Magic friends... storia magica di dieci ragazze magiche

di Tara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1500 anni dopo ***
Capitolo 2: *** ritorno sulla Terra ***
Capitolo 3: *** sogni o presagi? ***
Capitolo 4: *** Arrivo sulla Terra ***
Capitolo 5: *** Nuove conoscenze... ***



Capitolo 1
*** 1500 anni dopo ***


Magic friends... storia magica di dieci ragazze magiche...

Magic friends... storia magica di dieci ragazze magiche...

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Magic Friends

Erano ormai passati 1500 anni da quando i famosi sayan avevano sconfitto i draghi delle sette sfere magiche.

La terra era stata ricostruita e corrispondeva all’attuale: c’erano i 5 continenti, Asia, Europa, America, Africa e Oceania, dei vasti oceani e soprattutto la mancanza di magia o di fatti straordinari e fuori dal normale.

Nessuno sapeva niente sulla storia dei sayan e nemmeno si sapeva che la Terra era stata ricostruita, ma soprattutto che era stata portata in un’altra dimensione, ben differente da quella dove si trovava prima. L’umanità era all’oscuro di tutto: dei gesti straordinari di quei valorosi eroi, dei pericoli alieni che si abbattevano sulla Terra incessantemente e della dimensione in cui le precedenti generazioni vivevano.

Diciamo che era il mondo di oggi: popolazioni ciniche e materialiste, terrorismo e soprattutto molte guerre e conflitti politici.

Non era rimasto più niente di speciale in quella galassia che poteva vantare solamente un pianeta abitato:la Terra. Già, infatti nel Sistema Solare, nonostante ci fossero numerosi pianeti e nonostante gli incessanti studi da parte di astronomi e scienziati di ogni genere, sembrava che la Terra fosse l’unico pianeta in cui fossero presenti forme di vita e questo era stato ben calcolato, infatti il sommo Kaioshin aveva deciso di isolare i terrestri dal resto della galassia in cui precedentemente abitavano e di fare in modo che nessuno sapesse nulla del loro passato. E i nostri eroi tanto acclamati? Beh, loro vivevano (si fa per dire) nell’aldilà con le loro famiglie e sapevano bene della decisione che aveva preso il potente Kaioshin.

Secondo lui gli umani erano diventati troppo indaffarati in cose di tutt’altro tipo e erano diventati alquanto scettici riguardo a certe cose ( si riferiva ai sayan, che sarebbero di sicuro diventati dei fenomeni da baraccone su quel pianeta ).

Tutto ciò scorreva nella mente del grande saggio, che dalla sua immensa dimora osservava tutto ciò che accadeva sulla Terra, ripensando a quello, che molti anni prima aveva attirato la sua attenzione.

Delle semplici ragazzine, sì delle semplicissime ragazzine, per un secondo avevano emanato un potere tanto sconfinato, da far insospettire tutti i sayan, che chiesero subito spiegazione al sommo Kaioshin, tutti tranne quello scorbutico di Vegeta, che era rimasto della convinzione che sulla Terra stesse succedendo qualcosa di strano e straordinario e, per un piccolissimo istante gli parve addirittura di sentire un’aura sayan.

Sì ma non un’aura sayan qualunque, bensì un’aura molto più potente, che conteneva tracce di poteri magici, oserei dire.

Se quindi gli altri sayan erano stati liquidati con poche parole dalla divinità, lui era rimasto della sua convinzione e anche Kaioshin sapeva benissimo che quelle ipotesi erano fondate, sulla Terra stava accadendo qualcosa ma che cosa? Si ritrovò a pensare tre anni dopo davanti alla visuale del tanto corrotto pianeta.

Anche se nell’aldilà il tempo non scorreva, lui sapeva benissimo quanto tempo era passato sulla Terra e perciò ogni giorno si ritrovava davanti all’immensa finestra di quella dimora tanto diversa e divina a cercare di capire.

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Capitolo 2
*** ritorno sulla Terra ***


New York, la grande mela, una delle megalopoli più grandi di tutto il mondo, la sede di un sacco di avvenimenti e grande attrazione di uno delle maggiori potenze mondiali, l’America.

Tutti i suoi abitanti erano diversi ed ognuno aveva una storia da raccontare, ma nessuna era tanto interessante come quella di dieci sedicenni.

Loro, infatti erano speciali, erano le uniche terrestri consapevoli del fatto che sulla Terra 1500 anni prima dei valorosi guerrieri avevano combattuto per difenderla,  erano le uniche a sapere di una dimensione differente, dove si trovava un tempo un pianeta assai diverso di quello in cui vivevano ora. Erano delle ragazze speciali, infatti erano dotate di particolari poteri, erano delle streghe. Certo detta così vi farò ridere oppure vi verrà in mente Baba ( ^^ ) no, loro erano diverse. Dovete sapere che nella dimensione nella quella si trovava un tempo la Terra, c’era un pianeta sconosciuto da tutti che ospitava abitanti assai particolari: Maalok. I suoi abitanti erano degli esseri superiori sia in fatto di tecnologia, che in fatto di armi o di potere. Il pianeta era diviso in due regni: uno era pacifico e bonario e comprendeva esseri come Streghe e Stregoni, esseri con la parvenza di uomini e donne ma con poteri magici elevatissimi e una forza combattiva poco meno superiore a quella magica; oppure Elfi, esseri divini, con una bellezza impossibile da descrivere, ma soprattutto immortali per quanto riguardava la longevità e con la particolarità che arrivati ad una certa età non invecchiavano più fisicamente. Anch’essi erano dotati di un potere magico elevato, ma molto superiore a quello combattivo; poi c’erano gli abitanti di Feèria una contea che racchiudeva esseri come Fate, esseri con la parvenza di donne che potevano essere o piccoli come insetti o grandi come degli esseri umani, nel primo caso possedevano delle ali e spesso erano protettori di qualche entità della natura come fiori o piante ecc… nel secondo caso erano invece degli esseri molto saggi e studiosi con il particolare potere di poter far resuscitare tutti gli esseri morti, ma sapevano bene che poteva essere usato molto raramente. Poi c’erano diversi esseri dal potere meno elevato come Sirene e Tritoni, abitanti dell’immenso Oceano di Grandhar, esseri per metà umani e per metà pesci, vivevano nella profondità di questo immenso Oceano e avevano una propria dimora nei meravigliosi palazzi fatti di cristalli, di coralli e di conchiglie. Poi c’erano le driadi e le ninfe, che nella contea di Feèria erano gli spiriti della piante e dei fiori ed erano legate ad un fata protettrice.

C’erano, inoltre, folletti e gnomi, piccoli esseri che aiutavano le fate e le driadi a difendere la natura. E altri strani esseri che assomigliavano ad animali, ma che avevano delle particolari differenze, ad esempio gli Unicorni o i Pegaso, due tipi di cavalli, infatti i primi avevano la particolarità di aver un corno in mezzo alla fronte, che aveva particolari poteri curativi, mentre i secondi erano dotati di meravigliose ali d’angelo che li facevano sfrecciare nelle bellissime notti stellate estive. Poi c’erano i Grifoni, esseri con la particolarità di essere un incrocio tra un leone, una capra e un serpente, gli Ippogrifi, esseri per metà aquile e per metà cavalli, e molti altri esseri, tipo fauni, spiriti, ecc…

La seconda metà del regno, invece, si trovava a ovest ed era formato da praterie desolate e montagne anguste e alte. Tutto il panorama aveva uno strano alone di cattiveria, di malvagità, così com’erano i suoi abitanti: gli esseri più potenti in assoluto erano i Maghi e le Maghe: uomini e donne che avevano le stesse caratteristiche di Streghe e Stregoni, con la differenza che loro i loro poteri li usavano per fare del male e per accumulare sempre più potere e seguaci. Erano degli assassini veri e propri e si servivano degli altri esseri pericolosi che abitavano questo regno per conquistare sempre più potere e territori, addirittura pianeti.

Gli altri esseri che stavano sotto il dominio di questi assassini spietati erano: Orchi e Troll, creature orripilanti che si cibavano di carne umana e che distruggevano tutto ciò che incontravano, erano grossi, tozzi, orripilanti, puzzolenti e assai stupidi. Vivevano sulle montagne di Maarha e seminavano terrore ovunque andassero.

C’erano Streghe e Stregoni che avevano deciso di schierarsi dalla parte dei Maghi oppure che durante numerose guerre, che avevano colpito la popolazione del pianeta, erano rimasti prigionieri.

Poi c’erano i Demoni, esseri maligni che si appropriavano del corpo di altri esseri per accrescere il loro potere e si servivano dell’inganno per assorbire le anime delle loro prede. Vivevano nelle profondità del sottosuolo e uscivano solamente per cibarsi, ogni mese circa.

C’erano altre entità maligne di minore importanza che stavano alle dipendenze di questi colossi soprattutto dei Maghi; inoltre anche qui si trovavano esseri simili ad animali, come Draghi, lucertoloni enormi con artigli e denti affilatissimi e ali, dinosauri che si erano evoluti in esseri spietati e sanguinari e Cerbero, un cane a tre teste che faceva la guardia alle porte del grande castello del Re dei Maghi.

