Over Again .

di AlexHP
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** new dawn, new day, new life. ***
Capitolo 2: *** Sun is up . ***
Capitolo 3: *** Hey funny boy . ***
Capitolo 4: *** Possibility. ***
Capitolo 5: *** Spin the bottle . ***
Capitolo 6: *** Slow life . ***
Capitolo 7: *** KTM , Ready to Race. ***
Capitolo 8: *** Stupid girls . ***
Capitolo 9: *** Yes I like the way you smile with your eyes . ***
Capitolo 10: *** Untill the clouds unroll and you come down . ***
Capitolo 11: *** What I feel inside . ***
Capitolo 12: *** you're just a Small Bump unborn . ***
Capitolo 13: *** I might drink a little more than I should tonight . ***
Capitolo 14: *** So far gone . ***
Capitolo 15: *** but here we are again . ***
Capitolo 16: *** Lack of affection . ***
Capitolo 17: *** Tu vieni e vai ... ***
Capitolo 18: *** Heart beats harder . ***
Capitolo 19: *** Ceffy ***
Capitolo 20: *** Guaranteed. ***
Capitolo 21: *** So sick. ***
Capitolo 22: *** Everything about you is so easy to love . ***
Capitolo 23: *** Rebel Rebel, your face is a mess! ***
Capitolo 24: *** Redemption. ***
Capitolo 25: *** You drive me wild ! ***
Capitolo 26: *** Ch-ch-cherry Bomb ! ***
Capitolo 27: *** Can't you see that? ***
Capitolo 28: *** Little things. ***
Capitolo 29: *** More Than A Feeling. ***
Capitolo 30: *** You better run, better run !! ***
Capitolo 31: *** Don't let me go, cause I'm tired of feeling alone. ***



Capitolo 1
*** new dawn, new day, new life. ***


CAPITOLO 1

 

Eccomi, finalmente arrivata.
Il mio nome è Alex Payne e prima che inziate a farvi mille domande vi tolgo questo enorme dubbio; sono una ragazza.
Il mio nome è particolare lo so, però rappresenta quella che sono. Sono una ragazza solare, un pò maschiaccio con cui si può parlare di tutto, due delle mie passioni più grandi sono il calcio e la motocross . Le ultime ore della mia vita le ho passate su un aereo partito da Edimburgo con destinazione Londra.
Mi sto trasferendo per terminare gli studi e avendo solo 17 anni devo abitare con qualcuno maggiorenne, quel qualcuno si chiama Liam ed è il mio fantastico cugino. Io e lui siamo molto legati, fin da piccola ho sempre passato l' estate con lui e i suoi amici a Londra...mi chiedo che fine avranno fatto quei 4 caproni che non vedo ormai da ben 4 anni.
Ecco, sento la hostess parlare dall'altoparlante, tra cinque minuti atterreremo a Londra. Spero che Liam sia già ad aspettarmi...non vedo l'ora di riabbracciarlo!
Quindi, ricapitolando, giacca messa, valigia presa, telefono in tasca, ipod in borsa, portafoglio...dov'è il mio portafoglio con i documenti?! ci sono seduta sopra, logico.
Scendo le scale ed eccolo li! Il mio dolce Liam, il fratello che non ho mai avuto, il passatenpo dei miei pomeriggi, la mia ragione di amare Londra...non faccio in tempo a dar un peso a questi pensieri che sento due enormi braccia avvoglermi fino a farmi soffocare.
“Heeey mr muscoloo, come stai?”
“Ciao sballoooo!”
“Hai fatto pesi ultimamente? Ti vedo ingrossato, chissà quante donne avrai ai tuoi piedi!”
“Gia..be' purtoppo non ho quella che vorrei, ma di questo ti parlerò dopo. Su raccontami di te! Che hai fatto negli ultimi tempi?”
Intanto eravamo arrivati alla sua auto, una mini cooper rossa fiammante.
“Mmm, niente di che. Le solite cose, giri in moto, tornei di calcio, ho fatto a botte con dei ragazzi, ho studiato, ho cercato un college per l'anno prossimo...insomma niente di che!”
“Non provare ad andare avanti, ho sentito bene? Che vuol dire che hai fatto a botte?! Alex, sai che sei troppo impulsiva, non puoi sempre reagire così.”
“Ma hanno iniziato loro! E poi dovresti essere orgoglioso di me, ho sempre vinto io! Tranne quella volta che ci hanno separati talmente in fretta da non permettermi di colpire quella testa di...”
“Non voglo sentire altro! Qua a Londra non farai a botte con nessuno, sono io il tuo responsabile. Forza, scendi siamo arrivati.”
Mio dio, da fuori la casa è enorme, chissà dentro come sarà. Mi chiedo solo di cosa se ne faccia di una casa così grande se ad abitarci siamo in due.
“Hai qualche ora per rilassarti prima che arrivino i miei coinquilini, perció se hai bisogno di una doccia, o di darti una sistemata fai pure un fischio, io sono in cucina a preparare la cena.”
“Coinquilini? Pensavo fossimo solo io e te, non voglio vivere con degli estranei...sarebbe imbarazzante.”
“Tranquilla, quando li vedrai ti accorgerai che sarà come se li conoscessi da sempre.”
Detto questo andai al secondo piano ed entrai nella mia stanza. La prima cosa che vidi davanti a me furono due letti, la rabbia salì dentro me. Mi girai verso la porta per uscire e trovai un foglio attaccato con scritto:

Si, lo so che c'è un altro letto nella stanza, purtroppo dovrai stare qua per un po' finché la tua stanza non sarà pronta, mi dispiace. ti voglio bene, conta fino a 10 e rilassati. 


“Liaaaaaaaam, ti giuro che se non fossi così stanca ti picchierei!”
Stava facendo finta di non aver sentito, ma io me lo inmaginavo intento ad apparecchiare la tavola con quel suo mezzo sorriso sulle labbra, traditore.
Alex, cerca di non pensarci e rilassati. In meno di dieci minuti riuscii a disfare la valigia, sistemare la roba nell'armadio, svestirmi e fiondarmi in uno dei due bagni che grazie a dio era nella stanza così da non doverlo condividere con dei ragazzi puzzolenti. Doccia, avevo solo voglia di una doccia. Purtroppo l'effetto rilassante della doccia finì dopo soli dieci minuti, così uscii ed iniziai ad asciugarmi i lunghi capelli marroni che iniziarono subito a diventarmi mossi, di solito mi sarei fatta una coda ma dato che stasera conoscerò i miei futuri compagni di casa decisi di piastrarmi. Molto meglio, ora che ero in ordine non mi restava che capire cone vestirmi..iniziai a guardare i miei abiti e trovai solo jeans, felpe, vecchie magliette di gruppi rock degli anni '70, tshirt troppo estive per Londra e pantaloni della tuta. Così andai decisa per i jeans meno logori che avevo, una maglia nera dei Pink Floyd e le converse nere perennemente ai miei piedi. Un filo di matita, un filo di mascara e a posto.
“Attenta, sei vestita troppo elegante eh!”
“Liam, capiscimi non sono abituata ad abitare con dei ragazzi, perciò non mi metterò in ghingheri per fare bella figura.”
“Ook, fai come vuoi. Tra pochi minuti saranno qui, intanto ti va di guardare un po di tv?”
“Certo, però scelgo io cosa vedere. Quindi penso che vedremo...DRAGON BAAAALL!”
Era bello stare insieme al mio cugino preferito guardando i cartoni animati, proprio mentre Gohan stava per dare il colpo di grazia a Cell sentii un rumore di chiavi e quello che vidi dopo mi lasciò senza fiato, letteralmente.
“Aleeeex!” “Sballoooo!” “Hei piccolina che si dice??”
In pochi secondi mi ritrovai sdraiata sul divano sovrastata da 3 scimmioni di nome Niall, Zayn e Louis. Ero così contenta di rivederli che poco mi importava se Harry mi aveva salutata con solo un 'ciao' . Io e lui non avevamo mai legato, nemmeno da bambini...venni interrotta dai miei pensieri quando mi accorsi che erano tutti ad osservarmi essendo rimasta da sola sul divano.
“Allora piccola, che ci fai a Londra? Sono quattri anni che non ti si vede qui in giro.” Zayn, il dolce Zayn, quanto mi era mancato quel tenero rubacuori.
“Be' a quanto pare sembra che vivrò qua da voi per un po' vi dispiace?”
“Ma scherzi!? Finalmente avremo qualcuno in grado di cucinare qualcosa di commestibile! Sai, non siamo bravi cuochi, soprattutto Harry che ha il potere di bruciare ogni cosa che tocca.” Niall e il suo amore incondizionato per il cibo colpivano ancora, Harry si limitò a guardarlo in malo modo.
“A proposito, perche non ci sediamo e andiamo a mangiare?”
“Certo Niall, scommetto che hai una fame da lupi” Ribatté Louis.
Così la serata passò tranquillamente, ero seduta tra Liam e Zayn e davanti avevo Harry che sembrava far di tutto per non farmi sentire a mio agio.
“Allora Alex, ti trovo in gran forma. E vedo che non sei cambiata per niente in carattere e stile, in compenso sei sempre più carina.”
“Oh Louis, sei sempre il solito. Scommetto che molto presto scoprirai anche che sono diventata ancora piu forte.” Sentirmi fare i complimenti mi dava sui nervi.
“Se non vi dispiace io me ne vado a letto, è stata una lunga giornata per me.” Harry aveva appena parlato, era la prima volta in tutta la sera che parlava dopo il ' passami l'olio' rivolto a Zayn .
detto questo, si alzò e se ne andò al secondo piano.
“Liam! Perché c'è un altro letto in camera mia?!” Arrivò di corsa in salotto da noi. Mi bastarono due secondi per mettere in moto il cervello e ribattere subito .
“Liam, mi hai messa in camera con LUI!”
Liam sembrava allarmato e cercava di scusarsi “Mi dispiace, il fatto è che era la stanza più grande. saresti stata troppo stretta nelle altre stanze..”
“E allora? che fine farà la mia privacy?” Disse Harry.
“E la mia invece di privacy? Non andrò a dormire sul divano quando si porterà a letto le sue amichette!” Ok, forse a mente lucida non l'avrei mai detto.
“Ragazzi calmatevi, piccola se vuoi puoi dormire in stanza con me, Niall e Louis.”
“Ti ringrazio Zayn, ma non serve. Ormai quel ch'è fatto e fatto.” Stavo iniziando a pensare che forse avrei fatto meglio a rimanermene a Edimburgo.
Quando entrai in camera per andare a letto trovai Harry già addormentato, così decisi di mettermi sotto le coperte e far finta che non fosse successo nulla
.  

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Capitolo 2
*** Sun is up . ***


CAPITOLO 2.

 

Un raggio di sole mi svegliò, guardai il mio cellulare 8.23, se fossi stata a casa non mi sarei mai sognata di alzarmi a quell'ora ma non riuscivo più a dormire. Senza farmi sentire da Harry presi la mia roba e mi andai a preparare in bagno, felpa rossa, jeans, coda di cavallo, un filo di matita ed ero pronta. Scesi al piano di sotto e dato che dormivano ancora tutti decisi di preparargli la colazione, latte, caffe, pancake e frittelle.
“Mmm, che profumino... io doppia porzione di tutto.”
“Niall, che ci fai già sveglio? Mi hai spaventata!” Giuro, non avevo mai conosciuto un ragazo così affamato.
“Comunque, non ci fare caso..” Mi disse trangugiando il suo latte.
“Non fare caso a cosa?” Chiesi io curiosa.
“A Harry, al comportamento che ha con te. È un bravo ragazzo, è simpatico credimi. Basta conoscerlo.”
“Già, mi chiedo solo per quale motivo non abbiamo mai legato. È irritante, è uno sbruffone e pensa sempre a se stesso.” Ecco cos'era Harry.
“È Harry, semplicemente Harry. Può piacerti oppure no.” La faceva semplice Niall…
Stemmo fino alle 10 a parlare del più e del meno fino a quando non spuntarono Louis e Liam dalle scale e gli diedi la loro colazione.
Ci mettemmo d'accordo per passare il pomeriggio al parco.
Intanto arrivò Harry che senza dire nulla si sedette e mangiò in silenzio, quando finì venne sul divano e monopolizzò la televisione. L' educazione dov'era finita?
“Ehm, prego?” Dissi io.
“Ehm, non mi sembra di aver detto grazie.” Rispose arrogantemente.
“Avresti dovuto, sai è cosi che fa la gente normale.”
“Allora puoi pure chiamarmi alieno.” Disse ironizzando.
Avevo voglia di tirargli un pugno, ma sentii una mano sulla spalla che cercava di trattenermi e quando mi girai vidi lo sguardo di Liam che mi calmò subito, feci un respiro profondo e gli mimai uno 'scusa'.
“Ehm, ragazzi non vorrei interrompere questo momento di quiete e relax, ma la principessina Malik è ancora sul suo regale letto a dormire ed è l'una. Tra poco dobbiamo uscire…” Louis stava cercando di cambiare discorso .
“Vado io, intanto voi sparecchiate la tavola.”
Andai in camera di Zayn e aprii le tende “Su, sveglia bell'addormentato. È l'una, il sole splende su tutta l'Inghilterra e tra poco andremo al parco. Sarà una splendida giornata”.
“Mmm, Alex mmmm pfff mmmm.” Aveva detto qualcosa?
“Zayn alzati.”
“Mmm, no mamma.” Andai verso il letto e gli tirai via le coperte. MAI farlo, era in boxer, lo ricoprii con uno scatto fulmineo. Lui alzó lo sguardo.
“Ehehe, Alex curiosa.”
“Zayn Malik se non alzi quelle chiappe dal letto ti giuro che vengo lì e ti butto giù di peso!”
“Va bene, va bene mi alzo. Però mi tiri su te.”
Ma quanto ci voleva per farlo alzare ?! Feci per abbassarmi per tirarlo su ma lui mi tirò dentro al letto e mi imprigionò tra le sue braccia.
“Ora finché non ti rilassi non ti libero. Ecco brava, respira, respira, rilassa i muscoli.” Sentivo che si stava addormentando di nuovo, quindi ne approfittai e mi liberai tirandolo su in piedi .
“Bene, ora che ci siamo rilassati puoi prepararti, intanto io vado a riscaldarti la colazione… o meglio, il pranzo. ” Uscii dalla stanza e andai al piano di sotto.
“Oh bene, il signorino si è alzato. Sbrigati a mangiare quei pancake o li divoro io.”
“Tranquillo Niall, ho una fame da lupi e questi pancake aspettano solo me.” Così dicendo Zayn si buttò sul suo piatto.
Io andai di sopra a togliermi la felpa, rimasi in reggiseno quando sentii Harry entrare.
“Heei, non si bussa prima di entrare?!”
“Questa è la mia stanza, non devo bussare. Wow, un reggiseno con i teschi? Tu si che sei trasgressiva.” Mi disse senza soppesare le sue parole.
“Non guardare il mio reggiseno, esci immediatamente o ti ficco lo specchio in gola!” A quanto pare dovevano avermi sentita gli altri perché da sotto provenivano delle risate.
Indossai una tshirt bianca con una scritta nera fatta da me, diceva "one day maybe we'll meet again" era un verso di una canzone. Canticchiandola scesi di sotto dimenticandomi di quello che era successo, ma non ci volle molto prima che Louis me lo ricordò
“Momenti di fuoco al secondo piano, mmm sexy.”
Mi limitai ad uscire di casa ed incamminarmi verso il parco, in poche manciate di secondi mi furono a fianco e dopo dieci minuti arrivammo nell'immenso parco. Sistemammo le nostre giacche sotto l'ombra di un albero, tirammo fuori un pallone da calcio ed iniziammo a giocare.
Io, Niall e Liam contro Zayn, Louis e Harry .
Capitani; Io e Harry ovviamente.
Portieri: Niall e Louis.
Il calcio d' inizio spettava a me, cercai di concentrarmi il più possibile.
“Vai Liam, passa passa...si non fargli intercettare la palla.”
Subito Harry e Zayn andarono all'attacco “Forza, Harry fagli un tunnel, dai è mia, sono libero!” ma io ero pronta e con uno scatto gli rubai la palla, passai a Liam e tirò in porta... sfortunatamente Louis la parò.
“Su Zayn, facciamo vedere a questa femminuccia come si gioca a calcio!”
“Ti conviene stare attento Harry perché quella femminuccia potrebbe benissimo essere più brava di te.” Niall che difendeva il suo capitano, ben fatto ragazzo.
Ma ecco che la palla tornava a me, che cercavo di sfuggire dai piedi di Harry, nessuno riusciva a fare goal fino a quando Liam mancò una scivolata e Harry finì proprio davanti a Niall tirandogli una pallonata impossibile da parare.
Immediatamente dopo il goal si girò verso di me e iniziò a farmi il verso.
La partita andò avanti tra falli su di me e sfottò provenienti soprattutto da Harry.
Proprio quando Zayn stava andando a fare goal gli entrai in scivolata e tenendo il pallone costantemente attaccato al mio piede mi rialzai e iniziai a correre verso la porta di Louis, naturalmente non avevo calcolato Harry Styles. Arrivò verso di me come una furia asssasina e solo dopo due dribbling riuscii a liberarmi, qui mi trovai costretta a tirarlo al volo e magicamente, non so come nemmeno io riuscii a fare una splendida scivolata e la palla finì dritta nella porta di Louis.
“Hei Styles, forte la femminuccia, non ti pare?” Finalmente potevo rispondergli a tono.
“Che c'è sei rimasto senza parole? Evidentemente dev'essere stato un brutto colpo per te non riuscire a fermare una ragazzina” .
Era infuriato, talmente infuriato che venne verso di me fronteggiandomi, i suoi occhi verdi erano puntati contro i miei . “Attenta a come parli Alex, non mi interessa più se sei una ragazza, mi stai facendo imbestialire e sei qui da soli due giorni. Non ti mettere contro di me, potrei renderti la vita impossibile, ricorda.”
“Ok, ok ora basta. Calmatevi, non è una guerra, è una semplice partitella di calcio tra AMICI. Vediamo di non farla sfociare in una rissa.” Liam cercava di portarmi lontano da Harry ovviamente.
Cercai di distrarmi, e non ci volle molto dato che mi arrivarono gli altri incontro facendomi i complimenti per il fantastico goal.
“Sai piccoletta, mi costa molto ammetterlo, ma quel goal è stato veramente fantastico.” Mi disse Louis.
Niall diede un leggero schiaffo sulla guancia a Louis “Avevi dubbi, Lou? Dopotutto è il nostro capitano.”
 
AAAAAAAAAA

“Cibo, cibo, cibo, cibooooo.”
“Niall, calmati abbiamo sandwich, frutta e dolci a volontà. Per oggi non morirai di fame.”
“Mamma Liam tanto dolce con me.” Niall in assenza di cibo era uno spettacolo molto, molto divertente.
“Dov'è la birra Liam?” Chiese con fare disinvolto Zayn.
“Non c'è .” Rispose Liam.
“E perché non c'è birra, Liam?”
“Perché non mi sembrava il caso di portarla, soprattutto perché Harry e Alex non possono berla.
Anche se per Harry non ho più speranze ormai, non voglio vedere mia cugina trasformarsi in un alcolizzata.”
Allora, io divertita dalla situazione mi intromisi .
“Liam, ho 17 anni. Credi davvero che io non abbia mai bevuto della birra? Non sono una bambina e comunque sia se bevo, bevo sempre responsabilmente. Non mi sono mai ubriacata.”
“Questo perché non hai mai vissuto con cinque cattivoni come noi.” Il viso di Louis tradiva un certo divertimento.
“Ci rinuncio a dare il buono esempio, ricordati che però ti tengo d'occhio.” Liam si era sempre comportato da fratello maggiore con me e di questo gli ero grata.
 

AAAAAAAAAA 

Arrivati a casa ordinammo una pizza e la mangiammo in salotto mentre Louis cercava invano qualcosa da vedere in televisione. Harry appena finito di mangiare era salito in camera e nonostante io mi annoiassi a morte vedendo Louis fare zapping decisi che avrei aspettato ancora un po' prima di andare a letto, magari avrei trovato Harry addormentato e mi sarei risparmiata qualche sporca battutina.
Alle 22 però mi sentii crollare dal sonno perciò una volta salutati i ragazzi entrai in camera, Harry non dormiva ancora e io mi diressi verso il bagno con il mio pigiama...beh, forse chiamarlo pigiama era esagerato, si trattava di una maglia extra extra large e un paio di pantaloni di una vecchia tuta.
Una volta indossato, mi lavai i denti, mi struccai e andai verso il mio letto passando davanti ad Harry che stava giocando con il suo Blackberry.
“Mmm, sexy .” Quelle due parole erano cariche di un sarcasmo che stranamente mi fece ridere.
“Sai, probabilmente in un altro momento mi sarei offesa...ma ho talmente tanto sonno che farò finta di non avere sentito.” Spensi la luce sul mio comodino e mi girai dall'altra parte addormentandomi poco dopo.




 

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Capitolo 3
*** Hey funny boy . ***


CAPITOLO 3.

 

Sognavo.
Ero in una strada deserta e si stava alzando il vento. Continuava a soffiare sempre più forte, tutto ciò che si trovava intorno a me veniva scaraventato via; fogli di giornale, ombrelli, cartelloni pubblicitari, palle di fieno...un momento, palle di fieno!?
“Louis, ma che stai facendo!?” Mi svegliai di soprassalto ritrovandomi gli occhioni azzurri di Louis a due centimentri dal mio viso.

“Volevo vedere quanto ci mettevi prima di svegliarti. Cavolo, è mezz'ora che ti soffio in faccia.”
“Allora eri tuu, c'era anche una palla di fieno.” Cercai una motivazione.
“Ma di che stai parlando? Vabbè una persona strana in più in casa. Comunque, colazione, armadio, bagno, macchina, spesa al supermercato. Ti voglio pronta in venti minuti.”
“Ok, capo. Ho una domanda, perché la casa è silenziosa? Dove sono gli altri?” Domandai perplessa.
“Liam è da tua zia, Niall e Zayn sono non so dove con non so chi e Harry probabilmente è da qualche ragazza per il turno mattutino.” Mi spiegò velocemente.
“Il turno mattutino?”
“Beh, sai quando ci sono tante ragazze bisogna sempre cercare di accontentarle tutte. Harry si organizza le giornate in vari turni, se capisci cosa intendo.”
“Ok, non voglio sapere altro. Quel ragazzo è ripugnante.”
Feci colazione con latte e biscotti, mi vestii come al solito in jeans e felpa, mi truccai appena e in 17 minuti e 38 secondi ero sulla Yaris di Louis diretta al supermercato più vicino.
Louis guidava veramente piano, a vederlo come persona non avrei mai detto che era un guidatore così prudente. L'avevo sempre immaginato uno da semaforo rosso = spingi sull'accelleratore.
Quindi, per non annoiarmi iniziai a parlare.
“Allora capo, che dobbiamo comprare?”

“Non lo so.”
“Che significa 'non lo so' ? Non hai una lista della spesa?”
“Non lo so.”
“Louis, puoi gentilmente spiegarmi come fai di solito la spesa?” Stavo iniziando a spazientirmi.
“Beh, è molto semplice il mio metodo a dire il vero. Entro dentro al supermercato, faccio un giro, mi fermo davanti ad ogni scaffale e compro tutto quello che mi sembra tremendamente delizioso.”
“Tremendamente delizioso, sul serio? Quindi la nostra spesa sarà unicamente una spesa di schifezze, dolci e roba surgelata?”
“È esattamente per questo che ti ho portato con me. Ci vuole qualcuno di organizzato, e quel qualcuno sei tu sorella.” Fece uno strano verso con la testa per indicarmi.
“Ok...chiaro. Mente organizzata.”
Fare la spesa con Louis era come fare la spesa con un bambino. Ogni scaffale di dolci o caramelle si fermava e mi chiedeva se poteva comprarle. Amico, hai vent'anni, sii uomo!

Uscimmo dal supermercato con quattro buste della spesa. Avevamo comprato un po' di tutto; frutta, verdura, pasta, carne...qualsiasi cosa di commestibile -per la gioia di Niall- era in quelle buste.

Saliti in macchina mi accorsi che non stavamo tornando a casa perciò chiesi a Louis dove stavamo andando.
“Hei Lou, non è che hai sbagliato strada?”
“No, ma dato che gli altri torneranno stasera ho deciso che farò il gentiluomo e ti porterò a mangiare un delizioso gelato in centro. Ti va?”
“Ci sto, però paghi tu.” Era il minimo che potesse fare dopo averlo sopportato per tutta la mattina.
Tornare in centro a Londra era un po' come andare in un nuovo mondo, casa nostra era in periferia ed era tutto molto più tranquillo. Londra era caotica, c'era gente in giacca e cravatta nonostante fosse fine giugno, gente che si affollava davanti alle fermate della metro per spostarsi all'interno della città. Tutto il contrario di quello che piaceva a me, però per Londra avrei anche potuto fare il sacrificio di passare una giornata fuori.
“E ora, dimmi la verità. Questo è o non è il gelato più buono che tu abbia mai mangiato?” Mi chiese Louis leccando il suo cono amarena, crema, cioccolato e stracciatella.
“Devo ammettere che è molto buono, ma tu non hai mai assaggiato quello che fanno a Edimburgo!”
Però aveva ragione, il cioccolato era sublime e la panna si scioglieva in bocca.

Mentre mangiammo chiacchierammo un po' di noi, del tempo che era trascorso.
“Allora, che hai fatto in questi quattro anni Lou?”
“Mm, beh dunque mi sono fatto bocciare per aver mostrato il mio sedere alla preside, poi ho conosciuto una ragazza che mi ha spezzato il cuore, ho unito il mio legame con i ragazzi e infine mi sono innamorato di nuovo.” Disse il tutto in tono orgoglioso.
“Ok, uno complimenti per aver avuto il coraggio di mostrare il culo a una vecchia, due mi dispiace molto, tre siete dolcissimi e quattro voglio sapere tutto di questa tua nuova fiamma.”
“Beh, ha gli occhioni verdi, un sorriso mozzafiato, due fossette da paura, i capelli ricci e si chiama Harry.” Mi ero fatta prendere in giro.
“Wow, dev' essere proprio un bel ragazzo.” Dissi in tono sarcastico.
Ma la reazione di Louis non fu come me l' aspettavo, divenne subito serio.
“Alex, si puó sapere perché fate così? Siete sempre a litigare, da bambini non avete mai legato... come maaai??”
“Non lo so Louis, sono sempre stata diffidente nei suoi confronti e ora mi sto rendendo conto del suo orribile carattere. Si crede chi sa chi. Pensa solo a se stesso.”
“NESSUNO PARLA COSI' DEL MIO UOMO, NESSUNO. Certo che siete strani, avete anche le cose in comune e sprecate il vostro tempo a farvi battute scadenti o rinchiusi in due stanze diverse.”
“Louis sono qui solo da tre giorni, come puoi dire questo?” Diamine, esagerava.
“Cara Alex, ricordati che Lou conosce il futuro e so già come andrà a finire questa storia. Purtroppo non posso rivelarti nulla, ti rovinerei la sorpresa.”
“Oh, scusi mio dio. Dice che potremmo alzarci da questo tavolino e fare qualcosa prima di andare a casa?” A quanto pare sapeva già che fare perché mi rispose subito.
“Sisi, ti porto in un fantastico negozio di musica. È il mio preferito.” Mi prese a braccetto e mi guidò attraverso le vie di Londra.
Arrivammo davanti a un negozio con luci stroboscopiche ed entrammo, feci un giro per vedere se c' era qualcosa di interessante ma erano tutti cd di musica hip hop, pop e techno. Decisamente non era il mio genere. Louis comunque uscì soddisfatto con in mano un cd di non so chi.
“Sono già le quattro, aaah come vola il tempo quando ci si diverte. Ora perché non andiamo a casa a divertirci a disfare la spesa??” Propose Louis.
Ci mettemmo in auto e appena Louis trovó una stazione radio decente per lui partimmo.
“Louis che sottospecie di musica è mai questa?” Gli chiesi.
“Questa è musica del ventunesimo secolo tesoruccio, mai sentito parlare di Dj??”
“Si, e tu hai mai sentito parlare di buona musica?” Sul serio quella musica tutta uguale non la capivo.
“Eeh è l' età cara mia Sballo, aspetta che lo zio Lou ti porti in discoteca e poi piacerà anche a te.”
“Non credo proprio, io odio le discoteche. La musica è bruttissima e ci sono 3 miliardi di persone tutte accalcate l'una contro l'altra.” Dissi disgustata.
“Oh andiamo, anche Harry viene a ballare con noi...credimi lui è quasi peggio di te, siete due vecchietti.” ah allora mr. Styles era considerato un vecchietto? interessante..avrei avuto un altro motivo per prenderlo in giro.
Tutto ad un tratto avevo una strana voglia di sapere di più di Harry, una voglia puramente casuale, certo.
“Ehm Louis, non è che hai qualche interessante aneddoto su Harry che possa tornarmi utile?”
“Non se ne parla! Non tradirei mai il mio uomo!” Rispose indignato.
“Ok, ok io ci ho provato..comunque non c'è più spazio nel frigo, cosa ne facciamo di questa roba avanzata?” Chiesi.
“Oh non ti preoccupare, tra due ore arriveranno gli altri. Probabilmente le finirà Niall.” Disse con noncuranza.
“Già, dimenticavo di abitare con un pozzo senza fondo e altri quattro energumeni sempre affamati.”



SPAZIO AUTRICE ;
Ciao a tutti/e , finalmente ci conosciamo lol.
Vorrei dire solo una cosa, ho visto che ci sono state 102 visite nei primi due capitoli ma 2 sole recensioni, non so se è il caso di continuare con la FF se non vi piace... potreste farmelo sapere ?
Depressamente vostra,


AlexHP.
SPAZIOssSPASPAZIO ASpazio  

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Capitolo 4
*** Possibility. ***


CAPITOLO 4.
 

 

Giovedì, giornata di pulizie e ovviamente Louis aveva deciso che avrei pulito tutto io non prima però di aver nominato il mio aiutante speciale.
Ero felice di non dover fare le pulizie da sola, fino a quando non mi ritrovai sola in casa con Harry al mio fianco.
Andai a prendere scopa, paletta, stracci, aspirapolvere e tutto l'occorrente. Al mio ritorno lo trovai sempre li impalato ai piedi delle scale che si guardava intorno .
“Hei, hai intenzione di darmi una mano o di continuare con quello sguardo assente?”
“Oh, si scusa...uhm, che devo fare? Di solito non mi lasciano fare le pulizie gli altri.” Si riscosse magicamente.
“Mm, buono a sapersi, in questo caso non ti faro fare nulla che metta a rischio me, te o la casa.
Tieni la scopa e inizia a spazzare in camera di Liam, alle stanze con la moquette penseremo dopo.”
Con passo lento e ciondolante salì le scale e non si fece vedere per un po' di tempo. Fino a quando dopo aver finito di strusciare al piano di sotto salii in camera di Liam per farmi aiutare con la moquette e lo trovai ancora con scopa e paletta in mano che spazzava sotto al letto.
“Harry, che stai facendo?” Chiesi scoraggiata.
“Sto spazzando, non vedi?” Mi rispose con viso angelico.
“Lo vedo, ma è quasi un'ora che spazzi, non credo sia così sporco sotto al letto di Liam...”
“Scusa se volevo dare una mano.”
“Fa niente, ora posa la scopa e andiamo in camera nostra a pulire la moquette.” Lo incitai.
“A dire il vero, quella è camera mia momentaneamente occupata da un'intrusa.” Mi corresse.
“Va bene Styles, come vuoi. Ora muovi le chiappe e seguimi .”
“Perché?” Mi chiese.
“Perché sei il mio aiutante.” Mi sembrava ovvio.
“No, intendo perché mi hai chiamato Styles? Poco fa mi hai chiamato Harry...” Sul suo volto c'era un non so che di interrogativo.
“Davvero? Non ci avevo fatto caso...” Mentii.
“Non è vero, da quando sei arrivata per te sono ' Styles' invece prima ero solo Harry.”
“Ok, quando mi fai arrabbiare o ti comporti da Styles ti chiamo Styles, invece quando sei tranquillo e senza maschere anche per me sei solo Harry. Ora muoviti prima finiamo meglio è.” Tagliai corto.
Finimmo di pulire la moquette senza parlarci comunicando solo a versi e gesti alternati da mezzi sorrisini se ci scontravamo per sbaglio.
Fu verso le 3 del pomeriggio che venne la parte brutta, il bagno.
“Bene, come aiutante sei stato molto bravo perciò ti promuovo e come premio avrai l'onore di pulire il bagno tutto da solo.” Lo liquidai.
“Eh no, tu non te ne andrai. Il bagno è anche tuo se non sbaglio.”
“Ehm, questo si, ma non ci tengo a pulire anche gli altri due bagni che abbiamo in casa, chissà cosa potrei trovare la dentro!” Il solo pensiero mi faceva rabbrividire.

AAAAAAAAAA

 

“Siamo a casa ragazzi!” Sentii la voce di Liam provenire dalla porta e cercai di sembrare il più naturale possibile.
“Hei che si dice?” Niall fu il primo ad entrare in salotto.
“Come mai questo si...len...zio...?” Zayn aveva tatuato un punto di domanda in fronte.
La scena che ebbe davanti Liam quando mise piede nella stanza non fu esattamente come se la aspettava.
“Harry che hai fatto?” Fissò per pochi secondi l'occhio di Harry sul quale teneva un pacchetto di surgelati. Ancora prima che Harry potesse rispondergli Liam si girò verso di me e attaccò
“Alex, dimmi che non l'hai fatto davvero.”
“Fatto cosa ?” Chiesi indifferente.
“Alex, guardami negli occhi, hai tirato un pugno ad Harry?”
“Si, ma non è questo il punto.” Mi giustificai.
“Ah no? E sentiamo, quale sarebbe il punto?” Ecco, Liam era entrato in modalità GenitoreProtettivo.
“Mi ha fatta arrabbiare .” Buttai lì.
“Wooah, Alex 1 – Harry 0 signori e signore!” Louis stava mascherando il suo entusiasmo.
“Stavamo lavando la vasca, perciò era piena di acqua e lui mi ha presa di peso e mi ci ha gettata dentro vestita!” Spiegai.
“Beh, ringrazia che non ti abbia svestita prima.” disse Louis.
“Volevo farle uno scherzo, non immaginavo avrebbe reagito così Liam!” Disse Harry.
“Basta, non mi interessa chi ha ragione, sono deluso. Non avete più 4 anni ragazzi, ne avete ormai 17, quando rinizierà la scuola dovrete aiutarvi!”Ancora il GenitoreProtettivo.
Harry non disse niente, prese i surgelati e andò in camera sua, cioè nostra, cioè temporaneamente anche mia credo.
“Allora, chi vuole vedere un po' di TV ? Scommetto che volete vedere un bel film, su!”
Louis cercava sempre di riportare il sorriso sui nostri visi e in effetti poco dopo stavamo già ridendo come matti vedendo Kung Fu Panda .
Inutile dire che Harry non mi rivolse parola per tutta la serata e così feci io con lui.
 

 

 

 Spazio Autrice ;

brevissimo capitolo di passaggio, probabilmente vi annoierete in tutti questi capitoli in cui non succede nulla ma pazientate e verrete ricompensate :)
Le visite continuano ad essere veramente molte, recensite mi raccomando ! :)


AlexHP.

 

 


 

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Capitolo 5
*** Spin the bottle . ***


 

 

 

 

CAPITOLO 5.

Beep, beep, beep, beep, beep, beeeeeeeep.
“SPEGNI SVEGLIA, SPEGNI SVEGLIA.” Gridai ad Harry mezza addormentata.
Beep, beep, beep, beep, beep, beeeeeeeep.
Harry mi ignorava.
“DANNAZIONE STYLES SPEGNI QUELLA MALEDETTA SVEGLIA.” Gridai ancora più forte, ma niente.
Così passai alle maniere drastiche, mi alzai, presi la sveglia e la lanciai fuori dalla finestra facendola arrivare direttamente in giardino. Harry mi guardò alzando un sopracciglio . Ok, forse sarebbe bastato spegnerla...
“Oh, allora sei sveglio.” Lo minacciai, si rimise nel letto. Intanto vicino all'occhio aveva un lieve livido bluastro.
“Andiamo Styles, vuoi comportarti da bambino?”
“Disse colei che per uno scherzo mi tirò un pugno in faccia.”
“Ah, bene vedo che ce l'hai ancora la lingua.” Non avrei mai dovuto dirlo perché questo sembrò fargli sigillare di nuovo la bocca.
Presi una decisione piuttosto affrettata che mai mi sarei immaginata di prendere.
Andai verso il suo letto e mi sedetti di fianco a lui in modo che mi guardasse, gli scostai i capelli dal livido e fissando quest'ultimo pronunciai le parole magiche
“Senti Harry mi dispiace, probabilmente non avrei dovuto reagire così ma stare con te mi mette in soggezione e poi dovresti sapere come sono fatta. Lo sai che le buone maniere non sono il mio forte, mi hai colto di sorpresa e ho reagito di istinto, non essere arrabbiato con me. Stavo cercando di fare andare bene le cose, non voglio iniziare tutto da capo.”
Harry mi guardò, trasse un lungo respire e infine disse
“Questo era quello che volevo sentire, non ero arrabbiato con te ma era l'unico modo per farmi chiedere scusa.”
“Devo mantenere la calma, ma ora vuoi spiegarmi perché è suonata una sveglia alle 7 di mattina in piena estate?” Mi stava tornando sonno.
“Ehm, ecco io, io ho appuntamento con uhm mi sembra Tiffany? No, Chloe.” Disse pensieroso.
“Ah capisco, il turno mattutino.” Risposi secca.
“Come, come lo s..” Mi chiese.
“Louis mi sta aiutando molto, sai.”
Detto questo Harry si chiuse in bagno e non feci in tempo a vederlo uscire perché caddi in un sonno profondo.
 

Verso mezzogiorno mi svegliai e quando trovai la cucina deserta tornai al piano di sopra ed entrai nell' enorme camera di Louis, Niall e Zayn . Mi accorsi subito che il letto di Zayn era rimasto intatto, evidentemente la scorsa sera aveva un appuntamento con qualche ragazza, così mi sedetti sul suo letto e rimasi per un bel po' a fissare Lou e Niall dormire.
Louis sembrava stesse sognando qualcosa di divertente, perché muoveva le gambe ed accennava dei sorrisi nel sonno.
Niall invece sembrava un bambino nell'ora del riposino, si girava e rigirava dolcemente nel letto tirandosi su le coperte fino al naso.

“Hei che stai facendo?” Mi chiese Liam.
“Oh, Liam mi hai spaventata. Stavo solo guardando questi due bambini dormire.” Sussurrai per non svegliarli.
“Già, dei bambini. Che ne dici di scendere di sotto e aiutarmi a preparare il pranzo ? A giudicare dalla loro espressione sul viso deduco che prima dell'una non saranno svegli.”
“Benissimo, che cuciniamo di buono?” Chiesi io eccitata.
“Spaghetti ?”
“Andata, ai fornelli, su!”
“Louis, Niall svegliaaaaa.” Gridai per l'ennesima volta. A quanto pare in quella casa avevano tutti il sonno pesante.
Mi chinai sotto il letto di Zayn, presi una sua scarpa e la feci passare sotto il naso di Louis più volte, finché non aprì gli occhi di scatto e mi guardò terrorizzato. Non gli diedi il tempo di rispondere o di protestare che gli ordinai di andare in bagno a vestirsi e scendere in cucina.
Bene, meno uno, ora era il turno di Niall.
Con lui approcciai un metodo molto più educato, mi sedetti sul suo letto e gli accarezzai i capelli chiamandolo per nome.
Aprì prima un occhio per controllare chi fossi e poi l'altro. Quando mi riconobbe mi sorrise
“Buongiorno sballo.” Mi disse dolcemente.
“Buongiorno, hai esattamente dieci minuti per andare in bagno, vestirti, prepararti e scendere di sotto a mangiare. Buon divertimento.” Uscii dalla stanza.
Quando anche Niall ci raggiunse io, Liam e Louis ci eravamo appena seduti.
“Niall, non credi che dovresti lasciare un po' di pasta a Zayn e Harry?” Chiese Liam.
“Naah, loro hanno le donne e io il loro cibo. È una cosa alla pari, finché loro continueranno a spassarsela con le ragazze io potrò continuare a spassarmela con questi deliziosi piatti. ” Ci disse disinvolto.
“Sembra stupido il ragazzo, ma sotto quei capelli biondi e occhi azzurri c'è un cervellone.” Spiegò Louis.

