Like a song, you are my melody

di Giuliaaa_1D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** 24 ***
Capitolo 25: *** 25 ***
Capitolo 26: *** 26! ***
Capitolo 27: *** 27 ***
Capitolo 28: *** 28 ***
Capitolo 29: *** 29 ***
Capitolo 30: *** 30 ***
Capitolo 31: *** 31 ***
Capitolo 32: *** 32 ***
Capitolo 33: *** 33 ***
Capitolo 34: *** 34 ***
Capitolo 35: *** 35! ***
Capitolo 36: *** 36 ***
Capitolo 37: *** 37 ***
Capitolo 38: *** 38 ***
Capitolo 39: *** 39 ***
Capitolo 40: *** 40 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


 

Sbuff

Ero coricata sul letto senza una vera e propria idea di cosa fare.

Avevo appena litigato con mia sorella, Giorgia, dodici anni. Per lo più per un motivo decisamente stupido, che non mi ricordavo nemmeno. La mia vita era monotona: scuola, casa ,biblioteca ,il mio posto e di nuovo casa.

Niente di speciale insomma.

<< Giulia posso entrare? >> domandò mia sorella, con la testa che spuntava dalla porta.

A ecco, io mi chiamo Giulia, ho diciassette anni e mi sono trasferita a Londra da una settimana, un giorno e tredici ore e ventiquattro minuti a chi interessasse.

Sorrisi involontariamente, guardandola a testa in giù. Adoravo mia sorella, e capivo i suoi problemi.

<< Se è per chiedermi scusa sì, tanto non ero nemmeno arrabbiata. >> le dissi sempre col sorriso. Lei mi raggiunse e si coricò accanto a me, a testa in giù.

<< Grazie. Lo sai, ogni tanto non penso a quello che dico, e in più oggi ho preso un votaccio in matematica volevo chiederti >>

<< Certo giò, te la faccio io la firma al posto di mamma >> le dissi ridacchiando. Lei mi saltò addosso, abbracciandomi. Aveva già iniziato scuola, io invece avrei iniziato a breve.

<< GRAZIEE! >> urlò stritolandomi. Io ridevo, e non lo facevo spesso.

<< Di nulla, adesso scusa se freno il tuo entusiasmo, ma non posso perdermi il treno >> iniziai, lei si scansò sorridendo.

<< Vai, corri sennò lo perdi! >> mi intimò, ed io corsi a prendere la bici.

Amavo il vento tra i capelli, era una delle poche cose che mi faceva sentire concretamente libera. Era unun impresa tuttora frenare lentusiasmo di vivere a Londra, tanto io in Italia non avevo iniziato a vivere veramente.

Niente amiche vere, niente ragazzo , niente di niente. E non ci davo nemmeno peso: non mi importava molto. Mi piaceva stare da sola, per i fatti miei. Amavo creare i miei luoghi, il mio mondo. Non avevo bisogno di nessuno. Solo che quando le persone si permettono di trattarti da cacca di bradipo rinsecchita, beh, quello è difficile da affrontare da sola.

Alle medie molta gente mi aveva preso di punta, e io non ero mica una tipa che si faceva calpestare! Rispondevo a tono, e questo comprometteva anche il fatto di essere lasciata da sola ... E a volte malmenata. Molte volte.

Avevo i capelli biondi, un po scuri, lunghi fino ai fianchi, spesso legati. Gli occhi marrone cioccolato al latte, senza sfumature pagliuzze macchie o niente del genere, con un contorno scuro che risaltava il colore delliride. Ero una lettrice docchi, e questo era un punto a mio favore: leggevo tramite gli occhi le emozioni, talvolta il carattere. Se le persone erano ostili, o false, gli occhi erano la prima cosa che lo mettevano in evidenza.

Arrivai alla stazione, dove mi piaceva stare.

Era in periferia, aveva un bel campo di trifogli, dove amavo correre, soprattutto con la pioggia. La parte dove mi mettevo io era abbandonata, le erbacce crescevano tranquille ed un treno arrugginito e pieno di graffiti dormiva beato su delle rotaie, anchesse arrugginite. Superai il rottame, e mi nascosi in un angolo, scoperto il pomeriggio prima,dove riuscivo a vedere i treni passare. Era un posto magnifico, per quanto ambiguo.

Sentii odore di pioggia, e un sorriso mi apparve sul volto. Quando ero da sola sorridevo molto di più.

Mi avviai nel campo, iniziando a correre.

Ero veloce, anzi, modestamente, velocissima. Urlai a piena gola, senza un senso vero e proprio, tanto ormai ero lontano come minimo un kilometro dalla stazione. In quel momento iniziò a piovere, ed io correvo ancora più veloce. Mi sentivo un ghepardo, libero e senza limiti. Mi fermai, con il fiato corto, e alzai il viso al cielo.

Certo che sono proprio stupida!

Dissi tra me, e iniziai a ridere. Avevo solo un golfino a righe, bianco e verde, al posto del giubbotto, tanto io non pativo il freddo. Amavo il freddo e la pioggia.

Eh, sì, dire che sono pazza è dir poco pensai.

Dopo un po mi accorsi ,però ,di essere bagnata come un dugongo in piscina.

“ma i dugonghi non vanno in piscina” O.O mistero

Iniziai a camminare, senza fretta verso la stazione.

Sbuff

Ma io mi annoiavo ad andare piano! Corsi spedita, rendendomi conto di essere arrivata giusto in tempo per veder arrivare il treno. Mi nascosi in un angolo, guardando chi scendeva.

Mi sono scordata di dire che, essendo una tipa solitaria, ero abbastanza timida nel legare con le altre persone. Vidi, con molto stupore, una marea di ragazzine urlanti, tutte ammassate per vedere qualcosa uscire dal treno. Per fortuna cerano delle sbarre, a tenerle lontane! Se no chissà cosa ne sarebbe restato del treno!

Ma che dico, facevano degli ultra suoni tremendi!

Incuriosita mi avvicinai un po, rimanendo nascosta.

<< SONO LORO!!! OMG!!! AAAA! >> fu tutto quello che riuscii a tradurre dalle grida di quelle assatanate. Mi scappò una risata. Come fa la gente ad essere così sciocca a volte? Sciocca, però, era dir poco!

Mi partì la suoneria del cellulare, Stand up, degli One Direction,un gruppo che mi piaceva, ma non a livelli starsorbitanti non ero patita / assatanata! Li ascoltavo e basta. Non sapevo né i nomi dei cantanti né tantomeno il loro aspetto. Sapevo che erano in tre a cantare sì, erano tre.

<< Giò? Dimmi che succede? >> chiesi, con la voce un po alta per farmi sentire.

<< Volevo solo avvertirti che tra quarantasette minuti, mamma e papà saranno a casa >> mi avvertì mia sorella. Iniziai a ringraziarla in cinese con il pensiero, ma ne uscì solo un Grazias, che era a mala pena un intruglio tra spagnolo e italiano.

<< Grazie, tra poco vengo a casa >> le dissi, sorridendo. Lei attaccò, non c salutammo nemmeno. Normale, dopo tutto.

Le urla si fecero più forti di prima, terribilmente acute e ancora più insopportabili. Aguzzai la vista.

Dal treno uscirono cinque ragazzi, belli, dovevo ammettere, non li vedevo in faccia, ma il loro fisico era magro e abbastanza muscoloso. Iniziarono a guardarsi intorno, sorridendo e abbracciando tutte.

Va bè che a Londra è tutto strano, ma non pensavo fino a questi livelli! Una marea di ragazzine radunate solo per salutare cinque gnocchetti? Bah. La vita è proprio un mistero a volte.

Il ragazzo che sembrava più giovane ,ai miei occhi, era biondo, basso e con un sorriso scherzoso. Non vedevo di più, però doveva avere gli occhi chiari à Istinto da lettrice di occhi molto esperta.

Il secondo per età stimata aveva dei capelli molto belli, con un ciuffo / boccolo / ricciolo che cadeva da un lato, un sorriso da bambino e molto probabilmente con occhi verdi. Secondo uno studio studiato da me (perché a nessuno interessavano le mie curiosità), doveva avere gli occhi verdi: la maggioranza di ragazzi con capelli scuri e ricci risultava avere occhi verdi.

Uno, quello con la pelle più scura, aveva uno ski-jump nero, con un colpo di sole, gli occhi probabilmente scuri, perché non vedevo niente che risaltasse contro la pelle così bronzea. Un fisico davvero mozzafiato. Davvero davvero.

Quello che sembrava più stupido, aveva i capelli castani, forse, e aveva gli occhi chiari. Alto, magro e con poco cervello: chi porta una maglia con una carota e la scritta I love carrots rientra nei malati mentali, vero? Mistero.

Quello un po più normale (tra virgolette, perché dubitai che qualcuno di normale stesse con il-ragazzo-carota), aveva gli occhi scuri, i capelli mossi, castani ed un fisico molto ben tenuto. Molto motlo.

Ah, cavolo. Era stupido anche lui: era saltato in spalla al ragazzo-riccio, per poi spettinarlo e stritolarlo, e poi si metteva a fare il moon walk.

Rimasi a guardarli in disparte, seminascosta dietro il muro che separava la vecchia ferrovia da quella modernizzata, facevo spuntare la testa, ma poi appoggiai una spalla. Tanto, chi poteva vedermi dietro ad un albero, di fianco ad un muro? Una persona normale non sarebbe stata lì. Io non ero normale, e stavo lì.

Ma evidentemente, quei tipi avevano visto gente pazza come me. Quando lo sguardo del ragazzo-pseudo-normale incontrò il mio, ne rimasi basita: un intreccio fitto fitto dei nostri sguardi mi ipnotizzò, e mi stupii di riuscire a leggere i suoi occhi anche da quella distanza. Di solito mi accadeva solo con le persone con cui avevo un legame forte, tipo mia sorella e basta, non ero affezionata a mia mamma in modo particolare anzi, non cero affezionata e basta. Nei suoi occhi vedevo tanta curiosità, un dubbio ed un non so che di malizia. Arrossi, intuendo che era curioso e malizioso nel guardarmi.

Non so come, non ne ho idea, non chiedetemi il perché, ma se ne accorse! cioè, si rese conto che ero arrossita! Carota, che vista daquila! Mi sorrise, e lessi della tenerezza nelle sue iridi. Mise una mano sulla spalla del-ragazzo-abbronzato-in-inverno senza smettere di guardarmi, aprendo la bocca per parlare. Oddio. Mi voleva mostrare ad altri?! Nemmeno fossi un esemplare raro di qualcosa! Bah

Spalancai gli occhi, unendo le mani, scuotendo la testa e mettendomi lindice davanti alle labbra, per intimargli il silenzio. Il ragazzo, un po confuso, annuì, sorridendomi e mimando con le labbra un ci vediamo qua domani, stessa ora. Io annuii soltanto, e lessi un pizzico di gioia nei suoi occhi. Poi tornò con il gruppo e sparì, voltandosi ancora una volta.

WoW. Prima settimana a Londra e rimorchi? Benedetto tasso!

Risi, recuperai la bici e tornai a casa, spedita.

Io poi, non ero nemmeno andata la per vedere dei ragazzi!

 

<< Sono a caaaaaaaaaaaasa! >> urlai a mia sorella, mentre andavo in direzione doccia. Mi cambiai i vestiti fradici, con una bellissima, amabile doccia calda. Di solito le facevo ghiacciate, ma visto che avevo tolto ora i vestiti freschi, cambiai idea. I miei entrarono quattro minuti e trentasei secondi dopo il mio arrivo. Tempismo perfetto.

Ci misi una bella ora buona per asciugarmi i capelli.

Sbuff

Che fastidio! Deciso: prima di domani sera li avrei tagliati cortissimi!

(non stupitevi, i miei raptus / idee vengono sempre così)



 

Hola ragazze! Non cè molto scritto qua, ma spero vi sia piaciuto ugualmente. Non mi aspetto che vi piaccia, perché è un po come una zucchina bollita.

Mi sono basata su una cosa che mi è successa, infatti io ho scoperto due settimane dopo come si chiamavano e comerano fatti i 1D!! sono un caso perso lol

Dal capitolo dopo, GIURO, succederà di meglio

Un bacio,

Giù 



 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Mi svegliai. gi uccellini cantano e il sole splende in cielo

Wou wou, frena. Ripartiamo.

I tuoni lampeggiano e una pioggia abbondante ricopre tutto il centro. Ok, ora è molto più giusta. La mattina comunicai a mia madre che sarei uscita. Lei credeva che mi facessi dei nuovi amici, ha ha ha. Poveretta, non ne sapeva niente di me!

<< Mi raccomando! Torna per fare pranzo con tua sorella! >> mi ricordò, severa.

<< Sì sì ma! come al solito! >> dissi prima di uscire, e fare locchiolino a mia sorella. Io sarei stata tutto il giorno a farmi i broccoli miei, mentre lei andava a fare cosa voleva. Ovvero, a mangiare da Nandos.

Saltai in sella alla mia piccola (parlo della bici!) e andai alla ricerca di un parrucchiere. I miei parenti-stretti / genitori davano la paghetta a me e mia sorella. A me non serviva quasi mai, e così la davo a lei, ma in cambio lavava i piatti e faceva le faccende assegnate a me. Eh eh, non sapeva che io ne tenevo sempre un po! Ok, ero malefica, ma ne toglievo proprio poca!

Dopo una bella mezzora trovai un parrucchiere che mi andasse bene, ero molto diffidente verso gli-Edward-mani-di-forbice versione civilizzata. Entrai, con un po (ma solo un po, dico) di fifa. Respirai a forza ed entrai. Non dovevo mica avere paura! Tks

Io che ho paura? Bestemmia!

Io non ho paura io ho strizza!

Che è diverso! Ok ok avevo paura, non ero mai andata da un parrucchiere! Eh, bè, non so come, ma chiesi il taglio più strano che avessi mai visto.

Uscii tutta sorridente, salendo sulla bici e dirigendomi verso la ferrovia, che in teoria si chiama metro, ma io chiamo ferrovia. Non mi sono nemmeno fatta una foto! ok ne ho fatta solo una! Ma quel taglio mi piaceva da morire! Da un lato ero quasi rasata, e si vedeva meglio lorecchino fatto a freccia, (che amavo con tutta me stessa), dallaltro lato avevo il ciuffo un po più lungo, fico fico.

Sentivo il vento tra i capelli, di nuovo, ma adesso lo sentivo anche sul collo! Wow! La smetto, la smetto, va bene! Non dovevo mettermi a parlare dei miei capelli. Scusate.

Arrivai alla ferrovia-vecchia-e-sepolta, dirigendomi poi verso lalbero dove ero seduta ieri. Sarebbe arrivato alla metro, o alla ferrovia? Mistero.

Nellattesa, che non era nemmeno tanto deprimente e ansiosa, mi misi a guardare i passanti, e ad abbinarci un qualcosa qualunque mi fosse passato in mente. Ridevo quando vidi una signora imbottita come un tachitachinono (à tacchino ripieno di tacchino. Già, disgustoso.) vestita di giallo, che ricordava la regina al matrimonio del nipote.

Quel giorno cera poco sole, per fortuna, un odore magnifico di pioggia, leggermente acido.

Cerano dei piccioni bellissimi, con delle ali, due zampe, una testa

Sbuff

Ok, la pazienza mi stava abbandonando. Non che ne avessi mai avuta ma era anche vero che io ero in anticipo di mezzora.

Avevo lo stesso golfino di ieri, ne avevo molti paia. Avevo gli stessi jeans, doppi anche loro, e le stesse scarpe bè quelle erano uniche.

Decisi che mi ero stufata e allora mi alzai e corsi verso il campo. Un giretto solo, che male cera?

Cavolo!

Cavolo cavolo cavolo!

Come sempre! Mi ero fatta prendere troppo la mano! Ero calma, avevo appena assaporato il vento, non cera niente di meglio che assaggiare lodore della pioggia mentre ladrenalina di una caduta scampata al pelo con una capriola in aria, e poi il brusco rallentamento, perché non riuscivo a smettere di ridere.

Presi il cellulare: mancava un quarto dora alla stessa ora di ieri. Oddio, ma che ragionamenti stavo facendo??

Mi accoccolai di nuovo sotto lalbero, mettendo un po di musica.
Optai per
What makes you beautiful che era un classico, per chi ascoltava gli One Direction.

Sentii un paio di mani coprirmi gli occhi, e mi irrigidii. Con unaltra mano mi mise impiedi, e cercai di capire chi fosse.

<< Ehm Giorgia? >> tentai, sentii qualcuno trattenere una risata, ma dalla mano capii che era un ragazzo.

<< Sei tu, chiunque tu sia? >> chiesi da stupida. Lui rise.

<> disse, con una voce mmm bella? Unica, va bè. Sexy

<< Ok Tu si può sapere perché mi hai chiesto di vederci qua alla stessa ora? >> chiesi palesemente incuriosita, posando le mie mani sulla sua e spostandola, per fermarmi a guardarlo.

Vestiva una camicia a quadretti, graziosa, sul blu; un paio di jeans sbiaditi e delle converse blu. Sorrisi, attendendo una risposta.

<< Ehm ah bè ecco io volevo Ehm >> iniziò, lasciando la bocca schiusa, grattandosi la testa con fare imbarazzato.

<< Vedermi? Ci ero arrivata >> dissi ridacchiando. Lui si rilassò un po.

<< Allora qual è il tuo nome? >> gli domandai incuriosita. Lui spalancò gli occhi, sorpreso.

<< Non lo sai? Non sai chi sono?? >> chiese con la mascella che toccava terra.

<< No, perché? Tu non te lo ricordi? >> chiesi, alzando un sopracciglio.

<< Mi chiamo Liam, e anche Payne. >> disse sorridendo, mostrando una fila di denti bianchi. Bianchi bianchi.

<< Wow, mai sentito >> dissi, porgendogli la mano << Io sono Giulia, e anche Pes >> lo imitai, lui mi strinse la mano, per poi ridere.

<< Cosa cè? >> chiesi, senza negargli un sorrisetto.

Ti prego non dirmi che

<< Hai il nomi di un videogioco di calcio!! >> disse ridendo. Alzai gli occhi al cielo, sospirando. Sempre la stessa storia.

<< Gne gne! >> dissi facendogli una pernacchia.

<< Dai, scherzavo, Julia >> disse.

<< Giulia >>

<< Lo so come ti chiami, Gulia >>

<< GIULIA >> dissi, ridendo come una scema. Non era difficile!

<< G i u l i a >> pronunciò ogni lettera, come un bimbo piccolo, ridente.

<< Bravo! Alleluia, ci sei riuscito, Liam! >> lo presi in giro.

<< Ma è in arabo questo nome? O in finlandese? >>

<< E in italiano, Payne, non in geroglifici >> dissi, girando gli occhi, trattenendo un sorriso. Lui si fece pensoso.

<< Vieni dallItalia? >>

<< Sì, ma ,per fortuna, ci siamo appena trasferiti >>

<< Per fortuna? Io mi sarei opposto, se mi dicessero di andarmene da Londra >>

<< Io non avevo niente che mi legava allItalia, del resto, perché non andarmene? >>

<< Giusto, giusto. Non avevi amici? >> domandò, stupito.

<< No >> dissi, nascondendo la malinconia. Sorrisi forzatamente.

<< Ti piace correre? >> domandai, più elettrizzata. Gli si illuminarono gli occhi.

<< Sì! Allora non sei una delle ragazze con la unghio-fobia! >> disse, entusiasta. Iniziai a ridere, più di prima.

<< Io? È come dire che un elefante è anoressico! >>

<< Allora, sei veloce? >> mi sfidò.

<< Stai parlando con la campionessa nazionale Italiana, Liam Payne >> ribattei, con fare altezzoso.

<< E tu con quello dInghilterra! >> rispose a tono.

<< Vedremo: Italia vs Inghilterra. Che vinca il migliore cioè io! >> dissi, iniziando a correre.

<< Non vale! Se ti prendo! >> disse, correndo a sua volta. Il vantaggio era netto, ma non tardò ad affiancarmi. Io correvo spedita, lui provava ad agguantarmi, ma io scattavo. Di nuovo, caddi, scampandola con una capriola, stando sempre in testa.

<< Sei veloce! >> commentò, fermandosi. Frenai di scatto, con il fiato corto. Che strano, un incontro di corse e risate!

<< Grazie. Perché ti sei fermato? ti sei fatto male? >> chiesi, andandogli incontro.

<< Un po’ qua >> disse con un gemito. Andai nel pallone, vicino a lui.

<< Dove qua?! Non vedo >> sussurrai ansiosa.

<< Ma sì, qua guarda. Non vedi? >> disse. Mi allungai verso di lui, e Liam mi caricò sulle spalle, afferrandomi per e gambe.

<< Non vale! Aiuto! Aiuto! Non avevi male da qualche parte???? >> dissi ridendo, lui camminava sicuro, al centro del campo.

<< Questo è per essermi passata davanti >> disse, ridendo più forte di me. Fece una giravolta, con me ancora aggrappata.

<< Questo è per avermi preso in giro perché non sapevo dire il tuo nome >> Mi fece scivolare di scatto tra le sue braccia.

<< E questo mmm non so per cosa >> Facendomi il solletico alla pancia. Lanciai un urlo, tra le risate, e lui continuò, divertito.

<< Aiuto! Mettimi giù, ti prego >> esclamai, ridendo. Lui sorrise, e mi lasciò andare.

<< Sei crudele! >> esclamai, allontanandomi. Tornammo indietro, con più calma sta volta. Mi fece la linguaccia, con il sorriso.

<< Dimmi, chi erano quei ragazzi con cui eri ieri? >> domandai incuriosita.

<< Sono dei miei amici chi intendi di preciso? >> disse, spalancando gli occhi sorpreso, dalla domanda, credo. Bah.

<< Mmm il-ragazzo-abbronzato-in-inverno? Quello con lo ski-jump >> mimai un ciuffo in testa.

<< Lui è Zayn Malik. È abbronzato in inverno perché viene dal Pakistan, da parte di padre. >>

<< Il-ragazzo-carota? >>

<< Lui è Louis Tomlinson. È uno scemo, ama le carote alla follia. >> disse sorridendo.

<< Non lo avevo notato! Poi il-biondo-basso-occhi-azzurri? >>

<< Niall Horan come fai a sapere che ha gli occhi azzurri??? >>

<< Si capisce, capelli chiari, palliduccio, occhi chiari >> dissi con unalzata di spalle << E poi sono una lettrice docchi >> lo ammetto, mi ero vantata.

<< Lultimo è Harry Styles, ama i suoi capelli e wow sai leggere gli occhi????? Che forza! >> disse, con la bocca aperta.

<< Non è niente di che >>

<< Io la trovo forte! ma cosa sarebbe? >> iniziai a ridere con lui.

<< Trovi forte una cosa, ma non sai cosè? >>

<< Dal nome sembra forte >>

<< In poche parole, leggo le emozioni dalle iridi >> dissi, con nonchalance. Lui rimase con la bocca a forma O

<< E come se leggessi nel pensiero! >>

<< Non posso essere Superman >>

<< Ma per te divento SuperHuman >>

<< Ascolti gli One Direction? >> chiesi, strabuzzando gli occhi.

<< Forse sì, forse no. Tu? >>

<< Io sì, ma ascolto solo le canzoni. Non ho mai visto una foto dei cantanti >>

<< Non li hai mai visti? Wow, allora forse sei lunica fan reale, a volte penso che li ascoltino solo perché sono belli >>

<< Ah, sono belli? Forte, non me li vedo belli >>

<< E come te li immagini? >>

<< Brutti grandi e puzzolenti >> ridacchiai.

<< Sai almeno i nomi? >>

<< No, nemmeno quelli >>

<< Wow che fan bene informata >> mi prese in giro.

<< Per me potrebbero essere dei bradipi puzzolenti, non mi interessa. Cantano bene, e io li ascolto per quello >>

<< Giusto, il ragionamento non piega >>

<< Eh, lo so! Lho fatto io! >>

<< Modesta, la ragazza >> ridacchiò.

<< Cosa fate, tu e i tuoi amici? >>

<< Ehm Siamo tornati per iniziare scuola >>

<< Fico, in che scuola andrete? >>

<< Stay Strong High School. Tu dove andrai? >> mmm ha qualcosa di familiare

<< Non mi ricordo il nome, qua sono difficili da ricordare >>

<< Quanti anni hai? Che anno devi iniziare? >> chiesi.

<< Ho diciotto anni, sono del quinto >>

<< Sei grande, più di quanto sembra >>

<< Tu? Quanti anni hai? >> domandò, di rimando.

<< Diciassette >>

<< Sei piccola, più di quanto sembra >> mi fece il verso.

<< Hahaha simpatico lui! >> dissi, ridendo sarcasticamente.

<< Davvero? Non era una battuta! >> disse, aggrottando le sopracciglia. Mi caddero le braccia, senza trattenermi dal ridere.

<< Allora ciao >> dissi, salendo in sella alla bici.

<< Aspetta!! Mi daresti il tuo numero? Manca ancora una settimana allinizio della scuola, magari ci vediamo ancora >> disse impacciato.

<< Ehm va bene, certo >> Lo guardai neglocchi, intensamente, facendolo arrossire. Leggevo della tenerezza, un po di imbarazzo e tanta gioia.

<< Esci dalla mia testa!! >> disse, coprendosi gli occhi con le mani.

<< Non leggo nel pensiero, scemo! >> ridacchiai.

<< Ci vediamo domani? Io però ci sono solo unora, dalle cinque alle sei per te va bene? >>

<< Certo, ci sarò >>

<< Perfetto Gilia, a domani! >>

<< Mi chiamo Giulia!!! >> dissi sospirando, lui rise.

<< Lo so, lho fatto apposta >> mi disse facendomi locchiolino

<< Ci vediamo, piccola >>

Ciao a tutti, chiunque voi siate! Hahahaha non credete siano carini? Il bello deve ancora venire! Liam è molto dolce ma aspettiamo il VERO bum!

Un bacio,

Sarò crudele vi avverto, (niente morti niente sangue //FORSE// mua-a--a-a-a-a-aaa)

Giù

 

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Capitolo 3
*** 3 ***


Entrai in casa con un po di ansia, ma sicuramente tanta felicità.

