il parco, come facevamo di solito, parlando del più e del meno. Mi faceva ridere come sempre, con le sue battute, i suoi modi buffi di fare, il prendere sul ridere qualsiasi cosa.
-Quindi con Zayn?- mi chiese dopo un po’ di tempo. Io scossi la testa.
-È scomparso quando gli ho detto del bambino, ma non avevamo fatto niente di che, mi aveva baciata due volte.-alzai le spalle, come se non me ne importasse niente.
Invece morivo dentro, eccome se morivo dentro.
Perché le persone dopo avermi fatta affezionare mi lasciano?
Loro non stanno male senza di me?
Allora perché io devo stare male per loro?
Però non tutti mi avevano lasciata.
Louis c’era ancora, anche se era scomparso per un po’.
-Vuoi assaggiare?-gli chiesi, riprendendomi dai miei pensieri. Lui scosse la testa.
-Devi mangiarlo tutto tu.-disse avvolgendo i miei fianchi con il suo braccio -Non voglio che tu e il bambino rimaniate senza forze.- i miei occhi caddero nel vuoto.
In quel momento avevo una creatura nel ventre, che ci rimetteva ad ogni mio sbaglio.
Mi fermai in mezzo alla strada, girandomi e dirigendomi a passo svelto verso la macchina di Louis.
-Alex! Che ti prende?-mi chiese Louis raggiungendomi e prendendomi per un braccio.
-Ho solo diciotto anni e diventerò madre, come mi dovrei sentire? Io non voglio tutto questo Lou, non voglio.- scoppiai a piangere piombando tra le braccia di Lou.
Dannatissimi sintomi di gravidanza e dannatissima sensibilità.
-Vuoi abortire?-mi chiese a denti stretti.
Non avrei mai ucciso un povero essere indifeso. Mai.
-No, voglio solo che tu rimanga sempre con me, senza abbandonarmi.-lui rimase sorpreso dalle mie parole, poi annuì deciso.
-È anche il mio di figlio, perché dovrei abbandonarvi?-mi chiese.
Io non conoscevo la risposta alla sua domanda, volevo solo che lui restasse per sempre accanto a me.
Rimasi in silenzio mentre lui mi accompagnava a casa.
-Vuoi rimanere a dormire qui?-gli chiesi , lui sfoggiò un grande sorriso e annuì.
Entrammo in casa e Niall ci sorrise.
Salimmo al piano superiore scambiandoci timidi sguardi, come se ci fossimo appena conosciuti, come se fossimo tornati al primo anno di liceo, quando lui era diventato il migliore amico di mio fratello e io gli stavo mostrando la casa.
Quando lui aveva bloccato i miei polsi al muro e aveva incastrato dolcemente le sue labbra alle mie.
Aveva solo sedici anni, io ne avevo solo quattordici.
Lui mi aveva regalato il primo bacio e in seguito era diventato il mio migliore amico.
 
 
-E questa è la mia stanza da letto!- esclamai entusiasta, mostrando all’ospite la mia dimora ricoperta di poster e con qualche capo d’abbigliamento sparso qua e là.
L’ospite sorrise osservando i cantanti e gli attori attaccati alla parete.
-E così ti piace Robbie Williams?-mi chiese lui incuriosito, osservando il cantante stampato su un pezzo di carta con vari cuoricini da me aggiunti.
Arrossii come non mai per l’imbarazzo, per poi annuire quasi impercettibilmente.
-Vieni più in qua, ti faccio vedere una cosa.-mi disse sorridente, porgendomi le mani.
Senza oppormi appoggia i palmi delle mie mani sui suoi.
Fece scorrere la punta delle dita sul mio braccio, per poi stringere i miei polsi.
Mi spinse dolcemente verso il muro e incastrò le sue labbra alle mie, facendomi stringere la bocca dello stomaco dall’emozione.
 
