Arcobaleno

di Mave
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arancio ***
Capitolo 2: *** Bianco ***
Capitolo 3: *** Giallo ***
Capitolo 4: *** Viola ***
Capitolo 5: *** Nero ***
Capitolo 6: *** Grigio ***
Capitolo 7: *** Verde ***
Capitolo 8: *** Rosso ***
Capitolo 9: *** Rosa ***
Capitolo 10: *** Blu ***
Capitolo 11: *** Marrone ***



Capitolo 1
*** Arancio ***


  Arancio


Candy tiene tra le mani una carota, seduta all’ombra di “papà albero”.


È sola. Annie è appena andata via con i Brighton, la sua nuova famiglia.


Fino a ieri Candy ed Annie erano una cosa sola, l’una era la famiglia dell’altra.


La piccola Candy strofina le dita sul piccolo ortaggio colore del sole. Qualche giorno fa lei, Annie e tutti i bambini della casa di Pony hanno usato quella carota per farne il naso ad un pupazzo di neve.


Un pupazzo nato tra gli schiamazzi, la giocosità, l’energia inesauribile  e la felicità di quel gruppo di piccoli avventurieri.


Ora che un timido sole ha liquefatto la neve, la carota è tutto ciò che resta di quella piccola creazione, delle avventure divertenti e un po’ da irresponsabili in cui Candy ha sempre trascinato Annie.


La timida, impacciata ed insicura Annie e la solare, dinamica e allegra Candy.


Così diverse ma con tante cose in comune.


Le stesse candeline su cui soffiare, gli stessi sentimenti, gli stessi desideri.


Annie non è solo un’amica per Candy. Loro erano come due sorelle e una sorella è la prima amica nella vita.


Gioia e allegria svaniscono quando l’auto che porta via Annie, lontano dalla Casa di Pony, verso una nuova vita, si allontana fino a diventare un puntino  indistinto nell’orizzonte.


Con la schiena dritta contro il tronco di “Papà Albero” e gli occhi colmi di lacrime, la piccola Candy nasconde la carota nella tasca del suo grembiulino.


Ha appena perso qualcosa di importante. Ha appena perso una parte di sé.

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Capitolo 2
*** Bianco ***


Bianco

Anthony l'ha portata in giardino, tra i roseti che cura con passione.

Ha un regalo per lei, un regalo speciale. Oggi festeggiano il suo compleanno.

Candy si china, estasiata, sul bocciolo delicato e perfetto. Una rosa unica al mondo.

Sembra fatta di latte e di perle.

"L'ho chiamata Dolce Candy perchè è bella come te!"

Dice il rampollo degli Andrew alla sua piccola amica.

Il bocciolo, appena dischiuo, è bianco. Immacolato e spontaneo, puro e semplice come lo è Candy.

E lei innanzi al non colore che contiene tutti gli altri, innanzi al colore della luce che è unione del tutto prova qualcosa di nuovo nel suo cuore di fanciulla.

Arrossisce con pudore alle parole del principe dall'animo gentile.

Il cuore batte forte, forte quando pensa ad Anthony dolce e romantico, serio e gentile . Ad Anthony che ha avuto l'arodore di schiaffeggiarla questo pomeriggio, quando lei ha preso la barca e si è allontanata facendo perdere le sue tracce.

Anthony le ha dimostrato quando sia importante per lui.

Candy è felice nel suo mondo di baci sognati e di favole da vivere ad occhi aperti.

E quando si stringe ad Anthony mentre cavalcano sul suo cavallo bianco è sopraffatta da quel sentimento puro e innocente, delicato e ingenuo.

Candy è innamorata. Anthony, il ragazzo che ama le rose, è il suo principe azzurro.

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Capitolo 3
*** Giallo ***


Giallo

Iriza Legan veste sempre di giallo.

Il giallo è il colore della luce e del sole. Delle ambizioni e della sete di dominio.

Delle qualità estreme che diventano negative, difetti esagerati.

Anthony, che conosce il linguaggio dei fiori, ha detto a Candy che la rosa gialla è simbolo di gelosia.

La rosa gialla piace molto ad Iriza.

La dispotica e viziata rampolla dei Legan è gelosa di Candy, della piccola orfana scelta come sua dama di compagnia.

Candy ha finito per essere succube delle sue angherie, vittima dei malvagi tranelli dell’invidiosa Iriza.

Iriza Legan marcia trionfante, con un sorriso compiaciuto, a contemplare i risultati delle sue malefatte.

Ride maligna quando accoglie la sua dama di compagnia rovesciandole un secchio d’acqua fredda in testa, si rallegra quando Candy è costretta a dormire nelle stalle, è sicura di metterla in cattiva luce agli occhi di Anthony quando, assieme a Neal, distruggono le sue rose in giardino.

