quello che non ti ho mai detto

di _Lally_chan_
(/viewuser.php?uid=25310)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** serial killer ***
Capitolo 2: *** pensieri ***
Capitolo 3: *** trappola ***
Capitolo 4: *** epilogo d' amore ***



Capitolo 1
*** serial killer ***


quelllo che non ti ho mai detto

quelllo che non ti ho mai detto

 

 

 

capitolo1

serial killer

I raggi del sole mattutino iniziavano a rischiarare il cielo di East-city; al quartier generale dell' est Roy Mustang, che di solito era stipato nel suo ufficio a firmar scartoffie, che puntualmente il tenente Hawkeye gli portava, aspettava con impazienza il ritorno dell'alchimista d'acciaio da central-city.

Ed sarebbe dovuto arrivare da lì a poco con importanti informazioni su un assassino di militari che stava colpendo in tutte le grandi città. L' ultima sua vittima era stata appunto a central-city; Roy sperava in qualche nuova informazione per riuscire a scovarlo,più volte era quasi riuscito a prenderlo,ma quel particolare assassino era un vero mago nella fuga!

La faccenda gli stava molto a cuore anche perché il numero dei militari uccisi nelle varie città era salito a 30, e non sembrava volersi fermare. Tra l'altro alcuni dei militari uccisi erano suoi amici e conoscenti, e ciò gli metteva ancora più ansia e depressione:doveva fermarlo!

Uscendo dai suoi pensieri guardò l' orologio.

< Ma quanto ci mette fullmetal ad arrivare?!Sono già le 9 e lui doveva essere qui per le 8.30!!!>mugugnò il colonnello

*****************************

Intanto Edward, mezzo addormentato, avanzava lentamente per le vie di East-city in direzione del quartier generale. Gli era dispiaciuto aver dovuto lasciare Al a Central-city, ma essendo lui un militare, non voleva che standogli vicino gli potesse accadere qualcosa, ormai lui era troppo dentro a quella missione. Mentre le sue gambe avanzavano da sole, conoscendo bene quella strada battuta centinaia di volte, Ed pensò che ce l' avrebbe messa tutta in quella missione; avrebbe fermato quello spietato assassino, anche per poter continuare così nelle sue ricerche per la trasmutazione umana...

"Quel maledetto colonnello, ma perché proprio a me doveva rifilare questa missione così difficile e soprattutto così lunga!Devo al più presto continuare le mie ricerche..."si ritrovò a pensare Edward."Da quando sono diventato un 'cane dell'esercito' , non sono riuscito a fare quasi niente! Le mie ricerche ormai ad un punto morto!...Quel maledetto colonnello chiama sempre me per le missioni, come se fossi il suo unico sottoposto!!!"

Edward alzò lo sguardo uscendo dai suoi pensieri e si accorse di essere uscito di rotta. Non capiva dove era finito e per giunta si stava facendo tardi:"bene.."pensò"ora il colonnello avrà più di un motivo per rimproverami!!"E così si incamminò per quel cunicolo di viuzze, sperando di trovare il modo di uscirne in fretta. Dopo circa mezz'ora di vagabondaggio, senza riuscire ad uscire da quel labirinto; quel silenzio che aleggiava imperterrito in quel luogo,fu rotto da un urlo agghiacciante di un uomo.

Ed corse in direzione dell’ urlo, l’auto-mail trasmutato in lama, pronto a combattere. La scena che gli si parò davanti avrebbe fatto sbiancare il più forte degli stomaci:un uomo, con l’ uniforme dell’ esercito era accasciato contro un muro, il viso ormai irriconoscibile, il petto trafitto da una decina di coltellate.

L’ assassino però non si vedeva; ma dove poteva essere andato in così poco tempo?

Edward si guardò intorno, i sensi in allerta per percepire qualsiasi cambiamento o rumore.

Improvvisamente, come se fosse sbucata dal nulla, un’ ombra gli si materializzò dietro e gli bloccò le mani.

Colto alla sprovvista Ed cadde a terra ritrovandosi l’ assassino sulla schiena; una mano gli fermava le braccia e l’altra impugnava un lungo coltello, pronto a mietere una nuova vittima.

< Non eri sulla mia lista,ma visto che ci siamo…potrei divertirmi ancora un po’> disse l’ assassino con voce bassa, quasi sussurrata, all’ orecchio di Ed.

Cercando di mantenere la calma, e pensando a come uscire da quella situazione, Edward decise di guadagnare tempo tentando di far parlare l’ assassino.

< Io ti conosco, tu sei l’ assassino di militari che si aggira di questi tempi. >

< Oh, vedo che mi conosci. Questo mi fa piacere. Così ti ucciderò con più felicità! >

< Dimmi, perché uccidi tutti questi militari? Odio verso il governo, o verso l’ intero genere umano?! >

< Oh, no…vedi, ho iniziato per un motivo ben preciso: devo riuscire ad arrivare a ‘LUI’, ma per farlo devo prima tirarlo allo scoperto. La mia vendetta sarà…eccitante! >

< Ma allora, perché hai ucciso tutte quelle altre persone?! >

< Bhe, sai un po’ perché non volevo trovarmi impreparata…voglio vederlo soffrire…lentamente…voglio vedere la sua faccia contratta dal dolore…voglio che soffra…come lui ha fatto soffrire me…!!! Così ho deciso di fare un po’ di esperienza! E poi sai, aspettare non è bello, mi annoiavo e ho deciso di ‘ammazzare il tempo’ >

Mentre diceva ciò, l’ assassino aveva girato Ed, che ancora rimaneva imprigionato in quella morsa che non lasciava scampo. Ed vide che l’ assassino era coperto da una maschera;solo due occhi gelidi e assetati di sangue si intravedevano.

