Il mistero di Afrodisia

di PsiPower
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Extra Cap1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Extra Cap2. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Afrodisia,V sec. a.C. (Grecia)
 
Un giorno come tanti nella città di Afrodisia solo un po' più nuvoloso del solito ma con un clima caldo, uno spiraglio di luce si fa spazio tra le nuvole e si dirige proprio sul tempio principale dedicato alla dea Afrodite. Colpisce una giovane donna sulle scale intenta a ripulire ciò che resta di un sacrificio.
 
"Uffa!!
Un altro giorno al tempio a sgobbare. 
Possibile che ogni volta che i miei compaesani fanno dei sacrifici io debba ripulire il tutto?
chissà che cosa se ne faranno poi gli dei di un agnello dico io,
Eppure ho sentito dai sacerdoti che gli Dei si nutrono di una sostanza divina chiamata nettare o ambrosia e non mi risulta che un agnello ne abbia.
Accidenti hai sacerdoti pensassero almeno di non sporcare tutto col sangue tanto a loro che importa sono io che devo pulire."
 
“Sotiria!” ... mi volto al suono del mio nome.... e vedo Eupthasia, una delle sacerdotesse di questo tempio.

”Si signora?” 

lei mi sorride ed è come se risplendesse, inoltre non posso fare a meno di pensare che nonostante abbiamo la stessa età siamo su due livelli diversi lei è bellissima. 
Ha degli occhi nerissimi e anche se severi e ligi sono pronti a rincuorare e lodare, inoltre ha dei ricci lunghi che le cadono morbidi sulle spalle, la pelle è perfettamente curata tutto di lei e curato nei minimi dettagli comprese le mani che sono morbide come le pesche... insomma è stupenda la degna futura Sacerdotessa di Afrodite.
io? pfff.... io sono bassa, occhi azzurri, capelli ricci e ribelli. 
Vesto di stracci e le mie mani ormai non si possono più chiamare così... 
ho solo 15 anni e sono già tutte usurate.
 
“Sotiria, ti prego, è giunta l’ ora della preghiera alla dea... vai a chiamare tutti i sacerdoti.”

"Certamente signora!”

Inizio a correre per tutta l’ acropoli più veloce che posso per chiamere i sacerdoti, cosi faceno una volta avvertiti tutti sarò libera di ritornare a casa nell’ Asty.
Dopo un ora arrivo finalmente alla mia dolce casa anche se è molto umile.
In essa vivo con i miei genitori adottivi: Pagkratios, mio padre, e Anastasia, mia madre.
Loro mi hanno raccontato tante volte la storia della mia nascita. Mi dicono sempre che per loro sono stata un dono degli Dei che hanno avuto compassione per loro e che gli hanno donato me, visto che di figli propri non hanno avuto la benedizione. Mi trovarono in una notte serena, mentre passeggiavano per l’ agorà, sentirono un pianto di un bambino. Loro si misero a cercare il posto da cui proveniva questo pianto e infine, davanti alla scuola dei nobili trovarono me che piangevo dalla fame e dal freddo.
L’ unica cosa che avevo che mi potesse indicare era il mio nome: Sotiria scritto su un braccialetto.
Mi presero con loro e come riconoscenza agli Dei mi fecero lavorare al tempio sin da quando avevo 5 anni.
Gli sono grata per questo impiego cosi posso imparare a leggere e scrivere, cosa che solo la nobiltà può permettersi.
 
La  città in cui vivo io è molto piccola: Afrodisia.
Noi veneriamo la Dea Afrodite, la più bella di tutte.
Essa è la nostra maesta e viviamo per onorare i suoi insegnamenti.
Lei insegna che la bellezza è racchiusa dentro di noi e cosi si manifesta anche all'esterno, non amate la guerra ma ama il tuo corpo e prenditene cura perchè esso genera vita.

 
Dirigendomi verso la mia camera apro la finestra per far entrare un pò di brezza notturna ma entra un odore diverso,
questo profumo è inconfondibile:

"Qualcuno sta sacrificando un agnello.
Ma a chi? il tempio è chiuso e nessuno a parte i sacerdoti possono accedervi.
Questa cosa non mi torna."

