Il nastro dell'eternità

di WhiteLight Girl
(/viewuser.php?uid=25551)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un atteso ritorno ***
Capitolo 2: *** Buon giorno e ben tornato ***
Capitolo 3: *** Un nuovo sorriso ***
Capitolo 4: *** PURO TERRORE ***
Capitolo 5: *** Romantici incubi ***
Capitolo 6: *** Preparativi ***
Capitolo 7: *** Il primo appuntamento-1° parte ***
Capitolo 8: *** Il primo appuntamento-2° parte- Più si va giù e più dopo si ritorna su ***
Capitolo 9: *** "Non temere, io ti proteggerò" ***
Capitolo 10: *** Il ritorno delle carte ***
Capitolo 11: *** “… la Sakura di cui mi sono innamorato” ***
Capitolo 12: *** Una magnifica giornata ***
Capitolo 13: *** Ritorno a scuola ***
Capitolo 14: *** Al luna Park col fidanzato geloso e premuroso e con il terzo incomodo ***
Capitolo 15: *** Nel labirinto ***
Capitolo 16: *** Buone vacanze ***
Capitolo 17: *** Cuore in tempesta ***
Capitolo 18: *** Solo sogni, o realtà? ***
Capitolo 19: *** Gatti dispettosi e guai pericolosi ***
Capitolo 20: *** "Non sto facendo le fusa!" ***
Capitolo 21: *** Attacco nel fango ***
Capitolo 22: *** Buon compleanno ***
Capitolo 23: *** Buon non compleanno ***
Capitolo 24: *** Halloween- Parte prima ***
Capitolo 25: *** Halloween- Parte 2 ***



Capitolo 1
*** Un atteso ritorno ***


Oggi è il ventidue maggio. La nostra Sakura passeggia per il viale dei ciliegi da tempo in fiore. Felice e contenta si reca a casa di Tomoyo, la sua migliore amica; le due ragazze non si vedono ormai da parecchio tempo, infatti dal loro ultimo incontro sono passate ben diciotto ore. E così camminando camminando la nostra impavida eroina…Passa d’avanti a casa di Yukito.
-Eih Yuki!
-Ciao Sakura , dove vai di bello oggi?
-Vado a casa di Tomoyo, ieri mi ha detto che ha un vestito da farmi provare.
-So che i suoi vesti sono splendidi, vedrai, ti starà benissimo.
-Lo spero, ora devo andare non vorrei fare tardi. -Ciao e buon divertimento.
Appena voltato l’angolo Sakura abbasso la testa triste ma continuando a camminare.
Camminando per la strada e passando d’avanti al “Creamy crepes” finì per essere sollevata da terra tirata dallo zainetto:
-Ahh! Kerochan, cha cosa ti salta in mente?-
Il “peluche” uscì fuori dallo zainetto lasciando cadere a terra Sakura con un bel tonfo, poi le svolazzò d’avanti supplicandola:
-Comprami una crepes, Comprami una crepes ti prego!!”-
-Coosa? Golosone, siamo invitati a pranzo e vuoi arrivare già con la pancia piena?!?-
-Solo uno spuntino.-
-Niente da fare Kero ora si va dritti a casa di Tomoyo, chiaro! E torna dentro prima che ti vedano.-
-E va bene.-
Si rialzò e proseguì. Sakura camminava con lo sguardo fisso nel vuoto e senza pensare a niente, stava quasi per essere investita da un’auto quando due mani appena giù dal marciapiede la tirarono indietro e la riportarono alla realtà.
-Sakura, che ti è saltato in mente?-
-Yamazaky, Rika, … che ci fate qui?-
-Andiamo a trovare Charo, pare stia poco bene.-
-Veramente, e da quando?-
-Da ieri sera, ha vomitato e poi le è salita la febbre.-
-E ora come sta?-
-Meglio, comunque se vuoi venire con noi…-
-Vorrei tanto ma non posso sto andando a casa di Tomoyo.-
-Si capisco, a che ora era l’appuntamento?-
-Dovrebbe essere…-
Guardò l’orologio e continuò:
-Tra cinque minuti devo stare a casa sua, ci vediamo devo scappare ciao!-
-Ciao.-
Sakura cominciò a correre più veloce che poteva, lasciando indietro di se gli amici e un gran polverone così dieci minuti dopo arrivò e fermatasi d’avanti al cancello dell’enorme villa dell’amica a prendere fiato suonò.
La voce di una giovane donna le rispose chiedendo: -Chi è?-
-Sono Sakura. -Prego, la signorina Tomoyo la sta aspettando.-
L’immenso cancello si spalancò e Sakura cominciò a camminare per il vialetto, lo sguardo era perso nel vuoto come da tutto il giorno lo era.
Salì la scale e venne accolta da Tomoyo con grande entusiasmo.
-Sakura, oh Sakura fortuna che hai fatto un po’ tardi, altrimenti non sarei mai riuscita a terminare il vestito in tempo.-
-Ciao Tomoyo come stai?-
-Io bene ma tu mi sembri un po’ giù, ti senti bene?-
-No, ma che dici? Sto benissimo.-
-Se lo dici tu.-
-Venite in camera mia così provi il vestito.-
-Si.-
Corsero su per le scale e si precipitarono in camera di Tomoyo. Così la ragazza chiese:
-Volete prima mangiare oppure Sakura prova il vestito.-
A queste parole Kerochan saltò fuori dallo zainetto gridando:
-Evviva, finalmente si mangia!-
-Spiacente Kerochan dovrai comunque aspettare.-
-Che antipatica!-
-Dai Sakura, prova il vestito.-
-Si, certo.-
Sakura entrò nel camerino dove indossò l’abito, vestitasi si fermò sulla soglia, dall’interno della stanza Kerochan e Tomoyo la guardavano a bocca aperta. Il vestito era composto da una maglietta ed un’ampia gonna color celeste chiaro, sotto cui spuntavano dei merletti bianchi e rosati; un colletto rosa, sotto cui partiva un fiocco dello stesso colore, due maniche a sbuffo che terminavano con due fiocchetti rosa e un paio di guanti corti anch’essi provvisti di merletti e un fiocco rosa per ciascuno.
Indossava poi un paio di stivaletti col tacco ed un altro fiocco del medesimo colore.
-Sei bellissima!-
-Tutto merito del tuo vestito.-
-Non essere così modesta io concordo con Tomoyo, ti sta benissimo.-
Sakura non poté fare a meno di arrossire dopo tutti quei complimenti.
Chiacchierando e mangiando, con grande gioia da parte di Kerochan, trascorsero il pomeriggio, così Sakura poté, almeno per un po’, dimenticare il pensiero che la assillava ormai da tempo.

A pomeriggio inoltrato Sakura e Kerochan dovettero lasciare la tenuta di Tomoyo e così tornarono a casa. Come quel mattino Sakura camminava con lo sguardo fisso nel vuoto e rivolto al terreno.
-Sakura che hai oggi?-
-N…Niente. Torna dentro altrimenti ti vedono.-
-Ma che dici? In giro non c’è anima viva.-
-Si, è vero.-
-Sakura che hai?-
Una lacrima cominciò a scorrerle giù per il viso ma Kerochan, essendo solo affacciato dalla tasca dello zainetto non poté vederla.
-Niente.-
Più si sforzava di non piangere più le lacrime le rigavano il volto, fino a quando non cominciò a singhiozzare a capo chino, così, anche Kerochan si accorse che stava piangendo, allora le volò d’avanti e la chiamò:
-Sakura.-
Le posò una zampetta su una guancia per asciugargliela.
Sakura non smetteva di piangere e non accennava a rispondere così Kerochan le tirò su la faccia e la guardò dritta negli occhi.
-Dai Sakura, ti prego, dimmi che hai.-
Alzò le braccia e strinse a sé il “piccolo” guardiano, finalmente parlò.
-Non lo so Kerochan, giuro che non lo so, ho solo tanta voglia di piangere.-
-Sakura, smettila, ti prego, non fare così.-
-Non ci riesco, non ci riesco.-
-Dai vieni!-
La trascinò nel parco e la fece sedere su una panchina di fronte al “Re Pinguino”, in giro non c’era nessuno. Kerochan tornò nello zainetto e ne uscì fuori con un pacchetto di fazzoletti che porse a Sakura che ora gemeva con il volto tra le mani.
-Dai Sakura, non puoi tornare a casa così.-
Sakura prese un fazzolettino e si asciugò le guance.
-Va meglio?-
Fece cenno di si con la testa, si alzò con gli occhi rossi e porse lo zainetto a Kerochan che vi entrò subito, poi si avviò silenziosamente sulla strada di casa, con gli occhi gonfi ed il tramonto alle spalle, normalmente si sarebbe voltata e l’avrebbe ammirato sorridendo ma oggi non se la sentiva; ora Sakura pensava solo a non piangere più, non voleva arrivare con gli occhi ancora bagnati, Toy e suo padre si sarebbero subito spaventati, così appena di fronte a casa fece uscire Kerochan dallo zainetto e gli chiese:
-Come ti sembro?-
-Sakura, sembri qualcuno che ha appena smesso di piangere.-
-Kerochan! Ti prego, distraili e fai in modo che non mi vedano!-
-Aspettami qui.
Detto questo si diresse verso la porta, tirò fuori le chiavi ed aspetto che suo padre andasse in cucina, dopodiché entrò, si diresse di soppiatto verso le scale e salì silenziosamente. Arrivata d’avanti alla camera dal fratello però non poté fare a meno di fermarsi e voltarsi verso la finestra dove si poteva scorgere il sole che spariva tra le montagne aldilà delle case. Sakura non poté evitarlo gli occhi le si riempirono ancora di lacrime così corse in camera e si gettò sul letto. Pochi minuti dopo arrivò Kerochan che vedendola singhiozzare ancora chiuse la porta e si avvicinò al letto, la piccola stava stesa a pancia in giù a aveva il volto nascosto nel morbido cuscino. Kerochan non capiva, perché piangeva? Non aveva detto lei stessa che non ne conosceva il motivo? E allora perché? A Kerochan non rimase che aprire l’armadio, prendere una coperta e coprirla, poi le si posò sul cuscino e la chiamò dolcemente:
-Sakura.-
Lei alzò il viso.
-Sakura. Sfogati se vuoi! Piangi fino a quando non ne avrai più la forza.-
Poi guardandola sconsolatamente aggiunse:
-Quando saprai il motivo delle tue lacrime dimmelo.-
Così se ne andò.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Buon giorno e ben tornato ***


La mattina dopo Sakura aveva smesso di piangere, la sveglia suonò come al solito e come al solito Sakura si alzò e si vestì, scese lentamente le scale e trovò Toy e suo padre che chiacchieravano in cucina
-…E così arrivano Sabato.
-Si, è gia stato organizzato tutto.
-Buon giorno.
-Buon giorno mostriciattolo!
Sakura non si arrabbiò, brutto segno, che non rispondesse alle provocazioni del fratello per tutti significava che stava proprio male.
-Mostriciattolo, che hai questa mattina?
-Finiscila Toy! Sakura stai bene? Hai gli occhi gonfi…
-Sto benissimo, bene , benino, no, non è vero, sto male.
-Tesoro, tutti questi sintomi dicono che non stai poi tanto bene.
-Si, forse.
-Sakura, ascolta, io a fine settimana ho una conferenza importante, quindi devo lavorare e tornerò tardi dall’ufficio.
-E io che centro con questa storia?
-Forse è meglio che non vai a scuola oggi.
-Perché?
-Ragiona mostriciattolo hai ancora gli occhi rossi, non vorrai farti vedere in giro così?
-No però…
-Sakura. Lavati la faccia e resta a casa.
-Ok, buon lavoro.
-Ci vediamo più tardi!
Aspettò che fossero usciti, poi salì le scale malinconica. Arrivata in camera sua scattò ad aprire la finestra ed urlò:
-Chi viene per la conferenza?!?!
-Non puoi conoscerli vengono da Hong Kong, sono due signori molto simpatici, sai hanno un figlio della tua età, credo che verrà anche lui.
-Ok, ciao.
Chiuse la finestra, prese l’orsacchiotto blu seduto sulla mensola accanto alla sveglia e lo abbracciò. Si gettò sul letto e mormorò
-Hong Kong, un figlio della mia stessa età… Dove sei Li Shaoran?
Poi guardò l’orsacchiotto pensando al suo amato Shaoran che gliel’aveva regalato qualche minuto prima di partire, le mancava molto, anche se non voleva darlo a vedere, ma nascondere la sua tristezza non le riusciva bene, appena tre mesi dopo le sua partenza era scoppiata piangere a dirotto, e si ritrovava ancora gli occhi rossi e gonfi, nessuno sapeva il motivo, nessuno tranne lei.
Sakura sentiva freddo, forse aveva anche un po’ di febbre ma non le importava più di tanto, anzi si preoccupò di più per il suo orsacchiotto di peluche che per lei. Aprì il cassetto della scrivania, quello sopra la “cameretta” di Kerochan, accanto al libro con le Carte di Sakura vi erano una dozzina di maglioncini fatti da lei su misura per il suo orsacchiotto, ne prese uno azzurro con ricamato un cuore rosso fuoco. Era il suo preferito, il primo che aveva fatto ed era anche il più pesante.
Mentre si chiudeva il cassetto una lacrima cadde sul libro, Sakura si lasciò cadere sul letto. Se qualcuno avesse aperto il libro in quel momento sicuramente si sarebbe accorto del radicale cambiamento delle carte, ora lo sfondo era completamente nero, le dame all’interno delle carte avevano gli occhi aperti ed uno sguardo minaccioso, per quello che si poteva vedere, perché su ogni carta sembravano essere cadute una miriade di gocce d’acqua, ma non era acqua, erano tutte le lacrime che Sakura aveva versato in quei giorni, e per ogni volta che piangeva una carta si bagnava. Le carte rimaste normali erano ormai poche, “The Dream”, “The Fly”, “The Thunder”, “The Sword”, “The Windy”, “The Shadow” e “The loop"; queste ultime sette non potevano permettersi di cambiare una terza volta, da “carte di Clow” erano diventate “Carte di Sakura” e non volevano diventare “Carte del pianto”; dovevano aiutare Sakura, ma non potevano farlo di persona, dovevano chiedere aiuto a qualcuno, magari a quel qualcuno che per ironia della sorte, o forse per seguire un semplice destino, era già in viaggio per Tokio, e presto sarebbe arrivato per aiutare Sakura a risolvere un nuovo problema, e chissà; forse sarebbe anche riuscito a strapparle un sorriso.

Le ore passarono molto lentamente. Kerochan era sparito dalla circolazione e nessuno sapeva dove fosse finito. Sakura, ancora piangendo aveva finito con l’addormentarsi e ora con la divisa per la scuola stava stesa sul letto e teneva abbracciato il suo orsetto.
Le sette carte scampate alla trasformazione si erano già messe all’opera, in quello stesso momento Li Shaoran stava sognando il futuro; seduto su un aereo in viaggio da Hong Kong sognava Sakura che combatteva contro le sue stesse carte. Ma l’incubo durò poco perché Meylin seduta al suo fianco vedendolo agitato gli diede uno scossone e lo svegliò.
Attorno alle quattro Toy rientrò a casa, salì in camera di Sakura e si sedette sul letto accanto a lei. La guardò preoccupato, poi prese la coperta piegata ai suoi piedi e la coprì. Sakura dormiva ancora, aveva gli occhi gonfi e stringeva fra le braccia l’orsetto. Toy sfilò l’orsacchiotto dalle braccia di Sakura lo prese per una zampetta come se fosse sporco tenendosi a distanza, si alzò per andarsene con questo in mano quando una voce lo fermò.
-Che fai con il mio orsacchiotto?
-Ah mostriciattolo, come ti senti?
-Rispondi alla mia domanda, che fai con il mio orsacchiotto?
La voce di Sakura si era fatta ostile, non sopportava che qualcun altro oltre lei toccasse quell’orsacchiotto. Toy finalmente si decise a rispondere.
-Non lo sopporto, sei troppo grande per dormire con un orsetto, in oltre è anche fatto male ,guarda qui! Così dicendo gli strappo il braccio e lo gettò per terra.
Non poteva soffrire quel peluche e non si preoccupava di non darlo a vedere, certo, non poteva prevedere la reazione della sorella e non badò neanche alle lacrime che avevano ricominciato a rigarle il viso.
Sakura si alzò di scatto singhiozzando e a testa bassa disse:
-Toy, tu, tu non sai perché sono così affezionata a quell’orsetto e credo che non ti interessi neanche saperlo… Così dicendo alzò la testa di scatto e urlò:
-TI ODIO!!!!!!!!!!!!!
Si gettò per terra, prese l’orsacchiotto e il suo braccino da terra e corse giù per le scale, si infilò velocemente i pattini e corse fuori, sbatté a suo padre che stava rientrando a casa ma continuò a correre.
Non badò neanche a suo padre che la chiamava e proseguì; Toy uscì fuori di corsa e chiamò suo padre:
-Papà, papà! Sakura è scappata!
-Cosa? Perché?
-Non lo so, io ho solo preso il l’orsacchiotto blu che era in camera sua.
-Quale orsacchiotto?
-Quello con cui dorme di solito.
-Toy, dopo che hai preso l’orsacchiotto che hai fatto?
-Gli ho strappato un braccio.
-Toy, telefona a Tomoyo dille che Sakura è scappata e chiedile se sa da dove viene quell’orsacchiotto, io intanto vado a cercarla!

Una decina di minuti dopo Sakura era arrivata di fronte al parco del “Re Pinguino”, ora era deserto. Si sedette su di una panchina e guardò il suo orsacchiotto piangendo.
-Sai, forse dovrei decidermi a chiamarti per nome, sai qual è il tuo nome vero? Ti chiami Shaoran, come tu sai chi.
Poi chino la testa e strinse ancora di più l’orsetto -Eppure non ci riesco a chiamarti così, mi ricordi troppo lui.
-SAKURA! SAKURAAAA!!!!!!!
Sakura si voltò di scatto, era Tomoyo, Toy le aveva detto che era scappata e lei la stava cercando.
-Ciao Tomoyo.
-Sakura , perché sei scappata? Che è successo?
Sakura guardò l’orsetto e mormorò.
-Tu sai chi ha fatto questo orsetto, vero?
-Credo, credo che sia stato Shaoran.
-Si, Toy lo ha strappato.
-Ma, è solo un orsacchiotto di peluche!
Sakura non ne poteva più di sentirsi dire da tutti che quello era solo uno stupido orsacchiotto, scattò in piedi e urlò.
-Tu non sai quanto tengo a questo orsacchiotto! Non sai come mi sento ora e come mi sono sentita quando Shaoran è partito! Non hai idea di come mi sento ogni volta che qualcuno tratta male il mio orsetto! Nessuno di voi… mi può capire.
Detto questo si voltò e corse via, Tomoyo non provò neanche a fermarla, aveva ragione nessuno poteva capirla, ne tanto meno consolarla, tornò indietro, sapeva che seguendola avrebbe solo peggiorato le cose, non poteva fare niente per aiutarla, sarebbe stato tutto inutile. Mentre camminava verso casa guardava i nuvoloni neri che si avvicinavano al quartiere Tomoeda portando pioggia e fulmini.
Qualche minuto dopo Sakura si ritrovò a pattinare sotto la pioggia, era arrivata fino al tempio dove lavorava la signorina Mizuki, la sua insegnante.
Avrebbe fatto meglio a cambiare strada, ma non poteva fare a meno di passare da li, era qualche tempo che le sue gambe la portavano spesso da quella parte, sempre in quello stupido posto per la stessa stupida ragione, in quel luogo misterioso aveva catturato due delle sue carte; ma li era successa anche un’altra cosa molto importante: in quel posto Shaoran si era dichiarato.
Si sentì chiamare ancora, ma questa volta era Kerochan.
-Sakura sta piovendo! Torna a casa ti prego!
-NO! VATTENE NON TI VOGLIO PIU’ VEDERE!!!
-Me ne vado tranquilla!
Si voltò ma prima di volare via le chiese
-Quell’orsetto, è un regalo di Shaoran, vero?
Sakura fece cenno di si con la testa e Kerochan se ne andò. C’era una persona che aveva visto mentre cercava Sakura, doveva trovare Shaoran e dirgli dov’era la ragazza. Lui sicuramente l’avrebbe convinta a tornare a casa.
Sakura si avvicinò al ciliegio e vi posò una mano sopra, all’improvviso alcuni rami spuntarono dal terreno e le tirarono dentro un vortice d’acqua apparso dal nulla. Sakura si sentiva soffocare, fortunatamente era riuscita a prendere una boccata d’aria prima di essere inghiottita nella morsa d’acqua ma non sarebbe riuscita a resistere per molto, aprì gli occhi a fatica e si vide d’avanti la sagoma minacciosa della carta dall’acqua. Un ramo le sfrecciò d’avanti graffiandole la spalla, poi le strinse il collo facendole perdere tutta l’aria che aveva in bocca, si dimenava ma essendo sott’acqua non poteva urlare e comunque nessuno la avrebbe sentita, il tempio era deserto. Sakura stava per perdere i sensi quando qualcosa tagliò i rami che la tenevano intrappolata e anche l’acqua sparì di colpo. Prima che cadesse per terra Shaoran la prese al volo, Kerochan l’aveva visto poco prima di trovare Sakura ed aveva capito che solo lui poteva aiutarla.
Shaoran sembrava molto preoccupato, si inginocchiò per terra, Sakura era fradicia ed aveva perso i sensi, provò a svegliarla.
-Sakura, Sakura, dai svegliati ti prego.
Sakura aprì gli occhi a fatica, le era salita la febbre e tremava.
-Sakura, come stai.
-Ora bene, voglio dire, meglio di quando eri ad Hong Kong. Non stava poi tanto bene visto che non riusciva neanche a reggersi in piedi, il ragazzo si tolse il cappotto e glielo mise addosso. Poi caricò Sakura sulle spalle e sussurrò.
-Ora ti riporto a casa stupida.
Ma Sakura si era già addormentata ed aveva anche un sorriso sereno stampato in faccia, cosa che da un po’ non succedeva. Shaoran raccolse l’orsacchiotto da terra e si diresse verso casa di Sakura.
Quando arrivò a casa tutti furono più sollevati, Sakura aveva la febbre è vero, era fradicia e tremava, ma almeno sorrideva, e quella notte non fece incubi, ma dormì tranquillamente, anche se la mattina dopo il fatto di avere incontrato Shaoran le sembrò solo un sogno.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un nuovo sorriso ***


Erano le dieci di un martedì speciale, si prevedeva una giornata di sole, anche se le strade erano ancora bagnate e piene di pozzanghere per la pioggia del giorno precedente.
Sakura si era svegliata di soprassalto e vedendosi in camera sua con le idee ancora un po’ confuse chiamò Kerochan:
-Kerochan. Kerochan?-
Il poveretto che stava ancora dormendo rispose assonnato:
-Sii?
-Kerochan, ieri, chi… -
Incrociò le dita.
-Chi mi ha… riportata a casa?-
-Il cinesino mi ha gentilmente chiesto di non dirti che è stato lui.-
A queste parole seguì uno sbadiglio.
-Mi ha raccomandato di non farti uscire di casa. E soprattutto di non dirti che era tornato.-
-Non uscirò, sta tranquillo, tu continua pure a dormire.
Mio padre e mio fratello dove sono?-
-Tuo padre a lavoro e tuo fratello a scuola.-
-Mi è venuta fame scendo a fare uno spuntino.-
-Copriti, l’ultima volta che ti hanno misurato la febbre avevi trentotto e mezzo.-
-Tranquillo non sono stupida.-
Prese dei vestiti e uscì, appena chiuse la porta sussurrò: -O forse si. Scusa Kerochan.-
Scese in salotto e si cambiò in fretta, corse all’ingresso e si infilò i pattini. Mise il cappotto, scese in strada e si diresse verso casa di Shaoran.
Appena d’avanti al cancello si fermò a pensare, perché Shaoran non voleva che sapesse che era tornato? Non la voleva rivedere? O forse non l’amava più?
Sakura scosse la testa, non ci voleva pensare e non voleva trarre conclusioni affrettate, non appena lo avrebbe trovato glielo avrebbe chiesto lei.
Dopo qualche secondo di esitazione fece un gran respiro e partì.
Più pensava a Shaoran più le veniva voglia di rivederlo, così cominciò ad accelerare, la strada però era bagnata, così pensierosa come era al bivio prima del viale dei ciliegi scivolò e si sbucciò il ginocchio, si rialzò a fatica aggrappandosi al muro e si guardò il ginocchio graffiato; cadendo poi era finita in una pozzanghera e quindi si ritrovava tutta la gonna bagnata.
-Nooo! Questa non ci voleva!-
Era la sua gonna preferita, l’aveva messa apposta per Shaoran, le era venuto in mente che il giorno prima lui l’aveva vista sporca e fradicia e voleva sembrare almeno carina, ma purtroppo ora era bagnata e anche un po’ infangata, addio bella figura.
Sakura però non si lasciò scoraggiare e ripartì in quarta, sentiva a malapena il bruciore del ginocchio, sembrava che niente potesse più fermarla, fino a che un paio di minuti dopo, voltando l’angolo a un centinaio di metri da casa di Shaoran non finì addosso a qualcuno cadendo per terra.
-Che uragano!-
Era proprio Shaoran che all’improvviso Sakura aveva scaraventato per terra, e ora a testa bassa gli aveva mormorato timidamente:
-Ciao.-
Shaoran era stupito, aveva tassativamente vietato a Kerochan di dire a Sakura che era tornato, e quindi non doveva saperlo, e lei non sembrava affatto sorpresa di vederlo, ma non era questo che lo preoccupava ora. -Sakura!-
Le posò delicatamente la mano sulla fronte e disse.
-Sei bollente.-
Sakura era rossa come un peperone e aveva il cuore che le batteva a mille.
-Che hai combinato? Sei sporca e fradicia!-
Shaoran non ebbe risposta, Sakura si vergognava da morire, non solo era uscita quando le era stato detto di non farlo, ma poi era anche finita addosso a Shaoran, che per fortuna non si era arrabbiato, anzi le aveva detto dolcemente:
-Sakura, sveglia. Che hai Sakura?-
Le sollevò il viso con la mano e vide che stava per scoppiare a piangere.
-Sakura.-
-Sei… sei arrabbiato con me?-
-Perché dovrei?-
-Bè, perché sono uscita di casa anche se mi hanno detto di non farlo, ieri sono scappata di casa e… oggi sono sbucata dal nulla e ti sono caduta addosso scaraventandoti per terra, e magari ti ho fatto anche male.-
Shaoran sorrise:
-Come faccio ad essere arrabbiato con te Sakura? E poi stai tranquilla, non mi hai fatto male. -
Sakura era ancora un po’ ansiosa e stava per scoppiare a piangere a dirotto.
-Davvero?Ne sei sicuro?Proprio sicuro?-
-Sakura, stai per metterti a piangere vero?-
Lei fece cenno di si con la testa.
-Perché? Non voglio che tu pianga se non ce n’è motivo! -
Intanto Sakura guardava per terra e cercava di non piangere, Shaoran non sapeva più che fare, voleva vederla assolutamente sorridere però, così vedendola tanto disperata si fece coraggio, avrebbe tanto voluto darle un bacio ma aveva paura di farla arrabbiare, e non voleva assolutamente che lei gli tenesse il muso, così non gli rimase che abbracciarla. La tirò dolcemente a se e la strinse per consolarla, solo allora si accorse che il cuore le stava battendo fortissimo e che quasi non riusciva a respirare per l’emozione, se poi l’avesse guardata in faccia avrebbe sicuramente notato il suo colorito da pellerossa.
Mentre la teneva ancora abbracciata Shaoran la chiamò: -Sakura!-
-Che c’e?-
-Che hai fatto al ginocchio?-
-Sono scivolata.-
-Ci sono altre cose che dovrei sapere?-
-Bè, sai mentre venivo, sono finita in una pozzanghera.-
-Sakura!!!-
A quanto pare Sakura era proprio cotta di lui e aveva sofferto tanto quando era partito, però appena era tornato le aveva immediatamente salvato la vita, e come Tomoyo e Kerochan avevano immaginato era anche riuscito a farla sorridere.
-Sakura, se restiamo qui rischi di prenderti una polmonite e secondo me stai già abbastanza male così.-
Si staccò da lei e si alzò in piedi.
-Ti va di venire a casa mia prima che la febbre ti salga a quaranta?-
-S…si.-
Rispose timidamente Sakura che non aveva idea del perché Shaoran fosse scattato in piedi da un momento all’altro. Shaoran le porse la mano impacciato, la aiutò ad alzarsi e le disse dolcemente:
-Se il ginocchio ti fa male ti porto sulle spalle.-
-No, no c’è ne bisogno, grazie lo stesso.-
-Figurati, come mai sei uscita di casa con questo febbrone?-
Intanto si avviarono verso casa di Shaoran.
Sakura capì che non poteva mentirgli, così si fermò e afferrò la manica di Shaoran che si girò e la guardò con tono interrogativo e le guance rosse. Erano fermi sotto l’appartamento di Shaoran.
-Vuoi sapere la verità? Prima però devi dirmi perché hai detto a Kerochan di non dirmi che eri tornato.-
Li la guardò dolcemente.
-Per evitare che tu facessi quello che hai fatto, Sakura.-
-Cioè?-
-Non volevo che tu venissi a cercarmi tutto qui, ma ti giuro che sarei venuto oggi stesso a trovarti.-
-Quindi, non era perché non volevi rivedermi?-
-Certo che no, a dire la verità è proprio per te che sono tornato.-
Sakura a quelle parole arrossì di nuovo.
-Davvero?!?-
-Certo, avevo una voglia matta di rivederti, ora però se sei soddisfatta delle mie risposte devi dirmi perché non sei al caldo a caso tua.-
-Ok… Da dove comincio?-
-Da dove vuoi.-
-Allora questa mattina quando mi sono svegliata ricordavo vagamente di averti visto, così ho chiesto a Kerochan chi mi aveva riportato a casa, ma lui era mezzo addormentato così credo nel sonno mi ha detto che eri stato tu, e così…-
-E così?-
-Non ho resistito, volevo rivederti a tutti i costi allora mi sono vestita e..-
-Per la fretta sei finita in una pozzanghera, ho indovinato?-
-Si però non ti arrabbiare con Kerochan, non è stata colpa sua anzi è tutta colpa mia!-
-Ho capito, ora però entriamo altrimenti rischi di stare male sul serio.-
-Okey.-
Mentre Sakura sorrideva Shaoran pensava “ Sakura, Sakuretta credo che tu sia matta ad uscire di casa ridotta così, comunque mi ha fatto tanto piacere rivederti, mi sei mancata tanto, avevo paura di tornare qui, temevo che tu mi odiassi e pensavo che non volessi più rivedermi. Però ora che sono tornato e ti ho rivista credo di essere stato un autentico idiota a partire, ti ho fatto soffrire tanto, non era giusto partire e lasciarti da sola sono uno stupido, io non ti merito, sono solo capace di farti stare male, come quando sono arrivato, ti ho trattata con freddezza e forse ti odiavo pure, come è possibile odiare una creatura bella e dolce come te? Sono proprio un mostro!”
Aprì il portone ed entrarono. Salirono le scale fino all’appartamento, Shaoran che aprì la porta, afferro per un braccio Sakura e la tirò fino al salotto. -Resta qui, siediti mentre io vado a prenderti un cerotto.-
-Ok.-
Intanto quella sottospecie di peluche che non è altro che Kerochan li osservava nascosto dietro la finestra con la videocamera in mano.
-Stupida di una Sakura, se era per lui come pensavamo che stavi male perché non l’hai detto subito? Vabbò che i problemi di cuore sono problemi di cuore ma potevi dirlo almeno a Tomoyo; comunque ho fatto bene a dirti che era tornato e ora con questa telecamera e con il microfonico che hai addosso anche Tomoyo saprà che è successo! E io mentre faccio il paparazzo mi guadagno un’intera torta alla crema di cioccolata!!!-
Nel frattempo Shaoran era tornato nel salotto, dove Sakura lo aspettava seduta sul divano, aveva in mano il disinfettante, un batuffolo di cotone, un cerotto e una garza.
-Eccomi qui.-
Si inginocchiò davanti a Sakura e le chiese:
-Ti fa molto male?-
-No, per niente.-
-Sicura?-
-S…HAAA!!!-
Shaoran aveva poggiato l’indice al centro della ferita ma Meylin che era appena rientrata e aveva sentito l’urlo di Sakura si era precipitata subito in salotto.
-Che è successo Sakura?!?-
-Hem, ciao Meylin.-
-Ciao, scusami, ma tu non avevi la febbre?-
-Si infatti ce l’ha ancora, ma è venuta a cercarmi comunque.-
Ora Meylin sembrava arrabbiata.
-Ascolta signorino guarda che non ha tutti i torti! Anzi ha molta più ragione di te, questo è sicuro, ti sei già scordato ciò che le hai fatto? O forse vuoi che ti rinfreschi la memoria? Dunque vediamo da dove comin…-
-OK! OK! HO CAPITO! Mene vado!-
Intanto a Sakura veniva da ridere, Meylin l’aveva proprio messo in riga. Peccato solo che lui ora sene stava andando nell’altra stanza lasciando le due ragazze sole.
Appena si chiuse la porta alle spalle Meylin andò a sedersi accanto a Sakura che sembrava preoccupata.
-Non ti preoccupare gli passerà-
-Dici?-
-Si, allora, come ti pare? Lo trovi cambiato?-
-Mha, non saprei proprio, ci ho parlato solo per qualche minuto.-
-Certo. Che hai fatto al ginocchio?-
-Sono scivolata.-
Prese il disinfettante e il batuffolo di cotone che Shaoran aveva lasciato sul divano e disinfettò il ginocchio, ci mise sopra il cerotto e lo fasciò, non che ce ne fosse bisogno, bastava solo il cerotto.
-Come va ora?-
-Meglio grazie.-
-Figurati. Piuttosto, ti ha già chiesto di uscire?-
-Chi?!?-
-Indovina.-
-Meylin, di chi stai parlando? -
-Ma di Shaoran, che domande! -
-Veramente no.-
- Cosa?!? Ma come ha osato! Tu ci tieni ad essere invitata ad uscire?-
-Si ma… -
-Vedrai Sakura non ti preoccupare lo convincerò io a chiedertelo!-
-Ma non c’è bisogno, dico davvero!-
Intanto Shaoran stava rientrando nella stanza facendo finta di non aver sentito il discorso delle ragazze (o forse non aveva sentito davvero) con un cappotto pesante, una sciarpa e un paio di guanti in mano e si rivolse a Sakura.
-Forse è meglio che ti riaccompagni a casa prima che tornino tuo padre e tuo fratello, e poi Kerochan sarà in pensiero.-
-Quando l’avrai accompagnata a casa torna subito qui, ci sono un paio di cosette che dovrei mettere in chiaro!- Detto questo Meylin guardò suo cugino con occhi di fuoco. -V…Va bene Meylin.-
La ragazza riprese il sorriso che aveva prima e aggiunse: -Molto bene, allora ti aspetto.-
Nel frattempo Kerochan, che seguiva la scena da dietro la finestra e ascoltava le parole dei ragazzi attraverso il microfonico che Sakura aveva addosso, decise di darle un Passaggio e dopo essersi trasformato e aver nascosto la telecamera sotto il pelo andò davanti alla finestra. -Sakura! Sakura! Dove eri andata a finire ti ho cercata dappertutto!!-
Meylin andò ad aprirgli la finestra e lui atterrò sul tappeto (che effetto può fare avere una tigre alata seduta sul tappeto del salotto?).
-Sali così ti porto a casa.-
Sakura si girò verso Shaoran e gli disse con un sospiro: -Meglio non farlo arrabbiare.-
Era evidente che avrebbe preferito che la accompagnasse lui.
Una volta salita su Kerochan Shaoran le si avvicinò e dopo averle messo attorno al collo la sciarpa le sussurrò: -Ti prometto che se guarisci entro sabato ti invito ad uscire (Allora aveva sentito!!!!!).-
-Ok.-
Meylin tentò di trattenersi dallo scoppiare a ridere mentre Kerochan partiva. Una volta che Sakura e Kerochan furono fuori Meylin si avvicinò a Shaoran:
-gliel’hai già detto?-
-NO!-
Ringhiò lui.
Si girò e se ne andò in camera sua. Erano ad un centinaio di metri da casa quando Sakura si voltò indietro e Kerochan le disse:
-Sei una pera cotta vero?-
-No ma che dici?-
-Guarda che se vuoi ti riporto indietro.-
-No, meglio di no.-
-E come mai?-
-Sai, devo guarire entro sabato.-
-Guarda che ho sentito quello che ti ha detto il cinesino.-
-Impossibile!-
-“Ti prometto che se guarisci entro sabato ti invito ad uscire”.-
-Spione!-
Arrivarono a casa e Sakura si mise a letto e si riposò, non disse a suo padre e a suo fratello di essere uscita, di certo l’avrebbero messa in punizione e non sarebbe potuta uscire per almeno una settimana e non poteva permettersi di stare a casa sabato sera.
Quando qualche ora dopo il padre di Sakura tornò a casa salì a svegliarla e lei sorrise a testa bassa -Perché ridi?-
-Pensavo a Shaoran.-
-Sai che ci ha raccomandato di non dirti che è tornato vero?-
-Se vi ha detto di non dirmelo allora perché mel’hai detto?!? E comunque lo sapevo.-
-Vediamo quanta febbre hai.-
Due minuti dopo Sakura restituì il termometro al padre che disse.
-La febbre è scesa completamente.-
-SIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Posso uscire sabato sera?-
-Ma sabato arrivano quei signori, li ho già invitati a cena non…-
-Ti prego! E’ importante per me!-
-E va bene, ma non fare troppo tardi.-
-Non farò tardi lo giuro!-
-Mi fido, sentiamo, con chi devi uscire?-
Sakura era rossa come un peperone.
-Questi non sono affari tuoi!!-
-Ok, ma non arrabbiarti. Io devo tornare a lavoro quindi oggi cucina Toy va bene?-
-Si.-
- DIN-DON -
-Chi sarà?-
Sakura non perse tempo, corse immediatamente alla porta e aprì, era Tomoyo che Sakura tirò dentro velocemente e quasi scaraventò sul divano, poi si mise a girare per la stanza.
-Indovina, chi ho visto questa mattina?-
-Un certo Li Shaoran.-
-Come hai fatto a indovinare?-
-Basta guardarti in faccia.-
Kerochan entrò nella stanza e il padre di Sakura urlò dall’ingresso:
-IO VADO SAKURA!-
-OK CIAO!-
-Sembri un bambino la notte di natale!-
Disse Kerochan porgendo una videocassetta a Tomoyo.
-Che paragone azzeccato.-
-Che cassetta è?-
-Una che avevo prestato a Kerochan.-
-Ah, capisco, che ci fai qui Tomoyo?-
-L’amore le ha dato alla testa.-
-Giusto Kerochan, comunque, Sakura ti ho portato i compiti.-
-Ti ringrazio!-
-Ti piace molto vero?-
Mentre Kerochan andava nell’altra stanza Sakura sorrise a Tomoyo e disse timidamente:
-Non è che mi piace, è che… Beh, non so spiegare… Insomma, non ho mai provato un sentimento così, è mille volte più grande di quello che provavo per Yukito.-
-Questo si chiama amore. Che ti ha detto?-
-Ha detto che se guarisco entro sabato mi invita ad uscire, e io sono guarita.-

