The Life in Hogwarts at the time of Lily Evans

di Marty Evans
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Lettera ***
Capitolo 2: *** Diagon Alley, L'Espresso per Hogwarts, brutti incontri e nuove amicizie ***
Capitolo 3: *** Lo Smistamento ***
Capitolo 4: *** Horace Lumacorno ***
Capitolo 5: *** Lo scherzo di Potter ***
Capitolo 6: *** Il giuramento ***
Capitolo 7: *** Lacrime amare ***
Capitolo 8: *** Moc Moc Mocoisus ***
Capitolo 9: *** La vendetta è un piatto che va servito freddo anzi ghiacciato ***



Capitolo 1
*** La Lettera ***


Capitolo 1
La Lettera


Era una domenica di luglio quando capii di essere speciale.  Quando ricevetti la mia lettera e la McGranitt mi disse che ero una strega. Ero così felice!  Finalmente era arrivato il momento. Finalmente avevo trovato il mio posto nel mondo.  Finalmente  avevo capito di essere diversa, una persona speciale, non come tutte le altre. Non sarei più stata l’anonima Lily Evans, dalla pelle troppo pallida, i capelli lisci, rosso fuoco, troppo appariscenti e le lentiggini spruzzate sul viso.. Quella Domenica mattina quando mi alzai, il sole entrava già dalla finestrella della mia cameretta su Kensinton Road,  a Londra. C’era il sole! Era un tempo insolito per il piovoso clima londinese.  Forse anche il sole voleva dirmi che era un giorno speciale.
«Lily, tesoro, scendi per favore.» trillò mia madre dal piano di sotto.
«Si scendo subito» dissi infilandomi nella mia vestaglia. E camminando scalza fino alla porta. L’aprì e mi precipitai giù per le scale.
«Petunia,cara, puoi andare a prendere la posta. Per favore» disse Papà dalla cucina. Mio padre non mi assomigliava per niente. Era burbero, maldestro, distratto e sempre stressato.  L’unica cosa che avevamo in comune erano i nostri bellissimi occhi verdi, (Che poi ereditò anche mio figlio, ma questa è un’altra storia e la conoscete già tutti) faccia allungata, collo lungo  e portava grandi baffoni neri.
«No, Tunia vado io» dissi rivolta a mia sorella. Aspettavo  con ansia la mia lettera, e insistevo sempre per andare a prendere  io la posta. Ma non trovavo mai niente. Quella mattina invece, trovai una busta bianca e pesante. Al centro un sigillo in ceralacca rossa.  Sopra il sigillo erano raffigurati: un serpente, un corvo, un tasso e un leone rampante.  
«Mamma!Papà! L’ho ricevuta! Ho ricevuto la mia lettera per Hogwarts! Tunia non sono pazza! Ce l’ho! Non sono pazza! Esiste davvero! Sev Aveva ragione! Aveva ragione su tutto!» Ero talmente felice che mi misi a saltare per casa,
stringendo la busta. Alla fine mia madre mi prese la busta di mano e lesse: Cara, Signorina Evans abbiamo il piacere di informarla che lei è stata appena ammessa alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts il preside.  
Albus Silente
 Io strappai la lettera dalle mani di mia madre, presi il cappotto e non badai ai «Lily, dove stai andando?» che la mia famiglia stava urlando. Corsi dall’altra parte della strada dove abitava Severus Piton, il mio migliore amico.
 Era lui che mi aveva spiegato tutto, ed era speciale come me. Era un Mago. Come me sarebbe andato a Hogwarts.
Un giorno li avevo chiesto:
«Severus fa differenza essere figlia di Babbani?».
«No, non fa nessuna differenza» mi aveva detto lui. La nostra amicizia era così bella, così pura eravamo così felici insieme.
 Quando arrivai a casa sua, (una casetta verde tutta scrostata) e bussai alla porta, lui era già li. Non ci volle Merlino per farmi indovinare che mi stava aspettando. Quando mi vide, mi corse incontro. I pantaloni logori e laceri, la maglia scucita e troppo grande per lui gli pendeva sulle ginocchia magre.  Era povero, magrolino, e talmente pallido da sembrare malato.
«Lily cosa ci fai qui?» mi frugai nelle tasche del cappottino che mi ero infilata prima di uscire.  
 Estraendo la mia lettera tutta spiegazzata dalle tasche.
«L’ho ricevuta! L’ho ricevuta! Avevi ragione sono speciale! Sono una strega!» esclamai felice abbracciando il mio migliore amico . Stupito forse quanto me.  
«Avevi dubbi?» disse con aria divertita scostandosi da me.
«Si un sacco! Però sul retro della lettera c'è tutto un elenco di cose impossibili da reperire: ad esempio Bacchetta, Calderoni, penne d’oca...  ma Severus tutto questo lo troviamo a Londra?» Severus sorrise misteriosamente.
«Non ti preoccupare verranno a spiegarti tutto. Ci vediamo a Hogwarts Lily»
E mi lasciò lì, in mezzo al prato, a guardarlo andar via come un’emerita idiota. Per Merlino e Morgana! Quanto odiavo quando faceva il misterioso! Così mi avviai verso casa, quando accadde una cosa stranissima. Una donna, alta e severa comparve davanti a me all’improvviso. Come per magia. Magia. Io stavo per andare in una scuola, dove si presupponeva insegnassero la magia. Chissà se me lo insegnerà. Una giovane Minerva McGranitt stava di fronte a me, severa come sempre, ma molto più giovane e bella. Era avvolta in una lunga veste nera. Stranissima e portava un cappello a punta anch’esso nero. Mi scrutò da sotto gli occhiali tondi.
«Lilian Evans presumo.» disse con voce autoritaria e capì che era molto importante a Hogwarts. Non era mai contrariata da nessuno ed era meglio non farla arrabbiare ve lo posso garantire.
«Si signora»
«Bene bambina. Io sono Minerva McGranitt Vicepreside e professoressa di Trasfigurazione alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Sono venuta proprio per te, Lilian, devi sapere che tu Sei speciale. Sei una strega. Ma bando alle ciance Bambina. Devo parlare con te e i tuoi genitori.»
E fu così che entrai nel magico mondo dei maghi. Ma fu anche l’inizio dei litigi tra me e Petunia. Petunia “ Tunia” Evans era mia sorella maggiore. Capelli biondi e ricci le incorniciavano il viso. Aveva un collo lungo ed era slanciata. Era talmente magra da sembrare uno stecco e aveva una faccia cavallina che la faceva assomigliare a un cavallo anoressico. Prima eravamo molto legate ma ora lei non mi parlava quasi mai. E io ne soffrivo. Non sopportava di non essere lei la prescelta  che io fossi invece molto più speciale di lei. La Professoressa mi spiegò che tutto ciò che mi serviva si trovava a Diagon Alley, una specie di centro  commerciale magico. E mi raccomandò di presentarmi alla stazione di King’s Cross alle undici in punto. Al binario 9 ¾ per prendere il treno, l’Espresso per Hogwarts, l’1 di settembre.

N.D autrice Spero vi sia piaciuto  questo primo capitolo alla prossima!
Baci Marty Evans

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Capitolo 2
*** Diagon Alley, L'Espresso per Hogwarts, brutti incontri e nuove amicizie ***


 

 

Capitolo 3
Diagon Alley,
L’Espresso per Hogwarts,
Brutti Incontri e Nuove Amicizie

 

 

 

Mia madre e mio padre mi accompagnarono a Diagon Alley insieme alla professoressa McGranitt.  Ci fece passare per un muro che si spostò a rivelare un piccolo villaggio dove tante streghe e maghi si affollavano.   La McGranitt ci diede dei galeoni, (i soldi dei maghi) Poi mi disse «Buone spese e spero di rivederla a Hogwarts l’1 Settembre . Si ricordi, il treno parte alle undici in punto. Mi raccomando».

Con queste parole ci salutò e sparì con un pop.

Mia madre mi fece entrare in un negozio, dove provai diverse divise. Infatti, dovevamo portare  la divisa della scuola. Vale a dire: due camicie bianche (una a maniche corte l'altra lunghe) giacchetta da mettere sopra la camicia,( la giacchetta doveva essere nera) gonna a pieghe nera, collant bianchi, scarpe da collegiali con un lungo mantello nero a completare  l’opera. Al di là di quello che può sembrare, mi sentivo a mio agio con la divisa. Mi sentivo diversa. Non più il Foruncolo Rosso. Ma Lily Evans. Una nuova, forte, bella e sicura di sé, Lily Evans. Per la prima volta in vita mia mi sentì bella e a mio agio. Una volta presa la divisa andai a prendere i libri di testo, le  provette, le fiale, le penne d’oca e l’inchiostro.  Poi andammo da Olivander a prendere la mia bacchetta magica . Un vecchio signore con molte rughe e un naso adunco mi sorrise.

«Posso aiutarla Signorina?» Improvvisamente l’effetto e la carica che mi aveva dato indossare la divisa di Hogwarts svanì.  E ritornai l’incapace Lily  Evans che ero stata per tutta la vita.  Quella che le mie compagne di scuola chiamavano “ foruncolo Rosso” per via, dei miei capelli rosso fuoco e delle mie lentiggini. La Figlia di... com’è che il chiamavano qui i miei genitori gli altri maghi? Ah sì. Babbani. La Figlia di Babbani che non conosceva niente del mondo Magico e che stava per andare in una scuola sconosciuta, con una sola persona che conosceva. Improvvisamente ebbi Paura.  Paura di non essere speciale, Paura di non essere all’altezza. Così balbettai

«So. Sono venuta a cercare il signor Olivander pe... pe... per la bacchetta magica» Lily sei un’ idiota mi dissi

«Ah sì Sta andando a Hogwarts vero?» Annui.

«Posso sapere il suo nome signorina?»

«Lily. Lily Evans signore»

«Ho l’impressione che questo nome mi rimarrà impresso nella memoria».

«Come scusi?»

