a volte la vita ti fa un regalo

di Marta00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Sono elisabeth sono italiana e ho venticinque anni, mi sono traserita a Londra per studiare, quei pochi amici che avevo in Italia gli ho persi venendo qui, sono sempre stata timida e asociale e così non ne ho trovati altri.
Non abito vicino all'università e non ho nemmeno la macchina (per mia scelta) così devo prendere il treno ogni mattina... è un po scomodo ma mi accontento, quella mattina era novembre faceva molto freddo e io stavo aspettando come mio solito il treno, avevo l'ipod nelle orecchie e guardavo la punta dei miei stivali neri mentre canticchiavo allegramente, alzai gli occhi e fu in quel momento che lo vidi sul marciapiede opposto al mio,era un ragazzo sui ventotto anni  aveva i capelli ricci e neri la pelle abbastanza chiara era incredibilmente alto e non troppo muscoloso, aveva un cappoto con sotto dei jeans e delle timberland, guardava a sinistra per vedere se arrivava il treno, probabilmente dovevo avere una faccia da stupida perchè appena si girò inclinò la testa incuriosito, CHE FIGURA!! prima dell'arrivo del treno feci in tempo a vedere il colore dei suoi occhi, erano neri, un nero scurissimo poi arrivò il treno.
Ero ancora imbambolata quando mi accorsi che dovevo salire sul treno sennò lo avrei perso salii in tutta fretta e mi andai a sedere al finestrino, guardai fuori e il ragazzo non c'era più sopirai e pensai: è confermato sono pazza mi sogno ragazzi bellissimi... passai tutto il viaggio a pensare e ripensare a quel ragazzo quando scesi dal treno era ancora nei miei pensieri, però durante le lezioni mi costrinsi a non pensarci anche se qulache volta il mio pensiero ci ritornava la mia concentrazione era abbastanza alta.
la sera ritornai a casa sfinita appena aprii la porta del mio trilocale mi buttai sul divano, mi stavo per addormentare quando mi squillò il cellulare guardai il display e sbuffai era la mia amata sorella di tre anni più grandi Giorgia, aprii la chiamata e dissi: io:pronto? Giorgia:ciao sorellina!! io:ciao, che c'è?? Giorgia:sempre la solita vuoi subito andare al succo vero?? io: non rompere non è giornata! Giorgia: va bene ti dirò subito la grande notizia; MI SPOSO CON FEDERICO (il suo fidanzato)!! io: wow, sono felice per te... Giorgia: grazie ora devo andare, io e federico dobbiamo andare a cena da mamma e papà per dargli la grande notizia. io: ok ciao... Chiusi la chiamata.
Mia sorella così diversa da me solare e sempre gentile si sposava, dovevo ammettere ero molto gelosa ma non ci potevo fare niente lei è sempre risultata più simpatica agli altri, mi preparai un piatto di pasta al sugo e andai a dormire, rimasi alzata per tre ore almeno a pensare che mia sorella si sposava e io sarei rimasta zitella per sempre, alla terza ora di pensieri alquanto deprimenti mi dissi: ora basta devi dormire domani sarà un'altra giornata di studio... e dopo poco mi addormentai.
Mi svegliai in ritardo e non feci nemmeno colazione mi vestii e corsi alla stazione, salite le scale del sottopasso ripresi fiato, quando alzai la testa lo rividi di nuovo il ragazzo era più bello che mai, scoppiai a ridere mentre lui mi guardava, perfetto prima brutta figura della giornata fatta passiamo alla prossima, poi mi accorsi della vibrazione del telefono lo presi e lessi di chi era la chiamata, mamma?? da quando mia mamma mi chiamava così presto?? risposi: io: pronto? mamma: ciao tesoro!! io:ciao mamma, come va?? mamma: tutto bene, l'hai saputa la notizia?? tua sorella si sposa, il matrimonio sarà a gennaio!! io: si lo so, me lo ha detto ieri. Mia mamma incominciò a parlare dei preparativi ecc... mentre io mi sentivo pizzicare gli occhi per le lacrime, insomma io non ho mai avuto uno straccio di fidanzato e loro mi sbattono così in faccia il matrimonio di Giorgia, capisco la loro felicità ma non è giusto!!
