Love accomplice

di Crea_my
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***






[aggiungo solo ora le gif che mi hanno ispirato alla TopRi, le aggiungo mano a mano <3 nella prima non so bene se si tratti di Seung o di GD nel caso mi fossi sbagliata avvertitemi e scusatemi per la gaffe è che mi piaceva come scena ;;  ]

 

 

 

Sebbene la differenza d’età si facesse decisamente notare il gruppo e la sua unione era riuscito a far superare a quei due membri anche quest’ostacolo, in effetti era un po’ che si trovavano addirittura bene insieme e riuscivano anche a ridere e scherzare. Dopo l’esilarante esperienza del  1N2D anche agli altri membri era sorto il dubbio, quei due passavano davvero molto tempo insieme, spesso li vedevano uscire dalla stessa stanza ridacchiando, poco c’era da sospettare in un rapporto che andasse oltre all’amicizia: stavano in un dormitorio e era impossibile che in un gruppo di cinque persone a tre di loro sfuggisse la relazione fra gli ultimi due. Era sera ormai, avevano passato il pomeriggio a sistemare gli zaini che si erano portati per il programma, Taeyang faceva avanti e indietro dalle stanze di GD e Daesung per aiutarli con i sacchi a pelo e per sistemare la roba nella cucina, spesso SeungRi appariva dalla sua stanza si faceva un giretto intorno al divano nervosamente e tornava in camera, di TOP ancora niente, non mancava troppo all’ora di cena; il leader ordinò al piccolo Maknae di scomodarsi per chiamare il più grande, SeungRi con un lieve cenno del capo acconsentì a quell’ordine andando deciso verso la camera e bussando alla porta prima di farsi avanti

-Hyung, fra poco è pronto.- Non ricevendo una risposta si sentì in dovere di fare capolino trattenendo il resto del corpo dietro lo stipite

-Hyung ci sei?- Il cuore del Maknae cominciò a battere in modo più accelerato, diede uno sguardo al fascio di luce che proveniva da oltre la porta socchiusa della cucina, dove stavano gli altri tre, nessuno l’avrebbe visto entrare e così con un passo entrò nella camera trovandola completamente buia

-Sono stati così gentili da mandarmi la cena direttamente in camera- Una voce profonda, dai toni bassi fece sussultare SeungRi, all’improvviso dal buio sgusciò fuori una mano che catturò subito il polso del ragazzo trascinandolo sul letto e prima che questo potesse urlare per la sorpresa o per lo spavento una seconda mano gli coprì la bocca

-…o meglio a letto- aggiunse quella voce penetrante, a Seung sembrava così vicina, infatti le labbra che diedero corpo a quei pochi suoni erano ora accostate al suo orecchio e presero a mordicchiarne la punta, le gambe del più grande gli cinsero la vita, il piccolo prese a leccare il palmo che l’altro gli teneva premuto contro la bocca così da esortarlo a lasciarlo andare, il più grande colse il segnale e tirò giù la mano

-H…Hyung non ho chiuso la porta…a chiave- sussurrò Seung con voce faticosa, come se quei pochi gesti bastarono a risvegliare in lui il desiderio tanto da far apparire la voglia anche dall’accento e la cadenza frenata delle lettere, ovviamente questo dettaglio non sfuggì all’orecchio astuto di TOP che colse quel segnale come il più classico degli uke: un rifiuto equivale sempre a un consenso.

-Ti voglio qui, ora panda. Ci metteremo poco.- TOP afferò con sicurezza i fianchi magri dell’altro e lo guardò scettico in quella lieve penombra, avrà anche gli addominali scolpiti, che inoltre lo affascinavano e non poco, ma si lasciava manovrare e non aveva la forza di opporsi, ci mise poco a farlo sistemare a gattoni davanti a sé, l’altro per sostenersi meglio fu costretto a poggiare le mani sulla parete sopra la testiera del letto, gli bastò che il più grande gli si strusciò addosso per farlo languire costringendolo a torturare spasmodicamente le proprie labbra con morsi dal quale uscì addirittura del sangue. TOP afferrò i lembi della sua maglietta per toglierla di mezzo e fece lo stesso con la sua, percorse con le dita i disegni dei suoi addominali trovandoli estremamente eccitanti. Il più piccolo sospirò lasciandosi viziare da quei tocchi che l’altro gli dedicava per convincerlo a lasciarsi spogliare, vedendo complice il compagno TOP ci mise poco a sfilargli i pantaloni e fece lo stesso con i suoi, andò con due dita a giocare con l’elastico dei boxer del giovane sfiorando anche la sua già evidente erezione, sentirla così turgida e vogliosa fece salire nel più grande il desiderio di possederlo, così dopo essersi calato giù l’intimo si posizionò sul corpo magrolino del compagno e con una forte spinta lo penetrò inaspettatamente, colto di sorpresa SeungRi riempì l’aria con un urlo di dolore che Seung andò a soffocare tappandogli la bocca per la seconda volta, cominciò così quella languida tortura cadenzata  di spinte profonde e lente, lo raggiungeva ogni volta, ogni santissima volta arrivava a toccare quel punto che tanto lo faceva impazzire, la vista del Maknae si appannò con il defluire del sangue verso il basso, sentiva accanto all’orecchio i sospiri del suo Hyung seguiti da gemiti profondi, con le sue mani affusolate stringeva bene i suoi fianchi, si sentiva suo e non era la prima volta che capitava, il viso di TOP si inclinò per raggiungere le labbra di SeungHyun, le sentì morbide sotto le sue e fluide di piacere, questo lo fece ghignare. La consapevolezza di essere l’unico a farlo impazzire così era davvero eccitante, lo spingeva a dargli il meglio di sé, una mano scivolò lungo il suo bacino fino a raggiungere il suo membro che circondò con la mano seguendo con essa il ritmo delle spinte, lo sentiva pulsare fra le dita, toccato a quel modo in entrambi i punti fu costretto a sussurrare la formula magica, quella che faceva partire per la tangente il suo Hyung

-Mi…mi fai impazzire…- riempito d’orgoglio l’altro abbandonò le sue labbra per mordergli una spalla, insalivandola, scosse la testa piegandola poi all’indietro accompagnandola con un fremito, ormai si sentiva al limite e sapeva che sotto di lui il ragazzo stava morendo

-Vieni con me..- mormorò il Seme al suo piccolo. Si, il suo piccolo. Questo ascoltò l’invito del compagno e si abbassò con il busto fino a raggiungere il cuscino tenendo però i fianchi contro i suoi, solo quando si sentì riempito dal caldo liquido dell’altro sentì il disperato bisogno di svuotare anche se stesso e con una spinta verso la sua mano, che ancora gli cingeva l’erezione, liberò il suo piacere facendoglielo scivolare fra le dita, l’altro si sfilò lentamente strusciando la fronte lungo la linea retta della sua schiena per poi lasciarsi cadere sul materasso piegando il gomito sul viso.

-E’ pronta la…cena- sussurrò SeungRi cercando di regolare il respiro, l’altro non rispose, questo non se l’aspettava..poteva almeno dargli un bacio, dirgli qualcosa di carino invece no, lo fece lui; si chinò verso il più grande alzandogli via dal muso il braccio giusto per avere la libertà di incontrare le sue labbra con le proprie, il bacio fu ricambiato e un braccio del più grande accorse per stringerlo, SeungRi sorrise e dopo essersi separato dal suo compagno si rivestì in fretta tornando dai suoi Hyungs per la cena

-SeungHyun ha già mangiato- disse soddisfatto sedendosi al tavolo.

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Capitolo 2
*** Cap. 2 ***


Sembrava tutto così perfetto, tutto così complice nel loro intento di innamorarsi l’uno dell’altro eppure il giorno dopo qualcosa si oppose a quest’idea.

TOP non poteva non notarlo: lo sguardo del suo compagno era posato su quel nuovo ragazzino ormai da un bel pezzo. Passò lo sguardo sugli altri membri di quel gruppo e si rese conto che ce n’erano di meglio. Chissà perché erano lì, chissà perché la YG era stata spinta a partecipare ad un nuovo programma con quel gruppo della TS Entertainment. Com’erano monologati quei sei ragazzi, tutti biondi, tutti sorridenti e giovani, a SeungHyun non andavano a genio….invece l’altro non poté fare a meno di farseli entrare in simpatia.

-Non toccarlo.-

-Oh è tuo?...scusa. E’ carino-

-Non è carino, è il mio skate. E’ perfetto- SeungRi  non riuscì a non trovare semplicemente adorabile il modo in cui quel ragazzino si era morso le labbra per poi arricciarle in un sorriso, abbassò gli occhi puntandoli sulla mano che l’altro gli aveva teso per presentarsi

-Sono JunHong…Zelo- Il pandino strinse impacciatamente la mano dell’altro Maknae per poi sorridergli andando a scompigliarsi i capelli con la mano libera

-Sono SeungRi-

-Si lo so, sei il Maknae. Come me- Il biondino lo guardò con la coda dell’occhio mentre girava il busto nella direzione opposta

-Abbiamo qualcosa in comune dovremo starci simpatici. Vuoi farti un giro?- Ah la schiettezza di quel  sedicenne lo metteva al tappeto, non avrebbe mai avuto il coraggio di proporgli quella stessa cosa nonostante lo volesse, trovava affascinante il modo in cui digrignava i denti quando quelle ciocchette di capelli gli coprivano imperterrite gli occhi rischiando di ciecarlo, e la strana maschera che portava sul collo e che gli copriva anche il mento di sicuro portava con sé una motivazione, o forse era per far scena, comunque sia intorno a quelle poche caratteristiche si creava un bel personaggio. Un personaggio che a SeungRi piaceva e si spaventava pensando a quanto questo sarebbe potuto durare.   

