Un bias come marito

di shasti9x
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Joon, la sveglia!! ***
Capitolo 2: *** Una colazione speciale ***
Capitolo 3: *** Mir, ci sei o ci fai? ***
Capitolo 4: *** Risate al Luna Park ***
Capitolo 5: *** Mai far incazzare Joon. ***
Capitolo 6: *** Una notte speciale. ***
Capitolo 7: *** Realtà o fantasia? ***
Capitolo 8: *** Basta solo lui. ***
Capitolo 9: *** Le stelle sono infinite. ***
Capitolo 10: *** Complicated. ***
Capitolo 11: *** Insecurity. ***
Capitolo 12: *** Dodici. ***
Capitolo 13: *** 112 ***
Capitolo 14: *** Filo rosso. ***



Capitolo 1
*** Joon, la sveglia!! ***


I miei occhi si aprono e mi sveglio dolcemente con le bellissime note di Beautiful.
Sorrido.
Risvegliarsi in questo modo è a dir poco stupendo. Io vicino a Joon che dorme profondamente come un dolce bambino. Non smetto di sorridere guardandolo. E’ proprio bello e delicato, sembra così tanto indifeso. Ha ancora la mano sui miei fianchi e mi fa sentire al sicuro, protetta e amata.
Ancora le note di Beautiful accompagnano questo momento meraviglioso. Alzo lo sguardo e da dietro le tende vedo che è già sorto il sole. Forse è già ora di alzarsi! Sposto piano la mano di Joon per non svegliarlo e prendo il cellulare che è sul comodino accanto al letto. Spengo la sveglia anche se avrei continuato ancora ad ascoltare quella canzone all’infinito.
Noto che sullo schermo ci sono 9 chiamate perse. Ma chi sarà mai ad aver chiamato a quest’ora? Stranita controllo che ore sono.
Sgrano gli occhi. Dio mio, non ci posso credere.
-         JOOOOOOON SVEGLIATI SIAMO IN RITARDOOOOOOOOOOOOOO- mi metto a gridare scuotendolo
Dallo spavento fa un salto cadendo dal letto. Si alza barcollando spaventato
-          Ehi ehi d-dove, cc-cosa è successo, cosa succed- chiede
-          E ME LO CHIEDIIII??? SONO LE DIECI E MEZZA E SIAMO IN RITARDOOOOOOOOOOOOO- mi metto a gridare correndo di qua e di la per la stanza.
-          Come?? Le dieci e mezza?? Perché non hai messo la sveglia??-
-          Io l’ho messa la sveglia!! Solo che la suoneria non era quella adatta!! Tu piuttosto, perché non l’hai messa?? Ti ho detto ieri di metterla per sicurezza!!
Stiamo impazzendo, gridando, correndo per la casa cercando di prepararci, lavarci e sistemarci.
-          Anche io ho messo la sveglia! Solo che a quanto pare non è suonata! –
Si avvicina anche lui al comodino e prende il suo cellulare.
-          Oddio.. ho il cellulare sul silenzioso-
-          Ma bravo, sei un GENIO!!- dico infilandomi la maglietta con super velocità
-           Seungho e Shailene ci uccideranno. Vedo già 9 chiamate perse- continuo.
-          No, Seungho ucciderà ME. Sul mio cellulare ci sono 18 chiamate perse e 7 messaggi. Ho paura di leggere-
-          Chiamalo e digli che stiamo arrivando! Siamo in ritardo di quaranta minuti, non penso si arrabbieranno tanto!- mi passo velocemente la matita sugli occhi e mi spruzzo un po’ di profumo.
-          Non mi va di sentirlo gridare dall’altro lato del telefono.-
-          Guarda che poi sarà peggio. Chiamalo ora almeno per tranquillizzarlo-
-          Ma chiama tu Shailene, scusa!-
-          … Joon per piacere, sono ancora mezza addormentata e vedo a malapena cosa ho davanti. Non voglio storie.-
-          Facile cavarsela così. – sogghigna.
Non gli do retta e finisco di sistemarmi i capelli. Scusami Shailene se non ti chiamo, ma so che me ne pentirò se lo farò. Rabbrividisco al pensiero. E’ tutta colpa di Joon, cacchio!
Ad un tratto si avvicina a me, mi mette il suo cellulare sull’orecchio e scappa via.
-          Cosa faii, Joon?!-  guardo il cellulare e vedo che si sta inoltrando la chiamata per Seungho.
-          JOOON IO TI UCCIDO!!!-
Si chiude in bagno.
In questo momento risponde Seungho. Non oso descrivere cosa sento, sta gridando.
-          JOON, RAZZA DI STUPIDO! MA SAI QUANTE VOLTE TI HO CHIAMATO?? DOVE SEI?? PERCHE NON HAI RISPOSTO?? E PERCHE NON SIETE VENUTI?? SE SOLO TI PR..-
-          Ehm.. Seungho ciao.. Sono Sha…-
Si calma di colpo. 
Silenzio.
-          Ah, scusami, pensavo fossi Joon..-
-          N-nono sono io. Scusa scusa scusa, arriviamo subito! E’ colpa della sveglia che non ha suonato!-
-          Ancora con questa storia?? In due avete avuto problemi con la sveglia? Aaaaish. Non voglio pensarci. Dai cominciate a venire perché  da un po’ che vi stiamo aspettando. Anzi, ad essere sinceri stavamo arrivando da voi-
Rabbrividisco al pensiero.
-          Nono tranquillo, arriviamo subito! Aspettateci lì e scusate!-
Sono tremendamente imbarazzata. Non la lascerò passare liscia a Joon.
-          Ok, vi aspettiamo- riattacca.
Sospiro profondamente. E’ stata dura, direi. Proprio in questo momento esce dal bagno Joon.
Ride  compiaciuto. Lo fulmino. Si avvicina a me sempre ridendo e fa per darmi un bacino sulla guancia abbracciandomi, ma lo spingo e lo colpisco in testa.
-          Ahii- si lamenta.
-          Io sono pronta, comincio ad andare- dico con freddezza.
-          Dai, non dirmi che te la sei presa!-
-          Sei un traditore- comincio ad andare e lui mi segue ridendo.
-          Devi capirmi, quel pazzo mi avrebbe ammazzato-
Non rispondo. Ho la faccia infuocata. Lui continua a ridere stuzzicandomi e cercando di farsi perdonare.
 
Io e Joon avevamo promesso che avremmo usato questo giorno libero per passarlo con Seungho e Shailene. E’ da un po’ che non ci riunivamo e così abbiamo deciso di farlo dato che eravamo liberi tutti. Ci siamo dati appuntamento ad una pasticceria dove di solito facevamo colazione, sarebbe stato bello riunirci nello stesso posto. Purtroppo la giornata è iniziata male per colpa del piccolo incidente successo stamattina.
Rabbrividisco al pensiero che stiamo andando da quei due, vederli incazzati non è una bella cosa. Spero si siano calmati. Ho addosso un’ansia terribile.
Non ce la faranno passare liscia perché agli appuntamenti arriviamo sempre in ritardo e per due volte abbiamo dato a loro buca, sempre per la solita storia.
La sveglia.
Ci hanno raccomandato di arrivare puntuali questa volta, sennò sarebbero stati cazzi amari.
Guardo Joon guidare e mi sembra tranquillo. Sta anche canticchiando.
-          Perché sei così tranquillo? Non sei agitato?
-          Mmm no. Dovrei?- dice indifferente.
-          Questo è strano da parte tua-
 
Comincia a parcheggiare la macchina e la infila tra una Mercedes ed una Audi. Il cuore comincia a battermi. Perché ho così tanta paura? Voglio tornare indietro. Con insicurezza slaccio la cintura. Deglutisco e guardo Joon.
-          Forza, andiamo-
-          Ah sì.. tu comincia pure ad andare, io ti raggiungo tra poco. Devo fare una chiamata, Rain mi vuole-
Lo guardo con un espressione da “Are you fuckin’ kiddin’ me?”.
 
 
-          Ahi, ahi ahi. Lasciami ora, ahiii- si lamenta. Sì, lo sto trascinando dalle orecchie.
-          Insensibile traditore! E anche egoista! Volevi farmi andare nella gabbia dei leoni da sola??! Non ti è bastato quello che hai fatto prima?!-
-          Sì scusa.. ahi! Stavo scherzando, Aahiii, lasciami ora! Che ne sarà della mi immagine? E se la gente mi vede?-
Non gli do retta, questo ragazzo non cambia mai. D’un tratto però mi fermo lasciandogli spontaneamente quel povero orecchio.
Un brivido mi percorre dietro la schiena.
Deglutisco.
Anche lui si ferma e non si muove di un millimetro.
Davanti alla porta d’ingresso ci sono Shailene e Seungho ad aspettarci con uno sguardo di fuoco. Sono nella stessa posizione. In piedi, mani incrociate e sguardo rivolto verso di noi.
-          A-andiamo v-via.. io t-torno indietro – dice Joon cominciando ad indietreggiare.
Lo fermo.
-          Respiriamo lentamente e profondamente e cominciamo ad avvicinarci. Non sarà così terribile, dai-
Le mie parole dovrebbero mettere forza e sicurezza, invece trasmettono tutto il contrario.
Comincio ad avanzare lentamente trascinandomi dietro Joon. Siamo terrorizzati e il tempo sembra non passare. Quei due ancora non si muovono. Sembrano statue.
Sembrano dei coccodrilli immobili, ma pronti ad attaccarci non appena ci saremmo avvicinati.
Ci separano cinque metri. Ci fermiamo.
-          A-annyeong.. ehehe :’D- salutiamo alzando la manina.
Si avvicinano.
-          Oddio, J-Joon.. si stanno avvicinando, che facciamo??- gli sussurro con agitazione.
-          N-non lo so…n-non so...-
-          Grazie, sei di aiuto mi dicon..-
-          ECCOVI FINALMENTE- la voce di Seungho mi interrompe.
Sono più vicini del previsto.
Ci circondano girando attorno a noi.
Ma sono sincronizzati quei due?
-          Voi due non cambierete mai. Cosa dobbiamo fare con voi? Vi sembra questo il modo di trattare gli amici? - continua lui.
Noi siamo immobili e non osiamo respirare. Non riusciamo a far uscire alcuna parola.
-          E così che affrontate con serietà gli appuntamenti?- ancora girano attorno a noi come se fossimo due prede.
Shailene ancora non ha parlato ed è questo a spaventarmi di più.
Joon comincia a balbettare sparando le prime parole che gli vengono in mente.
-          B-beh dai può-può capitare, mi sono addormentato tardi per-per colpa sua che-che continuava a tirarmi calci mentre dormiva e poi mi aveva anche preparato il caffè prima di dormire.. q-uindi n-non è colpa mia, è lei che non ha neanche sistemato la sveglia, quindi per quest..AAAAAAHI-
Gli ho pestato il piede.
Shailene sospira profondamente guardando a terra e scuotendo lentamente la testa.
-          Lasciamo perdere ANCHE per questa volta. Andiamo a fare colazione, ho fame- comincia ad avviarsi verso l’ingresso. Seungho ci lancia un’ultima occhiata e la segue.
Noi siamo ancora immobili e non ci crediamo che davvero è finita. Almeno credo. Joon mi guarda.
-          Vedi.. ce la siamo cavati anche questa volta :’D-
Lo fulmino dandogli uno spintone e comincio anche io ad entrare. Lui mi raggiungere circondandomi le spalle con il suo braccio.
Basta, non riesco più ad essere arrabbiata con lui T_T
Non cambierà mai, ma ahimè, è fatto così.
Una volta entrati troviamo dentro pochissime persone. E’ stato fatto apposta così non si sarebbe creato il finimondo con gli ammiratori.
Raggiungiamo il tavolo dove ci aspettano Shailene e Seungho. Ci sono i nostri due posti liberi. Ci avviciniamo e sempre stando in guardia da quei due che sembrano avere ancora l’aria incagnata, ci sediamo.  
C’è un silenzio tombale e nessuno parla. Ogni tanto io e Joon ci lanciamo delle occhiate. Ci capiamo con gli sguardi. Nessuno dei sue sa cosa fare.
Seungho ha in mano il cellulare e sta messaggiando e Shailene sta guardando il menù. Lo prendiamo anche noi giusto per fare qualcosa e cominciamo a guardare le pagine, senza leggere.
Ad un tratto Shailene alza lo sguardo e ci guarda. Deglutisco. Non mi piace quello sguardo.
Però sorride di colpo.
-          Eccoci finalmente insiemee! Non vedevo l’ora!-
-          Dai, cominciamo ad ordinare qualcosa! Io ho già fatto colazione prima, non avevo più voglia di aspettare, ma potrei farvi ancora compagnia! - Ora è Seungho a parlare.
Non ci credo, in questa situazione sta mostrando il suo meraviglioso sorriso.
Io e Joon ci guardiamo straniti. Ancora non parliamo. Loro notano le nostre espressioni e ridono.
-          Forza su, non possiamo di certo essere arrabbiati con voi all’infinito! Ormai siete fatti così, non possiamo farci niente- dice lei mostrando il suo dolcissimo sorriso e facendoci la linguaccia.
Sospiro di sollievo.
Eccola finalmente la mia Shai, la Shai che conosco. Ringrazio il cielo piagnucolando tra me e me.
E’ incredibile come sono sincronizzati quei due, sembrano essere la stessa persona, sembra che le loro reazioni sono connesse. Anche Joon ora sembra più tranquillo.
 Finalmente ora potremmo goderci insieme questa giornata che aspettavamo da molto.
 
 
--- TO BE CONTINUED -------

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Capitolo 2
*** Una colazione speciale ***


 
Di sottofondo nella pasticceria hanno acceso la musica. Love like oxygen dei SHINee. E’ davvero molto tranquilla e rilassante. Stiamo aspettando le ordinazioni per cominciare finalmente a fare colazione. Ho dovuto ordinare io per Joon perché è andato in bagno dato che stamattina dalla fretta non è riuscito ad andarci, a parte per nascondersi dopo avermi lasciato il suo cellulare -.-
E’ da un po’ che non venivamo qui ed è sempre bello ritornarci, tra l’altro fanno dei pasticcini e dei dolci buonissimi. Io e Joon andiamo matti particolarmente per le loro brioche al cioccolato e per il cappuccino, quindi non facciamo fatica a scegliere cosa ordinare con quel menù vastissimo. Prendo però qualche pasticcino in più per assaggiare le nuove varietà.
 Ci sediamo sempre al solito posto, questa volta però solo con quattro sedie. Ci venivamo anche con gli altri, lo definiamo il “nostro” posto.
Finalmente torna Joon. Lo vedo arrivare guardandosi intorno. Noto dal suo sguardo che anche lui è felice di esserci ritornato e sta facendo caso al fatto che hanno cambiato il colore delle pareti e hanno aggiunto nuovi quadri.
-          Dovete vedere, hanno cambiato anche i bagni! E’ tutto nuovo qui! Ma da quand’è che non ci veniamo?- dice sedendosi accanto a me.
-          Mmm penso sui cinque o sei mesi! –
Intanto il cameriere arriva con un tavolino con le rotelle e ci mette la colazione a tavolo. Sembra essere molto elegante. Ci guarda sorridendo e io ricambio il sorriso e lo ringrazio dolcemente. Quando se ne va, mi giro e trovo Joon che mi fissa come per dire “Ah sì?”.
Gli sorrido imbarazzata e guardo Seungho davanti a me che ride e racconta la scena a Shai che si era distratta un attimo. Ridono entrambi e Joon fa una faccia infuocata.
-          Sempre esagerato tu!- gli dico.
-          Sisi, ma certo, sono sempre esagerato- dice ironicamente imitando il mio sorriso di prima.
Lo colpisco sulle spalle e si lamenta come al solito, ma mi restituisce il colpetto. Mi giro e lo fisso dritto nel gli occhi. Davvero ha osato? Sto per agire di nuovo, ma Shai mi interrompe.
-          No, ma voi due vi divorate tra un po’!- dice ridendo.
E’ vero, ma è colpa sua che mi fa sempre impazzire!
Seungho ride e ci dice di riprendere a fare colazione. Guardo di nuovo Joon che mi fa la linguaccia. La sua è stata solo una botta di culo che Shai è intervenuta.
Comincio a bere un sorso di cappuccino, ma la mia attenzione viene attirata da Seungho e Shailene. Stano conversando amorevolmente.
-          Tesoro, come sono i tuoi pasticcini? Sono buoni?- gli chiede lei
-          Sì, sono davvero molto dolci e soffici come te- lui sorride.
-          Sei sempre così carino - risponde lei sorridendo dolcemente.
-          Tieni, assaggia e giudica tu- dice lui dandole in bocca un pezzo di pasticcino.
Lei lo assaggia e dice che è davvero molto buono e delizioso. Prende anche lei un pezzo di brioche e lo fa assaggiare a lui. Ridono e scherzano come se ci fossero solo loro, si fanno assaggiare a vicenda i loro pasticcini e si fanno dei complimenti.
 Io li guardo imbambolata. Quanto sono carini, sembra di vedere un film romantico. Sono sempre stati così dolci insieme e Seungho è davvero un marito stupendo. Lei lo fa sentire al settimo cielo, è adorabile e amabile.
Provo anche una grandissima invidia, sono così carini insieme.
Mi giro a guardare Joon.
 Ma che sta facendo?
Lo vedo lottare contro un pasticcino. Lo sta girando e rigirando, avvicinando e allontanando, lo sta fissando come se stesse guardando qualcosa di alieno. Non sa da che parte cominciare a mangiarlo. In effetti come pasticcino è un po’ particolare.
-          Ehm ehm- mi schiarisco la voce sorridendo per attirare la sua attenzione.
Alza lo sguardo innocentemente e mi guarda come se lo avessi riportato in  questo mondo.
-          C-cosa.. cosa stai facendo?- dico sempre con un sorriso stranito.
Ritorna a fissare il pasticcino.
-          Sembra un giocattolino! Però è buono- ne assaggia finalmente un pezzo.
Il nostro discorso attira l’attenzione di Seungho e Shai che anche loro si fermano a fissare Joon totalmente coinvolto nel suo esperimento.
-          Ma che stai facendo? Hahaha- scoppia a ridere Seungho.
-          Ma povero pasticcino, Joon lo stai massacrando!!- Shai prova pietà per quel povero pasticcino.
Lui continua senza far caso ai nostri commenti.
Io ancora lo guardo cercando di capire fin dove vuole arrivare, ma cerco di attirarlo a me.
-          Oh tesoro, ma allora è proprio buono, quanto vorrei assaggiarlo!-
Dato che non si muove a fare il romanticone prendendo esempio dal suo Hyung, cerco di svegliare io questo lato.
-          Sì, è davvero buono! Dovremmo prenderne un po’ a casa!- dice continuando a sperimentarlo.
-          Seungho, che dici se lo prendiamo anche noi?- dice Shailene rivolgendosi a lui.
-          Non saprei, vorrei assaggiarlo prima- risponde lui.
-          Davvero vuoi assaggiarlo? Tieni-
Joon allunga la mano verso Seungho e gli fa assaggiare un pezzo.
Io… io giuro, rimango senza parole. Ma cosa ho fatto di male io per essere tanto ignorata??
Seungho e Shailene notano il mio sguardo e cercano di trattenere le risate.
-          Joon, credo che lo voglia assaggiare anche Sha!-
Shailene, TI AMO. Sei venuta in mio soccorso.
Joon mi guarda come se si accorgesse solo ora della mia presenza.
-          Oh si certo tesoro, assaggia, è buonissimo!-
Mi preparo finalmente per aprire la bocca ed assaggiare quel pasticcino dalla mano del mio Joon. Chiudo gli occhi e aspetto di sentire il calore della sua mano sul mio viso.
Aspetto…
 
..aspetto e niente.
 
Apro gli occhi e trovo Joon che sperimenta ancora con un altro pasticcino.
Ma.. perché non me l’ha fatto ancora assaggiare?
Guardo nel mio piatto e vedo che me lo ha lasciato lì
…..
MA COSA HO FATTO DI MALE????
Guardo Seungho e Shailene che seguono tutta la scena. Ho lo sguardo disperato.
Joon.
Sei un disastro di un marito, fattelo dire.
Lo guardo ancora che sta nel suo mondo. Quando vede che tutti e tre lo stiamo fissando, alza lo sguardo.
-          Che c’è?- chiede tranquillamente.
-          Niente Joon.. niente………..- scuoto la testa rassegnata.
Ha lo sguardo confuso, ma noni ci fa tanto caso e ritorna al suo passatempo.
Mangio da sola quel famoso pasticcino.
Mi metto a chiacchierare con Seungho e Shailene, almeno loro mi ascoltano.
Raccontano dell’altra volta in cui è entrato un topo in casa.
-          Avevamo lasciato la finestra della stanza aperta e siamo andati a cenare fuori-
Comincia a raccontare Shailene.
-          Al nostro ritorno siamo entrati in stanza, ci siamo lavati e abbiamo messo il pigiama. Ci stavamo preparando per dormire, ma ho visto qualcosa che si muoveva sul muro. Pensavo fosse l’ombra di qualcosa e ho chiamato subito Seungho facendogli notare. Ci siamo avvicinati lentamente e abbiamo notato che era un topolino che ci fissava con quegli occhi.
-          Oh mio dio, un topo??- dico incredula.
-          Sì, tu non immagini l’infarto che ho preso, mi sono messa ad urlare e a scappare via!-
-          Oddio, immagino!! Scommetto che è stato Seungho ad intervenire portandolo fuori!-
-          Ma che dici, è stato il primo a scappare!-
Scoppio a ridere in una risata abbastanza rumorosa. Joon ride anche lui, a quanto pare ha seguito la conversazione. Seungho sorride imbarazzato e guarda Shai come per dire “Lo hai detto veramente?”. Lei intanto continua a raccontare.
-          E’ assurdo, io appena ho visto il topo, mi stavo buttando tra le sue braccia dalla paura, ma ho abbracciato l’aria. Anzi, per dirla tutta mi ha spinta leggermente evitandomi ed è scappato via a gambe levate.. e tra l’altro poi..-
-          Oh.. tesoro.. tesoro tesoro tesoro…- la interrompe lui prendendola per il braccio e sorridendo cercando di non farle spifferare più niente.
Mi sto scompisciando dalle risate, quanto mi mancavano questi racconti!!
-  C’è poco da ridere, quell’essere era tanto brutto e faceva tanta impressione!! Aveva dei brutti occhi e mi guardava con odio- cerca di difendersi lui.
Io ancora non riesco a farcela e rido come non ho mai fatti. Ridono anche loro, forse più per il mio modo di ridere. Stranamente mi immagino tutta la scena, è incredibile. Per di più Joon comincia pure  farmi il solletico e io dal tanto ridere sento di farmela addosso quasi. Lo spingo con le lacrime agli occhi e lui continua ridendo.
Dopo un infinito tempo, sono riuscita a controllarmi, ma ogni tanto ridacchio ancora immaginando la scena.
Joon mi asciuga le lacrime con il fazzoletto. Gli accarezzo la guancia, sempre ridendo.
Seriamente, Seungho ha una vera fifa per i topi, ratti, pantegane. Sinceramente ho scoperto questo suo lato solo oggi, l’ho sempre visto così tanto sicuro e coraggioso.
Lui ancora è imbarazzato e fulmina Shailene sorridendo come per dirle “Poi farai i conti con me”.
Lei lo ignora e gli fa la linguaccia.
Dopo aver finito la colazione, ci prepariamo per uscire.
-          Che ne dite se andiamo al luna park? Passiamo a prendere anche gli altri?- chiede Shailene.
-          E’ un’ottima idea! Ora li chiamo- risponde Joon.
E poi rivolgendosi a me – Tesoro, li chiami tu?-
-          Scusa, ma perché allora ti sei offerto di farlo tu?-
Certo che questo ragazzo è davvero strano.
Prendo il cellulare e digito il numero di Mir. Risponde al terzo squillo.
-          Pronto?-
-          Ehi Cheolyongie, sono Sha! Tutto bene?-
-          Ehi ciaoo Sha! Tutto bene grazie, voi come state?- sento dal tuo sono che sta sorridendo.
-          E’ tutto ok, siamo qui insieme a Seungho e a Shailene! Che fate di bello? Vi va se passiamo da voi per andare un po’ al Luna Park?-
-          Sembra essere una bella idea! Sveglio subito i miei hyung che stanno ancora dormendo e li avviso!-
-          Stanno ancora dormendo? Ma è quasi mezzogiorno!- rido
-          Sì, ancora dormono! Hanno passato la notte a giocare alla playstation- ridacchia
-          Oh, ma che bravi! Hahaha dai, preparatevi che passiamo tra venti minuti! A dopo, Mir!-
-          A dopo Sha- riattacca.-
Ci mettiamo il giubbino e cominciamo ad uscire. Joon mi mette al collo la sciarpa che avevo dimenticato sulla sedia. Mi giro e lo guardo sorridendo. E’ un vero disastro, ma sa essere tanto dolce quando vuole.
Ricambia il sorriso facendomi sciogliere anche se fuori fa freddo.
Mi da un bacio dolce e veloce e dice a Seungho di seguirlo con la macchina.

Lo amo. <3

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Capitolo 3
*** Mir, ci sei o ci fai? ***


In macchina c’è un bel calduccio. Joon ha messo il cd con la playlist delle mie canzoni preferite. Ora c’è What a girl wants delle 4MINUTE.
La canticchio spensierata. Ogni tanto noto lo sguardo di Joon rivolto verso di me.
Ora mi sta guardando ancora.
Mi giro di scatto.
Mi osserva sorridendo. Sorrido anche io. Sento sempre un calore al cuore quando mi guarda in questo modo, mi fa sentire davvero amata.
-          Dovresti guardare la strada, rischieresti di andare a sbattere contro qualcosa- gli dico sempre sorridendo imbarazzata.
-          Non mi importa, se sarai tu la mia ultima visione posso anche morire subito. Ne vale la pena- il suo sorriso si allarga e continua a guardarmi.
Arrossisco e abbasso lo sguardo. 
-          Pssh. Non sai che morirò anche io così? Aaaish, egoista – sempre sorridendo gli do' un piccola spinta e gli giro il viso verso la strada. Ride e continua a guidare sorridendo.
 
 
Ci avviciniamo al dormitorio. La macchina di Seungho è dietro di noi. Parcheggiamo e ci dirigiamo verso l’ingresso.
Mi avvicino a Shailene sorridendole e stringendole la mano. Lei ricambia e mi guarda con un’espressione dolcissima.
Joon e Seungho chiacchierano amichevolmente.
Suoniamo, ma ancora nessuno risponde. Joon suona ancora.
Nessuna risposta.
-          Ma che fine hanno fatto quei tre?-
-          Provate a chiamarli! – suggerisce Shailene rispondendo alla domanda di Joon.
Seungho prende il telefono e chiama Mir.
Non risponde nessuno.
-          Ma allora? Che fine hanno fatto?- è stranito - Ma gli hai detto che saremmo passati da loro?- mi chiede.
-          Sisi, gli ho detto che si dovevano preparare e in venti minuti circa saremmo stati lì!-
-          Strano..-
-          Dormivano tutti però, magari si sono addormentati!-
-          E’ vero, ma ora come facciamo? Qualcuno di voi ha le chiavi del dormitorio?-
Shailene è un genio.
Sia Joon che Seungho cominciano a frugare tra le loro tasche alla ricerca delle chiavi. Nessuno dei due però le ha portate.
-          E ora che facciamo?- Seungho ci guarda interrogativo.
-          Chiama Thunder o G.O! Loro non li hai chiamati!-
-          Giusto!-
Riprende il cellulare e chiama G.O.
Neanche lui risponde. Ma allora?
Prova con Thunder. Il cellulare squilla ripetutamente, poi però sentiamo finalmente una voce dall’altra parte del telefono.
-          Cheondung, che fine avete fatto? ………. Oh bravi bravi ……. Ok allora aprici che stiamo giù a gelare …. A dopo-
Lo guardiamo tutti curiosi. Ci guarda e sorride scuotendo la testa.
-          Cosa possiamo fare con questi qui? Si sono addormentati anche loro- dice questa volta rivolgendosi a Shailene.
Io Joon ci guadiamo. Sapevamo che questo discorso era rivolto anche a noi. Abbassiamo lo sguardo imbarazzati e non aggiungiamo altro.
Finalmente la porta si apre e cominciamo ad entrare. Shailene mi guarda e ridacchia. Le do una piccola spinta ridendo anche io.
Entrando nel dormitorio era quasi tutto buio. Seungho e Joon accendono le luci.
Thunder è seduto sul divano con il viso da zombie. Ha lo sguardo davvero stanco e assonnato.
Vedendoci, con gli occhi ancora socchiusi, ci saluta con la voce insonnolita.
-          Com’è possibile che ancora non siete pronti? Dove sono Mir e G.O?- chiedo guardandomi intorno.
-          G.O non lo so, non l’ho trovato a letto quando la chiamata di Seungho mi ha svegliato-
-          Come? Ma allora Mir non ti aveva svegliato per dirti che sareste venuti con noi?-
Fa una pausa e ancora non aria stanca si fa pensieroso.
-          .. sinceramente non ricordo.. dormivo, non so se Mir mi parlava o stavo solo sognando.. –
 Ha lo sguardo confuso e cerca di ricordare.
-          Fa niente fa niente.. ma dov’è Mir allora?-
-          Sta ancora dormendo- risponde stiracchiandosi.
-          COME??? ANCORA DORME??? Scusa, ma non è stato lui a svegliarvi??-
Non ottenendo nessuna risposta da quel delfino assonnato ancora impegnato a stiracchiarsi, mi dirigo nella stanza di Mir.
Non ci credo. Sta davvero dormendo.
-          MIIIIR!!!!!!! – mi metto a gridare tirandogli le coperte.
Si alza di colpo spaventato.
-          NO, Goku non ce l’ha fatta e Majin Bu è venuto a massacrarci tutti!!- grida e si divincola.
-          … Goku? Majin Bu? MIR SVEGLIATI, CHE STUPIDATE VAI DICENDO!!!- lo scuoto ancora.
-          No, vai a dirlo a Crilin, diglielo di prendere le sfere, corri CORRI! Onda energeticaaa!-

Che devo fare con questo qui? Non mi muovo e aspetto che prenda conoscenza.
Finalmente apre gli occhi e si rende conto di dov’è realmente. E’ ancora spaventato e sta cercando di calmarsi. Io ancora lo guardo incredula.
Ma questo maknae ci è o ci fa?
Mi riconosce.
-          .. Sha.. uuh tu non immagini che ho sognato..-
-          … -
-          Smettila di guardarmi così!- si lamenta mettendosi ancora le coperte addosso.
Gliele tiro via di nuovo.
-          Mir, non ti avevo chiamato mezz’ora fa? Non eri tu a prendere in giro i tuoi hyung dicendo che stavano ancora dormendo per le partite a play di notte?-
-          Sì è vero, ma in quel momento ero sveglio perché avevo sete e stavo bevendo.. li ho svegliati, ho svegliato Cheondung hyung e mi ha guardato come se cercasse di riconoscermi. Così ho lasciato perdere e sono andata a svegliare G.O hyung. Lui si è alzato subito ed è andato in bagno. Ora che ricordo aspettavo che uscisse, ma vedendo che non lo faceva più, credo di essermi addormentato- si gratta la testa.
Sospiro.
In quel momento entra Shailene.
-          Miruuuu ccciaoooooo!! Da quanto tempo eeeh- gli scompiglia i capelli.
Lui ride lamentandosi.
Sono proprio teneri quei due. Sorrido ed esco dalla stanza.
Vedo che Joon e Seungho sono in salotto a chiacchierare ancora. Loro sono in un altro mondo e si sono persi tutta la scena. Ripensandoci, rido tra me e me. Non vedo l’ora di raccontargliela poi.
Mi dirigo verso il bagno, è da quando eravamo in pasticceria che volevo andarci.
Spensierata apro la porta ed improvvisamente urlo portandomi la mano sugli occhi!
Cazzo, mi ero dimenticata che G.O era dentro!!!! Oddio oddio, che figura di merda!!
Non riesco a muovermi e sento la vergogna che mi sta pestando ogni singola parte del corpo. Oddio, che faccio? Mi vergogno anche ad arretrare! Oh mio dio, poi come farò a guardarlo negli occhi? Ottoke, ottoke, dove vado? Dove mi sotterro?
-          G-G.O g-guarda che n-non ho visto niente, g-ggiuro, ti giuro! O-ora vado via, davvero! I-io, c-cioè, ora v-vado, io –d-dav-
-          …. Sha.. Guarda che non sono nudo- mi interrompe.
Silenzio. Deglutisco lentamente.
-          S-sicuro?-
Mi libero un occhio per poter dare un’occhiata. Me lo trovo davanti al lavandino con la schiuma da barba sul viso e con la lametta in mano. Era tranquillo e mi guardava come se nulla fosse successo. Intanto sentendo il mio urlo, di corsa arrivano gli altri. Mi giro a guardarli spaventata.
Vedendo la scena,  Mir comincia a ridere come un pazzoide, e così anche Seungho. Io sono ancora imbambolata e confusa, non riesco a reagire. Ho preso davvero un colpo prima.
Shailene si sta scompisciando e si sta aggrappando a Seungho dal tanto ridere.
Joon ridendo si avvicina a me mettendomi le mani sulle spalle.
Mi giro di nuovo e guardo G.O. Ridacchia anche lui continuando a radersi tranquillamente.
Io inizialmente non riesco a ridere, ma poi  scoppio anche io, vederlo così è tanto buffo!
Chiedo scusa e prima di chiudere la porta gli dico di spicciarsi che me la stavo facendo addosso. Ride ancora.
Ritorniamo ancora nel salotto ridendo.
Thunder è ancora lì sul divano, stessa posa, stessa espressione. Vedendoci alza lo sguardo, sempre con gli occhi socchiusi.
-          Suuuu, svegliati Thunder!! Alzati, su!!- interviene Seungho tirandolo per la mano e riprendendo il suo ruolo da leader.
Thunder sorride e si alza ancora assonnato.
 
Finalmente dopo dieci minuti esce dal bagno G.O.
E’ pronto e risplende. Viso liscio, capelli puliti, nessuna ombra di baffi, profumo che invade la stanza, scarpe perfettamente pulite, e vestiti ben abbinati.
Ci sorride.
Joon e Mir lo prendono in giro ancora per la scena di prima e intanto io entro velocemente in bagno lasciando così il turno a Mir e poi a Thunder.
Anche se Thunder era privo di forze inizialmente, ora è pronto e ha battuto addirittura Mir che si sta ancora mettendo le scarpe e sistemando i capelli.
Finalmente siamo davvero pronti per passare insieme il resto della giornata.
 