dopo dieci minuti di chiacchere del matrimonio da parte di mia madre chiusi la chiamata e sospirai, guardai sul marciapiede opposto e notai che il ragazzo era ancora li, mi stava fissando... deglutii rumorosamente e decisi che per un giorno avrei saltato lezione, mi girai e mi incamminai verso le scale, le scesi due gradini per volta e corsi fuori dalla stazione, pioveva... questa si chiama sfiga, tutte a me dovevano capitare??Mi incamminai verso il centro a guardare un po di negozi quando mi squillò di nuovo il telefono, sbuffai rumorosamente, guardai il cellulare la chiamata era di nonna mentre accettavo la chiamata pregavo in turco perché almeno lei non mi raccontasse del matrimoni, dissi: io:pronto?? nonna: ciao tesoro, procedono bene gli studi?? io:il solito, te nonna come va con la schiena? nonna: grazie tesoro va molto meglio, come va con i ragazzi? io: vuoi la verità?? nonna:certo! io: uno schifo... nonna: ma sono tutti cechi gli inglesi?? io: grazie nonna ora devo scappare ci si vede al... matrimonio. nonna: si ciao tesoro! Chiusi la telefonata e sospirai, almeno lei ci ha pensato un po a me... senza nemmeno rendermene conto ero arrivata a una piccola stradina piena di negozi deliziosi...

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Sospirai e passeggiai a lungo, non avendo nient'altro da fare mi ritrovai a pensare a varie cose, e indovinate a cosa pensai?? alla bruttissima figura che avevo fatto prima, divenni paonazza solo a pensarci bisognava essere proprio stupidi per fare certe figure! Passeggiai per tutto il giorno, mi chiamarono zii e zie per chiedere se avevo saputo del matrimonio di Giorgia, alla sesta chiamata mi era venuto l'irrefrenabile impulso di distruggere il telefono, fortunatamente dopo le 4:00 non chiamò più nessuno e io felice di avere un po di tranquillità incominciai a guardare le vetrine dei negozi. Alle 6:00 avendo i piedi distrutti così decisi di tornare a casa, mentre camminavo guardavo per terra e fu così che non mi accorsi dell'uomo che mi stava venendo addosso, solo durante l'impatto mi decisi a alzare la testa e per guardare in viso l'uomo,lo riconobbi era il ragazzo della stazione. Lui molto probabilmente non mi vide nemmeno perché accennò solo un semplice "scusi" e proseguì per la sua strada, io invece rimasi impalata a guardarlo allontanarsi, ripresi a camminare solo quando lui ebbe voltato l'angolo. Forse Dio lo faceva apposta, incontrare lo stesso ragazzo due volte in un giorno nella grandissima Londra non era fortuna era un miracolo!! Quando arrivai a casa ero ancora immersa nei miei pensieri, ma ricordai che il giorno seguente avevo un importantissimo esame, mi allarmai subito e con enorme fretta presi il libro, incomincia a studiare,iniziai alle 7:00 e finii alle 3:00 di notte. Appena compiuta l'ardua missione andai a letto sfinita, l'ultimo pensiero della giornata lo dedicai al ragazzo della stazione... Mi svegliai sentendo un fastidioso rumore, la sveglia. Mi lavai, vestii e uscii di casa. Alle 6:45 precise ero alla stazione, appena finito di salire le scale guardai il marciapiede opposto e ebbi la più spiacevole sorpresa della mia vita, il ragazzo si stava baciando con una ragazza ( probabilmente un po più piccola di lei), era esile e minuta aveva i capelli rossi e era terribilmente magra. Il bacio che si stavano scambiando era molto passionale durò perlomeno due minuti, io restavo li impalata con la bocca che probabilmente toccava terra. Che stupida che sono! un ragazzo così carino non poteva non avere una ragazza. Quando i due ebbero finito di sbaciucchiarsi si guardarono per tre secondi e poi scoppiarono a ridere. Quando li vidi ridere così allegramente diventai gelosa, anche io volevo avere un ragazzo che mi faccia ridere, gioire e amare... Smisi di viaggiare con la mente solo quando fu il momento di salire sul treno, salii gli scalini con la lentezza di un bradipo ritardato e mi sedetti al primo posto libero. Il viaggio fu molto lungo (almeno a me parve lungo) arrivata all'università tenni l'esame ( che non andò così male) e scappai a casa visto che non avevo più corsi. Stavo per arrivare a casa, ero molto stanca e stavo attraversando la strada quando sentii uno strano rumore, il classico rumore che si sente durante una frenata brusca, poi basta solo buio, grida e urli. Il cervello se provi un dolore troppo grande lo rimuove è quello che è successo a me, non ricordo di aver provato dolore in quell'attimo. Probabilmente ero incosciente, sentivo solo qualcosa di duro sotto la schiena e una sirena. Passarono diversi minuti prima che il piano duro diventasse morbido, facevo fatica a respirare mi facevano male le costole e mi scoppiava la testa, non capivo molto bene dove fossi, ma quando realizzai sgranai gli occhi e mi mossi, questo mi provocò un violento colpo di tosse, sentii qualcuno parlare: X: non ti muovere! il ragazzo che aveva parlato possedeva una voce melodiosa, calmante. sentii qualcosa sulla bocca e uno strano odore, gli occhi si fecero pesanti, e così mi addormentai cullata dalla voce che avevo appena sentito...