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** PURO TERRORE ***


Sabato pomeriggio. Sakura tornava a casa da scuola quando passò sul ponte del lago nel parco. Rimase incantata a guardare i pesciolini che nuotavano tra le ninfee, qualche secondo dopo essersi appoggiata al corrimano si sentì chiamare.
-Ciao Sakura.-
-Ciao Shaoran! -
-A che stai pensando?-
Si voltò ancora verso le ninfee.
-A un ragazzo che mi piace.-
Lo sguardo di Shaoran si rattristò anche se Sakura non lo vide.
-E chi ti piace?-
-Forse te lo dirò un’altra volta.-
Non aveva il coraggio di dirglielo.
-Se tiro ad indovinare mi dici quando indovino?-
Annuì con la testa.
-Tanto non indovineresti mai. Che ci fai da queste parti?-
-Passavo per caso, poi dovevo dirti una cosa.-
-Cosa?-
-Non importa, hai detto che posso tirare ad indovinare, vero?-
-Vero! Ma tanto non indovini.-
-Yuki?-
-No.-
-Erol?-
-No. Tanto non indovini.-
-Yamazaki?-
-Ma quando mai! Ora devo andare mi spiace, ma tu non scervellarti troppo, ok? Ti dirò chi mi piace la prossima volta che ci incontriamo. -
-Ok.-
Si voltò e pattinò via, mentre Shaoran pensava “Come faccio a non pensarci Sakuretta” , poi tornò a casa anche lui.
Qualche minuto dopo Sakura era a casa e pensava anche lei a quel pomeriggio “Sono una stupida, un’idiota, una scema, un’imbecille! Dovevo dirglielo, lo so, ma non è così facile come sembra, lui per riuscire a dichiararsi ci ha messo quasi due anni, e se ci mettessi anch’io così tanto” cominciò a salire le scale “E magari quando riuscirò a dirglielo a lui piacerà un’altra ragazza, forse se glielo scrivo in una lettera… però non sarebbe giusto, lui , è riuscito a dirmelo di persona, devo riuscirci anche io”.
Si chiuse alle spalle la porta della cameretta e vi si appoggiò guardando il soffitto, poi le gambe cominciarono a tremare, tremavano tanto da non permetterle più di stare in piedi, così tanto da costringerla ad inginocchiarsi sul pavimento. Rimase inginocchiata a tremare per qualche minuto poi suo fratello tornò a casa e lei trovò la forza di rialzarsi, passò un paio d’ore a fare i compiti, poi Toy entrò in camera sua e le disse:
-Sorellina, io vado a lavorare, papà torna tardi, va bene?- -Si non preoccuparti.-
Forse invece avrebbe dovuto preoccuparsi, quando si chiuse le porta di casa alle spalle Sakura ricominciò a tremare, sentiva freddo e aveva delle fitte fortissime al cuore, Kerochan se ne accorse e le si avvicinò.
-Forse dovresti lavarti la faccia, sai?-
-Vado.-
Prese un maglione che si infilò mentre andava in bagno seguita da Kerochan, entrò, apri il rubinetto e chiese: -Calda o fredda?-
-Meglio calda.-
Sakura sentì un brivido scenderle giù per la schiena e si voltò di scatto, ma non c’era nessuno. Si rigirò e le venne un colpo quando le parve di vedere un’immagine umana riflessa nello specchio, tentò di ignorarla.
Si fece coraggio ed infilò le mani sotto l’acqua, ma quando l’acqua passava sulle mani di Sakura diventava rossa, Kerochan si avvicinò velocemente.
-SAKURA GIRA LE MANI PRESTO!!-
Fece come gli era stato ordinato, sulle mani aveva dei tagli sanguinanti lunghi dai tre ai quattro centimetri; le venne un’altra fitta al cuore che la fece lacrimare, Kerochan era allarmato.
-Aspetta qui! Qualunque cosa succeda non muoverti di qui!-
Volò fuori e tornò in camera di Sakura, la scena era raccapricciante, un’ombra nera era al centro della stanza e attorno le volavano le carte che lanciavano delle saette luminose. Intanto Sakura in bagno sentì un altro brivido scenderle giù per la schiena, si voltò lentamente, dal soffitto pendeva il cadavere di una donna impiccata, con un paletto conficcato nel cuore e dei tagli sulle mani identici a quelli che aveva Sakura che si sforzava di non gridare e di non scappare via “Aspetta qui! Aspetta qui! Qualunque cosa succeda non muoverti di qui!” Si guardò le mani e vide che i tagli erano spariti e Kerochan le era apparso alle spalle con le sembianze della tigre alata con uno zainetto in bocca che lasciò cadere e gridò a Sakura: -Sali su di me svelta!!-
Non se lo fece ripetere due volte, salì Su Kerochan e volarono via.
Appena fuori di casa, diluviava, Sakura chiese a Kerochan: -Che cosa erano quelli?-
-Non lo so.-
-Dove andiamo?-
-Apri lo zainetto e prendi il telefono!-
Ubbidì.
-Chiama il cinesino svelta!-
-Come?!? E’ tardi, sarebbe da maleducati chiamare a quest’ora!-
-TELEFONAGLI O ANDREMO A CASA SUA SENZA AVVISARLO!!!!!!!!!-
Si voltò indietro e vide delle scie luminose che stavano per raggiungerli.
A casa sua Shaoran pensava a ciò che gli aveva detto Sakura il pomeriggio quando sentì squillare il telefono.
-Pronto?-
-Ciao, sono Sakura.-
-Ciao ti serve qualcosa?-
-Io, veramente, posso venire a casa tua?-
-Si certo, quando arrivi?-
-Presto.-
Suonò il campanello e Shaoran corse ad aprire.
-Chi e?-
-Sono Sakura, apri ti prego! -
Aprì di colpo il portone e Sakura si precipitò su per le scale con le lacrime agli occhi, quando vide Shaoran corse verso di lui e lo abbracciò.
-Sakura, che hai?-
La abbracciò anche lui.
-Ho…ho paura.-
Disse mentre continuava a piangere tra le braccia di Shaoran. Kerochan si avvicinò ai due ragazzi poggiando lo zainetto per terra.
-Cosa è successo Kerochan?-
-Te lo spiegherà Sakura, può dormire qui?-
-Ma… Kerochan…-
-Hai visto che è successo prima! Allora?-
Si rivolse verso Shaoran.
-Si certo.-
-Mi raccomando, non perderla di vista neanche per un istante o te la vedrai con me!-
-Non c’è problema!-
Volò giù per le scale e sene andò. Shaoran alzò la faccia di Sakura e la guardò negli occhi.
-Si può sapere che è successo?-
Sakura si chinò a raccogliere lo zainetto e si rivolse a Shaoran singhiozzando:
-Preferirei non parlarne, tanto non mi crederesti.-
-Come vuoi, vieni dentro però che sei fradicia, vuoi dormire nella stanza degli ospiti?-
Annuì a testa bassa, mentre camminavano Shaoran la guardava preoccupato. Aprì la porta della camera degli ospiti.
-Entra e cambiati, io ti prendo un asciugamano.-
-Si.-
Sakura si cambiò e si sedette sul letto, Shaoran bussò alla porta qualche minuto dopo.
-Avanti.-
Entrò e si sedette accanto a Sakura poggiandole un asciugamano sui capelli e asciugandoglieli delicatamente, Sakura si giro verso di lui, ora si sentiva più tranquilla e gli disse:
-Vuoi sapere cosa è successo?-
-Si, ti ascolto.-
-ero andata in bagno a lavarmi la faccia, quando passava sulle mie mani l’acqua diventava rossa, allora ho girato le mani e ho visto che sanguinavano, poi ho visto il corpo di una donna impiccata.
-E ti sanguinano ancora le mani?-
Sakura le sollevò.
-No, le ferite sono scomparse subito dopo.-
-Sei sicura?-
-Si ma io te l’avevo detto che non mi avresti creduto.-
-Ma io ti credo! Comunque dovresti telefonare a casa e dire che dormi qui.-
Le diede il telefono, Sakura compose il numero e aspettò -…Sono Sakura…volevo dirti che dormo fuori… a casa di Shaoran …si…buona notte Touya.-
Riattaccò e restituì il telefono a Shaoran che si alzò e si diresse verso la porta.
-ASPETTA!-
-Si?-
-Se tornano che faccio?-
-Se tornano vieni a dormire con me, va bene?-
-Si.-
Chiuse la porta e sene andò, Sakura si infilò sotto le coperte e dopo due minuti stava già dormendo.


Solo una cosa: VOGLIO QUALCHE RECENSIONE IN PIù!!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Romantici incubi ***


Quella notte Sakura fu svegliata da alcuni passi, aprì gli occhi e si alzò, appena poggiò i piedi per terra un fulmine illuminò la stanza facendo vedere a Sakura un sacco steso per terra immerso in una pozza scura. Accese la luce e si avvicinò, allungò la mano per afferrarlo e tirò la corda con cui era legato, una testa insanguinata rotolò ai suoi piedi.
-AAHHHHHHHHH!-
Sentì un brivido alle spalle e si voltò lentamente un’ombra scura stava per decapitarla con una spada quando si sentì chiamare:
-SAKURA!-
I mostri scomparirono e Shaoran entrò nella stanza ansioso. -Ti ho sentita urlare, erano loro?-
Sakura era inginocchiata per terra e tremava.
-Si, Shaoran, posso dormire con te?-
Shaoran si chinò e si inginocchiò di fronte a lei accarezzandola sulla guancia.
-Certo.-
-Tu non mi credi vero?-
-Sakura.-
-Che c’è?-
-Li ho visti anche io.-
-Se preferisci vado a dormire in camera di Meilin.-
Shaoran la prese in braccio e si alzò.
-Eih, che fai?-
-Meilin ha il sonno pesante, non la svegliano neanche le cannonate, ti porto in camera mia, non ti preoccupare, io… ti proteggerò a tutti i costi!
Il cuore di Sakura cominciò a battere forte e lei appoggiò la testa alla spalla del ragazzo, avrebbe tanto voluto dirgli ciò che provava ma non ne aveva il coraggio, comunque ora si sentiva più tranquilla anche se tremava ancora.
Entrarono in camera di Shaoran e lui la poggiò delicatamente sul letto, Sakura avrebbe preferito rimanere ancora un po’ vicino a lui ma non voleva che lo notasse così lo lasciò e si mise sotto le coperte. Shaoran si sedette accanto a lei e le chiese:
Puoi descrivermeli?
Ci fu un altro lampo e mentre Sakura apriva la bocca per rispondere Shaoran la serrò col palmo della sua mano.
-Me lo dici un’altra volta ok?-
-S…si.-
Si stese accanto a Sakura e le sussurrò:
-Se succede qualcosa svegliami senza farti problemi, va bene?-
-Si.-
Spense la luce e si stese anche lei.
Sakura rimase stesa a pancia all’aria a guardare il soffitto per una mezz’ora, talvolta si voltava verso la sveglia poggiata sul comodino e sospirava, erano le 2,17 e ancora non riusciva a dormire, forse per la paura delle creature o forse per l’emozione di essere così vicina a Shaoran. Girò la testa verso di lui e pensò: “E’ vero che mi proteggerai se dovessero tornare? Di sicuro si, ma se poi pur di proteggere me ti fai del male tu? Non lo sopporterei!”, si voltò completamente verso di lui e si tirò su le coperte, stava ricominciando a tremare.
Si girò verso la porta da dove sentiva entrare un vento freddo e notò una fievole luce che sembrava provenire da una lanterna, mise la testa fuori delle coperte e tentò di vedere cosa vi fosse all’esterno della stanza. Un lume entro nella stanza galleggiando a mezz’aria; appena lo vide Sakura si infilò ancora sotto le coperte e tentò di avvicinarsi ancora di più a Shaoran, sperando di non farsi notare avvicinò la mano all’amico e gli afferrò la maglietta; il cuore prese a batterle forte per la paura e cominciò a pensare “Svegliati, svegliati ti prego! Svegliati hai detto che mi avresti protetta! Svegliati ti prego ho paura!” cominciò a piangere in silenzio e tirò ancora la maglietta di Shaoran, una mano sembrò uscire dal nulla e si diresse verso Sakura che infilò la testa sotto le coperte. Sakura stava per svenire quando la mano di Shaoran strinse la sua e la tirò verso di lui, poi la strinse forte con un braccio mentre con l’altro blocco il braccio pallido stringendolo tanto da sgretolarlo come se fosse fatto di vetro, poi abbassò la coperta e scoprì il viso di Sakura bagnato sollevò la schiena e tirò su anche lei.
-Come stai?-
Sakura non rispose ma si strinse a Shaoran e scoppiò a piangere ancora.
-E’ colpa mia se ora stai piangendo?-
Scosse la testa,
-non dirlo neanche per scherzo, tu, mi hai salvato la vita.-
Si alzò e si asciugò le lacrime.
-E allora perché stai piangendo?-
-Non lo so. -
Shaoran si fece serio, un altro fulmine illuminò la stanza facendo sobbalzare entrambi e Shaoran fu costretto ad allontanarsi da Sakura che intanto era rimasta frastornata. Shaoran si guardò attorno vigile, poi si rivolse verso Sakura: -Sakura, io devo arrivare all’armadio a prendere la mia spada.-
-Cosa? Perché?-
-Credo che stia succedendo qualcosa di brutto qui!- -Posso venire anche io?-
-No, è pericoloso e poi… guarda per terra.-
Si sporse a guardare per terra e notò che dei serpenti strisciavano attorno al letto.
-E tu, hai intenzione di passare da terra?-
-In che senso scusa?-
-Voglio dire, se metti i piedi per terra potrebbero morderti.-
-Sarò veloce.-
Già stava per scendere dal letto che Sakura lo bloccò tirandolo per un braccio, lui si girò e la guardò sorpreso.
-Aspetta ti prego!-
-che c’è?-
-Questo pomeriggio, ormai ieri, ti avevo promesso che la prossima volta che ci saremmo visti ti avrei detto chi mi piace. Non ho avuto il coraggio di dirtelo ma… io ti amo!-
Shaoran la guardò perplesso, poi la spinse sul letto, le diede un bacio sulla fronte e le mormorò:
-La spada non è nell’armadio di questa camera, quindi dovrò uscire per un po’, sono capace di creare una specie di scudo protettivo, non potente quanto quello della tua carta ma è pur sempre una barriera, terra lontani da te i serpenti ma non i demoni o i fantasmi o qualunque cosa siano.-
-Se userai per me lo scudo tu come ti proteggerai?- -Non lo so.-
Prese la coperta e coprì Sakura fin sulla testa, poi pensò “Non mi importa cosa può succedere a me, mi basta che tu stia bene”.
-Sta giù e aspetta.-
Chiuse gli occhi e si concentrò; una barriera di luce partì da Sakura e si allargò, i serpenti che toccava si bruciavano. Mentre Shaoran scendeva dal letto Sakura si alzò di scatto.
-Perché non posso venire anche io?-
-Metteresti i piedi per terra?-
Si sporse ancora, i serpenti non c’erano più ma al loro posto c’erano i loro scheletri.
- Shaoran, magari se aspettiamo se ne vanno da soli.-
Non le diede retta, oltrepasso la barriera salendo sulla scrivania e arrivò alla porta, Sakura si ricoprì ancora fin sulla testa e si raggomitolò su sé stessa, intanto Shaoran era uscito dalla stanza; nel corridoio era tutto normale, corse all’armadio e frugò tra i cassetti, prese la spada e tornò verso la stanza da letto passando davanti alla stanza di Meylin gli venne da pensare “Se non la sveglia questo come fa a svegliarsi la mattina?” si precipitò nella camera e urlò:
-FUOCO GUIDA LA MIA SPADA!!!!-
I serpenti si incendiarono e tutto tornò normale, non c’era più traccia neanche delle loro ceneri. Shaoran si avvicinò al letto e si sedette accanto a Sakura che era ancora sotto le coperte e tremava la accarezzò sulla spalla e la tranquillizzò,
-Stai tremando, lo sai?-
Sakura non rispose e rimase sotto le coperte così Shaoran gliele tirò via completamente, lei si alzò di scatto e tentò di riprenderle ma lui la bloccò.
-Non sei uno di quei mostri vero.-
-Ma che dici?-
-Un mostro travestito da Shaoran.-
-No, perché dovrei?-
Scrollò le spalle
-Ho paura.-
Shaoran si stese e le disse guardandola:
-Lo so, si vede, sei più pallida di un morto.-
Si stese anche lei
-Ti prego, evita di dire qualunque cosa che mi faccia ripensare a queste creature.-
-Come vuoi.-
Prese Sakura per un braccio e la avvicinò per quei pochi centimetri che rimanevano tra di loro e la abbracciò sussurrandole:
-Dormi e non preoccuparti, io resterò sveglio e ti proteggerò.-


-_-Siete cattivi! non mi lasciate mai molte recensioni! Ma siete partiti in vacanza o lo fate apposta? se non recensite io non aggiorno! E non li faccio uscire insieme! poi dovreste dirmi se in questo capitolo si sono baciati perchè non me lo ricordo...

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Preparativi ***


La mattina dopo la stanza era illuminata dal sole primaverile attorno all’alba anche Shaoran si era addormentato e Meylin entrò nella stanza con un sorrisetto soddisfatto e diede due energici scossoni alla povera Sakura che si svegliò di soprassalto.
-Allora? Come è andata?-
Sakura sbadigliò.
-Come sarebbe a dire- un altro sbadiglio- “come è andata” ?-
-Vi siete baciati?-
-No.-
-Va bene - puntò il dito contro Shaoran - è rimasto sveglio fino a poco fa, sai?-
-Si.-
-Se ti decidi ad alzarti ti preparo la colazione… o preferisci restare tra le sue braccia ancora per un po’.- Sakura sospirò, Shaoran la teneva ancora abbracciata e a lei non andava per niente di alzarsi. -Meilin, non poso darmi per malata?-
-No.-
-Ok, mi alzo.
Andò nella camera in cui “avrebbe dovuto dormire” indossò la divisa , fece colazione, prese la cartella e sulla porta si fermò a riflettere. Si voltò verso Meylin.
-Ti spiace se torno un attimo in camera di Shaoran?-
-No fai pure.-
Entrò nella stanza e si avvicinò al letto, Shaoran dormiva ancora, si assicurò che Meylin non fosse nei paraggi, si chinò verso Shaoran e gli sussurrò:
-Grazie.-
Poi gli diede un bacio sulla guancia e tornò da Meylin. -Mi fai due favori?-
-Quali?-
-Primo non svegliare Shaoran prima di mezzogiorno, secondo… ricordagli che mi ha promesso che questa sera mi avrebbe invitata ad uscire.
-Ok, va bene; ma tu ti devi muovere o farai tardi a scuola.-
Sakura sfrecciò fuori come un razzo e si diresse verso la scuola.
Appena di fronte al cancello cercò con gli occhi Tomoyo, appena la vide prese ad urlare:
-TOMOYO! TOMOYO!-
Quando finalmente riuscì a raggiungerla la trascinò a forza dietro un cespuglio, Tomoyo vedendola così agitata le chiese:
-Che è successo Sakura?-
-Non ci crederai mai!-
-A cosa.-
Sakura diventò rossa come un peperone.
-Sono andata a dormire a casa di Shaoran per un problema che ora non vorrei ricordare…-
-Un problema di matematica?-
-No, mostri che vogliono uccidermi…-
-Ma ora stai bene vero?-
-Dopo la nottata che ho passato si!-
-Raccontami tutto!-
DIN DON
-Oh no! La campanella, non saprò mai come è andata a finire!-
-Te lo racconto nella pausa pranzo ok?-
Corsero verso la scuola ed entrarono di corsa, durante la lezione Sakura aveva la testa tra le nuvole e continuava a disegnare cuoricini sui libri e sui quaderni.


Intanto in casa Li, Shaoran si era appena svegliato ed era appena entrato nel salotto dove Meylin stava guardando la televisione.
-Sakura è andata a scuola?-
-Si, mi ha raccomandato di non svegliarti fino a mezzogiorno ma ti sei svegliato da solo quindi io non centro.-
Si voltò con un sogghigno malefico e chiese:
-Come è andata la nottata?-
-Dipende dai punti di vista.-
Sisedette accanto a Meylin.
-E dimmi: il punto di vista che preferisci si chiama Sakura per caso?-
Colto alla sprovvista si alzò di scatto arrossendo e voltandosi verso la cucina disse:
-Vado a fare colazione.-
Meylin gli si parò davanti e aggiunse:
-Ho colto nel segno, vero?-
Shaoran tentò di superare l’ostacolo ma Meylin continuò a parlare.
-Prima di uscire mi ha pregato di ricordarti che le hai promesso che l’avresti invitata ad uscire questa sera.-
Tornò a sedersi e riaccese la TV.
A scuola era finalmente suonata la pausa pranzo e Tomoyo si preparava ad ascoltare il racconto di Sakura seduta sull’erba.
-Allora, dov’ero rimasta? -
-Hai dormito a casa sua.-
-Si, gli ho finalmente detto quello che provo per lui!-
-Sarai contenta vero?-
-Sono al settimo celo!-
Tomoyo, che era seduta di fronte a Sakura guardava fissa la ringhiera.
-C’e la fai a resistere senza di me per il week-end? -
-Si, perché?-
-Io devo partire, ti manca Shaoran?-
-L’ultima volta che l’ho visto è stato questa mattina ma spero che mi inviti ad uscire.-
-E quale altro motivo avrà il tuo principe azzurro di venire a cercarti fino a scuola se non quello di chiederti di uscire?-
-COSA?!?-
Si voltò di scatto, Shaoran era appoggiato alla ringhiera e le faceva cenno di andare verso di lui.
-Ops! Sono in ritardo per la lezione, ti aspetto in classe!-
-NO! Non abbandonarmi!-
Tomoyo non le diede retta, spinse Sakura verso la rete e partì in quarta verso la scuola.
-Ciao che ci fai da queste parti?-
-Ti… cercavo.-
-Perché? -
-E’ una domanda un po’ stupida.-
-Lo so.-
-Allora?-
-Allora cosa?-
-Vuoi uscire con me questa sera?-
-Si.-
Shaoran sospirò.
-Meno male! Avevo paura che tu avessi cambiato idea.-
-Perché avrei dovuto?-
-Boh! E che ne so?-
Scosse la testa e lo guardò negli occhi dicendo.
- Devo andare o farò tardi.-
-Ok, passo a prenderti alle sei.-
Disse Shaoran un po’ a disagio.
-si.-
-Ciao.-
-Ciao.-
Si voltarono entrambi e si diressero nelle direzioni opposte ma dopo pochi passi Sakura si voltò di scatto.
-Aspetta!-
Si voltò anche Shaoran incuriosito.
-Che c’è?-
-Io… ecco… questa notte… non so come avrei fatto senza di te, probabilmente sarei morta di paura, però… con te mi sentivo al sicuro, per un assurdo motivo sapevo che tu mi avresti protetta e quindi… è per questo che volevo venire con te a prendere la spada, non volevo rimanere sola. Però sono sicura che se invece di te ci fossero stati mio padre o mio fratello avrei avuto molta più paura ma ormai è acqua passata.-
Accennò un sorriso.
-Grazie.-
Alle loro spalle la campanella cominciò a suonare per segnalare l’inizio delle lezioni.
-IL PROFESSOR TERADA MI UCCIDERA’!! Ci vediamo Shaoran!-

All’uscita dalla scuola Sakura raccontò molto vagamente a Tomoyo il dialogo tra lei e Shaoran e come aveva passato la serata. Giunti d’avanti al cancello dalla villa suonarono:
-Chi è?-
-Sono Tomoyo!-
-Entri signorina.-
Salirono in camera:
-Allora, credi che ti divertirai?.-
-Lo spero.-
Poi diventò rossa come un peperone.
-Sai; è la prima volta che esco con un ragazzo… Per un vero appuntamento!-
Tomoyo smise di rovistare nei cassetti e corse verso Sakura.
-Se per caso avessi dei problemi usa questo.-
Le porse un portachiavi con attaccato un coniglietto di pezza.
-Ti ringrazio Tomoyo, è bellissimo. A proposito, che fine ha fatto il mio orsacchiotto?-
-Quale orsacchiotto? Ah ho capito, quell’orsacchiotto di pezza che ti aveva regalato Shaoran, tuo fratello ha detto che era colpa dell’orsacchiotto se ti eri ammalata così lo voleva gettare ma io gliel’ho chiesto e così ora ce l’ho io, se vuoi te lo ridò ma ti conviene nasconderlo, tuo fratello non lo può proprio soffrire.-
Sakura si fece triste.
-Ho capito, non è che, lo puoi tenere tu per qualche tempo?-
-Sicuro ma ti conviene andare a casa Sakura oppure finirai per fare tardi all’appuntamento!-
-Hai ragione, Shaoran passa a prendermi alle sei e sono già le quattro e mezza.-
-Ok, non puoi fare tardi, vieni ti accompagno alla porta.