Quel ragazzino sembrava odiare anche solo l’idea di usare i piedi per spostarsi. Infatti portava sempre quel suo skate con sé, e si muoveva solo con quello, lo innervosiva quasi infatti le sue labbra spesso si storcevano mentre lo squadrava dall’alto al basso.

-Lasciamoci dietro quei bambocci… andiamo per fatti nostri.- Nostri? Sembrava quasi ci tenesse a rimanere solo con SeungRi, in effetti prima quando stavano tutti insieme i suoi sguardi erano ricambiati, il biondo rideva a ogni sua battuta, ad ogni imitazione anche quando gli altri non lo facevano  e nemmeno questo fatto andava giù a TOP che ormai da un po’ si chiedeva dove fosse il piccolo Maknae, e che dire di Bang che si preoccupava per il suo. Intanto alla coppietta poco importava, loro pensavano a trovare un buon posto dove passare il tempo in compagnia e magari conoscersi meglio.

-Ti piace il mare?-

-Si Zelo, ma non mi sembra il caso di andarci ora…-

-Mh, ci andremo la prossima volta allora-

-Ci sarà una prossima volta?- Il più piccolo alzò le spalle intascando le mani

-Non vedo perché no… mi stai simpatico giusto? E io ti sto simpatico, vero?- era proprio un bambino.  Guardalo! Come si sporge nascondendo il collo nelle spalle con quel sorrisetto da anima innocente, come volesse convincere SeungRi a dargli la risposta che si aspettava, il più grande però si limitò a passargli la mano fra i capelli cacciando fuori la lingua. Si ci sarebbero andati al mare, e gli stava anche simpatico quel ragazzino, ma forse era meglio non darlo troppo a vedere.

Il parco era perfetto. Quell’angolo del parco era perfetto, sembrava uscito da un quadro o da un romanzo, guardandolo dall’inquadratura giusta si poteva notare in primo piano la ringhiera che lo divideva dalla strada, il piccolo cancello in ferro battuto e oltre questo partiva subito un sentiero in ghiaia color panna, i lati della stradina erano rifiniti con degli archetti verdi che proteggevano le aiuole, queste presentavano diverse composizioni floreali e qua e la c’era anche qualche albero di betulla. Sull’altro lato si distendeva il resto del parco, una bella distesa verde costellata di alberi spogli, proprio di fianco al sentiero c’era una panchina e SeungRi approfittò per sedercisi ma il suo intento venne bloccato da Zelo che lo tirò da un braccio;

-Ti devo insegnare ad andare sullo skate!-

-Che? Nono non se ne parla-

-Dai dai! Non abbiamo molto tempo- Si girò di spalle e con uno strattone lo fece sollevare dalla panchina facendoselo quasi arrivare addosso, lo spinse verso lo skate a da terra gli spiegava come doveva mettersi, dove posizionare i piedi e quanto doveva flettere le ginocchia, SeungRi ascoltò bene, ma di certo non si aspettava che sarebbe stato Zelo a spingerlo per farlo partire, infatti aveva alzato un piede in modo da darsi lo slancio da solo; lo skate impennò e lanciò il povero Maknae a terra dritto sulla ghiaia con il fianco destro, l’altro rideva tenendosi la pancia

-Ma che cazzo ti ridi?!- Lo rimproverò sofferente mentre tentava di allungare un braccio verso il ginocchio dolente, Zelo si zittì subito guardandolo serio e un velo di preoccupazione gli apparve sul viso, subito scansò l’attrezzo con un piede e si lanciò a terra per soccorrere il ragazzo

-S-scusami Hyung io… io non l’ho fatto apposta- Seung attanagliava i denti in modo da sembrare più minaccioso, o forse per il dolore, l’altro gli poggiò la mano sul ginocchio e iniziò a massaggiarlo, l’espressione di SeungRi cambiò subito e aprendo gli occhi si ritrovò dinnanzi quelli di Zelo, e bastò uno scambio di sguardi a fargli mettere da parte il dolore corporeo. D’istinto fissò lo sguardo sulle labbra del ragazzino che prese a mordicchiarle mentre alzava la mano arrivando a massaggiargli la coscia.

 

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Capitolo 3
*** Cap. 3 ***


[ OK allora premettiamo il fatto che la mia dignità come donna è messa sotto assedio dall’immaginazione che mi ha portata a creare questa storia quindi scusatemi , comunque sia spero vi piaccia almeno, accetto recensioni di ogni tipo anche quelle che mi spingono a chiuderla qui e se ora stai leggendo ti ringrazio comunque *inchino*]

 

 

-Non mi fa male.- Zelo troncò il movimento ammonito da quello che poteva sembrare un rimprovero, abbassò la testa per poi fare leva sulle ginocchia e rialzarsi tendendogli la mano con un sospiro SeungRi piegò le gambe e accettò il suo soccorso aggrappandosi a lui per rialzarsi scuotendosi poi dalle ginocchia la polvere, peccato che la sua anima da passivo si faceva vedere soprattutto quando si piegava a quel modo, quasi gli veniva spontaneo farlo tenendo la schiena dritta e tirando appena in fuori il sedere, JunHong rise coprendosi la bocca con una mano e gli occhi con l’altra

-E mo che hai?- Chiese quasi istericamente l’altro rimettendosi dritto per incontrare il suo sguardo

-Niente…era la tua postura…- Rispose il più piccolo fra le risa, l’altro inarcò un sopracciglio stralunato per poi mugolare un semplice “mh” tornando seduto sulla panchina il ragazzino lo seguì legando entrambe le braccia attorno a uno suo

-Sai, in fin dei conti non sei male come ti fanno sembrare….No! Ho detto una stronzata, ti hanno sempre fatto sembrare un pandino coccoloso e ingenuo.- SeungRi rimase ad ascoltarlo con il viso messo frontale fissando un punto vuoto di fronte a lui, non riusciva a seguire il filo del discorso era tutto un contrasto fra idee opposte, tipico dei ragazzi così giovani, magari avevano solo bisogno di conoscersi meglio entrambi, non appena quel pensiero gli attraversò la mente gli squillò il telefono, come a mettere fine a quello che poteva essere considerato un pensiero “peccaminoso”

Sms# Si può sapere che fine hai fatto? Riporta qui il marmocchio il suo Hyung lo reclama.

Era TOP. Sembrava alterato, quel messaggio fece scattare in piedi il Maknae facendo sbilanciare con il busto sulla panchina l’altro che non era più sostenuto dalla spalla del più grande

-Dobbiamo tornare.- SeungRi intascò il cellulare e il biondino si rialzò stiracchiando le gambe con uno sbuffo, acconsentì alle parole del suo nuovo Hyung apprestandosi a salire sullo skate per uscire dal parchetto.

Alla fine non erano male quei tipi, HimChan se la tirava come pochi al mondo, ma questo non recava fastidio perché alla fine la metteva sul ridere e arrivava ad essere piacevole come provocazione, certo era che erano tutti piccoli per i parametri di un gruppo nel quale il più giovane aveva l’età del loro leader, pensavano e agivano da ragazzi pieni di energia qual’erano, per questo stavano tanto simpatici a Ji Yong, si anche a SeungHyun, gli stavano simpatici se fra i piedi non c’era Zelo ovvio. Infatti non appena i due Maknae rientrarono a TOP tornò quel senso di ripudio, scosse la testa, non poteva provare risentimento per un ragazzino innocente sapeva bene in cuor suo che non ci sarebbe mai stato nulla perché agitarsi tanto? Si mise l’anima in pace per una buona volta e ricominciò a sorridere come stava già facendo da un po’. La loro giornata si concluse così. Prima di partecipare a quel programma insieme si sarebbero dovuti conoscere almeno un po’ quindi entrambe le case avevano lasciato ai loro membri un paio di giorni liberi dal lavoro per vedersi con quelli del gruppo differente.