Il motivo di questa guerra tra gli esseri dell’est e quelli dell’ovest era dovuto all’arrivo su Maalok di dieci esseri potentissimi che racchiudevano in sé i poteri universali che avevano creato l’universo: acqua, energia, mutaforma, fuoco, terra, animali, aria, gemme magiche, tecnologia e musica.

Questi esseri divini vedendo che i due paesi guerrigliavano perché gli abitanti  dell’ovest volevano a tutti i costi impossessarsi dei loro poteri, decisero di trasformarsi in dei medaglioni, che un giorno dieci umani avrebbero utilizzato per difendere l’equilibrio degli universi e così fu.

Miliardi di anni dopo, una giovane strega, futura erede al trono, vide comparire davanti a sé i dieci medaglioni e, siccome conosceva la leggenda, lasciò che i medaglioni scegliessero le loro proprietarie e diversi anni dopo, all’attuale regina del regno dell’est vennero rivelati i volti delle ragazze che avrebbero detenuto dentro di loro i poteri delle grandi divinità. Si sorprese nel vedere che erano nove  streghe terrestri (molto rare da trovare, sono molto più potenti delle streghe normali e hanno genitori terrestri) e la sorpresa più grande fu quando vide il volto della decima.

La donna decise allora di trasferirsi sulla Terra e diede alla luce una deliziosa bambina, che oltre ad essere una strega,  era l’ultima discendente sayan, infatti nelle sue vene scorreva il sangue del padre, che anni prima si era perso nello spazio e aveva deciso di conquistare Maalok, ma innamoratosi della donna che ne governava il regno dell’est, aveva lasciato perdere la conquista e trasferitosi su quel pianeta era morto difendendolo prima che sua figlia nascesse.

La donna decise che alla figlia non avrebbe rivelato nulla del suo passato e le raccontò che era rimasta vedova poiché suo padre aveva avuto un incidente stradale parecchi anni prima.

E così la ragazza, di nome Sandy, crebbe all’oscuro delle sue origini e tra i frequenti trasferimenti che la coinvolgevano poiché la madre dirigeva una grande azienda ed era costretta a seguirla. La ragazza fin da piccola aveva dato segni della sua straordinaria forza  sayan, ma anche dell’enorme potere magico che scorreva nelle sue vene. La donna sapeva che prima o poi avrebbe dovuto raccontare tutta la verità alla figlia, ma decise che avrebbe affrontato questo discorso una volta che la figlia sarebbe diventata più grande e avrebbe così potuto capire.

Ma la storia di quel sayan non la sapeva neanche lei, infatti era stato sempre molto riservato sul suo passato e la donna sapeva benissimo la sua razza di provenienza, ma non sapeva come poteva esistere ancora un sayan purosangue.

Infatti la donna era a conoscenza del fatto che nell’aldilà vivevano (se si può dire così) quei sayan che avevano salvato un millennio e mezzo prima una Terra assai diversa di quella su cui viveva lei ora, ne aveva parlato anche con le ragazze tempo dopo aver dato loro i medaglioni e loro, invase dalla curiosità, avevano iniziato a tempestarla di domande e la donna non aveva la minima idea su quello che avrebbe potuto raccontare a quelle giovani streghe, che di colpo erano state catapultate in una realtà che non apparteneva loro, infatti erano delle normalissime adolescenti tredicenni quando avevano scoperto di essere le prescelte per detenere e conservare il potere delle dieci divinità creatrici dell’universo, ma non sapevano cosa fare e soprattutto come comportarsi.

I primi due anni le ragazze li avevano passati tra battibecchi e pasticci magici e solo quando si trovarono di fronte ad un nemico davvero potente avevano trovato tutta la forza per distruggerlo, insieme.  

Però la donna, sebbene fossero passati tre anni da quando le ragazze avevano scoperto di essere delle streghe, non aveva ancora rivelato a Sandy la verità sul suo passato e sapeva che presto l’avrebbe dovuto fare, perché il sommo Kaioshin avrebbe fatto ritornare i sayan e le loro famiglie di nuovo sulla Terra e, a quel punto, tutti si sarebbero accorti delle origini guerriere della figlia e la donna sarebbe stata costretta a rivelarle tutto ciò che sapeva sulle sue origini.

Il perché dell’improvviso ritorno di quei guerrieri sulla Terra era molto semplice, Alcatranda sapeva che Oscura, sua sorella nonché sua peggiore nemica intenta a conquistare i poteri dei medaglioni, era ancora viva e ancora più potente e, sapeva che da sole le ragazze non sarebbero riuscite a far molto, ma forse con l’aiuto di quei sayan tanto forti e potenti ce l’avrebbero fatta. Non sapeva come avrebbero reagito le ragazze alla vista di quelle persone, ma sperava in positivo.

Ormai erano pochi giorni che la divinità aveva scoperto l’identità di quelle ragazze e dopo un breve e molto privato colloquio con la regina del regno dell’est di Maalok, Alcatranda, aveva deciso, facendo un gigantesco strappo alle regole, che avrebbe fatto tornare sulla Terra Kakaroth, Vegeta e tutti gli altri sayan con le loro famiglie.

Era riluttante a quell’idea, ma se volevano salvare l’universo quello era l’unica soluzione e decise che la comunicazione l’avrebbe data loro la sera stessa.

 

 

 

 

 

ragazze sn davvero commossa x i vostri commenti!!! ç__ç volevo rigraziare derty lamp, òis, The_Dark_Inside e martozza per i bellissimi commenti e per i consigli sull'uso dell'html... siete grandi!!!

vi annuncio fin da subito che a parte adesso... nn so se riuscirò ad aggiornare molto frequentemente... anche perchè lunedì parto x il mare... cmq adesso vi posto il seguito... anche perchè qllo di prima era più ke altro un prologo... eheheh ciau!!! vvb amy aki tara...

p.s. state pur tranquille.... soprattutto martozza cm vedi sopra i vostri eroi ritornano sulla Terra... per qnt riguarda la ragazza eeeehhh leggete e aspettate....

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Capitolo 3
*** sogni o presagi? ***


Una ragazza passeggiava tranquilla al Central park. Era alta, sui sedici anni, capelli biondi scuri folti e molto mossi, occhi grandi e celesti e dei lineamenti dolci e sbarazzini. Aveva un’aria molto sicura di sè, era vestita alla moda con una minigonna di jeans e una camicia che infatuavano le sue bellissime forme, ma la cosa che più colpiva di quella ragazza era il medaglione che portava al collo: era di puro oro zecchino, con incastonato un grande topazio e con un filo d’oro che lo lasciava ricadere sulla sua camicia gialla.

Stava camminando canticchiando tra sé e sé un motivetto, quando fu interrotta da una voce familiare: -Penny, ehi Penny aspettami!-

La ragazza si girò di scatto e sorrise nel vedere la sua migliore amica correrle incontro, era anch’ella una ragazza molto carina, sembrava coetanea della bionda e aveva dei lunghi capelli corvini che le arrivavano fino ai fianchi, una carnagione perlata che faceva a contrasto con quest’ultimi e due bellissimi occhi color smeraldo allegri e scintillanti. Era vestita in modo molto sportivo e comodo, ma anche così si potevano notare le deliziose forme di quella ragazza, anche se era un po’ più mascolina rispetto all’amica. Ma la cosa che colpiva di più era anche in lei il medaglione che portava al collo: era in tutto e per tutto uguale a quello dell’amica con la differenza che il suo aveva incastonato uno splendente zaffiro lucente.

–Ciao Sandy!- disse sorridendole Penny. –Allora?- pausa di silenzio -Come va la vita?- le disse porgendole una caramella. –Benone!- disse la ragazza sorridendo e prendendo la caramella dalle mani curate e delicate dell’amica. –Tu invece? Non ti sei più fatta viva ultimamente, è successo qualcosa?- chiese la ragazza cambiando espressione e guardando preoccupata l’amica.

–No niente…- disse cambiando anch’ella espressione.

Essendo una strega, ma soprattutto conoscendo bene l’amica sapeva che qualcosa non andava e cingendole le spalle con un braccio disse: -No, seriamente, come stai?-  

La ragazza non disse niente e per tutta risposta si sedette su di una panchina lì vicino, scrutando il tramonto.

-Pensavo che tra noi, non ci fossero segreti, ma se proprio non vuoi parlare…- disse lei sedendosi vicino all’amica e mettendosi anch’ella a scrutare lo stupendo spettacolo delle luci e delle ombre che il sole ormai al declino offriva loro.

La bionda, senza distogliere lo sguardo dal maestoso sole rosso disse all’amica: -ho rifatto quel sogno. E ho capito che è uno dei miei sogni premonitori, una di quelle strane visioni diciamo.- Sandy non aveva mai visto l’amica tanto allarmata e, anche se negli ultimi periodi lei e le altre non avevano dato molta importanza ai sogni della ragazza, al solo vedere l’espressione che si era dipinta sul suo volto  e al sentire con quanta sicurezza pronunciava quelle parole, pensò che forse avrebbero dovuto rivalutare l’intera situazione.