Grazie del pensiero e anche per l'incoraggiamento, avete ragione, comunque scherzavo sul non continuarla anche perchè l'ho quasi finita... poi al massimo aggiorno per voi due. Davvero vi piace come scrivo? Se pubblicassi un libro lo leggereste? ditemi quando volete che aggiorno, datemi una data e ci sarà il capitolo in cui escono insieme(preparate i fazzoletti perchè finirà male. ho scordato di dire che la fic è ambientata dopo la seconda serie, al posto del secondo film e vi assicuro che tifo per le storie a lieto fine.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Il primo appuntamento-1° parte ***


Ora che ci penso ho fatto un po di casino: Per "finirà male" intendevo solo l'appuntamento, la fic è ancora lunga... se ci penso mi gira la testa... e state tranquilli che non scriverò mai una fanfiction che non li lasci insieme, credo,anche se sono drammatica li adoro quei due insieme.


Erano ormai quasi le cinque quando Sakura arrivò a casa, appena entrata notò la confusione creata dai nuovi arrivati, suo fratello le venne incontro agitato.
-Che fine avevi fatto?!? Cominciavo a preoccuparmi!- Dalla cucina spuntarono fuori due signori, un uomo alto con i capelli neri e di carnagione chiara e una signora, anche lei abbastanza alta che si rivolse a Sakura con tono gentile tendendole la mano:
-Tu devi essere Sakura piacere, io sono Maki e questo è mio marito Yurae, piacere.-
-Piacere mio signora.-
Disse sakura stri stringendole la mano.
-Spero che farai presto amicizia con mio figlio Charls, ora è in bagno a fare una doccia ma più tardi forse potreste fare un giro insieme, che ne dici?-
-Veramente oggi avrei un impegno, però domani gli faccio fare il giro della città va bene?-
-Ok, si vede che sei una ragazza a modo, sei dolce, gentile e anche molto bella per la verità.-
-Grazie per i complimenti signora.-
-Guarda che è tutto vero, vado a disfare i bagagli, buona giornata!-
-Buona giornata!-
Disse Sakura sorridendo. Poi salì di corsa le scale, aprì l’armadio e scaraventò sul letto tutte le magliette e le gonne che trovava. Dopo dieci minuti non aveva ancora scelto cosa mettersi quando una voce dalla porta le disse:
-Secondo me staresti benissimo con la maglietta gialla scollata e con la gonna a pieghe rosa.-
Sakura si voltò verso il ragazzo e disse -Grazie credo che metterò proprio quelli.-
Si alzò dalla sedia della scrivania e si diresse verso il ragazzo.
-Devi essere Charls, giusto?-
-Si e tu sei Sakura, ho indovinato?-
-Si, a proposito, ti vorrei fare una domanda sulla bambola che mi hai mandato qualche giorno fa, posso vero?-
-Chiedimi pure quello che vuoi.-
-Cosa significava la frase: “Buona fortuna, ne avrai bisogno”?-
-Questo lo devi scoprire da sola.-
Detto questo si voltò e se ne andò. In soli venticinque secondi Sakura lasciò perdere Charls e tornò ad occuparsi di cose più importanti: vestirsi e truccarsi!
Soli quarantatre minuti e sarebbe passato a prenderla Shaoran. Dopo “soli” trenta altri minuti era finalmente pronta e cominciò a scendere le scale velocemente.
All’ingresso Toy la aspettava nervoso.
-Che vuoi?-
-Dove stai andando a quest’ora? -
-Esco, qualche problema?-
-Si, dove vai?-
-Non lo so ancora.-
-Con chi esci?-
-Non sono fatti tuoi.-
-Papà sa che devi uscire?-
-Ho il permesso se è questo che vuoi sapere!-
Rispose Sakura seccata. Passò accanto a suo fratello senza degnarlo di uno sguardo, uscì e sbatté la porta alle sue spalle. Una volta fuori si appoggiò con la schiena sul muro, Charls le si avvicinò lentamente.
-Che furia!-
-Ha incominciato lui a tempestarmi di domande su dove devo andare e con chi devo uscire.-
-Ha un po’ esagerato eh!?-
-un po’ molto diciamo.-
All’improvviso Charls si spostò di fronte a Sakura, la guardò con un sorrisetto maligno.
-Sai una cosa Sakura?-
-Cosa?-
Charls appoggiò le mani al muro in modo da bloccare a Sakura qualunque via di fuga, intanto lei cominciava ad innervosirsi, il ragazzo non ci badò e proseguì.
-Sei una ragazza molto, molto, molto carina, ti andrebbe di diventare la mia fidanzata?-
Sakura non sapeva più che fare; ad un tratto Charls chiuse gli occhi, portò le mani al viso di Sakura in modo da tenerle ferma la testa e poi allungò il capo verso di lei; ormai non c’erano più dubbi, stava per baciarla. Sakura era impietrita, non sapeva che fare, sembrava che non ci fosse più modo di fermarlo quando una mano tappò la bocca di Sakura e a Charls arrivò un pugno in pieno volto.
-Charls Wufei non provare mai più a toccarla se vuoi evitare guai! -
Shaoran si mise avanti a Sakura e guardava Charls con aria minacciosa e con aria altrettanto minacciosa continuò:
-Sono stato chiaro?-
Charls rispose in tono secco:
-Cristallino!-
-Me lo auguro.-
Poi prese Sakura per il polso e la trascinò in strada fino al parco senza dire una parola e fremendo di rabbia, per l’agitazione non si era neanche accorto che stava stringendo il braccio di Sakura talmente forte da farle male. Ad un certo punto Sakura si fermò di botto, Anche lui si fermò ma senza girarsi ne smettere di stringere il polso di Sakura. In quella situazione Shaoran faceva veramente paura tanto che a Sakura ci volle un po’ di coraggio per parlare.
-Shaoran…?-
-Che vuoi?-
Rispose lui ostile.
-Mi…mi stai facendo male.-
-Scusa…-
Ora il tono di Shaoran era sconfortato, ancora senza voltarsi allentò la presa e cominciò a massaggiare col pollice il polso di Sakura.
-Va meglio?-
-Si.-
-Posso farti una domanda?-
Chiese Shaoran malinconico.
-Certo.-
-Sei… sicura di essere innamorata di me?-
Sakura sentì una morsa al cuore quando sentì quella domanda.
-Si perché me lo chiedi?-
-Lascia perdere.-
Trascinò Sakura verso la panchina più vicina, si sedette e tirò Sakura verso di lui dandole uno strattone talmente forte da farla finire addosso a lui, ma infondo non era questo il suo scopo? Una volta che Sakura fu addosso a Shaoran lui la abbraccio.
-Sakura stai attenta ti prego, Charls non è quello che sembra, è pericoloso, è più potente di noi due più Erol, Yuè e Kerochan messi insieme, la sua è una famiglia di grandi maghi, non ci penserebbe due volte ad ucciderti. Sakura mi stai ascoltando?-
Intanto Sakura se ne stava tranquillamente accoccolata tra le braccia di Shaoran senza dare segno di volersi muovere . -Si, ti sto ascoltando, più o meno.-
-COME SAREBBE A DIRE PIU’ O MENO TI STO FACENDO UN DISCORSO SERIO E TU TI ADDORMENTI?!?-
-Non mi sono addormentata-sbadiglio- è solo che sto tanto bene con te, sei così caldo!-
-Che?!?-
Senza neanche accorgersene era diventato tutto rosso, si guardò attorno sperando che non ci fosse nessuno, la zona era deserta.
-Comunque Sakura, ti prego stai attenta, starei male se ti succedesse qualche cosa.-
-Non ti preoccupare, starò attenta, e poi comunque ci sei tu qui con me.-
All’improvviso Shaoran sentì il bisogno di cambiare argomento.
-Sakura, tu non hai fame?-
-No.-
-Sete?-
-No.-
-Vuoi andare in qualche posto in particolare?-
-No-
-E allora che vuoi fare?-
-Niente, voglio solo stare con te.-
Dopo quelle parole Shaoran si sentì terribilmente in colpa per quello che stava per fare, prima era partito senza neanche salutarla, poi era tornato senza avvertirla e ora stava per partire di nuovo e non aveva il coraggio di dirglielo, tanto ormai sapeva che in qualunque modo sarebbero andate le cose lei ci sarebbe stata male comunque. Le diede due scosse in modo da riportarla alla realtà e la forzò ad alzarsi.
-Uffa! Lo sai che certe volte sei proprio antipatico!-
Shaoran si alzò di colpo.
-Lo so, ma non posso farci niente.-
La prese per mano e la trascinò verso il “Creamy crepes” dicendo:
-Sai, l’altro giorno mentre ti cercavo ho scoperto una nuova creperia.-
-Si la conosco, è gestita da due signori e da loro figlia, perché?-
-Voglio offrirti una crepes.-
-E ti sembrava una buona scusa per farmi alzare?-
-Mi serviva una scusa!-
Ormai erano arrivati e Shaoran si girò verso Sakura e le chiese:
-Come la vuoi la crepes?-
-Solo cioccolato.-
Rispose lei imbronciata, Shaoran si avvicinò al bancone. -Due crepes con il cioccolato per favore.-
-Subito!-
Rispose pimpante la ragazzina dai capelli celesti che mentre cominciava a fare le crepes attaccò discorso: -Chi sei tu? Un amico di Sakura?-
-Si, più o meno.-
Rispose Shaoran mentre Sakura continuava a tenergli il broncio.
-Sakura che cosa è successo? Perché quella faccia?-
-Non è successo niente Yu, tranquilla?-
-Bene, ora sono in camera mia a dormire.-
Yu cominciò a condire le Crepes, intanto si rivolse verso Shaoran curiosa:
-Come ti chiami?-
-Sono Li Shaoran, sono cinese e vengo da Hong Kong.-
-Piacere, io sono Yu Morisawa, a proposito Sakura, che fine ha fatto Clod?-
Shaoran si girò verso Sakura preoccupato:
-Chi è Clod?-
Sakura lo ignorò e non rispose, Yu incartò le crepes e gliele diede.
-E’ un ragazzo che fa la corte a Sakura da qualche settimana, ormai quasi un mese, è un paio d’anni più grande di voi, a proposito Shaoran, anche a te piace Sakura?-
-Bè s…si-
Rispose lui un po’ a disagio.
-Sai una cosa Shaoran?-
-Cosa?-
-Secondo me tu hai più speranze di diventare il suo ragazzo di un divo del cinema. Oggi offro io.-
-Molto consolante. Grazie.-
Disse Shaoran guardando Sakura che insisteva a non guardarlo e a non rivolgergli la parola.
-Grazie per le crepes Yu, ci vediamo domani, ciao.- Disse Sakura andandosene, Shaoran le corse dietro. -Ciao Yu, Sakura aspetta!-
-Ora perché ti sei arrabbiata?-
-Non sono arrabbiata.-
-E allora perché fai così?-
-Perché a volte ti comporti da stupido.-
-Per esempio?-
-Poco fa! Sembrava che ti desse fastidio il fatto che noi due fossimo così vicini.-
Addentò la crepes e si sedette su una panchina, Shaoran si sedette accanto a lei.
-Scusa.-
Le diede un rapido bacio sulla guancia e diede un morso alla crepes.
-AH! Scotta!-
-Che ti aspettavi, un gelato?-
Sakura sembrava ancora irritata ma dava segni di cedimento. Dopo qualche minuto di silenzio un ragazzo dai capelli scuri si avvicinò alla panchina, quando Sakura lo vide bisbigliò:
-Oh no!-
Il ragazzo si diresse impaziente verso di loro. -Ciao Sakura.-
-Ciao.-
Disse Sakura scoraggiata, mentre il ragazzo si rivolgeva verso Shaoran.
-Tu chi sei? Non mi pare di averti mai visto da queste parti, io sono Clod Akie e spero che tu non sia interessato a Sakura, perché vedi… c’ero prima io, e non ti conviene metterti contro di me, sono molto pericoloso.-
-Io sono Li Shaoran e non è affatto un piacere conoscerti.-
-Hai fegato da vendere ragazzino.-
Sakura cominciava a preoccuparsi, sapeva cosa era capace di fare Clod e non voleva che Shaoran si facesse del male per causa sua.
-Sakura, sai che è strano?-
-Cosa?-
Chiese Sakura agitata.
-Tu di solito non sei sempre sola a casa? Non esci solo per andare a scuola? Allora, che ci fai fuori casa? E soprattutto, perché questo ragazzino è con te?-
Sakura aveva perso la pazienza.
-NON SONO FATTI TUOI CLOD!!! NON E’ UN TUO PROBLEMA IL PERCHE’ HO PASSATO GLI ULTIMI TRE MESI CHIUSA IN CASA A PIANGERMI ADDOSSO!!!-
Prese Shaoran per la manica e lo trascinò via, Clod se ne andò lasciandoli di nuovo soli. Intanto a Sakura era tornato in mente tutto quello che aveva passato da quando Shaoran era partito e le lacrime avevano ricominciato a scenderle giù per le guance, prima pianse in silenzio continuando a camminare, poi cominciò a singhiozzare e quando Shaoran se ne accorse le si parò davanti.
-Sakura, perché ora stai piangendo?-
-Mi è tornata in mente una cosa.-
-Cosa?-
-Niente.-
-Ti è tornato in mente tutto quello che hai passato a causa mia, vero?-
Fece cenno di si con la testa. Shaoran si sentì morire, era dura ma doveva dirle tutta la verità.
-Sakura, ascoltami ti prego, so che ti farò stare male per questo ma devo dirtelo …-
-Cosa?-
-Devo tornare ad Hong Kong, e probabilmente non tornerò mai più qui.-
Sakura era sconsolata le era passata la voglia di fare qualunque cosa, perfino di finire le crepes che lanciò in un cestino poco distante facendo centro, voleva solo stare sola.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Il primo appuntamento-2° parte- Più si va giù e più dopo si ritorna su ***


-Devo tornare ad Hong Kong, e probabilmente non tornerò mai più qui.-
Sakura era sconsolata le era passata la voglia di fare qualunque cosa, perfino di finire le crepes che lanciò in un cestino poco distante facendo centro, voleva solo stare sola.
-Sakura perdonami ti prego.-
Ora i singhiozzi di Sakura erano cessati, Si asciugò le lacrime con la manica del maglione, alzò il viso verso Shaoran e con un sorriso forzato gli disse:
-Non ti preoccupare. Quando parti?
-Questa sera, alle otto e mezza.
-Va bene, ti chiedo solo un favore però.
-Cosa?
-Non pretendere che io venga a salutarti, non ce la farei. Addio Shaoran.
Si voltò e se ne andò in silenzio, Shaoran guardò l’orologio, erano le sette passate, dopo meno di un’ora e mezza sarebbe stato su quell’aereo e non l’avrebbe più rivista, intanto gli rimbombavano in testa le parole di Sakura: “Non pretendere che io venga a salutarti…non ce la farei…Addio Shaoran... Addio Shaoran… Non pretendere che io venga a salutarti…non ce la farei…non ce la farei…”
-Ti prometto che non ti farò più star male, te lo prometto, avrei dovuto farlo fin dall’inizio.-
Si voltò e prese a correre verso casa.
Dieci minuti dopo Sakura era arrivata a casa, quando suonò il campanello fu suo padre ad aprirle.
-Sakura, come mai sei già tornata?-
-Ti prego, lasciami in pace e non farmi domande.-
Lo superò e andò in camera sua. Quando aprì la porta Kerochan stava giocando con la play station e non badò a Sakura che ora più che mai voleva essere consolata. Lei non provò neanche a spegnere la TV e prese dei vestiti per cambiarsi.
Intanto anche Shaoran era arrivato a casa e si era precipitato nella stanza di Meylin che stava facendo le valigie.
-Devi muoverti Shaoran, l’aereo parte fra un’ora.-
-Lascia perdere, dov’è il telefono?!?-
Disse frettoloso, Meylin gli lanciò il telefono e gli chiese:
-Che vuoi fare?-
-Chiamo mia madre!-
Disse mentre componeva il numero.
-Era ora che ti decidessi!-
Intanto ad Hong Kong fu una delle sue sorelle a rispondere.
-Pronto, casa Li.-
-Devo parlare con mamma.-
-Cos’è? Ora non si usa neanche più salutare?-
-Piantala e passami mamma!-
-Ok, ok.-
Diede il telefono a sua madre.
-Dimmi Shaoran.-
-Volevo solo dirti che io non torno più!-
-Come sarebbe a dire che non torni più!?!?-
Il tono della signora Li si fece grave.
-Non torno e basta!-
-No, tu invece salirai su quell’aereo e tornerai qui!!-
-Sei lontana chilometri e chilometri, non mi ci puoi trascinare sull’aereo!-
Detto questo chiuse il telefono in faccia a sua madre e si diresse verso l’uscita, Meylin lo guardò stupefatta, Shaoran non aveva mai disobbedito a sua madre, lui stesso solo ora si rendeva conto di cosa poteva arrivare a fare per amore di Sakura.
-Ora dove vai?-
Shaoran si bloccò di colpo e si girò a chiedere a Meylin:
-Secondo te cosa potrei regalare a Sakura per farmi perdonare? Ci è rimasta di sasso quando le ho detto che dovevo ripartire.-
Meylin si avvicinò a lui:
-Secondo me le basterai solo tu, ma se proprio vuoi fare le cose in grande regalale il ciondolo che hai comprato due settimane fa, tanto era per lei che l’hai comprato. Giusto?-
Squillò il telefono.
-Questo è per te, tua madre vorrà farti il lavaggio del cervello, rispondi!!-
La ragazza prese il telefono e rispose.
-Pronto, chi parla?...No zia è uscito ma ti assicuro che non stava scherzando… si, per lei… non preoccuparti glielo dirò! Ciao.- riattaccò- Hai il permesso di rimanere, Wein prende il primo aereo e ti raggiunge ma per questa notte resterai da solo, tanto te la cavi no? -
Shaoran fece un’enorme sorriso a Meylin che gli lanciò il telefono egli ordinò:
-Telefona a casa di Sakura e assicurati che stia bene, anzi giacché ci sei vedi anche se è a casa!-
Intanto a casa di Sakura Il signor Kinomoto cominciava a preoccuparsi, neanche Charls era riuscito a fare parlare Sakura e ne tanto meno a farle aprire la porta della sua stanza, Sakura era rimasta per un’ora a guardare il nulla stesa sul suo letto e ancora non si muoveva da sotto le coperte ne piangeva.
I pensieri del il signor Kinomoto furono interrotti dallo squillare del telefono.
-Pronto casa Kinomoto… si… si, non ti preoccupare è qui, ma mi puoi spiegare che cosa è successo… si … veramente?... e ora tu con chi rimani? Perché invece non vieni a dormire da noi, la stanza degli ospiti è occupata ma puoi dormire in camera di Sakura… perfetto, Touya sta andando a prendere le pizze, tu a come la vuoi?... ok, allora ti aspettiamo tra una mezzora…non glielo dirò, credo che sia meglio che tu le faccia una sorpresa… ciao.-
Intanto Sakura, che era uscita dalla sua stanza per andare in bagno, passò dietro a suo padre che aveva appena riattaccato.
-Chi era al telefono?-
-Qualcuno che verrà a trovarti tra poco.-
Sakura andò in bagno a bagnarsi la faccia e ne uscì dopo più di un quarto d’ora, quando tornò in camera sua trovò Charls seduto sul letto ad aspettarla.
-Charls, che ci fai qui?-
-Sono venuto a consolarti.-
Detto questo si alzò e andò verso Sakura che per tutta risposta si gettò sul letto a pancia in giù e coprì la faccia tra le braccia.
Intanto al piano di sotto qualcuno aveva suonato, Charls continuava il suo discorso
-Volevo chiederti ancora una volta se volevi diventare la mia ragazza, non puoi rifiutare!-
Intanto erano arrivate anche le pizze.
Il signor Kinomoto per fortuna bussò alla porta al momento giusto ed entrò con due pizze in mano dicendo a Charls: -Charls, tua madre ti cerca.-
Charls riprese quel suo sguardo da angioletto e disse:
-La ringrazio di avermi avvertito, la raggiungo subito!-
Prima che potesse scendere le scale fu fermato da Shaoran che gli disse:
-Ti ho rotto le uova nel paniere, vero? Ma non ti preoccupare, me la pagherai presto, ti avevo avvertito di stare alla larga da lei.-
Shaoran era di una calma quasi spaventosa e dopo che Charls se ne fu andato entrò nella stanza di Sakura, il signor Kinomoto se ne andò in silenzio chiudendosi la porta alle spalle e lasciando Sakura e Shaoran da soli, lui si sedette sul letto accanto a lei, cominciò ad accarezzarle la schiena e le disse con calma:
-Forse se ti decidessi a piangere un po’ ti sentiresti meglio.-
Quando Sakura sentì la voce di Shaoran si alzò di scatto e lo guardò sbalordita, ora le lacrime cominciarono ascenderle giù per le guance e il cuore a batterle forte.
-Tu… non eri… partito?-
-Ho cambiato idea all’ultimo minuto.-
-Ma avevate già organizzato tutto, anche pagato il biglietto!-
-Si, ma sai che ti dico?-
Lei fece cenno di no con la testa.
-Non m’importa di nulla, tu per me sei troppo importante! Non ti lascerò mai più.-
Sakura lo guardò sbalordita.
-E non fare quella faccia! Tanto lo so che sei contentissima.-
Dopo qualche attimo di esitazione Sakura schizzò verso il ragazzo abbracciandolo.
-Ci sono un paio di altre sorprese.-
-Quali?-
Chiese Sakura curiosa asciugandosi le lacrime.
-Allora, in ordine di importanza, alla rinfusa o in ordine di inutilità?-
-Decidi tu.
-Vada per l’ultima, allora, prima cosa: oggi resto a dormire qui…-
-Questo ti sembra poco importante?-
-Si in confronto a tutto il resto, vado avanti; secondo…-
Infilò la mano nella tasca dei pantaloni e ne tirò fuori una collana composta da un ciondolo di rubino rosso a forma di cuore contornato da brillantini dorati appeso ad una catenina dorata, lo mise al collo di Sakura e continuò arrossendo un pochino:
-…Volevo regalarti questo.-
Sakura era rimasta senza parole, non sapeva che dire ma per fortuna Shaoran andò avanti col discorso:
-Beh, terza e ultima sorpresa… anzi più che sorpresa è una domanda…
Sospirò e poi deglutì prima di diventare completamente fucsia dall’imbarazzo, si guardò intorno sperando di non vedere Kerochan, sapeva che se il peluche fosse stato nei paraggi avrebbe dovuto rimandare.
-Allora?- Chiese Sakura riportandolo alla realtà, lui si girò a guardarla e si accorse che più la guardava più si sentiva in imbarazzo ma ormai aveva cominciato e doveva finire.
-S… Sakura…t…tu… Insomma, io… volevo chiederti se… vuoidiventarelamiaragazza?-
Disse le ultime cinque parole tutte d’un fiato, poi continuò agitatissimo a parlare,
-Se non vuoi non c’e problema, se vuoi puoi pensar…-
Sakura Spazientita gli aveva tappato la bocca con la mano, poi emozionata e col cuore che le batteva a mille rispose a bassa voce e guardandolo dritto negli occhi:
-Non ho bisogno di tempo per pensarci, ho tutta l’intenzione dirti subito di si.-
-Davvero?-
Chiese Shaoran sorpreso.
-Si.-
Rispose lei facendogli un sorriso stupendo che lo fece ribollire per qualche attimo, fino a quando non gli venne il desiderio di baciarla. Purtroppo però prima che potesse portare a compimento l’opera Kerochan bussò alla finestra e Sakura dovette andare ad aprire.
-Kerochan, dov’eri finito?-
Kerochan entrò nella stanza.
-Ero andato a prendere una boccata d’aria, quando ho deciso di rientrare però il ragazzo che è arrivato questo pomeriggio era in camera tua e così ho deciso di fare un giretto, così sono arrivato qui ora.
Sakura agitata gli chiese:
-E da quanto tempo sei fuori dalla finestra?-
-Un paio di secondi perché?-
-Quindi non hai visto ne sentito niente di quello che è successo qui dentro poco fa?-
-Esatto, perché ti agiti tanto, è successo qualcosa?-
Chiese Kerochan curioso.
-No, niente di niente.-
Disse Shaoran visibilmente seccato per l’intrusione.
-Ah cinesino che ci fai qui? Pensavo fossi partito.-
Disse Kerochan dispiaciuto prima di alzare il naso all’insù per annusare l’aria:
-Ragazzi qui c’è odore di pizza!!!-
-Comunque se ti può interessare non sono più partito per varie ragioni, e sono qui perché il padre di Sakura mi ha invitato a dormire.-
-Coooosa?-
Strillò Kerochan lasciando perdere la pizza.
-Ma…ma…se la stanza degli ospiti è occupata vuol dire che devi dormire qui dentro?-
-Si peluche, hai qualche problema per caso?-
Disse Shaoran con aria di sfida.
-Non puoi dormire qui! Diglielo Sakura!-
Sakura per tutta risposta tolse la pizza da sotto il musetto di kerochan e disse:
-Che ti piaccia o no lui dormirà qui!-
Kerochan si riprese la pizza e chiese a Shaoran:
-Sentiamo, quali sarebbero queste ragioni per cui non sei più partito?-
Sakura diventava curiosa, conosceva solo una delle ragioni per cui Shaoran era rimasto; ed era lei! Shaoran rispose con non poco imbarazzo
-Al primo posto c’è Sakura, al secondo posto ci sono quegli esseri che cercano di uccidere Sakura, terzo Charls, quarto Clod.-
Kerochan si volto con tono sospettoso:
-Che c’entra Sakura con te?-
Sakura e Shaoran si guardarono con aria complice, Shaoran un po’ imbarazzato chiese:
-Glielo dici tu o glielo dico io?-
Sakura si girò verso Kerochan e gli disse:
-Senti un po’ Kerochan, che faresti se ti dicessi che io e Shaoran siamo fidanzati?-
-Ti direi che purtroppo non posso farci niente, ora mangiamo la pizza però!!-
Si sedettero a mangiare le pizze, Kerochan sulla scrivania, Sakura e Shaoran sul letto uno accanto all’altra. Kerochan attaccò discorso per primo.
-Allora, ragazzi; è giunta l’ora di parlare di ieri notte.-
Sakura sussultò, ancora tremava al solo pensiero di ciò che era accaduto, Shaoran intuì la sua agitazione e si avvicinò un po’ a lei.
-Cinesino, ti spiacerebbe prendere il libro delle carte dal solito cassetto?-
Shaoran si alzò per andare a prendere il libro ma Sakura lo trattenne.
-Aspetta! Vado io.-
Sakura non voleva che lui vedesse i maglioncini del suo orsacchiotto, Kerochan lo sapeva, per questo voleva mandare lui. Si diresse verso il cassetto e lo aprì, quando vide il libro sobbalzò, lo prese con titubanza e richiuse il cassetto. Si girò.
-Kerochan, il libro è strano.-
Lo volse a Kerochan e a Shaoran, il quale lo guardò stupefatto.
-Incredibile! Cosa pensi sia successo?-
-Non ne ho idea, giuro che non ho fatto niente, non lo guardo da quando sei partito.-
Aveva appena finito la frase che lasciò cadere il libro a terra emettendo un strilletto a meta tra spavento e dolore. Shaoran si alzò di scatto e si avvicinò a lei.
-Tutto a posto?-
-Scotta.
Intanto il libro era caduto per terra spargendo anche qualche carta sul tappeto, Sakura era sfiduciata. -Kerochan, anche le carte sono diverse.-
Disse Shaoran mentre massaggiava dolcemente le mani di Sakura.
-Sedetevi ragazzi.-
Disse Kerochan in tono serio. Sakura lasciò le mani di Shaoran e raccolse le carte e il libro da terra prima di sedersi accanto a lui, poi si rivolse a Kerochan:
-A cosa è dovuto il loro cambiamento?-
-A te e a Shaoran.-
Disse Kerochan angosciato.
-Come sarebbe a dire che centriamo noi? Sakura ha detto che non tocca le carte da quando sono partito.-
-Non è stato necessario toccarle, loro hanno solo seguito il suo cuore e i suoi sentimenti, così tutte le volte che lei ha pianto disperata in questi mesi perché tu non c’eri una carta si è trasformata, qualcuna si deve essere salvata dalla trasformazione, o Sakura sarebbe già stata uccisa dalle carte. Se ora tu provassi a contare tutte le carte scure sapresti quante volte lei ha pianto, e credimi, sono state molte!-
Shaoran prese il libro dalle mani di Sakura e cominciò a contare le carte, quando finì si voltò verso Sakura che stava fissa a guardare il pavimento.
-Sono cinquantuno la carte trasformate, cinquantuno su cinquantadue.-
Kerochan i alzò in volo allarmato.
-Come cinquantadue, dovrebbero essere cinquantatre!-
-Come cinquantatre? Peluche guarda che le carte di Clow sono sempre state cinquantadue.-
-Le carte di Sakura sono cinquantatre!-
-Io ne ho creata una quando sei partito.-
Disse Sakura malinconica prima di prenderla da sotto il cuscino e porgergliela. Kerochan si avvicinò ai ragazzi e chiese a Shaoran:
-Li, qual è la carta che è scampata alle trasformazione?-
-“The Thunder”, il fulmine.-
-Che legami avete con questa carta?-
-E’ la carta che ho catturato quando ci siamo conosciuti.-
-Non dovete assolutamente permettere che si trasformi anche quest’ultima o sarà la fine.-
-Come faccio a farle tornare normali?-
Chiese Sakura afflitta.
-Non ne ho idea. So solo che lo potrete fare solo quando sarete insieme.-
I due ragazzi si guardarono, Shaoran sorrise a Sakura e lei si rassicurò.
-A proposito, le carte a gruppi cercheranno in tutti i modi di mettersi fra voi due, fate attenzione, le creature di ieri notte erano l’effetto combinato di “The Dream” e “The Illusion”.-
Shaoran si mise a cercare le due carte, la prima che trovò fu “The Dream”, quando la vide Sakura si sentì mancare le forze per un istante, poi allungò la mano verso la carta fino a toccarla;
-E’ gelida.-
Shaoran mise la sua mano su quella di Sakura, quando entrambe le mani furono sulla carta essa si illuminò riempiendo la stanza di un lieve calore, quando la luce si spense la carta era tornata normale, Sakura lanciò un gridolino di gioia prima di abbracciare Shaoran che ricambiò il gesto. Poi chiese a Kerochan:
-Come abbiamo fatto? Che è successo? -
-Credo che vi basti toccare una carta insieme per farla tornare normale.-
Shaoran si mise subito a cercare l’altra, la trovò, rifecero l’operazione e anche “The Illusion” tornò normale. -Possiamo ritrasformare anche le altre?-
-Non lo so, provate!-
Le uniche carte che riuscirono a trasformare furono “The Dream”, “The Illusion”, “The Watery” e “The Wood”.
-Credo che debbano attivarsi prima che possiate farle tornare normali, non temere Sakura non credo che ci metteranno molto, comunque non si dovrebbe ripresentare il problema di ieri notte. Per ora è tutto, grazie dell’attenzione ora fate quello che volete, io vado al “Creamy crepes”.-
Detto questo si girò e volò via fuori dalla finestra.
-Che facciamo ora? Hai sentito il tuo peluche preferito, abbiamo la serata libera.-
-Non è lui il mio peluche preferito, il mio peluche preferito è l’orsacchiotto blu che mi hai regalato tu! Comunque io dovrei vedere un film su Dracula in televisione anche se non ne ho nessuna voglia!-
-E allora perché lo devi vedere?-
-Perché devo fare il riassunto, ma io so già che morirò dalla paura!-
-Ti sei già scordata quello che mi hai detto questa mattina?-
-Si, che ho detto?-
-Che se sei con me non hai paura, io ci sono.-
Sakura sorrise.
-Vado in bagno a mettermi il pigiama, il film inizia tra dieci minuti.-



