And you came like a hurricane

di xHoranWife_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


PROLOGUE

Diin la la la Diin

Odio la canzoncina della mia sveglia. O meglio della sveglia del mio stupido nokia vecchio come il cucco. Dopo aver rotto il mio bellissimo galaxy mi ero ritrovata con questo catorcio che non aveva uno straccio di sveglia decente.Bè è inutile che sto qui a piangere su latte versato (o meglio sul cellulare rotto) mi conviene alzarmi sennò perdo l'aereo.

-Emma! Sei quasi maggiorenne non dirmi che non riesci ancora a mantenere i tuoi impegni! Alzati dai, sennò perdi l'aereo!- Mia mamma...
-Mm...si mamma...- mugugno prima di scansare le coperte ed alzarmi. Entro in bagno e guardo l'orologio. Le sei. L'aereo partiva alle otto, ma bigonava stare in aeroporto un'ora prima per fare il check-in... Perfetto, avevo meno di mezz'ora per prepararmi visto che da casa mia all'aeroporto è circa una mezz'oretta di macchina. Uff!
Dopo una bella doccia rinfrescante tornai in camera, presi l'intimo, la canottiera e il pantaloncino che avevo lasciato la sera prima sulla sedia, me li infilai e poi presi i sandali. Per una volta nella vita avevo fatto la cosa giusta. Fuori si moriva di caldo, era il 2 di giugno, ma sembrava già il 2 di agosto!

Scesi a fare colazione. Mio padre aveva preparato le frittelle. Strano, le cucinava solo per eventi importanti.
-Buongiorno piccola.- disse porgendomi un piatto di frittelle.
-Papà ho quasi diciotto anni...-
-Per questo ho preparato le frittelle, quando tornerai da questo viaggio sarai una donna, e voglio festeggiare anche io in qualche modo.- disse stampandomi un bacio sulla fronte. Adoro quando mi trattava così mi faceva in qualche modo tornare bambina...
Divorai le frittelle in due minuti. Appena in tempo. Sentii suonare il clacson fuori dalla porta. Era arrivato il taxi.
-Dai Emma che il taxi se ne va!- la solita esagerata...
-Mamma non ti preoccupare, è venuto qui apposta, se se ne va senza di me non ci guadagna niente- dissi per rassicurarla.
Presi le due grandi valigie e uscii fuori. Il tassista mi aiutò a metterle in macchina mentre salutavo di nuovo i miei genitori.
-Ricorda cara: non dare mai retta agli sconosciuti...-
-Si mamma, non sono più una bambina, e non sto partendo per la guerra.-
-Lo so ma...-
-Emmaaaa!- Ecco adesso penso che avrei pianto, era appena arrivato il mio fratellino James di tre anni. I miei gli avevano dato quel nome perchè era come quello di mio nonno materno.
-James cosa ci fai qui, vai a dormire!- Gli dissi quasi sussurrando, mentre lui mi veniva incontro abbracciandomi. Era un bambino dolcissimo e teneva tantissimo a me, mi si stringeva il cuore al solo pensare che sarei stata tutta l'estate senza di lui.
-Non andare Emma! Non andare!- disse con gli occhioni azzurri pieni di lacrime.
-Non ti preoccupare, mica sparisco! Tornerò, stanne certo- dissi scompigliandogli il ciuffo biondo.
-In carrozza!- ok, era ora di andare.
Salutai ancora James e salii in macchina.
Londra i'm coming...


Eccomi qui con la mia prima FanFiction. Il captolo è corto lo so, ma come prologo non potevo allungarlo tanto.
Se ci sono errori non fateci caso, non mi andava di rileggerlo. ;)
Voglio sapere cosa ne pensate, continuo a due recensioni. c:

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Capitolo 2
*** Chapter 1 ***