Iriza si sente invincibile.

Presuntuosa, superba e altezzosa nel suo vestitino giallo.

Veste di giallo come i pazzi nell’antica Grecia, come i traditori nel Medio Evo.

Calcolatrice e diabolica non si fa scrupoli a mentire ancora, a sommare un’altra bugia per liberarsi di Candy.

Il Messico è lontano e poco importa se, per un suo capriccio e per i giochi di due ragazzini viziati ed egoisti, la piccola Candy si ritroverà da sola in quella terra sconosciuta.

Iriza è la nemesi di quella rivale, generosa e sempre allegra, a cui ha deciso di rendere la vita un inferno.

Iriza Legan non ha un cuore. L’antipatia che nutre nei confronti di Candy si trasforma presto in odio.

Poco importa se il grande cuore di Candy è sempre pronto a perdonare.

Iriza farà parte della sua vita ancore per molto tempo. Continuerà a vessarla con trappole e tranelli sempre più crudeli.

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Capitolo 4
*** Viola ***


Viola

Stear Cronwell è un inventore pasticcione.

Come tutti i geni è fuori dagli schemi, non vuole regole ed è insofferente a quelle imposte dalla zia Elroy.

È un ragazzo simpatico Stear: inventa macchine della verità che non funzionano e mongolfiere improponibili.

Ha urgenza di esprimersi, di mettere in concreto le sue idee.

Lo sanno bene suo fratello Archie e suo cugino Anthony che gli vanno dietro nelle sue follie.

Lo sa bene Candy che, in compagnia di Stear, sente il cuore pieno di pensieri belli e ottimisti.

Stear è una mescolanza di vitalità e di intimo accoglimento.

È transizione, unione di rosso e di blu.

È una violaciocca che cresce su vecchi muri dove, in genere, non c’è vita.

Stear diverte e si diverte. Tutto gli da ispirazione per le sue creazioni.

Per Candy è energia pura, atavica. Le ridà la voglia di vivere nei momenti più difficili.

Crea un coniglietto meccanico per asciugare le sue lacrime listate a lutto.

La porta a vedere il mondo dall’alto quando diventa infermiera.

Stear vuole distinguersi dagli altri fino alla fine.

Un carillion è l’ultimo regalo che Candy riceve da lui, diversi anni dopo che si sono conosciuti e sono cresciuti insieme.

Stear, la violaciocca che inventa vita dove non ce n’è, decide di cercare la libertà pilotando un aereo da guerra.

Alla fine il viola, da colore della fantasia diventa il colore oscuro della sua anima.

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Capitolo 5
*** Nero ***


Nero

Fasciata nel suo vestitino nero e con i nastrini a lutto che fermano i suoi riccioli ribelli Candy sembra ancor più piccola della sua età.

Lacrime copiose continuano a rigarle il viso da bambina mentre osserva, fuori dalla grande vetrata degli Andrew, la pioggia che si fa sempre più violenta.

Nuvoloni neri e carichi di rabbia tuonano in questo giorno triste e tragico.

Non c'è più il sole. Il roseto di Anthony è stato spazzato via dalla furia del vento che ha soffiato, minaccioso, sui delicati petali per tutta la notte.

Nn c'è più colore nella vita di Candy. Il suo Anthony se ne è andato per sempre.

Assenza di colore. Assenza di vita.

Un giorno di festa che finisce in tragedia. La caccia alla volpe, la caduta da cavallo.

Candy vacilla. Ha ancora la febbre ma non le interessa.

Se ne resta chiusa nel suo mondo di dolore.

Passiva e rinunciataria.

Fuori il principio di inverno ha reso il paesaggio brullo e incolore. Tutto sa di fine: come nelle notti senza luna in cui, la dea Ecate, dea degli spettri, percorreva le vie della terra.

Sembra impossibile per il mondo continuare a vivere senza Anthony. Tutto sembra morto insieme a lui.

Caos e buio. Male e vuoto.

A questo si riducono i giorni della piccola Candy.

Deve scappare dalla sua sofferenza e dalla paura.

Deve ritrovare la ragazzina briosa e sempre allegra che la tragedia ha sepolto nell'ombra.

Decide di tornare alla casa di Pony. E porta con sè una "Dolce Candy" da piantare.

Indossa ancora il vestito del lutto, del colore di Saturno che, alla fine dell'anno, celebrava la morte e la rinascita del sole.

Candy sa che rinascerà.

Pianta la rosa ai piedi di "Papà albero".

La rosa bianca mitiga la sua perdita e il vuoto che non potrà mai colmare completamente.