«Niente , niente mia cara. Ora vediamo se c’è qualcosa per te»  E così dicendo  prese un metro e mi fece stendere il braccio destro misurandomi il polso, l’avambraccio e poi la mano. Prese una lunga scala di legno e ci si arrampicò sopra. Borbottando tra sé e sé. Tornando poco dopo con una scatola rettangolare porgendomi un legnetto.

«Quercia, cuore di drago, sedici pollici, flessibile» io lo guardai perplessa.

«Su la agiti!» Mi esortò Olivander.  La agitai e una pila di libri cadde dalla scrivania. Mi sentii molto in colpa.

«Non si senta in colpa signorina Evans, E la Bacchetta a scegliere la strega non il contrario. Provi. ... Provi questa Frassino bianco, crine di unicorno, sedici pollici rigida.  Ideale per gli Incantesimi»

Quando la agitai, non successe nulla di straordinario ma mi senti piena di calore dalla punta dei capelli alla punta dei piedi. Era una sensazione meravigliosa e strana, mai provata prima. Pagai e usci. Mia madre mi disse che non mancava più niente ma che voleva farmi un regalo. Così mi comprò Andromeda una bellissima gatta sacra di Birmania che miagolando produceva una melodia bellissima. E Tunia (che aveva cominciato a odiarmi) aveva ribattezzato. La Gatta- Canterina

 

 

La mattina dell’1 Settembre, ero già pronta. baule alla mano e cestino di vimini, in cui Andromeda si lamentava perché il viaggio in macchina verso la stazione di King’s Cross era stato piuttosto movimentato. Siccome la mia povera micia era continuamente sbatacchiata da una parte al altra. La Professoressa McGranitt mi aveva già spiegato come raggiungere il binario 9 ¾ . Bastava mettersi al centro del muro tra i binari 9 e 10 e correre verso il muro a quel punto sarei passata . Presi   il carrello dalle mani di mia madre  e inizia a correre verso il muro. All’ultimo minuto pensi di sbatterci contro ma passai. Arrivai sulla banchina, vicino, c’era un treno a vapore dai colori rosso e oro dalle ciminiere del treno usciva del vapore bianco che si disperdeva nell’azzurro del cielo. Sopra si leggeva a lettere dorate Espresso per Hogwarts.  Un attimo dopo apparvero mio padre, mia madre e mia sorella che ce  l’aveva con me perché il preside, Albus Silente, gli aveva detto che non poteva ammetterla. Per consolarla le dissi «Tunia vedrai che  entrerai anche tu. Cercherò di parlare con il preside vedrai che staremo insieme»

«non ho alcuna intenzione di venire a scuola con te Mostro!» mi disse. Io me ne andai piangendo. Caricai il baule sul treno con Andromeda. Poi presi la cesta che  la conteneva e i bagagli e andai a cercarmi uno scompartimento. Purtroppo erano tutti occupati così ne scelsi uno a caso.  Asciugandomi le lacrime chiesi:

«Posso sedermi qui? Il treno è tutto occupato» dissi a un bambino della mia età che sedeva vicino al finestrino. Il bambino si girò. Era carino. Aveva un viso delicato, il naso lungo le labbra piene, i capelli neri . (E i più scompigliati che avessi mai visto.) occhi castani che non erano banali ma molto espressivi. Era minuto e magro. Non quanto Severus ma ci andava vicino. Entrambi erano piccoli per la loro età. Portava degli occhiali tondi, e mi stava fissando.

«Certo.» rispose lui aveva una voce bellissima e dolce. Ancora non sapevo che quella voce l’avrei sentita in mille toni, modi sempre nuovi e sopratutto in tanti contesti diversi alcuni piacevoli altri meno.

Posai i bagagli sulla reticella e il cestino con Andromeda a terra. Ma lei non era contenta così iniziò  muoversi.

«Che cos’è?» disse il ragazzino indicando il paniere a terra, curioso.

«Oh! È la mia gatta. Posso liberarla?» il ragazzo alzo le spalle, con fare non curante. Ma quando la mia bellissima gatta Sacra di Birmania venne fuori i suoi occhi, si spalancarono per la meraviglia. E un “Oh” si modello dalle sue labbra

«Si chiama Andromeda»

«é bellissima. A proposito, mi hai detto il nome della tua gatta ma non mi hai detto il tuo»

 «Lilian Evans ma tutti mi chiamano Lily».  Non dicevo mai il mio nome   completo quando min presentavo. Ma, sentivo che dovevo farlo. Non so perché  ma  quel ragazzino  mi scombussolava tutta e non sapevo come mai. Di colpo mi sembro importante sottolineare come mi chiamavo.

«Ciao Lily, io sono James. James Potter  se proprio vogliamo essere precisi, E lei é Lady la mia civetta delle nevi». Disse indicando una bellissima civetta dal manto bianco dentro un’enorme gabbia che stava sulla reticella dei bagagli .Proprio in quel momento un ragazzo dall’aria molto scarmigliata, entro nello scompartimento gridando «James! Vieni ho trovato uno scompartimento con Pers e Ted» Se James  era carino, il ragazzino che aveva appena parlato era bello. Lunghe onde castane li scendevano sulle spalle, era molto più alto e robusto di James, con occhi azzurro ghiaccio, penetranti, pelle molto chiara e un’espressione vuota .

«Arrivo Sir! Ci vediamo Lily! Spero che tu non sia nei Serpeverde!» Esclamò James dirigendosi di corsa verso l’amico.  Contemporaneamente afferrò Lady  il baule  e diede una carezza alla mia Andromeda che fece le fusa beata.

«Parla per te» lo rimbeccò l’amico andandosene e James scomparve, subito dietro di lui.  Fu la prima persona che vidi sull’espresso per Hogwarts e caso vuole fu l’ultimo volto amico che vidi prima di morire. Ma ve lo racconterò più avanti.  Poco prima che il treno partisse una ragazza  dai lunghi capelli rossi, comparve sulla porta dello scompartimento.   

«Posso sedermi?»

«Certo io sono Lily  Lily Evans»

«Io Bianca, Bianca Olivier per gli Amici B. è il mio primo anno a Hogwarts e tu?».

«Anch’io sai qualcosa di Hogwarts ?»

«Certo, mi sono informata e ho anche letto il libro storia di Hogwarts . in che Casa Vuoi Finire ?».

«Come scusa?»

«Ma si le quattro Case di Hogwarts! Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso. Io spero di finire a Grifondoro non a Serpeverde»

«Perché no? Perché tutti ce  l’hanno con quella Casa? Cos’ha fatto di male il suo fondatore?» Chiesi a Bianca che si era seduta di fronte a me indossava già la divisa.   Un cerchietto con un enorme fiocco sopra, Adornava i bellissimi boccoli rossi che ricadevano morbidi sulle spalle e creavano un delicato contrasto con il nero del mantello della divisa. Il viso era più pallido del normale e aveva degli strabilianti occhi verde scuro. Ancora  più scuro del mio verde smeraldo intenso.  Quegli occhi magnetici si fissarono nei miei. E poi iniziò a parlare con fare concitato.

«Si vede che sei una Mezzosangue. Non sai proprio niente. Tutti i maghi e le streghe passati dal Lato Oscuro erano Serpeverde. Tutti quelli cattivi erano Serpeverde anche Voldemort»

«Voldemort? È chi è?» Bianca sospirò.

«Stt non farti sentire! È il più grande mago Oscuro di tutti i tempi. Da anni i maghi e le streghe lo combattono. Ma non temere non ci attaccherà a Hogwarts. L’unica persona che osa opporsi a lui e il nostro nuovo Preside Albus Silente. Voldemort ha paura di lui. A proposito non chiamarlo mai per nome a Hogwarts. Tutti i maghi tremano a pronunciare il suo nome. Quindi tu chiamalo Tu-Sai-Chi se ti rivolgi a un amico. Lei-Sa-Chi se ti rivolgi a un insegnante. Oppure chiamalo Colui-Che-Non- Deve-Essere-Nominato. Solo i Mangiamorte lo chiamano il Signore Oscuro e quelli della sua cerchia più interna lo chiamano Lord Voldemort»

«I Mangiamorte?» chiesi

«Stt parla piano!Sono i seguaci di Tu-Sai-Chi. Sono terribili. Sono chiamati così perché devastano, distruggono e uccidono. E sul braccio destro hanno un Marchio terribile, un teschio con un serpente in bocca. Quello è il Marchio Nero, il marchio di Voldemort. Mio padre mi ha detto che quando Voldemort lo preme i Mangiamorte sono costretti ad abbandonare qualsiasi cosa stesero facendo per materializzarsi al suo fianco.».

«Materializzarsi?»

«Sì i maghi e le streghe si spostano da un luogo all’altro Materializandosi».

Intanto, avevamo lasciato la campagna londinese e ci Stavamo inoltrando in una campagna sempre più selvaggia. Mentre il treno sferragliava sui binari, mangiavamo i dolci che Bianca aveva comprato dal carrello quando mi torno in mente una frase che aveva detto Bianca ’ Si vede che sei una Mezzosangue’.

«Che cosa vuol dire ‘ mezzosangue’?» Bianca sobbalzò e nascose la testa tra le mani imbarazzata.

«Ehm in realtà è un insulto ma non volevo insultarti poiché anch’io lo sono. Solo che alcuni maghi pensano di essere migliori di altri perché vengono da famiglie cosiddette “Purosangue”. Evita i purosangue si credono migliori perché sono nobili, sono arroganti e prepotenti perché si credono chissà chi e sentono di essere per diritto i padroni del mondo. Un esempio di purosangue sono I Potter le persone più arroganti che io abbia mai conosciuto. Non fanno altro che andarsene in giro tutti tronfi a dire come sono belli, intelligenti buoni come meritino di stare in Grifondoro quanto sono bravi come Cercatori a Quiddich e il figlio dei Potter e ancora peggio viene con i noi a Hogwarts insieme a un altro Purosangue Black sono odiosi».

«A me Sembrava simpatico» dissi un po’ timidamente.

«Chi? »

«Come chi? James.  James  Potter a me non è sembrato cattivo né arrogante».