CHAPTER 1

Durante la strada per l'aeroporto il tassista non cercò di fare molta conversazione, mi chiese solo come mi chiamassi e cercò di fare qualche battuta patetica su Londra, ma dopo un pò vedendo che non mi interessavo tanto a quello che diceva si rassegnò e accese la radio.
Io intanto pensavo a tutte le "avventure" che avrei vissuto a Londra... 
La prima settimana sarei stata da sola, ma poi mi avrebbe raggiunto Olivia, la mia migliore amica, che purtroppo non era potuta partire insieme a me per dei problemi con il padre...
Mi risvegliai dai miei pensieri quando sentii la radio che diceva:
-E adesso faremo un intervista alla famosissima band del momento, i One Direction, collegati in diretta da Manchester!- lo speaker disse la frase con talmente tanta enfasi che per poco non esplose la radio (?)
Avevo sentito parlare di quella band, ogni tanto quando accompagnavo mio fratello al parco, ma non ci avevo mai fatto caso, non mi interessavano.
-Bè eccoci arrivati cara Emma, in bocca al lupo per il viaggio- Uh? Non mi ero accorta che fosse già passato così tanto tempo.
-Grazie mille- scesi dal taxi. Mentre il tassista scendeva le mie valigie mi guardai intorno... Non ero mai stata in aeroporto da sola, tutte le volte che ero andata all'estero c'erano stati i miei genitori, e ora tutto d'un tratto mi venne in mente di scappare e di tornare indietro di fronte all'imponenza dell'aeroporto.
Presi le valigie, pagai il tassista e mi feci coraggio... dopotutto l'aeroporto di Fiumicino non poteva essere tanto grande, no?
 
Dopo cinque minuti mi ero già persa. Avevo diciassette anni, quasi diciotto e ancora riuscivo a perdermi in aeroporto. Chissà cosa avrebbe detto la mia migliore amica se fosse stata con me in quel momento...
Mi feci coraggio e andai dal tipo che dava informazioni
-Scusi dove devo andare per fare il check-in per il volo 838 per Londra?- Non mi era mai piaciuto parlare con i commessi o i tipi che danno informazioni in questo caso, così ci misi un pò a formulare la frase.
-Vede quel cartello in fondo a destra? Arrivi fino lì, poi giri a destra e troverà delle scale. Le salga e poi giri a sinistra... capito?-
-Ehm... si... si grazie- Certo che aveva molta voglia di darmi delle informazioni quello lì eh?
 
Feci come mi aveva detto il tizio, e mi ritrovai in una sottospecie di immensa sala d'attesa (?) dove c'era un sacco di gente che leggeva giornali o guardava enormi maxischermi con la pubblicità della Premium...
Andai da una signorina con un rullo per le valigie accanto. A quanto sapevo dovevo lasciare le mie valigie lì, sperando di non perderle poi quando sarei dovuta andare a ritirare i bagagli...
-Si pregano i passeggeri del volo 838 per Londra ad avvicinarsi all'imbarco- la voce squillante di una donna risuonò nell'altoparlante. Bene, era il mio volo.
Finii di lasciare le valigie e andai all'imbarco. Sentivo già il mal  d'aria nello stomaco...
 
Il volo durò quasi due ore, e fu molto tranquillo, per fortuna il mal d'aria prima della partenza non si fece più sentire.
Appena scesa dall'aereo mi accorsi che l'aeroporto di Londra era più piccolo (anche se non di molto) di quello di Fiumicino da cui ero  partita, e ciò mi confortò. Almeno lì non mi sarei persa.
Come non detto... Fui costretta ad andare a chiedere informazioni, ma stavolta era leggermente più difficile. Non ero più in Italia, nessuno mi avrebbe capito se avessi parlato italiano... Bene!
Sono sempre stata una capra in inglese, per questo la prima settimana sarebbe stata un inferno, almeno dopo avrei avuto Olivia, lei al contrario di me era molto brava... bè non serviva a niente starsene con le mani in mano ora. Mi feci coraggio e andai al centro informazioni.
-Ehm...scusi, vorrei sapere dove...- iniziai a sbiascicare qualche parola in inglese. Ero nella merda. Lo sentivo, sarei rimasta in aeroporto come una barbona fino all'arrivo di Olivia, poi avrei preso le valigie e...
-Signorina parlo anche l'italiano se le è più comodo- fiuuu la mia salvezza.
-Uh? Si grazie. Ehm... volevo sapere dov'è il ritiro bagagli del volo 838 da Fiumicino-
-Si, ecco la vede quella grande insegna lì, a destra?-
-Quella con il numero tre?-
-Si esattamente, lì sotto-
-Ok, grazie mille-
Bè almeno me l'ero cavata :).
 
