I Dream

di kailove
(/viewuser.php?uid=25601)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La rabbia di Natalie ***
Capitolo 2: *** Piccola vendetta ***
Capitolo 3: *** Addio, Avalon ***
Capitolo 4: *** Un giorno ci rivedremo ***
Capitolo 5: *** spazio autrice ***



Capitolo 1
*** La rabbia di Natalie ***


I DREAM

I DREAM

LA RABBIA DI NATALIE

- CAPITOLO 1° -

La loro avventura era iniziata il giorno in cui era finita la scuola.

Avevano ricevuto un CD, in cui un uomo sulla sessantina diceva che erano stati scelti per frequentare la scuola estiva delle arti: l’ Avalon High School.

Felix, Amy, Oliver (detto Olly), Natalie, Kush, Aaron, Jay, Frankie, Stacy, Anna, Daisy e Calvin.

Ognuno di loro era dotato di talento: chi per il canto, chi per il ballo, chi per la danza e chi per tutte e tre le cose.

Una sola domanda albergava nelle loro teste.

Perché loro?

Patrick, Toone e sua figlia Debora ( il nome della figlia di Toone l’ho scelto io perché non me lo ricordo…^^’’’ Nd autrice) avevano il compito di affinare le capacità di ogni studente e prepararlo per il successo.

Molti personaggi famosi avevano frequentato quella scuola.

Era una calda giornata di giugno alla Avalon High School.

In un’aula, Patrick stava facendo lezione.

<< Allora, ragazzi, Dite tutti che cosa pensate di Felix. >>

Ognuno di loro ci riflettè sopra qualche secondo e la prima a parlare fu una bellissima ragazza: alta, capelli castani e occhi blu. La luce del sole creava riflessi ramati sui suoi capelli. Era alta, e con un fisico veramente invidiabile. Amy era solita vestirsi sportivamente. Aveva un carattere molto schivo e introverso, non si lasciava mai andare a romanticherie, che riteneva completamente banali e inutili.

Era un’ambientalista e una ragazza con la testa sulle spalle.

<< Arrogante e presuntuoso. >> disse.

Felix si girò verso di lei, guardandola con aria di superiorità.

<< Presuntuoso e arrogante? Non ti sei mai vista tu, allora! >> rise. Se gli sguardi avessero potuto uccidere, quello che Amy gli indirizzò lo avrebbe completamente stecchito.

<< Affascinante. >> A parlare era stata una ragazza bionda, di media statura e con occhi tra il verde e il grigio. Ad Anna Felix era sempre piaciuto. Non provava sentimenti profondi, solo amicizia; ma aveva sempre pensato che fosse uno dei ragazzi più carini della Avalon High, prima di Calvin.

Felix le mandò un bacio con la mano, facendo ridere tutti di gusto e facendo scuotere la testa con esasperazione a Patrick.

Felix era sul metro e ottanta d’ altezza, con capelli castano scuro a spazzola e occhi di un bellissimo azzurro, e con un fisico asciutto.

<< Sa essere molto egoista. >> pronunciò Oliver, un ragazzo con ricci dorati e gli occhi scuri. Era alto più o meno come Felix.

Patrick annuì. << Natalie? Tu cosa pensi del nostro Felix? >>

<< E’ un ragazzo bellissimo, ovviamente. Ed è anche dotato di grande talento musicale. Ed è anche bravo a fare radio! >>

Natalie indirizzò uno sguardo malizioso al ragazzo, che la guardò freddamente. Incredibile quanto quella ragazza fosse presuntuosa! E poi dicevano a lui…

<< Jay? >>

<< Be’… Ha un lobo più grande dell’altro. >> Felix si toccò di scatto i lobi delle orecchie con guardo confuso. A lui sembravano uguali…

Jay era un ragazzo di colore, abbastanza alto. Era molto altruista e si faceva sempre in quattro per aiutare le persone che ama.

<< Frankie? Stacy? Daisy? Kush? >>

<< Mh… Si veste alla moda! >> esclamò Frankie. Era una ragazza molto carina, con carnagione abbronzata e capelli a baschetto castani e occhi scuri.

Frankie era sempre stata segretamente innamorata di Calvin e lo guardò di sottecchi. Calvin era un bellissimo ragazzo – almeno secondo lei – con occhi e capelli castani. Aveva una pettinatura a istrice che gli donava molto.

