Dentro l'arcobaleno

di KickNickFrack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** ANDARE O RESTARE ***
Capitolo 3: *** UN VIAGGIO CHE TI CAMBIA ***
Capitolo 4: *** IL PUNTO DI NON RITORNO ***
Capitolo 5: *** LASCIARSI ANDARE ***
Capitolo 6: *** UNA NOTTE DA RICORDARE ***
Capitolo 7: *** SENTIMENTI CHE FANNO PAURA ***
Capitolo 8: *** I MADE A PROMISE TO MYSELF LAST NIGHT, I'M GONNA KEEP IT IF IT'S WRONG OR RIGHT ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO
 
Un’avventura estiva con il fratello maggiore del suo migliore amico. Un fratello famoso, un cantante di fama mondiale. Ma a volte le cose posso complicarsi e un’avventura può sfociare in un rapporto più complesso. In fondo, chi tra noi non vorrebbe avere una relazione, seppur breve, con Nick Carter?
Alto, biondo, occhi e sorriso da paura, dolce e affettuoso.. L’uomo perfetto.
Allora spieghiamolo noi a Layla, quanto è fortunata, perché lei ancora non lo capisce; l’unica cosa a cui riesce a pensare è che è terrorizzata dall’idea di dover intraprendere un percorso sentimentale con un ragazzo così famoso, che solo schioccando le dita potrebbe essere attorniato da centinaia di migliaia di donne bellissime.
E allora perché lei?

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Capitolo 2
*** ANDARE O RESTARE ***


ANDARE O RESTARE?
 
Settembre 2007
 
“Layla ascoltami! Devi pensarci bene, non solo per il tuo futuro, ma anche per il nostro futuro..”
 
Nick l’aveva vista crescere, era la sua vicina di casa, una delle migliore amiche di Aaron, il fratellino minore di Nick. L’aveva vista perdere i denti da latte, cominciare l’asilo, la scuola, l’aveva  vista giocare e studiare insieme ad Aaron con il quale Layla aveva frequentato la scuola fin da bambina.
Perché lei?
L’aveva vista “sbocciare” (sbalzi d’umore e brufoletti compresi!), l’aveva sentita litigare con Aaron quando lui, nonostante avessero la stessa età, si dimostrava immaturo e lei, a 13 anni, non lo tollerava.
L’aveva anche vista piangere qualche anno fa.
Era il 2005 e Layla aveva 17 anni, Nick 25.
Layla piangeva, piangeva tanto, piangeva abbracciata ad Aaron, tenendolo stretto quasi non lo volesse più lasciar respirare. Voleva stritolarlo, schiacciarlo fino a renderlo piccolo piccolo e poterselo ficcare in valigia, per portarlo con sé.
Nick li osservava dalla finestra che dava sul giardino, triste, commosso.
Layla stava partendo per l’Italia, dove abitavano i suoi nonni materni, per trascorrere lì gli ultimi anni delle scuole superiori siccome i suoi genitori, chirurghi di rinomata professionalità, stavano per condurre un importante studio sulle cellule staminali in un ospedale Italiano.
Layla desiderava diventare chirurgo d’urgenza da prima che le cadessero i primi dentini, e assistere a certe sperimentazioni, a certi studi, era un’opportunità unica! Inoltre si stava già preparando per l’ammissione al 10920 Wilshire Boulevard, un famosissimo ospedale universitario di L.A., dove aveva intenzione di studiare per la sua carriera futura.
Frequentare gli ultimi due anni di liceo lontano dalla confusione di Tampa, dai suoi amici festaioli, e dai suoi mille impegni giornalieri sarebbe stato l’ideale per non perdere la concentrazione e puntare dritta alla sua meta. Ma il solo pensiero di staccarsi da tutto e da tutti, anche se solo per un paio d’anni, la devastava mentalmente oltre che fisicamente.
Aaron era stato davvero importantissimo nella sua vita, le era stato vicino in momenti belli e meno belli ed ora era lì, a stringerla e a rassicurarla che “due anni passano come niente, volano via..presto ci rivedremo!” e che “poi esiste Skype grazie al cielo, ci sentiremo tutti i giorni!”.
Che dire, per una volta, forse per l’unica volta, Layla entrava in casa di Aaron senza bisbigliare cose tipo: “OMMMIODDDIO TUO FRATELLO!!! Oh mio dio, che meraviglia, è il ragazzo più bello che io abbia mai visto..” e “..bla bla bla…” solitamente Aaron al secondo o al terzo “OOOOMMIODDDDIO” smetteva di ascoltarla. Si sarebbe volentieri staccato manualmente il nervo acustico pur di non sentirla ripetere continuamente le stesse cose su Nick! Forse un po’ per gelosia, chissà..
Erano diversi anni infatti che Layla e le sue amiche osservavano Nick di nascosto, quando faceva le prove con i Bsb, quando giocava a basket con gli amici o quando si preparava per un concerto o per un tour. Erano tutte letteralmente innamorate di lui, ma erano anche consapevoli che questa loro infatuazione sarebbe dovuta morire col tempo; Nick era di qualche anno più grande di loro, le vedeva come delle ragazzine, al massimo come delle fans, sicuramente non come delle “possibili fidanzate”. Inoltre chi avrebbe avuto la pazienza di star dietro ad un ragazzo di quel tipo, bello, carismatico e famoso, che girava il mondo periodicamente, che poteva avere chiunque!
E allora perché adesso, a distanza di poco più di 2 anni e mezzo da quell’abbraccio con Aaron, era così difficile decidere sul da farsi? Adesso  era lei la donna che Nick non voleva perdere, che non voleva veder andare via ancora. Per la terza volta, veramente. Layla andava e tornava, spariva e poi si ripresentava.
E un uomo innamorato non può resistere ad un tale ritmo. Nick non poteva resistere, aveva bisogno di lei, aveva bisogno di sapere se anche Layla era disposta a mettere da parte un po’ di orgoglio e un po’ di paura per buttarsi in quella storia.
Era tutto molto strano, ma ormai l’estate era finita, il suo viaggio di diploma anche, e Layla doveva prendere una decisione importante che avrebbe potuto pregiudicare il suo futuro: andare o restare?
 
