A fucking bet.

di niallhugsme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** London. ***
Capitolo 2: *** School. ***
Capitolo 3: *** Whoremongers. ***
Capitolo 4: *** My treasure. ***
Capitolo 5: *** Beautiful eyes. ***
Capitolo 6: *** So sweet. ***
Capitolo 7: *** Bitch. ***
Capitolo 8: *** Christmas. ***
Capitolo 9: *** Party hard. ***
Capitolo 10: *** New year. ***
Capitolo 11: *** Disappointment. ***
Capitolo 12: *** It's over. ***
Capitolo 13: *** Touché! ***
Capitolo 14: *** Oh.. ***
Capitolo 15: *** Fuck it. ***
Capitolo 16: *** Jealousy. ***
Capitolo 17: *** Love. ***



Capitolo 1
*** London. ***


London.
 
 “Non voglio andare a Londra, porca troia!” sbottai contro mia zia che mi volle spedire a migliaia di chilometri da casa.
“Invece ci andrai! Ci saresti già dovuta andare mesi fa, io non ti sopporto più!”
Ed ecco le lacrime.
Mesi fa.
Mesi fa morì mia mamma, vivevo con lei, a New York insieme al suo compagno e andava tutto bene, fin quando erano andati a prendere il figlio di Robbie all’asilo e un camion gli si piazzò proprio in mezzo alla strada. Mamma e Robbie morirono sul colpo, invece Max fu ricoverato d’urgenza e dopo poche ore morì anche lui.
Da circa 8 mesi vivo in un piccolo quartiere di New York con mia zia e il suo stupido marito che mi sta altamente sulle palle. Cioè, è il tipo da battute infelici tipo"Che ore sono?" "E' l'ora di ieri a quest'ora!"
Deludente.
Parecchio.
Ora mia zia ha deciso che mi vuole spedire a Londra da mio padre che non vedo da anni e la sua famiglia che non ho mai conosciuto e non avrei mai voluto conoscere.
Mio padre ne era entusiasta, ha sempre voluto riagganciare i rapporti con me ma non glie ne ho mai dato la possibilità. Ho sempre pensato che mi avesse abbandonato, andandosene e facendosi una nuova famiglia. E ancora lo credevo. Ma avrei potuto benissimo ignorare mio padre e company e godermi in pieno la bellezza di Londra.
 
“Fai buon viaggio” disse mia zia mentre scendevo dalla macchina.
“Come no” feci per andarmene ma mi bloccò.
“Amelie, non è colpa mia, mi hai messa alle strette e..”
“Ma vaffanculo”

Chiusi lo sportello della macchina e mi diressi all’interno dell’aeroporto.
Feci il check-in e tutto e salii dentro l’aereo una volta annunciato il mio volo.
Sentii una voce metallica ‘Attenzione, l’aereo decollerà tra pochi minuti, vi preghiamo di allacciare le cinture..’ e continuò con cazzate varie, per poi ripeterlo almeno venti fottute volte in diverse lingue. Stavo rincoglionendo. 
 
Mi risvegliai quando sentii l’aereo atterrare e di nuovo quella cazzo di voce che mi alterava le ovaie ‘L’aereo sta effettuando l'atterraggio, vi preghiamo di rimanere calmi e tenere le cinture allacciate finché l’aereo sarà..’ ma chi ti fotte?
Poi con questa voce da trans, io bho.
Scesi dall’aereo ricevendo diverse borsettate da una vecchia che avevo sorpassato nella fila ripetendomi “Incosciente! Questi giovani d’oggi non hanno rispetto per niente! Maleducata!” ma vaffanculo vecchia in astinenza che non ti caga nessuno, pensa a farti una scopata invece di prendere a borsettate la gente. Porco spino.
Uscii dall’aeroporto pronta ad entrare nel taxi facendogli caricare tutte le valigie al conducente, ovviamente, e andare a casa di mio padre di cui mi aveva mandato un messaggio con l’indirizzo.
“Ehi, tu chiamai il tizio nel taxi.
“Carica le mie valigie e portami a Oxford Street, chiaro il concetto Mister?”
Mi guardò con gli occhi sbarrati e chiuse la portiera bloccandola.
Mi prende per il culo?
Stronzo! E’ così che si aiuta una ragazza sola per Londra senza alcun'idea di dove dover andare! Vorrà dire che morirò qui, sola e triste, sotto la pioggia.. anche se non piove. Prima o poi pioverà e io sarò anc..”
Non feci in tempo a finire di urlare che qualcuno mi interruppe “Amelie!!” sentii urlare dall’alto lato della strada. Mi girai molto lentamente sperando vivamente che non fosse ciò che immaginavo.
“Amelie, sono venuto a prenderti!”
No ma, davvero?
“Papà?” mormorai senza farmi sentire.
Mi guardò sorridente aspettando che attraversassi le strada e che probabilmente piombai tra le sue braccia riempiendolo di baci. Si, convinto. Il massimo che posso fare è prenderti a sprangate.
Incrociai le braccia aspettando che venisse lui, e così fece.
Arrivò tutto sorridente aprendo le braccia sperando che lo abbracciassi, ma non mi mossi di un millimetro e accorgendosene le abbassò.
“Ben arrivata”
“Certo”

Mi sporsi dietro di lui e intravidi una donna sulla quarantina alta, bel fisico, capelli biondi e lunghi e con un grande sorriso che ci guardava.
“Quella è per caso una stalker?” chiesi continuando a guardarla.
Accennò una risata “No, è mia moglie, Amanda”
Ah, molto carina, si.
Ci raggiunse quasi correndo e quando fu abbastanza vicina potei notare i suoi occhi azzurro ghiaccio che emanavano allegria e venne ad abbracciarmi “Non sai da quanto tempo volevo conoscerti” sussurrò stringendomi ancora più forte.
Bhè, wow. Chi se lo aspettava? Io avrei potuto vivere benissimo senza conoscerti.
Mio padre, Ben, vide che non ricambiavo l’abbraccio così mi lanciò uno sguardo di disapprovazione e accennai un piccolo abbraccino che sembrava più una presa per il culo.
 
“Benvenuta nella tua nuova casa!”
 annunciò Ben, quell’uomo che si reputava mio padre, spalancandomi la porta.
La casa era abnorme, si vedevano delle scale che portavano al piano di sopra e delle altre che portavano al piano di sotto. Era arredata meravigliosamente sul blu e si notava benissimo il tocco di una donna, se non di più, visto che, da quello che ricordo, Ben non è mai stato un tipo ordinato.
Entrai e appoggiai le mie valigie per terra, quando vidi Ben prenderle e portarle fino al piano di sopra. Sentii Amanda accarezzarmi i capelli e sparire dietro un corridoio.
Subito dopo sentii delle risate provenire da verso destra quando da un angolo spuntò una ragazza che stava parlando al telefono. Alta, mora, bel fisico, occhi azzurri che, a differenza di Amanda, mi trasmettevano freddezza e malizia, quasi cattiveria.http://data.whicdn.com/images/39091853/tumblr_m8gp3sVzqh1rp3en9o1_500_large.jpg Ma mai giudicare dalle apparenze.
Appena si accorse della mia presenza si immobilizzò e smise di colpo di ridere.
“E’ arrivata..” sussurrò al cellulare.
“Si.. bhè, me l’aspettavo più carina.. ma almeno non può rubarmi Zayn” mi squadrò e prese la stessa strada che aveva preso Amanda.
Come avevo detto prima? Mai giudicare dalle apparenze? Michiate.
Quella mi stava già sulle palle e non sapevo neanche il suo nome.
Che poi chi minchia era questo Zayn? Un kebabbaro? Dal nome sembra così.
“Amelie! La tua camera è pronta, è al piano di sopra, prima porta a destra!” comparì Ben dal nulla indicandomi la camera.
Mi diressi subito in quella stanza e appena aprii la porta rimasi di stucco.
Era tutto decorato sul blu scuro, anche quella, e io amo il blu.
C’era un letto a baldacchino proprio al centro della stanza con ai lati due comodini con il telefono fisso e altra roba. Ai lati della camera c’erano due scrivanie, una era riempita tutta da un computer enorme e diverse file di film e l’altra era vuota con una lampada, probabilmente per fare i compiti. Sulla parete davanti al letto c’era fissata una tv al plasma. Dietro il letto c’era un armadio a muro che riempiva tutta la parete. Le luci attaccate alle pareti, senza un grande lampadario e per terra un tappeto enorme bianco e peloso.
Dedussi subito che vivere lì non sarebbe stato male; e poi Ben è un uomo d'affari, uno di questi che lavora tutto il giorno quindi lo avrei visto poco.
Riguardo ad Amanda era abbastanza sopportabile. Invece il problema era quella.
Quella psicopatica "Me l'aspettavo più carina!" Ma vai a farti fottere tu e il kebbabaro.
Disfai in fretta le valigie impaziente di fare un giro per Londra. Tornai al piano terra e avverti Ben che sarei andata a fare un giro.
Mi diede il permesso, dicendomi di stare attenta. Come se, dopo 17 anni, gliene fosse importato qualcosa.
Uscii da quella casa ammirando il quartiere pacifico e i bambini che giocavano a palla in mezzo alla strada. Io vivevo in un quartiere abbastanza pericoloso e isolato di New York, e non si vedeva neanche un’anima girare, soprattutto dopo il coprifuoco.
Mi misi a girare su me stessa per ammirare ancora meglio il posto dove avrei dovuto vivere per i prossimi anni, quando andai a sbattere contro qualcuno e gli caddi addosso. Mi alzai velocemente pulendo i jeans che avevo sporcato.
“Ehm, qualcuno ti dovrebbe insegnare ad aprire gli occhi e non andare addosso alla gente!”
“Bimba, sei tu che mi sei venuta addosso!”
 disse alzando il volto e incontrando il mio sguardo.
Un ragazzo.
Un bellissimo ragazzo con gli occhi color ghiaccio e i capelli biondi con diverse ciocche marroni sulla ricrescita, mentre parlava potei a mala pena notare il suo apparecchio trasparente. Era vestito benissimo: felpa blu aperta con sotto la maglia dell’Abercrombie nera, i jeans a vita bassa strappati e le blazer blu.
Ne rimasi incantata.
“La prossima volta stai più attenta a dove metti piede, capito bimba?” 
Bimba un par di coglioni.
Tutta quell’ammirazione nei suoi confronti in un secondo si trasformò in odio e disprezzo.
“Oh, scusa se esisto èh!”
“Oh, come siamo aggressive! Sei così violenta anche a letto?”
 disse lanciandomi diversi sguardi maliziosi.
“Buffone” sbuffai tra me e me per poi dargli una spallata e continuai a camminare.
Non so il motivo preciso, ma.. sentivo il mio fondoschiena particolarmente in soggezione.
"Bel culo!"
Appunto.
Mi feci un giro per tutta la città acquistando qualcosa, e senza che me ne accorsi si fece ora di cena.
Mi sbrigai a tornare a casa, anche perche stava per fare buio e appena entrai in casa ci fu Amanda ad accogliermi.
“Amelie! Sono contenta che sei tornata, vorrei presentarti i miei figli!”
Bhè, una già l’ho conosciuta e già ho istinti omicidi verso di lei.
“Lei è Chantal! Ha la tua stessa età e frequenterete la stessa scuola!”
“Cosa?!”
 urlammo io e quella all’unisono.
Amanda ci ignorò e passò oltre.
“E lui è Niall!” disse appena spuntò nel salotto con in mano il suo cellulare. Alzò lo sguardo sorridente ma appena mi vide il suo sorriso si spense e si trasformò in uno malizioso e allo stesso tempo stupito.
Si avvicinò lentamente “Tu?” mormorò.
“Vi conoscete?”
“Ci siamo scontrati prima per strada..”
 disse.
“Bhè, piacere, Amelie” dissi in tono piatto porgendogli la mano.
“Niall” sussurrò prendendola e lasciandoci sopra un delicato bacio che mi provocò un brivido lungo tutta la schiena.


--
Ohhhhlalalala.
Non so chi abbia già letto questo capitolo (?)
Bho, perche avevo già messo il primo capitolo di questa storia ma mi ero accorta che c'erano degli errori quindi l'ho modificato e rimesso c:
L'ho anche resa più interessante, spero.

Lasciatemi delle recensioni! :D
PIU' LUNGHE DI 10 PAROLE.
Lot's of love. c:
 

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Capitolo 2
*** School. ***


School.
 
Misi gli ultimi libri che mi mancavano nella borsa, per poi avviarmi verso la porta di casa quando Chantal mi afferrò per il braccio. “Senti verginella, anche se dobbiamo vivere sotto lo stesso tetto e i nostri genitori sono sposati non significa che dobbiamo essere amiche, quindi a scuola non rivolgermi la parola e fai finta di non conoscermi, divertiti! Ah, e non avvicinarti a Zayn!” disse uscendo di casa.
Di bene in meglio.
Scesi anche io quando in mezzo alla strada vidi dei ragazzi su delle moto e Chantal salì su una di esse guidata da un ragazzo moro con il ciuffo e con la pelle mulatta.
Parecchio bello.
Potrebbe essere quel Zayn di cui parlava?
Tre ragazzi con la moto ripartirono mentre uno rimase davanti il viale di casa nostra. Quando si tolse il casco spuntò una chioma riccia e ribelle e notai subito i suoi occhi verde smeraldo.
Un dio.
Rimasi incantata a guardarlo, ma lui non si accorse neanche di me quando sentii sbattere una porta dietro di me.
“Bro” Niall salutò il ragazzo riccio con una strana stretta di mano.
Il riccio ricambiò il saluto e Niall poi si diresse nel garage.
Io rimasi ancora lì.
A guardare quel ragazzo più che perfetto, quando mi accorsi che il suo sguardo disinvolto si posò verso di me.
Mi sporsi di più sul marciapiede per vedere se l’autobus arrivasse, ma ancora niente.
Sentii ancora lo sguardo di quel ragazzo addosso quando vidi Niall sulla sua moto che tornava da lui. Vidi il riccio dirgli qualcosa all’orecchio, poi entrambi mi lanciarono uno sguardo ma cercai di concentrarmi sull’auto che arrivava.
“Prendi l’autobus?” mi chiese stranito Niall provocando la risata dell’altro.
“E’ così strano?” chiesi.
“Vuoi un passaggio?” mi chiese il riccio porgendomi il suo casco.
“Ehm, no grazie”
“Io ne approfitterei”
 si intromise il biondo.
Spostai lo sguardo sull’altro che mi fece l’occhiolino.
Avvampai di colpo. “Okay..”
Afferrai il casco e me lo infilai in testa lasciando che il riccio lo allacciasse bene. Salii dietro di lui e strinsi le braccia al suo addome quando sentii la moto accendersi e partire.
Per tutto il viaggio non potei fare a meno di notare le risate che si scambiavano, fin quando arrivammo davanti scuola e parcheggiammo.
“Grazie” dissi togliendo frettolosamente il casco e scendendo dalla moto.
Mi afferrò il polso “Che c’è? Hai paura di farti vedere in giro con me?” disse poi allentando la presa.
Mi girai e vidi Niall parlare con una ragazza, così tornai a guardare il riccio.
“No.. è che è il mio primo giorno e non vorrei fare tardi..”
“Sappi che qui la campanella suona alle 8 e 30, tra 15 minuti”
“Buono a sapersi”
“Quindi che fretta c’è?”
“Immagino nessuna..”
“Comunque io sono Harry Styles”

Mh, mi piace. Ispira cose violente. “Amelie Jonson” dissi stringendo la sua mano.
“Così, sei la sorellastra di Niall? Ci aveva parlato del tuo arrivo”
“Ci?”
“Anche ai nostri amici”

Uh, i motociclisti, mlml.
Annuii.
“Da dove vieni?”
“New york”
“E sei venuta a Londra?”
“Sono stata costretta”
 sdrammatizzai.
Rise. “Capisco”
Continuammo a parlare del più e del meno e senza che me ne accorsi si erano fatte le 8 e 30 e era ora di entrare.
Salutai Harry e entrai di corsa nella scuola e nella confusione mi andai a scontrare contro qualcuno e caddi rovinosamente a terra.
Oh, Deja vu.
“Oh, scusa..” sentii una voce maschile.
Alzai lo sguardo e vidi un volto perfetto ad un centimetro dal mio.
Quando alzò lo sguardo mi sorrise e mi porse i libri che mi erano caduti e poi la borsa. Rimasi a guardarlo con la bocca socchiusa.
Era lo stesso ragazzo che quella mattina caricò Chantal sulla moto.
Ora che lo vedevo meglio tra il ciuffo nero c’era una sfumatura bionda, tipo tamarro.
“Grazie” dissi accennando un sorriso e afferrando i libri.
“Io sono Zayn” disse togliendo una mano dalla tasca e porgendomela.
“Amelie” dissi stringendola.
“Sei nuova?” disse mentre camminavamo nei corridoi.
Mi stavo dirigendo nell’aula di letteratura inglese.
“Si, vengo da New York”
“Capisco”

Sentii il suo sguardo addosso e ogni tanto sbirciavo tra la folla per vedere se c’era Chantal.
“Ehi, Zayn!” sentii la voce di Niall avvicinarsi dietro di noi fino ad arrivare alle spalle dell’amico e cingergli le spalle con un braccio. “Ci stai già provando con la mia sorellastra? Non ti basta mia sorella?” ironizzò.
“Lei è la tipa di cui mi parlavi? Quella che doveva venire a vivere con te?!”
La tipa.
Quella.