 

Il primo a rientrare in casa fu Zayn alle 3 del pomeriggio mentre noi stavamo comodamente guardando un programma demenziale alla tv.

Le risate di Niall e Louis erano talmente forti che contagiarono anche me, nonostante non stessi guardando lo schermo ma stessi andando da Zayn.
“Hei, hai mangiato? Vorrei dirti che è avanzata della pasta ma non è vero, Niall se l'è spazzolata.”
“Si grazie, ho mangiato fuori.” Rimase vago.
“Uhm, ok. C'è qualcosa che vorresti raccontarmi? Oppure farò finta di nulla?” Chiesi.
“Fai finta di nulla per favore, domani se mi va bene saprete tutto.” Mi disse speranzoso.
In quel momento arrivò Liam che salutò Zayn e si diresse verso il frigo per prendere qualcosa da bere.
“Hei Zayn, Harry era con te? Di solito quando ha il turno mattutino verso l'ora di pranzo è già a casa” Disse Liam.
“Si, mi ha chiamato poco fa, ha detto che passava da una certa Melanie o MaryAnne, non ricordo bene.” Spiegò.
“Ehm , so di essere stata via per un po'...ma da quando Harry è così amato dalle donne?” Chiesi dubbiosa.
“Ti ricordi il compleanno di Niall a undici anni? Quando giocammo per la prima volta al gioco della bottiglia? Ecco, è iniziato tutto lì.” Mi rispose Louis che aveva sentito tutto dalla sala.
“Per Harry è tutto un gioco, è come se quella bottiglia non avesse mai smesso di girare per lui, dopo una ragazza ce n'è sempre un'altra e un'altra ancora disposta a tutto pur di passare qualche ora con Harry. Non fraintendermi, Harry è un bravissimo ragazzo ma non è proprio il fidanzato perfetto.” Mi raccontò Liam.
Sempre basita salii le scale e andai in camera mia a sdraiarmi sul letto.
“OMMIODDIO LIAAAAAM!” Gridai.
“Che succede?? Alex, tutto apposto?” Arrivò in camera con il fiatone spalancando la porta.
“Mi sono appena resa conto che è una settimana che sono qua e non sono ancora passata a trovare la zia!”
“Mi stai dicendo che hai tirato quell'urlo e mi hai fatto prendere uno spavento enorme solo perché non sei ancora andata a trovare mia madre? Perfetto, ti faccio accompagnare da Zayn.”  Mi rispose.






Spazio Autrice ;

Ancora una volta capitolo breve non so nemmeno come mai, dato che questa storia l'ho scritta e finita quest'estate non me la sento di modificarla perché ci sono particolarmente affezionata in quanto sia l'unica FF che io sia riuscita a portare a termine.
Detto questo spero che vi piaccia e che non ci siano troppi errori grammaticali / logici , cercherò di aggiornare più in fretta :)


AlexHP, stanchissima e stufa.


SpaSpazio 

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Capitolo 6
*** Slow life . ***


CAPITOLO 6.

“Zia Mary!!” La salutai con un abbraccio.
“Oh, finalmente sei venuta, iniziavo a temere che quei ragazzi ti avessero fatto il lavaggio del cervello.” Mi ammonì.
“Questo non è vero Mary, sai benissimo che ti adoriamo.” Rispose Zayn con un sorriso a 32 denti.
“Certo, quando vi faccio da mangiare e vi lavo i vestiti.” Rise mia zia.
“Allora zietta, che mi racconti?” Chiesi curiosa.
“Mah, nulla gli anni passano, tu cresci, Liam cresce, i miei ragazzi crescono e tuo zio invecchia.” Disse scherzando.
“A proposito, dov'è zio John?” Chiesi.
“È al lavoro, mi dispiace che non possa vederti ci teneva tanto.” Disse dispiaciuta.
“Aspetta, che ne dite di venire a cena da noi stasera? Magari puoi aiutarmi tu a cucinare...”
“Molto bene, verremo. Comunque, raccontami un po' di te.”
Mi fece sedere in cucina con lei mentre Zayn andò alla televisione come se fosse a casa sua.
“Non c'è molto da dire, mi sto preparando psicologicamente a questa nuova vita. Lontano dai miei vecchi amici, dai miei genitori, nuova casa, nuova scuola, sarà dura ma ce la farò. Liam è stato fin troppo gentile con me.”
“Ma che dici? Siamo una famiglia, ci aiutiamo a vicenda e poi mi sembra che tu abbia trovato una nuova compagnia no? Sono ottimi ragazzi, simpatici e belli.” Mi sorrise la zia.
“Avanti Mary, dillo che hai un debole per me!” Rise Zayn dall'altra stanza.
“Oh Zayn mi dispiace, ma sai benissimo come ci rimarrebbe male Louis se dicessi una cosa del genere. Gli ho sempre promesso che un giorno l'avrei sposato e portato in luna di miele a Disneyland.” Rise anche lei, ma subito dopo mi chiese
“E invece tu? Qualche ragazzo ha sciolto il tuo cuore di ghiaccio?”
“Zia, tu credi ancora a Babbo Natale? Sai benissimo che non ci riuscirebbe nessuno a sciogliermi.” Scherzai.
“Mmm, non ti farebbe male un ragazzo. Magari ti farebbe un po' distrarre da quel calcio è quella moto arancione che ti piace tanto. A volte mi sembra di avere UN nipote, non UNA nipote.”
“Quella moto arancione che mi piace tanto è una KTM e poi io so perfettamente essere femminile quando voglio.” Protestai prontamente.
“Forse è meglio andare, Mary ci vediamo dopo e mi raccomando fatti bella!” La salutò Zayn con un bacio.
“Andiamoci piano Zayn, non me la sento ancora di rendere pubblica la nostra relazione. Ci vediamo dopo ragazzi.” Ci sorrise e uscimmo di casa.
Quando entrammo in auto ci fu un momento di silezio e poi dissi
“Fatti bella? La vostra relazione? Avanti Mary, dillo che hai un debole per me? Zayn ti rendi conto che fai battutine ad una donna di 50anni, potrebbe essere tua madre!” Lo rimproverai.
“Alex, la conosco dalla mia nascita, per me è come se fosse mia madre. Ma non solo per me, anche gli altri la trattano così e a lei piace, la diverte passare del tempo con noi. Ci adora e presto ci adorerai anche tu.” Mi sorrise e mi fece l'occhiolino.

“Siamo a casaaaaaaaaaaa.” Gridai un attimo prima di varcare la soglia e di accorgermi che Niall, Louis e Liam erano rimasti nelle stesse esatte posizioni di quando li avevamo lasciati due ore prima.
“Non metteteci troppa energia ragazzi, rischiate di sudare.” Dissi posizionandomi davanti alla tv e spegnendola.
“Allora, zia Mary e zio John verranno a cena qua quindi voglio che passiate l'aspirapolvere e spolveriate un po' in giro.”
“Ai suoi ordini capitano, Zayn non pensare di svignartela, ci aiuterai anche tu.” Disse Louis.
Io intanto andai in camera per andare un po' al pc, entrando sentii lo scrosciare dell'acqua e Harry canticchiare sotto la doccia.
“Alex, sei tu?” Mi chiese.
“No, sono la fatina dei denti.” Risposi divertendomi .
Non mi piaceva stare al pc, ma ogni tanto mi aiutava a passare i momenti di noia, entrai su facebook e controllai le mie notifiche. Harry e una sconosciuta biondina mi avevano chiesto l'amicizia, le accettai e chiusi facebook. Entrai nella mia casella e-mail e lessi qualche lettera che mi avevano mandato i miei vecchi amici e iniziai a rispondere a tutti ripetendo le stesse cose “ io sto bene, mi mancate, la casa è bella, mi sto divertendo, non vedo l'ora di conoscere gente nuova, blabla.”
Quasi mi sentivo un robot.
Quando stavo per spegnere il computer venni investita da una scia di profumo di abete e muschio, mi girai e vidi che proveniva da Harry.
Non dai capelli di Harry, da Harry, Harry che tranquillamente se ne stava seduto in boxer sul suo letto scrivendo qualcosa sul cellulare.
“Harry, ti dispiacerebbe metterti qualcosa addosso?” Chiesi turbata.
“Si, mi dispiacerebbe. Ho caldo.” Mi rispose tranquillo.
“Beh anche io ho caldo ma di certo non me ne vado in giro per casa in mutande e reggiseno.” Risposi piccata.
“Però potresti.” Mi guardò e sorrise.
“Non vedi l'ora Styles?” Lo provocai.
“Io non ho detto questo, ho detto solo che se volessi andare in giro in biancheria non sarei di certo io a negarti questo diritto.” Disse con aria confusa.
“Va beeene, ora però sul serio vestiti. Tra poco verranno i miei zii.” Lo avvisai.
“Lo faccio solo per Mary, sia chiaro. So che non resisterebbe se mi vedesse in boxer.”
“Oh insomma, si può sapere perché mia zia è così affascinante?!” Chiesi tra me e me.
Scesa di sotto chiamai e vennero da me.
“Ragazzi, andatevi a preparare, tra un'ora saranno qui. Mi raccomando vi prego, vi supplico fatevi trovare vestiti.” Li avvertii.
“Harry era nudo?” Mi chiese Louis aspettandoselo.
“In boxer.” Risposi.
“Oh ti è andata bene, lui adora stare nudo.” Mi rispose Zayn.
“Non ti preoccupare, dopo un po' ci si fa l'abitudine” Mi fece l'occhiolino Niall.
Io li guardai disgustata quando Liam mi disse
“Non ci farai l'abitudine perché mi assicurerò che Harry non si faccia più trovare nudo per casa.”
“Il lupo perde il pelo ma non il vizio caro Liam, ricordatelo.” Disse scendendo dalle scale Harry.
“Posso andare in camera a vestirmi o devi ancora finire di prepararti?” Gli chiesi.
“Vai pure, micetta.”
“Va' al diavolo, Styles.”
Andai in camera e iniziai a svestirmi rimanendo in intimo. Aprii l'armadio, presi un paio di jeans e una tshirt e quando passai davanti allo specchio vidi riflesso il volto di Harry divertito seduto sul letto.
“HARRY!”
“Scusa...è divertente vederti passare per la stanza senza sapere cosa metterti.”
“Ok, ora basta. tu non ti vergogni a farti vedere in boxer da chiunque?” Gli chiesi.
“No, se sto bene con me stesso allora sto bene anche con gli altri.”
“D'accordo, da oggi non mi interessa più se mi vedi in intimo. Ho capito che vivendo insieme sono cose normali, siamo una famiglia e della propria famiglia non ci si vergogna.” Dissi rassegnata.
“Giusto! Peró penso che dovresti metterti più spesso il reggiseno nero con i teschi, fa tanto ragazza trasgressiva.” Mi fece l'occhiolino.
“Tu non mi fissare troppo.” Lo minacciai.
Finita la chiacchierata io mi vestii sotto lo sguardo divertito di Harry, forse aveva ragione, ero divertente quando cercavo di prepararmi in modo femminile...
 

*din doooon*
 

“Vado iooooooo. ” Corse Louis.
“Buonasera Louis, come stai?” Disse zia Mary.
“Hei Mary, vedo che ti sei fatta più carina del solito stasera. Lo sai che ti trovo più sexy al naturale, arrrgh” Le fece l'occhiolino.
“Louis, che piacere vederti.” Disse zio John.
“Ciao John, stavo giusto complentandomi con tua moglie per ehm l'ottimo aspetto.”
“Zio John!! Come stai?” Chiesi allo zio che non vedevo da tempo.
“Ciao principessa! Come sta la mia nipote preferita?”
“Uh principessaa.” “Hei principessina.” “Ooh che dolce principessina.” Facevano eco i ragazzi.
“Ti prego zio, non chiamarmi principessa. Questa sera non voglio fare a botte con nessuno.” Lo informai, soprattutto riferendomi agli altri.
Io e la zia andammo in cucina a preparare la cena e i maschi si sistemarono sul divano a parlare del più e del meno.
“Allora, mi sono giunte delle voci che hai avuto scontri abbastanza piccanti con uno dei ragazzi, si puó sapere come mai?” Mi chiese la zia con sguardo indagatorio.
“Cosa? Io non ho fatto nulla, sono stata calma tutto il tempo.” Cercai di mascherare tutto.
“Per favore, non negare. Louis ha mandato una foto di Harry addormentato con il pacco dei surgelati in testa a tutte le persone che conosce.”
“È stata colpa sua.” Dissi.
“Perché? Perché ti ha fatto uno scherzo da amico? Almeno lui ci ha provato a diventare tuo amico.” Ora anche lei mi doveva rinfacciare le cose?
“Mio amico? Dio zia, io e Harry non siamo mai andati daccordo e mai lo faremo. Tutto qui, vado a chiamarli tu intanto tira fuori l'arrosto dal forno.” Andai in sala.
“È pronto.” mi sforzai di sorridere mentre facevo accomodare gli uomoni im cucina.
“Mmm, tutto buoniffimo Mary, fei un ottima cuoca.”
“Vacci piano Niall, nessuno vuole rubarti il piatto.” Disse la zia ridendo.
Finimmo di mangiare in fretta e poi Zayn mi aiutó a sparecchiare.
“Come mai mi vuoi aiutare? Ti serve un favore per caso?” Chiesi incurosita.
“Ehm no, è che tra poco deve arrivare una persona...” Disse timidamente.
“Si, una persona. Avanti Zayn, lei come si chiama? È la tua ragazza?” Dissi intuendo tutto.
“Io, non, non è...come hai fatto a capirlo?” Mi chiese allarmato, poi proseguì “Si chiama Ashley, è qualche mese che usciamo insieme e volevo farvela conoscere e poi potreste diventare amiche, è molto divertente!”
“Beh se possiamo diventare amiche sta a me deciderlo, intanto voglio conoscerla, gli altri lo sanno già?”
“No... non sapevo come dirglielo, sai non sono mai stato un ragazzo da storia seria ma sento che con lei potrei stare veramente bene.” Disse arrossendo.
“Ok ci penso io.” Andammo in sala e richiamai l'attenzione dei miei coinquilini e zii.
“Attenzione, Zayn avrebbe un annuncio da farvi, ma per qualche motivo non ha le palle per parlare perció lo faró io. ” Zayn mi diede una gomitata nel fianco.
“Bene, riassumendo Zayn si vede con una ragazza di nome Ashley, questa sera ha seciso di presentarcela quindi le regole sono queste: non si flirta, non si fanno battute, non si mette in ridicolo Zayn e non si mette in imbarazzo la povera ragazza. Chi ha intenzione di fare lo stupido esca da questa casa e veda di non tornare prima di mezzanotte.” Dissi tutto d'un fiato.
Louis, Niall, Harry e Liam mi guardavano basiti, zio John sorrideva e zia Mary stava andando ad abbracciare Zayn.
“Oh Zayn, sono così felice per te. Finalmente uno di voi ha deciso di mettere la testa a posto!”
“Ehi amico, hai intenzione di abbandonarmi? Noi eravamo un duo!”
“Sta zitto Harry e vedi di darti una regolata anche tu Mr. sono un uomo libero vado con chi mi pare Styles.” disse la zia, sorprendendo tutti.
 

*din doooon*


“Oh giusto in tempo, Louis vai ad aprire la porta. Zayn cerca di calmarti e vai con Louis a prendere la tua donna.” Mi sentivo un boss a dare tutti quegli ordini.
Ci facemmo trovare tutti seduti sul divano composti .
Zayn entró per mano a quella ragazza.
“Ciao tesoro, io sono la zia di Zayn, Mary, piacere.”
“A Mary piace sentirs un po' la zia di tutti, perché ci conosce dalla nascita. In realtà è la madre di Liam e zia di Alex.” Spiegó Zayn indicandoci.
Ci presentó tutti e cercammo di conoscerla meglio. All'inizio parlava solo la zia, ma poi anche i ragazzi si inserirono .
“Allora Ashley, quanti anni hai? Che scuola frequenti? Quanti ragazzi hai avuto fin'ora? Come hai conosciuto Zayn? Dimmi almeno 5 capitali europee e 3 fiumi .” disse Louis cercando di scioliere il ghiaccio.
“Ho 17 anni, a settembre frequenteró il quarto anno nella vostra stessa scuola, non voglio parlare dei miei vecchi ragazzi, ho conosciuto Zayn quattro mesi fa in discoteca, Oslo-Parigi-Roma-Berlino-Lisbona e Rodano-Senna-Danubio.” Finì soddisfatta.
“Sai ho come l'impressione che io e te andremo d'accordo Ashley, non capita spesso che la gente mi spenga così.” Disse Louis divertito.

Quella ragazza mi piaceva, non mi sembrva il tipo che avrebbe fatto soffrire Zayn, quindi per darle la mia ' benedizione' la presi da parte con la scusa di aiutarmi a prendere il gelato.
“Allora, Ashley devo proprio dirtelo, mi sei simpatica. Credo che tu ci tenga a Zayn, sono pronta a diventare tua amica.”
“Davvero? Ci tenevo a fare una buona impressione, sono contenta di avere una nuova amica, potremmo andare a farci le unghie, dal parrucchiere e a fare shopping!” Disse tutto d'un fiato.
“Si, beh Ashley io non sono proprio quel tipo di amica, propongo di conoscerci meglio prima...” Le sorrisi.
La serata si concluse bene comunque, verso le 23 gli zii tornarono a casa tra mille baci e abbracci di zia Mary .
Ashley era seduta con Zayn nella poltrona a parlare, Liam dormiva sulla spalla di Niall che mangiava del cibo avanzato, io ero sdraiata sul divano e Harry era seduto sul tappeto concentrato a leggere qualcosa. Louis? Louis aveva appena acceso la wii guardando con occhi speranzosi me ed Harry.
In meno di due secondi Liam e Niall furono al piano di sopra e Zayn uscì di casa con Ashley con la scusa di doverla accompagnare a casa.
“Vi prego vi prego vi prego.” Ci supplicó Louis.
Harry inclinó il viso per vedere la mia reazione, ci scambiammo qualche sguardo e poi convenemmo che era meglio far felice il bambino di casa.
“Controler pronti?” Chiese Louis.
“Luigi pronto!” Disse Harry.
“Wario pronto!” Risposi io.
“Bene, ora mangiate la polvere del mio Mario!” E la partita a Mario Kart inizió.
Due ore, mille risate e qualche scappellotto dopo rientró Zayn.
“Siete ancora a giocare?” Chiese rivolto a Lou.
“Si, beh questi due non sanno perdere...” Indico me e Harry .
“Sono le due di notte Louis, come puoi pretendere che io giochi bene? Ho bisogno di dormire! Harry non accendere la luce quando vieni in camera.” Salii le scale e me ne andai.
Entrata i camera mi svestii e andai a letto senza nemmeno mettermi il pigiama. Tutto ció di cui avevo bisogno era un letto su cui stendermi e una coperta con cui coprirmi.



 

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Capitolo 7
*** KTM , Ready to Race. ***


** consiglio alle lettrici di cercare su Internet  ' KTM Cross 125 ' per capire di ciò che parlerò nel capitolo :) **                       

CAPITOLO 7.

 

I giorni trascorsero sempre più monotoni, cucina, spesa, pulizie, Ashley a farci visita, Harry e i suoi doppi turni, le partite alla wii con Louis alle due di notte...
L'estate stava passando troppo in fretta, era passato un mese esatto dal mio arrivo nella nuova casa e stavamo facendo colazione tutti insieme quando sentimmo un fischio e un clacson suonare.

Andai alla finestra e corsi fuori in pigiama senza fiato urlando.
“È arrivata, è arrivata, è arrivata, è arrivata, è arrivata, è arrivata!”
“Alex, che succede?”
“Chi è arrivato?”

“È una tua amica?”
“È carina?” Mi chiesero i ragazzi confusi.
“Ragazzi, vi presento Hendrix. La mia KTM .” Dissi indicando la moto da cross arancione fiammante parcheggiata sul vialetto.
“Tu stai scherzando vero?” Disse Zayn.
“Oh no, ancora quella moto ci risiamo!” Disse spazientito Liam.

Presi Hendrix e la spinsi fino al vialetto di casa.
“Non avrai intenzione di portarla dentro, vero?” Mi chiese Liam.
“Devi smetterla di trattarla come se fosse un oggetto Liam, lei non lo è . C'è sempre stata per me e ha bisogno di una casa in cui stare” Risposi.
“Ma si sente quando parla?” Chiese Harry esasperato.
“Mettiamola nel garage, almeno starà al coperto” Suggerì Louis.
Finalmente qualcuno che capiva le esigenze di quella povera moto.
Detto fatto, misi Hendrix nel garage, tornai in casa e andai in camera a vestirmi. Pantaloncini corti, canotta e in meno di 5 minuti ero già in giardino a lavare la mia moto.
Strofinai con cura e risciacquai per circa mezz'ora, poi una volta lavata iniziai a controllare i vari pezzi e a regolarla. Mi misi a trafficare con chiavi inglesi e pappagalli mentre i ragazzi mi osservavano sorpresi.
“Sai guidarla almeno?” Mi chiese Niall.
“No Niall, l'ho fatta portare fin qua solo per farle prendere aria.”
“Hei Alex, dovresti essere orgogliosa di te. Sai più te su moto e motori che noi cinque messi insieme!” Disse Louis.
“Parla per te Lou, ti dimentichi forse che io ho guidato una Harley Davidson? ” Disse Harry.
“Ooh già, quando uscivi con la metallara, brutto periodo Harry..fossi in te cercherei di dimenticarlo.” Rise Zayn facendomi l'occhiolino.
“Magari potrei provare a farci un g...”
“NO.” Interruppi Harry.
“Ma che male c'è ? Guarda che sono buono.”
“Ora, lasciatemi andare. Io e Hendrix dobbiamo recuperare il tempo perso.” Ripresi.
“Sta attenta, non andare troppo veloce e non stare fuori troppo.”
“Si, certo papà.” Salutai Liam e salii in sella a Hendrix.
Non appena la misi in moto, quel suono, quel rombo mi riportò alla mente tutti i ricordi di casa mia. Le corse nei boschi con i miei vecchi amici, le gare nei circuiti...tutte cose che mi ero dovuta lasciare alle spalle.
Non so bene neanch'io dove andai ma quella corsa in moto mi aiutò a cancellare tutti i pensieri dalla testa, c'eravamo solo io, Hendrix, l'asfalto e il paesaggio di campagna davanti a noi.
Stavo percorrendo una viale alberato, fortunatamente era deserto perciò potei divertirmi con qualche impennata come ai vecchi tempi.
Purtroppo mi suonò il cellulare troppo presto e dovetti rispondere.
“Che vuoi Harry?”
“Wow mi sei quasi sembrata più acida del solito.”
“Muoviti, sto perdendo tempo.”
“Devi venire a casa.”
“No.”
“Alex, vieni a casa ti prego.”
“Ora mi preghi anche?”
“Sono solo a casa con Louis e lui vuole disperatamente giocare con la wii. Ti sto chiamando dal bagno, mi sono chiuso qui per scappare da lui. Per favore, fa presto.”
“Ahahahahahahahaa, ok dev'essere una cosa seria. Arrivo subito.”
Riattaccai e mi fermai a riflettere per qualche minuto valutando i pro e i contro della mia scelta, mio malgrado tornai a casa trovando Harry e Louis impegnati in una partita a Just Dance .

Cercai di fare il meno rumore possibile, camminando con passo furtivo e nascondendomi dietro il divano per non finire a giocare con loro.
“Hei Alex! Aspettavamo proprio te, ti ho già preparato il telecomando. È sul divano, scaldati e scendi in pista!” Disse Louis raggiante.
Mimai un “io ti odio” a Harry e lui mi rispose con un “mi hai salvato”.
“Louis, sono stanca. Sono due ore che giochiamo che ne dici di smettere?” Provai a chiedere.
“No giochiamo” Rispose.
“Louis per favore, sei asfissiante..” Provò Harry.
“No, io voglio giocare . Dai è divertente!” Insistette.
“Louis, te l'ho chiesto con le buone non farmi usare le cattive.” Dissi.
“Voglio giocare.”
“Bene, allora gioca.” Andai verso la televisione e staccai la presa della corrente, un secondo dopo ero già in camera.
“Sei stata un mito, dovevi vedere Louis c'è rimasto malissimo!” Disse entrando Harry.
“Non rivolgermi la parola. Mi hai fatto rinunciare a Hendrix per passare due ore infernali con te e Louis a ballare.”

Risposi arrabbiata.
“Eddai, se proprio non volevi tornare bastava che me lo dicessi. Questo vuol dire che volevi tornare, e perché volevi tornare?” Chiese .
“Io, non lo so. Harry mi hai fatto così pena...non ho resistito. Saperti tra le grinfie di quell'assatanato mi ha dato fastidio, quando ci si mette Lou sa essere veramente pesante e poi anche io ho un cuore e comunque sei in debito con me! ” Questo era poco ma sicuro.




  

Spazio Autrice ;
prima di tutto mi scuso per il ritardo e per il breve capitolo ma per mia sfortuna sono in punizione e sto facendo tutto di nascosto (sono o non sono trasgry?) , perciò capitemi, cercherò di fare la brava ragazza e di uscire dalla punizione il prima possibile ç-ç . Un grazie speciale alle poche ma fedeli lettrici che recensiscono :')
  

AlexHP .


AlexA 

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Capitolo 8
*** Stupid girls . ***


CAPITOLO 8.

 

“Sveeeegliaaa!” Un urlò mi svegliò.
“Che ore sono? Dove mi trovo?” Chiesi con la voce impastata.
“Sono Liam, sono le 9 e sei nel tuo letto.” Rispose con tono squillante.
“Perché sono sveglia alle 9 Liam?”
“Perché manca esattamente una settimana all'inizio della scuola e tra un'ora passerà Ashley per una giornata tra donne.” Mi spiegò.
“Harry, ti prego mandalo via.” Dissi coprendomi con la coperta.

“Harry ha dormito da Melissa stanotte.” Giustificò la sua assenza.
“No, credo si chiami Allyson la ragazza con cui sta uscendo.” Disse entrando Niall accompagnato da Zayn e Louis .
“Ragazzi, non per sembrarvi scontrosa...ma voi siete tutti a petto nudo e io sono in biancheria, mi fareste la cortesia di uscire da camera mia ?” Non c'era privacy in quella casa.
Non volevo alzarmi, ma mi piaceva uscire con Ashley, era la mia unica amica e con lei mi divertivo sempre.
Indossai un paio di jeans e la maglia migliore che avevo, mi piastrai i capelli e mi truccai leggermente.
Erano le 10 e Ashley era già ad aspettarmi, sempre impeccabile.
Lunghi capelli biondi e occhi azzurri, una principessina che sorprendentemente di principesco aveva solo l'aspetto. Anche lei, come me, era molto naturale e per nulla egocentrica.
“Buongiorno Alex, andiamo?”
“Devo ancora mangiare, Ash!” Risposi addentando una mela.
“Farai colazione in auto e non chiamarmi Ash che mi ricordi un pokemon!”
Mi prese per un braccio e mi portó via.
Sulla porta incrociammo Harry che ci salutò con un cenno della mano, quando mi passó a fianco gli sussurrai
“Portami via da lei...”
“Che succede?”

“Saluta la tua amica Alex, perché quando tornerà sarà una donna distrutta. Ci aspetta un intera giornata di shopping.” Rispose sorridente Ashley.
“Comprale qualcosa di carino...e di pizzo per favore.”
“Grazie molto d'aiuto Harry.”
Volevo ucciderla, sul serio. Arrivate al centro commerciale le chiesi che intenzioni aveva .
“Allora, perché siamo qui?”
“E me lo chiedi? Tra una settimana inizia la scuola, dobbiamo rifarti il guardaroba e comprare il materiale scolastico. Soprattutto il guardaroba.” Lo disse come se fosse la cosa piú scontata del mondo.
“Il mio guardaroba va benissimo.” Mentii.
“Alex hai due maglie decenti e tutte le altre sono maglie di cantanti o gruppi ormai defunti. Tra una settimana finirai catapultata in un mondo fatto di borse e scarpe firmate, nessuna pietà, tutte ti giudicheranno senza contare il fato che tu sarai quella nuova e farai sicuramente scalpore.
Fidati di me.”
Mi portó in negozi di cui nemmeno sapevo la conoscenza e di cui chiaramente non ricordavo il nome.
Comprai tre paia di jeans, cinque tshirts, un top, una camicia e due maglie per le occasioni 'speciali'.
“Ora passiamo alle scarpe.” Mi spinse fuori dall'ennesimo negozio ma avevo talmente fame che non riuscivo nemmeno a muovermi.
“Ash, sono le tre e non abbiamo ancora pranzato, ti prego andiamo da McDonald's.”
Acconsentì e ci sedemmo ad un tavolino per due.
“Allora, con Zayn come sta andando?” Chiesi sorseggiando la mia Coca.
“Bene, credo che stia diventando una cosa seria per me. Stiamo insieme da quattro mesi, non è molto ma quello che provo con lui non l'ho mai provato.” Mi raccontó con occhi sognanti.
“Credo che anche per Zayn stia diventando una cosa seria, lui si affeziona facilmente alle persone ma con te lo vedo diverso, gli piaci molto.”
“Con lui sono felice.”
“Aaaah, dev'essere bello...” Dissi senza pensarci.
“Cosa?” Mi chiese.
“L'amore, l'essere innamorati di qualcuno. Sentirsi importanti, amati e apprezzati..”
“Wow Alex, ho sentito bene ? Sono uscite veramente da te queste parole? Mi sarei aspettata di sentire una cosa del genere da tutti tranne che da te.” Sembrava veramete sorpresa.
“Te lo saresti aspettata anche da Mr. una botta e via?”
“No dai, tu e Harry siete un caso a parte.” Voleva confortarmi?
Intanto eravamo arrivate nel reparto calzature e mi ero comprata un paio di Converse .

Poi venne il turno del materiale scolastico, optai per uno zaino nero della Eastpack e un astuccio del Manchester United.
Ashley mi fulminó con lo sguardo ma non poteva lamentarsi dato che ero stata per tutto il giorno ai suoi ordini.
Infine mi portó dal parrucchiere, mi spuntai i capelli e mi tinsi i capelli di uno strano rosso, inutile dire che non ricordavo il nome della tonalità.
Tornate a casa trovammo Louis in pantofole in giardino ad innaffiare le piante come una vecchietta.
“Ohohoh Liam, sta arrivando una bella rossa insieme ad Ashley !”
“Sta zitto Louis, ora va in paranoia!” Risi insieme a lui.
Entrammo in casa e Liam mi venne in contro.
“Che hai fatto? Perché ti sei tinta i capelli?!” Disse preoccupato.
“Nuovo taglio, nuova vita. Ecco come ragionano le donne.”
“Sta' zitto Harry, non sai nulla. È stato quello psicopatico del parrucchiere a volermi colorare la testa, non me ne può fregar di meno di farmi una nuova vita, questa va più che bene.” Lo spensi.
“Se ti può consolare a me piaci molto.”
“Grazie Niall, tu sì che te ne intendi.” Anche se in realtà non avevo bisogno di essere consolata.
“Ehi piccola, anche secondo me stai bene così ma non voglio espormi troppo. Ashley ci rimarrebbe troppo male!” Disse Zayn .
“Non potrei vivere sapendo che ti piacciono i capelli di Alex.” Disse Ash colpendolo in testa fingendosi disperata.
“Comunque dovreste ringraziarmi, senza di me non si sarebbe comprata tutti quei vestiti nuovi e non si sarebbe fatta quei capelli che le stanno tanto bene.”
“Vorrà dire che allora dovrai aiutarla a comprare un nuovo abito per la festa del prossimo sabato.” Informò Louis.
“Quale festa?” Chiesi sospettosa.
“Sabato prossimo c'è una festa a casa di Sam.”
“Non conosco nessun Sam, io non vado alle feste Louis.” Ma chi lo conosceva Sam!?

“Banditela!” Disse Louis mettendosi una mano alla bocca .
“Hai davanti a te il Re e la Regina delle feste, Louis e Zayn. Preparati perché questa casa diventerà una discoteca una volta iniziata la scuola.” Disse Niall addentando una fetta di pizza.
“Non mi piacciono le feste, troppe persone, musica orribile e poi non so ballare!”
Non ci avevo nemmeno mai provato a ballare.
“Non serve saper ballare, basta strusciarsi contro la gente, scuotere i fianchi e cercare di andare a ritmo come fanno tutti.” Mi spiegò Niall con un'alzata di spalle.
“Oh mio dio, sono un genio.” Urlò Ashley “So già come vestirti, ti farò i capelli, ti truccherò, ti presterò un paio di tacchi da favola e dopo la festa verrai a dormire da me!”
“Vestito ? Capelli ? Trucco ? TACCHI? Pigiama Party? Ashley, ormai dovresti conoscermi sai che non mi piacerà affatto. Liam, tu sei contro a questo genere di cose, su digli che non posso andare alla festa!”
“A dire il vero Alex, credo che ti divertirai anche tu. Persino a me piacciono le feste! Comunque io, Niall, Louis e Zayn ci fermeremo a dormire da Sam.” E ogni mia speranza svanì.
Forse avrei potuto organizzare un torneo di briscola con le vecchiette della zona.
“Già beh, io ti direi di tornare pure a casa ma sai..non penso sarò a casa e resteresti da sola.” Disse Harry ammiccando.
“Non ne dubitavo Harry.” Dissi scoraggiata.
Forse un po' di vita sociale non mi avrebbe guastato, dopotutto ero a Londra da quasi due mesi e le uniche persone che conoscevo erano i ragazzi e Ashley.




Spazio Autrice;

per prima cosa vorrei scusarmi per
i titoli merdosi (perdonate il francesismo) che ho scelto dei capitoli, i titoli iniziali che avevo scelto quest'estate mentre scrivevo la storia erano molto meglio ma ovviamente non li ricordo quindi donate un euro anche voi alla fondazione 'Aiutiamo AlexHP a guarire dall'Alzheimer'  .
seconda cosa, ringrazio dal profondo del cuore quelle che hanno messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate e
un grazie speciale alle poche -ma fedeli- che recensiscono ogni capitolo.
pooi ah si, non credo di averlo già detto ma
il personaggio di Ashley è ispirato a una mia cara amica nonché futura sposa del bel Zayn Malik, facciamole gli auguri insieme e speriamo siano figli maschi !
sono sicura che
dovrei dirvi altre mille cose ma al momento non le ricordo e rischierei di annoiarvi troppo e scommetto che la metà delle lettrici non legge nemmeno il mio 'spazio autrice' lol.


AlexHP che si sente in vena di scrivere colorato.
Spazio Sp 

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Capitolo 9
*** Yes I like the way you smile with your eyes . ***


CAPITOLO 9.
 

Quando Ashley e Zayn se ne furono andati la casa cadde in un silenzio disumano, io ero al computer e stavo controllando la mia pagina facebook, notifiche, tizio ti ha taggato di qua, caio ha commentato il tuo post, hai 3 messaggi non letti, chat offline bla bla bla.
Chiusi spazientita il pc sbuffando e notando che Harry si era addormentato sul mio letto. Gli avevo detto espressamente di non salirci ma lui nulla, gli feci una foto in modo da poterlo ricattare in seguito.
Visto che mi annoiavo a morte, corsi in camera dei ragazzi e saltai sul letto di Niall facendolo cadere in terra.
“Ciao Alex, ciao Alex, ciao Alex, ciao Alex!” Disse Louis rimbalzando a piedi uniti sul suo letto come un bambino.
“Come mai nella tana dei leoni?” Mi chiese Niall rimettendosi a sedere.
“Mi annoio a morte, c'è troppo silenzio in casa. Harry è crollato sul mio letto, Zayn è uscito, Liam è dalla zia e siete rimasti solo voi due.” Dissi triste.
“Harry sta dormendo? Tra dieci minuti abbiamo appuntamento al bowling! Lo vado a svegliare e poi andiamo, ciao!” Salutò Louis baciandoci.
“Bene Niall, siamo rimasti solo noi due. Che mangiamo stasera?” Chiesi .
“Non lo so” disse sdraiandosi affianco a me, “ potremmo farci della carne con le patatine fritte e poi guardarci una partita di calcio.”
“Ci sto, ma niente litigate.” Accettai con piacere.
“Ok, facciamo un giochino. Cinque domande alle quali devi rispondere per forza, nulla di troppo personale. Inizio io.”
“Va bene, non vedo l'ora, yeeee.”
“Shh, domanda uno; come ti senti in questo momento?”
“Bene credo, non ho voglia di picchiare nessuno per il momento.” Ironizzai.
“Non intendevo in questo momento ora, in questo periodo, da quando sei con noi.” Spiegò meglio.
Ci riflettei un po'.
“Ah, si è un po' strano vivere con cinque ragazzi. Sta succedendo tutto in fretta, tra una settimana inizierà la scuola e c'è Liam, ci siete voi, c'è Ashley non so, è strano.” Dissi sinceramente.
“Ok, può andare. Seconda domanda; ti siamo mancati in questi quattro anni?”
“Certo che si, a casa avevo pochi amici. Non tutti riuscivano a capirmi come voi, sul serio ora come ora non riuscirei a separarmi da voi.”
“E ti sono mancato anche io?” Mi chiese girandosi verso di me per guardarmi negli occhi.
“No, a dire il vero tu non mi sei mancato per nulla” Dissi ridendogli in faccia.
“Spero per te che sia una bugia. Prossima domanda, qual è il tuo colore preferito?”
“Marrone.” Dissi sorridente pensando già alla sua reazione.
“Marrone, sul serio? Rosa, blu, giallo, verde, viola...questi colori non ti dicono nulla? Il marrone è un colore inusuale...” Disse divertito.
“No, il marrone è caldo. È come una coperta in una giornata di pioggia, è il colore dell'autunno. Non è un colore inusuale, è un colore intenso.”
“Se lo dici tu...quarta domanda; perché sei così? Mi riferisco al tuo carattere, sei strana per essere una ragazza.”
“Niall, non è un mio problema se la maggior parte delle ragazze sono delle ochette. Io sono così perché mi piaccio così, il calcio mi rende felice e perciò ci gioco. Andare in moto mi rilassa, perciò ci vado. Il rock mi carica, perciò lo ascolto.” Mi sembrava scontato.
“Si, ma è diverso. Non sei come le altre, potrei definirti una ragazza dal cuore di ghiaccio, non ti interessa apparire, tu indossi i tuoi vecchi jeans e le tue maglie sgualcite e ne vai fiera... quante storie hai avuto con i ragazzi?” Chiese riflettendo.
“Qualche storia l'ho avuta, ma nulla di serio. I ragazzi non mi sono mai interessati dal punto di vista sentimentale, più che altro ho sempre preferito le storielle senza romanticismi, per questo non mi sono mai innamorata. Ok, questa valeva come quinta domanda, ora tocca a me.” Dissi mettendomi a sedere per vederlo meglio.
“D'accordo.” Rispose ancora dubbioso.
“Prima domanda; perché ti tingi i capelli?” Non me l'ero mai chiesta da quando lo conoscevo.
“Non so, la prima volta l'ho fatto per provare e mi piacevo più biondo. Sai un biondo con gli occhi azzurri piace a tutti e non mi riferisco solo alle ragazze. Perciò lo faccio.” Disse semplicemente.
“Interessante, seconda domanda ; hai intenzione o avrai intenzione in un futuro spero non molto lontano di insegnarmi a suonare la chitarra?” Chiesi facendo gli occhi da cucciolo.
“Ahahahhahahahahahah” si mise a ridere, “Certo che lo farò. Quando vuoi.”
“Grazie, terza domanda; ti manca l'Irlanda?” Chiesi curiosa.
“Si... mi manca la mia famiglia, il verde dei prati, l'azzurro del cielo...”
“Il beee delle capre. Non farti prendere da un attacco di malinconia, non sono una brava consolatrice. Penultima domanda; come puoi mangiare così tanto senza ingrassare?”
“Non ne ho idea, mangio e basta.” Disse tranquillamente.
“Già, il sogno di ogni persona. Ora la domanda delle domande, quante ragazze hanno avuto la fortuna di infilarsi nel letto del bell'irlandese?” Chiesi maliziosa.
“Due ragazze molto importanti. Mia madre e tu circa un'ora fa.” Disse ridendo.
“No, sul serio sono curiosa.” Non riuscivo a immaginarmi Niall come un playboy.
“Sinceramente poche, non mi piace usare le ragazze. A dire il vero si possono giusto contare sulle dita di una mano.” Disse arrossendo.
Era così dolce e allo stesso tempo vomitevole.
“Wow, vuoi essere il mio principe azzurro? Vivremo in un castello, ci sposeremo di bianco e cavalcheremo il nostro unicorno fino alla fine dell'arcobaleno, che ne dici?” Dissi con la faccia sognante.
“Dico che va bene, ma dovremmo aspettare di aver finito la cena perché ho un certo languorino.” Disse aiutandomi ad alzarmi e facendomi un inchino, io risi e dandogli una pacca sul fondoschiena lo spinsi fuori dalla camera.