“…l’anno scorso quando ci siamo rivisti non avrei mai pensato di intraprendere questa storia. Soprattutto non avrei pensato di innamorarmi proprio di te. L’amica del mio fratellino! E’ assurdo e lo sappiamo entrambi ma ormai ci siamo troppo dentro! Non fingere, non adesso, non più! Per favore Lay, pensaci molto bene..” Layla lo guardava con gli occhi lucidi, avrebbe voluto dirgli tante cose, avrebbe voluto abbracciarlo e baciarlo per ore, avrebbe voluto stringergli la mano e farsi portare a fare l’amore sulla spiaggia, come avevano fatto ieri notte, ma qualcosa la frenava e nemmeno lei sapeva quale sarebbe stata la cosa migliore..Forse in fondo, molto in fondo, anche lei lo amava…

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Capitolo 3
*** UN VIAGGIO CHE TI CAMBIA ***


UN VIAGGIO CHE TI CAMBIA
 
Giugno 2006
 
“Ma perché torni in America?” chiese Tamara, 4 anni. 98 cm di tenerezza, due occhioni azzurri e vivaci.
“Torno perché la scuola è finita e passerò le vacanze a casa mia. Ma non ti preoccupare fragolina, tra circa 3 mesi tonerò in Italia e staremo di nuovo insieme. Intanto tu esercitati col canto, che quando torno voglio sentire tutte le tue nuove performances!” le disse Layla con tono dolce e pacato.
‘Ha preso tutto da me!’ rispondeva sempre scherzosamente Layla ogni volta che qualcuno le faceva i complimenti su quanto fosse sveglia e intelligente la sua cuginetta italiana.
“Layyyyy!!” urlò una voce proveniente dalle scale “ma non sei ancora pronta? Sei proprio uguale a tua madre, vi riducete sempre all’ultimo quando dovete fare le valige! Dai hurry up, babe. O perderai l’aereo!”. Sua zia Amanda, la madre della bambina, era la sorella minore della madre di Layla. Una bella donna di 36 anni, avvocato di successo che, a differenza della sorella maggiore, aveva trovato l’amore nella sua terra natale, l’Italia, e non si era trasferita negli States.
“No no, sono pronta, stavo solo facendo qualche ultima raccomandazione a Temmy.” rispose Layla strizzando l’occhio alla piccola.
 
Una volta salita sull’aereo Layla si rilassò completamente, forse riuscì perfino ad addormentarsi, non lo ricordava. L’idea di tornare a casa dopo 11 lunghi mesi, rivedere i suoi amici, la sua casa, il suo vecchio quartiere le provocava un senso di gioia e di liberazione incredibili! L’Italia era da sempre stata la sua seconda casa, d’altronde era lì che abitavano i suoi nonni, i suoi zii e i suoi cugini, era lì che spesso aveva trascorso le vacanze di primavera, ed era lì che era nata sua madre. Ma casa sua era ancora Tampa, in Florida.
Le mancava tantissimo Aaron. Entrambi avevano mantenuto la promessa e si erano sentiti via Skype quasi tutti i giorni; non si erano persi di vista come molti pensavano che sarebbe accaduto. La loro era una vera amicizia!
 
“Wow..sei..cresciuta Lay..sei..davvero cresciuta” balbettò Nick quando la salutò in aeroporto.
I “fratelli Carter” erano venuti ad accoglierla al suo arrivo in Florida e per tutto il viaggio verso casa Layla aveva chiacchierato con Aaron come facevano quando erano ragazzini. Era passato quasi un anno dall’ultima volta che lo aveva visto ma sentendosi spessissimo non si erano persi niente l’uno dell’altra, e commentavano tutto quello che di divertente e buffo era accaduto in quei mesi proprio come se lo avessero vissuto direttamente insieme.
Nick continuava a fissare lo specchietto retrovisore, continuava a cercare di capire come aveva fatto Layla, nel giro di così pochi mesi, a diventare così..donna! Certo, gli era sempre sembrato che la piccola amica del fratello fosse una bellissima bambina, e proprio per questo sospettava che Aaron ne fosse segretamente infatuato. Ma adesso era diverso, o per lo meno, era lui che la vedeva con occhi diversi.
Cercava continuamente e disperatamente di incrociare il suo sguardo mentre fingeva di controllare la strada dallo specchietto, ma lei non aveva occhi che per il fratellino. “Beh, sono mesi che non si vedono di persona, forse è comprensibile. O magari lei ha una cotta per lui! No, no impossibile, sono troppo amici pero cose di questo tipo..” pensava Nick mentre l’auto entrava nel vialetto di casa.
“Ragazzi grazie del passaggio e soprattutto grazie di essermi venuti a prendere all’aeroporto. Sono veramente felice di avervi rivisto!” detto questo, dopo un frettoloso bacio sulla guancia di Aaron, Layla scese rapidamente dalla macchina. Aveva assolutamente bisogno di farsi una doccia e di rilassarsi qualche ora, il viaggio l’aveva sfinita.
La doccia la fece. Il rilassarsi risultò invece più faticoso di quanto pensasse: non riusciva a smettere di pensare alle parole che Nick aveva pronunciato non appena si erano rivisti, quel timido ‘Wow..sei..cresciuta Lay’ la stava confondendo, non capiva la natura di tale imbarazzo nella sua voce e soprattutto non capiva cosa intendeva realmente con “esser cresciuta”.
“Non penso di essere cambiata poi così tanto. Avanti, non si cambia drasticamente in 11 mesi! O magari con ‘cresciuta’ intende ingrassata, o peggio…invecchiata!” questi sciocchi pensieri occuparono la mente di Lay per una buona mezz’ora finché finalmente non riuscì a prendere sonno..
 