«Ascoltami Lily non voglio coinvolgerti nelle mie antipatie e simpatie il primo giorno di scuola. Non voglio nemmeno fare la Stronza.  Ascoltami è meglio per te stare lontana da Potter e da Black per quanto possano essere affascinanti, sono sempre ambiziosi e arroganti e soprattutto Purosangue. Più stai  lontana da loro migliore è. Fidati».

«Va bene Ho capito. Ho l’impressione che stiamo arrivando forse il caso che indossi la divisa». Dissi nella speranza di cambiare argomento. Parlare di James mi metteva un po’ in imbarazzo.

«Direi di sì» dichiarò Bianca e poi dieci minuti dopo ero arrivata un enorme gigante chiamava a gran voce «Primo anno! Primo anno! Da questa parte» il gigante che scopri era il guardiacaccia della scuola. Ci fece salire su delle barche Bianca ed io prendemmo posto  su una Barca vuota e ci raggiunse anche Sev. io feci le presentazioni  e proprio in quel momento James e il suo compare  decisero di mettersi sulla nostra barca.

 

«Ehi! Possiamo sederci? Le altre sono tutte occupate» disse James scoccandomi un occhiata

«E da quando il grande James Potter a bisogno del permesso di qualcun altro per fare qualcosa?» disse Bianca freddamente e senza tralasciare il tono canzonatorio e sprezzante James la guardò schioccato come se non si aspettasse una reazione del genere. Poi ritrovò la su a spavalderia

«Infatti, non ho chiesto, a te il permesso» replicò James con lo stesso tono che trasudava sarcasmo a ogni parola poi, si rivolse a me. «Possiamo sederci per favore?» questa volta la sua voce non trasudava sarcasmo era normale una semplice richiesta.

«Certo che no!» disse Bianca ancor prima che potessi aprir bocca.

«Non l’ho chiesto a te Rossa!» disse di nuovo lui. Questi due devono proprio odiarsi a morte pensai.

«Ehi Potter modera i  toni! Non sono una tua sguattera né un tuo elfo domestico!» intimò bianca. intanto il ragazzo con i lunghi cappelli castani e gli occhi azzurri si era portato al fianco di James

«Ma è il posto dove dovresti stare!» disse il  ragazzo che doveva essere quello che Bianca chiamava Black.

«Non osare usare quel tono con me Black!»

«Ma davvero? E chi me lo impedisce?» Ero stanca di sentirli litigare così mi alzai in piedi per essere alla stessa altezza di Black e dissi «Io» la sua faccia assunse un espressione stupita poi ritornò  la maschera sprezzante che aveva fino a pochi istanti prima. Capii che non era abituato a farsi tenere testa.

«Ah ma guarda la nostra B! Si è fatta l’amichetta che la difende!» esclamò Black con un tono canzonatorio che mi fece montare la rabbia

«Non chiamarmi così Black! Solo lì amici possono chiamarmi in questo modo! E tu e Potter di certo non lo siete!» James sentendosi chiamato in causa prese un aria tronfia  e disse:

«Evans protegge te. Ma chi difenderà lei?» Severus si alzò in piedi. Fino a quel momento era rimasto in un angolo Sev non farlo. Pensai troppo tardi.

«Io» disse

«Tu?! Tu? E Tu chi saresti? Non hai alcuna possibilità contro di noi Moccioso. Sei talmente piccolo e malaticcio che non reggeresti un minuto con noi.»

«Lo credi soltanto perché sei un purosangue pieno di sé e arrogante vero?» rispose Sev.

Purtroppo il gigante (Hagrid) disse che bisognava partire fummo costretti a ospitare Potter e Black sulla barca.  in cinque minuti avevo già cambiato la mia opinione su Potter. da Ragazzo- Simpatico E-Anche- Qualcosa –Di - Più – Per -Me- Che–Non – Piace- Per- Niente-A- Bianca a James-Potter- Odioso-Prepotente-Ragazzo Purosangue  quando vedemmo le torri e il castello di Hogwarts persino Potter aprì la bocca in un “Oh” di sorpresa e meraviglia. Quando arrivammo al castello, la McGranitt ci attendeva sulla scalinata principale e quando fummo tutti entrati, cominciò a parlare «Bene Benvenuti a Hogwarts tra pochi minuti  sfilerete  davanti al intera sala grande e sarete smistati nelle vostre case. Che sono Tassorosso Corvonero, Grifondoro e Serpeverde» fece una pausa. Poi riprese fiato e continuò:

«Per il tempo che starete qui la vostra casa sarà la vostra famiglia. I successi che otterrete le faranno guadagnare punti. Ma ogni violazione delle regole della scuola le farà perdere punti. Tenetelo bene a mente. Tutti voi» e potrei giurare che guardò nella direzione di Black e Potter

«tra pochi minuti ritornerò». Tre minuti più tardi torno dicendo «siamo pronti per ricevervi. Seguitemi»

 

 










NDA  iN questo capitolo ho fatto conoscere un po' di personaggi . spero vi piaccia.

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Capitolo 3
*** Lo Smistamento ***


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Capitolo 4
Lo Smistamento

Ci condusse su per una scala e arrivammo in un ampio androne. Poi aprì due gigantesche porte dorate ed entrammo. Mi guardai subito intorno, c’erano tre gruppi di finestre istoriate ogni gruppo  su ogni lato della sala.  C’erano bracieri ardenti appesi alle pareti. Gettavano cupi bagliori sulla sala. La sala era enorme, con un pavimento di pietra lastricata e quattro tavoli disposti a due a due verticalmente. Sulle panche di legno accanto ai tavoli, c’era una moltitudine di studenti vestiti di nero, con cappelli a punta, che ci guardavano. Alzai lo sguardo, c’erano quattro stendardi appesi alle pareti con i quattro animali che avevo visto sul sigillo della lettera.  Vidi il soffitto, era un cielo stellato. Sembrava ci fosse solo il cielo.   C’era un tavolo disposto orizzontalmente e una panca su cui sedevano gli insegnanti. Al centro della sala, al posto di una sedia, c’era uno Scranno d’oro. Su cui sedeva un mago dalle ampie vesti azzurre, capelli lunghi, argentei con una barba anch’essa candida molto lunga.  Portava occhiali d’oro a mezzaluna  e sotto le lenti brillavano due occhi azzurri come il cielo. Aveva l’aria di qualcuno d’importante. La McGranitt ci fece mettere in fila e iniziò a guidarci verso il centro della sala, davanti al tavolo degli insegnanti. Dove c’era un vecchio capello a punta, logoro, rattoppato e bucato. Sopra uno sgabello. Si formò uno strappo nel l’orlo del capello. Come una bocca e quello inizio a cantare:
Un tempo, quand'ero assai nuovo berretto
E Hogwarts neonata acquistava rispetto,
I gran fondatori del nobil maniero
Sortivan tra loro un patto sincero:
Divisi giammai, uniti in eterno
per crescere in spirito sano e fraterno
la scuola di maghi migliori del mondo,
per dare ad ognuno un sapere profondo.
'Insieme insegnare, vicini restare!'
Il motto riuscì i quattro amici a legare;
Perché mai vi fu sodalizio più vero
Che tra Tassorosso e la fier Corvonero,
E tra Serpeverde e messer Grifondoro
L'unione era salda, l'affetto un ristoro.
Ma poi cosa accadde, cosa andò storto
Per rendere a tale amicizia gran torto?
Io c'ero e ahimè qui vi posso narrare
Com'è che il legame finì per errare.
Fu che Serpeverde così proclamò:
<< Di antico lignaggio studenti vorrò >>.
E il fier Corvonero si disse sicuro:
<< Io stimerò sol l'intelletto più puro >>.
E poi Grifondoro: << Darò gran vantaggio
A chi compie imprese di vero coraggio >>.
E ancor Tassorosso: << Sarà l'uguaglianza
Del mio insegnamento la vera sostanza >>.
Fu scarso il conflitto all'inizio, perché
Ciascuno dei quattro aveva per sé
un luogo in cui solo i pupilli ospitare,
e a loro soltanto la scienza insegnare.
Così Serpeverde prescelse diletti
Di nobile sangue, in astuzia provetti,
E chi mente acuta e sensibile, aveva
Dalla fier Corvonero ricetta otteneva,
e i più coraggiosi, i più audaci, i più fieri
Con ser Grifondoro marciavano alteri,
E poi Tassorosso i restanti accettava,
Sì, Tosca la buona a sé li chiamava.
Allora le Case vivevano in pace,
Il patto era saldo, il ricordo a noi piace.
E Hogwarts cresceva in intatta armonia,
E a lungo, per anni, regnò l'allegria.
Ma poi la discordia tra noi s' insinuò
E i nostri difetti maligna sfruttò.
Le Case che con profondissimo ardore
Reggevano alto di Hogwarts l'onore
Mutarono in fiere nemiche giurate,
E si fronteggiaron, d'orgoglio malate.
Sembrò che la scuola dovesse crollare,
Amico ed amico volevan lottare.
E infine quel tetro mattino si alzò
Che Sir Serpeverde di qui se ne andò.
La disputa ardente tra gli altri cessava
Ma le Case divise purtroppo lasciava,
Né furon mai più solidali da che
I lor fondatori rimasero in tre.
E adesso il Cappello Parlante vi appella
E certo sapete qual è la novella
Che a voi tutti annunciare dovrò:
Ma si, nelle Case io vi smisterò.
Però questa volta é un anno speciale,
Vi dico qualcosa ch'è senza l'uguale:
E dunque, vi prego attenti ascoltate
E del mio messaggio tesoro ora fate.
Mi spiace dividervi, ma è mio dovere:
Eppure una cosa pavento sapere.
Non so se sia utile voi separare:
La fine che temo potrà avvicinare.
Scrutate i pericoli, i segni leggete,
La storia v'insegna, su, non ripetete
L'errore commesso nel nostro passato.
Adesso su Hogwarts sinistro è calato
Un grande pericolo, un cupo nemico
L'assedia da fuori, pericolo antico.
Uniti e compatti resister dobbiamo
Se il crollo di Hogwarts veder non vogliamo.
Io qui ve l'ho detto, avvertiti vi hoe adesso lo smistamento inizierò..