E il bianco, colore del tutto, contrasta il nero, colore del niente.

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Capitolo 6
*** Grigio ***


Grigio

La zie Elroy, sostituta costretta a fare le veci dello zio William, e Suor Gray, la direttrice della prestigiosa “Saint Paul School” si somigliano molto.

Radicate nel loro mondo di regole inviolabili e di ottusità.

Il tempo, le preoccupazioni, le esperienze hanno tinto di grigio i loro capelli e, quindi, si arrogano il diritto di detenere sempre e comunque la verità. Di considerare giusto solo il loro mondo di regole e di etichette.

Hanno una pietra al posto del cuore.

La zia Elroy, dopo la morte di Anthony , si è chiusa nel suo mondo di lutto, rassegnazione e distacco.

Suor Gray, per motivi sconosciuti, vive nello stesso mondo senza emozioni, autocontrollata e ferrea nell’imporre la sua disciplina .

Candy, vivace e sorridente, appartenente a un mondo brillante che contrasta con il loro, diventa facilmente un capro espiatorio.

Per la zia Elroy, che non ha mai visto di buon occhio che quell’orfanella portasse il nome altisonante degli Andrew, è istintivo additare Candy come la causa delle rovine e delle disgrazie che hanno distrutto la sua famiglia. Candy è la colpevole.

Per Suor Gray, sempre critica nei confronti di tutto e di tutti, è automatico classificarla come scolara indisciplinata a cui infliggere punizioni esemplari. Candy è la peccatrice.

La zia Elroy e Suor Grey sono forti e orgogliose, severe ed intransigenti. Portano in loro sia il bene che il male, sia il bianco che il nero. E si sforzano di creare equilibrio tra gli opposti.

Un arcobaleno di colori, come è Candy, le sconvolge, stravolge le loro vite.

Vite fatte di ombre e di cenere, di momenti di tristezza, mortificazione e malinconia.

Sono donne anziane e sagge, la badessa e la matriarca, distaccate, prudenti e disinteressate ai sentimenti belli.

Povere di energia e di vitalità.

Sorridono poco, molto poco, nella terra di nessuno, dove non c’è vita.

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Capitolo 7
*** Verde ***


Verde

Evelyn, la tartaruga di Patty, ha i colori della natura.

Ha il carapace duro e verde. È un animale tranquillo e silenzioso. Proprio come Patty:timida e insicura. Saggia e occhialuta.

Evelyn e Patty sono fatte l'una per l'altra. Quando Suor Gray cerca di separarle riesce a far tirare fuori la grinta a quella timida ragazza americana.

Candy, che nella tartaruga color della natura, sente sapore di casa; immagina i boschi e le radure nella calde giornate estive a Lakewood, sta con lei.

Tira fuori una forza briosa e capricciosa. Sfida l'autorità di Suor Gray.

E nei panni di una Robin Hood al femminile finisce in punizione. "In prigione". Non può partecipare al ballo di primavera.

Candy però è diventata troppo amica di quella ragazza onesta e speranzosa. Vuole fare di tutto per aiutare la dolce Patty che si accontenta di una vita senza scosse e senza imprevisti.

Deve portare Evelyn al sicuro. In un habitat dove starà bene. Verde nel verde.

E mentre, nascondendola, porta la piccola tartaruga nello zoo del suo amico Albert, Candy pensa agli spiriti dell'acqua e alle ninfe. Ai folletti e agli elfi.

Spiriti della natura satura di profumi. Figli del mondo che rinasce ogni primavera.

Un pò come sta riaffacciandosi alla vita anche lei da quando è arrivata alla Saint Paul.

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Capitolo 8
*** Rosso ***


Rosso

Scende la scala veloce. Si precipita lontana da quel sacrificio d'amore.

Terence le corre dietro. L'afferra per il vestito rosso. La cinge in un abbraccio che ferma il tempo.

Il battito del cuore di Candy accelera.

Terence l'artista affascinante e scontroso. Terence, il ragazzo dai modi rudi capace di commuoverla con il suo organetto.

Terence che l'ha chiamata "Tarzan tutte lentiggini".

Terence che l'ha fatta diventare donna, che le ha insegnato ad amare con passione e con i sensi, sta rinunciando a lei.

E mentre si arrendono alla crudeltà del mondo, per non essere tormentati dal rimorso, si distruggono nel loro struggente amore.

Susanna, il destino, l'abnegazione stanno distruggendo il loro grande amore ma per Candy e Terence conta solo quell'abbraccio.

Fuoco e calore. Energia e luce.

Desiderio.

"Sii felice!"

Trattiene le lacrime Candy. Si libera, con coraggio, dalle braccia di Terence.

Rinuncia alla felicità.