Giorgia non era ancora a casa, da Nandos si era fatta delle amiche, almeno lei.

Sentii il black barry che vibrava nella tasca, un messaggio.

No, ce nerano quattro.

From mamma: Nel frigo cè un piatto di spinaci, dalli a Giorgina

From mamma: butta fuori la spazzatura

From mamma: mentre ci sei fai anche le due bistecchine

Sbuff

Bla bla bla

Certo, come no. Aprii il frigo: le bistecche le buttai nel cortile della vicina, in vacanza, dove alloggiavano dei gatti randagi; gli spinaci ble! Non li darei nemmeno a nessuno!

From Liam: non vedo lora di rivederti, sono circondato da ragazze con lunghio-fobia!!

Mi venne da ridere

To Liam: poveretto, come mai? Sei con il gruppo di ragazzi-pazzi??

Andai sul terrazzo, visto che iniziava a piovere, con un libro italiano, che sapevo a memoria, che amavo alla follia -Damned-.

Iniziai a recitare i dialoghi, e rimasi colpita da una frase:

Una strana piacevole sensazione si impossessò di me. Forse era la consapevolezza che per un attimo lavevo resa felice.

La rilessi più volte, con la bocca aperta. Ogni volta che lo rileggevo scoprivo una frase nuova, ogni volta più bella. Nuovo messaggio.

From Liam: Si, e il-ragazzo-abbronzato-in-inverno mi sta facendo le paranoie, perché oggi sono uscito, e loro non sanno dove.

To Liam: perché non gli hai detto niente?, il nostro era un appuntamento??

From Liam: forse

To Liam: tu digli di andarsi a mettere il gel e non rompere i broccoli a noi

From Liam: ahahah bella idea! Devo andare, ciao! A domani

To Liam: Ok ciao

Mollai il libro e mi affacciai: ero sotto la pioggia, ma non me ne importava niente. La pioggia era la mia unica amica

Adesso però cera anche Liam Payne.

Ciao ragazzeeeee! Finalmente Giulia ha capito che può fidarsi di qualcuno, non credete sia bello?

Il capitolo è cortissimo, non è nemmeno un capitolo.

Pubblico subito quello dopo!

Insomma, non si era mai aperta con nessuno, e adesso PUF ecco lamico perfetto J XD ok smetto di dire cavolate.

Il prossimo capitolo è molto sul generico, e poi arriva il BUM che farà BUM BUM BUM!! ;)

Un bacio,

Giù

 

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Capitolo 4
*** 4 ***


Entrai in casa con un po di ansia, ma sicuramente tanta felicità.

Giorgia non era ancora a casa, da Nandos si era fatta delle amiche, almeno lei.

Sentii il black barry che vibrava nella tasca, un messaggio.

No, ce nerano quattro.

From mamma: Nel frigo cè un piatto di spinaci, dalli a Giorgina

From mamma: butta fuori la spazzatura

From mamma: mentre ci sei fai anche le due bistecchine

Sbuff

Bla bla bla

Certo, come no. Aprii il frigo: le bistecche le buttai nel cortile della vicina, in vacanza, dove alloggiavano dei gatti randagi; gli spinaci ble! Non li darei nemmeno a nessuno!

From Liam: non vedo lora di rivederti, sono circondato da ragazze con lunghio-fobia!!

Mi venne da ridere

To Liam: poveretto, come mai? Sei con il gruppo di ragazzi-pazzi??

Andai sul terrazzo, visto che iniziava a piovere, con un libro italiano, che sapevo a memoria, che amavo alla follia -Damned-.

Iniziai a recitare i dialoghi, e rimasi colpita da una frase:

Una strana piacevole sensazione si impossessò di me. Forse era la consapevolezza che per un attimo lavevo resa felice.

La rilessi più volte, con la bocca aperta. Ogni volta che lo rileggevo scoprivo una frase nuova, ogni volta più bella. Nuovo messaggio.

From Liam: Si, e il-ragazzo-abbronzato-in-inverno mi sta facendo le paranoie, perché oggi sono uscito, e loro non sanno dove.

To Liam: perché non gli hai detto niente?, il nostro era un appuntamento??

From Liam: forse

To Liam: tu digli di andarsi a mettere il gel e non rompere i broccoli a noi

From Liam: ahahah bella idea! Devo andare, ciao! A domani

To Liam: Ok ciao

Mollai il libro e mi affacciai: ero sotto la pioggia, ma non me ne importava niente. La pioggia era la mia unica amica

Adesso però cera anche Liam Payne.

Ciao ragazzeeeee! Finalmente Giulia ha capito che può fidarsi di qualcuno, non credete sia bello?

Il capitolo è cortissimo, non è nemmeno un capitolo.

Pubblico subito quello dopo!

Insomma, non si era mai aperta con nessuno, e adesso PUF ecco lamico perfetto J XD ok smetto di dire cavolate.

Il prossimo capitolo è molto sul generico, e poi arriva il BUM che farà BUM BUM BUM!! ;)

Un bacio,

Giù

 

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Capitolo 5
*** 5 ***


questo è per le mie tre fedeli lettrici :)
Giorgy_Horan
Hayley 29
Mels_x
:) vi adoro

 


Mi svegliai con il sorriso in faccia, il rumore della pioggia e la casa vuota. Cosa ci può essere di meglio?

Il pomeriggio avrei rivisto Liam, e mi piaceva lidea più di quanto dovesse.

Quando vivi senza amici, se ne trovi uno diventa come laria.

Per tutto il mattino ballavo e canticchiavo. La mia euforia , più rara che vera, era incontenibile.

<< I remember any soome sad, I remember any woooord you said, we wenever gonna said goodbyee! Sing la ra da da da >> canticchiavo, con un sorriso che faceva concorrenza alla mentadent.

Chissà poi, perché tutta questa gioia?

Quando furono le cinque meno venti, io ero già pronta da unora.

Arrivai alla stazione, sempre canticchiando. Visto che di Liam non cera traccia, misi le cuffiette e mi abbandonai alle note di I Wish. Chiusi gli occhi, e non mi accorsi che una lacrima mi era scappata.

FLASCBACK

<< Dai Luca! Fammi divertire un po! >>

Gracchiava quelloca di Jessica.

Luca era il classico ragazzo perfetto, biondo occhi azzurri. Lei la classica troia di gruppo, bionda mezza nuda occhi verdi.

[luca era la mia prima cotta, eravamo stati assieme un anno]

Era da un po che mi fissava, maligna

Lo prese per la camicia. << Vieni Amore >>

Gli disse, baciandolo con passione, finta, ovviamente.

Mi fissò, mentre lui aveva gli occhi chiusi.

Mi guardò con cattiveria, con odio, con gioia nel mio soffrire.

Lei Mi guardava. Io guardavo lui,

Non ci fu giornata peggiore di quella,

Mi calpestarono come una cacca di bradipo che mangiava fagioli

E in quello stesso momento

giurai a me stessa che non mi sarei mai più innamorata

Mi svegliai di scatto, sentendo delle braccia che mi circondavano.

<< Cosa ci fai tu qui?! >> chiesi spaventata, vedendo Liam che mi guardava dispiaciuto.

<< Ci siamo dati appuntamento. Sono in ritardo, scusa >>

<< Non ti preoccupare, non me ne sono nemmeno accorta >> dissi, sorridendo alla bellè meglio.

<< Cosa è successo? >>

<< Niente, mi sono le cuffiette mi hanno mandato radiazioni agli occhi e mi fanno lacrimare >> inventai di colpo.

<< Sese, e io sono zio paperone >>

<< Davvero? Ma io pensavo ti chiamassi Liam! Mi ai mentito >> dissi, fingendomi corrucciata. Lui sorrise, sospirò e girò gli occhi contemporaneamente.

<< Giulia >> pronunciò il mio nome, giusto, serio.

<< Io non mi chiamo così io sono tuo padre! >> dissi cercando di distrarlo con le mie cavolate.

<< Hai pianto >> non era una domanda.

<< Io non piango mai >> dissi convinta.

<< Ah davvero? >> disse scettico, alzando le sopracciglia.

<< Sì, davvero. >> ribattei, alzando un sopracciglio.

<< Uffa ma come fai? Io non ci sono mai riuscito! >> disse sconsolato.

<< Bè sai è lungo, sai >>

<< Non parlavamo di questo >> ricordò severo.

<< Uffa ma >>

<< Dimmi la verità: cosè successo? >>

<< Niente. Ho solo ascoltato una canzone >>

<< Non sembri una ragazza che si mette a piangere per una canzone >>

<< No, infatti, non sono una tipa così >>

<< Visto? Lo hai detto tu stessa! >>

<< Non lo avevo mai negato >> dissi sfidandolo.

Fece per parlare, ma poi tacque. Mi teneva un braccio attorno alle spalle, e non accennava a toglierlo.

<< Adesso mi dici cosa è successo, sennò non ti parlo più >> disse con gli occhi da cucciolo.

<< Non vale! Così è sleale >> protestai. Lui mi guardò sorridente ma non parlò.

<< Uffa! Stavo pensando a un mio … Italia >> Liam si stupì.

<< Ma avevi detto che >>

<< Che niente mi legava allItalia. Sì, lo so >> sospirai abbassando gli occhi.

<< Solo che non mi legavo a niente perché niente si legava a me, mi disprezzavano tutti, là. Non avevo amici, la gente come hobby aveva picchiamo la sfigata e indovina chi era? Sono molto più felice qua: so già che non devo legarmi a nessuno apparte te, Liam >> spiegai, arrossendo.

<< >> tacque, con uno sguardo vuoto e triste.

<< Che cè? >>

<< Niente, niente. Stavo pensando a cosa si sono persi gli italiani. Mi dispiace che tu ci stia male, sei una ragazza fantastica. Mi dispiace >>

<< Non devi >> mi abbracciai alle ginocchia. Lui mi strinse di più.

<< Sei troppo forte, lasciati andare >> propose << Facciamo così: vediamoci tutti i giorni alle cinque qua, ti va bene? >>

Sorrisi << Perché fai tutto questo, Liam? >>

<< Non lo so, me lo sono chiesto anche io >> scherzò, facendomi ridere. << Allora verrai? Mi servono lezioni di italiano >>

<< Ci sto, ma so già che sarà un caso perso, Liem >> dissi afferrando la bici.

<< Mi chiamo Liam! >>

<< Lo so, lho fatto apposta >> dissi facendogli la linguaccia.

Allora. Carissime ragazze.

Voglio un bene dell’anima alle tre ragazze che seguono le mia fan fiction J siete mitiche.

E anche se non mi danno più segni di vita, pubblico ancora solo per loro

Un bacio,

Giù 

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Capitolo 6
*** 6 ***


Continuammo a vederci, a ridere, a correre (e in questo caso, a vincere), a scherzare, a parlare, a tentare di parlargli italiano.

Una volta sono arrivata da lui dicendogli

Ciao figliolo! Hai pelato i pomodori nella maionese dell‘olio di arachidi bollite? in italiano. Lui ha strabuzzato gli occhi, mentre io ridevo come una pazza. Quella fu una settimana magnifica, finché non iniziò la scuola.

Io l’ho sempre detto che la scuola fa solo danni!

<< Come hai detto si chiama la scuola? >>

<< Stay Strong High School! Giulia, è sempre lo stesso il nome >> sbuffò mia madre. Mmm nome familiare

<< Ok ok, fammi solo andare via da te e dalla tua isteria! >> dissi sbuffando, agitata.

<< Buona giornata, Bimba mia >> disse premurosa.

<< Sì sì certo >> sbattei la porta della macchina e mi allontanai di fretta.

Che giornata dinferno.

Hola mondoo

Non è successo molto, il BUM tarda a venire :P XD

Non trovate sia dolce e tenero Liam?

Sono nella stessa scuola, ovviamente. Maaaaaaaaaaa

Tatatatamm tatatatammmmm

Eeehh, dovrete aspettare per il BUM XD

Lasciate una recensione? Sono ben accette spam: mi mancano storie da leggere ç_ç

Un bacione,

Giù

 

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Capitolo 7
*** 7 ***


Arrivai al mio armadietto con calma, molta calma.

Prima ora: storia. Allegria! La prof mi ha presentato a tutti, facendomi parlare dellItalia. Che pizza!!

Seconda ora: ginnastica. Complimentazioni dal prof per la mia velocità, se le poteva risparmiare.

Terza ora: arte. Uno strazio. Disegno malissimo le persone, figurati se devo ritrarre il professore vestito di rosa!!!

Quarta ora: matematica. Strazio elevato a N. Non so nemmeno cosa vuol dire.

Quinta ora: alternativo. Magnifico, non avevamo fatto nulla! La volta dopo avremo scelto unattività alternativa.

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN

Campanella! Santissima campanella! Ave te, ave te! Giuro che ti sposo!

Uscii di fretta dalla classe, dirigendomi verso il cortile per pranzare.

Andavo solo per guardarmi intorno: mangiavo poco, ultimamente, quasi mai.

Un viso familiare catturò la mia attenzione, seguito da una miriade di ultrasuoni sommessi.

<< Ciao Liam! Come va? >> domandai, sporgendomi verso di lui, sorridente.

<< Calma babe, ci sono anche per te >> disse lui facendomi locchiolino, e facendo ridere anche i suoi compagni,

i-cinque-ragazzi-pazzi.

<< Liam?? Che cavolo stai dicendo? >> domandai, alzando un sopracciglio. Lui mi fece un sorriso malizioso, mi prendeva per i fondelli.

<< Senti, bimbetta non ho tempo, sono pieno di impegni, passa più tardi >> disse masticando un cewin-gum come un ruminante, e spingendomi con una mano. Il-ragazzo-carota rise.

<< Liam! Che cosa stai facendo?! Come ti permetti?! >> domandai esasperata.

<< Babe, lasciami perdere! Vai da Hazza a rompere, lui cè sempre per tutte >> disse, e Harry-cespuglio mi guardò facendosi accattivante. Dio mio santissimo!

<< Devo prendere un appuntamento però, nanerottola >> mi ricordò Liam, facendoli ridere di nuovo.

<< Nanerottola? Ma hai visto le tue di dimensioni? Sono alta quanto te, Mister >> lo sfidai, avvicinandomi a un dito dal suo viso, con uno sguardo freddo. Non mi sarei fatta mettere i piedi in testa; se era uno scherzo, ne avevo basta.

<< Non mettete dimezzo laltezza, ragazzi, lasciatela stare. E tu Liam, piantala dai. Calmatevi >> borbottò Niall.

<< Senti Bimbetta, se non vuoi prendertele vattene ,per carità >>

Disse Zayn-abbronzatura-dellanno.

<< Io non ho paura di voi. Ne ho affrontati di peggio, di dei figli di papà pieni di gel. Non ho niente contro di voi, ma non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno >> dissi, sorridendo cattiva. Zayn si passò una mano tra i capelli offeso, e chi se ne sbatte se ti ho offeso. Mi voltai, rivolta a Liam.

<< Ti credevo diverso, mi sono sbagliata, ovviamente. Ti rendi conto? Di te mi ero fidata, Liam. Ma non pensavo fossi così coglione >> dissi, guardandolo con disprezzo.

<< Oh-oh-ooh! >> disse Louis colpito dalla mia risposta, sperando in un litigio. Negli occhi di Liam lessi del dispiacere, e delle scuse.

<< Me ne fotto delle tue scuse >> sussurrai e solo lui mi sentì.

Girai i tacchi e mi allontanai, prima camminando, poi correndo verso casa, le lacrime che mi offuscavano la vista. 

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Capitolo 8
*** 8 ***


Arrivai a casa, singhiozzando. Corsi sulla terrazza, allagata dalla pioggia. Mi abbracciai le ginocchia, dondolandomi.

come si permette di parlarmi così? Cosa gli ho fatto? Perché mi fa fare la figura della ragazza da una notte?! PERCHE?! pensai.

Avevo bisogno di un posto dove andare. Presi la bici e andai alla ferrovia, sta volta senza più piangere.

 

Arrivata alla stazione mi gettai sullerba, singhiozzante di nuovo.

Era bagnata, pioveva ancora. Non me ne fregava una mazza!!

Non so quanto tempo restai lì, so solo che il tutto mi ricordò terribilmente lItalia: con Luca, il ragazzo che mi piaceva (anche in quel momento) mi aveva trattata uguale. Anzi, mi aveva riservato un trattamento migliore!!

<< Perché la gente ci gode a far del male? Perché i divertono a vedermi soffrire? Perché CAZZO! >> dissi, tirando un pugno alla terra. Quella era la seconda parolaccia del giorno, sinonimo di:

ATTENZIONE STO SCLERANDO

I singhiozzi cessarono, ma l lacrime erano infinite.

Non piangevo da dalla seconda elementare forse, quando mi avevano tirato una pietra in testa.

Restai così, abbracciata a me stessa, con solo un cuore a farmi compagnia.

 

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Capitolo 9
*** 9 ***


<< Giulia >> sentii sussurrare. Non mi mossi. Di nuovo quel sogno?! E basta! Tanto non lo perdono, cara la mia coscienza! È stato proprio un

<< Giulia, sono Liam >> disse, sentii che si sedeva accanto a me, e mi irrigidii. << Oh, forse sono Coglione, adesso >>

<< Già, perfettamente >> sussurrai. La mia voce calma e piatta lo colpì, peggio delle urla che si aspettava. << Cosa vuoi? Devo fare la coda per rompere ad Harry, non ho tempo libero >> pronunciai, cattiva.

<< Senti mi dispi >>

<< Non mimporta! Non mimporta, mi hai trattata male, davanti ai tuoi amici! Cosa credevi? Eh? Di sembrare figo? Bè, sappi che ci sei riuscito! Se essere figo vuol dire partecipare insieme al mondo per farmi star male, sappi, ci sei riuscito alla grande!!! >> esclamai, distrutta. Lo vidi boccheggiare, non sapeva cosa dire.

<< Senti, loro non sanno che noi >>

<< Che eri quasi mio amico? Non cè il caso di dirglielo >>

<< Ma io >> iniziò abbassando gli occhi.

<< Cosa?! Cosaltro cè?? >>

<< Io ci tengo a te solo che dobbiamo tenere alto lonore degli One Direction, capisci? Non posso … >>

<< No >> corrugai la fronte << Non capisco che cosa centrano gli 1D >>

<< Senti, informati e poi capirai >> sbuffò, nervoso.

<< Non me ne frega niente dei 1D adesso. Sto parlando con LIAM di cosa ha fatto oggi >>

<< Sì scusa non sai quanto mi dispiace >> mi fissò intensamente e lessi la sua sincerità, lo sconforto e le scuse.

<< Odi farti leggere >> mormorai, abbassando lo sguardo.

<< Ora però sai che è vero >> disse mettendomi una mano sulla spalla. La scrollai con un gesto.

<< Non ci conosciamo noi. Io sono una nanerottola, ricordi? Liam, devo essere sincera: mi stai simpatico, mi hai ferito, sei stronzo, sei a posto, sei scusato ma ora non sei più nulla ok? Se proprio ci tieni ricominciamo, se no, porta avanti il tuo onore del cavolo >> dissi, guardandolo più intensamente di quanto avessi mai fatto.

Lui tacque, pensieroso. Alla fine sorrise.

<< Ciao, bella ragazza. Io mi chiamo Liam, e anche Payne. Ti va di uscire, sabato sera? >> disse porgendomi la mano.

Mi lanciai letteralmente tra le sue braccia, stritolandolo dalla gioia.

Tatatataaaam ciaoo!

Voi lo avreste perdonato? Mistero

Ho inserito Luca, un italiano J stronzo L XD

In poche parole era il tipo che le piaceva, ma lui lha fatta star male apposta.

Questo capitolo è corto e molto carota XD *si copre gli occhi inorridita*

Tranquille, i cinque sono merdosi solo adesso, poi diventeranno più buoni ;)

Ho già in mente un altro BUM!! Ahahaha non so da dove vengono XD

Un bacio,

Giù

Recensioni gradite :P

 

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Capitolo 10
*** 10 ***


Questo capitolo lo dedico a

Hayley29

Grazie mille! <3

<< Comè andata scuola, Giulietta? >> mi disse mia madre.

<< Come credi sia andata? Bene, come sempre >> e in fondo era vero. Ero solo tornata a casa con quattro ore di ritardo ma per il resto tutto ok.

<< Ok, allora oggi hai il pomeriggio libero, topina >> cercò di sembrare dolce, impossibile.

<< Tanto è sempre libero >> bofonchiai, salendo le scale. Presi i libri e compilai quasi metà libro. Tutti argomenti già visti.

<< -leggere via col vento>> sbuffai, chiudendo tutto.

Già letto: in greco

Sbuffai, dirigendomi al terrazzo. Sentii molto grida, le note di One thing e tanta, tantissima gente.

<< ED ECCO A VOI GLI UNICI, INIMITABILI, ONE DIRECTION!!!!!! >> annunciò lalto parlante. Le urla aumentarono.

<< Hahaaa sfigate io ho il posto in prima fila senza pagare!! >> le canzonai dallalto. Un po ero felice, avrei visto i loro volti.

<< Ecco a voi: NIALL HORAN!! >>

Mi voltai di scatto. Lho già sentito.

<< LOUIS TOMLINSON!! >>

Anche questo

<< HARRY STYLES!!!!! >>

O mio dio

<< ZAYN MALIK!! >>

O dio santissimo benedetto santificato.

<< EEEE LIAM PAYNE!! >>

O . che . Carota.

Mio dio santissimo aiutami ovunque tu sia!

Mi affacciai, e li vidi. I cinque che avevo trattato poco bene la mattina.

Il mio migliore amico era nei cinque.

“perché non me lo ha mai detto? Perché non mi ha detto la verità?” pensai corrugando la fronte. Non mi importava se Liam era famoso, se io ero loro fan o cosa. Lui era Liam, e a me andava bene.

Le fan si zittirono per ascoltare.

<< ALLORA RAGAZZI: COME VI SENTITE A ESSERE TORNATI A LONDRA? >>

Niall:<< Bene, è sempre fantastico stare qui. È come una seconda casa >>

Harry:<< le fan ci hanno accolti come dei re, è bello essere a casa >>

Louis:<< Amo Londra, è magnifico tornare qua! Le carote Londinesi sono le migliori >> sempre lui e le sue battute sceme.

Zayn:<< è bello poter riabbracciare la famiglia, dopo tanto tempo >>

Liam:<< Non mi pentirò mai di essere tornato, ho scelto proprio il momento giusto >> sorrise sognante, chissà a cosa si riferiva.

Zayn:<< Eh sì! Sparisce sempre, non ci dice dove va >>

O patrono dei gatti randagi benedettissimo. Perché ci devo andare io di mezzo?!!

<< QUINDI IL NOSTRO LIAM SCAPPA DA QUALCUNO? >>

Liam:<< N-non è vero! >> balbettò sprofondando, e tirando un calcio a Zayn.

Non ne volevo sentire di più, mi nascosi dietro il balconcino del terrazzo e allungai un occhio dive c’era uno spiffero per vedere. Presi il cellulare, cattiva fino in fondo.

To Liam: ciao, come va?

Mua-a-a-a-a-aaaaaaaa!!

Sentii la suoneria di Liam e sprofondai: un messaggio che avevamo registrato assieme dove io ridevo, seguito da Liam che diceva “massaggio“ . Ah sì, quella che avevamo registrato quando ero andata alla ferrovia per insegnargli un po’ di italiano, e lui sconfondeva tutte le parole. Oddio. Brutta mossa. Brutta bruttiiiiissmia!!

Zayn:<< Visto? Scrive sempre con qualcuno >>

Liam:<< Lasciatemi in pace!!! >> ridacchiò Liam.

Niall:<< Piuttosto pensate a Hazza! Lui che fa il don giovanni! >> disse per salvare l’amico.

From Liam: non bene, mi fanno domande a raffica!! Aiutoo meno male che ci sei tu

To Liam: domani devo dirti una cosa …

From Liam: Dimmela ora, sono tutto orecchi.

To Liam: le cose mi piace dirle in faccia, aspetterai.

From Liam: non puoi mettermi la pulce nell’orecchio! Cattiva. Vado, scusami ci vediamo domani!

To Liam: ok ciao J a domani, un bacio

Liam: << Zayn!! Non toccarlo! Mettilo giù!! >> esclamò quando Zayn gli fregò il cellulare. Harry e Louis si erano messi in mezzo così che non potesse recuperarlo. Le fan ridacchiavano, quando Zayn mi chiamò, con il telefono.

<< Oh carota! >> esclamai, staccando subito. Lui mi chiamò ininterrottamente impedendomi di mettere il silenzioso. Allora accettai la chiamata, correndo in casa. Però si sentì la suoneria vicina.

<< Iug ghike duin roku ici ciù? >> dissi, tappandomi il naso. L’unica frase che conoscevo in cinese: “la capra ti ha rubato la camicia?”

<< Ciao! Sai di chi è questo telefono? >>

<< Ighi lak juf ciò cian! >> inventai di colpo.

<< E basta!! Scusa, non ti darà più fastidio, mi dispiace! >> la voce affannata di Liam. Ridacchiai, sollevata.

<< Tranquillo. Dì che Zayn ha sbagliato numero: gli ho risposto in cinese! >>

<< Oh! Mi dispiace! Scusi non succederà più! >> disse attaccando. Tornai alla terrazza, senza farmi vedere.

Liam:<< Avevi sbagliato numero! Hai chiamato il ristorante cinese! >> risero tutti, me compresa: com’era facile prendere in giro Zayn!!

Hahahahaha che ne dite? Io dico…

ALLELUJA STA QUA HA CAPITO CHI è LIAM!!!!!!!!!

XD ma io sono un caso a parte :P XD

Recensioncina?

Bacii,

Giù 

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Capitolo 11
*** 11 ***


Sbuff

Perché a Londra non ci sono gli usignoli che ti svegliano dolcemente la mattina?

Io sono stata svegliata da un SIMPATICISSIMO corvo!!!!

Andai in bagno di mala voglia.

<< Oggi è il giorno della verità >> dissi al mio riflesso << Dirai i Liam che sai chi è >> dissi, decisa.

<< Ma perché non lascio sia lui a dirmelo!! >> esclamai poi.

Era lui che me lo aveva tenuto nascosto, lui doveva dirmelo.