AAAAAAAAAA
 

“Hei capo, a che punto sei con le patate?” Chiesi mentre andavo verso il frigo.
“Appena finito di tagliarle, sono pronto a friggerle.” Disse prendendo l'olio.
“Ok, metto la carne al fuoco allora.”
Dieci minuti dopo eravamo a litigarci il ketchup.
“Quindi, che partita ci guardiamo?” Chiesi già assonnata.
“Danno Liverpool - Arsenal, guardiamo quella?” Chiese indifferente.
“Sii, io e Louis abbiamo scommesso sul risultato!” Dissi esaltandomi già.

Ci sistemammo sul divano, io seduta ad indiano e lui letteralmente spalmato sui cuscini .

Guardare una partita di calcio con Niall era piacevole, non era come con Louis che parlava tutto il tempo o con Harry che trovava un doppio senso in ogni frase del telecronista.
“Perché ? Perché ? Perché ?.” Dissi lamentandomi.
“Che c'è di sconcertante?” Chiese Niall.
“Come si può essere pagati milioni di sterline e giocare così male a calcio?” Dissi pochi secondi prima che l'Arsenal batte' la punizione .
“A volte capita, non sono tutti dei campioni nati come me ! Niall Horan, quasi 18anni, Irlandese, proveniente da Mullingar residente a Londra, è lui il nuovo capocannoniere del Derby County signori e signore !”
Con lui ridere era spontaneo, mi faceva sentire a mio agio. Così a mio agio che mezz'ora dopo ero sdraiata sulle sue gambe a finire di vedere quella benedetta partita.
“Ho voglia di patatine.” Disse Niall lamentandosi.
“Mm, Niall alzati e valle a prendere.” Dissi in un rantolo.

“Come faccio ad alzarmi se ci sei tu sopra di me?” Disse puntandomi i suoi occhi azzurri addoso.
“Non sono così fragile, avresti potuto alzarti lo stesso.” Dissi raddrizzandomi e prendendo un cuscino dalla poltrona.
“Ne vuoi?” Disse offrendomene qualcuna.
“Niall è mezzanotte, non ho fame. Quando tornano gli altri?” Chiesi assonnata riposizionandomi su di lui.
“Zayn si ferma da Ash, Lou e Harry se riescono a concludere andranno a dormire da qualche ragazza e Liam, beh Liam non credo sia da tua zia. Secondo me ha trovato una ragazza.”
“Oh, lo spero tanto. È da due anni che Liam non ha una storia con una ragazza, Emilie gli aveva spezzato il cuore..” Dissi dispiaciuta.
“Si e tu le avevi quasi spezzato il braccio.” Disse in tono canzonatorio.
“Solo perché Louis mi aveva fermato, lo avrei fatto molto volentieri. Cavolo, a 15 anni dopo due anni che stava con Liam si è fatta trovare a letto con quello stupido di Harry ! E Liam lo ha perdonato!” Dissi rabbiosa.
“Alex, lo aveva fatto ubriacare. Se Harry andava a letto con la prima che capitava da sobrio, figuriamoci da ubriaco... e purtroppo non è cambiato per nulla.”
“Si, me ne sono accorta. Però ora si è organizzato, ha i turni mattutini e quelli serali, lui si che è un genio...”
“Che ci vuoi fare, lui è Harry. Quando arriverà la ragazza in grado di cambiarlo, allora lei sarà quella giusta.” Disse spensierato.
“Mi dai un po' della tua birra?”
“No, non dovresti bere.” Mi guardò torvo.
“Niall mi ricordi quanti anni hai?”
“17 anni e sei mesi.” Disse fiero .
“Bene, tu hai sette mesi più di me e mi stai dicendo che io non posso bere mentre tu si?” Lo guardai male.
“Io sono irlandese, la birra non mi fa nulla... vabbè dai, sono sicuro che Liam non si arrabbierà se ne bevi poca.” Mi porse la birra e ne mandai giù una buona sorsata.
“Grazie, amico.” Chiusi gli occhi e mi lasciai cullare dal borbottare sconnesso della televisione e dalle luci soffuse della stanza....

 

AAAAAAAAAA

 

“Alex, Alex sveglia. Sono le due di notte, ci siamo addormentati, andiamo a letto.” Mi svegliò Niall.
“Mmm, no sono comoda.” Farfugliai.
“Su, alzati.” Mi tirò su e mi mise un braccio sul fianco e uno sulla spalla e mi lasciò davanti al bagno.
“Io devo andare al bagno, buonanotte.” Disse lasciandomi.
Io andai in camera sua a recuperare le infradito che avevo lasciato quel pomeriggio di fianco al suo letto, ma quando lo vidi non potei resistergli e mi fiondai sotto le coperte.
“Allora è un vizio, cos'ha di così invitante il mio letto?” Mi chiese avvicinandosi.
“No, volevo prendere le ciabatte ma poi, volevo salutarti, ma c'era il letto, non ho resistito, il cuscino morbido...” Farfugliai frasi sconnesse.
“Va bene, tu dormi pure lì . Vado nel letto di Louis.” Disse dirigendosi nell'altro letto.
“No è il tuo letto, vieni.”

“Non ti da noia che dorma nel letto con te?” Mi chiese incerto.
“Ti prego, divido la stanza con Harry, ormai non mi imbarazza più nulla.”

Così dicendo mi spostai verso il bordo del letto e gli feci spazio.
“Carino il pigiamino grigio con le giraffe.” Dissi scherzando.
“È molto comodo e le giraffe sono animali pacifici, tu invece? Dov'è il tuo pigiama?” Chiese indispettito.
“Oh giusto”. Dissi sfilandomi la felpa
“Canottiera e pantaloncini, voilà.” Gli feci l'occhiolino.
“Strano che Harry non ti abbia ancora fatto fare un giro sulla sua giostra.”
“Ahahaha, ormai in camera nostra non ci sono più divieti. L'ho visto talmente tante volte in boxer che non mi da nemmeno più fastidio girare per camera seminuda.” Dissi orgogliosamente.
“Buon per te, sei la prima ragazza che resiste al bel fascinoso Harry.”
Mi appoggiai al suo petto e mi addormentai col respiro di Niall nell'orecchio.




 
Spazio Autrice ;
anche questa volta mi scuso per l'enorme ritardo ma sono sempre in punizione... povera me.
sinceramente non so cosa dire riguardo questo capitolo, ho voluto approfondire un po' l'amicizia tra Alex e Niall per far conoscere meglio i personaggi e come spero avrete capito per fortuna o purtroppo mi piace il calcio quindi sarà presente più o meno in tutti i capitoli lol .
stendiamo un velo pietoso sul titolo e se ci sono errori di battitura mi scuso, spero di tornare al più presto ad aggiornare in fretta, vi farei gli auguri di Natale ma sono così alternativa che non ve li faccio.


AlexHp troppo trasgry .

 

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Capitolo 10
*** Untill the clouds unroll and you come down . ***


CAPITOLO 10.

 

“CIAO NIAAAAALL. UNA RAGAZZA, HEI CIAO RAGAZZA! ASPETTA, ALEX!?” Disse Louis entrando in camera.
“Dannazione Louis, fai piano!” Disse Niall alzandosi di colpo e colpendomi al petto.
Louis si avvicinò ai piedi del letto e ci guardò con i suoi enormi occhi azzurri e un sorrisino strano sulle labbra.
“Allooora, Niall ha fatto conquiste...”

“Louis siamo vestiti.” Gli feci notare io.
“Quindi è stata una cosa veloce...sai ti facevo più il tipico ragazzo da coccole e passione Niall.” Lo sguardo malizioso di Louis mi stava trapassando.
“Louis non abbiamo fatto nulla, ci siamo addormentati sul divano e siamo saliti in camera.” Spiegò Niall.
“Mmm, va bene ti crederò solo perché so che sei un bravo ragazzo. Ma ehi, guarda che fisico che ha messo su la ragazza.” Mi stava prendendo in giro?
“Ti piaccio Louis? 50 sterline e sarò tua tutta la giornata. È un affarone...” Dissi ammiccando.
“Se mi fai lo sconto ti regalo un biscotto! Comunque, volete sentire la mia serata??” Disse saltellando sul letto come un bambino.
“Sentiamo la tua serata.” Disse Niall rassegnato.
“Allooora, siamo arrivati al bowling, abbiamo aspettato queste due ragazze per circa venti minuti, siamo entrati, abbiamo preso le scarpe – tra l'altro il mio numero non ce l'avevano! Ho dovuto aspettare che un grassone puzzolente finisse di giocare e le passasse a me. Puzzavano di strano....”
“Louis, taglia corto.” Lo minacciai.
“Ok, si giusto. Mi sono lavorato un po' questa ragazza, Katie. Era un po' che uscivamo insieme e quasi non ci speravo più che si interessasse a me. Harry si è lavorato l'amichetta e dopo aver vinto quattro partite di seguito io sono andato a dormire da Katie, e per dormire intendo ..”
“Giocare alla wii immagino.” Lo interruppe Niall ridendo e battendomi il cinque.
“In effetti è vero, però dopo ce la siamo spassata. Dovreste batterlo a me il cinque, sono proprio un genio.” Disse allungano la mano per farsi battere il cinque.
“Ho bisogno di una doccia. Harry è a casa?” Chiesi sbadigliando e togliendomi le coperte di dosso.
“Si, sta dormendo. Ci vediamo dopoo.” Mi salutò Louis.
Uscii dalla loro stanza ed entrai nella mia, Harry stava dormendo così mi tolsi i pantaloncini e li gettai sulla scrivania dirigendomi verso la finestra. Aprii le persiane e scostai le tende per vedere fuori .
“Bel culo.”
“Bella lingua, vuoi che te la mozzi ?” Allora era sveglio, faceva solo finta di dormire...
“Era un complimento il mio.” Disse guardandomi negli occhi.
“Anche il mio Harry caro. Mi danno noia queste battutine ok? Che dovrei dire io quando te ne vai per la stanza semi nudo?”
“Avevi detto che era ok per te.” Disse tranquillo.
“Almeno io non ti fisso.” Dissi andandomi a sedere sul mio letto.
“A proposito, quando sono arrivato non c'eri nel letto...”

“Ho dormito con Niall.” Sospirai.
“Ora è tutto chiaro, non eri in camera, sei in mutande, pensierosa...ti lamenti se ti faccio un coplimento ma ti fai dare il biscotto da Niall! ” Disse con lo sguardo perso.
“Ma quale biscotto, ABBIAMO DORMITO come ve lo devo dire? Siamo amici, è normale, eravamo soli e ci siamo fatti compagnia. A dirla proprio tutta sono in bianco da tre mesi.” Ero pronta a sentirmi prendere in giro.
“Che? Non sei vergine!?” Disse Harry con gli occhi strabuzzati.
“Ormai non la sono più da due anni.” Risposi.
“Com'è successo?” Chiese interessato.
“Nulla di romantico, io e il mio migliore amico volevamo provare e ci siamo 'dati una mano' a vicenda. E poi dopo, la nostra è diventata una sorta di amicizia di letti, abbiamo continuato a vederci anche con altre ragazze/ragazzi.” Raccontai ripensandoci.
“Sul serio ? Una botta e via? Nessun fidanzato?” Chiese sempre più sorpreso.
“No, ti sembra così strano? Pensavo l'avessi capito ormai che i sentimenti girano al largo da me.
E invece tu? Racconta a zia Alex la tua prima volta.” Dissi maliziosamente.
“Avevo 13 anni, ovviamente avevo tante ragazze ma con nessuna mi ero mai spinto oltre. Poi è arrivata questa ragazza a cui piacevo di uno o due anni più di me disposta a soddisfare le esigenze di un tredicenne arrapato... il resto è storia. Ho avuto qualche fidanzata, ma nulla di serio insomma. Mai stato innamorato veramente.” Disse con uno sguardo di noncuranza.
“Nemmeno io, a volte mi chiedo come ci si senta. Le ragazze della mia età sono quasi tutte fidanzate e io vivo la mia storia d'amore con Hendrix.” Sdrammatizzai.
“Secondo me l'amore ti fa star male.” Disse guardandomi negli occhi.

“Può darsi.” Aggiunsi io.

Visto che non avevo più voglia di dormire mi vestii e andai in bagno a pettinarmi e truccarmi.
“Dove stai andando?” Mi chiese Harry.
“Vado a fare un giro con Hendrix, forse vado al parco.” Dissi annoiata.
“Prendi un ombrello, dicono che ci sarà un temporale.” Mi informò.
Annuii e saltai in sella a Hendrix, feci un giro in campagna, tanto per riprendere un po' la mano a guidare e poi verso l'ora di pranzo andai al parco.
Presi qualcosa da mangiare al chiosco e mi sdraiai sull'erba, finito di mangiare tirai fuori un libro dalla sacca che mi ero portata dietro e mi persi tra le poesie di Rilke addormentandomi.
Mi svegliai di colpo quando iniziai a sentirmi bagnata e mi accorsi che aveva iniziato a piovere, presi il libro e le mie cose e cercai di infilarle in borsa ma la pioggia aumentava e si trasformò in un vero e proprio acquazzone inglese.

“Maledizione, maledizione!” Dissi cercando un posto in cui andare per proteggermi, i miei capelli erano fradici e i miei vestiti pure. Perché non avevo dato retta ad Harry, perché?
“Serve un ombrello?” Sbucò Harry da dietro un albero e mi venne a coprire con il suo grande ombrello rosso.
“Potevi arrivare un po' prima.” Dissi cercando di pettinarmi i capelli con le dita.
“Ringrazia che sono venuto, ci avrei scommesso che non avevi preso l'ombrello.” Disse arrabbiato.
“Ok, grazie. Ora come faccio? Hendrix sarà tutta bagnata, non la posso guidare.” Mi disperai.
“L'ho già caricata sul pick up.” Disse fiero.
“Abbiamo un pick up? Tu non puoi guidare..” Dissi sorpresa.
“No, tuo zio ce l'ha. Me lo ha prestato lui e si, posso guidare, l'unico vigile che c'è in zona è un mio carissimo amico di famiglia, non mi ha mai detto nulla.” Arrivammo al parcheggio e salimmo in cima.
“Ah comunque, com'è andata ieri sera? Louis era così entusiasto..” Feci l'interessata.
“Bene, era una pivellina la ragazza. Un'oca senza cervello come mi aspettavo, poco male sono le più facili da portarsi a letto.” disse lanciandomi un'occhiata, “sono quelle come te, quelle furbe e ostinate che mi fanno dare di matto” Proseguì.
“Mi dispiace veramente tanto per te, dev'essere così dura.” Arrivammo dalla zia ed entrammo in casa.
“Tesoro, guai a te se non ascolti più Harry!” Disse la zia venendomi in contro con un asciugamano.
“È solo un po' d'acqua zia.” Dissi tossendo.
“Certo, un po' d'acqua come no.” Mi fece il verso Harry.
“Vai nella vecchia camera di Liam, la dovrebbe esserci qualche tuo vecchio vesito. Harry, accompagnala.” Disse mia zia intransigente.
Entrai in camera e mi buttai sul letto.
“Dovresti cambiarti.” Mi suggerì Harry.
“Da quando sei così premuroso Styles?” Chiesi sospettosa, mi rispose fulminandomi.
Andai verso l'armadio di Liam e aprii il terzo cassetto dove mettevo i miei vestiti quando andavo a trovarlo. Purtroppo non c'erano reggiseni perciò misi una canottiera colorata che mi lasciava leggermente scoperto l'ombelico e provai un paio di jeans .
“Cavolo, non mi vanno più .”
“È plausibile dato che li indossavi tre anni fa. Sei cresciuta.” Disse alzando le spalle.
Così presi un paio di pantaloncini da calcio di Liam per stare comoda e tornai da zia Mary.
“Zia, hai un reggiseno da prestarmi?”
“Mi dispiace Alex, ma io ho una quinta... non penso ti vada bene.” Disse dispiaciuta.
“Fa niente, starò senza. Tanto in macchina non mi vede nessuno e se Harry ci prova gli tiro un pugno.”
“Che ho fatto ora io di male? Sono stato buono per tutto il giorno, sono venuto a prenderti in mezzo al fango mentre diluviava! Prego, eh.” Disse facendo finta di essere offeso.
“Come sei suscettibile Harry, non ti farò più del male.” Lo rassicurai.
“Vorrei sperare.” Disse sbuffando.
“Forse è meglio se noi andiamo a casa, ciao zia.” Dissi e poi starnutii.
“Harry passate da una farmacia , ah riprendi l'auto. Domani mattina passera John a riportare la moto.”
“Si chiama Hendrix.” La corressi io.
“Si tesoro gran bel nome, deve avere la febbre, Harry misuragliela.”
“Va bene, andiamo.” Ci dirigemmo verso l'auto e salimmo.
“Hai preso l'auto di Louis?” Chiesi.
“Si, dato che io non ne ho ancora una mia.” Disse avviando la macchina.
“Perché ti sei fermato?” Chiesi poco dopo.
“Stai qua in macchina, vado in farmacia.”
“Potevi fermarti a quella vicino a casa nostra.”
“Conosco la farmacista, sono sicuro che mi farà un po' di sconto.” Disse facendomi l'occhiolino.
Tornò due minuti dopo con in mano un sacchetto e un sorriso a trentadue denti sul viso.
“Gratis, è bastato un invito a cena.”
“Complimenti playboy, perché non esci con qualche cassiera del supermercato? Potrebbe farci comodo dato che mangiate quantità industriali di cibo.” Buttai lì.
Tornammo a casa e trovai i ragazzi a giocare con la wii, presi Liam per un braccio e lo trascinai in camera con me.
“Devi dirmi qualcosa?” Chiesi con sguardo indagatorio.

“Io..ehm,no.”
“Sicuro? Perché penso che se mio cugino uscisse con qualce ragazza me lo direbbe, giusto?”
“Che vuoi insinuare?” Proseguì preoccupato.
“Liam sputa il rospo, ieri notte non sei rientrato a casa e non sei stato dalla zia.”
“Si, sono stato con una ragazza, ma non ci ho fatto nulla...siamo andati a vedere le stelle, mi sembrava romantico.” Disse arrossendo.
“Liam sei il solito romanticone, parlami di questa ragazza.”
“Si chiama Felicity, siamo amici da anni ma credo di provare qualcosa di più per lei. All'inizio volevo chiedere aiuto ad Harry per fare colpo ma poi ho preferito conquistarla pian piano a modo mio. E credo che anche lei provi qualcosa per me, ma non voglio rischiare di rovinare la nostra amicizia.” Abbassò lo sguardo.
“E allora? Tu provaci, falla divertire, falla stare bene. Vedrai che sarà tua, abbraccia tua cugina ora.”
Dissi stringendolo forte.
“Alex tu scotti, sdraiati che vado a prendere il termometro.” Disse mettendomi giù.

AAAAAAAAAA

 

“Sei contagiosa?” Mi chiese Harry entrando in camera.
“Oh si, altamente. Credo che non ci potremmo vedere per un po' mi dispiace.”
“Ha ha ha, hai la febbre?” Disse sarcastico.
“Quasi 38 gradi...mi fa male la testa.” Dissi lamentandomi.
“Sto un po' in camera.”
“Basta che non fai rumore, puoi passarmi un'aspirina?” Domandai assonnata.
“Al volo!” Disse lanciandomi la scatola in faccia.
“Ahia, cristo sto male e tu mi lanci la roba addosso !”
“Sdrammatizzavo. Tranquilla, ora sto un po' al computer.”
Poco dopo mi addormentai.
“Pronto?” sentivo Harry al telefono, “ Abbey?...Abbey chi?” proseguì “ oh, si ciao piccola. Che mi dici?” pazzesco, quante Abbey poteva conoscere !? “oh no piccola, sabato sono alla festa di Sam, vieni anche tu, per lui non sarà un problema. Ok, a sabato .” Riattaccò sbuffando.
“Mmm” dissi stirandomi, “dev'essere faticoso stare dietro a tutte quelle ragazze, vero?”
“Avevo già promesso a Bettany, Rosie e l'altra Rosie che sarei stato con loro...devo organizzarmi. Potrei stare un'ora con ognuna, arrivando la alle 9 finirei all'una...però con Bettany potrei sbrigarmi e potrei trovare qualcuno che mi aiuti a scaricare una delle due Rosie...” Disse aggrottando le sopracciglia.
Sbuffai e mi alzai dal letto, come se fossero veri problemi i suoi !
“Sei già stata a fare shopping?” Chiese con vocina femminile.
“Non ci vengo alla festa.” Risposi secca.

“Ahahaa una pivellina come te si vergogna?” Disse prendendomi in giro.
“No, una pivellina come me non vuole stare tutta la notte a vedere masse di teenager arrapati strusciarsi tra di loro in una sorta di 'danza dell'amore' .”

“Ahahah carino il tuo modo di vedere le feste, ma è al piano di sopra che ci si diverte di più, se sai cosa intendo.” Disse con sguardo malizioso.
“Ohohooh certo, il regno di Harry Styles, dove tu governi tutto dalle camere da letto come un leone che tiene d'occhio le sue prede... dico giusto?” Risposi con un sorriso falso.
“Giustissimo, sei sveglia per essere una ragazzina innocente.” Ammiccò.
Ragazzina innocente a chi ? Ora era una questione di orgoglio, ci sarei andata a quella festa, eccome se ci sarei andata.
“Sai, ho cambiato idea. Ci vengo alla festa.” Dissi uscendo dalla camera .
“Fatti comprare da Ashley un nuovo completino intimo, quelli bianchi non vanno più di moda e quelle mutande coprono troppo!”
“Mi fissi Styles?” 1 a 0 per me.
Mi era tornato il mal di testa per colpa della discussione con Harry e morivo dalla fame quindi andai in cucina e mi preparai un sandwich.
“Dio Alex, vivi con 5 maschi potresti anche indossare qualche vestito oltre alla biancheria !”

“ Liam tu sei mio cugino, Harry è il mio compagno di stanza e gli altri mi conoscono fin da piccola che problema c'è?” Chiesi bevendo un sorso di succo.
“Beh ma ora sei cresciuta e sono cresciuti anche loro, e sicuramente non si lamenteranno a vederti andare in giro per casa mezza nuda.”
“Io cosa dovrei dire di Harry? Dorme nudo, voglio dire...mi viene il vomito solo a pensarci!”
In quel momento arrivò Louis.
“Woooah Alex, io non ho problemi a vederti così ma vorrei ricordarti che Zayn è un ragazzo impegnato! Se vuoi mostrarci la tua bellezza mostracela dopo al piano di sopra, ma per favore non davanti a Zayn !”
Liam lo fulminò ma poi lo lasciò perdere, sapeva com'era fatto Louis, per lui era tutto un gioco.
“Liam dammi la maglia.” dissi indicandola “Voglio andare a vedere un po' di tv e mi devo coprire davanti a Zayn.” Dissi facendogli l'occhiolino, mi misi la sua maglia viola e andai a sedermi sulla poltrona in sala.
“Hei piccola, stai un po' meglio?”
“Si grazie Zayn, però mi fa un po' male la testa. Credo che la febbre mi sia passata.”
“Potremmo fare un po' di brodo di pollo stasera per cena” Si intromise Niall.
“Buona idea, puoi cucinarlo tu?”
“Bleah, io quella porcheria non la mangio.” Protestò Louis.
“Allora ordinati una pizza.” Rispose Liam spazientito.
“No, ho cambiato idea un po' di brodo fa sempre bene.” Disse riprendendo a fare uno strano balletto che aveva iniziato prima.





Spazio Autrice ;

Sono sempre qua, sempre in punizione, sempre al pc di nascosto.
Ancora una volta mi scuso per l'enorme ritardo e ringrazio nonostante questo chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e chi ha recensito.
Come avrete notato c'è un altro personaggio nuovo, Felicity ma di lei non voglio ancora parlare perché la conoscerete meglio tra qualche capitolo...se non erro nel 15, questa FF è abbastanza lunga devo rileggerla per la milionesima volta e decidere la lunghezza dei capitoli ma in tutto saranno probabilmente una trentina :O
Va bene, ho detto tutto e se non ho detto tutto pazienza, tanto dimentico sempre le cose.


Alex HP che ancora una volta riesce a non farsi beccare con il pc acceso. yeah buddie.


 

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Capitolo 11
*** What I feel inside . ***


CAPITOLO 11.

 

 

“Mmmm” “Noo, non posso” “Mmm, devo resistere” “Mmmm, aaaah”
Mi svegliarono degli strani rumori e mi alzai subito dal letto prendendo in mano una scarpa pensando ci fosse qualcuno in casa, poi mi accorsi che era solo Harry a sognare.
Cercai di rimettermi a letto e dormire ma lui continuava così provai a svegliarlo.
“Harry, Harry svegliati.”
“Harry stai sognando, calmati .”
“Non devi resistere a nulla, è solo un sogno, Harry Harry!” Pronunciai le ultime parole a voce un po' troppo alta e si svegliò di colpo sudato e si tirò su verso di me dandomi una testata.
“Aaah, il mio naso! Hai la testa durissima!” Protestai massaggiandomi il setto nasale.
“Che, che stavi facendo?” Disse ansimando.
“Cercavo di svegliarti idiota. Stavi facendo un sogno e parlavi, non riuscivo a dormire.”
“E...che stavo dicendo?” Chiese preoccupato.
“Boh, dicevi cose sconnesse tipo ' devo resistere ', ' non posso ' e facevi strani versi.” Dissi alzando le spalle “ricordi cosa stavi sognando?”
“Io, uhm no non lo ricordo...che ore sono?”
“È mattina presto .”
“Ok, io vado a fare una passeggiata, ho bisogno d'aria.” Disse agitato.
“Aspetta! Prima di alzarti fammi coprire gli occhi, non me la sento di vederti nudo.” Mi coprii gli occhi con il cuscino e quando sentii la porta chiudersi mi rimisi nel letto a pensare.
Cosa poteva aver sognato di così sconvolgente? Quel ragazzo era strano, carino ma pur sempre strano.
Un momento, avevo appena collegato Harry Edward Styles alla parola carino? Lui non era carino, lui era un dongiovanni da strapazzo, era rritante e sbruffone e … e aveva gli occhi verdi e quei ricci ribelli, per non parlare della fossetta che gli veniva quando sorrideva ..

“Si può?” Sbucò la testa di Zayn dalla mia porta.
“Ehm” scacciai quei pensieri dalla testa, “Vieni Zayn” risposi composta.
“Come mai sei già sveglio?” Zayn era il più pigro dei ragazzi, era strano che fosse sveglio.
“Mi ha chiamato Ashley, voleva sapere come stavi...ha detto che domani ti porta a fare shopping per la festa.”
“Benissimo, voglio sembrare un'altra persona quella sera.” Dissi decisa.
“Un momento, tu chi sei? Che ne hai fatto di Alex?”
“Voglio solo dare una bella lezione a Harry, non sa con chi ha a che fare.”
“Ok, questa è la Alex che conosco io” disse battendomi il cinque “andiamo a svegliare gli altri.”

Io andai da Liam che dormiva ancora beato nel suo grande letto, mi sdraiai affianco a lui.
“Liam, svegliati.”
“Mmm, buongiorno cuginetta.” Mi circondandò le spalle con un braccio ed io mi accoccolai sul suo petto.
“Dormito bene ? Ti è tornata la febbre?”
“Più o meno... però non ho febbre. Harry aveva il sonno disturbato perciò mi sono alzata presto.”
“Vai in camera a metterti qualcosa addosso, io vado di sotto a preparare la colazione.” Così dicendo si alzò e uscì dalla stanza, Liam aveva un bel corpo, se non fosse stato mio cugino probabilmente lo avrei definito sexy.

“Louis, stamani ho voglia di giocare alla wii dove sei??” Gridai scendendo le scale e andando in cucina.
“Louis non c'è.” mi informò Niall ancora assonnato, “è uscito stamani presto, è entrato Harry in camera nostra dicendogli che dovevano parlare e sono spariti.”
“Non so cosa sia preso ad Harry stamani, ha fatto uno strano sogno e si è svegliato sudato..poi se n'è andato, sembrava avere fretta..bah.” Spiegai spalmando un po' di marmellata sulla mia fetta biscottata.


- pov Harry - .

 

“Harry, Harry svegliati.”

“Harry stai sognando, calmati .”

“Non devi resistere a nulla, è solo un sogno, Harry Harry!” Mi svegliai di colpo sudato e mi tirai su dando una testata ad Alex.
“Aaah, il mio naso! Hai la testa durissima!” Protestò.
“Che, che stavi facendo?” Chiesi ansimando, che era successo?
“Cercavo di svegliarti idiota. Stavi facendo un sogno e parlavi, non riuscivo a dormire.”
“E...che stavo dicendo?” Dissi preoccupato, non poteva conoscere il mio sogno.
“Boh, dicevi cose sconnesse tipo ' devo resistere ', ' non posso ' e facevi strani versi.” disse con un'alzata di spalle ,

“Ricordi cosa stavi sognando?”
“Io, uhm no non lo ricordo...che ore sono?” Mentii.

“È mattina presto .”
“Ok, io vado a fare una passeggiata, ho bisogno d'aria.” Più che d'aria avevo bisogno di parlare con qualcuno e quel qualcuno doveva essere Louis.
“Aspetta! Prima di alzarti fammi coprire gli occhi, non me la sento di vederti nudo.” Mi infilai i boxer, una maglietta e un paio di pantaloncini e mi catapultai nella stanza dei ragazzi.
“Louis, svegliati dobbiamo parlare.” Gli tolsi le coperte di dosso e lo trascinai giù dal letto mentre Zayn e Niall mi guardavano straniti.
“Harry torna a letto.” Mi disse Louis.
“No Louis, alzati ho bisogno di parlarti!” Il mio sguardo doveva essere davvero disperato visto che si vestì in due secondi e mi seguì fuori senza più protestare.

Guidammo fino al parco e ci sedemmo su una panchina.
“Allora, mi vuoi spiegare che c'è?”
“Ho fatto uno strano sogno.”
“Fammi capire, tu mi hai svegliato a quest'ora per dirmi che hai fatto uno strano sogno?” Disse alzando un sopracciglio.
“Ti prego Lou, tu sei l'unico che può capirmi... io ho sognato Alex.” Dissi d'un fiato.
“Beh, che c'è di male? È un mese che viviamo insieme, condividete la stanza mi sembra plausibile.”
“No Louis, forse non hai capito. Ho sognato me ed Alex, lei.. lei mi seduceva ed io ero attratto dal suo corpo, la desideravo e lei mi voleva.” Raccontai passandomi una mano nei ricci scomposti.
“Cavolo amico, è la cugina di Liam … quindi tu vorresti portartela a letto?” Mi chiese.
Io non ci pensai e risposi subito “Si, diamine!” poi riflettei un attimo.

“Cioè, non lo so. Ha un bel corpo, è carina ma mi fa dare di matto in continuazione, praticamente ci odiamo a vicenda. Sono in un bel guaio...”
“Cerca di comportarti il più normalmente possibile e di non fare lo strambo. Liam non deve saperlo, potrebbe ucciderti.” Mi mise in guardia.
“Grazie Lou, ci sei sempre per me. Sapevo che mi avresti capito.” Dissi sospirando.
“Non fare troppo il dolce che senno' poi mi viene voglia di morderti le guanciotte.”
Passeggiammo ancora un po' per il parco e prendemmo due gelati .
“Cavolo arriva.” Dissi vedendo Alex venire verso di noi da lontano.
Aveva un paio di jeans corti, una maglia nera senza maniche, i capelli mossi e un paio di occhiali rayban in testa.
“Dio, deve farlo apposta, guarda com'è vestita ...”
“Harry, è vestita come ogni giorno. Cioè da sedicenne disadattata e trasandata .”
“Ma la è in modo sexy.” Aggiunsi.
“Ciao ragazzi... Liam mi ha detto di portarvi il pranzo...” Disse con fare svogliato.
“Come sapevi che eravamo qui?” Chiesi indubbiosito.
“Ho tirato a caso, ho pensato a dove potevano essere andati due scemi alle sette di mattina.”
“E se non ci avessi trovato?” Chiese Louis .
“Probabilmente avrei gettato il cibo in una pattumiera e sarei tornata a casa dicendo a Liam di avervi trovati e gli avrei fatto da parte vostra i complimenti per l'ottimo cibo.”
Si tolse gli occhiali e si sistemò i capelli.

“Bene, il mio lavoro è finito ci vediamo a casa.” salutò Louis e poi guardò me.

“La smetti di fissarmi? Sei strano oggi.” Disse seria.
Louis mi tirò una leggera gomitata.
“Non ti stavo fissando e non sono strano.” Cercai di dire con la voce più tranquilla possibile, lei mi scoccò un'ultima occhiata e poi se ne andò.

“La stavi fissando eccome.”
“Forse è meglio se stasera non torno a casa, devo dimenticarmi di quel sogno. Chiamerò Kimberly e passerò la notte da lei.” Sperai che passare la notte con una delle troiette di turno mi facesse dimenticare di quel sogno.
Verso le tre del pomeriggio tornammo a casa, mi diressi subito in camera per cambiarmi e mi ci chiusi a chiave.
Prima di vestirmi mi sdraiai sul letto per riposare approfittando del fatto che Alex era con Zayn a vedere un po' di tv.
* toc toc *
“Harry, fammi entrare.” Mi disse Alex da dietro la porta.
“Ho sonno, lasciami riposare.”
“Lasciami almeno entrare nella mia stanza.”
“Non ho voglia di alzarmi, per favore vattene.” La liquidai.
“Sei sempre più strano Styles, e io che pensavo potessimo diventare amici!”
Amici ? Voleva diventare amici dopo il sogno che avevo fatto su di lei... Harry, levatela dalla testa, è la cugina di uno dei tuoi migliori amici .
Ripetendomi questo mantra nella testa mi vestii, mi preparai e uscii dalla stanza.
“Hei Harry, stasera tacos a cena ! Sei dei nostri?” Mi chiese Niall sorridente.
“No, stasera vado da Kimberly.. farò tardi.” Alex si voltò a guardarmi ma io me ne andai subito prima che i nostri sguardi potessero incrociarsi.
Presi l'auto di Louis e guidai fino a casa di Kimberly.
“Hei splendore sei pronta?” Le chiesi chiamandola dalla finestra.
“Certo, scendo subito.” Mi rispose con la sua vocina irritante “dove mi porti stasera?” proseguì.
“Andiamo a mangiare una pizza e poi a ballare.” Dissi sfoderando il mio sorriso migliore.
La cena iniziò con lei che mi parlava della sua giornata al centro commerciale con me che la ascoltavo fingendomi interessato e finì allo stesso modo.
Arrivati in discoteca mi diressi subito al bar per prendere due bicchieri di vodka, non avevo ancora l'età per bere ma il barista era un mio amico quindi non fece storie.
“Ti ho preso qualcosa da bere.” Dissi a Kimberly porgendole la vodka.
Mandò giù il bicchiere ma poco dopo si attaccò direttamente alla bottiglia, quando vidi che era abbastanza ubriaca la portai in pista a ballare . Ballammo per un po' e poi con la scusa di andare in bagno ci chiudemmo dentro .
La riportai a casa verso le cinque di mattina, sorridente per colpa dell'alcool.
“Sono solo una delle tante vero?” Mi chiese.
“Come?” Dissi io non capendo il significato.
“Si, una delle tante che ti porti a letto. Non devo aspettarmi un bacio della buonanotte, giusto?” Disse seria.
“Si, mi dispiace io non bacio nessuna ragazza. Buonanotte, comunque mi sono divertito.” Risposi girandomi e montando in auto.

Quando arrivai a casa mi svestii completamente e mi sdraiai nel letto cercando di non pensare al corpo di Alex sotto le coperte nel letto di fianco al mio.


 



Spazio Autrice;

si sono sempre in punizione so di essere noiosa quindi se non posto spesso ormai sapete perché .__.
sono di fretta quindi evito di scrivere tutte le cazzate che vi scrivo di solito e torno a deprimermi nel mio angolino.


AlexHP.
 

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Capitolo 12
*** you're just a Small Bump unborn . ***


CAPITOLO 12.   

- POV Alex. -

Mi svegliai alle 11, Harry aveva già gli occhi aperti.
“Buongiorno” Lo salutai ma non ottenni risposta.
“Buongiorno.” Ripetei in tono più alto, lui alzò gli occhi ma non proferì parola.
“L'educazione è sparita, vedo.”
Scesi dal letto irritata e mi infilai subito la maglietta, uscii dalla porta e la chiusi con un colpo.
Che gli prendeva? Perché era così strano? Avevo fatto qualcosa di male? A causa dei miei pensieri per poco non andai a sbattere contro Niall che usciva dal bagno.
“Oh, scusa.” Balbettai.
“Buongiorno, oggi è il gran giorno.” Mi disse sorridendo.
“Il gran giorno? È il compleanno di qualcuno per caso?” Chiesi preoccupata.
“No, stasera c'è la festa, hai presente?” 
“Cavolo, l'avevo dimenticata.” Non avevo veramente più voglia di andare a quella festa.
“Scommetto che ora non vuoi più andarci.”  Disse convinto.
“Non vuoi più andare dove?” Sentii la voce di Ashley provenire dalla cucina.
Feci finta di nulla e entrai in cucina disinvolta salutando tutti.
“Alex, ho sentito bene? Non vuoi venire alla festa?” Il viso angelico di Ashley aveva lasciato il posto a un viso da diavolo.
“Dai Ash, non me la sento...” Mi lamentai.
“Cosa? Io sono venuta a prenderti, ora ti vesti e poi vieni a casa mia a prepararti .” 
“Ora?! Ma se mancano dieci ore alla festa!” Dissi stupita.
“Appunto, è pochissimo tempo! Dovrai essere favolosa e dovrò esserlo anchio.” Disse lisciandosi le punte dei capelli.
“Amore ma tu lo sei già.” Disse Zayn baciandola dolcemente sulla guancia.
“Vado su a vomitare.” Dissi suscitando una risatina di Niall.
Comunque visto che non avevo scelta tornai di nuovo in camera. 
Harry era sempre sul letto messaggiando al cellulare, così lo oltrepassai e presi un borsone da sotto la scrivania.
Aprii l'armadio e ci infilai l'occorrente per andare a dormire da Ashley, poi mi vestii e misi un paio di Converse. 
“Ti trasferisci?” Ah, finalmente parlava.
“Vado a dormire da Ashley dopo la festa.” Risposi arrabbiata.
“Quindi stasera la casa rimarrà vuota.” 
“Non ti porti nessuna ragazza?” Chiesi sorpresa.
“Non porto le ragazze a casa. Non le bacio nemmeno sulle labbra.” Disse fissandomi.
“Ok, questo è strano. Per quale motivo non dovresti baciare una ragazza che ti stai scopando?” 
“Penso che un bacio sia molto più intimo di una scopata.” 
“ALEEEEEX, SE NON SCENDI GIU' IN DIECI SECONDI VENGO A PRENDERTI IO.” Mi gridò Ashley dal piano di sotto.
“Temo che salirà sul serio, comunque sia immagino che ci vedremo alla festa... ciao.” Lo salutai e scesi di corsa le scale.
“Ciao Niall” “Ciao Liam” “Louis, a dopo” “Ci vediamo Zayn” Salutai tutti abbracciandoli.
“Oddio, non stai andando in guerra Alex. Stai solo per passare un pomeriggio da un'amica.”
“Che vuole trasformarmi in una Barbie.” Aggiunsi io venendo trascinata letteralmente sull'auto bianca di Ashley.
“Dunque, appena arriviamo a casa ti provi tutti i miei vestiti e poi passiamo a scarpe, trucco e parrucco ok?”
Non risposi, tanto avevo qualche altra scelta? Immagino di no, perciò stetti agli ordini senza lamentarmi.
Arrivate a casa sua mi portò direttamente in camera e aprì l'enorme armadio pieno di vestiti.
“Quello rosa non lo provo, sia chiaro.” Dissi decisa.
“Sarà il primo che proverai, avanti infilatelo.” 
Disperazione totale in 3,2,1 ….
“Questo prude ed è stretto!”
“Ma cos'è una bomboniera quell'affare !?”
“Ho fame.” 
“Il tubino sai dove me lo metto?” 
“Non ci vengo alla festa.” 
“Voglio provare quello viola.” 
“Basta, non ne posso più!” Dopo due ore che mi provavo i vestiti di Ashley non ne avevo ancora trovato uno adatto a me.
“Ti prego Ashley arrenditi, non ne troverò mai uno per me.” Dissi scoraggiata.
“No, è impossibile. C'è per forza il vestito dei tuoi sogni da qualche parte.” Disse sfiorandosi la mandibola per concentrarsi.
“Ma come ho fatto a non pensarci prima!? Tieni, prova questo! Io non l'ho mai messo!” Disse alzandosi di scatto dalla sedia tirando fuori un vestitino da un baule.
“Provalo, provalo” Mi spinse in bagno.
Uscii senza guardarmi, ma quando fui davanti allo specchio rimasi senza parole. Era tutto quello che cercavo.
“Allora ti piace?” Chiese Ashley.
“È perfetto.” Riuscii solo a dire.
“Ora mangiamo, sono le tre e tra sei ore c'è la festa.” Mi sorrise.