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Mi risvegliai un po stordita ma tutto sommato stavo bene, sentivo qualcosa di pesante sulle gambe mi alzai a vedere cosa era, rimasi esterrefatta quella sulle mie gambe non era mia madre, mi guardai attorno c'erano anche mia sorella, il suo fidanzato e papà, stavano tutti dormendo. Non ricordavi niente così scossi mia madre, lei si svegliò e mi abbracciò, io feci una strana smorfia perché mi aveva fatto male così le dissi -mamma mi fai male- -scusa tesoro...- -cosa è successo?- -hai avuto un incidente- -oh- - menomale che c'era qui un ragazzo tirocinante, i chirurghi erano tutti in sala operatoria- -wow, ma quando siete arrivati??- -ieri- - ma da quanto dormo??- -tre giorni- -e con gli studi- -ci abbiamo già pensato ti faranno recuperare- -ok...- Entrò un'infermiera che disse - ben svegliata, il dott. smith sta per arrivare- la mamma gli rispose -ok, grazie...- l'infermiera gli sorrise e andò via, dopo un quarto d'ora si aprì la porta e arrivò il medico, deglutii rumorosamente quando lo vidi, era il ragazzo della stazione. La mia espressione cambiò completamente quando entrò un'altra infermiera, era la rossa che si sbaciucchiava il ragazzo, grrr che rabbia!! I miei pensieri omicidi verso l'infermiera rossa furono interrotti dal ragazzo che diceva - buongiorno bell'addormentata- aveva senso dell'umorismo, stava bene anche in camice bianco, cosa volevo di più in un uomo?? comunque risposi con un sorriso e dissi -grazie- -ok ora dovremo farti una visita, quindi i signori possono andare fuori??- OK PANICO!! non sono pronta a restare da sola con lui, insomma faccio figure di merda a dieci metri di distanza da lui figuriamoci a due centimetri, mamma si alzò e sveglio gli altri che prima mi salutarono calorosamente e poi uscirono. Il ragazzo si mise a visitarmi, che imbarazzo c'era un silenzio alquanto pesante lui disse - puoi metterti in piedi?- io mi alzai, poi lui chiese - come ti chiami?- -elisabeth- -bel nome, sei di qui?- -no- -e di dove sei- - Italia- gli si bloccarono le mani, alzò la testa e mi sorrise. Il resto della visita proseguì nel più profondo silenzio, mi avevano messo diversi punti vicino al fianco ma niente di grave lui disse -dovrai restare una notte qui...- -va bene- -ora devo andare, cerca di non alzarti- - ok!- e se ne andò con la rossa. Mi buttai di peso sul lettino, sapevo il suo cognome mi mancava solo il suo nome è un dottore, non me lo sarei mai immaginato. Entra mia madre che ha già parlato con il ragazzo e mi bacia la fronte, gli dico -potete andare a fare un giro, non siete costretti a restare con me!- non ti preoccupare restiamo- sbuffo, sempre la solita iperprotettiva. Il resto del giorno lo passai guardando la TV, leggendo riviste e dormendo. Mi addormentai alle 2:00 di notte e mi svegliai alle 6:00, mi fecero un ultima visita di controllo ( il medico che mi visitò non fu il ragazzo) e poi andai finalmente a casa. Arrivata a casa mi sedetti sul divano e chiesi a mi madre -ma all'automobilista non è successo niente?- -no, è stato dichiarato innocente- -ok, quando partite??- lei guardò l'orologio e disse - tra due ore, dobbiamo andare!!- presero le loro cose alla velocità della luce poi uno ad uno mi salutarono e io gli accompagnai alla porta e loro se ne andarono. Io andai a farmi una doccia calda, restai sotto il getto dell'acqua perlomeno trenta minuti, guardai la cicatrice non era tanto grande ma si vedeva abbastanza. Uscita dalla doccia i sono avvolta nell' accappatoio, mi vestii da casa e poi passai tutta l a giornata o al PC o a studiare, alle 22:00 andai a letto ero sfinita. La mattina dopo mi svegliai, mi vestii e usai una borsa a tracolla, anche se il medico mi aveva detto di non farlo ma in casa non ne trovai altre. Uscii di casa, mentre camminavo speravo che il ragazzo non ci fosse, avevo già fatto troppe figure da merda... Arrivata alla stazione guardai dall'altra parte, c'era anche stamattina ma fortunatamente non guardava nella mia direzione, avrei fatto finta di non vederlo così girai la testa. Il treno era in ritardo di quindici minuti, stavo aspettando impaziente quando sentii una mano calda sulla spalla mi girai e vidi il ragazzo deglutii e lui mi disse -non dovresti portare le borse a tracolla!- -non ne avevo altre.- -allora lascia che la porti io- -non importa davvero!- -insisto- -va bene- gli consegnai la borsa, era abbastanza pesante, appena la prese in mano scosse la testa e sorrise, in un primo momento non dissi niente poi però mi feci prendere dalla curiosità e gli chiesi:-come ti chiami?- -Adam- oddio pure il nome è perfetto! gli risposi -piacere di conoscerti- lui sorrise e disse -piacere mio- -perché hai riso quando ti ho dato la borsa?- -perché non hai fatto niente di quello che ti hanno detto- - e cosa mi hanno detto?- rise ancora, che bella risata disse - di non portare cose pesanti e borse a tracolla, lo sai vero che ti si potrebbero riaprire i punti- -andrò a prendere una borsa- - brava ragazza!-dopo poco arrivò il treno e io presi la mia borsa con riluttanza, lui si avvicinò all'orecchio e mi disse -non si trovavo più ragazze così in giro- e poi se ne andò. Rimasi impalata due minuti buoni poi mi decisi a salire sul treno, mi sedetti vicino al finestrino e ripensai al nostro incontro...