Era venerdì. Mmm … domani cosa dovevo fare? …

<< ODDIO!! >> esclamai di nuovo.

Sabato!

Liam!

Uscita con Liam!

Liam!

Sabato!

Oddio mio santo patrono dei piccioni londinesi …

<< Non ce la faccio >> sussurrai, guardandomi spaventata.

<< Ce la faccio >> mi feci coraggio

<< No >> mi corressi

<< Sì! >> riprovai

<< Oddio no >> mugugnai spaventata.

<< Giulia? Stai bene? >> mi domandò mia sorella preoccupata.

<< Sì sì. Devo andare a scuola. Ci vediamo! >> corsi via.

<< Aspetta! Non hai … mangiato >> sospirò, poi uscii.

<< Alla buonora, Pes >> mi salutò il professore di matematica.

“Anche io vorrei ogni sorta di male per lei, prof” pensai.

<< Scusi … >> sussurrai, invece di insultarlo.

“scusi ma ero impegnata a parlare al mio riflesso perché IO ho un appuntamento domani, ma lei non sa nemmeno cos’è, vero prof zitello?”

Lezione noiosissima, ovviamente: matematica dice già tutto!!

“Lo disse Dante sulla riva del po’: maledetta la scuola e chi la inventò!” pensai allegra. à sarcasmo al massimo

Cinque ore su cinque no stop di matematica: al massimo veramente !! E la peppina, la peppina, fa la mine-mine-strina …

Aiuto do di testa

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN

Io dico che amo la campanella invece!

Mi catapultai in cortile, contenta che piovigginasse.

Mi nascosi sotto un albero, tutti mi guardavano come se fossi scema.

<< Che avete da guardare? >> borbottai infastidita.

Non mangiai, ormai era un’abitudine. Ogni tanto facevo merenda con un pezzo di pane, e basta.

Sarà un sintomo dell’euforia? mistero

<< Ciao >> esclamò Liam, facendomi fare un salto di mezzo metro.

<< Ma sei scemo?! >> dissi, una mano sul cuore.

<< Tantissimo >> disse tra le risate, sedendosi di fianco a me.

<< Cosa ci fai qui?? Vai dai tuoi amici, non voglio farti fare brutta figura >> dissi, spostandomi dall’altra parte dell’albero.

<< Ma a me piace fare brutta figura con te. Sono stato troppo cattivo l‘altra volta, voglio rimediare >> disse, ridendo e venendomi accanto di nuovo.

<< Ma io … >> iniziai, facendo per allontanarmi. Lui mi prese per i fianchi e mi trascinò indietro, tenendomi stretta a se.

<< Lasciami lasciami! >> esclamai ridendo, cercando di spostare le sue mani da me.

<< Naa mi diverto! >> disse, strofinandosi le mani. Si attanagliò a me, abbracciandomi fortissimo. Ero immobilizzata nella sua presa. E credetemi, non era mica poco forte!

<< Lasciami Liam ti scongiuro! Aiuto! >> esclamai, quando iniziò a mordermi il collo e la spalla, facendomi il solletico.

<< Aiuto!! Aiutatemi! >> esclamavo, ridendo.

<< Sei crudele!! >> mugugnai.

<< E mi diverto anche >> rispose, facendomi la lingua.

<< Non c’è niente che vuoi dirmi? >> domandai, sperando mi dicesse la verità, anche se la conoscevo già di mio.

<< In verità no … >>disse, sorridente.

<< Ma mi avevi detto che tu volevi dirmi qualcosa >> continuò

<< Ehm … bè io … non è vero >> dissi. Mi si leggeva in faccia che non era vero.

<< E io sono … >>

<< Liam Payne … >> continuai, fermandomi prima che dicessi” uno degli One Direction”

Sorrise, bello come il sole.

Ma che dico?!?!?!?! Bello come … come un amico! Ecco, va bene così.

<< E tu … Giulia P.e.s!! >> mi prese in giro.

<< Liam … >> sussurrò una voce, fin troppo famigliare.

<< Ehilà Zayn >> disse lui con nonchalance. Eravamo ancora abbracciati, io ero a fuoco à letteralmente, e Zayn a bocca aperta, con tutti gli amici al seguito. Feci per allontanarmi da Liam, ma lui non mi lasciò muovere, anzi mi strinse di più.

<< Ciao anche a te >> disse poi Niall, arrivando sorridente, rivolto a me.

<< Io sono Giulia >> dissi, rossa in faccia. Mi allontanai definitivamente da Liam. Quando provai ad alzarmi per andare via, fui fermata da Harry.

<< Non ti fermi un po’ con noi? >> domandò dispiaciuto, e un po’ deluso. Ma sicuramente curioso.

<< No, mi dispiace devo proprio andare … ehm … devo andare a casa mia per … studiare! >> dissi, inventando di sana pianta.

<< Anche noi stavamo andando a casa! >> disse Louis, speranzoso.

<< Ma … ma io … ehm … abito lontano >> dissi, iniziando a indietreggiare, verso casa.

“Ma che cosa volete da me?!?!?!?”

<< Dai, fatti accompagnare >> chiese Zayn, rivolto a me per la prima volta.

Con un sospiro accettai, sperando non mi facessero il terzo grado.

Ciao mondoooooo

Capitolo lungo palloso e orrendo XD

Sono abbastanza soddisfatta però.

Voi che ne dite?

Recensioni?

Un bacio,

Giù 

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Capitolo 12
*** 12 ***


Questo capitolo è per

Tsue98

E per tutte coloro che mi seguono J

Grazie!

 

<< Allora, Giulia … da dove vieni? >> iniziò Niall.

<< Ehm … dall’Italia >> risposi, in evidente imbarazzo.

<< E come mai sei venuta qua? >> continuò Louis, cercando di tranquillizzarmi.

<< Hanno deciso i miei parenti … volevo dire genitori!! >> corressi, arrossendo.

<< Non hai un buon rapporto con loro? >> chiese Zayn, corrugando la fronte.

<< Non sono un asso nei rapporti >> sussurrai. Altro che terzo grado, era una vera interrogazione!!

<< Non ti sei imposta per restare la? >> domandò scioccato Niall. La stessa storia di Liam, Sbuff

I ragazzi sono fatti con la fotocopiatrice per caso?

<< Non avevo niente là che mi importasse >> dissi, un po’ piano.

<< Davvero??? E come facevi senza amici? >> chiese Louis.

<< Sono sopravvissuta, non è stato difficile >> dissi, ma la mia voce mi tradì, spezzandosi sull’ultima parola. Niall, il più silenzioso, mi diede una spallata, piano, di conforto, senza farsi vedere troppo. Sorrisi, un sorriso raro e speciale che riservavo a pochi, Niall ne era degno.

<< E poi credo che le ragazze siano più … pugnalatrici alle spalle. Ti colpiscono con il mascara quando non le guardi! >> dissi mimando un attacco a Liam. I ragazzi risero, e Liam, si accasciò verso Zayn.

<< Tu dici siano così terribili? >> domandò Harry

<< Non so se tutte sono così, ma quelle che io ho conosciuto, beh, tutte >>

<< E quante ne hai conosciute? >> continuò Niall.

<< Mmm … ho perso il conto a tre >>

<< Wow, si vede che sei esperta >> ridacchiò Zayn.

<< E … >>

<< Ma che state facendo un interrogatorio? >> bofonchiò Liam, salvandomi.

<< Sì, ammore! Vogliamo sapere chi frequenti >> disse Harry, saltandogli in braccio, sembrava la sua ragazza.

Ridacchiai, facendo sorridere tutti.

<< Oh ragazzi … ehm … mi dispiace per come vi ho trattato l’altro giorno: davvero, scusatemi. Non ho niente contro di voi. Non avrei dovuto darvi dei figli di papà >> dissi, guardando le piastrelle del marciapiede. Molto interessanti. << Soprattutto tu Zayn, ti ho trattato male >>

<< Tranquilla, sei una tipa tosta, non c’è problema >> disse Zayn dandomi una pacca sulla spalla, come se fossi del gruppo.

<< All’inizio ero un po’ scioccato: nessuna ci aveva mai parlato così. Sei veramente una forza! >> disse Niall, sorridente.

<< Già di solito ci muoiono dietro >> rise Harry.

<< Oh, ehm … io sono arrivata … grazie pazz … ehm ragazzi >> sussurrai, in fondo felice. Insomma, erano dei ragazzi fantastici, per ora. Non erano ancora amici, quello no. Ma erano sulla buona strada.

<< Ciao Giulia >> salutarono tutti in coro. Sorrisi appena, e Liam incrociò il mio sguardo. Sembrava quasi volesse dire:

Aiutami adesso fanno a me il terzo grado

<< Loro hanno imparato il mio nome al primo colpo, prendi esempio Leaim >> gli dissi, ridacchiando.

Sorrisi di più, solo per lui, e poi entrai in casa, spiandoli dalla finestra.

<< Giulia! Vieni di sotto un attimo >> mi gridò mia sorella dal salotto. Alzai gli occhi al cielo e corsi sotto.

<< Dimmi tutto >> dissi, sedendomi sul divano.

<< Così non va bene >>

<< Così come? >>

<< Non stai mangiando >> mi disse, severa.

<< Non ho fame >>

<< Ma dai banana! C’ero arrivata >> disse, sarcastica.

<< Giò, tranquilla, sto mangiando ancora per sopravvivere >>

<< Non ti vedo mai “mangiare per sopravvivere” >>

<< Sono grande, so cosa faccio >>

<< A me non sembra >> mise il broncio, e io tornai in camera.

Il cellulare squillava, ininterrottamente.

<< Pronto? >>

<< Giulia? Sei tu? >> la voce di Niall

<< Sono pazzi non dirgli niente! Aiuto! >> gridava Liam tra le risate.

<< Sì sono io … cosa succede?? >>

<< Tu e Liam siete una cop … >> iniziò Zayn.

<< No!! >> esclamai, scombussolata.

<< Lasciateci stare! Aiutami Giulia! Aiuto sono pazzi! >> urlò Liam ridendo.

<< Davvero? >> chiese, Louis, da dietro

<< Sicura? >> chiese Harry

<< No, credo di non essere a conoscenza della mia vita >> soffiai.

<< Ah, Niall … >>

<< Ou dimmi >>

<< Grazie, di tutto. Non avevo mai conosciuto delle persone come voi >>

<< Ma di chè! Sei tu un’amica grandiosa >> rispose, un po’ timido.

Amica?? amica????? SI Può MORIRE DI GIOIA????

<< Ah, Giulia … >>

<< Ou dimmi >>

<< Ci porteresti una pizza? >>

<< Niall! >> esclamai ridendo. Morto di fame!!



Yea bacio,

giù

 

  

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Capitolo 13
*** 13 ***


questo è per
AliMalik
Grazie infinite!



 

Il mattino dopo mi alzai alla bellezza dell’una meno dieci!! Record!

Non è che mi alzai, mi rendevo conto che esisteva un mondo diverso da quello dentro la mia testa.

<< Giuuuuuuuuuuuliaaaa!! C’è geeeeeeeente! >> mi gridò mia sorella da sotto.

<< Mandali via >> mugugnai, affondando nel cuscino.

<< Anche io devo andare via? >> sussurrò qualcuno.

<< Non sono razzista, tutti uguali >> borbottai, insonnolita. Lui rise.

<< Sicura? >> continuò, mordendomi un fianco. Balzai in aria, spaventata.

<< Ma che sei scemo?? >> dissi, voce più alta.

<< Sì! Dovevi vedere la tua faccia!! >> disse Liam, tenendosi la pancia dalle risate.

<< Stavo dormendo! >> lo accusai.

<< E non dovevi >>

<< E perché scusa?? >>

<< Perché io sono sveglio! >>

Avete presente quando ti cadono le braccia {anche le palle} e sentite il tonfo? Ecco quello era uno di quei momenti.

Non riuscii a trattenermi dal ridere: che amico scemo avevo trovato!

Per fortuna avevo dormito in tuta. Non so come avrei reagito se avessi avuto uno di quei pigiamoni caldi e soffici con gli orsetti e i cuoricini (che indossavo sempre)!

<< Cosa ti hanno detto ieri i tuoi amici? >> chiesi, preoccupata.

<< Cosa del tipo … “Ma state assieme?” o “Liam ha la tipa figa” >> disse, con un’alzata di spalle.

<< E tu gli hai detto … >>

<< “E’ la mia migliore amica” >> pronunciò. Spalancai gli occhi, stupita.

<< Ci conosciamo da due settimane … >>

<< Ma io non ho nessun altro, oltre ai ragazzi. E tu sei fantastica, Giulia >> disse, quel suo sorriso sornione stampato in faccia.

<< WoW >> dissi, la bocca aperta.

<< Non sai cosa dire? >>

<< No >> ridacchiai, nervosa.

<< Io dico che è ora di fare pranzo! >> esclamò, alzandomi in piedi.

Tks, non ho fame a quest‘ora. Bè non ho mai fame però …

<< Allora ciao >> dissi, un sorriso un po’ forzato.

<< Non hai capito: è ora che NOI andiamo a pranzo >>

<< Perché anche io?? >> mugugnai, spaventata.

<< Perché no? >>

<< Non ho fame a quest’ora >> dissi, corrugando la fronte.

<< Non stai mangiando troppo poco? >> mi disse severo.

<< No, mangio il giusto! È Niall che mangia come un cavallo >>

Liam però rimaneva serio, o meglio ci provava. Dopo un po’ che mi fissava con gli occhi a fessure scoppiai a ridere.

<< Che c’è? >> chiese lui, ridendo con me.

<< Sei così buffo!!! >> dissi, ridendo.

<< Gne gne, attenta, mi vendicherò! Allora, andiamo? >> domandò.

<< Ehm … c’è mia sorella in casa >> dissi.

<< GIULIA! IO ESCO!!! >> mi urlò mia sorella, da sotto.

<< No aspetta!! Non andartene adesso! >> esclamai, correndo di sotto, ma lei era già lontana.

<< Malefica me la paghi perfida di una sorella crudele … >> ringhiai, sentendo Liam ridere.

<< Ehm … >> dissi voltandomi verso Liam.

<< Dai!! Vieni!! >> mi disse, gli occhi da cucciolo.

<< Dove? >> soffiai, sconfitta.

<< A casa nostra!! >> esclamò, felice.

<< Ah! Mi ero dimenticata! Ehm … c’è una villetta di piccioni orfani, e ho promesso che avrei dato assistenza>> inventai.

Non ero pronta per il secondo round di domande.

<< Grazie!! Grazie grazie grazie! >> disse abbracciandomi, facendomi fare due giri e parecchi saltelli scemi.

<< In verità non ho detto sì! >>

<< Adesso lo hai detto!! >> sbuffai, rassegnata e andai a cambiarmi.



  

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Capitolo 14
*** 14 ***


<< Ti vorrei uccidere >> soffiai, le braccia incrociate.

Eravamo in macchina, e io stavo morendo d’ansia.

<< E dai, in verità lo sai anche tu che in questo momento mi adori alla follia >> ribatté ridendo.

<< Se l’adorazione si esprime con l’omicidio va bene >> bofonchiai, facendolo ridere tantissimo. Mi unii a lui, solo perché il suo modo di ridere era troppo buffo.

<< Siamo arrivati!! >> esclamò contento.

<< Allegria portami via >> bofonchiai nervosa per l‘ansia.

<< Dai sorridi, sei così bella col sorriso >> disse facendomi arrossire.

<< Sì certo, scemo >> sussurrai tirandoci un pugno giocoso sulla spalla. Scendemmo dalla macchina, trovandoci davanti ad una villa enorme, con un bel giardino che faceva il giro completo di questa. Forse era più grande il cortile della villa.

<< Come mi hai chiamato? >> domandò, avvicinandosi, con una faccina malefica. Gatto sornione pronto all’attacco.

<< S - C - E - M - O >> scandii bene le lettere ridendo, indietreggiando.

<< Ma davvero? Adesso vedrai chi è scemo! >> disse, iniziando a corrermi incontro. Ridevo tantissimo, ma ciò non frenò la corsa. Sfrecciai nel cortile, correndo sul retro. Lui mi seguiva, ridente.

<< No dai non ci credo! >> esclamai, rallentando, quando si azionò l’impianto di irrigazione. Rimasi basita, guardando i miei vestiti inzupparsi. Amavo la mia abitudine a non truccarmi, niente schifate nere che colano dagli occhi!

<< Adesso chi è scemo? >> esclamò, afferrandomi alla vita e facendomi volteggiare. Mi bloccò per terra, tenendo una mano dietro la schiena.

<< Liam cos’hai li dietro?! >> domandai ridendo, preoccupata fintamente.

<< Qualcosa che … Ti bagna!!! >> esclamò, puntandomi contro la pompa. Ridevo come una scema, incapace di fermare il getto.

Poi si ribaltò la situazione: avevo IO il getto in mano ora!

<< No dai Giulietta, non farlo Giulietta bella >> mi pregò Liam,

<< Nessuna pietà! >> urlai, azionando la pompa. Lui rideva, coprendosi il viso. Poi d’un tratto mi saltò letteralmente addosso, facendo volare la pompa in aria. Eravamo fradici e ridevamo come due forsennati.

<< Sei cattiva >> mi disse, ridendo ancora.

<< Mai quanto te! Hai iniziato tu Leim >> dissi, facendogli una pernacchia.

<< Mi chiamo L - I - A - M >> disse, alzandomi in piedi.

<< Sì certo Laim, comunque … come faccio adesso? Ehm sai com’è, sono solo un po’ bagnata >> lui si mise a ridere.

<< Non so se la mia roba ti andrà, ma qualche vestito da femmina magari … >> mi disse, prendendomi la mano e accompagnandomi in casa.

<< Ci sono anche i tuoi amici? >> sussurrai.

<< Può darsi: abitano qua! >> sussurrò di rimando, ridendo felice.

<< Ma che genio >> bofonchiai.

<< Mmm >> mugugnò, portandomi un vestito a vedere.

<< C-Che roba è-è?? >> domandai scioccata. Era un … un vestito da coniglietta di pleyboy!!!!!!!!!!!

<< Un vest … >>

<< Ma chi l’ho ha messo sto essere?? >> domandai preoccupandomi.

Lui ridacchiava.

<< Grazie per la proposta, ma il mio cervello mi impone di stare bagnata >> esclamai, sorridendo.

<< Dai, ci sono un paio di jeans e una felpa qua >> disse, lanciandomeli. Mi nascosi nel bagno e mi cambiai.

Tirai una zaffata alla felpa: sapeva di … mmm … di buono, caldo,

sapeva di Liam.

<< Sei molto … >> disse Liam, a bocca aperta, facendomi ridere.

<< Sono Giulia, tanto o poco >>

<< Liam? C’è qualcuno con te? >> chiese, Louis forse.

Scossi la testa energicamente, andandomi a nascondere dietro una porta.

<< No perché? >> Lou alzò le spalle e si allontanò.

<< Chi ha preso il gel? >> domandò Zayn, arrivando a petto nudo.

Spalancai gli occhi, e anche la bocca.

<< Non chiedere a me >> rispose Liam, alzando le braccia.

<< Allora a chi chiedo? >> domandò, prima di chiudersi nella stanza con la porta dove io mi ero nascosta. Rimasi basita, lì ferma.

<< Non ti mangiano se ti vedono >> ridacchiò al mio orecchio.

<< Non voglio rischiare … >> scherzai, lo sguardo basso.

<< Dai, tranquilla. A furia di stare qua ti verrà la nausea >> sorrise sornione.

<< Ascoltiamo un po’ di musica Liam?? >> chiesero tutti e quattro, sentivo i loro passi avvicinarsi. Feci per nascondermi di nuovo, ma Liam mi afferrò ridendo.

<< Certo >> disse, trascinandomi. I ragazzi arrivarono, vedendo me e Liam abbracciati, anzi, io che lo spettinavo, aggrappata alla sua schiena.

<< Ciao Giulia! >> disse Harry, sorridendo e mostrando due fossette tenerose.

<< Mi ricordo di quella felpa! >> rise Zayn. Io arrossii

<< Me l’ha prestata Liam >> giustificai.

<< Allora, Giulia, che musica ascolti? >>

<< Ehm … gli One Direction >> dissi, un’alzata di nonchalance.

<< Davvero? Che forza, sai qualche loro testo? >> domandò Niall, sempre sorridente, sedendosi accanto a me.

Come se tu non li conoscessi, Niall caro.

<< Ehm … a dire la verità tutti, ma di loro so solo quello >> dissi imbarazzata, mentendo un pochino.

<< Sì, lei è un fan talmente mal andata che non sa né i nomi né niente! >> mi prese in giro Liam.

<< Mi sa che è l’unica fan vera allora >> disse stupito Louis.

<< Ma ditemi, sono carini? >>

<< Sì!! Sono dei gran pezzi di gnocchi!!!! >> esclamò Harry.

Come sei modesto cucciolo! Pensai.

<< Come … >>

<< Possiamo lasciarla in pace?? Ogni volta le saltiamo addosso di domande! >> soffiò Zayn. Tirai un sospiro di sollievo.

<< Va bè ma … >> iniziò Louis.

Niall uscì dalla stanza, tornando con una chitarra.

<< Quale canzone ti piace di più degli One Direction? >> domandò Liam.

<< Ehm … credo Little Thing>> risposi, sorridendo appena.

I ragazzi iniziarono a intonarla, degni degli originali.

Aspetta, sono gli originali.

<< Giulia tu non canti? >> domandò alla fine della canzone Louis.

<< Nonononono! >> dissi, stupita. Non canto mai davanti agli altri.

È la mia passione, amo il canto, ma non davanti agli altri.

<< Perché no? >> chiese stupito Zayn.

<< P-perché … no ecco >> dissi, poco convinta. Liam ridacchiò, e io gli feci la linguaccia. Quando Harry stava per parlare, Niall lo anticipò.

<< Io ho fame! >> si lamentò.

<< Sbaglio o hai sempre fame?? >> soffiò Liam.

<< Non sempre >> tutti lo guardarono scettici << Quando mangio non ho fame! >> sentenziò, facendoci ridere.

<< In effetti dovremmo fare pranzo >> disse Zayn, guardando l’orologio da polso di Harry.

<< Andiamo a preparare noi! >> esclamò Louis, sorridendo, prendendo a braccetto Harry e Zayn e tirandosi dietro Niall per un orecchio. Che gabbia di matti. 


ehilà mondoo!
come va'? a me da dio LOL
non sapevo a chi dirlo, allora lo scrivo qua :P
ineri sera ho fatto la festa di compleanno con tutta la mia classe,
faccio 3a media,
per i 13 anni :P
eh già, siccome gli anno li faccio il 21-12 ...
non volevo rischiare XD
un bacio,
Giù

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Capitolo 15
*** 15 ***


<< Non farci caso, ehm … sono sempre così >> disse Liam ridendo non appena se ne furono andati.

<< Avete proprio una bella casa >> dissi, timida. Lui ricambiò il sorriso, incatenando il suo sguardo al mio.

Leggevo gioia, domande, un tocco di scemaggine acuta.

<< Cosa vuoi chiedermi? >> domandai, senza interrompere il contatto.

<< Ehm … niente perché? >> disse. Abbassò lo sguardo immediatamente.

<< Lo sai che con me non menti >> gli ricordai.

<< Perché non canti davanti a noi? >> chiese infine, guardandomi.

<< Bè p-perché sono tim … non capace ecco >> dissi, voltando il viso da un’altra parte.

<< Non ci credo, sai fare tutto >>

<< Non so cucinare per esempio; non so cantare, non so relazionarmi, non so parlare il cinese, non so … >> iniziai, ma lui mi tappò la bocca.

<< Lasciamo stare, sei un caso perso >> rise. Gli feci la linguaccia.

<< Andiamo in cucina? Ho paura che mi salti in aria la casa >> disse, alzandosi. Sorrisi e lo seguii.

<< Lo sapevo >> soffiò, entrando in cucina. Iniziai a ridere vedendo una scena da film:

i ragazzi si tiravano le uova e la farina, la panna e tutto ciò che gli capitava a tiro, invece di cucinare.

<< Giulia! >> mi sussurrò Zayn, mimando di avvicinarmi a lui.

<< Tira questo a Liam, magari tu hai più mira >> disse, passandomi della nutella. Sorrisi e mirai attentamente.

Liam si beccò in faccia un cucchiaio di nutella, e rimase a bocca aperta. Si girò lentamente verso me e Zayn, che ridevamo più degli altri. Gli battei un cinque. Poi, con una faccia malefica, Liam decise che era tutta colpa mia.

<< Prenditela con Zayn! È stato lui! >> esclamai, correndogli lontano. Lui mi veniva dietro, ridendo. Facevamo giro giro tondo per la cucina.

<< Louis fermala! >> rideva. Il suo amico lo aiutò, abbracciandomi.

<< Non vale così! Siete in cinque voi! >> ridacchiai, cercando di liberarmi.

<< Eh no, adesso paghi! >> disse Liam, e lui e Niall iniziarono a farmi il solletico ovunque.

<< Aspetta! Aiuto aiuto non vale aiuto!! >> ridevo, dimenandomi.

Liam ,invece ,si divertiva da matti. Poi riuscii a sfuggire dalla presa di Louis, finendo tra le braccia di Harry.

<< Nascondimi >> sussurrai, ridendo ancora.

<< Io, che sono più furbo di tutti voi messi assieme, ho chiamato la pizza! >> disse Zayn, arrivando trionfante.

<< Bravo, il tuo cervello è sopravvissuto all’asfissia da gel! >>

lo presi in giro, facendoli ridere tutti.

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Capitolo 16
*** 16 ***


<< Posso chiederti una cosa? >> mi domandò Harry, mentre ci spostavamo dalla cucina, che era come un campo di battaglia.

<< Spara >>

<< Ma Zayn ti ha mai chiamato? Con il numero di Liam intendo >>

Tossii un po’ non sapendo cosa dirgli.

<< Ehm … si una volta … ma ho fatto finta di essere una cinese >> ridacchiai, nervosa.

<< Ok >> trionfò.

<< Perché me lo chiedi? >>

<< Perché sei così sincera? >>

<< Lo sai che non si risponde ad una domanda con una domanda?? >>

<< Sì però … uffa >> disse, mettendo il broncio. Ridacchiai, sedendomi sul pavimento, accanto a Liam.