Dopo aver preso le valigie chiamai un taxi e arrivai nella villetta che mi aveva affittato mia madre. Wow! Stavolta aveva fatto le cose in grande!
Aveva la facciata in mattoni e un bellissimo giardino pieno di fiori con una staccionata bianca intorno (un pò come le case delle favole). Dietro alla casa si intravedeva un piscina non troppo grande. Bene, l'avrei usata molto durante l'estate.
Dento la villetta era molto rustica, c'era anche un camino!
Al piano di sotto c'era la cucina, la sala da pranzo, il soggiorno, e un bagno; mentre al piano di sopra c'erano due camere molto sapaziose, un bagno e uno sgabuzzino con le scope.
Avevo già deciso la mia prima meta: il bagno. Lasciai le valigi fuori dalla porta ed entrai. Finiti i miei bisogni (e non erano pochi!) scelsi quella che sarebbe stata la mia camera.  Aveva un'enorme finestra che dava sulla parte del giardino con la piscina, con sotto un divano attaccato al muro. Portai le valigie dentro e mi buttai sul letto sfinita. Le avrei disfatte dopo ora mi serviva un pò di relax...
Neanche il tempo di chiudere gli occhi che sentii il cellulare squillare. Bene! Neanche un attimo di tregua!
-Pronto?- risposi con una voce da zombie.
-Hey zombie! Su con la vita arrivo tra una settimana, mica tra un anno!- Olivia. Era sempre di buonumore quella ragazza.
-Senti è stato un viaggio stancante, ero pronta a riposarmi ma poi mi hai chiamato...-
-Ah vabbè allora se vuoi riattacco- 
-E' inutile che dici così tanto so che non lo farai-
-Vabbè ti avevo chiamato per sapere come stavi, anche perchè tra un pò vado a prendere mio fratello a scuola, quindi devo andare-
-Io sto bene, non è certo un viaggio in aereo DA SOLA a distruggermi- Pfff...
-Bene, era questo che volevo sentirti dire. Ora vado ciaoo-
-Cia...- Biiip. La solita, non mi dava mai il tempo di salutarla che subito riattaccava. Bè ora però un pò di riposo me lo meritavo, ero proprio stremata.
Mi buttai sul letto a peso morto. Aahh finalmente un pò di relax...

Non so cosa sognai, ma quando mi svegliai era già buio, e sentivo lo somaco brontolare. Guardai l'ora sul cellulare. Le otto. Cazzus (?) avevo dormito più più di quattro ore!
Andai in bagno e mi detti una rinfrescata, poi presi la borsa le chiavi della casa e decisi di andare a fare un giro... mi sarei presa un panino da qualche parte.
Con mia grande fortuna trovai un ristorante italiano non molto lontano dalla casa. Il cibo non era malaccio. Avevo preso un piatto di pasta all'amatriciana e pollo con patate al forno come secondo. Certo, visto che stavo a Londra potevo anche non andare in un ristorante italiano, solo che li i camerieri parlavano sia inglese sia italiano, quindi decisi che finchè non sarebbe arrivata Olivia avrei mangiato solo lì. O al massimo mi sarei cucinata qualcosa a casa da sola...

Dopo cena non avevo molta voglia di andare in giro, anche se avevo dormito tutto il pomeriggio, e ora che ci penso... non avevo neanche pranzato! Vabbè meno ciccia...
Tornai a casa, e chiamai mia madre per rassicurarla e dirle che la casa era fantastica.
-Mi raccomando Emma, stai attenta non sei nella tua città e bla bla bla...- le solite paranoi di mia madre.
-Si mamma te l'ho ripetuto mille volte sono viva, gli alieni non mi hanno ancora rapito, e adesso ho voglia di riposarmi un pò.-
-Certo cara, buonanotte-
-Buonanotte ma...- Biip. E no eh! Anche lei no!
-Ma... mamma?- Al diavolo! Ero troppo stanca per pensare a mia madre...