<< Be’… è simpatico… >> Stacy era la ragazza di Jay, come lui era di colore, e aveva vaporosi ricci neri indomabili.

<< E’ divertente! >> Kush era una ragazza di origine indiana, con carnagione scura. Amava la danza ed era anche una ballerina provetta!

<< Aaron? Tu cosa pensi? >>

<< Be’… E’ un bravo cantante… >> rispose il ragazzo. Aaron era un ragazzo molto carino coi capelli neri e gli occhi nocciola. Aveva un carattere molto timido che le ragazze trovavano molte volte tenero.

<< Grazie, grazie, ragazzi. Vi amo tutti! >> disse Felix spavaldo, beccandosi una sberla in testa da Amy.

<< Ahia! Cappero, che mani hai! >> si lamentò massaggiandosi il punto colpito.

Amy mostrò il pugno orgogliosa.

Finita la lezione, i ragazzi si erano sparpagliati per i cortili della Avalon High.

<< Sei un arrogante, Felix, devi smetterla di pavoneggiarti ogni santissima volta! >>

<< Andiamo, Amy, ma che male c’è? Non faccio male a nessuno! >> ribattè il ragazzo, sommessamente. Quando si arrabbiava in quel modo quella ragazza gli faceva una paura del diavolo! Doveva ricordarsi di non farla mai infuriare… Cosa impossibile, dato che litigavano il novanta per cento delle volte in cui stavano insieme. Be’, molto meglio Amy di Natalie. Quella ragazza era un’autentica sanguisuga.

E, quasi avesse lo avesse sentito, Natalie gli si affiancò prendendolo sottobraccio.

<< Ciao Felix! >> cinguettò la biondina, civettuola.

<< Mh… >> grugnì lui in risposta. La fissò. Natalie non era brutta, anzi… Aveva un bel corpo, anche se un po’ in carne. Dei bei capelli biondi, lisci e lunghi fino alla schiena. E anche un bel paio di occhi azzurri. Era bellissima, su questo non poteva dire niente. Ma non era il suo tipo: troppo sfacciata, troppo presuntuosa, troppo consapevole di essere brava e bella. Preferiva di gran lunga Amy. Lei non lo degnava mai di attenzione. Almeno non erano le attenzioni che avrebbe voluto lui: lo criticava, lo rimbeccava, lo rimproverava. Ma almeno non ci provava mai e mai così sfacciatamente! No, Natalie non era decisamente il suo tipo di ragazza.

Sfilò il braccio dalla presa della bionda e si mise le mani in tasca, fermandosi e parandosi davanti a lei.

<< Senti. Natalie, si può sapere perché mi soffochi sempre? >> sbottò.

Natalie lo guardò dolcemente e posò una mano sul suo petto forte e robusto.

<< Be’, sai… Tu mi piaci molto, Felix e… >>

Non finì la frase. Si alzò in punta dei piedi, poggiando le mani sulle spalle di lui, e posò le labbra sulle sue, lasciandolo di stucco.

Amy li guardava ad occhi sbarrati. Ripresasi dallo shoc, si girò di scatto e fuggì via. Felix allora si staccò da Natalie furiosamente e per poco non la fece cadere e la guardò rabbiosamente.

<< Si può sapere che cavolo stai facendo? C’era Amy, per l’amor del cielo! >> sbottò.

<< Amy? E allora? Ah, ho capito, vuoi farlo in privato in camera! Be’, a me sta più che bene… >> sussurrò sensualmente.

Felix si trattenne appena dal prenderla a pugni. Non picchiava mai una donna, ma era molto tentato di far capire a quella di non essere disposto a essere un altro giocattolino della sua collezione.

<< Falla finita, Natalie. >> le intimò gelidamente.

Se avesse urlato, le avrebbe fatto meno paura… Il suo sguardo era minaccioso, il tono di voce calmo e privo di ogni sentimento…

Natalie deglutì e parlò stridula. << Perché ti preoccupi tanto di quello che pensa Amy? Non state insieme, per la miseria! E lei è soltanto un’impiastra! Ma guarda come si veste! >> inveì.

Lo schiaffo arrivò tanto violento quanto inaspettato.

Natalie rimase qualche secondo con la testa voltata verso destra con gli occhi sgranati, mentre Felix aveva ancora il braccio alzato e lo sguardo pieno di furia a malapena trattenuta.