Ormai c’era abituato, l’aria di quella stanzetta angusta lo conosceva e anche la posizione di ogni mobile, anche al buio sapeva che il suo Hyung era certamente steso sul letto ad aspettarlo, il pandino allungò un braccio verso le lenzuola fresche e leggermente stropicciate, si stranì trovandole disabitate e si dileguò dalla stanza del suo omonimo per cercarlo da qualche altra parte, si imbatté subito in Ji Yong scontrandosi con lui che fece qualche passo all’indietro data la violenza

-Ehi attento! Dove corri?-

-Scusa Hyung. Sai dov’è Seung?-

-Di sopra…è andato a farsi la doccia presumo.- Sul visino di SeungRi trasparì un sorrisetto malevolo, gli occhietti si affinarono facendo sporgere le occhiaie che lo contraddistinguevano dagli altri, tutti le trovavano così carine ma a lui non piacevano affatto, le avrebbe coperte con una maschera. Una maschera! Magari Zelo portava una maschera per coprire un qualche suo difetto…ma perché pensare questo ora? Sentì il bisogno di togliersi dalla testa il pensiero dell’incontro con l’altro gruppo per concentrarsi su quello che veramente contava, salì di corsa le scale raggiungendo sulla parete destra del corridoio la porta del bagno, si fermò sulla soglia battendo le nocche sul tramezzo di legno liscio per poi entrare cercando con lo sguardo la figura dell’altro

-Oh amore sei tu- Disse TOP con il suo classico tono disinteressato mentre richiudeva per bene l’asciugamano che si era legato in vita rimanendo così a petto nudo, non aveva di certo un fisico da Mastro Lindo ma non si poteva di certo dire che fosse robusto o che del suo peso precedente si notassero ancora le tracce, e poi per il piccolo quella era una visione idilliaca e poteva vederci dentro solo la perfezione, non capitava poi spesso di vedere TOP così quindi ogni qual volta succedeva si ubriacava della sua immagine a tal punto da rabbrividire ogni tanto e l’altro, notando quella sua reazione, la vide come una richiesta di calore, camminò lungo le poche piastrelle che li separavano piantando ben stesa a terra la pianta del piede godendosi quel poco freddo prima di accogliere il più piccolo fra le braccia facendogli nascondere il capo contro il suo collo;

-Dimmi che non ti piace. Dimmi che non t’è piaciuto. Dimmi che è antipatico e infantile… perché dal modo in cui lo guardavi non si direbbe.- Questi erano quei momenti in cui a Seung servivano conferme, che già sapeva ci sarebbero state ma gli piaceva crogiolarsi in quella sensazione che gli portava sentirselo dire di continuo. Sentirsi dire quello che voleva sentire. Il Maknae ormai lo conosceva e accarezzò le ampie spalle del compagno con le punte delle dita

-A me piaci solo tu.- Comprovò consapevole di quanta soddisfazione gli stesse versando addosso, eppure era così: SeungRi ormai da un po’ non aveva occhi se non per il suo Hyung e ancora si ricordava della loro prima notte insieme, quella in cui Seung gli confidò il suo interesse. Seung sentendo quelle parole sorrise intenerito e rassicurato dispiacendosi, quasi, di come era stato diffidente nei suoi confronti, e nonostante non lo desse a vedere da bravo seme era troppo geloso del suo uomo, anche se non gli apparteneva realmente, e in quei momenti gli si stringeva il cuore gli avrebbe dato tutto per ricambiarlo, ma non sapeva come fare. E di questo si malediceva. 

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Capitolo 4
*** Cap. 4 ***


[Volevo chiedere scusa nel caso questa storia stesse diventando noiosa o anche scritta male…posso smettere quando volete basta dirlo ; w ; spero comunque che ci sia qualcuno a cui piaccia e presto metterò anche qualche immagine giuro bye bye <3 ]

 

SeungRi gli accarezzava la schiena, il più grande gli prese il viso fra le mani facendo scontrare le loro labbra così freneticamente che SeungRi subì un contraccolpo che lo portò a spingersi all’indietro attaccandosi alle sue spalle, poche erano le volte che il suo Hyung lo baciava a quel modo, neanche se lo volesse divorare e comunque a lui piaceva. Quando TOP faceva così lui si sentiva l’unico.

Quella notte non fecero nulla, il gruppo aveva giocato a uno strano gioco con dell’alcool e si addormentarono tutti insieme nel salotto.

Se c’era un momento buono per fare una qualche scenata di gelosia era di certo quello, il mattino dopo infatti SeungHyun si svegliò insieme a Taeyang prima degli altri, Tae corse in bagno con il forte bisogno di liberarsi dal peso della nottata con diversi conati, il più grande invece ancora sotto l’effetto della sbronza si diresse in camera sua ridacchiando nel sentire i versi del compagno e si munì di telecamera per riprendere il momento del risveglio, per i primi cinque minuti si inquadrò da solo spiegando quello che avevano fatto poi girò la camera verso gli altri tre: sul divano Daesung dormiva profondamente per terra invece GD si era del tutto accollato al Maknae girando in più la gamba attorno al suo fianco, la sbronza diede modo a Seung di reagire più bruscamente e di dire cose che se fosse stato lucido di sicuro si sarebbe risparmiato, infatti il povero leader si sorbì un calcio su un fianco che lo fece svegliare di soprassalto, Seung prese il Maknae da un braccio e lo fece alzare forse scordandosi che la telecamera continuava a registrare, infatti dichiarò davanti all’obbiettivo che quello era il suo ragazzo e che GD non aveva il diritto di toccarlo a quel modo, Seung si strofinò gli occhi andando a battere due o più colpi sulla spalla del più grande urlandogli di tacere, Seung poggiò la telecamera sul tavolino davanti al divano e la spense per concentrare le sue avvinazzate attenzioni al ragazzo che tratteneva accanto a sé con la forza; SeungRi si sentiva in terribile disagio, lì sotto gli occhi degli altri membri lo toccava, tentava di baciarlo, lo istigava, lui solo poteva mettere fine a quel circo. TOP si tirò subito indietro coprendosi la guancia sul quale SeungRi aveva lasciato il segno delle sue cinque dita, il respirò si mozzò in tutta la stanza, Daesung si coprì la bocca per la sorpresa e Ji Yong si alzò subito da terra mettendosi fra i due con le braccia aperte, una mano sul petto di uno e l’altra sul petto dell’altro, SeungRi non aveva alcuna intenzione di portare avanti quella che sarebbe potuta diventare una discussione, storse le labbra guardandoli entrambi con disprezzo e uscì di casa.

Si sentiva violato, eppure tremendamente colpevole, Dio solo sapeva il cazziatone che gli si era riservato per il suo ritorno. Poi il telefono squillò, non volle rispondere. Squillò di nuovo, si rifiutò una seconda volta…solo alla terza decise di rispondere

-S-SeungHyun..nnh- un pigolio più che una voce, sommessa tra i singhiozzi, il numero era sconosciuto eppure quel tono sembrava così fiducioso nei suoi confronti che non poteva non essere una persona a lui piuttosto vicina. E gli venne in mente chi poteva essere…

-Zelo?-

-Seung p-per favore puoi venire qui?-

-Qui dove Jun?-

-S-sono dietro il magazzino del supermarket-

-Che ci fai li? Che t’è capitato?-

-Vieni!- e riattaccò. Rimase per un attimo a guardare il display del cellulare per poi infilarselo in tasca e senza pensarci due volte cominciò a correre facendo mente locale sulla zona per cercare una scorciatoia nel caso ci fosse. L’aria fredda gli pizzicava il viso e il collo, le orecchie dolevano del gelo e essere uscito senza giacca di sicuro non fu la migliore delle idee, sentì il cellulare vibrare di nuovo da dentro la tasca ma lo ignorò, ormai era vicino. Davanti al supermercato c’era un gran bel flusso di gente e Seung si chiedeva come fosse possibile che con tutto quel movimento Zelo non si fosse rivolto a qualcuno, si fermò dalla corsa giusto il tempo per riprendere fiato e in poco tempo raggiunse il luogo indicatogli dal ragazzino, colonne di cassette e pacchi vuoti costeggiavano le pareti e fra questi stava accucciato a terra il biondino, SeungRi gli corse incontro tendendo le braccia e flettendo le ginocchia fino a piegarsi a terra una volta arrivato di fianco a lui, posò di fretta una mano sulla sua spalla scuotendolo e non appena questo alzò il viso notò una sottile striscia di sangue che collegava il naso al labbro superiore e trasalì

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Capitolo 5
*** Cap. 5 ***


-Che diavolo è successo?-

-Non lo so Seung! Dicevano di essere fan, mi hanno chiesto un autografo poi mi hanno spinto qui dietro e sono impazziti, mi hanno tirato un gancio destro e un calcio nello stomaco poi non so..mi sono coperto il viso e non ho visto.- Ma perché un simile gesto? Non faceva altro che chiedersi la motivazione di una cosa simile, la trovava insensata e disprezzava quelle persone che senza spiegazione lo avevano spaventato a quel modo. Seung gli tenne stretta la mano per poi rialzarsi aiutandolo a fare lo stesso

-Vieni dai…torniamo a casa- Gli coprì entrambe le spalle con le braccia un po’ per riscaldare lui e un po’ per appropriare se stesso del calore ce emanava, il più piccolo gli posò la testa sulla spalla e senza dire nulla in più si fece portare.

Ci volle il doppio del tempo che impiegò ad arrivare al supermercato di corsa per tornare a casa invece a piedi, e per grande fortuna il dormitorio era vuoto, i BB erano usciti per andare chissà dove, una volta dentro chiuse la porta a chiave e disse al ragazzino di raggiungere la sua camera al piano di sopra mentre lui prendeva qualcosa per soccorrerlo. Forse la sua premura era esagerata tanto che tornò in camera dopo ben dieci minuti con varie garze, cerotti, acqua ossigenata e pomate di ogni genere, ma quando entrò in camera lo trovò rannicchiato sul suo letto forse già addormentato, non fu capace di trattenere un sorrisino a quella vista, fortuna che era voltato dal lato ferito così gli era più facile curarlo anche se dormiva, si sedette affianco a lui e prese con una garzetta imbevuta di disinfettante a tamponargli via il sangue dal labbro e dal naso, poi passò al piccolo taglietto che attraversava verticalmente il sopracciglio e lì si bloccò, quel ragazzino era un angioletto, era la perfezione, l’aria che lo circondava era la perfezione e qualcuno aveva avuto il coraggio di sfigurarlo, sicuramente per gelosia. 

