And then, I meet you

di JadeDaniels
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** TAKE ME TO LONDON ***
Capitolo 2: *** you wanna be on top? ***
Capitolo 3: *** I CAN'T BELIVE. ***
Capitolo 4: *** WE ARE KIDDING U HARRY! ***
Capitolo 5: *** Love At First Time ***
Capitolo 6: *** Go out with me? ***
Capitolo 7: *** First Date. ***
Capitolo 8: *** LET ME TELL U A STORY. ***
Capitolo 9: *** Time to say GoodBye.. ***
Capitolo 10: *** WAITING.. ***
Capitolo 11: *** He's BACK. ***
Capitolo 12: *** Please, STAY! ***
Capitolo 13: *** Victoria's Sicret ***
Capitolo 14: *** JUSTIN BIEBER! ***
Capitolo 15: *** 15 DAYS ***
Capitolo 16: *** Pregnant or not, I LOVE U. ***
Capitolo 17: *** Happy Christmas. ***
Capitolo 18: *** New York, Tattoo, Caroline.. ***
Capitolo 19: *** I'm good.. or.. ***



Capitolo 1
*** TAKE ME TO LONDON ***


Frequentavo il secondo anno di un Liceo Linguistico nella mia citta, Torino. Mio padre era un noto avvocato, e per il suo lavoro, viaggiava molto. Mia madre era e non era presente nella mia vita, fatto sta, che, probabilmente, la loro assenza condizionò molto la mia andatura. Per mio padre ero la classica "biondina stupida" che della sua vita non sarebbe mai riuscite a fare niente. Per questo motivo, iniziai a stringere buone e cattive amicizie, forse un po' troppe sbagliate o semplicemente, amori sbagliati. Mi ritrovavi coinvolta in una rissa che comportò alcuni arresti e denunce. 
Diventai una ragazza dall'ottima media scolastica e dall'ottimo comportamento a una ragazza priva di ideali e di regole. Attraversai un periodo da vera "bad girl". Raramente andavo a scuola, non ero mai a casa. Mamma non riusciva più a controllarmi, e dopo quell'avvenimento, assieme a mio padre, decisero di spedirmi come "punizione" a Londra da mia Zia Clariss per terminare gli studi. 
Mentre mia madre caricava l'ultima valigia sulla macchina e io scendevo le scale del mio condominio, mi sembrò di vedermi tutta la vita davanti, tutti una vita già scritta, già preimpostata, una vita che non avrebbe accettato nessuno sgarro, nessun tipo di errore. Doveva svilupparsi per quella che era, punto. Mamma guardava raramente la mia sagoma priva di spirito e di anima seduta sul sedile accanto al suo.
"Jade" disse ad un tratto parcheggiandosi a pochi metri dall'entrata dell'aereoporto "non pensare che io e tuo padre ti odiamo, o ti dispreziamo. Se solo tu non avessi fatto quell'errore quel giorno.." "Tutti voi guardate il lato materiale della cosa e non quello psicologico" la interruppi.
"..Allora spiegami com'è andata.. Perché io non so più a chi crede.."
"Credi a me, sono tua figlia." 
Le litigate sulla questione del danno avvenuto a scuola qualche mese prima erano da rituale tra me e mia madre. Ogni volta si finiva sempre con lei in lacrime e io sempre più vogliosa di raccontare quello che veramente era successo.
La litigata finì poco secondi dopo la mia ultima risposta. Mamma mi continuava a guardare e non mi permetteva di scendere dalla macchina. 
Ad un tratto portò la sua mano sulla mia gamba, diede due strusciate e riniziò a parlare. 
"Questa esperienza in un'altro paese ti aiuterà. Io so che tu non sei la ragazza che sei stata fino a qualche mese fa. In questo periodo ho visto che in realtà riesci a comportarti da ragazza responsabile che sei. Io e tuo padre vogliamo solo il tuo bene". Feci un ghigno di disgustato. 
"Se mi volevate veramente bene non mi avreste mandato via da qui, qui dove ho amici, famigliari, casa.. Qui dove ho tutto. In qualsiasi caso ho accettato di passare quest'anno da mia zia, basta continuare a cercare di passare per i genitori migliori di questo mondo. Sto pagando colpe che non ho, è solo per questo dovresti reputarmi matura, non solo perché 

"questa estate sono stata più volentieri con voi, partecipato a cene e pranzi famigliari e dato dimostrazione di quello che sono realmente. Ma a quanto pare non è mai abbastanza." 
Salutai con quelle parole mia madre che rimase in mobile in quella macchina che, molto probabilmente, non avrei rivisto per un anno.
Presi la mia valigia e mi avviai all'interno dell'aereoporto. La voglia di lasciare baracche e burattini c'era eccome, solo non volevo darla vinta a mia madre. Secondo lei non sarei resistita nemmeno un giorno senza loro. 
Salii sull'aereo, andai a cercare il posto C13 e mi ci accomodai come se fosse il sedile fatto appositamente per me, e mi lasciai alle spalle tutto quanto.

Il viaggio durò si e no un ora e mezza, durante la quale mi lasciai cullare in un dolce e lungo sonno. Non appena scesi dall'aereo il clima cupo e piovoso di Londra mi accolse a braccia aperte. L'unica cosa positiva del mio arrivo a Londra era il fatto che sarei stata da mia zia Clariss. Mia zia è la classica "mamma giovane". Non aveva figli e non era sposata, nonostante fosse una donna veramente bellissima. Diceva sempre che io era la sua "figlia mancata", effettivamente l'assomiglianza tra noi era veramente sospetta, ma purtroppo il test del DNA non stabilisce che lei è mia madre. Avevamo tutte e due un'innata passione per il mondo dello spettacolo e per la moda. Quando ero piccina, mi portava a tutte le sfilate possibili e immaginabili e per i compleanni mi regalava set fotografici. Una donna eccezionale. Si preoccupava sempre della sua nipotina, anche se mi vedeva poche volte all'anno, era la mia unica e vera migliore amica. Quando avevo problemi contattavo sempre lei, ma tuttavia, non raccontai nemmeno a lei come si svolse veramente la vicenda quel giorno a scuola.
Non appena entrai all'interno dell'aereoporto notai che cera molta, troppa gente, soprattutto ragazzine attrezzate di macchine fotografiche e con le lacrime agli occhi, pronte ad attendere qualcosa. Non le diedi nemmeno tanto conto, mia zia mi stava praticamente saltando addosso. 
"JADEE, AMORE DELLA ZIA COME STAI?" vedere i suoi grandi occhi azzurri brillare per la felicità nel vedere sua nipote, mi faceva sentire veramente felice e amata da qualcuno.
"Zia! Tutto bene, il volo è stato abbastanza veloce." 
Nel frattempo le ragazza che prima stavano ansiosamente aspettando qualcosa iniziarono a sclerare nel vero senso della parola. Le urla riuscivano a penetrare nei timpani creando un grande effetto di stordimento. Tante svenivano, tante piangevano, tante cantavano. I flash partivano da tutte le loro macchine fotografiche.
"Ma cosa sta succedendo?" chiesi a mia zia impaurita che fosse qualcosa di seriamente grave.
"Saranno arrivati i .." le urla erano talmente forti che non riuscii nemmeno a capire le parole che seguirono a quel "arrivati".
Velocemente uscimmo da quella baraonda di ragazze accanite. La macchina di zia era proprio parcheggiata davanti all'entrata. Nel giro di due secondi ci trovavamo già in viaggio per casa di Zia.
"Allora piccola, che cosa mi dici di bello? Come mai quel muso triste?" Nonostante cercassi di essere il più naturale possibile, mia zia era veramente la mia mamma mancata. Si rendeva più conto lei di come stavo veramente che io stessa. 
"Sarà che Londra è così cupa che mette depressione addirittura alla depressione in persona" risposi svignandomela dalla vera ragione della mia "tristezza". 
"Ne parliamo quando arriviamo a casa eh?!" aggiunse zia Clariss mostrandomi un sorrisetto. "Ora andiamo a festeggiare il tuo arrivo con una bella pizza, che ne dici?" Mia zia sapeva come conquistarmi. 
Nel giro di dieci minuti ci trovammo nella pizzeria che faceva la pizza più squallida che io abbia mai mangiato.
"Il cibo italiano inizia a mancarmi, e sono qui solo da 20 minuti" dissi scartando l'ennesimo pezzo di pizza pietrificato.
"Ti ci abituerai gioia" rispose finendo la sua pizza. "Ti sono cresciuti i capelli" intervenne Zia cercando di dare discorso. 
Da quello che mi ricordavo dall'ultima volta che la vedi li avevo addirittura più lunghi. "E li hai anche tinti" continuò. "Questo biondo ti sta benissimo, fa risaltare quei bellissimi occhi azzurri che ti ritrovi, l'ho sempre detto, saresti perfetta su qualche catalogo di moda. A proposito, sei ancora andata in giro a dare i tuoi book?" Al contrario dei miei genitori, mia Zia capiva perfettamente quello che io avrei voluto fare della mia vita, e mi appoggiava. 
"No, Papà ha detto che devo lasciare perdere e concentrarmi su giurisprudenza."
"Oh vedo che mio fratello è sempre rimasto il solito conservatore." 
Papà era un avvocato molto rinomato nella mia città e vedere sua figlia, "unica erede" vendersi nel mondo dello spettacolo non le andava giù. Mia madre, per quanto cercasse di stare della mia parte, non riusciva ad andare contro gli ideali di mio padre quindi si finiva sempre per litigare e per averla vinta loro. 
"Beh, qui a Londra papà e mamma non ci sono, sono io il tuo genitore, quindi ora sono io a decidere. E dal tronde Londra è molto rinomata per la moda. Vedremo di combinare qualcosa gioia, vedrai".
Amavo l'interessamento che mia zia aveva riguardo il mio futuro e riguardo al mio pensiero. Il pranzo si concluse molto velocemente dopo quella conversazione. Risalimmo in macchina e dopo un "giro turistico" di 10 secondi di Londra, Zia si decise ad andare a Casa. Una grossa insegna segnava il nome del quartiere "Holmes Chapel" e una grossa casa significava il nostro arrivo. Era la prima volta che vedevo casa di mia Zia. Aveva un aspetto molto gradevole e accogliente. Il giardino davanti all'abitazione la faceva sembrare la tipica casa londinese.
"E' suddivisa su 3 piani, al piano di sotto c'è la cucina, il mio studio, una piccola biblioteca dove tengo tutti i miei libri, se vuoi approfittane. Sopra c'è la mia camera, il mio bagno, la tua camera, il tuo bagno e uno studio. Visto che ora inizierai scuola magari ti potrà servire per studiare" amavo l'interessamento di mia zia e l'eccitazione che ci metteva nel mostrarmi e raccontarmi la suddivisione della casa. 
"E al terzo piano cosa c'è?" le chiedi rimanendo turbata del fatto che non fosse andata avanti con la spiegazione.
"Oh il meglio lo tengo per ultimo piccola. Sopra sto ristrutturando per fare una cosa. Scoprirai a lavoro ultimato." 
Il primo piano, effettivamente, conteneva una grande cucina, un salotto molto accogliente, una piccola biblioteca/libreria, lo studio di zia (che si occupava di disegnare abiti da sposa) e la lavanderia anche essa molto spaziosa. Il piano di sopra conteneva la stanza di zia che era molto grande e rustica, con le pareti color salmone e tutti i soprammobili di colori tendenti al rosso e al blu acceso. Lo studio in cui mia zia aveva già sistemato tutti i miei libri di testo era abbastanza deprimente e cupo, ma dopotutto ci avrei dovuto studiare, e per finire si trovava la mia camera. Le pareti erano di un colore rosa antico, il letto era al centro della camera, la cabina armadio si trovava sulla destra (tra l'altro molto spaziosa), e sulla sinistra il bagno. Sul letto era appoggiato un pacco regalo. 
"Quello è per te" disse zia appoggiandosi sulla soglia della porta di camera mia.
"Non avresti dovuto, davvero" dissi prendendo il regalo e sedendomi sul letto scartandolo.
"E' solo un modo per dirti che sono molto contenta che tu sia qui. So quante ne hai passate, e quante tu fossi contraria a venire qui a Londra per qualche tempo, ma sappi che qui c'è qualcuno che ti vuole bene."
All'interno della scatola che scartai si trovava un computer di ultima generazione. 
"Senza offesa zia, ma non è un computer a farmi sentire a casa. E' un regalo stupendo veramente, grazie mille, ma non mi fa sentire meno la mancanza di tutto quello che avevo a casa.." mi dispiaceva dover dire quelle parole, ma non volevo sembrare falsa.
"Cosa ti manca di Torino?" chiese Zia Clariss sedendosi sul letto accanto a me.
Non sapevo nemmeno io che cosa mi potesse mai mancare, dopotutto l'arrivo a Londra sembrava avermi fatto scordare tutto quello che di brutto c'era nella mia vita a Torino, ma mi mancava comunque qualcosa. Lo sentivo dentro di me, quella sensazione di vuoto.
"..non so dire cosa mi manca" iniziai "so solo che per quanto mamma e papà vogliano decidere sulla mia vita, io li trovo comunque un punto di forza per me. So che hanno fatto tutto questo perchè vogliono che io abbia un futuro migliore, una vita migliore, ma.."
"Ma cosa?" chiese Zia.
"Mamma pensa che io sia solo una bugiarda che non sa prendersi le proprie responsabilità, Papà pensa che io sia solo una ragazza capace di creare casini e zizzanie in giro.. per quanto io possa disprezzare il loro pensare, voglio che siano fieri di me.. E questo che mi manca, il fatto di non poter stare con loro la, per dimostrarle che ogni giorno sto cercando di migliorare me stessa.."
"Stai parlando della storia del casino a scuola?"
"Esatto.."
"Perché dovrebbero pensare che tu sia una bugiarda.. basta che tu dici la verità"
"E' questo il punto, non posso.. Non posso dirla a loro, come non posso dirla a te, come non posso dirla nessun altro.. E' una cosa com.."
"Complicata, si lo so" mi interruppe mia zia. "Tutte le scelte più difficili sono complicate. Il fatto che tu non ti decida a raccontare come sono veramente andate le cose quel giorno ti fa onore, e ti rende matura, credimi.. Ma non puoi tenerti tutto dentro per sempre.. Prima o poi arriverai ad un punto in cui ti chiederai se aver mantenuto questo segreto per così tanto tempo sia stata la cosa più giusta.." fece una piccola pausa poi riniziò a parlare ".. a volte non affrontare un porbblema e come esserne ancora vittima".
Il telefono squillò interrompendo il contatto visivo tra me e zia Clariss che mi stava mettendo abbastanza in imbarazzo.
Mamma voleva sapere se ero arrivata. 
"Ei piccola, sei da zia?"
"Beh, se sto rispondendo a questo numero evidentemente si, sono da mia zia, comunque ora sono stanca, ci sentiamo dopo".
Interruppi li la telefonata. Nel frattempo zia Clariss era scomparsa e assieme a lei anche la mia valigia.
"ZIAA" iniziai ad urlare dalla mia camera. "ZIAAA" nessuno rispondeva.
Ascoltando molto accuratamente sentii che effettivamente zia stava parlando con una persona al piano di sotto. Decisi quindi di evitare di spararmi qualche brutta figura il primo giorno da "londinese". 
Non appena le mie urla cessarono, iniziarono quelle al di fuori della mia finestra. Erano urla forti e assordanti, identiche a quelle che avevo sentito in aereoporto qualche ora prima. Mi affaccia nella speranza di capire quale fosse la ragione delle loro urla. Forse una malattia venerea, o forse i Londinesi urlano senza motivo.
Una volta arrivata davanti alla finestra notai con mia grande sorpresa che la motivazione per la quale quelle ragazze stavano urlando era per una sagoma, della quale vedevo solamente una mano che le salutava, entrata nella casa affianco alla mia. "Probabilmente una serie TV o qualche sorpresa a casa di qualche fans di qualche cantante" dissi tra me e me. Non prestando molta importanza, e ringraziando il cielo che quelle urla terminarono quasi immediatamente, mi sdrai sul mio "nuovo" letto. L'orologio segnava le 13 e 30. Il fuso orario mi stava dando alla testa? Come facevo ad essere così stanca dopo un ora di sonno in aereo e senza aver fatto assolutamente niente durante il resto della giornata? Nonostante questo punto interrogativo, mi sdraiai e mi appisolai per qualche istante, o almeno fino a quando mia Zia Clariss non interruppe nella mia stanza interrompendo qualche minuto di riposo.
"Jade, io devo andare in studio tra due orette" disse svegliandomi "Che ne dici se andiamo a fare un po' di compere?" Alla parola compere scattai in piedi. Amavo sempre di più mia zia.
Nel giro di dieci secondi mi diedi una lavata alla faccia, una rinfrescata al trucco ed ero dritta in macchina pronta a dedicarmi allo shopping londinese.
"Cintura allacciata?" chiese zia prima di inserire la marcia e sgommare via da Holmes Chapel. 
Durante il tragitto mi salì in mente quell'interrogativo che mi ero posta prima di andare a dormire.
"Zia posso chiederti una cosa?"
"Dimmi tutto gioia"
"Ma nella casa vicino alla nostra chi ci abita? C'è, fanno per caso delle riprese televisive di qualche cosa?" chiesi spacciatamente.
"Oh mamma è vero mi ero scordata di dirtelo".
Mia zia scattò immeditamente di felicità nell'essersi ricordata cosa dire.
"A te piace la musica vero?" chiese sorridente.
"Beh si, perché?" chiesi turbata.
"Mai sentito parlare dei One Direction?" Zia Clariss si sentì così soddisfatta di dire quel nome.
"Se non sbaglio ho visto una puntata di X Factor, sono un gruppo vero?" chiesi stranita.
"Sisi esatto" si sbrigò a rispondere "li ci abita uno dei componendi di quella Band. Sono appena tornati dalla Nuova Zelanda e tra un mese andranno in Tour in America, non ti sembra fantastico?"
"MI VUOI DIRE CHE MOLTO PROBABILMENTE MI DOVRO' SENTIRE TUTTI I GIORNI URLA DI RAGAZZINE FUORI DALLA MIA FINESTRA?"
"Vedo che il fatto di avere come vicino di casa uno dei componendi della Band più famosa del momento non ti importi molto" disse sghignazzando zia.
"Beh, non li ho mai ascoltati veramente, non saprei nemmeno come possa essere fatto questo ragazzo, stasera ascolterò qualcosa ma.."
"Ma che ascoltare qualcosa, ora ti vado a comprare il CD. La signora con cui stavo parlando prima è sua madre, è una donna stupenda. Si chiedeva chi fosse ad urlare in quella maniera.."
"Beh, ho fatto colpo"
"Poco ma sicuro".
La conversazione si interruppe con l'arrivo al centro commerciale.
La prima tappa fù il negozio di CD, dove mia zia fece cercare per mari e per monti il CD dei One Direction. 
"Ecco è questo qua il tuo vicino di casa" disse indicando un ragazzo ricciolino sullo sfondo del CD. "Si chiama Harry, ha 18 anni".
Non dissi niente se non un "Ahh". Nella foto non si vedeva niente di quello che poteva essere il ragazzo che abitasse vicino a me.
Dopo qualche ora si Shopping zia mi riaccompagnò a casa e scappò in ufficio. Curiosa di sapere di più su questi One Direction, non mento che la prima cosa che feci appena arrivata a casa fù inserire il loro CD e andare a cercare foto su di loro. Le canzoni erano veramente coinvolgenti e le voci qualcosa di stupendo. Mi sembrava così strano ascoltare la voce del mio vicino di casa. Speravo con tutto il cuore che non si sentisse da fuori l'audio. Ad un tratto, qualcuno venne a bussare alla porta. Scesi dalle scale e andai ad aprire. Davanti a me si presentò una bellissima ragazza dai capelli neri. Tra le mani stringeva una specie di ciotola rettangolare. 
"Ehi ciao" disse sorridendomi.
"Ciao, emm, forse sei qui per mia zia, ora non c'è è a lavoro ma se vu.."
"Nono, sono qui per te." rispose tenendo il sorriso sul suo volto.
"Per me? Oh beh, okey emm.. entra pure" rimasi un po' stranita dal fatto che una persona che nemmeno conoscevo si fosse presentata fuori dalla porta della mia nuova abitazione dicendomi che cercava me, ma non aveva una faccia cattiva, anzi, tutt'altro.
"Prima mia mamma è venuta qui e tua zia le ha detto che ti sei appena trasferita qui dall'Italia" spiegò "ed è tradizione che i nuovi arrivati ricevano il benvenuto nel quartiere, così.." disse alzando la pitanziera rettangolare "io mia madre e mio fratello ti abbiamo preparato questa torta di benvenuto". Mi porse quella teglia che ammetto, pesava molto. Ero molto imbarazzata perché non volevo che qualcuno sprecasse tanto tempo per me.
"Oh beh grazie veramente, emm.. non so cosa dire, ringrazia tua madre, tuo fratello e sopratutto grazie a te emm.. eh, come hai detto che ti chiami?" Oh cavolo avevo avuto un vuoto di memoria o non mi aveva ancora detto il suo nome?.
"Oh che maleducata, ti chiedo scusa. Io Sono Gemma, Gemma Styles la tua vicina di casa".
"Io sono Jade emm, Jade Daniels" chissà perché c'era l'usanza di dire anche il cognome nelle presentazioni.
"Ma sei da sola qui a casa?" chiese dopo aver emesso l'ennesimo sorriso.
"Ehmm, si. Mia zia è andata in ufficio e lei non ha figli ne un fidanzato.. Penso che le chiederò di prendermi un cucciolo"
"Secondo me sarebbe la cosa migliore" commentò Gemma.
"Anche secondo me, anche perché stare da sola in casa è una cosa che mi ha sempre messo un gran terrore addosso".
"Oh ti capisco, quando mio fratello non è a casa io non so mai come passare il tempo".
"Beh, io stavo optando per film e popcorn, se vuoi se la benvenuta sul mio divano".
"Okey, però scelgo io il film" disse accettando la mia proposta.
"Io sono combattuta tra L'altra donna del Re e Alla ricerca della Felicità" le dissi afferrando i due DVD.
"Beh se dobbiamo deprimerci deprimiamoci per bene. Alla ricerca della felicità penso che sia ottimo come film straziante" aggiunse con una risata.
nn"Ottima scelta direi" disse asciugandosi l'ultima lacrimuccia del "post film".
"Si direi che Will Smith non delude mai" aggiunsi finendo l'ultimo popcorn rimasto nella ciotola. Ormai erano arrivare le sei e mezza.
"Ora io torno a casa che mia madre si chiederà che fine io abbia fatto. E' stato un piacere, è da rifare" disse prima si uscire dalla porta di casa mia.
"Beh, io sempre qui sono" dissi facendole segno con la mano.

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Capitolo 2
*** you wanna be on top? ***


Qualche ora dopo che Gemma mi lasciò sola, zia fece ritorno a casa.
"Dov'è la mia nipotina preferita?" Zia era appena tornata da lavoro e si sentiva in vena di complimenti.
"Sono la preferita anche perché io sono la tua unica nipote, vero?" le risposi scherzosamente scendendo le scale diretta in cucina, dove lei si trovava.
"Simpatica. Allora che hai fatto in mia assenza?" chiese mettendo a posto la spesa e accendendo il fuoco per preparare qualcosa da mangiare.
"Beh" iniziai "è venuta una certa Gemma, la figlia della nostra vicina di casa a portarmi una torta dicendomi che era tradizione e tra una parola e l'altra siamo finite a guardarci Alla ricerca della Felicità accompagnate da una bella ciotola di popcorn e fazzoletti a go go" conclusi sedendomi sul davanzale della cucina.
"Ohh, quindi hai stretto amicizia?"
"Beh amicizia, abbiamo guardato un film assieme, non abbiamo potuto parlare molto, però mi sembra una ragazza apposto, mi piace."
Zia aveva un grosso sorriso in volto.
"Non ti ha detto niente del fratello?" chiese curiosa.
"Solo che quando lui non è a casa non sa che cosa fare" risposi velocemente.
"Hai ascoltato il CD?" chiede con sempre più entusiasmo.
"Si. Sono bravi, mi piacciono." 
"E lui ti piace?" chiese aumentando la sua curiosità.
"Mi vuoi programmare un matrimonio a sorpresa che mi stai facendo tutte queste domande?" mi misi a ridere.
"Tu rispondi" insistette mia zia.
"Si è un bel ragazzo, ha un bel sorriso. Contenta?" 
Zia alzò le mani al cielo e fece un piccolo urlo prima di mettersi a cantare e ballare una delle canzoni del gruppo di cui questo ragazzo faceva parte.
 
Nei tre giorni seguenti, Londra venne invasa da un'ondata di pioggia persistente che non permise a molti degli abitanti di lasciare le proprie abitazioni. Sembrava non voler smettere, proprio come sembrava che nemmeno Londra fosse contenta del mio arrivo. Il clima si stava abbassando notevolmente. Zia Clariss, rimasta anche a lei a casa per via della pioggia, faceva trascorrere le mie giornate tra film e musica. Iniziavo ad avere la nausea di tutto. L'unica cosa fuori dall'ordinario erano le urla che, ogni mattina, sentivo fuori dalla mia finestra. "Nemmeno uno Tzunami sarebbe capace di fermarle quelle ragazze" pensai un giorno notandole più accanite che mai. Passavano gran parte della giornata fuori da quella porta solo per poter vedere quel ragazzo per pochi secondi. Era fantastico pensare che ci fossero fans che le volessero talmente tanto bene da andare contro addirittura agli agenti atmosferici.
Il giovedì successivo un sole finalmente, illuminava le strade Londinesi.
Quella mattina le urla provenienti dalle solite ragazze in cerca d'attenzione dell'intera famiglia Styles, mi fecero drizzare in piedi alle 7 e mezza. 
"Come fanno ad avere tutte quelle forze alle sette di mattina?" chiesi alzandomi di botto dal letto per andare in doccia, nella speranza che il rumore dell'acqua riuscisse a sovrastare quello delle urla feroci. 
Zia, come "felicemente" immaginavo, era già andata in studio quando finii la mia doccia durata un ora e mezza. Con la fine della doccia, finirono anche le urla. 
La scuola sarebbe iniziata a breve e io non avevo ancora idea di che materie avrei studiato o del nome della scuola che avrei frequentato. Decisi di mettere in secondo luogo la scuola e mi concentrai su una visita personalizzata di Londra. 
Le mie idee vennero smontate quando scesi le scale per andare a fare colazione. Zia mi aveva lasciato un bigliettino con sopra scritto:
 
"Alle nove e mezza la signora Styles
 
passa a bussarti per portarti
 
a visitare la scuola che frequenterai
 
a breve. Fatti trovare pronta.
 
un bacio Zia Clariss"
 
 
Mancavano 5 minuti alle nove, e l'imbarazzo di conoscere una persona che, qualche giorno prima, mi aveva sentito gridare come una matta, mi faceva salire l'ansia. 
Salii in camera per andare a prendere la borsa quando un rumore proveniente dalla casa accanto alla mia, attirò l'attenzione. 
Un ragazzo dai capelli castani ricci, era uscito di casa salendo su una macchina. Nel giro di pochi istanti era sparito. Era la prima volta, dopo 4 giorni che lo si vedeva mettere il naso fuori casa.
Qualche minuto dopo la scena che vidi dalla finestra di camera mia, qualcuno venne a bussare alla mia porta.
Di corsa corsi ad aprire.
Dietro alla porta sembrava trovarsi la stessa ragazza con la teglia in mano che avevo visto 4 giorni prima, solo un po' più matura.
"Salve" dissi aprendo la porta con un sorriso imbarazzato in faccia.
"Oh dammi pure del tu, io sono Anne" rispose porgendomi una mano.
"Io sono Jade" risposi ricambiando la stretta.
"Tua zia mi ha detto che ti sei trasferita qui da umm.. dall'Italia e mi ha chiesto se gentilmente ti riuscivo a portare a visitare la scuola visto che lei è impegnata in ufficio, spero che per te non sia un problema se ti accompagno io e non tua zia". La signora Styles era molto gentile e premurosa.
"Assolutamente no, anzi, vedere nuove facce mi aiuta a sentirmi meno a disagio in questo quartiere".
"Ottima risposta ragazza, allora sei pronta?"
"Pronta."
La conversazione durante il viaggio fù tutt'altro che imbarazzante. C'era molto argomento e sopratutto molto interesse.
"Che cosa vorresti studiare dopo?" chiese Anne durante il tragitto.
"Giurisprudenza" risposi quasi convinta.
"Davvero? Anche mio figlio Harry avrebbe voluto studiare in quel campo. Quanti anni hai te?" continuò a chiedere.
"16, quasi 17"
"Oh beh dai hai più o meno l'età di mio figlio. Clariss mi ha detto che ti piace anche il mondo della moda e speri di diventare una fotomodella/modella". Caspita era informata.
"Si esatto, solo che ai miei non andava molto a genio quindi ho lasciato un po' stare".
"Beh ma adesso sei a Londra piccola, qui puoi avere molte più opportunità in quel campo. Se vuoi posso provare a chiedere a mio figlio se ha qualche numero di fotografi o agenti, così, tanto per avere un'idea di come muoverti in questo settore."
Anne era una donna davvero fantastica. Nessuno mi aveva mai cercato di parlare in quel modo, come se io avessi qualche speranza di "sfondare".
"Non vorrei creare troppo distur.."
"Ma quale disturbo" mi interruppe "a Harry non dispiacerebbe aiutare una bella ragazza come te, vedrai. Oggi le chiedo e poi ti faccio sapere."
Ringraziai Anne. Finalmente il tragitto era arrivato al termine. La scuola era davanti ai nostri occhi. Una grossa scritta ritraeva il nome di "Holmes Chapel High School".
La visita all'interno della scuola fu abbastanza veloce. Le aule era tutte uguali a parte quelle di chimica e biologia. Il preside sembrava molto gentile e disponibile. 
Non mi resi nemmeno conto che erano passare 4 ore dalla mia uscita con Anne.
"Oh guarda che ore sono" disse Anne una volta salite in macchina "starai morendo di fame" aggiunse.
"Non si preoccupi, non ho tutta questa fame" risposi.
Nel frattempo zia mi chiamò al cellulare.
 
"Ei gioia, visitata la scuola?"
"Ciao, emm, sisi siamo appena uscite"
"Perfetto, io oggi mi dovrò intrattenere un po' di più in ufficio. Ci vediamo per cena okey?"
"Ehh.. sisi va bene, non c'è problema. A dopo"
 
"Va tutto bene?" chiese Anne una volta che attaccai la cornetta.
"Sisi, mi ha solo detto che deve rimanere un po' di più in ufficio, niente di che."
Dopo qualche minuto di tragitto e qualche pensiero su cosa mi saprei potuta cucinare per non morire di fame, arrivammo a destinazione.
"Grazie mille per avermi accompagnata, e grazie anche per la torta che sua figlia mi ha portato qualche giorno fa" ringraziai di buon grado Anne e scesi dalla macchina.
"Ma figurati gioia, visto che tua Zia non è a casa vuoi venire a pranzare da noi?" chiese gentilmente.
Riflettei qualche istante sulla decisione da prendere, ma non mi sembrava il caso di disturbare ancora.
"La ringrazio ma per oggi ho già disturbato abbastanza, e poi sono abbastanza stanca".
"Non hai dormito abbastanza stanotte?" chiese interessata.
"No, e che le urla delle ragazze fuori dalla mia finestra mi hanno fatto svegliare alle sette.."
"Oh mamma mia ti chiedo scusa, stiamo facendo il possibile per evitare che vengano così presto sotto casa ma purtroppo non cambia mai niente" rispose imbarazzata la signora Styles.
"Ma si figuri, solo non capita tutti i giorni di avere come vicino di casa un personaggio famosa, ma non gli e ne faccio una colpa, stia tranquilla" non volevo essere maleducata, così risposi con la massima cortesia "oh è faccia i complimenti a suo figlio e al resto della band, ho comprato il loro CD è sono molto bravi" conclusi.
La signora Styles mi stava a guardare sorridente mentre dicevo quest'ultima frase.
"Potresti dirglielo tu di persona, è qui a casa, se vuoi entrare due secondi"
"Oh nono, sarà già abbastanza stressato per via delle ragazze che ogni mattina lo assalgono, e poi da quello che mi ha detto mia zia, è in vacanza, non voglio darle altre noie.. gli e lo dica lei" conclusi così la conversazione con Anne, e rientrai in casa.
Il cielo si stava iniziando a chiudere di nuovo, e il potenziale acquazzone che sarebbe potuto ricadere a Londra mi faceva venire il magone. Erano le tre e mezza e io non avevo ancora toccato cibo. Salii in camera mia, seduta sul davanzale della finestra a guardare la pioggia che, lentamente, stava iniziando a cadere. Era fantastico il modo in cui apparivano le cose attraverso essa. I tetti sembravano così cupi e le strade così vissute. Il riflesso del mio volto sulla finestra bagnata di pioggia mi faceva sembrare rovinata, diversa, vissuta. Forse è proprio questo il senso della pioggia. E' in grado di far colare via il trucco dal tuo volto, di portare via con se i tuoi vestiti e mostrarti come sei veramente. Ha il potere di farti riflettere e lasciarti completamente inerme al resto del mondo. 
Nel giro di pochi minuti mi ritrovai in una specie di trans. Era come se la mia mente si stesse concentrando talmente tanto su un ricordo che riuscivo perfettamente a riviverlo. Il rumore di una portiera chiudersi mi fece sobbalzare. Molto probabilmente Harry era tornato a casa. Non ebbi le forze per girare lo sguardo e concentrarmi su chi fosse.
La mia mente si stava facendo pesante, così scesi dal davanzale della finestra per andarmi a stendere sul letto. La camera sta iniziando a girarmi attorno. "Probabilmente perché non ho mangiato niente" dissi tra me e me, ma la voglia di scendere le scale era praticamente paragonabile a zero. Le ore stavano passando a vista d'occhio. Erano le sei e mezza quando il telefono di casa suonò. Convinta che fosse mia madre, feci attendere la mia risposta. Non appena arrivai davanti all'apparecchio e lessi che il nome sul dispositivo non era quello di mia madre, mi affrettai a rispondere.
 
"Pronto?"
"Ei Jade, sono Anne".
 
Mi faceva strano il fatto che la mia vicina di casa per parlarmi mi avesse chiamato invece di venire semplicemente a bussare alla mia porta.
 
"Se sta cercando mia Zia non è ancora arrivata" risposi educatamente.
"No, ho chiamato per te." Era già la seconda volta che qualcuno che conoscevo da poco cercasse me e non mia zia.
"Oh mi dica" risposi andandomi a sedere sulla sedia della cucina.
"Ho una buona notizia per te" si sbrigò a dire "sai che ti prima ti ho detto che avrei chiesto a mio figlio per quel lavoro.."
 
Okey panico, il fatto che una persona potesse chiedere qualcosa a mio conto mi rendeva irrequieta.
 
"..beh non c'è stato bisogno che io le chiedessi nulla" terminò.
"Ahh ehh.. scusi ma non credo di aver afferrato quello che mi vuole dire" risposi imbarazzata.
"Stanno per fare le riprese del loro nuovo video musicale e stanno cercando delle ragazze. Ora stanno facendo le selezioni. Se ti mando Gemma te hai una tua foto da poter dare a quelli che fanno i cast?"
 
Ero presa alla sprovvista. Non avevo mai recitato ne tanto meno in un video musicale dove avrei dovuto far capire quello che provavo o sentivo solamente a gesti o a sguardi.
 
"Beh penso di si ma.."
"Perfetto, 5 minuti e te la mando allora, ciao" riattaccò così velocemente che mi sembrò che non volesse nemmeno sentire obbiezioni.
 
Salii in camera mia a cercai il Book che mia zia si era assicura che mi portassi. Ci saranno stati circa una ventina di scatti, cosa ne potevo sapere io di quale sarebbe stato quella giusta per un cast di un video musicale. Decisi quindi di far decidere a Gemma.
Cinque minuti dopo la chiamata, Gemma si presentò fuori dalla porta di casa mia.
"Devo fare in fretta che mio fratello non sa che vuoi partecipare al cast" disse non appena entrò in casa.
"E perché non dovrebbe? C'è voglio dire.. mi sono persa qualcosa?" chiesi turbata.
Gemma si mise a ridere. 
"Non sa nemmeno che Clariss stia ospitando qui a casa sua sua Nipote" continuò sempre sorridendo.
"Quindi la torta non l'ha fatta anche lui" risposi sorridente.
"In qualsiasi caso" continuai "io non so quale foto sia più adatta per un cast, non so cosa cercano." 
Gemma prese in mano il Book ed iniziò a svogliarlo.
"Sei davvero bella" commentò "ma devi stare tranquilla. Sono i ragazzi a scegliere quale ragazza vogliono per il video. Loro si mettono a guardare delle foto e quella che le piace di più viene presa. Non verrai sottoposta a provini o cose varie" spiegò Gemma sfilando due foto dal Book e mettendosele sotto al cappotto.
"Devi anche lasciarmi il tuo numero di telefono, sennò diventa poco credibile"
Poco credibile, non sa che vivi qui, ma cosa stava succedendo? 
Il mal di testa stava aumentando a dismisura, salutai Gemma e decisi finalmente di mangiare qualcosa. Purtroppo questa non aiutò il mio mal di testa a passare. Zia arrivò a casa alle sette e mezza. 
"Ei piccola" 
"Sono in camera mia" urla dalla mia stanza.
Zia in pochi minuti mi raggiunse.
"Che hai?" chiese avvicinandosi al mio letto.
"Mal di testa, penso che mi stia prendendo qualcosa" aggiunsi portandomi una mano sulla fronte.
"Mettiti a dormire, vedrai che domani sarà tutto passato" disse dandomi un bacio sulla fronte e lasciandomi nel mio letto a dormire.

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Capitolo 3
*** I CAN'T BELIVE. ***


Effettivamente la mattina successiva i dolori erano passati e il sole era tornato a splendere. Forse, finalmente, sarei riuscita a farmi il giro turistico che stavo aspettando di fare da circa una settimana. Zia Clariss era già andata in ufficio.
Stranamente quella mattina non si vide nemmeno l'ombra di fans urlanti fuori da casa mia. Nessun urlo, nessun pianto, nessun svenimento. Tutto era tranquillo e, stranamente, anche io ero più tranquilla del solito. Il pensiero che avrei passato una giornata dedicata solamente a me in giro per le strade Londinesi mi faceva "tranquillizzare".
Afferrai la borsa e scesi le scale. Mi stavo dirigendo verso la porta quando, attaccata alla maniglia di esse, si trovava un bigliettino.
 
"Ti ricordo che Harry non sa che sei qui. Non uscire 
prima delle 10 e mezze che lui prima è in casa.
Non mi raccontare mai niente eh, beh giustamente stavi male.
Un bacio zia Clariss" 
 
