Baby let me be your last, your last first kiss

di ele_mr
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You stole my heart ***
Capitolo 2: *** Magic ***
Capitolo 3: *** Nobody Compares ***
Capitolo 4: *** Heart Attack ***
Capitolo 5: *** Another World ***
Capitolo 6: *** What Makes You Beautiful ***



Capitolo 1
*** You stole my heart ***


Under the lights tonight
Turned around, and you stole my heart
WITH JUST ONE LOOK
WHEN I SAW YOUR FACE
I FELL IN LOVE
Took a minute girl, to steal my heart tonight

 
< Guarda siamo stati tutta la serata a baciarci e poi mi ha portato a casa sua e poi…beh sai... > Claudia scoppia in una fragorosa risata maliziosa. Sbatto l’anta del mio armadietto scocciata di dover sentire queste cavolate. Lei e la sua amichetta-ochetta mi lanciano un’occhiataccia, ma non mi importa.
< Non parlavo mica con te! > sputa acidamente.
< Grazie al cielo! > dico allontanandomi.
< Ellie! >
Mi volto di scatto, Zayn è all’angolo del corridoio con le braccia conserte. Gli corro incontro e afferro il suo braccio.
< Ciao! > urlo.
Si tappa le orecchie con le mani abbozzando un sorriso.
< Contenta di vedermi, eh? >
< Come sempre! >
< Ci vediamo all’uscita, ho quella befana della prof. di francese ora ed è meglio se non faccio tardi. >
Mi schiocca un bacio sulla guancia e sparisce. Vado in classe anch’io. Harry è seduto al mio posto mordicchiandosi un unghia.
< Va al tuo posto, per favore. > dico.
Alza gli occhi e borbotta qualcosa di incomprensibile. Sbuffo e mi volto verso Niall che mi guarda facendo spallucce.
< Volevo stare seduto vicino a te. > dice.
Non rispondo e mi accomodo nella sedia vuota accanto a lui. Ieri Sarah mi aveva avvertita che non sarebbe venuta oggi.
< Perché mi tratti così male? >
Due grandi occhi verdi mi scrutano. Sento qualcosa percorrermi la schiena.
< Lo sai. >
< Ma è acqua passata, ti ho chiesto scusa mille volte! >
La professoressa entra e mi salva in calcio d’angolo.
 
 
La giornata di oggi è stata quasi infinita! Entro nella vasca da bagno piena di bolle. Sospiro e affondo completamente nella calda acqua. Mi coccolo massaggiandomi le tempie e cantando le hit della radio.
 
 
< Ehi lì dentro signorina canterina, ti vuoi dare una mossa?? >
Liam bussa e ribussa.
< Vai all’altro bagno! >
Borbotta qualcosa e sparisce, spero. Col mio tempo, esco dall’acqua, mi asciugo i capelli, metto qualche crema ed esco dal bagno. Liam mi prende di peso e mi butta sul suo letto. Le sue mani si muovono frenetiche sulla mia pancia facendomi ridere come una matta.
< Dai smettila, ti prego! > urlo.
< Come hai osato a rispondere così al tuo fratellone meraviglioso!?!?! >
< Ma non ti ho detto niente di male!> balbetto tra una risata e l’altra.
< Chiedi scusa! >
Riesco a divincolarmi e corro in cucina. Mamma sta preparando la cena. Penso di aver seminato Liam, ma mi ha di nuovo afferrata. E’ forte devo dire.
< Ragazzi smettetela. > sbuffa papà tirando fuori il naso da dietro il giornale.
Io e Liam ci guardiamo e ci capiamo immediatamente. Saltiamo sul divano e iniziamo a pizzicare papà che ride contento. Mi sento una bimba spensierata.
< Su bambini è pronta la cena! > ci prende in giro mamma.
Ceniamo e faccio i compiti per domani. Dopo aver guardato qualche video su YouTube con Liam, vado a letto. Sto quasi per sprofondare nel mondo dei sogni quando sento qualcosa vibrare e tutto il comodino tremare.
“Ehi bella, spero che domani avrai un po’ più piacere a stare con me. Dimmi tu cosa posso fare per ottenere il tuo perdono e lo farò. Ti voglio bene. Harry”
“Se mi vuoi davvero bene come dici, lasciami stare. Buona notte.”
Mi addormento e sono quasi sicura che Harry abbia riempito i miei sogni.
 
 
 
 
Sputo l’ultimo sorso d’acqua, poso lo spazzolino e corro giù. Liam è già nell’atrio ad aspettarmi, parlotta con Zayn che è appoggiato alla porta. Il mio sorriso si illumina quando lo vedo.
< Ciao Ellie. > dice muovendo la mano.
Lo abbraccio forte.
< Anch’io voglio un abbraccio! > piagnucola Liam.
Come non accontentare un fratello tanto dolce e premuroso?? Lo stringo forte e Zayn si aggiunge all’abbraccio. Loro due sono migliori amici o come li chiamo io, pappa e ciccia, dalla seconda elementare, quando Zayn si è trasferito nella casa accanto. Io ho avuto una cotta per lui per anni quando era piccola, tant’è che quando giocavo con le barbie, chiamavo Ken come lui. Quando Liam un giorno scoprì questo segreto, mi prese in giro fino alla nausea, ma mi promise che non lo avrebbe raccontato né a Zayn né a nessun altro e Liam Payne mantiene sempre le promesse. Certe volte mi domanda ancora se ho ancora una cotta per il suo migliore amico, ma rispondo sempre con un “no” categorico. Insomma ero una bambina e ormai Zayn è quasi un secondo fratello per me, però non posso negare che sia terribilmente sexy. In macchina mi spingo verso i posti davanti per scegliere una bella canzone alla radio. Liam cerca di spingermi dietro.
< Lasciala stare. > dice Zayn guardandomi dallo specchieto retrovisore.
Sorrido e abbasso lo sguardo. Arriviamo a scuola e raggiungo i miei compagni. Niall, il mio migliore amico da sempre, spalanca le braccia e divarica le gambe appena mi vede. Gli corro incontro e lo abbraccio forte incrociando le gambe introno alla sua vita.
< Anch’io voglio coccole! > sogghigna Sarah con una voce irresistibile da bambina.
Rimetto i piedi per terra e abbraccio anche lei. Ok, sono molto affettuosa.
< Ehi voi, tre moschettieri! >
La sua voce è inconfondibile. Roca e profonda.
< Harry. > dice Niall dandogli il cinque.
Lui da un bacio sulla guancia di Sarah e poi sulla mia. Cerco di evitare i suoi occhi.
< Stai bene Ellie? > mi domanda senza allontanarsi troppo da me.
< Alla grande, te? >
< Se matematica non mi interroga, starò benissimo. >
Entriamo in classe e alla prima ora abbiamo appunto matematica. La professoressa arriva stranamente in ritardo, ma non è sola. Un ragazzo le cammina dietro. Si guarda intorno curioso, fin quando i suoi occhi non incrociano i miei. Ho l’impressione che il mio cuore si sia fermato per qualche secondo. Deglutisco a fatica.
< Ragazzi, da oggi in poi avremo un nuovo studente. Si è trasferito da poco in città, quindi cercate di coinvolgerlo il più possibile, mi raccomando. Presentati pure alla classe. >
< Certo. Ciao a tutti. Mi chiamo Louis Tomlinson, ho 16 anni e vengo da Doncaster. >
< Va bene Louis, grazie. Siediti pure… >
La professoressa aguzza la vista per cercare un posto vuoto. “Vicino a me, vicino a me” vorrei urlare, ma accanto a me c’è Sarah. Harry e Niall, seduti davanti a me, si dicono qualcosa a bassa voce.
< Styles, Horan cosa avete da bisbigliare? Louis, dato che non ci sono posti liberi, aggiungeremo un banco accanto ad Harry e ti siederai lì. >
< Perfetto. >
Il ragazzo si avvicina guardando i suoi nuovi compagni di banco. La professoressa chiama il bidello per far sistemare un nuovo banco. Harry e Niall si presentano amichevolmente.
< Loro sono le nostre amiche Sarah ed Ellie. >
Louis allunga la mano. La stringo. E’ così calda. Mi perdo per non so quanto tempo nei suoi occhi blu. Dio. Abbozza un sorriso. Molla la mia mano e si siede, voltandosi a guardarmi un tre, quattro volte durante la lezione. Harry, il solito fortunato, non viene interrogato. Niall, come ogni giorno, consuma la sua seconda colazione. Do un’occhiata al mio cellulare perché la prof di Storia mi annoia a morte.
“Smettila di fissare quello nuovo, sono geloso! xx”
Sento le guancie andarmi a fuoco, cavolo, mica se ne saranno accorti tutti?!? Fisso Harry, i suoi capelli ricciolini gli incorniciano il volto perfettamente.
“Non fisso nessuno, scemo!”
Lo vedo leggere l’sms, si volta e mi fa l’occhiolino. Durante l’intervallo mi tira fuori dall’aula. Prende la mia mano e mi spinge fino a un angolo isolato del corridoio.
< Harry per favore. > borbotto evitando il suo sguardo.
So che se lo guardo, potrei smettere di controllarmi.
< Mi guardi? > sussurra.
Sento il suo fiato sulla mia fronte. Mi fa appoggiare al muro e il suo corpo preme contro il mio. Mette due dita sul mio mento e mi costringe a guardarlo. I suoi occhi grandi e verdi sono meravigliosi, ma per la prima volta dopo tanto tempo, non penso che siano i più begl’occhi del mondo. Oggi ne ho visti due persino più meravigliosi.
< Puoi perdonarmi? > sussura.
< Si. Cioè no. Cioè si, ma solo come amico. >
Ride. Quant’è bello. Due fossette si formano sulle sue guancie.
< Stai delirando? >
< E’ perché mi stai comprimendo lo stomaco. >
Si sposta leggermente e non sento più il suo corpo aderire al mio.
< Mi dispiace molto per quello che è successo l’anno scorso. Davvero. >
< Lo so, me lo dici circa ogni giorno. >
< Perché non mi dai una seconda possibilità? >
< Harry…smettila di fare così, io e te siamo solo amici e basta. Siamo compagni di classe, abbiamo lo stesso gruppo..credimi è meglio non complicare di nuovo le cose, soprattutto visto com’è andata l’anno scorso. >
Scuote la testa con un velo di tristezza sul volto. Come se non avesse ascoltato una parola di quello che ho detto, stringe il mio viso tra le sue mani e sfrega il naso contro il mio. La sua bocca è pericolosamente vicina. Sento il suo profumo invadermi i sensi. Raccolgo tutta la mia forza di volontà e lo spingo via, ma lui blocca le mie mani con le sue e le preme contro il suo stomaco. Credo di poter sentire i suoi addominali sotto la maglietta. Dio! Mi divincolo immediatamente e cammino via.
< Ellie. > grida.
Inizio a correre, mi volto, non mi sta inseguendo.
< Ahi! > urlo.
Claudia e le sue scagnozze ridono di me. Due mani mi afferrano e mi tirano su, di certo mi verrà un livido enorme sul sedere.
< Scusa, scusa, scusa, ti sei fatta male? >
< No scusami tu, sono io che corro senza guardare dove vado. >
Sorride ed è come se il fondo schiena non mi facesse più male e la figura orrenda appena fatta sia svanita.
< Dove correvi così di fretta? La pausa non è ancora finita. >
Sorride di nuovo, io non riesco a dire una parola.
< Stai bene? >
Annuisco.
< Ok… >
Si passa una mano tra i capelli, imbarazzato. Cavolo quanto è figo.
< Sei molto figo. >
Spalanca gli occhi. Non posso averlo detto davvero.
< Voglio dire, ho visto un frigo! >
Scoppia a ridere.
< Un frigo? A scuola? >
< Ho visto un frigo nel corridoio, ecco perché correvo…volevo dirlo a tutti. >
Continua a ridere e mi contagia.
< Hai sbattuto la testa per caso? >
< Probabilmente. >
Niall spunta fuori dalla classe e ci fa segno di rientrare, l’intervallo è finito. Louis mi fa cenno di passare per prima e poi mi cammina dietro. Ci sediamo.
< Sei simpatica comunque. > bisbiglia voltandosi verso di me
Mi fa l’occhiolino e si rivolta in avanti, mentre Harry mi lancia un’occhiataccia. Però che udito il ricciolino.