Niall annuì.
“Non somiglia per niente a Ben”
Menomale.
Mi sentii parecchio fuori luogo in quella conversazione così accelerai il passo.
“Che hai in prima ora?” domandò Zayn.
“Letteratura inglese” borbottai.
“Ah, starai in classe con Harry!” disse Niall ridendo.
“Che ridi?” chiesi stranita.
“No, niente. Solo.. non andare in bagno da sola” disse ridendo e provocando anche la risata di Zayn.
Oh Dio. Uno stupratore.
Mi ritrovai davanti all’aula e entrai senza dire niente.
Non feci in tempo neanche a mettere piede nella classe che sentii fischi e apprezzamenti vari.
“Non si bussa?” chiese acidamente la professoressa.
Alta, magra, capelli brizzolati, occhiali da vista più grandi della faccia e vestiti degli anni 60.
“Si, scusi ma..”
“E poi questo ritardo?” non mi lasciò finire.
“Lo so è che..”
“E poi lei chi è?!”
 mi interruppe nuovamente.
Respirai profondamente per evitare di spezzargli la lavagna su quella testolina bacata che si ritrova.
“Amelie Jonson”
“Ah! Lei è la nuova alunna! Lo sa che non sarà a suo favore il fatto che arrivi in ritardo il primo giorno?”

Annuii.
“Si vada a sedere e non interrompa più la mia lezione, maleducata”
Troia.
Notai Harry seduto in ultima fila con una ragazza accanto.
La spinse via facendola quasi cadere e con la mano mi invitò a sedermi accanto a lui.
Imbarazzata attraversai tutta la classe ricevendo una spallata di quella ragazza quando mi passò accanto. “Zoccola” bofonchiò tenendo lo sguardo fisso davanti a se.
“Tua madre” ricambiai il favore.
 
 
 
 
 
 




--
Uhhh, lalala.
Non riuscirò mai a fare un saluto normale.
Scusate il ritardo, ma ho un sacco di storie da gestire e questa è da scrivere capitolo per capitolo, e certe volte ci si mette anche la mancanza di ispirazione, malefica.
Che ne pensate? :D
Ve gusta?
Oh, yeah chico loco, me gusta mucho, tu eres un chico guapo.
3 anni di spagnolo, gnè.
Lasciatemi delle recensioni per vedere se vale la pena continuare questa storia :))
Grazzzzzzzie, vaporizzo. 

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Capitolo 3
*** Whoremongers. ***


Whoremongers.
 

“Professoressa, l’equazione è sbagliata” dissi alzando la mano e attirando l’attenzione su di me.
“Prego?” domandò schietta.
“Il risultato non viene se non moltiplica x per il risultato della terza al cubo” dissi tranquillamente.
“Non dica stupidaggini”
Harry alzò la mano “Prof, ha ragione Amelie, lo dice anche il libro”
La professoressa ci lanciò un’occhiata omicida.
“Fammi vedere” disse strappando dalle mani il libro di una ragazza che stava al primo banco.
Dopo qualche istante alzò li sguardo verso la lavagna e poi verso di noi “Oh!” disse.
“Bene, sicuramente è grazie a voi che sbaglio. Mi distraete con le vostre continue chiacchiere! E poi.. sbagliare è umano”
Minchiona.
“Signorina Jonson, perche non viene lei a risolvere l’equazione alla lavagna?” mi provocò.
Mi alzai con nonchalance dirigendomi verso la lavagna.
“Bel culo!” esclamò un ragazzo appena passai accanto al secondo banco.
Ci avrei pensato dopo.
Arrivai alla lavagna prendendo il libro in mano per scrivere il testo dell’equazione e la risolsi in un paio di minuti.
Poggiai il gessetto sulla cattedra e guardai la prof  “Mh, brava” mormorò.
Tiè, puttana.
Notai appoggiata al primo banco una bottiglietta d’acqua, l’afferrai e una volta che arrivai al secondo banco la rovesciai tranquillamente tutta addosso a quel ragazzo che aveva fatto apprezzamenti sul mio fondoschiena.
“Ma sei impazzita?!” urlò poi.
“No, sono Amelie, piaceregli porsi la mano.
 
Suonò la campanella e era ora di andare a pranzo.
Mi diressi nella sala mensa tranquillamente, al contrario di alcuni ragazzi che correvano. Quasi a sembrare che non avessero mai assaggiato un pranzo della mensa.
Bello schifo.
Entrai e notai che c’erano diversi gruppi di studenti raggruppati, come nelle scuole americane. Mi guardai intorno e vidi un tavolo vuoto. Mi diressi lì quando sentii chiamarmi “Amelie!” mi girai e vidi Harry sbracciarsi nella speranza di essere visto.
Mi fece cenno con la mano di sedermi lì.
Mi avvicinai e seduti al suo tavolo c’erano Niall, Zayn, due ragazzi e due ragazze che non conoscevo.
“Louis, levati” ordinò Harry a uno di quei ragazzi e poi mi invitò a sedermi lì.
“Gentile” rise il ragazzo castano con gli occhi azzurri.
Gli sorrisi e mi sedetti su quella sedia un po’ in imbarazzo.
Mi guardai intorno e vidi Zayn che mi stava fissando e appena lo guardai mi fece l’occhiolino, mi girai dall’altra parte e c’era Harry che mi sorrideva a tremila denti, così finii per guardare il mio piatto.
Decisamente interessante.
Che specie di aborto dovrebbe esserci dentro questo piatto?
Una sbobba gialla, credo dovrebbe essere scambiata per purè di patate.
Accanto c’era un accumulo di roba marrone, carne. Spero vivamente sia carne.
Spinsi leggermente il piatto al centro del tavolo schifata.
Dall’indomani mi sarei portata i panini.
Presi il bicchiere bevendo un pò d'acqua.
“Harry, non ci presenti la tua ragazza?” ruppe il silenzio il ragazzo moro dagli occhi azzurri.
Louis, mi sembra.
L'acqua mi andò tutta di traverso facendomi tossire.
“Magari sono solo amici, Lou” disse l’altro.
“Non sono la sua ragazza” dissi finalmente dopo essere tornata di un colore normale.
Harry si limitò a fulminare con lo sguardo Louis.
Mi voltai e vidi Zayn che ancora mi fissava.
Ho scritto per caso in fronte ‘Fissami che te la do’?
Mhà.
“Dovrebbe presentarcela comunque però” scherzò Louis parlando con gli altri.
“Okay, ragazzi, lei è Amelie, la mia sorellastra” aprì bocca Niall, finalmente.
“Io sono Liam” si presentò un ragazzo castano con gli occhi nocciola e un viso dolce e tenero. Un panda.
“Louis, piacere” mi sorrise il ragazzo accanto a me.
“Si, l’avevo capito” ironizzai facendo ridere gli altri.
“Sono Wendy” disse sorridendo la ragazza affianco a Louis. Magra, occhi azzurri e grandi e capelli mossi castani e lunghi. Sembrava dolce e simpatica. Era anche bella.
“La mia ragazza” si vantò Louis.
Sorrisi.
“Susy” disse freddamente una ragazza bionda accanto a.. Niall.
Vidi il braccio di lui attorno alle spalle di lei.
“Piacere!” dissi sarcasticamente ricevendo un suo sguardo dalla serie ‘Sono una puttana’.
Minchiona.
Troppe pippe mentali, Amelie, troppe.
Le mie non sono pippe mentali, sono scopate in grande stile.
E Zayn che continuava a fissarmi.
Devo dirlo, è un tipo che ispira davvero troppa roba vietata ai minori, ed è appunto per questo che è un buffone.
Pirla.
“Non mangi?” mi chiese Harry con il coraggio di masticare quella roba.
“No, ho paura di morire” mormorai creando una risata di gruppo, che non ero assolutamente intenzionata a creare.
“Eppure io sono ancora qua” scherzò ancora.
Peccato.
No, dai.
In fin dei conti mi era simpatico, almeno era amichevole.
In quel momento passò Chantal lanciandomi un’occhiataccia, con le sue amiche accanto. Si avvicinò a Zayn dicendogli qualcosa all’orecchio e poi insieme si dileguarono dietro il corridoio.
Passai una buona mezz’ora a parlare con Louis, Harry, Liam e Wendy.
Zayn ancora non era tornato e Niall era impegnato a limonare con Susy melafaccioconNiall  nonsoilsuocognome.
“Vado in bagno” avvertii i ragazzi alzandomi e andando verso il corridoio.
Prima di uscire dalla mensa, però, vidi quel ragazzo che aveva fatto amicizia con il mio fondoschiena che stava per sedersi con in mano il suo vassoio.
Notai che stava facendo un po’ il macho con una ragazza, così quando stava per sedersi gli tolsi la sedia da sotto il sedere facendolo cadere e fare una figura di merda colossale davanti a tutti.
 
“Sono tornataa!” urlai una volta chiusa la porta di casa, ma non feci in tempo neanche a girarmi che vidi Chantal camminare velocemente verso di me per poi sbattermi al muro. “Che ti avevo detto?! Dovevi stare lontana da Zayn!” urlò.
La allontanai con uno spintone “Che problemi hai?!” urlai di rimando.
“Stammi a sentire, stai lontana da Zayn! Non ci metto niente a renderti la vita qui un inferno e l’unica tua possibilità sarà di tornare a New York!”
“E’ lui che mi parla, quindi se proprio vuoi prendertela con qualcuno c’è lui. E poi scusa, te lo sei comprato?”
“Stagli lontana.”
sibilò prima di uscire sbattendo violentemente la porta.
“Ohw, speravo che la cosa finiva con voi che vi prendevate per capelli” comparì Niall uscendo dalla cucina.
“Cosa?”
“E’ sexy vedere delle ragazze picchiarsi”
ammiccò.
“A proposito, quella puttanella della mensa?”
Si avvicinò assottigliando gli occhi “Sei gelosa per caso?”
“Minchiate. Solo, è una puttana”
“E’ per questo che mi piace”
“Che ti piace scopartela”
lo corressi.
“Probabile”
Pagliaccio.
“Tu quindi sei il classico puttaniere che c’è in ogni scuola, dico bene?”
“Quello di solito è Harry, sarà per questo che ci stai sempre insieme?”
mi provocò.
“Fanculo”





--
Aloah.
Sono in ritardo? Ya?
Non ci fa niente c:
E' che sono davvero impegnata a non far nulla questi giorni :c
No, dai.
Dalla prossima settimana spero di aggiornare più frequentemente perche abbiamo l'autogestione, yee.
Mhh..
Questo capitolo è abbastanza di passaggio, e fa un pò schifo.
L'ho messo perche dovevo postare qualcosa, dovevo far conoscere gli altri personaggi e un pò i loro caratteri.
E poi dovevo far capire che Harreh già ci sta provando con Amelie c':
Bene, 5 recensioni più lunghe di 10 parole, addddio :) <3

P.s. Che tenero il cuoricino rosa *u*

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Capitolo 4
*** My treasure. ***


My treasure.
 

 
Mi legai l’asciugamano all’altezza del seno e uscii dal bagno. Attraversai in lungo il corridoio per raggiungere la mia camera.
“Bhè, buongiorno” mi bloccò una voce calda e non troppo distante.
Irrigidii di colpo.
Mi girai e lo vidi più vicino di quanto me l’aspettavo.
Quegli occhi marroni, quel ciuffo nero con una leggera sfumatura bionda, quella barba appena accentuata.
Perfezione.
E io, che ero davanti a lui con solo un asciugamano, i capelli bagnati e senza trucco.
Carina, troppo.
“Che ci fai qui?” dissi cercando di apparire dura, ma il tono della voce mi tradiva.
“Questa è casa di tuo fratello”
“Non è mio fratello. Non c’è nessun fottuto legame”
“Come vuoi”
“Bene, visto che sei qui per mio fratello perche non sei con lui?”
“Niall è agli allenamenti di calcio, ho la chiave di riserva di casa vostra”
mi lanciò diversi sguardi maliziosi.
“E che ti serve?”
“Niente, volevo farti una visita, ti dispiace?”
“No, se mi avessi avvertito. Come vedi mi devo vestire”
“A me anche così non dai fastidio”
sorrise maliziosamente.
Spogliati anche tu almeno siamo pari. “Levati” lo allontanai con una mano e mi chiusi a chiave nella mia stanza.
Mi legai i capelli in una coda alta, ancora bagnati, mi infilai l’intimo, poi i pantaloni della tuta e una t-shirt larga.
Mi arrivò un messaggio ‘Ciao Amelie! Ascolta, volevo chiederti se domani sera ti andrebbe di uscire con me, ti porto in un posto speciale. Harry xx’
Mh.
Proposta interessante.
Una normale ragazza risponderebbe di no perche è ancora troppo presto e dovrebbero conoscersi meglio. ‘Certo! Passi a prendermi alle otto?’
‘Perfetto, a domani xx’

Uscii finalmente dalla camera con gli occhi ancora sul cellulare e andai a scontrarmi con Zayn appena fuori la porta.
“Mi stalkeri?” lo guardai alzando un sopracciglio.
“Amelie, piccola dolce Amelie, ti piacerebbe”
Lo guardai interdetta “Nei tuoi sogni Malik”
Mi sbatté al muro avvicinandosi pericolosamente “A proposito, lo sai cosa facevi stanotte nel mio sogno?” mi sorrise malizioso.
“Leva queste manacce” lo scansai.
Possibile che quel ragazzo sia così idiota?
“A proposito, tu non stai con Chantal?” lo ripresi.
“No, ci divertiamo solo”
Lo guardai “Vi divertite insieme o tu ti diverti con lei?”
“Fatti i cazzi tuoi dolce Amelie”

Minchione.
“Che fai domani?” disse d’un tratto sdraiandosi sul divano come fosse casa sua.
“No, ma accomodati pure èh”
“Non mi hai risposto”
“Esco con Harry”
sorrisi.
Rise di gusto.
“Con Harry?!”
“Minchia ridi?”
“Niente bimba”
“E allora fatti i cazzi tuoi”
dissi prendendo una birra dal frigorifero.
“Scommetto che ti ha detto che ti porterà in un posto speciale” ammiccò.
“Che ne sai?”
“Dice così a tutte”
sorrise togliendomi la birra dalle mani e bevendone qualche sorso.
“Sempre i cazzi tuoi ti devi fare”
“Basta che sei convinta tu”
“Convintissima”
“Meraviglioso”

Lo guardai in malo modo e sentii la porta di casa aprirsi.
Subito comparve il corpo di Niall tutto sudato e con i calzoncini da allenamento. Si passava spesso la lingua sulle labbra e si alzava il ciuffo sudato.
Pensa alle caramelle Amelie, alle caramelle.
“Ehi, che ci fate voi qui?” domandò.
“Sbavo” mormorai.
Alzò lo sguardo verso di me “Cosa?” chiese ridendo leggermente.
“Niente, puzzone”
“Ehi, Zayn”
sorrise all’amico.
“Te la sei fatta?” domandò ancora Niall.
Cosa?
“No, non me l’ha data”
Non me l’ha.. data.
“Ci riuscirai, amico” gli da una pacca sulla spalla.
Ma ero invisibile? Esistevo in quel salone?
Minchioni.
“Niall! Puzzi! Vai a farti una minchia di doccia!” cercai di cacciarlo con la prima cosa che mi saltò in mente.
“Vado” disse aprendo il borsone degli allenamenti e estraendo un asciugamano.
Mi sedetti sul divano, a distanza di sicurezza dal pakistano sonotuttounfuocochearde che mi guardava con la coda dell’occhio.
Minchia guaddi?
Appena mi voltai vidi Niall che si stava.. spogliando?
Si stava?
Spogliando?

