Alla ricerca del cuore di Drago. di luz79 (/viewuser.php?uid=13686)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La sezione proibita. ***
Capitolo 2: *** Alla scoperta del segreto di Draco. ***
Capitolo 3: *** L'ira funesta del bell'addormentato! ***
Capitolo 4: *** Gita a Londra! ***
Capitolo 5: *** Fiori, coccole, diamanti e promesse! ***
Capitolo 6: *** Una verità scomoda! ***
Capitolo 7: *** Il bacio rubato! ***
Capitolo 8: *** Ron guardati le spalle! ***
Capitolo 9: *** A chi non piacciono le margherite?! ***
Capitolo 10: *** Di draghi e di amicizia! ***
Capitolo 11: *** Vengo anch'io! No, tu no! ***
Capitolo 12: *** A Malfoy Manor ***
Capitolo 13: *** Nonno Gelo e Fiocchetto di Neve! ***
Capitolo 14: *** Un graffio sul cuore. ***
Capitolo 15: *** Croce e delizia. ***
Capitolo 16: *** Amici?! ***
Capitolo 17: *** Il giorno degli idioti. ***
Capitolo 18: *** Ballando... in silenzio. ***
Capitolo 19: *** Welcome! ***
Capitolo 20: *** Lontano dagli occhi... ***
Capitolo 21: *** Amici?! Ma quali amici! ***
Capitolo 22: *** Epilogo: Ghiaccio e Occhi d'Oro. ***
Capitolo 1 *** La sezione proibita. ***
Alla ricerca del cuore di
Drago.
1. La sezione
proibita.
Era da poco passata la mezzanotte,
quando la Caposcuola dei Griffyndor, Hermione Granger, richiuse svogliatamente
il suo volume di Storia della Magia, sbadigliando.
Se non avesse avuto in programma
un giretto segreto, proprio per quella notte, probabilmente la stanchezza
accumulata negli ultimi giorni, l’avrebbe tenuta inchiodata al letto, fino
all’ora della sveglia.
Anche se la scuola era cominciata
da poco più di un mese, il carico di studio era già arrivato a livelli
esorbitanti. Sembrava quasi che i professori si fossero coalizzati per decimare
gli studenti del settimo anno. Forse, forse, la difficoltà dei MAGO era
esclusivamente quella di arrivare alla fine dell’anno scolastico fisicamente
vivi e ancora mentalmente stabili!
Con enorme difficoltà, la strega
uscì dalla sua camera e nascosta dal mantello di Harry Potter si diresse a passo
spedito fuori dalla sala comune. Scese alcune scalinate, percorse diversi
corridoi, finché non giunse al massiccio portone che la divideva dalla sacra
dimora della cultura di Hogwarts.
Con un banale incantesimo fece
scattare la serratura e si intrufolò in biblioteca.
Era quasi giunta a destinazione,
quando una fioca luce attirò la sua attenzione: nella sezione proibita c’era
qualcuno, qualcuno che evidentemente doveva aver avuto la sua stessa
idea.
Ma chi poteva aver deciso di
introdursi in biblioteca, di notte, con il rischio, di essere, prima scoperto e
poi espulso?
Il buon senso le stava suggerendo
di fare dietro front e tornarsene nel calduccio della sua torre, ma la sua
smisurata curiosità, invece, la spinse a gettare un occhio, oltre gli ultimi
scaffali.
Quello che vide, la stupì non
poco: seduto ad un vecchio scrittoio c’era niente meno che il Principe dei
Serpenti. L’ultimo discendente della famiglia Malfoy sembrava concentrato in una
smaniosa lettura di alcuni grossi e polverosi tomi.
Hermione rimase per qualche
secondo a fissare il caposcuola della casa rivale che appuntava informazioni su
una pergamena.
La mano di Malfoy scorreva veloce
ed elegante sulla carta, mentre il viso e lo sguardo saettavano da un libro
all’altro, facendogli ricadere scompostamente qualche ciocca di capelli sugli
occhi.
Ad Hermione venne da riflettere su
quanto fosse cambiato il suo nemico di sempre, negli ultimi tempi.
Da quando Hogwarts era
ricominciata, Draco Malfoy non le era parso più lo stesso!
Aveva sì, sempre la stessa aria
sprezzante, ma in un certo senso appariva cresciuto, maturato. Dal ragazzino
viziato, sempre pronto alla lite, che aveva avuto il dispiacere di conoscere ad
undici anni, Malferret si era trasformato in un diciassettenne piuttosto schivo
e solitario.
Malfoy non si fermava più nei
corridoi ad insultare lei o i suoi amici, ma si limitava a fissarli con
disprezzo per poi ignorarli bellamente. L’odiato "trio miracoli", per Draco
Malfoy, sembrava non essere più degno di alcuna nota.
Mentre Hermione era impegnata in
queste riflessioni, mosse sbadatamente un piede contro uno scaffale, facendo
rumore.
"Chi è là?" disse secco Malfoy,
scattando in piedi e puntando la bacchetta verso di lei.
Hermione rimase immobile sotto il
mantello dell’invisibilità, trattenendo il fiato, in attesa che Draco si
acquietasse.
Dopo qualche secondo,
fortunatamente, il serpeverde si risedette e riprese a scrivere.
Invece di tornare sui suoi passi,
la griffyndor, non resistette alla tentazione di avvicinarsi al tavolo dove era
seduto il ragazzo. Doveva e voleva scoprire che cosa l’odiosa serpe stesse
cercando con tanta bramosia.
Era quasi giunta a scorgere le
pagine di un grosso manuale dalla copertina rugosa e spessa, quando si ritrovò
immobilizzata vicino al tavolo.
Draco Malfoy doveva aver usato un
incantesimo non verbale per bloccarla.
"Vediamo un po’ cosa ci fa in giro
a quest’ora la Wonder woman dei derelitti e delle cause perse?" affermò il
biondino, alzandosi ed andando a passo sicuro vero il lato opposto del ripiano.
"Dove sei Miss Ficcanaso?" aggiunse, poi, cercando di togliere il mantello ad
una quanto mai sconvolta ed intimorita Hermione.
Sfilatole di dosso il mantello,
Draco le strappò di mano la bacchetta e si allontanò quel tanto che bastava per
sciogliere l’incantesimo che l’aveva immobilizzata.
"Mal- Malfoy ...?" balbetto la
grifoncina ancora sorpresa, per essere stata fregata come una
principiante.
"Sì questo è il mio nome!"
sottolineò ironicamente Draco, che si era accomodato sul tavolo e la
fissava.
"Cosa ci fai qui?" chiese la
caposcuola ripresasi dallo shock.
"Granger non mi sembra che tu sia
in una situazione tale da poterti permettere di fare domande. Sei senza
bacchetta e senza cavalieri serventi al seguito. A proposito dove hai lasciato i
tuoi due fidanzatini?" fece lui con uno strano sorrisetto.
Hermione lo guardò con astio,
prima di replicare tagliente: "Potrei farti la stessa domanda Malfoy: come mai
senza i tuoi due fidanzatini?!"
Il serpeverde, invece di
irritarsi, inaspettatamente rise ed abbassò la bacchetta lungo il
fianco.
"Granger, Granger… ti sembrano le
cucine queste? Per entrare qui dentro bisogna almeno saper leggere!" commentò
sarcastico.
Hermione abbozzò un sorriso e lo
osservò divertita: si poteva dire tutto di Draco Malfoy, ma non che non
possedesse un verve graffiante.
Prima che uno dei due giovani
potesse aggiungere qualcosa, arrivò Gaza, ad interrompere quello scambio di
battute.
"Signor Malfoy, cosa ci fa qui la
Granger?" domandò il custode, guardando in cagnesco Hermione.
"Tranquillo, lei è con me! Mi sta
aiutando!" mentì il biondo.
"Ma… ma i nostri patti non erano…"
provò a ribellarsi il magonò.
"Gaza, non lamentarti, ti verrà
pagato profumatamente anche questo piccolo segreto!" dichiarò Draco freddamente,
mettendolo subito a tacere.
Gaza, senza proferire parola,
com’era arrivato, se ne andò, lasciando i capiscuola nuovamente soli.
"L’hai corrotto per farti stare
qua?" domandò Hermione con una punta di indignazione nella voce.
"Corrotto… che paroloni inadeguati
che usi Granger! Gaza mi fa un piccolo favore ed il sottoscritto ricambia in
denaro. Sai, non avendo mantelli dell’invisibilità, devo pur arrangiarmi come
posso!" - replicò tagliente - "E tu Miss Granger cosa vuoi, perché questo
piccolo segreto rimanga tra noi due?" chiese poi Malfoy, fissandola
intensamente.
Hermione seccata ribatté: "Non
tutti possono essere comprati!"
Malfoy sogghignò, prima di
proporle: "A differenza tua, sono convinto che tutti abbiano un prezzo. C’è chi
si vende per denaro, chi per la gloria… chi per la sete di conoscenza. Che ne
diresti se ti facessi entrare qui per le prossime trenta notti, senza che Gaza
ti denunci al preside?"
La grifoncina invece di rifiutare
sdegnata, parve valutare la proposta.
Non le sarebbe mai più capitata
un’occasione del genere… trenta notti a scorrazzare libera per la sezione
proibita, alla ricerca di preziose informazioni, senza la paura di venire
scoperta e denunciata al preside.
Draco Malfoy sapeva qual’era il
suo punto debole e lo stava sfruttando a suo vantaggio.
"Se io accetto, mi dirai cosa stai
cercando in quei volumi?" domandò di riflesso Hermione, qualche secondo
dopo.
Draco con un colpo di bacchetta
chiuse tutti i libri sparsi sul tavolo e li fece fluttuare al loro
posto.
"Granger, fin’ora sono stato
estremamente gentile e paziente, ma potrei anche cambiare atteggiamento. Chissà
se richiamare Gaza, per spedirti dritta da Silente, mi aiuterebbe a dormire
meglio stanotte?!" la minacciò non troppo velatamente.
Hermione si arrese e
borbottò:"D’accordo Malfoy, accetto! Non dirò niente a nessuno del nostro
incontro."
"Neanche a Potty e Lenticchia?"
domandò il serpente, inarcando un sopraciglio.
Hermione sospirò e ripeté: "A
nessuno, neppure a loro!"
Malfoy le si avvicinò e tendendole
la mano disse: "Voglio la tua parola d’onore!"
Hermione lo guardò sconvolta, ma
gli strinse ugualmente la mano, dandogli la sua parola.
Dopo aver siglato il patto, il
biondo le restituì la bacchetta e si avviò verso l’uscita.
"Mal - Malfoy, prima come hai
fatto a capire che ero io?" domandò la Gryffindor, incapace di trattenere il suo
interesse.
"Granger… sei l’unica in questa
scuola che profuma di orchidea nera e fior di loto" spiegò lui, prima di uscire
definitivamente dalla biblioteca.
Hermione rimase per un buon quarto
d’ora, ferma vicino ad uno scaffale, a rielaborare tutte le stranezze che erano
accadute in quell’ora.
Non solo aveva trovato Draco
Malfoy, principe delle comodità, di notte, nella sezione proibita della
biblioteca a fare ricerche segrete, ma lui, dopo averla scoperta a spiarlo,
invece di insultarla o schiantarla, le aveva stretto la mano, venendo a patti
con lei.
Forse un cataclisma si sarebbe
presto abbattuto sulla scuola o forse, peggio, la fine del mondo era davvero
imminente!
Alle due del mattino passate,
Hermione ritornò nella sua stanza per cercare di dormire qualche ora prima del
suono della sveglia.
PREMESSA:
Ciao a tutte!
Vi avviso fin da subito che questa sarà
diversa dalle mie altre Draco/Herm... voglio dare un taglio diverso alla coppia
e hai personaggi, senza però stravolgerli troppo. In questa fan ho voglia di
puntare sull’amore che nasce piano piano, sul superamento dei pregiudizi,
sull’affetto, sull’amicizia che si trasforma in qualcosa di più. Non so ancora
bene come si evolverà la vicenda visto che di capitoli finiti ne ho solamente
cinque. Scopriremo insieme cosa accadrà. Inoltre voglio avvisare le lettrici che
non riuscirò ad aggiornare ogni settimana come facevo prima, quindi portate
pazienza anche in questo!
Spero che leggerete la mia ficcy
nonostante le premesse.
NOTE FAN
FICTION:
Ho alcune annotazioni da fare sulla ficcy:
- Voldemort e Lucius sono
morti. (Basta palle al piede!)
- Ginny non esiste... la famiglia
Weesley è composta solo da figli maschi. (Un parto in meno per la
povera Molly e un sospiro in più per me che non sopporto la
rossa!)
- Silente e Sirius sono
vivi. (Il vecchietto mi sta simpatico e per quanto riguarda Sirius
non si può far morire un adone come lui! Figo!!!)
- Ci sarà un personaggio secondario della
Row che ho fatto crescere di un paio di anni per l'occorrenza e che entrerà di
diritto tra i protagonisti. (E' una ragazza che darà il suo bel da
fare all'Idiota... capiete di chi sto parlando al prossimo
capitolo!)
ANGOLO DEDICHE E
SALUTI:
A Venus che ho conosciuto in efp e che ha fatto riscoprire ad una cinica come me
il valore dell’amicizia! Ti voglio bene mia dolcissima Sery!
A julietta che qualche settimana fa è venuta a bussare
alla mia caverna è mi ha ricordato com’è bello sentirsi apprezzati e stimati. Grazie tesoro
se non fosse stato per la tua e-mail forse non avrei deciso di
pubblicare.
A Kysa che è stata e rimane
il mio modello. Già il solo fatto, cara Barbara, che tu abbia letto la mia
precedente ficcy per me è un onore! Grazie!!!
A tutte le mie amichette delle recensioni, sperando che
abbiano voglia di sopportarmi per un’altra storia ancora. Un abbraccio
particolare a gemellina, Valemione, lunachan62, goldfish, laukurata89, francy872,
anfimissi, synnovea, topo, ranokkia... e tutte le altre. P.s.:
chiedo venia per le recensioni mancate, ma non ho molto tempo per leggere le
altre storie. Sono
incostante come il tempo di quest'anno e non voglio fare promesse che poi non
manterrò.
ANGOLO DELLE POLEMICHE E DELLE PRECISAZIONI:
Io sono una tipa molto tollerante ed in
genere non mi piace fare polemica, ma mi trovo costretta.Voglio avvisare tutte coloro che
passeranno di qua che non saranno accette recensioni negative
inutili!
Qualcosa nella storia non vi piace? Bene,
me lo scrivete, usando tatto ed educazione e scrivendo esplicitamente cosa non
vi convince e perché. Sono ben accetti anche consigli che supportino il vostro
parere personale.
Se troverete qualche errore grammaticale o
sintattico, fatemelo notare (magari ho qualche lacuna di cui non mi rendo
conto). Se avete qualche suggerimento
sullo stile o sulla storia ditelo, ma evitate vi prego i commenti che lasciano il tempo
che trovano.
Non mi sembra di aver mai scritto o anche
pensato di essere brava quanto Savannah, di avere la creatività di Kysa, di
avere lo stile intrigante di Claheaven, di essere precisa come Anfimissi (non si
offendano le altre bravissime che non ho citato!)... riconosco i miei limiti, ma
so anche di saper scrivere meglio di tante che bazzicano in Efp e che non sanno
mettere insieme una frase, neanche nelle recensioni!
Non tollererò recensioni inutili,
soprattutto se fatte da chi non sa cos'è l'educazione e il rispetto per gli
altri.
Chi è abbastanza intelligente da aver
capito, bene... per gli altri, beh, non sprecherò altre
righe!
Un grosso bacio e alla
prossima!!! Rita
|
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Capitolo 2 *** Alla scoperta del segreto di Draco. ***
2.AllaScopertaDelSegretoDiDraco
Alla ricerca del cuore di
Drago.
2. Alla scoperta
del segreto di Draco.
Quel giovedì mattina, la Sala
Grande di Hogwarts sembrava più affollata e chiassosa del solito. Gli studenti
ciarlieri non avrebbero potuto moltiplicarsi durante la notte, eppure, questa
era l'impressione della caposcuola rosso-oro, vedendo una miriade di maghi e
streghe assieparsi ai tavoli della colazione.
Un'emicrania martellante, come
amica, insieme ad un sonno da letargo, come compare, non erano certo l'ideale
per iniziare una nuova ed intensa giornata di studio.
Quando, alle due del mattino,
Hermione era, finalmente, riuscita a sgattaiolare sotto le coperte, la sua
mente, invece di lasciarsi avvolgere dalle confortevoli braccia di Morfeo, aveva
preso a ragionare vorticosamente.
Tutti i quesiti che il suo
cervello era riuscito a partorire, instancabilmente, fino all'alba, avevano come
unico soggetto un certo biondino che sedeva compostamente in fondo alla sala e
sorseggiava tranquillamente il suo tea.
Le domande di Hermione divennero
ancora più numerose.
Ma come faceva quella serpe ad
avere sempre un aspetto così rilassato?
Se ci fosse stata un'invasione di
lumache giganti e carnivore, probabilmente lui sarebbe stato l'unico studente a
mantenere un certo aplomb... magari, avrebbe anche continuato a sorseggiare il suo
green tea, senza staccare gli occhi dalla Gazzetta del Profeta.
La giovane griffyndor cominciò a
studiare discretamente Draco Malfoy.
La divisa era impeccabilmente
pulita e stirata, sul viso diafano non c'era nessun segno di preoccupazione,
nessuna piccola ruga a corrugargli la fronte, nessuna occhiaia ad alterare lo
sguardo freddo, nessun segno che qualcosa andasse storto nella vita perfetta del
principino verde-argento.
Forse l'unica nota stonata che
aleggiava intorno alla figura del suo nemico era un sorriso praticamente
assente.
Non che Draco Malfoy fosse un
ragazzo che si lasciava andare a momenti di vero divertimento, ma sulle labbra
del diciassettenne era sparito anche quel ghigno strafottente che l'aveva sempre
caratterizzato.
Come aveva già avuto modo di
notare, l'ultimo dei Malfoy era diventato piuttosto taciturno e schivo. Parlava
pochissimo ed esclusivamente con i compagni slytherin.
Anche il rapporto con quei due
trogloditi di Tiger e Goyle era mutato: da cagnolini fidati che avevano il
compito di seguirlo come un' ombra, erano diventati pony-express o tuttofare, di
cui Draco disdegnava la vicinanza.
Draco Malfoy non aveva nessun
amico all'interno del suo regno, solo sudditi!
Persa in queste elucubrazioni,
Hermione non si rese conto che lo slytherin aveva alzato lo sguardo dal giornale
e l'aveva beccata a fissarlo.
Fulmineamente aveva allontanato lo
sguardo da lui, ricominciando a spiluccare l'ormai fredda colazione.
Decisa a scoprire cosa stava
nascondendo il serpeverde, iniziò a sondare il terreno con i suoi migliori
amici.
"Harry, Ron... non sembra anche a
voi che Malferret sia cambiato?" chiese Hermione, fingendo una certa
indifferenza.
Mentre Ron, con la bocca piena,
rischiò il soffocamento, tentando di grugnire qualcosa in risposta; Harry guardò
l'amica e commentò candidamente: "Herm, sai cosa credo? .Credo che Malfoy non
sia cambiato, ma sia finalmente se stesso! Adesso che suo padre è morto e che
Voldemort è stato sconfitto, non c'è più nessuno ad obbligarlo a pensare, a fare
o respirare secondo ordini prestabiliti. Sono convinto che al furetto
rimbalzante della purezza del sangue, delle lotte per il potere non gliene sia
mai fregato un accidente. Quello che veramente gli interessa è conservare il suo
status, senza avere nessuno a rompergli le scatole. Per quanto io lo abbia
detestato e lo detesti tuttora, preferisco di gran lunga un Malferret freddo e
menefreghista, piuttosto che arrogante e bastardo!"
"Secondo me c'è dell'altr o..."
borbottò Ron, ingurgitando due muffin al cioccolato.
Hermione e Harry si voltarono
verso il comune amico, aspettando che continuasse.
Ingoiato l'ultimo boccone, il
giovane Weesley riprese: "Secondo me c'è qualcos'altro. Molti sono convinti che
Malferret nasconda un segreto!"
La grifoncina, incuriosita, inarcò
un sopraciglio e si avvicinò di più al rosso.
"La Parkinson, che è molto amica
della Bulstrode, che a sua volta è molto amica della cugina della nuova ragazza
di Terry Steeval, ha confessato di essere stata lasciata da Malfoy, perché
durante l'estate, lui ha scoperto di essere gay e di essersi innamorato proprio
del fratello maggiore del carlino!" spiegò Ronald a bassa voce.
"A quanto so io, invece" - proruppe
la vocetta stridula di Lavanda Brown, che sentiva odore di pettegolezzi,
meglio di un cane da riporto - "sembra che il segreto di Malfoy sia
un figlio segreto. Si mormora che abbia concepito un figlio con una babbana che
è stata barbaramente uccisa dai mangiamorte, lasciandolo solo con il bambino!"
- concluse la bionda con un sorrisino compiaciuto.
"Lav cara, ti sbagli!" - s'inserì Calì,
accomodandosi sulle ginocchia di Harry -"fonti sicure mi hanno informato che
tutta la fortuna dei Malfoy è stata confiscata dal Ministero della Magia ed ora
il nostro principino non ha neppure il becco di un quattrino. È stato solo grazie
all'enorme generosità di Silente se quest'anno Malfoy è tornato ad Hogwarts,
invece di andare a fare il barbone sotto qualche ponte di Londra!" -
finì di raccontare la gemella Patil, accarezzando distrattamente i capelli del
Salvatore del Mondo magico.
Hermione seppe poi, da Dean
Thomas, che la madre di Draco stava per morire, mentre Seamus gli raccontò di
voci che volevano il caposcuola verde-argento, figlio illegittimo di Voldemort
in persona.
Se prima le idee della brunetta
erano confuse, dopo queste illuminanti versioni, capì che tutto quello che
riguardava Malfoy era avvolto dal mistero.
Con espressione corrucciata, la
brunetta prese libri ed emicrania, salutò gli amici e si diresse verso l'aula di
Rune Antiche.
Hermione trascorse le ore di
lezione con la testa decisamente tra le nuvole.
Malfoy e il suo segreto stavano
diventando una vera e propria ossessione che le impediva di concentrarsi nello
studio e nei compiti.
Verso le cinque del pomeriggio,
mentre si trovava ancora in biblioteca con Harry e Ron per una ricerca di
trasfigurazione, vide un uccellino di pergamena svolazzarle intorno e planarle
in grembo.
Con un gesto veloce, srotolò la
missiva e lesse il biglietto.
Come promesso, potrai
usufruire della biblioteca dalle 02.00 in poi, per le prossime 30
notti.
Gaza non farà
storie. È meglio per te se decidi di non creare ulteriori problemi. Ah ... vedi di
non farti scoprire!
D.M.
|
La caposcuola rilesse il messaggio
un paio di volte, dopodiché lo incendiò con fare stizzito.
...Non creare problemi...
... Non farti scoprire...
Ma chi si credeva di essere quel damerino da strapazzo per trattarla
come una bambina deficiente? E che Merlino di orario era dalle due in poi? Forse
Draco Malfoy non dormiva la notte, ma lei sì. Andare in biblioteca a quell'ora
significava non dormire né prima, né dopo. Non avrebbe rovinato il suo riposo e
il suo rendimento scolastico per quell'idiota arrogante!
Come una furia richiuse i suoi
libri e si diresse verso l'uscita della biblioteca.
"Herm, ma dove stai andando?" le
urlò Harry vedendola così furente.
"Devo parlare con una persona... ci
vediamo a cena!" rispose sbrigativa, prima di scomparire dietro il
portone.
Hermione stava avanzando a passo
di marcia fuori dalla scuola, verso il campo da quidditch, dove i serpeverde
avevano allenamento, quando un mormorio attirò la sua attenzione.
"Pss... Herm! Hermione!" la chiamò
una voce.
Hermione si voltò e dietro un
angolo vide la sua amica Gabrielle.
"Gaby, ma che ci fai là dietro?"
domandò curiosa la brunetta.
"Ciao tesoro! Ti ho vista uscire e
volevo essere sicura che non ci fosse l'Idiota con te!" commentò l'altra strega
con un'alzata di spalle.
La Griffyndor si sciolse in una
risata divertita, prima di rimproverarla bonariamente: "Gaby, quando la
smetterai di chiamarlo così?"
"Quando l'Idiota smetterà
di essere tale... quindi, mai!" rispose la biondina risoluta.
"Dai Gaby, lo sai che è un periodo
un po' così per lui... È confuso, disorientato! Quando finalmente avrà trovato
se stesso, ritornerà il solito ragazzo fantastico che è sempre stato!" affermò
Hermione con dolcezza.
"Immagino che fosse per ritrovare
se stesso che l'ho visto ispezionare il cavo orale della Patil stamattina!"
frecciò l'amica acida.
"Come mai sento una punta di
gelosia nella tua affermazione?" la punzecchiò Herm.
"Non ti ci mettere anche tu
adesso! Non me ne frega un accidenti con chi sta o non sta l'imbecille!" rispose
la ragazzina sempre più stizzita.
"L'Imbecille? Ma non era
l'Idiota, fino a pochi istanti fa?!" celiò la Grifoncina sadicamente.
La giovane corvonero fece un
sospiro rassegnato, prima di aggiungere: "Dai Herm, non parliamo più di
lui!"
"Di chi non dovreste più parlare?"
fece la voce di Harry, che, insieme a Ronald, era arrivato silenziosamente alle
spalle delle due streghe.
Gabrielle si voltò verso
Il-ragazzo-Idiota-e-Imbecille-che-è-Sopravvissuto e tuonò fredda: "Primo non è
carino origliare i discorsi altrui e secondo non sono affari che ti
riguardano!"
Harry stava per replicare, quando Ron,
con espressione da cucciolo ferito, si scusò per entrambi: "Gaby, principessa,
non arrabbiarti, non vi stavamo spiando, siamo capitati qui per
caso!"
La sedicenne si voltò verso il
rosso, che la sovrastava in altezza di ben due spanne, e con un sorriso
dolcissimo cinguettò: "Ronny, io non mi riferivo a te... so che non faresti mai
niente del genere!"
Harry che fino a quel momento era
stato in silenzio, sbottò infastidito: "Ah, io ascolterei di nascosto i tuoi
discorsi, mentre Cucciolo-Ronny, non si macchierebbe mai di un'azione tanto
meschina?!"
"E' quello che ho detto Potter!"
lo sfidò Gabrielle.
"Si può sapere perché
ce l'hai tanto con me Elly? Mi spieghi perché da un giorno all'altro
hai cambiato atteggiamento? Io e te eravamo amici, ottimi amici, oserei dire, eppure
, negli ultimi mesi se non tenti di evitarmi, mi attacchi e mi insulti!"
borbottò il moro confuso.
Con uno sguardo di fuoco, la bella
corvonero rimbrottò stizzita: "Hai anche il coraggio di chiedermi perché ce l'ho
con te? Ce l'ho con te perché sei un Idiota! IDIOTA! Io ero amica di Harry
Potter e mi spiace dirlo, ma di Harry Potter non c'è più traccia! E adesso se
vuoi scusarmi, non ho altro tempo da perdere con te!"
Gaby gli lanciò un'ultima occhiata
carica di astio e dopo aver salutato Herm e Ron si allontanò a passo spedito
verso l'entrata di Hogwarts.
I tre amici rimasero in silenzio
per qualche secondo, prima che il più giovane dei Weesley commentasse: "Amico,
io sono sempre dell'idea che Principessa sia innamorata di te!"
Harry ancora nervoso per il
comportamento della sedicenne, soffiò secco: "Se tutte le streghe fossero
innamorate di me in questo modo, mi resterebbe l'eremitaggio come unica
soluzione!"
"Cari i miei maschietti,
io vorrei starvi a spiegare le semplici ed elementari basi del pensiero femminile,
ma devo proprio scappare... a più tardi!" affermò Hermione prima di addentrarsi nel parco
della scuola.
La caposcuola avrebbe voluto far
capire ad Harry, perché Gabrielle era tanto furiosa con lui, ma al momento,
quello che le premeva di più era incontrare quell'antipatico, slavato di
Malfoy.
Ciao a tutte!!!
Non volevo farvi aspettare così tanto, ma quando sono tornata dalle
vacanze pasquali il disco rigido del mio pc ha pensato bene di rompersi. (Ho
imparato a bestemmiare in polacco! ^_^)
Fortunatamente avevo spedito via e-mail i primi cinque capitoli alla
mia adorata Venus (Grazie tesoro!!!) ... riuscendo così a recuperare quello che
avevo scritto. (Se non fosse stato così sareste potute diventare pensionate
in attesa del secondo capitolo!)
Il
capitolo è di transizione, ma mi è servito per far entrare in scena Harry
(l'Idiota!), Ron (no comment!) e Gabrielle (Scommetto che avete capito
all'istante di chi si tratta!!!).
Che ne
dite dei pettegolezzi che girano ad Hogwarts? Gran brutta bestia il
pettegolezzo!
Un
bacione e a presto! Rita
P.s.:
Fino al capitolo cinque cercherò di postare in tempi brevi!
RINGRAZIAMENTI:
sonaj: Grazie sonaj! Spero continuerai a seguirmi! ^_^
Baci
venus: Cucciola mia, ho preso un po’ di coraggio e ho
deciso di postare questa storia anche se è in corso d’opera. Sery però mi sono data
delle regole: non sarò affrettata, scriverò solo quello che sento e posterò solo
quando mi sentirò pronta. Insomma mi dedicherò la ficcy e me la coccolerò senza
pensare che tutti aspettano o che a qualcuno non può piacere. E se a qualcuno
non piace...chissenefrega!!! Che dici piccola i prossimi capitoli li vuoi sempre
ricevere in anteprima come l’AMICA raccomandata della sottoscritta, ^_- oppure
ti va di leggerle su efp? Sery ti voglio tanto tanto tanto bene e anche se te lo
dico tutti i giorni è sempre meglio riconfermalo!!! Grazie della fiducia che hai
in me, del coraggio che mi trasmetti e del tuo continuo affetto. A dopo...
baci!!! Rita
Babe: Grazie Babe! Mi fa enormemente piacere sapere
che hai letto le mie ficcy e che ti piaccia il mio modo di scrivere!!! Per
quanto riguarda le recensioni negative sentivo proprio il bisogno di far passare
quel messaggio... i consigli, le opinioni vanno bene, ma dare aria alla bocca
per scrivere commenti stupidi e maleducati proprio non lo reggo. Se si hanno
delle idee (positive o negative non importa) si devono portare avanti e
motivarle. È troppo facile sparare a zero e poi nascondersi. Spero che la storia
continui ad incuriosirti... Un bacio!
Tatiachan: Ciao!!! Se c’è una cosa per cui mi impegno
quando scrivo è proprio quella di non cadere nel banale. Mi piace scervellarmi
per trovare qualche idea originale e che possa colpire. Speriamo di riuscirci
anche con questa! Cavoli sono contenta di sapere che hai letto anche le mie
altre long-fic... non ti preoccupare se non ti ricordavi il mio nick... anch’io
faccio casino. Un bacione! ^_^
marygenoana: ciao Mary, che bello ritrovarti anche qui! Ho
fatto qualche mese di eremitaggio, ma la voglia di tornare era tanta! Un bacio e
a presto!!! Rita
Julietta: Cara Giulia, quando ho visto la tua recensione
non sapevo se ridere per la tua simpatia o commuovermi per la tua dolcezza!!! La
dedica tesoro mio era d’obbligo, perché davvero la tua mail mi ha dato una
grande carica. Se potessi ti darei uno di quegli abbracci stritolanti...grazie
ancora!!! Sono proprio felice che le mie idee d’impostazione ti siano
piaciute...la rossa non c’è e con quel bonazzo di siry vivo possiamo fare sogni
erotici a iosa!!! Te lo immagini nudo e spalmato di panna e nutella... è meglio
che mi limito sennò devo mettere nc17 ai ringraziamenti! Figo vero il profumo
all’orchidea nera e al fior di loto?! Sono andata a cercare gli ingredienti del
mio profumo preferito et voilà!!! Spero con tutto il cuore di non deluderti con
questa storia. Un bacione grandissimo e a presto!!! Rita
Goldfish: Beaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa sono troppo contenta di
averti ritrovato qui! Tesoro mi sono mancati tanto i nostri pettegolezzi
anti-maschio!!! È vero sono sparita per un po’, ma ora eccomi... mi dovrai
sopportare ancora! ^_- Sai cara ero andata a fare alcuni mesi sabbatici in
eremitaggio... (mi nascondevo nella grotta dove Silente ed Harry hanno trovato
l’horcrux, poi però ho scoperto che l’umidità faceva male ai miei capelli e sono
tornata in efp). Sì forse sono stata parecchio diretta nell’avvertenza
pre-recensione, ma mi sono rotta di rimanere male per delle oche che si limitano
ai "che schifo"... a casa mia alle galline si tira direttamente il collo!!! Bea
vedrai che carino che sarà il mio nuovo Draco... schivo e misterioso. Ora ti
abbraccio e spero di trovarti anche al prossimo capitolo! Rita ^____^
Silvia90: ciao Salvietta! Anch’io non l’ho mai potuta
vedere la roscia, quindi visto che mi era concesso decidere del suo destino l’ho
eliminata, come Voldy e Lucy... i nostri poveri cuccioli sono già stati
traumatizzati abbastanza da quelle palle al piede. Spero che la storia continui
ad intrigarti. Baci baci!!!
bychan: Hola! Fa sempre strapiacere ritrovare le mie
vecchie amichette delle recensioni, soprattutto quando ti dicono che ti stavano
aspettando. ^__^ Grazie cara e spero che la ficcy nuova non ti deluda! Un
bacione grande!!!
merryluna: Ciao! Anch’io adoro "Eppure Sentire" ... è una
canzone che sento dentro, mi scorre nelle vene tutte le volte che l’ascolto.
Sono contenta che tu abbia letto anche le altre mie storie... mi fai sentire
importante! Il nuovo Draco osserva tutto e tutti (è diventato più riflessivo il
nostro principino!), ma comincerà ad osservare sempre meglio una certa
brunetta... vedrai!!! Di preciso non so cosa è andata a cercare Hermione in
biblioteca quella notte, ma si sa quella curiosona se non sta sempre in mezzo ai
libri non è contenta! Un bacio e alla prossima!!!
gemellina: Ciao Francy!!! Che bello le tue recensioni sono
sempre una costante piacevole... speriamo ti piaccia anche questa ficcy! Un
bacione gigante e a presto! Rita
lunachan62: Federica tesoro, ciao!!! Bene se mi dici che
l’inizio ti convince mi sento molto più tranquilla. Sai il tuo parere è
importante, perché mi segui dall’inizio e riesci a notare anche i piccoli
cambiamenti. Spero di ritrovarti come sempre anche al prossimo chappy. Un bacio
enorme!!! Ri
cobwy23: Ciao!!! Nella mia ultima long-fic Ginny se n’era
andata ed era diventata lesbica, ma in questa ho provato un sottile piacere a
non farla neanche nascere (Oh, quando una è insopportabile è insopportabile!!!).
Sono contenta che il primo capitolo ti sia piaciuto, (niente arzigogolamenti,
perché non ne sono capace... sono più da riassunto che da lunghe ed estenuanti
descrizioni!)e spero vivamente che troverai qualcosa di magico anche nei
prossimi. Grazie per la rece e baci.
Valemione: Ciao tesoro! Finalmente sono tornata... ho avuto
un momento di crisi mistica, ma poi mi sono decisa a riprendere la strada di
casa. Efp casa, dolce casa!!! Ti piace il mio nuovo Draco? Per com’è l’ho
sviluppato nella mia testolina bacata è un gran bel figo!(Come se non lo fosse
sempre e comunque!^_^). Vale cara sono proprio felice di averti ritrovata anche
qui (Chissà come mai, ma non avevo dubbi... mia fedele e dolce amichetta delle
recensioni!). Ti mando un bacione grande. ^_- A presto. Rita
Claheaven: Ciao Claudia! Penso di essere definitivamente diventata un
uomo! Tra te che mi dici che ho gli attributi ed io che ho l’ansia da prestazione
nello scriverti... non ci sono più dubbi! Non ti conosco se non tramite i
tuoi scritti, ma mi viene difficile sia lasciarti una recensione, sia risponderti a
questa che mi hai lasciato... mi sento un po’ in soggezione insomma! Non
so, ma divento abbastanza timida ed impacciata con chi ritengo più brava di
me (complessi d'inferiorità!). Bene ora che hai capito che sono fuori come un vaso di gerani,
posso dirti che hai uno stile pazzesco. Leggere una tua storia è come bere della
tequila: ti graffia la gola, ti lascia un po’ sbandata, però ti piace e non
potresti farne a meno! (Non sono un’alcolizzata per la cronaca!) Mi ha fatto
molto piacere ricevere un tuo commento e mi fa piacere che concordi con me
sull’inutilità di certe recensioni e sull’andare per gradi tra Draco ed Herm (ci
sei già tu cara che li rendi sempre estremamente focosi ed appassionati!). Ho
iniziato questa ficcy con il preciso intento di scriverla per me stessa e per
nessun’altro. Terrò conto esclusivamente delle mie sensazioni e dei miei
tempi... speriamo che il risultato sia buono, quanto le aspettative. Un bacio e
grazie! Rita
|
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Capitolo 3 *** L'ira funesta del bell'addormentato! ***
3.L'irafunesta del bell'addormentato!
Alla ricerca del cuore di
Drago.
3. L'ira funesta del
bell'addormentato!
Hermione arrivò al campo da
quidditch, nel momento in cui la squadra dei serpeverde si stava apprestando a
rientrare a scuola.
Due dei verde-argento, tra
cui Draco Malfoy, la guardarono storto, mentre gli altri si lasciarono andare in
apprezzamenti non proprio cavallereschi.
Dopo la fine della guerra, molti
dei sostenitori del Signore Oscuro e della purezza del sangue avevano avuto dei
veri e propri voltafaccia. L'odio verso i babbani ed i mezzosangue era caduto
nel dimenticatoio e tutte le barbare uccisioni, le violente lotte che avevano
scosso il mondo magico parevano solo una stupida leggenda, una fantasiosa
menzogna.
Mentre con sguardo disgustato la
strega passava davanti a quei maiali ipocriti, Theodore Nott, le chiese aspro:
"Cosa vuoi Mezzosangue?"
La caposcuola gli sorrise
apertamente, prima di replicare: "Meno male Nott, che qualcuno della nobilissima
e purissima casa di Salazar è rimasto coerente!"
Senza degnarlo di una parola di
più, Hermione si girò verso Malfoy e dichiarò pacata: "Malfoy, la McGranitt ti
vuole nel suo ufficio, adesso!"
Mentre la grifoncina riprendeva
il cammino verso la scuola, Draco Malfoy lasciò le fila dei serpeverde per
seguirla da lontano.
Quando i due furono lontani da
occhi indiscreti, Draco fronteggiò Hermione e domandò secco: "Cosa vuoi? Non ti
è arrivato il messaggio?"
Hermione decise di saltare i
convenevoli ed arrivare subito al sodo: "Voglio l'uso della biblioteca a
mezzanotte!"
Lo slytherin, mantenendo la sua
proverbiale calma, dichiarò asciutto: "Forse non hai capito che chi stabilisce
le regole sono io! Ho detto alle due e tu potrai utilizzare la biblioteca solo a
quell'ora. Senti Granger ti sto facendo un favore, vedi di non rompere più del
necessario!".
Detto questo il biondino le voltò
le spalle e si diresse verso il portone d'ingresso.
Hermione più infuriata che mai lo
raggiunse e sbottò incattivita: "Malfoy non tirare la corda... potrei anche andare
da Silente ad informarlo che eri nella sezione proibita ieri notte!"
Uno sguardo carico di odio
lampeggiò negli occhi argentei di Draco, che afferrò la brunetta per un polso,
sibilandole: "Fa come ti pare, ma ricorda che sarebbe sempre la tua parola,
contro la mia!"
Il biondino lasciò la presa e si
allontanò da lei, varcando l'entrata di Hogwarts, come se quello scambio di
opinioni non fosse mai avvenuto.
Lo detestava!
Lei detestava Draco
Malfoy con tutto il cuore!
Questo fu il pensiero ricorrente
di Hermione Granger, per quel pomeriggio e per tutta la sera.
Se prima era la semplice
curiosità a spingerla a scoprire che cosa stava architettando Malferret, ora era
diventata una questione di principio.
Ma chi si credeva di essere quell'egocentrico,
arrogante per trattarla in quel modo? Lui faceva le regole... lui
le faceva un favore... lei non doveva rompere... bla bla blabla.
Avrebbe scoperto il segreto di
quello stupido viziato ad ogni costo e se si fosse trattato di qualcosa di
illegale, o peggio, di criminale, come immaginava, non avrebbe esitato a
denunciarlo.
La spavalderia di Malfoy aveva i
giorni contati!
***
Era quasi mezzanotte, quando
Hermione rientrò alla torre Grifondoro, dopo la ronda.
Stanca e provata dall'ultima
notte insonne si lasciò cadere su uno dei divanetti della sala comune e chiuse
gli occhi. Mancavano ancora due ore al suo giretto notturno in biblioteca e
sicuramente un pisolino non le avrebbe fatto male.
Si era abbandonata al sonno,
soltanto da una ventina di minuti, quando un Ronald Weesley affannato ed urlante
l'aveva destata.
"Herm mi serve il mantello di
Harry, dove l'hai messo?" aveva vociato Weesley non appena l'aveva vista distesa
su uno dei divanetti.
Hermione che dallo spavento per poco
non era caduta, gli rivolse un'occhiataccia e berciò: "Ronald Weesley se
tu non te ne fossi accorto stavo dormendo e tu mi hai barbaramente
risvegliato!"
"Scusa, scusa tanto Herm, ma ho
bisogno del mantello. Devo vedermi con Padma stasera e sono già in super
ritardo!" replicò il rosso sbrigativo.
La brunetta gli rifilò un
sorrisino malizioso che fece diventare Ron bordeaux come la tappezzeria della
sala e poi molto pacatamente lo informò: "Ron, mi fa piacere che la tua storia
con Padma vada bene, ma il mantello serve a me, stanotte!"
"Mione dai, ti prego, ti prego,
tipregotiprego!!!" piagnucolò l'amico, in ginocchio di fronte a lei.
"Ron, non
lo faccio per cattiveria... mi serve davvero il mantello di Harry stanotte!" provò a
replicare la brunetta, in difficoltà.
Il rosso sbuffò sonoramente
cominciando a sbraitare: "Neanche dovessi incontrarti con un ragazzo. Non muore
mica nessuno, se per una sera decidi di saltare l'appuntamento con i tuoi
adorati libri!"
Hermione lo fulminò con lo
sguardo, prima di chiarire: "Harry ha prestato a me il mantello e stanotte lo
userò io, cascasse il mondo!"
"Come vuoi, poi, però, non
ti venire a lamentare da me, quando rimarrai una vecchia zitella, sola, acida
e senza uno straccio di amico!" strillò Ron, dandole le spalle ed avviandosi verso
il buco del ritratto.
La caposcuola dei Griffyndor si
alzò di malavoglia dal sofà e sospirando affranta richiamò l'amico: "Va bene
Ron, hai vinto! Vado in camera mia a prenderti il mantello."
Ron tornò indietro e con un sorriso
gaio, stritolò Hermione in un abbraccio:"Lo sapevo, lo sapevo che mi avresti
aiutato. Grazie Mione! Sei fantastica, mitica, meravigliosa... la migliore amica che
avessi mai potuto desiderare!!!"
La strega si allontanò dal quel
ruffiano patentato e velocemente andò a prendere l'oggetto del
contendere.
Nel giro di pochi secondi il
rosso si era lanciato a razzo fuori dalla torre, non prima, però, di aver
stretto in un altro abbraccio carico di gratitudine la sua
salvatrice.
Di nuovo sola, la bella
caposcuola si sdraiò sul divano davanti al caminetto, cercando di trovare una
soluzione alternativa al mantello dell'invisibilità.
Rinunciare al giro in biblioteca
era fuori discussione: doveva a tutti i costi portare a termine la sua missione
contro Draco Malfoy.
Preparare una pozione
dell'invisibilità era troppo lungo e complicato, mentre l'idea di girare tutta
la scuola a volto scoperto non era neanche da prendere in
considerazione.
Alla fine Hermione decise che la
soluzione più adatta al suo problema era di prendere a prestito la mappa del
malandrino da Harry.
Con quella sarebbe potuta
arrivare in biblioteca, senza essere vista da nessuno.
Cercando di non fare il minimo
rumore entrò nel dormitorio maschile del settimo anno e si diresse vicino al
letto dell'amico.
Trovandolo vuoto, decise di
frugare nel suo baule, per prendere direttamente ciò che le serviva.
Quando ebbe trovato la mappa se la infilò in
tasca e scrisse un bigliettino per il moro.
Ho preso in prestito la
mappa... te la restituisco domani a colazione!
Ehm... ehm... Non è che
tutta questa attività notturna farà peggiorare i tuoi voti
scolastici?!
Harry James Potter ricordati
che abbiamo i MAGO quest'anno!
Tvb!
Herm |
Dopo aver appoggiato la pergamena sul comodino,
Hermione si avviò verso la sacra dimora della cultura.
Quando giunse alla sezione
proibita della biblioteca erano quasi le due.
Era stato relativamente semplice
e veloce arrivare fino a lì, visto che i corridoi di Hogwarts erano
deserti.
La caposcuola rosso-oro, con
l'aiuto della mappa, aveva potuto controllare la posizione di studenti e
professori: la maggior parte dei ragazzi si trovava nei rispettivi dormitori,
eccezion fatta per un numero limitato di coppiette imboscate per il castello,
mentre i professori erano già nei loro alloggi, salvo Piton che stava
trafficando con chissà cosa nell'aula di pozioni.
Hermione superò gli ultimi
scaffali della biblioteca, pronta ad una nuova ed accesa discussione con
quell'odioso di Malfoy.
Difatti appena il biondo la vide
non mancò di commentare: "Granger cos'è non sai neanche leggere l'ora? Fino a
prova contraria non sono ancora le 02.00!"
Hermione respirò a fondo ed evitò
di cedere alle provocazioni di quella serpe velenosa.
In un attimo Malfoy fece
lievitare al loro posto i grossi tomi che stava leggendo e si preparò ad
andarsene.
Prima di lasciare alla
bruna l'uso della biblioteca si congedò ribadendo: "Granger se non mi darai
fastidio credo proprio che io e te riusciremo ad andare d'accordo! Ci vediamo domani
alle 02.00 precise!"
***
Quella notte
e tutte le notti successive trovarono Hermione impegnata a cercare di scoprire
cosa stesse architettando Malferret.
A nulla valsero purtroppo gli incantesimi, le
esplorazioni di migliaia di libri, gli appostamenti in biblioteca prima
dell'orario prestabilito: dopo una settimana di dure ricerche il segreto di Malfoy
era rimasto tale!
Una notte tuttavia la dea della
fortuna parve baciare la grifoncina, o almeno fu quello che le fece
credere.
Quel martedì, come faceva ormai
da nove notti, Hermione si recò in biblioteca con la speranza che Malfoy
compisse un passo falso e le desse l'opportunità di trovare qualche indizio
utile.
Quando arrivò nella sezione
proibita, la bella caposcuola, invece di scorgere il nemico che si preparava ad
andarsene, trovò un bel principe biondo addormentato sui libri.
Draco Malfoy, visibilmente
stanco, giaceva dormiente su uno scrittoio: le braccia incrociate sopra il
ripiano gli sostenevano la testa, mentre i capelli sparsi sui libri lasciavano
scoperto il viso stranamente disteso.
Hermione rimase fortemente colpita dall'espressione dolce e tenera di
Malfoy.
Tornata in
sè, qualche istante dopo, si diede mentalmente della deficiente, perché Malfoy non
avrebbe mai potuto lontanamente assomigliare a un ragazzo dolce o
carino!
Finalmente il biondastro aveva
commesso il suo errore ed ora lei ne avrebbe potuto approfittare.
Molto lentamente la grifoncina si
avvicinò alla scrivania e cominciò a dare un'occhiata ai grossi tomi che vi
erano appoggiati sopra.
Sul suo viso apparve un'espressione
di puro stupore: Draco Malfoy stava facendo delle ricerche segrete
su... sui...
All'improvviso il polso le venne
afferrato dalla mano dello slytherin e due occhi ghiaccio la fissarono
cattivi.
"Che cazzo stai facendo?" sibilò
Draco, spingendola con forza su una sedia.
Hermione non aveva mai visto
degli occhi guardarla con tanto odio e disprezzo.
"Dovevi farti i cazzi tuoi
Granger... solo farti i cazzi tuoi!" continuò duro.
Per la prima volta dopo molto
tempo Hermione ebbe paura.
Se Malfoy avesse stretto ancora
un po' la presa su di lei, il polso si sarebbe spezzato.
"Adesso vedrai come ci si sente ad essere
violati, prevaricati, invasi nei propri segreti più intimi!" ringhiò lui cattivo,
puntandole la bacchetta contro la fronte ed entrando prepotentemente nei
ricordi e nei pensieri della gryffindor.
Hermione sentì chiaramente Draco
introdursi e vagare nella sua mente, ma non riuscì a fare niente per
impedirlo.
Avrebbe voluto gridare per chiedere
aiuto, avrebbe voluto picchiarlo, prendere la sua bacchetta e sfidarlo, ma l'unica
cosa che riuscì a fare fu quella di piangere.
Alla vista delle lacrime, Draco
abbassò la bacchetta, ma non smise di fissarla con odio.
"Cos'è la nobile eroina
si sente forse tradita?! Delusa?! Arrabbiata?! Raggirata?! Che questo
ti serva da lezione stupida ficcanaso! Non permetto a nessuno di arrogarsi il
diritto di invadere la mia vita senza un preciso invito!" chiarì lo slytherin
secco.
Hermione rimase immobile a
sentire quelle frasi cariche di risentimento e di rabbia, una rabbia ed un
risentimento che dovevano avere origini antiche.
Senza poterlo impedire la
brunetta cominciò a singhiozzare sempre più forte: copiose e calde lacrime
cadevano sulle sue mani, mentre un senso di oppressione e di inadeguatezza la
pervase.
Fu solo quando Draco le
allungò un fazzoletto che la grifoncina parve calmarsi.
Timidamente prese quel candido pezzo di stoffa dalle bordature
verdi e argento e alzò gli occhi verso Malfoy, che la stava guardando
stranito.
"Vai a dormire Granger e
dimentica quello che è successo!" le disse lui calmo, rimettendo in ordine i
libri.
Hermione anche se si sentiva
priva di forze si costrinse ad alzarsi e lentamente si diresse alla torre
grifondoro.
Ciao a tutte belle e care
fanciulle!
Eccomi
giunta con il terzo capitolo... Che ne
dite?
Volevo
informarvi che ho quasi finito di scrivere anche il sesto capitolo... insomma
non sto proprio battendo la
fiacca!
Un bacio
grande a tutte le ragazzuole che recensiscono e anche a quelle che
leggono.
Un saluto affettuoso anche alla mia
Sere!!!
RINGRAZIAMENTI:
julietta: Ciao
tesoruccia!!! Tanto per fare un po' di sani pettegolezzi al femminile il mio
profumo preferito è proprio Euphoria! Giuly usiamo lo stesso profumo. siamo
gemelline di parfume! Hermione non poteva avere un profumo dolciastro o banale e
quindi mi è venuto in mente di darle il mio che trovo meraviglioso... sono
andata a vedere gli ingredienti e ho deciso di inserire quelli più intriganti.
Et
voilà... les jeux sont fait! Quindi tesoro hai tutte le carte in regola per poter
conquistare Draco... e anche Sirius spalmato di tutte le schifezze che vuoi.
Sono contenta che il mio Draco taciturno e solitario ti soddisfi... da brava
mamma di questo soggetto ti posso dire che ci darà delle soddisfazioni! Gaby è
proprio la sorella di Fleur e la piccola darà del filo da torcere a quel
tontolotto di Harry. Ora ti lascio e ti mando un super bacione. Grazie mille per
il tuo affetto!!! Ri
lunachan62:
Federica ciao! No, dai non mi tirare le orecchie... Draco rimane sempre in pole
per quanto riguarda le mie preferenze maschili, ma certamente non posso
disdegnare quel bel tenebroso di Sirius. A dirla tutta non mi dispiace neanche
Remus... sarà l'effetto malandrini, non so. Davvero ti sembro maturata nello
scrivere? È davvero un grosso complimento per me questo, visto che sono sempre
un po' insicura. Avevo pensato di smettere, perché non mi sentivo all'altezza di
certe autrici, ma poi mi sono detta che scrivere mi piace e che schifo, schifo
non faccio... per cui eccomi qua. Mi fa piacere che il taglio che sto dando alla
coppia ti piaccia... Draco mi intriga molto così ed Herm per me è sempre
meravigliosa. Per quanto riguarda Harry ho deciso di infierire un po' su di lui
(Ginny non c'è e Ron per questa volta lo faccio riposare!). Ti abbraccio Fede e
ti aspetto alla prossima. Baci. Rita
gemellina:
Ciao Francy!!! Anche io ho un desiderio un po' morboso di vedere Harry Potter
come un imbecille. Non so, mi viene naturale che lo trattino male... forse
perché la figura dell'eroe campato per aria non mi ha mai convinto del tutto.
Beh per quanto riguarda i pettegolezzi sono convinta che siano qualcosa di
micidiale... la gente si inventa di tutto pur di dare fiato alla bocca! Vedrai
il nostro Draco che faccia farà quando scoprirà alcune delle voci che girano su
di lui. (Poi dicono che quelli perfidi sono tutti a serpeverde... è a grifondoro
che ci sono le serpi, tranne la nostra Herm, ovviamente!) Un bacio e a presto!
Ri
crici82:
Ciao! Sono contenta che l'inizio ti piaccia e soprattutto che ti piaccia Draco.
Avevo qualche timore che il mio biondino versione "misterioso e solitario" non
riscuotesse consensi... (vabbè che lui riscuoterebbe consensi anche con un sacco
della spazzatura in testa!). Spero che continuerai a seguire la storia. Un
bacio. Luz
white_tifa:
Ciao carissima! Mi ha fatto piacere ricevere una tua recensione dopo tempo! ^_^
Sono contenta che la mia idea su come impostare la nuova ficcy ti sia
piaciuta... spero vivamente di non deludere le tue aspettative in corso d'opera!
Un bacio. Rita
Cobwy23:
Ciao!!! Eccomi con un nuovo capitolo che spero ti sia piaciuto quanto gli altri
due. Il mio Draco è sì schivo e un po' solitario, ma non ha perso del tutto la
sua vena da serpente. Si è incavolato di brutto, però quando ha visto piangere
la nostra Herm si è sentito un po' in colpa. Cosa accadrà adesso? Per saperlo
dovrai aspettare il prossimo capitolo. Un bacione grande.
Luz
Goldfish: Bea tesoro, ogni volta che leggo una tua recensione hai
il potere di farmi affiorare il sorriso sulle labbra. Ti trovo sempre così
limpida e schietta che mi metti troppo a mio agio. Forse non sono ancora
esattamente al mio massimo della forma per scrivere ma sto pian piano
ripartendo. Cavoli Bea, dopo "inaspettatamente" che è piaciuto davvero molto ho
sempre un po' il timore di deludere le aspettative di chi legge... devo cercare
di non perdere di vista il punto focale e cioè che scrivo per me e per scaricare
le mie nevrosi da pazza schizzata! Harry-idiota dovrebbe diventare un must per
le ficcy, mentre per quanto riguarda il tuo Draco 'schivo e tenebroso' vedrai
che ti farò contenta!!! ^_^ Un bacio e alla prossima. Rita
Synnovea: Elenuccia non sai che piacere che mi ha fatto
ritrovarti anche qui! (Sì lo sai perché te l'ho scritto anche nella mail!) Come
ti ho già anticipato la nostra Hermione sarà massiccia ed inkazzata come sempre
e Draco sarà sempre il solito figaccione anche se un po' più tenebroso. Vediamo
se il modello alla "Scamarcio" riscuoterà un tuo parere favorevole. Ti mando un
bacione gioia bella e spero di ritrovarti presto!!! Ri
Babe: Ciao! Grazie mille per i complimenti... spero tanto con
questa nuova ficcy di riuscire a scrivere una storia che piaccia quanto
"inaspettatamente". Ma davvero girano certi pettegolezzi nella tua scuola? Non
ti invidio per niente! Grazie per la recensione e a presto! Luz
|
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Capitolo 4 *** Gita a Londra! ***
Alla ricerca del cuore di
Drago.
4. Gita a Londra
Quella notte Hermione non dormì: incubi
terrificanti la costrinsero a girarsi e rigirarsi nel letto inquieta e
tremante.
Nei suoi sogni vide Malfoy dormire sereno e poi
trasformarsi in un mostro terribile pronto ad aggredirla. Sognò Harry e Ron che la
guardavano con disprezzo e la scacciavano; rivide Voldemort cercare di ucciderla
come l’estate precedente.
Alle sei del mattino, la giovane strega, stanca
di quella gabbia che era diventata il letto, decise di alzarsi.