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Capitolo 2
*** Magic ***


“Cause you, you got this spell on me
I don't know what to believe
Kiss you once, now I can't leave
Cause everything you do is magic
Yeah everything you do is magic”
 
Sta mattina sono particolarmente scazzata. La sveglia non ha suonato, o meglio l’ho ignorata e Liam e Zayn sono in gita con la loro classe, perciò dovrò prendere l’autobus per andare a scuola. Dato che le disgrazie non vengono mai da sole, piove a dirotto e l’autobus non arriva.
< Sono zuppa, fantastico! > esclamo.
Un vecchietto accanto a me, mi accenna un debole sorriso. Tiro il cappuccio sulla testa il più possibile nella speranza di non arrivare a scuola bagnata come un pulcino, ma sento qualcuno pronunciare il mio nome. Alzo lo sguardo ed un motorino è accostato davanti a me. Riconoscerei tra mille quei jeans calanti, le mani grandi e soprattutto quegli occhi verdi. Un impermeabile dello stesso colore lo copre completamente.
< Mi hanno detto che ti serve un passaggio. >
Non me lo faccio ripetere due volte e salgo su. Apro l’ombrello e con l’altra mano mi aggrappo alla sua vita. Non resisto e appoggio il mento sulla sua spalla umida. Lui mi guarda dallo specchietto.
< Così riesco a coprirci entrambi con l’ombrello. > mi giustifico.
Annuisce e si ferma al rosso. E’ silenzioso questa mattina. Appoggia i piedi a terra e porta la sua mano sinistra sulla mia stretta al suo corpo. Tremo. Il suo pollice accarezza dolcemente il dorso della mia mano. Non mi sposto solo perché rischierei di cadere se lo mollassi… si certo! Il verde scatta e rimette la mano sul manubrio. In neanche 10 minuti siamo a scuola. Data la pioggia, nessuno è in cortile a chiacchierare. Prima di entrare in classe, vado in bagno per darmi una sistemata. Non voglio che Louis mi veda così. I miei vestiti sono letteralmente zuppi, il mascara è colato qua e là e i capelli mezzi bagnati sembrano paglia. Mi sistemo come posso e vado in classe. Harry è già lì. Louis no.
< Ciao a tutti ragazzi! > dico mentre raggiungo il mio posto.
Mi consolo vedendo che anche gli altri non sono combinati benissimo. La professoressa inizia a spiegare qualcosa.
< Harry comunque grazie per il passaggio, ti devo un favore. > bisbiglio toccandogli la spalla.
< E’ stato un piacere. >
< Ma che ci facevi da quelle parti? Tu non abiti lì. >
< So che la VB è in gita, quindi immaginavo fossi sola. >
Sorrido. Devo dire che si sta impegnando, ma lui non è adatto a me, è troppo frivolo in queste cose. Non è un tipo da relazione seria, mentre io si. Per lui è tutta una questione di caccia, e appena ti conquista, perde ogni interesse e trova una nuova preda. Lo so, l’ha già fatto anche con me. Ora si è fissato a riconquistarmi, solo perché sono l’unica che lo abbia mai respinto. Ma non cadrò nella sua rete di nuovo, si lo voglio nella mia vita, gli voglio bene, ma siamo e saremo solo amici o rovineremo tutto ancora una volta. Harry si volta improvvisamente verso di me senza dire una parola, come se mi stesse dicendo che sa a cosa sto pensando. Distolgo lo sguardo e c’è Niall che prende appunti. Strano. Mi allungo per tirargli un calcio leggero sotto la sedia che lo fa sobbalzare.
< Secchione! > lo prendo in giro.
Mi sorride. Sarah lo fissa intensamente. So che è innamorata di lui da tempo, ma si ostina a non volerglielo confessare. E lui o è cieco o fa finta. Il banco di Louis invece è vuoto.
“Ciao Louis , tutto bene? Come mai niente scuola? xx” gli scrivo.
“Dovevo aiutare mamma a sistemare delle cose a casa, sai trasferirsi è difficile! Ma mi è dispiaciuto sta mattina sapere di non vedere il tuo sorriso. Hai da fare pomeriggio? xx”
Mi mordicchio il labbro. Il mio sorriso? Wow.
“No. Che hai in mente?”
“Passo a prenderti alle 17. E’ una sorpresa ”
                                                                       
                                                                                 ***
 
Alle 16:53 sono già pronta. Di solito non sono puntuale, ma ho iniziato a preparami in largo anticipo. Qualche minuto dopo lo vedo, dalla finestra, arrivare con la sua macchina 50. Mi sorride appena mi intravede. Esco.
< Ciao bella. >
Mi viene incontro e mi lascia un bacio sulla guancia piegandosi verso di me. I suoi capelli profumano di prato.
< Ciao Louis. >
< Grazie per aver accettato. >
< Cosa facciamo? >
< Voglio portarti a vedere un posto. E’ la prima cosa che mi è piaciuta di questa città, anche se in realtà non è proprio in città. >
< E dov’è? >
< Ti fidi di me? >
< Si. > sputo senza neanche rifletterci un attimo.
Mi sorride dolcemente, sento qualcosa muoversi nello stomaco. Mi mette un braccio intorno alla vita e mi spinge dolcemente verso la sua macchina. Mi apre la portiera come un galantuomo d’altri tempi. Oltretutto ha anche smesso di piovere e un timido sole sta per far spazio al buio. Pensavo ci sarebbe stato molto imbarazzo tra noi, non abbiamo ancora molta confidenza, ma mi sbagliavo. Lui è molto spontaneo e divertente, parla sempre e mi fa ridere. Sorprendentemente anch’io mi sento a mio agio e sono un fiume in piena. Parlo, rido e lo seguo nelle cavolate che fa. Imbocchiamo l’autostrada e ci allontaniamo dalla città.
< Ma quindi cosa dovevi farmi vedere? > chiedo mentre cambio stazione radio.
< Siamo quasi arrivati. >
Entriamo in un paesino dove non ero mai stata prima e dopo qualche minuto parcheggiamo. Ormai è quasi buio.
< Non conosco questo paesino. > bisbiglio.
Fa freddo e la strada è alquanto isolata.
< In effetti credo che non lo conosca quasi nessuno. L’ho scoperto casualmente il giorno che sono arrivato. Ci eravamo persi e abbiamo chiesto a della gente del luogo come arrivare in città. >
Entriamo in un parco. Non si sente volare una mosca, infatti riesco a sentire perfettamente il battito accelerato del mio cuore. Mi volto indietro diverse volte, sento come se qualcuno ci stia seguendo. Forse questo parco vuoto e quasi completamente buio, è la casa di drogati e barboni. Credo che Louis percepisca la mia tensione. Mi prende la mano e incrocia le sue dita con le mie. Mi manca il fiato.
< Tranquilla Ellie, siamo arrivati. > 
Superiamo qualche albero e uno spettacolo meraviglioso si stende di fronte i miei occhi.
< Dio, ma è stupendo! Com’è possibile che non ne ho mai sentito parlare?!? >
Lui sorride contento.
< Avviciniamoci di più. > dice senza mollare la mia mano.
Saliamo su un mezzo tronco disteso sul suolo. Mi tiene stretta per non farmi scivolare. Ci sediamo su una specie di conca. L’acqua cristallina del lago riflette un colore rossiccio grazie al  meraviglioso tramonto che rende l’atmosfera incredibile. Sento il cuore scoppiarmi quando Louis mi passa un braccio sulle spalle. Mi tira a se e le nostre gambe si toccano.
< Ti piace? > domanda piano.
Siamo così vicini che bastano dei sussurri.
< E ’ magico! Grazie per avermici portato. Ma..come mai..l’hai fatto? >
Ridacchia nervoso.
< Volevo portare la persona più bella che ho conosciuto qui nel posto più bello che ho visto qui. >
Credo che le mie guancie siano più rosse del cielo in questo momento. Fisso le mie mani. Mi accarezza una guancia e io non riesco ad alzare lo sguardo, sono paralizzata. Non credo di essermi mai sentita così, neanche con Harry o Zayn quando ero più piccola.
< Non devi sentirti in imbarazzo con me. >
Il suo fiato è come una calda carezza sul mio volto.
< N-no. > mugugno.
Ride e si allontana un po’, ma senza smettere di tenermi tra le sue braccia. Le sue mani mi accarezzano come per riscaldarmi.
< Posso chiederti una cosa Ellie? >
< Certo. >
< C’è qualcosa tra te ed Harry? >
Impallidisco sentendo quel nome.
< H-Harry? No! Perché me lo chiedi? >
< Sai che io e lui siamo diventati buoni amici e quando gli ho parlato di te, mi sembrava stranito. >
< Cosa gli hai detto di me? >
< Che mi piaci e che avevo intenzioni di chiederti di uscire. >
Cerco di deglutire, ma la mia gola è come prosciugata.
< E lui cos’ha detto? > chiedo sperando di non avere un’espressione da idiota.
< Niente. Ma sembrava strano, allora gli ho chiesto se c’era qualcosa che non sapevo, ma ha detto di no e che è voi siete buoni amici. >
Annuisco. Mi sposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Quindi Harry ha accettato la mia decisione finalmente. Da una parte mi da fastidio, mi piaceva come mi guardava.
< Mica ci sarà qualche altro ragazzo che non so nella tua vita. >
< No, no. >
< Bene. >
Sorrido lievemente. La notte è ormai arrivata profonda e misteriosa come al solito. Un venticello fastidioso e freddo si è alzato.
< Dovremmo andarcene da qui, è buoi pesto e fa freddo. > dico.
Mi alzo di scatto. Mi segue. Faccio del mio meglio per evitare che mi raggiunga, ma ci riesce. Mi blocca per un polso e mi costringe a guardarlo.
< Che hai? Ho detto qualcosa di sbagliato? >
< No scusami, mi mette ansia questo posto isolato. >
Mi molla e ricomincio a camminare. Raggiungiamo la macchina in silenzio.
< Ti va di andare a mangiare qualcosa? E’ ora di cena. >
< Certo. >
Sorride senza smettere di guardare l’asfalto.
< Scusa per prima. > mormoro.
Fa spallucce.
< Sono una tipa strana. >
Si volta stranito.
< Che intendi? >
< Sono strana. Voglio avvertirti. Sono confusionaria, contraddittoria e lunatica e certe volte non so nemmeno io cosa mi prende. >
< Va bene, tranquilla. >
Ci fermiamo in una pasticceria e prendiamo due fette di torta, poi mi riaccompagna a casa. Si ferma sul vialetto e mi costringe a restare in macchina finchè non fa il giro e mi apre la portiera.
< Milady. > sogghigna accennando un inchino.
Rido. Mi accompagna alla porta.
< Grazie per avermi fatto vedere il lago. >
Le sue labbra sottili e invitanti si schiudono in un dolcissimo sorriso che lasciano intravedere dei perfetti denti bianchi. Appoggia le mani sui miei fianchi e mi tira a sé con un colpo secco e veloce. Mi ritrovo tra le sue braccia calde e forti. Le mie labbra sfiorano il suo collo. Senza avare alcun controllo sul mio corpo, lascio un bacio umido sulla sua pelle profumata. Lo sento emettere un suono che non so decifrare. Si stacca appena e mi fissa. Naufrago in quel blu meraviglioso. Il mio cuore batte così forte che temo mi esca dal petto. Pochi istanti dopo e le sue labbra premono contro le mie. E’ un bacio casto, puro, ma il mio corpo geme lo stesso. Alzo le braccia, prima lunghe sul mio corpo e lo stringo forte. Poi un rumore improvviso. La porta di casa si spalanca. Louis fa un balzo all’indietro e inciampa con le aiuole ai bordi del vialetto. Mio padre ha gli occhi sbarrati e una busta puzzolente di spazzatura in mano. Le guance di Louis sembrano due pomodori.
< Papà! >
Non mi guarda, ma fissa Lou con aria di sfida.
< Tu sei? > domanda.
< Louis, Louis Tomlinson. >
Gli tende la mano e mio padre la scuote.
< E’ un mio compagno di classe. > dico.
Annuisce poco convinto.
< Entrate? >
Cosa? No, no, no!!
< Papà, Louis stava andando via. >
< No, insisto. >
Papà sorride. Louis mi guarda intimorito e non può far altro che accettare. Mamma balza dal divano quando ci vede entrare.
< Helena…? > mormora.
< Mamma, lui è Louis…un mio amico. >
Sorride, si sistema la maglia del pigiama sui fianchi e gli stringe la mano.
< Scusa per il mio abbigliamento, non sapevo saresti venuto. Molto piacere comunque. Ti va una tazza di tè? >
Mamma va a fare il tè e papà inizia l’interrogatorio. Non credo che abbia mai provato tanto imbarazzo. Vorrei sprofondare in un baratro senza fondo. Louis è molto educato, per fortuna, e risponde a tutte le domande di papà. Devo dire che sto scoprendo di lui tante cose che non sapevo.
< Mi piace molto giocare a calcio. >
< Ah, ed è questo che vorresti fare da grande? >
< Beh..no, quello è un hobby. >
< E cosa vorresti fare? >
< Non lo so di preciso…magari l’insegnate di recitazione..>
Papà alza un sopracciglio.
< Recitazione? >
Tiro un calcio a papà sotto al tavolo.
< Tesoro è tardi, domani dobbiamo andare a lavoro. Andiamo a dormire, dai. >
Lancio una sguardo complice a mamma. Salutano Louis e salgono al piano di sopra.
< Vado anch’io, domani c’è scuola. > dice un pò freddo.
Lo accompagno alla porta, mi saluta con un sorriso ed esce. Appoggio la schiena alla porta e scivolo per terra. Non mi rivolgerà la parola mai più!!
“Mi dispiace tanto Lou, mio padre non si regola certe volte. Baci”
“Tranquilla Ellie, tu non c’entri niente. E così la prossima volta che usciremo potrai dirgli con chi stai davvero uscendo ;)” mi risponde poco dopo.
Louis William Tomlinson è dolcissimo, simpatico e bellissimo, credo ci sia qualcosa di magico in lui.