Eccomi qui! Che ne pensate? A me sinceramente non piace molto... Dovevo scegliere se farlo più dettagliato o andare più veloce con la storia, ma con meno particolari, e ho scelto la prima. c:
Scusatemi per eventuali errori, non mi andava di ricontrollare...
Bè che dire... Voglio sapere cosa ne pensate, quindi recensite susu! :33


 

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Capitolo 3
*** Chapter 2 ***


CHAPTER 2

La mattina mi risvegliai ancora vestita come la sera prima... bè non mi ero cambiata, quindi a meno che non mi aveva cambiato lo Spirito Santo (?) ero rimasta con gli stessi vestiti.
Presi il cellulare sul comodino e guardai l'ora: le otto meno un quarto.
I raggi del sole entravano già dalla finestra, e mi venne voglia di uscire a farmi un giro. Mi alzai e mi diressi verso il bagno, poi ricordai di non aver ancora disfatto le valigie... Uffa! Odiavo disfare le valigie. Bè prima o poi bisognava pur farlo no?
Presi la prima valigia e la buttai sul letto... poco pesante eh? Bhe se quella era pesante la seconda era ancora peggio. Cominciamo bene.
Ci misi quasi un'ora a disfarle tutte e due, e alla fine ero grondante di sudore. Faceva un caldo lì dentro! Andai ad aprire  la finestra e un vento fresco mi sfiorò il viso. Che bella l'estate in Inghilterra! Scommetto che in Italia si moriva di caldo...
Se prima avevo voglia di farmi una doccia ora ne avevo il doppio. Mi diressi verso il bagno, non vedevo l'ora di buttarmi addosso un pò d'acqua fresca.
Rimasi sotto quel getto gelido per circa un quarto d'ora, poi mi decisi che sarebbe stato meglio uscire. Presi un vestito a fiori colorati lungo fino a sopra il ginocchio e mi infilai i sandali. Di solito non mi piaceva indossare vestiti, ma oggi non so perchè mi andava.
Per le strade di Londra a quell'ora c'era molta calma. Era pur vero che non mi trovavo proprio al centro di Londra, ma un pò verso la periferia, dove c'era meno trambusto.
Feci una bella camminata, passando davanti alle vetrine di negozi da cui si intravedevano commessi che leggevano il giornale o che aspettavano stravaccati su una sedia i primi clienti del mercoledì. Olivia sarebbe arrivata sabato. Dai non mancava tanto...
Decisi non avventurarmi in nessuno di quei negozi prima che arrivasse lei, non mi andava di fare qualche figura da banana (?)
Mentre passavo accanto un parco mi soffermai a guardare i bambini che giocavano sulle altalene, e per un attimo mi venne in mente mio fratello, non erano passati neanche due giorni e già mi chiedevo come stava... si, gli volevo molto bene. Fui risvegliata dai miei pensieri da delle urla di alcune ragazze dietro l'angolo del parco. C'era un ammasso di gente che piangeva e sbraitava, ma sinceramente non mi andava di andarmi ad infiltrare, troppe volte ero finita in situazioni in cui non c'entravo nulla, ed era finita sempre male, quindi decisi di continuare la mia passeggiata... finchè non mi resi conto che il mio stomaco brontolava. Già era ora di pranzo. Ero stata in giro più di tre ore... Decisi di riandare al ristorante della sera prima, non mi andava di cercare qualche altro posto.
 
Il resto della giornata passò molto tranquillo, come la mattinata. Verso tardo pomeriggio decisi di andare a fare un pò di spesa ad un supermercato a circa un quarto d'ora da casa. Non potevo continuare a mangiare sempre nello stesso ristorante, quindi avrei provato a cucinarmi qualcosa da sola.
 
