Fumo e Amore

di fearless13k
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo IIX ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***




Quinta ora di lezione, quella dopo pranzo.
Tess era riuscita a trafugare una copia della chiave del terrazzo sul tetto per uscire a fumare.
La quinta ora del venerdì era sempre una noia mortale per lei, in quanto c’era lezione di Italiano e di certo a lei non serviva, ci pensava sua madre a darle ripetizione.
Tess era infatti anglo italiana, suo padre Charles Carter era un avvocato piuttosto importante a Londra, la città dove abitava prima, mentre sua madre Federica era italiana e lavorava nel campo delle pubblicità.
I due si erano conosciuti al college e si erano sposati subito dopo la laurea. Quindi avevano avuto lei, Tess, e otto anni dopo Bree. Solo quando Tess aveva finito il secondo anno di superiori i suoi decisero di separarsi definitivamente e con il divorzio Tess e sua sorella dovettero trasferirsi assieme alla madre.
Federica ci teneva molto all’istruzione delle proprie figlie, per questo le aveva iscritte entrambe a scuole private. In particolare la scuola di Tess, la St. Martin, era gemellata con l’istituto maschile che le si trovava a fianco.
Salita sul balcone Tess si riaggiustò i capelli e il fiocco, coordinato alla divisa e accendendosi la prima sigaretta di una lunga serie si guardò intorno. 
L’istituto maschile che si trovava di fronte era a pochi metri da lei e oltre la leggera foschia, iniziò a scorgere le figure di due ragazzi che le venivano incontro, per appoggiarsi alla ringhiera. Quando furono abbastanza vicini, Tess li osservò bene, con gli occhi socchiusi: quello più alto aveva i capelli scuri e riccioli, che gli ricadevano sulla fronte e sulle orecchie, mentre l’altro, biondo e un po’ più basso aveva i capelli sparati da ogni lato.
I due camminavano calmi, ondeggiando leggermente, ma non sembravano affatto le oche degli Aristogatti, avevano in effetti una gran classe, si capiva che erano due tipi attraenti, anche se ancora non si vedevano per bene i lineamenti del viso.
Tess era appoggiata leggermente con un gomito, cercando di sembrare indaffarata ad osservare la cima dei palazzi intorno.
Anche il biondo era arrivato alla ringhiera dalla sua parte, inaspettatamente si rivolse a lei:- Hey, hai da accendere?-
Lei lo osservò con attenzione. Non le piaceva dividere le sigarette, se non con la sua amica Nova; men che meno le andava di prestare il suo accendino.
Era uno ricaricabile con l’unico vanto di una incisione sul cerchietto d’argento posto all’estremità inferiore. Una data di cui non sapeva il significato, ma a suo parere era qualcosa di importante, per questo ne era gelosa.
Il moro si era messo a sedere appoggiato al tetto con le braccia sulle ginocchia piegate. Non la degnava di uno sguardo.
Il biondo aspettava calmo una risposta, appoggiato con classe alla ringhiera. Non sembrava gli interessasse troppo avere l’accendino o no.
Tess accese la fiamma e la rispense subito, guardò negli occhi il biondo.
- Se cade ti vengo a cercare- gli disse con fare misto fra il minaccioso e l’ironico, prima di lanciare al ragazzo l’accendino.
La ragazza osservò di nuovo gli occhi azzurri del biondo che seguivano la traiettoria dell’accendino per poi afferrarlo con mano veloce. In meno di un minuto il ragazzo aveva acceso la sigaretta, osservato un po’ l’accendino, inspirato un lungo tiro, ingoiato il fumo e rilanciato l’accendino dall’altra parte della ringhiera.
- Grazie- rispose poi con aria da duro.
- Ringrazia il cielo che non è caduto- rispose di rimando la ragazza.
Finalmente il moro si scosse un po’, sorridendo per la risposta a tono di Tess. Anche il biondo aveva sorriso brevemente, continuando a fissare la ragazza.
La quinta ora del venerdì era l’unico momento della settimana, insieme al sabato sera, che Tess si concedeva di fumare. Sapeva che non era buono per la salute, ma respirare il fumo, compiere quel piccolo gesto, le dava sicurezza, la faceva sentire autonoma e forte.
Pensare che qualcuno potesse essere ammesso a quel suo rito la irritava e incuriosiva allo stesso tempo.
Quei due non si erano mai visti sul terrazzo dell’istituto maschile, mai in due anni che lei ci andava.
- Hey, Light*, come ti chiami?-. La voce del moro scosse Tess dai suoi pensieri. Adesso si era alzato e stava come l’amico, appoggiato alla ringhiera. Tessa buttò fuori il fumo.
- Teresa, ma puoi chiamarmi Tess – rispose con nonchalance.
- Io sono Niall e questo è Harry – disse il biondo di rimando, nonostante lei non glielo avesse chiesto.
Tess sorrise, perché succedeva sempre che lei si presentasse senza chiedere nulla a un ragazzo e che quello la informasse del suo nome comunque.
Ad un tratto, Tess sentì la porticina dietro di lei cigolare. Solo un’altra persona a parte lei aveva la chiave per il terrazzo, la sua compagna di fumate segrete, di serate al Clash e di brunch il sabato mattina, la sua migliore amica Nova. Nonostante fosse un po’ più timida di Tess, parlare con i ragazzi la appagava particolarmente, per quello ci pensò lei a dare spago al moro e al biondo, scoprendo perché i due si trovassero sul terrazzo.
- Io non ho lezione a quest’ora – disse Niall , con un sorriso enigmatico, rivolto probabilmente molto più a Tess che a Nova.
- Io invece sono stato buttato fuori dalla classe – disse Harry, dopo aver indugiato un attimo, cercando forse di sembrare un tipo tosto agli occhi di Nova, perché aveva aggiunto un sorriso sghembo dopo aver parlato.
Nova aveva infatti pensato “Fa meno il figo”, ma dopo averlo osservato meglio, dopo aver visto quanto fosse sexy, le parole le erano rimaste in gola.
La divisa bianca e blu risaltava il bel verde degli occhi di Harry, la camicia un po’ fuori dai pantaloni e la cravatta allentata facevano pensare che fosse appena scampato ad una rissa. Nova adorava i ragazzi così.
E Harry aveva un aspetto mozzafiato, decisamente, non che il ragazzo non lo sapesse.
Nova era consapevole di non essere bella quanto Teresa. Lei aveva lunghi capelli castani, occhi verdi ereditati dal padre e il fascino dei tratti e del portamento italiano ereditati dalla madre.  Nova invece aveva un aspetto molto più ordinario, con capelli castani tendenti al rosso, occhi scuri e un fisico snello. La particolarità che le permetteva di competere in bellezza con Tess erano le sue lentiggini, spruzzate sulle gote, e il suo naso.
Nova aveva un naso particolare sin da piccola: stretto alla base, con le narici sottili e non eccessivamente grandi, era graziosamente piccolo per stare nel suo viso ovale e aveva una caratteristica gobbetta sul suo dorso. Quel naso le permetteva di camminare a testa alta accanto a una bellezza italiana.
- Come hai detto di chiamarti? – domandò Harry, cercando di non sembrare troppo interessato.
- Non l’ho detto – rispose lei, guardandolo con un pizzico di malizia e con un mezzo sorriso sulle labbra.
Era un trucco che le aveva insegnato Teresa: non fornire mai informazioni non richieste quando parli con un ragazzo che i intriga e ha l’aria furba; rimani vaga e fa che sia lui a portare avanti la conversazione. Solo che Harry sembrava guardarla come a dire: - E, be’, dimmi il tuo nome! Di’ qualcosa!-
- Nova, mi chiamo Nova – lo informò, facendogli accendere una scintilla nello sguardo. Mentre lei prendeva un tiro dalla sigaretta di Tess, notò che la sua amica continuava a fissare negli occhi il biondo.
- Come una stella – buttò lì senza dargli apparentemente troppo peso Harry. Quell’affermazione fece per la prima volta da un paio di minuti spostare lo sguardo di Tess verso il giovane moro. Non si aspettava che dalla bocca di quel ragazzo potesse uscire un paragone così romantico. Quella faccia da tutto muscoli- niente cervello, parlava chiaro, ma magari si sbagliava, sembrava che quello sguardo malandrino nascondesse qualcosa di più.
Nova sorrideva involontariamente come se fosse su un altro pianeta. Teresa voleva dirle di mantenere il contegno, di non lasciarsi sciogliere per una frase romantica buttata lì da uno qualunque.
La campanella arrivò a distoglierle da quell’incontro inaspettato,  salutarono i due ragazzi e tornare dentro alla scuola.
Niall e Harry si trattennero ancora un attimo sul terrazzo, come guardando ancora le ragazze, che erano scomparse attraverso una porticina.
- Secondo te le ribecchiamo all’uscita? – domandò Harry a Niall, continuando a fissare la porta.
- Secondo me le ribecchiamo.- affermò  il biondo prima di girarsi per andare a lezione.
Intanto le due ragazze scendevano le scale il più velocemente possibile.
- Ma tu li avevi mai visti quei due?- domandò Nova a Tess, cercando invano di trattenere la curiosità.
- Forse al Clash, ma non mi sembra, se no avremmo già saputo i loro nomi e tutto il resto, o perlomeno loro avrebbero già saputo i nostri nomi, non credi?- rispose beffarda Tess, puntando dritta al bagno delle ragazze.
- Ti sembrano tipi ok?- chiese ancora Nova, ravviandosi i capelli mossi e sistemandosi il trucco davanti agli specchi. Tess si rifece la pettinatura e guardando il riflesso degli occhi dell’amica rispose:- Ancora non lo so, ma vedremo di capirlo presto.-

 

 
AAAH!!! Ecco la nuova storia, dopo una lunga gestazione, finalmente ho deciso di postare il primo capitolo!! Parto spiegando l'asterisco all'inizio * quando in inglese ti chiedono "Have you got a light?" ti chiedono se hai un accendino, quindi in pratica Harry usa il nome con il doppio senso, "accendino " e "luce". E' una stronzata, ma a me e Cory piaceva un sacco! :) Altri appunti potrebbero essere che per trovare il nome di Teresa, mi sono scervellata, perché in inglese avesse un soprannome decente, quando ho proposto il nome alla mia amica lei prima ha detto "Vai, grandioso!" poi mi ha guardatao mi guardata e ha aggiunto "Lo sai è il nome più brutto del mondo?" e siamo scoppiate a ridere! Per chiunque si chiamasse Teresa, l'ho scelto perché mi piaceva, quindi, Hey, bel nome! A parte questo, invece il nome di Nova, è un tributo a una povera bambina figlia di una di qeulle che partecipano a Sixteen and Pregnant, anche questo nome all'inizio mi sembrava una cagata, poi mi è entrato in testa e non ci sceherzerei che mia figlia possa finire col portarlo!! :D
Insomma, questa ff è un po' diversa da ll'altra che ho scritto, ma nessuno ha notato cheHarry è una costante?? ahahah!! Mi piacee!!! In ogni caso, commentate, fatemi un po' sapere che ne pensate!!! Un bacione,
A bollore!!!