Okay, si stava spogliando.
Eheh, guarda che ti salto addosso bell’irlandese. Non me ne importa una minchia che ad assistere c’è il pakistano, al limite si fa una cosa a tre.
Si stava spogliando.
Si era già tolto scarpe puzzolenti e calzini alias formaggiera, vidi che stava portando le mani ai lembi della maglia per poi sfilarla con un gesto fluido.
Mh mh.
Me gusta.
Meglio degli spogliarelli nei locali.
Vidi portarsi le mani ai calzoncini e abbassarli con una lentezza disarmante e appena li calò li scalciò via per poi passarsi una mano fra i capelli e lanciarmi uno sguardo divertito.
Tutto ciò con estrema lentezza. Una lentezza disarmante.
Oppure ero io che lo vedevo così?
Tipo nelle pubblicità dei calciatori quando loro vengono fradiciati da un getto d’acqua apparso dal nulla per far scoppiare gli ormoni a una donna, tutto ciò a rallentatore.
Era in boxer.
Nudo, nudo, nudo!
Ma proprio nel momento in cui cominciai a fomentarmi si diresse nel bagno chiudendosi dentro.
Delusione catastrofica.
Enorme.
Non avrei più potuto vivere con quel peso di non averlo visto senza i boxer.
E io dovrei convivere per il resto della vita con quel Dio del sesso?
E’ uno scherzo?
Sentii una leggera risata da parte di Pakistan che probabilmente aveva notato il mio stato di trance.
Poi subito dopo sentii la porta del bagno aprirsi e mi voltai immediatamente verso di essa vedendo la testa di Niall primaopoilamiasorellastramisiscopa fare capolino nella porta.
“Ehm.. Amelie? Puoi passarmi i boxer nel borsone per favore?"
I box..er?
Scattai in piedi inciampando nel tappeto, ma non gli diedi peso e corsi verso il borsone aprendolo velocemente e estraendo i boxer per poi portarmeli al petto, come per paura che me li rubassero.
Il mio tesssoro.
“Amelie?” Niall mi richiamò all’attenzione.
“Si!” scattai.
Mi alzai e gli porsi le mutande. Mi sorrise gentilmente e richiuse la porta.
Oh, caro il mio Horan, sarà piacevole questa convivenza.




--
Eheheh.

Avevo voglia di fare un capitolo un pò minchione e l'unica cosa "importante" è che Harry chiede di uscire ad Amelie.
Ah, quanti intrecci ci saranno yviuo.
Ma io che vi lowwo troppo?
Ma Zayn che fa lo stalker?

E soprattutto, MA NIALL CHE FA LO SPOGLIARELLO!?
Lo facesse a casa mia lo spogliarello, sul tavolo, con il perizoma da uomini, mlml.
Ho detto troppe stronzate.
8 recensioni più lunghe di 10 parole.
Vi lowwo.

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Capitolo 5
*** Beautiful eyes. ***


Beautiful eyes.


Aggiustai meglio il fiocco del vestito http://data.whicdn.com/images/36818479/33577a2cf55511e1920522000a1cdf49_7_large.jpg
Andai in bagno per arricciarmi i capelli e mi misi un filo di eyeliner nero, ombretto blu e rossetto rosso.
Presi la giacca e misi il cellulare nella borsa quando sentii suonare il citofono, corsi a rispondere.
“Chi è?” chiesi.
“Sono Harry, ti aspetto giù!”
“Arrivo!”
Mi guardai un ultima volta allo specchio, poi attraversai il corridoio per andare fino alla porta.
“Dove vai?” sussultai.
Porca carota.
Mi girai lentamente accigliata “Niall, dove sei?” chiesi.
Sentivo la sua voce, ma non lo vedevo.
“Dove minchia guardi? Sono qui, rincoglionita!”
Mi girai diverse volte sul posto, finché non iniziò a girarmi la testa e sbattei addosso a qualcosa, o meglio qualcuno che mi intrappolò tra le sue braccia appoggiando il petto alla mia schiena, e facendo così combaciare i nostri corpi perfettamente.
“Presa!”
Avvampai di colpo al contatto delle sue mani sui miei fianchi.
Mi tirò su facilmente.
“Hai bevuto, sorellina?” chiese scompigliandomi i capelli.
“I capelli. Leva. Quelle. Mani.” sibilai.
Ritrasse immediatamente la mano e gli diedi un buffetto sulla guancia.
“Dove vai?” chiese.
“Esco con Harry, tu?” chiesi notando che stava infilando la giacca.
“Con Susy” fece una smorfia.
Troia cronica.
“Ehi, non con così tanto entusiasmo però, o la spaventerai” scherzai.
Mi guardò accigliato.
Lasciai stare e uscimmo sotto casa, finché appoggiato ad una macchina nera lucida non vidi Harry.
Si abbassò leggermente i ray-ban sorridendomi.
Solo lui con gli occhiali da sole alle otto di sera, vabbè.
Mi avvicinai sorridendogli notando con la coda dell’occhio Niall che salutava l’amico, poi entrò nella sua macchina e si dileguò.
“Ehi” mi salutò Harry con un dolce bacio sulla guancia.
“Ciao” sorrisi.
“Andiamo?” disse aprendomi la portiera della macchina.
Salii aspettando che salisse anche lui e chiuse la portiera.
“Dove?”
Mise in moto e partimmo.
“Vedrai” alzò ritmicamente le sopracciglia.
Feci spallucce e presi a guardare la strada.
“Comunque sei bellissima” ruppe il silenzio.
“Grazie!” sorrisi.
Passarono diversi minuti, e nessuno dei due proferì parola.
Nonostante nella strada c’era buio pesto Harry andava ad una velocità spaventosa.
“Mi dici dove andiamo?!” lo supplicai.
“No, perche devi rovinarti la sorpresa?” mi contraddì.
Mannaggia Pino.
“Allora zitto e muori.”
“Se muoio io muori anche tu”
ridacchiò.
Sembrava tipo quella minchiata di ‘Salti tu, salto io. Ricordi?’
Ma vaffanculo.
“No, salterò fuori dalla macchina in tempo. E tu morirai solo al mondo” gli feci la linguaccia.
Lo vidi accigliarsi.
“E tu senza di me morirai sola con 72 gatti” arricciò il naso.
Perche, chi era lui per farmi morire gattara?
Era un figo stuprabile con i capelli ribelli, niente di più.
“Non montarti solo perche sei stuprabile e hai i capelli ribelli” dissi d’impulso.
Ridacchiò. “Cosa?”
Avvampai. “Niente, guarda la strada che moriamo” gli girai il viso verso la strada buia.
Passarono ancora minuti di silenzio, sembrava non arrivassimo mai.
Quando d’istinto allungai la mano accendendo la radio e subito partì Man Down di Rihanna.
Cominciai a canticchiare il motivetto fino a cantare anche le parole.
Notai con la coda dell’occhio un sorriso farsi spazio sul volto di Harry e cominciò anche lui a cantare il motivetto, finché, senza accorgercene, ci ritrovammo a cantare a squarciagola Rihanna e a ridere come due bambini, quando sul più bello fermò l’auto.
“Siamo arrivati?” chiesi guardandomi intorno e notando praticamente.. il nulla.
“Si” uscì dalla portiera arrivando da me e appena scesi mi afferrò la mano.
Rimasi un po’ stupita da quel tocco, ma mi piaceva.
Attraversammo un ponticello di legno e qualche altro metro a piedi fino a ritrovarci davanti una spiaggia isolata.
Dischiusi leggermente la bocca incredula quando Harry riprese a camminare trascinandomi con lui.
Il buio della notte non mi faceva vedere dove mettevo i piedi, così mi aggrappai al braccio di Harry per evitare di cadere.
Stranamente lui sapeva benissimo dove andare, forse ha la visione notturna.
Come un gufo.
Like a gufo.
Una volta arrivati a riva notai una coperta e Harry ci si buttò letteralmente sopra, picchiettando la mano sull’altro lato e invitandomi a sedermi.
Feci come disse e mi misi a guardare l’orizzonte con il suono delle onde del mare che mi inebriavano la mente.
“Hai degli occhi bellissimi” sentii vicino, molto vicino.




--
AHHAHAHHAHHAHAH, ciao.
Allora, fa schifo, lo so.
Ma abbiate pietà di me.
Dunque..
Mi è stato chiesto di mettere la foto di Amelie, e dopo varie ricerche.. L'ho trovata! :')
http://data.whicdn.com/images/44347590/tumblr_mdpkdjPxfe1qktv2jo1_500_large.jpg
Se non vi piace.. non fa niente.
Immaginatela a cazzi vostri.
9 recensioni più lunghe di 10 parole.
Addio.

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Capitolo 6
*** So sweet. ***


So sweet.



Mi girai visibilmente accigliata verso di lui e lo vidi a pochissimi centimetri dal mio viso.
Notai che stava fissando le mie labbra, ma appena se ne accorse distolse lo sguardo e prese a fissarmi negli occhi.
Mi girai in imbarazzo.
Mi sentivo terribilmente in soggezione.
Sentii ancora il suo sguardo addosso, ma non solo sul viso. Lo sentivo soprattutto sulla scollatura del vestito.
Minchia guadda?
Sentii un suo leggero risolino.
“Che c’è?” chiesi accigliata guardandolo.
“Sei tutta rossa” disse in un sussurrò.
Presi frettolosamente la borsa e estrassi una sigaretta: malboro rosse, le mie preferite.
Fumavo sempre quando ero nervosa, ma non ero una di quelle fumatrici accanite.
La imboccai cercando anche l’accendino, che maledii perche lo dimenticai a casa.
“Ora fumi anche?” chiese stranito.
“Zitto, Harry. Piuttosto, hai un accendino? Dai, renditi utile alla società” lo sfottei.
“Non ho un accendino, non fumo” rispose tranquillo.
Lo guardai inarcando un sopracciglio.
Mi avvicinai al suo viso assottigliando gli occhi “So che hai un accendino Styles, caccialo fuori” sibilai.
Sospirò violentemente trattenendo una sonora risata.
Che ho detto?
“Benvenuti doppi sensi” rise.
Doppise.. oh.
Caccialo fuori.

“Se vuoi..” disse portandosi la mano sul cavallo dei pantaloni.
“Fermo!” fermai la sua mano e toccandolo anche io senza volerlo, ritrassi immediatamente la mano allontanandomi.
Vidi un sorriso farsi spazio sul suo viso.
Subito dopo sentii la sua mano posarsi sulla mia coscia nuda e accarezzandola leggermente, facendomi venire la pelle d’oca.
Le caramelle, Amelie. Le caramelle.
“Amelie, posso dirti una cosa?” ruppe il silenzio togliendo la mano.
Annuii.
“Non voglio che tu pensi che sia quel tipo di ragazzo che vuole solo una cosa, tu mi piaci davvero”
Boom.
Si, Harry.
Anche tu sei parecchio scopabile.
“Anche tu” sorrisi imbarazzata.
Vidi i suoi occhi illuminarsi e un sorriso nascere sulle sue labbra.
Sentii sempre di più il suo respiro sbattere sulla mia pelle, quando mi girai e i nostri nasi praticamente si sfioravano.
“Sei bellissima” sussurrò.
Sorrisi imbarazzata.
Ad un certo punto notai che stava per baciarmi, ma lo allontanai “Harry, no”
Lo vidi accigliarsi “Non vuoi?”
“Si! Solo.. non ora”
sorrisi leggermente.
Ricambiò il sorriso un po’ incerto quando vidi i suoi occhi spostarsi sull’orologio per controllare l’ora “E’ un po’ tardi” mormorò.
Controllai l’ora sul cellulare anche io “Già”
“Andiamo a casa”
disse senza sorridermi.
Si vedeva che ne era rimasto deluso, e non poco.
Mi alzai seguendolo fino alla macchina.
Per tutto il lungo viaggio nessuno dei due spiccicò parola.
Il silenzio della sua delusione mi riempì le orecchie, così accesi la radio per creare l’atmosfera di qualche ora prima.
“Abbassa” disse tenendo gli occhi saldi sulla strada.
Ah si, Styles? Vuoi metterla in questo modo? Perfetto.
La spensi definitivamente con un gesto secco, incrociai le braccia e presi a guardare fuori dal finestrino.
Ripensai alle parole dolci, e all’atteggiamento terribilmente sexy di Harry.
Con lui avrebbe potuto funzionare, ma allora.. perche non l’avevo baciato?
Mille domande cominciarono a farsi spazio nella mia mente e senza che me ne accorsi Harry si era già fermato da qualche minuto picchiettando le dita sul volante, senza guardarmi. Probabilmente aspettando che mi levassi dalle palle.
“Bhè, ci si vede” lo guardai in attesa di una sua risposta, che tardò qualche istante ad arrivare.
“Come no” rimase con gli occhi fissi sulla strada.
Mi avvicinai lasciandogli un bacio sulla guancia. Poi scesi e corsi in casa.
Una volta varcata la porta d’ingresso tirai un sospiro di sollievo, ma appena vidi Niall sdraiato sul divano in boxer il mio fiato si mozzò nuovamente.
Dormiva.
Dormiva come un cucciolino.
Mi avvicinai a lui con la bocca leggermente dischiusa.
Amelie, chiudi la bocca che ti esce la bava.
Mi inginocchiai alla sua altezza e presi ad ammirare il corpo perfetto. “Figlio mio, ma chi ti ha creato a te?” mormorai fissandolo.
Mi distrasse il vibrare del suo cellulare, mi avvicinai e senza volerlo lessi l’emittente.
Susy.
E chi poteva essere se non l’oca misentolapiùfigadelmondo della scuola?
Mortacci sua.
Spinta dalla curiosità aprii il messaggio ‘Ciao, maschio- eh, grazie al cazzo che è maschio. Volevi chiamarlo femmina?- stasera mi sono divertita, ma domani ho casa occupata, quindi se domani fai in modo di cacciare le tue sorelle ci divertiamo da te. Kiss, Susy.’
Puttana.
Io domani cascasse il mondo non mi muovo da casa mia.
E Niall che ci va pure appresso, puttano anche lui.
Scazzata mi diressi nella mia camera per prepararmi a dormire.
Mi spogliai pettinando i capelli, e una volta essersi spicciati mi misi i calzoncini e canottierina neri del pigiama.
Mi andai a struccare quando bussarono alla porta.
Confusa da chi potesse essere a quell’ora andai a vedere dallo spioncino: Harry.
Aprii stranita la porta incontrando i suoi occhi.
“Ciao” salutai.
“Hai lasciato la borsa nella mia auto” me la porse.
La presi guardandola “Oh, grazie”
“Bene, ci si vede a scuola”
fece per andarsene ma lo afferrai per il polso bloccandolo.
Mi guardò interrogativo e fece per parlare quando il suo sguardo cadde sul mio corpo seminudo e si ammutolì.
Mi avvicinai a lui alzandomi in punta di piedi e sfiorando le sue labbra con le mie.
Mi allontanai lentamente e rimase a fissarmi imperterrito, quando si fiondò letteralmente sulle mie labbra.
Dischiusi le labbra e iniziò quel gioco di lingue tanto atteso.
Niente di perverso.
Lo afferrai per la maglia trascinandolo in casa, poi si chiuse la porta alle spalle e lo sentii sorridere sulle mie labbra.
Tené la mani strette sui fianchi per poi salire fino al viso e schioccare un ultimo bacio.
Sorrisi.
Girò lo sguardo vedendo Niall sul divano che dormiva e gli scappò una risatina.
“Shh, che se ti vede qui a quest’ora pensa male” sussurrai divertita.
Sorrise baciandomi la guancia.
Che tenero.
“Rimani a dormire con me?” feci il labbruccio.
Rise leggermente “Certo”
Intrecciò le nostre mani e lo portai fino in camera da letto, una volta entrati chiusi cautamente la porta e lui si fiondò sul letto spogliandosi e rimanendo in boxer, per poi infilarsi sotto le coperte.
Lo guardai accigliata, poi mi fece posto e mi sdraiai accanto a lui.
Spensi la luce e chiusi gli occhi pronta per dormire con il sorriso stampato in faccia.
Dopo qualche minuto sentii il suo corpo caldo dietro al mio e il suo braccio cingermi la vita.
Fece combaciare perfettamente la mia schiena al suo petto e ci addormentammo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
--
Aaaaaaaaaaaaaaaw. :3
Siete contente?
L'ho scritto ora velocemente, todo per voi C:
Bho, siete dolcissime **
E anche Amelie e Harry lo sono :3
Bho.
C'ho sonno. '-'
Me do c:
9 recensioni più lunghe di 10 parole.
Addio.

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Capitolo 7
*** Bitch. ***


Bitch.
 