Portandosi una mano sotto il mento e appoggiando il gomito al ginocchio disse:

-Hai sognato ancora quella lotta?-

La ragazza girandosi verso l’amica la scrutò con un volto preoccupato che non le apparteneva e disse: -questa volta ho visto anche i combattenti e…- un sussulto al cuore le fece morire le parole in gola. Sandy accortasene guardò l’amica ricambiandole uno sguardo simile e disse in un sospiro: -Cosa?-

Penny tornò a scrutare il solleone e riprendendosi un pochino, ma consapevole che sarebbe ricrollata alla reazione che avrebbe avuto Sandy disse: -ho visto lei.- pausa di silenzio, il cuore di entrambe smise di battere per un attimo. –ho visto Oscura.- a quelle parole il cuore di entrambe tornò a battere, ma molto più violentemente di prima e stringendo un pugno Sandy disse: -Co-come?- Penny non fece a meno di notare che la voce dell’amica era cambiata, se prima il suo tono era semplicemente preoccupato per lo stato d’animo dell’amica, adesso si poteva leggere nella sua voce la frustrazione e l’ira, che la donna aveva creato nel suo spirito e nel suo cuore e non potè fare a meno di notare che il pugno dell’amica da tanto era stretto aveva iniziato a tremare.   

Ognuna di loro dieci portava un odio profondo nei confronti di quella donna spietata che aveva sterminato intere popolazioni e manipolato menti di altrettanti esseri, ma Sandy era quella che odiava di più quella donna, non solo per quello che avevo fatto, ma anche perché quell’assassina mercenaria e spietata era la sorella di sua madre e il fatto di avere un legame parentale con quel mostro le faceva ribollire il sangue nelle vene.

-ma ho visto il volto anche degli altri guerrieri…- disse sperando di poter calmare Sandy. La ragazza si illuminò in viso e guardando l’amica disse: -altri guerrieri? Oltre a noi intendi a dire?- la mora non sapeva se si fosse più sconvolta alla notizia del ritorno di Oscura o a quella che questa volta sarebbero state aiutate da altri combattenti. Sapeva benissimo che Penny aveva il dono di poter vedere il futuro attraverso i sogni, (solo in casi speciali però) ma solo quando la realtà le fu spiattellata in faccia si rese conto dell’importanza del potere della ragazza.

Il potente Kaioshin aveva deciso di parlare con i sayan della decisione che aveva preso.

Attraversando il lungo corridoio si fermò a pensare a cosa avrebbe fatto, Alcatranda lo aveva assicurato del fatto che in casa sua c’era spazio a sufficienza per un esercito e così decise definitivamente che sulla Terra sarebbero tornati tutti i guerrieri, anche quelli che erano terrestri, accompagnati naturalmente dalle rispettive famiglie.

A che età li avrebbe riportati però? Non sapeva bene quale sarebbe stata la migliore per sconfiggere la strega, poi, dopo lunghi ragionamenti capii che la migliore era quella durante la quale avevano raggiunto il massimo potere per sconfiggere i potenti draghi.

C’era una variante però, avrebbero dovuto vivere di nuovo sulla Terra fino alla loro morte, perché lui poteva concedere loro il viaggio di andata, ma non quello di ritorno. Così una volta tornati sulla Terra era già d’accordo con la regina delle streghe che avrebbe immediatamente cancellato i ricordi del loro passato di lì in poi, così che avrebbero rivissuto un futuro simile, anche se inevitabilmente certe cose sarebbero cambiate, ma non in negativo per fortuna.

Così attraversando una grande stanza, arrivò nella sala dove i diretti interessati aspettavano impazienti la notizia che la potente divinità avrebbe dato loro.

Come voi saprete, raramente Kaioshin interveniva nelle situazioni che coinvolgevano i pianeti che aveva creato lui stesso, ma questa volta la situazione era molto più seria, quella strega era davvero molto potente e non poteva permettersi che l’universo intero venisse distrutto.

Fece un respiro a pieni polmoni e entrando in quella sala notò come  il chiacchiericcio curioso si spense improvvisamente al rumore dei suoi passi.

 

 

allora.... cs posso dire??? la storia va avanti così... spero vi incuriosisca qst capitolo... anke se in relatà è sl 1 capitolo di mezzo... infatti le cs si capiranno meglio + avanti... nel frattempo volevo ringraziare tt coloro ke hanno recensito in particolare elechan... cara devi sapere ke io ti ammiro davvero molto e penso ke la tua fic sia mooooooooolto bllsssma... sn contenta dei consigli ke mia hai dato... e anke se nn dovessi avere + recensitori la continuerei allo stss.... 1 ultimo cs poi nn vi rompo +: da lunedì parto fino al 28 giugno.... xciò se riesko posto 1 cap domani e poi dovrete aspettare il mio ritorno x 1 nuovo aggiornamento.... ringrazio già ki leggerà qst storia e in modo particolare ki lascierà 1 breve commentino anke supercattivo^^.... nn importa... voglio sapere cs ne pensate sul serio.... vi saluto.... 1 grosso bacione tara aka amy...

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Capitolo 4
*** Arrivo sulla Terra ***


Allora… la radice quadrata di centoquarantaquattro…

Una ragazza era china sui libri, dopo un intenso pomeriggio passato alla lezione di danza. Aveva i muscoli indolenziti e non poteva fare a meno di massaggiarsi le gambe mentre eseguiva gli esercizi di matematica per il giorno dopo.

Era stanca e si sentiva tutti i muscoli degli arti tesi come degli elastici e con una borsa di acqua calda appoggiata sui piedi, torturati dalle punte di gesso cercava di eseguire quelle maledette espressioni.

Era una ragazza molto carina: non troppo alta, capelli castani molto ordinati con una dritta frangia che le cadeva sui suoi bellissimi occhi nocciola, il fisico era un po’ asciutto e magrolino, dato che la ragazza fin da piccola si allenava nella danza classica, ma comunque era molto carina.

Guardando la pianticella di orfee sulla sua scrivania, che si stava per seccare definitivamente, lasciò perdere per un attimo l’espressione e posò una mano delicata appena sopra le foglie ingiallite della piantina.

Non era stagione per le orfee, ormai l’autunno stava arrivando, ma nel solo posare la mano sopra la pianticella si scaturì dal medaglione d’oro zecchino, con un grosso smeraldo incastonato, una luce verdastra che arrivò fino alla mano della ragazza, che dal lì passò alla pianticella e, dopo pochi secondi vide che la diretta interessata aveva ripreso tono: le foglie non era più gialle e raggrinzite, bensì erano tornate verdi e paffutelle, i fiori anch’essi rinsecchiti e giallastri, ma soprattutto secchi, al solo contatto con il fascio d’energia proveniente dalla mano della ragazza, tornarono belli, colorati e rigogliosi come un tempo.

Terminata l’opera la ragazza guardò soddisfatta la pianticella che tanto adorava e tornò ad impegnarsi sulle faticose espressioni che la madre le aveva dato in più perché aveva preso una sufficienza in matematica e, siccome era abituata a risultati ben più alti, la donna le aveva detto di consegnarle per il giorno dopo tutte le dieci espressioni in più, datele di castigo per il votaccio.

La ragazza, che sperava di poter dormire di più, dato che il giorno successivo non ci sarebbe stata scuola, si rassegnò e tentò di terminare il suo infame castigo.

Siccome la madre era una professoressa universitaria di scienze matematiche le sue punizioni consistevano in questo: espressioni in più, traduzioni di latino, ricerche su qualche improbabile specie di insetto che faceva venire il voltastomaco a Handy solo a pensarci o qualche altra tortura che la ragazza riceveva già in abbondanza da parte dei suoi professori a scuola.

Senza poi contare le numerose notti insonni per gli “allenante magici”, come li chiamava quella spiritosona di Tati.

Dato che Alcatranda ultimamente le faceva sgobbare più del solito le ragazze tornavano a casa mezze morte e, sostituendo qualche clone fornito loro da Penny, si ritrovavano con ancora montagne di compiti da fare.

Avrebbero potuto usare la magia ma, oltre ad essere immoralmente scorretto, la madre di Sandy le avrebbe scoperte subito, dato che erano le uniche sull’intero pianeta a possedere dei simili poteri.

La ragazza, dalla stanchezza, si addormentò a metà del ragionamento e si abbandonò al mondo dei sogni, macchiandosi la guancia con l’inchiostro.

-E questo è tutto.- concluse seriamente la divinità davanti alle innumerevoli facce sconvolte a cui si ritrovò davanti.

-Ma ma come faremo?- chiese spaventato Goku, grattandosi la testa. –Infatti- continuò il principe dei sayan, con il suo solito broncio stampato in faccia, -l’ha detto lei stesso che sulla Terra sono cambiate molte a cose a causa di quelli stupidi terrestri.- l’uomo era rimasto in disparte appoggiato alla parete con le braccia incrociate, come suo solito d’altra parte.