 
---- TO BE CONTINUED ----

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Capitolo 4
*** Risate al Luna Park ***


 
Il tempo sta diventando nuvoloso, ma non c’è alcuna minaccia di pioggia. Sarà un po’ strano andare al Luna Park con questo freddo, però è un’occasione da cogliere perché non molta gente va in questo periodo.
Mir e Thunder sono venuti in macchina con noi,  mentre G.O è andato con Shai e Seungho.
Sulle note di A-yo degli SHINee , Joon  guida guardando ogni tanto il GPS impostato sul luogo da raggiungere.
Ad un tratto sento Cheondung e Mir da dietro dire “Kawi-pawi po….. Kawi pawi po..” (*carta forbici sasso in coreano)
Mi giro.
-       Cosa state facendo?- chiedo
-       Stiamo decidendo dove andare prima. Hyung vuole andare sulle montagne russe, ma io voglio andare alla mostra di One Piece …. Kawi pawi po.. kawi pawi po… EHI STAI BARANDO-
-       Ahahahaha hai persoo- Thunder si da’ ai festeggiamenti.
-       No, non vale! Tu punti tardi, dopo di me!-
-       Cheolyongie stop, ho vinto io wahahaha-  ride
-       No, rifacciamo! Ti ho visto che hai puntato dopo di me!
-        Hai perso e basta, non fare come Joon-
-        Ehi! Cosa hai detto?- interviene Joon dopo essersi sentito preso in causa.
-        Scusa hyung, ma Mir non vuole accettare di aver perso- e rivolgendosi a Mir – Tanto alla tua mostra ci andiamo comunque-
-       Sei bravo a mettere sempre in ballo Joon! Io non sono come lui, se perdo ho le palle di ammetterlo!-
-       Ya! Moccioso, stai dicendo che non ho le palle di ammettere le cose?- Joon lo guarda dallo specchietto retrovisore con occhi di fuoco.
-       Non ho detto questo.. però lo sai anche tu che quando si tratta di giochi sei così-
-       Io dico queste cose sempre per giusta causa!! Quando perdo c’è sempre un motivo!!-
-       E dimmi hyung, quale sarebbe il motivo quando ti sei arreso contro Seungho hyung quando avete giocato a wrestling? Dopo hai chiesto pure la rivincita!!-
Mir lo sta incastrando. Joon comincia a scaldarsi cercando qualsiasi modo per difendersi.
-       Quella volta ero stanco, solo per questo!! E mi ero arreso perché Seungho mi stava soffocando e non respiravo! Poi non mi ero arreso, avevo solo chiesto una pausa!-
Ecco, ci risiamo. Ora non c’è modo di fermarlo. E’ proprio un testardo in queste cose.
Thunder interviene.
-       Ormai i vostri discorsi non risolvono nulla. Dai Mir, questa volta ho vinto io, andiamo prima dove voglio io, poi tocca a te.-
-       Ma mica te la faccio passare! Hai barato e basta. Non mi va di perdere ingiustamente!
Li osservo discutere. A pensarci in quel turno è vero che Thunder ha puntato forbice contro la carta di Mir in ritardo. Ora tocca a me intervenire.
-       Senti Thunder, ha ragione Mir. Ho visto tutto- dico.
-       ECCO, L’HO DETTO IO!!-
-       Lo dici solo perché ti fa pena-
-       No, dico quello che ho visto. Rifatelo e basta- rispondo
-       Sì, rifacciamo!- Mir usa un sono di sfida.
-       Ok ok ok, come volete. Ma tanto so che vincerò io kekek- ridacchia.
Ricominciano di nuovo. “Kawi pawi po”….. “Kawi pawi po”
-       UAHAHAHAHAH HO VINTO!-
-       AAAAAAAAAAAAAISH-
Aveva ragione Thunder, quel ragazzo è proprio un furbetto. Ha vinto davvero lui. Sarà che conosce bene le mosse di Mir… oppure è stato solo un colpo do fortuna.
Finalmente però quei tre hanno smesso di discutere, anche se vedo Joon ancora con il broncio.
-       Joon, ma te la sei presa? – gli dico ridacchiando.
Si gira appena a guardarmi fulminandomi e poi ritorna a guardare la strada.
-       E che c’entro io??-
-       Ora se l’è presa con tutto e con tutti hahahahahaha-
Thunder ha ragione, ormai conosco bene Joon e so che starà così finché non arriveremo.
Guardo  lo specchio retrovisore e non vedo più la macchina di Seungho.
-       Ma dove sono finiti?-
Capendo a cosa mi riferivo, sia Thunder che Mir si girano a guardare dietro. Noto che anche Joon sposta lo sguardo sullo specchietto retrovisore.
-       Conoscendolo avrà preso una scorciatoia-  dice Thunder tornando ad usare il suo Galaxy Note II.
Il cellulare di Joon comincia a squillare. Mette gli articolari e risponde.
-       Ehi Seungho….. sisi ci siamo quasi, mi sto avvicinando ai parcheggi…… ok… voi dove siete ora? …… va bene, allora parcheggio la macchina nella vostra zona……. Il numero dell’area qual è? ………… perfetto…. ok, a dopo allora-
Riattacca senza dirci nulla a riguardo, ma si è capito che loro sono già arrivati e ci stanno aspettando.
 
Quando Joon entra nei parcheggi, mi guardo intorno. Ci sono molte più macchine di quanto mi sarei aspettata. Spero che la presenza di troppa gente non ostacoli la nostra giornata. Da lontano vedo Shailene, G.O e Seungho vicino alla macchina che chiacchierano.
-       Guarda Joon, sono là-
-       Mmh? Dove? -
Era molto concentrato a cercare il numero dell’area del parcheggio che sentire la mia voce lo ha riportato in questo mondo. Con la mano indico il luogo.
Seungho è appoggiato alla macchina e sta ridendo. Anche G.O ride. Vedo che sta parlando Shailene.
Sorrido.
Chissà cosa avrò raccontato a loro. E’ fantastica, sa’ sempre farti ridere e sorridere.
Joon suona leggermente il clacson avvicinandosi e questo attira la loro attenzione.
Sorridono e Shai saluta con la mano.
Dopo aver parcheggiato, scendiamo e ci avviciniamo a loro, verso la direzione dell’entrata.
-       Meno  male la fila alla biglietteria è diminuita un po’.. a quanto pare c’è più gente del previsto- G.O ci spiega la situazione.
-       Quindi che facciamo? Entriamo lo stesso?- chiedo
-       Certo che sì.. sarà come una prova per noi, cerchiamo di gestirla- propone Mir.
-       Concordo con Mir- dice G.O con il sorriso.
Gli altri sembrano essere d’accordo. Ripenso a quello che è successo l’ultima volta che eravamo al centro commerciale e deglutisco. Incrocio gli occhi di Shai e vedo che anche lei ha la mia stessa preoccupazione. Notando le nostre espressioni, scoppiamo a ridere.
I ragazzi ci guardano interrogativi senza capire come mai siamo partite a ridere con ritmo quasi sincronizzato. Lei si avvicina a me sempre ridendo e posando la mano sul mio braccio. Poso la mia mano sulla sua continuando a ridere.
-       Ooe, perché state ridendo?- Mirtillo ficcanaso vuole sapere.
Noi ci guardiamo e ridiamo ancora.
-       Allora?- si sta facendo impaziente il maknae.
-       Mir, puoi anche fare i salti mortali, non lo saprai mai. Sono donne, si capiscono così- interviene G.O, risaputo che è un grande esperto su questo campo.
-       Ma dimmi un po’ G.O, ma tu che libri leggi?-  lo stuzzico.
Ridacchia.
-       Io so’ tutto, non mi servono i libri-
-       Ma anche se leggessi tutti i libri del mondo, non sarai mai in grado di conoscere al 100% una donna, sappilo. Non prendere alla lettera certi consigli che potresti andare nella merda, mio caro- interviene Shai
Seungho scoppia a ridere e la guarda orgoglioso come per dire “lei è mia”.
G.O sorride facendo capire che quello che dice non lo sfiora, è troppo sicuro di sé.
Mentre parliamo e ridiamo, ad un tratto Joon ci lascia e si dirige verso la sua macchina. 
Che succede?
-       Dove vai, hyung?- domanda Thunder tornando finalmente tra di noi mettendo in tasca il suo cellulare.
Lui non risponde e va avanti.
-       Joon-aah- lo chiama Seungho.
Cosa gli è preso? Devo andare a vedere che succede?
Non faccio in tempo a muovermi, che lui torna con la mia sciarpa in mano e come all’uscita del ristorante si avvicina a me mettendomela.
-       Volevi proprio prendere una polmonite, eh?- sorride con il suo viso vicinissimo al mio, impegnato a mettermi per bene la sciarpa.
Arrossisco e mi commuovo. Noi stavamo parlando tranquillamente e lui si è accorto che l’avevo lasciata in macchina. Dentro di me scoppia una grande gioia. Alzo lo sguardo e lo guardo negli occhi.
-       Così va meglio- conclude sorridendo e sfiorandomi la guancia.
Mi mordo il labbro imbarazzatissima e non riuscendo a trattenermi, mi butto su di lui abbracciandolo forte.
-       Ehi, stavo per cadere- ridacchia.
-       Woooooooooooo- un coro spunta, gli altri ci stuzzicavano facendo il tifo.
-       Bacio bacio bacio bacio- comincia a dire Mir saltellando, seguito poi da Thunder.
Ridono tutti, ma ancora io non mi stacco da Joon.
-       Ora basta hehe ci stanno guardando tutti, dai- dalla sua voce intuisco che è in fase-timidezza.
Ancora non ho voglia di lasciarlo, ma gli sussurro all’orecchio “sei fantastico” e gli dò un bacetto sulla guancia.
-       WOHHOHOHOOOOOOO- gli altri sono  in festa.
Lascio Joon che si sta portando la mano sulla bocca sorridendo imbarazzatissimo. Se potesse, si sotterrerebbe.
 
Cominciamo ad avviarci e i ragazzi cercano un po’ di nascondere il loro aspetto con berretti, cappelli, occhiali o sciarpe.
Il bigliettaio però riconosce Seungho e si propone di farci lo sconto.
Lui non accetta, sapeva come sono fatti: ti fanno lo sconto, ma intanto spargono la voce che sei lì, così numerosi fans comprano il biglietto per entrare. Al contrario gli da una mancia per fargli mantenere il segreto e ci consiglia di fare lo stesso.
-       Noi andiamo alle montagne russe, venite anche voi?- chiede  Thunder.
-       Ma come, non andate prima alla mostra di One Piece? Credevo sarebbe stato il primo posto in cui sareste andati- afferma G.O.
-       Sì, ma ho vinto io la scommessa- Cheondung ridacchia
-       Andiamo anche noi?- dice Seungho rivolgendosi a noi.
-       Magari facciamo prima un giro, la giornata è ancora lunga- propone Shai.
-       Per me va bene fare un giretto prima- dico
-       Anche per me- aggiunge G.O.
-       Tu cosa pensi? – chiedo a Joon.
-       Vedete voi, per me è uguale- risponde con le mani nella tasca del giubbotto.
-       Allora noi facciamo un giro prima.. venite con noi o andate?- Seungho chiede ai maknae.
-       Nono, noi andiamo- cominciano a correre verso le montagne russe.
Sorrido. Sono sempre stati così quei due, come dei bambini alla ricerca di divertimento.
Guardo gli altri e sento una gioia crescere dentro di me. Ho sempre amato unirmi a loro, passavamo sempre delle giornate memorabili.
-       Andiamo? – propongo felicissima.
-       Andiamo!! - Seungho mostra il suo bellissimo sorriso.
Ci incamminiamo per decidere dove andare prima. E’ strano venire in un posto solitamente affollato e vedere poca gente che ci gira. In questo caso però è meglio così. Le giostre e le attrazioni sono numerose e molto colorate. Guardo la cartina che ho in mano cercando di capire dove sono situate e come. Ora che ci penso, Thunder e Mir  hanno preso la direzione opposta. Come faranno senza cartina? Aish, avevano così tanta fretta che sono scappati via senza prenderla. Sicuramente la troveranno da qualche parte.
-       Cominciamo dal tiro a segno? Voglio quel pupazzo, prima che lo prenda qualcuno- interviene Shai interrompendo i miei pensieri e tirando Seungho per il braccio senza distogliere gli occhi da quell’enorme orsacchiotto beige con un cuore in mano.
-       Ahahaha amore, ormai sei grande per queste cose- se la ride lui.
Lo fulmina e ritorna a guardare il pupazzo.
-       Io lo voglio e TU me lo devi prendere.-
Una coppia si avvicina alla giostra prima di noi e prenota il suo turno. La ragazza indica il pupazzo che Shai voleva.
-       CAZZO, SEUNGHO!! MUOVIAMOCI, ME LO STANNO PORTANDO VIA!!-
Lo tira di nuovo e lui guardandoci non riesce a fuggire dalla sua presa.
Ridiamo e li seguiamo.
Lei seguiva la partita degli altri battendo i piedi per terra ansiosa, sperando che non vincano.
Al contrario però stavano andando alla grande.
-       Yaaah!!!- stava impazzendo.
Spero con tutto il cuore che non azzecchi l’ultimo tiro perché sennò Shai avrebbe dato l’addio a quel pupazzo.
-       Fai qualcosa tu!!!- da un colpo al braccio del povero Seungho.
-       Ahi!! E che devo fare io?!-
-       Non so, fai qualcosa!! Quello lo voglio io!!-
-       Eh.. non so.. te ne comprerò un altro, dai tesoro andiamo-
-       Io non mi muovo di qui! Non senza l’orsacchiotto! Perciò fai qualcosa!-
Seungho sapeva di essere in trappola. Non ha via di scampo, deve trovare una soluzione. Sono rare le volte che l’ho visto così in difficoltà, Shai è incredibile.
Si guarda in giro cercando di trovare soluzioni. Il ragazzo stava per fare l’ultimo tiro.
E’ riuscito a beccare l’ultima lattina vincendo così la partita. La ragazza si mette ad urlare saltellando e buttandosi addosso al suo oppa che riceveva beato tutto quell’affetto.
Ho paura a girarmi a vedere l’espressione di Shai. Non voglio osare.
-       Dai, te ne prenderò un altro tranquilla- Seungho cerca di prevenire prima di curare.
Lo sguardo di lei è assente. La conosco e so bene che quando vuole una cosa, non la molla, quindi non oso immaginare cosa farà ora.
La ragazza prende in mano il pupazzo gigante, felicissima e pronta per andarsene.
-       Ehi, ferma!!- ci giriamo tutti sorpresi verso Shai. Cosa vorrà fare ora?
I due si fermano e si girano verso di lei perplessi. Lei si avvicina piano e sorridendo.
-       Ecco, non so da dove cominciare ma.. ti voglio chiedere un favore. Quel pupazzo è molto importante per me e volevo fare un affare con te.. sarei disposta a pagarti molto bene per averlo.-
Silenzio.
Quei due si guardano cercando di capire cosa fare.
La tizia si rigira verso Shai.
-       Non lo farò mai, questo è un regalo da parte del mio oppa!!-
-       Lo so lo so e ti capisco! Ma ti prego.. lui può prendertene un altro, vi pago molto bene e potrete prenderne uno molto più bello!-
-       Non se ne parla, mi dispiace- cominciano ad andarsene.
Shai è lì, ferma e immobile. Le è andata male questa volta, si sarà arresa.
Non faccio in tempo a chiamarla che lei chiama di nuovo loro. Si girano impazienti.
-       Ultima cosa. Se me lo dai ti farò fare una foto con gli MBLAQ.-
Che? Sta facendo sul serio!!
-       E tu da dove li conosceresti gli MBLAQ? Pff per piacere, dai oppa andiamo-
Lo tira e si allontanano di nuovo.
-       Allora stai a vedere!!-
Grida Shai e si dirige verso Seungho che spaventato comincia ad indietreggiare.
-       F-ferma, c-che cosa vuoi fare, eh?-
Gli toglie gli occhiali dal viso e il cappello.
-       Ecco, questo è Seungho!! Mi credi ora? E questo è G.O-
Si avvicina a G.O e si sbarazza del suo travestimento.
La ragazza aveva una strana espressione, da un momento all’altro sarebbe svenuta. Di colpo lascia cadere il pupazzo e strillando corre incontro agli MBLAQ.
Shai ignora tutto e tutti e va di corsa a prendere finalmente il pupazzo.
La ragazza stava addosso a Seungho e a G.O e strillava come una pazza. Poveri loro non sapevano cosa fare. Mi guardo intorno e non vedo Joon. Si sarà sicuramente nascosto.
E ha fatto bene, quella tizia è malata. Continua a saltare, strillare, farsi foto con loro con il cell e addirittura si è messa pure a tirar loro le guance. Poveri loro.
E’ dovuto intervenire il suo oppa per tirarla via e mettere in salvo i ragazzi, anche se è stata dura. Se non fosse stato per il fatto che il 1m e 85 di lui era contro il 1m e 60 di lei, avremmo dovuto chiamare i pompieri per separarla da loro.
Intanto quei due stanno barcollando, hanno i capelli scompigliati e i loro vestiti sono un completo disordine. Seungho ha addirittura la cerniera della giacca rotta. Dio mio, quella ragazza era un tornado.
-       Ma s-sei.. sei p-pazza?- dice G.O a Shai ansimando. – Quella ragazza mi stava portando via l’anima-
-       Dai, non vi lamentate, mi farò perdonare - risponde lei facendo la linguaccia.
-       Ah si? Ti farai perdonare?- Seungho si avvicina a Shai a passi di sfida. Lei sta ancora guardando quel peluche con occhi innamorati, ma Seungho glielo tira da sotto il naso-.
-       Yaaaa! Sei imapazzito? Che vuoi farci,  ridammelo!-
Lui non ne vuole sapere. Lo nasconde dietro di sé evitando che lei possa toccarlo.
-       Se lo vuoi avere, fatti perdonare prima- cominciano a rincorrersi.
-       Quando saremo a casa vi preparerò una cena con i fiocchi, ecco! Ora ridammelo!”
-       Eh no, io pretendo una cosa adesso- continua a stuzzicarla.
-       E cosa vuoi?? Non ci sono i fornelli qui!-
-       Non devi cucinare. Devi solo fare una piccola cosa.. G.O-ah. Pensi anche tu quelli che penso io?-
-       Penso anche io quello che pensi tu- dice lui sorridendo e annuendo lentamente.
Quei due cominciano a ridacchiare avvicinandosi a Shai fino a circondarla. Lei indietreggia.
-       C-cosa.. c-c-cosa avete i-in m-mente voi due… guardate che mi metto ad urlare- sta cominciando ad agitarsi, c’è poco da dire.
Loro continuano ad incastrarla. La guardano e guardano il volantino accanto che raffigura le montagne russe.
Cazzo.
Shai è nella merda.
La sua più grande fobia sono le montagne russe. LE ODIA. Non ci sale mai quando  ci andiamo insieme. Tutti gli anni la supplichiamo per farla salire, ma lei non ha mai voluto ascoltarci. Sembra che questa volta dovrà andarci per forza, che lo voglia o meno. Comincio a vederla dura. Quando anche lei capisce cosa hanno in mente comincia  a rifiutare.
-       Ma neanche morta, voi due siete solo pazzi. Sognatevelo, fate pure quello che volete- intanto però indietreggia.
 Loro se ne approfittano  e non fanno altro che stringersi più intorno a lei. Quando lei comincia a scappare, non si risparmiano le corse e la inseguono. Ridono tutti come matti e guardandoli mi metto a ridere anche io. Questa è la volta buona per trascinarla con loro lassù.
Mi guardo intorno e ancora nessuna traccia di Joon. Ma dove sarà finito? Non è che si è distratto e si è perso? Finalmente gli altri mi raggiungono. Hanno il fiatone e ancora ridono. Non vedendo Joon, mi chiedono di lui.
-       Sarà andato da qualche parte, stiamo in zona che di sicuro tornerà.. se si fosse perso, avrebbe già chiamato- dice G.O.
Già, è vero.. spero torni presto..
Quando notano una bancarella vicino dove vendono le mele caramellate, si avvicinano per comprarne qualcuna. Nonostante non ne andassi pazza, vado comunque con loro ad osservare gli altri dolci. Tra caramelle, marshmallow e bastoncini di liquirizia, la bancarella è piena di colori e di varietà. C’è un odore davvero molto dolce che riempie l’aria intorno a noi. G.O si fa dare un po’ di caramelle da mangiare con Mir e Thunder, mentre Seungho e Shai comprano le mele caramellate per coppie. C’è un adorabile disegno a forma di cuore che le caratterizza rispetto alle altre. Shai porge la sua a Seungho facendogliela assaggiare e lui fa la stessa cosa. Sorrido. Sono davvero molto carini. Vederli così in questo momento mi fa sentire sola, una vecchia zitella. Quando Shai nota la mia espressione, interrompe il suo dolce attimo con Seungho e si rivolge a me.
-       Ehi tesoro, ne vuoi una?-  me la offre invitandomi ad avvicinarmi.
-       Oh noo tranquilla, non c’è bisogn-
-       A lei non piacciono le mele caramellate- interviene una voce interrompendomi prima ancora che affermassi  la stessa cosa.
Ci giriamo tutti e vediamo che è tornato Joon. Ha in mano due bastoncini di zucchero filato.
-       A lei piacciono questi- dice mostrandoli sorridendo.
-       Yaa, dove li hai presi?- chiede Seungho.
 – Ho visto un ragazzino che aveva un bastoncino in mano. Gli ho chiesto dove l’avesse preso e mi ha indicato una bancarella a 200m da qui. Così  ho deciso di andare per prenderlo a lei. - mi guarda.
Lo guardo e ancora sono senza parole. Davvero si è assentato per tutto questo tempo per andare a comprarmi dello zucchero filato? Si avvicina a me e sorridendo dolcemente me li porge. Mi parte automaticamente un sorriso pieno di amore. E’ questo il bello di Joon. Riesce sempre a sorprendermi quando meno me lo aspetto. Ne prendo uno e gli dico di tenere l’altro per sé.
-       Ma no, li ho presi entrambi per te! Sono piccoli e finiscono velocemente!-
-       Io voglio mangiarlo con te- insisto guardandolo negli occhi.
Finalmente lo convinco a farmi compagnia. Gli altri sono tornati di nuovo a scegliere i dolci, quindi mi approfitto di questa situazione. Prendo un batuffolo di zucchero filato e lo metto in bocca.
-       Mmm- chiamo Joon invitandolo ad avvicinarsi a me.
Sorride capendo cosa intendessi dire e si avvicina prendendolo con la bocca dall’altra estremità. Si sta sciogliendo velocemente, quindi lo mangiamo velocemente. In meno di due secondi le mie labbra sono sulle sue. Posso giurare che quel bacio è mille volte più dolce dello zucchero filato stesso.
-       Mmm, ho proprio voglia di mangiare queste labbra deliziose- mi stuzzica lui sussurrando velocemente quelle parole.
Scoppio a ridere e stacco le mie labbra dalle sue. In quel momento noto con la coda dell’occhio che G.O sta sorridendo. Non ci guarda per non fare il ficcanaso, ma sorride.
Guardo Joon super imbarazzata mordendomi il labbro e lui ridacchia.
-       Forza ragazzi, continuiamo il nostro tour!- dice finalmente Seungho.
-       O cominciamolo, direi!- gli risponde Joon.
-       Allora veloci, dirigiamoci subito alle  montagne russe!-
-       NO.- interviene Shai.
Seungho la fulmina. Non potendo nulla contro quello sguardo pauroso ed autoritario, finisce per fare il  broncio. Sarà una cosa che entrerà nella storia. Shai sulle montagne russe.
 Rido.
Dopo aver dato un’occhiata alla cartina, ci dirigiamo verso la giostra che è a circa 150 metri da noi. Prendo a braccetto Joon e lui mi stringe la mano. Seungho e Shai si tengono per mano e… mi dispiace troppo vedere G.O solo con quel pupazzo tra le braccia. La scena però mi fa ridere, non riesco a trattenermi.
-       Lo so che stai ridendo di me- percepisco dalla sua voce che sta sorridendo.
-       Ma no, a che vai a pensare! Non mi permetterei mai…-  ma finisco per ridere ugualmente.
-       Non è ora di trovarti una bella mogliettina, G.O?- gli dice Seungho.
-       Beh.. diciamo che per ora mi accontento di questo bell’orsacchiotto-
Scoppiamo tutti a ridere in una fragorosa risata.
Che dire, è G.O.
Dopo due minuti ci troviamo finalmente davanti alle montagne russe. Sentiamo da qui le urla e le grida di chi è dentro, nonostante in tutto saranno state una decina di persone. Restiamo tutti ad osservare intanto che il turno sarebbe finito.
Quando finalmente la giostra si ferma, Shai comincia a tirarsi indietro. Ma i ragazzi la obbligano comunque, G.O la tira da un braccio e Seungho dall’altro. Lei si dimena e mi chiede aiuto. Con faccia super dispiaciuta le chiedo scusa con il labiale.. ma sinceramente non sto altro che festeggiando dentro di me.
Ho deciso però di non salire con loro. Le scarpe che porto non sono per niente adatte e finiranno per cadermi come è successo l’altra volta e sarò costretta ad andare in giro scalza. Rido al ricordo che quella volta anche Joon si è tolto le scarpe per non farmi sentire a disagio.
Quando riferisco a loro la mia decisione, lui dice che resterà con me.
-       No Joon, tu vai con loro!- dico.
-       Aspetterò il prossimo turno, non ti lascio qui sola-
-       Non mi mangia nessuno, dai vai!-
-       Mi sentirei troppo in colpa ad andare a divertirmi con te qui sola a guardarci. Fa niente, non ci tengo a salirci-
-       Jooooon, smettila e muoviti, ti stanno aspettando!-
-       Ma però così..- non finisce la frase perché Seungho e G.O intervengono e lo trascinano con loro. Lo sento lamentarsi, ma loro non lo lasciano. Rido e lo saluto con la mano facendogli la linguaccia.
Finalmente prendono posto e pian piano la giostra comincia a muoversi. Sento di già le urla di Shai. Sarà assolutamente una giornata memorabile. Un coro di urla comincia quando la giostra parte ad alta velocità. Seguo i suoi movimenti sorridendo tutto il tempo e, nonostante fossi sola, non mi risparmio le risate. E’ troppo bello vedere le loro reazioni e le loro espressioni. Osservo il tutto beatamente fino a quando la giostra non si ferma, ma ad un tratto una persona mi prende per il braccio attirando la mia attenzione.
Mi giro e mi trovo davanti un ragazzo alto circa 1m e 85 che mi guarda sorridendo. Aggrotto la fronte perché non so assolutamente chi sia, non l’ho mai visto in vita mia.
-       Cosa ci fa una bella fanciulla come te tutta sola soletta?- fa’ un sorriso sghembo.
Così non è altro che un idiota alla ricerca di divertimento.
-       Lasciami andare immediatamente. Non sono qui da sola-
-       Ahahah. Tutte dicono così. Non ti preoccupare, vieni con me e ti divertirai tanto. Sembri così triste-
Gli sembro triste? Questo è un coglione, ma se stavo ridendo.
-       Ho detto di lasciarmi! Lasciami subito!- cerco inutilmente di liberarmi, ma lui è troppo forte.
-       Dai piccola, non fare così-
-       Mi metto ad urlare, lasciami andare- ogni mio tentativo di liberarmi è inutile.
-       Andiamo dai, passeremo un bel giorno insieme- comincia a tirarmi per il braccio trascinandomi con lui. Sono talmente spaventata che non riesco a chiedere aiuto, non so proprio che cosa fare. Tremo e non trovo la forza di far uscire una sola parola.
 
 Ma non c’è bisogno perché in questo esatto istante mi trovo davanti Joon che, senza risparmiarsi, sferra un pugno in faccia a quel ragazzo facendolo cadere per terra.
 
 
---------- TO BE CONTINUED ---------------

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Capitolo 5
*** Mai far incazzare Joon. ***


In questo esatto istante mi trovo davanti Joon che, senza risparmiarsi, sferra un pugno in faccia a quel ragazzo facendolo cadere per terra.
 
Sento la presa allentarsi fino a lasciarmi definitivamente il braccio. Sono ancora spaesata e non riesco ancora a mettere insieme le cose. Un secondo prima il ragazzo mi teneva il braccio in una stretta da cui non ero riuscita a liberarmi e un secondo dopo era per terra come  nulla fosse successo.
Alzo lo sguardo e vedo Joon davanti a lui che lo fissa con degli occhi che non ho mai visto prima d’ora. Non ho mai visto Joon guardare così una persona, non ho mai visto Joon così incazzato e pieno di rabbia. Io sono ancora in piedi che cerco di capire cosa diavolo fare in una situazione del genere, ma non trovo neanche il tempo. Si avvicina di nuovo al ragazzo e sollevandolo per il colletto della camicia gli sferra un altro pugno. Poi un altro. Ed un altro ancora. Posso giurare che era pronto a tirargli anche il quinto pugno, ma in quell’esatto istante interviene Seungho a tirarlo per le braccia da dietro allontanandolo velocemente dal ragazzo. Arriva anche G.O di corsa e vedendo che è intervenuto Seungho a fermare Joon, controlla se quel tizio è ancora cosciente. Si avvicina a lui e gli da’ dei piccoli colpetti sul visto per controllare, ma il ragazzo con uno strattone allontana la mano di G.O facendolo barcollare. Si alza e guarda Joon negli occhi. Sembra stia cercando di spaventarlo facendogli capire che ha fatto un grosso errore, ma vedendo lo sguardo tagliente e deciso di Joon capisce che non stava scherzando ed era pronto a completare il suo lavoro. Quando si guarda intorno e vede che ci sono in più Seungho e G.O, rivaluta la situazione. E’ molto più alto di loro, ma sono sempre 3 contro 1. Comincia ad  indietreggiare.
-       Tienitela pure, pezzo di un bastardo. Non sarebbe successo se tu non avessi  lasciato da sola una delizia come lei. Heh.-
Con queste ultime parole si allontana.
Ritorno a guardare Joon e noto che la sua espressione è totalmente cambiata. E’ quasi assente,  come se gli fosse caduto il mondo addosso. Questa non ci voleva.. lo conosco, ora si starà addossando tutte le colpe.
-       Joon-  mi avvicino a lui piano tenendolo per il braccio, ma è come se non mi avesse sentita.
-       Stai bene? Non ti ha fatto niente?- interviene  Seungho.
Lo guardo e noto solo ora Shai accanto a lui con un’espressione preoccupatissima e quasi sull’orlo di piangere.
-       Sì sto bene, non mi ha fatto niente.
Ritorno a riguardare Joon, ma la sua espressione ancora non è cambiata.
-       Joon.. non far caso alle parole che ha detto.. non è assolutamente vero, tu non c’entri niente. Non è colpa tua Joon.. lo ha detto solo perché contro di te non ha potuto niente…-
Guarda per terra e non ha il coraggio di guardarmi negli occhi.
-       Joon..-
-       E’ tutto a posto, tranquilla. E’ stata una fortuna che sono intervenuto in tempo-
Si vede che lo dice solo per tranquillizzarmi e nascondere come in realtà si sente dentro. Non mi piace per niente vederlo così, dispiacere dentro di me non fa altro che crescere perché so bene come si sente.
-       Dai Joon, non è successo niente. Come vedi sei intervenuto in tempo e non gliel’hai fatta passare liscia. Nessuno di noi avrebbe immaginato che gente del genere ci potesse essere anche di giorno nel cuore della settimana. Cerca di stare sereno e non rovinarti la giornata per un idiota come quello. Non ne vale la pena- dice G.O intervenendo finalmente a confortare Joon e a farlo sentire meno in colpa. Infatti comincia ad annuire lentamente, anche se si vede che non è del tutto convinto.
-       E daai, non fare quell’espressione! Guarda che le racconto di come urlavi sulle montagne russe, la tua voce copriva tutto e tutti!-
Finalmente comincia a sorridere. – No dai, questo non glielo dire- ridacchia imbarazzato. Come sempre G.O è riuscito a sistemare la situazione.  Sento il cuore sollevato e sospiro togliendomi di dosso tutto il peso che avevo prima.
-       Non c’è bisogno perché ho già sentito tutto!- esclamo facendo la linguaccia.
Seungho e G.O cominciano a prenderlo in giro ridendo a crepapelle, perché lui negava che io lo avessi sentito.
-       Ora mantieni la promessa e ci offri tutti qualcosa da bere- conclude G.O con tono vincente.
Ah wow, hanno pure scommesso questi tre.
Con  aria rassegnata, Joon comincia a guidarci verso il mini-locale all’aperto vicino. Prima di incamminarsi però, si avvicina a me con fare protettivo e mi stringe forte la mano. Molto forte. Sicuramente mi starà addosso tutto il tempo per evitare che possa accadere di nuovo ciò che è successo prima. Sorrido senza farmi vedere da lui. Noto con la coda dell’occhio che Shai invece ha visto la scena e sorride anche lei. Ammicca teneramente e mi manda un bacetto virtuale. Ridacchio passandomi la mano sui capelli.
Finalmente stiamo mettendo una pietra sopra su quello che è successo prima.
Ci sono tre o quattro persone davanti a noi a fare la fila e nel frattempo noi siamo presi dall’enorme menù a lato che raffigura tutto ciò che il venditore offre. Una volta deciso cosa prendere, ci comunichiamo tutti a vicenda cosa vorremmo ordinare.
G.O memorizza le nostre richiese e quando arriva il nostro turno le riferisce tutto al barista.
Si gira verso di me – Caffè al ginseng, vero?- chiede conferma.
Faccio per rispondere, ma di nuovo sento una persona tirarmi per il braccio. Non faccio neanche in tempo a girarmi per vedere chi è che Joon mi lascia la mano e in neanche una frazione di secondo si gira a tirare per il colletto quella persona.
-       H-hyung… m-mi stai soff..ocando-
Oddio, è Mir! Dietro di lui c’è Thunder che ha seguito tutta la scena con espressione scioccata. Joon lascia subito la presa. Il maknae si porta le mani al collo con un’espressione dolorante.
-       Ma che diavolo ti è preso, hyung..-
-       Scusami Mir, non volevo-
-       Aaaish, non ti credevo così forte- si abbassa a prendere il cappello che gli è addirittura caduto.
-       Dai..ordina qualcosa anche tu dai- si vuole far perdonare.
Un sorriso accecante si accende sul viso di Mir, felice che finalmente Joon gli offrirà qualcosa.
Noto che Thunder sta guardando  negli occhi. Ha capito che è successo qualcosa.
-       E’ tutto a posto?- mi chiede sottovoce avvicinandosi.
-       Non ti preoccupare Thunder, niente di grave-
Lo rassicuro facendogli capire che poi gli avrei raccontato tutto.
Sorride.
-       Yaaa, dove eravate? Erano qui le montagne russe!- interviene G.O.
-       Non avendo la cartina abbiamo preso la direzione opposta.. ma visto che ci siamo trovati davanti alla mostra di One Piece, Cheondung Hyung ha deciso di accontentarmi facendomi entrare prima lì!- la voce di Mir trasmette tutta la gioia e l’allegria che ha dentro. Noto ora la borsa che ha in mano e intuisco che è piena di gadget particolari del suo manga preferito.
-       Hai trovato i modellini che ti mancavano?- gli chiedo.
-       SIIIIIII! Ora posso dire di avere tutto il mondo! Non vedo l’ora di farteli vedere, sono BELLISSIMI. Ho saputo che nella prossima stagione ci sarà la mostra di Naruto!!-
-       WAAAH DAVVERO CI SARA’ QUELLA DI NARUTO???-
-       CREDICI, HO I VOLANTINI!-
Li tira fuori mostrandomeli. Appena li vedo, comincio ad urlare accompagnate da Mir e da suoi scleri. Abbiamo sempre manifestato la nostra passione per i manga e gli anime e abbiamo sempre parlato delle nostre collezioni e commentato le nuove serie quando venivano pubblicate. Quando usciva fuori il nostro lato da Otaku, era impossibile fermarlo. Interviene Seungho ad interromperci e a rimproverarci perché  stavamo attirando troppo l’attenzione. Ma noi eravamo presi a ridercela per il fatto che non siamo riusciti a controllarci. E tutti ovviamente ridono. Compreso Seungho.
 
Il sole sta già tramontando e noi abbiamo provato quasi tutte le giostre che il Luna Park offriva in  questa stagione. Abbiamo anche pranzato bene, anche se abbiamo mangiato leggero per evitare di sentirci male una volta saliti su alcune giostre. E’ stata una giornata davvero intensa e piena di ricchissimi momenti. A partire da stamattina quando io e Joon ci siamo svegliati tardi per colpa della sveglia, di quando eravamo terrorizzati dall’idea di dover affrontare Shai e Seungho, quando eravamo in pasticceria, al dormitorio dei ragazzi, poi finalmente al luna park.. al piccolo incidente successo alle montagne russe.. a Mir che dopo pranzo mi ha mostrato tutti i modellini che ha preso.. a Thunder che ha voluto giocare al tiro a segno per prendere un pupazzo di Hello Kitty per darlo a Sandara (sì, crediamoci). A quando G.O è stato picchiato con la borsa da una vecchietta perché si era avvicinato a filtrare con una bella ragazza che poi si è rivelata sua nipote.. è stato il momento più assurdo della giornata. Eravamo tutti a terra dal tanto ridere mentre G.O continuava a chiedere scusa alla signora anziana inchinandosi e cercando di allontanarsi, ma la ajumma era abbastanza incazzata.
Sarebbe arrivato il momento di salutarci, però Mir vuole prima andare dall’indovina. E’ tutto il tempo che insiste per andare dall’indovina. Seungho gli dice di lasciar perdere perché nulla di ciò che fanno è vero e la loro è solo truffa. Ma il maknae insiste e vuole a tutti i costi andarci. Decidiamo così di accontentarlo e di accompagnarlo.
Prima di entrare nella tenda dell’indovina, ci guarda sorridente e con il viso pieno di emozione. “Fightiiing” dice a se stesso e finalmente si decide ad entrare. Lo aspettiamo fuori perché purtroppo deve entrare una persona alla volta.
Sinceramente vorrei tanto provare anche io a farmi leggere la mano, ma Joon non ha voluto. E’ molto diffidente in questi casi.
Dopo cinque minuti circa, Mir esce dalla tenda. Lo guardiamo tutti aspettando che ci dica qualcosa. La sua espressione è abbastanza scioccata e molto pensierosa. Sta sussurrando qualcosa a se stesso e sembra non notarci.
Quando G.O lo chiama, finalmente ci guarda, ma sempre con l’espressione super concentrata e pensierosa.
-       Ya, che ti prende? Che ti ha detto?- dice Shai con voce preoccupata.
-       Sommerso di pagine sarai, con omini minuscoli vivrai. Bianco e nero e senza colore, trasmetton qualcosa al tuo cuore”- ci dice. Più che altro sembra stia riflettendo di nuovo su quelle parole.
-       Che mai potrà significare?? Aaaaish, non ha voluto proprio dirmi niente. Non riesco a capire. Omini minuscoli? Sommerso di pagine?.... oddio ragazzi, non è che mi sta lanciando una maledizione?- comincia ad agitarsi.
-       Magari questo sta a significare che un giorno frequenterai l’università avrai molto da studiare- dice Seungho.
-       Oppure che i giorni tristi e senza colore ti saranno comunque di aiuto trasmettendoti qualcosa o facendoti diventare più forte e maturo- Shai esprime il suo punto di vista.
Mir ancora non è convinto. – No… - riflette. –Secondo me nasconde qualcosa di molto molto più profondo.
-       Non stare a pensarci Mir, sono come le frasi che trovi nel biscottino portafortuna. Lascia perdere.. e dai ragazzi andiamo che domani ricominciano i nostri impegni- dice G.O.
In effetti è vero, domani riprendono con gli impegni individuali. G.O e Mir dovrebbero andare in radio, mentre Seungho deve fare le prove del musical. Thunder nel pomeriggio avrà un photoshoot per Vogue e Joon sarà ospite a Strong Heart. Gli impegni diventano sempre più fitti e tra non molto andranno anche incontro al comeback. Sarà difficile per me e Shai stare lontano dai ragazzi in quei giorni, anche se in un certo senso siamo abituate.
 