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Capitolo 3
*** Nobody Compares ***


“You're so pretty when you cry, when you cry
Wasn't ready to hear you say goodbye
Now you're tearing me apart, tearing me apart
You're tearing me apart”
 
Batto il piede sul tappeto seguendo il tempo del pendolo sopra il pianoforte. Mamma è andata alla stazione a prendere Liam, non vedo l’ora che sia qui. Sento le chiavi nella serratura e corro verso la porta. Ancora prima che Liam possa mettere un piede dentro, gli salto in braccio e lo riempio di baci. Lo lascio entrare e sedersi sul divano quando vedo comparire anche Zayn con al seguito la sua valigia.
< Zayn, ti preparo subito la brandina nella stanza di Liam. > mamma dice.
< Grazie signora, ma non si preoccupi, posso farlo io. >
Mamma non gli risponde neanche e sale di sopra. Preparare il letto per Zayn? Guardo Liam con aria interrogativa.
< Zayn starà qui un paio di giorni perché sua nonna è in ospedale e i suoi sono lì con lei. >
Sorrido.
< Ciao Helena. >
Mi si siede accanto e mi stampa un bacio sulla guancia. Helena. Solo mia madre mi chiama così e neanche tanto spesso.
Ceniamo, guardiamo un film ed è già ora di andare a letto. Louis mi chiama e mi addormento poco dopo che lui mi abbia augurato la buona notte.  
Dei passi nella notte. Qualcosa tocca le mie labbra. Altre labbra forse. Sono morbide. Una carezza nei miei capelli. 
La luce del mattino stuzzica i miei occhi svegliandomi. Mi accarezzo le labbra, risento quel sapore particolare, quasi speziato. E’ successo davvero o l’ho solo sognato? Scendo in cucina ancora un po’ confusa. Zayn e Liam stanno già facendo colazione, hanno preparato una tazza di latte e cerali anche per me. Li ringrazio e mangio.
< Credo di aver fatto uno strano sogno sta notte. > dico.
< Che sogno? > mi chiede Liam.
< Non ne sono sicura.. >
Zayn mangia la sua colazione senza proferire parola e senza mai guardare verso di me, strano. Finito di mangiare, vado in camera per prepararmi e qualcosa sul mio letto attira la mia attenzione. Una scatoletta arancione con un nastro marrone è sopra il cuscino. La apro. Una collana con una stella marina argentata compare in tutta la sua bellezza. Butto un urlo di gioia. Corro verso la stanza di Liam, spalanco la porta senza neanche bussare. Zayn non ha la maglietta  e mio fratello sta prendendo dei libri. Mi volto verso la porta.
< Scusa Zayn... Liam grazie per la collana, è bellissima! Sapevo mi avresti portato qualcosa dalla gita!! >
< Quale collana? >
Mi rivolto verso di loro. Zayn, vestito, mi fa alcuni cenni di dissenso.
< Ehm… no dico, grazie per non avermi portato un regalo!!!! >
< Scusa sorellina, non ho avuto tempo! Non ti basta riavere a casa il tuo fratellone? >
Sorrido e , dato che sono già pronta, scappo di sotto. Zayn scende per primo.
< Sei stato tu? >
Annuisce  fermandosi a qualche metro da me.
< Grazie, ma perché? Non dovevi. >
< Guarda che non è gran ché, è solo un pensiero. E’ il mio modo per dirti che ti ho pensata…sai, non sono molto bravo con le parole.. > prende un respiro profondo< Mi sei mancata. >
< Anche tu mi sei mancato. >
< Allora ti piace? >
< Tantissimo. Come sapevi che mi piacciono le stelle marine? >
< Non lo sapevo. Ho preso quel ciondolo perché tu mi ricordi il mare. >
Sgrano gli occhi.
<Si, sei bella, imprevedibile e un po’ misteriosa come il mare, ma come sai io non so nuotare e perciò ho paura di immergermici. >
Lo fisso come una che ha appena visto un fantasma.
< Di immergerti.. nel mare? >
< E in te. >
Faccio per chiedergli delucidazioni, ma Liam urla che è tardi e che dobbiamo andare e dopo qualche rumore di passi veloci giù per le scale e già lì con noi.
 
                                                                        ***
 
“Did I do something stupid, yeah girl if I blew it
Just tell me what I did, let’s work through it
There’s gotta be some way to get you to want me
Like before”
 
< Ciao. >
Harry mi fissa mordendosi il labbro inferiore.
< Ciao. > mormoro.
Cerco di superarlo per entrare in classe.
< Non abbiamo parlato molto in questi giorni e mi manchi. > dice non curante della gente in corridoio intorno a noi.
Mi volto di scatto.
< In effetti ho notato che mi eviti un po’. >
Gli vado vicino.
< Sta succedendo qualcosa tra te e Louis? >
< Ci stiamo.. sentendo, diciamo. >
Si passa una mano tra i capelli già abbastanza disordinati.
< Mi ha detto che ne avete parlato e che tu gli hai detto che siamo amici. > affermo.
< Si, perché, non era quello che volevi che fossimo? >
 Abbasso gli occhi.
< Certo. >
< Quindi lui ti piace? >
< Si. >
< E’ molto simpatico. >
< State diventando molto amici mi sembra. >
Annuisce.
< Però non sei stato del tutto sincero con lui quando ti ha chiesto di noi. >
< E tu lo sei stata? >
Scuoto la testa.
< Infatti penso che dovrei parlargliene. > dico.
< No, vorrei farlo io. >
Scrollo le spalle.
< Se ci tieni tanto. >
Sorride appena e si incammina verso la nostra classe.
< Harry? >
< Cosa? >
< A te darebbe fastidio se ci fosse qualcosa tra me e Louis? >
< In realtà, non lo so. Penso di no, lo spero più che altro. Insomma lui è un bravo ragazzo e non penso ti farebbe soffrire, al contrario di come ho fatto io. >
Appoggio la mano sulla sua spalla.
< E’ acqua passata. Noi siamo amici. >
Sorrido e lui fa lo stesso.
< Posso chiederti una favore? > mugugna.
< Certo. >
< Promettimi che se tra te e Louis dovesse succedere qualcosa, sarai tu a dirmelo. Vorrei  saperlo da te piuttosto che scoprirlo magari vedendovi baciare a scuola. >
< Te lo prometto. >
                                                                             ***
“Cause no one ever looked so good
In a dress and it hurts, cause I know you won't be mine tonight
No one ever makes me feel like you do when you smile
Baby tell me how to make it right
 
Now all of my friends say it's not really worth it, but even if that’s true
No one in the world could stop me from not moving on
Baby even if I wanted to, nobody compares to you”
 
Sta sera andremo tutti alla festa di compleanno di una nostra compagna, Selene. Si è tolta dai piedi i suoi genitori e ha organizzato una mega festa a casa sua. A me, Sarah, Laura e Mary, due altre nostre compagne, ci accompagna il padre di Sarah.
< Hey belle!! > Niall si sbraccia verso di noi.
< Niall!! > gli corro incontro e lo abbraccio, è il migliore amico del mondo. Presente, ma non invadente; sincero, ma non cattivo; affidabile, ma non petulante.
Stringe tra le mani un piattino pieno di pizzette che stranamente ci offre, evidentemente ce ne sarà un tavolo pieno. Salutiamo Selene e le diamo il nostro regalo. Un po’ in ritardo, spuntano Harry e Louis. Credo che Harry gli abbia detto che siamo stati insieme, ma non so cosa gli abbia raccontato esattamente, non penso sia entrato nei dettagli e Louis, per fortuna, non mi ha chiesto niente al riguardo,  si sarà fidato del suo amico.
< Buona sera bellissima. >
Louis mi da un bacio accanto alle labbra. Harry si limita ad abbracciarmi freddamente. La casa della festeggiata è ormai piena, la musica è alta e lei è già ubriaca. Io ho bevuto un drink. Niall e Sarah chiacchierano da soli su un divano, spero succeda finalmente qualcosa tra quei due.
< Signorina, mi concederebbe un ballo? >
Louis mi tende la mano, gliela afferro e andiamo al centro del soggiorno adibito a pista da ballo. Mette le mani appena sopra il mio sedere e mi spinge verso di lui. Sento il suo stomaco allargarsi e comprimersi seguendo il ritmo dei suoi respiri veloci e regolari. Ho messo i tacchi e la mia guancia coincide quasi perfettamente con la sua che è calda forse per l’alcol o per il calore che si è creato nella stanza.
< Ti va di andare un po’ in giardino? > sussurra nel mio orecchio.
Gli stringo la mano ed usciamo fuori. Fa freddo. Si toglie la giacca e la mette sulle mie spalle.
< Ascolta Ellie, devo dirti una cosa importante. >
Tremo, non so se per il freddo o perché è così vicino a me.
< Dimmi. >
< Io ti penso sempre e mi piaci un sacco. Vorrei che tu fossi la mia ragazza. >
Non rispondo, ma sorrido come un ebete. Prende il mio viso tra le sue mani e mi bacia, ma non come l’altra volta, non si tratta di labbra che si toccano appena, questo è un signor bacio. La sua lingua si intreccia con la mia meravigliosamente. Il suo sapore è buonissimo e il mio stomaco è contratto. Mi accarezza le guancie e io gioco con i suoi morbidi capelli. Niente mi è mai sembrato così perfetto. Niente può rovinare questo momento. Niente può competere con tale perfezione.
< Mi piaci un sacco anche tu. > dico appena ci stacchiamo, dopo un bacio che mi è sembrato infinito, ma comunque troppo breve.
Sorride meravigliosamente e mi bacia di nuovo. La sua mano sinistra si intreccia con la mia, la stringe così forte che mi fa male, ma non mi sogno di staccarmi. Molla le mie labbra e lascia una striscia di baci umidi fino al mio orecchio. Lo mordicchia e sobbalzo. Rido, ma lui sembra piuttosto serio. Prende di mira il mio collo e io mi sciolgo completamente. Mi siedo sulle sue gambe e gli accarezzo le guancie. Mi alza un po’ la maglietta e mi accarezza la schiena. Mi alzo.
< Entriamo dai, Selene sta per tagliare la torta! >
Si lamenta, cerca di ritirarmi a sè, ma alla fine cede e rientriamo mano nella mano. Raggiungiamo Niall, Sarah e gli altri. Harry, un po’ più avanti di noi, parla nell’orecchio di una ragazza col caschetto rosso che non ho mai visto prima, non credo frequenti la nostra scuola. Gli mette una mano intorno alle spalle e la stringe a sé, ma non sono gelosa. Stringo di più la mano di Louis che mi sorride. Lui è fantastico e sono contenta così. Per Harry non provo più niente, ora ne sono sicura. Ma forse non è lo stesso per lui.
 Dopo le foto con la festeggiata e la torta, Louis non mi molla un attimo. Tutti capiscono che sia successo qualcosa tra noi e non lo nascondono facendo battutine varie. Harry non c’è. Gli avevo promesso che gliel’avrei detto io se io e Louis ci fossimo messi insieme, quindi devo farlo prima che lo scopra da solo. Lascio i miei amici e il mio nuovo fidanzato e cerco Harry, salgo al piano di sopra e non lo trovo da nessuna parte, finchè non sento la sua risata contenuta. Spingo una porta semiaperta di una camera da letto. Le luci sono spente tranne una del comodino. Harry è seduto a terra appoggiato all’armadio e la rossa è a cavalcioni su di lui.
< Oddio, scusate! >
Corro fuori, ma Harry mi segue.
< Aspetta Ellie, mi stavi cercando? >
< Si, ma non volevo interromperti. >
< No, figurati, tanto quella è solo… non è nessuno. >
< Ecco, vedi a cosa mi riferivo ogni volta che cercavi di tornare con me? >
< No Ellie, non capisci, con te è diverso, tu sei diversa. Tu sei importante per me. >
< Ma se mi hai tradita, Harry! >
 
 
Sarah ed io eravamo un po’ brille quella sera e non eravamo le uniche. Il pub era pieno delle nostre risate. Era bello quando riuscivamo a organizzare serate con tutti i nostri compagni di classe. Parlavamo tutti un sacco, ma Harry non era più al tavolo da un po’.
< Niall, sai dov’è Harry? >
Scosse la testa prima di mandare giù un altro sorso di birra. Mi alzai e la testa mi girava un po’. Cercai in giro, ma del mio ragazzo neanche l’ombra. Imboccai il corridoio che portava al bagno per rinfrescarmi un po’. Entrai, stranamente non c’era fila. In una toilette c’era qualcuno che si divertita, sentivo ansimare e ridacchiare. Entrai nella toilette più lontana, mi lavai le mani e poi mi trattenni un po’ a darmi una sistemata davanti allo specchio. Poi d’un tratto la porta di quel bagno si spalancò e sentii come un coltello trafiggermi il cuore. Mi tenni su, reggendomi dal lavandino, le gambe stavano per cedermi. Harry si scostò velocemente dalla ragazza avvinghiata a lui. Mi guardava preoccupato.
< Ellie io… >
Abbassò gli occhi e non disse più niente.
 