<< Come va’? >> sussurrò, mentre i ragazzi non sentivano.

<< Bene, anche se temo che mi possano mangiare da un momento all’altro! >> scherzai. Lui sorrise timido.

<< Cosa succede? >> gli chiesi, sottovoce.

<< Sono felice che ti trovi bene con loro … >>

<< E con te, Liam, soprattutto con te >> sorrisi, come sorridevo solo per lui. Arrossì, per la prima volta. Non resistetti, mi faceva troppa tenerezza! Gli stampai un bacio silenzioso sulla guancia, e quando mi girai, notai che i ragazzi si erano ammutoliti.

<< Bè? Cos’avete da guardare? Niall vi ha mangiato la lingua? >> chiese Liam, alzando le sopracciglia. Io, solo per dargli fastidio, ne alzai uno.

<< Uffa ma come fai?!?! >> sbuffò Liam, facendomi ridere a crepapelle.

<< Come faccio a fare cosa?>> ripetei il gesto.

<< Sei cattiva >> disse, imbronciato, facendoci ridere.

<< Facciamo il gioco delle domande!! >> esclamò Louis, battendo le mani.

<< Allora … Giulia! >> disse Louis.

Eh te pareva

<< Dimmi cosa ti piace di … Zayn >> disse. Aggrottai le sopracciglia. Dovevo mettere un trabocchetto …

Idea!!

Sono un genio, sono un genio, sono un genio

Ye ye Yeye ye

<< A me non piace Zayn anche se devo dire che è un gran pezzo di gnocco con quegli addominali fa quasi paura. Ha dei muscoli da wow, e poi avete visto quando sorride? Dio sembra scolpito da un dio greco! Che dentifricio usa, mentadent? O avete una marca personalizzata? Non dimentichiamo il colpo di sole che risalta con la sua carnagione e gli occhi. Credo che gli occhi siano la parte più bella: sono diventati rari gli occhi di quella tonalità cosi scura!

Ah, e puzzate tutti voi cinque >> dissi, trionfante. Avevano tutti la bocca aperta e un punto interrogativo in fronte, solo Liam aveva capito qualche parola. Compresa l’ultima frase e se la rideva. Mi battè un cinque.

Sono un genio, sono un genio, sono un genio

Ye ye yeye ye

Sapete perché? Avevo parlato in italiano!!

<< Devi dirlo in Inglese! >> disse Niall ridendo.

<< Non lo ha precisato>>

<< Ok, uffa, ha ragione >> rise Harry.

<< … scelgo Liam! >> disse Niall.

<< Dicci cosa ti piace di Giulia, in inglese >> disse, Niall cattivo.

<< E’ dolce, quando vuole, ha paura di ferire le persone, è bella simpatica, sa perdonare non ama il trucco le piace correre … e poi sa accettarmi per quello che sono, non le frega niente se sono famoso, mi piace per questo e mi piace tanto, tantissimo, ma se qualcuno le dice tutto questo lo castro senza pietà, e ripeto SENZA PIETà. >> disse Liam, sottovoce. Solo Harry capì. Sorrise.

Gatto serafico pronto all’assalto

<< Ooook fratello dopo ci dici tutto come si deve >>

<< Io scelgo Louis >> disse Harry.

<< Ami di più me … o le carote?! >> domandò, avvicinandosi a lui come se fosse sotto interrogatorio.

Louis restò spiazzato e non sapeva cosa rispondere.

<< Guardate! Una scimmia! >> disse, indicando la finestra. Ci girammo tutti, e lui corse via.

<< Traditore! >> disse Harry, quasi piangendo dal gran ridere.

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Capitolo 17
*** 17 ***


Mangiammo, ridemmo e scherzammo. Io non mi ero mai divertita tanto in vita mia!

<< Andiamo di sopra io e te? >> mi chiese Liam, sottovoce. Annuii, e mi alzai con lui. I ragazzi ci salutarono e poi Liam mi mostrò la sua stanza.

Era bellissima, adorabile: aveva un letto a due piazze gigantesco, le coperte verdi, il nostro colore preferito, quattro finestre giganti che illuminavano tutta la stanza e un muro quasi del tutto ricoperto di foto.

<< Sei tu da piccolo? >> chiesi, in un sussurro, guardando la foto di un neonato, tenerissimo. Poi c’era un’altra foto dove lui faceva l’occhiolino e tantissime altre, con la famiglia e gli amici.

Ce n’erano un migliaio dove c’ero io, io e lui, lui che mi abbraccia, io che faccio facce strane, io che rido, io che sorrido, io che gli baco la guancia, io che dormo, io tra le sue braccia …

<< Sì >> sorrise Liam. Eh, dovevo ammetterlo. Era proprio bello.

Pardon, È proprio bello

<< Siediti, ti devo dire una cosa >> sospirò. Sorrisi, per incoraggiarlo.

<< E’ un po’ che dovrei dirtelo, e mi dispiace di non averlo fatto prima >> disse, torturandosi le mani e guardando il pavimento.
<< Tranquillo, giuro che non dirò niente >> sorrisi, cercando di rincuorarlo.

<< P-prometti che resteremo amici >> balbettò, aveva quasi gli occhi lucidi.

<< Lo giuro, Liam. Lo giuro su ogni bene che ho >> sussurrai.

<< Anche io te lo giuro, sei troppo importante per me >>

Gli presi le mani tra le mie e lo stritolai in un abbraccio.

Lui mi afferrò le spalle e mi strinse forte.

<< Giulia, io sono Liam James Payne … sono uno degli One Direction. È per questo che avevo paura di frequentarti, non sapevo se potevo permettermelo. Sono un codardo, perché non te l‘ho detto e avevo paura di frequentarti in pubblico >> disse. Sorrisi, non sapendo come spiegarmi.

<< Liam io … io l’ho avevo scoperto, due giorni fa >> dissi, guardando il pavimento. Lui rimase a bocca aperta.

<< Perché non mi hai detto niente?? >> sussurrò, fissandomi negli occhi. Boccheggiavo, annaspavo.

<< Liam, l’ho saputo da poco, volevo sapere se me l’avresti detto >>

Iniziai. Fece per parlare ma lo precedetti.

<< I-io ti giuro c-che n-non m’importa s-se sei dei beatols, degli one direction, d-di un gruppo di ballo o-o di un club di farfalle! Liam,

t-ti prego credimi i-io non ti sono amica s-solo per quello! >> sussurrai, gli occhi umidi. Adesso mi avrebbe detto che lo disgustavo, che non voleva più vedermi, che ero una persona orribile e avrei perso gli unici amici di una vita.

<< Ehi >> mi disse solo, accarezzandomi una guancia, guardandomi in viso.

<< Sono un’amica terribile, avrei dovuto dirtelo appena lo avevo scoperto invece non l’ho fatto. Dovevo … >> iniziai, ma lui mi interruppe con un abbraccio.

<< Chiudi il becco, sei ancora più meravigliosa di quanto potessi mai sperare >> sussurrò al mio orecchio. Lo abbracciai fortissimo.

<< Grazie Liam >>

<< E di cosa? >>

<< Grazie di esistere >> sospirai pianissimo, e lo sentii sorridere tra i miei capelli.

 

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Capitolo 18
*** 18 ***


Quando uscimmo dalla camera di Liam la porta era pesantissima.

<< Ma che carota … ?! >> disse Liam, sentendo i quattro dietro la porta correre via di fretta. Io scoppiai a ridere, stupita.

<< Come si fa a vivere in questo posto?? >> domandai, arrivata in salone. I ragazzi si erano cimentati a giocare a “facciamo finta che non sia accaduto niente”: Zayn leggeva un libro al contrario, molto interessante, Harry ascoltava Niall che parlava di sua nonna con una tazzina da te in mano, Louis pelava carote.

<< Ciao ragazzi, ci vediamo domani >> salutai, loro abbandonarono i loro hobby scemi e mi vennero a salutare.

Dopo il bum XD un bacio, giù

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Capitolo 19
*** 19 ***


<< Sono a casa! >> urlai, appena entrata.

Ehm … sono le sette emmezza …

<< Dove sei stata >> domandò una voce losca alla mia sinistra. Non mi scomposi.

<< Madre se hai chiamato l’FBI ti uccido >> soffiai, buttandomi sul divano.

<< Non ho chiamato nessuno per tua grazia!! >> urlò isterica mia madre.

<< Sono stata via un’ora più del solito! >> sbuffai.

<< E io non sapevo dov’eri!!!!! >> sbraitò.

<< Abbassa. La. Voce. Non pensare di fare cosa non sei! >> ringhiai.

<< No! Cosa ho fatto per avere una figlia così?! Non hai amici, stai sempre fuori casa, a scuola vai bene almeno! Perché sei così?! Non potevamo avere una figlia perfetta?! >> urlò. Mi alzai in piedi, sovrastandola.

<< Tu, non pensare di venire a dire a ME cos’è la figlia perfetta, tu, proprio tu che non sei mai a casa, che sai a mala pena come mi chiamo, tu che non sapevi cosa mi succedeva, tu che non sai cosa ho passato io senza una madre! Tu non sai niente! Tu non sei una madre! Tu non sei niente! L‘unica cosa che mi tiene imparentata con questo essere che mi hanno detto essere mia madre è mia sorella! Solo lei mi tiene qua! >> urlai, delle lacrime mi scavarono il volto. Lei rimase ferita da quelle parole, e io me ne fregavo altamente. Corsi di sopra e preparai una borsa gigante con le mie cose più essenziali: i soldi dei miei, una coperta spessa, vestiti, libri di scuola, cellulare e poi avrei preso la bici.

<< Visto che sono una figlia così mostruosa, imparerete a viverci senza! >> urlai, chiudendomi la porta alle spalle.

Entrai nella ferrovia e mi abbandonai sotto un albero.

Ero distrutta, fisicamente e a livello morale.

Non sarei tornata dalla mia parentela stretta, questo mai. Nemmeno mi avessero pagato.

Organizzazione:

Dormire alla ferrovia;

Mangiare da Nandos;

Andare a scuola;

Incontrare i cinque pazzi;

Fare la doccia a scuola;

Mentre mi ero appisolata, sentii il cellulare vibrare nella tasca.

<< Pronto? >>

<< Giulia! Ciao sono Liam >> disse sorridente.

<< Oh, ciao Liam >> risposi debolmente.

<< Cosa succede?? >> domandò preoccupato.

<< Niente, mi ero appisolata >> cercai di rassicurarlo.

<< Ti è piaciuto l’appuntamento di oggi? >>

<< Sì, siete una banda di scemi>> ridacchiai, falsamente.

<< Ci vediamo domani a scuola? >>

<< Certo, ci vediamo >>

<< Sogni doro >> disse e riattaccò.

Lasciandomi più sola che mai.

Nella notte sognai un miscuglio strano:

Luca, il mio amore doloroso e Liam.

Eravamo davanti all’albero dove io e Luca ci eravamo conosciuti, ma l’albero era nella stanza di Liam, davanti alle nostre foto.

Io ero su un’altalena, che andava da Luca a Liam. Quando ero nel centro sentivo freddo, ma quand’ero da uno dei due sentivo uno strano calore …

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Capitolo 20
*** 20 ***


Mi svegliai, infreddolita. Giorno uno di autonomia di fortuna.

Nascosi la mia roba e imbracciai la bici.

<< Ciao Giulia! >> mi salutò Niall. Sorrideva come sempre, mentre io avevo il morale sotto l’inferno.

<< Ciao Niall >> salutai, molto debolmente.

<< Cos’è successo? >> domandò preoccupato, venendomi incontro.

<< Niente, tutto okay >> dissi, tirando un sorriso, che non lo convinse affatto.

<< Nessuno ha una faccia così terribile se non è successo niente >> mi rimbeccò. Boccheggiai un po’ senza sapere cosa dire.

<< N-non è successo n-niente >> mentii di nuovo.

<< Non vuoi che gli altri lo sappiano, vero? >> domandò con un sospiro.

<< No, non deve saperlo nessuno … anche perché non è successo niente >> sussurrai. Lui mi abbracciò.

<< Se vuoi parlarne, io ci sono sempre, okay? >> disse, prendendomi le spalle << Di qualunque cosa si tratti, non lo direi a nessuno >> continuò.

<< Grazie Niall, sei davvero un amico >> sussurrai, dirigendomi verso scuola con lui accanto.

<< Come mai oggi non sei con gli altri?? >> domandai ad un tratto.

<< Una scommessa, ho perso e ho dovuto fare strada a piedi >> ridacchiò, in imbarazzo. Lo guardai negli occhi attentamente, leggendovi, appunto, imbarazzo, sincerità ,gioia e la certezza che gli nascondessi qualcosa.

<< Ciao compagnia! >> urlò Niall, quando vide i quattro pazzi ad aspettarci.

<< Ciao biondo! Come va’? fa freddo senza macchina? >> disse Louis, sorridendo. Lui gli fece una boccaccia.

<< Ciao Gilia >> mi abbracciò Liam. Sorrisi forzatamente.

<< Oddio, che hai?! Non hai risposto alla mia provocazione! Chiamate un’ambulanza! >> esclamò ai suoi amici. Io risi, sta volta di cuore.

<< Sto bene maiL >> risposi. Lui sorrise, per niente rincuorato.

<< Dobbiamo entrare! >> esclamò Louis. Lanciai un sospiro di sollievo.

Non sai come ti sono grata Louis!!

Entrai, calma, con i ragazzi affianco.

<< Dopo mi racconterai tutto >> disse Liam al mio orecchio. Io scossi la testa con veemenza.

<< Non c’è niente da raccontare Liam, davvero. Mi sono svegliata male sta mattina, tutto qua >> dissi.

<< A pranzo mangi con noi? >> domandò Zayn.

<< Va bene >> sorrisi, un po’ forzatamente. Non ero dell’umore che meritavano.

Entrai in classe, con le gioia di tre ore di matematica!

Si può desiderare di più??

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Capitolo 21
*** 21 ***


Uscii dalla classe con un mal di testa che abbatterebbe un esercito di elefanti in tutù.

<< Ehi >> mi sussurrò Liam, venendomi accanto sorridendo.

<< Ciao >> mormorai piano.

<< Mi dici cosa è successo? >> domandò in un soffio.

<< No >> ripetei, lo sguardo basso.

<< Va bene, quando avrai voglia di parlare, io ci sono >> mi rassicurò, sorridendo.

<< Andiamo a pranzare >> disse, trascinandomi alla mensa. Sospirai. Non avevo fame, ma ero costretta a mangiare, per non dare sospetti di cosa mi stava succedendo.

Presi solo una mela.

<< Ciao picciotti >> sussurrò roco Harry, fingendosi un mafioso siciliano. Mi fece ridere.

<< Che c’hai da ridere? >> continuò.

<< Rido perché sei scemo >> lo imitai.

<< Antipatica >> disse, tornando alla voce da bambino.

<< “You don’t know oh oh You don’t know you’re beautiful oh oh, that what makes you beautiful.” >> mi cantavano Louis, Niall e Zayn a squarcia gola, facendo andare in iperventilazione un paio di ragazzine li accanto. Io alzai un sopracciglio, scettica. Mi trattenni dal ridergli in faccia.

<< forse quella ti-pa-è, solo reali-i-sta >> li presi in giro

<< Dai, davvero non ti tocca stare in nostra compagnia?? >> domandò esasperato Zayn.

<< Dovrebbe? Siete solo cinque pazzi che fanno gli scemi >> dissi con un’alzata di spalle.

<< Ma noi siamo … >> iniziò Louis

<< Cinque pazzi che fanno gli scemi >> continuai ridendo.

Loro mi fecero una linguaccia. Tutti insieme!

<< Davvero, per me potreste essere anche cinque Micheal Jackson resuscitati, ma se non mi steste a cuore non starei con voi >>

<< Sei una ragazza d’oro! >> esclamò Niall, correndo ad abbracciarmi. Io ero scoppiata a ridere.

<< Esagerato. L’ora dopo io ho l’alternativo, voi? >> domandai, abbracciandolo di rimando.

<< Abbiamo anche noi l’alternativo! Potremmo scegliere qualcosa da fare assieme >> propose Harry. Niall sorrise felice, come Zayn. Louis annuì come ad acconsentire e Liam mi guardò pregante. Sorrisi e accettai.

 

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Capitolo 22
*** 22 ***


<< Bene ragazzi >> disse la professoressa dell’ora alternativa.

<< Sceglierete la vostra attività scrivendola qui >> pronunciò con un accento tedesco.

Tettesken jaajin

<< Le possibilità sono: calcio, danza, studio, teatro, servizio al pubblico e tiro con l’arco >>

<< Ok, ragazzi, facciamo tutti l’ultimo? >> domandò Niall.

Annuimmo e scrivemmo “tiro con l’arco” sul nostro foglio.

C’eravamo solo noi sei che per fortuna scegliemmo tiro con l’arco.

<< Io però ho paura di quei cosi! >> disse Zayn.

<< Se non lo prendi al contrario, è tutto a posto! >> disse Louis, ridendo. Io ero un po’ più felice di quella mattina, i ragazzi mi tiravano sempre su di morale.

Mi girava la testa. Dio se girava.

<< Non sono così scemo >> disse facendogli il broncio. Io scoppiai a ridere, seguita da Niall e Liam.

Ci dirigemmo all’uscita, pronti per andare a casa.

<< Vuoi che ti accompagniamo fino a casa, Giulia? >> mi domandò Harry. Spalancai gli occhi.

<< No no no >> dissi, immobilizzando la maggior parte dei muscoli.

<< Perché? È successo qualcosa?? >> domandò Louis, corrugando la fronte.

<< No no no >> ripetei.

Solo io vedevo tutto che girava così forte??

<< Ooook >> disse, guardandomi come se fossi pazza. Risi della sua espressione.

Brutta mossa: dopo la risata la testa girava il doppio.

<< E’ solo che … devo andare a prendere mia sorella a scuola >> mentii, con nonchalance.

<< Allora, ci sentiamo, oggi pomeriggio? >> chiese Liam, prendendomi le mani, mentre gli altri erano saliti in auto.

<< Okay, usciamo. Io e te >> dissi, sottolineando il “io e te”.

Lui mi baciò una guancia in silenzio, mentre la mia testa girava.

Salì anche lui in macchina, ma appena si allontanarono, caddi su una panchina, senza forze.

Che mi succede?!

Arrivai alla ferrovia barcollando, senza energie. Recuperai il borsone e mi coprii.

Una dormita ma farà bene … pensai, o meglio, sperai.

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Capitolo 23
*** 23 ***


Un rumore insolito mi svegliò. Aprii gli occhi allarmata e mi lanciai nel treno, nascondendomi.

<< Giulia? >> chiamò Niall. Trattenni il fiato. Come sapeva che ero lì?????

<< Dai Giù, vieni fuori, ti prego. Lo so che sei qua >> disse, con fare pregante. Sospirai pesantemente, e lui si girò nella mia direzione. Uscii dalla locomotiva, lo sguardo basso.

<< Giulia! Eccoti! Dio mio mo hai fatto prendere uno spavento! >> esclamò correndomi incontro e abbracciandomi fortissimo. Rimasi un attimo basita, ma poi lo abbracciai a mia volta.

<< Cos’è successo? >> gli chiesi.

<< E me lo chiedi? >> domandò triste.

<< Volevo farti una sorpresa, visto che oggi eri giù di morale. Sono andata a casa tua … >> trasalii a quella parola << E tua madre mi ha detto che te n’eri andata! Conoscendo la storia tua e di Liam ho immaginato fossi qua >> disse.

<< Ehm … sì bè … io … >> iniziai, annaspando.

<< Perché non ce lo hai detto? >> domandò, per niente severo, anzi, premuroso e preoccupato. Il fratellone che non avevo mai avuto.

<< N-non volevo lo sapeste … n-non ho bisogno di compassione >>

<< Ma di aiuto magari si >> continuò sorridendo appena.

Arrossi, grata del suo affetto.

Che amico intelligente

<< ti piace casa mia? >> domandai ironica, rivolgendomi al treno.

<< Puoi venire a stare da noi >> ipotizzò.

<< No no no, non se ne parla! Liam, i ragazzi, lo verrebbero a sapere! >> esclamai.

<< Ma non puoi vivere qua, così! >>

<< Devo, Niall, non ho altra scelta >>

<< Ma una scelta c’è! Non c’è niente da vergognarsi, puoi stare da noi, i ragazzi capiranno! >> disse, esasperato.

<< Ma si che c’è da vergognarsi Niall: sono scappata di casa, sto vivendo per strada! >> dissi, lo sguardo basso.

<< Ma puoi rimediare >> disse.

<< Ah no! La non ci torno, no! È fuori discussione >> dissi, scuotendo la testa.

<< Devi parlarne con Liam >> mi suggerì. Arrossii, e mi voltai dall’altra parte.

<< N-non potrei, Niall. È troppo importante per me, non voglio rovinare tutto per una cavolata. Sono sempre mentre mi lamento, gli ronzo sempre attorno. E poi al resto del gruppo, a te? Non voglio iniziare a darvi fastidio. E poi Liam … gli do troppe pene >> sussurrai.

<< A me dice il contrario >> sorrise.

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Capitolo 24
*** 24 ***


<< Ciao Giuia! Tutto okay? >> mi salutò Liam, venendomi vicino.

Stavamo per uscire, solo io e lui, e avevo paura, perché avrei dovuto raccontargli cosa mi stava succedendo.

<< S-sì >> balbettai, guardandolo. Aveva una camicia attillata, sbottonata un po’, bellissima, dei jeans a sigaretta, il suo viso che, bè, non c’è niente da dire su quello.

Io indossavo i miei jeans migliori con maglia attillata e strappata sulla schiena. Lui rimase a bocca aperta nel vedermi ed io sorrisi compiaciuta. Odio i complimenti, amo i gesti.

Ah, il linguaggio dei corpi!

<< Andiamo? >> domandai, sorridente.

<< C-certo! >> balbettò, facendomi ridere.

Fu una serata molto strana: non era un ambiente da amici, era strano … diverso! Liam non mi trattava come quando c’erano gli altri, non so come dire …

Era molto accattivante, malizioso. Mi faceva arrossire sempre, mi piaceva quando faceva così!

<< Liam … devo dirti una cosa … >> dissi, avvicinandomi alla ferrovia.

<< Spara >> sussurrò.

<< Ehm … io ho … litigato con … i miei “parenti” >> dissi, annaspando.

<< E … io … >>

<< Piccola, sono qua >> mi abbracciò Liam, sentendo la mia voce tremare.

Sentii un brivido.

PICCOLA

PICCOLA

Posso urlare? Qualcuno se ne accorge??

<< Sono andata via >> sussurrai, una lacrima mi solcava il viso. Lui ingerì la notizia, stringendomi forte.

<< Shh, non meritano un angelo come te in casa >> disse, sedendosi su una panchina con me in braccio.

<< Oh Liam >> dissi, prima di piangere definitivamente. Niente singhiozzi, nessun suono. Solo acqua salata sul mio viso.

<< Ti hanno trattata male >> ringhiò.

<< Liam, mi ha detto che … >> iniziai, incapace di continuare.

<< Mi ha detto che sono una figlia terribile, mi ha detto che vorrebbe avere una figlia perfetta, solo per un’ora di ritardo! ha detto … ha detto … >> farfugliai, abbracciandolo con la forza di mille piovre.

La testa ricominciò a girare.

<< Giulia, piccola. Bellissimo angelo mio, non darci peso >> cercò di consolarmi. Io sorrisi appena.

Mi vuole far morire d’infarto con tutti questi nomignoli?

Beh, ci poteva riuscire.

… Perché ci sono due Liam?

<< Liam, sei sempre così buono >> sussurrai.

<< Non puoi dormire qua >> mi rimproverò. Ah, aveva già capito tutto.

<< Oh, bè ecco … in verità … >> mi morsi un labbro.

<< Cosa??? >> disse, guardandomi negli occhi. Cercai in tutti i modi di sviare il suo sguardo.

La testa mi girava fortissimo, non sarei riuscita a camminare in linea retta.

<< Niall … mi ha proposto di venire a stare da voi … ma non posso, Liam, ti ronzo sempre intorno >> sussurrai. Lui si alzò, prendendomi fra le braccia come un sacco di patate.

<< Se non ci vuoi venire tu, ti ci porto io! >> rise. Chiamò Zayn al cellulare, per dirgli di passare a prendere la mia roba alla stazione, dicendogli che andavo ad abitare da loro.

<< Liam! Liam mettimi giù >> urlai ridendo.

<< Poi tu non scappi via! >> sorrise, mettendomi giù.

Io sorrisi.

Appena mossi un passo,

Solo un dannatissimo passo,

Caddi a terra, e tutto diventò nero.

<< Giulia! >> urlò un angelo.

Tatatatatammmmmmmmmmm

Ecco a voi il terzo BUM!

Non preoccupatevi …

Ne ho tantissimi altri!

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Capitolo 25
*** 25 ***


<< Cos’è successo Liam? >> domandò preoccupato Niall.

<< Non lo so, non lo so! Eravamo qua che ridevamo, l’ho appoggiata a terra ed è svenuta! >> urlò, la voce rotta.

<< Tranquillo amico, la portiamo a casa >> disse Louis, prendendomi dalle braccia stanche di Liam. Lui però mi tenne sempre la mano, incapace di allontanarsi.

<< Ma quale può essere la causa di tutto ciò? >> chiese Harry in un sussurro. Liam raccontò che avevo litigato con i miei “genitori“, che me ne ero andata … che mangiavo poco.

Arrivammo in casa.

<< Non stava più mangiando! Ecco perché è svenuta! >> esclamò Zayn, gli occhi spalancati.

<< Ma perché l’ha fatto? Che motivazione aveva? >> domandò retorico Niall.

<< Piccola … >> sussurrò Liam dispiaciuto. Louis mi accarezzò il viso. Mi teneva tra le braccia, stringendomi con delicatezza.

<< Portiamola sopra, domani quando si sveglierà parleremo >> disse Zayn. Louis, che quella sera era particolarmente affettuoso con me, mi portò.

Dopo un po’ entrò nella stanza qualcuno.

Liam

Mi prese la mano, la accarezzò e la baciò.