La

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Quando finirono le lezioni, Tess e Nova come tutti i giorni da due anni, si diressero insieme verso le proprie case. Non facevano tutto il percorso insieme, perché Tess a volte prendeva la metro per tornare a casa e perché Nova abitava molto più vicino alla scuola di Tess, più o meno a metà strada.
Per quel che potevano però, cercavano di stare insieme mentre camminavano con i libri in spalla, facendosi accarezzare il viso dalla gelata brezza che tirava sempre durante l’inverno.
Avevano appena girato l’angolo, che sentirono urlare:- Hey, fermati!-
- Nova, non fermarti finché ci chiamano per nome, capito?- disse Tess all’amica.
Nova non fece in tempo a chiedere perché, che una voce un po’ roca, ma dolce, urlò:- Nova!-
Le due ragazze si bloccarono sul marciapiede e si voltarono insieme verso Harry, che si avvicinava loro con quel suo sorriso sghembo sul volto e i capelli scompigliati.
Niall non era con lui e Tess ci rimase stranamente disappunto, ma mantenne un’espressione serena, perché anche Harry le stava simpatico.
- Vuoi anche tu l’accendino?- fece Tess, ripensando a quel pomeriggio, sorridendo. Harry sogghignò, guardando Nova con uno strano sguardo, rispose :- Cerco di non fumare, grazie. Vi volevo salutare, da che parte andate?-. Continuava a tenere gli occhi sulle lentiggini di Nova, che indicò la direzione che stavano per prendere. Harry perse un po’ del suo buon umore.
- Io vado dall’altra parte, ma posso fare un isolato con voi, se non vi dispiace.- propose, con una speranza negli occhi. Nova stava già annuendo, quando Tess rispose:- Certo, andiamo.
L’isolato che percorsero perlopiù in silenzio non era particolarmente lungo, quindi le ragazze si divisero dal moro piuttosto presto. Nova sembrava triste, quando Harry l’aveva salutata solo con un gesto della mano. Forse il ragazzo voleva vedere quanto lei e Tess erano simpatiche, forse si aspettava di fare una grande chiacchierata. Forse invece non era un tipo di tante parole, magari gli andava solo di fare la strada in compagnia, in compagnia di Nova.
- Hai visto che alla fine abbiamo fatto bene a non girarci subito?- commentò Tess, una volta che Harry si fu defilato. Nova arrossì leggermente, - Mi domanderò tutta la vita come fai ad avere sempre ragione!- rispose, circondando con un braccio l’amica. Dopo un breve attimo di silenzio, Nova disse:- Ma hai visto quanto era sexy Harry con quel cappotto beige e quella sciarpona color panna . . .?-
- Oddio! Nova! Ma sei fissata!- le rispose Tess, ridendo.
- No, andiamo! Vuoi dirmi che non era sexy?- le ridomandò indignata.
- Ok, ok! Ammetto che era piuttosto fico. . .- rispose stavolta Tess, più per dare soddisfazione a Nova che perché lo pensasse davvero. In realtà non riusciva a levarsi dalla testa l’espressione enigmatica di Niall, che invece di portarla allentata, la cravatta non la portava proprio, ma aveva un cardigan pesante di lana blu che metteva in evidenza la sua bella figura. E poi quegli occhi così azzurri.
Tess e Nova si fecero ancora qualche risata; quei brevi istanti di ilarità gli bastavano sempre, non importava loro di stare ore e ore a ridere per nulla, erano concrete.
Una volta lasciata Nova a casa sua, Teresa si avviò sotto la leggera pioggerella, imprecando sottovoce quando finiva in una pozzanghera con i mocassini nuovi.
Mentre pensava al suo strano incontro, rigirandosi l’accendino nella tasca del montgomery, senza badare alla strada, finì addosso a qualcuno.
- Hey, sei tu. – la salutò una voce non del tutto familiare. Lei alzò lo sguardo e incrociò quello sfuggente di Niall.
- Ah, il ragazzo sul terrazzo, scusa –. Si era scusata un po’ per la botta, un po’ per la squallida rima che le era venuta involontariamente. Nonostante le sembrasse pessima, lei e Niall sorrisero.
- Niall Horan- fece presente il biondo, per ribadirle il suo nome. Sapeva a che gioco stesse giocando Teresa e non era ancora convinto se assecondarla o no.
-Carina la rima – gli scappò detto.
– Sì, be’, era una stronzata come un’altra- ammise lei, toccandosi nervosa i capelli, cercando di non dare a vedere l’imbarazzo che provava forse per avere fatto la rima, forse per essere in sua presenza.
- Ciao, allora – disse Tess al ragazzo, per cercare di levarsi da quella situazione fastidiosa. Accompagnò le parole con un gesto della mano, lui le sorrise come quella mattina.
Era davvero una strana coincidenza, averlo incontrato solo quella mattina e esserci sbattuta contro lo stesso pomeriggio. Chissà dove stava andando. Chissà perché lei si era sentita così strana in sua presenza, non le capitava mai di sentirsi a quella maniera in compagnia di un ragazzo, aveva sempre la battuta giusta dire, sapeva scherzare e flirtare alla grande, non le mancavano mai le parole, non pensava mai ad un ragazzo così costantemente. Che le sigarette iniziassero a darle al cervello? Si domandò, mentre metteva nuovamente il piede in una pozzanghera traditrice. Scosse la testa, come per mandare via quel pensiero assurdo. Nessuno dei ragazzi di cui si era invaghita nei due anni precedenti l’aveva mandata così in tilt, di certo non ci sarebbe riuscito Niall Horan.
Quando finalmente arrivò a casa, visto che aveva affrettato il passo, dopo lo strano incontro, si accorse di essere in anticipo rispetto al solito.
Entrata in cucina ancora tutta vestita, sorrise di sfuggita alla sorellina che stava facendo i compiti sul tavolo.
- Mi aiuti a fare matematica, Tessa?- le chiese Bree, alzando lo sguardo dai libri. Teresa si versò un bicchiere di vino, visto che sua madre non era ancora tornata da lavoro.
- Se non dici a mamma di questo, tra un pochino vengo e ti aiuto.- le propose, buttando giù la bevanda.
- Ok, allora a dopo!- rispose entusiasta la sorellina.
Teresa si diresse in camera sua, con il bicchiere ancora in mano. Si levò il montgomery alla svelta, buttò la cartella attraverso la camera e si sdraiò, stando attenta a non rovesciare il vino. Prese il telecomando dello stereo e fece partire il cd che era rimasto dentro dall’ultima volta che Nova era venuta a casa sua.
Voleva riposarsi un attimo, schiarirsi le idee, stare in pace per un’oretta, la buona musica che le portava Nova le era sempre d’aiuto.

 Ed ecco il nuovo capitolo, è un po' cortino, mi scuso per questo, ma state certi che posterò il prossimo e rimarrete più soddisfatti! :)
In ogni caso recensite e magari passate a leggere le altre mie storie e quelle della mia amica 2directioners, penso proprio che vi piaceranno!!
A presto, A bollore!
LA




 

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


- E insomma hai ritrovato Horan, mentre andavi a casa?- le chiese nuovamente Nova. Tess le aveva raccontato quello scontro la sera prima su What’s app, non le sembrava il caso di perderci la testa. Insomma Niall era fico e misterioso, ma anche loro lo erano.
Sabato mattina, come al solito le due amiche si erano trovate per il brunch da TGIFriday, e stavano facendo un bilancio dell’andamento settimanale delle loro vite.
- Sì, Nova, ma non facciamone un affare di stato!- le rispose sbuffando Tess, - Insomma, non possiamo impazzire per ogni ragazzo che ci piace un po’!- . Nova annuì.
- Hai ragione, è la nostra regola di vita. . . essere al di sopra dei ragazzi e delle faccende di cuore, però quell’Harry era proprio. . .!- non finì la frase, ma la faccia di Nova faceva intendere la parola mancante.
- Non posso darti torto, ma andiamoci piano, stella, ok?-  le disse, citando il commento del moro del giorno prima. Entrambe risero e Nova arrossì al ricordo.
- Credi che li vedremo al Clash stasera?- domandò prima di mordere il suo toast. Tess ci pensò su.
Non sapeva nemmeno se ne avesse voglia. L’interesse che provava per Niall poteva ritorcersi contro di lei, se non stava attenta.
- Può darsi, non sarebbe male- rispose infine, bevendo il suo cappuccino.