 
< Credimi, quello è stato l’errore più grande della mia vita! >
< Ma smettila! >
< Te lo giuro, Ellie. >
Mi si avvicina e prende la mia mano. Mi scanso.
< Se ci tenevi a me, non l’avresti mai fatto. >
< L’ho fatto proprio perché ci tenevo a te! Lo so che non ha senso per te, ma è perché era la prima volta che mi sentivo così con una ragazza. Mi sentivo felice e volevo stare con te tutto il tempo. Io ti amavo Ellie, anche se non te l’ho mai detto. Ma la paura aveva preso il sopravvento e quella sera, quando quella tipa ci provava con me e tu eri alticcia e non te ne eri accorta, ho pensato che dovevo provare a me stesso che non ti amavo e che quindi potevo tradirti. Avevo paura ad ammettere che ti amavo. >
< Harry smettila di dire stronzate!! Uno che ti ama non ti tradisce! Le cose che dici sono solo stupide scuse! > urlo.
Per fortuna la musica al piano di sotto è alta.
< Lo so, ma ti giuro che non ti sto mentendo! Io ti amavo veramente e l’ho capito mentre stavo con quella lì perché volevo fossi tu, volevo che tu mi accarezzassi il petto, volevo accarezzare la tua pelle, volevo che lei fosse te! E quando ho capito che avevo rovinato tutto, il mio cuore si è spezzato, non ho mai sofferto tanto in vita mia, mai. Pensi che se non contassi niente per me, avrei fatto di tutto per avere il tuo perdono? La tua amicizia è importante per me, ma non mi basta, io ti amo. Ti amo ancora. Non ho mai smesso di amarti.>
Le lacrime mi bagnano le guancie.
< Smettila, Harry, smettila! Sei solo un bambino capriccioso che vuole tutte le bambole per sé! Io non sono una di quelle! Cosa stavi facendo con quella ora, controllavi di nuovo se mi ami? >
Abbassa la testa, ma posso lo stesso vedere delle lacrime solcare il suo viso dolcissimo.
< Vado con qualsiasi ragazza ci stia nella speranza di alleviare il mio dolore per l’averti persa per sempre e spero di trovare qualcuna che mi faccia sentire come facevi tu, ma nessuna può competere con te. >
Si avvicina di nuovo, si asciuga le lacrime e poggia la mani sulle mie spalle guardandomi dritto negli occhi. Il rossore dei suoi, mette in risalto quel verde meraviglioso.
< Ti amo. Dammi un’altra possibilità, ti prego. >
Tolgo le sue mani con un colpo violento.
< Io e te non siamo fatti per stare insieme, siamo troppo diversi. Certe volte mi chiedo ancora come ho fatto a perdonarti. Tu hai spezzato il mio cuore, non io il tuo. E comunque ero venuta a dirti che io e Louis ci siamo messi insieme. >
Stringe i denti e il suo sguardo cambia completamente espressione. Mi supera e da un pugno forte contro il muro. Corre giù per le scale e lo seguo. E’ rosso dalla rabbia. Mi fa paura. Corre tra la gente e gli sto dietro a fatica. Cerco di fermalo, ma non mi da retta. Poi si ferma appena vede Louis ridere con Niall e altri nostri compagni. Gli va incontro a passi veloci, ha le gambe troppo lunghe perché possa raggiungerlo. Chiamo il nome di Louis per avvertirlo, ma non mi sente. Harry tocca la sua spalla e lui si volta sorridendo. Gli sferra un destro sulla sua faccia e Louis cade per terra. Mi fiondo su di lui in preda al panico, per cercare di aiutarlo, ha il naso che sanguina. Si rimette in piedi immediatamente, mi guardo un attimo intorno ed Harry è sparito.
 
 
AngoloAutrice: Ciao a tutti!!! Grazie a tutti coloro che leggono la mia ff, sarebbe davvero bello per me se qualcuno recensisse così saprei cosa ne pensate! Grazie 

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Capitolo 4
*** Heart Attack ***


Baby you got me sick
I don't know what I did
Need to take a break and figure it out
Got your voice in my head
Saying let's just be friends
Can't believe the words came out of your mouth
 
 
< Cos’è quella faccina triste? >
Zayn abbassa il volume della radio, si volta appena per guardarmi e poi riguarda la strada. Alzo le spalle appena. Non lo guardo, non ho voglia di incontrare i suoi occhi indagatori e profondi, guardo fuori dal finestrino. Vedo la strada non scorrere più tanto velocemente, rallenta ancora un po’ e accosta.
< Helena. >
E’ quasi un sussurro. Mi volto. I suoi grandi occhi marroni sono puntanti nei miei.
< Devo preoccuparmi? > dice.
< No. >
< Perché sei triste? >
< E’ successa una cosa. >
Lo vedo irrigidirsi.
< Cosa? Qualcuno ti ha fatto qualcosa? >
La sua voce è un po’ più alta.
< Non alterarti. Nessuno mi ha fatto niente. Però… >
< Però? >
Provo a ridistogliere lo sguardo, ma mi blocca il mento con la mano.
< Qualsiasi cosa sia successa, puoi dirmela. Non ti fidi di me? >
< Non è questo, ma non vorrei che Liam sapesse niente. Sai com’è…lui è iperprotettivo e fraintenderebbe tutto e potrebbe avere delle reazione esagerate, lo sai. >
< Lo so bene, quando si parla di te lui è tutto “La mia piccola sorellina di qui, la mia cuccioletta di lì”. >
< Ecco appunto. >
< Ti prometto che qualsiasi cosa mi dirai, non uscirà da questa macchina. >
Il suo volto è serio.
< Zayn, tu sei il suo migliore amico, non voglio metterti nella situazione di dovergli mentire. >
< Non gli mentirò, semplicemente non gli dirò delle cose. E poi sono anche un amico tu… Però se non ne vuoi parlare va bene, non voglio costringerti. >
Rimette le mani sul volante e si prepara a ripartire.
< Zayn! In realtà avrei bisogno di un parere maschile. Quando ho parlato con Niall, mangiucchiava qualcosa e non ho ben capito la risposta. E poi lui è troppo coinvolto per darmi un parere oggettivo essendo amico di tutti e tre. >
< Tutti e tre chi? >
< Io e un mio compagno di classe ci siamo frequentati per un po’ e l’altra sera ci siamo messi insieme. >
Alza un sopracciglio.
< Chi è? >
Ha un tono freddo.
< Louis Tomlinson. E’ arrivato quest’anno, non credo lo conosci. >
< Invece si, l’ho visto giocare nella squadra di calcio. >
< Comunque, lui e Harry sono diventati buoni amici e io ed Harry l’anno scorso stavamo insieme, ma è finita male. >
< Tu ed Harry stavate insieme? Non credo che Liam sappia che la tua vita sentimentale è così attiva. >
Lo fulmino con lo sguardo. Alza le mani come a chiedere scusa.
< Harry mi aveva chiesto di dirglielo se io e Louis ci fossimo messi insieme, perché, ecco..lui ha provato a tornare insieme a me diverse volte..ma quando sono andata a dirglielo, Harry è impazzito, ha detto di amarmi e ha dato un pugno in faccia a Louis davanti a tutti e poi è scappato. Da due giorni non viene a scuola, nessuno l’ha visto, io e Niall abbiamo provato a chiamarlo, ma niente. Sono molto preoccupata e poi loro due sono amici e per colpa mia forse non si parleranno più. >
Chiudo la bocca finalmente. Zayn è seduto completamente rivolto verso di me e non fiata. Sento le lancette del mio orologio ticchettare tanto è il silenzio tra di noi. Lo guardo bene e mi rendo conto che Zayn è davvero bello. Il suo ciuffo sta mattina è perfettamente sistemato e una ciocca bionda è comparsa tra quel nero fitto. Non porta più gli orecchini neri che portava un volta, sono contenta, non mi piacevano affatto. Schiude appena la bocca.
< Quanti pretendenti ha signorina Payne?! >
Sorrido.
< Così non mi sei d’aiuto. >
< Ascolta, se Harry ti ama come dice saprà mettersi da parte per il tuo bene. E Louis, se ci tiene davvero a te, rischierà di perdere il suo amico. >
Sospiro e mi passo la mano tra i capelli portandomi il mio ciuffo castano dietro la nuca.
< Non preoccuparti, le cose si sistemeranno e se andrà male con entrambi, troverai sempre un altro ragazzo. >
Lo sento sorride e poggiare la mano sulla mia. E’ calda. Mi volto immediatamente, mi sorride dolcemente.
< Figurati! Già sono fortunata che due ragazzi carini come Louis ed Harry mi abbiano solo notata, non ricapiterà mai più. >
< Ma certo che ricapiterà. Sei così bella! >
 Bella? Detto dalla sua voce, ha un suono così meraviglioso. Sento le guancie arrossirmi e me le tocco appena sperando di coprirle.
< Dico davvero, sei bellissima. E dolce e simpatica. Qualsiasi ragazzo sarebbe fortunato ad averti. Non sottovalutarti piccola Payne. E non scendere a compromessi. Se non dimostreranno di meritarti, va avanti. >
Continua a tenere la sua mano sulla mia, e con uno scatto veloce la afferra e fa incrociare le nostre dita.
< Grazie Zayn. Ti voglio bene. >
Le sue labbra si schiudono in un meraviglioso, largo sorriso. Mi si avvicina e mi stringe tra le sue braccia. Appoggio la testa nell’incavo del suo collo e sento che vorrei restare così tutta la mattinata, mi sento protetta con lui e al sicuro. Il suo profumo forte mi entra nelle narici.
< Per te ci sono sempre. >
Il suo fiato mi colpisce l’orecchio come accarezzandolo. Il cuore accelera un po’.
< Ora dovremmo andare a scuola, si sono fatte le 8:23! > dico decisa.
< Guarda un pò, tuo fratello è ammalato una mattina e subito arriviamo in ritardo. >
Ridiamo e per fortuna poco dopo arriviamo a scuola.
Entro in classe, do alla professoressa, che mi manda tremila occhiatacce, il permesso per entrare in ritardo e mi siedo al mio posto. Il banco di Harry è ancora vuoto, Niall mi segue con gli occhi e mi fa l’occhiolino. Louis guarda il suo libro. Lo sfioro con la mano, lo sento irrigidirsi, si volta. E’ nervoso. Abbozza un sorriso e si rivolta. Niall mi lancia un foglietto di carta arrotolato che mi sbatte in fronte. Trattiene le risa a stento. Sarah fissa le mie mani perché vuole sapere cosa c’è scritto.
“Sta sera c’è una mega festa della scuola al Fashion. L’hanno organizzata all’ultimo minuto, ma sarà una figata lo stesso,  devi esserci, non voglio sentire storie. Voglio vederti felice.”
Accartoccio subito il fogliettino, non so perché, ma non voglio che Sarah lo veda.
 
                                                                         ***
 
I’m tryna be okay
Im tryna  be alright
But seeing you with him
Just don’t feel right
 
 
< Allora hai deciso quale vestito mettere? >
< No! > sbraito.
Mi lancio sul letto calpestando i vestiti sparsici sopra. Sarah si fissa e rifissa allo specchio nel mia armadio.
< Stai benissimo. > sussurro.
Si gira e sorride. Qualcuno bussa alla porta.
< Non ti sei ancora vestita? >
< Zayn! > esclamo mettendomi seduta.
Si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia e saluta Sarah con un sorriso.
< Venite in macchina con me e Liam alla festa, vero? >
< Ma Liam non stava male? >
< Un po’, ma dice che non vuole perdersela! >
< Ok, ma noi andiamo col fratello di Niall che viene a prenderci alle 23. >
< Sai che sono le 22 e mezza, vero? >
Scatto in piedi.
< Cosa?? >
Prendo un vestito a caso dal mucchio e corro in bagno. Zayn ride. Dio quant’è figo. Esattamente mezz’ora dopo, il citofono suona. Vado ad aprire e Louis mi sfodera un bel sorriso.
< Ciao. > dice < sei bellissima. >
Mi bacia dolcemente le labbra.
< Anche tu. >
I pantaloni stretti e la camicia azzurra aderente lo fasciano perfettamente.
< Niall? > chiedo.
< In macchina, ci sta aspettando con suo fratello. Siete pronte? >
< Si, Sarah scendi!! > urlo.
Ma quando scende, appaiono anche Zayn e Liam, che stringe tra le mani un fazzolettino sporco. Anche mamma e papà si avvicinano, salutano Louis e sento addosso lo sguardo di mio fratello.
< Piacere, io sono Liam, il fratello di Helenuccia. > dice tendendogli la mano.
< Si lo so, Louis, piacere. >
< E lui è Zayn, un nostro amico. > aggiungo.
< Ci conosciamo di vista, a calcio no? >
Zayn annuisce, abbozza un sorriso e gli stringe la mano. Si fissano insistentemente.
< Niall e il frattelo ci stanno aspettando, ci si vede alla festa allora. > dico.
< Certo. > dice Liam < ci vediamo lì di sicuro. >
 