Quando il cappello terminò la canzone, la McGranitt, ci spiegò cosa dovevamo fare: «Ora io chiamerò il vostro nome, voi verrete avanti e vi metterò il Cappello Parlante sulla testa. Sarà lui a scegliere in che Casa andrete  a finire». Prese una pergamena e chiamò il primo smistato.
«AveryMatthew » un ragazzino  dall’aria spavalda,venne avanti. Era robusto aveva capelli bruni  di un indefinibile colore tra il castano e il nero. Aveva un viso affilato,  pallido, occhi grigi, acquosi e un ghigno perfido a storcerli la bocca. Salì  sul podio e si sedette sullo sgabello, incredibile! Il Cappello  parlò. Disse una sola parola. Una parola che avevo già sentito pronunciare  da due persone diverse. Una era la bambina vicino a me, l’altro un bambino strafottente, con i capelli scompigliati e gli occhiali.
 «SERPEVERDE!»
«Black Sirius»
Vidi Black e ghignai. Vedendo il suo sorriso  strafottente svanire mentre saliva i gradini per sedersi  sullo sgabello. Il Cappello fu messo in testa a Black e dopo qualche attimo il Cappello proclamò:
«GRIFONDORO!» Vidi Black scendere dal piedistallo e unirsi alla tavolata rossa e oro che applaudì esultante. Dopo Black fu il turno di Annie Chiang che fu smistata a Corvonero.  Fu il turno di Anthony Diggory che fu smistato a Tassorosso. E poi la McGranitt disse: «Evans Lilian» Mi sentii morire. Mi staccai da Bianca e Severus e lentamente salii i gradini che portavano allo sgabello. Mi ci accomodai e la McGranitt mi mise il Capello Parlante sulla testa.  Poi sentii una voce e capii come mai lo chiamavano Cappello Parlante perché mi disse queste parole:
«Hai un  temperamento niente male, davvero niente male! E hai un intelligenza sopraffina! Sono anni che non  smistavo una promettente  studentessa come te! Hai caratteristiche  che ti farebbero stare bene in tutte le case: hai coraggio, sincerità, sei intelligente, molto determinata… sei generosa, gentile, sei decisa, sei inflessibile  sei onesta... GRIFONDORO!». Scesi  dal podio e rivolsi un sorriso incoraggiante a Bianca e Sev. Prima di andarmi ad unire alla mia nuovo casa e alla mia nuova famiglia.
«Fritz  Alice» Una ragazzina dai lunghi capelli neri e la pelle scura molto alta si fece avanti. Anche qui il cappello ci mise un po’ ma alla fine Proclamò: «GRIFONDORO!» La ragazzina si sedette accanto a me si presento come Alice anche se tutti la chiamavano  Ali.
«Lupin Remus». Un ragazzino alto, biondo, con capelli lisci pettinati al indietro, pelle pallida, divisa di seconda mano, tutta a toppe e un’aria spaesata si sedette sullo sgabello. Subito il Cappello:
«GRIFONDORO!» Il ragazzo scese dal podio e si sedette di fronte a me. Notai che sul viso aveva molte cicatrici ed era mostruosamente pallido quasi cadaverico, però era carino e come scoprii in seguito, era anche un amico fedele e affidabile. All’inizio m’inquietò ma poi mi sorrise e si presentò.  Era molto gentile e lo presi subito in simpatia. Remus così si chiamava sarebbe stato uno dei miei migliori amici. Quello che non ho ancora detto però è che mi colpirono i suoi occhi che non erano azzurro ghiaccio e freddi come quelli di Black. (Seduto dall’altro capo della tavola). Ma erano del colore del mare di un azzurro turchese che brillavano di interesse e di intelligenza. Intanto la McGranitt aveva chiamato una ragazza bionda e minuscola. La ragazza si chiamava Mary McDonald e  fu smistata a Grifondoro. Mi sembrava un po’ insignificante.  Poi fu il turno di un Mulcibert che andò a Serpeverde.  Un certo  Nott fu smistato a Serpeverde. Poi, fu la volta di un ragazzino basso, bruttino e amorfo.  Mi diede l’impressione di essere ancora più insignificante di Mary  McDonald.
«Minus Peter» chiamò la  McGranitt e il ragazzino insignificante salì sullo sgabello e il capello dopo un po’ disse «GRIFONDORO!» Non ci posso credere ma il cappello non ha cantato che il fier Grifondoro disse<< Darò gran vantaggio.
A chi compie imprese di vero coraggio >>. A me non sembra che quel ragazzino sia coraggioso anzi mi sembra un gran vigliacco.
E poi finalmente la  McGranitt chiamò sullo sgabello una delle due persone di cui m’importava di più in quella stanza.
 «Olivier Bianca» La bambina che mi assomigliava tantissimo (e che avevo deciso sarebbe stata una delle mie migliori amiche) salì e si sedette sullo sgabello a testa alta senza paura. Fui così felice quando il capello proclamò:
«GRIFONDORO!». E lei venne a sedersi vicino a me. Remus ci scrutò. Una accanto al altra sembravamo  identiche. B’è tranne per i capelli e gli occhi. I cappelli di Bianca erano di un rosso leggermente più scuro del mio.  Ed erano ricci e pieni di boccoli mentre i miei erano lisci. Gli occhi di Bianca erano verde scuro e i miei erano color smeraldo. Ma per tutto il resto eravamo identiche. Fu Remus a farcelo notare dopo che io gli ebbi presentati.
«Ehi! Ragazze siete identiche potreste passare per gemelle»
«Giusto grande Rem! Ti posso chiamare Rem vero? Come sopranome non è troppo orribile no?» chiese Bianca tutta eccitata. Mentre parlava, lo smistamento procedeva e arrivammo alla P. La McGranitt aveva chiamato un ragazzo di nome Frank Paciock che era stato smistato anche lui a Grifondoro. Poi, sentii la replica di Remus  «Certo Lily mi ha detto che ti fai chiamare B. Posso chiamarti anch’io B? E quando siete insieme, vi chiamerò Gemelle» non sentii mai la risposta di Bianca perché di colpo la mia attenzione fu catturata di nuovo dallo smistamento. Era il turno di Sev la McGranitt aveva appena chiamato il suo nome .«Piton Severus» Sev salì sullo sgabello e quando il cappello disse «SERPEVERDE!» mi sentii mancare. Pensavo che mi sarebbe rimasto a fianco come Bianca.  E poi sentii la McGranitt dire «Potter James» e vidi Potter sedersi e il Cappello dire «GRIFONDORO!». Vidi Potter scendere dal podio e rivolgere un’occhiata trionfante al nostro tavolo. Prima di accomodarsi nel posto accanto a Black.  Lo smistamento termino con Michel Zabini che andò a Corvonero.
 Il Mago che sedeva sullo scranno dorato si alzo e allargò le braccia in segno di benvenuto.  «Benvenuti e bentornati a Hogwarts.  Il Primo anno prenda nota l’accesso alla foresta è severamente proibito. Il nostro custode Argus Gazza mi ha chiesto di dirvi che l’accesso alla Torre dell’orologio da quest’anno è vietato a tutti gli studenti dal primo al terzo anno. Come pure le visite a Hogsmeade. Ed ora diamo inizio al banchetto». Immediatamente i piatti dorati, che avevamo di fronte a noi, si riempirono di ogni leccornia possibile e immaginabile.  Io B e Rem ci tuffammo sul cibo. A metà banchetto delle figure spettrali entrarono nella sala . i fantasmi  delle case e si diressero ognuno verso un tavolo  . Da noi arrivo un fantasma dal nome impronunciabile.   Sir Nicolas di non so  che altro che diminuì in Nick - quasi –senza –testa. Il fantasma di Grifondoro. Nick – Quasi Senza- Testa, Perché, quand’era morto, non gli avevano staccato la testa che gli era rimasta attaccata per pochissimo.  Alla fine del banchetto ci alzammo per ricevere il commiato del Preside .
Poi i Prefetti ci portarono nelle nostre sale Comuni.  Seguendo delle scale che si muovevano, arrivammo al settimo piano davanti al ritratto di una signora vestita di rosa e piuttosto rotonda. La Signora Grassa così si chiamava ci chiese la parola d’ordine. (I Ritratti a Hogwarts Parlano) I prefetti ci indicarono la scala per i dormitori femminili e maschili. Io salì le scale e per mia fortuna mi trovavo in camera con Bianca, Alice e Mary. Entrammo in una stanza circolare, dove quattro letti a baldacchino con copri letti rossi ci attendevano. Io scelsi quello vicino alla funesta e vicino a me si mise B . Ci addormentammo subito eravamo stanche morte dopo una giornata piene di sorprese.