Dopo avere trascorso un sabato tranquillo, scese la notte.
Nova era super agitata per il probabile incontro con il suo bel moro. Aveva mangiato continuando ad alzarsi per controllarsi allo specchio o per controllare il cellulare o per essere sicura di avere il look adatto alla serata. Si era messa una maglia nera con lo scollo a barca, interamente ricoperta di paillettes opache, sotto aveva un paio di shorts di jeans, veramente short, e le calze velate grigie, con i calzettoni di lana grigio scuro. Aveva anche messo le parigine con il tacco, le sue preferite. Per uscire avrebbe indossato il chiodo che le aveva regalato Teresa per Natale.
Teresa a casa sua, aveva mangiato tranquillamente con sua sorella e sua madre, aveva aspettato che Bree andasse a letto e poi aveva indossato il tubino nero, che le strizzava un po’ le tette, ma fasciava perfettamente il resto del suo corpo. Aveva messo le calze nere velate e un cappottino nero, che sua madre aveva comprato in Italia. Ci aveva messo cinque minuti ad applicare lo smalto rosso e a scegliere le scarpe col tacco.
- Dove pensi di andare vestita a quel modo?- le aveva domandato scettica sua madre, poco prima che uscisse. Tess aveva sbuffato, - Fuori, non torno tardi, prometto!- aveva risposto, fregandosene dell’espressione insoddisfatta di sua madre.
Era sicura che all’università anche lei si fosse vestita figa per uscire il sabato sera con le amiche, sua nonna le aveva raccontato qualche storia su Ricky (come all’epoca veniva chiamata sua madre) e Chuck, suo padre, l’uno pazzo dell’altra al tempo. Quindi mamma Ricky poteva risparmiarsi le prediche per qualcosa che anche lei aveva fatto in passato.
Quando Teresa scese le scale, trovò Nova appoggiata al lampione davanti casa sua, che l’aspettava come sempre per andare al Clash. – Sigaretta?- disse Tess, aprendo la pochette per prendere il pacchetto e l’accendino. Nova annuì e si accese il fumo.
Al Clash c’era sempre buona musica, baristi cordiali ma per niente invadenti, con cui le ragazze avevano ormai un buon rapporto, ma la cosa che le ragazze preferivano erano i tipi che si aggiravano per il locale.
Tess e Nova lì si divertivano sempre tantissimo. All’esterno del locale c’era una specie di grande cortile dove le ragazze si sedevano quando il tempo lo permetteva, se pioveva stavano dentro vicino al palco dove si esibivano le band.
- Mi piacerebbe proprio incontrarli- disse Nova ad alta voce. Tess sorrise: la sua amica aveva in testa solo Harry.
- Guarda, spero che ci siano solo perché così la smetti di assillarmi- disse Tess scherzando.
Le ragazze entrate nel locale, trovarono un tavolino con esattamente due sgabelli e si sedettero. La loro posizione era perfetta per sentire la musica live e per osservare chi altri c’era nel locale.
- Tess, solita birra?- chiese Nova, alzandosi dopo avere posato la borsetta sul tavolino e il giacchetto sullo schienale della sedia. Teresa annuì guardandola mentre si allontanava. Non le piaceva andare a prendersi da bere, perché il bancone non era mai troppo pulito e aveva paura che Nova facesse sedere al loro tavolo gente stramba o indesiderata. Quella sera però, invece di tornare in un secondo, Nova ci stava mettendo più del solito per prendere solo due birre.
Tess si sentì battere sulla spalla. Si voltò e il suo cuore ebbe un sussulto.
- Hey, Horan, buonasera.- salutò il biondo che le stava davanti. Sorrideva enigmatico come il giorno prima, quel sorrisetto intrigava e infastidiva Tess allo stesso tempo.
- Hey, Tess, che fai? Sei sola?- le domandò lui. Come mai nemmeno questa volta lo aveva visto arrivare? Lei guardò un attimo verso il bar, senza scorgere l’amica.
- In realtà ero con Nova, la mia amica di ieri-, Niall annuì ricordandosi della tipa con il naso bizzarro, - Be’, in realtà sembra scomparsa al momento. . .- commentò, continuando a scrutare  il bancone.
- Credo sia con Harry, l’abbiamo trovata lì al bar e lui si è fermato con lei.- le spiegò Niall. Come mai lui lo sapeva dove era finita Nova? Il ragazzo continuava a fissare la sedia vuota di fronte a Teresa. Lei intercettò lo sguardo. – Vuoi sederti? Tanto credo che Nova non tornerà tanto presto.- disse Tess, spostando la borsetta. Niall sorrise. – Volentieri, ti va una birra? Harry mi ha appioppato la sua appena ha visto Nova. Non l’ha neanche iniziata.- le offrì la bottiglia e Tess la accettò volentieri. “Birra gratis! La serata si prospetta bene!” pensò, sorridendo fra sé  e sé.
- Allora, vieni spesso qui?- le chiese il biondo, cingendo la bottiglia di birra con entrambe le mani, sembrava interessato, ma non troppo.
- Be’, da quando mi sono trasferita qui due anni fa più o meno tutti i sabati. Vivo con mia madre e mia sorella.- rispose Tess, sorprendendosi da sola di avere dato tutte quelle informazioni.
- Ah, da dove ti sei trasferita?- fu la domanda successiva.
- Da Londra, mio padre vive ancora là.-
- Ah, è un po’ diversino, eh? A parte per il tempo.-
- Già, a parte per il tempo e la metro. Quella la trovo ovunque!- gli rispose, ridendo da sola, mentre lui sorrideva.
- Ti manca dove stavi prima?-
- Mi manca più ciò che avevo, le persone che conoscevo, le sicurezze che non mi abbandonavano. . . insomma, ero convinta che i miei sarebbero rimasti insieme per sempre, che sarei rimasta amica in eterno con le mie compagne, invece guardami,- disse indicandosi, - I miei hanno divorziato due anni fa, con le mie amiche di Londra non parlo più da mesi e qui ho solo una vera amica. Vedi un po’ tu.-
- A me non sembri messa tanto male. . .- commentò lui, osservandola per bene con quei suoi occhi ghiacciati, poi aggiunse :- Sai, mi sono trasferito anche io, da piccolo. Forse non è proprio la stessa cosa, ma se ti può far star meglio, anche i miei hanno divorziato e io ero molto più piccolo di te all’epoca.
Parlare con Niall le veniva spontaneo, una cosa a lei del tutto estranea. Sentiva di potergli dire tutto senza che lui ridesse di lei. Tess era spaventata da ciò e quindi, mentre parlavano, si alzò di punto in bianco, prese la roba sua e di Nova e se ne andò.
- Hey, Light, dove vai?- le chiese Horan, preso in contropiede. Non si aspettava che Tess si alzasse senza dire nulla, proprio mentre parlavano. Insomma per tutta la sera non aveva dato segno di annoiarsi, anzi, sembrava a suo agio, non era una conversazione faticosa, la loro.
- Vado a cercare Nova.- fu la risposta. Niall non era soddisfatto, di sicuro non era quello che l’aveva fatta muovere così all’improvviso, forse stava davvero andando dalla sua amica, ma non era giustificabile che se la volesse svignare così di punto in bianco.
- Aspetta, ti accompagno, potrebbe essere con Harry.- disse lui, cercando di rimanere ancora in sua compagnia, cercando di fare il gentile. In fondo lo era stato per tutta la serata: non aveva fatto commenti volgari o banali, era stato spiritoso, le aveva offerto la birra.
Teresa non gli rispose e uscì dal locale con Niall alle calcagna. All’improvviso lui la prese per mano. Il primo istinto di Tess fu quello di ritirarla e iniziare a correre. Correre via da qualcosa che era più grande di lei e che non conosceva. Poi girandosi si era persa negli occhi azzurri di lui e si era arresa alla sua stretta.

 

 E insomma, ecco il nuovo capitolo, non è niente di straordinario, ma spero vi piaccia, insomma, ci provo :) Comunque, lo ammetto, ho scelto il nome Federica solo per poterla chiamare Ricky :3
In ogni caso fatemi sapere che ne pensate, pubblicherò presto il "resto della serata" e vedrete quanto vi tengo sulle spine!
Eeeee niente! A prestino!
LA

 

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Camminarono per un paio di minuti, lei davanti a lui, nonostante indossasse dei tacchi alti, cercava di mantenere un’andatura svelta.
- Niall, perché cammini così lento?- sbottò all’improvviso. Le persone lente le davano sui nervi dopo un po’.
- Perché so che non li troveremo o che anche se li trovassimo, sarebbero affaccendati e non avresti cuore di interromperli.- rispose lui, sorridendo gentilmente. Teresa sgranò gli occhi.
- Stai scherzando?-, si guardò intorno senza lasciare la mano di Niall,- Cioè quei due stanno pomiciando da tutta la sera?- domandò incredula. Niall annuì lentamente, avvicinandosi a Teresa ondeggiando come il giorno prima.
- Ho paura di sì. . . insomma, Harry ci voleva provare, se ci è riuscito è un altro discorso, in ogni caso, non vedo la tua amica da nessuna parte. . .- rispose Niall guardandosi intorno mentre si faceva sempre più vicino a lei, che continuava ad osservare il suo viso.
Quando furono a pochi centimetri l’uno dall’altra, lei si morse un labbro. Aveva proprio voglia di baciarlo, ma le sembrava una mossa da debole. Insomma l’aveva incontrato solo il giorno prima, d’altra parte si sentiva così in sintonia con lui, che se lui non se la fosse più filata ci sarebbe rimasta abbastanza male, anche se forse avrebbe cercato di non darlo tanto a vedere.
Era sicura che Nova stesse pomiciando da un’intera serata con Harry, l’aveva capito il giorno prima che se ce ne fosse stata l’occasione avrebbe ceduto al fascino un po’ ribelle del moro. Che doveva ammettere era davvero sexy.
Anche Niall quella sera era piuttosto sexy con la camicetta bianca, bella stirata e un cardigan grigio. Che fissa aveva quel ragazzo con i cardigan? Per fortuna che indossava anche un bel capotto nero, che gli conferiva un’aria misteriosa.
Ed eccoli, Teresa e Niall, alla luce fioca di un lampione, poco lontano dal Clash, al freddo, con la musica in lontananza del gruppo che stava suonando nel locale. I due si fissavano intensamente, avvicinandosi piano, per gustarsi per bene il momento.
Teresa ad un tratto si scostò, il suo cellulare aveva appena squillato, per l’arrivo di un messaggio.
- Cazzo- borbottò, leggendo il messaggio. Imprecò un po’ perché sua madre le diceva di tornare a casa non più tardi dell’una e un po’ perché stava per baciare quel ragazzo enigmatico senza sapere se davvero lo voleva. Lei sapeva sempre ciò che voleva.
- Dai, devo davvero trovare Nova, devo tornare a casa, scusa.- disse bisbigliando. Ormai il momento romantico era passato e Niall si era un po’ allontanato.
- Ok, ma credo che il discorso di prima valga anche per adesso, quindi che ne dici se ti accompagno a casa io?- le domandò Niall, come se non gli interessasse troppo, tenendo le mani nelle tasche.
Tess ci pensò su un secondo, continuando a guardare tutta la figura del bel ragazzo. Non sapeva se fidarsi o no. Perché le veniva così difficile? Forse in fondo in fondo lo sapeva.

- Va bene, mi puoi accompagnare,- acconsentì all’ultimo Teresa, come se lei facesse un favore a lui e non il contrario. – Però devo comunque passare al locale e dare a qualche barista la roba di Nova da guardare, se no penserà che l’hanno rubata, quando tornerà dalla sua pomiciata.- aggiunse con un ghigno. Niall sorrise e le mise un braccio intorno alle spalle, mentre si avviavano al Clash.

- Allora, come ci arriviamo a casa tua?- domandò dopo avere camminato per un po’ seguendo Tess.
Lei lo guardò con fare enigmatico, - Ma come, non mi hai seguita ieri pomeriggio?- gli chiese.
Niall guardò dall’altra parte, fece un tiro di sigaretta e quando Tess gli fece cenno di passargliela, gliela cedette volentieri. – Devo proprio dirti che facevo ieri pomeriggio quando ci siamo scontrati, ragazza sulla terrazza?-, disse aggrottando la fronte.
- Ovvio che devi!- esclamò lei, buttando fuori il fumo e ridendo brevemente per la battuta.
- Be’, stavo tornando dalla biblioteca, va bene? Sei soddisfatta?!- rispose, girando la testa per non incontrare lo sguardo divertito di Tess.