<< Giulia … >> sussurrò, piangendo.

<< Non sto morendo scemo >> sussurrai, aprendo gli occhi.

<< GIULIA!! >> urlò felice. Mi saltò letteralmente addosso, stritolandomi di baci sul collo, facendomi ridere.

<< Liam! Aiutatemi! >> risi. Entrarono nella stanza anche gli altri quattro, allarmati. Vedendomi sveglia mi saltarono addosso pure loro. Quando si alzarono tornarono seri.

<< Ci devi delle spiegazioni >> disse Zayn. Annaspai, fingendomi tonta.

<< Giulia, lo sai di cosa parliamo >> sospirò Niall.

Liam era seduto di fianco a me, mi abbracciava, e non accennava a staccarsi.

<< Oh, quello >> sussurrai, abbassando lo sguardo.

<< Perché? >> domandò Harry, sedendosi per terra davanti a me, cercando il mio sguardo.

<< N-non lo so >> sussurrai, guardando per terra. Liam mi abbracciò stretta, baciandomi i capelli. Gli accarezzai la testa sorridendo appena.

<< E’ … è un brutto periodo, non ho mai fame … >> spiegai. Parlammo ancora un po’ poi mi addormentai in braccio a Liam.

Nella notte li sentii parlare …




eeee ma li sentì parlare ...
ma di cosa ...
e chi, ha parlato ...
stavano parlando di lei?
boh!
lo scprirete l'anno prooooooossimo
MUAHAHAHAHHAAHHAAAHAHAHHAHA
ahaha lol
comunque buon anno bellissime mie !!!! :P
no dico 4 PREFERITI?!
9 SEGUITE?!
MI VOLETE MORTA VOI!! <3 <3 vi amo taaaaaaaaaaaaanto LOL
un bacione,
la vosatra pazza e jgfjbcvgnjsfhyxmdeficiente
Giù xxx

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Capitolo 26
*** 26! ***


Nella notte li sentii parlare …

All’inizio le loro voci erano molto sfocate, le sentii mano a mano un po’ di più, quindi persi gran parte della conversazione.

Quando fui completamente sveglia sentii chiaramente le due voci, ma soprattutto, il contatto.

<< … ma non puoi vivere così >> sussurrò … Zayn.

<< Devo, non posso rischiare … >> sussurrò Liam, accarezzandomi la schiena. Fingendolo un gesto sonnambulo, lo abbracciai, accoccolandomi al suo petto. Mi piaceva più del lecito quella posizione … sentii il suo cuore accelerare sotto il mio orecchio.

Al seguito Zayn ridacchiò.

<< Vedi? Per questo non la voglio perdere … sono le piccole cose che mi fanno andare avanti così. Odio la mia situazione più di qualunque altra cosa, perché non so come uscirne, dovremo solo … aspettare >> sussurrò Liam, stringendomi.

Notai che respirò tra i miei capelli, stringendomi a se.

<< Ogni suo gesto, quando ride, quando mi sorride, è tutto per me Zayn. Se lei vuole un amico, sarò il migliore. Non posso rischiare di rovinare tutto >> sospirò.

<< Liam … >> sussurrai, nel finto sonno. Lui mi baciò i capelli.

<< Credi che per lei sia diverso? Liam, guardala. Un’amica si comporterebbe così? >> disse Zayn intenerito.

<< Ah, ma stai zitto >> disse Liam in imbarazzo. Zayn rise e se ne andò.

Mi illuminai.

Liam mi piace

Io piaccio a Liam

… Mi ama

Ma soprattutto,

Lo amo

Oh mio dio ci andava tanto a capirlo!

C’era qualcosa, una piccola scheggia di ghiaccio puntata nel mio cuore, che ,per quanto piccola e per quanto poco la sentivo, ogni tanto lanciava fitte di dolore …

Su quella scheggia c’era il nome di

Luca

<< Liam … >> ripetei, aprendo gli occhi.

<< Sono qui … >>

<< Liam Ti amo>> sussurrai, carezzandogli il viso. Lui spalancò gli occhi.

<< Stai delirando … non puoi averlo detto per davvero >>

<< Sì, lo detto, e non me lo rimangerò mai >>

<< Giulia … >> Lui commosso, mi sorrise

Catturai la sua lacrima di gioia con un bacio.

Mi sembrava di volare.

Continuava a sussurrare il mio nome, ed io il suo.

Un intreccio di respiri, ecco cosa fu.

Io sfioravo le sue labbra, lui le mie.

Non ci toccammo, solo respiri miscelati, finché, all’ultimo respiro,

Finimmo il fiato, sigillando tutto con un contatto eterno.













 

ciao pelle pampine :)
finalmente ce l'ho fatta si sono baciati yeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
okokok sto zitta
klaklaklaklakla ma sono trooooooppo felice :D

grazie infinite a voi, anche se questo capitolo esisteva già tipo ... da prima che pubblicassi la storia XD
grazie infinite a
pandagomez che si è interessata di scrivermi "voglio vedere Liam e Giulia assieme. ora."
grazie infinitissimamente, ti adoro :D
e come potrei mai dimenticare la mia amatissima
Hayley29? ti stimo troppo, dio sei vhsbkycù
un grazie immenso anche a
alimalik e ELAPAYNE che si prendono il disturbo di scrivere qualcosa :)
e poi grazie mille mille mille a Tsue98!! grazie infinite per tutto e scusa se mi ero dimenticata di ringraziarti T-T spero di essere perdonata çç :) <3 LOL poooooooi un grazie magnifico alle mie lettrici mute che ricordano, seguono e amano questa fan fiction :') grazieeeeeeeeeeeeeeeeeee
  
<3<3<3<3<3

un bacione,
la vostra Giù :D

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Capitolo 27
*** 27 ***


<< Svegliatevi … >>

<< Abbiamo la colazione … >>

<< Abbiamo fatto due kilometri per averla … >>

<< E’ ora … >>

<< è ORA DI ALZARSII! È TEMPO DI ALZAARSII!

È TEMPO DI-AL-ZAR-SI! >>

Erano i ragazzi, con pentole e padelle che saltavano sul letto mio e di Liam.

<< Ma che … >> esclamò Louis, a bocca aperta, vedendo me e Liam intrecciati.

Caddero una per una, tutte le padelle / strumenti / sveglie.

<< Ehm … Ciaaaaaao >> mugugnai in imbarazzo.

Tutti e quattro scoppiarono a ridere, felici e si congratularono.

<< Era ora! >> disse Niall. << Ci ha fatto una testa così sto scemo! >> disse. Ridacchiai, guardandolo. Liam aveva un occhio aperto, fingeva di dormire. Appena spostai gli occhi sul suo viso lo chiuse.

<< Liam, lo so che sei sveglio >> dissi, pizzicandogli un fianco. Lui fece un balzo di mezzo metro, lanciando un urletto.

<< Sono sveglio!! >> disse tra le risate. Lo baciai, all’angolo della bocca. Louis finse di asciugarsi una lacrima di gioia.

<< Ah, come crescono in fretta >>

Risi, gettando la testa all’indietro.

<< Andiamo a fare colazione! >> esclamò Niall. Sbuffai pianissimo e mi lasciai cadere sul letto.

<< I monologhi non servono a niente con i giovani d’oggi! >> bofonchiò Harry, facendo la voce di un nonnetto senza dentiera. Risi.

<< Va bene va bene non dite niente! Vengo >> soffiai, alzandomi.

<< D’ora in poi, seguirai a dieta di Niall >> decretò deciso Liam.

Spalancammo le bocche, io e Niall.

<< Cosa?! Ma diventerei un cavallo! Non ce la faccio nemmeno a guardarlo mentre mangia! >> dissi io.

<< Io non faccio nessuna dieta!! Mi sembri scemo! Non vedi come sono deperito?>> disse, lui contemporaneamente. Alzò la maglietta per mostrare degli addominali fortissimi.

Il mio Liam li ha più belli gne gneeee!

<< Appunto, la TUA dieta è perfetta per rimetterla in sesto! >> disse Zayn, capendo. Sbuffai.

<< Iniziamo … >> disse Niall aprendo il frigo.

Mi fece mangiare come un cavallo … o quanto un Niall.

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Capitolo 28
*** 28 ***


<< Vi vomiterei addosso in questo momento >> dissi a Louis, Zayn ed Harry che non la finivano di ridere: dicevano che sembravo in coma, tanto mi sentivo pesante.

<< Non ci mangi? >> rise Louis dando un cinque agli altri due scemi.

<< Tranquilla, non ti preoccupare >> disse Liam trattenendosi dal ridere. Io gli morsi un orecchio, e lui scoppiò a ridere. Niall si era rimesso a dormire sulle mie gambe.

<< Aggressiva >> disse Harry, mente mimava un gatto che graffiava le tende. Gli feci una boccaccia.

<< Adesso che vedete che mangio risparmiatemi l’ingrasso! >> supplicai.

<< Ancora due giorni ti faranno solo bene >> decretò Louis. << Mi hai fatto prendere un’un infarto al secondo >> disse triste. Gli accarezzai il volto delicatamente. Mi faceva tenerezza quand’era preoccupato.

<< Ehm ehm >> tossì Liam, baciandomi il collo e facendomi ridere.

<< Liam ti prego! No, dai! Lo sai che soffro il solletico! Smettila, dai! >> ridevo, cercando di allontanarmi senza svegliare Niall. Liam continuò, rideva quanto me.

<< Sei adorabile quando sei geloso >> sussurrai al suo orecchio. Lui bofonchiò qualcosa tipo “non sono geloso”.

<< Certo certo >> ridacchiai, mentre lui mi mordeva il collo, facendomi ridere di più.

<< Esistono delle stanze apposta per il vostro divertimento >> tossì Harry fingendosi infastidito. Sapevamo tutti come amava le coppiette.

Sapete quelle nonnette peppiose? Ecco. Uguale.

<< Ah sì? Tu le devi conoscere bene Harry >> lo presi in giro. Louis rise.

<< Gne gne >> disse, mettendo il broncio.

<< Oggi dove andiamo? >> domandò Zayn felice.

Guardavo pensosa Niall accarezzandogli i capelli come se fosse un gatto.

<< Mi è venuta un’idea, a dire il vero >> sussurrai a Louis in un orecchio.

Gli spiegai la mia idea Genialmente-Diabolik , e lui scoppiò a ridere talmente tanto da avere le lacrime agli occhi. Non riusciva a smettere.

<< Mi spiegate che è successo? Sei cattiva, stai sempre con gli altri mai con me >> disse Liam vicinissimo alla mia bocca, mentre Louis spiegava il tutto agli altri.

<< Mmm … >> mugugnai, prendendo il suo labbro tra i denti, facendolo ridacchiare.

<< Tanto ormai viviamo assieme, sei mia tutta sempre >> sussurrò abbracciandomi. Mi rabbuiai.

<< Me ne andrò appena starò bene, non sarò di disturbo ancora per molto >> dissi pianissimo, guardando altrove.

<< Non sei di disturbo >> disse Liam << Nessuno ti dirà mai niente. Sei MIA >>

<< Ehi piccioncini, non dovremmo … attuare il nostro piano? >> disse Louis, sfregandosi le mani e guardando Niall.

Scoppiai a ridere.

 

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Capitolo 29
*** 29 ***


<< Okay, lo lasciamo qui? Non è che poi muore d’infarto? >> domandò Zayn preoccupato. Gli pizzicai una guancia.
<< Cuore di mamma, ha mangiato da tre ore ormai, non c’è problema. È solo per divertirci un po’! >> rise Harry, cattivo.
Lasciammo Niall sul bordo della piscina.
Arrivò Liam con le padelle.
<< Uno … due … tre! >>
<< Niall!!!!!!!!!! >>urlammo in coro, sbattendo le padelle.
Lui lanciò un urlo, girandosi di scatto e cadendo nella piscina.
Eravamo piegati in sei dalle risate.
<< Ti è piaciuto lo scherzetto? >> risi, avvicinandomi a lui.
<< Ha. Ha. Ha. >> disse lui sarcastico. Mi afferrò per le gambe e mi buttò in acqua. Gli altri quattro continuavano a ridere.
Io e Niall ci lanciammo un’occhiata d’intesa. Buttammo dentro Zayn e Louis: anzi, prendemmo in braccio Zayn con l’aiuto di Louis, lo gettammo in acqua, poi Louis si sbilanciò e cadde anche lui.
In poche parole aveva fatto tutto da solo.
Sorrisi a Liam. Mi avvicinai a lui, che manteneva le distanze con un sorrisetto. Invece di andargli incontro mi sedetti al sole.
Quando sentii delle grandi risate mi alzai.
Liam e Louis stavano gareggiando con due carote su una tavola di legno che avevano messo in equilibrio appoggiata ai lati della piscina.
Erano senza maglia, tutti e cinque, e non potei non constatare che erano tutti gnocchi, ma Liam di più!
<< Cosa stanno facendo?? >> chiesi con la bocca aperta.
<< Lou ha sfidato Liam alla “tavola bagnata” >> rise. Li guardai scettica. Alla fine Louis cadde in acqua trascinando Liam.
Da piccola facevo ginnastica artistica … magari ci riuscivo ancora!
Salii sulla tavola, provando una piroetta azzardata.
Mizzeca, non sono caduta!
Provai con una ruota, lenta, all’indietro. Quella su prato mi viene sempre bene. Provai un altro po’ di passi alla cavolo e poi mi lanciai in acqua.
<< Non ci avevi detto che eri così brava! >> mi disse Liam, abbracciandomi da dietro, mentre eravamo ancora in acqua.
<< A dire il vero, non lo sapevo nemmeno io >> ridacchiai.
<< Mmm >> sussurrò roco al mio orecchio, riempiendomi di brividi. Uscimmo dall’acqua e Liam mi fermò, attorcigliandomi con lui nel suo asciugamano, e mi baciò con una passione che bruciava sulle labbra. Risposi al bacio con convinzione, intrecciando una mano tra i suoi capelli e una la lasciai scivolare sul suo petto, sugli addominali … lui assaggiò il mio collo, baciandolo e ordendomi le carni con ferocia. Mi carezzò, dalla spalla al fianco, su e giù, ancora e ancora, facendomi rabbrividire. Mi morse il labbro, facendomi sorridere. Con una mano si impossessò si me, stringendomi a se.
<< Aahh! Come siete belli! >> sospirò Harry, con una videocamera in mano.
<< Harry?! Ti uccido! >> urlammo io e Liam in coro correndogli addosso.
 

sgiao prinjipese !!!
come va'? scusatemi tantissimo, sono in orribile disastroso ritardo çç
avevo cambiat pc  e non avevo lo stesso programma dove scrivevo e mi ha riempito tutto di codici e whbduchbf ...
cooooooooooooooooooooosì ci ho messo n'attimo çç
mi dispiace xuvbidfhbj
tanto amore <3< 3<3<3<3
Giù

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Capitolo 30
*** 30 ***


 
Zayn rompeva per uscire, andare a fare casino. Io e Liam volevamo starcene tranquilli. Niall voleva solo mangiare, come sempre. Louis sarebbe uscito in centro a fare shopping. Harry voleva andare dal parrucchiere a farsi la permanente e i bigodini. ( à-.-)
<< Facciamo che noi quattro andiamo in città? Niall da Nandos, Zayn dove vuoi, non voglio saperlo, Louis e io nel centro! >> propose Harry, con l’assenso di tutti. Ci salutarono, e così io e Liam restammo soli.
<< Mmm >> sussurrò Liam, stendendosi accanto a me, sul divano.
<< Mi fanno impazzire oggi i tuoi “mmm” >> ridacchiai, baciandolo. Lui rise.
<< Sei così bella >> disse. Pensò un attimo poi prese la macchina fotografica (la polaroid, quella che sviluppa subito le foto) e mi immortalò.
<< Liam! Che fai? >> domandai retorica, coprendomi il volto. Non mi ero nemmeno pettinata la mattina!
*Sembro un upupa, avete presente?
Anzi, sembro Harry con un nido in testa!
Mio dio, quel ragazzo avrebbe bisogno di un taglio veloce!*
Io risi e lo trascinai vicino a me, per fargli una foto. Lui che rideva. Lui che sbuffava. Lui che faceva facce da scemo. Lui serio. Lui che sorride …
<< Cos’è, un set fotografico? >> ridacchiò il mio Liam. Mi si coricò sopra, bloccandomi le mani e lasciando che la polaroid cadesse.
Mi circondò con le sue calde braccia, avvolse delicatamente il mio viso tra le sue mani e sorrise.
<< Mi sento una sardina >> ridacchiai.
<< Mmm>> ripeté, baciandomi il collo con ferocia e dolcezza.
Io lasciai che mi … assaggiasse. Mi piaceva da morire stare tra le sue braccia.
FLASCHBACK
Io e Luca eravamo coricati sul divano di casa sua,
Abbracciati
Fusi
Sembravamo un corpo solo.
Lui mi baciava il collo con tenerezza, mentre prometteva di amarmi, di onorarmi, finché entrambi vivremo.
Sempre.
Ovunque e comunque.
<< Giulia? >> mi chiamava.
<< Ti amo >> sussurrava.
<< Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo >> continuava a ripetere.
<< Sei mia, non ti lascerò mai scappare >>
Era il suono più dolce che avessi mai sentito.
 
Sentii un’atroce fitta allo stomaco, che mi fece piegare in due di colpo.
<< Giulia? >> chiamò, preoccupato, Liam.
Strinsi i denti per non urlare, sentendo mille schegge infilarsi nel petto, una per una, ghiacciate, dolorose, taglienti. Tutte col nome di Luca.
<< Ti prego >> sussurrai, stringendo i denti per non urlare. Lui mi lasciò spazio ed io corsi fuori, cadendo sull’erba bagnata. Non riuscivo a respirare. Annaspai, cercando di trattenermi. Non avevo mai avuto crisi di panico. Perché ora?!
<< Giulia! Stai bene?! >> domandò preoccupato Liam, venendomi incontro. Io mi alzai a fatica, scossa da forti brividi.
<< Ora sì … credo >> dissi, nascondendomi tra le sue braccia.
No, per niente. Va tutto male. Malissimo.
 
<< Ehi, cos’è successo??? >> chiese preoccupato Niall, correndomi incontro. Sorrisi a mala pena, un sorriso pieno di paura.
<< Che cazzo è successo? >> ribadì, spaventato, alzandomi il viso.
<< E’ tutto o-ok >> balbettai.
<< Sei una pessima bugiarda >> sospirò.
<< Va tutto male Niall. Tutto. Ogni cosa va sempre peggio >> sussurrai, gli occhi e la voce tradivano panico.
<< Dimmi tutto … >>
<< Giulia? Tutto okay, tesoro? >> chiese Liam, dall’altra parte del corridoio. Io guardai Niall.
<< Domani mi dici tutto >> capì e si allontanò. Io mi voltai verso Liam, e lo abbracciai, provando a nascondermi tra le ali del mio angelo.
 
 
 

Sogno
“i passeggeri del volo 12Torino-Londra sono pregati di scendere”
Annunciò l’alto parlante. Sorrise, emozionato.
Scese dall’uccello di metallo e chiamò un taxi.
Doveva essere alla frutta, se aveva preso un aereo ed era volato in un altro stato lasciando tutto per una ragazza.
Presi la foto di Giulia dalla tasca e sorrise, una strana luce negli occhi.
<< Ti troverò, amore mio >> disse.
<< E sarai solo mia >>
E dal sorriso di Luca trapelò un ghigno.
 

<< NO! >> Mi svegliai di botto, urlando.
No, no no no no no no no no no no no no no no …
<< E’ solo un sogno. È solo un sogno >> sussurrai, piangendo.
No no no no no no no no no no no no no no no no no no …
<< Giulia? Tutto okay? >> chiese Niall, entrando nella mia stanza.
Asciugai in fretta le lacrime ed annuii con troppa forza. Lui si sedette accanto a me.
<< Ti ho sentito, stai bene? Cos’è successo? >> chiese, asciugandomi le lacrime dal viso. Lo abbracciai d’impulso.
<< Sì, tutto a posto >> mi morsi il labbro.
<< Giulia, ti prego, risparmiati. Non puoi stare bene >> disse. Io lo guardai con occhi nuovamente carichi di lacrime.
<< No, infatti. Niall, ho avuto un presentimento orribile. Sembrava tutto così vero, come una visione! >> sussurrai, nel panico. Lui mi abbracciò.
Allora iniziai a spiegare tutto, di Luca, del sogno, del dolore che provavo costantemente, del segreto che era per me.
<< Liam non lo sa >> indovinò.
Ma che amico intelligente.
<< No. Non gliel’ho detto perché speravo che mi sarebbe passata. Io amo Liam, con tutta l’anima, ma non so perché non riesco a dimenticare Luca! Lui … lui non merita che io pensi a lui così tanto! >> sussurrai ancora.
<< Era solo un brutto sogno >> mi accarezzò il viso.
Vorrei crederci
Non sai come vorrei

 

ma puoncionno miei tessssssssori (?) 
come butta?
cioè, sono sconvolta
namber uan: SONO AL CAPITOLO 30 E  SIAMO LONTANI ANNI LUCE DALLA FINE
namber ciù: forse questo è il capitolo più lungo che ho mai scritto jhzdbvsjfhvb
namber tri : non so che dirvi, prinjipese! vi amo0o0o0o0o? jfbjsg
un bacione,
Giù

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Capitolo 31
*** 31 ***


ehi principesse mie, ho un avviso importante: NON SO QUANDO ARIVERA' IL CAPITOLO 32! mi vergogno tantissimo, sono una pessima scrittrice çç ma con questo, ho esaurito la scorta di capitoli e devo mettermi a scrivere. quiiiiiiiiindi può darsi che ci metterò poco o tanto çç AI DONT NOU çç scusatemi ancora çç vi lascio con un capitolo di cacca,, un bacione, Tanto amore 


<< Ragazzi, dobbiamo andare a scuola! >> ripetei, scrollando debolmente Louis ed Harry. Tutti e cinque erano addormentati in un solo letto. Attesi, ma non si mossero.
<< Allora mi corico anch’io, uffa! >> dissi, buttandomi tra i due. Harry ridacchiò, abbracciandomi con le coperte. Era come un cucciolo di panda … con un capra morta in testa, ma sempre un cucciolo tenero e morbidoso.
<< Siete antipatici: la sera arrivate tutti e cinque sbronzi e poi a me tocca fare la mammina! >> bofonchiai, ridendo.
<< Iiiiiiiiio non sonnnno sbbbbronzzo! >> disse Zayn, alzando una mano, per poi farla subito cadere, come aveva fatto ieri sera. Scoppiammo a ridere.
Noooo, non sei sbronzo! Ma figuriamoci!
<< Io sono apposto. Avevo bevuto poco >> disse Liam, mettendosi a sedere. Era senza maglietta, metteva in mostra il fisico più che perfetto, i capelli spettinati alla perfezione, gli occhi marrone cioccolato perfettamente marroni, le labbra perfettamente carnose, la forma del cuscino sulla faccia perfetta.
Prr prr.
<< Liam non devi farti vedere così di mattina! Le verrà un collasso prima o poi! >> mi prese in giro Louis. Gli pernacchiai in faccia.
Liam mi sorrise, prendendomi tra le braccia. Mi iniziò a cullare, seguendo il ritmo del suo cuore (se avesse seguito il mio … sarei stata come un frullatore!). Io gli accarezzavo il viso.
Harry iniziò a tossire, divertito, facendo più casino del lecito. Magari la capra che aveva in testa si stava svegliando. Io scoppiai a ridere.
<< Dobbiamo andare a scuola, datevi una mossa >> ripetei, alzandomi. Le quattro direzioni bofonchiarono qualcosa. Io sbuffai, scoprendoli di colpo.
<< Al-za-te-vi >> ripetei, ridendo.
<< Questa me la paghi! >> disse Harry, iniziando a pizzicarmi i fianchi. Io mi allontanai, ridendo.
<< Se non siete sotto entro due minuti, niente colazione a nessuno! >> minacciai.
Risultato? Erano tutto in cucina prima di me
 
<< Adesso dove andiamo, mamma? >> mi prese in giro Niall. Io risposi con una linguaccia.
<< A scuola! Yuppy >> esclamai, fingendomi entusiasta, e facendo ridere tutti.
<< Daaaaaaai, almeno oggi c’è l’alternato! Iniziamo tiro all’arco >> cercò di essere positivo Zayn, ma era ancora un po’ sbronzo. Solo un po’. Tengo a precisarlo.
<< Certo Zayn, certo >> ridacchiò Louis. Ci incamminammo verso scuola, per svegliarci.
Liam ad un tratto mi abbracciò da dietro, spaventandomi. Mi avvolse la vita con le braccia ed incastrò il suo viso nell’incavo del mio collo. Intrecciò la sua mano con la mia, facendomi avvampare al contatto così dolce.
<< Come mai oggi c’è tutta questa tenerezza? >> chiesi, voltandomi verso di lui. Liam non rispose, e mi baciò. Io sorrisi, rispondendo timidamente.
<< Perché ne ho voglia >> rispose, con un sorriso dolce. Mi guardò bene in faccia, e arrossii abbassando lo sguardo.
<< Stai bene? Hai la faccia di una che non dorme da un po’ >> notò, attirando l’attenzione di Niall e Zayn, vicino a noi. Io evitai di guardarli in faccia.
<< No … tutto a posto … >> sussurrai. Affondai nelle braccia di Liam, cercando di sparire. I ragazzi parlottavano qualcosa tra loro. Io lanciai sguardi assassini e Niall rise.
<< Giulia … sembri un panda! >> mi disse Zayn, facendo ridere tutti. Io gli feci una linguaccia, mentre Liam mi abbracciava stretto ridendo. Io mi allontanai, fingendomi offesa.
<< Ma perché cavolo stiamo andando a piedi?! >> chiesi poi a Louis, che era davanti a tutti che messaggiava.
<< Ah, boo … ehm … Non lo so >> disse Louis, ritirando il cellulare in fretta. Io lo guardai sospettosa, e il suo viso divenne rosso pomodoro in un lampo.
<< C-che c’è? Perché mi guardi così?! >> chiese, guardandosi attorno, cercando una via d’uscita.
<< Mi nascondi qualcosa >> dissi, suonò come una minaccia. Lui divenne ancora più rosso.
<< N-no! N-non ti nascondo n-niente! >> disse, mentre il suo viso si confondeva con la maglia.
<< È una ragazza >> dissi, ma era un affermazione più che una domanda. Lui scosse la testa con decisione. Con un gesto veloce gli presi il cellulare dalla tasca e corsi via, per poter leggere i messaggi che si mandava con questa tipa.
<< NO! Mollalo subito! No! No! >> iniziò a urlare, mentre io correvo lontano da lui. Gli altri ragazzi ci guardavano con un punto interrogativo in faccia. Io continuavo a correre, girando più o meno lì intorno. Entrai nel parco, dove riuscii a seminarlo e potei leggere la conversazione del giorno con un po’ di calma. Ero decisamente più veloce di lui.
A quanto pare la ragazza si chiamava “Eleanor”.
 