Certo che mia Zia parlava molto per essere a casa solamente la sera. 
Erano le nove e mezza. Che cosa avrei dovuto fare per un ora? A saperlo prima sarei rimasta a dormire ancora un'oretta. 
Rimasi seduta per qualche minuto sul divano, feci un giro della casa, mi sdraiai sul letto di camera mia, entrai nella biblioteca di mia zia, lessi due pagie di Harry Potter, e nonostante tutto ciò, erano passati solamente 20 minuti. 
Nella solitudine, iniziai a sentire la mancanza di casa mia. Mamma aveva chiamato varie volte e mai le avevo risposto. Mi sembrava il momento giusto per richiamarla.
A Torino sarebbero state le 10 meno 10 circa. L'avrei sicuramente trovata sveglia.
Il telefono squillava.
"Pronto?" disse mamma dall'altra parte dell'apparecchio.
"Ei, mamma, sono io.. Jade"
"Ehi piccola" rispose euforica "come stai? Ieri zia mi ha detto che non ti sentivi molto bene"
"Si beh, avevo mal di testa ma ora sto meglio. Tra poco esco per andare a fare un giro per Londra, visto che ha piovuto fino a ieri".
Mamma rimase in silenzio per qualche momento, io feci lo stesso.
"Manchi sia a me che a papà" aggiunse dopo qualche istante.
".." tacqui. "Anche a me" aggiunsi quasi sotto voce poco dopo.
La conversazione si stava facendo troppo smielata, così decisi di tagliarla corto. Riattaccai dopo circa 5 minuti.
Mancava ancora una buona mezzora e io stavo veramente impazzendo. Odiavo stare chiusa in casa, e questa volta era addirittura per un ragazzo. Stavo iniziando ad avere caldo così decisi di sfruttare quella mezzora rimanente per mettermi qualcosa di più leggero. Il suono della sveglia del mio cellulare segnava che finalmente avrei potuto avere la mia "ora d'aria". Presi nuovamente la borsa e mi recai per l'ennesima volta alla porta. Qualche istante prima che io potessi aprirla un rumore di passi molto svelti e le ombre dietro ad essa mi fecero pensare per qualche istante che qualcuno stesse cercando di entrare in casa mia senza fare il minimo rumore. Mi allontanai di qualche passo dalla porta, presa dal panico. Cosa avrei dovuto fare? Correre via? Chiamare il 911? Chiamare mia zia? Cosa?
Improvvisamente venni invasa da una grande forza di coraggio che mi spinse ad andare ad afferrare il pomello della porta e tirarlo verso di me facendo in modo che le persone che si trovassero dietro di essa potessero constatare che in casa ci fosse qualcuno. Io che mi ero preparata al peggio rimasi basita nel constatare che dietro a quella porta si trovavano 4 ragazzi di un'età compresa trai 18 e 20 anni.
"Hei, tu sei Jade?" chiese un ragazzo dai capelli biondi.
"Ehmm.. Si?" risposi stranita.
Per colpa del sole non riuscivo a vedere le loro facce. 
Feci entrare i ragazzi dentro casa dove, con mio grande stupore, mi resi conto che erano uguali a quei 4 su 5 ragazzi che si trovavano sulla copertina del CD che Zia mia aveva comprato.
I ragazzi si presentarono uno alla volta. Il ragazzo che chiese se fossi io fù il primo a presentarsi.
"Piacere io sono Niall." Niall era l'unico biondo della band. Aveva degli occhi azzurri come il ghiaccio nel quale mi ci persi più e più volte nel resto della giornata.
"Io sono Zayn" disse un'altro ragazzo dai capelli neri e dagli occhi color nocciola. Era talmente bello che mi sentivo imbarazzata a trovarmi davanti a lui.
"Io sono Liam" aggiunse un'altro ragazzo dai capelli castani e dal sorriso smaliante.
"E io sono Louis" disse l'ultimo dei ragazzi porgendomi una mano. Aveva dei capelli castani e anche lui aveva un sorriso molto contagioso.
Avevo, in casa mia, 4 stupendi ragazzi e io, beh, mi ero fatta trovare nel minimo delle mie potenzialità? Bene.
"Piacere, io sono Jade" aggiunsi al termine delle loro presentazioni.
"So che molto probabilmente ti chiederai il perché di questa nostra intrusione ma.." disse il ragazzo dal sorriso contagioso Louis "volevamo dirti che oggi abbiamo finito di scegliere le ragazze dell nostro prossimo video e.." 
Allora, le notizie potevano essere due. O avevano capito perfettamente che non sarei stata in grado di poter girare un video musicale, oppure in me avevano visto qualcosa di fantastico e si sarebbero fidati a farmi partecipare. Ma dopotutto, se 4/5 di un gruppo si erano presentati a casa mia, non poteva essere per un brutto responso. 
".. non so se Gemma te lo aveva detto ieri ma, per il video che dobbiamo girare il produttore a fatto scegliere ad ognuno di noi una ragazza, perché beh, poi lo scoprirai. In qualsiasi caso Harry ha scelto te come ragazza" finì Louis.
Dentro di me pensavo "mai" ma invece dissi "Oh mamma mia, wow.. E voi siete venuti qui solo per, ecco come dire, non voglio essere scortese ma, potevate risparmiarvi tutto il tragitto e mandarmi un semplice messaggio" aggiunsi dopo il momento di entusiasmo.
"Veramente c'è dell'altro" intervenne Liam.
"Sia Harry che Zayn avevano scelto te per il video" aggiunse Niall "solo che Harry ha battuto Zayn a "carta forbici e sasso" non so se conosci.. In qualsiasi caso Zayn vorrebbe prendersi una piccola rivincita" concluse Niall.
"Praticamente, abbiamo trovato una ragazza che si spaccerà per te nella prima parte dell'incontro. Questa ragazza è davvero bruttissima, e visto che, beh scoprirai poi cosa, Harry ci rimarrà veramente malissimo nel vedere che la ragazza che si è scelto e così brutta, e farà di tutto per far si che me la prendo io. A quel punto la ragazza esce di scena ed entri tu, che ovviamente girerai il video assieme a lui ma lui penserà che ormai lo dovrai girare con me. E' solamente uno scherzo tra noi della Band." finì Zayn.
I ragazzi mi stavano chiedendo di prendere per il naso uno della Band? Se così volevano che facessi, così avrei fatto.
"Oh per me va più che bene" risposi sghignazzando.
"C'è solo un piccolo problema" aggiunse Louis.
"Quale?" chiesi.
"Beh, sei la sua vicina di casa.. E noi le riprese le iniziamo tra una settimana."
"Quindi?" chiese Niall turbato.
"Quindi non può uscire di casa per una settimana!" li spiegò Louis.
"SCUSATE? Mi state prendendo in giro vero? State cercando di fare uno scherzo pure a me?" speravo dentro di me che rispondessero di si.
"Beh, no" spiegò Liam "..se ti vede capisce che in realtà esiste veramente la ragazza che ha visto in foto.. Lo scherzo non avrebbe senso effettivamente" terminò.
"Almeno che tu non vada a stare da un'amica per una settimana, giusto il tempo che si possa iniziare a registrare" suggerì Zayn.
"Emm" intervenni "non so se lo sapete ma mi sono trasferita qui dall'Italia da circa 5 giorni. Non ho ancora potuto conoscere nessuno a parte Gemma e Anne e beh, voi adesso" terminai la spiegazione.
"Mi sembrava infatti che fosse Italiane" disse Zayn a Liam
"Si beh, effettivamente era troppo bella per essere Inglese" aggiunse Niall.
"Non per dirvelo, ma lei vi può sentire" terminò Louis.
"Ottima osservazione Louis" rispose Liam.
Stavo morendo dall'imbarazzo, così cercai di cambiare discorso.
"In qualsiasi caso siamo sempre punto a capo, senza contare che la mia finestra da proprio sul posto dove lui parcheggia l'auto.." approfondii la spiegazione.
"Potrebbe venire a stare da te" suggerì Niall riferendosi a Liam.
"Non so se ti ricordi ma io ho una ragazza, non vorrei che interpretasse male" 
"Beh allora da te Louis" ripropose Liam.
"Anche io ho una ragazza. Potrebbe venire da te Niall".
"Se non fosse che abito in Irlanda andrebbe anche bene" finì.
"Quindi l'unico che rimane, sei tu Zayn" disse Liam girandosi verso Zayn.
"La mia opinione non conta?" intervenni spaccatamente.
"Devi capire che noi gli scherzi o gli facciamo bene o non gli facciamo" spiegò Louis.
"Allora Zayn, vuoi portare via con te una bellissima Italiana dai capelli biondi?" chiese Niall.
Non mi ero mai sentita così tanto in imbarazzo in tutta la mia vita. 
"Per me non ci sarebbe problema" rispose Zayn senza ombra di rifiuto "per te va bene?" mi chiese.
Avevo 8 occhi puntati contro, uno più bello degli altri. 
"Suppongo di.. si?" risposi non rendendomi nemmeno conto di quello che stavo dicendo.
"Perfetto!" esclamò Niall "Harry torna a casa tra tipo mezzora, quindi devi fare in fretta a preparare la tua valigia e avvertire chi devi avvertire. DIO SARA' UNO SCHERZO EPICO MUAHAHA".
"Niall, fai quasi paura quando fai così" disse Louis.
"Ora magari noi andiamocene così evitiamo che quando Harry torna ci trovino tutti qui appassionatamente in circa della riuscita dello scherzo perfetto" propose Liam.
Salutai Liam, Niall e Louis. Zayn rimase a casa.
Avere l'idolo di milioni e milioni di ragazze seduto nel mio salotto mi faceva apparire un sorriso da epete sul volto. 
Mi ero praticamente dimenticata di tutto, ma mi sentii costretta a dovermi ricordare di chiamare Zia Clariss per dirle l'accaduto. Sapevo che avrebbe accettato, ma comunque, era meglio avvertirla.
"Zia"
"Dimmi cucciola"
"Senti è successa una cosa molto strana.." 
Iniziai a raccontarle tutta la storia. Zayn se la rideva a sentirmi raccontare quella buffa storia a Zia.
"Oh ma va bene amore, lasciami solamente l'indirizzo così magari vengo a trovarti uno di questi giorni."
Amavo mia zia. 
Nel giro di pochi minuti infilai nella mia valigia il minimo indispensabile.
"Possiamo andare?" chiese Zayn alzandosi dal tavolo della cucina.
"Sisi" risposi sorridente.
Fuori dalla pronta si trovava un omone grande e grosso. Faceva quasi paura.
"Lui è Shon, guardia del corpo" spiegò Zayn salendo in macchina.
Non ricordo quanto durò il tragitto, so solo che non appena la macchina si fermò, un mucchio di urla, proprio uguali a quelle che ogni mattina mi svegliavano. 
"Domanda" dissi "io non so niente di questo mondo, maa.. Se fanno foto di me vicino a te, lo scherzo non andrà comunque male?" Mi sembrava una giusta osservazione.
"Hai pienamente ragione, è per questo che io scendo qui e tu entri dal retro. Il bello di avere due uscite" rispose mettendosi a ridere.
Zayn scese dalla macchina e attraversò insieme a Shon. Nel frattempo io mi trovavo ancora all'interno della macchina che fece il giro dell'isolato e mi lasciò sul retro della casa. Zayn si trovava fuori dalla porta posteriore ad aspettarmi.
Presi la mia valigia ed entrai dentro alla porta sulla quale lui si trovava.
"Un momento" intervenni "tu non vivi con i tuoi genitori, vero?" già solo il fatto che sarei dovuta stare una settimana assieme a una persona che conoscevo a malapena da 2 ore mi imbarazzava, se con lui ci sarebbe stata anche tutta la sua famiglia, sarebbe stata la morte mia.
"No vivo da solo" rispose Zayn prendendo la mia valigia.
L'appartamento in cui Zayn viveva era molto grande e arioso. Era situato nella zona di Bradford. 
"Beh, questa è la cucina" disse facendomi fare un piccolo giro turistico. 
La cucina era molto grande ed era tutta bianca, la finestra che si trovava in essa faceva sembrare l'ambiente ancora più lucente.
Il salotto era anche esso molto grosso, e il televisione era grossa quanto uno schermo del cinema. Il terrazzo era stupendo e si affacciava sul fantastico parco che si trovava davanti a casa sua. 
"Questa invece è la mia camera" spiegò aprendo una porta e facendomi entrare all'interno di una stanza arredata da oggetti neri e bianchi.
Il giro turistico sembrava essere arrivato al termine proprio in quell'ultima stanza.
"Emm.. e io dove..?" domandai imbarazzata.
"E questo il problema" disse Zayn "mi sono trasferito qui da poco, la stanza degli ospiti e sprovvista di letto quindi.." 
"Quindi devo dormire per terra?" chiesi scherzosa.
"No beh per terra no, ti do il mio letto e io vado sul divano" rispose passandosi una mano sulla testa.
Non mi sembrava il caso di accaparrarmi il letto altrui.
"Vado io sul divano" le dissi prendendo la mia valigia e portandola in salotto.
"No, cioè, sei un ospite"
"Sono un'infiltrata veramente. Quindi poche storie, dormo io sul divano" conclusi così la conversazione.
La mattinata ormai era arrivata al capolinea. Nel pomeriggio Zayn si assentò da casa per dover sbrigare alcune faccende con la sua famiglia. Io mi ritrovavi di nuovo sola. Con l'uscita di Zayn dall'appartamento, anche le fans se ne andarono, convinte che ormai non c'era ragione di rimanere sotto una casa vuota. Ne approfittai così per provare il mio "letto". Il divano era abbastanza comodo anche se molto stretto.
Non so ben dirvi cosa accadde, ricordo solo che un rumore frastornante di fece cadere da esso.
"Oh scusa, non volevo svegliarti" disse Zayn rientrando in casa.
"Stavo dormendo?" chiesi rubata.
"Si" rispose appoggiando le chiavi della macchina sul tavolino.
L'orologio in cucina segnava le sei e mezza. Quasi ora di cena.
"Ho un mal di schiena" constatai qualche minuto dopo.
"Il divano è scomodo?" chiese Zayn imbarazzato.
"No, credo che sia stata colpa della mia caduta, tra un po' passerà tutto."
Qualche attimo dopo, qualcuno bussò alla porta.
Zayn andò ad aprire e tornò con Louis.
"Ehi, Jade" disse Louis entrando in cucina a salutarmi. 
Aveva l'aria molto agitata.
"Ho una buona e una cattiva notizia da darti" mi disse avvicinandosi a me.
"Dimmi" non poteva che essere il colpo di grazia. 
"Beh, quella bella e che Harry parte per LA domani, quindi dovrai dormire fuori solo stasera. Quella brutta e che sta venendo qui da Zayn per dirglielo".
Non appena Louis finì quella frase qualcuno suonò alla porta.
"Arrivo" urlò Zayn dalla cucina.
"Devi nasconderti" aggiunse Louis.
"Anche tu Louis" si affrettò Zayn "andate in camera mia".
Zayn chiuse la porta di camera sua ed andò ad aprire la porta di casa.
"E' stressante organizzare scherzi non trovi?" bisbigliò Louis nascondendosi dietro la porta.
"Stressante ma divertente" sussurrai.
Nel frattempo entrambi gli orecchi miei e di Louis erano incentrati sulla conversazione che stava avvenendo nel salotto.
Zayn: "Wow, Los Angeles?"
Harry: "Si, volevo che veniste anche voi del gruppo ma Louis parte con Eleonor, Liam con Danielle, Niall torna in Irlanda e te beh, volevi stare un po' con la tua famiglia".
La conversazione durò qualche decina di minuti, poi Harry se ne andò, dando così l'opportunità a me a Louis di uscire da quella stanza che sta iniziando a diventare sempre più piccola.
"Allora? Tutto okey?" chiese Louis entrando in salotto.
"Tutto apposto, domani ha l'aereo alle sei e mezza" spiegò Zayn.
Louis ci lasciò subito dopo quella conversazione.
Più tardi, quella sera, la conversazione tra me e Zayn venne approfondita.
"Finalmente domani avrai un'intrusa in meno in casa." iniziai così la conversazione quella sera.
Zayn venne a sedersi sul divano dove, io, ero già sistemata ricoperta da una coperta all'angolo di esso.
"Non mi dai fastidio, anzi, meglio avere qualcuno che gira per casa piuttosto che stare da soli tutto il giorno. Quando abitavo a casa con i miei era tutto più bello, non che ora non mi piaccia vivere qui, solo che in famiglia è sempre tutto più bello."
"Sei legato alla tua famiglia?" domandai spaccatamente.
"Si, siamo tutti molto legati. Te invece?"
Rimasi a rifletterci qualche minuto.
"Nessuna famiglia è perfetta, o almeno, la mia non lo è" tagliai corto.
"Tutto qui?" chiese deluso.
"Beh, che altro c'è da dire?" risposi mettendomi a ridere.
"Beh, non capita tutti i giorni che i genitori spediscano loro figlia che abita in Italia a Londra, e sopratutto, non senza di loro."
Sorrisi.
"Allora?" insistette.
Non avevo intenzione di raccontare vita morte e miracoli. Le avrei detto il minimo indispensabile.
"I miei sono i classici tradizionalisti. Mio padre è un'avvocato abbastanza rinomato nel mio paese, e molto spesso viaggia per lavoro. A casa sto sempre con mia madre. Sarà la poca attenzione che ricevevo che mi ha spinta a frequentare gente non proprio, come dire "giusta". Mi sono messa nei guai parecchie volte fino a quando un giorno non mi sono trovata in mezzo a una rissa scolastica dove molti vennero arrestati. Grazie alle conoscenze di mio padre a me non venne torno nemmeno un capello, ma venni espulsa da tutte le scuole d'Italia per "possibile brutta condotta". Dopo quell'incidente papà decise che sarei dovuta diventare quello che avrebbe deciso lui, quindi avvocato. Mi hanno spedita fino a qui perché sanno che le borse universitarie sono più qualificate. Tra un anno dovrò tornare in Italia per vedere che fare. Tutto qui."
Zayan per tutta quella breve storia rimase a fissarmi e ad ascoltarmi con molto interesse. Ogni tanto annuiva e mostrava qualche sorrisino. 
"E la rissa per cosa scoppiò?" chiese interessato.
"Di questo non voglio parlare chiedo scusa".
"Oh no, scusa te. Non volevo toccare nessun tasto dolente.."
Sorrisi e cambiai velocemente discorso.
"Allora, un bel ragazzo come te, non ha niente di meglio da fare il venerdì sera invece di stare a parlare con me?"
"Cosa vuoi dire?" chiese sorridendo.
"Nessuna ragazza, amici, niente?" specificai.
"Ohh" rispose "mi vedo con una ragazza ma niente di che".
"Anche lei è una cantante?" domandai spaccatamente.
"No è una modella" rispose.
Per un secondo ci fu un silenzio imbarazzante. Poi Zayn riprese.
"Te invece?"
"Io?"
"Si, sei fidanzata?"
"Oh nono" terminai. 
"Il mal di schiena è passato?" chiese interessato.
"Non molto se devo essere sincera.. E poi sto iniziando ad avere seriamente freddo" terminai.
Zayn mi guardò per qualche minuto.
"Sei sicura che non vuoi che dorma io sul divano?"
"Ma va" commentai.
Zayn mi diede la buona notte e se ne andò in camera sua.
Il mio mal di schiena continuava a peggiorare. Continuavo a girarmi da un lato e dall'altro. 
Erano passate già due ore da quando Zayn mi aveva dato la buonanotte, quando, sentii la porta della sua ma era aprirsi.
Mi alzai in piedi, credendo di averlo svegliato a causa dei miei continui cambiamenti di posizioni.
"Non riesci a dormire?" mi chiese avvicinandosi.
"No, zero" risposi.
"Beh, se per te non è un problema.. c'è.. Il mio letto è a due piazze. Non pensare male eh, però almeno dormiamo tutti e due tranquillamente.. Tanto è solo per una notte." 
Zayn sembrava tutt'altro che intenzionato a tutt'altro. Io ero stanchissima e lui pure. Era inutile fare ulteriori discussioni su chi dei due doveva dormire sul divano. Accettai la sua proposta e, non appena toccato il cuscino del suo letto, mi addormentai in un sonno profondo.

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Capitolo 4
*** WE ARE KIDDING U HARRY! ***


La mattina successiva zia passò a prendermi sotto casa di Zayn verso le nove di mattina, prima di andare in ufficio.
Per la terza volta nel giro di una settimana, mi ritrovavo a fare la valigia. 
"Hai preso tutto?" chiese Zayn uscendo dalla sua stanza.
Mi girai verso di lui finendo di chiudere la mia valigia.
"Credo di si, in tal caso so dove abiti" risposi minacciosamente con un accenno di risata.
"Magari lasciami il numero" disse scherzosamente.
Presi un foglio e scrissi sopra il mio numero. Salutai Zayn e scesi dall'esterno. Zia si trovava già li sotto pronta a riaccogliermi a braccia aperte.
"Hai un'aspetto orrendo" commentò vedendo le mie occhiaie e la mia schiena malandata.
"Ho dormito pochissimo e malissimo. C'era un solo letto e un divano. Alla fine abbiamo vinto tutti e due il letto."
"Avete dormito assieme?" chiese zia Clariss stupita.
"Dormito, era stra scomodo il suo letto. Sono rimasta sveglia tutta la notte mentre lui si, dormiva". 
Okey bugia. Ma non volevo che mia zia iniziasse a fare commenti vari.
Ritornare nella mia stanza e nel mio letto fu qualcosa di fantastico. Mi lasciai cullare da esso e mi addormentai.
Dopo qualche giorno di puro relax e sopratutto, senza paura di uscire di casa, ricevetti un messaggio.
*Zayn*
Domani alle 5 fatti trovare a Oxford Street 
che iniziano le riprese del video.
 
*Io*
Non ci siamo ancora messi d'accordo
su che cosa devo fare però.
 
*Zayn*
Domani Harry arriva alle 6 tanto, abbiamo tempo
di pensare a tutto, e poi devi anche 
conoscere l'altra te.
 
*Io*
Va bene, allora a domani.
 
*Zayn*
A domani.
 
Il giorno successivo mi svegliai con il cuore in gola e con le mani tremanti. Da una parte non vedevo l'ora di andare, dall'altra avevo il terrore di rovinare l'intero lavoro. Zia mi venne a svegliare per le quattro e mezza e, successivamente, mi portò a Oxford Street.
"Sei agitata?" chiese entrando in macchina.
"Beh, diciamo che in questo momento, non si vede, ma sto tremando dalla testa ai piedi" spiegai con ansia.
"Ma non preoccuparti piccola, vedrai che andrà tutto bene" mi riassicurò zia Clariss.
Il viaggio durò una buona mezz'oretta, ma a me sembrava essere volato così in fretta. Il celo era ancora scuro e l'aria era ancora fredda. Io, nonostante avevo dormito si e no 3 ore quella notte, era più sveglia che mai.
Nel frattempo che zia stava capendo in quale parte di Oxford Street mi dovesse lasciare, Zayn mi chiamò al telefono.
"Ehi, dove sei?" chiese tranquillamente.
"Beh sai, ieri mi hai detto il nome della via ma non il posto in cui mi sarei dovuta far trovare. Oxford Street è un pochino grande, non so se te ne sei accorto" spiegai ridendo.
"Effettivamente ho fatto un piccolissimo errore. Comunque fuori c'è Louis e Niall. Non appena li vedi fermati e scendi dalla macchina."
Ad un tratto, vidi sulla mia sinistra due ragazzi. Uno portava una maglia a righe e l'altro aveva dei bellissimi capelli biondi. 
"Accosta zia, è questo il posto" spiegai facendole segno di fermarsi al lato della strada.
Scesi dalla macchina con un groppone in gola che sapevo non se ne sarebbe andato per il resto della giornata.
"Oh buon giorno dolce petunia" disse Louis avvicinandosi verso di me con a seguito Niall.
"Certo che non potevate scegliere orario più gestibile" spiegai iniziando a tramare, questa volta, dal freddo.
"Beh sai, se avessimo girato alle 10 di mattina qui fuori ci sarebbero state una centinaia di fan. Li avremmo rovinato la sorpresa del video" spiegò Niall.
Entrammo dentro ad una grande costruzione. All'interno di essa si trovava Zayn, Liam, e una decina di altre persone.
"Eccola qui" disse Zayn alzandosi dalla sedia su cui era seduto venendomi in contro.
Successivamente arrivò anche Liam a salutarmi. Avevo fatto tutto il giro di saluti quando, un uomo si postò davanti a me.
"Tu sei Jade giusto? La ragazza che sarà in coppia con..?"
"Harry" disse Louis.
"Oh giusto, i ragazzi mi hanno detto lo scherzo che le volete fare. Spero funzioni. Comunque io sono il regista, Alan" si presentò.
"Piace" riposi.
Dopo qualche minuto di conversazione assieme ai ragazzi, Liam scattò in piedi.
"E' lei" disse indicando una ragazza dai capelli biondi che stava venendo verso di noi.
"E' arrivata" aggiunse Niall.
"Oh mamma" commentò Zayn.
"Non ci credo" terminò Louis.
Era in assoluto la ragazza più brutta che io abbia mai visto in tutta la mia vita, credetemi.
Aveva circa due denti in tutta la bocca e quei due che aveva erano gialli, occhiali grossi quanto un cestino della pattumiera, brufoli ovunque e fisico praticamente inesistente.
"Ciao ragazzi" disse questa avvicinandosi a noi.
I ragazzi cercavano di essere il più naturale possibili ma si vedeva che provavano una specie di ribrezzo. La ragazza sembrava sentirsi a suoi agio, sembrava che le piacesse essere considerata brutta, tanto che, durante la conversazione disse "non vi vergognate ad ammettere che sono brutta, lo so che lo pensate, lo vedo dalle vostre facce, per me è un complimento sentirmi dire queste cose".
Nonostante non fosse stata la ragazza più bella di questo mondo, era molto dolce e simpatica.
"Ora che ci siamo tutti direi che possiamo iniziare a parlare del piano da mettere in atto" iniziò Louis.
"Oh si giusto. In poche parole tu Jex" che era il nome della ragazza "dovrai interpretare Jade e questo già lo sapevate entrambe, no?" chiese Zayn.
Entrambe feccimo un cenno con la testa.
"Ecco, tu Jax avrai una telecamera sulla maglietta in modo che tu, Jade, possa vedere dall'altra stanza quello che sta succedendo."
l'idea mi sembrava qualcosa di stupendo. "Sicuramente Harry verrà a dirmi che vuole cambiare ragazza, quindi anche io avrò una telecamera sui vestiti, e così anche tutti i ragazzi e le persone che lavorano qui dentro. Vogliamo fare un video, quindi tutto ciò verrà registrato" Zayn si era preso bene nel raccontare il piano.
"Mi raccomando Jex, a tutte le domande che Harry ti farà tu rispondi dicendo "non lo so" anche se ti chiede come ti chiami. Devi sembrare più stupida possibile" aggiunse Louis con un sorriso grosso quanto la sua faccia.
"Devi dare del tuo meglio per non farti beccare mi raccomando" si raccomandò Liam.
"Quando Harry verrà da me per chiedere di cambiare la ragazza io accetterò. Dopo che verrà chiamata al trucco spunterai poi fuori tu Jade" terminò Zayn.
"Io dove starò?" chiesi eccitata
"Nella saletta sul retro dello studio assieme a Corinne."
Corinne era la parrucchiera e truccatrice. Mi avrebbe preparato sul retro per evitare che Harry mi vedesse nello studio.
Nella stanzetta si trovavano una quindicina di schermi televisivi, ognuno di essi proiettava una telecamera diversa.
Vidi Zayn metterla a Liam, Liam a Niall, Niall a Louis e Louis a Zayn. Successivamente si collegarono anche le telecamere nascoste degli altri.
Erano le 6 meno cinque quando Harry mise piede all'interno dello studio.
Io stavo già per iniziare a ridere. Harry andrò in contro ad ognuno dei componendi dell Band a salutarli, andò da Alan, dalle truccatrici, a conoscere le altre ragazze del video e poi finalmente si andò a sedere su una sedia a a parlare con Zayn, Liam, Niall e Louis.
"La mia ragazza del video non è ancora arriva?" chiese Harry.
"No, non ancora. Alan ha detto che le aveva detto di venire per le sei e mezza, quindi dovrebbe arrivare tra qualche minuto" lo rassicurò Zayn.
"Voi ve la ricordate com'è?" chiese Niall.
"Si" dissero a unisolo Zayn, Harry, Louis e Liam.
"Scusate" rispose Niall.
"Senza offesa ragazzi ma, proprio perché mi ricordo com'è questa ragazza, metterà in secondo piano le vostre" 
"Senza dubbio" bisbigliò Liam.
Io ero concentrata a guardare tutto quello che stava succedendo, non sbattevo nemmeno le palpebre per apura di perdermi qualcosa.
"Ora arriva Jax" disse Corinne avvicinandosi agli schermi.
Dalla porta da cui un ora prima ero entrata io, entrò Jax.
"Eccola è arrivata" disse Liam indicando ad Harry "me".
L'espressione che Harry assunse era qualcosa di inspiegabile. Gli occhi si spalancarono, la bocca assunse una smorfia di disgusto e le braccia erano a penzoloni.
"Avevi ragione amico, avrebbe oscurato tutte le altre" commentò Niall fingendo di non averla mai vista prima d'ora.
Io mi stavo letteralmente pisciando addosso.
"State scherzando?" sussurrò erri girandosi verso i ragazzi e dando le spalle a Jax.
"Ciao ragazzi" disse Jex una volta arrivata davanti a tutti e 5.
I ragazzi la salutarono normalmente, mentre Harry, molto cordialmente, la salutò con un accenno di disgusto sul suo volto.
Harry si allontanò da Jax per andare a parlare con Alan.
"Alan, mi state facendo uno scherzo?" chiese preoccupato.
"In che senso?" rispose Alan 
"L'hai vista la ragazza che ho scelto io per il video?"
"Certo, mi avevi portato la foto. Veramente carina"
"Si ma non è così. Guardala".
Harry indicò a Alan dove si trovasse Jex.
"Beh" iniziò Alan "te la sei scelta tu, e io l'ho già pagata. Ormai te la devi tenera. Non ci posso fare niente io".
Alan lasciò così Harry bagnato da una fredda secchiata di verità.
Vidi Harry girovagare per tutto lo studio in cerca di Zayn. 
Quello che aveva predetto si stava avverando. Harry avrebbe voluto cambiare la sua ragazza con quella di Zayn.
"Ei Zayn, vieni un'attimo?" Harry chiamò Zayn in disparte.
"Senti, non è che facciamo cambio di ragazza, so che tu volevi lei prima, quindi se vuoi.."
"Ahhh adesso me la lasci?"
"Io avevo vinto onestamente però."
"Appunto, allora vista che hai vinto, ora tieni la tua vittoria"
"Dai facciamo così, prendilo come un regalo da parte mia"
Zayn stette zitto per qualche minuto poi rispose.
"Okey"
"Okey cosa?"
"Okey, va bene facciamo cambio. Ei tu, devi andare al trucco".
Zayn aveva recitato la sua parte nella migliore delle parti. Harry sembrava così felice. RIusci ad intravedere Louis in un angolo a scompisicarsi dalle risate e Liam che prendeva in giro Harry assieme a Niall.
Corinne, dopo quelle immagini, iniziò a farmi i capelli. Li lasciò lisci con qualche boccolo finale. Il trucco fu anche questo molto semplice, ma essere truccati e pettinati da un professionista, mi faceva sembrare bellissima. Zayn venne a bussare al camerino nel quale mi trovavo.
"Sei pronta?" chiese rimanendo fuori dalla porta.
"Si deve solo vestire" rispose Corinne.
Così dicendo, Corinne mi passò un paio di Jeans e una maglia nera e un paio di decoltè color carne.
Nelle telecamere vedevo Alan iniziare a chiamare i ragazzi per iniziare le riprese.
Uscii dallo stanzino, percorsi un corridoio scesi una rapa di scale e mi ritrovai nella stanza assieme a tutti gli altri.
Alan si avvicinò a me. Nessuno dei ragazzi mi aveva ancora visto.
"Perfetto, ora ci siamo tutti" disse ad alta voce Alan per far si che tutti sentissero.
MI sentivo gli occhi puntati poco poco addosso. Zayn, Liam, Niall e Louis scoppiarono in un ghigno sotto voce che stava per far ridere pure me. Harry semplicemente si avvicinò a loro chiedendoli chi fossi.
"Questa, caro Harry" disse Louis "è la ragazza con cui hai fatto cambio con Zayn" terminò.
Harry rimase in silenzio, sembra spaesato.
"No aspettate" disse "lei è la ragazza che io ho sceleo, ma voi mi avete fatto vedere un'altra, c'è, lei prima non era così. Per diamine solo io me ne sono reso conto?" 
"Beh dai, vedere Harry flesciare per tutto questo tempo è stato abbastanza!" scoppiò Liam assieme a Niall.
"Era uno scherzo" spiegò Louis.
"Solo, dovresti evitare di cercare di averla vinta contro altra gente" terminò Zayn.
"Quindi io posso girare con lei?" chiese euforico.
"Si" rispose Alan "a proposito stiamo perdendo già troppo tempo. Allora ragazzi la storia del vide è questa. Sapete tutto che la canzone su cui stiamo per girare e Same Mistake, bene, allora. In questo video ci sarà ognuno di voi che litigherà con la propria patner, per un motivo o per l'altro che dopo vi andrò a piegare. Vi separate per qualche tempo e poi va a finire che fate pace. Durante il video gireremo scene di voi che pensare ai momenti belli passati insieme. Ovviamente il video verrà girato in diversi giorno per via delle Location e degli orari. Siete pronti per iniziare? Bene allora, Zayn iniziamo da te.
"Tu e la tua patner litigherete perché tu non l'ascolti mai quando lei ti parla, quindi gireremo un pezzo dove tu stai guardando la tele e non l'ascolti, allora lei te la spegne e litigate. Louis te e la tua patner litigherete perché i suoi genitori hanno sempre avuto qualcosa da ridere su di te, quindi faremo vedere le scene di sua madre che parla male di te.
"Niall, tu e la tua compagna invece litigherete perché le dai poche attenzioni per via del tuo lavoro. Quindi vedremo lei che ti chiama la cellulare perché li manchi ma tu non le rispondi perché sei in giro a fare festa, quindi quando torni a casa litigherete per questo.
Liam te e la tua ragazza invece per la differenza di comportamento che assumi quando sei con i tuoi amici, quindi vi ritroverete in un gruppo di amici e farai lo "scemo" con loro e non consideri lei.
"Harry, in fine te e la tua patner farete la gelosia. L'argomento spiega già tutto, quindi la litigata sarà basata su dei messaggi o su delle scene che la tua patner vedrà. Capito tutto ragazzi?" 
L'esposizione che aveva dato Alan era veramente corta e riassuntiva, non vedevo l'ora di saperne di più.
"Allora, io direi di iniziare a fare le riprese di Zayn e, Sharon, giusto? Okey perfetto allora voi andare nella sala A2 che hanno già arredato tutto. Voi ragazzi rimanete qui per non dare troppe distrazioni."
La maggior parte della gente che si trovava nel luogo in cui ci trovavamo noi sparì dopo quell'annuncio. Io mi sentivo molto fuori dal gruppo. Fortunatamente Louis mi venne a tenere compagnia.
"Gelosia eh? Riuscirai ad essere geloso del nostro Harry?"
"Penso di poterci provare" risposi scherzosamente.
Nel frattempo Harry si avvicinò a noi.
"Io comunque sono Harry" disse porgendomi una mano.
"Jade piacere".
"Eleonor mi sta chiamando" e fù così che Louis se ne andò lasciandomi faccia a faccia con il mio "vicino di casa".
"Allora, di dove sei?" chiese sedendosi vicino a me.
"Torino, Italia. Ma mi sono trasferita qui a Londra da circa 1 settimana" 
"Oh davvero, e quindi hai parenti qui?"
"Si una Zia".
Mi sembrava stupido andare avanti sull'argomento di dove abitassi visto che abitavo di fianco a lui.
"Oh e di che zona sei?" si interessò.
MI misi a ridere.
"Perché ridi?" chiese turbato.
"Perché sai, mia zia si chiama Clariss e abita a Holmes Chapel e sono la tua nuova vicina di casa da circa, 1 settimana".
Harry aveva gli occhi spalancati, proprio come quando vide Jax.
"Sei la mia vicina di casa?" chiese esterrefatto.
"Eggià. Mi sono dovuta chiudere in casa per una settimana per evitare che lo scherzo andasse a rotoli.
"Ecco chi era la ragazza di cui mia sorella parlava assieme a mia madre."
"Oh si, tua madre mi ha portato a visitare la scuola che presto frequenterò e tua sorella e venuto a guardare un film da me. Donne meravigliose apposito."
Harry si mise a ridere.
"Odio essere tagliato fuori dalle cose interessanti"
"Interessanti?" chiesi
"Si beh, non capita tutti i giorni che una bella ragazza diventi la tua vicina di casa".
Ci stava provando? I suoi commentini mi facevano piacere ma mi sentivo anche molto imbarazzata.
La conversazione durò fino a quando Zayn non tornò assieme a tutto il resto della troup.
"Le riprese stanno venendo veramente bene, quindi o deciso che nessuno potrà vedere la parte che gireranno gli altri. Sarà a sorpesa" disse Alan entrando nella stanza in cui ci trovavamo tutti.
"Ora vorrei girare la scena di Niall. Ma per farlo dobbiamo cambiare location. Oggi voglio registrare solo queste due parti ragazzi, ma stasera voglio Zayn e Niall per girare un'altra parte, con voi altri ci vediamo domani sempre alla solita ora qui". Così facendo Alan ci diede l'arrivederci e sparì assieme a Zayn, Niall e le loro patner.
"Andiamo a mangiare qualcosa?" chiese Louis a Liam e Harry.
"Si sto morendo di fame" disse Liam avvicinandosi ad Harry.
Io nel frattempo presi il cellulare e chiesi a Zia di venirmi a recuperare.
"Io veramente sto morendo dal sonno, sono arrivato oggi e non sono ancora andato a fare un salto a casa. Penso che andrò a farmi una dormita" disse Harry prendendo la sua giacca.
Un orecchio era alla cornetta con mia zia e l'altro stava ascoltando quello che i ragazzi stavano dicendo.
"Allora ti accompagno io se vuoi" si propose Liam 
"No, chiamo mia madre e mi faccio venire a prendere da lei" rispose Harry.
Mi sembrava scortese non chiedere a Harry se volesse un passaggio così, gli e lo domandai.
"Mia zia sta venendo a prendere me, non fare scomodare tua madre, ti portiamo noi a casa" le dissi.
"Ne sei sicura?" chiese Harry.
"Certo" sorrisi.
I ragazzi ci abbandonarono nella sala e se ne andarono a mangiare.
"Mi ci potrei abituare nello scroccarti i passaggi a casa" disse Harry ad un tratto.
"Beh, veramente li scrocchi a mia zia quindi sono io che devo imparare a scroccarli a te"
"Effettivamente non farebbe una piega."
Qualche minuto dopo la macchina di mia zia si parcheggiò fuori dagli studi.
"Su popstar, la tua vettura è arrivata".
Salendo in macchina Zia aveva un sorriso a 360°.
"Harry, ciao" disse salutandolo
"Oh salve, come sta?"
"Bene grazie te? E' già da un po' che non sento le fan urlanti fuori da casa tua, che fine hai fatto?" chiese Zia.
"Sono andato a Los Angeles per l'addio al nubilato di un mio amico. Mi dispiace molto per le urla mattutine, veramente".
"Beh, sempre meglio che svegliarsi con le urla di mia zia, vai tranquillo" Harry era seriamente in imbarazzo, quindi cercai di smossare l'attesa.
"Oh gioia, io ora vado in ufficio quindi vedi te che fare oggi" disse Zia ad un tratto.
"Vai tranquilla, ho l'intera saga di Harry Potter da guardarmi" scherzosamente intervenni.
"Te Harry che farai oggi?" chiese Zia fissando Harry dallo specchietto.
"Penso che starò un po' con la mia famiglia e devo anche riprendermi dal fuso orario, mi sta distruggendo".
Finalmente il tragitto era arrivato al termine. Zia scaricò me e Harry fuori da casa, mente lei proseguì per andare a lavorare.
"Se vuoi domani ti do un passaggio io fino alla Location, tanto oggi Alan mi deve far sapere bene dove dobbiamo girare, così eviti di far svegliare presto tua zia e di farle fare avanti indietro, che ne di?"
"Per me non c'è problema, spero solo che tu guida bene".
"Io sono un mago al volante".
"Senza dubbio" terminai.
"Allora ti manderò un piccione viaggiatore per dirti a che ora domani" disse Harry avvicinandosi alla sua porta di casa.
"Li addomesticate bene qui eh. Allora lo aspetto"
"Non ti assicuro niente, ogni tanto si perde" continuò Harry.
Mi misi a ridere. Harry sembrava così convinto di quello che stava dicendo, che le sue battute stavano iniziando a passare per verità.
"Oppure" dissi "potresti chiedere il numero a tua madre e fare una semplice telefonata".
"Credo sia l'opzione migliore" commentò Harry "solo che se poi risponde tua Zia io mi imbarazzo".
Okey, voleva il mio numero. Che fare? Darglielo o no?. Dopotutto erano questioni di lavoro.
"Tua madre ha anche il mio numero. Sempre che tu non abbia paura che ti possa rispondere il piccione viaggiatore".
"No, andrà tranquillo con quel numero".
Salutai Harry ed entrai in casa.
Dopo quella giornata decisi di approfondire un po' di più chi fossero questi famigerati One Direction, così mi collegai ad Internet ed iniziai a cercare informazioni. Erano tutti bravissimi ragazzi, tutti con ottimi comportamenti (anche se spesso considerati pazzi). Scoprii che Louis e Liam erano fidanzati con Eleonor e Danielle. Si mormoravano voci anche sul fatto che Harry e Louis avessero una storia, ma successivamente mi resi conto che era una "storia d'amicizia". Da quello che lessi Niall era quello che veniva lasciato un po' più in disparte. Cosa assurda pensai, visto che era uno dei ragazzi più belli e più teneri del gruppo. Venni anche a conoscenza di un incidente che ebbe Zayn riguardo la sua religione e agli insulti che ricevette a causa di essa. Per quanto riguarda Harry, invece, l'unica notizia un po' interessante che trovai fù quella di una presunta storia tra lui è una certa Karoline, più grande di lui di parecchi anni. In un pomeriggio mi feci una cultura su di loro. 
 
18.30
Ero sdraiata sul letto quando sentii il mio cellulare, che si trovava sulla scrivania, vibrare. Mi alzai ed andai a prenderlo.
 
*Numero Sonociuto*
Il piccione si è perso quindi ho deciso
di affidarmi alla tecnologia.
 
Okey, un sorriso spuntò sul mio volto. Mi sentito un po' imbarazzata ma alcun tempo molto felice del fatto che mi avesse scritto. Non volevo sembrare ansiosa di ricevere un suo messaggio, così mi buttai sulla divertente.
 
*Io*
E dire che io non aspettavo altro
che vedermi entrare un piccione in casa
con legato a una zampa un fogliettino indirizzato a me.
 
*Harry*
Chiedo scusa, la prossima volta
vedrò di accontentarla signorina.
 
*Io*
Oh la ringrazio.
 
*Harry*
Devo dire che mi fa abbastanza strano il fatto
che sto mandando messaggi a una persona
che si trova a qualche metro da me
ma la voglia di mettere
piede anche solo dalla mia stanza
è vana quindi..
 
*Io*
Non si sa mai che ti fratturi un arto
o che una mina vagante ti colpisca in pieno petto.
 
*Harry*
Spiritosa la ragazza.
Comunque Alan mi ha detto dove ci dobbiamo
far trovare domani e dobbiamo essere la per le 8
questo vuol dire che passo da te per le 6 e mezza. Il posto è un po' lontano.
 
*Io*
Va bene dai, mi farò trovare pronta.
Solo non suonare che mia Zia dormirà. 
 
*Harry*
Ti chiamo dalla finestra e tu mi butti la treccia?
 
*Io*
Potrebbe essere una buona idea effettivamente.
Vedrò di annaffiare i miei capelli in modo che domani
siano abbastanza lunghi e resistenti per fartici arrampicare.
 
Quella sera la conversazione andò a vanti molto a lungo. Mi piaceva parlare con lui. Era molto divertente e bello parlare con una persona con un carattere così uguale al mio. In un posto dove non avevo amici, riuscire a parlare liberamente con qualcuno mi faceva stare un po' meglio. Ma quando questo qualcuno se né andava, ritornavo nell'anonimato, come prima.
Non c'era tempo per lunghe chiacchiere, lunghi pensieri o paranoie, la mattina dopo mi sarei dovuta svegliare alle 5 e mezzo del mattino. 

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Capitolo 5
*** Love At First Time ***


"Se mi butti la treccia forse riesco a salire"
"Io ho trovato un metodo molto migliore.. la porta d'ingresso"
Erano le sei e venti del mattino quando Harry si presentò fuori dalla porta di casa mia. Io mi dovevo ancora finire di preparare così, per evitare di farlo ritornare a casa, lo feci accomodare nella mia "umile dimora".
"Oh e quindi è qui che vive la mia vicina inesistente?"
"Si babe, è qui che avviene la magia".
Harry rimase nel salotto mentre io andai di sopra a prendere le mie ultime cose.
"Possiamo andare" dissi chiudendo la porta.
Il fatto che Harry avrebbe dovuto guidare per un tragitto che sarebbe durato circa un ora mi faceva salire l'angoscia.
"Tu sei sicuro di saper guidare vero?" chiesi salendo in macchina ed allacciandomi la cintura.
"Beh, mi hanno dato la patente quindi si, credo di essere qualificato per guidare questo arnese".
Harry mise in moto la macchina ed iniziammo il nostro viaggio.
"Allora, mi hai detto che ti sei trasferita qui dall'Italia, ma come mai sei venuta da sola senza i genitori?"
Ecco che si ritornava sull'argomento. Era già la seconda volta che dovevo cercare di sviarmela da quella storia da quando ero arrivata a Londra.
"Beh, perché i miei hanno preferito che io continuassi gli studi qui a Londra, mio padre pensa che ci siano scuole più qualificate per quello che voglio fare quindi.."
"E che cosa vuoi fare?" chiese interessato.
"Giurisprudenza, avvocato." In realtà odiavo già solo la parola.
"Anche io avrei voluto farlo se non avessi acuto questo futuro. Allora sei anche una ragazza intelligente" buttò sullo scherzare.
"Prima del mio corso tesoro" risposi vanitosamente.
Fortunatamente l'argomento "Perché a Londra" terminò li. 
"E come hai fatto a sapere che stavano facendo il cast del nostro nuovo video?" chiese Harry con un punto interrogativo.
"Tua madre non te l'ha detto?" le chiesi turbata
"Detto cosa?"
"E' stata lei a dirmelo, è tua sorella ha scelto la foto da mandare per il cast"
"Ohhhhhh" esclamò Harry ad un tratto mostrando un sorriso "ora capisco" scoppiò a ridere.
"Voglio ridere anche io" intervenni.
"Nono niente è una cosa mia, io scoppio a ridere anche senza motivo".
Decisi di lasciare stare l'argomento.
"Non per menarmela o per sentirmi dire carinerie maa.. Perché hai scelto me?" ero più che imbarazzata a fare quella domanda ma gli argomenti sorseggiavano e preferivo sembrare patetica che noiosa.
"Non so se ti sei resa conto ma hai degli occhi WOW. E ho un debole per le bionde" spiegò Harry mettendosi a ridere.
"Ahhn, odio questi complimenti sinceramente"
"E perché mai?"
"Perché sembrano falsi, o almeno, ai miei occhi lo sembrano."
"Beh" disse Harry voltandosi appena verso di me "non so come sono i ragazzi in Italia, ma qui in Inghilterra quando un ragazzo fa un complimento a una ragazza non è per portarsela a letto, ma semplicemente perché lo pensa veramente".
Oh wow il giovane Harry stava veramente facendo quell'affermazione? Rimasi basita, quasi come, anzi, non me l'aspettavo proprio.
Il tragitto finalmente arrivò al termine. Quando arrivammo, molte persone della trup erano già all'opera per montare le videocamere e preparare l'ambientazione. La location era su una tipica strada Londinese completamente deserta.
"Eccoli qui" disse Alan avvicinandosi a me e a Harry. "Dunque ragazzi, oggi gireremo una delle prime scene che riguarda voi. Come vedete gli altri ragazzi non ci sono perché non voglio rovinare la sorpresa, quindi mi auguro che diate del vostro meglio". 
Oh mamma, già troppa pressione. Alan si doveva rendere conto che era la prima volta in tutta la mia vita che mettevo il mio faccino dietro a una telecamera.
"Ora andate a prepararvi e dopo vi dirò quello che faremo" così dicendo Alan ci affidò nelle mani delle truccatrici e delle costumiste.
Finalmente vidi un volto famigliare, fu infatti Corinne a prendersi cura di me.
"Tu hai idea di cosa dovrò fare oggi?" le chiesi durante la preparazione.
"Assolutamente no, Alan mi ha solo chiesto di vestirti molto carinamente e sofisticata e che vuole un trucco molto leggero, quindi penso farete qualche ripresa non molto importante".
Speravo con tutto il cuore che fosse stato veramente così.
Corinne mi fece indossare un vestitino bianco che arrivava poco più su del ginocchio, con un fiocco nero che venne legato in vita. 
Uscita dal camerino mi diressi fuori dove, Alan e Harry mi stavano aspettando. Harry portavo un paio di Jeans neri e una maglietta bianca a collo a V. Alan mi porse una borsa e iniziò a spiegare che cosa avremmo dovuto fare.
"In questa prima scena faremo vedere voi che camminate tranquillamente per una passeggiata tra ragazzo e ragazza. Ad un tratto però tu, Harry, incontrerai una ragazza molto bella, ovviamente una ragazza che già conosci. Inizierete a parlare e metterai in disparte Jade. In poche parole le devi lasciare la mano, fare in modo che questa ragazza la noti il meno possibile. Tu Jade, invece, devi voltare lo sguardo il più possibile, scuotere la testa e fare ghigni di disprezzo. Quando la ragazza se ne sarà poi andata, voglio che tu, Harry, prendi Jade per mano, che ovviamente rifiuterà, a quel punto le dirai la frase "E' solo un'amica" e l'abbraccerai. Jade voglio che tu faccia la più scazzata possibile, okey?".
La spiegazione di Alan era stata molto illuminante. Iniziavo a vedermi la scena già nella mia testa. Io e Harry camminammo fino alla fine di una strada, lui mi prese per mano e boh, automaticamente lo stomaco iniziò a svuotarsi. Lo sentivo così vuoto, una sensazione così strana, ma non c'erta tempo per pensare al mio stomaco, Harry aveva iniziato a camminare e pure io. Stavamo parlando, sorridendo, proprio come due persone normali. Ad un tratto una ragazza bruna si avvicinò a noi, sembrava tutto così vero, ad un tratto non riuscivo nemmeno a vedere le venti telecamere che avevo davanti a me, mi sembrava una scena quotidiana. Mi venne così facile voltare lo sguardo, fingere che quello che stava facendo Harry non stesse succedendo, trovare disgusto in tutto ciò. Ma in fondo sapevo perché stava succedendo. 
Quando le labbra di Harry dissero "E' solo un'amica" il vuoto allo stomaco torno nuovamente. 
"Come si suol dire, Buona la prima ragazzi, veramente bravi". Alan sembrava molto contento del lavoro, sembrava quasi sorpeso. E non era l'unico. Io fui la prima a rimanere con gli occhi spalancati.
"Ora andate a fare cambio d'abito, vi aspetto qui fuori tra mezzora". Alan ci rimandò in camerino a fare cambio d'abito e trucco.
"Allora com'è andata?" chiese Corrinne.
"E' stato così facile" spiegai.
"Sono contenta, ora mi sa che vi aspetta la colazione" spiegò avvicinandosi all'appendino 
"Colazione?"
"Si, mi ha detto di vestirti per una colazione, quindi educo che farete colazione" spiegò Corinne.
Effettivamente l'abbigliamento era molto prima colazione. Mi diede un paio di leggins e una maglia, tutto molto semplice.
Uscii fuori dal camerino e, assieme a Harry ci recammo nella prossima location. Il cielo era diventato molto chiaro e il sole illuminava tutte le strade londinesi. 
"Ora entriamo dentro questo ristorante dove voi starete pranzando tranquillamente, c'è un cameriere però che fa gli occhioni dolci a te, Jade. Tu ricambi gli sguardi ovviamene. Harry, svago la gelosia.
Io ed Harry ci andammo a sedere in un tavolo. Il ragazzo che si avvicinò a noi era un bellissimo ragazzo, lo ammetto.
Cercavo di guardare e non guardare. Harry era un attore molto bravo, gli e ne devo dare atto. 
Il momento in cui iniziò ad urlarmi contro "Vai pure da lui" e al alzare le braccia me spaventò addirittura. 
Quella scena venne girata circa 3 volte, e ogni volta sembrava sempre più vera.
"Direi che per oggi ci fermiamo qui ragazzi, domani tocca a Louis e dopodomani a Liam. Quindi con voi ci vediamo tra due giorni, okey?" Alan ci salutò e ci diede appuntamento nei due giorni seguenti.
Quella sera, tornando a casa, la conversazione tra me e Harry fù molto ristretta e silenziosa. Non so il perché ma io non avevo molta voglia di parlare e lui nemmeno. Arrivati fuori dal vialetto di casa salutai e lo ringraziai per il passaggio e rientrai in casa dove, Zia Clariss mi stava aspettando ansiosa.
"Allora, com'è andata piccola?" chiese Zia sedendosi sul divano. Io mi avvicinai a lei e mi andai a sedere dal lato apposto del divano.
"E' andata tutto bene, credevo il contrario ma è stato molto facile stranamente".
"E cosa avete dovuto fare?"
"Beh, dobbiamo interpretare la gelosia, quindi lui ha incontrato una per strada e boh, ha smesso di cagare me, mentre io ricevevo delle occhiatine dolci da un cameriere e lui si arrabbiava.. Per il momento siamo arrivati qua" spiegai a zia.
"E come mai sei così poco entusiasta?" chiese assumendo una smorfia da punto interrogativo.
"Behh.." iniziai "non lo so nemmeno io" conclusi.
"Centra la storia della scuola, non è così?" 
Al diavolo tutto, non volevo riniziare a pensare a quello che era successo.
"Non voglio pensarci, ne pararci, scusami zia."
Così dicendo andai in camera mia, feci una doccia e mi addentrai nelle mie coperte, presi il cellulare in mano, accesi lo scherzo per vedere che ora fosse e ci trovai un messaggio.
*Harry*
Essì, sono proprio uno svogliato, non ho nemmeno
voglia di affacciarmi alla finestra per dirti Buona Notte.
 
*Io*
Eh, non sei ne il primo ne l'ultimo. Vai tranquillo.
Dolce notte.
 
 
Secondo zia dovevo iniziare a tenermi aggiornata sui Gossip che si aggiravano tra le tante celebrità Londinesi e sopratutto, mi sarei dovuta iniziare ad iscrivere a qualche social network per poter iniziare a conoscere i miei futuri compagni di classe o semplicemente per poter ricevere dei contatti di proposte da qualche agenzia di moda.
"Potresti provare con Facebook, anche se qui a Londra non viene utilizzato molto. Qui i ragazzi usano sopratutto Twitter".
Così dicendo, mi iscrissi a Twitter, un social network che viene utilizzato sopratutto da persona famose per tenere aggiornati i propri fans e per poter scrivere stati in tempo reale. 
Successivamente scoprii altri siti grazie ai quali sarei riuscita a tenermi aggiornata sui pettegolezzi dell'ultimo minuto. Girando trai vari siti mi imbattei più di una volta in una notizia riguardate Harry e una certa Emma.
Mettendomi a leggere capii che quando i ragazzi si trovavano in Australi ci fù un'incontro ravvicinato trai due. Secondo molti era solo una cosa di una serata, per altri invece stava iniziando a diventare una cosa seria. 
Meglio per lui, pensai.
Quella sera, mentre stavo cenando assieme a Zia Clariss, iniziammo a parlare dell'argomento scuola.
"Allora, tra due settimane inizia la scuola" disse Zia portando l'insalata in tavola.
"Oh si" commentai "scuola."
"Sai stavo pensando che.." quando zia si metteva a pensare non erano che ottime notizie "..che forse non sei ancora pronta per tornare a scuola. Li la gente ti chiederebbe il perché sei andata a studiare in un'altro paese e so per certo che non riusciresti a sopportare uno stress del genere, per quanto so che tu sia forte" spiegò Zia.
"Lo so ma, io devo andarci comunque. Papà è stato molto chiaro. Devo diplomarmi".
"Lo so quello che ha detto tuo padre, ma non sto dicendo che non devi più andare a scuola, solo, una scuola diversa".
Zia mi stava confondendo molto.
"Vai al punto" dissi senza tanti giri di parole.
"Ho pensato che potresti studiare da privatista".
I miei occhi si illuminarono. Privatista? Era una parola che alla mie orecchie sembrava sublime, incantevole. 
"Sarebbero circa 3 ore di lezione al giorno, e io potrei facilmente supportare la spesa per l'insegnante, senza contare che almeno avresti più tempo a disposizione per poter andare a cercare di concludere qualcosa in fatto moda."
Amavo sempre di più mia zia. Il modo in cui mi capiva era stupefacente.
"Accetterei eccome zia, lo sai ma.. Papà non accetterà mai.."
I sogni andarono in franti nel momento in cui mi ricordai di mio padre. Ma zia sembrava non aver perso la speranza.
"E se ti dicessi che tuo padre ha già accettato?"
Stava scherzano? Mio padre che avrebbe accettato una cosa del genere? Mai.
"Sei seria?" le chiese con gli occhi spalancati.
"Si, ma solo perché le ho detto che pagherò io le spese dell'insegnate. Dopotutto sei come una figlia per me, per te questo è altro".
Amavo mia zia, l'amavo sempre di più. Lei si che mi capiva, che mi comprendeva. Lei si che mi amava veramente.
Le saltai tra le braccia con un balzo che quasi la spaventò.
"Però.." disse zia dopo quell'attimo di pura euforia.
Sapevo che ci doveva essere un però di mezzo, sennò sembrava tutto troppo perfetto.
"Però cosa?" chiesi mantenendo il sorriso sulle labbra.
"..voglio che mi racconti veramente che cos'è successo quel giorno a scuola."
Il sorriso lentamente svanì.
"Vorrei, lo sai, ma non lo farò. E se questo mi farà giocare l'istruzione da privatista va bene ugualmente.."
"Ma cos'è che ti blocca?.." chiese zia preoccupata.
"Me stessa".
 