 
Sentii il suono assordante della sveglia che segnava le 7.00.
Con un colpo secco la spensi.
Alzai il busto e notai una testa riccia sdraiata sull’altro lato del mio letto “Harry” lo chiamai picchiettando con le dita sul suo braccio.
“Harry” lo richiamai nuovamente dandogli dei leggeri schiaffetti sulla guancia.
Niente.
“Harry!” urlai facendolo sussultare e cadere dal letto.
Che tesoro.
“Sei pazza?!”
“No, Amelie. Piacere”
gli allungai la mano per alzarsi.
 
Harry mi aprì la portiera dell’auto e mi fece scendere, poi mi prese per mano.
Eravamo sotto gli occhi di più o meno tutta la scuola.
Ricevetti infinite occhiatacce da ragazze, poi tra la folla notai Chantal affianco a Zayn che ci guardavano sbalorditi. Più avanti vidi il resto della compagnia fino ad arrivare a Niall, ma distolsi subito lo sguardo arrossendo.
“Tutto bene?” chiese Harry tenendomi stretta per mano fino a varcare il portone di scuola.
Annuii sorridente.
Suonò la campanella e fummo costretti a lasciarci per entrare nelle nostre classi “Bene, ci vediamo dopo” mormorò lasciandomi un dolce bacio a stampo.
“Ciao” lo salutai per poi dirigermi nell’aula di chimica.
Entrai e sentii tutti gli sguardi su di me, compreso quello infuocato della professoressa.
Povera, è innamorata di Harry, sta minchiona.
Con mio stupore mi trovai nella stessa classe di Niall che mi guardava sorridendo appena e con un cenno della testa mi invitò a sedermi accanto a lui.
Feci come disse e tirai fuori l’enorme libro di chimica.
“Oggi c’è pratica” disse il biondo intento ad osservare qualcosa attraverso il microscopio.
Lo osservai e riposai il libro nello zaino.
“Profase” disse d’un tratto appuntando qualcosa su un blocchetto.
Quellaa scena fa molto Twilight, cheffigo.
“Vuoi vedere?” mi porse il microscopio.
“No, grazie. Sono una mezzasega a chimica”
“Immaginavo”
ridacchiò.
 
Mi affacciai dal bagno guardandomi intorno e in punta di piedi corsi tutto il corridoio in intimo, fino a arrivare alla mia stanza.
Like a ninja.
A fucking ninja.
Mi sento come James Bond.

Corsi addosso alla porta convinta che fosse socchiusa, invece diedi una facciata sul legno provocando un rumore assordante.
Mi premetti la mano sulla faccia per alleviare il dolore e entrai chiudendo la porta.
Tutto con estrema delicatezza, ye.
Mi girai per prendere la vestaglia quando sul letto sdraiato notai un Niall in boxer e con i capelli scompigliati che giocava al Ds.
Hard.
Hardissimo.

Questo ragazzo mi farà morire.
Rimasi impalata a guardarlo e sbavare finché si accorse di me.
“Ah, ci sei!” sorrise spegnendo il Ds e venendo verso di me.
Aiuto.
“Credevo di essere sola” riuscii a stento a dire.
“Anche io” sorrise.
Mi buttai davanti all’armadio tirando fuori una tuta grigia e una canottiera nera per poi indossarli.
Mi girai verso di lui accigliata “Non.. hai freddo? dissi notando i suoi capelli umidi.
Scosse la testa con uno sguardo che non riuscii a decifrare.
Annuii debolmente.
“Quindi, tu e Harry..” mi guardò intensamente lasciando la frase in sospeso.
“Credo di si, è un bravo ragazzo”
Ridacchiò “Sicuramente”
Mi sedetti sulla sedia cominciando a smanettare il telefono.
“Chantal?” chiesi.
“E’ fuori con Zayn” si risedé sul letto.
Annuii.
“Senti.. oggi hai da fare?”
Da? Fare? Cosa?
Lo guardai assottigliando gli occhi “Perche?”
“Dovrebbe venire Susy, non ti dispiace uscire?”

Ma vaffanculo.
“Aah, la bionda” mormorai.
Mi guardò come per cercare una risposta.
“Dove vuoi che vada?”
“Vai a vedere Harry agli allenamenti!”
sorrise.
Annuii “Okay”
 
Suonarono al campanello e vidi Niall alzarsi dal mio letto, ancora in boxer, che si diresse alla porta.
Mi alzai dalla sedia correndo, gli diedi uno spintone sbattendolo addosso al muro e mi lanciai letteralmente verso la porta per poi ricompormi ed aprirla.
Mi si parò davanti una bionda sorridente “Ah, sei tu” dissi.
“Niall?” disse incrociando le braccia.
“E’ nella mia camera, si sta.. vestendola stuzzicai.
Soffiò dal naso.
Povera cucciola.
“Mi fai entrare?”
“Nah. Stai meglio fuori la porta”
le feci il labbruccio.
Mi guardò in cagnesco quando comparve Niall accanto a me che si stava ancora infilando la maglietta.
Sorrisi soddisfatta quando la vidi sbarrare gli occhi.
Sta puttana.
“Bhè, entri o vuoi rimanere lì fuori?” chiese Niall accigliato.
Lei mi lanciò un’occhiata e entrò dandomi una spallata.
Chiusi la porta sbuffando.
Li vidi sistemarsi sul divano e Niall accendere la tv.
Entrai in camera, mi misi un paio di jeans larghi chiari e una maglia rosa, con le blazer bianche, poi tornai in salotto per prendere la borsa e il cellulare.
“Io esco” annunciai.
“Finalmente” sentii biascicare.
“Scusa?” la sfidai.
Fece per ribattere quando Niall la interruppe “Bene, Amelie. Ci vediamo stasera!”
Esitai, poi mi avvicinai a lui schioccandogli un bacio sulla guancia e ricevetti diverse imprecazioni dalla tipa.
 
Mi sedetti sugli spalti insieme ad altre persone e vidi Harry entrare in campo insieme a Louis.
Gli diede una pacca sulla spalla e si allontanò verso il centrocampo quando guardando nella mia direzione mi notò.
Gli sorrisi e mi salutò con la mano sorridendo.
La partita iniziò.
Dopo poco più di mezz’ora finì il primo tempo e erano 1-1.
Vidi Harry che si avvicinò verso di me.
Si spostò il frangettone sudato e bevve dalla borraccia sbrodolandosi tutto.
Sexy.
Arrivò alla rete e scesi le scale fino a raggiungerlo.
Una volta di fronte a lui incrociò le nostre dita attraverso la rete di ferro e mi baciò dolcemente.
“Che ci fai qui?”
“Sono venuta a vederti giocare, ti dispiace?”
chiesi.
“No, certo che no!” mi sorrise e mi lasciò un altro bacio.
“Ciao Amelie!” sentii urlare a qualche metro di distanza.
“Ciao Louis!” ricambiai il saluto.
Sentii l’arbitro fischiare, segno che la partita dovette ricominciare.
“Ci vediamo tra poco” mi lasciò un ultimo bacio e si allontanò raggiungendo i suoi amici.
 









--
Hola!
Scritto molto velocemente, quindi se fa schifo capitemi.
Dovevo assolutamente aggiornare altrimenti la gente mi uccide a padellate :c
Che ve ne pare?
E' un pò di passaggio :/
Anzi, è tutto di passaggio çç
Sta puttana de Susy.
Mortacci sua.
Magari crepa.

Vabò, 10 recensioni più lunghe di 10 parole.
Adios. :3

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Capitolo 8
*** Christmas. ***


Christmas .
 

Natale.
Passarono due mesi e io e Harry eravamo sempre più affiatati e cominciai davvero a credere che fosse quello giusto.
Riguardo a Niall, era un po’ strano questo periodo, poi non ho idea di che fine abbia fatto Susy, ma sinceramente neanche mi interessa.
Invece con Chantal, tutto normale.
Non ci salutavamo neanche quando ci incontravamo e mi lanciava sempre frecciatine per colpa, sicuramente, di Zayn che ci provava sfacciatamente con me.
 
Io e Harry eravamo sdraiati sul mio letto in pigiama, sotto la coperta di pile.
Faceva freddo.
Le sue braccia cingevano saldamente i miei fianchi tenendomi stretta a lui.
Eravamo impegnati a ridere e a guardare le nostre foto sul mio cellulare, prendendoci in giro continuamente.
“Quanto sei brutta qui!” esclamò ridendo.
“Se tu mi fai le foto a tradimento non è colpa mia!” ribattei offesa.
Continuò a ridere finché gli diedi una gomitata sullo stomaco.
“Scherzo amore, tu sei sempre bellissima” mi baciò.
Eh, na cifra.
Ricambiai il bacio, poi riprendemmo a guardare le foto.
“Sembri una scimmia!” esclamai indicandolo e scoppiai a ridere.
Con mia grande sorpresa non rispose, finché lo vidi con uno scatto togliermi il telefono dalle mani e mettersi a cavalcioni su di me.
“Intanto questa scimmia ti piace!” si pavoneggiò.
“Ah! Chi lo dice questo?” lo sfidai.
Che minchiata, io ero cotta di quel ragazzo.
Mi guardò assottigliando gli occhi, stava per dire qualcosa ma la porta si aprì interrompendolo.
Niall.
Appena lo vidi il mio cuore perse un battito.
E' possibile che si faccia sempre più bello a distanza di qualche minuto?

“Ragazzi, è pronto il pranzo!” esclamò sorridendo.
Harry si alzò da sopra di me e mi porse la mano per farmi scendere.
L’afferrai e andammo in cucina dove trovammo Ben, Amanda, i genitori di Harry, Niall, Chantal, i genitori di Lux e la piccola, che erano amici stretti di Amanda e Ben.
Tutti seduti a tavola mentre Amanda e Anne finivano di servire i piatti.
Ci unimmo anche noi e ci mettemmo seduti vicini.
Harry mi prese la mano e la tenne stretta appoggiata alla sua gamba, sorrisi.
Una volta seduti tutti a tavola iniziammo finalmente a mangiare.
“Amelie, da quanto tempo state insieme tu e Harry?” chiese Lou, la mamma di Lux.
“Due mesi e qualche giorno” sorrisi.
Mi sorrise di rimando.
“Tutto merito mio” si pavoneggiòl Niall mentre addentava la pasta.
“L’avrei trovata comunque a scuola Niall, non gasarti” disse Harry facendo ridere tutti.
In tutta questa conversazione Chantal rimase zitta con gli occhi fissi sul suo piatto, e ogni tanto si sentiva un suo sbuffo che attirava l’attenzione.
“Tu invece Chantal?” chiese Anne.
Alzò improvvisamente lo sguardo. “Io cosa?”
“Con Zayn, giusto? L’amico di Harry e Niall”
sorrise.
Deglutì rumorosamente. “Bhè, ecco.. è una relazione aperta la nostra” disse.
“E’ una relazione di corna la loro” sussurrai all’orecchio di Harry facendolo ridere e quasi strozzare con l’acqua.
Risi anche io attirando l’attenzione su di noi.
“Scusate, Harry è un po’ incapace. Continua Chantal” le sorrisi interessata mentre lei mi guardò in cagnesco.
“In che senso una relazione aperta?” chiese Lou.
Te lo dico io in che senso.
Nel senso che lei ha più corna della moglie di qualche politico, ecco in che senso.
“Ecco.. di certo non stiamo appiccicati tutto il giorno come fanno Harry e Amelie, a me così non piace”
Oh, certo.
Ora cerca di far sembrare noi quelli sbagliati, cogliona.
“Litighiamo a volte ma non per cose serie, ci piacciamo ma non è niente di ufficiale” continuò.
Piccola correzione: tu scopri che lui ti mette le corna, però fai finta di niente perche vuoi tenerti la tua bella reputazione da ragazza con una vita perfetta.
Vidi Amanda accigliarsi un po’.
“Tu Niall?”
Ma in questo pranzo della minchia si parla solo di fidanzatini?! E che cazzo.
“Io niente” sorrise.
Uhuh, interessante.
“Come niente? Un pezzo di ragazzo come te, non hai la ragazza?”
L’ho sempre detto che io e Lou saremmo andate d’accordo.
Che donna recettiva.
“Nessuna ragazza fissa” sorrise poi il biondo.
 
Presi in braccio la piccola Lux portandola fino in camera da letto, seguita subito da Harry che si chiuse la porta alle spalle.
“Che cucciola che è” disse Harry sedendosi sul letto accanto a me.
Sorrisi vedendo la manina di Lux poggiarsi sulla guancia di Harry.
“Me lo dai un bacio?” le chiese Harry facendo il labbruccio.
Lei scosse la testa dandogli una botta in testa.
“No!” esclamò poi.
 
 
“Come va con Louis?” chiesi a Wendy mentre passeggiavamo per le vie innevate di Londra.
Mi era davvero simpatica quella ragazza, ma non avevo ancora avuto modo di conoscerla bene.
“Tutto bene, per Natale mi ha comprato questo anello!” disse con un sorrisone mostrandomelo. http://data.whicdn.com/images/45616471/559023_396333927113328_977240723_n_large.png
“Wow, è bellissimo!”
Sorrise.
Che tenera che è.
Continuammo ancora a girare entrando di tanto in tanto in qualche negozio e a sorseggiare il nostro starbucks quando cominciò a fare buio e decidemmo di tornare a casa.
 
“Sono a casa!” esclamai sbattendo la porta alle mie spalle.
Non sentii alcuna risposta, quindi dedussi che furono usciti tutti.
Mi tolsi la giacca e la attaccai all’appendiabiti, poi andai in camera.
Una volta entrata notai sul letto un pacco grande e mi ci catapultai sopra, leggermente accigliata.
Lo aprii e rimasi scossa dal suo contenuto http://data.whicdn.com/images/45492244/73091_395842170495837_1319402445_n_large.jpg
“Oh, cazzo!” mormorai stringendole al mio petto.
Ssssono mie.. credo.
All’interno dello scatolone notai ancora un pacchetto più piccolo e una lettera.
Aprii prima il pacchetto. http://data.whicdn.com/images/10813099/tumblr_lmstsl3UiQ1qhhfgao1_500_large.jpg
Rimasi scioccata.
Che spettacolo.
Poi afferrai immediatamente la lettera e la lessi:
 
Ciao cucciola!
Sai che a parole non sono un granché, quindi preferisco scriverti una lettera.
Volevo solo dirti che questi due mesi sono stati incredibili.
Sono stato davvero benissimo, e spero che continui ad essere così.
Sei una persona speciale, di quelle che si incontrano quando la vita decide di farti un regalo. Bho, credo che qualsiasi ragazzo vorrebbe essere al mio posto, e mi sento davvero fortunato ad averti accanto, sei una persona splendida.
Tu sei la prova che anche uno come me si può innamorare, uno che prendeva le ragazze e il giorno dopo le lasciava.
Tu sei diversa da tutte le altre, e questo mi piace.
Sei unica, grazie di tutto.
Harry. xx
 
P.s. Buon Natale.








--
BUON NATALEEEEE!
Ah, no!
Non è oggi Natale :c
Però siamo nel periodo Natalizio, mlml.
Amo il Natale, bho.
E' una festa meravigliosa **
Sapete cos'altro c'è di meraviglioso?
Voi.
Già già.
Harry è troppo dolce, ma la storia è su Niall, èèèh, mi dispiacerà per Harry un giorno :c
Vabè, 10 recensioni più lunghe di 10 parole.
Aloah.

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Capitolo 9
*** Party hard. ***


Party hard.
 
 
“Zayn, finiscila di fissarmi” dissi secca continuando a guardare la tv.
Lo sentii sorridere.
Idiota.
Vidi Harry arrivare e buttarsi sul divano con la delicatezza di un bradipo in calore per poi distendere le gambe sulle mie.
“No, ma con comodo èh” biascicai.
Si allungò per lasciarmi un bacio sulla guancia, poi tornò ad addentare il dolce al cioccolato.
“Quindi andiamo al Connor’s per Capodanno?” chiese Wendy seduta sulle gambe di Louis.
“Okay, però prima dobbiamo andare a comprare il vestito” le dissi.
Mi annuì sorridente.
“Vado in bagno” dissi lasciando un bacio a Harry per poi salire le scale fino al piano superiore.
Attraversai tutto il corridoio fino a raggiungere la porta del bagno che trovai socchiusa, la aprii e mi ritrovai davanti un Niall completamente fradicio che si scuoteva i capelli bagnati, con le gocce d’acqua che gli scendevano dal petto, poi sugli addominali per poi inciampare sul piccolo asciugamano che teneva legato in vita.
Mi si mozzò il fiato per qualche secondo.
E’ possibile che lo fisso come una depravata in astinenza e ancora non si accorge di me?
Mi appoggiai lentamente con la schiena alla porta.
Ad un certo punto vidi le sue mani andare sul nodo dell’asciugamano quando lanciò uno sguardo allo specchio e mi vide, distogliendo subito le mani.
“Ehm, non si bussa?”
Brava Amelie. Gran bella figura di merda.
Incontrai i suoi occhi azzurri che mi spezzarono il fiato, per la seconda volta.
Perche quando incontro gli occhi di Harry non mi si spezza il fiato, ma provo solo ammirazione?
“La porta era.. socchiusa” balbettai.
Lo vidi sorridere sfoderando quel meraviglioso apparecchio trasparente.
Le caramelleee.
Feci per uscire, finalmente, quando mi afferrò per il polso.
“Ci sei tu al Connor’s a Capodanno, vero?” chiese riportando le mani sul nodo dell’asciugamano fino a slacciarlo.
Spalancai gli occhi e feci per morire, quando scoprii che portava i boxer sotto.
Che trauma.
“Si”
“Andiamo insieme?”