<< Ringrazia Dio che non picchio le donne, Natalie, altrimenti a quest’ora ti ritroveresti a fare la presuntuosa da un letto d’ospedale. >>

Natalie lo guardò incredula con la mano premuta sulla guancia dolorante.

<< Amy è mille volte meglio di te, e tu lo sai bene, per questo non perdi occasione per denigrarla! Devi solo vergognarti! >>

E se ne andò, piantandola in asso.

Natalie rimase a guardare un punto del terreno davanti a sé e qualche secondo dopo si riprese.

E così Amy era mille volte meglio di lei, eh? Gliel’avrebbe fatta vedere lei a quella sgualdrina. A quanto pareva Felix era completamente cotto di quella lì.

Oh, gliel’avrebbe fatta pagare…

TO BE CONTINUED…

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Piccola vendetta ***


I DREAM

I DREAM

- CAPITOLO 2° -

 

 

<<  Credi di essere perfetta, vero? >>

<< Eh? >>

<< Andiamo, Amy, non fare la finta tonta! Tu credi sempre di essere la più brava, la più bella… Ma ti dimostrerò che ti sbagli! E Felix sarà mio, che ti piaccia o no! >>

Amy aveva ancora lo sguardo aggrottato per la confusione. Ma che diavolo andava blaterando quella lì?

<< Un momento… Che vuol dire che Felix sarà tuo? >>

<< Vuol dire che diventerà il mio ragazzo, e tu non potrai fare niente per impedirmelo! >> rincarò soddisfatta.

<< Ma a me non interessa Felix… Quello che fate è solo affare vostro, a me non importa. >> la smentì Amy.

Natalie strabuzzò gli occhi. << Ah… Davvero? >>

<< Certo! Mi spieghi perché dovrebbe piacermi quel cretino? >>

<< Perché… Beh… State sempre insieme… e… >>

<< Natalie >> la interruppe. << Tra me e Felix non ci sarà mai niente. Sono stata chiara? >>

<< S… Sì… >>

<< Bene. >>

Detto questo, Amy lasciò la stanza in preda a strane emozioni.

A lei Felix non piaceva! Ma allora perché quando aveva visto lui e Natalie baciarsi si era sentita come le stesse crollando il mondo addosso?

Non poteva negare che quell’arrogante fosse un ragazzo bellissimo, per carità… Con quei capelli mossi e soffici, gli occhi azzurri… Quel fisico asciutto e forte…

Scosse la testa con forza arrossendo. Non doveva pensare cose del genere!

Prima che se ne accorgesse, le labbra di Amy si aprirono e da esse fuoriuscì una canzone:

 

Credevo che tu fossi diverso

Credevo che tu non fossi superficiale

Credevo che di te potessi fidarmi

Credevo che tu mi volessi bene

Ma ho capito che mi sono sempre sbagliata

Mi hai ingannata

Mi hai fatto credere di piacerti e ora mi hai pugnalata alle spalle

Il mio cuore è in pezzi

E piange per il dolore

E’ solo colpa tua se mi sento così

Vorrei odiarti

Ci sto provando

Ma non riesco…

Io ti amo, e sento che sarà sempre così

Ti odio, ma ti amo…

 

Una lacrima solitaria scese sulla sua guancia mentre intonava l’ultima frase.

Come poteva odiarlo? Lei lo amava con tutto il cuore, non poteva odiarlo…

Ce l’avrebbe fatta? Avrebbe potuto sopportare la vista di Natalie e Felix insieme per tutta l’estate?

Non lo sapeva, ma doveva provarci. Non era una vigliacca, non era mai scappata dai problemi, e non avrebbe certo cominciato ora!

Rinfrancata, Amy tornò indietro.

 

<< Amy, aspetta! Devo parlarti! >> La ragazza si girò verso la voce che le era ormai così deliziosamente familiare.

<< Che vuoi, Felix?>>

Felix spalancò gli occhi al tono gelido di lei.  Incontrò i suoi occhi e per un attimo ebbe veramente paura di lei.

Dov’erano finiti il calore e l’affetto che la distinguevano quando parlava con lui?

Deglutì, prese coraggio e cominciò a parlare.

<< Hai visto Natalie? >> le chiese.

L’ultimo pezzo del suo cuore andò in pezzi, ma si sforzò di non perdere la calma e di non cedere alle emozioni.

<< No, non l’ho vista. Prova nella sartoria. >> rispose con calma.