*Zayn*
Domani sera andiamo a mangiare una pizza
tutti insieme, vuoi unirti a noi?
 
*Io*
Se non do fastidio volentieri.
 
*Zayn*
Ma che fastidio. Vieni con Harry o 
vuoi che ti passi a prendere io?
 
*Io*
Veramente non ho sentito Harry, ora provo 
a chiederle e ti dico.
 
*Zayn*
Fammi sapere mi raccomando.
 
21.30
 
*Io*
Posso approfittare della tua macchina per
poter essere accompagnata a mangiare la pizza?
 
Domanda alla quale Harry non rispose mai. Scrissi quindi un messaggio a Zayn dicendole che molto probabilmente sarebbe stato meglio se mi fosse passato lui a prendermi. La mattina successiva mi mandò un messaggio dicendomi a che ora sarebbe passato a prendermi. 
*Zayn*
20 e 30 e sono da te. xx
 
Alle 20 e 30 di quella sera Zayn era sotto casa mia. In macchina con lui c'era anche Niall.
"Buona sera" dissi entrando in macchina
"Dolce sera nostra piccola Jade" disse Niall che si trovava sul sedile accanto al mio.
"Perché non sei davanti con Zayn?" chiese vedendo la distribuzione dei posti.
"Zayn odia avere qualcuno affianco quando odia, quindi mi tocca viaggiare dietro" spiegò Niall.
Mi misi a ridere. Il faccotto di Niall era sempre molto tenero e buffo allo stesso tempo.
Dopo qualche minuto di tragitto Zayn porse una domanda.
"Qualcuno di voi ha sentito Harry?" 
Niall mi guardo facendo un cenno di disapprovazione.
"Io no" rispose.
"Io nemmeno" commentai.
A quanto pare il mio vicino di casa era scomparo nel nulla.
"Beh, lui non rinuncia mai a una pizza, sicuramente avrà finito i soldi o avrà perso il cellulare per l'ennesima volta. Tipico direi". 
Il viaggio durò altri svariati minuti, ma poi finalmente la macchina accostò.
"Secondo voi ci sarà tanta gente?" chiese Niall.
"Come al solito" sbuffò Zayn "stavolta spero solo di riuscire a mangiare senza che qualcuno mi chieda ogni cinque minuti se la pizza è buona". Zayn sembrava molto seccato.
Il percorso dalla macchina alla pizzeria fù molto breve e tranquillo, senza l'ombra di flash o fans. Meglio così, pensai.
Non appena arrivammo dentro e ci avvicinammo al tavolo, notai che Liam e Louis erano già arrivati, in compagnia di due ragazze.
"Lei è Elonor" disse Louis presentandomi la ragazza che si trovava affianco a lui.
"Piacere" dissi porgendole la mano che strinse.
"Mentre lei è Danielle" disse stavolta Liam indicandomi una ragazza dai lunghi capelli ricci.
"Piacere" disse questa porgendomi a sua volta la mano.
"Qualcuno di voi ha sentito Harry?" chiese nuovamente Zayn.
"Io ieri sera" disse Louis "ha detto che avrebbe ritardato un po' perché era successo qualcosa ma non mi ha detto cosa."
I minuti passavano ma di Harry non si vedeva l'ombra. In compenso i Flash iniziarono ad arrivare.
Erano le nove e mezza quando decidemmo di iniziare ad ordinare.
"Io prendo una 4 formaggi" "Io una margherita" "margherita anche per me" "Io una con le patatine" così dicendo Harry entrò dalla porta dell'entrata, ma non era da solo. Vicino a lui si trovava una ragazza bionda, alta e molto slanciata. L'avevo già vista da qualche parte.
"Zayn, ma quella non è Emma" sussurrò Niall avvicinandosi all'orecchio di Zayn.
Zayn alzò leggermente lo sguardo e, guardandola, fece un'occhiataccia rivolta a Liam e Niall.
Harry nel frattempo raggiunse il tavolo assieme alla sua "accompagnatrice".
"Ehi ragazzi" disse sedendosi con noi.
"Harry.. Emma" disse Louis.
"Scusate il ritardo ma il mio aereo ha fatto ritardo" disse la ragazza bionda sedendosi accanto a me.
Feci un mezzo sorriso. Lei si mise a fissarmi per qualche secondo poi si presentò.
"Non penso di conoscerti, sono Emma" 
"Jade" disse sorridendole.
Harry si trovava di fronte a me e mi guardava insistentemente. Girai lo sguardo e iniziai a parlare con gli altri.
"Allora Emma" disse Eleonor ad un tratto "come mai da queste parti e sopratutto, come mai proprio oggi?" 
Dalle occhiate e dal tono di voce che assunse, qualcosa mi disse che le due non erano molto in simpatica, ma lasciai comunque che continuassero la conversazione.
"Oh niente, dovevo venire a fare un servizio fotografico e allora Harry mi ha inviato a passare una serata con voi ragazzi" rispose Emma infilandosi un pezzo si pizza in bocca.
Louis si allontanò leggermente da Harry.
Ma che stava succedendo? continuavo a chiedermi dentro.
Harry aveva un viso da pesce morto, gli altri erano tutti musoni e arrabbiati e l'unica che sembrava divertirsi veramente era Emma.
La serata non fù delle migliori. Il tempo passava lentamente e pesantemente. Non appena tutti ebbero finito di mangiare la propria pizza, uscimmo velocemente dal locale.
"Ti accompagno io a casa" disse Zayn facendomi avvicinare alla sua macchina.
Salutai Liam, Eleonor, Louis e Danielle. Harry si era già allontanò con Emma.
Niall salì in macchina con noi e io ne approfittai per fare qualche domanda.
"Ma, sbaglio o l'aria era un pochino tesa stasera?"
"Un pochino? Tra un po' non c'era nemmeno l'aria" disse Zayn sbuffando.
"Posso sapere come mai?" ingenuamente feci quella domanda.
"Harry sa perfettamente che quella Emma lo usa solamente per fare hodiens ma lui continua a starci dietro. Louis aveva litigato assieme a Harry perchè non voleva che la vedesse più. E' stata poi Eleonor a fargli aprire gli occhi. Harry aveva promesso che non l'avrebbe più rivista ma.. Si sa com'è fatto Harry.." concluse Niall spostando lo sguardo fuori dal finestrino.
"Credevo avessero una storia.." ammisi spudoratamente.
"Si come no, lei ha una storia con qualsiasi ragazzo di bell'aspetto e famoso.. Lo sai che si dice che sia sposata?" disse Zayn guardando dallo specchietto retrovisore.
La situazione si stava facendo abbastanza pesante e imbarazzante. Fortunatamente il viaggio verso casa terminò velocemente.
Scesi dalla macchina ringraziando Zayn e salutando Niall. Salii in camera mia. Zia era ancora sveglia che stava guardando un film Dopotutto erano appena le dieci.
"Che cosa fai adesso?" chiese vedendomi scendere in salotto vestita ancora in tenuta da casa e non in pigiama.
"Penso che andrò un po' sul dondolo in veranda a prendere un po' d'aria. E' una bellissima serata." 
Così dicendo uscii di casa e mi andai a dondolare sul dondolo bianco che si trovava sul lato destro della veranda.
Il cielo era così blu che le stelle sembravano ancora più luminose del solito. L'aria era tiepida e mi scompigliava appena i capelli. Il fruscio degli alberi rendeva l'atmosfera così tranquilla e rilassante.
Era assolta nel nulla quando una macchina parcheggiò nel vialetto accanto a quello di casa mia. Harry era tornato a casa. I fari della macchina illuminarono la mia sagoma per qualche istante, quel che bastò per farlo scendere dalla macchina e avvicinarsi a me.
"Ei" disse salendo le scale del porticato.
"Sera" risposi tenendo lo sguardo fisso sulla siepe di fronte a me.
"Posso sedermi un attimo con te?" 
"Prego" li feci un po' di spazio, anche se effettivamente di spazio c'è n'era in abbondanza.
Rimase qualche minuto in silenzio. Quasi mi ero dimentica della sua presenza.
"Non è stata una bella serata vero?" chiese non spostando lo sguardo dalla stessa siepe che precedentemente stavo fissando io.
Riflettei qualche secondo su cosa risponderle. Mentire non era nelle mie corde.
"Vuoi la verità? Orrenda".
Lo sguardo di Harry si spostò.
"Quando si è una persona "famosa" è difficile capire seriamente se una relazione può essere vera oppure no.."
Guardai il suo volto. Era quasi vuoto, pieno. Inerme.
"Io penso che sia dura anche quando non lo si è." Aggiunsi quasi sotto voce.
Harry mi iniziò a guardare, come se volesse saperne di più.
"Ti accorgi se una relazione può essere vera o meno da piccola cose. Piccoli gesti. Piccoli sguardi."
"Forse non ho occhi per guardare" disse amaramente.
"Ma hai un cuore, e fidati, in amore è l'unica cosa che serve.. A volte ci si sente soli e allora si inizia a pensare che tutte le storie siano quelle giuste per noi, ma non è affatto così. E proprio quanto non c'è lo si aspetta che la storia si fa vera. Quando da un giorno all'altro ti svegli pensando a quella persona, una persona che fino al giorno prima vedevi come amica o anche come sconosciuta. La storia diventa vera quando non sono le parole a parlare, ma gli sguardi. Quando un niente diventa tutto.." così dicendo, uno sorriso amaro spuntò sul mio volto.
"Non siamo noi a scegliere di chi innamorarci.." disse quasi come consolazione.
"Hai ragione, ma nella maggior parte dei casi decidiamo noi chi amare, e credimi se ti dico che essere innamorati è molto diverso da amare una persona.."
"Qual'è la differenza?"
"Quando sei innamorato progetti le sorpese da fare, gli appuntamenti perfetti, le uscite perfette.. Quando invece ami una persona fai tutto d'impulso. Niente è prevedibile.. E' questo che distingue gli innamorati da colore che amano."
Rimasimo in silenzio.
"E' così difficile" disse ad un tratto.
"Amare non è mai facile, bisogna solo trovare la persona che c'è lo semplifichi."
"Quando si è famosi, è tutto complicato, sopratutto se stai con una persona non famosa.."
Scossi la testa in segno di disapprovazione.
"Senza offesa ma, la ragazza che ti sei portata oggi faceva più attenzione ad apparire bene in foto piuttosto al fatto che il suo accompagnatore fissasse un'altra.." 
"Ti guardavo perché credevo che i ragazzi ti avessero già raccontato la storia e quindi cercavo di capire.."
"Ma non devi darmi spiegazioni, non quando io non te le chiedo.. Il fatto e che si, mi hanno raccontato quello che è successo, ma dopo la cena. E credimi durante tutta la sera continuavo ad osservare le sue movenze e a notare che gli importava più di quelle 100 persone fuori dal locale a scattare foto che al ragazzo che aveva davanti."
"Esattamente!" esclamò Harry ad un tratto "Lei è una persona famosa è fa così, pensa se non lo fosse.."
Come al solito Harry non capiva cosa stava dicendo. Sbuffai e stetti zitta.
"Non credi sia così?" chiese dopo qualche istante.
Mi lasciai cullare ancora per qualche secondo dal dondolo, chiedendomi se fosse stato meglio rispondere o tacere. Ma al divolo. Mi sistemai bene sopra al dondolo, mi girai verso di lui e lasciai che le parole vennero fuori.
"E' una cosa tipicamente da star pensare che le loro fans o le persone non famose non vadano bene per loro solo perché non finiscono su una copertina di giornale, solo perché quando escono non vengono assalite da cento persone. Il fatto e che si sbagliano tutti. Pensate costantemente che una persona non famosa da voi voglia solo la fama, quando non vi rendete conto che sono proprio le persone famose a volerla.." feci una piccola pausa per riprendere fiato "..una persona che non ha niente, difficilmente pensare di poter ottenere qualcosa. Una persona abituata ad avere tanto, sa che potrà avere sempre di più. La vedi la differenza? Una persona famosa crea scandali sulla sua relazione per avere successo, una normale piange in camera sua per ore su un cuscino senza dare spettacolo di se stessa. E come quando vai a scuola, è c'è il ragazzo più bella della scuola, quello che tutte vorrebbero avere e che sai che non ti guarderà mai e poi, un giorno, ti viene a parlare.." no okey stop. Mi fermai li.
"Quindi" disse Harry subito dopo "tu pensi che sia meglio mettersi con una perfetta sconosciuta, senza stimoli e passioni solo per non stare male?"
"No" lo interruppi "una ragazza con delle ambizioni, con carattere, che sa tenerti testa. Una ragazza che non necessariamente deve essere candidata agli Oscar ma che nemmeno è candidata alla disintossicazione. Ma alla fine è inutile programmare, come ho detto, quando arriverà la ragazza giusta te ne accorgerai, credi."
"Non ne sono sicuro, non me ne renderei conto, ne sono sicuro" disse mostrando un piccolo sorriso sul suo volto, come quasi se fosse disperato dal fatto che non sarebbe mai riuscito a trovare la ragazza giusta.
Guardai il suo volto per qualche secondo, i suoi occhi erano fissi sul pavimento. Era così immobile che crebbi che non stesse nemmeno respirando.
"Quando una mattina ti sceglierai con la voglia di scriverle, quando la sera andrai a dormire con la voglia di sognarla, quando non vedrai l'ora di poterla abbracciare, quando capirai che l'attesa è stata ricompensata.." Harry alzò lo sguardo "..quando capirai tutto ciò, capirai anche di aver trovato la persona giusto" conclusi.
Quelle ultime parole furono la fine della conversazione. Harry rimase accanto a me a farsi cullare dal dondolio del dondolo, dall'aria calda sul nostro volto, dalle mie parole che, per certo, continuavano a girovagare per la sua testa.

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Capitolo 6
*** Go out with me? ***


Non capivo se stavo sognano o se ero nel dormiveglia. Avete presente quando state dormendo ma sentite perfettamente quello che sta succedendo nella vostra stanza? Era una sensazione stranissima. I miei occhi erano sigillati ma sentivo qualcuno salire le scale ed avvicinarsi al mio letto. Molto probabilmente era mia zia, ma qualcosa mi diceva il contrario. Qualcuno stava entrando nella mia stanza. Ormai ci trovavamo a distanza di qualche metro. Per quanto volessi aprii i miei occhi a capire chi fosse non c'è la facevo. Sembrava che mi fossi appena addormentata, come se non avessi mai dormito in tutta la mia vita. Molto probabilmente stavo sognando, ma qualcosa mi diceva che in realtà stava succedendo veramente.
La presenza all'interno della mia camera era ormai vicinissima a me. Allungò una delle sue mani e mi scosse leggermente toccandomi sulla spalla sussurrando "Jade?!"
Di colpo aprii gli occhi, davanti a me mi trovavi una sagoma maschile non ben identificata che mi stava guardando.
Sobbalzai talmente in alto che credetti di aver toccato il soffitto, di colpo mi ritrovai in piedi davanti a quella sagoma che, andò ad accendere la luce per farsi riconoscere.
"Harry?" chiesi schiarendo la vista.
"Buon giorno anche a te" disse avvicinandosi a me.
"Giorno? Fuori c'è ancora la luna e i lupi ululano"
"Effettivamente sono le 3 e mezza del mattino, ma il punto è un'altro" disse mettendosi a ridere constatando che effettivamente era molto preso. Harry mi continuava a fissare ovunque tranne che in faccia.
"Cosa cavolo stai..?" bingo. Io non dormivo con i pantaloni.
Mi rimisi sotto le coperte più imbarazzata che mai.
"Oh non ti preoccupare, voglio dire non ho visto niente nel senso che.. oh diamine.."
"Harry, sono più scioccata del fatto che alle 3 e mezza tu sia in camera mia che del fatto che tu mi abbia visto senza pantaloni quindi.."
"Giusto, ehmm.. Mi ha chiamato Alan e mi ha detto che li serviamo subito per girare delle scene del video, non volevo darti questo risveglio ma è urgente.."
Ci misi cinque minuti per cercare di connettere il mio cervello alle parole che aveva appena detto Harry.
Dissi a Harry di aspettarmi un minuto di sotto mentre velocemente mi preparai.
Erano le 3 e 45 quando uscimmo di casa,
"Senza offesa, ma non credevo che girare un video comportasse questi orari.."
"Ammettilo che hai sempre sognato che un bel ricciolino ti venisse a svegliare" disse Harry sorridendo.
"Era il mio sogno nel cassetto, grazie per averlo esaudito" dissi con tono serio "ma per curiosità, come hai fatto ad entrare in casa mia?"
"Mia madre ha la chiave, nel caso succedesse qualcosa in casa vostra.. Gli e l'ha data tua zia Clariss qualche anno fa per via che stava sempre fuori per lavoro.."
Comprensibili. Zia era unica nel suo genere dopotutto.
Il viaggio durò malapena la durata di quella conversazione. La macchina di Harry si fermò fuori da una villetta molto carina e illuminata dalle luci della produzione.
"Eccoli" esclamò Alan vedendoci scendere dalla macchina "ragazzi dovete essere molto veloci, ci serve l'ora e il cielo quindi fate veloce al trucco.." 
Immediatamente ci portarono al trucco e hai capelli. Mi misere un completo intimo bianco. Che cavolo avrei dovuto fare? Mi misero addosso un accappatoio e mi portarono in una camera da letto. Li si trovava già Harry assieme ad Alan e al resto dello staff.
"Allora ragazzi" disse Alan facendomi arrivare davanti al letto "voglio fare delle scene dove sarete assieme quindi ora giriamo quelle mentre siete nel letto a parlare e mentre dormite.. Dopo sempre rimanendo in questa location, faremo un'altra scena.. Okey? Ora voglio solamente che parliate abbracciati, faccia a faccia, vedete voi come giocarvela, voglio solo che siate molto spontanei e concreti.
Mi vergognavo assai a togliermi da dosso l'accappatoio. Harry invece sembrava molto a suo agio in pantaloncini.
Tolsi velocemente l'accappatoio e mi catapultai sotto le coperte.
"Si gira" disse Alan puntandoci contro la telecamera principale.
Harry iniziò a toccarmi i capelli, iniziò a parlarmi di cose banali ma che effettivamente ci facevano sembrare naturali, proprio come Alan ci aveva richiesto.
Dopo qualche scena di quel tipo, Alan richiese alcune scene di noi due che dormivamo.
"Jade, appoggia la tua testa sul petto di Harry e tu, Harry, alza il braccio destro dietro la nuca e quello sinistro mettilo intorno alle sue spalle". Oh che scene sdolcinate e imbarazzanti.
Velocemente girammo quelle quattro scene di me e Harry nel letto a dormire. Dopo quella scena, Alan fece tornare entrambi nei camerini per cambiarci di vestito e, per quanto riguarda me, acconciatura e trucco.
Mentre mi trovavo al cambio abito, un membro dello staff entrò nel camerino con dei fogli in mano.
"Jade" disse entrando e avvicinandosi a me "è arrivato il tuo contratto, dovresti firmarlo,e leggerlo ovviamente. Quando hai finito poi portalo ad Alan"
"Devo firmarlo entro oggi?" chiesi indossando velocemente i collant.
"No, se vuoi poi anche portarlo a casa e chiedere a qualcuno un'opinione nel contratto, riguardo al prezzo e cose varie.. Se non sbaglio il tuo agente dovrebbe sapere già tutto" disse chiudendo la porta alle sue spalle.
"Io non ho un agente" dissi sotto voce guardando dei 5 fogli sul tavolo.
Non c'era tempo di pensare troppo, Alan stava già reclutando me e Harry. Velocemente andammo nel giardino.
"Facciamo delle scene facilissime di voi che fate qualcosa insieme, queste scene verranno usate solo come dei flashback quindi saranno scene di pochi secondi, ma voglio che diate comunque il meglio di voi."
Nel giardino c'era un dondolo, sembrava molto come quello che si trovava fuori da casa di zia, o meglio, fuori da casa mia. 
Stavamo per iniziare a girare la scena quando il cielo iniziò ad annuvolarsi e nel giro di qualche minuto un acquazzone iniziò ad inondare nuovamente le strade Londinesi.
"Per oggi non c'è niente da fare ragazzi, per quelle scene serve del bel tempo.. Ora andremo avanti con i pezzi degli altri che meno male non serve che gli agenti atmosferici ci siano favorevoli". Così dicendo Alan ci disse di prendere baracche e burattini e di poter tranquillamente tornare a casa e che le riprese del video sarebbero continuate in un momento più consono. Andai in camerino per prendere la mia borsa e il mio contratto. Per la seconda volta in una giornata risentivo al sensazione di una presenza strana alle mie spalle.
"Sono le sette in punto. Che dici, ti fai offrire una colazione?"
"E' la seconda volta nel giro di 2 ore che mi fa prendere la tacchicardia, giuro che la prossima volta ti spruzzo lo sprai al peperoncino negli occhi.."
Harry si mise a ridere. Effettivamente le mie parole erano state molto stupide, ma sentivo quella sensazione dell'essere "spiata".
"In qualsiasi caso" intervenne Harry "te la fai offrire la colazione?"
Ormai la voglia di dormire era sparita, e sicuramente con quel tempo non avevo voglia di rinchiudermi in casa con una flebo attaccata al polso. Accettai la proposta di Harry e, così facendo, salimmo in macchina e ci dirigemmo in una caffetteria.
"Non vorrei mai che la tua amica Emma potesse pensare male" disse ad un tratto nel constatare che alcuni fotografi iniziavano a spuntare un po' ovunque.
"Oh giusto, non te lo avevo detto" disse Harry girando per una stradina, poi un un'altra e in un'altra ancora.
Non capivo dove cavolo mi trovavo, sapevo solamente che non c'era anima viva e sicuramente, nessun paparazzo o fotografo nei dintorni.
Harry tolse le chiavi dalla macchina.
"Umm.. vuoi uccidermi che mi hai portato in questo vicolo oscuro?" chiese scherzosamente.
"No, volevo solo parlare senza tanti flash" aggiunse sorridendo.
"D'accordo allora.." dissi girandomi con il busto verso di lui "..parliamo tranquillamente"
Harry disse qualcosa di strano prima di iniziare seriamente il discorso, qualcosa che, sinceramente, non riuscii a captare.
"Ho pensato tanto alle cose che hai detto ieri sera e grazie a quelle parole, per quanto può sembrare strano, sono riuscito ad aprire gli occhi su un'aspetto della vita che forse avevo cercato di sviare per parecchio tempo. Avevi ragione su ogni singola parola che mi hai detto.." fece un attimo di silenzio e poi riniziò "..così ieri l'ho chiamata e le ho detto che mi piace coma ragazza ma che siamo troppo contrastanti e che forse io pensavo troppo e lei troppo poco e che quello che volevamo ricavare tra questa relazione era per lei interesse pubblicitario e da me interesse sentimentale.. Mi ha urlato contro qualcosa che non ho nemmeno ascoltato e ha riattaccato il telefono.. Per me con lei è finita li." Terminò Harry soddisfatto.
Lo guardai per qualche istante con un sorriso d'orgoglio sulle mie labbra. Aveva fatto veramente la cosa giusta.
"Sono contenta" ammisi poco dopo "hai fatto la scelta più giusta, l'importanza e che tu ne sia convinto e.."
"Sono più che convinto, è passato ormai.." mi interruppe sempre tenendo il sorriso sulle labbra. 
Rimasi in silenzio a sorriderle.
"Ohh emm.." disse ad un tratto "andiamo a fare colazione?"
"Si ma, scelgo io il posto!"
Non avevo voglia di stare in giro, soprattutto considerando il fatto che la sveglia quella mattina era svegliata alle tre di mattina. Dissi a Harry il numero civico di casa mia, cosa che, fortunatamente, lui non ricordava. Quando arrivammo fuori dalla porta di casa mia rimasta un attimo spaesato.
"Credevo avremmo fatto colazione insieme" disse scendendo dalla macchina.
"Ed è quello che faremo, solo che la faremo a casa, in un posto senza gente, flash, urla, autografi o pianti."
L'idea venne subito promossa da Harry che entrò in casa.
"Devo ammettere che con la luce accesa, la tua casa è molto più accogliente. Stamattina avevo paura a salire le scale." 
"Non si sa mai che l'orso cattivo ti venisse a mangiare."
"Sarebbe potuto succedere veramente, non scherziamo"
"Tu fantastichi troppo"
"E tu sei un po' troppo veritiera. Susu, pensa in grande". 
La conversazione con Harry si dilungò quella mattina. Quando iniziarono ad essere le 8 di mattina, il suo cellulare squillava ogni quattro secondi. Harry accendeva in continuazione lo schermo del suo cellulare, leggeva i vari messaggi, rispegneva lo schermo e così per una ventina di volte nel giro di 10 minuti. Io stavo davanti a lui a guardare quello schermo accendersi e spegnersi in continuazione. Mi sentivo a disagio. Lui sembrava così occupato con il lavoro.. o meglio.. guardando con più attenzione lo schermo delle telefono, lessi parecchi nomi femminili.. Sascia, Lauren, Camill, Alexandra, Patrisha.. e sembravano non finire mai. Stava iniziando a pesarmi la situazione, non perché mi desse fastidio il fatto che lui stesse parlando con decine di decine di altre ragazze, ma perché era li con me, ma sembrava essersene dimenticato.
"Emm.. non vorrei disturbare" disse ad un tratto "ma, esito".
Harry alzò di botto la testa con sguardo perso.
"No no no, scusami. E' così ogni mattina, io non sto rispondendo apposta perché sennò poi mi massacrano.."
"Vedo che hai molte spasimanti" aggiunsi sorridendo.
"Chi?" chiese Harry spaesato.
"Beh" dissi "Alexandra, Sascia, sono nomi femminili, almeno che non siano tutte tue sorelle o cugine, deduco siano ragazze con cui ti frequenti o che ti senti."
Harry si mise a ridere e a mordicchiarsi le labbra nella speranza che potesse aiutare a smettere di ridere.
"Io non mi sento con nessuna! Sono solo fans alle quali ho chiesto il numero e che mi scrivono il buon giorno ogni mattina.."
"Oh così tu chiedi il numero alla tue fan?" chiesi sorridendo.
"Beh, se capita" si giustificò Harry.
Ci fù un attimo di silenzio, poi Harry si soffermò a guardare il tavolo.
"Te invece?.. Non ti ho chiesto se sei fidanzata o se ti senti con qualcuno" chiese tenendo gli occhi sul tavolo.
Sorrisi e risposi "No, sono Single. Nessun ragazzo, nessuno che mi gira attorno. Non so se ricordi ma, mi sono trsferita dall'Italia da circa 2 settimana" scoppiai a ridere.
Il silenzio calò nuovamente.
"Sto morendo dal sonno" dissi cambiando discorso "svegliarsi alle tre del mattino non è da tutti i giorni" conclusi stiracchiandomi e sbadigliando.
"Oh, allora ti lascio andare a dormire, io vado a casa" disse alzandosi dalla sedia.
"Ma va, guarda che puoi anche rimanere" dissi non volendo sembrare una maleducata.
"Veramente pure io ho sonno" disse insistendo "sai anche io mi sono alzato a quell'ora." Harry si avvicinò alla porta d'ingresso.
Lo salutai. Prima che potesse uscire dalla porta, fece marcia indietro e rimise piede in casa.
"Mi chiedevo" disse impacciatamente "se magari, un giorno, quando non hai niente da fare, e se hai voglia ovviamente eh, nessuno ti obbliga voglio dire, se vuoi potremmo andare a vedere un film o a cena, ovviamente non sei obbligata, so accettare un no come risposta però sai sei arrivata qui da poco e.."
"Si, uscirei volentieri con te" risposi dando fine a quel monologo che sapevo sarebbe durato anni se non le avessi dato una risposta.
"Beh allora, ci sentiamo?" disse Harry sorridendo e rimettendo piede fuori dalla porta.
"Sicuro" risposi sorridendole e salutandolo chiudendo la porta di casa.
Il sonno mi pervase. Non avevo più forze per tenere gli occhi aperti infatti, non appena entrai in camera, mi lasciai cadere tra le pieghe del mio letto.

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Capitolo 7
*** First Date. ***


"E così ti ha inviato ad uscire?"
Nella vita reale non succedeva spesso di essere invitata ad uscire da una celebrità. A Londra, però, non avevo amici, e questo cose per una ragazza della mia età, vanno raccontate a qualcuno. Io avevo mia Zia, così raccontai tutto a lei. Ma non si rivelò una bella idea.
Zia mi stressava tutto il giorno, in continuazione chiedeva se avevamo scelto la data d'uscita. Mi piacevano le sue attenzioni, ma stava diventando troppo stressante.
"Usciremo in gruppo, non saremo solamente io e lui, quindi non vedo il perché di tutta questa agitazione".
Decisi che molte probabilmente sarebbe stata meglio un'uscita di gruppo.. Sarei comunque stata con lui, ma almeno la cosa sarebbe stata molto meno seria. 
*Harry*
Avevamo pensato di organizzare per sabato sera, va bene?
 
*Io*
Perfetto (:
 
*Harry*
Passo a suonarti verso le otto.
 
Okey, lo so cosa state pensando "Cavolo è Harry Styles, componente dei One Direction, sogno di milioni e milioni di ragazze, per quale motivo non ci vuoi uscire da sola e perché non sei euforica?" Effettivamente mi ponevo anche io la stessa domanda, credetemi, il fatto e che il mio passato mi faceva da scudo contro tutte quelle domande e quei problemi.
Erano le dieci di venerdì sera quando zia salì le scale per venire in camera mia.
"Ei gioia" disse entrando e sedendosi sul letto di fianco a me "va tutto bene?" chiese.
"Perché dovrei stare male?" chiesi sapendo il perché zia stessa iniziando quel discorso.
"Domani ne parliamo" disse uscendo dalla stanza e lasciando che io mi misi a dormire.
La mattina successiva il tempo era molto bello anche se con qualche nuvola minacciosa.
Come al solito le mie mattine le passavo nella noia più assoluta, tra un film e un libro di scarsa autenticità. Amavo come le storie d'amore nei film e nei libri fossero così perfette, così naturali, così prive di problemi, così, non reali.. In quel periodo mi stavo cimentando nella storia più popolare tra le Teenager, Twilight. 
Due amore così contrastanti, due persone così diverse, due strade che mai si sarebbero potute incontrare, e invece stavano vivendo veramente quella che sembrava la storia d'amore più invidiate dal resto del mondo.
La mattina la passai tra pagine di libri e qualche serie televisiva. Dopo pranzo decisi di iniziare a prepararmi.
Doccia, capelli, trucco, vestito, cambio di vestito, cambio di scarpe, modifica del trucco, modifica dei capelli, miglioramento dell'abito, miglioramento del trucco, miglioramento dei capelli e, in un batter d'occhio erano già arrivare le sette e mezza.
Zia era appena arrivata a casa e subito venne a cercare la sua nipotina.
"Jade, sei in camera?" urlò dalla cucina.
"Si, sono qua" risposi prendendo la borsa e dando l'ultima occhiata allo specchio.
"Oh hai messo i Jeans?" chiese rimanendoci un po' male.
"Sto uscendo con amici, mica andando ad un matrimonio. E poi i Jeans sono comodi" risposi chiedendomi cosa ci fosse di così sbagliato in quel paio di jeans che avevo ritoccato per tutta la giornata.
"Non ho niente contro i Jeans" disse zia guardandomi nuovamente "ma non puoi mettere una maglia da stracciona, vediamo che hai nell'armadio" concluse avvicinandosi al mio armadio e scrutando ogni singola maglia, canottiera, top e quant'altro.
Rimanevo a fissare l'orologio nella speranza che Harry venisse a suonare in anticipo, non potendo così cambiare abbigliamento.
"Ecco" disse ad un tratto zia tirando fuori dall'armadio un top nero con un fiocco proprio in mezzo al corpetto.
"IO QUELLO NON LO METTO!" dissi decisa vedendolo.
"Ti starà benissimo!" insistette zia.
Misi quel top per farla felice, ma era pronta a cambiarlo non appena sarebbe uscita dalla porta della mia stanza.
Non appena lo indossai, il campanello di casa suono.
"Eccolo!" disse Zia emozionata.
"E' solo un amico diamine, perché tanta euforia" ripetei per l'ennesima volta.
Zia non sembrava voler uscire dalla stanza prima di me, così, velocemente presi la borsa ed usci con quella sottospecie di maglia che mia zia mi aveva rifilato.
"Penso di tornare per.."
"Oh ma non c'è bisogno, mi fido di lui è un bravo ragazzo, torna quando vuoi" disse Zia tutta euforica scendendo le scale e dandomi delle piccole spinte per farmi arrivare prima alla porta d'ingresso.
Grazie ai miei piedi e alla spinte di mia zia, arrivai davanti alla porta d'ingresso dove, Harry mi stava aspettando da qualche istante. Aprii la porta. Dietro ci ritrovai un ragazzo dai bellissimi capelli ricci e un sorriso smagliante. Portava una maglia bianca con scollo a V e un paio di pantaloni neri con sopra una camicia a scacchi rossi e neri. Okey, bingo, la mia maglia era inappropriata.
Harry mi guardava sorridendo senza dire una parola, ricambia lo sguardo e il sorriso, ma Zia non poteva di certo non rovinare quel momento.
"Buona sera Harry" disse Zia facendo distogliere la vista di Harry da me, a lei.
"Oh Buona sera" disse a Zia Clariss.
"Allora, dove andate di bello stasera?"
Che discussione imbarazzante, perché doveva fare tutte quelle domande a mo di interrogatorio? Stavo uscendo con amici, non col principe William.
"Umm.. Penso andremmo a mangiare qualcosa e poi da qualche altra parte, comunque torneremo per.."
"Non importa l'ora, trattamela solo bene" disse Zia dandomi un'altro colpetto e facendomi mettere il primo piede fuori dalla porta di casa "divertitevi" aggiunse chiudendo la porta alle nostra spalle.
Uscii e l'imbarazzo sembrava non passare; "Come mai?" mi chiesi.
"Beh effettivamente è stata una conversazione imbarazzante" dissi avviandomi alla macchina.
"Ma no" disse Harry sorridendo "Clariss è molto dolce come donna, pazza certo, ma dolce".
Salimmo in macchina e ci avviammo verso la nostra destinazione.
"Hai sentito gli altri?" chiesi durante il tragitto.
"Si, Niall ha programmato il dopo cena" disse Harry mettendosi a ridere.
"Dopo cena?" chiesi.
"Si, abbiamo una tradizione noi della Band" aggiunse, ma terminando li lo spiegone.
Dentro di me chiedevo "quale tradizione?" ma mi sembrava stupido chiedere una cosa alla quale Harry non aveva voluto precedentemente esporre.
Il tragitto terminò. Ci fermammo fuori da un ristorante molto illuminato, un po' dai flash, un po' dalle luci di sottofondo.
Harry, da gentlemen, venne ad aprirmi la portiera della macchina. Dolce pensai.
Non appena entrammo all'interno del ristornate, notammo che Zayn, Liam, Niall, Louis, Eleonor e Danielle erano già accomodati al nostro tavolo.
"Siamo in ritardo?" chiesi imbarazzata.
"No, sono loro in anticipo, credo" aggiunse Harry come scusante.
Salutai tutti, avevo conosciuto in precedenza Danielle e Eleaonor, quindi l'imbarazzo era sicuramente meno.
I posti che i ragazzi ci avevano lasciato a me e a Harry si trovavano sul divanetto al fondo del tavolo sulla destra.
Eleaonor e Louis erano così carini insieme, che mi si scioglieva il cuore a guardarli tenersi per mano e darsi qualche bacio durante il corso della cena. Stessa cosa Danielle e Liam, che continuavano a lanciarsi sguardi molto dolci e romantici.
Niall, invece, sembrava non avere occhi che per il piatto di pasta che le si trovava davanti, mentre Zayn aveva il naso incollato al telefono, magari per qualcosa di importante.
Le poche volte che ebbi il coraggio di guardare Harry, notai che aveva sempre stampato in faccia quel sorriso che, dopo averlo visto per qualche tempo, iniziò a crearmi seriamente dei tremolii alle gambe.
Il discorso era sempre molto fluente tra tutti quanti, tranne che per Harry che sembrava più silenzioso del solito. Si limitava solo a fare cenni con la testa mantenendo il sorriso sulla faccia. Non sembrava annoiato o infastidito, sembrava solamente, svogliato.
Ad un tratto della serata mi girai verso di lui per chiederle se c'era qualcosa che non andava.
"Va tutto bene?" chiesi avvicinandomi al suo orecchio.
Lui mi guardò, fece un cenno di si con la testa e continuò a sorridermi.
Strano, molto strano pensai. Ma dopotutto quella sera niente sembrava normale, credetemi.
Verso la fine della cena Harry sembrò illuminarsi e saltò fuori con la prima frase di senso compiuto della serata.
"Allora Niall, andiamo al dopo cena?" disse Alzandosi.
"Pronti e dir poco caro Hazza"
Okey, Hazza? Mi era nuovo questo nome. Capii subito che era un'altro modo che avevano di chiamare Harry.
"Spero sia bello come me l'ha descritto Liam" disse Daniel alzandosi velocemente.
"Sicuramente, lo ha organizzato Niall" aggiunse Louis.
Tutti sapevano di cosa si trattava ad eccezione della sottoscritta? 
Non appena uscimmo dal ristorante, ognuno salì sulle rispettive macchine, ad eccezione di Zayn e Niall che salirono sulla macchina di Harry assieme a me.
"Te la ricordi la strada amico?" chiese Niall che si trovava al posto del passeggero vicino a guido.
"Vai tranquillo Niall, me lo ricordo" rispose Harry.
Vicino a me c'era Zayn che stava ancora attaccato al cellulare.
"L'amore ti spinge e stare tutta la sera attaccato al cellulare?" chiese mentre Harry e Niall iniziarono ad urlare e a litigare per la strada da prendere.
Zayn alzò lo sguardo dal cellulare e mi guardò scuotendo la testa.
"No, ci sono, solo che sto parlando con mia mamma e niente.. Allora, stasera non sia che succede te vero?"
"OVVIO CHE NON SA COSA SUCCEDE!" disse girandosi di scatto Niall rivolgendosi a Zayn con aria minacciosa.
"Niall tiene a queste tradizione" spiegò Zayn mettendosi a ridere.
Non stavo capendo veramente niente di quello che stava succedendo. I miei punti interrogativi continuarono ancora per qualche minuto. Non appena arrivammo all'interno di un parcheggio enorme, tutti quanti scesero dalla macchina.
"Aspetta" disse Harry scendendo velocemente dalla macchina e vedendomi ad aprire la porta. No, quella volta non voleva fare il gentlemen, semplicemente voleva impedirmi di guardare dove fossimo arrivati. Mi mise una mano sopra agli occhi e mi fece camminare per circa 5 minuti senza che io potessi vedere dove stavo andando. La cosa era divertente, ma allo stesso tempo molto impaziente. Volevo vedere dove mi avessero portato.
"Spero non mi vogliate usare per fare un sacrificio umano come in quel film" dissi ad un tratto.
Harry si mise a ridere.
"No, vai tranquilla, dopo poi ti spiegherò.. Sei pronta?" chiese prima di togliermi le mani dagli occhi.
"Pronta"
"1..2..3"
Harry mi tolse le mani dagli occhi. Davanti a me si apriva il Luna Park più grosso che io abbia mai visto, ed era tutto completamente vuoto e solo per noi. Le luci delle giostre rendevano l'ambiente così amichevole e eccitante.
"Ma cosa.." chiesi rimasta estasiata nel trovarmi in quel posto.
"Ora non c'è tempo di spiegare.." disse Harry prendendomi per mano e iniziando a correre verso la prima giostra che, evidentemente, voleva provare.
"Le montagne russe sono un classico" dissi salendo sul vagono assieme a lui.
"Beh, se devi vomitare però verso la tua sinistra, non voglio sporcarmi i ricci".
Oh, finalmente Harry era tornato sul pianeta terra.
Il giro iniziò e beh, devo ammettere che per quanto fossero sottovalutate, andarci sopra dopo aver finito di cenare non è proprio una cosa intelligente. A stento uscii a mantenere il vomito.
Successivamente, assieme a tutti quanti, andammo sugli autoscontri, poi sulle catene e su tantissimi altri giostre che non ricordo nemmeno il nome.
Verso la fine della serata, Niall propose il giro sulla ruota panoramica.
"Allora" disse Louis "le coppie saranno, Niall e Zayn, Jade e Harry, Liam e Danielle e Louis e Eleaonor che ne dite?"
"Dico che Zayn e Niall formano una coppia fantastica" disse Liam facendo scoppiare tutti in una grossa risata.
"Ci invidi e fratello" disse Niall abbracciandosi Zayn.
La ruota panoramica era molto alta, e io odiavo l'altezza, ma suvvia, dopo le montagne russe niente mi avrebbe fermata. 
Io e Harry salimmo sul primo vagone, con a seguito Liam e Danielle.
La ruota iniziò a girare, dandoci una bellissima visione di Londra di sera.
"E' bellissima" commentai non appena arrivati un po' più in alto.
"Dal London Eyes si vede meglio" aggiunse Harry.
"Non ci sono ancora andata, a dire la verità non ho avuto l'opportunità di andare a fare un giro per Londra, sono sempre troppo impegnata" spiegai con a termine una risata.
"Bene" disse Harry "allora la prossima settimana ti porto a fare un giro turistico".
"Tu sarai la mia guida?"
"Non penso tu possa chiedere di meglio, solo carino, coccoloso e ho i ricci".
Scoppiai a ridere.
"Si hai ragione" risposi sghignazzando.
"Su quale fatto?" chiese Harry.
"Su tutto" 
"Quindi pensi che sia carino, coccoloso e che i miei ricci sono Sexy?"
"Sopratutto che i tuoi ricci sono Sexy" 
"Però sono anche carino, vero?"
Harry aveva un aria da spacciato che lo rendeva ancora più tenera.
"Si, sei anche carino" commentai timidamente.
"Anche tu lo sei" aggiunse con quel sorriso che giuro mi faceva tremare più del solito.
Ormai la ruota panoramica era arrivata in cima e la vista era qualcosa di fantastico. Eravamo a tipo 15 metri da terra e iniziavo a sentire le mie vertigini aumentare. Fortunatamente dopo poco la ruota mi fece tornare con i piedi a terra.
"Allora, cosa vogliamo fare? Sono le undici e mezza, domani non c'è scusa, credo, e noi siamo tutti adulti e vaccinati per poter continuare la fiesta" disse Niall tutto energico. Penso che lo zucchero filato che si inghiottì nel giro di due secondi le aveva fatto alzare gli zuccheri nel sangue creandoli un effetto d'euforismo pazzesco.
"Io sono stanco veramente" disse Harry guardo l'orologio "e poi, caro Niall, è l'una meno dieci, impariamo a leggere l'ora?" Scoppiammo tutti, compreso Niall in una grossa risata.
"Beh allora, andiamo a casa, Harry accompagni me e Niall solo a prendere la macchina?" chiese Zayn avvicinandosi a noi.
Salutammo Louis Liam e le rispettive fidanzate, e ci avviamo verso la macchina. Come per l'andata, io mi sedetti nei sedili dietro assieme a Zayn, mentre Niall e Harry litigavano nuovamente per la strada da intraprendere.
"Dio, sono stanchissimo" mi disse Zayn appoggiandosi alla portiera della macchina con gli occhi chiusi.
"Oh che vecchietto di ragazza" riposi dandole una gomitata lieve.
"Non sia mai, io sono sempre molto impegnato, mi stanco eh" disse mettendosi a ridere.
Dopo qualche istante ci trovammo fuori dal ristorante in cui avevamo cenato quella stessa sera, solo che le luci che lo rendevano tanto accogliente, erano ormai spente, e con loro anche i flash erano spariti.
Salutammo Niall e Zayn, io scesi dalla macchina e mi andai a sedere vicino a Harry.
Durante il tragitto non parlammo molto, Harry continuava a tenere lo sguardo fisso sulla strada con il solito sorriso sulle labbra. Io invece guardavo attentamente il paesaggio passare velocemente dal finestrino della macchina.
Poco dopo arrivammo fuori dalle nostre rispettive case.
"Tu mi devi ancora spiegare alcune cose" le dissi rimanendo seduta sul sedile della macchina.
"Domani che ti porterò per fare il giro turistico di Londra ti spiegherò tutto quello che vuoi" rispose continuando a sorridere.
Scesi dalla macchina, le diedi la buona notte ed entrai in casa dove, come avevo precedentemente immaginato, Zia Clariss era ancora sveglia seduta sul divano del salotto pronta a chiedermi tutto riguardo alla serata.
"Allora?" disse facendomi segno di andarmi a sedere vicino a lei.
"Siamo andati a mangiare e dopo ad un Luna Park" spiegai sorridente.
"Ohh e com'è stato? Ti ha baciata?" chiese entusiasta.
"Oh dio No. Direi che come prima uscita è stata bella anche se al ristornate non ha detto nemmeno una parola, però al Luna Park è stato veramente divertente, e poi c'erano tutti, sarebbe stato imbarazzante.."
"Beh, ma, vuoi rivederlo?" 
Zia parlava proprio come una migliore amica, si interessava, voleva dare consigli, opinioni, sensazioni. Era fantastica.
"Behhh" dissi "domani mi vuole portare a fare un giro per Londra visto che le ho detto che non ho ancora avuto l'opportunità di visitarla".
Zia scattò in piedi sul divano e iniziò a saltellarci sopra e dire cose senza senso tipo "uuuhh yeeehhh ahh yuppy!".
Sbaglio o si stava facendo più film mentali lei di me?
"Comunque non lo so" dissi cessando la sua euforia.
"Cosa non sai piccola?" Zia si risedette sul divano e ritornò seria.
"Oggi l'ho visto per la prima volta in modo diverso da un semplice amico, mi sto iniziando ad innamorare del suo sorriso, oggi non riuscivo nemmeno a guardarlo che mi tremavano le game. E poi.. Non so come spiegarlo, mi sento come se con lui potessi parlare di tutto tranquillamente.. Ma ho ugualmente paura di rimanerci scottata."
"Se non provi non potrai mai sapere cucciola".