Scese con il tampone quasi senza accorgersene, lo posizionò sul collo fermando il movimento per abbassarsi verso di lui e subito, senza il tempo di tirarsi indietro, l’altro ragazzo girò il viso verso il suo fissandolo, erano davvero troppo vicini, pericolosamente vicini se vogliamo, SeungRi si voltò di scatto schiarendosi la voce come si vergognasse del fatto che lui lo avesse scoperto, il biondo sorrise e gli schioccò un bacio sulla guancia, il Maknae dei BB appoggiò la fronte alla sua proferendo quella che da quel momento sarebbe stata una promessa.

-Sono qui. Ci sarò sempre.- Mannaggia a te Seung, lo sai che i bambini credono a queste cose, sai che ti credono sulla parola e che se non li soddisfi arriverebbero ad odiarti. Sai che da così piccoli si crede alla magia delle promesse. Tu lo sai bene. Tu ci sei passato… sai cosa si prova a perdere fiducia in una promessa.

-Me lo ricorderò- Annuì l’altro alzando una manina per andare ad intrecciare il suo mignolo con quello del più grande. Ora si che era nei guai. E quel ragazzino era un guaio, gli sarebbe piaciuto, ne era certo.  

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Capitolo 6
*** Cap. 6 ***


Era una sensazione strana quella che avevano appena vissuto, sconosciuta a entrambi, c’è che era capitato, c’è che ne aspiravano l’odore sublime a polmoni aperti, c’è che si ubriacavano del silenzio che si era creato, neanche fosse stato vino; era successo così senza alcun segnale eppure erano tutti e due d’accordo. SeungRi si era steso dietro al ragazzino in modo da poterlo stringere a sé e l’altro, docile, si lasciava coccolare, e così si addormentarono.

La vibrazione insistente del telefono costrinse il Maknae più grande a svegliarsi portandolo per un attimo a concentrarsi sul display che si illuminava a ritmo con il tremito , ma venne distratto da una leggera stretta che gli circondò il torace

-Jun?-

-Non mi mandare via…ho ancora bisogno di te-

-E’ TOP…mi stanno cercando…credo torneranno qui a momenti- la presa si fece più impellente e assieme a quella venne aggiunta anche la testa del più piccolo che si appoggiò alla sua spalla con il respiro stretto al suo corpo, SeungRi mozzò per un momento il suo non sapendo cosa fare o dire, rimase attonito a fissare il vuoto lasciandosi stringere da quel ragazzino bisognoso d’affetto, era strano come il destino avesse scelto per loro: lui aveva bisogno di dare affetto e l’altro di riceverlo.  SeunRi  lo tenne con sé, e un’altra volta accadde qualcosa che veramente non si aspettavano, si sistemarono seduti l’uno dirimpetto all’altro e si guardavano intensamente, solo come un angelo e un demone fanno, quello sguardo profondo che ti costringere a tenerti sulla difensiva mentre attacchi allo stesso tempo, le mani si allungavano, quelle di entrambi, posavano i polpastrelli sui lineamenti dell’altro e ne ripercorrevano le andature, si tastavano come due ciechi per conoscersi, senza staccare gli occhi l’uno dall’altro… qualcosa scattò subito nel più grande, un grilletto importante e pericoloso, e era del tutto evidente quello che stava accadendo in lui:

Gli occhi sgranati, il respiro corto, gli spigoli delle labbra stranamente arcuati verso il basso, come fosse spaventato. La cosa che più lo spaventava però era il lento scorrere del sangue verso il basso, ogni suo tocco, accompagnato a quel modo dallo sguardo, l’insieme delle cose sembrava eccitarlo in uno strano modo, come se non desiderasse possederlo nel corpo, ma nell’anima. E venne turbato da quel piacere che ovattava ogni voce interiore e perso nei suoi pensieri quasi non si accorse di come l’altro aveva preso a gattonare verso di lui

-Non ti muovere così Jun.- lo aveva ammonito ponendo una mano aperta fra loro nell’intento di bloccarlo

-Qualcosa ti mette in difficoltà, Panda?-

-No è che mi emoziono…cioè, a dire la verità basta che io ti pensi…- si era immediatamente tappato la bocca con una mano non riuscendo a capire cosa avesse detto, come se qualcun altro lo avesse fatto al suo posto e con gli occhi sgranati e le labbra dischiuse e tremanti fece cadere la mano di nuovo sul materasso voltando lo sguardo su una delle quattro pareti che li circondavano in quel caldo e confortevole abbraccio, il più piccolo aveva ripreso a gattonare verso di lui allungando poi il collo e inclinando di poco la testa, come un cagnolino che non comprende un comando

-Quindi, a quanto ho capito, ti si alza se mi pensi..-

-Esatto.-

-E succede anche se mi guardi, giusto?-

-Mhmh-

-E se ti tocco cosa potrebbe succedere?-

-Faremo l’amore.-

-Allora ti sfioro, così sarà solo sesso.-

-Non penso proprio. Se mi sfiori sarà ancora più romantico, darai un’idea sbagliata. Se è il sesso che vuoi vieni a prendertelo, con prepotenza. Se mi sfiori significa che mi desideri più profondamente, e allora ci toccherà fare l’amore.-

Calò il silenzio.

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Capitolo 7
*** Cap. 7 ***


La situazione era alquanto strana e difficoltosa, fino a quel momento non aveva mai messo in dubbio ciò che voleva costruire con il suo Hyung, non si era mai ritrovato a poter parlare, a poter esprimere la vera essenza della sua personalità…con il suo TOP era solo…il passivo.  Non riusciva a fare discorsi seri o a imporsi, e non era per l’età, ma per il temperamento del ragazzo.

Guardò il ragazzino sospirare, lo vide abbassare lo sguardo e darsi una spinta nella sua direzione, studiò i suoi occhi e furono l’ultima cosa che vide perché poi qualcosa lo portò a chiudere i suoi. Un bacio. E si lasciò portare com’era solito fare con il più grande, ma questa volta era lui a dover muovere i giochi, era l’altro che gli chiedeva i comandi, con quella richiesta silente dischiuse le labbra strizzando gli occhi come per bloccarci dentro i rimorsi, i sensi di colpa, li lasciò tutti intrappolati fra le pieghe delle palpebre contratte mentre acconsentì al tacito accesso andando a bagnare le labbra del biondino con la propria lingua lasciandole poi conoscere la gemella, e gli sembrò strano come quei due pezzi di carne si abbracciarono fra loro con estrema eleganza, come se in realtà si conoscessero già, o addirittura come se fossero stati creati per quello. Fu una danza lenta la loro, fra movimenti languidi che le loro labbra incastrate riuscivano appena a compiere data la tensione della situazione, solo quando il più piccolo gli posò una manina sulla guancia si fermò, quelle labbra non portavano il suo sapore, non erano impregnate del suo calore e non riusciva a identificarle, quelle di TOP invece sapevano di lui per quanto le aveva baciate, gli sembrò sbagliato, ma non volle ammetterlo e provò a metterla su un piano sfavorevole all’altro sperando, forse, che lui si sarebbe allontanato.

-Mi stai sfiorando.-

-Direi di sì.-

-Questo…non va bene.-

-Seung…hai aperto la bocca.-

-E’ che mi sono lasciato andare…-

-No Seung..- e si avvicinò ancora di un goffo passetto –I nostri respiri si sono mescolati, hanno vibrato insieme, lo sentivo dritto nell’orecchio il tuo. Ho sentito a distanza il tuo battito cardiaco e il mio che lo copriva, e so che per te invece è stato il contrario, quindi anche il tuo batteva forte. Le tue labbra hanno accettato la chiamata delle mie…e sento che stanno per richiamare…-

Di sicuro quello non era un ragazzino di sedici anni.

Era il suono della sua voce a chiamare un bacio, non le sue labbra come credeva lui. Era l’accento che dava ad ogni parola, era il tono tenue, come cadenzava respirazione e voce, come il fiato leggero che gli usciva dalle labbra così libidinosamente schiuse gli sbatteva sulla pelle. E come il cobra sviene ad occhi aperti e si lascia portare dal suono del flauto così lui chiuse gli occhi facendo rincontrare le loro bocche protese, desiderose, e per fortuna tenevano gli occhi chiusi altrimenti se ne sarebbero resi conto. Di come si volevano in quel momento.

Non fecero l’amore. E nemmeno sesso. Non volevano rovinarsi più di come avevano già fatto. Semplicemente il più grande, accorgendosi del sole ormai calato, constatò che era ora di mandare via il più piccolo.

-Vieni con me, ti accompagno a casa.-

-Si Hyung- annuì il più piccolo alzandosi dal letto mentre si inumidiva le labbra, quelle dannate labbra, Seung le aveva fissate per tutto il tempo nella speranza, forse, di trovarsele abbastanza vicine da poterle rubare un’altra volta. Ma così non fu. SeungRi munendosi di chiavi e cellulare era già uscito di casa e stava solo aspettando il ragazzino per poi richiudere la porta del dormitorio e montare in macchina prendendo la prima via per arrivare di corsa all’altro dormitorio.

Durante quel breve viaggio erano rimasti zitti, sospesi dall’imbarazzo probabilmente, ogni tanto la mano del più grande finendo sul cambio andava a sfiorare il ginocchio di Jun e a entrambi veniva a mancare un battito, in quello spazio angusto si scambiavano sguardi di sottecchi, senza farsi notare. 

Erano giunti sotto il portico dell’edificio e si stavano giusto salutando..

-Allora…ehm…ci vediamo domani per le prime prove del programma-

-Possiamo fare coppia Seung? Nel programma…potremo usare come scusa il fatto che siamo Maknae, potrebbe andare..-

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Capitolo 8
*** Cap. 8 ***


-Per me va bene.-  Disse infine.

