Love accomplice di Crea_my (/viewuser.php?uid=260610)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 ***
Capitolo 1 *** Cap. 1 ***
[aggiungo solo ora le gif
che mi
hanno ispirato alla TopRi, le aggiungo mano a mano <3 nella
prima non so
bene se si tratti di Seung o di GD nel caso mi fossi sbagliata
avvertitemi e
scusatemi per la gaffe è che mi piaceva come scena ;; ]
Sebbene la differenza
d’età si facesse decisamente notare il
gruppo e la sua unione era riuscito a far superare a quei due membri
anche
quest’ostacolo, in effetti era un po’ che si
trovavano addirittura bene insieme
e riuscivano anche a ridere e scherzare. Dopo l’esilarante
esperienza del 1N2D
anche agli altri membri era sorto il
dubbio, quei due passavano davvero molto tempo insieme, spesso li
vedevano
uscire dalla stessa stanza ridacchiando, poco c’era da
sospettare in un
rapporto che andasse oltre all’amicizia: stavano in un
dormitorio e era
impossibile che in un gruppo di cinque persone a tre di loro sfuggisse
la
relazione fra gli ultimi due. Era sera ormai, avevano passato il
pomeriggio a
sistemare gli zaini che si erano portati per il programma, Taeyang
faceva
avanti e indietro dalle stanze di GD e Daesung per aiutarli con i
sacchi a pelo
e per sistemare la roba nella cucina, spesso SeungRi appariva dalla sua
stanza
si faceva un giretto intorno al divano nervosamente e tornava in
camera, di TOP
ancora niente, non mancava troppo all’ora di cena; il leader
ordinò al piccolo
Maknae di scomodarsi per chiamare il più grande, SeungRi con
un lieve cenno del
capo acconsentì a quell’ordine andando deciso
verso la camera e bussando alla
porta prima di farsi avanti
-Hyung, fra poco è
pronto.- Non ricevendo una risposta si
sentì in dovere di fare capolino trattenendo il resto del
corpo dietro lo
stipite
-Hyung ci sei?- Il cuore del Maknae
cominciò a battere in
modo più accelerato, diede uno sguardo al fascio di luce che
proveniva da oltre
la porta socchiusa della cucina, dove stavano gli altri tre, nessuno
l’avrebbe
visto entrare e così con un passo entrò nella
camera trovandola completamente
buia
-Sono stati così gentili
da mandarmi la cena direttamente in
camera- Una voce profonda, dai toni bassi fece sussultare SeungRi,
all’improvviso dal buio sgusciò fuori una mano che
catturò subito il polso del
ragazzo trascinandolo sul letto e prima che questo potesse urlare per
la
sorpresa o per lo spavento una seconda mano gli coprì la
bocca
-…o meglio a letto-
aggiunse quella voce penetrante, a Seung
sembrava così vicina, infatti le labbra che diedero corpo a
quei pochi suoni
erano ora accostate al suo orecchio e presero a mordicchiarne la punta,
le
gambe del più grande gli cinsero la vita, il piccolo prese a
leccare il palmo
che l’altro gli teneva premuto contro la bocca
così da esortarlo a lasciarlo
andare, il più grande colse il segnale e tirò
giù la mano
-H…Hyung non ho chiuso la
porta…a chiave- sussurrò Seung con
voce faticosa, come se quei pochi gesti bastarono a risvegliare in lui
il
desiderio tanto da far apparire la voglia anche dall’accento
e la cadenza
frenata delle lettere, ovviamente questo dettaglio non
sfuggì all’orecchio
astuto di TOP che colse quel segnale come il più classico
degli uke: un rifiuto
equivale sempre a un consenso.
-Ti voglio qui, ora panda. Ci
metteremo poco.- TOP afferò
con sicurezza i fianchi magri dell’altro e lo
guardò scettico in quella lieve
penombra, avrà anche gli addominali scolpiti, che inoltre lo
affascinavano e
non poco, ma si lasciava manovrare e non aveva la forza di opporsi, ci
mise
poco a farlo sistemare a gattoni davanti a sé,
l’altro per sostenersi meglio fu
costretto a poggiare le mani sulla parete sopra la testiera del letto,
gli
bastò che il più grande gli si
strusciò addosso per farlo languire
costringendolo a torturare spasmodicamente le proprie labbra con morsi
dal quale
uscì addirittura del sangue. TOP afferrò i lembi
della sua maglietta per
toglierla di mezzo e fece lo stesso con la sua, percorse con le dita i
disegni
dei suoi addominali trovandoli estremamente eccitanti. Il
più piccolo sospirò
lasciandosi viziare da quei tocchi che l’altro gli dedicava
per convincerlo a
lasciarsi spogliare, vedendo complice il compagno TOP ci mise poco a
sfilargli
i pantaloni e fece lo stesso con i suoi, andò con due dita a
giocare con
l’elastico dei boxer del giovane sfiorando anche la sua
già evidente erezione,
sentirla così turgida e vogliosa fece salire nel
più grande il desiderio di
possederlo, così dopo essersi calato giù
l’intimo si posizionò sul corpo
magrolino del compagno e con una forte spinta lo penetrò
inaspettatamente,
colto di sorpresa SeungRi riempì l’aria con un
urlo di dolore che Seung andò a
soffocare tappandogli la bocca per la seconda volta,
cominciò così quella
languida tortura cadenzata di
spinte
profonde e lente, lo raggiungeva ogni volta, ogni santissima volta
arrivava a
toccare quel punto che tanto lo faceva impazzire, la vista del Maknae
si
appannò con il defluire del sangue verso il basso, sentiva
accanto all’orecchio
i sospiri del suo Hyung seguiti da gemiti profondi, con le sue mani
affusolate
stringeva bene i suoi fianchi, si sentiva suo e non era la prima volta
che
capitava, il viso di TOP si inclinò per raggiungere le
labbra di SeungHyun, le
sentì morbide sotto le sue e fluide di piacere, questo lo
fece ghignare. La
consapevolezza di essere l’unico a farlo impazzire
così era davvero eccitante,
lo spingeva a dargli il meglio di sé, una mano
scivolò lungo il suo bacino fino
a raggiungere il suo membro che circondò con la mano
seguendo con essa il ritmo
delle spinte, lo sentiva pulsare fra le dita, toccato a quel modo in
entrambi i
punti fu costretto a sussurrare la formula magica, quella che faceva
partire
per la tangente il suo Hyung
-Mi…mi fai
impazzire…- riempito d’orgoglio l’altro
abbandonò
le sue labbra per mordergli una spalla, insalivandola, scosse la testa
piegandola poi all’indietro accompagnandola con un fremito,
ormai si sentiva al
limite e sapeva che sotto di lui il ragazzo stava morendo
-Vieni con me..- mormorò
il Seme al suo piccolo. Si, il suo
piccolo. Questo ascoltò l’invito del compagno e si
abbassò con il busto fino a
raggiungere il cuscino tenendo però i fianchi contro i suoi,
solo quando si
sentì riempito dal caldo liquido dell’altro
sentì il disperato bisogno di
svuotare anche se stesso e con una spinta verso la sua mano, che ancora
gli
cingeva l’erezione, liberò il suo piacere
facendoglielo scivolare fra le dita,
l’altro si sfilò lentamente strusciando la fronte
lungo la linea retta della
sua schiena per poi lasciarsi cadere sul materasso piegando il gomito
sul viso.
-E’ pronta
la…cena- sussurrò SeungRi cercando di regolare il
respiro, l’altro non rispose, questo non se
l’aspettava..poteva almeno dargli
un bacio, dirgli qualcosa di carino invece no, lo fece lui; si
chinò verso il
più grande alzandogli via dal muso il braccio giusto per
avere la libertà di
incontrare le sue labbra con le proprie, il bacio fu ricambiato e un
braccio
del più grande accorse per stringerlo, SeungRi sorrise e
dopo essersi separato
dal suo compagno si rivestì in fretta tornando dai suoi
Hyungs per la cena
-SeungHyun ha già
mangiato- disse soddisfatto sedendosi al
tavolo.
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Capitolo 2 *** Cap. 2 ***
Sembrava tutto così
perfetto, tutto così complice nel loro
intento di innamorarsi l’uno dell’altro eppure il
giorno dopo qualcosa si oppose
a quest’idea.
TOP non poteva non notarlo: lo
sguardo del suo compagno era
posato su quel nuovo ragazzino ormai da un bel pezzo. Passò
lo sguardo sugli
altri membri di quel gruppo e si rese conto che ce n’erano di
meglio. Chissà perché
erano lì, chissà perché la YG era
stata spinta a partecipare ad un nuovo
programma con quel gruppo della TS Entertainment. Com’erano
monologati quei sei
ragazzi, tutti biondi, tutti sorridenti e giovani, a SeungHyun non
andavano a
genio….invece l’altro non poté fare a
meno di farseli entrare in simpatia.
-Non toccarlo.-
-Oh è tuo?...scusa.
E’ carino-
-Non è carino,
è il mio skate. E’ perfetto- SeungRi non riuscì a
non trovare semplicemente
adorabile il modo in cui quel ragazzino si era morso le labbra per poi
arricciarle in un sorriso, abbassò gli occhi puntandoli
sulla mano che l’altro
gli aveva teso per presentarsi
-Sono JunHong…Zelo- Il
pandino strinse impacciatamente la
mano dell’altro Maknae per poi sorridergli andando a
scompigliarsi i capelli
con la mano libera
-Sono SeungRi-
-Si lo so, sei il Maknae. Come me- Il
biondino lo guardò con
la coda dell’occhio mentre girava il busto nella direzione
opposta
-Abbiamo qualcosa in comune dovremo
starci simpatici. Vuoi
farti un giro?- Ah la schiettezza di quel
sedicenne lo metteva al tappeto, non avrebbe mai avuto il
coraggio di
proporgli quella stessa cosa nonostante lo volesse, trovava
affascinante il
modo in cui digrignava i denti quando quelle ciocchette di capelli gli
coprivano imperterrite gli occhi rischiando di ciecarlo, e la strana
maschera
che portava sul collo e che gli copriva anche il mento di sicuro
portava con sé
una motivazione, o forse era per far scena, comunque sia intorno a
quelle poche
caratteristiche si creava un bel personaggio. Un personaggio che a
SeungRi
piaceva e si spaventava pensando a quanto questo sarebbe potuto durare.