Il prossimo capitolo ne vedremo delle belle, e vedremo anche il film

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** "Non temere, io ti proteggerò" ***


Dieci minuti dopo si ritrovarono seduti sul letto ad aspettare che “Dracula” iniziasse, ecco, era appena finita la pubblicità, già dall’inizio si capiva quanto facesse paura tanto che Sakura si infilò sotto le coperte tirandosi dietro Shaoran, il quale non faceva una piega durante le scene terrificanti del film ma sobbalzava quando Sakura si appoggiava a lui tremando di paura, cosa che succedeva proprio durante le scene terrificanti del film, cioè quasi ogni due minuti. Dopo i primi venti minuti di film Shaoran un po’ seccato disse a Sakura: -Sei una fifona, lo sai?!?!- -Si. Quando fanno la pubblicità?- -Non credo ne facciano, forse a metà film.- Entrambi non staccavano lo sguardo dal televisore, in quel momento Dracula stava per mordere al collo una giovane donna e le stava dicendo: -Io preferisco il sangue delle belle fanciulle indifese, soprattutto se dimostrano di avere paura di me!- Prima di scoppiare in una risata stridula e maligna. Sia Sakura che Shaoran rabbrividirono, ma la ragazza si era trattenuta dallo stringersi a Shaoran, aveva intuito che non lo gradiva molto, stava letteralmente raggelando ad ogni passo del vampiro che ora stava portando un neonato nel suo covo per divorarlo quando Shaoran le passò un braccio dietro la schiena e la tirò verso i lui stringendola dolcemente. Sakura appoggiò la testa a lui che le diede un affettuoso bacetto sulla fronte. In fondo anche se non lo voleva dare a vedere gli piaceva un sacco quando Sakura si avvinghiava a lui tremando dalla paura, ma gli piaceva ancora di più sapere che lei si sentiva al sicuro quando era accanto a lui. A metà film i nervi di Sakura stavano cominciando a cedere, per fortuna ad un tratto incominciò la pubblicità E lei tirò un respiro di sollievo. Shaoran le chiese divertito: -Sakura? E’ tutto apposto?- Lei fece cenno di no con la testa, -Che impressione! Ora oltre che dei fantasmi avrò paura anche dei vampiri.- -In effetti tu saresti una potenziale vittima del conte Dracula!- -Non scherzare Shaoran ti prego!- Disse Sakura sbigottita, ma il ragazzo continuò: -Io dico che se il conte Dracula esistesse saresti una delle sue vittime… - Fece una faccia spaventosa e Si curvò su Sakura che atterrita stava per infilarsi nel materasso- …verrebbe qui a prenderti assieme a una nube nera, ti prosciugherebbe di tutto il tuo sangue; ti strapperebbe via l’anima, poi ti porterebbe nel suo covo e quando di sveglieresti vampira e senz’anima ti sposerebbe.- Sakura tremava ad ascoltare quelle parole e con le lacrime agli occhi ripeteva a bassa voce: -I vampiri non esistono! I vampiri non esistono! I vampiri non esistono! I vampiri non esistono! I vampiri non esistono!- Shaoran sentì di avere parlato troppo e tentò di rimediare. -Andiamo Sakura! Io stavo scherzando!- Sakura non lo ascoltava, continuava a ripetersi che i vampiri non esistevano e non accennava a smettere, Shaoran pentito posò un dito sulla bocca di Sakura che si zittì e alzò lo sguardo verso di lui: -Scusa non ti volevo spaventare, stai tremando, non ti preoccupare, Se Dracula verrà mai a prenderti io ti proteggerò!- Sakura gli sorrise, a quelle parole si sentì più tranquilla. -Sakura?- -Che c’è?- Disse lei asciugandosi le lacrime. -Vado un attimo in bagno e torno.- -APETTA!!- Sakura si alzò di scatto e lo seguì in corridoio. -Non pretenderai di entrare in bagno con me?- Sakura arrossendo un pochino fece cenno di no con la testa. -Ti… ti aspetto fuori.- Shaoran entrò in bagno e dopo meno di un minuto ne usci, Sakura era ancora avanti alla porta e dopo che fu andata anche lei in bagno tornarono in camera, appena in tempo per la fine della pubblicità, intanto Kerochan era tornato, i due ragazzi si infilarono di nuovo sotto le coperte e Sakura si accovacciò tra le braccia di Shaoran. Il film ricominciò dal punto in cui era finito, una bellissima vampira stava per essere condannata alla ghigliottina, l’unico modo, nel film, per potere distruggere un vampiro. Appena la lama ebbe mutilato la testa della donna Sakura sussultò, prima che Shaoran dicesse: -Peccato! Era moto bella!- Dopo questa frase Sakura diede un bel pizzicotto sul braccio di Shaoran prima di guardarlo con occhi gementi. -Ca…calmati! Io scherzavo! Insomma… di certo non è più bella di te!- Sakura si rigirò verso il televisore con aria imbronciata e allontanandosi da Shaoran che però la afferrò per il braccio e la accostò nuovamente a lui sussurrandole dolcemente: -Ti prego non tenermi il broncio, tu sei il mio raggio di sole.- Sakura a quelle parole era diventata talmente rossa che sembrava una pentola a pressione, persino Shaoran si era bloccato, non l’aveva detto intenzionalmente, lo voleva solo pensare, ma le parole gli erano uscite dalla bocca spontaneamente, senza che lui le potesse fermare, come se infondo al suo cuore avesse voluto a tutti i costi che Sakura le sentisse e una forza misteriosa lo avesse costretto a parlare; comunque per fortuna quelle parole servirono a farlo perdonare da Sakura. Il film continuò senza altri imprevisti, finì attorno alle undici e mezza, Sakura e Shaoran non avevano più parlato fino alla fine e quando Shaoran spense il televisore Sakura tirò un respiro di sollievo e appoggiò la testa sul muro alle sue spalle. -Perché non mi hanno assegnato un altro film!?!?!- -Non chiederlo a me, comunque a me è piaciuto!- -Di piacciono i film dell’orrore??- -No, cioè si, cioè no!- Sakura si girò a guardarlo: -Si o no? Deciditi!- Shaoran non riusciva a rispondere, sistemò il sacco a pelo per terra, proprio affianco al letto di Sakura e si stese. -Shaoran, sei contento di questa serata?- Sakura si sporse verso di lui che le disse: -Si.- -Qual è stata la parte della serata che ti è piaciuta di più?- -Devo proprio dirti la verità?- Lei fece cenno di si con la testa così lui rispose arrossendo: -Ecco… a dire il vero… tutte… tutte le volte che... ti sei aggrappata a me… tremando di paura.- -Come? Io pensavo che ti desse fastidio.- Shaoran imbarazzato si girò verso il cassetto di Kerochan che dormiva già da un bel pezzo e disse cercando di cambiare discorso: -Buona notte Sakura. Se hai bisogno di qualcosa chiamami.- Lei un po’ scocciata scese dal letto e si avvicinò a lui a gattoni per i quindici centimetri che la separavano dal sacco a pelo e gli disse timidamente: -Veramente… di una cosa avrei bisogno.- Shaoran si sollevò e le chiese: -Che c’è?- Sakura fece un bel respiro, raccolse tutto il coraggio che aveva e mormorò: -Se per te non ci sono problemi io… io… io vorrei… io vorrei un bacio.- -Co… cosa?!? A… adesso?!?- Sakura annuì a testa bassa. -Ti prego.- Shaoran ci pensò su qualche istante, in fondo non era ciò che voleva fare da tutto il giorno? Non aspettava altro che baciarla da ore, ma perché ora che era lei stessa a chiederglielo non ci riusciva? Sakura alzo il viso e i due ragazzi si fissarono intensamente per qualche secondo, poi Shaoran le disse: -Chiudi gli occhi.- Sakura gli sorrise e fece come le era stato detto, Shaoran con grande esitazione si mise in ginocchio, mise una mano sulla guancia di Sakura e avvicinò il suo viso a quello dalla ragazza, ci era quasi, ancora qualche secondo ed entrambi avrebbero vissuto il momento che da mesi aspettavano, questa volta però ne erano certi, non poteva essere un sogno, era realtà; ormai le labbra di Shaoran avevano quasi raggiunto quelle di Sakura quando dal cassetto aperto di Kerochan si sentì una voce: -Insomma ragazzi volete dormire? Yaaawn, io ho sonno!!- A questo punto a Sakura veniva da urlare mentre Shaoran provava un inarrestabile voglia di strozzare Kerochan, purtroppo però dovettero contenersi entrambi, cosi Shaoran si accontentò di tirare un calcio al cassetto che si chiuse talmente violentemente da fare sbattere Kerochan. Shaoran si girò verso Sakura che disse scoraggiata: -Mi dispiace.- Poi andò a spegnere la luce e sia lei che Shaoran si stesero in silenzio. I sogni di Sakura furono piuttosto agitati quella notte, tanto che dopo poco più di mezzora di incubi si svegliò di soprassalto e si sporse a guardare Shaoran che invece dormiva tranquillamente, dopo qualche secondo di esitazione si decise a parlare: -Shaoran, Shaoran?- Il povero Shaoran sobbalzò: -Cosa vuoi?- -Stai comodo?- -Si, perché?- -Se non stai comodo nel sacco a pelo puoi venire a dormire nel mio letto.- -L’unica ragione per cui tu vuoi che io venga a dormire con te è perché hai paura del conte Dracula.- Detto questo non si mosse da dentro il sacco a pelo. -Shaoran? Credi davvero che Dracula possa venire a prendermi?- -Se esistesse verrebbe a prenderti ma non esiste!- -Perché credi che verrebbe a prendermi?- -Perché so quale idea segue Dracula quando sceglie le sue vittime.- -In che senso?- Shaoran si sollevò. -Nel senso che in caso tu non l’avessi notato Dracula nel film mordeva solo ragazze carine.- -In pratica mi stai dicendo che secondo te io sono carina e per questo se tu fossi un vampiro mi morderesti.- -NON HO DETTO QUESTO!- Sakura si era un po’ dispiaciuta a quella negazione ma Shaoran continuò. -E poi comunque secondo me tu non sei solo carina, secondo me tu sei bellissima. Ora però lasciami dormire.- -Sei sicuro di stare comodo?- Shaoran seccato si alzò e disse a Sakura: -Spostati!- E si stese accanto a lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Il ritorno delle carte ***


Due ore di sonno passarono tranquille fino a quando attorno alle tre Sakura non fu svegliata da una forza misteriosa. Spalancò gli occhi guardandosi intorno per capire da dove venisse quello strano potere, con grande timore si accorse che proveniva dal cassetto del libro con le carte. Scavalcò Shaoran senza svegliarlo e si avviò lentamente verso la scrivania. Aprì il cassetto con titubanza e vide che il libro lampeggiava, dopo un po’ prese a fare uscire delle piccole scariche di elettricità. Il cassetto si chiuse di scatto e Sakura indietreggiò lentamente prima che si riaprisse; il libro uscì dal cassetto fluttuando per aria ed emettendo scariche sempre più grandi che si dirigevano verso ogni punto della stanza senza una meta precisa, Sakura inciampò sul sacco a pelo e finì sul letto, diede uno scossone a Shaoran e si rigirò a guardare il libro. Era nel panico più totale, una figura scura, la stessa che la sera precedente aveva visto Kerochan era al centro della stanza e le volteggiavano attorno le carte; dalla figura partirono alcune scariche e a Sakura sembrò che colpissero alcune carte, nell’arco di un istante dall’ombra nera partì un raggio di luce che stava per colpirla quando Kerochan uscì di scatto dal suo cassetto e la spinse sul letto, schivò il raggio per un pelo e urlò a Shaoran che non si era ancora svegliato del tutto: -MA CHE FAI, DORMI?!? NON DOVRESTI PENSARE A PROTEGGERE SAKURA?!? INSOMMA SEI IL SUO FIDANZATO O NO?!?- Le carte caddero per terra, Sakura le guardava paralizzata, Shaoran le afferro la mano e tentò di avvicinarla a se ma lei non ne voleva sapere, continuava a guardare le carte sparse sul pavimento che ancora emettevano piccole scariche azzurre. Dopo qualche secondo anche le scariche si esaurirono; tutto era finito, così, come era cominciato, dal nulla. Sakura restava sempre immobile a fissare le carte, non riusciva a sentire neanche Shaoran che la chiamava e la scrollava violentemente. -Sakura! Eih, Sakura? Tutto apposto? Sakura? Sakura rispondi! Sakura! Dai non fare così! Sakura!- Non si spostava di un millimetro, il povero Shaoran non sapeva più come chiamarla, lei restava li, ferma, quasi senza neanche respirare, con gli occhi rivolti verso il nulla e quasi vuoti. Shaoran le aveva provate tutte, o quasi, le si parò davanti e continuò a chiamarla. -Sakura! Sakura! Rispondi ti prego! Ti prego… raggio di sole, amore mio rispondi!- Dopo quest’ultima chiamata lei sussultò per poi arrossire visibilmente, anche Shaoran arrossì, l’aveva chiamata così solo perché pensava che non l’avrebbe sentito, invece l’aveva fatta tornare in sé, Kerochan era un po’ contrariato e le chiese: -Come stai?- Sakura scrollò le spalle, non aveva molta voglia di parlare. All’improvviso i tre che erano nella stanza sentirono un rumore molto forte proveniente dall’esterno, e una forza magica spaventosa spalancò la finestra e sbatté Kerochan contro il muro mentre Sakura e Shaoran finirono sul letto; Kerochan corse a guardare fuori massaggiandosi un bel bernoccolo che si era appena fatto in testa; Sakura e Shaoran si erano appena rialzati che lo sentirono dire: -“The Hearty”.- Sentendo il nome della carta Sakura corse ad affacciarsi alla finestra, la carta della terra camminava in mezzo alla strada lasciando dietro di se delle profonde incrinature sull’asfalto si voltò e si diresse verso la porta dicendo: -Aspettatemi qui vado a riprenderla!- Shaoran non sembrava molto d’accordo, anzi, non lo era per niente, afferrò Sakura per il polso a le disse: -Io vengo con te! Non ti lasciò da sola!- Sakura assentì, guardò Kerochan, anche lui molto contrariato a mandarla da sola e disse: -Fate come volete.- Scesero le scale molto silenziosamente, Kerochan andò avanti, mentre Sakura si infilava i pattini Shaoran si allacciava le scarpe, si misero il cappotto e corsero fuori anche loro, quando una voce alle loro spalle li fece sobbalzare: -Dove andate?- Toy si era svegliato e li aveva visti. -Touya, ti prego non dire niente a papà!- -Recuperate quella carta e tornate a casa in fretta.- Sakura rimase scioccata e chiese: -Come sai della carta?- -Muoviti o la perderete!- Mentre Sakura pattinava fuori Shaoran fu fermato da suo fratello. -Senti un po’ ragazzino, sappi che se dovesse succedere qualcosa a mia sorella me la prenderò con te!- -Tranquillo, la proteggerei anche a costo della mia vita.- -Prendi la mia bici e raggiungi Sakura, muoviti!- Shaoran corse fuori, saltò sulla bici di Touya e raggiunse Sakura in pochi secondi; -Dov’è finita?- -Non lo so, ma basta seguire le spaccature del terreno per trovarla… Credo.- -Tranquilla la troveremo!- -Se lo dici tu…- Erano arrivati al parco del re pinguino quando le tracce finirono. Kerochan stava svolazzando su alcune incrinature che formavano una specie di cerchio in rilievo e Sakura lo raggiunse immediatamente. -Dov’è?- -Credo che sia andata sotto, non so perché. Shaoran intanto era sceso dalla bici e si guardava intorno. -E se fosse…- In quello stesso istante la terra attorno a Sakura tra uno e due metri si aprì lasciando uno squarcio abbastanza profondo che la bloccò. -…UNA TRAPPOLA!!!- Shaoran corse subito verso Sakura e le urlò: -SAKURA! VA VIA DI LI!!- Il terreno sotto i piedi di Sakura si stava frantumando e sprofondava rapidamente, lei era in preda al panico: -COME FACCIO!?!?- Kerochan riprese le sue sembianze di tigre alata e scese prontamente diretto verso di lei urlando: -TI PRENDO IO!- Kerochan era a pochi metri da Sakura quando qualcosa lo spinse lontano; si rialzò dolorante e si vide d’avanti “The Shot”, la carta del bersaglio. Sakura assisteva impotente alla scena; Cerberus combatteva con fatica contro “The Shot” che sembrava quasi divertIrsi: -KEROCHAN!!- Urlò Sakura disperata: -SHAORAN, OCCUPATI DI SAKURA IO ME LA CAVO!- Shaoran si voltò verso la ragazza che sprofondava sempre di più: -SALTA!!- -Cosa?- -SALTA!!- -Ma…- -SALTA HO DETTO!!! TI PRENDO AL VOLO!!- Sakura si voltò e si diresse verso la crepa alle sue spalle, prese la rincorsa e saltò, dopo pochi istanti si ritrovò tra le braccia di Shaoran che era a terra con lei addosso. -Tutto apposto?- -No!- Disse Sakura prima di abbracciarlo all’improvviso. La terra che stava sprofondando si fermò ma in compenso le crepe cominciarono ad avanzare verso i due ragazzi; Shaoran diede una scossa a Sakura che si staccò da lui, poi si alzò e la afferrò per un braccio e dopo averla sollevata la trascinò fino ad un albero e le disse: -Sali!- Lei fece come le era stato ordinato e salì sull’albero seguita da Shaoran, quando si sedettero su uno de rami più robusti si voltò verso Kerochan che era stato sbattuto a terra dalla carta del bersaglio, le lacrime cominciarono a scenderle giù per le guance e lei cominciò a dire: -E’ colpa mia, è tutta colpa mia!- Shaoran si voltò a guardarla, -No, non è vero, non dire così, tu non hai fatto niente.- -Si invece, io… io ho provocato il cambiamento delle carte! Io vi ho messi in questo pasticcio! E’ tutta colpa mia!- Shaoran si avvicinò a lei, la afferrò per un braccio e le disse dolcemente: -E’ per colpa mia che le carte sono cambiate, tu non centri!- -Invece è tutta colpa mia! Sono una stupida non so fare altro che piangere… so solo piangere… se non avessi mai aperto quel libro… se non fossi mai nata… sarebbe stato meglio!- -NO NON E’ VERO! Piantala di dire stupidaggini, non è vero che sai solo piangere! E poi la mia vita… LA MIA VITA NON SAREBBE NULLA SENZA DI TE!!- -Tanto lo dici solo per farmi smettere di piangere.- -No non è vero… Sakura…- Sakura si asciugò le lacrime: -Grazie Shaoran, come faccio a farle smettere?- -Forse con lo scettro…- Sakura non se lo fece ripetere due volte, prese la chiave del sigillo e pronunciò: -Chiave del sigillo sprigiona i tuoi poteri magici, risveglia il potere della stella, luce stellare cancella l’oscurità e il male, SCETTRO A ME!!!!!- Una violenta scossa del terreno l’avrebbe fatta cadere dall’albero se non fosse stata tenuta da Shaoran. -Ora ho lo scettro, che faccio?- -Non lo so, puoi usare solo le carte che sono tornate normali.- -IL LEGNO!!- Esclamarono all’unisono. A Sakura però venne in mente una cosa poco piacevole. -Shaoran, le carte… sono a casa! -COSA?!?!?!?- -Siamo fregati! Shaoran, prima che le carte ci uccidano voglio che tu sappia una cosa.- -Dimmi, che cosa?- Si girò a guardarlo negli occhi e disse: -Sappi che sono felice di averti conosciuto, e soprattutto di essere stata la tua ragazza… anche se per poche ore.- -Ti amo Sakura!- -Ti amo anche io.- L’albero cominciò a sprofondare e Shaoran strinse Sakura a se tentando di non perdere l’equilibrio, tutto si mostrava come se fosse la fine, quando una figura familiare apparve d’avanti agli occhi increduli dei due. -EROL!- Esclamò Shaoran. -Ragazzi ho sentito una forza magica spaventosa e ho pensato di dirlo a Sakura ma a casa non c’era, Touya era sveglio, mi ha detto che stavate seguendo una carta così ho preso il libro e sono venuto a cercarvi.- Sakura si staccò da Shaoran e disse ad Erol: -Tempismo perfetto Erol!- Erol se ne stava d’avanti all’albero a qualche metro da terra in groppa a Spinnel-Sun, porse le carte a Sakura che dopo aver trovato “The Wood” pronunciò: -“THE WOOD”! CARTA DEL LEGNO! FERMA LA TERRA!- La carta fece penetrare i suoi rami sotto terra e in un secondo “The Hearty” apparve avanti al ramo e tese la mano verso Sakura come in cerca di aiuto, la ragazza allungò il braccio cercando di afferrarla ma la carta del bersaglio arrivò alla carica colpendo il suo braccio e rischiando di farla cadere ancora, anche questa volta Shaoran riuscì ad afferrarla per la pancia e a tenerla sull’albero che intanto aveva smesso di sprofondare. Sakura si stringeva il braccio dolorante e non era più tanto sicura di riuscire a recuperare le carte, così disse a malincuore: -Non ce la faremo mai!- Erol, che aveva intuito bene cosa stesse accadendo, le disse per rassicurarla: -Non dire così, dai ce la possiamo fare, e poi c’è Shaoran con te.- -E’ proprio questo il punto.- Disse Sakura rattristata mentre si voltava verso Shaoran che ancora la teneva abbracciata. -Fino ad ora sono viva solo grazie a lui, Shaoran- appoggiò la testa alla sua spalla e cominciò a piangere in silenzio- tu mi hai difesa da “The Dream” e “The Illusion”, tu mi hai salvata da “The Watery” e “The Wood” che mi stavano soffocando, poi non sei più partito solo per non farmi stare ancora male, hai visto con me il film di “Dracula” anche se non ti andava per niente e non solo, mi hai anche sopportata durante tutto il film, sei venuto a dormire nel mio letto perché avevo paura, mi hai detto di saltare quando “The Hearty” mi ha intrappolata, e mi hai presa al volo per non farmi cadere per terra dopo che ho saltato e mi hai impedito due volte di cadere dall’albero. Ho paura che prima o poi finirai per farti male pur di salvarmi!- Shaoran non avrebbe mai immaginato che Sakura si preoccupasse per questo, proprio lei che era sempre allegra e sorridente, lei che non si scoraggiava mai, se non quando si parlava di fantasmi, lei che non aveva mai pianto… fino a quando lui non era partito. Un terribile sospetto penetrò nella mente di Shaoran, poteva essere solo colpa sua se Sakura era stata così male, se aveva pianto così tanto in quei mesi, lui era solo uno stupido insensibile ed era solo capace di farla piangere, come aveva fatto lei ad innamorarsi si lui? Non fece in tempo a chiederselo che Erol gli disse: -Tu cerca di farla ragionare, io distraggo “The Shot”!- “The Hearty” stava per perdere il controllo e l’albero stava ricominciando a tremare Sakura e Shaoran caddero per terra e si rialzarono doloranti, durante la caduta le carte si erano sparse per terra e Shaoran si sorprese nel vedere una cosa un po’ strana: -Sakura! Qui c’è la carta del bersaglio!- -DOVE?!?- Shaoran la raccolse e gliela porse, quando lei la toccò “The Shot” smise di combattere e tornò normale all’interno della carta. La terra ricominciò a tremare e Sakura strillò: -TROVA “THE EARTY” TI PREGO!!- Shaoran la trovò e fecero tornare normale anche lei, la terra smise di tremare e Kerochan arrivò faticosamente in volo in volo ferito e pieno di lividi, riprese le sembianze da peluche e precipitò verso Sakura che lo prese al volo: -Complimenti… Cinesino… hai saputo guadagnarti la mia fiducia… hai difeso bene Sakura… ma devi fare ancora un po’ di pratica, la prossima volta non devi farti neanche un graffio.- Erol atterrò con Spinnel-Sun li vicino e si diresse verso di loro, mentre Kerochan perdeva i sensi. Sakura si infilò Kerochan nella tasca e si rivolse ai ragazzi: -Tutto bene? Vi siete fatti male?- Erol fece cenno di no con la testa, Sakura si voltò verso Shaoran: -Io veramente…- Allungò il braccio destro verso di lei e alzò la manica del cappotto e del pigiama, sotto le quali vi era una ferita sanguinante lunga dai tre ai quattro centimetri, quando Sakura la vide gettò le braccia al collo del ragazzo e cominciò di nuovo a piangere ma Shaoran si lamentò: -AHI! Sakura fa piano! Per favore…- Sakura si allontanò da lui preoccupata e gli chiese agitata: -Scusami, ti ho fatto male? Scusa non volevo…- -Non preoccuparti, è solo un graffio, è già passato.- Si affrettò a dire Shaoran, ma Sakura non ne era molto convinta, intanto Erol disse per cambiare discorso: -Ragazzi, vi va se vi accompagno a casa? E’ tardi e poi rischiamo di prendere un raffreddore se restiamo qui!- -Per me va bene, recupero la bici di mio fratello. Disse Sakura senza esitare ma Erol la fermò: -Non ti preoccupare ci penso io, poi tu hai i pattini e non puoi guidarla; Sali su Spinnel-Sun con Shaoran.- -Ok.- Disse Sakura triste, poi salì dietro a Shaoran su Spinnel-Sun che le disse: -Reggiti forte.- Ma quando Sakura sfiorò la pancia di Shaoran lui sentì un dolore lancinante: -AHIA!- -CHE HAI? - -Niente è solo un graffio.- Si vedeva lontano un miglio che lo diceva solo per non farla preoccupare, infatti lei non gli credette e infilò la mano sotto alla sua maglietta stranamente umida e la appoggiò sul fianco del ragazzo: - AHIA! SAKURA FAI MALE!- Appena Sakura sentì tra le dita un liquido caldo ritrasse subito la mano e la guardò, mentre Spinnel-Sun partiva verso casa Sakura osservava la sua mano sporca del sangue di Shaoran che le ripeteva: -Stai tranquilla è solo un graffio, non ti devi preoccupare, non mi fa neanche male! Entrambi però sapevano che non era così, Sakura sapeva che in realtà gli faceva un male cane e il fatto che lui non lo ammettesse la faceva angosciare ancora di più. -Come fai a dire che è solo un graffio? Come fai a dire che non ti fa male? Come fai a fare finta di niente quando invece ti brucia da morire di sicuro? Dimmelo, come fai? Se credi che dicendomi che non ti fa male io mi tranquillizzerò ti sbagli di grosso!! Perché se fai così mi fai tormentare ancora di più! Dimmi la verità! Dimmelo che ti fa male!- -Brucia un sacco. Scusami, non volevo farti arrabbiare.- ---------------------Ragazzi sto partendo e non so quando aggiorno, il prima possibile e comunque tranquilli che se Shaoran deve morire non lo farà nel prossimo capitolo. Buone vacanze!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** “… la Sakura di cui mi sono innamorato” ***


