Camminare

di mamie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Per la strada (Kakashi) ***
Capitolo 2: *** In giardino (Sakura) ***
Capitolo 3: *** Nella foresta (Shikamaru) ***
Capitolo 4: *** Nel deserto (Sasuke) ***
Capitolo 5: *** Nella stanza (Tsunade) ***
Capitolo 6: *** Al cimitero (Kakashi) ***
Capitolo 7: *** Sul sentiero (Naruto) ***
Capitolo 8: *** Un piede davanti all'altro (Sai) ***
Capitolo 9: *** Labirinto (Shikamaru) ***
Capitolo 10: *** Correre fino alla fine del mondo (Sakura) ***
Capitolo 11: *** Girare in tondo (Sasuke) ***
Capitolo 12: *** Legami (Naruto) ***
Capitolo 13: *** Con i piedi pesanti (Shikamaru) ***
Capitolo 14: *** Cadere (Sai) ***
Capitolo 15: *** Stare fermi (Kakashi) ***
Capitolo 16: *** Tornare indietro (Sakura) ***
Capitolo 17: *** Volare (Sasuke) ***
Capitolo 18: *** Segnare la strada (Kakashi) ***
Capitolo 19: *** Porte chiuse (Sasuke) ***
Capitolo 20: *** Polvere (Kakashi) ***
Capitolo 21: *** Quando la strada finisce (Naruto) ***
Capitolo 22: *** Sassi (Sakura) ***
Capitolo 23: *** Tornare (Kakashi) ***
Capitolo 24: *** Parole (Shikamaru) ***
Capitolo 25: *** Andare avanti (Tsunade) - Corale (epilogo) ***



Capitolo 1
*** Per la strada (Kakashi) ***


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Nota: seconda classificata al contest No Words - Senza Parole contest di Audrey_24th con Mad World.


1. Per la strada (Kakashi)
 
Quante volte ho camminato per questa strada? Così tante che la conosco ormai come le tasche dove tengo affondate le mani . Lì c’è il ristorante di Ichiraku, dove fanno i ramen che piacciono tanto a Naruto. Anche passando a quest’ora si sente un buon odore venire dalla cucina già in funzione. Più avanti, il negozio di fiori dove lavora Ino. In questa piazza venivamo a giocare finite le lezioni. Ogni palo di legno, sasso, granello di polvere attaccato alle suole, ogni forma e ogni odore di questo villaggio mi rammentano qualcosa. Quando i ricordi sono più numerosi delle speranze… allora, forse, sei vecchio.
 

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Capitolo 2
*** In giardino (Sakura) ***


2. In giardino (Sakura)
 
I ciliegi sfioriscono agli strappi del vento per poi maturare i loro frutti con calma, in segreto. Solo alla fine, quando il sole si decide ad uscire dalle nuvole già estive, esplodono di rosso accecante. Non è una fine, è un inizio.
Anch’io pensavo di essere morta quando te ne sei andato. In qualche modo sono morta. No, neanche se ti vedessi in questo momento varcare la porta del villaggio con le tue gambe, e so che non lo farai, potrei mai ritrovare quella dolcezza di allora.
Ora aspetto il frutto sanguigno in cui affondare i denti, per sapere se valeva davvero la pena… perdere tutti i fiori.
 

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Capitolo 3
*** Nella foresta (Shikamaru) ***


3. Nella foresta (Shikamaru)
 
Il sole.
È quello nella foresta ad essere diverso.
Non ti arriva più da tutti i lati rendendo decise le ombre. Nella foresta il sole ti sfugge: sembra un pezzo di tenda sfilacciata che basta un colpo di vento a strappare via.
Chi abita la foresta sa come muoversi qui dentro: i cervi non fanno rumore passando come ombre fra i tronchi maculati; gli scoiattoli sono solo un lampo velocissimo attorno ai rami, uno sventolare impertinente di code. Nessuno si mette mai in evidenza, in una foresta.
Se vuoi entrarci, devi fare come il sole: arrivare di nascosto, camminare leggero, essere rapido a scomparire.
 


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Capitolo 4
*** Nel deserto (Sasuke) ***


4. Nel deserto (Sasuke)
 
Ogni luogo è un deserto se ti hanno trasformato il cuore in una pietra che si scheggia poco a poco.
Niente pioggia, niente lacrime. Non cresce nulla nella terra arida, nella polvere di ossa che la ricopre.
Il tuo corpo va avanti, come una marionetta ben manovrata, a compiere le proprie funzioni quotidiane. La tua mente così brillante continua a costruire piani e strategie come castelli di carta. Dentro c’è solo il vuoto.
Camminare in questo deserto è calpestare ad ogni passo la propria tomba. Ogni sentiero finisce nel nulla e questo lo sai da tempo… ma tu continui, ostinatamente, a camminare.
 