“Lo fai per Harry vero?” Mi chiese Ashley bevendo il the.
“Cosa? No, sono solo stufa di passare per il maschiaccio…Voglio dimostrare di poter essere anche femminile, magari con l'aiuto di qualche cara amica.” Dissi guardandomi intorno.
“Ecco perché mi piaci, sei decisa e fai del sarcasmo ovunque!”
“Ora ho una domanda seria però, che scarpe mi metto?”
“Tacchi, 10 cm non di meno. So già quali prestarti, non ti preoccupare.”
Ci riposammo un po' e poi alle sei ci preparammo definitivamente.
Ashley aveva un semplice vestitino fucsia, con tacchi in vernice e orecchini di brillanti.
Capelli lisci e trucco leggero.
Ora era il mio turno, mi sedetti e mi preparai a fargli da cavia.
“Quando avrò finito con te non ti riconoscerà nemmeno Liam.” Disse raggiante facendo scaldare la piastra.
Mi lasciò i capelli mossi e mi fece dei leggeri boccoli alle punte. Per quanto riguarda il trucco mi diede semplicemente la matita, il mascara e mi mise un poco di rossetto.
Finalmente indossai il mio vestito e i tacchi, quando mi alzai in piedi mi accorsi che Ashley aveva gli occhi lucidi.
“Che fai, piangi?” Chiesi quasi schifata.
“No, è che mi hai emozionata, sono così orgogliosa di te, sei diventata una splendida farfalla.” Disse abbracciandomi.
“Questo significa che prima ero un orrendo bruco?”
“Ahahah, mi fai sempre ridere. Su, non scomponiamoci troppo o rovineremo il trucco.” Disse sistemandosi i capelli.
Presto vennero le nove e partimmo per casa di Sam, quando fummo fuori iniziai a perdere battiti.
“Ashley, io non so se ce la faccio … non mi sento sicura.” 
“Vai dentro e abbaglia tutti sorella.” Disse spingendomi dentro casa.


 




Spazio Autrice;

anche se il capitolo è abbastanza corto mi piaceva lasciare un po' di suspance prima della festa ma non temete, non la tirerò per le lunghe e nel prossimo capitolo Alex ci darà dentro... e non solo lei !
spero di avervi messo un minimo d'ansia e di avervi invogliato a leggere il prossimo capitolo.
ho notato una cosa, nei miei ultimi "Spazio Autrice" non sono stata molto sarcastica come al solito, sarà colpa della mia depressione adolescenziale ?
Quindi vi faccio un regalino, siccome io adoro le battute squallide -al contrario di quell'ingrata della mia compagna di banco- ve ne lascio una che mi fa morire dalle risate.


" Se Marco si nutre e Francesco si nutre ... perché Frank si natra !? " 

AlexHP che si sotterra.

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Capitolo 13
*** I might drink a little more than I should tonight . ***


CAPITOLO 13 

-pov Harry-

Erano appena le nove e mezza e con Rosie avevo già finito, stavo scendendo le scale quando mi accorsi che la porta d'ingresso si stava aprendo. 
C'era un sacco di gente, ma riuscii lo stesso a vederla, era appena entrata Alex.
Il suo corpo era avvolto in un abito verde scuro che aderiva perfettamente alle sue forme, i capelli perfetti ma selvaggi le incorniciavano il viso arrossito per l'imbarazzo e quel trucco scuro le donava un'aria sexy e misteriosa.
Era bellissima.


-pov Alex-

Non vidi i ragazzi perciò dopo essermi presentata a Sam e avere ricevuto i suoi complimenti andai nella cucina.
“Ragazzi voglio presentarvi una mia amica.” Annunciò Ashley prima che entrassi con passo poco deciso e imbarazzato.
Louis iniziò subito a fischiare e Zayn mi abbracciò.
“Sei fantastica Sballo, la mia ragazza ti ha resa ancora più bella.” Mi disse prima di baciare Ashley.
“Io, io non ho parole... Alex sei tu? Sei mia cugina?”
“Si Liam, sono io.” Sorrisi raggiante.
“Sono orgoglioso di te.” Mi abbracciò anche lui, ma io ero concentrata sull'espressione di Niall un misto tra il sorpreso e l'imbarazzato.
“Niall, che ne pensi?” Chiesi sincera.
“Sei bellissima.” Disse semplicemente.
Ritenendomi soddisfatta andai ad abbracciarlo e arrossì.
“La smetti di diventare rosso? Sono sempre io. Ah, a proposito sei sexy con la camicia semi slacciata.” Dissi punzecchiandolo.
“Vado da Harry.” Avvisò Louis, già Harry … non mi aveva ancora vista.
La serata iniziò bene, ballai un lentro tra le braccia di Liam e Zayn, mi scatenai in pista con Louis e poi di nuovo abbracciata a Niall.
Verso le 23 però iniziai ad annoiarmi e mi accorsi che nonostante Harry mi avesse vista più di una volta non mi avesse salutata.
Tornai in cucina e ovviamente vi trovai Niall “Hai fame?” mi chiese.
“Un po'” Mentii addentando una pizzetta.
Mi ero ripromessa di non bere per non rovinarmi la serata ma la pinta di birra di Niall non mi aiutava molto.
Presi un bicchiere di vodka che mandai giù mandando Harry a quel paese e poi mi feci una birra, e un' altra birra e un'altra ancora.
“Alex, forse è meglio se non esageri.” 
“Tranquillo Niall.” Lo rassicurai attaccandomi alla bottiglia di vodka, dato che iniziavo a sentire l'adrenalina in corpo andai nell'altra stanza e iniziai a ballare con chiunque capitasse. Mi stavo divertendo da matti e stavo salendo al piano di sopra con un ragazzo.
“Alex, ora basta.” Mi portò via Liam.
“Liam dai, non ci voglio stare in cucina, voglio andare da Ashley e Zayn.” 
“Sono andati via, sono le due.”
“Allora vado a giocare alla wii con Louis.” 
“È al piano di sopra con una ragazza.”
“Oh, ci sarà anche Harry.” Dissi ridendo.
“Ora stai qui con Niall, fai la brava.” Disse andandosene.
“Hei Niall, sapevi che la birra irlandese è buonissima?”
“Alex, io sono irlandese e credo tu ne abbia bevuta troppa.” Mi mise una mano sulla spalla.
In quel momento arrivò Harry.
“Tu, brutto cattivone perché non mi hai rivolto la parola per tutta la serata?” Dissi urlando.



-pov Harry-

“Non sbavare troppo.” Mi sentii dire, mi girai ed era Louis.
“Lou, guardala.”
“Lo so, è molto bella. Sono appena stato di la, Niall era tutto rosso avresti dovuto vederlo ahahahah.”
Seguii i movimenti di Alex con lo sguardo “Lou, non so se riesco a trattenermi...” dissi disperato.
“Basta che la ignori, fai finta di nulla, non le parlare e il gioco è fatto.” Disse dandomi una pacca sulla schiena.
“Per favore puoi sbarazzarti di Rosie e Melanie? Non ho voglia di passare tutta la sera in camera da letto.”
“Non vuoi passare tutta la sera in camera da letto con loro, vorrai dire.” Aggiunse Louis.
“Fallo e basta.” Lo liquidai e mi sedetti in un angolo con dei ragazzi e iniziammo a parlare.
Stavo bevendo, ma avevo deciso di contenermi quella sera. Intanto la vedevo ballare con Liam, Louis, Niall e Zayn.
Così chiesi la mano di Ashley e ballammo un po' insieme.
“Harry fa qualcosa.”
“Come Ash?” Non capivo.
“Se ti piace devi fare qualcosa.” Ripeté lei.
“A me non piace nessuna, figuriamoci Alex. Lo saprei se mi piacesse, vive con me, la vedo 24 ore su 24, 7 giorni su 7..” Aggiunsi.
“Magari la tua mente non lo sa, ma il tuo cuore si.” Disse lasciandomi e tornando tra le braccia di Zayn.
Andai a sedermi ripensando a quelle parole e poco dopo mi accorsi che Alex era sparita in cucina, fui tentato di andare da lei ma resistetti distraendomi con una partita a poker.
Distrattamente lanciai un occhiata alla gente che ballava e vidi Alex disinvolta e spensierata che ballava in mezzo alle persone, si stava baciando con un ragazzo e stavano andando al secondo piano... evidentemente era ubriaca, doveva essersene accorto anche Liam visto che la strappò dalla pista e la riportò in cucina. Poco dopo uscì passandosi una mano tra i capelli preoccupato.
Così mi decisi e andai da lei ma non appena mi vide mi attaccò .
“Brutto cattivone perché non mi hai rivolto la parola per tutta la serata?” Disse puntandomi il dito contro.
Provai a balbettare qualche scusa ma lei scoppiò a ridere e si appoggiò a Niall per stare in piedi.
“Che ore sono?” Chiese con voce assuefatta.
“Sono quasi le tre.” Rispose Niall.
“Vado a ballare.” Disse lei traballando verso la porta.
“Oh no, tu non vai da nessuna parte.” La bloccai io.
“È meglio portarla a casa Niall, avvisa Liam che la accompagno io.” Dissi avviandomi verso la porta.
Alex non stava ferma perciò la caricai su una spalla e la chiusi in macchina legandola con la cintura.
“Louis prendo la tua auto, vado a casa.” Dissi vedendolo in giardino.
Lou diede un'occhiata all'auto notando che Alex faceva facce buffe al finestrino.
“Harry sta attento.” Mi disse prima di tornare in casa.
“Mettiamo un po' di musica.” Disse Alex iniziando a schiacciare tutti i tasti del cruscotto.
“Hai sentito abbastanza musica per stasera.” Dissi fermandole la mano gentilmente, lei mi sorrise e appoggiò la testa al seggiolino sognante.
“Alex siamo arrivati.” La avvisai aprendole la portiera facendola uscire.
“Devo vomitare.” Disse piegandosi in due appoggiandosi al muro senza però rigettare nulla.
“Tranquilla, hai bevuto troppo ma domani starai meglio.” La rassicurai.
Aprii la porta di casa e la feci entrare ma si accasciò sul divano.
“Alex andiamo in camera, dormirai nel tuo letto.”
“Non le faccio le scale.” Piagnucolò.
Sapevo che non l'avrei convinta a salire perciò la presi di nuovo su una spalla e la portai su.
“Sei come un ascensore, un minuto prima sono giù e un minuto dopo sono su.” Mi disse mentre la facevo scendere.
“Ok, ora cambiati” Mi voltai, dovevo resistere.
“Harry.” Mi sentii chiamare poco dopo 
“Non ci riesco.” 
Mi ritrovai a doverle sfilare scarpe e vestito, cercai di farlo il più delicatamente possibile. 
Le aprii la zip e lo feci scivolare ai suoi piedi, era in intimo, aveva il reggiseno con i teschi che mi piaceva tanto. 
Distolsi lo sguardo e andai in bagno a darmi una rinfrescata. 
Mi tolsi anchio i vestiti rimanendo in boxer e mi sciacquai la faccia. 
Quando uscii era sdraiata nel mio letto. 
“Alex alzati, vai nel tuo letto.”
“Ti vergogni di me?”
“Non mi vergogno, hai bevuto.” Dissi sedendomi vicino a lei.
“Come fai a saperlo?” Mi disse alzandosi in ginocchia e avvicinando il suo viso al mio per farmi sentire il suo alito.
“Sì hai bevuto Alex, torna nel tuo letto.” Cercai di mandarla via.
“Mi piace il tuo letto, possiamo dormire insieme.” Fece passare la mano sul mio torace e sentii un brivido. “Andiamo, lo so che lo vuoi.” 
“Alex non voglio approfittare di te, per favore non tentarmi.” Ma non funzionava, si stava di nuovo pericolosamente avvicinando alla mia bocca e mi tirai indietro alzandomi in piedi finendo contro la parete.
Lei fu subito davanti a me e mi sorrise “Sei sicuro di non voler essere tentato?” .
Ormai era troppo vicina e la baciai con passione e trasporto, le nostre lingue si cercavano.
La presi in braccio e strinse saldamente le gambe al mio bacino per non cadere, le mie labbra le stavano scendendo sul collo, eravamo quasi arretrati fino al letto ma mi fermai.
Harry, tu non vuoi veramente farlo quando è ubriaca mi dissi, fa la cosa giusta e fermati.
“Basta Alex, è ora di dormire.” Mi infilai nel mio letto, spensi la luce e mi voltai in modo da non guardarla … poco dopo la sentii correre in bagno.
Le andai dietro per reggerle i capelli e le tersi il sudore dalla fronte, quando si fu un po' ripresa la convinsi a tornare nel suo letto e dormire.
Quella fu una delle poche volte in cui pensai ' ben fatto Harry, tu sei una brava persona ' . 





Spazio Autrice ;

ancora una volta sono tornata con il capitolo, e finalmente succede qualcosa tra Alex e Harry, colpa dell'alcool ma se ci fosse veramente qualcosa sotto? se anche Alex provasse qualcosa per Harry? e quello di Harry è solo desiderio o c'è del sentimento dietro? LO SCOPRIRETE NELLA PROSSIMA PUNTATA ZAN ZAN ZAN.
hahaahahaha come mi diverto a parlare tra me e me? lol.
no comunque per la serie "tiriamo fuori un argomento che non c'entra" da me c'è stata la neve, è durata solo un giorno ma mi sono divertita da morire perché sono andata a giocare con un mio amico, da voi ha nevicato?
va bene ora vi lascio,


AlexHP .
 

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Capitolo 14
*** So far gone . ***


CAPITOLO 14

- pov Alex-

Un emicrania lancinante mi svegliò e mi accorsi che erano le tre del pomeriggio e Harry dormiva ancora.
Feci una lunga doccia, misi una maglia e scesi scalza al piano di sotto per cercare un'aspirina, aprii uno sportello in cucina e vidi una bottiglia di birra. In un attimo ricordai quello che era successo la sera prima, mi vergognavo di me stessa.
Decisi di prendere un po' d'aria e andai a sdraiarmi in giardino all'ombra.
Tirava una leggera brezza e c'era un sole che spaccava le pietre, quella era l'estate più soleggiata che avevo passato a Londra, ricordavo ancora la prima volta che avevo conosciuto i ragazzi.

FLASHBACK.

Avevo 4 anni, me ne andavo pedalando per il vialetto di casa Payne con il mio triciclo rosso fiammante quando dei bambini poco più grandi arrivarono correndo verso di me.Wow che bella la tua moto!!” Mi disse un bel bambino dai grandi occhi azzurri e un taglio a scodella.
“Anche io ce l'ho a casa, il mio è tutto verde con un grande quadrifoglio, io sono irlandese!” Disse un biondino sorridendo fiero.
“A me non piacciono le bici, ma mia sorella Saafa ne ha una rosa.” Rispose un bambino dagli occhioni color cioccolato e la pelle scura.
“Le bambine non possono guidare i tricicli come questo, sono cose da maschi!” Mi disse indicandomi un irriverente riccio.
“Non è vero, questo è mio! La mia mamma ci ha scritto il mio nome, guarda c'è scritto Alex!” Mi arrabbiai.
“Ciao Alex, io sono Louis Tomlinson, hai un nome strano ma mi piace!” Si presentò il bambino con il taglio a scodella.
“Io sono Niall Horan, degli Horan di Mullingar, Irlanda. Mio padre Bobby fa il macellaio!!” 
“Ciao Niall, chissà quante bistecche gratis avrai!” Risi.
“Io sono Zayn Malik, vengo da Bradford ma ho origini pakistane, se vuoi posso insegnarti qualche parola in arabo! Lui invece è Harry, è sempre scontroso con le persone che non conosce ma va matto per i leccalecca alla fragola.” 
“Hey Alex, vedo che hai conosciuto i miei amici! Sono venuti a giocare qua con noi, diventeremo grandi amici !” Disse Liam correndo fuori nella sua tutina di Toy Story.


Non potei far a meno di sorridere ripensando a quel giorno, fu lì che la mia vita cambiò. Ogni esate, ogni vacanza scolastica tornavo a Londra per stare con i miei amici o almeno fino a quando compii 14 anni.
Con loro avevo passato momenti bellissimi ma anche imbarazzanti, ad esempio il nostro primo bacio.


FLASHBACK

Io avevo 11 anni, Niall quasi 12 e non avevamo ancora dato il nostro primo bacio, eravamo a casa di Louis e Harry ci stava prendendo in giro per l'ennesima volta, io gli avevo tirato i capelli e lui era corso via in lacrime, Liam, Louis e Zayn lo rincorsero in giardino.
Io e Niall eravamo soli ed imbarazzati.
“Non lo sopporto, lo odio.” Sbuffai.
“Lo so...ma magari, quando avremo dato il nostro primo bacio la smetterà...” Guardò in basso.
“Niall..potremmo baciarci, io e te. Siamo amici, ci conosciamo bene non c'è nulla di male no? Almeno Harry sarà contento e la finirà di darci noia...vuoi baciarmi?” Dissi arrossendo.
“Si, credo. Va bene, ecco ora mi avvicino..” Si sedette vicino a me.
Non fu nemmeno un vero bacio, ci sfiorammo semplicemente le labbra e poi ci staccammo subito .Me lo aspettavo meglio..” Dissi pulendomi la bocca con la manica del maglione.
“Già non è stato poi così disgustoso, nulla di che.”  Rispose Niall rosso in viso.
Quando i ragazzi entrarono in camera notarono subito che c'era qualcosa di diverso, forse dal sorriso fiero di Niall o dalle mie guance viola per l'imbarazzo.
“Che succede?” Chise Louis. Ci siamo baciati.” Disse Niall sorridendo a trentadue denti, io guardai Harry dritta negli occhi.
“Ehm, wow...” Commentò Liam .
Da quel giorno non venimmo più presi in giro, da quel giorno Harry iniziò la sua carriera da dongiovanni.


“Buongiorno, stai un po' meglio?” Mi chiese Harry, persa nei miei pensieri non mi ero accorta del suo arrivo.
“Si, sto bene.” Dissi senza guardarlo.
Si sedette vicino a me grattandosi la testa “Ehm, ieri sera hai bevuto un po' troppo e ti ho dovuto portare a casa”.
“Lo so.”
“Ehm, si tu, diciamo che, diciamo che protestavi un po' e volevi stare nel mio, ecco, uhm nel mio letto …” Non sapeva come dirlo, era evidente che era imbarazzato.
“Harry ricordo tutto perfettamente, io ero ubriaca e tu cercavi di aiutarmi, quello che è successo, quello che è stato detto … dimentichiamolo, non è successo nulla ero ubriaca e non capivo niente, tutto qua.” 
Ero un'ottima attrice, riuscivo a sembrare convincente e sicura di me in ogni occasione ma ovviamente non la ero nella realtà.




-pov Harry-

“Potresti almeno ringraziare, dato che ti ho fatto da babysitter e mi sono rovinato la serata.” Dissi arrabbiato per ció che mi aveva detto.
“Oh povero Mr. Styles che non è riuscito a scopare tre volte in una sera, dev'essere una sensazione orribile la tua!” Mi rispose.
“Almeno io mi diverto in qualche modo.” La provocai.
“Pensi che non mi sia divertita? Pensi che non me la sia fatta una risata ripensando alla faccia che avevi mentre cercavi di trattenerti?” Urló venendomi contro.
“Immagino che proverai ribrezzo per uno così, peró guarda caso ieri sera volevi baciarmi e non solo.” 
“Ero ubriaca, vuoi capirlo? Sai che c'è, mi sono stufata. Mi sono stufata di te, di questa stanza e dei tuoi discorsi provocatori. Non rivolgermi più la parola.” Rispose rigandosi il viso con lacrime di nervosismo.
“Tu ti sei stufata? Io ho rinunciato alla mia stanza e alla mia privacy per ospitare una ragazza con la quale non sono nemmeno mai andato d'accordo. E vuoi saperla tutta? Non esiste nessuna stanza di Alex, quello che tuo cugino dice di stare preparando è uno sgabuzzino nel quale non ci entrerebbe nemmeno un letto! Ma hai ragione, perché sprecare fiato? Smettiamo di parlarci che è meglio.” Dissi senza fiato.
Se stava nascendo un minimo di sentimento tra noi, ormai era finito.
Io ero Harry Styles, il ragazzo senza sentimenti, quello pieno di donne ai suoi piedi ma iniziavo a chiedermi se quello fosse il vero me, veramente mi divertivo a riempirmi di tutte quelle attenzioni?





Spazio Autrice;
 SPazio 

per prima cosa vi chiedo scusa per aver postato così in ritardo ma sono stata piuttosto impegnata tra scuola, amici e cose varie... comunque spero che il capitolo vi piaccia anche se è un po' corto però non me la sono sentita di prolungarlo poiché questa fan fiction l'ho scritto tra giugno e agosto dell'estate scorsa non ho intenzione di modificarla.
non so cosa aggiungere , enjoy e ci vediamo alla prossima, perdonatemi ancora per il ritardo !


AlexHP (la ritardataria).

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Capitolo 15
*** but here we are again . ***


CAPITOLO 15

-pov Alex-

Era passata una settimana ed io ed Harry continuavamo ad ignorarci, ero triste. Non per lui ma perché oggi sarebbe iniziata la scuola e avrei dovuto riprendere tutte quelle noiose materie che odiavo tanto. La cosa che mi spaventava di più erano i nuovi compagni, tutte quelle ragazzine super truccate strette nei loro top attillati per far colpo sui ragazzi più grandi.
Quella mattina i ragazzi erano taciturni, avevano la mia stessa voglia di andare a scuola.
Louis avrebbe frequentato la quinta, Liam, Niall e Zayn la quarta ed io purtroppo sarei stata in terza con Harry. L'unica speranza che mi era rimasta era quella che forse avrei avuto pochi corsi con lui.
I lati posotivi della giornata sarebbero stati pranzare con Ashley e conoscere Felicity, la ragazza con cui Liam usciva -entrambe in quarta- .
Facemmo colazione in silenzio e poi ci vestimmo, io indossai un semplice paio di jeans e la maglia di Joan Jett insieme ad un paio di Converse bianche.
Non volevo vestirmi elegante o per bene solo perché era il promo giorno di scuola, non mi truccai nemmeno, misi solo un filo di matita e lasciai i capelli mossi.
I ragazzi andarono a scuola in auto tranne Zayn che passó a prendere Ashley e io presi Hendrix.
Capii subito dov'era la scuola perché seguii l'auto dei ragazzi, non era una scuola grande ma indubbiamente non era tranquilla. Non erano ancora le otto e c'era giá gente che urlava e scalpitava nel parcheggio.
Inutile dire che quando arrivai tutti si voltarono a fissarmi, ero sicura che sarei subito diventata 'la nuova ragazza sulla moto arancione', tolsi il casco e sistemai i miei capelli tra i bisbiglii degli studenti, percepii un gruppo di ragazzi parlare.
“Ma è una ragazza.” 
“È la cugina di Payne.”
“Ho sentito dire che vive con Styles!” 
“Beata lei.” 
Sorrisi nel sentirli, evidentemente i ragazzi a scuola erano conosciuti e anche ammirati. 
Senza scompormi andai verso l'ingresso quando un gruppo di ochette si rivolse a me.
“Tu devi essere la nuova puttanella di Harry, benvenuta nella scuola. Sai, pensavo avesse gusti migliori... comunque bella maglietta ahaha.”
“Ripeti quello che hai detto.” Dissi minacciando la biondina lampadata che aveva parlato. 
“Credi di farmi paura sottospecie di punk trasandata?” 
“Non parlare a me, parla al mio pugno.” Ero quasi arrivata a colpire il suo naso quando una ragazza dai capelli biondi mi fermó.
“Wooah, calma tu devi essere la cugina di Liam, io sono Felicity e ora ti porto via da queste.” Disse la ragazza accompagnandomi nei corridoi.
“Si, come fai a saperlo? Ho sentito parlare di te, mi dispiace di essermi fatta vedere così.”  Dissi imbarazzata.
“Beh, diciamo che tuo cugino mi aveva avvisato del fatto che non sei un asso nel trattenere la rabbia..” Disse fermandosi davanti ad un armadietto “Questo è il tuo, il codice è 91174, ci vediamo a pranzo è stato un piacere.” E si dileguó.
Aprii l'armadietto e annotai il codice su un foglio per non dimeticarlo quando sentii una mano posarsi sulla mia spalla, era Liam.
“Hei, ti ho vista fuori. Alex, comportati bene e cerca di non farti sospendere quest'anno. Buona giornata, divertiti.”
“Sisi certo, ho conosciuto Felicity ... Mi sembra simpatica, ne parliamo oggi a pranzo ora devo andare a spagnolo ciao!” Lo salutai con un bacio sulla guancia.
Entrai in classe in orario e mi andai a sedere in ultima fila, qualcuno si presentó ma nessuno si sedette vicino a me per fortuna, intanto la professoressa Cortez aveva iniziato la lezione e venne interrotta dall'aprirsi di una porta.
“Styles sei in ritardo como siempre. Es el primero giorno di scuola quindi chiuderó un occhio ma sta attento.” 
“Mi scusi signorina Cortez, a proposito la trovo più giovane.” Disse facendole l'occhiolino, mi ci volle un secondo per accorgermi che l'unico posto libero era rimasto affianco a me ed era proprio verso di me che era diretto Harry. 
Fui tentata di occupare la sedia con la mia borsa ma non sarebbe servito a nulla perció abbassai lo sguardo sul mio quaderno e non badai ad Harry che si stava sedendo rumorosamente sulla sedia.
“Payne, Payne.” Mi riscossi dalla sedia quando mi sentii chiamare dalla professoressa.
“Payne, venga qua alla cattedra e si presenti alla classe.” Mi ordinó la prof.
Di malavoglia mi alzai dalla sedia, andai alla cattedra e iniziai a parlare.
“Non c'è molto da dire su di me, mi chiamo Alex Payne, sono una ragazza, ho quasi 17 anni, mi sono trasferita qui da Edimburgo due mesi fa, vivo con mio cugino Liam...”
“Ehm ehm.” Venni interrotta da Harry ma non ci badai, quindi ripresi “e mi piacciono le cose da ragazzi.” 
“Ehm ehm.” Insistette Harry.
“Qualcosa non va Styles?” Chiese la prof.
“Credo che abbia saltato una parte della presentazione.” Disse guardandomi.
“Ok, ok, vivo con mio cugino Liam e i suoi amici Louis, Niall, Zayn e Styles.” 
Feci un sorrisino falso e la prof mi rimandó a posto.
Finita l'ora mi volatilizzai nell'aula di inglese e in palestra. Condividevo l'ora di educazione fisica con una quinta perció Louis mi presentó ad un po' di suoi amici dei quali non ricordavo nemmeno un nome, peró riconobbi Sam.
Purtroppo le ragazze non avevano il permesso di giocare a calcio quindi dovetti annoiarmi con la pallavolo, fino a quando non arrivó il professor Cole insieme a Louis sorridente .
“Payne, Tomlinson dice che sei brava a calcio è vero?”
“Si, me la cavo suppongo.” Dissi intimidita.
“Bene, allora vediamo se Tomlinson mi ha mentito.” Disse dandomi un pallone e portandomi dai ragazzi.
Mi lanció una maglietta azzura e mi ordinó di indossarla .
“Giocherai con i blu, sei in squadra con Tomlinson e ora iniziate.” Fischió e la partita inizió.
Perdemmo 8 a 6 ma io avevo segnato due goal quindi ero piuttosto contenta.
“Allora signor Cole, come sono andata?” Chiesi sciogliendomi i capelli.
“Da oggi chiamami Coach, sei dentro dì pure addio alla pallavolo.” Sorrise.
“Lei non immagina quanto sia felice di sentire queste parole Coach!” 
“Ora fila a cambiarti!” .
Mi cambiai in fretta e dopo aver chiesto informazioni a Louis riuscii a trovare l' aula di matematica, vidi Sam e mi sedetti vicino a lui.
“Ti sei ripresa bene dalla festa, vedo.” In quel momento entró Harry e si sedette davanti a noi .
Spagnolo e matematica, due corsi insieme, bene.
Harry si giró verso noi ma lo ignorai.
“Ahaha, quella sera non so nemmeno se ero io.”
“Stavi benissimo, eri sexy in quel vestito.” Ci stava provando?
Per fortuna si intromise Harry e cambió argomento.
“Hei Sam, c'è una primina che vorrebbe venire con te facci un pensierino, non è male.”
Io sbuffai e ripetei la mia presentazione per l'ennesima volta alla nuova classe dopo che il professor Sweeny me lo chiese.
Passai il resto dell'ora giocando a tris con Sam, quando finì l'ora uscii dalla classe per andare in mensa ma trovai Felicity sulla porta.
“Hei.” La salutai.
“Ti va di pranzare insieme? Sto andando dai ragazzi...” Mi disse.
“Certo, andiamo!”
“Hei gallinelle, state andando in mensa?” Arrivó Louis mettendoci una mano sulle spalle.
“Si, non dovremmo affrettarci? Occuperanno tutti i tavoli ..” Dissi preoccupata, evidentemente avevo detto qualcosa di sbagliato visto che entrambi mi guardarono ridendo.
“Beh Alex, non so chi fossero i tuoi amici a Edimburgo ma qua vivi con l'élite della scuola, siamo i più popolari della scuola modestamente, siamo così fantasticosi che abbiamo un tavolo tutto per noi.” Disse fiero.
“Chiedo scusa, Sua maestà.”
“Alex, sei come una sorrella minore per me... non serve che mi chiami maestà.” Scoppiai a ridere e gli diedi uno scappellotto sulla nuca, ma aveva ragione.
Entrati in mensa tutti i tavolini erano occupati tranne uno, il nostro. Poco dopo arrivarono anche Niall, Zayn, Harry e Ashley e io mi andai a sedere vicino a lei e a Felicity.
“Hei Felicity ti va di venire a casa nostra finita la scuola? Ovviamente tu Ashley sei obbligata a venire.” Proposi speranzosa.
“Si, mi piacerebbbe. Così avremo occasione di conoscerci meglio, ai ragazzi sta bene?” 
“I ragazzi sono da Sam stasera.” La informó Ashley. 
“Allora Alex, come sta andando il tuo primo giorno a scuola?” Mi chiese Liam sedendosi vicino a Felicity.
“Non male, il coach Cole ha addirittura deciso di mettermi nella squadra di calcio, è stato...”
Venni interrotta da una graziosa ragazza rossa che stava chiamando Harry .
“Harry io vado, bagno del secondo piano, terza porta partendo da sinistra mi raccomando.” 
Riflettei un po' su quelle parole e poi capii, e bravo Styles.
A testa bassa si alzò dal tavolo e seguì la rossa cercando di non dare troppo nell'occhio, inutile dire che quandò si alzò in piedi circa metà del corpo studentesco femminile sospirò … era questo l'effetto che faceva alle altre ragazze?
Venti minuti dopo fu di ritorno al nostro tavolo e venne accolto come un dio dai ragazzi.
“Heeei campione!” Gli disse Zayn battendogli il cinque.
“Oh, per favore!” Sbuffò Felicity tra le risate mie e di Ashley, ci incamminammo verso i nostri armadietti che scoprimmo erano abbastanza vicini tra di loro.
“Come mai tutta di fretta Alex?” Mi chiese Ash.
“Ho letteratura e vorrei trovare un posto in ultima fila, dato che mi è giunta voce che Harry è nel mio stesso corso.” 
“Harry è nel tuo corso di spagnolo, matematica, letteratura e arte.” 
“Come fai a saperlo?” Chiesi a Felicity
“Mia cugina è pazza di Harry ed è una specie di stalker, buona fortuna col tuo amico.” Disse indicandomi con la testa Harry che stava percorrendo il corridoio.
Corsi a sedermi nell'ultimo banco, l'aula era completamente vuota e iniziai a scarabocchiare con la matita su un foglio. Andiamo Alex, l'aula è vuota, quante possibilità ci sono che si sieda vicino a te?
Evidentemente le statistiche non erano dalla mia parte visto che si sedette proprio nel banco attaccato al mio. 
“Sei comodo?” Chiesi alzando lo sguardo, era semi sdraiato sulla sedia con i piedi sul banco e le mani dietro la nuca.
“Sono stanco. Non è facile essere me.” Disse con sufficienza.
“Certo Styles, certo.” 
La classe stava iniziando a popolarsi e sempre più ragazzi venivano al nostro banco a salutare Harry e a quanto pare a presentarsi a me.
Ovviamente non mi ricordai nessun nome, anche perché mi sembravano tutti un po' leccapiedi. 
Le ragazze invece mi guardavano male, come se avessi scelto io di stare vicino a un maniaco ninfomane !
Comunque ero piuttosto tranquilla, letteratura era il mio forte e la professoressa Flemin – un'anziana signora con i capelli bianchi – mi ricordava tanto mia nonna quindi non avevo nulla di cui preoccuparmi, anzi iniziammo la lezione parlando di Shakespeare.
Tra gli sbuffi di disapprovazione della classe iniziammo a leggere il Macbeth, una delle mie opere preferite.  Dato che conoscevo ogni passo di quel libro a memoria iniziai ad annoiarmi e strappai un foglio dal mio block notes, poco dopo sentii sfiorarmi il braccio.
“Che fai, prendi appunti?” Bisbigliò Harry.
“No, scrivo la lista della spesa.”  Risposi, Harry credeva lo stessi prendendo in giro.
“Sul serio, sto facendo la lista.. guarda.” E gli passai il foglio che lui incredulamente lesse.
“Aggiungi..”
“No” lo interruppi “questa è la roba da comprare per stasera dato che voi non ci siete, se ti serve qualcosa compratela da solo.”  Lo informai.
La lezione purtroppo finì in fretta ed Harry era fuori dalla porta ad aspettarmi.
“Che vuoi?” Gli chiesi sfinita.
“All'ultima ora abbiamo arte puoi tenermi il posto?”
“Non credo proprio.”
“Dai Alex, per favore.”
“Che ottengo in cambio?” Chiesi facendo l'interessata.
“Ti pago il pranzo per una settimana.”
“Tre.” Rialzai.
“Due, ultima offerta.” 
“Andata.”
Mi diressi in fretta a biologia e subito dopo storia. Era arrivata l'ultima ora e passai dal mio armadietto per prendere il libro e l'album da disegno anche se speravo di fare teoria data la mia scarsa dimestichezza con l'arte.
Presi posto per me e Harry vicino alla finestra sperando che mi aiutasse per l'ispirazione.
“Ottima scelta di posto.” Disse Harry fissando gli alberi.
“Tutto ad un tratto mi è venuta una gran fame, credo che da domani inizierò a mangiare doppie porzioni di tutto.” Lo provocai.
“Sei sempre fredda.”
“È il mio carattere abituatici.” 


 


Spazio Autrice;

SCUSATE SCUSATE SCUSATE SCUSATE SCUSATE IL MIO IMMENSO RITARDO CREDETEMI MI SPIACE UN SACCO AVER POSTATO A DISTANZA DI QUASI DUE MESI, POTETE PERDONARMI?
Comunque sul serio vi chiedo infinitamente scusa, ma tra efp che faceva i capricci, la mia punizione (si sono una ragazza trasgressiva) e la scuola che mi perseguita ho poco tempo per postare ma tranquille la storia arriverà a conclusione perché come ho già detto altre volte questa fan fiction l'ho scritta l'estate scorsa quindi se non posto per un po'  è solo colpa del mio alzheimer ...bene spero vi piaccia questo capitolo, a me non piace perché ho dovuto spezzarlo altrimenti sarebbe stato troppo lungo.
Ahhh quasi dimenticavo, volete la mia Super Barzelletta che farà -come al solito- ridere solo me?


perché un barbone dorme nelle scatole della Barilla?
perché dove c'è Barilla c'è casa! AHHHHHHHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAAHAHAHHAAHAHA.

Ok, mi sotterro .


AlexHP.

 

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Capitolo 16
*** Lack of affection . ***



CAPITOLO 16.

“Ragazzi, ognuno al proprio posto!” La professoressa Rollins riportò la classe alla calma . 

Era una donna particolare, sulla cinquantina, capelli biondi sparati, occhiali rossi, un po' pazza, si vestiva strana.. insomma una di quelle persone che quando vedi dici 'quella è un'artista.'

“Oggi faremo una cosa divertente, dovrete fare un ritratto al vostro compagno di banco. Inizierete a farlo a matita e poi studieremo le varie fasi di colorazione. Se avete bisogno di aiuto chiamatemi, su al lavoro.” 

Io e Harry ci guardammo perplessi, non sapevamo chi avrebbe fatto il ritratto dei due, perciò dicemmo la prima cosa che ci passò per la testa “NON IO.” Purtroppo lo dicemmo insieme quindi passammo al piano B.

“Sasso carta e forbici?” Chiesi in tono di sfida.

“Vinca il migliore!”  Lui fece carta, io forbici.

“Ho vinto ! Prepara matita e blocchetto, sarò la tua modella Styles.” Dissi trionfante.

Si metta in posa Signorina Campbell.” Disse prendendo in mano la matita.

Non sapevo come mettermi, perciò provai a fare un'espressione accattivante.

“Cerca di stare rilassata, normale. Stai come staresti normalmente durante una lezione.”

“Ok..” Misi la testa sopra il banco e iniziai a scarabocchiare sul quaderno mentre Harry disegnava.

Mi raccomando Alex, non troppo entusiasmo.” sbuffò Harry.

“Sto facendo del mio meglio, ma mi annoio .”

“Facciamo un gioco allora.”

“Harry, perché mi stai parlando? Mi sembrava avessi detto che non avevi più intenzione di parlarmi.” 

“Alex non siamo più bambini. Quando avevamo 10, 13 anni andava bene ignorarci ma ora ne abbiamo entrambi quasi 17, ci illudiamo di essere grandi ma il nostro comportamente non lo è.” 

Mi lasciò senza parole, non perché fossi stupita, ma perché sapevo che aveva ragione. 

Ovviamente non l'avrei mai ammesso, perciò misi nuovamente il viso sul banco e ripresi le mie 'opere d'arte' sul quaderno.

Con la coda dell'occhio vidi Harry sorridere in segno di vittoria.

“Levati quel ghigno dalla faccia Styles o ti faccio passare la voglia di sorridere.” 

“Styles credo faccia sul serio la sua amica, io non la provocherei.” Disse intromettendosi la prof. mentre io arrossivo per l'imbarazzo di essere stata beccata.

Poco dopo suonò la campanella, era ora di tornare a casa finalmente.

“Fammi vedere il mio ritratto.”

“Non se ne parla, non è ancora finito.” Andò a portare il disegno alla prof e uscì con i nostri compagni di classe, io come al solito ero l'ultima.

“Signorina Payne, giusto?” E ora che voleva la Rollins? Volevo solo andarmene a casa.

“Si, c'è qualche problema?”

“Assolutamente no, volevo solo dirle che ho avuto suo cugino Liam come alunno e per quanto fosse educato era una frana con l'arte, spero che per lei non sia così.” Disse sorridendomi.