Con un grosso sforzo si preparò e
scese dalla torre: forse fare un giretto per la scuola le sarebbe servito a
calmare i nervi scossi e a schiarirsi le idee.
Mentre si stava mollemente trascinando per uno dei corridoi di Hogwarts, Hermione s’imbatte
in un più che arzillo Albus Silente.
"Buongiorno signorina Granger,
mattiniera come sempre!" le disse il vecchio preside sorridendo
dolcemente.
"Buongiorno professor Silente"
rispose lei pacata, cercando di ricambiare il sorriso.
"Signorina Granger la vedo molto
pallida, è sicura di sentirsi bene?" domandò l’anziano mago, studiandola con i
suoi occhietti cerulei.
"Sto… sto bene signore,
ho solo riposato male stanotte!" balbettò la brunetta a disagio.
"Sarà sicuramente così signorina
Granger, ma se andassimo ad accertarcene da Madama Chips io starei più
tranquillo!" affermò il preside, prendendo sottobraccio Hermione ed avviandosi
verso l’infermeria.
"Ma Signore, io…" provò a
ribellarsi la caposcuola, prima di venire interrotta dal vecchio
professore.
"Signorina Granger lo faccia per
me. Plachiamo i timori di un vecchietto, un po’ troppo ansioso!" commentò
Silente con una punta di ironia nella voce.
Hermione si abbandonò al braccio
gentile del preside ed insieme entrarono in infermeria.
Dopo averla visitata Madama Chips
la informò sulla diagnosi: "Signorina Granger, lei ha la febbre alta ed è molto
debilitata. Resterà qui per un giorno o due di assoluto riposo".
Hermione provò a protestare, ma
sia la medimaga che il preside furono irremovibili.
"Signorina Granger se Poppy è
convinta che le servano due giorni di riposo, lei starà due giorni a riposo! Se
è preoccupata per le lezioni perse, mi assicurerò io personalmente che gli
insegnanti le diano gli appunti necessari per rimettersi in pari" - affermò
Silente serio, prima di continuare - "Cerchi di dormire un pochino prima che il
signor Potter e il signor Weesley vengano ad importunarla!" concluse strizzandole
l’occhio.
Dopo aver preso una pozione per la
febbre ed una leggera pozione calmante, Hermione si lasciò cadere nelle braccia
di Morfeo.
***
Dopo tredici ore di sonno
ininterrotto una tenace e combattiva strega dagli occhi dorati ritornò alla
realtà.
Dalla finestra dell’infermeria
Hermione poté vedere il sole morire dietro le montagne, lasciando il posto ad un
candido e delicato spicchio di luna.
Stava per alzarsi e sgranchirsi un
po’ le gambe, quando una seria e composta Madama Chips arrivò da lei con un
vassoio.
"Ben svegliata Signorina Granger.
Qui c’è la sua cena e qui ci sono le pozioni per aiutarla a rimettersi in
sesto!" la informò la medimaga.
"Madama, mi scusi, ma io mi sento
in forma… non potrei tornare alla torre?" domandò la brunetta trepidante.
"Non se ne parla. Se fa la brava e
segue tutte le mie indicazioni, potrà uscire dall’infermeria domani sera"
replicò Poppy severa.
Hermione si lasciò cadere
nuovamente tra i cuscini, esasperata.
"Madama Chips, mi scusi, non è
venuto nessuno a trovarmi oggi?" chiese poi speranzosa.
La medimaga addolcì lo sguardo e
fece lievitare sul letto di Hermione una grossa scatola.
"Signorina Granger, lei è davvero molto
fortunata ad avere tante persone che si preoccupano per lei e le vogliono bene.
Il signor Potter e il signor Weesley sono passati almeno sette volte tra questa
mattina e questo pomeriggio. Stamattina è venuta a trovarla la signorina Delacour
che ha lasciato questo libro per lei. Il signor Paciock le ha portato dei
biscotti, mentre le gemelle Patil e la signorina Brown le hanno lasciato alcune
riviste di moda. Verso le cinque sono venuti a vedere come stava anche il professor
Silente con la professoressa McGranitt" - elencò Madama Chips come una brava
segretaria - "Ah, dimenticavo poco fa è passato anche il signor Malfoy che le
ha portato gli appunti delle lezioni che ha saltato oggi!" - concluse la strega
spiccia.
Il sorriso che era fiorito sul
viso di Hermione a sentire tutti quei nomi, sparì all’improvviso con
l’ultimo.
Un senso di irrequietezza la
pervase e con la mente ritornò alla notte precedente.
Era molto arrabbiata con Malfoy
per il suo comportamento oltraggioso, ma una piccola parte di lei ce l’aveva
anche e soprattutto con se stessa.
Hermione aveva
indubbiamente subito un torto, eppure sentiva, in cuor suo, di esserselo meritato.
Aveva intenzionalmente toccato il nervo scoperto di Malfoy e ne aveva pagato le
conseguenze.
La caposcuola rosso-oro sapeva che
il principe dei serpenti odiava essere controllato e spiato, ma ugualmente
l’aveva spiato e controllato.
La bella brunetta avrebbe passato
tutta la sera persa in quei ragionamenti, se Harry, Ron e Gaby non fossero
arrivati a rallegrarle la serata.
I tre amici tra battute, scherzi e
bisticci ebbero il potere di farla sorridere e rasserenare.
Quella notte i sogni di Hermione
Granger furono popolati di giochi, risate e tanta, tanta allegria.
***
Il giovedì mattina per la
grifoncina trascorse lento e sereno.
Tra un pisolino e l’altro, una
lettura e l’altra giunse anche l’ora del pranzo.
Hermione che aspettava da un momento
all’altro l’arrivo dei suoi migliori amici, si trovò sorpresa nel vedere Draco
Malfoy entrare in infermeria e dirigersi verso il suo letto.
I due ragazzi si fissarono per un
lungo istante senza dire nulla, poi, Malfoy prese la parola: "Come
stai?"
La caposcuola rimase interdetta nel
sentire un tono quasi dolce, ma prontamente rispose asciutta: "Meglio, sto
meglio!"
Malfoy, dopo quella risposta,
prese un lungo respiro e disse: "Senti Granger, io credo, sì voglio dire, forse
ho esagerato l’altra sera…"
Il biondino stava per aggiungere
qualcos’altro quando Harry e Ron irruppero nella stanza.
Dopo un primo momento di
smarrimento i due gryffindor si avvicinarono al letto dell’amica e
l’abbracciarono calorosamente, facendo un cenno di saluto anche al
biondo.
"Potter! Weesley!" si limitò a
dire freddamente Draco.
Hermione che fino a quel momento
era rimasta zitta, si affrettò in una scusa: "I professori mi hanno preparato
gli appunti delle lezioni perse e Malfoy è stato così gentile da venire a
portarmeli!"
Mentre Potty e Lenticchia si
guardarono stupiti, Draco replicò: "Dovere Granger, dovere! Comunque adesso devo
andare… ci si vede in giro!"
Detto questo lo slytherin si
dileguò, lasciando i tre amici da soli.
Finalmente dopo due giorni di
assoluto e nauseante risposo, quel giovedì sera, Hermione Granger poté tornare
alla solita vita.
***
Draco Malfoy dall’incontro in
infermeria non aveva più avuto modo di parlare a quattrocchi con Hermione
Granger.
La caposcuola non si era più
presentata di notte nella sezione proibita e questo gli aveva fatto intuire che
la questione tra loro era stata risolta.
Lui le aveva chiesto scusa a suo
modo e lei sembrava aver accettato queste scuse.
Draco era convinto che la faccenda
"Granger" fosse stata completamente archiviata, quando, rientrando nei
sotterranei, dopo un allenamento di quidditch, trovò davanti alla porta di
camera sua un pacchetto anonimo.
Entrato in camera, si sedette sul
letto e lentamente scartò il pacchetto, tirando fuori il libro che vi era
contenuto.
Sulla copertina rilegata c’era
l’immagine in rilievo di un uomo, un cavaliere forse, che portava in mano un
grosso scudo e sulle cui spalle era legato un lungo mantello.
Draco si soffermò qualche secondo
sul titolo: LA VITA DI SAN GIORGIO.
Mentre stava rigirando il libro
tra le mani, un piccolo biglietto rotolò fuori dal testo, finendo ai suoi piedi.
Velocemente lo raccolse e ne lesse
il contenuto.
Malfoy spero accetterai
questo libro insieme alle mie scuse!
Ti dò la mia parola che non
m’intrometterò più nei tuoi affari.
H. G.
|
Draco rimase colpito da quel
gesto, ma poi si ritrovò a pensare che non poteva aspettarsi niente di meno da
un’onesta e civile gryffindor come la Granger.
Il libro di Hermione rimase sul
suo comodino per diversi giorni, finché una sera non decise di prenderlo in mano
e iniziare a leggerlo.
Draco Malfoy stette alzato tutta
la notte per leggere "La vita di San Giorgio" e all’alba delle cinque, cominciò
a riflettere sul fatto che un piccolo aiuto per le sue ricerche non gli avrebbe
fatto male.
Molto probabilmente si sarebbe
pentito in eterno di quello che stava per fare, ma arrivati a quel punto doveva
rischiare il tutto per tutto!
***
La caposcuola rosso-oro era appena
uscita dal corso opzionale di Aritmanzia, quando vide il principe dei serpenti
appoggiato ad un corridoio in attesa di qualcuno.
Si guardarono per un brevissimo
istante negli occhi e Hermione capì che stava aspettando proprio lei.
Gli era arrivata quasi di fianco,
quando lo slytherin le si parò davanti con il suo solito ghigno stampato in
faccia.
"Stai cercando qualcuno caposcuola
Malfoy?" gli chiese asciutta.
"No, visto che ti ho appena
trovata!" rispose il biondino col suo tono più indifferente.
"Cosa vuoi Malfoy?" domandò poi,
venendo subito al punto.
"Non qui! Ti aspetto alle serre
tra mezzora!" replicò lui, prima di andarsene.
"Merlino come lo detesto! Ma se
pensa che andrò a sentire cosa vuole si sbaglia di grosso!" esclamò Hermione
stizzita.
A passo di marcia la griffyndor se
ne tornò alla sua torre, maledicendo Malfoy e il suo atteggiamento indisponente.
Se il biondastro credeva che avrebbe seguito i suoi ordini senza fiatare, si
sbagliava di grosso.
Era quasi scaduta la mezzora,
quando una brunetta, imprecando contro la sua dannata curiosità, prese la giacca
e si avviò di corsa alle serre.
Appena entrò nel regno di Madama
Sprite, Hermione vide un Malfoy visibilmente seccato che l’aspettava.
"Granger hai la più pallida idea
di che cosa voglia dire il termine ‘puntualità’?!"
La strega lo fulminò con lo
sguardo, prima di replicare freddamente: "Io imparerò il significato di
puntualità, quando tu imparerai l’uso dei termini ‘per favore’ e
‘grazie’!"
Draco fece un ghigno divertito:
era talmente irritante e testarda quella strega da trovarla quasi
simpatica.
"Che hai da ridere?" lo attaccò
subito lei aggressiva.
Lo slytherin si lasciò andare in
una vera e propria risata, prima di giustificarsi: "Niente, niente… è che sei
talmente buffa che non riesco a trattenermi!"
"Se mi hai chiamato qui solo per
prenderti gioco di me, allora tolgo il disturbo" sbottò lei, facendo dietro
front.
"Dai non fare la permalosa
Granger, ti ho cercata perché ho bisogno del tuo aiuto!" spiegò il biondo
spiccio.
Hermione si voltò verso di lui e
con fare teatrale disse sferzante: "Cosa hanno appena ascoltato le mie
orecchie?! Il purissimo e perfettissimo Draco Malfoy ha bisogno dell’aiuto della
sporca mezzosangue?! Credo che dopo questo, potrei anche morire
felice!"
"Se non la pianti, ci penserò io
ad abbreviare la tua esistenza Granger! Ho bisogno di avere altri libri come
quello che mi hai regalato. Mi servono tutte le informazioni possibili sui
Draghi che si tratti di notizie storiche o soltanto di leggende babbane" le
spiegò Draco serio.
"E se la sottoscritta decidesse di
aiutarti ad ottenere queste informazioni, cosa ne riceverebbe in cambio?"
domandò la strega altrettanto seriamente.
Malfoy sorrise, prendendola
nuovamente in giro: "Ed io che credevo in un tuo aiuto mosso dall’altruismo e
dall’infinita generosità Gryffindor!"
"Altruismo e generosità a chi lo
merita Malfoy!" commentò pacatamente la brunetta, in attesa di una
risposta.
"D’accordo Granger a parte le
battute, se mi aiuti nelle mie ricerche sono disposto a darti tutto quello che
chiedi: denaro, oro, gioielli, case, raccomandazioni, favori… qualsiasi cosa"
affermò il caposcuola di serpeverde.
Hermione
parve valutare la proposta di Malfoy, prima di abbozzare un sorrisino
compiaciuto.
"Perfetto Malfoy… ci vediamo
sabato alle due in punto all’ingresso del terzo piano. Vestiti casual e porta la
giacca!" gli rispose Hermione prendendo l’uscita della serra.
"Ma!? Cosa dobbiamo fare sabato? E
non mi hai detto cosa vuoi in cambio di questo favore?" fece lui,
sorpreso.
"Malfoy tutto a tempo debito…
quando torneremo da Londra ti farò sapere il mio prezzo!" disse Hermione
sibillina, prima di avviarsi verso la scuola.
Draco rimase fermo immobile a
pensare all’ultima frase di quella pazza.
"Che vuol dire, quando torniamo da
Londra?" affermò, prima di passarsi una mano sugli occhi esasperato.
Senza fretta il principe dei
serpenti rientrò ad Hogwarts bestemmiando contro se stesso e contro le sue
brillanti strategie!
Ciao a tutte fanciulle!
Non ci state capendo più niente in questa ficcy? Se la risposta
è sì, ho raggiunto il mio scopo. Cavolo non voglio che scopriate subito perchè
Draco si è messo a studiare i draghi!!!
P.s.: Non perdetevi il prossimo chappy... andremo tutte in
gita! ^_^
Grazie a tutte le meravigliose ragazzuole che recensiscono e
anche quelle che leggono soltanto!Baci!!! Rita
RINGRAZIAMENTI:
Gemellina: Ciao Francy! Hai visto che anche il
nostro serpentello bastardello ha un briciolo di umanità? Alla fine voleva
manipolare Hermione per farsi aiutare, ma mi sa quello fregato risulterà lui!
Mah! Un bacio gigantesco diavoletta! ^_-
Valemione: Ciao Tesoro! Sei andata in gita?! Che bello!
Le gite sono una delle poche cose belle della scuola! ^_^ Vale sono proprio
contenta che il mio Draco introverso ti piaccia. Piace molto anche a me! Vedrai
che il biondino ci darà delle grosse soddisfazioni. Un bacio gigante e alla
prossima! Ri
Goldfish: eheheh!!! Mi viene ancora da ridere se penso
a me e te che discutiamo "dei grandi problemi del mondo" (ma chi ci crede!^_-)
tramite msn! Dunque, dunque... "Botter" non era con la francesina (che sarà un
osso duro da conquistare!), ma con l’indianina (Calì). Vedrai cosa combinerà
quel rimbambito... Hihihi... come sono sadica a volte!!! Bea ti è garbato il
capitolo? Hai visto come mi diventa sempre più ambiguo il loro rapporto?! Draco
che prima fa il pazzo, poi si scusa alla sua maniera e poi chiede aiuto... Ti
sto incuriosendo un pochetto? Carala mia "buona d’animo" ti mando un bacione
grande e ti aspetto alla prossima! Rita P.s.: W gli uomini schivi e tenebrosi!!!
Julietta: Tesoro ora penserai che sono
irrimediabilmente matta, ma ho avuto l’impressione che ci fosse qualcosa che non
andava. Hai qualche problema Giuly? No, perché non mi sei sembrata la solita
fanciulla gioiosa di sempre. Se posso fare qualcosa per te... ci sono! Se invece
sono matta o mi devo fare una tazzina di c…zi miei dillo pure senza problemi.
Venendo alla ficcy... ti sto facendo sclerare per capire cosa si nasconde
nell’atteggiamento del nostro biondino sexy? Spero proprio di aver raggiunto il
mio scopo. Ti aspetto al prossimo capitolo che mi sono divertita un mondo a
scrivere. Baci signorina gioiosa e piena di brio! Rita
Erin: ciao Erin!!! Mi fa piacere che la storia ti
sembri carina... speriamo che continui ad esserlo anche in futuro! Riconosco che
il mio modo di scrivere a volte rasenti l’elementarità, ma non riesco a fare
troppi giri di parole o a perdermi in frasi prolisse e ridondanti. Insomma sono
una più da sintesi che da lunghezze stratosferiche e secondo me anche con la
semplicità si riesce ad arrivare al cuore di chi legge. Un bacio e spero alla
prossima. Luz
lunachan62: Federica tesoro, le tue parole sono state
come un balsamo per me. Grazie, grazie!!! Perché bisogna puntare sempre su
quello che non si è in grado di fare, sminuendo, invece, i propri punti forza?!
Ho la testa dura certe volte! Come ti è sembrato il capitolo? E’ strano vero
Draco? Mi piacerebbe riuscire a fare emergere il suo carattere piano piano,
goccia a goccia. Il prossimo capitolo è uno di quelli che mi sono divertita di
più a scrivere per cui ti consiglio di non perderlo. Ti abbraccio Fede e ti dico
ancora grazie!
Synnovea: Elenuccia stellina... mi spiace, ma la nostra
Herm in un rimorso di coscienza non se l’è sentita di vendicarsi e prendere a
bottigliate di burrobirra in testa il nostro sexy uomo. Nel prossimo ci sarà la
fantomatica gita a Londra... non puoi perderla! Ele ti mando un abbraccio e
ricorda che ci sono! ^^
merryluna: Ciao Manu! (Posso chiamarti così?) Dunque,
dunque , dunque... Ron è diventato meno malaccio del solito, perché mi sono
mossa a compassione ed ho deciso che in questa ficcy massacrerò solamente Harry
(un po’ di riposo hai rossi ogni tanto ci vuole!). Per quanto riguarda il nostro
biondino lo so che è sempre più strano ed enigmatico, ma si scoprirà tutto al
momento opportuno. Ora che hai saputo dei draghisti accettano scommesse! Un
bacio grande. Rita
Cobwy23: Ciao!!!! Hai visto come si è rivoluzionata la
situazione?! Prima era Draco ad avere il coltello dalla parte del manico, invece
adesso è la nostra Herm che lo tiene in pugno. Da serpentello Malfoy è diventato
un agnellino. Ma quanto durerà? Un bacio e alla prossima. Luz
marygenoana:Ciao tesoro! Ora si è scoperto su cosa
faceva delle ricerche Draco, ma adesso la domanda fondamentale è perché?
Hihihihi... Mary cara, dovrai aspettare i prossimi capitoli per saperlo. Baci,
baci. Rita
Barbycam: Grazie mille! Spero che continuerai a seguire
la storia.^^ Kisses
bychan: Ciao tesoro! Spero che la febbre sia passata e
che il recupero delle interrogazioni e delle verifiche sia andato bene!^^ Draco
è geloso della sua privacy, ma quando ha visto che Hermione l’aveva beccato, ha
deciso di farsi aiutare. Il nostro sexy biondino non a caso si fa aiutare dalla
strega più intelligente di Hogwarts! Un bacio e a presto!
crici82: eh già! Di solito i ragazzi tenebrosi e
misteriosi sono quelli più affascinanti e Draco c’è da dire che li batte tutti
^_- Kisses ^_^
Obageta: Scoperto il tipo di ricerche ora dobbiamo
sapere perché sta facendo queste ricerche... hihihi! ^__^
White_tifa: Ciao tesoro! Il fantomatico segreto è stato
in parte svelato, ma per sapere più esattamente di cosa si tratta Herm dovrà
sudare sette camicie! Draco da bravo manipolatore ha chiesto aiuto, ma da qui a
spifferare i fatti suoi ce ne passerà di tempo.Un bacio gigante e a presto!
Rita
Venus: fiorellino mio adorato, non importa anche se non
recensisci tutti i capitoli. L’importante per me è che fai solo quello che ti va
di fare e sei felice nel farlo! Sere ti vorrei bene anche se mi dicessi che la
storia non ti piace e smettessi di leggerla... sul serio!!! Ti voglio bene
tesoruccio mio!!! Baci. Rita
|
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Capitolo 5 *** Fiori, coccole, diamanti e promesse! ***
5.FioriCoccole...
Alla ricerca del cuore di
Drago.
5. Fiori, coccole, diamanti
e promesse!
Quel sabato di fine ottobre,
Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria più rinomata della Gran Bretagna
sembrava una landa desolata.
La ragione di quel vuoto assoluto
non era da ricercarsi in un improvviso attacco di mangiamorte o in un cataclisma
imprevisto, bensì dall’avvicinarsi di Hallowen. Tutti gli studenti erano migrati
in massa nel ridente villaggio di Hogsmeade per gli acquisti che precedevano la
festa.
Al castello erano rimasti soltanto
gli studenti delle prime classi e qualche povero sfortunato con
l’influenza.
Il virus autunnale, quel week-end,
era stato particolarmente crudele soprattutto verso i capiscuola, data
l’indisposizione repentina che aveva colpito sia Hermione Granger che Draco
Malfoy.
Quando alle due del pomeriggio
Draco arrivò al luogo dell’appuntamento, trovò Hermione vicino alla statua
della Strega Orba ad attenderlo.
"Pronto per la gita?" chiese
misteriosa.
Il biondino non rispose, ma alzò
le spalle in un chiaro segno di rassegnazione.
"Ok, allora si va!" commentò lei
compiaciuta dalla strana docilità del furetto.
Hermione, con la bacchetta alla
mano, sussurrò una parola magica, che non diede modo a Draco di sentire, facendo
aprire così il passaggio segreto dietro il marmo.
Il serpeverde rimase ovviamente
sorpreso nel vedere quel varco, ma si limitò a fingere sospirando: "Che
emozione, ho l’onore di scoprire uno dei segreti del trio miracoli!"
Hermione fulminandolo con lo
sguardo, affermò secca:"Malfoy vedi di non fare tanto lo stronzo, sennò ti
scordi il mio aiuto, intesi?!"
Dopo un poco civile scambio di
opinioni, i due entrarono nel passaggio e camminarono in silenzio fino alla
Stamberga Strillante.
Fu solo all’arrivo nella casupola
diroccata che Hermione ruppe la tensione, prendendo la parola: "Usciti di qui
non dovremmo far altro che materializzarci a Londra"
Draco che stava camminando al suo
fianco si bloccò di colpo e con tono scocciato mormorò: "Non posso
materializzarmi!"
"Come?"fece la grifoncina stupita,
voltandosi verso il mago verde-argento.
"Hai sentito benissimo Granger. Il
tuo piano è miseramente fallito ancor prima di iniziare!" commentò Malfoy
impassibile.
"Per quale motivo non puoi…" provò
ad indagare la brunetta, venendo subito interrotta.
"Senti ti ho detto che non posso e
questo è quanto! Chiudiamo qui il discorso e torniamocene a scuola" sbottò lui
brusco, facendo dietro front.
Il serpeverde si era già
allontanato di un centinaio di metri, quando Hermione lo richiamò a voce alta:
"Hey aspetta! Forse ho trovato un’altra soluzione!"
Draco si girò e alzando un
sopraciglio domandò curioso: "Quale?"
"Seguimi e vedrai!" replicò la
strega sorridendo.
"Granger invece di fare la donna
dei misteri, perché non mi dici che cosa hai in mente!?" borbottò il biondino,
dopo averla raggiunta.
"Ti dirò dove stiamo andando solo
se tu mi spieghi perché non puoi smaterializzarti!" chiarì angelicamente
lei!
Draco sbuffò sonoramente,
ringhiando: "Scordatelo impicciona!"
"Non hai superato l’esame?"
continuò imperterrita, scrutandolo di sottecchi.
"Draco grugnì e rispose acido:
"Certo che ho syperato l’esame, non mi chiamo mica Donnola Weesley
io!"
"Ma certo! Hai avuto problemi con
la legge e al ministero ti hanno ritirato il foglio di via!" borbottò Hermione
più a se stessa che al serpeverde.
"Ma vuoi pensare un po’ ai cazzi
tuoi!" berciò secco Malfoy.
Hermione invece di prenderla a
male, gli rise in faccia, continuando a camminare.
***
Dopo un’infanzia con Lucius Malfoy
e sette anni in quella gabbia di matti che era Hogwarts, Draco Malfoy credeva di
essere preparato a tutto, ma dovette ricredersi, quando salì sul
Dìtempo.
Viaggiare sull’autobus gemello del
Nottetempo era peggio che fare acrobazie mortali sulla propria scopa per
prendere il boccino d’oro.
In mezzora di viaggio, sopra
quell’ammasso di ferraglie che raccoglieva solo disperati, l’aristocratico
pancreas e il nobile fegato del serpeverde si intrattennero in capriole e
piroette, raggiungendo spesso e volentieri gola e tonsille.
Laddove la perfezione fatta a uomo
si stava trattenendo dal vomitare anche l’anima, una certa strega che odiava
volare, invece, se la rideva e si divertiva come una bambina sulle
giostre.
Quando i due giovani furono con i
piedi ben piantati per terra, Draco non poté trattenersi dall’imprecare contro
tutti i babbani ed i mudblood del pianeta.
Hermione offesa non gli parlò fino
all’arrivo alla British Library, la più grande biblioteca babbana di
Londra.
Draco, non l’avrebbe mai ammesso,
ma rimase colpito dalla presenza di tutti quei libri.
Decine e decine di sale, centinaia
e centinaia di scaffali con migliaia e migliaia di libri che erano lì a
disposizione per essere letti.
Forse i babbani non erano alla
stessa stregua dei maghi, ma non si poteva dire che non avessero anche loro
una cultura, un proprio bagaglio di storia e di sapere.
Ad interrompere quelle
considerazioni ci pensò Hermione che più battagliera che mai domandò: "Ti
interessa tutto sulle leggende dei Draghi o c’è qualche argomento particolare
che dobbiamo ricercare?"
Malfoy pensò qualche secondo alla
risposta più opportuna da dare, ma alla fine rispose schietto: "Underword
Dragoons. Ho bisogno di trovare tutte le informazioni possibili su questa
tipologia di drago!"
Hermione, senza fare domande, a
cui Draco non avrebbe sicuramente risposto, si diede da fare, cominciando la
ricerca.
Con l’aiuto della magia, per due
ore, sia la gryffindor che lo slytherin cercarono ininterrottamente testi,
racconti, volumi che potessero parlare dei Draghi Sotterranei.
Senza una parola, un battibecco o
litigio, finirono di setacciare l’intera biblioteca verso le cinque e trenta del
pomeriggio, riuscendo a racimolare un bottino di 367 libri.
Hermione, cercando di non farsi
notare, rimpicciolì tutti i tomi che interessavano al biondo e con non chalance
li mise nella borsa.
Erano usciti dalla biblioteca solo
da un paio di minuti, quando Draco commentò: "Ma lo sai Granger che mi
hai piacevolmente stupito!"
La brunetta lo squadrò male, prima
di sbottare acida: "Malfoy anche se per te sono un’inferiore, questo non vuole
che sia la verità. I libri sono il mio pane e in quanto a studi e ricerche non
mi batte nessuno!"
Malfoy scosse impercettibilmente
la testa e chiarì: "Non mi stavo riferendo alla tua abilità e alla tua
intelligenza che sono provate e comprovate dalla tua saccente e odiosa vocina
che ce lo ricorda ad ogni lezione, quanto al tuo lato, come dire,
serpeverde!"
Hermione infastidita affermò:
"Stai cercando di dirmi che assomiglio ad una serpe velenosa come
te?!"
Draco rise e prontamente rispose:
"In un certo senso… Dai, ammettilo anche tu che l’Hermione Granger sempre ligia
alle regole e al dovere, qualche anno fa non avrebbe mai lasciato di nascosto la
scuola per andare a Londra, non avrebbe mai rubato dei libri e non avrebbe
mai fatto affari con il sottoscritto!"
"Malfoy tu sei in grado di
giudicare solo per etichette e schemi prestabiliti e non capisci che il mondo
non è fatto solo di bianco o nero, mezzosangue o purosangue, gryffindor o
slytherin. Io sono come sono e di certo non assomiglio a te o alla gente che ti
circonda!" spiegò la caposcuola tagliente.
Gli occhi di Draco si incupirono e
gelidamente ribatté: "La tua ultima frase fa chiaramente capire chi è dei due
che ragiona per schemi ed etichette!"
Prima che Hermione potesse
replicare, Draco si era già avviato per strada.
"Forza, non perdiamo tempo!
Ritroviamo il trabiccolo e torniamocene a scuola!" la incitò lui qualche secondo
dopo, destreggiandosi a meraviglia tra strade, traffico e semafori.
Stavano camminando in silenzio da
una decina di minuti, quando Hermione si fermò di fronte ad una
vetrina.
"Malfoy ti va un gelato?" domandò
tranquilla.
"Un gelato, quasi a novembre?!"
commentò il serpeverde scettico.
"Che importa se è quasi novembre!
Io vado matta per il gelato e a Hogwarts è praticamente impossibile mangiarne
uno decente. Lo vuoi o no?" domandò nuovamente la brunetta spiccia.
Anche se riluttante, per non fare
ulteriori e inutili polemiche, Draco accettò, ritrovandosi cinque minuti dopo
per le strade di Londra, con un cono gelato in mano.
La sua compagna di viaggio non
finiva mai di sorprenderlo: non solo la mezzosangue si era presa il cono più
grande e calorico che sia mai esistito sulla faccia della terra, ma se l’era
pure divorato nel giro di un nanosecondo, facendo concorrenza all’appetito di un
troll di montagna.
"Ora sì che sono soddisfatta!"
affermò la grifoncina, felice come una bambina.
Draco si voltò verso di lei e
guardandola divertito, le sfiorò l’angolo delle labbra con il
pollice.
Hermione si ritrasse bruscamente
da quel tocco delicato e arrossì violentemente.
Draco la guardò stupito, ma,
quando qualche secondo dopo comprese lo scatto della bruna, iniziò a ridere
divertito.
"Granger eri solamente sporca di
cioccolato, non stavo tentando un approccio!" le spiegò il serpeverde tra un
sogghigno e l’altro.
Hermione a quell’affermazione
divenne ancora più rossa e abbassò gli occhi imbarazzata.
Draco la ammirò intenerito e cercò
di rassicurarla spiegando: "Tranquilla Granger… per quanto tu possa essere
dotata di fascino, non sei esattamente il mio genere di donna!"
Il viso di Hermione si tese
impercettibilmente e la sua replica risultò fredda più del ghiaccio: "Ah già, mi
ero completamente scordata del fattore sangue!"
L’ilarità del biondino scemò
improvvisamente e con voce seccata si affrettò a chiarire: "Granger non dire
stronzate. Qui nessuno ha parlato di sangue, specialmente il sottoscritto. Ho
detto che non sei il mio tipo, semplicemente perché sei una strega troppo
impegnativa per i miei canoni!"
La grifoncina lo fissò poco
convinta, chiedendo: "Che intendi per impegnativa?"
Draco parve cercare le parole
adatte, prima di spiegare: "Penso che tu sia una di quelle ragazze da
corteggiare, vezzeggiare, amare. Sì insomma, sei una da fiori, coccole, diamanti
e promesse!"
Hermione si interrogò mentalmente
sulle affermazioni di Malfoy.
Era davvero questa l’immagine di
Hermione Granger che arrivava ai ragazzi? I maschi la vedevano come una troppo
difficile da avvicinare?
Non poteva negare che, da metà
agosto, dopo la fine della storia con Vikctor, non era più uscita con nessun
ragazzo. Ad Hogwarts c’erano molti maghi che la guardavano con interesse, ma
nessuno di loro aveva avuto il coraggio di farsi avanti.
L’idea di essere più
inavvicinabile di uno squalo, la infastidì, per questo espresse seccata: "Senti
Malfoy, come ti ho già ribadito prima, tu non mi conosci e non puoi permetterti
di giudicarmi. Io non sono affatto come credi tu!"
Lo slytherin la fissò dritta negli
occhi e accarezzandole lentamente l’interno del polso fece malizioso: "Come
vuoi… allora facciamo in camera mia a mezzanotte?"
All’udire quelle parole, Hermione
ritrasse istantaneamente il braccio e osservò Malfoy sconvolta.
Quando si rese conto che il
biondastro la stava impunemente prendendo in giro, decise di stare al gioco e
sensualmente rispose: "Certo Malfoy, ma tu vedi di non dimenticarti i fiori… le
coccole… le promesse e soprattutto i diamanti!"
Entrambi scoppiarono in una sonora
risata e la tensione del momento volò via con il vento.
Quando ebbero finito di ridere,
l’improbabile coppia si avviò verso GreenPark.
In attesa del Nottetempo, i due
capiscuola rimasero in silenzio, seduti su una panchina, ad osservare il sole
che tramontando colorava di infinite sfumature il paesaggio.
Draco si ridestò dai suoi pensieri
quando sentì un leggero peso sulla spalla; voltandosi, vide una cascata di
boccoli bruni sparpagliati sulla sua giacca e un visetto sereno appoggiato al
suo braccio.
Hermione si era addormentata e
lentamente era planata su di lui, come una foglia su un prato.
Draco rimase immobile ad
osservarla dormire.
Vedere la sua nemica di sempre che
dormiva beata, appoggiata a lui, gli procurò una strana sensazione all’altezza
del petto.
Draco Malfoy si ritrovò a pensare
a come il tempo lentamente ed inesorabilmente cambia le persone.
Lui e la mezzosangue ne erano l’esempio
lampante!
***
Quando l’autobus arrivò a
prenderli per riportarli al villaggio, Draco prese Hermione in braccio facendola
accomodare su una poltroncina.
"Mamma abbiamo perso i fuochi
d’artificio?" biascicò ad un certo punto la brunetta, tra le braccia di Draco,
aprendo gli occhi per qualche secondo.
Draco sorrise e carezzandole
impacciato la testa rispose: "No piccolina, appena cominciano ti
chiamo!"
Draco Malfoy non era mai stato
abituato alle tenerezze ed ai gesti gentili, ma qualcosa dentro di lui lo
spingeva ad essere protettivo e affettuoso verso quella ragazzina che
dormiva beata accanto a lui.
Il viaggio fu decisamente più
rilassante di quello del mattino e quando Hermione si risvegliò erano quasi
arrivati al villaggio.
Prima di capire dove si trovasse,
la voce di Draco la riscosse: "Granger ma lo sai che ti trovo persino simpatica…
quando dormi!"
Hermione gli fece una smorfia e
replicò acida: "Anche tu non sei male Malfoy… quando stai zitto!"
La strana coppia andò avanti a
bisticciare vivacemente per tutto il tragitto verso Hogwarts, fino a quando un
rumore sospetto attirò la loro attenzione.
Compresero, dopo qualche secondo,
di non essere da soli nel passaggio segreto che conduceva ad
Hogwarts.
Quando sentirono fischiettare il
motivetto che aveva come protagonista un re di nome Weesley, Hermione tirò fuori
il mantello dell’invisibilità di Harry e lo passò a Malfoy.
"Nasconditi lì sotto e non farti
scoprire!" sussurrò al biondino, prima che Ron li vedesse.
"Ciao Ronald!" salutò Hermione,
appena vide comparire una testa rossa.
"Miseriaccia Herm mi hai fatto
prendere un colpo!" - sbottò il gryffindor spaventato - "Hey, ma che diavolo ci
fai qui? Non avevi detto a me e ad Harry di stare male?" - domandò poi
sospettoso.
Hermione arrossì, ma prontamente
rispose: "In effetti vi ho raccontato una piccola bugia, ma con voi due riuscire
ad avere un po’ di privacy è praticamente impossibile!"
Weesley si portò una mano al
mento, scrutando attentamente l’amica.
"Ti sei rivista con Krum e vi
siete rimessi insieme?" ipotizzò il rosso, cingendole le spalle con un
braccio.
"Che vai a pensare Ron…. Lo sai
che io e Vikctor non ci siamo lasciati proprio da amici; poi sai anche che non
sono più innamorata di lui!" replicò Hermione seria.
"Questo significa che è finita
davvero e che non avremmo mai più biglietti gratuiti per le partite di
quidditch?" chiese il mago preoccupato.
"Ronald Bilius Weesley sei proprio
un cretino!" ringhiò Hermione offesa, sbuffando.
Ron alzò le mani in segno di resa
e le disse ridendo: "Mione non prendertela, stavo solo scherzando!"
"Lo spero bene,
Mr-Sono-Sempre-Stato-Geloso-Di-Krum-Ma-Non-Disdegno-I-Suoi-Regali!" borbottò
acida.
Il rosso sbuffò rumorosamente,
prima di ribattere: "Ancora con questa storia… Non puoi polemizzare tutte le
volte sul fatto che ho tentato di mettere da parte il mio risentimento verso il
ragazzo della mia migliore amica!"
La grifoncina lo guardò malissimo
e sbottò: "Non fare il finto angioletto con me Ronald Weesley. Mi hai fatto
penare per mesi, con le tue sceneggiate da innamorato tradito; mi hai fatto
sentire in colpa perché avevo ferito i tuoi sentimenti e alla fine questo amore
che tanto decantavi è sparito in un lampo davanti a dei miseri biglietti
per il quidditch!"
Il grifone fece una faccetta da
cucciolo abbandonato e borbottò a bassa voce: "Sì, però erano dei biglietti in
tribuna d’onore!"
Hermione si accorse che qualcuno
stava sogghignando e che quel qualcuno non poteva che essere Draco
Malfoy.
Il biondino li stava seguendo e
ovviamente stava ascoltando tutti i loro discorsi.
"Ron cambiamo argomento che è
meglio!" fece spiccia la brunetta, che non voleva mettere in piazza i fatti suoi
davanti alla serpe velenosa.
"Come vuoi, allora dimmi un po’
cosa hai fatto di tanto strano, da non potercene parlare?" domandò il rosso
curioso.
"Sono andata a Londra per aiutare
un principe!" rispose Herm sibillina, immaginando la faccia sconvolta di
Malfoy.
"Hem… interessante… e dimmi un po’
era un principe azzurro vestito?" andò avanti Ron ghignando.
"Beh non direi, era più verde
firmato che azzurro come principe!" affermò Hermione ridendo sotto i
baffi.
"Dai Mione, lo sai che sono
curioso, dimmi con chi ti sei vista!" la pregò l’amico.
"E va bene, se proprio lo vuoi
sapere sono andata a Londra con Malfoy!" confessò la brunetta.
Ron dapprima la guardò sconvolto e
dopo scoppiò a ridere come un matto.
"Sì e magari adesso mi dirai che
per te si è deciso a rompere con il fratello del carlino e a ritornare eter..."
bofonchiò Weesley tra una risata e l’altra, prima che Hermione gli pestasse
accidentalmente un piede.
"E tu Ron perché stai tornando da
Hogsmeade a quest’ora?" domandò Hermione, sperando che Draco non avesse capito
nulla del discorso del rosso.
"Sono andato a prendere un
regalino per farmi perdonare da Padma" dichiarò Ron, sospirando.
"Cosa Merlino hai combinato
stavolta?" chiese Hermione con un tono di voce alla Molly Weesley.
"Io non ho combinato niente. Se
proprio lo vuoi sapere quello che combina casini è il tuo amico Harry" le
rispose Ron piccato.
"Harry?!" ripeté la grifoncina
stupita.
"Esattamente. Quello stupido si è
fatto beccare da Calì, mentre baciava un’altra e Padma se l’è presa con me,
perché il mio migliore amico ha fatto soffrire sua sorella!" spiegò il mago
irritato.
Hermione si mise entrambe le mani
sulla faccia, prima di commentare: "Harry è fuori peggio della Foresta Proibita
e tu che sei suo amico dovresti farlo ragionare!"
"Fino a prova contraria anche tu
sei sua amica, perché non provi tu a parlarci!" replicò il grifone.
"Ron lo vedi anche tu che Harry mi
evita come la peste ultimamente! Dopo la morte di Voldemort non appena provo a
fare un discorso serio con Harry, lui se la dà letteralmente a gambe." spiegò
Hermione affranta.
Il giovane Weesley sospirò e
disse: "Mi spiace vederlo stare male, ma lui non si fa aiutare!"
"Secondo me è solo questione di
tempo… vedrai che pian piano troverà un suo equilibrio e smetterà di saltare le
lezioni, combinare guai o andare a letto con tutte le oche di Hogwarts" commentò
Hermione, cercando di trasmettere fiducia all’amico.
"Lo spero per lui, anche perché il
suo masochismo in fatto di donne sta rasentando la follia pura!" dichiarò Ron
disgustato.
Hermione lo guardò con curiosità,
prima di chiedere: "Chi è questa volta?"
"La Vane, Romilda Vane!" fece il
rosso schifato.
La grifoncina si lasciò andare in
una smorfia, ma non infierì oltre.
"Ho paura di vedere cosa succederà
quando lo verrà a sapere Principessa!" commentò l’amico qualche secondo
dopo.
Mentre i due amici chiacchieravano
del Ragazzo Sopravvissuto che sarebbe presto diventato l’Idiota Morto, un certo
biondino, nascosto dal mantello dell’invisibilità, scuoteva la testa
sconsolato.
In meno di un giorno Draco Malfoy
si era fatto aiutare da Hermione Granger, aveva scoperto tutti i segreti più
intimi di San Potter e aveva saputo di essere diventato inspiegabilmente
gay.
Il mondo si era messo davvero a girare al
contrario!
Ciao belle ragazzuole!
Che ne dite? Vi è piaciuta la gita? Scusate il
ritardo, ma sono andata fuori città per qualche giorno.
Vi ringrazio per il sostegno che mi date sempre e vi
consiglio di non perdere i prossimi due capitoli che segneranno un giro di boa
per l'amicizia tra i nostri due cuccioli!^^
Grazie mille a chi ha letto lo scorso
chappy e in particolare a : crici_82; gemellina; synnovea; Valemione;
lunachan62; goldfish; cobwy23; lady_Eowyn ... grazie per la recensione! Sei la
prima che si è accorta del legame nel titolo tra il cuore di drago/Draco^^;
marygenoana; White_tifa (in black).
Tornerò con i ringraziamenti formali e
personali la prossima settimana...
SIETE MITICHE!
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Capitolo 6 *** Una verità scomoda! ***
6.UnaveritàScomoda
Alla ricerca del cuore di
Drago.
6. Una verità
scomoda!
La ronda di Draco Malfoy era terminata
già da una ventina di minuti, eppure lo slytherin si trovava ancora nella stanza
riservata ai capiscuola.
Il giovane mago stava fingendo di
redigere alcuni verbali, in attesa che la sua "socia in affari" si degnasse di
arrivare.
Dopo la quanto mai bizzarra gita che
aveva definitivamente sancito il loro accordo, i due ragazzi si erano dati
appuntamento lì per trattare gli ultimi dettagli.
Tutto sommato, Draco poteva affermare di
aver scelto la persona più adatta per ottenere ciò che gli serviva! Forse
Hermione Granger non era un modello di simpatia e malleabilità, ma era senza
dubbio una strega arguta, intelligente e decisamente tenace nel raggiungere i
risultati prefissati.
Puntuale come un treno nipponico, la
strega rosso-oro entrò nella stanza dei capiscuola e senza troppi convenevoli
sbatté davanti all’aristocratico naso di Malfoy la borsa con il bottino
trafugato alla British Library.
"Ecco i tuoi libri!" pronunciò
asciutta.
"Buonasera anche a te Granger! Grazie, ti
trovo bene anche io!" replicò Draco con un tono mellifluamente
condiscendente.
Hermione sbuffando commentò scocciata:
"Malfoy evitiamo le inutili formalità e sbrighiamoci!"
"Come desideri!" - fece lui, lanciandole
il mantello dello sfregiato e chiedendo secco - "Allora qual è il prezzo per il
servigio resomi?"
Sul viso teso di Hermione apparve un
leggero sorriso compiaciuto.
Adesso avrebbe ottenuto quello che da due
settimane bramava.
Ora Malfoy avrebbe dovuto
parlare!
"Le mie richieste sono molto semplici:
primo, voglio in prestito il famoso diario di Salazar Slytherin che so essere di
proprietà della tua famiglia; secondo, voglio che tu mi faccia da cavaliere al
ballo di primavera e terzo voglio sapere il motivo del tuo morboso interesse per
gli Underworld dragons!"
Se alle prime due pretese le iridi di
Draco si erano allargate paurosamente, alla terza richiesta i suoi muscoli si
erano tesi come corde di violino e la sua mascella aveva iniziato a
fremere.
Prima che Malfoy avesse modo di
replicare, Hermione tenne a precisare: "Mi accompagnerai al ballo semplicemente,
perché voglio che sia chiaro a tutta la scuola che tra pureblood e mudblood non
c’è differenza e che io non sono inferiore a nessuno, tanto meno a Draco
Malfoy!"
Lo slytherin, mentre la brunetta stava
chiarendo le sue posizioni, le si era avvicinato, fronteggiandola.
"Ascolta Granger non c’è bisogno che tu
perda tempo in tutte queste spiegazioni, che a dirla tutta, nemmeno mi
interessano. Anche se mi avessi chiesto di chiedere la mano alla McGranitt non
ci sarebbero stati problemi. Per quanto riguarda il diario, cercherò di
procurartelo appena possibile!" la informò Draco spiccio.
"Perfetto e ora dimmi a cosa ti servono
le informazioni sui Underworld Dragons o meglio conosciuti come i luck’s
Dragons?" chiese la strega con un tono che non ammetteva repliche.
"Vedo che Miss So-Tutto-Io si è preparata
come sempre!" frecciò il biondino acido.
"Non provare a cambiare discorso Malfoy!"
tuonò Hermione fissandolo con i suoi occhi brucianti.
"Ascolta Granger" - cominciò lo slytherin
pacato - "ti dirò tutto quello che vuoi sapere solo se mi aiuterai a trovarne
uno! Devo sapere tutto su queste creature, ma soprattutto ho bisogno di scoprire
dove vivono gli ultimi esemplari."
"Ma… ma i patti non erano questi Malfoy!
Avevi promesso che mi avresti dato tutto quello che volevo se ti avessi aiutato
a trovare questi libri!" l’accusò Hermione irritata.
"Non sei obbligata ad aiutarmi, ma io non
sono obbligato a raccontarti niente! Ho detto che ti avrei dato tutto quello che
volevi e non che ti avrei spiattellato i cazzi miei!" sibilò lo slytherin
secco.
Hermione fissò Draco negli occhi e iniziò
a valutare quella proposta.
Malfoy l’aveva presa un’altra volta
contro piede.
Se avesse rifiutato sarebbe diventata
pazza dalla curiosità, già lo sapeva.
Tutto sommato per placare quella che era
ormai diventata la sua ossessione, avrebbe dovuto soltanto leggere qualche libro
e fare qualche ricerca… attività in cui adorava impegnarsi!
"Ci sto Malfoy, ma tu devi giurarmi,
giurarmi su qualcosa cui tieni veramente, che non farai scherzi e che alla fine
mi racconterai tutto quello che voglio sapere!"
"Giuro sulla mia vita che se mi aiuterai
a trovare un drago sotterraneo ti dirò quello che vorrai!" replicò lui, dopo
aver valutato per bene l’entità di quella promessa.
In seguito al giuramento i due capiscuola
si accordarono per incontrarsi ogni giovedì sera per fare il punto della
situazione e scambiarsi le nuove informazioni.
Hermione riprese con sé metà dei libri
che aveva portato a Malfoy e si preparò ad andar via, con solo una mezza
vittoria in tasca.
"Buona notte Malfoy… ci si vede giovedì!"
borbottò senza troppo entusiasmo.
"Notte" si limitò a replicare lui con un
cenno della mano.
Ormai Draco Malfoy sentiva di non aver
nulla da perdere… se la mezzosangue l’avesse davvero aiutato a raggiungere il
suo scopo sarebbe stato disposto a svelarle anche l’anima!
***
Il week-end finì e il 31 ottobre, giorno
di Hallowen, arrivò in un baleno.
Quell’anno il preside aveva abolito il
solito ballo in maschera, bandendo dalla sobria festa che si sarebbe tenuta
quella sera in sala grande, ogni tipo di maschera o costume.
Hermione, al contrario delle altre
studentesse, disperate per la mancata esibizione di nuovissimi e succinti
costumini da sexy-streghe, sexy-fantasmine, sexy-fatine o
sexy-qualunquealtracosa, aveva concordato pienamente con l’idea di Silente,
presentandosi per il dopocena vestita con un paio di blue-jeans e un maglioncino
celeste a collo alto.
Dopo aver vagabondato un po’ per la sala
grande, la strega si intrattenne, dapprima con Ernie Macmillan e Hannah Abbott,
la coppia più longeva che aveva varcato i cancelli di Hogwarts dopo Alice e
Frank Paciock e successivamente con Ron e Padma.
La grifoncina stava piacevolmente
chiacchierando con il suo migliore amico e la gemella Patil, da quasi una decina
di minuti, quando venne sequestrata da una impetuosa Calì che prima le appuntò
sul vestito una pettorina con nome e numero 19 e poi la trascinò per tutta la
sala grande sbraitando.
"Sei sempre la solita asociale! Se non
fossi venuta a cercarti saresti rimasta a fare la mummia insieme a quei noiosi
di Ron e mia sorella! Hermione Granger lo vuoi capire che se non rimorchi
adesso, in futuro sarai troppo vecchia e brutta per farlo!" brontolò l’indiana
continuando a tirare la compagna per il braccio.
"Calì lasciami! Ti ha dato di volta il
cervello?! Dove diavolo mi stai portando?" chiese Hermione sgolandosi, mentre
veniva trascinava lontano dai suoi amici.
Calì Patil, si fermò di colpo, facendo
rimbalzare Hermione direttamente contro la sua schiena.
"Ahi! Ma che modi!" sbottò la brunetta
prima di rendersi conto di essere in una saletta adiacente alla sala grande
insieme alla maggior parte degli studenti del sesto e settimo anno di
Hogwarts.
Come lei tutti i maghi e le streghe della
scuola avevano nome e numero appiccicati sui vestiti.
Prima che potesse capire cosa stava
accadendo, la piccola Gaby le si avvicinò e con una faccia avvilita sospirò:
"Herm ed io che pensavo che almeno tu ti fossi salvata! Se sono riusciti ad
incastrare anche te per questa buffonata, non ci sono più speranze!"
Hermione, intuendo dal volto e dal tono
dell’amica, che non la stava aspettando niente di buono si arrischiò a
domandare: "Gaby spiegami cosa Merlino sta succedendo?"
"Non lo saiiiiiii?! Silente ha deciso che
quest’anno per Hallowen gli studenti single degli ultimi due anni dovranno
partecipare ad uno Speed Date!" le disse Gabrielle schifata.
"Cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa?"
urlò Hermione attirandosi gli sguardi assassini di Lavanda Brown e Pansy
Parkinson che avevano appena chiesto un po’ di silenzio per spiegare le regole
dell’evento più glamour dell’anno.
Dopo una decina di minuti, tutte le
giovani streghe single di Hogwarts erano sedute comodamente su alcuni divanetti
rosso fuoco in attesa che cominciasse la sfilata di splendidi e arditi maghi che
premevano per conoscerle.
Ad ognuno dei partecipanti era stata
consegnata una scheda di gradimento in cui, a fine serata, avrebbero dovuto
segnare il numero del candidato o della candidata che era riuscito a far breccia
nel loro cuore.
Hermione dopo il forzato tête à tête con
i primi maghi prese in seria considerazione l’idea di suicidarsi con un Avada e
mettere fine a quel supplizio.
Se non fosse stato per il quarto d’ora di
assoluto silenzio, durante l’incontro con Theodore Nott e i quindici minuti di
rilassanti chiacchiere con il dolcissimo Neville, la grifoncina non sarebbe
riuscita a sopravvivere.
Hermione dopo aver tentato un approccio
con tre maghi dell’encefalogramma piatto, dopo aver subito le molestie sessuali
di un polpo e l’alito pesante di un paio di ubriachi si ritrovò di fronte niente
meno che il principe delle serpi, nonché suo incubo delle ultime
settimane.
Draco che si era poco elegantemente
stravaccato sulla poltroncina accanto a lei, prese ad imprecare, massaggiandosi
le tempie con le lunghe dita affusolate.
"Che sia maledetto lui e il suo cervello
infestato di ragnatele!" grugnì, appoggiando il capo sullo schienale del sofà e
chiudendo gli occhi.
"Prego?" fece Hermione, osservandolo
incuriosita.
"Per i vecchiacci fuori di testa come lui
ci vorrebbe il San Mungo, non la pensione!" continuò a brontolare il biondo
palesemente irritato.
La strega rosso-oro che cominciava a
comprendere chi potesse essere il soggetto di quegli sproloqui iniziò a
ridere.
"Cos’è Malfoy l’idea del preside non ha
trovato i tuoi consensi?" domandò in tono provocatorio.
"So io dove quel rimbambito avrebbe
dovuto infilarsela l’idea dello Speed Date!" berciò rude.
"Malfoy, se non avevi voglia di
partecipare, perché stai partecipando allora?" gli chiese Hermione con logica
spiazzante.
Draco riaprì gli occhi, facendo scivolare
il suo guardo tempesta sulla figura della brunetta che sotto quell’attento esame
non poté fare a meno di arrossire.
"Sono stati Tiger e Goyle ad includere il
mio nome nell’elenco di questa pagliacciata!" rispose Draco annoiato.
"Wow! Malfoy questo è un vero e proprio
scoop: nei cervelli di quei due trogloditi allora c’è davvero qualche forma
primitiva di neurone che li induce a formulare pensieri e azioni proprie!"
mormorò Herm sferzante.
Draco sogghignò divertito.
"Mi spiace doverti deludere Granger, ma
credo che i due abbiano avuto un piccolo aiuto dalla Parkinson. Purtroppo
quella… quella… megera mi conosce abbastanza bene da sapere come farmi un
dispetto!" affermò il serpeverde con sincerità.
"Dai Malfoy non dirmi che una serata in
mezzo ad un mucchio di belle streghe che sbavano per te, non ti attira?" domandò
la brunetta stupita.
"Tutte al rogo dovrebbero metterle le
streghe di questa scuola!" commentò secco Draco.
"Deduco che nessuna delle aspiranti
candidate sia riuscita a far breccia nel tuo cuore…" lo canzonò Hermione, senza
sentirsi minimamente presa in causa.
"Tutte al rogo a scaldare i sotterranei
dovrebbero mettercele quelle oche deliranti!" berciò il
biondino.
"Malfoy quanto sei incoerente! Non dovrei
essere io a ricordarti che tu sei stato con quasi tutte quelle che tu ora
definisci deliranti oche!" lo punzecchiò imperterrita la caposcuola.
"Sì, ma in alcune situazioni,
fortunatamente non c’è bisogno di parlare! Preghiamo Merlino che certi
dettami rimangano per sempre immutati!" chiarì lui spiccio.
Hermione rise di nuovo, prima di
appellarlo come un impenitente maschilista e un casanova misogino.
"Gay, hai dimenticato che per qualcuno
sono anche gay!" soffiò lui, prima di scoppiare a ridere di quelle ridicole
dicerie.
I due capiscuola passarono il loro tempo
a disposizione scherzando e punzecchiandosi, finché delle urla non li
richiamarono alla realtà.
Pochi divanetti più in là stavano
discutendo animatamente niente meno che l’eroe del Mondo Magico, Harry Potter e
l’incarnazione della nuova Marianne di Francia, Gabrielle Delacour.
"Perché non vuoi parlarne?" urlava il
ragazzo sopravvissuto seduto di fronte alla corvonero.
"Perché non capiresti, Idiota!" gli
rispondeva per le rime Gabrielle.
"Ma io… io voglio capire!" replicava il
moro esasperato.
Dopo neanche cinque minuti di strilli e
frasi colorite che avevano attirato un folto nugolo di studenti, Harry si
ritrovò da solo sul sofà con l’impronta di cinque dita stampate sulla guancia
sinistra.
La sua Elly, come era solito chiamarla al
tempo in cui erano ancora amici, l’aveva schiaffeggiato brutalmente e aveva
lasciato la festa infuriata, gettando per terra la pettorina e strappando in
mille pezzi la scheda di gradimento.
In seguito a questo piccolo incidente di
percorso, le organizzatrici della serata Lavanda Brown e Pansy Parkinson avevano
dichiarato la fine dei giochi.
Tutti i maghi e le streghe presenti
ebbero qualche minuto di tempo per segnare il numero della persona con la quale
si erano trovati più a loro agio.
Nessuno si accorse che sia Draco Malfoy
che Hermione Granger se ne erano tornati nei rispettivi dormitori ancora prima
che arrivassero i risultati.
Il serpeverde aveva lasciato la sala
grande con la faccia di uno che sembrava aver visto Piton e la McGranitt
limonare selvaggiamente, mentre Hermione era fuggita alla torre credendo di
stare perdendo del tutto il senno.