 

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Capitolo 5
*** Nella stanza (Tsunade) ***


5.  Nella stanza (Tsunade)
 
Misuri i tuoi passi in questa piccola stanza calibrandoli perché siano in numero uguale. Misuri le parole da dire perché siano sempre quelle giuste. Misuri le espressioni del tuo viso perché non lascino intravedere lo sconforto o la paura. Bisogna parlare con voce dolce, bassa, e sorridere. Anche quando non ne hai voglia, anche quando vorresti essere tu quella da consolare.
Ci sarà sempre qualcuno che ti accuserà di avere sbagliato tutto, e qualcun altro ti attribuirà i propri pensieri meschini. Niente pace, niente, mai.
Fuori dalla finestra gli aceri incendiano la sera fredda d’autunno. Segui assorta il cadere di una foglia.
Ti piacerebbe morire con tanta naturalezza.
 

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Capitolo 6
*** Al cimitero (Kakashi) ***


6. Al cimitero (Kakashi)
 
I ninja che vivono a lungo sono davvero pochi. Lo sappiamo e non stiamo a pensarci più di tanto.
Queste lapidi onorate di incensi e offerte sono quello che ci aspetta dopo una vita passata a combattere e uccidere. È così che funziona: queste sono le nostre regole. Le abbiamo accettate e abbiamo vissuto credendoci.
Ogni volta che devo partire torno qui a vedere quello che un giorno sarà il mio posto. Non so se avverrà presto o dopo molto tempo, se arriverà velocemente o dopo una lunga sofferenza. Nessuno lo sa.
In qualche modo, però, mi consola sapere che un giorno qui sarà scritto anche il mio nome.
 

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Capitolo 7
*** Sul sentiero (Naruto) ***


7. Sul sentiero (Naruto)
 
Ho fame. È una cosa stupida, lo so, però ho fame. Camminiamo da stamattina.
Agli altri non sembra importare, sono troppo concentrati sulla missione.
Anch’io mi sento tutto teso, come se questa notte qualcuno mi avesse messo la pelle nel bucato tirandola fuori ristretta.
Dalla faccia di Kakashi sensei direi che stavolta non andrà a finire bene. Forse è per questo che ho fame. Di morire non è che mi importi tanto, ma ci sono un sacco di cose nel mondo che non ho ancora assaggiato. Ci sono anche un sacco di cose da rimettere al loro posto.
Perché sto dentro ad un gioco dove manca sempre un pezzo?
 

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Capitolo 8
*** Un piede davanti all'altro (Sai) ***


8. Un piede davanti all’altro (Sai)
 
Ci sono molte cose che ancora non capisco. Vedere gli altri parlare e muoversi con tanta naturalezza mi fa sentire un estraneo. Qualcuno che si è infilato a forza in un posto che non è il suo. Loro sorridono e mi incoraggiano, ma ai loro occhi io sarò sempre la toppa messa sullo strappo che non si può ricucire.
Sento il terreno duro sotto i piedi e l’aria fredda attorno. Un falco vola altissimo contro il sole. Mi fermo e poi vado avanti di nuovo. Io, che so bene come camminare da solo, non riesco ad adattarmi al passo degli altri. Anche se lo vorrei con tutte le mie forze.
 

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Capitolo 9
*** Labirinto (Shikamaru) ***


9. Labirinto (Shikamaru)
 
I sentieri si biforcano ogni volta. Ogni volta si tratta di scegliere. Alla fine formano una rete simile ad un labirinto. Se non fai la scelta giusta ti puoi perdere per sempre.
È una questione di strategia. Che strada devo prendere? Quella più diretta e veloce? Oppure fare un lungo giro per avvicinarmi da un punto inaspettato?
Dalla mia scelta potrebbe dipendere la vittoria o la sconfitta? Oppure la strada che faccio è indifferente e succederà quello che deve succedere qualsiasi direzione prendiamo?
Nessuno ha mai risposto a queste domande e di certo nessuno si scomoderà per dare una risposta ad uno come me.
 