Cominciamo ad avviarci tutti verso i parcheggi per concludere questa meravigliosa giornata. Per fortuna nessuno ci ha notato ed è filato tutto liscio.
Quando erano nella casa degli specchi, io e Thunder siamo rimasti fuori. E’ stato il momento in cui gli ho raccontato ciò che è successo. E’ rimasto davvero sorpreso e ha ammesso che avrebbe tanto voluto vedere Joon furioso. Non è del tipo che si arrabbia facilmente, quindi è rimasto davvero colpito dalla sua reazione.
Dopo aver raggiunto l’area, prima di salire in macchina veniamo interrotti da Mir che ad un tratto grida.
-       CI SONO, CI SONO!!! Ho capito cosa intende dire l’indovina! “Sommerso di pagine sarai, con omini minuscoli vivrai. Bianco e nero e senza colore, trasmetton qualcosa al tuo cuore”. Allora, “sommerso di pagine sarai, con omini minuscoli vivrai.” E’ palese che per pagine intende dire i manga e per gli omini intende dire i modellini!! E sicuro che sono i manga perché sono in bianco e nero e trasmettono sempre qualcosa al mio cuore! Questo significa che sta per cadermi addosso una grande fortuna in cui sarò sommerso di modellini e di manga! LO SO, E’ QUESTO!!-.
Silenzio.
Lo osserviamo tutti senza battere ciglio. Lui  ci guarda ancora super emozionato aspettandosi una reazione, ma quella non arriva.
-       Yaaa, dovreste essere felici per me!-
-       Ppsssh, zitto ed entra in macchina- dice Seungho entrando e accendendo il motore.
Joon fa lo stesso. Entrano anche gli altri in macchina. G.O entra in quella di Seungho che lo avrebbe accompagnato al dormitorio e Thunder entra nella nostra  che lo avremmo accompagnato a casa sua. Io ancora sto in piedi a fissare il maknae che poveretto si è sentito ignorato da tutti. Era così eccitato ed emozionato.
-       D-dai Mir.. entra in macchina, lasciali perdere- cerco di consolarlo.
-       Ma se ci pensate alla mia interpretazione, è tutto vero! Pensateci un attimo!-
-       Mir entra in macchina velocemente perché sta entrando il freddo- dice Seungho.
-       Ho bisogno prima della vostra conferma!-
-       Guarda che ti lascio qui.-
-       Ma guarda che lei era molto brava e ha indovinato altre cose! Tipo che ho mollato la mia ragazza perché era andata in bagno! O quando ho venduto una mucca per un appuntam-YAAA! YAAAA! Hyung dove vai!!! Yaaaaaa-
Mir comincia ad inseguire la macchina di Seungho che, dopo essersi stufato, ha deciso di lasciarlo lì. Scoppiamo tutti a ridere con le grida del maknae che ancora corre dietro alla macchina chiedendo perdono a Seungho. Prima dell’uscita del parcheggio vediamo che la macchina finalmente si ferma e lo fa entrare. Noi ancora siamo troppo presi dal ridere, scene del genere non si vedono tutti i giorni.
Finalmente entro in macchina anche io.
E’ stata davvero una giornata meravigliosa.
 
  ----
 
Ecco, ci risiamo. Non riesco a dormire.
E’ ormai da più di un’ora che mi giro e mi rigiro nel letto senza ottenere alcun risultato. Sento la lancette dell’orologio contare i secondi, l’acqua dell’acquario scorrere, il rumore emesso dal frigorifero e mi sono addirittura messa  a fare il conteggio delle macchine che passano vicino a casa nostra. Sono a quarantasette macchine,  tre motorini… e due gatti litigavano.
Sospiro.
Ormai è sempre così.
Fisso il suo posto vuoto nel letto e riprovo la sensazione che provo ogni volta.
Vuoto e tristezza. Per quanto ormai mi debba essere abituata a questa situazione, in realtà ancora non mi sono del tutto abituata. E non mi abituerò mai a questo punto. Spesso Joon deve dormire fuori per via dei suoi impegni . E quindi spesso mi trovo a dormire da sola in questo enorme letto che mi fa sentire così tanto sola e piccola. Il suo lavoro a volte mi fa odiare la mia vita stessa.. è davvero brutto non poter avere sempre accanto la persona amata. A lui non parlo mai in modo diretto di questo problema, non vorrei che ci rimanesse male.. anche perché non può farci niente.
Io e Shai ci troviamo spesso a parlare di questo. Lei è nella mia stessa identica situazione e sa bene cosa provo e cosa penso in questi casi. E’ bello saperci consolare a vicenda anche in questi casi.
Ormai è passata una settimana da quando abbiamo passato tutti insieme la giornata al Luna Park e da quel giorno sono cominciati anche i loro impegni. Tra programmi, photoshoot, allenamenti, interviste, sala registrazione.. se ci penso, questo è solo l’inizio. Joon adesso è in Giappone ad incontrare il direttore del suo film. Sembra che abbiano intenzione di girare qualche scena lì. Avendo due giorni di libertà, Seungho è andato a trovare i suoi genitori insieme a Shai. Lei mi ha chiamata questo pomeriggio dicendo di essere già lì. La madre di Joon si è sempre resa disponibile e mi ha detto più volte che potevo benissimo andare a passare qualche giorno da lei per non sentirmi sola. Se fosse per me, starei da lei tutti i giorni. E’ tanto affettuosa e gentile con me e mi tratta sempre bene. E’ davvero bello andare d’accordo con lei, è una bellissima persona.
Sospiro di nuovo e mi rigiro. E’ l’1:43. L’ultima volta che ho guardato l’orologio, era l’1:35. Come al solito, la notte non passerà.
E’ il caso di alzarmi e cominciare a fare qualcosa? Forse dovrei, tanto non riesco a prendere sonno.
Mi siedo sul letto e sbadiglio. Vorrei tanto riuscire a dormire..
Mi alzo e mi  metto le pantofole color cielo che mi aveva regalato Joon all’inizio di questo autunno. Comincio ad uscire dalla stanza, ma neanche il tempo i varcare la porta e sento il campanello di casa suonare.
Mi fermo di colpo.
Chi potrà mai essere a quest’ora? La preoccupazione comincia a crescere dentro di me. Suona ancora con insistenza. Oddio, cosa devo fare? E’ il caso di aprire? Sono da sola a casa, non posso.. e se fosse una sasaeng che è riuscita a capire dove abitiamo ed è pronta ad uccidermi?
Vedendo che chi preme sul campanello non si arrende, decido di avvicinarmi alla porta. Non aprirò. Vedrò solo chi è a suonare.
Mi avvicino lentamente senza fare rumore per non far capire che qualcuno è in casa. Suona ancora una volta. Guardo dallo spioncino e vedo solo buio. Cavoli, è vero che Joon doveva cambiare la lampadina! Aiish.
 Magari è qualcosa di urgente.. magari…. Oddio, magari è successo qualcosa a Joon e hanno portato qualcuno a riferirmelo!! Il mio cuore comincia a battere all’impazzata. Devo però essere prudente.
Ok, prima di aprire la porta devo vedere chi è.
Mi schiarisco la voce.
-       C-chi è?- esce fuori come un sussurro.
-       Sha aprimi, sono io-

Mir?
Senza pensarci, gli apro la porta. La luce di casa lo illumina. E’ lì davanti alla porta che tiene in mano un enorme sacco a pelo e mi guarda negli occhi con aria implorante.
-       Ti prego. Posso dormire qui stanotte?-

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Capitolo 6
*** Una notte speciale. ***


 
-      E  così sei rimasto da solo nel dormitorio?-
L’acqua nella teiera sta ormai bollendo, quindi spengo il fuoco e comincio a versarla nelle tazze davanti a noi che contengono ognuna una bustina di tè.
Annuisce con il broncio.
-      G.O hyung all’ultimo mi ha detto che non avrebbe dormito lì la notte e mi ha lasciato da solo. Cheondung hyung è a casa sua e Seungho hyung è in vacanza dai suoi..-
Dopo aver messo lo zucchero, gli do la sua tazza. Mi ringrazia e comincia a sorseggiare.
-      Non avrei avuto problemi a dormire lì se non fosse stato per il fatto che ho sentito di nuovo la presenza di quel fantasma-
-      Ancora senti rumori?-
-      Ero nella mia stanza a leggere un libro tranquillamente cercando di prendere sonno e ho sentito qualcosa muoversi nel corridoio. G.O hyung se n’era andato da circa un’oretta e dato che stava andando a Busan, era piuttosto impossibile che fosse tornato indietro. Ho deciso quindi di andare piano a controllare, magari era il nostro manager. Non ho trovato nessuno-
Mangia un biscotto e beve un sorso di tè prima di continuare
-      Mentre ero in cucina a bere un bicchiere d’acqua, posso giurare di aver visto qualcosa passare dalla stanza del manager al bagno. Era… una specie di ombra. Ero pronto a scappare di casa in pigiama. Di fretta ho acceso tutte le luci di casa, mi sono vestito, ho preso il sacco a pelo e di corsa sono uscito. Ed eccomi qui. Scusami tanto se sono passato a quest’ora svegliandoti, mi dispiace davvero molto-
-      Non dirlo neanche per scherzo, Mir. E poi non stavo dormendo, anzi. Mi hai salvato la nottata-
-      Volevo andare a casa mia, ma c’era solo Go Eun Ah e quella strega mi avrebbe ammazzato se fossi andato a quest’ora-
Scoppio a ridere. In effetti ha fatto bene a passare qui, conoscendola lo avrebbe lasciato chiuso fuori, soprattutto dopo aver saputo che se n’era andato di casa per colpa di un fantasma.
-      Questa cosa è piuttosto raccapricciante, me ne aveva parlato anche Joon. Diceva che una volta gli è sembrato di vedere qualcuno ai piedi del suo letto. Pensava fosse Thunder che in quel momento divideva con lui la stanza, ma lui era lì sul letto accanto a dormire beatamente. Quando Joon ha rialzatolo sguardo.. quella sagoma era sparita.-
 Lo vedo rabbrividire leggermente e rido.
-      Joonie hyung non è qui, vero?-
Scuoto la testa lentamente. Nota subito la mia espressione, nonostante avessi cercato in tutti i modi di non darla a vedere.
-      Yah.. è dura, vero? – la sua voce si fa più sottile e comprensiva.
Sospiro.
-      Più di quanto potessi immaginare, Mir.. ogni volta prometto a me stessa di.. di diventare più forte e di.. di smetterla con questi.. capricci. Ma è dura.. davvero dura-.
Mi ascolta silenzioso nonostante tirassi fuori a stento le parole, mi da il giusto tempo per potermi esprimere senza mettermi fretta o interrompermi in qualche modo. Mi sorprende sempre la sua immensa pazienza e la sua immensa disponibilità. Ho sempre apprezzato questo lato di lui.
-      Ci sono quei momenti in cui sento il forte bisogno di abbracciarlo.. di sentire il suo respiro sulla mia pelle.. di sentire la sua mano tra i miei capelli.. mi sento spesso come assetata della sua presenza, come se ne fossi dipendente. Se fosse sempre con me, non proverei mai queste sensazioni..-
-      È per questo che non riesci a dormire, giusto?-
Annuisco. -E’ quasi sempre così, direi..-
Posa la tazza di tè sul tavolo e gira la sua sedia completamente mettendola di fronte alla mia. Mi stringe la mano e mi guarda negli occhi.
-      Guarda Sha.. so bene come ti senti e le sensazioni che provi.. è successo spesse volte anche a me e tutt’ora mi succede. Credo che in queste occasioni solo la persona che si desidera può porre fine a questa frustrazione..-
Non so per quale motivo comincio a sentire la voglia di piangere assalirmi terribilmente. Non riesco nemmeno a capire il perché. Devo cercare  in tutti i modi di trattenermi, non sarebbe bello farmi vedere da lui in questo stato, che cerca invano di essermi di aiuto in tutti i modi. Ma credo che, ancora una volta, lui abbia percepito il mio stato d’animo. I miei occhi non mentono, ancora non hanno questa capacità, purtroppo. E in questo momento lui li sta osservando.
-      Sai..  anche Joonie hyung è nella tua stessa situazione- sussurra.
Alzo gli occhi ricambiando il suo sguardo,  curiosa di capire cosa intendesse dire esattamente.
-      Abbiamo avuto diverse occasioni per parlarne.. quando siamo in tour o siamo impegnati in qualcosa, appena ne ha la possibilità si precipita a controllare il cellulare per vedere se lo hai chiamato o se gli hai lasciato un messaggio. Una volta, dopo una lunga giornata di photoshoot, si è isolato in un angolino e aveva il cellulare in mano. Quando gli chiesi cosa stesse facendo, con espressione visibilmente triste mi ha confessato che era troppo difficile stare lontano da te-
Sbarro leggermente gli occhi e una fiamma ardente si accende improvvisamente nel mio petto. Deglutisco nonostante la mia gola fosse già secca e  sento il cuore cominciare a battere a ritmo incontrollabile.
-      Ha detto che gli dispiace davvero tanto lasciarti sola e assentarsi spesso da te. E credimi, non ho mai visto Joon così tanto sincero e dispiaciuto.-
Gli occhi mi pizzicano e sto lottando fortemente contro le lacrime per non farle uscire in questo momento. Il tutto è davvero molto strano. Joon mi ha sempre ripetuto certe cose e mi ha sempre fatto capire che l’unica cosa che desidera è quella di potersi girare e trovarmi sempre accanto a lui.. ma non riesco a capire come mai le parole di Mir mi stiano facendo questo effetto. E’ tutta un’altra cosa sentirsi raccontare come si comporta quando non è con me.
Notando a che punto sono emotivamente, sorride guardando per terra.
-      Sai, non so se è il caso di dirti o no questa cosa.. finiresti sicuramente per piangere- ridacchia.
-      Di cosa stai parlando, Mir?- la mia voce tremola.
-      Naaah… non so come comportarmi quando una ragazza si mette a piangere- ride ancora.
-      Ti prego Mir, dimmela. Non piangerò, promesso!- ammetto che comincio a sentire l’agitazione impossessarsi di me.
-      Beh ecco..- esita.
-      Bang Cheolyoung, ti prego- insisto.
Quando lo chiamo con il suo vero nome, capisce che sono seria.
-      Ecco.. durante l’ultima data che abbiamo fatto a Singapore, Joon ha fatto d’eccezione uno special stage molto.. speciale-
Lo guardo in attesa che completi quella frase.
-      Quel giorno Joon ha cantato in live per la prima volta Feeling Sad. L’ha cantata pensando a te.. l’ha cantata piangendo.-
Mi si ferma il cuore.
-      Non lo ha dato a vedere però. Aveva gli occhi chiusi per quasi tutto il tempo e  quando non cantava, guardava sempre in basso-
Credo di aver rotto la mia promessa perché senza rendermene conto, le lacrime cominciano a rigarmi il viso. Cerco di fermarle portandomi la mano agli occhi, ma i singhiozzi cominciano a farsi sentire.
Davvero Joon ha cantato per la prima volta Feeling Sad? Davvero l’ha cantata pensando a me? Davvero ha pianto per me?
-      Yaaaa, mi avevi promesso che non avresti pianto!- comincia ad agitarsi, ma percepisco dalla sua voce che sta sorridendo. Si alza e ridendo mi stringe a sé abbracciandomi forte. Questo gesto mi fa piangere di più e finisco così per sciogliermi completamente. Ho il viso appoggiato alla sua spalla e lui mi stringe cullandomi lentamente.
-      Dai dai non piangere- con una mano mi accarezza i capelli e con l’altra mi da dei piccoli e dolci colpetti sulla schiena.
-      Quel babo non mi ha detto niente..- dico tra un singhiozzo e l’altro.
-      Lo conosci, non avrebbe mai avuto il coraggio di dirti di aver pianto. E come fai tu, non voleva metterti questo peso addosso. Quindi ti prego, fa’ che non ti ho detto niente-
Annuisco lentamente.
Per qualche minuto il silenzio regna e nel frattempo mi lascio cullare da lui. Grazie a questo suo affetto comincio a sentirmi decisamente meglio. Nonostante io fossi seduta e lui in piedi inchinato ad abbracciarmi, è rimasto così per tutto il tempo senza lamentarsi. Non ho parole per descrivere quanto gli voglio bene.
-      Ya, Cheolyoung-ah..- sussurro.
-      Mmh?- risponde dolcemente.
-      ..grazie di tutto-
Percepisco sulla mia spalla il suo sorriso allargarsi. Mi stacco dall’abbraccio e lo guardo negli occhi.
-      Grazie davvero di tutto-
Notando il mio leggero sorriso e la mia espressione più serena, si rilassa e mi da una veloce carezza sui capelli.
-      Tu devi sorridere sempre, ok?- mi pizzica la guancia.
Annuisco fortemente sfoggiando uno dei miei più larghi sorrisi. Ridacchia a questa scena molto simpatica.
-      Ora stai comodo che ti preparo i miei pop corn al burro per cui vai tanto pazzo!- dico dopo essermi asciugata velocemente le lacrime.
-      Yeeeeeee!- grida con voce pieno di entusiasmo e fa’ per alzarsi, ma scherzosamente si lamenta per essere rimasto inchinato per tutto questo tempo. Scoppio a ridere e lo colpisco al braccio.
Mi alzo e comincio a precipitarmi in cucina piena di allegria, seguita da Mir che mi accompagna ballicchiando Stay.
Prima di alzarmi però,  ho scritto un messaggio a Joon.
“Ti amo”.
Sorridendo l'ho inviato..
 
 
Dopo aver preparato i pop corn, ci siamo piazzati davanti alla TV a schermo piatto e abbiamo cominciato a commentare a random ciò che trasmettevano a quell’ora. E’ stato davvero divertente imitare le ajumma che litigavano tra di loro nel mercato del pesce in un drama. Non saprei descrivere quanto abbiamo riso, nell’imitazione Mir era un professionista. Ci siamo pure alzati e abbiamo recitato tutta la scena come se fosse stato tutto vero. Abbiamo tolto la federa del cuscino del divano e ce le siamo infilate in testa e Mir ha preso i due cuscinetti rotondi e li ha infilati sotto la maglietta a mo’ di seno. Ho riso come una dannata e mi sono messa a scattargli foto e a fargli video, ma nonostante tutto, lui continuava a recitare la parte dell’ajumma incazzata. Abbiamo concluso lasciandoci cadere sul pavimento, ridendo come coglioni.
Quando poi facendo zapping siamo finiti per sbaglio su un canale porno,  ci siamo messi a ridere e a gridare in modo piuttosto rumoroso. Cercavamo di cambiare velocemente, ma il telecomando continuava a sfuggirci e, nonostante fossimo in due, è stata un’impresa riuscire a prenderlo e a cambiale canale. Ma pur cambiandolo, anche quello successivo era porno. Altre grida e altre risate, alla fine abbiamo dovuto spegnere completamente la tv.
Ci sarebbe dovuto essere G.O in quel momento.
 
Da allora siamo sdraiati sul tappeto del salotto e sembra che entrambi stiamo cadendo dolcemente in un sonno profondo. Quando mi rendo conto che potevamo dormire sul divano o sul letto, lo chiamo prima che si potesse addormentare completamente.  
-      Mir.. Mir alzati- lo scuoto piano per non spaventarlo.
-      Mmmh?- è un po’ assonnato.
-      Stavi dormendo?-
-      Non proprio..-
-      Allora alzati, se ci addormentiamo qui finiremo per prenderci il raffreddore-
Non risponde.
-      Dai Mir, alzati- lo scuoto ancora.
-      Sì, sì..- sbadiglia e si stiracchia sul posto, ma rimane nella stessa posizione.
Sospiro.  
-      Senti Mir…. ho un’idea.- cambio improvvisamente piano.
Vedendo che non reagisce, continuo lo stesso a fargli la proposta.
-       Che ne dici se andiamo al dormitorio?-
Silenzio.
Qualche istante dopo alza testa e con espressione super assonnata  guarda l’orologio a dondolo vicino alla TV.
-      Sha sono quasi le tre e mezza, cosa vuoi andare a fare a quest’ora al dormitorio?- si gratta la testa.
-      Beh ecco, è da un po’ che ci penso.. hai presente quel film dell’orrore di cui abbiamo visto un pezzo prima? Mi ha messo addosso una grande ispirazione. E se ci immedesimassimo nei protagonisti del film e andassimo a risolvere questa storia del fantasma?-
Ancora silenzio.
Mi guarda negli occhi cercando di capire se sono seria o no.
-      Stai scherzando?-
-      No Mir, non scherzo. Sono serissima-.
Sospira e si gratta la spalla. Ha i capelli abbastanza spettinati e questo mi fa una tenerezza assurda.
-      Cioè.. sono scappato da quel posto e sono venuto a suonare a te nel cuore della notte.. cosa ti fa credere che ci torno ancora?-
-      Dai Mir, ti prego! Quando mai avremo un’occasione del genere? Pensaci un attimo. Il dormitorio è vuoto e nessuno ci potrà ostacolare in alcun modo. Proprio prima hai detto di aver visto quell’ombra passare dalla stanza del manager al bagno, quindi sicuramente qualcosa ci sarà. Siamo in due e se uniremo le forze, ci riusciremo. Potremmo portare con noi la videocamera e filmare il tutto nel caso dovessimo beccare il fantasma-.
Mi guarda per tutto il tempo senza battere ciglio.
-      Allora che dici?-
Sospira.
-      Non ti sei fumata niente mentre dormivo, vero?-
-      Ya, per chi mi hai presa!- grido spingendolo con il piede. -  Dai, mi prenderò io tutte le responsabilità!-
-      Sì, te le prenderai quando saremo entrambi cadaveri. Ma dimmi un po’, da dove lo tiri fuori tutto questo coraggio adesso?- chiede curioso.
-      S-sì è vero che in questi casi sono la più grande fifona sulla faccia della terra.. ma non so perché adesso mi è saltata addosso una grande ispirazione. Pensaci Mir, sarà tutto come un film, una nuova avventura!-
Pian piano noto la sua espressione cominciare a convincersi. Continuo così ad elencargli i lati positivi  della cosa e di quanto possa essere eccitante e memorabile, finché  finalmente finisce per cedere ed accettare.
Vado di corsa a cambiarmi, mentre lui se ne sta beato ad osservare la collezione quasi completa di Bearbricks di Joon.
 
-      Miré yaaa, vieni un attimo- grido dalla stanza da letto.
-      Arrivo!-
Non appena varca la soglia, gli lancio uno dei cappellini di Joon.
-      Ya, che vuoi fare con questi?- ridacchia osservandolo.
-      Ora abbiamo una missione da affrontare- rispondo indossandone uno anche io e sorrido guardandolo.
-      Pazza- ride.
-      Ehi prima di uscire, vieni qui.- lo tiro per il braccio e lo porto davanti allo specchio.
Vedendo il suo riflesso, scoppia a ridere e si porta la mano alla bocca.
- Pettinati i capelli, tesorino- dico ironicamente.
- Dirmelo prima, no eh?-
- Dai, fai presto e io ti aspetto davanti alla porta. Vado a prendere la videocamera-
Lo supero e vado a preparare le cose prima di uscire.
Quando finalmente mi raggiunge, spengo le luci di casa, ma esito prima di chiudere la porta.
E’ il caso di portarmi dietro la pistola di Joon?
Rido per lo stupido pensiero e chiudo a chiave.
Mir mi aspetta già nella sua macchina parcheggiata proprio accanto alla mia. A quanto pare useremo la sua.
Questa notte è proprio fredda. Rabbrividisco ed entro in macchina.
Appena la accende, parte Hello My Ex.
-      Ma guarda un po’ cosa ascolta questo ragazzo. Dimmi un po’, a chi pensavi?- lo stuzzico.
Si mette a ridere e guardandosi dietro, comincia a fare la retromarcia.
Finalmente parte e si dirige verso il posto in cui forse non dovevamo andarci.
 
Si ferma davanti all’edificio del dormitorio.
C’è un silenzio assordante a quest’ora e non c’è nessuno per strada. Comincio a guardarmi intorno. Rabbrividisco. Chi cazzo me lo ha fatto fare di venire qui a quest’ora?
-      Forza andiamo- dice Mir.
Ora come ora non posso proprio tirarmi indietro. Mi fucilerebbe.
A passi indecisi, cominciamo ad incamminarci verso l’ingresso. Ci stringiamo l’uno all’altra con la scusa del freddo, ma in realtà siamo preoccupati per altro.
Quando finalmente ci troviamo davanti alla porta, Mir inserisce le chiavi nella serratura e comincia a girarle. Fa un sospiro prima di aprirla.
In questo momento sono attaccata al suo braccio come un polipo.
-      Prendi prima la videocamera Mir, tienila puntata verso la direzione in cui ci dirigiamo- gliela porgo.
-      Va bene- la sua voce trema, come la sua mano.
Comincio ad agitarmi. Seriamente, chi cazzo me lo ha fatto fare di proporre questa stupida idea?
-      Mir, torniamo indietro- sussurro indietreggiando.
Non mi risponde, ma mi tira il braccio. Quel maknae vuole dimostrarsi coraggioso, ma quando mai.
Apre la porta, ma non entriamo. Osserviamo prima la situazione, è meglio essere i più prudenti possibile.
-      Mir.. hai acceso tu tutte queste luci, vero?-
-      S-ssi, penso di sì.. non ricordo.. forse non le ho spente quando sono uscito di casa- si percepisce benissimo la sua insicurezza.
Forse sta cercando di convincere se stesso di aver lasciato lui le luce accese.
Sospiro.
-      Dai, entriamo- dice tirandomi piano per il  braccio.
Entriamo lentamente facendo un passo alla volta. Ci guardiamo intorno facendo caso ad ogni minimo movimento e ad ogni minimo rumore.  
Piano piano cominciamo ad inoltrarci nel cuore del dormitorio. Non avrei mai pensato che questo posto potesse essere così spaventoso, nonostante quasi tutte le luci così accese. Le ombre sul muro ritraggono delle figure a dir poco spaventose e la statua vicino alla libreria sembra guardarmi con occhi feroci. La osservo con un’espressione preoccupatissima e nello stesso tempo terrorizzata. L’ho sempre vista come una statua delicata ed innocente, ma in questo momento mostra il lato opposto.
-      Mir, accendi la luce del corridoio perché quella stat-
Non completo neanche la frase perché vengo interrotta dal suono di una porta sbattersi con un colpo secco. Mi porto le mani alla bocca per soffocare un urlo e mi lancio addosso a Mir che contemporaneamente si sta lanciando addosso a me. Ci stringiamo forte e tremiamo entrambi come delle foglie.
-      L-lo ha-hai s-sentito an-anche tu v-vero?- non ho mai sentito la mia voce così spaventata, parlo a fatica.
-      S-ssi l-l’ho s-sentito- le sue mani tremano fortissimo.
-      Mir a-andiamo v-via ti prego- lo tiro a me indietreggiando lentamente.
-      Infatti, a-andiamo.. n-non è il caso d-di rimanere a-ancora-
Ci giriamo pronti a scappare via da quel dormitorio maledetto, ma ci troviamo davanti una figura che ci fa gridare come mai abbiamo gridato in tutta la nostra vita.
 
 ------- TO BE CONINUED ---------

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Capitolo 7
*** Realtà o fantasia? ***


Ho come l’impressione che il mio cuore sia saltato letteralmente fuori dal mio petto e se non fosse che io e Mir ci stessimo sostenendo a vicenda, sarei crollata a terra come un sacco di patate.  Il silenzio è stato drasticamente interrotto dalle nostre spaventatissime grida, non mi stupirei se ad un tratto trovassimo i vicini raccolti sotto casa nella convinzione che nel dormitorio è appena stato commesso crimine.
Le nostre voci sono unite da un sonoro duetto di grida, ma solo ora mi rendo conto che in invece a gridare siamo in tre. Io, Mir e…
Thunder?                              
Smettiamo automaticamente di sgolarci, con il fiato ancora soffocato nella nostra gola. Solo quando focalizzo bene ciò che è davanti a me, trovo Thunder spaventatissimo che ci guarda  con un’espressione super scioccata e il pallore nel viso. Io sto ancora tremando e non riesco a pronunciare nemmeno una parola. A dir la verità nessuno di noi tre è in grado di farlo, siamo troppo ipnotizzati  e ancora non ci siamo ripresi. 
-      H-hyung, perché sei qui?- borbotta finalmente Mir.
-      Voi!- punta il dito su di noi quasi accusandoci – Voi, perché siete qui?? Quando siete entrati? Quando sono venuto, la casa era deserta!-
E’ ancora spaventato e ha la mano sul petto per cercare di calmarsi.
-      Ma tu non eri a casa tua?? Perché sei venuto qui?-
-      Sì ero a casa mia. Non riuscivo a dormire, così ho deciso di passare qui per usare la tastiera di G.O per comporre qualcosa. Ero convinto tu fossi qui. Ma perché Sha è qui con te?- sposta lo sguardo su di me che ancora non ho fiatato.
-      Infatti ero qui fino ad un’ora e mezza fa, ma sono andato d’urgenza a casa di Sha. Hyung.. ho visto una cosa strana cui in dormitorio- confessa Mir.
Thunder sospira.
-      Qui al dormitorio non c’è niente, ok?-
-      Allora perché ti sei messo a gridare come un coglione?-
-      Come ti ho detto, ero convinto di essere a casa da solo.. e ho sentito dei strani rumori. Ammetto che pensavo anche io ci fosse qualcosa di strano, così per precauzione ho sbattuto la porta-
Io e Mir ci guardiamo automaticamente. Allora è stato lui a sbattere la porta. Continua.
-      Ho deciso quindi di uscire dalla stanza piano per controllare e mi sono trovato davanti voi. Gridando mi avete spaventato a morte, diamine- sospira  portandosi la mano sulla fronte.
Comincio pian piano a calmarmi, ma ancora mi sento insicura. Mi sento ancora terrorizzata a stare in questo dormitorio, mi spaventa a morte l’angolo in fondo dove ci sono il bagno e la stanza del manager.
-      Non sarebbe successo se al posto di sbattere la porta avessi detto “C’è qualcuno?”. Certo Thunder che hai dei metodi strani- lo accuso.
-      Non sarebbe successo se tu non mi avessi costretto a venire qui a quest’ora- mi accusa Mir a sua volta.
-       Non sarebbe successo se tu non mi avessi detto della storia del fantasma- ringhio.
Interviene Thunder a fermarci.
-      Ma quindi voi cosa siete venuti a fare qui?-
Non aspetta neanche la risposta perché guardandomi negli occhi capisce tutto.
-      No.. non dirmi che sei venuta qui a controllare se c’era davvero il fantasma- ridacchia.
-      Guarda, lasciamo stare. Mi sento distrutta mentalmente-
Continua a ridacchiare e scoppia completamente nella sua risata a mitra quando nota la videocamera in mano a Mir.
Le risate cessano completamente quando sentiamo ad un tratto un rumore provenire dalla stanza del manager. Ci giriamo tutti di scatto senza fiatare.
-      Lo avete sentito anche voi?- dico.
-      Chiarissimo- conferma Thunder.
-      Scappiamo via- dice Mir senza battere ciglio.
-      No. Andiamo a fondo. Tre contro uno. Ce la faremo- il coraggio di Thunder mi sorprende.
-      Hyung.. e se invece non fosse solo uno?- piagnucola Mir.
Thunder rabbrividisce . - Allora controlliamo da qui-
Fa per allontanarsi qualche metro per recuperare un orsacchiotto sullo scaffale vicino, ma si ferma di colpo perché si sente un altro rumore, sempre proveniente sempre da quel posto. Il cuore comincia a battermi all’impazzata dal terrore e comincio ad indietreggiare, tirandoli automaticamente con me.
-      A-andiamo-
Thunder però non si muove di un millimetro e continua a fissare la porta della stanza del manager. Si abbassa d’un tratto e mi prende la gamba.
-      Yaaa, che stai facendo??-
Non mi risponde e senza farsi problemi, mi sfila una scarpa. Prende la mira e con tutte le sue forze,  la lancia contro la porta. Quest’ultima, dall’essere socchiusa, si apre completamente e da qui possiamo vedere bene ciò che c’è all’interno. Non c’è nessuno, nessuna presenza strana. A pensarci, la sua è stata una mossa intelligente, così non dobbiamo avvicinarci rischiando di essere sgozzati.
In questo caso il terrore sta quasi passando in secondo piano, la nostra concentrazione ci ha distratti parecchio e ci ha dato un po’ di determinazione.
I nostri sguardi sono concentrati su quella direzione e non emaniamo alcun respiro per cercare di stare il più possibile attenti. Infatti cominciamo a sentire qualcosa strisciare piano. Il cuore batte a martellate e non trovo nemmeno le forze di deglutire, ma sto immobile cercando di imitare Mir e Thunder.
Thunder è serissimo e sembra anche essere tranquillo e Mir è nello stesso stato. Ritorno a guardare la stanza del manager. Quello strisciare si sta avvicinando lentamente. E’ sempre più vicino. Sta raggiungendo la soglia della porta. E’ lì, a due passi. I respiri si stanno facendo assenti, ma il battito del mio cuore lo sento benissimo. Finalmente stiamo per capire cos’è quella cosa che si sta muovendo nella cameretta. E’ questione di vita o di morte, eppure siamo lì immobili senza fiatare. Sussultiamo quando vediamo una testolina sbucare dall’angolo facendosi strada con molta cautela. Con la lingua lunga e sottile e lo sguardo acuto si sta facendo strada per il corridoio senza preoccuparsi della nostra presenza.
Con un gridolino di sorpresa, Mir si dirige di corsa verso a quella testolina sbucata dalla stanza del manager. Si abbassa e raccoglie quella creatura.
Torna da noi poi con Reddy in mano, il suo adorato serpente. Gli sta parlando.
-      Ancora una volta sei uscito dalla tua tana? Non sei un monello? Che devo fare con te? Lo stai che ci hai spaventato tutti? Aaaish, dai vieni che ti rimetto a posto-
Quando passa accanto a Thunder, quest’ultimo si volatilizza in men che non si dica. Scoppio  a ridere e lo prendo in giro, si sa bene ormai che ha una fifa pazzesca dei serpenti.
Faccio un mega enorme sospiro. Meno male, niente di grave. Tutto a posto. Forse.
Direi che siamo arrivati qui inutilmente. Per ora nessuna presenza strana, ma ancora non si spiega l’ombra che ha visto Mir prima e non si spiegano gli altri episodi che mi raccontavano i ragazzi.
     In teoria, ora come ora dovrei tornare a casa.. ma mi sento in colpa a chiedere a     Mir di accompagnarmi a quest’ora.
-      Sha tu dormi qui stanotte, prendi pure la stanza che vuoi tanto qui non c’è nessuno- mi dice Mir dopo aver messo Reddy nella sua stanza.
Partiamo dal principio che nella stanza di Mir non ci penso nemmeno di dormire, Reddy si muove troppo e non so come reagirei se d’un tratto me lo trovassi accanto nel letto. Non ho paura di lui, ma preferisco vigilare le sue mosse quando gli sto accanto e questo non sarà possibile se dormo.
Sceglierei senza esitare la stanza di G.O visto che è la più pulita e ordinata e mi avrebbe trasmesso tanto relax, ma serve a Thunder per comporre.
Userò quindi la stanza di Seungho, tanto non la usa più come una volta ora che vive con Shai.
Prima di sistemarmi, vado nella stanza di Mir.
-      Ya, Joon ha lasciato per caso un suo pigiama qui? Non voglio dormire vestita così- indico il mio maglione ed i miei jeans chiari.
Mi scruta dall’alto al basso e si alza ad aprire il suo armadio.
-      Tieni questi- mi lancia una maglietta nera e dei pantaloni di Pororo.
-      Waaa che bbelli!-
-      Non so dove Joon possa aver messo i suoi pigiama, quindi tieni questi. La taglia è anche più piccola e ti starebbero meglio… Pororoooo- conclude facendo lo stupido.
Rido e lascio la stanza.
Mentre mi dirigo verso la stanza di Seungho, noto la porta della stanza di G.O aperta. Thunder è seduto sulla scrivania tutto pensieroso, con le cuffie alle orecchie  e con la matita in mano. Quando mi nota, ricambia il mio sorriso e con un cenno mi augura la buonanotte.
Finalmente in stanza mi sdraio sul materasso e assaporo l’odore di Seungho che è diffuso in tutta la stanza. E’ il profumo che di soluto usa. Sorrido. Comincio anche a sentire gli occhi pesanti e la voglia di dormire assalirmi. Prendo il cellulare e vedo che sono le 4.07. Devo assolutamente dormire perché devo svegliarmi presto, ho tante commissioni da fare.
Perché domani è un giorno super speciale.
Domani è un giorno per cui facevo il conto alla rovescia da giorni.
Domani torna Joon.
 