“Mi dispiace, ma la famiglia Payne è negata in arte.”

“Secondo me lei è un'artista, non in questo campo. Ma è un'artista. Si vede lontano un miglio, anche il suo amico Styles.”

“Scusi non capisco, come posso essere un'artista? Come può esserlo Harry?” 

“Si, il suo modo di vestire anticonformista, i suoi jeans rovinati, le magliette che indossa, è simbolo di ribellione, lei è una forza della natura. Per quanto riguarda il suo amico Harry deve scoprirlo lei e conoscerlo meglio.” Mi strizzò l'occhio. 

“Va bene, io ora vado a casa. A-Arrivederci ..” Dissi andandomene.

Andai diretta verso il mio armadietto e vi trovai Harry ad aspettaermi.

“Che ti ha detto la prof?” Chiese con sguardo indagatore.

“Nulla, dice che le sto simpatica e che siamo due artisti.”

“Artisti, in che senso?” Corrugó la fronte.

“Ha detto che io la sono per il mio modo d'essere e invece su te non mi ha voluto dire nulla ... ha detto he devo conoscerti meglio.”

“Beh allora conoscimi meglio...”

“A che serve? Tanto finiremmo per litigare comunque.”

“Almeno ci avremo provato.”

Lo sorpassai e andai in cortile verso la mia moto quando sentii Harry chiedere ad altri studenti se l'auto di Louis fosse già partita.

“Sei rimasto a piedi?” Gli chiesi trattenendo a stento le risate.

“No, mi dai un passaggio tu.”

“Non se ne parla.” Hendrix non voleva intrusi.

“Va bene, lasciami pure qui ma te ne pentirai quando Liam inizierà a farti la predica come se fosse tuo padre rinfacciandoti tutti i tuoi errori.” Era un colpo basso quello.

“E va bene, stringendoci ci staremo abbastanza comodi. Salta in sella e reggiti a me.”

“Mi sento come se avessi perso la mia virilità.” Disse mentre si posizionava dietro di me stringendomi le mani ai fianchi.

Mi tolsi il giubbotto di pelle e glielo diedi.

“Va meglio ora?” Chiesi sarcastica.

“Un pochino.”

Misi in moto e partii a tutta velocità, Harry non doveva essere un amante dell'adrenalina visto quanto stava stringendo i miei fianchi per reggersi.

“Guarda che io devo adare da Sam, non a casa!” Mi ricordó a metá strada.

“Non riesco a ricordare dove abita.”

“Ahahha credo di sapere perché non te lo ricordi.” 

Impennai leggermente per divertirmi un po' .

“Alex smettila, scivolo! Prendi Willow Street e poi svolta a sinistra al primo incrocio!”

La strada era poco trafficata perciò arrivammo dopo poco. Scese dalla moto e si tolse il casco, i suoi capelli erano più scompigliati che mai.

“Grazie del passaggio, ciao.” 

“Saluta Sam, ci vediamo.” Rimisi in moto e andai a casa a sistemare per l'arrivo di Ash e Felicity.

 

                                                                AAAAAAAAAA

Heeei abbiamo portato la pizzaa.” Sentii gridare dall'esterno, Ashley sapeva sempre farsi sentire quando voleva, le feci entrare e mangiammo sul letto in camera mia ascoltando la radio.

“E così quello è il magico letto di Styles, mezza scuola ci si è sdraiata sopra tranne noi, buffo.” Disse Ash.

“A dire il vero lui non porta le ragazze a casa, ha come una specie di regolamento che segue alla lettera. Mai baciare e mai portare le ragazza a casa, troppo intimo.” Spiegai con una punta di odio.

“Caspita, lui si che sa cos'è il romanticismo ..” Aggiunse Felicity.

Allora Felicity, posso chiamarti Fiz? Da quanto conosci i ragazzi?” 

“Certo Ash, allora conosco Liam da circa sette anni e i ragazzi da quattro.” 

È incredibile che in questi anni non ci siamo mai conosciute.” Dissi io.

“Tu sei sempre venuta d'estate e io solitamente in estate andavo dai miei parenti a Parigi .. Liam mi ha sempre parlato di te, lui ti adora.”

“Tesoro, tutti mi adorano.” Dissi spavalda.

“Soprattutto Harry ...” 

“Come scusa?” Feci finta di non aver sentito Fiz.

Intanto Ashley sorrideva come un ebete al display del suo cellulare, sicuramente stava messaggiando con Zayn. Poverini, dopotutto i piccioncini non si erano visti per ben sette ore …

So cosa stai pensando.” Interruppe i miei pensieri Fiz . 

Non rifiutare l'amore, prima o poi arriverà e andrà accolto a braccia aperte.”

Si fece tardi e le ragazze andarono a casa, io scesi di sotto a lavare i piatti e poco dopo arrivarono gli uomini di casa.

Ciao Sballo.”  “Piccola.”  “Ancora sveglia Alex?” Passarono uno ad uno e mi salutarono dandomi un bacio sulla guancia, io e Harry mantenemmo le distanze.

“Allora vi siete divertiti?” Chiesi.

“Si, ma domani c'è scuola perciò a letto, su.” Rispose Liam spingendomi sulle scale.

“Posso dormire con te ?” Chiesi con occhi da cucciolo a Liam.

“Certo, vai a metterti il pigiama prima.” 

Entrai in camera e in fretta mi tolsi i vestiti cercando di evitare Harry, non avevo voglia di sentire ancora le sue battutine, dopo non esserci parlati per una settimana doveva recuperare tutte le occasioni sprecate … aprii il secondo cassetto e indossai una t-shirt a caso giusto per coprirmi un po'. 

“Non vieni a letto?” Mi chiese Harry quando lo incrociai sulla porta.

“Dormo con Liam stasera.” Risposi ed entrai da Liam.

“Come mai questa voglia di dormire con tuo cugino?” 

“Chiamiamola mancanza d'affettto. Sai Liam, se non fossi tua cugina probabilmente ora ti sarei già addosso, hai un corpo niente male ..” Dissi ammiccando simpaticamente.

“Come scusa?” Disse fingendosi sorpreso. 

“Il mio corpo non è niente male, il mio corpo è una favola!” 

Ridemmo mettendoci sotto le coperte, per fortuna aveva un letto a due piazze così potevamo stare comodi. 

“Dato che ho bisogno di affetto, non è che mi merito un abbraccio?” 

“È la prima volta che mi chiedi un abbraccio ed è strano, ma farò finta di nulla. Allora com'è andato il tuo primo giorno di scuola?”  Mi fece appoggiare la testa al suo petto e mi strinse.

“Non male dato che sarò ogni giorno per ben quattro ore con Harry. Ma non disperiamoci, solo tre ore su quattro starò seduta vicino a lui, a matematica starò insieme a quel simpaticone di Sam.” 

“Mi sembra sia andata benone.” Ironizzò.

“Ah, ho conosciuto la tua vecchia prof d'arte, la Rollins … è strana quella donna ma dice che le piaccio e che sono un'artista.”

“Mi ricordo di lei, era veramente strana! Tu Alex sei un'artista a modo tuo, l'artista vero e proprio è Zayn, disegna benissimo. E poi c'è Harry, anche lui è un'artista.”

“Lo ha detto anche la prof, ma non mi ha voluto spiegare perché....” 

“Se vuoi saperlo chiedilo a Harry e ora dormiamo, buonanotte.” 

“Buonanotte” dissi sporgendomi per dargli un bacio sulla fronte.





Spazio Autrice;

come promesso ecco qua il capitolo che è la continuazione del 15 ma ho dovuto dividerli perché sarebbe venuto un discorso troppo lungo... comuuuunque, non c'è nulla da dire se non che il personaggio della prof. Rollins è dedicato alla mia ex prof d'arte delle medie e che il personaggio di Felicity nella mia mente è ispirato ad una mia cara amica che sono sicura starà leggendo :) questa volta niente battuta, sono troppo stanca persino per scrivere al pc, adiosss.

AlexHP.

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Capitolo 17
*** Tu vieni e vai ... ***


CAPITOLO 17 .

-pov Harry-

Le 7:00.
Era la seconda mattina di scuola e non ne potevo già più.
Stavo iniziando ad odiare quella scuola, i vecchi amici, le femmine, gli sgabuzzini in cui portavo le ragazze…portare avanti quella reputazione mi stava distruggendo. Certo, era bello essere popolare e avere tutte le ragazze della scuola, ma era noioso, ogni giorno era la stessa storia. Quelle ragazze, tutto trucco e minigonna non mi piacevano più, mi sembrava di averne viste anche troppe .. buffo dire una cosa del genere a diciassette anni.
Mentre mi rigiravo nel letto per dormire altri dieci minuti sentii entrare Alex, finsi di dormire e la guardai da sotto le coperte.
Si stava muovendo piano per non svegliarmi quando il suo piede colpì l'anta dell'armadio e la sentii imprecare a bassa voce, mi spuntò un sorriso sulle labbra ma dovetti trattenermi.
“Per quale motivo ho deciso di vivere con cinque maschi? Questa casa è un casino, devo sempre fare tutto io.”
Stava continuando a brontolare e le risate erano sempre più difficili da trattenere, prese la biancheria da un cassetto e si chiuse in bagno per cambiarsi. Uscì poco dopo e cercò dei vestiti da mettersi, li indossò e venne verso il mio letto.
Cercai di stare immobile e sperai di essere un buon attore o almeno abbastanza bravo da farle credere di dormire profondamente.
“Harry svegliati o arriverai tardi a scuola e non me la sento di darti un altro passaggio.”
Tolsi le coperte e mi stirai sbadigliando “Sono in piedi.”
“Certo, sei in piedi ma i tuoi piedi non toccano terra.” Mi prese in giro uscendo.
Quella era una delle cose che mi faceva andare in bestia del suo carattere, prendeva in giro tutti, si infuriava per nulla e voleva essere la migliore.

Sempre.
Sistemai i capelli con le mani, presi una maglia da terra, un paio di pantaloni e scesi a far colazione.
Niall e la sua montagna di pancakes furono la prima cosa che vidi, la seconda fu Alex che saltava in braccio a Louis per salutarlo e lui che la abbracciava.
Non avrebbe dovuto darmi fastidio .. invece sentii uno strano calore salire dallo stomaco al petto e una punta di nervosismo mi irrigidì la voce.
“Buo- buongiorno.” Salutai severo.
“Harry amore, ti sei svegliato.” Mi mandò un bacio Louis, ma non stetti al solito gioco e mi sedetti a capo tavola facendo colazione in silenzio.
Perché avevo avuto quella reazione, era forse gelosia? Non poteva piacermi Alex, a lei non interessavano gli altri, non gli interessava nemmeno conoscermi. Provare ad avere qualche tipo di rapporto con lei sarebbe stato solo uno spreco di tempo, eppure perché mi affascinava? Perché continuavo a fissarla mentre si muoveva spensierata per casa? Perché non potevo far a meno di pensarla vicino a me?
Nemmeno spassarmela con le altre ragazze me la stava facendo dimenticare, era una presenza fissa nella mia vita. Ormai era entrata a far parte di quella monotonia di tutti i giorni che ci da noia ma che amiamo..
“Harry, Harry allora tu che fai? Vieni a scuola con noi o preferisci farti mezz'ora a piedi?”
Dovevo essere rimasto con lo sgurdo perso nel vuoto per un po' perché erano ormai le 8 meno dieci quando Liam mi risvegliò.
Arrivammo a scuola in orario e parcheggiammo al nostro solito posto, Alex trovò subito parcheggio grazie ad un ragazzo che le fece occupare il suo posto.
Decisamente troppe attenzioni per essere la nuova arrivata, i ragazzi mormoravano a scuola.
Riuscii a sentire due ragazzi parlare di lei.
“Hai visto quella nuova?”
“Chi? La rossina cugina di Payne?”
“Si lei, è una bomba.”
“Hai visto che stile? Ho sentito dire che ha steso diversi ragazzi e che fa motocross.”
“Si, mi hanno detto che è riuscita ad entrare nella squadra di calcio dei ragazzi di quinta.”
“E in più ieri stava per dare una bella lezione al gruppo delle oche, cavolo, praticamente la ragazza che ogni uomo vorrebbe farsi.”
“Già, speriamo solo che non si faccia abbindolare come le altre da Styles.”
Ok, avevo sentito abbastanza, passai in mezzo a loro scontrandoli e andai svelto al mio armadietto.
Mi stavo arrabbiando quindi appoggiai la testa contro il metallo freddo e mi massaggiai le tempie.

Suonò la campanella e facendo un profondo respiro entrai in aula di spagnolo sedendomi vicino ad Alex, giusto in tempo per sentire le parole della prof. Cortez
“Bueno ragazzi, ieri era il primo giorno di scuola ma ahora si inizia fare sul serio. Aprite il libro e iniziate a leggere il primo dialogo di Marco y Camila.”
“Hei, Alex, che vuol dire questa parola?”
“Sacapuntas significa temperino, ignorante.”

Scusa maestrina.”
“Styles y Payne leggete a voce altra il dialogo.” Ci mancava solo la Cortez.
“Grazie mille Harry” mi sussurrò.

Camila tiene dos sacapuntas y cuatro boligrafos.”
“Marco es un amigo de Camila y tiene tambien cuatro boligrafos, dos rojos y dos azules.”
“Basta così, proseguono Ferdinand e Walcott.” La professoressa spostò l'attenzione verso i due in prima fila.
“Bella pronuncia, chi ti ha insegnato lo spagnolo?”
“Non finisco mai di sorprenderti eh, Styles?” Schioccò la lingua.
Scoppiai a ridere e appoggiai la testa sul banco per mascherare le risate mentre Alex mi dava delle pacche sulla schiena per tranquillizzarmi o forse semplicemente per non farci beccare.
Alla seconda ora avevo inglese e subito dopo biologia, non erano il mio forte quelle materie ma me la cavavo. Non mi comportavo male in classe e facevo quasi sempre i compiti così i prof non mi torturavano durante le interrogazioni, purtroppo peró non riuscivo a stare concentrato perció mi persi ripensando all'ora di spagnolo.
Era stato divertente leggere con Alex e lo era stato ancora di più farla ridere, avevo ancora il suono squillante della sua risata nell' orecchio destro.

In quel momento la desideravo, sentivo di aver bisogno del suo corpo e della sua voce, volevo sentirla parlare ancora e ancora e ancora.
Stavo per andare verso la lezione successiva quando Chloe -una sedicente biondina con cui me l'ero spassata l'anno prima- mi fermó.
“Hei Harold..”
“Mi chiamo Harry.” Non sapeva nemmeno il mio nome.
“Si Harry, ho una strana voglia, credo che tu sappia cosa sia che ne dici di farmela passare?”

Si passó la lingua sulle labbra, era troppo per me.
“Sicuro, vieni.” La presi per un braccio e la portai nello sgabuzzino in fondo al corridoio del secondo piano, non c'erano aule o persone perció il posto era perfetto. Entrammo dentro e inizió a slacciarmi la cintura lentamente.
All'improvviso mi venne in mente Alex.
Sei squallido Harry.” Mi disse.
Come puoi pretendere di cambiare se cadi in queste stupide tentazioni? Una biondina è davvero un passatempo migliore di me? Delle nostre risate, dei nostri litigi.. Credi che questi possano diventare legami più importanti del nostro?
Non capivo più nulla, la mia Alex immaginaria continuava a parlare mentre Chloe si toglieva le mutande cercando di eccitarmi ma ero confuso, ero confuso, ero dannatamente confuso.
Non ci pensai su due volte e mi rivestii .
“Chloe hai quasi diciottanni, cresci e smettila di fare la troia.” La lasciai a bocca aperta, quella non sarebbe mai stata una frase da Harry Styles.
Dato che avevo perso mezz'ora decisi che non era il caso di entrare in classe per sentire i rimproveri del prof, perció aspettai la campanella in corridoio.
Intercettai Alex e Sam tornare su dalla palestra ed entrai in classe con loro silenzioso.
Li sentii chiacchierare per tutta l'ora dietro di me e poi sentii Sam abbassare la voce.
“Alex, mi stavo chiedendo se sabato volessi venire a casa mia.. potremmo cenare insieme, ti va?”
“Buona idea Sam, ma non dispiacerà ai tuoi genitori?”
“I miei partono ogni weekend perció la casa è libera.”
“Oh, credo che ci divertiremo ancora di più.”
CREDO CHE CI DIVERTIREMO ANCORA DI PIÙ?!

Da dove era sbucata tutta quella malizia? Sapeva che Sam voleva portarsela a letto? Forse era lei a volersi portare a letto lui...
Anche quella campanella suonó ed io pranzai da solo in giardino, magari l'aria aperta mi avrebbe schiarito le idee ma così non fu.
Annoiato e pieno di paranoie entrai in classe della professoressa Flemin prima di tutti gli altri.
“Oh Harry caro, stai male per caso?” Mi chiese la prof vedendomi entrare in classe.
“Sono solo cofuso professoressa, non si preoccupi. Che sta leggendo?”
“Poesia, Rilke mio caro. Un poeta crepuscolare e malinconico, direi adatto a te in questo momento.”
“Non ho intenzione di tagliarmi le vene per oggi, sembro così tormentato?” Mi sembrava di aver visto una copia di quel libro sul comodino di Alex.
“Oh no caro, hai detto bene tu, sembri confuso.” Mi sorrise dolcemente, la signora Flemin mi conosceva dalla seconda media e mi ricordava molto mia nonna.
Purtroppo la nostra conversazione fu interrotta dal suono della campana e dagli studenti in ritorno dalla mensa.
Mi posizionai nel banco di fianco ad Alex e aspettammo in silenzio che iniziasse la lezione.

A lei piaceva letteratura, lo si capiva dal suo sguardo perso tra le pagine del libro, chissà quante ne aveva sfogliate e quante ne aveva amate. Mi sforzai di stare attento e mi accorsi che la classe osservava la prof che leggeva silenziosa appoggiata alla cattedra.
“Professoressa che facciamo oggi?" Chiese Hart dalla seconda fila.
“Finalmente, aspettavo che qualcuno me lo chiedesse! Vedete ho cambiato idea riguardo al programma, concentrarsi solamente su determinati autori sarebbe noioso perció d'ora in poi studieremo quello che capita. Un giorno ptremmo studiare Dickens, il giorno dopo Baudelaire e quello dopo ancora Giulio Cesare, inoltre potrete essere voi a suggerire qualche autore.”
A quest'ultima frase gli occhi di Alex si illuminarono e inizió a scrivere diversi nomi sul suo quaderno.
“Qual è l'autore di oggi?” Chiese Terry.
“Oggi John, leggeremo Rilke. Qualcuno lo conosce e sa dirmi chi è?”
Nessuno della classe sembró conoscerlo ma qualche attimo dopo notai che tutte le teste si erano voltate in ultima fila, dedussi che Alex aveva alzato la mano.
Rainer Maria Rilke è considerato uno dei più importanti poeti di lingua tedesca del ventesimo secolo, fu autore di opere sia in prosa che in poesia, è famoso soprattutto per le Elegie Duinesi e i Sonetti a Orfeo, che a mio parere sono forse la sua opera migliore.” Parló alla classe sorridendo.
“Molto bene, molto molto bene Alex. Mi sembri una ragazza sveglia, ti va di leggerci una poesia a tuo piacimento?” Le fece i complimenti la Flemin.
Era tornata quella luce nei suoi occhi, non vedeva l'ora di alzarsi davanti a tutta la classe e leggere la sua poesia tra le lodi della prof e gli sguardi sorpresi dei compagni.
La osservai alzarsi e andare con passo deciso verso la cattedra, prese in mano il libro e inclinò leggermente la testa per trovare la poesia adatta.
Si bagnó leggermente le labbra e tossì per regolarsi la voce.

Tu vieni e vai e le porte si chiudono
più dolcemente, quasi senza vento.
Tra chi va per silenti case
sei il più silente.
Ci si avvezza tanto alla tua presenza
che si resta chini sui libri
quando le immagini si fanno belle
nel blu della tua ombra,
perché risuoni in ogni cosa
a volte forte e a volte piano.
Se ti scorgo nei miei pensieri, spesso
si spacca la tua grande immagine:
sei un capriolo luminoso e corri
io sono buio e sono un bosco.
Sei una ruota accanto a me
e dei tuoi mille raggi bui
uno si fa sempre più greve”

I suoi occhi si muovevamo veloci sul foglio mentre la sua voce suonava soave, seducente e lenta per far percepire ogni emozione che il poeta voleva trasmettere.

e sempre più vicino,
e crescono ad ogni suo giro
le mie opere obbedienti.”


Iniziava a girarmi la testa, la desideravo, non solo il suo corpo ma ogni parte di lei .
Chloe, Melanie, Rosie tutte quelle ragazze con il fisico perfetto, il trucco impeccabile e i vestiti sempre alla moda mi passarono davanti in un flash, mi ero divertito tantissimo con loro, avevamo trascorso notti selvagge e passionali ma le mie notti con Alex le immaginavo serene e dolci, lente da assaporare ogni ora, ogni minuto, ogni secondo.
“Come sono andata?” Mi sentii pizzicare un fianco.
“Benissimo, sei stata fantastica.” Nemmeno mi ero accorto che avesse finito.
Non dovevo esserle sembrato molto convinto perché si giró perplessa, continuavo a sentire il suo sguardo su di me, era uno sguardo di aspettative, era uno sguardo che pesava tonnellate.
E io non ero abbastanza forte da reggerlo.
“Harry caro, sei uno straccio. Sei diventato bianchissimo in viso, per favore vai in infermeria a farti visitare e restaci pure quanto vuoi.” Mi aiutó a uscire la prof. e si fermó per due parole con me nel corridoio.

Schiarisciti le idee quanto ti serve, ho visto come ti guardava in classe e come tu guardavi lei. Sono sicura che farai la cosa giusta.” Mi lasció così rientrando in classe.
Dato che oltre a sembrare mi sentivo anche come uno straccio andai veramente in infermeria.
“Harry hai un aspetto orribile, che hai?” mi chiese Daphne, l'infermiera.
“Nulla Daph, ho solo bisogno di sdraiarmi.” E così dicendo mi misi su un lettino, poco dopo tirai fuori il cellulare e mandai un sms a Louis.


«
FINGI DI SENTIRTI MALE E VIENI IN INFERMERIA. ORA





Spazio Autrice ;

bene bene il nostro Harry sembra vacillare, non vede più Alex come una rottura ma come la persona in grado di rimettere insieme tutti i suoi pezzi .
ma quanto sono poetica? hahaan scherzo, ricordo che l'estate scorsa quando ho scritto questo capitolo ho cercato di rimanere depressa per tutta la giornata per riuscire a rendere meglio il concetto di questo Harry confuso e distrutto (melodrammaticità a mille).
vi faccio notare che la poesia che ho inserito nella fan fiction è del poeta tedesco Rainer Maria Rilke che probabilmente chi come me fa il linguistico studierà al terzo/quarto anno, vorrei precisare che io non studio tedesco e non ho idea di come abbia fatto ad appassionarmi due anni fa della sua poesia lol.
come al solito avrei mille cose da dirvi sulla ff ma non ne ricordo nemmeno una... povera me.
se non dovessi riuscire ad aggiornare entro la fine del mese voglio che sappiate che il 28 giugno realizzerò il mio sogno e andrò al Concerto dei Muse (mia band preferita dal lontano 2007).


AlexHp super emozionata.

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Capitolo 18
*** Heart beats harder . ***




CAPITOLO 18.

Sperai che Louis leggesse subito il messaggio e che il suo professore lo mandasse in infermeria senza troppe storie. Due minuti dopo sentii la risata di Daphne e capii che era arrivato.
“Oh Harry, hai..”
“Sisi, ho un aspetto terribile lo so.” Tagliai corto.
“Già come mai hai voluto vedermi così urgentemente?” Mi domandó confuso.
“Louis ho un problema serio.”
“Oh mio dio, sei malato Harry? È grave?” Si agitó.
“No no Louis, sono sano come un pesce. Ho un altro tipo di problema, vedi oggi mi sono portato Chloe nello sgabuzzino e… non ci sono riuscito…”
“Ahahahaa vuoi dire che hai fatto cilecca? Ahahaha.” Continuava a non capire.
“No Louis. Io non ho voluto fare sesso con lei, si insomma all'inizio ero eccitato ma poi io non so, ho pensato ad Alex e a questa storia, a tutte le ragazze con cui mi sono divertito...dimmi secondo te perché sono riuscito a rifiutarla.”
“Cavolo, qua il problema si fa più grosso.” Disse passandosi una mano sul viso.
Io dico che non hai più bisogno di tutte quelle ragazze ma che hai bisogno solo di una ragazza e quella è Alex. Forse non ti basta fisicamente e senti il bisogno di averla in tutti i modi possibili.. non si tratta più di attrazione fisica Harry, ora è il momento di conquistarla.”
“Ma io non sono buono, non ho mai dovuto conquistare nessuna ragazza... il fatto è che lei è diversa, è un maschiaccio ma sa essere femminile, è sciatta ma sa essere sexy, è dura ma diventa affettuosa con chi vuole...” Mi confusi di nuovo nei miei pensieri.
“Amico, non c'è piu nulla da aggiungere, sei cotto. Harry Styles innamorato.. chi se lo sarebbe immaginato.”
“Non dirlo nemmeno per scherzo. Altrimenti tra poco inizieró a vedere tutto rosa e i miei occhi prenderanno la forma di due cuori.”
“Aaaah Harry, devo dire che hai sempre il tuo buon gusto, Alex è proprio una bella ragazza ma credo che sarà molto più difficile da conquistare delle altre ragazze che frequenti di solito.”
“Non lo so Louis, non so se ci voglio provare...a volte sembra che mi odi e litighiamo quasi sempre.”
“Ed è questo il bello, finalmente devi lottare per avere qualcosa a cui tieni. Fidati Harry, ne verrai ripagato.” Mi mise un braccio sulla spalla.
“Ragazzi, sta per suonare la campanella, vi ho preparato dei permessi. Fateli vedere alla professoressa e dite che avete fatto indigestione a pranzo.” Ci sorrise Daph da dietro la sua scrivania.
“Grazie Daph sei la migliore, batti il cinque!” Le passó di fianco Louis e uscimmo insieme.
Avevo ancora tre ore di lezione perció mi feci coraggio e andai in aula di storia.
Mi si sedette di fianco Evie una specie di dark che mi fissava con occhi spiritati e 5 piercing sul viso.
Non avevo nulla contro i dark peró tutte quelle catene, quei pizzi, quella musica spaccatimpani e quei teschi sui vestiti non mi facevano sentire a mio agio.
L'unico posto in cui potevo sopportare dei teschi era sul reggiseno di Alex, quello nero che mi piaceva tanto.
“Hei, hei dico a te. Ma che hai, sei spiritato per caso?” Mi scosse Evie.
“Nno, ero distratto. Che vuoi?”
“Quello che ogni ragazza vuole da te Styles, prova ad indovinare.” Ammiccò in tono suadente.
“Ehm, mi dispiace Evie ma temo che non si possa fare..” Ecco un'altra, diamine eravamo a scuola solo da due giorni!
“È per come sono vestita? Perché so che non hai mai avuto problemi ad andare con le dark.” Disse infastidita.
“No Evie, non siete tu e le tue amichette dark. È che non ne ho voglia in questo periodo, tutto qui.
Ho una reputazione ma non intendo difenderla, la gente finirebbe per non conoscere il vero me ma solamente quello sulla bocca di tutti.” Alzai le spalle.
“Wow Styles, complimenti. Probabilmente questa è la frase più intelligente che io ti abbia mai sentito dire..” Sorrise e si voltó verso il suo libro.

Suonata la campanella raccolse i suoi libri e mi disse “Harry, spacca i culi a tutti.”
Lo presi come un incoraggiamento, e facendomi forza andai in palestra, magari un po' di calcio mi avrebbe aiutato.
“Hei Harryy, secondo giorno di scuola e Chloe ha già fatto un giro sul tuo treno dei sogni.”
Venni accolto da un applauso nello spogliatoio maschile.
“Come fate a saperlo?” Chiesi.
“Scherzi? Mezz'ora dopo Chloe l'aveva già fatto sapere a tutta la scuola!” Mi rispose John eccitato.
Quindi era andata a dire a tutti che me l'ero fatta anche se non era vero... a volte mi dispiaceva trattare le ragazze come oggetti ma alcune lo volevano, volevano sentirsi usate e poi mollate lì.
“Va bene ragazzi, basta cosí. Come sapete ogni anno la scuola forma una squadra di calcio, ho appeso in bacheca i nomi dei convocati, dateci un'occhiata quando uscite dallo spogliatoio.”
Disse con voce severa il Coach.
Speravo di essere in squadra, mi avrebbe fatto bene svagarmi un po' .
Mi vestii di fretta e andai alla bacheca.
“Hei Harry sei in squadra!” Mi batté il cinque Larry.
“Hei c'é anche la cugina di Payne, guardate!” Gridó qualcuno.
Era impossibile, una ragazza nella squadra maschile ...

Iniziai a scorrere i nomi;

Benson Robert
Buster Alexander
Collins John
Flores James
Grey Tim
Horan Niall James
Murray Steven
Nott Michael
Payne Alex
Styles Harry Edward
Tomlinson Louis William
Witlock Sam

“Impossibile...” Sussurrai correndo in corridoio per cercare Louis, lo vidi e lo presi per una spalla.
“È in squadra Lou, è nella squadra maschile dannazione.” Gli urlai in faccia.
“Si lo so, ci siamo anche io tu e Niall, non è fantastico?” Disse sorridente.
“No, non lo è affatto. Un momento, il Coach non avrebbe mai ammesso una ragazza in squadra a meno che non glielo avesse chiesto il suo pupillo... Sei stato tu! Io cerco di togliermela dalla testa ma siamo sempre insieme, a scuola, a casa e ora anche in squadra!” Dissi disperato.
“Harry tranquillo, lei se lo merita e poi vi conoscerete meglio.”
“Louis non siamo riusciti a conoscerci meglio vivendo insieme per due mesi!” Diedi un pugno all'armadietto.
“Harry ora basta. Calmati e vai in classe per favore.” Si allontanò Lou.

Finalmente era arriva l'ultima ora e Alex era già in classe ad aspettarmi, cercai di sistemarmi e entrai in classe facendo finta di nulla.
“Hei sei in squadra.” Si complimentó Alex.
“Già anche tu, sei contenta di essere nella squadra maschile?” Dissi intimidito.
“Si, molto. E poi saremo in squadra con Louis e Niall!”
“Styles, Payne mettetevi al lavoro.” Disse la Rollins porgendomi il ritratto.
“Cerca di metterti nella stessa posizione dell'altra volta.” Le suggerii.
“Ricordate ragazzi, il dialogo aiuta a conoscere le persone e vi fa lavorare più serenamente.” Disse la prof alzando la voce.
Pensai che avesse ragione, mi voltai per guardare Alex e la trovai a fissarmi.
“Noi viviamo insieme da due mesi ma non ci conosciamo nemmeno un po'.” Mi disse imbarazzata.
Annuii e abbassai lo sguardo.
“Tu disegni e io ti faccio le domande, ti va?” Mi chiese.
“Ci sto, peró stai ferma e non ti muovere.”
“Aaallora, Edward quando sei nato?” Chiese ridendo.
“Gradirei essere chiamato Harry, e poi non ci credo che non lo sai, io mi ricordo quand'è il tuo! Comunque sono nato a febbraio.”
“Bravo, wow non ti facevo un tipo invernale, stagione preferita?”
“Inverno.” Risposta secca.
“Mmm si, la mia è l'autunno ottima per fare le passeggiate nel parco. Che squadra tifi? Attento, questa domada potrebbe esserti fatale.” Mi mise in guardia.
“La mia risposta è United, è la risposta giusta?”
Manchester United otttimissimo. Dimmi le prime tre parole che ti vengono in mente.”
“Scuola, matita, quaderno.” Risposi pronto.
“Se avessi un figlio maschio lo chiameresti ...”
“Matthew.”
“Se avessi una figlia femmina la chiameresti...”
“Sophie o Hermione.” Sapevo già quale sarebbe stata la sua reazione.
“Hermione? Ahahahahahahaa.” rise e proseguì “Ok, sei ad Hogwarts, in quale casa vuoi stare?”
“Serpeverde credo.” Dissi incerto.
“Serpeverde regna fratello. Cosa pensi riguardo al matrimonio?”
“Per il momento non ci penso ma in futuro voglio sposarmi con la donna che amerò...sentiamo la tua opinione al riguardo.”
“Che vuoi che ti dica? Per me è solo un pezzo di carta e non credo che l'amore si giudichi in base a quello...” Abbassò lo sguardo.
La fissai, volevo sapere a cosa stava pensando, mi fece sorridere.
“Smettila di fissarmi e levati quel sorriso da ebete dalla faccia.” A quanto pare mi aveva beccato.
“Il ritratto è finito.” Le annunciai.
“Voglio vederlo.” disse prendendolo.
Wow mi piace, devo ammetere che mi assomiglia...” Le piaceva, ero contento.
Arrivò la prof e parlò alla classe .
“Styles e Payne hanno già finito quindi consiglio agli altri di darsi una mossa. In quanto a voi” disse indicandoci “fate pure quello che volete ma non urlate.”
“Ora le faccio io le domande, credi a quello che dice la gente?” Avevo bisogno di saperlo.
“Dipende, di solito quello che si sente dire a scuola non è mai vero, però non lo so, se mi fido ci credo.”
“Parlami dei ragazzi che vivono con te.” Parla di me.
“Niall ha sempre fame, Zayn è pigrissimo, Liam è tanto dolce, dove c'è Louis c'è festa e mm, tu mi confondi.”
Che vuol dire che ti confondo?” Chiesi perplesso.
“Non lo so, non ho ancora una visione ben precisa di te.” Disse alzando le spalle.
Quindi non aveva ancora nessuna opinione di me, forse conoscendomi se ne sarebbe fatta una.
“Harry, lo stai facendo di nuovo, mi stai fissando, sei inquietante!” Dovevo essermi distratto di nuovo.
“Scusa, non ci faccio caso.”




Spazio Autrice;

beeh eccomi qui come al solito in stra ritardo, ormai dovreste esserci abituate alle mie patetiche scuse il fatto è che devo ancora riprendermi dal concerto dei MUSE che è stato ... non ci sono parole per descriverlo, non potete capire quanto ho saltato/urlato/cantato/pogato hahahaha, ok chiudiamo questa parentesi.
mmmm questo capitolo è un po' noioso ma mi sembrava giusto lasciare un po' di spazio ad Harry per pensare e per conoscere meglio Alex ... vi chiedo ancora perdono per i titoli orribili dei capitoli ma ogni volta che mi viene in mente un bel titolo lo dimentico e non ricordo mai di segnarmelo :/ c'est la vie.

ah, per chi volesse aggiungermi su twitter sono :" @_imhipsta " , ricambio tutti :)


AlexHP.




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Capitolo 19
*** Ceffy ***


SPAZIO AUTRICE MOLTO IMPORTANTE ;
Vorrei iniziare questo capitolo dicendo che sono e mi sento una grandissima merda.
Sono una merda perché sono passati ben 5 mesi dall'ultima volta che ho aggiornato, non voglio star qua a farvi l'elenco di tutti i miei problemi, il pc rotto, la mia annuale depressione estiva, la mia migliore amica che ha avuto un bambino... non ci sono scuse per come mi sono comportata ma in aggiunta a tutti i miei problemi c'è stato un calo di recensioni e visualizzazioni che mi hanno fatto perdere la voglia di postare anche se qualche giorno fa ho ripensato al piacere che provavo ogni volta che pubblicavo un capitolo; allora mi sono detta "Chissenefrega."
Chissenefrega se nessuno leggerà questa fan fiction, chissenefrega se mi odieranno tutti a morte, chissenefrega se non sono brava a scrivere, chissenefrega se nessuno recensisce, l'unico motivo per cui ho sempre voluto pubblicare questa storia è per avere una soddisfazione personale e ora che ho ritrovato la 'passione' non la perderò tanto facilmente quindi dite pure Bentornati Alex e Harry.

la vostra odiata AlexHP.
p.s : se volete insultarmi o mandarmi al diavolo siate liberi di scrivermelo nelle recensioni o mandarmi un tweet, il mio nick è @_MuserOfCydonia






CAPITOLO 19.
 
Suonò la campanella e ci preparammo finalmente per uscire, mentre attraversavo la classe notai la prof che mi faceva l'occhiolino … proprio strana quella donna.
Aspettai che fossero usciti tutti e quando uscì Alex provai a fare la prima mossa.
“Hei Alex, vai a casa?”
“Si, perché? Niente passaggi oggi.”
“M-mi chiedevo se ti andasse di andare a prendere un frullato, n-non abbiamo compiti ed è sempre meglio di passare tutta la giornata in casa...” Dissi con voce tremante.
“Va bene.” Rispose.
Uscimmo in cortile e aspettavo solo il momento in cui si sarebbe accorta che non avevo un passaggio.
“Un momento…ti prego dimmi che non devo darti un passaggio.” Disse sconsolata.
“Non devi darmi un passaggio.”
“Davvero?” Esclamò sorpresa.
“No. Ma tu mi hai detto di non dirtelo…un giorno ti ripagherò, credimi.” Spiegai.
“Va bene, va bene. Ma io mi vergognerei se fossi in te a farmi vedere in moto con una ragazza senza essere al manubrio.” Sorrise sarcastica.
“Si, stavo pensando di imparare a guidare ..”
“Non la mia moto Styles.” Mi mise in guardia.
Il Booster Juice era un piccolo locale tranquillo, non molto distante dalla scuola. Conoscevo la proprietaria, Katie Mitchell era come una zia per me, mi aveva visto crescere.
“Heei chi si rivede, Harry caro era parecchio che non ti si vedeva da queste parti.”
Mi accolse Katie calorosa.
“Scusa zia Kat, ho portato un'amica, lei è Alex Payne la cugina di Liam.”
“Piacere di conoscerla signora Mitchell.” Porse la mano Alex.
“Oh chiamami Katie sciocchina, sedetevi che vi porto da bere?” Sorrise.
“Due frullati al cioccolato, con panna.” Dissi prima che potesse scegliere Alex.
“La mia specialità, arrivano subito.” Disse Katie prendendo gli ingredienti.
Ci sedemmo ad un tavolino vicino alla vetrata e aspettammo in silenzio.

-POV ALEX-

Stavamo aspettando i nostri frullati in silenzio.
Non sapevo ancora bene le intenzioni di Harry, a dire il vero non sapevo nemmeno perché avevo accettato di uscire con lui.
Cioé quello non era un appuntamento, solo due amici coinquilini che si prendevano un frullato insieme..
Katie posò il vassoio sul tavolino e spezzò quel silenzio imbarazzante.
“Ecco a voi ragazzi, godeteveli.”
Ringraziai e assaggiai subito il frullato. Era buonissimo e la panna deliziosa.
Doveva piacere anche a Harry, visti i suoi baffetti bianchi proprio sopra le labbra, mi scappó una risatina e lui se ne accorse.
“Che c'è ?” Chiese ridendo a sua volta.
“Ehm hai due baffetti di panna, uhm sulle labbra..” Dissi trattenendomi.
“Ah si? Anche tu ce li hai, e sono decisamente graziosi. Sai, credo che dovresti farti crescere dei veri baffi.”  Ahah, divertente.
Harry sembrava pensieroso, non aveva quasi aperto bocca e continuava a guardare fuori dalla finestra.
“Se potessi guardare un solo programma alla televisione per il resto della tua vita, quale sarebbe?” Chiese ad un tratto.
“Stai ancora cercando di conoscermi Styles?” Alzai un sopracciglio.
“Su rispondi.”
“Skins, credo. I protagonisti della seconda generazione peró..” Dissi riflettendoci.
“Skins, strana scelta per una ragazza. Personaggio preferito?” Chiese.
“Cook.” Andai decisa, su quello non avevo dubbi.
“Cook?" sembrava perplesso “Ogni ragazza sulla Terra avrebbe detto Freddie, lui è il ragazzo perfetto, ama Effy e la rende felice e ...” Stava per proseguire ma lo fermai.
“Cook è stronzo. È il classico ragazzo dal quale stare alla larga ma quello che ti tenta di più. E poi anche lui ama Effy, il suo è un amore più forte secondo me, meno romantico e dolce ma forte quanto quello di Freddie.” Spiegai con naturalezza.
“Quindi mi stai dicendo che preferiresti un ragazzo stronzo, un poco di buono al ragazzo che ti riempirebbe di attenzioni e ti ripeterebbe di amarti?” Non sembrava molto convinto.
“Senti Harry, non so nemmeno io come spiegarlo, Cook è Cook. Freddie lascialo pure a fare tutte le serenate che vuole alla sua ragazza ...”
“Vado a pagare.” Disse alzandosi dal tavolo, forse avrei dovuto pagare da sola il mio frullato ma non lo feci, dopotutto era stato lui a invitarmi.
Salutammo Katie e tornammo alla moto.
“Facciamo una passeggiata da qualche parte, non mi va di tornare a casa.” Dissi montando su Hendrix.
Non sapevamo dove andare quindi mi lasciai trasportare dall'istinto, finimmo al parco come sempre.
Parcheggiai Hendrix e iniziammo la passeggiata .
“Non è strano che ogni volta ci ritroviamo sempre in questo parco?” Chiese Harry.
“È un bel posto, tranquillo e non c'è mai nessuno... è perfetto, la prima volta che siamo venuti mi sono subito innamorata.”
“Anche io me ne sono innamorato subito...” Sospiró.
C' era qualcosa che non andava in Harry, volevo chiedergli di sfogarsi, volevo abbracciarlo e dirgli di mostrarmi il suo splendido sorriso, tuttavia non feci nulla, come sempre del resto.
Tenevo troppo al mio orgoglio e alla mia reputazione, io ero quella tosta, quella a cui non interessava degli altri...
Ci sdraiammo sul prato e ci godemmo quello che sarebbe stato uno degli ultimi pomeriggi estivi dell' anno.