Il resto della settimana passò molto velocemente, e finalmente arrivò sabato mattina.
Mentre andavo all'aeroporto per prendere Olivia vidi un gruppo di ragazze urlanti simile a quello di qualche giorno prima che inseguiva la macchina accanto a noi lanciando dei... preservativi? Oh santo cielo, non volevo che qualcuno arrivasse anche a me.
-Oh si, non ci faccia caso signorina, sono le cosiddette directioners, per intenderci le fans dei One Direction, li conosce verò?- Lo disse scandendo bene le parole, probabilmente aveva capito che ci capivo poco d'inglese...
-Uhm? Si, ma non sono una di loro...-
Guardai quelle ragazze e mi chiesi se stavano tutto il giorno a rincorrere le macchine per strada urlando e lanciando preservativi... bah! Per fortuna li sorpassammo senza problemi.
In circa venti minuti raggiungemmo l'aeroporto.
Feci un profondo respiro. Dove dovevo aspettare Olivia? Oddio me lo sono scordato! Ok, Emma calma fai un bel respiro, non andare nel panico, su ce la puoi fare a non perderti.
-Signorina siamo arrivati da più di dieci minuti, può anche scendere se vuole...-
-Uh? Si, certo...-
Pagai il tassista e entrai in aeroporto. Proprio in quel momento mi arrivo un messaggio sul mio bruttissimo nokia vecchio come il cucco.
'Hey dove sei finita? Ti sto aspettando al ritiro bagagli n°5, devi aiutarmi a prendere le valigie!' Oh certo il numero cinque, la mia memoria da sessantenne in pensione a volte mi gioca brutti scherzi.
'Arrivo, stai calma :)'.
Eccola, la vedevo in lontananza. Le feci segno con a mano, e lei mi corse incontro.
-Alleluja! pensavo ti fossi persa-
-Chi, io?- No, pfff ti pare? Non stavo andando nel panico perchè non mi ricordavo dove ci dovevamo incontrare, noo.
-No quella dietro-
-Ah ah ah- dissi in tono scocciato
-Ehy che c'è ti sei svegliata male?-
-No è che...-
-Dai aiutami a prendere le valigie-
-RIUSCIRAI A FARMI FINIRE UNA FRASE PRIMA O POI?!- Si era già diretta verso il rullo su cui scorrevano i bagagli da riprendere, e io ero rimasta in piedi ad urlare in italiano a una persona dall'altra parte di un atrio immenso. Il tutto in aeroporto inglese!
Vidi Olivia cominciare a ridere, come altre persone lì intorno. Bene, prima figura da banana della giornata! Abbassai la testa e mi diressi verso Olivia cercando di farmi piccola piccola.
Mi ci vollero dieci minuti (e non sono pochi) per farla smettere di ridere. LA finì proprio mentre partiva il rullo dove passavano le valigie.
-Quali sono le tue valigie?-
-Sono le due valigie viola e l'altra valigia blu con il beauty case-
-Solo?- dissi in tono ironico. Io mi ero portata due valigie neanche tanto piene e pensavo fosse tanta roba...
-Ah no! Mi sono scordata l'altro borsone blu, grazie per avermelo ricordato sennò lo avrei lasciato qua...- Bene.
Dopo aver preso le valigie, con un pò di difficoltà, perchè per poco non finivamo sul rullo anche noi, ci dirigemmo verso l'uscita dell'aeroporto. Olivia portava le due valigie viola e io portavo la valigia blu con il beauty case e l'altro borsone blu... Bè almeno ero intonata (?)
-Ah Olivia! Volevo dirti che ho trovato un ristorante italiano proprio vicino ca...- non feci in tempo a finire la frase che un oggetto nero non identificato (?) mi venne addosso.
-Ehy! Fai più piano! Sembravi un uragano!- forse avrei fatto meglio ad alzarmi e darmi una ripulita veloce prima di urlare quella frase, perchè  la poca gente che stava intorno a noi comincio a ridere, compresa Oliva.  Bene, ci risiamo...
Il borsone blu si era aperto, e avevo l'intimo di Olivia sparso addosso... bene. Figura da banana n°2 nel giro di meno di un'ora...
-Mm... scusa- oh è vero. L'oggetto nero non identificato...
-No, non fa nie...- Cazzo che occhi. Si vedevano solo quelli per colpa dell'impermeabile nero.
-S...Stai bene?- Si, o meglio, i tuoi occhi mi hanno appena messa al tappeto, ma il resto tutto ok...
-Si, o meglio, i tuoi occhi mi hanno appena messa al tappeto, ma il resto tutto ok...- Oh merda! Dovevo solo pensarlo non dirlo!
-Eh?-
-No no, niente- Mi girai e raccolsi la roba che era ancora sparsa per terra. Per fortuna non c'era molta gente nell'aeroporto in quel momento.
-Aspetta... almeno lascia che ti aiuti...-
-No grazie ho già fatto.- Ok, forse avevo usato un tono un pò acido, ma in quel momento volevo solo sparire sottoterra. Ok che sono caduta come un salame, ma che poi gli ho anche detto in faccia che stavo per svenire davanti ai suoi occhi... a volte vorrei non avere questa predisposizione per le figure di merda sin dalla nascita... E poi quel tipo mi sembrava strano...
Mentre raccoglievo le ultime cose vidi un altro ragazzo, anch'esso con un impermeabile nero, che si avvicinava al ragazzo che mi era venuto addosso.
-Niall, dobbiamo andare, se qualcuno ci dovesse vedere siamo fottuti.- Niall... mi sembrava familiare come nome...
-Si... ehm, scusami ancora mm...- si stava rivolgendo a me? Si, penso di si...
-...Emma.- Ma cosa ti è saltato per la mente? Quello come minimo è uno stalker e ti cercherà per tutta Londra e ti inizierà a pedinare, e poi ti uccidera! Ok. Emma calmati. Esisteranno altre milioni di persone che si chiamano Emma al mondo, no? Magari ucciderà una povera innocente al posto tuo...
-Mm... si scusami ancora Emma, un giorno mi farò perdonare...- Si perdonare uccidendomi dopo avermi pedinato per tutta l'estate?
Lo guardai allontanarsi. Non volevo più avere a che fare con lui. Aveva un non so che di sospetto.
-Oh Oh Oh la mia Emma fa conquiste!  Calma i tuoi ormoni babe, abbiamo ancora tutta l'estate davanti!- la solita. Decisi di non darle retta.
-Oh andiamo! E' stato un colpo di fulmine! Si vedeva l'intesa tra voi due! c'è stata fin da subito!- Sempre esaltata...
-Olivia... NON. MI. PIACE. Andiamo a casa dai!- Stavo iniziando a diventare acida...
-Dai ma se gli hai praticamente urlato in faccia che stavi per morire davanti ai suoi occhi?! E sinceramente non hai tutti i torti, erano molto belli...
Sapevo che avrebbe continuato così finchè non le  avrei ficcato qualcosa da mangiare in bocca, così decisi di ignorarla finchè non fossimo arrivate a casa...
 