Felix la ringraziò e corse verso la sartoria senza voltarsi indietro.

Amy rimase a fissare il punto in cui il ragazzo che amava era scomparso. A quanto pare Natalie aveva già iniziato la sua opera… Beh, non era una cosa che la riguardava. Se Felix voleva così doveva rispettare la sua decisione e augurargli ogni felicità.

 

<< Ehi, Felix! Dove corri così di fretta? >>

<< Oh, ciao Calvin.  Sto cercando Natalie, l’hai vista? >> gli chiese.

<< Natalie? Sì, stava andando nell’ufficio di Toone. >>

<< A fare che? >> chiese Felix confuso.

Calvin alzò le spalle con indifferenza. << Non ne ho idea, amico. Ma perché la cerchi? >>

<< Voglio darle una bella lezione, ecco perché. >>

Calvin lo guardò senza capire. << Eh? >>

<< Vieni che ti spiego. >>

Gli raccontò della conversazione tra Natalie ed Amy quella mattina e delle frecciate della prima.

<< Scusa, ma tu come fai a saperlo? >> domandò Calvin.

<< Frankie ha sentito tutto. Stava cercando Amy per dei consigli e si è fermata ad ascoltare. >> << A proposito… Allora, come va con lei? >>

<< Lei chi? >>

<< Ma come chi? Frankie, no? >>

<< Felix, non ti seguo… Che stai dicendo? >>

<< Proprio vero che l’amore rende stupidi… >> sospirò lui.

<< Perché, chi è innamorato? >> stavolta Calvin si era perso completamente.

Felix si battè una mano sulla fronte, per l’ingenuità dell’amico, e scosse la testa rassegnato. << Vabbe’, dai, vado a cercare quella rovina rapporti. >>

<< Ok. Ci vediamo dopo. >>

 

<< Tu! Si può sapere che cavolo ti è saltato in testa? >> la investì.

<< Mh? Oh, Felix, che piacere vederti! Ma di che parli? >>

<< Senti, Natalie, non fare l’ingenua con me! So benissimo quello che hai detto a Amy, stamattina! Ma non ti vergogni? >>

<< Oh, lo sai! Bene! Beh, sai, Amy ha detto che ti de non gliene importa nulla. Non le interessi, mio caro. A lei piace Calvin. >> gli rivelò. Il mondo di Felix andò in mille pezzi.

<< C- Cosa? Le piace Calvin? Te l’ha detto lei? >>

Natalie annuì. << Esplicitamente. Se vuoi chiediglielo pure. >>

<< Sta pur certa che lo farò. >> le disse freddamente.

Era convinto che lei gli mentisse. Amy aveva sempre detto che Calvin le era indifferente.

 

Stava leggendo un libro, così assorta che non si accorse nemmeno che qualcuno la stava guardando.

Calvin guardò Frankie. Era davvero molto bella, considerò sorridendo. Era anche generosa, pronta ad aiutare le persone a cui voleva bene…

Come vide una sua gamba alzarsi e la sua gonna scendere una fitta di desiderio lo attraversò.

La desiderava da quando gli era passata quella cottarella per Natalie.

Le si avvicinò. << Ciao Frankie, che leggi? >>

La sua voce la fece trasalire dallo spavento, facendo cadere il libro.

<< Scusa, non volevo spaventarti… >> si scusò lui.

Frankie scosse la testa sorridendo, e si chinò a raccogliere il libro. << Non preoccuparti. Ero talmente concentrata nella lettura che non ti ho visto. >>

Le si sedette accanto e sbirciò il titolo. << “ Scusa, ma ti chiamo amore”? Che roba è? >>

<< E’ di Federico Moccia, l’autore di “Tre metri sopra il cielo! Parla della storia d’amore tra Alex e Nicky. Solo che anno quasi vent’anni di differenza… Lui ne ha quasi quaranta, mentre lei ne ha diciotto. >>

Calvin emise un fischio. << Vent’anni di differenza? La miseria… >>

<< Già… Ma alla fine si risolve tutto! E’ un romanzo bellissimo! Mi piacerebbe avere una storia d’amore come questa… Oppure come quella di Step e Babi… Perché poi Moccia ha fatto mettere Step con quella Gina? Lui doveva tornare con Babi, accidenti! >>

<< Ehm… Scusa l’ignoranza, ma… >>

<< Oh, sì, scusa. Step e Babi sono i protagonisti del primo libro di Moccia, “ Tre metri sopra il cielo”. E’ un libro così appassionato… E anche triste..: Uno dei libri più bello che abbia mai letto! >> esclamò con aria sognante.