Alla fine della serata gli esiti dello
Speed Date furono piuttosto deludenti: tre quarti delle streghe presenti in sala
avevano indicato Harry Potter, come loro preferito, mentre il moro aveva segnato
il numero di Gaby; l’ultimo quarto rimanente aveva scelto Blaise Zabini che a
sorpresa aveva scioccato tutte le iscritte al suo fun-club indicando il numero
57 appartenente a Luna Lovegood.
Ad Hallowen l’unica coppia che si formò
fu quella tra la slytherin Millicent Bulstrode a cui cominciava a piacere il
sanguesporco e il gryffindor Seamus Feenigan che negli ultimi tempi aveva
consolidato la sua propensione al genere horror.
Tra tutte le schede pervenute alle
organizzatrici soltanto due erano rimaste candide ed immacolate.
Hermione Granger e Draco Malfoy piuttosto
che accettare una verità troppo scomoda e problematica avevano preferito
negarla...
...senza considerare il
fatto che la verità viene sempre a galla!
Ciao carissime, ho una sola cosa da dirvi:
NON DOVETE PERDERE IL PROSSIMO CAPITOLO!
^_- RINGRAZIAMENTI:
Valemione: Ciao tesoro! Allora
che mi dici del nuovo chappy? Mi sono divertita molto a scriverlo, quindi spero
che sia piaciuto anche a te! Nel prossimo capitolo Harry raggiungerà i livelli
massimi dell’idiozia, per fortuna che ci sarà Draco a sistemare le cose… non
aggiungo più niente. Un bacio gigante e ci sentiamo alla
prossima!
Julietta: Cucciola, ciao! Spero che
tu stia bene e che il morale sia a livelli stellari. Io non sono ancora riuscita
a leggere i primi due capitoli della tua storia, ma mi impegnerò per rimediare
al più presto! Che ne dici di come sta proseguendo la ficcy? Ho bisogno di un
parere sincero e di utili consigli… Sto affrettando troppo le cose tra Herm e
Draco? La storia tiene corda oppure è un po’ noiosa? Giuly stellina mi
piacerebbe avere da te qualche suggerimento… non ti preoccupare di infierire
perché ho le spalle larghe. Un bacione ed alla prossima!
Synnovea: Elenuccia adorata, hai
visto che idea sbrilluccicosa che ha avuto il vecchio Albus? Poi dicono che gli
anziani non stanno al passo con i tempi!!! Herm è sempre più curiosa, ma chissà
a cosa porterà tutta questa voglia di sapere?! Forse tra le braccia di un
biondino sexy di nostra conoscenza! Ti mando un super abbraccio cara! P.s.:
Tengo le dita delle mani e dei piedi incrociate, stasera dirò le preghiere e
farò anche qualche rito propiziatorio alla Harry Potter!
gemellina: Francy ciao! Che ne dici
del chappy? L’idea che Draco ha delle donne è un attimo limitata, ma pian piano
cambierà idea vicino alla sua "socia in affari"! Ti mando tanti baci e ti
consiglio di non perdere il prossimo cap… sono convinta che mi ammazzerai!
^_-
White_tifa in balck: Hola tesoro!
Questa volta non c’erano babbani ad importunare Draco, ma un’orda di streghe
sbavanti… meno male che ha resistito fino ad Hermione, prima di bruciarle tutte!
Beh per quanto riguarda Ronald, la sua convinzione che Draco è gay andrà avanti,
ma tutto sommato l’importante è che la verità la sappia la nostra grifoncina. Un
bacio grande e a presto!
Goldfish: Bea, che dici i due hanno
flirtato anche in questo capitolo? (o-O) Non vedo l’ora di postare il prossimo…
ho scritto veramente un gioiellino (come sono modesta!^^) e sono straconvinta
che ti lascerà basita. Ti anticipo solo il titolo: Un bacio Rubato!… e non è
nulla di quello che pensi tu… hihihihi come sono sadica! Un bacio grande grande
e alla prossima! Rita
lunachan62: Ciao Federica bella! Sì
in effetti i capitoli 5 – 6 e 7 mi sono divertita troppo a scriverli ed ero
decisamente in forma! Il settimo è il mio fiore all’occhiello e sono stracuriosa
di sapere cosa mi dirai, quando lo posterò. Si avvicina un giro di boa per i
nostri colombini. Ti abbraccio forte cara e ti ringrazio infinitamente per la
tua costante e dolce presenza! Rita
Lady_Eowyn: Ciao! Devi sapere che mi
sono esaltata come una bambina, quando hai notato il parallelismo tra Draco e
Drago… che soddisfazione!^^ Anche se latino non mi piaceva molto alle superiori,
devo dire che questa volta è servito! Che ne dici del nuovo capitolo? Troppo
stonata l’idea dello Speed Date o ha funzionato? Grazie per la recensione e alla
prossima! Luz
Cobwy23: Ciao Cobwy! Come darti
torto Harry non ne fa una giusta, ma non hai visto ancora il meglio o peggio!
Hihihihi… come sono sadica con il Bambolotto-Sopravvissuto! Hermione per Draco
sembra troppo impegnativa, ma non mi sembra apprezzi troppo la compagnia delle
oche deliranti! Il suo atteggiamento è un po’ maschilista, ma ci sarà qualcuna,
una brunetta, gryffindor che gli darà del filo da torcere! Baci e alla prossima!
Babe: Sono d’accordo con te… la
storia dopo i primi capitoli di assestamento entra nel vivo e sono curiosissima
di sapere se le idee che tirerò fuori dal cilindro vi piaceranno! Un bacione e
presto!
Barbycam: Hai involontarimante
centrato il bersaglio del prossimo capitolo… Harry Potter! Lui combina i casini
ed i nostri cuccioli si avvicinano! Kisses e a presto!
marygenoana: Ciao Mary! Non
preoccuparti per le recensioni veloci, quello che mi preme e che la storia ti
continui a piacere. Baci e a presto!
aleptos: adesso
mi sciolgo!^^ Davvero sei una Luzfan?! (Cavolo mi piace avere delle fun!!!) A
parte le battute sono contenta che la storia ti intrighi… vedrai che
soddisfazioni che ci daranno i nostri pucci e anche quell’idiota combina guai di
Bambolo-Potter che cercherà di conquistare principessa. (Abbasso la piattola che
qui non è mai esistita!) Baci e a presto!
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Capitolo 7 *** Il bacio rubato! ***
7.UnBacioRubato!
Alla ricerca del cuore di Drago.
7. Il bacio
rubato!
Sentiva la terra
viva pulsare sotto le piante dei piedi.
Percepiva i sottili fili d'erba
solleticarle le caviglie.
Avvertiva la brezza primaverile
sfiorarle le braccia nude...
...il tepore naturale del sole scaldarle la pelle e il
cuore.
Avvertì la sua
presenza.
E poi
vide.
Lo vide!
Il viso illuminato da un
sorriso.
La braccia tese in un muto
invito.
La voce calda in una lenta
preghiera.
"Hermione"
Il suo nome.
"Vieni Hermione."
Il suo nome pronunciato da quelle
labbra.
"Balliamo Hermione!"
Un guizzo nel
petto.
Un respiro
mozzato.
Gote arrossate.
C'era voluto un attimo.
Mani
intrecciate...
... e passi accennati.
Sguardi
ammirati...
... labbra sfiorate.
Labbra
sconosciute.
Labbra
delicate.
Labbra baciate.
Draco... Draco.
"Sei
un bastardo! Harry Potter sei un maledetto bastardo!"
Draco... Draco.
Harry...
Harry?!
Quando Hermione Granger riaprì
gli occhi vide il suo migliore amico di fronte a lei con le braccia appoggiate ai
supporti della poltrona dove lei era stesa e con la testa voltata verso una
Romilda Vane furiosa.
"Tu! Tu... lurido vermicolo! È per
questo che mi hai chiesto una pausa di riflessione, è?! Per fare i tuoi porci
comodi con quella!?" strillò la Vane in preda ad un attacco isterico, indicando
una Hermione ancora intontita su uno dei sofà della sala
comune.
La brunetta istintivamente portò
due dita alle labbra ancora schiuse e si ricordò del
sogno.
Aveva sognato una corsa nel parco
di Hogwarts, un ballo e un bacio.
... un bacio con Draco
Malfoy!
Quando si riscosse da quel ricordo,
le guance le si imporporarono e i suoi occhi dorati incontrarono le iridi
smeraldine di Harry che con viso colpevole la fissava senza proferire
parola.
La consapevolezza che quel bacio
non fosse stato solamente un sogno, si fece pian piano strada in lei.
Come una lama in mezzo al petto la
verità la colpì.
Il suo migliore amico, il ragazzo
di cui si fidava di più in assoluto, il ragazzo a cui voleva bene come un
fratello l'aveva baciata!
Con un moto di frustrazione i palmi
delle sue mani si posarono sul torace di Harry e lo allontanarono con
rabbia.
Il moro cadde sulla moquette della
sala comune, mentre Hermione, in piedi di fronte a lui lo fissava
stralunata.
Le ampie rimostranze che la Vane
non aveva smesso un secondo di ululare si spensero
d'improvviso.
Hermione con un incantesimo non
verbale la zittì.
"Vai a farti un giro Vane... ti
chiarirai con lui dopo!" proferì la brunetta con un tono pericolosamente
calmo.
Quando i due amici si ritrovarono
soli, la caposcuola rosso-oro incollò il suo sguardo furente su Harry e domandò:
"Mi hai baciata?"
Il Salvatore del Mondo Magico che
era stato in grado di sconfiggere Voldemort in persona, non riuscì a reggere gli
occhi delusi e disgustati della sua migliore amica, abbassando la testa
sconfitto.
"Guardami!" ringhiò
Hermione.
"Te lo ripeto, mi hai baciata?"
domandò per la seconda volta sempre più furiosa.
Il grifone rialzò la testa e in un
mormorio sconnesso disse: "Io... Herm... non... io."
Hermione si conficcò le unghie nei
palmi così forte da sanguinare e voltatasi di spalle affermò gelida: "Harry
Potter non osare mai più rivolgermi la parola! Io e te da oggi in poi abbiamo
chiuso!"
Il Ragazzo Sopravvissuto
rimase come un ebete ad osservare parte della sua famiglia allontanarsi a grandi
passi dalla sala comune e varcare il ritratto della Signora
Grassa.
***
Draco Malfoy stava diligentemente
svolgendo il suo compito da Caposcuola, pattugliando i corridoi del quarto piano
di Hogwarts, quando una voce concitata attirò la sua
attenzione.
Con la nota calma che da sempre lo
contraddistingueva, il principe delle serpi si avviò verso quella che per lui
poteva essere solo una grossa seccatura.
Più si avvicinava al luogo del
crimine, più riusciva a comprendere la natura e la protagonista indiscussa del
problema.
Draco Malfoy si ritrovò a
considerare che il tono infuriato di Hermione Granger poteva essere benissimo
paragonato al ruggito di una fiera selvatica
affamata.
"Tu sei l'essere più imbecille,
idiota, superficiale, egocentrico ed arrogante che io abbia mai avuto il
dispiacere di conoscere!" sentì proferire dalle fauci della
Gryffindor.
Il biondino curioso di conoscere il
nome di chi gli stava strappando lo scettro del peggio insultato dalla
mezzosangue, cercò una posizione riparata per godersi lo
spettacolino.
Quello che Draco vide lo lasciò
parecchio turbato: un intimorito e balbettante Potter, in arte lo Sfregiato,
stava fronteggiando la sua agguerrita e, forse ex, migliore
amica.
"Herm, forse... beh io...ti ho baciato
perché ti amo!" biascicò Harry titubante.
Le iridi argentate di Draco si
dilatarono paurosamente, ma mai quanto quelle di Hermione Granger, che livida
dalla rabbia, mollò un signor ceffone al moro.
"Sei uno stronzo Harry Potter! Il
più grande degli stronzi!" urlò la brunetta, fuori
controllo.
Mentre Draco Malfoy sorrideva divertito
a questa scena da telenovela babbana, Hermione fece qualche respiro e cominciò
a spiegare con calma apparente: "E' da quando siamo tornati dalla missione
contro Voldemort che cerco di capirti. Ho sopportato i tuoi continui sbalzi
di umore, ho tollerato questo tuo atteggiamento leggero e superficiale nei
confronti dello studio e delle ragazze, ho cercato di non starti troppo addosso,
ti ho giustificato mille e mille volte davanti agli insegnanti, a Ron e a
Gaby, ma adesso mi sono veramente rotta. Non puoi baciarmi senza il mio permesso
e pretendere di uscirtene con questa stronzata galattica che forse mi ami.
Harry sono Hermione, sono come una sorella per te,
accidenti!"
"Ma forse, se noi provassimo a stare
insieme?" borbottò Harry insicuro, interrompendo il discorso
dell'amica.
Hermione sbuffò
scocciata.
"Harry cerca di
non peggiorare ulteriormente la tua posizione, perché la
mia pazienza ha un limite! C'eravamo anche Ron ed io quest'estate e anche
per noi è stato difficile affrontare i pericoli, gli ostacoli e le
nostre paure. Anche noi abbiamo rischiato di morire e anche noi ti abbiamo aiutato a
mettere fine alla vita di quel mostro, ma non per questo ci siamo chiusi in
noi stessi, non per questo abbiamo preso a distruggere la nostra esistenza come stai
facendo tu. Torna quello di prima Harry! Non mandare la tua vita a rotoli
proprio adesso che potresti essere felice! Mi hai sempre impedito di parlartene, ma credo
che tu debba farti seriamente aiutare da qualcuno! Parla con qualcuno, con uno
psicomago e fatti aiutare!"
Harry che era rimasto in silenzio
fino a quel momento esplose: "E tu dici di essere mia amica, una sorella?!
Nessuna sorella direbbe al proprio fratello che è pazzo e deve essere
rinchiuso!"
"Harry, ma io non..." provò a
replicare la bruna senza risultato.
"Tu hai sempre cercato di
manovrarmi, di farmi diventare arido e perfetto come te, ma visto che non ci sei
riuscita mi dai del matto!" urlò il moro
incattivito.
"Io non ho bisogno dell'aiuto di nessuno
e in special modo del tuo Miss So-Tutto-Io! Per me puoi andare a farti
fottere!" le sputò con astio, prima di allontanarsi infuriato da quel
corridoio.
L'ilarità iniziale di Draco Malfoy
andò scemando pian piano con la conclusione amara di quello
scontro.
Qualche anno prima si sarebbe
esaltato nell'assistere ad un litigio tra lo Sfregiato e la Mezzosangue, avrebbe
goduto nel vedere il trio distrutto, mentre adesso le uniche sensazioni che
emergevano erano pietà e ammirazione.
Provava pena per quello stupido
grifondoro che viveva come un cieco in un labirinto e sentiva ammirazione per
quella strega che tentava di far riavere la vista ad uno che non immagina
neppure di averla persa.
Forse qualcuno avrebbe potuto
giudicare la Granger come una povera illusa, ma almeno era una povera illusa che
combatte per quello a cui tiene.
Quando Potter si allontanò dal
quarto piano, Draco rimase ad osservare Hermione.
La brunetta in un gesto stizzoso
aveva lanciato contro il muro la bacchetta e accasciandosi sul pavimento aveva
iniziato a singhiozzare.
"Stupido! Idiota! Stupido idiota!
Imbecille! " - aveva cominciato a brontolare in una litania continua - "Cretino,
deficiente, figlio di un bubotubero, cretino!"
Hermione stava continuando ad
inveire contro Harry, quando una voce calma la interruppe: "Cretino l'hai già
detto!"
Alzati gli occhi, la caposcuola dei
Gryffindor si trovò di fronte un Draco Malfoy serio ed
impettito.
Mentre Hermione guardava il mago
frastornata, Draco che in una mano teneva la bacchetta della caposcuola e
nell'altra un fazzoletto identico a quello che le aveva prestato quella notte in
biblioteca, ripeté: "Ti stavo dicendo che il termine cretino l'hai già
adoperato... se vuoi qualche consiglio su come insultare Potty posso aiutarti
io!"
La strega si asciugò le lacrime con
le mani e dignitosamente si rimise in piedi.
"Da quanto eri lì?" domandò
atona.
"Abbastanza da capire che non c'è
bisogno di piangere!" rispose il biondo cercando di usare un tono
gentile.
"Certo, perché il freddo e glaciale
Draco Malfoy non sa cosa vuol dire sentirsi traditi e offesi da qualcuno a cui
tieni!" sibilò velenosa Hermione, che cercava di sfogare la sua rabbia sul
soggetto sbagliato.
Un lampo di collera passò per gli
occhi di Malfoy che dopo averle rimesso in mano la bacchetta affermò sincero:
"No, già, forse non ti capisco. Non sono stato io ad avere avuto un padre come
Lucius Malfoy che voleva immolarmi come un animale sull'altare di quel pazzo di
Voldemort! Forse non sono io ad avere per madre Narcissa Black a cui importa più
delle sue unghie laccate che di me! Forse non sono io quello che viene
disprezzato per il suo cognome, quello che nessuno si prende mai la briga di
conoscere veramente!"
Conscio di essersi sbottonato un
po' troppo, Draco girò i tacchi e fece per
allontanarsi.
"Malfoy aspetta!" lo richiamò
Hermione dispiaciuta.
"Che vuoi?" chiese lui in un tono
freddo, voltandosi ad osservarla.
"Il fazzoletto. Mi
presteresti il fazzoletto!" disse semplicemente a bassa voce, per
scusarsi.
"Tieni! Spero solo che non
t'impossesserai di tutto il mio prezioso corredo entro giugno!" commentò in tono
ironico, strappandole un sorriso.
I due ragazzi rimasero in silenzio
per un po' a fissarsi, quando Hermione si ricordò del sogno e arrossì
vistosamente.
No, non poteva aver davvero sognato
di baciare proprio lui!
Era stato così reale quel sogno...
reale e bello!
"Che c'è?" le chiese Draco, vedendo
la brunetta agitarsi imbarazzata.
"Niente è che dovevamo
incontrarci questa sera ed io non ho portato con me gli appunti!" s'affrettò a
mentire.
"Non importa... ci si vede
direttamente giovedì prossimo!" fece lui
comprensivo.
Hermione lo guardò come se avesse
avuto davanti uno schiopodo sparacoda.
"Granger non sono mica un
negriero! Capisco quando c'è una tragedia in atto e ricevere un bacio da Potty
stenderebbe chiunque!" le spiegò Draco convinto.
La caposcuola rosso-oro invece di
sorridere alla battuta, si rabbuiò di nuovo.
Pensare a Harry la rendeva triste
e arrabbiata allo stesso tempo.
Senza accorgersene i suoi muscoli
si tesero ed i pugni si strinsero lungo i fianchi.
"Ho capito... qui urge un rimedio!"
affermò lo slytherin avviandosi a passo spedito verso le
scale.
"Granger muoviti non abbiamo tutta
la notte!" la richiamò, continuando a camminare.
Hermione seguì in silenzio il
rampollo di casa Malfoy fino alla torre di
astronomia.
"Perché siamo qui?" chiese
curiosa.
Draco fece un paio di incantesimi
tutt'intorno e le spiegò: "Siamo qui per farti passare
l'arrabbiatura!"
La brunetta lo guardò scettica, in
attesa di ricevere ulteriori spiegazioni.
"Mettiti qui vicino a me e urla!"
le ordinò spiccio.
"Devo urlare?" domandò ancora più
incredula Hermione.
"Sì Granger... urla!
Urlaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!" gridò Draco
fortissimo.
La strega lo fissò sconvolta, ma lui non si
lasciò intimorire e continuò: "Provaci! Grida... manda a quel paese Potter, dì ciò
che vuoi, basta che tiri fuori la voce!"
Hermione si lasciò andare in un
urletto un po' stentato, ma quando sentì la voce di Malfoy affiancarla, iniziò a
strillare con più energia.
Le grida e gli "Harry vaffanculo"
si sprecarono quella sera, finché stanchi, esausti e senza voce, i due
capiscuola si sedettero per terra.
Com'era dolce il sapore della libertà... della pace interiore e della
libertà!
Rimasero lì in silenzio a osservare
le stelle per una decina di minuti, finché Hermione non ruppe il silenzio
domandando: "E' da tanto che vieni qui a sfogarti?"
"Da settembre!" le
rispose Draco inespressivo, prima di alzarsi e lisciarsi i pantaloni con le
mani.
Forse era stato un
errore portarla lì?!
"Dai andiamo Granger, si è fatto
tardi!" le disse poi sbrigativo.
"Posso chiederti un favore
Dra... Malfoy?" borbottò lei un po' imbarazzata.
Draco la studiò per qualche secondo
in attesa che continuasse.
"Niente, io volevo
chiederti se possiamo farli qui i nostri incontri del giovedì!" spiegò la
grifoncina.
Forse aveva commesso un errore, ma arrivati a
questo punto...
Draco sorrise.
"Se la mia socia in affari
vuole la torre di astronomia, la mia socia avrà la torre di astronomia!" replicò
lui galantemente.
Hermione
sorrise.
I due ragazzi si
avviarono insieme verso i dormitori e prima di separarsi la grifoncina si voltò verso Malfoy
sussurrandogli impacciata: "Grazie! Grazie
davvero!"
Draco la guardò intenerito e
dandole dei leggeri buffetti sulla testa replicò: "Grazie a te Granger! Vederti
insultare e schiaffeggiare Potty è stato davvero uno spettacolo
memorabile!"
Quella
notte Draco Malfoy ed Hermione Granger percepirono che qualcosa tra loro stava cambiando...
o forse era già cambiato!
Ciao a
tutte belle! Questo è uno dei miei capitoli preferiti e spero che vi abbia
colpito! Un bacio e un grazie ai lettori e soprattutto alle mie amichette che
recensiscono!!! Mitiche!!!
Ringraziamenti:
Aleptos: Ciao bella!^^ Sì, sì sono d'accordo con
te al buon vecchio Albus si sono fusi i neuroncini, ma mai quanto al caro Harry.
Meno male che c'è Draco che fa il cavaliere dalla scintillante armatura e salva
la nostra damigella. Beh per quanto riguarda il ballo di primavera ci vorranno
un bel po’ di capitoli, ma vedrai che per allora Dracuz avrà capito tante cose!
Un bacio e a presto!
merryluna: Ciao Manu!^_^ Tranqui davvero
per le recensioni… quando e se hai voglia! Questa è la mia filosofia di vita
dell’ultimo periodo… sto facendo solo cose che mi piacciono e quando ne ho
voglia e devo dire che è fantastico! La scena di Hermione che si addormenta
bofonchiando frasi senza senso è autobiografica (conoscevo il mio attuale
ragazzo solo da una settimana e mi sono addormentata sulla sua spalla… poi ho
cominciato a parlare nel sonno e a dire frasi senza senso… era già amore!). Sono
contenta che ti sia piaciuta la scena dello speed date… mi sembrava qualcosa di
originale per sfoltire le fette di salame che hanno sugli occhi i due
colombelli. Manu ho voglia di leggere qualcosa di tuo e spero di riuscirci
presto… un bacio grande e a presto!
Julietta: Ciao cucciola! Grazie mille
per la tua ultima recensione… e per tutte quelle che mi hai scritto fino ad ora!
Mi rende felice sapere che ciò che scrivo viene apprezzato e che molte delle mie
idee vengono condivise! Tesoro per scoprire qualche indizio sul segreto di Draco
dovrai aspettare ancora un pochino… anche se io un paio di pulci nell’orecchio
le ho già inserite. Per quanto riguarda questo capitolo devo dire che si è
scritto da solo e mi piace molto il risultato! Lo trovo un po’ un giro di boa
per i nostri colombini. Che ne pensi? Il prossimo sarà un cap. di transizione,
ma ci sarà Sirius a renderlo più piacevole. Un mega bacio e a presto!
gemellina: Francyyyyyyyyyyy ti è venuto
o no un colpo appena hai letto del bacio tra Harry ed Hermione?! Sono stata un
po’ sadica con la nostra Herm (non tutti hanno lo stomaco per baciare il
portasfiga!), ma poi è arrivato il nostro principe che ha aggiustato le cose!
Durante i sogni l’inconscio lavora e intanto i nostri pucci cominciano
l’avvicinamento!^^ Tesoro ti mando un bacione grande e ci sentiamo
presto!
mars: grazie mars!!! Spero che ti sia
piaciuto anche questo capitolo! Alla prox…^^
sweet_muffola_pigmea: troppo carino il
tuo nick! Che dici ti è piaciuto il nuovo chappy? A parte Harry in mezzo alle
scatole i nostri due continuano l’avvicinamento. Per il segreto sui draghi ci
vorrà ancora un pochino, ma tranquilla posso già dirti che non c’è niente di
troppo losco in mezzo! Alla prossima… baci, baci!^^
cobwy_23: Harry è un danno vivente, ma
verrà severamente maltrattato ancora per un po’… (mi diverto troppo a vederlo
preso a schiaffi!), mentre i nostri tesorini diventeranno sempre più amici!^^
Non sono tenerissimi sulla torre di astronomia a gridare? Mi sono troppo
divertita a scrivere questo chappy e spero sia piaciuto anche a te! Un bacione e
a presto!
crici_82: vedi come la verità pian piano
viene a galla?! Herm che sogna di baciare Draco… ma sarà forse un caso? Un bacio
e alla prossima!
lunachan62: Federica stella, che ne
dici? Harry può prendersi la corona di idiota o deve combinare qualche altro
guaio, prima che la tolga a Ron?!^^ …ho voglia di martoriarlo ancora un po’, ma
solo un pochino! Non sono belli i nostri cuccioli insieme? L’avvicinamento
continua! Un abbraccio stretto stretto e a presto tesoro!
Synnovea: Ciao Elenuccia! Hai visto che
ti combina la tua Riti? Sai che con me i colpi di scena sono all’ordine del
giorno! Mi è piaciuto troppo scrivere questo capitolino con un Harry maltrattato
e i nostri pucci in avvicinamento… che dici tesoro ti faccio passare dei momenti
lieti?! Ele ti abbraccio forte forte e sono sempre con te col pensiero! Mitica,
la mia socia del club "limoniamo duro"!
marygenoana: Mary ciao! Qui passettino
passettino andiamo avanti… tra lo speed e la torre di astronomia prosegue la
conoscenza tra il biondino e la nostra Herm. Ahhhh l’amour!!! Baci,
baci^^
white_tifa in black: Bella ciao! Ora
dopo aver letto questo capitolo pensi che sia più matto Silente o quel
porta-sfiga di Harry? Se la giocano bene, vero?! L’idea ignobile che Dracuzzo è
gay persevera nella mente di pel di carota… vedrai nel prossimo capitolo cosa
combinano gli equivoci!^^ Un bacione enorme e alla prossima!
Lady_Eowin: Mi sa che tra noi due il
piccolo genio sei tu, perché capisci al volo tutte le pulci nell’orecchio che vi
lancio! Non sarai una veggente? Carissima Lady_Eowyn spero che questo capitolo
ti sia piaciuto come è piaciuto a me scriverlo! Un bacio e a
presto!^^
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Capitolo 8 *** Ron guardati le spalle! ***
8.Guardati le spalle Ron!
Buonpomeriggio a tutti i lettori e le
lettrici!
Questo sarà un capitolo di transizione... ma consentitemi di
dire che anche quelli servono! Ho cercato di renderlo il più piacevole e leggero
possibile in attesa che i protagonisti ritornino in primo piano e che la
faccenda dei draghi acquisti la giusta importanza.
Chiedo scusa immensamente a Goldfish per il mancato
ringraziamento della scorsa recensione. Bea perdona la mia cecità e
l'arteriosclerosi che avanza!
Mando un abbraccio particolare a
Elena!
Buona lettura!
Alla ricerca del cuore di
Drago.
8. Ron guardati le
spalle!
Quel venerdì mattina, quando
Hermione si destò, un caldo e ampio sorriso fece capolino tra le sue labbra di
rosa.
La strega rosso-oro avrebbe potuto
crucciarsi e immalinconirsi al pensiero della lite con Harry, invece, decise di
godersi il ricordo di lei e Malfoy sulla torre di astronomia a gridare alla luna
e alle stelle.
Da quando si era volontariamente
invischiata nelle ricerche e nella vita dello slytherin stava riscoprendo stati
d’animo e sensazioni che da troppo tempo non avvertiva.
La curiosità di sapere perché
Draco Malfoy fosse così interessato ai luck’s dragons la rendeva viva ed
euforica, ma ancor di più, Hermione era esaltata all’idea di scoprire chi si
celasse veramente dietro l’apparente cinismo e la calcolata freddezza del
biondino.
Era perfettamente consapevole che
lo slytherin restava di base uno stronzo, con un pessimo carattere ed una lingua
velenosa, eppure, non poteva fare a meno di essere attratta dal suo lato
segreto, dalla sensibilità che traspariva da alcuni gesti e dal tormento
malinconico che si riusciva a scorgere in quegli occhi tempesta.
Draco Malfoy era una sfida per
Hermione Granger e lei adorava le sfide!
Accantonate temporaneamente le
riflessioni su Malfoy, la strega si avviò a passo sicuro verso la sala comune
gryffindor.
Avrebbe preferito di gran lunga
essere gettata nella fossa dei leoni, piuttosto che dover affrontare quella
giornata, in cui tutti le avrebbero tenuto gli occhi puntati addosso, ma la sua
parte razionale e coscienziosa era consapevole del fatto che Hogwarts andava
frequentata sia nei giorni di limpido sole che in quelli carichi di
pioggia!
Al suo arrivo diverse ragazzine
del secondo e terzo anno cominciarono a borbottare fra loro e a lanciarle
sguardi poco amichevoli.
Come sospettava il suo bacio con
Harry aveva già fatto il giro dell’intera scuola e si era sicuramente arricchito
di particolari inimmaginabili.
Il primo ad andarle incontro fu un
quanto mai sconvolto Ronald Weesley.
"Mione ma cosa cavolo è successo
ieri sera? È da stanotte che non si fa che parlare di te e Harry!" - cominciò
Ron preoccupato - "C’è chi dice che vi siete messi insieme, alcuni affermano che
hai usato un filtro d’amore per fregarlo alla Vane, altri dichiarano di aver
visto Harry in infermeria, dopo che è stato schiantato dalla stessa Romilda…" le
raccontò tutto d’un fiato il rosso.
"Calmati Ron!" fece lei con una
dolcezza disarmante, posandogli una mano sulla spalla.
"Harry stanotte non è rientrato e
io voglio sapere cosa sta succedendo!" affermò lui in apprensione.
Hermione prontamente gli raccontò
del bacio, del litigio furibondo che aveva avuto con il moro e di come se ne era
andato infuriato.
"Ron io non so dove sia Harry, ma
al punto in cui siamo arrivati non credo sia più affar mio! Il suo atteggiamento
e le sue parole di ieri mi hanno deluso nel profondo. Mi sono stancata di fargli
da baby-sitter e ho deciso che Harry Potter, da oggi, non è più un mio
problema!"
Ronald Weesley boccheggio come un
pescepalla per alcuni secondi, prima di replicare mesto: "Non cambierai idea,
vero?!"
"No, Ronald! Però questo non vuol
dire che io e te smetteremo di essere amici. Ti voglio troppo bene, perché la
mia decisione su Harry possa interferire tra di noi!"
L’ultimo dei Weesley abbracciò
forte l’amica, ricambiando quel discorso con altrettante parole piene di sincero
affetto.
Dopo questo momento fraterno, che
non passò inosservato agli occhi pettegoli della torre rosso-oro, i due amici
attraversarono il ritratto della signora grassa e si avviarono spediti verso la
sala grande.
Quando passarono vicino
all’ingresso di Hogwarts, la loro attenzione venne attirata da un folto gruppo
di ragazzine che mormoravano eccitate.
Un nuovo visitatore aveva varcato
il massiccio portone della scuola, scatenando sussurri esaltati e fremiti
incontrollati.
Prima che Hermione potesse
scorgerne l’identità, vide una solare Gabrielle attraversare di corsa il muro
dei curiosi e volare tra le braccia del nuovo arrivato.
"Sirius!" strillò felice la
francesina, mentre il cappuccio del mantello dell’uomo ricadeva sulle spalle,
scoprendogli il viso abbronzato e i lunghi crini color inchiostro.
"Principessa!" le sussurrò Sirius
con voce roca, stringendola a sé e facendola volteggiare come una bambina tra le
braccia di un padre.
L’affascinante e chiacchierato
Sirius Black era tornato ad Hogwarts!
Il mago, continuando a tenere
stretta Gaby, dall’alto del suo metro e novanta, intravide le figure di Ron e
Hermione e li chiamò.
"Hey campione! Tesoro! Venite
immediatamente ad abbracciarmi!" urlò l’ex-gryffindor, facendogli un cenno con
la mano.
In pochi secondi anche Ron e Herm
si ritrovarono stretti nel forte abbraccio di Sirius.
Come Hermione ebbe modo di notare,
quando Gabrielle la vide, si irrigidì, assumendo un atteggiamento di gelido
distacco.
Hermione si ritrovò a maledire
mentalmente Harry Potter e la sua immensa stupidità! Se la storia del bacio
fosse riuscita ad intaccare anche solo minimamente l’amicizia con la corvonero,
questa volta a quel deficiente uno schiantesimo non gliel’avrebbe tolto
nessuno!
"Sirius, ma che ci fai qui?"
domandò Ron curioso, troncando i ragionamenti della grifoncina.
"Io speravo che me lo diceste voi
ragazzi! Stanotte mi è arrivata una lettera da Silente in cui mi diceva che
Harry rischiava seriamente l’espulsione da scuola e che dovevo presentarmi ad
Hogwarts il più presto possibile!" raccontò il quarantenne
impensierito.
I tre amici lo fissarono
sconvolti, incapaci di proferire parola.
"Dai ragazzi, non fate quelle
facce… vedrete che il sottoscritto riuscirà a far cambiare idea al vecchio
Albus!" li rincuorò lui, rivolgendo loro uno dei suoi sorrisi da
malandrino.
Alle tante, Ron decise di
accompagnare Sirius da Silente, lasciando le due streghe sole.
"Io vado, ciao!" si affrettò a
dire Gaby che non sembrava aver voglia di parlare con l’amica.
Hermione che voleva cercare un
confronto con lei per darle le spiegazioni del caso, la bloccò.
"Gaby non te ne andare, per
favore! Parliamo!" le sussurrò gentile, prendendole la mano e portandola in un
angolo appartato del corridoio d’ingresso.
"Tesoro non dare peso a tutte le
voci che stanno girando! Tra me e Harry non c’è niente e non ci sarà mai niente
te lo assicuro!" chiarì la brunetta, andando dritta al punto.
"Mi stai dicendo che non è vero
che vi siete baciati?" le chiese la biondina, con lo sguardo basso.
Hermione strinse di più la mano
della corvonero e provò a spiegare: "Mi ero addormentata in sala comune su un
divanetto e a quanto pare Harry mi ha baciato. Poi quando mi sono svegliata ho
visto lui e la Vane discutere!"
Gabrielle staccò la mano da quella
di Hermione e l’accusò acida: "La scusa che stavi dormendo è davvero patetica!
Se ti ritieni davvero mia amica abbi almeno il coraggio di essere
sincera!"
"Ma io sono stata sincera! Quella
che ti ho detto è la verità!" sbottò la brunetta, infastidita dall’atteggiamento
scostante della Delacour.
La discussione stava decisamente
prendendo la piega sbagliata, quando una voce alle loro spalle le
zittì.
"Cos’è Francia, stai litigando con
la Granger perché vuoi avere l’esclusiva nel rifilare cinquine al tuo adorato
Potty?!" pronunciarono le labbra di Draco Malfoy che si stava avviando in sala
grande scortato da Tiger e Goyle.
Gabrielle replicò con un gestaccio
convincente, mentre Hermione rimase ferma immobile ad osservare il
caposcuola verde-argento allontanarsi.
"Ah Granger!" - si voltò di nuovo
Draco, ghignando - "Devo farti davvero i miei complimenti… il ceffone che gli
hai dato ieri è stato uno spettacolo per gli occhi!"
Le due streghe rimasero di nuovo
sole nel corridoio.
"Davvero l’hai schiaffeggiato?"
domandò Gabrielle più calma.
Hermione gli fece un caldo sorriso
e ironicamente replicò: "L’unico modo per trattare gli idioti è usare le maniere
forti, non credi?!"
La biondina ridacchiò ed Herm ne
approfittò per spiegarle: "Gaby tu sei l’unica vera amica che ho e ti giuro che
non farei mai niente per ferire i tuoi sentimenti! Harry mi vuole bene come una
sorella e non potrebbe mai essere interessato a me in quel senso. Vedrai tesoro,
quando quel testone riprenderà a far funzionare il cervello capirà quello a cui
sta rinunciando standoti lontano!"
Gabrielle si lanciò addosso
all’amica e iniziando a singhiozzare, mormorò: "Scusa Herm se ho dubitato di te!
È che quando c’è di mezzo lui, smetto di ragionare. Lo odio! Detesto questo
Harry Potter! Lo odio con tutto il cuore! Rivoglio indietro il mio amico, il mio
Harry!"
Hermione la tenne abbracciata per
un po’ coccolandola e confortandola.
Gabrielle Delacour ad occhi
estranei poteva sembrare una ragazza forte e sicura, ma in realtà era soltanto
una bambina timida ed impaurita che cercava di difendersi dal mondo assumendo un
atteggiamento aggressivo.
A dieci anni Gaby aveva perso i
suoi genitori e a quindici si era dovuta trasferire da Parigi a Londra per
seguire sua sorella Fleur, promessa sposa di Bill Weesley.
Senza più la sua mamma e il suo
papà, gli amici e la sua città, la francesina aveva dovuto crescere in fretta ed
adattarsi ad una nuova lingua, un nuovo posto, un nuovo modo di
vivere.
Quando, due estati prima, Hermione
aveva visto quella ragazzina bellissima e triste arrivare alla tana, si era
sentita subito in dovere di aiutarla ad ambientarsi e inserirsi, facendole un
po’ da sorella maggiore.
Ben presto Gaby era diventata il
quarto membro del trio e insieme a loro aveva acquistato un po’ di sicurezza e
di serenità.
Le due streghe erano ancora
abbracciate, quando Ron e >Sirius tornarono da loro.
"Hem, hem… disturbiamo?" fece
Black, schiarendosi la voce.
Gaby si ritrasse da Hermione
imbarazzata, cercando di asciugarsi le lacrime con il dorso della
mano.
"No, non disturbate affatto! Com’è
andato il colloquio con il preside?" chiese velocemente Hermione, per deviare
l’attenzione dall’amica a Sirius.
"Harry ieri sera ha distrutto un
paio di aule al quinto piano e quando è stato scoperto da Gazza, invece di
darsela a gambe, l’ha preso a cazzotti. La McGranitt ci ha detto che era ubriaco
fradicio!" spiegò Ron cupo.
Hermione cominciò a scuotere la
testa, mentre Gaby allucinata domandò: "E’ stato espulso?"
"Silente ha deciso di non
cacciarlo, anche se gli ha dato ugualmente tre giorni di sospensione e una
severa punizione da scontare al suo ritorno. Harry adesso è nel dormitorio a
preparare i bagagli e quando sarà pronto ce ne andremo a Grimmauld Place. Non so
cosa stia succedendo al mio figlioccio, ma farò di tutto per scoprirlo e per
aiutarlo!" chiarì Sirius serio.
Sirius Black era un tipo che
difficilmente si lasciava impensierire, eppure l’incontro con il preside doveva
averlo turbato molto.
Quando Harry raggiunse l’ingresso,
vedendo la faccia triste di Elly e quella scura della sua migliore amica,
abbassò immediatamente lo sguardo, mormorando spiccio: "Sir sono pronto,
possiamo andare!"
Il bel Black abbracciò i suoi
giovani amici e con tono allegro promise che il lunedì successivo avrebbe
riportato loro quel combina guai del moro.
Ron diede delle pacche calorose ad
Harry, mentre le due streghe si limitarono a dei tiepidi saluti.
Quando Harry Potter e Sirius Black
sparirono dietro il massiccio portone di Hogwarts i tre ragazzi si avviarono di
corsa in sala Grande per la colazione.
Mentre Ron tra un boccone e
l’altro metteva al corrente Mione dei danni che aveva combinato Harry durante la
notte, la grifoncina cercava con lo sguardo un certo biondino che ancora una
volta l’aveva aiutata.
Quando il suo sguardo dorato
incontrò quello tempesta di Draco, lui rise, facendole l’occhiolino!
Hermione in risposta gli regalò
uno dei suoi più caldi e dolci sorrisi.
L’ultimo dei Weesley che aveva
alzato la faccia proprio in quel momento, sputò tutto quello che aveva in bocca,
cominciando a balbettare.
"Mi-Mione hai visto anche tu
que-quello che ho visto io?"
"Cosa Ron? Cosa avrei dovuto
vedere?" replicò lei, cercando di restare calma.
"Mal-Malfoy… Malfoy mi ha
strizzato l’occhio!" spiegò il rosso con un’espressione disgustata.
Hermione che stava cercando
qualche scusa decente da poter rifilare all’amico, a quelle parole, scoppiò in
una fragorosa risata.
"Che hai da ridere?! Io non ci
trovo niente da ridere… qui c’è da piangere!" brontolò il grifone
offeso.
"Magari gli piaci Ron!" commentò
lei cercando di contenere l’ilarità.
"Oh miseriaccia santissima… è
vero! Lo ha fatto perché gli piaccio!" affermò Ron con la faccia pallida e gli
occhi fuori dalle orbite.
Hermione che continuava a
sghignazzare, non si trattenne dal rincarare la dose: "Magari sta sondando il
terreno prima di dichiararsi…"
"Dichiararsi?! Oh Merlino
benedetto credo di non sentirmi troppo bene!"
"Suvvia Ronald in fondo Malfoy non
è un brutto ragazzo!" lo stuzzicò lei.
A quel punto l’ultimo dei Weesley
si alzò dal tavolo della colazione barcollando e prima di allontanarsi borbottò
qualcosa a proposito di Padma e della sue preferenze sessuali.
Hermione lo guardò dirigersi al
tavolo dei corvonero come uno zombie e incapace di trattenersi gli consigliò:
"Ron, mi raccomando guardati le spalle!"
Il prossimo capitolo che è ancora in corso
d'opera si intitolerà: A chi non piacciono le
margherite?!
RINGRAZIAMENTI:
Valemione: Ciao tesoro, non preoccuparti per il ritardo nel recensire. Sono
contenta che il mio triangolo Harry-Draco-Herm ti sia piaciuto! Sto scalpitando
un po’ perché ho voglia di entrare nel vivo della ficcy con Draco, Herm e i
draghi, ma ci sono un po’ di passaggi prima che non posso mancare di scrivere.
Cercherò di aggiornare presto! Un bacione grande!^^
White_tifa: Cara, ti
dirò, provo un sottile piacere a rendere Harry il
soggetto-più-demente-degli-ultimi-dieci-lustri e soprattutto a farlo diventare
il pungiball di Hermione poi! Come sono sadica!^^ Ma sì, non faccio niente di
male se sfogo la mia frustrazione sul Bambino Sopravvissuto! Herm è già stata
ammaliata dal fascino di Draco e per quanto riguarda lui ci arriverà pian piano.
Tutto a tempo debito! Un bacio grosso e a presto!
Crici_82: Ciao! Io mi
diverto a rendere Harry stupido, ma volevo precisare che è perché sta male. Tra
un po’ tornerà il solito grifondoro retto e coraggioso di sempre. Alla
prox!^^
marygenoana:
Mary cara, sono contenta che i piccoli passettini che
sta facendo la nostra coppia preferita ti piacciano. Passettin passettino…
Bacioni e a presto!^^
Cobwy23: Ciao!^^ Harry ha bisogno di un nuovo soprannome… prezzemolino! È peggio
delle starlette della televisione: è dappertutto! Herm questa volta è davvero
rimasta sconvolta, ma il nostro mitico biondino le ha fatto scordare di tutto.
Mi sa che Draco diventerà il sogno ricorrente della nostra grifoncina! Lui è
carino con lei e si sta sbottonando, perché dall’altra parte trova pane per i
suoi denti. Lei non è stupida come gli altri, è forte ma anche fragile allo
stesso tempo e questo Draco lo trova curioso! Ti mando un bacione e alla
prossima!
aleptos: Sono proprio
contenta che sia stato il tuo chappy preferito, perché lo è stato anche il mio!
Harry bastonato e i nostri colombelli vicini, vicini! L’intimità arriva con la
conoscenza e allora mandiamo avanti la conoscenza dei nostri amorucci. Un
bacione, a presto!
Sweet_muffola_pigmea: Ciao! ^^ Di solito anche a me piacciono le storie in cui Harry è normale
(che parolona grossa!) ed ha un buon rapporto con Herm, ma mi ero stufata di far
fare sempre a Ron la parte dello sciocco. Vedrai che comunque con l’andare
avanti il nostro bambino sopravvissuto tornerà come prima e riuscirà a ricucire
il rapporto con la sua migliore amica (solo migliore amica). E poi ad Harry
piace una certa francesina… Concordo con te: Draco è sempre il migliore!^^ Baci,
baci e al prossimo capitolo!
Goldfish: Che dici
Bea, con le scuse pubbliche a inizio capitolo ho rimediato la mia imperdonabile
dimenticanza?! Tesoro lo so che vedere Harry che bacia Hermione ti ha un attimo
sconvolta, ma sai ogni tanto la mia parte auror ritorna fuori e questi sono i
risultati. Il subconscio della nostra amica sta facendo il suo dovere, ma anche
Draco si sta impegnando al massimo. Lui pensa di farlo per i suoi interessi a
tenersi buona Herm, ma non ha ancora capito quali sono i suoi veri interessi: i
draghi oppure… (ci siamo capite!^^). Hai proprio ragione tesoro urlare è
terapeutico, in mancanza di altri sfoghi!!! ^_- Un bacione esagerato e a
presto.
lunachan62: Federica
mi fa un piacere immenso sapere che è piaciuto anche a te lo scorso capitolo!^^
Sto dipingendo Harry come il re degli idioti, ma voglio precisare che nel corso
della storia tornerà normale. Sta facendo una cavolata dietro l’altra
esclusivamente perché è in un momento di difficoltà, ma poi lo farò rientrare
nei soliti canoni. Chissà forse per allora dovrò ricominciare a sfogarmi contro
il roscio! Hihihihi^^ Intanto i nostri cuccioli fanno amicizia e questo è quello
che conta! Un bacio e grazie di tutto! Rita
gemellina: Ciao
Francy! Ogni tanto la mia parte romantica esce fuori e mi fa creare capitoli
tenerosi. Ma come hai potuto vedere mai esageratamente: Harry preso come
pungiball di Hermione non poteva mancare!^^ I colombelli si avvicinano e questo,
come hai detto tu, in una Draco Hermione è l’importante!!! Kisses
kisses
|
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Capitolo 9 *** A chi non piacciono le margherite?! ***
9.leMargherite
Alla ricerca del cuore di
Drago.
9. A chi non piacciono
le margherite?!
Il primo week-end di novembre
trascorse lento e sonnacchioso per la maggior parte degli studenti di
Hogwarts.
Il freddo non permise
l’organizzazione di rilassanti passeggiate intorno al lago nero, pic-nic nel
parco o gruppi-studio nei patii; per questo, quasi tutti i maghi e le streghe
restarono rintanati a poltrire oppure a studiacchiare al calduccio delle loro
sale comuni.
L’unica studentessa, per cui quel
sabato e quella domenica non esistettero, ma furono meri prolungamenti della
settimana feriale, fu Hermione Granger.
La grifoncina, durante il giorno,
si dedicò anima e corpo ai compiti e allo studio, mentre la sera, nella pace e
nel tepore della sua stanza, s’immerse nella lettura di opere che avevano come
protagonisti i luck’s dragons.
Dopo il fattaccio del bacio, la
sua camera da letto era diventata l’unico riparo tranquillo e accogliente dove
potersi rilassare.
Quando si trovava alla torre,
infatti, le streghe rosso-oro, con Romilda Vane in testa, non mancavano di
rivolgerle occhiate di sdegno, seguite da commenti al vetriolo.
Nessuna di codeste fanciulle, dal
cervellino limitato, conosceva il reale motivo per cui Harry Potter fosse stato
allontanato da Hogwarts, ma tutte si prendevano la libertà di credere che lei ne
fosse la causa.
Hermione si convinse che quegli
atteggiamenti fastidiosi ed infantili sarebbero cessati al ritorno del golden
boy, senza considerare minimamente che all’idiozia del suo ex migliore amico e
al peggio non c’era mai fine!
***
Il lunedì arrivò, portando con sé
Harry e nuove seccature.
Fuori dalla propria stanza, quella
mattina, la bella caposcuola trovò un immenso mazzo di margherite con un
bigliettino.
Herm farò di tutto per farmi perdonare!
Harry |
Hermione lungo il suo cammino
verso la sala grande non fece altro che incontrare bambini delle prime classi
che insieme a messaggi da parte del grande Harry Potter, le donavano delle
graziosissime margherite.
Quei maghetti ben addestrati non
facevano che declamarle frasi di pentimento, che lei avrebbe voluto sentire dal
diretto interessato.
L’idiota non poteva aspirare a
nessun tipo di perdono, se non avesse messo da parte il proprio orgoglio e le
avesse chiesto personalmente scusa.
In ginocchio, magari…
Oppure strisciando!
Durante la colazione il suo posto
divenne un porto di mare, o meglio, un vivaio di fiori.
I mea culpa cantati e recitati si
sprecavano, insieme a quei benedetti fiorellini bianchi che rischiavano di
sommergerla.
La pazienza di Hermione crollò
definitivamente, quando anche Ron si presentò al suo cospetto con un mazzetto di
margherite e una pietosa poesiola di scuse sulle labbra.
"Avevo un’amica e con lei un
tesoro… per stoltezza l’ho persa… ma, ora, sono qui che imploro… Hermione
perdona…"
"Ronald Bilius Weesley allontanati
da me immediatamente!" esplose in un ringhio cupo, senza lasciarlo proseguire
oltre.
Il rosso, riconoscendo il tono
pericoloso dell’amica, se la diede a gambe levate, borbottando una serie di
inutili e patetiche giustificazioni.
Hermione, verde di collera, lanciò
uno sguardo assassino a tutti i bimbetti che aspettavano il loro turno per
porgerle quegli omaggi floreali e cominciò ad ululare: "Chiunque deciderà di
avvicinarsi alla sottoscritta con quegli stupidi fiori sarà schiantato
all’istante e il suo corpo verrà gettato nelle stanze del professor
Piton!"
Dopo una serie di mormorii
terrorizzati e un fuggi fuggi generale, la sala grande ritornò un luogo quasi
vivibile.
La caposcuola con gesti
controllati fece evanescere tutte le margherite e si accomodò al proprio posto,
continuando a fare colazione.
Mentre ragionava su come far fuori
Il-Ragazzo-Sopravvissuto-a-Voldemort-ma-non-a-Hermione-Granger, gli studenti
delle altre case si perdevano in congetture, commenti e risatine.
Persino Gabrielle Delacour stava
cercando di contenersi dal ghignare senza ritegno davanti alla faccia scura
dell’amica.
Come al solito, il "suo
Harry", invece, di aggiustare le situazioni, aveva la pericolosa attitudine
a comprometterle definitivamente!
In tutta Hogwarts l’unico che non
sembrava divertirsi, a parte la Granger, era Draco Malfoy.
Anche lui avrebbe goduto e riso
della scenata di quella banshee dagli occhi dorati, se l’odore di quei maledetti
fiori non gli avesse procurato una forte lacrimazione e un attacco incontrollato
di starnuti.
Niente e nessuno poteva piegare
Draco Malfoy…
…niente e nessuno, tranne la sua
allergia alle margherite e a Harry Potter!
***
Il supplizio delle margherite
perseguitò Hermione per tutto quel lunedì e anche per i giorni
seguenti.
In qualunque posto della scuola si
recasse c’erano mazzi di fiori ad attenderla: Harry non si era ancora avvicinato
per rivolgerle una parola, ma le sue stupide margherite erano sempre tra i
piedi.
La grifoncina, arroccata nelle sue
posizioni, capitolò soltanto il giovedì successivo.
Si trovava in biblioteca a
studiare erbologia, quando un primino di serpeverde le si avvicinò per
consegnarle un messaggio.
Non vedendo fiori campeggiare in
bella mostra, la brunetta srotolò la pergamena leggendone il
contenuto.
Granger per cause di
forza maggiore anche l’incontro di stasera salta. Ci vedremo giovedì
prossimo alla torre di astronomia come concordato.
Voglio avvisarti,
inoltre, che se entro 24 ore non avrai messo fine alla pagliacciata
bucolica di San Potty, mi troverò costretto a prendere lo Sfregiato e
ucciderlo. Non ho intenzione di sopportare oltre la puzza di quei suoi
nauseanti fiorellini di campo.
Granger fai pace con
quel buffone e per cortesia spiegagli che le margherite non sono il tuo
fiore preferito!
Malfoy |
Quand’ebbe finito di leggere, il
bigliettino si arrotolò su se stesso e si trasfigurò in una magnifica orchidea
nera.
Hermione guardò quel fiore
estasiata e dopo essersi inebriata del suo profumo, sorrise.
In quell’orchidea c’era tutta
l’essenza di Draco Malfoy.
Lo slytherin era un biglietto
pieno di parole arroganti e taglienti che nascondevano però al loro interno la
delicatezza e la tenerezza di un fiore.
Harry Potter avrebbe avuto una
seconda possibilità, perché Draco Malfoy aveva riacceso in lei il lumino della
speranza.
La speranza che tutti possono
essere migliori di come sembrano!
***
Verso le sei, la brunetta che,
invece di studiare, aveva passato l’ultima mezzora a contemplare e rimirare la
sua preziosa orchidea, si trovò di fronte il suo migliore amico.
Finalmente, dopo quattro giorni
nascosto nell’ombra, il grande idiota si era deciso a mettere l’orgoglio sotto i
piedi e ad andare a prendersi quello che voleva!
"Ciao Hermione, ehm… possiamo
parlare?" domandò con nonchalance.
"Ti ascolto!" replicò glaciale
lei.
L’avrebbe perdonato, sì, ma non
gli avrebbe reso il compito troppo facile!
"Sono stato un
idiota!"
Il suono della verità non aveva
mai avuto toni così dolci da assaporare!
"Non dovevo baciarti e non dovevo
assolutamente dirti tutte quelle cattiverie che in realtà non ho mai pensato!
Voglio che ritorni ad avere fiducia in me e nella mia amicizia. Hermione tu sei
troppo importante per me ed io farò qualsiasi cosa pur di farmi
perdonare!"
Qualsiasi cosa…
Se la strada per l’inferno è
davvero lastricata di buone intenzioni… una visita turistica laggiù non gli
avrebbe fatto male!
Hermione usò un’inflessione lenta
e modulata nella sua replica chiara e coincisa.
"Harry dimenticherò questo
spiacevole e increscioso incidente solo ed esclusivamente se…" si fermò un
attimo.
"Se…" ripeté il mago
speranzoso.
"Se, per prima cosa, ricomincerai
a impegnarti seriamente nello studio…" iniziò come una perfetta
maestrina.
"Certo, certo Herm, vedrai che con
un po’ di buona volontà e pazienza riuscirò a recuperare i miei voti. Sarai
fiera di me ai M.A.G.O."
"Non ho finito!" lo ammonì secca
lei.
"Scusa continua."
"Se, punto numero due, smetterai
di fare il porco con tutte le streghe di questa scuola…"
"Ma…" provò ad obbiettare il
moro.
"Non ho finito!"- lo interruppe
contrariata, lanciandogli uno sguardo omicida - "…e se domani sera, durante la
cena, andrai dalla McGranitt e baciandola appassionatamente le dichiarerai il
tuo amore!"
"No, la McGranitt, no!" piagnucolò
Harry che sapeva a che livelli potessero arrivare le vendette sadiche di
Hermione Granger.
"La McGranitt sì, invece! Vuoi
tornare ad essere il mio migliore amico?" domandò la grifoncina con un
sopracciglio pericolosamente arcuato.
"Sì, certo, ma se faccio una parte
del genere quella mi farà espellere…" provò a replicare l’ancora per poco
Ragazzo-Sopravvissuto.
"Oh Harry, non preoccuparti, dirò
io stessa alla professoressa che qualcuno ti ha sciolto un filtro d’amore nella
zuppa!" gli spiegò dolcemente con un sorriso angelico.
"Devo proprio?" chiese ancora il
grifone, con la faccia schifata.
"Certo che no, Harry. Non sei
obbligato. Sta a te decidere: o la mia amicizia e la McGranitt o
niente!"
Con il volto da cane bastonato, le
spalle ricurve e l’amicizia di Hermione Granger riconquistata, il famoso Harry
Potter ritornò alla torre dei grifoni.
***
Quella sera, durante la cena,
Hermione, seduta nuovamente tra San Potter e Re Weesley, notò che al tavolo
degli slytherin mancava Malfoy.
Draco le aveva fatto sapere che
quella sera non si sarebbero potuti vedere, senza naturalmente spiegarne il
motivo.
Con un occhiata più attenta, vide
che neppure la Parkinson era tra le serpi.