Oh, touché!
“Certo” sorrisi.
Mi appoggiai alla porta incrociando le braccia volendo continuar a parlare con lui.
Lo ammirai mentre si strofinava l’asciugamano sui capelli lasciandoli ribelli e spettinati.
“E.. Susy?”
Alzò lo sguardo incontrando il mio “Crede che stiamo insieme” ridacchiò.
“Non è così?”
“No”
tagliò corto lui.
 
 
“Possibile che non trovi un fottuto vestito?” sbottai.
Sentii Wendy ridacchiare “E dai, anche io ci ho messo un po’ per trovare il mio!” esclamò ridendo.
“Lo hai trovato al secondo negozio! Questo è il sesto che vediamo” dissi disperata.
Il suo vestito era davvero bellissimo: http://data.whicdn.com/images/45463144/beautiful-black-dark-dress-Favim.com-574246_large.jpg
Continuammo a girare qualche negozio ma non trovai niente che potesse interessarmi, avrei dovuto arrangiarmi con un vestito che già possedevo.
Decidemmo di tornare a casa e ad aprirmi la porta c’era Chantal.
“Ciao” accennò un sorriso.
Il suo primo sorriso nella storia.
“Ciao” ricambiai il saluto e entrai dirigendomi in camera mia.
Mi sdraiai sul letto prendendo a fissare il soffitto, finché, dopo qualche minuto, bussarono alla porta e senza aspettare che rispondessi si apre.
Niall.
Arrivò sorridente a passo spedito verso di me e si sdraiò accanto a me nel letto guardando il soffitto anche lui.
“Niall” lo salutai senza troppo entusiasmo.
“Quanta allegria” ridacchiò facendo ridere anche me.
“Che succede?” chiese girando il capo e guardandomi negli occhi.
Sospirai. “Non ho trovato il vestito per domani”
“Vieni in pigiama”
mi suggerì.
“Si, sai che sexy” dissi facendolo ridere.
Mi ammutolii lasciando che la sua risata cristallina mi riempì le orecchie e risuoni nella camera.
 
Dopo aver finito di cenare mi alzai per dirigermi di nuovo in camera mia, ma una volta entrata trovai un pacco sul mio letto.
Ancora.
Subito mi saltò in mente l’idea di Harry, ma appena mi avvicinai e lessi il bigliettino rimasi basita.
 
Visto che non avevi un vestito per la festa..
Niall. xx

 
Santo san crispino.
Aprii il pacco e i miei occhi iniziarono subito a brillare http://data.whicdn.com/images/45832287/45087_510427042324168_1677874198_n_large.jpg
“Ti piace?” sentii dietro di me.
Mi sentii come se il mio cuore stesse correndo e inciampasse sui suoi stessi piedi.
Mi girai e trovai un Niall sorridente appoggiato allo stipite della porta con una ciotola di gelato in una mano e due cucchiai nell’altra.
“Perche?” riuscii a stento a dire.
“Sei la mia sorellina o no?”
No.
Preferirei non esserlo..

Annuii titubante.
Lo vidi chiudersi la porta alle spalle e andare ad accendere la tv per poi sedersi sul letto.
“Non hai risposto alla mia prima domanda”
sorrise.
“Si, mi piace! Anzi, lo adoro! E non dovevi Niall”
“Infatti non dovevo, ma l’ho fatto ugualmente”

Lo guardai.
Spalancò le braccia sorridendo e io, accettando il suo invito, mi fiondai tra le sue braccia.
“Ti voglio bene” sussurrò.
“Anche io..”
 
“Am, sei pronta?!” chiese Niall davanti la porta di casa, aspettando che io scendessi.
“Si, arrivo!”
Mi infilai le scarpe regalatomi da Harry e aggiustai meglio le pieghe del vestito.
Diedi un’ultima lisciata ai capelli per poi prendere la borsa e raggiungere Niall sulla porta.
“Finalmente!” sbottò.
“Scusa biondo” dissi scompigliandogli la chioma, mi misi il giubbotto e uscii prima di lui.
“I capelli!” sentii urlare.
Risi e entrai nella macchina di Niall per essere raggiunta subito dopo da lui che accese il motore e partì.
“Come va con Harry?” domandò dopo istanti di silenzio.
“Bene immagino”
Si accigliò. “Perche immagini?”
In quel momento mi squillò il cellulare e sul display vidi il viso sorridente di Harry che si illuminava.
“Harry” risposi.
“Ehy, dove siete?”
“Stiamo arrivando. E’ colpa di Niall che non si decideva a muoversi”

Niall mi guardò in cagnesco “Mia?!” sbottò.
“Noi siamo già tutti qua, vi aspettiamo dentro, a dopo” disse.
“Okay, ciao” riattaccai.
“Che conversazioni infuocate” scherzò Niall.
“Più infuocate delle tue con Susy? Non credo” lo presi in giro ricevendo un’occhiataccia.
Dopo una decina di minuti arrivammo al locale e fuori notammo solo Wendy e Louis, che probabilmente ci stavano aspettando.
“Ehy!” salutai entrambi con un abbraccio.
Appena entriamo vidi Harry ballare al centro della pista con Zayn e qualche ragazza attorno, sorrisi divertita.
Mi diressi subito dopo seguita da Niall al bancone dove troviamo Liam, intanto Wendy e Louis erano andati a ballare.
“Ehy Liam” lo salutai con un bacio alla guancia.
“Ciao ragazzi!” ricambiò il saluto.
Ci sedemmo e ordiniamo da bere quando vidi una mano poggiarsi sulla spalla di Niall.
“Ciao Nialler” disse.
No, vi prego no.
Al rogo, sta puttana.
Niall e io ci girammo incontrando quella chioma bionda e quel viso eccessivamente truccato.
“Susy” la salutò lui riportando il drink alla bocca ma prima che lo bevesse lei glielo tolse dalle mani e lo poggiò sul bancone.
“Vieni a ballare” lo persuadé.
Aveva un cortissimo vestito nero che gli copriva a malapena il sedere.
Vestito a girofregna, yee.
Fece per ribattere ma non fece neanche in tempo che quella lo aveva già trascinato al centro della pista mentre si strusciava su addosso a lui.
Vidi lui lanciarmi un’occhiata per poi sorriderle e assecondare i suoi movimenti mettendole le mani sui fianchi.
Perche sento un bruciore assurdo alla bocca dello stomaco?
“Ehi, bellezza!” arrivò Harry ubriaco fradicio.
“Ciao Harry” gli diedi un bacio sulla guancia, ma con un gesto contrariato mi allontanò per poi premere violentemente le sue labbra sulle mie e poi scoppiare a ridere.
Ubriaco fradicio.







--
Ciao stupende!
Sono a casa con la febbre da un paio di giorni, quindi mi dedico interamente ai capitoli, anche se manco di immaginazione.
Non prendetevela con me :c

Beeeene.. Niall.
èhèh, Niall. u.u

Nel prossimo succederanno alcune cose a proposito di Harry e Niall, ma non vi dico niente! :D
11 recensioni più lunghe di 10 parole.
Addio. c:

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Capitolo 10
*** New year. ***


New year.
 
 
Vidi Liam accanto a me fissare qualcosa alle mie spalle con la bocca leggermente dischiusa.
Mi voltai accigliata verso l’uscita, dietro di me, e vidi Chantal, in tutta la sua bellezza, fare la sua scenica entrata in ritardo.
Aveva i capelli mori piastrati e raccolti in una coda alta e ordinata, un vestito rosso, stretto sui punti giusti, cosparso di brillantini e dei tacchi neri vertiginosi.
Il trucco non era molto pesante, aveva il rossetto rosso e un filo di eye-liner nero.
Fatto sta, che dentro quel casino di gente lei non passava assolutamente inosservata, era davvero bellissima.
Sfoderò un grande sorriso in direzione di alcuni ragazzi per poi lanciare uno sguardo in direzione di Zayn. Spostai anche io lo sguardo verso di lui e vidi che la fissava con la bocca dischiusa e gli occhi che brillavano.
 
 
Sono le 11.30 pm.
Mandai giù l’ennesimo drink sentendo chiaramente l’alcool cominciar a fare effetto.
“Potrebbe anche bastare” rise Liam togliendomi la bottiglia di vodka da vicino e versandosene un po’ nel suo bicchiere.
Lo fissai assottigliando gli occhi, e quando si accorse di me mi guardò spaventato “Che c’è?” disse con le sopracciglia corrugate.
“Sai Payne, non te l’ho mai detto, ma sei davvero sexy” risi sguaiatamente.
“Si, Amelie. Bevi un altro po’!” mi prese in giro.
Lo guardai male per poi spostare lo sguardo al centro della pista dove vidi tutti tranne Harry, ma non ci diedi peso.
Riuscii a vedere Wendy e Louis, chiaramente ubriachi, ballare appiccicati.
Spostai lo sguardo assottigliando ancora di più gli occhi.
Sembravo una psicopatica.
Vidi Chantal andare in direzione di Zayn, e una volta accanto a lui, vidi tutte le nanette che gli svolazzavano attorno scomparire e iniziò a ballare con lui.
Sorrisi e poi girai ancora gli occhi, inciampando su una chioma bionda, ben visibile.
Prestai più attenzione a quella coppia che stava ballando come fossero due adesivi e vidi chiaramente lei andare oltre appoggiandogli una mano sul cavallo dei pantaloni e lui sorridere compiaciuto.
No, quello era troppo.
Non potevo certo rimanere lì a gustarmi lo spettacolo, no?
Mi rigirai verso il bancone afferrando decisa la bottiglia di vodka e con fare minaccioso mi avvicinai alla coppia.
Una volta vicina a loro ne bevvi a canna un sorso per poi rovesciare tutto il resto sul vestito di Susy, rovinandolo.
La vidi allontanarsi da Niall per poi guardarsi il vestito disperata “Che cos’hai fatto, idiota!?” esclamò urlando.
Feci una smorfia guardandola con finto dispiacere “Oh, mi dispiace..” mormorai.
Mi guardò con sguardo infuocato e avrei giurato che da un momento all’altro mi sarebbe zompata addosso.
“Ora non sei più in tinta con il vestito..” mormorai ancora guardandola.
In tutto questo Niall sorrise, tra il compiaciuto e lo sconvolto.
Mi illuminai facendole segno con la mano di aspettare, poi versai ancora della vodka restante sul palmo della mano per poi buttargliela in faccia facendole colare il mascara.
“Avresti dovuto usare il mascara impermeabile tesoro” le dissi.
“Troia!” urlò.
Ah, pure.
“Il bue che dice cornuto all’asino” ribattei.
Spalancò gli occhi, come Niall.
Fece per ribattere ma lui la fermò “Okay, Susy. Vai in bagno a sistemarti che così sembri un clown” gesticolò in direzione della sua faccia.
Lei spalancò la bocca, visibilmente offesa, per poi dileguarsi nel bagno delle ragazze.
Sentii lo sguardo di Niall addosso e la musica rallentare.
No, proprio adesso?
Mi guardò sorridendo “Perche l’hai fatto?”
Cercai velocemente la prima scusa quando mi accorsi di avere ancora la bottiglia di vodka vuota in mano “Ero ubriaca” sorrisi oscillando la bottiglia davanti ai suoi occhi.
Sorrise divertito per poi appoggiare le sue calde mani sui miei fianchi e farmi sussultare.
Perche all’improvviso si comportava così?
Impazzirò.
Portò lentamente entrambe le mie mani sulle sue spalle, prima una e poi l’altra.
Ribadisco: impazzirò.
Mi guardai in torno e vidi tutte coppie intente a cullarsi, fin quando sentii Niall portarmi più vicino al suo corpo e cominciò a dondolarmi.
Lo guardai negli occhi “Che ti prende? I primi giorni che sono arrivata qui mi trattavi diversamente”
Tenne gli occhi fissi sui miei.
Mi ci stavo letteralmente perdendo.
“L’hai detto tu: erano i primi giorni” sussurrò serio.
“E cos’è cambiato?” mormorai.
Fece per parlare ma venne interrotto dal dj che parlò al microfono “10 secondi a mezzanotte! 9.. 8.. 7..”
In tutto questo casino di voci sovrapposte che facevano il conto alla rovescia Niall continuò a guardarmi negli occhi non facendo neanche caso che era quasi mezzanotte.
“..6..5..4..3..2..”
Prima che venne pronunciato l’ultimo numero Niall posò delicatamente le sue labbra sulle mie appoggiando le sue calde mani sulle mie guance per intensificare il bacio. “..1!”
Mi allontanai sentendo ancora il suo respiro sbattere sulla mia pelle e in questo momento mi arrivò un unico pensiero: Harry.
A proposito, dov’era Harry?
Alzai gli occhi su quelli di Niall e mi sentii terribilmente in colpa per quello che avevo appena fatto. “Dov’è Harry?” biascicai.
Sembrò stordito dalla mia domanda, come se non si aspettasse quella.
“Non lo so..” si guardò intorno smarrito.
Lo feci anche io e notai subito Liam sul portone della discoteca.
Corsi verso di lui lasciando Niall da solo al centro della pista “Liam!” lo chiamai raggiungendolo.
Si girò verso di me sorridente.
Fortunatamente stava bene.
“Mi devi accompagnare a casa” gli dissi.
Mi guardò confuso per poi annuire “Ehm, certo”
Uscimmo entrando nella sua macchina, mise in moto velocemente e partì.
Mi guardò entrare letteralmente nel panico.
Non riuscii neanche a rimanere ferma sul sedile, sembrai iperattiva.
Che cazzo avevo appena fatto.
Con il mio fratellastro, per giunta!
Non so, sarebbe una specie di incesto..?
“Am, va tutto bene?” chiese notando la mia confusione.
“Certo, perche?!” risposi schietta.
“E’ solo mezzanotte..” osservò.
“Lo so ma.. non mi sento molto bene. Ho bevuto troppo, devo andare a casa” gli sorrisi.
“Okay..”
Una volta arrivati davanti il vialetto di casa scesi dall’auto salutando Liam e corsi immediatamente in casa.
Entrai e vidi il buio più totale, Amanda e Ben erano a festeggiare a casa di alcuni amici, quindi a casa non c’era nessuno.
Mi tolsi il vestito e le scarpe e, guardandole, mi saltò di nuovo in testa il pensiero di Harry e di dove potesse essere finito.
Andai in bagno per struccarmi e mi misi il pigiama, poi mi affacciai alla finestra.
Le strade erano tutte buie, quando vidi due luci in lontananza avvicinarsi sempre di più.
Assottigliai gli occhi.
Quelli erano i fari di una macchina.
Una macchina nera.
Che si era fermata proprio davanti il mio vialetto.
Quella era la macchina di Niall!
Velocemente mi infilai nel letto tirando le coperte fino all’altezza del naso e dopo qualche istante sentii la porta aprirsi e la luce del salone sbatte sul mio viso.
Cercai di rimanere calma quando sentii Niall sospirare e richiudere la porta.
 
 
 

--
Sono una bestia.
Con la febbre e tutto sono riuscita a scrivere il capitolo e ve ne ho postati due in un giorno.
Amatemi.
Bene, non ho niente da dirvi sul capitolo..
MA CHE NIENTE!
SI SONO BACIATI IBFUEWIDON.

oh..
Però lascio commentare a voi, e vedrete la reazione di Harry nel prossimo capitolo! :D
11 recensioni più lunghe di 10 parole.
Adios.

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Capitolo 11
*** Disappointment. ***


Disappointment.
 