Atterrarono di fronte a casa e Sakura scese di colpo da Spinnel-Sun dicendo:
-Grazie del passaggio, ci vediamo!-
Aprì la porta cautamente e trascinò Shaoran in cucina, poggiò Kerochan sul tavolo e corse a prendere la cassetta del pronto soccorso.
Quando tornò in cucina portò una sedia vicino alla finestra; fece sedere Shaoran e prese un’altra sedia che posizionò di fronte a lui; prese anche Kerochan più delicatamente che poteva e dopo essersi seduta se lo poggiò sulle gambe. Prese il disinfettante e degli stracci dal cassetto e dopo averli bagnati con un po’ d’acqua ne diede uno a Shaoran dicendogli a bassa voce:
-Sciacquati le ferite…-
Lui fece quello che gli era stato detto; si alzò la maglietta e poggiò lo straccio sotto la ferita, ogni volta che sfiorava la lesione sentiva un dolore insopportabile; intanto Sakura avvolse Kerochan in uno straccio inzuppato di disinfettante, lo poggiò sulla sedia e si inginocchiò avanti a Shaoran dicendogli:
-Dammi lo straccio.-
Lui glielo diede e disse per tranquillizzarla:
-Se vuoi faccio io, tu vai a dormire… io me la cavo.-
-No… faccio io…-
Detto questo scoppiò a piangere, si alzò di scatto e gli gettò le braccia al collo stringendolo tanto forte da rischiare di farlo soffocare; Shaoran la strinse a se con il braccio sinistro, il destro non riusciva a muoverlo e si sentiva ancora peggio se Sakura piangeva; non voleva vederla così triste, gli ricordava che l’aveva fatta stare anche peggio:
-Sakura non piangere.-
-E’ stata colpa mia, tutta colpa mia, avrei dovuto lasciarvi a casa…-
-Non ti avremmo mai permesso di uscire da sola in piena notte.-
Sakura si distanziò da lui e ancora piangendo gli disse:
-Togliti la maglietta, è completamente inzuppata di sangue.-
Shaoran si levò la maglietta e la diede a Sakura che la infilò nel lavandino, poi Sakura passò dolcemente lo straccio bagnato attorno alla ferita del ragazzo che tentava di non lamentarsi del dolore anche se alla prima fitta un po’ più intensa gli scappò un gemito, Sakura allontanò subito lo straccio dalla ferita -Ti ho fatto male?-
-Un pochino…-
-Scusa, vuoi che chiami il pronto soccorso?-
-No, meglio di no; non potremmo spiegare come mi sono ferito, poi in ogni caso io preferisco che sia tu a medicarmi le ferite.-
-Ok, come vuoi, come hai fatto a tagliarti così?- -Al braccio mi sono fatto male cadendo dall’albero, alla pancia non mi ricordo.-
-Ti deve fare molto male.-
-No non tanto, ti può sembrare strano detto da me, ma guardo il lato positivo.-
-Perché? Da quando c’è anche un lato positivo?-
La risposta che ricevette da Shaoran la sbalordì: -Da quando ci sei tu a medicare le mie ferite.-
Sakura diventò rossissima in faccia e disse agitata:
-Ma… io non sono neanche brava… insomma… è…è la prima volta che curo un taglio cosi grande in tutta la mia vita!-
-Non m’importa, comunque smettila di piangere e vai a dormire.-
-Di qui non mi muovo fino a quando non smetteranno di sanguinarti tutte e due le ferite! Hai detto che vuoi che sia io a medicarti quindi lo farò… è il minimo che possa fare dopo quello che ho combinato. Shaoran non smette di uscire sangue, ho paura che tu muoia dissanguato.-
-Insomma che ti prende?! Tre mesi fa non avresti mai detto così! Insomma che ti è preso? Comunque credo che dovresti tappare la ferita in modo che il sangue non esca più.-
-Da sola non ce la faccio, ho paura di farti male, aiutami per favore.-
Shaoran poggiò la mano sinistra su quella di Sakura che teneva lo straccio e la portò a qualche centimetro dalla ferita dicendo:
-Qualunque cosa io dica, qualunque cosa io faccia, anche se mi mettessi a urlare dal dolore, cosa che non farò per non svegliare tutti, tu non allontanare mai lo straccio dalla ferita, ok? -
-Si.-
Raccolto un po’ di coraggio poggiarono insieme lo straccio sulla ferita, Shaoran non voleva darlo a vedere ma il dolore era insopportabile, trattenne il fiato continuando a premere sulla ferita, tentando di resistere dallo scoppiare a piangere e dal mettersi ad urlare. Sakura lo guardò percependo la sua sofferenza e senza smettere di tenere lo straccio sulla ferita prese un altro straccio gia bagnato di disinfettante e lo arrotolò attorno all’altra feria, che era molto meno grave, poi si sedette sulle sue gambe e strinse attorno al suo collo il braccio libero, lui fece lo stesso e restarono cosi per una buona mezzora, il dolore di Shaoran era diminuito e il sangue aveva smesso di uscire da entrambe le ferite, Sakura aveva finito con l’addormentarsi in braccio a Shaoran, che invece era stato tenuto sveglio dal bruciore ed era rimasto a guardarla dormire.
Erano quasi le cinque quando Sakura si svegliò trasalendo agitata; Shaoran le chiese agitato:
-Che hai? Tutto bene?-
Sakura si alzò togliendo gli stracci da sulle ferite di Shaoran.
-Si, ho solo fatto un incubo.-
-Che incubo era?-
-Dracula.-
-Bè, pensavo peggio.-
-Le ferite hanno smesso di sanguinare.-
Disse allegra, mentre Shaoran la guardava sollevato, era contento di vederla sorridere. Sakura prese della bende e fascio le ferite, ci mise circa dieci minuti, poi guardò l’orologio e disse a Shaoran:
-E’ tardi, andiamo a dormire.-
-Okey.-
Si alzò indolenzito e gli scappò un gemito:
-Auh!! Ahi!-
-Stai bene?-
-Si, mi devo solo abituare.-
Sakura prese Kerochan e insieme si avviarono su per le scale.
-Sei sicuro?-
-Assolutamente.-
Poi le sorrise e lei gli disse:
-Vai in camera mia, io vado a dire a Toy che siamo tornati e gli chiedo di darmi una maglietta per te.-
Shaoran andò in camera di Sakura e lei andò da Touya che si era riaddormentato e quando si svegliò chiese a Sakura:
-Sei tu…YAWN…tta intera?-
-Si, Toy? Mi presti una delle tue magliette?-
-Nel solito cassetto mostriciattolo, prendila e lasciami dormire.-
Sakura stava per urlargli contro qualcosa ma preferì rimandarla.
-Toy, fammi un piacere domani, non svegliare me e Shaoran, siamo stanchi morti.-
-Ok, se mi lasci dormire.-
Sakura prese la maglietta e andò silenziosamente in camera sua dove Shaoran la aspettava seduto sul letto, lei poggiò Kerochan sul suo lettino e chiuse il cassetto, poi diede la maglietta a Shaoran che la indossò. Sakura andò a chiudere la porta della stanza e poi si sedette accanto a Shaoran chiedendogli preoccupata:
-Ti fa male?-
-No, non preoccuparti.-
-Shaoran, mi dispiace, è stata tuta colpa mia, non volevo che tu ti facessi male.-
Stava già ricominciando a piangere che Shaoran le disse arrabbiato:
-Basta piantala!-
Sakura lo guardò sorpresa e lui continuò:
-Finiscila di sentirti in colpa per cose che non hai fatto! Le carte non si sono trasformate per colpa tua! Io non mi sono fatto male per colpa tua! Forse hai ragione! Forse è vero che sai solo piangere! Ma ti assicuro che è così solo ora! Non so per quale motivo, anzi si, lo so benissimo perché sei cambiata tanto! E’ stata tutta colpa mia! Sono partito e tu sei stata male per questo, ti prometto che mi farò perdonare. Ma se pensi che facendo così risolverai le cose ti sbagli! Prima non eri così! Prima eri sempre allegra, sempre sorridente, ora invece piangi in continuazione, non ti sopporto più!-
-Scusami, ti prometto che cambierò…-
-Io non voglio che tu cambi! Io voglio solo che tu torni te stessa! Voglio che torni ad essere sempre allegra e sorridente, insomma, la Sakura di sempre… La Sakura di cui mi sono innamorato.-
Sakura sorrise:
-Ti prometto che non piangerò più… e che tornerò come prima.-
Shaoran abbozzò un sorriso tentando di trattenere uno sbadiglio:
-Ora però possiamo andare a dormire? Sto morendo di sonno Sakuretta!-
-Si, anche io.-
Si infilarono sotto le coperte e si addormentarono subito.

Erano circa le dodici quando Sakura si svegliò, decisa a lasciare dormire ancora Shaoran e Kerochan, si cambiò e scese in cucina dove Touya lavava le tazze della colazione e Charls leggeva una rivista, guardando quest’ultimo non poterono fare a meno di tornarle in mente le due proposte di fidanzamento che aveva ricevuto il giorno precedente dal ragazzo e a ruota anche quella di Shaoran che, sottolineo, aveva accettato.
Nonostante il primo imbarazzo del trovarsi ancora faccia a faccia con Charls esordì con un allegrissimo:
-Buon giorno!!! -
-Buon giorno a te.-
Rispose Charls indifferente, mentre Touya lanciava una spugna bagnata contro Sakura:
-Buon giorno mostriciattolo.-
-Toy non rovinarmi il buon umore questa mattina! Sai dov’è papà?-
-A fare da guida turistica ai signori Wufei.-
-Peccato, Charls, tu perché non sei andato con loro?-
Chiese Sakura sedendosi a tavola proprio di fronte a Charls.
-No, non mi andava.-
-Dov’è finito quel ragazzino cinese?-
-Shaoran? L’ho lasciato dormire ancora un po’, mi dispiaceva svegliarlo dopo quello che è successo ieri sera.-
-Perché? Cosa è successo?-
Sakura si avvicinò a suo fratello e gli sussurrò all’orecchio:
-Si è ferito per salvarmi.-
-Chi? Lui? Non può essere, lui non potrebbe difenderti neanche da una mosca, anzi da ora in poi lo chiamerò mosca.-
Sakura sbuffò.
-Vado a svegliarlo.-
Si precipitò su per le scale d entrò in camera sua dove si sedette sul letto e chiamò Shaoran scrollandolo un po’: -Shaoran! Shaoran? Svegliati, è mezzogiorno!-
Shaoran aprì gli occhi contro voglia e disse mezzo addormentato:
-Ti prego lasciami dormire ancora un po’…-
-Alzati!-
-Per favore angelo mio…-
Sakura arrossì.
-Ma dove li trovi tutti questi modi per chiamarmi?-
Shaoran si sollevò e disse stropicciandosi gli occhi:
-Ho la mia musa ispiratrice…-
Si bloccò e guardò Sakura che era rossissima.
-…Buon giorno.-
-Buon giorno anche a te! Come stai? Ti fanno male le ferite?-
-Non ti preoccupare, sto benissimo.-
-Vedo come sta Kerochan.-
Andò ad aprire il cassetto e vide Kerochan steso immobile che si voltò lentamente -Come stai Kerochan? -
-Mi fa male dappertutto! E ho anche un po’ di fame.-
-Come fai a pensare a mangiare stando così male?-
-Se ho fame ho fame!!!-
-Ti preparerò qualcosa ma ora riposati, ok?-
-Si, voglio una montagna di cioccolato!-
-Vedrò che posso fare.-
Richiuse lentamente il cassetto e tornò da Shaoran che si stava già riaddormentando:
-Shaoran!!! Svegliati!!!-
-Solo un attimo…-
-Ti prego! Mi dispiace doverti fare alzare ma devo tornare giù al più presto e non ci vado da sola con Charls a ruota libera in salotto!-
-Charls non ti torcerà un capello se io sono a meno di un chilometro di distanza.-
-Perché?-
-L’ho minacciato!-
-Che?!? Stai scherzando?-
-No.-
-Perché l’hai minacciato?-
-Perché tu sei la mia fidanzata e lui non deve permettersi di corteggiarti!!! Anzi, sai che ti dico? Se ci riprova io lo prendo a pugni!-
-Non è che hai paura che possa piacermi?-
Shaoran sussultò, arrossì e balbettò:
-N… no… ma che dici?-
-…E che io decida di lasciarti per stare con lui?-
Gli chiese Sakura maliziosa.
-Ma sei matta?-
-Ho indovinato vero?-
-No per niente!!!-
-E allora qual è il problema?-
Chiese Sakura capendo che Shaoran era piuttosto geloso e che aveva indovinato.
-Nessuno! Non mi va che ti ronzi intorno, tutto qui!-
-Allora cambiati e scendi per favore!-
-Vai avanti e stai lontana da Charls, io ti raggiungo subito.-
-Ok!-
Disse Sakura contenta mentre Shaoran sbadigliava. Scese soddisfatta in salotto dove Touya si preparava ad uscire. -Dove vai?-
-A lavorare. Ha telefonato papà, ha detto che non tornano per pranzo ma devi cucinare lo stesso per Charls e me… e anche per la mosca.-
-Ma si può sapere che ti ha fatto?-
-Mi è antipatico tutto qui. E fin da quando è arrivato in Giappone ti ronza troppo intorno.

Sono tornata dalla vacanza più brutta della mia vita, il mio gatto mi ha lasciata per sempre giusto questa mattina, quasi quasi gli dedico una fanfiction originale, la leggereste? spero veramente che la vostra estate sia stata migliore della mia.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Una magnifica giornata ***


Touya uscì chiudendosi la porta alle spalle e Sakura si fermò a riflettere “… da quando è arrivato in Giappone ti ronza troppo intorno” era vero, da quando era arrivato in Giappone, cominciava a chiedersi quanto tempo prima di essersi dichiarato Shaoran avesse capito di essere innamorato di lei, capì che non l’avrebbe mai saputo, si vergognava troppo a chiederglielo!
Andò in cucina dove Charls leggeva una rivista e diede un’occhiata sugli scaffali: c’erano dei pacchi di pasta, alcuni di biscotti, una scatola che conteneva dei dolcetti mezzi ammuffiti, una busta di preparati per budino alla vaniglia già scaduta, due tavolette di cioccolato, un’altra busta di preparati per budino questa volta al cioccolato e ancora buona e anche una busta piena di zucchero a velo che stava li da chissà quanti anni.
Tanto per cominciare Sakura prese il budino alla vaniglia ormai scaduto e lo scaraventò sul tavolo, poi prese la scatola dei dolcetti mezzi ammuffiti e una delle due tavolette di cioccolato. Poggiò sul tavolo la cioccolata e gettò nella spazzatura il budino e i dolcetti e poi chiese a Charls:
-Cosa ti piacerebbe mangiare?-
Il ragazzo alzò gli occhi verso di lei e le disse:
-Va bene qualunque cosa ma spero che tu cucini meglio di mia madre!-
Sakura scoppiò a ridere:
-Tranquillo fin ora i miei piatti non hanno ucciso nessuno.-
Si zittì quando vide entrare nella stanza Shaoran che fulminò con lo sguardo sia lei che Charls, possibile che gli desse fastidio anche solo che si parlassero? Shaoran avanzò a braccia incrociate e si sedette su una sedia proprio di fronte a Charls e i due cominciarono a fissarsi. A Sakura pareva di vedere varie saette che uscivano dai loro occhi e si indirizzavano una contro l’altra.
Shaoran salutò Charls in modo decisamente scorbutico:
-Buon giorno!!!-
-Buon giorno!!!-
Rispose Charls in modo altrettanto scorbutico. I due rimasero a fissarsi per un po’ fino a quando Sakura non chiese a Shaoran:
- Shaoran, c’è qualcosa in particolare che vorresti che io cucinassi?-
-Decidi tu, per me è uguale.-
-Si ma io ora che cucino? -
-Pasta al sugo!-
Disse allegramente Charls prima di essere di nuovo fulminato da Shaoran.
-Vada per la pasta al sugo.-
Aggiunse in tono tagliente.
-Ok.-
Disse Sakura perplessa prima di girarsi ed andare ad aprire un cassetto dal quale tirò fuori sbalordita alcune formelle per budino, una luna, due stelline e un alberello; si mise a frugare tra i cucchiai e trovò anche un orsetto, un altro alberello e un cuore. Improvvisamente le balenò in testa una strana idea, aprì di nuovo lo scaffale e afferrò di nascosto il budino, lo nascose dietro la schiena e chiese ai ragazzi:
-Che ne dite di andare a vedere un po’ di T.V. in salotto?-
Shaoran la guardò storto:
-Io non ci vado in salotto con lui!-
-Idem per me!-
Sbottò Charls. Sakura infilò il budino nel cassetto delle posate e sentì Charls che diceva:
-Sakura, ti ricordo che avevi promesso di farmi fare il giro turistico della città, credi che potremmo andare anche in qualche posticino romantic…-
Shaoran gli tirò un pugno imbestialito dicendo:
-Non t’azzardare mai più a chiederle un appuntamento se non vuoi finire all’altro mondo!!-
-Ah si? E con quale diritto mi dai quest’ordine?!?!
Shaoran lo guardò con furia omicida, Sakura pensò che se non fosse intervenuta lo avrebbe ucciso davvero, così raccolse un po’ di coraggio, si avvicinò a lui e abbrancò il suo braccio facendolo arrossire di botto e disse:
-Charls, se vuoi ti farò fare il giro della città ma non insistere, sarebbe tutto inutile, nel mio cuore c’è gia un altro!-
Per far capire meglio a Charls cosa intendeva si sollevò sulle punte e diede un bacio sulla guancia a Shaoran che quasi esplose e disse balbettando:
-O…ok…va…vado a…vedereunpo’ di TV-
Sfrecciò fuori dalla stanza e si gettò sul divano a riprendere fiato, poco dopo fu raggiunto da Charls mentre Sakura si mise a cucinare.
A pranzo erano tutti seduti a tavola: Sakura, Shaoran accanto a lei, Charls di fronte a Shaoran con Touya accanto, mangiarono la pasta e poi arrivò il momento del dolce; Sakura portò a tavola un vassoio con dei budini di forme diverse, prima che qualcun altro potesse prenderlo prese quello a forma di cuoricino e la porse arrossendo a Shaoran che arrossì a sua volta. Touya la squadrò da capo a piedi e la richiamò:
-Sakura? Che storia è questa?-
Sakura lo guardò e gli fece la linguaccia, prese un budino e si sedette.
Touya allora guardò Shaoran che disse disinvolto e imbarazzato allo stesso tempo:
-Sakura e io siamo ufficialmente fidanzati!-
Poi incominciò a mangiare il budino che Sakura gli aveva tanto amorevolmente preparato; Touya rimase a bocca spalancata e gli disse:
-Non credere di passarla liscia moccioso!!!-
-Io che centro? E’ lei che ha detto si!!-
Rispose con aria beffarda, Touya si alzò e se ne andò indignato.
Più tardi Sakura e Shaoran si misero a scrivere la relazione sul film che avevano visto ed il padre di Sakura , al ritorno dalla gita entrò in cucina e li trovò seduti a tavola uno di fronte all’altra, dato che aveva in mano una macchina fotografica ne approfittò e gli scattò una foto, poi disse:
-Sapete? Sembrate proprio due piccioncini!!-
I due ragazzi arrossirono vistosamente e Fujitaka continuò:
-Che cosa c’è? Ho colto nel segno?-Rise divertito – Quando pensavate di dirmelo? Al matrimonio??-
Si girò e se ne andò divertito. Più tardi Shaoran dovette andare all’aeroporto a prendere Wein, Sakura lo salutò da sulla porta Dicendo:
-Allora ci vediamo, quando di preciso?-
-Non lo so, forse domani a scuola.-
Sakura gli andò incontro, gli diede un bacio sulla guancia e gli sussurrò all’orecchio:
-Non preoccuparti per mio fratello è solo geloso!-
Shaoran le sorrise e disse:
-E chi si preoccupa? Sta alla larga da Charls, se ti dice qualcosa telefonami!-
Le raccomandò prima di allontanarsi con le mani in tasca.

Ho quasi capito l'html, Buio è il mio gatto, aggiornerò al più presto

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Ritorno a scuola ***


Sakura dormiva beata nel suo caldo lettino immersa in chissà quali sogni romantici sul suo Shaoran quando suonò la sveglia che la fece sobbalzare. Sakura si precipitò giù dal letto immediatamente e si cambiò di corsa; ciò fece sbalordire tutti non poco; Kerochan stava per dire qualcosa ma si bloccò per non rovinarle il buon umore, cosa che invece Touya non ebbe la premura di fare, infatti appena Sakura entrò in cucina esclamò affettuosamente:
-Il mostriciattolo si è svegliato presto questa mattina!-
Sakura lo guardò e gli fece la linguaccia, poi salutò suo padre che ricambiò con un sorriso e disse:
-Come mai così presto questa mattina? Vedo che sei di buon umore!-
Sakura si limitò a sorridere e suo padre le disse:
-Era tanto che non eri così di buon umore, comincio a pensare che tutto questo tempo soffrissi per la mancanza di una certa persona.-
Sakura arrossì mentre suo padre le poggiava la colazione sul tavolo, divorò tutto, poi risalì a lavarsi i denti, prese la cartella, inforcò i pattini e si diresse verso la scuola; percorse il viale dei ciliegi e attraversò il parco del “Re pinguino” , poco dopo vide in lontananza una figura molto conosciuta, così urlò:
-TOMOYO!!!!-
La ragazza si voltò e senza perdere tempo chiese: -Allora? Che è successo sabato sera?-
Sakura la raggiunse e rallentò:
-Sapessi!! E’ stato tutto fantastico!-
-Quindi è andato bene l’appuntamento?-
-…No, a dire il vero…-
Tomoyo era sconvolta:
-Come? Non avevi detto che era stato fantastico?-
-Oh… si… a dire il vero è un po’ difficile da spiegare, in effetti l’appuntamento è stato un disastro, mi ha detto che doveva ripartire per Hong Kong la sera stessa, ma poi ha cambiato idea, ha detto che per lui sono troppo importante per lasciarmi di nuovo, sai che mi preoccupavo per il film, l’abbiamo visto insieme, io stavo morendo di paura ma lui ha detto che mi avrebbe protetta lui dal conte… e poi… e poi…-
Tomoyo la guardò e sorrise, Sakura era completamente fosforescente dall’imbarazzo ma lei la spinse comunque a continuare:
-E poi?-
Sakura non rispose.
-E poi? Insomma non è successo nient’altro? Ne un bacetto? Ne qualche domanda particolare?-
Sakura tirò fuori il ciondolo titubante e disse:
-Mi ha regalato questo… poi … poi-
-Insomma!?! POI?-
-Mi ha chiesto di diventare la sua ragazza, e io ho accettato!!!-
-Sia ringraziato il celo! C’è l’hanno fatta finalmente!-
Poi si votò verso Sakura e disse sorridendo:
- Però, ce n’è voluto di tempo!-
Sakura la guardò imbarazzata, poi disse:
-Shaoran ha detto che tornerà a scuola ma non sapeva quando… uffa! Io lo voglio vedere subito!!!-
-Davvero?-
Chiese una voce alle sue spalle; Sakura e Tomoyo si voltarono, Sakura era più rossa che mai; santo celo! Lui aveva sentito quello che aveva appena detto! Sorrise imbarazzata, mooolto imbarazzata, salutò con un balbettante:
-C-Ciao…-
Shaoran si sforzò di non balbettare, ci riuscì, circa:
-Buon giorno… raggio di sole… buon giorno Tomoyo!-
Diede a Sakura un ramoscello di fiori di ciliegio arrossendo, poi disse:
-Devo andare, ci vediamo in classe.-
Sakura lo guardò andare via sorridendo completamente rossa in faccia e con Tomoyo che rideva.
-Che c’è da ridere?-
Tomoyo non le rispose, si ricompose ed andò in classe seguita da Sakura, quando entrarono Yamasaki gli venne incontro e chiese:
-Ragazze avete visto chi è tornato a scuola?-
-Si…-
Disse Sakura arrossendo, così Yamasaki esclamò:
- Caspita allora è vero!!! Tu sei innamorata di lui!!!-
Il ragazzo aveva urlato talmente forte che tutta la classe si girò a guardare Sakura che si sentì mancare per l’imbarazzo e cadde sulla sedia urtando il gomito, non dovette dare spiegazioni perché il professor Terada entrò in classe seguito da Shaoran che fece un sorriso alla classe, naturalmente ne riservò uno speciale e dolcissimo per la sua ragazza.
-Ragazzi da oggi Li riprenderà a seguire le lezioni nella nostra classe, solo non mi è chiara una cosa; come mai sei partito e poi sei tornato? Perché ti sei riscritto a fine anno?
Shaoran e Sakura arrossirono ma prima che lui potesse parlare un compagno seduto alla prima fila esclamò:
-E’ tornato per rivedere Sakura! Che domande fa professore? Si vede lontano un miglio che è stracotto di lei!!!-
-Devo crederci?-
Il professor Terada si voltò a guardare Sakura che abbassò la testa e la sbatté volontariamente sul tavolo più volte, si sentiva troppo imbarazzata per rispondere alla domanda, a Shaoran non piacque vederla così imbarazzata, lei che era così coraggiosa, si fece coraggio e disse:
-Si, in effetti e così…-
-Ah! Molto bene! E sei ricambiato almeno?-
Questa volta fu Sakura a rispondere con un timido:
-S…Si…-
-Molto bene, dico davvero! Allora Li, vai pure a sedere al tuo solito posto dietro alla tua amata.-
Shaoran si avviò e passando accanto a Sakura tutti lanciarono un occhiata che li fece arrossire di parecchio.
Sakura batté altre due volte la testa sul banco, alla terza volta Shaoran mise la sua mano tra lei ed il banco per attutirle il colpo, allora Sakura si sistemò appoggiandosi allo schienale della sedia e Shaoran si sedette dietro di lei.
Dopo la pausa pranzo vi fu la lezione di educazione fisica, le ragazze giocarono a pallavolo e i ragazzi a calcio, alla fine Sakura e Shaoran rimasero in palestra per mettere a posto i palloni e parlavano del più e del meno.
Quando Sakura si avviò all’uscita la porta della palestra si chiuse da sola facendo sussultare Sakura che strillò:
-AH! SHAORAN!!!-
-Che c’è?-
Chiese lui allarmato.
-La porta, si è chiusa di botto!!-
Shaoran stava per parlarle e tranquillizzarla, quando sentì il rumore di un oggetto metallico che cadeva sul pavimento accanto a lui; si chinò a vedere cosa fosse e notò con sua sorpresa uno spillo, lo prese in mano ed una spiacevole sensazione assalì sia lui che Sakura, lei lo chiamò:
-Shaoran?-
Quando il ragazzo alzò gli occhi aveva lo sguardo vuoto, Sakura rimase a bocca spalancata pietrificata dal terrore e mormorò in lacrime:
-Shaoran…-
Shaoran si alzò, tra le mani gli apparve una spada e subito si scagliò con forza verso la ragazza che si lanciò di lato schivandolo e gli urlò:
-SHAORAN! FERMATI TI PREGO!-
Il ragazzo sembrò esitare ma poi tornò alla carica, Sakura corse a perdifiato fino all’altra parte della palestra e quando si voltò vero il ragazzo si accorse di essere spalle al muro, tentò di aprire la porta ma era sigillata; fece mente locale e ragionò velocemente: la carta della spada aveva preso possesso del corpo di Shaoran e non poteva scappare perché la serratura aveva colpito la porta, l’unica cosa in cui poteva sperare era risvegliare i sentimenti che il suo ragazzo provava per lei, intanto Shaoran era arrivato a pochi metri da lei a aveva alzato la spada. Sakura prese coraggio e si fece forza; doveva rischiare. Si lanciò addosso a Shaoran buttandogli le braccia al collo e cominciò a mormorargli all’orecchio:
-Ti prego torna in te… torna in te, torna in te torna in te!-
Shaoran alzò la spada pronto a colpirla alle spalle, Sakura lo notò ma non si mosse, sperava ancora in quell’ultimo tentativo, notò che la spada tremava, chiuse gli occhi e si strinse al ragazzo speranzosa: Shaoran non le avrebbe mai fatto del male, neanche sotto incantesimo, ne era sicura, sentì un rumore metallico sbattere alle sue spalle, poi sentì le braccia di Shaoran che la stringevano teneramente, allora si rilassò capendo di essere riuscita nel suo intento.
-Ti prego, dimmi che non ti ho fatto male…-
Sakura si allontanò, gli sorrise e scosse la testa sorridendo.
-No, non mi hai fatto male, tranquillo.-
Si voltarono a guardare dove Shaoran aveva lanciato la spada, per terra c’erano due carte che Sakura corse a prendere; erano la serratura e la spada, le raccolse, poi si voltò verso il ragazzo e quando lui le sfiorò tornarono normali.


Come va? Quanti compiti vi danno? Visto? Ho usato l'html! Pensavo fosse molto, molto, molto ma molto più difficile da usare! Comunque volevo chiedervi se avete richieste in particolare sulla storia tipo: "Charls deve sparire" magari anche: "Clod lo accompagna" oppure: "Voglio che si bacino".
O anche se vado troppo piano o troppo veloce, o se la storia sta diventando lunga e noiosa (finisco sempre per fare cose lunghe), se avete domande, richieste particolari chiedete e vedrò che posso fare. Se c'è scritto qualcosa di insensato avvertitemi perchè quello che c'era scritto nei capitoli precedenti a questo e nel prossimo è stato scritto due anni fe e da allora l'ho modificato più volte (senza ricontrollarlo prima di pubblicare), quindi non so se ci sono frasi lasciate a metà o parlano di cose di cui non avete mai sentito parlare.
Poi una curiosita: ma voi leggete tutte le fanfiction su Sakura o solo alcune?

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Al luna Park col fidanzato geloso e premuroso e con il terzo incomodo ***


Passò una settimana nella normalità più assoluta, era una giornata come tante; uno degli ultimi giorni di scuola, erano nel bel mezzo di una spiegazione di storia; Sakura tentava di seguire ma aveva la testa altrove; pensava alle carte, l’ultima volta che li avevano attaccati le erano scomparse tutte le carte scure dal libro e quindi le erano rimaste solo The Dream, The Sword, The Watery, The Illusion, The Hearty, The Lock e The Wood. Shaoran sapeva bene quanto Sakura era preoccupata per le sue carte ma non era riuscito a tirarla su di morale nonostante avesse provato tutti i mezzi a sua disposizione; in fondo però sapeva bene che l’unico modo per poterla rivedere felice era ritrovare le carte scomparse; volle comunque fare un ultimo tentativo per vederla felice almeno quel fine settimana.
Le sfiorò la spalla e lei si voltò con aria interrogativa; allora lui le mostrò un bigliettino e lei lo prese; si rigirò, lo aprì e lo lesse: “Vuoi venire al Luna park con me questo pomeriggio?”. Sakura sorrise; prese una penna e scrisse sul retro: “Si” seguito da un cuoricino rosso; ripiegò il bigliettino e lo passò senza girarsi a Shaoran; lui lo lesse e scrisse soddisfatto: “Passo a prenderti alle 5, sii puntuale!”; lo ridiede a Sakura che lo lesse e scrisse a sua volta: “Ok, ti aspetto!” lo ridiede a Shaoran che lo lesse e se lo mise in tasca soddisfatto. Quel pomeriggio Sakura era in fermento, non aveva idea di che mettersi e Kerochan non la aiutava affatto:
-…Ti offrirà il gelato?-
-Non lo so!-
-Portami con te!-
-Scordatelo!!!!!!!!! Piuttosto aiutami a capire cosa mettermi!-
-Una gonna a pieghe e una maglietta abbastanza scollata.-
Rispose Charls, ancora a Tokyo per motivi di lavoro dei genitori, che entrò nella stanza indicando a Sakura alcuni indumenti, lei li osservò e poi disse:
-Si, credo che vada.-
Spinse Charls fuori dalla stanza e si cambiò di fretta ma non era ancora pronta che Shaoran suonò alle porta, naturalmente andò ad aprire Touya Che lo squadrò da capo a piedi:
-Dove andate? Quando tornate? Con chi siete?-
Shaoran si rassegnò e rispose semplicemente:
-Al Luna Park, verso le nove e siamo soli.-
Touya bloccò Charls che gli passava accanto e gli disse: -Cambiati che vai con loro.-
Charls corse a cambiarsi e Shaoran guardò storto Touya conscio del fatto che gli aveva volontariamente rovinato un appuntamento con Sakura e la possibilità di darle il primo bacio.
Sakura corse giù per le scale rischiando di cadere e di fratturarsi qualcosa ma recuperò l’equilibrio e si precipitò all’ingresso dove la aspettava Shaoran e gli corse incontro sorridente:
-Scusami, mi avevi detto di essere puntuale ed io ho fatto tardi lo stesso!-
-Non ti preoccupare…-
-Perché quel muso lungo?-
-Tuo fratello ha detto di venire anche a Charls…-
Sakura stava per dire che più sarebbero stati più si sarebbero divertiti ma si bloccò pensando che forse Shaoran pensava a qualcosa di romantico e si rattristò. Stettero in silenzio fino al Luna Park poi, una volta entrati Shaoran disse a Charls:
-Sappi che non sei affatto il benvenuto chiaro!-
-Su, dai non fare così Shaoran, in fondo era una crudeltà lasciarlo a casa da solo!-
Shaoran la guardò storto e geloso, lei abbassò lo sguardo mortificata, spiazzata dalla gelosia del ragazzo, titubante gli afferrò lentamente la mano e lui la strinse forte, poi addolcito la guardò e le chiese arrossendo:
-Dove vuoi che andiamo?-
-Le montagne russe!!-
Si intromise Charls, Shaoran ormai rassegnato si diresse verso le montagne russe con Sakura che faticava a stargli dietro, arrivati alla stazione si sedettero nel vagone, avanti Charls e dietro Sakura e Shaoran.
Per tutto il tragitto Sakura non fece che urlare e stritolare la mano a Shaoran che di rimando arrossiva. Una volta scesi a terra:
-Sakura? Stai bene?-
La ragazza annuì stralunata prima di perdere l’equilibrio e venire afferrata al volo da Charls che rideva a crepapelle, Shaoran gli si avventò subito contro e Sakura tentò di reggersi in piedi senza successo, traballò e fu presa al volo da Shaoran che arrossì e le sorrise chiedendole:
-Tutto ok?-
-Si- Sorrise Sakura.
L’urlo di Charls li fece sobbalzare, entrambi si voltarono di scatto a guardarlo, fissava un punto indecifrato del Luna Park, ragazzi si voltarono a guardare nella stessa direzione, Sakura tremò, sperava che non stesse pensando a quello a cui stava pensando lei e afferrò la mano di Shaoran. Le speranze che Sakura aveva svanirono quando Charls indicò la giostra esclamando:
-Andiamo nel labirinto degli orrori!-
Sakura stava per replicare, avrebbe anche supplicato in ginocchio pur di non andarci ma Charls la precedette afferrandola per il polso e cominciando ad avviarsi sotto lo sguardo vigile e geloso di Shaoran che tentò di fermarlo:
-Ehi! Aspetta un momento! Cosa credi di fare?!?-
Charls si voltò a guardarlo e chiese malefico:
-Che c’è? Hai paura forse?-
A quella provocazione Shaoran ringhiò, guardò storto il ragazzo e si avvicinò dicendo:
-No! Tu invece?-
Dopo questa sfida Charls gli si avvicinò dicendo:
-Cosa scommettiamo che urlerai già all’ingresso?-
Shaoran lo fissò, ignorando gli occhi umidi con cui lo guardava Sakura supplicandolo di non trascinarla in un posto simile.
-Scegli tu il premio in palio.- Disse furioso.
All’ordine di Shaoran Charls alzò il braccio e puntò il dito verso Sakura:
-Lei! Sarà lei il premio in palio! Una giornata insieme senza rotture di scatole e un bacio.-
Sakura sentendosi chiamata in causa sussultò, appena si riprese fisso i ragazzi, Charls continuò:
-Ti sta bene?-
La ragazza fissò il fidanzato pronta a replicare ma non le fu concesso di proferire alcuna parola perché Shaoran esclamò:
-Ci sto! Ma non credere che te la lascerò anche solo per un secondo!-
Si strinsero la mano e si diressero verso il labirinto.
Sakura tremava, Shaoran la guardava incantato, anche terrorizzata era stupenda. Charls guidava il gruppo, varcarono la soglia. Sakura si strinse a Shaoran, Shaoran la strinse a se, Charls li guardò e rise. Un boato risuonò nelle loro orecchie, si voltarono verso l’ingresso, che però non c’era più, il labirinto era chiuso.