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Capitolo 10
*** Correre fino alla fine del mondo (Sakura) ***


10. Correre fino alla fine del mondo (Sakura)
 
La cosa peggiore, Sakura lo sa, sono i bambini. Li ha visti molte volte, durante l’ultima guerra, distesi tutti in fila con le faccine morte che aspettavano la grazia di un sudario e di una sepoltura. Qualcuno le è sfuggito proprio all’ultimo momento, lasciando la sua mano come chi si perde nella corrente di un fiume.
Non vuole ricordarseli, ma loro spesso rispuntano a graffiare le pareti scrostate della sua memoria.
Ti abituerai, le diceva Tsunade… ma lei non si è mai abituata.
Allora, quando vede di nuovo le loro facce, si mette a correre. Corre come se dovesse arrivare alla fine del mondo.
Laggiù, forse, troverà un perché.
  


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Capitolo 11
*** Girare in tondo (Sasuke) ***


11. Girare in tondo (Sasuke)
 
Io disturbo i vostri progetti, scombino i vostri piani, sono la vespa molesta che non riuscite ad uccidere. Vi giro intorno aspettando il momento giusto per affondare il mio pungiglione nelle vostre carni.
Mi piacerebbe avere veleno sufficiente per tutti voi, per affondare con gioia la mia spada in ciascuno dei vostri corpi goffi e lenti.
A volte stringo il cerchio tanto da farvi sentire il mio ronzio e a volte faccio un largo giro in silenzio, per poi attaccarvi da una direzione che non vi aspettate. Non ho nessuna intenzione di lasciarvi stare, nessuno di voi.
Tanto, la mia strada non va da nessuna parte.

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Capitolo 12
*** Legami (Naruto) ***


12. Legami (Naruto)
 
Tutti mi dicono che sono stupido, perché non voglio lasciarti andare. Chi gli dice che hanno ragione? Cosa mi importa di quanta strada devo fare per raggiungerti? Anche se fossi dall’altra parte dell’universo camminerei per venirti incontro.
Non è vero che è una cosa da bambini, che adesso siamo grandi e possiamo lasciarcela alle spalle. Sono le cose da bambini quelle che ci restano dentro più a lungo. Persino io l’ho capito.
Il vecchio Jiraya sarebbe stato molto deluso se avessi rinunciato. Mi manca, sai? Lui avrebbe capito. Non sarebbe stato a fare tante domande e mi avrebbe lasciato andare.
Io ti raggiungerò.
Non puoi aver dimenticato, Sas’ké.
 

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Capitolo 13
*** Con i piedi pesanti (Shikamaru) ***


3. Con i piedi pesanti (Shikamaru)
 
Ino mi guarda e non sorride. È tanto tempo che non la vedo sorridere. Anche Choji, che era capace di ridere e piangere in un momento, è diventato così silenzioso.
Non ci parliamo quasi più. Non abbiamo bisogno di parlare. Sappiamo che ognuno di noi si culla il suo dolore come un bambino morto fra le braccia.
Forse ci farebbe bene parlare, ma non ora, adesso non è proprio il momento. Ci sono ancora troppe cose da fare, troppe cose che potrebbero andare storte, troppi pezzi del gioco da incastrare.
Eppure oggi mi pesano i piedi e cammino troppo lento.
Sento che siamo vicini.
 

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Capitolo 14
*** Cadere (Sai) ***


14. Cadere (Sai)
 
Sai sente le gambe che cedono e cade prima ancora di avvertire il dolore. Rotola via da quella cosa che lampeggia e morde e cerca di rimettersi in piedi, ma il suo corpo sottile si è fatto pesante tutto a un tratto.
Sassi e terra schizzano davanti a lui, la bocca gli si riempie di polvere.
Sembra passare un tempo lunghissimo quando finalmente torna a vedere il cielo. Le nuvole sono bianche e vanno veloci.
Sente delle voci che parlano forte, ma non riesce a distinguere le parole. Non hanno importanza. Niente ha più importanza tranne quelle nuvole che vanno veloci e si riflettono nel nero lucido dei suoi occhi.
 
 


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Capitolo 15
*** Stare fermi (Kakashi) ***


15. Stare fermi (Kakashi)
 
Kakashi pianta i piedi ben fermi nel terreno. È una cosa che ha imparato da tempo, quella di mantenersi fermo in un punto, di resistere qualsiasi cosa succeda. Tiene le mani davanti a sé, leggermente aperte, pronte a qualsiasi movimento veloce debbano compiere. Cerca al centro del suo corpo l’equilibrio che gli serve. Sono tutte cose che fa senza pensare, dopo una lunga pratica, gli vengono naturali come respirare. Non pensa a come stare fermo, ma a cosa deve resistere.
Non si chiede mai perché deve resistere, anche se a volte sarebbe così facile cedere e lasciarsi andare.
In fondo al suo cuore lo sa che è per tutti loro.
 

