Moulin Rouge.

di HeltenD_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Luglio 1970. ***
Capitolo 2: *** Here we are, again. ***



Capitolo 1
*** Luglio 1970. ***


Moulin Rouge




There's a moment, when you say to yourself: Oh, there you are! I've been looking for you forever ..






Moulin Rouge.
Luglio 1970.

Questa storia iniziò nel 1969, agli albori dei Moti di Stonewall. L'America, e il mondo in generale erano stati scossi da una vera e propria rivoluzione guidata dalla comunità omosessuale che finalmente rivendicava i propri diritti. Quell'estate decisi di partecipare anche io a quei moti e così partii dall'Ohio fino a New York, la grande capitale e sede dello Stonewall Inn dove tutto era iniziato.
Sono onesto, nonostante fossi ancora scosso dalla morte di una persona così iconica come la Garland, e da frasi come 'se ti unisci a quei frocetti ti farai ammazzare!' pronunciate continuamente da mio padre, sentivo che quello era il posto giusto. Sentivo che lì avrei trovato l'amore vero, quell'amore unico, quel sentimento così speciale che ti lega ad una persona e ti rende schiavo delle emozioni; quell'amore che nella mia vita non avevo mai provato e, che come autore di commedie teatrali avevo bisogno di sperimentare sulla mia pelle per poterlo a mia volta trasmettere al pubblico.

Ma come iniziare? Vero, la città in quel periodo era stracolma di omosessuali accorsi da tutto il mondo, ma mi conoscevo, non ero certo il tipo da andare in giro e rimorchiare, o tantomeno farsi rimorchiare. Fu proprio in quel momento che il cielo mi diede un segno... o forse è meglio dire un vaso: esatto, per pochi centimetri non mi cadde un vaso sulla testa! Alzai lo sguardo in alto e un ragazzo biondo stava quasi svenendo per la paura di avermi ammazzato. Provai a sorridergli e portai una mano tra i capelli accarezzando la nuca.
Uh.. ehm.. s-scusa! Noi stavamo provando e.. sai.. è difficile recitare due parti contemporaneamente, ci servirebbe davvero un'altra persona che interpretasse il ruolo dello studente intelligente e galante..
Non passarono nemmeno dieci secondi, ed ecco che mi trovavo nella stanza dei miei coinquilini con una stupida giacca di pelle poggiata sulle spalle, mentre non potevo fare a meno di squadrare i miei interlocutori, ancora indecisi su alcune battute; oltre me in quella stanza c'erano quattro persone, una di queste era proprio il ragazzo biondo, che aveva detto di chiamarsi Sam, e probabilmente dei quattro era l'unico con la testa sulle spalle, beh, questo posso dirlo ora, ma a quell'epoca un ragazzo che prova due parti contemporaneamente non mi sembrava molto sveglio. Un secondo ragazzo si chiamava Artie, ed era costretto su una sedia a rotelle, non che la cosa gli impedisse di essere il più arzillo e con un'espressione tale da sembrare ubriaco già alle cinque del pomeriggio, poi c'era Mike, un ragazzo asiatico che non faceva altro che roteare attorno agli altri privo di interesse, anche se era curioso vedere come i Moti avessero portato lì in America una così diversa varietà di persone, a cui si univa infine un ragazzo con un'assurda capigliatura cotonata, Jacob, era lui il compositore dell'opera.
Artie e Jacob continuavano a discutere in modo animato sulle parole da usare, stavano litigando su come continuare il testo di una scena che raccontava del venerdì sera degli giovani -punto principale della loro storia- e fu in quel momento che mi venne in mente la rima perfetta, rima che però non riuscivo a pronunciare visto il caos provocato dai due, e quindi mi vidi costretto a musicarla a modo mio, per farmi sentire.


It's friday, friday
Gotta get down on friday
Everybody's lookin' forward to the weekend, weekend

A quel punto si girarono tutti verso di me con un'espressione molto sorpresa, e ripetendo le mie parole non poterono fare a meno di constatare quanto fossero di loro gusto e, felice di averli convinti continuai a cantare.