NDA ciao  spero ci sia piaciuto ora inizia la vita a Hogwarts! spero continuerete a seguirmi
Baci Marty Evans 

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Capitolo 4
*** Horace Lumacorno ***


Capitolo 4
Horace Lumacorno


Il giorno dopo, Bianca ed io, scendemmo a fare colazione in Sala Grande. Rem ci aveva tenuto un posto al tavolo dei Grifondoro. «Allora, come avete passato la notte ragazze?».Io e B, ci guardammo e poi rispondemmo all’unisono. «Bene abbiamo delle compagne di stanza davvero fantastiche!» Remus sospirò e ci guardò triste «Ah beate voi. Io mi sono ritrovato in stanza con dei ragazzi insopportabili.» Io e Bianca lo guardammo curiose. «E chi sarebbero questi compagni di stanza insopportabili? Insomma non possono essere male a meno che......».
Io conclusi per lei «Tu non sia in stanza con le persone più antipatiche e più idiote di tutta la storia di Hogwarts». Remus sorrise. Un sorriso vero  e raro sul quel volto segnato dalle cicatrici.  Gli s’illuminavano gli occhi mentre mangiava la sua fetta di pane tostato. «Beh  se sono le persone più idiote che si siano mai viste ad Hogwarts non lo so. Ma so, questo è sicuro, che non hanno un neurone funzionante nel cervello.» Io e B, ci scambiammo un'occhiata complice. C'erano solo due persone nell'intera scuola che si erano dimostrate senza cervello. Vale a dire Sirius Black e James  Potter. Così chiesi a Rem informazioni sui suoi nuovi compagni di stanza. Lui mi guardò dicendo : «i loro nomi sono... Sirius Black, James Potter e Peter Minus» Bianca sgranò gli occhi, gli  strinse a fessure, ringhiò e imprecò contro un Dio che la voleva dannare per l'eternità e naturalmente contro Black e Potter. Poi il suo viso cambiò, e assunse un'aria compassionevole rivolta a Rem. «Oh povero Rem! In camera con quei teppisti di Black e Potter! Questa, amici miei, si chiama sfiga.» Disse Bianca con tono melodrammatico. Lui la fissò un attimo interdetto continuando a masticare la sua pancetta affumicata poi scoppiò a ridere. Bianca non se l'aspettava e rimase basita . Aveva una faccia talmente buffa che anch'io scoppiai a ridere .Bianca con un tono offeso disse: «Ehi! Non c'è niente da ridere! Sei in camera con Black e Potter. Dico Black e Potter. Ragazzi sei fregato. Sei in camera con i ragazzi più idioti che Hogwarts abbia mai visto dalla sua fondazione. Questa si chiama sfiga! Sfiga! Capito? Cinque lettere tre consonanti e due vocali. S come sfortuna. F fuori di testa. I come irritazione. G come grido disperato . A come anatema che uccide. Hai capito? Per la sfortuna di essere in camera con loro andrai fuori di testa per l'irritazione di doverli sopportare.  gli griderai contro e poi per la disperazione gli lancerai un anatema che uccide. E farai un favore a tutta l'umanità! Eliminando due soggetti socialmente pericolosi per l'equilibrio mentale di ognuno di noi.» disse Bianca convinta. E giù altre risate. Alla fine Remus ed io quasi ci strozzammo con il nostro bicchiere di succo di zucca. Poi la McGranitt arrivò a consegnarci gli orari. Scoprì di avere come materia pozioni che condividevo con Sev oltre a Erbologia quel giorno. Perché la condividevo con la sua casa i Serpeverde. Non c’eravamo più parlati da quando eravamo entrati nella Sala Grande quella sera. E non vedevo l'ora di raccontarli tutto. Fui distratta da quei pensieri dall'urlo di Bianca. Infatti, ad un certo punto, la mia vicina aveva urlato tanto forte da farsi sentire da tutta la sala. Tutti  si erano girati verso il nostro tavolo.  Anche i membri di Grifondoro si voltarono verso l'angolo in cui eravamo seduti io, Bianca e Remus. Lei aveva appena urlato un nome: «POTTER!».  James Potter si era appena accomodato al tavolo dei Grifondoro. E per nostra sfortuna, c'era solo un posto libero, quello accanto a me. Alzai gli occhi al cielo quando si sedette vicino a me e iniziò a mangiare e riempirsi il piatto,di una quantità esorbitante di cibo. E con aria gioviale disse: «Buongiorno Lily, buongiorno Bianca. Ciao Remus, come va?» Bianca lo guardò storto, poi, con tono sarcastico, disse «Sai Potter prima che tu arrivassi a guastare irrimediabilmente il mio umore e la mia giornata era un buon giorno anche per me.» poi lasciando a metà le uova strapazzate che aveva nel piatto, si alzò di scatto e se ne andò. Io la guardai e poi la imitai. Lasciai la mia pancetta affumicata lì dove si trovava, presi i miei libri, e me ne andai. Non è che volessi copiare B, ma proprio non ce la facevo a sopportare Potter per l'intera colazione. Bianca aveva ragione era umanamente impossibile. Così lasciai la sala e raggiunsi B. La prima ora avevamo Pozioni, con un tizio di nome Lumacorno. Andammo verso l’aula di pozioni che si trovava nei sotterranei del castello. I sotterranei (come tutti i sotterranei del resto) erano pieni di spifferi, bui, polverosi, pieni di bestiacce schifose. Come ragni e bestie di quel genere. Io e Bianca arrivammo con un ora di anticipo. Siccome avevamo disertato la colazione in sala grande. Causa: Potter . L'aula di pozioni era buia e umida, dei lunghi tavoli erano disposti in file ordinate. Notai che non c'erano posti a sedere, ma solo tavoli e calderoni. in fondo c'erano due armadi e una porta. E Di fronte ai tavoli, c'era quella che poteva chiamarsi cattedra, ma che in realtà, somigliava più a un tavolino da lavoro, che a una vera e propria scrivania. Il professore un uomo allegro e gioviale, direttore della casa Serpeverde, sulla cinquantina d'anni era alto, rotondo, con un pancione che poteva fare invidia a una donna incinta al nono mese. Aveva un viso paonazzo e roseo. (Forse per il troppo whisky incendiario che usava bere) il viso incorniciato da una barba rada e ispida.  (Era quello che pensavo quando lo vedevo ) io e B notammo che anche un'altro studente del primo anno aveva disertato la colazione. Non sapevamo se a causa Potter. Ma era lì, in anticipo. Poi mi accorsi di conoscerlo. Non potevo dimenticare il colorito malsano della sua pelle, i capelli corvini, unticci, la corporatura mingherlina e il gesto nervoso con cui si tormentava le mani. Solo una persona del primo anno ad Hogwarts (almeno di mia conoscenza). Sono una persona del primo anno di mia conoscenza poteva saltare volontariamente la più buona colazione mai mangiata in tutta la sua vita. Beh la nostra scappatella non contava, perché noi stavamo mangiando volontariamente. Purtroppo, però i nostri piani sono andati in fumo per colpa di quel deficiente, pervertito, con manie di sadismo nei nostri confronti conosciuto anche con il nome di James Potter.
Se qualcuno poteva saltarla quello era sicuramente il mio migliore amico Severus Piton. Era chino su un banco ed esaminava attentamente un foglio di pergamena.
Non si accorse neanche che io e B eravamo entrate. Finché Bianca non si piazzò davanti al suo banco e non lo chiamò per nome tre volte. Allora come riscosso da ciò che stava studiando, alzò gli occhi, verso la mia gemella e poi verso di me. Notai che come me e Bianca aveva appuntato un distintivo sulla cappa del mantello. Il distintivo raffigurava un serpente argenteo. invece del grifone rampante d'oro con la criniera rossa che avevamo come distintivo noi. Come cravatta invece della nostra rosso e oro portava una cravatta verde e argento. Ci salutò con un gesto della mano.«Come mai non siete a colazione?» Ci chiese Sev perplesso. Fu Bianca a prendere la parola e rispondere. «C'era troppa gente, troppi gufi, troppo movimento. Io mi sono stufata.  Lily mi ha seguita» Severus non sembrò convinto  «Perché ho l'impressione che non sia solo questo?» Chiese a entrambe. «Beh tu immagina di essere nella Sala Grande a mangiare la colazione migliore del mondo. Con la tua  nuova  migliore amica e un ragazzo carino e gentile come solo Rem sa essere. Poi all'improvviso arriva la tua catastrofe giornaliera. La mia al nome di  James Potter che mi ha rovinato la giornata.» Concluse la nostra amica. «James Potter quello che tu hai insultato sulla barca?».
«Affermativo» rispose Bianca sorridendo in maniera Sadica.
Probabilmente stava pensando al modo migliore di uccidere Potter senza farsi espellere. «Perché l'ho odi così tanto?» Chiese Sev. Ma non ricevette mai risposta perché proprio in quel momento gli altri studenti entrarono in classe. La lezione  incominciò e il prof ci disse che   dovevamo farli una Pozione. Era semplice farla, bastava  seguire le istruzioni. E alla fine fu l’unica a pepare una Pozione curatrice completa.  E per questo fui ricompensata . la campanella suono ed io, B, e il resto dei Grifondoro del primo anno dovemmo fare le scale di corsa per arrivare in tempo a Trasfigurazione.  ( in cui ero una frana)insegnata dalla McGranitt,
NDA  Spero vi sia piaciuto   mi raccomando recensite!
Baci Marty Evans

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Capitolo 5
*** Lo scherzo di Potter ***


Lo scherzo di Potter

NDA Ciao scusate il ritardo eccomi qui manca poco alla fine della mia storia e proseguirò con una serie spero che questo  capitolo vi piaccia 

 Al inizio di Ottobre, Hogwarts  iniziò a tingersi di grigio. Il parco del castello diventò presto, pieno di brina. Anche i  miei amici erano grigi come il tempo. Soprattutto Sev da quando era stato smistato in Serpeverde era diventato ancora più chiuso e taciturno. Lui non aveva mai parlato tanto con gli sconosciuti. Ma con me, che ero la sua migliore amica parlava di tutto. Dalla magia al mondo dei Babbani. Ma negli ultimi tempi mi aveva rivolto si e no qualche parola. A parte questo la vita a Hogwarts precedeva tranquilla e senza intoppi. Settembre volò, tra compiti, lezioni, battibecchi, dispetti e scherzi di Black e Potter. Avevano deciso che come cavie dei loro scherzi avrebbero usato noi (io e Bianca) e i Serpeverde. Anche se le loro vittime preferite eravamo proprio noi. Io tolleravo l'esuberanza, le bambinate, le idiozie che quei due architettavano, al contrario di B. Bianca, infatti, aveva cominciato a detestarli veramente. Non sopportava nemmeno che Potter la spaventasse arrivandole dietro le spalle e facendole "bu". Come dicevo io tolleravo. Bianca non sopportava. Ma visto che quei due non avevano ancora fatto niente di grave, Bianca non si poteva nemmeno rivolgere ai professori. Ma la tolleranza e la pazienza non sono infinite. Le mie raggiunsero e passarono il limite il giorno di Halloween. (Buffa a volte la vita. Iniziai a non sopportare James ad Halloween e non sapevo che sarei morta con lui proprio lo stesso giorno.10 anni dopo) fu durante l’ora di Pozioni. Stavo preparando un siero di bellezza quando un topo   incantato mi si piazzò davanti.
Strillai,  spaventata. Il  topo  squittii e poi si dissolse in tante stelline sul mio banco. Conoscevo,solo una persona che aveva raggiunto una media così alta di trasfigurazione da poter incantare un topo.  e li c’erano solo studenti del primo anno. avevo capito già chi era prima ancora di immobilizzarmi, e  cominciare a ringhiare.
«Potter!».
«Dolcetto o scherzetto Evans? Oh giusto ti ho già fatto lo scherzo!» mi girai. era nel banco dietro di me e appena mi vide scoppiò a ridere.