 
Uscii da camera mia per andare in bagno quando sentii dei singhiozzi provenire da dietro una porta.
Amanda e Ben non c'erano, e ci dovrebbe essere stato Niall, ma in camera sua.
Aprii la porta che scoprii essere la stanza di Chantal, che in tre mesi non avevo mai avuto l’occasione di vedere.
Spalancai gli occhi.
Me l’aspettavo diversa.
O forse prima era come me l’aspettavo.
C’era la carta da parati sul muro completamente lacerata dalle mani di Chantal e si potevano vedere chiaramente i segni delle sue unghie. Tutti i vestiti sparsi per terra, la sedia della scrivania rotta e dei pezzi di vetro sul pavimento, che con più attenzione notai essere della cornice della foto di Zayn che lei teneva stretta tra le mani sanguinanti.
Spostai lo sguardo dalle mani al suo viso abbassato e completamente coperto dai capelli scompigliati. Vidi la sua schiena abbassarsi e alzarsi irregolarmente per via dei singhiozzi. Le sue urla e i suoi gemiti riecheggiavano nella stanza creando una scena raccapricciante.
Richiusi la porta alle mie spalle e mi inginocchiai alla sua altezza “Chantal” la chiamai.
Sussultò tirando su la testa e incontrando i miei occhi.
Vidi quegli occhi, che una volta mi sembravano pieni di determinazione, malizia e superiorità essersi trasformati in due pozzi azzurri, senza alcun significato e colmi di lacrime. Sotto i suoi occhi c'erano delle visibili e profonde occhiaie, ricoperte dal trucco nero, ormai colato su tutto il viso trasformandola nella persona vulnerabile che non avevo mai visto.
Davanti ai miei occhi si era sempre dimostrata una persona che non aveva bisogno di nessuno. Indipendente, coraggiosa e orgogliosa.
In quel momento invece vedevo una ragazza fragile che piangeva e sanguinava nel bel mezzo della stanza.
Non era una bella scena, nonostante Chantal non mi stesse simpatica.
“Vattene via” mormorò cercando di ricomporsi.
Continuai a guardarla negli occhi “Che è successo?” le poggiai una mano sulla spalla.
Scoppiò a piangere, ancora più violentemente di prima se possibile.
La tirai su trascinandola fino al bagno.
Si sedette sulla sedia e riprese a singhiozzare silenziosamente fino a che tirò su col naso e decise di calmarsi.
“Zayn..” mormorò.
Improvvisamente tutti i pezzi del puzzle presero il loro posto.
Quell’idiota.
“L’ho visto con un’altra ragazza, e dopo che sono andata a chiedergli spiegazioni me lo ha rinfacciato e mi ha urlato che non gli interessa niente di me”
Improvvisamente sentii una sensazione di calore e adrenalina percorrermi tutto il corpo fino ad arrivare al cervello e far scattare un campanello.
Chi cazzo era Zayn Malik per trattare così le persone?!
Soprattutto le persone della mia famiglia.
La pagherà, sto stronzo.
Sospirai profondamente cercando di mantenere la calma e puntai i miei occhi nei suoi quando vidi con piacere una fiammella accendersi nei suoi occhi azzurri, che fino a pochi minuti prima mi sembravano inespressivi, in quel momento esprimevano voglia di girare per strada e uccidere pakistani a tutto spiano.
Yeah.
Le tirai indietro i capelli leggermente inumiditi dalle lacrime e poi con l’acqua le tolsi tutto il trucco calato.
Mi fissò interdetta “Perche fai questo?”
“Perche le persone non si trattano così”
dissi senza distogliere lo sguardo da quello che stavo facendo.
“No, dico.. perche mi aiuti? Ti ho sempre trattata male”
Improvvisamente i miei occhi risalirono sui suoi mostrando un pizzico di compassione.
“Sei sempre mia sorella” dissi riprendendo a toglierle il trucco.
 
 
Quella mattina decidemmo di arrivare a scuola prima, sia perche Zayn veniva sempre mezz’ora prima del suono della campanella, sia per evitare di incontrare Niall visto che lui a malapena riusciva a entrare in orario.
E poi avrei avuto l’occasione di togliermi quel maledetto senso di colpa dallo stomaco e poter parlare con Harry. Capirà, no?
Vidi Zayn appoggiato allo stipite del portone d’entrata, intento a flirtare con una ragazza.
Trascinai per il braccio Chantal nella sua direzione quando oppose resistenza “Ehm.. Amelie?” disse tremando e fissando un punto.
“Chantal! Non vorrai tirarti indietro proprio ora no?!” dissi.
Scosse la testa e mi indicò alla sua destra.
Vidi Harry appoggiato alla macchina che sorrideva.
Istintivamente sorrisi, quando vidi una ragazza avvicinarsi a lui e prendergli la mano.
Spalancai gli occhi sotto lo sguardo preoccupato di Chantal.
Vidi lui darle un bacio sulla guancia e poi sulle labbra, lei sorrise.
Mi si mozzò il fiato.
No.
No.
No.

E io mi ero fatta problemi a baciare Niall?!
E volevo anche dirlo a Harry?!

Improvvisamente sentii la rabbia crescere dentro di me e mi lanciai a passo spedito verso Harry quando sentii le voci dei nostri compagni che ci circondavano e mi resi conto di essere in un luogo troppo affollato per fare una scenata.
Indietreggiai lentamente continuando a fissarli.
Possibile che non si fosse accorto di me?
Li vidi scambiarsi un altro bacio e gli occhi iniziarono istintivamente a pizzicare.
Decisi di tornare a casa costringendo Chantal a rimanere a scuola e a non preoccuparsi per me.
Varcai la porta di casa, ormai con le lacrime che scendevano tranquille sulle mie guance fino ad infrangersi per terra.
“Chi è?!” sentii urlare da dietro il corridoio.
Improvvisamente mi allarmai riconoscendo la voce di Niall.
Entrai nel panico.
Cosa cazzo minchia potevo fare?!
Decisi di rimanere immobile, probabilmente non mi avrebbe notata.
Probabilmente aveva la vista di un t-rex che vede solo le cose che si muovono, quindi decisi di rimanere immobile spalmata sulla porta di casa.
Lo vidi entrare in salotto e guardarmi eccessivamente accigliato e impaurito. “Amelie, che minchia stai facendo?” mi chiese.
Cazzo!
Mi allontanai dalla porta cercando di asciugarmi le lacrime senza farmi vedere.
“Niente!”
“Perche non sei a scuola?”
si avvicinò.
Non avvicinarti.
“E.. perche tu sei a casa?” chiesi.
“Non avevo voglia di andare”
Annuii lentamente fissandolo.
“Tu?” mi chiese.
“Io cosa?”
“Perche non sei a scuola?”

Cosa cazzoculo gli potevo dire?!
Improvvisamente mi portai una mano sulla fronte facendo una faccia afflitta e dolorante.
“Oh!” esclamai. “Improvvisamente ha preso a girarmi il capo, quindi non sono nelle condizioni, capisci?” recitai con tono teatrale.
Corrugò le sopracciglia “Ti senti bene?”
Sbattei un piede per terra “No, coglione. Ti ho appena detto che la mia testa è andata a Belen!” dissi piccata.
Si avvicinò lentamente a me assottigliando gli occhi.
“Hai pianto?” chiese passando il pollice sotto i miei occhi.
Era così vicino che percepivo il suo respiro sbattere sulle mie guance arrossate.
Scossi leggermente la testa mentre le lacrime cominciarono a risalire agli occhi.
Non fece domande e mi abbracciò forte, facendo combaciare perfettamente il suo corpo sul mio.
La senti la presenza?
Si allontanò, ma non feci neanche in tempo a realizzare che le sue labbra erano di nuovo sulle mie.
 
 
 




--
EEEEEEEEEEH!
Questo capitolo è importante signori!
Non mi va nemmeno di commentarlo çç
Allooora.. c'è quest'improvviso legame con Chantal.. :O
Poi, vabbè Zayn che fa il coglione ma questo si sapeva.
Poi.. Harry?
Questo lo lascio commentare a voi :3

Poi Niall!
Uhuhu.

Doveva essere un capitolo triste e serio, ma non è il mio genere quindi ho cercato di fare l'ultimo pezzo più comico c:
Questo capitolo lo dedico a Sara, my best friend!
I love you baby c:
Avevo voglia di dedicarti un capitolo.

Vabbè, 12 recensioni più lunghe di 10 parole.
Aloah.

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Capitolo 12
*** It's over. ***


It’s over.
 
 

Ero sul letto a pensare a quello che era appena successo, non avevo sicuramente le idee a posto e sicuramente non ero tranquilla.
Controllai l’ora: le cinque del pomeriggio.
Ripensai al contatto tra le nostre labbra, e a come lo spinsi via dopo che mi resi conto di quello che stava succedendo.
Stupida, stupida, stupida.
Sentii il campanello suonare, ero sola in casa dopo che avevo sentito la porta sbattere e probabilmente era Niall che usciva.
Mi alzai pigramente e mi diressi strusciando le pantofole sul pavimento verso la porta.
La aprii e mi ritrovai davanti una testa riccia e un paio di smeraldi verdi, e un sorriso.
“Ehy, non sei venuta..” appena riuscii a guardarlo negli occhi gli sbattei la porta in faccia.
Mi appoggiai alla porta sentendo gli occhi pizzicare.
Qualche istante di silenzio.
“Am, che succede?”
Diedi una schienata alla porta come risposta.
“Am?” mi richiamò.
“Vattene via” ringhiai cercando di rimanere calma, ormai con le lacrime agli occhi che minacciavano di scendere.
“Amelie, apri questa porta” alzò la voce di un’ottava.
Non risposi.
“Amelie!” urlò dando un pugno alla porta.
Le lacrime che scivolavano tranquille lungo le guance.
“Sta zitto!” gridai.
Altro silenzio.
Mi accasciai contro la porta cominciando a singhiozzare.
“Amelie, apri” rispose riacquistando la calma.
Sospirai allungando la manica della maglia per asciugare le lacrime, con scarsi risultati.
Mi alzai e aprii lentamente la porta ritrovandomi davanti un Harry sconvolto e confuso.
“Che succede?”
Osava pure chiedere che succede.
Aveva anche la faccia da culo di venirmi a chiamare a casa.
“Devi andartene Harry” dissi fredda cercando di richiudere la porta, ma lui prontamente la bloccò con il piede aprendola e entrando in casa per poi richiudersela alle spalle.
Indietreggiai di qualche passo.
“Vuoi dirmi che ti prende?”
“Credi che prima o poi non sarei venuta a scoprirlo?”
chiesi, lasciandolo ragionare sperando che arrivasse da solo al punto.
“Scoprire cosa?”
“Per favore”
sputai.
Si avvicinò di un passo, che ero pronta ad indietreggiare. Così si fermò.
“Mi spieghi?”
Presi un bel respiro per cercare di non strangolarlo.
“Am”
“Cazzo, Harry!”
sbottai. “Se volevi tradirmi potevi farlo in un luogo appartato! Davanti scuola Harry, cazzo! Davanti scuola! La mia stessa scuola! Se non vi avessi visto con i miei occhi stamattina sarei venuta a saperlo da qualcun altro non credi?! E quello che fa più male è che tu non hai pensato proprio a questo! Non hai pensato che avrei potuto vedervi, sbattendotene completamente di me! Ho dovuto sopportare l’istinto omicida nel vederti sbaciucchiare un’altra capisci?! Mentre tu fai il belloccio davanti tutta la scuola!”
Sbiancò.
Si pietrificò.
Non muoveva più un muscolo.
Speravo fosse morto.
“Tu..” mormorò.
Prese un respiro. “Ci hai visti?”
Avrei potuto prenderlo a botte.
“Davvero è questo quello che ti interessa?! Davvero, Harry? Non ti frega un cazzo che io stia piangendo per te? A quanto pare no! Vattene” dissi abbassando la voce sull’ultima parola.
Si avvicinò prendendomi le braccia “No, davvero. Non è come pensi!”
Lo scrollai via delicatamente. “Avevi detto di essere innamorato di me” dissi in un sussurro, tenendo gli occhi bassi.
Mollò lentamente la presa guardandomi negli occhi.
“Tutto quello che mi hai detto.. una bugia” mormorai con le lacrime che scendevano tranquille.
Sentii le sue dita passare sulle mie guance, ma le distolsi con un gesto secco.
“Ti prego, io sono innamorato di te!” urlò.
“Harry..” mormorau debole.
“Lei non significa niente!” urlò ancora.
Scossila testa con i singhiozzi che si facevano sentire.
Non potevo riaccettarlo nella mia vita.
Non l'avrei fatto.
Mi prese le mani stringendole tra le sue e le portò all’altezza della bocca. “Ti prego” sussurrò guardandomi negli occhi, e potrei giurare in quel momento di averli visti lucidi.
Continuai a fissare i suoi occhi alla ricerca di qualcosa, e in queò momento riuscii a vederci solo sincerità e speranza.
Forse speranza che avrei potuto perdonarlo, e che quindi si sarebbe spenta presto.
“Vattene, Harry” riuscii a dire in un filo di voce.
“Una seconda opportunità si da a tutti! Ti prego..” mormorò con un paio di lacrime che scendono lungo le guance.
Forse stava dicendo la verità.
“Io non do seconde opportunità, se a una persona ci tieni non sbagli fin dall’inizio, mi dispiace” dissi ottenendo un tono freddo e distaccato.
Finalmente mi lasciò le mani per poi allontanarsi di qualche passo e girarsi verso la porta.
Lo guardai, assaporando quegli ultimi istanti.
Lo vidi alzare lo guardo al soffitto e inumidirsi le labbra, per poi asciugarsi le innumerevoli lacrime colate sul viso. Mi trattenni dal non scoppiargli a piangere in faccia portando la mano alla bocca.
Non perche io fossi cotta di Harry, oltre a quello, ma anche perche odiavo talmente tanto le persone soffrire che alla fine finivo per piangere anche io, peggio di loro.
“Allora è finita?” domandò una volta sulla porta tirando su col naso.
Annuii. “Si, è finita”
Annuì mentre qualche lacrima nuova gli rigò il viso. “Addio allora”
“Ciao Harry”
mormorai.
“Sappi solo che non me lo perdonerò mai, e che ti amo” disse prima di aprire la porta e andarsene, per sempre.
Mi accasciai a terra portandomi le mani ai capelli e lasciandomi in un pianto liberatorio.











--
Uh.
Un capitolo serio °-°
Il fatto è che volevo fare un capitolo serio per una volta, perche mi sono resa conto di dire sempre e solo stronzate.
Quindi perdonatemi se oggi non vi ho fatto ridere sparando minchiate.. è che volevo far trasparire di più i sentimenti, senza alleggerire la situazione con qualche battuta squallida.
Beeeeeeeeene.
E' finita con Harry.. :'c
Il mio riccio stronzone <3
Non pensate che ora che è finita con Harry, Amelie avrà strada pulita con il biondo èh, no no. c:
Quanto mi piace incasinare le storie :3
12 recensioni più lunghe di 10 parole.
A presto. <3

P.s. Grazie davvero a tutte le persone che recensiscono e mettono la storia tra le seguite, preferite e ricordate.
Siete la mia forza. <3

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Capitolo 13
*** Touché! ***


Touché!
 

 
Bussarono alla porta, alzai la testa dai libri e la guardai “Avanti”.
La porta si aprì e vidi scorgere la figura di Niall, per poi richiudersi la porta alle spalle e rimanere immobile al centro della camera.
Lo guardai cercando di rimanere impassibile.
“Che c’è?” dissi assumendo il tono freddo e distaccato che desideravo.
“Non credi che dovremmo parlarne?”
Mi accigliai. “Di che?”
“Di me, di te. Dei nostri baci”
si avvicinò di un passo. “Di noi”
Lo guardai. “Io non ho nulla da dirti” riposai nuovamente gli occhi sui libri.
“Ah si? Bhè, ce l’ho io, quindi ascoltami” si mise seduto sul mio letto invitandomi a sedermi accanto a lui.
Sossi la testa. “Niall, quei baci non possono portare a niente” dissi guardandolo negli occhi.
“Però hanno significato qualcosa” affermò.
“Sei stato tu a baciarmi”
“A Capodanno sei stata tu a persuadermi, e a fare la gelosa. Quindi si può dire che mi abbia baciato tu”
ribatté.
Scossi la testa. “Ero ubriaca”
“Però te lo ricordi”
“Non significa niente, tutti hanno dei flash di memoria”
“Okay, opzioniamo che tu sia stata ubriaca. Il secondo bacio?”
“Sei stato tu a darmelo!”
“E tu eri consenziente”
“Non del tutto”
“Sei stata tu a infilarmi la lingua in gola, ricordi?”