- Stai scherzando? Fai tutto il misterioso e poi tornavi solo dalla biblioteca?- chiese conferma, magari lui la stava prendendo per il culo.
- No, te lo giuro. Guarda che ho un’immagine da mantenere! Pensa se si sapesse in giro che vado in biblioteca molto spesso e che ci studio davvero! Sarebbe la mia fine.- decretò Niall, come se la cosa gli stesse veramente a cuore. Poi prese la sigaretta di mano a Teresa.
- Light, dovresti smetterla di fumare- le disse, con tono gentile, ingoiando il fumo. Era la terza sigaretta che dividevano quella sera. Tutte e tre accese con l’accendino di Teresa.
- Primo: che reputazione avresti, scusa? Io non credo proprio che studiare sia una cosa negativa! E poi, secondo, fatti i cazzi tuoi, io fumo come e quanto mi pare!- disse lei, sorridendo sfacciata e accendendosi una nuova sigaretta scese le scale del sottopassaggio.
- Davvero credi che studiare sia fico?- domandò Niall incuriosito, spegnendo la sua sigaretta e decidendo di non fumarne più per quella sera. Teresa annuì distratta, poi si appoggiò al muro ricoperto di graffiti.
- Be’, non è che ho proprio detto “fico”, però la reputo un’azione positiva. Ecco tutto.- disse, piegando una gamba per appoggiarla contro il graffito. Facendo questo dal cappotto si intravide la sua coscia snella che doveva apparire piuttosto invitante a Horan. Lui si avvicinò al muro, davanti alla ragazza.
- E fumare, anche quella è un’azione positiva?- domandò, abbassando la voce, accarezzandole un braccio. Lei evitò di guardarlo negli occhi, perché sapeva che li avrebbe trovati intenti a scrutare la propria espressione.
- Non è proprio così che la reputo, però. . .- disse e lasciò la frase incompiuta, Niall era di nuovo a pochi centimetri da lei, alla distanza-bacio che con lui la spaventava tanto.
- Però. . .?- la incitò a continuare il ragazzo, passando ad accarezzarle il fianco. Lei voltò di scatto la testa e gli soffiò il fumo davanti al viso.
- Però mi fa sentire bene e quindi fumo.- decretò, lasciando Niall a tossicchiare, mentre lei faceva due passi per incitarlo a riprendere a camminare, con un sorriso sulle labbra.
- Dai, andiamo, che sono mezzanotte e tre quarti e ancora non sono a casa!- gridò al ragazzo, superandolo di un paio di metri. Lui stava ancora tossicchiando e scuoteva la testa mentre le si avvicinava.
Teresa si doveva divertire un mondo a torturarlo a quella maniera, ad attirarlo a pochi centimetri da lei e poi non dargli la possibilità di baciarla. Questa cosa lo intrigava un sacco. Sapeva che quando lei l’avesse voluto si sarebbero baciati e non sarebbe stato un bacio qualsiasi. Forse era il caso che anche lui iniziasse a giocare a quel gioco.
Quando le fu abbastanza vicino, appoggiò la sua mano sulla sua schiena, accarezzandole il fianco. Respirandole accanto all’orecchio. Camminarono per ancora qualche isolato, quando Tess ricevette un messaggio di Nova.
- Dove sei finita? Ti racconterò. La mia roba è da Mick?- lesse ad alta voce Tess, sorridendo per il “ti racconterò”. A Nova riusciva sempre difficile trattenere l’entusiasmo dopo che aveva passato una serata con un ragazzo che le piaceva. Nonostante due anni prima avessero deciso di non permettere al genere maschile di sopraffarle e di renderle civette, l’eccitazione per quelle serate aveva sempre la meglio su Nova e Teresa cercava di assecondarla, quando poteva.
- Poveretta, chi sa dove pensa tu sia finita, magari sotto un ponte a farti di cocaina!- disse  Niall, scherzando. Teresa cercò di dargli una bottarella, mentre rispondeva a Nova, ma lui le bloccò la mano e intrecciò le loro dita.
Tess accettò di buon grado quel contatto e non si oppose a camminare mano nella mano, come poco prima. I loro sguardi rimasero per un po’ intrecciati, si guardavano come con aria di sfida, per vedere chi dei due per prima avrebbe spostato lo sguardo.
- Hey, quella è casa mia, siamo arrivati.- lo informò Teresa, indicando le scale di un palazzo a tre piani. Niall sembrava un po’ triste che fossero già arrivati a destinazione. Una volta davanti alle scale, mentre Tess stava per salire il primo gradino, lui la tirò a sé. Lei si appoggiò al suo largo petto con entrambe le mani, alzando la testa per guardarlo negli occhi.

- Allora, buona notte, Light.- sussurrò lui, spostandole i capelli dalle spalle e dal collo, per darle un bacio proprio sotto l’orecchio. Teresa sospirò, quando sentì le labbra del ragazzo sul suo collo.  Si allontanò e mentre saliva le scale con charme, in modo che lui non le potesse staccare gli occhi di dosso, lo salutò con la mano e con un sorriso malizioso. – Ci vediamo, Horan

 Benebenebene, vi ho postato il nuovo capitolo, ma dovete leggerlo!!
sennò non vado più avanti e non sparete mai se questi due scemi di Niall e Tessa riusciranno a frullare e a mettersi insieme!!
Tra l'altro vedo pochissimi commenti! NON.VA.BENE.
AAAAH, checchina ti è piaciuta questa nuova sequenza di "ci siamo quasi" e poi non si baciano maiii!! :) eheheh, malvagia! come il
Grinch! :)
Dai, vedrò di aggiornare pure la ff su Tay, so che vi piace di più, però daaii! un po' di incoraggiamento anche per questa di FF!! :)
Ok, basta. ciao.

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


- Allora, raccontami, Nova, raccontami tutto!- disse Teresa parlando al telefono alle due di notte. Non riusciva proprio a dormire dopo quella serata così diversa dalle altre.
Erano circa le tre di notte, ma nemmeno la sua amica era stanca e di sicuro era abbastanza eccitata da volerle raccontare tutto.
- Tessa, tu non hai idea di quanto ci sappia fare Harry Styles con le ragazze. Ci sono rimasta male anche io per quanto era bravo a flirtare! Non pensavo neanche di piacergli così tanto, non me lo aspettavo!
Esordì, preannunciando una bella chiacchierata a senso unico di almeno venti minuti.
- Cioè, allora, è arrivato mentre ero lì al bancone per prendere le nostre birre, tra parentesi: scusa se non ti ho detto niente che non tornavo al tavolo e scusa se non ti ho portato la birra, ma Harry ha detto che ci pensava Niall. . . ci ha pensato Niall?- domandò Nova, con un velo di vera preoccupazione nella voce. Teresa annuì come se Nova fosse davanti a lei, pronunciando una breve frase per farla stare tranquilla, - Sì, ci ha pensato lui a dirmi tutto, non ti preoccupare-, non aveva neanche finito l’ultima parola che l’amica aveva ripreso il racconto.
- Quindi Harry mi ha offerto da bere e poi ha detto “Ti va se facciamo quattro passi? C’è troppo chiasso qui per parlare” e mi ha fatto una faccia che doveva essere dolce, ma che era terribilmente sexy, tu non hai idea. Quindi si è buttato sopra la spalla la sciarpona color panna che aveva anche all’uscita di scuola e che mette in risalto tutti quei boccoli morbidissimi, che sono morbidi lo so perché glieli ho accarezzati mentre ci baciavamo, ma ora ci arrivo.
- Sì, non mi devi raccontare anche come mette la lingua, capito, Nova? I particolari vanno bene, ma fino a un certo punto, ok?- la interruppe in quel momento Teresa, preoccupata di sapere le manovre compiute dalle loro bocche mentre si baciavano.
- Ah, ok, allora eviterò quella parte. Comunque siamo usciti dal Clash e Harry ha notato che mi faceva freddo, insomma avevo due paia di calze, ma non avevo niente di peso sopra le spalle, così mi ha messo un braccio sulle spalle e mi ha fatto “Ti dispiace? Ho visto che tremavi” e io “No, tranquillo, ora è tutto ok”, così non l’ho ringraziato direttamente, ma si è capito che ero grata. Poi insomma ci siamo diretti non so nemmeno dove, io seguivo lui e viceversa, quando siamo arrivati ad un parco ci siamo messi a sedere su una panchina che non hai idea di quanto fosse ghiacciata. Lo so che non ti piace quando sono un po’ volgare, ma mi si è completamente gelato il culo stando seduta lì!-
Le due ragazze risero brevemente, - Ti perdono, continua- la esortò Teresa, visto che le chiacchierate a notte fonda la aiutavano a dormire quando riattaccava.
- Be’, una volta a sedere abbiamo parlato un po’ del giorno prima e mi ha raccontato della rissa, perché come pensavo, l’avevano buttato fuori dalla classe perché stava per fare a cazzotti con un idiota del suo corso di Storia, visto che aveva fatto degli apprezzamenti un po’ da maniaco su sua madre. Anche io se fossi stata in lui avrei dato un pugno a qualcuno che avesse detto le stesse cose su mia madre. E hai visto come era sexy con la camicia stropicciata e la cravatta slegata? Sexy al quadrato. Insomma, mi ha detto che mi ha notata dall’inizio dell’anno, ma non gli era mai sembrato il caso di venirmi a parlare perché gli incutevo terrore. Ma ti pare? Io che incuto terrore a uno che si crede il capo del mondo e si vede che se la tira da tre metri di distanza, ma insomma, quando ci si mette è carino. Ieri non mi aveva fatto un’ottima impressione, solo il fatto che era sexy da morire gli giustificava l’aria da montato del cazzo!- disse Nova, pentendosi subito la sua uscita.
- E quindi ora dici che non se la tira più? O che se la tira di meno?- le domandò Teresa per non fare la parte dell’interlocutore passivo, visto che comunque aveva ascoltato tutto il discorso della sua folle migliore amica.
- Ah, no, quello no di certo, però penso che con me non gli interessi tirarsela, penso che lo faccia per creare una facciata. In ogni caso spero che prima o poi la smetta, anche se è veramente sexy quando fa quell’espressione alla “Sono un gran figo, vuoi negarlo?”
- Nova, ma non la conosci un’altra parola per dire sexy?!- le chiese bruscamente Tess, visto che in quei cinque minuti l’aveva pronunciata almeno dieci volte.
- Oh, scusa, non ci faccio nemmeno caso, però devo ammettere che Harry è l’aggettivo sexy fatto persona! Comunque se preferisci inizio a usare altri aggettivi, tranquilla. Allora, dicevo, eravamo seduti e abbiamo parlato per una decina di minuti, io stavo iniziando a tremare, così lui si è levato il cappotto e me lo ha messo sulle spalle, profumava da morire! Quindi mi sono seduta più vicino a lui, che continuava a guardarmi rapito, aveva tipo l’espressione magnetizzata! Mi sono sentita così bella con il suo sguardo addosso!-
Le ragazze sogghignarono insieme. – E poi lui mi ha messo un braccio intorno alle spalle, io l’ho guardato, lui mi ha guardato e io non ce la facevo a resistere al suo sguardo penetrante, quel verde è ipnotizzante, te lo giuro! Perciò dopo un minuto che stavamo in silenzio ad ascoltare il rumore del vento fra le foglie, abbiamo iniziato ad avvicinarci l’uno all’altra e ci siamo dati un bellissimo bacio. Vuoi che descriva a grandi linee il bacio o preferisci una bella censura?- le domandò, donde evitare che l’amica si stranisse o avesse un conato di vomito. Teresa scosse la testa, sbuffò, - Dai, ormai che ci siamo raccontami per bene, ma ti ripeto,  non voglia sapere niente della sua lingua!- rispose, ormai presa dal racconto di Nova.
Strano, non aveva mai troppa voglia di quelle confidenze tra amiche, perché le sembravano cose infantili e anche un po’ stupide, ma in realtà erano due anni che non parlava così con una sua amica, che non si lasciava andare a pensieri un po’ meno seri del solito, più leggeri. Con Nova aveva iniziato la sua nuova vita, quella senza ragazzi dispotici, ma non voleva dire dimenticare la sua vecchia identità.
Quando viveva a Londra, Teresa era la ragazza più popolare del liceo, nonostante fosse solo al secondo anno, era fidanzata con il più bel ragazzo della scuola, che in realtà era un superficiale del cazzo, come avrebbe detto Nova, aveva una schiera di ragazze sempre al suo seguito, pronte in ogni momento a eseguire i suoi ordini, a ricoprirla di complimenti, al tempo schiacciava come uno scarafaggio chiunque le mancasse di rispetto, ma quando i suoi avevano divorziato, tutto il suo mondo era andato in frantumi come il matrimonio di Ricky e Chuck. Si era finalmente guardata allo specchio e si era domandata “Voglio davvero essere questa persona?” e quando aveva capito la risposta, si era dovuta trasferire, senza poter sistemare i conti in sospeso nella scuola di Londra, ma con la speranza di poter cambiare ciò che era stata per essere come voleva davvero.
A volte però le mancava l’inebriante sensazione di non avere nulla di serio a cui pensare se non che cosa indossare e con chi uscire e chi baciare. Per quello, con Nova, quella sera si lasciò andare, uscì dalla routine e dai suoi rigidi schemi.
- Be’, diciamo che all’inizio erano semplici baci, molto casti, uno dietro l’altro, dolci e precisi, poi, be’, poi Harry si è messo d’impegno per farmi perdere fiato!- iniziò Nova, ma Teresa la fermò con una risata, - Ok, ok, ok! Basta così! Ho capito, insomma sei decisamente soddisfatta della tua serata, giusto?- le chiese, per evitare di avere gli incubi su Harry che la baciava.
- Direi proprio di sì! Oh, sì! Ma proprio sì!- esultò Nova all’altro capo del telefono, - Però non so se ci vedremo ancora, nel senso che magari lui la vuole finire qui, un po’ mi dispiacerebbe, in effetti. . .- ammise sovrappensiero la ragazza.
- Ascolta, Nova, a lui dovrebbe dispiacere non vedervi più, non a te! Tu puoi trovare molto meglio, ma se ti piace Harry, allora prenditelo e tienitelo stretto, capito? Sei tu il capo della tua vita, non un riccioletto con gli occhioni!- le disse con tono deciso, ma dolce Teresa, ricordandole il loro mantra.
Nova annuì, mentre Teresa parlava e continuò ad annuire mentre le rispondeva:- Ho capito, hai ragione, non devo scordarmelo! Lunedì se lo trovo all’uscita di scuola vado da lui e me lo bacio quanto e come mi pare! Se non lo trovo, peggio per lui, che si perde i miei baci afrodisiaci! Buonanotte, a lunedì!- chiuse la conversazione Nova, evidentemente stravolta dalla serata. Teresa sorrise, soddisfatta della sua amica, soddisfatta di se stessa, ma ancora un po’ disappunto per le intense e contrastanti emozioni che suscitava in lei Niall Horan, il ragazzo sul terrazzo.