Calvin alzò un sopracciglio sorpreso. << Non sapevo ti piacessero queste robe sdolcinate. >>

Frankie gli tirò una sberla sul braccio. << Non sono robe sdolcinate! Sono le rappresentazioni dell’amore! Storie divertenti, appassionate! >>

<< Sì , ricevuto. >> rise lui. << Andiamo che c’è lezione. >>

La ragazza guardò l’orologio e urlò sorpresa. << Oh, capperi! Hai ragione! Forza, andiamo! >> si alzò di scatto, lo prese per mano e corse verso l’aula, trascinandosi dietro un Calvin sorpreso e col cuore che batteva a mille.

 

TO BE CONTINUED…

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Addio, Avalon ***


-

-      capitolo 3° -

 

Stava imboccando la curva, quando due mani grandi e forti la bloccarono contro il muro.

<< Ah! Felix, ma che cavolo ti prende? Sei impazzito? >>

Inveì Amy contro di lui. Alzò gli occhi sul bellissimo viso di lui, e fu sorpresa di leggervi dolore e fustrazione.

<< E’ vero che… Ti piace Calvin? >>

<< Cosa? Ma che stai dicendo? Tu sei veramente diventato pazzo! >>

Ecco la risposta che voleva sentire. Col cuore traboccante di felicità, Felix la baciò sulle labbra, cogliendola completamente di sorpresa.

Amy rimase paralizzata per qualche secondo, ma poi si staccò violentemente.

<< Hai il coraggio di baciare me dopo che sei stato con Natalie? Dovresti solo vergognarti, Felix! >>

Felix spalancò gli occhi. << Che? Oh, frena, frena! Con chi sarei stato io? >>

<< Con Natalie, no? E’ stata piuttosto chiara in proposito. >>

<< Ah, ti riferisci a quello che ti ha detto stamattina! >>

<< E tu come fai a saperlo? >>

Felix le fece l’occhiolino. << Ho le mie fonti. Comunque sappi che quello che ti ha detto sono solo un mucchio di cavolate. >>

<< Ah sì? E allora perché oggi mi hai chiesto dov’era? Perché la cercavi? >>

<< Perché mi avevano riferito la vostra conversazione e volevo diglierne quattro. E lì mi ha detto che le hai confidato che di me non te ne importa niente e che ti piace Calvin… >>

<< A me non è mai piaciuto Calvin, l’avrò detto un milione di volte! >> sbottò ancora lei.

Fece dietro front e corse via.

<< Aspetta, A… !! >> Ma lei era già uscita dal suo campo visivo. Felix sospirò fustrato. Diamine! Perché non riusciva mai a parlarle senza che finissero col litigare? Certo, gli piacevano le loro continue sfrecciatine, era divertente provocarla. Ma quelle erano solo per scherzo, non così!

Cominciò a cantare…

 

 

Perché non riesco a dirtelo?

Perché non riesco a dirti ciò che provo?

Probabilmente non lo so nemmeno io…

Sono sempre stato cocciuto

E sono talmente tanto orgoglioso

Che non voglio nemmeno fermarmi ad analizzare

Quello che provo per te…

Vorrei passare il tempo ad accarezzarti

A baciarti

A passare le mie labbra su quella tua bellissima pelle

Vorrei far scorrere le mie mani su quel tuo corpo perfetto

Ti voglio, piccola

Ho capito di volerti da quando ti ho vista su quel pulman la prima volta

Ti voglio come non ho mai voluto nessun’altra

Tu sei l’unica che mi abbia mai fatto provare sensazioni simili

Ma non riesco a capire…

Cos’è questo sentimento che cresce in me?

Mi basta pensarti per volerti

Mi basta vederti per desiderare l’impossibile

Vorrei aprirti il mio cuore

Ma prima devo capire che cos’è questo sentimento che cresce sempre più nel mio cuore

Amy… mio angelo…

Mia vita…

 

 

<< Ehi, Kush! >>

La ragazza si girò e sorrise raggiante vedendo Aaron venirle incontro.