Il giorno dopo era una giornata caldissima, la giornata giusta per un pomeriggio sulla spiaggia. Lay si alzò dal divano sul quale era letteralmente crollata la sera prima con una fame incredibile. Era talmente stanca e talmente occupata a pensare a quanto fosse stato meraviglioso che ci fosse stato anche Nick al suo arrivo, che si era dimenticata di cenare.
“Il pane con il burro d’arachidi! Ormai lo stavo sognando anche di notte in Italia, quanto mi mancava!” disse tra sé e sé e mentre stava per addentarlo, affamatissima, squillò il telefono:
-          Sì? Pronto?
-          Ehm…Lay, ciao sono Nick..
-          Nick! Buongiorno! Tutto bene? Non mi aspettavo una tua chiamata, non è successo niente di grave, vero?
-          No no, per carità, non è successo nulla. Avevo solo voglia di sentirti..cioè avevo solo voglia di chiederti se stasera ti va di venire a una festa che diamo io e i bsb. Mi farebbe davvero piacere se venissi..
-          Beh, stasera non ho impegni e vengo molto volentieri..strano però che Aaron non mi abbia detto nulla..
-          No, vedi in realtà Aaron stasera non verrà. E’ una festa solo tra noi Backstreet Boys quindi..
-          ..quindi..non mi risulta di essere entrata a far parte del vostro gruppo! (ridendo)
-          Volevo solo stare un po’ di tempo con te..
Layla si sedette sul divano, si stropicciò gli occhi e si passò una mano tra i capelli. Cosa voleva dire che Nick voleva passare un po’ di tempo con lei? Ma perché? Non ci stava capendo assolutamente niente.
-          Ok, vengo davvero molto volentieri!
-          Davvero? Wow, speravo in tuo sì. Allora vengo a prenderti oggi pomeriggio alle cinque meno un quarto, mettiti il costume, prima della festa abbiamo organizzato un torneo di beach volley!
-          Certo! Adoro il beach volley! Allora a più tardi..
Non appena la conversazione telefonica fu terminata, Layla venne di nuovo assalita da milioni di domande sul perché Nick si stava comportando in modo così anomalo. Fino all’anno scorso Nick era semplicemente il fratello del suo amico, quello che li andava a prendere a scuola, o che li accompagnava in macchina a qualche festa. Nulla di più. Aveva sempre sognato che un giorno lui le chiedesse di uscire e adesso che era successo..panico! Beh, a dir la verità quello con Nick non sarebbe stato proprio un vero appuntamento, però l’aveva invitata ad una festa. Ad una festa a cui non c’era Aaron. Incredibile.
“Sarà meglio che inizi a prepararmi se non voglio far tardi!” Pensò Layla, ma non appena, avvolta nel suo accappatoio preferito, aprì l’armadio per scegliere cosa si sarebbe messa quel pomeriggio, le arrivò un sms sul cellulare. Prevedibile, era Aaron: ‘Baby, come stai? Scommetto che sei davanti all’armadio e che la prossima mezz’ora la passerai proprio lì per decidere come fare colpo sul fratellone!! Xoxo’
“Ah perfetto!” esclamò Layla ad alta voce “quindi è stato lui a convincere Nick a portarmi fuori! Scommetto che durante la mia assenza gli avrà raccontato tutto quello che dicevo e che pensavo su di lui! Grazie, amico, bella figura che mi stai facendo fare. Ah ma adesso mi sente!”
Txt Layla: ‘Aaron sei stato tu vero? Sei stato tu a dirgli che gli muoio dietro da anni e lui adesso si è sentito in dovere di invitarmi a questa festa!’
Txt Aaron: ‘Calmati Lay, io non lo sapevo fino ad un’ora fa. Non ho spifferato niente, stai tranquilla J‘
Txt Layla: ‘E allora perché mi ha invitata?’
Txt Aaron: ‘Oddio Lay, una ragazza sveglia come te non dovrebbe farmi questa domanda!!’
Txt Layla: ‘Aaron se sai qualcosa, ti prego dimmelo. Sono qui da meno di 24 ore e ho già una confusione tremenda in testa!’
Txt Aaron: ‘Lay non so nulla di preciso. So solo che in questi mesi Nick mi parlava sempre di te. Io non te l’ho mai detto perché forse ero un po’ geloso, o forse perché nemmeno io sapevo cosa gli stava capitando. Poi ieri mattina mi ha chiesto se mi poteva accompagnare per venirti a prendere in aeroporto e per tutto il viaggio dell’andata non ha fatto che parlare di te, chiedermi cose strane sulla tua vita, su quanto ti saresti fermata, se avevi un ragazzo..’
Txt Layla: ‘Ma stai scherzando? OMG! Ok ascolta, adesso ti saluto, mi devo preparare. Domani ti dirò com’è andata! Xoxo’

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Capitolo 4
*** IL PUNTO DI NON RITORNO ***


IL PUNTO DI NON RITORNO
 
Quella sera, tra caldo, salsedine e partite di beach volley Nick chiese a Layla di fare una passeggiata in riva al mare. E fu proprio in quel momento che entrambi capirono che tra loro c’era sempre stato qualcosa, e che forse era giunto il momento di esprimere i proprio sentimenti, i proprio desideri l’uno per l’altra.
Erano sdraiati sulla sabbia e le onde che si adagiavano sulla battigia arrivavano quasi a toccare i loro piedi. Erano vicini mentre parlavano, le loro braccia si sfioravano ad ogni minimo movimento e Layla pensava che il cuore le potesse scoppiare nel petto tanta era la sua emozione.
“Lay, è incredibile l’effetto che mi fa star qui con te. So che ti sarai chiesta più volte come mai ti ho invitata qui stasera. È che quando sei andata via ho sentito che mancava qualcosa. Forse ho sentito molto la tua mancanza attraverso la malinconia di mio fratello, ma qualche mese fa mi sono fatto delle domande. Sai che stavo insieme a quella Ashley, vero? Ecco, ci siamo lasciati a causa delle risposte che mi sono dato a tali domande.”
“No, no frena Nick” lo interruppe Layla “Aaron mi aveva detto che tu e Ashley vi eravate lasciati perché non eravate felici, perché non eravate compatibile e cose del genere..”
“E’ la verità. Solo che..mi sono accorto di non essere felice con lei proprio quando ho cominciato a rendermi conto che mi mancavi tu. All’inizio pensavo fosse normale, in fondo vi ho visti crescere entrambi, e non avevo mai vissuto una tua assenza così lunga. Ti avevo sempre visto come l’amica di mio fratello, un po’ come se tu stessa fossi la mia sorellina minore. Ma allo stesso tempo negli ultimi anni avevo notato la tua bellezza, il tuo esser diventata grande. E poi quando ieri pomeriggio di ho vista al tuo arrivo…non avevo parole, perciò ho balbettato che sei cresciuta. È stata l’una cosa simil-intelligente che mi è passata per la testa. Mi piaci Lay, mi piace tutto di te.”
In una storia d’amore che si rispetti questo sarebbe il momento giusto per un lungo bacio dolce e appassionato. Ma Layla non ama le storie d’amore. Per lo meno non quelle convenzionali!
“Scusa Nick, scusami ma devo andare..” Si alzò di scatto e frettolosamente si diresse verso il locale dove la festa era ancora nel pieno dello svolgimento. Non voleva passare in mezzo a tutta quella gente, non voleva che gli altri bsb vedendola correre via le facessero domande imbarazzanti, domande alle quali nemmeno lei sapeva dare una risposta. Ma doveva arrivare a casa di Aaron il più in fretta possibile, e quella era la via più breve.
“Lay, dove corri?” le chiese Howie cercando di trattenerla per un braccio “cos’è successo?” “Nulla. Non ti preoccupare..solo che…devo andare. Bella festa comunque!”. I ragazzi si guardarono l’un l’altro con aria interrogativa. Nessuno riusciva a darsi una spiegazione plausibile per quella sua repentina uscita di scena.
 