Forse Malfoy e faccia di carlino
avevano deciso di tornare insieme ed ora stavano fornicando nei sotterranei,
oppure con molta più probabilità - si disse Hermione - lo slytherin aveva ucciso
quell’oca e ne stava occultando il cadavere.
Il biondo doveva aver rimandato
l’incontro di quella sera per una ragione importante, visto il suo interesse
quasi maniacale per quei draghi dorati.
La caposcuola gryffindor stava già
escogitando un piano per scoprire dove lui fosse, quando un accigliata Pansy
Parkinson si avvicinò al loro tavolo.
La moretta le si parò di fronte e
senza indugi dichiarò: "Granger mi serve un favore!"
Hermione che credeva di aver perso
il senno per aver immaginato la Parkinson chiederle aiuto, restò in silenzio ad
osservarla.
"Malfoy è in infermeria ed io
dovrei sostituirlo nel giro dei capiscuola, ma avendo già preso un precedente
impegno mi chiedevo se potessi prendere il mio posto?"
Non era stato poi così complicato
sapere dove fosse Malfoy.
"Scommetto Parkinson che tutti gli
altri capiscuola ti hanno negato il favore!" commentò con una punta di
ironia.
"Sì o no Granger?" ridomandò Pansy
già abbastanza irritata per essersi abbassata a chiedere un piacere a
quell’odiosa della Granger.
"Dipende! Parkinson, dipende da
cosa riceverò in cambio per questa cortesia!" affermò Hermione
pacata.
Inaspettatamente sulle labbra
della slytherin apparve un sorriso strano.
"Giurerei Granger che il cappello
parlante, sette anni fa si sia sbagliato a smistarti tra i grifoni! Qual è il
tuo prezzo?"
"Credo che un mese senza togliere
punti a grifondoro sia un prezzo equo!" spiegò Hermione.
"Due settimane!"
"Tre settimane!"
"Affare fatto!"
"E’ stato un piacere fare affari
con te Parkinson!" le disse, mentre faccia da carlino si allontanava dalla zona
nemica.
"Miseriaccia Mione a volte mi fai
proprio paura!" fu il commento che uscì dalla labbra di Ron, che aveva seguito
la scena con gli occhi sgranati.
"Fai bene ad averne!" fu la
replica funebre di Potter che stava già immaginando il patibolo sul quale
sarebbe dovuto salire l’indomani sera.
Hermione senza degnarli di una
risposta si alzò dal tavolo per prepararsi alla ronda.
***
Non erano ancora le undici, quando
la grifoncina si introdusse nel regno di madama Chips per andare a trovare
Malfoy.
Avrebbe potuto benissimo aspettare
un altro giovedì per ringraziarlo dell’aiuto con Gaby o dell’orchidea, ma
qualcosa dentro di lei, la spinse dritta in infermeria.
Quando Hermione lo vide
addormentato su uno di quei lettini, provò un moto di tenerezza: Malfoy
febbricitante, con il naso arrossato e la pelle di un pallore quasi innaturale
era davvero cucciolo.
Probabilmente se fosse stato
sveglio avrebbe iniziato a borbottare peggio del calderone di Neville e a
trattarla male, ma così, silenzioso e innocuo era davvero uno spettacolo per gli
occhi… e le orecchie.
Piano, in punta di piedi, si
avvicinò a lui, per osservarlo meglio.
I capelli che ricadevano
disordinati sul cuscino, piccole goccioline di sudore, date dalla febbre, che
gli imperlavano la fronte e le labbra rosa, leggermente screpolate lo facevano
sembrare un bambino bisognoso di cure e coccole.
Chissà se quella serpe aveva mai
ricevuto gesti d’affetto gratuiti e disinteressati?
Con questi pensieri, Hermione gli
rimboccò meglio le coperte e gli diede un leggero bacio sulla tempia
destra.
"Grazie Draco!" gli sussurrò
all’orecchio, prima di tornarsene al calduccio della propria torre.
Non si sa se furono le pozioni miracolose di
madama Chips o i baci taumaturgici di Hermione Granger, fatto sta che Draco
Malfoy, quel venerdì mattina, si svegliò sano e forte come un leone.
Scusate il ritardo carissime, ma
l'ultima parte del capitolo non mi convinceva
e allora da brava pazzoide quale sono ho deciso di cancellarlo e riscriverlo... che
ne dite? Non mi convince ancora del tutto. Doveva esserci una discussione
animata e l'inizio delle informazioni sui draghi dorati ed invece dovrete
aspettare il prossimo. Prometto che Draco ed Hermione avranno sempre più
spazio!^^ ... come è giusto che sia!
Ringrazio tutti i lettori e le lettrici e
in particolar modo le ragazze del forum Leather&Libraries che per me sono
dei raggi di sole in mezzo alla nebbia!
Un ringraziamento particolare va a Judy che mi ha
spedito a casa Michael Bublé per farmi finire il capitolo!^^
RINGRAZIAMENTI:
Magical Illusion: Judyyyyyyyy ami il
mio Draco?! Anch’io lo amo, ma non solo il mio… io adoro il biondo bastardo in
qualsiasi salsa (spalmato di nutella, panna, maionese, paprika…^_-). Sono felice
che stia piacendo questa ficcy… sì lo stile lineare è il mio marchio di fabbrica
e anche se non sono tra le elette delle ficcy, mi diverto molto a scrivere. Un
baciotto e ci sentiamo al forum!
Ashara: Ciao! Sono d’accordo anche
io… Ron è talmente idiota (quasi a pari merito con Potty) da non capire che quel
figaccione del nostro biondo non potrebbe notarlo neanche se fosse veramente gay
(…e per nostra fortuna non lo è!). Kisses
Julietta: Giuly stellina, me lo
chiedo anch’io come faccia Draco a trasudare sensualità in tutte le circostanze
e in tutte le storie… per me il suo personaggio vive di vita propria. Magari
esistesse anche nella realtà… lo addenterei come una coscia di pollo^^. Ecco,
quando si comincia a parlare del biondo o del mitico Sirius i discorsi cadono
sull’erotico andante… (Un po’ di contegno Rita, non sei una lumaca!). Lo so
tesoro che aspetti con ansia il bacio e posso dirti che arriverà, ma devi avere
un pochino di pazienza. Consolati con il fatto che Herm durante il sogno l’ha
già baciato… W l’inconscio che lavora!!! Un bacione e a presto docissima!^^
Ri
Aleptos: Ciao cara! Anch’io
invidio Hermione che può trascorrere tutto questo tempo con Draco. Se non fosse
lei la protagonista, più avanti, durante la scena del bacio le ruberei la
parte!!! Beh dai, però possiamo sempre sognarcelo il nostro mitico biondino! ^_-
Un bacione gigante e alla prox!
marygenoana: Mary grazie come
sempre! Le tue recensioni costanti mi fanno sempre un immenso piacere! Baci,
baci…
cobwy_23: Hola! Già, già… a volte
me lo domando anch’io perché non possiamo cambiare golden boy, ma poi mi dico
che senza quell’impiastro portasfiga non potremmo farci un po’ di sane risate
alle sue spalle. Piano piano Harryuccio tornerà normale (entro certi limiti…
perché Harry Potter non sarà mai del tutto normal!) con l’aiuto di Sirius e di
una certa francesina! Per quanto riguarda Herm e Draco le cose inizieranno ad
accelerare dopo l’arrivo di una certa lettera… ma non ti dico nulla di più! Un
bacio enorme!^^
goldfish: Bea anche a me piacciono
le margherite, ma se è Botter a regalarle è tutto un altro paio di maniche! Vedi
Draco che uomo di classe… spedisce orchidee!^^ Chissà come reagirebbe Ron a
ricevere un orchidea da Dracuzzolo?! XD XD La situazione di occhiatine fugaci e
gesti equivoci finirà abbastanza presto, perché io voglio arrivare alle farfalle
nello stomaco e hai baci. Sìììììììì i baci sì! Come si vede che ho grosse
carenze affettive ^_- Un bacione lady anarchia… a presto! Ri
mars: Ciao!!! Sì, sì ogni tanto
due risate ci vogliono, sennò chi legge si deprime! Sono contenta che la storia
ti piaccia ^^ … spero la seguirai sino alla fine mars. Baci, baci.
merryluna: Oh Ema tesoro, basta
dire che non sei brava, perché lo sei eccome! Lo penso io e tutte le ragazze che
ti recensiscono e ti apprezzano!!! Ma veniamo alla ficcy… se vuoi uno scoop
eccezionale, sappi che il figlio di un bubotubero o altrimenti chiamato Harry
Potter ritornerà normale (anche se normale per lui è una parola grossa!^^)
grazie all’aiuto di una certa biondina. Ron sarà costantemente terrorizzato
dalla presenza di Malfoy e i nostri colombini… non sui colombini non dico
niente! (mica posso spoilerare così sulla mia coppia di punta!^^) Ema sappi solo
che tra loro procederà!!! ^_- Un bacione grande, a presto! Ri
white_tifa: Ciao carissima!!!
Santa Giuditta, (che esclamazione carina!^^) hai proprio ragione, nessuno sano
di mente penserebbe che Draco è gay e soprattutto che possa essere interessato a
Ron… ma se partiamo dal presupposto che il rosso non è sano di mente e che è
amico di Harry Potter. Meno male che Hermione non è stata contagiata
dall’idiozia di quei due!!!^^ Ti mando un bacione cara e spero di ritrovarti
alla prossima! Ri
crici_82: Ciao crici! Ron starà
alla larga da Malfoy, mentre, per fortuna, la nostra amica Herm gli starà
vicina… sempre più vicina!^^ Kisses
gemellina: No Francy, non ci
credo! Tu che provi pena per Harry?! Proprio tu mia musa ispiratrice dell’Harry
tonto e stupido. Tesoro non ti fare ingannare anche tu da quel gatto dalle sette
vite… presto riavremo il solito Potty e che Merlino ci aiuti!^^ per quanto
riguarda Draco e Herm le cose procederanno passo dopo passo! Un super bacio!
Ri
sweet_puffola_pigmea: Scusa cara
se ho storpiato il nick, ma quel rottame del mio pc mi fa il correttore
automatico ed io come una polla non l’ho notato. Allora che ne dici del chappy?
Harry dove si muove fa danni, però i nostri coccolotti si avvicinano!!!^^ Baci,
baci e a presto!
Lunachan62: Federica farò passare
il testimone della stupidità un po’ al rosso, un po’ al moro, tanto da non
scontentare nessuno, mentre i nostri piccioncini continueranno a flirtare e ad
avvicinarsi! Sono stata troppo contenta che tu ti sia iscritta al forum e spero
avremo occasione per chiacchierare! Un abbraccio stretto tesoro! Rita
|
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Capitolo 10 *** Di draghi e di amicizia! ***
10.Di Draghi e di amicizia!
Alla ricerca del cuore di
Drago.
10. Di draghi e di
amicizia!
Hermione, con lo sguardo rivolto
verso il cielo stellato e l'animo leggero, stava ripercorrendo gli accadimenti
di quel venerdì novembrino, che sarebbe rimasto tra gli annali di Hogwarts come
il giorno in cui Minerva McGranitt aveva ricevuto il suo, si pensa, primo
bacio.
Avvolta in una calda e morbida
coperta d'angora, dai colori gryffindor, la brunetta ancora se la rideva della
faccia scandalizzata della professoressa di trasfigurazione.
Dopo averle dato un intenso e
focoso bacio, Harry Potter o meglio ribattezzato come il fautore del detto
"gallina vecchia fa buon brodo" era letteralmente schizzato fuori dalla sala
grande, lasciando quella povera donna e tutte le sue numerose spasimanti in
preda a deliri e convulsioni.
Il pensiero di aver ottenuto una
piccola, ma più che necessaria, vendetta contro il suo migliore amico, aveva
aiutato Hermione a non sentirsi in colpa nei confronti della sua insegnate
preferita. In fondo se anche lei era riuscita a superare il trauma da bacio da
parte del diciassettenne più famoso di tutti i tempi, sarebbe sopravvissuta
anche la lady di ferro di Hogwarts!
Il filo dei pensieri la accompagnò
dalla reazione incredula e schifata di molti studenti a quella puramente
divertita di Draco Malfoy.
Non aveva mai visto lo slytherin
così ilare e compiaciuto, neppure, al primo anno, quando i verde-argento erano
sicuri di aver vinto la coppa delle case.
Malfoy durante la cena aveva
mostrato una forma decisamente migliore di quella vista in infermeria e
sicuramente si sentiva anche meglio data la sua richiesta di incontrarsi alla
torre.
Quella mattina il biondo, prima
della lezione di storia della magia, le aveva intenzionalmente fatto cadere la
borsa, per poi passarle un bigliettino, mentre l'aiutava a raccogliere i libri
sparsi per il pavimento.
Ovviamente quei babbei di Harry e
Ron, che erano accanto a lei, non si erano accorti di nulla, anche se il rosso
cominciava a diventare irrequieto ogni qual volta Malfoy si trovava troppo
vicino al suo raggio d'azione.
"Sai che Ron è convinto che tu sia
attratto da lui!"
Non l'aveva sentito entrare,
eppure aveva avvertito la sua presenza.
Draco appoggiato ad un'arcata
della torre di astronomia, sogghignò divertito.
"Mi sono domandato spesso come una
strega così intelligente e acuta come te, sia riuscita a diventare amica di
quell'idiota?" chiosò senza alcuna cattiveria, accomodandosi accanto a
lei.
Hermione rilassò la colonna
vertebrale contro la parete di pietra e senza staccare lo sguardo dal cielo
spiegò apertamente: "Vedi Malfoy. per la sottoscritta l'amicizia è cuore e
sentimento. Ronald, come Harry o come Gaby, oppure Neville sono persone buone e
generose. In sostanza, voglio dire, che chiunque sia in grado di donare affetto
agli altri e mostrare di avere cuore gode di tutta la mia stima e il mio affetto
al di là dell'intelligenza o dello status sociale che possiede!"
"E tu Granger? Anche tu hai un
cuore buono?" le chiese lo slytherin serio, profondamente interessato a quei
discorsi.
Hermione rimase stupita da quella
domanda così personale e diretta, ma decise ugualmente di essere
onesta.
"Non sta a me giudicare la purezza
del mio cuore, ma anch'io ne ho uno che batte, anche se cerco di nasconderlo
bene!"
Draco la scrutò di sottecchi, non
potendo fare a meno di sorridere a quella confessione così aperta e
schietta.
"Dai Malfoy, bando alle ciance,
cominciamo a parlare dei tuoi preziosi draghi" disse la strega, prendendo dalla
sua borsa un voluminoso plico di appunti.
"Sono tutto orecchi Granger...
Stupiscimi!" fu il commento del biondino che facendo apparire un paio di morbidi
e larghi cuscini si stese come un antico romano sul triclinio.
Hermione scosse impercettibilmente
il capo, prima di iniziare il suo lungo monologo.
La studentessa più capace e
brillante di Hogwarts cominciò con lo spiegare che i draghi sotterranei erano
delle creature antichissime e molto potenti, le cui origini erano fatte risalire
al Big Bang, l'esplosione che diede spirito vitale al mondo. Nati dal fuoco,
questi animali simili a enormi serpenti avevano trovato nel nucleo, al centro
della terra, un habitat naturale in cui vivere. Immuni al calore delle fiamme si
sono evoluti a stretto contatto con la lava incandescente, lontano dall'aria e
dalla luce del sole.
Secondo diverse leggende il
loro corpo era ricoperto interamente da squame, della compattezza e del
colore dell'oro, mentre le iridi erano di una tonalità plumbea come il cielo
in tempesta. A differenza di altre tipologie, i sotterranei sono sempre stati
privi dell'apparato alare, ma possedevano, oltre ad una indistruttibile corazza e
alla capacità di sputare fuoco, artigli di tigre e denti da lupo.
Draco rimase colpito ed
affascinato dai disegni che Hermione era riuscita a trovare: le suddette
creature esprimevano una fierezza e una forza che neppure l'Ungaro Spinato che
Harry Potter aveva sconfitto durante il Torneo Tremaghi riusciva ad
eguagliare.
Il biondino seppe in seguito che
il nome Luck's dragons derivava dalla loro capacità di dispensare felicità
eterna e di elargire immensi tesori per chi si fosse dimostrato degno di
merito.
Hermione spese una buona mezzora
per menzionare tutti i loro poteri magici e le proprietà curative del loro
sangue e delle ossa.
Nei miti tradizionali babbani gli
Underworld's dragons possedevano un'intelligenza superiore a qualsiasi essere
vivente. Di natura solitaria questi grossi rettili non apprezzano la presenza
umana. Gli unici, o per meglio dire, le uniche che hanno avuto l'onore di
vederne uno e ritornare per raccontarlo, sono state delle donne, donne di fede
che sono riuscite a controllarne il temperamento e la forza, senza venire
carbonizzate.
I draghi sotterranei, si scoprì,
che avevano un enorme rispetto per gli umani devoti a loro stessi e alla propria
missione, al proprio destino.
Passarono più di due ore, durante
le quali Draco Malfoy non smise un secondo di pendere dalle labbra della
grifoncina che narrò vita, morte e miracoli di tali eccezionali
creature.
Quando Hermione ebbe terminato la
sequela di notizie, lo slytherin si informò se in qualcuno dei libri letti, ci
fosse qualche indicazione sul luogo in cui vivessero gli esemplari moderni della
specie.
"Malfoy di tutto quello che ti ho
raccontato forse solo l'un percento è vero! Non hai mai pensato che forse i
luck's dragons non esistono?!"
"Non hai risposto alla mia
domanda!" - sbottò lui piccato - "C'è scritto dove possono trovarsi?"
"Qualche fonte accenna al fatto che possano vivere tra l'Asia e l'Europa dell'est!"
Il biondino stava per farle
qualche altra domanda, quando un rumore alle sue spalle lo fece
trasalire.
Dopo essere entrato nella torre
aveva lanciato un incantesimo alle porte, eppure qualcuno era riuscito
ugualmente a fare un contro-incantesimo.
"Signor Malfoy... signorina
Granger!" li freddò la voce strascicata e poco allegra di Piton.
Mentre Hermione saltò in piedi
come una molla alla vista dell'odiato professore di pozioni, Malfoy fece
scivolare gli appunti sotto uno dei suoi cuscini e con molta calma lisciandosi i
pantaloni di alta sartoria si alzò.
"Buonasera zio!" lo salutò lo
slytherin calmo e pacato.
"Signore, mi chiami signore,
signor Malfoy!" lo redarguì l'insegnate in tono palesemente irritato.
"Sì, signore!" gli fece eco Draco,
che non aveva intenzione di subire i noiosissimi sermoni del suo padrino,
riguardo al distacco che i due dovevano tenere in pubblico.
"Vorrei che mi spiegaste come mai
due dei migliori studenti di Hogwarts, nonché capiscuola, il cui ruolo
imporrebbe un attento e scrupoloso rispetto delle regole si trovano nel cuore
della notte, fuori dai rispettivi dormitori?"
La grifoncina stava per prendere
la parola, quando venne bloccata da Draco che con molta naturalezza le prese la
mano, rivolgendosi poi, a Severus: "E' stata colpa mia signore. Avevo voglia di
trascorrere un po' di tempo con Hermione, visti gli ultimi giorni passati in
infermeria, per questo le ho chiesto di incontrarci qui alla torre
e..."
"Va bene, va bene." - lo
interruppe Piton tra il seccato e il meravigliato - "Capisco il suo desiderio di
stare con la signorina Granger, ma non ha pensato alla sua salute?! Madama Chips
le ha ordinato di non strapazzarsi troppo e lei Signor Malfoy invece di riposare
viene qui di notte, senza mantello con due gradi sotto zero!"
Hermione solo in quel momento si
accorse che Malfoy aveva indosso esclusivamente la camicia verde-argento e che
il suo aspetto non era decisamente dei migliori.
"Signorina Granger, non può che
farmi piacere notare che le sue frequentazioni sono migliorate, ma questo non la
esime dal dover essere più responsabile!"
"Ha ragione signore! Il mio
comportamento non ha scusanti, signore!" si limitò a replicare Hermione,
frenandosi dal reagire alla frecciatina velenosa che Piton le aveva rifilato
riguardo le sue amicizie.
"Per questa volta eviterò di
togliere punti alle rispettive case, ma non fatemi pentire della mia decisione!
Se volete un po' d'intimità vi esorterei a non girovagare per il castello, ma ad
usare le vostre stanze!" fu il secco commento del professore, che dopo aver dato
loro le spalle si avviò verso l'uscita.
"Avete dieci minuti di tempo per
raggiungere i vostri dormitori! Ah signor Malfoy, troverà le pozioni che le
servivano nella sua stanza!"
Appena Severus Piton se ne fu
andato, Hermione staccò bruscamente la mano da Draco e sbottò inviperita: "Che
diavolo ti è saltato in mente? Ora quello pensa che ce la
intendiamo!"
"Dai Granger, non ti scaldare. Non
potevo certo dirgli che eravamo qui perché ti sto ricattando per trovarmi
notizie su dei draghi?!" replicò il biondo rilassato.
"Sì, ma potevi evitare di fargli
capire che sì. insomma. hai capito!" borbottò la brunetta.
"Merlino quanto ti detesto quando
fai la santa vergine! Se vogliamo proprio mettere i puntini sulle i, ora che mio
zio crede che abbiamo una tresca, non ti darà più fastidio e i tuoi voti in
pozioni non potranno che migliorare!"
"I miei voti in pozioni non
possono migliorare, perché sono già altissimi!" ringhiò, scandalizzata la
strega.
"Non altissimi quanto i miei!" la
rimbeccò Draco.
Hermione sbuffò
contrariata.
"Sentiamo cosa avresti fatto al
mio posto?" le domandò il biondo irritato, vedendo i suoi musi
lunghi.
"Gli avrei detto che stavamo
studiando insieme!"
"Studiando?! Insieme?! Io Draco
Malfoy e tu Hermione Granger?! ...ma non farmi ridere!" commentò sprezzante lo
slytherin.
Quelle parole e quel tono
tagliente lasciarono la grifoncina sgomenta.
L'amarezza prese il posto della
rabbia.
"Hai ragione Malfoy, non sarebbe
stato credibile che io e te stessimo studiando come due amici. È più logico che
per due adolescenti sia il sesso a far passare in secondo piano i principi e il
sangue, piuttosto che una semplice e pura amicizia!"
Detto questo, la strega rosso-oro
lanciò la coperta che aveva sulle spalle a Malfoy e si avviò verso
l'uscita.
"Ci vediamo giovedì prossimo!" si
limitò ad abbaiare, prima di chiudersi la porta alle spalle.
Draco furioso andò a recuperare i
suoi appunti e scese le scale di corsa, cercando di raggiungerla.
"Granger fermati, maledizione!" le
ringhiò contro, vedendola allontanarsi da lui.
"Hermione aspetta! Per favore!"
fece poi in tono più conciliante.
Era la seconda volta che la
chiamava per nome ed era così bello pronunciare il suo nome.
Hermione si bloccò.
Era la seconda volta che lui
pronunciava il suo nome e non aveva mai sentito suono più
melodioso.
"Che c'è?" domandò, voltandosi a
fronteggiarlo.
Draco notò che quegli occhi dorati
avrebbero potuto incendiarlo se solo avessero potuto.
"Non volevo offenderti in alcun
modo, prima. Hai fatto un lavoro fantastico fin'ora e mi stai aiutando
incredibilmente... e ...e hai tutta la mia stima." Chiarì, passandosi una mano tra i
capelli.
"Sei una delle poche persone di
cui ho rispetto in questa gabbia di matti, anche se, a volte, sembra il
contrario!" bofonchiò poi, cercando si mostrarsi distaccato.
"E' una subdola mossa di piaggeria
Malfoy o una semplice dichiarazione di amicizia?" si informò Herm, scrutandolo
con un sopracciglio alzato.
"Io non sono solito ingraziarmi
gli altri adulandoli!" fu il secco commento dello slytherin, che si sarebbe
fatto ammazzare, piuttosto che dirle apertamente che la stava cominciando a
considerare un'amica.
Hermione sorrise.
"D'accordo Malfoy, sono disposta a
concederti il beneficio del dubbio!" affermò con il suo solito tono da
so-tutto-io.
Il biondino fece una smorfia, ma
evitò di replicare.
"Buonanotte Draco!" lo salutò con
un bacio sulla guancia, prima di riprendere il corridoio per la sua
torre.
"Hey Granger, aspetta ...la
coperta!" le urlò da lontano.
"Chiamami Hermione! La coperta me
la restituirai domani. Ah Draco, vedi di non farti venire neanche un piccolo
raffreddore, sennò lo zio Sev mi ammazza!" lo esortò lei, facendogli
l'occhiolino e sparendo per le scale.
Draco sorrise felice e si avvolse
addosso quella terribile coperta gryffindor che la sua nuova amica gli aveva
prestato!
Nota: I draghi sotterranei nelle leggende orientali
esistono veramente e sono davvero dispensatori di
felicità...
Per quanto riguarda la maggiorparte
delle caratteristiche descritte, però, si tratta di pura
fantasia (vedi nascita da Big Bang, mancanza di ali, poteri
magici...)
Ciao tesorucce! Questo capitolo è
stato un pò sofferto... cavoli, non sapevo cosa potevo scrivere sui draghi e
cosa no... insomma volevo darvi qualche indizio utile, senza però farmi scoprire
troppo!^^ Spero che la lettura vi sia risultata scorrevole e che siate contente
dei passi in avanti che fanno i nostri due piccioncini! Vi bacio e vi ringrazio
per tutte le bellissime recensioni che mi lasciate... il vostro affetto mi
commuove!
Dedico il capitolo ad una mia carissima amica, che ha sfidato la signora
con la Falce con ottimi risultati direi! Mi sa che invecchieremo insieme
tesoro!^^
Ora vi lascio ai ringraziamenti personali:
mars: Ciao cara!
Sì, sì il nostro Draco
è tutto da scoprire... fuori sembra sempre freddo e controllato, mentre dentro è
tanto cucciolo. Forse è per questo che ci piace così tanto!^^ Alla prossima e un
bacio!!!
aleptos: Tesoro sinceramente non lo so
nemmeno io chi dei due tra Ron e Harry sia più stupido... la battaglia si gioca
veramente ad armi pari!^^ Finalmente sono arrivata al capitolo dei draghi,
mentre i nostri due coccolotti diventano sempre più intimi. Tra un pò gli farò
fare un bel viaggettino in cui scopriranno diverse cosucce... hihihihi... basta
spoilerare!^^ Ti mando un bacione, a presto!
Nikoletta: Grazie mille Nikoletta, sono felice
che ti piaccia la sotria!^^
anfimissi: Oh Laura, cara Laura mi ha fatto
immensamente piacere ricevere la tua recensione!!! Lo sai, dopo Baby, tu sei la
mia autrice preferita e mi rende orgogliosa avere una tua opinione su ciò che
scrivo. Sapevo che scrivere una ficcy dal taglio non usuale era un pò un terno
al lotto, ma ho voluto provarci lo stesso. Insomma non mi sono preoccupata che
potesse piacere o meno, non mi sono preoccupata del numero di recensioni che
avrei avuto o del fatto che un rating più basso avrebbe potuto togliermi una
fetta di lettrici, ma solamente che volevo scrivere qualcosa che piacesse a me!
Ho sempre immaginato che il rapporto Draco/Hermione nascesse sotto le lenzuola
per poi completarsi in tutti gli aspetti della vita e mi sono detta perché non
rovesciare la situazione?! Prima amici, confidenti e complici e poi l'amore e il
sesso. E mi fa piacere che niente ti sia risultato forzato durante questi
capitoli... l'idea è proprio quella di un percorso lento che cementi il loro
rapporto. Laura vorrei sapere da te se hai notato piccole differenze sul mio
modo di scrivere? Lo stile di base è sempre quello (scrivo in modo quasi
elementare, lo so, ma è l'unico modo che conosco e di fondo è quello che mi
caratterizza), ma mi sto impegnando per migliorare e volevo sapere da te se si
nota... sinceramente! Se mi dici di no non mi offendo!^^ Ti ringrazio ancora
tanto per la recensione e ti abbraccio!!!
Cobwy23: Sì Harryuccio sta tornando normale,
ma non possiamo ancora decantare vittoria sulla sua sanità mentale... Sirius e
Gaby ci provano, ma non sanno ancora farli i miracoli!^^ Draco ed Herm si
avvicinano sempre di più e adesso anche naso adunco suppone che tra loro ci sia
qualcosa…hihhihihi!!! Ti mando un grosso bacio e ci si sente alla
prossima!
Sweet_puffola_pigmea: Tranquilla Harry è sulla via della
guarigione! Sicuramente combinerà ancora qualcosa di assurdo, ma non risulterà
antipatico, lo prometto! Per quanto riguarda Draco ed Hermione le cose
cominciano a migliorare e loro sono sempre più in sintonia… vedrai sotto il
periodo di Natale cosa ti combina la luz!^^ Baci e a
presto!
Susisango: Già come mai Herm e Draco non sono
ancora finiti a letto insieme?! Beh, perché ho deciso di stravolgere i canoni di
questa coppia (sesso prima –amore poi) e di farli prima diventare amici, senza
stravolgere troppo i loro personaggi. Forse Draco è leggermente più malleabile
del normale, ma si scoprirà in seguito il motivo. Hermione l’ho descritta in
maniera forte, perché per me lei è forte e non si fa mettere i piedi in testa da
nessuno, neppure dal suo migliore amico! Spero che la ficcy continuerà a
piacerti! A presto. Luz
marygenoana: Ciao cara! Con questo chappy
abbiamo fatto un notevole passo avanti e spero che ti sia piaciuto! Baci e alla
prossima!
Lunachan62: Federica tesoro, sono convinta che
questo capitolo abbia trovato i tuoi consensi, vero?! E’ dolciolo e tenero
proprio come piace al tuo animo romantico. Cara, mi sa che mi sto addolcendo
anch’io e chissà di questo passo, magari riesco a fare un finale degno di
diabete cronico (vedremo!^^). Per adesso ti mando un abbraccio e ci sentiamo
presto! Rita
Goldfish: Bea tesoro, ho avuto un attimo di
smarrimento per scrivere il capitolo, perché ero già proiettata verso tu sai
dove (hihihihi me li vedo troppo Vicky e Greg che litigano!). Cercherò di
ritornare un po’ con i piedi per terra, visto che la ricerca del cuore di drago
ha bisogno di tutta la mia attenzione! Che ne dici del cap? Non sono teneri e
divertenti insieme il nostro biondino sexy e la nostra sadica grifondoro? Hai
visto naso adunco? Per me tra un po’ ci rimaneva secco! Un bacio grande e a
prestissimo! Ri
Venus: Principessina mia! Mi ha fatto
immensamente piacere la tua recensione!^^ Spero davvero che la storia ti piaccia
e che ti coinvolga sempre di più… tra un po’ i nostri colombi si innamoreranno
non preoccuparti! Ti voglio un mondo di bene anche io… anzi, anzi… ti adoro!
Rita
White_tifa: tesoruccia, hai visto che oltre a
ragionar di draghi, ho gettato il ponte per un amicizia?! E mi sa che da
quest’amicizia pian piano si passerà all’ammore! Come è bello l’amour! Anche a
me piace molto questa Hermione un po’ slytherin… io l’ho sempre immaginata come
una ragazza dall’animo nobile e generoso che però non vuole farsi mettere i
piedi in testa! Un bacio enorme e alla prossima!^^ Rita P.s: Adoro letteralmente
Santa Giuditta!^^
Magical_illusion: Jud ciaooo! Il nostro mitico
biondino sexy riesce sempre a stupirci… com’è possibile che si sempre così
figo?! Ma! Ti è piaciuto il chappy? Adesso sono amici, adesso sono amici,
pappappero! Scusa lo sclero, ma sono contenta che proceda tutto per il meglio!
Ti mando un bacione esagerato e a presto! Ri
selene87: la storia è un po’ diversa dalle altre
draco/herm, ma loro sono fondamentalmente gli stessi, forse lei si fa rispettare
di più e lui è leggermente più malleabile, mantenendo però il suo lato burbero e
poco incline alle dimostrazioni di affetto. Spero che la storia continui a
piacerti! Baci.
bychan: Bentornata! Non preoccuparti per
le recensioni mancate… è davvero più importante che tu abbia mantenuto la media
alta a scuola!^^ Ora che la scuola è finita, immagino sarai super felice! Che ne
dici del capitolo? Passetto, passetto il rapporto tra i nostri colombi va avanti
e loro sono sempre più in sintonia! Un bacione e alla
prossima!^_-
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Capitolo 11 *** Vengo anch'io! No, tu no! ***
11.Vengo Anch'io...
Alla ricerca del cuore di
Drago.
11. Vengo anch’io! No, tu
no!
"Ciao!"
"Ciao"
"Posso sedermi?"
"Fa quel che ti pare, le sedie
della biblioteca non sono di mia proprietà!"
"Cosa stai leggendo di
interessante?" domandò diplomaticamente il ragazzo, dopo quell’accoglienza
piuttosto freddina.
"Harry Potter non ho tempo da
perdere, perché sei qui?"
Forse era meglio essere diretti
con lei!
"Beh, vedi, io vorrei che mi dessi
una seconda possibilità!" mugugnò, scrutando una qualche reazione negli occhi
trasparenti della strega.
"Seconda possibilità?!"
"Sì, mi piacerebbe che noi
tornassimo quelli di un tempo!" chiarì meglio il moro.
La corvonero sbuffò.
"Harry Potter se qui c’è qualcuno
che ha cambiato pelle, rovinando la nostra amicizia quella non sono
io!"
Forse era meglio essere sinceri
oltre che diretti con lei!
"Ok Elly, hai ragione, il fatto è
che mi manchi da morire!" confessò candidamente il grifone. "Mi mancano le
nostre lunghe chiacchierate sotto le querce del parco, mi mancano i nostri
giretti segreti alle cucine, le nostre sfide a quidditch… mi manca ‘noi’ ‘io e
te’ insieme!"
Il cuore della piccola Gaby mancò
un battito.
Anche a lei mancava da impazzire
Harry e la loro complicità, la loro amicizia, ma non aveva nessuna intenzione di
farsi ridurre il cuore a brandelli come l’estate precedente.
Quanto l’aveva fatta piangere
quella mattina alla Tana.
"Harry, non è così semplice! Anche
a me manca la nostra amicizia, ma…" stava cercando di spiegare, prima che
l’arrivo di una serpeverde del quinto anno la interrompesse.
"Ciao Harry!" pigolò con fare
civettuolo la ragazzina dai lunghi capelli rossi, senza degnare di uno sguardo
la francese.
"Ciao… ci conosciamo?" balbettò
Harry in imbarazzo.
"Mi chiamo Elisabeth, Elisabeth
Arley, ma tu puoi chiamarmi Bet!"
"Ti serviva qualcosa Bet, cioè no,
Elisabeth?" mugugnò il grifone, sotto lo sguardo malizioso della
rossa.
"In effetti Harry, mi chiedevo se
ti andava di vederci di tanto, in tanto. Per conoscerci un pò meglio!" fu la
risposta della quindicenne, che non perdeva certo tempo.
Harry rimase immobile e zitto, col
viso in fiamme come le orecchie di Ron dei tempi migliori.
Solo quando con la coda
dell’occhio incrociò Elly in piedi con i libri in mano, s’affrettò a
parlare.
"Ascolta Elisabeth, tu sei una
ragazza molto carina, ma io credo di dover rifiutare il tuo invito!"
"Ohhhh, ma se stai uscendo con
qualcuna" - affermò la serpe, lanciando un occhiata carica di disprezzo a Gaby -
"io posso anche aspettare!"
Gabrielle lasciò cadere malamente
i libri sul tavolo e si voltò verso Harry, aspettando la sua prossima
mossa.
Con la salivazione azzerata, il
golden boy cercò una scusa plausibile da tirar fuori dal cilindro.
"Ecco, vedi io… non credo che
neanche in futuro…" biascicò impacciato.
"Ascolta cara, Harry sta cercando
un modo gentile ed educato per dirti che non può uscire con te né adesso, né
mai!" riassunse la biondina seccata, al posto del grifone.
"E per quale motivo, scusa?"
replicò la serpeverde con aria insolente.
"Perché… perché Harry ha scoperto
di essere gay! Vero Harry?!"
Per poco gli occhi smeraldini del
giovane Potter non schizzarono fuori dalle orbite.
"Vero Harry?" ridomandò l’amica
con un tono che non ammetteva repliche.
"Vero! Vero! Non possiamo stare
insieme, perché ora mi piacciono gli uomini!" affermò deciso a voce alta,
scatenando un vespaio tra le streghe presenti in biblioteca.
Mentre il Ragazzo-Sopravvissuto
pensava alla sua, ormai rovinata, reputazione; un paio di tavoli più in là si
sentì il rumore sordo di una testa che picchiava ripetutamente contro il
legno.
"Anche tu! Anche tu amico, no! Non
è possibile, sono circondato!" fu l’amara riflessione di Ronald Weesley che
aveva assistito alla confessione pubblica del suo migliore amico.
Tra le ragazzine che si
presentavano a frotte davanti ad Harry Potter per avere conferma delle sue nuove
tendenze sessuali e l’ultimo dei Weesley che parlava di terrorismo
batteriologico, facendo ipotesi di attentati chimici ai danni dei maschi della
scuola, il regno di Madama Pince divenne peggio di un mercato del
pesce.
Cinque minuti di infernale chiasso
e Harry Potter, Ronald Weesley insieme a Gabrielle Delacour vennero sbattuti
fuori dalla biblioteca.
Rimasti soli, i tre amici decisero
di andare a cercare Hermione per invitarla a una battaglia a palle di neve nel
parco di Hogwarts.
"In biblioteca non c’era! Dove
potrebbe essere a quest’ora?" si chiese perplessa Gaby.
"Io credo sia nei sotterranei con
Malfoy!" buttò lì Harry.
"Ah già! Sarà sicuramente
nell’aula di Piton a fare quella ricerca con il furetto!" commentò Ron
schifato.
"Hermione a fare una ricerca con
Malferret, ma siete sicuri?" s’informò la biondina.
"Sono un paio di settimane che
Piton li sta facendo lavorare in coppia. Visto la loro eccellente preparazione
gli ha dato un programma speciale con compiti e ricerche aggiuntive" le spiegò
il moro.
"E Hermione come l’ha
presa?"
"Molto bene, direi! Sai com’è
fatta quella pazza… più le dai da studiare, più lei è felice!" fu il commento
dell’altro grifone. "Da quando lavora a questo nuovo progetto non sembra più
lei! È sempre gioiosa, mi fa copiare i compiti senza troppe storie, m’insulta
meno del solito… L’altra mattina passando vicino alla sua stanza l’ho persino
sentita canticchiare… Mione che canta, ci avreste mai creduto?!"
Continuando a parlottare della
strana allegria di Hermione, i tre arrivarono nei sotterranei.
Il primo a fermarsi fu
Ron.
"Ragazzi, forse è meglio che
andiate da soli a chiamarla… io non ho intenzione di farmi guardare il sedere da
quel pervertito di Malfoy!"
Il secondo a ritirarsi fu
Harry.
"E se c’è Piton con loro? Quello
mi toglie punti e mi mette in punizione solo se mi vede!"
"D’accordo miei impavidi grifoni,
andrò da sola…" celiò la corvonero, sarcastica.
Giunta di fronte all’aula di
pozioni, bussò. Non sentendo nessuna risposta si decise ad entrare, sperando
ardentemente di non incrociare il temutissimo e untissimo professore.
Varcata la soglia, lo sguardo
della giovane strega venne attirato dalle figure di Hermione e Malfoy seduti
vicini sulla cattedra di Piton che se la ridevano a crepapelle.
"Vuoi dire che Nott si è trovato
Seamus in mutande nella vostra sala comune?!" stava singhiozzando la grifoncina,
trattenendo le lacrime.
"E ancora non ti ho raccontato
dell’entrata in scena di Milly!" disse il biondo sogghignando.
"Racconta!" lo incitò Herm,
carezzandogli un braccio in un gesto naturale.
"Nott ha iniziato a inveire contro
di lei, urlandole che era il disonore di serpeverde e che non avrebbe mai dovuto
permettersi di portare un mudblood ad infettare la sala comune…"
"Noooo… e lei?" indagò Hermione,
spalancando gli occhi e portandosi una mano alla bocca.
"E Milly per tutta risposta, beh,
gli ha spiegato che se non voleva che la casa venisse inquinata dalla presenza
di esseri indegni, lui avrebbe dovuto essere il primo a fare le valige e
trasferirsi dai tassi!" concluse Malfoy gongolante.
"Adoro quella donna!" confessò la
brunetta, scendendo dalla scrivania.
Fu in quel preciso istante che
rialzando gli occhi vide Gabrielle ferma sulla porta ad osservarli.
"Gaby!" la chiamò,
irrigidendosi.
"Ci Ciao Herm!" - balbettò la
corvonero in imbarazzo - "Sono venuta a chiamarti, perché Ron, Harry ed io
volevamo andare a fare un giro nel parco!"
La strega lanciò un’occhiata
maliziosa all’amica, nel sentire che Harry veniva chiamato col suo nome di
battesimo e non con i soliti epiteti poco carini. "Sì, vengo volentieri. Tanto
io e Draco avevamo finito per oggi! Vero?!"
"Sì, vai pure, sistemo io qui!"
fece lo slytherin che era tornato impettito e serio all’istante, non appena
aveva visto la francesina.
Dopo aver raccolto libri e
pergamene Hermione si avviò verso l’uscita, ma a metà strada si voltò verso
Draco. I due capiscuola si guardarono per un lungo istante, senza proferire
parola, poi il biondino scosse leggermente il capo e la grifoncina riprese a
camminare verso Gabrielle.
"Ci vediamo domani!" lo salutò
sulla porta, rattristata.
Vorrei che venissi con
me!
Lui si limitò a un cenno con la
mano.
Vorrei che restassi con
me!
"Da quando tu e Malfoy siete così
intimi?" volle sapere Gabrielle appena furono fuori dall’aula.
"Ma che intimi! Studiamo
semplicemente insieme!" fu la replica difensiva di Hermione.
"Io non rido e scherzo con tutti i
miei compagni di studio e soprattutto non sono in grado di comunicare a sguardi
con chi conosco a stento!" rifletté con logica spiazzante la
sedicenne.
"Ok Gaby, diciamo che io e Draco
andiamo molto d’accordo e stiamo diventando amici!"
"Tu amica di Malfoy?" indagò
incredula.
"Anche se non ci crederai è un
tipo in gamba! È molto intelligente, divertente ed è piacevole stare con lui!"
le spiegò Hermione, sorridendo.
"Mio Dio Herm, ti sei presa una
sbandata per lui!"
La brunetta si bloccò a metà del
corridoio e rossa come un peperone s’affrettò a negare: "Sei pazza! A me non
piace Malfoy, ti ho solo detto che è un amico con cui mi trovo bene. Come Harry
e Ron, ecco!"
Gabrielle rimase a fissare l’amica
che con le guance arrossate, distoglieva lo sguardo da lei, per osservare le
interessantissime fiaccole che ornavano le pareti dei sotterranei.
"Come vuoi tesoro, fingerò di
crederti! Adesso però andiamo sennò Harry ci darà per disperse!"
"A proposito di Harry, c’è
qualche novità che dovrei sapere?" domandò la strega rosso-oro,
maliziosa.
"Hm… sì… anche se non ci crederai
è un tipo in gamba! È molto intelligente, divertente ed è piacevole stare con
lui!" le fece il verso Gabrielle, prima di iniziare a scappare.
"Vieni qui, piccola strega…" urlò
Hermione rincorrendola.
***
Novembre finì e dicembre portò con
sé tanta neve e tante novità.
Una mattina durante la colazione,
Hermione ricevette una lettera.
"Mione, ma quello è il barbagianni
di… di…" mugugnò l’ultimo dei Weesley, mentre s’ingozzava di uova, bacon e pane
tostato.
"Ronald chiudi immediatamente
quella discarica che ti ritrovi al posto della bocca e fatti gli affari tuoi!"
lo interruppe Hermione seccata, spiegando velocemente la missiva che già da
qualche giorno attendeva con trepidazione.
Dopo averne scorto il contenuto,
si alzò dal tavolo della colazione e salutando tutti sommariamente, si diresse
spedita verso la biblioteca.
Quel pomeriggio la grifoncina si
presentò nell’aula di pozioni con una mole di libri in mano e un sorriso
raggiante stampato sulle labbra.
Draco la osservava avanzare verso
di lui, bella e fiera, come non l’aveva mai vista.
Prima che potesse chiederle il
perché stesse al settimo cielo, lei lo precedette dichiarando: "Draco Malfoy
prostrati ai miei piedi ed adorami!"
"Granger, comincio a pensare che
la mia compagnia non ti faccia troppo bene… inizi a parlare come il
sottoscritto!" ghignò Draco.
Il sorriso di Hermione, per quanto
possibile, divenne ancora più luminoso e gongolando rivelò: "L’ho trovato Draco!
Ho trovato il nostro drago!"
Gli occhi tempesta dello slytherin
brillarono e lui quasi in trance mormorò: "Giura! L’hai trovato
davvero?!"
"Sììììì…." esclamò la brunetta
prima di avventarsi su Draco per abbracciarlo.
Il mago la tenne stretta a lungo,
inebriandosi del suo tepore e del suo buonissimo profumo, prima di guardarla
negli occhi e chiederle nuovamente: "Sai sul serio dove possiamo trovare un
luck’s dragon?"
Hermione assentì con il capo,
continuando a sorridere.
Draco la sollevò da terra e la
fece volteggiare, incominciando a ridere e a farneticare.
"Esistono, lo sapevo esistono! Ce
l’abbiamo fatta, ci siamo riusciti! Hermione sei stata grandiosa, ti adoro!" le
disse, prima di posarle un bacio stampo sulle labbra.
Le iridi della brunetta si
allargarono paurosamente e il suo viso divenne scarlatto.
Quando anche Draco si rese conto
del gesto impetuoso che aveva compiuto, si bloccò e facendola scivolare di nuovo
in piedi, si slacciò dall’abbraccio.
"Scusa, mi sono lasciato
trasportare dall’entusiasmo!" si giustificò, passandosi una mano fra i
capelli.
"Non c’è problema, cioè non fa
niente… sì, insomma hai capito!" borbottò la strega in difficoltà.
Superato il momento d’imbarazzo,
la grifoncina raccontò a Draco della lettera di Charly Weesley e di notizie più
che fondate che volevano uno degli ultimi esemplari di underworld’s dragon in un
paese nel nord est della Russia, a circa trecento Km da Mosca.
Hermione spiegò nel dettaglio dove
si trovava il posto e le notizie che aveva trovato sulla conformazione del
territorio e del sottosuolo.
La gioia incontenibile del
serpeverde scemò lentamente, lasciando il posto a un nervosismo più che
palpabile.
"Draco si può sapere che ti
prende?" gli chiese l’amica, notato quel cambiamento.
"Niente, non ho niente!" si limitò
a replicare, iniziando a passeggiare avanti e indietro per l’aula. Dopo qualche
secondo di silenzio, riprese la parola: "Senti Hermione, adesso manterrò la mia
promessa, ma tu devi giurarmi che quello che ti dirò, rimarrà tra noi
due!"
"Draco non voglio saperlo!" lo
interruppe lei, prima che lui continuasse.
"Come scusa?!"
"Non c’è bisogno che me lo dici
adesso! Quando arriveremo a Norusk, se davvero troveremo il drago, allora mi
racconterai tutto. Per adesso non voglio saperne niente!"
"Quando arriveremo?! Forse non hai
capito Hermione, ma il tuo compito finisce qui. Io partirò da solo!"
"Te lo scordi Malfoy! Non ho
passato notti intere a leggere e fare ricerche per mandarti da solo in Russia.
In questi giorni ci organizzeremo e durante le vacanze di Natale andremo a
stanare il lucertolone!"
"Non se ne parla Granger!" - e
quando entrambi tornavano ad appellarsi per cognome, voleva dire che era guerra
- "E’ pericoloso, potremmo venire feriti, rischiare persino di essere uccisi e
poi non ti voglio con me!"
"Se permetti l’unica che può
decidere della sua vita è la sottoscritta! Non ho affrontato un troll, un
basilisco, un’orda di mangiamorte e Voldemort per farmi spaventare da un rettile
un po’ troppo cresciuto!"
"Quel serpentone come lo chiami
tu, potrebbe bruciarti viva nel giro di cinque secondi!"
"Se è per questo, non mi sembra
che tu sia immune dal fuoco Malfoy!" commentò sprezzante Hermione.
"No, ma io ho un motivo più che
valido per rischiare!" replicò Draco, furibondo.
"Anch’io ho un buon motivo!"
affermò la strega incrociando le braccia al petto.
Malfoy la guardò dall’alto in
basso, aspettando di essere illuminato da questa valida ragione.
"Io, io devo venire con te per
controllare che tu non faccia niente di illecito!" brontolò la grifoncina,
arrampicandosi sugli specchi.
Draco alzò gli occhi al cielo,
sbuffando infastidito.
"Granger…"
"Granger niente, qualunque cosa
dirai o farai io verrò con te in Russia!"
"No!"
"Sì!"
"No!"
"Sì, sì e sì!"
I due capiscuola passarono più di
mezzora ad urlare e ad insultarsi, finché Hermione non radunò tutti i suoi libri
e si preparò ad andarsene.
"Anche se non vuoi ammetterlo hai
bisogno di me ed io anche se sei l’essere più indisponente e antipatico della
terra ho deciso di aiutarti, che ti piaccia oppure no!"
Quel pomeriggio la porta dell’aula
di pozioni si richiuse con così tanta violenza che anche le provette di Piton
tremarono.
Se c’era una regola che Draco
Malfoy avrebbe imparato presto è che una donna non va mai contraddetta.
Mai!
Soprattutto se quella donna è
Hermione Granger.
Buonasera ragazze!
Che ne dite del capitolo? Le cose cominciano a
muoversi!^^
Scusate tanto, ma stasera non sono riuscita a scrivere i
ringraziamenti...
Cercherò di farmi perdonare al prossimo giro.
Vi abbraccio e vi ringrazio per l'affetto costante!
Buona domenica e un bacione.
Rita
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Capitolo 12 *** A Malfoy Manor ***
12.AMalfoyManor
Alla ricerca del cuore di Drago.
12. A Malfoy
Manor.
"Herm,vieni a casa con noi!" la
esortò Harry.
"Sì, dai Mione, questo sarà
l’ultimo Natale che possiamo trascorrere insieme!" si lamentò Ron.
"Ragazzi davvero non posso! Lo
sapete quanto mi piacerebbe passare le feste con voi, ma i miei genitori sono
stati irremovibili. Quest’anno si va a sciare!" mentì la grifoncina, sentendosi
terribilmente in colpa.
"Hermione se vuoi posso provare io
a convincere i tuoi genitori!" s’intromise Sirius, che quell’anno aveva deciso
di invitare tutti a Grimmauld Place per le vacanze.
Prima che Hermione avesse trovato
una scusa valida da propinare al padrino dell’amico, intervenne Gabrielle in suo
aiuto: "Non insistiamo! Se i signori Granger vogliono trascorrere il Natale con
Herm è un loro diritto. Noi la rivedremo tra un paio di settimane e poi di certo
questo non sarà l’ultimo Natale che passiamo insieme o almeno me lo auguro per
voi!"
Vista l’occhiata assassina e il
tono minaccioso della francesina, Harry e Ron si affrettarono a
chiarire.
"Trascorreremo ancora tanti Natali
insieme, Elly!"
"T… tu… Tutti i Natali che vuoi
principessa!"
"Bene, allora salutate Hermione e
muoviamoci!" tuonò autoritaria, facendo sorridere Sirius, per come sapeva tenere
a bada i due ragazzi.
Dopo lunghi e calorosi abbracci, i
primi a smaterializzarsi furono i due grifoni che lasciarono a Black il compito
di aiutare Gabrielle a non perdere nessun arto durante il viaggio.
"Sirius, dammi ancora un secondo!"
buttò lì la sedicenne, correndo verso Hermione, che si era già incamminata sul
binario 9 3/4.
"Herm aspetta!"
La brunetta si girò di scatto,
venendo investita da Gaby che le saltò praticamente in braccio.
"Passa un buon Natale tesoro e
riferisci a Malfoy che se solo osa farti soffrire, quando tornate, lo
affatturo!"
Detto questo, la biondina le
strizzò l’occhio e ritornò da Sirius, per poi sparire con lui, alla volta di
casa Black.
Hermione rimase immobile, a bocca
aperta, considerando che c’era una valida ragione, perché il cappello parlante
avesse smistato l’amica tra i corvi!
Non aveva confidato a nessuno del
suo viaggio con Draco, eppure Gabrielle l’aveva intuito ugualmente. Forse Gaby
s’immaginava una romantica vacanza, piuttosto che una spedizione rischiosa alla
ricerca di un drago, ma era meglio così.
Se l’amica avesse saputo del
pericolo che correva, se la sarebbe ritrovata in Russia con Harry e con Ron nel
giro di un paio di giorni.
"Finalmente se ne sono andati!
Pensavo di dovermi accampare a King’s cross per la notte!" fu il commento
acidulo di Malfoy che era rimasto nascosto, in attesa che il binario si
svuotasse.
"Cos’è sei geloso Malfoy?" replicò
con una smorfia.
"Ti piacerebbe…" masticò lui,
prima di scoppiare a ridere.
Anche se ormai le ostilità tra
loro erano state chiuse da tempo, l’abitudine a punzecchiarsi non era mai venuta
meno!
"Dimmi un po’ grand’uomo, ora che
si fa?"
"Ora si va a Malfoy Manor. Domani
mattina ci recheremo a Notturn Alley per prendere la passaporta che ci condurrà
dritti a Norusk!" fu la spiccia spiegazione del biondo.
"Come a casa tua? Ma non partiamo
subito?" domandò la grifoncina in ansia.
"No, l’appuntamento con Sinister è
per domani alle nove, stanotte staremo da me!"
"Ma, ma… e tua madre che dirà se
mi vede arrivare con te?" volle sapere Herm preoccupata.
"Non credo che Narcissa sia al
castello, comunque se dovesse esserci ci inventeremo qualcosa!"
"Ma… ma…" provò di nuovo a
protestare.
"Sembri un disco rotto Hermione.
Se fai la brava bambina e smetti di lamentarti, ti farò una sorpresa più tardi.
Ora muoviamoci che la carrozza ci sta già aspettando!"
La strega rimase irrequieta per
tutto il tragitto. Non si sentiva a suo agio all’idea di varcare i cancelli di
Malfoy Manor e di passarci la notte. Avrebbe preferito volentieri trascorrere
una nottata nella foresta proibita, anziché nella casa di un
mangiamorte.
La tensione si moltiplicò
maggiormente, quando dalla carrozza vide apparire un enorme e lugubre maniero.
Più si avvicinavano, più quella le sembrava la casa degli spettri che da bambina
aveva visto al parco divertimenti.
Quando si ritrovarono di fronte al
massiccio portone, Draco le strinse la mano per darle coraggio.
"Non aver paura, l’unico di questa
abitazione che si divertiva a uccidere i mezzibabbani è morto e lo sai che io
non mordo!" la incoraggiò lui, facendosi largo tra gli elfi domestici che si
erano assiepati là davanti per salutare il padrone.
Hermione rimase esterrefatta
nell’osservare l’opulento, ma tetro salone d’ingresso. Mobili in legno
cesellato, ninnoli d’oro, statue di marmo, grandi arazzi e quadri di antenati,
imbottivano quello spazio, quasi soffocandolo.
Avrebbe avuto sicuramente un
attacco di claustrofobia, se non si fosse concentrata, ancora una volta, sulla
stretta di Draco e sul suo sguardo che cercava di rasserenarla.
"Caro, sei tornato!" udirono
pronunciare dalla voce sottile di Narcissa Malfoy che bella e leggiadra come una
dea, prese a scendere l’enorme scalinata che troneggiava sul lato destro,
infondo al salone.
"Buonasera madre! Sono tornato, ma
solo per questa notte. Domani ripartirò." fu la coincisa replica dello
slytherin.
"Oh, meglio! Anch’io sono in
partenza; i cugini Petipè mi hanno invitato a Parigi per le feste!" cinguettò
Narcissa in tono frivolo, arrivando di fronte al figlio e ad
Hermione.
"Buonasera signora Malfoy!" la
salutò cordialmente la grifoncina.
Lady Malfoy lanciò un’occhiata
furtiva all’ospite, ma senza degnarla di alcuna risposta, domandò a Draco: "Si
fermerà da noi anche lei?"
"Sì, madre! Hermione si fermerà da
noi questa sera e domani ripartiremo insieme. E se posso madre, io ti
consiglierei di essere più gentile con chi in un futuro non lontano avrà un
ruolo di spicco all’interno del mondo magico. Non sarebbe cortese che il
prossimo ministro della magia, madre, si facesse una brutta opinione della
nostra famiglia!" chiarì Malfoy pacato.
Il viso di Narcissa Black si tese
impercettibilmente.
"Non volevo certo mancare di
rispetto alla signorina Granger, caro! Tuo zio Severus mi ha accennato alla
vostra amicizia. Mi auguro soltanto che tu non la metta in cinta, prima
che sia effettivamente diventata ministro! E ora se vuoi scusarmi, ho un
appuntamento importante" fece la quarantenne, allontanandosi dai due
ragazzi.