 
 

 

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Capitolo 20
*** Guaranteed. ***


CAPITOLO 20. 
 

-pov Alex-
 

Era passata una settimana ormai dall'inizio della scuola e finalmente era sabato.
Mi ero svegliata presto perché era il mio turno delle pulizie, feci tutto di fretta e preparai la colazione ai ragazzi ma sentii di aver dimenticato qualcosa.
“Stasera che si fa? Si va a ballare?” Chiese Louis facendo fare una piroetta alla scopa.
“Si, diamo inizio alla stagione in discoteca. Alex stasera si ballaaa!” Gridó Zayn.
Ma certo, ecco cosa avevo dimenticato !

L' appuntamento con Sam, non ne avevamo più parlato ma eravamo già d'accordo che ci andassi.
“A dire il vero non ci saró stasera ragazzi.”
“Non ti senti bene?” Chiese Liam.
“No, ecco avevo già un impegno... devo andare a casa di Sam per un uhm ripasso.” Ero patetica.
“Da Sam? Sai che intenzioni ha Sam, vero?” Protestó Harry.
Certo che lo sapevo, e le sue intenzioni erano anche mie, altrimenti non avrei accettato.
“Suggerisco una cintura di castità per la piccola Alex.” Scherzó Niall.
“Oh piantatela, non ho due anni, so badare a me stessa.”
“Alex i rischi di rimanere incinta a questa età sono aumentati...”
“Liam per favore, non fare questi discorsi con me. Non sono stupida, non corro nessun rischio.”
Ne avevo già abbastanza, loro alla mia età facevano di tutto e nessuno li trattava come bambini, per non parlare di Harry. Con quale faccia tosta provava a mettermi i guardia su Sam, voglio dire lui a tredici anni era stato già nelle mutande delle ragazze!
Calmati i bollenti spiriti tornai di sotto e passai il pomeriggio stirando i vestiti dei ragazzi e lavando le finestre, alle sei mi feci una doccia veloce e mi rilassai un po' sul letto.
“Alex, Alex sveglia sono le sette, ti sei appisolata.”
Aprii gli occhi di colpo e mi ritrovai davanti Harry, senza pensarci tirai un urlo .
“Perché urli? Che ho fatto?” Chiese massaggiandosi un orecchio.
“Sono nuda!” Urlai di nuovo.
“Ma che dici? Hai l'asciugamano addosso!”
“Sono nuda sotto l'asciugamano e poi copre solo il minimo indispensabile! Voltati.” Ordinai.
Aspettai che si fosse voltato e infilai alla svelta un paio di pantaloncini e tolsi l'asciugamano per agganciarmi il reggiseno.
“Puoi girarti.”
“Non puoi farmi questo.” Disse indicandomi.
“Cosa ?” Non capii.
“Non puoi indossare il reggiseno con i teschi per andare da Sam, è il mio preferito...”
“Harry caro, poco tempo fa ho accettato questa tua politica dell ' andiamo in giro semi nudi' ma eviteresti di fare commenti sulla mia biancheria? Grazie. E comunque non deve interessarti quello che indosso o non indosso con gli altri.”
“Mi sono affezionato ai tuoi completini, credo che per il tuo compleanno ti regaleró della lingerie o del pizzo.” Disse pensieroso.
Andai in bagno ad asciugarmi i capelli e lasciai la porta aperta per vedere Harry farmi le boccaccie dallo specchio.
“Credo che dovresti darti una matita verde, farebbe risaltare il colore dei tuoi occhi.” Disse seduto sulla sponda della vasca.
“Quale colore? Il marrone fango? Harry mi irriti quando parli del mio aspetto, devo solo andare da Sam non mi interessa farmi bella.”
“Certo, ed è per quello che indossi un top senza spalline e quei pantaloncini corti.” Disse sarcastico.
“Sai, spero che stasera ti farai qualche ragazza in discoteca perché da come ti girano credo che tu sia in astinenza .” Gli mandai un bacio con la mano e scesi di sotto a salutare i ragazzi.
“Ciao Liam, mi raccomando non aspettarmi alzato e non andare in paranoia se non mi vedi tornare. Mi porto dietro il cellulare per sicurezza ma non vorrei ricevere telefonate nel cuore della notte, intesi Louis?” Baciai tutti e uscii.

-pov Harry-
 

In astinenza. Si notava davvero così tanto che ero in astinenza? Cioé era solamente una settimana che non mi davo da fare, ma in compenso questa sera si sarebbe data da fare lei al posto mio ..
Ma che dici Harry, Alex non era così intenzionata a darla a Sam.
Lei era innocente.

No, quella ragazza era tutto tranne innocente, era sicura di se stessa e determinata.
Quella notte non sarebbe rientrata, ne ero sicuro.
Mi affacciai alla finestra e la vidi salire in sella a Hendrix, cioè alla moto .. mi stava contagiando.
Divertiti Sam, divertiti finché puoi con Alex.

Arriverà anche per te il momento in cui capirai che tutto questo non ti porterà a nulla.

-pov Alex-
 

Parcheggiai la moto sul vialetto e suonai il campanello aspettando di venire accolta da Sam.
Indossava un paio di pantaloni e una camicia azzurra, forse un po' troppo formale.
“Ciao Alex, splendida come sempre.” Mi abbracciò.
“Grazie Sam, allora che si mangia?” Chiesi affamata.
“Arrosto con patate, ricetta segreta della famiglia.” Mi strizzò l'occhio.
Mi portò i cucina e mi fece sedere ad un tavolino apparecchiato per due a lume di candela, decisamente troppo romantico per i miei gusti.
Mangiammo chiacchierando del più e del meno, fino a quando una musichetta familiare si diffuse nella cucina. Era la suoneria del mio telefono.
“Scusa Sam, ci metto un minuto.” Mi alzai e mi chiusi in bagno per rispondere.
“Yooo, sballo!”
“Che vuoi Louis?” Risposi esasperata.
“Ti informo che il tuo cuginetto Mr. Simpatia sta mandando la serata a rotoli perché vuole stare a casa tutta la sera ad aspettarti, non vuole nemmeno fare uscire noi.”
“D'accordo passamelo.” Dissi decisa.
“Pronto Alex, tutto bene?” Chiese Liam.
“Liam ascoltami bene, ora tu alzi le tue chiappe e vai a divertirti con gli altri, capito? Quando mamma e papà mi hanno lasciata vivere con te sapevano le conseguenze e hanno capito che ero abbastanza grande e matura per cavarmela da sola... perché tu non lo vuoi capire? Ora se non ti dispiace vado a finire la mia cena e giuro che alla prossima telefonata spengo il cellulare.” Riattaccai, mi ricomposi e andai in cucina.
“Ti va del gelato?” Mi chiese Sam.
“Adoro il gelato.” Risposi e prendendo un cucchiaio lo divorai letteralmente.
Sazi e allegri andammo in salotto e ci sedemmo sul divano a vedere un film.
A dire il vero non stavo seguendo il film ma mi divertivo a vedere con la coda dell'occhio Sam che provava a mettere il suo braccio intorno al mio collo. Dopo vari tentativi si decise a baciarmi ma dopo poco mi accorsi che cercava di trattenersi.
“Andiamo Sam, tu lo vuoi, io lo voglio, andiamo in camera tua e risolviamo questa faccenda. Non mi piacciono i ragazzi indecisi.” Avevo capito che Sam era uno di quei ragazzi a cui serviva una spinta per liberare se stessi.
In un nano secondo mi prese in braccio e mi portò in camera sua, mi baciò sempre con più trasporto e iniziò a far scivolare le mani per tutto il mio corpo.
I respiri diventavano più affannati mentre cercavamo di prender fiato, non ci pensai due volte e bottone dopo bottone gli tolsi la camicia facendo passare la mia mano sul suo dorso. Ci sfilammo i vestiti velocemente, maglia, pantaloni e ben presto anche l'intimo fu via.
Con uno sguardo gli feci capire che ero pronta e con una spinta sicura entrò in me.

I battiti cardiaci aumentarono e così i lamenti di piacere, arrivati entrambi al culmine ci separammo e ci addormentammo nudi nel letto.


 

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Aprii gli occhi, guardai l'orologio, le otto di mattina, guardai alla mia sinistra e trovai Sam ancora addormentato completamente sotto le lenzuola.
Mi alzai dal letto e mi rivestii cercando di non fare rumore, dovevo andare a casa.
Prima di andarmene però lasciai un biglietto a Sam e lo posai sul suo comodino.

 

Bel lavoro Sammie.
 

La strada di domenica mattina era praticamente deserta, arrivai in nemmeno dieci minuti a casa ma quando fui fuori dalla porta mi ricordai di non avere le chiavi con me. Suonai il campanello ma nessuno mi rispose perciò feci il giro della casa e andai sotto la finestra di camera mia sperando che Harry non avesse il sonno troppo pesante.
Provai a lanciare dei sassolini contro il vetro ma nulla, provai a gridare “Harryyy” ma nulla, dovetti prendere il cellulare e chiamarlo .
“Pronto?” Rispose con voce assonnata.
“Lanciami le chiavi.” Dissi solamente.
“Ma chi è? Cosa devo lanciare? Dove?”
“Sveglia idiota, sono Alex, lanciami le chiavi di casa, sono sotto la finestra.”
Dopo poco lo vidi affacciarsi e mi lanciò un mazzo argenteo di chiavi.

Aprii cautamente la porta di casa e notai Liam addormentato sul divano, con passo felpato entrai in camera e richiusi la porta senza farla sbattere.
“Hai un'aspirina in borsa?” Mi chiese Harry tenendosi la testa.
“Hai bevuto ieri sera Harry?” Chiesi notando la bottiglia di sambuca sul suo comodino.
“Giusto un pochino, allora piaciuto il tuo reggiseno a Sam?” Chiese malizioso.
“Non credo abbia fatto caso al mio reggiseno, sai non era l'attrazione principale della serata...”
“Certo, certo uhm ecco io ehm dormo ancora un po'.” Rispose rimettendosi a letto.
Dato che di sonno ne avevo ben poco andai nella camera dei festaioli in cerca di accoglienza.
Entrai e controllai i letti, Zayn non si sarebbe svegliato nemmeno se gli fossi saltata addosso, Niall dormiva come un angioletto, restava Louis.

Disordinato come sempre era un groviglio di lenzuola e vestiti nel suo letto però riuscii a infilarmi dentro senza farmi sentire.
Pensai che si fosse accorto della mia presenza perché mi accarezzò il braccio al contatto con la sua schiena.
“Mmm Harry, se sei ubriaco e in cerca di affetto va da Alex ...mmm.”
A quel punto scoppiai a ridere e Louis si voltò notandomi.
“Oh in questo caso Alex se sei tu in cerca d'affetto sei capitata nel letto giusto.”
“Hai sempre la battuta pronta, vero Louis? Voglio un resoconto dettagliato di ieri sera.”
“Allora vediamo, Liam non voleva uscire perché sosteneva che saresti rientrata presto e non voleva lasciarti a casa da sola, dopo la tua telefonata si è deciso a darci le chiavi dell'auto e arrabbiato è venuto a ballare. Niall si è fermato al bar a magiare degli stuzzichini e a farsi qualche pinta con Zayn e Ashley, io sono andato alla console con il mio amico Dj e mi sentivo il re del mondo, riuscivo a vedere tutti ! Compreso tuo cugino e Felicity ad un passo dal baciarsi.” Si stava agitando .
“Davvero? Vedo che si è distratto bene... e Harry ?” Chiesi incerta.
“Harry ha bevuto, ha bevuto e ha bevuto. Gli altri sono tornati a casa prima perché non riuscivano a trovarlo, poi è entrato in azione SuperTommo e l'ho ritrovato nel marciapiedi in compagnia di una bellissima ed affascinante bottiglia di Sambuca. Ho dovuto riportarlo a casa in braccio e credimi non è stato divertente, non ha fatto altro che lamentarsi del fatto che... vabbé nulla di importante.” sospirò “Piuttosto, tu invece che mi dici?”
“L'arrosto è stato delizioso.” Risposi solamente.
“Anche Sam è stato delizioso?”
“L' arrosto è stato delizioso” Ripetei nuovamente.
“Si, ma ci sono stati risvolti hard?”
“L'arrosto è stato delizioso.” Avrei continuato a ripeterlo all'infinito se ce ne fosse stato bisogno.
“Bombaaaaaa.” Gridó Zayn saltandoci addosso fra i lamenti di Louis.
“Una festa? Arrivoooo.” Seguì subito Niall.
In pochi secondi mi ritrovai sovrastata da tre gorilla con fin troppo senso dell'umorismo.
“Un momento, Harry è a casa?” Chiese Niall fermandosi.
“Si, l'ho ritrovato in strada.” Disse Louis.
“Non l'ho visto in compagnia di ragazze per tutta la serata, a quanto pare l'unica ad essersi data da fare sei stata tu Alex..” Mi punzecchiò Zayn.
“Sì, Sam ha fatto un delizioso arrosto.” Rispose Louis al posto mio.
“Hei ma che cos'è questa confusione? Oh sei tornata.” Irrompé Liam nella stanza abbracciandomi.
“Hai tutti il trucco sbavato, perché non ti vai a fare una doccia e poi scendi a fare colazione?”
Aveva ragione perciò rientrai i camera da Harry e mi diedi una rinfrescata sotto la doccia. Poi scesi di sotto impaziente di mettere qualcosa sotto i denti e dopo poco sbucarono dalle scale Niall e Louis tenendo Harry per braccia e piedi e lasciandolo in stato comatoso sul divano.
“Allora amorucci che si fa oggi?” chiese Louis.
“Io devo scrivere la relazione di biologia, non posso uscire.” Informai i ragazzi.
“Io esco con Felicity.” Disse Liam.
“Io esco con Ashley.” Ripetè Zayn.
“Io esco con Niall.” Ribatté Louis.
“Cosa? Questo vuol dire che devo passare tutto il pomeriggio con Mr. Allegria? Non se ne parla.” Protestai.
“Eddai Alex, devi fare i compiti e sicuramente deve farli anche lui. Se ti va bene dormirà tutto il pomeriggio.” Questo non me l'aspettavo da Liam.

“Dovrei fargli da balia? Non è colpa mia se si ubriaca.”
“Vogliamo parlare di quando ti sei ubriacata tu? È stato lui in quel caso a farti da balia, se non erro.”
“Touché.” Risposi infine.
“Su, raccontaci di ieri sera.” Mi chiese Liam.
“Louis, sai cosa devi dire.” Dissi guardando Louis.
“L'arrosto era delizioso.” Scoppiò a ridere lasciando un' espressione perplessa sul volto di Liam.
“Ma andate già via? Dobbiamo ancora pranzare!” Dissi sconsolata.
“Pranziamo fuori, dev'esserci del sugo in frigo, fatti un piatto di pasta.”
“Taci Zayn e andatevene, sto per perdere la pazienza.” In pochi secondi si dileguarono salutando Harry, la cui risposta fu “Mamsj ajxjddj dopo”
Scaldai la pasta e ne mangiai due forchettate, mi si era chiuso lo stomaco perciò la lasciai lì e dando un'occhiata a Harry salii in camera a fare i compiti in pace.
Mentre aprii il libro di biologia mi vibrò il cellulare.

SEI SPARITA.

Era un messaggio di Sam, non lo capivo.
Cioè, sarei dovuta rimanere per risvegliarmi tra le sue braccia e baciarci appassionatamente come due innamorati ? Eppure doveva sapere che quella notte non contava nulla per me, e nemmeno per lui...
Non gli risposi, contro voglia iniziai a scrivere la mia relazione.





Spazio Autrice;
Come promesso sono tornata con un nuovo capitolo, fortunatamente più lungo del solito.
Ho visto che nonostante i miei mesi di assenza le visualizzazioni non sono calate e vi sono veramente grata, voglio ringraziare tutti dal primo all'ultimo;
grazie a chi ha messo la storia tra i preferiti, grazie a chi ha messo la storia tra i seguiti, grazie ai lettori 'silenziosi' e grazie a quei pochi che recensiscono, spero di ricevere tante nuove recensioni e tanti consigli al fine di migliorarmi :)
Il prossimo capitolo sarà breve ma interamente dedicato al sabato sera di Harry, finalmente entreremo nella sua testa riccioluta e scopriremo cosa pensa .


AlexHP.

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Capitolo 21
*** So sick. ***


CAPITOLO 21.

 

-Pov Harry-
 

Aveva detto a Liam di non aspettarla per la notte.
Poteva voler significare solo una cosa, sarebbe andata fino in fondo con Sam, sapevo che ci sarebbe stata l'eventualità ma ho sempre pensato che non avrebbe avuto coraggio.
E io sono qui, in auto con i miei migliori amici, pronto a passare un altro monotono sabato sera mentre lei se la spasserà da quell'idiota di Sam.
E la cosa, la cosa più brutta è che io mi faccio schifo, mi detesto.
Mi detesto perché da quando c'è lei ogni ragazza per me è inutile, in ogni volto vedo il suo.
E faccio schifo, si, perché avrei dovuto difendere ciò che volevo, io volevo che Alex mi notasse, che iniziasse ad essermi sinceramente amica, avrei fatto una cosa alla volta, passo dopo passo e invece cosa era successo veramente?
Era arrivato Sam, aveva visto una bella ragazza e ci aveva provato, la bella ragazza era furba e sicura di se e aveva accettato le proposte.
Risultato? Io e lei separati.
Come mi sentivo? Terribilmente male.
Arrivato in discoteca andai con Niall al bar e ordinai due birre.
“Grazie amico, non dovevi.” Disse Niall pensando gli avessi offerto una delle due birre.
“Sono per me.” Risposi e mandai giù le due pinte di birra in un baleno.
Poi, fu la volta dei long islands e della tequila.
Quando iniziai a sentire il sangue pompare sempre più forte andai in pista e mi scatenai tra la folla. Normalmente quello sarebbe stato il momento giusto per rinchiudermi con qualcuna in bagno, il momento di massima goduria ma nonostante l'effetto dell'alcool pensavo a lei.
Ricordavo la sera in cui lei si era ubriacata, mi ero preso cura di lei.
Ricordavo il sapore delle sue labbra sulle mie, l'esatto sapore che avevo in bocca io, il sapore dell'alcool, di chi è ubriaco.
Mi ripetevo che se non fosse stata ubriaca non ci saremmo mai baciati, se non ci fossimo mai baciati non sarei mai stato in questo stato.
“Harry, Harry Styles? Sono Mini Fitch, frequento la East Baker High School ho sentito tanto parlare di te, che ne dici di conoscerci meglio?” Mi gridó una biondina semi nuda tra la folla.
“I tuoi occhi, non mi piacciono.” Le dissi.
“I miei occhi? I miei occhi sono del colore del mare idiota! A tutti piacciono gli occhi azzurri, dite tutti di perdervi solo guardandomi negli occhi.” Continuó a gridare.
“A quanto pare i maschi adolescenti amano i cliché.” Risposi e me ne andai.
Avevo appena rifiutato una figa da paura solo per i suoi occhi.
Io non volevo vedere occhi azzurri o del colore del mare davanti ai miei, io volevo quei grandi occhi marroni, volevo rivedere quel marrone denso che nemmeno con la più forte delle luci si schiariva.
Stavo riniziando a pensare a lei, non andava bene.
Ci voleva dell'altro alcool, questa volta presi direttamente una bottiglia di sambuca e mi sistemai nel sottoscala per starmene in pace.
Ben presto mi accorsi che si stava riempiendo di coppiette intente a consumare il loro amore fuori dagli occhi indiscreti della folla e per non correre in tentazione mi spostai verso l'uscita.
Ormai non aveva senso stare in discoteca se non avevo voglia di ballare, da un marciapiede vidi Liam che chiedeva ad un ragazzo se mi aveva visto, era preoccupato per me e forse avrei dovuto avvertirlo che stavo bene ma non ne ebbi la forza, non era la verità.
Non so quanto stetti su quel marciapiedi da solo a bere, ma verso le cinque vidi Louis venire verso di me infuriato.
“Dove sei stato per tutta la notte?” Mi puntò il dito contro.
Non sapevo bene con quale dei tre Louis parlare perciò chiusi gli occhi e parlai a quello al centro.
“Qua, bevevo .”
“Senti come puzzi, non sei mai arrivato a questo limite Harry, dovresti farti schifo da solo.”
“Io mi faccio schifo. Lei non mi vuole, è da Sam e io sono qui con la Sambuca.”
“Harry smettila, non fare come quei patetici ragazzini che bevono per non pensare alla loro amata.”
“Ma io sono patetico e sono un ragazzino.” Non riuscii a trattenere un conato di vomito e rigettai in strada.
“Ti porto a casa, reggiti a me. Non riesci nemmeno a camminare dio.”

Non riuscii a ricordare cosa successe dopo ma venni svegliato dal mio cellulare che squillava.
Era Alex, si era dimenticata le chiavi, gliele lanciai dalla finestra ma poco dopo mi accolse un capogiro. La testa mi scoppiava.





Spazio Autrice;
Capitolo brevissimo ma ci tenevo a raccontare la serata dal punto di vista di Harry.

Spero vi piaccia e continuiate a seguire la storia, se dovessi pubblicare in ritardo vi chiedo scusa ma è colpa di American Horror Story che mi ossessiona 24 ore su 24.

AlexHP.

 

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Capitolo 22
*** Everything about you is so easy to love . ***


CAPITOLO 22.


-POV HARRY-
 

“Ciao.”
“Oh, chi si è svegliato. Il principino Styles.”
“Fai i compiti?” Le chiesi sedendomi vicino a lei.
“Sì e no, non te li faccio copiare.” Mi avvisò.
“Non mi servono, già copiati. Sono un ragazzo pieno di sorprese, io.
“Ogni riferimento a fatti, persone e Sam è puramente casuale, vero?”
“Già, hai intenzione di rivederlo?”
“No, non credo.. cioè, è stato gentile e bravo ma non ho intenzione di avere rapporti seri, tu dovresti capirmi.”
Fece riferimento alla mia nota reputazione di donnaiolo.
“Già, niente sentimenti solo divertimento...”
“Harry... secondo te che tipo di ragazza sono?” Chiese incerta.
“Ehm, non so .” Mi sorprese quella domanda.
Come avrei potuto dirle ciò che pensavo realmente?
Lei era unica, riusciva a mandarmi in bestia e a farmi impazzire, riusciva ad addolcirmi e a sciogliermi con un solo sguardo, riusciva ad essere sexy e goffa senza accorgersene, era la ragazza con cui avrei voluto passare una notte di passione e allo stesso tempo una notte di abbracci e carezze.
Nonostante il suo carattere scorbutico e il suo stare sempre sulla difensiva riusciva a farsi amare da tutti e io la conoscevo ormai, sentivo di conoscerla più di chiunque altro.
Sapevo che si auto convinceva di essere una tosta, una dura ma sapevo anche che bastava un sorriso, un pomeriggio con gli amici a far sciogliere un po' del ghiaccio che le ricopriva il cuore.
Nella sua imperfezione era perfetta, non si curava del look e dell'apparenza ma non sfigurava mai. Ogni cosa che indossava sapeva di lei, ogni cosa in quella casa sapeva di lei.
La osservai attentamente, le labbra rosee imbronciate, gli occhi accesi, la fronte aggrottata, i capelli raccolti in una coda alta, la penna in mano che continuava a mordicchiare nervosamente, non era una di quelle ragazze che vedi e pensi “dio, quanto vorrei farmela”, era la ragazza misteriosa che ti mandava in esaurimento, che ti riduceva in poltiglia il cervello, che rubava ogni piccola parte di te, fino ad arrivare al tuo cuore.
“Harry allora?”
Ogni cosa di te è così facile da amare.”
“Harry se parli così piano non ti sento, ti ricordo che c'è ancora lo stereo acceso.”

Salvato dallo stereo, non potevo credere di aver appena detto una cosa del genere. Lei non doveva sapere, non volevo perderla.
“No nulla, ho detto che sei diversa dalle altre ragazze.” Mi corressi.
“La diversità è una cosa giusta? Voglio dire, non è che questo mio essere diversa allontanerà le persone da me?”
“Non credo, anzi, forse è proprio questo che fa sì che le persone si interessino a te.”

Annuì con la testa e spense lo stereo.
“Posso mostrarti una cosa?” Forse era arrivato il momento di farle conoscere il vero Harry.
Andai verso il mio armadio e aprii l'ultimo cassetto chiuso a chiave, tirai fuori uno scatolone e lo portai sul mio letto. Mi sedetti e aspettai che si sedette anche lei per aprirlo.
“Che c'è li dentro?” Chiese.
Aprii la scatola sorridendo e un'espressione sorpresa prese forma sul suo viso.
“Vinili e cd di musica rock ? Harry sono tuoi?.”
Le feci cenno di aspettare e tirai fuori un'altra scatola dall'armadio .
“Ok Muse, David Bowie, Iron Maiden, AC/DC, Doors… persino Bon Iver e band indie? Mi prendi in giro, ovvio.”
“No, no. Sono tutti miei...” Le risposi.
“Sul serio? Non ti ho mai sentito parlare di questo genere di musica, con nessuno. Nemmeno con
me, nonostante tu sappia da sempre che amo questa musica.”
“Lo so, ma con le altre persone sono diverso..La mia reputazione non mi permetterebbe mai di raccontare in giro che sono uno sfigato patito della vecchia musica. Ho deciso di mostrarti il vero Harry perché mi fido.”

“Davvero? Cioè è logico, si anche io mi fido di te credo. Ho una sola domanda, dove ascolti questi vinili?”
“A dire il vero, prima che arrivassi tu non li ascoltavo da un bel po'. Poi quando ti ho visto con la maglia dei Pink Floyd mi hai fatto tornare voglia di far visita al mio giradischi. E' nello stanzino, lo avevo spostato lì proprio perché non lo usavo più ormai.” Le raccontai.
“Con stanzino intendi dire quella che sarebbe dovuta essere la mia stanza?”

“Si, hahahahahah.”
“Prendi un vinile a caso e portalo nello stanzino. Ho voglia di ascoltare un po' di musica.”
Scelsi il vinile che conteneva 'Shine on you crazy diamond' e 'Wish you were here' dei Pink Floyd e la portai nello stanzino.
Liam aveva fatto mettere un piccolo divano all'interno ed Alex vi si accomodò sopra a gambe incrociate per farmi spazio, ma tuttavia dopo aver messo il vinile su non mi sedetti.
Appena partì Shine On You Crazy Diamond, Alex chiuse gli occhi e piegò la testa in segno di piacere. Quella canzone aveva il potere di lasciarti una di quelle sensazioni incredibili mentre la ascolti, era orgasmica come avrebbe detto Louis.
La ascoltammo tutta, 13 minuti di silenzio totale . Quando finì mi alzai per cambiare canzone ma Alex mi fermò.
“Aspetta, voglio riascoltarla. E' l'unica canzone di quella durata che ascolterei per ore, ti dispiace? Ogni volta che la ascolto mi sento come se finissi in oblio, come se l'unica cosa che mi tenesse a terra fosse quel suono.”

Dio, quanta voglia avevo di baciarla … dove era stata per tutto quel tempo?
Era sempre stata sotto i miei occhi ma non mi ero mai accorto di lei, probabilmente l'errore più grande della mia banale vita.
La riascoltammo altre due volte e poi passammo a Wish You Were Here.
Dopo pochi secondi che partì la canzone mi accorsi che sussurrava i versi della canzone.
“Non ti avevo mai sentita cantare, se questo si può definire cantare..”
“Non sto cantando, ma è impossibile non ripetere le parole di questa canzone. Mio padre l'aveva dedicata a mia madre da ragazzi e così è stato per ogni persona innamorata che in quel periodo era un adolescente. È la canzone d'amore per antonomasia, ha segnato una generazione, questa persona parla di tutti, persino di me e di te. Ogni singola persona può riconoscersi in almeno un verso della canzone.”

Rimasi sbalordito da ciò che avevo appena sentito.
“Mi piacerebbe dedicare una canzone alla mia ragazza..” Pensai a voce alta.
“Arriverà prima o poi il nostro momento Harry, dunque, c'è qualcos'altro che dovrei sapere del vero Harry?” Mi chiese scherzando.
“In effetti qualcosa c'è, a quattro anni avevo una cotta per te.”

A 17 anni invece non sapevo come si poteva definire.
“Oh Harry, non so che dire, a quattro anni sono stata io a mettere le rane nel tuo vasino.”
“Cosa? Ho avuto paura a sedermi sul vasino e sul water per anni! Credevo sbucassero rane dal mio bagno..”
“Ero perfida e non ti sopportavo... mi perdoni?” Fece la voce da bambina piccola.
“Certo, hei Alex ti va di venire a giocare con me in giardino?” Chiesi ciucciandomi il pollice.
Iniziammo a giocare un po' a calcio.
“Allora, sei l'unica ragazza della scuola che gioca nella squadra maschile come ti senti?”
“Sinceramente non mi fa alcun effetto. Il Coach voleva vedermi giocare, ho giocato, gli sono piaciuta e mi ha presa in squadra. Sono contenta certo, preferisco voi alle ragazze però non mi sento così speciale.” Stoppò di petto.
“Beh non so quante ragazze in tutta la storia della scuola siano entrate in squadra. Pallaaa!”
Forse tirai troppo forte e per poco non colpii Hendrix, la moto .
“Harry ti prego dimmi che non hai colpito Hendrix.” Inspirò Alex ad occhi chiusi.
“Non l'ho colpito. Per fortuna.”
Corse a vedere lo stato della moto e ne approfittò per darle una lavata, la seguii.
“Hai rischiato la morte Harry, lo sai?”
“Sul serio tieni così tanto a quella moto?” Chiesi.
“Si, è mia . Totalmente mia, è una di quelle cose che non ti può portare via nessuno.”
“Potrei comprarmi una Vespa” la informai “Magari potremmo andare a fare un giro insieme..”
“Quando imparerai a guidare e se imparerai.” Precisò.
“Vedrai come sarò bravo.” Ammiccai.

Aprì la pompa e mi schizzò.
“Prima di imparare a guidare pensa a farti una doccia! Aspetta ti do' una mano io.” Mi bagnò un'altra volta.
“Ahahahahaha, l'hai voluto tu!” Le gettai la bacinella con l'acqua sporca.
“Questo non è valido! È sporca l'acqua!” Mi spinse sull'erba infangata e la tirai giù con me.
“Mollami, mollami!” Cercò di divincolarsi tra le mie braccia, in pochissimo mi fu sopra e mi schizzò nuovamente con la pompa.

Scoppiammo a ridere.
Ormai eravamo bagnati dalla testa ai piedi perciò mi tolsi la maglietta e mi andai a sdraiare al sole, Alex si sedette vicino a me e guardammo il tramonto.
“L'estate sta finendo...” Dissi interrompendo il silenzio tra di noi.
“Troveremo qualcosa da fare insieme anche quest'inverno.” Disse Alex dandomi un buffetto sulla spalla.

Si stava avvicinando a me per abbracciarmi.
 

Baciala, baciala, baciala, baciala.
 

La abbracciai .
 

“È imbarazzante.” Mi sussurrò.
“Allora perché mi stai abbracciando?” Forse avevo fatto bene a non baciarla.
“È quello che fanno le persone quando si affezionano ad altre persone, no?” Domandò.

“Si, suppongo. E quindi... mi vuoi bene?”
“Vacci piano, ho solo detto che mi sto affezionando. Ho una certa reputazione da mantenere, sai.”
Reputazione, quella parola spuntava sempre fuori, come se fosse la cosa più importante di cui occuparsi.


 




Spazio Autrice;
come potete vedere sono tornata finalmente! Mi scuso ma ogni tanto mio padre ha la brillante idea di sequestrarmi il pc per settimane con lo scopo di "disintossicarmi" da internet, come direbbe lui.
Riguardo al capitolo voglio precisare che la frase che dice Harry in corsivo "Ogni cosa di te è così facile da amare" l'ho presa dalla canzone Bliss dei Muse (mia band preferita) .
Come avrete letto ci sono altri nomi di band famose che amo e c'è un piccolo dialogo tra Harry e Alex riguardante due canzoni dei Pink Floyd che vi consiglio di ascoltare perché sono veramente capolavori. Il commento di Alex riguardo Wish you were here non è farina del mio sacco ma ho semplicemente riportato le parole di una mia vecchia prof di musica che condivideva con me la passione per l'old school.
Credo non ci sia altro da aggiungere quindi alla prossima!


AlexHP.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 23
*** Rebel Rebel, your face is a mess! ***


CAPITOLO 23.

-Pov Alex-

Svegliarsi, alzarsi, prepararsi in bagno, svegliare Harry, fare colazione, andare a scuola.
Ancora insonnolita scesi dalla moto sotto lo sguardo di tutti gli studenti della Ditton High School, che incuranti del fatto che io fossi in mezzo a loro sparlavano beatamente di me e dei miei amici, quanto ci sarebbe voluto perché il fenomeno della “nuova arrivata” finisse?
A mattinata ormai inoltrata andai nell'aula 254 e presi posto vicino a Sam per la lezione di matematica.
“Perché non hai risposto ai miei messaggi?” Mi interrogò Sam.
“Oh si, scusa ho dovuto finire la relazione di biologia e me ne sono dimenticata.” Inventai una scusa.
“Scusata, allora che ne dici di un vero appuntamento, oggi pomeriggio?”  Merda.
“Mi dispiace, oggi non posso proprio.”
“Va bene, allora quando vuoi tu.”
“No, Sam ascolta... non sono interessata a te o ad una relazione in questo momento.”
“Sabato sera non sembravi di questa idea.” Mi fissò.
“Cosa? Sam credevo avessi capito, cioè tu volevi una ragazza carina con cui passare la notte, io volevo un ragazzo carino con cui passare la notte, tutto qui.” Spiegai.
“Si certo.” Appoggiò la testa sul banco e fece finta di seguire la lezione in silenzio.
La giornata trascorse stranamente velocemente e quando tutti gli studenti andarono a casa mi diressi in palestra per il primo allenamento della squadra di calcio.
Il coach Cole ci fece allineare tutti davanti a lui e non appena ci zittimmo proferì parola.
“Allora questo è il primo allenamento dell'anno quindi ragazzi..”
Tossii.
“Ragazzi e Alex ho qualcosa da dirvi. Vi ho convocato in squadra perché penso che siate i migliori di questa scuola, alcuni lo hanno già dimostrato, altri devono ancora farlo ma sono sicuro che sarà un anno faticoso e appagante, perciò negli spogliatoi a cambiarvi e poi subito qui. Payne cambiati dove ti pare.” Con un gesto della mano ci liquidò e non sapendo che fare seguii i miei compagni nel loro spogliatoio.
“Vi dispiace se mi cambio qua? Non sono il tipo di ragazza che da sbirciatine o muore dietro al fisico scolpito quindi non c'è nulla di preoccuparsi...”
“Chi avrebbe mai immaginato di avere una femmina in squadra, lo sai che il calcio è uno sport da maschi? Non ci si preoccupa di unghie rotte e mascara colato.” Come si chiamava quel ragazzo?
“Io non mi preoccupo, tu piuttosto?” Risposi seria suscitando le risate dei suoi amici.
“Non ascoltare Nott, parla così per parlare. Comunque fai come credi, non c'è problema se ti cambi nel nostro spogliatoio, ai ragazzi farà sicuramente piacere. A proposito io sono Robert Benson, veterano e capitano della squadra, benvenuta tra noi.” Mi sorrise.
“Grazie Benson, spero di dimostrare quanto valgo.” Sorrisi a mia volta e poi sistemai la mia borsa su una panca di fianco a quella di Harry e Niall ormai abituati a vedermi in reggiseno.
Cercai di vestirmi in fretta per evitare di ricevere possibili battutine da parte dei burloni del gruppo e andai sicura verso il campo.
“Payne ci sono stati problemi nello spogliatoio?” Mi chiese il prof.
“No Coach, allora iniziamo?”
Come prima cosa facemmo riscaldamento, un po' di piegamenti, qualche flessione e corsa.
La corsa fu tremenda, non per la stanchezza ma per il fatto di essermi dovuta controllare dal colpire Nott in pieno viso, visto che continuava a prendermi in giro.
“Ok ora formate due squadre, si fa una partitella. Witlock che fai, batti già la fiacca? Io alla tua età mi allenavo tutto il giorno e la sera a letto ero un leone !”
Niall rise verso di me, grazie Niall di ricordarmelo, grazie.
Mi ero dimenticata che Sam di cognome si chiamasse Witlock, a dire il vero mi ero dimenticata fosse in squadra dato che non mi aveva rivolto la parola per tutto il giorno.
Cercai di non deconcentrarmi e iniziammo a giocare, come mi aspettavo Nott cercava sempre di entrare in scivolata ogni qualvolta avessi io la palla e il Coach non faceva nulla per fermarlo, forse mi stavano mettendo alla prova. Non appena ebbi l'occasione per tirare in porta segnai e andai ad esultare dai miei compagni di squadra.

Circa mezz'ora dopo terminammo la partita in parità e ci raccogliemmo tutti intorno al Coach, io più di tutti avevo i nervi a fior di pelle per colpa di Nott.
“Siete stati bravi, ma d'ora in poi gli allenamenti saranno più duri, questo era solo un allenamento prova perciò tenete a mente che nei prossimi mesi dovrete dare il meglio di voi in ogni occasione. Ora andate a cambiarvi e fatevi una doccia, la puzza di teenager bagnato è terribile”
Salutammo il Coach e tornammo nello spogliatoio. Nott mi scontrò, respirai.
Mi tolsi la maglia e mi voltai per prendere quella di ricambio nella borsa, Nott cercò di slacciarmi il reggiseno, respirai.
Andai in bagno a sciaquarmi il viso, tornai e trovai la mia borsa sull'ultimo scaffale dell'armadio negli spogliatoi, respirai.
Nott non c'era, per fortuna. Aspettai gli altri che si complimentarono con me e andammo insieme nel parcheggio della scuola.
“Alex … credo dovresti vedere qualcosa..” Mi disse Niall indicando Hendrix.
Nott seduto su Hendrix, respirai e andai da lui.
“Vorrei le chiavi Payne, mi piacerebbe farci un giro.” Fece finta di dare gas.
“Nott, scendi dalla mia moto.”
“Altrimenti? Sai che ti dico, resto qua ancora un po' è piuttosto comodo.” Mi spinse.
Respirai, gli diedi uno schiaffo e scese.
“Ma che ti prende? Sei stupida per caso?” Mi venne contro .
“Io? Nott levati dalle palle o ti assicuro che alla fine della giornata non le avrai più.” Louis e Niall accorsero subito a dividerci mentre Harry se la rideva beatamente.
“Attenta Payne, non mi piaceva l'idea di una ragazza in squadra e ora non mi piaci tu. Preparati perché quest'anno non sarà un anno semplice ahahahah.”
“Nott mi temi così tanto da dovermi minacciare?” Si liberò da Louis e mi strinse un braccio, stringeva talmente forte da bloccarmi la circolazione sanguinea, gli sputai .
Si avvicinò sempre di più a me e mi prese anche l'altro braccio, tentai di colpirlo allo stomaco con una ginocchiata e ci sarei riuscita se lui non mi avesse tirato uno schiaffo.
“Hei Nott, girati.” Nott si girò e Harry lo colpì con un pugno sul naso.
Perché si era messo in mezzo? Non ci pensai troppo, mi liberai e spinsi Nott e il suo naso sanguinante per terra.
“Styles sei finito!” Si rialzò e corse verso Harry spingendolo a sua volta per terra, gli saltai sulla schiena cercando di coprirgli la visuale, ma due braccia mi staccarono da Nott e mi avvolsero tra loro.
“Respira Alex, rilassati” Mi sussurrò all'orecchio Niall “Nott è solo un bullo, non ti conviene metterti contro di lui, credimi è meglio.”
“Che sta succedendo qua fuori? Styles, Nott, Payne se non volete essere sospesi calmatevi subito, e domani mattina voglio vedervi tutti e tre dalla preside. Ora a casa!”
Ottimo tempismo Coach Cole , sul serio non poteva venire fuori un po' prima?
Mi massaggiai il braccio e mi sedetti sul marciapiedi fissando Robert Benson che con l'aiuto di Louis cercava di calmare Nott e portarlo in auto. Quando Benson mise in moto l'auto e sparì dal vialetto della scuola mi alzai e tornai alla mia KTM sotto gli sguardi dei miei compagni di squadra.
Qualcuno mi diede un pacca sulla spalla, qualcuno si complimentò, Harry invece stava in disparte.
Si era graffiato il braccio cadendo e con la stoffa della maglietta cercava di tamponarsi.
Ci guardammo per qualche secondo e poi mi allontanai da scuola sulla mia moto.