 
Già alle nove sono in piedi e in un batter d’occhio mi sono preparata e vestita velocemente. Non ho tempo da perdere, devo correre. Mi sposto velocemente di qua e di la con il sorriso stampato sul viso e con l’allegria che sprizza da tutti i pori. Mi guardo allo specchio e dalla tanta felicità mi mando un bacio virtuale e scoppio a ridere per la mia stupidità. Mi sistemo velocemente i capelli, ed esco dalla stanza di corsa.
Mir sta dormendo beatamente avvolto nelle sue coperte di Pororo. Ho troppa voglia di andare a spupazzarlo, quel maknae è la tenerezza in persona. Faccio per lasciare a loro un biglietto in cui avviso di essermene andata, ma vedo Thunder ancora sveglio sulla scrivania che sta scrivendo. Ma come, non ha dormito?
Quando mi vede, il sorriso gli illumina il viso.
-      Buongiorno signor Doongie compositore! Come mai non hai dormito? Hai l’aspetto molto stanco-
Ride.
-      Buongiorno Sha. L’ispirazione è stata davvero forte ed intensa questa notte. Non potevo lasciarmela scappare via.. ehm.. In arrivo un nuovo singolo- mi fa l’occhiolino.
-      Davvero??- la gioia sta scoppiando in modo indescrivibile dentro di me.
Ridacchia ancora imbarazzato per la mia reazione.
-      Ormai lo sto concludendo. Il tempo di parlarne con i produttori e si vedrà. La sento “mia” ed è questo rappresenta il passo finale per me-
Non so davvero descrivere la mia gioia e la mia felicità in questo momento. Finalmente con tanto impegno Thunder sta per pubblicare il suo prossimo singolo, finalmente è riuscito a concluderlo. Finalmente si farà di nuovo sentire.
Senza trattenermi, mi butto tra le sue braccia e lo abbraccio forte forte forte.
-      Aaaah Doong-aaah mi stai rendendo così felice ed orgogliosa- mi stacco e gli scompiglio i capelli dalla tanta felicità.
E’ perso nelle risate e cerca di fermarmi.
-      Hai fatto colazione??-
-      Ho bevuto un caffè, tranquilla. Tu dove stai andando di corsa? Ah.. oggi torna Joonie hyung-.
Mi torna subito quel pensiero e senza pensarci due volte, lo pianto in asso e comincio a correre verso la porta.
-      Yaa aspetta, vuoi un passaggio?- grida Thunder ridendo.
-      No tranquilloo, prendo l’autobus ciaooo- chiudo la porta lasciandomi alle spalle il dormitorio.
Oggi non ci sono per nessuno.
Non ci vediamo da 6 giorni, ma a me sono sembrati 6 secoli.
Comincio ad andare alla fermata dell’autobus. Prima tappa: supermercato. Devo fare la spesa e comprare le cose che più piacciono a lui. E gli preparerò un pranzetto a dir poco delizioso. Ero una schiappa in cucina, ma per lui ho imparato a cucinare le migliori cose. Va pazzo per quello che gli preparo.
Finalmente sull’autobus trovo posto e mi siedo tranquilla, sorridendo come una scema senza farmi notare. Sento il cellulare vibrare, deve essermi arrivato un messaggio.
E’ Joon.
Il mio sorriso si allarga ancora di più e va da un orecchio all’altro. E’ in Corea allora, quindi almeno posso sentirlo liberamente.
“Buongiorno, principessa
Io ti amo di più”.
Il cuore comincia a battere. Ha letto quindi io mio messaggio. Gli rispondo subito.
“Come stai? mi sei mancato
Non risponde subito, di sicuro è perché sta ancora finendo gli ultimi impegni. Quando il pullman si ferma, comincio a scendere e ad avviarmi verso il supermercato. Visto che non siamo nel weekend, non c’è molta gente e questa è la cosa migliore. Mi dirigo subito verso la frutta e la verdura e comincio a sceglierle con attenzione e con amore. Guardo une mela e le sorrido.
- Devi essere molto buona, ok? Sarà Joon a mangiarti e devi lasciargli in bocca un sapore indimenticabile, va bene? E’ una promessa che mi devi fare-
La metto allegramente nel sacchetto. E’ la prescelta.
Mi dirigo vero il reparto dei cioccolatini e mi metto a cercare i suoi preferiti. Sento il cellulare vibrare.
“Sto bene kk aaah, finalmente oggi ti vedo. Che stai facendo?”
“Sto facendo la spesa *-*”
“Ouh, sei già fuori? kekek cosa prendi di bello?”
“Sorpresa u.u”
“Dai, dammi un indizio T_T”
“Sssh ho detto che è una sorpresa!! Tu che fai?”
Si dilunga nella risposta, perciò finisco di prendere le ultime cose assicurandomi di non dimenticare il latte alle fragole per cui noi andiamo pazzi.
Quando esco dal supermercato, mi dirigo in quel negozio a comprargli quella camicia che tengo d’occhio da giorni. Lo voglio assolutamente vedere con quella camicia, il masochismo è  il mio forte. Mi compro anche un vestito che lo farà di sicuro impazzire.
Nel dirigermi a casa, invio un messaggio a Joon.
“Amore, c’è un tizio davanti a me che sta parlando da solo kekeke”
“Ho appena finito di parlare con il direttore del film per una cosa. Poi te ne parlerò.
Parla da solo? Ma--- kekek prova a rispondergli”
“ E che gli dico?”
“Rispondi a quello che dice dai kekek vedi cosa fa”
“mmm.. ok va bene ahah”
Cerco di sentire bene cosa sta farfugliando quel tipo.
-      Stasera no no dai no no no- dice scuotendo la testa.
Ok è il momento. Mi metto in sfida, sono pronta. Schiarisco la voce.
-      Stasera invece si si si si sii-
Si gira di scatto verso di me e solo ora noto che ha l’auricolare all’orecchio.
Cazzo.
Stava parlando al cellulare.
Joon ti uccido.
Il tizio mi guarda male e io abbasso lo sguardo imbarazzatissima.
“Joon ti ammazzo, stava parlando al telefono il tizio è__é”
“Ahahahahaahahahahahaahaahahahahah”
“Pssh, ti diverti? A casa farai i conti con me”
“Ti amo quando fai così. Ora scappo, a dopo”.
Mi porto la mano alla bocca e sorrido come un’idiota. Comincio a saltellare senza preoccuparmi di chi mi è intorno.
Sono felice.
Non ci posso credere che Joon mi ha detto “A dopo”.
A dopo.
Lo sto per vedere.
Joon, non sai quanto mi sei mancato.
Con le borse in mano comincio ad avviarmi verso casa sfoggiando uno dei miei sorrisi più felici ed allegri.
 
 
 
---- TO BE CONTINUED------

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Capitolo 8
*** Basta solo lui. ***


Il suono del campanello interrompe i miei pensieri e mi fa lasciare lo straccio per andare a vedere chi è alla porta.
Guardo l’ora. Strano, non può essere Joon, è ancora presto. E se invece fosse arrivato in anticipo? Cazzo, non è pronto niente e la casa è un disastro! Io sono un disastro, se mi vedesse con il grembiule da cucina, una bandana in testa e i guanti in mano chiederà il divorzio! Lo trucido se ha pensato di fare una sorpresa arrivando prima del tempo. Mi do una veloce occhiata allo specchio, ma che lo faccio a fare, tanto peggio di così non può andare.
Mi avvicino alla porta e la apro. Al contrario di quanto pensavo, non è Joon ad aver suonato. E’ un uomo delle consegne.
-      Buongiorno, è la signora Shaimaa?-
-      Buongiorno a lei,  sì sono io!-
-      Ho una consegna per lei, aspetti un attimo-
Si allontana e raggiunge il suo furgoncino davanti  alla porta di casa e ritorna con un grande mazzo di rose rosse in mano. Strabuzzo gli occhi.
-      Mi lasci una firma qui per favore- mi consegna la ricevuta da firmare.
-      Non c’è un biglietto qui, può dirmi chi è il mittente?- chiedo dopo aver firmato il foglio.
-      Il mittente ci ha chiesto di non rivelare il nome. Le auguro una buona giornata-  se ne va di fretta dopo avermi dato un caloroso sorriso.
Ritorno a guardare il mazzo. E’ una cosa meravigliosa, l’odore dolce è fortissimo e sta riempiendo l’atmosfera attorno a me. Le rose sono bellissime, di un rosso vivo e fresco e senza alcune imperfezioni. Mi avvicino ad una rosa e la annuso lentamente, il suo buonissimo profumo mi manda momentaneamente in paradiso perché mi ha invasa completamente. Joon, si può sapere perché diavolo hai voluto fare tutto in anonimo? Pensavi non me ne sarei accorta? Che babo sei.
Rientro in casa sorridendo tenendomi il mazzo al cuore e godendomi ancora quell’odore che mi sta quasi facendo svenire da tanta profondità ed intensità.
Dopo aver aspirato quasi tutta la fragranza, cerco un vaso vuoto e ci metto dentro con molta cura le rose dopo averlo riempito d’acqua limpida. Queste meraviglie non si devono indebolire. Sorrido ancora e sento il cuore scoppiare di felicità per lo stupendo gesto di Joon.
Ora non devo perdere tempo, devo subito tornare a fare le pulizie.
Ritorno nella stanza da letto e comincio a rifare il letto che mi ha ospitata tutta sola soletta in questi giorni, metto tutti i vestiti che ho lasciato fuori negli appositi cassetti e do una veloce ripulita allo specchio. Uno ad uno mi metto a pulire bene i quadri che sono sui comodini, sul muro e sullo scaffale. Ogni quadro rappresenta un momento speciale della nostra vita e li abbiamo scelti insieme.
Uno rappresenta il nostro primo appuntamento e più che essere foto, è una selca. Chi lo avrebbe mai detto che quello non sarebbe stato l’ultimo appuntamento? Sorrido. Era estate. Quel giorno indossavo un bellissimo vestitino verde chiaro e lui indossava una camicia bianca con dei pantaloni neri che rappresentano una delle mie combinazioni preferite nell’abbigliamento maschile. E’ stato un giorno incredibile perché è stato anche il giorno in cui mi ha dato il primo bacio. Seppur fosse stato molto delicato ed innocente, ha lasciato dentro di me un segno indelebile. Se ci ripenso, riesco a sentire bene il suo calore e il profumo che portava quel giorno. Poso il quadro e passo al prossimo.
Questo quadro invece rappresenta il giorno in cui Joon ha confessato di voler vivere il resto della vita con me e mi ha infilato al dito l’anello di fidanzamento. La foto mi rappresenta mentre mostro l’anello al dito della mano destra e lui che me la stringe lasciandomi sulla guancia un dolce bacio con un bellissimo sorriso che mostra quelle adorabili fossette che abbiamo in comune.  E’ stato un giorno particolare perché stavamo andando al lago per vedere i fuochi d’artificio e lui si era organizzato per farmi la proposta nel migliore dei modi. Io ovviamente non ne sapevo nulla. Nell’andata però, la sua macchina si è guastata proprio in un posto in cui nessuno passava. Attorno a noi c’erano solo alberi e la città successiva era a qualche chilometro di distanza. Quelli del soccorso sarebbero arrivati circa due orette dopo , così siamo dovuti rimanere lì ad aspettare. Ci siamo sdraiati sul parabrezza della macchina e ci siamo messi a guardare le stelle in silenzio, finché lui non lo ha rotto cominciando a esprimersi. Io ero incredula e per un attimo avevo creduto che tutta quella storia della macchina guasta fosse una messa in scena e lo avesse fatto apposta per dichiararsi in quel modo. Invece alla fine lui si era proprio organizzato bene e aveva pure prenotato uno yacht solo per noi. Non dimenticherò mai come mi guardava negli occhi in quel momento, come si era fatto serio, come la sua stretta di mano si era fatta più stretta, come quel “ti amo” si è fatto più sincero. Come mi ha mostrato l’anello non distogliendo lo sguardo dal mio e mi ha chiesto se volevo vivere con lui il resto della mia vita. “Ho percepito che eri la donna della mi vita sin dalla prima volta che ti ho vista, quando il mio sguardo ha incrociato il tuo. L’ho percepito sfiorando la tua mano, le tue labbra, i tuoi capelli.. me lo sentivo sin dall’inizio.. arrivato ad oggi non posso altro che confermare tutto ciò che ho sentito. Sento che sei mia, che appartieni a me, che fai parte di me.. con te mi sento a casa. Se ti assenti un solo giorno da me, io impazzisco..  se so che stai piangendo e io non sono al tuo fianco, perdo la ragione.. se penso che un giorno potrai essere nelle mani un altro, mi sento morire. Sono qui per dirti che voglio passare con te il resto della mia vita perché ti amo più di quanto potessi immaginare”.
Ricordo ogni singola parola. Ogni singolo sussurro e ogni singolo respiro.  “Non voglio metterti fretta, puoi prenderti tutto il tempo che vuoi, io posso aspett-“ in quel momento gli ho dato la mia risposta interrompendolo con un bacio e con le lacrime agli occhi.
Sento l’emozione di quel giorno impossessarsi di me.
Poso il quadro accarezzandolo per l’ultima volta prima di passare a quello dopo.
Questo rappresenta uno dei momenti più assurdi, dolci e divertenti di tutta la nostra vita. Era il giorno del nostro matrimonio e Joon mi stava aspettando all’altare. Io ero nervosa ed emozionatissima e ricordo ancora come mi tremavano le mani. Quando mi sono avvicinata all’altare, ho sentito la sua mano che prendeva la mia. Ho alzato lo sguardo e lui lentamente ha alzato il mio velo guardandomi negli occhi. Siamo rimasti così tanto incantati che per noi era sparito tutto ciò che ci circondava. Io vedevo solo lui e lui vedeva solo me. Non abbiamo nemmeno sentito il prete che ci parlava e senza rendercene conto abbiamo cominciato ad avvicinarci spontaneamente per baciarci. “Ehi fermi, lo sposo ancora non può baciare la sposa!!” ha gridato il prete. Solo in quel momento ci siamo resi conto di quello che stavamo facendo e ci siamo ritirati velocemente con espressione super imbarazzata e con le risate degli altri che si sono accese fragorose. La foto riprende le nostre espressioni buffissime, eravamo talmente imbarazzati che non guardavamo in faccia nessuno. Rido e rimetto a posto il quadro.
Finisco di pulire velocemente gli altri senza perdermi nei ricordi perché si sta facendo tardi.
 
 
Dopo aver finito finalmente di pulire casa e di preparare il pranzo, mi dedico a me. Faccio una doccia super veloce e comincio a vestirmi e ad asciugarmi i capelli. Indosso un semplice vestitino di un azzurrino molto chiaro e dalla stoffa delicatissima e molto leggera che si gonfia leggermente dal busto in poi. Fuori fa freddo, ma in casa si sta molto bene. Joon apprezza moltissimo quando mi vesto così. Solo per lui ovviamente.
Dopo essermi messa a posto vado in salotto e mi siedo sulla poltrona aspettando che arrivasse. Ormai dovrebbe arrivare da un momento all’altro. Dall’impazienza e dall’emozione non riesco a stare seduta, così mi alzo e cammino per casa. E poi mi siedo. E poi mi rialzo, faccio una passeggiata in salotto e mi siedo ancora. E’ un continuo alzarsi e sedersi, non riesco più ad aspettare. Nell’esatto momento  in cui mi siedo sulla poltrona, sento una chiava inserirsi nella serratura e la porta aprirsi. Entra Joon trascinando una valigia in mano e tenendo delle borse nell’altra. Mi alzo di scatto. Appena mi nota, un sorriso pieno di amore gli esplode in viso e non distoglie lo sguardo dal mio. Senza nemmeno rendermene conto, comincio a correre verso di lui pronta a buttarmi tra le sue braccia, ma inciampo nella gamba del tavolino in mezzo al salotto e cado per terra con un forte tonfo. Joon molla subito le cose che ha in mano e viene di corsa verso di me cercando si sollevarmi.
-      Amore, stai bene? Ti sei fatta male? – mi sfiora delicatamente dappertutto per vedere se mi sono fatta male da qualche parte
-      Ahi- sento un leggero dolore alle ginocchia.
-      Vieni qui, appoggiati a me-
Con tanta cura ed attenzione cerca di sollevarmi cercando di non farmi sentire alcun male, ma lo fermo. Mi guarda negli occhi per capire le mie intenzioni e in quel momento, sorridendo con le lacrime agli occhi, mi lancio su di lui aggrappandomi al suo collo e abbracciandolo forte. Lo sto abbracciando, sento il suo calore, sento il suo respiro, il suo profumo.. sento le sua braccia stringermi forte, accarezzarmi la schiena, sento il battito del mio cuore sul suo. Ci siamo ritrovati, i nostri cuori sono di nuovo uniti, si stanno abbracciando, si stanno stringendo l’uno all’altro. Mi stacco dall’abbraccio e lo guardo negli occhi.
-      Mi sei mancato amore-
Mi accarezza il viso disegnando i miei lineamenti e soffermandosi sulle labbra.
-      Tu mi sei mancata-
Mi stringe forte a sé e mi bacia intensamente, con sentimento, con passione. Il mondo attorno a noi è sparito, non vedo più nulla attorno a me, ci siamo solo io e lui. Come succede ogni volta che siamo insieme. Solo io e lui.
 
Joon aveva una fame da lupi ed è rimasto molto impressionato dal fatto che gli ho preparato le cose che più gli piacciono. Ha finito tutto ed è stato davvero bellissimo e soddisfacente vederlo mangiare bene e farmi i complimenti ad ogni piatto che assaggiava. Nonostante fosse stanco, mi ha aiutato a lavare i piatti e intanto mi ha chiesto di raccontargli cosa ho fatto in questi giorni. Gli ho parlato quindi di quello che ho fatto stanotte, di Mir che è venuto in casa, del nostro divertimento, del fantasma, di Thunder e di Reddy. All’inizio si è scaldato nel sapere che Mir è venuto a casa sapendo che ero da sola, ma è stato bello vederlo ridere e commentare le scene mentre sciacquava i piatti e li metteva in credenza dopo che li pulivo. Abbiamo commentato anche la scena della mia figura di merda con il tizio che parlava da solo e io come al solito l’ho incolpato dandogli dei colpetti. Lui rideva e cercava di difendersi.
Ora che abbiamo pulito tutto, siamo finalmente liberi. Joon mi ha detto che stasera saremmo usciti insieme e nel frattempo avrebbe dormito un po’ per recuperare le forze. Gli ho detto che avrei dormito anche io perché ho dormito pochissimo la notte. D’un tratto mi chiama dal salotto.  Quando vado, vedo che sta osservando il mazzo di rose che mi ha preso. Sorrido.
-      Non sono belli?- gli dico abbracciandolo da dietro.
-      Sì lo sono molto. Chi te li  ha presi?- annusa una rosa.
Lo lascio di colpo.
-      Ma come.. non me le hai prese tu?-
-      Avrei  voluto, ma non ho potuto. Non c’era un biglietto da qualche parte?-
-      No, l’uomo delle consegne mi ha detto che era una cosa anonima. Io pensavo fossero da parte tua-
-      Mm vediamo, perché ti avrei dovuto prendere delle rose se stavo arrivando a casa regalandoti la rosa più bella che tu potessi mai avere?- fa un sorriso da idiota indicandosi.
Rido e lo colpisco al braccio.
-      Seriamente, vorrei capire chi me lo ha mandato..-
-      Magari è un amante segreto. Magari mi stai tradendo-
-      Yaaa!- lo rimprovero pur sapendo che stava scherzando.
Solo adesso mi ricordo di una cosa. Che data è oggi?
Oddio. Credo di aver capito.
-      Oh-oh- dico.
-      Che succede?- mi chiede.
-      Ecco, credo di sapere da dove provengano.. ecco.. penso sia stato Mark-
Alza di scatto lo sguardo.
-      Mark? E perché dovrebbe inviarti queste rose quando ormai vi siete lasciati e sa che sei spostata?- si sta riscaldando.
-      Ecco.. è che lui fa così ogni anno. Oggi è la data nel nostro anniversario e nonostante tra noi fosse finita, lui si ostina ad inviarmele ogni anno come ricordo-
-      Lo ha fatto anche l’anno scorso?-
A quei tempi io e Joon eravamo solo fidanzati.
-      B-beh.. sì.. però non gli ho mai dato corda, sappilo! Lui è troppo fissato con questa cosa, e.. per me non conta niente - .
Comincio a sudare freddo quando non lo vedo reagire. Meno male che non sa dove abita Mark, sennò si sarebbe presentato sotto casa sua con il fucile in mano.
“Anche se oggi ci lasciamo, io non ti dimenticherò”, mi disse quel giorno. Da allora più visto. Forse nemmeno sa che sono sposata.
-      Non ti preoccupare, non significano assolutamente niente per me, come sai io pensavo fossero tue le rose, per questo le ho tenute!- cerco di prevenire.
Prende lentamente i fiori e li sfila dal vaso. Ecco, ora sta per reagire. Li guarda e li osserva attentamente.
-      Sai amore..penso di aver avuto un dèjà vu- dice.
-      Di cosa parli?-
-      Sai.. quella scena-
-      Quale scena?-
-      La scena della versione giapponese di Mona Lisa.. quella in cui facevo così- senza risparmiarsi , sbatte con forza le rose al muro facendo cadere molti petali per terra.
Noo! Quelle rose, quelle bellissime rose, quelle meravigliose rose!
Sorride compiaciuto.
-      Quella scena mi piaceva davvero tanto e sono felice di aver avuto la possibilità di rifarla sentendo la bellissima sensazione che provavo in quel momento. Dovrei ringraziare quel Mark per le rose-
Guardo i petali per terra con espressione di lutto.
-      Ma a te non dispiace, vero?-
-      N-no no, figurati se mi importava qualcosa di quel gesto- ridacchio nervosa- però.. quelle rose erano così belle…-
-      Ma tu?- dice incredulo.
-      Erano belle- dico con voce piagnucolante.
-      Aah e quindi ti dispiace che io le abbia rovinate?-
-      No, non sto dicendo questo!-
-      Te ne prenderò altre cento volte più belle di queste-
Annuisco con il broncio. Non riuscendo a resistere,  mi inchino leggermente a prendere un petalo.
-      Aish, ma cosa devo fare con te-
Vedendo che comincia a rincorrermi, scappo via e lui mi insegue senza fermarsi.  Ridiamo e gridiamo come degli idioti e lui cerca di acchiapparmi. Ovviamente sono veloce anche io e gli do sempre il filo da torcere. Arrivata in stanza però, mi acciuffa buttandomi sul letto e cercando di tenermi ferma. Cerco inutilmente di liberarmi, ma con la sua forza riesce a tenermi bloccata. Alla fine, non potendo più niente,  cedo e mi arrendo. I nostri visi sono vicinissimi. Mi guarda negli occhi fisso per un po’.  Il cuore comincia a battere a ritmo incontrollato. Si avvicina lentamente alle mie labbra, ma si ferma a pochi centimetri di distanza.
-      Non guarderai più quelle rose, vero?- sussurra.
In una situazione come questa, non posso reagire. Ho Joon a pochi millimetri dal mio viso e per di più mi tiene bloccata con il suo peso. Sento l’emozione scorrere nelle mie vene e il cuore avvamparsi sempre di più. Per salvarmi da questa sensazione, annuisco come una bambina senza emettere alcun fiato. Sorride e chiudendo gli occhi si avvicina a me eliminando ogni distanza e baciandomi prima dolcemente per poi  farsi sempre più passionale. Mi accarezza, sento le sue mani sul mio corpo, sulla mia schiena, sui miei fianchi. Infilo la mano tra i suoi capelli e ricambio i suoi baci con passione tirandolo a me e sentendo addosso tutto il suo calore.
Ci stringiamo forte finché, dopo neanche tanto tempo, ci troviamo a dormire abbracciati l’uno all’altra.
 
 
 
-------- TO BE CONTINUED--------

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Capitolo 9
*** Le stelle sono infinite. ***


Quando apro gli occhi noto che è la luce fievole del corridoio ad illuminare il buio che si è creato in stanza. Il sole deve essere tramontato. Ma quanto abbiamo dormito? Alzo leggermente la testa per dare un’occhiata alla sveglia sul comodino e vedo che sono le 19:36. Cavoli. Dovremmo alzarci se abbiamo intenzione di uscire stasera.
Cerco di alzarmi per stiracchiarmi dopo aver dormito per quasi tutto il tempo a pancia in giù, ma mi sento un peso addosso che mi impedisce di muovermi. Ispeziono il lato del letto alla mia destra con il braccio, ma non trovo Joon. Dove diavolo è finito?
Cerco ancora di alzarmi, ma sento ancora chiaramente qualcosa premere sulla mia schiena. Sento un brivido percorrermi tutto il corpo. Decido di girarmi lentamente per vedere cosa mi sta schiacciando ostacolando i miei movimenti. La poca luminosità in stanza non mi fa vedere benissimo, ma noto chiaramente che è Joon che ha la testa poggiata sulla mia schiena e dorme beatamente. Ma mi ha presa per il suo cuscino? Mi ha fatto prendere un colpo.
Comincio a spostarmi piano cercando di alzarmi senza far cadere pesantemente la sua testa sul materasso. Vorrei proprio sapere come ci è finito lì. Mi scappa un sorriso perché vederlo così mi fa troppa tenerezza.  Prima di sottrarmi completamente, cerco di tenere sollevata la sua testa intanto che mi metto in piedi, ma lui comincia a stiracchiarsi e stendendo le sue braccia finisce per spingermi facendomi cadere giù dal letto. Non sono riuscita nemmeno a prevenire la caduta perché proprio non mi aspettavo facesse così, mi sono beccata tutto il peso sul sedere. Per poco non colpivo la testa sul comodino.
-      Idiota!- ringhio.
Ovviamente lui non se n’è neanche accorto, continua tranquillamente a stiracchiarsi e ora si trova al lato opposto del letto. Aish, stupido. Notando il suo cuscino per terra (motivo per cui mi ha usata come tale), lo prendo e glielo lancio addosso con tutte le mie forze prima di lasciare la stanza. Non gli ha fatto alcun effetto perché sta ancora dormendo come un ghiro.
Forse non dovrei svegliarlo, sarà distrutto. Potremmo uscire anche domani o un altro giorno, l’importante è che è di nuovo a casa, accanto a me.
Vado in cucina e apro il frigo cercando qualcosa di buono da bere. Faccio per prendere il latte alle fragole, ma noto che accanto ci sono un po’ di lattine di Asahi. Un po’ tante. Perché Joon si è preso tutta questa birra dal Giappone? Solitamente si trova a bere tanto quando è stressato o in ansia per qualcosa. Che il film gli stia procurando tutti questi problemi interiori? Non mi stupirei, so bene quanto impegno ci mette nel suo lavoro e quanto cerca di dare il massimo in ogni occasione. Mi aveva parlato di quanto fosse difficile il suo personaggio da interpretare e sicuramente si sentirà abbastanza agitato per questa cosa. Dopo gli devo assolutamente parlare di questo, non voglio che si tenga tutto dentro cercando di sfogarsi in altri modi. Prendo il latte alle fragole e chiudo il frigo prima di dirigermi di fronte alla finestra ad osservare il cielo. Nonostante la stagione, è chiaro e solo poche nuvole, illuminate dalla luna, dipingono di bianco perla il cielo scuro macchiato dalle luci splendenti delle stelle. Amo guardare ed osservare il cielo più di ogni altra cosa al mondo. Adoro perdermi in quell’enorme spazio infinito pieno di misteri e segreti, mi fa sempre sentire piccola in mezzo ad uno spazio enorme che mi avvolge con delicatezza. Allungo la mano e la dirigo verso la luna. Mi sembra di tenerla in mano come una perla rara e preziosa. La Luna è sempre lì, immobile che ci osserva senza che ce ne rendessimo conto. Ho come l’impressione che conosca ognuno di noi, che in un certo senso è una sfera magica che ha il potere di proteggerci come solo lei sa fare. Con un dito comincio a tracciare le linee immaginarie collegate alla mia costellazione. E’ da anni che la definisco mia e sorrido sempre quando la trovo dopo averla cercata con lo sguardo. E’  formata da otto stelle che messe insieme formano una grande S al contrario. Le conto sempre per vedere se qualcuna manca all’appello. Sono ancora lì, tutte e otto.
Ehi Ess, ci si rivede.
Sono sicura che sta sorridendo notando il mio sguardo su di lei dopo tanto tempo.
Mentre sono persa nei miei pensieri, sento delle braccia avvolgermi da dietro e delle spalle stringersi sul mio corpo. Sobbalzo leggermente, ma sento il calore di Joon sul mio collo quando appoggia la sua testa sulle mie spalle.
-      Ti sei svegliato?-
Annuisce. Ha gli occhi chiusi e sorride assonnato. I capelli sono teneramente arruffati .
-      Che fai qui? Hai ritrovato Ess?-
Sorrido. Si ricorda ancora di quando gliene ho parlato.
-      Otto al completo. Le stelle stasera sono molto vicine - rispondo tracciando la linea con il mio dito.
-      Pronta ad andare ad osservarle più da vicino?-
-      Possiamo anche osservarle da qui, Joon. E’ meglio se tu riposi un po’, non sentirti obbligato ad uscire stasera-
-      Ma io non mi sento obbligato, io voglio uscire con te. Ho riposato abbastanza e mi sento meglio ora.-
-      Mmh.. sicuro?-
-      Sicurissimo- mi lascia un bacio sulla guancia.
-      Allora vediamo.. dove mi vuoi portare?-
-      A Hongdae- afferma con voce sicura ed entusiasta, come se stesse aspettando il momento di rivelarmi questa decisione.
Mi giro e lo guardo perplessa.
-      Stai scherzando? Sai quanta gente c’è a Hongdae? Pensi di poter passare inosservato?-
-      Appunto perché è affollata è il massimo. La gente con tutto quel casino e con gli artisti di strada neanche se ne accorgerà della mia presenza, fidati. Penserebbero  piuttosto che sono un sosia di Lee Joon degli MBLAQ-
-      E se una persona ti riconosce?-
-      Fingerò di non essere io- ammicca.
Riuscirebbe benissimo a recitare i panni di un’altra persona. Ridacchio al pensiero, questa sfida mi eccita parecchio.
-      Challenge accepted- gli dico.
-      Così ti voglio- sorride tirandomi a sé – andiamo a prepararci? Da quanto sei sveglia?-
-      Non da molto. Ti rendi conto che mi hai fatto cadere dal letto?- lo accuso.
-      Come, io?- spalanca gli occhi incredulo.
-      Sì, tu!- ringhio – mi hai spinta proprio così- lo imito spingendolo e lui ride battendo contemporaneamente le mani per la comicità della scena. Non riesce a realizzare che davvero mi ha spinta facendomi cadere come un sacco di patate. Come al solito lo incolpo e lui cerca di farsi perdonare ridendo ed abbracciandomi, ma io facendo l’offesa lo evito e gli lascio un bel ddakbam sulla fronte. Praticamente l’ho messo a terra.
Ringrazierò G.O a vita per avermi insegnato la tecnica giusta per lasciare un segno indelebile.
 
-      Sei pronta?- mi chiede con tono impaziente.
-      Ci sono quasi, un solo attimo!-
Sarà la quinta volte che me lo chiede, lo sto lasciando bollire nel suo brodo. Abbiamo deciso di prepararci in stanze diverse di modo da farci una sorpresa a vicenda su come ci saremmo vestiti. Gli ho chiesto di indossare la camicia che gli ho preso, ma lui aveva in mente un altro completo da indossare. Insomma, ha voluto giocare la sua carta. Io metterò il vestito che mi sono preparata con tanta cura in questi giorni, lo lascerò di sasso.
Finisco di mettermi il rossetto rosso sulle labbra e mi do’ un’ultima occhiata allo specchio. Lo ammetto, messa così lo farò schiattare. Il vestito mi sta più bene di quanto immaginassi. Il pizzo bianco e la minigonna nera in chiffon disegnano molto bene i miei lineamenti. Ho sempre amato da impazzire il pizzo e questo mi sta avvolgendo dalla manica a tre quarti fino al collo a V. La mini-gonna nera parte dal busto e cade delicatamente sui miei fianchi. Seppur sia un vestito unico, sembra proprio essere diviso, soprattutto dalla cintura sottile che separa il bianco del pizzo dal nero della gonna.
I boccoli perfetti ricadono delicatamente sulle mie spalle confondendosi con le ciocche lisce e morbide che ho voluto lasciare di proposito. La matita agli occhi e la sfumatura di ombretto nero fanno risaltare i miei occhi insieme al mascara che rende le mie ciglia ancora più folte ed allungate. I tacchi a spillo mi fanno le gambe più lunghe e sicuramente mi faranno raggiungere l’altezza di Joon, se non superarla.
Penso di essere pronta. Mi spruzzo addosso ancora un po’ di profumo e mi schiarisco la gola.
-      Joon-
-      Sì?- dice prontamente da fuori.
-      Sono pronta-
-      Aspetta un attimo!-
Sento i suoi passi frettolosi allontanarsi dalla stanza. Rido. Sicuramente si starà dando un’ultima occhiata allo specchio.
-      Eccomi, sono pronto- annuncia dopo essere tornato.
-      Ok, ora esco. Teniamo chiusi gli occhi e al tre li apriamo, ok?-
-      Ok-
-      Non sbircerai?
-      Non sbircerò-.
Faccio un profondo sospiro e mi avvicino alla porta. Prendo la maniglia e la abbasso aprendola. Chiudo gli occhi prima di uscire dalla stanza. Faccio due passi e mi fermo.
-      Pronta?-
-      Pronta.-
-      3..-
-      2..-
-      ..1-
Tolgo le mani dal viso e apro gli occhi. Vedo Joon di fronte a me che dopo avermi vista sgrana gli occhi e gli si dipinge in viso un’espressione che dimostra chiaramente che sta per avere un mancamento. Io ho la stessa espressione guardando lui perché non ho mai visto così tanta bellezza ed eleganza in una sola persona. Lo ha fatto apposta, sapeva bene che è il mio debole quando si veste così. Non riesco a distogliere lo sguardo da lui. Indossa una camicia bianca che disegna perfettamente i suoi lineamenti. I primi bottoni sono sbottonati e mostrano la bellezza del suo collo mettendo in risalto anche i lineamenti perfetti del suo viso. Nonostante i bottoni slacciati, indossa una cravatta nera sottile e un po’ snodata che gli dà quel tocco in più. Sopra la camicia indossa un gilet nero in pelle e molto di classe che dà più risalto al suo aspetto. I pantaloni neri prendono la forma delle sue gambe fino ad arrivare agli stivaletti della Bunker, anch’essi di pelle.
I suoi capelli sono spettinati di proposito e fissati con della lacca. Quei capelli così mi stanno uccidendo. Sento il suo profumo da qui e mi accorgo che ha messo il mio preferito.
-      Ti  ruberanno a me- interrompe i miei pensieri.
Solo in questo momento mi rendo conto che è fermo immobile ad osservarmi con un’espressione totalmente persa. Deglutisce e si sistema il colletto per farsi aria nonostante i bottoni della camicia fossero sbottonati.
-      Lo so, stasera tornerò a casa a mani vuote- continua.
Mi avvicino a lui e noto che trattiene il fiato cercando di mettersi composto. Sorrido. Faceva sempre così le prime volte che uscivamo insieme.
-      Invece tu non verrai rubato a me perché spezzerò le braccia a chi oserà farlo- taglio corto.
Fa un sorriso sghembo che mi fa perdere letteralmente le forze e avvolgendomi attorno alle sue braccia mi tira a sé. Adoro questo suo gesto. Mi prende una ciocca di capelli e la gira rigira delicatamente attorno al suo dito, contemporaneamente mi guarda negli occhi. Passo il dito sulla sua pelle perfetta e mi avvicino al suo collo per annusare quel suo meraviglioso profumo. Lo sento ridacchiare perché sicuramente gli sto facendo il solletico, infatti si scosta leggermente piegando la testa. Allora mi avvicino di scatto e gli do un bacio sulla guancia lasciandogli il segno del rossetto. Scoppio a ridere vedendo come  si porta la mano alla guancia per poi guardarla agitato e notare il rosso che gli ho lasciato.
-      Yaaa-
Si lamenta e cerca di pulirsi mentre io sono presa dalle risate. Gli ho sempre fatto questo scherzetto quando meno se lo aspettava e come sempre ci è cascato.
Dopo essersi pulito (l’ho dovuto aiutare), indossiamo i giubbotti e le sciarpe e finalmente ci prepariamo a passare insieme una bellissima serata.
 