Hermione trattenne il respiro e le
lacrime per un lunghissimo momento.
Nessuno, da quando era entrata a
far parte del mondo della magia, l’aveva trattata con un disgusto ed una
freddezza tali. Gli insulti che un tempo le aveva lanciato Draco erano niente,
in confronto al disprezzo che quella donna le aveva riversato
addosso.
Con l’indifferenza e tre misere
parole, l’aveva fatta sentire una nullità e una puttana, anche senza
esserlo!
Le lacrime avrebbero preso a
rigarle le guance e a bagnare i preziosi tappeti di lady Black, se il suo
sguardo non si fosse posato su Malfoy.
La mascella di Draco fremeva di
collera e lui era sul punto di esplodere.
Non doveva essere stato semplice
avere per madre una donna del genere.
"Non fa niente, davvero! Sono
abituata a insulti ben peggiori!" s’affretto a dire.
Quando Draco incollò il suo
sguardo furente, in quello placido e limpido di Hermione, sembrò trovare
pace.
"Lo sai che sei migliore di lei,
vero?"
La grifoncina rimase sorpresa
davanti a quell’attestato di stima e non poté fare a meno di
arrossire.
"Dimentichiamo l’incontro con
quella megera. Andiamo che ho una sorpresa per te Granger!"
Hermione attraversò con Malfoy
svariate stanze, finché non si trovò nella biblioteca di famiglia. Quel locale
era grande quasi quanto la sala grande di Hogwarts e conteneva migliaia, anzi
no, milioni, trilioni di libri.
"Granger chiudi la bocca, se non
vuoi che ci entri qualche mosca!" celiò Draco, che osservava divertito l’aria
attonita della strega.
"Ma …ma è …meraviglioso!" furono
le uniche parole che Hermione riuscì a mugugnare, dopo cinque minuti di estasi
pura.
Lo slytherin che nel frattempo
aveva preso da una teca di cristallo un piccolo e antico libricino, si avvicinò
all’amica.
"Tieni, questo è per te!"
dichiarò, posandole tra le mani il preziosissimo diario di Salazar
Serpeverde.
Hermione rimase a fissare la
sottile copertina verde-argento, senza riuscire a spiccicare mezza
parola.
"Hermione Granger ci sei ancora?"
domandò il biondino, sventolandole una mano davanti al viso.
"Stanotte lo leggo e domani te lo
restituisco!" mormorò la brunetta trasognata, mentre le dita scorrevano ad
accarezzare le pagine di quella rarità.
Draco rise.
"Stanotte devi dormire e il diario
è un regalo!"
Hermione guardò Draco senza
capire.
"Ti sto ringraziando per l’aiuto
che mi hai dato fin’ora. Per Merlino Granger, se un libro ti fa quest’effetto,
non voglio immaginarti dopo una notte di passione!"
"Scemo!" lo insultò, dandogli un
pugno sulla spalla.
"Ben tornata tra i vivi!" continuò
a prenderla in giro lui.
"Davvero posso
tenerlo?"
"Certo! Puoi farci quello che ti
pare… anche bruciarlo davanti a mia madre, se ti va!"
"Preferirei bruciare lei piuttosto
del libro!" fu il commento perfido di Hermione che però fece divertire il
biondo.
Rimasero per un bel po’ di tempo a
chiacchierare in biblioteca, finché un elfo domestico arrivò per ricevere ordini
riguardo alla cena.
I due ragazzi, quella sera,
cenarono nelle cucine per non correre il rischio di incontrare Narcissa e verso
le nove si ritirarono nelle loro stanze.
Hermione aveva provato a
concentrarsi sulla lettura del suo regalo, ma la camera da letto in cui si
trovava era lugubre e spaventosa. Sembrava che dal guardaroba uscissero sibili
sinistri e che dalle finestre ci fossero degli occhi malvagi che la
scrutavano.
Draco stava per infilarsi sotto le
coperte, quando qualcuno bussò alla porta della sua stanza.
Dopo aver aperto, vide che fuori
nel corridoio non c’era anima viva.
Forse cominciava ad avere le
allucinazioni.
Stava per rientrare, quando un
leggero mormorio lo bloccò.
"Draco aspetta, sono
io!"
"Hermione?! Ma dove
sei?"
"Sono qua dietro… se mi prometti
di non ridere esco fuori!"
Il biondino sbuffò, ma
promise.
Hermione uscì dall’angolo del
corridoio con indosso una salopette di paile rosa con i cuoricini e due ciabatte
giganti a forma di cane.
Sulle spalle portava il suo zaino
e tra le mani teneva stretto il diario di Salazar.
Draco, non si trattenne e le
scoppiò a ridere in faccia!
"Uffa, avevi promesso!" si
lamentò, piagnucolando.
"Sì, ma prima di averti vista
conciata in questo modo surreale!"
"Avevo paura a stare di là da sola
e in Russia fa freddo la notte!" si giustificò, rossa per la
vergogna.
"Ma non mi dire, la
coraggiosissima Hermione Granger, quella che ha sconfitto il Lord Oscuro, ha
paura di stare in casa Malfoy!" sghignazzò il biondo.
"Uffa, non ti prendere gioco di
me! Posso dormire con te stanotte, si o no?" borbottò la strega,
irritata.
"Solo se prometti di tenere le
mani a posto e di non approfittare di me!" pronunciò maliziosamente, lasciandole
lo spazio per entrare.
"Neanche se tu fossi l’ultimo uomo
sulla terra ti sfiorerei!" grugnì lei, entrando a passo di marcia e posando in
un angolo lo zaino.
Quando entrambi si furono
sistemati nell’enorme lettone, Draco spense la luce e si voltò dando le spalle
ad Hermione.
"Draco, possiamo tenere la luce
accesa?"
"No!"
"Draco, ma io leggo di solito,
prima di dormire"
"No! Buonanotte!"
La grifoncina passò un buon quarto
d’ora a girarsi e rigirarsi nel letto, litigando con le coperte, finché un
ringhio seccato di Malfoy non la costrinse a fermarsi.
Se non voleva essere sbattuta
fuori e tornare nella stanza degli spettri, doveva cercare di controllarsi. Non
c’era niente di cui aver paura ora che c’era Draco con lei.
Chi l’avrebbe mai detto che un
giorno si sarebbe sentita protetta proprio accanto al ragazzo che aveva
detestato di più negli ultimi sei anni.
Senza volere sospirò
rumorosamente.
"Vieni qua forza!" sentì mormorare
velocemente, prima che il braccio di Draco la spingesse verso di lui. Si ritrovò
con la testa appoggiata alla sua spalla e il corpo vicino al suo.
All’iniziò pensò solo al suo cuore
che batteva impazzito, ma poi quel calore, quell’odore di buono e
quell’abbraccio la fecero calmare.
Si stava bene vicino a Draco
Malfoy… questo fu l’ultimo pensiero di Hermione prima di
addormentarsi.
Al mattino quando riaprì gli occhi
si ritrovò ancora avvinghiata a lui con i suoi occhi argentei che la
scrutavano.
"Buongiorno!" mugugnò
assonnata.
"Buongiorno!" la salutò lui, con
un luccichio divertito negli occhi.
"Che c’è?" sbottò sulla
difensiva.
"Niente!"
"Che cosa c’è?"
"Stavo solo pensando che mentre di
giorno sembri una belva feroce, di notte fai le fusa come una
gattina!"
Hermione si staccò di scatto,
inginocchiandosi sul letto e guardandolo furibonda.
"Cosa stai cercando di insinuare
Malfoy?"
"Io! Niente!"
"Se credi che io sia una di quelle
oche che fanno di tutto pur di dormire con te, ti sbagli di grosso!" urlò
incollerita.
"Hermione non penso che tu sia
come le altre e non ho mai creduto che quello di ieri fosse un tuo stupido
giochettino per finire nel mio letto!" affermò serio. "Se l’avessi pensato ti
assicuro che stanotte avremmo fatto altro!"
Hermione lo guardò alzarsi dal
letto e dirigersi verso il bagno piuttosto contrariato.
"Vai a prepararti che tra mezzora
partiamo!" ordinò secco, prima di chiudersi in bagno.
"Ah e per la cronaca se non avessi
rispetto di te, non saresti stata la prima strega a dormire nel mio
letto!"
Il viaggio a Notturn Alley fu
estremamente silenzioso.
Draco e Hermione si rivolsero la
parola solo lo stretto necessario.
Malfoy era ancora arrabbiato,
mentre Hermione era troppo orgogliosa e confusa per chiedere scusa.
Non voleva ammetterlo, ma a volte
la vicinanza dello slytherin la metteva a disagio.
Aveva imparato pian piano ad
apprezzare i suoi modi bruschi, i silenzi, la sottile ironia, la malizia, ma
aveva anche scoperto la sua determinazione, l’intelligenza, la praticità, la
dolcezza che la affascinavano irrimediabilmente.
Quella mattina aveva reagito così
bruscamente, perché aveva avuto paura di ammettere, soprattutto con sé stessa,
che le sue azioni erano mosse da un sentimento che andava ben oltre la semplice
amicizia.
In fondo, non aveva avuto tutta
questa paura di dormire da sola.
Gaby aveva ragione: Draco per lei
non era soltanto un amico, come potevano esserlo Harry o Ron.
Hermione decise che avrebbe
analizzato meglio i suoi sentimenti per il biondo, quando sarebbero tornati
dalla Russia, perché, al momento, il problema più importante era trovare il
drago e tornare a Hogwarts vivi, per poterlo raccontare.
Dopo aver comprato da Sinister la
passaporta a forma di bolide che li avrebbe condotti a Norusk, i due ragazzi
entrarono in un vicolo buio pronti a partire.
Hermione tese, in segno di scusa,
la mano a Draco che prontamente la prese, stringendola forte.
Dopo averle strizzato l’occhio, toccò il bolide,
urlando eccitato: "Norusk, stiamo arrivando!"
Ciao a tutte tesorucce belle!
Volevo ringraziarvi per le meravigliose recensioni che
mi lasciate sempre e farvi sapere che mi sto divertendo un mondo a scrivere
questa storia! Sento lo stesso entusiasmo che avevo all'inizio ed è anche per
merito del vostro affetto costante!
Buon week-end e tanti baci.
Rita
RINGRAZIAMENTI:
aleptos: Ciao!^^ Mi ha fatto super
felice la tua recensione, perchè è proprio così che volevo mostrare Draco. Più
umano, ma non per questo OOC. Non è mica diventato il fratello buono di
biancaneve... è solo un diciassettenne come tanti, con un passato un pò più
difficile alle spalle e che ha scoperto nel rapporto con Herm la sua isola
felice. Io penso che l'affetto e la fiducia facciano miracoli anche nei cuori
più duri! Che ne dici di questo capitolo? Io mi sono divertita un mondo a
scriverlo! Un abcione gigante e alla prossima! Rita
Nikoletta: Grazie! Spero che tu
abbia trovato carino anche questo capitonzolo! Facciamo passi in avanti!
^^
mars: Lo so che sei curiosa di
sapere perchè Draco cerca il drago, ma dovrai aspettare ancora un paio di
capitoli... anche se non ti consiglio di perderti il prossimo! ^_- Ci siamo
capite! Baci, baci!
miwind: Ciao! Hai visto i nostri
colombi come si stanno avvicinando?! Herm è cotta come una pera e Draco, beh
Draco è sempre molto misterioso. Allude, fa battutine, ma non si scopre. Vedremo
se il freddo della Russia li avvicinerà di più! ^_- Un bacione!
MartyViper: Ciao Marty! Avrei potuto
farli partire subito per la Russia, ma ho preferito inserire questo chap, come
ulteriore approfondimento della loro amicizia e soprattutto per far comprendere
a Hermione che è più che cotta di Draco. Per me sono sempre carinissimi
insieme... tu che ne dici? Un bacione grande!^^
gemellina: Francy sei sempre troppo
buona con me! Io non scrivo mica capolavori come te... (già prima eri un asso,
poi adesso sei diventata ancora più incisiva e ironica!). Dal prossimo chappy i
miei tesori saranno nella fredda Russia... chissà che il freddo non li costringa
a scaldarsi un pò l'uno tra le braccia dell'altra!^^ Un bacione grande e spero
vivamente che i tuoi esami siano andati per il meglio! Ri
sweet_fra_fra: Ciao!^^ Mi fa piacere
che la mia storia ti sia piaciuta. Il rapporto che si evolve piano piano era
proprio alla base della mia idea per la ficcy, anche se Draco rimane Draco
(forse un pochino più umano) e Herm è sempre lei! Un bacione e
presto!
marygenoana: Ciao Mary! Sei
gentilissima e costante come sempre!^^ Baci. Rita
goldfish: Ciao socia e amica dei
doppi sensi!^^ Sono stata un pò impegnata a scrivere il capitolo, ma questo
week-end mi dedico a tu sai cosa!^^ HIHIHIHI ... mi sento molto dello
spionaggio! Che ne pensi del chap? Quasi, quasi al prossimo faccio scattare il
bacio, che ne dici? Spero che la febbre ti sia passata... Ti mando un bacione
gigante e ci sentiamo presto! Ah Bea... SEI MITICA!
lunachan62: Ciao tesoro! Visto che
ho mantenuto la quasi promessa!^^ Non potevo partire senza lasciarvi il regalino
pre week-end! Federica mi stai facendo tanta tanta compagnia in questo periodo e
sei davvero dolcissima! Spero di non averti deluso neanche con questo capitolo.
Ti abbraccio e ci sentiamo presto! Rita
juju210: Wow, appena ho letto la tua
recensione il mio sorriso si è allungato fino ad arrivarmi alle orecchie. Cavoli
mi fa strapiacere sapere che la storia ti piaccia tanto! Di solito quando
comincio con i dialoghi lo faccio apposta a non mettere subito il nome di chi
parla... per creare un pò di suspance! (Magari non la crea, però, spero sempre
di stupire un pò!). Se ti è piaciuta la scena del bacetto dello scorso capitolo,
ti suggerisco di non perderti il prossimo (Che scema che sono...spoilero da sola
le mie storie ^^). Che ne dici di questo? Come ti è
sembrato? Un bacione enorme e alla prossima!
white_tifa: Tesoro mi sento molto
importante quando dici che mi adori!^^ Piace un sacco anche a me vedere Potter
strisciare (anche Ron s'intende!)...e vedrai che non gli sarà così facile
conquistare la nostra Gabrielle (hihihi... che scrittrice sadica!). Per quanto
riguarda Draco ed Herm stanno pian piano arrivando ad una giusta dose di
complicità, anche se i loro bisticci fanno parte del gioco. Herm sta capendo che
è cotta a puntino, mentre Draco, sai com'è, fa capire e non capire (ma non lo
adoreremmo tutte se fosse diverso!). Ti aspetto al prossimo capitolo! Un bacione
gigante. Rita
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Capitolo 13 *** Nonno Gelo e Fiocchetto di Neve! ***
Alla ricerca del cuore di Drago.
13. Nonno Gelo e Fiocchetto di Neve!
Draco e Hermione, dopo neanche una
manciata di secondi, si ritrovarono catapultati a destinazione.
Il bolide li aveva letteralmente sparati
sul suolo di Norusk, facendoli capitombolare su una soffice coltre di
neve.
Malfoy era stato sbalzato a faccia in giù
tra i fiocchi, mentre Hermione gli era planata addosso,
schiacciandolo.
"Se non sarò più in grado di respirare
correttamente sarà solo per causa tua!" grugnì il biondino, che, risollevatosi,
stava cercando di contare le costole incrinate.
Hermione ancora per terra, lo fissava
divertita.
"Sei buffissimo! Sembri un pupazzo di
neve brontolone… ti manca solo la pipa!" commentò, ridacchiando, nel vederlo
tutto cosparso di candidi fiocchi.
Draco per tutta risposta le lanciò uno
sguardo di sfida, prima di spiaccicarle una palla di neve in pieno
viso.
"Sembra che il qui presente pupazzo di
neve adesso abbia una compagna!" celiò compiaciuto, per averla beccata al primo
colpo.
Hermione rispose prontamente all’attacco,
dando vita a una vera e propria guerra, senza esclusioni di colpi.
Solo dopo svariati minuti, ansanti e
rossi per la lotta e il freddo si lasciarono ricadere in mezzo alla neve,
scoppiando a ridere come pazzi.
Lo slytherin stava ancora sghignazzando,
quando Herm gli sfiorò un braccio, per avvertirlo. "Draco abbiamo spettatori!"
mormorò a bassa voce, puntando lo sguardo verso una innocente e incantata
testimone.
A qualche metro di distanza da loro, si
trovava una graziosa bimbetta che li fissava in silenzio ad occhi
sgranati.
Dalla pesante berretta di lana,
spuntavano delle treccine ramate, mentre dalla larga e colorata sciarpa
s’intravedeva un minuto visetto spolverato di lentiggini e occhi azzurri come il
cielo d’estate.
"Ciao!" provò a dirle Hermione,
sorridendo dolcemente.
La bimba all’udire quelle parole, voltò
la testa all’indietro e cominciò a strillare: "Mama begì, tam est' Died Moròz i
Snjegòrushka!"
"Granger, riesci a impaurire i bambini
con la stessa abilità che usi con gli adulti!" fu il commento sarcastico del
biondo, nel sentire la piccola russa gridare.
"Sta zitto! Non ho capito bene, ma sembra
stia chiamando la mamma e il nonno!" replicò la grifoncina perplessa.
Draco la guardò sbigottito.
"Adesso vuoi farmi credere che sai anche
parlare russo?"
"No, non so parlarlo, ma prima di partire
ho cercato di imparare qualche vocabolo, qualche frase. Ho pensato che poteva
tornarci utile!" ammise, vergognandosene un po’.
Malfoy avrebbe iniziato a etichettarla
come la solita prevedibile secchiona, se una donna dalla stazza notevole non
avesse attirato la sua attenzione: una signora-armadio, infatti, era uscita da
una vecchia podvorie, non lontana da lì, e si stava avvicinando a passo
marziale.
"Mi auguro che grazie alle tue lezioni da
autodidatta sappia dirle che siamo venuti in pace e che non stavamo facendo del
male a sua figlia!"
"Io ci provo, ma tu intanto tira fuori la
bacchetta… non si sa mai!"
Quando il donnone fu a qualche metro da
loro, prendendo in braccio la bambina, li fronteggiò. "Voi dovere essere giovani
britannici!" esclamò con voce baritonale, in un inglese strascicato.
"Buongiorno, io sono Draco Malfoy e lei è
Hermione Granger!" si presentò prontamente Draco, sfoggiando uno dei suoi
sorrisi ammaliatori.
"Come immaginare. Io essere Irina Karkoff
e dare benvenuto voi a Norusk!" replicò dando a entrambi delle strette di mano,
degne di un lottatore di wrestling.
"Died Moròz i Snjegòrushka! Died Moròz i
Snjegòrushka!" ricominciò a vociare la piccola battendo le mani
felice.
La madre si lasciò andare a una grassa
risata, per poi mormorare qualche frase incomprensibile alla piccoletta.
Draco e Hermione si guardarono
perplessi.
"Giovani amici, mia figlia Mira vi ha
scambiato per i vostri Papà Natale e …come chiamate voi… signora
Bafana!"
"Befana!" la corresse lo slytherin,
guardando Hermione e scoppiando a riderle in faccia. "Granger la bimba ha
occhio!"
Prima che Hermione gli rifilasse un
poderoso calcio negli stinchi, la donna si affrettò a chiarire: "Signora no
offendere voi! Da noi vostra befana è giovane e molto bella! Snjegòrushka
significa Piccolo Fiocco di Neve e accompagna sempre Nonno Gelo per portare
regali a bambini russi."
"Dicevi Malfoy? Tra noi due, il nonno sei
tu!" frecciò maliziosa la grifoncina.
"Andiamo in mia casa, qui fare molto
freddo per voi!" affermò la donna, prima di farsi seguire nella locanda che li
avrebbe ospitati.
Quando entrarono i due rimasero
abbagliati dai colori sgargianti del salottino d’ingresso. Morbidi tappeti,
tipici soprammobili di legno e ceramica, un grande abete addobbato riempivano
quel piccolo spazio. Tutto all’interno di quella stanzetta disordinata aveva
sapore di vitalità e calore familiare.
Il pensiero di Hermione volò per un
attimo alla Tana e ai suoi amici. Se Harry avesse visto quel posto se ne sarebbe
innamorato all’istante!
Si riscosse da quelle considerazioni,
solo quando la signora Karkoff li lasciò per andare a preparare qualcosa di
caldo.
La piccola Mira disfattasi di cappottino,
sciarpa e guanti si arrampicò sul divano vicino a loro, andandosi a sedere in
braccio a un più che impacciato Draco.
Vedendo che Hermione lo osservava
divertita, sbottò: "Che hai da ridere? Questo è l’effetto che ho sulle
donne!"
"Certo, certo Nonno Gelo! Mai nome è
stato così azzeccato!"
Quando Irina tornò con due tazze di
cioccolata fumante, iniziò a raccontare ai ragazzi del Natale e del Capodanno
russo. Per il calendario russo - spiegò - il Natale cade solo il 07 gennaio, ma
la festa più sentita è il 31 dicembre, giorno in cui i bambini ricevono i regali
da Nonno Gelo, il padrone dell’inverno e dalla sua nipotina Fiocco di
Neve.
Irina Karkoff parlò delle usanze della
notte di Capodanno e delle leggende ad esso correlate; s’intrattenne nella
descrizione dei piatti tipici che venivano cucinati e dei balli, dei giochi che
seguivano la mezzanotte.
"Io sapere che Natale essere 25 dicembre per
voi, così insieme a padre di Mira deciso di fare festa due volte quest'anno. Domani
sera preparare grande cena per vostra vigilia e stare tutti insieme come
famiglia!"
Draco provò a reclinare educatamente
l’offerta, accennando al fatto che la loro ricerca sul drago li avrebbe
impegnati da subito, ma la donna fu irremovibile.
La signora Karkoff
raccontò che chiunque avesse provato seriamente a entrare nelle viscere della terra
per trovare l’underworld dragon, non aveva mai più fatto ritorno.
"Voi non essere primi che cercano drago e io
obbligare voi a festeggiare vostro Natale, prima di andare incontro a
morte!"
Poco risollevati dalla funerea notizia,
Hermione e Malfoy decisero di comune accordo di rimandare la loro probabile
dipartita al 26 dicembre.
Dopo che Irina ebbe spiegato loro ciò che
sapeva dei draghi sotterranei, i due amici decisero di dare una ricontrollata al
loro piano originario.
Draco si occupò di verificare che le
pozioni antisoffocamento fossero sufficienti, mentre Hermione pensò a potenziare
gli incantesimi anticalore che avrebbero dovuto proteggerli. Il loro viaggio al
centro della terra era una grossa incognita, ma entrambi cercarono di pensare e
prevederne tutte le variabili possibili.
Le ore della mattinata passarono veloci e
dopo un frugale pranzo con Mira e sua madre, si accordarono per una ricognizione
intorno alla grotta da cui sarebbero dovuti ridiscendere agli inferi.
Hermione cercò un’alternativa valida alla
slitta magica che Irina gli aveva gentilmente prestato, ma alla fine dovette
arrendersi e salire con Draco su quell’aggeggio che assomigliava pericolosamente
a una scopa.
Dopo un sopraluogo che durò fino al
calare della notte, i due ragazzi tornarono al rifugio, dove conobbero il marito
di Irina, Sergey Karkoff, un mago basso e minuto, con un grande naso
rosso.
Ad occhio superficiale, i Karkoff
sarebbero potuti sembrare una famiglia alquanto bizzarra, ma conoscendoli più a
fondo erano persone affabili e amorevoli.
Hermione trascorse la serata ad aiutare
Irina nella preparazione di alcune pietanze per la vigila, chiacchierando
amabilmente di usi e costumi russi, mentre Sergey e Draco bevevano vodka in
salotto, guardando giocare la piccola Mira che con la forza del pensiero stava
cercando di sollevare alcune costruzioni di legno.
Ogni tanto gli occhi di Herm si fermavano
ad osservare Draco: non lo aveva mai visto così rilassato e a suo agio con
persone estranee.
Malfoy lontano da pregiudizi ed etichette
diventava davvero un’altra persona e questo lei l’aveva capito bene.
"Essere tuo innamorato?" le domandò
Irina, che l’aveva vista spiarlo più volte dalla porta della cucina.
Hermione arrossì.
"No, no siamo solo amici!" - s’affretto a
rispondere - "Ci siamo sempre odiati, ma da qualche mese a questa parte è
cambiato tutto!"
La signora Karkoff scoppiò a
ridere.
"Amore confondere molte volte con
odio!"
La brunetta rimase in silenzio,
pensierosa.
"Irina posso chiederti un favore…" fece
dopo un po’. "Domani potrei venire con te al villaggio?"
"Certo cara, domani lasciamo uomini a
casa e andiamo a Norusk per fare spese!"
***
Il giorno della vigilia tra le spese al
villaggio e la preparazione di elaborati manicaretti passò in un
lampo.
Draco e Hermione trascorsero insieme ai
Karkoff una piacevolissima serata.
Mangiarono fino quasi a scoppiare e
risero così tanto da avere le lacrime agli occhi.
Irina e Sergey erano una coppia ben affiatata
con cui era divertente conversare, senza contare poi la dolcezza e la spontaneità
della piccola Mira che mettevano tanta allegria.
Tra un gioco, un ballo ed una chiacchiera
arrivò la mezzanotte con lo scambio dei regali.
Ovviamente la più entusiasta di scartare
tutti quei pacchetti colorati fu Mira, anche se Hermione poté notare il volto
emozionato ed eccitato di Draco.
Non voleva prendere un abbaglio, ma gli
sembrava che quel pezzo di iceberg si stesse quasi per commuovere di fronte ai
guanti di lana che Irina gli aveva donato.
Quasi sicuramente Malfoy a Natale aveva
sempre ricevuto un’infinità di regali costosi e preziosi, ma mai doni fatti col
cuore.
"Draco questo è per te!" disse la
grifoncina facendo lievitare un sacchetto di pelle sulle ginocchia del
ragazzo.
Malfoy sorrise e di rimando le porse un
piccolo pacchetto di carta grezza.
Hermione rimase sorpresa. "No, non dovevi. Non
posso accettare un altro dono, dopo che mi hai ceduto il diario di Salazar!"
provò ad obbiettare.
"Che centra?! Il diario era per
ringraziarti dell’aiuto di questi mesi, questo è per Natale!" replicò lui,
stranamente dolce.
Quando ebbero scartato i pacchetti
entrambi si osservarono sorpresi, prima di scoppiare a ridere.
Sia Draco che Hermione reggevano tra le
mani una collanina di caucciu da cui spiccava una "pietra di sempre": la
giada.
Ambedue avevano scelto di donarsi quella
gemma brillante che era considerata da molti il talismano del drago. Secondo
alcune leggende orientali, chiunque possedesse quella pietra preziosa diventava
immune al pericoloso e soprannaturale potere dei draghi.
Con quel gesto si erano detti molto più
di quanto non avessero mai fatto a parole. Nessuno dei due doveva morire in
questa missione, perché entrambi erano diventati troppo importanti l’uno per
l’altra!
Dopo i regali gli uomini decisero
di giocare a scacchi, mentre le donne si sedettero sul divano a
chiacchierare.
Mentre Mira giocava contenta sotto il grande abete
di Natale, Irina si rigirava tra le mani il ciondolo di giada al collo di
Hermione.
"Destinati a stare insieme tu e lui e
questa essere prova!"
"E’ stata solo una coincidenza… poteva
capitare a chiunque" borbottò Herm imbarazzata.
"Noi potere scoprire presto, tu venire
con me!" affermò la signora Karkoff, trascinando la brunetta vicino alle
scale.
Hermione scoprì che secondo un’usanza
russa, a Natale, ogni strega da marito dovesse salire le scale di casa,
alternando un sì e un no per ogni piolo, per sapere se era imminente un
fidanzamento.
Costretta da Irina, la
grifoncina si ritrovò a saltellare sulle scale come una bambina. Era arrivata in
cima pronunciando un sonoro sì, quando si scontrò faccia a faccia con
Draco.
"Cos’è adesso parli anche da sola?" le
domandò, con un sorrisino irresistibile.
"Sì, cioè no, cioè io stavo provando…
niente!" balbettò Hermione presa dal panico.
Se avesse confessato a Malfoy che stava
giocando per vedere se presto si sarebbe fidanzata, l’avrebbe presa in giro per
decenni, anzi no, per secoli!
"Hermione credo che tu abbia bevuto
abbastanza per stasera!" fu la replica del biondino, che non l’aveva mai vista
così strana e impacciata.
La grifoncina grugnì, ma prima che
potesse inveire contro di lui come meritava, la piccola Mira, infondo alle scale
strillò contenta: "Pozelui! Pozelui! Died Moròz i Snjegòrushka
pozelui!"
Draco e Herm la guardarono senza capire,
ma quando la signora Karkoff indicò il bel rametto di vischio che lievitava
sopra le loro teste, fu tutto decisamente troppo chiaro.
"Mira aspetta un bacio tra Nonno Gelo e
Fiocco di Neve!" rivelò Sergey ridendo.
"Nooooo! È fuori discussione!" esclamò
Hermione, diventando di tutti i colori e allontanandosi di un passo da
Draco.
"Tu dovere. Porta sfortuna no seguire
tradizione!" ricordò Irina, facendo un occhiolino allo slytherin.
"Beh se è così, non possiamo esimerci!"
commentò Draco tranquillo.
"No, no… tu sei pazzo. Io non ho nessuna
intenzione di baciarti!"
"Non è un problema… perché ho intenzione
di baciarti io!" disse pigramente, prendendola per la vita e avvicinandola a
lui.
"Draco se lo fai… io… io…" biascicò
sempre più rossa, mentre vedeva le labbra di Malfoy avvicinarsi
pericolosamente.
"Cos’è mi manderai come il povero Potty a
far penitenza dalla McGranitt?" soffiò sarcastico, mentre la fissava con aria di
sfida.
Una sfida vinta in
partenza!
Turbata da quegli occhi sfacciatamente
persecutori e da quelle labbra peccaminosamente tentatrici, non riuscì a
sostenere lo sguardo. Istintivamente socchiuse le palpebre e si lasciò
incatenare dalle forti braccia che saldamente l’avevano spinta più vicina,
eliminando le distanze.
Quando sentì le labbra di Draco sfiorare
delicatamente le sue, credette che il cuore - quello stupido traditore -
le sarebbe esploso nella cassa toracica.
Il tamburellare impazzito cominciò a
rallentare, solo quando il tocco delicato di una mano fredda lambì la vena
pulsante della gola fino a risalire alla linea della mandibola, appena sotto
l’orecchio. I polpastrelli delle dita strofinavano pigramente quel lembo di
pelle sensibile, mentre la bocca scopriva nuove ardite brame da lenire, nuove
sensazioni da assaporare.
Un semplice e innocente bacio sotto il
vischio non avrebbe tecnicamente previsto quel rincorrersi di dolcezza e
passione, quella strenua lotta nel donarsi e ghermire, eppure si sa quando gli
argini del desiderio vengono forzati è giusto concedere loro libertà.
La libertà di trovare pace o creare
distruzione!
Hermione non si sarebbe mai staccata da
quella calda e morbida bocca, da quel paradiso di perdizione, se non avesse
dovuto riprendere fiato.
Che stupida attività il
respiro!
E purtroppo con il respiro si dà via
libera al ritorno dei pensieri.
Al rossore sulle guance.
Al concetto di giusto e
sbagliato.
Al timore di essersi esposti.
Ai condizionamenti come il pudore e la
moralità.
A tutto quello che rovina un momento
speciale!
"Ben tornati ragazzi!" fu il commento del
signor Karkoff che li fissava malizioso, mentre la moglie levava la mano che
aveva prontamente messo sugli occhi della piccola Mira, quando il casto bacetto
si era spinto un po’ troppo oltre i limiti.
"Combattere la sfortuna è una cosa
seria!" esclamò Malfoy, che cercò di nascondere la tensione
stiracchiandosi.
Hermione lo guardò di sottecchi senza
proferire parola, prima di scendere lentamente al piano terra.
Avrebbe voluto mettere più distanza
possibile tra lei e Draco, da quello che aveva provato baciandolo, ma scappare
non sarebbe stato degno di lei, perché Hermione Granger non fugge da
nessuno.
La nottata proseguì tranquilla finché
tutti insieme non concordarono che si era fatto tardi e che avrebbero fatto
meglio ad andare a riposare.
Salutati i Karkoff i ragazzi si avviarono
in silenzio verso le loro stanze.
"Allora buona notte e buon Natale!"
farfugliò Hermione a disagio, mentre apriva la porta della propria
camera.
Draco la scrutò serio.
"Aspetta Hermione!" la
bloccò, avvicinando pericolosamente il viso al suo. "Voglio sapere…" -
mormorò sensualmente vicino al suo orecchio, facendola rabbrividire - "… perché non
mi hai rifilato nessun ceffone prima. È perché bacio meglio di San Potty,
vero?!"
"Crepa Draco. Crepa!" ringhiò la
streghetta bordeaux, prima di fiondarsi dentro la sua camera, sbattendo la
porta.
"Grazie tesoro! Buonanotte e buon Natale
anche a te!" sentì dire da Malfoy che stava ancora ridacchiando.
***
La notte di Natale nella locanda dei
Karkoff un mago e una strega ebbero non poche difficoltà ad
addormentarsi.
Hermione si rigirava tra le coperte del
letto come una tarantola impazzita, mentre i suoi pensieri ritornavano a Draco,
a quel bacio sublime che si erano scambiati e alle emozioni sconvolgenti che
aveva provato.
Quel maledetto vischio!
Draco non era Victor che l’aveva sempre
trattata come una fragile bambola di porcellana, che l’aveva sempre venerata
come una principessa.
Draco non era Harry e nemmeno Ron che la
amavano come una sorella.
Draco era Draco e questo complicava di
molto la situazione.
Maledetto Malfoy e maledette le sue
labbra!
Intanto che Hermione farneticava, nella
stanza accanto Draco Malfoy era in preda a una profonda crisi
esistenziale.
Camminava freneticamente per la sua
stanza, cercando di capire, perché si ritrovasse sveglio a pensare proprio la
notte di Natale.
Sono un coglione!
Se si fosse trovato in un’altra
situazione non si sarebbe fatto tutti quegli scrupoli. Con un paio di sorrisi e
qualche parolina carina avrebbe potuto trascorrere una notte di baci e passione
con la pudica regina dei Gryffondor, con la mezzosangue zannuta, con la mente
del trio miracoli…
…con la strega migliore che avesse mai
conosciuto, con l’unica che era riuscita a capirlo, ad aiutarlo e farlo sentire
accettato e amato!
Sono un emerito coglione!
Se si fosse trovato in un’altra
situazione. Se in quella stanza ci fosse stata un’altra ragazza, no, non si
sarebbe fatto tutti quegli scrupoli.
Ma con lei, non poteva.
Con la sua amica Hermione Granger non si
poteva!
Maledetta la Granger e le sue
labbra!
Ciao a tutte!^^
Sono in ritardo, lo so, ma spero ardentemente di
essermi fatta perdonare con questo capitolo più lungo e corposo del
solito.
Care le mie lettrici di solito non lo chiedo, ma
vorrei che mi lasciaste una recensione per questo capitolo… insomma voglio
sapere come vi è sembrato. Cosa ne dite della nuova ambientazione russa, del
rapporto tra i nostri adorati e anche del bacio?
Grazie in anticipo per i vostri pareri!
Rita
Ringraziamento ufficiale: un grazie speciale a Goldfish che mi
ha aiutato per le frasi e i vocaboli in russo! Grazie di cuore Bea!
Ringraziamenti personali:
lunachan62 : Federica tesoro mio... aspetto trepidante la tua
recensione a questo capitolo. Sono curiosa di sapere che te ne è parso. Sincera
mi raccomando! Un bacio grande e un abbraccio stretto. Ci sentiamo per e-mail...
Rita
mars: Ciao! ... e tutte insieme gridarono "Alleluia!
Ce ne hanno messo di tempo per darsi questo benedetto bacio!".^_- Allora che ne
dici? Ti è piacuto questo capitolo? Kisses e alla prox.
marygenoana: Ciao Mary.Ho visto che quelle di fastidious ti
hanno messo gli occhi addosso... non ti lasciare abbattere, ma continua a
scrivere senza pensare alle critiche negative. Quelle purtroppo ci sono sempre,
ma tu vai per la tua strada serena. Un bacio e a presto.
Nikoletta: Grazie! E che ne dici di questo? Baci e alla
prossima.
ashara: Sì in effetti a volte Draco e Herm sembrano molto
Sandra e Raimondo, ma sono carini e stanno bene insieme anche per questo!^^ Che
ne dici del capitolo? E' stato di tuo gradimento il bacio? A presto e
kisses.
bychan: Ciao cara! Non ti devi preoccupare se ti
dimentichi di recensire... a me fa piacere che tu legga la storia e che continui
a piacerti. Che dici del bacio? E' stato bello? Un abbraccio e a presto!
^_^
canfly: Sono contenta che la storia ti piaccia!^^ Sì in
effetti Narcissa è stata decisamente odiosa, ma adesso i nostri colombi sono in
Russia e lei è solo un ricordo lontano. Che ne pensi di quest'ultimo capitolo?
Spero che la scena del bacio abbia fatto colpo.^^ Baci e a
presto!
RaRa93: Mi fa sempre strapiacere quando ricevo delle
recensioni così positive! ^_^ (me gongola!) Spero che la storia ti catturi fino
alla fine! Baci e alla prox!
pai80: Ciao Daniela! Che bello una tua recensione...
grazie!^^ Non preoccuparti se non riesci a farlo spesso... io sono già contenta
che la storia ti piaccia e che trovi il tempo di leggerla. Nel prossimo capitolo
ci sarà l'incontro col drago... finalmente! Un bacio e a presto! Ri. P.s. : Ho
scelto il pavimento! ^_-
gemellina: Ciao Francy! Finiti gli esami di maturità? Spero
di sì, così avrai tempo per goderti le meritare vacanze! Hai visto la nostra
coppia? Si sono baciati, si sono baciati!^^ (Era ora vero?!) Nel prossimo
capitolo spunterà fuori il drago a complicare o semplificare la situazione...
Dovrai leggere per scoprirlo. Un super bacio. Rita
aleptos: Tesoro voglio assolutamente sapere che ne pensi di
questo capitolo? Spero che la scena del tanto atteso e desiderato bacio non ti
abbia deluso! Il viaggio in Russia è appena iniziato e ne vedremo ancora delle
belle! ^_- Tanti baci e alla prossima.
goldfish: Ciao socia! Bacio avevi richiesto e bacio hai
avuto! Che dici, prova superata o merito i pomodori? Hai visto il ringraziamento
lassù... ^^ poi non dire che non ti prendo in dovuta considerazione. Postato
questo ti assicuro che mi metto a lavorare sul nostro progetto con la serietà e
l'impegno che mi contraddistinguono! (E la Bea si piegò in due dal ridere^^)
Vabbè gioia ti lascio e ci sentiamo presto per una delle nostre serate cazzare.
(Ti piace il nomignolo?^^) Baci. Ri
anfimissi: Ciao tesoro! Piano piano siamo arrivati anche in
Russia. In effetti è una meta un pò particolare, ma ho pensato che un drago che
vive vicino al nucleo della terra e non teme il fuoco dovesse trovarsi sotto la
gelida Russia. (Mente malata!^^) Laura tesoro mi devi dire cosa ne pensi di
questo capitolo? Si capisce che i nostri colombi vorrebbero avvicinarsi ma ci
sono molte cose a bloccarli? Che ne dici del bacio? Ero molto indecisa su come
farlo succedere, ma poi sono andata sul classico. Il bacio sotto il vischio non
passerà mai di moda. E i Karkoff, che ne pensi? Io non sono quella delle lunghe
e particolareggiate descrizioni, perché non ne sono capace (non sono mica brava
come te!), ma spero di essere riuscita comunque a delinearli al meglio. Ti mando
un grosso abbraccio Laura e ci sentiamo presto! Baci. Ri
juju210: Ciaoooo cara!!! Allora, allora?! Che dici di
questo capitolo? Hai visto che si sono baciati?! Ma mica un bacetto a stampo
come quello dell'altra volta, ma un bacio con la B maiuscola.^^ Uno di quelli
che ti fa venire la tachicardia e le farfalle nello stomaco. Io li trovo così
carini insieme... per me i rapporti tra Draco e Hermione sono sempre
conflittuali, ma sono magnifici come coppia proprio per questo. E ora? Beh ora
dovrai aspettare il prossimo capitolo per sapere cosa succede. Però ti avviso:
drago in vista! ^_- Un bacio grande, a presto!
white_tifa: Ciao Mavi! (Non te l'ho chiesto, ma spero di
poterti chiamare così!) Eccoci nella fredda Russia... che ne dici? Mi è piaciuto
molto scrivere questo capitolo, ma non solo per il bacio. Secondo me Draco e
Herm riescono a dare di più, quando non sono nel loro ambiente normale con la
solita gente (vedi i due idioti ad esempio!^^). Al prossimo ci sarà l'incontro
col drago... tra un paio di capitoli si verrà a galla del mistero del nostro
biondino. Ti mando un bacione grande e ci sentiamo presto! Ri.
Cobwy23:Ciao tesoro! Visto?! ...E il vischio fu galeotto!
L'altra volta mi chiedevi di Draco, di quello che provava... beh credo che in
questo capitolo abbia chiarito meglio quello che sente. Se ti sembra un pò
confuso è perché lo è davvero. Hermione è il passato, ma è anche un futuro che
non conosce proprio bene e che teme. Spero che il capitolo ti sia piaciuto? Ci
vedremo la prossima volta con Herm, Draco e il benedetto drago. Un bacione
grande!^^
MartyViper: Ciao Marty! Chiamami pure Rita (di solito
preferisco i nomi ai nick!). Aspettavi scintille in Russia e credo di averti
accontentata un pochino!^_- Il viaggio però è appena cominciato e le sorprese
non finiscono di certo qui! Spero davvero che il capitolo ti sia piaciuto come
gli altri! Un bacione e a presto. Ri
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Capitolo 14 *** Un graffio sul cuore. ***
14.UnGraffioSulCuore.
Alla ricerca del cuore di
Drago.
14. Un graffio sul
cuore.
"C’è una via che in declivio si perde fra
il fosco di tassi funerei;
attraverso muti silenzi conduce agli
inferi.
[…] La capace città ha mille
entrate,
ha porte aperte dovunque;
e come il mare accoglie i fiumi di tutta la
terra,
così quel luogo accoglie tutte le
anime,
non è piccolo per nessun popolo,
non sente l’arrivo di nessuna
folla."
(Metamorfosi di
Ovidio)
Il Natale insieme a pasti
luculliani, giochi, balli e baci sotto il vischio era passato, lasciando il
posto a un ventisei dicembre carico di ansie e dubbi per il futuro.
Le viscere della terra li
attendevano.
La morte avrebbe cercato di
sedurli.
E loro avrebbero provato a
resisterle.
Draco Malfoy e Hermione Granger
partirono all’alba dalla locanda dei Karkoff.
La sera precedente si erano
congedati con Irina, Sergey e la piccola Mira, con la promessa che sarebbero
tornati.
"Io pregare, perché voi rientrare
presto sani e salvi!" aveva detto loro la donna, serrandoli in un lungo
abbraccio materno.
"Noi aspettare voi per festeggiare
capodanno!" aveva affermato il signor Karkoff, salutandoli.
Un bacio alla più piccolina della
famiglia e poi la notte, che precedeva la missione.
Quando Draco arrivò con la slitta
magica all’ingresso di quello che gli speleologi chiamano l’abisso, il pallido
bagliore del giorno ancora duellava contro le indomite tenebre della
notte.
L’imboccatura della grotta pareva
una fauce spalancata tesa a ricevere nuova carne di cui cibarsi. Le stalattiti e
le stalagmiti che svettavano da quella bocca erano le candide e affilate zanne
pronte a macchiarsi del sangue di povere vittime.
"Sei pronta?" domandò serio il
mago, volgendo la testa all’indietro verso il volto teso di Hermione.
La grifoncina annuì con
convinzione, allacciandosi saldamente alla vita del compagno di avventura. Lei
amava ben più avere i piedi piantati per terra che volare, eppure con Draco
vicino ogni preoccupazione si alleggeriva d’incanto.
Planando prudentemente si
intrufolarono nella gola profonda.
L’anticamera dell’inferno, come
veniva soprannominata dai russi.
I due amici trascorsero così quel
ventisei dicembre, addentrandosi sempre più a fondo in quella galleria di
specchi rotti. Ogni metro che guadagnavano senza rimanere sfregiati dalle lame
di ghiaccio, li avvicinava di più alla meta.
Man mano che le ore passavano la
grotta si restringeva: presto avrebbero dovuto abbandonare il loro mezzo di
trasporto per proseguire a piedi.
Fortunatamente gli aculei delle
stalattiti si erano andati sciogliendo, lasciando il posto alla nuda
roccia.
Sembrava non esserci alcuna forma
di vita all’interno di quella galleria se non si consideravano licheni e strati
di muschio come decoro delle pareti.
Soltanto a sera inoltrata, Draco e
Hermione decisero di atterrare per mettere qualcosa sotto i denti.
Quella giornata era trascorsa
lenta e senza rischi, anche se entrambi sapevano che la parte più difficile li
doveva ancora attendere.
Dopo cena i ragazzi riuscirono ad
avanzare in volo ancora di qualche chilometro, prima di doversi mettere in
marcia.
Con le bacchette alla mano per
farsi luce s’incamminarono per lo stretto passaggio della caverna.
L’energia che li spinse ad
avanzare anche in piena notte era il desiderio di trovare il drago. Prima Draco
avrebbe preso quello che gli serviva, prima avrebbero avuto la possibilità di
uscire da lì.
Fu soltanto dopo cinque ore di
estenuante cammino che decisero di fermarsi a riposare per la notte.
Preparato un giaciglio,
stabilirono i turni per dormire.
Non sembravano esserci pericoli
imminenti là sotto, ma non era il caso di farsi trovare impreparati di fronte a
un drago sputafuoco che avrebbe potuti arrostirli come spiedini nel mezzo del
sonno.
Hermione si stese vicino a Draco e
lui, inaspettatamente, le offrì il suo petto come cuscino.
Hermione dopo qualche esitazione
si accomodò, cercando di assopirsi.
Non erano stati così vicini dalla
sera della vigilia, da quel meraviglioso bacio che si erano scambiati sotto il
vischio e Hermione sentiva prepotente il desiderio di parlare con Draco, di
sentire il calore del suo corpo, di avere un po’ della sua
attenzione.
Dopo qualche minuto di religioso
silenzio, con gli occhi chiusi e la testa appoggiata al suo torace, non
resistette.
"Draco…" lo chiamò.
"Dormi Granger! Hai bisogno di
risposare. Ti sveglierò io tra qualche ora." mormorò lui di rimando.
"Draco ti ho mai detto che dopo
Hogwarts voglio iscrivermi all’accademia per diventare un auror?!"
Il mago le carezzò dolcemente i
capelli.
"Non l’hai mai detto, ma ne ero
certo!" si limitò a spiegare lui.
"E tu Draco? Cosa farai l’anno
prossimo? Qual’è il tuo sogno?" volle sapere la brunetta, aprendo gli occhi e
guardandolo intensamente.
Malfoy sbuffò.
"Dovresti averlo capito che non
sono uno che fa programmi a lunga scadenza! Il mio sogno, adesso come adesso,
sono dei vestiti puliti e un lungo bagno caldo. Voglio trovare il drago,
prendere quello che mi serve e tornarmene con te a Londra. Vivi!"
Hermione gli regalò un piccolo
sorriso.
Non sapeva come, ma Draco riusciva
sempre a rassicurarla. Lui era sempre così pragmatico. Mentre lei si faceva
prendere dall’ansia per il futuro, organizzando e schematizzando la vita, Draco
la viveva un passo alla volta.
"Certe volte vorrei essere simile
a te!" affermò sincera.
"Lo so! In molti vorrebbero essere
perfetti come il sottoscritto!" recitò con fare teatrale.
"Pallone gonfiato…" soffiò fuori
ridacchiando.
Malfoy le sorrise, accarezzandole
nuovamente la testa in gesto affettuoso. "Forza piccola e dolce guerriera,
adesso mettiti a dormire!"
Fu solo grazie alle dolci carezze
dello slytherin che la strega si lasciò scivolare nel mondo dei
sogni.
Fuori doveva essere mattino
inoltrato, quando Malfoy svegliò Hermione, convincendola a riprendere il
viaggio.
"Ma tu non hai dormito neanche
dieci minuti!" provò a obbiettare la grifoncina senza grossi risultati, visto
che Draco non volle saperne di riposare.
Dopo un abbondante colazione con
le provviste preparate da Irina, la marcia riprese.
Il cammino riprese …seppur
lentamente.
Il passaggio infatti stava
diventando sempre più disagevole e la temperatura fredda che li aveva
accompagnati il giorno precedente stava lasciando spazio a un caldo umido e
asfissiante.
A metà del secondo giorno
dovettero iniziare a utilizzare gli incantesimi e le pozioni per sopperire al
caldo e alla mancanza di aria pulita.
Il cunicolo si era fatto sempre
più stretto e impervio e le pareti rocciose diventavano sempre più
bollenti.
L’unica consolazione nell’essere
rinchiusi dentro un forno di roccia era il pensiero di essere vicini al centro
della terra e quindi quasi sicuramente anche al loro drago.
Per un buon tratto di strada
Hermione e Draco dovettero proseguire a carponi, perché il cunicolo si era
ristretto a malapena per far passare un bambino o un animale di medie
dimensioni.
Stanchi, sudati e sporchi
riuscirono ad arrivare a una nicchia dove l’abisso si allargava. Stremati
decisero di fermarsi per riposare e mangiare qualcosa.
Era da ore che non si parlavano,
eppure le parole sembravano non servire.
Ogni tanto si scambiavano qualche
intenso sguardo, carico di fiducia e incoraggiamenti, prima di
proseguire.
"Non ho nessuna intenzione di
diventare un arrosto per vermi!" masticò Draco, dopo un po’ che ebbero ripreso a
strisciare per il tunnel.
"Se è per questo neanche io non ne
ho nessuna intenzione!" lo rassicurò Hermione, cercando di non pensare ai due
scheletri umani che avevano appena scavalcato e superato.
L’idea di fare la fine di quei
corpi in decomposizione non li scoraggiò, ma li spinse ad avanzare a un ritmo
ancora più sostenuto.
Loro non erano sciocchi
avventurieri in cerca di miti, ma maghi preparati e in gamba la cui forza di
volontà avrebbe spezzato caldo, fatica e qualsiasi altro ostacolo gli si fosse
presentato dinanzi.
Fu soltanto al terzo giorno di
viaggio che il cunicolo si allargò lasciando spazio alle viscere della
terra.
All’inferno.
Dei gabbani comuni in quel luogo
sarebbero sicuramente morti asfissiati o peggio sarebbero arsi vivi.
Giganteschi tunnel di roccia
vulcanica si stagliarono davanti ai loro occhi, laghi di massa lavica
ribollivano creando pirotecnici giochi di fumo e colore.
Fu proprio in una di quelle pozze
di fuoco che Hermione intravide a un centinaio di metri da loro la figura di un
grosso rettile.
Il loro drago sotterraneo era lì a
rotolarsi, a nuotare e giocare in quel magma bollente.
La strega rosso-oro si avvicinò
istintivamente a Draco e stringendogli la mano rimase incantata a studiare
quello spettacolo inusuale.
Il grosso animale che non si era
accorto della loro presenza, dopo un po’ risalì sulle sponde
rocciose.
Con un movimento repentino si
scrollò di dosso vari detriti lavici, mostrandosi in tutto il suo
splendore.
Fu in quel momento che le iridi
tempesta di Draco Malfoy, che non aveva smesso un secondo di scrutare l’agognata
preda, si incupirono repentinamente.
Il destino gli stava giocando un
altro brutto scherzo!
"Draco… ma quello è ancora un
cucciolo!" mormorò piano Hermione, guardando la policromia della corazza del
drago.
Dinanzi a loro non c’era infatti
un luck’s dragon adulto, ma un giovane rettile verde con qualche sfumatura aurea
sulla parte della testa e delle zampe.
Non si era ancora dorato
completamente.
La sua muta non era stata
completata.
"Forse così giovane sarà più
facile da affrontare…" commentò la brunetta ignara.
Il biondo per tutta risposta
scosse il capo e replicò glaciale:"Andiamocene. Non mi serve a nulla finché è
così!"
La stava già trascinando via,
quando la strega lo bloccò, scrutandolo contrariata.
"Che diavolo stai dicendo?! Perché
dobbiamo andare via? Cosa non puoi fare finché è così?" ringhiò a voce
alterata.
Draco la guardò.
I suoi occhi scintillanti come
stelle l’avrebbero incenerito se avessero potuto.
"Parla per Merlino! Perché il
nostro viaggio non è servito a nulla?" chiese ancora in tono
affranto.
"Finché è così piccolo non può
donarmi il suo cuore…" mormorò piano.
La strega sbarrò gli occhi, prima
di posare lo sguardo sul petto del drago.
Sul torace dell’animale era
piantata una gabbia dorata al cui interno pulsava un piccolissimo cuore.
Piccolo, ma luminoso come un diamante.
"Solo gli underworld’ dragons
adulti, possono consegnare il loro cuore a chi sarà degno di portarlo. La gabbia
in cui è contenuto il cuore della vita non potrà mai essere aperta, se il drago
non completa la sua mutazione..." ripeté a memoria la gryffindor, ricordando le
parole di uno dei tanti libri che aveva consultato per Draco.
"Proprio così!" si limitò a
replicare lo slytherin, che non aveva più la forza di guardarla.
"Chi è stato? Dimmi chi è stato?"
domandò Herm con voce tremante.
"Mio padre!"
Hermione serrò i pugni talmente
forte che le mani sbiancarono.
Malfoy che teneva gli occhi bassi,
non vide che si era allontanata.
"Granger senti…"
"Non me ne vado, senza averci
provato!" le sentì mormorare un minuto dopo, distante da lui.
Era già scattata in avanti in
direzione del drago. Voleva provare a d affrontarlo.
L’animale che non si era accorto
ancora di loro, quando vide la figura di Hermione avanzare verso di lui con
Draco alle calcagna, emise un verso stridulo, che riecheggio per tutta la
grotta, facendo tremare le pareti.
I ragazzi si dovettero appoggiare
alla rocce per non cadere nelle bocche di magma.
Dopo un altro ringhio cupo,
l’animale sputò una lingua di fuoco nella loro direzione.
Con la bacchetta alzata e un
"protego" a riparla, la grifoncina avanzava, avvicinandosi di più.
Malfoy dovette abbassarsi
all'istante, perché alcune fiammate di contraccolpo non lo
colpissero.
Quando Hermione si ritrovò faccia
a faccia con il giovane drago, abbassò la bacchetta e fissò le sue iridi nero
pece.
"Hermione vieni via di lì
maledizione!" sentì urlare alle sue spalle da Draco.
Il drago alzò un secondo gli occhi
su Malfoy, ma poi ritornò a posarli in quelli dorati della grifoncina, che
immobile come una statua di sale non abbassava lo sguardo.
Il drago emise un gemito basso,
prima di avvicinarsi a quella piccola umana, che gli stava tenendo
testa.
Lentamente alzò una zampa e tentò
di toccare la strega.
Hermione sorrise.
"Ti piace giocare è cuccioletto?!"
affermò tendendo una mano, verso l’animale.
Stava andando tutto per il meglio,
quando il drago, conficcò involontariamente uno dei suoi affilatissimi artigli
sul seno della strega.
Hermione divenne bianca come un
lenzuolo, mentre la sua camicetta si inzuppò del suo sangue, che scorreva
copioso.
Fu un attimo.
Il drago emise un guaito ritirando
la zampa, mentre Draco si lanciò su di lei.
Quando la brunetta riaprì gli
occhi, si ritrovò stretta al biondo in un’altra parte della grotta. Erano vicino
alla slitta magica che avevano abbandonato due giorni prima.
Si erano smaterializzati.
Draco l’aveva portata
via.
Il biondo che respirava
affannosamente per lo sforzo e la paura, aprì lentamente gli occhi e si staccò
lentamente.
"Draco… tu… non dovevi
smaterializzarti…" provò a obbiettare Herm, prima di venire colpita da una
sonora sberla.
"Tu sei una stupida! Stupida!"
urlò lui espirando. "Mi spieghi che ti è saltato in mente? Cosa volevi
dimostrare con quel gesto avventato? Potevi farti ammazzare, maledizione! Quel
drago ti ha quasi ammazzato, cazzo!" continuò a sbraitare lui, fuori
controllo.
La brunetta che con una mano si
teneva la guancia e con l’altra il petto, divenne sempre più pallida.
Stava quasi per svenire, quando
Draco le praticò un incantesimo per fermare il sangue che fuoriusciva dalla
ferita.
Si mise a rovistare nella sua
sacca, estraendo un paio di boccette e un sacchetto con una strana polverina
scura.