 
Heey babes che ne pensate? A me questo già mi piace un pò più degli altri:...
Però voglio sentire cosa ne pensate anche voi quindi recensite susu! :33
Continuo a tre recensioni, so che ce la possiamo fare. c:

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Capitolo 4
*** Chapter 3 ***


CHAPTER 3

Olivia entrò a casa spalancando la porta.
Olivia: -Cavolo! Sta per iniziare The Vampire Diaries!- eh già. Era fissata con quella serie... purtroppo.
Olivia: -Oddio ma è in inglese! Bè è vero siamo a Londra, quindi in Inghilterra, quindi non in Ita...-
La interruppi.
Emma:Io vado a farmi una doccia, tu se vuoi continua pure a parlare, come se fossi ancora qui.- vidi che metteva il broncio mentre mi dirigevo verso il bagno.
 
Quando uscii Olivia non era più sul divano, solo che, naturalmente, aveva lasciato la tv accesa. Non pensavo di essere stata in bagno così a lungo.
Mi buttai sul divano e presi il telecomando, cercando qualcosa di decente da vedere. Niente. Mi alzai e feci per spegnere la tv quando sentii Olivia urlare da dietro di me.
Olivia: -NON. TOCCARE. LA. TV.- mi girai e la vidi con gli occhi gonfi. Aveva pianto? In una mano teneva una ciotola di pop corn appena fatti, sotto lo stesso braccio aveva due buste di caramelle, con l'altra mano teneva un pacco di patatine e una scatola di cereali al cioccolato, e con la bocca  tentava di reggere un pacco di pouff senza farlo cadere.
Emma: -Pensavo avessi finito di guardarla.- si diresse verso di me con fare minaccioso. Stava iniziando ad inquietarmi quella ragazza...
Si sedette sul divano.
Olivia: -C'era la pubblicità.- disse rimettendo il canale in cui trasmettevano la serie tv.
Emma: -Ok. Ma è quasi ora di cena, non avrai intenzione di cenare con quelle schifezze...Non senza di me!- Mi buttai sul divano accanto a lei e cominciai a strafogarmi di tutte le schifezze che aveva appoggiato sul tavolino.


Quella sera la passammo interamente davanti alla tv, mangiando pop corn, patatine e roba varia, e piangendo e ridendo a seconda dei programmi che ci capitavano davanti.
Spegnemmo la tv che era l'una passata. Così, stanche andammo a dormire.