" Devo trovare una soluzione, e subito!" pensò Edward ; ma non riusciva a muovere un muscolo.

< Bene, è arrivato il momento di salutarci piccolino… >

Così dicendo alzò la mano; il coltello in pugno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** pensieri ***


quello che non ti ho mai detto

quello che non ti ho mai detto

 

 

 

capitolo 2

pensieri

Ormai erano le 10, ed Edward ancora non si vedeva.

< Ma dove cavolo si è cacciato > disse Mustang < sto iniziando a preoccuparmi, con tutti gli svitati che ci sono in giro...bisogna sempre stare in campana... >

< Colonnello... > disse il tenente Hawkeye uscendo dal quartier generale.

< Si tenente? Cosa ha saputo? >

< Il treno da Central-city è arrivato alla stazione alle ore 8...Edward è stato visto uscire dalla stazione,poi più niente. >

< ... >

< Comunque è un tipo difficile da battere, non penso sia nei guai, forse... >

< Sicuramente si sarà fermato da qualche parte, ma quando ce l' avrò tra le mani... >

*******************

Edward riuscì miracolosamente a schivare il colpo inferto dall' assassino, prendendolo alla sprovvista e riuscendo così a liberarsi dalla sua morsa.

Senza perdere un secondo si preparò a contrattaccare.

< COME HAI OSATO CHIAMARMI PICCOLO MICROBO, NON VISIBILE AD OCCHIO NUDO? >

< Ma guarda, non pensavo fossi così agile; mi hai preso alla sprovvista. Ma ciò non accadrà più! >

Così dicendo alzò il coltello ed iniziò a correre verso Ed, che si preparò al contrattacco.

"Questo maledetto assassino è rapidissimo e scaltro; anticipa continuamente le mie mosse e mi mette spesso alle strette!" pensò Ed cercando di parare l' ennesimo colpo inferto di striscio. Si sentiva stanco, stremato. Doveva farla finita! Iniziò a correre verso il nemico, intenzionato a finire quella battaglia inutile.

Con uno scatto felino, l' assassino riuscì a colpire Ed sull' anca, facendo cadere l' orologio d' argento dell' esercito; che si aprì rendendo visibile la scritta al suo interno: DON'T FORGET 3 OCT. 10

Vedendolo l' assassino si fermò, cambiando repentinamente espressione:da assassina mutò in una molto triste. Saltò su un balcone li vicino, per sparire poi su di un tetto.

*******************

< Colonnello guardi... >

Il tenente stava puntando il dito verso una via davanti al quartier generale, dove stava uscendo un malridotto Edward.

Mustang gli corse in contro furioso.

< MA SI PUO' SAPERE DOVE TI SEI CACCIATO PER TUTTO QUESTO TEMPO?...GUARDA COME TI SEI RIDOTTO; MA COSA HAI PER LA TESTA?! LO SAI CHESEI IN MISSIONE E INVECE DI CORRERE QUI AL QUARTIER GENERALE A RIFERIRE LE INFORMAZIONI APPRESE, VAI IN GIRO A FARTI PRENDERE A BOTTE?!?! >

Edward, troppo stanco per controbattere, avanzò lentamente verso l' interno del quartier generale, ignorando completamente Mustang. Il suo unico pensiero in quel momento era potersi riposarsi un po' per poi trovare quel maledetto assassino.

Mustang da parte sua era molto preoccupato,sapeva bene che fullmetal non era tipo da rissa, e che aveva sicuramente avuto a che fare con qualcosa al di fuori della sua portata, ma era stato così in pena per lui, che aveva avuto il bisogno di sfogarsi. Ma poi, perché lui si preoccupava sempre per quel ragazzino, sin dalla prima volta che l' aveva visto...Non capiva quel sentimento e ciò lo faceva arrabbiare, non riusciva ad ammettere a se stesso che per lui era qualcosa di più che un semplice sottoposto a cui dare ordini. Lo riempiva di lavoro solo per averlo più accanto, ma questo non l' avrebbe mai ammesso.

< allora fullmetal, si può sapere dove sei stato per tutto questa tempo? Forse il tuo orologio si è rotto, ma sono le 10 passate e noi dovevamo incontrarci un'ora e mezza fa'. >

< Non sono certo stato a divertendo... > disse Edward mentre si stendeva sul divano dell' ufficio del colonnello.

< Allora illuminami. >

< Ho incontrato l'assassino di militari... >disse piatto Ed; Roy quasi cadde dalla sedia su cui si stava sedendo.

< Come?! E' qui a East-city?! Bisogna subito avvertire il comandante supremo, e... >

Roy guardò Edward ; che stronzo che era stato, non gli aveva ancora chiesto come stava ; sicuramente doveva essere stato uno scontro terribile quello con l' assassino, lo si poteva capire bene dalle ferite di fullmetal. Lui non era il tipo da farsi ridurre così , cosa poteva essere successo...Ecco, Roy si stava ancora preoccupando per quel ragazzino; non capiva il perché di quei pensieri, ma lo stavano mandando all' esasperazione; doveva capire,era ormai da qualche anno che nel suo cervello(e cuore ), c' erano solo pensieri su Edward. Lui non voleva ammetterlo, ma era così.