Louis :ciao principessa, come stai?
Eleanor : io bene, grazie :) tu? Non vedo l’ora di vederti
Louis : benissimo! Sai, proprio di questo volevo parlarti
Eleanor : spara, bello mio
Louis : sta sera ti passo a prendere e ti presento ai ragazzi e alla mia migliore amica, ok?
 
Aww, la sua migliore amica? Il mio tenero Louis!!
 
Eleanor : certo! Non vedo l’ora! Ci sentiamo dopo, ok? Ti amo tanto
Louis : ok, ciao principessa. Ti amo xx
 
<< Giulia! >> urlò Louis, vedendomi. Io ricominciai a correre, mentre ridevo e nascondevo il telefono. Sta volta ero stata troppo lenta, così Louis mi riacchiappò, cercando di riprendersi il telefono.
<< Okay, okay! Tanto ho già letto tutto! >> dissi, dopo un attimo di lotta. Gli resi il prezioso oggetto mentre lui arrossiva.
<< Non volevo che lo sapessi così … preferivo l’effetto sorpresa >> disse, con il broncio. Io ridacchiai, mentre ci incamminavamo verso il resto del gruppo.
<< Se vuoi l’effetto sorpresa, non dirò nulla! >> dissi, sorridendo. Lui sospirò di sollievo, sorridendo di rimando.
<< Grazie, i ragazzi non immaginano nemmeno che io abbia la ragazza … >> disse, sognante, e potrei giurare di aver visto i suoi occhi farsi a cuore.
<< Ah, Louis! Grazie >> dissi.
<< … Per cosa? >> chiese, un po’ confuso.
<< Per aver detto che sono la tua migliore amica >>
 
<< Che cosa avete combinato? >> chiese confuso Liam.
<< Nulla, volevo leggergli i messaggi, ma non ci sono riuscita! >> esclamai con un broncio scherzoso.
<< Non preoccuparti, noi due faremo … un attacco ninja alle prime luci dell’alba! >> urlò Zayn, facendo girare un paio di passanti. Io gli tirai un veloce ceffone sui capelli, spettinandogli tutto il sacro ciuffo.
<< Tu. Spettinato. Sacro. Io. Ammazzo. Te >> riuscì solo a dire, mentre mi guardava con gli occhi spalancati.
<< Non l’ho fatto apposta! >> dissi, iniziando a ridere. Lui allora mi venne incontro, iniziando a farmi il solletico.
<< Chiedi perdono! >> disse, ridendo come me.
<< Io non chiedo mai perdono! >> risi, sfuggendo alle sue braccia e andando verso Liam, che parlava con Harry.
<< Liam, Zayn è cattivo >> dissi, abbracciandolo. Lui rise.
<< Cos’hai combinato adesso? >> mi domandò.
<< Mi ha spettinato! >> mi accusò, con un broncio, mentre mi inseguiva intorno a Liam. Quest’ultimo poi, ridendo, mi fermò tra le sue braccia.
<< Ho ragione io … vero? >> dissi, dandogli un lieve bacio sulle labbra.
<< Mmm … ha ragione Giulia! >> ridacchiò Liam. Io feci una linguaccia a Zayn, che aveva messo il broncio e incrociato le braccia. Io risi, per poi mettere un braccio intorno alle spalle di Liam e l’altro intorno alle spalle di Zayn.
<< Lo sai che ti voglio bene, Sacro Ciuffo, non avercela con me! >> scherzai, rivolgendomi ai suoi capelli.
<< Il Sacro Ciuffo è arrabbiato, ma Zayn di più >> disse, continuando con il suo broncio. Io gli pizzicai un fianco, facendogli scappare un sorriso.
<< Lo sai che ti voglio bene! >> gli dissi, con un bacetto sulla guancia. Così gli ritornò il sorriso.
<< A me o al ciuffo? >> scherzò.
<< A entrambi! >> ridacchiai assieme a Zayn. Poi Liam mi mise un braccio intorno alla vita e mi tirò verso di se.
Mi baciò. Era un bacio diverso dagli altri. Quelli di Liam erano sempre dolci, teneri. Questo era strano. Mi mordicchiava il labbro. Era un bacio divertente, mi fece sorridere.
<< Oggi vuoi proprio farmi diventare matta, eh? >> gli sussurrai, a un centimetro dal suo viso. Lui ridacchiò. Il suo fiato zuccherato mi fece girare la testa.
<< Siamo arrivati, se vi interessa >> ridacchiò maliziosamente Harry, dando il gomito a Niall che rideva come un pazzo. Io mi allontanai da Liam, tutta rossa in viso, e poi entrammo a scuola.
 

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Capitolo 32
*** 32 ***


La mattinata passò in fretta, grazie a Dio. In quello che mi parve poco tempo, fu l’ora dell’alternativo.
Andammo in palestra, dove si teneva il corso.
<< Bene ragazzi, sapete tutti cosa dobbiamo fare. Non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo! >> disse l’istruttrice. Mmm. Dritta al sodo.
Tralasciamo il fatto che ha una miniminissima gonna e una camicia sbottonata. Le vedevo quasi l’ombelico! Scostumata. Per non parlare poi dei tacchi! Sks. Ma si viene così a scuola?!
<< Allora, per te … una mezza misura. Tesoro, sei sicura di star bene? Sei un po’ bassa per la tua età e sei … gracilina! >> mi disse l’istruttrice. Io sorrisi, acidamente, per prendere l’arco e dirigermi a grandi passi verso Niall e Harry, che stavano ridacchiando.
<< Io quella … se mi dice ancora qualcosa … >> dissi, pensando ad una fine adeguata. Nel mentre poggiai l’arco al muro.
Se, io piccolina!
Cioè?! Io?! Piccolina?!
Sks. Tks. Stks. Skjdfjsk.
<< Io spaco botilia amazo familia! >> dissi poi, ricordando quella frase scema che diceva sempre Zayn. Li feci scoppiare a ridere.
<< Ah, la mia Giulia sta imparando! >> ridacchiò Zayn, fingendosi commosso.
<< Come mai questa temibile fine a quella povera … >> iniziò a dire Niall, ma io lo fulminai con lo sguardo.
<< Povera?! MI HA DETTO CHE SONO GRACILINA! E che sono BASSA >> dissi, a bocca spalancata. Loro due mi guardarono e poi scoppiarono a ridere, avevano le lacrime agli occhi.
<< Non fa ridere! Guardate chespaco botilia amazo familia a tutti e due!>> dissi, incrociando le braccia al petto. Sentendo le grandi risate dei due, ci vennero incontro anche Louis ed Harry.
<< Cos’è successo? >> chiese il ricco, curioso, guardando il povero Niall che rischiava di soffocare.
<< La tipa là ha detto a Giulia che è … bassa e gracilina! >> disse Zayn, asciugandosi le lacrime dagli occhi. Quando lui si era calmato, iniziarono a ridere gli altri due.
<< Ma cosa c’è da ridere?! >> chiesi, mettendo il broncio. Niall stava per morire, ne ero certa.
<< Che mi sono perso? Fate ridere anche me! >> disse Liam, arrivando da dietro e poggiandomi le mani delicatamente sui fianchi. Io sobbalzai a quel contatto inatteso.
<< Niente! >> dissi in fretta. No grazie, poi mi prendeva in giro pure lui!
<< Come niente? >> mi guardò Liam, ridacchiando.
<< Niente … niente! >> risposi.
<< Louis? >> chiese allora. Io protestai, tappando la bocca a Louis.
<< Niente! Liam, niente! >> ripetei, con una linguaccia.
<< Harry? >> lo chiamò, tappandomi la bocca ridacchiando.
<< La ragazza le ha detto che è gracilina e bassa >> spiegò, sorridendomi. Io mi liberai dalla mano di Liam per fare una linguaccia al riccio.
<< Ti ha davvero detto che sei bassa? >> mi chiese, per poi scoppiare a ridere.
<< Sì, e voi continuate a ridere senza motivo! >> dissi, con il broncio.
<< Ma il motivo c’è! Tu sei veramente bassa, tesoro >> mi disse Niall, riprendendosi un po’ dalla crisi isterica.
Rimasi a bocca aperta.
<< Sono alta 1,65! Non sono così bassa! >> protestai, guardando male Niall.
<< Nooo, non sei bassa … >> mi prese in giro. Mi voltai verso Liam.
<< Tu come la pensi? >> chiesi, guardandolo con gli occhi da cucciolo di panda.
<< Ehm … io … credo che … ognuno sia … alto a modo suo … >> disse, in modo alquanto vago. Io gli misi il broncio, e mi allontanai dalle sue braccia, fingendomi offesa.
<< Ragazzi, su! Mettiamoci all’opera! >> arrivò la putroccola, sculettando. Anzi no, ancheggiando. Muoveva anche le ginocchia tanto sculettava! Sks. Svergognata.
<< Prendete l’attrezzatura e andate alle postazioni! >> ci chiamò, facendo tintinnare gli anelli che aveva alle mani.
<< Chi inizia? Vai tu … gracilina, come ti chiami? >> chiese la putroccola a me. Io arrossii di rabbia.
Cos’è, mi provochi?!?!?!?!
<< Io mi chiamo Giulia >> dissi, a denti stretti, dirigendomi alla postazione svelta.
Imbracciai l’arco e puntai.
<< Aspetta, non tirare ancora! >> disse, per poi camminare svelta verso il bersaglio.
No, Giulia, non beccarla, non farlo, brava …
La putroccola piantò una freccia nel centro del bersaglio, per poi allontanarsi.
<< Mettiamo una bella sfida in mezzo, okay? Così lavorate meglio: dovete avvicinarvi il più possibile alla freccia. Chi ci riesce mi chiederà una cosa, qualsiasi. Allora, imbracciate l’arco, con una freccia finta, così facciamo pratica. Mettetevi così … no, Liam, non così. Aspetta, ti aiuto io >> disse, per poi dirigersi verso il MIO ragazzo. Io stavo bollendo. Il suo nome te lo ricordi, eh? Lei si avvicinò a lui e non è che gli mostrò come si faceva, no, lei gli si poggiò alla schiena, prendendo le sue mani e muovendole per fargli capire come posizionarsi.
<< Bene, allora … inizia tu, gracilina. Vediamo che sai fare … >> mi disse, con un sorriso strafottente. Io la volevo davvero scotennare. Imbracciai l’arco e presi la mira. Intanto la tr… tipa continuava a parlare.
<< Non so se ce la farai, tesoro. Hai delle braccine piccolissime! … >> continuava, e continuava. Io strinsi di più l’arco, fino ad avere le nocche bianche. I ragazzi si trattenevano dal ridere.
<< No no, aspetta mettiti … ah, non dico niente, vediamo che sai fare … come hai detto che ti chiami? >> continuava. Io lasciai un respiro profondo, sentivo qualcosa di simile al fuoco dentro.
Poi lasciai la freccia.
E la troia chiuse il becco.
<< Wou! Giulia! Madonna! >> urlò Zayn, con la bocca spalancata, lasciando cadere la freccia che aveva in mano.
<< Gente, ecco la nuova Robin Hood! >> esclamò ridendo Niall, stupito quanto gli altri.
Io non riuscivo a credere ai miei occhi, ma non lo davo a vedere.
Se se, sono una professionista, tks, che pensavate?
La putroccola aveva la bocca spalancata, ma aveva il petto in fuori come un pavone orgoglioso.
Aspetta, non vi ho detto per cosa.
Ho tagliato a metà la freccia con la mia
Mi lasciai sfuggire una risata felice, mentre Liam mi veniva incontro stupito.
<< Giulia, mazza oh, sei fortissima in tutto! Come posso competere con una ragazza così? >> mi disse, sciogliendomi con il suo sorriso. Io sorrisi di rimando, per poi andarmi a sedere al mio posto, non senza aver lanciato uno sguardo un po’ strafottente alla putroccola.
<< Questa me la devi spiegare >> disse Louis, sedendosi accanto a me. Anzi no, lanciandosi sulla sedia a peso morto. Io ridacchiai.
<< Sono stupita quanto te, davvero. Non vedo l’ora di andare a casa >> dissi, sbadigliando.
<< Che succede? Sembri quasi … malata >> mi disse Louis, guardandomi dritto negli occhi. Io abbassai il viso in fretta, arrossendo.
<< No no, sto … sto bene >> farfugliai, a mezza voce.
<< Giulia, ti prego. Tu sai una mia cosa, sarebbe più corretto se me ne dicessi una tua … >> disse, facendomi gli occhi alla Tomlinson. E non erano occhi dolci. Erano occhi seri. Voi non avete la minima idea, nemmeno la lontanissima ombra di idea, di quanto sia devastante vedere quegli occhi seri e profondi, sul volto di Louis perlopiù!, scrutarti.
<< Io … io non … ehm … >> farfugliai, incapace di comporre una frase completa. Lui continuò a fissarmi con quegli occhi agghiaccianti.
<< Okay! Sono preoccupata! >> esclamai. Lui sorrise malandrino, momentaneamente soddisfatto.
<< Mmm, e … >> iniziò, ma fu interrotto da Liam, che mi venne incontro correndo. Io lo guardai curioso, sorridendo.
I suoi capelli erano disordinati, mentre si avvicinava. Non mi accorsi di essermi incantata ad ammirare come la maglietta aderiva al suo corpo e come … com’era dannatamente perfetto in tutto.
<< Ehi? Sei morta? >> chiese il mio Liam, passandomi una mano davanti al volto.
Io mi spaventai, sobbalzando e scivolando dalla sedia, volando addosso a Liam, che mi prese prontamente.
Il suo volto era a pochi centimetri dal mio, e mi guardava con un sorrisetto sghembo.
<< Mmm devo proprio guardarti come una bambina >> mi sussurrò, vicinissimo alle mie labbra, consapevole dell’effetto che aveva: palpitazioni, fiatone e capogiro.
<< Ragazzi, andiamo a cambiarci! >> esclamò Niall, e così ci allontanammo un po’, per poi andare negli spoglatoi.
 
Quando eravamo fuori, a piedi che andavamo verso casa, io e Liam ci tenevamo per mano, e camminavamo un po’ in disparte.
D’un tratto si fermò: con una mano mi accarezzava i capelli e mentre mi baciava il volto e con la lingua ripercorreva lentamente il profilo delle mie labbra.
<< C-che volevi dirmi? >> chiesi, col fiato corto.
Si allontanò di pochi centimetri da me, per guardarmi, con i suoi occhi perfetti, e mi sorrise con la dolcezza che solo Liam James Payne potrebbe mai avere.
<< Che ti amo >> disse, per poi baciarmi con una passione che non avevo mai sentito.
E per la prima volta nella mia vita, mi sentii felice.
Dannatamente, fottutamente, felice.
 

amori miei! sono tornata! come state?
vi prego, amatemi
cioè, adoro questo capitolo aidfcsjdbfr
mi scuso per il ritardo orribile,  meee ho avuto problemi col pc çç
vi amo,
G. x

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Capitolo 33
*** 33 ***


 
Ero rimasta spiazzata.
Ti amo.
Ti amo.
Ti amo.
Ti amo.
Ti amo.
Ti amo.
Ti amo.
Quelle due paroline, quelle cinque lettere, quelle bellissime due sillabe. La dolce voce di Liam mi aveva detto “Ti amo”.
Dovevo lottare contro le lacrime di gioia, per non mettermi a piangere lì. Potevo toccare il cielo con un dito, anzi, meglio: ero completamente immersa nel cielo (?).
Continuava il bacio, sembrava andare oltre le nostre bocche, sembrava ci prendesse tutto, io avevo i brividi.
Si allontanò da me, con un sorrisetto compiaciuto, guardandomi negli occhi, mentre io avevo il fiato corto.
<< Ti amo >> sussurrai, guardandolo profondamente negli occhi. Lui sorrise, per poi fiondarsi ancora sulle mie labbra, facendomi sorridere.
<< Qual è il tuo sogno? >> mi chiese, in un sussurro, vicinissimo alle mie labbra.
Cantare con te
<< Un bacio sotto la pioggia. Il tuo? >> sussurrai, invece.
<< Che inizi a piovere >> disse, con un sorriso dolce
In quel momento, iniziò a piovere.
Alzai il volto verso il cielo, ridendo.
Lui mi sorrise e mi baciò.
Un bacio che bruciava di amore.
Un bacio che mi scaldò tutta.
 
Quando arrivammo alla casa dei ragazzi, zuppi, correndo e ridendo, trovammo i quattro in salone. Entrammo in casa, io mi tolsi le scarpe, mentre Liam continuava a baciarmi. Io ridevo sotto le sue labbra, mentre mi teneva stretta a se.
<< Liam, Liam! >> ridacchiai, quando iniziò a mordicchiarmi il labbro, ridacchiando. Feci forza per allontanarlo un po’ da me.
Sentivo le voci dei ragazzi  parlare piano, in modo dannatamente serio.
Liam mise il broncio, facendomi mordere il labbro inferiore.
<< Mi fai impazzire … >> sussurrò, strofinando il suo naso sulla mia guancia, facendomi ridere.
<< Giulia? >> mi chiamò Zayn, dirigendosi verso di noi a grandi passi. Io mi allontanai un po’ da Liam, per avvicinarmi velocemente alla faccia seria e un po’ spaventata del moro.
<< Zayn? Che succede? >> chiesi, preoccupata dagli occhi scuri del mio amico.
<< Ehm, no niente, ma … meglio se … cioè … >> disse, mettendo le mani avanti e spingendomi delicatamente verso la porta, allontanandomi dalla sala, dove c’erano tutti gli altri.
In quel momento, sentii una corrente elettrica attraversarmi, uno strano presentimento invadermi: chi c’era in cucina? Perché non potevo vederlo?
<< Zayn, che mi nascondete?! >> chiesi, cercando di allontanare le sue mani dalle mie spalle, e spingendo contro di lui per andare verso il salone. Lui allora fece più forza, lanciando un’occhiata eloquente a Liam. Quest’ultimo mi prese tra le sue braccia forti, impedendomi di muovermi.
<< Che sta succeden… >> iniziai, corrugando la fronte. Poi sentii una cosa che mi gelò il sangue.
<< Giulia?! >> chiamò una voce sottile e bella, che mi riempì gli occhi di lacrime e mi mise in subbuglio tutto il corpo.
<< Giorgia! >> quasi urlai, dimenandomi tra le braccia di Liam, che mi lasciarono andare.
Corsi per la casa, arrivando velocemente al salone.
Quando i miei occhi scuri incontrarono quelli blu oceano di mia sorella, lasciai cadere qualche lacrima. Lei si alzò e mi corse incontro, saltandomi in braccio proprio mentre io le aprivo e la prendevo.
La stinsi a me per qualche minuto. La allontanai appena per guardarla in viso, e mi sentii morire.
I capelli schiariti, erano più lunghi di quanto ricordavo. Era cresciuta tantissimo, era diventata bella e più formosa.
I sensi di colpa crebbero quando mi resi conto di essermi persa il suo sedicesimo compleanno.
<< Dio, Giò, mi dispiace >> dissi, non so di preciso per cosa, ma non mi venne altro da dirle in quel momento. Lei rise, stringendomi il cuore.
<< Non m’importa: ora sei qui. Mi sei mancata >> disse, con il sorriso.
Indossava una gonna lunga fin poco sopra il ginocchio, con un paio di all stars e una maglietta un po’ scollata, ma non troppo. Lo vestiva benissimo, ma notai che aveva qualcosa di storto: tremava, la gonna era leggermente sporca e la maglia pure.
<< Mio dio santissimo, che ti è successo?! >> esclamai, spaventata. Giorgia abbassò lo sguardo e le si riempirono gli occhi di lacrime. Io l’abbracciai, e con lo sguardo cercai gli occhi dei miei amici, fino ad allora silenziosi. Arrivarono anche Zayn e Liam.
<< E’ … noi siamo arrivati, e l’abbiamo vista correre. Niall l’ha riconosciuta e … e l’abbiamo fatta entrare >> spiegò Louis. Niall era seduto accanto a Giorgia, ed iniziò ad accarezzarle i capelli. Mia sorella lasciò le mie braccia per finire tra quelle del biondo. Lui la strinse a se, accarezzandole i capelli e lasciandole qualche bacio sulla testa.
<< Da chi … da chi scappava? >> chiesi, preoccupata. Harry sospirò. Louis non riuscì a continuare.
<< … C’erano dei ragazzi dietro di lei. Non sembravano suoi amici >> disse Niall. Io mi portai lentamente le mani alla bocca. Lasciai scivolare le mani nei capelli, guardando il pavimento.
Che razza di sorella sono? Non ho pensato che l’avrei lasciata tutta sola, andandomene? Come ho potuto?
<< Giulia, sto bene … >> sussurrò Giorgia, ancora abbracciata a Niall, il quale la stringeva protettivamente accarezzandole i lunghi e mossi capelli color dell’oro.
<< Sono una sorella terribile, dovevo starti accanto >> sussurrai, guardandola.
<< Ora sei qui. Non ti lascerò più andare >> sussurrò, sorridendo. Io cercai di sorriderle, senza risultato.
<< Come … come stanno Mamma e Papà? >> chiesi, in un sottile sussurro. Lei abbassò leggermente gli occhi.
<< Bene. Mamma è … disperata, seriamente, manchi a tutti >> rispose. Io sbuffai, alzando una ciocca di capelli dal mio viso.
<< Ehm, Giorgia, lui è … >> dissi, poi, ricordandomi che lei non sapeva niente di me e Liam. Il mio amore si avvicinò, sorridendo e porgendo una mano a Giorgia, che lei strinse.
<< Lo so chi è: uno dei miei idoli, dio santissimo, non sai come sono felice di averli incontrati! >> disse, con un sorrisone. Io mi morsi il labbro, tenendo un sorriso.
<< Lui è il mio ragazzo >> finii, sorridendo. Vidi gli occhi di Giorgia spalancarsi e trattenne il fiato. Deglutì a fatica.
<< Okay. Manteniamo la calma. Tu, mi stai dicendo, che, Liam James Payne, è, mio cognato? >> disse, prendendo fiato ad ogni parola.
Liam scoppiò a ridere, assieme agli altri quattro, e Giorgia arrossì. Niall la strinse affettuosamente, e lei arrossì ancora.
<< Dio mio, posso abbracciarvi? >> chiese, ridendo. In quell’istante i ragazzi le si fiondarono addosso, facendomi ridere.
<< Hei gente, che si fa stasera? >> chiesi, abbracciando Liam. Lui mi baciò, con il sorriso.
<< Io, ehm, a dire il vero, ecco, vorrei farvi conoscere la … la mia ragazza >> disse Louis, arrossendo. Giorgia sorrise, intenerita, come avevo fatto io.
<< Sarà meglio che io torni a casa >> disse, guardando l’ora, la mia sorellina. Quando si alzò, Niall si alzò con lei, facendo sì che tutti i nostri sguardi interrogativi.
<< Io, ehm, non la lascio andare da sola >> si spiegò, guardando Giorgia, più bassa di lui di quasi tutta la sua testa. Lei arrossì, annuendo. Mi venne ad abbracciare, per poi sorridermi. Salutò i ragazzi, con un abbraccio e poi guardò il biondo. Lui le sorrise e insieme andarono verso la porta. Appena questa fu chiusa, corsi alla finestra, per guadare come si comportavano: erano fermi, davanti alla sua macchina. Lui le diceva qualcosa, e Giorgia rispose con un sorriso annuendo vivacemente. Lui allora le sorrise come solo Niall Horan sa fare e le baciò una guancia. Così, ignorando la macchina, Niall poggiò un braccio sulle sue spalle, incamminandosi per strada.
Quando mi fu impossibile vedere altro, tornai dai ragazzi.
Dovevo essere parecchio sconvolta, perché mi guardarono interrogativi.
<< Giulia? Stai bene? >> mi chiese Liam, venendomi incontro e abbracciandomi alla vita. Io appoggiai la testa sulla sua spalla, con una faccia seria e pensosa.
<< Niall, mia sorella, sorrisi, abbraccio, l’ha baciata, io … >> dissi, piano. I ragazzi sentirono e scattarono.
<< Che cosa?! Niall e Giorgia?! >> chiesero, stupiti. Io annuii.
<< Non me lo sarei mai aspettato! >> disse Harry.
<< Io sì >> disse con calma Liam. Io lo guardai, interrogativa, con la fronte aggrottata.
<< Vi ricordate? Andava da Nando’s sempre alla stessa ora, e poi come la stringeva … mi pare ovvio, a Niall piace tua sorella >> disse, tranquillo. Io riflettei un attimo, ed in effetti aveva un senso. Ma Giorgia non me ne aveva mai parlato.
<< Non importa, lui è un bravo ragazzo. Ma il meglio l’ho preso io >> sussurrai, baciando con foga Liam. I nostri corpi erano vicinissimi, e sentii una crescente pressione proveniente … dai suoi pantaloni. Allora interruppi il bacio, con un po’ di imbarazzo.
<< Ragazzi! È arrivata Eleonor! Oddio, come sto? I capelli? >> chiese agitato Louis. Io risi, sistemandogli un po’ il ciuffo. Gli lanciai uno sculaccio amichevole sul sedere, per intimargli di andare dalla sua ragazza. Louis sorrise, correndo alla porta.
<< Com’è tenero! >> dissi assieme ad Harry, facendo un coro stupido. Scoppiammo a ridere, poi tornò Louis.
<< Ehi ragazzi! Lei, la mia ragazza, è Eleonor >> disse, presentandoci con un sorriso la ragazza abbracciata al fianco di Louis.
Aveva i capelli lunghi, mossi, spostati su una spalla, un sorriso amichevole simile a quello di Louis e degli occhi scuri bellissimi. Magra e alta, avrei scommesso che fosse una modella.
<< Ciao! >> salutò, sorridendoci. I nostri occhi si incrociarono e lei parlò.
<< Tu devi essere Giulia, l’amica di Louis! >> disse, venendomi incontro ed abbracciandomi. Io rimasi un attimo stupita, e Louis rise.
<< Non è di certo una ragazza timida >> disse Louis, facendomi sorridere e ricambiare l’abbraccio di El.
<< Noi, beh, andremo al cinema: volete … >> iniziò Louis, ma lo interruppi.
<< No no, non abbiamo voglia! Grazie comunque, divertitevi! >> dissi, facendo un occhiolino a Louis. Harry stava per dire qualcosa ma gli tirai una gomitata e non parlò.
<< Allora ciao! >> ci salutarono. Quando sentii il motore della macchina di Louis partire, mi lasciai cadere sul divano.
<< … Secondo voi lo faranno in macchina? >> chiese Zayn di punto in bianco. Gli tirai un ceffone sulla spalla, mentre i ragazzi scoppiavano tutti a ridere.