 
 

Ovvia, adesso vi lascio per un po' con questo nuovo capitolo, spero che vi piaccia e che riesca a tenervi a freno per un po'!! oggi ho preso 6 a greco, yeee!! si prospettavo moltomoltomoltomoltomolto peggio, quindi, stappate lo spumante! :) ok, fatemi sapere che ve ne pare e se Harry piace a voi quanto a me!!
LA

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


Era lunedì mattina e Teresa si era domandata per tutto il resto del weekend se avrebbe incontrato di nuovo Niall, o se quei loro due incontri sarebbero rimasti episodi singoli.
Dopotutto non si erano nemmeno scambiati i numeri di telefono, non si erano dati appuntamento sul tetto né niente, sarebbe stato più che lecito che non si parlassero più.
Arrivata a scuola, aveva sopportato le quattro ore di lezionie con una apatia tipica del lunedì mattina, non aveva prestato attenzione a nessuno dei suoi professori perché la testa come al solito era dappertutto tranne che in classe.
Nova era ancora più distratta di lei, visto che non vedeva l’ora di baciare di nuovo le morbide labbra di Harry. Mancava poco all’intervallo per il pranzo, a quel punto le ragazze avrebbero potuto parlare tranquillamente di cosa frullava loro nel cervello.
Nova si era messa al posto della camicia un maglione bianco di lana grossa, perché nella stagione invernale la camicia non le faceva mai abbastanza caldo, sopra al maglione c’era la giacca della divisa e oltre a quella, Nova indossava anche la gonna a pieghe e le calze grigio scuro che aveva messo anche sabato sera. Ai piedi portava  i suoi stivali preferiti, ma non riusciva a non pensare che avrebbe voluto tanto la sciarpa bianca di Harry attorno al collo sia per stare più calda, che per respirare continuamente il suo profumo.
Dopo il pranzo avrebbe dovuto aspettare solo un paio d’ore prima di vedere il suo ricciolo moro all’uscita.
Non sapeva bene come si sarebbe dovuta comportare, forse se lo avesse chiesto a  Teresa le avrebbe risposto che doveva essere lui a cercarla e che quindi non doveva correre da lui appena o vedeva. Nova annuì fra sé e sé e si disse che era la cosa più giusta da fare.

- Nova, hai idea di quanti anni abbiano quei due che abbiamo incontrato l’altro giorno?- domandò Teresa con aria noncurante, mangiando la sua insalata. Nova alzò lo sguardo dal suo libro e la guardò come per studiarla prima di rispondere.
Non capiva ancora perché la sua amica si ostinasse a non mostrare interesse per Harry e Niall. In fondo che male ci sarebbe stato a dire solo a lei, Nova, che le interessava il giovane Horan? Insomma, era naturale che non l’avrebbe assolutamente presa in giro o roba del genere. Decise che se Teresa avesse voluto le avrebbe mostrato tranquillamente i propri sentimenti, senza problemi, quando fosse arrivato il tempo.
- Harry ha la nostra età, ma Niall credo abbia un anno di più, sono amici perché si conoscono le madri. Sono inseparabili, a quanto mi ha detto sabato Harry.
Tess annuì come se non le interessasse affatto. Nova sorrise mentalmente perché sapeva che in realtà a Tess Niall interessava parecchio.
- E tu e il moro vi rivedrete?- le domandò di nuovo Teresa, ostinandosi a non chiamare i ragazzi per nome.
- Non lo so ancora, aspetterò che faccia Harry la prima mossa- rispose Nova, scrollando la testa per ravvivare i ricci.
- Brava, è questa la tattica giusta!- commentò Tess, con un mezzo sorriso sulle labbra. Nova la guardò da dietro le sue folte ciglia, chiudendo il libro che stava leggendo.
- Tess, non mi hai ancora detto che cosa avete fatto tu e Niall mentre io ero via con Harry. Vi siete baciati?- le chiese con voce calma, si capiva che non era a caccia di gossip, ma che voleva sapere come aveva passato la serata e che cosa aveva sconvolto tanto la sua amica. Teresa arrossì leggermente e distolse lo sguardo dal suo piatto.  Sbuffò appena prima di rispondere.
- No, non ci siamo baciati. Però ho passato una bella serata, abbiamo parlato, passeggiato. Mi ha offerto una birra. È simpatico.- disse Teresa, cercando di non far trapelare il suo turbamento dalla voce.
- E come ha fatto a sconvolgerti?- le domandò con lo stesso tono di prima Nova. Teresa sollevò lo sguardo con aria preoccupata. Era sicura di riuscire a non farsi scoprire, era sicura che non l’avesse rimbambita come le sembrava, era sicura che Niall non avrebbe avuto quell’effetto su di lei.  Nova le poggiò la mano coperta dalla manica bianca sulla mano posata con grazia accanto al piatto.
- Non fare quella faccia, non è che sia così strano che ti piaccia uno. . . se poi è uno come Niall è anche meglio!- le sussurrò, guardandola negli occhi. Tess spostò la mano, raccolse la sua roba e si alzò.
- Lui non mi piace. Io sto bene. Vado in classe.- disse fredda, con la borsa in spalla, girando la schiena alla sua migliore amica.
Non le andava più di pensare a Niall. Lo sapeva bene come sarebbe andata a finire e lei non voleva essere quella a rimetterci. Non voleva che quel biondo le affollasse la testa, scacciando le cose importanti e più serie.