 
Il Fashion è una discoteca non molto grande appena fuori città. Questa sera è stata adibita a festa scolastica, l’atmosfera è carina e familiare. Louis mi tiene la mano mentre facciamo la fila per entrare. Niall ha il braccio intorno a Sarah. Bene. Suo fratello si è dileguato appena siamo arrivati raggiungendo i suoi amici, chissà invece dove sarà il mio. Entriamo e lasciamo i cappotti al guardaroba.
< Vuoi qualcosa da bere? > dice Louis avvicinandosi al mio orecchio, la musica è molto alta.
< Si. >
Ci avviciniamo al bar che è in un’altra sala, qui si riesce almeno a parlare.
< Tuo fratello sa che stiamo insieme? > dice ad un tratto.
Mi pietrifico.
< No. Io e Liam abbiamo un rapporto speciale, ma lui è molto geloso e non sono solita raccontargli la mia vita privata. >
< E chi è quel Zayn esattamente? >
< Un amico di vecchia data. Lui e Liam sono amici da sempre. >
< E’ anche amico tuo? >
< Si. Perché? >
< Per sapere. >
Ordina due drink senza neanche chiedermi cosa voglio, sceglie lui.
< Louis, non abbiamo ancora parlato di quello che è successo l’altra sera a casa di Selene. >
< Cosa c’è da dire, tu non c’entri niente. >
< Che vuoi dire? >
< Se Harry non vuole che noi due stiamo insieme, non è colpa tua. >
< Ma tua l’hai sentito? Noi non siamo riusciti a metterci in contatto e sono preoccupata. >
< Mi ha mandato un sms. >
< Davvero? E perché non me lo hai detto? Cosa ti ha detto? >
< Mi ha solo scritto “scusa”. Io non gli ho risposto, ma appena posso andrò a casa sua, voglio parlargli, siamo amici solo da pochi mesi, ma ci tengo a lui, davvero. Voglio chiarire questa cosa. >
< Voglio anch’io che si risolva tutto. >
Sorride e prende i nostri drink che gli porge il barista. Do qualche sorso e sento subito l’alcool corrermi nelle vene. Ha scelto qualcosa di forte.
< Ellie voglio sapere da te esattamente cosa c’è stato tra voi due. E’ devi essere sincera questa volta. >
Questa volta?
< Siamo stati insieme l’anno scorso per qualche mese. >
< Questo lo so, ma perché se l’è presa così tanto? Lui mi ha detto che le cose alla fine non sono andate bene, ma l’avete superato e siete rimasti amici e basta. Ma non mi sembra la reazione di uno che ti considera solo un’amica! Voglio sapere cosa provi tu davvero per lui? >
< Mi ha tradita, Louis, per questo è finita. Non gli ho rivolto più la parola per un po’, ma poi l’ho perdonato perché mi mancava e lui mi ha chiesto scusa in tutti i modi. Ma non provo niente per lui ormai. >
< Perché non mi hai detto niente quella volta al lago? >
< Non lo so...semplicemente non volevo complicare le cose. Scusami. >
Si passa una mano tra i capelli.
< Va bene, ma devi promettermi che non mi mentirai più. Se vogliamo che questa cosa funzioni, non voglio più bugie tra noi. Mai più. >
I suoi occhi azzurri sono ben aperti e appena lucidi. E’ strano vederlo così serio.
< Te lo prometto. > La mia voce ha uno strano timbro. < Ma devi promettermelo anche tu, niente segreti o bugie. >
< Niente segreti o bugie. > ripete.
Mi bacia sulla guancia e torniamo nella pista. Poco dopo abbiamo già finito i drink. Non vedo né Niall, né Sarah, né gli altri nostri compagni. Louis non sembra curarsene. Mi stringe a sé dolcemente. Mi aggrappo alla sua schiena e seguo i suoi movimenti. La sua mano va giù e su per la mia schiena.
< Questo vestito ti sta benissimo. Sei molto sexy. > sussura.
Sbarro gli occhi. Sexy, io? Gli sorrido lo bacio all’angolo della bocca. Sto per allontanarmi, ma le sue labbra ritoccano le mie. Subito dopo, la sua lingua si fa spazio nella mia bocca. Mi bacia e mi ribacia staccandosi solo per prendere fiato. Non sento più la musica, né la calca attorno a me, solo le mani di Louis che vagano per il mio corpo. Sento qualcosa muoversi dentro di me. Qualcosa che mai prima avevo sentito essere vivo. Poi qualcosa fa si che quelle labbra meravigliose e buone si stacchino da me e così anche il suo corpo, quasi perdo l’equilibrio a dovermi ricordare come si sta in piedi da soli. Liam mi fissa serio.
< Liam. > mormoro.
Zayn è dietro di lui e ha una mano sulla sua spalla come a calmarlo.
< Voi due state insieme o cosa? >
< Si,stiamo insieme. > dice Louis.
< E quando pensavi di dirmelo Ellie? >
< E’ poco che stiamo insieme. > cerco di giustificarmi < e poi non sono tenuta a dirti ogni cosa. >
Sbuffa.
< Avresti potuto invece che far si che vi vedessi pomiciare così, insomma staccatevi ogni tanto. >
< Beh, scusa, ma non arrabbiarti.  Non sono più una bambina. >
Liam storce il naso, guarda Louis, riguarda me.
< In ogni caso, vi tengo d’occhio. >
Detto questo, si allontana a passo veloce. Zayn resta lì per qualche secondo ancora, si volta per andarsene anche lui, ma lo blocco per il polso.
< Ma perché fa così? Mica io vado a rompergli le scatole se lo vedo con qualche ragazza! > sbotto.
< Vuole solo proteggerti. >
< Parlaci tu, per favore. >
< Va bene. Ma dì al tuo amichetto che se ti fa soffrire, gli spacco il suo bel faccino. >
Mi strizza l’occhio e scompare tra la calca. Louis mi ritira immediatamente a sé.
< Cosa ti ha detto? >
< Niente di importante. >
Niente bugie si era detto?
< Dove eravamo rimasti? >
Si riattacca a me e torno nel nostro piccolo pianeta immediatamente. Finalmente Niall e Sarah riappaiono dal nulla. Sono seduti su un divanetto e appena ci vedono ci fanno segno di raggiungerli. Sarah ha un sorrisetto da ebete stampato sul volto.
< Che è successo? > le bisbiglio nell’orecchio.
Non parla, il suo sorriso si apre solo un po’ di più. Roteo gli occhi. Scanso Louis, che poco dopo si alza e va a ballare con dei suoi amici della squadra, e mi siedo vicino a Niall.
< Devi dirmi qualcosa? >
I suoi capelli biondi si muovono di qua e di là mentre scuote la testa. Gli stringo il polso.
< Non dire cazzate. >
Mi fissa sbalordito e spalanca gli occhi. Sono di un blu meraviglioso.
< Ne parliamo in un luogo più appartato, magari domani. > balbetta.
Mi rigiro verso Sarah che lo guarda con uno sguardo più imbambolato del solito, qualcosa deve essere successo per forza. Improvvisamente sento un mano tirarmi. Zayn stringe forte il mio braccio e mi tira dandomi le spalle.
< Cos’hai? > dico strattonandolo appena.
< Voglio stare solo con te. >
Riprende a camminare svelto facendosi spazio tra la folla. Arriviamo a una porta stretta e nera, la spinge incurante del cartello che vieta l’accesso. Sale una scalinata polverosa e apre una porta grigia che sembra piuttosto pesante. Cammina come se non fosse la prima volta che percorre questa strada “segreta”. Arriviamo in una terrazza e finalmente mi lascia. Tutta la città si vede in lontananza, è illuminata, ma si percepisce che stia già dormendo.
< Zayn ma che ti prende? >
< Dobbiamo parlare. >
Mi si avvicina, indietreggio finchè non sbatto contro un muretto freddo, le mie braccia nude tremano, è dicembre oltretutto.
< Sarò veloce. > dice. < Sei sicura di quello che stai facendo? >
< Ma di che stai parlando? >
< Tuo fratello è preoccupato e sai penso che abbia ragione, lo sono anch’io. >
< Si tratta di Harry e Louis? >
< Quel Louis non mi piace. > sputa fuori.
La sua voce è come arrugginita. Appoggia il palmo della mano al muro accanto al mio braccio. Si accosta a me ed il suo viso è pericolosamente vicino.
< Ma se neanche lo conosci. >
< A pelle, non mi piace, neanche a Liam. Sembra un farfallone. >
Scoppio a ridere.
< Sai Zayn, tu hai la fama da farfallone a scuola. >
Punto il dito contro il suo petto, sarà l’alcol o il freddo, o tutte queste persone che vogliono mettersi tra me e il mio ragazzo, ma la mia voce è acida.
< Tu che cosa sai al riguardo? >
< Non molto in realtà, non vado in giro a chiedere con chi te la fai, sono fatti tuoi, non vengo certo a farti la predica, ma ti piacerebbe se qualcuno parlasse così di te? >
Ritira il braccio, afferra un pacco di sigarette dalla sua tasca di dietro e se ne accende una.
< Fumi? >
< Ogni tanto. >
< Da quanto? >
< Anni ormai. >
< Non ne avevo idea. >
< Non sai molte cose di me, Ellie. Non mi conosci molto in realtà e non conosci neanche Louis. Sta attenta. >
Un po’ del fumo della sua sigaretta colpisce il mio viso, muovo la mano davanti al naso per allontanarlo, odio il fumo.
< Perché tu e mio fratello credete che sia una stupida bambina ingenua? >
Lo spingo via e cammino verso la porta. Mi tira per la spalla e mi convince a rivoltarmi.
< Voglio solo che tu non soffra. >
< Perché? >
< Ti voglio bene. >
< E allora lasciami vivere la mia vita e lasciami fare i miei errori se è necessario. >
Zayn abbassa lo sguardo, si mette la sigaretta in bocca e butta fuori il fumo.
< Va bene. >
Sgrano gli occhi.
< Davvero? >
< Si, ma sappi che ci sto provando a stare bene, ma vederti con lui non mi sta bene. >
Sono impietrita.
< Quante ragazze hai portato quassù Zayn? >
Deglutisce.
< Che c’entra? >
< Quante? >
< Alcune. Ma ho portato te qui solo per poter parlare in pace. >
< Ok, Zayn mi piace che tu voglia proteggermi, ma non fare il geloso come mio fratello. Lui basta e avanza. >
Annuisce e butta a terra la sigaretta consumata. Il telefono squilla nella mia borsetta. Louis mi ha mandato un sms chiedendomi dove sia finita. Mi avvicino a Zayn che mi guarda curioso, gli do un bacio sulla guancia e scendo frettolosamente giù. Vedo Liam sbaciucchiarsi su un divanetto con una ragazza dai capelli ricci e voluminosi. Vado contro Louis e lo stringo da dietro. Mi afferra la mano e torniamo nella saletta col bar un po’ più silenziosa. Louis ha già un altro drink in mano, me ne lascia un po’, mando giù tutto velocemente anche se la gola mi brucia un po’. Sono stanca di essere perfettina e ordinaria, sono stanca di tutte queste persone che mi dicono cosa fare, con chi stare, che pensano che abbia bisogno d’aiuto. Stringo il volto di Louis tra le mani e lo bacio con passione. Lo sento sorridere sulle mie labbra e direi di poter sentire anche qualcos’altro svegliarsi un po’ più in basso. Mi stacco un po’ e mi fermo a guardarlo. Ha due occhi limpidi e un sorriso dolcissimo, non capisco cosa vedano di male in lui. Sono solo degli stupidi. Mi avvicino per ribaciarlo, ma vedo l’ultima persona che mi aspettavo di vedere. Tra la folla spunta una chioma di capelli disordinatamente pettinata. So che ci ha visto. Lo sento avvicinarsi. Louis si irrigidisce immediatamente, mi stringe forte la mano.
 
And I’m like, ow
Never thought it’d hurt so bad
Getting over you
And ow
You’re giving me a heart attack
Looking like you do
Cause you’re all I ever wanted
Thought you would be the one that’s, ow
Giving me a heart attack getting over you
 
 
< Ciao Ellie. > dice < Louis. >
< Harry! Ho provato a chiamarti mille volte! Che fine avevi fatto? >
< Avevo bisogno di pensare un po’. >
< E sei arrivato alla conclusione che?> dice Louis, è teso.
< La amo, Louis. Amo Ellie da un anno praticamente, ma so che non sono il tipo giusto per lei. Non posso renderla felice, ma forse tu puoi farlo. E dato che ti considero un mio amico, ti lascerò campo libero e mi farò da parte. >
< Io non voglio perdere la tua amicizia. > dico tirandolo per la giacca.
< Non la perderai infatti.  Non ho mai pensato che sarebbe stato così doloroso dimenticarti e mi stai facendo venire un attacco di cuore, ma per voi due farei di tutto. >  
Detto questo sorride a entrambi e si dilegua. Immagino si troverà presto una signorina con cui distrarsi.
< Voglio stare solo con te, basta, non voglio più sentire nessuno dire qualcosa su di noi. >
Louis mi guarda e mi stringe la mano fortissimo.
< Anch’io. >
< Mia mamma è andata a trovare sua sorella nella nostra vecchia città e ha portato le mie sorelle con sé. Andiamo a casa mia? >
Mi strattona verso di lui e sento ogni dettaglio del suo corpo aderire al mio. Mi vuole, ne sono certa.
 < Va bene. > dico solo.
Sorride splendidamente, incrocia le dita con le mie e raggiunge Naill e gli altri. Quando decidiamo di andarcene, trovo Liam, gli dico che dormirò da Sarah e scendo dall’auto con Louis di fronte casa sua. Do un bacio ai miei due amici e ringrazio il fratello di Niall.
<Finalmente soli.  > sospira Louis appena entrati in casa.






Chiunque legga può lasciarmi anche una piccola recensione please?? tanto per capire cosa ne pensate, significherebbe molto per me! Grazie!!