-e poi come faremo ad inserirci?- chiese una sconvolta Bulma alzandosi improvvisamente. –a tutte le vostre domande troverete risposta una volta sulla Terra… e ora buon viaggio!- esclamò lui, non dando più a nessuno il tempo di ribattere, con disinvoltura notando che le numerose persone a cui dava le spalle stavano scomparendo lentamente uno ad uno con loro grande sorpresa.

Kaioshin fece un grande sospiro di sollievo e rivolse uno sguardo preoccupato all'unico che aveva deciso di non partire per la nuova avventura: Piccolo. Il namecciano aveva deciso di rimanere sul pianeta dei Kaioh perchè sulla Terra avrebbe sicuramente avuto numerosi problemi. Kaiohshin, che era diventato ormai da anni il sommo, uscendo dalla sala non potè nn lanciare uno sguardo alla sua sfera dov'era raffigurato il pianeta blu: la Terra; un piccolo sorriso sarcastico attraverso il suo viso abbandonando per un attimo la sua solita espressione severa e contemplativa, quelle ragazze avrebbero trovato una bella sorpresa di lì a poco e, sicuramente, la storia non sarebbe stata più la stessa.

-Sayan?- chiese una ragazza dai codini ricci all’amica che aveva appena detto una cosa a lei sconosciuta. –già, sayan.- concluse l’altra.

A discorrere erano due ragazze sui sedici anni, una era bassa, magrolina, con due codini ricci molto simpatici e gli occhi altrettanto espressivi, mentre l’altra era una ragazza, sempre dai capelli castani chiari, ma questa volta era molto alta, rispetto all’amica, aveva gli occhiali, da cui si intravedevano degli occhi scuri misteriosi e i capelli, come ho già detto erano castani, li portava lunghi fino a metà schiena, in una pettinatura scalata, molto spettinata.

Erano entrambe delle ragazze molto carine, con dei particolari medaglioni: erano entrambi di oro zecchino, con la differenza che quello della riccia aveva incastonato una splendida corniola, mentre la ragazza spettinata aveva un bellissimo rubino.

-ma cosa sono sti fayan?- chiese la riccia grattandosi la nuca. –Sayan! Grace! Non ti ricordi che Alcatranda tempo fa ce ne aveva parlato?- disse la spettinata dando una leggera pacca sulla spalla magrolina dell’amica.

-e io cos’ho detto Kenny? Comunque non mi ricordo e non ho intenzione di ricordare…- disse Grace riprendendosi dalla pacca e guardando l’amica divertita.

Le ragazze potevano sentire il loro eco. Si trovavano in un immenso teatro vuoto; comparivano solo le loro figure, sedute in centro sul palco del teatro a gambe incrociate l’una di fronte all’altra, con alle spalle una grande batteria blu, mentre vicino a loro si trovavano due strumenti che sembravano essere uguali, mentre invece uno era una chitarra elettrica, mentre l’altro un basso. Si poteva capire dal rumore che emanava il primo, quando Kenny prese a pizzicarne distrattamente le corde, tentando di riuscire a comporre una delle sue solite melodiche canzoni, quando invece dalle sue labbra uscì solo una parola: sayan.

Sandy e Penny stavano per alzarsi dalla panchina, a metà tra il curioso e il deluso.

Si guardarono in faccia cercando di abbozzare un sorriso, ma sul volto di entrambe le labbra carnose si incurvarono appena e gli sguardi rimasero languidi e misteriosi.

Iniziarono a camminare e Penny si fermò un istante a guardare il cielo: ormai il sole era tramontato e i cielo era di un colore sfumato tra l’azzurro e il rosa, provocato dai deboli raggi in lontananza della maestosa stella, era così romantico e misterioso, come avrebbe voluto avere qualcuno con cui condividere quell’esperienza… sospirò e tornò a camminare con passo sicuro a fianco dell’amica.

Entrambe erano soprapensiero e presero un colpo quando sentirono un rumore di “caduta” da dietro i cespugli dell’immenso parco. Si guardarono con un’espressione preoccupata e curiosa ed entrambe decisero di andare a controllare cosa fosse stato ad attirare la loro attenzione.

 

 

 

 

ciau!!! dopo le mie luuuuuuuuuunghe vacanze rilassanti sn tornata e cn me ho portato un nuovo spirito e un nuovo capitolo della mia ff.....

ho visto ke cmq la mia ff riceve recensioni... allora nn è così male dai!!! (vai amy siamo tt xn te!!! ndlettorirottidicontinuareadascolatareunadolescentecomplessatacomeme) (grazie grazie!!! ndmeversionemodestaesupergasata) volevo ringraziare òis, grazie 6 gentile!!! ^^ elechan, per i preziosi consigli e LORIGETA x aver visto la mia ff, averla letta e addirittura aver lasciato 1 commentino...

raga scusate se continuo a fare capitoli di mezzo... sn lunga... please perdonatemi!!!

doma o lune al massimo vi posto il seguito cn l'incontro fatidico tra i nostri eroi e qst misteriose ragazze... vi comunico ke dal prox capitolo la storia sarà + movimentata... secondo i miei standard ovviamente!!!^//^ un bacione.... vvtb a tt................. alla prox tara aka amy....................

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Nuove conoscenze... ***


 

 

 

 

Le due ragazze si guardarono intimorite.... non sapevano proprio chi potesse comparire così all'improvviso... sì comparire. Le ragazze avevano sentito numerose presenze materializzarsi tutte d'un colpo e al sentire numerosi voci Sandy prese l'amica per i capelli trascinandola sotto un cespuglio che si trovava di lì a pochi passi da loro e coprendole la bocca per non farla urlare o parlare spropositamente, cosa che la ragazza faceva spesso, si aqquattarono agilmente e rimasero a fissare una bettulla con gli occhi sbarrati, finchè la confusione cessò e sentirono delle voci ben distinte e non il trambusto di prima, si sorpresero nel constatare che parlavano la loro lingua e quindi potevano essere terrestri: -mi sei caduta addosso, levati donna!- la prima fu una voce di uomo, tenebrosa e dal tono molto irritata, ma non quanto la seconda voce, stavolta di donna, cinguettante e con uno stridulo acuto alterato dalla rabbia -Vegeta! Quante volte devo dirti di non chiamarmi così! anche dopo tutti questi anni non ricordi il mio nome? Razza di cafone!- la prima voce, evidentemente scocciata rispose con fare sbrigativo -si va bene, va bene, ma ora togliti- le ragazze sentirono l’intera conversazione e a Penny scappò un risolino prontamente interroto sul nascere dall'amica lì vicino... stavano per litigare ma si interessarono di più al sentire un'altra voce, molto giovane e acuta, a quanto pare si trattava di una ragazzina: -mi hai spezzato un’unghia razza di sayan con la delicatezza di un elefante!- -scusa Bra! E che non sono abituato ai viaggi intertemporali! Eheh!- una voce giovane e squillante di ragazzo rispose alla voce femminile che le due, sempre dal loro nascondiglio, avevano sentito. 

Entrambe stavano per morire dal ridere erano rosse e gonfie come dei tacchini nel tentativo di non scoppiare ma Penny subito si bloccò quando le sue orecchie allenate al pettegolezzo sentirono un'altra voce femminile introdursi nella conversazione precedente -perché noi sì, invece?-. Le ragazze non ce la facevano davvero più l'unico motivo che le faceva rimanere in silenzio era la curiosità che avevano nel confronto di quella strana situazione.

–ora smettetela tutti e cerchiamo di capire dove siamo! Ma soprattutto di trovare quelle ragazze!- le ragazze furono prese di soprassalto quando dopo una piccola pausa, durante la quale il chiacchiericcio generale era tornato, una voce profonda e maschile aveva interroto bruscamente tutte le altre, si sorpresero ancora di più nel sentire la prima voce che aveva parlato rispondere a quest'ultima: -io non prendo ordini da nessuno! Ancor meno da te, capito Kakaroth? razza di sayan di infimo livello...- -oh avanti smettetela e facciamo qualcosa, anziché lamentarci!- una voce, sempre di uomo ma un po' più giovane e timida si era introdotta cercando di calmare le prime ma a quanto pare ottenne un effetto diverso da quello desiderato,  infatti una voce femminile squillante e acuta in una cantilena disse: -sempre saggio il mio piccolo Gohan!-

-mamma non ho mica dieci anni!- rispose imbarazzato l'uomo.  

Le ragazze, sorprese e rosse per le risate che stavano trattenendo, non avevano ancora deciso di girarsi per capire a chi appartenessero le numerose voci e scoprire così i misteriosi nuovi arrivati.  

Sandy aveva, inoltre, dovuto tappare numerose volte la bocca a Penny con la mano, che al solo suono della parola sayan si era attivata e anche lei in effetti si era ricordata quando la madre aveva parlato loro di quegli esseri assai rari e misteriosi e la curiosità le invase la mente.

La ragazza capii che forse era meglio uscire allo scoperto e dopo numerosi discorsi preparatori a Penny, su quello che doveva o non doveva assolutamente fare, le ragazze uscirono allo scoperto.