"Bevi!" ordinò, posando
un’ampollina sulle labbra di Hermione, prima di lacerarle la camicetta con un
semplicissimo diffindo.
La brunetta, arrossendo, portò un
braccio al seno per ripararsi, ma lui in modo sgarbato, lo allontanò.
"Evita i tuoi sciocchi
atteggiamenti da Madonna almeno per il momento!" l’aggredì, andando a
distribuire delicatamente della polvere cremosa sulla ferita appena
richiusa.
La strega non ebbe il coraggio di
dire più nulla.
Quando Draco ebbe finito la
medicazione, cercò delle camice pulite per entrambi, visto che anche la sua si
era macchiata del sangue di Hermione, e invitò la compagna ad
alzarsi.
"Andiamo! Se ci mettiamo in
viaggio subito, forse per domani sera riusciremo ad arrivare alla locanda. Lì
potrò medicarti meglio." spiegò spiccio.
"Draco io…" provò a parlare
Herm.
"Non osare pronunciare una parola
Granger! Sono estremamente tentato di lasciarti qui, per cui evita di farmele
girare più del consentito. Ora sali e cerca di non creare problemi fino a che
non saremo fuori di qui!" sibilò lo slytherin pieno di rabbia.
Fu così che i due ripresero la
slitta per lasciare la città degli inferi.
Lo so nessuna scusa giustifica il mio allucinante ritardo, ma
purtroppo quando il cervello e la voglia di scrivere vanno in vacanza in
Siberia è difficile porvi rimedio. Visto che molte di voi sono writers spero di
essere capita e perdonata.
Ho fatto fatica a scrivere questo capitolo, perché il genere
troppo descrittivo e tenebroso non mi appartiene molto, quindi spero vivamente
di non avervi tediato. Dal prossimo si ritorna alla locanda Karkoff, quindi nel
mio habitat (meno male!^^).
Già che ci sono mi faccio pubblicità: Io e
goldfish abbiamo iniziato una commedia insieme… se volete dargli
un’occhiata il titolo è : QUESTO MATRIMONIO NON S’HA DA FARE!
Ora vi saluto e vi ringrazio per le innumerevoli recensioni. Un
bacio.
Rita ^ ^
RINGRAZIAMENTI:
Cali: grazie Cali!^^ Spero che
anche i prossimi capitoli tengano accesa la tua curiosità. Un bacio.
Lola82: Oh grazie infinite Lola…
sono felice che la scena del bacio abbia riscontrato i tuoi consensi. Volevo che
il loro primo bacio in questa storia fosse davvero speciale! Grazie
ancora!^^
Cobwy23: Ciao tesoro. Sono in
mostruoso ritardo lo so, ma spero tu non me ne voglia. E’ stato faticoso
scrivere questo capitolo, perché le scene troppo cupe mi complicano l’esistenza.
Purtroppo io sono una da commedia e mi piacciono le sintesi anziché le lunghe
descrizioni. Ho fatto del mio meglio e spero si sia visto.
Venus: Sorellina!^^ Anche io ti
adoro oltre ogni limite. Che ne pensi del capitolo? Purtroppo i capitoli così
sono la mia spina nel fianco e so di non essere propriamente un asso in questo
tipo di descrizioni, per cui spero di non averti annoiata. Ti voglio bene
cucciola! Un bacio. Ri
Valemione: Ciao Vale!^^ Non
parlarmi di pc e tecnologia che non funziona, perché sclero! In un mese mi si è
rotta l’adsl e ho anche dovuto comprare un pc nuovo , perché il mio catorcetto
mi ha mollata. Uff… siamo troppo dipendenti da queste scatolette. Vale questo è
stato un chappy di passaggio, ma al prossimo scoprirete come si evolverà la
storia tra Draco e Hermione (non mancare!) e che segreti si nascono nella
ricerca del cuore del drago. Un abbraccio e a presto! Ri
Goldfish: Ciaoooo Bea! Hai visto
che ho fatto pubblicità alla nostra super storia?!^^ (Mitiche !) Dopo un mese di
blocco ho ricominciato a scrivere, quindi aspettati qualche sorpresina (sperando
che il cervello non interrompa i collegamenti prima del previsto^^). Ti adoro
bella e ci sentiamo prestissimo.
ashara: grazie ashara! Spero che
continuerai a seguire la storia!
White_tifa: Ciao Mavi!^^
Finalmente mi è tornata l’ispirazione… credevo proprio che non ne sarei uscita
fuori (mi ero presa male un sacco!). Quando tornerai dall’Inghilterra spero di
aver aggiornato anche il prossimo e più succulento capitolo. In questo ho
buttato un po’ di pulci nell’orecchio che verranno accuratamente spiegate nel
prossimo passaggio. Ci sarà un notevole giro di boa tra i nostri due cuccioli e
molti segreti verranno quasi svelati. Ti abbraccio forte e ti ringrazio
infinitamente per le tue fantastiche recensioni. Ri
Lady_Eowyn: Ciao! Non preoccuparti
per le recensioni mancate… per me è già importante che la storia ti piaccia
tanto da continuare a seguirla. Anche se questo capitolo non è tra i miei
preferiti spero vivamente sia stato apprezzato. Di solito con le ambientazioni
più cupe faccio un po’ fatica, ma questa era d’obbligo scriverla. Finalmente è
apparso il drago. Nel prossimo passaggio verranno alla luce molte cose e ci sarà
anche un ulteriore avvicinamento tra i nostri protagonisti!^^ Un bacio e a
presto. Ri
Crici_82: Già la faccenda si
complica sempre di più! Non perdere il prossimo capitolo. Baci
Mars: Niente baci in questo
capitolo, ma io se fossi in te non mi perderei il prossimo!^_^
Pai80: Ciao Dany! Alleluia
alleluia la sottoscritta o meglio ribattezzata come la figliola prodiga è
tornata. Mamma mia non mi era mai successo di rimanere tutto questo tempo senza
voglia e ispirazione alcuna. La storia ce l’ho tutta in testa, ma le mie dita si
rifiutavano di scrivere (stupide anarchiche!^^). Finalmente è arrivato il tanto
atteso incontro col drago… e ora?! Beh ora Dany dovrai aspettare il prossimo
capitolo per scoprire un po’ di cosette e per sapere che succederà tra i due
colombelli. Un abbraccio e a presto sul serio questa volta!
Julietta: Ciao tesoro! Giuly sono
già usciti i risultati del concorso? Siamo quasi a fine luglio, quindi
dovrebbero essere a giorni. Sono curiosa quanto te di sapere com’è andata. Spero
ardentemente che tu vinca, perché lo meriti!^^ Hai visto che mi è passata la
crisi da foglio bianco. Lo so il capitolo non è il massimo, ma vedrai che per il
prossimo (che è molto molto importante!) tornerò come nuova (o almeno me lo
auguro!). Finalmente è arrivato il drago e prossimamente arriveranno anche le
spiegazioni. Un abbraccio forte. Rita
Lunacha62: Tesoruccia finalmente
sono riuscita a pubblicare (…e la Fede tirò un sospiro di sollievo!^^). Ora devo
concentrarmi sul prossimo capitolo che è very important (forse ti faccio qualche
spoilerino via e-mail… forse ^_-) e anche sul lavoro con Bea (sennò mi sa che
viene da Genova col bastone in mano^^). Ti voglio tanto bene Federica e
riabbraccio forte. A presto.
Juju10: Perdono! Chiedo umilmente
perdono per aver fatto passare una vita. Dovevo aggiornare prima che partissi
per le vacanze, ma purtroppo l’ispirazione mi ha abbandonata. Cercherò di non
far passare più tempi biblici per aggiornare. Il capitolo è di passaggio, ma è
servito per far entrare in scena il drago e tutti i segreti dietro a lui celati.
Spero vivamente che non sia stato troppo noioso. Uff, non sono troppo brava con
questi capitoli cupi. Mi rifarò al prossimo. Ti mando un bacio e ti ringrazio
per la tua ultima bellissima recensione. Grazie infinite.^^ Ri
Gemellina: Francy tesoro… spero
che quando tornerai dalle vacanze sarò riuscita ad aggiornare anche il capitolo
15 che sarà più succoso rispetto a questo! Ti abbraccio forte forte e ci
sentiamo presto. Ri
RaRa93: Sì lo so mi sono fatta
attendere troppo, ma spero di farmi perdonare con questo capitolo più lungo e
col prossimo che darà una svolta concreta alla storia tra Draco e Hermione. Alla
prossima.
Chris92: Oh grazie infinite per i
complimenti… spero davvero che continuerai a seguirla fino alla fine. Un
bacio!^^
Miwind: Volevi sapere come si
sarebbe svolta la ricerca ed eccoti accontenta con un bel viaggetto nelle
viscere della terra. Questi non sono i capitoli che preferisco, ma per fare
proseguire la storia ce ne’era bisogno. Aspettati scintille per il prossimo. Un
bacio. ^_^
Marygenoana: ciao Mary! Finalmente
sono resuscitata. Cercherò di essere più veloce nel prossimo aggiornamento.
Baci.
Nikoletta: Per il prossimo bacio
mi sa che dovrai aspettare il prossimo capitolo. A presto!
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Capitolo 15 *** Croce e delizia. ***
15.Croce e delizia
Alla ricerca del cuore di
Drago.
15. Croce e
delizia.
Chi comincia ad amare deve prepararsi a soffrire.
(Chevalier de Méré)
Una lacrima solitaria le solcò
impunemente la guancia lattea.
Era ridicolo.
Con un abile movimento del dorso,
senza destare sospetti, la sottile mano scacciò quella gocciolina salata.
Era maledettamente e pateticamente
ridicolo.
Ridicolo che a dieci minuti dallo
scoccare di un nuovo anno, che nel pieno di una festa, che in compagnia dei suoi
migliori amici, lei stesse piangendo per lui.
Lui che l’aveva scaricata davanti
a Grimmauld Place con un frettoloso e banale "ci rivediamo a scuola".
Trattarla alla stregua di una
estranea, dopo…
…dopo la loro amicizia a
Hogwarts.
Dopo l’ultima settimana in
Russia.
Dopo l’ultima notte
insieme.
Forse non era la situazione… forse
era solo lei a essere ridicola.
***
Il ritorno alla locanda dei
Karkoff le era sembrato durare un eternità.
La ferita al seno bruciava, ma
quel che bruciava maggiormente era il silenzioso distacco di Draco.
Non le aveva più rivolto la parola
da quando erano risaliti sulla slitta magica.
Aggrappata con un braccio alla sua
vita, poteva sentire i muscoli del torace tendersi ogni qual volta i loro corpi
venivano in contatto.
Le aveva ordinato di reggersi
forte a lui, prima di partire, eppure Hermione sentiva che Draco avrebbe dato
qualsiasi cosa pur di starle lontano.
Miglia lontano.
Ferita da quella intuizione, si
allacciò a lui con più forza.
Avrebbe preferito essere
schiaffeggiata nuovamente, piuttosto che essere allontanata.
Istintivamente una mano corse alla
guancia che era stata colpita.
Il dolore era passato, lasciandole
una strana sensazione di calore e gratitudine.
Se l’era meritato!
Si era meritata quella sberla, per
essersi comportata come una sciocca.
Per aver perso il
controllo.
Per aver considerato, anche solo
per un istante, di riuscire ad affrontare da sola un drago
sotterraneo.
Lei sempre così lucida,
controllata, padrona di sé nelle situazioni di pericolo era stata pervasa da una
rabbia cieca.
Dall’odio nei confronti di Lucius
Malfoy, che anche da morto, non smetteva di fare del male.
Quando Draco le aveva confessato
l’agghiacciante verità, qualcosa dentro di lei si era spezzato.
Qualcosa in lei si era rotto,
mentre la realtà circostante prendeva forma.
Tutti i pezzi del puzzle si erano
incastrati perfettamente in un disegno logico e armonico.
L’ossessione sui draghi.
Il non potersi
materializzare.
Il mantenere costantemente il
segreto.
Il giuramento di quella
notte…
…su ciò a cui lui teneva
maggiormente.
"Giuro sulla mia vita che se mi
aiuterai a trovare un drago sotterraneo ti dirò quello che
vorrai!"
Hermione per tutto il tragitto
rimuginò sugli ultimi mesi.
Analizzò ogni
comportamento.
Ogni piccola frase uscita dalle
labbra di Draco.
Alla fine si diede della
stupida.
Aveva la verità sotto gli occhi e
non l’aveva vista.
O forse non aveva voluto
vederla.
Più il suo affetto per Malfoy
aumentava, più l’ombra di una scomoda e triste realtà si allontanava.
Era la sera del 30 dicembre,
quando finalmente giunsero alla locanda.
Irina, dopo averli soffocati di
baci e abbracci, da brava mamma chioccia, si occupò di preparare loro un bagno
caldo e qualcosa da mangiare.
Hermione e Draco cenarono in
religioso silenzio.
La tensione tra loro era così
palpabile che nessuno dei coniugi Karkoff osò fare domande sul viaggio e sui
suoi esiti. Anche la piccola Mira, di solito molto gioiosa, si accoccolò buona
sul divano, senza disturbare "Fiocco di Neve" e "Nonno gelo".
Quel clima cupo e teso si
rasserenò solo quando Draco decise di accomiatarsi da loro per andare a
riposare.
Senza la sua presenza, Hermione si
sentì più libera di raccontare a Sergey e Irina qualche particolare del viaggio.
Si lasciò andare in dettagliate descrizioni dell’abisso, parlò delle difficoltà
incontrate lungo il tragitto, dell’incontro - scontro col drago, senza però
soffermarsi sul perché le loro ricerche non fossero andate a buon
fine.
La verità sull’intera faccenda era
un segreto tra lei e Malfoy e un segreto sarebbe rimasto!
Dopo cena Irina aiutò Hermione a
medicare la ferita.
"Bambina mia, tu avere corso
grosso rischio. Tua cicatrice non andare via più!" affermò tristemente la
donna.
Hermione abbozzò un sorriso
amareggiato.
"Lo so! Le ferite inferte dai
draghi sotterrerai si curano soltanto col sangue dei draghi sotterranei!" recitò
mesta.
Erano solamente le ventidue,
quando anche Hermione decise di congedarsi dalla famigliola.
Aveva bisogno di
riposare.
Posare la testa sul cuscino e
lasciarsi cullare dalle confortevoli braccia di Morfeo.
Per almeno dodici ore.
Stava per varcare la soglia della
sua stanza, quando un bisogno impellente di chiarirsi con una certa persona
prese il sopravvento.
Doveva delle scuse a
Draco.
E Draco doveva più di qualche
spiegazione a lei.
Forse avrebbero finito per
litigare, ma questa, di certo, non era una buona ragione per
rinunciare.
Bussò con forza alla sua
porta.
Come aveva immaginato, quando
Draco venne ad aprirle, non si dimostrò né gentile né disponibile.
"Cosa vuoi? Stavo per andare a
dormire." affermò in tono irritato.
"Ho bisogno di
parlarti!"
"Non sono in vena di fare
conversazione!" replicò lapidario.
"Fammi entrare, per favore.
Prometto di rubarti solo cinque minuti."
Lo slytherin soffiò seccato, ma
ugualmente si scostò dall’ingresso, lasciando libero il passaggio.
La conosceva bene.
Sapeva che non avrebbe lasciato
perdere tanto facilmente.
Hermione si piazzò al centro della
stanza e iniziando a torcersi nervosamente le mani, provò a spiegare: "Senti
Draco… io… io… ecco, sì, insomma…per l’altro giorno…"
"Che c’è adesso non sai più
parlare." sbottò lui infastidito.
Hermione espirò rumorosamente,
prima di affermare con più decisione:"Sono venuta per chiederti scusa! Mi
dispiace di aver perso la testa. Non ho giustificazioni per il mio assurdo
comportamento. Quando mi hai confessato che ti serviva quel cuore, non sono
stata più in grado di ragionare. Volevo provare ad aiutarti…io…"
"Volevi aiutarmi, facendoti
ammazzare?!" sibilò lui.
"No, Draco, io volevo solo…" provò
a giustificarsi.
"Ho capito, ho capito!" la
interruppe bruscamente lui. "Tu stai bene, io sto bene… per me il discorso si
chiude qui!" riassunse spiccio.
Voleva che se ne
andasse.
La stava cacciando
via!
"Draco, la prossima volta che
torneremo laggiù, non dovrai preoccuparti… io…"
Malfoy che era rimasto fermo
accanto alla porta, con due rapide falcate, le arrivò di fronte e fissandola
trucemente dichiarò: "Ascoltami bene Granger, non ci sarà una prossima
volta!"
"Draco ma tu non puoi rinunciare…
tu… io non voglio! Torneremo qui in primavera o alla fine dei M.A.G.O.. Ce la
possiamo fare! Nel giro di qualche mese il draghetto compirà la sua muta e noi…"
s’infiammò la strega, che non poteva accettare di vedere lo slytherin così
passivo di fronte ad una condanna di morte.
"Granger continueremo questo
discorso un’altra volta… vai a dormire!" le disse serio, volgendole le spalle e
andando verso l’altro lato della stanza.
"Draco, ti prego, non è tutto
perduto… noi… io non voglio che rinunci a lottare!" mormorò
disperata.
"Ho detto vai. Vattene!" urlò lui,
perdendo le staffe.
A capo chino, la grifoncina si
trascinò alla porta e l’aprì.
Quando Draco udì il cigolio della
porta che si richiudeva alle sue spalle, sfogò la propria rabbia, dando un
violento pugno alla parete che aveva di fronte.
Alcune briciole d’intonaco
finirono sul pavimento di pietra.
L’impatto con il muro era stato
brutale, eppure nessun suono gli uscì dalle labbra.
Era una statua di
marmo.
Immobile.
Priva di respiro.
Priva di vita.
Fu un impercettibile sussulto
delle spalle a tradirlo.
Piangeva.
Draco Lucius Malfoy stava
piangendo.
Di un pianto muto.
Di un pianto che ti ottenebra le
mente.
Di un pianto che ti stringe il
cuore e te lo schiaccia.
Fino a lasciarne solo
frammenti.
Draco non si accorse subito che
due esili braccia lo avevano imprigionato.
Lei non se ne era
andata.
Aveva richiuso la porta, ma non se
ne era andata.
Era rimasta alle sue
spalle.
Non per colpirlo alla schiena come
fanno gli infami.
Ma per abbracciarlo come sanno
fare solo i misericordiosi.
Rimasero lì immobili in quello
strano abbraccio che sapeva di smarrimento per un tempo infinito.
Solo quando Hermione percepì i
muscoli di Draco sciogliersi, si separò da lui.
Lo vide voltarsi e incontrò i suoi
occhi.
Quegli occhi che sapevano farla
affogare in un mare di emozioni contrastanti, ma che allo stesso tempo sapevano
trarla in salvo in un porto sicuro.
"Hermione… mi dispiace averti
trascinato in questa assurda situazione… io…" mormorò stancamente, prima che le
labbra di lei lo interrompessero con un dolce bacio.
"No. Non dire nulla!" gli intimò,
prima di sfiorargli la bocca nuovamente.
Lo slytherin si
irrigidì.
Non poteva baciarla.
Non era giusto
baciarla.
La strega si staccò da lui e gli
scoccò uno sguardo più che eloquente.
Non aveva intenzione di essere
rifiutata.
Non quella sera che avevano
bisogno l’uno dell’altra.
S’avvicinò a quelle labbra ancora
e fu allora che lui la baciò.
Da quel bacio che sapeva di
disperazione e tormento, al ritrovarsi abbracciati e nudi, ci volle un
attimo.
Dei bottoni saltarono.
Della stoffa si lacerò.
I vestiti vennero levati con la
malagrazia di chi ha timore che la ragione spezzi il bisogno.
Arrivi a frenare
l’istinto.
Sì, perché… perché c’erano mille
buone ragioni per non mischiarsi l’anima, la pelle, le ossa, eppure nessuna
talmente valida da impedire alla natura di seguire il proprio corso.
Fecero l’amore con esasperante
lentezza.
Si scambiarono tanta di quella
sofferenza e quella frustrazione nei baci e nelle carezze che sembrò loro di
morire.
Morire per ritornare a vivere...
…vivere l’uno tra le braccia
dell’altra.
Rimasero nudi e stanchi sotto
quelle lenzuola per tutta la notte, scambiandosi calore.
Affetto.
Sicurezza.
"Hai mai avuto paura di qualcosa,
Hermione?" chiese Draco, carezzandole i capelli.
Hermione si perse in quegli occhi
torbidi e cupi come sapevano essere solo le tempeste di grandine.
Sorrise.
"Ho paura tutti i giorni! E ho
paura di talmente tante cose che un pavido riderebbe di me se conoscesse la
verità. Ho paura di non essere all’altezza delle situazioni. Di rimanere una
persona mediocre. Ho paura di volare. Ho paura di perdere i miei genitori. Di
veder soffrire gli amici. Ho paura di non superare i M.A.G.O.. Ho paura di non
innamorarmi mai. Di non incontrare il principe delle fiabe. Ho paura di me e di
quello che sento. Ho paura di cosi tante cose Draco che potrei andare avanti
all’infinito...".
La strega sospirò, prima di
domandare: "E tu …tu di cosa hai paura?"
"Ho paura di morire!"
Hermione allontanò lo sguardo dal
suo e prese a depositargli tanti piccoli baci all’altezza del cuore. "Non
morirai Draco. Dovessimo andare all’inferno a riprendere tuo padre, ti prometto
che questo cuore non smetterà di battere!"
Fu proprio in quel momento che
Hermione venne a conoscenza della verità.
Tutti i dettagli di una triste
verità.
Draco si lasciò andare.
Cominciò il suo racconto, partendo
dalla primavera precedente.
Quando, prima che terminasse il
sesto anno a Hogwarts, ricevette una lettera da suo padre.
Lucius Malfoy lo informava che il
giorno stesso del compimento del suo diciassettesimo anno di età avrebbe
ricevuto un gradito dono.
Il marchio nero.
"Sapevo che sarebbe accaduto!" –
affermò lo slytherin – "Avevo sempre saputo che quello sarebbe stato il mio
destino, ciò nonostante, non riuscivo ad accettarlo. Sarei diventato un adepto,
un burattino nelle mani di Lord Voldemort e sarei andato a farmi ammazzare per
lui e per una causa di cui non m’interessava un accidenti. Ho sempre nutrito
preconcetti nei confronti di babbani e mezzosangue, ma una guerra di sterminio,
mi sembrava un’esagerazione. Non m’interessava stare da una parte o dall’altra,
ma semplicemente trovarmi dalla parte giusta. Quella più comoda ai miei
interessi! Ho sempre amato vivere nel lusso, avere denaro, potere, successo e da
morto sapevo che non avrei potuto continuare a goderne. Non sono mai stato uno
di nobili ideali! Non sono mai stato come te o San Potter, Granger! Non sono
fatto per combattere né per giuste, né per ingiuste cause. "
Prese un lungo respiro e, sotto lo
sguardo attento di Hermione, continuò la sua narrazione.
"È stato allora, in quel momento
di panico che provai a parlare con mio zio. Severus è stata la figura più vicina
a un padre che io abbia mai avuto. Pensavo mi avrebbe riso in faccia, invece,
con mia enorme sorpresa, decise di aiutarmi e di nascondermi da mio padre. Seppi
che anche lui auspicava a un mondo senza stupide guerre e intuii che forse
doveva sapere qualcosa più di me, su come l’intera faccenda sarebbe
finita."
Hermione sentì i muscoli di Draco
tendersi e d’istinto gli prese la mano e cominciò a carezzarla.
"Credevo di essermela cavata,
invece, il giorno prima della battaglia finale, mio padre mi trovò. Mi diede del
vigliacco. Mi disse che non ero degno di portare il nome dei Malfoy. Tentò di
costringermi col ricatto a seguirlo. Mi rifiutai. Gli riversai addosso tutto il
mio rancore, dicendogli che non valeva niente né come padre, né come uomo.
Iniziammo a duellare. Gli urlai che solo un pazzo come lui poteva desiderare di
andare a farsi ammazzare per delle stupide idee. Fu allora che mi prese in
contropiede e mi scagliò addosso il sortilegio di Xolotl o più conosciuto come
il sortilegio delle nere stelle. Mio padre deve aver pensato che la punizione
adeguata per un vigliacco che ha paura di morire, potesse essere la morte
stessa. Una morte lenta che si avvicina giorno dopo giorno! Di quel momento
ricordo solo un forte dolore al petto. Caddi svenuto e mi risvegliai soltanto
una settimana dopo al San Mungo."
Draco fece qualche secondo di
pausa, prima di continuare a parlare della parte più difficile.
"Accanto a me c’era mio zio che mi
disse che la guerra era finita, che Potter aveva vinto e che Lucius era stato
ammazzato. Furono i dottori, i primi, a parlarmi della magia che mi era stata
scagliata contro. Solo chi mi aveva maledetto, avrebbe potuto riconvertire
l’incantesimo, ma mio padre ormai era morto. Mi spiegarono che non c’erano altre
cure. Ad un anno preciso dal sortilegio il mio cuore avrebbe cessato di battere.
Rimasi giorni e giorni preda dello sconforto. Avevo anche pensato di mettere
fine alla mia vita subito. Cosa poteva cambiare in trecentosessanta giorni,
continuavo a domandarmi. Fu il giorno prima di uscire dall’ospedale che
un’anziana guaritrice mi parlò degli Underworld’s dragons, accendendo in me una
piccola speranza. Mi raccontò che alcune leggende volevano che questi rettili,
sconosciuti ai più, avessero il potere di donare immensa fortuna e lunga vita a
chi avesse conquistato il loro cuore. Loro avrebbero potuto ridarmi quella vita
che si stava spegnendo…"
Da qui la storia portava a
Hogwarts, alle ricerche segrete in biblioteca e all’inizio della loro avventura.
Hermione e Draco s’addormentarono
quasi all’alba.
Vicini e uniti in un
abbraccio!
***
Mentre i rintocchi scandivano il
nuovo anno che arrivava, Hermione ricordò il suo risveglio, quella mattina.
Aveva aperto gli occhi e aveva
trovato la stanza vuota.
Draco non c’era, …c’era soltanto
la sua sacca.
La sua sacca pronta al centro
della stanza.
Una sensazione di abbandono e di
timore la colpì all’altezza dello stomaco.
La stessa sensazione che percepì
durante la colazione, quando Irina la informò che Malfoy aveva deciso di
ripartire per Londra.
"Mi dispiace, che voi partire
presto. Io e signor Karkoff avere sperato passare festa con voi!" le disse la
donna triste.
Stava per farle qualche domanda in
più, quando la voce di Draco la precedette.
"Dispiace molto anche a noi non
poter restare, ma le nostre ricerche si sono concluse e a Londra ci stanno
aspettando!" spiegò calmo e deciso.
Non l’aveva neppure guardata.
Non una parola, non uno
sguardo.
Draco era stato freddo e rigido
più dell’inverno di Norusk.
E lei non aveva avuto il coraggio
di domandare nulla.
Si era ritrovata accanto a lui
davanti al portone di Grimmauld Place.
"Ci rivediamo a scuola!" le aveva
detto, prima di lasciarla.
Abbandonarla senza una
spiegazione.
Un’altra lacrima prese a rigarle
il viso, ma comunque sorrise.
Alzò in aria il calice e brindò al
nuovo anno.
A se stessa.
All’amicizia.
All’amore.
A Draco Malfoy.
Sua croce e delizia.
Buonasera carissime lettrici e lettori, se ce ne
sono!^^
Prima di darmi alla macchia e partire per il mare,
ho pensato di salutarvi con questo nuovo capitolo.
Spero ardentemente che vi sia piaciuto leggerlo
come a me è piaciuto scriverlo!
Un abbraccio virtuale a tutti e buone
vacanze!
Vostra Ri!
RINGRAZIAMENTI:
mariuccia: ciao! Mi fa piacere che la storia ti sia
piaciuta. Vedrò, tornata dalle vacanze, di essere un po’ più veloce con gli
aggiornamenti!^^
gemellina: altro che Siberia Francy, le nostre ispirazioni devono
aver preso un biglietto di sola andata per la luna!^^ Spero che il chappy ti sia
piaciuto, ma spero di più che riuscirai ad aggiornare presto la tua storia… ne
sento la mancanza. Un bacio tesoro e a presto… spero! ^_-
venus: amore mio bello ti adoro con tutto il cuore e lo sai!
Sorellina adorata ormai viviamo praticamente in simbiosi e ti capisco benissimo
quando non sai più che dire nelle recensioni. Io intanto posso dirti che spero
che il capitolo ti sia piaciuto e che tu aggiorni presto il "calice di fuoco"!
Un bacio stellina.
marygenoana: eccoti accontentata Mary! Un capitolo fresco fresco
prima delle vacanze. Un bacio
white_tifa: Ciao Mavi!^^ Finalmente siamo arrivati a un giro di boa.
La storia del segreto di Draco è venuta a galla, ma sai che io non sparo mai
tutte le mie cartucce in un colpo solo. Sennò che gusto c’è! ^_- … ho tenuto
qualche asso nella manica per i prossimi capitoli. Scommetto che adesso ti
starai chiedendo come saranno i rapporti tra i nostri due colombi al rientro a
scuola… hihihihi, lo scoprirai solo leggendo. Ti mando un abbraccio stellina. A
presto! Ri
goldfish: socia!^^ Che mi dici? Ho risposto a tutte le tue
perplessità!? Ti ho incuriosita un po’ sul comportamento terribilmente Malfoy di
Draco!? Spero proprio di sì, visto che era il mio intento. Sabato parto per il
mare… ma mi porto la chiavetta con quel benedetto cap 5 sperando di scrivere
qualcosa. Ci sentiamo tramite msn comunque! Bacio tesoro!!!
mars: Hermione quando si tratta di Draco smette di essere la solita
ragazza razionale e parte con la testa! Sembrano pazzi, lo so! Spero che le
evoluzioni tra la coppia ti abbiano incuriosita e che la storia del cuore di
drago sia stata interessante. Baci, baci^^
pai80: Danyyyyyyyyyyy sono tornata! Finalmente si è scoperto cosa era
accaduto al cuore di Draco. Lucius è proprio brutto e cattivo!!! Ora Hermione sa
e in più i rapporti tra i due si sono fatti leggermente complicati. …ahhhh come
sarebbe tutto più facile se non ci fossero le autrici pazze che complicano la
storia!^^ Spero che anche questo capitolo ti abbia intrigato… ce la sto davvero
mettendo tutta. Un abbraccio forte e a presto! Ri
kami: mi fa molto piacere che ti piaccia la storia… cercherò di
essere più regolare con gli aggiornamenti, dopo le vacanze!^^
aiag: grazie davvero! Di solito non mi piacciono troppo i capitoli
pieni di sangue. Preferisco le storie d’amore… anche se con qualche
complicazione!^_-
crici82: spero che anche questo scenario, come dire, più intimo ti
sia piaciuto come il precedente!^_-
RaRa93: hai proprio ragione, per noi scrittrici di ficcy il blocco
del foglio bianco è un vero tormento, soprattutto se sai che ci sono parecchi
lettore che aspettano un tuo aggiornamento. Spero che i risvolti sentimentali
tra Draco ed Herm ti siano piaciuti. Draco come dice il titolo è croce e
delizia. Non sa essere solo dolce e tenero… altrimenti non sarebbe lui… e non
piacerebbe così tanto a noi! ^_- Un bacio e a presto!
Julietta: ciao tesoro! Finalmente ho aggiornato. Innanzi tutto com’è
andato "Secret thoughts" al concorso? Hai avuto i risultati? Veniamo alla
storia? Piaciuto il capitolo delle rivelazioni e degli approfondimenti. Hermione
è già partita per la tangente, mentre Draco… è sempre lui. Croce e delizia! Ah
me lo chiedo anche io perché non esistano tipi come lui nella realtà! Un bacio
stellina e a presto!
Aleptos: ciao!^^ I nostri due colombi hanno sciolto la Siberia, ma
Draco ha pensato bene di ricostruirla subito dopo. Caro ragazzo è un po’
incasinato al momento! Tutta colpa di Lucius… quello se non ci metteva lo
zampino. Sono una scrittrice sadica lo so, ma mi piace tenervi incollate alle
mie ficcy. Un bacio e alla prossima!
lunachan62: Fede questa volta non puoi dire di non essere stata
avvisata… ti ho spoilerato anche il titolo! ^_- Che mi dici? E’ bello o no
questo capitolo? Voglio un parere super sincero, come sempre. Ti voglio bene
tesoro!!! A domani^^
la_napoletana: grazie, grazie, grazie! Mi fa piacere che la trama ti
piaccia. Ce la sto mettendo tutta per far ritornare l’ispirazione dalla Siberia,
ma ogni tanto scappa! ^_- Che dici, ti è piaciuto anche questo capitolo? Un
bacio grande e alla prossima!
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Capitolo 16 *** Amici?! ***
16.Amici?!
Alla ricerca del cuore di Drago.
16.
Amici?!
Era la prima volta.
In sette anni, era la prima volta
che Hermione Jane Granger non fremeva dalla voglia di rimettere piede a
Hogwarts.
Di tornare alla sue "sudate
carte".
Non sarebbe riuscita a impegnarsi
nello studio...
Non avrebbe potuto prepararsi ai
M.A.G.O., con la guerra che imperversava dentro di lei.
Draco aveva bisogno di un cuore di
drago.
Un cuore per non morire.
Per continuare a
vivere.
Continuare a essere
quell’arrogante bastardo che l’aveva insultata e umiliata per sei lunghi anni.
Continuare a essere quel
meraviglioso principe che la faceva sentire viva con un semplice sorriso.
Draco Malfoy aveva il potere di
destabilizzarla.
L’aveva fatta piangere quella
notte in biblioteca, prima di porgerle un fazzoletto.
Era in grado di accelerarle il
respiro.
Farle battere forte il
cuore.
Scuotere le viscere.
L’aveva baciata quel Natale sotto
il vischio, prima di prendersi gioco di lei.
Minare le sue
sicurezze.
L’aveva schiaffeggiata quel
pomeriggio nell’abisso, prima di curarla amorevolmente.
Renderla pazza di
gioia.
Aveva fatto l’amore con lei…
E folle
d’infelicità.
….prima di abbandonarla senza una
parola.
"Ci rivediamo a
scuola!"
Ancora le tornava in mente quella
stupida frase, quel suo tono sbrigativo, quel freddo distacco.
"Perché dovevo innamorarmi proprio
di un deficiente!? Perché!?"
Probabilmente nessuno avrebbe
saputo esprimere meglio lo stato d’animo di quel momento, eppure la vocina
lamentosa che aveva invaso lo scompartimento dell’Hogwarts Express non era stata
certo la sua.
"Sarà il fascino dell’eroe!" si
ritrovò a replicare, prima di scoppiare a ridere in faccia all’amica.
Gabrielle Delacour, seduta di
fronte a lei, provò a lanciarle uno sguardo truce, ma dovette subito desistere,
contagiata dall’ilarità dell’amica.
Forse Harry Potter poteva essere
un eroe per tutto il mondo magico, ma di certo non era questo il motivo per il
quale la francesina gli si era affezionata.
"Herm, secondo te ho esagerato?"
domandò soprapensiero, torcendo nervosamente una ciocca di crini
dorati.
"Noooo, che dici! Ti è sembrato
forse esagerato schiaffeggiarlo davanti a tutti durante la festa di capodanno,
accusandolo di essere un maniaco pervertito?!" celiò la brunetta con
sarcasmo.
La corvonero sbuffò offesa. "Ma…
ma… lui… Santa Morgana Herm… ci stavamo baciando solo da mezzo secondo, quando
le sue mani sono finite sul mio sedere. Harry è un porco!" sbottò
incollerita.
"Io direi che è semplicemente un
maschio, tesoro!" commentò Hermione con un sorrisino amaro, prima di ritornare
seria. "Ascolta Gaby, non voglio intromettermi nel vostro rapporto, ma se fossi
in te, parlerei con lui. Raccontagli dell’estate scorsa, di Jenny e di quella
mattina alla Tana. Spiegagli come ti sei sentita, dei tuoi timori… del fatto che
se tiene veramente a te, deve andarci un po’ più piano!"
La piccola Gaby stava per
replicare, quando un immusonito Ronald Weesley spalancò la porta del loro
scompartimento, entrando con un Harry serioso al seguito.
Il bambino sopravvissuto andò a
sedersi senza una parola il più lontano possibile dalla corvonero, mentre Ron si
stravaccò vicino a Hermione, gemendo sconsolato.
"Non mi perdonerà maiii… la mia
vita è finitaaaa!" mugugnò il rosso con fare melodrammatico.
"Padma non vuole proprio passarci
sopra?" domandò dolce Gabrielle, accarezzandogli un ginocchio.
"Nooooo. Ha detto che non avrei
dovuto permettere a mia madre di fare quei commenti su di lei, durante la festa.
Ha aggiunto che il nostro rapporto non può avere nessun futuro, finché non
taglio il cordone ombelicale e mi decido a crescere…" sputò fuori amaro,
lasciando cadere la testa contro il sedile. "Io… io… la amoooo! Ragazze vi
supplico, provate a parlarle voi… ditelo voi a Padma che neppure un ungaro
spinato può far tacere la mamma! Aiutatami vi prego, vi prego… io non so stare
senza di lei…"
Mentre Harry scuoteva la testa,
esasperato dalla teatralità dell’amico, la grifoncina provò a farlo ragionare:
"Io e Gaby le parleremo sicuramente, ma non credo che servirà a un granché!
Qualunque strega al posto suo avrebbe fatto lo stesso Ron. Tua madre l’ha
maltrattata per tutta la serata e tu non hai mosso un dito. E prima il suo
vestito era troppo corto e poi non mangiava la carne e poi beveva un po’ troppo…
Quantomeno avresti dovuto provare a limitare Molly o tenerla lontana da
Padma."
Ron, le cui orecchie si accesero
di collera, l’attaccò astioso: "Non è colpa mia se mia madre ha un debole solo
per te! Per lei nessuna regge il confronto con Hermione Granger. Anche se le
presentassi la strega più intelligente, simpatica e bella del pianeta le
troverebbe qualche difetto! E poi se vogliamo dirla tutta tu…"
La brunetta lo fulminò con lo
sguardo, interrompendo il suo discorso.
"Non ti azzardare a scaricare la
colpa su di me Ronald Weesley, mi hai capito!?" – sbottò furiosa, alzandosi in
piedi e osservandolo dall’alto in basso – "Sai cosa ti dico… ti dico che Padma
ha fatto un affare a scaricarti. Lei ha ragione da vendere e tu… tu sei un
cretino e un bambino! Invece di trovare in me un capro espiatorio, fatti un
bell’esame di coscienza e vedi di crescere!" urlò prima di uscire dallo
scompartimento, seguita a ruota da Gabrielle.
Hermione marciò agguerrita per
l’intero corridoio del treno, lanciando improperi contro Ron e contro i maschi
in generale.
La sua corsa venne interrotta solo
quando qualcosa di grosso e morbido, le finì addosso.
"Tiger…" balbettò, non appena
sollevato il capo si rese conto di essersi scontrata con la mole dello
slytherin.
"Granger…" mugugnò l’altro in
risposta, prima di oltrepassarla per dirigersi verso la venditrice di
dolciumi.
"Hey Vince, prendimi anche un po’
di cioccorane" borbottò la voce di Goyle che era apparso sulla porta di uno
scompartimento.
Hermione dopo questo piccolo
intoppo continuò diretta verso la fine del treno, anche se la rabbia verso Ron
sembrava essere sbollita.
"Sarà tornato a scuola
prima!" sentì dire da Gaby che aveva camminato in silenzio dietro di lei per tutto il
tempo.
"Di chi parli, scusa?" domandò la
brunetta, facendo finta di cadere dalle nuvole.
"Sto parlando di qualcuno che stai
cercando con lo sguardo da quando siamo arrivate a King’s Cross!"
"Io non ho cercato proprio nessuno
Gaby!" rispose secca, negando persino l’innegabile.
"Come vuoi Herm!" sospirò la
biondina rassegnata. "Se non te la senti di dirmi cos’è successo durante le
vacanze di Natale, rispetterò la tua decisione, solo vorrei sapere come
comportarmi. Insomma, sarò costretta ad essere gentile perché ti rende felice,
oppure dovrò vendicarti con una ginocchiata dove non batte il sole?!"
La grifoncina non poté fare a meno
di sorridere di fronte a tanto affetto e tanta comprensione.
"Gaby tesoro, per il momento la
tua solita indifferenza andrà benissimo, se poi serviranno le maniere forti, ti
terrò in seria considerazione!" commentò divertita.
***
Hermione e Gabrielle stavano
marciando allegre verso la sala grande per la cena, quando la corvonero si
bloccò d’improvviso.
"Hey Gaby che ti prende?" le
domandò la caposcuola vedendo il volto dell’amica impallidire.
"Ni niente è che mi sono ricordata
di aver dimenticato una cosa nel baule all’ingresso. Accompagnami giù un attimo…
faremo prestissimo!" spiegò la biondina agitata, tirando Hermione per un
braccio.
"Tesoro non possiamo prendere
questa fantomatica cosa dopo cena?" domandò la grifoncina
dubbiosa.
"No, no, non possiamo. Mi serve
adesso!" ripeté la strega sempre più nervosa, mentre tentava di trascinare
l’amica verso le scale.
"Gaby fermati! Vuoi dirmi che ti
prende?"
Hermione vide la francesina
assumere un espressione dispiaciuta, ma prima che quest’ultima potesse
spiegarsi, una risata alle loro spalle fece voltare entrambe.
Elisabeth Arley, quinto anno,
serpeverde, meglio nota a Gabrielle come "Harry voglio conoscerti meglio", stava
camminando a braccetto con Draco Malfoy.
L’intento della francesina, di
non far vedere ad Herm il biondo avvinghiato alla rossa era miseramente fallito.
I due che aveva visto baciarsi pochi istanti prima vicino alla sala
grande, dovevano aver deciso di saltare la cena, mandando al diavolo il suo piano
di salvataggio. Eppure era sicura che Malfoy si fosse accorto di lei e Herm
prima. Perché allora le aveva seguite?!
Hermione senza battere ciglio
fissò la coppia serpeverde che parlottando e ridendo si stava
avvicinando.
Draco con un braccio sulla spalla
della nuova conquista, si fermò di fronte a loro.
"Hermione… Francia… passato bene
le vacanze di Natale?" domandò in tono formale.
La grifondoro dal cui volto
traspariva la più assoluta indifferenza, stava per rispondere, quando la voce di
Gaby la precedette: "Magnificamente Malfoy! Ora se vuoi scusarci la cena ci
aspetta..."
La biondina non avrebbe permesso
un minuto di più a quell’idiota di respirare la stessa aria della sua migliore
amica, quindi con fare deciso le prese il braccio e s’allontanò di gran carriera
verso la sala grande.
Dopo una manciata di metri, sentì
il corpo di Hermione sciogliersi.
"Grazie tesoro, ma non ce n’era
davvero bisogno!" sentì sussurrare dalla strega, che sembrava essere invecchiata
di colpo.
Gaby si voltò di scatto verso di
lei, prima di sbottare: "L’ha fatto apposta! Sapeva che l’avevo visto con
quella... eppure ci ha seguite. Giuro su Merlino che una fattura questa volta
non gliela leva nessuno!"
"Gaby se davvero ci tieni a me non
fare nulla. Draco ha solo voluto mettere le cose in chiaro e io ho avuto le
risposte che volevo!"
Hermione dovette assistere alle
rimostranze concitate e alle fantasiose idee di castrazione dei bianfuretti da
parte della biondina, finché non si separarono per la cena.
Più la sua testa le diceva che tra
lei e Draco non c’era nient’altro che una semplice amicizia, più il suo stomaco
si stringeva e le lacrime minacciavano di invaderla.
Quella sera, quando finalmente
riuscì a sgattaiolare in camera si lasciò cadere sul letto e pianse.
Pianse perché Draco aveva capito
ciò che lei provava.
Pianse perché per lui non era lo
stesso.
Pianse perché nonostante tutto lui
non doveva morire.
***
La prima settimana di ripresa
delle lezioni, dopo la pausa invernale, fu per Hermione più dura della sera del
rientro.
Non solo la mole di compiti era
raddoppiata, ma anche i suoi doveri di caposcuola erano diventati sempre più
pressanti. Senza contare che Ron non le rivolgeva la parola dalla loro
discussione in treno e la storia tra Harry e Gaby sembrava peggiorare giorno
dopo giorno.
Infine poi c’era Draco, con il
quale faceva coppia fissa per pozioni e con cui doveva costantemente
collaborare.
Studiavano insieme praticamente tutti i pomeriggi, eppure
non erano mai stati più distanti. Neppure quando si insultavano c’era stato un
tale muro d’indifferenza. Parlavano di pelle di Girilacco, di centinodia, di
polvere di corno di unicorno, ma non avevano più affrontato l’argomento
drago o Russia.
Hermione era convinta che con un
po’ di tempo e pazienza avrebbero potuto ricostruire il rapporto di amicizia che
li aveva legati i primi mesi di scuola, invece più passavano i giorni, più si
rendeva conto di essere furiosa con lui.
Era arrabbiata perché lui evitava
il suo sguardo.
Era gelosa perché lui si faceva vedere
in giro con quella stupida rossa.
Era imbestialita perché lui
sembrava rassegnato a vivere i suoi ultimi mesi senza fare niente.
Dentro di lei una fastidiosa
vocina cominciò a farle credere di essere stata solo una pedina nelle sue
mani.
Forse i discorsi, i piani, le
risate, le confidenze, le tenerezze erano state tutte un inganno, un enorme
bugia orchestrata per ottenere il suo aiuto.
Forse Draco Malfoy aveva finto.
Aveva finto di essere
gentile.
Finto dei sentimenti.
Finto un'amicizia che in realtà
non c’era.
Hermione con questo tarlo
nella testa andò avanti per giorni, finché Draco non le diede la giusta occasione per
esplodere.
Un venerdì pomeriggio,
nell’aula di Piton, intenti a preparare una pozione, le sue dita
sfiorarono involontariamente la mano di Draco che come scottato si ritrasse
repentinamente.
"Smettila!" gli sibilò a bassa
voce, dopo aver espirato spazientita.
Draco guardò di sottecchi il viso
di Hermione contrarsi in una smorfia tra il sofferto e l’infastidito.
"Non capi…" provò a replicare,
servendosi del tono più incolore che conosceva.
Le parole gli morirono in gola,
quando sentì le dita di Hermione posarsi attorno suo polso.
Preso in contropiede alzò gli
occhi per vedere due iridi brillare di furia cieca.
"Smettila di evitarmi. Smettila di
provare a fare finta che non sia successo niente nelle ultime settimane… e
smettila di trattarmi come se fossi un’estranea!"
Draco percepì indistintamente il
petto stringersi in una morsa dolorosa ad ogni singola sillaba che udì uscire da
quelle labbra di fragola. C’era una tale rabbia e una tale amarezza in quella
richiesta che ne rimase annichilito.
L’unica azione che riuscì a
compiere fu continuare a guardarla smarrito.
"Dì qualcosa maledizione!" ringhiò
lei strattonando il suo braccio. "Dì che mi hai raccontato un sacco di fandonie!
Dimmi che mi hai preso in giro per questi mesi! Dillo che sono la mezzosangue
più ingenua e stupida che tu abbia mai conosciuto!"
Dopo interminabili secondi lo
slytherin si divincolò da quella presa seccato, mormorando frustrato: "No! E’
stato tutto un errore! Un maledettissimo errore!"
"Cosa è stato un errore?" lo
incalzò Hermione insofferente.
Non ricevette risposta.
"Cosa è stato un errore?" ripeté
per la seconda volta furiosa. "Cercare il drago è stato un errore?! L’avermi
coinvolta in questa storia?! L’avermi presa in giro?! L’essere stati insieme?!
Il voler provare a vivere?! Desiderare vivere?!"
Draco avrebbe finito col cedere…
col cederle, se un ignaro Theodore Nott non fosse venuto a chiamarlo per gli
allenamenti, interrompendo quella penosa discussione.
La grifoncina alla vista del moro
strinse i pugni e tornò vicino al calderone, allontanandosi di qualche passo da
Malfoy.
"Cos’è mezzosangue, non hai ancora
imparato a che distanza devono stare quelli della tua razza da noi?!" soffiò
fuori velenoso lo slytherin, a cui non era sfuggito il presunto scontro tra i
due.
"Vai Theo… io arrivo subito!"
tentò di allontanarlo Draco, senza risultati.
Nott aveva voglia di divertirsi a
umiliare la mezzosangue.
"Piton si dev’essere bevuto il
cervello per farti fare delle ricerche con quella. Non so come tu riesca a
starle così vicino tutti i giorni. Potrebbe infettarti non ci hai pensato?!"
commentò con acredine.
Hermione, fremente di rabbia,
estrasse la bacchetta, puntandogliela contro.
Lo slytherin sarebbe finito
schiantato all’istante, se Draco non fosse intervenuto, frapponendosi tra i
due.
La strega distolse lo sguardo da Nott
per posarlo su Malfoy che l’ammonì irato: "Fermati maledizione! Non capisci
che lo fa solo per provocarti?!"
"Lo so e non m’importa!" fu la
replica seria di Hermione. "Ti avviso Draco o ti sposti immediatamente, oppure
finirai schiantato insieme al tuo amichetto!"
Il biondo serpeverde per tutta
risposta le si avvicinò e le strappò la bacchetta di mano.
"Non fare la stupida, qui non
verrà schiantato nessuno!" disse imperioso, voltandosi poi verso il compagno di
casa. "Theo chiedile scusa e andiamocene all’allenamento!"
Nott a quello che sembrava un
ordine rimase letteralmente basito.
"Dra, che diavolo stai dicendo?!"
sbottò, sicuro di aver inteso male il discorso.
"Scusati con lei e cerca di essere
anche convincente!" ripeté il caposcuola verde-argento.
"Ma… ma quella è una mezzosangue!"
balbettò il moro.
"E tu sei un idiota!" gli fece eco
Hermione.
Theodore la guardò furente, prima
di alzare la bacchetta su di lei.
Prima che
il moro potesse lanciarle qualche incantesimo, Draco fece un
incantesimo d’appello, prendendogli la bacchetta.
"Chiedile scusa!" ripeté per la
terza volta.
"Mai!" fu il secco commento di
Nott. "Quella ti ha fatto il lavaggio del cervello Draco. Non puoi veramente
volere che mi abbassi a implorare il perdono di una sudicia sanguesporco. Lei
è…"
Il ragazzo non ebbe neanche il
tempo di finire di parlare che uno stupeficium lo colpì in pieno
petto.
Hermione rimase smarrita nel
vedere il corpo dello slytherin scivolare a terra e Draco riabbassare la
bacchetta.
Malfoy si voltò verso di lei e le
riconsegno la bacchetta.
"Ti chiedo scusa per la sua
stupidità!" affermò serio. "Hermione non ti ho mentito. All’inizio volevo
servirmi di te per trovare quel drago, ma poi tu… io… tu sei l’unica persona di
cui mi fidi davvero. Lo so che tieni a me e non vorresti vedermi cedere, ma io
ho preso la mia decisione."
Questo le disse, prima di posarle
un bacio sulla fronte.
"Gli amici dovrebbero accettarti
per quello che sei ed io mi aspetto proprio questo da te!" concluse poi,
avvicinandosi al corpo di Nott e facendolo lievitare fuori dall’aula.
Lo slytherin era già nel
corridoio, quando arrivò la risposta urlata di Hermione.
"Come vuoi… io rispetterò la tua
scelta, ma tu dovrai accettare la mia! Ti avviso fin da ora Draco Malfoy:
cambierai idea, dovessi portarti di peso da quel drago!"
E Draco sorrise fra sé, prima di
allontanarsi dai sotterranei.
Ciao a tutti! Lo so che molte di
voi sono pronte con la clava in mano (vero Fede?!), ma ugualmente provo a
chiedere venia per l'enorme ritardo nella pubblicazione di questo capitolo.
Come alcune di voi sanno, ho iniziato un nuovo lavoro che assorbe tutte le
mie energie e non essendo ancora in grado di districarmi bene tra nuovi
orari, lavoro, casa e famiglia, le pubblicazioni andranno a
rilento.
Tesorucce e tesorucci affezzionati,
vi chiedo di pazientare ancora. Fatemi riprendere in mano le redini della mia
vita e del tempo e vedrete che tornerò con la stessa solita
puntualità.
Un abbraccio forte alle mie amiche,
alle L&L, a chi non perde una recensione e a chi legge
solamente.
Sempre Vostra
Ri!
|
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Capitolo 17 *** Il giorno degli idioti. ***
17.IlGiornoDegliIdioti
Alla ricerca del cuore di
Drago.
17. Il giorno degli
idioti .
A conclusione di quella giornata
infernale tutta cuoricini, cioccolata, diabete e idiozia, Hermione Jane Granger
aveva avuto l’assoluta conferma che il genere maschile derivasse da un grave
errore genetico.
Quella stupidissima Y, a cui
mancava un minuscolo pezzettino per essere X, era l’origine del
problema.
Materiale genetico
insufficiente!
Ecco l’unica plausibile risposta
all’egocentrismo, all’ottusità, alla snervante imbecillità maschile.
Un nome su tutti che apriva le
fila all’ampia lista degli sbagli della natura era quello di Draco Malfoy.
Seguito a ruota naturalmente, da Ronald Weesley e Harry Potter.
Hermione, distesa sul letto,
ricordava il giorno appena trascorso, fantasticando ad occhi aperti su un mondo
privo di guerre, ingiustizie, sofferenze e soprattutto privo di
uomini.
***
Quell’anno il 14 febbraio ricadeva
di domenica.
Non essendo stata organizzata
nessuna gita a Hogsmeade per la festa degli innamorati, tutta la popolazione
studentesca della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts gravitava eccitata e
ciarliera dentro e fuori le mura del castello. In ogni corridoio, in ogni sala
comune, in ogni angolo del parco si potevano incrociare coppiette che si
scambiavano baci, dolcetti e pensierini d’amore di ogni genere.
Hermione, sopravvissuta a parecchi
smielati e ridicoli approcci che l’avevano vista protagonista, si avviò con
libri e cioccolata verso quello che era ormai diventato il suo rifugio segreto.
L’aula di pozioni.
Soltanto lì avrebbe potuto
estraniarsi dal mondo e trascorrere in beata solitudine quella detestabile
domenica.
Era diventata, infatti, una
piacevole consuetudine occupare il tempo in quella stanza dalla duplice
personalità: semibuia e maleodorante al mattino, solare e profumata di
chiacchiere e risate con Draco al pomeriggio.
Draco…
Draco con il quale, da un mese a
quella parte, era riuscita a riallacciare un rapporto amichevole, fatto non solo
di studio, ma anche di silenzi familiari e accese discussioni.
Come al solito i pensieri volavano
a lui.
Lui…
Lui che non si era smosso di un
millimetro dalla sua decisione suicida, ma che adesso probabilmente se la stava
spassando con qualcuna delle sue stupide amichette.
Non voleva vivere un futuro, ma,
ad ogni modo, viveva al massimo i giorni presenti, senza perdersi niente.
Prima che la rabbia e la gelosia
la sopraffacessero, la strega rosso-oro decise di dedicarsi al suo manuale di
Rune Antiche.
Accomodatasi in prima fila,
sistemò le scatole di cioccolatini e s’immerse anima e corpo nella lettura.
Stava divorando il suo libro da
meno di dieci minuti, quando adocchiò una mano, a lei ben nota, sottrarre uno
dei pacchetti al limite del banco.
"Fermo lì!" disse con fare
autoritario, facendo lievitare la scatolina dalla mano del ragazzo, verso il
cestino della spazzatura. "Se vuoi proprio rubare la mia cioccolata, almeno
assicurati di prendere quella giusta!" aggiunse poi, lanciando sotto il tavolo
un pacchetto dorato con un nastrino rosso. "Questa è di Neville ed è sicura!"
"Sicura?! Da quando ciò
che riguarda Paciock è sicuro? E soprattutto da quando Paciock è innamorato di
te?" domandò beffardamente una voce sotto il tavolo.
Hermione sbuffò contrariata, chiudendo di botto il
libro.
"Primo: Neville è la persona più affidabile
che conosca. Secondo: non è innamorato di me. Terzo: che diavolo ci fai
tu qui? Perchè non sei da Beth o da qualcuna delle tue ochette starnazzanti a farti
sommergere di baci e regalini?!"
Una risata divertita invase la
stanza e una testa bionda emerse da sotto un banco.
"Sbaglio o dalla tua voce
trapelava una punta di gelosia, Hermione?" domandò Malfoy, guardandola dritta
negli occhi.
"Non dire stupidaggini Draco.
Mi domandavo soltanto perché fossi nascosto nell’aula di Piton, invece di
alimentare il tuo smisurato ego tra le braccia delle tue ammiratrici!" fu la
pronta replica della bruna.
"Lo sai che mi piace farmi
desiderare" le rispose distratto, alzando le spalle. "Ma tu non provare a
cambiare argomento e dimmi da quando Paciock ti fa regali a San Valentino?"
continuò curioso.