Scusate il ritardo, sono mortificata ma non riuscivo ad entrare nel mio account, ho dovuto cambiare password ma non ci riuscivo! Alla fine però ci sono riuscita! Non so se si è notato.
Volevo farvi qualche domanda: Charls vi sta antipatico? No, non era questa la domanda. Vi sta piacendo la storia? Devo cambiare qualcosa? Vi piace come scrivo? Potrei fare un libro o non sono abbastanza brava (si aprezza la sincerità). Ho come l'impressione che lo stile sia cambiato nel corso del capitolo: all'inizio mi sembra piuttosto confuso, dopo le montagne russe mi sembra più tranquillo, c'è più descrizione, più spiegazioni, non trovate?

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Nel labirinto ***


Sakura tremava, Shaoran la guardava incantato, anche terrorizzata era stupenda. Charls guidava il gruppo, varcarono la soglia. Sakura si strinse a Shaoran, Shaoran la strinse a se, Charls li guardò e rise. Un boato risuonò nelle loro orecchie, si voltarono verso l’ingresso, che però non c’era più, il labirinto era chiuso. Dove prima c’era la porta ora vi era solo parete scura, le uniche luci che illuminavano il tenebroso corridoio erano quelle delle candele appese ai muri che incupivano maggiormente l’atmosfera. Sakura tremava e il suo ragazzo la strinse ancora per rassicurarla e farle capire che ci avrebbe pensato lui a proteggerla, la ragazza sospirò e mormorò:
-Spero davvero che non ci siano anche i fantasmi.-
Charls la guardò e rise dicendo:
-Hai ancora paura dei fantasmi? Sei grande per queste cose! Ah ah ah! Non me l’aspettavo! Che fifona.-
Sakura era troppo spaventata per ribattere e difendersi, ma ci pensò Shaoran a difenderla urlando:
-SENTI UN PO’ IDIOTA! TI SEI GIA’ SCORDATO PERCHE’ SIAMO QUI?!? ABBIAMO UNA SFIDA INSOSPESO NOI DUE!!!-
Shaoran si avvicinò al rivale allontanandosi da Sakura di qualche metro; la ragazza restò immobile a guardarsi intorno senza rendersi conto che la distanza che la separava dal ragazzo stava aumentando, ma quando se ne rese conto era ormai troppo tardi. Si voltò per chiamarlo e tremò ancora dalla paura quando vide un grosso muro nero materializzarsi dal nulla tra di loro, un urlo le uscì spontaneo e con le lacrime agli occhi gridò con tutto il fiato che aveva in gola:
-SHAORAAAAAAAAAAAAAAN!

************

-SAKURA! SAKURA!-
Dall’altra parte della parete Shaoran gridava come un forsennato il nome della ragazza, battendo i pugni contro la parete fredda e sperando con tutto il cuore e tutta l’anima che Sakura stesse bene, ignaro che nello stesso istante la ragazza invocava il suo nome.
-Urlare così non ti servirà a nulla.-
Commentò Charls, per nulla toccato dall’accaduto.
-Hai urlato, ho vinto io la scommessa!-
Shaoran lo squadrò e ringhiò:
-NON HO URLATO PER LA PAURA! LA SFIDA E’ ANCORA APERTA!-
Charls si avvicinò a lui con aria beffarda:
-Allora diamo delle regole più severe, il primo che urla senza motivo, o perché si è spaventato o per qualunque altro motivo non solo avrà una giornata intera da passare con Sakura, potrà anche farle quello che vuole senza che né lei ne nessun altro possano fermarlo.-
Shaoran si innervosì ancora di più:
-Lasciala fuori da questa storia, è una faccenda tra me e te, lei non c’entra.-
Charls rise:
-Cos’è? Hai paura di perdere?-
Shaoran accettò la sfida, troppo orgoglioso per rifiutare, e forse anche un po’ stupido, ma per niente stupito dal fatto che il rivale non fosse impressionato dalla parete emersa dal nulla.
-Hai la bussola dei venti?- Domandò Charls tranquillo. -No, è a casa.- Rispose Shaoran.
-Perfetto, siamo chiusi qui, senza bussola dei venti e con qualcosa di magico che ci blocca! Di che si tratta?-
Chiese poi rivolto a Shaoran.
-Carte di Clow.- Rispose il ragazzo tirando dei leggeri pugnetti alla parete scura che lo separava dalla sua Sakura.
Charls si fermò un po’ a riflettere, poi si rivolse al ragazzo: -Hai il cellulare? Bisogna chiamare il CardCaptor e chiedergli che sta combinando; tu sai chi è vero?-
Shaoran fissò il muro: -Non c’entra il CardCaptor, lui… Lei…- Si corresse- Non ha nessuna colpa…- Abbassò lo sguardo-… E’ colpa mia.-
Charls lo fissò prendere il cellulare e gli chiese: -E’ una lei? Come siamo finiti in basso!- Commentò.
Shaoran si rimise in tasca il cellulare, afferrò Charls per il colletto e gli disse:
-Non ti azzardare più a ripeterlo! Non provocarmi e non immischiare Sakura in faccende che non la riguardano!-
Charls rise: -Le ragazze non sono abbastanza forti per la magia, per questo le carte si stanno ribellando.-
Shaoran lasciò perdere, presto Sakura stessa gli avrebbe dimostrato che non era vero; riprese il cellulare e compose il numero della sua ragazza.

************

Sakura piangeva, era buio e faceva freddo, aveva paura, stava raggomitolata per terra con la schiena appoggiata alla parete. Così si sentiva più vicina a Shaoran, restava immobile in quell’angolino con il volto nascosto tra le mani per paura di notare un qualunque tetro movimento. In poche parole aveva paura che alzando gli occhi potesse vedersi davanti un fantasma.
Si sentì il cellulare squillare in tasca. Alzò lentamente il viso bagnato di lacrime e rispose:
-Pronto?-
La voce all’altro capo del telefono la fece rabbrividire, una voce spettrale le disse dall’altra parte del telefono: -Morirai tra sette giorni! E con te il tuo Shaoran!-
Strillò, ma poi sentì Shaoran che la tranquillizzava: -Calmati Sakura! Sono io! Quell’idiota di Charls ti voleva solo prendere in giro!-
Sakura si asciugò le lacrime e disse singhiozzando: -Shaoran! Dove sei? Ho paura!-
Il ragazzo la tranquillizzò premuroso: -Sta tranquilla, sono qui, dopo la parete, non mi sono mosso, e tu?- Le chiese.
-Ho urlato, non mi hai sentita? E’ buio qui.-
-Sta tranquilla, è una carta di Clow.- A quelle parole Sakura sospirò e si sentì molto più tranquilla, tanto da fare un sorriso a trentadue denti e dire:
-Meno male, pensavo che fosse un fantasma, ma se è una carta di Clow non ci sono problemi, ero talmente spaventata che non ci avevo pensato.- Si alzò in piedi e chiese a Shaoran: -Come facciamo a riunirci?- Pensò un po’ e arrossì, poi aggiunse: Sai, mi manchi.-
Shaoran arrossì e si fece andare di traverso un po’ di saliva, tanto che rischiò di soffocare.
-Tu vai a sinistra, noi andiamo a destra.-
Sakura sussultò: -Nella direzione opposta?!?!-
Shaoran rise: -No, sciocchina, se sei girata verso la parete siamo di fronte e la mia destra è la tua sinistra.-
Sakura ci rifletté: -Hai ragione!- Riagganciò senza salutare e prese a correre verso sinistra. Non vedeva la strada e correva alla cieca. Talvolta sbatteva contro le pareti del labirinto ma non si arrendeva, continuava a correre maledicendo quelle pareti scure che impedivano di filtrare qualsiasi spiraglio di luce.

Corse per una ventina di minuti, talvolta le pareva di correre su di una parete, oppure addirittura sul soffitto; ogni tanto si fermava stremata a riposarsi per qualche istante urlando i nomi di Shaoran e Charles ma senza ricevere risposta, allora sospirava e riprendeva la sua corsa.
Improvvisamente vide uno spiraglio di luce in fondo al corridoio, stava per avviarsi ma sentì delle voci che la chiamavano. Si guardò attorno, no, non erano fantasmi, non poteva e non doveva scappare.
-Chi siete?!?- Domandò a voce alta.
Era una domanda inutile, sapeva bene che erano le sue carte che invocavano il suo aiuto.
-Come posso aiutarvi?!?- Chiese.
Dimostraci che il tuo amore per Shaoran è sincero e noi torneremo da te.
-Come?!?- Chiese Sakura.
-Standogli accanto- Fu una risposta che più che dalle carte le veniva dal cuore; sorrise e riprese a correre verso la luce. –Lo giuro!-
Correndo non si preoccupò di fare attenzione, la luce era coperta da una tenda dietro la quale vi era uno scivolo che lei non vide cadendoci inevitabilmente dentro, precipitò urlando con la gonna che le si alzava svolazzando.
La scivolata durò circa mezzo minuto, poi si ritrovò addosso a qualcuno, con il naso che sfiorava quello di questa persona che aveva appena urlato. Aprì gli occhi e si specchiò in quelli del ragazzo che aveva tanto cercato, per poi richiuderli nel tentativo di realizzare un desiderio e ricevere il suo primo vero bacio. Sia lei che Shaoran si erano scordati di Charles che esclamò soddisfatto sollevando Sakura:
-Eih! Hai urlato! Sakura mi deve un bacio!.-
La girò per baciarla ma lei si tirò indietro e gli tirò un potente ceffone dicendo:
-NON CI PENSO NEANCHE! SCORDATELO!-
Shaoran rise sguaiatamente, le pareti del labirinto si dileguarono rapidamente mostrando l’uscita, che Sakura raggiunse a passo veloce desiderosa di vedere il sole.
Shaoran prese la carta del labirinto che gli apparve avanti e raggiunse la sua ragazza seguito da Charles, la giornata era finita male e non erano riusciti a baciarsi, ma Sakura sorrideva, le sue carte sarebbero tornate da lei e… Per il primo bacio si poteva aspettare!

Scusate l'imperdonabile ritardo, non ho avuto molto tempo,dovete ringraziare Enza che mi ha dato l'ispirazione per finire questo capitolo e la devo ringraziare anche io perchè mi ha anche tirato su il morale che era finito in Cina. Grazie, credo che Charls abbia avuto un impegno improvviso ma non vi dico che significa, è una specie di indovinello.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Buone vacanze ***


Qualche settimana dopo l’avventura nel labirinto Charles partì, con grande gioia di Shaoran che per la contentezza aveva tentato di baciare Sakura ma era stato fermato da Touya che gli aveva tirato un colpo. Le vacanze estive erano cominciate da pochissimo e Sakura si preparava a partire; suo padre aveva affittato una fattoria su un isola poco distante dalla costa giapponese, ora stava tornando dal supermercato quando incontrò Yamazaki ed Erol che passeggiavano:
-Ciao ragazzi, dove andate?
-Da nessuna parte in particolare, facciamo un giro qui intorno.
Rispose Erol, poi Yamazaki alzò l’indice della mano destra e disse in tono saputello:
-Appena ho saputo in che isola devi andare mi è venuto in mente di aver letto un libro sugli alieni che vivono in quelle zone, così ho pensato di avvertirti!
Sakura sobbalzò:
-Quali alieni?-
Prima che Yamazaki fosse trascinato via da Erol Sakura fece in tempo a sentire anche:
-…dicono che molti turisti siano scomparsi…-
-Ciao Sakura.-
La salutò Erol. -…e altri siano stati trasformati in gufi…-
Sakura li osservò allontanarsi e disse tra se:
-Suvvia! Gli alieni… non esistono!-
Le caddero le buste della spesa che raccolse in tutta fretta per poi correre a casa; quel pomeriggio aveva appuntamento con Shaoran.
Appena entrata a casa si precipitò in tutta fretta a cercare suo padre, lo trovò in cucina e gli corse incontro poggiando le buste sul tavolo.
-Papà!- Esclamò poco convinta.- Tu ci credi nell’esistenza degli alieni?-
Il padre poggiò un coperchio sulla pentola in cui l’acqua stava bollendo e si voltò sorridendo.
-Perché no, non è possibile che esistano?- Le domandò misterioso.
Sakura tremò e chiese: -Nel posto in cui stiamo andando sono mai avvenute sparizioni misteriose?-
Il signor Kinomoto non rispose, ma Touya esclamò entrando nella stanza:
-Certo! Pare che siano stati gli alieni! Ma tu puoi stare tranquilla, non rapiscono i mostri!-
Poggiò una mano sulla testa di Sakura e le scompigliò tutti i capelli.
Sakura si aspettava una provocazione simile e rispose a tono:
-Shaoran non sarebbe dello stesso parere!-
Touya disinteressato iniziò ad apparecchiare e chiese alla sorella:
-Bene! Sentiamo il parere del moccioso!-
Sakura si irritò e rispose:
-Secondo lui perfino Dracula mi rapirebbe!-
Touya rise;
-Te lo ha detto per spaventarti?-
Sakura si infuriò e strillò: -NO! POI HA DETTO CHE ANCHE SE FOSSE VENUTO LUI NON GLI AVREBBE PERMESSO DI PORTARMI VIA!!!!-
-E lui crede di riuscire a sconfiggere il conte Dracula? Patetico!- Chiese Touya ridendo.
A Sakura salirono le lacrime agli occhi, non sopportava che suo fratello prendesse in giro il suo Shaoran. Si voltò e corse su per le scale fino in camera sua, si cambiò e si precipitò fuori dove incrociò suo padre che la fermò per chiederle:
-Pensavo, ti farebbe piacere invitare Shaoran a venire con noi?-
Sakura sorrise involontariamente, afferrò il cellulare e compose il numero di Shaoran, ormai imparato a memoria, per invitarlo a passare una vacanza insieme. Immaginate che sorpresa quando si sentì squillare il cellulare di Shaoran alle spalle!
-Dimmi.-
Disse il ragazzo senza neanche prendere il cellulare per rispondere.
Sakura si voltò e lo abbracciò dicendo:
-Ci vieni in vacanza con me?-
-Volentieri, se non è di troppo disturbo.-
Il cellulare di Shaoran squillò ancora e Sakura si rese conto imbarazzata di non aver chiuso la chiamata; immediatamente rimediò.
Un’altra settimana passò con calma e i preparativi per la partenza erano ultimati. Una domenica di metà giugno erano tutti pronti a partire; Il signor Fujitaka, Touya, Shaoran, Sakura e il suo zaino; o meglio, tutto ciò che era contenuto nel suo zaino.
Il viaggio in macchina sarebbe durato circa quattordici ore e avrebbero guidato a turno Touya e il signor Kinomoto, Sakura e Shaoran avrebbero tenuto a bada lo zaino delle provviste e quello in cui era sigillato Kerochan stando seduti fianco a fianco sul sedile posteriore.
Touya fu il primo a prendere in mano il volante, verso il pomeriggio suo padre gli diede il cambio e Touya si addormentò, Sakura e Shaoran passarono gran parte del viaggio seduti sul sedile a gambe incrociate l’uno di fronte all’altra a giocare a carte; verso le dieci di sera Sakura si addormentò e Shaoran si strinse per farla stendere e per farle appoggiare la testa sulle sue gambe, poi crollò anche lui.
Erano circa le due di notte quando arrivarono a destinazione, Sakura si alzò di malavoglia e gioì silenziosamente quando si ristese in quello che sarebbe stato il suo letto per l’intera settimana.

Scusate il ritardo e il capitolo corto, Sono mortificata ma devo dire ad Enza che ho di nuovo perso il foglio dove c'era scritto del primo bacio, il che è grave perche sarebbe dovuto essere entro due capitoli, così ho deciso che non si baceranno ( O forse si) e si lasceranno in riva al mare (o forse no)Scusate ancora per il ritardo!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Cuore in tempesta ***


Quando Sakura si sveglio, la mattina successiva (O forse sarebbe meglio dire verso mezzogiorno) si ritrovò davanti Shaoran che le sorrideva. Il ragazzo era salito a svegliarla qualche minuto prima e poi l’aveva scossa un poco. Dopo pranzo disfarono i bagagli e poi scesero tutti e quattro in spiaggia. La baia era affollata. Gli ombrelloni spuntavano ovunque come funghi colorati. Sakura fu la prima a correre verso il bagnasciuga, tirandosi per mano Shaoran che aveva in mano una borsa con dentro degli asciugamani e Kerochan.
Sakura e Shaoran erano rimasti tutto il tempo in acqua a schizzarsi e per un po’ Sakura si era fermata a fissare incantata un ragazzo dai capelli arancioni che faceva surf, facendo ingelosire non poco il suo ragazzo. Il surfista andò via con la sua fidanzata, una ragazza bionda, verso le cinque lasciando Sakura delusa e dispiaciuta dato che era rimasta affascinata dal surf, quindi, dopo essere inciampata in un pinguino con la maglietta che sembrava essere della fidanzata del surfista tornò a dedicarsi al suo Shaoran che, ancora un po’ offeso le aveva offerto un gelato.
Verso sera tornarono alla fattoria, cenarono in giardino e Sakura esplorò con lo sguardo i dintorni. La fattoria era circondata da boschetti ed erano poche le case lì vicino; dopo il tramonto cenarono in giardino con della carne arrosto e un’insalata. Alle 11.30 il signor Kinomoto era andato a dormire perché era molto stanco e Touya aveva chiesto a Shaoran di andare a buttare la spazzatura, nonostante entrambi glielo avessero sconsigliato lei aveva insistito ad andare con lui, incurante del fatto che i cassonetti fossero alla fine di quelle strada buia, isolata e circondata da lugubri boschi tenebrosi.
Camminavano fianco a fianco. Mano nella mano. Sakura aveva una busta piena di spazzatura in mano. Shaoran reggeva una torcia accesa. Sakura si guardava intorno all’erta. Shaoran la guardava di sottecchi sorridendo alla vista di tanta tenerezza. Nessuno dei due guardava dove metteva i piedi. Entrambi inciamparono più volte a turno tirandosi dietro anche l’altro.
Sulla via del ritorno Sakura era ancora più agitata e camminava abbracciando il bracco di Shaoran. Entrambi avevano una bruttissima sensazione che proveniva dalla spiaggia, si fissarono per qualche istante per convenire della presenza di carte di Clow e presero a correre verso la spiaggia attraverso il boschetto. La corsa proseguì per poco più di un quarto d’ora; Shaoran che era più veloce ed aveva la torcia in mano era in testa e Sakura gli stava dietro stringendogli la mano.
Appena i loro piedi toccarono la sabbia tremarono alla vista del panorama. Il mare era in subbuglio e un immenso gorgo si stendeva per una ventina di metri dove l’acqua era più profonda.
-Che carta è?-
Domandò Shaoran stringendo la mano della ragazza.
-La tempesta, o forse l’onda.- Rispose lei intimorita facendo qualche passo indietro levando i piedi da sulla sabbia e rimettendosi sull’erbetta del bosco. -O forse sono entrambe.- aggiunse dopo poco.
-Bisognerebbe chiamare Kerochan prima che qualcuno si accorga di questo fenomeno.-
-Si, certo…-
Rispose la ragazza incerta che non aveva né la voglia né la forza per rifare due altre volte la corsa che avevano appena fatto. Sospirò, per poi inorridire quando un urlo di Shaoran poco davanti a lei la spaventò a morte. Si gettò subito verso di lui tentando di afferrargli una mano ma mancò la presa e Shaoran sprofondò nella sabbia. Un urlo misto di terrore e paura squarciò il cielo.
-SHAORAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAANNNNNNNNN!-
Lacrime di dolore e sgomento cominciarono a scorrere sulle guance della piccola Sakura per poi cadere sull’erbetta già bagnata dall’umidità della sera improvvisamente una grande fossa si aprì nel centro della spiaggia.
Esattamente nel centro della fossa riemerse Shaoran privo di sensi; in preda ad un attacco di folle incoscienza Sakura prese a corrergli incontro arrancando nella sabbia e chiamandolo a gran voce.
Arrivata all’inizio della fossa si lasciò scivolare sul fondo per poi fermarsi improvvisamente a cavalcioni sul ragazzo e riprese a urlare il suo nome.
-SHAORAN! SHAORAN!-
Con la mano destra voltò il viso di Shaoran verso di se e poggiò la sua fronte su quella del ragazzo piangendo preoccupata.
Un cupo fruscio la riportò alla realtà e alzò gli occhi notando con orrore che la fossa stava per essere inondata dall’acqua di mare, afferrò lo scettro e invocò la carta dell’acqua che andò a formare un turbine attorno a loro per schermarli dalla tempesta.
Sakura continuò a chiamare Shaoran che lentamente aprì gli occhi e la fissò intontito.
-Shaoran!- Esclamò Sakura un’ultima volta prima di gettargli le braccia al collo contenta.
-Che sta succedendo? Che ti è preso?- Chiese il ragazzo preoccupato vedendola piangere; Sakura si scostò un poco e si asciugò gli occhi per poi dire:
-Ho avuto paura che fossi morto…-
-Che scemenza!- Esclamò –Morire senza averti prima baciata! Ma neanche morto!- Rise, rendendosi conto di quello che aveva detto, poi avvicinò il volto a quello di Sakura e le sollevò il mento per baciarla ma lei si tirò indietro pensando che se l’avesse baciata lui avrebbe potuto morire. Un istante di distrazione le costò caro, perse la concentrazione e la barriera della carta dell’acqua cedette lasciando i due ragazzi in balia della tempesta.
Vennero separati, nonostante avessero tentato invano di afferrarsi la mano a vicenda per restare vicini si ritrovarono a volteggiare nella corrente tra i turbini di acqua e sabbia che si intrecciavano. Entrambi tentarono di raggiungere la superficie e ci riuscirono nello stesso istante, si cercarono con gli occhi ritrovandosi e Shaoran tentò di andare a nuoto verso Sakura che nonostante fosse in balia della tempesta riusciva a mantenersi a pochi metri dalla riva, la raggiunse faticosamente e, poiché lei aveva difficoltà a nuotare con lo scettro in mano la afferrò per il braccio e la trascinò verso la spiaggia. La fossa si era allargata e si era unita al mare aperto, Shaoran uscì dall’acqua e tentò di tirare fuori anche Sakura che però gli sfuggì e venne trascinata dalla corrente verso un gorgo.
Shaoran urlò: -SAKURAAA!!!-
Il suo terrore aumentò quando a partire dai suoi piedi l’acqua iniziò a gelarsi sempre più rapidamente verso Sakura; prese a correre sul ghiaccio per raggiungerla ma fu difficile le onde si erano ghiacciate formando degli ostacoli alti almeno mezzo metro.
Quando arrivò era tardi, tra lui e la sua Sakura si era già formata una lastra di ghiaccio spessa appena due centimetri, ma era abbastanza per impedire a Shaoran di raggiungere Sakura e a Sakura di respirare.
Stava soffocando, dall’altra parte di quella lastra di ghiaccio Shaoran colpiva senza effetto, poteva agire solo lei; l’acqua si era calmata così poté afferrare dalla tasca la carta della spada e concentrandosi la usò per rompere il ghiaccio e tornare a respirare. Shaoran la tirò subito fuori dall’acqua, bagnata, infreddolita e spaventata; la stese dolcemente sul ghiaccio mentre questo tornò ad essere sabbia e prese ad accarezzarle la fronte amorevolmente per calmarla. Voltò la testa verso sinistra dove dalla sabbia si stavano materializzando quattro carte: l’Onda, la Sabbia, il Ghiaccio e la Tempesta.

*Sakura si rivotò a guardare Shaoran e gli sorrise, lui le sorrise a sua volta per poi poggiare dolcemente le labbra sulle sue.*

Sorprese? ve lo aspettavate? chi non se lo aspettava aveva ragione perchè non è successo niente, l'ho già detto ad Enza: vi farò pensare di avervi accontentate,vi lascerò con il fiato sospeso, vi farò perdere le speranze e quando le avrete perse vi accontentero! Qualcuno ha capito qualcosa di quello che ho scritto? Voglio dire: qualcuno ha capito che intendo?

BUONA FESTA DELLA DONNA! VIVA NOI!

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Solo sogni, o realtà? ***


Sakura si rivotò a guardare Shaoran e gli sorrise, lui le sorrise a sua volta per poi poggiare dolcemente le labbra sulle sue, per poi svegliarsi di soprassalto nel suo letto e tornare alla realtà. Aveva sognato di nuovo, purtroppo sembrava che il suo primo bacio con Shaoran fosse solo un sogno lontano e irraggiungibile. Sospirò coprendosi gli occhi con il braccio per coprirli dalla luce che entrava dalla finestra accecandola e mugugnò qualcosa di incomprensibile.
Si alzò dopo qualche minuto per andare in bagno e appena aprì la porta finì con sbatterla in faccia a Shaoran che passava li in corridoio; appena se ne rese conto le passò il sonno e prese a chiedere scusa a Shaoran senza fermarsi neanche per respirare.
I giorni passarono rapidamente per tutti fino all’ultimo giorno di permanenza nel posto.
Era un po’ che Shaoran non si vedeva; Kerochan lo aveva visto uscire attorno alle sette del mattino e non era ancora rientrato.
Sakura stava cominciando veramente a preoccuparsi che gli fosse successo qualcosa ma tentava di non darlo a vedere, aveva deciso che quando fosse rientrato gli avrebbe tenuto il muso per un bel po’. Ora stava seduta in camera sua a leggere un libro trovato in un cassetto che riportava alcuni metodi per sconfiggere o tenere lontani gli alieni. Kerochan stava seduto sul davanzale a guardare fuori dalla finestra. Fece un balzo fino al soffitto quando sentì la porta che si apriva ed entrò Touya dicendo:
-Sakura, Kerochan, perché non uscite in giardino invece di restare qui al chiuso?-
-Va bene.- Accettò Sakura contro voglia.
Appena scesi in giardino non ebbero il tempo di sedersi che arrivò Shaoran da chissà dove e si avvicinò a loro dicendo a Sakura:
-Puoi venire un secondo con me?-
-Dove?- Domandò lei curiosa dimenticandosi di mettere il broncio, se ne pentì immediatamente quando lui le ordinò burbero:
-Seguimi e basta!-
Le strappò il libro di mano e lo gettò sul tavolino poco distante, la afferrò per il polso e la trascinò verso il cancello.
-Posso venire anche io?- Chiese svelto Kerochan.
-Certo che no!- Sbottò Shaoran mente trascinava Sakura verso un boschetto poco distante.
Arrivati ai piedi del primo albero Shaoran si fermò e si voltò per controllare che nessuno li stesse seguendo. Non si vedeva nessuno, si rigirò soddisfatto e riprese a camminare.
-Dove stiamo andando?- Domandò Sakura curiosa tenendo per mano Shaoran che era pochi passi davanti a lei.
-Lo vedrai.- Disse freddo Shaoran lasciando Sakura un tantino delusa.
Passarono dieci minuti buoni di camminata e Sakura chiese ancora spazientita:
-Manca molto?-
-Zitta e cammina!- Ordinò ridendo.
-Ma Shaory! Sta facendo buio! Ho paura…- Disse Sakura guardandolo con gli occhi luccicolosi, termine coniato proprio per definire lo sguardo di Sakura quando supplica Shaoran.
Shaoran si voltò di scatto sorridendo trovandosi il naso della ragazza a pochi centimetri dal suo. Lei provò ad avvicinarsi di più per baciarlo ma lui arrossì, si voltò dall’altra parte e riprese a camminare.
-Ci siamo quasi. Tranquilla e non ci sono gli alieni!-
Sakura sospirò e tornò ad andargli dietro, finché non si fermò ancora di botto e si girò verso di lei tirando fuori dalla tasca una benda.
Sakura sgranò gli occhi, che si era messo in testa? La fece girare e la bendò.
-Che… Che ti sei messo in testa?- Domandò incerta.
-Io niente, perché?-
Fece un espressione da angioletto anche sa Sakura non poteva vedere, poi la afferrò ancora per mano per riprendere a camminare.
Sakura tentò di opporre resistenza e lo trattenne con entrambe le mani ma lui la trascinò con forza e le disse:
-Muoviti!-
-Non ci vedo! E se cado?- Rispose lei con un tono di supplica.
-Se cadi ti afferrò al volo! Ma cammina che siamo in ritardo!.-
-Dove stiamo andando?- Chiese ancora in tono di supplica.