Guardo fuori il niente assoluto. nessun suono, nessun fumo, nessuna luce di falò... il nulla. Eppure io questo odore lo sento. Dopo una breve riflessioneprendo una decisione e nel cuore della notte mi avvio verso l’ acropoli, determinata a capire che cosa stia succedendo, anche perchè non si sa mai sussurando tra me e me.

"Non mi perdonerei mai se qualcuno stesse andando a fuoco nel tempio e nessuno lo stesse aiutando!"

salgo l’ alta collina e giungo al tempio di afrodite.

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Capitolo 2
*** Extra Cap1. ***


Come mi ha fatto notare una cara amica utilizzo termini che non sempre si conoscono.
Creato questa nota per far si che tutti capiscano cosa intendevo.


Asty=è il termine utilizato in genere per indicare la parte bassa della città della Grecia antica, dove viveva il popolo. Era una zona rurale e periferica, in cui risiedevano le classi sociali inferiori.
 
Ambrosia =è a volte il cibo, a volte la bevanda degli dei
 
Agorà =è il termine con il quale nella Grecia antica si indicava la piazza principale della polis.
 
Polis =si indica una città-stato della Grecia antica.

Dea Afrodite = nella religione greca, è la Dea dell'amore, della bellezza, della sessualità, della sensualità, della lussuria e dei giardini.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


Arrivata in cima inizio a guardarmi intorno: Il tempio dedicato alla Dea Afrodite è posto su una collinetta  andando da est-ovest è un tipoco stile Antis come si vedono in tutti i villaggi, l'ingresso est presenta una rampa non molto lunga 15 scalini, così mi ritrovo in un ampio spazio aperto circondato da colonne e la luce della luna mostrava chiaramente che tra il periblo alla mia sinistra e il peristasi alla mia destra è presente il giardino composte di mele e rose essi sono fiori e piante amate dalla Dea. Entro nell'edificio principale  con due colonne comunemente detto distilioe, attraverso il pronao qui essendo chiuso ci sono fiaccole che illuminano l'interno anche se scarsamente. Salgo i brevi scalini essendo sopraelevato rispetto al giardino. La particolarità del nostro tempio è riposta nella naos o comunemente detto cella essa è a forma circolare dove è situata la statua della Dea  è  un tempio in stile Tholos cosa inusuale come se l'Antis fosse stato costruito in un secondo momento per racchiudere il Tholos per proteggerlo.
Qui non era permesso entrare se non ai sacertoti o nei giorni di festa.
Alle spalle del tempio Tholos c'è un muro ma non si vede traccia ne si sente odore di fumo.

"Che mi fossi sbagliata? No è impossibile so che veniva dal tempio. Aspetta forse nell'
opistodomo che si trova nel retro sicuramente sara li."

Uscendo di corsa dalla cella passavi nel pronao e percorsi tutto il peribolo fino a giungere nell'opistodomo qui con mia grande sorpresa non trovai nulla solo un grande bracere al centro ma le ceneri al suo interno erano spente da tempo.
ma niente di niente, nessuna traccia di una qualunque sacrificio.
Anusando l'aria sentii un lieve odore provenire dalla porta quella che conduce nei locali delle sacerdotesse e sacerdoti  decisi di entrare e seguire l’ odore. Scesi i gradini mi ritrovai in un locale illuminato.

"E' adesso da che parte vado verso la destra e dove ci sono le stanze dei sacerdoti alla mia sinistra delle sacerdotesse quello centrale invece porta a gipsoteca vicino alle stanze delle offerte, non dovrei essere qui se mi vedessero sarei punita accidenti. Ma l'odore anche se lieve proviene sicuramente da qui. speriamo che nessuno sia venuto ad onorare la Dea."
(Nota: Era uso comune avere rapporti carnali con i sacerdoti e sacerdotesse per compiacere la dea tramite i loro corpi naturalmente dietro offerte generose, cosi facendo si diceva che la Dea si impossesasse dei corpi dei sacerdoti benedicendo il credente.)

Annusando ogni direzione l'odore di fumo si sentiva piu forte.