“Menomale che sei ancora sveglio!” disse Layla quando Aaron e la sua faccia un po’ assonnata le aprirono la porta.
“Ma cosa ci fai qui? E dov’è mio fratello?” le chiese.
“Aaron senti, non so perché ma Nick mi ha portata a fare una passeggiata sulla spiaggia e poi mi detto che gli piaccio, mi ha confessato la verità sulla fine della sua storia con Ashley, mi ha raccontato che si era posto delle domande su di me, su di noi..sono molto molto confusa!” Aaron la guardò con la tipica espressione attonita che si usa quando si guarda qualcuno che prima era normale e ora non lo è più.
“Ma dove cavolo è il tuo problema Lay? Sono 18 anni che ti piace mio fratello! 18 anni, non 18 giorni!! Lui che ti ha sempre vista come una sorellina minore finalmente apre gli occhi e si accorge della tua bellezza, ti vede con occhi diversi, ti fa una dichiarazione in riva al mare, ti dice che ha praticamente lasciato la sua ex perché aveva in testa solo te..e tu? Invece di essere con lui a sbaciucchiarvi sulla sabbia sei qui a dirmi che sei confusa?”
I due amici si sedettero sul tappeto davanti al camino spento. Lo stesso tappeto che li aveva visti giocare quando erano piccoli, litigare e fare la pace per tornare amici più di prima. Layla si confessò a lungo con Aaron e gli raccontò delle sue paure, del fatto che lei, volente o nolente, tra qualche mese sarebbe tornata in Italia, che sarebbe rimasta lì come minimo un altro anno e che non voleva infilarsi in una storia senza via d’uscita, non voleva affezionarsi o illudersi. Aveva paura.
“Ti dispiace se vado a darmi una rinfrescata al viso? Magari mi riprendo un po’” chiese Layla
“Vai, vai pure. E quando torni cerca di tornare la Layla che eri prima!”
Salendo le scale che portavano al piano di sopra Layla pensò che in fondo Aaron aveva ragione; aveva aspettato questo momento da 18 anni e adesso per una stupida paura si stava tirando indietro. E poi chi le garantiva che Nick fosse così perfetto? Magari dopo qualche settimana di frequentazione sarebbe stata lei ad accorgersi che non erano fatti l’uno per l’altra e il problema non ci sarebbe stato.
Dirigendosi verso il bagno passò accanto alla camera da letto di Nick e improvvisamente ebbe un’idea. Una grande idea, pensava lei. Si frugò velocemente nelle tasche degli shorts, da qualche parte doveva pur essere! Poi lo trovò: il biglietto di entrata per la festa di quella sera, era un cartoncino e sul retro era bianco. Entrò nella camera di Nick, prese una penna e scrisse:
 
“Ciao Nick, scusa se sono scappata via in quel modo. Ho ripensato alle tue parole e sono stata una stupida ad andare via. Volevo solo dirti che domani mattina vado sulla 24 a fare colazione, verso le 10. Se ti va, raggiungimi lì. Xoxo, Lay”
 
Lasciò il biglietto sul cuscino di Nick e scese di corsa le scale.
“Hai ragione, Aaron! Hai ragione, sono stata una stupida, ma domani andrà meglio! Spero..”
Senza lasciare tempo all’amico di salutarla, Layla uscì di corsa dalla porta e attraversando il cortile entrò in casa sua, si buttò sul letto e finì mentalmente il suo esame di coscienza.
 
Nel frattempo Nick, dopo essere rimasto sulla spiaggia da solo per circa un’ora, tornò dai ragazzi e con loro passarono la fine della serata chiedendosi come mai Layla fosse scappata in modo così strano e così improvviso:
“Ma Nick cosa le hai detto? Non dovevi farle la famosa dichiarazione” chiese Aj ridacchiando.
“Le ho solo confessato quello che provavo per lei. Non capisco perché sia scappata, non penso che ci sia rimasta male, forse l’ho presa alla sprovvista però non riesco a spiegarlo!”
“Ma dai” intervenne Brian scolandosi l’ultimo cocktail della serata “sicuramente non se lo aspettava. Sei stato il suo sogno erotico fin da ragazzina, il suo idolo, il primo ragazzo che ha guardato con occhi da donna..è normale, credo, che adesso sentendoti fare questa dichiarazione inaspettata si sia un po’ spaventata!”
I ragionamenti dei ragazzi andarono avanti così per un paio d’ore abbondanti fin che Nick si rese conto dell’ora e si diresse verso casa. Aveva davvero bisogno di riposare.
Prima di coricarsi però, notò il biglietto sul cuscino e dopo averlo letto con il sorriso sulle labbra si addormentò, pensando che forse Brian aveva ragione: Layla aveva solo bisogno di tempo per abituarsi all’idea di questo cambiamento.

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Capitolo 5
*** LASCIARSI ANDARE ***


LASCIARSI ANDARE..
 
Il mattino seguente Layla si svegliò con un gran mal di testa, come se la notte prima fosse stata ubriaca fradicia e ora stesse sentendo i postumi.
Appena aprì gli occhi, si ricordò di tutto quello che era successo poche ore prima e istintivamente balzò a sedere sul letto con gli occhi sgranati: “Oh merda! Ma cos’ho fatto?!”. Ripensò alla passeggiata con Nick, ai loro discorsi, alla verità sulla fine della storia con Ashley, alla sua dichiarazione, ripensò al ‘..mi piace tutto di te, Lay..’ - “Gli piace tutto di me?” pensò che non era possibile che fosse vero, che magari quella sera si era davvero ubriacata ed ecco il motivo per cui ora le faceva così mal la testa. Oppure qualcuno l’aveva colpita ed era rimasta stordita, o magari era stato tutto solo un sogno.
Pian piano riaffiorarono alla mente tutti i particolari: lei che scappa da Aaron, bruciandosi così la possibilità di passare quella che sarebbe potuta essere la nottata più bella della sua vita, lei che gli racconta che è confusa, che ha paura..lei che si intrufola nella camera di Nick e gli lascia un bigliettino TUTTOMIELE sul cuscino. Al pensiero del biglietto le salì una strana sensazione, quasi di vergogna, di imbarazzo per quel che aveva fatto e sfregandosi il volto con le mani si ributtò sul letto: “No, non è stato un sogno. Se mai un incubo!” si disse rigirandosi su un fianco, quando casualmente le capitò di buttare l’occhio sulla sveglia che aveva sul comodino. Sulla sveglia che avrebbe dovuto suonare se solo lei la sera prima l’avesse impostata. Avrebbe dovuto suonare perché lei stamattina doveva completare degnamente la figura di merda iniziata con Nick la notte precedente andando a colazione sulla 24 “..verso le 10..” ed erano già le 9.24! Le 9.24? No vabbè non era possibile, era tornata a Tampa da soli due giorni e stava combinando casini su casini.
Frettolosamente uscì dal letto e mentre si faceva la doccia pensava a come si sarebbe vestita, a come si sarebbe truccata.
9.52 – Ok! Ce l’aveva fatta. Prese il cellulare dalla borsa e scrisse un messaggio ad Aaron ‘Sto andando sulla 24 a fare colazione. Fermo dove sei: non è un invito per te ;-) ieri sera quando ero da te e sono andata in bagno ho lasciato un bigliettino sul cuscino di tuo fratello per invitarlo a colazione stamattina. Sperando che mi raggiunga e sperando che non mi creda una pazzoide scappata da un manicomio italiano cercherò di mettere a posto le cose! Seguiranno dettagli ;-) Ti voglio bene, xoxo’.
Era una consuetudine, ogni volta che uno dei due doveva fare qualcosa di importante come un appuntamento, un esame o un audizione, scriveva sempre un messaggio all’altro. Uno prima e uno dopo. Non è per niente vero che l’amicizia tra uomo e donna non può esistere.
 