Imbarazzante.
“Si, ricordo. E ricordo anche che dopo essermi resa conto della cazzata che stavamo facendo ti ho spinto via” dissi cercando di non guardarlo negli occhi.
Si ammutolì qualche secondo.
“Non ti è piaciuto” abbassò gli occhi.
Non era una domanda.
Mi alzai e mi sedetti accanto a lui prendendogli la mano.
Scossi la testa guardandolo negli occhi “Non è vero”
Sentii le lacrime minacciare di arrivare agli occhi.
“Allora cosa, ti sei pentita?” mi guardò finalmente.
Sentii di poter affogare in quelle pozze azzurre.
Scossi la testa “Non è quello, Niall”
“Allora cos’è? Non mi sono mai sentito così, non rovinare tutto”
mi appoggiò una mano sulla gamba.
Lo guardai negli occhi “Non posso”
La distolse lentamente.
“Pensi ancora a Harry, vero?”
Scossi la testa “Con Harry è finita”
“Quindi?”
“Siamo fratelli, Niall”

Appoggiò le mani sulle mie guance guardandomi negli occhi “Non abbiamo nessun legame” sussurrò a poco dalle mie labbra.
“I nostri genitori stanno insieme..”
Sospirò. “Tu vuoi stare con me?”
Annuii con gli occhi ormai lucidi.
Mi strinse al suo petto inebriandomi le narici del suo meraviglioso profumo.
Mi baciò i capelli. “Andrà tutto bene”
Si allontanò prendendomi il viso tra le mani e lasciandovi un bacio a fior di labbra.
Il terzo.
 
 
“Ehy, Am!” mi richiamò Wendy sbracciandosi dal loro tavolo in mensa.
Intravidi Louis e Harry accanto a lei e mi avvicinai titubante, mostrando il mio miglior sorriso.
Una volta davanti al tavolo vidi tutti quanti, compreso Niall intenti a divorare il cibo della mensa con il sorriso stampato in faccia.
“Tutta quest’allegria?” mi rivolsi a tutti sedendomi tra Niall e Liam.
Vidi il sorriso di Harry appena mi notò, svanire.
Lo sguardo si fece freddo e distaccato e non era intenzionato a salutarmi.
“E tu? Già passato tutto?” chiese acidamente.
Vidi Louis fulminarlo con lo sguardo.
“Si, vedo anche tu a quanto pare” dissi notando la ragazza dell’altra volta andargli incontro sorridendo.
Harry distolse subito lo sguardo concentrandosi sul piatto.
“Ciao ragazzi!” ci salutò la ragazza.
Ora che la vedo meglio ha un bellissimo sorriso, e è davvero una bella ragazza.
Poi abbassò lo sguardo verso Harry che credo cercava di sparire sotto il tavolo.
Come se non volesse essere visto.
“Ciao Harry” lo salutò dolcemente lei.
Lui alzò gli occhi incontrando il suo sguardo. “Oh, ciao Sam” la salutò tenendo gli occhi sul piatto.
“Come stai?” chiese lei.
“Bene”
Trascorsero alcuni instanti silenziosi, credo volesse sedersi con noi.
“Okay.. allora io vado” mormorò lei.
Vidi lui annuire.
“Perche non ti unisci a noi?” chiesi facendo uno sguardo di sfida a Harry.
“Certo!” esultò lei facendosi spazio accanto al riccio coglione.
Vidi lui cercare di starle il più lontano possibile e lei che lo avvicinava.
Sarà divertente.
Lanciai uno sguardo d’intesa a Louis che mi fece l’occhiolino. “Harry, non ci presenti la tua ragazza?” chiese.
I miei occhi erano fissi su Harry aspettando una risposta.
Vidi che lanciò uno sguardo truce a Louis. “Non è la mia ragazza..”
“Sono Sam, piacere!”
disse lei sovrapponendo la voce di Harry.
Sarà molto divertente.
 
 
Attraversai il corridoio per uscire da scuola quando Niall mi affiancò.
“Tutto bene?”
“Si, te?”

Fece spallucce.
“Ehy, Horan!” urlò Zayn raggiungendoci. “Vieni da me oggi no? Dovevamo provare la moto nuova” disse poggiandogli una mano sulla spalla.
“Oh, Zayn.. veramente oggi pensavo di rimanere a casa.. domani ho il compito di fisica..” vidi Niall guardarmi insistentemente.
“Dai! Tanto prendi il massimo lo stesso!”
Vidi Niall lanciarmi qualche segnale di aiuto.
“Si, ma domani io ho il compito di chimica, e non so niente. Quindi ho chiesto a Niall di aiutarmi” andai in suo soccorso.
“Bene.. allora chiederò a Liam, ciao ragazzi!” si allontanò.
Sentii un suo braccio circondarmi le spalle. “Compito di chimica èh?”
“Ti ho solo aiutato da un pomeriggio pieno di motori, olio, carburante, benzina e cazzi vari”
dissi svicolando dalla presa per paura che qualcuno possa vederci.
Nel frattempo che parlavamo eravamo già arrivati al parcheggio e vidi Niall entrare nella sua auto e poi guardarmi.
“Andiamo?” chiese con ovvietà.
Mi avvicinai titubante e entrai dalla portiera per poi chiuderla e partire.
Una sua mano si poggiò sulla mia coscia. “Che pensi di quella Sam?” chiese.
“Che farà impazzire Harry quanto si merita” risposi.
Ridacchiò. “Ma tanto ora a te non interessa più niente di lui.. vero?disse l’ultima parola sussurrando con una voce sensuale e facendo delle leggere carezze sulla mia gamba.
Avvampai di colpo e annuii impercettibilmente.
Dopo qualche minuto ci trovammo già davanti il vialetto di casa.
Scendemmo dalla macchina e entrammo, togliendoci le giacche e appoggiandole sull'appendiabiti.
Mi guardai intorno, non c’era nessuno.
“Forse dovremmo..” accennai ma non faccio in tempo a finire le frase che Niall posò con foga le sue labbra sulle mie.
 
 
 




--
Ciaaaaaaaao. c:
Quanto siete belle, èh?
Grazie delle tante recensioni allo scorso capitolo, spero di riceverne altrettante qui! :D
Ragazze.. ma lo sapete che ho incontrato i soliti idioti nelle vesti di Ruggero e Gianluca? °-°
A Roma, ero a un raduno delle belieber con una mia amica e ad un certo punto vengono loro in un mini camioncino e anche la televisione di studio aperto, che mi intervista pure! D:
Sono andata in televisione, e mi sono vista stamattina sul sito di studio aperto, sono famosa <3

Vabbè, tornando a noi.
Il capitolo è un pò.. bruttino, ma spero possa piacervi comunque.
Aloah. 

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Capitolo 14
*** Oh.. ***


Oh..
 
 
Sentii lo squillo del mio cellulare e aprii gli occhi trovandolo sul comodino.
Lessi il messaggio:
 
Ehy, che fine hai fatto?
Dobbiamo pensare al piano per Zayn!
Fammi sapere.
Chantal. xx

 
Okay.
Che ore sono?
Ricontrollai il cellulare, erano le cinque del pomeriggio; ad un certo punto sentii una pressione farsi sempre più forte sul fianco, come a cingerlo.
Abbassai lo sguardo: un braccio.
Mi accigliai e mi voltai dall’altra parte del letto trovando Niall completamente avvinghiato al mio corpo, coperti entrambi da una coperta di pile.
Mi girai completamente verso di lui arrivando con il viso all’altezza del suo e il suo braccio che continuava a tenermi stretta al suo corpo.
Analizzai meglio la situazione.
Vidi le nostre gambe incrociate e il suo bacino vicino al mio.
Avvampai di colpo pensando al peggio, ma poi realizzai che eravamo ancora vestiti, e ricordai di non aver fatto nulla con lui, ma non riuscii a spiegarmi come dal bacio così focoso fossimo passati a dormire nella mia camera.
Non mi andava di svegliare Niall, e presi ad ammirare ogni dettaglio del suo viso addormentato.
Perfezione.
Gli occhi chiusi e riposati, la bocca leggermente dischiusa, il braccio destro sotto la testa e il sinistro stretto al mio fianco.
Passai il dito su tutto il profilo del suo viso, iniziando dalla fronte, fino a sotto il mento.
Allungai una mano dietro la sua testa prendendo ad accarezzargli i capelli sulla nuca, girandomeli tra le dita.
Richiusi gli occhi, provando a riaddormentarmi in quella perfezione, quando, dopo qualche istante, sentii la sua mano accarezzarmi il fianco e avvicinarmi possessivamente al suo corpo, eliminando completamente la minima distanza che c’era prima, e le sue gambe avvinghiarsi sempre di più alle mie.
Sorrisi timidamente tenendo sempre gli occhi chiusi, e sentii la sua mano sinistra arrivare alla mia guancia accarezzandola delicatamente.
Aprii timidamente gli occhi incontrando i suoi incredibilmente vicini, tanto vicini che i nostri nasi si sfioravano.
Potei rimanere così per sempre.
“Ehy” sussurrò dolcemente con la voce roca per il sonno.
Invitante, mlml.
“Ehy” ricambiai.
Si avvicinò e poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie.
“Come siamo arrivati qui?” chiesi sulle sue labbra.
Si staccò ridacchiando appena.
“Che c’è?” chiesi.
“Ricordi il bacio?”
Come dimenticarlo.
Annuii.
“Dopo.. ecco, ci siamo lasciati un po’ trasportare dalla situazione e quando siamo arrivati in camera e ti ho buttato sul letto, il tempo di staccarmi e di togliermi la maglietta tu già dormivi” disse con un sorriso malizioso sulle labbra.
Avvampai improvvisamente abbassando lo sguardo.
“Guardami” disse prontamente.
Alzai gli occhi affogando in quei pozzi azzurri.
Si riavvicinò a me appoggiando possessivamente la mano alla base della schiena e avvicinandomi a lui.
Sentii le sue mani calde spostarsi sotto la maglietta accarezzandomi la pancia.
“Siamo soli?” sussurrai.
“Mhmh” ricambiò.
Mi spostai mettendomi a cavalcioni su di lui e sentii le sue mani calde sotto la maglietta accarezzarmi tutta la schiena fino a inciampare nel reggiseno e riportò immediatamente le mani ai lembi della maglia sfilandomela con un gesto fluido e esperto.
Continuò a cercare la mia lingua per poi trovarla e iniziare la sua danza.
Poggiai le mani sul suo petto, poi tirò su il busto mettendosi seduto e sfilandosi da solo la maglia, mettendo a nudo il suo petto e i suoi addominali ben definiti.
Muoio, uhu.
Mi spinse sull’altro lato del letto sdraiando il suo corpo sul mio e portando le mani ai bottoni dei miei jeans fino a sbottonarli e farli scivolare completamente lungo le mie gambe, fino a fargli toccare terra.
Portai le mie sui suoi pantaloni della tuta tirando l’elastico e attirandolo maggiormente verso di me, quando mi morse voracemente il labbro inferiore.
Mi decisi a sfilargli i pantaloni facendoli cadere a terra proprio nel momento che mi abbassò entrambe le spalline del reggiseno.
Lo tolse del tutto lanciandolo in un angolo remoto della stanza e sfilando anche i miei slip, subito dopo sfilai anche i suoi boxer.
Vidi il suo sorriso malizioso allargarsi sul suo viso.
 
 
Sentii la suoneria del mio cellulare disturbarmi il sonno e costringermi ad aprire gli occhi.
Lo guardai: una chiamata persa da Chantal.
Penserà che fossi morta.
Mi guardai intorno, ero sotto le coperte nel mio letto nel pieno della notte ma sentii il calore di un altro corpo dietro di me.
Mi girai.
C’era Niall con la coperta tirata su fino agli addominali e tutto il corpo messo a nudo.
Oh..
 
 
 





--
FINALMENTEEEEEEE!
Finalmente, hanno compiuto l'atto tanto atteso, yee.
Vi voglio bene.
Voglio bene a tutti.
Amo tutti. <3

Questo capitolo è molto fluffy :3
Voi siete molto fluffy :3
Oggi sono di buonumore <3
Il capitolo lo dedico a Sara, perche le avevo promesso che le avrei dedicato il capitolo in cui avrebbero fatto freefucks.
Bene, taaaaaante recensioni **
Vi amo.

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Capitolo 15
*** Fuck it. ***


Fuck it.
 
 
Mi risvegliai grazie alla sveglia sempre nello stesso posto.
Mi alzai in punta di piedi facendo attenzione a non svegliare Niall e raccattai dal pavimento tutti i miei vestiti e mi trascinai nel bagno per farmi una doccia.
Lasciai che il getto dell’acqua calda si infrangesse sulla mia pelle; dopo circa 20 minuti uscii e mi asciugai completamente corpo e capelli, alzandoli in una coda disordinata.
Mi misi l’intimo, un paio di jeans bianchi e stretti, una maglia rosa confetto larga e le vans rosa.
Mi truccai con un po’ di fondotinta e un filo di mascara.
Andai in camera per prendere lo zaino notando Niall ancora sdraiato sul letto, nudo, che mi guardava.
Arrossii di colpo spostando dietro l’orecchio una ciocca di capelli ribelle, e cercai di concentrare lo sguardo su qualcos’altro.
Mi avvicinai alla scrivania mettendo nella borsa i libri che mi sarebbero serviti, quando con la coda dell’occhio lo vidi indossare i boxer e avvicinarsi.
Sentii il suo corpo caldo dietro il mio e la nostra pelle a contatto.
Rabbrividii.
Le sue braccia circondarono i miei fianchi poggiando le mani sulla mia pancia, sotto la maglia, accarezzandola leggermente.
“Buongiorno” mormorò con voce roca.
Help.
Mi limitai a mormorare qualcosa di incomprensibile, accompagnata dalla sua risata.
“Vai a scuola?” chiese lasciandomi.
“Tu no?”
“Mi ribello”

 
 
“Porca troia, Am!” sentii urlare dietro di me.
Mi girai lentamente aggrottando le sopracciglia.
Che cazz?
Vidi Chantal correre verso di me per poi sbattere contro il mio armadietto.
Complimenti.
“Aia” mormorò massaggiandosi il braccio.
Scossi la testa “Cogliona” mormorai.
“Hai pensato al piano per Zayn?” disse di colpo.
“Ancora con questa storia?” dissi scocciata.
“Am!”
“Okay, allora.. sabato prossimo sarà il mio compleanno, vieni con qualcuno, ma soprattutto non te lo filare, non guardarlo, non parlargli, non fare niente di niente.. tornerà strisciando”
dissi sicura di me.
In amore vince chi fugge, no?
“Davvero è il tuo compleanno la settimana prossima?”
“Si. Anzi, invita gente alla festa, dopo lo dirò anche a Wendy. Ora vado, ci vediamo a matematica”

 
Appena finita la lezione di letteratura entrai nei bagni delle ragazze e mi avvicinai al lavandino per bere un sorso d’acqua.
“Ciao bellezza”
Quella voce mi fece sussultare.
Mi voltai di scatto trovandomi Zayn alle spalle, appoggiato al muro.
“Che minchia ci fai qui?” incrociai le braccia.
“Mi apposto sempre qui, in attesa che qualcuno entri e mi faccia divertire. È un caso che sia entrata tu?”
Vidi nei suoi occhi un’ondata di malizia.
Si avvicinò prontamente appoggiandomi al muro.
Fosse stata un’altra persona avrei avuto paura.
Non ho di certo paura di un mezzo Pakistano tutto fumo e niente arrosto che se la comanda.
“Ti credi furbo Malik? Sei sceso davvero in basso”
Sentii la sua gamba infilarsi tra le mie.
“E perche tu non fai niente per impedirlo?”
“Tu davvero mi stupreresti?”
lo guardai con sfida.
“E tu mi conosci così bene da sapere che non lo farei?”
“Posso dirti una cosa Zayn? Tu sei conosciuto da tutti in questa scuola con la nomina di playboy, ma un playboy è un ragazzo che fa cadere tutte le ragazze ai suoi piedi corteggiandole, non uno che si apparta nei bagni delle femmine in attesa di sedurne una e scoparsela”

Non rispose.
Sentii la sua presa su di me allentarsi ancora di più fino a far nascere qualche centimetro di distanza tra i nostri corpi.
“Mi hai etichettato così Jonson?”
“Io non etichetto la gente Malik. Almeno non prima di conoscerla, e sono sicura che tu non sei così. Non sei il tipo che per l’astinenza di un giorno seduce le ragazze nei bagni”
“Non mi conosci bimba”
mi soffiò all’orecchio.
“Apparte il fatto che devi levarti” appoggiai entrambe le mani sul suo petto allontanandolo. “dopodiché, vorresti vantarti di essere questo tipo di ragazzo?”
Si ammutolì.
Ho vinto, yeye.
“Che vuoi dire?” ringhiò.
“Che mi dici di Chantal, Malik?” lo sfidai.
“Che cosa vuoi che ti dica?” alzò un sopracciglio.
“Ti sei divertito con lei?”
Sorrise. “E’ brava a letto” abbozzò.
“Immagino.. ascolta, è il mio compleanno sabato prossimo, credi di riuscire a venire alla mia festa senza che cerchi di stuprarmi nei bagni?” dissi sporgendo il labbro inferiore.
Si appoggiò al muro “Non sfottermi Jonson”
Sorrisi dirigendomi verso l’uscita “Oh, ti prenderò per il culo a vita Malik” dissi prima di uscire e chiudermi la porta alle spalle soddisfatta.
 