-E-ehm- disse Sandy cercando di schiarirsi la voce da dietro il cespuglio. Penny la guardò stranita un attimo, per poi rivolgere lo sguardo alla moltitudine di persone che si trovavano di fronte a loro. Alcuni erano sicuramente terrestri, di quello ne era certa, mentre gli altri la colpirono maggiormente dato che ne riconobbe i protagonisti dei suoi sogni, che ormai da giorni non la lasciavano riposare un attimo, ma dalla soggezione che le incutevano non osò ribadire nulla, sebbene spesso e volentieri non le mancavano le parole, anzi...

Sandy notò che la piccola folla davanti a loro non aveva fatto una mossa, dato come erano impegnati a litigare tra di loro.

Erano numerose persone non c'era che dire, notò in primis un uomo abbastanza giovane alto, muscoloso e con occhi e capelli neri che cercava di trattenere un uomo un po' più basso ma comunque muscoloso come il primo e con gli stessi tratti sematici, con la differenza che il più giovane aveva lo sguardo ingenuo e i lineamenti meno marcati a differenza dell'altro, che aveva i lineamenti più duri e lo sguardo più penetrante, avevano entrambi i capelli a spazzola molto appuntiti ma non ribelli come quelli dell'uomo che stava a poca distanza da loro: guardava la scena grattandosi la nuca evidentemente non capendo il perchè di tanto scalpore... era alto, muscoloso come i due uomini e indossava una tuta particolare blu e arancione... assomigliava molto al ragazzo che cercava di trattenere l'uomo imbestialito. Più lontano si trovavano altri due uomini, molto più giovani diciamo che erano ancora ragazzi, uno era la fotocopia dell'uomo con la tuta arancione con la differenza che aveva una pettinatura più corta e uno sguardo e un portamento a dir poco magnetizzante che fece deglutire la nostra moretta... parlava con un altro ragazzo suo coetaneo, con un fisico ugualmente palestrato, un portamento elegante e... un caschetto lilla. Lilla? la ragazza si stropicciò gli occhi... non aveva visto male quel ragazzo aveva davvero i capelli lilla e notò subito dopo che altre due persone avevano i capelli di un colore molto simile: l'azzurro. Erano una donna su una certa età, ma comunque ancora molto in forma, con un ciuffo molto voluminoso e una pettinatura corta, parlava con altre due donne: una avrà avuto la sua età, aveva i capelli corvini e gli occhi dello stesso colore, era anch'ella molto in forma e lo si poteva capire dal fisico che si intravedeva dal kimono rosa e verde che indossava. L'altra donna era assai più giovane delle altre due, molto bella: occhi turchini, treccia bruna e un fisico molto aitante.

L'altra persona con il colore di capelli così particolare era una ragazzina, vestita di rosso che si massaggiava le tempie e aveva uno sguardo perso nel vuoto come quello delle sue due amiche: una biondina molto carina dagli occhi azzurri e una ragazza dai capelli corvini e gli occhi dello stesso colore che pareva un maschiaccio, dal cui zaino fuoriusciva un piccolo robottino che con il suo occhio rosso lampeggiante si guardava in giro.

C'era un gruppo di altre persone formato da una donna molto bella, bionda e con lo sguardo di ghiaccio, un uomo bassino con i baffi e, con orrore di Sandy, senza naso; un vecchietto pelato con barba e baffi bianchi e uno strano paio di occhiali da sole, accompagnato da una specie di maialino; un uomo sulla mezza età bruno, con un gattino blu sulla spalla e infine altre due persone: uno era un uomo su una certa età con dei grandi baffoni e un mento molto pronunciato... e il secondo... beh Sandy si spaventò nell'osservarlo: sembrava un chewin gum gigante: era ciccione, paffuto e quasi non gli si vedevano gli occhi. Dietro di lui c'erano un uomo pelato vestito da monaco, una donna con i capelli blu molto folti, accompagnati da una specie di clown in mignatura e dietro ancora un ragazzo, di colore che si guardava intorno con la faccia stupita.

La ragazza non sapeva cosa pensare su quel gruppo, erano strani e di certo non erano terrestri, almeno non tutti! Riuscì a girarsi per un secondo per guardare Penny.

L'amica aveva la sua stessa faccia con la differenza che aveva un sorriso ebete e ben presto Sandy capì il perchè: stava osservando il ragazzo lilla e molto probabilmente si era presa un'altra delle sue cotte o come chiamava lei "colpi di fulmine" si girò scuotendo la testa e cercò di attirare di nuovo l'attenzione su di sè, dato che i presenti erano interessati a chiedersi un sacco di cose... a quanto pare avevano subito un incantesimo cancellaricordi dalle loro facce.

Indispettita mise le mani sui fianchi e urlò:

-Scusate!!!- il bisbiglio cessò all’istante e la moltitudine di facce si girò verso la ragazza che soddisfatta si passò una mano tra i capelli, pronta a iniziare uno dei suoi soliti discorsetti da leader, ma fu interrotta da una voce: -ehi, si sono accorti di noi, che bello!- disse la bionda accanto a lei con aria allegra, dimenticando per un attimo tutta la questione… compreso il fondoschiena del ragazzo lilla -non me ne ero accorta…- rispose sarcasticamente l’altra guardandola con sguardo annoiato ma  anche sollevato, dato che l’amica sembrava aver dimenticato l’intera questione delle sue visioni… ma forse si era sorpresa nel vedere i protagonisti dei suoi sogni davanti a lei, come Sandy d’altra parte. –ma voi chi siete?- chiese l' uomo dalla tuta arancione che a quanto pare era riuscito a calmare il suo "amico". Penny notò come quell’uomo, come gli altri protagonisti delle sue visioni, avesse dei tratti somatici molto simili a quelli dell’amica e lo stesso atteggiamento orgoglioso e sfrontato –potremmo farvi la stessa domanda non credete? E poi siete voi quelli che siete comparsi dal nulla!- rispose sarcastica la mora con un espressione provocatrice. –wow, come primo incontro su questo pianeta non è affatto niente male…- disse il ragazzo dallo sguardo e dal portamento magnetizzante che di sicuro avrebbe fatto sciogliere tutte le ragazze del mondo, tutte tranne Sandy, che dopo solo un piccolo cedimento, impassibile rispose: -tsk, razza di dongiovanni farfallone, vedi di andare ad importunare altrove.- la ragazza aveva le braccia incrociate e un atteggiamento altezzoso, con gli occhi semichiusi e una smorfia sarcastica.

Il ragazzo, non fu per niente scoraggiato e, avvicinatosi ancor di più alla misteriosa ragazza disse con fare malizioso: -lo sai che le donne difficili sono il mio forte…?- la ragazza evitò di rispondere anche perché fu anticipata dalla voce di un altro ragazzo, che era stato ad osservare l’atteggiamento dell’amico con disappunto fino a quel momento: -Non cambierai mai, eh Goten? Possibile che tu debba sempre importunare qualsiasi ragazza incontri?- colui che aveva parlato era il ragazzo lilla, quello dal portamento elegante.

Penny sentì il suo cuore dapprima sprofondare per poi iniziare a battere fortissimamente; per la prima volta fu davvero interessata a quei nuovi arrivati, pensò che finalmente Cupido avesse scoccato la sua freccia, alzò lo sguardo e non potè fare a meno di avvampare alla vista di quel bel giovanotto che al suo cuore aveva fatto ciò che poteva fare un grosso camion ad una macchinetta dell’autoscontro andandoci addosso e, purtroppo, il ruolo dell’autoscontro lo aveva interpretato quest’ultimo. Quando lo riguardò meglio la bionda si accorse che lui era il primo che aveva notato dei combattenti nei suoi sogni e, distogliendogli lo sguardo ma con un grande sorriso da ebete stampato in volto, si ricordò come, anche se sempre in sogno, lo sguardo penetrante di quel ragazzo l’avesse colpita e affondata fin dall’inizio.  –umpf, forse hai ragione Trunks, penso di aver dimenticato le presentazioni, io sono Goten.- disse dando una pacca scherzosamente all’amico e guardando prima la ragazza che l’aveva colpito e poi accorgendosi che una ragazza con lo sguardo assorto, altrettanto carina, stava al fianco della mora. Le persone tutte intorno avevano osservato la scena con attenzione, alcune ridevano, altre come la donna mora, avevano lo sguardo infuriato pronta ad esplodere.

-piacere io, invece, sono Trunks Brief.- disse il secondo ragazzo con una classe davvero formidabile. Sandy disse: -io, invece sono Sandy Lang mentre lei è...Penny... Penny? Penny!- -uh cosa?- la ragazza si accorse che tre sguardi la fissavano straniti e portandosi una mano dietro la nuca, come per scacciare i suoi ragionamenti,  e con un sorriso a trentadue denti che sostituì quello ebete disse: -ehm, scusate io sono Penny, Penny Rockwoller piacere!- Trunks fu colpito da quella ragazza, sia per il suo modo di fare molto spigliato ed estroverso, sia per l’avvenente fisico, che in poche potevano vantare. –Scusate, ma voi sembrate davvero in tanti e…- -Giusto, ma che stupidi! Le presentazioni! Ah ah ah!!!- esclamò una donna allegra sbucando alle spalle dei due ragazzi. Era la donna dal ciuffo blu, che dopo aver calmato l'amica mora si era avvicinata al gruppetto. Le ragazze dedussero che fosse la madre del ragazzo lilla, dato il colore dei capelli (che detto tra noi non era più molto comune tra i terrestri ndme). –Piacere io sono Bulma Brief!- esclamò la donna raggiante porgendo la mano prima ad una poi all’altra ragazza. Appunto pensò Penny ricevendo la conferma ai suoi ragionamenti.