Ed ecco che anche il lunedì era passato. Nova si avvicinò a Teresa, per andare a casa con lei. Le si affiancò all’uscita, visto che non avevano avuto l’ultima ora di lezione insieme.
- Ti va se ci fermiamo da Starbuck’s prima di andare a casa? Ho voglia di un macchiato al caramello.- le disse, aumentando il passo visto che Teresa adorava camminare in fretta.
- Certo, scusa per prima.- le rispose sbrigativa. Nova sorrise, in fondo anche Tess ci rimaneva male quando bisticciavano.
- Non ti preoccupare.- le disse di rimando Nova, poco prima di sentire un braccio muscoloso passarle sopra le spalle e costringerla a girare la testa.
Harry la sorprese con un bacio appassionato. – Ciao, stella.- le disse staccandosi. Nova arrossì, non si aspettava minimamente che Harry le avrebbe rivolto ancora la parola. Insomma aveva quell’aria da strafottente del cavolo, non sembrava il tipo da voler uscire più volte con la stessa ragazza.
- Hey, Styles, di nuovo tu- gli disse lei, tirandolo a sé prendendolo per la giacca e dandogli un altro bacio.
Teresa li guardava a un passo di distanza, aveva dell’amaro in bocca e le dava fastidio lo stomaco.
- Light, che fate di bello tu e Nova adesso?- sentì una voce chiamarla da dietro. Solo una persona la chiamava Light. Si girò con un sorriso incosciente sul volto.
- Niall, proprio non ce la fai a starmi lontano?- gli domandò lei con aria sbarazzina.
Lui le si avvicinò fino a quasi baciarla, ma lasciandola senza quel contatto e le sorrise misterioso. – Forse.-
Lei riprese a respirare solo quando lui staccò i suoi magnetici occhi azzurri dal suo sguardo.
- Volete venire anche voi allo Starbuck’s?- domandò Nova, dopo essersi staccata dall’ennesimo bacio di Styles.
- Io vengo di sicuro, tu Niall?- disse il moro, guardando il suo amico, ma rimanendo abbracciato alla ragazza.
Niall ponderò l’idea di andare con i due e con Teresa a prendere da bere qualcosa di caldo, ma poi decise che Harry aveva bisogno di rimanere solo con Nova e che se Tess voleva fare la sostenuta lui le avrebbe dato filo da torcere.
- No, - scosse la testa il biondo, - Credo che andrò di là. . .- rispose, indicando la strada opposta al locale.
Teresa guardò la direzione indicata da Niall, perché non voleva stare con lei? Annuì, pensando che non aveva proprio voglia di fare la terza incomodo.
- Nova, credo che andrò a casa, ci sentiamo più tardi, d’accordo?- disse, interrompendo il silenzio. L’amica la guardò un po’ in pensiero, sapeva che Niall la stava mettendo in difficoltà, ma la lasciò andare salutandola con la mano.

Teresa sapeva benissimo dove Niall si sarebbe andato a cacciare, i suoi piedi la guidarono quasi inconsciamente verso quel luogo dove si era nascosta i primi giorni nella nuova città. Entrò, mise il cellulare su silenzioso e si diresse alla sezione di romanzi rosa.
Erano il suo debole. In un mondo in cui tutto l’amore che aveva conosciuto era improvvisamente svanito, Teresa aveva trovato speranza e rifugio solo nei romanzi rosa, Jane Austen era diventata la sua autrice preferita e Elizabeth Bennett il suo modello di donna.
Si nascose dietro allo scaffale e si accasciò per terra con il suo libro preferito fra le mani. Lesse un passaggio che le piaceva particolarmente, sentendo il frusciare della carta sotto le sue dita, ripercorrendo parole familiari, poi prese fiato, si alzò e andò a studiare nella sala grande, portando con sé il libro.
Teresa si sedette e dopo avere sfogliato il libro di Italiano per finta, alzò lo sguardo e intercettò quello di Niall. Fece finta di niente, ma sapeva che anche lui era lì, lo sapeva fin troppo bene e sapeva anche di volere passare con lui il pomeriggio, non con Jane Austen e Elizabeth Bennett. Voleva che lui le tenesse la mano come sabato, la facesse ridere, la ascoltasse, le sorridesse.
Sentì una seggiola muoversi silenziosamente e poi avvertì la presenza di qualcuno di fronte a lei. Non alzò gli occhi dal libro di testo, continuò a leggere quella lingua familiare, senza capire perché la facevano tanto lunga sul congiuntivo presente e imperfetto. Quando un piede sfiorò la sua gamba. Lei scattò, arrossì, ma poi pensò che doveva essere stato uno sbaglio, le capitava a volte di sbattere la gamba con la gente a mensa. Sentiva Niall respirare davanti a lei, probabilmente intento a guardarla. Perché si ostinava a tacere, perché prolungava quell’estenuante silenzio?
Sbatté forte il libro chiudendolo, si alzò in piedi scocciata. Niall non voleva rompere il ghiaccio? Va bene! Se ne sarebbe fatta una ragione e avrebbe continuato per la sua strada, come se nulla fosse. Raccolse per bene tutte le sue cose che aveva sparpagliato in pochi minuti sul tavolo.
- Va bene.- borbottò arrabbiata mettendosi il giacchetto. Niall alzo lo sguardo, sorridendo appena, si appoggiò allo schienale della seggiola.
Teresa era già sulle scale fuori dalla biblioteca, quando sentì qualcuno che le prendeva la mano. Si voltò contraddetta, che diamine, quel Niall faceva tutto tranne quello che si aspettava!
- Dai, la smettiamo?- sentì dire. Si voltò, era arrabbiata, ma non ne aveva motivo. Insomma, non le sarebbe costato niente salutarlo per prima.
- Di fare cosa?- domandò stizzosa, con la rabbia dentro al cuore. Perché su Niall i suoi metodi abituali non funzionavano?
- Lo sai, andiamo, ti accompagno a casa.- disse lui con voce calma, senza dire niente sul fatto che lei aveva le lacrime agli occhi nonostante cercasse di cacciarle.
Lei stette zitta, ma si abbandonò a Niall che l’aveva presa per mano e stava andando nella direzione di casa sua.
- Perché non mi hai salutata oggi?- disse Teresa all’improvviso, aprendo bocca per la prima volta.
- Non lo so, mi sembrava che se tu mi avessi voluto salutare lo avresti fatto- rispose lui, stringendosi nelle spalle. Come era carino con la divisa della scuola e il cappotto. Teresa sorrise, un po’ perché era felice che Niall le stesse parlando di nuovo, un po’ perché lui era così gentile.
- Scusa, allora. Dovrei fare un po’ meno la stronza.- disse lei, per alleggerire la situazione. Risero insieme.
- No, tranquilla, stronza così va più che bene.- commentò lui, avvicinandola a sé tirandola per il braccio. La abbracciò e continuò a camminare senza guardarla, mantenendo lo sguardo dritto davanti a sé.
- Ciao, Niall. – disse lei, cercando di mettere rimedio al mancato saluto di prima. Lui scoppiò a ridere per la prima volta davanti a lei. Non aveva mai sentito la sua risata allegra, le veniva quasi da piangere al suono di una risata così vera e vivace. Lei lo strinse con le braccia per la vita. Voleva stare a contatto con la sua felicità il più a lungo possibile.
- Harry tratterà bene Nova, vero?- domandò lei all’improvviso. Nova era la sua migliore amica da quando si era trasferita lì. Era la persona a cui voleva più bene, oltre ai suoi familiari, se le fosse successo qualcosa di brutto, se avesse lasciato che qualcuno ferisse i suoi sentimenti non se lo sarebbe mai perdonato. Per questo cercava di inculcarle quella sorta di indipendenza dai ragazzi che la caratterizzava, per non vederla mai soffrire per amore.
- Non so come risponderti, è impossibile prevedere il futuro . . .- rispose lui, ma le risposte enigmatiche quando riguardavano il benessere di Nova non piacevano mai a Tess. Sciolse l’abbraccio, guardò negli occhi Niall.
- Ma tu conosci bene Harry, saprai come tratta le ragazze e cosa prova per Nova, no?- domandò ancora.
Lui si strinse nelle spalle. – Tu potresti assicurarmi che Nova non ferirà Harry?- chiese di rimando il biondo. Teresa avrebbe voluto rispondere, ma d’altronde, non ne aveva la certezza. Lui la guardò in attesa, poi annuendo e abbracciandola di nuovo riprese il discorso.
- Appunto. Le persone hanno una propria individualità per fortuna, quindi ognuna di loro è diversa dalle altre per un verso o per un altro, di conseguenza quello che potrebbe far stare male me, potrebbe non avere lo stesso effetto su di te, quello che secondo Harry potrebbe essere normale, per Nova potrebbe essere una tragedia e così all’infinito, non ci sono cose certe fino in fondo quando si parla di emozioni e reazioni umane.-
Teresa era senza parole, quello era il genere di cose che diceva sempre sua nonna, ma nessuno le aveva sapute ridire in quella maniera perfetta, con quel contegno affascinante. Nessuno, mai. Di sicuro nessun ragazzo.
- Ti va di salire?- disse lei, visto che erano arrivati davanti al suo palazzo e voleva disperatamente passare il resto della giornata con lui.
- Certo- rispose, sorridendo sereno.

 

E che succederà adesso?? in casa di Tessa?? eheheh!! mi piace un sacco lasciarvi senza risposte!!!
Che ne dite di questa Teresa rompi palle che non vuole mai fare la prima mossa??
E di Harry e Nova?? non so bene cosa succederà nei prossimi capitoli.. spero di non avervi lasciati troppo disappunto :))
A prestissimo, sucsate se c'ho messo un po' a pubblicare il uovo capitolo,  ma se non ho recensioni che mi ispirino non posso fare magie! :)) ^.^

A presto, LA


 

E fishdfòhfEeE che succeder 

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


- Tessa!!!- gridò la piccola Bree dalla cucina, dove come al solito si trovava a fare i compiti. La bambina si fiondò nell’ingresso per salutare la sorella maggiore, le abbracciò la vita, poi fece un passo indietro e con la manina paffutella indicò il ragazzo accanto alla sorella.
- Chi è?- domandò mantenendo la manina alzata. Teresa sorrise, prendendolo per mano.
- Primo: glielo puoi chiedere, mica morde! Secondo: questo è un mio amico. Si chiama Niall.-
Niall si chinò per guardare negli occhi Bree. – Ciao, Bree. Molto piacere.- le disse, tendendole la mano. Lei sorrise e gliela strinse malamente.
- Sai fare i compiti di matematica?- gli chiese lei, portandolo in cucina senza farlo neanche spogliare. Lui la seguì incespicando e sorridendo a Teresa che si stava levando il cappotto e lo portava in camera sua.
Teresa si sedette un attimo sul letto per riordinare le idee: Niall Horan, conosciuto neanche tre giorni prima, era in casa sua, nella sua cucina che aiutava sua sorella di nove anni a fare i compiti di matematica.
Scosse la testa e si levò le scarpe. Davvero proprio quel lunedì si era dovuta mettere quel golfone informe sopra la gonna della divisa? Si diede una botta da sola per rimproverarsi quei pensieri. Chi se ne importava, lei si vestiva come le pareva, di certo non si vestiva bene per far piacere a una ragazzo!