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Capitolo 5
*** Another World ***


I'll lift you up, I'll never stop 
You know I'll take you to another world 
I'll build you up, I'll never stop 
You know I'll take you to another world 
Every day in everywhere 
I'll lift you up, I'll never stop 
You know I'll take you to another world
 
 
Gentilmente mi prende il cappotto e apre tutte le luci della casa. Il salotto è grande ed arredato con ottimo gusto. Passo in rassegna tutte le foto messe sopra il caminetto, c’è Louis, quattro bambine deliziose e due adulti. Stringo tra le mani una cornice argentata con dentro un dolce bambino di circa 6 anni tra le braccia di un uomo sorridente.
< E’ tuo padre? > chiedo.
Mi cammina incontro, prende la cornice dalle mie mani e la riposa al suo posto.
< Che facciamo? > dice < mi annoio. >
< Ti ho fatto una domanda. > sghignazzo.
< Si è mio padre. >
Si siede sul divano di pelle blu scuro e si massaggia la fronte.
< Ho detto qualcosa di male? >
< No. Vieni qui. >
Mi siedo accanto a lui e prontamente mi avvolge con le sue braccia. Afferro il telecomando appoggiato al tavolino di fronte a noi e apro la tv. C’è un vecchio film già iniziato da un po’. 
< Hai davvero voglia di guardare questa roba? > borbotta.
< Tu cosa proponi signorino? >
< Avrei una certa idea… >
Mi lancia un’occhiata maliziosa, mi ruba il telecomando dalle mani, chiude prontamente la televisione e si corica sopra di me. Si appoggia sui polsi per evitare di stritolarmi, ma sento comunque il suo peso contro il mio corpo. Il suo calore corporeo mi rilassa. Mi bacia su tutto il viso e nel collo. Io sono paralizzata, mi sento a disagio e non capisco perché. 
< Vuoi bere qualcosa? > dice all’improvviso.
< Ancora? No, credo che abbia già bevuto abbastanza per sta sera. >
Rido. Torna a baciarmi mordicchiandomi di tanto in tanto le labbra e le guancie. Mi fa male, ma  non riesco a dirgli di smetterla, mi piace il contatto con la sua pelle, mi piacciono i suoi baci e le sue dita sul mio corpo. Si rimette seduto e con fare veloce si sbottona il maglioncino che aveva sopra la camicia e lo butta per terra. Deglutisco e distolgo lo sguardo. Mi sfila lo scalda cuore che avevo messo per il freddo e mi toglie il vestito. Si ricorica su di me, il suo addome nudo preme contro il mio.
< Saliamo di sopra, che dici? >
Non rispondo. Non dico niente da un po’ in realtà. Mi prende per mano e saliamo sopra senza smettere di baciarci. Entriamo in una stanza, la sua immagino, e mi spinge sul letto. Torna ancora una volta su di me. Lascia una scia di baci umidi dalla mia fronte giù per il mio collo. Si ferma appena prima del seno. I suoi baci diventano più profondi, ogni tanto lo sento succhiare, forse mi lascerà dei segni. Molla le mie mani che stava stringendo e le porta al gancetto del mio reggiseno. Fa per aprirlo, ma lo spingo via violentemente. Troppo violentemente e inaspettatamente che rotola giù dal letto.
< Che ti prende? > 
E’ sorpreso e sbigottito.
< Scusa, non posso. > 
Corro giù, recupero il mio vestito e me lo rimetto immediatamente e mi risiedo sul divano. Spunta in salotto anche lui, mi si mette davanti senza fiatare. Smetto di fissare il parquet e alzo lo sguardo. E’ ancora a petto nudo e solo ora mi rendo conto che i suoi addominali sono perfetti. Mi mordo le labbra nervosamente.
< Che c’è che non va? >
La suo voce è calda e dolce. Mi si siede vicino, proprio accanto. 
< Scusami. >
Scuote la testa.
< Sono io che ho esagerato probabilmente, so che non stiamo insieme da tantissimo, ma lo so che c’è qualcosa di forte tra noi, pensavo che…>
< Sono vergine! > grido.
Spalanca gli occhi. E’ la prima volta che lo dico a un ragazzo. E’ la prima volta che lo urlo. Mi copro gli occhi per la vergogna.
< Ah, pensavo che tu ed Harry…o boh  con qualcun’altro…>
Scuoto la testa senza spostare le mani.
< Perché ti nascondi? >
Afferra le mie mani e mi costringe a guardarlo. Mi sorride e inizia a cullarmi come per confortarmi. 
< E’ imbarazzante. >
< Perché? E’ una virtù. >
< Quasi tutti i miei amici lo hanno già fatto. >
< E allora? Hai solo 16 anni, mica 50! >
< Questo è vero.. > 
< Sarah l’ha fatto? >
Faccio segno di no con la testa.  
< Hai visto? >
Mi stringe più forte e mi bacia la testa. 
< Tu quando l’hai fatto la prima volta? >
< Due anni fa, ma per un ragazzo è diverso. >
< A 14 anni????? >
< A 15. >
< Hai 17 anni? >
Annuisce.
< Sono stato bocciato in primo superiore. >
Ha ragione Zayn, io non so molto di questo ragazzo.
< Perché? >
< Problemi con un insegnante, poi ho cambiato scuola ed è andato tutto bene. >
< E lei chi era? >
Si passa la lingua sulle labbra e guarda dietro di me.
< Dobbiamo parlarne per forza? >
< Ti manca? >
< Assolutamente no… se proprio ci tieni a saperlo, si chiamava Hannah ed era la mia ragazza di allora. Basta. >
Sorrido falsamente. Una sensazione di gelosia mi pervade. 
< E tu perché non lo hai mai fatto? Non credo che Harry non ci abbia mai provato! >
Ride, io sono seria invece. Che domanda del cavolo.
< Le occasione ce le avrei avute, ma non mi sono mai sentita pronta, né con Harry né con nessuno. >
< Ho capito. >
< Pensi che sia una sfigata? >
< No!! Ognuno ha i suoi tempi e ripeto sei giovanissima, non devi assolutamente vergognarti, anzi, il contrario. >
Mi strizza l’occhio e mi lascia un bacio sulla guancia. L’orologio segna le 4 e 37 del mattino. 
< Ho sonno. > mugugno. 
Si alza, mi porge la mano che stringo prontamente e risaliamo nella sua camera. Apre un cassetto, mi lancia una maglia e un pantalone della tuta. 
< Puoi cambiarti in bagno. > dice.
Torno in corridoio, apro un paio di porte prima di trovare il bagno. Torno nella sua stanza e lo trovo già sotto un caldo piumone. Mi sento in imbarazzo, i suoi vestiti mi stanno enormi, ma sono impregnati del suo profumo, non vorrei dovermeli togliere mai più. Appena mi vede scoppia a ridere con quella sua chiassosa e inconfondibile risata.
< Forse avrei dovuto darti dei vestiti di Lottie. > sghignazza e io gli faccio la linguaccia. 
Senza dire più niente, alza il piumone e mi infilo accanto a lui. Il materasso è già caldo ed è una sensazione piacevolissima. Rimette giù la coperta, assicurandosi che mi copra tutta, mi giro su un fianco e lui mi avvolge tra le sua braccia. Spenge la luce della bajour, non fiata una mosca ed è tutto scuro. Lo sento respirare e sento il suo cuore battere contro la mia schiena così come il suo addome gonfiarsi e sgonfiarsi a intervalli regolari. Credo si sia già addormentato. Stringo la sua mano calda. Sento che è vivo, sento i suoi battiti, i suoi respiri, il suo calore, il sangue scorrergli tra le vene, è strano, è una cosa che non avevo mai pensato prima, ma in questo silenzio e buio, mi piace percepire che è vivo accanto a me. Fa sentire viva anche me.
 
                                                                                   ***
 
  
 < Dove sei stata tutto il giorno? >
Mio fratello mi si piazza davanti incrociando le braccia.
< Scusa? > sbuffo.
< Hai sentito. >
< Da Sarah, te l’ho detto ieri! >
< Non dire puttanate, sono andato in centro sta mattina e l’ho vista in giro con Niall! >
< Certo perché dopo aver fatto colazione, lei è uscita con Niall e io mi sono vista con Louis. >
< E hai pranzato con lui? >
< Si. >
< Dove? >
< Dio, cos’è, un interrogatorio? Tu che mi dici di quella lì con cui ti pomiciavi ieri sera? >
Diventa rosso improvvisamente e riesco a scansarlo così da entrare in camera.
< Quella ha un nome, si chiama Danielle. >
Mi segue.
< Danielle la cheerleader ? >
< Si. Ma non tentare di cambiare discorso. Siamo sicuri che hai dormito da Sarah, vero? >
< Certo. La smetti con tutte queste domande, sei insopportabile, io non ti stresso così con le tue fidanzate! >
< Quel Louis ha qualcosa che non mi piace! >
< Ma perché dici così? Sei solo stupidamente geloso! >
Sto urlando.
< E’ una cosa che sento a pelle e Zayn condivide. >
Sbuffo apertamente, Zayn si sta impicciando troppo in questa storia.
< Non sono fatti vostri! > urlo infine e gli sbatto forte la porta della mia camera in faccia.
Mugugna qualcosa ma lo sento scendere giù per le scale.
< Mamma e papà sono da nonna vedi, io esco! > grida.
Sento il portone chiudersi e tiro un sospiro di sollievo. Non mi era mai stato così addosso, è insopportabile! Prendo il telefono dalla mia borsa e chiamo Sarah. Uno squillo, due, tre, quattro.
< Ellie! >
< Hey Sarah! Dove sei? Passi da me, devo raccontarti delle cose e credo anche tu! >
< Ho da fare, scusa, dimmi ora. >
< Ok, la faccio breve. Come sai ho passato la notte da Louis. >
< Cosa????? > urla.
< Ma sei scema? Non hai visto ieri che sono andata a casa sua?!? >
< Non mi ricordo, ero più ubriaca di quanto pensassi allora. >
Scoppio a ridere.
< Ma allora cos’è successo? > incalza < l’avete fatto? >
< Pensavo che sarebbe successo, ma mentre ci stavamo baciando mi sono bloccata, sai come mi capita sempre. Però è stato bellissimo lo stesso perché sono stata sincera con lui e abbiamo dormito abbracciati, poi mi ha portato la colazione a letto e abbiamo fatto la pasta col sugo per pranzo, poi mi ha riaccompagnata a casa. E’ stato bellissimo. Lui è fantastico! >
< Bene Ellie, sono felicissima! >
< E tu invece? Cos’è successo con Niall?? >
< Niall? > silenzio. < Niente. > altro silenzio.
< Niente? Ma se ieri sera siete spariti per metà della serata e poi stavate appiccicati come due cozze!! >
< Io e Niall? Ma che dici? >
< Sarah? Scherzi? >
< No..è che non mi ricordo molto, te l’ho detto ero ubriaca! Magari facevamo un po’ gli scemi, tutto qua. Io e lui siamo solo amici. >
< Ma se ti piace da matti da sempre! >
< No, basta, ormai mi è passata. >
Sono sconvolta. 
< Mi stai nascondendo qualcosa? >
< No!> urla troppo forte.
< E allora stamattina? > 
< Sta mattina cosa? >
< Che hai fatto sta mattina scusa? >
< Ehm…niente..sono stata a casa. >
< Tutto il tempo? >
< Si…perché me lo chiedi? >
< No, così… >
< Comunque Ellie, devo chiudere perché.. te l’ho detto, ho da fare, ci vediamo domani a scuola. Buona domenica. >
< Certo…ah Sarah, se mio fratello ti chiede se ho dormito da te, dì di si, mi raccomando! >
< Ovvio. Ciao. >
Non riesco a ricambiare il saluto che ha già messo giù. Sembrava così strana. Due sono le cose o lei mi sta mentendo su Niall o l’ha fatto mio fratello per cercare di farmi confessare. Qualunque sia la realtà, sento un dolore nel petto, proprio all’altezza del cuore.
 