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Capitolo 8
*** LET ME TELL U A STORY. ***


"Allora alla tua destra puoi vedere il fantastico Big Bang in tutto il suo splendore, mentre spostandoci alla sinistra quella fantastica casella telefonica che viene più fotografata del Big Bang, ma fa niente".
Il giorno dopo Harry mantenne la sua parola e mi portò a fare la visita guidata per Londra. Nonostante fosse una giornata piuttosto calda, Harry portava ugualmente un cappello in testa e il volto coperto da un paio di occhiali anche quando entravamo al chiuso.
"Meglio non far notare troppo che potrei essere io, poi inizierebbero ad accollarsi" mi spiegò lo stesso giorno venendo a prendermi a casa mia.
Il giro turistico per Londra ammetto che era molto emozionante ed eccitante, ma di certo non mi sarei mai aspettata che durasse così tanto, e sopratutto che facesse così caldo.
Nonostante lo dissi, lo ridissi e implorai, Harry continuava a portarmi in giro, a farmi prendere pullman, taxi, biglietti, di tutto.
Nel giro di 2 ore avevo già visitato 4 chiese, 2 musei e 5 monumenti importanti. Stavo veramente impazzendo.
"Che dici se ci feriamo un attimo? Solo così, per come dire.. RIPOSARMI?" ad un tratto, i miei piedi iniziarono a cedere, e con loro anche il caldo stava iniziando a mettermi caput.
Harry si mise a ridere, mi guardò per l'ennesima volta come se fossi una sfaticata.
"Okey, ci fermiamo, ma prima, ti porto all'ultima tappa della giornata, okey?"
Sentirle dire quell'ultima giuro che mi fece slegare il nodo allo stomaco che mi si era creato durante le ultime 3 visite e lunghe camminate.
"Okey, ma prometti che sia l'ultima" dissi cercando di non farmi prendere per i fondelli.
Harry mise una mano sul cuore e una in alto.
"Lo giuro." poi sorrise.
Mamma mia quel sorriso che aveva, così fantasticamente fantastico, stava diventando sempre più un problema per me.
Zia mi aveva detto che molto probabilmente l'uscita che avrei fatto oggi con Harry sarebbe stata quella decisiva, quella nella quale avrei dovuto capire veramente delle cose, ma a me sembrava solamente una gita tipo scolastica. Non avevo tempo di pensare alle cose che dovevo capire di lui, perché ero troppo occupata a seguire quello che mi diceva riguardo a chiese, palazzi, musei, mostre ecc..
Harry mi fece camminare per qualche altro minuto, stavolta sentivo che le sarei caduta per terra e sdraiata sull'asfalto pur di potermi fermare un secondo. Finalmente, dopo che i miei piedi fecero quell'ultimo sforzo, Harry diede l'annuncio del nostro arrivo.
"London Eye" disse mostrandomela in tutta la sua magnificenza.
In London Eye era allo stesso tempo bella e inquietante, era veramente enorme e altissima.
"Bella" dissi continuandola a guardarla a occhi aperti.
"Ora ti ci porto" disse avvicinandosi a una delle cubicole.
"COSA? Avevi detto che ci saremmo andati a sedere" dissi quasi implorandolo.
"Infatti!" disse euforico Harry "dentro ci si può sedere. Il giro dura 25 minuti, abbiamo tutto il tempo di riposarci, non credi?"
I conti del caro e vecchio Harry erano stati calcolati bene effettivamente. Una navicella si fermò davanti a noi. Era veramente grossa, forse anche troppo per dover ospitare solo due persone. Era completamente ricoperta di vetro, sia sopra, che sotto che di fianco. Riuscivo a vedere sotto ai miei piedi. Mi sembrava di volare.
Io mi andai a sedere su quella specie di panchina che si trovava in mezzo alla navicella. Harry rimase qualche minuto in più alzato, poi anche lui venne a sedersi.
"Spero che la giornata ti sia piaciuta" chiese appoggiandosi di fianco a me.
"Si la giornata è stata bella ma.. senza offesa, come guida fai schifo" dissi mettendomi a ridere. 
Credo che anche Harry se nè fosse accorto, infatti scoppiò anche lui in una grossa risata.
"Effettivamente.. Ma volevo farla finire velocemente per portarti qui" spiegò ritornando serio.
Scossi la testa.
"E come mai volevi portarmi qui?" chiesi girando lo sguardo verso di lui.
"Beh, per parlare" rispose alzando le spalle.
"E di cosa volevi parlare?" chiesi facendomi spuntare un piccolo sorrisetto sopra il volto.
Harry si alzò ed andò ad afferrare una sbarra di protezione che si trovava qualche centimetro più lontano dal posto in cui mi trovavo.
"Penso che mi inizi a piacere una ragazza" disse dopo qualche istante di silenzio.
"Davvero?" chiesi sbalordita di quello che mi stava dicendo.
"Si.." rispose quasi amaramente "..la conosco da poco però è ho paura"
Mi alzai e mi avvicinai a lui.
"E' speciale questa ragazza?"
"..Tanto" 
"Gli e lo hai detto a lei?"
Harry stette zitto, poi si girò verso di me. Teneva lo sguardo basso, ed era praticamente immobile, a parte il fatto che le sue mani si stavano avvicinando alle mie. Ormai erano le une nelle altre. Harry alzò lo guardo dal pavimento e si avvicinò ancora di più a me.
"Penso di averlo appena fatto" disse facendo un piccolo sorriso "solo che non so quale possa essere la sua risposta".
Harry mi aveva appena fatto una confessione? La situazione sembrava così strana. Non capivo se le farfalle allo stomaco erano dovute al fatto che mi trovavo a 20 metri d'altezza o se fossero state le sua parole a farmele venire. So solo che riuscii ad alzare la testa e a guardarlo negli occhi, le parole vennero fuori senza il mio permesso.
"Secondo me anche a lei piace un ragazzo speciale."
"Allora sono arrivato troppo tardi"
"No, sei arrivato giusto in tempo".
Le labbra mie e di Harry sembravano ormai essere diventate una cosa sola. Anzi, no. Riuscii a rovinare, o a migliorare quel momento in un secondo.
Scossi la testa e tolsi le mie labbra in direzione delle sue.
"Scusa" dissi stra imbarazzata.
Harry continuava a guardarmi con un sorriso nonostante il rifiuto.
"Scusa di cosa?" chiese quasi come se non fosse successo nulla.
"Il fatto e che è.. come dire.."
"Presto" disse lui quasi con una risata.
Mi sentivo stra stupida e stra in imbarazzo. Non volevo che Harry pensasse che non volevo baciarlo perché non era affatto così.
"Il fatto e che è complicato" Mi sembrava la solita frase da ragazza patetica che non ha una vera scusa per giustificare ciò che ha fatto, ma era la verità.. Tutto era troppo complicato.
"Beh" disse lui con un sorrisino "so aspettare. Magari tra qualche giorno tutto sarà meno complicato" concluse sfiorandomi le guance con le sue labbra.
Il giro sulla ruota panoramica finì dopo quell'accaduto. Harry sembrava che non fosse successo affatto nulla, ma io sapevo che qualcosa era successo, e il fatto che mi fossi tirata indietro da un potenziale "nuovo inizio" mi faceva pensare che fossi stata davvero stupida.
Salimmo in macchina e mi portò a casa.
Durante il viaggio il mio sguardo fissava l'asfalto che passava velocemente sotto i miei occhi. Avete presente quella sensazione di pentimento ma allo stesso tempo di orgoglio? Quando avete respinto qualcosa che ti fa pentire ma allo stesso tempo rendere conto di essere stata brava a farlo? Ecco, mi sentivo esattamente così. 
Quando la macchina arrivò fuori dal vialetto di casa, schizzai immediatamente fuori dalla vettura ed entrati immediatamente in casa.
Zia era in cucina. Non appena chiusi la mia porta dietro alla spella corsi subito in camera mia senza nemmeno salutarla.
Ecco, mossa sbagliata. Di solito quando non salutavo in ritorno da qualche parte era perché c'era qualcosa che non andava. Forse volevo che qualcuno mi venisse a parlare veramente, che mi venisse a chiedere cosa avevo. E così accadde. Zia salii le scale ed si precipitò in camera mia. Io era dentro al bagno che mi stavo legando i capelli.
"Qualcosa è andato storto?" chiese lei entrando e avvicinandosi a me.
Scossi la testa e alzai le sopracciglia.
"A provato a baciarmi" dissi quasi come se fosse una cosa da poco.
Zia spalancò gli occhi e sorrise emettendo un suono tipo "MA DAI?!"
La felicità non durò molto a lungo. 
"Già, ma io mi sono tolta, dicendole era era.. complicato".
Zia riamase in silenzio con una faccia un po' stranita.
"Senza offesa gioia, ma quella frase la dice solo chi non è interessata ad una persona.."
Bingo, Zia Clariss aveva azzeccato il problema.
Rimasi in silenzio nella speranza che zia potesse trovare argomento, e così fece.
"Cosa c'è di complicato?" chiese.
Non era questo l'argomento che volevo intraprendere.
"Tutto" dissi andandomi a sedere accanto a lei.
Il silenzio cadde nella stanza. 
"Potrei dirle che ho paura che lui si senza ancora con Emma per sviare l'argomento" dissi cercando una bugia al mio rifiuto.
Zia fece una smorfia.
"La verità viene a galla. Si sincera con lui, e vedrai che andrà tutto bene.." 
Così dicendo, Zia si alzò ed uscì dalla stanza, lasciandomi a rimuginare su quelle parole, su quella frase.. "Andrà tutto bene", certo, è facile da dire quando non ci si trova lui nella situazione.
Dopo quella giornata e quella conversazione con Zia, decisi di continuare a vedere Harry ugualmente evitando di andare sull'argomento "bacio non bacio", ma lui non mi semplificava le cose.
Ogni volta che ci vedevamo mi abbracciava o mi coccolava. Mi sentivo felice, veramente tanto, ma quando si trattava del bacio della buona notte o del buon giorno, era sempre punto a capo. Mi bloccavo. Avevo quella cosa seppellita dentro di me che non mi permetteva di aprire un rapporto nuovo. Iniziai a pensare che forse, solo dopo averla affrontata sarei riuscita a "rinascere", ad apprezzare veramente tutte le attenzioni che Harry mi dava. 
*Io a Harry*
Stasera vieni da me?
 
*Harry*
Certo, ora?
 
*Io*
Quando vuoi
 
*Harry*
Per le otto sono da te, bacio.
 
Mi sentivo con il cuore in gola. Non appena sentii bussare alla porta quella sera, crebbi che mi sarebbe venuto un'infarto. Ovviamente, c'era ancora tempo per tirarmi indietro. 
Zia, come gentilmente le avevo chiesto, era uscita di casa, evitandomi figure imbarazzanti o nella speranza che non avesse ascoltato quello che avrei voluto dire a Harry.
Andai ad aprire la porta. Lui si trovava dietro ad essa, in tutta la sua bellezza, con quel sorriso che sembrava essere l'accessorio più bello che avesse mai potuto portare con così tanta disinvoltura.
"Sera" disse avvicinandosi per l'ennesima volta a me.
"Sera" risposi sfiorandole le guance.
Harry entrò in casa, si andò a sedere sul divano. La situazione era molto imbarazzante.
"Che vogliamo fare stasera?" chiese alzandosi e avvicinandosi a me.
"Beeh.." pensai "fuori?" 
"Fuori dove?" chiese lui.
"In giardino.. Stasera c'è un cielo stellato".
L'atmosfera la fuori non sarebbe stata delle più serie effettivamente, ma ormai mi ero promessa di tenere la bocca chiusa ed evitare di fare discorsi troppo affrettati.
Io ed Harry andammo nel giardino sul retro, stendemmo una coperta e ci sdraiammo sopra. Harry avvolta un braccio attorno al mio collo e il suo petto mi faceva da cuscino. Ero fissa a guardare le stelle. Attorno a noi c'era solo silenzio. Nessuno dei due parlava o dava segni di vita, fino a quando Harry non disse qualcosa.
"Quando ero piccolo, assieme a mia sorella, andavamo a dormire in una casetta che si trova nel giardino sul retro di casa nostra. Passavamo le serate dentro a quella casetta così piccola che ci faceva sentire così al sicuro."
Sorrisi.
"E che cosa facevate li?" chiesi curiosa.
"Tutto e niente. Lei mi parlava del suo futuro, della scuola che avrebbe voluto fare. Delle amiche che aveva, quelle vere e quello che sapeva se ne sarebbero andate nel giro di qualche tempo.."
"E tu invece?" continuai.
Harry stette zitto per qualche minuto.
"Felicità" sussurrò dun fiato.
"Felicità?" chiesi
"Si. Sognavo di essere felice. Anche lontano da tutti, senza fama, senza amici, senza amore, ma felice. Ero un bambino a quel tempo e credevo che la felicità fosse fatta di cose materiali, come la grande casa, i migliori videogiochi.. Ma piano piano mia sorella iniziava a farmi capire che in realtà erano le cose non materiali a renderci veramente felici.. Poteva essere un cane, un ricordo.. Una ragazza.." concluse.
"E ora, sei felice?" 
"..Quasi. Il fatto e che, la gente pensa che essere famosi sia qualcosa di fantastico, e si è vero, ma trovare la felicità è difficile.. Non sai mai se quello che sta succedendo e perché te lo meriti o perché semplicemente, va ad occasione."
Il silenziò tornò a diventare padrone.
Passarono altri minuti e Harry riprese parola.
"Sei l'unica persone alla quale io l'abbia mai detto.." 
Sentii un tonfo al cuore e un vomito di parole.
"Quando ho iniziato la scuola superiore, ero la classica ragazza che preferiva essere presente mentalmente che fisicamente.. sapevo che il mio aspetto sarebbe stato giudicato da molte persone differenti, e nella maggior parte della volte, in modo negativo, mentre l'intelligenza no. Se sei intelligente la gente non può fare commenti negativi su di te. Può dire, sei una secchiona, ma la cosa non ti colpisce personalmente come un commento sul tuo aspetto fisico. Fatto sta che mi ero costruita questa specie di campana di vetro, stavo zitta, ero inesistente, ero un fantasma che camminava per la scuola..Non avevo amici perché attorno a me avevo costruito dei piccoli muri. Se una persona non ha voglia di starti veramente vicino, non appena vede che ci sono muri da scavalcare lascia subito perdere. Ma era un'arma a doppio taglio. Più vedevo che qualcuno cercava di scavalcarli, più inalzavo queste bariere, e così facendo la gente si stufava di scavalcarle.. Fino a quando, arrivò lui.." mi interruppi per qualche istante, non volevo continuare.
"..lui chi?" Chiese Harry quasi a bassa voce, come un sussurro.
Feci un sospiro, forse il più lungo che io abbia mai fatto, poi ripresi a raccontare.
"..Stefan" dissi quasi come con una pugnalata allo stomaco. "Hai presente quando nei film si vede il ragazzo più bello della scuola che nonostante possa avere tutte le ragazze più belle va a scegliere quella sfigata che di colpo diventa stupenda e tu ti dici "Nella vita vera non succederà mai"? Ecco, invece accade anche nella vita reale, solo che il lieto fine non è come quello dei film. Lo incontrai trai corridoi del secondo piano, era un ora buca, e io non perdevo tempo a ripassare. Si sedette accanto a me e iniziò a interessarsi ai miei studi. E' stupido da pensare sai? Per quanto fossi stata un fantasma in quei corridoio scolastici, sapevo perfettamente quello che dicevano di lui. "Ragazzo pieno di talento, ma che cambia ragazza con la stessa frequenza con cui vengono cambiate le lenzuola." Ma in realtà era molto più di questo. Ti sei mai sentito come se non fossi mai abbastanza per una persona? Come se lui ti facesse pesare il fatto che eravate troppo diversi? Ecco, lui era molto peggio di tutto ciò. Iniziai a frequentare la sua compagnia. Gente che raramente era a casa, che copiava i compiti, ragazzi di genitori benestanti che non venivano cacciati da scuola per i fondi che i genitori davano. Gente che fumava, beveva, faceva risse e andava con persone diverse ogni giorno.. Le ragazze di questi erano le classiche Barbie perfette che andavano in giro con gonne corte e maglie scollate ma che non passavano mai per volgari. Le classiche ragazze che sapevano esserti amiche ma che non ci mettevano niente a infamarti.. Legai molto con una certa Valery. In quel periodo io e Stefan stavamo diventando una vera coppia.. Iniziò a dirmi che non ero il canone di bellezza adatto per lui, che molto probabilmente la nostra storia sarebbe finita a breve.. Mi disse che non appena ci saremmo lasciati io sarei ritornata il solito fantasma che vagava per i corridoi.. E terminava tutto questo con un lurido "Ti Amo" di consolazione, giusto per farmi stare buona per qualche istante. Per evitare che fossi io a lasciare lui facendolo passare per 'quello che è stato scaricato'.. Un giorno, tornai a casa e mi misi davanti allo specchio a chiedere cosa c'era veramente in me che non le andava bene, cosa potevo fare per renderlo felice.."
Harry si alzò di colpo e si mise a fissarmi, mentre i suoi occhi erano persi nei miei, i miei iniziavano a traboccare di lacrime.
"..quello stesso giorno iniziai a mettermi due dita in gola e a vomitare tutte le cose che mi aveva detto, tutti quei "Ti Amo" falsi, quelle occhiatine che dava alle ragazze della scuola che andavano in giro con che quelle gonnelline, iniziai a vomitare l'odio verso il fatto che non fossi abbastanza.. Smisi di andare bene a scuola, raramente la frequentavo. Non ero mai a casa. A mia madre non gli e ne fregava niente del fatto che sua figlia fosse dimagrita di 10 kg nel giro di 2 settimane. Non gli importava se andavo in giro con quelle sottospecie di gonne.. Non gli importava se dopo ogni pasto andavo in bagno a vomitare il disprezzo verso tutto.. Lo odiavo, ma allo stesso tempo lo amavo, come forse non amerò mai più nessuno. Sembra strano da dire ma mi ha aiutato molto, mi ha fatto crescere, mi ha fatto rendere conto che alla fine, più una persona è scema, più è fragile."
Harry cercava in qualche modo di asciugare quelle poche lacrime che riuscirono a non toccare terra. Ma era inutile. Non appena riniziai a raccontare, gli occhi ridiventarono pieni zeppi di esse.
"Un giorno entrai nel bagno della scuola e trovai Valery e Stefan insieme. Li vidi si e no per due secondi, quello che bastò per farmi intendere che beh, le gonnelline facevano colpo. Non ci vidi più. Inviece di aggofare il mio odio in lacrime, lo riversai su di loro. Lo stesso giorno, durante l'intervallo, scesi in cortile e mi scaraventai su di lei. Ricordo scene a tratti, ero troppo arrabbiata per fermarmi e troppo orgogliosa per perdonare. Non appena notai che ormai Valery era fuori gioco, Stefan mi venne a prendere e a tirare via.. Mi disse che ero una scema, una persona che non aveva carattere, che non lo amava abbastanza, perché se così fosse stato sarei riuscita a perdonarli il tradimento. Mi scaraventai anche su di lui. I professori ci vennero a dividere dopo poco. Valery era in condizioni pietose e partì la denuncia, mentre Stefan se l'era cavata con un naso rotto. La scuola mi sospese e ci mancò poco che non finìì agli arresti domiciliari. Mio padre fortunatamente aveva delle "conoscenze" molto influenti che mi evitarono tutto ciò. Il padre di Stefam però, fece in modo che io non venissi più accettata in nessuna scuola d'Italia.."
Le mie lacrime si trasformarono molto velocemente in una gran risata.
"Da raccontare è ancora più squallida di quello che pensavo" dissi "ero proprio stupida.."
"NO!" Harry finalmente trovò parola "Non eri stupida, eri semplicemente innamorata.. E quando lo si è si fanno cose stupide. è diverso.."
"Il fatto e che ho paura che vada a finire di nuovo così.." commentai cautamente 
Harry velocemente cercò di trovare le parole giuste da dire, parole che averebbero trovato consolazione. Finalmente sembrava averle trovate.
"Non posso prometterti niente" iniziò "perché dopotutto, non ho la palla magica, e non sono perfetto, nessuno lo è. Quello che posso prometterti e che, se tu vorrai, ti ti ti renderò la ragazza più felice del mondo. Posso giurarti che ti darò tutto quello che vorrai. Ti prometto, tutto quello che vuoi.." feci una piccola risatina che venne seguita anche da Harry "ma sopratutto ti prometto una cosa.." aggiunse prendendomi il volto tra le sue mani e alzandomelo facendo si che i miei occhi si incrociassero ai suoi "Ti prometto che per me non dovrai cambiare, che ti accetterò per quella che sei." 
"Me lo prometti?" sussurrai lentamente abbassando lo sguardo.
"Si" rispose Harry.
In quell'istante sentii una voglia irrefrenabile dentro di me di appoggiare le mie labbra alle sue, quasi come una cosa istintiva. E così feci. Le nostre labbra si unirono perfettamente, quasi come se fosse state create le une per le altre. Era come in un sogno. 

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Capitolo 9
*** Time to say GoodBye.. ***


Il sogno però aveva lati positivi e negativi. Nel momento in cui accettai la promessa di Harry mi dimenticai del fatto che lui facesse parte di una delle band più famose del momento. Mi scordai del suo Tour che sarebbe riniziato tra pochi giorni, dei falsi gossip che la gente avrebbe creato. Mi ero dimenticata di troppe cose che, all'inizio, sembravano gestibile, ma che poi si rivelarono molto pesanti.
"Andrà bene, Harry ha la testa sulle spalle!" 
Mancavano solamente 3 giorni prima della partenza del Tour dei ragazzi, e Zia cercava di tranquillizzarmi il più possibile.
"Non è che non mi fidi di lui, ma stiamo "insieme" da troppo poco tempo.. Non so se riusciremo a superare questo distacco.."
"Vai con lui" suggerì zia sedendosi al tavolo della cucina.
Scoppia in una grossa risata che terminò con una smorfia e con un secco NO!
"Deve dimostrarmi qualcosa, tipo che ci tiene e cose varie.. Tempo al tempo.."
"Beh ovviamente lo farò, come ho detto, è un bravo ragazzo, non si lascerà scappare una bella Italiana come te.."
"C'è ne sono di meglio.."
"Ma tu sai amare meglio, cosa pensi che sceglierà?" Mi chiedevo sempre più spesso per quale motivo tutto quello che diceva Zia fosse così azzeccato, come facesse a farmi rimanere sempre col cuore in pace.
"In qualsiasi caso ora vado da lui" dissi alzandomi dalla sedia della cucina "Harry sta preparando le valige quindi non può venire qui"
Zia sorrise.
"Non correre tu dietro lui gioia" urlò mentre io chiusi la porta alle mie spalle.
Andai a bussare alla loro porto, e una bellissima ragazza venne ad aprirmi.
"Jade, entra pure, oh non fare caso al casino che c'è, quando Harry deve preparare le valige mette disordine per tutta la casa, per non parlare della sua camera.. UN VERO MACELLO".
La sorella di Harry era sempre molto bella e gentile. Non appena entrai in casa notai effettivamente un gran casino. C'erano vestiti, scarpe, mutande, accappatoi e chi più ne ha più ne metta, sparsi per tutto il pavimento del salotto.
"HARRY, JADE E' QUA" urlò Gemma.
Immediatamente Harry spuntò dalle scarpe del piano di sopra, scese e si avvicinò a me stampandomi un bacio.
"Buon giorno" disse in fine.
"Buon giorno a te! Ma cos'è scoppiata una bomba in questa casa?" chiesi calpestano l'ennesima suola di una scarpa.
"Oh e questo e niente in confronto alla mia camera" disse la signora Styles uscendo dalla cucina e sorridendomi.
"Non ci credere" intervenne Harry "lo dice solo perché vorrebbe che la mettessi a posto, ma io non ho voglia quindi.."
"Quindi e meglio se ti muovi a fare le valige" lo interruppe la signora Styles.
Harry aveva già portato a termine 3 delle sue 6 valige che avrebbe portato.
"Viene su con me? Le altre valige sono sopra" disse lui iniziando a salire i gradini delle scale.
"Certo" lo seguii.
"Guardate che vi tengo d'occhio" commentò sua madre mettendosi successivamente a ridere.
Io risi a mia volta ed entrai nella sua camera da letto che, effettivamente, era disordinata come non mai. Peggio di una stanza di un deportato svizzero.
"Wow, non si vede addirittura il letto.. Se c'è l'hai eh"
"AH AH AH divertente" Harry spostò dei vestiti accumulati che si trovavano sul suo letto per farmi spazio. Mi sedetti in quell'angolino e mi misi a guardarlo mentre preparava l'ennesima valigia.
"Quantoo.. hai detto che durerà il tour?" chiesi tenendo lo sguardo fisso sul pavimento della stanza.
"4 mesi, credo.. Ma faremo delle pause tra delle date e le altre" disse lui infilando nella valige l'ennesima maglia col colletto a V.
"Wow" commentai io.
"Ei" disse lui piegandosi davanti a me "andrà tutto bene, ti chiamerò spesso e ti verrò a trovare spesso, useremo SKYPE e Twitter per tenerci aggiornati quando avremmo finito i messaggi e i minuti per parlare sul cellulare.. Andrà tutto benone" terminò dandomi un'altro bacio.
Sapevo che sarebbe andata bene, dopotutto era un ragazzo con la testa sulle spalle, o almeno credevo. Non lo conoscevo da così tanto tempo da potermi fidare completamente di lui, ma zia aveva ragione. Solo così facendo avrei potuto vedere se lui ci avrebbe tenuto veramente a me oppure no. 
I due giorni che anticipavano la partenza passarono così veloci che sembrava che i giorni durassero meno di 24 ore. 
La notte prima della partenza dei ragazzi rimasi sveglia tutta la notte a guardare il soffitto. Non pensavo a niente se devo essere sincera, ero assolta nel buio più totale. E come quando vorresti riflettere su qualcosa ma non sai mai da dove iniziare quindi riformuli pensieri in testa fino a quando ti accorgi che in realtà non stavi pensando a niente.
La sveglia sarebbe dovuto suonare alle 6.30 ma per me suonò molto prima. Effettivamente non suonò affatto. Rimasi un'intera notte sveglia a fissare spazi vuoti della mia stanza. Accendevo il telefono ogni due secondi. Nessun messaggio, niente di niente.
Alle 4.30 lo schermo si illuminò.
*Harry*
Che ne dici? Un'ultima scappatella prima che io parta?
Affacciati alla finestra xoxo
 
Mi alzai dal mio letto e mi diressi lentamente alla finestra. La sagoma di Harry si trovava sul giardino di casa mia. Mi faceva gesto di scendere. Sembrava una cosa così surreale. Non ci pensai due volte. Mi infilai un paio di pantaloni e scesi sotto. 
"Che ci fai qui?" chiesi tenendo il tono di voce molto basso.
"Avrei voluto dormire ma il pensiero che non avrei potuto vedere la mia piccola per circa 1 mese mi ha fatto pensare di venire a farle una sorpresa." disse lui sorridendomi.
"E di preciso, dove ci porterebbe questa "fuga"?" chiesi tenendo sempre il tono di voce basso.
"Vedrai" disse lui afferrandomi la mano e aprendomi lo sportello della macchina. Ci salii sopra. Mise in moto la macchina e lasciammo il vialetto delle nostre casse. Le strade erano completamente deserte. Sembrava che pure il vento stesse dormendo. Non c'era anima viva in giro. Ne cani gatti persone, niente. 
Harry guidò per qualche minuto poi si accostò fuori da una grossa struttura. Mi aprì nuovamente lo sportello della macchina.
"Dove mi hai portata?" chiesi guardandomi in torno.
"Sorpresa" disse lui avvicinandosi all'ingresso della struttura. Era una struttura molto particolare effettivamente. Sembrava non avere un tetto, solo quattro pareti appoggiate che rinchiudevano qualcosa.
Non appena fummo davanti all'entrata notai la prima anima viva della serata. Un'omo di colore si trovava davanti alla porta. Appena ci vide la spalancò.
Harry mise le sue mani sopra i miei occhi.
Sentivo un odore molto forte, tipo di erba, anche se era mischiato con qualcosa. Sentivo anche un rumore strano tipo di acqua. Non appena tolse le sue mani dai mie occhi vidi un enorme distesa di prato con al centro di essa un enorme piscina. Le poche lanterne che si trovavano all'interno facevano in modo che, alzando gli occhi al cielo, si vedessero tutte le costellazioni. Era una cosa praticamente stupenda.
"Ti piace?"chiese Harry guardandosi in torno.
"E' è è.. Fantastico!" risposi a mia volta ancora sbalordita da quello che avevo davanti ai miei occhi.
Harry si iniziò a togliere pantaloni e maglia e si buttò dentro l'acqua. Guardai la scena pensando che fosse pazzo.
"Te non vieni?" chiese lui uscendo fuori dall'acqua come una "sirena".
"Non ho il costume" dissi io sorridendole.
"Nemmeno io lo avevo, ma penso che la biancheria intima voi ragazze la usiate più di noi maschi quindi, come on babe!" 
Feci girare Harry, mi sfilai pantaloni e maglia e mi tuffai nella piscina. L'acqua era molto calda. Fantastico. Harry cercava sempre di fare il finto affogamento, o cercava di far affogare me. Alternavamo momenti di pura gioia infantile a dolci coccole da adolescenti. Era così bello pensare di essere in un posto sola con lui. In un posto tutto nostro. Mentre ci spostammo da un lato della piscina, dove l'acqua era più bassa e ci si riusciva facilmente a sedere, iniziammo a guardare attentamente il cielo che, lentamente stava schiarendo.
"Quando il cielo diventa chiaro è più facile vedere le stelle cadere, qui cadono spesso" disse Harry contemplando l'immnsità del cielo che si trovava sopra le nostre teste.
Alzai a mia volta gli occhi e mi misi a guardare quel colore blu notte trasformarsi in un dolce blu corallo.
"Voglio che mi fai una promessa" disse ad Harry dun tratto.
"Tutto quello che vuoi" rispose lui continuando a tenere gli occhi fissi al cielo.
"Promettimi che comunque andrà non farà mai niente che mi potrà far star male, che se ci saranno problemi li risolveremo e che prenderemmo tutte le decisioni insieme." 
"Lo prometto. Ora tu prometti una cosa a me" disse lui muovendo dolcemente l'acqua con il suo braccio.
"Promettimi che non te ne andrai mai.."
Rimasi un attimo in silenzio. Dopo di che mi alzai sulle ginocchia lo guardai negli occhi.
"Te lo prometto". 
Harry aveva il solito sorrisetto compiaciuto che mi faceva impazzire. Si avvicinò a me dandomi un dolce bacio che avrei voluto non finisse più.
Le ore, però continuavano a passare. Alle 6.30 mi sarei dovuta far trovare nel mio letto. Erano le 6 meno 10 quando risalimmo in macchina e con la stessa cautela che usammo per uscire, rientrammo in casa. Andai a sdraiarmi sul mio letto. Finalmente il soffitto non era più solo un'impronte vuota. Ora era pieno di speranza e desideri.
Crollai per quel poco tempo prima che la sveglia suonò e Zia venne a chiamarmi.
Mi preparai velocemente. Alle 7.00 in punto Harry venne a bussare alla mia porta, salimmo in macchina ed andammo all'aereoporto dove ad aspettarci c'erano già Liam, Danielle, Louis, Eleaonor e Niall.
"Zayn deve ancora arrivare, come il suo solito" disse Louis guardando l'orologio.
"Io ho fame" disse Niall sedendosi su una valigia.
"E quando mai tu non hai fame?" chiese Louis sorridente.
"Beh, quando dorme" rispose Liam scoppiando in una risata a sua volta.
Eleaonor e Daniel aveva la mia stessa impressione incisa sul volto. Entrambe cercavano di sorridere ma si vedevano che non erano affatto felici. 
Avrei voluto che Zayn non arrivasse mai, che perdessero l'aereo, che rimanessero li, che Harry rimanesse li con me. Ma niente va mai come voglio io. Zayn arrivò subito dopo la battuta di Louis e Liam. 
"Scusate ragazzi ma non trovavo il pettine" disse Zayn strofinandosi gli occhi.
"Secondo me sei rimasto troppo tempo a guardarti allo specchio per questo hai male agli occhi e soprattutto per questo sei arrivato in ritardo e cercando di farci perdere l'aereo" Louis assunse un tono da ragazzo cattivo che però venne tradito dalla sua espressione da buffone.
"Dobbiamo andare" disse Niall prendendo le sue valige.
Harry prese me per mano, e con l'altra trascinava il suo bagaglio a mano. Mi sarei voluta incollare a lui. 
Quando ci trovammo davanti al check in  capii che non c'era più niente da fare. 
Vidi Danielle e Eleaonor aggrapparsi ai colli di Louis e Liam. Io non avevo le forze nemmeno di fare quello. Rimasi solo li ferma, attaccata alle sue labbra, nella speranza che nessuno potesse venire a separarci.
*ULTIMA CHIAMATA PER IL COLO 34F*
Ed ecco che era il momento di dire arrivederci. Harry si staccò da me, mi diede velocemente un'altro bacio, dopo di che prese il bagaglio e seguito da tutti gli altri si imbarcarono.
"Fa sempre così male?" chiesi a Danielle e Eleaonor.
"No.. Ogni volta è sempre peggio" rispose Danielle sorridendomi appena e appoggiando la sua testa sulla mia spalla.
Eleaonor sembrava ancora troppo turbata per parlare. Rimanemmo li, ferme, a guardare gli ultimi che si imbarcavano. Quando finalmente capimmo che l'aereo era decollato, decidemmo di lasciare stare e andare via.
"Che ne dite, ve lo fate offrire un caffè?" chiese Danielle uscendo dall'aereoporto.
"DOPPIO PER ME" disse Eleaonor tirando su gli occhiali da sole.
"Direi che anche per me va bene un doppio.." risposi a mia volta.
"Allora 3 doppi."
Salimmo sulla macchina che ci portò alla prima caffetteria che trovò. 3 caffè doppi dopo, iniziammo finalmente a riprendere coscienza di noi stesse. 
"Da quanto state assieme te e Liam?" chiesi a Danielle
"Circa 3 anni" rispose lei tenendo sempre un sorriso sul volto.
"E tu e Louis invece?" chiesi rivolgendomi a Eleaonor.
"Quasi 2 anni" rispose lei finalmente più attiva di prima.
"Te e Harry invece state insieme da pochissimo non è così?" domandò Danielle.
"Si, forse troppo poco.." 
"Beh, posso dirti che io lo conosco da circa 3 anni, e se ha voluto fare questo passo e perché a te ci tiene. Devo anche ammettere che è un po' un donnaiolo, nel senso che le piace divertirsi e provare molte ragazze, ma se è una cosa seria, fidati che è serio!" Le parole di Danielle mi avevano rassicurato da una parte ma demoralizzato dall'altra.
Subito dopo la conversazione tornammo ognuna alla propria abitazione. Ero stanca morta così, mi lascia travolgere dal sonno e piombai in un sonno che durò per quasi 24 ore.

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Capitolo 10
*** WAITING.. ***


Al mio risveglio, la stanza che mi aveva accolto per quelle 24 ore, aveva assunto un'immagine completamente diversa. Forse perché anche io mi sentivo così.
Guardai sulla mia sinistra. Il comodino reggeva un bicchiere d'acqua, un libro e il mio telefono. 
Avete presente l'angoscia di accendere lo schermo e non trovarci niente sopra? Ecco, in quel momento il pensiero che Harry non mi avesse ancora scritto mi fece ritirare la mano che si stava allungano verso il mio telefono.
Mi alzai lentamente dal mio letto. Volsi uno sguardo fuori dalla mia finestra. Pioveva. Una pioggia insistente, continua. Guardai l'orologio che si trovava sulla scrivania della mia camera. 10.40. Presi il mio telefono e, senza accendere lo schermo, lo infilai nella tasca della felpa che indossavo e scesi in cucina. Zia aveva lasciato il suo solito biglietto. 
 
Quando ti svegli ricordati di sorridere.
Torno per cena. Ti voglio Bene.
 
Così leggendo, feci spuntare un piccolo sorriso sul mio volto. Andai a sedermi sul divano del salotto, estrassi il telefono dalla tasca e mi misi a fissare lo schermo nero per qualche minuto. Ero assorta nel silenzio. Ad un tratto il campanello di casa suonò facendomi sobbalzare.
Andai ad aprire. Dietro la porta si trovava Gemma.
"Ei" dissi "entra pure"
"Ma stai bene?" mi chiede preoccupata
"Certo! Perchè?" chiesi turbata
"Harry mi ha chiamato preoccupato qualche minuto fa dicendomi che non le rispondi al cellulare. Credevo fosse successo qualcosa."
Fissai il cellulare che avevo lasciato sul divano del salotto.
"Uhh.. No e che stavo dormendo e mi sono appena svegliata e beh, vedi non.."
"Non hai avuto il coraggio di accendere il cellulare per vedere se lui ti avesse scritto, non è così?" disse sorridendomi.
"Esatto.." risposi dirigendomi disperata sul divano.
Gemma mi seguì sedendosi a sua volta sullo stesso divano.
"So che cosa si può pensare di mio fratello. E' un bel ragazzo, e famoso e quindi pieno di ragazze con la quale potersi divertire. Ma non è così. Per carità, ha passato il suo periodo da ragazzo libero dove si e divertito, ma quando sta con una ragazza non ha occhi che per lei. E' il primo a mandarle il buon giorno, la buona notte. Si presenta sotto casa con mazzi di rose non appena può. Farà così anche con te, credimi, ora è in Tour ma non devi temere."
Sorrisi dolcemente alle parole che mi rivolse Gemma e finalmente ebbi il coraggio di accendere il cellulare.
*4 chiamate Harry*
*10 messaggi Harry*
*2 chiamate Niall*
*3 chiamata Zayn*
*5 chiamate Louis*
*7 chiamte Liam*
*1 messaggio Danielle*
*2 chiamate Eleaonor*
 
"CASPITA" dissi scorrendo le chiamate e i messaggi.
"E questo non è niente" intervenne Gemma. "Non le hai risposto per qualche ora, pensa se non dovessi risponderle per un giorno." Con queste parole Gemma mi salutò tornando a casa sua. Molto lentamente aprii i primi messaggi di Harry.
*Harry*
Siamo appena atterrati.
Mi manchi.
 
*Harry*
Credo tu stia dormendo ormai.
A domani piccola.
 
*Harry*
Buon giorno principessa
 
*Harry*
Mi spieghi cos'hai?
 
*Harry*
Rispondi?
 
*Harry*
E' successo qualcosa?
 
*Harry*
R I S P O N D I.
 
C'erano altri 5 messaggi del genere. Finiti i messaggi di Harry ne trovai uno di Danielle.
 
*Danielle*
Oggi shopping con Eleaonor. Sei dei nostri?
 
*Me > Danielle*
Assolutamente.
 
*Danielle > me*
12 e 30 da te. Bacio.
 
Dopo la "chiacchierata" con Danielle decisi quindi di chiamare Harry.
 
"JADE?" disse velocemente.
"Buon giorno anche a te" risposi
"Cos'era successo? Non hai più risposto!"
"Si scusami e che mi sono addormentata e ho dormito per un'eternità. Mi sono svegliata ora"
"Ahh credevo fosse successo qualcosa.."
"No ma va, tranquillo."
"Perfetto, che farai oggi?"
"Uscirò con Danielle e Eleaonor.. Shopping. Voi invece? Che state facendo?" chiesi.
"Niente, stiamo andando a fare le prove per lo spettacolo di stasera, facciamo che ti chiamo non appena abbiamo finito? Intanto sentiamoci per messaggio. Bacio piccola!"
Riattaccò così il telefono lasciandomi un grande sorriso sulle labbra.
Salii in camera, mi feci una doccia mi preparai e alle 12 e 30 mi feci trovare pronta. Non appena Daniel arrivò, venne a bussare alla mia porta. Entrò mentre io terminavo le ultime preparazioni.
"Hai sentito Harry? Stamattina mi ha chiamato per dirmi che non ti aveva sentito"
"Oh si, mi ha chiamato prima! Stavo dormendo come un ghiro, non ho sentito cellulare ne niente.."
"Oh beh, l'importanza e che non fosse successo niente, sarebbe la seconda volta per Harry."
Quelle parole mi fecero insospettire.
"Seconda volta?" chiesi entrando in cucina dove, Danielle stava prendendo un caffè.
"Si" iniziò lei avvicinandosi a me "l'altro anno si sentiva con una ragazza. Non appena lui partì per il tour lei lo scaricò. Smise di rispondere al telefono, di aprirle la porta.. Niente.. Sparì nel nulla. Se fa l'opprensivo e ti fa chiamare da tutti quanti, Liam, Niall, Zayn, Louis o Eleaonor e me, non ti prendere d'ansia. Lo fa perché ci tiene".
"Non sapevo niente di questa ragazza.." dissi quando finì di parlare.
"Non ne parla mai, non ne ha mai parlato veramente.. Credeva fosse importante come persona ma poi si rivelo la classica bambina.."
Ci fù un'attimo di silenzio. 
"Comunque" continuò Danielle "Eleaonor ci sta aspettando, andiamo?"
Presi la borsa, le sorrisi ed uscimmo di casa. Il tempo stava iniziando a diventare sempre più chiaro. Mentre ci dirigevamo a casa di Eleaonor la conversazione andò avanti.
"Tu Liam l'hai sentito?" chiesi
"Si" disse lei guardandomi appena "mi ha chiamato stamattina, doveva fare le prove però"
"Si, stessa cosa mi ha detto Harry" dissi io leggendo il messaggio che mi aveva appena inviato 
*Harry*
Lo spettacolo sarà una bomba.
"Quando l'altro anno Liam è andato in tour tu come l'hai gestita la cosa??" chiesi sorridendole.
"BEHH" disse lei sorridente "ho cercato di tenermi il più impegnata possibile. Cercavo di non pensarci e, quando sentivo la sua mancanza andavo immediatamente a pendere un'aereo ed andare da lui."
"Quanto hai resistito senza vederlo?" le chiesi.
"La prima volta 5 giorno. Poi per 2 mesi normale, ma poi sono andata una settimana in tour con loro. Mi mancava troppo".
"E come hai fatto ad affrontare tutta la situazione?"
"Pettegolezzi e cose varie intendi giusto?" chiese ancora prima che io le potessi chiedere.
Annuii
"Umm, appena vedevo qualche notizia strana lo chiamavo e gli e lo chiedevo, lui mi rispondeva che erano tutte cavolate, io mi fido di lui quindi, se dice che non è vero ci credo e mi metto il cuore in pace."
Sembrava così facile da dire cavolo.
Il tragitto arrivò a destinazione quando Eleaonor salì in macchina con noi.
"Ciao belle" disse sedendosi nel sedile dietro di noi "Louis mi ha appena mandato un messaggio che il 5 hanno un concerto qui a Londra. Non prendete impegni" 
Era il 10. Mancava quasi un mese. 
"TIENI DURO JADE" ripetevo.
"Di che stavate parlando?" chiese subito dopo Eleaonor mettendo il cellulare in borsa.
"Niente in particolare" iniziò Danielle "Jade inizia ad avere i sintomi post abbandono"
"OHHH BENVENUTA NEL CLUB BELLA" disse Eleonor abbassando lo sguardo e alzando il braccio destro. 
Feci una mezza risata.
"Su su, tra meno di un mese saranno qui. RESTIAMO UNITE". Terminò Danielle.
La macchina si accostò dopo una mezzora di tragitto. Non appena misi piede fuori da essa, vidi davanti a me un enorme costruzione. Un centro commerciale enorme, davvero enorme.
Passammo l'intera giornata a girare per negozi, uno diverso dall'altro. Nessuno che assomigliasse a qualcos'altro. Erano 4 piani di puro shopping.
 
*Harry*
*1 allegato*
Siamo stravolti.
(foto di loro 5)
 
*Me > Harry*
*1 allegato*
Giornata di Shopping
(foto di noi 3)
 
Non appena Danielle mi lasciò fuori dalla porta di casa mia, nella speranza che Zia fosse già tornata a casa, mi accorsi che, restare sola, era la cosa peggiore che mi potesse succedere.
Presi una coperta e un film, mi andai a sedere sul divano e cercai di pensare meno a Harry e più ad altro. NEGATIVO. Trovarmi sola su quel maledetto divano mi faceva sempre più pensare al fatto che lui non fosse li con me. Quel film parlava dell'amore, della lontananza ecc.. Grazie per l'aiuto. 
"Eccomi" disse zia entrano in casa e posano tutte le scartofie del lavoro sul tavolino del soggiorno. "Oggi è stata una giornata infernale, davvero.. Troppi clienti, troppi battibecchi, troppe pretese, troppo.."
Seguii mia zia in cucina rimanendo zitta e ascoltandola solamente.
"Te invece?" chiese "che hai fatto?"
"Shopping" conclusi con un sorrisetto.
"Stai bene?" 
Feci solamente un cenno di "no" con la testa ma tenendo sempre un sorrisetto in volto.
Zia si avvicinò a me, premette il mio viso contro la sua spalla e coccolandomi dolcemente mi fece scoppiare in un piccolo pianto.
"Ti manca?" mi sussurrò nell'orecchio.
"Tanto.." risposi singhiozzando leggermente.
"Sai cosa ti dico?" disse Zia facendomi scollare da lei "stasera ci facciamo portare una bella pizza con sopra di tutto e ci strafoghiamo davanti ad un film comico, uno di quelli che ti fa.. com'è che dici sempre tu? Ohh sisi "pisciare addosso dalle risate" che ne dici piccola?"
Sorrisi e annuii. Zia prese il telefono e chiamò la pizzeria. Una mezzoretta dopo la chiamata un fattorino portò la pizza alla nostra abitazione.
Una volta finito di strafogarci e una volta che tutti i film più squallidi terminarono, il mio telefono si illuminò.
"Oh Jaaaadeee, il tuo principe azzurro ti sta chiamandooo" disse Zia tirandomi il telefono.
Velocemente risposi.
"Buona sera" disse Harry.
"Alla buon ora" dissi
"Qui sono le 4 di mattina, ho dovuto far quadrare gli orari" disse
"Ohh, beh, se me lo dicevi avrei messo io la sveglia per quando ti svegliavi tu la"
"Non c'è problema" rispose lui "che stai facendo?"
"Ho appena finito di mangiare pizza e guardare un film, te?"
"Siamo nella camera da letto, tra poco usciamo andiamo per streepclub rimorchierò una spogliarellista e scapperemo a Las Vegas per sposarci e divorziare il giorno dopo da sobri"
"Ohh beh invitami almeno alle nozze" risposi sorridente
"L'invito non ti è ancora arrivato?" chiese mettendosi a ridere.
"Noo, mi sa che si e perso.." conclusi io.
"Mi manchi.."
Ad un tratto, anche lui aveva iniziato a farmi ripensare che era lontano da me.. Era veramente lontano da me.. Era tutto vero..
"Anche tu a me.." risposi quasi con l'ansia.
Non appena staccai la chiamata, il cellulare di zia si illuminò a sua volta.
Fece una breve conversazione, costellata da tanti "mi ero dimenticata" "assolutamente" ecc..
"Cos'è che ti sei scordata?" chiesi quando tornò in salotto.
"Mi ero completamente dimenticata" ripetè "domani inizi scuola".
"COSA? SI ERA PARLATO DI INSEGNANTE PRIVATO!"
"Sisisi scusa, intendevo quello" mi tranquillizzò zia "mi ha chiamato il tuo insegnate, domani inizierete alle 9 e terminate alle 13" sorrise.
"4 ore di scuola il primo giorno? Non si può fare un'orario ridotto tipo 2 ore o che ne so.."
"Buona notte Jade" disse Zia prendendo il telefono e salendo le scale per andare in camera sua.
La seguii subito dopo. Entrano in camera mia, decisi di andarmi a sedere un po' sul davanzale della finestra. Era da tanto che non mi sedevo un po' la a riflettere. Ovvio, i miei pensieri furono tutt'altro che pensieri profondi. Mi soffermavo solo a guardare il parcheggio del vialetto accanto al mio. La macchina di Harry era ancora la ferma, vuota. Non era stata spostata dall'ultima "fuga notturna". Troppi pensieri, troppe cose che si accumulavano nella mia testa. Prima di immergermi nel mio letto, presi in mano il pc e digitai "Twitter" nella ricerca. Era da qualche tempo che non ci entravo. Dovevo ancora ben capire come si usasse, ma il mio unico intento era solamente quello di leggere quello che scriveva e che li veniva scritto ad Harry.
Trovai tanti suoi Tweet.
*Il tour sarà una bomba*
*Domani sera prima data, non perdetevela*
*AMIAMO ANDARE IN TOUR*
*Mi manca*
 
Mi soffermai su quest'ultimo. Non sapevo se fosse riferito a me, o se fosse riferito al fatto che le mancava la mamma, la famiglia, la sua casa, i suoi amici, boh, so solo che mi sentii felice. Spensi il computer e mi misi a dormire.

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Capitolo 11
*** He's BACK. ***


Il mattino seguente, la sveglia suonò alle 8 in punto. Zia era già andata via. A distanza di un'ora sarebbe arrivato il mio "professore" che mia avrebbe fatto "scuola".
Velocemente andai a fare la doccia, mi cambiai, scesi in cucina, caffè e attesi l'arrivo dell'insegnante. 
Nel frattempo presi il cellulare in mano.
*Harry > Me*
Buon giorno Principessa
 
*Me > Harry*
Ho freddo, ho sonno, oggi inizio scuola. Di buon giorno
c'è ben poco.. Giorno Piccolo.
 
*Harry > Me*
Noi abbiamo le prove adesso. Buon primo giorno di scuola,
ci sentiamo dopo. Un bacio.
                                                p.s Ti salutano tutti.
 
*Me > Harry*
Dai un bacio a tutti e 4. A dopo.
 