-Sei su uno spuntone.- La avvertì Shaoran fermandola altri dieci minuti dopo.
Scese per primo, la afferrò per la vita e fece scendere dolcemente anche lei che d’un tratto sentì i granelli di sabbia entrarle nei sandali.
Sorrise e domandò:
-Siamo in spiaggia?-
-Si e siamo arrivati appena in tempo!- Esordì soddisfatto il ragazzo. Si mise affianco a lei e le sciolse la benda che cadde sulla sabbia mostrandole il panorama stupendo del tramonto sul mare. Il sole sfiorava appena la superficie dell’acqua e Shaoran osservò soddisfatto l’espressione da ebete che aveva Sakura stampata in faccia.
-E’ perfetto non trovi?- Le chiese Shaoran all’improvviso guardandola e arrossendo.
-Perfetto per cosa?- Domandò Sakura ingenuamente voltandosi a guardarlo in maniera interrogativa.
Shaoran sorrise maligno, chissà cosa avesse in mente, poi tornò dolce e sussurrò:
-Perfetto per questo.- Disse prima di sporgersi verso di lei e baciarla dolcemente.
Sakura chiuse gli occhi e trattenne il fiato, si aspettava che da un momento all’altro spuntasse fuori un contrattempo ma non comparve nessuno.
Davanti a quel tramonto si scambiarono il loro primo vero bacio, e non era un sogno.

Questa volta ho aggiornato prima, che sorpresa eh? E sono anche lieta di annunciarvi che questo bacio era vero, non era nè un sogno nè un illusione, contente? Ma se non lasciate tante recensioni lo cancello! Chiaro?

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Gatti dispettosi e guai pericolosi ***


Un giorno, una splendida giornata di agosto, alcune settimane dopo la loro vacanza al mare, Shaoran e Sakura avevano appena salutato Tomoyo, con cui erano stati al parco. I due ragazzi avevano deciso di fare una passeggiata in centro loro due da soli.
Erano appena scesi dal treno che Sakura afferrò il braccio di Shaoran fermandosi di colpo: -Una carta?-
Chiese Shaoran agitato
-No- Rispose lei- Un gattino!-
-Dove?-
Chiese il ragazzo curioso
-Non lo so ma è qui vicino.-
Si concentrò e si diresse verso un binario poco distante seguita da Shaoran, in mezzo ai binari c’era un micetto che miagolava tentando di sollevare una zampetta insanguinata impigliata ad una radice. Sakura saltò sui binari ma fu subito fermata da Shaoran che la fece immediatamente risalire dicendo:
-Ma che ti salta in mente? Sei diventata matta? E’ pericoloso! -
Sakura lo guardò preoccupata dicendo:
-Ma… il gattino?-
-Lo prendo io!-
Ripose Shaoran e scese sbuffando tra i binari, si inginocchiò accanto al gattino tentando di liberarlo, in un primo momento il micetto graffiò il dorso della mano del ragazzo ma lui non si diede per vinto e borbottò:
-Stupido gattaccio! Sto cercando di salvarti la vita!-
Intanto sul marciapiede una poliziotta si avvicinò e gli urlò:
-EHI!! RAGAZZINO!! NON PUOI STARE SUI BINARI! VIENI SUBITO VIA!-
Shaoran si voltò verso la poliziotta e il gattino ne approfittò per fargli un altro graffio che andò a combinarsi con in precedente formando una croce, Sakura preoccupata chiamò ancora il ragazzo:
-Shaoran, muoviti, ti prego, è pericoloso stare li!-
Intanto l’altoparlante annunciò:
-E’ in arrivo al binario quattro il treno in transito proveniente da Hikarigaoka e diretto a Sibuya.-
Sakura si voltò ansiosa a guardare il numero del binario su cui si trovavano Shaoran e il gattino; era il tre
“Per fortuna”
Pensò Sakura sollevata intanto la poliziotta si stava allontanando perché era stata chiamata al walkie-talkie da una sua collega, stranamente la stazione era vuota, forse per via dell’orario. Sakura chiamò ancora il ragazzo:
-Shaoran! Sbrigati!-
-Non farmi fretta!-
Si arrabbiò lui.
-Non ti sto facendo fretta ma sbrigati è pericoloso!-
Il gattino riuscì a liberarsi e dopo aver graffiato ancora Shaoran fece un bel balzo fino al binario accanto. Shaoran si alzò in piedi e si avvicinò lentamente al micio che zoppicò via. Sakura sentì il rumore di un treno che arrivava a tutta velocità alle spalle di Shaoran, si voltò a guardare e capì subito che era proprio sullo stesso binario su cui si trovava lui; terrorizzata urlò:
-SHAORAN!!!-
Si coprì gli occhi atterrita mentre Shaoran riuscì ad afferrare il gatto, ma il treno era ormai troppo vicino, sfrecciò davanti alla ragazza che sentì una morsa terribile al cuore mista al panico e alla paura che Shaoran fosse stato investito in pieno. Si tolse le mani da sul viso e osservò il treno schizzare via, fino all’ultimo vagone, le lacrime cominciarono a scenderle sulle guance più pallide che mai, il convoglio era ormai lontano ma di Shaoran non c’era più nessuna traccia, Sakura mormorò disperata tra i singhiozzi:
-Sh… Shaoran…-
Sentiva le gambe che le tremavano, fino a quando qualcuno non le poggiò una mano sulle spalle dicendo:
-Sono qui, tranquilla, sto bene.-
Sakura si voltò di scatto e guardò Shaoran sconcertata, lui le porse tranquillamente il gattino come se nulla fosse successo, lei lo prese e poi gli tirò uno schiaffo tremendo e poi urlò:
-MA CHE DIAVOLO TI E’ SALTATO IN MENTE!!! PER POCO NON MI FACEVI VENIRE UN INFARTO!!!!- Poi afferrò energicamente il colletto della divisa di Shaoran e gli diede uno strattone che per poco non strappava tutta la maglietta, lo lasciò andare, appoggiò la testa sulla sua spalla e mormorò- Avresti potuto morire! Sei uno stupido! Avresti dovuto lasciare perdere… potevi morire!-
Shaoran la abbracciò e le mormorò:
-Sto bene, tu non avresti neanche dovuto preoccuparti.-
A Sakura saltarono i nervi alle stelle, fece un passo indietro e guardò Shaoran dritto negli occhi con un’espressione a dir poco furibonda, tanto che Shaoran stava tremando dalla paura.
-Tu… tu…-Cominciò a balbettare Sakura- …tu…- Si girò verso una colonna poco distante e le tirò un calcio; alcuni pezzi d’intonaco cedettero dando a Shaoran l’impressione che la rabbia di Sakura avesse anche aumentato la sua forza, si avvicinò a lei e le disse:
-Andiamo, non fare così, non è successo niente!-
Sakura gli tirò un pugno all’altezza dell’ombellico e poi cominciò a dire:
-Nulla… non è successo nulla… IL MIO FIDANZATO STAVA PER ESSERE TRAVOLTO DA UN TRENO IN CORSA!! E IO STAVO PER MORIRE D’INFARTO!! PER TE QUESTO NON SAREBBE NULLA!?!?-
Gli afferrò la manica della maglietta e lo trascinò fuori dalla stazione mentre lui continuava a ripetere:
-Non mi sono fatto nulla…-
Arrivati sul marciapiede avanti ad un incrocio Sakura si fermò di colpo e si voltò verso Shaoran dicendo:
-Sei un’idiota, uno stupido, uno scemo, sei… sei stato grande!-
-Cosa?!?-
Esclamò Shaoran incredulo
-Sei stato bravissimo… MA NON FARLO MAO PIU’ O GIURO CHE FACCIO IN MODO CHE TU PRENDA IL PRIMO AEREO PER HONG KONG IL GIORNO STESSO!!! Chiaro?-
-Chiarissimo.-
Sakura fece una carezzino al gattino e poi sussurrò a Shaoran:
-La vuoi sentire una cosa?-
-Cosa?-
-Dammi la mano…-
Sakura prese la mano di Shaoran, poi la appoggiò in corrispondenza del suo cuore e mormorò: -Senti come batte?-
Shaoran annuì.
-E’ così da quando ho visto il treno che ti arrivava addosso e non accenna a rallentare.-
-Calmati, che ne dici se ci prendiamo un gelato?-
-Si va be…AH!!-
Il gattino balzò in mezzo alla strada, Sakura stava per corrergli dietro ma fu trattenuta da Shaoran che le disse agitato:
-Così ti fai investire!-
Aspettarono che scattasse il semaforo verde attraversarono di corsa raggiungendo il vicolo in cui il gattino si era infilato; Shaoran lo vide subito correndogli incontro e afferrandolo, nello stesso istante un bidone della spazzatura gli cadde addosso sommergendolo di rifiuti e sbalzando il gattino poco distante.
Sakura accorse immediatamente ad aiutarlo, gli tolse un pò di rifiuti da sulla testa e gli chiese:
-Shaoran! Come stai?-
Il suo viso espresse solo terrore quando la voce di Shaoran rispose:
-Sto bene, tranquilla.- Ma dal corpo del gatto alle sue spalle.

Ve lo aspettavate Shaory che fa miao? Io ce lo vedo bene anche a fare involontariamente le fusa quando Sakura lo coccola nel corpo di un gatto.
P.S. Il corpo di Shaory con dentro l’anima del gatto è scappato, come faranno ora?

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** "Non sto facendo le fusa!" ***


Sakura rientrò in casa con un gatto in braccio, la cosa non era molto strana se non si pensava che sotto quei peli ci fosse il suo ragazzo. Shaoran dal suo canto era alquanto imbarazzato, lungo il tragitto era stato quasi azzannato da tre cani di piccola taglia e si era salvato solo grazie al pronto intervento di Sakura.
Il suo corpo umano se ne girava miagolando per tutta Tokyo e Touya l’avrebbe ucciso, fortuna che la sua Sakura non aveva intenzione di dirglielo, salirono in camera dove li aspettava Kerochan per vantarsi di aver vinto l’ultimo livello ad un videogioco, a dire il vero non li aspettava proprio! Sarebbero dovuti tornare verso le otto!
-Sakura! Che ci fai qui? Quel maledetto cinesino ti ha piantata?-
Non passò neanche un secondo da quando aveva pronunciato la frase che si vide un gatto piombargli addosso pronto ad azzannarlo ma Sakura lo afferrò svelta per la coda lasciandolo a penzoloni dal letto.
-Brutto peluche inutile che non sei altro non t’azzardare neanche a pensarlo!-
Kerochan sobbalzò e lo aggirò per andarsi ad accucciare dietro Sakura supplicandola:
-Ti prego Sakura tieni lontano questo gattaccio rognoso parlante da me!-
Shaoran si preparò a fare un agguato e a saltargli addosso, Kerochan urlò e volò verso il soffitto, Shaoran balzò sulla scrivania perdendo l’equilibrio e cadendo per terra; non si diede per vinto e tentò di saltare ancora ma fu prontamente afferrato per la coda da Sakura rimbalzando all’indietro e finendo per terra con un guaito di dolore, si preparò a fiondarsi ancora addosso a Kerochan ma fu richiamato da Sakura:
-Shaoran! Smettila, non fare il bambino!-
E lo afferrò di nuovo per la coda trascinandolo verso di lei.
-AHIA!- Urlò il poveretto.
-Shaoran! Che ho fatto?- Gli chiese innocentemente.
-Mi hai preso per la coda tre volte, fa male, ti prego non farlo più!- E si accucciò a leccarsi l’attaccatura della coda.
-Scusami ti prego!- Gli disse lei con le lacrime agli occhi per poi inginocchiarsi affianco a lui. –Ti stai comportando da gatto…-
Shaoran smise di leccarsi e la guardò con occhi sicuri replicando:
-Non mi sto comportando da gatto. E’ che non potendo massaggiarmi con le mani mi resta solo la lingua, e il gatto dentro cui mi ritrovo ha pure un cattivo sapore! Uffi!- Si lamentò sconsolato abbassando le orecchie. Sakura sorrise intenerita e lo afferrò dicendogli:- Ci penso io.-
Se lo poggiò sulle ginocchia e prese a massaggiargli l’attaccatura della coda.
-Ora le ho viste proprio tutte!- Commentò Kerochan.
Dopo qualche minuto Sakura passò a grattargli sotto il mento e Shaoran prese a fare le fusa, si stese per terra e prese ad arrotolarsi contento; Sakura sorrise chiedendosi se si stesse rendendo conto di ciò che stava facendo. Kerochan spalancò la bocca stupefatto, poi smise di farci caso e tornò al suo videogame.
-Shaoran?- Chiamò Sakura risvegliandolo dalla sua follia. Lui sollevò il musetto e lo inarcò verso destra pronto ad ascoltare.
-Stai… Stai facendo le fusa…- Gli fece notare incerta.
Shaoran balzò immediatamente in piedi e disse sicuro:
-Io non stavo facendo le fusa!- Poi si annusò e storse il naso.
-Accidenti come puzzo!-
-Io non sento nulla.- Affermò Sakura annusandolo.
-Sarà l’olfatto sviluppato del gatto-
Suggerì Kerochan. Shaoran abbassò ancora le orecchie demoralizzato, Sakura si alzò e uscì dalla camera.
-Sakura? Dove vai?- La seguì fino alla porta dal bagno ma si fermò li davanti, fin quando non si sentì chiamare. La raggiunse incerto di ciò che avrebbe trovato. Sakura aveva aperto l’acqua della vasca e ora stava tirando fuori da dentro un mobiletto alcuni bagnoschiumi, lui vi si avvicinò e si infilò tra le sue braccia e alzò il musetto triste per chiederle:
-Che fai?-
Sakura gli sorrise e aprì un bagnoschiuma facendogli annusare la fragranza.
-Questo ti da fastidio?-
Lui annusò e poi disse:
-E’ troppo forte.-
Sakura gli fece annusare ben tre bagnoschiumi diversi prima di trovarne uno abbastanza leggero, si assicurò che l’acqua fosse tiepida e poi disse a Shaoran:
-Entra.- Lui passò per ben tre volte lo sguardo dall’acqua alla ragazza prima di dire:
-E se affogo?-
Sakura lo guardò sconcertata:- Sono cinque centimetri!-
Poi lo afferrò e lo infilò in acqua insaponandolo per bene. Shaoran ricominciò inconsapevolmente a fare le fusa ma lei non glielo fece notare per non farlo smettere. Lo risciacquò per bene e poi lo avvolse in uno strofinaccio per portarlo in camera e asciugarlo con il phon.
Fece una doccia veloce anche lei e quando tornò in camera lo trovò a guardarsi allo specchio demoralizzato, ma almeno non puzzava più.
Gli si avvicinò e si inginocchiò accanto a lui iniziando a grattargli la testa, lui alzò il muso e disse senza arrabbiarsi:
-Non sono un gatto…-
Sakura gli sorrise e gli disse:
-Però ti piace, stai facendo le fusa.-
-Non sto facendo le fusa.- Si voltò a controllare che Kerochan stesse dormendo nel suo cassetto e continuò: -Si fanno da sole, non lo faccio apposta!-

Com'è? Strano vedere Shaoran che ronfa vero? Sapete che a Londra alla stazione di King's Kross c'è davvero il binario 9 e tre quarti? Mi ha preso un colpo quando ho visto il cartello! Qualcuna di voi conosce Harry Potter? Non ditemi di no per favore! Enza e Soili hanno già detto che non lo hanno mai letto ne hanno visto il film... Io non ci credo, è famoso! Comunque sono lieta di annunciare a chi adora Harry Potter che del settimo libro pare che si faranno 2 film! Che belo! 2! Non 1! 2! Sapete che prima pansavo di fare scambiare i corpi a Sakura e Shaoran invece che Shaoran col gatto? Secondo voi sarebbe stato meglio? Poverino il primo a cui scappa la pipì o che deve cambiarsi!

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Attacco nel fango ***


Attacco nel fango


Dormirono poco tranquilli quella notte. La preoccupazione di quello che avrebbe potuto fare il gatto nel corpo di Shaoran era tanta. Il mattino successivo allo scambio di corpi si alzarono presto per poter andare a cercare il gatto e sistemare le cose; girarono Tomoeda in lungo e in largo, Sakura per strada, Shaoran sui muretti e Kerochan dall’alto.
Ci misero poco a capire che avevano bisogno di aiuto, Sakura afferrò il cellulare e compose il numero di Erol. Il telefono iniziò a squillare.
-Pronto?- Rispose il ragazzo all’altro capo del telefono.
-Ciao Erol, sono Sakura, dovrei chiederti un’enorme favore.-
Shaoran la guardò immediatamente storta:
-Non t’azzardare a parlargli della situazione in cui mi trovo!-
Sakura gli sorrise, poi disse:
-La carta dello scambio ha invertito il corpo di Shaoran con quello di un gatto ma ci siamo persi il gatto che ha il corpo di Shaoran, ci aiuti a trovarlo?-
Shaoran le ringhiò contro, metaforicamente parlando.
Sakura salutò Erol e compose il numero di Tomoyo.
-E ora chi chiami?- Domandò Shaoran.
-Tomoyo.- Rispose cristallina la sua ragazza.
-Oh! No! Lei no!-
Sakura lo ignorò completamente, ormai aveva già composto il numero e stava già squillando.
-Pronto Tomoyo?-
La ragazza all’altro capo del telefono accolse felicemente la chiamata dell’amica.
-Sakura! Amica mia! Stavo giusto per telefonarti! Non crederai alle tue orecchie!-
-Di che si tratta? – Chiese Sakura dimenticando il motivo principale della telefonata.
-Per caso avete avuto un piccolo scontro con la carta dello scambio ultimamente?- Domandò la mora perspicace.
-Si, tu come fai a saperlo?- Domandò Sakura impressionata.
Tomoyo scostò la tenda della finestra della sua camera per migliorare l’inquadratura della sua cinepresa e disse divertita:
-E’ un cane ho un gatto l’essere che è nel corpo di Shaoran e si rotola nel fango del mio giardino?-
Sakura sgranò gli occhi, si voltò a fissare Shao-gatto e disse:
-E’ da Tomoyo.- Poi si rivolse ancora a Tomoyo:- Trattienilo!-
Riattaccò e prese a correre seguita da Shaoran.

Ci impiegarono relativamente poco per arrivare, si fecero aprire dalle cameriere e si fiondarono in camera di Tomoyo, si affacciarono al balcone affiancandola e rabbrividirono.
Il corpo di Shaoran rotolava nel fango e a intervalli irregolari si fermava a grattarsi il collo con il piede, poi da un cespuglio spuntò con un balzo un essere simile ad un camaleonte; da lontano non si distingueva bene.
Sakura si avvicinò a Tomoyo e le disse:
-Zoomma su quel coso!-
Dal display della telecamera si vedeva chiaramente che quella creatura era la carta dello scambio.
Shaoran saltò giù dal balcone e ci si avventò contro pronto ad azzannarla in modo da tornare normale.
Una cosa che il povero Shao non aveva previsto era la possibile presenza di altre carte, ma si pentì amaramente di questa dimenticanza quando il su muso di gatto andò a sbattere contro uno scudo di energia. Lo scudo appunto. Si ritrovò per terra a massaggiarsi il muso con le zampe finchè una risata alle sue spalle non lo fece rabbrividire. Su un ramo di un albero stava seduta e rideva tra se la carta della forza, intanto un’energia misteriosa aveva sollevato Shaoran da terra.
Sakura evocò prontamente lo scettro e saltò giù dal balcone giusto in tempo per afferrare al volo Shaoran, mollato all’improvviso dalla carta del galleggio. Per un colpo di fortuna la carta del movimento, apparsa all’improvviso, agì contro le sue stesse compagne.
La carta dello scambio, Shaoran e il gatto si trovarono a contatto e tornarono normali. Shaoran trasse un sospiro di sollievo nonostante fosse schifato per essere così sporco di fango. Ma non potè rilassarsi a lungo perché fu attaccato alle spalle dalla carta della lotta. Lo scontro tra la carta del movimento e dello scambio le aveva annullate entrambe e ora erano per terra, tornate normali. Shaoran si scansò per evitare un colpo della carta della lotta e un pugno arrivò addosso allo scudo di energia che stava alle spalle del ragazzo, infrangendolo. Le cose si stavano decisamente mettendo bene per i due ragazzi. Anche la lotta e lo scudo tornarono normali.
Shaoran afferrò al volo le due carte e accorse subito in aiuto di Sakura che intanto stava per essere battuta dalla forza. La ragazza indietreggiò arrivando addosso al suo ragazzo e lui le porse lo scudo; Sakura lo evocò giusto in tempo per parare un colpo micidiale dell’altra carta.
Sakura evocò la carta della lotta e la attaccò più volte. La carta avversaria riuscì a parare solo i primi colpi, poi crollò a terra sottoforma di carta.
In preda alla gioia Sakura si voltò e si lanciò addosso a Shaoran e lo abbracciò ricoprendolo di baci sulla guancia, poi quasi inconsciamente si ritrovarono a baciarsi sulla bocca; e avrebbero continuato se non fosse stato per il micetto durante la sua permanenza nel corpo di Shaoran aveva mangiato qualcosa di un tantino schifoso e puzzolente.
Sakura si alzò imbarazzata e disgustata; Shaoran si sollevò e dopo aver detto:
-Vado a casa a farmi una doccia, forse è meglio.-
Sakura annuì più rossa di un peperone, e lo vide voltarsi e correre via, poi guardò Tomoyo sul balcone e le sorrise notando che ancora la inquadrava con la sua telecamera.
Il gattino si mise a correre e sparì, con lui anche i loro guai.

Sakura era nella sua stanza. Si era fatta una doccia e si era lavata i denti. Indossava già la camicia da notte a fiori e stava per spegnere la luce che sentì bussare alla finestra. Kerochan dormiva. Si diresse alla finestra e la aprì. Apparentemente non c’era nessuno, poi sentì una mano che le sfiorava la guancia e si voltò in quella direzione. Non poté comunque vedere chi era perché dovette chiudere gli occhi. Capì comunque chi era, perché le labbra che la stavano baciando erano inconfondibili, anche se erano le uniche che avesse mai assaggiato. Era Shaoran, venuto a rimediare per il bacio maldestro di quel pomeriggio.



Perdonatemi immensamente per il ritardo, non riuscivo a finire il capitolo. Scusatemi davvero. Devo ringraziare particolarmente Enza che mi ha aiutata a distruggere la carta della forza. Personalmente il capitolo non mi convince; soprattutto la parte della battagli; non mi sembra descritta bene, voi che ne dite?

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Buon compleanno ***



-Più la tua potenza aumenta più facile ti sarà riportare le carte al loro stato originario.-
Osservò Kerochan dopo aver ingoiato il boccone di torta gelato che aveva in bocca. Sakura fece una piroetta davanti allo specchio per osservarsi con addosso il vestitino bianco a fiori rossi. Sistemò la bretellina e strinse il nastro rosso che aveva tra i capelli.
-Quindi sarà sempre più facile.-
Sorrise Sakura voltandosi verso Kerochan che stava tentando di non affogarsi per un boccone troppo grosso.
Scosse la testa, poi afferrò l’orlo del vestito e abbozzò un inchino chiedendo:
-Come sto?-
Kerochan ingoiò a forza il boccone e poi rispose: -Morto!- Sakura si chinò verso di lui e gli chiese preoccupata: -Come morto? Tutto bene?-
Kerochan scosse la testa:
-No, voglio dire… se lo vuoi morto… Se vuoi uccidere il cinesino sei perfetta!-
Sakura, in preda alla sua innocenza, portò l’indice destro sulla guancia inclinata e chiese:
-Morto? Come morto? Perché?-
Kerochan scosse la testa, infilò in bocca un altro boccone e disse:
-Sei in ritardo.-
Sakura fissò la sveglia sul suo comodino; era davvero in ritardo! Afferrò il pacchetto verde da sulla scrivania e corse giù per le scale.
A passo veloce arrivò fino al parco del Re Pinguino, dove Shaoran la aspettava. Gli corse incontro e lo abbracciò, per poi stampargli un bacio sulle labbra facendolo arrossire di botto.
Gli mise in mano il pacchetto e gli disse sorridendo:
-Aprilo!-
Shaoran lo guardò sorridendo e lo scartò con le mani tremanti. In breve dalla carta emerse una cornice verde con dentro una foto di lui e Sakura insieme.
Guardò Sakura e le sorrise, la baciò a stampo e le disse:
-E’ stupendo, grazie, tu sei stupenda!-
-Buon compleanno!-

Passarono insieme tutta la mattina, poi pranzarono insieme e andarono a passeggio. Tornati al parco Sakura si accorse che aveva dimenticato una cosa al bar dove erano stati prima e tornò di corsa indietro.
Passando sul ponte una strana energia la costrinse a fermarsi; la ignorò e corse al bar, dove recuperò il nastrino per capelli che aveva tolto per sistemarsi e ricorse verso il ponte.
Sentì ancora quella presenza. Si voltò di scatto. Alle sue spalle Shaoran le sorrideva. Si avvicinò per baciarlo ma lui la fermò con una mano, poi le porse il palmo chiuso per darle qualcosa. Sakura lo guardò stupita, poi titubante gli mostrò il palmo per ricevere quello che voleva consegnarle.
Il ragazzo aprì la mano per farle ricevere quella cosa misteriosa.
Sakura guardò incuriosita la pallina di luce dorata che teneva sulla mano, poi il ragazzo. Qualcosa non andava, i vestiti che indossava Shaoran non erano gli stessi che indossava quando lo aveva lasciato al parco.
Improvvisamente si sentì strana, come se Shaoran stesse diventando sempre più grande, riguardò terrorizzata la sfera luminosa sulla sua mano. Non era Shaoran che si ingrandiva; era lei che si rimpiccioliva!
Nell’arco di pochi secondi si ritrovò per terra, rimpicciolita, tra le pieghe del suo vestito a fiori rossi ormai troppo grandi per lei.
Alzò gli occhi per guardare il viso del ragazzo e si stupì quando lo vide mutare davanti ai suoi occhi. Con stupore vide quello che fino ad allora sembrava Shaoran prendere le sue stesse sembianza.
Ora era una Sakura con un ghigno malefico e addosso gli abiti da combattimento di Shaoran.
A occhi sgranati la vide portarsi una mano sulla spalla e calarsi il vestito che aveva addosso, per restare nuda; si guardò attorno notando con sollievo che non c’era nessuno. La Sakura copia si chinò per raccogliere il vestito a fiori, lo tirò su per le gambe e sistemò le bretelline.
Poi afferrò anche le mutandine della ragazza e indossò anche quelle. Mise il nastro rosso tra i capelli e la collana che le aveva regalato Shaoran al collo. Poi infilò i sandaletti, si rialzò dando una spinta con il piede a Sakura gettandola in acqua e si diresse verso il ragazzo che la aspettava al parco.
Sakura si ritrovò ammollo, tentando di restare a galla nello stagnetto. Sotto di lei sfrecciavano dei pesci rossi e da sul ponticello la carta della piccolezza la guardava ridendo. La fulminò con lo sguardo e iniziò a nuotare verso la riva. Era nei guai, era stata rimpicciolita ed era pure completamente nuda.
Si arrampicò su per il prato fino ad uscire dall’acqua.
Che poteva fare ora? Trovare Shaoran e chiedergli aiuto? Quella cosa che le somigliava tanto sarebbe arrivata di certo prima di lei, poi era pericoloso muoversi così, ed era pure nuda. Tentò di cancellare dalla propria mente quest’ultimo dettaglio e tentò di trovare una soluzione.
Corse a perdifiato verso il luogo in cui sperava di trovare Shaoran. Lui era li, con di fronte quella ragazza. -Tu non sei Sakura, vero?-
Sakura sorrise, se ne era accorto subito. Rimase nascosta nell’erba, vergognandosi di uscire allo scoperto nelle sue condizioni.
-Cosa sei? La carta dello specchio?-
Lei sorrise, avvicinò il viso al suo e inaspettatamente gli morse il lobo dell’orecchio facendogli male.
-Ahia!- Shaoran indietreggiò e cadde per terra inciampando. La carta con fare innocente portò le mani dietro la schiena, si inginocchiò davanti a lui e avvicinò ancora il viso a quello di lui sporgendo le labbra come per baciarlo. Ma Shaoran le diede una spinta all’indietro lei fu investita da una luce giallastra tornando carta. Era stato facile batterla.
Shaoran raccolse la carta che aveva lasciato per terra i vestiti e gli accessori di Sakura, e la sua biancheria. Shaoran raccolse tutto con non poco imbarazzo, poi si guardò intorno in cerca di Sakura. Si mise a chiamarla ad alta voce.
-Sakura!-
Sakura si fece piccola piccola tra l’erba. Come se non fosse già abbastanza piccola, dopo un alcuni secondi trovò il coraggio di farsi notare e allungò un braccino fuori dal suo nascondiglio chiamando:
-Shaoran! Shaoran! Sono qui! Non ti avvicinare però!-
Come se quell’ultima richiesta non fosse arrivata Shaoran si avvicinò a lei di corsa, per poi bloccarsi a circa un metro di distanza. Ricordandosi che nelle sue mani aveva i vestiti e la biancheria della ragazza arrossì e si voltò di spalle.
-Va tutto bene?- Domandò imbarazzato.
Sakura, quasi ancora più rossa di lui rispose balbettando: -Più o meno… Lei… lei mi ha preso i vestiti, non voltarti per favore.-
-Non mi volto tranquilla.- Disse scuotendo la testa violentemente e vistosamente imbarazzato, infilò una mano nella tasca dei jeans e ne tirò fuori un fazzoletto di stoffa che si lanciò alle spalle tentando di farlo atterrare il più vicino possibile a lei.
-Copriti con questo.- Sakura si avvicinò cauta al fazzoletto e lo avvolse attorno al corpo lasciando fuori le braccia, poi, ancora rossa in faccia chiamò il ragazzo. -Shao, ho fatto, puoi girarti…-
Il ragazzo si voltò e si chinò per prenderla tra le mani, quando la sollevò da terra lei si aggrappò al suo pollice stando attenta a non fare cadere il fazzoletto.
-Credi che Tomoyo abbia pensato di cucirmi anche vestiti a dimensione Barbie?-
Domandò Sakura abbassando il viso rosso e guardando il ragazzo con la coda dell’occhio.