Dopo essersi separati SeungRi tornò al suo dormitorio cosciente del fatto che sicuramente quel ragazzino gli avrebbe mandato qualche messaggio, era un adolescente infondo e facilmente impressionabile, ci voleva poco perché gli entrasse a cuore qualcuno…figuriamoci dopo un approccio del genere. Con quel pensiero al maknae venne quasi l’idea di giocare con il più piccolo, di usarlo magari per svago facendo in modo di non ferirlo troppo, infondo gli faceva piacere la sua compagnia e farlo soffrire gli sembrava esagerato.

 

-Spero che tu sappia quanto ti abbiamo cercato!- SeungRi fu accolto con quell’ammonizione da parte di Jiyong che, premuroso, nel vederlo si fece brillare gli occhi di commozione, si era preoccupato e anche tanto.

-Sto bene! Sono grande ok? Non trattarmi come se avessi ancora diciassette anni.-

-Ma ti comporti come se avessi diciassette anni!-

-Allora fammi l’applauso, sono un adolescente solidale che aiuta i suoi coetanei in difficoltà.-

-. . .E questo che significa?- chiese curioso Jiyong voltandosi verso i suoi compagni così da assicurarsi di non esser stato l’unico a non capire

-Ho aiutato quel ragazzino dell’altro gruppo, l’hanno pestato.- ammise il più piccolo con uno sbuffo stanco facendosi poi largo fra la calca con una spallata prima di ritrovarsi davanti la sagoma imponente di Seunghyun che lo fissava severo senza dire una parola, lasciando che a parlare fosse GDragon.

-Quello con qui sei “scappato” eh? Quel Zelo? Perché sparite sempre insieme, che fate d’interessante mh?-

-Flirtiamo…ci baciamo a non finire e facciamo l’amore.- Ovviamente stava scherzando, capacissimo di camuffare quella parte di realtà trasformandola in una situazione assurda agli occhi degli altri quattro che però a primo impatto rimasero attoniti, solo quando SeunRi inarcò le sopracciglia scuotendo la testa gli altri colsero lo scherzo e scoppiarono a ridere. Allora SeungRi sentendosi libero dal dover dare altre spiegazioni si ritirò in camera sua sapendo per certo che di lì a poco avrebbe ricevuto visite. Infatti mentre gli altri erano impegnati a cucinare ed apparecchiare qualcuno bussò alla porta della sua stanza attendendo un consenso per entrare

-Disturbo?-

-No, affatto.-

-Bene…senti tu con quel ragazzino che hai intenzione di fare?-

-Sei geloso Seung?-

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Capitolo 9
*** Cap. 9 ***


Il più grande rimase zitto per qualche istante richiudendo poi per bene la porta alle sue spalle prima di muovere qualche passo verso  il letto sul quale l’altro era sdraiato, si sedette a punta sullo spigolo del materasso tenendo le braccia mentre premeva le mani sulle ginocchia e incassava il collo fra le spalle

-Sai cosa? Dopo un po’ ho cominciato a considerarti mio… io non riesco nemmeno a guardare qualcun altro immaginando con quello le cose che faccio con te…è difficile da spiegare-

Mentre quello parlava con la voce interrotta dalle riflessioni, piccole pause di qualche secondo  e sospiri clamorosi il più piccolo spirò allungando la mano rattrappita verso il comodino per sfilare dal pacchetto di Mikado un bastoncino di biscotto ricoperto di cioccolato fondente, lo pizzicò fra le labbra per poi tenerlo dritto stringendolo con i denti così da poter parlare

-Questa è gelosia, è normale.-

-So che è normale, ma lo è per  le coppie che stanno insieme- in quel momento voltò lentamente il capo verso il maknae steso e fece scivolare la vista lungo tutto il suo corpo orizzontale fermandosi a deglutire quando gli occhi arrivarono a fissarsi sulle sue labbra impegnate a sostenere quel bastoncino, con un andamento simile a quello di un giaguaro alle prese con un agguato risalì il letto a quattro zampe sistemando poi le gambe ai lati dei suoi fianchi stringendo bene le ginocchia con un ghigno malevolo delineato perversamente in faccia, l’altro inarcò stranito il sopracciglio scrutando il suo sguardo scellerato  nel tentativo di leggerci dentro il riflesso dei suoi desideri o meglio delle sue intenzioni. Il maggiore si chinò in avanti pizzicando con le labbra l’altra estremità del biscotto come volesse giocare al pepero game, oppure era proprio quello ciò che voleva, infatti sporse la mascella inclinando di poco la testa e con pochi morsi avanzò verso le labbra del panda che intanto non smetteva di fissare, l’altro stette al gioco stranamente disinteressato, avanzò anche lui e quando giunse a pochi millimetri dalle sue labbra si staccò dal biscotto voltandosi di lato

-Hai vinto, come sempre.-

-Ancora non riesci a sostenere il mio sguardo quando ti sto vicino?-

-No Seung, non riesco a baciarti…dopo aver baciato quel ragazzino, perché sì l’ho baciato, non riesco a avere lo stesso contatto con altri, mi spiace. Cercherò di risolvere la situazione il prima possibile e tornerò ad appartenerti.-

Troppo bello se lo avesse detto davvero, sarebbe davvero il finale che voi tutti avete deliziosamente pregustato, peccato che il sentimento che il maknae portava verso il suo hyung lo costringeva a zittirsi malgrado in un mondo parallelo lui aveva già pronunciato queste parole.

-Si Seung, mi è difficile perché il mio non lo merita…mi vergogno.- Disse in verità stendendosi poi sul letto con un sospiro, il più grande però non si perse d’animo e si abbassò ancora verso di lui strofinando il naso sulla sua guancia

-Il tuo sguardo è perfetto, smettila con questi complessi.-

-Se non avessi le occhiaie lo sarebbe, non riesco a sostenere la vicinanza di uno splendido come te, perfetto in ogni dettaglio…mi sento stupido, sminuito. Tutto questo porta anche una sfumatura di egoismo, lo so.-

Seunghyun rise, una delle sue risate carismatiche, affascinanti, nel quale nascondeva gli angoli esterni degli occhi sotto gli zigomi innalzati che lasciavano allargare le sue splendide labbra, l’altro non poté fare a meno di fissarlo male… per l’ennesima volta aveva riso delle sue parole e si sentiva ancora più sciocco.

-Dai Seung, facciamo l’amore e poi esci…sono un po’ stanco.-

Poche volte SeungRi aveva usato il termine “fare l’amore” in quanto ciò che praticava lui era tutt’al più sesso, le opzioni erano due: o era così disinteressato dalla situazione da usare un termine così pieno solo per far sbrigare il compagno o quella era una dichiarazione che avvisava di come i suoi sentimenti, riguardo la loro relazione traballante, fossero cambiati, si fossero approfonditi.

Seung volle credere nella seconda e senza farselo ripetere due volte prese il più piccolo per i fianchi rigirandolo sopra di sé mentre lambiva un lembo di pelle fina tra il suo collo e l’orecchio, in pochi minuti la scena era completamente cambiata, il pavimento era costellato di vestiti lanciati con forza, strappati via dalla pelle con pretenziosità, e i due sul letto già da un po’ si strusciavano l’uno sull’altro, liberi da ogni tessuto, si leccavano i colli e le clavicole e ansimavano pesantemente già eccitati. Poco ci volle per dare tempo al più grande di preparare il suo ometto penetrandolo dall’inizio con due dita, SeungRi allora urlò il suo nome, un urlo che venne bloccato come al solito dalla mano libera dell’altro che gli tappò la bocca sperando magari che il torturato si sfogasse su quel palmo teso, mordendolo magari o addirittura succhiando una di quelle dita affusolate facendo così alludere a tutt’altro; nemmeno il piccolo fosse capace di leggergli nel pensiero prese subito fra le labbra l’indice di Seung portandolo fino al fondo della lingua lì dove non riusciva più a sopportare e intanto con la mano stimolava la sua eccitazione lampante notando come gli umori fuoriuscissero dalla punta arrossata, sentendosi pronto abbastanza accostò le labbra ora libere al suo orecchio leccandone l’interno prima di sussurrare