<< Senti, devo chiederti un favore. Analie vuole che prepari una coreografia per la sua classe. Volevo chiederti se potevi darmi una mano… Ma se non vuoi… >>

<< No, no! Conta pure su di me, Aaron! Sai che mi piace molto aiutare la gente! >>

Aaron si fece improvvisamente triste. << Ah, sì… Sì, lo so. >> disse sforzandosi di sorridere.

Kush lo guardò dubbiosa e chiese. << Ti senti bene? Non hai una bella cera. >> disse, poggiando una mano sulla fronte del ragazzo.

Aaron arrossì e cominciò a balbettare. << E- Ehm… No, no! Sto benissimo! >>

<< A me sembri un po’ caldo… Vabbe’,  riposati un po’! >>

Aaron si scostò. << Sì, tranquilla. Bene, ci vediamo e grazie! >> e uscì di corsa dall’aula di danza.

<< Di nulla… >> mormorò lei guardando allibita la porta.

 

<< Amy, si può sapere che cosa diavolo ti succede? >> sbottò Frankie: era da mezz’ora che la sua compagna di stanza restava in silenzio! Il che non era da lei! Per niente!

<< Niente. >> rispose distratta la compagna.

<< Grrr! Quando fai così mi viene voglia di strozzarti! >> gesticolò ancora.

<< Fai pure >> le rispose l’altra annoiata.

Frankie afflosciò le spalle allibita. No, non era decisamente da Amy rispondere così. Doveva essere successo qualcosa.

<< Senti, io vado da Calvin, ci vediamo dopo. >>

Udì soltanto un mugugno di assenso in risposta e, inviperita, uscì.

Amy rimase a fissare il soffitto con occhi vaqui.

Sentì bussare la porta. << Avanti. >>

Vide Daisy sbucare dalla soglia. << Amy, il professor Toone ti vuole nel suo ufficio. >>

<< Mh? Perché? >> chiese allargando leggermente gli occhi.

Daisy scrollò le spalle e il capo in segno di diniego. << Non ne ho idea. >> << Ok, grazie, Daisy. >> L’amica uscì ed Amy si alzò, calzò le scarpe e uscì dalla stanza.

Manco a farlo apposta si imbattè nell’ultima persona che avrebbe voluto incontrare.

<< Ehi, Amy! Dove vai così di fretta? >>

<< Fatti miei, Felix, e ora – se permetti – devo andare. >>

Lo superò lasciandolo imbambolato. Ma che le prendeva? Ultimamente gli rivolgeva la parola solo se costretta…

Arrabbiato, si allontanò.

 

Bussò.

<< Avanti. >>

Amy entrò nell’ufficio del professore. << Mi ha mandato a chiamare, professor Toone? >>

<< Sì, Amy, entra pure. >>

La ragazza obbedì ma, come vide sua madre, si immobilizzò.

<< Tu? Che ci fai qui? >> sussurrò.

Toone aveva un’espressione tutt’altro che allegra, che la spaventò un po’.

<< Ciao, tesoro. Sei in gran forma. >> Il tono di sua madre era freddamente educato. Come al solito.

Le rispose con un cenno del capo e guardò il suo insegnante in cerca di spiegazione.

<< Amy… >> cominciò lui, ma venne interrotto dalla madre della ragazza.

<< Io devo partire per l’Italia, Amy. E tu dovrai venire con me. >>

<< Cosa? E quando? >> chiese esitante.

<< Domani. >> rispose la madre, impassibile.

<< COSA? Ma questo vuol dire che devo lasciare Avalon? >> guardò sbalordita Toone che chinò la testa dispiaciuto.

<< No… Non è possibile… Spero tu stia scherzando! >> inveì contro il proprio genitore.

<< No, tesoro. Sono maledettamente seria. Tu verrai con me, che ti piaccia o no. Vai a preparare i bagagli, e saluta i tuoi amici. Torniamo a casa e domani mattina presto partiremo. >>

Amy rimase immobile per qualche secondo, ancora incapace di crederci. Poi, come un automa, rivolse un cenno al professore e andò dritta nella sua stanza.

 

TO BE CONTINUED…

 

Grazie a tutti quelli che stanno leggendo! E soprattutto a quelli che commentano!! ^____^

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Un giorno ci rivedremo ***


-

-       CAPITOLO 4° -

 

<< Eh? Come sarebbe a dire che ci lasci? >> Frankie, Daisy, Anna, Kush e Natalie rimasero sbalordite da quella notizia.

<< Ma… Perché? >> balbettò Frankie, triste all’idea che la sua compagna di stanza l’abbandonasse.