-Oh, immagino che lei sia la madre di Trunks!- esclamò a quel punto sorridendo alla donna, che disse con un sorriso altrettanto luminoso:-oh, ma si capisce così tanto? Non pensavo che mio figlio mi assomigliasse tanto…!- la ragazza con una gocciolina sulla testa disse: -beh, più che altro perché al giorno d’oggi non è che i capelli lilla o azzurri siano molto diffusi, perciò… e poi avete lo stesso cognome!!!- la donna rise in modo cristallino e vivace poi disse: -siete per caso voi le streghe che siamo venute a cercare sulla Terra?- disse senza mezze misure. Tutti la guardarono sconvolta e quando anch’ella si accorse della gaffe colossale che aveva fatto, si portò una mano alla bocca. Erano tutti sbiancati (comprese le ragazze) tranne due uomini: uno era il moro che aveva iniziato la conversazione all’inizio,  mentre l’altro era un uomo appoggiato al tronco della grande quercia. Era colui che pochi minuti prima era stato fermato dall'altro uomo con quei particolari capelli e Penny notò come avesse lo stesso sguardo di Trunks, seppure avessero caratteri molto diversi, secondo lei almeno e anche lo stesso broncio di Wendy.

-ma sei per caso impazzita mamma?! Questa cosa doveva rimanere segreta, capito?- urlò la ragazzina azzurra. Era accompagnata ancora dalla biondina e dalla moretta il cui robottino giratosi verso le nostre amiche disse: -Ghirò ghirò! obbiettivo raggiunto! obbiettivo raggiunto!- la mora lo guardò e gli disse: -non ce ne eravamo accorti....- la bionda rise e la bionda intervenne dicendo: -comunque noi siamo Marron, Pan e Bra.- disse indicando rispettivamente prima la mora e poi l'azzurra. Le due ragazze sorrisero alle tre e subito le due donne dietro di loro intervennero: -io sono Chichi piacere! spero che quel maleducato di mio figlio non ti abbia dato fastidio!- disse la mora lanciando uno sguardo di rimprovero a Goten. Sandy si grattò la nuca e rispose: -ma si figuri... lo so come sono fatti i ragazzi...- -piacere io invece sono Videl, la madre di Pan.- la donna più giovane si era fatta avanti e con un sorriso radioso si era presentata e altrettanto fecero le due. -e io sono suo padre, Gohan.- le ragazze si girarono di scatto vedendo l'uomo  che aveva cercato di fermare l'altro appoggiato alla quercia avvicnarsi e porgere loro la mano, Sandy e Penny la strinsero prima una poi l'altra, notando la forza di quell'uomo che aveva loro quasi stritolato le dita.

Penny a quel punto intervenne, prima che uno dei due uomini potesse iniziare a parlare:

-non c’è problema! Tanto io vi ho già visti e so benissimo che alcuni di voi sono molto abili nella forza spirituale e possono percepire le nostre aure anche se le teniamo al minimo…!Comunque non siamo streghe- disse in modo poco convincente sorridendo imbarazzata,  ma senza accorgersene un bottone della sua camicia saltò via, lasciando intravedere una abbondante seno, che fece andare in tilt il sayan dai capelli lilla. Il vecchietto coi baffoni le si avvicinò e dato che la sua misera altezza arrivava al decolette di Penny disse con un rivoletto di sangue che gli colava dal naso senza staccare gli occhi dal davanti (e sapete cosa aveva davanti...-.-'''ndme): -eheheh... ma che belle fanciulle! io sono Muten, il genio delle tartarughe, piacere!- nell'alzare la mano sfiorò il seno della ragazza, che infuriata glli diede uno schiaffo che lo fece volare contro la betulla vicino al cespuglio dove si erano poco prima nascoste le due streghe.

La ragazza imbarazzata fece ricomparire con un gesto del dito sul luogo incriminato un bottone in tutto e per tutto uguale a quello che l’aveva tradita poco prima. Sandy si portò una mano sulla fronte e contrariata disse: -ti avevo detto di non fare cavolate!!!- disse osservando il vecchietto semispiaccicato contro la betulla, -ehi, che ci posso fare io se il bottone mi ha tradita? e se quel Muten era così tanto in crisi d'astinenza?- disse offesa la bionda. Sandy stava per risponderle di tutti i colori, ma fu fermata da una voce. -oh, ma Muten è fatto così ogni ragazza che vede... ehm... ben messa come voi la disturba... diciamo!- il btuno sulla mezza età aveva parlato e stava ridacchiando insieme agli altri suoi amici. -io non ci trovo nulla di divertente...- disse Sandy contrariata -e poi voi ultimi chi siete? siete gli unicic che non si sono presentati...- disse la bionda sorridendoe spostandosi il ciuffo biondo che le era caduto davanti agli occhi.

-oh scusate! Io sono Yamcha, lui sulla mia spalla è Pual, il maiale Oolong, il ragazzo si chiama Ub, l'uomo con tre occhi Tensinhan, la signora Lunch e...- Le due ragazze guardarono l'altro gruppetto, scrutando i presenti uno ad uno, facendo avvampare il ragazzo di colore, che poi capirono fosse Ub.

Furono interrote dai loro "approfondimenti" da Yanmcha che cercò di concludere le presentazioni ma fu interroto dal "baffone" che disse: -Io sono il grande mister Satan, il campione del mondo!- concluse il tutto con una posa eroica. Le due ragazze avevano un'espressione annoiata e disgustata allo stesso tempo e pronunciarono all'unisono un "ah" molto scoraggiante per il nostro non più campione del mondo.

-ok ok ora che ci siamo presentati è tutto molto più chiaro, però dobbiamo farv... AAAAAAAAAAHHH!!!- urlò Penny catapultandosi in braccio a Sandy che impreparata cadde all'inidetro ritrovandosi l'amica completamente addosso. -MA SI PUO' SAPERE CHE DIAVOLO TI E' SALTATO IN MENTE?????- urlò la mora rossa per la rabbia in viso. Penny con ancora il sedere a terra disse, o meglio farfugliò, guardando l'essere che aveva davanti: -co-co-cosa è quel coso???- nessuno aveva capito il perchè della reazione della bionda poi all'urlo di Sandy, che si era accorta anche lei di quella "cosa" si voltarono e alla vista di Majin Bu risero e Goku disse: -non dovete spaventarvi! E' innocuo tranquille!- le ragazze poco convinte guardarono Goku poi gli altri e infine Penny alzandosi si avvinicino all'ammasso rosa e gli mise un dito nella pancia e notando la sua morbidezza e "paffosità" (questa l'ho rubata a mia sorella... siate clementi!^^'') disse eccitata: -wow! ma che caruccio che sei!- Mahin Bu la guardò con i suoi piccoli occhietti spostando leggermente la testa e dato che quel contatto non le dava affatto fastidio la alsciò fare finchè la ragazza non si staccò e notando di avere la gonna nuova sporca di erba fece una faccia disgustata poi schioccò le dita e la gonna tornò linda e pulita come prima.

-MA SEI SCEMA???!!!- urlò la mora che nel giro di mezz'ora si era già incavolta troppe volte per i suoi gusti. Tutti fissavano le ragazze, chi in modo sorpreso, chi, come Muten e Goten, in modo "diverso".

-Ops...- la bionda si portò un dito in bocca e fissò l'amica con gli occhi da cucciolo, ma questa indignata stava per lanciare l'ennesimo urlo bellico, ma fu interrotta...

–La bionda ha ragione! Non mi sorprende che voi mocciosi non abbiate capito che due delle streghe in questione le avete davanti, anche se in effetti non ce da meravigliarsene.- la voce ombrosa e scura che avevano sentito proveniva dall’uomo che era appoggiato alla quercia, che con un sorriso sarcastico e un paio di parole aveva liquidato tutti. –Eddai Vegeta! Sono solamente ancora inesperti e poi quelle ragazze non hanno proprio niente delle streghe!- disse l’altro moro, portandosi un mano dietro alla nuca e sorridendo, alludendo all’aspetto fisico delle ragazze che, di “strega cattiva” delle favole, non aveva proprio niente. Penny arrossì violentemente, mentre Sandy scuotendo la testa pensò: tale padre tale figlio (dato che aveva anche lei notato “la leggera” somiglianza tra Goku e Goten e perciò facendo un paio di conti…). Alzando lo sguardo sorrise divertita allo scappellotto che l’uomo ricevette dalla moglie per l’apprezzamento che aveva fatto sulle ragazze.