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Capitolo 16
*** Tornare indietro (Sakura) ***


16. Tornare indietro (Sakura)
 
Avanti, non mollare, non adesso, ti prego.
Quante volte Sakura ha mormorato quelle parole? Come un mantra che si snoda inevitabile nel fondo della sua testa mentre fa tutte le cose che deve fare senza aver bisogno di pensarci sopra.
Quante volte ha pregato e supplicato (Chi? Che cosa?) di avere un altro po’ di tempo, un altro po’ di chakra, un altro po’ di vita. Quanti ne ha tirati fuori da quel vuoto in cui è dolce cadere dopo la stanchezza e la sofferenza? Non se lo ricorda.
Si ricorda solo di quelli che non sono tornati indietro, ma questa volta no. No.
Ti prego. Torna indietro.
  

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Capitolo 17
*** Volare (Sasuke) ***


17. Volare (Sasuke)
 
Io sono il falco sulla roccia[1]. Non mi puoi catturare, io volo in alto e scruto la mia preda stando accanto alle nuvole.
Io sono la corrente del fiume. Non puoi stringerla fra le dita, non puoi fermarla per sempre. Quando arriva, l’onda di piena travolge ogni cosa.
Io sono il vento sul mare. Passo sopra le onde e le percuoto con la mia forza.
Non potete fermarmi, potete solo uccidermi, oppure potete morire.
Per me non fa differenza.
Un ninja deve compiere la sua missione, non è vero? Non ci insegnavate questo voi maestri intenti a plasmare il nostro ardore?
Siate orgogliosi di me, ora. Mi avete insegnato bene.


[1]Verso di un famoso poema celtico che comincia con “Io sono il vento sul mare”.
 

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Capitolo 18
*** Segnare la strada (Kakashi) ***


18. Segnare la strada (Kakashi)
 
No, Sasuke. No. Il cammino che ti mostravo, nei giorni difficili del tuo affacciarti al mondo, era un altro.
Io ti insegnavo ad andare avanti, ma ho fallito, e come tutti i fallimenti questo mi brucia di più perché è sulla tua pelle che l’ho provato.
Sì, vi ho insegnato a rispettare le regole, perché senza regole c’è solo la sopraffazione del prepotente e la meschinità del truffatore, ma vi ho anche detto che ci sono cose che vanno al di là delle regole e senza queste nessuno diventa veramente un ninja.
Lasciami almeno riscattare il mio onore in questo modo: perché tocca a me riportarti indietro.

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Capitolo 19
*** Porte chiuse (Sasuke) ***


19. Porte chiuse (Sasuke)
 
Sasuke chiude gli occhi. Un attimo solo. Sente. Ci sono i rumori degli alberi e degli animali, ci sono i sassi che si spaccano lentamente al sole, ci sono delle voci che parlano.
Tutto è indifferente.
Il dolore e la rabbia, persino la sete di vendetta ormai sono qualcosa di lontano, piatto, morto… come lui.
Perché allora andare avanti?
Sasuke accarezza per un attimo l’idea di chinare il capo, lasciare che quelle mani avide di passato lo tocchino ancora una volta. Poi ride della sua idea. Ride come un folle.
Sente il rumore di una porta che si chiude, in lontananza. Lo sa che non potrà riaprirla mai più.

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Capitolo 20
*** Polvere (Kakashi) ***


20. Polvere (Kakashi)

Ha la polvere negli occhi, Kakashi, e nella bocca. La polvere che si alza dalla strada gli morde la gola e gli soffoca il respiro. Muove le mani creando sigilli sempre più veloci. Muove le gambe cercando di essere ovunque. Attorno a lui… ombre. Non le riconosce.
Girano intorno come soffi di vento. Entrano una nell’altra, svaniscono nel nulla.
Fantasmi.
Non riesce più a distinguere i vivi dai morti, Kakashi. Non riesce più a vedere in che direzione va la strada.
Poi una striscia di cielo chiaro…
E la testa luminosa di Naruto che gli sfreccia davanti come una cometa.
 

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Capitolo 21
*** Quando la strada finisce (Naruto) ***


21. Quando la strada finisce (Naruto)
 
Naruto non sa perché. Naruto non sa più nulla. Forse non ha mai saputo nulla.
Apre gli occhi e si rende conto che avrebbe voluto continuare a sognare. Per sempre.
A cosa sono serviti tutti quegli allenamenti, la sua ostinazione, la sua dedizione?
Per arrivare a questo?
C’era davvero bisogno di tutta questa strada per sentire il sangue di Sasuke scorrergli fra le dita?
Sente la mano grande di Kakashi che gli stringe forte il braccio. Vede le sue labbra che si muovono, ma non percepisce nient’altro.
Nient’altro che quel fiume di sangue e il nero spento dei suoi occhi.