Amy scrollò le spalle e si rivolse a Daisy. << Hai presente quando sei venuta a chiamarmi da parte di Toone? >>

L’amica bionda annuì, aggrottando le sopracciglie.

<< Bene. Quando sono andata nel suo ufficio vi ho trovato mia madre. >>

In mezzo al loro stupore proseguì. << Mi ha detto che domani deve partire per l’Italia e che io dovevo andare con lei. Mi ha ordinato di fare le valigie. Tra mezz’ora arriverà a prenderci la sua Limosuine per portarci a casa. >>

<< Ma non è giusto! Perché devi andare con lei? >> protestò Daisy, e Frankie annuì.

Ma, a differenza loro, Natalie non era tanto triste. Anzi. Con Amy fuori dai piedi avrebbe potuto avere Felix tutto per sé!

<< Oh, Amy, mi dispiace tanto! >> si finse dispiaciuta. Amy la guardò gelidamente, intuendo perfettamente i suoi pensieri. Perfida serpe… pensò con disgusto.

In quel momento, la porta si spalancò e i ragazzi entrarono di corsa, tutto ansimanti.

<< Come sarebbe che te ne vai? >> sbottarono all’unisono.

<< Uh, abbiamo il coretto! >> ridacchiò Frankie per alleggerire l’atmosfera, ed Amy gliene fu grata.

<< Me ne vado, ragazzi. Vado in Italia con mia madre. >>

<< E ci lasci così? All’improvviso? >> allibì Aaron.

Amy annuì debolmente, Ollie e Calvin sospirarono.

<< Vabbe’… >> cominciò Olly.

<< Se è questo che vuoi… >> continuò Calvin.

<< Ci mancherai, Amy. >> Jay andò ad abbracciarla e così fecero gli altri.

<< Anche voi a me! >> Amy faceva di tutto per trattenere le lacrime.

Solo uno di loro era rimasto in disparte, furioso con lei e col mondo.

<< Si può sapere perché diavolo te ne vai? Hai deciso che questa scuola non era alla tua altezza? Che noi non eravamo alla tua altezza? >> le urlò contro, facendola impallidire.

Anche gli altri lo guardarono allibiti.

<< Felix, ma che stai dicendo? Sei impazzito? >>

<< Stai zitto, Calvin! E’ ovvio che Amy crede di essere al di sopra di tutto! Be’, congratulazioni, Amy. >>

La ragazza gli andò vicino e si fermò a pochi centimetri da lui, e gli mollò un sonoro ceffone sulla guancia, lasciandogli impresse le cinque dita.

<< Sei libero di pensare quello che vuoi, Felix. Ma mai più – e sottolineo mai più – azzardati a dire che Avalon o voi non siete abbastanza per me. Sono stata chiara? TI DETESTO CON TUTTE LE MIE FORZE! >>

E corse via, con l’unica valigia che si era portata dietro.

Le ragazze le corsero dietro, cercando di calmarla, e nella stanza cadde un silenzio surreale.

<< Adesso mi devi dire cosa cavolo ti è venuto in mente! Perché le hai detto quelle mostruosità? >> esplose Oliver, agitando le braccia.

<< Stavolta hai esagerato, Felix! >> concordò Jay.

<< Dirle quelle cose… Ma che ti è preso? >> si mostrò d’accordo anche Aaron.

Felix rimase immobile con la mano premuta sulla guancia dolorante.

Già… Che cosa gli era preso? Non aveva voluto trattarla così male… Si girò e corse in fretta verso l’ingresso della scuola, sperando che lei fosse ancora lì.

Speranza vana.

All’ingresso trovò solo le ragazze e gli insegnanti. Ma di lei nessuna traccia. Si avvicinò ancora e vide la limousine nera allontanarsi e cominciò.

NO! Pensò disperato. Non poteva lasciarla andare sapendo che lei lo odiava. Cominciò a correre come un dannato, sperando di raggiungere il veicolo.

<< AMY! AMY, FERMATI! >>

Amy spalancò gli occhi. Credeva di aver sentito la voce di Felix chiamarla… No, sicuramente se lo era immaginato.

<< AMY, DANNAZIONE, FERMATI! >>

No, non lo aveva immaginato…

<< Ferma la macchina immediatamente! >> ordinò all’autista.

<< Amy, ma sei impazzita? Perché? >> chiese sua madre sorpresa.