Era da tempo che non usciva più con delle donne, e si negava ogni volta che Havoc o Hughes lo invitavano fuori a rimorchiare. Ogni volta gli sembrava di fare un torto...a qualcuno!

< Colonnello, è andato in catalessi? >

La voce di Ed fece destare Roy dai suoi pensieri.

< Eh?...No, stavo solo riflettendo. Ma tu piuttosto, come stai? Fatti dare un' occhiata... >

Così dicendo prese una cassettina del pronto soccorso e si sedette vicino a Edward; scrutando le sue ferite e abrasioni.

< Come mai è così gentile oggi colonnello? >

< Io sono sempre gentile!!! > disse Roy con fare offeso.

< Colonnello, senta...credo che il nostro assassino sia una donna...>

< E che cosa te lo fa pensare? >

< Quando ho lottato con lei...la sua voce, la sua corporatura, mi hanno fatto pensare ad una donna. L' unica cosa anormale era la sua forza...era spropositata,anche per un uomo...forse può essere un alchimista...>

< questo spiegherebbe molte cose > disse Mustang pensieroso; i suoi occhi si erano di nuovo posati su quelli dorati del biondino,così perfetti e seducenti; poi sulla bocca, ogni volta che quelle labbra si muovevano Roy le guardava sempre più rapito. Desiderava quelle labbra, ardentemente,voleva possederle, subito!

"Ma come posso fare dei pensieri così assurdi...sarà stato il sole, sono stato la fuori tutta la mattinata..." penso Roy cercando di mentire a se stesso:" Forse è dovuto dal fatto che da un po' non ho una donna..." Ma ormai quella bugia non reggeva più; bramava quel corpo ,ma doveva trattenersi, il suo buon senso glielo imponeva.

< Ahi, Colonnello stia più attento... >

< Mi scusi PRINCIPESSINA, le ho fatto male... >

< CHI E' LA FEMMINA, COSI' PICCOLA DA SEMBRARE UN EMBRIONE?! >

< Io non l' ho mica detto. Però ora che guardo meglio i tuoi lineamenti, mi ricordano tanto una bella ragazzina; la tua pelle liscia, i tuoi capelli dorati... >

< MA COME SI PERMETTE COLONNELLO DEI MIEI STIVAL... >

Non riuscì a finire la frase; le labbra di Roy sulle sue...si ritrasse subito.(bhe, diciamo quasi subito ^ - ^ )

< Ma io ti ho solo fatto un complimento, e tu ti scaldi tanto... >

< MA IO TI AMMAZZO BRUTTO MANIACO!...SPERO CHE L'AMMAZZA MILITARI TI FACCIA VISITA! POI VEDRAI COME SARAI BELLO TU! >

Così dicendo si alzò di scatto dal divano senza aver finito di farsi medicare, e sbattendo la porta dell' ufficio uscì.

L' aveva fatto di nuovo, cercando di nascondere i propri sentimenti, era riuscito di nuovo a ferirlo. Ogli volta che incontrava fullmetal non riusciva a fare altro che prenderlo in giro, ma quella volta aveva cercato davvero di fargli un complimento! Perché quel ragazzino si ostinava a non capire?! Roy si sentiva frustrato;la scoperta dei suoi sentimenti verso Edward lo aveva scombussolato, e reso vulnerabile.

Quel giorno dopo tanto tempo si sentì solo.

*****************

Edward camminò per un po', senza meta. Si sentiva depresso e di cattivo umore; quel maledetto di un colonnello, prima lo manda in una missione ad alto rischio in cui quasi non viene ucciso da un assassino, per di più donna; poi lo riempe di battutine acide; e, cigliegina sulla torta, lo bacia.

Lo odiava. Lo odiava per quel suo comportamento; sembrava non volersi mai aprire agli altri, si teneva tutto dentro. Eppure lui aveva cercato più di una volta di fargli capire che di lui si poteva fidare.

"Ma che pensieri sto facendo?!" pensò mentre si dirigeva verso il suo appartamento. "Adesso mi faccio un bel bagno rilassante e dormo un po'...non vedo l'ora che qUesta giornata finisca!"

****************

Ed ormai se ne era andato da un po', e Roy aveva ricominciato il suo 'tram-tram' quotidiano, fatto di scartoffie da firmare e lunghe relazioni da leggere. Ogni volta che Riza(il tenente Hawkeye ) bussava alla porta, il colonnello pensava:" ma gli dovrò vedere io tutti gli incartamenti dell' intero quartier generale?"

Lui odiava da matti quel tipo di lavoro, un po' perché era lungo e noioso, ma soprattutto perché così non poteva vedere Fullmetal. Da quando si era accorto di ciò che provava per Edward, per lui in era diventato come l' aria: indispensabile per la sua sopravvivenza!

Ma questo, quando era successo? Molto probabilmente era da tempo, ma era riuscito solo ora a capirlo. Ora si spiegava tutte quelle sensazioni provate in passato, fin da quando l' aveva incontrato per la prima volta, in quel paesino sperduto,su quel letto, a lottare strenuamente tra la vita e la morte: Roy già allora aveva provato strani sentimenti, per quel ragazzino, che aveva tradotto come una specie di amore paterno.