-Fammi tuo.-

E di nuovo l’altro non se lo fece ripetere, sostituì le dita con qualcosa di ben più grande, tanto da far urlare l’altro di un dolore misto a sorpresa e estremo piacere, piacere che avrebbe preso il sopravvento non appena quella punta calda avesse premuto contro la prostata, e pregava che lo facesse in fretta perché ora come ora, data la situazione, non voleva far altro che godere, cosa che invidiava dell’altro che invece già gemeva liberamente leccandosi talvolta gli angoli delle labbra. Un amplesso scandito era il loro, il gemito del primo provocava quello del compagno e viceversa, le mani si intrecciavano, graffiavano le schiene altrui così da lasciare segni possessivi, le lingue schioccavano sui palati umidi che spesso si ritrovavano ad essere riempiti non solo da uno di quei muscoli ma da tutte e due le lingue quando i due si baciavano vogliosi e al contempo stesso accontentati.  Si ritrovarono a cambiare posizione più d’una volta, il più grande provò a tenere SeungRi a carponi davanti a sé fin quando non avrebbe raggiunto l’orgasmo, ma l’altro non accettò e dopo qualche minuto passato a quel modo, sfinito dal peso che batteva sulle braccia tremanti, si divincolò rialzandosi dal letto e tendendo la mano al compagno per essere seguito, Seung obbedì. Il piccolo si schiacciò contro al muro legando strette le braccia attorno al collo dell’altro per poi saltargli praticamente in braccio incrociando le caviglie alla base della sua schiena, nell’incavo naturale creato dalla colonna, si fece possedere di nuovo in quella posizione, mai adoperata prima se non per gioco e da vestiti, tanto colse impreparato il suo hyung che quest’ultimo si ritrovò il leggera difficoltà per potersi muovere liberamente in lui, ma dopo vari baci e incoraggiamenti riuscì a portare avanti il rapporto da dove lo avevano interrotto. Infondo era normale, SeungRi era giovane e voleva provare cose nuove, ma si maledì mille volte quando l’altro cominciò a lasciare una serie di spinte che gli percuotevano quell’angolo sensibile dentro di sé, infatti non riusciva per niente a trattenere quei terribili gemiti urlati, carichi del suo nome e quasi di disperazione, la fronte corrugata e il viso contratto in un’espressione sfinita, il sudore prese a rigargli la fronte più di prima e i suoi versi amplificati non fecero altro che far eccitare ancora Seunghyun che di conseguenza spingeva più a fondo. Tutto durò finché SeungRi non riuscì più a trattenersi dallo svuotare il suo seme direttamente sull’addome del compagno posando poi la fronte sulla sua spalla cercando di riprendere fiato e supplicandolo di venire in quel momento perché se si fosse mosso ancora avrebbe fatto tornare l’eccitazione e si sarebbe dovuto sorbire un nuovo rapporto sfiancante. Quella sarebbe diventata la sua posizione preferita, ne era convinto. Ci vollero pochi istanti per permettere anche al più grande di raggiungere l’apice rilasciando il liquido dentro il corpo del ragazzo prima di issarlo un ultima volta su di sé così da permettersi di sfilarsi senza farsi del male, eccitato come pochi il maknae non riuscì a resistere all’istinto perverso di inginocchiarglisi davanti per leccare via il suo stesso seme dall’addome non troppo muscoloso dell’altro che lo guardava ancora con la vista appannata. Si stesero allora sul letto, i sospiri riempivano la stanza silenziosa finché una delle due voci non ruppe in modo irrimediabile quella sottospecie di pace.

-Ti amo, Seung.-    

 

[datemi pure della bastarda ma io a finirlo così questo capitolo l’ho fatto proprio apposta in quanto si chiamano tutti e due Seunghyun, AMATEMI. E poi penso che sia davvero troppo lungo, non credo ci siano capitoli così lunghi in futuro perché magari annoiano, ma davvero mi era impossibile interrompere il momento xD avvisate se annoia ;;]

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Capitolo 10
*** Cap. 10 ***


-Come?-

-Eh…scusami, ma mi hai fatto innamorare di te.-

-Diamine è un peccato, per regola dovrebbe essere il passivo ad innamorarsi per primo, ma io volevo fare un po’ di testa mia.-

-Ti ho detto che ti amo, lascia cadere per un attimo la tua aura da uomo sono-tutto-d’un-pezzo e amami, dimmi che mi ami.-

-T’amo, SeungRi, ti amo di già. Credo di averlo fatto fin da subit-…

-Aaah no! Non rovinare il momento con le classiche parole: “ti ho sempre amato” o simili…volevi andare contro le regole, no? È la tua opportunità.-

-Allora diciamo che ti amo, contrariamente a come direbbe la regola, perché ti fai scopare da dio, perché fai dei servizi da paura e attizzi da far schifo. Per principio non dovrei dire così, ma si sa che alla fine è questo che pensano gli uomini mentre dicono ti amo per ciò che sei… e blah blah blah….se non te la prendi così è.-

Il più piccolo rise, rise di gusto tenendogli fermo il volto con una mano per tirarlo verso di sé e farlo smettere di gesticolare random, lo zittì quindi con un lungo bacio…intriso di quell’amore un po’ fuori regola che si erano trovati ad ammettere allo stesso momento, consci che se uno dei due non avrebbe fatto il primo passo nemmeno l’altro l’avrebbe fatto, e in quel momento infatti SeungRi si dimostrò quasi più uomo.  Peccato che da fuori, oltre lo spessore non troppo rilevante della porta, qualcuno aveva origliato e ora si stava logorando.

 

-Cosa mi rispondi se io ti chiedo di dirmi i nomi di due di noi che vedi bene come coppia?- Jiyong si era accostato a SeungRi che stava lavando le tazze con il quale avevano fatto tutti colazione, e ora gli stava passando con distrazione la mano sulla spalla, com’era solito fare

-Perché domande simili hyung?-

-Dimmelo sinceramente, su. Chi vedi bene come coppia fra noi?-

Il minore ci pensò su un po’, dire che vedeva bene se stesso insieme al suo omonimo non era assolutamente vero, lui sapeva di non stare bene con TOP, sapeva che era una coppia improbabile, eppure esisteva per metà e stavano benissimo così

-A essere sincero so che staremo bene insieme io e te.-

-Io e te Seung? Pff ma che diavolo dici?- il leader scoppiò a ridere battendo la mano sulla scapola matura del ragazzino e si allontanò con il suo sorriso beffardo scuotendo la testa come pensasse di lui che fosse un cretino. Il più piccolo c’era rimasto male, ma dopotutto non ne valeva la pena nemmeno di chiedere o dare spiegazioni, così tornò al suo lavoro.

-No dai seriamente…davvero pensi che la Nyongtory possa essere possibile?- dallo stipite della porta era risbucato fuori G-Dragon e il più piccolo sobbalzò schizzando qualche goccia di acqua insaponata sul muro alle sue spalle

-Ma sei stupido? Comunque non ho detto possibile, ma credibile. Sarebbe credibile se io e te stessimo insieme.- parlò con indifferenza dedicando la concentrazione alle tazze e,ovviamente, non si accorse del libidinoso sorriso che era apparso sulla faccia da micetto del suo hyung, un sorriso compiaciuto, seguito da un morso sul labbro inferiore volto a trattenere un mugolio eccitato che riuscì comunque a sfuggirgli sotto forma di versetto acuto, cosa che disturbò Seungri facendolo voltare di scatto verso l’altro che però era sparito di nuovo chiudendosi nella sua stanza. Il tempo non diede a SeungRi nemmeno l’occasione di farsi delle domande che subito vibrò il telefono che teneva accanto a sé sul tavolo..

Sms# dobbiamo vederci te lo ricordi vero?  Ti aspeeeetto ~

 

[Giovani perdonatemi tanto, può darsi che questo capitolo vi deluda ma per un attimo non ho saputo che scrivere e avevo bisogno di una scena di transito, perdonate il mio blocco dello scrittore se non vi è piaciuto, fatemelo sapere in caso così mi regolo per la prossima volta…le recensioni sono sempre ben accette, ma anche le critiche <3 buona lettura e al prossimo capitolo ]

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Capitolo 11
*** Cap. 11 ***


-Ma tu sorridi sempre?- Ormai era da un po’ che SeungRi fissava Zelo mentre questo continuava a smanettare nei cassetti delle posate per sistemare ogni strumento al suo posto, così come richiedeva la nuova trasmissione varietà, che comprendeva anche la cucina, di cui erano stati chiamati a far parte

-No, molto spesso tengo il muso.-

-Che spiacevole sconveniente.-

-Se a te piace che io sorrida lo faccio.-

Si sarebbero dovuti mettere all’opera, almeno per provare a far qualcosa insieme, per vedere se si riuscivano a coalizzare bene, era una tattica dal quale come squadra potevano trarre un vantaggio. SeungRi però sapeva quanto potesse impressionare quel ragazzino l’arte del sedurre attraverso la cucina, e se adesso cominciava a provocarlo più pesantemente era solo per gioco, solo perché sapeva che l’altro si sarebbe emozionato. Aveva cominciato con delle uova, si era sistemato dietro il corpo del ragazzino poggiando il mento sulla sua spalla e gli ordinò di prendere un uovo alla volta impugnando poi, con le proprie, entrambe le sue mani candide, con dei gesti molto teatrali lo aiutò a scheggiare il guscio fragile sul bordo di vetro di una ciotola per poi fargli dividere i due pezzi e far ricadere tuorlo e albume all’interno del contenitore. Se dentro la ciotola non rimaneva neanche una scheggia del guscio la ricompensa era un breve bacio sotto l’orecchio. Per tutte e tre le uova che il ragazzino era stato costretto a rompere le sue guance non avevano fatto altro che avvampare sempre di più, e  la sua debole risatina riempiva l’aria negli istanti successivi allo schiocco del bacio da parte del più grande.  

Ma le guance di JunHong arrossivano sempre di più, e per questo l’altro maknae si sentì in dovere di smettere con i giochi.

-Cosa stiamo cucinando?- chiese Zelo provando a ritirare su la conversazione e con essa anche l’atmosfera che s’era creata

-Un dolce…è buono, verrà bene vedrai.-

-Mi piacciono i dolci.-

-Oh meno male, a chi non…- SeungRi non fece in tempo a finire la frase che il biondino si accostò subito a lui sedendosi sul bancone dove stavano lavorando, allungò una mano verso l’altro e gli bussò su una spalla per richiamare a sé la sua attenzione

-Le tue labbra sanno di dolce, lo sai Seung?- SeungRi si imbarazzò, quel bacio nonostante l’avesse voluto era uno sbaglio e lo considerava a 360 gradi come tale. ‘Non dovevi farlo, Cristo, non dovevi proprio’ si ripeteva, e neanche il tempo di pensarlo che già le rivoleva.