 

Wendy si era appena addentrata all’interno del Central Park e, sebbene fosse ormai sera, non aveva alcuna intenzione di tornare a casa, soprattutto dopo quello che era successo. Era una ragazza molto carina, alta, slanciata, con i capelli neri (quasi blu) raccolti in una coda alta, gli occhi verdi poco più scuri di quelli di Sandy e un perenne broncio ormai sostituiva da anni un sorriso.

Ormai era chiaro che tra lei e suo fratello Kevin non scorreva buon sangue, ma arrivare a fare quello che aveva fatto lui era proprio la goccia che fa traboccare il vaso.

Tirando un potentissimo calcio ad una lattina vuota e accartocciata,con le mani in tasca e il suo solito broncio, si diresse verso la radura delle querce, nella speranza di stare un po’ da sola a sbollire la rabbia, ma per sua disdetta nella radura c’erano diverse persone e sospirò alla vista di Sandy e Penny, che di sicuro ne avevano combinato una delle loro.

La ragazza portò una mano distrattamente al medaglione di oro zecchino con un’ametista incastonata che portava al collo e in una frazione di secondo scomparì.

Comparve poco dopo al fianco di un cespuglio e si ritrovò di fianco una Penny sbigottita e dall’altra una Sandy spaventatissima. Poco dopo la bionda si riprese e prese ad abbracciare la nuova arrivata dicendo:

-Wendyuccia anche tu qui!- la ragazza, che odiava il contatto fisico, cercò di scollarsi l’amica e appena ci riuscì, notò che una  moltitudine di sguardi sconvolti la osservavano, accortasi di aver fatto una cavolata ma senza fare una piega si rivolse alle amiche incrociando le braccia, con uno sguardo tagliente che ricordava tanto quello dell’uomo appoggiato alla quercia, che non aveva avuto una minima reazione a tutto ciò, molto probabilmente, pensò Sandy, aveva capito tutto subito, disse notando la spaventosa potenza che emanava.

Una ragazza stava correndo in una via periferica di New York, quella di un quartiere assai malfamato, per di più alle sette di sera (cosa abbastanza sconsigliata ad una ragazza di sedici anni).

Era bassa, abbastanza formosa, aveva delle labbra molto carnose, la carnagione scura e dei liscissimi capelli rossi a caschetto.

Si era appena fermata per prendere fiato, dato la lunga corsa che aveva fatto. Era in cerca della sua migliore amica ormai da un’ora, ma a quanto pare Wendy non aveva alcuna intenzione di farsi trovare. Quando la madre di quest’ultima le aveva detto che non si era fatta viva dal pomeriggio, Carmen l’aveva rassicurata dicendole che sarebbe stata a dormire da Sandy insieme a lei, ma in realtà non si era più fatta vedere da quel pomeriggio e la ragazza non sapeva neanche il perché. Possibile che a volte debba essere così chiusa in se stessa! Pensò con rabbia Carmen camminando sulla via principale e dirigendosi in un luogo dove sicuramente avrebbe trovato l’amica, ma che, purtroppo, si era ricordata solo da poco; così si era messa a correre per cercare di raggiungerlo in fretta. Troppo stanca, però, aveva deciso che avrebbe proseguito il percorso mancante a piedi, tanto non era molto distante.

Aveva freddo, l’autunno inizia a farsi sentire, pensò; portò una mano al medaglione d’oro zecchino che portava al collo e dall’ambra incastonata nella montatura si scaturì una luce rossa-arancione, che subito scaldò l’intero corpo della ragazza.

-Ecco, così va meglio- disse entrando nella grande distesa di verde che le faceva una gran paura a quell’ora… ma d’altra parte se voleva trovare l’amica doveva sacrificarsi.

-Cosa avete fatto, stavolta?- disse la ragazza dopo essersi staccata dalla presa di Penny, con fare minaccioso voltandosi verso quest’ultima. –ehi perché guardi me?- disse Penny sconvolgendosi e sgranando i bellissimi occhi azzurri, sbattendo in maniera innocente le lunghe ciglia. –perché di solito sei tu a combinare casini… e poi chi sono questi tizi?- disse Wendy, senza cambiare espressione, semplicemente girando lo sguardo verso di loro. –che domande! Loro sono… ehm voi chi siete?- disse Penny che era partita in quarta, accorgendosi solo dopo che non sapeva assolutamente da dove provenissero le persone che si trovava davanti, anche se in realtà le sembrava di conoscerle da sempre, anche perchè le aveva già viste in sogno (e nemmeno tutte!!!), soprattutto un sayan di nostra conoscenza…

-O mamma che fatica!- Carmen aveva corso per tutto il parco senza trovare traccia dell’amica, quando subito ne riconobbe la folta chioma bluastra e corse in quella direzione.

-Ehi, sta arrivando qualcuno…- disse Penny sentendo una avvicinarsi di passi veloci alle sue spalle. –E’ una di noi, ne sono sicura…- disse Sandy, che senza nemmeno accorgersene aveva sentito che quella che proveniva era un’aura, che su pur tenuta al minimo, potente e positiva.

I sayan se ne erano accorti e quella ragazza in loro presentava sempre più dubbi, anche se in realtà pensavano che fosse impossibile che a distanza di 1500 anni ci fosse ancora una sayan o mezzo-sayan, o comunque un essere con solo un goccio di sangue sayan.

Dopo pochi secondi comparve alle loro spalle una ragazza rossa di capelli, con un inconfondibile medaglione, presente in tutte e quattro le ragazze. –Wendy! Finalmente ti ho trovat…- la ragazza inizialmente non si era accorta della presenza di quella piccola folla di persone e alla sola vista di tutta quella gente divenne rossa coma un pomodoro e si tirò indietro senza spiccicare più nemmeno una parola. Tutti furono sorpresi dall’estrema timidezza di quella ragazza, che ormai avevano la certezza facesse parte del gruppo di streghe che cercavano.

-Carmen, che ci fai tu qui?- disse Wendy che per un attimo lasciò che il suo viso abbandonasse la solita espressione imbronciata per sostituirla con una sorpresa, ma subito dopo, il suo volto ritornò il solito.

Quanto adorava stare ore ad ascoltare il vento.

Una ragazza era seduta sul bordo del balcone di camera sua, in un appartamento di New York,  al venticinquesimo piano. Era spaventosamente in bilico, ma non sembrava farci tanto caso e , in effetti, aveva un equilibrio strabiliante.

Era una ragazza di circa sedici anni, non molto alta, magrolina e con un bizzarro e spettinato caschetto castano scuro munito di ciuffo come pettinatura.  Era “invaso” con numerose mollettone dalle forme più varie ed uguali erano il suo collo, le sue braccia e le sue orecchie, tutti quanti agghindati con un’esagerata serie di bracciali, orecchini e collane stravaganti. Il suo modo di vestire non era da meno: aveva un vestito lungo fino alle cosce, sbracciato e di una acceso color argento, sopra di esso portava una felpa fucsia extralarge e dei leggings dello stesso colore erano abbinati a delle sneakers argento slacciate (con delle “sobrie” stringhe fucsia…).

La ragazza aveva inoltre un grosso medaglione dorato con un grosso diamante al centro, che brillava e levitava dal suo petto al solo alzarsi di un filo d’aria.

Aveva gli occhi chiusi sognanti e lasciava che la brezza estiva ormai in scomparsa lasciasse le sue ultime soffiate sui suoi capelli, prima di lasciare posto ad un vento autunnale più freddo e cupo.

Tati poteva sentire le mille storie che il vento le portava; dalle sue spire si erano completamente lasciate trasportare un sacco di emozioni e vicende, che esso portava alla sua padrona, la padrona dell’aria.

Spesso, quest’ultima, ascoltava le mille storie trasportate dal suo affidato servitore e se c’erano dei problemi, affidava i suoi preziosi (sperava) consigli ad esso, che li riportava ai mittenti delle storie, che indirettamente trovavano la soluzione al loro dilemma e Tati non poteva che essere soddisfatta quando sentiva qualcuno complimentarsi col vento per i suoi preziosi consigli, agli occhi di altri sarebbero parsi degli sciocchi, ma ai suoi occhi, agli occhi della detentrice del potere dell’aria, essi erano speciali, erano dei puri di cuore, che potevano meritarsi i suoi fidati consigli.

La ragazza si sentiva penetrare da quella brezza che andava via via rinfrescandosi,  le sue emozioni cambiavano a seconda delle parole che il vento le sussurrava finché quasi non cadette dal balcone al sentir pronunciar; “… I sayan sono arrivati, il tempo per le streghe di saper la verità è imminente…”  la ragazza spalancò gli occhi e si prese la fronte tra le mani, schiacciandosi il grosso ciuffo che le ricadeva su quest’ultima. Senza pensarci due volte decise che si sarebbe teletrasportata nel luogo da dove provenivano quelle parole, il Central Park.