< Colonnello... >

Roy si ridestò dai suoi ragionamenti.

< Colonnello, oggi la vedo molto pensieroso; è forse successo qualcosa?! >

< No, non è nulla tenente Hawkeye. >

<...Ah, ho ricevuto quest' ordine da comandante supremo...vuole incontrarla alle ore 20 al campo di addestramento militare a sud-est della città... >

< ... >

< ...vuole conoscere le novità sul caso dell' assassino di militari. >

< Bene, c'è altro? >

< No, signore. >

< Si, signore. >

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** trappola ***


quello che non ti ho mai detto

quello che non ti ho mai detto

 

 

 

 

Capitolo 3

trappola

Ed si era addormentato da circa 2 ore; continuava a rigirarsi nel letto, per il caldo soffocante e gli incubi che non gli davano tregua. Improvvisamente si svegliò con un'ansia che gli scuoteva tutto il corpo: sentiva che quella brutta giornata non era ancora finita. Qualcosa di orribile doveva ancora accadere. Il suo primo pensiero andò a Roy: lo aveva lasciato in malo modo, e poi gli aveva detto quelle brutte parole...gli sembrava quasi di aver pronunciato una premonizione. Si sentiva in colpa per quelle parole. Doveva scusarsi con Roy, doveva sapere che stava bene. Sapeva che se fosse gli successo qualcosa non se lo sarebbe perdonato.

Prese il telefono e compose il numero del quartier generale: a rispondere fu una centralinista.

< Commando generale dell' est, come posso esserle utile?! >

< Devo parlare col colonnello Roy Mustang!!! >

< La metto subito in contatto. >

< Grazie. >

TU-TU-TU-TU...

< Ufficio del colonnello. >

< Salve tenente Hawkeye, mi può passare il colonnello? >

< Mi dispiace ma è in missione... >

< Ho urgente bisogno di parlargli!!! >

< Il colonnello non tornerà prima di domani mattina... >

< Ma io devo parlargli ora!!! >

Edward si stava scaldando, ma non poteva farci niente; era così in ansia che il suo cuore stava battendo troppo forte, ancora poco e gli sarebbe uscito dal petto.

Cercando di controllarsi, tirò un sospiro per calmare il suo animo in tempesta e riprese, in un tono che non lasciava spazio ai no .

< Tenente devo sapere dove è andato il colonnello Mustang, è questione di vita o di morte >

Un lungo silenzio...poi la risposta.

< Bhe, non dovrei riferirlo, ma se dici che è così importante... >

< Certo che è importante! Si sbrighi, ho un brutto presentimento... >

Ed non capiva il perché di tutta quella apprensione; più di una volta il colonnello era partito per missioni top-secret per interi giorni, senza farsi sentire. Eppure quella volta, sentiva che doveva raggiungerlo, doveva vederlo, doveva sapere che stava bene.

< Il colonnello deve incontrare col comandante supremo al campo di addestramento di East-city tra 10 minuti per ragguagliarlo sulle nuove informazioni sul assassino di militari. >

< Grazie mille tenente; le devo un favore. >

Così dicendo agganciò velocemente il telefono e in fretta e furia si preparò ad uscire.

********************

Erano le 18 quando Roy uscì dal quartier generale, diretto al luogo dell' appuntamento. Sapeva bene che non ci volevano 2 ore per arrivare al campo, ma aveva bisogno di rilassarsi un po', e di mettere in ordine i pensieri che affollavano la sua mente.

"Questo è proprio un giorno da dimenticare" pensò Roy mentre vagabondava per le vie della città; almeno quella sera avrebbe potuto parlare col comandante supremo e fare il punto della situazione su quella maledetta missione che gli stava logorando i nervi. E poi c'era la questione che più premeva al colonnello in quel momento: EDWARD!

Dacché aveva compreso i veri sentimenti nei confronti del biondino, non sapeva come comportarsi. Appena lo vedeva il suo cuore aumentava freneticamente i suoi battiti, e il suo cervello andava in tilt. Così, l' unica cosa che riusciva a fare era riempirlo di frecciatine ,che come unica conseguenza aumentavano l' ira e l' astio nei suoi confronti.

Ma perché ogni volta finiva così?! Doveva fare qualcosa! Ormai aveva preso una decisione; avrebbe confessato i suoi sentimenti a fullmetal; non gli importava cosa sarebbe successo poi; doveva farlo se no sarebbe impazzito!

********************

Edward correva a perdifiato per i vicoli di East-city; era già tardi e gli sembrava di non arrivare mai. Sfortuna vuole che gli alloggi dei militari fossero all'esatto opposto del luogo dove era diretto!

< Neanche...un taxi...quando lo cerchi!!... > disse Ed col fiatone.

Si fermò un istante per riprendere fiato, accorgendosi di essere finito davanti al quartier generale. Alzò lo sguardo vedendo uscire qualcuno dalla porta d'ingresso. Non lo focalizzò subito, ma quando ci riuscì gli si dilatarono gli occhi.

< Comandante, comandante supremo, ma cosa ci fa qui?! >

< Oh, buona sera fullmetal; come mai così di corsa? >

< Comandante, ma lei non doveva essere al centro di addestramento militare ad incontrare il colonnello Mustang? >

< Come? Mi dispiace fullmetal ma io sono appena arrivato da South-city... >

< ...è una trappola!!!... >

Edward era allibito; se lo era sentito da tutto il giorno che sarebbe successo qualcosa!