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Capitolo 12
*** Cap. 12 ***


Come poteva un ragazzino così mandare su di giri una personcina poco impressionabile come SeungRi? Colpa del suo carattere non ben definito, colpa della sua abitudine del sedurre, ora invece si ritrovava ad essere sedotto. Non che gli dispiacesse.

-Dovrò crederti sulla parola.-

-Non saprei.. a dire il vero dovrei assaggiarle di nuovo per dare una critica attendibile.- Seung sorrise, non il classico sorriso da pandino, il ghigno di un uomo vero, un uomo cinico. Scosso da chissà quale moto di ardente desiderio si spinse contro di lui sorreggendolo dalla schiena così da impedirgli di cadere, il più piccolo con un lussurioso ghigno si appese al collo di Seung arrivando ad accarezzargli le scapole ampie e piatte con la punta delle dita. Ancora titubante SeungRi fece sfregare le labbra contro quelle del compagno, che però decise di prendere in mano la situazione,  e fare il primo passo allungandosi con uno scatto felino verso il maggiore e tirandolo con forza verso di sé mentre lasciava incontrare le loro labbra. Si erano mancate. Quelle del minore sapevano ancora del loro ultimo bacio, che poi era stato anche il primo, mentre le sue…beh, sapevano d’altro.
Non ci pensò due volte a prendere in braccio il minore sollevandolo dal bancone, questo legò le gambe attorno alla sua vita accomodandosi poi sul suo bacino con il proprio, questo fece mugolare SeungRi che in quanto ragazzo giovane e arzillo ci metteva poco a farsi defluire il sangue verso il suo secondo io, con un piccolo saltino lo issò meglio posandogli senza alcun pudore le mani sotto al fondo schiena per sorreggerlo. Con un po’ di fatica raggiunsero i camerini dove le truccatrici li avrebbero truccati il giorno in cui la trasmissione sarebbe dovuta andare in onda, il più grande fece scendere a terra Zelo e subito si affrettò a chiudere la porta per tornare poi a concentrarsi sulle sue labbra e su quelle che credeva fermamente fossero natiche perfette, le strinse appena tenendo le mani infilate nelle tasche posteriori dei suoi jeans. Era scoppiata una passione sconosciuta che li portò a spingersi contro il muro fra respiri spezzati e mugolii affaticati. Il più grande, di sicuro più esperto di quel sedicenne, ci mise veramente poco a sfilargli la maglietta per avventarsi su uno dei suoi bottoncini di carne scura stuzzicando invece il gemello con i polpastrelli di pollice e indice, il minore ancora intimorito dalla situazione era arrossito e teneva il visetto contratto in un’espressione fra il preoccupato e il sofferente. Tipica del suo ruolo di passivo. A spingere però SeungRi ad andare avanti erano i suoi ansimi continui e il modo in cui lo stringeva a sé e spingeva il bacino contro al suo. Al che il maggiore rispose andando a sbottonargli i pantaloni frettolosamente, sembrava un roditore meticoloso, tanto che fece sorridere il ragazzino rimasto succube delle sue torture passionali. SeungRi però era una persona vera, un ragazzo sincero che poche volte riesce a mentire senza sputare il rospo entro le prime 12 ore, è fatto così. Gli hanno sempre insegnato a dire la verità anche a costo di rimetterci, ma la sincerità viene sempre apprezzata, di sicuro più di una bella bugia. Già stava massaggiando con il palmo ricurvo della mano il sesso già ben sveglio del ragazzo quando si staccò da lui fermando ogni movimento e fissandolo dritto negli occhi quasi spaesato, sorpreso, come se a portarlo fino a lì non fosse stato lui ma qualcuno che si era impossessato del suo corpo
-Seung ti prego, non fermarti…-
-Puoi finire da solo Zelo, io non posso…-  il maggiore fece un passo indietro abbassando lo sguardo rammaricato, l’altro però si spinse verso di lui fermandolo da un braccio e osservandolo supplichevole da oltre la coltre di capelli
-Non è per il piacere fisico Seung! Non ho mai permesso a nessuno di arrivare a tanto con me.-
-E’ solo una novità…sei anche spaventato-
-Ma non di questo momento. Sono spaventato del fatto che tu potresti prendermi stasera, farmi sentire tuo e poi lasciarmi come uno straccio vecchio. Come una macchina rotta. Potresti allontanarti da me per un motivo qualsiasi, magari la vergogna di guardarmi in faccia, o per i sensi di colpa, non lo so! Ma non ho paura di questo momento. Voglio passarlo con te, ti prego fammi tuo.- SeungRi era rimasto ad ascoltare il breve discorso del ragazzino senza battere ciglio, lo vedeva in difficoltà, sentiva ogni sua pausa per riprendere fiato, come sbatteva gli occhi compulsivamente per l’agitazione e nell’ultima frase si sporse addirittura verso di lui lasciando che i suoi occhi di ossidiana purissima luccicassero oltre le fitte ciglia lasciando scorgere solo un bagliore bianco lì dove la luce si rifletteva in quelle iridi preganti. Gli si sciolse il cuore e oltre a capire quanto fosse sincero il minore in quel momento capì addirittura che sì, voleva farlo suo e marchiarlo per la prima volta. Non si sarebbe mai dimenticato il suo nome. Ne era certo.
Dopo un buon quarto d’ora Zelo si ritrovava con la schiena completamente nuda aderita alla perfezione contro la parete ormai calda dei loro respiri, il corpo possente del maggiore addosso, fra le gambe, mentre lo sollevava tenendolo per l’appunto al muro, le caviglie magrissime del sedicenne erano accavallate proprio sopra il fondo schiena del maggiore che, dopo averlo preparato a dovere fino a sentirlo morbido e pronto, stava provando a farsi largo nel suo corpicino tremante. Inutile dire quanto l’animo sensibile di SeungRi si era fatto influenzare da ogni suo verso di insicurezza, tanto che ritardò l’amplesso regalandogli quante più attenzioni possibili: dai baci sul collo ai morsetti sulle labbra, alle paroline dolci sussurrate davanti  alle orecchie alle sfregatine di guancia sui suoi capelli chiari. Aiutandosi con la mano riuscì a entrare con la punta in quel anello di muscoli che si era subito contratto, lo prese lentamente, centimetro per centimetro, così che l’altro potesse abituarsi più in fretta, le urla non tardarono a venir fuori dalle labbra frementi di Zelo che andò ad artigliare le spalle del altro come un falco si avvinghia alla preda, i versi di SeungRi erano ben più rauchi, era talmente stretto che sentiva di poter raggiungere l’apice anche standoci fermo dentro, ma questo non era possibile dato che fu Jun il primo ad incitarlo per farlo muovere, e così fece tirandosi indietro con attenzione, come se si volesse sfilare, per poi riaffondare poco più veloce ghignando compiaciuto del effetto ottenuto dal corpo vergine del altro. Era perfetto. Glielo avrebbe urlato così, nelle orecchie, ma rimase zitto a tentare di inumidirsi la gola secca deglutendo più volte. Poco a poco le spinte scoordinate diventarono qualcosa di più sensato, i movimenti si facevano più fluidi e ordinati così come mutavano anche i versi del passivo che ora invece che essere urla di dolore erano veri e propri ansimi di goduria. Li spirava direttamente nell’aria riscaldandone quella piccola porzione che gli faceva da aureola a tutta la testa. E non mancavano i baci, all’inizio SeungRi gliene dava solo per farlo zittire, ma ora erano più sentiti, pieni di tutto e di nulla, tanto che molte volte entrambi si sentivano mancare le forze, perdevano i battiti, mozzavano il respiro. Era tutto troppo irreale e quando l’uno accoccolò il viso sulla spalla dell’altro entrarono entrambi in una specie di trans, il corpo ormai si muoveva per inerzia dato che lo spirito sembrava vagasse in altri luoghi, fu però un gemito del più piccolo che portava il nome di SeungRi a farlo risvegliare per secondo, per contorcersi ad un tocco speciale l’altro si era quasi avvitato su se stesso, questo fece bloccare SeungRi che sgranò subito gli occhi schiudendo le labbra, lo stesso fece il compagno. Quel movimento era la chiave di tutto, ora Seung aveva trovato l’angolazione giusta per premere direttamente e con insistenza sulla sua prostata e nel contempo stesso quel movimento in direzione trasversale  rispetto al suo metodico andirivieni lo aveva scosso tanto da fargli sentire un fluido corposo percorrergli l’erezione, eppure quel ragazzino era tanto bravo da farlo giungere quasi al limite per farlo poi ricrollare giù, come se non dovesse esserci fine a quel rapporto. Riversò molti umori del corpo bollente del più piccolo che intanto prese a masturbarsi con foga per velocizzare le cose, era una tortura che non erano in grado di sopportare nonostante desiderassero ardentemente farla durare quanto più possibile ma ormai le spinte di SeungRi erano diventate spinte forsennate, mentre le urla di Zelo quasi isteriche e sempre più acute. A giudicare da come aveva reagito fino ad ora quella verginità l’aveva persa davvero con classe, e, l’avrebbe urlato anche lui, stava godendo come un matto tanto che si ritrovò a leccare la guancia del maggiore come un gattino in calore. Con quel trattamento SeungRi resistette altre tre spinte precise dopodiché si riversò copioso nel suo corpo magro tenendo il bacino in tensione verso di lui, restandoci completamente dentro. Sentì poi dell’altro seme, più denso, fuoriuscire da lui per riempirlo ancora. E’ sicuro di essere venuto più di una volta. Lo stesso fa il ragazzino che lasciò riversare il proprio seme fra le sue stesse dita.
Entrambi col respiro affannato e il capo chino, le mani di Seung poggiate al muro ai lati della testa del minore, le braccia tese e le vene che facevano rilievo oltre la pelle imperlata di sudore. Improvvisamente Zelo alzò lo sguardo appannato verso il suo possessore allungando poi la mano sporca verso di lui che, con la mente annebbiata, non ci pensò due volte a ripulirla con la lingua portando via da ogni dito le tracce di liquido bianco che l’altro gli aveva versato sopra.
-Seung..i-io non ti dimenticherò mai.-  