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


La giornata passò in fretta e senza rendermene conto al ritorno in treno stavo pensando a lui, sospirai. Appena scesa dal treno guardai sull'altro marciapiede non c'era, andai dritta a casa mi feci una doccia e mi misi in pigiama. Stavo guardando la TV quando mi squillò il cellulare, sul display c'era scritto Giorgia, ancora?? spero che non voglia parlare del matrimonio... risposi -pronto??- -ciao sorellina come va?- -bene, perché mi hai chiamato??- -devo dirti una cosa!- -Spara!!- -il medico che ti ha visitato, sai quello giovane secondo me gli piaci- -TU MI CHIAMI ALLE 11:00 DI SERA PER DIRMI QUESTO???- -si- -sei proprio scema!!- -se lo dici te ora vado ciao sorellina!- irritata decisi di andare a letto. Il giorno dopo mi svegliai feci colazione mi vestii e uscii di casa DOMANI ERA SABATO, FINALMENTE!! come mio solito arrivai alla stazione e guardai il marciapiede opposto non c'era nessuno, mi guardai intorno fino a quando non sentii una mano sulla spalla mi girai era Adam, mi fece cenno di dargli la borsa che io consegnai poco dopo. Incominciò a parlare -quanti anni hai??- -venticinque tu?- -ventotto, sei laureata?- -non ancora, te suppongo lo sia- -ma che perspicace!! quale è la tua città natale?- -Firenze la tua?- -liverpool, hai un fidanzato- notai che divenne leggermente rosso quando me lo chiese, risposi -no, te si vero?- lui mi guardò storto e mi rispose -io?? no- -e allora perché stavi baciando quella ragazza rossa?- lui incominciò a ridere come un matto poi rispose - avevamo fatto una scommessa, non era un vero bacio- ok perfetto una bellissima figura di prima mattina, divenni tutta rossa e rimasi zitta fino a che lui non disse -ci spiavi per caso?- - no cioè, io... insomma voi vi baciavate davanti a tutti, e poi non è tanto normale baciare un'amica!!- lui sorrise e disse -avevo perso una scommessa...- io gli sorrisi, parlammo del più e del meno fino a che non arrivò il treno a quel punto mi girai verso di lui e dissi - grazie per avermi tenuto la borsa!- - di niente, ci si vede- io gli sorrisi presi la mia borsa e salii sul treno. Durante il viaggio non feci altro che gioire del fatto che Adam non fosse fidanzato, arrivai all'università in leggero ritardo ma fui scusata, la giornata passò in un baleno e presto fu il momento di tornare a casa, arrivata a casa mi lavai e non sapendo che fare mi ritrovai a fantasticare su Adam quando sentii squillare il cellulare, era un messaggio c'era scritto: Ciao domani visto che sono libero vorresti passare il pomeriggio con me?? Io gli risposi: se mi dici chi sei si può fare... La risposta arrivò dopo poco c'era scritto: mi sono dimenticato di firmarmi scusa comunque sono Adam. appena letto il messaggio incominciai a saltare dalla gioia risposi dicendogli: ok dove ci troviamo?? lui mandò un messaggio con scritto: ti vengo a prendere io a casa tua alle 15:00, so il tuo indirizzo perché c'è scritto sulla tua cartella clinica! buonanotte ... gli mandai un ultimo messaggio con scritto: buonanotte anche a te! oddio non ho niente di adatto da mettermi devo farmi aiutare da una un po più esperta, MIA SORELLA!!

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