Seduta ad un tavolino del chioschetto sulla 24, Lay si guardava intorno impaziente e ansiosamente.  
A dire il vero lei pensava di essere molto discreta, ma chiunque, anche un estraneo, se l’avesse osservata per più di venti secondi si sarebbe accorto che in realtà stava aspettando qualcuno. Qualcuno di molto importante per lei, data l’agitazione che i suoi gesti facevano trapelare.
Stava letteralmente torturando un tovagliolino di carta, piegandolo e ripiegandolo su se stesso, dopo averne fatto un barchetta, poi un aeroplanino e dopo aver tentato invano, ripescando nella sua memoria infantile qualche ricordo su come si facesse, di farne un origami. Quando all’improvviso alzò la testa e lo vide: LUI! Layla si sentì sprofondare, quasi come se qualcuno le stesse aprendo una voragine sotto ai piedi. Un po’ per la vergogna per ciò che era successo, ma soprattutto perché ogni volta che lo vedeva era sempre la stessa storia: lui era..LUI, semplicemente.
Lo osservò con lo sguardo di un bambino in un negozio di giocattoli: aveva questi capelli meravigliosi, di un biondo incredibile, taglio medio-corto, alzati sulla fronte con il gel e Indossava un paio di jeans chiari, un po’ larghi, a vita talmente bassa che se solo si fosse chinato leggermente avrebbe fatto intravedere l’elastico dei boxer a tutta Tampa. Una T-shirt nera, un po’ attillata, con una sorta di stampa azzurra e blu (“Giusto giusto per far risaltare ancor di più i suoi occhi fantastici” pensò Lay con un brivido), nike da basket e qualche braccialetto. Tatuaggi in vista e quel fisico che faceva tanto impazzire Layla. E migliaia di altre ragazze! Nick non era magro, non era “secco”, aveva forse un paio di kg in più, ma era alto, spalle larghe, braccia possenti. Era GRANDE! Era IMMENSO, FANTASTICO! Era una sorta di principe azzurro senza la calzamaglia da gay. E senza il cavallo.
“Lay!” le disse con un sorriso da far girar la testa.
“Ciao Nick..” rispose lei cercando di trattenere l’imbarazzo “..senti non voglio girarci tanto intorno, lo sai come sono, quindi volevo subito chiederti scusa per quello che è successo..”
“Guarda che non ce n’è bisogno, piccola. Quando ieri notte sono tornato a casa e ho visto il tuo bigliettino ho capito tutto. Il fatto che tu sia qui, e che siamo insieme spiega molte cose, non credi?”
“Sì, senza dubbio, ma volevo spiegarti il perché del mio comportamento..”
“Lay..” ancora con quel sorriso.. “facciamo colazione, poi magari ci facciamo un giro sulla spiaggia se ti va. Ma non parliamone più ok? Non mi interessa perché hai fatto così, intendiamoci, non è che me ne frego di te, solo che ho ragionato molto su ciò che ti ho detto e mi sono accorto che forse ho esagerato, che ho voluto forzare troppo le cose. E adesso sono troppo contento di essere qui con te e non mi voglio rovinare la giornata. Ricominciamo da capo ok?”
Ok. Per forza. Layla non aveva potere di contrastare quello sguardo, quella voce dolce e sensuale che le stava parlando in modo così sereno. Non aveva scelta, lei era già sua, ma ancora non lo sapeva.
 
Il cellulare che squilla. “Bravo Aaron, mi chiami sempre nei momenti meno opportuni: ero sotto la doccia!!” gli disse Lay fingendosi arrabbiata.
“Allora raccontaaaaaaa!!! Non mi hai più scritto..” urlò l’amico dall’altro capo del telefono.
“Aaron non puoi capire. Nick è favoloso. Non solo fisicamente, ma è proprio un angelo!”
Layla spiegò ad Aaron della chiacchierata fatta con il fratello qualche ora prima. Gli raccontò che dopo colazione avevano fatto un po’ di shopping e poi una passeggiata sulla spiaggia e che “No, non ci siamo baciati! Mamma mia, ma pensi sempre e solo a quello!!”.
In effetti il resto della mattinata era passato tranquillamente, tra risate, battute e sorrisi.
 
Nick e Layla erano davvero fatti l’uno per l’altra, erano complici, si conoscevano da una vita, erano giovani e belli.
L’amore a volte è anche lasciarsi andare.

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Capitolo 6
*** UNA NOTTE DA RICORDARE ***


UNA NOTTE DA RICORDARE

Nessuno parlava ufficialmente di quello che stava succedendo tra quei due, anche perché nessuno sapeva se stavano uscendo insieme, se era solo una storia di sesso, se erano semplicemente amici “intimi” o se stava nascendo qualcosa e si erano messi insieme.
Nick si confidava con Brian, Lay si confidava con Aaron.
Solo loro quattro sapevano cosa stava realmente accadendo. Una cosa molto semplice in realtà: dalla mattina dell’11 giugno, quella mattina in cui Nick e Lay avevano fatto colazione sulla 24, non avevano mai smesso di sentirsi, di telefonarsi, si vedevano tutti i giorni e stavano bene insieme, c’era una complicità e una gioia unica tra di loro. Erano passate due settimane da quel giorno e ancora non era successo nulla di fisico, nemmeno un bacio, ma era tutto normale.
Era come se entrambi avessero fatto una sorta di tacito accordo: conoscersi e non limitarsi alla sfogo dell’ormone! E di ormone viaggiante ce n’era parecchio tra quei due, ma nonostante la voglia di baciarsi e di toccarsi fosse molto alta preferivano divertirsi, uscire insieme e vedere se le cose potevano funzionare, soprattutto perché entrambi sapevano che l’estate dura poco, e a settembre Lay sarebbe tornata in Italia per fare l’ultimo anno di liceo.
Quella sera, verso la fine di giugno, Layla andò ad una festa insieme a Nick, ad Aaron e ai BSB. Una serata in discoteca sulla spiaggia, di quelle serate calde di metà estate, rinfrescate solo dalla brezza che ogni tanto arrivava dall’oceano.
“Dai ragazzi, muoviamoci di qui, che palle! È la solita serata noiosa da discoteca! Andiamo a fare un giro per il centro e magari ci fermiamo in qualche pub, vi va?” chiese Brian annoiato.
Tutti i ragazzi erano d’accordo, anche le fidanzate di Aj e Brian si erano stancate di ascoltare sempre la stessa musica e di passare sempre le solite serate.
Si incamminarono verso il centro di Tampa e come al solito Nick e Lay erano rimasti indietro: “Gli ultimi del gruppo! Come tutte le sere da un paio di settimane, d’altronde!” esclamò Aaron ironico rivolto agli altri ragazzi.
“Dai Aaron, è normale che facciano così” gli spiegò Howie “si isolano un po’ perché si stanno conoscendo..”
“O magari stanno progettando una serata di sesso selvaggio” disse Aaron ridendo e strizzando l’occhio ad Aj, l’unico del gruppo che gli reggeva il gioco quando i discorsi su quei due si spingevano un po’ “più in là”.
Nick e Layla stavano passeggiando tranquilli, senza fretta, senza preoccuparsi che gli altri si accorgessero o meno della loro ormai discreta lontananza dal gruppo. Tra una chiacchera e un sorriso, improvvisamente si accorsero che avevano perso gli altri, ma la cosa non li preoccupava per niente.
“Ti va se torniamo verso casa? Magari possiamo stare un po’ da soli, un po’ in pace..” chiese Lay. Ormai da qualche giorno non desiderava altro e la stessa cosa valeva per Nick: volevano stare da soli. Sesso o non sesso, non era questo l’importante, ma volevano starsene per conto proprio.
“Certo! Mando un sms a Brian per avvertirlo che torniamo e che non ci hanno rapito gli alieni!” rispose Nick sorridendo.
‘Bro, io e Lay torniamo indietro, andiamo verso casa così possiamo stare un po’ soli. Niente battutine please ;-)’
 