 
                                                                   ***
 
L’autobus, stranamente, è arrivato puntuale questa mattina. Mi sono alzata prima e ho camminato fino alla seconda fermata più vicina a casa mia per evitare Liam e Zayn e per parlare con lui. La porta si apre davanti a me, salgo e mi guardo intorno per cercarlo. Riconoscerei il suo faccino tenero ovunque. Ha gli occhi chiusi, la fronte appoggiata al vetro e le cuffie nelle orecchie, ogni tanto apre appena la bocca canticchiando a bassissima voce. Il posto accanto a lui è vuoto, lo occupo immediatamente e lo afferro per il braccio. Sobbalza spalancando gli occhi. 
< Ellie! > sbraita < mi hai fatto spaventare! >
< Scusa. > 
Trattengo le risate per un po’, ma poi scoppio vedendolo mettere il broncio. Fa un debole sorriso e mi porge una cuffia.
< No, devo parlarti. > 
< Dimmi tutto. >
< Tu mi vuoi bene, vero? Sono la tua migliore amica, vero? Non mi mentiresti mai o nasconderesti qualcosa, vero? > dico con un tono da bimba.
Avvolgo il suo braccio e appoggio la guancia sulla sua spalla. Sorride tutto il tempo.
< Certo Ellie, ma che domande mi fai? Sei la mia migliore amica da sempre e per sempre. >
Mi lascia un tenero bacetto sulla fronte.
< E ti fidi di me e mi dici tutto, no? >
< Si. Ma che hai sta mattina?  E poi di solito tu non vai con tuo fratello a scuola? >
< Si, ma oggi volevo andarci con te. >
Si volta di scatto e sfodera un dolcissimo sorriso che lascia vedere il suo apparecchio trasparente. 
< Grazie. >
Alzo la mano e lui la stringe facendo la nostra stretta segreta che ci siamo inventati alle elementari. 
Finalmente arriviamo a scuola e ci incamminiamo verso il muretto nel cortile dove di solito si mettono i nostri compagni. Vedo in lontananza Louis, Harry, Sarah e gli altri. Mi fermo di colpo. 
< Che c’è? > mi chiede Niall.
< Harry e Louis stanno parlando, guarda. >
< Dai calma, sembrano tranquilli, non stanno litigando. Lì c’è anche Sarah, andiamo. >
Incrocia le sue dita con le mie per rassicurarmi. Com’è dolce. Mi torna in mente la delusione al pensiero che Sarah mi abbia potuto mentire, che mi stia nascondendo qualcosa, mi torna in mente quando ho visto Harry uscire da quel bagno con quella troia, mi ricordo Zayn comportarsi in modo bizzarro e blaterare cose strane, rivedo Liam che mi sgrida e mi controlla manco stessi facendo chissà cosa, penso a come non sono capace di amare davvero, di lasciarmi andare nemmeno con Louis che mi tratta così bene e poi lì vedo tutti e sei lì, in quel cortile e sento il vomito salirmi su per la gola, ma poi tornare giù. Tutti quelli che ho attorno sono falsi, tutti tranne Louis anche se Liam dice di si, o è mio fratello il falso? Mi fermo di nuovo e strattono Niall che mi fissa preoccupato.
< Ellie, sei pallida. >
Mi perdo nelle sue pozze azzurre. 
< Non andiamo a scuola. >
< Come? >
< Andiamo da qualche parte, ovunque, ma non ho voglia di entrare oggi. >
Prima fa spallucce, ma poi accetta. Ci voltiamo e a passo veloce, sperando che nessun prof ci abbia visto, torniamo alla fermata per prendere il primo autobus, qualsiasi sia andrà bene, voglio solo allontanarmi da quel senso di schifo che ho addosso. Il 2 si ferma di fronte a noi, saliamo.
< Niall, mi hai mentito? >
< Mai, ti giuro. >
< Perché? >
< Perché ti voglio bene. >
< Anch’io tanto. >
< Ma si può sapere che ti prende? >
< Mi sento che tutti mi stiano prendendo in giro in qualche modo, mi sento di essere sbagliata qualsiasi cosa dica o faccia. >
< Ma che dici, tu non sei sbagliata, sei fantastica. >
< Niall, dov’eri ieri mattina? >
Guarda in alto, si gratta la testa.
< Ho fatto un giro con Sarah in centro, diceva che le faceva male la testa per il post sbornia e mi ha chiesto di uscire perché si spaventava che i suoi capissero che si era ubriacata. >
Avevo ragione. Un tuffo al cuore.
< E’ successo qualcosa tra voi? >
Fa una smorfia con la bocca.
< Ma ti sei drogata sta mattina prima di uscire? >
La sua risata squillante e improvvisa riempie il bus semi-vuoto.
< Dico sul serio. >
< No, Ellie. >
< Neanche alla festa? >
Lo vedo farsi serio, terribilmente serio. Si batte il palmo della mano sula fronte un paio di volte.
< Oh cazzo! > sputa.
< Cosa? > 
< Ora che me l’hai detto mi è tornata in mente una scena! Ero abbastanza ubriaco, ma ci siamo baciati! >
Lo sapevo!
< Niall… >
 Cerco di trovare della parole adatte, ma la mia gola è secca.
< Ecco perché ha voluto vedermi ieri mattina e poi si sarà inventata quella balla del dopo sbornia ed ecco perché mi toccava sempre il braccio e la schiena e si era vestita tutta carina. Forse adesso pensa che ho fatto finta di niente! >
Mi guarda triste.
< Lei ti piace? >
Si mordicchia il labbro inferiore e inizia a scuotere la testa.
< No, insomma, è carina, ci tengo a lei, ma no, non mi interessa in quel senso, assolutamente… > continua a blaterare parole confuse < siamo amici.. e basta. Però mi dispiace se pensa che ho fatto finta di niente e che l’ho usata, le dovrò parlare. >
< Ok, però non dirle che io so. >
< Perché? >
Gli racconto tutto, della serata con Louis, dei discorsi di Zayn, della situazione difficile con Harry, della paranoia di Liam, di Sarah che mi nasconde le cose e, senza nemmeno accorgermene, le lacrime iniziano a solcarmi le guancie. 
< Ma di tutto questo, la cosa che più mi fa male è che la mia migliore amica mi ha spudoratamente mentito! > singhiozzo.
Mi asciuga le lacrime col dito e mi stringe forte. Non dice nemmeno mezza parola. Mi stringe soltanto.
< Io non ti mentirò mai. > mi sussurra nell’orecchio.
Ci voglio credere, a lui, ci voglio credere. 
< Ehi, ragazzi. La corsa è finita, dovete scendere. >
L’autista ci fissa. Mi asciugo le ultime lacrime e mi rendo conto che abbiamo parlato così tanto che siamo arrivati chissà dove!
< Ma dove siamo? > sbuffa.
Aggrotto le sopraciglia. 
< Siamo usciti dalla città, credo. >
< Siamo dei cretini, come abbiamo fatto a non accorgercene? >
< Vabbè dai, siamo qui ormai, troviamo qualcosa da fare e poi con lo stesso autobus torneremo indietro. >
< Hai ragione. > Sorride. < Che ne dici di trovare un bar, ho fame. >
Rido. Niall è di una semplicità e naturalezza disarmante. La mattinata scorre fin troppo velocemente, ridiamo e ci facciamo un sacco di foto, quando torno a casa, mi sento più leggera, sollevata. Corro di sopra per evitare Liam, che spero non si sia accorto che non sono entrata e prendo il mio telefonino che avevo dimenticato sul comodino presa dalla fretta. 5 sms non letti.
“Perché non sei venuta a scuola con noi? Spero tu non ce l’abbia con me. Xxx Zayn”
Due di Louis:
“Ehy baby come mai niente scuola? Ci vediamo pomeriggio?”
“Che fine hai fatto piccola, devo preoccuparmi? Chiamami quando puoi. Mi manchi” 
“Spero che tu non abbia fatto assenza per me, non voglio che ci evitiamo. Ho bisogno di parlare un po’ con te. Harry” 
“Niente scuola? Manca anche Niall, ne sai niente?”
L’ultimo sms di Sarah mi fa contorcere le budella. Perché mi mente? Perché? Non so come gestire questa cosa.
“Scusami Louis, ho marinato la scuola con Niall e avevo dimenticato il telefono a casa. Ho bisogno di te, vieni a casa mia per…studiare?”
Una quarantina di minuti dopo e già lì a portare chiasso con la sua vitalità e allegria.
< Guarda che sono geloso che stai tutto il tempo col biondino. >
Mi schiaccia l’occhio prima di abbracciarmi. Liam spunta fuori dalla cucina e ci vede, tossisce per farci staccare. Non so che mi prende, ma la vicinanza di Louis mi fa sentire bene, tranquilla, sollevata, come se tutti i pezzi si stessero ricomponendo, che mi stia innamorando di lui? 
< Liam vieni qui. >
Si avvicina senza staccare gli occhi dal mio ragazzo.
< Io e Louis volevamo metterci a giocare alla playstation, stai con noi? >
Entrambi mi guardano straniti.
< Va bene. > mormora Liam. 
Louis mi picchietta appena la spalle e capisco che ha capito il mio tentativo di farli diventare amici. Dopo tre ore di schiamazzi e risate davanti alla tv, direi che ho avuto proprio una bella idea.
< Non credere che questo mi farà abbassare la guardia. Se il tuo fidanzatino ha degli scheletri nell’armadio, io li scoprirò!! > mi bisbiglia Liam in un orecchio prima di sparire di sopra.
Ma che palle!!
 
 
 
CIAOOO!! SONO ANCORA QUI A CHIEDERVI QUALCHE RECENZIONE! SE NON C’è NESSUNO A CUI PIACE LA STORIA, SMETTO DI AGGIORNARLA.. PER FAVORE FATEMI FELICE 
NEI PROSSIMI CAPITOLI CI SARANNO TANTE SORPRESE ;)
XXX

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Capitolo 6
*** What Makes You Beautiful ***


“You're insecure
Don't know what for
You're turning heads
When you walk through the door
Don't need make up
To cover up
Being the way that you are is enough
Everyone else in the room can see it
Everyone else but you”
 
 
 
< Obbligo, verità o guidizio? > esclama Niall, un po’ su di giri per l’alcool.
Sarah si passa velocemente un dito tra una ciocca di capelli.
< Verità. >
< E’ vero che non mi hai mai mentito? > sputo fuori prendendo la parola.
Tutti si voltano a guardarmi e poi spostano lo sguardo su Sarah che sgrana un po’ gli occhi e accenna un sorrisetto.
< Certo che no. >
Sorrido anch’io, ma per disgusto. Niall mi da una leggera pacca sulla spalla.
< Sei ubriaca. > bisbiglia.
< Anche tu. >
< Sta attenta a quello che dici, non sei in te. >
< Sta zitto. > sbotto.
Mi alzo di scatto e raggiungo il salone. Harry è seduto comodamente sul divano. Un ragazzo dai capelli rossicci, Dan, ride con lui e una moretta sta quasi addosso al ricciolino stringendogli la mano. Da sobria probabilmente non mi avvicinerei, ma sta sera si.
< Ehilà! > esclamo sedendomi pesantemente accanto a Dan.
Harry spinge velocemente via quella lì e mi sorride.
< Stai bene? >
La sua voce è ovattata o così mi sembra.
< Certo! >
Alza il sopracciglio e si alza, mi tira per un braccio costringendomi ad alzarmi e, nonostante i mie lamenti, mi trascina in bagno. Chiude la porta a chiave dietro di sè.
< Sciacquati la faccia. Hai trucco ovunque. >
Mi volto verso lo specchio.
< Dio santo. >
Il mascara è più sulle guance che sulle ciglia, le occhiaie sono nere a causa della matita sbavata e i capelli sono un casino.
< Ma quanto hai bevuto? >
< Non lo so. >
Non riesco a staccare i miei occhi da quelli di quella tipa nello specchio. L’avrei schifata una ragazza così se mi fosse passata accanto.
< Ma quella sono io? >
Harry fa un sorrisetto e apre l’acqua, si bagna la mano e la passa ripetute volte sul mio volto. La sento gelida, cerco di spostarmi, ma mi tiene ferma cingendomi i fianchi con l’altra mano.
< Stai ferma, dai, mi sembri il mio gatto! >
Prende un asciugamano e lo sfrega contro il mio viso. Mi riguardo allo specchio, già sembro più io. Mi gira verso di lui, è vicino.
< Sei molto bello. >
Sorride scoprendo quelle dolcissime fossette. Passa ripetutamente le dita tra i miei capelli senza guardarmi negli occhi.
< Come mai Louis non è venuto? >
< Daisy e Phoebe… hanno la… febbre. >
Sento le labbra pesanti, la gola brucia, la testa gira. Faccio uno scatto verso il water e sento il vomito scendere e scendere. Due mani calde sulla mia fronte non mi fanno perdere il contratto con la realtà. Mi fa alzare e mi risciacqua il viso e forse mi fa ingoiare una mentina. Torniamo di là, qualcuno sta ancora giocando con quella bottiglia di birra vuota che gira e rigira come la mia testa. Harry mi lascia e mi sento spaesata, sola. Lo vedo parlare con Niall che si volta verso di me sbarrando gli occhi.
< Come ti senti? >
E’ già lì di fronte a me. Scuoto la testa senza parlare.
< E’ meglio portarla a casa. > dice ad Harry.
< Ellie tesoro! >
Sarah mi tocca una mano che ritraggo subito.
< Non mi toccare! > urlo.
Niall diventa paonazzo, lui sa.
< Sarah, lasciala stare, è ubriaca fracida. > mugugna.
< Perché mi hai mentito?? > sbraito.
< Chi, io? > Sarah è scioccata.
< Sei una falsa, pensavo fossi la tua migliore amica, come hai potuto. >
< Ma che diavolo dici? >
Niall si tocca i capelli nervosamente. Lei lo guarda e si intendono. Abbassa lo sguardo.
< Ne parliamo domani, adesso non sei nelle condizioni. >
< Hai baciato Niall e me l’hai nascosto!! >
Harry spalanca la bocca.
< Quando?? > chiede.
< Tre settimane fa, alla festa della scuola. > mormora Niall.
< Ellie non è significato niente, eravamo ubriachi, per questo non te l’ho detto. >
< Mi fai schifo. > riesco solo a dire prima di non vedere più niente.
 
                                                                              ***
 
Mi giro e rigiro nel letto, lentamente. Alzo le palpebre e le sento terribilmente pesanti. La testa è come piena di sassi. La stanza è completamente buia. Ogni rumore attorno a me è forte e netto. Il ticchettare dell’orologio, la pioggia che cade fuori dalla finestra, il respiro regolare di qualcuno accanto a me. Allungo la mano e lo tocco.
< Dove sono? >
Dorme ancora. Passo una mano tra i suoi capelli e riconosco subito qui ricci morbidi. Tiro un sospiro di sollievo, almeno non è un maniaco.
< Ellie.. > bisbiglia.
< Che è successo? >
Si mette seduto, guarda la sveglia che segna le 5:39 e sospira.
< Non farti vedere dai miei genitori, ti prego. >
< Ma che ci faccio qui? >
< Sei svenuta a casa di Dan e quando hai ripreso conoscenza balbettavi cose senza senso e non riuscivi a camminare, se ti avessimo portato a casa, i tuoi ti avrebbero uccisa, ho mandato un sms a tua madre dal tuo cellulare fingendo di essere Sarah e le ho detto che dormivi da lei. >
Sarah. Mi tornano in mente i suoi occhi lucidi e amareggiati, ma non mi ricordo bene il perché.
< L’ho trattata male ieri vero? >
< Sei stata un po’ acida in effetti e dicevi cose… non lo so. >
< Ho bisogno di prendere un po’ d’aria. >
Faccio per alzarmi ma mi tira a se con forza. Mi rendo conto che ho ancora addosso la gonna e la magliettina che avevo ieri sera.
< No ti prego, mia mamma ha un sonno leggero, se si svegliasse  e ti vedesse, non crederebbe mai che abbiamo solo dormito e mi farebbe una ramanzina infinita, ti prego, ho rischiato tanto portandoti qua. >
< Non ho fatto rumore quando siamo arrivati? >
< Per fortuna no, non eri molto cosciente, ti ho portata in braccio. >
Mi strofino le mani sul volto. Ma come è possibile?
< Dovevo essere uno spettacolo angosciante, mi dispiace molto e grazie per avermi aiutata. >
Lascia una veloce carezza sulla mia mano e si risdraia.
< Dormiamo ora. >
Cerco di chiudere gli occhi, ma appena lo faccio vedo quelli color ghiaccio di Niall, per la prima volta freddi e duri.
< Ho trattato male anche Niall? >
< Non direi, ma era arrabbiato, non so perché. >
La voce di Harry è impastata di sonno, più bassa e roca del solito, sexy.
< Perché avevo promesso che non avrei detto niente a Sarah, l’ho tradito. >
< Senti, io non so niente di questa storia, ti prego dormiamo e basta, domani c’è scuola. >
Riaffondo sul cuscino e mi addormento appena sento il braccio di Harry stringermi come a calmarmi.
 