Olivia: -Emma... cara dolce Emma, sveglia...-
Ancora in trans emisi una sottospecie di grugnito.
Olivia: -Ahahah oddio ma cos'era?-
Come risposta le tirai un cuscino in faccia.
Emma: -Cuciti quella bocca...- 
Olivia: -Oddio dovresti sentire a tua voce appena sveglia, è da film horror, giuro!-
Emma: -Uffa cosa vuoi?! E' notte fonda!-
Olivia: -Ahahahah si Emma, e io sono la tua cara mammina. Non vedi il sole che entra dalla finestra?-
Aprii gi occhi e un'ondata di luce mi invase.
Emma: -Aaaah sono diventata cieca, me lo sento!-
Olivia: - Su smettila, dai alzati ho preparato la colazione, ti aspetto giù.- disse uscendo dalla camera, e accostando la porta.
Se c'era una cosa che Olivia sapeva fare bene era cucinare i dolci. Io ero sempre stata convinta che doveva fare la pasticcera, ma lei non mi dava mai retta... Scostai le coperte, passai in bagno a lavarmi la faccia, e scesi in cucina.
Emma: -Yhum che delizioso profumino!-
Mi sedetti al tavolo, e feci colazione con Olivia. Che dolce, mi aveva aspettato. Era raro che Olivia aspettasse qualcuno per mangiare, ma con me faceva sempre un'eccezione, o meglio quasi sempre. Eravamo amiche ormai da anni, c'eravamo comosciute in chiesa in quarta elementare, e non ci eravamo mai lasciate.
Olivia: - Bene, che ne dici di una bella camminata mattutina?-
Emma: -Isomma, mattutina molto, visto che è quasi mezzogiorno...- feci una risatina, e Olivia si unì a me.
Olivia: -Bè, uscire dobbiamo uscire, perchè qui non c'è niente con cui cucinare...- disse aprendo un' anta della credenza.
In effetti non aveva tutti i torti. Le patatine e la roba che avevamo mangiato il giorno prima le avevamo prese di ritorno dall'aeroporto, ma non avevamo fatto una vera e propria spesa...

A pranzo preparammo un piatto di pasta al sugo semplice,ma molto abbondante. Da due ragazze come noi non potevi di certo aspettarti delle porzioni piccole!

Subito dopo pranzo decidemmo di andare un pò in spiaggia. Certo magari a Londra non c'era lo stesso mare che c'era in Italia, ma a noi non interessava quello. Olivia era decisa che doveva avere qualche flirt quell'estate. "Me la devo godere al massimo, no?" sue testuali parole. Io invece volevo solo rilassarmi un pò in spiaggia.
Olivia: -Quale mi metto, il bikini blu o quello nero?- I soliti dilemmi della vita
Emma: -Non lo so dai Holly, mettiti quello che ti pare, tanto sono uguali nessuno baderà al colore...- Olivia aveva un corpo da urlo. Anche non essendo altissima per la sua età era bilanciata, aveva la pancia piatta e le curve dolci. Io invece ero completamente diversa. Prima di tutto ero bianca come una mozzarella, e questo faceva si che io brillassi al sole come edward cullen. Secondo avevo uno stomaco enorme. Era il mio più grande difetto, lo odiavo, anche perchè il mio corpo alla fine non era così male, ma quello stomaco... non lo sopportavo proprio.
Olivia: -Mmh... ok, ho deciso, quello blu. Tu invece che ti metti?- Io avevo optato per un bikini semplice, con il reggiseno rosso e lo slip nero.
Emma: -Il bikini rosso e nero, però penso che mi terrò i pantaloncini sopra...- non mi piaceva che a gente mi guardasse il sedere.
Olivia: - Ok, ma ricordati che hai un bel culo... Prima o poi qualcuno te lo dovrà vedere, no?-
Roteai gli occhi. Continuava a die che avevo un bel culo, e non era l'unica a dirmelo, ma non mi piaceva quando la gente parlava del mio sedere.
Emma: -Sese contaci.-
Per arrivare alla spiaggia noleggiammo degli scooter. Io rosso, Olivia azzuro.