Non volevo andare a casa, dove ad aspettarmi ci sarebbe stato un Liam infuriato che aveva sicuramente già avvisato i miei genitori, come se a loro fosse mai interessato qualcosa di quello che facevo.
Senza neppure accorgermene mi ritrovai a passeggiare nel parco, cercai di non pensare a nulla e ci riuscii, fino a quando un rantolo di fame non mi ricordò che avevo una casa in cui tornare e una lunga serata davanti a me. Sfilai il cellulare dalla tasca dei jeans per controllare l'ora e trovai 12 chiamate perse da Liam, 2 messaggi di Niall che si chiedeva dove fossi e uno di John Collins che si complimentava con me. Mi chiesi come potesse avere il mio numero di cellulare dato che ci eravamo conosciuti quel giorno all'allenamento.
Intanto arrivata alla moto mi accorsi che ero in riserva, così per perdere un po' di tempo andai a fare rifornimento, poco dopo arrivai a casa e cercai di entrare il più lentamente possibile per prepararmi psicologicamente a Liam.
“ALEXANDRA CHARLOTTE PAYNE VIENI SUBITO QUI” Mi urlò un Louis a metà tra il divertito e il finto arrabbiato.
“Ma che dici Louis? Ahahha, non mi chiamo così !” Mi scappò una risata.
Entrai finalmente in casa e ad aspettarmi trovai i ragazzi seduti sul divano e Liam in piedi appoggiato al tavolino con lo sguardo basso.
Mi fermai aspettando che qualcuno si decidesse ad aprire la bocca, quando mi accorsi che nessuno l'avrebbe fatto provai io.
“Liam dimmi qualcosa ...”
“Dimmi tu qualcosa invece.” Rispose senza nemmeno alzare la testa.
“Che dovrei dirti? Immagino che tu sappia già tutto.”
“Alex, come ti è venuta in mente una cosa del genere? Avresti potuto farti del male, avresti potuto fare del male.”
“Ma non è successo. E poi è stato lui a provocarmi.”
“Sempre le solite scuse, Harry si è fatto male guarda un po'.” Disse indicando il riccio.
“Non...Mettermi in mezzo Liam...” Rispose Harry.
“Non gli ho chiesto io di aiutarmi. È stata una sua scelta, io non c'entro.”
“Stavolta mi hai deluso, pensavo ti fossi calmata, i tuoi sono arrabbiati. Ti vogliono parlare.”
“L'hai detto a mamma e papà? Come hai potuto Liam !? Mi fidavo di te.” Gli urlai contro, ma in quel momento squillò il mio cellulare.
“Pronto...” Risposi.
“Alex Payne, ci hai deluso.” Di nuovo, difendersi era deludere le persone?
“Certo.”
“Non usare quel tono con noi, siamo i tuoi genitori . Quello che hai fatto è spregevole, pensavamo che mandandoti da tuo cugino ti saresti data una regolata.” Ora parlavano entrambi.
“Davvero? Davvero siete i miei genitori? Perché non vi siete mai comportati come tali, mai, ne' quando avete deciso di lasciarmi qua, ne' quando mi avete ignorata per ben 16 anni.
Quante volte mi avete chiamata per sapere come sto da quando sono qui in Inghilterra, quante? Due, tre? Mi dispiace ma non posso sentire di aver deluso due persone che non si sono mai interessate di me. Io sono delusa, da voi.” Riattaccai il telefono senza sentire una loro risposta e mi fiondai in camera trattenendo a stento le lacrime.
Non dovevo piangere, non ne valeva la pena, ricacciai dentro le lacrime e mi buttai sotto la doccia.
Ancora nuda e bagnata mi infilai sotto le coperte cercando di rilassarmi, non molto dopo venni interrotta dalla porta che si apriva.
“Ti ho portato la cena.”
“Non vai da Ash stasera?” Chiesi a Zayn che entrava in camera tenendo un vassoio.
“No, la mia sorellina ha bisogno di me.” Rispose sorridendomi.
“Io non ho bisogno di nessuno.”
“Ah si? Nemmeno del gelato?” Tiró fuori una vaschetta da dietro la schiena.
“Beh forse del gelato si, ma solo di quello al cioccolato.” Mi passó un cucchiaio e iniziammo a mangiare in silenzio.
“Zayn se ti dicessi che sotto questo lenzuolo sono nuda?”
“Vestiti, Ashley non deve saperlo.” Raccolse la mia biancheria dal tappeto e me la porse, la infilai e finalmente mi liberai del lenzuolo.
“Allora come stai?” Mi chiese.
“Zayn stai domandando come sta ad una ragazza che quattro ore fa ha rischiato la sospensione scolastica e ha appena attaccato il telefono in faccia ai suoi genitori.” Risposi.
“Mm, hai consegnato la relazione di biologia?”
“Si , ho preso una B, meglio di quanto mi aspettassi. Mi passi il pc?”
Entrai su facebook, per leggere le mie notifiche. Erano quasi tutte richieste d'amicizia di studenti, commenti di Ash o dei ragazzi.
“Dovresti cambiare la tua immagine del profilo con una foto in cui ti si veda il viso magari.” Fece allusione alla foto che avevo in cui indossavo il casco.
Accesi la webcam.
“Sorridi.” Dissi, click. Facemmo tre foto, una foto in cui sorridevamo, una in cui avevamo facce buffe e una in cui Zayn mi baciava sulla guancia, scelsi la seconda e dopo averla impostata spensi il pc.
Facemmo il bis di gelato e poi Zayn mi lasció sola.
Pensai ad Harry, andai nella stanza della musica. Dormiva sul divano, il giradischi trasmetteva David Bowie, mi sedetti per terra proprio sotto di lui.
Due canzoni dopo sentii una mano sfiorare i miei capelli.
“Come stai?” Chiese Harry.
“Io bene, tu piuttosto... perché ti sei messo in mezzo?” Mi sedetti di fianco al suo corpo disteso.
“Ti stava facendo male.”
“Non mi faceva male Harry.” Cercai di sembrare sicura di me.
“Ti ha messo le mani addosso.”
“Io le ho messe per prima addosso a lui.”
“Sei una ragazza.”
“Sono forte.”
“Lo so.” Notai la garza che avvolgeva il suo braccio.
“Perché ti sei messo nei casini per colpa mia? I tuoi genitori che diranno?” Chiesi preoccupata.
“Mettiamola così, è stata solo una scarica di adrenalina per sconfiggere la monotonia. I miei hanno detto che se è stato per.... proteggerti ... ho fatto bene.”
“Immagino di doverti ringraziare...” Dissi grattandomi il mento.
“Un semplice abbraccio basterebbe.”
Mi avvicinai e lo abbracciai molto meno goffamente del giorno prima, i suoi capelli profumavano e la sua pelle era irresistibilmente morbida al tocco, prima di realizzare ciò che avevo pensato mi separai da lui e andai in camera a dormire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** Redemption. ***


CAPITOLO 24.

“Non credi che dovresti vestirti meglio?” Mi chiese Harry abbottonandosi la camicia.
Dovevo ammettere che, anche se il suo fisico non era perfetto aveva un non so che di seducente il modo in cui sfiorava i bottoni concentrato e si chiudeva la camicia.
“Merda. La preside. L'avevo dimenticato.” Iniziai a cercare in ogni cassetto qualcosa di formale da mettermi ma tutto quello che trovai non era adatto all'ambito scolastico “Maledizione non ho nulla da mettermi!” Urlai.
“Heeei, ho sentito per caso dire 'non ho nulla da mettermi' ? ” Fece capolino dalla porta Zayn.
“Ho l'incontro con la preside Zayn, che mi metto?”
“Camicia.” Entrò.
“Non ne ho.”
“Camicia da uomo che ti presterà Harry e cintura a fascia da mettere in vita. Jeans, et voila.”
“Sei il migliore.” Dissi affrettandomi a vestirmi.
Una volta sistemata scesi a fare colazione. Louis aveva un paio di mutande in testa e Niall cercava di centrarlo con i fiocchi d'avena.
“Ci sarà mai un po' di normalità in questa casa?” Chiesi addentando una fetta biscottata.

Io ed Harry uscimmo di casa per primi, io presi la moto e lui l'autobus, arrivammo insieme e venne ad aspettarmi alla moto, con il casco in mano e lo sguardo puntato negli occhi di Harry ci avviammo verso la direttrice Jones che ci stava aspettando all'entrata.
“Signorina Payne noto con piacere che continua a venire a scuola con quella … deliziosa … moto.” Mi disse squadrandomi dai suoi occhiali.
“Si, è un problema questo signora Jones?” Risposi in modo ostile, Harry mi diede una gomitata.
“No, si diverti pure su quella ehm, moto. Vi prego di seguirmi nel mio ufficio dove il Signor Nott ci sta già aspettando.”
La seguimmo per i corridoi sotto gli sguardi accusatori degli studenti, evidentemente le voci correvano molto veloci in quella scuola.
“Nott, Styles, Payne credo sappiate per quale motivo siete stati convocati nel mio ufficio. Ora, il professor Cole mi ha raccontato cosa è successo e trovo che sia una cosa inadeguata, orribile e sconveniente, soprattutto per lei signorina Payne, una ragazza non dovrebbe mai ricorrere a queste maniere forti.”
“Si, ma se mi lasciasse spiegare, il professor Cole è arrivato tardi e non sa com'è andata.” Intervenni.
“Si, Alex si stava solo difendendo da Nott.” Gesticolò Harry.
“Cosa ? Non è vero signora Jones loro mentono, io non farei mai una cosa del genere!” Mentì Nott.
“Oh per favore Nott a chi vuoi darla a bere?” Mi girai verso lui.
“Nott fossi in te mi vergognerei, hai messo le mani su una ragazza lurido parassita.”
“Ragazzi, ragazzi, ragazzi! Fate silenzio. Uno alla volta, raccontatemi la vostra versione dei fatti, Payne inizia tu e voi due, fuori!”
Aspettai che se ne fossero andati e iniziai a raccontare.
“Meglio partire dall'inizio, vede da quando sono arrivata in questa scuola a causa della mia diversità di carattere sono stata trattata da tutti in modo severo. Sa, io sono la cugina di Payne, mio cugino è il classico bravo ragazzo tutto buoni voti e condotta perfetta e tutti si sono sempre aspettati lo stesso da me. Forse è per questo che mi ribello, forse è per questo che attacco briga con i ragazzi .
Non so cosa le abbiano raccontato i miei genitori quando sono venuti in questa scuola ad iscrivermi ma non mi vergogno di dirle che mi hanno portata via da Edinburgo perché ho rotto il naso e una gamba ad un ragazzo che mi importunava. Poi ho incontrato i ragazzi, eravamo amici da bambini e abitare con loro mi ha salvata, iniziavo ad inserirmi, mi sono fatta degli amici a scuola e sono riuscita ad entrare nella squadra di calcio maschile e mi sembrava che tutto fosse rosa e fiori.
Invece è arrivato Nott, lo avevo già notato per i corridoi e non mi piaceva per nulla come si comportava, ieri ha iniziato a prendermi in giro, a fare battute indecenti e a spingermi e punzecchiarmi … quando l'ho visto sulla mia moto gli ho chiesto di scendere e poi lui mi ha preso per i polsi e stringeva e a quel punto non ci ho visto più.
E Harry, la prego Harry non c'entra nulla cercava di difendermi e se devo dirle la verità non so nemmeno perché mi ha aiutata, io non ho mai fatto nulla per lui, gli ho solo incasinato la vita... come faccio con tutti. Perciò se vuole punire qualcuno punisca me e Nott, non Harry.” Stavo tremando dall'agitazione.
“Molto bene Alex, ora chiama Harry è il suo turno.” Sorrise la Jones.






- pov Harry-


“Harry” mi chiamò Alex quasi in un sussurro e con un gesto della testa mi fece capire che era arrivato il mio turno.
Mi sedetti davanti alla Jones e iniziai la mia versione.
“Da dove posso iniziare? Dal giorno in cui Alex è tornata a far parte della mia vita oppure da quando Nott le ha messo le mani addosso?” Chiesi.
“Alex ha avuto modo di sfogarsi perciò se vuoi fallo anche tu, io sono qui ad ascoltare.”
“Bene, era un pomeriggio come gli altri e io e i ragazzi eravamo appena stati al centro commerciale e appena arrivati a casa ce la siamo ritrovata davanti. Io e lei non abbiamo mai avuto un bel rapporto, da bambini ci odiavamo, troppo uguali, troppo diversi per poter legare.
Il suo arrivo ha condizionato la mia vita, siamo compagni di stanza ed ho iniziato ad avere un tipo di rapporto di odio/amicizia nei suoi confronti, dopo poco ho iniziato a vedermela passare per la stanza in reggiseno e cose varie … e sa, io sono un ragazzo e beh può capire che ho iniziato a desiderarla come ogni altra ragazza.
Conoscendola ho imparato a rapportarmi con il suo carattere e ad apprezzare ogni sua minima sfaccettatura ed è li che credo di essere rimasto fregato.
Ieri durante l'allenamento Nott le è stato addosso per due ore e quando all'uscita l'ho visto metterle le mani addosso non ci ho più visto. A dire il vero non so perché l'ho ferito a mia volta .. credo che fosse...gelosia e preoccupazione, e rabbia e un tripudio di sentimenti repressi... ed infine eccomi qua ...” Confessai abbassando gli occhi.
“Aah l'adolescenza, l'amore, la gelosia … Harry chiama Alex , ho sentito abbastanza.”
Con passo rilutttante entrarono dalla porta e si misero ai miei lati per sentire cosa la direttrice aveva da dire.
“Ti chiedo scusa Nott se non ti ho ascoltato in privato ma data la tua condotta e il racconto sincero dei tuoi due compagni devo credere che sia stato tu ad esserti comportato male per primo, per di più con una ragazza. Nott verrai sospeso due giorni e puoi salutare la squadra, credo non ti rivedranno per un po'.” Sorridemmo entrambi entusiasti.
“In quanto a voi due, è sbagliato anche il vostro comportamento perciò Alex un mese di punizione, resterai in biblioteca tre volte a settimana per il resto del mese. Invece tu Harry visto il tuo nobile gesto di voler salvare una povera principessa indifesa avrai solo 20 giorni di punizione in cui dovrai aiutare il professor Cole a sistemare la palestra.” Ringraziai la direttrice per essere stata così magnanima.
“Signora Jones, non vorrei sembrarle ingrata ma io e Harry siamo ancora in squadra?” Tipico di Alex, pensava solo a quello.
“Si, se sei così brava come dicono continua pure ad allenarti e facci vincere il campionato, Styles lo stesso vale per te.” La preside ci sorrise e ci congedammo.

Erano ormai le 11 e tra un'ora ci sarebbe stata la pausa pranzo perciò io ed Alex decidemmo di andare ad aspettare gli altri in cortile.
Ci guardammo negli occhi sollevati, sospirammo.
“È andata bene...” Buttai lì.
“Già...” Dopodiché silenzio.
Ognuno immerso nei suoi pensieri, nei suoi problemi.
Probabilmente lei pensava a Liam e ai suoi genitori, io pensavo a lei.
“Alex” arrivò Liam che stritolò la cugina in un abbraccio “com'è andata?” disse rivolgendosi a me, gli sorrisi e capì che tutto era sistemato.
“Andiamo in mensa, ho fame!” Ci richiamò Niall come di suo solito.





-pov Alex-


Come al mio solito mi sedetti vicino ad Ashley e Felicity che non si risparmiarono l'ennesima ramanzina per me. Finsi di ascoltarle e annui ad ogni parola che mi dicevano pensando in realtà che forse avrei dovuto chiamare i miei per scusarmi di quello che gli avevo detto la sera prima, se lo meritavano ma di certo non avrei dovuto rinfacciargli tutto.
“Hei, la mangi quella fetta di pizza?” Mi chiese Niall a bocca piena.
No Niall, non ho molta fame, prendila pure tu.” Gli sorrisi.
“Voi ascoltatemi!” Richiamò l'attenzione del tavolo Louis.
“Sabato sera, alle 22, casa di Benson, festa da urlo. E indovinate chi ci sarà in console?” Continuò elettrizzato.
Dj Malik e special guest Dj Tommo wooooo.” Gridó Zayn.
“Io ci sto!.” Ovvio che ci stai Ash.
“Si anche noi.” Da quando Liam e Felicity era un 'noi' ?
“Dove c'è festa c'è cibo, dove c'è cibo c'è Horan.”
“Alex, Harry siete rimasti voi due..” Fece notare Lou.
“Massì dai, tanto non può andare peggio dell'altra volta!”
“Io non lo so, pensavo di andare a trovare i miei a Holmes Chapel questo week end...” Da quando ero arrivata nessuno era andato a trovare i genitori, a parte Liam che li aveva vicino ... Louis a Doncaster, Zayn a Bradford, Harry nella sperduta Holmes Chapel e Niall in Irlanda . A pensarci bene mi chiedevo come mai le loro famiglie scelsero di far frequentare a tutti e quattro una scuola così distante da casa, sapevo che fino ai loro 15 anni erano stati tutti in un collegio e poi vista la poca differenza di età tra di loro erano tutti andati a stare in quella che è diventata anche casa mia.
“Ti perderai una grande festa.” Disse Louis.
“Sopravviverò.” Rispose Harry.


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Capitolo 25
*** You drive me wild ! ***


CAPITOLO 25.


Andai in biblioteca per scontare la mia punizione. La preside non sapeva di avermi fatto un favore mandandomi là, finii quasi subito di aiutare la bibliotecaria e visto che la punizione prevedeva due ore ne approfittai per leggere un libro e prenderlo in prestito.
Andai al parcheggio e trovai Harry dietro a un'auto a parlare con una ragazza, probabilmente una delle sue tante fidanzatine sparse per la scuola.
Non sapevo se Harry avesse bisogno di un passaggio, non glielo chiesi, volevo solo andare a casa, la vista di quella ragazza mi aveva innervosita...
Rientrata a casa incontrai Louis nel vialetto che usciva con l'auto.
“Hei Lou dove vai?”
“Vado a prendere Harry, pensava di tornare a casa con te ma ha detto che non ti ha vista.”
“Io l'ho visto, era con una . Vado a farmi una doccia ci vediamo dopo.” Tagliai corto.
“Oh mio dio!” Dissi entrando in casa.
“Che succede?” Chiese Liam allarmato.
“Voi, voi state studiando!” Dissi sorpresa.
“Sai è quello che fanno le normali persone per non farsi bocciare.” Rise Niall.
“E comunque il nostro non lo definirei studiare, è più un leggere ed evidenziare tutto il libro.” Proseguì Zayn.
“Immaginavo ahaha vado a fare una doccia, a dopo!”
Dopo una doccia gelida uscii dal bagno in asciugamano per prendere i vestiti in camera e notai che c'era anche Harry senpre a giocare con quel suo Blackberry.
“Non sei ancora stufo di quei giochini?”
“Perché non mi hai salutato all'uscita? Mi ha detto Louis che mi hai visto.”
“Eri con una ragazza, non volevo disturbarti mentre facevi la tua 'magia' su di lei .”
“Non ho bisogno della magia per far colpo su una ragazza.”
“Oh per favore.” Sbuffai.

-Pov Harry-

“Peró io ti piaccio.” Le dissi.
“Nei tuoi sogni.” Già, nei miei sogni.
“Dai almeno un pochino ti piaccio ammettilo.”
“Ma fai sul serio?”
“C'è qualcosa di me che ti piace, per forza.” Lo capivo da come mi guardava le labbra.
“Mi piacciono.. i tuoi occhi.” Le labbra Alex.
“Troppo scontati, nient'altro?”
“I capelli?”
“Che ne pensi delle mie labbra?”
“Penso che questa conversazione sia finita, devo vestirmi, girati.” Decisamente sulla difensiva, avevo fatto bingo, aveva un debole per le mie labbra.
Ghignai contento di aver raggiunto un piccolo traguardo, non era molto ma era già qualcosa.
Sentii l'improvviso bisogno di muovermi, di fare qualcosa e sfruttare la situazione a mio vantaggio.
“Senti Alex, hai impegni stasera?”
Attese un minuto prima di rispondere .
“No, perché?”
“Mi chiedevo se ti andasse di venire a mangiare una pizza con me..offro io.”
“Allora vengo, dammi cinque minuti per prepararmi.” Cioè se non offrivo non veniva?
“Dovresti metterti la camicia di oggi.” Le dissi.
“Non è formale?”
“Nah, ti fa molto sexy.” Provai.
“Come scusa?” Fece finta di non sentire.
“Ti sta bene.” Rinunciai io.


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Quindici minuti dopo eravamo in centro in cerca di una pizzeria .
“Mi sto affezionando a Hendrix. Se non ci fosse lei, cioè lui probabilmente saremmo ancora a casa.”
“TU saresti ancora a casa.” Mi corresse, optammo per un piccolo locale italiano e ordinammo due margherite per restare leggeri e due birre da bere, il cameriere non sembrò fare storie sul fatto che fossimo entrambi minorenni.
“Forse tu non dovresti bere, devi guidare.” Avvertii Alex.
“Vorresti privarmi di uno dei piaceri della vita?”
“Quali sarebbero questi piaceri?”
“Sono tre principalmente, alcool, sesso e fumo, poi ce ne sono di secondari.”
“Sono vizi, non piaceri.”
“E tu ne sai qualcosa, vero CapitanSesso?” Sorrise maliziosa.
Preferii non risponderle e mangiammo la pizza in silenzio.
“Con quante ragazze l'hai fatto?” Sapevo che prima o poi me lo avrebbe chiesto.
“Mhhh”
“Dai a me puoi dirlo, sono la tua compagna di stanza.” Insistette.
“Molte, forse troppe. Molte di queste non le ricordo, non le conosco e non so come si chiamano.” Osservai la sua espressione contorta in silenzio.
“Tu invece?” Proseguii.
“5 o 6 ...” Arrossì un po' dicendolo.
“Che c'è da vergognarsi? Preferirei essere nella tua situazione piuttosto che essere conosciuto come uno sciupa femmine..” Restammo in silenzio.
“Come mai hai chiesto a me di venire a cena fuori?” Mi chiese sorseggiando la birra.
“Perché sono un gentleman.”
“Bene gentleman allora vai a pagare, ho voglia di fare una passeggiata in centro.”

Camminammo un po' e poi mi venne un' idea, la presi per mano e la trascinai con me.
“Dove mi stai portando Harry?” Non risposi, strinsi di più la presa.
“Styles ti serve quella mano?” Mi minacciò, la lasciai e ci fermammo.
“Senti, fidati di me. È una sorpresa, fidati.”

Arrivammo in una zona poco affollata del centro, davanti ad un piccolo negozio con una vecchia insegna al neon, Kelko era il miglior negozio di buona musica di tutta la contea.
“Eccoci, entriamo.” La esortai.
“Wow, è tutto così...” Non trovava le parole.
“Anni 70? Indie? Kitch? Fuori moda? Questo è Kelko dolcezza, il miglior negozio di musica che puoi trovare.” Disse John il proprietario.
“E questo è John, l'uomo più modesto sulla faccia della terra.”
“Piacere io sono Al...decisamente molto attratta da questo vinile di Elthon John.”
Lasciai Alex persa tra gli scaffali dei vinili e seguii John nella sua cabina.
“Allora Harry che ci fai qui?”
“Un giro..” Alzai le spalle.
“Con una ragazza? Dev'essere una cosa seria.”
“La è John, la è. E confesso di essere preoccupato, credo che lei mi veda solo come un amico e poi lei è una tosta, non si lascia andare a sentimenti ed emozioni ed è snervante per me, davvero. Un giorno mi sembra di essere ad un passo dal baciarla e il giorno dopo mi sembra di essere ad un passo dal venire ucciso da lei.”
“Male Harry...anzi no, è un bene. Questo vuol dire che sei innam..”
“Non. Provare. A. Dirlo .” Lo interruppi, non volevo sentirmelo dire, non ero pronto, non ero abituato.
“Oh mio dio!” Corse verso di noi Alex.
“Ommioddio ommiddio John, come fai ad avere questo vinile del '76 delle Runaways? Credevo fosse reperibile solo in America!”
“Ahahahah diciamo che ho degli agganci. Sei interessata a comprarlo?” Chiese John.
“E me lo chiedi?”
“Bene vediamo, farò un po' di sconto visto che una bella ragazza con ottimi gusti musicali non si incontra tutti i giorni.” Sorrise e fece l'occhiolino rivolto verso di me.
Pagò e uscimmo, usciti dal negozio mi arrivò un messaggio da Niall .

“VISTO CHE VOI SIETE USCITI SENZA PREAVVISO LOUIS HA IMPROVVISATO UNA DELLE SUE CENETTE. ZAYN è AL BAGNO A VOMITARE PURE' DI PATATE E PISELLI.”

“Leggi qua.” Passai il telefono ad Alex.
“Dici che dovremmo rientrare?” Chiese sinceramente contrariata.
“Per stare a sentire Zayn sulla tazza del cesso che vomita l'anima? No, io preferisco mangiarmi un gelato.”
“E gelato sia. Questo però lo offro io.” Si come no Alex, di sicuro lascerò pagare te.
“Due coni, uno cioccolato e panna, l'altro vaniglia e nocciola grazie.”
“Avevo detto che avrei pagato io.” Mi rimproverò Alex.
“Sono io il ragazzo. È giusto che paghi io.” Le spiegai.
“Si ma questo non è un appuntamento Harry, si suppone che anchio debba pagare la mia parte.”
Questo non è un appuntamento Harry, questo non è un appuntamento Harry, questo non è un appuntamento Harry.
Già solo io pensavo lo fosse...
Finito il gelato montammo in moto e tornammo a casa.
“Devo ammetterlo Harry” disse parcheggiando Hendrix “Stasera ti sei comportato da vero gentelman e mi hai fatto scoprire un bellissimo negozio. Complimenti e grazie per la serata.”

Fare le cose con calma a brevi passi era noioso ma ripagava, ripagava eccome.
Quella sera andai a dormire con il sorriso sulle labbra.

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Capitolo 26
*** Ch-ch-cherry Bomb ! ***



CAPITOLO 26.


-Pov Harry-

La settimana passò tranquillamente, Sam riprese a parlare con Alex e Nott non si fece vedere a scuola, in un batter d'occhio era venerdì ed io stavo ascoltando lo stereo mentre preparavo la mia valigia.
“Quindi vai a trovare i tuoi?” Mi chiese Alex entrando scalza in camera.
“Si, ho bisogno di vederli.” Si accomodò sul mio letto, era in mutande ed era coperta solo da una maglia. Avevo realmente bisogno dei miei genitori, dovevo distrarmi.
“E quando parti?” Chiese passandomi un calzino.
“Ho il treno domani mattina alle 7.15, Liam mi darà uno strappo alla stazione.”
“Dovrei accompagnarti alla porta piangendo e salutarti con il mio candido fazzoletto bianco come nei film strappalacrime?” Chiese divertita.
“Se vuoi ...” Scherzai.
Finii di preparare la valigia e mi sedetti sul letto accanto a lei.
“Devo dormire.” Dissi.
“Vuoi che ti racconti una fiaba per addormentarti?” Mi fece la linguaccia.
“Siamo in vene di scherzi stasera?”
“Su mettiti comodo e chiudi gli occhi.” Si alzò per farmi sdraiare e si andò a sedere ai miei piedi.
“Bene, dunque uhm, c'erano una volta due gattini neri. Nessuno li amava, non avevano padrone o famiglia perché le persone e gli altri gatti pensavano portassero sfortuna a causa del loro colore. Questi due poveri gattini vagavano di paese in paese intrufolandosi nelle case delle persone per rubare un po' di latte e del cibo, molte volte venivano scoperti e venivano maltrattati da tutti. Una volta un signore particolarmente cattivo aveva persino rasato la coda ad uno dei due micetti. Ma un bel giorno capitarono in una enorme villa in cui abitava un'anziana signora, anche quella volta vennero scoperti dal maggiordomo che prontamente avvertì la padrona di casa. L'anziana signora non aveva figli o compagnia e quando vide quei poveri gattini se ne innamorò subito, con tutto l'amore che la signora dava ai gattini essi crebbero sani e forti e diedero alla luce altri gattini e altri gattini ancora, un'esercito di gattini. Vissero per sempre felici e contenti.”
Aprii un occhio.
“Questa è una delle peggiori fiabe sui gattini che io abbia mai sentito.”
“Si beh, raccontare le fiabe ai bambini non è uno dei miei massimi obiettivi nella vita.” Mi strizzò l'occhio “Se vuoi però ti canto una ninna nanna.”
“Ti prego risparmiati, mi è improvvisamente venuto sonno, meglio che spenga la luce, buonanotte Alex.”

Non dormii bene e quando fu l'ora di alzarmi fui piuttosto sollevato di non dover più stare a letto, mi lavai, pettinai -si fa per dire- e vestii nel silenzio totale per non svegliare Alex.
Quando fui sulla porta per uscire con la valigia mi sentii chiamare.
“Harry.”
“Alex, sto andando via dormi pure.”
“Buon viaggio.” Proseguì ad occhi chiusi e fece scorrere la mano sotto il cuscino prendendo qualcosa da lì sotto, era bianco, era un fazzoletto bianco. Lo fece sventolare e se lo strofinò sugli occhi perennemente sigillati come se aprirli implicasse non poterli più richiudere.



-Pov Alex-


“Sei vestita? Posso entrare?”
“Si Niall, entra pure.”
A dire il vero ero vestita perché non avevo ancora iniziato a prepararmi per la festa, dettagli.
“Cavolo, come siamo sexy stasera. La camicia ti dona bell'Irlandese.” Ammiccai .
“Passami la trousse con i trucchi per favore.”
“Trousse? Hai imparato una nuova parola vedo.”
“Me l'ha insegnata Zayn, forse dovremmo preoccuparci del fatto che conosca tutte queste cose da donne…Comunque non ho intenzione di truccarmi molto questa sera, a dirla tutta non ho nemmeno voglia di venire.” Andai allo specchio.
È perché manca Harry?”
“Cosa? No, no, no.” No.
“Ok, vado a chiamare Zayn, ha detto che ti deve dare una cosa.” Uscì.
Pazzesco, cosa c'entrava Harry con me? Se io non volevo fare una cosa non la facevo punto, non ero condizionata da altri.
“Alex non truccarti con nessun tipo di ombretto colorato.” Zayn era come avere Ashley 24 ore su 24 in casa .
“Non uso ombretti io...”
“Dovresti iniziare, ad ogni modo guarda che mi ha dato Ash da prestarti.”
“No, uno dei suoi vestitini minuscoli no.” Era un no categorico.
“Ash mi aveva detto che avresti reagito così, ma ha detto che non vuole no come risposta. Se non lo indossi non ti parlerà più.” Tirò fuori da una busta un tubino bianco, era bellissimo ma decisamente corto per me.
“Non ci entrerò mai.” Risposi.
“Ok Alex, le questioni sono due . O vai in bagno ti svesti e te lo provi o ti spoglio e te lo faccio indossare io, scegli.” Mi minacciò.
“Dammi, vado in bagno...” Feci rassegnata.
“Alex lasciatelo dire, sei una b o m b a.”
“Sicuramente sono una bomba, se passo altri dieci secondi qua dentro esplodo!” Mi lamentai, guardandomi allo specchio però .. forse non ero male sul serio.
“Ombretto azzurro e mascara, muoviti.” Finii di truccarmi come aveva detto Zayn e misi delle zeppe in paglia.
“Toc toc, entro.”
“Louis hai dimenticato i pantaloni.” Risi vedendolo in camicia e mutande di Superman.
“È una nuova moda. Zayn ti vuole Ashley al telefono, Alex sei uno schianto ed io sto per tirare fuori il cellulare per farti una foto, girati e sorridi.” Disse d'un fiato.
Ebbi appena il tempo di mettermi in una posa semi decente e tentai di sorridere in modo naturale.
“Quella non finirà su facebook.” Non era una domanda, era un comando.
“No tranquilla, ora scendiamo giù e facciamo una foto di gruppo, quella si che finirà su facebook.”
Louis senza pantaloni, io senza una scarpa, Niall con gli occhi chiusi, Liam che correva perché scadeva l'autoscatto e Zayn perfettamente perfetto, non era quella che poteva considerarsi una bella foto, ma almeno era un ricordo.
Harry non era presente.
Mi squillò il cellulare, era lui.
“Scusi quanto vuole per una lap dance?”
“Ma che diavolo stai dicendo Harry?” Risi.
“Ho visto nella mia palla di cristallo che stai indossando un tubino bianco cortissimo.”
“Fammi indovinare, questa palla di cristallo si chiama Louis e ti ha inviato la mia foto .”
“Non è adorabile quel ragazzo?”
“Si talmente adorabile da farsi le foto ricordo in mutande.” ahahahhaha “Sei dai tuoi?”
“Si, sono arrivato verso l'ora di pranzo... beh, divertiti e cerca di non ubriacarti, non posso venire a recuperarti da Holmes Chapel.”
“Ci proverò mio salvatore, uhm, ciao Harold.”
“Ciao Alexandra.” Chiuse la comunicazione, non era da Harry chiamare per una sciocchezza simile.
“Principessa hai intenzione di uscire di casa o di mettere radici?” Mi richiamò Niall.
“Arrivo eccomi. Odio quando voi maschi chiamate una ragazza principessa. Se fossi una principessa sarei schifosamente ricca e vivrei in un castello da favola, anche se ora che ci penso tu assomigli al Principe Azzurro.”

“Al suo servizio Madame ed ora salga in auto.”
Casa di Benson era piuttosto lontana dalla nostra ci volle una mezz'ora buona prima di arrivare ed era già pieno di ragazzi.
Robert era all'ingresso a dare il 'benvenuto' .
“Guarda guarda, la nostra grande donna. Payne stasera sembri un'altra persona senza la tuta indosso. Ed è un complimento.” Mi batté il cinque.
“Ahah grazie capitano, devo precisare però che mi sento molto più a mio agio in tuta.” Sorrisi.
Louis e Zayn andarono in console tra le grida di approvazione degli invitati, Liam uscì in giardino ed io e Niall, beh ovviamente io e Niall finimmo in cucina.
“Birra?” Mi tese una bottiglia di vetro.
“Sicuro.” La prima birra andò giù senza problemi, non mi sentivo nemmeno lontanamente brilla anche perché Niall non voleva farmi bere, ma quando venne chiamato in giardino da Benson mi ritrovai sola davanti a tutto quell'alcool e non seppi dire di no.

Non ero ubriaca, mi sentivo solo leggermente più allegra del solito, così allegra da andare a ballare da sola in mezzo agli altri. Avevo un deja vu, era già successo ma stavolta non c'era nessuno a portarmi via, a cercare di farmi smettere di bere.

C'era solo Collins che continuava a ballarmi vicino e a sorridermi cercando di attaccare bottone.
“Hei Alex sei stupenda stasera.” banale “Quel vestito fa risaltare il colore dei tuoi capelli.” patetico, “Balli benissimo.” Mi aveva stufata.
Un po' a causa dell'alcool un po' per la noia decisi di dargli una possibilità.
“Senti Collins, è tutta la settimana che mi mandi messaggi, mi cerchi a scuola e flirti . Se vuoi venire a letto con me dimmelo e facciamola finta.”
“No, non sono così subdolo .. però...”
“Vedi Collins molti troverebbero quello che sto per fare un comportamento da zoccola ma sei carino e in più mi fai una certa tenerezza perciò voglio darti una possibilità, stupiscimi.” Gli sussurrai sul collo.
Lui mi baciò, forse un po' troppo delicatamente per i miei gusti ma c'era qualcosa nel suo modo di fare che mi diceva che era un bravo ragazzo.
“Che ne dici di andare di sopra?” Mi suggerì.
Non dissi nulla, lo presi per la mano e lo trascinai in una stanza libera. Chiudemmo a chiave e lentamente, troppo lentamente mi spogliò tra dolci baci e carezze.
“Collins, non vorrei sembrarti rude ma non sono di porcellana, sei un uomo per dio usa un po' di virilità.” L'alcool cominciava a farsi sentire.
Visto che Collins sembrava ancora indeciso decisi di ribaltare la situazione, salii cavalcioni su di lui e in fretta lo spogliai, sembrò funzionare.
Finalmente si protese a prendere il preservativo e poi furono sospiri e tanto piacere .

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Capitolo 27
*** Can't you see that? ***


CAPITOLO 28.

Mi svegliai con il mal di testa, ero in un altro letto, in un'altra stanza e il ragazzo di fianco a me che mi guardava non era Harry.
“Ciao.” Salutai Collins.
“Dormito bene?” Chiese cortese.
“Si, ora è meglio che mi vesta.” Indossai la biancheria sotto le coperte e poi scesi per cercare il mio vestito.
“Cavolo, non posso tornare a casa in pullman con questo..” Mormorai imprecando.
“Se vuoi ti accompagno io in auto, non prendermi per uno sfigato ti prego.”
“Grazie Collins, forse è ora che ti chiami John.” Tentai di essere gentile.
Aspettai che si vestisse e uscimmo di casa senza svegliare chi si era addormentato sul divano.
“Sono arrivata, grazie.” Misi mano alla maniglia.
“Senti Alex so che ti sembro uno sfigato ma volevo ringraziarti per avermi dato una possibilità, penso davvero che tu sia buona sotto sotto...”
“Forse all'inizio John mi facevi un po' pena ma credimi ieri notte sei stato gentilissimo, nessuno dei ragazzi con cui ero stata prima mi aveva trattata così bene, quindi non pensare di essere uno sfigato, sei bello e bravo, tutto quello che ogni ragazza cerca in un ragazzo perciò buttati!”
“Ancora grazie Alex, ci vediamo agli allenamenti.” Mi lasciò uscire e mi salutò educatamente con la mano.
“Hei piccolina.” Mi accolse sulla porta Zayn abbracciandomi.
“'Giorno, colazione?” Chiesi togliendomi scarpe e vestito.
“Preparo io, tu vai ad indossare qualcosa e stai attenta ad Ash quando entri in camera.”
“Ha dormito in camera mia?”
“Non volevo farla dormire in camera con tre ragazzi.” Prese una padella per i pancake.
“Zayn dimmi che non avete fatto sesso in camera mia.”
“No, sarebbe una mancanza di rispetto nei tuoi confronti e in quelli di Harry, siamo stati un po' a parlare e quando si è addormentata io sono andato in camera mia.” Grazie al cielo.
“Ashley, Ashley sveglia. Ashleey il tuo amoruccio è di sotto che ti aspetta per fare colazione.”
“5 minuti.” Rispose.
“Va bene, quando ti alzi passa dalla camera dei ragazzi, io sveglio Liam.”
“Ahaha vai pure, ahahah ti piacerà parecchio.” Non capii a cosa si riferisse finché non fui davanti camera di Liam e non spalancai la porta.
“O mio dio, o mio dio!!” Felicity e Liam dormivano abbracciati e presumibilmente nudi nello stesso letto.
“Alex, oddio scusaci ..” Si nascose Fiz.
“Scusarvi? Sono felicissima, era ora! Siete dolcissimi insieme talmente dolci che persino io lo ammetto.”
Ovviamente durante la colazione non poté mancare la ramanzina di Liam che volle sapere dove avevo passato la notte, dato che non avevo nulla da perdere glielo dissi e non ne fu molto contento.
Quando rimanemmo soli si addolcì un po' e cercai di scoprire qualcosa su lui e Felicity.
“Allora, da quanto va avanti questa cosa con Felicity?” Chiesi indagando.
“Oh è successo tutto ieri sera, ho trovato il coraggio di confessarle ciò che provavo, fortunatamente lei ricambia. Però stanotte uhm ha preso l'iniziativa lei, io non pensavo volesse ecco si, non pensavo volesse farlo subito. Ma ehi, è filato tutto liscio e ora finalmente ho tutto quello che desideravo.” Sorrise.
“L'hai detto a zia Mary?”
“No ma ho intenzione di farle visita oggi, ovviamente conosce bene Felicity ma oggi la presenterò come la mia ragazza.” Disse orgoglioso.
“Oooh fatti abbracciare.” Dissi commossa.
“Devo immortalare questo momento, state fermi così siete perfetti!” Urlò Louis mentre correva in sala a prendere la sua macchina fotografica.
“Louis come mai questa improvvisa passione per le foto?” Chiesi curiosa.
“Per intrappolare i ricordi. Perché ci sono foto che sanno farti sorridere nei momenti tristi. Ecco guardate.” Ci mostrò lo scatto, il modo in cui ero appoggiata a Liam, il modo in cui lui mi avvolgeva tra le sue possenti braccia in modo totalmente affettivo.. aveva ragione Louis, quella foto faceva sorridere.