< Bisogna immediatamente mandare una squadra sul posto. > disse risoluto il comandante supremo

Edward rifletté per un attimo sulle parole del comandante, poi ebbe un' illuminazione: l'assassino di militari...Mustang era caduto nella sua trappola!!!

Senza perdere tempo ricominciò a correre a perdifiato, in cuor suo sperò di arrivare in tempo.

********************

Roy arrivò all' appuntamento alle 20 spaccate; il campo di addestramento, che gli si stagliava davanti era buio e deserto. In quel luogo regnava un' aria lugubre e malinconica; il silenzio era totale.

< Speriamo di finire presto q... > non finì la frase che sentì una presenza dietro di se. Si voltò di scatto riuscendo, per un pelo, a schivare un pugnale che gli graffiò la guancia.

< ...sei molto veloce...COLONNELLO...non me lo aspettavo... >

< Immagino sia stato tu ad invitarmi qui... >

< Potrebbe essere, ma arrivati a questo punto non penso che ciò importi molto. >

< Perché me? >

< Ho aspettato tanto che arrivasse questo giorno...il giorno in cui ti avrei ucciso!... >

L' assassina fece una pausa, forse per assaporare l' atmosferiche si stava creando.

< Io mi vendicherò, per tutto quello che hai fatto... >

Un' altra pausa, i secondi che passano; i due immobili l'uno di fronte all' altro, gli sguardi che si penetrano e si studiano. Poi una voce.

< Perché ti nascondi dietro a quella maschera? A me non piace lottare con una persona che cerca di nascondersi... >

< Se è solo per questo... > disse la ragazza togliendosela. < Allora non mi riconosci? >

< ... >

< Capisco, non posso darti torto,sono passati ormai 13 anni; ma io ti ricordo eccome! >

Facendo un balzo felino, la ragazza si scagliò contro Roy che preso alla sprovvista fu atterrato.

< ...la mia famiglia era povera ma felice. Viveva di ciò che la terra gli dava. Poi siete arrivati VOI ! VOI, sporchi cani dell' esercito; e avete distrutto il mio bel paese! Noi non vi avevamo fatto niente,ma VOI ci avete attaccato! > La voce si fece più iraconda, mentre le lacrime scendevano da quegli occhi di ametista: lacrime cariche di odio puro.

< E TU...TU maledetto , TU che hai ucciso la mia famiglia, TU NON MERITI DI VIVERE !!! >

La donna alzò il pugnale che teneva in mano e lo scagliò con tutta la rabbia che aveva in corpo contro il colonnello,che solo per miracolo lo evitò, prendendo alla sprovvista l' assassina e riuscendo così a scappare dalla sua morsa e a prepararsi al contrattacco.

La ragazza si alzò immediatamente, pronta per una nuova mossa.

< Non ti lascerò scappare... >

< Neppure io... > disse Roy apprestandosi a far schioccare le dita.

< No, no,no colonnello, l'alchimia non dovrà essere usata... > disse avventandosi nuovamente su Roy e riuscendo, col pugnale a lacerargli i guanti.

" Le cose si stanno mettendo male" penso Roy.

< Bene, ora possiamo iniziare a fare sul serio... >

Come un fulmine l' assassina si avvicinò al colonnello, riuscendolo a colpire ad una spalla ed ad un braccio. Barcollando, Roy cercò di allontanarsi per avere maggior campo visivo: la ragazza era sparita...ma dove...

Un dolore lancinante pervase la schiena del Colonnello; l' assassina lo aveva pugnalato alle spalle.

< Che vile, prendermi alle spalle...non doveva essere uno scontro alla pari?! >

La ragazza estrasse il pugnale dalla schiena di Mustang e lo colpì di nuovo.

< Non l' ho mai detto ne voluto...Ma bando alle ciance... > disse mentre il corpo di Roy cadeva rovinosamente al suolo e le prime gocce di pioggia iniziavano a bagnarle il viso.

< E ora...muori!!! >

**********************

A Edward non sembrava di arrivare mai a quel stramaledetto posto! Si fermò un attimo a riprendere fiato e si accorse che stava iniziando a piovere.

Brutta cosa; perché così Mustang sarebbe stato in svantaggio,non potendo usare i suoi guanti!

< Ci mancava solo la pioggia!!! > disse Ed ricominciando a correre.

Ed si ritrovò nel grande piazzale dove sorgeva il campo di addestramento. La pioggia ormai era torrenziale, e lui non riusciva a vedere molto bene. Focalizzò due figure al centro della piazza, e senza perdere tempo trasmutò il suo auto-mail.

Lo spettacolo che gli si parò davanti lo paralizzò per alcuni secondi: Mustang era acasciato al suolo , visibilmente conciato e allo stremo delle sue forze. Tutta L'uniforme era sporca di sangue, e l'assassina sopra di lui ,pugnale alla mano, era pronta a sferrare un nuovo colpo...

Fullmetal si scagliò furioso contro di lei, facendola ruzzolare a terra: la battaglia che seguì, fu un continuo scontro di lame.