"Questa strada porto nella gipsoteca vicino alla stanza delle offerte.... ma come è possibile che prendano fuoco è un posto solato dove nessuno dovrebbe entrare? eppure non riesco a vedere nessun fumo...ne sento solo l'odore"

Testardamente seguo il mio istinto ed entro nella stanza delle offerte.
Questo e un posto dove non è consentito a nessuno entrare solo ai sacerdoti e sacerdotesse se qualcuno mi scoprisse qui potrebbe pensare che stia facendo adirare gli dei rubando qualcosa e potrei rischiare di essere sacrificata per placare la loro rabbia.
Ci fu  una breve lotta interiore e la curiosità vince sulla paura...

"E poi, chi vuoi che sia sveglio a quest’ora della notte?
...ho parlato troppo presto.  Dei passi che vengono verso di me."

la camera è piccola e per nulla illuminata, ma piena di oggetti che nell’ oscurità potrei sembrare una statua, così resto immobile.
Osservo con attenzione la persona che attraversa frettolosamente la stanza. Sembra preoccupata, come se qualcuno la stesse inseguendo. Si ferma difronte alla parete, vedo che traffica con qualcosa non riesco a riconoscere bene cosa sia è troppo buio e tutt’ a un tratto scompare il vuoto totale.
Strizzo gli occhi per vedere meglio: magari non erano molto abituati all’ oscurità e mi è solo parso di vederla sparire. Invece no.... non c’è proprio più.
Restai immobile per un pò con tutti i miei sensi all'erta.

"Ok penso che non ci sia più pericolo, ma come avrà fatto a scomparire" 

Esco dal mio nascondiglio ed esaminò la parete: su di essa è raffigurato un affresco della Dea Afrodite che riceve da Paride una mela con su scritto : “ALLA PIU’ BELLA”. 

"Ci sara sicuramente qualcosa una botola una porta nascosta un passaggio segreto... QUALUNQUE COSA!! Non può essere sparita nel nulla e impossibile."

Ma a causa dell'oscurita non si notano molti dettagli e se accendessi un lume o una torcia il rischio che qualcuno mi scoprisse sarebbe altissimo.

"Devo continuare a cercare: da qualche parte sarà pure andata! e l’ odore di fumo qui è fortissimo."

Dopo aver setacciato il pavimento.

"Nulla!! eppure ci deve essere qualcosa pensa Satiria pensa gli Dei ti hanno dato un cervello per questo. Allora ricapitoliano la donna aveva qualcosa in mano, ma cosa era mi sembrava abbastanza piccolo e si toccava il polso sinistro, pensa su. Che stupida ma si era il rummore di mettallo che toccava la roccia. Ci sara sicuramente un passagio nascosto un meccanismo, questa cosa non mi convince la Dea fa tutto alla luce del solo non ama nascondersi."

A un tratto un brivido mi percuote la schiena, sento un forte colpo sulla nuca per poco non perdo i sensi e in un secondo sono immobilizzata da qualcuno che mi tiene la bocca chiusa con una mano e con l’ altra mi punta un coltello alla gola stringendomi forte a se.

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Capitolo 4
*** Extra Cap2. ***


Anche qui come avrete notato utilizzo dei termini non tanto conosciuti ma  essendo l'antica crecia non c si puo proprio descrivere in un modo normale.

Tempio Antis=sulla facciata sono presenti due colonne tra due ali di muro (ànte) che prolungano in avanti le pareti laterali della cella

Per renderla meglio l'idea ecco il disegno.


Peribolo e Peristasi=Il termine che indica il complesso del colonnato più lo spazio tra esso e le pareti della cella

Pronao=Lo spazio antistante l'ingresso alla cella

Naos o cella= era generalmente situata la statua della divinità


Gipsoteca= è il luogo dove vengono conservate le riproduzioni in gesso di statue in bronzo, marmo e terracotta

Distilio=A seconda del numero delle colonne presenti in facciata, il tempio è inoltre definito come "distilo" ("con due colonne")

Opistodomo= spazio sul retro della cella

Tempio Tholas=quando il tempietto circolare è provvisto di cella.



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