Quel ragazzino sembrava odiare anche
solo l’idea di usare i
piedi per spostarsi. Infatti portava sempre quel suo skate con
sé, e si muoveva
solo con quello, lo innervosiva quasi infatti le sue labbra spesso si
storcevano mentre lo squadrava dall’alto al basso.
-Lasciamoci dietro quei
bambocci… andiamo per fatti nostri.-
Nostri? Sembrava quasi ci tenesse a rimanere solo con SeungRi, in
effetti prima
quando stavano tutti insieme i suoi sguardi erano ricambiati, il biondo
rideva
a ogni sua battuta, ad ogni imitazione anche quando gli altri non lo
facevano e nemmeno
questo fatto andava
giù a TOP che ormai da un po’ si chiedeva dove
fosse il piccolo Maknae, e che
dire di Bang che si preoccupava per il suo. Intanto alla coppietta poco
importava, loro pensavano a trovare un buon posto dove passare il tempo
in
compagnia e magari conoscersi meglio.
-Ti piace il mare?-
-Si Zelo, ma non mi sembra il caso di
andarci ora…-
-Mh, ci andremo la prossima volta
allora-
-Ci sarà una prossima
volta?- Il più piccolo alzò le spalle
intascando le mani
-Non vedo perché
no… mi stai simpatico giusto? E io ti sto
simpatico, vero?- era proprio un bambino. Guardalo!
Come si sporge nascondendo il collo
nelle spalle con quel sorrisetto da anima innocente, come volesse
convincere
SeungRi a dargli la risposta che si aspettava, il più grande
però si limitò a
passargli la mano fra i capelli cacciando fuori la lingua. Si ci
sarebbero
andati al mare, e gli stava anche simpatico quel ragazzino, ma forse
era meglio
non darlo troppo a vedere.
Il parco era perfetto.
Quell’angolo del parco era perfetto,
sembrava uscito da un quadro o da un romanzo, guardandolo
dall’inquadratura
giusta si poteva notare in primo piano la ringhiera che lo divideva
dalla
strada, il piccolo cancello in ferro battuto e oltre questo partiva
subito un
sentiero in ghiaia color panna, i lati della stradina erano rifiniti
con degli
archetti verdi che proteggevano le aiuole, queste presentavano diverse
composizioni floreali e qua e la c’era anche qualche albero
di betulla. Sull’altro
lato si distendeva il resto del parco, una bella distesa verde
costellata di
alberi spogli, proprio di fianco al sentiero c’era una
panchina e SeungRi
approfittò per sedercisi ma il suo intento venne bloccato da
Zelo che lo tirò
da un braccio;
-Ti devo insegnare ad andare sullo
skate!-
-Che? Nono non se ne parla-
-Dai dai! Non abbiamo molto tempo- Si
girò di spalle e con
uno strattone lo fece sollevare dalla panchina facendoselo quasi
arrivare
addosso, lo spinse verso lo skate a da terra gli spiegava come doveva
mettersi,
dove posizionare i piedi e quanto doveva flettere le ginocchia, SeungRi
ascoltò
bene, ma di certo non si aspettava che sarebbe stato Zelo a spingerlo
per farlo
partire, infatti aveva alzato un piede in modo da darsi lo slancio da
solo; lo
skate impennò e lanciò il povero Maknae a terra
dritto sulla ghiaia con il
fianco destro, l’altro rideva tenendosi la pancia
-Ma che cazzo ti ridi?!- Lo
rimproverò sofferente mentre
tentava di allungare un braccio verso il ginocchio dolente, Zelo si
zittì
subito guardandolo serio e un velo di preoccupazione gli apparve sul
viso,
subito scansò l’attrezzo con un piede e si
lanciò a terra per soccorrere il
ragazzo
-S-scusami Hyung io… io
non l’ho fatto apposta- Seung
attanagliava i denti in modo da sembrare più minaccioso, o
forse per il dolore,
l’altro gli poggiò la mano sul ginocchio e
iniziò a massaggiarlo, l’espressione
di SeungRi cambiò subito e aprendo gli occhi si
ritrovò dinnanzi quelli di
Zelo, e bastò uno scambio di sguardi a fargli mettere da
parte il dolore
corporeo. D’istinto fissò lo sguardo sulle labbra
del ragazzino che prese a
mordicchiarle mentre alzava la mano arrivando a massaggiargli la
coscia.
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Capitolo 3 *** Cap. 3 ***
[ OK allora premettiamo il
fatto
che la mia dignità come donna è messa sotto
assedio dall’immaginazione che mi
ha portata a creare questa storia quindi scusatemi , comunque sia spero
vi
piaccia almeno, accetto recensioni di ogni tipo anche quelle che mi
spingono a
chiuderla qui e se ora stai leggendo ti ringrazio comunque *inchino*]
-Non mi fa male.- Zelo
troncò il movimento ammonito da
quello che poteva sembrare un rimprovero, abbassò la testa
per poi fare leva
sulle ginocchia e rialzarsi tendendogli la mano con un sospiro SeungRi
piegò le
gambe e accettò il suo soccorso aggrappandosi a lui per
rialzarsi scuotendosi
poi dalle ginocchia la polvere, peccato che la sua anima da passivo si
faceva
vedere soprattutto quando si piegava a quel modo, quasi gli veniva
spontaneo
farlo tenendo la schiena dritta e tirando appena in fuori il sedere,
JunHong
rise coprendosi la bocca con una mano e gli occhi con l’altra
-E mo che hai?- Chiese quasi
istericamente l’altro
rimettendosi dritto per incontrare il suo sguardo
-Niente…era la tua
postura…- Rispose il più piccolo fra le
risa, l’altro inarcò un sopracciglio stralunato
per poi mugolare un semplice
“mh” tornando seduto sulla panchina il ragazzino lo
seguì legando entrambe le
braccia attorno a uno suo
-Sai, in fin dei conti non sei male
come ti fanno
sembrare….No! Ho detto una stronzata, ti hanno sempre fatto
sembrare un pandino
coccoloso e ingenuo.- SeungRi rimase ad ascoltarlo con il viso messo
frontale
fissando un punto vuoto di fronte a lui, non riusciva a seguire il filo
del
discorso era tutto un contrasto fra idee opposte, tipico dei ragazzi
così
giovani, magari avevano solo bisogno di conoscersi meglio entrambi, non
appena
quel pensiero gli attraversò la mente gli squillò
il telefono, come a mettere
fine a quello che poteva essere considerato un pensiero
“peccaminoso”
Sms#
Si può sapere che fine hai fatto? Riporta qui il
marmocchio il suo Hyung lo reclama.
Era TOP. Sembrava alterato, quel
messaggio fece scattare in
piedi il Maknae facendo sbilanciare con il busto sulla panchina
l’altro che non
era più sostenuto dalla spalla del più grande
-Dobbiamo tornare.- SeungRi
intascò il cellulare e il
biondino si rialzò stiracchiando le gambe con uno sbuffo,
acconsentì alle
parole del suo nuovo Hyung apprestandosi a salire sullo skate per
uscire dal
parchetto.
Alla fine non erano male quei tipi,
HimChan se la tirava
come pochi al mondo, ma questo non recava fastidio perché
alla fine la metteva
sul ridere e arrivava ad essere piacevole come provocazione, certo era
che
erano tutti piccoli per i parametri di un gruppo nel quale il
più giovane aveva
l’età del loro leader, pensavano e agivano da
ragazzi pieni di energia
qual’erano, per questo stavano tanto simpatici a Ji Yong, si
anche a SeungHyun,
gli stavano simpatici se fra i piedi non c’era Zelo ovvio.
Infatti non appena i
due Maknae rientrarono a TOP tornò quel senso di ripudio,
scosse la testa, non
poteva provare risentimento per un ragazzino innocente sapeva bene in
cuor suo
che non ci sarebbe mai stato nulla perché agitarsi tanto? Si
mise l’anima in
pace per una buona volta e ricominciò a sorridere come stava
già facendo da un
po’. La loro giornata si concluse così. Prima di
partecipare a quel programma
insieme si sarebbero dovuti conoscere almeno un po’ quindi
entrambe le case
avevano lasciato ai loro membri un paio di giorni liberi dal lavoro per
vedersi
con quelli del gruppo differente.
Ormai c’era abituato,
l’aria di quella stanzetta angusta lo
conosceva e anche la posizione di ogni mobile, anche al buio sapeva che
il suo
Hyung era certamente steso sul letto ad aspettarlo, il pandino
allungò un
braccio verso le lenzuola fresche e leggermente stropicciate, si
stranì trovandole
disabitate e si dileguò dalla stanza del suo omonimo per
cercarlo da qualche
altra parte, si imbatté subito in Ji Yong scontrandosi con
lui che fece qualche
passo all’indietro data la violenza
-Ehi attento! Dove corri?-
-Scusa Hyung. Sai
dov’è Seung?-
-Di sopra…è
andato a farsi la doccia presumo.- Sul visino di
SeungRi trasparì un sorrisetto malevolo, gli occhietti si
affinarono facendo
sporgere le occhiaie che lo contraddistinguevano dagli altri, tutti le
trovavano così carine ma a lui non piacevano affatto, le
avrebbe coperte con
una maschera. Una maschera! Magari Zelo portava una maschera per
coprire un
qualche suo difetto…ma perché pensare questo ora?