ehi, bellezze! sono sempre qua a rompere, ehhh già.
spero vi piaccia  il capitolo: Niall che "sta" con la sorella di Giulia, Liam mlmlml, l'incontro tra gio e Giulia...
per chi non l'avesse capito, Giurgia stava per essere violentata
eniuei. 
il bello deve  ancora venire.
non
so
quando
ma arriverà.
ora evaporo
un bacione bellezze!!!
G. xx

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Capitolo 34
*** 34 ***


 
Dopo l’incontro con El e Louis ci posizionammo, chi sul divano chi per terra, a guardare un film: un horror.
Un horror.
Non. Va. Bene.
Se non l’ho mai detto, mi terrorizzano.
Perché diamine uno va ad inventarsi un film che gli fa paura??
PERCHE’?
<< Quale guardiamo? >> chiese Niall, appena entrò. Io mi alzai e lo guardai con gli occhi socchiusi.
<< Come mai ci hai messo tanto? >> chiesi, guardandolo trucemente. (scherzavo, ovvio)
<< Io, ehm, c’era tra-traffico e-e-e-e po-poi i-io non … >> iniziò a balbettare, indietreggiando fino a trovarsi contro il muro. Io ero faccia a faccia con lui, anche se ero sulle punte.
<< Perché balbetti? Mi stai nascondendo qualcosa? >> chiesi, puntandogli un dito sul petto. Lui trattenne il fiato.
<< Ma ma ma ma ma ma ma ma ma SONO INNOCENTE! >> esclamò, cercando di rimpicciolirsi. Io continuai spietatamente.
<< Io non ci credo! Confessa! >> continuai, iniziando a fargli il solletico, cosa che lui soffriva tantissimo.
<< OKAY OKAY, LO AMMETTO, E’ COLPA MIA, HO ROTTO IO L’IPHOD DI ZAYN! >> urlò tra le risate. Zayn lo guardò con la bocca spalancata. Io scoppiai a ridere.
<< Brutto biondo irlandese, ora vedi! >> disse, saltandogli praticamente addosso. Avete presente gli orsi come fanno? Ecco, era una cosa molto simile. Era una lotta simpatica, Niall spettinava Zayn, viceversa, rotolavano, si mordevano, scherzando, senza farsi male.
<< Okay, okay, pietà! >> esclamò Niall, alzandosi da per terra. Porse una mano a Zayn e lo aiutò ad alzarsi.
Harry infilò un film dal nome impronunciabile, ed io mi rannicchiai sul divano. Liam si sedette accanto a me.
Con la mossa dello sbadiglio, mi mise un braccio sulle spalle, che scivolò sulla vita e mi avvicinò a sé.
Era appena iniziato il film che c’era gente che urlava e teste mozzate e sangue ovunque e cervelli budella e … eah
Io ero quasi coricata su Liam: lui aveva le gambe incrociate nel mezzo le quali stavo seduta io, mi teneva come una bambina, mi accarezzava i capelli, quando scattavo per una scena brutta ridacchiava.
Ad un certo punto non ne potei più e mi alzai di scatto. I ragazzi mi guardarono.
<< Vado a … a fare i pop-corn >> inventai. Mi diressi in cucina di fretta, accendendo la luce.
Presi il pacchetto e lo infilai nel microonde, tamburellando nervosamente con le unghie sul braccio.
Mi passai una mano tra i capelli, mentre mi voltavo indietro: il buio che veniva dalla porta era inquietante e mi spaventava.
Stupido film.
I salatini smisero di scoppiettare, così aprii il fornetto e cerca di calmarmi.
È solo un film. Non c’è nessun maniaco che vuole farmi a pezzi con una dannata moto sega.
<< TI FARO’ A PEZZI! >> gridò al mio orecchio qualcuno, spaventandomi a morte e facendomi urlare a mia volta. Mi presero in vita, abbracciandomi forte. Qualcuno mi prese il viso, premendo le labbra morbide posarsi sulle mie.
Mi staccai violentemente dalle inconfondibili labbra del mio amore.
<< Liam! Brutto pezzo di … ti uccido! >> urlai, rossa in viso.
Lui mi abbracciò, ridendo. Io gli tirai dei pugni sul petto, cercando di fargli male, invece riuscii solo a farlo ridere.
<< Shh, amore, scherzavo >> sussurrò, ridacchiando.
<< Beh io no! >> squittii, ancora col batticuore.
<< Ti ho spaventato così tanto? >>chiese, guardandomi un po’ più serio. Io cercai di divincolarmi dal suo abbraccio, con scarsi risultati.
<< Tze, stavo bluffando! Non mi hai spaventato! Credevo solo che volessi farmi uno scherzo e sono stata al gioco >> dissi, fingendomi seria, allontanandomi a piccoli passi da lui.
<< Buh >> sussurrò qualcuno al mio orecchio.
Lanciai un ennesimo urlo, scappando dalla voce e fiondandomi addosso a Liam; così vidi l’artefice dello scherzo: Harry.
<< Brutto demente! >> esclamai, nascondendo il viso contro Liam.
<< E’ colpa del film? >> chiese Zayn, appresso all’amico rincoglionito Styles.
<< NO! >> esclamai, con un verso tipo “Tze, sks”.
I ragazzi risero ancora, mentre io mettevo il sale nei pop-corn.
Liam posò le mani sui miei fianchi, facendomi sobbalzare per lo spavento.
<< Ehi, se ti va’ possiamo smettere di guardare il film … e fare altro >> mi sussurrò all’orecchio, baciandomi il collo. I ragazzi erano ormai scappati a vedersi la strage in tv.
<< Non voglio rovinare la serata a tutti >> sussurrai, voltandomi verso di lui e baciandolo piano.
<< Io non parlavo per tutti >> sussurrò, provocantemente. Arrossii di botto, e balbettai qualcosa del tipo: vado a portare i pop-corn di là.
Rimase lì, con la fronte corrugata, mentre io scappavo nel salotto.
 
Pochi minuti dopo, ero rannicchiata sul divano, tra Zayn e Liam. Fingevo di dormire, e ci riuscivo bene.
<< Ehi, ragazzi >> sussurrò Louis, entrando nella stanza.
Fermarono il film, salutandolo.
<< Com’è andata? >> chiese Harry, lasciando spazio all’immaginazione.
<< Splendidamente! Quanto amo quella ragazza! >> disse, sognante.
<< Ehm, io volevo farvi una domanda >> chiese Liam, piano ed imbarazzato. Sentivo il suo sguardo su di me.
<< Dicci tutto >> fu l’eco generale.
<< Secondo voi Giulia è vergine? >> chiese il mio ragazzo.
Iniziò a battermi forte il cuore.
<< Non saprei, ma perché te lo chiedi? Non avete mai …? >> chiese Zayn, stupito. Liam scosse la testa.
<< Non so. Ragazzi, la vedete anche voi quanto è bella; ma non mi ha mai parlato di un altro ragazzo, quindi non saprei che dire >> spiegò, accarezzandomi il viso.
Mi stava venendo la nausea.
<< Io credo che … si beh, un altro ragazzo potrebbe averlo avuto, mi sembra naturale. Ma non so se abbia già fatto altro: cioè, state assieme da tanto e vi amate alla follia! Eppure sembra un po’, come dire, spaventata da questo lato >> disse Harry.
Niall era taciturno: lui sapeva ogni singola cosa successa tra me e Luca. Lui sapeva tutto.
<< Io non credo sia vergine, con il fisico che ha >> commentò semplicemente Louis.
<< Niall? Tu che ne pensi? >> chiese infine Liam.
Mi si bloccò il fiato.



<< Io? Ah, ehm … non saprei >> farfugliò, in fretta.
Prima che qualcun altro potesse dire qualche altra cosa, Niall si alzò e disse:
<< Liam, perché non porti Giulia a dormire? Magari assieme a te, dopo il film magari avrà qualche incubo >> disse, sorridendo. Così il mio ragazzo, dopo avermi dato un dolce bacio sulla fronte, mi prese tra le braccia e mi portò a dormire con se.
ciao principesse! 
lo so, odiatemi pure, ma non sono riuscita a pubblicare prima...
e mi sa che per un po' non pubblicherò più, perchè ho l'esame! 
mi spiace
vi amo
aspetto le vostre recensioni

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Capitolo 35
*** 35! ***


Mi svegliai nel cuore della notte, a causa d un tuono fortissimo. Sussultai, aprendo gli occhi di scatto.
Ero stretta fra le braccia di Liam, che, stanche e rilassate dal sonno, mi premisero facilmente di alzarmi.
Guardai la sveglia: le 3:17.
Mi passai una mano sugli occhi; mi era già passata la voglia di dormire.
Mi voltai, sentendo Liam sospirare: era bellissimo, così, aggrovigliato tra le coperte, dormiente come un bambino.
Mi sedetti sul davanzale, a guardare il cielo: le stelle si vedevano benissimo, la luna piena rischiarava tutto. Vedevo il Big Ben, il Tamigi scintillante, il Tower Bridge, qualche macchina che passava silenziosamente, la pioggia scendeva senza sosta.
Era tutto perfetto; ma mi sentivo dentro un’angoscia strana.
Come se ci fosse qualcosa, che sapevo stava per accadere, ma non riuscivo a capire cosa fosse.
“devo cercare di calmarmi, anche Liam si sta rendendo conto che qualcosa non va’ ”
Infondo, se gli avessi parlato di Luca, se gli avessi detto tutto, sarebbe andato meglio, no?
Magari gliene avrei parlato in quel momento, dato che nessuno ascoltava, e poi aveva aspettato abbastanza, il segreto di Luca mi iniziava a pesare.
Mi guardai una attimo: indossavo una maglietta lunga, maniche corte, ed un paio di culottes. Mm, non me ne ricordavo nemmeno.
Non m’importava di come apparivo, l’importante era Liam, ora. Vivevo di lui.
Mi avvicinai a lui, sul letto. A gattoni, rimasi ad osservarlo mentre dormiva. Ero incantata, da tutta la sua bellezza.
Mi avvicinai ancora un po’, e poi con le dita iniziai a seguire il contorno del suo viso, del suo collo, della schiena. Mi morsi il labbro, trattenendo un sorriso.
Solo pensare, che lui era mio … mi venivano i brividi.
Mugolò qualcosa, ma non me ne accorsi.
<< Già sveglia, principessa? >> sussurrò, mentre con un braccio mi prendeva per la vita e mi trascinava petto a petto a lui. Ridacchiai, avvicinando il mio viso al suo.
Prima che potessi fare nemmeno un respiro, Liam mi stava già baciando. Era quasi affamato, sembrava non averne mai basta. Le sue mani tra i miei capelli, le sue labbra ovunque, sentivo solo più Lui: la sua presenza mi completava.
In pochi secondi fu sopra di me.
<< Liam, Liam >> lo fermai, prendendo fiato. Non ero pronta ad “andare a fondo”.
<< Amore >> rispose, un po’ confuso. Mi sedetti sul letto. Mi guardò negli occhi.
Ti voglio così tanto.
Lo sapevo bene: i suoi occhi non mentivano, non a me. Pensavamo la stessa cosa. Ma prima dovevo chiarire una cosa.
<< Lo so. Ma prima devo dirti … confessarti, una cosa >> dissi, guardando da un’altra parte; tutto ma non i suoi occhi.
Sembrò un po’ preoccupato, mentre aggrottava la fronte. Passai una carezza sul suo viso.
<< Io … ehm, ho sentito la conversazione di sta sera, con i ragazzi >> dissi. La luce fioca che arrivava dalla finestra mi permise di capire che era arrossito. Sorrisi.
<< Eh … credo di doverti dire una cosa >> dissi, abbassando gli occhi.
<< Certo, dimmi tutto >> disse, in un sussurro.
<< In Italia, avevo un ragazzo, Luca >> dissi, lentamente.
<< Ah, non lo sapevo >> disse, stupito. Con un cenno del capo mi chiese di continuare.
<< Certo che no. Odio parlare di Lui. Non è finita bene >> dissi, abbracciandomi le ginocchia. Lui mi sorrise.
<< Amore, non … >> iniziò.
<< No, devo finire. >> dissi, freddamente. Avrebbe cambiato idea, dopo il racconto. Ne ero certa. Si sarebbe arrabbiato, e anche tanto.
<< Questo Luca, mi ha … tradito >> sussurrai, stringendo le mani in un pugno. Lui parve scioccato ma non lo lasciai parlare. I ricordi mi scorrevano dolorosamente davanti agli occhi e mi costringevano a lottare contro le lacrime.
<< E io l’ho lasciato. Ma … >> mi fermai un attimo, mentre lui schiudeva i miei pugni e intrecciava le dita con le sue.
<< Lui è venuto a cercarmi, a casa mia, mentre non c’era nessuno se non me. Io sono corsa via, più che ho potuto, ma siamo finiti in un vicolo chiuso. >> le mie frasi erano lente, per cercare di controllarle, per non farmi tremare la voce.
<< E, lui ha … mi ha … c’era sangue, era ubriaco … la bottiglia … non riuscivo a scappare, mi ha, io … non ho fatto nulla, non l’ho detto a nessuno, sono rimasta lì a … io … mi ha violentato, il ragazzo che … diceva di amarmi. >> dissi, frasette senza senso, mentre le lacrime mi sfuggivano dagli occhi. Liam era sconvolto. Gli occhi erano scuri, come il volto. La mascella contratta. L’espressione dura. Le labbra bellissime serrate.
<< Liam … >> sussurrai, allungando una mano per accarezzarlo. Lui si scostò velocemente, alzandosi dal letto.
<< Liam … >> ripetei, piangendo.
<< Come non hai fatto niente! Come! Non riesco a crederci, Giulia! Tu … lui … io … >> non aveva le parole. Lo vedevo, respirava irregolarmente. Mi spaventava un po’.
<< Liam, io … >> dissi, alzandomi e avvicinandomi. Lui mi guardò, freddamente.
<< Tu cosa? Non hai fatto nulla, tu! Lui ti ha … ti ha picchiata, ti ha violato! Vorrei … >> disse, alzando la voce, rabbiosamente.
<< Ma io lo amavo, Liam, non riuscivo a … a reagire! >> dissi, con le lacrime agli occhi.
<< Ah, tu lo amavi? Beh, io quando amo una persona non la picchio! >> esclamò. Mi passai le mani sul viso.
Ma dov’era il problema? Perché era arrabbiato con me?
<< Liam, ti prego … >>
<< No, ti prego un cazzo! Non pregarmi! >> esclamò. Io mi lasciai cadere sul letto, singhiozzando sommessamente, con le mani a coprirmi il viso.
<< Amore … >> sussurrò Liam dopo un po’. Non mi mossi. Lui sospirò e si inginocchiò davanti a me.
<< Guardami >> ordinò, in un sussurro dolce. Non lo ascoltai. Prese le mie mani con delicatezza e le spostò dal mio viso.
<< Ehi >> non lo ascoltai. << Guardami >> chiese ancora. Incrociai i suoi occhi e li vidi luccicare di lacrime.
<< Non ce l’ho con te, okay? È con quell’altro che ce l’ho. Mi fa … schifo, l’idea che ti abbia toccato. La mia piccola … >> disse, avvicinando i nostri visi. Annuii piano.
<< Anche io devo dirti una cosa. >> disse. Io alzai gli occhi, interessata.
<< Ho un regalino >> disse, arrossendo. Mi si sciolse il cuore.
<< Non dovevi >> sussurrai, baciandogli la guancia. lui prese il mio viso tra le mani e spostò le mie labbra sulle sue. Dopo un intenso bacio si alzò e prese una scatolina a forma di triangolo, con sopra disegnata una farfalla.
Guardai Liam di sottecchi, mentre prendevo la strana scatolina tra le mani.
<< Volevo fare qualcosa di speciale, sai … oggi facciamo tre mesi >> sussurrò, sedendosi accanto a me. Mi voltai verso il suo viso.
<< Lo so, ed è magnifico! >> dissi, prima di aprire il regalo.
Era una chiave, con un laccio si caucciù legato all’estremità. Aveva due ciondolini legati assieme: la L di Liam e la G di Giulia. Sulla chiave c’era stampata sopra una foto mia e dei ragazzi da un lato e una foto di me e Liam dall’altra. Non avevo idea di come fosse riuscito a farsela fare.
<< Liam, è … è bellissima >> sussurrai, mentre me la legava al collo, seduto dietro a me.
<< Quanto te >> rispose al mio orecchio, facendomi rabbrividire. Sorrise soddisfatto, e dopo aver poggiato le mani sui miei fianchi, iniziò a baciarmi il collo, con un atteggiamento provocante.
Mi voltai, interrompendo il suo contatto.
<< Liam, io … sono i mesi più belli della mia vita, sai? >> gli dissi, sorridendo. Sembrava che i suoi occhi fossero più luminosi, e ciò mi fece sorridere ancora.
<< Sei tu, che sei la mia vita, e io amo la mia vita, okay? Sei bellissima. Sei dolcissima. Sei perfetta, e anche se mi vuoi dire che la perfezione non esiste, io ti dico che esiste, per me: e sei tu, principessa >> sussurrò, piano, vicino al mio orecchio. Sospirai.
Prima o poi arrivava il momento di tutti no? Bene, il mio era arrivato. Il classico periodo adolescenziale dove ci si innamora. Era una sensazione magnifica, quella delle sue labbra. Quella delle sue braccia. Quella del suo viso. Dei  suoi occhi. Quella sensazione di lui.
Poi l’atmosfera cambiò: non era più tenera e delicata, era diventata più affannata, sembrava che i baci fossero affamati, più … passionali.
Le sue gambe furono ai lati del mio bacino, mentre le sue mani viaggiavano sulla mia schiena. Non frenai la mia voglia di stingerlo, mentre le mie mani vagavano sui suoi capelli.
Che fosse arrivato il momento?
Era tutto perfetto, mi lasciai trascinare dalle sensazioni e da lui. Sembrava così insicuro, mentre mi accarezzava il viso. Dai capelli scese sul viso, sul collo, sulla spalla, sul seno, sull’addome fino a scendere sulle gambe.
E così ci amammo tutto il resto della notte, per addormentarci, nudi, abbracciati. Innamorati. Indistruttibili.
Perfettamente insieme
.

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Capitolo 36
*** 36 ***


Quando mi svegliai era ormai tarda mattinata. Il sole mi scaldava la schiena nuda e scoperta passando attraverso la finestra.
Quando aprii gli occhi mi scoprii abbracciata al cuscino, al centro del letto. Sola.
Subito mi prese il panico: cercai con lo sguardo il volto familiare di Liam, ma non trovandolo, mi misi a sedere.
Ripercorsi mentalmente la notte trascorsa: fuoco. Liam era il fuoco, Liam era ovunque, il fuoco era ovunque. Mi nasceva dal centro del petto e divampava ovunque, fino a lui. Era un fuoco dolce, dolcissimo. Avrei voluto che non smettesse mai di bruciarci dentro.
Mi ricordavo che mi aveva fatto male, all’inizio, ma era una sciocchezza vicino a lui. Mi baciava sempre, non ha smesso un attimo. Non ha mai smesso di essere lui, di essere il mio dolce Liam, il Liam che amo più della mia vita.
Io e Liam abbiamo fatto sesso abbiamo fatto l’amore.
Interruppi i miei pensieri con un sorriso, tornando al momento. Mi alzai dal letto, sentendo immediatamente un po’ di indolenzimento alle gambe. Ma ero piena di energie. Feci una doccia, cantando spensierata, dato che ero sola in casa. Quando uscii dalla doccia con l’accappatoio, notai un bigliettino appoggiato al fondo del letto:
 
Buongiorno, Amore.
Siamo andati allo studio per registrare, scusa
Ci vediamo quando torno e mi raccomando,
fai colazione.
Ti amo tanto, principessa.
p.s. sta notte è stato meraviglioso, ma te l’ho detto mentre dormivi
-tuo per sempre,
 Liam

 
Mentre lo leggevo stavo sorridendo. Che pensiero carino, mi ha pure scritto perché non mi preoccupassi. E mi ha detto che mi ama. E mi ha detto che … oddio, gli è, ehm piaciuto, sta notte. Che imbarazzo.
Andai al piano di sotto per fare colazione, anche se erano le 11:47, quindi era più un pranzo che una colazione.
Mentre mangiavo, scrissi un messaggio a Liam, anche se non poteva rispondermi, probabilmente.
Ti prego non rispondere.
 
IO: Sono sveglia, sto bene, faccio colazione e ti penso. Mi manchi. Ti amo. E anche per me è stato meraviglioso, sta notte. Ci vediamo dopo    … <3
 
Oddio, credo sia la cosa più dolce che abbia mai scritto. Arrossii e nascosi il cellulare in tasca.
 
Dopo quelle che mi sembrarono ore lunghissime – che erano in verità pochi minuti – decisi di cucinare qualcosa ai ragazzi.
<< Gli preparo un … aspetta. Non so cucinare >> sì, parlavo da sola, il silenzio mi inquietava. Chiamai mia sorella Giorgia e le chiesi di venire a casa dei ragazzi per aiutarmi. Sembrò stranamente entusiasta della cosa.
Quando arrivò ci abbracciammo forte.
<< Grazie, sorellina mia, mi hai salvato! >> dissi sincera e soprattutto felice di rivederla. Le mostrai un po’ la casa e poi andammo in cucina per preparare merenda \ pranzo attardato ai ragazzi.
<< Tu sei l’esperta. Sono nelle tue mani! >> dissi ridendo. Sorrise, mordendosi il labbro inferiore. La mia sorellina … com’era cresciuta!
Iniziammo a cucinare e capitanate dalle sue doti culinarie ci dimostrammo velocissime ed agili.
Cioè, Giorgia si dimostrò agile e veloce nonostante io le stessi tra i piedi a far pasticci.
<< Posso decorarla io?? >> chiesi supplichevole, ammirando la torta che aveva preparato mia sorella con qualche mio piccolo aiuto. Giorgia rise, cedendomi il posto. Non è che combinai molto, giusto qualche pasticcio di colori. Finito il tutto, la misi in frigo perché si raffreddasse.
<< Allora, tu e Niall … >> esclamai maliziosa appena finimmo di pulire la cucina. Giorgia arrossì e iniziò a balbettare, reazione simile a quella del mio amico biondo.
<< E’ un bravo ragazzo >> mormorò appena tra il rossore.
<< E? >> chiesi ridendo.
<< E lo amo, basta >> soffiò, facendo alzare la frangetta dalla fronte con uno sbuffo. Le saltai praticamente al collo urlando di gioia, mentre lei rideva, e iniziammo a fare una piccola lotta in salotto con i cuscini.
Quando suonò il campanello andai in là canticchiando “Adesso ‘è Liam, adesso c’è Liam!” e mia sorella mi trotterellava accanto in attesa di Niall.
Così, quando aprii la porta, lanciai un urlo.

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Capitolo 37
*** 37 ***


Shh, è un incubo. Non è lui. Non è qua. Non è assolutamente vero. È un altro incubo, stai dormendo e ora Liam ti sveglierà con un bacio.
Continuai ad urlare, di terrore, rabbia, paura e dolore. Tutto assieme. Le lacrime iniziarono a sgorgarmi dagli occhi e mi bagnarono le guancie, non provavo nemmeno ad asciugarmi. Mi rannicchiai in posizione fetale e continuai ad urlare, scossa da forti tremiti.
Non so se era una crisi di panico, una crisi epilettica o cosa. So solo che era una crisi, potente.
<< Giuls? Amore sono io, sono io, sono solo io! Tranquilla, Giuls, Giuls, mi senti? >>
Il suo nomignolo. La sua voce. Le sue mani. Le sue carezze. No, no, vai via, lasciami stare. No. Vai via.
Quando sentii il suo tocco, le sue braccia che cercavano di sollevarmi, lanciai un grido agghiacciante, iniziando a scalciare e a rantolare via.
Luca. Luca era tornato. Era lì, con un borsello tipico dell’Italia, con i suoi jeans e la felpa che gli avevo regalato io. Lo aveva fatto apposta, l’aveva fatto di proposito quel sorriso che faceva solo quando era veramente felice, quello che faceva quando uscivamo solo io e lui in Italia.
Bugiardo. Bugiardo, bugiardo!
I ricordi mi sfilarono davanti agli occhi come mille coltelli di acido che mi tagliavano ovunque. Era un dolore lancinante che mi trafiggeva il cuore.
<< Vai via! Sparisci! No, no! Non mi toccare! Aiuto! >> urlavo, disperata. Ora Luca non mi toccava più, era tenuto a fatica lontano da mia sorella.
<< Lasciala in pace Lu … >> disse facendo forza per allontanarlo, ma fu interrotta da lui che, dimenandosi con violenza, sfuggì alla sua debole presa e cercò di raggiungermi. Io ero nascosta bene dietro alla porta del bagno.
<< Che succede qui?! >> urlò una voce familiare, allarmata e dura.
<< Chi sei? Cosa vuoi? Esci immediatamente! >> urlò la stessa voce di Niall, rivolto verso Luca. Mi lanciò uno sguardo, rapido e carico di un’emozione mista di paura e rabbia. Con quello sguardo capì. Capì tutto.
<< Sono solo venuto a riprendermi ciò che mi appartiene >> ribattè Luca semplicemente. Io rabbrividii. Avevo un gelo dentro tale che mi chiedevo come mai non stava ghiacciando la casa.
<< Non c’è nessuno che ti appartiene qua. Vattene! >> urlò Niall, il petto gonfio da difensore, mentre spostava Giorgia lontano da lui e da Luca, per proteggerci.
<< Hei, calma amico. Io sono qua in pace, per parlare, vorrei solo … >> disse Luca, con un sorriso calmo e uno sguardo dolce.
Vorresti solo cosa? Prendermi e farmi del male? Picchiarmi? Amarmi? Riportarmi in Italia? Minacciarmi? Uccidermi? Cosa vorresti fare? Il tempo per fare le cose lo hai perso. Lasciami vivere. Vai via. Tutte le cose che avrei voluto urlargli in faccia, invece avevo appena la forza per respirare.
Niall soffiò pesantemente per far capire che non avrebbe ceduto.
<< Sparisci. >> disse tra i denti. Luca non ribattè più, ma mentre usciva, si voltò verso di me e mi fece un occhiolino. Gelai dentro, spalancando gli occhi dal terrore. Mezzo secondo dopo, la porta era chiusa e non si sentivano nemmeno i suoi passi.
Tutto si fece nero, e non sentii più niente.

