Maybe you're gonna be the ones who saves me...

di Sogno3
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un sorriso fra le lacrime ***
Capitolo 2: *** Ritardi e spiegazioni ***



Capitolo 1
*** Un sorriso fra le lacrime ***


A mia sorella...
perché anche se non crede in me,
io le dimostrerò che sbaglia...


Un sorriso fra le lacrime

Angie gettò a terra la cartella e vi si buttò accanto; era in uno dei tantissimi parchi e punti verdi disseminati per la capitale;era pieno di bambini con i genitori che giocavano ma non le importava un cazzo.
Stava piangendo. non lo faceva quasi mai,soprattutto non in pubblico ma quel giorno ci voleva.
Si sentiva inutile,come se tutto quello che aveva fatto nella vita per arrivare lì,per studiare al Trinity College a Dublino fosse stato distrutto in pochissimo tempo.
Si sentiva stupida Angie, perché non riusciva a superare gli esami e si sentiva completamente inferiore.
Aveva sempre avuto problemi di quel genere, complessi d'inferiorità,li chiamavano, lei sapeva solo che si sentiva inutile e stupida,come se la sua vita non avesse alcun senso.

Poi,una mano sulla spalla.
Un "Ehi" appena accennato.
Non si girò,non voleva parlare con nessuno,non voleva essere aiutata. Voleva solo essere lasciata lì a disperarsi, come meglio voleva.
"ehi?" ancora? non aveva capito che aveva bisogno del suo spazio?
"su,dai..posso aiutarti!"
Lei si girò malvolentieri e lo guardò negli occhi,la sua faccia aveva ripreso la solita maschera impassibile,nonostante gli occhi rossi.
Squadrò il ragazzo che stava accovacciato davanti a lei, aveva gli occhi chiari ed i capelli castani con dei ciuffi che gli ricadevano sugli occhi.
"Che cazzo vuoi?"
"Calma! Volevo solo sapere come stavi... Sai,sono nella tua classe di letteratura e ti ho vista uscire di corsa..." non le piaceva la luce compassionevole negli occhi del ragazzo.
"Sto benissimo,grazie" secca,decisa; non c'era il solito sorriso che accompagnava ogni sua frase.
"Senti,se vuoi posso aiutarti. Non è così difficile prendere un buon voto..."
Angie non lo lascio finire,si alzò di scatto,raccolse lo zaino e se ne andò, il ragazzo rimase per un attimo a fissare la schiena di lei che si allontanava; poi si riscosse e la raggiunse.
"Ok, magari non ho inizi..."
"no,non ho bisogno di aiuto, me la so cavare da sola"
Un sospiro: "Allora facciamo così, diciamo che sia io quello che ha bisogno di aiuto in... Biologia. che ne diresti?"
Il ragazzo la conosceva bene, Biologia era l'unico corso nel quale Angie riusciva a prendere bei voti.
Da quanto tempo la osservava?
Angie si bloccò e lo guardò in faccia.
"domani pomeriggio,aula studio n° 3 alle quattro e un quarto. Sii puntuale."
Il ragazzo sorrise e per un attimo,prima di correrle di nuovo dietro.
"Comunque il mio nome è nick, Nick Hallow"
"Angie Balcanti.Ciao"
rispose lei allontanandosi velocemente.

"Sarà un piacere fare la tua conoscenza Ang"
Lei si era allontanata ma non abbastanza per non sentire quelle parole e non potè impedire ad un piccolo sorriso di incresparle il volto.
-sarà un piacere anche per me,credo- pensò la ragazza.


Il mio piccolo angolino ^^
Ciao a chiunque abbia letto questa storia! Grazie tante per averlo fatto,mi hai dato un motivo in più per sorridere (:
Beeene...questa storia mi si è formata in testa da sola,dopo un periodo nel quale andavo particolarmente maluccio (c'è anche adesso -.-) a scuola e mi sono chiesta (da sola! ma sono scema -.-) come cavolo facevo a sorridere sempre e comunque e,riflettendoci sono arrivata alla conclusione che semplicemente trovo brutto stare tutto il tempo a deprimermi quando ho un sacco di cose da fare e che quando sono giù però ho sempre qualcosa che mi faccia sorridere,che sia solo il sole che splende (sono innamorata del sole) o un messaggino particolarmente idiota da mia cugina (:
Così ho deciso (dopo essermi consultata con la mia cugina sopracitata su come meglio farla) di pubblicare questa storia che,avverto già ora, andrà moolto a rilento perché dipende dall'ispirazione del momento eeee..eccomi qua.
Bene,credo di aver sparato già abbastanza cavolate per oggi...
Saluto tutti quanti e..alla prossima!
With so much love,
Jane

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Capitolo 2
*** Ritardi e spiegazioni ***