 

 

[ Volevo chiedervi scusa per questa lunghissima assenza, ma ho passato un periodo un po’ brutto e non avevo ispirazione se avessi continuato a scrivere in quelle condizioni avrei soltanto rovinato una /forse/ bella storia, quindi ho preferito aspettare e spero che il risultato sia di vostro gradimento con questo nuovo capitolo <3 ]

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Capitolo 13
*** Cap. 13 ***


Capita. Fin troppe volte nella vita, a volte gli amori vengono stroncati sul nascere per evitare squilibri, complicazioni. Altri amori nemmeno vengono riconosciuti, ancor prima che si scopra che è amore ci si separa. Ogni amore ha la sua fine, ma tutti hanno una fine.

Dopo quella loro prima volta Zelo e SeungRi non si rividero più. Fecero coppia nel programma e nulla più, mesi e mesi senza vedersi né sentirsi.

Quella mattina di Maggio Seung era uscito per prendere al suo ragazzo uno splendido anello, a dir la verità voleva prenderne due, due fedine per rendere saldo il loro rapporto.
la strada per la gioielleria non era affatto lunga, doveva giusto girare l’angolo e se non fosse stato per quella scarpa slacciata non si sarebbe nemmeno fermato, ma dovette inginocchiarsi lungo il marciapiede proprio per allacciarla.

-centoventiquattro messaggi.-

Una voce fin troppo familiare costrinse Seung a distrarsi da ciò che stava facendo, a terra era proiettata un ombra maschile, snella e slanciata. Nel momento in cui alzò lo sguardo un gancio destro lo colpì dritto sul naso e, accompagnato dai respiri mozzati e lo stupore della folla, cadde a terra coprendosi il viso che già grondava di sangue, attraverso gli spazi tra le dita riuscì a riconoscere la sagoma di un viso dipinto da un’espressione furiosa, i capelli azzurri-bluastri gli ricadevano lisci sulla fronte, spinti verso il basso da un cappello bianco. Il misterioso ragazzo corse via senza aggiungere altro.

 

SeungRi dovette rinunciare all’idea di comprare quelle fantomatiche fedine e se ne tornò a casa con il viso imbrattato di sangue, il dormitorio era vuoto e lui ne approfittò per spogliarsi lanciando la maglietta macchiata a terra e dirigendosi verso il bagno per pulirsi, in passato aveva visto qualche film americano dove i ragazzi bullizzati si infilavano pezzi di cotone nel naso per raccogliere il sangue, così prese un cilindro di cotone e lo infilò nella narice destra sperando che uno bastasse a bloccare tutto. Si guardò allo specchio digrignando i denti e lanciando una maledizione a bassa voce, altra traccia del pugno era un brutto livido violaceo a un lato del naso. L’aveva sfigurato, per un po’ non sarebbe potuto apparire in tv.

 

All’improvviso qualcuno suonò alla porta e pensando che fosse un membro del gruppo il povero maknae non si fece problemi a dirigersi verso l’ingresso in quelle condizioni aprendo poi la porta con un mezzo sorriso, ma ciò che ricevette fu una spinta tale che lo fece indietreggiare dentro casa e così la misteriosa persona ebbe il tempo e il modo di entrare a sua volta sbattendosi la porta alle spalle.

 

-centoventiquattro messaggi, bastardo! Non ti sei degnato di rispondere nemmeno a uno!- Zelo prese a battergli l’indice sul petto in segno di colpevolezza e lo colse tanto di sorpresa con quella comparsa e quei gesti da farlo cadere sul divano di schiena

-Non volevo complicare le cose..-

-Ma quali cose e quali cose? Tu mi hai usato!-

-Non è così! Io ci tenevo a te..-

-E poi hai smesso! Vaffanculo, SeungRi, vaffanculo davvero.-

Zelo non sembrava volersi decidere ad abbassare la voce nonostante i vari segni che il maggiore gli faceva con le mani invitandolo a diminuire di qualche tacca il volume, ma per dispetto l’adolescente gli schiaffeggiava le mani, preso coraggio il maknae dei bigbang lo tirò dal polso facendolo ricadere su di sé, ma il ragazzino iniziò a dimenarsi e infine tanta era l’agitazione che scoppiò in un pianto isterico.

-Tu lo sapevi che ci sarei rimasto male e l’hai fatto apposta!-

-Jun, non ti avrei mai lasciato, credimi-

-Ma guarda un po’ l’hai fatto! Non ti perdonerò mai.-

-L’ho fatto perché dentro di me sentivo crescere un certo sentimento quella volta nel camerino..-

-Seung, quel sentimento di cui parli…- Jun, campione di recitazione, abbassò lo sguardo serio, quasi fosse tornato tutto normale e fingendo un sorriso tornò a guardarlo portandosi le mani accanto al viso. –Al paese mio si chiama eccitazione!!- urlò rabbiosamente tirandogli uno schiaffo tale da costringerlo a coprirsi il viso con entrambe le braccia.

-Oddio, scusami Seung….scusami, scusami. Fammi dare un’occhiata. Ti ho fatto tanto male?-

-No no, è tutto ok..-

-E ma vai al diavolo! Ti devo fare male!-

 

Andarono avanti così per circa dieci minuti, JunHong non faceva altro che tirargli sberle su sberle e Seung era sul punto di piangere, e non per il dolore ma per l’umiliazione, per la sofferenza dell’animo, Dio solo sapeva quanto gli era mancato quel ragazzo.
Ad un certo punto però il più piccolo, stanco di sbraitare, si lasciò andare solo a quello stesso pianto schiacciando la testa contro il suo petto.

-Lo so che è difficile credermi, ma io davvero non avrei mai voluto abbandonarti..-

-Invece l’hai fatto e hai tradito la mia fiducia. Sei una delusione. Non ti perdonerò.-

-E allora che senso aveva venire qui per dirmi cose che già so?-

-Cosa? Beh…non lo so…volevo…volevo..-

-Vedermi..- Seung gli prese il viso con due dita tirandolo leggermente verso di sé e incatenando i loro sguardi ipnotici alla stessa maniera

-Cosa dici! Sei solo un bastardo imbroglione..-

-Eppure sei qui. Non sai quanto io sia felice di vederti.-

A quelle parole il più piccolo storse le labbra abbassando lo sguardo per fargli percorrere le intersezioni fra una mattonella e l’altra del pavimento. Ci furono almeno venti secondi di silenzio, trascorsi questi Seung fece il primo passo e tirando ancora di più il suo visetto finì per imprimere sulle sue labbra esangui un bacio struggente, di quelli da film. Jun con trasporto si lasciò andare prendendo a muovere la bocca su quella affilata del compagno, talvolta dei mugolii lievi spezzavano il silenzio imbarazzante, ad accompagnarli il suono del tessuto dei loro indumenti che si sfregavano fra loro ogni qualvolta finivano per stringersi.

Chissà come e perché era finita così, nessuno dei due sapeva dire se quello era un bacio di addio o un bacio che avrebbe segnato un inizio, ma entrambi si sentivano privi di forza per separarsi.
Era una cotta strana quella, si sarebbero ripresi sempre, il famoso filo rosso che legava i loro mignoli li avrebbe costretti a rincontrarsi anche dopo quarant’anni. Era struggente. Vederli così, avvinghiati l’uno all’altro come non ci fosse un domani o una ragione abbastanza valida per scendere da quel divano. Erano un insieme di spigoli e angoli aguzzi, nocche con capelli, gomiti con anche, ginocchia con cosce, due profumi differenti, un’acqua di colonia che sapeva di lusso e una spruzzata volante di giovanile One Million, il primo dato con cura, servendosi di tutto il tempo di cui si aveva bisogno e il secondo dato di fretta in un attimo svolazzante che sarebbe stato catturato meglio da una farfalla piuttosto che da un ragazzino meticoloso. Un intreccio sadico di lingue e lacrime che continuavano a mischiarsi insieme a sapori e ricordi mancati.

-Seung io voglio…-

E li calò un silenzio tombale. I bigbang erano rientrati. Il più vecchio del gruppo fissava il fidanzato avvinghiato a quel sedicenne di cui aveva sempre avuto paura, sulla faccia del leader si espresse una delusione tale da far incupire anche gli altri due rimasti semplicemente attoniti.



[Ancora una volta vi devo chiedere le mie scuse più sentite per quest’assenza prolungata, la scuola in quest’ultimo period mi sta uccidendo e capirete bene che è alquanto dura pensare di portare Avanti una ff in condizioni simili ;; comunque le acque si sono calmate /anche se poco/ quindi vedrò di portare Avanti questa storia. Fatemi sapere se la trovate ancora interessante!]

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