"Sembri un fidanzato geloso,
lo sai?! Se ci tieni a saperlo è dal terzo anno che il dolce Neville regala a me e a
Luna un 'valentino'. È talmente timido che non riuscirebbe mai a darlo solo a
Luna e quindi per amicizia lo dona anche alla sottoscritta."
Draco scosse la testa per nulla
stupito.
"Solo un idiota come lui non ha
ancora capito che è ampiamente ricambiato. C’è Blaise che sta facendo carte
false per conquistare quella svitata, eppure lei preferisce il bombolo
balbettante"
"Draco non ti conviene continuare.
Neville sarà anche timido e impacciato, ma almeno s’impegna per quello in cui
crede, a differenza di qualcuno…"
"No, ti prego, no! Almeno per oggi
risparmiami i sermoni e le critiche" la interruppe Malfoy. "Piuttosto, dimmi
come mai quei pacchettini pieni di ben di Merlino sono finiti dritti nel
cestino?"
Hermione a malincuore decise di
soprassedere sull’argomento "drago".
"Davvero non ci arrivi?! Quella
cioccolata era piena zeppa di filtri d’amore e se ne avessimo mangiato anche
solo un pezzetino, saremmo finiti a correre dietro a qualche ragazzina del terzo
anno."
"Ragazzina?! Da quando anche tu
sei diventata preda delle ragazzine?"
Hermione rise.
"Anche se il mio fascino è
innegabile anche tra le donne, quella cioccolata non era per me in realtà.
Harry e Ron riciclano le ‘valentine’ delle loro ammiratrici con la sottoscritta,
credendo che io non me ne accorga"
"Wow! Ho sempre pensato che i tuoi
amici avessero classe!" fu il commento acidulo del biondo.
"Almeno i miei amici si
ricordano di me, a differenza di qualcun altro!" lo rimbeccò offesa.
Draco che si era accomodato sul
banco accanto a lei, alzò un sopraciglio.
"Non ti
aspetterai che Draco Malfoy si abbassi a regalare dei banali cioccolatini?! Se proprio
ci tieni ad avere un regalo da parte mia, potrei donarti un bacio. Quello sì che
avrebbe valore!" le sussurrò ammiccante.
Hermione si allontanò dalla
seggiola come se si fosse scottata.
"No, grazie Mr Vanesio. Preferisco
la cioccolata riciclata!" affermò, posando una ciocca ribelle dietro
l’orecchio.
Quello scambio di battute un po’ troppo
personali venne interrotto dall’arrivo improvviso di un impetuoso Cormac
McLaggen.
"Hermione… sapevo che ti avrei trovata
qui!" esordì felice il mago notando la figura della bruna nell’aula di pozioni.
"Ah, Malfoy ciao, non sapevo che studiaste insieme anche la domenica." Continuò
poi più mesto, osservando chi c’era accanto alla compagna di casa.
Prima che Draco sbottasse con
qualche frase poco carina, vista l’antipatia che nutriva verso il grifone,
Hermione cinguettò: "Lo sai che io sono una stacanovista. Comunque Cormac dimmi…
avevi bisogno di qualcosa?"
Il mago rosso-oro le si avvicinò
sicuro, porgendole un pacchettino dorato.
"Buon San Valentino Hermione. Questo è per te.... è un ciondolo a
forma di grifone"
La strega arrossì
imbarazzata.
"Gra grazie Cormac, non dovevi disturbarti"
balbettò a disagio.
"Mi faceva piacere!" sorrise lui.
"Grazie davvero!" replicò,
ricambiando il sorriso.
Dopo qualche secondo di imbarazzo,
Cormac partì alla carica.
"Senti Hermione, magari non è il
momento, ma vorrei invitarti per il ballo di primavera. Insomma... mi faresti
l’onore di essere la mia dama?"
"Cormac, ma… ma manca più di un mese…" fu
l’unica frase che Hermione, presa in contropiede, riuscì a biascicare.
"Sì, lo so, solo volevo essere il
primo a chiedertelo e…."
Uno schiarimento di voce da parte
di Malfoy interruppe il grifone.
"Arrivi tardi McLaggen. La Granger
ha già un accompagnatore per il ballo!" commentò secco.
"E chi sarebbe?" domandò il moro,
seccato per essere stato interrotto.
"Io!" rispose allora Malfoy
sfidandolo con lo sguardo.
Il moro spostò lo sguardo verso
Hermione, come a chiedere conferma.
"E’ vero, Draco ed io c’eravamo
già accordati tempo fa per andare insieme ballo" confessò Herm, ricordandosi
della promessa.
"Quando?" chiese sorpreso
Cormac.
"Prima di Holloween" affermò il biondo spiccio, con
fare annoiato.
"In questo
caso, non mi rimane che sperare almeno in un ballo con te" ragionò McLaggen
deluso, guardando Hermione con occhi tristi.
"Cer
certo che avremmo modo di ballare insieme" gli assicurò lei sentendosi
in colpa.
Dopo l’uscita di scena di
McLaggen, sui due capiscuola cadde uno scomodo silenzio.
Rimasero l’una accanto all’altro a
mangiare cioccolata, finché Hermione non si decise a parlare.
"Senti Draco… per il ballo… non
siamo obbligati ad andarci insieme. Per quanto mi riguarda la promessa che mi
hai fatto quella sera non ha più valore. Se hai intenzione di invitare la Arley
o qualcun'altra sentiti libero di farlo."
Draco la osservò di sottecchi, mentre si mordicchiava il labbro inferiore e teneva lo sguardo fisso in punto
imprecisato della stanza.
"Stai cercando di dare il ben
servito anche a me, Granger?!" chiese freddo.
La grifoncina puntò lo sguardo su
di lui, sorpresa.
"No Malfoy. Sto solo dicendo che
puoi andare al ballo con chi vuoi, perché non hai alcun obbligo con me!" chiarì
seccamente.
Le labbra di Draco si stesero in
un impercettibile sorriso.
"Perfetto, allora andrò al ballo
con chi voglio!" affermò sicuro, prima di avviarsi verso la porta.
Hermione mascherando la
delusione, gli voltò le spalle, riprendendo in mano il suo tomo.
"Ballerai soltanto con il
sottoscritto quella sera, dovessi affatturare McLaggen e tutti gli idioti che
tenteranno di avvicinarsi!" sentì borbottare distintamente dal biondo alcuni
secondi dopo.
Non fece in tempo a girarsi per
chiedere spiegazioni che la porta dell’aula di pozioni si era già chiusa con un
tonfo sordo.
Forse era stata la sua
immaginazione o forse davvero Draco l’aveva invitata a suo modo alla festa di
primavera.
***
Era da poco passata l’ora di cena,
quando Hermione uscì dai sotterranei per tornare alla torre
grifondoro.
Dopo che Draco si era congedato da
lei con quella mezza frase sulle labbra, Hermione non era più riuscita a
concentrarsi nella lettura.
Come sempre quel dannato
serperverde aveva la capacità di destabilizzarla.
E farla arrabbiare.
Infuriare.
Un momento era freddo e distaccato
come un qualsiasi estraneo, il momento dopo era possessivo e geloso come un vero
innamorato.
Non riusciva davvero a
capire…
Non ne capiva l’
atteggiamento.
Non ne condivideva le
idee.
Le scelte…
Ma soprattutto non comprendeva
come un ragazzo così diverso da lei avesse potuto conquistare il suo
cuore.
La perfetta e giudiziosa Hermione
Granger era innamorata.
Innamorata di un
egoista.
Un superficiale.
Un arrogante.
Innamorata di un
idiota...
Sì, forse era proprio questo il
difficile da accettare.
Stava camminando lungo un
corridoio del secondo piano, quando una voce la riscosse da quei
pensieri.
"Mione… hey Mione!" urlò Ron,
raggiungendola di corsa. "E’ vero quello che va dicendo McLaggen in giro?" le
domandò l’amico con il fiatone.
Hermione inarcò un sopraciglio con
fare interrogativo.
"Tu e Malfoy al ballo di primavera
insieme" biascicò il rosso agitato.
La grifoncina si limitò ad annuire
col capo, ricevendo uno sguardo di compatimento da parte del rosso.
"Mione, ma tu non puoi farlo. Non
devi… non con Malfoy!" esclamò Ron con enfasi.
Le mani di Hermione scattarono sui
fianchi e lo sguardo si fece di fuoco. "Perché di grazia non dovrei?" chiese con
un tono pericolosamente basso.
"Perché lui ti sta prendendo in
giro. Ti ha invitata al ballo solo per servirsi di te. Lui vuole arrivare a me e
per farlo sta cercando di manipolarti" le spiegò il giovane Weesley
preoccupato.
Hermione, dopo un paio di lunghi e profondi respiri, riprese la marcia verso
la torre, senza degnare l’amico di una parola. Era inutile arrabbiarsi con uno
che aveva la sensibilità di un cucchiaino da tea.
La brunetta era quasi riuscita a
rifugiarsi in camera, quando, vicino alle scale che portavano ai dormitori,
incontrò un preoccupatissimo Harry Potter.
"Herm tu non puoi farmi questo!" esordì il mago,
con l’aria di un cane bastonato, sbarrandole la strada.
"Di che stai parlando Harry?!"
domandò preoccupata lei.
"Herm, non puoi andare al ballo
con Malfoy. Questo è il nostro ultimo anno… Io sono il tuo migliore amico… Io
ero convinto che saresti venuta con me alla festa di primavera…"
Hermione chiuse un attimo gli
occhi, presa dallo sconforto.
"Harry, lo so benissimo che questo è il nostro ultimo anno,
ma non capisco perché saremmo dovuti andare insieme al ballo?" domandò,
cercando di restare calma. "Invece di perdere tempo con me, perché non vai da
Gaby e non inviti lei?! Tu sei innamorato di lei ed è lei che dovresti
invitare!"
"Ma Elly mi direbbe di
no!"
"Ah! Quindi mio coraggiosissimo
eroe del mondo magico hai pensato bene di non provarci neppure?!" commentò con
sarcasmo.
"Herm lo sai che non ho neanche
una speranza. È dal 31 dicembre che non mi parla, tanto vale andarci con te al
ballo!"
Hermione prese a salire
stancamente i gradini che portavano al suo dormitorio, senza badare alle
lamentele di un piagnucoloso Idiota Sopravvissuto.
Arrivata in
camera, si lasciò ricadere sull'enorme letto a baldacchino e prese a
massaggiarsi le tempie.
Forse San Valentino non era davvero la festa degli
innamorati...
... probabilmente era soltanto il giorno degli
idioti.
Buon sabato amici lettori! Finalmente
eccomi giunta con un nuovo capitolo. Lo so è di transizione, ma mi serviva per
introdurre il tema del ballo di primavera. Se volete un piccolo consiglio
non dovete assolutamente perdetevi il prossimo aggiornamento. ^_- Ah,
chiedo ufficialmente scusa a tutti i lettori maschi (se ce ne sono) per aver un
pò calcato la mano con le battutine. Abbiate pazienza, ma ogni tanto il mio lato
femminista esce allo scoperto!^^
Un bacio a tutti e alla prox.
Ri
GRAZIE DI CUORE A:
arkan: ciao!^^ Lo so i miei Ron ed Harry
non piacciono a tutti, ma io mi diverto molto a dissacrarli. Renderli un pò
sfigati o tontolotti mi sembra un buon modo per ornare la storia che poi è
centrata soprattutto su Draco e Herm che sono in assoluto la mia coppia
preferita. Spero che continuerai a leggere... un salutone. Luz
pai80: Geeeeeeemmmmmm uffa, non
riusciamo mai a sentirci tramite msn. Vabbè ci riproviamo la prossima
settimana. Spero che il chappino anche se transitorio ti sia
piaciuto. Ah Dani, non ti preoccupare per la recensione...
anche se non la fai, non mi offendo. Siamo due bradipe sulla stessa zattera (e
non parlo solo per il peso^_-), quindi capisco in pieno la difficoltà nel
laciare le rece. Ti voglio bene Gem! Bacio e a presto. Ri
silxxx: Rieccomi! Silvia grazie per i
complimenti, fa sempre un sacco piacere sapere che quello che scrivo prende così
tanto. Davvero hai letto il chappy al lavoro?! Attenta a non farti beccare dal
capo... non vorrei prendessi una sgridata a causa dei miei Draco e Herm.^^ Se
vuoi un consiglio non perdere il prossimo chappy, perchè ci saranno un pò di
colpi di scena. Eheh!!! Un bacione. Rita
crici_82: ciao! Vuoi sapere se Draco si
salverà? Eheh dovrai aspettare un paio di capitolini, anche se già dal prossimo
troveremo il colpo di scena.
RoryVentimiglia_86920: grazie mille!^^
Sono contenta che la storia ti piaccia e spero che continuerai a leggerla fino
alla fine. A presto.
drakina94: tesoro lo so vi sto facendo
aspettare tanto, ma davvero è un periodo in cui sono incasinatissima. Spero che
continuerai a seguirmi nonostante gli aggiornamenti lontani. Un
bacio.
goldfish: Sociaaaaaaaa come promesso
questo week end mi dedicherò anche al capitolo della nostra ficcy. Beaaaa
dobbiamo lavorare sennò le fans ci vengono a prendere a badilate. Che dici del
chappy? L'inizio è ganzo o no?! Forse sono stata un filino femminista... ma lo
sai che quando parto in quarta, non mi ferma nessuno. Girl Power for ever!!!
Tesoro ci sentiamo presto. Un bacione enorme. Ri
mars: Meno male che hai posato la clava
altrimenti ero spacciata. Sì anche io penso che Hermione sia una grande, ma
anche Draco è fantastico (quando dorme ^_-). per sapere se il nostro biondino
tornerà dal drago dovrai aspettare il prossimo chappy. Non dico più niente sennò
poi spoilero. Un bacio.
MartyViper: Ciao tesoro, come vedi
finalmente ho aggiornato. Come va la tortura (la scuola)? Hai ripreso il ritmo
con lo studio e i compiti in classe? Spero di sì. Che ne dici del nuovo
capitolo? Lo so è di transizione, ma mi serviva per presentare il prossimo che
sarà uno dei capitoli più importanti della parte finale. La prossima volta
metterò un pò più di carne (o drago) al fuoco. Spero tu non lo perda. Ti
abbraccio forte forte. Alla prossima. Ri
XXXBEAXXX: grazie per non aver usato
violenza sulla sottoscritta!^^ Ogni tanto però mi fischiavano un pò le
orecchie... forse era una qualche maledizione. Cmq cercherò di aggiornare il
prima possibile. A presto!
lunachan62: Fede mi hai già detto cosa
ne pensi del capitolo e lo sia che io mi fido ciecamente del tuo giudizio. Ti
anticipo già che il prossimo sarà un capitolone. Mi fermo qui e non ti dico
nient'altro. Non mi farai spoilerare neppure sotto tortura.^^ Ti abbraccio amica
mia e ci sentiamo prestissimo. Ri
juju210: Ciao!^^ Sì, sì, anche io
odio le "donne scarlatte" e chissà come mai le associo sempre a ragazze
dai capelli rossi. Abbasso la Piattola!!! Dal prossimo capitolo mi sa che
non ci saranno più molte MarySue per Draco. Forse gli basterà una strega seria
dai capelli bruni e gli occhi d'oro... ^_- Un bacione e a presto! Ri
Aleptos: Tesoro ciao! Che dici delle
rimostranze contro i maschi? So di aver un pò esagerato con le mie teorie
femministe, ma mi sembrava divertente dissacrare un pò i nostri maschietti e il
giorno degli innamorati. Un bacione e grazie per il sostegno
continuo!!!
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Capitolo 18 *** Ballando... in silenzio. ***
18.
Alla ricerca del cuore di
Drago.
18. Ballando… in
silenzio.
Doveva trattarsi di un brutto
sogno.
Quello era, indubbiamente,
soltanto un incubo.
O meglio, un raccapricciante
remake della favola babbana di Perrault.
Hermione non riusciva a
comprendere come fosse possibile, nel giro di ventiquattrore, passare dal ruolo
di raggiante principessa a quello di sconsolata Cinderella.
Una manciata di ore prima, era
convinta che avrebbe preso parte al ballo nel magico castello. Avrebbe indossato
il prezioso abito bronzo antico in taffetà che, con la sua linea semplice ma
elegante, la faceva apparire come una splendida imperatrice bizantina.
Lei era dannatamente sicura che
avrebbe trascorso la sera dell’equinozio di primavera danzando con il principe
azzurro.
E non di certo in
punizione.
Non riusciva davvero a comprendere
come i suoi migliori amici si fossero trasformati d’incanto nelle brutte
sorellastre che l’abbandonavano al suo destino di sguattera e di come Piton
avesse impersonato perfettamente la parte della crudele matrigna.
Il pomeriggio precedente, durante
le solite due ore di pozioni del mercoledì, la tragedia si era consumata in modo
talmente repentino da lasciarla ancora incredula e frastornata.
Venti minuti prima della fine
della lezione, la pozione di Neville era improvvisamente esplosa, senza,
tuttavia, provocare danni di sorta.
Dato che studenti e aula erano
miracolosamente usciti indenni dall’incidente, Hermione era certa che soltanto i
punti dei gryffindor ne avrebbero risentito, subendo un serio tracollo. Per
questo motivo, quando Piton aveva dichiarato di voler mettere in punizione il
povero Paciock per la sera della festa, non era riuscita a trattenersi dal
prendere le parti dell’amico.
Lei sapeva quanta fatica aveva
fatto Neville per riuscire ad invitare Luna al ballo e non avrebbe permesso alla
meschinità dell’unticcio professore di mandare a monte una delle sue serate più
importanti.
Quando Piton l’aveva vista
drizzarsi dal posto per intervenire in difesa dello sfortunato compagno, invece
di zittirla, aveva assunto un’aria decisamente compiaciuta. Per tutta la durata
della sua accorata arringa, il professore l’aveva guardata come un ragno osserva
una mosca capitolare nella propria tela.
"Signorina Granger visto il suo
ardimento e il suo altruismo nei confronti del signor Paciock, per questa volta
sarò benevolo e chiuderò un occhio sull’accaduto. Il signor Paciock sarà libero
di partecipare al ballo di primavera, mentre lei svolgerà la punizione al suo
posto."
Alle parole di Piton, nell’aula
era sceso un silenzio sepolcrale.
Nessuno dei suoi amici aveva
tentato di aiutarla, ma soltanto da Draco era giunta un’esile protesta che
prontamente era stata messa a tacere.
"Signor Malfoy se fossi in lei,
invece di perdere tempo in inutili ricorsi, comincerei a pensare ad una dama di
rimpiazzo per la festa!"
E così con questa scena
fantascientifica, per Hermione Granger, si era smaterializzata ogni speranza di
prender parte all’ultimo ballo a Hogwarts.
****
La sera dell’equinozio,
raccogliendo tutta la dignità di cui disponeva, la caposcuola rosso-oro salutò i
compagni e si diresse a passo svelto verso i sotterranei.
Era rammaricata all’idea di non
poter vedere Harry e Gaby ballare abbracciati, dopo che era riuscita a far
stabilire ai due una sorta di tregua, e di non poter seguire la scenata di
gelosia di Padma, quando avrebbe scorto Ron al braccio della sua gemella.
L’unica consolazione a
quell'immeritata punizione sarebbe stata non vedere il suo cavaliere danzare con
un’altra dama.
In fin dei conti, si era convinta,
fosse meglio non andare alla festa.
Non ballare con Draco.
Non poter sognare una magica
serata che allo scoccare della mezzanotte l’avrebbe lasciata con l’amaro in
bocca.
Arrivata nell’angusta aula,
Hermione cominciò di buona lena a sistemare il disastro che avevano lasciato nel
pomeriggio le seconde classi di Serperverde e Tassorosso. Come punizione, Piton
le aveva, infatti, chiesto di rimettere in ordine e ripulire la classe senza
l’aiuto della magia.
Dopo un’intensa mezzora di lavoro,
mentre stava nettando l’ennesimo calderone dagli escrementi di chissà quale
essere animale o vegetale strano, sentì il battente della stanza aprirsi con uno
stridente cigolio.
Hermione fece solo in tempo a
rialzare la testa dal paiolo, soffiando via dal viso qualche ciocca di capelli
importuna, che si trovò inchiodata dalla presenza e dallo sguardo profondo di
Draco.
"Ci.. ciao. Cosa ci fai qui? Come
mai non sei al ballo?" farfugliò confusa, vedendo il biondo lì, con indosso solo
un paio di jeans e una camicia.
"Prima di andare… a prepararmi,
volevo vedere la mia dama" spiegò con disarmante semplicità, avvicinandosi di
più a lei, fino a sfiorandole un avambraccio.
La bruna rimase paralizzata nel
vedere le mani di Draco trafficare lesti con i suoi guanti in lattice.
Lo slytherin, infatti, senza
proferire parola, aveva preso a liberarle le mani da quel sottile strato di
gomma.
"Draco… ma che fai?" domandò
incerta.
"Cosa credi stia facendo?! Ti sto
levando questa robaccia" commentò lui, senza neppure prendersi la briga di
alzare lo sguardo. "Non posso pensare di ballare con te che indossi questi cosi
lerci."
"Ballare?! Draco… ma sono in
punizione. Non posso venire con te in Sala Grande… se Piton lo scoprisse…" tentò
di replicare lei, ormai con le mani libere.
"Chi ha detto che dobbiamo andare
sopra per ballare?! Noi siamo qui… non serve altro!"
Hermione sempre più sorpresa, vide gli
occhi grigi di Draco puntare dritti nei suoi e sentì le sue mani forti guidarle
delicatamente le braccia dietro la sua nuca.
Istintivamente, con il cuore che
batteva all’impazzata, si allacciò a lui, che, intanto, le aveva cinto la vita
in una presa decisa."Non abbiamo la musica…" si ritrovò
a mormorare poi, con la gola arsa dall’emozione.
Da tempo non erano così vicini.
Da quella notte…
"Chiudi gli occhi Hermione" le
disse piano Draco, poggiando la fronte contro la sua e iniziando ad dondolare in
un lento e dolce ritmo. "Chiudi gli occhi… e anche la musica
arriverà."
La grifoncina cedette a
quell’invito sussurrato e abbassando le palpebre si lasciò
trasportare.
Con il capo appoggiato sulla
spalla di Draco.
Iniziò…
Respirando l’odore buono della sua
pelle.
…la
Sentendo il calore avvolgente del
suo corpo.
… musica.
Il martellio impazzito
del suo cuore si dissolse e una dolce melodia cominciò a toccare le corde
della sua anima.
Sarebbe rimasta abbandonata a
quell’ istante… per sempre.
Sentì la gota scoperta
rabbrividire al tocco delle labbra di Draco che cominciarono a tormentarla
piano.
Era come essere carezzati dal
soffio di un improvviso e bramato scirocco.
Era come essere baciati dalle
foglie cadenti di un tiepido pomeriggio settembrino.
C’era delicatezza e tenerezza in
quei gesti, finché la musica non mutò.
E la poesia
divenne una ballata gitana.
Le note si rincorsero più
rapide, incisive… struggenti.
E il bisogno di possesso, il
desiderio presero il posto dell’innocenza.
Il tocco si fece avido.
Affamato di baci appassionati come
solo tra loro ce n’erano stati.
Quando Draco catturò le labbra di Hermione
con le proprie, lei si sentì perduta.
Se avesse ceduto a quella voglia
sarebbe scivolata in un profondo pozzo nero, da cui nessuno l’avrebbe potuta
salvare.
Con una forza che non credeva di avere, la
strega riaprì gli occhi e si discostò da quella bocca.
Non doveva
soccombere.
"No, Draco… non farlo" bisbigliò
con voce supplice, sentendo che il cuore le si sarebbe spezzato in mille
frammenti, quando quel volubile sentimento di passione si sarebbe dissolto come
una leggera foschia mattutina.
Ma ancora una volta lo sguardo
dello slytherin arrivò a scardinare le sue certezze.
Lesse paura e tormento in quegli
occhi.
Sentì un’esigenza sofferente nella
sua voce.
"Un
bacio Hermione… solo questo" le implorò vacillando
lui, prima di posare nuovamente le labbra sulle sue.
E quella fu la fine.
Hermione si perse, cedendo a quella
preghiera…
Stava vivendo il suo sogno, eppure
si sentiva cadere nell’abisso.
Perché quel ballo era un sogno.
Quella stretta possessiva era un
sogno.
Un sogno… dal quale si sarebbe dovuta
bruscamente ridestare.
Ma che l'avrebbe spinta ancora a
sognare.
Draco la baciò come se quello dovesse essere un
addio.
Un ricordo da portare nell’anima.
E lei ricambiò con tutto l’amore e la rabbia che
possedeva.
Finchè la musica
cessò.
Il tempo riprese a girare.
La realtà a incombere.
Quando
si staccarono l'una dall'altro, Draco asciugò le sue lacrime e la strinse in un
abbraccio ancora più serrato.
L’aveva fatta piangere di nuovo.
E non sarebbe stata l’ultima
volta.
"Scusa Hermione. Perdonami." biascicò
schiacciandosela contro in un gesto possessivo e disperato.
Avrebbero voluto entrambi restare così per
sempre, ma il tempo non regala e non sconta.
La porta del sotterraneo cigolò minacciosa e la
voce tetra del professore di pozioni li riportò alla realtà.
"Draco adesso va… la signorina Granger deve
terminare la sua punizione" esortò nel tono di chi sa scomode verità e difficili
segreti.
Lo slytherin si staccò a fatica da Hermione che
lo guardava con gli occhi lucidi di pianto.
Nelle sue iridi dorate c’erano domande… domande
che avrebbero voluto delle risposte. Risposte che non poteva e non voleva
darle.
Non in quel momento.
Fu così che Draco s’allontanò da Hermione, senza
voltarsi indietro.
****
Era ormai trascorsa la mezzanotte quando il
professor Piton la lasciò libera di tornare alla torre.
Se avesse voluto avrebbe potuto correre a
prepararsi.
Godersi gli ultimi scampoli della festa.
Gli amici.
Le ultime danze sfrenate.
Eppure l’unico suo desiderio era trovare
Draco.
Parlare con lui.
Chiedergli perché era stato da lei.
Perché l’aveva baciata?!
Di nuovo.
Perché l’aveva abbandonata?!
Di nuovo.
Senza badare al suo abbigliamento sconveniente
si diresse come una furia in sala grande, per cercarlo.
Probabilmente l’avrebbe visto ballare con
qualche bellissima strega.
Probabilmente si sarebbe schermito nel sentire
le sue insistenti domande.
Ma non le
importava.
Hermione lo cercò tra il marasma generale, lo
cercò tra i suoi compagni di casa, eppure di lui non c’era traccia.
Corse ai sotterranei, s’imbucò nella sala comune
di slythrin, arrivò fino alla sua stanza che trovò fredda e vuota.
Uno strano e opprimente senso d’ansia la
attanagliò, ma senza lasciarsi perdere d’animo andò a cercare i suoi
amici.
Harry le avrebbe prestato la mappa del
malandrino per trovarlo.
Non si curò di interrompere il bacio
appassionato che Gaby e Harry si stavano scambiando in un corridoio adiacente
alla sala grande. In un altro momento avrebbe gioito nel vederli mano nella
mano, con il sorriso tra le labbra e gli occhi innamorati, ma ora doveva trovare
Draco.
"Harry mi serve la tua mappa. Ce l’hai con te
vero?" domandò con il fiatone.
"Ce certo… Herm, ma ti senti bene?" le domandò
il moro, vedendola sconvolta.
"Sto bene… devo solo parlare con Dra… Malfoy,
solo non so…"
Gabrielle che aveva osservato con
preoccupazione il viso teso dell’amica, la interruppe: "Malfoy non ha partecipato al ballo,
ma verso le nove e trenta si è presentato in Sala Grande per chiedermi di
consegnarti questa."
Una busta fece capolino tra le mani sottili
della corvonero e un brivido di terrore scese lungo la schiena di Hermione
facendola tremare.
Se non ci fosse stato un divanetto accanto a lei
su cui sedersi le gambe avrebbero ceduto facendola inginocchiare a
terra.
Con lentezza prese la pergamena dalle mani di
Gabrielle e aprì la busta.
Ti arrabbierai, lo so… e forse arriverai anche ad odiarmi,
perché per l’ennesima volta ti ho mentito e ingannato, ma se questo
servirà a farti restare viva saprò di avere preso la decisione giusta. Ti
giuro Hermione, quando siamo tornati dalla Russia davvero avevo intenzione
di lasciarmi morire, di lasciare che il destino facesse il suo corso.
Volevo godermi gli ultimi mesi di vita in tutta la loro pienezza, volevo
morire senza rimpianti di sorta, ma più i giorni passavano, più tu mi
chiedevi di lottare, più sentivo che lo avrei davvero rimpianto se non ci
avessi provato.
Mi spiace averti fatto perdere
il tuo ultimo ballo a Hogwarts, ma quella finta punizione mi serviva per
tenerti lontana. Ho deciso di partire per Norusk senza dirti nulla, perché
ero sicuro che mi avresti costretto a portarti con me. Sei così
dannatamente testarda che mi avresti convinto, lo so.
Immagino che ora avresti
solo voglia di lasciare il castello per venire a insultarmi, ma ti prego
di non farlo. Questa avventura è mia e solo io ho il diritto di viverla e
rischiarla. Lo so che tieni a me, ma se davvero è così accetta la mia
decisione. Quando tornerò potrai prendermi a schiaffi.
Se non dovessi tornare
però, Hermione non pensare a me come ad un morto, ma al solito Draco che
anche all’inferno si sta divertendo un mondo.
Non sono bravo con gesti
e parole gentili, mia splendida combattente, ma voglio che tu sappia che
in questi mesi mi hai dato più di chiunque abbia mai fatto in tutta la
vita. Sei stata più di una madre, una sorella, un’amica, una compagna, un amante e
di questo posso solo ringraziarti.
Grazie per la tua onestà e fedeltà, per i litigi e i
baci.
Per tutto l’amore che mi hai
donato.
Draco
Malfoy
|
Hermione si alzò come un automa da quel
divanetto e senza badare alle occhiate preoccupate dei suoi amici, raggiunse il
portone d'ingresso di Hogwarts.
Quando
il freddo della notte la accolse fra le sue braccia, lei non potè fare
a meno di alzare gli occhi al cielo e guardare le stelle.
Non avrebbe pianto… non ancora.
"Draco torna…" mormorò con un filo di
voce.
"Tornaaaaa" urlò poi all’infinito.
Sicura
che il vento sarebbe stato un giusto messaggero di
speranza.
Buonasera! Ecco la vostra sorella prodiga
(figlia mi pareva un pò eccessivo, mie giovani fanciulle) di ritorno. Vi
aspettavate un capitolo così?! Spero di no, perchè volevo sorprendervi. Mi sento
molto Mary Poppins che tira fuori l'attaccapanni dalla borsetta e le situazioni
scontate non fanno troppo per me e per i miei Draco&Herm. Posso dire che con
questo capitolo siamo arrivati a una svolta... per chi mi chiede se ci sarà il
lieto fine, rispondo che mi piace il lieto (quello sempre), di meno il
fine. Chi ha neuroni bacati come i miei... avrà intuito il significato
delle mie parole, per le altre fanciulle sane dovrete aspettare qualche
capitolo.
Ora non mi resta che abbracciarvi virtualmente a
una a una e ringraziarvi per l'affetto, la fiducia e le
recensioni.
Un grazie di cuore a:
lunachan62; goldfish; juju210; MartyViper; marygenoana; Naunina; laukurata89;
Luana1985; VivianaRossa; mafi; Arkan; Nikoletta; XXXBEAXXX.
Volevo fare un saluto e mandare un
abbraccio particolare a Sery, la mia sorellina virtuale che è in
attesa di rendermi zia di due bellissimi pupi (si spera siano due pupe).
Baci e alla prossima.
Rita
|
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Capitolo 19 *** Welcome! ***
19. Welcome
Alla ricerca del cuore di
Drago.
19.
Welcome!
Sarebbe rimasto a contemplarla in
eterno.
Lì, immobile a vegliare e venerare la sua dea
che beata gli dormiva accanto.
I corti fili di grano sparsi sul
guanciale, il visetto da bambolina di porcellana sereno, il lungo e candido
collo da cigno, le spalle minute e il seno piccolo, ma perfetto, che protetto
solo dal sottile strato del lenzuolo si alzava e abbassava a ritmo di un lento
respiro.
Era stato talmente emozionante
vederla nuda e sentirla così arrendevole sotto il suo corpo che aveva dovuto
ricordarsi più volte di prendere fiato e calmare i battiti impazziti del
cuore.
Quella notte lui aveva fatto
l’amore per la prima volta.
Non sesso.
Ma amore.
E questo lo faceva sentire il re
del mondo.
Niente più facili avventure,
nessun altro tentativo di fuga dalla realtà o da l’immagine di se stesso, ma
soltanto lui e la sua regina.
In quella domenica di inizio
primavera, dentro quella stanza, era svanito il prescelto, l’eroe, l’idiota ed
era rimasto soltanto Harry.
Harry e Gabrielle.
Due settimane prima, durante la
sera del ballo aveva saputo la verità.
La sua piccola Elly, dopo la
festa, aveva dato sfogo al dolore e alla rabbia provata negli ultimi
mesi.
Come un fiume in piena gli aveva
confessato ciò che sentiva per lui.
Aveva rammentato il loro primo
incontro durante il torneo Tre Maghi, quando lui l’aveva salvata. Aveva
ripercorso le fila del loro rapporto, partendo dalla nascita della loro
amicizia, quando due anni dopo, lei si era trasferita in Inghilterra con Fleur.
Gaby gli aveva rivelato i suoi
sentimenti, ricordando il loro primo bacio l’estate precedente alla Tana e aveva
pianto nel raccontargli dell’umiliazione e della delusione provate, quando aveva
scoperto che lui si era consolato con la cucina di Ron, la sera stessa, dopo il
suo no.
"Harry, non posso..."
si era sentito dire, prima di verla
scappare via.
Poteva ancora risentire
quell’esile voce, poteva ancora chiaramente rivedere quel visetto rosso di
imbarazzo e quella fuga da un bacio carico di troppe incognite e di esagerate
aspettative.
Lei era solo spaventata e lui non
l’aveva capito.
Per quel rifiuto che non era stato
un rifiuto lui aveva deciso di sigillare il cuore.
Amare voleva dire soffrire, veder
andar via le persone care.
Era stato così per tutta la vita e
per questo aveva scelto di bastare a se stesso.
Dopo mesi di nebbia, Harry, quella
sera, aveva iniziato a intravedere spicchi di sole.
Si era reso conto di essere stato
superficiale, sciocco, incosciente, intrattabile e aveva compreso appieno quanto
i suoi colpi di testa avessero deluso i suoi amici, Sirius e anche la sua
principessa.
Quella mattina, stava rimuginando
su quegli scomodi pensieri, quando dei colpetti secchi alla porta lo riportarono
alla realtà.
"Ragazzi maledizione! Smettete di
fare i colombi in amore e venite ad aiutarmi. Non ce la faccio più!" vociò
disperato Ronald Weesley oltre lo stipite.
La voce baritonale del giovane
gryffindor fu in grado di risvegliare anche Gabrielle che aperti gli occhi si
guardò intorno smarrita.
"Harry, amico! Datti una mossa e
porta immediatamente il tuo fondoschiena in sala duelli! Ti aspetto là!"
gracchiò di nuovo il rosso, allontanandosi dalla porta, sbuffando.
Quando Harry percepì
l’allontanamento dell’amico, sospirò di sollievo, accoccolandosi vicino al corpo
morbido di Gaby che lo guardava sognante.
"Buongiorno principessa. Scusa per
il poco dolce risveglio." sussurrò il moro, posando un bacio sulla fronte della
corvonero.
Elly sorrise e con una mano gli
carezzò il viso.
"Non preoccuparti amore. Ron non
ha mai avuto un grosso tempismo, ma questa volta ha ragione di lamentarsi. Ieri
siamo scappati e l’abbiamo lasciato da solo con lei per tutto il tempo."
Harry si passò una mano sul viso,
fermandosi a tastare il livido che aveva sotto lo zigomo destro. "Gli amici, se
sono tali, si dividono i problemi e poi noi dovevamo e dobbiamo recuperare tempo
prezioso" spiegò malizioso, prima di iniziare a farle il solletico.
Gabrielle fu abbastanza veloce a
scappare dalle sue grinfie e a convincerlo con bacchetta alla mano che dovevano
alzarsi immediatamente e andare da Hermione.
"Non se parla, tu stai qui e ti
riposi. Vado io a dar man forte a Ron" brontolò dolce, obbligandola a tornare a
letto. "Ora vado, ma ti avviso amore: se mi schianta di nuovo o mi fa un altro
livido, giuro che la tramuto in un topo e la rinchiudo in un aula con tutti i
gatti della scuola!" affermò falsamente serio.
La biondina rise, divertita, prima
di posare un delicato bacio sullo zigomo tumefatto del ragazzo. "Harry non
dimenticarti che è la nostra migliore amica e che ci ha sempre aiutato quando ne
abbiamo avuto bisogno" lo rabbonì dolce. "E poi anche se riuscisse a
maltrattarti, dopo ci sarei io a farti le coccole" concluse con un occhiolino,
lasciandolo andare.
****
Hermione quella domenica sera
ritornò in camera sua distrutta.
Erano quindici giorni che non
riusciva a fare un pasto decente e a dormire almeno quattro ore di fila. Erano
quindici giorni che non smetteva un attimo di studiare o di esercitarsi in sala
duelli.
Il giorno cercava di tenersi
impegnata e distratta il più possibile con le lezioni e i compiti, mentre la
sera obbligava i suoi migliori amici a combattere contro di lei.
Non voleva tornarsene in camera a
pensare.
Pensare a Draco.
La notte quando si metteva a
letto, non riusciva ad addormentarsi.
Rimaneva lì distesa e immobile con
gli occhi sbarrati a fissare il proprio zaino.
Uno zaino che era stato
sapientemente preparato in una nottata: la notte dell’equinozio di primavera.
Un zaino pieno di libri, mappe,
pozioni, unguenti e qualche vestito che ormai da due settimane era appoggiato
sul pavimento della sua stanza.
Era stata tentata migliaia di
volte di sollevarlo, di metterselo sulle spalle e di trascinarlo oltre il
portone d’uscita di Hogwarts, ma altrettante migliaia di volte una voce nella
sua testa, che aveva la stessa inflessione di quella di Draco l’aveva
bloccata.
Erano da poco passate le due del
mattino, quando Hermione si alzò dal letto.
Si fiondò in bagno come una furia
e dopo essersi attentamente osservata allo specchio, buttò la testa sotto il
getto d’acqua del rubinetto.
Se non avesse fatto qualcosa
immediatamente il suo cervello sarebbe esploso.
Era dimagrita parecchi chili e
sotto i suoi occhi erano spuntate delle occhiaie che avrebbero fatto morire
d’invidia un panda. Senza contare lo stato d’ansia, di rabbia e frustrazione che
le faceva eternamente compagnia e violenza.
Erano passati quattordici giorni e
di lui non aveva saputo ancora nulla.
Nel giro di venti minuti si lavò,
si vestì e sollevò lo zaino maledetto.
Aveva deciso.
Non le importava un fico secco di
essere espulsa da scuola, sarebbe andata a Norusk a cercare Draco.
Quando il freddo pungente della
notte la colpì, fuori dal portone di Hogwarts, si sentì subito
rinfrancata.
Lei non era fatta per stare ferma
ad osservare lo scorrere degli eventi.
Lei era una combattente… una
futura auror!
Avrebbe dovuto rispettare fino
alla fine la richiesta dello slytherin di non seguirlo, ma a che pro onorare la
decisione di qualcuno che ti ha sempre ingannato e non ha mai avuto un briciolo
di considerazione per le tue idee e i tuoi sentimenti?!
L’avrebbe trovato e se fosse stato
ancora vivo come sperava, ci avrebbe pensato lei a farlo morire lentamente e
dolorosamente.
Si stava dirigendo a passo svelto
oltre i cancelli del castello per smaterializzarsi, quando una voce a lei ben
nota la bloccò.
"Signorina Granger anche lei
insonne stanotte?"
Hermione che fino a cinque minuti
prima non aveva avuto timore di essere espulsa, tremò al suono di quelle parole.
"In effetti sì, professore" mentì
impudentemente, voltandosi a guardare, a pochi metri da lei, il vecchio preside
che disteso su una coloratissima sdraio da spiaggia sembrava contemplare le
stelle. "Mi scusi signore, ma esattamente cosa sta facendo?" domandò poi un po’
per curiosità, un po’ per distogliere lo sguardo di Silente dal suo
zaino.
"Oh, questo?!" replicò l’anziano
professore, indicando con la mano la sua bizzarra posizione. "Sto prendendo un
bagno di luna."
Hermione non riuscì a trattenere
una risatina, anche se in cuor suo era molto preoccupata per la reazione che
avrebbe avuto il preside per la sua presenza fuori dal castello a quell’ora di
notte.
Stava seriamente pensando di
confessare tutto, dicendo addio a Hogwarts e alla brillante carriera da Auror,
quando il rumore di alcuni passi la distrassero.
"Professore ho finito di sistemare
la cuccia per il nostro amico. Sembra divertirsi un mondo" sentì dire dal suo
amico Hagrid che era spuntato da chissà dove. "Ma, ma… Hermione cosa ci fai
anche tu qui? Non lo sai che una signorina non dovrebbe andarsene in giro da
sola di notte!" continuò poi protettivo il guardiacaccia, trovandosela di
fronte.
"Suvvia Hagrid lasciala stare. La
signorina Granger sa badare a se stessa meglio di qualsiasi uomo e poi è stata
espressamente invitata da me per andare a fare visita al nostro nuovo amico"
replicò il preside, rabbonendo il mezzo gigante e avviandosi con lui verso il
limitare della foresta proibita. "Signorina Granger che fa? Non viene?" aggiunse
poi voltandosi verso la strega e facendole l’occhiolino.
Hermione che non sapeva come era
riuscita a cacciarsi in quella assurda situazione, seguì i due uomini senza
fiatare.
Se rimase letteralmente stupita
nel vedere il suo preside far apparire un varco sul prato e introdursi in una
specie di cunicolo, quello che la sconvolse maggiormente fu raggiungere una
specie di galleria sotterranea, dove ad attenderla c’era qualcuno che non si
sarebbe mai aspettata di incontrare.
"Ma… ma quello è… è Graffio"
balbettò, osservando il drago sotterraneo, che lei e Draco avevano trovato in
Russia, sguazzare in una grossa vasca di magma.
Anche se era cresciuto di
parecchio e le squame avevano assunto una tonalità interamente dorata, era
sicura che l’animale fosse lo stesso.
Come colta da un’intuizione cercò
di spostarsi per osservare il contenuto della gabbia toracica del grosso
rettile.
Nel petto non c’era più un
piccolissimo cuore diamantato, ma un grosso cuore rosso e pulsante.
"Signore mi spieghi cos’è
successo?" mormorò la grifoncina, che non ci stava capendo più nulla. "Perché il
drago è qui? E dov’è Draco?" continuò con una strana sensazione di soffocamento
all’altezza della gola.
Il vecchio professore appoggiò una
mano sulla sua spalla, cercando con quel gesto di tranquillizzarla.
"E’ stato il signor Malfoy a
chiedermi il favore di prendermi cura del vostro amico" iniziò Silente, facendo
letteralmente sbarrare gli occhi a Hermione. "Lui sta bene e non appena avrà
concluso alcuni controlli al San Mungo, rientrerà a scuola" aggiunse poi
quietamente.
La caposcuola rosso-oro guardò gli
occhi sinceri del preside e sentì d’essere tornata a vivere.
Era sicura che Draco ce l’avrebbe
fatta.
Quello stronzo patentato aveva più
vite di un gatto e lei che si era macerata l’anima e il cuore per
lui.
"Signore se non le dispiace, ora
tornerei al castello. Ho assoluto bisogno di dormire" disse, dopo un po’, più
rilassata.
Il preside le sorrise e le fece
segno di andare.
Mentre si stava allontanando si
sentì, però richiamare: "Signorina Granger si riposi e mangi, mi raccomando. Tra
meno di due mesi ci saranno i M.A.G.O. e mi aspetto che lei li superi a pieni
voti, come mi aspetto che dia una mano al Signor Malfoy a rimettersi in pari con
le lezioni per raggiungere gli stessi brillanti risultati."
Hermione guardò ancora un attimo
il preside, prima di tornarsene definitivamente alla torre
grifondoro.
Dopo quattordici giorni, quella
notte, Hermione Granger riuscì a riposare placidamente.
***
Trascorse ancora una settimana e
Hermione tornò al giusto stato d’animo. Ricominciò a ridere, scherzare,
mangiare, dormire e smise di maltrattare i suoi amici.
Quando la domenica successiva le
voci di corridoio annunciarono il ritorno a scuola di Draco Malfoy il suo cuore
cominciò a fare le capriole.
Finalmente era tornato.
Lo rivide in piedi in sala grande,
mentre chiacchierava e si pavoneggiava amabilmente con parecchi serpeverde e
alcuni corvonero. A fare da contorno alla scena c’era uno stuolo di ragazzine
adoranti a cui elargiva sorrisi melliflui e scuse ben congeniate sulla sua
latitanza da scuola.
Lei rimase sulla porta a
osservarlo senza fare niente, mentre Harry, Ron e Gaby la osservavano
apprensivi.
I due amici non avevano preso bene
la scoperta di quella specie di rapporto nato tra lei e Malfoy, ma avevano
smesso ormai da tempo di polemizzare con le sue scelte, anche perché conoscevano
bene l’indole aggressiva e pericolosa che la strega tirava fuori quando era
contrastata.
Quando Malfoy si accorse della
presenza di Hermione in sala si congedò velocemente dai compagni e le andò
incontro.
"Giuro che se si baciano davanti a
tutti, rischio di dare di stomaco!" fu l’uscita infelice di Ron, presto bloccata
da una gomitata nelle costole da parte di Gabrielle.
Hermione e Draco si ritrovarono
presto l’uno di fronte all’altra.
Occhi negli occhi.
Si guardarono per lunghi
interminabile secondi, finché lo slytherin non ruppe il silenzio.
"Non vuoi darmi anche tu il
bentornato a scuola?!" chiese ironico, con una punta di malizia nella
voce.
Accade in un attimo.
La piccola mano era scattata
rapida e solida contro la guancia diafana.
Lo schiocco di quel vigoroso
schiaffo era echeggiato in tutto la sala, lasciando silenzio e sconcerto tra i
presenti.
"Ben tornato!" aveva abbaiato
Hermione a denti stretti, prima di voltargli le spalle e procedere impettita
come una regina in direzione dell’uscita.
Mentre Ron scoppiava in una sonora
risata, Malfoy si premette la mano sulla guancia segnata da quelle cinque
dita.
Nemmeno lui, riuscì a trattenere
un sorriso.
Era vivo.
Ed era tornato.
Tornato dalla sua piccola
combattente!
Ragazze adorate, lo so, sono sempre
di corsa e non riesco a salutarvi bene come
meritate.
Spero comunque che il capitolo diciannove sia riuscito
a sopperire ai saluti veloci e alla lunga
latitanza.
Questo capitolo mi è piaciuto molto
scriverlo e mi auguro che a voi sia piaciuto leggerlo.
E ora cosa accadrà tra Draco e
Hermione?! ...Lo scoprirete al prossimo aggiornamento.
Vi abbraccio fortissimo e vi auguro un
felice Natale.
Sempre Vostra
Rita
|
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Capitolo 20 *** Lontano dagli occhi... ***
20. Lontano dagli occhi...
Alla ricerca del cuore di Drago.
20. Lontano dagli
occhi...
Era ancora notte.
L’ultima notte.
A Hogwarts.
E mentre Draco abbandonava la
torre rosso-oro, superando con indifferenza - come se fosse naturale per uno
slytherin praticare la casa rivale - gli ultimi scampoli della festa post MAGO
che i grifoni avevano organizzato, Hermione si era rintanata in
bagno.
Il tepore del letto, misto
all’appagamento dei sensi, avrebbero dovuto aiutarla a lasciarsi andare ad un
profondo sonno, eppure la rabbia e il dolore premevano per uscire.
L’ultima notte...
Quando sentì gli occhi pizzicare,
con stizza aprì il rubinetto dell’acqua.
L’ampia stanza da bagno cominciò
lentamente ad implodere, soffocata da una densa ed opprimente nube di vapore,
che si andava creando per le grevi e bollenti gocce d’acqua che inesorabili
precipitavano dal getto della doccia.
Con gli occhi gonfi di lacrime,
rimase lì, immobile, a farsi sferzare dall’acqua bollente.
Solo quelle gocce d’acqua dolce
potevano confondersi con le sue lacrime amare.
E solo quella sofferenza fisica
poteva lenire o meglio allontanare quella del cuore.
Dopo un tempo che parve infinito,
il getto si spense d’improvviso.
Con un moto di coraggio, Hermione
uscì dalla doccia, trovando conforto, per il suo corpo arrossato e dolorante,
nella morbida spugna dell’accappatoio.
Non poteva starsene rinchiusa in
camera a piangere, mentre i suoi amici e compagni, facevano baldoria,
festeggiando la fine della scuola tra fiumi d’alcool, scatenati balli ed eccessi
adrenalinici.
A piedi scalzi raggiunse lo
specchio della toletta.
La sua piccola mano passò nervosa
sulla liscia superficie, scostando di malagrazia le goccioline di nebbia che si
erano formate.
Intravide una porzione del proprio
volto, umido d’acqua e pianto, ed ossessivamente continuò a ripulire il vetro,
finché la sua figura pallida non apparve completamente.
Rimase ferma a fissarsi, finché
con lentezza esasperante non sciolse il nodo dell’asciugamano, lasciando
sporgere dalla bianca spugna una buona parte delle spalle e del seno.
Non c’era nessun segno.
Non più.
Non più, lì.
Con i polpastrelli corse a
sfiorare la pelle liscia della clavicola sinistra scendendo fino al
cuore.
Lui con le sue abili dita aveva
cancellato la cicatrice.
"Lascia, faccio io" le aveva
imposto, prima di strappare con i denti il tappo dell’ampollina che conteneva
qualche goccia del sangue del drago.
Senza fretta aveva cosparso quelle
stille vermiglie su quel lembo di pelle sfigurato.
Ad ogni tocco, quel liquido rubino
si era tramutato in polvere d’oro, permettendo alla ferita di sanarsi
magicamente.
Quella sera di due mesi
prima…
La sera del perdono.
Lui l’aveva guarita.
E di nuovo illusa.
"Smetti di seguirmi!" aveva
vomitato, in un ringhio rabbioso.
"E tu smettila di scappare!" le
aveva risposto lui, istigandola.
Si era fermata di scatto e con le
mani incrociate al petto gli aveva ordinato di sbrigarsi a parlare, prima di
sparire.
Le iridi di Draco avevano
luccicato di ammirazione di fronte a quella malcelata collera.
"Infuriata sei ancora più bella,
sai?!" l’aveva adulata.
Indignata per quella che aveva
ritenuto essere un’ulteriore presa per i fondelli, aveva stretto i pugni e si
era voltata per andarsene.
"Va al diavolo!"
Le mani di Draco si erano fermate
di prepotenza sulle sue braccia, bloccandola.
"Aspetta"
Non si era voltata per
affrontarlo, ma il suo "lasciami" era stato più chiaro di un occhiata
fulminante.
Lui per tutta risposta aveva
aderito il torace alla sua minuta schiena e l’aveva abbracciata.
"L’unica cosa che mi ha aiutato a
uscire da quell’inferno è stato il pensiero che ci saresti stata tu ad
aspettarmi."
Sembravano così vere quelle bugie.
Draco l’aveva tenuta stretta
ancora, finché non aveva sentito il suo corpo abbandonarsi rassegnato a
quell’abbraccio.
"Ti ascolto" aveva mormorato, così
piano, da non essere ancora certa di averlo realmente pronunciato.
"Sono riuscito a tornare… solo
perché volevo darti questo" le aveva sussurrato, allacciandole sul collo un
cordoncino a cui era legata l’ampollina scarlatta.
"Il sangue del drago che cura le
ferite"
"Sì, sono tornato per darti questo
e perché volevo baciarti ancora…" le aveva confessato piano, sfiorandole il
collo con un bacio leggero più del vento.
"E volevo abbracciarti ancora,
Hermione… e parlarti ancora… e toccarti ancora…"
E di nuovo le aveva fatto scordare
la realtà.
E la realtà era che un graffio sul
cuore, anche se non si vede, può sempre riprendere a sanguinare.
****
"Qualsiasi cosa tu stia facendo,
smetti immediatamente" ordinò con cipiglio severo Hermione, allontanando le
labbra di Draco dal suo collo.
Lo slytherin scostandosi da lei,
si lamentò contrariato.
"Sto cercando di fare esattamente
quello che mi hai chiesto" affermò pacato, prendendo a slacciarle con oculata
perizia i bottoni della camicetta della caposcuola rosso-oro. "Sto ripassando,
non si vede?!" aggiunse poi con un tono di voce sfacciatamente
malizioso.
Hermione lo incenerì con lo
sguardo, prima di partire alla carica con una sequela di rimostranze. "Malfoy,
in caso ti fosse sfuggito, anatomia umana non è mai stata materia d’esame ai
MAGO e noi non possiamo distrarci prima di aver fatto il quinto ripasso di
Trasfigurazione, Storia della Magia, Arit…"
Quelle ultime lettere non furono
mai pronunciate, perché le sue labbra vennero prontamente coperte da quelle del
compagno di studio.
Draco la baciò con dolce e
sfiancante lentezza, esplorando e assaporando ogni centimetro della sua
bocca.
Quando in debito d’ossigeno il
bacio si dovette interrompere, lui posò la fronte sulla sua, guardandola con
occhi carichi di desiderio.
Quegli occhi che sapevano parlare
alla sua anima.
Fai l’amore con me, ti
prego.
Hermione, scossa da quella muta
supplica, sospirò rassegnata.
"E va bene, ma devi promettermi
che dopo ripasseremo il programma sul serio" gli intimò, lasciando scivolare le
braccia attorno alla sua nuca.
Le labbra di Draco si
stiracchiarono in un sorriso compiaciuto.
"Se dopo che avremo finito, avrai
ancora l’energia per prendere in mano un libro, studieremo!" chiarì, continuando
il suo lavoro di svestizione.
"E’ una promessa?" domandò
Hermione, combattuta tra il desiderio e il senso del dovere.
"Più che una promessa, la mia
vuole essere una minaccia" celiò lui, riprendendo a baciare affamato quelle
labbra di fragola, un po’ troppo loquaci.
---
"Draco?" lo chiamò esitante
Hermione, accoccolata, tra le sue braccia.
"NO!" rispose lo slytherin in tono
che non ammetteva repliche.
"Cosa no?" gli domandò, alzando il
viso per incontrare i suoi occhi grigi.
"Non studieremo ancora. Sappiamo
ogni singola nozione, di ogni singola materia del programma d’esame. Domani
inizieremo gli scritti, collezionando ‘Eccezionale’ in tutte le discipline.
Dalla prossima edizione di ‘Storia di Hogwarts’ sarai annoverata come la
studentessa migliore che abbia varcato questi cancelli, per cui datti pace e
dormi!"
"Draco, ma io non volevo di certo
rimettermi a studiare"
"Ah! Non vuoi studiare?!" replicò
lui, guardandola tra lo stupito e il malizioso. "Lo sai che sei proprio
diventata insaziabile" aggiunse poi, ridendo.
Hermione roteò gli occhi,
sbuffando, prima di chiarire: "Il maniaco che pensa a fare solo quello sei tu…
io volevo chiacchierare un po’!"
Draco si irrigidì leggermente,
prima di stringerla di nuovo e sussurrarle un dolce: "D’accordo, parliamo".
"Forse ti sembrerà stupido, ma
volevo sapere se anche a te fa paura il futuro…" iniziò a dichiarare, beccandosi
un’occhiata scettica, da parte del biondo. "Sì, insomma, tra una settimana la
nostra vita cambierà radicalmente. Niente più Hogwarts, niente più nido. Saremo
come degli uccellini che dovranno spiccare il volo…" provò a chiarire,
sospirando.
Draco la schiacciò più forte,
posandole un dolce bacio tra i capelli.
"Sei la persona più stramba che
conosco, sai?! Tu saresti in grado di affrontare ostacoli, pericoli e avversità
che la maggior parte degli uomini che conosco non saprebbero fronteggiare e poi
ti intimorisci per una cosa stupida come il futuro. Il futuro è ciò che ognuno
decide di crearsi, dipende dalle scelte che intraprendiamo e della voglia che
abbiamo di cambiare direzione se quest’ultime dovessero dimostrarsi errate. Tu
diventerai un’auror eccellente, come da sempre sogni e realizzerai tutti gli
obbiettivi che giorno dopo giorno andrai proponendoti. Mi ci giocherei la testa,
Hermione."
E mentre lo slytherin la
rassicurava con quelle parole intrise di fiducia, sicurezza e… amore, il suo
cuore si colmava di gioia e ardore, quasi fino a fare male.
Hermione avrebbe voluto tenere il
tempo fermo a quel preciso istante, ma l’insicurezza prese il
sopravvento.
"E tu che farai? Quali sono i tuoi
progetti per il futuro?"