E il rosso di quel vestito diventa il colore del diavolo.

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Capitolo 9
*** Rosa ***


Rosa

Stringe tra le mani il rosario perlaceo: glielo hanno donato le sue mamme quando ancora era così piccina.

Candy tiene quelle perle, di quarzo rosa, custodite come una reliquia assieme alla foto di Anthony e al medaglione del "Principe della collina"

Sono il suo passato, il suo conforto.

Tiene stretta la valigia, nell'altra mano, e corre, corre verso il suo orfanotrofio, verso la sua casa.

È tornata a Lakewood.

Londra, la Saint Paul, Terence, Suor Gray. Tutto lontano, tutto finito.

Le angustie, le perfidie di Iriza, l'ingenuità che l'ha fatta macchiare di qualcosa che non ha fatto. Sparita la rabbia.

Miss Pony e Suor Maria non la giudicheranno, non la condanneranno.

L'accolgono, la nutrono di amore incondizionato, di tenerezza, di capacità di perdono.

Candy si crogiola nei loro sorrisi, in quei visi vispi e rosei, instancabili, che risaltano da sotto il velo.

Suor Maria, un pò austera e dolce alleggerisce la sua mente, fuga tutti i pensieri negativi.

Miss Pony, tonda e morbida, scrive per lei. Una lettera che le cambierà la vita.

Scrive alla sua amica Mary Jane, a Chicago. Dirige una scuola per infermiere: Candy vuole fare il test d'ingresso per la prestigiosa scuola.

Sgrana il rosario perlaceo: un sentimento di calore e di conforto si impadronisce di lei.

È al sicuro. Protetta e innocente come nell'infanzia.

Non contano il passato e il futuro. C'è solo oggi. Ci sono solo i visi rosei di Miss Pony e Suor Maria a rassicurarla che tutto andrà bene.

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Capitolo 10
*** Blu ***


Flanny tiene i capelli a coda di cavallo, stretti in un nastro blu.

Lei è la ragazza nata senza sorriso. Nata già grande.

È equilibrata, assennata. Non le piace il caos, la caotica allegria di Candy.

Sembra quasi infastidita dalla nuova compagna di stanza alla scuola per infermiere.

Flanny è così passiva, così fredda come quel blu cobalto del suo nastro per capelli. Sembra quasi antipatica.

Finché Candy non la conosce per davvero, finché non capisce perché la compagna sta sempre rigida e severa. Finché non l'ammira per l'ostinazione e la determinazione con cui sta china, per ore, sui suoi libri. Finché non la invidia per il coraggio dimostrato nell'accettare di partire volontaria per il fronte.

E allora quel blu cobalto del nastrino si trasforma nell'azzurrino pallido delle vene. Di vasi conduttori di vita.

Vite a cui Flanny ha deciso di dedicare tutta sé stessa.

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Capitolo 11
*** Marrone ***


Albert indossa la sua camicia marrone, lisa e sgualcita, con la semplicità di sempre.

Forse la zia Elroy troverebbe da ridire ma Candy no. Aveva sempre immaginato il fantomatico zio William come un austero signore di mezz'età elegantemente vestito, con cappello a cilindro e bastone con pomo d'ottone.

Ha immaginato per così tanto tempo il giorno dell'incontro con il suo benefattore, certa che ne sarebbe rimasta intimorita e, invece, la sorpresa è stata accompagnata da un moto di piacevole stupore.

Albert, il suo amico Albert, colui che le è stato sempre vicino le ha donato anche la cosa più preziosa: non solo un cognome. Le ha dato un focolare, delle origini.

Albert è così: semplice e accogliente come la terra fertile pronta per la semina, forte come la spessa corteccia degli alberi più robusti, rassicurante come il profumo della terra bagnata in una giornata d'autunno.

E ora che tutta la verità le viene rivelata Candy pensa che non poteva esserci conclusione più felice e ovvia per la sua travagliata storia.

Albert, l'outsider, è proprio come il marrone che non viene considerato molto tra i colori. Non c'è nell'arcobaleno ma si utilizza molto quando si sente il bisogno di rassicurazione, di calma rigenerante.

Albert è stata la fonte di consolazione a cui Candy ha attinto in tutti i momenti di disperazione, l'unico capace di trovare le parole adatte per spronarla a non arrendersi.

Albert, l'aristocratico anticonformista, il vagabondo tutt'uno con la natura, è molto più di un papà adottivo per Candy: è la sua famiglia.

*** ***

* Vorrei ringraziare Tetide per le recensioni e per gli errori ai quali non sono stata sempre attenta, AlbionMay per i suoi giudizi e per gli appunti, Candy13 per aver inserito la storia tra le preferite.

A presto

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