Come se fosse stato già deciso, con molta naturalezza, arrivati davanti al vialetto che metteva in comunicazione le loro ville, entrarono in casa di Lay.
Forse entrambi avevano tacitamente pensato che andare a casa di lei piuttosto che da lui sarebbe stato meglio siccome Layla era completamente sola per tutta l’estate mentre a casa di Nick poteva ripiombare Aaron in qualsiasi momento. E forse entrambi sapevano che quella sarebbe stata una serata particolare, una serata indimenticabile.
Layla andò in cucina e prese delle birre, Nick, su invito di lei, si accomodò sul divano in salotto.
“Lay..” le disse Nick alzandosi in piedi quando la vide arrivare con le lattine di birra, con quel vestitino viola, leggero, che lasciava intravedere tutta la sua bellezza di 18enne “..è stata una serata bellissima. Veramente da quando abbiamo cominciato a frequentarci è sempre stato bellissimo. E tu sei splendida, sei una favola.”
Layla gli sorrise con la felicità negli occhi e gli si avvicinò porgendogli le birre. Nick afferrò entrambe le lattine e le appoggiò sul tavolino di cristallo vicino al divano. Non le staccava gli occhi di dosso. Le prese la mano e le loro dita si intrecciarono. I loro volti si avvicinarono e Nick l’attirò a sé cingendola con il braccio. Quando si baciarono sembrò ad entrambi che si stesse fermando il mondo, sentivano girare la testa e le gambe che cedevano. La lingua di Nick cercava quella di Lay e l’atmosfera di stava decisamente scaldando. Si sdraiarono sul divano e il bacio si trasformò in carezze sempre più profonde. Si toccavano e si baciavano, si esploravano come se non l’avessero mai fatto prima in vita loro. Lentamente, quando ormai nessuno dei due avrebbe più potuto resistere, quando ormai non potevano fare altrimenti, i loro vestiti scivolarono a terra. Il sesso era quello che fin ora avevano fatto con i rispettivi ex. Ma le loro mani che si accarezzavano, che scoprivano centimetro dopo centimetro la pelle dell’altro, le loro lingue che si assaporavano e le loro bocche che incontrandosi si sfioravano, si leccavano e si mordevano, quello non era semplicemente sesso: era tutto quello che entrambi stavano aspettando dalla vita.
Fecero l’amore quasi per tutta la notte, lo fecero ripetutamente come se nessuno dei due ne avesse mai abbastanza dell’altro e verso mattina erano sudati e sfiniti. Ma erano felici.
Si addormentarono una nelle braccia dell’altro, vicini il più possibile. Nick accarezzava la schiena di Lay che fu la prima a prendere sonno ‘Non ci posso credere’ pensava mentre la guardava dormire. Non aveva mai visto niente di più magnifico. ‘Non ci posso credere che sono qui con lei. E pensare che due settimane fa pensavo che mi avrebbe rifiutato definitivamente. E invece adesso siamo qui. E lei è bellissima..’

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Capitolo 7
*** SENTIMENTI CHE FANNO PAURA ***


SENTIMENTI CHE FANNO PAURA
 
Settembre 2006
 
“…e vorrei che tutti quanti adesso mi aiutaste a creare un po’ di atmosfera..” disse Nick prendendo il microfono.
Avevano appena terminato la scaletta del concerto, l’ultimo concerto della BSB Cruise di quell’anno, ma Nick non aveva ancora finito.
Si era messo d’accordo con gli altri ragazzi: avrebbe concluso personalmente il concerto, con l’aiuto degli altri ovviamente.
Layla e alcune sue amiche avevano seguito i ragazzi durante tutta la BSB Cruise, ma tutte, soprattutto Lay, erano allo scuro di quello che stava per succedere.
“Tutte voi sapete quanto vi amo, quanto amo tutte le mie fans, nessuna esclusa. Forse sarete sorprese, chissà, forse deluse per ciò che sto per dirvi ma nella mia vita è entrata una ragazza splendida, con la quale sto intraprendendo una storia che spero duri il più possibile. Questa ragazza si chiama Layla ed è proprio lì in mezzo a voi” proseguì Nick indicandola tra la folla e strizzandole l’occhio con dolcezza.
“So bene che non ami questo genere di cose Lay, non uccidermi per questo, ma vorrei che tutti sapessero di noi due..ed è per questo che sto facendo la figura del ragazzino impacciato su questo palco” disse ridendo nervosamente “e questa canzone l’ho scritta per te, piccola..” concluse dando un’occhiata dietro di sé per avvertire gli altri BSB di avvicinarsi al centro del palco per cantare con lui.
Layla voleva morire.
‘Ma com’è possibile? Sa benissimo come la penso al riguardo. Odio le scenette d’amore pubbliche. Odio tutte queste cose e lui lo sa. Lo sa, cazzo! Perché mi deve mettere in imbarazzo in questo modo? Perché deve sempre e costantemente fare il personaggio per farsi amare dalle fans? È così importante? E soprattutto a spese mie?’
Pensieri confusi, arrabbiati, furiosi annebbiavano la testa di Lay in quel momento.
 
“..baby, baby what you hidin’ from?”
 
Aj aveva già cominciato a cantare la sua parte..
 