 Vi chiederete come un  topino incantato innocente mi possa aver fatto imbestialire tanto. Purtroppo Potter scelse proprio il momento più delicato della preparazione del siero della bellezza di Giralda Isidora per farmi il suo stupidissimo scherzo .ossia mentre stavo mettendo 6 gocce di sangue di drago nel mio calderone . Come tutti sanno  se si sbaglia un ingrediente di una pozione o una dose  la si rovina. Avevo paura di prendere una insufficienza. perché io Lilian Evans non avevo mai preso una T in pozioni! Ero bravissima! In assoluto la materia in cui andavo meglio.( a parte Incantesimi) Quello scemo di Potter rischiava di rovinarmi inevitabilmente la media. Sopratutto per quello che accadde dopo. Ma torniamo alla storia. Vi stavo solo elencando le ipotesi dei danni, che James, poteva fare. (scusate so che dovrei chiamarlo Potter ma sono talmente abituata al suo nome che mi riesce difficile chiamarlo di nuovo per cognome)  Comunque, stavo dicendo dopo il mio «Potter!». e il suo «Dolcetto o scherzetto Evans? Oh giusto tiho già fatto lo scherzo!». Si sentii un esplosione ed un forte odore di bruciato si sparse per la classe. Il Professor Lumacorno si alzò e mi disse «Signorina Evans esigo una spiegazione » per tutta risposta abbassai lo sguardo e permisi a i miei cappelli rossi di coprire il rossore sulle guance. Ma prima che potesse darmi una T o una punizione. Severus intervenne a salvarmi «Non è stata colpa di Lily è stato Potter a far esplodere il calderone» Lumacorno spostò il suo sguardo su Severus poi su James

( Pardon è davvero una pessima abitudine ) e infine  il suo sguardo ritornò su di me «e’così signorina Evans?» feci un cenno d’assenso col capo chino e i capelli davanti al viso. Lumacorno mi guardò e sorrise e disse«bene 20 punti in meno a Grifondoro. E ringraziate tutti il signor Potter qui presente » mi girai per vedere gli altri Grifondoro lanciavano tutti occhiate ostili a James. Poi osservai lui dietro di me era talmente rosso di imbarazzo che al confronto i miei capelli e quelli di Bianca sembravano biondi. Lumacorno mi sorrise ancora. 

(James sostiene che ha sempre avuto una cotta per me e che a Hogwarts tutte le volte che entrava nel aula di pozioni da quando aveva capito di amarmi  (Parole di James)” lo volevo ammazzare tutte le volte che ti si avvicinava” Come potesse pensare di avere un rivale di 50 anni più vecchio di me è un mistero. Però è una cosa romantica! Oddio sto dicendo che James  è romantico. È impossibile! Lui è romantico quanto un tosaerba N.D.Lily Ehi! Già mi dovrei offendere  perché mi fai passare per lo stronzo della situazione se poi attacchi anche il mio senso romantico non so dove andremmo a finire! Mi odiano già Tutti per quello che faccio! E poi non ero così rosso!è Lily che esagera sempre! E vabbé, solo un po’ ma perché faceva caldo N.D.James.  James guarda che nel aula di pozioni  ci sono 10 gradi ad ottobre N.D.Lily)

 «Ah e Potter domani nel mio ufficio ho qualche alambicco da catalogare»

Potter si sporse sul suo banco. mi era tanto vicino che potevo sentire il suo respiro caldo sul mio collo. Lui mi sussurrò al orecchio  in modo che solo io potessi sentirlo. «Questa me la paghi Evans»

 «Non Ho Paura di te Potter» calcai bene l’accento sul “te”  in modo che si  ficcasse in quella testa vuota che io gli avrei tenuto testa.(Testa vuota? Ho sentito bene? lo sai che stai facendo a pezzi la mia reputazione  e il mio buon nome vero?N.D.James. Ti farebbe solo bene! Saresti meno  arrogante! N.D.Lily)

  Per il resto del giorno tutto andò bene. Le ore trascorsero tranquille. Potter non cercò neppure di farmi uno dei suoi tiri  mancini. Tutto era  perfetto. Troppo perfetto a dir la verità. A pranzo mi sedetti con Bianca al tavolo dei Grifondoro. Remus non c’era perché aveva detto di avere gli orecchioni ed era in infermeria.( In realtà c’era la luna piena ma non sapevo ancora che fosse un Lupo Mannaro ) seguì le lezioni del pomeriggio (Erbologia e incantesimi).  E Poi mi diressi verso la Sala Comune. Da lì andai dritta, alle scale che portavano ai dormitori femminili di Grifondoro. Misi i libri sul comodino accanto al letto a baldacchino, e mi ci buttai sopra. Ero esausta e avevo uno strano presentimento. Una brutta sensazione in fondo allo stomaco che mi diceva di starmene li tranquilla. Quando Bianca entrò con Mary e Alice  per prepararsi. (ci sarebbe stato il Banchetto di Halloween quella sera.)  io ero ancora sul mio letto, completamente vestita, con l’uniforme scolastica ancora indosso. E non accanavo a volermi muovere di li . ero decisa  a starmene  tranquilla in dormitorio come mi consigliava il mio corpo.  Le ragazze se n’erano andate solo Bianca era Rimasta stava mettendosi il suo costine da Strega. ( Che ironia N.D.Lily)Quando si accorse di me.

«Ehi Lily che ci  fai qui? Pensavo fossi già in Sala Grande! E Come mai non hai ancora un costume?»non sapevo cosa rispondere.  Non avevo una spiegazione razionale per il mio comportamento. il mio cervello stava cercando una spiegazione credibile. Puoi dirgli la verità. No mi prenderebbe per pazza e poi cosa le dico  “ Sai Bianca ho una brutta sensazione  allo stomaco e non me la sento di andare”. No decisamente non posso dirglielo sembrerei più strana di quanto non  sia già. E Bianca sta diventando  (anche se la scuola è iniziata da due mesi) una delle ragazze più popolari della scuola. Non voglio che si allontani perché mi considera pazza. Sta diventando troppo importante per me, per la mia vita. La considero più di una semplice amica è la mia migliore amica. Insieme a Severus, mi sta guidando alla scoperta di  Hogwarts e del mondo Magico.  Un mondo di cui scopro la rochezza e la bellezza ogni giorno che passa .Lei mi aiuta. Gliene sono grata, ogni giorno, ora e minuto. Senza lei e Severus mi sentirei perduta. Perduta in un mondo sconosciuto e strano che non riesco ancora bene a capire. Perciò non voglio che si allontani.        

Il mio cervello aveva finalmente trovato una scusa plausibile

«non ho fame» riuscì a dire

«Andiamo Lily sai quanto me che sei una frana a mentire. Puoi dirmelo giuro! Di qualunque cosa si tratti»

«E che non voglio andare alla festa. Non voglio vedere gente» era la verità. o almeno era parte della verità. 

«Va bene ma almeno  vieni a cena!  Poi te ne potrai andare non ti tratterò giuro»

«Okay» 

Mi alzai. E segui B fuori dalla stanza, giù per le scale. In Sala Comune che  era quasi completamente deserta a parte i pochi ritardatari che si affollavano attorno al buco del ritratto. Passammo e poi scendemmo (ci facemmo portare visto che le scale a Hogwarts si muovono) giù al piano terra dove si trovava la Sala Grande. Prima di entrare Bianca mi fece una richiesta. ( ripensandoci ora. Mi sembra più un ordine che una richiesta)«Mangia qualcosa. Poi va a dormire. Ho già un amico in infermeria non ne voglio un altra ok?»

«Si mamma» ribattei sarcastica. Bianca scoppio a ridere e mi sospinse oltre la soglia.  La sala era stata addobbata a festa con zucche giganti che Hagrid faceva crescere nei giardini  della scuola. E il cielo incantato della sala gettava inquietanti tuoni sulle tavolate delle case imbandite.  Sentii una fitta allo stomaco ma non ci badai. Dopotutto potevo anche mangiare non mi sarebbe successo niente. (Quanto mi sbagliavo N.D.Lily) Così mangiai e  conversai con Bianca e le altre fino al momento della festa vera e propria. Bianca mi salutò e andò con le altre a parlare con non mi ricordo più chi. Io mi alzaie stavo per lasciare la sala. Quando  Annie Chiang Di Corvonero del mio stesso anno mi fermò:«Ehi Evans! Come va?» Allora non sapevo che era un oca che potevi usare per qualsiasi  cosa. Diciamo che era un mercenario (Non pensai neanche che fosse li per trattenermi. Così risposi gentilmente a tutte le sue domande.( Lily Amore non puoi togliere la parte della torta N.D.James. no! N.D.Lily Ti prego!N.D.James. no! é fuori discussione! e la mia storia e io racconto i fatti anche se a te non Piacciono!N.D.Lily)  finché  mi cadde sulla testa . qualcosa di bagnato che sapeva di panna. Una Torta. Mi girai e lo vidi. Acanto al buffet dei dessert. Si ergeva in tutta la sua statura( scarsa) una mano tra i capelli neri scompigliati,( Quello è un vizio che non sono mai riuscita a farli abbandonare.  come dice quel proverbio babbano il lupo in questo caso sarebbe più esatto dire cervo perde il  pelo ma non il vizio N.D.Lily)  gli occhiali tondi sulla punta del naso  un sorriso beffardo sul viso che sembrava Dirmi  Hai Visto? Ti avevo detto che te l’avrei fatta pagare.  Oltre al suo sorriso dovevo anche sopportare l’umiliazione davanti a tutta  Hogwarts Ma non fu quello il peggio.. No. Furono le risate. Le risate di scherno che arrivavano da tutti  gli studenti. Non volevo scoppiare a piangere come una bambina  no non ti darò questa soddisfazione Potter . mi hai già umiliata non voglio  piangere non devo piangere Lily non piangere non devi piangere...  ma  quando sentì le risate di scherno non potei reprimere le lacrime  Calde lacrime mi sgorgarono dagli occhi prima che avessi il tempo di fermarle  una . Poi un altra e un altra ancora. Finche non sentii qualcuno prendermi per la vita e portarmi fuori di li. Era Bianca. La riconobbi  Perché prima di andarsene gridò in direzione  di Potter e Black . Che in quel momento si stavano battendo il cinque come se nulla fosse. «Questa la paghi Potter. Questa la paghi cara» poi salii le scale che portavano alla torre di Grifondoro trascinandomi con sé.