Sentì il bisogno di togliersi
dalla testa il pensiero dell’incontro con l’altro
gruppo per concentrarsi su
quello che veramente contava, salì di corsa le scale
raggiungendo sulla parete
destra del corridoio la porta del bagno, si fermò sulla
soglia battendo le
nocche sul tramezzo di legno liscio per poi entrare cercando con lo
sguardo la
figura dell’altro
-Oh amore sei tu- Disse TOP con il
suo classico tono
disinteressato mentre richiudeva per bene l’asciugamano che
si era legato in
vita rimanendo così a petto nudo, non aveva di certo un
fisico da Mastro Lindo
ma non si poteva di certo dire che fosse robusto o che del suo peso
precedente
si notassero ancora le tracce, e poi per il piccolo quella era una
visione
idilliaca e poteva vederci dentro solo la perfezione, non capitava poi
spesso
di vedere TOP così quindi ogni qual volta succedeva si
ubriacava della sua
immagine a tal punto da rabbrividire ogni tanto e l’altro,
notando quella sua
reazione, la vide come una richiesta di calore, camminò
lungo le poche
piastrelle che li separavano piantando ben stesa a terra la pianta del
piede
godendosi quel poco freddo prima di accogliere il più
piccolo fra le braccia
facendogli nascondere il capo contro il suo collo;
-Dimmi che non ti piace. Dimmi che
non t’è piaciuto. Dimmi
che è antipatico e infantile… perché
dal modo in cui lo guardavi non si
direbbe.- Questi erano quei momenti in cui a Seung servivano conferme,
che già
sapeva ci sarebbero state ma gli piaceva crogiolarsi in quella
sensazione che
gli portava sentirselo dire di continuo. Sentirsi dire quello che
voleva
sentire. Il Maknae ormai lo conosceva e accarezzò le ampie
spalle del compagno
con le punte delle dita
-A me piaci solo tu.-
Comprovò consapevole di quanta
soddisfazione gli stesse versando addosso, eppure era così:
SeungRi ormai da un
po’ non aveva occhi se non per il suo Hyung e ancora si
ricordava della loro
prima notte insieme, quella in cui Seung gli confidò il suo
interesse. Seung
sentendo quelle parole sorrise intenerito e rassicurato dispiacendosi,
quasi,
di come era stato diffidente nei suoi confronti, e nonostante non lo
desse a
vedere da bravo seme era troppo geloso del suo uomo, anche se non gli
apparteneva realmente, e in quei momenti gli si stringeva il cuore gli
avrebbe
dato tutto per ricambiarlo, ma non sapeva come fare. E di questo si
malediceva.
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Capitolo 4 *** Cap. 4 ***
[Volevo chiedere scusa nel
caso
questa storia stesse diventando noiosa o anche scritta
male…posso smettere
quando volete basta dirlo ; w ; spero comunque che ci sia qualcuno a
cui
piaccia e presto metterò anche qualche immagine giuro bye
bye <3 ]
SeungRi gli accarezzava la schiena,
il più grande gli prese
il viso fra le mani facendo scontrare le loro labbra così
freneticamente che
SeungRi subì un contraccolpo che lo portò a
spingersi all’indietro attaccandosi
alle sue spalle, poche erano le volte che il suo Hyung lo baciava a
quel modo,
neanche se lo volesse divorare e comunque a lui piaceva. Quando TOP
faceva così
lui si sentiva l’unico.
Quella notte non fecero nulla, il
gruppo aveva giocato a uno
strano gioco con dell’alcool e si addormentarono tutti
insieme nel salotto.
Se c’era un momento buono
per fare una qualche scenata di
gelosia era di certo quello, il mattino dopo infatti SeungHyun si
svegliò
insieme a Taeyang prima degli altri, Tae corse in bagno con il forte
bisogno di
liberarsi dal peso della nottata con diversi conati, il più
grande invece
ancora sotto l’effetto della sbronza si diresse in camera sua
ridacchiando nel
sentire i versi del compagno e si munì di telecamera per
riprendere il momento
del risveglio, per i primi cinque minuti si inquadrò da solo
spiegando quello
che avevano fatto poi girò la camera verso gli altri tre:
sul divano Daesung
dormiva profondamente per terra invece GD si era del tutto accollato al
Maknae
girando in più la gamba attorno al suo fianco, la sbronza
diede modo a Seung di
reagire più bruscamente e di dire cose che se fosse stato
lucido di sicuro si
sarebbe risparmiato, infatti il povero leader si sorbì un
calcio su un fianco
che lo fece svegliare di soprassalto, Seung prese il Maknae da un
braccio e lo
fece alzare forse scordandosi che la telecamera continuava a
registrare,
infatti dichiarò davanti all’obbiettivo che quello
era il suo ragazzo e che GD
non aveva il diritto di toccarlo a quel modo, Seung si
strofinò gli occhi
andando a battere due o più colpi sulla spalla del
più grande urlandogli di
tacere, Seung poggiò la telecamera sul tavolino davanti al
divano e la spense
per concentrare le sue avvinazzate attenzioni al ragazzo che tratteneva
accanto
a sé con la forza; SeungRi si sentiva in terribile disagio,
lì sotto gli occhi
degli altri membri lo toccava, tentava di baciarlo, lo istigava, lui
solo
poteva mettere fine a quel circo. TOP si tirò subito
indietro coprendosi la
guancia sul quale SeungRi aveva lasciato il segno delle sue cinque
dita, il
respirò si mozzò in tutta la stanza, Daesung si
coprì la bocca per la sorpresa
e Ji Yong si alzò subito da terra mettendosi fra i due con
le braccia aperte,
una mano sul petto di uno e l’altra sul petto
dell’altro, SeungRi non aveva
alcuna intenzione di portare avanti quella che sarebbe potuta diventare
una
discussione, storse le labbra guardandoli entrambi con disprezzo e
uscì di
casa.
Si sentiva violato, eppure
tremendamente colpevole, Dio solo
sapeva il cazziatone che gli si era riservato per il suo ritorno. Poi
il
telefono squillò, non volle rispondere. Squillò
di nuovo, si rifiutò una
seconda volta…solo alla terza decise di rispondere
-S-SeungHyun..nnh- un pigolio
più che una voce, sommessa tra
i singhiozzi, il numero era sconosciuto eppure quel tono sembrava
così
fiducioso nei suoi confronti che non poteva non essere una persona a
lui
piuttosto vicina. E gli venne in mente chi poteva essere…
-Zelo?-
-Seung p-per favore puoi venire qui?-
-Qui dove Jun?-
-S-sono dietro il magazzino del
supermarket-
-Che ci fai li? Che
t’è capitato?-
-Vieni!- e riattaccò.
Rimase per un attimo a guardare il
display del cellulare per poi infilarselo in tasca e senza pensarci due
volte
cominciò a correre facendo mente locale sulla zona per
cercare una scorciatoia
nel caso ci fosse. L’aria fredda gli pizzicava il viso e il
collo, le orecchie
dolevano del gelo e essere uscito senza giacca di sicuro non fu la
migliore
delle idee, sentì il cellulare vibrare di nuovo da dentro la
tasca ma lo
ignorò, ormai era vicino. Davanti al supermercato
c’era un gran bel flusso di
gente e Seung si chiedeva come fosse possibile che con tutto quel
movimento
Zelo non si fosse rivolto a qualcuno, si fermò dalla corsa
giusto il tempo per
riprendere fiato e in poco tempo raggiunse il luogo indicatogli dal
ragazzino,
colonne di cassette e pacchi vuoti costeggiavano le pareti e fra questi
stava
accucciato a terra il biondino, SeungRi gli corse incontro tendendo le
braccia
e flettendo le ginocchia fino a piegarsi a terra una volta arrivato di
fianco a
lui, posò di fretta una mano sulla sua spalla scuotendolo e
non appena questo
alzò il viso notò una sottile striscia di sangue
che collegava il naso al
labbro superiore e trasalì
|
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Capitolo 5 *** Cap. 5 ***
-Che diavolo è successo?-
-Non lo so Seung! Dicevano di essere
fan, mi hanno chiesto
un autografo poi mi hanno spinto qui dietro e sono impazziti, mi hanno
tirato
un gancio destro e un calcio nello stomaco poi non so..mi sono coperto
il viso
e non ho visto.- Ma perché un simile gesto? Non faceva altro
che chiedersi la
motivazione di una cosa simile, la trovava insensata e disprezzava
quelle
persone che senza spiegazione lo avevano spaventato a quel modo. Seung
gli
tenne stretta la mano per poi rialzarsi aiutandolo a fare lo stesso
-Vieni dai…torniamo a
casa- Gli coprì entrambe le spalle con
le braccia un po’ per riscaldare lui e un po’ per
appropriare se stesso del
calore ce emanava, il più piccolo gli posò la
testa sulla spalla e senza dire
nulla in più si fece portare.
Ci volle il doppio del tempo che
impiegò ad arrivare al
supermercato di corsa per tornare a casa invece a piedi, e per grande
fortuna
il dormitorio era vuoto, i BB erano usciti per andare chissà
dove, una volta
dentro chiuse la porta a chiave e disse al ragazzino di raggiungere la
sua
camera al piano di sopra mentre lui prendeva qualcosa per soccorrerlo.
Forse la
sua premura era esagerata tanto che tornò in camera dopo ben
dieci minuti con
varie garze, cerotti, acqua ossigenata e pomate di ogni genere, ma
quando entrò
in camera lo trovò rannicchiato sul suo letto forse
già addormentato, non fu
capace di trattenere un sorrisino a quella vista, fortuna che era
voltato dal
lato ferito così gli era più facile curarlo anche
se dormiva, si sedette
affianco a lui e prese con una garzetta imbevuta di disinfettante a
tamponargli
via il sangue dal labbro e dal naso, poi passò al piccolo
taglietto che
attraversava verticalmente il sopracciglio e lì si
bloccò, quel ragazzino era
un angioletto, era la perfezione, l’aria che lo circondava
era la perfezione e
qualcuno aveva avuto il coraggio di sfigurarlo, sicuramente per gelosia.