Non appena terminata la conversazione, qualcuno venne a bussare alla mia porta. Andai diritta ad aprire. Avete presente quando si vede nei film il professore panzuto con i capelli brizzolati di un'età compresa trai 50/60 anni che si presenta a casa degli allievi con in mano la valigetta piena di libri ecc? Ecco, davanti a me si presentò un'uomo di un'età compresa trai 27/30 anni dai capelli castani, occhi verdi, corporatura snella e reggeva in una mano due tazze di caffè e dall'altra una scatola contenente qualcosa di estraneo. Su una spalla era appoggiata un mono spalla.
"Buon giorno" esordì "lei deve essere la signorina Daniels non è così?" continuò mettendo un piede dentro casa.
"Emm, si ma può chiamarmi anche Jade sa, se preferisce" risposi stranita.
"Oh beh, Jade, piacere io sono Martin Stark tuo professore, consulente, psicologo, psichiatra, tutto quello che vuoi."
"Quindi se voglio che sia uno shimpanezè che salta sul posto e urla banana lei lo sarà?" 
"Umm, no per il momento di devi acconentare di un giovane professore molto affascinante che ti porta caffè e ciambelle.." ci fù un momento di silenzio "..hanno la glassa" aggiunse.
"Fragola o cioccolato"
"Fragola"
"Ripiene?"
"No, ma hanno la pasta all'aroma di vaniglia"
"Andata"
Qualche minuto dopo mi trovavo con il mio "professore" seduti in cucina a divorare delle ciambelle sorseggiando del caffè.
"Lei tratta così tutti i suoi allievi?" chiesi stranita del comportamento che aveva adottato nei miei confronti.
"No solo con le ragazze bionde dagli occhi azzurri" rispose lui alzando un sopracciglio.
"Viva le italiane" intervenni sorridendole
"Puoi dirlo forte, in qualsiasi caso no, è un mio metodo di apprendimento. Credo che per andare daccordo bisogna inanzitutto conoscersi come amici che come "alievi e docenti". Quindi, in questa prima volta che ci incontriamo, voglio che ci presentiamo in generale, tu mi racconti la tua "storia" e io ti racconto la mia" disse dando un'altro morso alla sua ciambella.
"Inizia lei però" dissi dando un'altra sorsata al mio caffè.
"Okey" deglutì " Sono Martin Stark, mi sono diplomato ad Harvard e ho deciso di fare l'insegnante privato perché noto che e meglio dare tutta la mia attenzione ad un'individuo e seguirono nella maniera giusta piuttosto che andare ad insegnare in una classe di venti allievi e poi riuscire a seguire bene solo alcuni. Sono originario dell Germania, Lipsia, ma vivo qui a Londra da qualche anno, quasi subito dopo essermi diplomato. Ho lavorato come insegnante privato per molte Star della musica e della recitazione come, Emma Watson, Vanessa Hudgens, Alex Pettyfler ecc.. Non sono sposato e non ho figli, ma un giorno spero di poter avere una famiglia tutta mia, per il resto la mia vita va bene così." Terminò "ora tocca a te però" disse prendendo in mano il caffè.
"Beh, sono Jade Daniels, sono Italiana ma i miei mi hanno spedita qui a Londra da mia zia per farmi calmare i "bollenti spiriti" dopo che tutte le scuole d'Italia mi hanno vietato di metterci piede. Ho sempre sognato di sfondare nel campo della modo come modella ma mio padre vuole che studio giurisprudenza. Tutto qui.." terminai tornando a sorseggiare il mio caffè.
"E a ragazzi?" mi chiese lui.
"Sono fidanzata, credo.." dissi mettendomi a ridere.
"Come credo, non stai con il famigerato Harry Styles?" dissi lui sorridendomi.
"E leu lo sa perché?" chiesi
"Sei su tutti i giornali del pianeta, giusto stamattina ho trovato una vostra notizia, aspetta che ti faccio vedere"
Mentre Martin cercava nel suo mono spalle io rimanevo basita a guardare che cavolo stesse facendo. Tirò fuori il giornale. Prima pagina.
 
La coppia Hade si divide per il Tour.
La nuova coppia, appena formata composta da Harry Stayls, componente della band One Direction, e la modella Jade Daniels, si trovano a doversi dire "ciao ciao" per l'inizio del Tour della band del suo boyfriend. 
 
Sotto a questo spezzone di articolo si trovava una foto mia e di Harry all'aereoporto.
"Non ci posso credere. Non ero mai finita su un giornale. Oh mamma."
"Oh si sei diventata una vip" disse Martin ritirando il giornale.
Passate le 4 ore di "lezione" il signor Stark se ne tornò a casa.
"Mi raccomando, domani iniziamo con politica estera" mi ricordò prima di uscire.
Le settimane continuavano a passare, e più queste passavano più il 10 si stava avvicinando.
5 giorni prima dell'arrivo del 10, diedi il mio primo "esame" scolastico che sarebbe valso metà del mio voto finale per l'entrate all'università.
"Allora" disse zia la sera prima del 10 "domani finalmente rivedrai Harry"
"Si" risposi uscendo dal bagno dopo essermi fatta una doccia.
"Non sembri contenta" disse lei sedendosi sul mio letto.
"Non e quello, e che nell'ultimi giorni sembra un po' strano, sarà che e stanco, non so.."
"Vedrai che domani, non appena vedrà il vestitino che hai preso per fare colpo su di lui, come smetterà di essere strano" mi fece ridere "a proposito, quali sono i tuoi programmi per domani?"
"Beh, dovevo vedermi con il professor Stark"
"Ma e sabato domani"
"Lo so, ma doveva passare per darmi i risultati del mio test, sono al quanto nervosa.. Solo che non penso verrà, ha detto che doveva ancora controllarlo bene, e che al massimo mi avrebbe chiamato o boh.. Comunque ho la parrucchiera assieme a Danielle e Eleaonor alle 11, poi andiamo a mangiare e dopo veniamo a casa, ci cambiamo ci prepariamo e dopo andiamo dai ragazzi"
"Ma arrivano alla sera?" chiese Zia.
"No, penso arrivino per le 17" 
"E a che ora inizia il concerto?"
"Alle 21.00" risposi sorridendole e andandomi a sedere accanto a lei.
"Eeee dopo cosa farete?? Intendo, dopo la fine del concerto" 
"Non ne abbiamo ancora parlato, anche perché non sappiamo se devono andarsene via subito o se restano a dormire.. Comunque ti farò sapere tutto domani mattina" nel frattempo il mio cellulare squillò.
"ALLARME HARRY" disse Zia uscendo dalla porta della mia camera.
Risposi.
"Buona sera" dissi
"Sera" rispose.
"Sempre più di buon umore" 
"Devo chiederti una cosa" disse Harry dun tratto.
"Dimmi"
"In sto periodo e venuto qualcuno a casa tua?"
"Umm, se non si conta il fattorino della pizza, mia zia e il mio professore, no.. Perché?"
"Da quando il tuo professore viene a casa tua?"
"Da quasi un mese" risposi 
Dall'altra parte della cornetta non si sentì più niente.
"Studio da privatista" continuai 
"Lo sapevo" dissi Harry "ma i professori privatisti non hanno l'aspetto di un modello uscito da una rivista per donne"
"Ma che stai dicendo?" chiesi
"C'è una vostra, anzi, una sua foto fuori dalla porta di casa tua sul giornale"
"Ma che cav.. E ovvio che viene a casa mia è il mio professore. Oh ma andiamo, non ci crederai veramente.."
"Se mi dici che è il tuo professore ci credo, solo non pensavo che i professori d'oggi fossero così attraenti" commentò lui.
"Fai il geloso signor Styles?" chiesi sghignazzando dentro di me.
"Si cavolo." rispose velocemente lui.
Mi si scosse il cuore. Andando avanti con la conversazione inizia a farle domande sul giorno successivo.
"Domanda" dissi "Domani dovete andarvene subito dopo il concerto o passate qua la notte?"
"Rimaniamo tutta la notte, partiamo la mattina alle 8, Danielle non ve lo ha ancora detto probabilmente, ma ha detto a Liam che ne parlavate domani dal parrucchiere" Harry infatizzò l'ultima parola.
"Vado a farmi bella per te non sei contento?" chiesi con tono da offesa.
"Tu sempre bella sei" 
La chiamata terminò da li a poco.
Il mattino successivo, Danielle venne a prendermi alle 10.20, dirette da Eleaonor e poi dalla parrucchiera.
"RAGAZZEE" disse Eleaonor salendo in macchina "TRA POCHE ORE LI RIVEDIAMOOO" amavo il modo in cui Eleaonr amplificasse tutte le sue parole.
"A proposito di questo, ora che ci siete tutte e due, stasera non tornate a casa" disse Danielle
"Tradotto?" chiesi
"Andiamo in Hotel con i ragazzi dopo il concerto."
"Credevo che sarebbero tornati tutti a casa dopo il concerto"
"Si, ma hanno constatato che Londra e le parti dove abitano loro sono un po' difficili da raggiungere e poi tutte le fans pensano che vadano nelle loro case a dormire, quindi, siamo avvantaggiate"
"CAPISCO" disse Eleaonor "Dovrò portarmi il pigiama in borsa. Spero che non mi cada".
Una volta finita la parrucchiera andammo a mangiare un boccone e subito dopo a casa.
 
*Harry > Me*
30 minuti e atterriamo a Londra.
Manca poco!
 
"MEZZORA E ATTERRANO" disse Eleaonor leggendo anche lei, come me e Danielle il messaggio.
"Tranquillizzati ragazza" disse Danielle "Okey che non vedi Louis da tanto però stai calma, espanderai i tuoi ormoni stanotte" Eleaonnor scoppiò a ridere.
"Solo perché tu sei più tranquilla non vuol dire che stasera farai la brava" commentò a sua volta Eleaonor verso Danielle.
Io me ne rimanevo li come una povera deficiente messa in una situazione imbarazzatissima.
"Tu e Harry, scusa se faccio la domanda ma non avete ancora ecc.."
"Nono, c'è voglio dire, non siamo mai stati insieme in quel momento così intimo" L'imbarazzo saliva.
Velocemente decisi di andarmi a vestire. Avevamo un'ora per prepararci e andarcene all'arena dove si sarebbe svolto lo show.
Infilai il mio vestitino nero a fascia che arrivava un po' di più sopra al ginocchio, abbiano ad un paio di scarpe decoltè fuschia. Danielle entrò in un bellissimo vestitino verde e Eleaonor in uno bianco. 3, 2, 1 eravamo pronte per uscire. 
Non appena arrivammo fuori dall'arena di Londra, ci trovammo davanti una fila infinita di fans che urlavano, cantavano, portavano cartelloni, maglie con le loro facce. Che cosa strana.
La macchina ci lasciò nel retro dell'arena. Dopo qualche milione di flash, riuscimmo ad entrare al "sicuro". Ci misero al collo un pass e ci fecero andare in una stanzina che aveva scritto sopra "One Direction" (il loro camerino).
 
*Harry > Me*
Siamo qua fuori, stiamo per entrare.
 
"STANNO PER ENTRARE" commentò nuovamente Eleonor.
L'attesa si stava facendo sempre più snervante. La telecronaca che arrivava mi metteva angoscia. Le urla delle fans annunciavano il loro arrivo. 
Sentimmo dei passi nel corridoio. Una voce famigliare stava urlando qualcosa, un nome. Louis stava chiamando Eleaonor. Non appena quest'ultima lo sentì iniziò a saltare sul posto. La porta del camerino in cui ci trovavamo si aprì. 
Dietro ad essa si trovavano 5 bellissimi ragazzi. 2 di loro corsero tra le braccia di Danielle ed Eleaonor, altri 2 sul divanetto a riposarsi e l'ultimo, si stava avvicinando a me.
Nonostante mi trovavo in bilico sopra quei trampoli, feci una piccola corsetta prima di sprofondare tra le sue braccia. Lo strinsi così forte a me che pensai avesse smesso di respirare. Mi era mancato così tanto.
Le mie labbra si unirono alla sue. Sembrava essere passato così tanto tempo dell'ultima volta.
Qualche secondo dopo mi ritrovai a guardare i suoi enormi occhi verdi. Sembravano essere diventati ancora più belli dall'ultima volta.
"Mi sei mancata" sussurrò al mio orecchio.
"Anche tu, molto" risposi con lo stesso tono basso di voce.
"Non vorrei disturbarvi ma, dobbiamo fare le prove" disse Zayn alzandosi dal divano.
"Ma io ho fame" disse Niall che stava cercando disperatamente per tutto il camerino qualcosa da mettere sotto i denti.
"E quando mai!" commentò Louis.
Una voce dall'auto parlante chiamava i ragazzi a fare le prove. Tutti quanti insieme ci dirigemmo davanti al palco. I ragazzi salirono ed iniziarono a fare la pre esibizione.
Io me ne stavo li sotto al palco, con gli occhi che brillavano dalla felicità. Vedere quei cinque volti avere quelle cinque voci che sembravano una cosa sola, mi faceva salire un nodo allo stomaco che nemmeno immaginate. 
In quel momento iniziai a capire il perché tutte quelle ragazza stavano fuori dalla porta di Harry ogni giorno ad ogni ora, nonostante la neve, la poggia, il vento e il sole. Quei 5 ragazzi, insieme, erano molto più che una semplice "boy band" erano la perfezione.
Le prove finirono molto velocemente.
"Andiamo a mangiare?" chiese Niall scendendo dal palco e avvicinandosi a noi ragazze.
"Il direttore artistico ha già chiamato, stanno arrivando le pizze" commentò Zayn passandosi una mano trai capelli.
"Io inizio ad avere male ai piedi" dissi appoggiandomi ad Harry e alzando leggermente il piede destro.
"Ci credo, sei sopra un tacco 50" commentò lui continuando a reggermi.
"E' un tacco 20" commentò Danielle "e ci sta benissimo"
"Quello è vero" commentò Louis.
"Il vestito è troppo corto" commentò nuovamente Harry
"Non sarai geloso signorino Styles?" chiese Liam
"Assolutamente no" rispose lui.
"Beh, è strano, quel vestito e veramente corto in effetti, però Jade ha delle così belle gambe che.."
"LE STAI GUARDANDO LE GAME?" Harry interruppe Louis. Tutti quanti scoppiammo in una grossa ristata.
Harry passò gran parte della serata a tirarmi giù il vestito e a coprirmi con la sua giacca ogni volta che qualcuno mi guardava o passava vicino.
Era così tenero.
Verso le 19.00 ci vennero consegnate le pizze che, tutti e 8 divorammo nell'arco di 10 minuti. Terminata la "cena" i ragazzi si recarono al guardaroba e subito dopo dal vocal coach per fare alcuni esercizi vocali prima del concerto.
"A che ora finisce il concerto?" chiesi
"Penso che per le 22.00 saremmo fuori di qui, forse anche prima, dipende quanti bis fanno e quanto ci mettono a far entrare tutti dentro, anche se i cancelli li hanno aperti 1 ore fa." mi spiegò Eleaonor.
Mentre aspettavamo che i ragazzi finissero i loro "compiti", noi ragazze rimanemmo nello stanzino dell Band.
Era tutto tranquillo, ogni tanto si sentivano i cori delle fans nell'arena, ma a parte quello, era tutto nella norma, fino a quando non spuntò fuori 1 ragazzo dello staff che sembrava volesse provarci con ognuna di noi.
"Sei bellissima" disse avvicinandosi a Danielle
"Grazie" commentò lei portando il cellulare al suo orecchio facendo finta di parlare con qualcuno.
Non appena il giovane si avvicinò a Eleaonor, lei scappò in bagno.
Ero rimasta da sola come una scema. Tutte le scuse migliori se l'erano prese quelle due. Che avrei dovuto fare.
"Ei" disse il giovane avvicinandosi a me.
"Ciao" risposi io 
"Che fate qui?" 
"Aspettiamo i ragazzi" commentai sorridente. Non era proprio nelle mie corde dire bugie o trattare male una persona.
"Oh capisco, eh, tu sei fidanzata con qualcuno di loro?" chiese tenendo la testa bassa.
"Beh.." inizia
"Si, con me" disse Harry entrando nel camerino assieme agli altri ragazzi.
"Oh complimenti amico, davvero una bella ragazza non c'è che dire" il ragazzo abbassò la testa e se ne uscì dalla stanza.
Danielle scoppiò subito in una grandissima risata, stessa cosa Eleaonor uscendo dal bagno.
"Vi odio" commentai tirandole addosso a ciascuna un bicchiere di carta.
Sembravano non voler smettere di ridere però.
"Perché ridono?" chiede Liam 
"Quel.." risata "ragazzo che.." risata. Eleaonor non riusciva a parlare.
"Ma che state dicendo?" chiese preoccupato Zayn
"Stanno dicendo che quel ragazzo che è entrato voleva provarci con tutti e 3 solo che Danielle ha trovato la scusa del telefono, Eleaonor quella del bagno e io come una scema non sapevo che cavolo fare quindi ho dovuto darle discorso" commentai con una leggera risata.
Harry mi guardò
"Io lo avevo detto che il vestito era troppo corto, ma tu non mi ascoltare mai mi raccomando"
"Le scene di gelosia del nostro piccolo Hazza fanno quasi tenerezza" commentò Louis.
"Io non ridere se fossi in te, anche perché devi ringraziare che c'è un bagno qua dentro se no il tipo la ci avrebbe provato con la tua di ragazza" rispose Harry mettendosi a ridere.
Louis girò lo sguardo da Harry a Eleaonor.
"IO TE LO AVEVO DETTO CHE IL VESTITO ERA TROPPO CORTO, MA TU NON MI ASCOLTARE MAI MI RACCOMANDO" tutti quanti scoppiammo a ridere.
Poco dopo, un ragazzo venne a chiamare la Band per l'inizio del concerto.
"Dammi un bacio di imbocca al lupo" disse Harry tirandomi a se.
Le diedi un bacio
"Ancora uno" commentò "ancora uno, non c'è due senza tre e il quattro vien da se quindi ancora uno" mi misi a ridere e le diedi l'ennesimo bacio. Dopo di che sparì assieme agli altri 4 ragazzi.
"Noi entriamo adesso in sala o andiamo dopo?" chiese Danielle
"Aspettiamo ancora un po'. Se usciamo adesso si rendono conto che stanno per arrivare e iniziano ad agitarsi ancora di più. Aspettiamo che facciano 2 o 3 canzoni e usciamo che ne dite?" Accogliemmo di buon grado l'idea di Eleaonor.
I ragazzi uscirono e iniziarono il concerto. Le urla delle fan stonavano addirittura i nostri timpani, ed eravamo molto lontane da loro.
Dopo una ventina di minuti, un'omone venne a prelevarci per portarci ai nostri posti. Avevamo 3 posti riservati sotto il palco, nella zona a desta dove solitamente mettono lo spazio tra il palco e le transenne della prima fila: in poche parole i timpani in quella posizione se ne vanno a farsi benedire.
Vedere il loro concerto live e, sopratutto, vedere Harry su quel palco, mi fece rendere conto per la prima volta dall'inizio della nostra "relazione" che lui era una vera e propria celebrità. Di quelle che vedi in televisione. Quel tipo di persona per la quale piangi attaccando un poster nella tua camera. E' quella persona che è il "sogno irraggiungibile". Era tutto molto strano.
Il concerto, finalmente per i miei timpani, arrivò al termine. Era davvero qualcosa di stupendo.
Tornammo dietro le quindi e andammo a cercare il camerino dei ragazzi. Non appena lo aprimmo, li trovammo già tutti e 5 la dentro. Niall e Louis erano sdraiati per terra, Zayn sul tavolino e Harry e Liam sui divanetti. Grondavano di sudore ed erano rossi come peperoni.
"Stanchi?" chiese Danielle
Liam tirò solamente un pollice in su.
"Su che adesso andiamo in Hotel vi fate una doccia e andare a dormire, alzatevi" commentò Eleaonor andando a tirare calci a Louis per farlo alzare da terra.
Louis, fu infatti il primo ad alzarsi, con a seguito Niall e Liam.
Mi avvicinai al divanetto dove era sdraiato Harry e lo incentivi ad alzasi, anche se fù difficile, considerato che voleva a tutti i costi un abbraccio. "SEI SUDATO MARCIO NON TI ABBRACCIO" continuavo ad urlare contro. Dopo parecchi scongiure, finalmente si alzò. Andammo tutti quanti a prendere la macchina e ci dirigemmo all'Hotel dove avremmo passato la serata.
L'Hotel era veramente enorme e molto lussuoso. La mariade di fans continuarono a seguirci fino alla strada prima dell'entrata all'Hotel. Una volta dentro, ci vennero subito consegnate le chiavi ed andammo ognuno nelle rispettive stanze.
"Harry e Jade, stanza 1349; Liam e Danielle, stanza 1350; Zayn, stanza 1358; Louis e Eleaonor, stanza 1246 e io, Niall, stanza 12345."
Una volta avute le chiavi, ci recammo nella nostra camera.
Harry infilò il  passepartout. Il pomello della porta fece un rumorino strano, accese una spia verde e si aprì. Harry fù il primo ad entrare, io lo seguii. Buttò il suo borsone a terra, io avevo semplicemente una borsa leggermente grande con all'interno il cambio per la notte, spazzolino e trucchi. Effettivamente, mi meravigliai che fossi riuscita a far stare tutto dentro quella borsa che, non sembrava contenere tutta quella roba.
"Mi butto in doccia e torno subito, te non ti addormentare" disse Harry dandomi un bacio ed entrando nel bagno.
Mentre lui apriva l'acqua io feci cambio "d'abito". Mi infilai il mio "baby doll" rosa. Era imbarazzante. L'ultima volta che avevo passato la notte con un ragazzo fù con Stefan, circa 7 mesi prima. Le cose stavano risalendo in testa, ma io non avevo intenzione di rovinarmi la serata per colpa di stupidi pensieri. Mentre aspettavo Harry, per evitare di addormentarmi, mi misi a guardare il telefono. Trovai un messaggio di zia
*Zia Clariss*
Com'è stato il concerto?
Passa una buona serata amore, a domani.
                                   p.s Salutami Harry
 
*Io > Zia Clariss*
Il concerto è andato benissimo.
Dolce notte zia.
                             Harry ti saluta
 
Sono sicura che Harry avrebbe ricambiato il saluto di Zia. Inviai il messaggio e mi misi a guardare le foto. Quando non si sa cosa fare e la prima cosa che viene in mente, ammettiamolo.
Iniziai a sfogliare, a risfogliare, sempre le solite 20 foto. 
Finalmente l'acqua cessò di sgorgare. Qualche minuto dopo, Harry uscì dal bagno, prese la roba da vestire, rientrò in bagno, infilò i boxer e una maglia.
"Allora" disse buttandosi sul letto su cui, comodamente, mi trovavo io "che hai fatto in mia assenza?" chiese stampandomi un bacio per poi appoggiarsi affianco a me
"Assolutamente niente, ho fatto avanti e indietro sulle pagine dell'iPhon, guardato per una decina di volte le uniche 20 foto che ho sul cellulare, risposto a mia zia e stop" commentai sorridendole.
"Ti sei scordata di dirmi che ti sei cambiata" disse guardando il mio baby doll
"Giusto, mi sono anche cambiata" risposi sorridendole.
"Spero che questi completini non te li metti anche per dormire a casa ma solo per dormire con me" commentò socchiudendo gli occhi.
"Assolutamente, non si sa mai che durante la notte entri qualcuno per vedere cosa uso per dormire e mi trovi in questi abiti succinti" risposi mettendomi a ridere.
"Metti che c'è un'incendio, o un evaquazione e tu devi uscire così di casa eh eh eh" commentò lui.
"Io non dormo così, ricordi quando eri venuto a svegliarmi alle 3 di notte? Ecco, avevo una maglia alla cavolo" risposi
"Si, ma non avevi i pantaloni, devi metterteli per dormire"
"Ma poi ho caldo"
"Togli una coperta"
"Ma poi ho freddo"
"Mettine una leggera"
"OKEY COME VUOI TU" risposi mettendo fine a quelal conversazione che, sono sicura, sarebbe andata avanti a lungo.
Ad un tratto ci trovammo a guardarci negli occhi senza nemmeno sbattere le ciglia. Il silenzio aveva inondato la stanza.
"Sai" iniziai  "devo chiederti una cosa"
"Tutto quello che vuoi" rispose Harry 
"Mi è capitato di trovarmi nella situazione in cui, la gente mi chiedesse che rapporto avessimo noi.. Nel senso" cercai di spiegarmi meglio "è difficile da spiegare effettivamente.. Vedi, se a te chiedessero: Ma tu e Jade?.." non riuscivo a spiegarmi. Ci sarebbe stata una domanda molto facile effettivamente, ma mi sentivo imbarazzata, anche se non doveva essere così.
Harry mi guardava sorridente, aveva capito ma ci godeva nel vedermi in difficoltà.
"Dai, hai capito" dissi ad un certo punto scoppiando in una lieve risata.
"Si ho capito, ma vederti scervellare per cercare di farmelo capire" disse ridendo
"Allora?" chiesi
"Beh, io ti considero la mia ragazza, non lo vengo. Nel senso, io mi reputo impegnato solo con te, poi dipende da te quello che vuoi fare.."
Stavo tremando dalla felicità.
"Beh, io aspettavo solo che tu me lo confermassi per pensarla in questo modo" dissi buttandomi tra le sue labbra.
"Quindii.." commentò "siamo una coppia?" 
"Non hai letto i giornali tesoro? Noi siamo la coppia Hade" dissi mettendomi a ridere
"Si, lo avevo letto da qualche parte effettivamente" rispose con una risata. Risata che venne sostenuta anche da me.
"Ora avrai una data in più da ricordarti" dissi sorridendole spaccatamente.
"5 Novembre" disse lui dandomi nuovamente un bacio.
Subito dopo, mi alzai per recarmi un attimo al bagno. 
Quando tornai trovai Harry a fissare il mio telefono.
"Ti piace il mio cellulare?" chiesi sedendomi vicino a lui
"Ti ha scritto un certo Stark" disse lui buttandomi il cellulare vicino 
Accorsi subito a prendere il cellulare nella speranza che il voto che avessi preso superasse la media del 70. 
*Stark*
Congratulazioni, il voto finale e di 90 su 100
Tirai un respiro di soglievo.
"90 su 100 di che? Test di affinità?" commentò Harry serio
"Test di amissimo al primo anno di università scemo" commentai felice del mio voto.
"Da quando i professori hanno il numero degli allievi?" chiese lui
"E' un professore un po' strano lui effettivamente, però sapeva che ero con te quindi.."
"Quindi?" chiese prima che potessi finire di parlare.
"Non starai facendo mica il geloso? E' il mio professore, ti pare che posso.."
Fece un cenno con la testa.
Alzai il sopracciglio sinistro.
"Tu non mi vuoi" commentò con la faccia da cucciolo bastonato.
Era così tenero. 
"Noo cucciolo" le dissi avvinghiandomi tra le sue braccia. 
Finalmente il muso da arrabbiato era scomparso dal tuo volto.
Il silenzio cadde nella stanza.
"Domani a che ora hai l'aereo?" chiesi
"Alle 13.00" commentò lui "pranziamo insieme e poi andiamo" disse sorridendo "a proposito, fammi prendere il cellulare che metto la sveglia" disse alzandosi dal letto e andando a cercare il cellulare nella borsa. Lo estrasse e tornò sul letto. Mise la sveglia alle 9.30. 
Nel frattempo mi infilai sotto le coperte. Lui si avvicinò a me. Mi stampo un bacio. Poi un'altro.
I braci si prolungarono. Le sue mani scendevano lungo il mio corpo. 
Prima che me ne potessi rendere conto, eravamo diventati una cosa sola. I nostri corpi si unirono in maniera complementare. Eravamo perfetti. Tutto era perfetto. Lui era perfetto. Io mi sentivo perfetta. Era la sensazione migliori della mia vita. Sentivo la felicità che penetrava da tutti i pori. Mi sentivo in distruggibile.
Era mezzanotte, quando, mi ritrovai abbracciata al suo petto. Dopo qualche coccola, andammo definitivamente a dormire.

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Capitolo 12
*** Please, STAY! ***


Alle 9.30 precise un rumore assordante mi fece spalancare gli occhi.
Harry cercò disperatamente il cellulare per tutto il letto. Una volta che lo individuò, disattivò la sveglia si risdraiò. Mi girai verso di lui ranicchiandomi tra le sue braccia.
E chi sarebbe più riuscita a dormire dopo che quella maledetta sveglia ci aveva avvisato che avevamo solo più 3 ore e mezza per stare assieme.. Lui se ne sarebbe andando di nuovo..
Era la prima volta che mi svegliavo al suo fianco. Vedere il suo viso appoggiato a quel cuscino, vedere quei suoi riccioli fondersi con esso, vedere semplicemente lui al mio fianco mi faceva sorridere. Il suo braccio mi avvolgeva completamente mentre l'altro era poggiato sopra i suoi occhi, probabilmente incaricato di evitare di fare entrare luce nei suoi occhi.
Qualche minuto dopo il suono della sveglia, finalmente, Harry decise di aprire i suoi grandi occhi verdi. Con sguardo addormentato si voltò immediatamente verso la mia sagoma, sorridendomi.
"Buon giorno" disse con la voce addormentata. Era più roca del solito. Era la cosa più sexy che avessi mai sentito.
"Giorno" risposi sorridendole leggermente.
Harry si avvicinò alle mie labbra, le sfiorò e poi si ristese nel letto. Decisi quindi di dare il buon esempio e di alzarmi. Mi tirai in piedi, mi stiracchiai appena e non appena tentai di mettere un piede fuori dal letto venni tirata nuovamente tra le calde lenzuola che mi avevano accolta per tutta la notte.
"Dove te ne vai?" commentò stringendomi a lui
Non mi sarei mai e poi mai voluta staccare da lui, MAI.
"Da nessuna parte" risposi avvinghiandomi a lui "ma tu tra meno di quattro ore hai un'aereo da prendere" commentai tristemente.
Harry sbuffò.  Guardò l'ora sul cellulare e poi tornò a coccolarmi dolcemente.
"Mi mancherà questo tipo di risveglio domani" commentai con il labbruccio tenero.
"Se potessi ti verrei a svegliare tutti i giorni.." commentò lui con un'accenno di tristezza nella voce.
"Io vado a fare la doccia" dissi alzandomi e stampandole un bacio.
Entrai in bagno, aprii l'acqua, mi ci immersi. Venti minuti dopo feci ritorno in camera. Harry si era alzato, entrò in bagno e dopo altrettanti 20 minuti ne uscì anche lui profumato. 
Nel frattempo avevo solamente asciugato i miei capelli e infilato la biancheria intima coperta dalla prima cosa che trovai in giro, ovvero una maglia di Harry. Mi stava al quanto abbondante. La trovai un indumento perfetto per andare al trucco.
"Quella maglia mi è famigliare" commentò Harry entrano in stanza.
"Ti piace?" chiesi mostrandogliela
"Si, ne ho una uguale" si mise a ridere
"Eh abbiamo gli stessi gusti" risposi sorridendole.
"Certo, solo che sai, almeno che tu non mi voglia far andare giro nudo, mi servirebbe la maglia" commentò incrociando le braccia e rimanendo in piedi davanti a me.
"Quando finisco di truccarmi te la dopo" commentai con un sorriso a 60 denti.
La testa di Harry non stava annuendo, anzi, stava facendo cenno di "no".
Si stava avvicinando a me per strapparmela da dosso. Mi stavo iniziando ad affezionare a quella maglia, peccato. 
Prima ancora che potesse disfarmi i capelli tirandomi e rincorrendomi, mi sfilai la maglia e gli e la porsi. Era imbarazzante trovarsi in biancheria intima davanti a lui, nonostante mi avesse visto la notte precedente, ma non ero abituata.
Mentre Harry afferrò la maglia, afferrò anche i mie fianchi. Mi avvicinai a lui e al suo petto. Le arrotolai le braccia attorno al collo. Mi baciò. 
"Se non ti fossi fatto la doccia lo sai che non ti avrei abbracciato vero?" commentai scompigliandoli i ricci mentre lui continuava a reggermi per i fianchi.
"Per mia fortuna l'ho già fatta" terminò dandomi un'altro bacio.
Ci ritrovammo nel letto. Le sue mani stavano nuovamente percorrendo il mio corpo. Le sue labbra accarezzavano il mio collo, i suoi occhi sorridevano ai miei. Le nostre labbra si completavano, i nostri corpi si unirono. 
Facemmo entrambi una seconda doccia, dopo di che, io mi andai ad asciugare i capelli e a truccarmi mentre Harry si asciugò da prima di capelli e successivamente si misi a giocherellare con il telefono in attesa che la mia preparazione terminò.
"Vieni qui" disse facendomi cenno con la mano di raggiungerlo. Mi avvicinai.
Mise il cellulare davanti al nostro volto. La telecamera era puntata su di noi.
"Voglio una nostra foto" disse continuando a guardarmi.
"Oh no le foto no ti prego" dissi implorandolo
"Per una neo modella queste parole sono come per un prete dire bestemmie" commentò mettendosi a ridere.
Feci una smorfia, la linguaccia e mi misi in posa.
Sorrisi. Harry sorrise.
1, 2, 3 clic, avevamo creato un ricordo. 
Subito dopo le foto, finimmo di prepararci e scendemmo nella Hall credendo che qualcuno ci stesse aspettando. Zero. Deserto. Andammo quindi a bussare alla 1350 da Liam e Danielle. Stavano ancora dormendo, alla 1358 Zayn si sarebbe visto con la sua famiglia tra qualche minuto, alla 1246 ma nè Louis nè Eleaonor vennero ad aprirci. In fine andammo nella 12345 da Niall. Anche lui non venne a rispondere alla nostra chiamata.
"Starà dormendo" tirò a concludere Harry.
"Siamo solo io e te allora" aggiunse in seguito "che cosa vuoi fare?" chiese.
Guardai l'orologio. Erano le 11. 
"Vuoi andare a fare un salto a casa?" magari le andava di vedere la sua mamma e sua sorella.
"Umm, naa, voglio starmene con te" commentò stampandomi un'altro bacio. 
"Un cucciolo proprio" commentai ricambiando il bacio.
Decidemmo, in fine, di andare a fare un giro per London. 
Era la nostra prima vera uscita da coppia, mi sentivo così stranita al pensiero che tutti quanti ci avrebbero visto assieme, che tutti quanti si sarebbero resi conto che si, eravamo veramente una coppia. 
Non appena uscimmo dalla porta dell'Hotel, Harry afferrò la mia mano. Il mio cuore sorrise. Le nostre mani si incrociarono perfettamente. Sembrava così strano sembrare così uguali. Non mi era mai successo, mai. 
Camminammo per una buona mezzora poi andammo a mangiare. Mentre ci sedemmo al tavolo e i flash continuavano ad inondare il locale, si illuminò lo schermo del cellulare di Harry.
"Chi è?" chiesi
"Zayn, ha detto che ci vediamo all'aereoporto alle 13 meno 10. Abbiamo ancora un ora a nostra disposizione" terminò baciandomi. Il primo bacio in pubblico. Il primo bacio che mi diede davanti a tutti quanti dentro a quel ristorante dal nome "Giorgio at Leadenhall". Sorrisi come un'ebete, anche se avrei preferito che Harry non mi dicesse mai cosa avesse scritto Zayn in quel messaggio. Le prime portate arrivano al nostro tavolo. Non riuscii a mandare giù nemmeno un boccone, niente. Rigiravo la forchetta all'interno della pasta, la infilzavo, la guardavo ma niente, non si avvicinò mai all'apertura della mia bocca.
"Non hai fame?" chiese Harry ad un tratto
"Non molta, scusa" commentai con un leggero sorrisetto.
Harry mi guardò per qualche istante.
"Che ne dici se ci facciamo venire a prendere in macchina, c'è ne andiamo a in Hotel, stiamo ancora un po' assieme e poi andiamo con calma in aereoporto?" 
Feci un cenno di approvazione con la testa. 5 minuti dopo la chiamata che fece Harry una macchina arrivò fuori dal ristorante in cui ci trovavamo. Altrettanti 5 minuti dopo eravamo di nuovo in Hotel. Erano le 12 e 05. Ci andammo a sedere nel salottino della nostra camera. Harry si sedette al centro del divanetto io mi andai a sedere sopra si lui abbracciandolo. 
"Sarà sempre così difficile?" commentò ad un tratto.
Staccai la mia testa dalla sua spalle e mi alzai per sentirlo meglio.
"Cosa?" chiesi
Harry abbassò leggermente lo sguardo.
"Non me ne voglio andare" commentò "no so nemmeno tra quanto ci vedremo.." terminò.
Stetti zitta per qualche istante. Non volevo vederlo così, triste. Non volevo che gli ultimi minuti passati insieme fossero ricordati così.
Mi alzai di botto.
"Stop stop stop" dissi "tra un po' è Natale, e mi sogno già informata su tutti i vostri impegni, sei a casa dal 22 al 7 di gennaio. Passeremo le vacanze natalizie e capodanno assieme, per lo più, non appena sarete qui vicino a fare una data verrò a sentirvi.." terminai sorridendole.
Harry fece una risata lieve.
"Promesso?" terminò.
"Promesso" risposi andandomi a sedere affianco a lui.
Presi in mano il cellulare. 12.30. 
"Dobbiamo andare" disse guardando lo schermo del mio cellulare. 
Mi alzai, andai a prendere la mia borsa, Harry fece lo stesso con il suo borsone.
"Preso tutto?" chiesi
"Yes" rispose uscendo dalla porta e lasciando che si chiudesse alle sue spalle. 
Arrivammo all'aereoporto dopo pochi minuti. Scendemmo dalla macchina e ci dirigemmo all'interno di esso.
Non era ancora arrivato nessuno. Andamo ad aspettre in una sala riservata. 
Da li a cinque minuti fecero irruzione al suo interno Louis e Eleaonor assieme a Niall. Poco dopo arrivò Zayn.
"Manca Liam e Danielle" disse Niall contandoci attentamente.
I minuti passavano e i due non arrivavano.
"Magari Danielle ha legato Liam al letto per non farlo ripartire, ho sempre pensato che prima o poi lo avrebbe fatto" commentò Niall con voce preoccupata
"Umm no, credo solamente che si siano scordati di leggere l'ora, arriveranno a breve" lo tranquillizzò Zayn.
"Liam in ritardo, MUAHAHAHAHAH gli e lo rinfaccerò a vita" terminò Louis.
Alle 13 meno 2 minuti, Liam e Danielle arrivarono di corsa.
"E allora, piccolo Payne? Questo ritardo come lo giustifichiamo?" chiese Harry guardandolo dall'altro al basso.
"La sveglia non è suonata" commentò Danielle sbadigliando.
"Comunque, abbiamo un'aereo da prendere ragazzi, quindi, prendete i vostri bagagli a mano e andiamo" disse Niall prendendo il suo bagaglio e passando a dare un bacio a me, Danielle e Eleaonor. Subito dopo ci venne a salutare Zayn, in fine Liam Louis e Harry ci concessero le loro ultime attenzioni.
Harry mi stampò un lungo bacio.
"Scrivimi" le dissi staccandomi da lui.
"Appena atterro ti chiamo" commentò dandomi un'altro bacio.
Stessa conversazione stava avvenendo tra Liam e Danielle, Louis e Eleaonor.
Diedi l'ultimo bacio a Harry, lascia cadere la mia mano e lo vidi uscire da quella porta. 
"Sapete" disse Danielle qualche istante dopo "dopo questi addii il caffè doppio è d'obbligo" commentò aprendoci la porta.
Stavo bene, stranamente stavo bene. Era inutile rovinare tutta quella giornata passata insieme. Ci saremmo rivisti, lo sapevo, non era un'addio. 
Dopo il caffè e la giornata assieme alle due ragazuole, rientrai in casa. Zia non era in casa. 
C'era solamente uno dei suoi tanti biglietti:
 
Quando arrivi a casa fai pure cena. Torno per le 21.30. 
Non ti addormentare che voglio sapere com'è andata. Bacio
 
Lasciai la luce spenta. Salii in camera mia. Mi andai a sedere sul davanzale della finestra di camera mia. Era il mio posto. Un posto dove c'ero solamente io, io e i miei pensieri. Nient'altro. Solamente io.
Avrei voluto poter dire che ero veramente felice, che il fatto di aver rivisto Harry mi avesse tolto tutte le preoccupazioni, ma non era così. Mi mancava già. Avevo buttato il cellulare sul letto. La camera era completamente buia, fino a quando esso si illuminò. Avevo smesso di pensare. Mi avvicinai. 
 
*Harry*
Sono appena atterrato piccola.
Sono le 19.30. Non ti vedo da 6 ore eppure mi manchi già tantissimo. Sarò sempre presente per te principessa, davvero. 
Non sono bravo nello scrivere, chiedo scusa, ma la sintesi è questa: sei il mio sorriso. 
 
E come potevo non sorridere anche io dopo quel messaggio? Lui voleva me, lo sentivo, pensava solo a me. C'ero solo io nella sua testa. 
Avevo promesso a zia di non addormentarmi ma, crollai.

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Capitolo 13
*** Victoria's Sicret ***