Ci sarà ancora un "noi",
Draco?
"Beh, mentre tu andrai a Londra in
accademia, per giocare alla piccola sostenitrice del bene, io partirò per la
Romania, facendo il ragazzo ribelle che, invece di occuparsi degli affari di
famiglia, decide di andare a studiare i draghi" le spiegò con un tono
leggermente ironico.
Quel piccolo cuore che scoppiava
di contentezza, fu sul punto di spaccarsi.
Malfoy, dal suo ritorno a scuola,
da quella sera in cui avevano rifatto l’amore, non le aveva mai parlato di
sentimenti, non le aveva fatto promesse e non aveva mai neppure lontanamente
sfiorato l’argomento "coppia", eppure lei era convinta che ci fosse molto di più
dello studio, dell’amicizia e del sesso tra loro.
"Te… te ne vai?" balbettò,
sforzandosi di mantenere un tono leggero e distaccato.
"Proprio così! L’altro giorno il
vecchio pazzo mi ha raccomandato presso l’I.D.I. di Bucarest, la scuola per lo
studio e l’osservazione dei draghi più prestigiosa d’Europa. Partirò fra un paio
di settimane per cercarmi un alloggio e cominciare ad ambientarmi con la lingua
e il nuovo stile di vita" raccontò Draco entusiasta. "Ci ho pensato molto sai,
ed è proprio quello che sogno. Cambiare città, rifarmi una vita, studiare quello
che desidero davvero, senza preoccuparmi del cognome, di quello che possono
pensare mia madre e il resto del mondo. Sono ancora vivo e non voglio sprecare
l’occasione di vivere…"
Hermione sentì che Draco si stava
aprendo a lei come non aveva mai fatto e ne fu felice e addolorata allo stesso
tempo.
Lui sarebbe andato via di nuovo e
lei doveva esserne solo felice.
Senza chiedere il permesso delle
lacrime incaute uscirono a bagnarle il viso.
Draco la guardò inquieto, ma prima
che potesse indagare, lei lo bloccò.
"Sono felice. Mi fa piangere di
gioia, vederti e sentirti così determinato" mentì, stirando le proprie labbra in
un sorriso che apparisse convincente.
Lo slytherin la baciò d’impulso
prima di sussurrarle all’orecchio: "E’ solo grazie a te se sto bene e sono
felice."
Quelle parole avrebbero potuto
essere un balsamo contro il dolore, invece che veleno per l’anima.
Con coraggio Hermione ricacciò
indietro le lacrime e ricambiò il bacio.
Baciò quella sottile bocca e quel
corpo conosciuto con avidità, ripromettendosi che in quell’ultima settimana
avrebbe vissuto l’amore e la passione per Draco fino in fondo.
Fino a non doverne desiderare
più.
****
Alla stazione di King Cross, sul
binario 9 e ¾ , i saluti, gli abbracci, le risate si stavano sprecando, mentre
gli studenti del settimo anno si preparavano a tornare alle proprie case.
Hermione aveva appena salutato
alcune ragazze di corvonero, quando vide Draco raggiungerla.
"Sto per andare via" le disse
serio, ma rilassato.
"Oh, tornerò a casa anch’io
adesso" replicò neutra.
Rimasero per molti secondi in
silenzio a scrutarsi, finché Hermione non pronunciò un forzato "In bocca al
lupo!".
Le mani di Draco le carezzarono le
guance.
"Mi scriverai?" le chiese
fissandola intensamente.
Hermione prese a torturarsi il
labbro, insicura.
"Vuoi davvero che lo faccia?"
"Devi farlo!" chiarì lui, con
decisione.
Hermione sospirò.
"Io ti scriverò, ma tu mi
risponderai?"
Le labbra di Draco Malfoy si
posarono sulla sua bocca e dopo averla sfiorata delicatamente, si allargarono in
uno dei suoi migliori sorrisi sghembi e maliziosi.
"Beh, io preferisco di gran lunga
venirti a trovare… "
L'amore può condurci
all'inferno o in paradiso,
comunque ci porta sempre
in qualche luogo.
E' necessario ricercare
l'amore là dove si trova,
anche se ciò potrebbe
significare
ore,
giorni,
settimane di
delusione e di tristezza.
Perchè, nel momento in cui partiamo in cerca
dell'amore,
anche l'amore muove
per venirci incontro.
E
ci salva.
(Paulo Coelho)
Buona domenica a tutti!
Tralasciando le scuse per il ritardo che
suonerebbero palesemente banali e ripetitive, comincio col dirvi che questa
storia verrà finita. Come avevo accennato nell’ultimo capitolo della ficcy che
sto scrivendo con Bea, mi sento in dovere di finire ciò che ho iniziato.
Innegabilmente di tempo non è ho, ma voglio categoricamente scrivere la fine
(l’happy ending più precisamente ^^) di questa long.
Ho pensato di accorciarla, così che con un paio di
capitoli voi possiate sapere come va a finire…
Dopo che concluderò "Alla ricerca del cuore di
drago" e "Questo matrimonio non s’ha da fare", mi dedicherò solo alle one-shot o
alle song-fic. Le idee per qualcosa di più impegnativo ci sono, purtroppo manca
il tempo materiale per metterle nero su bianco e non voglio che voi che mi
seguite dall’inizio dobbiate aspettare secoli tra un capitolo e l’altro.
Ora vi chiedo come vi è sembrato questo capitolo?
Sto perdendo smalto nello scrivere?
Le recensioni sono veramente diminuite, ma spero
che questo riguardi solo i tempi dell’aggiornamento (quindi la
stronza-ritardataria sottoscritta) e non la storia in sé.
Ora vi lascio e vi mando un abbraccio
gigante.
Sempre vostra.
Ri
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Capitolo 21 *** Amici?! Ma quali amici! ***
21. Amici?! Ma quali amici!
Alla ricerca del cuore di Drago.
21. Amici?! Ma quali
amici!
Mentre un tenue sole d’inizio
primavera abbandonava il giorno per andare lentamente a morire tra le cime
ancora imbiancate della fredda Scozia, quattro giovani, quattro amici,
passeggiavano lungo il sentiero che portava verso la casupola che mille e mille
volte era stata teatro delle loro avventure.
Il ragazzo moro che teneva testa
alla banda si fermò all’improvviso, guardandosi intorno con
circospezione.
Gli altri tre componenti del
gruppo non avevano ancora compreso il motivo di tanta insistenza nel voler fare
quella camminata, ma, quando alcune scie luminose cominciarono ad esplodere
lungo la linea dell’orizzonte, parvero
capire.
Fuochi d’artificio.
Giochi di colore presero forma nel
cielo brunito. Milioni di puntini di polvere di stelle scoppiarono nell’etere
dando vita a girandole e spruzzi di luce che costringevano a tenere il naso per
aria, in attesa che la magia di quello spettacolo pirotecnico aumentasse
d’intensità fino a raggiungere il suo culmine.
Nell’aria si respirava un leggero
profumo di viole e rose.
Rose e solennità.
Viole e aspettativa…
Quando l’ultima folgore parve
decretare la fine dei giochi, nel buio della sera iniziarono ad accendersi tante
piccole fiammelle.
Le fiamme della
speranza.
Le fiamme dell’amore…
Più lumini comparivano, più
risultavano nitide delle lettere che andavano a comporre parole, che a loro
volta davano forma a frasi.
La volta celeste non si stava
marchiando di simboli sinistri che generavano paure, ma semplicemente permetteva
lo scorrere di pensieri d’amore.
Quando fu chiaro per tutti a chi
fosse rivolto quel messaggio, la fanciulla dai grandi occhi celesti, cercò lo
sguardo smeraldino del ragazzo che l’aveva condotta fino a lì.
Suoni ovattati di arpe e violini
si unirono al magico bagliore delle stelle, delle fiamme e dei loro
occhi.
Il ragazzo moro inginocchiato di
fronte a lei, la contemplava rapito, tendendole una mano.
La sua voce emozionata, ma sicura,
riecheggiò in tutta la radura e con il coraggio che solo un vero grifondoro
sapeva di possedere, seguì la scia delle parole incise nel
firmamento.
Promise di donarle spirito, anima,
corpo, tempo, cura, …amore.
Manifestò il solenne impegno a
renderla felice per il resto della vita.
Fu così, alla luce della luna e al
fianco dei suoi amici, l’unica vera famiglia che avesse mai avuto, che quel
giovane fece la sua promessa di matrimonio.
La promessa che nel proprio futuro
e soprattutto nel proprio cuore non ci sarebbe più stato spazio per la
solitudine, l’abbandono, la rabbia, la guerra… perché soltanto l’amore avrebbe
finalmente regnato.
***
Qualcosa non andava…
Draco, dopo una doccia lampo, era
rientrato in camera da letto e aveva volto lo sguardo alla finestra.
Qualcosa decisamente non
andava…
Avrebbe trascorso tutta la sera
con lo sguardo perso oltre l’orizzonte, se Viorel, uno dei due compagni di corso
con cui divideva l’appartamento, non l’avesse chiamato per la cena.
Il biondo si era lasciato
convincere a buttar giù qualcosa da mangiare, cercando di dimenticare la strana
sensazione che si era fatta strada in lui da sette giorni a quella
parte.
Soltanto dopo una gloriosa cena
rumena, a base di "pastrama" e verdure miste, un paio di partite a poker e due
firewhisky dopo, si era convinto ad andare a dormire.
Come aveva immaginato, la sua
stanza era vuota e silenziosa.
Appollaiato alla finestra non
c’era nessun barbagianni dalle piume brunastre che non recava tra le zampe
nessuna pergamena.
La terza…
Nervoso si passò ripetutamente le
mani tra i crini sciolti e iniziò una lenta marcia per la stanza. Dopo svariati
minuti, in cui non accadde nulla, Draco si lasciò cadere pesantemente sul letto,
imprecando mentalmente.
Gli occhi presero a saettare per
la camera e si acquietarono soltanto di fronte alla cornice di legno che faceva
bella mostra di sé sul comodino che aveva accanto.
Senza rendersene conto, prese tra
le mani l’oggetto, rimanendo imbambolato a fissare la foto che Emil, l’altro
mago con cui divideva l’alloggio, aveva scattato durante le vacanze
natalizie.
La fotografia ritraeva lui e
Hermione abbracciati sotto il grande albero di Natale che adornava la piazza
dell’Università babbana di Bucarest.
La mente scivolò ai ricordi
delle giornate allegre e spensierate di qualche mese prima.
Alla risata argentina di Hermione
che si divertiva nel sentire i suo compagni prenderlo in giro per le sue fisse
da "snob inglese".
Alla voce melodiosa di lei che
provava a ripetere le parolacce in rumeno, mentre percorrevano in barca i canali
selvaggi del Delta, osservando i numerosi villaggi di pescatori.
Al suo sguardo curioso ed
intelligente, quando erano andati ad esplorare il castello transilvanico dove
era vissuto il principe Vlad Tepes, meglio noto come conte Dracula.
Draco posò la fotografia e
stizzito aprì l’ultimo cassetto del comodino, tirandone fuori quell’infernale
aggeggio babbano che lei gli aveva voluto, a tutti i costi, regalare un
paio di mesi addietro.
"Se tu non ti ostinassi ad essere
il solito retrogrado purosangue della malora, potresti anche imparare qualcosa
di utile dai nati babbani" l’aveva rimbrottato Hermione, mentre tentava di
spiegargli il funzionamento di quel "coso".
Draco si rigirò tra le mani il
piccolo aggeggio, esaminandone la forma e il peso, prima di iniziare a pigiare
qualche bottone. Entusiasta per essersi ricordato il funzionamento, digitò il
numero di lei e rimase in attesa. Solo quando dall’oggetto sentì una voce
metallica che in inglese lo informava che l’utente non era raggiungibile,
cominciò a sentirsi seriamente frustrato.
Non andava…
Hermione aveva saltato la terza
lettera consecutiva.
Da, esattamente, sette giorni non
aveva sue notizie.
Quella notte, Draco fu svegliato
da un fastidioso cicaleccio che sembrava partirgli dalla pancia. Pareva che un
uccello si fosse inglobato nel suo stomaco e che pigolasse e vibrasse per poter
uscire.
Solo dopo lunghi secondi si rese
conto che si era addormentato vestito e che il cellulare che gli aveva donato
Hermione si stava muovendo sopra il suo sterno.
Velocemente prese il telefono e
rispose.
"Hermione" spiccò preoccupato, non
riuscendo a nascondere l’inquietudine che ormai da giorni l’aveva attanagliato.
Purtroppo, invece della voce
melodiosa della sua strega sentì una voce maschile, una voce tanto irritante
quanto conosciuta che lo invitava a tornare a Londra.
"Malfoy, se non vuoi perderla
torna a casa"
***
Harry Potter osservava la sua
migliore amica studiare silenziosamente sul divano del loro soggiorno, convinto
che neppure un bravo investigatore o strizzacervelli avrebbe mai potuto
sospettare che in lei ci fosse qualcosa che non andava.
Forse non si sarebbe accorto nulla
neppure lui, se non avesse visto Ron fare le valige e andar via di casa senza
salutarla. Se non avesse scorto il calamaio con le pergamene che lei utilizzava
per scrivere a Malfoy intonse da più di sette giorni. Se non l’avesse vista bere
e flirtare con un paio di compagni dell’accademia o piangere in bagno credendo
di non essere sentita.
La sua migliore amica si stava
facendo male da sola e lui non poteva permetterlo.
Fu per questo che con la scusa di
pagare il fattorino che portava il cinese frugò nella sua borsetta, prendendole
il cellulare.
Malfoy non gli piaceva, ma
dannazione, lo avevano capito anche i sassi che lui era quello giusto per lei.
***
Hermione era in bagno e si stava
preparando per l’ennesima festa dell’accademia, quando l’occhio capitò su un
tubetto colorato appoggiato sul mobiletto del bagno.
Il gel magico per capelli di
Ron…
Una fitta di dolore la colpì al
cuore.
Era stata colpa sua se Ron aveva
dovuto lasciare l’appartamento che lui, lei e Harry dividevano da ormai un
anno.
Sarebbe stata solamente colpa sua
se quell’amicizia non si sarebbe più ricomposta.
Il pensiero andò alla gita a
Hogsmeade di una settimana prima, quando tutto, fuori, ma soprattutto dentro di
lei, iniziò lentamente a sgretolarsi.
Dopo dieci mesi aveva potuto
nuovamente attraversare quelle stradine, respirare l’aria febbricitante che
invadeva Hogsmeade nei giorni di libera uscita da Hogwarts.
Hogwarts…. quella che per anni era
stata la sua seconda casa.
Da meno di un anno era una
praticante dell’accademia Auror di Londra, piuttosto che una semplice
studentessa, eppure sembrava che fossero passati secoli.
Harry aveva convinto lei e Ron ad
accompagnarlo al villaggio per trascorrere una giornata insieme a Gaby che
ancora frequentava Hogwarts.
Era stato piacevole riabbracciare
la sua migliore amica, intrufolarsi nei negozietti del piccolo villaggio, bere
una burrobirra da Madama Rosmerta, chiacchierare allegramente con i suoi amici
più cari di vecchie ed emozionanti avventure.
Era stata una giornata splendida
fino a quando Harry non aveva chiesto a Gaby di sposarlo.
***
Era quasi ora di cena, quando
suonarono alla porta del piccolo appartamento. Fu Harry Potter che andò ad
aprire l’uscio di casa, facendo accomodare il visitatore.
"Hermione è per te" dichiarò
pacatamente, mentre invitava uno stanco e snervato Draco Malfoy a togliersi lo
zaino dalle spalle e sedersi sul divano.
Da quel che aveva potuto capire
dalle poche parole che si erano scambiati all’ingresso, il biondo non era
riuscito a trovare nessuna passaporta per Londra e si era dovuto fare quasi
l’intero viaggio alla maniera babbana.
Si stava ancora sforzando di avere
una civile conversazione con Malfoy, quando Hermione raggiunse il
salotto.
Lo sguardo della sua migliore
amica, quando si trovò di fronte Draco, passò dallo sconvolto, all’emozionato e
poi spaventato nel giro di un millesimo di secondo.
Harry comprese all'istante che
avrebbe dovuto trovare un altro posto in cui passare la notte. Quell’incontro
non sarebbe stato facile, né tanto meno veloce.
Dopo aver richiamato con la
bacchetta la sua giacca, senza neppure cercare una scusa plausibile, si congedò
dai due.
Quando furono soli, Hermione tra
l’imbarazzato e l’intimidito si diresse verso la cucina, chiedendo al suo ospite
se gradisse qualcosa da bere.
Draco, in meno di quattro passi,
le fu subito dietro e la voltò con poco garbo per poterla guardare negli
occhi.
"Non mi sono di certo fatto due
giorni di viaggio per bere qualcosa. Voglio sapere cosa sta succedendo
Hermione…"
Lei abbassò di colpo lo sguardo e
stropicciandosi nervosamente le mani tentò d’iniziare un discorso dolorosamente
difficile.
"Lo so che non ti ho più scritto
Draco, ma avevo necessità di riflettere. Riflettere su me, su noi…" iniziò a
dire flebilmente. "In questa settimana ho avuto modo di pensare a quello che
provo e credo che sia giunto il tempo di mettere fine a questa sorta di
‘amicizia’ che è nata tra noi."
Hermione si sentiva insicura delle
sue emozioni e delle sue stesse parole e di certo Draco non l’aiutava fissandola
come se fosse stata una marziana.
"Perché?" sbottò lui astioso,
continuando a tenerla ferma per le spalle.
Quando vide che lei tentennava,
proseguì a toni sostenuti: "Ti rendi conto che quello che stai blaterando non ha
nessun senso. Tu non puoi aver deciso di punto in bianco di troncare la nostra
storia. Fino a una settimana fa, e correggimi se sbaglio, non avevamo problemi
di sorta ed ora mi stai bellamente mettendo alla porta senza uno straccio di
spiegazione. Se vuoi chiudere con me, va bene, ma credo di meritare almeno una
risposta sincera."
"Perché?" ripeté più stanco, che
arrabbiato, allontanandosi da lei di un passo.
Hermione dopo qualche secondo andò
ad appoggiarsi ad uno sgabello della cucina e passandosi le mani sugli occhi,
sospirò.
"Harry ha chiesto a me e a Ron di
andare con lui a trovare Gaby a Hogwarts la settimana scorsa…" iniziò esitante.
"Sì, lo sapevo. Me l’avevi scritto
nell’ultima lettera" confermò Draco, sempre più confuso e nervoso.
"Quel giorno Harry ha chiesto a
Gaby di sposarlo, sai?!" riprese lei, aprendosi a un mezzo sorriso.
Quando Draco la vide sorridere,
gli venne naturale imitarla. Lei era felice per i suoi amici e lui amava vederla
felice.
"Immagino che Francia abbia detto
di sì a Potty" si ritrovò a mormorare con convinzione.
"Sì, infatti. Si sposeranno la
prossima primavera…" replicò Hermione più serena.
Malfoy che era rimasto in piedi a
guardarla si avvicinò di nuovo a lei e prendendole una mano, domandò dolcemente:
"Tesoro che sta succedendo?"
Hermione strinse forte la sua
mano, prima di ritornare a posarsela in grembo.
"Ron mi ha baciata!" confessò,
sganciando la bomba. "Qua…quando siamo tornati da Hogsmeade, quella sera, lui…
lui ha detto di amarmi e mi ha baciata" continuò con una vocina
flebile.
Draco scattò in piedi come una
molla, prima di cominciare a imprecare contro l’ultimo dei Weesley. "Giuro che
lo ammazzo. Io questa volta lo ammazzo davvero…" continuava a ripetere
l’ex-slytherin, camminando avanti e indietro per la piccola cucina
dell’appartamento.
"Draco…" provò a chiamarlo
Hermione, inutilmente.
Quando il biondo parve calmarsi,
la fronteggiò, fissandola con un misto di disprezzo e delusione.
"Mi stai scaricando per
Lenticchia?" sbottò alterato. "Stai cercando di dirmi che non vuoi più stare con
me, perché sei innamorata di lui?" continuò sempre più duro.
"Draco… senti…" provò a mormorare
lei.
"Draco un cazzo!" urlò Malfoy,
livido di rabbia. "Da quanto va avanti questa storia, eh?! Da quanto mi stai
prendendo in giro? Sii sincera per una maledetta volta e dimmi da quanto stai
con me, ma pensi a lui?" continuò a gridare, accecato dalla gelosia.
Hermione di fronte a quella
scenata sbarrò gli occhi sconvolta.
Le lacrime cominciarono a cadere
senza che potesse far nulla per fermarle.
"Io non ti ho mai preso in giro"
affermò sicura. "Io non amo Ron! Voglio bene a lui come ne voglio a Harry, a
Gaby, come a un fratello, devi credermi." continuò sulla difensiva.
Draco l’ascoltò sempre più confuso
e irritabile. "Perché ci stiamo lasciando, allora?! Se tu non lo ami, spiegami
perché non possiamo stare più insieme?"
"Perché… perché io ti amo davvero
Draco" confessò Hermione stravolta.
***
Da Hogsmeade, si erano
smaterializzati direttamente nel loro appartamento di Londra.
Avevano lasciato Harry e Gaby soli
a godersi il loro momento, mentre loro avevano deciso di tornarsene a casa.
Si erano spaparanzati entrambi
sull’enorme divano e avevano commentato felici e increduli la proposta del loro
migliore amico, alla loro migliore amica.
"Miseriaccia Mione, non riesco
ancora a crederci. Harry si sposa. Per la barba di Merlino, il mio migliore
amico ha deciso davvero di sposarsi…" aveva farneticato Ron, andando avanti a
ripetere le stesse frasi per un quarto d’ora.
Anche per lei quella richiesta era
stata una sorpresa, ma più che lo stupore, l’emozione predominante era di
immensa gioia. Era davvero enormemente felice per i suoi amici.
"Questo è il segno che siamo
diventati grandi Ron!" gli aveva detto lei ad un certo punto. "Non siamo più i
bambini che amavano cacciarsi nei guai. Ora siamo adulti. Io e Harry presto
finiremo gli studi, tu sei già entrato nel mondo del lavoro… tra qualche anno ci
ritroveremmo tutti sposati, magari con dei figli…"
Era stato nel mezzo di questi
ragionamenti, che Ron aveva iniziato a parlarle del passato e del futuro. Si era
messo a ripercorrere la loro infanzia e adolescenza insieme. Le aveva ricordato
di come tutti fossero convinti che il magico quartetto sarebbe rimasto sempre
insieme.
Da qui al bacio e alla
dichiarazione d’amore di Ron era stato tutto talmente veloce, che Hermione aveva
faticato a crederci.
"Mia madre è sempre stata convinta
che tu fossi la donna giusta per me e io credo che lei abbia sempre avuto
ragione! Mione solo tu sei in grado di tenermi testa e di farmi rigare per il
verso giusto. Solo tu riesci a capirmi davvero e a completarmi…" aveva iniziato
a dirle Ron.
Intontita dall’effetto
"dichiarazione d’amore" aveva risposto per pochi secondi al bacio, prima di
allontanarsi immediatamente dall’amico.
Aveva provato a spiegargli che non
erano compatibili, che tra loro non ci sarebbe mai potuto essere nient’altro che
la meravigliosa amicizia che c’era sempre stata, ma purtroppo Ronald non
riusciva davvero a farsene una ragione.
Dal parlare civilmente erano
passati a litigare e a insultarsi.
"Non vuoi stare con me, perché sei
innamorata di bianfuretto, vero?!" le aveva urlato Ron adirato. "Quando lo
capirai che ti sta prendendo in giro. Quando capirai che per lui sei solo un
passatempo. Un giocattolo come molti altri. Ti stai illudendo non lo capisci?!"
era andato avanti a strepitare. "È da Hogwarts che vi frequentate e lui ti ha
mai detto che ti ama? Ti ha mai detto chiaramente che sei la sua ragazza?"
Lei era rimasta ad ascoltarlo in
silenzio, senza sapere cosa replicare. Era da un anno che lei e Draco si
frequentavano, ma nessuno dei due aveva mai parlato di relazione, di amore, di
coppia. Lui veniva spesso a trovarla a Londra, lei qualche volta andava a
Bucarest, ma più che un rapporto basato sul sesso, non c’era molto tra loro.
"Non rispondi, perché sai che ho
ragione. Cosa credi che Malfoy ti sia stato fedele per tutto questo tempo. Lui è
là in Romania e chissà quanto se la spassa, mentre tu sei qui ad aspettare che
magari un giorno lui ti dica le stesse romantiche frasi che Harry ha declamato a
Gaby. Sei un illusa se pensi che per lui conti più di un’altra. Solo
un’illusa!"
Weesley era andato avanti a
umiliarla e avvilirla, finché lei non ce l’aveva fatta più ed era scappata in
camera a piangere.
Ronald il giorno seguente aveva
fatto le valigie ed era tornato dai suoi alla "tana", anche se ormai il danno
era stato fatto e sembrava irreparabile.
Lei aveva continuato a rimuginare
sulle parole del rosso che come un tarlo avevano cominciato a divorarle
l’anima.
Lei era sempre stata innamorata di
Draco, ma lui?
Lui stava bene con lei, era
evidente, ma da questo a pensare che Draco provasse un sentimento forte e
intenso come l’amore…
Hermione si era lasciata
confondere dalle paure e l’unica soluzione che aveva trovato era stata quella di
allontanarsi.
Il sogno era finito.
Il castello di carte era
crollato.
E lei doveva cercare di rimettere
insieme i pezzi della sua vita.
***
"Perché… perché io ti amo davvero
Draco" confessò Hermione stravolta.
Draco l’aveva guardata stralunato
ed era scoppiato a ridere. "Ripetilo!" aveva borbottato tra le
risate.
Lei, in lacrime, l’aveva fulminato
con lo sguardo, oltraggiata.
"Tu sei completamente pazza."
aveva continuato l’ex-slytherin tra i singulti. "Mi stai lasciando, perché mi
ami. Ma ti rendi minimamente conto dell’assurdità che stai
pronunciando?"
Hermione che aveva smesso di
piangere, lo guardava sempre più disorientata.
Rimasero a fissarsi in silenzio
per un tempo che parve infinito, finché Draco non ruppe quella quiete,
avvicinandosi e sorridendole maliziosamente.
"Davvero mi ami? È la prima volta
che te lo sento dire…" le sussurrò, cingendole le braccia attorno alla
vita.
Hermione arrossì imbarazzata e
distolse lo sguardo dal suo.
"Questo non cambia le cose!"
brontolò, cercando di mantenere un minimo d’orgoglio.
Lui per tutta risposta se la
schiacciò addosso di più, stringendola forte.
"Ah! E neppure se adesso ti
baciassi, cambierebbero le cose? No, perché devi sapere che ho una tremenda
voglia di fare mie queste meravigliose labbra che hanno appena affermato di
amarmi" le sussurrò suadente.
"Draco smettila!" mormorò la
brunetta, cercando di allontanarlo. "Non ti autorizzo a prenderti gioco delle
mie parole, né tanto meno dei miei sentimenti!" continuò seria, alzando gli
occhi per incontrare quelli accattivanti dell’altro.
Malfoy fece un lungo sospiro,
prima di prenderla in braccio e smaterializzarsi con lei sul divano.
"Parliamo dai…" aggiunse qualche
secondo dopo, continuando a tenersela stretta tra le braccia.
Hermione dopo qualche protesta per
la posizione, si rassegnò a rimanere docile nell’abbraccio del
biondo.
"Di cosa ha esattamente paura la
mia piccola guerriera?" le domandò lui, accarezzandole il viso. "Temi che un
giorno mi possa stancare di te e lasciarti? Temi che in un prossimo futuro io ti
chieda di scegliere tra me e la tua carriera di auror? Hai paura che io non
voglia più tornare a Londra? Dimmi per quale motivo dovremmo buttar via un
rapporto stupendo come il nostro?"
La strega ascoltava quelle parole
sempre più rapita.
Draco parlava di loro come una
vera coppia.
Parlava di futuro, come se davvero
avessero un futuro.
La guardava come se davvero lei
fosse stata la sua donna, la sua unica donna.
"Draco, ma anche tu mi ami?"
domandò, come se il sole avesse cominciato a fare capolino nella nebbia che
affollava i suoi pensieri.
Malfoy a quella domanda le donò un
sorriso dolcissimo, prima di replicare: "Dopo un anno che stiamo insieme, ne
dubiti ancora?"
Le guance di Hermione si
imporporarono di vergogna.
"Io… io pensavo che… che… Tu non
l’hai mai detto. Io non sapevo cos’ero per te. Io pensavo di essere un’amica.
Andavamo a letto insieme, però… tu non… io credevo…"
Hermione non riuscì a continuare
quel buffo discorso fatto di balbettii e confusione, perché Draco la baciò.
Fu un lento e lunghissimo
bacio.
Non un bacio passionale come ce
n’erano stati nelle loro notti infuocate, non un bacio disperato come ce n’erano
stati nei momenti di paura e difficoltà, ma soltanto uno sfiorarsi, assaggiarsi,
incontrarsi come succede a chi sa di appartenersi reciprocamente.
Quando il bacio si dovette
interrompere lei e Draco rimasero abbracciati vicini a sorridersi e scambiarsi
tenerezze.
Fu il biondo dopo un po’ a
irrigidirsi ed interrompere quel momento idilliaco.
"Quindi secondo il tuo contorto
discorso di prima, tu eri convinta che io fossi solo un amico?! Un amante?!"
"Beh, sì!" confermò Hermione con
naturalezza.
"Quindi oltre a Weesley… c’è… c’è
stato qualcun altro?" domandò lui seriamente preoccupato.
Fu il turno per Hermione di
scoppiare a ridere divertita.
"No, tranquillo, la tua testolina
aristocratica potrà tranquillamente attraversare tutte le porte, anche quelle
più basse. Sei molto fortunato Draco Malfoy che la tua fidanzata sia una
monogama convinta, anche quando non è formalmente impegnata!"
Draco si lasciò andare in un
sospiro di sollievo, prima di riprendere a baciare la sua fidanzata.
Ragazzi, ragazze… ce l’ho fatta! Finalmente siamo
arrivati all’ultimo capitolo. Insomma non è proprio l’ultimo, perché manca
l’epilogo, ma il più è stato fatto.
Spero vivamente che questa storia vi sia piaciuta e
spero di avervi fatto un po’ sognare.
Ovviamente ringrazio tutti quelli che hanno
recensito… anche chi l’ha fatto solo per dirmi di muovermi a postare.
^_^
Mando un super abbraccio a tutti e vi esorto a
lasciarmi un commentino…
Alla prossima.
Sempre Vostra
Ri
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Capitolo 22 *** Epilogo: Ghiaccio e Occhi d'Oro. ***
22.Epilogo
Alla ricerca del cuore di
Drago.
22. Epilogo:
Ghiaccio e Occhi d’Oro.
[…]Fanno delle cose,
le donne, alle volte, che c'è da rimanerci secchi.
Potresti passare una
vita a provarci:
ma non saresti capace
di avere quella leggerezza che hanno loro,
alle
volte.
Sono leggere dentro.
Dentro.[…]
Alessandro
Baricco
Era l’uomo
più fortunato del pianeta.
Ogni qual
volta i sogni della notte lasciavano il posto alla realtà e lui poteva disporre
della facoltà di ammirare il delicato volto di sua moglie o accarezzare la pelle
lattea della madre dei suoi figli, si sentiva il re del mondo.
Il tempo
aveva inesorabilmente lasciato scorrere le lancette, eppure, dopo quasi sette
anni, la creatura che aveva accettato la sfida di stare con lui, ancora gli
dormiva accanto, splendida come non mai.
Si erano lanciati in una pazza scommessa chiamata famiglia alla
giovane età di diciannove anni e, dopo duemila e cinquecento giorni di vita
insieme e due meravigliosi figli, potevano dire di aver puntato sul cavallo
vincente: l’amore.
Perso in quei
pensieri, Harry non si accorse che la sua principessa si era svegliata e lo
stava scrutando con un sorriso radioso.
"Ben
svegliata pigrona" le sussurrò amorevolmente, scompigliandole la lucente chioma
che dall’epoca di Hogwarts si era notevolmente allungata.
Doveva
ammetterlo, la sua Elly non era più la ragazzina maschiaccio d’un tempo, dai
corti capelli e la lingua affilata, ma era una donna completa, in grado di
conquistare gli sguardi e gli apprezzamenti di molti con la sua morbida bellezza
e una ritrovata dolcezza.
"Buongiorno amore. È davvero tanto tardi?!" lo salutò lei,
mettendo un simpatico broncio.
"No, signora Potter, non è tardi" s’ammorbidì l’ex Golden boy
"Le pesti non danno ancora segni di vita e tu puoi restare ad oziare ancora un
po’, mentre io preparo la colazione." concluse carezzandole il viso, prima di
scostare le coltri e scendere dal letto.
"No, non andartene. Lo sai che mi piace poltrire di più se ci
sei anche tu." replicò Gabrielle sorniona, stiracchiandosi come una gatta.
Harry compiaciuto da tanta maliziosa impertinenza, si lasciò
ricadere sul letto e avvicinandosi al viso di Gabrielle l’ammonì giocoso:
"Signora Potter non è che sta tentando di sedurmi? Le devo forse ricordare che
sono un uomo sposato con due figli?!"
"Tre figli!" precisò la donna con lo stesso tono
vivace.
"Tre figli." ripeté Harry a pappagallo, prima di rendersi conto
delle proprie parole e delle implicazioni di ciò che sua moglie gli aveva appena
comunicato.
Stava ancora boccheggiando come un pesce fuori dall’acquario,
facendo ridere a crepapelle Gabrielle, quando un terremoto, anzi no, due
terremoti entrarono in camera, schiamazzando.
S.J. il loro figlio più piccolo, che era la sua miniatura fatta
a bambino, stava trascinando per il braccio Lily, la maggiore, lagnandosi di un
qualche tiro mancino tesogli dalla sorella, mentre ancora dormiva.
Comprensibilmente Lily negava con forza il dispetto, guardando lui e Gabrielle
con i suoi occhioni celesti che sapevano abbindolare tutti con
facilità.
I bambini, un Harry Potter e una Gabrielle Delacour in formato
mignon, con pregi e difetti correlati, continuavano a strillare e strepitare,
mentre lui cercava ancora di razionalizzare la notizia bomba appena
ricevuta.
Un altro figlio.
Avrebbero avuto un altro figlio.
Il terzo.
Tre piccoli mostri in giro per casa.
Harry guardò Gabrielle un po’
intimorito, ma lei, che sapeva leggergli nel cuore, gli prese la mano e la
strinse forte.
"Andrà tutto
bene, tesoro." affermò sicura, sorridendo.
"Ne sono
certo, piccola. Ne sono certo." le sussurrò lui, prima di baciarle dolcemente le
labbra.
Gaby rispose con trasporto al bacio, omettendo di rivelare a
suo marito che presto in casa Potter ci sarebbe stata un’altra, una terza per
l’esattezza, incantevole veela a cui dare sempre e comunque
ragione.
********
"Avete il pennello,
avete i colori,
dipingete voi il
paradiso e poi entrateci".
Nikos
Kazantzakis
"Papà, ti prego. Raccontami ancora una volta la favola di Ghiaccio e Occhi
d’Oro." lo supplicò con occhi pieni di speranza la sua piccola principessa che
ancora non voleva saperne di dormire.
"E va bene, ma un’altra volta soltanto." replicò Draco, non riuscendo a dire
di no a quello sguardo luminoso, così simile a quello di lei.
La sua
lei.
"C’era una
volta, in una terra lontana, al di là degli oceani e delle montagne, un giovane
e bellissimo principe.
Ghiaccio,
questo era il suo nome, viveva, con tutta la corte, in un immenso e meraviglioso
castello, pieno di torri merlate, realizzate con più di mille e mille laterizi
d’oro.
Il principe
occupava non soltanto la residenza più lussuosa tra tutte, ma possedeva più
ricchezze e beni materiali di qualsiasi altro regnante esistente nell’intero
universo.
Ghiaccio sembrava davvero avere tutto: bellezza, intelligenza,
astuzia, fama, potere, eppure qualcosa nella sua vita mancava. Lui non era in
grado di provare alcun sentimento, poiché un mago molto potente e crudele con
una maledizione gli aveva impedito di "sentire".
Durante
un’aspra battaglia magica, infatti, lo stregone cattivo era riuscito strappargli
il cuore, scaraventandolo oltre gli oceani e le montagne e lasciando che il
petto del giovane restasse vuoto di emozioni e sentimenti.
Ghiaccio non
era più in grado di gioire della nascita del sole o addolorarsi per la perdita
di una persona cara.
Fremere per
una lunga cavalcata all’aria aperta o per un combattimento con la
spada.
Ridere ai
giochi dei giullari oppure accendersi per un bacio con una dolce
dama.
Lui non
poteva più amare, né provare rancore.
Lui non
riusciva né a soffrire, né a rallegrarsi, perché il suo cuore lontano da lui era
diventato sordo.
Il principe aveva cercato di compensare questa terribile
mancanza comprando terre, oro, gioielli, amicizie, ma, purtroppo, ciò non
bastava a restituirgli la felicità vera.
Lui aveva
bisogno di un cuore.
Aveva bisogno
di ritrovare il suo cuore.
Più volte,
Ghiaccio aveva provato a far rintracciare il temibile stregone che gli aveva
lanciato quella maledizione, ma ahimé
, tutti i
cavalieri che erano partiti per questa impresa non erano più tornati al
castello.
Il mago
cattivo era sparito e con lui l’occasione di sapere dove il cuore del principe
fosse stato nascosto.
Gli anni, carichi di delusioni e ricerche infruttuose, si erano
susseguiti senza freno, fino a quando il principe non incontrò colei che avrebbe
potuto strapparlo al suo triste destino.
In un bel pomeriggio autunnale, infatti, al rientro da una
battuta di caccia, Ghiaccio s’imbatté per la prima volta nella temuta e
acclamata Occhi d’Oro.
Occhi d’Oro era una potente guerriera dai meravigliosi occhi
fulgidi ed i boccoli scuri che viaggiava per il mondo combattendo soprusi,
ingiustizie e misurandosi contro chi prevaricava i deboli e le persone più
povere ed umili.
Il principe
aveva spesso sentito raccontare le leggendarie avventure di questa giovane e
ardente gentildonna, ma non aveva mai avuto l’onore di incontrarla
direttamente.
Parecchie
volte aveva chiesto ai suoi cortigiani di cercare Occhi d’Oro, per invitarla al
castello, ma puntualmente lei aveva denegato tali richieste, facendo sapere di
essere una fanciulla libera e di non voler far parte di nessuna corte, al
servizio di chicchessia sovrano.
Il primo faccia a faccia tra il principe e la guerriera fu un
vero e proprio scontro che finì con un lotta a suon di spade e con una lite
verbale indegna per qualsiasi dama di buona famiglia o per qualsiasi giovanotto
in ascesa al trono.
Anche se
Occhi d’Oro risultò saccente e molesta agli occhi del principe, egli non poté
mal giudicare la sua maestria con le armi e la sua furbizia.
I suoi
cavalieri e lui stesso avevano infatti dovuto soccombere di fronte a cotanta
bravura.
Ghiaccio
convenne che la fanciulla non solo era veloce come una lepre e scaltra come una
volpe, ma era dotata anche di un’intelligenza e un intuito fuori dal
comune.
Proprio per
questi motivi lui decise di assoldarla per ritrovare ciò che ormai da troppo
tempo aveva perso.
Occhi d’Oro,
soltanto dopo aver concordato un compenso astronomico accettò l’incarico del
principe.
Lei voleva
far credere a tutti di aver accondisceso alla missione soltanto per i soldi, ma
la realtà era che, detestando le ingiustizie, non riteneva umanamente possibile
vivere senza essere animati dalle emozioni e dai sentimenti.
Occhi d’Oro
provava grande compassione per quel bellissimo principe che credeva di avere
tutto, ma che in realtà non possedeva realmente nulla.
Una vita
senza amori e passioni era una non vita e neppure l’essere più indegno del mondo
meritava un tale destino.
Dopo lunghe e
lunghe ricerche la guerriera scoprì che il cuore del principe era stato nascosto
dall’ormai defunto stregone in un posto lontano, chiamato " La terra del
gelo".
Occhi d’Oro
riuscì a sapere che il cuore di Ghiaccio era sorvegliato da un temibile
mostro sputaveleno che cercava di uccidere chiunque si avvicinasse.
Anche se la
missione per raggiungere la lontana terra sarebbe stata tra le più pericolose
affrontate finora, Occhi d’Oro non ci ripensò un istante a organizzarsi per la
partenza.
In quella situazione avrebbe potuto e dovuto contare soltanto
sul suo coraggio e la sua determinazione o almeno era ciò di cui era convinta,
prima che Ghiaccio decidesse di accompagnarla.
Il principe
non appena era venuto a conoscenza delle scoperte fatte dalla fanciulla aveva
iniziato a provare un minuscolo barlume di speranza.
Erano anni
che ormai non sentiva più niente e che nulla aveva più importanza, eppure Occhi
d’Oro, con le sue scoperte, era riuscita a far germogliare in lui
qualcosa.
Se c’era
anche una sola possibilità di riavere quello che ormai era andato perso,
Ghiaccio avrebbe tentato e tentato in prima persona.
I due giovani
partirono una fredda mattina, all’alba, e armati ed equipaggiati di tutto punto
lanciarono i loro cavalli a pazza velocità verso la Terra del Gelo.
Viaggiarono
per giorni e giorni, superarono molte valli e molti regni, finché non giunsero
alle montagne.
Da lì il
cammino sarebbe divenuto sempre più arduo e lento, ma entrambi non si persero
d’animo.
Ci vollero
più di trenta giorni per superare le montagne, ma alla fine stremati riuscirono
a mettere piede nella valle che conduceva alla loro destinazione.
In quel mese
di arrampicate, sforzi, privazioni e litigi, Ghiaccio cominciò a percepire un
lieve cambiamento dentro di sé: più la meta s’avvicinava, più sentiva l’emergere
di sensazioni dimenticate.
Provava la
sofferenza della fatica, un senso di fierezza per ogni prova difficile superata,
il turbamento per la bellezza e la tenacia della sua compagna di
avventure.
In seguito ad altri due giorni di marcia serrata, i due finalmente
raggiunsero la torre di gelo in cui dimorava il mostro.
La creatura
era un essere deforme di notevoli dimensioni, con aculei su tutto il corpo,
zanne da pescecane e artigli d’aquila che girava in tondo a guardia di una teca
di cristallo.
In questa
teca vi erano ammassati tantissimi cuori strappati dallo stregone cattivo a
uomini, donne e bambini innocenti.
Il principe e la guerriera non si fecero impressionare
dall’imponenza e dalla potenza del mostro, tuttavia decisero di stargli a debita
distanza, per studiarne le mosse e preparare un attacco utile al loro fine.
Dopo alcuni
giorni trascorsi ad acquisire le modalità di comportamento del bestione,
Ghiaccio e Occhi d’Oro stabilirono l’azione: la guerriera che tra i due era la
più agile e veloce avrebbe allontanato il più possibile il mostro dalla teca,
mentre Ghiaccio avrebbe raggiunto e ripreso i cuori ingiustamente
razziati.
Come
d’accordo, intanto che Ghiaccio strisciava verso la cima della loggia dove erano
contenuti i cuori, la bella e coraggiosa Occhi d’Oro si mostrò dinanzi alla
creatura sputaveleno, attirandone l’attenzione e tentando di farsi inseguire
negli anfratti più lontani del torrione.
Più volte il mostro fu sul punto di scoprire il principe che
tentava di avvicinarsi al tesoro, ma la giovane guerriera continuò imperitura a
distrarlo e ad attaccarlo con la spada.
Ghiaccio
aveva finalmente raggiunto e preso in mano il proprio cuore, quando l’urlo
disperato di Occhi d’Oro, non lo sviò dal portare a termine la missione per la
quale aveva a lungo combattuto.
Senza
pensarci un istante discese il loggione per aiutare la fanciulla, che trovò, non
lontano, riversa a terra e priva di sensi.
Accanto alla guerriera giaceva il mostro, che ferito mortalmente
con la spada, rantolava e si contorceva come impazzito.
Ghiaccio
prese fulmineamente in braccio Occhi d’Oro, spostandola in un punto più
riparato. Voleva capire come farla rinvenire, poiché anche se non sembrava
ferita, in lei non c’era nessun segno di vita.
A poco a poco
il principe comprese che la sua compagna di sventura doveva essere stata avvinta
dalla terribile creatura che era riuscita a soffiarle contro il proprio mortale
veleno.
Quando
Ghiaccio prese coscienza che non avrebbe mai più potuto rivedere i meravigliosi
e fulgidi occhi della fanciulla o sentire la sua voce allegra si accasciò su di
lei e pianse.
Per la prima
volta dopo un decennio, calde e dolorose lacrime scesero dai suoi occhi e un
dolore insopportabile gli attanagliò il petto.
Percepì
distintamente i battiti del proprio cuore, un cuore che magicamente era tornato
in lui e aveva ricominciato a martellare e "sentire".
Ghiaccio
avrebbe finalmente riavuto una vita degna del suo nome, a prezzo, tuttavia, di
una sofferenza che difficilmente sarebbe stato in grado di cancellare o
dimenticare.
Il bel
principe si accasciò straziato sul corpo freddo e inerme di Occhi d’Oro e
continuò a piangere per quelle che furono ore o forse eternità.
Soltanto
quando non ebbe più lacrime da versare, si sollevò da lei e con delicatezza e
venerazione, come un devoto di fronte a una dea, baciò le sue labbra gelide,
dicendole addio.
Mentre alzava
lo sguardo, per osservare un ultimo istante il volto angelico di colei che
l’aveva aiutato a liberare il proprio cuore, per, subito dopo, imprigionarlo in
una gabbia di dolore, si accorse che Occhi d’Oro aveva ripreso a respirare e
stava lentamente sollevando le palpebre.
Il principe
poté rivedere ancora le due stelle luminose che in tutti quei mesi gli avevano
indicato la strada verso la felicità e comprese che le avrebbe amate
per sempre, come avrebbe amato per sempre la loro proprietaria.
Occhi d’Oro
aveva ripreso vita e Ghiaccio, pazzo di gioia, la strinse tra le forti braccia
per non lasciarla andare mai più.
E da quel
giorno vissero per sempre insieme.
Felici e
innamorati."
*****
Meglio tacere e
passare per idioti che parlare e dissipare ogni dubbio.
A
.Lincoln
"Papà, mamma, perché lo zio Ron dorme ancora sul nostro divano?
Viene a vivere con noi?" domandò con un’innocenza disarmante il piccolo S.J.,
dimenticando per un attimo la diatriba con la sorella e interrompendo il bacio
tra i suoi genitori.
Harry a
quella affermazione scattò sull’attenti come un giovane soldato, mentre Gaby si
mise le mani in faccia, mugugnando sconfortata: "Non un’altra volta Harry, ti
prego...".
"Non
preoccuparti tesoro, vado di là e sistemo tutto. Ti prometto che entro oggi sarà
fuori di qui." affermò il moro con sicurezza, prima di marciare verso il
salotto.
Sul suo sofà,
come aveva anticipato S.J., stava beatamente ronfando il suo migliore amico,
nonché uno dei pochi maschi inglesi che superato il quarto di secolo doveva
ancora fare i conti con il proprio irrisolto "mammismo".
Ronald era
rimasto il solito bambinone immaturo, che passava le sue giornate tra partite e
allenamenti di quidditch o incontri fugaci con starlette dalle grandi tette e
dall’inesistente cervello.
Il poverino
aveva più volte tentato di abbandonare lo status di latin lover recidivo per
imbarcarsi in relazioni più durature, ma immancabilmente quando una storia si
faceva, a detta dello stesso, "importante", lui riusciva a rovinare tutto,
finendo per ritrovarsi addormentato in mutande fiorate e calzettoni a pois sul
divano di casa Potter.
"Ron,
svegliati!" tuonò Potter che ne aveva le scatole piene di trovarselo imbucato in
salotto e di dover sopportare i suoi melodrammatici piagnistei da maschio
incompreso.
"Ronald
Weesley alzati immediatamente da lì, se non vuoi che vada a chiamare tua madre"
riprese il moro, sapendo di calcare sul tasto giusto.
L’ultimo dei
Weesley, infatti, al sentire nominare la cara Molly, si mosse repentinamente nel
sonno, sgusciando malamente dal sofà e andando a scontrarsi col solito tavolino
di cristallo che Gaby aveva dovuto inevitabilmente cementificare con un
incantesimo, per evitare che quel bisonte del suo amico lo riducesse in
briciole, come più volte era accaduto negli ultimi tempi.
Come da copione, quando il rosso fu completamente desto,
cominciò a crucciarsi delle sue disavventure amorose.
Harry non riusciva a capacitarsi di come Ron potesse far
fuggire tutte le donne con cui provava ad avere una relazione seria: da quando
un annetto prima gli era venuta la malsana idea di sposarsi e mettere su
famiglia, erano più le volte in cui si ritrovava a dormire a casa Potter che a
giocare in campionato.
"Miseriaccia Harry, non so come sia potuto accadere
stavolta. Mi ero preparato tutto il discorso, l’avevo provato e riprovato. L’atmosfera
era a dir poco perfetta, la cena squisita, l’anello abbagliante... io ero in tiro
al massimo, lei era bella più dell’ultimo modello di Firebolt... mi avrebbe detto di
sì, se non fossi inciampato sul finale. Ma come ho fatto a sbagliare nome?! Come
ho fatto?! Avril, Avril, Avril, maledizione!" aveva snocciolato il rosso,
parlando più a se stesso che all’amico.
"Come,
scusa?" aveva soffiato Harry che, dopo qualche minuto di silenzio, aveva cercato
di dare un senso logico ai contorti ragionamenti linguistici
propinatigli.
"L’ho
chiamata Eileen. Sono mesi che non mi vedo più con Eileen, eppure mi è sfuggito
questo nome. Ero in ginocchio di fronte a lei e dopo averla chiesta in moglie,
ho sbagliato nome.
Il moro
guardava esterrefatto Ronald che steso sul divano, con un braccio sugli occhi,
continuava a recriminare.
"Harry ha
ragione mia madre..." iniziò, dopo un po’,con fare battagliero rivolgendosi
all’amico "... solo Hermione è la donna giusta per me. Solo lei sa comprendermi
e accettarmi come nessuna altra. Io non posso arrendermi e prima o poi riuscirò
a riconquistarla."
Il giovane
Potter non poté che strabuzzare gli occhi davanti a quel discorso che
periodicamente si andava ripetendo.
Quando una
delle storie di Ron finiva in tragedia, l’amico tirava fuori le convinzioni di
Molly e le faceva sue, rivelando un ardente desiderio di formare una famiglia
con Hermione Granger.
"Senti Ron,
ragiona." l’incitò Harry al limite della pazienza. "Hermione ha già una
famiglia. Hermione è sposata felicemente con Draco Malfoy. E poi c’è la piccola
Cassandra. Hermione ama suo marito e sua figlia più di ogni altra cosa al mondo
e non li lascerebbe mai per nessuna ragione."
Il moro
continuò a sgolarsi nella sua opera di convincimento, finché Ronald non si
persuase che l’idea di andare dalla loro migliore amica per rapirla fosse una
cattiva, anzi, una pessima idea.
L’ultimo dei Weesley, per la disperazione di Gaby e Harry,
rimase rannicchiato e con lo sguardo vacuo sul divano di casa Potter per tutto
il santo giorno, finché i suoi occhi non si accesero di una strana e diabolica
luce.
Senza dare spiegazioni di sorta e senza neppure ascoltare Gaby
che gli suggeriva di non uscire per strada in mutande, lasciò l’abitazione dei
suoi amici.
*****
"Adesso so
cosa devo fare. Ora ho capito a chi è destinato il mio cuore." ripeteva come una
nenia un Ron che incurante del freddo e degli sguardi allucinati dei passanti,
marciava mezzo nudo per le strade di Londra.
******
Tre fiammiferi accesi
uno per uno nella notte.
Il primo per vederti
tutto il viso.
Il secondo per
vederti gli occhi.
L'ultimo per vedere
la tua bocca.
E tutto il buio per
ricordarmi queste cose,
mentre ti stringo fra
le braccia.
J. Prevert
"E da quel
giorno vissero per sempre insieme.
Felici e
innamorati."
Il giovane
uomo smise di narrare e rimase incantato a fissare la sua piccola Cassandra che
dormiva beata nell’ampio letto.
Le raccontava
questa favola tutte le sere ormai da tempo immemore, ma solo all’ultima frase,
lei magicamente si addormentava.
Attento a non
svegliarla, le scostò dalla fronte una ciocca color cioccolato che ribelle era
scappata dalle altre e delicatamente le depositò un bacio sulla guancia
liscia.
Con un
movimento rapido della bacchetta spense la luce che baluginava nella stanza da
letto e si avviò verso l’uscita.
Un largo
sorriso andò ad increspargli il volto, quando si accorse che sua moglie era
ferma sullo stipite e lo osservava incantata.
"Piace ancora
anche a te ascoltare le favole?!" le sussurrò ironico, sorridendole in modo
irresistibile.
"Sì, se le
favole parlano di affascinanti principi che ritrovano il proprio cuore e
s’innamorano." scherzò Hermione, prendendogli una mano e avvicinandosela al viso
per baciarla.
"Ti amo
Ghiaccio, lo sai?!" aggiunse poi, continuando a stringere la mani di suo
marito.
Draco la
fissò adorante prima di appoggiare la fronte su quella di lei.
"Lo so, mia
Occhi d’Oro. Lo so."
"E da
quel giorno vissero per sempre insieme.
Felici e
innamorati."
Demoni e meraviglie Venti e maree Lontano di
gia' si e' ritirato il mare E tu Come alga dolcemente
accarezzata dal vento Nella sabbia del tuo letto ti agiti
sognando Demoni e meraviglie Venti e maree Lontano di gia'
si e' ritirato il mare Ma nei tuoi occhi socchiusi Due piccole
onde son rimaste Demoni e meraviglie Venti e maree Due piccole onde per
annegarmi.
J. Prevert
The end
******
Post the end
Hermione
stava aiutando la piccola Cassy ad infilarsi il pigiama, quando delle grida
concitate, provenienti dal soggiorno, attirarono la sua attenzione.
Lesta prese
la bacchetta e tenendo la bimba in braccio si avviò verso il salone.
Scesa
l’enorme scalinata che conduceva a piano terra, intravide suo marito chiudere il
passaggio che conduceva ai sotterranei del manor.
"Draco, stai
bene? Ti ho sentito urlare prima." lo interrogò lei preoccupata, vedendo il
volto del marito più tirato del solito.
"Non
preoccuparti tesoro, va tutto bene." cercò di rassicurarla
l’ex-slytherin.
"Contro chi
gridavi?" domandò cocciuta la strega.
Draco fece un
lungo sospiro prima di raccontarle la verità.
"Era
Lenticchia. E’ passato per... per..."
"Per..." lo
incitò sua moglie.
"Per
chiedermi la mano di Cassandra. Voleva il permesso per sposare nostra figlia."
terminò di spiegare a fatica.
Hermione lo
scrutò come se avesse di fronte un marziano.
"Stai
scherzando?!" soffiò stranita. "Nostra figlia ha solo quattro anni e questo Ron
lo sa benissimo."
"Sì, lo sa,
solamente ha detto che voleva anticipare sul tempo eventuali spasimanti." spiegò
Draco con una faccia disgustata.
Hermione
scosse il capo sconsolata, prima di domandare cosa il biondo avesse risposto
all’amico e che fine gli avesse fatto fare.
Malfoy sulla
difensiva si sfogò: "Cosa avrei dovuto rispondergli?! Non gli ho detto nulla.
L’ho schiantato e rinchiuso nelle segrete."
"E ora?" si
informò Hermione inquieta.
"E ora...
nulla. La notte mi porterà consiglio e domani saprò come
ucciderlo e occultare il cadavere."
Spazio
autrice:
E con il
ventiduesimo capitolo si chiude anche questa storia.
Probabilmente
alcune di voi hanno ragione, quando mi scrivono che forse l’iter verso la
conclusione è stato un po’ affrettato, ma rendendomi conto quattro capitoli fa
di non aver il tempo materiale per portare avanti questa fanfiction, ho
preferito dare un accelerata alla trama.
Mi è dispiaciuto
molto dovervi fare attendere tutti questi mesi per questo epilogo, ma come
promisi la scorsa volta, ho portato a termine questa storia, come ho intenzione
di fare con quella scritta in società con Bea (non preoccupatevi, la contatterò
presto e le darò il tormento, finché non metteremo fine anche a "Questo
matrimonio non s’ha da fare").
Voglio
ringraziare di cuore tutti lettori e sopratutto chi ha impiegato qualche minuto
del suo tempo per recensire e sostenermi con parole di incoraggiamento e
affetto.
Un grazie
speciale va a Cinzia, un’amica splendida conosciuta tramite efp, che mi è sempre
stata vicina nei momenti belli e brutti e che ad ogni telefonata mi ricordava
che avevo un capitolo che andava terminato.
Saluto tutti e
virtualmente vi abbraccio forte.
Alla
prossima.
Sempre Vostra
Rita
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