Già dai parcheggi si sente la musica assordante proveniente dal luogo in cui gli artisti di strada si esibiscono con passione, accolti da un mucchio di persone raccolte attorno a loro per ammirare lo spettacolo. Joon indossa il suo cappello che aveva lasciato in macchina e si avvicina a prendermi la mano. Cominciamo così ad inoltrarci nel cuore di Hongdae e in tutte le meraviglie che offre.
Amo l’atmosfera che c’è in questo posto, tanto affollato con gente che và e viene, con un clima di festa ed allegria. Seoul di suo è una città molto affollata, ma qui è diverso.  La gente è qui apposta per divertirsi, per dimenticare tutto lo stress che ha accumulato durante la giornata, per passare del tempo con amici o anche per mettersi in mostra condividendo il proprio talento con gli altri. E’ la prima volta che ci vengo con Joon e il tutto ha un sapore diverso, sono così felice. Non avrei mai pensato che avrei passato con lui una serata in un posto così, solitamente andiamo in posti non tanto frequentati dalla gente per evitare che possa essere riconosciuto. A lui piace rischiare e questa volta ha voluto farlo per davvero. La sciarpa attorno al collo lo aiuta un po’ a camuffarsi, così come per il cappello. Vedo però la sua espressione estremamente felice e questo mi fa sentire davvero bene. Mi piace quando si distrae, quando non pensa ad altro e si gode ciò che ha intorno. E’ per questo che siamo qui oggi. Gli stringo forte la mano.
Con tutta questa folla ci stiamo muovendo in fila e lui mi sta trascinando dietro di lui senza mollare la mia presa. Ammiro tutti i colori vivi e accesi attorno a me, le voci delle persone che si confondono tra di loro, la musica che accompagna il tutto regalando tanta allegria. Scorro il mio sguardo su tutti i negozi, i bar e i coffe shop che riempiono le vie. Sorrido quando vedo il Coffe Prince  e mi vengono in mente quelle volte in cui ci andavo con Shai.
Girandosi verso di me, Joon mi indica l’Hello Kitty Cafe e  ridendo mi promette che un giorno saremmo andati lì. Scommetto che è lui il primo che a volerci andare.
Ci siamo fermati diverse volte per assaporare ciò che ci offrivano le numerose bancarelle di food street e ci siamo saziati abbastanza, tanto che possiamo dire di aver cenato. Una ajumma che vendeva ad una delle bancarelle dove abbiamo preso i mandu ha riconosciuto Joon. Non voleva prenderla in giro fingendo di essere un altro, perciò l’ha pregata di non dire nulla e di non attirare l’attenzione. Era talmente emozionata ed eccitata di vederlo, così ci ha dato i mandu gratis e gli ha chiesto un autografo da dare a sua figlia. “Non immagini quanto mi invidierà dopo che le avrò detto di aver visto Lee Joon degli MBLAQ”. 
Per tutto il tempo Joon mi ha tenuta per mano, anche per far capire che ero sua. Mi guardavano in tanti e conoscendo la gente che frequenta questo posto di sera, si sa bene che sono pronti ad acchiappare la prima ragazza bella che passa di lì. Notavo anche gli sguardi su Joon, ma lui camminava con la testa un po’ china e con il cappello abbassato per coprirsi. Quando la ragazza che lavorava al pub lo ha visto, gli ha detto che assomiglia a Lee Joon degli MBLAQ. Stavo ridendo tra me e me vedendo come lui negava il tutto. Ha pure preteso di non conoscere questo Joon in questione pensando fosse un calciatore e ha cambiato il suo atteggiamento e il suo modo di parlare usando il dialetto Jeolla. Sentirlo parlare così mi ha fatta schiattare e non riuscivo più a resistere, soprattutto vedendo l’espressione stranita della barista che dopo un po’ ci ha lasciati dicendo che aveva del lavoro da fare. Quando se n’è andata sono scoppiata a ridere senza riuscire più a fermarmi tanto che quelli attorno pensavano fossi ubriaca. Joon mi ha quindi trascinata fuori ridendo e chiedendo scusa ai presenti.
 
 
Il tour a Hongdae è andato meglio di quanto mi aspettavo e la preoccupazione iniziale è stata poi sostituita da tante risate e divertimento.
Come mi ha promesso, ora siamo qui ad osservare le stelle. Il fiume Han porta una leggera e dolce brezza che si mischia al freddo pungente di questa sera. Siamo seduti sulla nostra panchina che si trova direttamente sulla riva del fime. In cielo c’è uno spettacolo meraviglioso, le stelle luccicano più che mai e sono puntini infiniti ammassati l’uno vicino all’altro.
Joon stasera mi sta dando più attenzioni del solito. Prende continuamente la mia mano, giocherella con le mie dita, avvicina la mia testa al suo petto stringendomi forte, posa la testa sulle mie ginocchia e si coccola sul mio ventre. Ho come l’impressione che abbia bisogno di affetto, che sente qualcosa mancargli dentro. Me ne accorgo soprattutto quando ad un tratto si gira ed accende una sigaretta. C’è qualcosa che non va, questo suo comportamento non è normale.
-      Cosa ti succede?- gli chiedo gurdandolo negli occhi.
Ricambia il mio sguardo, ma guarda subito in basso mentre il fumo esce dalla sua bocca e dalle sue narici. Prendo il suo viso e lo giro di nuovo verso di me.
-      Joon. Cosa sta succedendo? –
Sospira. Sembra stia cercando di accumulare le parole. Si nota davvero quanto stia facendo fatica. Ammetto che sto cominciando a preoccuparmi. Non so cosa voglia dirmi, ma mi sta preoccupando. Poche volte l’ho visto così insicuro e turbato.
-      Joon, non esitare, ti prego-
Comincia a sfregarsi le dita nervoso e si schiarisce leggermente la voce.
-      Stamattina il regista mi ha parlato di una cosa che riguarda il film..-
Si ferma e lo guardo aspettando che completi. Mi lancia una veloce occhiata e ritorna a guardare giù mordendosi il labbro. Sospira di nuovo.
-      Mi ha parlato di alcune scene particolari previste per la sceneggiatura-
 
 
--------------- TO BE CONTINUED ---------------------

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Capitolo 10
*** Complicated. ***


Silenzio.
Un filo di aria si imbatte su di noi scostando con leggerezza i nostri capelli. Trascina per terra alcune foglie secche cadute dagli alberi facendole emettere un sottile fruscio. L’atmosfera attorno a noi cambia leggermente e si fa più tesa. Sento il cuore stringermi leggermente facendosi piccolo piccolo. Ho intuito bene a cosa si sta riferendo. Devo ammettere che mi era leggermente passato di mente quel particolare.
-      Intendi dire le scene di letto?- lo anticipo.
 Alza istantaneamente lo sguardo e mi osserva stupito. Non si aspetta che ci arrivassi subito senza giri di parole, gli ho decisamente risparmiato molto sudore togliendogli la difficoltà nel comunicarmelo.  Annuisce lentamente tornando a guardare il vuoto.
-      Quando avevi letto il copione mi avevi detto che sarebbero state comprese.-
-      Sì, ma.. non pensavo sarebbero state così.. dirette e spinte-
Sento un nodo alla gola e un enorme peso cadermi sul cuore. Nello stomaco si diffonde una sensazione di vuoto e percepisco una leggera scossa sotto la pelle. Vedendo che non reagisco, mi guarda di nuovo. Sta cercando i miei occhi, sta cercando di capire a cosa sto pensando. La sua espressione è chiaramente dispiaciuta e angosciata.
-      Quanto saranno spinte?- chiedo con un filo di voce.
Sospira e si morde il labbro.
-      ..abbastanza-  
Un bruciore comincia a propagarsi nel mio petto e il suo alone si diffonde sul resto del mio corpo. Improvvisamente mi sento la gola secca e non trovo la forza di deglutire. Non  capisco perché questa sensazione si sta impossessando di me, non so cosa mi sta succedendo. Non so riconoscerla, si sta confondendo con mille altre simili dentro di me, si sta scontrando con loro. Non riesco a controllarla. Sta sfuggendo al mio controllo. Solo il pensiero che possa fare certe cose con un’altra mi sta facendo cadere letteralmente il mondo addosso, mi sta facendo impazzire. Una cosa del genere non riuscirò mai ad accettarla, non deve succedere. Lui è mio, solo mio. Nessuna lo deve toccare, nessuna lo deve sfiorare. Solo al pensiero, mi sento affogare. Non riesco nemmeno a parlare e mi sento davvero tanto stupida in questo momento.
-      Sei la prima a cui ho pensato.. sin dal momento in cui il direttore ha cominciato ad annunciarmelo. Ho pensato a te e a come ti avrei fatta sentire, a come te lo avrei detto.. so che per colpa mia e del mio lavoro soffri tanto e mi sento un verme per come ti faccio sentire.. mi sento davvero distrutto, non mi rendo davvero conto del dolore che ti provoco ogni volta..–
Lo ascolto attentamente senza battere ciglio e lui più vede che non parlo e più tira fuori ciò che tiene dentro.
-      So bene che mi dirai che sapevi già a cosa andavi incontro quando hai deciso di impegnarti con me, ma questo non toglie il fatto che continuo comunque a farti male. A partire dal fatto che sto lontano da te.. dal fatto che devi sopportare in silenzio le scelte che devo affrontare e stringere i pugni e i denti senza mai opporti. Hai sempre voluto sostenermi e appoggiarmi in tutto, mi hai sempre assistito e sei sempre stata dalla mia parte, ma non hai mai pensato a te stessa. Sto impazzendo perché vorrei davvero poter fare qualcosa-
Fa una pausa portandosi le mani ai capelli scompigliandoli nervosamente.
-      Sono solo uno SCHIFO.-  grida sbattendo i pugni sulle sue ginocchia. Ansima leggermente guardando in basso. E’ assente ed invaso dai pensieri confusi.
-      Mi sento uno schifo per questo, non so nemmeno come tu faccia a sopportare tutto questo.. non merito di ricevere tutto questo amore.. non merito di avere una come te accanto. Non merito di..-
Lo interrompo  tirandolo a me e avvolgendo  le mie braccia attorno al suo collo. Poso la mia testa sulla sua spalla e stringendolo forte chiudo gli occhi.
-      Sssh-  gli sussurro. Sento solo il suo respiro accelerato che piano piano si calma e comincia a sincronizzarsi con il mio. Gli accarezzo la schiena e lo stringo sempre più forte. Non voglio più sentirlo dire queste cose. Non voglio più sentirlo frustrato, non voglio più vederlo così. Voglio dimenticare ciò che ho appena visto e sentito. Joon non deve più dire queste cose, non deve più pensarle. Non deve sentirsi impedito da me. Io lo supporterò sempre in tutto, in ogni scelta e in ogni decisione, proprio come gli ho sempre promesso. Non devo essergli da ostacolo  in alcun modo, deve fare ciò che ama e ciò che sogna fare senza dover continuamente pensare a me. E’ vero, quando prima mi sono sentita dare quella notizia, mi sono sentita morire. La testa mi stava scoppiando e nel cuore scorrevano fiumi incandescenti di magma.  Ma è stato solo un attimo. In quel momento ho pensato solo a me stessa e a quanto sono possessiva nei suoi confronti, pensavo di non poter mai accettare quella cosa. Solo il pensiero soffocava ciò che avevo intorno e si stringeva stretto su di me ostacolando ogni mio respiro. Ora invece sono più lucida e credo di essermi inserita nella situazione. Ora vedo solo lui di fronte a me. Non ho pensato a come si possa sentire, a come possa essere difficile per lui la cosa. Non ho pensato alla sua paura, al suo imbarazzo, al suo sconforto.  
Più faccio questi pensieri e più lo stringo a me sentendo il calore del suo corpo invadermi.  Lo stringo sempre più forte, sempre con più intensità. Lui però se ne accorge. Si scosta da me e mi prende il viso. Mi guarda negli occhi con espressione preoccupata.
-      Amore, stai piangendo?-
Tiro su con il naso guardando giù e cercando di bloccare i singhiozzi. Mi alza di nuovo il viso mentre una lacrima scorre sul mio volto andando a finire sulla sua mano.
-      Ehi, che succede..- sussurra  asciugandomi la lacrima. -  E’ tutto a posto- dice con voce dolce rassicurante. Si avvicina al mio viso e mi lascia un bacio sotto l’occhio.
-      Joon..- sussurro.
-      Dimmi, amore-  mi scosta i capelli dal viso e mi asciuga di nuovo le lacrime.
-      Non dire mai più quelle cose-
Non reagisce. Mi guarda solo sempre con quell’espressione preoccupata e confusa. Lo fisso dritta negli occhi.
-      Joon, devi promettermi che non mi dirai più queste cose. Mai più. Non devi più pensarle, te le devi togliere di mente. Sentirtele dire mi fa male..  mi fa molto male Joon, non dirle mai più-
E’ scioccato, non si aspettava che gli dicessi questo. Forse solo ora si sta rendendo veramente conto delle cose che ha detto. Fa per dire qualcosa, ma soffoca le parole prima che uscissero e torna a guardare in basso annuendo lentamente.
-      Hai ragione.. io..non volevo. Ti chiedo scusa, non intendevo dire..-
-      Quando ti facevo quelle promesse, non scherzavo. Quanto ti stringevo le mani e ti guardavo negli occhi dicendoti quelle parole, le pensavo davvero. E tutt’ora le penso. “Io ti sosterrò sempre in tutto ciò che farai, sempre”. Ti ricordi queste parole, Joon? Te le ricordi? Te le dissi proprio il giorno in cui mi hai messo l’anello al dito. Era prima di tutto una promessa che facevo a me stessa. Non arrivo di certo a scioglierla di fronte al primo ostacolo che capita. Tu darai il tuo meglio, ne sono sicura. Lo farai come hai sempre fatto. Anche in questo film. Anche nelle scene di letto. Farai vedere a tutti di che pasta sei fatto. Io credo in te Joon, ci ho sempre creduto. Tu ce la farai, sarai sempre il migliore, il numero uno. Sempre, mettitelo bene in testa. Non devi mai esitare o farti problemi nel dirmi le cose. Io sono sempre qui, accanto a te. Non ti abbandonerò mai. Mai. Piuttosto morirei.-
Per tutto il tempo mi ha guardata senza distogliere il suo sguardo dal mio. I suoi occhi si sono fatti lucidi e continua a serrare leggermente le labbra. Sta sicuramente cercando di trattenersi. Noto una lacrima pronta a rigargli il viso. Prima che cominci  a scivolare giù dal suo occhio però, si alza di scatto e prendendo il mi braccio mi tira a sé avvolgendomi con le sue braccia. Mi stringe forte. Mi abbraccia con tutta la forza e l’intensità che ha in corpo. Il suo respiro è leggermente affannato e si sta interrompendo in modo irregolare. Mi prende con forza il viso con entrambe le mani e mi bacia con sfogo. Sento le lacrime che gli stanno bagnando il viso. Mi sta divorando, mi bacia sulle guance, sulla fronte, sul collo e ritorna di nuovo sulle labbra. Ricambio i suoi baci e lo avvolgo con le mie braccia. I nostri respiri sono uniti, sincronizzati, si confondono tra di loro. Ora anche le mie lacrime calde ricominciano a rigarmi il viso. Ritorna ad abbracciarmi, con quella forza tanto delicata che ha sempre usato con me.
-      Ti amo- mi sussurra con intensità all’orecchio – ti amo da morire-
Le sue parole fanno scoppiare letteralmente il mio cuore che senza controllo comincia ad accelerare i suoi battiti. Un mucchio di emozioni brillantinate scivolano rapidamente dal mio petto fino ad arrivare al mio stomaco diffondendo una sensazione particolare. Non mi sono mai sentita così amata in vita mia. I ti amo di Joon sono la cosa più bella di questo mondo, di questo universo, di questa vita. Perché quando li dice, il suo tono cambia, la sua voce cambia. Si colma di un amore di un affetto talmente grande ed infinito che io stessa non riesco a reggere in una sola volta. Hanno sempre rappresentato il mio più grande debole, sono sempre stati i momenti più belli della mia vita.
Ti amo anche io, amore mio. Ti amo da morire.
 
 
-      Se lo lancio più lontano io, andiamo a mangiarci una bella brioche al cioccolato, d’accordo?-
-      Amore, sai bene che non mangio i dolci a quest’ora. Sono a dieta e devo rimanere in forma-
-      Psssh, te e questa tua dieta. Ti ho detto più volte che non ne hai bisogno-
-      Invece sì che ne ho bisogno! Se ingrasso finirai per chiedere il divorzio!-
-      Che scema. Devi nutrirti, devi assaporare le meraviglie di questo mondo. Non diventerai di certo un’obesa per una dolce ed innocente brioche al cioccolato! E’ deciso, dopo andremo a mangiarla insieme. Una brioche grande così e cremosa. – indica la grandezza con la mano.
-      No Joon, ti ho detto di nooo, non se ne parla!-
-      Allora non ti resta che battermi-
Ammicca mentre mi mostra chiaramente il sasso che ha in mano. Ci troviamo di nuovo a scommettere, ormai con lui ne sto facendo l’abitudine.  E’ una BLAQ mania e quindi mi trovo coinvolta anche io.
-      Ok, va bene.. se invece lo lancio più lontana io? Mmm vediamo un po’.. Ecco, dovrai gridare per dieci volte “ti amo”. Non importa se ti guarderanno come un pazzo ubriaco. Lo farai e basta.-
Scoppia a ridere in una fragorosa risata battendo contemporaneamente le mani.
-      Sei seria?-
-      Serissima. Perché devo rischiare solo io con la brioche? Su dai, lancialo- lo trascino verso la riva del fiume Han.
-      Feeerma qui- mi stoppa - Prima le signore- fa un leggero inchino e con entrambe le mani mi indica di  passare prima.
Mi guardo intorno alla ricerca di una soluzione e lui si porta la mano a forma di V sotto al mento facendo l’aegyo in modo idiota. Gli tiro un ddakbam che lo fa tornare composto. Si massaggia la fronte lagnando. Questo non deve succedere, chi tira per primo di solito viene colpito dalla sfortuna e io non posso rischiare per nulla al mondo. Lo guardo dall’alto al basso e mi avvicino a lui infilandogli sul braccio la mia borsa.
-      Ecco, ora sei una donna. Prego, prima le signore- mi inchino nello suo stesso modo invitandolo a procedere.
-      Ma io cosa tu non vale ingiustizia stai barando no questa borsa tieni non vale no donna cosa tieni- si lamenta balbettando frasi senza senso una dopo l’altra.
-      Avantii, muoviti prima che venga qualcuno. Ti devi preparare ai dieci “ti amo” gridati- si oppone mentre lo spingo verso la riva, ma alla fine finisce per arrendersi. Chiude gli occhi e facendo un profondo respiro stringe al cuore il suo sasso sussurrando qualcosa. Finalmente li apre e si prepara a lanciarlo. Con tutte la sua forza lo tira in modo laterale facendolo rimbalzare nell’acqua per quattro volte.
-      Yeeeeeaaaaah- esulta facendo i salti di gioia mentre io sono ferma a guardare il risultato a braccia incrociate. Non devo per nulla fallire il mio tiro, devo cercare in tutti i modi di far arrivare il più lontano possibile il mio sasso. Lo guardo con espressione fiduciosa e concentrata. Conto su di te. Devi andare e fare un culo così al suo sasso. Intesi? Fighting. Ci soffio sopra guardando Joon che intanto ha un’espressione gioiosa e troppo sicura di sé. Pensa di avere la vittoria in mano. Tzé. Prima di prepararmi, tolgo i tacchi per essere più comoda. Quando tocco terra strillo saltellando da un piede all’altro. Il terreno è gelato. Joon porta la mano alla bocca e inclina dietro la testa ridendo con tutto il fiato in gola per la mia reazione. Cerco di ignorare il tutto e mi concentro . Alzo il braccio e faccio un profondo respiro. Osservo il fiume cercando di localizzare il punto in cui è arrivato il sasso di Joon. Eccolo, proprio là. Perfetto. Tenendolo d’occhio, lancio con tutta la mia forza il mio sasso. L’ansia si impossessa di me quando vedo che fa il primo rimbalzo. Poi il secondo. Ti prego, continua a rimbalzare. Il terzo rimbalzo. Il quarto. E poi affonda al quinto. Cinque rimbalzi. Ha rimbalzato più del sasso di Joon. Peccato che sono solo cinque rimbalzi stupidi ed insignificanti. Nonostante questi, il mio non ha superato la distanza che ha fatto quello di Joon. Nel momento in cui il sasso affonda, Joon comincia a gridare e a saltare come un pazzo, correndo di qua e di la con le braccia aperte. Diamine, sasso di merda, inutile e schifoso.
-      Ho vintooo, ho vintooo-  mi salta intorno gridando con voce profonda da cantante lirico con tanto di vibrato. Lo fulmino facendo il muso e mi giro dall’altra parte. Mi inchino e mi rimetto i tacchi. Sempre ridendo però, mi solleva da terra e comincia a correre.
-      Yaaaaa sei impazzito, lasciami andaree- urlo dimenandomi.
-      Ho vintooo, ho vintooo- continua con il canto lirico – Ho vinto ioo, ho vinto ioo,  ti amooo, ti amooo, ti amooo, ti amooo- grida con lo stesso tono. Ha perso eppure sta comunque scontando la sua “penitenza”.
-      Yaaa finiscila, ci stanno guardando tutti! - mi stringo a lui ridendo e cercando di tappargli la bocca perché alcune coppie non tanto distanti da noi si sono girate di scatto spaventate a guardarci.
-      Ne mancano.. ancora sei- dice tra un respiro e l’altro e continua il suo canto lirico. Ormai non ho scampo, se l’è messo in testa. Non la smetto di ridere e lui continua beatamente la sua missione. Quando finisce, si ferma e finalmente mi lascia andare. Ha il respiro affannato e la fronte leggermente sudata. Ci passa su la mano e facendo un enorme respiro, si siede per terra sdraiandosi, ma non resiste neanche un secondo perché si alza di scatto gridando per il terreno gelato. Scoppio a ridere e lui con espressione esausta si china prendendo fiato. Alza lo sguardo e mi sorride ansimando. Mi avvicino a lui arruffandogli teneramente i capelli. Socchiude un occhio senza opporsi.
-      Ora la brioche al cioccolato la mangi con me- dice con il respiro affannato.
-      Va beene va bene, ma ora pensa prima a riprendere fiato-
Ridacchia.
A qualche metro di distanza, noto una ragazza sola con le mani nelle tasche del giubbotto che guarda le stelle. Mi attira molto e la osservo perché mi è molto, molto famigliare. Scruto con lo sguardo cercando di capire. Joon lo nota e comincia anche lui a guardare verso la mia direzione.
-      Che stai guardando?-
-      Là- indico con la mano – non è Shailene quella ragazza?-
Si concentra anche lui cercando di riconoscerla.
-      Daebak, ma è lei! Che ci fa lì da sola?-
-      Non ne ho la più pallida idea.. Andiamo subito a vedere, vederla lì da sola mi preoccupa. Non era con Seungho dai suoi?-
Comincio ad avviarmi con Joon al mio fianco.
-      Magari sono già tornati, Seungho domani ha degli impegni-
-      Non mi spiego il fatto che lei sia lì da sola.. sono preoccupata-
Ci avviciniamo sempre di più e lei è sempre lì, ferma e persa a guardare le stelle. Faccio per chiamarla, ma una persona spunta da dietro l’albero accanto facendoci prendere un infarto, infatti entrambi gridiamo. Shai spaventata si gira anche lei di scatto verso  la nostra direzione.
-      Seungho, ci hai fatto prendere un colpo!- Joon grida disperato portandosi la mano al cuore-
-      E voi che ci fate qui?- ci chiede.
-      Aiiiiishshsh-jinjja. Avvisa prima di sbucare dal nulla!-
-      Ya..- lo tira per il colletto – stai dicendo che ho torto io?-
-      N-n-no nonono, non sto dicendo questo, davvero noni intendevo questo. Intendevo solo dire che è colpa nostra che siamo spuntati così senza preavviso … Ecco bravo, lasciami.. Aaaiiish, le tue strette si fanno sempre più forti-
Li lascio parlare e mi dirigo di corsa verso Shai, anche lei mi viene incontro. Ci saltiamo addosso abbracciandoci forte, mi è mancata davvero un sacco.
-      Amoreeee, quanto mi sei mancataaaa- dico cullandomi su di lei.
-      Tu tu mi sei mancata, giuro stavo impazzendo!-
Facciamo le sdolcinate mentre l’attenzione di quei due si è rivolta a noi.
-      Ma guardale un po’ queste due, vedi come ci tradiscono- dice Seungho.
-      Fanno sempre così se noti, se sono insieme puff, ci dimenticano-
-      Che dobbiamo fare con loro?-
-      Non saprei.. dici che dovremmo ricambiarle con la stessa moneta?-
Io e Shai ci lasciamo di scatto e ci rivolgiamo a loro fulminandoli. Ci avviciniamo come due pantere e quei due spaventati cominciano ad indietreggiare.
-      Che cosa-
-      Avete-
-      Detto-
-      N-noi? A-assolutamente niente, non dicevamo niente- balbettano.
-      Che sia chiaro- Shai li interrompe – noi possiamo tradirvi tra di noi quando vogliamo-
-      Ma voi..- continuo io – non dovete osare tradirci tra di voi. INTESI?!-
-      S-sissignore!- annuiscono terrorizzati.
Finiamo per scoppiare tutti in una fragorosa risata.
-      Quando siete tornati?- chiede Joon.
-      Ma neanche mezz’ora fa. Shai mi ha detto che voleva guardare un po’ le stelle prima di tornare a casa. Ero andato un attimo a prendere il cellulare dalla macchina per contattare il manager- spiega Seungho.
-      Ah capisco.. noi siamo qui da un po’, stavamo giusto andando via. Ho vinto la scommessa e devo una brioche al cioccolato a Sha- ridacchia guardandomi. Lo fulmino facendogli la linguaccia.
-      Bravo Joon, è così che si fa. Toglile di testa questa storia della dieta!- afferma Shai.
-      Yaaa, non ti ci mettere anche tu!- mi lamento – a proposito tesoro. Visto che Seungho domani ha degli impegni e Joon deve girare alcune scene del film, che ne dici se vieni a passare da me la giornata?- le propongo.
-      Oh, grandioso! E un’ottima idea. Mi farò accompagnare da Seungho domani, prima che vada al lavoro. Ti va bene?-
-      Va benissimo- sorrido. Finalmente potremmo passare insieme un po’ di tempo da sole.
-      Ah ora che mi viene in mente, giovedì prossimo cercate di liberarvi tutti perché pranzerete a casa nostra- dice Seungho.
-      Ooh, un pranzo a cosa vostra? Sarebbe fantastico! Ci saranno anche gli altri? – chiedo.
Annuisce ammiccando con il sorriso. Un’altra giornata di nuovo insieme, sarà fantastico.
-      Io però temo di arrivare un po’ tardi quel giorno perché ho alcune riprese da fare. Finirò prima di metà giornata, perciò non tarderò di molto. Vi raggiungerò appena finisco-
-      Noi ti aspetteremo- risponde Seungho.
-      Perfetto allora, ci incontreremo tutti insieme giovedì. Noi andiamo ora, vi lasciamo alle vostre stelle-
Joon mi prende per mano pronto ad incamminarsi.  
-      E noi vi lasciamo alla vostra bomba calorica- scherza Shai facendoci ridere tutti.
Dopo averli salutati, ci dirigiamo verso i parcheggi mano nella mano.
 
-      Haessari joha gibundo joha eodideun hamkke gabolkka-
Comincia a canticchiare Joon con la mano al volante. Mi giro stupefatta a guardarlo.
- Neowa duriseo eodiro galkka geunyang gabolkka-  mi guarda sorridendo muovendo la testa lentamente creandosi il ritmo. Il mio sorriso si allarga e un calore fortissimo mi si accende nel mio petto. Amo la sua voce. Mi mordo il labbro e comincio a cantare al posto suo le strofe successive di Pretty Girl.
- Geureoke yeopee, isseo jugiman hae.. eojjeonji yegami joha..I think about it i think about iiit-
-      Wooaah- grida eccitato con un enorme sorriso che gli illumina il viso. Rido e mi porto le mani al viso imbarazzatissima    
-      Dovremmo registrarla insieme, saremo perfetti! Vedrò di recuperare presto la base!- è emozionatissimo.
-      Mmm.. e vediamo un po’, vorresti sentirti dire “You’re my Preeeetty Girl”?- ironizzo.
-      Ah, a questo non avevo proprio pensato- balbetta e si gratta la fronte. Scoppio a ridere e finisce per accompagnare anche lui le mie risate.
-      Comunque c’è una cosa che non ti ho detto prima- dice non appena le risate cessano.
-      A cosa ti riferisci?-
Prima di parlare, si concentra per sorpassare le due macchine che abbiamo di fronte.
-      Stamattina ho saputo anche un’altra cosa che riguarda il film-
-      Cosa altro c’è?- dico con voce insicura e leggermente spaventata.
-      Mi sono trovato a leggere la lista del cast aggiornato e.. un personaggio verrà interpretato da Yurim-
Mi si ferma il cuore. Kim Yurim. Non può essere.
-      Yurim? Quando è stata presa in considerazione per il film?-
-      Non lo so.. a quanto pare il suo ruolo non sarà fondamentale. Interpreterà una truccatrice o una ragazza dello staff- mi lancia uno sguardo- non ti devi preoccupare, non succederà niente. Con lei avrò a malapena una o due scene, non sarà molto in contatto con il protagonista-
Nonostante stia cercando di tranquillizzarmi, non riesco per niente a sentirmi tranquilla. L’ansia e la preoccupazione di un tempo stanno tornando ad impossessarsi di me. Perché proprio lei? Perché deve tornare di nuovo quando pensavo di essermene liberata? Non riesco a capire perché tutt’ora la temo.
-      Se vuoi.. puoi venire sul set quando giro le scene con lei. Sono scene talmente piccole che non dureranno nemmeno venti secondi- mi dice.
La sua voce mi riporta in questo mondo facendomi allontanare da quello dei pensieri. Scene di nemmeno venti secondi. Ma nel backstage passeranno insieme più di venti secondi. Il fuoco ritorna ad ardere di nuovo nel mio petto.
-      Non c’è bisogno Joon. Puoi girare le scene anche senza la mia presenza-
-      Sei sicura? Non voglio che ti senta frustrata in qualche modo.. so che non l’hai del tutto superata la cosa-
-      Joon io mi fido di te, non ti devi assolutamente preoccupare-
Con queste parole lo convinco e lo rassicuro. Infatti di lui mi fido ciecamente. E’ di lei che non mi fido. Nonostante siano passati un bel po’ di mesi, ancora mi sento insicura quando si parla di lei. E’ stata la ragazza di Joon fino a prima che arrivassi io. Mi ha odiata sin dalla prima volta in cui ha notato che lui era attratto di me. E’ stata una fonte di guai per noi e stavo addirittura per mollare Joon e sparire dalla circolazione. Lei lo amava da impazzire ed era gelosa a livelli inimmaginabili. Nonostante fossero stati insieme per un periodo, lui mi ha sempre confessato che molti comportamenti di lei non gli sono mai piaciuti e non ha mai pensato di vivere la sua vita con lei. Il loro rapporto era a pezzi già prima che lui incontrasse me, ma a quanto pare lei non se ne rendeva nemmeno conto. Era convintissima che di creare una famiglia con lui ed era pure convinta che il loro rapporto fosse uno dei migliori. Metteva continuamente i bastoni tra le ruote tra di noi e mi raccontava moltissime bugie pur di farmi allontanare da lui. Quel periodo è stato durissimo per me perché ero confusa e non riuscivo a capire nulla, non sapevo a chi credere e a chi dare retta. Mi riempiva la testa di frasi come “Con te se la vuole solo spassare/ Sta cercando di dimenticarmi visto che l’ho lasciato / Fa così con tutte, sei una delle tante”. Mi ha messo davvero in difficoltà in quel periodo. Ma bastava lo sguardo sincero di Joon e un suo “Non è vero niente” per credergli completamente.
E’ arrivata addirittura ad un punto di gridarmi delle cose bruttissima. Mi ha accusata di aver rovinato tutto tra di loro, che erano pronti a sposarsi, che ho distrutto il loro futuro e che presto sarò dimenticata perché lui amava lei. Ricordo bene che in quel momento avevo deciso di mollare tutto perché mi ha lasciato addosso dei sensi di colpa terribili. Quel giorno stavo per togliere l’anello e ridarlo a Joon prima di sparire completamente. Volevo allontanarmi facendoli ricostruire di nuovo quel futuro che, come dice lei, stavano programmando insieme. Io ero solo un ostacolo. Lui però mi ha fermata. Ha bloccato la mia mano prima che potessi sfilarlo e me lo ha infilato di nuovo stringendomela forte. “Ti prego, non toglierlo mai più. Io amo te e ho amato solo te. Sei e sarai la mia unica scelta, io sto scegliendo te ora. Io voglio te e nessun’altra al mondo”. Quelle parole mi hanno rassicurata tantissimo e tutt’ora mi rassicurano quando ci ripenso. Lui ha scelto me ed è me che ama. Ma ancora non ho dimenticato le parole di lei.
“Non è detto che se lo sposerai significa che sarà per sempre”
Quelle parole sono sempre state per me una grande minaccia e non riesco nemmeno a spiegarmelo. Dovrei essere sicura e senza questi pensieri in testa, ma non è semplice. Pensavo di essermi liberata di lei. E ora invece si ritrova ad essere una sua compagna di film. Niente di meglio, insomma.
Di lui mi fido ciecamente.
E’ di lei che non mi fido.
 
---------------- TO BE CONTINUED ----------------- 

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Capitolo 11
*** Insecurity. ***


Senza pensarci due volte, esco di casa di corsa chiudendomi la porta alle spalle. Non so bene cosa mi abbia fatto prendere la decisione di uscire in giardino in pigiama con questo freddo, ma so per certo che in quella casa non metterò piede per un bel po’.
Come cavolo ha fatto ad entrarci quella cavalletta?
A ripensarci, rabbrividisco. Io non sono il tipo che fa i capricci per un insetto, ma se si tratta di una cavalletta io inizio a non vederci più. Se l’avessi vista quando Joon era ancora in casa, avrei sicuramente detto a lui di portarla via. Troppo tardi ormai. Ho anche lasciato il cellulare in cucina. Aish.
Mi rannicchio su me stessa cercando di scaldarmi, nonostante il sole sia già bello alto alle nove e mezza di mattina, il freddo mi sta congelando. Comincio a battere i denti e a farmi aria calda sulle mani. Aspetterò qui finché non se ne andrà.
Ma se ne andrà?
Alzo la testa e dalla vetrata accanto vedo la cavalletta ancora ferma sul muro, a due passi dalla porta. Sospiro. Forse è meglio se la apro così avrà la possibilità di uscire. Allungo il braccio abbassando la maniglia per poi spingere la porta spalancandola. Quando va a colpire leggermente il muro, sento il movimento della cavalletta che si sposta in un altro posto e strillando mi allontano di corsa dall’ingresso.
Maledetto insetto. Non avrei avuto paura se non fosse per il fatto che al posto di camminare, salta. Salta a random e non so mai dove potrebbe finire. Rabbrividisco di nuovo.
Con lo sguardo scruto attorno a me per vedere se c’è qualche passante a cui chiedere aiuto. Però pensandoci non è una buona idea. Sono da sola, indifesa ed in pigiama.
Che rabbia. Sto gelando, fa freddissimo.
Ritorno a rannicchiarmi su me stessa chiudendo gli occhi. Forse è meglio aspettare un po’, prima o poi uscirà.
 