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Capitolo 6
*** Il giuramento ***


Capitolo 6 Il giuramento Bianca mi condusse su per le scale che portavano al ritratto della Signora Grassa. E poi in sala comune. Infine in dormitorio. Ricordo di aver capito che eravamo in dormitorio solo per aver visto con gli occhi velati di lacrime la mia sciarpa appesa al mio letto. Ero ancora scossa dai singhiozzi dopo gli eventi di quella sera in sala Grande. I singhiozzi mi scuotevano le spalle Bianca mi porse un fazzoletto e mi indicò il bagno.«Va a sciacquarti» mi ordinò entrai nel bagno del dormitorio e inizia a sciacquarmi il viso. Poi diedi un occhiata al mio riflesso che mi rispose stanco e triste. Sembravo malata. Ero pallidissima. I miei occhi erano rossi. E avevo le guance scavate dalle lacrime. «Ho un aspetto orribile vero?» dissi al mio riflesso ,con mia grande sorpresa fu Bianca a rispondere. Era sulla porta del bagno e mi fissava enigmatica. Non l’avevo sentita arrivare . a volte si moveva così silenziosamente che nemmeno me ne accorgevo. Ricordo che pensai si muove come un felino che si prepara a colpire « Si sono d’accordo non sei al massimo della forma hai avuto giorni migliori » quel commento mi aiutò a sorridere «già però c’è una cosa che non riesco a capire Bianca Perché lo fa? cioè che gusto ci prova?» « Devi sapere una cosa Lily. Ma la devi tenere per te non devi dirlo a nessuno ok? Nemmeno a Severus. È una cosa che deve restare fra noi. Io vivo a New York, ma non ho sempre vissuto li» con una mano rimise un boccolo ribelle dietro l’orecchio destro e continuò «Io vivevo e sono nata qui, in Inghilterra. Precisamente a Godric’s Hollow il paesino che ha dato i natali a Godric Grifondoro, secondo la leggenda. E si vocifera che ci abitasse anche Silente con la sua famiglia. Comunque fatto sta che sia anche il paese dei Potter. Essendo purosangue i Potter hanno come tutte le famiglie ricche un loro dominio quello dei Potter é Godric’s Hollow. Già allora Potter era odioso e ha fatto delle cose orribili a me. Mi ha fatta soffrire molto» disse e potei sentire malinconia sofferenza e forse cos’altro senso di colpa? Rammarico? dolore? Non ne ero sicura. Mi prese per mano. Si era tolta il costume ed aveva indossato una camicia di flanella i capelli sciolti le ricadevano liberi sulle spalle. io mi ero cambiata in bagno ed avevo anch’io la mia camicia da notte . Salimmo sul letto di Bianca accanto al mio. Gli elfi domestici avevano già provveduto a rifarlo. Ci sedemmo a gambe incrociate una di fronte altra. «ho una proposta da farti Lily. Tutti a scuola ci scambiano per Gemelle. E se fossimo sorelle Gemelle nel vero senso della parola?» ero sbalordita mai da Bianca mi sarei aspettata una proposta del genere.«ma Bianca noi non siamo sorelle!» «lo so. Non abbiamo nemmeno un allele di DNA in comune. Ma potremmo essere sorelle in un altro modo.» le «e quale sarebbe?» chiesi scettica a volte non riuscivo proprio a capirla. Era entusiasta e quando era troppo entusiasta rischiava sempre di combinare qualche casino. (Che poi toccava a me ripulire N.D.Lily) ma quello che mi stava per proporre andava oltre ogni mia più sfrenata aspettativa. Allora lo presi come una cosa stupida. Non avevo idea delle conseguenze. Non avevo idea che ci avrebbe legate per sempre l’ una al altra. Se non avessi accettato forse non saremmo state così legate, forse non saremmo state così unite, forse B non avrebbe sofferto così tanto dopo.... Beh dopo quello che successe. Forse... No è inutile che stia qui a tormentarmi e a piangere sul calderone versato. Quel che è passato è passato ed io ( Per quanto lo vorrei) non posso cambiarlo. Ho detto a James che avrei raccontato i fatti puri e semplici così come sono accaduti e intendo mantenere la mia promessa. Bianca mi guardò con aria di sfida con quegli occhi verde scuro che sembravano anni Bianca aveva una maturità nello sguardo... Sembrava quasi adulta. (è sempre stata più matura della sua età. N.D.James.) Annegai nei suoi occhi verdi, così simili ai miei e cosi diversi del colore della tormalina verde ed del l’edera. Mi prese una mano fra le sue « Allora di che si tratta?» chiesi titubante. Lei dovette intuire il mio dubbio perché mi sorrise incoraggiante. E mi mise una mano sulla spalla in un gesto fraterno e famigliare come faceva Petunia quando avevo gli incubi. Quel gesto mi fece pensare a casa mia. E desiderai con tutto il cuore che Bianca non solo fosse la mia migliore amica ma potesse anche in qualche modo sostituire Petunia. «Un patto di sangue» spiegò Bianca come se fosse una cosa da nulla. la fissai perplessa. lei lo prese come un invito a proseguire e continuò. «Devi sapere che il Patto di sangue non è un semplice giuramento. É una promessa . Una promessa eterna. Due o più persone si scambiano il sangue mettendo i pollici punti con una spilla l’ uno contro l’altro così da mischiare il Sangue » «Detto così fa davvero scifo» Bianca mi guardò seria«lo so ma ora arriva la parte interessante secondo la simbologia Mischiare il sangue vuol dire entrare in un rapporto di parentela, in un rapporto di sangue. Capisci? Saremmo sorelle e sempre secondo la simbologia come tutte le parentele, si estingue solo con la morte. Quindi si richiede fedeltà eterna.» il patto me lo ricordo benissimo, i gesti, le parole. Tutto . Annui. Bianca prese una spilla era d’argento con uno smeraldo al centro. Ricordo ogni singolo dettaglio di quella spilla. Era piccola d’argento con decorazioni stile impero. Rappresentavano le teste del idra di Ernia e al centro come un enorme occhio che osservava tutto stava lo smeraldo. Ricordo di aver contemplato estasiata il gioiello. Poi Bianca si era punta l’indice e mi aveva preso l’indice destro. Fece male poi schiacciai per far uscire il sangue. Quando la prima gocciolina del mio sangue tremolò sulla punta del mio dito come farebbe la fiammella di una candela. Lo premetti contro quello di Bianca Poi ci Furono i Giuramenti. Ricordo ogni singola parola di quello di Bianca e del mio . li so a memoria. «Io Bianca Celia Oliver giuro solennemente di restarti accanto . Di esserti a fianco per sempre, legata dal sangue. Dal mio sangue al tuo sangue prometto di essere per sempre tua sorella e di aiutarti nel momento del bisogno fino alla morte» poi fu il mio turno «Io Lilian Rose Evans giuro solennemente di restarti accanto per sempre Prometto di essere per te come una sorella e di aiutarti nel momento del bisogno. Finché l’ultima scintilla di vita non abbandonerà il mio corpo» Accettai l’idea di Bianca senza conoscere le conseguenze e le sofferenze che le avrei inflitto. Il nostro patto fu ancora più stretto di un giuramento inviolabile perché ci legava indissolubilmente anche se una di noi era morta. Ci legava e ci lega tutt’ora. per sempre. Ho ripensato a quella notte molte volte e mi sono maledetta molte volte per averla ascoltata e averle dato un destino che non meritava (oltre a quello che i suoi genitori avevano preparato per lei e alla sua stessa natura ma questo non lo sapevo nemmeno) Naturalmente se non avessimo stretto quel patto non avrei potuto contare con certezza sulla fedeltà di Bianca e sulla sua lealtà quando dubitavo di tutti gli altri(Credetemi l’ho fatto) Perché si sbagliava il mosto Patto non si estingueva con la morte il nostro patto sarebbe andato oltre la morte stessa. Il giorno del 31 Ottobre 1971 a mezzanotte nella torre di Grifondoro nel ala femminile Io e Bianca Oliver ci legammo indissolubilmente l’una al altra per l’eternità.