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Capitolo 22
*** Sassi (Sakura) ***


22. Sassi (Sakura)
 
Sorridi. Le tue labbra sono distese, il tuo volto è sereno. Vuol dire che adesso sei felice?
Sono rimasta qui, ferma come un sasso abbandonato, inutile e stupido.
I sassi non piangono. Ai sassi non importa di essere presi a calci.
Vorrei tanto essere davvero un sasso. Stare qui per sempre, sgretolarmi al sole e alla pioggia, essere ignorata da tutti, tornare polvere.
Il sangue appiccicoso si è raffreddato sulle mie mani in croste nere.  Dalla gola mi escono latrati di cane che non so articolare in parole.
Ci hai uccisi tutti, Sasuke. Dal primo passo che hai fatto fuori da Konoha fino a questo giorno.
Noi siamo morti.

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Capitolo 23
*** Tornare (Kakashi) ***


23. Tornare (Kakashi)

Come torneremo a casa, ora?
Non ci saranno grida di trionfo e pacche sulle spalle. Non festeggeremo cantando e bevendo.
Ci sono ferite che non guariscono, strappi che non si possono ricucire, legami perduti per sempre.
Tutti noi finiamo per essere degli storpi che trascinano la propria esistenza sulla strada, cercando di non guardare le deformità degli altri, cercando di non far vedere le nostre.
Fra mesi, o anni, sorrideremo alle battute di qualche spiritoso e ci ubriacheremo alla sera per cercare di dormire e andremo avanti come stolide bestie strappando coi denti un’altra briciola di tempo. Fino alla fine.
 







23. Tornare (Kakashi)
 
Come torneremo, ora, a casa?
Non ci saranno grida di trionfo e pacche sulle spalle. Non festeggeremo cantando e bevendo.
Ci sono ferite che non guariscono, strappi che non si possono ricucire, legami perduti per sempre.
Tutti noi finiamo per essere degli storpi che trascinano la propria esistenza sulla strada, cercando di non guardare le deformità degli altri, cercando di non far vedere le nostre.
Fra mesi, o anni, sorrideremo alle battute di qualche spiritoso e ci ubriacheremo alla sera per cercare di dormire e andremo avanti come stolide bestie strappando coi denti un’altra briciola di tempo. Fino alla fine.
 

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Capitolo 24
*** Parole (Shikamaru) ***


24. Parole (Shikamaru)
 
Guarda, Naruto, siamo a casa. Puoi ancora chiamare casa questo posto?
Guarda il sollievo negli occhi di quelli che ti hanno aspettato. Non sono venuti a festeggiare correndoci incontro a braccia aperte: non c’è nulla da festeggiare. Guarda però come sono felici di rivederti.
Abbiamo fatto tutta la strada del ritorno senza mai guardarci negli occhi. Ognuno ha trascinato fra la polvere le ferite della propria anima.
Tu avrai il tempo di trasformare il dolore in rimpianto e il rimpianto in quieta rassegnazione. Un giorno saprai cosa dire a coloro che te lo chiederanno.
Un giorno, forse, avremo parole per raccontarlo.


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Capitolo 25
*** Andare avanti (Tsunade) - Corale (epilogo) ***


25. Andare avanti (Tsunade)
 
Tsunade li guarda uno ad uno. Sa molte cose, capisce molte cose, ma non dice nulla.
Guarda la testa china di Naruto, gli occhi stanchi di Kakashi, il volto pieno di lacrime di Sakura.
Da qualche parte, molto lontano nella sua mente, tira un piccolo sospiro di sollievo. Un problema in meno.
Da qualche parte, molto profondamente nel suo cuore, sente un altro strappo che lo fa sanguinare.
Niente di tutto questo traspare dal suo viso serio e sereno. Cerca parole di lode e di conforto rendendosi conto di quanto siano inutili.
Naruto ora ha alzato gli occhi. La trafigge col suo sguardo azzurro.
 
 
26. Corale (epilogo)
 
Cosa faremo ora? È finita?
No, non è mai finita. Dopo una battaglia ce n’è un’altra. Dopo una guerra ce n’è un’altra.
Cercheremo di stare in piedi e saldi sulle gambe. Tireremo su i compagni che cadono e seppelliremo i morti.
Terremo a bada i ricordi, e il terrore, e gli incubi la notte.
Sorrideremo ai bambini. Questo, almeno, glielo dobbiamo.
Cercheremo di farlo fino all’ultimo.
Continueremo a camminare.

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