"90 su 100 è un'ottimo risultato".
Tutto era tornato nella norma. Una nuova settimana era iniziata. Come ogni mattina il professor Stark si fece trovare puntuale alle 9 fuori dalla porta di casa. Entrò con a seguito sempre le solite ciambelle e i soliti caffè. 
Per la giornata di lunedì continuammo a parlare del mio ottimo compito presentato per l'ammisione all'università.
"Non sembri molto contenta" dissi il professore mostrandomi il mio compito completamente perfetto con pochi sbrechi di penna rossa che stavano a segnare gli errori.
"Sono felice invece" dissi rossidendo.
"Non ti interessa più di tanto di entrare all'Università non è così?"
Tirai un sospiro di solievo.
"Sono contenta se ne sia accorta. No, non ci voglio proprio andare" commentai sbattendo la testa sul tavolo della cucina ricoperto da fogli e quaderni scolastici.
"Beh" iniziò Stark "parlane con i tuoi" 
"Emm, fatto, circa 2 anni fa, niente da fare" commentai senza speranza.
"Potrei parlarci io" 
"Per dirle? Salve, sono il professore privato di vostra figlia, voglio dirle che sta andando bene ma non vuole entrare all'università quindi non vedo per quale motivo farla continuare a studiare..?"
"Effettivamente da esporre è più stupida di come pensavo.." terminò passandosi una mano trai capelli.
"Massì, non importa, almeno sono sicura di avere un futuro in quel campo visto che in quello della moda a quanto pare non c'è posto per me" commentai delusa.
"Chi te lo dice?" 
"Il fatto che io non abbia ancora nessun contratto o degli ingaggi" 
"Tu sei andata per agenzie a chiedere?"
"Emm.." effettivamente da quando ero arrivata a Londra a parte per fare il video dei One Direction non ero andata da nessun'altra parte.
"Ecco, allora, adesso sono le 12 e 30. Terminiamo qui la lezione oggi, esci, prendi la macchina e vai in giro a chiedere" terminò alzandosi dal tavolo e uscendo dalla porta principale di casa.
Mi dispiaceva ma proprio no. Non sarei uscita così e andata in giro a provare a vendermi, ma non volevo nemmeno stare da sola, così, mettendo un piede dietro l'altro andai a bussare alla porta della casa affianco alla mia.
"Jade" disse la signora Styles vedendomi dietro la loro porta "stai bene?" chiese preoccupata
"Si, assolutamente, solo che a casa mi annoiavo e volevo sapere se c'era Gemma in casa" terminai entrano in casa.
"Oh no gioia" iniziò "è uscita con il suo ragazzo, però se vuoi ci sono io qui a casa che mi sto annoiando al quanto" 
La guardai per qualche istante chiedendomi costantemente se fosse la cosa giusta da fare rimanere li, se ci fosse stato imbarazzo..
"Ti prometto che non ti metterò in imbarazzo" commentò all'istante spiengendomi verso il salone.
La casa, senza tutta quella roba per terra era davvero calda e accogliente.
Mi andai a sedere sul divano dove, precedentemente, anche la signora Styles si era seduta.
"Allora" cominciò "come sta andando la scuola a casa?" chiese sorridendomi
"Tutto bene grazie" le sorrisi
"Ma non finisci più tardi?" si girò a guardare l'ora
"Sii.." iniziai "solo che il mio professore e venuto a conoscenza della mia passione per la moda e ha detto che preferiva se sfruttavo il mio tempo per andare a cercare un'agenzia invece che.."
"OH SANTO CIELO ME L'ERO COMPLETAMENTE DIMENTICATA, PER DIAMINE" 
"Si sente bene?" chiesi spalancando gli occhi in una semi trans di terrore.
La signora Styles stava girovagando per casa con aria molto agitata e disperata.
"Ti prego di non uccidermi davvero, non l'ho fatto apposta" continuava a girovagare per la casa.
"Si fermi un attimo e si calmi" commentai preoccupata
"Nono ecco" disse trovando un pezzo di carta con sopra scritto qualcosa "Oggi è il 7?" chiese con occhi sapalncati
"Emm si, oggi è il 7 perché? Mi può spiegare" 
"Ohh mamma mia grazia al cielo" sospirò alzando gli occhi al cielo "giusto in tempo caspita, dunque sono le 13, vatti velocemente a prepareare, alle 14 vieni immediatamente qui, anzi anzi, vengo io da te così non facciamo ritardo.. Emm, vestiti bene truccati poco e scogliti i capelli miraccomando, ora devo andare a prepararmi io emm si, su veloce Jade non c'è tempo da perdere" così dicendo mi "buttò" fuori casa. Avevo gli occhi spalancati. Non avevo capito niente di quello che mi avesse detto la signora Styles, so solo che velocemente andai a farmi una doccia, mi vestii bene, mi truccai poco e mi scolsi i capelli. Dieci minuti prima delle 14 presi in mano il cellulare e decisi di chiamare Harry.
"Piccola" rispose
"Buon giorno"
"Ti stavo giusto per chiamare, io sto per andare a dormire abbiamo appena finito il concerto"
commentò con voce stanca
"Oh, emm, scusami, volevo solo dirti che tua mamma si sta comportando in modo strano" risposi con voce sorridente.
"Mia madre? Strana? Ma che è successo?" sentii di sottofondo la foce di Louis chiedere se era successo qualcosa. Subito lo tranquillizzai.
"Ei tranquillo, non in senso negativo! Era andata a casa tua per vedere se c'era tua sorella perché a casa da sola mi stavo annoiando ma visto che tua sorella è uscita col Ragazzo, ho parlato con tua madre e così dicendo, ha iniziato a urlare che si era completamente dimenticata, che non dovevo arrabbiarmi e cose varie. Ha continuato fino a quando non ha trovato un fogliettino. Dopo di che mi ha buttato fuori casa mi ha detto di prepararmi in un determinato modo e che alle 14 sarebbe passata a prendermi." terminai prendendo fiato. 
"E tu non le hai chiesto per quale motivo tutto quel casino?" si interessò
"Ho provato ma lei sembrava non sentire.." 
"Beh, prova a vedere dove ti porta.. Non penso che sia così pazza da portarti in mezzo ad un bordello o tra drogati e prostitute, quindi non aver paura, sarà qualche sua idea" terminò tranquillizzandomi "comunque, ora io vado a dormire, cerca di venire bene nelle foto che voglio vedere che storia si inventeranno i fotografi a vederti in giro con mia madre" scoppiò a ridere "buona giornata cucciola!"
"Secondo me inventeranno che siamo sposati e avremmo presto un bambino e che lei mi sta portando in giro per comprare le cose per il nostro bambino!" risi a mia volta "notte piccolo"
Prima che potessi riattaccare il telefono Harry continuò.
"Oh, aspetta. Domani le 9 e mezza mie di mattina è la tua l'una di notte li, io posso chiamarti a quell'ora" commentò dispiaciuto.
"Metto la sveglia, non c'è problema" commentai senza problmei.
"Sei fantastica, a domani, bacio" sentii da dietro Niall urlare un "SALUTAMELA"
"Salutami Niall e tutti quanti gli altri, un bacio, a domani" riattaccai il teleono. 
Precisamente in quel momento qualcuno iniziò a bussare alla mia porta. Corsi velocemente ad aprirla.
La signora Styles mi mi afferrò e mi prelevò pesantemente fuori di casa. 
"Veloce" sbottò sorridendo.
"Scusi l'indiscrezione ma, dove stiamo andando?" 
Orami ci trovavamo in macchina verso una destinazione che solo la signora Styles conosceva.
"Ricordi quando ho detto che avrei chiesto ad Harry dei nomi di dei fotografi o comunque di delle agenzie per poterti inserire in quel settore? Ecco, me ne aveva dato uno di numero e li avevo spedito una tua foto, quella che avevi mandato per il provino del video dei ragazzi ed erano interessati a te così mi avevano detto che volevano vederti per parlarti e beh, mi avevano dato appuntamento per oggi, se non fossi venuta a casa non mi sarei mai e poi mai ricordata dell'appuntamento e probabilmente non si sarebbe concluso nemmeno con quell'azeinda" Non potevo credre alle mie orecchie. Ma era tutto vero? Davvero stavo andando ad un colloquio con un'agenzia di moda? Non poteva essere vero. Ascoltai le parole della signora Styles come fossero pillole di saggezza.
"OH MIO DIO NON CI POSSO CREDERE!" commentai in fine portando le mie mani sopra la mia bocca "STA DICENDO SUL SERIO?" commentai in fine
"Assolutamente si, e preparati a sapere per quale agenzia" disse eccitata.
Rimai a guardarla imbambolata in attesa che dicesse il nome dell'agenzia.
"Victoria Secret Agency ti dice niente?" disse con un sorriso più grosso di quello che spuntò successivamente a me.
Tirai un'urlo che sono convinta avesse sentito tutto l'universo.
"VICTORIA SECRET? NON CI CREDO NEMMENO SE LO VEDO" dissi quasi piangendo dalla felicità.
"Credici eccome gioia, quando mi ha chiamato mi ha detto che stava cercando nuovi volti per la nua stagione. Se tutto andrà bene oggi ti ritorverai con un contratto milionario in mano" terminò soddisfatta.
Ero in un'estasi che nemmeno vi potete immaginare. Chiunque volesse diventare qualcuno nel mondo della moda sogna di lavorare per Victoria Secret. Ero al settimo cielo, davvero.
Avrei voluto prendere il telefono e scrivere a Harry quello che mi stava succedendo, avrei voluto che fosse il primo a saperlo ma non c'era tempo. Appena pensai di tirare fuori il cellulare e scriverle la macchina si fermò fuori da una grande costuzione con un'insegna gigante sopra che riportava il nome "Victoria Secret Agency". Era stupendo leggere quel nome. 
Avevo le gambe paralizzate. Non riuscivo a scendre dalla macchina. Mi misi a pensare un momento tra me e me.
Era la mia unica occasione, una mia grande occasione. Non potevo buttarmela via solo perché ero timida. Le mie gambe presero sensibilità.
"Andrà bene vedrai" disse la signora Styles prendendomi a braccetto ed entrando dentro all'agenzia. 
Davanti a me mi si aprì un mondo tutto nuovo. C'erano cartelloni con ragazze bellissime che avevo già visto in giro per giornali e per molte passerelle. Erano bellissime. Una ragazza alla reception ci accolse. 
"Sono la signora Styles, abbiamo un colloquio" così dicendo di andammo ad accomodare nella sala d'attesa sperando che ci venissero a chiamare velocemente.
"Andrà male" commentai con occhi spalancati guardando il pavimento.
"Andrà bene" commentò la signora Styles appoggiando una mano sopra alla mia gamba.
Così dicendo, una ragazza molto giovane e carina venne a dirci che ci avrebbero potuto accogliere.
Caminammo per un lungo corridoio pieno zeppo di porte. Entrammo nell'ultima di esse. Una giovane donna seduta ad una grossa scrivania ci stava aspettando con un sorriso stampato in volto.
"Salve" disse vedendoci "E' un piacere potrerla incontrare signora Styles" commentò stringendo la mano della mamma di Harry "E' un'altrettanto piacere poter conoscere te, signorina Daniels" strinsi la mano che mi venne porsa.
"E' un piacere" commentai sorridendo. 
"Sedetevi pure, abbiamo da parlare" sorrise "Dunque Jade, so che ha già lavorato per alcune agenzie."
"Esatto, sono stata in circa 3 o 4 agenzie." risposi nerovsamente
"Perfetto, già fatto sfilate?"
"Si"
"Partecipato ai concorsi?"
"Si"
"Set Fotografici?"
"Si"
"Che studi stai conseguendo?"
"Giurisprudenza"
"Oh anche una ragazza intelligente, per noi dell'agenzia è la cosa principale che le nostre ragazze siano anche motivate a livello intellettuale"
commentò Victoria sorridente. 
Stava andando tutto bene, tieni duro Jade.
"Sei fidanzata con.."
"Con il mio bimbo"
commentò la signora Styles
"Certamente, il signorino Harry Styles" sorrise 
"Si" risposi sorridente.
"Bene, allora, quanto pesi?" continuò con le domande.
"45"
"Sei alta?"
"1.60"
"Piercing?
"Ombelico"
"Tautaggi?"
"Nessuno"
"Sei Inglese?"
"Per metà"
"E l'altra metà?"
chiese interessata
"Italiana" risposi fiera.
"Perfetto, davvero perfetto" disse guardando la "mia scheda" che teneva davanti.
"Quanti anni hai?"
"17" 
"Giovane, simpatica, bella ed intelligente. Non vedo perché tu non possa far parte della nostra agenzia"
commentò sorridendo.
COSA? LO HA DETTO DAVVERO? STA SUCCEDENDO O E LA MIA TESTA CHE SI STA INVENTANDO TUTTE QUESTE COSE? Era incredibile. Non potevo credere a quello che stavano sentendo.
"Davvero?" chiesi stupita mentre dentro di me avevo mille voci che urlavano e saltavano.
"Davvero, se aspetti 5 minuti vado a chiamare il nostro legale per parlare meglio del tuo contratto" si alzò, ed uscì dalla porta.
Mi girai lentamente verso la signora Styles che, come me, aveva un sorriso in volto.
"ALLORA?" chiese euforica
"NON CI POSSO CREDERE" commentai iniziando a saltellare sulla sedia.
Tornammo tutte serie con l'arrivo di Victoria e il suo legale.
"Il contratto è di 50.000,000 $ per il primo anno, dopo di che, si aumenterà se verrà ringaggiata. Il prezo consiste nell'esclusiva di interviste, copertine e photoset. Dovrai essere presente a ogni singola sfilata che la Victoria's Sicret promuoverà.." il legale continuava a parlare e io continuavo a non capire nulla, solamente che mi avrebbero pagata l'ira di Dio e avrei potuto fare il lavoro che preferivo.
10 minuti dopo, avevo chiamato Zia, avuto il suo consenso e firmai quel contratto. 
Uscii da quell'agenzia con finalmente il sorriso stampato in faccia. I Flash arrivavano da tutte le direzioni. Salii velocemente in macchina con la signora Styles e diritte a casa. 
Passai il viaggio a guardare fuori dal finestrino con il sorriso stampato in faccia. Per radio passò una canzone dei One Direction e io e la signora Styles ci trovammo a cantare come ragazzine col volume al massimo.
Finalmente arrivammo a casa, non vedevo l'ora di poter raccontare tutto a Zia. Prima di scendre dall'auto decisi di ringraziare la signora Styles.
"Volevo ringrazziarla, davvero. Se non fosse stato per lei tutto questo non sarebbe successo, davvero, grazie"
"Ma quale grazie e grazie, te lo sei meritato e basta." Mi diede un bacio e rientrò in casa. Stessa cosa feci io.
"AMOREEEEE DI ZIAAAA" urlò saltandomi addosso "RACCONTAMI TUTTO" si buttò sul divano trascinandomi con se.
Iniziai a raccontare tutto quanto a zia. Dall'inizio alla fine. Della gioranta passata con Harry, di quello che era successo la mattina, dell'agenzia, tutto. Una storia così luna e così stupenda che, sembrava strano fosse successo tutto a me.
"Sono così contenta per te cucciola, te lo avevo detto che le cose sarebbero andate per il verso giusto!"
Dopo cena andai in camera mia per cercare di realizzare tutto quello che mi era accaduto.
1.00 la sveglia squillò e così anche il mio cellulare.
"Piccola" 
"Buon giorno"
risposi con voce roca
"Mi dispiace averti dovuto svegliare a quest'ora"
"Ma va, anzi, devo dirti una cosa"
ero tutta emozionata.
"Sono tutto orecchi."
"Beh, tesoro, stai parlando con la nuova modella di Victoria's Sicret"
dissi tutto d'un fiato. Mi sembrava ancora una cosa surreale da dire, ma era tutto vero.
"Oddio davvero? sono così teontento per te.. Ma septta, le modelle di Victoria non sono quelle che sfilano in intimo vestite come angeli, diavoli ecc..?" 
"Si.. maaa, sono una modella affermata ormai"
cercando di sviare il discorso
"Te così non ci sfili"
"Shhh, lo so che sei felice per me"

La chiamata durò fino a quando, gli impegni di Harry non lo vennero a chiamare. Staccai la chiamata e mi misi a dormire con il sorriso stampato sulle labbra.


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Capitolo 14
*** JUSTIN BIEBER! ***


Le giornate continuavano a passare. Iniziai finalmente ad iniziare a lavorare. Sfilata dopo sfilata, set fotografico dopo set, pubblicità dopo pubblicità, iniziavo finalmente a farmi un nome.
Harry con i ragazzi sarebbe tornato per le vacanze di Natale a casa, mancavano circa 20 giorni prima che tutto ciò accadesse. Non vedevo Harry da troppo tempo, mi mancava, ma le giornate di lavoro mi rendevano parecchio impegnata sia fisicamente che mentalmente. La mia giornata era completamente diversa dopo aver firmato il contratto. Mi alzavo alle 7, facevo scuola dalle 8 alle 12.30, uscivo di casa e andavo a lavorare. Stavo fuori casa per circa 5/6 ore, tornavo a casa facevo i compiti e crollavo nel mio letto, senza contare quando dovevo lasciare la città per fare sfilate altrove. Iniziai a vedere il resto del mondo. Andai in Canada per un servizio invernale, ci rimasi appena 5 ore, non visitai niente se non si considera il parco in cui si svolse il servizio fotografico e le piccole immagini che riuscii a vedere al finestrino dell'aereo.
Andai anche in Russia, Olanda, Germania e Spagna. Devo ammettere che non credevo fosse così faticoso essere una modella. So quello che pensate "devi stare in posa davanti a una macchina fotografica, cosa ci vuole".
Ottima osservazione. Anche io all'inizio credevo fosse così, ma credetemi, si rivelò una fatica immonda. Dormivo pochissimo, stavo pochissimo a casa, non avevo contatti con nessuno dei miei famigliari perché il tempo che avevo a disposizione per sentire qualcuno lo utilizzavo per sentire Harry, ero sotto stretto controllo di quello che mangiavo, la gente mi pacioccava capelli e faccia per 5 ore al giorno. Mi infilavano a forza magliette, vestiti, jeans, pantaloncini, top, intimo, costumi, mi facevano rimanere in pose assurde anche per parecchi minuti sopra dei trampoli di 20 cm. Quando uscivo dagli studi avevo fotografi che chiedevano in continuazione cose su me e Harry, inventavano storie, cose assurde. Era veramente difficile credetemi.
Finalmente, però, arrivò il momento di pausa anche per me. Finalmente ero tornata nella mia amata Londra a casa della mia zietta Clariss. Era bellissimo poter finalmente dormire nel mio lettuccio. 
"Jade" disse zia Clariss salendo in camera.
"Dimmi" risposi uscendo dal guardaroba.
"Dobbiamo ancora parlare della storia del manager" commentò sedendosi sul letto.
"Oh sisi giusto, vado un'attimo in bagno poi vengo sotto e ne parliamo d'accordo? Credo di aver trovato una soluzione" dissi entrano in bagno.
Cinque minuti dopo io e Zia eravamo sedute sul divano di casa a parlare "D'affari"
"Allora.." cominciai "avevo pensato a una cosa io.." dissi sorridendo
"Dai gioia, dimmi tutto, sono curiosa di sapere" rispose Zia sorridendomi a sua volta
"Ecco, in questo periodo ho notato che quando sono via non ho nessuno che mi stia a fianco, intendo di senso affettivo, e poi ho paura che se prendessi qualcuno che non conosco come manager inizierebbe a fare i suoi affari senza controllare i miei, quindi.." arrivai finalmente al punto forte della conversazione "che ne dici se diventi tu la mia Manager?" ero sicura che Zia non avrebbe mai e poi mai rifiutato.
"IO?" chiese perplessa.
"Si! Pensaci bene, in negozio puoi mettere Sharon come responsabile. Del campo della moda sai tutto, quindi non vedo perché non potresti farlo, senza contare che sono la tua nipotina e preferisco che gestisca tu i miei affari, e sopratutto, voglio che tu sia li per tenermi con i piedi per terra e darmi una spalla quando sono giù di morale.." non avrebbe potuto dire di no dopo quegli occhioni stupendi che le mostrai.
Zia mi sorrise come mai prima d'ora.
".. OKEY" rispose
"DAVVERO?"
"DAVVERO" 
Le saltai tra le braccia e me la iniziai a spupazzare senza fermarmi. Amavo mia Zia più di ogni altra cosa.
"Oh a proposito" disse interrompendo le coccole "Ha chiamato tua madre ieri, ha detto che vuole che la richiami" panico. Non volevo proprio parlare con mia madre.
"La chiamerò dopo" dissi mentendo.
"No, la chiami adesso. Io ho fatto un favore a te accettando ora tu fai un favore a me chiamandola"
Non potevo non farlo. Zia mi aveva appena fatto un grande, grandissimo favore accettando di diventare la mia manager. 
Presi il cellulare che Zia mi porse, digitai il numero.
"Pronto?" disse la voce di mia madre. Era da così tanto tempo che non la sentivo.
"Sono Jade" commentai.
"Ei piccola, come stai?" 
"Tutto bene, te?" 
"Anche, wow, ho visto le tue foto sul giornale ieri, sei davvero bellissima" era la prima volta che mia madre mi faceva un vero e proprio complimento. Stupita risposi con un fiero "Grazie".
"E con gli studi come va?" chiese interessata.
"90 su 100 al primo test d'ammissione all'università, sto andando bene" commentai con lo stesso tono fiero.
"E con Harry? Ho letto anche di quello.. Anche se avrei voluto che me lo dicessi tu" 
"Te lo avrei detto, ma è successo tutto troppo in fretta.. Comunque va tutto bene anche con lui" ci fù un momento di silenzio "Papà?" chiesi
"Sta bene, è fuori città per lavoro, come al solito" commentò lei.
"Okey, emm, ora vado, ci sentiamo"
"Okey cucciola, un bacio"
Riattaccai il telefono. Era la prima volta nella mia vita che ero contenta di aver parlato con mia madre. Non poteva più rimproverarmi di niente. Andavo bene a scuola, lavoravo e avevo un ragazzo affianco. Ero invincibile.
Subito dopo quella chiamata ne arrivò subito dopo un'altra.
*Harry*
lessi sullo schermo del cellulare.
Zia nel frattempo aveva iniziato a darsi da fare con gli affari della sua nipotina, io.
"Buon giorno o Buona sera?" chiesi non sapendo dove si trovasse.
"Pomeriggio, credo" commentò lui con una risata
"Beh allora, Buon Pomeriggio" 
"Come stai piccola?" chiese
"Tutto bene, finalmente ho un po' di tempo per prendere fiato, ho appena parlato con mia madre e mia Zia è appena diventa la mia Manager. I'm sooo good!" commentai 
"Oh sono davvero contento!" rispose lui.
Zia nel frattempo entrò in stanza.
"Ei gioia, scusate un secondo, chiedi gentilmente a Harry se il 10 sono a New York?" 
"Si, Harry"
"Si?"
"Zia mi chiede di chiederti se il 10 siete a New York"
"Aspetta che chiedo" Harry chiamò il suo manager per poi darmi risposta "Si, siamo li ma non per un concerto abbiamo un comitato stampa il 10 mattina e un piccolo concertino l'11" rispose.
Riferii mia Zia.
"Tu sai dove sei il 10 gioia?" chiese Zia elettrizzata.
Oddio, ricordo che sarei dovuta andare a New York per lavoro ma non ricordavo proprio la data.
"Dove?" domandai in preda al panico.
"A New York, hai la sfilata di Lingerie"
Portai immediatamente il telefono all'orecchio.
"IL 10 SERA VEDETE DI ESSERE LIBERI CHE SONO ANCHE IO A NEW YORK" commentai velocemente con la felicità impressa nella voce.
Harry acconsentì immediatamente. Il 10 sarebbero venuti tutti quanti a vedermi alla sfilata di Lingerie a New York. Ero non felice, di più.
Il 5 dicembre, 5 giorni prima del grande giorno, io e Harry "festeggiammo" il nostro primo mese assieme tramite Webcam.
Speravo che la settimana che ci separasse passasse il più veloce possibile, e così accadde. Mancava un giorno al 10 dicembre.
*Harry*
A che Hotel alloggiate?
 
*Me > Harry*
Plaza Athenee
 
*Harry > Me*
Pensa da adesso anche noi.
Non vedo l'ora di vederti, mi manchi piccola.
 
*Me > Harry*
Quanta telepatia eh?!
Manchi tanto anche a me cucciola.
Domani vedete di non fare ritardo. 
Danielle e Eleaonor vengono con me e mi dispiace
farle stare da sole per tutto il giorno.
 
*Harry > Me*
Scusa, ma non stai con noi il pomeriggio?
Noi finiamo il comitato stampa alle 10.30.
Credevo saremmo stati insieme tutto il pomeriggio.
 
*Me > Harry*
Io atterro alle 11, dopo devo andare a fare
le prove per la sfilata, finisco per le 14, mi vieni
a prendere e poi stiamo assieme.
 
*Harry > Me*
Okey piccola.
 
*Me > Harry*
Vado a fare la valigia e poi a dormire.
Notte cucciolo a domani.
 
*Harry > Me*
Notte principessa.
A domani.
 
Così dicendo, andai a preparare la mia "mini" valigia.
"Allora" disse Zia entrando in camera con un block notes e una matita in bocca "Domani abbiamo l'aereo alle 11, dura 6 ore quindi arriveremo alle 17 come ora Londinese e alle 11 come ora NewYorkese. Andiamo in Hotel, lasciamo la roba, andiamo al Lexington Avenue Armory, facciamo le prove e dopo di che.."
"Dopo di che, io esco con Harry"
"Perfetto" commentò scrivendo sul block notes che sarei stata fuori con Harry "La sfilata inizia alle 20, e noi dobbiamo essere la entro le 18, mi raccomando mangia. Quando hai finito di mangiare chiamami, mi dici dove siete e io mando due macchine. Una che porterà me e te al Lexington Avenue Armory e una che porterà Harry in Hotel dagi altri, poi verrà quando sarà ora. Oh ricordami anche che devo.."
"Zia, calmati" dissi "non capisco niente, stai dicendo troppe cose. Facciamo che ora andiamo sotto, ci beviamo une bella tazza di caffè e poi andiamo a dormire, e parleremo di tutto quanto domani?" proposi
"Oh sisi, va benissimo. Spero farai amicizia con le ragazze domani"
"Beh, alcune le conosco già, cioè, ci ho già lavorato assieme" risposi.
"Danielle ed Eleaonor vengono qui da noi e andiamo assieme fino all'aereoporto o vengono loro la?"
"Vengono qui per 10" risposi porgendole la tazza di caffè.
Finalmente Zia si tranquillizzò. Vedete, su noi Daniels, il caffè fa un'effetto contrario, ci rilassa. 
Erano le 9 e mezza quando andammo a dormire.
"Allora, questo l'ho preso, il carica batterie pure, la spazzola anche" zia sembrava più agitata di me. Passò l'intera mattinata a sfogliare i fogli del suo block notes per accettarsi che tutto il suo programma fosse giuro, che non avesse dimenticato niente e che sopratutto, non ci fosse margine di errore.
Io ero più tranquilla del previsto, senza contare che non vedevo l'ora di saltare tra le braccia di Harry.
"Allora sei agitata?" chiese Eleaonor entrando in casa seguita da Danielle
"Beh, non molto, non sto ancora realizzando che sto per sfilare davanti a non so quanta gente solo in biancheria intima, ma e meglio così" risi
"Grazie ancora per averci invitato" commentò Danielle
"Ma vi pare? Grazie a voi per aver voluto partecipare alla giornata in cui cadrò dalla passerella facendomi una figuraccia davanti a tutti quanti"
"Meno male che non eri agitata" intervenne Eleaonor
"Io scherzo" scoppia a ridere son a seguito le due.
"Su ragazze, prendete la vostra roba è ora di andare" disse Zia prendendo le sue valige e chiudendo la porta di casa.
 
*Harry > Me*
Sei già partita?
 
*Me > Harry*
Sto andando giusto adesso a prendere l'aereo.
E se cadessi?
 
*Harry > Me*
Cadessi?
 
*Me > Harry*
Si, mi farei una figuraccia davanti a tutti non ci hai pensato?
 
*Harry > Me*
Sarai perfetta, e se cadi ti prendo io.
 
*Me > Harry*
Allora vado sicura <3
Io prendo l'aereo, a dopo piccolo.
 
*Harry > Me*
A dopo principessa.
 
Sei ore dopo, misi piede all'aereoporto di New York. Il tempo sembrava non essere passato affatto da quando avevo preso l'aereo 6 ore prima a Londra.
"Forza forza forza" Zia iniziava a dare di matto.
"Ho bisogno di un caffè" commentai
"Anche io" risposero contemporaneamente Eleaonor e Danielle.
"Se entro 10 minuti riusciamo ad essere in Hotel ve lo offro io il Caffè" ci incentivò Zia.
Velocemente salimmo sulla macchina e sfrecciammo verso Plaza Athenee.
Con molta rapidità facemmo il check-in e andammo ognuna nelle proprie stanze. 
Verso di noi si avvicinò un'uomo dai capelli neri.
"Ei" dissi baciando Danielle e Eleaonor sulle gance "Te devi essere Jade" disse porgendomi una mando.
"Esatto, sono io" risposi sorridente.
"Io sono Paul Higgins, il manager dei One Direction, e lei deve essere Clariss Daniels, la manager delle signorina qui presente" si voltò verso mia zia porgendole la mano.
"Si esatto" rispose lei stringendogliela
"Dunque, sono qui per darvi le chiavi. Allora, Eleonor, tu e Louis avete la 4836, Jade e Harry la 4635 e tu e Liam nella 2634" diede a tutte quante la chiave "lei invece e nella 4835" porse la chiave a zia.
"Oh grazie mille" commentò lei guardando il numero che si trovava sopra la chiave.
"I ragazzi mi hanno chiesto di dirvi che finiranno un po' più tardi e che quindi riescono a venire alle 14 direttamente al Lexington Avenue Armory" spiegò Paul
"Oh perfetto, allora venite con me alle prove e non mi lasciate da sola" commentai tirando un sospiro di sollievo. Non sarei stata sola.
Entrammo ognuna nelle proprie stanze. Zia, come promesso, ci venne a consegnare un caffè bollente. Ero in estati.
Subito dopo, una macchina venne a prelevarci per portarci al Lexington Avenue Armory. 
"Allora, mi raccomando, non usciamo dalla tabella di marcia, per le 14 devi essere fuori da qui" disse Zia lasciandomi all'entrata del camerino.
"Vai tranquilla zia" la tranquillizzai "voi mi aspettate in sala?" chiese guardando Danielle e Eleaonor.
"Si, ci andiamo a sedere la" rispose sorridendomi Danielle.
Non appena prii la porta dei camerini mi trovai davanti a delle bellissime ragazze. Avrei davvero sfigurato sulla passerella vicino a loro. 
Riconobbi alcune facce così mi ci avvicinai.
Avery era la ragazzo con la quale avevo già fatto parecchi servizi fotografici, Kate era una ragazza entrata da poco nell'agenzia e poi c'era lei, Hillary, che aveva appena 16 anni ma era già veramente bella.
"Ei" dissi baciandole tutte quante "avete già iniziato?"
"No, stiamo aspettando che arrivino con i vestiti e con la suddivisione dei gruppi.. la ragazza che doveva fare madre natura è stata male, devono prendere la sostituta" mi spiegò agitata Hillary.
"Dite che entro le 14 avremmo finito?" chiesi preoccupata
"Non credo, c'è ancora troppa roba da fare, senza contare che devono fare provare più di 3 capi a persona e ci devono assegnare il modello che portiamo in passerella" terminò sbuffando Kate.
Per chi non lo sapesse, le sfilate in Lingerie di Victoria si svolgono in questo modo: ad ogni modella viene assegnato un modello da interpretare (diavolo rosso, angelo bianco ecc..) in più, c'è una Madre Natura che sarebbe colei che porta il pezzo più bello e costoso della collezione che sarebbe poi la ragazza più bella tra le modelle che sfilano.
"Spero prendano me per madre nautura" commentò la più piccola del gruppo Kate.
Le sorrisi appena "spero solo non prendano me, ho visto i tacchi che deve mettere e beh, vorrei evitare di rompermi una caviglia davanti a tutta la sala"
"Saremo in diretta mondiale veramente" commentò ansiosa Kate
"EH?" chiesi preoccupata "mi prendete in giro?" 
"Nono, non te lo hanno detto? Si esibiranno Rihanna, Justin Bieber e Bruno Mars" commentò sempre con lo stesso tono di voce ansioso nella voce.
"JUSTIN BIEBER? QUEL JUSTIN BIEBER?" amavo Justin Bieber.
"Emm si, credo c'è ne sia solamente uno di Justin Bieber" si domandò perplessa Hillary.
"Io non sfilo più" commentai velocemente. Ovviamente scherzavo, ma non c'è l'avrei proprio fatta. L'agitazione che non avevo minimamente sentito per 1 settimana iniziò ad accumularsi molto velocemente. Stavo per sfiorare la crisi di nervi, giuro.
A interrompere i miei pensieri furono i costumisti e i coreografici, che fecero irruzione all'interno dello stanzino.
"Molto bene ragazza, allora, come sapete saranno 3 i cantanti che si esibiranno stasera quindi ognuna di voi sfilerà una volta per ognuno dei cantanti. Ora vi dividiamo a gruppi. Mentre vi esamineremo per vedere che ruolo assegnarvi guarderemo anche chi tra voi sarà Madre Natura, ora senza fare tanto casino inizierò a chiamare il primo gruppo di ragazze che faranno le prove per i costumi, nel frattempo il secondo gruppo andrò a provare la coreografia e la terza rimarrà qui in attesa che qualcuno venga a chiamarle, okey?" 
Era stato un discorso esaustivo. Speravo fossi rientrata nei primi due gruppi. Non avevo tempo da perdere, dovevo vedermi con Harry tra meno di 3 ore. 
"Primo gruppo che verrà per l'assegnazione del modello da interpretare e per prova costumi sono: Jessica, Alexandra, Marì, Elisabeth e Denise" le 5 ragazze si alzarono e saprino.
"Ora il secondo gruppo che andrà a fare la coreografia: Hillary, Ashley, Jennifer, Avery e Rosa" anche queste 5 sparirono.
"Perfetto, Harry mi ucciderà." 
Il tempo passava e nessuno veniva a chiamarci. Era l'una e mezza quando finalmente, chiamarono il mio nome. Seguii il corridoio fino ad entrare dentro ad una porta dove si sarebbe svolta la prova vestiti.
"Jade, tu la Barbie quando canterà Rihanna, l'angelo delle nevi quando canta Bruno Mars e la l'angelo fuchisa quando canta Justin Bieber. Okey?" mi porsero i vestiti. Caspita erano stupendi. Tutti ricoperti di svaroschi e diamanti. Victoria sapeva come far sentire sexy una ragazza. Se non fosse stato che i tacchi su cui avrei dovuto camminare per 3 metri su una passerella ricoperta di brillantini scivolosi fossero un tacco 20, sarei stata più tranquilla, ma ormai era troppo tardi. Non appena mi misero in mano i vestiti, una ragazza venne a chiamarci per fare le prove. Ci fecero infilare solamente i tacchi, i vestiti si sarebbero indossati solamente prima della sfilata per evitare che si scucissero o rovinassero. 
Ci iniziarono a mettere delle canzoni. Ognuna di noi prima di iniziare la camminata doveva dire al coreografo che personaggio li era stato assegnato.
Le camminate dovevano essere leggermente modificate. La camminata della Barbie doveva essere molto "finta" con gli occhi molto spalancati che si guardavano in torno e "sculettare". Per l'angelo fuxia dovevo essere molto sensuale mentre per l'angelo delle nevi molto "calda".
Erano le 14 e 20 quando mi diedero il via libero. Potevo andarmene. 
Non appena misi piede in camerino, trovai Eleaonor e Danielle ad aspettarmi con la mia roba in mano. 
"Liam mi ha mandato un messaggio dicendo che non sanno dov'è l'entrata così le ho detto di aspettare all'entrata secondaria così c'è meno gente" nel frattempo mi infilavo il giubbotto e mi toglievo le scarpe. 
"Va benissimo" risposi mettendo la sciarpa "possiamo andare". 
Decisi di allungare il passo. Volevo vedere Harry. 
"JADE" urlò una voce femminile dietro di me che iniziò a velocizzare l'andatura del passo verso la mia direzione. 
Era Victoria.
"Victoria, ciao" mi fermai
"Scusa solo un secondo, poi ti lascio andare. Emm, abbiamo scelto te come Madre Natura, quindi oggi arriva un po' prima delle 18 che proviamo la tua parte, ora non ti trattengo, mi raccomando, non farmi fare brutte figure eh!" sorrise e se ne andò verso la direzione da cui arrivò.
Rimasi con gli occhi che mi uscivano dalle orbita e con la bocca semi aperta. Non volevo. Non lo volevo fare. 
"ODDIOOO" urlò Danielle iniziano a saltellare con Eleaonor "SARAI MADRE NATURA NON SEI CONTENTO? OH MIO DIOO" perché erano più emozionate di me? Io avevo solamente paura.
Non avevo tempo per pensare troppo, c'era Harry fuori ad aspettarmi.
Velocemente corsi fuori dalla porta secondaria eh..
Davanti a me trovai un bellissimo ragazzo ricciolino dagli occhi color verde corallo. Portava una maglia scollo a V bianca con un giubbotto di pelle. Era bellissimo. 
"Alla buon ora" disse avvicinandosi a me e stampandomi un bacio
"Scusami davvero, ma ci sono stati così tanti ritardi oggi che.." mi stampò un'altro bacio.
"Non sapete l'ultima" disse velocemente Eleaonor dopo essersi avvinghiata a Louis.
"JADE SARA' MADRE NATURA STASERA!" esordì Danielle.
"Davvero? Bella prova ragazzina" disse Louis stropicciandomi i capelli. 
"E sai per caso chi si esibirà stasera?" chiese Zayn
"Oh sisi, em.. Rihanna, Bruno Mars e Justin Bieber"
"JUSTIN BIEBER?" strillò Niall.
"SIII" lo seguii con altrettanta enfasi.
"Abbiamo dei fan di Justin qui" commentò Liam sorridendo "sapevo di Niall ma Jade, ti piace Bieber?"
"Si cavolo, so tutte le sue canzoni" commentai fiera di me.
"Uuh caro Harry, hai concorrenza qui" disse scherzosamente Louis.
"No, cucciolo" risposi dandole un bacio.
"Se se, oggi te te ne vai da Bieber" rispose a bassa voce nel mio orecchio.
"No, me ne sto con Styles"
Oguno di noi prese una strada diversa. Loui e Eleaonor andarono in Hotel, Liam e Danielle a fare un giro per centri commerciali, Zayn aveva un appuntamento e Niall, dopo aver contattato Justin, lo raggiunse in Hotel. Io e Harry, invece, optammo per una passeggiata tranquilla.
"Io devo mangiare prima di andare alla sfilata, quindi, teniamo d'occhio l'ora"dissi guardo l'orologio.
"Devi correre da Bieber?" disse gelosamente Harry.
"Bieber è Bieber" lo facevo apposta.
"Allora vai da lui" mollò la mia mano ed iniziò a camminarmi lontano.
"SMETTILA" le urlai rincorrendolo e baciandolo.
Andammo a sederci in una caffetteria molto bella e tranquilla. 
"Mi sei mancata" disse quasi sussurrandolo.
"Anche tu" risposi baciandolo.
"E così stasera sarai Madre Natura? Potrei ingelosirmi" 
"Considerando il fatto che ci saranno 20 ragazze in biancheria intima molto provocatorie" 
"Uhhh 20? Tutte single?" 
"No, 19, 1 è impegnata, ma sai, magari vedendo Bieber anche lei diventerà Single"
"Sto gioco non mi piace" rispose con il labruccio tenero
"Hai iniziato tu signorino" 
Alle 17.20 terminai di mangiare la mia "cena", chiamai zia e nel giro di qualche minuto arrivarono due macchine. Una caricò me e l'altra Harry.
"Ci vediamo dopo" dissi dandole un bacio e salendo in macchina.
"A dopo piccola."
Nella mia macchina si trovava già Zia Clariss.
"Mi ha chiamato Victoria prima, non ci posso credere che tu sia Madre Natura, OH MIO DIO, sarai perfetta, davvero. Che altri ruoli hai?" chiese interessata.
"Dunque, la Barbie, L'angelo delle nevi e l'angelo fuchsia" terminai sorridente.
La macchina si fermò subito dopo. Entrammo all'interno della costruzione. 
C'era un caos allucinante nonostante fossi arrivate prima di tutti quanti. Sentivo la voce di Rihanna. Stava facendo le prove.
"Oh Jade" disse un ragazzo che non avevo mai visto prima d'ora "devi andare in camerino per provare il vestito di Madre Natura e provare a fare la prova con la musica, Justin sta per esibirsi quindi siamo in ottimo orario." Mi buttò dentro ad un camerino con scritto sopra il mio nome. Era una cosa mai vista. Il mio nome su una porta? Stavo sognando?.
Il vestito da Madre Natura era così bello che avevo il terrore ad avvicinarmi. Anche solo guardandolo temevo si sarebbe rotto.
Mentre mi stavo cambiando due ragazze entrarono in camerino per chiudermi il vestito. Lo toccavano con massima delicatezza. 
Era un reggiseno tutto ricoperto da diamanti e pietre pregiatissime. Un paio di slip ricoperti con altrettante pietre pregiate. Avevo veramente paura.
Uscii dallo stanzino con indosso quel fantastico completino intimo. Avevo delle specie di ali attaccate dietro ricoperte di fiori e di germogli. I tacchi erano altissimi di colore verde. 
"Jade e Justin in passerella" disse una voce all'autoparlante.
Velocemente mi diressi in passerella. Il pensiero che ci sarebbe stato anche Justin mi faceva aumentare le palpitazioni. Oddio, non potevo incontrarlo in quelle condizioni. Ero praticamente nuda capista.
Non appena arrivai in passera vi trovai proprio lui, Justin Drew Bieber. 
Facevo assolutamente finta di niente, anche se in realtà avrei voluto saltarle addosso. Dio, era bellissimo. 
"Dunque" disse una voce facendomi tornare sul pianeta terra "Justin lei è Jade, Jade lei è Justin"
Oddio mi stava guardando. Justin Bieber sapeva della mia esistenza e ora sapeva anche il mio nome.
Mi strinse la mano "Piacere" sorrise.
"Allora, tu canta pure Justin, lei prova solo a sfilare a tempo. E' l'ultima che esce quindi mi raccomando Justin, l'attenzione deve essere assolutamente su di lei okey?"
"Oh non ci sarà problema, con una ragazza così vicino a me che mi guarda più?" rise.
MI AVEVA FATTO UN COMPLIMENTO? ODDIO SANTO, DAVVERO? MI AVEVA DETTO CHE ERO BELLA? Stavo per morire.
Le prove durarono veramente pochissimo, o almeno per me. Justin continuò per un'altra mezzoretta.
Erano le 18 e 30 quando iniziarono ad arrivare i truccatori nel mio camerino. 
"Uscirai per prima con la Barbie" così dicendo mi porsero un completino completamente rosa e bianco. Mi fecero i capelli biondissimi, tutti mossi. Mi misero addosso un paio di orecchini a forma di cuore rosa e, mi diedero un accappatoio da tenere. 
Non appena terminai la preparazione del primo completo, uscii dal mio camerino. Diedi un'occhiata alla sala fuori. Ormai era piena zeppa. Notai Harry, Liam, Niall, Zayn, Louis, Eleaonor, Danielle e Zia Clariss seduti ai primi posti della fila di destra. 
Okey c'eravamo quasi. 
Andai nuovamente nel mio camerino alla ricerca di del caffè che purtroppo non trovai.
"Ei" disse una voce maschile entrando nel camerino "oggi Niall mi ha detto che sai tutte le mie canzoni" 
Mi girai. Justin Bieber era nel mio camerino.
"Oh ei, em, sisi ti ascolto da quando cantavi One Time. Sono una tua grande fan" risposi timidamente.
"Facciamo una foto?" chiese.
"Tu che la chiedi a me? Sono io che te la dovrei chiedere" mi misi a ridere.
"Ma oggi è la tua serata mica la mia" rispose sorridendo.
Tirò fuori il suo iPhone e, chiedendo ad un suo amico (credo) scattammo una foto assieme.
"Ti ritroverai su instagram"
"Scrivi qualcosa di carino almeno"
Le luci si spensero. Una voce annunciò l'inizio della sfilata.
Ci disposero tutte quante in una fila. 
"MI RACCOMANDO RAGAZZE, SIATE PERFETTAMENTE PERFETTE E BELLISSIME" ci incoraggiò Victoria prima di andare a sedersi tra il pubblico. 
Bruno Mars iniziò a cantare. La prima ragazza uscì.
Ero agitatissima. Avevo paura si cadere. Cavolo se avevo paura. 
1, 2, 3 Ero uscita in passerella. Bruno mi prese per mano e continuando a cantare mi spinse verso la passerella. Occhi da bambola, camminata finta e via così. Buttai uno sguardo verso il posto in cui erano seduti tutti quanti. Urlavano il mio nome. La tenerezza delle Crew. 
Immediatamente rientrai in camerino. Mi misero addosso il vestito da angelo delle Nevi, costituito da una gonnellina argentata e un reggiseno d'oro bianco. Avevo delle ali enormi bianche. Il reggiseno aveva un colletto dal quale cadevano due pom pom. 
La voce di Rihanna mi fece capire che era quasi ora di uscire. 
Ed eccomi di nuovo in passerella. Ormai mi ci ero affezionata. Non vedevo l'ora di salire sul palco con l'abito da Madre Natura. Avrei avuto un momento solamente per me.
Rihanna era veramente una visione celestiale. La sua voce.. mi faceva venire i brividi.
Ed ecco che mancava solo più l'uscita con l'angelo fuchsia, poi il grande momento. Mi preparai velocemente e po di nuovo in fila pronta per uscire.
Avevo un completino ricoperto di diamanti fuschia e neri. Delle enormi ali fuschia con tutti i brillantini, i tacchi tempestati di pietre rosa. Era stupendo, forse il più bello dopo quello di Madre Natura.
Justin iniziò a cantare. Una dopo l'altra le ragazze uscirono in passerella. Toccava a me, eccomi.
L'adrenalina saliva ad ogni passo che facevo, ogni brillantino che calpestavo mi dava carica. Amavo stare dov'ero.
Nella maniera più veloce del mondo mi fiondai in camerino per il vestito di Madre Natura. 
Ed eccomi di nuovo in coda, stavolta però, dietro di me non c'era nessuno. 
La voce di Justin si spense, come la luce. Mi fecero correre al centro del palco. La luce si accese, Justin riniziò a cantare e io ero davanti agli occhi di tutti con quel fantastico completino. Mi venne a prendere per mano portandomi a fare il giro della passerella. Sorridevo, ero celestiale. 
Ed eccoci. Era tutto finito.
Non volevo scendere da li. Volevo continuare a indossare vestiti e sfilare. Una sfilata così non me la sarei dimenticata facilmente. 
Non appena entrai nel mio camerino trovai tutti quanti. Zia, Liam, Niall, Eleaonor, tutti, tranne Harry. 
"Sei sta bravissima, eri bellissima la sopra, davvero bellissima" commentò Zia abbracciandomi.
Subito dopo Harry entrò nel camerino.
"Dov'eri?" chiese bacandolo
"Oh da nessuna parte, comunque eri davvero bella, davvero" era strano.
Le sorrisi.
Velocemente mi cambiai. Non vedevo l'ora di andarmene a dormire.
"La macchina è già qua fuori" disse Zia salutandoci e dandoci la buona notte.
Presi la mia roba dal camerino, uscì e, con Harry, andammo a prendere la macchina diretti in Hotel.
"Allora? Ti sei annoiato?" chiesi salendo in macchina.
"No è stata davvero una bella serata" commentò
"Cos'hai?" le chiesi
"Niente" rispose baciandomi.
Arrivammo all'Hotel, entrammo in camera. Buttai tutto quanto a terra e mi buttai sul letto, ero esausta. 
"Io vado un'attimo al bagno, non ti addormentare" disse Harry entrando in bagno. Mi alzai dal letto e mi avvicinai alla borsa mia e di Harry per prendere il mio baby doll.
Il cellulare di Harry si illuminò.
*Hillary*
Ti sei salvato il mio numero? ahaha
 
Non so ben spiegarvi la sensazione che provavi. Sentivo solamente l'assenza. Ero appena stata svuotata. Il cuore mi salì in gola. La porta del bagno si aprì. Mi girai a stento verso di lui. 
Sta succedendo di nuovo? Di nuovo come Stefan?
"Che succede?" chiese guardandomi "quello è il mio telefono" aggiunse.
"Me lo avevi promesso.. tu.." 
"Cosa stai dicendo?" mi strappò di mano il telefono.
Facevo fatica a respirare.
"Ei aspetta io.." tentò di toccarmi ma indietreggia.
"Tu cosa Harry? Tu cosa? Mi avevi detto che non eri come gli altri, mi avevi promesso che ne avremmo parlato"
"Non ho fatto niente"
"SMETTILA CAVOLO! Il messaggio te l'ha mandato senza motivo? Il tuo numero come lo hai avuto? Conosco Hillary."
"Lo vuoi capire che non era fatto in quel senso?"
"E in che senso era fatto?"
Tacque. 
"Come pensavo." presi fiato un'attimo "Mi sono fidata di te, ho creduto in te. Sei stato l'unico al quale ho raccontato la mia storia, sapevi cosa ho passato, sapevi quanto sono stata male, lo sapevi, sapevi tutto, te ne stai li fermo a guardarmi credendo di essere anche nel giusto. Guardami cavolo." Harry alzò lo sguardo. "Io me ne vado" Presi la mia borsa, il mio cappotto e la sciarpa pronta ad andarmene.
"Non mi lasci nemmeno spiegare? Jade, fermati. Parliamo"
Troppo tardi. Avevo già chiuso la porta alle mie spalle. Scesi velocemente i primi 4 piani e poi presi l'ascensore.
Non sapevo dove sarei andata, solo non avevo intenzione di starmene chiusa in Hotel, non in camera con lui.
Presi in mano il cellulare per cercare il numero di Zia e chiederle di venire, ma trovai altro.
 
*Justin Bieber ti ha menzionato in una foto*
Aprii.
"Con una ragazza come lei chi mi guarda a me?" 
 
Sorrisi appena. 
Scorrevo la rubrica. Non sapevo chi chiamare. Poi, all'improvviso, vidi il nome della persona che avrei voluto venisse a consolarmi: Zayn.
"Pronto?"
"Ei Zayn, em, sono Jade, esci un'attimo dall'Hotel? Ho litigato con Harry e ho bisogno di parlare con qualcuno"
Nel giro di 5 minuti Zayn era fuori dall'Hotel.
Le spiegai l'accaduto.
"Lo fa senza pensarci" disse in fine.
"Se voleva fare quello che ha fatto oggi non iniziava quello che ha iniziato con me, lui sapeva cosa ho passato, lo sapeva, sapeva tutto.. Ho fatto il possibile per lui, per sentirlo, per starci bene, tutto, addirittura mettere la sveglia all'una per sentirlo.. io.."
"Va bene essere arrabbiati, hai completamente ragione, non ti do torto, si è comportato malissimo ma, sai, a volta si sbaglia senza nemmeno accorgersene. Non penso che Harry lo abbia fatto pensando "ora la faccio stare male" ma semplicemente perché si è trovato in presenza di una bella ragazza.."
"Questo vuol dire che io non sono abbastanza per lui. Era la mia prima più grande preoccupazione, ma ho tralasciato.."
"Non c'è niente che vada male in te okey? Sei bellissima, e se lui non se nè reso conto, al diavolo. Non pensare che sia tu la persona sbagliata perché non è così."
Smisi di piangere.
"Prova a parlare con lui" 
Feci un cenno di approvazione, tirai fuori il cellulare e lo chiamai.
"Torna qui" disse non appena rispose.
"No, esci tu. Sono in cima all'Hotel."
Zayn se ne tornò in camera. Rimasi solo per qualche minuto. Non ci credevo che mi ritrovavo nella stessa situazione di poco tempo fa.
Harry arrivò quasi subito, si avvicinò a me.
"Parliamo?" chiese
"Parla" commentai.
Mi girò verso di lui costringendomi a guardarlo negli occhi.
"Se mi chiedi perché l'ho fatto posso solo dirti che non lo so, perché davvero non lo so. A me non importa di lei, ne di nessun'altra ma solo di te. Stasera, non appena le diedi il mio numero, mi resi conto di aver sbagliato, era per quel motivo che ero strano."
"Sai, prima che partissi avevo detto a mia zia che ero preoccupata. Avevo paura che avresti trovato una meglio di me. Tutti, tua sorella, Danielle tutti quanti mi dicevano che non eri così, che saresti stato pronto a rendermi felice. Io ci credevo, ci credevo davvero" feci una pausa. "Ricordi quella sera, quando venni a sedermi sul dondolo di casa tua? Mi dicesti che.." mi interruppe
"Che quandoti saresti svegliato con la voglia di scriverle e fossi andato a dormire con la speranza di sognarla, sarebbe stata quella giusta. Io vado a dormire sperando di sognarti, e mi sveglio con la voglia di scriverti" 
"Aggiunsi altro. Quando non vedrai l'ora di poterla abbracciare, quando capirai che l'attesa è stata ricompensata..Allora sarà quella giusta per te.. L'attesa non è stata ripagata però, non sono quella giusta." Terminai.
"Non è stata ripagata? Quando ti ho vista su quella passerella solo in biancheria intima avrei voluto staccare gli occhi a tutti i partecipanti. Quando sei uscita da quella camera avrei voluto correrti dietro. Non c'è stato giorno che passava senza che io pensassi a quando ti avrei rivista, a quando avrei potuto toccarti di nuovo.."
"E quando le hai dato il tuo numero a cosa pensavi? Tu sei una persona impegnata Harry, non puoi fare quello che hai fatto stasera ti rendi conto? Come ci rimarresti se io venissi ad un tuo concerto e la sera stessa uno dei tuoi amici mi scrivesse?"
"Un po' come ci sono rimasto stasera quando ho visto la tua foto con Justin" commentò acidamente.
"Lui è fidanzato, e io ho fatto una foto non le ho dato il numero" 
"CI MANCHEREBBE SOLO CHE GLI E LO AVESSI DATO"
"Lo vedi? Ti da fastidio anche solo se provo a dirlo.."
"So solo che stasera ho creduto di averti persa.. Non voglio mai più che questo accada. Ti prometto che non succederò mai più, se così sarà, sarò io il primo che mi manderò a quel paese da solo.."
Lo guardai. Sembrava sincero. 
"Io non voglio più stare male"
"Non starai mai più male, te lo giuro".
Si avvicinò leggermente a me, e appoggiò le sue labbra sulle mie. Dio quanto mi erano mancate.  