<< Tu ferma questa macchina! >>

L’autista frenò di colpo, e così anche Felix. Si poggiò le mani sulle ginocchia, cercando ancora di riprendere fiato.

Amy scese dall’auto, andandogli incontro e gli si parò davanti con le mani nelle tasche.

<< Allora? Che vuoi? Continuare a diffamarmi? Ad insultarmi? >>

Felix le corse incontro, le prese il viso tra le mani e la baciò con trasporto, facendole sgranare gli occhi. Felix si staccò dolcemente da lei.

Amy sentiva il suo fiato caldo sul viso, la carezza delle sue mani sulle guance e arrossì impercettibilmente e lo guardò negli occhi.

<< Perché? >> chiese con voce flebile.

<< Dimentica quello che ho detto nel dormitorio! Ho detto quelle cose perché ero arrabbiato… Non volevo ferirti, Amy… >>

Lei capì che era sincero e gli sorrise dolcemente.

<< Anche a me dispiace di averti dato quello schiaffo… >> lui scosse la testa e le sorrise. << Me lo sono meritato. >>

Anche lei ridacchiò, ma tornò subito seria.

Si guardarono negli occhi.

<< Io ti amo, Amy… >>

Amy spalancò gli occhi sorpresa. << Dici sul serio? >>

Guardò i suoi occhi azzurri e capì. << Sì, dici sul serio… >>

Traboccante di felicità, si alzò in punta dei piedi, gli circondò il collo con le braccia e unì le labbra alle sue.

Felix le circondò la vita con il braccio destro, mentre l’altro le avvolgeva le spalle.

<< Ti amo anche io, Felix… >>

Anche lui sorrise. Ma subito la sua espressione mutò.

<< Ma come faremo? Tu devi andare via… >>

<< Tornerò, Felix. Una volta finito il viaggio tornerò ad Avalon! >>

<< E’ una promessa? >> chiese lui titubante e lei annuì convinta.

Nel bacio che si scambiarono misero tutto l’amore che provavano.

 

Non c’era più niente da fare… Aveva perso…

Natalie sorrise tristemente, riconoscendo la sconfitta. Amy aveva vinto.

Doveva ammetterlo, quei due erano una coppia fantastica, e sotto sotto era contenta.

Scrollò le spalle con noncuranza, dicendosi che l’amore sarebbe arrivato anche per lei.

 

Le ragazze avevano le lacrime agli occhi davanti a quella scena.

Era così romantica!

Senza neanche che se ne accorgessero, Frankie e Calvin si presero per mano.

Aaron e Kush si guardarono contenti.

Jay e Stacy si abbracciarono, scambiandosi un lungo bacio.

Olli sospirò trasognato, mentre Natalie gli dava una gomitata nelle costole per farlo tornare coi piedi per terra.

<< Arrivederci, ragazzi. Ci rivedremo un giorno! >>

<< Ciao, Amy, e prenditi cura di te! >>

La ragazza alzò il pollice in loro direzione. Guardò Felix. Felix guardò lei. Si baciarono un’ultima volta, ed Amy salì sulla limousine.

Felix guardò il veicolo lasciare Avalon Heights.

<< Ti amo, Amy… >> bisbigliò.

Chiuse gli occhi e tornò dai suoi compagni.

Un giorno l’avrebbe riabbracciata.

Un giorno avrebbe ancora unito le loro labbra.

Un giorno avrebbe potuto dimostrarle quanto l’amava.

 

FINE

 

Signore e signori la fic finisce qui!!!!

Se volete il seguito dovete solo dirlo e io inizierò subito a scrivere la seconda serie!! ^_^

Commentateeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** spazio autrice ***


grazie a tutti quelli che hanno commentato!! ^_^ Però vorrei rispondere agli ultimi due. Io vengo da voi a dirvi che avete pessimi gusti? No. Se a me piace Federico Moccia sono solo affari miei. Io ad esempio odio le Cronache di Narnia. Certo, Moccia non è uno dei miei scrittori preferiti e io preferisco le storie mitologiche a quelle romantiche. Tipo Marion Zimmer Bradley con la saga di Avalon. Harry Potter. Angeli e Demoni, Il Codice da Vinci. Ma io non mi permetto di criticare i gusti altrui, sono cose personali. Quindi non permetto a nessuno di criticare i miei. Dite pure che odiate Moccia, è un problema vostro, non mio.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=137329