Scese con il tampone quasi senza
accorgersene, lo posizionò
sul collo fermando il movimento per abbassarsi verso di lui e subito,
senza il
tempo di tirarsi indietro, l’altro ragazzo girò il
viso verso il suo
fissandolo, erano davvero troppo vicini, pericolosamente vicini se
vogliamo,
SeungRi si voltò di scatto schiarendosi la voce come si
vergognasse del fatto
che lui lo avesse scoperto, il biondo sorrise e gli schioccò
un bacio sulla
guancia, il Maknae dei BB appoggiò la fronte alla sua
proferendo quella che da
quel momento sarebbe stata una promessa.
-Sono qui. Ci sarò
sempre.- Mannaggia a te Seung, lo sai che
i bambini credono a queste cose, sai che ti credono sulla parola e che
se non
li soddisfi arriverebbero ad odiarti. Sai che da così
piccoli si crede alla
magia delle promesse. Tu lo sai bene. Tu ci sei passato… sai
cosa si prova a
perdere fiducia in una promessa.
-Me
lo ricorderò- Annuì l’altro alzando una
manina per
andare ad intrecciare il suo mignolo con quello del più
grande. Ora si che era
nei guai. E quel ragazzino era un guaio, gli sarebbe piaciuto, ne era
certo.
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Capitolo 6 *** Cap. 6 ***
Era una sensazione strana quella che
avevano appena vissuto,
sconosciuta a entrambi, c’è che era capitato,
c’è che ne aspiravano l’odore
sublime a polmoni aperti, c’è che si ubriacavano
del silenzio che si era
creato, neanche fosse stato vino; era successo così senza
alcun segnale eppure
erano tutti e due d’accordo. SeungRi si era steso dietro al
ragazzino in modo
da poterlo stringere a sé e l’altro, docile, si
lasciava coccolare, e così si
addormentarono.
La vibrazione insistente del telefono
costrinse il Maknae
più grande a svegliarsi portandolo per un attimo a
concentrarsi sul display che
si illuminava a ritmo con il tremito , ma venne distratto da una
leggera
stretta che gli circondò il torace
-Jun?-
-Non mi mandare via…ho
ancora bisogno di te-
-E’ TOP…mi
stanno cercando…credo torneranno qui a momenti-
la presa si fece più impellente e assieme a quella venne
aggiunta anche la
testa del più piccolo che si appoggiò alla sua
spalla con il respiro stretto al
suo corpo, SeungRi mozzò per un momento il suo non sapendo
cosa fare o dire,
rimase attonito a fissare il vuoto lasciandosi stringere da quel
ragazzino
bisognoso d’affetto, era strano come il destino avesse scelto
per loro: lui
aveva bisogno di dare affetto e l’altro di riceverlo. SeunRi
lo
tenne con sé, e un’altra volta accadde qualcosa
che veramente non si
aspettavano, si sistemarono seduti l’uno dirimpetto
all’altro e si guardavano
intensamente, solo come un angelo e un demone fanno, quello sguardo
profondo
che ti costringere a tenerti sulla difensiva mentre attacchi allo
stesso tempo,
le mani si allungavano, quelle di entrambi, posavano i polpastrelli sui
lineamenti dell’altro e ne ripercorrevano le andature, si
tastavano come due
ciechi per conoscersi, senza staccare gli occhi l’uno
dall’altro… qualcosa
scattò subito nel più grande, un grilletto
importante e pericoloso, e era del tutto
evidente quello che stava accadendo in lui:
Gli occhi sgranati, il respiro corto,
gli spigoli delle
labbra stranamente arcuati verso il basso, come fosse spaventato. La
cosa che
più lo spaventava però era il lento scorrere del
sangue verso il basso, ogni
suo tocco, accompagnato a quel modo dallo sguardo, l’insieme
delle cose
sembrava eccitarlo in uno strano modo, come se non desiderasse
possederlo nel
corpo, ma nell’anima. E venne turbato da quel piacere che
ovattava ogni voce
interiore e perso nei suoi pensieri quasi non si accorse di come
l’altro aveva
preso a gattonare verso di lui
-Non ti muovere così Jun.-
lo aveva ammonito ponendo una
mano aperta fra loro nell’intento di bloccarlo
-Qualcosa ti mette in
difficoltà, Panda?-
-No è che mi
emoziono…cioè, a dire la verità basta
che io ti
pensi…- si era immediatamente tappato la bocca con una mano
non riuscendo a
capire cosa avesse detto, come se qualcun altro lo avesse fatto al suo
posto e
con gli occhi sgranati e le labbra dischiuse e tremanti fece cadere la
mano di
nuovo sul materasso voltando lo sguardo su una delle quattro pareti che
li
circondavano in quel caldo e confortevole abbraccio, il più
piccolo aveva
ripreso a gattonare verso di lui allungando poi il collo e inclinando
di poco
la testa, come un cagnolino che non comprende un comando
-Quindi, a quanto ho capito, ti si
alza se mi pensi..-
-Esatto.-
-E succede anche se mi guardi,
giusto?-
-Mhmh-
-E se ti tocco cosa potrebbe
succedere?-
-Faremo l’amore.-
-Allora ti sfioro, così
sarà solo sesso.-
-Non penso proprio. Se mi sfiori
sarà ancora più romantico,
darai un’idea sbagliata. Se è il sesso che vuoi
vieni a prendertelo, con
prepotenza. Se mi sfiori significa che mi desideri più
profondamente, e allora
ci toccherà fare l’amore.-
Calò il silenzio.
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Capitolo 7 *** Cap. 7 ***
La situazione era alquanto strana e
difficoltosa, fino a
quel momento non aveva mai messo in dubbio ciò che voleva
costruire con il suo
Hyung, non si era mai ritrovato a poter parlare, a poter esprimere la
vera
essenza della sua personalità…con il suo TOP era
solo…il passivo. Non
riusciva a fare discorsi seri o a imporsi,
e non era per l’età, ma per il temperamento del
ragazzo.
Guardò il ragazzino
sospirare, lo vide abbassare lo sguardo
e darsi una spinta nella sua direzione, studiò i suoi occhi
e furono l’ultima
cosa che vide perché poi qualcosa lo portò a
chiudere i suoi. Un bacio. E si
lasciò portare com’era solito fare con il
più grande, ma questa volta era lui a
dover muovere i giochi, era l’altro che gli chiedeva i
comandi, con quella
richiesta silente dischiuse le labbra strizzando gli occhi come per
bloccarci
dentro i rimorsi, i sensi di colpa, li lasciò tutti
intrappolati fra le pieghe
delle palpebre contratte mentre acconsentì al tacito accesso
andando a bagnare
le labbra del biondino con la propria lingua lasciandole poi conoscere
la
gemella, e gli sembrò strano come quei due pezzi di carne si
abbracciarono fra
loro con estrema eleganza, come se in realtà si conoscessero
già, o addirittura
come se fossero stati creati per quello. Fu una danza lenta la loro,
fra
movimenti languidi che le loro labbra incastrate riuscivano appena a
compiere
data la tensione della situazione, solo quando il più
piccolo gli posò una
manina sulla guancia si fermò, quelle labbra non portavano
il suo sapore, non erano
impregnate del suo calore e non riusciva a identificarle, quelle di TOP
invece
sapevano di lui per quanto le aveva baciate, gli sembrò
sbagliato, ma non volle
ammetterlo e provò a metterla su un piano sfavorevole
all’altro sperando,
forse, che lui si sarebbe allontanato.
-Mi stai sfiorando.-
-Direi di sì.-
-Questo…non va bene.-
-Seung…hai aperto la
bocca.-
-E’ che mi sono lasciato
andare…-
-No Seung..- e si avvicinò
ancora di un goffo passetto –I nostri
respiri si sono mescolati, hanno vibrato insieme, lo sentivo dritto
nell’orecchio il tuo. Ho sentito a distanza il tuo battito
cardiaco e il mio
che lo copriva, e so che per te invece è stato il contrario,
quindi anche il
tuo batteva forte. Le tue labbra hanno accettato la chiamata delle
mie…e sento
che stanno per richiamare…-
Di sicuro quello non era un ragazzino
di sedici anni.
Era il suono della sua voce a
chiamare un bacio, non le sue
labbra come credeva lui. Era l’accento che dava ad ogni
parola, era il tono tenue,
come cadenzava respirazione e voce, come il fiato leggero che gli
usciva dalle
labbra così libidinosamente schiuse gli sbatteva sulla
pelle. E come il cobra
sviene ad occhi aperti e si lascia portare dal suono del flauto
così lui chiuse
gli occhi facendo rincontrare le loro bocche protese, desiderose, e per
fortuna
tenevano gli occhi chiusi altrimenti se ne sarebbero resi conto. Di
come si
volevano in quel momento.
Non fecero l’amore. E
nemmeno sesso. Non volevano rovinarsi
più di come avevano già fatto. Semplicemente il
più grande, accorgendosi del
sole ormai calato, constatò che era ora di mandare via il
più piccolo.
-Vieni con me, ti accompagno a casa.-
-Si Hyung- annuì il
più piccolo alzandosi dal letto mentre
si inumidiva le labbra, quelle dannate labbra, Seung le aveva fissate
per tutto
il tempo nella speranza, forse, di trovarsele abbastanza vicine da
poterle
rubare un’altra volta. Ma così non fu. SeungRi
munendosi di chiavi e cellulare
era già uscito di casa e stava solo aspettando il ragazzino
per poi richiudere
la porta del dormitorio e montare in macchina prendendo la prima via
per
arrivare di corsa all’altro dormitorio.
Durante quel breve viaggio erano
rimasti zitti, sospesi
dall’imbarazzo probabilmente, ogni tanto la mano del
più grande finendo sul
cambio andava a sfiorare il ginocchio di Jun e a entrambi veniva a
mancare un
battito, in quello spazio angusto si scambiavano sguardi di sottecchi,
senza
farsi notare.
Erano giunti sotto il portico
dell’edificio e si stavano
giusto salutando..
-Allora…ehm…ci
vediamo domani per le prime prove del
programma-
-Possiamo fare coppia Seung? Nel
programma…potremo usare
come scusa il fatto che siamo Maknae, potrebbe andare..-
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Capitolo 8 *** Cap. 8 ***
-Per me va bene.- Disse
infine.