 
Dopo quei secondi passati come ore lui si staccò e scese al piano di sotto, dicendo a Niall con tutta tranquillità “Ho baciato tua sorella”.
Niall gli diede un pugno dritto in faccia, al solo pensiero mi viene da ridere.
Louis tranquillissimo che dice a Niall di avermi baciata e mio fratello che lo guarda stranito per qualche secondo e poi gli rompe il setto nasale.
Risi, e Louis mi chiese il motivo.
-Ricordi quando mi hai baciata per la prima volta?-lui annuì ridendo.
-E Niall mi ruppe il setto nasale.-risi ancora.
-Mi ero presa una cotta per te da quel giorno, ma tu facevi come se quel bacio non ci fosse mai stato. Al terzo anno delle superiori incontrai Harry in panetteria. Ti eri messo con Diana in quel periodo ed io stavo malissimo. Lui ci provò con me e da quel giorno mi diedi completamente a lui.-confessai, quasi fosse la cosa più normale del mondo, mentre lui mi osservava con la bocca socchiusa.
-Mi dispiace…-riuscì solo a sussurrare, avvicinandosi a me e sfiorandomi il braccio.
Mi fiondai sulle sue labbra, assaporando il sapore e l’odore di ciliegia. Lui sorpreso ci mise un po’ per ricambiare il bacio.
-Ti amo Louis.- dissi in un sussurro, quasi impaurita che ascoltasse, quasi impaurita che mi avrebbe abbandonato come aveva fatto Harry.
-Anche io ti amo, Alex.-sorrise come non aveva mai fatto prima, o forse ero io che non mi ero mai sentita così vedendo il suo sorriso.
Stavo bene, ero al sicuro.
Niente e nessuno mi avrebbe portato via dal mio Lou.
Quello era il momento perfetto.
Io tra le sue braccia, lui che sorride e nostro figlio che sarebbe arrivato tra pochi mesi.
-Ed amo questo piccolo o questa piccola, perché ne sono certo, sarà bello o bella come la madre.-disse sfiorandomi il ventre.
Gli occhi mi si fecero lucidi e mi strinsi a lui, tenendo la stoffa del suo giacchetto tra le dita ed essendo, semplicemente, me stessa.
 
 
**
 
 
-Papà!-urlò Emily, andando incontro a Louis, appena tornato da una giornata di lavoro.
-Ho portato la pizza per tutti!- esclamò il mio ragazzo, posando gli scatoloni sul tavolo.
Niall mi abbracciò da dietro, facendomi sorridere.
-Ehy, lasciami la mia ragazza.-ordinò Louis a mio fratello, che si scansò immediatamente ridendo.
Il castano mi diede un leggero bacio a stampo, per poi prendere in braccio la piccola Emily, che saltellava felice di vederci tutti insieme.
Lei amava stare in compagnia, amava quando tutta la famiglia si riuniva mangiando cibo dei fast food poco salutare.
-Zio Niall, non mangiarti tutta la pizza!-lo sgridò la bimba dai capelli biondo cenere raccolti in due piccole treccine.
Niall smise di mangiare la pizza fissando la piccola.
-È diventata peggio di te?-mi chiese, provocando la risata di tutti.
Louis lasciò scendere Emily, che si mise in braccio allo zio per mangiare.
Il castano mi prese per mano e senza farci notare ci spostammo in camera da letto.
-Ho preso anche un'altra cosa, oltre che alla pizza. Però questa cosa è solo per te e per nessun altro.- mi sussurrò, facendomi sorridere-Sai che non sono mai stato molto bravo con le parole, questo lo dimostrano anche i miei scarsi voti a scuola...- risi -Ultimamente sto ripensando molto che siamo abbastanza giovani, eppure abbiamo una figlia stupenda e abbiamo già trovato l’amore della nostra vita, ma non riesco davvero a realizzarlo. C’è solo una cosa, che potrebbe davvero farmi realizzare tutto questo, perché le normali coppie serie hanno una cosa che noi non abbiamo e che io sto per darti.- mi spinse leggermente, facendomi sedere sul mio letto, per poi inginocchiarsi davanti a me.
-Vuoi tu, Alexandra Emily Horan, sposare me, Louis William Tomlinson?-mi chiese, tirando fuori dalla sua tasca una scatolina ricoperta di velluto contenente un anello d’argento con due piccoli diamantini sulla superficie –Non è molto, ma l’ho preso con tutti i miei risparmi.- confessò.
Rimasi a fissare l’anello incredula.
Spostavo lo sguardo da Louis all’oggettino d’argento continuamente, mente un nodo mi si formava nella gola, non permettendomi di parlare.
-Sì, mio Dio, Louis, sì.-urlai buttandomi sul mio futuro marito e facendolo cadere all’indietro.
Scoppiai a piangere tenendomi una mano sulla bocca, mentre all’altra mi infilava l’anello.
-Ti amo, Louis William Tomlinson.- gli sussurrai, accoccolata a lui sul pavimento.
-Anche io, Alexandra Emily Horan.- Harry mi aveva abbandonata, Zayn mi aveva abbandonata.
Lui... Lui c'era ancora, e sarebbe rimasto.



**




Eccomi qui dopo secoli e secoli.
Questo capitolo è stato un parto e fa anche altamente schifo, ma volevo finire questa fanfiction.
Ormai non la seguiva più nessuno e avevo deciso di lasciar perdere, però non volevo avercela sulla coscienza(?).
Lo so, nessuno recensirà, ma io l'ho scritto per me, se poi lo volete leggere e lasciarmi una recensione, io ne sarei davvero felice.
Se volete potreste leggere la mia fanfiction 'change.', ne sarei davvero felice.
Grazie a tutte le ragazze che hanno recensito questa storia, I love you.


@liamsolos

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