 
-          Sha? Ehi tesoro, stai bene? Sha, svegliati-
Sentendo qualcuno scuotermi, apro leggermente gli occhi.
-          Shailene?- sussurro.
E’ di fronte a me in ginocchio con un’espressione preoccupatissima. Guardandomi intorno noto che sono ancora in giardino in pigiama. Mi sono addormentata?
-          Che ci fai qui al freddo? Dio mio sei gelata! Cosa è successo? Dov’è Joon?-
-          Tesoro tranquilla sto bene.. devo essermi addormentata senza rendermene conto. Che ore sono?-
-          Quasi le dieci-
-          Ah, allora non è passato poi così tanto tempo..- comincio a stiracchiarmi, ma quasi non mi sento più le braccia da quanto sono fredde.
-          Cosa ti è successo? Per fortuna ho trovato il cancello socchiuso, sennò non sarei riuscita a raggiungerti. Dai, entriamo in casa- mi prende la mano per aiutarmi ad entrare, ma la fermo.
Ora ricordo tutto.
-          Non entro in quella casa. C’è una cavalletta lì dentro.
-          U-una cavalletta?- la sua voce trema.
-          Proprio così. Una cavalletta. In casa mia. Come cavolo ha fatto ad entrare? Ma non dovrebbero essere in letargo?
-          N-non lo so-
E’ quasi pietrificata e non distoglie lo sguardo dalla porta. Ha troppa paura degli insetti, ne è terrorizzata.
-          Come faccio ad entrare ora? Sto gelando- con le mani cerco di scaldarmi – Non so nemmeno come ho fatto a prendere sonno-
Shai comincia a togliersi la sciarpa ed avvicinandosi a me la avvolge attorno al mio collo.
-          Aspetta un attimo- prende il cellulare  – ci penserà Seungho-
-          Seungho? Ma non chiamarlo dai, sarà occupato con il lavoro. Non ne vale la pena, troveremo una soluzione-
-          Sssh. E’ da queste parti, è stato lui ad accompagnarmi qui. Pronto? Ehi amore, sei ancora da queste parti? … Perché abbiamo bisogno del tuo aiuto …. No tranquillo, niente di grave.. vieni qui e te lo spiegherò… ok, a tra poco!- riattacca e  mi guarda.
-          Arriva?-
Annuisce.
-          E’ ancora da queste parti, due minuti ed è qui!-
Faccio un sospiro di sollievo. Per fortuna c’è lui a tirare fuori quel mostro da casa mia. Sarà ancora lì almeno?
-          Tu come stai? Mi sono preoccupata anche io ieri vedendoti da sola sulla riva del fiume Han- mi avvicino a lei e l’abbraccio.
Ridacchia stringendomi forte.
-          E tu hai idea di come mi sono spaventata io quando ad un tratto vi siete messi a gridare tu e Joon? Santo dio, mi sono presa un infarto-
Scoppio a ridere staccandomi da lei.
-          Non me lo ricordare, è stato un colpo quando Seungho è spuntato dal nulla da dietro quell’albero. Credevamo davvero fossi lì da sola-
-          L’avete poi mangiata quella brioche?-
-          Sì e quel traditore me ne ha scelta una davvero grande. Ero già sazia di mio e non riuscivo a finirla, ma ha cominciato a fare la lagna. Quindi ho dovuto finirla tutta-
-          E bravo Joon, così si fa!-
-          Ya!- la colpisco al braccio.
Veniamo interrotte da una macchina che si ferma di fronte a casa. Dev’essere arrivato Seungho.
Infatti, sistemandosi il cappello, scende dalla macchina e comincia ad avvicinarsi a noi.
-          Ehi ragazze, che succede?- sul suo volto c’è un velo di preoccupazione, ma mi sorride.
Lo saluto ricambiando il sorriso.
-          Tesoro, c’è una cavalletta in casa. Ci pensi tu, per favore?- interviene Shailene.
Sgrana gli occhi fermandosi.
-          Mi hai chiamato per questo?-
-          Beh, s-sì..-
-          Una cavalletta.. non posso credere che mi hai chiamato per una cavalletta..-
-          E dai! Non saremmo entrate con quella cosa in casa!-
-          Mi chiedo come faccia a circolare liberamente con questo freddo. Qualcosa deve averla svegliata dal suo letargo. Dov’è?-
Entrambi mi guardano.
-          N-non so. L’ultima volta era sul muro di fronte alla porta, ma poi credo si sia spostata. Ho tenuto la porta aperta per farla uscire e non ho la più pallida idea di dove possa essere finita-
Seungho guarda verso l’ingresso e comincia a dirigersi con sicurezza verso la porta di casa. Io me ne sto il più lontano possibile con Shai attaccata al mio braccio con un polipo, lui intanto sparisce dietro la porta.
Neanche trenta secondi dopo esce di casa raggiungendoci di corsa.
-          L’hai trovata?- chiedo.
-          Mi sta seguendo- grida
-          COSA???-
Cominciamo a strillare e ad urlare correndo di qua e di là per tutto il giardino, senza avere la più pallida idea di dove possa essere esattamente quella cavalletta.
-          SEUNGHO, DOVE CAZZO E’ QUELLA ROBA- grida Shai.
-          NON LO SO, ERA SOTTO AL TAVOLO E QUANDO HO CERCATO DI AVVICINARMI MI E’ SALTATA ADDOSSO- 
-          MA COME, TU DOVEVI SALVARCI!-
-          SARA’ PER UN’ALTRA VOLTA, PER ORA PENSA A CORRERE-
-          IO ME NE VADO, NON POSSO PI- cerco di finire la frase ma inciampo sul tappetino di fronte alla porta d’ingresso e cado di tutto peso.
Quando riapro gli occhi, noto a trenta centimetri da me quella cavalletta. Mi sta guardando. Mi sta osservando. Mi sta studiano. Rimango paralizzata a guardarla senza riuscire a muovere alcun muscolo. Quando noto che comincia a mettere pressione al terreno per saltare, urlo con tutto il fiato in gola e cerco di indietreggiare con tutte le mie forze.
In quel momento sento delle mani afferrarmi e trascinarmi dentro casa per poi chiudere la porta. Seungho e Shailene hanno decisamente salvato la mia vita, me la sono vista passare tutta davanti.
Ci troviamo tutti e tre ad ansimare cercando di riprendere fiato.
-          Meno male, siamo salvi- dico tra un respiro e l’altro.
-          Direi- aggiunge Shai.
Poi rivolgendosi a Seungho.
-          TU! E’ tutta colpa tua se ci è venuta addosso!-
-          Colpa mia??-
-          Sì! Potevi andare in un’altra direzione, invece ci sei venuto addosso!-
-          Se fossi andato dall’altra parte, l’erba bagnata mia avrebbe sporcato le scarpe!-
-          …………. tieni più alle scarpe che alla vita di tua moglie?-
-          Dai amore cerca di capirmi, ho le prove del musical tra poco! Non potevo andare con le scarpe sporche di fango!-
Silenzio. Shai non risponde. Ok, Seungho è nella merda.
E lo sa bene visto che lo vedo deglutire. Stiamo tutti ad aspettare una reazione di Shai.
-          Allora vai- con la mano gli indica la porta dell’ingresso.
-          Dai, non fare così!-
-          Vai, sei in ritardo-
Seungho guarda l’orologio sulla parete alla sua destra.
-          Diamine, è vero. A-allora vado. A stasera- si avvicina lasciandole un bacio sulla guancia, ma lei sta ferma senza reagire.
Deglutisce ancora.
-          Vado allora. Ciao Sha, ci si vede- mi saluta.
-          Grazie ancora per l’aiuto! Non saprei come avrei fatto senza- piagnucolo e tiro su con il naso.
Ridendo ci saluta di nuovo ed esce, chiudendo subito la porta per non far entrare di nuovo la cavalletta.
-          E’ nei guai, vero?- le chiedo.
-          Fino al collo- risponde.
Scoppio a ridere.
Lei però mi guarda con un velo di preoccupazione.
-          Tesoro, vedo un certo pallore nel tuo viso. Non è che star fuori ti sta facendo prendere il raffreddore?-
-          Ecco.. A dire il vero, sento un leggero mal di testa. Ma passerà!-
Sorrido serenamente per non preoccuparla. In effetti la testa mi fa male, così come il petto. Spero solo che non si aggravi la cosa, devo prevenire.
-          Allora vieni che ti faccio qualcosa di caldo!-
Si alza e tirandomi per mano mi trascina in cucina. Mi lascio trascinare sorridendo per tutto il tempo.
E’ un tesoro.  
 
 
Dalla cucina sento il campanello di casa suonare. Deve essere arrivato G.O. Visto che è nei dintorni, gli ho chiesto di venire a pranzare da noi dato che dopo pranzo avrebbe avuto un servizio radio con Mir. Sarebbe stato bello se ci fosse stato anche quest’ultimo, ma a quanto pare era uscito da stamattina e lo avrebbe raggiunto direttamente in radio. G.O ci ha raccomandate di non cucinare le tagliatelle che avrebbe cucinato lui.
Nel frattempo Shai mi ha aiutata a fare gli ultimi mestieri e ci siamo sedute a chiacchierare e raccontarci le ultime novità. Mi ha raccontato come ha passato quei due giorni con la famiglia di Seungho e come hanno salvato un cucciolo di cane che han trovato da solo per le strade di campagna. Seungho è stato sorprendente perché è riuscito ad intervenire legandogli la zampina prima di portarlo dal veterinario, questo intervento è stato molto di aiuto.
Io ho cominciato poi ad accennarle di Yurim e della mia preoccupazione, ma proprio in quel momento G.O ha suonato alla porta.
 
Mi alzo e a passi veloci e gli apro.
-          Shaaa- con un sorriso solare, mi saluta agitando teneramente le mani e si avvicina ad abbracciarmi.
-          Weee, è arrivato l’oppa!- scherzo ridendo - come stai? –
-          Alla grande direi!- sorride e si sfila il cappotto – Tu invece? Non hai una bella cera-
-          Già, mi sto prendendo il raffreddore e sto cercando di prevenire..-
-          Aaaish, stai attenta. Prendi una limonata calda che quella fa sempre bene e l’aspirina dopo pranzo-
-          Sì infatti, la limonata me l’ha preparata prima Shai! E dopo pranzo vedrò di prendere qualcosa, grazie- sorrido. E’ dolce e premuroso come sempre.
-          Mi raccomando. Ah, lei dov’è?- con lo sguardo scruta la casa.
-          Arrivoooo- grida Shai dalla cucina.
-          Stai lì, arriviamo noi!- ride.
Andiamo insieme in cucina e quando lei vede G.O finisce di lavarsi subito le mani, visto che stava preparando l’insalata, e gli va incontro abbracciandolo.
-          Mmmh che buon profumino. Non ditemi che avete cucinato voi-
-          Tutto è pronto, mancano solo le tue tagliatelle!-
-          Giusto- ridacchia guardandoci scherzosamente con un’espressione da furbo– mangerete le più belle tagliatelle che abbiate mai mangiato in vita vostra.
-          Ne sono sicura- Shai gli fa la linguaccia.
-          Ora accomodatevi ed osservate lo chef al lavoro!-
-          Non vorresti prendere un po’ fiato?-
-           A dir la verità aspettavo solo di venire a cucinare. Mi piace farlo, mi rilassa-
E lo immagino, il lavoro deve mettergli addosso una grande ansia. Sono davvero felice che in questo momento possa distrarsi un po’ dedicandosi a qualcosa di piacevole.
Dopo essersi lavato le mani, comincia a prendere gli ingredienti che gli ho preparato e muovendosi agilmente con scurezza si mette al lavoro. Taglia di qua, affetta di là, assaggia un po’ e ritorna a mescolare. E per di più comincia pure a canticchiare lasciandoci senza fiato. E’ talmente  immerso e concentrato con quel sorriso che non si accorge nemmeno delle nostre reazioni.
-          Questo lo sanno fare i vostri maritini?- fa l’esibizionista facendo saltare ripetutamente le tagliatelle in padella con tanta facilità e sicurezza.
-          Che ne dici di chiederlo personalmente a Seungho?- dice Shai facendoci ridere.
-          Non ho paura di quel bullo- sorride sicuro continuando ad esibirsi.
In effetti G.O, tra gli altri, è sempre stato l’unico a riuscire a tenergli testa. Mi piacerebbe tantissimo vedere una sfida tra loro due, sarebbe molto interessante.
Riprende a canticchiare assaggiando il sugo. Viene interrotto dallo squillare del suo cellulare.
-          Per favore ragazze, qualcuna di voi può mettermelo in vivavoce?- dice indicando la tasca dei suoi jeans dove tiene il cellulare.
Essendo più vicina, mi alzo e glielo sfilo dalla tasca.
-          E’ Mir- dico rispondendo e mettendo il vivavoce.
-          Mireu yah, che c’è?-
-          Hyung! Dove sei? Ho bisogno del tuo aiuto- dice Mir dall’altro lato.
-          Cosa è successo?- assaggia ancora il sugo.
-          Beh.. non potresti prestarmi la tua carta di credito?-
-          … la mia carta di credito? Che vuoi farci?-
-          Ecco.. la mia l’ha presa quella strega di Go Eun Ah e non è ancora tornata. In questo momento sono al centro commerciale e ne ho un urgente bisogno-
-          Per cosa starebbe il tuo urgente bisogno?-
-          Se te lo dico, non me la presteresti!-
-          Yah.. Cheolyong aah.. pretendi che ti dia la mia carta di credito senza sapere cosa vuoi farci?-
-          Allora te lo dico, ma mi devi aiutare. Sono qui al centro commerciale e ho trovato l’intera collezione dell’ultima serie di Naruto. L’intera, mi capisci? Sono qui fermo davanti allo scaffale e mando via la gente che la vuole comprare. Sono in tanti, ti prego vieni in fretta-
Pausa. G.O si ferma e sta in silenzio senza rispondere.
-          Hyung? Ci sei?-
-          Mi stai prendendo in giro?-
-          Non ti sto prendendo in giro, dai! Ti giuro, sono qui con il negozio affollatissimo, la gente si sta lamentando e i commessi han detto che se entro breve non la compro, la venderanno ad altri!-
-          Aaaaiiiiish-  si porta la mano alla fronte – Ya, poi i soldi me li restituisci, vero?-
-          Lo giuro hyung, te li restituisco tutti! Ma ti prego, fai in fretta!-
-          Ok ok ok, arrivo- con il dito, scorre la mano sul cellulare concludendo la chiamata.
G.O ci guarda e sospira. Io e Shai ridacchiamo osservando la sua osservazione. Quel Mir è davvero incredibile, poveri loro che si trovano ad affrontare spesso situazioni come queste.
-          Allora ragazze, io vado.. se volete mangiare intanto che vengo, fate pure. Le tagliatelle sono pronte!-
-          Scherzi? Noi ti aspettiamo, non mangeremo senza di te- dice Shai.
-          Infatti, non toccheremo nulla finché non tornerai-
Sorride.
-          Allora vado, è il centro commerciale vicino, quindi non ci metterò molto. A dopo!-
Di fretta esce dalla cucina e poco dopo sentiamo la porta di casa chiudersi.
 
 
Dopo una ventina di minuti, G.O torna e suona alla porta.
-          E’ aperto!- grido dal salotto.
Nel frattempo io e Shai abbiamo finito di apparecchiare la tavola e ci siamo dedicate di nuovo alle chiacchiere.
-          Yaaaaaaaaaaaa-
Sento gridare con entusiasmo dall’ingresso. E’ arrivato anche Mir?
Mi alzo e mi dirigo verso quella voce e me lo trovo davanti con il cappello girato all’indietro e con un sorriso solarissimo. Deve essere felicissimo dopo essere riuscito a prendere l’intera collezione di una delle sue serie preferite.
-          Mireeu, eccoti qui!-
-          Ho completato la mia missione, mi sento un Hokage adesso!-
-          Adesso è diventato pure Hokage………- G.O mette il cappotto sull’appendiabiti.
-          Ho tutto in macchina Sha, quando lo sistemerò a casa te lo mostrerò. C’è l’universo in quella collezione-
-          Non vedo l’ora, Mir. Queste botte di fortuna le trovi solo tu, vero?-
Ridacchia.
-          Per favore, metteresti questo nel freezer?- mi indica il sacchetto che ha in mano.
-          Waah, ci hai preso il gelato?- mi fiondo sul sacchetto prendendoglielo di mano.
-          E-ecco.. a dir la verità sono i topolini congelati di Reddy-
Silenzio.
Nel sacchetto che ho in mano ci sono dei topolini morti e congelati. Io quel sacchetto lo sto tenendo ora in mano. Quando realizzo davvero la cosa, lo lascio immediatamente cadere per terra.
-          Yaa!- Mir velocemente si abbassa a prenderle il sacchetto e mi guarda con fare offeso.
-          Io quella roba nel mio freezer non la metto-
-          Ma così si sciolgono e si rovinano!-
-          Che si sciolgano pure. Lì non li metti, Mir-
-          Ma Sha..!-
-          Mireu, passeremo poi al dormitorio a metterli nel mini-frigo apposito. Sei per caso impazzito? Vuoi che lo metta insieme al normale cibo?- interviene G.O.
-          Ma io..-
-           Intanto mettili in giardino, c’è molto freddo fuori e non si scioglieranno-
Alla fine siamo riusciti finalmente a convincere quel maknae che è uscito a lasciarle il sacchetto fuori.
Nel frattempo Shai ha messo il cibo nei piatti lasciando una visione alquanto invitante. Sentendo la voce di Mir, ha aggiunto un piatto anche per lui. Siamo pronti a gustarci un pranzetto con i fiocchi.
 
 
Dopo aver pranzato e scherzato un po’, G.O e Mir ci hanno salutate per andare finalmente a fare il servizio radio che li attendeva. Mir ci ha raccomandate di seguirlo e se non lo avremmo fatto, ci avrebbe perseguitate passandoci la replica. Forse avranno qualcosa di importante da annunciare.
Nonostante il pranzo sia stato molto buono ed invitante, io non ho mangiato molto. Non mi sentivo bene e non sono riuscita a mangiare più di tanto. Erano tutti preoccupati e continuavano a dirmi di provare a mangiare qualcosina in più, ma non sono proprio riuscita. La temperatura del mio corpo si è anche leggermente alzata. Shai ha pensato lei alla cucina, ha sparecchiato e lavato i piatti. Non ha voluto farmi muovere un dito, nelle mie condizioni era meglio starmene ferma per un po’.
Ora che siamo sedute comode sul divano, mi ha chiesto di continuare a raccontarle di Yurim.
-          Non so Shai.. non so davvero cosa pensare, cosa aspettarmi e a cosa prepararmi. Non so perché la cosa mi spaventa, non mi sento per nulla tranquilla..-
-          A lui hai parlato di questa tua preoccupazione?-
-          Lo sa già.. sa come sono le cose, infatti mi ha detto che se volevo potevo andare con lui sul set durante le riperse-
-          E perché non sei andata?-
-          Le scene che girerà con lei non sono previste in questi giorni.. ma io comunque gli ho detto di no. Gli ho detto che mi fido di lui, non è bello dirgli così e poi andare-
-          Alla fine tu ti fidi di lui, sai che ti ama e che non ti sostituirebbe mai per nulla al mondo-
-          Lo so Shai, lo so.. lo so bene. Il problema però non è questo. Io non mi fido di lei. E’ lei il problema, non si sa mai cosa potrebbe partorire la sua mente diabolica-
-          Ma io questa la gonfio se prova a fare ancora qualcosa-
Rido per il tono minaccioso che ha usato e tossisco leggermente.
-          Vado a prepararti qualcosa di caldo- dice lei alzandosi e dirigendosi verso la cucina.
-          No Shai, non c’è bisogno, davvero!- cerco di fermarla.
-          Sssh- continua il suo cammino senza darmi ascolto.
Sorrido. Mi sento anche un po’ in colpa.
Guardando l’ora, noto che si sta avvicinando l’ora della messa in onda del servizio di G.O e Mir. Mi alzo debolmente a prendere il cellulare per seguirla da lì.
Quando lo prendo in mano, noto che mi è arrivato un messaggio nuovo. Devo non averlo sentito quando l’ho ricevuto visto che il cellulare è impostato sul silenzioso. E’ arrivato venti minuti fa e stranamente il numero è anonimo.
Con perplessità apro il messaggio e nell’esatto istante in cui i miei occhi visualizzano il contenuto, un enorme peso mi cade sul cuore facendo cessare completamente il suo battito. Le mie ginocchia cedono e mi trovo a terra con lo sguardo assente e perso nel vuoto. Comincio a tremare e non trovo nemmeno le forze per respirare o per reagire. Non riesco a credere a ciò che ho appena visto. Non può essere vero.
Nel messaggio è compresa una foto.
Una foto di Joon che bacia Yurim.
 
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Capitolo 12
*** Dodici. ***


Non saprei dire da quanto tempo sono ferma a guardare il vuoto, è come se avessi perso ogni concezione del tempo. Una sensazione di vuoto è propagata dentro di me e si fa sempre più fitta. Mi rende incapace di percepire ciò che ho intorno. Mi sento il cuore debole, piatto. Come se si fosse già arreso, come se si stesse tirando indietro. Come se si fosse già rassegnato.
L’unica cosa che posso percepire in questo momento sono i passi nervosi di Shailene. Ormai è da un po’ che sta facendo avanti indietro, non aspetta altro che il ritorno di Joon per addossare a lui tutta la sua rabbia. Cosa che dovrei fare io, ma non mi sento assolutamente in grado. Mi sento priva di forze.
Quando Shai è tornata dalla cucina con la limonata calda in mano e mi ha vista a terra con lo sguardo assente, si è precipitata di corsa verso di me, preoccupata che avessi avuto un malore. Mi chiedeva cosa avessi, cosa mi fosse successo, ma non rispondevo. Ha notato così il cellulare tra le mie mani e prendendomelo, ha visto il contenuto. E’ rimasta spiazzata anche lei, la cosa l’ha sconvolta tantissimo. Non credeva a ciò che vedeva. Continuava a guardare la foto e commentarla. “Non è possibile.. non può essere vero. Perché mai Joon lo avrebbe mai fatto? La foto è sicuramente vecchia. Però.. però è il taglio di capelli che ha attualmente.. diamine. Quel bastardo.. cosa cazzo gli è saltato in mente? Non è possibile.. non posso credere che ha fatto questo, non ancora con quella stronza”
Lei parlava ed esprimeva la sua rabbia, al contrario io ero ancora immobile e senza vita.
Nella foto, Joon tiene Yurim imprigionata al muro ed è chinato su di lei.
Shailene mi ha aiutata a sedermi sul divano e intanto continuava a parlare, a cercare di consolarmi, a fare delle supposizioni. Magari era solo un fotomontaggio, magari era solo uno scherzo.. o magari era davvero una foto vecchia.
Io non pensavo a niente di tutto ciò. Non pensavo proprio a niente. Non ero ancora in grado.
I suoi passi nervosi ancora non sono cessati. Continua ad andare avanti ed indietro per il salotto, a sedersi per poi rialzarsi. Guardare ancora quella foto, lasciare qualche commento e poi tornare a camminare. Sta aspettando che torni, per chiedergli personalmente spiegazioni.
“Ma dove cazzo è finito? Non dovrebbe essere già di ritorno? Si è già fatto buio”.
Poco dopo, sentiamo una chiavi infilarsi nella serratura e qualcuno entrare. Deve essere arrivato. E con lui il gelo.
In questo momento Shailene è seduta accanto a me e sta guardando fisso verso la porta.
-          Sono a casa!- sento la sua voce.
Un colpo al cuore.
Quando entra e ci vede in salotto, ci sorride venendoci incontro.
-          Ehi ciao ragazze, siete qui allora-
Silenzio.
Nessuna delle due risponde. Lui nota che qualcosa che non va, infatti la sua espressione cambia leggermente. Si avvicina ancora stranito.
-          Che.. che c’è?- e poi guardandomi – Amore? Che succede, stai bene?-
Shailene scuote la testa guardando in basso.
-          Hai ancora il coraggio di chiamarla “amore”? – dice d’un tratto.
Lo sguardo di Joon su di me si sposta immediatamente su Shailene. E’ stato colto di sorpresa.
-          Cosa?-
Lei non gli risponde. Sbuffa e scuote ancora la testa con rabbia.
-          A cosa ti stai riferendo?- insiste lui.
Lei alza di scatto lo sguardo.
-          A cosa mi sto riferendo? Ti rendi conto di ciò che hai fatto?- la sua voce si fa sempre più pungente.
Sull’espressione di lui non fa altro che dipingersi la confusione.
-          Ti prego.. spiegati meglio-
-          Spiegarmi meglio?- si alza di incazzata – Non sai davvero a cosa mi riferisco??-
Alza il cellulare e gli mostra la foto. Lui la guarda attentamente cercando di capire, ma appena nota il contenuto, sgrana gli occhi incredulo.
-          Chi l’ha scattata questa? Chi ve l’ha inviata?-
Shailene sogghigna.
-          L’unica cosa che ti viene da chiedere in questo momento è chi l’ha scattata? Ti rendi conto di ciò che hai fatto? Ti rendi conto in che stato è lei ora? Ti rendi conto che sono quasi due ore che sta lì immobile senza reagire?-
Joon mi guarda e cerca di nuovo i miei occhi, ma la mia espressione persa nel vuoto non gli permette di incontrarli.
-          Ti prego. Fammi spiegare- dice sussurrando. Sembra lo stia dicendo a me.
-          Spiegarti?- interviene Shai – Cosa vuoi dire a proposito?-
-          E’ tutto un malinteso. V-voglio.. datemi la possibilità di spiegarmi, non chiedo altro-
Lei sbuffa di nuovo.
-          Non c’è niente da spiegare. La foto parla chiaro. E non permetterò più che tu le faccia del male. Lei adesso verrà con me- fa per dirigersi verso la stanza per prendermi i vestiti.
-          SHAILENE-
Joon la ferma tirandola per il braccio. Lei lo guarda negli occhi con sguardo pungente e aria di sfida.
-          Ti prego- sussurra di nuovo lui, implorandola con gli occhi – Ti prego, lasciami solo un attimo. Non chiedo di più.. un attimo solo-
Rimane un po’ a guardarlo negli occhi. Il tempo sembra farsi di nuovo infinito, il silenzio e l’aria di tensione ritornano a regnare. Sono sicura che in questo momento lei stia valutando se dargli o meno questa possibilità. Sta valutando se io ho bisogno di sentire cosa ha da dire, sta valutando se c’è ancora sincerità in quegli occhi.
Infinte strattona il braccio liberandosi.
-          Vado a farmi un giretto- conclude.
Si avvicina verso l’appendiabiti e prende il cappotto e la sciarpa. Senza aggiungere altro, apre la porta ed esce lasciandoci soli.
Joon torna a posare il suo sguardo su di me. Si avvicina lentamente e si inginocchia di fronte a me, di modo da avere i miei occhi al livello dei suoi. Quegli occhi che non hanno ancora preso vita. Quegli occhi che non trovano nemmeno le forze di piangere. Quegli occhi che non hanno ancora la forza di guardarlo.
Mi prende la mano e la stringe per un po’ senza dire nulla. Sento chiaramente che sta cercando di regolare il suo respiro e di trovare le parole giuste.
-          Non avrei mai voluto che tu lo venissi a sapere in questo modo- dice infine.
In questo esatto istante comincio a sentire una fiamma ardere nel mio cuore fino a farmi male. Le mani cominciano a tremare. Non ho idea di cosa possa significare quella sua frase. Sapere cosa? C’è quindi qualcosa da sapere?
Notando la mia “leggera” agitazione, mi stringe ancora di più la mano.
-          So che ti starai chiedendo se quella foto è vecchia.. se è un fotomontaggio o semplicemente non raffigura noi-
Fa una pausa
-           Questo non è un fotomontaggio.. E non è neanche una foto vecchia. Questa foto risale ad oggi.  Ed è anche vero che nella foto ci siamo io e Yurim-
Un altro colpo immenso al cuore. Quel cuore che sta bruciando, che a questo punto dovrebbe essere crollato sciogliendosi in cenere ardente.
-          Ma c’è una cosa che devi sapere.. non so nemmeno come spiegarla, sembrerà così.. poco credibile e banale. Ma ti prego, mi devi credere-
I suoi occhi mi stanno implorando.
Non notando alcuna reazione da parte mia, continua.
-          Questa è una foto scattata sul set di oggi.. il regista ha previsto una scena in cui Oh Young [nb. nome protagonista di Joon nel film] si dimostra talmente arrogante e pieno di sé che cerca di ottenere ciò che vuole come e quando vuole. Ed è questo quindi il motivo per cui si trova ad “attaccare” in quel modo la truccatrice, interpretata da Yurim. Cerca di baciarla con forza e contro la sua volontà, ma lei lo spinge e con uno schiaffo si allontana di corsa da lui-
Fa una pausa e attraverso la sua stretta, riesco a percepire il leggero tremolio della sua mano. Sembra essere frustrato, come se le sue parole non stessero rendendo l’idea.
-          E’ questo il punto. Quel bacio nemmeno c’è stato. La foto fa credere il contrario, ma quel bacio non c’è stato. Non l’ho proprio sfiorata. Mi chiedo chi sia stato a scattare questa foto da quell’angolazione, facendo sembrare che invece c’è stato.. – scuote la testa nervoso con il respiro che comincia ad accelerare – Non ho davvero idea di chi possa aver fatto questa cosa.. con quale scopo, con quale obiettivo-
Torna di nuovo a guardarmi.
-          Ti starai chiedendo perché non te lo abbia detto prima, perché non ti abbia avvisata dicendoci invece che in questi giorni non erano previste scene con lei. Il fatto sta che nemmeno io lo sapevo. Questa scena non era nemmeno nel copione, non sapevo nemmeno che ci sarebbe stata anche lei oggi. Ad un tratto è saltata in mente al regista questa scena e ci ha detto di metterla in atto. Sarebbe stata la prima cosa che ti avrei detto appena sarei tornato a casa, ma vedere che tu l’hai già saputo in un altro modo facendoti stare in questa situazione, io..- gli si spezza la voce – Io davvero.. mi sento incapace di giustificarmi in questo momento.. non sento nessuna efficacia nelle mie parole.. sento come se.. come se stessi cercando inutilmente di spiegare la versione dei fatti, come se mi stessi attaccando alle soliste e stupide scuse.. ma-
Viene interrotto dai miei occhi che finalmente guardano i suoi. Seppur immobile, sembra ancora più agitato. Mi guarda con quell’espressione silenziosamente disperata, non sa cosa altro aggiungere. Non sa cosa sto pensando in questo momento, non sa quali siano i pensieri che ora mi girano in mente. Senza rendersene conto, mi tira leggermente a sé abbracciandomi delicatamente. E’ some se stesse cercando di capire se lo avrei respinto, se lo avessi allontanato da me. Quando invece sente le mie braccia che si stringono debolmente attorno a lui, la sua stretta si fa più decisa. E’ come se con quel gesto lui abbia capito che ancora una volta io gli abbia dato fiducia.
-          Ricordalo sempre.. io ti amo-
Quelle parole mi danno ancora quella scossa al cuore che sono solita ricevere quando me le dice. Riesce a trasmettere tutto il suo amore in sole due parole. Senza rendermene conto, anche la mia stretta si fa più forte. E quando lui sente questo, mi abbraccia ancora di più.
-          Ti prego.. dimmi qualcosa.. voglio sentire la tua voce.. questo tuo silenzio mi uccide- sussurra.
Con le dita afferro leggermente una sua ciocca di capelli e la strofino fra di esse.
-          Mm.. hai fame?-
-          Ma c-cosa??-
Questa mia frase inaspettata lo fa scoppiare letteralmente a ridere e staccandosi dall’abbraccio batte le mani.
Notando il leggero sorriso sul mio viso, si ferma ad osservarlo come incantato, con quel suo dolcissimo sorriso sghembo. Si avvicina di nuovo a me e mi prende il viso guardandomi intensamente negli occhi, ma subito si accende sul suo volto la perplessità. Mi posa il palmo della mano sulla guancia e lo tiene per qualche secondo. Mi guarda preoccupato e si avvicina a posare la sua guancia sulla mia. Ritorna a guardarmi negli occhi.
-          Amore.. sei bollente. Santo cielo, ma ti è venuta la febbre?-
Mi poso anche io la mano sulla guancia, ma non noto una grande differenza di temperatura.
-          Ti ho causato tutto ciò?- la disperazione è nei suoi occhi mentre continua a posare la sua mano sulla mia fronte e sul mio collo per controllare.
-          No Joon non è colpa tua.. s-sono stata in giardino in pigiama questa mattina- dico con debolezza e tossisco.
-          In pigiama in giardino? Ma sei impazzita? Perché lo hai fatto?-
E’ meglio non raccontargli la storia della cavalletta. Non è il caso, mi riproverebbe di più non trovandolo un motivo valido.
-          E’ meglio se ti porto a letto.. forza, andiamo- si alza e mi prende la mano.
Nell’esatto istante in cui mi metto in piedi, mi sento la testa girare e comincio a vedere a fatica. La debolezza si impossessa di me. Joon nota il mio stato e si trova ad afferrarmi appena in tempo, prima che cadessi a terra perdendo completamente i sensi.
 
 
 
Quando apro gli occhi, mi trovo sul letto sotto le coperte con le lampadine accese sui comodini. Con lo sguardo scruto attorno a me e mi trovo sola. Come sono finita qui? Cosa è successo? Non ne ho la più pallida idea.
Solo quando comincio a forzare la mia mente riesco a ricordare l’accaduto. L’ultima volta ero in salotto con Joon che mi teneva per mano per potarmi in stanza. Poi.. poi non ricordo nulla. Buio.
Sul comodino alla mia sinistra noto una scodella con dell’acqua dentro ed accanto un panno bianco. In questo esatto istante, la porta della stanza si apre. Entra Joon di spalle con in mano un vassoio. Con attenzione, si chiude la porta alle spalle con il piede.
Quando si gira e mi trova a fissarlo, si ferma.
-          Ehi, ti sei svegliata?- dice dolcemente e sorride.
Si avvicina al letto e posa il vassoio sul comodino. Noto che c’è un’altra scodella con dentro acqua e ghiaccio ed un altro panno pulito.
Si siede accanto a me e mi posa la mano sulla fronte.
-          Meno male, un pochino si è abbassata. Ancora però è alta. Vediamo un po’-
Sembra stia parlando tra sé e sé. Prende il termometro e lo agita leggermente. Mi dice di aprire la bocca e me lo mette tenendolo fermo per qualche secondo. Ritorna a controllarlo.
-          38.9- sospira – Prima era 39.5.. vedi di prendere questa-
Si gira e mi prepara una pastiglia con un bicchiere d’acqua.
-          So che non troverai le forze di mangiare chissà cosa per ora.. quindi prendi questa pastiglia, si può prendere a stomaco vuoto. Ti farà sentire molto meglio, me l’han sempre raccomandata i medici. Così domani mattina potrai mangiare qualcosa di buono, finalmente-
Mi aiuta alzare la testa e con delicatezza mi fa prendere la pastiglia, aspettando con pazienza che io beva l’acqua necessaria a mandarla giù. Mi asciuga le labbra e mi guarda con un leggero sorriso pieno di amore. Mi accarezza i capelli e continua a guardarmi negli occhi, sembra essere più tranquillo nel vedere che pian piano sto migliorando. Ha l’aria alquanto stanca, ma sorride. Con la coda dell’occhio, lancio un’occhiata all’orologio sull’altro comodino.
Le 3.15. Santo cielo. 
-          Joon.. sei rimasto sveglio tutto questo tempo per prenderti cura di me?- dico con debolezza.
Sorride.
-          Non potevo lasciarti così- mi accarezza dolcemente la fronte.
-          Ma.. ma non hai neanche cenato! Sei tornato stanchissimo dal lavoro, come farai per domani?-
-          Sssh- mi posa la mano sulle labbra – Non ti preoccupare, è tutto a posto. Resterò al tuo fianco finché non ti riprenderai completamente-
-          E con il lavoro?-
-          Mi sono preso una pausa-
-          Ma Joon..-
-          Niente Joon. Ora pensa a riposare e basta-
Mi sto letteralmente perdendo in quel suo sorriso. In quel suo modo di fare, nel prendersi cura di me. Si gira per preparare il panno da mettermi sulla fronte, ma lo fermo prendendogli la mano.
Si gira e mi guarda perplesso.
-          Cosa c’è amore?-
Gliela stringo forte e lo tiro leggermente a me. Quando nota cosa voglio fare, sorride e si avvicina chinandosi a me e posando la sua testa sul mio petto. Lo avvolgo con le mie braccia e gli accarezzo la schiena.
-          Riposa un attimo- sussurro.
Sento il suo sorriso allargarsi.
-          Così però rischio di addormentarmi- ridacchia.
-          E così sia- rido anche io.
-          Allora aspetta un attimo, meglio non rischiare-
Si alza velocemente ed immerge il panno nell’acqua ghiacciata e dopo averlo strizzato, me lo poggia sulla fronte.
-          Aaaah- strillo per il contatto gelato.
-          Un attimo solo, ho quasi finito-
Prende anche l’altro panno e gli riserva lo stesso trattamento. Toglie le coperte e mi alza la maglietta.
-          Ehi, che vuoi fare?-
-          Sssh-
Recupera il panno e senza avvisare, me lo stende sulla pancia.
-          AAAAAAAAAAH MA CHE FAI-
Mi metto ad urlare cercando di togliermelo di dosso, ma mi ferma ridendo abbassandomi la maglietta. Ritorna ancora a posare la sua testa sul mio petto per tenermi ancora più ferma e copre entrambi con la coperta.
-          Ora cerca di dormire- sussurra-
-          Toglimi quella roba, non ce la faccio- piagnucolo.
Lui si limita a ridere e a stringermi ancora più forte.
 