< TU, maledetto impiccione; avrei dovuto ucciderti quella volta... >

< Sarò io che ti ucciderò se Mustang non sopravvive! >

Ormai Ed l' aveva capito; lungo tutto il tragitto per arrivare li. Aveva capito di provare un profondo sentimento per quel colonnello che sapeva solo farlo arrabbiare. A Ed piaceva potergli rispondere per le rime, era come potersi legare a lui, era come se nel mondo ci fossero solo loro due.

Una vita senza di Roy non era una vita possibile. Doveva salvarlo, a tutti i costi.

Ed fece un salto cercando di colpire l' assassina dall' alto,con l' unica conseguenza di venir preso di striscio all' addome. Cadendo verso terra riuscì a farle lo sgambetto,facendola quasi cadere. Scagliandosi nuovamente su di lei, scansò alcuni suoi colpi finché una ginocchiata non lo colpì in mezzo allo stomaco. Non lasciandosi perdere quell' occasione,l' assassina sferrò un nuovo attacco, pronta a colpire fullmetal alla schiena. Ed capì le sue intenzioni e anticipando la sua mossa,la colpì con la lama dell' auto -mail in pieno petto. La ragazza barcollò per qualche secondo, poi cadde a terra esanime.

Senza pensarci due volte, Ed corse verso Roy: il colonnello era acasciato a terra, supino. Rivoli di sangue uscivano dalle innumerevoli ferite procurate dalla assassina,ed una pozza di sangue si stava e tendendo a macchia d' olio sotto di lui.

Delicatamente Ed alzò la testa del colonnello e la appoggiò sulle sue gambe.

< Colonnello... > disse Edward in lacrime < Colonnello, si svegli ! Mi risponda! >

< ...uhm... >

< Colonnello... >

< Ah, sei tu...fullmetal... >

< Si colonnello sono io... >

< ... >

< Non si muova, tra poco arriverà qualcuno ad aiutarci... >

< Penso che per me sia troppo...tardi... >

< Non dica così, in passato è sopravvissuto a peggio! >

Edward ormai piangeva senza alcun ritegno; non riusciva a trattenere le lacrime, vedendo come era ridotto il suo amato.

< Io non avrei mai dovuto dire quelle brutte cose oggi...è tutta colpa mia, solo colpa mia... >

Roy alzò un braccio e accarezzo la guancia di Ed .

< Perché piangi fullmetal, non è colpa tua... >

< Ma io...io non voglio che lei muoia...>

< Prima o poi tutti moriamo Edward, questa è la vita. >

< Lei non deve morire,non ora; non ora che...>

Ed si fermò un attimo, insicuro se continuare o tenersi tutto dentro.

< ...ora che ho capito di amarti. >

Ci era riuscito; era riuscito ad esternare i suoi sentimenti: non voleva che il colonnello non sapendo ciò che lui provava!

< Roy, io ti ho sempre voluto molto bene, prima pensavo fosse un amore, come quello tra padre e figlio; tu ti prendevi sempre cura di me, fin dall' inizio ed io ero felice. Ma forse non riuscivo ancora ad esternare il mio vero sentimento per paura. Ora finalmente ho capito...non posso più tenermi dentro tutto questo, non posso.

Tu per me sei come il sole,la cui assenza ucciderebbe tutti, e la cui luce illuminerebbe la vita di chi ti sta accanto...Probabilmente per te sarà uno schok, ma qualsiasi sarà la tua risposta i miei sentimenti non cambieranno. >

Ed aspettò una risposta dal colonnello, che però non arrivò.

< Colonnello...colonnello mi risponda.... ROYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! >

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** epilogo d' amore ***


quello che non ti ho mai detto

quello che non ti ho mai detto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

capitolo 4

Epilogo d' amore

Era passata una settimana da quell' infausto giorno; Edward era seduto su una panchina dell' ospedale militare, dove era stato ricoverato in seguito alle sue ferite. Il sole di primavera scaldava la sua pelle delicata, e l' aria fresca gli scomponeva i bellissimi capelli dorati.

< Buon giorno fullmetal. >

< Buon giorno comandante supremo. >

< Come stai fullmetal? >

Ed guardò malinconico il comandante, poi rispose.

< Abbastanza bene, domani mi dimetteranno; Al è appena dato via...vuole che per un po' vada a Resembool, giusto per rilassarmi, ma io... >

< Mi sembra una buona idea; dopo quello che hai passato... >

< ... >

Un attimo di silenzio; Ed voleva dimenticare quel orribile giorno di sangue...ma non poteva.

< Senta comandante, ma cosa ne è stato dell' assassina...? >

< E' stata processata per omicidio plurimo; la sua condanna sarà eseguita tra un mese. >

< Capisco... > disse Edward con tono triste e sguardo basso, da cane bastonato.

< Edward, devi capire che quando si decide di intraprendere la carriera militare bisogna sapere, comprendere e accettare che a volte si dovrà eseguire compiti ingrati e a volte disumani; ci si faranno molti nemici, si rischierà la vita. La carriera militare non è un gioco; bisogna sacrificarsi ogni giorno per arrivare a realizzare i propri scopi. >

< Ha ragione comandante. >

Il comandante supremo si alzò e si incamminò verso l’ interno dell’ ospedale.