               ----------------------------------------------------------------------

“Ragazze, su in camera mia!” Chiamai Fiz e Ash.
“Allora, ieri sera sei stata con qualcuno ovviamente. Chi era?” Mi chiese Ashley.
“ Collins..”
“Quel Collins? Quello nella tua squadra?” No Fiz, quello proveniente dalla Luna.
“Ti sei fatta un tuo compagno di squadra?! Passerai per la loro cagna!” Ribatté Ash.
“Non me lo sono fatta! E poi a dire il vero sono stata a letto anche con Sam e sanno benissimo che non sono la loro cagna, comunque non credo di essere stata l'unica ad essermi divertita stanotte.” Dissi guardando Felicity .
“Quello che è successo tra me e Liam rimane tra me e Liam.” Annunciò Fiz.
“Ma smettila, parla parla!” Le ordinò Ash.
“Ok, beh ovviamente si è dichiarato lui io non ne avrei mai avuto il coraggio, insomma ci eravamo già baciati ma dopo il nostro primo bacio nessuno dei due aveva più aperto bocca sull'argomento, poi ieri sera Liam mi ha portata nel giardino sul retro che aveva fatto sgomberare da Benson per l'occasione, si è messo in ginocchio, ha tirato fuori l'anello e..”
“Ti prego non dirci che ti ha chiesto di sposarlo.” Urlò Ashley a perdi fiato.
“Ahahahah, ma che hai capito? Si è inginocchiato e ha iniziato a parlare di noi, della nostra amicizia, di quanto siamo sempre stati in sintonia, di quel pizzico di amore che c'è sempre stato in più ma che non abbiamo mai avuto il coraggio di tirar fuori e poi mi ha chiesto di essere la sua ragazza e chiaramente ho detto si. Ci siamo baciati ma io ecco, volevo qualcosa di più, sapevo che lui con le sue maniere sempre educate non avrebbe mai osato chiedermi se volevo passare la notte a casa sua quindi ho preso l'iniziativa io e siamo venuti qua e il resto lo sapete...” Raccontò l'ultima parte con un leggero rossore delle guance.
“Cheeese.” Urlò Louis sbucando con la sua macchina fotografica.
“Oh Louis ancora tu? Non vedi che siamo tutte in pigiama?!” ProtestòAsh.
“Non siete in pigiama siete praticamente nude, con una maglietta xl addosso, i capelli arruffati e completamente al naturale, siete perfette.” Scattò un'altra foto, questa in cui sorridevamo.
“E il tuo compagno come sta?” Mi chiese Ash una volta uscito Louis.
“Il mio compagno chi?”
“Harry, che dice?”
“Che ne so, penso stia bene.” Risposi.
“Beh ma come vanno le cose tra di voi?” Insisté Fiz.
“Come dovrebbe andare tra due compagni di stanza, ci sopportiamo.”
“Mmm a me sembra facciate un po' di più.”
“Questo che vorrebbe dire Felicity?”
“Vorrebbe dire che ultimamente siete molto in sintonia, sia fisicamente che spiritualmente.” Proseguì Ash.
“Ok, ora non vi seguo.” Dissi confusa.
“Non c'è nulla da seguire o da capire, pensiamo solo che stareste bene insieme...tutto qui.”
“Io e Harry? Per favore, ne' io ne' lui vogliamo storie serie, lui è un donnaiolo, io non ho bisogno di stare con qualcuno, non mi serve amore. E poi fino a tre mesi fa non ci parlavamo neanche.”
“Prima o poi te ne accorgerai Alex.” Parlò Fiz stavolta.
“Mi accorgerò di cosa?”
“Non ti sembra che Harry a volte ci provi con te?” Disse Ash.
“Harry ci prova con tutte.” Dissi secca.
“Io ci rinuncio.” Sbuffarono entrambe.

Poco dopo ci richiamò Liam per andare a tavola, il pranzo era pronto. Io mi accomodai al posto vuoto di Harry e Louis prese il mio posto.
“Hei qualcuno ha sentito Harry?” Chiese Niall facendo il bis di pasta.
“Io l'ho chiamato stamani, ha detto che probabilmente si fermerà anche lunedì dai suoi perché non sta molto bene..” Rispose Louis.
“Poverino.” Feci io sarcastica.
“Non dovresti dire così, sei la sua compagna.” Mi riprese Liam.
“E allora? Non siamo mica legati da un'amore fraterno come voi, io lo prendo in giro quando e come mi pare.”
“Hai le tue cose?”  Mi chiese Niall.
“No, perché?”
“Perché sei scorbutica come una ragazza col ciclo.”
“Niall sei simpatico come un gatto attaccato ai coglioni.” Risposi.
“Uuh questa era pesante.” Rise Zayn.

La giornata passò così, tra una battuta e una partita a FIFA ma ben presto in casa ci ritrovammo solo io, Louis e Niall, visto che le coppie si erano dileguate per passare il resto della domenica da sole.
“Siamo rimasti solo noi, che si fa?”
“Ordiniamo la pizza!!” Disse Niall già con il telefono in mano.
“Per me va bene, vado su in camera, chiamatemi quando arriva la pizza.”
Salii su in camera e meditai per qualche secondo poi presi il telefono e mandai un messaggio a Harry.

“HEI HO SAPUTO DA LOUIS CHE NON TORNI DOMANI, VUOI CHE PARLA IO CON I PROF?”


Aspettai 5, 10, 15 minuti e poi presa dalla noia andai al computer.

La noia mi portò su facebook, odiavo quel social network ma per qualche motivo continuavo ad usarlo, guardai la mia foto del profilo con Zayn e mi venne da ridere, un po' per la faccia di Zayn un po' per i commenti che avevano lasciato i ragazzi per prenderlo in giro.
Mi soffermai sulla foto di Harry, era una foto di lui e Louis insieme.
Ricordavo quando era stata scattata, era l'ultima estate che avevo trascorso con loro, lui e Lou erano migliori amici, praticamente fratelli, li conoscevo da quando ero nata e non li avevo mai visti litigare o non parlarsi per più di tre ore.
Mi piaceva la loro amicizia, così spontanea e genuina, quando erano insieme era impossibile non notare l'affinità e la forza del legame che li univa.
“Pizzaaa.”  Sentii Niall correre alla porta di sotto, quindi spensi il pc e scesi a tavola.
Per la serata decidemmo di guardarci un film in televisione, quella sera trasmettevano un patetico film sentimentale interpretato da idioti sempre a piangere.
Ben presto iniziai ad annoiarmi con quel film così con la scusa di andare in bagno mi chiusi in camera e controllai il cellulare.
Niente, Harry non aveva risposto al mio messaggio, provai a chiamarlo.
Uno squillo, due squilli, cinque squilli, dieci squilli...continuava a non rispondere.
Ma certo, sicuramente era con qualche sua vecchia amica venuta con l'intento di dargli il ben tornato a Holmes Chapel. Avrei dovuto saperlo, beh si sarebbe arrangiato lunedì a scuola.
Per non destare troppi sospetti tornai al piano di sotto e trovai Louis abbracciato a Niall.
“Ma che fai, tradisci Harry?”
“No, non è come sembra. È che, è che questo film è così toccante!”  Riuscii a vedere una lacrima scendere dall'occhio di Louis, patetico.
“Beh finalmente è finito, non ne potevo più” Sbuffò Niall.
“Hei Alex se sei da sola perché non dormi nel letto di Zayn stanotte?” Chiese Louis strofinandosi gli occhi.
“Io ho un'idea migliore..”

E così, a mezzanotte ci ritrovammo tutti e tre sotto le coperte nel letto di Liam, io in mezzo a Lou e Niall che mi stavano letteralmente addosso.

“Sai essendo in tre pensavo saremmo stati scomodi invece stiamo benissimo!" disse Louis.
“Tu dici?” Gli feci notare il suo braccio sopra il mio e la testa di Niall nella mia scapola.
“Su, non è una cosa da tutti i giorni dormire con due bei ragazzi come noi.” Fece modesto Niall.
“Tutte le sere dormo con Harry, non basta?”
“Vorresti insinuare che Harry è più bello di me e Niall?” Lou si portò una mano alla bocca.
“Io non ho mai detto questo!” Protestai arrossendo.
“Dai su però un po' ti piace Harry ammettilo, dai dai dai.” Prese a darmi i pizzicotti.
“Niall proteggimi da Louis, abbracciami.” Mi rifugiai stretta tra le sue braccia.
“Fortuna che hai avuto la decenza di indossare un pigiama stasera altrimenti non so che fine avrebbe fatto l'autocontrollo di Niall con una ragazza così vicina..” Rise.
“Io sono l'autocontrollo in persona, non mi interessa se è nuda o vestita.” Protestò Niall.
“Pronto?Io sono ancora qui.” Sbucai con la testa fuori dal lenzuolo.
Litigarono per un'altra mezz'ora buona sul loro autocontrollo strattonandomi da una parte all'altra del letto fino a quando, esausta, mi alzai e mi andai a sdraiare in terra.
“Ma che fai?” Mi chiese Niall.
“Cerco di dormire.”
“Torna nel letto, stiamo zitti e non ti diamo più noia.” Disse Louis scansandosi in un angolino del materasso.
Alla fine passammo una notte tranquilla più o meno, tranne quando Louis iniziò a russare e Niall lo prese a cuscinate.

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Capitolo 28
*** Little things. ***


CAPITOLO 29.


La mattina venimmo svegliati da Liam e Zayn che non furono molto sorpresi di trovarci nel letto insieme, Zayn prese la macchina fotografica di Louis e mentre dormivamo ci fece una foto per mostrarci in che posizioni stavamo.
Louis aveva la testa sulle mie gambe e i piedi sopra il cuscino, io avevo una gamba sullo stomaco di Niall e con un braccio tenevo un piede di Louis, Niall aveva la mano destra sul mio collo e la testa fuori dal letto. Un bel quadretto insomma.
Una volta alzata mi andai a fare una doccia veloce, visto che non avevo tempo di stirare i capelli li lasciai mossi e cercai qualcosa di decente da mettermi.
Intanto non c'era ancora traccia di messaggi o chiamate di Harry, chissà che fine aveva fatto...
Probabilmente stava ancora dormendo, beato lui.
Quando arrivai a scuola venni accolta da Collins.
“Hei Alex!”
“Hei John, che si dice?”
“Nulla, volevo sapere se Harry oggi sarà all'allenamento, ho saputo che era a trovare i suoi..” E io che ne sapevo.
“Non lo so John, non l'ho sentito in questi giorni, penso non venga comunque.. a quanto so io torna stasera perciò non credo farà in tempo, a proposito di tempo ora scappo che ho spagnolo alla prima ora!”
“Corri, ciao Alex.” Mi salutò con gesto della mano.
Era strano parlare con lui così tranquillamente sapendo che solo qualche giorno prima ci ero stata a 'stretto contatto' , con Sam era stato diverso sembrava quasi offeso dal mio comportamento tuttavia eravamo tornati amici come prima.
“Payne?”
“Presente.” La professoressa Cortez aveva iniziato a fare l'appello.
“Styles?”
“Assente professoressa.” Risposi al posto suo.
“Sta male?” Chiese.
“No è a trovare i suoi genitori.” Le spiegai.
“Ah giusto, non vive con i genitori.” Disse con finto interesse.

La giornata ovviamente passò lenta e noiosa senza Harry, quel banco vuoto di fianco al mio continuava a ricordarmi che non avevo nessuno con cui chiacchierare o giocare a tris.
Durante l'ora di letteratura presi addirittura in considerazione l'idea di prendere appunti ma poi ci ripensai, le mie giornate non potevano dipendere da Harry.
Mi ritrovai quasi felice quando dovetti andare a scontare la mia punizione in biblioteca, almeno facevo qualcosa e tenevo la mente lontana da Harry, in più la bibliotecaria era una deliziosa vecchietta che mi trattava benissimo.
Purtroppo le due ore di punizione passarono in fretta quindi con passo cadenzato mi diressi verso la moto e poi a casa .
Entrai in casa con la stessa allegria di un bambino che andava dal dentista, mi limitai a un grugnito per salutare i ragazzi seduti sul divano e salii con passo pesante le scale.
Arrivai davanti alla porta della camera e la spalancai con un colpo d'anca.
Lanciai le chiavi di casa sul letto e lo zaino nell'angolo e andai ad aprire le persiane della finestra.

-pov Harry-

Era appena entrata in camera, sembrava di cattivo umore.
“SORPRESAA.” gridai sbucando dalla porta del bagno.
“Harry!” Sembrò sollevata di vedermi, mi sembrò quasi come se avesse avuto l'intenzione di correre verso di me. Bazzecole Harry, bazzecole.
“Come stai?” Le chiesi stando fermo sull'uscio del bagno.
“Bene... tu invece, come mai non sei venuto a scuola?” Domandò in imbarazzo.

Come mai non ero andato a scuola?
Perché ero un coniglio, perché non volevo tornare da lei e sentirla parlare di quanto si era divertita alla festa, di quanto era stata bene con Collins.
Non avrei sopportato tutta quella finzione, probabilmente sarei finito ubriaco su un marciapiede come l'ultima volta, perché quella ragazza mi stava facendo impazzire.
L'amore fa impazzire, me ne stavo accorgendo.
Ero arrivato al punto di dover correre come un fuggiasco a Holmes Chapel, lontano da tutti, lontano da lei. Mi ero ritrovato a parlare con i miei genitori, a raccontare tutto, tutta la mia vita negli ultimi cinque anni, dai momenti felici con i ragazzi, le serate con le femmine, la scuola, i compagni di squadra all'ultimo periodo dopo l'arrivo di Alex.
Di quanto mi divertissi con lei. Di quanto mi arrabbiassi con lei. Di quanto la desiderassi. Di quanto desiderassi che lei desiderasse me.
E ora lei mi era davanti, con il suo solito sguardo imbronciato, e non c'era nulla, nulla che desiderassi più di dirle quello che provavo, quello che mi faceva provare lei..
Il vecchio Harry Styles, beh quello non lo ricordavo più, ora c'ero solo io, solo Harry e c'era lei, Alex.
Perché era grazie a lei se mi sentivo migliore, se mi sentivo così fortunato.
Perché a 17 anni riuscivo a capire il significato della parola amare solo grazie a lei.
Non era un amore che brucia, uno senza limiti, senza freni. Era un amore platonico essenzialmente, amavo ogni più piccola cosa di lei, le sue felpe xl, le sue code di cavallo mal fatte, le sue scarpette da calcio sempre tirate a lucido, il suo modo di stare seduta, le sue mani che sfioravano le mie durante le ore di lezione, le sue gambe scoperte sotto le lenzuola, la sua pelle sempre calda a contatto con la mia.

“Ero malato.” risposi … malato d'amore.
“Oh, mi dispiace. Sei contagioso?”
“No ehm, ora sto bene.” Mentii.
“Bene, allora non ti dispiace.” Mi venne in contro e mi abbracciò, rimasi immobile, scioccato da quello che aveva appena fatto, mi aveva abbracciato di sua spontanea volontà, ricambiai l'abbraccio immediatamente stringendola forte tra le mie braccia quasi per paura che scappasse via.
Tutto però finisce e dopo poco finì anche il nostro abbraccio.
“Era un modo per dirmi che ti sono mancato?”
Sorrise, sorrise e basta poi uscì dalla camera.



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Capitolo 29
*** More Than A Feeling. ***


CAPITOLO 29.

-Pov Alex-

Dal giorno in cui Harry tornò da Holmes Chapel le cose tra di noi andarono sempre meglio, eravamo finalmente amici e ogni giorno con lui e i ragazzi era un'avventura.
Ero riuscita a chiarire con i miei genitori, continuavamo ad ignorarci a vicenda ma almeno non ci insultavamo tramite telefono …
Sam, Collins e Benson erano i ragazzi con cui avevo legato di più della squadra mentre Nott non si era fatto vedere per un po', scoprimmo che i suoi genitori avevano finalmente accolto la proposta della preside di mandarlo in un collegio privato nell' East Sussex.
Per quanto riguarda Felicity e Ashley, beh loro erano sempre presenti nella mia vita e in quella dei ragazzi, soprattutto dopo aver portato il Twister in casa nostra, Twister di cui Lou si era follemente innamorato e pretendeva di giocarci ogni volta che qualche ospite veniva a trovarci.
La mia punizione era finita e anche quella di Harry, che aveva ripreso a trascorrere i pomeriggi nella stanza della musica in mia compagnia.
Cenavamo, cantavamo, facevamo i compiti in quella stanza, era diventato il nostro nascondiglio nei momenti di noia, quando eravamo la dentro nessuno ci disturbava .
“Ho vinto ancora una volta.” Disse Harry raggruppando per l'ennesima volta il mazzo di carte e dando un morso alla sua fetta di torta.
“Solo perché nascondi l'asso nell'elastico delle mutande ed io sono troppo una ragazza per bene per prenderlo.” Risposi smascherando il suo trucco.
“Sei acuta come una lince, comunque stavo pensando.”
“Ah perché tu pensi?” Lo provocai, mi lanciò uno sguardo rimproveratorio.
“Stavo pensando, ti va di evadere da questa casa? È molto che non usciamo più a prenderci qualcosa io e te...” Proposta interessante.
“L'ultima volta è stata più di un mese fa quando mi hai portata in quel negozio di dischi, mi piacerebbe tornarci .”
“Ti ci porto.” Recuperammo due giacche, scavalcammo Ashley e Zayn che pomiciavano allegramente, evitammo di controllare cosa stessero facendo Felicity e Liam chiusi in camera, salutammo Lou e Niall alle prese con i videogames e finalmente mettemmo piede fuori casa dopo un mese di monotonia.
“Prendiamo l'auto di Louis.” Ordinai ad Harry.
“Senza permesso? Io non ho nemmeno la patente, teoricamente potrei guidare solo con un adulto...”
“È attaccato a quella televisione da due ore, credi davvero che se ne accorgerà? E poi non dire cavolate, non è la prima volta che guidi senza un adulto, lo sai benissimo avanti monta su.” Allacciammo le cinture e partimmo verso il centro.
Ad ottobre ormai inoltrato si potevano vedere ovunque i segni dell'autunno, le foglie rossastre fluttuanti nell'aria seguivano perennemente il corso del vento.
“Hai freddo?” Mi chiese Harry.
In effetti ero vestita leggera per uscire.
“Un pochino...” ammisi.
Qualche attimo dopo sentii qualcosa appoggiarsi sulle mie spalle, mi voltai e notai che Harry non indossava più la sua giacca.
Stando attenta a non farmi vedere abbassai il volto in modo da inspirare il profumo che emanava la giacca di Harry, ammorbidente e dopobarba Chanel.
“Se andassimo al cinema? Potremmo cenare con i popcorn ...” Propose.
“Perfetto, però guardiamo quel nuovo film di azione con Vin Diesel, non uno dei tuoi film romantici e sdolcinati.”
Prendemmo un barattolo di popcorn gigante ma a inizio film ne avevamo già divorati quasi la metà.
La sala era abbastanza affollata per lo più da uomini o ragazzi con i propri amici, io ed Harry sembravamo quasi una coppietta che stonava in quel mare di testosterone.
Il film mi aveva preso benissimo, era tutto un esplosione dopo l'altra.
“Woohoo. ” Gridai mentre un camion pieno di benzina veniva fatto saltare in aria.
Harry mi fissava, forse avevo urlato troppo.
Altra esplosione, altro grido, Harry che mi fissava.
Luci accese, intervallo, Harry continuava a fissarmi.
“Ho qualcosa nei denti?” Chiesi.
“Cosa? Oh no. Mi chiedevo solo quando finisse questo film...”
“Ah, e te lo chiedi fissandomi? Harry certe volte sembri uno stalker.” Risi.
Si spensero le luci, il film ripartì, Harry tentò di mettere il braccio sinistro intorno alle mie spalle.
Un momento, cosa? Mi voltai a guardarlo, si grattò il mento.
'Tranquilla Alex, siete coinquilini e amici, non sta succedendo veramente, Harry Styles non ci sta provando con te.'
Me lo ripetei come un mantra per il resto del film cercando di allontanarmi ogni qualvolta vedessi Harry spostarsi di un solo millimetro vicino alla mia poltrona.
“Beh, questo film non era niente di che...” Disse stirandosi uscendo dal cinema.
“La seconda parte è stata piuttosto noiosa, c'erano poche esplosioni..” Indossai nuovamente la giacca di Harry e ci avviammo verso Kelko, il negozio di musica.

“Hei John!” salutai entusiasta il proprietario che mi riconobbe e venne a salutarmi.
“Hei Alex, che piacere rivederti con Harry, allora fate le cose proprio sul serio eh!” Mi strinse l'occhio, sperai non si riferisse a noi due, mi allontanai leggermente da Harry.
“Si bene John, noi diamo un'occhiata in giro.”
Prendemmo un album dei Boston e andammo alle postazioni audio per ascoltarlo.
Harry canticchiava More Than A Feeling guardandomi negli occhi.

It’s more than a feeling (more than a feeling)
When I hear that old song they used to play (more than a feeling)
I begin dreaming (more than a feeling)”


Non riuscivo a fare a meno di guardarlo a mia volta.


When I’m tired and thinking cold
I hide in my music, forget the day
and dream of a girl I used to know
I closed my eyes and she slipped away
She slipped away.”


Ripeté il verso guardandomi sempre più intensamente, questa volta non riuscii a reggere il suo sguardo e abbassai gli occhi.
Non capivo cosa stava succedendo, forse piacevo ad Harry, forse voleva portarmi a letto come ogni altra ragazza.
Di certo non potevo nascondere il mio interesse nei suoi confronti, all'inizio pensavo fosse solo desiderio ma ora non ero più sicura dei miei sentimenti, magari anch'io provavo qualcosa per lui …
Ma lui era Harry Styles.
E io ero Alex Payne.
E allora?
Allora niente da fare Alex.
Lui mi vuole bene.
Io voglio bene a lui.
Non posso rovinare tutto.
Non può rovinare tutto.

“Possiamo andare a casa? Non mi sento molto bene..” Finsi un mal di testa improvviso.
Harry comprò l'album, salutammo John e andammo alla macchina in silenzio.
Entrammo in casa, era vuota.
“E' presto e gli altri non ci sono, che ne dici di..”
“No Harry, non ne ho voglia.” Risposi ancora prima di sapere cosa avesse in mente.
“Pensavo sarebbe stato carino fare i biscotti insieme.”
“ I biscotti? Andiamo Harry non sono stupida, vuoi dirmi cosa sta succedendo?” Era giunto il momento di sapere.


-pov Harry-

Merda. Merde. Shit. Mierda.
Scheiße.
Era giunto il momento di farle sapere.

Parla.” Mi ordinò.
“Non è semplice per me...credo di provare qualcosa, qualcosa di forte, nei tuoi confronti.”

“No, io non credo.” Rispose Alex.
“Cosa? Che ne sai tu dei miei sentimenti?”
“Tu Harry vuoi solo portarmi a letto .”
“No, non è vero, io voglio baciarti.”
“Tu non baci mai le altre ragazze. ” Cavolo stava rovinando tutto.
“Io voglio baciare te, non le altre.” Gridai disperato.
“Scommetto che dici così a tutte, Harry tu sei un puttaniere, tu sai di esserlo non negarlo.” Mi urlò contro.
“No! Io non lo sono più, io desidero solo te!”
“Lo vedi? Tu mi desideri, desideri il mio corpo, non quella che sono dentro.”
No no no no no no, così non andava, non voleva capire.
Mi avvicinai, le toccai la guancia arrossata dalla rabbia, lentamente mi avvicinai alle sue labbra, sentivo il suo fiato sul collo.
“Non toccarmi.” Mi spinse via con tutte le forze che aveva .
“Alex per favore, non farlo.” La implorai.
“Cosa non dovrei fare?”
“Ti prego non lasciarmi, hai sempre creduto in me, io ti voglio bene credevo di piacerti, ti prego ti prego dimmi che anche tu vuoi baciarmi.” Una lacrima calda mi scese giù per la guancia.
“Forse voglio baciarti.” Inspirò.
Forse voglio solo farla finita con tutto questo.” Espirò.
“Vai pure dai tuoi amici, scommetto che con loro ti divertirai sul serio la notte!” Le gridai mentre saliva le scale.
“Sai Harry Styles, mi sto pentendo di averti baciato quella sera dopo la festa.”
Tutto quello che vuoi ce l'hai sotto il naso, dovresti aprire i tuoi occhi, ma restano chiusi.
Ma che stai dicendo Harry, falla finita.” Si asciugò una lacrima.
Quello che vuoi, quello di cui hai bisogno è sempre stato proprio qui, riesco a vedere che stai nascondendo le lacrime.”
Non sto piangendo.”
Voglio salvare il tuo cuore stanotte
. Permettimi di farlo.” Sussurrai …
“Mi dispiace Harry, non posso. Credo che per un po' starò in camera con Liam...”
Prese i suoi vestiti e sparì dietro la porta.
Mi sdraiai nel letto.
Chiusi gli occhi.
Sognai di vivere in un sogno.
Aprii gli occhi.
Mi resi conto che era tutto vero.
Piansi
.





Spazio Autrice;
ebbene dopo tanto tempo, finalmente il nostro Harry si è dichiarato !
Non voglio dire nulla sulla dichiarazione di Harry perché come ho già spiegato questa storia l'ho scritta un sacco di tempo fa e probabilmente se l'avessi scritta ora sarebbe stata totalmente differente.
Il titolo del capitolo, More Than a Feeling, è una canzone dei Boston che viene citata e cantata da Harry, consiglio a tutti di ascoltarla perché anche se vecchia è una canzone in cui ci si può sempre rispecchiare.
Volevo parlare in particolare delle parti sottolineate, probabilmente le directioner un po' più vecchie avranno capito di cosa si tratta, ma per quelle che non hanno la più pallida idea di quello che ho scritto sappiate che sono tutte frasi di Save You Tonight canzone di Up All Night.
Da queste frasi, circa tre anni fa è nata nella mia testolina l'idea per questa fan fiction, perciò voglio ringraziare chiunque sia l'autore della canzone.
Vorrei inoltre precisare che non è la mia canzone preferita dei One Direction, anzi, non la definirei proprio nel mio stile ma è sorprendente quanto delle semplici parole ci colpiscano.

AlexHP quasi al termine della sua lunghissima avventura.

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Capitolo 30
*** You better run, better run !! ***


CAPITOLO 30.


Era successo di nuovo, io ed Harry eravamo punto e a capo.
Convivevamo ma non ci parlavamo, io non ero mai esistita per lui e mi illudevo che nemmeno lui fosse mai esistito per me.
Tuttavia, nonostante sentissi la sua mancanza più di ogni altra cosa avevo deciso di non lasciarmi condizionare dalla situazione, continuavo ad uscire con tutti i ragazzi che mi chiedevano un appuntamente e se c'era la possibilità restavo con loro anche la notte, giusto per convincermi di non pensare più a Lui.
Anche Harry non smise di darsi da fare, ogni qualvolta avessimo l'allenamento di calcio uno dei compagni si complimentava con lui per essersene fatta un'altra. Io fingevo di non sentire, di essere estranea con la mente o di essere tremendamente occupata ad allacciarmi una scarpa.
Louis, Liam, Zayn e persino Niall non sapevano nulla di quel che era successo quella sera, sapevano che avevamo litigato ma ormai ci conoscevano abbastanza bene da sapere di non doverci forzare a parlarne.
La professoressa ci aveva assegnato un tema la settimana scorsa ; la vita frenetica è riniziata, descrivi i tuoi primi due mesi di scuola.
Finii il mio dieci minuti dopo la consegna, scrissi quattro semplici righe cariche di significato per me.

“D' estate ti riempi di aspettative e buoni propositi per l'anno a venire ma ogni volta che l' estate finisce arriva qualcuno o qualcosa che manda tutto a farsi fottere.
Le uniche cose che mi rimangono ora sono le passeggiate nel parco e il suono delle foglie colorate sotto i miei piedi.''

Quando la prof riportò i compiti trovai sul mio una piccola nota da parte della professoressa.
“Alex condivido il tuo pensiero e trovo le tue espressioni particolarmente forti, se dovessi darti un voto seguendo il cuore meriteresti almeno una B, purtroppo sono ancora una prof e devo seguire un certo schema di giudizio... prendi questa E come una sorta di incoraggiamento.''
Non mi importava più di tanto la scuola, nulla mi importava in quel periodo.

Come ogni pomeriggio ero al parco da sola seduta su una panchina a leggere il mio libro preferito quando ad un tratto sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla, mi girai era Felicity.
“Adesso basta Alex.”
Aspettai che proseguisse in silenzio.
“Alex tu sei innamorata di Harry ammettilo per dio! Sinceramente? Mi sono altamente rotta le palle di vederti in questo stato, stai sempre sola e quando sei con noi fingi che vada tutto bene, ma non è così! Ti costa così tanto ammettere a te stessa di provare un bel sentimento per una persona? Non c'è nulla di male, l'amore corrisposto è raro e tu ti stai lasciando scappare un ragazzo che non troverai più facilmente !”
Non avevo mai visto Felicity così alterata.. e tutto per merito mio.
“Se anche fosse? Se mi piacesse Harry cosa cambierebbe? Sarei solo un'altra patetica femminuccia che sbava dietro al classico ragazzo donnaiolo. Solo schioccando le dita potrebbe avere tutte le ragazze che vuole.”
“Potrebbe, hai detto bene. Ma lui non vuole altre ragazze, lui vuole te. Ma tu non lo capisci..”
“è stato lui a dirti di venire a parlarmi? Perché se è così...”
“No, ora stai zitta. Vuoi sapere la verità? Da quando c'è stata la festa da Sam non è più andato a letto con nessuna ragazza, ha sempre aspettato una ragazza che lo cambiasse e quella ragazza sei tu... beh, probabilmente mi ucciderà se viene a sapere che te l'ho raccontato..ma mi sembrava giusto fartelo sapere.”
“Davvero? Ma a scuola parlano tutti di quante ragazze si stia facendo..”
“Andiamo, lui è Harry Styles anche se si rinchiudesse in un monastero la gente continuerebbe a parlare delle sue scorribande. Beh ora ti lascio, spero che questa chiacchierata ti sia servita, ciao Alex.” Mi sorrise un ultima volta e se ne andò.

Non dovevo riflettere, non c'era nulla su cui riflettere.
Harry mi piaceva, punto.
Non volevo ammetterlo, ma mi piaceva.
“Mi piace Harry, mi piace Harry. A me Alex Payne piace Harry Styles.” Dissi ad alta voce quasi per convincermi.
Quello che feci dopo fu probabilmente la cosa più giusta che avevo fatto fino a quel momento.

Saltai in sella ad Hendrix e guidai verso casa fregandomene dei limiti di velocità, cadetti quasi per scendere dalla moto, corsi a perdifiato per il vialetto e con un calcio spalancai la porta lanciandomi per le scale fino alla stanza della musica.






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Capitolo 31
*** Don't let me go, cause I'm tired of feeling alone. ***


CAPITOLO 31.

-pov Harry-

Avevo sentito un colpo al portone, temevo fosse un ladro, stavo per andare a vedere cos'era successo quando per poco la porta che si stava spalancando non mi prese in faccia.
“Alex.” Non riuscii a dire altro, corse verso di me e con rabbia e forza prese a baciarmi.
Non riuscii a ricambiare il bacio per qualche motivo, sentivo le sue mani tentare di sfilarmi la camicia e di sbottonarmi i pantaloni.
Non era questo che volevo, non la volevo in quel modo.
“Alex, Alex ti prego fermati.” Cercai di bloccarle le braccia.
“Che c'è, non mi vuoi più?” Mi morse il labbro, dio dovevo trattenermi.
“No è che .. mmm...Maledizione vuoi fermarti !?” Riuscii a farla smettere.
“Alex io non capisco cosa ti è successo, ti corteggio da mesi, fai la sostenuta, dici di non volermi e poi vieni qua a vendermi il tuo corpo come se non valesse nulla?”
“Vedi Harry, questa era una prova.. avevo bisogno di constatare che tu sei cambiato.” Parlò con il fiato corto.
 “E quindi, sono cambiato?” Chiesi speranzoso.
“Il vecchio Harry mi avrebbe già sbattuta contro il muro, anche se non mi dispiacerebbe devo ammettere...” Ammiccò
e mi si sedette in braccio.
“Davvero? Voglio dire io ti piaccio quindi?” Le posai la mano sulla schiena.
“Si Harry Styles, non sai quanto mi piaci e ricordati queste parole perché non te le ripeterò.” Riprese a lasciarmi una scia di baci sul collo.
“Tu non sai da quanto aspetto questo momento.” Dissi tra un bacio e l'altro.
“Non ho fatto che pensarti e mi sono immaginato questo momento in mille modi diversi ma ora che sta per succedere mi sento emozionato. Ho quasi paura di sbagliare qualcosa..”
“Harry, potresti finire la tua dichiarazione dopo? Sbaglio o fino a qualche tempo fa non vedevi l'ora di spogliarmi e di togliermi il reggiseno con i teschi?”
Non me lo feci ripetere due volte, le sfilai maglietta e pantaloni e la feci sdraiare sul divano.
Mi adagiai sopra di lei ed entrambi in intimo potemmo ammirare l'uno il corpo dell'altro.
Feci un respiro profondo e mi decisi a toglierle il reggiseno, continuai a baciarla nell'incavo del seno fino a quando la sua mano si infilò nei miei boxer.
Bramosi dei nostri corpi eliminammo definitivamente ogni brandello di stoffa che ci separava e ci unimmo in una cosa sola.
I nostri corpi in quel momento più che mai avevano bisogno l'uno dell'altro, lo capivo da come tremava al mio tocco, da come le labbra le si gonfiavano dopo ogni mio bacio, dal suo bacino che accompagnava il mio in quei movimenti sensuali.
Ci baciavamo, violenti, spinti dall'eccitazione, l'amore e la rabbia repressa mescolati insieme.

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- pov Alex-

“Allora Styles, come sono stata? Le mie prestazioni sono state alla tua altezza?” Chiesi scherzando disegnando cerchi immaginari sul suo ventre piatto.
“La migliore scop... Sai ci stavo pensando...” Iniziò.
“Davvero, tu pensi? Ahahah!” Lo interruppi.
“Molto divertente.. pensavo che forse beh, ecco...abbiamo fatto l'amore, o almeno credo..”
“Si...” Risposi solamente.
“Beh, in questo caso questa è stata la mia prima volta.
Alex Payne, tu mi hai insegnato la differenza tra il sesso e l'amore, non pensavo di poter essere coinvolto così sentimentalmente in un atto puramente fisico, grazie Alex sul serio.
Ringrazio i tuoi genitori egoisti il giorno in cui hanno deciso di spedirti qui a Londra, ringrazio il giorno in cui sei entrata nella mia vita e mi sono innamorato di te.
Ti amo, I love you, je t'aime, potrei dirtelo in tutte le lingue del mondo senza sentirmi un completo idiota, perché credimi tu non sai quanto sia strana questa situazione per me... ma ormai ho 17 anni e se devo dire ti amo ad una ragazza sono contento che quella ragazza sia tu.”
I suoi occhi, brillavano. Erano smeraldi.
E io non sapevo cosa rispondere.
Se avessi risposto “ti amo anch'io” sarei sembrata una bimbetta strappalacrime, se non avessi risposto sarei sembrata un insensibile.
“Baciami ti prego.” Mi gettai su di lui e lo abbracciai con tutta la forza che avevo.
“Ora che si fa?” Mi chiese spostandomi dolcemente una ciocca di capelli dal viso.
“Direi che ci rivestiamo e quando tornano gli altri gli diamo la bella notizia.”

Un'ora dopo io ed Harry eravamo sulla poltrona della sala e guardavamo una partita di hockey alla televisione, quando sentimmo entrare i ragazzi ci guardammo negli occhi e sorridemmo.
Louis entrò fischiettando allegro seguito dai ragazzi, per ultimo entrò Liam.
“Hey, avete fatto pace?” Chiese quest'ultimo notandomi in braccio a Harry.
“Abbiamo fatto l'amore.” Disse Harry con un sorriso a trentadue denti, gli diedi una gomitata. Ma che gli era saltato in mente? Liam lo avrebbe ucciso.
“Wow Harry..” Parlò Zayn.
Liam continuava a guardarci ad occhi sgranati.
“Liam, tua cugina Alex è la cosa migliore che mi sia capitata nella vita, ho fatto l'Amore con lei e voglio che tutto il mondo lo sappia.”
“Spera che non lo sappiano i miei allora..” Gli sussurrai .
“Quindi... cioè, voi due, non ho ben capito, voi due state insieme? Non avete solo ecco insomma, si avete capito, no voglio dire.. vi piacete? Vi volete bene? Vi amate?” Povero Liam, era in stato confusionale.
“Si, si, si e si Liam.” Risposi io.
“D'accordo, mi piacete si, vi approvo. Ma tu Harry prova anche solo a farle del male una volta e sei un riccio morto.”
“Hahaha povero Harry, sarà lui a dover stare attendo ad Alex ahahha!” Ottima battuta Niall, gli feci l'occhiolino.
“Allora che si fa, si festeggia?” Gridò Zayn.
“Siii, party!” Iniziò a ballare Louis.
“Chiamo le ragazze, saranno felicissime della notizia !” Corsi in camera lasciando un piccolo bacio sul collo di Harry.

Quella sera pensai a tutto quello che avevo passato in quei mesi vissuti a Londra, erano passati ben sei mesi dal giorno in cui ero scesa da quel piccolo aereo di linea, sei mesi che la mia vita era cambiata. Con il sorriso sulle labbra entrai in camera mia e mi sdraiai nel letto, gustandomi il sapore di quell'amore tutto nuovo che avrei scoperto giorno dopo giorno.

FINE.






Spazio Autrice;
ho pensato spesso al giorno in cui avrei postato il capitolo finale, ma mai avrei immaginato di sentirmi così orgogliosa di me stessa.
Ringrazio brevemente tutti coloro che hanno letto, ricordato o preferito la mia fan fiction.
Ringrazio Harry, Louis, Liam, Zayn e Niall per essermi stati accanto in questo percorso e che finalmente ascolterò dal vivo il 29 giugno.
Ringrazio per ultima ma con il doppio della sincerità Alex, la vera me che sono sicura prima o poi verrà fuori .
Arrivederci,
AlexHp.


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PS: Se vi va potete fare un salto a leggere la mia OS su Harry qui : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2637685&i=1



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