La spiaggia era molto appartata, e c'era poca gente, solo due o tre gruppi di ragazzi e ragazze che scherzavano.
Olivia: - Uffa, speravo ci fosse più gente, invece... Be però quei ragazzi non sono mica male.- disse indicando un grappetto di ragazzi che si passavano la palla vicino alla riva.
Sistemammo gli asciugamani in un "punto strategico!"come lo aveva definito Holly.
Lei si sdraiò subito al sole, mostrando il suo fisico da urlo, mentre io andai a fare una passeggiata sul bagnasciuga. Vedevo le ragazze con un fisico da top model che giocavano a pallavolo in acqua, e mi chiesi perchè non ero come loro... Non avevo un fisico da top model, e non sapevo giocare a pallavolo (diciamo che non sapevo neanche tenere una palla in mano senza che cadesse).
Mi risvegliai dai miei pensieri quando sentii un fischio venire verso di me, mi girai appena in tempo per vedere una palla che mi colpiva la faccia. Caddi all'indietro sulla riva, e un'onda mi venne addosso, facendomi rotolare sulla sabbia.
x: -Posso darti una mano?- vidi una mano avvicinarsi a me, e alzai lo sguardo per vedere chi era. Nessuno di familiare.
Emma: - No grazie, faccio da sola- dissi cercando di alzarmi. Ma disgraziatamente finii di nuovo per terra.
x: -Sicura di non voleve una mano?- Sentivo delle risate alle spalle del ragazzo, così accettai.
x: - Comunque piacere mi chiamo Harry- disse in tono suadente.
Emma: - Piacere, Emma. Ma non cercare di abbordarmi, con me non funziona.- dissi con tono acido mentre mi pulivo dalla sabbia.
Harry: - Okok, scusa...- disse facendo un sorrisetto malizioso.
Olivia: - Ehy Emma tutto a posto, ti ho vista cadere e... piacere Oivia!- disse tendendo subito la mano al ragazzo. Possibile che pensasse prima ai ragazzi che a me? Bè in quel momento potevo capirla, quel ragazzo era da urlo.
Harry: -Uhm? Ciao, piacere, Harry-
Emma: -Vabbè Holly io vado a sdraiarmi un pò, poi se è mi raggiungi- Volevo uscire da quella situazione. Mi era arrivata una pallonata in faccia, un ragazzo era venuto ad aiutarmi provandoci con me e ora la mia migliore amica ci provava con lui. Queste cose non fcevano per me.
Mentre tornavo agli asciugamani vidi un ragazzo che mi guardava nel gruppo da cui era arrivato Harry. Appena incontrai i suoi occhi sorrisi involontariamente, e lui mi saluto con una mano. Il mio sorriso si spense subito appena capii cosa avevo fatto, e diventai subito rossa. Mi girai e mi sdraiai sull'asciugamano.
Dopo qualche minuto un ombra mi coprì il sole.
x: -Hey vedo che hai conosciuto Harry.- 
Aprii gli occhi, e vidi i suoi.
Non volevo fare la stessa figura che avevo fatto il giorno prima, così abbassai lo sguardo.
Emma: -Già... Molto locquace come ragazzo-
Fece una breve risata, e fece come per sedersi sull'asciugamano di Olivia. Poi si fermò.
Niall: -Posso?- indicò l'asciugamano verdeacqua della mia amica.
Emma: -Ehm... certo.-
Niall: -Volevo scusarmi per ieri... e per oggi... Sai sono stato io a lanciare la pala che ti ha colpito.- abbozzò un sorriso abbassando lo sguardo. Ciò mi fece sorridere, perchè anch'io ero timida quando parlavo con i ragazzi, a meno che non li conoscessi bene.
Emma: -Non ti preoccupare, non fa niente. Nè per uno nè per l'altro...- abbozzai a mia volta un sorriso.
Quel momento fu interrotto, però, da Olivia che correva verso di me con un foglietto in mano.
Olivia: -Ho il suo numeroooo! Oops, scusate ho interrotto qualcosa?-



Hey pampole che ne pensate? A me questo mi piace molto :33
Scusate se ho sggiornato così tardi, ma non ho maaai avuto tempo. :c
Avete visto che ho cambiato come scrivo i dialoghi? A me così mi piace di più c:
Bene, ora passiamo agli affari,lol.
Avevo intenzione di scrivere una OS... chi la leggerebbe? Accetto anche dei suggerimenti, perchè la storia ce l'ho già in mente, devo solo rielaborarla,e mi farebbe piacere sapere cosa piacerebbe a voi, miei prodi lettori (?)
Anyway, aspetto molte recensioni, vorrei sapere cosa ne pensate...
Ora vi saluto. Sciao bele c:

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