Dopo essersi separati SeungRi
tornò al suo dormitorio
cosciente del fatto che sicuramente quel ragazzino gli avrebbe mandato
qualche
messaggio, era un adolescente infondo e facilmente impressionabile, ci
voleva
poco perché gli entrasse a cuore
qualcuno…figuriamoci dopo un approccio del
genere. Con quel pensiero al maknae venne quasi l’idea di
giocare con il più
piccolo, di usarlo magari per svago facendo in modo di non ferirlo
troppo,
infondo gli faceva piacere la sua compagnia e farlo soffrire gli
sembrava
esagerato.
-Spero che tu sappia quanto ti
abbiamo cercato!- SeungRi fu
accolto con quell’ammonizione da parte di Jiyong che,
premuroso, nel vederlo si
fece brillare gli occhi di commozione, si era preoccupato e anche tanto.
-Sto bene! Sono grande ok? Non
trattarmi come se avessi
ancora diciassette anni.-
-Ma ti comporti come se avessi
diciassette anni!-
-Allora fammi l’applauso,
sono un adolescente solidale che
aiuta i suoi coetanei in difficoltà.-
-. . .E questo che significa?- chiese
curioso Jiyong
voltandosi verso i suoi compagni così da assicurarsi di non
esser stato l’unico
a non capire
-Ho aiutato quel ragazzino
dell’altro gruppo, l’hanno
pestato.- ammise il più piccolo con uno sbuffo stanco
facendosi poi largo fra
la calca con una spallata prima di ritrovarsi davanti la sagoma
imponente di
Seunghyun che lo fissava severo senza dire una parola, lasciando che a
parlare
fosse GDragon.
-Quello con qui sei
“scappato” eh? Quel Zelo? Perché sparite
sempre insieme, che fate d’interessante mh?-
-Flirtiamo…ci baciamo a
non finire e facciamo l’amore.- Ovviamente
stava scherzando, capacissimo di camuffare quella parte di
realtà
trasformandola in una situazione assurda agli occhi degli altri quattro
che
però a primo impatto rimasero attoniti, solo quando SeunRi
inarcò le
sopracciglia scuotendo la testa gli altri colsero lo scherzo e
scoppiarono a
ridere. Allora SeungRi sentendosi libero dal dover dare altre
spiegazioni si
ritirò in camera sua sapendo per certo che di lì
a poco avrebbe ricevuto
visite. Infatti mentre gli altri erano impegnati a cucinare ed
apparecchiare
qualcuno bussò alla porta della sua stanza attendendo un
consenso per entrare
-Disturbo?-
-No, affatto.-
-Bene…senti tu con quel
ragazzino che hai intenzione di
fare?-
-Sei geloso Seung?-
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Capitolo 9 *** Cap. 9 ***
Il più grande rimase zitto
per qualche istante richiudendo
poi per bene la porta alle sue spalle prima di muovere qualche passo
verso il letto sul
quale l’altro era sdraiato, si
sedette a punta sullo spigolo del materasso tenendo le braccia mentre
premeva
le mani sulle ginocchia e incassava il collo fra le spalle
-Sai cosa? Dopo un po’ ho
cominciato a considerarti mio… io
non riesco nemmeno a guardare qualcun altro immaginando con quello le
cose che
faccio con te…è difficile da spiegare-
Mentre quello parlava con la voce
interrotta dalle
riflessioni, piccole pause di qualche secondo
e sospiri clamorosi il più piccolo
spirò allungando la mano rattrappita
verso il comodino per sfilare dal pacchetto di Mikado un bastoncino di
biscotto
ricoperto di cioccolato fondente, lo pizzicò fra le labbra
per poi tenerlo
dritto stringendolo con i denti così da poter parlare
-Questa è gelosia,
è normale.-
-So che è normale, ma lo
è per le
coppie che stanno insieme- in quel momento
voltò lentamente il capo verso il maknae steso e fece
scivolare la vista lungo
tutto il suo corpo orizzontale fermandosi a deglutire quando gli occhi
arrivarono a fissarsi sulle sue labbra impegnate a sostenere quel
bastoncino,
con un andamento simile a quello di un giaguaro alle prese con un
agguato
risalì il letto a quattro zampe sistemando poi le gambe ai
lati dei suoi fianchi
stringendo bene le ginocchia con un ghigno malevolo delineato
perversamente in
faccia, l’altro inarcò stranito il sopracciglio
scrutando il suo sguardo
scellerato nel
tentativo di leggerci
dentro il riflesso dei suoi desideri o meglio delle sue intenzioni. Il
maggiore
si chinò in avanti pizzicando con le labbra
l’altra estremità del biscotto come
volesse giocare al pepero game, oppure era proprio quello
ciò che voleva,
infatti sporse la mascella inclinando di poco la testa e con pochi
morsi avanzò
verso le labbra del panda che intanto non smetteva di fissare,
l’altro stette
al gioco stranamente disinteressato, avanzò anche lui e
quando giunse a pochi
millimetri dalle sue labbra si staccò dal biscotto
voltandosi di lato
-Hai vinto, come sempre.-
-Ancora non riesci a sostenere il mio
sguardo quando ti sto
vicino?-
-No Seung, non riesco a
baciarti…dopo aver baciato quel
ragazzino, perché sì l’ho baciato, non
riesco a avere lo stesso contatto con
altri, mi spiace. Cercherò di risolvere la situazione il
prima possibile e
tornerò ad appartenerti.-
Troppo bello se lo avesse detto
davvero, sarebbe davvero il
finale che voi tutti avete deliziosamente pregustato, peccato che il
sentimento
che il maknae portava verso il suo hyung lo costringeva a zittirsi
malgrado in
un mondo parallelo lui aveva già pronunciato queste parole.
-Si Seung, mi è difficile
perché il mio non lo merita…mi
vergogno.- Disse in verità stendendosi poi sul letto con un
sospiro, il più
grande però non si perse d’animo e si
abbassò ancora verso di lui strofinando
il naso sulla sua guancia
-Il tuo sguardo è
perfetto, smettila con questi complessi.-
-Se non avessi le occhiaie lo
sarebbe, non riesco a
sostenere la vicinanza di uno splendido come te, perfetto in ogni
dettaglio…mi
sento stupido, sminuito. Tutto questo porta anche una sfumatura di
egoismo, lo
so.-
Seunghyun rise, una delle sue risate
carismatiche,
affascinanti, nel quale nascondeva gli angoli esterni degli occhi sotto
gli
zigomi innalzati che lasciavano allargare le sue splendide labbra,
l’altro non
poté fare a meno di fissarlo male… per
l’ennesima volta aveva riso delle sue
parole e si sentiva ancora più sciocco.
-Dai Seung, facciamo
l’amore e poi esci…sono un po’ stanco.-
Poche volte SeungRi aveva usato il
termine “fare l’amore” in
quanto ciò che praticava lui era tutt’al
più sesso, le opzioni erano due: o era
così disinteressato dalla situazione da usare un termine
così pieno solo per
far sbrigare il compagno o quella era una dichiarazione che avvisava di
come i
suoi sentimenti, riguardo la loro relazione traballante, fossero
cambiati, si
fossero approfonditi.
Seung volle credere nella seconda e
senza farselo ripetere
due volte prese il più piccolo per i fianchi rigirandolo
sopra di sé mentre
lambiva un lembo di pelle fina tra il suo collo e l’orecchio,
in pochi minuti
la scena era completamente cambiata, il pavimento era costellato di
vestiti
lanciati con forza, strappati via dalla pelle con
pretenziosità, e i due sul
letto già da un po’ si strusciavano
l’uno sull’altro, liberi da ogni tessuto,
si leccavano i colli e le clavicole e ansimavano pesantemente
già eccitati.
Poco ci volle per dare tempo al più grande di preparare il
suo ometto
penetrandolo dall’inizio con due dita, SeungRi allora
urlò il suo nome, un urlo
che venne bloccato come al solito dalla mano libera
dell’altro che gli tappò la
bocca sperando magari che il torturato si sfogasse su quel palmo teso,
mordendolo magari o addirittura succhiando una di quelle dita
affusolate
facendo così alludere a tutt’altro; nemmeno il
piccolo fosse capace di
leggergli nel pensiero prese subito fra le labbra l’indice di
Seung portandolo
fino al fondo della lingua lì dove non riusciva
più a sopportare e intanto con
la mano stimolava la sua eccitazione lampante notando come gli umori
fuoriuscissero
dalla punta arrossata, sentendosi pronto abbastanza accostò
le labbra ora
libere al suo orecchio leccandone l’interno prima di
sussurrare
-Fammi tuo.-
E di nuovo l’altro non se
lo fece ripetere, sostituì le dita
con qualcosa di ben più grande, tanto da far urlare
l’altro di un dolore misto
a sorpresa e estremo piacere, piacere che avrebbe preso il sopravvento
non
appena quella punta calda avesse premuto contro la prostata, e pregava
che lo
facesse in fretta perché ora come ora, data la situazione,
non voleva far altro
che godere, cosa che invidiava dell’altro che invece
già gemeva liberamente
leccandosi talvolta gli angoli delle labbra. Un amplesso scandito era
il loro,
il gemito del primo provocava quello del compagno e viceversa, le mani
si
intrecciavano, graffiavano le schiene altrui così da
lasciare segni possessivi,
le lingue schioccavano sui palati umidi che spesso si ritrovavano ad
essere
riempiti non solo da uno di quei muscoli ma da tutte e due le lingue
quando i
due si baciavano vogliosi e al contempo stesso accontentati. Si ritrovarono a cambiare
posizione più d’una
volta, il più grande provò a tenere SeungRi a
carponi davanti a sé fin quando
non avrebbe raggiunto l’orgasmo, ma l’altro non
accettò e dopo qualche minuto
passato a quel modo, sfinito dal peso che batteva sulle braccia
tremanti, si
divincolò rialzandosi dal letto e tendendo la mano al
compagno per essere
seguito, Seung obbedì. Il piccolo si schiacciò
contro al muro legando strette
le braccia attorno al collo dell’altro per poi saltargli
praticamente in
braccio incrociando le caviglie alla base della sua schiena,
nell’incavo
naturale creato dalla colonna, si fece possedere di nuovo in quella
posizione,
mai adoperata prima se non per gioco e da vestiti, tanto colse
impreparato il
suo hyung che quest’ultimo si ritrovò il leggera
difficoltà per potersi muovere
liberamente in lui, ma dopo vari baci e incoraggiamenti
riuscì a portare avanti
il rapporto da dove lo avevano interrotto. Infondo era normale, SeungRi
era
giovane e voleva provare cose nuove, ma si maledì mille
volte quando l’altro
cominciò a lasciare una serie di spinte che gli percuotevano
quell’angolo
sensibile dentro di sé, infatti non riusciva per niente a
trattenere quei
terribili gemiti urlati, carichi del suo nome e quasi di disperazione,
la
fronte corrugata e il viso contratto in un’espressione
sfinita, il sudore prese
a rigargli la fronte più di prima e i suoi versi amplificati
non fecero altro
che far eccitare ancora Seunghyun che di conseguenza spingeva
più a fondo.