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Capitolo 38
*** 38 ***


Giulia? Giulia mi senti? Oh cazzo, Giulia ti prego! Svegliati! Ti senti bene? Apri gli occhi, oddio ti prego!
Sentii mano a mano la voce che si faceva più chiara e comprensibile. Quando aprii gli occhi vidi molto sfocatamente la figura di Niall sopra di me, che mi parlava e mi accarezzava delicatamente la fronte con la mano tremante. Leggevo la paura nei suoi occhi. Dopo alcuni battiti di ciglia, distinsi bene la sua figura.
E i ricordi riaffiorarono.
Ricominciai a sudare freddo dalle mani ed a sentire il cuore battere forte, tremando fino al midollo. Mia sorella Giorgia, accanto a Niall, mi si sedette accanto e tenendomi la testa fra le mani mi tranquillizzò.
<< Gio, resta con lei, io chiamo Liam e dico agli altri di venire qui, okay? Torno subito piccola >> disse al suo orecchio, con un piccolo bacio sulla sua fronte.
Mi guardò mentre, dall’altra parte della stanza, componeva un numero a memoria e chiamava. Non si staccarono un attimo i miei occhi dai suoi.
Lui sapeva tutto, lui aveva capito che era  Luca quello di prima. Lui capiva la mia reazione anche perché aveva convissuto con l’angoscia insieme a me per più tempo. Non sentivo cosa mi diceva Giorgia, fino a che al cellulare di Niall non rispose una voce familiare che potevo appena udire e lui uscì dalla stanza. Tornai nel mondo reale di botto, sentendo il freddo del pavimento, le parole dolci di mia sorella, il sudore sulle mani e l’improvvisa consapevolezza di cosa era successo, e soprattutto la consapevolezza di chi dovevo proteggere.
Chi? Giorgia, i ragazzi, i miei genitori perché dopo tutto non volevo che gli accadesse niente di male, e Liam. Da Luca, perché solo io sapevo cosa era in grado di fare. E toccava a me affrontarlo ed allontanarlo.
Con questo piano che si faceva largo nella mia mente, alzai il busto da terra, sentendo subito la testa girare, ma le mani di Giorgia mi tenevano stretta. Quando provai ad alzarmi in piedi sentii sulla testa un bel bernoccolo, causato dalla botta di quando ero svenuta, supposi. Niall entrò nella stanza mentre posava il telefono in tasca. Mi guardò con occhi tristi.
<< Ho chiesto a Liam di venire qua, insieme ai ragazzi. Non gli ho spiegato nulla, non sapevo quale parte dell’accaduto volevi dirgli e se te la sentivi di dire loro tutto subito. Quindi ho aspettato … se non te la senti lo faremo io e Gio, non preoccuparti >> mi disse in fretta, guardandomi negli occhi intensamente. Ricambiai lo sguardo e risposi sottovoce.
<< Grazie Niall. >>
Era uno dei miei migliori amici, e non potevo non ringraziarlo. Per tutto. Sentì che ero sul punto di piangere e mi abbracciò stretto. In quell’abbraccio mi uscì qualche lacrima silenziosa che asciugai prontamente , nascondendole a Giorgia, ma non a lui.
 
Quando suonò il campanello ero presentabile: mia sorella mi aveva sistemato il viso in modo che non si vedesse più di tanto che avevo pianto, mi calmò con una tazzina di thè ed un po’ di abbracci, tanto da farmi fare un micro sorriso.
Il trillo del citofono mi fece drizzare dal divano e mi venne il batticuore. Niall corse alla porta, guardandomi di sfuggita.
<< Sono solo i ragazzi >> disse, tranquillizzandomi.
<< Hei gente! >> esclamò Harry entrando per primo.
<< Ciao ragazzi >> disse Giorgia con un sorriso.
<< Hei Giò! Tutto bene? >> chiese Zayn entrando. Louis ed Harry la salutarono con la mano, mentre entravano. Le guance di mia sorella arrossirono alla sua attenzione, dopotutto era una loro grande fan.
<< Sì grazie, tu? >> rispose timidamente. Zayn si limitò a sorridere.
Iniziai ad allungare il collo per vedere dove fosse Liam, preoccupata che non fosse entrato per primo. Quando entrò, la mia mente venne resettata completamente.
Non mi importava cos’avrei dovuto passare, bastava che Liam fosse stato con me. Le sue scarpe bianche un po’ sporche, i jeans scuri a sigaretta, la maglia a maniche corte bianca con il simbolo della pace. Le braccia muscolose. I suoi tatuaggi. L’orologio nero. Le labbra morbide e bellissime. Le guance lisce. Gli occhi marroni bellissimi. La fronte, i capelli marroni schiariti dal sole, quel crestino corto fatto da poco dopo che si era rasato i capelli, la sua altezza. Tutto di lui era perfetto. L’amore non c’entrava tanto, lui era perfetto in ogni caso.
Senza accorgermene mi ero alzata, l’attesa era stata troppa. Mi invasero i ricordi della notte prima e la voglia di lui salì alle stelle. L’amore era infinito e cresceva a dismisura. Tutto ciò che era successo poco prima abbandonò la mia mente e in un secondo ci fu solo Liam.
Lui chiuse la porta a chiave e quando si girò e mi vide, sembrò avere la mia stessa reazione. Restammo un secondo a guardarci, poi non so chi si mosse per prima, ma so solo che le sue labbra furono sulle mie e fu bellissimo. Le emozioni si sovrapponevano e si sostituivano facendomi girare la testa. Ora lo sapevo, non volevo altro se non lui.

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Capitolo 39
*** 39 ***


Fummo interrotti dal colpo di tosse di Zayn. ci separammo così a malavoglia, senza riuscire ad allontanarci del tutto. Il suo braccio restava sul mio fianco, avvicinandomi a sé così tanto da abbracciarmi quasi. I miei occhi erano a cuore, vedevo tutto felice, e la posa assunta da me e Liam era alquanto eccitante. Mi ricordai di quella notte.
Mentre Liam parlava con i ragazzi, io non seguii nemmeno la conversazione. Invitai il mio ragazzo a sedersi sul divano e così mi sedetti maliziosamente sulle sue gambe. Smise di badare a cosa dicevano gli altri per guardarmi sorridendo.
Non so se avete presente, non è che vidi tutto nero, ma semplicemente non notai più nient’altro se non il suo viso: i suoi occhi dolci, il suo sorriso, i suoi capelli, la voglia sul collo, la curva del collo, la spalla, le braccia forti …
Il suo braccio che prima stringeva la vita scese fin sotto la maglia, accarezzandomi la schiena con la sua mano calda. Mi provocò un sacco di brividi, e Liam se ne accorse. Sorrise maliziosamente mentre con le dita seguiva il contorno del gancio del reggiseno, facendomi intendere i suoi desideri. Nei suoi occhi leggevo un amore così profondo che mi sconvolse, quella malizia scoperta da poco che mi faceva arrossire, quella dolcezza che mi faceva morire.
<< Se continui a guardarmi così ti salto addosso anche subito >> sussurrò, così piano che lo sentii solo io. Scoppiai a ridere, facendo comparire un punto di domanda sul viso degli altri. Come risposta, semplicemente lo baciai, mordendogli il labbro.
<< Mmh >> gli uscì, soltanto, mentre un sorrisone gli illuminava il volto. Mi voltai, verso gli altri, mentre Liam mi abbracciava forte da dietro.
<< Cosa facevate allo studio? >> chiesi, per cambiare argomento (qualunque fosse stato).
<< Pianificavamo il prossimo tour >> disse emozionato Louis, ma senza lasciarlo troppo a vedere.
<< Io ho fame! >> esclamò ad un certo punto Niall. Tipico. Mia sorella Giorgia mi guardò implorante, e dopo un po’ capii che voleva dare loro la torta che avevamo preparato. Le sorrisi e così lei si alzò a prendere la mano di Niall e ad accompagnarlo in cucina. Niall aveva uno sguardo sia dubbioso che entusiasta mentre guardava Giorgia. Li seguii con lo sguardo finchè riuscii, poi tornai a bearmi della vista di Liam.
 
NIALL’S POV
 
Non riuscivo ancora ad abituarmi alla mano di Giorgia che teneva la mia. Mi portò in cucina e, quando fu sicura che gli altri non ci potessero vedere, si alzò sulle punte, senza mollare la mia mano. Ci baciammo, così, io contro il muro che tenevo su lei, che si stendeva sulle punte dei piedi per arrivare al mio viso. Dopo un po’ si allontanò con un sorrisetto e mi lasciò andare la mano. Seguii con gli occhi il suo figurino magro ed agile mentre si avvicinava al frigo, guardavo come la gonna lunga fino al ginocchio le dondolava attaccata ai fianchi, il pullover verde che le avevo regalato io per il suo ultimo compleanno le stava a pennello. Era così femminile che per un attimo mi ingelosii e preoccupai della sua incolumità, ricordando cosa stava per succedere l’altra sera. Però non dovevo ingelosirmi: mi amava. Me lo dimostrava in ogni modo possibile, non mi aveva baciato pochi secondi prima? Non lo faceva spesso quando eravamo assieme da Nando’s o in giro per la città?
<< Ehi? Bell’addormentato? Dai vieni a vedere! >> disse, e poi rise vedendo la mia espressione. Mi avvicinai a lei, così Giorgia mi coprì gli occhi. Dovevo stare leggermente piegato per permetterle di farlo. Quando arrivai davanti al tavolo, mi fermò.
<< Tieni gli occhi chiusi, okay? Un secondo … fatto! Aprili! >> disse con un sorriso smagliante. Quando aprii gli occhi vidi un rettangolo di colori molto appetitoso, con una scritta blu intenso sopra:” 1 month of u”. mi aveva preparato una torta!
Lei scrutò la mia espressione divertita, vedendomi così stupefatto e felice.
<< Che ne dici? >> domandò infine.
<< Che ne dico? Dico che ti amo diamine! >> dissi, abbracciandola forte e baciandola sulle labbra. Lei rise, ricambiando l’abbraccio con le mani che tremavano.
<< Anche io ti amo Niall >> sussurrò al mio orecchio.
 
GIULIA’S POV
 
Mi ero addormentata in braccio a Liam. Ero distrutta. Ma mi ero ripromessa che avrei parlato sola con lui appena fossi stata cosciente. Come la notte scorsa?
Probabilmente parlargli di notte sarebbe stato meglio, avrebbe sicuramente dato di matto perché lui aveva scoperto dove mi trovavo e aveva detto che si sarebbe preso ciò che gli appartiene che in verità non gli apparteneva più e mai più gli apparterrà ma lui non lo sapeva ancora e, sì, di notte Liam non sarebbe uscito a cercarlo. Potevo farcela.
Per mia sfortuna, quando mi svegliai erano le sei del pomeriggio ed io ero coricata sul divano, appoggiata a Liam che mi teneva la vita con una mano e con l’altra mi stava accarezzando il viso. Quando notò che ero sveglia, ritrasse la mano con uno spavento; ma io, seppur addormentata, la cercai, stingendola e riavvicinandola al mio viso. Lui arrossì e mi sorrise, dandomi un bacio dolce sulle labbra. I ragazzi erano nella stessa stanza che guardavano un film e Niall mi informò che mia sorella era tornata a casa: l’avevano accompagnata lui e Harry in macchina. Ci rimasi un po’ stranita, ma fui grata ad Harry in un certo senso, perché li aveva controllati.
Niall mi lanciò uno sguardo eloquente: dovevo parlare con Liam. Subito. Presi un respiro profondo e distolsi lo sguardo.
<< Stai bene? >> mi chiese Liam in un sussurro.
Se stavo bene? No. Per nulla. Avevo paura. Per Liam, per quelli che amavo, e poi avevo paura di Luca. Terrore. Molto terrore.
<< Io … no, non proprio >> confessai a sguardo basso. Cambiò subito posizione: era in piedi e mi teneva un braccio intorno alla vita e mi conduceva a passo svelto al piano di sopra. Ero ancora confusa quando si sedette sul letto guardandomi.
<< Ho sbagliato qualcosa? >> chiese d’un fiato. Lo guardai senza capire.
<< Hai sbagliato? >>
<< Sì, io, tu senti dolore? >> era imbarazzato e si capiva.
<< Io no perché me lo chiedi? >> cominciavo a credere che sapesse cos’era successo prima che arrivasse a casa. Poi ricordai lo sguardo di Niall e il dubbio sparì. No, non sapeva nulla, parlava di altro, ma cosa?
<< Amore scusami se ho fatto … non era mia intenzione, era la nostra prima volta e io … >>
<< Che? No no! Non, oddio >>esclamai iniziando a ridere << Ma che hai capito? Sta notte è stato tutto perfetto! non potrei mai stare male per … questo >> dissi, con una certa enfasi su “questo”. Lo feci ridere.
<< Allora che problema c’è? >> chiese prendendomi  le mani e facendomi sedere in braccio a lui.
<< Ho bisogno di un secondo per elaborare le parole >> dissi, coricandomi su di lui con le gambe ai lati dei suoi fianchi e tenendogli i polsi con le mani. Non sapevo se sarebbe servito a contenerlo, ma ci speravo. Non servì molto, si liberò le mani in un secondo e mi strinse in un abbraccio.
<< Okay, credo di essere pronta >> dissi, mantenendo la posizione. cercai di mantenere la calma mentre parlavo e di non cedere alla paura e al pianto.
<< Ti ricordi la conversazione di ieri notte? Ecco, Luca … è, sì insomma, lui è >> cavolo, avevo iniziato bene pensai.
<< Amore? Lui. Cosa.? >> chiese contraendo la mascella.
<< Tornato >> lasciai uscire le parole in un sussurro smorzato.  << E vuole me >> aggiunsi.
Passarono i minuti e la sua risposta non arrivava. Gli occhi chiusi, il respiro pesante, mi stringeva la schiena come a difendermi da qualunque cosa.
<< Non ti avrà mai. >>> rispose secco. Pensai subito ai mille modi per calmarlo, in fretta soprattutto.
<< Andiamo, Liam, la mettiamo troppo sul drammatico. Luca tende a … essere teatrale, a volte. Non c’è nulla di cui preoccuparsi. Lo incontrerò e gli spiegherò tutto. Ci starà un po’ male forse, ma gli passerà in fretta >> buttai lì.
Poi pensai al fatto che era venuto fino a Londra per vedermi e mi si strinse il cuore di paura.
<< No, Giulia, non hai proprio capito! Tu non lo incontrerai proprio! Non ti lascerò stare con lui da sola >> disse arrabbiato, facendomi scendere da in braccio a lui per poi sedersi vicino a me. Rimasi un po’ spiazzata dal gesto e sfortunatamente per me, Liam lo notò.
<< Capiscimi >> sussurrai. Non sapevo cosa poteva capire, non capivo niente nemmeno io. Ma speravo mi leggesse nel pensiero e mi spiegasse cosa volevo fare e cosa invece era più giusto per noi.
<< Cosa? Io capire cosa? Tu piuttosto, capisci che non lascerò la mia ragazza sola, per di più, con quel tipo! >> esclamò. Cercai di sparire, richiusa su me stessa. Ma certo, che sciocca, non l’avrebbe mai fatto. Io sì. Io lo avrei dovuto fare, per me e per gli altri.
<< Ho solo paura di perderti e l’idea di non aver fatto nulla per evitarlo mi distrugge >> sussurrò piano mentre una mano si avvicinava al suo viso.
Lasciai che mi accarezzasse e spostasse i capelli lontano dai miei occhi. Li scoprì lucidi e prima che potesse dire qualunque cosa, lo abbracciai così forte da avere paura di fargli male.
<< Ho paura che ti accada qualcosa ma non so cosa forse per evitarlo >> mugugnai al suo orecchio. Non capiva davvero? Era la stessa paura infondo. Ma non sarei stata con le mani in mano. Le avrei messe su Luca e lo avrei picchiato forte, rispedito a casa e dimenticato. Una volta per tutte, avrei avuto la possibilità di essere me stessa.
<< Ed è per questo che non ti lascerò andare sola con lui a parlare, chiaro? >> mi disse, passandomi una mano sul viso e baciandomi la punta del naso. Annuii, accennando un sorriso e subito dopo ci coricammo sul letto, il mio viso nell’incavo del suo collo.
Era chiaro, c’erto, era chiaro cosa si aspettava che io facessi. Ed era altrettanto chiaro, a me stessa, che l’avrei deluso ancora.

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Capitolo 40
*** 40 ***


Passarono due giorni e Luca non si fece vedere, anche se sapevo che non avrebbe tardato. Mi arrivò un messaggio, il mattino in cui iniziai a sperare che quel “sparisci” ordinatogli da Niall lo avesse fatto tornare a casa sua. Invece no, mi scrisse semplicemente un “ciao piccola, ci vediamo a casa delle tue amiche?”. Pensai, quali amiche? Immaginai intendesse la casa dei ragazzi e avesse scambiato quella villa per il posto in cui vivevo con delle mie eventuali amiche. Più sbagliato di così …
La mia risposta fu contenuta “torna a casa, Luca. La tua ”””””piccola””””” non è più tua da un pezzo. Fatti una bella vacanza e tornatene da dove sei venuto”
Mezzo secondo dopo la mia risposta, ci fu una telefonata.
<< Che vuoi adesso? Lasciami in pace! >> risposi.
<< No, tu adesso mi stai a sentire bene. >> esclamò arrabbiato. Mi gelò il sangue e lo stomaco fece una strana capriola. La paura mi bloccò completamente.
<< Io sono venuto qui, contro tutto e tutti, dopo mesi senza te, ti ho cercato. Ti ho trovata. Ti amo e non ho intenzione di lasciarti andare! >> esclamò. Più che furia, sembrava pianto l’emozione che annegava nella sua voce. No, lui mentiva. Non mi amava. Lui voleva solo farmi soffrire.
<< Beh, Luca, se il tuo è amore io sono venuta qua per non sentirlo >> parlai fredda. Non mi toccava la sua nostalgia. Non doveva nemmeno immaginare che mi faceva soffrire, anche se mi lasciava un po’ basita.
<< Ti prego, io … solo una chiacchierata, poi me ne andrò, ti prego >> ormai era supplicante. << Ti prego >> ripeté.
<< E va bene. Solo un ora. Non di più >> cedetti, mi sembrava così ingiusto dargli un “no” secco senza spiegare. Come poteva, il ragazzo che ora mi supplicava, avermi violentato mesi e mesi prima? Era cambiato?
Nel mezzo della mia riflessione, la porta della camera dov’ero chiusa si spalancò di colpo, facendomi spaventare.
<< Oh, Louis, bussa la prossima volta! >> esclamai, non so più se la voce tremava per lo spavento o per il sentore di dover tenere qualcosa nascosto ai ragazzi.
<< Sono solo io, di che ti preoccupi? Non c’è mica il caso che bussi! >> sbuffò, come se fosse ovvio. Ridacchiai nervosamente.
<< Volevi dirmi qualcosa? >> chiesi, infilando velocemente il telefono in tasca. Louis mi guardò di sbieco, notando il mio gesto impacciato.
<< Beh, volevo chiederti se venivi con noi a fare un giro, andiamo in centro >> disse lentamente. << Che stavi facendo? >> sorrise furbamente sedendosi accanto a me. Iniziarono a sudarmi le mani. Non prometteva nulla quel suo sorriso così aperto.
<< Mh, pensavo a cosa mettermi. Ho notato che non ho nessun vestito, qualcosa da femmina, sai. Quelle cose che mettono le ragazze >> farfugliai, sedendomi sulla tasca con il cellulare dentro.
<< Beh, meglio! Partiamo tra 10 minuti, andiamo in centro e ti cerchiamo un bel vestito. 10 minuti. Tutto il pomeriggio. Chiaro? >> disse in tono severo. Arrossii.
<< Cosa mi nascondi, Giulia? >>domandò subito con un tono più dolce. lo fissai con la coda dell’occhio.
<< In effetti un vestito ce l’avevo ma è a casa dei miei >> ammisi. Pura coincidenza. Nella mia mente si formò un piano per aggirarli.
<< Beh, potremmo chiedere a tua sorella di portartelo, non è necessario che tu vada là se non vuoi … >> iniziò a dire, ma lo interruppi alzando la testa e fissandolo negli occhi.
<< No. Voglio andarci. Ho bisogno dei miei genitori, mi mancano. Parlerò con loro, prenderò il vestito e usciremo. Okay? >> parlai, moderando il tono affinché non mi tremasse la voce. Louis spalancò gli occhi, sorpreso.
<< Ma tu non li sopporti >> disse, come era risaputo.
<< Ma sono i miei genitori in ogni caso >> constatai. Alzandomi, presi la giacca e la borsa già piena e mi fiondai fuori. Non mi fermai a salutare Liam, o lui avrebbe capito che mentivo e mi avrebbe seguito o fermato.
Mi sentii in colpa non appena misi un piede fuori casa. Quando la porta si riaprì alle mie spalle, sentii chiamare il mio nome ma non mi girai. Con la coda dell’occhio vidi Liam, sotto la pioggia, che mi fissava.
 
***                                                
 
Arrivai al punto d’incontro quasi correndo. La giacca era completamente zuppa, ma i miei capelli erano abbastanza asciutti. Mi sarei presa un raffreddore assurdo, tornata a casa.
Quando vidi un ragazzo dall’aria famigliare, alto tutta la testa più di me, i capelli biondi tutti bagnati, gli occhi blu visibili anche da lontano. Iniziai a sentirmi inquieta: nel suo sguardo c’era qualcosa di assurdamente sbagliato.
<< Facciamola finita alla svelta >> dissi appena si avvicinò. Ignorando completamente le mie parole, si avvicinò con il viso e mi baciò. Cercai di separarmi da lui nel momento stesso, ma non riuscii a muovermi perché le sue braccia si stringevano duramente intorno a me. Nonostante tentassi con tutte le mie forze di allontanarlo la sua stretta era irremovibile e dolorosa. Quando la sua lingua si insinuò nella mia bocca, la morsi con forza.
<< Porca puttana, donna, smettila di fare la sostenuta, lo so cosa ti piace >> parlò, nell’italiano che tanto mi era mancato. Ora mi sembrava come una bestemmia nella sua bocca. La sua bocca salì fino al mio orecchio, mordicchiando il lobo. Decisa a non cedere, aprii la gola al massimo come se dovessi alitare e (come insegnatomi dall’autodifesa) urlai con tutte le mie forze.
Un sacco di gente si girò nella mia direzione. Qualcuno si avvicinò. Appena notai la giusta dose di attenzione, iniziai a dimenarmi urlando con tutta la mia voce. Ci vennero incontro tre uomini in divisa blu.
<< Aiuto! Aiuto! >> urlai anche quando Luca mi abbracciò i fianchi più teneramente e scoppiò a ridere.
<< C’è qualche problema? >> chiese un agente incrociando le braccia e gonfiando i muscoli. Lo guardai, terrorizzata com’ero. L’uomo mi guardò stranito, poi, senza pensarci due volte, si avvicinò e ci separò bruscamente. Barcollai, aggrappando mia al braccio di quello sconosciuto.
<< Oh, agente, è la mia ragazza. Stavamo solo giocando >> disse Luca con un sorriso. Mi guardò, sempre con quello sguardo tremendamente sbagliato. Lentamente mi nascosi dietro all’agente.
<< Non è vero. È un bugiardo, stava per farmi del male. Aiutatemi >> sussurrai. Mi sentivo come in una bolla di vetro in cui nessuno mi avrebbe ascoltato. Ma l’uomo mi sentì, e il suo volto si fece duro e sospettoso.
<< Temo di doverle chiedere qualche spiegazione, signorino >> ribattè l’agente.
<< Non ne vedo assolutamente motivo. Andiamo, Giulia, ti riaccompagno a casa >> disse, allungando una mano nella mia direzione con impazienza. A sentir pronunciare quelle parole le mie mani iniziarono a tremare come un lampadario vibra durante un terremoto molto forte.
<< No, io non vengo … non con te >> dissi, controllando la voce, anche se fu inutile: mi si incrinò sull’ultima parola. Luca strinse gli occhi.
<< Ho detto. Vieni con … >> ripetè, quasi ringhiando. L’agente, con due falcate lunghe e rapide, lo afferrò per i polsi e lo immobilizzò. Luca urlò per il dolore della stretta, guardandomi con gi occhi iniettati di sangue.
<< Non finisce qui. Inizia a tremare. Questo, è solo l’inizio! Inizia a tremare, bastarda! >> mi urlò. Solo io capii. L’agente non conosceva l’italiano, no di certo. Tutti mi fissarono con gli occhi spalancati e stupiti. Io non li guardai. Guardai lui. Tremai. Non vidi più i suoi occhi e invece vidi tutto nero e caddi a terra.

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