Questa volta ci ho messo un po meno ad aggiornare? Ho notato con piacere che ho avuto una recensione in più del solito, credo che questo mi abbia ispirata almeno un po, quindi RECENSITE!
Com'era il capitolo? vi prego criticate pure se non vi piace, a me non convince molto, anzi, questo capitolo mi piace, ma preferisco la seconda parte della ff (il sequel di cui solo Soili ed Enza hanno sentito parlare) che non ha molto a che fare con questa parte ma mi piace di più, Miky! Oh Miky! (Vero Soi? "Perchè sei tu Miky?").
Comunque se l'idea del sequel non vi piace ditemelo che non lo scrivo. Ciao ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Buon non compleanno ***


Tomoyo procurò a Sakura un vestitino rosa con un grembiulino bianco a dimensione barbie. Vestita così sembrava proprio Alice nel paese delle meraviglie, tanto che Tomoyo le prese anche un tavolino, una sedia e delle tazzine da the in miniatura e la fece sedere a festeggiare un non compleanno assieme ad alcuni coniglietti di peluche riprendendola con la sua videocamera.
Mentre ciascuno dei tre ragazzi sorseggiava la sua tazza di te, adeguata alle proprie dimensioni, si discusse del problema che si era presentato in seguito al rimpicciolimento di Sakura. Come dirlo ai familiari della ragazza che si era rimpicciolita e che non poteva tornare a casa?
Tomoyo si offrì volontaria per telefonare a casa della ragazza e dire che dormiva da lei.
-Pronto?-
Rimase di stucco quando sentì la voce dell’amica all’altro capo del telefono.
-Sa-Sakura?-
Sentì una risata cristallina.
-Tomoyo, sei con Sakura vero?-
Tomoyo sgranò gli occhi, riattaccò il telefono in faccia alla falsa Sakura e si voltò verso gli altri due.
-Non credo che ci sia il problema di tenerlo nascosto. Pare che una falsa Sakura abbia preso il posto dell’originale.-
Disse Tomoyo fissando l’amica con un sorriso incerto sul volto.
Sakura sospirò per poi abbandonarsi con le braccia tese sul tavolino nascondendoci la testa in mezzo.
-Speriamo che non faccia danni almeno.-
-Un’altra?!?!- Chiese Shaoran sconcertato.
Tomoyo annuì grave, poi fissò Sakura e le chiese:
-Dormi con me o con Shaoran?-
A quella domanda entrambi arrossirono di botto facendo scappare una risata all’amica che immediatamente decise di “toglierli d’impaccio” decidendo per loro:
-Considerando che potrebbero sorgere altri guai consiglio che restiate vicini.- Poi si voltò e riempì uno scatolone di oggetti per barbie che sarebbero potuti servire a Sakura.
Shaoran e Sakura andarono a piedi a casa del ragazzo. Sakura rimase per tutto il tempo nel taschino della maglietta di Shaoran in un silenzio imbarazzato e ne uscì solo quando, una volta arrivati a casa di lui, il ragazzo la poggiò dolcemente sul comodino.
Shaoran sistemò affianco alla ragazza il lettino in miniatura con il materasso, il cuscino ed il lenzuolino, poi le riempì una vaschetta del gelato pulita con dell’acqua tiepida e lei ci fece un bagno mentre il ragazzo cucinò qualcosa insieme a Wein.
Sakura si asciugò con un fazzoletto di stoffa e indossò degli altri vestiti per barbie. Questa volta erano una maglia un po’ larga e un paio di pantaloncini corti, poi un paio di scarpette rosa con il tacco alto non troppo comode.
Saltò sul letto e si calò giù aggrappandosi al le pieghe del lenzuolo per poi dirigersi verso la finestra e, dopo essersi arrampicata alla scrivania, si issò anche sul davanzale sedendosi con le gambe a penzoloni nel vuoto verso la scala.
Sospirò. Stette per un po’ ad osservare il sole che tramontava oltre le case mentre la città piombava nella penombra, intanto che rifletteva su quale carte potevano aver preparato quel complotto.
La carta dello specchio era stata battuta, quindi non le rimaneva che quella dei gemelli, perché non poteva essere neanche quella dell’illusione.
Dopo un poco di riflessioni volse lo sguardo verso la strada sotto di lei. Erano poche le persone che passavano ma tra loro una in particolare attirò la sua attenzione, fu strano vedere se stessa li sotto che la osservava mentre la strada si svuotava.
Si scrutarono a vicenda per qualche minuto, finché una folata di vento non fece perdere l’equilibrio alla piccola Sakura che cadde all’improvviso dal davanzale lanciando un urlo. L’altra Sakura con uno scatto rapido fece un salto e la afferrò al volo per poi atterrare sul muretto di una casa li affianco.
Sakura stordita si osservò intorno da dentro il pugno leggermente chiuso della carta, fece appena in tempo a notare le due aluccie della carta del salto che svanivano dalle scarpe della ragazza prima che lei saltasse giù dal muretto e riprendesse a correre.

Shaoran fu scosso da un fremito. Per un istante ebbe una brutta sensazione ma era già passata, aprì il forno per infornare la pasta. Per un altro istante gli parve di sentire un urlo nella sua testa. Dopo avere richiuso lo sportello del forno si decise ad andare a controllare come stava Sakura.
Si fermò davanti alla porta della sua stanza. Bussò, poi chiese ad alta voce:
-Sakura? Hai finito il bagno? Posso entrare?-
Non ricevette nessuna risposta e così entrò. Si guardò attorno cauto e chiamò ancora la ragazza. Ancora nessuna risposta. Iniziava a preoccuparsi seriamente.
Fu scosso da un altro brivido e si voltò verso la finestra. Una terribile sensazione si stava impadronendo di lui come un cattivo presagio. Corse alla finestra e si affacciò. Ciò che vide non lo tranquillizzò neanche un poco. Tutto il quartiere era stato sdoppiato e Sakura era scomparsa; il suo primo pensiero fu: “Devo trovarla!”.
Si fiondò fuori dalla porta afferrando la spada che era poggiata sulla scrivania. Arrivato all’ingresso indossò la giacca di Jeans e infilando alla svelta le scarpe da ginnastica urlo a Wein:
-Io esco! Non mi aspettare per cena!-
Poi si chiuse la porta alle spalle e corse giù per le scale. Si fermò a riflettere su dove andare a cercare la ragazza finché la sua attenzione non fu catturata da una struttura ben chiara oltre alcune case. Dopo un primo momento di smarrimento percorse alla svelta la strada per il parco del “Re Pinguino”; il cui scivolo si era notevolmente ingrandito.
Appena all’ingresso del parco vide in cima allo scivolo Sakura.
Stava in piedi sulla cima del “Re Pinguino”, portava una corta gonna di Jeans sfilacciata e una giacchetta di Jeans leggera.
Sakura aveva fatto il punto della situazione da circa un quarto d’ora, per ora le carte presenti erano quattro: I gemelli, il salto, l’ingrandimento, la piccolezza e la velocità, che poco prima aveva aiutato quella dei gemelli a scappare lontano da casa di Shaoran.
Quando la piccola Sakura vide Shaoran nel parco che avanzava verso la carta dei gemelli si illuminò, si aggrappò alle sbarre della gabbietta per uccelli in cui era stata rinchiusa e lo chiamò:
-Shaoran!-
Il ragazzo sgranò gli occhi appena la vide e accelerò il passo verso di lei. Una fiammata improvvisa gli impedì di andare più avanti.
Sakura spalancò gli occhi inorridita e lo chiamò ancora. -Shaoran!- Era disperata, non riusciva più a vederlo tra le fiamme e temeva che potesse essere stato bruciato vivo. Shaoran scattò indietro portandosi fuori dalla portata delle fiamme ritornando alla vista di Sakura che trasse un sospiro di sollievo. Ora le carte erano cinque. E quando una freccia si piantò per terra a pochi centimetri dal piede destro di Shaoran divennero sei.
Il ragazzo deglutì, se l’era vista proprio brutta. Improvvisamente le fiamme si avvolsero anche attorno alla gabbietta in cui era stata rinchiusa Sakura il ferro dalle sbarre iniziò a surriscaldarsi. Sakura si portò al centro della gabbietta tentando di allontanarsi dalle sbarre ma non era facile visto che erano anche sotto di lei e si stavano surriscaldando anche quelle.
Shaoran evitò altre frecce tentando di avvicinarsi sempre di più alla ragazza.
La carta dei gemelli, ancora con le sembianze di Sakura, scagliava frecce a raffica contro Shaoran che agilmente le evitava o le colpiva con la lama della spada.
La Sakura copia indietreggiò, il ragazzo si stava avvicinando troppo velocemente e lei e le altre carte non volevano assolutamente che si ricongiungesse a Sakura. Dovevano restare separati.
Da un cespuglio schizzò fuori un bagliore giallo che si avventò contro Shaoran, la carta della piccolezza voleva rimpicciolire anche lui per allungare le distanze tra i due ragazzi.
Lo scivolo del Pinguino riprese ad ingrandirsi sotto il tocco della mano della carta dell’ingrandimento, che era ferma alla sua base con espressione cupa. Shaoran non si lasciò intimidire e prese ad arrampicarsi svelto quanto gli era possibile.
Sakura si costrinse a stringere i denti. Faceva molto caldo, la plastica sotto la gabbia si stava rapidamente sciogliendo e lei si ritrovò a gattoni, in bilico, con le ginocchia e le mani sulle sbarre del fondo che erano sempre più calde.
-Shaoran! Brucia!-
Gli urlò disperata con le lacrime agli occhi. Il ragazzo accelerò e con uno scatto felino afferrò la gabbietta che dondolava sospesa per aria passando attraverso le fiamme. Tenendo stretta la gabbietta tra le braccia si lasciò scivolare sulle pareti del “Re Pinguino” fino a rotolare per terra per qualche metro. La gabbietta gli sfuggì mezzo metro più in là ma lui si alzò in fretta e liberò Sakura prendendola dolcemente tra le mani.
Lei alzò lo sguardo verso di lui e gli sorrise. Lui la osservò dolcemente, gli sembrava terribilmente carina anche così, rimpicciolita, vestita da barbie e con il naso sporco di terra bruciata.
Un’altra fiammata li avvolse e si ritrovarono ancora tra le fiamme. Shaoran strinse la ragazza a se per proteggerla e lei si rannicchiò tra le sue mani.
Il calore stava diventando insopportabile mentre le frecce tornavano a sfrecciare verso Shaoran che tentava principalmente di proteggere Sakura. Si alzò di scatto e riprese a correre per evitarle con la ragazza tra le mani. Il ragazzo si fermò all’improvviso, non poteva scappare ancora. Infilò cauto Sakura nel taschino della giacca e impugnò la spada davanti al petto in difesa della ragazza. Con un colpo di spada spezzò in due tre frecce una dietro l’altra e strabuzzò gli occhi quando le vide svanire. Era come se la freccia scagliata fosse sempre la stessa, era fatta di energia ed ogni volta che veniva distrutta ritornava ad essere incoccata nell’arco che era impugnato dalla carta dei gemelli.
La carta della piccolezza saltellò davanti a Shaoran sfiorando la lama della sua spada. Il ragazzo la lasciò andare di botto prima che si rimpicciolisse e la vide cadere per terra in miniatura. Con un abile balzo Sakura saltò via dal taschino del ragazzo e afferrò di colpo la carta crollando per terra ritornando di dimensioni naturali.
Shaoran guardò la ragazza inginocchiata per terra al suo fianco con la carta della piccolezza in mano, con alle spalle le fiamme. Si rivoltò verso la cima dello scivolo dove la Sakura copia stava incoccando un’altra freccia mirando a lui. La carta all’improvviso smise di mirare a lui e rivolse l’arco verso Sakura. Shaoran inorridì voltandosi a guardare Sakura che guardava alle sue spalle. Come un razzo si lanciò tra lei e la freccia afferrando quest’ultima con le mani e ritrovandosi all’improvviso con la carta normale tra le mani.
Sakura si accorse solo allora di ciò che aveva fatto Shaoran e tentò di avvicinarsi ma una lingua di fuoco si parò tra loro due.
-Shaoran!- Urlò la ragazza in preda al panico, senza riflettere si lanciò in mezzo alle fiamme atterrando affianco al ragazzo che era steso per terra con la Card in mano.
-Shaoran! Come stai?- Gli chiese preoccupata accarezzandogli una guancia con la mano.
-Sto bene, tranquilla.- Rispose lui tranquillo sollevandosi. Con uno scatto Sakura gli butto le mani attorno al collo e lui stordito la strinse a se osservando stralunato che il cerchio di fiamme attorno a loro si stava lentamente spegnendo.
Sakura si staccò da lui dicendo:
-Shaoran! Guarda!- Il ragazzo seguì lo sguardo di Sakura verso il “Re Pinguino” che rapidamente tornava a dimensioni naturali.
La carta dell’ingrandimento si avvicinò a loro prima di tornare normale e così fecero anche quella del salto, del vento e dei gemelli. Ora i due ragazzi erano seduti per terra l’uno accanto all’altra e si guardavano contenti. -Bruciavano molto le sbarre?- Domandò Shaoran all’improvviso.
Sakura sorrise e in preda al rossore rispose timidamente: -Tanto… Così.- prima di avvicinarsi a lui e baciarlo dolcemente.



Scusate tanto il ritardo, spero che non succeda più, vorrei finire questa fanfiction prima di partire per poter pubblicare il sequel al mio ritorno, vi piace l'idea? Leggete e recensite se vi va, spero vi piaccia quello che succede e che non mi odiate per come finirà la fanfiction... Sono già morta vero?

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Halloween- Parte prima ***


Sakura si leccò le dita sporche di cioccolato soddisfatta della torta che aveva appena farcito con il mascarpone e la nutella. Quel pomeriggio Tomoyo avrebbe dato una festa per Halloween, e a sera si sarebbe fatta una prova di coraggio al cimitero anche se per questo non era molto contenta.
Era terrorizzata anche solo al pensiero di avvicinarsi ad un cimitero di notte, specialmente la notte di halloween e dopo essersi sorbita una dozzina di storie dell’orrore.
Aveva già deciso. Quella sera avrebbe fatto finta di sentirsi male e avrebbe trovato il modo di saltare la prova di coraggio. Magari sarebbe riuscita a farsi accompagnare a casa da Shaoran facendo una passeggiatina romantica assieme a lui.
Nella stanza affianco il telefono iniziò a squillare e Sakura corse a rispondere continuando a leccarsi golosamente le dite sporche di crema.
-Pronto?- Rispose togliendo appena il pollice dalla bocca per parlare.
-Buongiorno Sakura! Come va con la torta?- Le chiese allegra Tomoyo dall’altro capo del telefono.
Sakura sorrise tra se e rispose allegra: -Benissimo, la crema è uscita buonissima, me la mangerei tutta adesso!- Anche Tomoyo rise: -Lasciane un poco per Shaoran, sta passando da casa tua a portarti il vestito per questa sera.-
Sakura si illuminò: -Certo! Gliene lascerò una montagna! E’ tutto pronto per questa sera?- Domandò rabbuiandosi sperando evidentemente in una risposta negativa.
-E’ naturale!- esclamò Tomoyo raggiante –Ora devo andare, devo finire di preparare le zucche, mi raccomando non fare tardi e tratta bene Shaoran quando arriva che ha fatto una strada lunghissima per arrivare da casa mia a casa tua!- -Su questo puoi contarci! Ci penso io al mio tesoruccio!- Rispose Sakura leccandosi via il cioccolato dal dito indice.
-Allora ci vediamo questa sera Sakura.-
-Certo Tomoyo, però…- Non sapeva come affrontare il discorso e dire a Tomoyo che non voleva partecipare alla prova di coraggio ma l’amica la precedette:
-Stai tranquilla per la prova di coraggio, ci andrai con Shaoran, ci penserà lui a proteggerti.- Esclamò poi – Peccato solo che non potrò filmarvi con la mia telecamera mentre lui ti stringe a se e ti dice parole dolci per confortarti e infonderti coraggio!-
Sakura deglutì, era diventata rossa ed era stata colpita da una ventata di calore fortissimo.
-To- Tomoyo, io devo andare, ci vediamo questa sera.- Disse in fretta sospirando.
-Tomoyo la salutò tranquilla: -Ci vediamo Sakura! Spero che ti piaccia il vestito che ti ho cucito! Mi raccomando metti l’ombretto rosso. A questa sera, ciao!-
-Ciao.- Salutò Sakura per poi rimettere apposto la cornetta.
Sospirò, la prova non si poteva saltare ma almeno ci sarebbe stata con Shaoran, un brivido le salì su per la schiena. Un cimitero di notte. A quanto sarebbe servita la presenza di Shaoran? L’avrebbe saputo entro poche ore.
Scosse la testa mentre tentava di liberarsi di quei pensieri assurdamente spaventosi e ossessivi che sentì suonare al citofono.
Andò ad aprire svelta e si ritrovò davanti Shaoran con una montagna di buste in braccio, talmente tante che il ragazzo dovette affacciarsi di lato per guardarla in faccia. Le fece un sorriso imbarazzato che lei ricambiò dicendo:
-Buongiorno! Ti serve aiuto?-
Shaoran scosse la testa imbarazzato rischiando di farsi cadere metà delle buste di mano e le rispose:
-Buongiorno a te, non preoccuparti, ce la faccio, tu devi solo prendere le busta rossa.-
Sakura guardò le buste e sgranò gli occhi. Della busta che il ragazzo le aveva detto di prendere era solo vagamente visibile un angolino.
Sakura deglutì:
-Questa busta?- Chiese indicando il piccolo angolino in plastica appena visibile.
-Emh… Si. Ti prego non fare cadere niente!- Supplicò il ragazzo quasi terrorizzato alla sola idea.
-Si, ci provo.- Mormorò Sakura a bassa voce pregando in silenzio di riuscirci. Allungò la mano incerta e afferrò il pezzetto rosso per poi tirarlo verso di se mentre con l’altra mano tentava di tenere al loro posto gli altri sacchetti. In assenza della busta rossa gli altri pacchi persero il loro equilibrio precipitando addosso a Shaoran che, nel tentativo di riprenderli al volo, cadde in avanti finendo addosso alla sua ragazza buttandola per terra con lui addosso.
Fece leva sulle braccia per non schiacciarla e appena sollevatosi si ritrovò con il naso che sfiorava quello della ragazza.
Entrambi arrossirono di botto. Shaoran chiese alla ragazza: -Tutto ok? Mi dispiace, non volevo crollarti addosso, ho perso l’equilibrio, scusa.-
Tentò di rialzarsi ma ricadde inevitabilmente per terra. In un momento di follia Sakura gli afferrò il viso tra le mani baciandolo dolcemente.
In un momento di pazzia pura Shaoran prese a ricambiare il bacio molto più passionalmente del solito, quasi costringendo Sakura a permettere alla lingua di Shaoran di entrare nella sua bocca; finché due profondi colpi di tosse li riportarono alla realtà e i due ragazzi si accorsero di Touya sulla porta che li guardava furioso. Allungò una mano per sollevare Shaoran da terra fino a portarlo all’altezza del suo viso e lo fissò truce negli occhi.
Shaoran si dimenò un poco tentando di liberarsi dalla stretta dell’altro che lo reggeva per il colletto ma senza successo.
Touya con poca grazia lo lanciò fuori casa richiudendogli la porta alle spalle per poi riaprirla solo per sommergerlo di buste.
Quando si richiuse la porta alle spalle sua sorella gli pestò il piede furiosa.


Sakura bevve nervosa un gran sorso d’acqua mentre Tomoyo la inquadrava da ogni angolazione stando attenta a valorizzare ogni pezzo di stoffa del suo abito da strega.
Shaoran non era ancora arrivato e Sakura giurò a se stessa che non avrebbe messo piede al cimitero senza di lui, per di più era preoccupata, che Shaoran si fosse offeso per come l’aveva cacciato Touya?
La ragazza si guardò attorno speranzosa, quasi pregando di vederselo arrivare tutto d’un tratto passando tra gli altri invitati e la nebbia artificiale per salvarla dal tetro di cui era riempita la stanza tra costumi spaventosi ed effetti speciali.
Si avvicinò al tavolo dei dolci con Tomoyo che la rassicurò:
-Stai tranquilla, arriverà, credi che ti abbandonerebbe così in un momento simile?-
-Sakura scrollò le spalle.- Magari si è arrabbiato.-
Tomoyo rise tranquilla e scosse la testa.
-Tranquilla!- Esclamò – Eccolo!-
Disse Tomoyo afferrando Sakura per le spalle e facendola girare su se stessa.
Sakura si ritrovò faccia a faccia con Shaoran, a pochi centimetri da lui che le sorrideva allegro mostrando i canini affilati della dentiera finta. Sakura rabbrividì, vestito da vampiro era proprio affascinante.
Shaoran la osservò attentamente per poi stamparle un dolce bacio sulle labbra che lei ricambiò contenta. Ballarono insieme fino alle nove di sera quando tutti si diressero al cimitero.
Appena davanti il cancello arrugginito Sakura afferrò la mano di Shaoran che si voltò a guardarla pronto a tranquillizzarla, ma lei non era per niente tranquilla, dei brividi freddi le salivano in continuazione su per la schiena e non erano li per niente.



Cara Sakura bethovina, spero tanto che le quattro settimane siano passate in fretta e che le mie storie non ti annoino troppo, a me sembra sempre che non siano scritte bene… Niente domende!

Cara Sina, ci sono quasi, questa mattina invece che dire “oh mon dieux” mi è venuto da dire “oh mon Shao”, non sto scherzando. Pure io adoro Miky! Miky Miky! Però anche Maya è adorabile! Per non parlare delle streghe! Niente domande!

Cara Enza, ti accontento subito, aggiorno, Shao è Shao e hai visto che fa qui? Niente domande!

NIENTE DOMANDE!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Halloween- Parte 2 ***


Lo so! Lo so! Lo so! L'ultima volta che ho aggiornato è stato un eternità fa, scusatemi, mi ero bloccata e mi sono occupata del drago rosso che mi ha ispirata tantissimo ( E che per ora è meglio che non aggiorni perchè come una scema mi sono resa conto di ciò che avevo scritto nel prossimo capitolo solo dopo averlo scritto).
Nello scorso capitolo Sakura e Shaoran si sono "preparati" per la prova di halloween, ma non erano assolutamente preparati per ciò che avverrà.


Appena davanti il cancello arrugginito Sakura afferrò la mano di Shaoran che si voltò a guardarla pronto a tranquillizzarla, ma lei non era per niente tranquilla, dei brividi freddi le salivano in continuazione su per la schiena e non erano li per niente.
-Chi entra per primo?- Domandò Yamasaki elettrizzato con Charo affianco.
Sakura si nascose dietro Shaoran sperando di non essere scelta per prima e il ragazzo la coprì volentieri.
-Facciamo a tocco?- Propose Naoko.
-Bene, allora, per cominciare formiamo le coppie…-
-Io con Shaoran!- Urlò Sakura stringendo il mantello di Shaoran impedendo a Rika di finire la frase.
-O… Ok.- Dissero gli altri stupiti da tanto impeto.
-Formate le altre coppie e poi uno di ogni coppia venga qui a prendere un laccio, chi prende quello con la punta rossa entra per primo.- Spiegò frettolosa Naoko.
Improvvisamente, mentre le coppie si formavano, Yamasaki puntò un indice al cielo e iniziò a dire:
-Sapete che la prima volta che fecero questo tipo di conta fu per una prova di coraggio simile a questa? Però ogni ragazzo aveva preso un laccio di colore diverso, uno lo aveva preso rosso, ma il rosso all’inizio non c’era. I ragazzi sono entrati al cimitero ma non tutti sono tornati indietro!-
-Infatti quello con il laccio risso non tornò più indietro, trovarono invece solo il laccio rosso e scoprirono che era diventato rosso perché era stato sporcato dal sangue del ragazzo fin dall’inizio!- Terminò Eriol per l’altro.
Sakura guardò Charo, stupita del fatto che non li avesse fermati prima. Ma Charo stava con la mano tesa mentre gli altri sfilavano da dentro il suo pugno i lacci.
Inaspettatamente ognuno sfilò i lacci di un colore di verso e Shaoran tirò fuori proprio quello rosso. Eriol si mascherò una risata mentre Yamasaki guardava i lacci stupito.
-Ma… Ma…- Balbettò per la prima volta sorpreso da qualcosa. –E’ come nella storia!- Tutti lo fissarono, Naoko esultò, Charo lo afferrò per il collo strangolandolo. -Lo hai fatto apposta vero?- Gli domandò nervosamente con le mani ancora attorno al collo del ragazzo.
-Io? E perché mai avrei dovuto fare una cosa simile?- I ragazzi lo guardarono attenti, questa volta non ne sapeva davvero nulla.
Sakura tremò e afferrò il braccio di Tomoyo, che le era più vicina di Shaoran. Osservò il ragazzo che, accanto a Charo, scrutava Eriol di sottecchi.
-Sei stato tu?- Chiese furioso all’inglesino.
-Ce la vedevo bene per una prova di coraggio, e poi Sakura è carina quando si spaventa!-
Esclamò scherzando. Shaoran lo afferrò per il colletto e si preparò a tirargli un pugno ma Sakura, che non aveva sentito una parola del loro discorso si affrettò a fermarlo aggrappandosi al suo braccio. Shaoran rinunciò a picchiare Eriol e strinse a sé Sakura per rincuorarla.
Come d’accordo la coppia con il laccio rosso entrò per prima.
Sakura camminava affianco a Shaoran stringendo la sua mano e guardandosi intorno terrorizzata. Ad un certo punto Shaoran si fermò facendo sussultare Sakura che chiese allarmata:
-Che c’è?!? Che hai visto?!?-
Il ragazzo la abbracciò e le stampò un bacio sulla guancia per tranquillizzarla:
-Stai tranquilla, non ci sono ne fantasmi né zombie e l’unico vampiro sono io, ok?-
La ragazza gli sorrise grata e si calmò un poco. Un rumore sordo la fece sussultare e lei si voltò alle sue spalle.
Paura inutile, non c’era niente, era solo suggestione.
Sakura rabbrividì e Shaoran la strinse a se per poi strofinarle le mani sulle braccia per riscaldarla e quando la ragazza si rigirò verso di lui e alzò la testa per guardarlo in faccia restò pietrificata. I loro volti erano assolutamente troppo, troppo vicini.
-Hai freddo?- Domandò Shaoran con le guance arrossate.
-No.- Rispose tranquilla la ragazza, in effetti non mentiva, in quel preciso momento aveva caldo, troppo caldo. Abbassò gli occhi pur non muovendo di un millimetro il viso e ciò favorì Shaoran che colmò la distanza che li separava dandole un bacio a sorpresa. Il bacio fu più profondo del solito, Sakura alzò le braccia attorno al collo di Shaoran che la strinse a se afferrandola per la vita. Si fermarono solo quando una decina di secondi più tardi vennero bagnati dalla pioggia che cadeva e allora Sakura iniziò ad avere freddo per davvero e Shaoran si levò svelto il mantello del costume per coprirla. La ragazza gli sorrise grata con le gote ancora un po’ arrossate ma il ragazzo non era da meno. Ripresero a camminare mano nella mano per la viuzza tra le lapidi, sotto una pioggerellina che diventava pian piano sempre più forte. Nonostante il bacio avesse allentato la paura di Sakura la ragazza continuava a restare molto vicina a Shaoran che le stringeva la mano e la tranquillizzava ogni volta che lei sobbalzava.
Passarono una decina di minuti prima che una leggera foschia si alzasse per tutto il perimetro del cimitero.
Sakura si guardò intorno inquieta, poi disse a Shaoran:
-Ti supplico, non lasciarmi la mano e non allontanarti assolutamente da me!-
-Certo.- Rispose il ragazzo sicuro stringendo la presa sulla mano di Sakura.
All’improvviso una voce alle loro spalle li fece sobbalzare.
-Sakura! Shaoran!- Sakura si appese al braccio del ragazzo per la paura ma si sentì una stupida quando capì che a chiamarli era stata Naoko che corse verso di loro e gli chiese ansiosa:
-Che ci fate qui? Non dovreste essere già dall’atra parte del cimitero?-
Sakura e Shaoran si guardarono confusi; in effetti si trovavano esattamente nel punto in cui erano entrati.
Naoko continuò a parlare:
-Avete visto gli altri? Sono spariti all’improvviso…- Il volto di Sakura si contorse in una smorfia di terrore quando rapidamente anche Naoko sparì davanti ai loro occhi. Per un istante il cimitero fu oscurato dalla luce della luna da un’ombra e Sakura si aggrappò terrorizzata al braccio di Shaoran che l’abbracciò e le disse tranquillo: -Calmati, sono carte di Clow, non possono essere altro, sento la loro presenza, tu non la senti?-
Sakura si asciugò le lacrime con le mani e mormorò:
-Le sento, le sento le carte di Clow, ma c’è anche qualcos’altro, tu non lo senti Shaoran? Ho paura, non lasciarmi sola ti prego!-
Shaoran l’abbracciò.
-Non ti lascerei mai sola Sakura.- Le diede un bacio sulla testa.
-L’ultima volta hai rischiato di scomparire anche tu…- -Allora vediamo di risolvere il problema prima che io inizi a svanire, ok?-
Sakura annuì e fece mente locale:
-Credo ci sia la carta del cerchio.-
Shaoran annuì e continuò per lei:
-Forse anche quelle della pioggia e della nebbia.-
Sakura si guardò intorno. Lo sguardo le si posò sulle loro ombre riflesse per terra, all’improvviso esse iniziarono a muoversi da sole e Sakura inorridì alla vista dell’ombra di Shaoran che strangolava la sua come in una muta minaccia di morte.
Sakura si lanciò senza riflettere tra le braccia di Shaoran che la strinse volentieri e mormorò al ragazzo:
-Forse c’è anche la carta dell’ombra. Che facciamo?-
Shaoran ci pensò un po’ su, poi disse convinto:
-Tira fuori lo scettro.-
Sakura ubbidì, allontanandosi dal ragazzo e voltandogli le spalle per pronunciare la formula. Fu veloce, impaziente di tornare abbracciata a Shaoran, ma quando si voltò lui non c’era più.
Gli occhi le si riempirono di terrore nel vedere la stradina in cui si trovava completamente vuota. Corse, corse a perdifiato in cerca del suo Shaoran senza trovarlo da nessuna parte. Era nel panico, come avrebbe potuto sopravvivere in un cimitero senza di lui? Non voleva e non poteva arrendersi, si fermò e tentò di concentrarsi.
Voleva riavere Shaoran accanto al più presto, così tentò di concentrarsi per avvertire la sua aura magica. Non la sentiva, il nervoso superò la paura e urlò:
-Ascoltatemi bene carte di Clow! Non fatemi scherzi idioti! Ridatemi indietro il mio Shaoran! Ridatemelo indietro e vi prometto che risparmierete un sacco di guai! Altrimenti giuro che…-
Lasciò la minaccia in sospeso, certa che avevano il messaggio. Un fruscio alle sue spalle la richiamò all’attenzione. La carta dell’ombra le si parò davanti come per scrutarla e stettero immobili, faccia a faccia per qualche secondo, poi Sakura parlò:
-Allora? Dov’è Shaoran? Se credete che basti questo per separarci vi sbagliate di grosso! Riportatelo qui e giacché ci siete tornate anche voi!- Era furiosa, la carta dell’ombra le indicò il pavimento. Sakura osservò la sua ombra che si divideva in due forme, una sembrava la sua stessa ombra rimpicciolita, l’altra era un aereo che si allontanava da lei. La carta cercava di comunicare.
Sakura capì immediatamente e ribatté prontamente:
-Non partirà di nuovo! Non mi farebbe questo! Dov’è ora?- The Shadow le indicò una direzione per poi trasformarsi in carta e posarsi sulle mani della sua padrona. Sakura sorrise e corse nella direzione che le era stata indicata. Shaoran le dava le spalle, la nebbia era sparita assieme alla pioggia e agli effetti di ogni carta di Clow. Si avvicinò cauta al ragazzo che continuava ad osservare una lapide che Sakura conosceva molto bene.
-Shaoran?- Lo chiamò preoccupata. Il ragazzo si voltò e le sorrise porgendole tutte le carte che si erano manifestate quella notte.
-Chiedono scusa.- Disse dolcemente.
Sakura gli sorrise e lo abbracciò. Shaoran la strinse a se e le mormorò:
-Ne mancano poche e mi è stato detto che per quelle devi solo aspettare, è una promessa.-
-Chi te lo ha detto?- Chiese Sakura guardando malinconicamente la tomba di sua madre.
-Mi è stato chiesto di non dirtelo, per ora.-
Sakura non insisté e si lasciò cullare da un dolce bacio di Shaoran.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=136542