“..don’t you know that I’m your place to run?”
 
Layla era sempre più sconvolta. In quel momento non riusciva nemmeno a seguire il testo della canzone, non riusciva a cogliere il lato tenero del gesto fatto da Nick.
Era fuori di sé.
Odiava essere messa al centro dell’attenzione senza il suo consenso, per queste cose poi!
 
“..I need you to know that you can let go..”  
“..in this cold, cold world, I will always be by your side..”

 
In realtà questo suo atteggiamento poco avvezzo al romanticismo aveva un perché: Layla aveva voluto tenere la loro relazione il più nascosto possibile e le amiche più intime, quelle che ne erano a conoscenza, non riuscivano a capire le motivazioni che la spingeva a tenersi alla larga da urlare al mondo: “NICK CARTER MI AMA! LUI AMA ME E IO AMO LUI! SIAMO LA COPPIA Più BELLA DEL MONDO!!”.
Ogni donna probabilmente avrebbe voluto far sapere al mondo la felicità che deriva da una relazione d’amore vero. Soprattutto se, come nel caso di Lay e Nick, c’era un passato di amicizia alle spalle, c’erano percorsi difficili e complessi da entrambe le parti.
Urlare al mondo quanto era vero il loro amore sarebbe stata una liberazione, una cosa positiva.
Ma Layla non la pensava così.
 
“..don’t be afraid when you’re fallin’ apart, don’t hesitate I’ll be right where you are..”
 
La sua paura più grande era che, una volta tornata in Italia, questa meravigliosa storia d’amore sarebbe stata trasformata dai media e lei sarebbe diventata “La ragazzina di Nick Carter”; o peggio che ancora che tutto sarebbe scemato a causa della distanza e che pian piano entrambi si sarebbero staccati uno dall’altra e la storia sarebbe finita di conseguenza.
Layla si stava davvero innamorando, ma non voleva soffrire. L’estate era trascorsa in un baleno e loro due sembravano davvero la coppia perfetta, erano il completamento uno dell’altra. Sembravano due bambini, sempre allegri e sorridenti, il sesso andava alla grande, non litigavano quasi mai.
Sarebbe già stato difficile doversi salutare in occasione della sua partenza per l’Italia, ci sarebbero stati già abbastanza problemi dovuti alla lontananza, al diverso stile di vita, ai diversi obbiettivi che i due si erano prefissati. E allora perché mai aumentare i già grandi problemi che sarebbero derivati dalla loro separazione che sarebbe avvenuta già tra un paio di settimane? Perché dare in pasto tutta questa gioia a persone che non li conoscevano nemmeno? A tutte quelle ragazzine urlanti che si strappavano i capelli (e come dar loro torto!) quando Nick durante i suoi concerti faceva una delle sue “sexy moves”.
Perché non tenersi questa storia meravigliosa per loro? Solo per loro.
 
“Baby it’s gonna be all right ‘cause I’m by your side..”
 
‘Sì’ pensò Lay ‘facile cantare che andrà bene, che sarai al mio fianco. Partirai per concerti, tour e promozioni ogni due settimane. Io sarò a migliaia di Km da qui. Da sola, con la compagnia di qualche libro al massimo. Tu sarai immerso nel  lavoro e nelle donnette che ti seguiranno gridando il tuo nome e sperando di portarti a letto. Certo, andrà bene. Come no..’
Gli occhi le si riempirono di lacrime, proprio ora che la canzone stava  per terminare e Nick la guardava con lo sguardo perso e cercava di capire cosa le stesse prendendo.
Si alzò da dove si era messa a sedere all’inizio del concerto e si allontanò velocemente dal palco dirigendosi verso il ponte.
Grazie a Dio era deserto. Erano tutti accalcati sotto al palco per sentire il loro concerto e in giro per la nave non c’era quasi nessuno. Fece un grosso respiro e chiuse gli occhi. Si fece accarezzare dalla brezza che veniva dall’oceano e per una frazione di secondo la tristezza svanì. Ma fu davvero per un attimo.
“Lay, tesoro..” disse qualcuno alle sue spalle, cingendole la vita.
“Hey, Howie..” rispose lei fingendo un sorriso e asciugandosi le lacrime “..dovevo uscire dalla folla per un secondo, non respiravo più..sai com’è..attacchi di panico..”. Howie la guardò perplesso. Le sorrise ma sapeva benissimo che non erano stati gli attacchi di panico a farla scappare via così.
“Lay devi smetterla di scappare..lui ti ama, e lo sai!”
“No ma io non stavo scappando, te l’ho detto, sto male in mezzo alla folla e ho paura mi prenda un attacco di panico..”
Howie la fissò con l’espressione da ‘su, non prendermi in giro..’: “Lay, ti fidi di me?”
“Sì..”
“Allora credimi se ti dico che lui ti ama. Forse ha voluto fare un po’ lo spaccone con questo gesto, soprattutto sapendo che non ti piacciono certe cose. Ma lo conosci, l’ha fatto col cuore in mano. Ammetto che ero l’unico a non essere d’accordo con la sua idea quando ci ha parlato di come avrebbe voluto concludere il concerto, e non lo ero perché ti conosco e sospettavo che sarebbe finita così..ma davvero Lay, non sapeva più come fare..”
“Non sapeva come fare?” chiese Layla aggrottando la fronte, non capendo di cosa Howie stesse parlando.
“Sì. Si è confidato con me qualche sera fa e mi ha detto che si sentiva insicuro, che aveva paura che tu ti stessi tirando indietro. Che aveva provato ad accennarti al ‘rendiamo pubblica la nostra storia’ ma tu ogni volta cambiavi discorso. Cosa ti prende Lay?”
“Howie senti..” gli disse con tono quasi seccato, alzando la voce “se mi conosci veramente così bene come dici dovresti saperlo. Non farmi domande inutili, non ne voglio parlare!”
“E perché non ne vuoi parlare? Ma mi spieghi dov’è il tuo problema? A quanto mi sembra di aver capito hai sognato di vivere questa situazione un milione di volte..e quindi?”
“Quindi ha paura” li interruppe una voce proveniente alle loro spalle “Ha paura e la capisco, ne avrei anche io. E voi dovreste smettere di forzarla, di chiederle perché scappa, perché non vuole parlare della sua storia con Nick mettendo gli striscioni sui muri e scrivendolo su tutte le spiagge di Miami..dovete smetterla! Anche io mesi fa ho fatto l’errore di giudicarla ‘matta’ a comportarsi così. Ma poi ho capito, e voi non la conoscete come la conosco io quindi evitate!”
“Aaron..” la voce di Layla uscì flebile per l’emozione dopo aver sentito quanto l’amico avesse preso le sue difese. Gli corse in contro e si abbracciarono.
“Mi dispiace, non volevo giudicarti Lay, lo faccio solo per il tuo bene..” disse Howie passandole accanto, prima di sparire ad un gesto di Aaron che stizzito gli fece capire che non era il momento.
 