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Capitolo 15
*** 15 DAYS ***


Iniziavo seriamente a pensare che io e Harry fossimo fatti l'uno per l'altra. Quella sera, quando salimmo in camera, mi infilai il mio Baby Doll e mi misi sotto le coperte. Harry fece la stessa cosa.
"Domani verrai al nostro "concerto?" chiese costando una ciocca dei miei capelli dietro al mio orecchio.
"Si" risposi "a che ora è?" 
"Alle 10, siamo al Today Show, facciamo qualche canzone e poi abbiamo finito, te quando torni a casa?"
"Ho l'aereo alle 18"
Harry mi continuava a fissare e io a fissare lui.
"Non manca poi così tanto a Natale" aggiunse.
"Già"
"Non sei contenta? Sarò tutto tuo per due settimane"
"Dovresti essere tutto mio sempre" le lancia una frecciatina, lo ammetto, ma ero ancora arrabbiata. 
"Ti svelerò un segreto" disse avvicinando le sue labbra al mio orecchio "Sono sempre stato tuo". Le sue labbra scesero fino ad arrivare al mio collo e poi alle mie labbra. 
Ero felice. Sentivo che ogni singola parte del mio corpo stava sorridendo. Era come se mi avessero iniettato una flebo di felicità. 
Il fatto e che lo odiavo. Lo odiavo perché aveva tentato di farmi stare male, ma sopratutto, lo odiavo perché era l'unico che, in tutta la mia vita, aveva cercato di rimediare.. voleva rendermi felice, e felice era una parola così difficile e così estranea al mio corpo.
I baci continuavano, scendevano e salivano. Il suo respiro sul mio corpo si faceva sempre più intenso. I suoi capelli erano intrappolati tra le mie mani, le mie unghie graffiavano la sua schiena. Le nostre labbra si mordevano a vicenda. Volevamo farci del male pur continuando a farci del bene.
La mattina dopo, le cose stra me e Harry erano tornate alla normalità. La sera precedente avevo capito che le sue parole erano vere. 
Dopo esserci fatti entrambi una doccia, entrarono all'interno della stanza due ragazze.
"Ci mandano i vostri manager. Abbiamo già preparato tutti gli altri mancate solo voi due. Oh se ve lo stesse chiedendo, noi siamo le truccatrici/parrucchiere e costumiste"
"Io non ne ho bisogno, vengo solo a vederli" dissi cercando di farle capire che la mia presenza sarebbe stata vaga, non fondamentale.
"Dopo hanno una piccola intervista dove ci sarai anche tu e tutte le altre, dobbiamo preparare anche te" disse la più giovane delle due avvicinandosi ai miei capelli.
"Non mi avevi detto niente dell'intervista" dissi voltandomi verso Harry.
"Non sapevo nemmeno io che avremmo dovuto fare un'intervista" si giustificò.
Dopo che il trucco e il parrucco venne completato, la costumista mi porse il mio abbigliamento. 
Un vestitino azzurro e un paio di scarpe nere altissime.
"Non è esagerato?" chiesi guardandomi allo specchio.
"E' la vostra prima apparizione da coppia ragazza" commentò la costumista "Direi che non è affatto troppo".
Oh caspita, era vero. Era la prima volta che ci presentavamo da qualche parte come una coppia. 
"Harry dobbiamo andare" disse Paul entrando in camera "Jade, te vieni dopo con l'altra macchina" terminò.
"A dopo piccola" disse Harry stampandomi un bacio ed uscendo dalla camera. Non appena la porta si chiuse, Zia entrò in camera.
"Ei bellissima" disse avvicinandosi a me.
"Grazie per avermi programmato un'intervista senza dirmi niente" la rimproverai teneramente.
"Veramente l'ha voluta fare Harry! A me è stata annunciata stamattina che saresti dovuta andare a fare un'intervista. Ma hanno chiamato anche Eleaonor e Danielle, quindi non so. In qualsiasi caso, non è niente di grave, solo un'intervista per rivelare finalmente che tu e Harry state assieme, tranquilla" terminò.
Uscendo dalla porta della camera, trovai già Eleaonor e Danielle pronte. Entrambe bellissime. Le salutai con un bacio a ciascuna.
"Ma voi sapete qualcosa di sta intervista?" chiesi
"Assolutamente no, a me hanno detto tutto le truccatrici quando sono entrate in camera. Nemmeno Louis lo sapeva" disse Eleaonor.
"Nemmeno Liam sapeva niente" aggiunse Danielle.
Rimase tutto un mistero. Scendemmo in strada a prendere la macchina. Faceva freddissimo. 
Arrivammo finalmente a destinazione.
"Allora" ci spiegò un cameraman "i ragazzi si esibiranno nel palco qua fuori, subito dopo verranno qui in studio per rilasciare l'intervista quindi voi, rimanete subito qui in studio così evitate di prendere freddo. Se volete guardare la diretta ci sono gli schermi o comunque potete guardare dalla finestra, okey?"
Preciso. Ci avvicinammo alla finestra. I ragazzi avevano appena iniziato a cantare. 
Ogni volta che li sentivo cantare mi sembrava la prima. Erano qualcosa di bellissimo, come sempre.
Quando l'esibizione terminò, i ragazzi salirono nello studio. la trasmissione era già in diretta quindi, a noi fecero attendere dietro alle quinte fino a quando non ci avrebbero chiamato in trasmissione.
"Buon Giorno Ragazzi" disse la presentatrice facendoli accomodare.
"Buon giorno" esordì Louis.
"Allora, è appena uscito il vostro nuovo CD è siete già i numeri uno nelle classifiche mondiali, come vi sentite?" chiese la presentatrice.
"Non ci sapettavamo tutto ciò. Abbiamo lavorato duramente per parecchio tempo. E' un risultato fantasticio" commentò Zayn.
"Avete infatti iniziato il nuovo Tour, questa volta toccherete molte più tappe dell'altro anno. Vi manca casa?"
"Andare in Tour e il momento più bello per noi, perché possiamo entrare veramente in contatto con i nostri Fans. E bellissimo poter vedere quanti sono, vedere che credono in noi. Ci danno molta carica. La casa manca come sempre, ma fortunatamente abbiamo anche noi le nostre pause per vedere i nostri famigliari" commentò Harry.
"A proposito di affetti famigliari, vorrei sapere per alzata di mano quanti di voi sono fidanzati"
*Harry, Niall, Louis alzarono la mano*
"Allora che ne dite se facciamo conoscere queste belle ragazze anche al nostro pubblico?" 
Il ragazzo che ci spiegò in precedenza come si sarebbe svolta l'intervista ci fece entrare in studio. 
Non ero mai andata in uno Show televisivo. C'era il pubblico. I fotografi. Le telecamere. Troppo surreale.
"Ed eccole qui" disse la presentatrice facendoci accomodare.
"Dunque" iniziò "ci sono due volti ormai conosciuti che sono Eleaonor e Danielle, ma abbiamo una nuova newentry. La tua Harry?" chiese indicandolo. Me ne stavo ferma in preda al panico a sorridere come un'ebete.
Harry fece un cenno di si con la testa. 
"Allora, com'è iniziata?" chiese sorridendo.
"Mi sono trasferita a Londra da mia Zia per continuare gli studi e beh, Harry era il mio vicino. Io non lo sapevo. Ma mia zia continuava a istigarmi che era un bel ragazzo, sua mamma si presentava a casa mia, stessa cosa sua sorella. Con l'inizio della ricerca delle ragazze per il nuovo video Musicale, mi misero in mezzo e beh, sono stata scelta, da li iniziò tutto" sorrisi concludendo.
"Ed è facile portare avanti una relazione appena iniziata? Sopratutto ora che tu Harry sei in Tour e tu Jade hai iniziato a lavorare nel campo della moda."
"Niente e facile quando si fa un lavoro come il nostro" iniziò Harry "Ma facciamo il possibile per sentirci e vederci."
"Non hai paura che la distanza ti porti via la tua bellissima ragazza?" 
"Lei non lo sa ma le ho inserito una micro spia che mi dice esattamente dov'è e con chi è in tempo reale" il pubblico rise appena "No a parte gli scherzi, cerco di darle tutto, e di farle capire che ci tengo nonostante la distanza quindi credo che no, niente me la possa portare via"
Arrivò un "ooh" dal pubblico.
"E tu Jade? Non hai paura che te lo portino via?" continuava a fissarmi in continuazione "Scusa se non ti tolgo gli occhi di dosso ma hai degli occhi che sono davvero WOW" sorrise.
"Oh grazie" risposi timidamente "Beh, ovvio, le preoccupazioni ci sono" mi voltai a guardare Harry "Ma sono sicura che lui sappia dire di No, proprio come lo riesco a dire io. Quindi sono al quanto tranquilla" sorrisi.
"E da quando state assieme?"
"5 Novembre" disse Harry sorridendo.
"Oh già da un mese! Beh, vi auguro il meglio ragazzi"
L'intervista continuò per un'altra buona mezzoretta.
"Forza tutti in macchina, si va a pranzare" disse Niall spingendoci tutti in macchina.
"Beh è andata bene" commentai guardando Harry.
"Sei davvero brava nelle interviste, complimenti signorina Daniels" commentò dandomi un bacio.
"Grazie signorino Styles, ma perché mi hai detto che non sapevi ci fosse l'intervista se l'hai richiesta tu?" domandai.
"Era una sorpresa. Volevo farti capire che voglio che tutti quanti sappiano che siamo una coppia ufficializzata ormai." Sorrise.
"Quindi, ormai non puoi più tradirmi. Ti è andata male Styles" commentai.
"E chi ti vuole tradire" rispose abbracciandomi. 
Finito il pranzo tornammo in stanza. Feci la mia "valigia" e, per una volta, fù Harry a vedermi prendere un'aereo.
"15 giorni" disse prima di lasciarmi andare a prendere l'aereo.
"Fai il bravo" lo baciai.
"Non sbaglierò una seconda volta" disse baciandomi nuovamente. 
Presi la mia valigia e lasciai Harry assieme a Louis e Liam all'entrata dell'aereoporto. Eleonor e Danielle mi erano dietro.
"Solo ora mi rendo conto che fa più male andare che lasciarli andare.." commentai.
"Perché?"
"Perché potrei anche decidere di rimanere.."

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Capitolo 16
*** Pregnant or not, I LOVE U. ***


I giorni che seguirono la mia partenza e la continuazione del Tour dei ragazzi passarono lentamente. Sembrava che i giorni durassero 48 ore. Il fatto che Harry mi avesse vietato di addobbare la casa in stile natalizio prima del suo arrivo, mi limitava le cose che avrei potuto fare per far passare il tempo.
Le cose tra noi sembravano finalmente andare bene. Harry aveva iniziato a scrivermi più spesso anche tra una pausa e l'altra di un concerto. Mi chiamava in qualsiasi secondo. Mi scriveva su Twitter, veniva in web ogni giorno appena rispondevo al suo Buon Giorno. Il fatto che si stesse attaccando di più a me, faceva attaccare anche molto me a lui. Stava cercando di recuperare lo sbaglio fatto, cosa che gli fece molto onore. Finalmente riuscivo a fidarmi di nuovo.
Il 21 sera, Zia salì in camera mia.
“Quando hai intenzione di addobbare la casa?” chiese come ogni sera prima di andarsene a dormire
“Non appena arriva Harry, te l'ho detto che non vuole che addobbo senza lui”
“Si ma io non ho capito il perchè”
“Dice che deve farmi imparare lo stile Styles.. Non mi chiedere sai che ha dei problemi gravi quel ragazzo”
Zia sorrise e fece un cenno che stette a significare “lo so”.
“A proposito di Harry, arriva domani??”
“Si, atterra alle 13 infatti lo vado a prendere” commentai infilandomi sotto le coperte.
“Ma domani non hai scuola?”
“Domani è sabato” risposi perplesa.
“Oh mamma mia è vero.. Beh, allora niente, io domani vado in studio a vedere se Sharon sta svolgendo più che bene il lavoro, a pranzo non ci sono, quindi aspettami per la cena.” Zia mi baciò amorevolmente la fronte e dopo avermi dato la buona notte, uscì dalla mia camera.
Presi in mano il cellulare.
*Harry > Me*
Domani addobbiamo casa tua eh.
 
*Me > Harry*
Anche a me manchi tantissimo e non vedo l'ora
di vederti davvero.
 
*Harry > Me*
Si però prima pensiamo alla casa
 
*Me > Harry*
Si dai domani addobbiamo casa!
 
*Harry > Me*
Eccome se lo faremo! Poi dopodomani addobbiamo la mia!
 
*Me > Harry*
Wow, mi sento Babbo Natale. Io vado a letto
a domani cucciola. Notte
 
*Harry > Me*
Tu sei Babba Natala, sono io Babbo Natale.
Notte principessa, a domani!
 
Mi lasciai cullare dalla tranquillità della mia stanza, dalla morbidezza del mio cuscino e nel giro di pochi minuti mi trovavo nel mondo dei sogni.
 
“Jade”
Stavo sognando? Sentivo le voci ma non vedevo facce ne niente? In realtà vedevo solo nero. Era in uno stato tutto particolare. La testa era vuota e il mio corpo in mobile. Riconoscevo quei sintomi: ero nel dormiveglia.
“mmm” risposi appena nella speranza che chiunque si trovasse nella mia camera se ne andasse lasciandomi dormire in pace.
“Io ti faccio la sorpresa di venirti a svegliare e il massimo che mi sai dire è mmm?”
Aprii di colpo gli occhi. Il viso di Harry era a fianco al mio letto.
“ODDIO” urlai attaccando le mie braccia al suo collo. Me lo tirai verso di me facendolo sdraiare sul letto “Ma che chi fai qui? Sono le..” presi in mano il telefono per guardare l'ora “Sono le 7, non dovevi arrivare alle 13? Volevo venirti a prendere all'aereoporto..”
“Ho voluto farti una sorpresa” commentò lui tentando di baciarmi.
“ASPETTA!” lo fermai “prima devo andare in bagno”
Feci una lunga corsa verso il bagno. Una nausea assurda mi aveva appena pervaso, nausea che fortunatamente se ne andò via subito. Era da qualche giorno che questa nausea mi perseguitava
Mi lavai i denti e tornai in stanza.
“Stai bene?” chiese Harry 
“Sisi, solo un po' di nausea” risposi saltando sul letto affianco a lui “macciao cucciolo” le stampai un bacio o forse due.
“Sei più bianca del solito oggi” mi prese in giro Harry.
“Non giudicare il mio pallore mortale, mozzarella!” 
Ed ecco che tornò una grande nausea. Mi posai una mano sulla pancia e subito dopo sulla fronte. Era calda.
“Sei ancora sicura di stare bene?” chiese nuovamente Harry 
“Penso di ave preso un po' di freddo, non so” commentai
“Vuoi metterti sotto le coperte?” domandò Harry.
Annuii ed entrambi ci intrufolammo sotto le coperte in cerca ognuno del calore dell'altro. 
“Com'è andato il Tour in questo periodo?” chiesi dando discorso
“Tutto bene” rispose Harry “siamo tutti stanchi morti ma sta andando tutto benissimo!” sorrise.
“Mi fa piacere” sorrise a mia volta.
“Sai” iniziò “il 19 e il 20 siamo a fare un concerto in Italia, veramente sono due una a em.. Verona e una a Milano.. Pensavo che magari..”
Sapevo dove stava andando a puntare Harry.
“Venire con te?” 
“Si beh, sarebbe una bella occasione per fare un salto nella tua città, per rivedere i tuoi amici, i tuoi genitori, per farmeli conoscere..” era così carino mentre cercava di convincermi senza sformarmi di andare con loro.
“Umm si, se non ho impegni io di lavoro si potrebbe fare..” le sorrisi.
Mi avvinghiai al suo petto, sentivo il suo cuore battere e i suoi polmoni riempirsi d'ossigeno. 
“Se dico una cosa non mi prendi per una maniaca o una malata mentale vero?” intervenni bruscamente.
“Emm, no” rispose Harry con aria un po' preoccupata.
“Io ho voglia di fare l'amore” 
Okey da dire e da leggere e brutta come cosa, però sapete, quando non vedi da tanto una persona, vi manca e ve la trovate affianco a voi che vi abbraccia che vi scalda e che.. uffa, aveva quel sorriso e quegli occhioni così belli che ogni volta mi innamoravo.
Harry sorrise appena.
“Per quale motivo dovrei prenderti per malata mentale? Io e 15 giorni che vorrei averti nel letto a fianco a me..” ammise tranquillamente.
“Mi dai un bacino?” chiesi con il labbro tremulo.
Le sue labbra si avvicinarono alle mie. Poi di nuovo, di nuovo e di nuovo. Il suo corpo era appiccicato al mio. Era bellissimo sentire che Harry era così vicino a me.
Ci addormentammo così, dopo esserci fatte le coccole. Erano le 8.30. Sono sicura, che se la sveglia non avesse suonato alle 10.30, non mi sarei mai e poi svegliata dalle sue braccia. 
 
“Allora” iniziò Harry guardando la casa “dobbiamo addobbare bene per renderla bella quindi vediamo di fare un bel lavoro. Tira fuori tutto quello che hai e vediamo se si può utilizzare qualcosa sennò ci conviene andare a fare compere.” Harry amava il Natale, come me del resto, e come penso tutti quanti, ma lui era proprio fissato. Ogni singola cosa doveva essere perfetta. Le decorazioni dovevano essere posizionate nel punto preciso che indicava, l'albero doveva avere la giusta angolazione, le palline dovevano essere dispari, ebbene si, mi sono dovuta mettere a contare ogni singola pallini appoggiavo all'albero di Natale. Fortunatamente la fase decorazione l'avevo passata. Harry mi fece attaccare lustrini di ogni tipo, coccarde di qualsiasi colore, lucine di qualsiasi forma. La mia camera era diventata il set di un film di Natale, mentre il resto della casa sembrava l'interno di un pacco da regalo.
“Allora?” chiese Harry a decorazione ultimata “non è venuta benissimo?” aveva gli occhi di un bimbo mentre guardava il suo capolavoro.
“Bellissima, ci sono troppe cose appese ovunque, ma si, bellissima” risposi baciandolo.
La conversazione si spostò sull'argomento Capodanno.
“A capodanno che fai?” mi chiese Harry.
“Quello che fai tu?” 
“Si lo so, e per quello che avevo chiesto se avevate già organizzato qualcosa, perché sennò dovevi disdire. Facciamo una festa da Zayn. Ora che vive da solo dobbiamo inaugurare la casa con una bella festa, e quale occasione migliore di Capodanno? La casa di Zayn e bellissima, davvero, dei vederla”
Effettivamente io l'avevo già vista, ma feci finta di niente e mi limitai a fare un cenno di approvazione seguito da un grosso sorriso.
“Maaaa, tu per Natale cosa vuoi?” chiesi rivolta imbarazzata a Harry.
“Niente” commentò lui sorridente.
“Dai oh, odio quando mi danno ste risposte. Ci deve essere qualcosa che vuoi fare, avere, mangiare, che ne so..”
Harry si mise a pensare.
“Niente..” disse terminando la sua lunga riflessione.
Le lancia uno sguardo di fuoco aggiungendo un “se poi il regalo che ti faccio non ti piace te lo tieni ugualmente senza fare tante storie”.
Harry però non sembrava preoccupato, anzi, continuava a ridacchiare e sorridermi come un'ebete.
“E tu non mi chiedi cosa voglio io per Natale?” le domandai insospettita ad un momento della conversazione.
“No” iniziò “anche perché te l'ho già comprato il regalo, quindi..” mossa sbagliata. Se c'è una cosa che non riesco a sopportare sono le sorprese. E' più forte di me, inizio a chiedere a tutti se sanno che cos'è, di cosa si tratta ecc.. rovinandomi poi la sorpresa vera è propria.
“Amore mio bello, cosa mi hai comprato?” chiesi sbattendo i miei grossi occhi blu.
Harry mi guardò per qualche minuto con un sorriso.
“Che c'è?” le chiesi.
“E' la prima volta che mi chiami amore.. E' bello”
“Non me n'ero nemmeno accorta..” commentai timidamente.  Ed era vero. Non mi ero resa conto di quello che avevo detto. Ricordo che avevo chiamato così solo un altro ragazzo.. Stefan. Dio, ma perché tutte le cose più belle che succedevano tra me e Harry mi facevano pensare a lui? Cristo.
Harry si avvicinò alle mie labbra sfiorandole leggermente.
“Stasera dormi da me?” chiese sorridendomi.
“Se per tua mamma non è un problema, si” 
“Ma figurati, anzi, non l'ho ancora vista”
“Non sei ancora andato a casa?” chiesi perplessa
“No” rispose “sono subito venuto a te non appena atterrato” 
“Ohhhh” risposi baciandolo “sei un peluche” 
Sorrisi. Amavo le sue fossette.
“Facciamo così” iniziò “facciamo pranzo poi dopo andiamo da me che devo addobbare anche la mia di casa, poi stasera scegli te che fare okay?” 
“Va bene compare”
“Compare?” chiese turbato
“Si è una cosa che si dice in Italia come per dire “Okay amico” ecco..” Harry mi guardava con aria sospetta “Ti devo insegnare un po' di Italiano così quando andrete in Italia fate una bella figura” terminai entrando in cucina.
Harry si spaparanzò sul divano di casa a guardare la tele mentre io preparavo il pranzo. Era la prima volta che cucinavo per lui. 
“Se giudichi la roba che ho preparato giuro che non ti parlo più” le dissi porgendole il piatto di pasta. Almeno su quella sarei andata sul sicuro. Un'italiana che non sa cucinare la pasta sarebbe stata al quanto fuori luogo.
Harry fece il primo boccone. Fece finta di strozzarsi per poi mettersi a ridere e dire “E' buonissima”. Mi sentivo realizzata, la mia pasta era commestibile. 
“Sono o non sono da sposare?” intervenni fiera di me dopo che anche la seconda portata andò a buon fine. 
Harry si strozzò nuovamente con l'acqua stavolta però, sembrava davvero.
“Stavo scherzando scemo” intervenni immediatamente nella speranza di salvarlo dal soffocare.
Harry scoppiò a ridere.
“Stavo scherzando” rispose in tono di risata.
“Vai a cagare” le risposi tirandole uno schiaffo sul braccio e imbronciandomi.
Harry si avvicinò alla mia sedia sorridendomi e continuando a ridacchiare.
“Si che ti sposerò” commentò continuando a ridere.
“Sarà meglio” commentai con occhi chiusi e naso all'insù.
Non appena finii di dire quella frase un'altra grande fitta alla stomaco mi fece correre in bagno, stavolta però, per vomitare.
“Mi sa che quella roba che ho cucinato non era poi così tanto commestibile” terminai uscendo dal bagno e vedendo Harry preoccupato ad aspettarmi fuori dalla porta di esso.
“Non penso” iniziò “a me non ha dato nessun problema, probabilmente hai un po' di influenza, provati la febbre”
Andai a cercare il termometro. 
“35.4, un vampiro ha pi febbre di me” commentai guardando la temperatura che segnava il termometro.
Eppure, mi continuavo a sentire una grande nausea. Harry diceva che ero molto bianca in volto e effettivamente era vero. 
“Dai su pensa a cose belle, come per esempio che tra 3 giorni è Natale.” Le sorrisi. Sorriso che passò molto velocemente dal mio viso.
“Che succede?” chiese Harry.
Velocemente mi alzai dal divano su cui ero seduta con Harry. Mi avvinai al calendario.
“Oggi è il 21?” chiesi
“Si, perché?” chiese Harry stranito.
Iniziai a contare e ricontare i giorni sul calendario. Sempre solita storia.
“Ti prego no” commentai a bassa voce, voce che Harry, però, sentì.
“Cosa? Mi puoi spiegare? E da mezzora che guardi il calendario, conti giorni, che succede?”
Sembrava proprio non capire. 
“Mi sarebbero dovute arrivare 2 settimane fa.” commentai velocemente guardandolo negli occhi.
Le pupille di Harry diventarono così piccole che credetti fossero scomparse.
Iniziai a tremare. I miei occhi si riempirono di lacrime. Il respiro era aumentato.
Harry rimaneva li, davanti a me a guardarmi. Non appena una lacrima sfiorò la mia guancia mi tirò a se stingendomi in un abbraccio.
“Calma” mi sussurrò “andrà bene, magari e solo..” mi staccai dalle sue braccia per ascoltarlo “magari e solo per lo stress, come dire, hai iniziato un nuovo lavoro, la scuola, la litigata che abbiamo avuto, sono fattori che potrebbero contribuire no?” chiese sperando che la risposta fosse un “SI”. E infatti poteva anche essere così. Subito mi tranquillizzai.
“Si, è, è possibile” risposi
“Dopo quanto si può fare il test?” chiese Harry poco esperto in materia.
“8 giorni”
“Ne sono passati 14.. Vuoi provare a farlo?” chiese
Che fare? Ero in panico. Scoprire se ero in cinta o no? Se lo fossi stata? Che cosa avrei fatto? E se invece non lo fossi stata e tutto ciò sarebbe dovuto al troppo stress? La nausea e vomito per via dello stress?.. Avevo paura, ma Harry era li. Ero tranquilla da un certo punto di vista.
Feci un cenno di “si” con la testa per poi continuare a far cadere le lacrime sul pavimento della cucina. 
Harry corse a prendere il suo cellulare.
“Che cosa fai?” chiesi.
“Non ti lascio da sola, mando qualcuno a comprarlo” così dicendo chiamò velocemente Louis.
“Ehi Lou, sono Harry, mi faresti un favore? Mi andresti a comprare un Test di Gravidanza? E poi vieni da Jade.. Ti spiego poi tutto dopo” erano queste le parole che le sentii pronunciare dal salotto.
Non appena la chiamata terminò Harry rientrò in cucina. Venne a sedersi vicino a me. Mi prese una mano e la strinse alle sue. 
“E.. e se non fosse per lo stress?.. Se fossi davvero in cinta?” domandai con volto chino. Iniziai a tremare. Prima che Harry potesse rispondere alzai lo sguardo “Abbiamo solamente 18 e 17 anni..” le lacrime scendevano senza un freno. Harry le raccoglieva tutte in un fazzoletto che continuava a passare da una guancia all'altra.
Mi sorrideva.
“In un modo o nell'altro faremo. Io non me ne vado, okay? Qualsiasi decisione penderemo..” 
Era la mia forza. Dio se lo era. Riuscii finalmente a fermare le mie lacrime e a sorriderle appena. 
Qualcuno bussò alla porta di casa. Harry corse ad aprire. Louis entrò immediatamente in casa. Corse da me per abbracciarmi.
“Allora? Che succede?” chiese continuando a strofinare una sua mano sulla mia schiena.
“Ha un ritardo di 2 settimane, e ha nausea da un po' di tempo.. Oggi ha vomitato” spiegò Harry.
Louis mi guardava e mi continuava a coccolare leggermente. Harry stava in piedi sulla porta a guardare la scena.
Io mi alzai, presi il test e mi recai in bagno. Lessi velocemente le istruzioni. Il test avrebbe dato il risultato dopo pochi minuti. Lo posai sul lavandino mente io aspettavo impazientemente seduta sul bordo della vasca. Se le linee fossero state 2 il test sarebbe risultato positivo, quindi in Cinta. Se ne fosse spuntata solamente 1 il test sarebbe risultato negativo. Rimanevo li, seduta, ferma a guardare quella specie di termometro. 
I minuti non passavano mai. I secondi si erano allungati. Sembrava di essere dentro a quel bagno da più di un'ora a guardare sempre nello stesso identico punto.
Finalmente, però, qualcosa accadde. Spuntò qualcosa sopra al test.
Mi feci coraggio, tirai un respiro profondo, chiusi gli occhi e lo afferrai tra le mie mani. Lessi il risultato ed uscii dal bagno.
“Allora?” chiese Harry vedendomi.
“Positivo o negativo?” intervenne Louis.
Lanciai il test sopra al tavolo. Louis lo prese immediatamente nelle mani.
Harry rimase a guardarmi negli occhi, paralizzato.
“CI SONO DUE RICHETTE CHE VUOL DIRE?” chiese immediatamente.
“Che sono in cinta..” risposi continuando a guardare Harry.
“Beh” intervenne Louis “forse e meglio che vi lasci da soli a parlare un po'.. Se avete bisogno di qualcosa chiamati, chiaro?” salutammo Lou.
Salii in camera mia, Harry mi seguì.
Mi sdraiai sul letto. Avevo mille cose nella testa. Mille delle quali riferite alla creatura che ora stava crescendo dentro di me.
Proprio mentre stavo facendo quel pensiero, posai per la prima volta la mia mano sopra alla mia pancia, quasi come per stabilire un contatto con quella magnifica creatura che si stava formando dentro di me.
Harry appoggio le sue ginocchia sul pavimento a fianco al mio letto. Mi guardava negli occhi. Avvicinò le sue labbra non alle mie, bensì a quelle del suo bambino. Baciò la mia pancia per poi guardarmi sorridente.
“Ho paura” commentai in qualche lacrima.
“Ci sono qua io” rispose.
“Non mi lasci vero?”
“Mai” mi baciò. 
Il cellulare di Harry suonò. Andrò a rispondere.
“Pronto?.. Si.. Davvero?.. Si  oggi” sentivo solo quello che rispondeva.
Non appena attaccò il telefono Harry mi si avvicinò.
“Oggi noi abbiamo avuto un rapporto” iniziò “il test non può essere valido, devi provare a rifarlo minimo domani” commentò sorridendomi.
C'era ancora una speranza, ancora un piccolissima speranza. Ma forse, iniziavo a non volerla nemmeno più. Ero quasi arrivata al punto di convincermi un essere crescere dentro di me.
“Per il momento non diciamo niente a nessuno, né a tua madre né a mia zia” commentai.
Rimanemmo tutta la serata a casa, sdraiati sul mio letto a coccolarci leggermente mentre parlavamo. Erao le 22 e 20 quando crollai tra le sue braccia.
 
“Mi raccomando, qualsiasi sia il risultato andrò tutto bene” commentò Harry la mattina seguente aspettando che il test rivelasse il risultato.
Ormai ero tranquilla, davvero. 
I minuti questa volta passarono con più velocità.
Presi nuovamente il test in mano, lessi il risultato ed uscì dal bagno entrando in camera mia, dove Harry mi stava aspettando ansioso.
Non appena entrai in camera lui si alzò di scatto in piedi.
“Beh..” iniziai “c'è una striscetta.. Non sono in cinta..” risposi sorridendole.
Finalmente tutti e due avevamo iniziato a respirare nuovamente a pieni polmoni. Harry corse verso di me prendendomi in braccio e facendomi girare per la stanza.
“Contenta?” chiese
“Diciamo di si, però ormai mi stavo abituando a pensare che avremmo avuto un bambino”
“Beh, un giorno ne avremmo dei bambini, solo non adesso..” mi incoraggiò Harry “ora chiamo solo Lou e i ragazzi che volevano saperlo”
Lou aveva annunciato ai ragazzi “L'imprevisto” che avevamo avuto io e Harry.
“Ei, si tutto apposto, è negativo.. Si.. Si okay ciao” 
“I ragazzi ti salutano” disse staccando il telefono.
“Ringraziali appena li senti” risposi sorridente.
Harry si venne a sedere sul letto a fianco a me, abbracciandomi.
“Grazie” le dissi stringendomi ancora di più a lui.
“Per cosa?” chiese
“Per essere rimasto, per non essetene andato, per avermi fatto sorridere anche quando avrei solamente voluto piangere. Grazie perché sei la mia forza.. ecco..” 
Harry si morse le labbra nervosamente. Evidentemente non sapeva cosa rispondere. 
“Io non ti lascio, te l'ho detto..” ci fù un momento di silenzio. Harry mi guardava negli occhi, poi aprì bocca “.. Ti Amo..” disse sussurrando. 
La mia espressione non cambiò di una virgola. Sembrava quasi che sapessi che me lo stava per dire, infatti le risposi immediatamente dopo “Ti Amo”.
Passammo tutto il pomeriggio ad addobbare la sua casa. 
Devo ammettere che in quel momento avrei voluto utilizzare la scusa del “Sono in cinta non posso fare sforzi” ma non mi sembrava il caso. Harry mi fece sgobbare tutta la mattinata e l'intero pomeriggio per addobbare alla perfezione l'intera casa. 
La sera mi fermai a dormire da lui, come avevamo precedentemente programmato.
“Allora, ti piace com'è venuta la casa?” chiese entrando sotto le coperte
“Bellissima, ma mi hai fatto fare un mazzo tanto”
“Mazzo tanto?” 
“Poi ti insegnerò non temere” commentai sorridendole.
“Beh, che vogliamo fare? Film, musica, cosa?” chiese.
“Se dico una cosa non mi prendi per una maniaca o una malata mentale vero?” scoppiammo a ridere.
“Umm no” rispose lui continuando con la risata “Solo che siamo appena usciti da sta situazione non vorrei che..” 
“Shh” lo interruppi “Ho chiamato la ginecologa, inizio a prendere la pillola da domani quindi, taci” lo tirai verso di me. Il suo sorriso era la cosa più bella del mondo.
Le luci natalizie che illuminavano la stanza rendevano tutto quanto molto romantico. Ero felice, cavolo se lo ero. 

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Capitolo 17
*** Happy Christmas. ***


“Allora dove passerete il Natale?” chiese Gemme il mattino successivo durante la colazione.
“Pensavamo di fare la vigilia con sua Zia e il cenone di Natale qui da noi” rispose Harry con voce ancora addormentata mentre intingeva la sua brioche nel caffè.
“Va bene, allora avverto mamma quando arriva a casa” rispose Gemma
Io nel frattempo continuavo a sbadigliare. 
La vigilia di Natale si sarebbe svolta proprio quella sera.
“Non hai dormito bene?” chiese Gemma guardandomi sbadigliare in continuazione.
“Eh? Nono, io la mattina sono sempre così” bugia. Non avevo dormito proprio un cavolo quella notte. Harry fece una risata soffocata per poi tornare a sorseggiare il caffè. 
“E il capodanno invece? Non mi hai ancora detto niente” continuò Gemma quasi come se non se ne fosse resa conto della risata che mi aveva rivolto Harry.
“Siamo da Zayn” rispose buttando giù il boccone “te invece che fai?”
“Amici. Mamma e tua Zia invece vanno fuori città lo sapevi?”
“Davvero?” risposi spiazzata
“Si” iniziò a spiegarmi Gemma “Me lo ha detto ieri Mamma, dice che Clariss è stanca e che anche lei lo è quindi vogliono andare a festeggiare capodanno altrove sole solette come due ragazzine di 20 anni” disse utilizzando il tono di voce che si presumeva avesse utilizzato la signora Styles dicendoglielo. 
“Ah beh, sono contenta, si merita una vacanza” 
“Ho quindi una cosa da proporvi” disse Gemma facendomi quasi “risvegliare”, sottolineo QUASI.
“Essendo che mamma non c'è volevamo passare qualche giorno assieme io e Reg, e visto che anche Jade ha casa libera, se per lei non è un problema, tu, Harry, potresti andare a stare da lei”
“Per me non c'è problema” risposi mettendo una mia mano sulla gamba di Harry.
“Per me nemmeno” rispose lui guardando Gemma.
“Perfetto, allora vado a chiamare Reg per dirglielo” così dicendo, uscì dalla cucina, si recò in salotto e chiamò il suo ragazzo.
“Conviviamo per quale giorno signorino Style?” dissi avvicinandomi alle sue labbra.
“48 ore nella stessa casa e, fidati, che mi manderai a dormire nella cuccia del cane”
“Io non ho un cane, però c'è sempre la cuccia dei vicini” risposi baciandolo nuovamente.
“Perfetto” disse Gemma bloccandosi appena. 
“Che c'è?” chiese Harry 
“Ci sono un sacco di giornalisti la fuori” indicò un lato della finestra.
Ci avvicinammo. I fotografi non erano davanti alla porta di Harry, ma davanti alla mia.
“Cosa vogliono?” chiesi perplessa
“Boh, magari vogliono avere una tua foto appena sveglia” commentò Harry mettendosi a ridere.
“Divertentissimo” risposi.
Nel frattempo, il telefono di Harry squillò
*Louis* 
Lessi.
“Hey bello, dimmi. A nessuno. Non ci credo.”
Riattaccò il cellulare.
“Che succede?” chiesi
Harry indicò con lo sguardo di andare di sopra. Lo seguii. Entrammo entrambi in camera sua. Chiuse la porta alle sue spalle e iniziò.
“Louis ha detto che non si sa per quale motivo sanno del tuo “finto allarme di gravidanza” e sono venuti qui proprio per questo motivo tutti quei fotografi”
“COSA? E chi cavolo gli e lo ha detto?” chiesi con occhi sbarrati.
“Louis giura che non è stato lui ne tanto meno i ragazzi, e sono sicuro anche io che non siano stati loro”
“Beh, ma allora com'è possibile” dissi fermandomi un attimo a pensare.
“Oh cavolo..” intervenne Harry quasi come se avesse capito come avessero fatto
“COSA?” chiesi velocemente
“Dove hai buttato il test di gravidanza?”
“Nella spazzatura fuori, quando siamo usciti ieri pomeriggio” commentai
“Avranno controllato nell'immondizia allora”
“NELL'IMMONDIZIA?” chiesi quasi come se fosse una cosa praticamente impossibile.
“Oh si, non sembra ma arrivano a fare qualsiasi cosa pur di trovare una storia.”
“Si vabbè, potrebbe essere anche di mia zia quel test.”
“Louis è andato a comprare il test. E' venuto a casa tua. Hai buttato il test di gravidanza. Siamo usciti insieme da casa tua un giorno dopo senza farci vedere per una giornata intera. Ci sarei arrivata anche io..” terminò.
“Beh ma..” non trovavo parole “Adesso che facciamo?”
“Ora chiamo le guardie del corpo, usciamo, andiamo da tua zia, le raccontiamo la storia, lei deve poi chiamare un comitato stampa per ammettere che è tutta una falsa.”
“Non dirò a mia zia che ho rischiato di essere in cinta” intervenni.
“Le diremo che avevi un ritardo e hai provato a fare il test ed è risultato negativo, tutto qui. Non è dire una bugia dopo tutto” rispose Harry portando il telefono al suo orecchio.
10 minuti dopo una macchina contenente ben 10 guardie del corpo si presentò sul retro della casa di Harry.
Chiamai mia Zia.
“Ei zia”
“Amore, ciao” rispose “senti, mi sono arrivate alcune voci che vedi..”
“Lo so, sono tutte cavolate, solo vorrei vederti per parlarti”
“Sono a casa tanto amore”
“Arriviamo”
Uscimmo dall'entrata principale, i flash partivano da tutte le parti. Le 10 guardie del corpo spingevano tutti indietro lasciandoci così appena un po di spazio per camminare. 
Arrivammo davanti alla porta di casa, Zia ci aprì facendoci entrare immediatamente.
“Ti stavo giusto per chiamare. Non avevo idea di che cosa volessero tutti quei paparazzi appostati qua fuori. Credevo avessero sbagliato casa, dopo tutto quella di Harry e qua attaccata e magari si erano confusi, ma uno di questi mi ha urlato “E' CONTENTA DI AVERE UNA NIPOTE?” ci sono rimasta un po' male, ma subito dopo mi hai chiamato tu, mi hai detto che era tutta una cavolate e beh, ho iniziato a prendere fiato, ma comunque e meglio che adesso vi mettiate voi a raccontarmi perché io sto già parlando troppo. Quando sono agitata succede veramente sempre ma dopotutto so che e una cosa inventata quindi non capisco il motivo per il quale io continuo ad essere così agitata, forse perché sto preparando la roba da mangiare per la vigilia che, cavolo e stasera e io devo pensare a tutte queste cose che mi stanno mandando in tilt e io non so co..”
“ZIA CALMATI” stavo impazzendo a sentire tutte quelle parole uscire così velocemente dalla sua bocca.
“Scusatemi” rispose prendendo fiato e andandosi a sedere sul divano del salotto.
“Allora'” chiese quando sia io che Harry ci sedemmo accanto a lei.
“Dunque, ieri ho notato che mi era arrivato un ritardo, anche perché era da un po' che avevo giramenti di testa e nausea, ti ricordi?” zia annuì “ecco, Harry a chiamato Louis per chiederle di andare a prendere un test di gravidanza, che è risultato NREGATIVO. Non sono in cinta.”
Zia, non appena finii la spiegazione si alzò in piedi, prese il telefono e digitò un numero.
“Che fai?” chiesi
“Chiamo il comitato stampa, almeno smettiamo di fare sfogo alle false notizie che si stanno inventando quei caproni la fuori”
Le sorrisi. Zia sparì, assieme al telefono nella sua camera da letto.
“Che dici” intervenne Hary “Per Capodanno facciamo finta di andare a visitare delle case così pensano che andiamo a vivere assieme?” commentò mettendosi a ridere.
“Perché no, oppure potremmo andare in una gioielleria e potrebbero dire che mi vuoi chiedere di sposarmi” lo seguii nel dire cavolate.
“Perfetto” disse Zia uscendo dalla sua stanza e facendo capolinea in salotto dove ci trovavamo io e Harry “Oggi alle 15 e 30” rispose sorridente.
“Brava Zia” risposi 
“Ossi mi sentiranno. Pensare che la mia bambina sia in cinta. Pensare che quell'angioletto di Styles l'abbia messa in cinta. Li spezzerò le gambe” zia faceva quasi paura.
“Quell'angioletto di Styles” ripetei a bassa voce girandomi verso di lui.
“Io sono un angioletto” rispose mostrando un enorme sorriso.
Alle 15 zia lasciò me e Harry a casa per andare alla conferenza stampa.
Le raccontai la storia più e più volte, mi feci ripetere quello che avrebbe detto per assicurarmi che non dicesse cavolate. 
“Io devo fare ancora dei regali, andiamo al centro commerciale?” chiesi con il labbruccio tenero.
“Cosa mi dai in cambio?” chiese
“Un bacio”
“Dammelo”
Lo baciai
“Ancora uno”
“So come va a finire sto gioco che io ti do tremila baci e tu non ti alzi mai quindi alza il tuo bel sederino e vieni al centro commerciale con me, ora.” 
“Quando ti arrabbia sei molto bella” commentò alzandosi e dandomi un bacio. Harry prese le chiavi della macchina e, insieme, andammo al centro commerciale.
“A chi devi ancora fare il regalo?” mi chiese.
“A Louis e Liam” commentai disperata.
“A Louis una carota e a Liam Toy Story”
“Mi prendi in giro?” commentai alzando un sopracciglio.
“Un po'” rispose ridendo
“Dai fai il serio” le dissi.
“Liam amo i videogiochi, prendigliene uno.”
Prima fermata. GameStop.
Harry mi fece comprare un videogioco Trainer. Non chiedetemi che cosa sia, io ho solo pagato. 
“E Louis?” le chiesi 
“Ama il calcio, quindi le ho fatto l'abbonamento per andare allo stadio. Facciamo a metà e le facciamo il regalo assieme, okay?” chiese
Ci pensai due secondi e immediatamente accettai.
Non avevo voglia di rimanete ancora a lungo in quel centro commerciale. Si sta iniziando ad inondare di fans urlanti, fotografi e chi più ne ha più ne metta.
Ritornammo a casa in tempo record. Erano le 14 e 20.
Impacchettai il regalo per Liam e lo misi sotto l'albero assieme agli altri regali.
“C'è anche il mio regalo la sotto?” chiese Harry sbirciando
“Forse si, forse no” risposi vaga.
Harry si andò a sedere sul divano, ma io mi stavo annoiando, così, decisi di andare in camera-
“Andiamo in camera? Tanto qui non si fa niente!”
Salimmo in camera mia. Harry prese il mio pc. Andrò velocemente a fare un giro su Twitter mentre io ero agonizzante nel letto. Avevo troppo ma troppo sonno.
“Mi stai abbandonando?” chiese Harry venendosi a sdraiare vicino a me.
“Il tuo letto è scomodissimo” risposi tenendo gli occhi chiusi
“Non è affatto vero” rispose lui “il tuo è scomodo. Non so come farò a dormirci per qualche giorno. E troppo duro” terminò.
“Puoi sempre andare a dormire da qualche altra parte” dissi aprendo gli cchi e alzando il sopracciglio sinistro.
“Fai la gelosa su, ingelosiscici veloce” disse lui. 
“Stai impazzendo?” le chiesi mettendomi a ridere.
“Troppo” rispose abbracciandomi.
“Domani mi tatuo” disse Harry dun tratto.
“Ah così, hai deciso dall'oggi al domani di tatuarti?” le chiesi.
“No” rispose lui ridendo “era già da un po' che avevo intenzione di continuare i tatuaggi”
“Da quando ci siamo conosciuti te ne sei già fatti 21 o quanti sono, ho perso il conto, e vuoi continuare?” chiesi
“Si” rispose “Ma i miei tatuaggi sono cose piccole, non si notano nemmeno a momenti”
Effettivamente era vero. Non erano tatuaggi così visibili. Ricordo che quelli di Zayn davano molto ma molto più nell'occhio.
“Te non hai nessun tatuaggio?” chiese
“No” risposi
“E non vuoi fartene nessuno”
“Si, ma ora che lavoro non sono molto accetti i tatuaggi.”
Ci fù un momento di silenzio.
“Di quanto sono belli i ragazzi tutti tatuati, quelli con il petto e le braccia completamente pieni. Madoooo” oh cavolo avevo pensato ad alta voce.
“OU” commentò Harry con faccia arrabbiata 
“Mannò cucciolo, la tua stellina da ragazzo potente mi fa impazzire” mi misi a ridere
“Tutti a giudicare la mia stellina. A me piacciono le stelle” si giustificò teneramente. “e poi adesso ne ho tanti altri, non solo più quella” 
“Beh, ma è il primo tatuaggio che contai” commentai socchiudendo gli occhi.
“E cos'è che ti tatuerai domani?” chiesi curiosa
“Non te lo dico, lo vedrai a lavoro ultimato”
“Basta che non fai cazzate che te lo tolgo via con l'acido” le risposi baciandolo.
Harry continuò a baciarmi.
“No, sono stanca” commentai non appena i suoi baci iniziarono a scendere per verso il collo, segnale che le coccole erano finite.
“Dormi stasera donna” commentò con aria da scemo.
Un'ora dopo le nostre “coccole”, andai a farmi una doccia iniziando a prepararmi per la vigilia di Natale.
“Stasera conoscerai i miei partenti inglesi” dissi a Harry che stava uscendo dal bagno.
“Dai non mettermi ansia” rispose continuando a spostare i suoi capelli da una parte all'altra “ogni volta che devo incontrare qualcuno che non conosco e che mi deve dare un giudizio entro in pappa” terminò. 
Era così cucciolo.
“Sarai perfetto” le diedi un bacio “e poi, anche se così non fosse chissene, io i miei parenti inglesi li vedo una volta all'anno se va bene. Ma poi sono tutti bravissimi, tipo zia Clariss. Poi ci sono tutti i miei cuginetti.”
“Sei felice quindi di rivedere una parte della tua famiglia”
“Io amo la mia famiglia, tranne i miei genitori” risposi mettendomi a ridere.
Misi il mio vestitino bianco, sciolsi i capelli, mi truccai e fatto, alle 20 ero pronta. Zia era ormai tornata a casa da parecchio tempo. Non avevamo ancora avuto tempo di parlare perché entrambe eravamo assorte dalla preparazione della serata.
Harry, quella sera, era veramente bellissimo.
Aveva una camicia a quadri bianchi e neri con un paio di pantaloni neri stretti. Sotto alla camicia portava una maglia nera con scollo a V.
“Vuoi conquistare le mie zie ultrasettantenni?” chiesi aggrappandomi al suo collo.
“Se sono belle perchè no?”
“Vuoi un calcio adesso o preferisci dopo?” le chiesi col sorriso
Harry mi baciò.
“Allora ragazzi? Siete pronti?” chiese Zia salendo in camera per chiamarci.
Scendemmo le scale dirette in salotto. Zia aveva preparato un'enorme tavolata. Era bellissima. Le decorazioni che avevamo messo io e Harry erano stupende con il colore delle decorazioni sulla tavola.
DINDLONG 
Gli invitati iniziarono ad arrivare. 
Per primo arrivò mio Zio Carl con sua moglie Shirley. Zio Carl era il più vecchio trai fratelli Daniels con i suoi 56 anni.
“Jade, mio Dio quanto tempo, sembra ieri che ti siamo venuti a trovare in ospedale e adesso guardarti qui, ormai sei una donnina.” disse Zia Shirley avvicinandosi a me e a Harry.
L'abbracciai e le sorrisi per poi andare ad abbracciare mio zio Carl.
“E questo giovanotto chi è??” chiese sorridendole
“Oh lui è Harry, Harry loro sono i miei Zii Carl e Shirley”
“E' un piacere” disse porgendo la mano ad entrambi.
“E' un tuo amico?” chiese Zio Carl.
Io e Harry sorridemmo diventando leggermente rossi sulle guancie.
“E' il suo ragazzo” commentò Zia Clariss avvicinandosi alle spalle dei miei Zii.
“Oh allora, caro giovane, trattami bene la mia nipotina” rispose dandole una lieve pacca sulla schiena.
Il campanello suonò una seconda volta.
Zio Steven e sua moglie Allison, assieme ai miei cuginetti Matthew 10 anni, Peeter 8 anni Josh 5 anni e Chris 2 anni, entrarono in casa 
“JADEEE” dissero entrando velocemente in casa e correndo verso di me.
“Ciao cuccioli” era da 1 anno se non di più che non li vedevo. Erano grandi ormai.
“Io so chi sei” disse Matthew guardando Harry “le mie compagne a scuola dicevano che non era vero che mia cugina stava con te ma io le dicevo di si e e loro, dicevano di no. Avevo ragione, tu stai con mia cugina vero?”
Harry aveva gli occhietti teneri e un sorriso enorme mentre ascoltava mio cugino.
“Essi proprio così” rispose piegandosi sulle ginocchia per arrivare all'altezza di Matthew “sai cosa potremo fare, dopo facciamo una foto assieme io e te così, quando torni a scuola gli e la fai vedere ai tuoi amici, che ne dici?” 
“Lo facciamo davvero?” chiese Matthew con occhi spalancati.
“Certo che si” rispose Harry sorridendole e rialzandosi in piedi.
Mi guardò. Le sorrisi. Era bellissimo.
“Ed eccola qua, la nuova modella di Victoria, abbiamo visto la tua sfilata l'altra giorno, eri BELLISSIMA” disse zio Steven avvicinandosi a me per baciarmi e stritolarmi un po'.
“E' stata l'unica sfilata in intimo che le abbia mai fatto vedere” commentò Zia Allison avvicinandosi a noi e mettendosi a ridere.
“Te devi essere Harry, giusto?” chiese Zio Steven sorridendole.
“Si piacere” le persone una mano.
“Piacere mio, Clariss ci ha parlato molto bene di te, davvero” 
Anche zia Allison le strinse la mano.
Finita una presentazione ne iniziò un'altra.
L'ultima delle sorelle di mio padre arrivò a casa.
Zia Melania si era sposata da poco con Zio Christopher, ma avevano già due 3 bambini. Hanna era la più grande 12 anni. Logan di 6 anni e Kim di appena 3 mesi.
Hanna, non appena entrò in casa iniziò a correre verso di me. Si, magari. 
Era una fan sfegatata dei One Direction, e invece di venire a saltare tra le braccia della cugina che non vedeva da 1 anno, lei saltò tra le braccia di Harry.
“So tutte le vostre canzoni. Ho tutti i vostri CD. Ho la camera piena dei vostri poster. IO VI AMO. Davvero. Mi sono iscritta a Twitter per farmi seguire da voi ma non mi avere mai considerata, nonostante vi scrivo in continuazione. Sono venuta a tutti i vostri concerti qui in Inghilterra, tranne all'ultimo perché avevo la febbre”
Harry tirò fuori il suo telefono.
“Come ti chiami su Twitter?”
“HannaDirectioners” disse lei timidamente.
“Oh perfetto, eccoti.” Harry sfioro il tasto “Segui” e nel giro di pochi minuti, mia cugina aveva Harry Styles tra i Follower di Twitter.
Scoppiò in un pianto di felicità che fece svegliare la piccola Kim.
“E' una cosa continua con questi One Direction, davvero, hai fatto male a metterti con uno di loro. Ora che sa che ci stai insieme ogni 2 x 2 ti chiamerà o verrà qui a casa” disse Zia mettendosi a ridere e avvicinandosi a me dandomi un grande abbraccio. 
“E strano vederti di persone dopo che ti ho visto solamente attaccato ai muori della camera di mia figlia” commentò zio Christopher sorridendo a Harry “E' un piacere conoscerti” terminò.
“Il piacere e mio” sorrise.
Finalmente il campanello smise di suonare, potendo, quindi, dare il via alla cena.
Zia si era dilettata al quanto in cucina (io sapevo che aveva chiamato un catering, lei era proprio negata a cucinare). Ci sedemmo al tavolo alle 21.00 circa e ci alzammo alle 23.30. Era stata la cena più lunga di tutta la mia esistenza.
“Che ne dite se facciamo qualche foto?” disse zio Carl tirando fuori la sua macchina fotografica.
“Allora, Matthew. Peeter, Josh, Chris, Jade e Harry, andate pure” disse chiamandoci tutti a rapporto.
Chirs mi tirò per il vestito. 
Mi fece segno con le mani di voler salire in braccio. 
Anche Josh stava facendo la stessa cosa, ma con Harry.
“Harry” chiese gentilmente zia Allison “ti dispiacerebbe prendere Josh in braccio? Sennò sta foto non la faremo mai”
“Oh sisi, non c'è problema” rispose tirandolo in braccio.
“Allora fermi.. 1..2..3..” partì un flash. 
“Perfetto ora, Hanna, Logan e Kim”
Io e Harry c'è ne stavamo andando
“Nono, voi rimanete” ci fermò Hanna.
“Tieni Jade” disse Zia Melania passandomi in braccio quel frugoletto di Kim.
Harry dovette nuovamente prendere tra le braccia un maschietto, Logan, mentre Hanna si posizionò davanti a noi.
Scattammo la foto.
“Posso averne una da sola con Harry?” mi chiese Hanna.
“Certo cucciola”
Entrambi si misero in posa.
Toccava ai grandi adesso.
Mentre scattavano le foto, io mi spupazzavo la mia cuginetta Kim. Aveva degli occhioni che mamma mia, mai visti di così belli. Le sue guanciotte erano piccole e pafutelle proprio come le sue manine.
“Mi fa uno strano effetto vederti i braccio con un bambino” disse Harry ridendo.
“Prendila un attimo” risposi passandogliela.
“No ho paura” rispose
“Tienile solamente la testa” risposi avvicinandogliela.
Harry la prese in braccio con molta tranquillità e responsabilità. Nel frattempo, io tiravo fuori il mio cellulare e scattai una foto.
“Guarda che tenero sei con una bimba in braccio” dissi mostrandole la foto.
“Magari più avanti eh” rispose ridandomi in braccio Kim.
La mezzanotte era arrivata, e i bambini iniziarono ad aprire i regali che le erano stati fatti.
“Questo è per te Jade” “Anche questo” dissero Zia Melania e Zia Allison.
“Anche questo è per te Jade” terminò zia  Shirley.
“Questo invece e per voi due” disse Zia porgendo una busta a me e a Harry.
“Non dovevi” le dissi sorridendo.
“Si infatti, non doveva” aggiunse Harry.
“E' un piccolo pensierino” lo misi vicino agli altri e decisi che gli avrei aperti poi in un'altro momento.
La serata era ormai finita. Tutta la casa era rimasta vuota. 
“Laverò i piatti domani” disse Zia salendo in camera esausta “Buon Natale ragazzi” e si chiuse dentro.
Stessa cosa facemmo io e Harry.
Avevo qualche regalo da aprire quindi, decisi di farlo.
Zio Carl e zia  Shirley mi regalarono un paio di scarpe dal tacco vertiginoso. Dio quanto erano belle.
Zia Allison e Zio Steven 500 steriline e Zia Melania e Zio Cristopher un vestito che sembrava proprio abbinarsi alle scarpe.
“Manca ancora quello di mia zia” dissi porgendo ad Harry la busta.
“Aprilo tu” disse
“No” risposi “e nostro, quindi aprilo tu”
Così fece. Dalla busta uscirono due biglietti aerei per Miami.
“Ci ha regalato una vacanza a Miami?” le chiesi sbalordita.
“Si, 2 settimane, volo e Hotel già pagato” commentò Harry leggendo il bigliettino che si trovava assieme ai biglietti.
“Oh la la, just u and me” dissi ridendo.
“Ora però ti ho il tuo di regalo” le dissi sorridente.
“Okay” rispose
“Dunque, io il regalo te l'ho fatto, però scoprirai cos'è solo più avanti” 
“Eh?” non aveva capito.
“Il regalo che ti ho fatto te lo consegnerò poi più avanti."
“Ah okay, non ho fretta. Però il tuo io te lo do adesso.” rispose sorridendomi “chiudi gli occhi” si assicurò che i miei occhi fossero serrati, poi prese in mano il mio regalo e me lo posizionò in mano.
“Apri” nelle mie mani c'era una piccola scatoletta. Entrai in panico.
“ODDIO” dissi ancora prima di aprirla.
“Non hai ancora aperto” rispose
Lentamente andai a scartare il mio regalo. Una volta che la carta se ne andò, ne rimase solamente una piccola scatoletta rossa con scritto sopra “Bvlgari”. La aprii. All'interno trovai un anello. Mi misi a ridere dall'emozione.
“Non pensare che sia perché ti voglio sposare eh” disse scherzosamente Harry “E' solo un segno del fatto che tengo a te, che la nostra e una promessa. Se guardi bene gli anelli sono due infatti. Quello con il diamante sopra è tuo, quello normale rotondo è mio. E' un segno di legame.” commentò. Prese l'anello e me lo infilò nell'anulare della mano destra. 
Lo continuai a guardare per qualche secondo continuando a mantenere un sorriso da ebete sulle labbra, poi, le saltai addosso.
“Ti piace?” mi chiese dopo che le diedi qualche bacio.
“E' bellissimo. Ora ho solo paura di perderlo”
“No, l'ho fatto fare su misura. Non lo perderai” commentò dandomi un altro bacio.
“Ti amo” le dissi.
“Ti amo” mi sussurrò.