Mi sedei al solito tavolo in mensa, prendendo posto accanto a Wendy e Sam, la ragazza dell’altra volta.
“Ciao ragazzi” salutai tutti.
“Am, come stai?” mi chiese Wendy.
“Bene! Ascolta, sabato prossimo è il mio compleanno, non è che potresti aiutarmi a organizzare il tutto?”
“Certo!”
sorrise.
“Compi gli anni?” si interessò Louis.
“Si, compie gli anni” rispose Zayn al posto mio, mettendosi seduto di fronte a me.
Sorrisi soddisfatta.
Sentii il cellulare vibrarmi nella tasca, lo tirai fuori e lessi il messaggio.
 
SOS.
Ti prego.
Help.
Aiutami.
È un’emergenza, raggiungimi fuori la mensa, ora.
Chantal.

 
Che cazzo è successo?!
“Scusate ragazzi, torno subito” dissi prima di uscire dalla mensa e guardarmi intorno, ma non c’era traccia di nessuno, quando sentii afferrarmi per il braccio e farmi voltare di scatto.
“Chantal!” esclamai vedendola nel panico.
“Aiutami, mi manca l’aria. Oddio, oddio. Ora svengo. Svengo me lo sento”
“Che succede?!”
“Oddio, cosa devo fare?”
“In che senso?”
“C’è.. c’è Zayn lì dentro..”

Oh, ma vaffanculo.
 

 
 
 
 
 




--
Aiòò.
Non ho niente da commentare.
Non mi va neanche di commentarlo, it's orrible. è.é
Comunque grazie a tutte per le recensioni e chi segue la storia e tutto quanto.. grazie mille *u* <3
Siete the my life c:
Comunque cercate di recensire tanto anche questo, plis :c
I love you.

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Capitolo 16
*** Jealousy. ***


Jealousy.
 
 
La settimana passò abbastanza normalmente.
Chantal riusciva a evitare Zayn e a non proferirgli parola, in più riusciva a darsi maggior contegno in pubblico.
Vedevo ogni giorno Zayn, che ci provava con me ovviamente, ma che in un modo o nell’altro mi chiedeva sempre di Chantal. Come se il filtrare con me fosse una scusa per parlare di lei.
Bueno.
Invece con Niall tutto.. bene?
Se così si può chiamare.
Continuiamo a vederci, a chiamarci, a desiderarci, ad amarci, di nascosto.
Tutto di nascosto.
Tutto completamente sbagliato, e frustrante.
Partivo sempre con l’idea di mettere una fine a tutta questa storia, ma ogni volta che incontravo i suoi occhi mi rendevo conto che ne valeva decisamente la pena.
Quegli occhi color ghiaccio che riuscivano a mettermi in imbarazzo solo con un’occhiata.
Che trasmettevano allegria, amore, tenerezza, bontà.
Quelle labbra che sembravano dire ‘baciami’ tanto erano belle e morbide.
Quei capelli che dicevano ‘accarezzaci’.
Quella risata cristallina che mi inebriava le orecchie.
Quel profumo che mi inondava le narici, non facendomi capire praticamente più niente.
Quella pelle che dovevo sentire a contatto con la mia.
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Era tutto troppo grande per me.
Tutto troppo nuovo.
Tutto troppo pericoloso.
Ma non vi avrei rinunciato per nulla al mondo.
Non avrei rinunciato al mio sorriso, ne al suo.

 
“Ciao bella” sussurrò abbracciandomi da dietro e lasciandomi un leggero bacio sull’incavo del collo.
Un brivido mi attraversò tutto il corpo, e a Niall non passò inosservato poiché prese ad accarezzarmi lentamente i fianchi con la punta delle dita e a lasciarmi continui baci sul collo.
Vedevo il nostro riflesso attraverso lo specchio lungo che avevo di fronte e istintivamente mi scappò un sorriso.
“Sei bellissima con questo vestito” osservò il vestito che avevo indosso, quello che avrei indossato alla mia festa quella sera.
Sentii le sue mani calde poggiarsi sulla mia schiena. “Però anche senza non sei da meno” ridacchiò tirando giù la lampo.
 
“Wow” biascicò riprendendo fiato a fissando il soffitto.
Mi alzai frettolosamente raccattando i miei vestiti per terra.
“Stasera io vado con Chantal e Wendy alla festa” dissi in tono neutrale dirigendomi nel bagno di camera mia, ma lasciando la porta aperta.
Non lo sentii rispondere così mi affacciai di nuovo in camera per vedere se era ancora vivo.
“Niall?” lo richiamai vedendolo ancora sdraiato sul letto a fissare il soffitto.
“Wow” ripeté.
Alzai gli occhi al cielo ridacchiando appena e rientrai in bagno.
Mi feci una doccia veloce per poi uscire e postarmi di fronte al lavandino, guardando il mio riflesso nello specchio.
Arrivò Niall con indosso solo i boxer appoggiandosi allo stipite della porta in posa ‘prendimi, sono tuo’.
Riposai lo sguardo sul mio riflesso togliendomi il trucco nero sbafato sotto gli occhi.
Entrò nella doccia cominciando a lavarsi.
“Ma cos’è preso a Zayn?” urlò per sovrastare il rumore dell’acqua.
“Ti riferisci al fatto che vuole continuamente stuprarmi?” chiesi sarcasticamente.
Sentii la sua risata cristallina accompagnare il getto dell’acqua.
L’unica cosa che mi dava fastidio di Niall è che non era geloso.
Cioè, dai cazzo.
Ti dico che uno dei tuoi migliori amici vuole stuprarmi e ridi? ma vaffanculo.
“Parla sempre di Chantal” urlò poi.
Sentii il getto dell’acqua fermarsi e lui uscire dalla doccia aprendo il cassetto dove si trovavano i suoi boxer.
“Che dice di Chantal?” chiesi curiosa.
“Sembra quasi.. geloso” disse quasi incredulo delle sue stesse parole.
“Ogni volta che la vede in mensa in compagnia di un maschio comincia a picchiettare nervosamente le dita sul tavolo, oppure agli armadietti quando la vede con un ragazzo è sempre scontroso e manda a fanculo tutti” disse strofinandosi l’asciugamano sui capelli bagnati schizzando ovunque.
“Che novità” dissi riferendomi al fatto che manda continuamente a  fanculo tutti.
“A Zayn non è mai fregato un cazzo di Chantal, ma ora che vede che lei non gli sta più dietro gli da fastidio. È proprio egocentrico” dissi infine.
Mi abbracciò da dietro. “Non così cattiva però Amelie” mi prese in giro rifilandosi una gomitata alla bocca dello stomaco.
“Non così delicato però Niall” gli feci il labbruccio.
 
Indossai il mio vestito porpora.
Era fasciato sul seno e poi lasciato svolazzare fino a metà coscia.
I decolté neri e borsa dello stesso colore del vestito.
Misi un paio di passate di rossetto rosso sulle labbra dandogli volume, un pesante strato di mascara e un filo di eyeliner.
Bene.
Uscii dalla mia camera scontrandomi con Niall, accompagnato da Liam.
Erano entrambi vestiti in modo elegante, con quei vestiti che fasciavano alla perfezione il loro corpo scolpito.
“Sei bellissima!” disse Liam guardandomi provocando una smorfia sul viso di Niall.
Aww.
“Grazie Panda” dissi aggiustandogli una ciocca di capelli.
“Forse un po’ troppo corto” osservò Niall guardandomi le gambe.
Alzai gli occhi al cielo sorridendo divertita.
“Niall, sei suo fratello, non sei mica il suo ragazzo” lo riprese Liam, facendo irrigidire entrambi.
Non sei il suo ragazzo.
Non sei il suo ragazzo.
Non sei il suo ragazzo.

Non era il mio ragazzo, era mio fratello.
 
 
Entrai nell’enorme locale accompagnata da Wendy, che indossava un vestito azzurro svolazzante che risaltava i suoi occhi, e Chantal con un vestito attillato rosso che si intonava al rossetto sulle sue labbra carnose.
Il locale era enorme e stracolmo di gente che neanche conoscevo.
In tutta la serata riuscii a riconoscere nella metà delle persone tutta la scuola.
In lontananza vidi Louis che ci notò e si avvicinò a noi sorridente per poi baciare teneramente la sua ragazza.
Fluffy.
Mi sentivo parecchio forever alone.
“Auguri Am!” mi abbracciò dopo essersi staccato da Wendy.
Sentii Chantal darmi una leggera gomitata al braccio per attirare la mia attenzione.
La guardai e con la testa mi indicò un punto dove poi riuscii a scorgere la figura di Zayn che si guardava intorno, per poi posare lo sguardo su di noi e avvicinarsi.
“Auguri Amelie” disse in tono piatto.
“Grazie” risposi altrettanto entusiasta.
Vidi il suo sguardo posarsi subito su Chantal, che lo resse fin quando qualcuno la chiamò. “Chantal!”
Ci girammo sia io lei e Zayn notando un ragazzo sui 20 anni, occhi azzurri, capelli neri e pelle olivastra, bellissimo.
Si avvicinò a lei schioccandogli un bacio sulle labbra e provocando una reazione inaspettata di Zayn.






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Uhuhuh ciao belle C:
Sono in compagnia di Belierectioner *u*
Già già.
Come state??
Mancavo di ispirazione quindi non bruciatemi casa se il capitolo fa cagare :c
Niall e Amelie *uuu* <3
Shi.
Lasciatemi delle recensioni, e grazie a chi a recensito il precedente <3
<3 <3 <3
Sono in vena di cuoricini :3
Basta.
Addio.

p.s. <3

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Capitolo 17
*** Love. ***


Love.

 
Zayn scattò in avanti afferrando per il colletto quel ragazzo impegnato a scambiarsi effusioni con Chantal.
“Brutto stronzo!” ringhiò Zayn fuori di sé.
Sbarrai gli occhi colpita dalla rabbia di Zayn a causa della gelosia.
Lo avrebbe ucciso, sicuro.
Louis cercò di fermarlo, con scarsi risultati meritandosi una leggera spinta da parte dell’amico.
Il ragazzo alzò le mani in segno di difesa. “Che ti prende, amico?”
Chantal rimase pietrificata dalla situazione non aspettandosi quel gesto da parte del ragazzo di cui era innamorata.
 
Chantal.
 
Che cazzo fa quell’idiota pakistano!?
È impazzito?
Che minchia gliene importa se qualcuno mi bacia?
“Zayn!” lo richiamai sull’attenti. “Lascialo!” urlai cercando di far smettere Zayn di sbattere a destra e sinistra Joah.
Non mi ascoltò.
Lo afferrai per la manica della giacca di pelle provocando un suo scossone che mi allontanò poco delicatamente.
Trascinò ancora per il colletto Joah fin fuori dal locale, lo seguii immediatamente rassicurando Amelie che andrà tutto bene e di godersi la sua festa.
Mi buttai fuori dal locale vedendo Zayn che sbatteva al muro Joah rovinandogli tutta la camicia bianca.
Lo allontanò per poi sbatterlo con violenza a terra.
Neanche avesse ucciso qualcuno.
Vidi il naso di Joah sanguinare, segno che nella mia breve assenza Zayn lo avesse preso a pugni.
Delicato.
Il pakistano si accasciò alla sua altezza. “Non ti azzardare mai più a toccarla.” Ringhiò.
Joah si girò dall’altro lato chiudendo gli occhi e portandosi entrambe le mani sul naso.
“Guardami!” gridò l’altro.
“Fa che non te lo debba ripetere: lei è mia.”
Si alzò lasciandolo a terra dolorante e rientrò nella discoteca passandomi accanto.
Lei è mia.
Quella frase continuava a rimbombare nella mia testa, senza darmi pace.
Mi risvegliò un gemito di Joah.
Mi precipitai da lui inginocchiandomi al suo fianco.
“Joah?” lo chiamai poggiandogli una mano sulla fronte.
La scostò immediatamente. “Non toccarmi.”
Si alzò a fatica dirigendosi verso la sua macchina e lo vidi sparire lungo la strada.
Scossi la testa.
Rientrai di corsa nel locale alla ricerca del moro.
Lei è mia.
Cominciai a cercarlo con lo sguardo alzandomi in punta di piedi per vedere meglio.
Niente.
Lei è mia.
Dovevo assolutamente trovarlo.
Attraversai tutta la pista perlustrandola in lungo e in largo, niente.
Vidi Amelie ballare scherzosamente con Liam, Louis appiccicato alla sua Wendy che ballavano dolcemente, Niall seduto al bancone che beveva un liquido verde, Harry a palpare il culo a una moretta, ma di Zayn non c’era traccia.
Mi infilai in un corridoio stretto e lungo prendendomi la testa tra le mani cercando di rimanere calma.
Stavo quasi per arrendermi quando sentii due braccia cingermi i fianchi facendo aderire perfettamente la mia schiena a un corpo, caldo e familiare.
Un fiato caldo sul mio collo.
Una mano che mi spostò tutto i capelli su una spalla lasciandomi il collo scoperto.
Una bocca calda che si posò sull’incavo del mio collo, lasciando un tenero bacio.
Tutto fin troppo familiare.
“Cercavi me, forse?” chiese una voce calda e roca alla mie spalle.
Brr.
Rafforzò la stretta sui fianchi facendomi sbattere contro il suo bacino.
Qualcosa si è svegliato. Anche se non credo sia mai andato in letargo.
“Zayn..” biascicai in preda all’estati.
“Shh”
Prese a baciarmi il lobo dell’orecchio e subito sotto.
Mi girai verso di lui che tirò fuori una chiave facendola penzolare di fronte a me.
Mi accigliai quando indicò una porta con la testa.
Mi spinse verso essa baciandomi ripetutamente la guancia, apri la porta facendomi voltare.
Una camera da letto.
 
Amelie.
 
“Liam, sei ubriaco!” esclamai ridendo, altrettanto brilla.
“Non è vero!” rise di rimando tenendosi la pancia.
Risi ancora di più.
Ad un certo punto vidi una rossa avvicinarsi a lui chiedendo qualcosa, innocentemente, ma lui preso dalla bronza si avventò sulle sue labbra facendole sbarrare gli occhi.
Ricevette subito dopo uno schiaffo in piena faccia.
Carino!
Lei se ne andò, con Liam che le corse dietro come un cagnolino.
Scossi la testa e continuai a ballare inconsapevole a chi mi stavo strusciando addosso.
“Hey” sussurrò quella voce che mi fece trasalire.
“Niall!” strillai ridendo.
Rise anche lui, ma non era ubriaco.
Probabilmente lo divertiva il mio stato.
Premette le sue labbra sulle mie con prepotenza, come se non aspettasse altro, noncurante di chi avrebbe potuto vederci.
Mi girò facendo aderire la mia schiena al suo petto e prese ad armeggiare con i miei capelli e il mio collo finché sentii una leggera presenza fredda sul collo.
Una collana.
“Tanti auguri cucciola” sussurrò al mio orecchio.
Tastai la collana che mi accorsi essere un mezzo cuore, subito dopo si sbottonò un bottone della camicia tirando fuori il suo, con incisa una A.
Sulla mia probabilmente c’era incisa una N.
“E’ bellissima” mormorai, cercando di rimanere lucida il più possibile.
Mi rivoltò di modo da trovarci di nuovo faccia a faccia.
Mi scrutò attentamente tutto il corpo. “Andiamo” disse infine.
Non feci in tempo a chiedere dove che mi trascinò fuori fino al parcheggio.
Aprì la sua macchina per poi prendermi per mano e farmi salire.
Mi guardò e si mise a cavalcioni su di me premendo le sue labbra sulle mie.




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ammmmmmmmmmmmmmmori miei!
come state?
avete fatto un buon rientro a scuola?
mortacci loro ç_ç
che palle domani ho due test e devo ancora studiare :c
non so definire questo capitolo, non l'ho neanche riletto sono di fretta c.c
è un pò pervy 
ʘ‿ʘ
lasciatemi taaaaaante recensioni :3
love u

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