Tutto durò finché SeungRi non riuscì
più a trattenersi dallo svuotare il suo
seme direttamente sull’addome del compagno posando poi la
fronte sulla sua
spalla cercando di riprendere fiato e supplicandolo di venire in quel
momento
perché se si fosse mosso ancora avrebbe fatto tornare
l’eccitazione e si
sarebbe dovuto sorbire un nuovo rapporto sfiancante. Quella sarebbe
diventata
la sua posizione preferita, ne era convinto. Ci vollero pochi istanti
per
permettere anche al più grande di raggiungere
l’apice rilasciando il liquido
dentro il corpo del ragazzo prima di issarlo un ultima volta su di
sé così da
permettersi di sfilarsi senza farsi del male, eccitato come pochi il
maknae non
riuscì a resistere all’istinto perverso di
inginocchiarglisi davanti per
leccare via il suo stesso seme dall’addome non troppo
muscoloso dell’altro che
lo guardava ancora con la vista appannata. Si stesero allora sul letto,
i
sospiri riempivano la stanza silenziosa finché una delle due
voci non ruppe in
modo irrimediabile quella sottospecie di pace.
-Ti amo, Seung.-
[datemi pure della
bastarda ma
io a finirlo così questo capitolo l’ho fatto
proprio apposta in quanto si
chiamano tutti e due Seunghyun, AMATEMI. E poi penso che sia davvero
troppo
lungo, non credo ci siano capitoli così lunghi in futuro
perché magari
annoiano, ma davvero mi era impossibile interrompere il momento xD
avvisate se
annoia ;;]
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Capitolo 10 *** Cap. 10 ***
-Come?-
-Eh…scusami, ma mi hai
fatto innamorare di te.-
-Diamine è un peccato, per
regola dovrebbe essere il passivo
ad innamorarsi per primo, ma io volevo fare un po’ di testa
mia.-
-Ti ho detto che ti amo, lascia
cadere per un attimo la tua
aura da uomo sono-tutto-d’un-pezzo e amami, dimmi che mi ami.-
-T’amo, SeungRi, ti amo di
già. Credo di averlo fatto fin da
subit-…
-Aaah no! Non rovinare il momento con
le classiche parole:
“ti ho sempre amato” o simili…volevi
andare contro le regole, no? È la tua
opportunità.-
-Allora diciamo che ti amo,
contrariamente a come direbbe la
regola, perché ti fai scopare da dio, perché fai
dei servizi da paura e attizzi
da far schifo. Per principio non dovrei dire così, ma si sa
che alla fine è
questo che pensano gli uomini mentre dicono ti amo per ciò
che sei… e blah blah
blah….se non te la prendi così è.-
Il più piccolo rise, rise
di gusto tenendogli fermo il volto
con una mano per tirarlo verso di sé e farlo smettere di
gesticolare random, lo
zittì quindi con un lungo bacio…intriso di
quell’amore un po’ fuori regola che
si erano trovati ad ammettere allo stesso momento, consci che se uno
dei due
non avrebbe fatto il primo passo nemmeno l’altro
l’avrebbe fatto, e in quel
momento infatti SeungRi si dimostrò quasi più
uomo. Peccato che
da fuori, oltre lo spessore non
troppo rilevante della porta, qualcuno aveva origliato e ora si stava
logorando.
-Cosa mi rispondi se io ti chiedo di
dirmi i nomi di due di
noi che vedi bene come coppia?- Jiyong si era accostato a SeungRi che
stava
lavando le tazze con il quale avevano fatto tutti colazione, e ora gli
stava
passando con distrazione la mano sulla spalla, com’era solito
fare
-Perché domande simili
hyung?-
-Dimmelo sinceramente, su. Chi vedi
bene come coppia fra
noi?-
Il minore ci pensò su un
po’, dire che vedeva bene se stesso
insieme al suo omonimo non era assolutamente vero, lui sapeva di non
stare bene
con TOP, sapeva che era una coppia improbabile, eppure esisteva per
metà e
stavano benissimo così
-A essere sincero so che staremo bene
insieme io e te.-
-Io e te Seung? Pff ma che diavolo
dici?- il leader scoppiò
a ridere battendo la mano sulla scapola matura del ragazzino e si
allontanò con
il suo sorriso beffardo scuotendo la testa come pensasse di lui che
fosse un
cretino. Il più piccolo c’era rimasto male, ma
dopotutto non ne valeva la pena
nemmeno di chiedere o dare spiegazioni, così
tornò al suo lavoro.
-No dai seriamente…davvero
pensi che la Nyongtory possa
essere possibile?- dallo stipite della porta era risbucato fuori
G-Dragon e il
più piccolo sobbalzò schizzando qualche goccia di
acqua insaponata sul muro
alle sue spalle
-Ma sei stupido? Comunque non ho
detto possibile, ma
credibile. Sarebbe credibile se io e te stessimo insieme.-
parlò con
indifferenza dedicando la concentrazione alle tazze e,ovviamente, non
si
accorse del libidinoso sorriso che era apparso sulla faccia da micetto
del suo
hyung, un sorriso compiaciuto, seguito da un morso sul labbro inferiore
volto a
trattenere un mugolio eccitato che riuscì comunque a
sfuggirgli sotto forma di
versetto acuto, cosa che disturbò Seungri facendolo voltare
di scatto verso l’altro
che però era sparito di nuovo chiudendosi nella sua stanza.
Il tempo non diede
a SeungRi nemmeno l’occasione di farsi delle domande che
subito vibrò il
telefono che teneva accanto a sé sul tavolo..
Sms#
dobbiamo vederci te lo ricordi vero? Ti
aspeeeetto ~
[Giovani perdonatemi
tanto, può
darsi che questo capitolo vi deluda ma per un attimo non ho saputo che
scrivere
e avevo bisogno di una scena di transito, perdonate il mio blocco dello
scrittore se non vi è piaciuto, fatemelo sapere in caso
così mi regolo per la
prossima volta…le recensioni sono sempre ben accette, ma
anche le critiche
<3 buona lettura e al prossimo capitolo ]
|
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Capitolo 11 *** Cap. 11 ***
-Ma tu sorridi sempre?- Ormai era da
un po’ che SeungRi
fissava Zelo mentre questo continuava a smanettare nei cassetti delle
posate
per sistemare ogni strumento al suo posto, così come
richiedeva la nuova
trasmissione varietà, che comprendeva anche la cucina, di
cui erano stati
chiamati a far parte
-No, molto spesso tengo il muso.-
-Che spiacevole sconveniente.-
-Se a te piace che io sorrida lo
faccio.-
Si sarebbero dovuti mettere
all’opera, almeno per provare a
far qualcosa insieme, per vedere se si riuscivano a coalizzare bene,
era una
tattica dal quale come squadra potevano trarre un vantaggio. SeungRi
però
sapeva quanto potesse impressionare quel ragazzino l’arte del
sedurre
attraverso la cucina, e se adesso cominciava a provocarlo
più pesantemente era
solo per gioco, solo perché sapeva che l’altro si
sarebbe emozionato. Aveva
cominciato con delle uova, si era sistemato dietro il corpo del
ragazzino poggiando
il mento sulla sua spalla e gli ordinò di prendere un uovo
alla volta
impugnando poi, con le proprie, entrambe le sue mani candide, con dei
gesti
molto teatrali lo aiutò a scheggiare il guscio fragile sul
bordo di vetro di
una ciotola per poi fargli dividere i due pezzi e far ricadere tuorlo e
albume
all’interno del contenitore. Se dentro la ciotola non
rimaneva neanche una
scheggia del guscio la ricompensa era un breve bacio sotto
l’orecchio. Per
tutte e tre le uova che il ragazzino era stato costretto a rompere le
sue
guance non avevano fatto altro che avvampare sempre di più, e la sua debole risatina
riempiva l’aria negli
istanti successivi allo schiocco del bacio da parte del più
grande.
Ma le guance di JunHong arrossivano
sempre di più, e per
questo l’altro maknae si sentì in dovere di
smettere con i giochi.
-Cosa stiamo cucinando?- chiese Zelo
provando a ritirare su
la conversazione e con essa anche l’atmosfera che
s’era creata
-Un dolce…è
buono, verrà bene vedrai.-
-Mi piacciono i dolci.-
-Oh meno male, a chi non…-
SeungRi non fece in tempo a
finire la frase che il biondino si accostò subito a lui
sedendosi sul bancone
dove stavano lavorando, allungò una mano verso
l’altro e gli bussò su una spalla
per richiamare a sé la sua attenzione
-Le tue labbra sanno di dolce, lo sai
Seung?- SeungRi si
imbarazzò, quel bacio nonostante l’avesse voluto
era uno sbaglio e lo
considerava a 360 gradi come tale. ‘Non dovevi farlo, Cristo,
non dovevi
proprio’ si ripeteva, e neanche il tempo di pensarlo che
già le rivoleva.