< Vado a vedere come sta il colonnello Mustang, tu non vieni? >

A Ed si gelò il sangue nelle vene; da quando aveva confessato i suoi sentimenti a Roy, non aveva avuto il coraggio di andarlo a trovare...era felicissimo che il suo amato fosse sopravvissuto alla battaglia, ma aveva un' immensa paura di ciò che avrebbe potuto dirgli appena l' avesse visto...anche se, quel giorno...lui lo aveva baciato...

< No; forse dopo... >

< Capisco...arrivederci fullmetal >

< Arrivederci comandante supremo >

**********************

Roy era disteso nel suo letto d' ospedale,le sue condizioni erano migliorate molto, e sarebbe stato dimesso di li a poco. Hawkeye se ne era appena andata via, lo veniva a trovare tutti i giorni ripetendogli di rimettersi presto, perché i documenti sulla sua scrivania si stavano innalzando pericolosamente. Mustang sapeva che quello era il suo modo di dirgli che era felice che lui stava bene.

L' unica cosa che in quel momento lo metteva giù di morale era non aver visto ancora fullmetal. A detta del fratello non stava ancora bene, ma gli avrebbe fatto visita il prima possibile. Ma Roy non è che ci credesse molto...eppure...quel giorno...lui aveva sentito quelle magiche parole, poco prima di svenire; quelle parole che lo avevano costretto a rimanere ancora una volta ancorato alla vita, un barlume di speranza che era dilagato nel suo corpo e lo aveva salvato; e quelle lacrime, che avevano solcato il volto angelico del suo amato Edward. Havoc poi, gli aveva raccontato che Ed, incurante delle sue ferite, non lo aveva lasciato un attimo, fino a che non fu sicuro che lui fosse fuori pericolo. Perché allora Ed non si faceva vedere?! Che quello fosse stato solo un sogno?

*********************

Ed alla fine fu convinto a passare qualche giorno a Resembool. Sicuramente la campagna e le pianure sconfinate, sarebbero riuscite a placare l' ansia che attanagliava il suo cuore.

Al era contento di vedere il fratello di nuovo spensierato, come un tempo, anche se sentiva che qualcosa stava preoccupando Ed. Ma cosa poteva essere? In fondo tutto era andato per il meglio; lui e Roy si erano salvati e l' assassino era stato arrestato!

< Fratellone dove vai? >

< Eh? Ah,vado a salutare la mamma... >

< Posso venire con te? >

< Preferirei andarci da solo Al! >

< ...va bene, ma ricordati che tra poco si pranza! Se arrivi in ritardo Winry si arrabbia! >

< Va bene, va bene, ho capito. A dopo Al. >

Chiudendo la porta dietro di sé, Ed si incamminò sul promontorio dove si trovava il cimitero;aveva bisogno di parlare con sua madre.

< Ciao mamma... > disse rivolto alla lapide < è da un po' che non vengo a trovarti...sai...in questi ultimi tempi sono successe molte cose...e io...bhe,sto continuando a fare le mie ricerche per far tornare Al come prima...non che riesca a fare molto visto che Roy...cioè, volevo dire...che il colonnello Mustang me lo permetta...> Una lacrima solcò il viso di Edward. < Io...io lo amo così tanto mamma!...ma ho paura; paura di cosa possa pensare di me; paura che mi odi e mi disprezzi per quello che gli ho detto quel giorno...io so che non avrei mai dovuto farlo, ma avevo così paura di perderlo... > Ora Ed piangeva < Oh mamma, dimmi tu cosa devo fare?! >

*********************

Il viaggio di ritorno a East-city fu lungo ma tranquillo. Edward si era addormentato come un sasso appena aveva toccato il sedile del suo scompartimento; nella sua mente un problema da risolvere. Prima o poi avrebbe dovuto affrontare Roy; questo lo sapeva bene, ma avrebbe cercato in tutti i modi di far si che ciò sarebbe accaduto il più in la possibile.

< Fratellone... > Al scosse Edward dal suo sonno movimentato. < fratellone, siamo arrivati...fratellone svegliati!!! >

Al urlò così forte che Ed ruzzolò giù dal sedile e batté la testa sul pavimento freddo del vagone.

< Ahi, Al, ma sei matto!!! Che male... >

< Scusa fratellone... > cercò di giustificarsi Al < è che se non ci sbrighiamo il treno ripartirà! >

< Va bene, va bene > disse Ed massaggiandosi la nuca e dirigendosi alla porta.

< Fratellone... >

< Si Al? >

< ...è da un po' che volevo chiederti una cosa... >

Al non poté finire la frase che qualcuno gli salutò da lontano.

< Alphonse, Edward... >

I due si voltarono verso la voce che avevano appena sentito.

< Ragazzi, da quanto tempo...come state?! > disse il tenente Hawkeye rivolgendosi ai due < Io e il colonnello Mustang siamo venuti a prendervi e... >

A quelle parole Edward sentì una scossa attraversargli la schiena; sbiancò violentemente e nascondendosi dietro al fratello cercò di defilarsi.

< Fullmetal, come mai ti nascondi a quel modo? Hai paura di qualcosa?! > disse Mustang da dietro il tenente.

< No...io...mi sono ricordato proprio ora che devo fare una commissione e... > così dicendo corse via verso l' uscita della stazione. Roy iniziò a corrergli dietro.

< Vuoi fermarti maledetto...di un fullmetal...guarda che sono ancora in convalescenza... se poi muoio sarà colpa tua...>

< E lei allora non mi segua colonnello dei miei stivali... >

< Ho bisogno di parlarti Edward... >

Ed sentì un tonfo. Si voltò immediatamente e vide il colonnello acasciato a terra. Subito gli corse in contro.