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Capitolo 18
*** New York, Tattoo, Caroline.. ***


Il giorno dopo, come promesso, eravamo al Pranzo Natalizio a casa di Harry.
“Ora tocca a te incontrare i miei di parenti” commentò Harry rinfacciandomi l'ansia che le avevo messo la sera precedente.
Il problema, era che io ero veramente ma veramente inpanicata.
“Lascia stare che ho un nodo allo stomaco allucinante” le risposi entre entrai in bagno per infilarmi il vestito.
“Addirittura?” chiese Harry dalla mia stanza.
“Si” risposi uscendo dal bagno “secondo te ci sta bene sto vestito o è troppo?”
Era un semplice vestito rosa di maglione.
“Stai benissimo” mi rispose avvicinandosi a me.
“No non è vero sto male, cambio. Metto i pantaloni? No i pantaloni poi sembra che sto andando a una pizzata con la scuola. Meglio optare solamente per un altro vestito”.
Entrai quindi, nuovamente nella mia cabina armadio a cercare l'ennesimo vestito.
“Smettila” disse Harry girandomi perso di lui “stai bene vestita così. E poi sono i miei parenti mica la regina d'Inghilterra.” sorrise baciandomi.
“Beh ma per me e come se lo fossero” risposi “E comunque, voglio fare una buona impressione, quindi, scegli tu il vestito che pensi ci stia meglio”
Harry tirò un sospiro
“Grazie” risposi con un tono da bimba e baciandolo.
Iniziò a guardare l'immensità della mia cabina cercando di trovare un vestito.
“Questo” disse dopo aver scrutato a fondo ogni singolo abito. Ne tirò fuori uno nero  che mi arrivava sopra al ginocchio, sopra alla stoffa nera si trovava uno strato di pizzo che proseguiva poi, da solo, anche su tutte le braccia.
“Non sembra che poi devo andare a un funerale?” le chiesi.
“SMETTILA” rispose lui sorridendo.
“Okey, però metto le scarpe rosse e anche gli orecchini così sembra più una cosa natalizia okay?” risposi con gli occhi dolci.
“Va bene” rispose Harry uscendo dalla cabina armadio.
Mi infilai il vestito, le scarpe e misi gli orecchini.
“Possiamo andare” risposi uscendo dal bagno una volta termnata la mia preparazione.
“Eieiei” disse lui
“COSA? Sto male? E' troppo vero? Forse i tacchi sono troppo alti, cavolo però rossi ho solo questi. Forse e che mi sono truccata troppo, basta che me lo dici, io mi strucco eh”
“Jade, Jade, Jade” cercò di farmi tacere “sei perfetta” terminò stampandomi un bacio.
“Lo dici solo perché sei obbligato a dirlo.”
“No, lo dico perché sei veramente bella, e sono sicura che piacerai anche ai miei parenti” terminò.
L'ansa continuava a persister ma ormai stavamo uscendo di casa, non mi sarei più potuta cambiare.
Il passaggio tra casa mia e quella di Harry venne assalita ANCHE ALLA VIGILIA DI NATALE da un sacco di flash.
“Ma questi non dormono mai?” chiesi
“Ho sempre pensato che la maggior parte di loro sono gente single, persone che la famiglia non considera e quindi cercano divertimento nel rovinare la vita degli altri.” commentò Harry rabiosamente mentre aspettavamo che venissero ad aprirci alla porta. Cosa che accadde dopo qualche istante.
“Jade, Harry, oh credevo non vi foste svegliati” disse Gemma aprendo la porta.
“Ma sono solo le 10.45, il pranzo non è alle 13?” chiese Harry guardando il suo orologio.
“Si, ma sai come sono fatti i nonni, alle 11 saranno qui!” disse velocemente Gemma “quindi vatti a preparare” lo spinse sulle scale.
“Ecco, mentre io mi cambio puoi dire a Jade che sta benissimo vestita così?” disse Harr salendo le scale. Le lanciai un'occhiata che speravo lo fulminasse. 
“Oh fammi vedere” disse Gemma facendomi aprire il cappotto.
“Lo ha scelto Harry ti avverto” piano piano sbottonai il giubbotto.
Sapevo che la scelta che aveva fatto era troppo per un pranzo del genere.
Socchiusi gli occhi per evitare di vedere l'espressione di Gemma.
“MA STAI BENISSIMO SCEMA!” commentò guardandomi
“Stai scherzando?” chiesi
“No, stai davvero bene. Sembra quasi il vestito che metto io, quasi eh.”
Oh dio allora non sarei stata la sola ad avere un vestitino e un paio di trampoli. Mi sentivo meglio.
Gemma sparì in camera sua per prepararsi, mentre io mi recai in camera di Harry.
Harry era già quasi pronto, si stava solamente infilando le scarpe.
“Allora qual'è il responso?” chiese 
“Dice che sto bene, quindi hai fatto un'ottima scelta signorino Styles”
“Eh lo so lo so, tu che non ti fidi mai del mio gusto nel vestire”
Si tirò in piedi. Era ancora più bello della sera precedente, va be che io sono di parte, e ogni volta mi sembrava sempre più bello. 
Portava una maglia scollo a V rossa e un paio di pantaloni neri. Era semplice, ma dio se era bello.
“Oh ragazzi sete qui, grazie al cielo.. Dio Jade ma sei bellissima” La signora Styles fece irruzione nella camera di Harry. 
“Io te lo avevo detto” mi ripeté Harry per l'ennesima volta.
“I tuoi nonni stanno per arrivare quindi che ne dite se scendete e iniziate a portare in tavolo gli aperitivi che ho preparato?” disse Anne.
“Arriviamo” rispose Harry.
Così dicendo, scendemmo in cucina, prendemmo gli aperitivi e li portammo sul tavolino del slotto.
“Come si chiamano i tuoi nonni?” chiesi
“Linda e Michael” rispose sorridendomi “Sono persone stupende, credimi, anche se mio nonno ormai non è più molto a posto” si mise a ridere.
DLINDLONG
Il campanello suonò.
I due nonni di Harry, Linda e Michael fecero capolinea in casa Styles.
“Mamma, Papà, come va?” chiese la signora Styles facendoli entrare in casa e prendendo i loro cappotti.
“Tutto bene se non fosse che sta iniziando a nevicare e fa freddo” si lamentò Michael. 
“OH GEMMA” esordì la nonna di Harry avvicinandosi a Gemma che si trovava proprio vicino a me.
“Gemma” continuò il signor Michael “ti ricordavo casata” commentò guardandomi.
Rimasi un attimo spiazzata
“Quella non è Gemma papà, è Jade” disse Anne.
“oooh” commentò continuando a guardarmi “e Jade chi è?” continuò a chiedere.
“E la fidanzatina del nostro piccolo” commentò la signora Linda avvicinandosi a me e pizzicandomi le guance “bella che sei” dissi guardandomi “il nostro ragazzino qui ha sempre avuto gusto nelle ragazze” continuò sorridendomi.
Diventai rossa in volto. 
“Parla per te, quella di 50 anni non e che fosse tanto bella” borbottò Michael.
Mi girai verso Harry. Non avevamo mai parlato della relazione che aveva avuto con quella donna che aveva il doppio della sua età. Non mi sembrava che fossi il momento giusto di parlarne, quindi, mi girai nuovamente verso i nonni di Harry “Vi ringrazio molto” sorrisi dolcemente.
Il campanello continuava a suonare. Conobbi gli Zii Alex e Rose, Jessica e Kevin con i loro figli Aaron e Marta e gli altri Zii London e Giorg.
Tutti quanti erano delle ottime persone, mi ero fatta paranoie inesistenti. Il pranzo andava avanti nel migliore dei modi. Si parlava, scherzava.
“E come fate a vedervi con gli impegni che avete?” chiese la zia Jessica.
“Beh” risposi “ogni tanto ci va bene che i nostri impegni si combacino. Harry ha le pause dal Tour quindi torna spesso qui a Londra. Sennò ci continuiamo a sentire tramite cellulare” terminai.
“Wow, siete coraggiosi” esordì Alex
“Beh, per una ragazza bella come lei anche io diventerei coraggioso” commentò Kevin.
Le sorrisi. Erano tutti molto dolci. 
Il pranzo terminò verso le due del pomeriggio. Dopo il pranzo tutti quanti si scambiarono i regali. A Harry regalarono più che altro soldi e orologi costosissimi .
“Jade questo è per te” disse Anne porgendomi un pacchetto.
“Questo è per lei invece, e Gemme, questo è tuo” porsi loro i pacchetti.
Aprii il mio. All'interno c'erano un paio di fantastici orecchini d'oro bianco a forma di cerchio. Erano bellissimi. Ringrazia la signora Styles e Gemma per poi mettere gli orecchini al sicuro nella mia borsa.
Verso le 17 del pomeriggio, tutti quanti lasciarono la casa Styles. Salutai tutti quanti, dal primo all'ultimo. Era stata un bella giornata, dopo tutto.
“Io devo preparare ancora le valige” commentò la signora Styles dopo aver finito di sparecchiare la tavola esausta.
“Oh giusto, quando partite?” chiese Harry.
“Domani” rispose Anne
“E dov'è che andate?” 
“Hawaii” sorrise “abbiamo l'aereo alle 4 del mattino, non riuscirò mai a fare tutto in tempo” commentò tristemente scappando in camera sua per preparare le valige”
Mentre la signora Styles si andò a rifugiare in camera, Harry rispose a una chiamata.
“Ei Paul” era sicuramente il loro manager “no, non sapevo niente. Non ci avevano avvertito. Ovvio che sono contento, devi informare anche gli altri però” la chiamata terminò.
“Che è successo?” chiesi guardandolo. Era tutto sorridente.
“Una cosa stupenda” iniziò “ci hanno ingaggiati per suonare a Capodanno, a New York.”
“Dici sul serio?” chiesi eccitata
“Si” rispose lui.
Ero felice, se lo meritavano. Le saltai tra le braccia e feci un piccolo urletto di felicità.
Subito dopo Louis lo chiamò. Harry mise il vivavoce.
“CAPODANNO A NEW YORK AMICO” commentò Louis appena Harry schiacciò il tasto “rispondi”.
Erano tutti molto felici, lo ero anche io. Cavolo. Suonare al Capodanno di New York era una cosa davvero ma davvero elettrizzante.
“Dunque” disse Harry sedendosi sul letto della sua camera dove, già io mi trovavo “Niall prende l'aereo il 29, andiamo tutti a dormire da Zayn così facciamo la festa dell'inaugurazione della casa che avremmo dovuto fare a Capodanno, dopo di che, abbiamo l'aereo il 30 alle 3.30.” Spiegazione al quanto emozionante ma, c'era un problema.
“Io non so se vengo” le spiegai
“COSA?” chiese perplesso.
“Si beh, sto viaggiando troppo in sto periodo, voglio rimanere un po' con i piedi per terra. Poi, dopo la storia che è successa della gravidanza se venissi con te la la gente chiederebbe ogni due per due e non ho voglia di parlarne..” terminai.
“Ma è capodanno. Tua Zia parte, sarai a casa da sola. Fregatene di cosa potrà dire la gente. Se te lo chiedono tu non dare risposta, o di che e tutta una storia inventata. Non puoi mancare in una giornata così importante per me.”
Harry aveva ragione.
Le sorrisi.
“Ci saranno anche Danielle e Eleaonor?” chiesi
“Certo” rispose lui sorridendomi.
“Almeno non me ne sto da sola” risposi sorridendole a mia volta.
“Quindi verrai?” 
“Certo” mi stampò un bacio.
Non appena il bacio terminò qualcuno bussò alla porta.
“Chi é?” chiesi
“Te lo avevo detto che oggi mi tatuavo” rispose sorridendomi e scendo andando ad aprire la porta di casa.
Qualche minuto dopo, tornò in camera accompagnato da un omone grande e grosso. 
“Lei e Jade” disse Harry presentandomi
“Mett” rispose sorridendomi e stringendomi la mano “allora, cosa ti vuoi fare?” chiese voltandosi verso Harry.
“Jade, vai ad aiutare mia madre a fare la valigia?” chiese buttandomi fuori dalla stanza. 
“Mett, non farli cazzate, mi raccomando.”
Lasciai le mie scarpe nella camera di Harry e andai a cercare Anne.
“Mio figlio ti ha sfrattata?” chiese vedendomi entrare nella sua camera.
“Si sta tatuando” risposi 
“Oh si, me lo avevo detto. Per caso a te ha detto cosa? Perché a me non lo ha voluto dire.” si fermò un attimo per guardarmi con aria perplessa.
“No non ha detto niente nemmeno a me. Spero solo non si faccia qualche cazzata.” risposi
“Oh gli e la tolgo con l'acido” commentò la signora Styles
“Le ho detto la stessa cosa” sorrisi
“Oh, ehm, ho sentito della notizia della gravidanza” disse abbassando la voce “spero sia tutto a posto ora”
Dio se era imbarazzante come cosa.
“Era tutta una cosa inventata. Avevo un ritardo e per togliermi l'ansia di poter essere in cinta avevo fatto un test di gravidanza, ma era risultato negativo quindi.. Hanno solo aumentato lo svolgimento dei fatti” spiegai.
“Spero che Harry ti sia stato vicino” chiese speranzosa che la risposta fosse si. E infatti lo fu.
“Certo che si. E' stato perfetto. Ha cresciuto un figlio fantastico, anzi, ne ha cresciuti due. Anche Gemma e fantastica.”
“Si è vero, i miei figli sono fantastici e sono contenta che abbiamo trovato due persone fantastiche come te e Reg” 
“Troppo gentile” le dissi arrossendo.
“No, non sto facendo la gentile. Sono sincera Jade, davvero. Prima di te Harry ne ha fatto di cazzate, scusa il termine, ma è vero. Non so se ti ha mai parlato della sua storia con quella ragazza più grande..”
“Ne avevo sentito parlare” spiegai “ma con lui non ci ho mai parlato”
“Beh, sono sicura che poi ti racconterà, in qualsiasi caso tu sei la prima cosa davvero giusta che le capita nella vita, dopo il successo e la musica.”
Sorridevo come un'ebete mentre ascoltavo le parole che la signora Styles mi ripeteva.
“Vedo i suoi occhi. Vedo il suo sorriso. Vedo il modo in cui vi muovete assieme. Quasi come se non riusciste a stare l'uno senza l'altro. E' molto profonda come cosa. Voi, insieme, siete felici. Spero non ti dispiacerà sapere che mi ha raccontato la tua storia Harry”
Panico. Nessuno avrebbe dovuto saperla, nessuno.
“Non arrabbiarti con lui. Sono stata io che le ho sempre insegnato a dirmi tutto. So che hai sofferto tanto e so che sei stata abbastanza forte da mettere la testa a porto. Sono fiera di te, credimi, anche se non ti conosco da molto, ma ci vuole davvero una persona con la testa sulle spalle per poter superare da sola una cosa del genere” prese fiato per un attimo continuando a guardarmi con un sorriso
“So quello che era successo a New York, Harry me lo ha raccontato.” cavolo Harry raccontava veramente tutto a sua madre.
“Ci vuole coraggio a tradire una persona ma, credimi, ci vuole ancora più coraggio a perdonare un tradimento. In questo caso so che Harry non ha commesso chissà quale grave tradimento ma, alla vostra età, sono queste le cose che rovinano. Pensa di non essere abbastanza. Di non dare abbastanza. So cosa si può provare. Anche io ho avuto 17 anni.” sorrise “Sbaglierà ancora” intervenne facendomi alzare di scatto la testa “Ma non lo farà mai sperando di farti del male. Anzi, se sbaglierà e perché crederà che non ti sta dando abbastanza. Non abbandonarlo, perché lui non abbandonerà te” terminò.
“Vede” iniziai “quando ho conosciuto Harry mi sono detta “mai con lui”. Non perché non fosse bello o interessante, ma semplicemente perché avevo paura. Avevo paura che mi avrebbe resa veramente felice. Vedevo i suoi modi di fare. Vedevo il suo sorriso e pensavo “Cavolo, vorrei poter essere io la causa di esso”. Ora, quando sorride, io muoio. Amo quel sorriso perché ormai, è mio. Sono riuscita a conquistarmelo. Non lascerò che nessun altro possa esercitarne la sua proprietà. Mi sono lasciata scappare via tante cose belle nella mia breve vita, non lascerò che anche lui se ne vada” terminai così.
La signora Styles mi venne in contro abbracciandomi.
“Sei veramente la ragazza che vorrei vedere sull'altare vicino a mio figlio”
“Magari” risposi sorridendole “più avanti” iniziammo a ridere tutte e due.
“Ora” disse Anne “basta lunghi spiegoni e aiutami a fare le valige” così facendo passammo due lunghe ore a riempire valige, dopo valige, dopo valige. Donne.
Con il termine della preparazione delle valige, anche il signorino Styles aveva terminato di macchiarsi la palle.
“Allora?” chiesi guardandolo “che tatuaggio hai fatto?” a me sembrava che non lo avessero nemmeno sfiorato.
“Lo vedrai dopo” rispose chiudendomi fuori dalla porta della stanza di sua madre per mostrare alla madre il tatuagio.
“NON DIRE NIENTE A JADE!” disse Harry uscendo dalla stanza della madre e stampandomi un bacio.
“Allora, dormi da me stasera?” le chiesi “Mia zia stanotte parte e non voglio restare da sola.” commentai.
“Rimani tu a dormire qui, così non lasciamo Gemma da sola”
“Viene Reg stanotte”
“Allora vengo a dormire da te”
Terminò così la lunga decisione sul dove andare a dormire.
Dopo cena, salutai la signora Styles, le augurai un buon viaggio e, assieme ad Harry tornammo a casa mia, dove Zia Clariss ci stava aspettando. 
“Allora, ho lavato tutti i patti, pulito tutto il salotto, rifatto la tua stanza, preparato le valige e fatto cena, tutto questo nel tempo record di 3 ore e 20 minuti. Sono o no un mito?” 
“Battimi un five Socia” zia mi sferrò un cinque.
“Socia?” chiese Harry perplesso.
“Rientrerà nelle tue lezioni di italiano, tranquillo” così dicendo di andammo a sedere sul divano del salotto a guardare la tele. Nel frattempo io continuavo a scrutare con attenzione Harry alla ricerca del suo nuovo tatuaggio.
“Non lo trovi tanto” ripose continuando a guardare la tele.
“MA DOVE DIAVOLO TE LO SEI FATTO?” ero al quanto preoccupata.
“Lo vedrai stasera” scoppiò a ridere
“Faglielo vedere a zia allora” se fosse stato sulla parte del corpo che credevo, non gli e l'avrebbe di certo fatto vedere a zia.
“okay” rispose lui 
“ZIA” la chiamai 
“Dimmi amore” disse entrando in salotto
“Harry si è fatto un nuovo tatuaggio, faglielo vedere” dissi dando una scossa a Harry.
I due sparirono in un'altra stanza.
“ODDIO MA E' ENORME” commentò zia dall'altra stanza.
Entrai in una specie di panico. Era grosso il tatuaggio o era un commento sulla zona su cui se l'era tatuato? Ma figuriamoci se Harry avrebbe fatto vedere il suo amico a mia zia. O forse si? Ah quanti pensieri del cavolo.
Tornarono in salotto.
Zia rideva come una rimbambita.
“Scusa per il commento che ho urlato” si scusò 
“VOGLIO VEDERLO ANCHE IO!” commentai.
“NOO DOPO” terminò Harry continuando a guardare la tele.
“Io vado a dormire ragazzi” commentò Zia verso le dieci di sera.
“Okay, passami a salutare domani mattina prima di partire, e chiamami quando atterri” commentai.
“Lo farò” commentò Zia venendomi a dare un bacio sulla ronte.
“Ciao Harry” le disse dandole una pacca sulla spalla
“Buon viaggio” le rispose lui.
Noi continuammo a vedere uno stupido film in Tele fino alle undici, quando decidemmo di andare in camera.
Mi tolsi finalmente il vestito che mi aveva accompagnato per tutta la giornata ed entrai nel mio baby dool. Harry era ancora vestito quando venne a sdraiarsi sul letto vicino a me.
“Devo chiederti una cosa” le dissi
“Si tra un po' ti faccio vedere il tatuaggio” commentò.
“Non è quello” risi 
“E cosa?” chiese lui.
“Volevo sapere delle tua storia con quella che aveva non so quanti anni più di te” 
Harry divenne serio di colpo.
“15” iniziò lui
“15?” chiesi perplessa.
“Abbiamo 15 anni di differenza. Si chiamava Caroline. Quando iniziammo a diventare “famosi” andavamo in parecchie trasmissioni, e beh, lei ne conduceva una. Non so che cosa è successo bene, so solo che mi sentivo pronto a poter avere una relazione con una donna di 31 anni. In realtà era solo che lei sapeva dire le cose giuste e io sapevo assecondarla, quasi come se le decisioni le prendevo io. Sapeva cosa dire. Aveva l'esperienza dalla sua parte. La baciai durante una festa, ci baciammo a lungo veramente. Poi lei disse in giro che non era vero. Che ero solo un bambino. Che ero troppo piccolo per una come lei. La sera, però mi mandava messaggi dicendomi “mi manchi” e cose varie. Ci credevo. Ho passato quasi 1 anno standole dietro. Chiedendomi cosa ci fosse di me che non le andasse bene. Ma poi ho capito che in realtà, potevo avere tutto quello che volevo, così, ho iniziato a frequentare parecchie ragazze differenti, tante anche solo per una sera, giusto per dimostrarmi che me lo meritavo. In realtà ho capito solo dopo che lo facevo per dimostrare a lei che stavo bene senza di lei, che aveva perso qualcosa di importante. Mia madre era preoccupata per me e per la nomina che iniziavo ad avere in giro. Anche i ragazzi iniziarono a pormi molte più attenzioni. Mi dicevano di non uscire la sera, se uscivo di non bere, di non chiedere numeri in giro, di non portare ragazze a casa e cose varie. Io non gli ascoltavo.”
“Cos'è cambiato poi?” le chiesi vedendo il suo intoppo.
“Io” riniziò “Una volta lessi che una fans mi aveva scritto: voglio il vecchio Hazza” Era strano, perché io non mi sentivo cambiato, ma era vero. Se n'erano accorti tutti tranne me. Così decisi di smetterla. Misi la testa a posto e rimasi da solo per parecchi e parecchio tempo.. Poi però sei arrivata tu” rispose sorridendo finalmente e baciandomi.
“Si, sono arrivata io” risposi cercando di non aggiungere parole sbagliate sull'argomento. “Allora me lo fai vedere questo tatuaggio?” chiesi cambiando discorso.
Harry fece cenno di si con la testa, poi si avvicinò a me e mi baciò. Bacio dopo bacio, carezza dopo carezza, credevo che Harry avesse perso di vista la domanda che le avevo posto. Notai solo dopo che, invece, mi stava anche dando una risposta.
Appena si sfilò via la maglia, notai due grandi rondini tatuate sul petto.
“E queste?” chiesi spostandolo per guardarle meglio
“Piacciono?” chiese
“Sono stupende” erano veramente bellissime, e poi, io avevo un debole per il petto tatuato, e lui lo sapeva fin troppo bene “quasi quasi anche io mi faccio tatuare il petto adesso” terminai sorridendole.
“Umm sexy lady proprio” le carezze continuarono.
Alle 3 zia venne a svegliarmi per avvertirmi che stava andando a prendere l'aereo.
“Buon viaggio” le dissi 
“Ti chiamo quando atterro, fate i bravi” mi diede un bacio e se ne uscì dalla stanza facendo si che continuassi con la mia dormita.

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Capitolo 19
*** I'm good.. or.. ***


Le giornate passavano velocemente, anche perché la maggior parte dei giorni che separarono la nostra partenza per New York le passammo a letto, a dormire.
Prima che me ne potessi rendere conto era già arrivato il 29. Quella mattina il cielo fuori era di un azzurro talmente chiaro che sembrava bianco, bianco come i fiocchi di neve che stavano cadendo leggeri da esso. Il vialetto di casa mia era completamente ricoperto dalla neve fresca, così anche il giardino, i tetti delle case e il mio cuore. Era un cubetto di ghiaccio quel giorno.
Ci sono giorni in cui il mondo è così sincero. Dove tutte le domande sembrano ficcarsi in testa. Dove non sai perché, dal momento in cui apri gli occhi, senti il cuore pesante.
Harry passò tutta la mattinata a casa a fare le valige, cosa che avrei dovuto fare anche io, ma quella mattina mi sentivo giù di morale, a terra.
Mi andai a sedere sul davanzale della finestra come facevo sempre quando avevo bisogno di riflettere un po'. Era bellissimo. Il paesaggio completamente bianco mi faceva gioire gli occhi. 
Quando ero in Italia la neve non la si vedeva spesso, anzi, non era certo che la vedessi almeno una volta all'anno. Ho sempre amato la neve, come ho sempre amato la pioggia. Sono due tempi atmosferici che mi hanno sempre affascinato. La pioggia perché rivela chi siamo, perché ci indebolisce, ma neve perché ci fa essere felice anche se ci rende congelati dentro.
Quando vedo la neve, la prima cosa che mi viene in mente e una cioccolata calda bevuta vicino al camino di casa, con vicino l'albero di Natale tutto in ghingheri, oppure, mi vengono in mente lunghe scene di film. I baci sotto la neve. Il primo fiocco di neve che sfiora la guancia alla ragazza innamorata. Dio, la neve, l'unica cosa che mi faceva veramente essere felice, anche se quella mattina ben poco mi avrebbe reso felice.
La mia testa si riempiva di ansia e angoscia. 
Immaginavo le mille domande, i mille flash, le mille urla, lo stress che avrebbe creato il fuso orario, la lontananza da casa, le mille critiche che mi avrebbero rivolto, le mille false storie che avrebbero creato. Stavo crollando?. 
Iniziai a pensare che, forse, non ero adatta al mondo movimentato di Harry, mondo che ormai, stava diventando anche mio.
Era difficile, credetemi. Guardavo fuori casa e trovavo gente travestita in modi assurdi che faceva finta di scattare foto agli alberi per poi fotografare me, o Harry. Compravo un giornale e ci trovavo sopra accuse infondate, storie mai sentite, insulti a gratis. Entravo su Twitter e la maggior parte delle fans dei One Direction mi insultava, mi minacciava, mi derideva. 
Accendevo il cellulare e non trovavo niente. Nessuno che pensasse a me, o che pensasse a come stavo. Niente.
Avevo bisogno di parlarne con qualcuno.
Pensai a Zayn come prima persona, lo ammetto, ma sarebbe stato inutile parlare con una persona che faceva parte dello stesso mondo frenetico che avevo iniziato a temere. Così, puntai l'occhio sulla mia rubrica. MARTIN STARK. 
Ricordavo perfettamente le sue parole “professore, psicologo, psichiatra, tutto quello che vuoi” Bene, questa volta sarebbe dovuto diventare veramente uno psicologo. Lo chiamai.
“Pronto?” rispose
“Ei, saleve em, sono Jade” ora che mi aveva risposto non sapevo più che cosa averei dovuto dirle.
“Oh ciao, dimmi pure”
“Ecco” iniziai “si ricorda il primo giorno cosa mi aveva detto?”
“Riguardo a cosa?” chiese
“Mi servirebbe uno psicologo”
“Stai diventando matta?” chiese scherzosamente.
“Forse” risi appena “Ho bisogno di parlare con qualcuno” terminai con voce seria.
“Dammi dieci minuti e sono da te”
“La ringrazio” attaccai il telefono.
Ero di nuovo da sola. 
I fiocchi di neve continuavano a cadere lentamente, molto lentamente. Io rimanevo li a guardarli, quasi come se li stessi contando. Forse lo stavo facendo veramente, o forse, semplicemente, speravo che loro si accorgessero di me.
La macchina del professore lasciò le sue impronte sulla neve del mio vialetto. Portai il mio corpo ad aprirle. 
“Ei Jade” iniziò “che succede?”
“Possiamo andare in stanza?” le risposi facendole strada. 
Salimmo in camera mia. Mi andai a sedere nuovamente sul davanzale della mia finestra mentre il professor Stark si accomodò sul mio letto.
“Allora?” chiese.
“Cosa pensa della neve?” chiesi continuando a guardare fuori dalla finestra.
Tacque per qualche minuto.
“Credo che sia l'agente atmosferico più vero. Rimane di un colore neutro, bianco, quasi come se ti lasciasse vedere in lui tutto quello che tu vuoi vedere. E una cosa che ti riscalda l'animo. E' qualcosa di raro. Cade solo in un periodo dell'anno e solo se ha voglia. Credo sia la cosa meno domabile, più pura. E' bellissima” terminò sorridendo e guardando anche lui fuori dalla finestra. 
“E per te invece?” chiese guardando me questa volta.
“Sa” iniziai “mi sono sempre vantata della mia grande intelligenza nell'utilizzare ed unire le parole giuste, ma davanti a tutto ciò, parole non trovo”
“Forse la neve e solo una scusa per non trovare parola”
“Senza forse, lo è” commentai veloce.
“Qual'è la causa principale?” chiese. Non risposi. “Tua zia?”
“No”
“La scuola?”
“No”
“Il lavoro?”
“In parte”
“Harry?”
Non risposi.
“Le cose non vanno bene?”
“No anzi, vanno benissimo”
“Credo di aver capito” esordì alzandosi in piedi e avvicinandosi al davanzale “Mondo difficile il suo, non è così?”
“Parecchio” risposi sorridendole appena.
“Sai, una volta ho lavorato con una ragazza, una ragazza proprio come te che stava con un personaggio famoso. Aveva lo stesso problema che hai tu adesso. Un giorno si e svegliata e ha detto “Non sono fatta per questo mondo” e bene, oggi dirò a te le stesse cose che dissi a lei qualche anno fa.” tirò il mio volto verso i suoi occhi, voleva che lo guardassi mentre mi parlava.
“Il mondo in cui stai vivendo ti punta gli occhi addosso. Analizza ogni tua singola mossa e aspetta che tu faccia un minimo sbaglio per mandarti al tappetto. Ti infama, ti priva della tua privacy, ti fa sentire chiuso in una gabbia, è vero. Ma sai una cosa, il mondo reale e molto peggio. Li non hai nessuno che ti possa far vedere bene come nel tuo mondo gli errori che stai commettendo. Li non c'è nessuno che ti farà i complimenti quando farai un'opera buona, anzi, nel mondo reale più opere buone fai più sei uno schifo, più la gente pensa che lo fai per secondi fini. Hai trovato una persona che ti vole bene, perché e così, te ne vuole, molto. Se ti danno cento motivi per rimanertene al tappeto te dagliene centouno per rialzarti e mandarli a fanculo, senza tanti giri di parole. Il mondo è un mare di squali. Basta che impari a nuotare e tutto ti sembrerà andare nella direzione giusta. Basta pensa a quello che la gente possa pensare di te. Basta credere di non essere abbastanza, basta pensare in generale. Sei giovane. Viviti la vita ora che puoi farlo. Esci la sera, non tornare a casa la mattina. Innamorati, ama, vivi, odia. Fai di tutto. Ma ricorda, nel tuo mondo se lo fai sei una persona che vuole provare tutto della vita, nel mondo normale, sei solo una ragazzina viziata che non capirà mai il senso della vita.” terminò così la sua spiegazione. 
Il mio cuore si era riscaldato. Sorridevo, finalmente.
“Secondo lei” chiesi “cosa ha pensato la gente quando è uscita la notizia della gravidanza?”
“Ha importanza? I commenti negativi che fanno loro non arriveranno mai ad eguagliare i complimenti che Harry ti ripete ogni giorno, no?” 
Cavolo, era stupendo. Avevo proprio bisogno che qualcuno mi dicesse quelle parole. 
“Posso abbracciarla?” le chiesi
“Adesso per abbracciare una persona serve anche un permesso?” chiese lui sorridendomi e aprendo le sue braccia.
“Non vorrei sembrare inopportuna” commentai
“Ma smettila” mi tirò a lui abbracciandomi proprio come un papà fa con la propria bambina. 
“Adesso smettila di piangerti addosso, ho letto che i One Direction suoneranno al Capodanno a New York e che arriveranno a domani con le loro belle ragazza nella città e io” disse guardandosi in torno “non vedo ancora la tua valigia pronta”
“Si beh” commentai sorridendole “penso che mi metterò a farla ora”
“BRAVA! Io invece ora vado, ho un pranzo. Mi raccomando” disse alzandosi dal letto e indossando il suo cappotto “sorridi sempre, sempre e comunque.”
Sorrisi. Il professore stava uscendo dalla stanza quando lo bloccai.
"Aspetti" si fermò "com'è finita poi tra quella ragazza e il suo ragazzo?"
"Beh" iniziò "da quello che so si sono sposati e hanno avuto due figli" sorrise. Uscì dalla stanza e poi dalla porta di casa. Ero felice.
Tirai fuori la mia valigia e iniziai a infilare dentro tutto l'occorrente. 
Quella sera, assieme a tutti gli altri, saremmo stati alla festa di inaugurazione della casa di Zayn.
“Devo vestirmi elegante o in tuta?” chiesi quando Harry entrò in casa mia verso le sei di sera.
“Beh, siamo solo noi.” rispose sorridendomi.
“Bene, opterò per Jeans e tacchi” conclusi tirandoli fuori dall'armadio e infilandomeli “Domani per il viaggio mi vesto così, almeno sono comoda” terminai.
“Ottima osservazione” rispose Harry baciandomi.
Alle 19.30 uscimmo di casa per andare da Zayn. Harry caricò sia la mia che la sua valigia sull'auto e sfrecciammo via. 
“Ho visto una macchina parcheggiata fori dal vialetto di casa tua stamattina, chi era?” chiese Harry mentre guidava per andare da Zayn.
“Oh era il mio professore, dovevo consegnarle dei compiti che mi aveva dato prima delle vacanze” bugia che mi ero già preparata.
“Capito, come va con la scuola?” chiese Harry sorridendomi
“Tutto bene, forse riuscirò a entrare all'università” risposi
“Beh, ora che lavori non penso ti servirà molto l'università” commentò mettendosi a ridere.
“Infatti grazie a dio lavoro, sennò all'università ci sarei dovuta andare per forza”
La macchina si fermò davanti all'entrata principale.
“Non entri su retro?”
“Come fai a sapere che c'è un'entrata sul retro?” chiese Harry dubbioso.
Merda. Lui non sapeva che avevo passato una notte a casa di Zayn, me ne scordavo sempre.
“Beh, tutte le case hanno un'entrata sul retro” cercai di giustificarmi velocemente.
“Oh beh, si, ma Zayn ha detto di parcheggiare qui la macchina che dopo vengo a prenderci le valige” rispose sorridendomi
“Capito” presi la mia borsa. Stavo scendendo dalla macchina quando Harry mi fermò.
“Che c'è?” chiesi
“Mi sei mancata oggi” disse con quel suo faccino amoroso.
“Anche tu” risposi avvicinando la mia fronte alla sua. Mi stampò un bacio, lungo e tenero. In tempo zero, la macchina era circondata da mille flash. 
Fantastico, pensai.
“Aspetta che scendo io, poi ti vengo ad aprire a te” disse Harry scendendo dalla macchina e facendosi spazio tra i fotografi, venne ad aprirmi lo sportello. Scesi velocemente. Harry allontanava le persone da me che, continuavano a chiedere cose sulla presunta gravidanza.
“Se era tutto falso perché fare i Test?” “Non siete usciti di casa per un giorno intero, che progetti avevate fatto” “Ci sei rimasta male nel scoprire che non eri in cinta?” “Volevate tenerli il bambino” “Preferivate maschio o femmina?” “Come lo avreste chiamato” Facevano tante di quelle domande stupide che ridevo quasi nell'ascoltarle.
Finalmente arrivammo all'entrata principale. La porta si aprì velocemente. Entrammo e ci dirigemmo alla porta dell'abitazione di Zayn.
“Allora, come lo avesti chiamato?” chiese Harry mettendosi a ridere.
“Asdrubale, ti piace?” chiesi con occhioni teneri
“Asdrubale Styles? Non ci starebbe nemmeno male” commentò dandomi un altro bacio.
“Oh eccoli qui” disse Niall aprendo la porta di casa e facendoci entrare “mi siete mancati” commentò venendo ad abbracciarci.
“Anche tu mi sei mancato” commentò Harry.
“E a te sono mancato Jade?” 
“Troppo” lo abbracciai 
“ECCOLI QUI” disse Louis venendo a palpare il sedere a Harry. Era d'abitudine ormai vedersi palpeggiare a vicenda. 
“Ei bella” disse Eleaonor venendo verso di me “come stai?” chiese
“Eila, tutto bene te?”
“Bene, se non si conta che ho un mal di testa allucinante”
“Tutta colpa della caffeina secondo me” disse Danielle avvicinandosi a noi assieme a Liam. 
“Ti sei tagliato i capelli?” chiesi guardandolo la sua testa ormai completamente pelata.
“Si, volevo cambiare” rispose sorridente.
“Se avete finito di fare salotto, la cena sarebbe pronta” disse Zayn facendoci avviare verso la cucina. Era esattamente come me la ricordavo, ma feci finta di niente in presenza di Harry.
Ci porse dei bicchieri contente spumante, credo. Facemmo il brindisi, dopo di che, andammo a cenare. 
Era tutto molto buono. La serata andava per il meglio. Alcuni, tipo Harry e Louis alzarono un po' troppo il gomito, cosa che feci notare a Harry parecchie volte durante la serata. Lui rispondeva con “No, ma sto bene” mi baciava e tornava a bere. Stessa cosa faceva Louis con Eleaonor. Ma cosa potevamo fare? Rimanevamo a guardare la scena come se non fosse niente.
Erano le 2 e mezza quando cercammo di prendere sonno.
Zayn e Niall andarono a dormire nella camera da letto, Liam e Danielle andarono a dormire sul divano, Louis e Eleaonor nella camera degli ospiti e io e Harry nella seconda camera degli ospiti, camera che, tra l'altro, non avevo ancora visto. Era molto carina e accogliente. 
Harry era più “spinto” del solito nelle cose che faceva e nei baci che mi dava. Colpa dell'alcol. Odiavo la gente che beveva. Ammetto che anche a me capitava di farlo, ma non mi riducevo mai in condizioni squallide. 
Harry era rosso in volto e sudava parecchio. Camminava e capiva perfettamente quello che le dicevo, e andava già più che bene, però era un po' maldestro nelle cose che faceva. Si buttò sul letto della stanza tirandomi giù con lui.
“Ti amo” mi disse con quella sua voce contenta.
“Si ti amo anche io, ma mi fai alzare?” chiesi mettendomi a ridere vedendo la faccia stravolta di Harry che rideva con le poche forze che le erano rimaste.
“Sei tu che non ti alzi” rispondeva lui continuando a stringermi al suo petto.
Andammo avanti per molto, fino a quando, crollai io sopra lui e lui sotto di me.
Crollo che durò veramente pochissimo. Mezzora dopo che chiudemmo gli occhi Louis venne a svegliarci. Era ora di andare a prendere l'aereo. Privi di spirito uscimmo dalla casa di Zayn, entrammo nella macchina che ci attendeva fuori, scendemmo all'aereoporto e, crollammo nuovamente sull'aereo che ci stava portando a New York.

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