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Capitolo 12 *** Cap. 12 ***
Come poteva un ragazzino
così mandare su di giri una
personcina poco impressionabile come SeungRi? Colpa del suo carattere
non ben
definito, colpa della sua abitudine del sedurre, ora invece si
ritrovava ad
essere sedotto. Non che gli dispiacesse.
-Dovrò crederti sulla
parola.-
-Non saprei.. a dire il vero dovrei
assaggiarle di nuovo per
dare una critica attendibile.- Seung sorrise, non il classico sorriso
da
pandino, il ghigno di un uomo vero, un uomo cinico. Scosso da
chissà quale moto
di ardente desiderio si spinse contro di lui sorreggendolo dalla
schiena così
da impedirgli di cadere, il più piccolo con un lussurioso
ghigno si appese al
collo di Seung arrivando ad accarezzargli le scapole ampie e piatte con
la
punta delle dita. Ancora titubante SeungRi fece sfregare le labbra
contro
quelle del compagno, che però decise di prendere in mano la
situazione, e fare
il primo passo allungandosi con uno
scatto felino verso il maggiore e tirandolo con forza verso di
sé mentre
lasciava incontrare le loro labbra. Si erano mancate. Quelle del minore
sapevano ancora del loro ultimo bacio, che poi era stato anche il
primo, mentre
le sue…beh, sapevano d’altro.
Non ci pensò due volte a prendere in braccio il minore
sollevandolo dal
bancone, questo legò le gambe attorno alla sua vita
accomodandosi poi sul suo
bacino con il proprio, questo fece mugolare SeungRi che in quanto
ragazzo
giovane e arzillo ci metteva poco a farsi defluire il sangue verso il
suo
secondo io, con un piccolo saltino lo issò meglio posandogli
senza alcun pudore
le mani sotto al fondo schiena per sorreggerlo. Con un po’ di
fatica
raggiunsero i camerini dove le truccatrici li avrebbero truccati il
giorno in
cui la trasmissione sarebbe dovuta andare in onda, il più
grande fece scendere
a terra Zelo e subito si affrettò a chiudere la porta per
tornare poi a
concentrarsi sulle sue labbra e su quelle che credeva fermamente
fossero
natiche perfette, le strinse appena tenendo le mani infilate nelle
tasche
posteriori dei suoi jeans. Era scoppiata una passione sconosciuta che
li portò
a spingersi contro il muro fra respiri spezzati e mugolii affaticati.
Il più
grande, di sicuro più esperto di quel sedicenne, ci mise
veramente poco a
sfilargli la maglietta per avventarsi su uno dei suoi bottoncini di
carne scura
stuzzicando invece il gemello con i polpastrelli di pollice e indice,
il minore
ancora intimorito dalla situazione era arrossito e teneva il visetto
contratto
in un’espressione fra il preoccupato e il sofferente. Tipica
del suo ruolo di
passivo. A spingere però SeungRi ad andare avanti erano i
suoi ansimi continui
e il modo in cui lo stringeva a sé e spingeva il bacino
contro al suo. Al che
il maggiore rispose andando a sbottonargli i pantaloni frettolosamente,
sembrava un roditore meticoloso, tanto che fece sorridere il ragazzino
rimasto
succube delle sue torture passionali. SeungRi però era una
persona vera, un
ragazzo sincero che poche volte riesce a mentire senza sputare il rospo
entro
le prime 12 ore, è fatto così. Gli hanno sempre
insegnato a dire la verità
anche a costo di rimetterci, ma la sincerità viene sempre
apprezzata, di sicuro
più di una bella bugia. Già stava massaggiando
con il palmo ricurvo della mano
il sesso già ben sveglio del ragazzo quando si
staccò da lui fermando ogni
movimento e fissandolo dritto negli occhi quasi spaesato, sorpreso,
come se a
portarlo fino a lì non fosse stato lui ma qualcuno che si
era impossessato del
suo corpo
-Seung ti prego, non fermarti…-
-Puoi finire da solo Zelo, io non posso…-
il maggiore fece un passo indietro abbassando lo sguardo
rammaricato,
l’altro però si spinse verso di lui fermandolo da
un braccio e osservandolo
supplichevole da oltre la coltre di capelli
-Non è per il piacere fisico Seung! Non ho mai permesso a
nessuno di arrivare a
tanto con me.-
-E’ solo una novità…sei anche
spaventato-
-Ma non di questo momento. Sono spaventato del fatto che tu potresti
prendermi
stasera, farmi sentire tuo e poi lasciarmi come uno straccio vecchio.
Come una
macchina rotta. Potresti allontanarti da me per un motivo qualsiasi,
magari la
vergogna di guardarmi in faccia, o per i sensi di colpa, non lo so! Ma
non ho
paura di questo momento. Voglio passarlo con te, ti prego fammi tuo.-
SeungRi
era rimasto ad ascoltare il breve discorso del ragazzino senza battere
ciglio,
lo vedeva in difficoltà, sentiva ogni sua pausa per
riprendere fiato, come
sbatteva gli occhi compulsivamente per l’agitazione e
nell’ultima frase si
sporse addirittura verso di lui lasciando che i suoi occhi di ossidiana
purissima luccicassero oltre le fitte ciglia lasciando scorgere solo un
bagliore bianco lì dove la luce si rifletteva in quelle
iridi preganti. Gli si
sciolse il cuore e oltre a capire quanto fosse sincero il minore in
quel
momento capì addirittura che sì, voleva farlo suo
e marchiarlo per la prima
volta. Non si sarebbe mai dimenticato il suo nome. Ne era certo.
Dopo un buon quarto d’ora Zelo si ritrovava con la schiena
completamente nuda
aderita alla perfezione contro la parete ormai calda dei loro respiri,
il corpo
possente del maggiore addosso, fra le gambe, mentre lo sollevava
tenendolo per
l’appunto al muro, le caviglie magrissime del sedicenne erano
accavallate
proprio sopra il fondo schiena del maggiore che, dopo averlo preparato
a dovere
fino a sentirlo morbido e pronto, stava provando a farsi largo nel suo
corpicino tremante. Inutile dire quanto l’animo sensibile di
SeungRi si era
fatto influenzare da ogni suo verso di insicurezza, tanto che
ritardò
l’amplesso regalandogli quante più attenzioni
possibili: dai baci sul collo ai
morsetti sulle labbra, alle paroline dolci sussurrate davanti alle orecchie alle
sfregatine di guancia sui
suoi capelli chiari. Aiutandosi con la mano riuscì a entrare
con la punta in
quel anello di muscoli che si era subito contratto, lo prese
lentamente,
centimetro per centimetro, così che l’altro
potesse abituarsi più in fretta, le
urla non tardarono a venir fuori dalle labbra frementi di Zelo che
andò ad
artigliare le spalle del altro come un falco si avvinghia alla preda, i
versi
di SeungRi erano ben più rauchi, era talmente stretto che
sentiva di poter
raggiungere l’apice anche standoci fermo dentro, ma questo
non era possibile
dato che fu Jun il primo ad incitarlo per farlo muovere, e
così fece tirandosi
indietro con attenzione, come se si volesse sfilare, per poi
riaffondare poco
più veloce ghignando compiaciuto del effetto ottenuto dal
corpo vergine del
altro. Era perfetto. Glielo avrebbe urlato così, nelle
orecchie, ma rimase
zitto a tentare di inumidirsi la gola secca deglutendo più
volte. Poco a poco
le spinte scoordinate diventarono qualcosa di più sensato, i
movimenti si facevano
più fluidi e ordinati così come mutavano anche i
versi del passivo che ora
invece che essere urla di dolore erano veri e propri ansimi di goduria.
Li
spirava direttamente nell’aria riscaldandone quella piccola
porzione che gli
faceva da aureola a tutta la testa. E non mancavano i baci,
all’inizio SeungRi
gliene dava solo per farlo zittire, ma ora erano più
sentiti, pieni di tutto e
di nulla, tanto che molte volte entrambi si sentivano mancare le forze,
perdevano i battiti, mozzavano il respiro. Era tutto troppo irreale e
quando
l’uno accoccolò il viso sulla spalla
dell’altro entrarono entrambi in una
specie di trans, il corpo ormai si muoveva per inerzia dato che lo
spirito
sembrava vagasse in altri luoghi, fu però un gemito del
più piccolo che portava
il nome di SeungRi a farlo risvegliare per secondo, per contorcersi ad
un tocco
speciale l’altro si era quasi avvitato su se stesso, questo
fece bloccare
SeungRi che sgranò subito gli occhi schiudendo le labbra, lo
stesso fece il
compagno. Quel movimento era la chiave di tutto, ora Seung aveva
trovato
l’angolazione giusta per premere direttamente e con
insistenza sulla sua
prostata e nel contempo stesso quel movimento in direzione trasversale rispetto al suo metodico
andirivieni lo aveva
scosso tanto da fargli sentire un fluido corposo percorrergli
l’erezione,
eppure quel ragazzino era tanto bravo da farlo giungere quasi al limite
per
farlo poi ricrollare giù, come se non dovesse esserci fine a
quel rapporto.
Riversò molti umori del corpo bollente del più
piccolo che intanto prese a
masturbarsi con foga per velocizzare le cose, era una tortura che non
erano in
grado di sopportare nonostante desiderassero ardentemente farla durare
quanto
più possibile ma ormai le spinte di SeungRi erano diventate
spinte forsennate,
mentre le urla di Zelo quasi isteriche e sempre più acute. A
giudicare da come
aveva reagito fino ad ora quella verginità l’aveva
persa davvero con classe, e,
l’avrebbe urlato anche lui, stava godendo come un matto tanto
che si ritrovò a
leccare la guancia del maggiore come un gattino in calore. Con quel
trattamento
SeungRi resistette altre tre spinte precise dopodiché si
riversò copioso nel
suo corpo magro tenendo il bacino in tensione verso di lui, restandoci
completamente dentro. Sentì poi dell’altro seme,
più denso, fuoriuscire da lui
per riempirlo ancora. E’ sicuro di essere venuto
più di una volta. Lo stesso fa
il ragazzino che lasciò riversare il proprio seme fra le sue
stesse dita.