L’amore, a volte, è anche avere paura.

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Capitolo 8
*** I MADE A PROMISE TO MYSELF LAST NIGHT, I'M GONNA KEEP IT IF IT'S WRONG OR RIGHT ***


“I MADE A PROMISE TO MYSELF LAST NIGHT, I’M GONNA KEEP IT IF IT’S WRONG OR RIGHT..”
 
Novembre 2006
 

“Sei sicura che gli devo dire così?”
“Sì Aaron, e lo sai che mi fido solo di te..se non fosse quello che voglio non te lo chiederei..”
“Lay, tu sai quanto ti voglio bene, e sai anche che qualsiasi siano le tue scelte io sarò sempre dalla tua parte, ma voglio davvero essere certo che tu ne sia sicura perché, francamente, non penso sia la scelta giusta..”
Ci fu un momento di silenzio.
Anche se la web cam non dava la possibilità di avere un’immagine nitidissima, Aaron poteva distinguere abbastanza bene che il viso di Layla si era incupito, e che i suoi occhi erano prossimi alle lacrime.
“Si Aaron, tu sei il mio migliore amico e penso immaginerai quanto sia difficile ma è la cosa giusta da fare..”
“Ok, se tu credi sia giusto così io sarò dalla tua parte. Solo che dovevo saperlo, scusa se sono stato insistente ma…sai com’è fatto, no?”
Da quando Lay era tornata in Italia, Nick stava impazzendo. Le stava provando tutte pur di convincere Lay a tornare, si era attaccato al telefono per due mesi di fila, aveva cercato di contattarla via twitter, via facebook, chiamando perfino a casa dei suoi nonni e di sua zia, aveva mandato innumerevoli mail e messaggi, ma Layla era irremovibile sulla sua decisione.
 Per i primi tempi aveva risposto, con le lacrime agli occhi, ma lo aveva fatto. Poi aveva smesso perfino di rispondere. A Nick non era rimasto che provare a convincerla tramite il fratello che da parte sua non voleva sbilanciarsi né immischiarsi troppo.
Nick sapeva cosa lei provasse per lui e doveva andare avanti.
Ormai erano settimane che sapeva che piega avrebbe preso la loro storia eppure non riusciva ad arrendersi. Voleva indietro la sua ragazza, voleva almeno provarci anche se sapeva che era difficile mantenere una storia a distanza, ma in fondo era per poco tempo, dopo l’esame di maturità Lay sarebbe tornata negli States, quindi perché non ci si poteva provare?
 
Ma facciamo un passo indietro…
 
Dopo la “dichiarazione pubblica” di settembre a bordo della nave della BSB Cruise, Nick aveva cercato di convincere Layla che le sue paure erano infondate, che lui l’amava davvero, che non c’era bisogno di fare pensieri negativi, che ci si poteva provare, che ci si DOVEVA provare.
Ma Lay non aveva intenzione di soffrire, non per lui perché ci teneva davvero troppo. Anche se non glielo diceva mai.
Aveva deciso di partire prima del tempo, a dire il vero era partita il giorno dopo la dichiarazione, aveva fatto le valigie in fretta e furia, sembrava una matta ma doveva andare.
Nick la rincorreva per casa mentre preparava i bagagli, cercava di spiegarle quanto ci tenesse, ma lei era troppo spaventata e cercava di non ascoltare quelle parole piene d’amore e disperazione, le parole di un uomo che sapeva che stava per perdere la sua donna, che ci sta provando in tutti i modi possibili per farla restare, che se avesse potuto l’avrebbe chiusa nella camera da letto e ci avrebbe fatto l’amore più dolce che poteva e forse allora l’avrebbe convinta con i gesti se le parole non fossero bastate.
Avrebbe fatto di tutto ma di sicuro non l’avrebbe lasciata scappare.
Layla lo amava disperatamente ma cercava di non ascoltare per far sì che le sue parole non la convincessero a restare, non la convincessero a soffrire.
Alle 12.45 del 6 settembre 2006 prese il volo che la riportò in Italia, con un grosso nodo in gola per il dolore e un grosso peso sulle spalle: evitare di tornare negli Stati Uniti, almeno finché le cose non si sarebbero calmate, almeno finché non fosse stata sicura di non trovarsi più intorno quel ragazzo tanto bello, tanto dolce, che l’amava tanto.
Almeno fino a quando avrebbe smesso di chiedersi “Perché io?”.
 
Dopo aver salutato Aaron e chiuso il suo laptop si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi per cercare di rilassarsi. Non aveva voglia di studiare, anche se l’indomani aveva un’interrogazione di chimica.
Accese la radio, una stazione a caso.
‘Ma com’è possibile? C’è qualcuno che mi sta dirottando la vita perché tutto mi vada a puttane? Anche in radio mi tocca sentirlo? Non ce la farò mai a dimenticarlo..’ pensò stringendosi al cuscino non appena la radio fece uscire la voce sexy di un Nick Carter che cantava:
 
“I made a promise to myself last night, I’m gonna keep it if it’s wrong or right..”
 
Si arrese. Non ce la faceva più, aveva evitato di piangere per I due mesi precedenti e c’era riuscita.
Ma adesso era più forte di lei. Sentire la voce del suo Nick e non poterlo toccare, non poterlo vedere era devastante.
Le lacrime iniziarono a scorrere sul suo viso pallido.
‘Devo farlo per me stessa, non posso piangermi addosso, è una scelta che ho preso io. Non sono una bambina, devo smetterla. Meglio soffrire ora che tra un anno!” continuava a ripetersi.
Effettivamente, se c’era una cosa che Lay sapeva fare molto bene, era mantenere le promesse, soprattutto quelle che faceva a se stessa.
Ma quanto è difficile mantenere ferma una decisione che sai di avere preso per non soffrire in futuro e che però ti sta facendo soffrire ora.
Era terribile, ma era la cosa giusta: ognuno doveva andare per la sua strada e prima o poi il dolore snervante che sentivano entrambi sarebbe svanito e avrebbero continuato la loro vita come se niente fosse mai successo.
 

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I mesi passarono come se Layla fosse immersa in una grande bolla.
Camminava, mangiava, studiava, prendeva buoni voti, parlava quasi ogni giorno con Aaron (il quale da quel giorno non aveva più nominato il fratello, per evitare pianti e dolori inutili), usciva con le amiche, andava a cavallo, ascoltava la musica..
Ma era come se tutto questo accadesse a un suo alter ego, come se non fosse lei a vivere la sua vita. Vedeva tutto appannato, confuso. Sorrideva, per circostanza, ma rideva raramente.
 
L’amore fa male.
Punto.
Questo era il pensiero fisso di Layla.
L’amore eterno non esiste.

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