                                                                 ***
 
< Ma perché, vorrei tanto sapere, organizziamo questi festini quando poi c’è scuola?? > sbuffo mentre scendo dalla moto di Harry.
< Perché Dan aveva casa libera solo ieri. >
Alzo gli occhi al cielo. Mi scoppia la testa, ho indosso dei vestiti di Gemma e ho delle occhiaie da fare invidia a un drogato.
< Meno male che mia mamma è uscita presto sta mattina. > dice Harry dandosi un’ultima occhiata ai capelli nello specchietto.
Annuisco.
< Ellie!!! > sento urlare.
Mi tappo le orecchie, troppo dolore alla testa. Liam si affretta verso di me.
< Ma dove cavolo eri?? >
Deglutisco.
< Da Sar.. > la vedo lì a pochi metri da me, si volta, mi guarda ed è come se non la riconoscessi più, è arrabbiata lo capisco, lo percepisco. Niall è appoggiato al muretto, poco distante, sento il suo sguardo altrettanto arrabbiato su di me. Devo aver fatto un casino.
< Da Harry. >
Liam lo guarda, ma almeno nei suoi occhi non vedo rabbia.
< Mi hanno detto che ti sei ubriacata, mi sono preoccupato da morire quando Sarah mi ha detto che non hai dormito da lei. >
Lo sapevo che mi avrebbe tradito.
< Tranquillo, sto bene, ma non dirlo a papà ti prego. >
Scuote la testa, ringrazia Harry e corre via dato che la campanella è già suonata da un po’. Andiamo in classe anche noi. Niall, Sarah e Louis sono ai loro posti, nessuno alza lo sguardo verso di me.
< Ehi Louis.> mormoro passandogli accanto, mi ignora e lo stesso fa con Harry.
“Mi hanno detto che ti sei ubriacata” mi ha detto Liam, chi gliel’ha detto? E se l’avessero detto anche a Louis?
La professoressa parla di una guerra, ma non riesco ad ascoltare. Sarah mi da quasi le spalle e ignora i richiami dei prof di sedersi composta, Niall mi guarda ogni tanto, ma non dice una parola e Louis fa come se non mi conoscesse. Appena la campanella suona la fine della giornata, vorrei triplicarmi, abbracciare Niall, chiarire con Sarah, ma ora Louis è più importante. Si fa strada velocemente tra gli studenti. Lo chiamo un paio di volte, ma non si gira. Riesco a raggiungerlo in cortile.
< Perché non mi parli? >
Si gira di scatto e mi lancia un’occhiataccia.
< Mi hai fatto prendere un colpo, lo sai?! Ti ho chiamato mille volte e non hai mai degnato di rispondermi! Pensavo ti fosse successo qualcosa. Poi arrivo a scuola sta mattina, non c’eri, chiedo a Sarah e mi dice che eri ubriaca persa e che sei andata via con Harry!! >
Stringe i pugni.
< Mi ha solo aiutata perché stavo male, tutto qua. >
< Perché ti doveva aiutare proprio lui? C’è qualcosa che mi nascondete? Vuoi tornare con lui? >
< No Louis, no! >
Accorcio le distanze e non si allontana.
< Ho discusso con Sarah e Niall è arrabbiato con me. >
Stroce il naso.
< Che è successo? >
< Storia lunga. >
Scuote la testa.
< Sempre storie lunghe le tue. >
Riprende a camminare.
< Aspetta Louis, ti prego. Scusa se non ti ho risposto, ma stavo davvero male, non l’ho fatto di proposito. Con Harry non è successo niente, né lui ci ha provato, ti vuole bene. E non credo pensi più a me in quel senso, siamo amici, punto. >
< Perché hai bevuto così tanto? Cosa volevi dimenticare? >
< .. ricordo di aver bevuto solo due drink, non avevo mangiato molto, per questo mi avranno fatto così male e forse anche perché li ho mischiati. >
Scuote la testa.
< Non ti regoli. >
< Hai ragione, scusa. Non succederà più. >
< Non è da te. >
< Ho sedici anni, può capitare. A te non è mai capitato? >
Fa spallucce.
< Si in effetti… >
Fa un debole sorriso.
< E che è successo con Sarah e Niall? >
Prendo un respiro profondo e gli racconto tutto, di quando Niall mi ha fatto promettere che non avrei detto a Sarah che sapevo del bacio perché avevano deciso che era stato solo un incidente causato dall’alcol, di tutte le volte, in quelle tre settimane, che ho provato a mettere Sarah nella condizione di confidarsi con me e di come mi feriva il fatto che continuasse a tenersi questo segreto e a mentirmi.
< Perché non me lo hai detto prima? Tutte le volte che siamo usciti in queste settimane e ti chiedevo cos’avevi, era questo? Non ti fidi di me? >
< Mi fido di te, solo non volevo tradire Sarah dicendoti che lei è innamoratissima di Niall da sempre, per questo ero triste perché sapevo che per lei quel bacio è stato importante e non me l’ho ha detto.. >
Qualche lacrima mi solca il viso. Louis fa qualche passo verso di me.
< Niall sta mattina mi ha detto che ieri sera hai gridato che Sarah lo ama davanti a tutti… >
Oh mio Dio. Le parole di Louis rimbombano nella mia testa e mi rivedo urlare quelle cose e Sarah scappare via. Ecco perché non mi ha coperta con Liam, ora mi odia e forse anche Niall, in un certo senso anch’io gli ho mentito non avendogli mai detto che Sarah lo vuole, ma come potevo farlo se lei non voleva? Allora sono io la prima bugiarda. La testa mi fa male e anche il cuore.
< Devo parlare con loro. >
< Non oggi, ti prego. >
< Perché? >
< Non ti ricordi vero? >
< Cosa? >
< Oggi è il nostro primo mesiversario. >
 
                                                                   ***
 
“Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But when you smile at the ground it ain't hard to tell
You don't know
You don't know you're beautiful
If only you saw what I can see
You'll understand why I want you so desperately
Right now I'm looking at you and I can't believe
You don't know
You don't know you're beautiful
That's what makes you beautiful”
 
 
“Mi dispiace tantissimo per quello che ho fatto, anche se i miei ricordi sono sfocati. Ti prego perdonami! Possiamo parlarne domani a pranzo solo io e te? Ti voglio bene”
Vedo i minuti scorrere nell’orologio, ma niente Niall non risponde al mio sms. Vorrei chiamarlo, anche 100 volte se dovesse essere necessario, ma devo prepararmi per la cena con Louis, che è l’unico a non essere più arrabbiato con me.
< Ellie, apri tu!! >
Il citofono rimbomba ancora una volta, mi precipito giù per le scale, per quanto i miei tacchi me lo permettano. Apro senza chiedere chi è. Due occhi celesti mi scrutano, ma non sono quelli che mi aspettavo.
< Niall! > esclamo.
< Io ho bisogno di parlarti adesso. >
< Entra. >
Mi tocco i capelli nervosa, Louis sarà qui a minuti.
< Stai uscendo? >
< Si, oggi io e Louis facciamo un mese. >
Accenna un sorriso.
< Allora me ne vado và, è stato stupido venire qui. >
< No aspetta! >
Gli stringo la mano, ma il campanello suona di nuovo. Louis esordisce con un gigantesco sorriso e un mazzo di rose in mano. E’ bellissimo, ma si stranisce immediatamente appena vede Niall.
< Ciao amico. > dice dandogli una pacca sulla spalla.
< Dai vado via, non sapevo dovevate uscire, se no non sarei venuto. >
I suoi bellissimi occhi sono tristi, vuoti, doloranti, non posso lasciarlo andare via così.
< Niall parliamo ti prego. Louis puoi aspettare cinque minuti? >
Fa spallucce e accenna un sorriso, gli dico di mettersi comodo, tanto c’è solo mamma in casa chiusa nel suo studio a lavorare. Trascino Niall di sopra tenendogli stretta la mano come a fargli capire che non voglio che si allontani da me. Entriamo nella mia stanza e chiudo la porta, so che lui è molto riservato e non voglio che pensi che qualcun altro possa sentirci.
< Siamo solo io e te adesso. > sussurro.
< Perché non mi hai mai detto che Sarah è innamorata di me? > Il suo tono è glaciale < Pensavo non ci fossero segreti tra di noi, io ti ho sempre raccontato tutto, qualsiasi cosa perché dirlo a te era come dirlo a me stesso, e invece tu mi nascondevi una cosa così importante e chissà quante altre. Non so se posso ancora a fidarmi di te, non so se voglio ancora esserti amico, mi hai ferito. >
Ogni singola parola mi sembra un pezzo di vetro appuntito che esce dalla sua bocca e mi trafigge lentamente. Mi sento gli occhi bruciare.
< Niall, credimi, è l’unica cosa che ti abbia mai nascosto, ma non perché volevo farlo, solo perché Sarah me lo fece promettere solennemente. Dicendotelo l’avrei tradita, ma ho provato tante volte a spronarla a farlo, ma diceva che tu la vedevi solo come un’amica e che confessandoti il suo amore, si sarebbe solo creato imbarazzo tra di voi e non sareste più stati amici e non l’avrebbe potuto sopportare. Avrei voluto dirtelo tante volte, nella speranza che anche tu la amassi e vi fidanzaste, ma poi pensavo che se lei aveva ragione e tu non l’avessi voluta, avrei rovinato la vostra amicizia e Sarah non mi avrebbe più rivolto la parola come sta succedendo. >
Abbassa lo sguardo, si siede sul mio letto e ci si sdraia fissando il soffitto. Tace.
< Perdonami, non volevo farti soffrire, tu sei il mio migliore amico. Ti ho nascosto questa cosa solo a fin di bene. >
Mi siedo accanto a lui che si rimette seduto. Qualche lacrima colora di rosso i suoi occhi e scivola giù per le sue guancie bianche. Mi sembra di annegarci dentro. Istintivamente lo abbraccio.
< Non voglio perderti. > mormoro nel suo orecchio < sei troppo importante per me. >
< Anche tu. >
Mi sorride e già mi sento meglio. I nostri visi sono davvero vicini, riesco a sentire l’odore del suo dentifricio alla menta.
< Vorrei sapere se avrei fatto bene a dirti tutto o no.. insomma tu ami Sarah? Ti metteresti con lei? >
Niall scuote la testa.
< Io non provo niente in quel senso per Sarah. Ma non voglio perderla come amica, spero riusciremo ad aggiustare questa situazione. >
< Lo spero anch’io. >
< Sai una cosa Ellie? Mi sono sorpreso tanto quando ho saputo questa cosa…cioè mi ama… non ci posso credere. > ridacchia < nessuno mi ha mai amato prima, tranne mia madre penso > scoppia in una delle sue improvvise risate, ma in realtà è solo nervoso < lo sai, io non ho mai avuto una ragazza vera, sempre solo brevi flirt o robe così..non so cosa sia l’amore e non so cosa voglia dire essere amati..mi fa piacere sapere che Sarah provi questo per me, ma boh non capisco il perché . >
Sgrano gli occhi.
< Niall James Horan cosa diavolo stai blaterando? Non sei mai stato davvero fidanzato solo perché non hai ancora incontrato la ragazza giusta, ma questo non significa che non meriti di essere amato o che non ci siamo motivi per farlo, anzi! Sei dolcissimo, simpatico, allegro, spontaneo, onesto e bellissimo. >
 I suoi occhi cristallini non si staccano dai miei e lo faccio. E’ un attimo. Appoggio le mie labbra sulle sue, che sono più morbide di quanto potessi mai immaginare. I suoi occhi si spalancano per lo stupore, poi li chiude e lo faccio anch’io. Restiamo immobili con le labbra attaccate finchè non gli schiocco un bacio umido e mi stacco. Non sento imbarazzo, non sento tensione.
< Ti amo. > dico d’un fiato. < sei una delle persone più importanti della mia vita, non dimenticartelo mai. Ho bisogno di te >
< Anch’io. >
Mi alzo e scendiamo giù. Louis è in salotto con Liam, che sarà appena tornato, chiacchierano normalmente. Sembra che a mia fratello inizi a stargli simpatico.
< Possiamo andare! > esclamo.
Saliamo in macchina e Louis sembra euforico per la serata che ci aspetta. Io anche lo sono. Ci fermiamo a un semaforo e a guidare la macchina accanto alla nostra, è un ragazzo biondo. Mi torna in mente Niall e il sapore tenue delle sue labbra. Do un bacio a Louis perché voglio cancellare quel sapore, io voglio Louis. Peccato che mi renda conto che il primo è unico ragazzo a cui abbia mai detto ti amo è il mio migliore amico e lui ha risposto anch’io. Ma intendeva anch’io ti amo o anch’io ho bisogno di te? Louis mi fa scendere dalla macchina e mi stringe forte a sé. Forse non lo saprò mai.

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