 
4 giorni dopo
 
-          Allora facciamo un chilo di pasticcini?- chiede la commessa.
-          Sì grazie e magari mi prepari anche quella torta là in fondo-
-          Quella al cioccolato?-
-          Esatto- sorrido.
Dire che mi ameranno per questi dolcetti è dire poco. Soprattutto per la torta, sembra essere squisita. A Shailene poi piacerà da morire. Di Seungho non mi pongo il problema, tanto lui mangia tutto.
Mentre la pasticcera mi prepara le cose, mi guardo intorno osservando le altre meraviglie presenti. E’ la pasticceria più famosa di tutta Seoul e i suoi dolci sono richiestissimi per il loro ottimo gusto.
E’ arrivato finalmente giovedì e oggi ci incontriamo di nuovo tutti per pranzare da Shailene e Seungho. Mi sono svegliata presto per avviarmi un po’ prima a casa loro per aiutarli un po’.
Joon è partito per il lavoro e ci raggiungerà direttamente là. Ha ripreso ad andarci da ieri, non mi ha lasciata finché non sono guarita completamente. Mi è stato accanto in maniera incredibile, prendendosi cura di me a 360°.
Mi ha detto che quel giorno in cui mi sono sentita male, Shailene è successivamente tornata a casa e si è preoccupata tantissimo dopo aver saputo quello che mi era successo, credeva che Joon mi avesse fatto qualcosa. Lui però le ha spiegato la situazione, chiarendole anche la storia di quella foto. Lei si è tranquillizzata scusandosi per essere stata così tanto dura con lui, ma lui ha sorriso. Sapeva che lo faceva per il mio bene.
-          Ecco signora, i dolci da lei richiesti sono pronti- la commessa interrompe i miei pensieri.
Dopo aver pagato e preso i sacchetti, mi dirigo verso la macchina, pronta a trascorrere un’altra meravigliosa giornata.
 
 
---------------- TO BE CONTINUED ------------------------
 

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Capitolo 13
*** 112 ***


Dopo aver parcheggiato la macchina in un posto in cui non picchia il sole, prendo la borsa ed i dolci e comincio ad incamminarmi verso casa Yang. Ho saputo che oggi avrebbero fatto il barbecue, perciò è una fortuna che il sole sia bello alto in cielo. Pioveva fino a ieri e avevano paura sarebbe andato tutto all'aria. Spero di non essere arrivata troppo tardi, avevo promesso che li avrei aiutati con il pranzo.
Liberando un attimo la mano, suono il citofono e qualche secondo dopo sento il suono del cancello aprirsi. Recupero la scatola della torta che avevo un attimo poggiato a terra e comincio ad entrare. 
Seungho mi apre la porta di casa e mi viene incontro sorridendo. Socchiude un po' gli occhi per via del sole che gli batte sul viso, facendogli splendere i capelli che come sempre tiene in su.
- Buongiorno Sha.. ti vedo in forma, stai meglio ora?- sorride e mi aiuta a tenere le cose, dopo avermi dato un abbraccio affettuoso.
- Lidaaah.. sì grazie, sono guarita completamente- sorrido, è stato davvero dolce a chiedermi della mia salute.
- Sento.. sento odore di pasticcini- legge il nome sulla borsa che mi aveva preso e gli si illuminano gli occhi - Qualcuno sembra essere stato in pasticceria- ridacchia felice - Forza vieni-
Entra lasciando la porta aperta. Sento un dolce odorino, a quanto pare hanno cominciato a darsi da fare.
- Ragazzi è Sha- alza la voce per farsi sentire e si avvia a lasciare i dolci in cucina.
- Shaaaaa- sento una voce gridare dal giardino posteriore. Rido.
- Mireu yaah, sei già qui?-
- Sì, stamattina ci è arrivato il latte fresco che ci ha inviato papà e ho deciso di portare una bottiglietta a loro.. ce n'è anche per te e Joon- dice raggiungendomi all'ingresso.
- Davvero?- ricambio il suo dolce abbraccio -Non hai idea di quanto lo apprezzi, il vostro latte è buonissimo e Joon ne va pazzo.. ne sarà felice- ridacchio.
- Sì, lo so bene- sorride.
- Amore, vieni qui!- sento la voce di Shailene chiamarmi.
Sorrido e comincio ad avviarmi verso la cucina, Mir invece ritorna in giardino.
- Tesoro eccomi quii- entro e lei si asciuga velocemente le mani e si avvicina a me abbracciandomi fortissimo.
- Oh tesoro, mi sei mancata! Come stai ora, ti sei ripresa da ieri?-
Ogni giorno passava da me per vedere se stavo bene, dopo quel giro di febbre che ho avuto. Annuisco sorridendo.
- Sto benissimo tesoro, sono completamente guarita. Tu piuttosto come stai? Santo cielo, sei uno schianto-
La sua bellezza risplende, come sempre. Porta un adorabile vestitino rosso che si intona con i suoi capelli boccolosi e il rossetto rosso acceso. Il mio complimento la trasforma in tinta unita visto che arrossisce di colpo.
- Ma cosa dici, sono un mostro- ride imbarazzata.
- Ssh smettila o ti picchio- le mie minacce non possono mai mancare.
Ride e con la coda dell'occhio noto che in salotto c'è anche una testa bionda.
- Ma anche Thunder è già qui?-
Lei si gira verso la direzione in cui sto guardando e sorride.
- Sì, è arrivato una mezz'oretta fa-
- Psssh, non mi ha nemmeno salutata quella mitra umana- uso un tono di voce offeso e lei ride.
- Non te la prendere tesoro, è talmente concentrato che non ha testa per nessuno. Pensa che prima si era reso disponibile a fare l'insalata e ha insistito che lo chiamassi nel caso avessi avuto bisogno, ma lo avrò chiamato quattro volte senza ottenere risposta-
- Concentrato? Cosa sta facendo?-
- Non lo so, era con le carte da gioco in mano-
- Ma da solo? Mir non stava giocando con lui?-
- Da solo, da solo- ride - Seungho è in giardino sul retro a preparare il barbecue e Mir lo aiuta.. mentre lui è rimasto in salotto-
Strano. Quel ragazzo è davvero strano.
Torno a guardare in cucina e noto sul tavolo i miei dolcetti e accanto trovo un'altra scatola identica alla mia. Come? Una torta uguale alla mia?
- Tesoro, ma chi ha preso quella torta?-
- Quale torta?- si gira e guarda il tavolo - Ah quella, l'ha presa Mir- sorride.
- Mir? L'ha presa davvero Mir??-
- Sì tesoro-
- Torta al cioccolato?-
- Esatto.. perché, qual è il problema?-
Quel moccioso. Questa volta me la pagherà.
- MIREU YAH- grido.
Shailene ha la perplessità dipinta sul viso, ma non perde d'occhio ciò che è in forno.
- Che c'è?- sento la sua voce lontana.
- VIENI QUI-
Sento poco dopo i passi avvicinarsi e finalmente entra in cucina. 
- Eccomi, cosa c'è?- ha il viso un po' sporco di nero, deve essere stato il carbone.
Con la mano indico la sua torta.
- Mi prendi in giro?- ringhio.
Guarda il tavolo, ma sembra non capire a cosa mi sto riferendo.
- Perché hai preso quella torta??? Ti avevo detto che l'avrei presa io!-
- Come? L'hai presa anche tu così?? Ma io ti ho detto che l'avrei presa io!-
- YAH!! Mi prendi in giro?? Ieri ti ho inviato un messaggio su Kakao dicendoti che se avrei trovato la torta al cioccolato l'avrei presa io!-
- E io ti avevo inviato un messaggio su Line dicendoti che avevo prenotato una torta al cioccolato per domani!-
- Ma ti avevo detto che ho disinstallato Line da un po' di tempo!-
- Non ricordavo questa cosa, ti avevo scritto lì dicendoti che non mi sarei connesso per un po' su Kakao perché aspettavo il nuovo aggiornamento, non funzionava bene!-
- E non hai visto da quanto non mi connettevo su Line??-
- Scusami se non ci ho fatto caso!-
Entra Seungho in cucina sentendo il nostro battibecco.
- Ya ya ya calmatevi, cosa sta succedendo?-
- La torta/gli avevo detto che/la prenotazione era già fatta/ mi ha scritto su Line quando/le ho detto che Kakao non/lo ha visualizzato!- parliamo contemporaneamente e Seungho finisce per non capire nulla.
- AAALT- ci interrompe. Ci chiede poi la versione dei fatti facendoci parlare per turno. Infine sospira e ci guarda.
- E' tutto qui?-
- Come tutto qui??- dico.
- Hyung pensavo che prendendoti questa torta mi avresti perdonato per aver preso il tuo cappello senza chiedertelo per poi perderlo, ma ora non ha più senso visto che lei ha preso la stessa torta!-
- Yah- gli pesto il piede e lui grida - Non dare la colpa a me!-
Sta per ricominciare il battibecco, ma Seungho ci ferma di nuovo.
- Ripeto.. tutto qui? Qual è il problema? Sapete bene che mangio tutto io- lasciandoci senza parole, sorride ed esce dalla cucina.
- Mireu yah, vieni ad aiutarmi- dice dal corridoio.
- Sì hyung!- lo segue a ruota, ma prima di andarsene si gira e ci facciamo a vicenda la linguaccia.
Shailene, che era rimasta in silenzio per tutto quel tempo, scoppia a ridere.
- Ma voi due siete una barzelletta umana, io.. io non ho parole- continua a ridere e io facendo una smorfia, mi dirigo verso il salotto. E' ora di vedere cosa sta facendo Thunder da solo con quelle carte. Mi avvicino lentamente e lo osservo da lontano. E' talmente concentrato che non mi nota. Ha sul tavolino di fronte delle carte, le sta osservando e studiando. Ne afferra una di scatto una facendomi prendere un colpo. La tiene in mano per qualche secondo e poi sospira rilasciandola sul tavolo con espressione abbattuta.
- Noo..- sussurra e solo in quel momento nota la mia presenza - Oh Sha, sei già arrivata?- il sorriso si accende sul suo viso.
- Sì, sono arrivata poco fa- ricambio il sorriso.
- Come stai ora? Sei guarita?-
- Completamente- sorrido di nuovo. Oggi si sono dimostrati tutti premurosi nei miei confronti, le loro attenzioni mi han fatto sentire amata.
Delicatamente raccoglie le carte sul tavolo.
- Scusa Thunder.. ma cosa stai facendo?-
Alza di nuovo lo sguardo e sorride.
- Sto cercando di inventare un nuovo gioco. "Il colpo del Tuono"- dice con soddisfazione ed orgoglio - Ci lavoro da giorni e mi mancano solo gli ultimi passaggi per concluderlo. Ho intenzione di diffonderlo, così tutto il mondo ne verrà a conoscenza!-
Ridacchio.
- E' questo il motivo allora per cui ti sei rinchiuso nel tuo mondo.. voglio essere la prima a giocarlo poi!-
- Beh, dovresti vedertela con la mia noona- ride.
Giusto, Sandara. 
- Allora per seconda!-
- Beh, c'è anche l'altra noona- ridacchia- Durami. Mi han seguito in questi giorni e hanno litigato tra di loro per chi sarebbe stata la prima.. ha vinto Dara perché le ha promesso una borsa firmata-
- Mmmmmm allora sarò la terza! E giuro che se mi metti in mezzo Dadoong, sei morto!-
Scoppia letteralmente a ridere.
- Chiaro?- sorrido puntandogli addosso il dito.
Continua a ridere annuendo. In quel momento suona il citofono.
- Oh, deve essere G.O hyung- dice dopo aver preso fiato, anche se il suo viso è ancora rosso per via delle risate.
- Ma che bravi, siamo venuti tutti in anticipo oggi. Non pensi che dovremmo aiutare?-
Sento i passi di Seungho avvicinarsi all'ingresso, il suono del cancello aprirsi ed infine la porta d'ingresso. 
- Sì, finisco un attimo questo round e vi raggiungo in cucina- indica le carte.
Sento la voce di G.O e vedo Gom sfrecciare di corsa dal corridoio. Ahi ahi.. di nuovo. Comincia ad abbaiare e sento la voce spaventata di G.O.
- Avevate detto che lo avreste rinchiuso da qualche parte- Esco dal salotto e vedo all'ingresso G.O che cerca di nascondersi dietro Seungho mentre Gom cerca di saltargli addosso. Seungho sta ridendo e cerca di fermare Gom.
- Buono piccolo, buono. Cosa ti ho detto prima? Devi andarci piano con zio Byunghee, lui è allergico al tuo pelo-
Vedere la faccia terrorizzata di G.O non ha prezzo, dovrei ringraziare ogni volta Gom per regalarmi questi momenti preziosi. Non si sa quale sia il motivo, ma pare andare letteralmente pazzo per G.O. Ogni volta che lo vede, gli corre incontro e gli salta addosso, alla ricerca di carezze e di affetto, peccato che lui a causa dell'allergia non possa farlo.
Seungho trascina Gom dal collare, che proprio non ne vuole sapere, e lo porta con sé in giardino sul retro per poi chiudersi la porta alle spalle.
Raggiungo G.O che è ancora bloccato sulla porta che ansima, spaventato dall'accaduto. Scoppio a ridere e lui comincia a pulirsi i vestiti dai peli invisibili che pensa gli siano rimasti attaccati.
- E' sempre una sfida venire qui, eh?- gli dico ridendo.
- E' per questo che non voglio mai venire- finisce di pulirsi e poi mi sorride- Ciao Sha, come stai? Stai meglio?- si avvicina e mi abbraccia calorosamente. 
- Sto benissimo, tutto a posto- sorrido- Tu invece come stai? Stai andando bene con gli allenamenti per il musical?-
- Direi di sì.. il difficile è passato per fortuna, ora si sta facendo spazio al divertimento. Ci sarai alla prima?-
- E me lo chiedi? Sto tenendo d'occhio il sito per comprare subito i biglietti- 
Sorride.
- Non c'è bisogno, li ho io per tutti voi- si toglie la giacca e solo ora mi rendo conto che io ancora non l'ho tolta. Così sfilo la sciarpa ed il giubbotto, lasciandolo sull'attaccapanni. Noto il sacchetto che ha in mano.
- Non dirmi che è una torta al cioccolato!- rido.
- Come lo hai capito?- scherza - No, ho preso il gelato e un po' di frutta. Perfetti per il dopo pranzo-
- Per il dopo pranzo c'è già un sacco di roba da mangiare, mi chiedo come faremo- rido.
- Il mio gelato si mangia per prima- dice con con tono minaccioso che mi fa ridere ancora di più.
- Chi è arrivato?-
- Sono già tutti qui, manca solo Joon che ci raggiungerà per pranzo-
- Ah giusto, le riprese continuano- dice sistemandosi i lacci delle scarpe.
Si avvia poi verso la cucina, saluta Shai e fa per avviarsi in giardino.
- G.O, ti sei dimenticato che in giardino c'è Gom?-
Senza fermarsi, cambia direzione tornando indietro e facendo la camminata alla militare. Scoppio a ridere e sento le risate di Shai che si era affacciata dalla porta vedendo la scena. Torno in cucina per aiutarla e G.O va in salotto.
- Yah, stai ancora dietro a quel gioco?- lo sento dire a Thunder.
- A che punto sei tesoro?- chiedo a Shai che intanto sta preparando delle verdure.
- Devo solo condire la carne che Seungho dovrà fare alla griglia ed il riso. Thunder farà l'insalata e..- si guarda intorno- nulla di che tesoro, è quasi tutto pronto- sorride.
- Allora facciamo che l'insalata la faccio io. Lasciamo quel delfino nel suo oceano-
Ride.
- Va bene allora, trovi tutto sul tavolo tesoro-
Mi avvicino e comincio ad osservare le verdure. In quel momento Mir torna in cucina con le mani sporche di nero.
- Mi lavo qui le mani- si fa spazio e comincia a sciacquarsele nel lavello.
- Avete già acceso il fuoco?- gli chiede Shai
- Sì, Seungho hyung lo sta regolando. Io ho finito- mi guarda- Stai facendo l'insalata? Non la fa Cheondung hyung?-
- No no, la faccio-
- Allora ti aiuto- prende un coltello e si avvicina.
- tu tagli questi e io questi, ok?-
- Ook- conclude e si mette al lavoro.
Cominciamo a tagliuzzare le verdure e noto che le stiamo tagliando in un modo del tutto differente. Io le affetto in modo minuscolo, mentre Mir in modo enorme.
- Miru, cerca di rendere le carote più sottili così potranno essere mangiate con facilità-
- Non riesco, sono troppo dure- lo vedo concentrato con le mani che tremano per lo sforzo.
- Allora tieni- prendo la carota dalla sua mano e gli passo il cetriolo - i cetrioli sono più morbidi.. ora tagliali come li ho fatti io, guarda qui- gli mostro ciò che ho fatto prima.
Osserva bene e comincia a tagliarle sottili prendendo esempio da me. Ci lasciamo andare con delle battute, parlando di tutto e di più, ridendo e riempiendo l'atmosfera. 
- Siete incredibili, poco fa vi stavate azzannando e ora fate gli amichetti d'infanzia- ride Shai.
Io e Mir ci guardiamo e ci facciamo le smorfie, finendo per scoppiare a ridere.
- Ora devo tagliare le cipolle.. santo cielo- aggiunge lei.
- Ahi ahi, le cipolle. Lacrime gratis qui!- dico
- Sono un inferno ogni volta, peccato che questa volta non posso obbligare Seungho a tagliarle per me-
- Dovresti- rido.
- E' quello che ho fatto prima. "Che ne diresti allora amore di preparare tu il fuoco e di grigliare la carne?". E' stato efficace il suo metodo per farmi cambiare idea-
Scoppio a ridere e lei intanto comincia a toglierle dal guscio e a lavarle.
- Il tuo serpente fugge ancora dalla tana?- chiedo a Mir.
- Sempre. L'altro giorno l'ho trovato nella lavatrice, ha rischiato di rimanerci secco perché stavo per lavare i vestiti-
- Oddio-
- Una volta l'ho trovato sotto ai piedi di Cheondung hyung mentre era seduto sulla mia poltrona. Ho cercato di avvicinarmi e a prenderlo senza che lo hyung se ne rendesse conto, ma vedendomi avvicinare ha guardato istintivamente in basso. Dovevi vedere la scena, è letteralmente saltato sulla poltrona gridando. Poi si è lanciato sul letto. Aish.. ha spaventato il mio piccolo Reddy-
- Madonna Mir, quel tuo serpente mi inquieta. Non oso immaginare come si è sentito Thunder in quel momento, io mi sarei lanciata dal palazzo, altro che sul letto- dice Shai.
- Povero Thunder. Da una parte tu lo spaventi con il serpente, e dall'altra Seungho ha il cane che rappresenta l'incubo più profondo di G.O- rido.
- Ora che ci penso, siete voi gli unici senza un animale in casa.. non pensate di prenderne uno?- mi chiede Mir.
- In effetti ci abbiamo pensato.. l'acquario con i pesci non conta molto, io vorrei qualcosa di alternativo- dico mangiando un pezzo di carota.
- Qualcosa di alternativo ci sarebbe- dice Shai - perché invece di cani, gatti, coccodrilli e lucertole non vi fate un figlio?-
Sputo tutto quanto su Mir e mi trovo a tossire, quasi soffocando.
- Ya!- si lamenta lui pulendosi un po', ma si avvicina a darmi dei colpetti sulla schiena.
- M-ma che stai dicendo???-
- Guardala come è rossaaa- dice lei in preda alle risate - fate gli alternativi e fatevi un coniglietto tutto vostro- scoppia a ridere accompagnata da Mir.
- YAAA- grido e tossisco ancora un po'. Lei si avvicina dandomi un bicchiere d'acqua, sempre ridendo.
In quel momento entrano in cucina Thunder e G.O.
- Che avete da ridere qui?- chiede quest'ultimo.
- Niente, è che stavamo suggerendo a Sha e Joon di far..- le santo addosso tappandole la bocca.
- Zitta!-
- Ya, che vi succede? Cosa dovete fare tu e Joon?- chiede con espressione perplessa.
- NIENTE. NON FACCIAMO NIENTE-
- Eppure si parlava di un animale alternativo da adottare, tipo un conigl..- interrompo anche Mir lanciandogli in faccia lo straccio.
- Volete adottare un coniglietto?- dice G.O con confuso - a te piacciono i gatti, prenditi un micino. Sono più carini- suggerisce e si avvicina a prendersi un bicchiere d'acqua.
Sospiro di sollievo. Per fortuna non ha sospettato di nulla. Fulmino con lo sguardo Shailene e Mir, che se la ridono silenziosamente. 
Thunder intanto ci ha lasciati distratti e si è messo a mangiucchiare beato un po' di insalata.
- Fermo!- gli dico.
- Ho fame- dice con volto inespressivo, continuando a masticare.
- Forza, un'oretta e potremmo mangiare. Intanto sarà arrivato anche Joon- dice Shai dal bancone - Prendi qualcosina di leggero dal frigo, così ti sazi un po'.. ma non tanto, eh?-
Annuisce.
- Sei riuscito a finire il gioco?- gli chiede G.O.
Scuote la testa e prende un altro pezzo di carota.
- Mi manca l'ultimissimo pezzo del puzzle.. difficile da risolvere, sto impazzendo-
- Ce la farai prima o poi, ti stai impegnando tanto- beve un altro bicchiere di acqua.
- In tuo onore c'è "la mossa dell'ahjusshi"- ridacchia.
- Ya, ti sembro un ahjusshi?-
- E io? Non c'è la mossa del maknae?- dice Mir con voce triste. 
Thunder alza lo sguardo e lo guarda.
- Se è per questo.. a fine partita il vincitore, quando gioca l'ultima mossa vincente, si rivolge al perdente dicendogli "Baaang"- afferma facendoci scoppiare tutti a ridere.
- Allora dovremmo cercare tutti di vincere per avere il piacere di dire "Baaang"- rido.
Mir sogghigna - Simpatici- dice ironicamente e Thunder ride ancora.
- Ah ah aaah- ci giriamo tutti verso Shai che inizia a lamentarsi per le cipolle che ha cominciato a tagliare.
- Santo cielo se sono forti- dice G.O massaggiandosi gli occhi e allontanandosi dal bancone.-
- Brucia brucia bruciaaa- si lamenta lei e comincia a lacrimare, facendo scogliere tutto il mascara.
In quel momento entra in cucina Seungho, spostando lo sguardo su di lei. Poi sospira.
- Amore.. quante volte ti ho detto di non metterti il mascara quando tagli le cipolle?-
- Brucia brucia- continua lei piagnucolando teneramente con gli occhi chiusi.
Lui sospira ancora e si avvicina a lei sorridendo dolcemente. 
- Vieni qui- la tira a sé e comincia delicatamente ad asciugarle gli occhi, prendendo un fazzoletto e cominciando a pulirle il viso. Lei intanto tira su con il naso come se fosse una dolce bambina e lui ridacchia a quella scena.
Sono talmente carini che non smetto un secondo di guardarli.

Ormai tutto è pronto. G.O ha grigliato la carne con Seungho e io e Thunder abbiamo apparecchiato la tavola. Il riso è quasi pronto e siamo tutti insieme in attesa che torni Joon.
- Yah, ma non viene? Sto morendo di fame- si lamenta Mir.
- Aveva detto che sarebbe arrivato prima di pranzo.. magari non ha ancora finito- rispondo.
- Prova a chiamarlo- suggerisce G.O dal salotto.
- Ci ho provato, ma di solito quando sta girando tiene il cellulare spento. Non l'ha ancora acceso-
- Aish.. - Mir si massaggia la pancia e riprende il cellulare e continua a giocare.
Sospiro e guardo l'orologio. Penso a lui che si sta impegnando davvero duramente per le riprese. Povero amore, avrà sicuramente fame anche lui.. sento una stretta al cuore, ma per ammazzare il tempo, aiuto Shailene con gli ultimi preparativi mentre gli altri chiacchierano tranquillamente. 
Mi metto a ripensare a quando prima Seungho ha interrotto G.O mentre stava chattando e gli ha chiesto di aiutarlo a fare la doccia a Gom. Aveva giocato con il carbone in giardino ed era tutto sporco di nero. A G.O è preso un colpo e pensava stesse scherzando, ma ha cominciato subito ad indietreggiare rifiutandosi. Seungho però lo ha implorato, dicendogli che era l'unico a poterlo tranquillizzare. Si è fatto quindi dare dei guanti e, anche se con insicurezza, lo ha aiutato a lavarlo. Gom è stato calmissimo ed era addirittura felice di fare il bagnetto. Sorrido ripensandoci, deve proprio amare G.O. Sarà rimasto attratto dal suo pelo?
Mentre piego i tovaglioli, mi squilla il cellulare. Un sorriso acceso spunta sul mio viso.
- Deve essere Joon!- mi precipito verso lo scaffale e recupero il cellulare - Pronto?-
- Buongiorno, parlo con la moglie di Lee Chang Sun?- dice una voce maschile.
Lee Chang Sun? Strano.. perché ha usato il suo vero nome? Sento un brivido percorrermi la schiena.
- S-sì, sono io.. con chi parlo?-
- Potrebbe raggiungere in fretta l'ospedale Asan Medical Center, per favore?-
Sento un peso grande quando una montagna cadermi addosso. Il battito del mio cuore accelera di colpo, comincio a sentire la gola secca, il respiro pesante e le mani tremanti. 
- O..ospedale? Perché? Che cos.. che cosa è successo?- un tono di disperazione si accende leggermente nella mia voce.
Noto Seungho che si gira di scatto sentendomi pronunciare quelle parole e attorno a noi cala il silenzio più assoluto. Mir alza lo sguardo abbandonando la partita a Candy Crush che lo aveva pienamente coinvolto, Thunder alza gli occhi dalle carte che aveva in mano e Shailene dà le spalle ai fornelli girandosi verso la mia direzione. G.O ignaro di tutto è seduto sul divano con le cuffie alle orecchie, ma non ci mette molto a girarsi e a notare il nostro atteggiamento. 
- Che.. che succede?-  chiede, ma sembra lo stia chiedendo a se stesso, con quell'espressione perplessa. 
- Le riferiremo tutto non appena sarà arrivata.. la prego, faccia in fretta- la voce dall'altra parte del telefono mi riporta alla realtà. Non faccio in tempo ad aggiungere altro perché riattaccano.
Le mani ricominciano a tremare senza controllo e mi giro completamente a guardare gli altri, con le lacrime che cominciano ad annebbiarmi la vista. Con la mano le scaccio via, ma non ci mettono tanto a riempirsi.
- Cosa è successo?- chiede Seungho con espressione serissima. 
G.O si espone da dietro il divano e poi si alza avvicinandosi a noi.
- Cosa sta succedendo?- la sua voce mi porta a guardarlo. 
- J.. Joon... Joon è.. è..- non riesco a tirare fuori le parole per quanto accecata dalla confusione e dalla disperazione. 
- Cos'ha Joon?- mi interrompe con voce decisa e seriamente preoccupata, togliendosi l'altra cuffia.
- Non.. non lo so.. mi han detto di raggiungerlo all'ospedale- sussurro.
Vedo le espressioni di tutti cambiare drasticamente, tranne quella di Seungho che pare aver seguito la mia conversazione al telefono. Mir spalanca gli occhi e la bocca, Thunder stessa espressione. Shailene si porta le mani alla bocca scioccatissima. G.O è ancora immobile e ha lo sguardo impenetrabile. 
- Come ospedale? Non ti han detto nulla?-
Con le poche forze che ho, scuoto la testa. Senza pensarci, mi trovo a cercare con le mani le chiavi della macchina sullo scaffale accanto a me. Quando le tocco, cerco di afferrarle, ma per colpa della debolezza mi cadono per terra. Il suono delle chiavi che si schiantano contro il pavimento sveglia una forte lacerazione nel mio cuore. Ritorno a vedere sfocato. Guardando in basso, cerco di abbassarmi per recuperarle, ma la distanza mi sembra enorme, vedo lo spazio davanti a me vacillare. Prima che le raggiungessi, Seungho mi precede e le recupera. 
- Andiamo- dice dirigendosi verso l'appendiabiti cominciando ad indossare il suo giubbotto. Non mi sono resa conto che G.O già lo indossa e che intorno a me si stanno alzando tutti per raggiungere l'ospedale. 
Thunder mi afferra per il braccio, aiutandomi dolcemente ad uscire da quella casa.

Entro di corsa in ospedale, lasciandomi alle spalle gli altri che stanno parcheggiando la macchina. Di fronte a me non riesco a vedere nulla di concerto, mi sento talmente confusa che non riesco ad orientarmi. E' pieno di gente, pieno di voci, pieno di movimenti.. mi sento persa. Per fortuna però, Seungho mi raggiunge e cammina accanto a me a passo accelerato.
- Chiediamo a qualcuno qui intorno- dice, guardandosi intorno - Ecco, andiamo a quel bancone-
Di corsa lo raggiungiamo e lui chiede del paziente "Lee Chang Sun".
- Ci hanno chiamato dicendoci di raggiungere l'ospedale-
L'infermiera dà un'occhiata alla cartella che ha davanti e poi annuisce.
- Il paziente Lee Chang Sun portato qui venti minuti fa. Terzo piano a sinistra, chiedete poi a qualcuno lì che vi saprà indicare la stanza ed il reparto-
Seungho la ringrazia e io istintivamente mi trovo a guardarmi intorno per cercare le scale. Non ci sono con la testa, non riesco a focalizzare nulla, mi sento le gambe deboli. 
- Di qui- mi dice lui tirandomi per il braccio.
Lo seguo e di corsa raggiungiamo il terzo piano. Ci guardiamo intorno alla ricerca di qualcuno. 
- Non c'è nessuno qui.. aish..- sospira nervoso senza smettere di cercare - Oh guarda lì- dice d'un tratto - ci sono infermieri! Andiamo- fa per riprendere il passo accelerato e comincio a seguirlo, ma mi fermo di colpo sentendo il discorso di due dottori dietro di me.
- .. ah, il paziente Chang Sun-
- Sì, quello che era in terapia intensiva-
- Ho sentito che è deceduto poco fa-

Mi si ferma il cuore. Sento un fortissimo nodo alla gola.
I dottori continuano a parlare indisturbati, mentre io sono qui ferma con il cervello non che è più in grado di decifrare alcuna parola. Sento una fortissima fitta al cuore. Un fortissimo ronzio nella mia testa mi sta accecando, mi sento paralizzata, incapace di agire. "è deceduto poco fa.. è deceduto poco fa.. è deceduto poco fa..". Non può essere questo ciò che ho sentito. Non può essere vero, devo essermi sicuramente sbagliata. La preoccupazione deve avermi dato alla testa. Noto però che anche Seungho si era fermato. E' immobile, non si muove. Ho tantissima voglia di chiamarlo, di aggrapparmi a lui e di farmi portare via da lì. Deve essere stata di sicuro una mia immaginazione dovuta alla mia ansia e preoccupazione. Si gira lentamente con espressione fortemente scioccata e mi guarda. E' incredulo, ha gli occhi spalancati e non trova le parole per commentare. 
No. 
Non era questa l'espressione che avrei voluto vedere. 
Non era questo ciò che mi aspettavo di vedere, io non ho sentito nulla. Nulla, non ho sentito proprio nulla, mi sono semplicemente sbagliata. Sento la testa scoppiare letteralmente, la debolezza impossessarsi di me.
Seungho si rivolge subito ai dottori cercando spiegazioni. Io non riesco a sentire nulla, non riesco a percepire nulla.
-  Com'è possibile ciò che state dicendo? Dove è il mio amico?- lo sento dire.
Mi sento la testa girare, sto cominciando a vedere a tratti. Il mio corpo non risponde più ai mie comandi. Cerco di avanzare anche io, ma al primo passo crollo non vedendo più nulla.