- Allora, come vanno i compiti? Ti serve aiuto Niall?- disse lei entrando in cucina e dirigendosi verso il frigorifero. Lui sorrise, - No, tranquilla, ci pensa Bree a darmi ripetizioni!- le rispose. Lei gli si avvicinò all’orecchio, - Ti va un caffè, o qualcosa di simile?- gli domandò, cercando di fissarsi nella testa quel suo sguardo così particolare.
-Un tè, se non ti dispiace, grazie.- le rispose, dando di nuovo attenzione alla bambina.
- Bree, hai già fatto merenda? O vuoi già fare cena, visto che sono quasi le sei?- domandò poi alla sorella. La piccola distolse l’attenzione dai quaderni, sorridendo, - Vorrei un toast per cena! Me lo fai? Niall, resti per cenaaa?- disse Bree, strattonando il ragazzo per una manica. Lui guardò Tess, come per vedere la sua reazione alla domanda della piccola e rispondere di conseguenza. Teresa si era irrigidita, ma continuava a sorridere.
- Direi che per questa volta torno a casa mia per cena, ok?- rispose il ragazzo sorridendo amabilmente alla bambina. Lei sbuffò delusa, poi riprese a fare i compiti. Niall si era accorto di quella reazione di Teresa, era meglio non affrettare le cose, proprio adesso che iniziava ad abbassare le difese. In fondo gli bastava anche solo stare con lei a quella maniera, quei pochi istanti.
Teresa aveva iniziato a preparare il toast e aveva già messo a bollire l’acqua nella teiera.
Niall le si avvicinò lasciando Bree al suo destino con la matematica, Teresa era appoggiata al bancone della cucina e lui le si appoggiò proprio di fronte, le sue mani cingevano i fianchi di lei.
- Non sei obbligato ad andartene, tanto mia madre non mangia mai a casa se non nei week-end, quindi non è un problema aggiungere un posto a tavola.- disse lei educatamente. Lui vide nei suoi occhi l’insicurezza e la paura di un contatto prolungato e sorridendo scosse la testa.
Chissà perché Teresa aveva quell’effetto su di lui? Perché voleva andarci piano, senza farle pressione su niente? Di solito le ragazze cadevano ai suoi piedi e di sicuro passava al massimo un’ora prima che baciasse la propria preda.
Con Teresa sentiva di doversi comportare in maniera del tutto diversa, non aveva nemmeno voglia che lei cadesse ai suoi piedi come tutte le altre.
La osservava con quei suoi occhi da cerbiatta impaurita. Aveva già capito che se anche lei cercava di fare la dura con il mondo intero, di rimanere impassibile di fronte a tutto e a tutti, in realtà dentro di lei si celava una creatura fragile e in cerca di un affetto vero e profondo. Ma era disposto lui, a darle ciò di cui aveva bisogno?
- Non ti preoccupare, faremo un'altra volta, adesso vado. Ci vediamo domani dopo scuola?- le domandò lui, sperando di non avere fatto un passo falso. Sperando che quella lumachina che iniziava piano piano a uscire dal suo guscio, non ritornasse indietro spaventata.
Lei arrossì leggermente. Poi lo guardò con uno sguardo pieno di parole.
- Va bene- rispose, mordendosi il labbro. Sentendo la teiera fischiare i due si scossero.
- Scusa, ti ho fatto mettere su il tè, ma devo proprio scappare- disse Niall, guardando l’orologio sul muro. Sul viso della ragazza comparve per una frazione di secondo un’espressione triste, sostituita subito dopo da un sorriso formale.
- Ah, non ti preoccupare, ne consumiamo in quantità industriale in questa casa, lo berrò io.- disse di rimando, accompagnando il ragazzo all’ingresso.
- Ciao, Bree, fammi sapere se i compiti andavano bene!- salutò Niall. Bree alzò lo sguardo dal libro e sorrise al biondo, alzando la manina lo salutò :- Ciao, Niall! Torna presto!-
- Torna presto- ripeté Teresa, guardando intensamente Niall. Lui d’impulso le lasciò un bacio sulla guancia, prese la tracolla e si chiuse la porta dietro le spalle.
 
Spero che sia davvero fieri di me, visto che ho postato un brand new chapter! è un po' cortino, lo ammetto, ma "hey, what did you expect?" :)
comunque la prossima settimana posto ancora, sarò brava :) fatemi sapere che ne pensate!! :)
A presto,
LA

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Capitolo 8
*** Capitolo IIX ***


Come era possibile che un ragazzo riuscisse a tenere sveglia nel pieno della notte Teresa, senza essere lì con lei?
Aveva ancora nella testa gli occhi di Niall, che sembravano vedere oltre quello che vedevano gli altri di lei. Tess si aggrovigliò fra le coperte calde, immaginando di abbracciare Niall. Ancora non era successo niente fra i due, ma l’idea di potergli volere bene davvero, di poterlo amare, iniziava a cementarsi fra i suoi pensieri.
Quel pomeriggio poi non aveva più sentito Nova, come nei giorni precedenti, ma immaginava che le cose fossero andare benone con Harry. Nova era decisamente presa dal ragazzo e pure lui sembrava davvero interessato a lei.
- Posso dormire con te?- disse Bree, distogliendo la sorella dai suoi pensieri. La piccola si stava già intrufolando nel lettone caldo e morbido, senza aspettare la risposta di Teresa, che abbracciandola disse:- Certo che puoi-
- Niall è simpatico, mi piace.- disse Bree con la voce già un po’ addormentata. Si tirò la coperta fin sopra la testa e aggiunse:- A te piace Niall?-
Teresa rimase spiazzata da quella domanda, ci pensò su, ma Bree già si era addormentata quando sussurrò al suo orecchio un sì.
 
- Nova, allora come è andata ieri con Harry? Tutto bene?- chiese Teresa più di buon umore del solito alla sua amica.
- Sto continuando a mangiarmi le mani per avere indossato quello stupido golf bianco! Sembravo incinta da quanto mi stava male! Mi sono vista un secondo in non so che vetrina e mi veniva da piangere!- esclamò Nova in un eccesso di loquacità.
- Oh, andiamo! Ti stava benissimo e di sicuro Styles non si sarà messo a guardare come eri vestita, non credi?- le rispose Teresa, sentendosi come quando viveva ancora a Londra.
- Tess, da quando mi dai spago su queste faccende?- le chiese Nova, sorridendole e abbracciandola.
- Oh, non lo so, volevo fare qualcosa di carino per te- disse Teresa, abbracciando di rimando Nova, - Oggi io e Niall ci vediamo di nuovo.- informò l’amica.
Nova sorrise trionfante, sapeva che Niall aveva fatto breccia nel cuore di Teresa, sapeva che lui sarebbe riuscita a sghiacciarla, a farle amare di nuovo la vita.
- Senti, non è che magari questo sabato potremmo vederci con i ragazzi al Clash o anche da qualche altra parte, insomma. . . come un appuntamento?-
- Ma io e Niall non usciamo.- disse svelta Teresa, stava già tornando quella del giorno prima.
Nova si morse un labbro, sapeva di avere corso troppo, avrebbe dovuto aspettare che almeno si fossero baciati, insomma Harry le aveva mandato un messaggio quella notte, dopo aver parlato con Niall, assicurandole che i due non si erano ancora baciati.
- No, hai ragione, scusa. Lascia stare, non sarà di sicuro un appuntamento, andremo al Clash come al solito e se anche i ragazzi saranno lì, meglio, se no andrà benissimo lo stesso perché saremo io e te.
Nova aveva cercato di rimediare come poteva a quella gaffe non intenzionale, ma la mente di Teresa era complessa, chissà se aveva registrato bene il messaggio o se aveva in testa solo la prima parte del discorso.
 
All’uscita di scuola, Nova si fermò ad aspettare Harry davanti al cancello dell’istituto maschile, Teresa si diresse subito in biblioteca, aveva un’ora prima che sua sorella tornasse a casa per studiare in vista del compito di Scienze del venerdì successivo.
Entrò nel grande edificio e si mise a sedere dove il giorno prima aveva trovato Niall. Pensò che fosse come se lui stesse accanto a lei mentre studiava.
Si raddrizzò e si diede una botta in testa, visto che non era proprio il caso che pensasse quelle cose. Lei non voleva diventare la solita coppia da cliché! Non voleva diventare una di quelle coppie che fa quelle ridicole uscite a quattro da telefilm. È vero, a Nova sarebbe piaciuto e forse non si sarebbe scocciata più di tanto se parte delle coppie fosse stato Niall, ma insomma non era questo il punto.
Si mise gli occhiali che indossava solamente quando era sicura che non ci fosse nessuno che conosceva e di cui gli interessasse l’opinione e iniziò a studiare.
 
- Teresa, la devi smettere.-
Teresa alzò lo sguardo dai suoi appunti di Scienze e fece cadere gli occhiali. Niall era davanti a lei e aveva l’aria piuttosto scocciata.
- Abbassa la voce, Niall.- fu la sua risposta scostante. Niall dilatò le narici inspirando profondamente. Sapeva che Tess non avrebbe ceduto facilmente, ma ne aveva fin sopra i capelli di lei che faceva la stramba.
- Non ci dovevamo vedere dopo scuola?- le domandò addolcendo un po’ il tono della voce.
Lei continuò a guardare il suo quaderno, lo sguardo di Niall era troppo diretto per poterlo sostenere in quella precisa situazione.
- Perché non mi hai aspettato? All’uscita di scuola c’era solo Nova che aspettava Harry e io ho fatto la figura dell’imbecille perché pensavo che la ragazza con cui avevo parlato ieri sera mi avrebbe aspettato e saremmo andati a fare un giro insieme.- disse lui, mantenendo il tono della voce piatto e simile ad un sibilo.
- Niall, non ti avevo promesso niente. Mi sono ricordata solo oggi che venerdì ho il compito di Scienze e dovevo prepararmi.- disse lei, accampando una scusa.
- Tess, perché fai così? Ancora non l’hai capito che mi piaci come sei?- le disse lui, cercando di catturare il suo sguardo. Lei si rimise gli occhiali.
- Niall, lasciamo stare. Ora devo studiare.- rispose, abbassando lo sguardo che aveva posato duramente sul suo volto.
- Tess, quando ti deciderai a essere sincera con te stessa, fammi uno squillo- sentenziò lui, mentre si alzava dal tavolo e si dirigeva fuori dalla biblioteca.
Teresa resistette fino all’ultimo alla tentazione di guardarlo allontanarsi, poi proprio mentre gli si chiudeva la porta alle spalle, alzò lo sguardo.
 