Entrambi col respiro affannato e il capo chino, le mani di Seung
poggiate al
muro ai lati della testa del minore, le braccia tese e le vene che
facevano
rilievo oltre la pelle imperlata di sudore. Improvvisamente Zelo
alzò lo
sguardo appannato verso il suo possessore allungando poi la mano sporca
verso
di lui che, con la mente annebbiata, non ci pensò due volte
a ripulirla con la
lingua portando via da ogni dito le tracce di liquido bianco che
l’altro gli
aveva versato sopra.
-Seung..i-io non ti dimenticherò mai.-
[ Volevo chiedervi scusa
per
questa lunghissima assenza, ma ho passato un periodo un po’
brutto e non avevo
ispirazione se avessi continuato a scrivere in quelle condizioni avrei
soltanto
rovinato una /forse/ bella storia, quindi ho preferito aspettare e
spero che il
risultato sia di vostro gradimento con questo nuovo capitolo <3 ]
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Capitolo 13 *** Cap. 13 ***
Capita. Fin troppe volte nella vita,
a volte gli amori
vengono stroncati sul nascere per evitare squilibri, complicazioni.
Altri amori
nemmeno vengono riconosciuti, ancor prima che si scopra che
è amore ci si
separa. Ogni amore ha la sua fine, ma tutti hanno una fine.
Dopo quella loro prima volta Zelo e
SeungRi non si rividero
più. Fecero coppia nel programma e nulla più,
mesi e mesi senza vedersi né
sentirsi.
Quella mattina di Maggio Seung era
uscito per prendere al
suo ragazzo uno splendido anello, a dir la verità voleva
prenderne due, due
fedine per rendere saldo il loro rapporto.
la strada per la gioielleria non era affatto lunga, doveva giusto
girare
l’angolo e se non fosse stato per quella scarpa slacciata non
si sarebbe
nemmeno fermato, ma dovette inginocchiarsi lungo il marciapiede proprio
per allacciarla.
-centoventiquattro messaggi.-
Una voce fin troppo familiare
costrinse Seung a distrarsi da
ciò che stava facendo, a terra era proiettata un ombra
maschile, snella e
slanciata. Nel momento in cui alzò lo sguardo un gancio
destro lo colpì dritto sul
naso e, accompagnato dai respiri mozzati e lo stupore della folla,
cadde a
terra coprendosi il viso che già grondava di sangue,
attraverso gli spazi tra
le dita riuscì a riconoscere la sagoma di un viso dipinto da
un’espressione
furiosa, i capelli azzurri-bluastri gli ricadevano lisci sulla fronte,
spinti
verso il basso da un cappello bianco. Il misterioso ragazzo corse via
senza
aggiungere altro.
SeungRi dovette rinunciare
all’idea di comprare quelle
fantomatiche fedine e se ne tornò a casa con il viso
imbrattato di sangue, il
dormitorio era vuoto e lui ne approfittò per spogliarsi
lanciando la maglietta
macchiata a terra e dirigendosi verso il bagno per pulirsi, in passato
aveva
visto qualche film americano dove i ragazzi bullizzati si infilavano
pezzi di
cotone nel naso per raccogliere il sangue, così prese un
cilindro di cotone e
lo infilò nella narice destra sperando che uno bastasse a
bloccare tutto. Si
guardò allo specchio digrignando i denti e lanciando una
maledizione a bassa
voce, altra traccia del pugno era un brutto livido violaceo a un lato
del naso.
L’aveva sfigurato, per un po’ non sarebbe potuto
apparire in tv.
All’improvviso qualcuno
suonò alla porta e pensando che
fosse un membro del gruppo il povero maknae non si fece problemi a
dirigersi
verso l’ingresso in quelle condizioni aprendo poi la porta
con un mezzo
sorriso, ma ciò che ricevette fu una spinta tale che lo fece
indietreggiare
dentro casa e così la misteriosa persona ebbe il tempo e il
modo di entrare a
sua volta sbattendosi la porta alle spalle.
-centoventiquattro messaggi,
bastardo! Non ti sei degnato di
rispondere nemmeno a uno!- Zelo prese a battergli l’indice
sul petto in segno
di colpevolezza e lo colse tanto di sorpresa con quella comparsa e quei
gesti
da farlo cadere sul divano di schiena
-Non volevo complicare le cose..-
-Ma quali cose e quali cose? Tu mi
hai usato!-
-Non è così! Io
ci tenevo a te..-
-E poi hai smesso! Vaffanculo,
SeungRi, vaffanculo davvero.-
Zelo non sembrava volersi decidere ad
abbassare la voce
nonostante i vari segni che il maggiore gli faceva con le mani
invitandolo a
diminuire di qualche tacca il volume, ma per dispetto
l’adolescente gli
schiaffeggiava le mani, preso coraggio il maknae dei bigbang lo
tirò dal polso
facendolo ricadere su di sé, ma il ragazzino
iniziò a dimenarsi e infine tanta
era l’agitazione che scoppiò in un pianto isterico.
-Tu lo sapevi che ci sarei rimasto
male e l’hai fatto
apposta!-
-Jun, non ti avrei mai lasciato,
credimi-
-Ma guarda un po’
l’hai fatto! Non ti perdonerò mai.-
-L’ho fatto
perché dentro di me sentivo crescere un certo
sentimento quella volta nel camerino..-
-Seung, quel sentimento di cui
parli…- Jun, campione di
recitazione, abbassò lo sguardo serio, quasi fosse tornato
tutto normale e
fingendo un sorriso tornò a guardarlo portandosi le mani
accanto al viso. –Al
paese mio si chiama eccitazione!!- urlò rabbiosamente
tirandogli uno schiaffo
tale da costringerlo a coprirsi il viso con entrambe le braccia.
-Oddio, scusami
Seung….scusami, scusami. Fammi dare un’occhiata.
Ti ho fatto tanto male?-
-No no, è tutto ok..-
-E ma vai al diavolo! Ti devo fare
male!-
Andarono avanti così per
circa dieci minuti, JunHong non
faceva altro che tirargli sberle su sberle e Seung era sul punto di
piangere, e
non per il dolore ma per l’umiliazione, per la sofferenza
dell’animo, Dio solo
sapeva quanto gli era mancato quel ragazzo.
Ad un certo punto però il più piccolo, stanco di
sbraitare, si lasciò andare
solo a quello stesso pianto schiacciando la testa contro il suo petto.
-Lo so che è difficile
credermi, ma io davvero non avrei mai
voluto abbandonarti..-
-Invece l’hai fatto e hai
tradito la mia fiducia. Sei una
delusione. Non ti perdonerò.-
-E allora che senso aveva venire qui
per dirmi cose che già
so?-
-Cosa? Beh…non lo
so…volevo…volevo..-
-Vedermi..- Seung gli prese il viso
con due dita tirandolo
leggermente verso di sé e incatenando i loro sguardi
ipnotici alla stessa
maniera
-Cosa dici! Sei solo un bastardo
imbroglione..-
-Eppure sei qui. Non sai quanto io
sia felice di vederti.-
A quelle parole il più
piccolo storse le labbra abbassando
lo sguardo per fargli percorrere le intersezioni fra una mattonella e
l’altra
del pavimento. Ci furono almeno venti secondi di silenzio, trascorsi
questi
Seung fece il primo passo e tirando ancora di più il suo
visetto finì per
imprimere sulle sue labbra esangui un bacio struggente, di quelli da
film. Jun
con trasporto si lasciò andare prendendo a muovere la bocca
su quella affilata
del compagno, talvolta dei mugolii lievi spezzavano il silenzio
imbarazzante,
ad accompagnarli il suono del tessuto dei loro indumenti che si
sfregavano fra
loro ogni qualvolta finivano per stringersi.
Chissà come e
perché era finita così, nessuno dei due sapeva
dire se quello era un bacio di addio o un bacio che avrebbe segnato un
inizio,
ma entrambi si sentivano privi di forza per separarsi.
Era una cotta strana quella, si sarebbero ripresi sempre, il famoso
filo rosso
che legava i loro mignoli li avrebbe costretti a rincontrarsi anche
dopo
quarant’anni. Era struggente. Vederli così,
avvinghiati l’uno all’altro come
non ci fosse un domani o una ragione abbastanza valida per scendere da
quel
divano. Erano un insieme di spigoli e angoli aguzzi, nocche con
capelli, gomiti
con anche, ginocchia con cosce, due profumi differenti,
un’acqua di colonia che
sapeva di lusso e una spruzzata volante di giovanile One Million, il
primo dato
con cura, servendosi di tutto il tempo di cui si aveva bisogno e il
secondo
dato di fretta in un attimo svolazzante che sarebbe stato catturato
meglio da
una farfalla piuttosto che da un ragazzino meticoloso. Un intreccio
sadico di
lingue e lacrime che continuavano a mischiarsi insieme a sapori e
ricordi
mancati.
-Seung io voglio…-
E
li
calò un silenzio tombale. I bigbang erano rientrati. Il
più vecchio del gruppo
fissava il fidanzato avvinghiato a quel sedicenne di cui aveva sempre
avuto
paura, sulla faccia del leader si espresse una delusione tale da far
incupire
anche gli altri due rimasti semplicemente attoniti.
[Ancora una volta vi devo
chiedere le mie scuse più sentite per
quest’assenza prolungata, la scuola in
quest’ultimo period mi sta uccidendo e capirete bene che
è alquanto dura
pensare di portare Avanti una ff in condizioni simili ;; comunque le
acque si
sono calmate /anche se poco/ quindi vedrò di portare Avanti
questa storia. Fatemi
sapere se la trovate ancora interessante!]
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