Apro lentamente gli occhi e mi trovo di fronte ad un soffitto bianco. Ancora non riesco a focalizzare nulla, vedo tutto sfocato e mi sento la testa pesante. Mi accorgo di essere sdraiata, ma non ho la più pallida idea di dove possa essere. Sento delle voci sussurrare accanto a me, cerco di girare lentamente la testa.
- Oh tesoro, ti sei svegliata?- sento la voce di Shailene che si alza mettendosi di fronte a me.
La guardo. Ha il volto colmo di preoccupazione e sta cercando di capire se sto bene. Dietro di lei vedo Thunder che mi guarda con una leggera tristezza mista a preoccupazione sul viso. Cosa succede? Dove sono?
Solo in questo momento mi rendo conto dell'accaduto. 
" è deceduto poco fa.." 
Mi ritorna in mente la frase, cadendomi addosso come un potente missile. Mi si spezza il respiro e mi trovo ad ansimare fortemente, a singhiozzare e tremare tutta. Non era un sogno, è tutto vero. Shailene mi prende le mani cercando di tranquillizzarmi, ma non ci riesco proprio. La disperazione si sta impossessando di me.
- Joon.. dov'è Joon... dov'è.. Joon..- dico tra le lacrime disperate.
- Ti prego tesoro, ti prego calmati. Calmati ti prego, non è successo nulla- dice lei cercando di abbracciarmi, Thunder si avvicina dall'altro lato del letto e mi stringe la mano.
- Non è come pensi, ti prego calmati-
E' inutile, non riesco proprio a tranquillizzarmi. Non riesco a fermarmi, le lacrime mi stanno bagnando tutto il viso e la voce disperata e spezzata sta uscendo da sola.
- Tesoro Joon è qui, non ti preoccupare, Joon sta bene. E' qui Joon, il tuo Joon è qui- dice lei stringendomi fortissimo. 
La guardo confusa con gli occhi colmi di lacrime, senza smettere di lacrimare. 
- Joon è qui tesoro- continua lei guardandomi negli occhi - Sta bene, sta solo aspettando te-
- Ma come..- sussurro con voce spezzata.
- Era Kim Chang Sun quello che è morto, non Lee Chang Sun-
Alzo di scatto la testa verso Thunder. Mi guarda serio e annuisce guardando in basso.
- Lo hanno chiarito subito a Seungho hyung, ma tu avevi già perso i sensi e non hai sentito..- continua - Joonie hyung si sta riprendendo-
- Cos.. cosa.. cosa gli è successo?- dico, con un filo di voce disperato.
- E' nella stanza di questo corridoio. Riprenditi un po' e vai a trovarlo..-
Senza pensarci due volte, mi alzo di scatto sentendo la testa girare velocemente. 
- Che fai tesoro, fermati!- Shailene cerca di fermarmi.
Non le do ascolto e barcollando comincio ad avvicinarmi alla porta. Li sento dietro di me, in allerta cercando di tenermi d'occhio. Quando esco dalla stanza, vedo Mir seduto su una delle sedie di fronte con la testa poggiata al muro. Quando mi vede si alza.
- Oh, ti sei ripresa? Meno male stai bene- dice sollevato.
- Dov'è.. Joon.. dov'è Joon?- dico con la poca forza che ho.
- E' in quella stanza- mi indica la 112.
Comincio ad avviarmi, seppur con debolezza. Cerco di frenare i singhiozzi, mi hanno detto che è lì. Che sta bene. 
Dalla stanza esce un dottore e appena mi vede, sorride premuroso.
- Salve. E' lei la moglie del signor Lee Chang Sun, vero?-
Lo guardo con gli occhi rossi, senza riuscire a rispondere. 
Sorride.
- Ci scusiamo per il fraintendimento avvenuto prima. Farò in modo che facciano attenzione parlando di certi argomenti qui. Suo marito sta bene, si sta riprendendo pian piano. Credo che le abbiano riferito che la persona deceduta è Kim Chang Sun e non suo marito..-
- Dottore la prego.. che cosa gli è successo? Io.. ancora non so nulla- dico a mezza voce, cercando di trattenermi il più possibile.
- Mi hanno riferito che è caduto durante le riprese.. purtroppo ha sbattuto fortemente la testa-
Un'espressione scioccata si dipinge sul mio viso e mi porto le mani alla bocca.
Il dottore mi sorride ancora.
- Stia tranquilla, sta bene. Nulla di grave, è stato fortunato. Non è ancora cosciente però, presto si riprenderà. Se vuole, può entrare a vederlo-
In questo momento sento l'enorme peso che ho addosso cominciare a dissolversi piano piano. Sento il mio cuore ricominciare a battere, l'aria entrare nei miei polmoni. I miei occhi cominciano a riempirsi di lacrime. Cerco di scacciarle via e mi inchino al dottore.
- La ringrazio.. la ringrazio davvero di cuore- ricomincio a singhiozzare - la ringrazio davvero con tutta me stessa, la ringrazio tantissimo.. grazie dottore, grazie- le lacrime scendono come fiumi e scoppio letteralmente a piangere.
Il dottore sorride e mi dà delle dolci pacche sulla spalla.
- Forza, non pianga. Non vorrà farsi vedere così dal suo bel maritino! Forza, entri da lui-
Annuisco inchinandomi ancora, lo ringrazio ancora continuamente.
Guardo la porta e sento il cuore battere fortissimo. Joon è lì dentro. Il mio Joon è lì dentro. Cerco di non piangere ancora e mi asciugo le lacrime.
Apro lentamente la porta e comincio ad entrare. Seungho e G.O sono dentro. Quando mi vedono, sorridono e senza dire nulla escono dalla stanza lasciandoci soli.
Eccolo lì, sul letto. Sembra dormire, proprio come un angelo. Vederlo così mi fa davvero male, mi fa sentire una forte stretta al cuore. Mi porto le mani alla bocca frenando tutti i singhiozzi che mi stanno scoppiando dentro. Mi avvicino a lui e mi siedo lentamente sulla sedia accanto. Ha la flebo attaccata al braccio e la maschera d'ossigeno al viso. E' leggermente pallido e ha il respiro regolare.
Allungo la mano e stringo forte la sua. Rimango a guardarlo con un nodo alla gola. E' davvero frustrante. Più di quanto avessi mai immaginato. 
I miei occhi si riempiono di nuovo di lacrime. Deglutisco cercando di parlare, una cosa che in questo momento mi sembra la più difficile a mondo. -A.. amore..- dico con un filo di voce spezzato - amore mio.. mi senti?- 
Gli stringo ancora di più la mano e gliela bacio dolcemente. Ripenso a tutto ciò che ha affrontato prima il cuore e scoppio di nuovo a piangere.
- Amore io.. io credevo.. credevo di averti perso.. - i singhiozzi aumentano - credevo di averti perso per sempre, credevo che non ti avrei mai più rivisto..- la  mia voce è avvolta da un pianto che non vuole cessare - credevo di non sentire più il tuo sguardo su di me, la tua mano accarezzarmi.. la tua risata che tanto amo, il tuo sorriso che mi fa perdere letteralmente la testa.. credevo di non poterti mai più abbracciare.. di non poterti più stringere a me.. di non poterti più dire che ti amo con tutta me stessa- più parlo e più il mio pianto aumenta.  
- Mi sono resa conto che sei per me la cosa più importante al mondo.. mi sono sentita morire.. io.. io senza di te non posso vivere, senza di te non ho nessuna ragione di vita..senza di te, io..- mi si spezza la voce e mi inchino posando la mia testa sulla sua mano distesa sul letto. Piango con tutta me stessa, stringendomi a lui e sentendo il fortissimo amore che provo per lui crescermi in petto. Voglio stringerlo fortissimo, voglio abbracciarlo, voglio stare tra le sue braccia sicure..
- Ti amore amore.. ti amo con tutta me stessa..- sussurro.

E poco dopo sento la sua mano stringersi debolmente alla mia.

-------------------- TO BE CONTINUED-------------------------------------

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Capitolo 14
*** Filo rosso. ***


Con gli occhi chiusi e con il viso appoggiato alla sua mano, sento le lacrime infinite attraversarmi le guance. Sento il respiro interrotto dai miei singhiozzi, il cuore in fiamme e avvolto da un’atmosfera fitta di emozioni che si contrastano tra di loro. La sua mano è calda, delicata e fragile tra le mie. La tengo stretta, ma con delicatezza, diffondendole calore. Come se volessi proteggerla. Come se volessi proteggere lui. 
Il tempo attorno a noi sembra essersi fermato e ancora una volta mi trovo in un mondo in cui ci siamo solo io e lui. E’ sempre così, quel mondo che è sempre pronto ad accoglierci insieme, quel mondo che sa regalarci i colori che riescono sempre avvolgerci in tutte le loro sfumature, qualsiasi sia la situazione.
Nonostante mi senta del tutto persa in quel mondo, dove sto cercando di fuggire dai cattivi pensieri, non mi sfugge affatto la percezione della sua mano che si stringe debolmente alla mia. Nonostante fosse appena percettibile, l’ho sentita più di qualunque altra cosa mi stesse circondando in questo momento. Di scatto alzo la testa e lo guardo. Ciocche di capelli mi si appiccicano sulle guance bagnate, ma ciò non impedisce ai miei occhi, seppur velati di lacrime, di vederlo. E’ ancora con gli occhi chiusi, ma noto che le sue palpebre si stanno leggermente muovendo. Trattengo il respiro e rimango immobile a guardarlo in allerta, con l’ansia, in attesa che possa aprirli. Vedendo che non c’è riscontro con il passare dei secondi, lo chiamo.
-    A-..amore?- sussurro. -amore, mi senti? - gli stringo la mano tra le mie senza
distogliere lo sguardo dal suo.
Con la mia voce, leggermente comincia ad aprire gli occhi e io sento il mio cuore battere all’impazzata. Nel momento in cui li socchiude, li porta lentamente verso la mia direzione fino ad incrociarli con i miei. Sorpresa da quel contatto, rimango con gli occhi sgranati a guardarlo. Una lacrima scorre sul mio viso e lo guardo ancora incredula. Mi guarda anche lui con debolezza, seguendo con lo sguardo quella lacrima che gradualmente sta attraversando il mio viso. Rimango immobile, incapace di reagire o di dirgli qualcosa. Sono in allerta, in attesa che possa dirmi qualcosa. I suoi occhi tornano sui miei e mi guarda profondamente. Quegli sguardi che solo lui mi sa fare. Quegli occhi, gli unici che mi sanno amare. Quegli occhi che si stanno perdendo completamente nei miei. Lentamente, le sue labbra cominciano ad allargarsi e vedo quelle fossette crearsi delicatamente su quel suo dolcissimo visetto. Spontaneamente, il sorriso si allarga anche a me e le lacrime cominciano a scendermi ininterrotte dagli occhi, attraversandomi il viso e cadendo sulle bianche e delicate lenzuola. La voglia di piangere forte torna di nuovo ad impossessarsi di me. 
-    Amore…- comincio a singhiozzare- Ho… ho avuto una paura grandissima… io… io…-
Non riuscendo più a trattenermi, lascio cadere di nuovo la testa sulla sua mano scoppiando a piangere. A piangere senza freni, senza sosta... sentendo il cuore scoppiare da un momento all’altro nel mio petto. 
Questa volta invece sono lacrime che sprizzano di gioia, di sollievo… e dalla consapevolezza che senza di lui non posso vivere. 



-    Dai questa è l’ultima! -
-    Lo hai detto anche per le precedenti tre cucchiaiate- allontana il viso dal cucchiaio che gli sto porgendo.
-    Dai questa è davvero l’ultima! Anzi, guarda- gli avvicino il piatto – ne mancano giusto due o tre! Finiscila così ti riprenderai più facilmente- gli avvicino di nuovo il cucchiaio.
-    Ma- allontana di nuovo la testa – amore basta, sto scoppiando, non ce la faccio-
Gli faccio il broncio guardandolo con aria triste e lui sospira. Non resiste quando lo guardo in quel modo, infatti sta evitando il mio sguardo. Mi metto davanti a lui, senza cambiare espressione. Mi guarda un po’ e distoglie lo sguardo. Non mi muovo. Dopo un po’ riporta lo sguardo sul mio e sospira.
-    E va bene. Finiamola questa minestra- apre la bocca.
Il sorriso ritorna sul mio sorriso e felicissima riempio di nuovo il cucchiaio e lo avvicino alle sue labbra. Lo guardo felice mangiare, finalmente si è deciso. Gli sono stata un po’ addosso come faccio di solito, ma sono riuscita a convincerlo a mangiare qualcosa. 
-    Non ti senti più forte ora? – sorrido riempiendo di nuovo il cucchiaio.
Annuisce per accontentarmi e io scoppio a ridere. 
L’ora di cena è arrivata velocemente e si è visto come nel frattempo le condizioni di Joon siano migliorate. Ha ancora mal di testa per via della forte botta, ma grazie ai medicinali lo sente sempre di meno. Hanno deciso di tenerlo ancora in ospedale per un po’, per accertarsi che non ci siano altri problemi e per garantirci la sua perfetta guarigione.
Poco dopo essersi svegliato, Seungho e Shailene sono tornati a casa per mettere a posto le cose, è un peccato perché era tutto pronto per il pranzo che dovevamo passare tutti insieme felicemente.
G.O, Thunder e Mir sono rimasti ancora un po’ fino a quando hanno visto che Joon si stava pian piano riprendendo. Si è visto quanto erano sollevati e felici di vederlo sorridere e parlare, quasi come se nulla fosse successo.
Quando finisce la minestra, gli pulisco le labbra e poso il piatto sul comodino accanto. Mi avvicino a lui e lo guardo negli occhi sorridendo. Sorride anche lui e mi guarda profondamente. Le nostre mani spontaneamente si incrociano e avvicino il mio viso al suo, posando la mia fronte sulla sua e sentendo su di me il suo dolce e caldo respiro. E’ un attimo magico che ci fa entrare in una sintonia pazzesca, diventiamo una persona sola. Chiudendo gli occhi, poso le mie labbra delicatamente sulle sue e la nostra stretta di mano si fa ancora più forte. Neanche fosse la prima volta, sento il cuore cominciare a battermi all’impazzata e le farfalle muoversi scatenate e senza controllo nel mio stomaco. Gli lascio un bacio. Due, tre e poso la mia testa sul suo petto, stringendolo forte a me e sentendo il suo forte calore. Sento tutto il mio amore scoppiare in petto per lui.  Le sue braccia si stringono attorno a me e tra i capelli mi lascia un dolce bacio, per poi appoggiare la testa alla mia. So bene che ha gli occhi chiusi e si sta rilassando, proprio come sto facendo io. Gli lascio un bacio sul petto e di risposta lui me ne lascia due sulla fronte. Sorrido e mi sento ancora una volta amata. Sento il mio forte amore per lui scoppiarmi in petto.
Alzo la testa e lo guardo ancora negli occhi.
-    Sei bellissimo amore, lo sai? - sussurro.
Sorride e mi accarezza i capelli. A volte non parliamo, ma i nostri gesti e i nostri sguardi sono in grado di andare aldilà di ogni parola. Continua ad accarezzarmi dolcemente i capelli guardando anche quelli con amore e alzandomi il viso con la mano, si avvicina per baciarmi di nuovo. 
Chiudo gli occhi pronta a ricevere le sue labbra, ma veniamo interrotti da una porta che si apre. Ci giriamo di scatto.
-    Oh… S-scusate, non volevo interrompervi-
Mir è fermo sulla soglia a guardarci, leggermente in panico sentendosi un intruso. 
-    Cheolyong ah- dice Joon guardandolo – Ti ho mai detto che sei un guasta feste? - 
Scoppio a ridere e lo rimprovero.
-    Ciao Miru, entra pure-
-    E dai hyung, non potete mica sbaciucchiarvi tutto il tempo qui in ospedale- dice entrando e posando il mazzo di fiori sul comodino.
Avvampo di colpo e abbasso lo sguardo, mentre Joon lo guarda a denti stretti facendosi sfuggire un “aish, quel ragazzo…”.
Porto lo sguardo sui fiori e i miei occhi si illuminano immediatamente. Joon lo nota e sorride. Mi alzo e raggiungo il comodino e mi abbasso ad annusarli chiudendo gli occhi.
-    Ma è un bellissimo profumo- dico innamorata tenendo una rosa in mano.
-    Sempre meglio delle rose di certi ex- dice lanciandomi un’occhiata, ricevendo di risposta una mia occhiataccia. 
-    Sono proprio state scelte con cura Miru, si vede che ci tieni al tuo hyung- cambio discorso prendendone una in mano e sedendomi sul letto accanto alla sedia dove è seduto lui.
-    Ecco, fagli notare anche tu le attenzioni che gli dò – mi risponde.
-    Yah, chi è stato ad andare personalmente a comprarti i manga quando sei stato ricoverato? Eh? -
-    Oh, vero hyung… quello è stato un gesto indimenticabile- ride – Erano volumi che avevo già letto, ma ho apprezzato tantissimo il gesto-
Joon sbuffa e prende il cellulare in mano. Vedo che entra nei siti di ricerca e comincia a scorrere le notizie a suo nome. Legge i commenti dei fan e un sorriso comincia ad abbozzarsi sul suo viso, un sorriso leggermente dispiaciuto.
-    Sono stati davvero tutti preoccupati per te- sorrido portando una mano sulla sua gamba-  e ora sono sollevati nel sapere che ti stai riprendendo-
Continua a scorrere mantenendo quell’espressione.
-    I fan stavano impazzendo e aspettavano solo di avere notizie a riguardo… gli articoli erano dappertutto e non riuscivano a capire in che condizioni era esattamente- dice Mir
Mi vengono i brividi ripensando a me nelle stesse condizioni.
-    L’importante che il peggio è passato… - dico guardando Joon.
-    A proposito, vi devo ancora dare il latte fresco che mio papà ha portato- Mir interrompe il silenzio.
-    Oh, giusto- rido 
-    Domani mattina lo porterò qui-
-    Fantastico, così preparerò una tazza calda a Joon! Sarà un ottimo risveglio per lui- sorrido guardandolo.
-    Aish, sono geloso. Voglio avere anche io una moglie che si prende cura di me in questo modo-
Scoppio a ridere.
-    Vedrai che il momento arriverà anche per te. Hai così tanta fretta? -
-    Siete voi che me la fate venire- sbuffa
-    Comincia a darti da fare allora e cerca seriamente-
Fa una pausa riflessiva.
-    Pensandoci però, forse è un po’ troppo presto per quel passo… -
Alzo gli occhi al cielo e poi gli tiro una sberla.
-    Yah! Che ti prende ora?! - si lamenta portandosi la mano alla spalla.
-    Lo vedi?! Siete sempre così voi maschi! Nel momento di affrontare le cose con serietà, vi tirate subito indietro!  –
Mi aspetto una risposta da parte di Joon che si sente preso in causa, ma non arriva nulla. E’ ancora immerso nella navigazione con il cellulare in mano e non ha fatto caso al nostro discoro. Curiosa allungo la testa per vedere cosa sta guardando e a bocca aperta lo guardo di traverso.
-    Che cosa stai guardando? – domando fissandolo. 
-    Uhm? – alza subito gli occhi vedendomi lì immobile a fissarlo con un’espressione che forse non avrebbe mai voluto vedere – E-ecco… sono le foto del nuovo servizio di una mia ex collega, mi aveva chiesto di dare un’occhiata-
-    Ah sì? Te lo aveva chiesto lei? –
Mi guarda quasi terrorizzato. Il mio tono di voce lo terrorizza.
-    B-... beh…s-sì… -
-    E dimmi un po’, ti aveva chiesto di guardare questo servizio di lei mezza nuda? –
-    Beh… - guarda il cellulare con aria perplessa- Non ne sono sicuro, mi aveva chiesto qualche settimana fa di guardare il suo ultimo servizio e… magari questo è semplicemente uno nuovo, non quello di cui mi parlava-
Porto gli occhi al cielo a denti stretti e prendo un profondo respiro. Deglutisce e mi guarda spaventato, sa che faccio così quando cerco di mantenere la pazienza ormai persa. Mir guarda da lontano in panico, con espressione da “è meglio non intromettersi”
-    S-… se vuoi possiamo guardarle e commentarle insieme- cerca di rimediare
-    Yah!!- grido e alzo la mano pronta a colpirlo. Chiude gli occhi e io mi fermo all’ultimo guardando la sua testa ancora fasciata. – Aish! - mi alzo e mi dirigo fuori dalla stanza.
-    E-ehi.. ehi amore, fermati!- lo sento chiamarmi.
Stringo i denti e mi allontano a passi veloci. 
Idiota.
Si è approfittato della mia distrazione con Mir per andare a guardarle? Non stava mica leggendo i commenti dei fan? 
Stringo i pugni e sento il cellulare vibrare.
Controllo. E’ lui.
Sospiro e chiudo la chiamata. 
Chiama di nuovo. 
Lascio suonare a vuoto mentre percorro i corridoi dell’ospedale. 
Chiama. Ancora. 
Aish, conoscendolo sarebbe in grado di chiamarmi fino allo sfinimento. Porto gli occhi al cielo e rispondo.
-    Amore? Ehi amore, dove sei? Dai, ti prego torna… ne riparliamo, ma torna-
Sospiro. Nel momento in cui faccio per rispondere, vedo il manager Kevin venirmi incontro.
-    Oh- guardo il cellulare e metto subito giù – Buonasera, oppa- mi inchino a lui sorridendo.
Mi viene incontro ricambiando il sorriso.
-    E’ bello rivederti. Come stai? Tutto bene? -
Annuisco. 
-    Ora che so che Joon si sta riprendendo, mi sento molto meglio- sorrido.
-    Direi che è un sollievo per tutti. E’ ancora in stanza? –
-    Sì, è lì con Mir! –
Sento il cellulare vibrare di nuovo e vedo il manager che getta un’occhiata al cellulare. Ridacchia.
-    Ti ho vista prima… ti ha fatto per caso arrabbiare di nuovo? -
Sbuffo e poi rido.
-    Vedi, lo sapevo… gli avevo detto di non farti arrabbiare. Ora gli tirerò qualche parolina-
-    Ci pensi lei, mi raccomando- dico ridendo.
-    Contaci- sorride ancora – Ora vado da lui… tu non vieni? O l’ha combinata grossa questa volta? – dice con voce leggermente severa.
Rido ancora.
-    No arrivo, me ne approfitto solo per prendergli un tè caldo… non vorrei prendesse freddo-
-    Aigoo… voi donne vi arrabbiate come delle iene, ma questo non permette alla rabbia di sfiorare il vostro cuore-
-    Non si sa se prenderlo come un pregio o un difetto- rido.
-    E’ un dilemma, vero? – ride anche lui – Allora ci vediamo dopo, intanto ci parlo io- ammicca e si allontana.
-    A dopo, oppa! –
Mi giro dirigendomi verso il bar dell’ospedale. Sento il cellulare vibrare di nuovo, chiamata in arrivo.
“Amore”.
Sorrido teneramente. 


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Spesso mi trovo a guardare il passato e a sorprendermi di quanto il destino abbia intrecciato tra di loro molti cammini che mai avrei immaginato di percorrere. Nulla è stato pianificato, nulla è stato segnato come obiettivo, eppure il tutto si è trovato a formarsi con tale spontaneità che sembra quasi irreale. Che la leggenda del filo rosso sia vera? Che dalla mia nascita il filo rosso mi abbia legata costantemente a lui nonostante fosse stato dall’altra parte del mondo? 
Il destino è qualcosa di incredibile. 
Il nostro primo incontro è stato del tutto casuale, come poteva succedere a me poteva succedere a qualsiasi altra persona. 
Ho sempre portato un’immensa passione per la recitazione e il mio sogno è sempre stato quello di poter essere la protagonista di un film, recitando un personaggio unico che avrebbe fatto parlare di sé per molto tempo. Ricordo quando già da piccola avevo uno spirito critico, guardavo i film e mi trovavo a pensare “se fossi nel regista, avrei fatto diversamene quella scena”. Mi trovavo anche a riprovarla davanti allo specchio, sentendomi soddisfatta del risultato. 
In Corea purtroppo la possibilità di poter recitare su grandi schermi era piuttosto difficile per via del fatto che non ero coreana. Cercavo di fare ciò che potevo, ovvero, qualche comparsa di qua e di là. Ho dovuto frequentare alcuni corsi di recitazione per poter imparare i toni da usare, per poter allenare la lingua, avere dimestichezza con il loro modo di esprimersi e di comportarsi. E’ stata un’esperienza decisamente costruttiva e mi ha aiutata molto ad inoltrarmi nella loro coltura. 
Ogni giorno sfogliavo gli annunci e facevo provini su provini, seppur per personaggi quasi neanche secondari, personaggi che si limitano ed essere delle semplici comparse. 
Quella volta mi sono trovata a fare il provino per un film che vedeva la presenza di attori molto importanti che lo avrebbero di conseguenza portato alla proiezione sul grande schermo. Ero molto agitata e continuavo a ripetermi “devo mostrarmi preparata su qualsiasi cosa mi chiedano di fare”. Facevo avanti ed indietro aspettando il mio turno, sospiravo profondamente per scacciare il nervosismo e cercavo di isolarmi dagli altri per tenermi concentrata. C’erano diverse ragazze straniere che, una dopo l’altra, entravano ad affrontare il provino. 
Quando è arrivato il mio turno, ho cominciato a sentire le mani tremare, ma mi sono fatta forza e sono entrata. Mi sentivo sotto pressione e nonostante avessi fatto diversi provini, quello in particolare mi spaventava molto. Mi sono presentata alla giuria, mi hanno fatto qualche domanda e mi hanno poi chiesto di interpretare alcune scenette. Mi sono esibita con il dialogo che ci hanno assegnato da imparare prima di entrare e potevo vedere i leggeri sorrisi abbozzati sui loro visi per le mie espressioni e i toni che usavano. Sembravano sorpresi nel vedere che non me la cavavo male con la lingua. Ho dovuto poi improvvisare alcune scenette che mi assegnavano al momento e alla fine, con un inchino umile, sono uscita dalla stanza. 
Sono stata contattata il secondo giorno con la notizia che mi ha cambiato la vita: “Sei stata selezionata per il ruolo di Samira, complimenti”. Credo di aver riletto quella notizia decine di volte prima di rendermene davvero conto. E’ stato il primo passo che ha cambiato la mia vita. 
Dopo qualche settimana mi sono presentata sul set per poter girare le mie scene. Era una giornata abbastanza fredda e io ero lì da sola, senza qualcuno su cui appoggiarmi. Ero davvero molto agitata e preoccupata, ma cercavo di tranquillizzarmi leggendo e rileggendo diverse volte la mia parte. La scena da girare al mattino è stata conclusa con successo e mi aspettava la seconda che si sarebbe svolta la sera stessa. Sono rimasta sul set tutto il giorno ad osservare le altre riprese e cercavo di imparare prendendo esempio. E’ stata un’esperienza indimenticabile per me, era tutto così magico e straordinario, mai avrei immaginato di poter assistere a qualcosa del genere. Gli attori erano bellissimi e molto professionali, inoltre erano anche molto gentili con me e quando mi incrociavano si inchinavano umilmente. 
Ero seduta a cenare rileggendo il mio copione quando ho visto un van nero avvicinarsi al set attirando l’attenzione dei presenti. Da lontano guardavo curiosa mangiando il mio panino, con il copione sulle ginocchia. Membri dello staff hanno cominciato a scendere da quel van e mi chiedevo chi fosse la celebrità all’interno.
Qualche secondo dopo è sceso lui.
Posso giurare di aver sentito il mondo attorno a me fermarsi per un attimo. Non distaccavo gli occhi da lui e non riuscivo nemmeno a spiegarmi il perché. Continuavo ad osservarlo, con il panino in mano che si stava raffreddando. Lui sorrideva e salutava tutti, la sua espressione era visibilmente stanca, ma quel sorriso era in grado di nascondere ogni traccia rimpiazzandola con serenità e dolcezza. I suoi tratti mi erano famigliari, ma non riuscivo proprio a ricordare chi fosse.
Chiedendo poi di lui, mi è stato detto che era Lee Joon degli MBLAQ, un gruppo musicale formato da cinque membri. Non seguivo molto la musica e quindi non riuscivo a collegare la sua immagine a quella del gruppo, ma se fosse stato un attore lo avrei riconosciuto di sicuro visto che guardavo tutti i film e seguivo quasi tutti i drama. Mi è stato detto che era più un attore emergente, ma che aveva già mostrato le sue doti in diversi lavori, come per esempio in Ninja Assassin. Un film che avevo visto.
“Oh, ma quindi lui sarebbe il piccolo Raizo…”.
Era l’unica immagine che avevo di lui.

La sera stessa ho avuto modo di interagire per la prima volta con lui. Ci siamo salutati educatamente e ci siamo brevemente presentati. Non dimenticherò mai la prima volta che i nostri occhi si sono incrociati. 
In attesa che lo staff preparasse il set, ci siamo messi dentro al bus a ripassare le nostre scene. Era su qualche sedile dietro di me, ma continuavo a gettargli delle occhiate curiosa. Era estremamente concentrato e leggeva attentamente il suo copione. Sul suo viso si vedeva chiaramente la stanchezza, ma sembrava esserci abituato. Quando notavo che il suo sguardo si stava per spostare, riportavo immediatamente gli occhi sul copione. Ad un certo punto mi sono decisa di concentrarmi completamente e mi sono inoltrata del tutto nel copione. Nell’autobus c’era silenzio, si sentivano solamente le voci esterne dei membri dello staff e i rumori provenienti dalla costruzione del set. 
Ad un certo punto mi sono trovata di fronte ad una difficoltà, c’era un scena che non riuscivo proprio a capire. Continuavo a leggerla e a rileggerla, ma non riuscivo a comprenderla a pieno. I miei occhi sono tornati quindi di nuovo su di lui, completamente concentrato. Eravamo solo noi due, anche se ogni tanto membri dello staff entravano a sistemare trucco ed acconciature, e ho pensato fosse il caso di provare a rivolgermi a lui chiedendogli aiuto. Dopo essermi schiarita la voce, l’ho chiamato con incertezza e lui si è girato subito verso di me. Mi guardava gentile e disponibile, quindi gli ho letto la battuta spiegandogli il problema. Con parole chiare e spiegazione impeccabile, è riuscito a farmi capire il cuore della scena e sono riuscita a comprendere subito. L’ho ringraziato diverse volte e lui con un bellissimo sorriso mi ha detto che era stato un piacere. Piena di imbarazzo, sono tornata a leggere il copione. Sentivo ogni tanto i suoi occhi su di me, ma cercavo di pensare che era solo una mia illusione. 
Arrivata ad un’altra scena, ho trovato un altro problema che non riuscivo proprio a capire e stavo cominciando ad andare in panico. L’ho guardato di nuovo e mi sono chiesta se era il caso di chiedergli o meno di nuovo aiuto, non volevo scocciarlo. Pensandoci però, sono arrivata alla conclusione che forse era meglio evitare di fare figuracce di fronte al regista e agli altri presenti. Schiarendomi di nuovo la voce, mi sono scusata e l’ho chiamato. Era concentrato, ma mi ha guardata subito e mi ha sorriso per tranquillizzarmi vedendo la preoccupazione sul mio viso.
Mi ha aiutata di nuovo, il suo modo di spiegarsi mi ha affascinata tantissimo perché riuscivo benissimo a spiegarsi e a rendere la scena più semplice di quanto pensassi. 
Il tempo passava ed entrambi eravamo concentrati sul copione. Avevo poche battute rispetto alle sue, ma cercavo di concentrarmi, portandomi avanti anche con le successive.
Mi stavo per strappare i capelli quando mi sono trovata di fronte ad un’altra scena complicata. “Ma cosa mi sta succedendo?”
L’ho guardato di nuovo e non mi sarei mai permessa di interromperlo di nuovo, ma stavo andando in crisi. Sicuramente avrebbe pensato che sono una fallita e si sarebbe chiesto come mi abbiano selezionata per un film così importante.
Leggevo e rileggevo e nel frattempo continuavo a sentire il suo sguardo su di me. Mi sono messa a riflettere “fallita… è meglio che lo pensi di me questo ragazzo che non vedrò mai più o i registi e lo staff che si faranno una cattiva idea su di me?”
Dopo qualche minuto, ho deciso di buttarmi. Al massimo mi avrebbe mandata a quel paese. 
Chiudendo gli occhi e respirando profondamente, l’ho chiamato di nuovo. “Ehi.. scusami, g-giuro che questa è l’ultima volt-“, non ho avuto tempo di continuare che sono stata interrotta dal suo forte sospiro quasi scocciato. Si è alzato di scatto e io sono rimasta a fissarlo con gli occhi sgranati terrorizzata. Ha attraversato il corridoio a passi svelti ed ero convintissima sarebbe uscito dall’autobus. Inaspettatamente però, ha attraversato appena quei pochi metri che ci separavano e si è seduto nel sedile accanto al mio. Lo guardavo confusa e perplessa mentre sistemava il suo copione.
“Forse è meglio così, non credi?” mi ha detto guardandomi sorridendo.
Credevo che il mio cuore stesse per scoppiare in quel momento, mi sono presa un tale spavento che mi sono istintivamente portata la mano sul cuore sospirando di sollievo.
Per tutto il tempo abbiamo ripassato insieme trovandoci bene, si è creata subito sintonia tra di noi… ridevamo scherzavamo e pian piano abbiamo superato entrambi l’iniziale timidezza. Era molto prudente e rispondeva gentilmente e con disponibilità ai miei dubbi, cercava di spiegarmi le scene aiutandomi tantissimo nelle mie parti. Era serio e ripeteva le mie battute, recitandole con tanto di espressioni, senza vergognarsi. E’ da lì che ho capito quanto tenesse seriamente alla recitazione. 
E’ stato quello il nostro primo vero approccio ed è davvero incredibile che quella non sia stata l’ultima volta.
Tuttora il mio sogno di poter recitare non si è mai dissolto, spesso a casa ripasso con Joon i suoi copioni e lo aiuto con le battute. E’ bello vedere quanto si sente a mio agio con me e quanto quelle esercitazione gli siano sempre di aiuto.
Una volta stavamo provando insieme una scena in cui il suo personaggio doveva ammazzare una ragazza. La scena prevedeva di sbatterla al muro per poi strozzarla. Un dettaglio abbastanza scioccante.
Quella volta Joon mi ha stretta forte per le braccia e mi ha spinta al muro, ma invece di portare le sue mani al mio collo, ha portato le sue labbra sulle mie e mi ha baciata dolcemente. 
Ricordo benissimo il sapore di quel bacio.
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La luce chiara del sole si fa spazio nella stanza illuminandola completamente mentre i suoi dolci e delicati raggi scaldano leggermente qualsiasi cosa sfiorino in questa fredda mattina. Chiudo gli occhi e mi assaporo quei raggi caldi e delicati che si sono posati delicatamente sul mio viso. 
E’ ormai passata una settimana e oggi finalmente Joon potrà lasciare l’ospedale dopo aver ricevuto la conferma di essere del tutto fuori pericolo. Ovviamente non riprenderà subito il suo lavoro, avrà del tempo per potersi riposare fino a riprendersi completamente. E’ un sollievo, così potrà prendersi una pausa dopo tanto tempo. Un impegno tira sempre l’altro e spesso non trova occasione per potersi riposare per bene. Lui era già pronto per tornare al lavoro, non voleva interrompere le riprese e fermare l’andamento del film per colpa sua, il direttore però ha dovuto obbligarlo a restare a casa dicendogli che aveva ormai già cambiato la sua schedule spostando così ad altri giorni le sue riprese. Gli sono stata immensamente grata. La testardaggine di Joon e il suo senso di responsabilità lo avrebbero portato a tornare oggi stesso sul set, ma sono contenta così. Penso che d’ora in poi sarò sempre terrorizzata quando dovrà lasciarmi per andare a lavorare… non vorrei mai che gli accadesse di nuovo una cosa del genere. Seppur non fosse stato un infortunio del tutto grave, io non accetterei nemmeno un graffio sulla sua pelle…
Sospiro e continuo a piegare i vestiti e a raccogliere le sue ultime cose dalla stanza. Dopo aver sistemato il tutto, mi metto la giacca e aspetto che esca dal bagno. 
Dopo essersi fatto una veloce doccia, esce con le ultime cose in mano che subito metto in borsa.
-    Come va amore? Non ti ha fatto male la testa sotto l’acqua? – gli accarezzo i capelli.
Ammetto di essere stata preoccupata tutto il tempo, temevo che potesse sentirsi male. Ricordo benissimo quella volta in cui mi sono sentita male sotto la doccia per via della febbre. Ero riuscita a mettermi in tempo l’accappatoio e ad uscire, ma non mi ci è voluto molto per crollare e perdere completamente i sensi.
Lo guardo preoccupata e lui mi prende la mano baciandomela dolcemente. 
-    Sto bene, principessa-
Gli sorrido dolcemente, felice di vederlo così.
-    Allora, è tutto pronto? –
Annuisco.
-    Tutto pronto. Non ci rimane che uscire di qui- mi avvicino a lui ed incrocio le mie mani alle sue.
-    Vero, eh? - sorride e mi bacia la fronte – Così insieme possiamo andare in un posto lontano da qui- sussurra avvicinando il suo viso al mio.
Ridacchio alludendo che si stesse riferendo al “nostro mondo”.
-    Ci sta già aspettando con le porte spalancate- sussurro a mia volta lasciandogli un bacio dolce.
-    Già…- mi bacia - Io però mi sto riferendo ad un altro mondo- mormora sulle mie labbra.
-    Uhm? – dico tra un bacio e l’altro.
-    Potremmo finalmente…- i baci si fanno più passionali -…esplorare altri mondi- continua-
-    Con noi le sorprese di certo non finiscono- ridacchio muovendo dolcemente le mie labbra sulle sue.
-    Sarà una vacanza bellissima- sussurra sorridendo sulle mie labbra.
Mi fermo e mi allontano guardandolo. 
-    Vacanza? – chiedo perplessa.
Annuisce guardandomi e sorridendo felice. 
-    Di quale vacanza stai parlando? – 
-    Prenotiamo il volo più vicino e fuggiamo da qui- avvolge le sue braccia attorno al mio busto e mi tira a sé. 
Scuoto la testa.
-    Sei impazzito, in questa situazione non vai da nessuna parte-
-    Ma come… non vuoi una vacanza con me? - mi guarda perplesso.
-    Certo che la voglio, ma hai bisogno di assoluto riposo. Questa idea te la devi togliere subito di mente-
-    Ma…- 
-    Potremmo farla benissimo a casa questa vacanza. Insomma, il nostro mondo non ti basta? - lo guardo preoccupata.
Sorride ancora dolcemente e mi tira a sé stringendomi tra le sue braccia. 
-    Ti stai preoccupando per nulla-
-    Ma…-
-    Sssh, niente ma. Pensaci. E’ una delle poche occasioni per andarci insieme- sussurra stringendomi di più.
-    Però… non voglio che ti affatichi…-
-    Non sarà così, vedrai- mi lascia un dolce bacio sulla spalla accarezzandomi i capelli.
Sospiro. 
Tanto lo so che a questo punto continuerà ad insistere finché non accetterò.
Un giorno perderò la testa per colpa sua. Non che non l’abbia già persa. 
E va bene Joon. Che vacanza sia.



-------------TO BE CONTINUED-----------

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