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Capitolo 7
*** Lacrime amare ***


Capitolo 7 La crime amare Il giorno dopo era il primo novembre Dopo una giornata di scuola più pesante del solito (forse perché dovunque andassi gli studenti di qualsiasi Casa sussurravano malignità al mio passaggio e ridacchiavano.) Stavo camminando per il Primo piano diretta alle scale per la cena. Alla mia destra camminava spedita, a testa alta e sicura di se Bianca. Severus alla mia sinistra stava leggendo un libro. E non alzava gli occhi dal volume era a capo chino per cui non vide la corda che stava in mezzo al corridoio.. e fini lungo disteso sul pavimento. Una risata beffarda e un altra simile a un latrato si sentirono alle nostre spalle. Ci voltammo. Ed Eccoli . nelle loro divise sgargianti. Potter e Black due ghigni divertiti. Due espressioni identiche beffarde e idiote sui volti bellissimi. Quello che però mi fece più male fu che dietro di loro non c’era solo il solito idiota Minus( io e B avevamo sopranominato Peter Minus l’idiota Minus N.D.Lily) c’era una figura familiare. Ci misi qualche istante a identificarlo. forse, il mio cervello non connetteva più. O ero sotto shock per lo studente che era dietro di loro. Non lo so. Guardai Bianca anche lei bianca come un cencio (perdonate il gioco di parole.) e stava fissando lo stesso studente che fissavo io. La vidi aprire la bocca da cui non uscì alcun suono. La vidi impallidire ancora di più tanto che temetti che potesse svenire da un momento al altro. I suoi occhi erano vacui. Ma non la solita vacuità che hanno gli occhi della polizia. I suoi occhi erano vuoti,spenti, senza luce. Insomma sembravano morti. Bianca stette praticamente immobile. Chiuse gli occhi li riapri. Guardò me poi di nuovo il gruppetto davanti a noi. Intanto Severus si era rialzato ma il tomo che reggeva li cadde sui piedi. Provocando altre risate. Lo studente dietro di loro i cappelli biondi un po’ in disordine il volto pallido ed emaciato la borsa a tracolla la camicia della divisa fuori dai pantaloni con le maniche e i polsini in perfetto ordine era Remus Lupin. Ma prima di avere il tempo di connettere il cervello per chiedere cosa ci faceva con i peggiori studenti della scuola. Bianca Parlò «Remus John Lupin ti credevo migliore di così» il tono di Bianca era piatto del tutto privo di inflessione. Solo allora Remus sembrò rendersi conto di chi aveva davanti e dello sguardo assassino sulla faccia di Bianca. Perché balbettò un «Bia-Bia Bianca Lily non è come sembra. I-io non..» «tu ci hai tradito!» gridò Bianca prima che potesse terminare la frase. Non l’avevo mai vista così arrabbiata. Al improvviso mi sembrò imponente e minacciosa in piedi le mani pallide sui fianchi tutta la fragilità di Bianca era scomparsa inghiottita da un vortice di rabbia e potere. Si potere Bianca emanava potere da tutti i pori. Un energia sovrannaturale come un velo si era creata intorno a lei il potere le fece sollevare i capelli rosso fuoco si scontravano nella stessa persona era bellissima e terribile allo stesso tempo.«Bianca non sarebbe meglio tenere questa conversazione lontano da orecchie indiscrete» «Orecchie indiscrete allora e così ci chiama oggi. Commentò Potter. «beh è meglio di come ci chiamava prima no? Mi sa che abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo. La torta è servita ad addolcirla Prongs» commentò Black «Già» disse l’Idiota Minus poi solo per prendersi gioco di me Black aggiunse malignamente: «Com’era la torta Evans? Deve essere stata piuttosto buona visto che non ti ho più vista» Potter scoppiò a ridere. Sentii montare la rabbia e prima di rendermi conto di quello che stavo facendo lo colpii con un pugno direttamente sul occhio azzurro ghiaccio. Poi mi voltai verso Potter mi avvicinai a lui . eravamo uno di fronte al altra. ed eravamo alti uguali al epoca. Guardai i suoi occhi poi mi avvicinai e lo colpii due volte su tutte due le guance. I due schiaffi risuonarono secchi nel corridoio silenzioso. Potter non se lo aspettava perché si portò una mano alle guance e mi guardò stupito poi io corsi via.. non mi importava di nessuno corsi fino alla sala Comune deserta dove mi rifugiai e piansi fino a non avere più lacrime piansi perché ero stanca piansi perché tutti mi prendevano in giro piansi per non aver reagito a quelle prese in giro piansi per quello che era successo in corridoio piansi per tutto. ma Quella volta Bianca non venne a cercarmi ne a consolarmi e gli ne fui grata. Anche se percepì qualcosa attraverso il nostro legame non venne da me.

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Capitolo 8
*** Moc Moc Mocoisus ***


scusate per l'inconveniente Ecco il capitolo

il peggio doveva ancora avvenire.  
 Fu 3 mesi dopo. a febbraio. Il 20 febbraio 1971 alle ore 8.30 del mattino. Quella data me la ricorderò per sempre.  Quel mattino non ero scesa a colazione ed ero andata  alla prima ora di difesa contro le arti oscure in anticipo. Non avevo fame e così ero andata al terzo piano dove c’era l’aula. Potter e Black non mi avevano più importunata. Anche se Potter continuava a dire a Bianca di volerle parlare e lei rifiutava sempre. Remus si era unito alla banda di Potter,  insieme formavano i cosiddetti “Malandrini”. Io e Bianca continuavamo a parlargli. Ma il più delle volte stava con i suoi nuovi “amici” ed era impossibile intrattenere una conversazione civile,  se c’erano Bianca, Potter e Black nella stessa stanza. Cosi, ci avevo rinunciato. Ma  mi sto dilungando su cose non molto importanti. Stavo dicendo. Ah si, la lezione!  il professor Deathly, un tipo burbero e rinsecchito che era nostro docente per  Difesa contro le Arti Oscure mi avevo  chiesto  qualcosa di difficile, io avevo risposto facendo guadagnare  20 punti a Grifondoro. Dopo la lezione mi trattenni per un po’ nel aula. Non m’importava di arrivare tardi a Pozioni visto che ero l’allieva preferita di Lumacorno. Quando uscii nel corridoio sentii delle voci. Voci maschili e concitate che riconobbi  quasi immediatamente  
«Come lo potremmo chiamare James?» Black.
«Non lo so Sir» Potter .
«Ci sono James!» disse Black concitato.
«Spara!»
«è piccolo gracile, nonsa difebdersi, non sa fare nemmeno un incantesimo che si possa chiamare tale. Sembra un moccioso. Ci sono Mocciosus!»
 Quando nel corridoio li vidi: loro due davanti a Severus. Severus era pallido, anzi livido, aveva il labbro spaccato ed era immobilizzato da un Impedimenta di Black.   Leggevo la paura nei suoi occhi era terrorizzato.
«il peggio doveva ancora avvenire. 
 Fu 3 mesi dopo. a febbraio il 20 febbraio 1971 alle ore 8.30 del mattino. Quella data me la ricorderò per sempre.  Quel mattino non ero scesa a colazione ed ero andata  alla prima ora di difesa contro le arti oscure in anticipo. Non avevo fame e così ero andata al terzo piano dove c’era l’aula. Potter e Black non mi avevano più importunata. Anche se Potter continuava a dire a Bianca di volerle parlare e lei rifiutava sempre. Però Remus si era unito alla banda di Potter e insieme formavano i cosiddetti “Malandrini”. Io e Bianca continuavamo a parlargli ma il più delle volte stava con i suoi nuovi “amici” ed era impossibile intrattenere una conversazione civile  se c’erano Bianca Potter e Black nella stessa stanza cosi ci avevo rinunciato. Ma  mi sto dilungando su cose non molto importanti stavo dicendo. Ah si, la lezione  il professor deathly un tipo burbero e rinsecchito che era nostro docente per  Difesa contro le Arti Oscure mi avevo  chiesto  qualcosa di difficile e io avevo risposto facendo guadagnare  20 punti a Grifondoro. Dopo la lezione mi trattenni per un po’ nel aula non m’importava di arrivare tardi a Pozioni visto che ero l’allieva preferita di Lumacorno. Quando uscii nel corridoio sentii delle voci. Voci maschili e concitate che riconobbi  quasi immediatamente 
«come lo potremmo chiamare James?» Black
«Non lo so Sir» Potter
«Ci sono James!» disse Black concitato
«Spara!»
«è piccolo e gracile, non sa difebdersi e non sa fare incantesimi degni di questo nome, sembra un moccioso. Ci sono Mocciosus!»
 Quando nel corridoio li vidi loro due davanti a Severus. Severus era pallido  anzi livido aveva il labbro spaccata ed era immobilizzato da un Impedimenta di Black  i suoi occhi erano terrorizzati
«Che cosa state facendo?!?» urlai
«Niente Evans calmati!» disse Potter con tono pacato e gentile.  Non so come, ma cercava sempre e di essere gentile con me
«già Evans vai a farti una camomilla!»
«LASCIATELO STARE!»
« Ma Evans..»
«Andate via!» Urlai  restarono immobili e mi scrutarono come se fossi pazza ma non me ne curai.
«ho detto di andarvene!» ripetei. Loro si girarono e se ne andarono.
«ti hanno fatto qualcosa?» chiesi a Severus  lui sputacchiava sangue misto a saliva ma riuscii a dire «niente che non si possa curare»
«andiamo in infermeria»

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Capitolo 9
*** La vendetta è un piatto che va servito freddo anzi ghiacciato ***


Capitolo 9 La vendetta è un piatto che va servito freddo anzi ghiacciato Io e Bianca eravamo arrabbiatissime con Potter e Black e in più non potevamo dire niente agli insegnanti era la loro parola ( due esponenti delle più ricche famiglie purosangue d’Inghilterra) contro la nostra. In pratica avevamo perso in partenza e poi non c’erano testimoni del accaduto. Io e B giurammo Vendetta. La nostra vendetta arrivò a giugno poco prima della fine della scuola avevamo appena imparato un nuovo incantesimo il Glacius che serviva a congelare le cose. Potter e Black erano distesi al sole e avevano caldo io mi avvicinai e chiesi loro « avete caldo vero?» Black mi rispose «No Evans abbiamo freddo» La solita risposta sarcastica beh ti cancellerò quel bel sorrisino dalla faccia tra poco « allora questo fa a al caso vostro!» disse Bianca levammo le brachette insieme e gridammo al’unisono «Aquaeructo!» un gettò d’acqua li colpii dopo di che gridammo ancora «Glacius » immediatamente i due furono scossi da brividi e si Ghiacciarono letteralmente « Almeno così non patirete il caldo!» gridammo, senza badare ai «questa la pagate la pagate cara!» che ci urlavano «ti sconsiglio di mangiare Ghiaccioli quest’estate» dissi prima di allontanarmi trionfante La fine del anno trascorse felicemente. Passai gli esami con il massimo dei voti come Severus. Bianca non ebbe il massimo ma uscì comunque con buoni voti. Il viaggio in treno fu tranquillissimo e io e Bianca decidemmo che avrei passato Agosto da lei a New York e mi avrebbe fatto conoscere i suoi amici. Sev mi disse che sarebbe andato in vacanza anche lui così accentai l’invito di bianca. Si preannunciava un estate Interessante e ancora non sapevo quanto.

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