- Cazzo. . .- borbottò Tess, osservando l’orologio al polso e notando che erano già le quattro e mezzo e doveva andare a prendere sua sorella. Il martedì non c’era sua nonna a prenderla alla fermata dell’autobus.
Teresa raccolse la sua roba in fretta e furia e si precipitò fuori dall’edificio. Correndo raggiunse la fermata del pulmino, ma non c’era nessuno se non una bicicletta abbandonata. Stava iniziando a preoccuparsi seriamente, non poteva essere vero.
Sua sorella era una delle persone a cui teneva di più e si era scordata di andarla a prendere. Era di mezz’ora in ritardo e sua sorella non c’era.  Bree non aveva il cellulare né il cercapersone, non aveva le chiavi di casa e non era mai tornata da sola da scuola.
Teresa continuò a guardarsi intorno, osservò il tabellone con gli orari e le fermate del pulmino, forse Bree era rimasta lì sopra ed era arrivata al capolinea.
Teresa prese in fretta il telefono e con mani distratte compose il numero che aveva ricevuto solo il giorno prima.
- Niall, ti prego, mi devi aiutare- sussurrò con le lacrime che cominciavano a scenderle dagli occhi.
- Teresa, dimmi tutto!- rispose lui, con aria seria. Sembrava che la loro “discussione” di quel pomeriggio non fosse mai avvenuta, Niall era stato capace di resettare la sua mente e di catapultarsi in cinque minuti all’angolo di strada dove si trovava Tess.
La abbracciò, la tenne stretta un attimo mentre lei si divincolava nervosa e preoccupata.
- Raccontami tutto e decidiamo cosa fare- le propose lui, prendendola per mano e facendo in modo che lei lo guardasse negli occhi.
In quello sguardo azzurro come il cielo Tess ritrovò un po’ di calma e prendendo fiato fra i singhiozzi riuscì finalmente a comunicare a Niall il suo piano.
- Allora, io sono in bicicletta, se vuoi ti porto dietro, va bene? Basta che mi dici da che parte andare.- si offrì lui, portandola alla bici e facendola sedere sul manubrio.
Arrivati al capolinea, constatando che non c’era nessuno, chiesero all’autista del pulmino che era fermo lì nel parcheggio accanto.
- Allora, secondo quel tipo panzone tua sorella è scesa di sicuro da qualche parte. Adesso io direi che dovremmo controllare a casa prima di andare alla polizia o da tua madre. . . che ne dici, Tess?- domandò Niall, toccando una spalla di Teresa, che nervosa lo guardò dritto negli occhi.
- Grazie, Niall.- disse senza aggiungere altro, ritornando alla bicicletta. Lui non le disse nient’altro fino a che non arrivarono a casa sua.
Sulle scale fuori dal palazzo, sedeva una bambina. Piccola, con i capelli rosso scuro divisi in due trecce, con gli occhiali e la divisa di una scuola privata. Era lì ad aspettare come se fosse la cosa più naturale del mondo.
- Era l’ora che tu arrivassi!- esclamò Bree quando vide Teresa correrle incontro dalla bici che ancora andava.
- Bree! Oddio, sia lodato il Cielo! Sei viva! Sei qui!- singhiozzò la ragazza abbracciando la sorella, che sembrava non capire.
- Tessa, che è successo?- domandò evidentemente stupita per la reazione della sorella maggiore.
- Io ero in ritardo, alla fermata non c’eri, ti ho. . . ti abbiamo cercata dappertutto!- spiegò Teresa accasciandosi su un gradino per versare ancora qualche lacrima.
- Tessa, non piangere! Mamma mi ha insegnato la strada per tornare da sola nel caso non ci fosse nessuno a prendermi. . . non te l’aveva detto?- disse gentilmente Bree, cercando di abbracciarla.
Teresa scosse la testa, asciugandosi il viso con la manica del golf.
- Beh, allora io vado, vedo che si è risolto tutto.- disse Niall, avviandosi con la bicicletta.
- Aspetta, rimani.- lo pregò Tess, correndogli appresso e fermandolo per la giacca. Niall non poteva resistere a quello sguardo pieno di domande, di suppliche, di paura.
- Ok

Salve salvino, bella gente!! torno alla riscossa con il penultimo capitolo! :) sì, lo so, metà di voi starà piangendo per questa mia affermazione sconvolgente.
Non ci posso fare niente, questa era destinata ad essere una ff breve, ma intensa! vedrete come è il finale!!
Dai, commentate, fatemi sapere,
LA

 



 

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Capitolo 9
*** Capitolo IX ***


 

La serata passò tranquilla, Ricky mandò un messaggio per avvertire che nemmeno quella sera sarebbe arrivata per cena e che nel frigo c’era della pasta da riscaldare. Teresa prese oltre alla pasta anche la bottiglia di vino già avviata e ne versò due bicchieri, mentre Bree rideva furbetta e giurava con il mignolo di non dire niente alla mamma.
Una volta messa a letto la piccola, Tess fece accomodare Niall in camera sua, mentre lei si cambiava. Lui si sdraiò sul suo letto e la guardò mentre con movimenti fluidi si spogliava.
Teresa non aveva mai avuto problemi a mostrarsi in biancheria intima, che aveva un bel corpo lo sapeva, ma anche il pensiero di essere in slip e reggiseno davanti a un ragazzo non era un pensiero che la straniva più di tanto, non era poi così differente dallo stare in costume da bagno dopotutto.
Indossò una canotta e i pantaloni di una tuta che usava di rado. Poi si sdraiò accanto a Niall.
Rimasero per un po’ a guardarsi negli occhi, ascoltando l’uno i silenzi dell’altra. Poi lui sospirando le pose la domanda che stava aspettando da tutta la sera.
- Che è successo all’uscita di scuola? E, ti prego, non mi raccontare stronzate- la pregò lui, visto che quel gioco lo aveva stufato. Se Teresa non era interessata che la smettesse di fare quel tira e molla.
Lei abbassò lo sguardo, - No, per favore, guardami negli occhi.- le disse lui, tirandole su il volto con una mano.
- Io. . . io non lo so. Nova ha tirato fuori tutta una storia oggi a pranzo, che dovevamo fare delle uscite a quattro. . . so che non intendeva cose tipo film, roba sdolcinata. . . sa che non   mi piacciono, ma mi ha fatto paura.- ammise, riconoscendo ciò che aveva provato davvero quella mattina. I suoi occhi verdi erano sgranati, probabilmente anche adesso aveva paura senza accorgersene.
- Tu continui a sfuggirmi- disse lui, con molta tranquillità, continuando a guardarla dritta negli occhi.
Era vero, lei continuava a cercare di sfuggirgli. Non voleva diventare un uccello in gabbia, intrappolata dall’amore. Rimase in silenzio.
- Mi dispiace- disse lei sforzandosi di sembrare convinta, perché nel suo cuore lo sentiva davvero, ma non riusciva spesso a trasmettere i sentimenti che provava.
Niall si accontentò di quelle due parole, si vedeva che le era costata molta fatica dirle. Si limitò a stringere più forte la sua mano.
- Non sono molto brava a stare con le persone, scusa se ho fatto la distaccata- aggiunse lei, sentendone uno strano bisogno.
- Non è vero- rispose Niall, serio in volto, la guardò negli occhi, le prese il volto fra le mani.
- Cosa non è vero?- chiese lei, visto che sinceramente non capiva.
- Che non sei brava a stare con le persone, l’ho visto oggi, con tua sorella. . . il modo in cui ti sei preoccupata per lei, l’abbiamo cercata per mezza città! E poi, lo so che ti preoccupi moltissimo anche per Nova, mi sono accorto che anche nei suoi confronti sei molto protettiva. Si vede che ci tieni.- spiegò lui, sussurrando ogni parola, ammaliandola con quei due specchi di cielo.
- Niall, io ho paura di questo.- scandì Tess, cercando di non piangere. Non riusciva ad aprirsi, erano due anni che continuava a tenersi dentro tutto, non sapeva più come si sta con un ragazzo, non sapeva più cosa voleva dire amare. Aveva il terrore di poter affidare il suo cuore a qualcuno che conosceva da così poco che avrebbe potuto spezzarglielo senza problemi. Niall sembrava così dolce, così sicuro. Sembrava che per lui l’amore non fosse un’esperienza spaventosa come per lei. Lei che aveva visto come l’amore può svanire, quanto può far male. L’aveva visto prima con sua nonna, quando era rimasta vedova e poi con sua madre, quando aveva scoperto che suo marito la tradiva e aveva dovuto attraversare il divorzio e il trasloco da sola. Non era sicura di potersi affidare ad una persona. Non era minimamente all’altezza di una storia d’amore.
- Teresa, tutti hanno paura, da soli. Per questo hanno bisogno degli altri.- le rispose lui, tirandola a sé per abbracciarla. Lei lo circondò con le sue braccia, si sentiva al sicuro nella stretta di Niall. Quando sollevò la testa per guardarlo, si sorprese nel vedere che anche lui cercava il suo sguardo.
I due volti di avvicinarono sempre di più fino a che, finalmente, le loro labbra si incontrarono. E furono fuochi d’artificio. La paura c’era, ma non era più forte come prima.
Teresa sapeva che se si fossero lasciati entrambi sarebbero caduti nel buio.
Ma sia lei che Niall adesso erano coinvolti in qualcosa che va oltre l’infatuazione passeggera, il loro sembrava vero amore. E forse dopo tutto poteva esserlo.
E tutto il tempo che avevano aspettato prima di quel bacio, tutti i quasi che c’erano stati, tutti quei malintesi, erano serviti solo a rendere quel momento ancora più intenso e speciale.
Quel bacio fu così lento e passionale e pieno di desiderio, che Tess voleva non finisse mai, anche staccarsi per dover prendere aria le dava fastidio, voleva che la congelassero in quel momento, così da rimanere con Niall per sempre. Lui la abbracciava, la accarezzava, le scostava i capelli dal collo per poterla baciare anche lì e sulle guancie e sulle clavicole e lei cercava di ricordare bene tutto, perché quel bacio le rimanesse dentro la testa per sempre.
Mentre lei e Niall stavano sdraiati sul letto pensando a loro due e chiacchierando e scherzando e quando Tess guardò sul comodino e vide le sigarette fu tentata di uscire a fumarne una, poi posò lo sguardo sull’accendino, la data che vi era incisa aveva finalmente un senso, con una strana coincidenza, sul cerchietto di argento era incisa proprio la data di quel giorno, 22 marzo.
Guardò Niall. Adesso non aveva più senso usare l’accendino adesso. Tutto era chiarito.

 



 
bella gente, questo capitolo era la fine, mi dispiace, ma è finita. Tra l'altro l'ho scritto in fretta e furia...
però spero vi piaccia lo stesso, insomma siete tutte state vicine a Nova, Tessa, Niall e Harry... dai, commentate e fatemi sapere che ne pensate! :)
passate a leggere la mia altra ff??
ci conto! ;)

 

LA
 

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