Ritardi e spiegazioni

“Sei in ritardo” constatò una voce divertita dietro di lei.
“Secondo il mio orologio no, ed è ciò che conta” ribatté la voce stanca di Angje, che si sedeva sulla prima sedia libera, fortunatamente accanto alla finestra.
Nick la seguì a ruota e le si sedette accanto tirando fuori dalla tracolla il mattone che chiamavano libro di biologia e gli appunti: “allora, cominciamo?”
Un sospiro da parte di Angje che era certa che quel pomeriggio sarebbe stato molto lungo, poi lei puntò lo sguardo in quello del ragazzo guardandolo attentamente.
“Incomincia col dirmi sottovoce cosa hai capito di tutto quello che ha detto il professor Arthur. Ma sottovoce” sussurrò la ragazza, contrariata dal volume alto della voce di Nick.
Il ragazzo rimase in silenzio per un attimo, imbarazzato; poi disse con un tono di voce sempre troppo altro rispetto a quello consentito nelle sale studio “Ehm…quando ti ho chiesto di aiutarmi ieri intendevo su…beh, su tutto quello che abbiamo fatto”
Angje lo fissò sbalordita, sperando per un secondo che stesse scherzando ma quando si accorse che l’espressione di Nick non mutava si ricompose e, notando le occhiate assassine che lanciavano loro a causa del ragazzo seduto davanti a lei, si alzò e fece segno a Nick di seguirla.
Insieme s’incamminarono verso il giardino e si sedettero nei pressi di un albero su una coperta tirata fuori dallo zaino di Angje.
 
“Allora, quindi dobbiamo iniziare…dalla cellula?” chiese lei sfogliando distrattamente le pagine del tomo che aveva sulle gambe.
“Eh già” rispose lui grattandosi una guancia e prendendo un blocchetto per appunti con una penna.
Angje lo guardò come a voler dire “che stai cercando di fare?” e glieli prese dalle mani, appoggiandoli accanto a sé “Non avrai bisogno di questi, ti distraggono e basta” disse, in risposta all’occhiata di lui; poi prese un blocco per appunti dai fogli verdi ed incominciò a spiegare: fece un disegno di due cellule, una eucariota ed una procariota, spiegando poi le funzioni dei vari organelli di cui era composta la seconda man mano che li disegnava dettagliatamente uno ad uno.
Il pomeriggio passò così, tra lei che spiegava tutte le teorie che quei vecchi barbuti chiamati scienziati avevano ricamato sopra alle cellule e lui che, a tratti guardava i disegnini di lei e ascoltandone i discorsi e a tratti il suo viso illuminato dal sole.
Poi incominciò a farsi buio ed Angje pensò che fosse meglio iniziare ad incamminarsi, visto che doveva prendere la corriera, così strappò i foglietti che aveva usato dal blocco principale e li porse a Nick, che li infilò dentro alla tracolla accanto a lui.
“Angje…” incominciò lui alzandosi in piedi “pensi che potresti darmi ripetizioni anche domani?”
“No, nel fine settimana ho altro da fare… Se vuoi al massimo posso martedì pomeriggio, stessa ora ma qui, visto che abbiamo notato tutti che non sei capace di stare in silenzio dentro ad un’aula studio” rispose lei lanciandogli un’occhiata tagliente, iniziando a rimettere a posto le sue cose dentro all’inseparabile eastpack; poi si spostò all’esterno della coperta e ne prese due angoli fra le mani per piegarla.
“Ok, a me va bene. Ma posso sapere cosa fai durante il sabato e la domenica?” chiese nick, spostandosi anche lui fuori dalla coperta e prendendola in mano per piegarla.
Piegata una volta.
Si avvicinarono per farne combaciare i lembi.
Un “no” soffiato dalle labbra della ragazza.
Si allontanarono.
E di nuovo si avvicinarono.
La coperta venne messa in salvo nello zaino e lei si allontanò velocemente, aggiungendo “E vedi di essere preparato su quello che ti ho spiegato oggi perché ti interrogo”.
Nick rimase fermo per un attimo ad osservarla, con quella camminata che sembrava un passo marziale ma che lo aveva già stregato, come molti altri, poi si riscosse e con la tracolla in spalla si avviò verso il suo appartamento chiedendosi che cosa mai le passasse per la mente.
 
Angje, seduta su uno scomodo sedile della corriera Dublino-Monaghan, ripensava al pomeriggio appena passato e… si sentiva strana, come se ci fosse qualcosa che doveva assolutamente vedere ma non trovava, nonostante fosse posizionato in bella vista…
Dopo poco si arrese al sonno che la tormentava e si addormentò, sprofondando nel mondo dei sogni, nel quale tutto è possibile, anche che le persone morte tornino da te e ti abbraccino forte.
Una sola lacrima solcò il viso della ragazza…

Il mio piccolo angolino ^^
Benritrovato a chiunque si degni di eggere questa storia! =)
Congratulazioni, perchè ora hai più domande su chi sono i due protagonisti rispetto al capitolo precedente! Ma si può sopravvivere, perchè tanto nel prossimo chappy conosceremo di più queli figo di Nick, di cui posterò anche una foto anche se invece per angje ci vorrà ancora un bel po', perchè mi piace che lei rimanga ancora oscura per te ma se vuoi puoi iniziare a fare le tue congetture su ciò che l'ha resa così scostante (=
Ora ti lascio, perché suppongo di averti già tediato troppo ma prima vorrei fare dei piccoli ringraziamenti:
Alla mia nipotina Justhevidence, perché mi spinge a scrivere sempre (=
Alla mia cuginetta you are my kryptonite perché certe volte mi ispira (non montarti troppo ora u.u)
Ed infine ad Anto_P perché con le sue storie mi fa crescere la voglia di scrivere per potermi migliorare e, magari di diventare come lei un giorno (=

With so much love,
Jane (=

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