< Colonnello, colonnello...come sta? Mi dispiace...non avrei dovuto farla correre... >

Roy alzò il viso sorridendo.

< Scherzetto! >

Edward diventò rosso per la rabbia.

< Tu! Che tu sia maledetto! Se fossi stato debole di cuore, a quest' ora sarei schiattato per la paura! >

Piangeva; non riusciva a trattenere le lacrime per la paura che il colonnello gli aveva fatto prendere.

< Scusami,non volevo spaventarti, ma tu non ti fermavi... >

< ... >

< Ho bisogno di parlarti... >

< Io non voglio parlare... > disse Ed tra i singhiozzi.

< E invece dobbiamo parlare. Da quando...da quando sono stato portato all' ospedale, non sei mai venuto a trovarmi, ogni volta che ti ho provato a cercare, tu non c' eri mai perché? Perché questo? >

< Io... >

< Ti ho sentito... >

Il cuore di Edward si fermò: ormai erano giunti su quel argomento.

< ...quel giorno, quando acasciato al suolo con la pioggia che mi lavava il sangue che pian piano defluiva dal mio corpo. Quel giorno, ho sentito le tue parole e... >

< Basta!!! > disse Edward quasi sull' orlo di una crisi < non voglio sentire altro! Io...io l'ho detto perché l' ho pensavo seriamente. Io volevo dirtelo. Avevo così paura di perderti, volevo che lo sapessi. Non potevo più tenermi tutto dentro ; non potevo, ma così ho sbagliato! Lo so, sarebbe stato meglio che mi fossi tenuto tutto dentro, perché ora tu mi odierai , penserai sicuramente che sono una brutta persona, un deviato, e non mi vorrai più vedere.

Probabilmente questa è la cosa più giusta, così almeno non ti darò più fastidio e... >

Quello che successe nei secondi seguenti, Edward non lo capì subito. Vide solo due labbra, quello del colonnello, appoggiate sulle sue. Il suo calore , Ed poteva sentirlo; si diffondeva nel suo corpo e arrivava fino all' anima. Se quello era un sogno, Edward preferiva non svegliarsi più.

Chiuse gli occhi, per assaporare quel gesto così irreale, così bello. Passarono i secondi, che a Ed sembrarono lunghissimi momenti di piacere, poi Roy si staccò da lui.

< Non devi denigrarti a quel modo. Non puoi pensare cose così brutte della persona che amo... >

< Colonnello, io... >

Roy adagiò un dito sulla bocca di Ed in segno di silenzio.

<...adesso tocca a me parlare...> disse asciugando con la mano le lacrime del piccolo alchimista < ...io ti amo dal più profondo del cuore; è da molto tempo che provo questo sentimento, forse da quando ti ho conosciuto; ma farlo capire a me stesso non è stato facile, e più difficile ancora era farlo capire a te. Io...io non sapevo cosa fare, come comportarmi, avevo paura di quello che sarebbe potuto accadere... >

< ... >

< Poi, quel fatidico giorno...quando sotto la pioggia stavo per morire , ho rivisto il mio angelo. Lui mi diceva parole bellissime, parole piene d' amore e passione. Queste parole mi hanno fatto aggrappare ancora una volta alla vita... > adesso anche Roy piangeva, era felice come non lo era mai stato. Poter sapere che l' unica persona che avesse mai amato ricambiava in egual modo i suoi sentimenti, apriva una nuova, bellissima prospettiva per il futuro.

< Io ti amo Edward Elric, dal più profondo della mia anima; e ti prometto che ti proteggerò fino alla mia morte. la mia vita è tua... >

Questa volta fu Edward ,chinandosi verso Roy, e tirandolo a se per la giacca a mutirlo con un tenero bacio. Era da così tanto che voleva farlo, voleva baciare la persona che amava. Così decise di intensificare quel contatto , travolto dalla passione che stava fuoriuscendo dal suo corpo, dalla sua anima:ora la sua lingua viaggiava nella bocca di Roy, che rispondeva con altrettanta passione e amore, tenendo con le mani la sua nuca.

I due si separarono per riprendere fiato, quel momento sembrava per entrambi il più bello della loro vita...si amavano, per loro null' altro importava.

Ed prese con le mani il viso di Roy, e sarcastico disse < Sa colonnello, non pensavo che lei fosse una persona così sensibile... >

Era tornato il solito fullmetal; Roy ne era felice, così decise di stare al gioco.

< Sai , mi accade solo nelle occasioni speciali...MIA PICCOLA PRINCIPESSINA... >

< CHI E' COSI' PICCOLO DA NON DSTINGUERSI COI CIUFFI D' ERBA?! >

Roy guardò Ed negli occhi: quelle iridi dorate, ci si perdeva continuamente; e quella bocca, così invitante, così seducente; e cosa dire del suo corpo, minuto ma ugualmente sexy. Lo aveva desiderato così tanto, e ora era li, tra le sue braccia.

< Roy... >

< No, niente...vorrei solo che rimanessimo ancora un po' così. >

< Si. >

I due innamorati si strinsero l' uno all' altro, petto contro schiena, mano nella mano, guardando il dolce tramonto che si parava loro davanti.

 

fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=139550