-Jane. Ehi Jane!!!- una ragazza bionda chiamava l’amica preoccupata che si affrettava ad uscire dal suo appartamento per raggiungere l’ascensore. –non avrai intenzione di andare lì, adesso???- Irene guardava sconvolta l’amica che con le braccia incrociate aspettava impazientemente l’ascensore. –senti tu fa come vuoi, ma io ho intenzione di scoprire tutta la verità e se non sarà Alcatranda a dircelo beh allora, lo scoprirò da sola.- Jane aveva aggrottato le sottili sopracciglia bionde e i suoi occhi color del ghiaccio fissavano la porta dell’ascensore quasi volesse costringerle ad aprirsi.

A parlare o meglio, a discutere erano due sedicenni, entrambe bionde, ma molto diverse. La prima, Jane, era bassa, magra, con una carnagione chiarissima e un caschetto di capelli lisci e biondi, ma non un biondo qualunque bensì il biondo del miele, dei girasoli. Era vestita in modo molto elegante e romantico, con dei colori pastello che armonizzavano ancor di più la sua leggiadra figura.

La seconda era anch’ella bionda, ma di un biondo platino, chiaro anzi chiarissimo, quasi bianco. Aveva i capelli, lisci lunghi fino a metà schiena e tirati indietro da un’elegante fascia. Era molto alta, magra e aveva dei bellissimi occhi nocciola e la carnagione scura che contrastavano con i suoi bellissimi capelli chiari. Era vestita da figlia dei fiori, con un vestito azzurro lungo fino alle ginocchia di lino, un coprispalle marrone e i sabot di cuoio marrone con dei ricami azzurri, la fascia sulla fronte era degli stessi colori e portava dei grossi orecchini a cerchio in argento e numerose collane e braccialetti tintinnanti che annunciavano ogni suo movimento. Entrambe le ragazze avevano una particolarità ormai ben nota a voi lettori, cioè il medaglione d’oro zecchino. Jane lo aveva con un bellissimo quarzo rosa incastonato, mentre Irene con un’acquamarina scintillante.

L’ascensore era arrivato e Jane fece per entrarci, ma l’amica la fermò per un braccio: -ragiona Jane! Non è la soluzione andare nella biblioteca universale del castello delle Streghe per trovare tutte le notizie riguardanti il passato di Maalok e dei nostri poteri!- la ragazza si fermò di scatto e dapprima sostenne lo sguardo arrabbiato, poi vedendo gli occhi da cucciolo bastonato dell’amica disse con un sospiro: -senti, Irene. Tu non capisci quanto sia importante per me, conoscere la mia storia, la nostra storia! Dovrebbe essere anche nel tuo interesse, no?- la ragazza lasciò la presa e senza dire una parola seguì l’amica all’interno dell’ascensore che l’abbracciò sorridendo a trentadue denti –lo sapevo che eri un’amica!-  la ragazza la guardò con uno sguardo materno, un po’ rimproverante, ma non appena le porte si chiusero con un lieve schioccare di dita e brillare di pietre Jane e Irene scomparvero dalla cabina.

Wendy cercava di far parlare la timida Carmen e dopo numerosi sforzi disse: -tua madre ti cerca, nessuno ti trovava più e così ho perlustrato quasi mezza New York per trovarti.-  Wendy sentì un immensa gratitudine nei confronti dell’amica e si lasciò scappare un sorriso che fece percepire solo a quest’ultima che ricambiando disse queste parole più che parlate sussurrate e appena finito disse: -bene, io me ne andrei allora, dato che state tutti bene…- -Eh no! Tu non ti muovi di qui, cara la mia bella timidona!- disse Penny prendendo sottobraccio Carmen e arruffandole i capelli.  –Penny! Sempre con ste mannacce addosso alla gente!!!- disse Sandy liberando la povera Carmen, che ormai aveva il viso del colore dei suoi capelli dall’imbarazzo, dato che le persone davanti a lei le fissavano un po’ stupite, ma solo “leggermente”.

-certo, che ci state facendo fare proprio una bella figura, eh!- disse Wendy con le braccia incrociate e un ghigno sarcastico sul viso. –Già! Puoi ringraziare Penny e le sue gaffe! Ne combina una ogni tre secondi! E’ questo secondo te il comportamento delle  protettrici di Maalok?- disse Sandy rimproverando Penny che sbuffò e appena l’amica si voltò ne approfittò per farle un paio di linguacce. Sempre più sorpresi e sbigottiti i sayan e gli altri si chiedevano quali altre sorprese avrebbero rivelato loro quelle ragazze. 

-Scusate, ma noi non siamo arrivati ancora al punto, cioè voi chi siete?- disse Sandy ignorando gli sguardi apocalittici delle amiche, che avevano ognuna una buffa espressione dipinta in volto. –Beh ecco noi siamo…- incominciò Goku, ma fu interrotto da un boato, accompagnato da una nuvola di fumo e seguito dalla comparsa di un’altra di quelle pazze streghe: Tati.

–Sayan!!! Dove sono i sayan??? Sono già arrivati??? Ho fatto il prima possibile!!! Anf anf…- la ragazza comparve e dopo aver urlato come una pazza si appoggiò le mani sulle ginocchia e quando vide la folla ancor più stupita davanti a lei disse: -ops! Ehm, voi non avete visto niente!- Poi rivolta alle amiche: -aiutatemi con l’incantesimo cancellaricordi! Presto! Prima che tua madre se ne accorga!!!- disse disperatamente la ragazza.

-Calma, calma, calma! Loro sanno benissimo che siamo streghe!- disse Sandy tranquillizzandola. –oh beh, in questo caso allora…- disse lei sorridendo ai presenti che inorriditi dal comportamento di quella tizia la fissarono senza emettere suono.

-comunque sono già arrivati i sayan?- disse la ragazza guardandosi in giro. –i cosa?- disse Penny grattandosi la testa guardando l’amica. –Ignorante! Se tu ascoltassi mia madre qualche volta sapresti che i sayan sono una razza di guerrieri, estinti migliaia di anni fa!- disse guardando prima una poi l’altra amica con fare da maestrina.

-ignorante un corno! E comunque non me lo ricordavo e non è colpa mia se Tati parla a vanvera!- disse dapprima infuriandosi con Sandy, poi guardando Tati, che le fece una pernacchia rumorosa.

-Ma guardate che noi…- iniziò a dire Goku –tu e le tue fandonie! Secondo te come fanno a esistere, se si sono estinti migliaia di anni fa!- -smettila! Tu sai benissimo che il vento non mente mai! La magia è una cosa seria lo vuoi capire o no?- disse Tati assumendo un’espressione seria.  –Scusate, ma il vostro amico ci stava gentilmente rivelando al sua identità.- disse Wendy guardando di sottecchi le amiche. –oh giusto! Scusa tanto!!!- disse Sandy consapevole che le amiche stavano esagerando. E mentre le altre due litigavano bisbigliando dietro di Sandy il moro ridendo leggermente disse: - noi, o meglio, alcuni di noi, siamo sayan! Vabeh purosangue ci siamo solo io e Vegeta ma…-

-COSAAAAAAA??????- le ragazze lasciarono la mascella libera di cadere verso il basso, tranne Wendy, che se lo aspettava e grazie al suo potere lo aveva intuito e Tati, che contenta di aver ragione aveva un ghigno beffardo stampato sul volto.

-… i nostri figli sono per metà sayan e mia nipote per un quarto, per il resto gli altri sono terrestri, come voi!- concluse il moro sorridendo imbarazzato. -Kakaroth, sono streghe, hai forse dimenticato?- disse Vegeta con il suo solito broncio fissando Goku.

-oh, ah già è vero! Scusate!- disse guardando le ragazze che si erano riprese dallo shock e stavano cercando di capire chi fosse sayan tra loro.

Soprapensiero Sandy li scrutava quando fu interrotta da un’altra serie di boati e fumo con l’apparizione delle due bionde, che appena videro tutta quella gente spalancarono gli occhi e si stavano già per trasformare ma Penny le fermò e disse loro: -calme ragazze! Loro sanno benissimo che siamo streghe!- con un sorriso calmò le due che sorrisero.

Una di loro disse: -piacere io sono Jane, mentre lei è Irene!- a questo punto Tati scattò e disse: -oh cavolo! Che cafona che sono! Non mi sono presentata: io sono Tati!- Goten guardò con interesse le nuove arrivate e Trunks si passò una mano tra i capelli e imbarazzato alzò una mano in segno di saluto, per quanto riguardava gli altri si sentirono numerosi ciao o piacere e le ragazze furono subito messe al corrente della situazione e subito chiesero chi di loro fosse sayan e chi no.

 

 

Ehilà....!!! dp tntssmo tempo.... tara è tornata... e kissene direte tt... vabeh dai skerzi a parte vi regalo 1 nuovo cap.... spero vi piaccia...

ringrazio molto Elechan86 x i consigli, le spronature, la assistenza e la fedeltà.... (cm faccio snza di te???), oìs x aver continuato a seguirmi.... grazie 6 gentilissima!!! ^_^ e videl93 x lo stss motivo.... grazie grazie grazie!!! vvttttttttttttb.. bacioni tara aka amy...

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