Party it, party it yeah
Fun, fun, fun, fun
Lookin' forward to the weekend

Artie e Sam si guardarono con un forte sguardo di intesa, e il primo esordì con: Il ragazzo ha talento! Jacob, perché tu e Blaine non componete il musical insieme!?
Ma a Jacob l'idea non andò per niente giù, e così prese le sue cose e guardandoci tutti male, me soprattutto, uscì dalla stanza deciso a non tornarci mai più.
Eravamo tutti spaesati per il suo gesto, ma Mike fu il primo a riprendersi e mi guardò dubbioso scusa ma, sai almeno in cosa ti sei buttato?
E aveva ragione, il mio sogno era diventare uno scrittore di commedie, ma ero completamente senza esperienza e sentivo di non essere all'altezza del compito che mi stavano dando.
Tranquillo Mike! Ho un buon presentimento, con Blaine noi scriveremo il più grande musical su una storia d'amore omosessuale mai esistito! E quando andremo al Moulin Rouge vedrete che sicurament-
A sentire quelle parole mi si raggelò il sangue nelle vene: avevo sentito parlare del Moulin Rouge, che contrariamente al famosissimo locale di spogliarelli parigino, era un locale gay conosciuto in tutta la grande Mela per i suoi spettacoli di cabaret, e per l'età media dei suoi frequentatori che era molto più bassa rispetto a locali come lo Stonewall.
Fermi tutti! I-io dovrei scrivere il copione di uno spettacolo per il Moulin Rouge? Cioè dovrei davvero andare in un locale dove dei ragazzi mi si strusciano contro tutto il tempo?E come potrei scrivere una storia d'amore, io non so nulla dell'amore, non l'ho nemmeno mai provato sulla mia pelle!
Un sorriso compassionevole e quasi dolce si dipinse sul volto di Artie che spostando le ruote della sua sedia si avvicinò a me facendo cenno di zittirmi, cosa che da lì a poco feci.
Blaine, tu credi nell'amore? Quell'amore..
E la sua pausa sembrava studiata, come per spingermi a continuare la sua frase, cosa che effettivamente feci senza nemmeno rendermene conto.
..vero, quell'amore unico, quel sentimento così speciale che ti lega ad una persona e ti rende schiavo delle emozioni.
Sam e Mike sorrisero e posarono ognuno una mano sulle mie spalle.
L'unica cosa di cui hai bisogno ora è un po' di coraggio, e autostima...
Artie mi guardò con uno sguardo che non prometteva nulla di buono.
..e so anche come fare per farteli acquistare.


Blame it on the goose, got you feeling loose
Blame it on Patron, got you in the zone
Blame it on the a-a-a-a-a-alcohol

Fu quel pomeriggio che per la prima volta nella mia vita capii il vero significato della parola 'sbornia' e, fu proprio quella sera che convinto dai tre ragazzi indossai uno dei migliori abiti di Mike che aveva pressappoco la mia stessa misura, e mi feci convincere da loro ad andare al Moulin Rouge, senza una storia, senza un appuntamento e con ormai quel retrogusto alcolico svanito che aveva lasciato in me solo un senso di leggerezza e vaga felicità.

Ed eccoci al Moulin Rouge, eravamo dentro il locale, seduti ad un tavolo, e dovetti ammettere arrivati a quel punto che mi ero fatto un'idea completamente sbagliata di quel posto: la pista era vuota, non un'anima viva osava spezzare quell'aria mistica provocata dal silenzio, fino a quando la sala non iniziò lentamente a riempirsi di nebbia..
No, non era nebbia: era un fumogeno! E a giudicare dalle espressioni tranquille dei miei accompagnatori doveva essere una cosa abituale.
Una voce calda e possente spezzò quel silenzio.
Benvenuti al Moulin Rouge!
Ecco l'uomo che comandava in quell'enorme bordello, Noah Puckerman, seguito dai suoi ballerini che entravano sulla pista, mentre le luci si abbassavano e la musica iniziava a farsi assordante. Fu in quel momento che tornai alla mia idea iniziale, quella del bordello, ed effettivamente fu proprio un bordello quello che mi si parò davanti.
Sam si avvicinò ulteriormente a me mentre delle chitarre elettriche iniziavano a scandire il ritmo della musica.

Come out Virginia, don't let me wait
You Catholic girls start much too late
Oh but sooner or later it comes down to fate
I might as well be the one


Il proprietario del Moulin Rouge, che tutti comunemente chiamavano 'Puck' iniziò a cantare con la sua voce roca, sensuale e penetrante, e dovetti ammettere che se il suo lavoro era quello di animare gli spiriti, ci riusciva benissimo.

Only the good die young
That's what I said
Only the good die young
Only the good die young

You might have heard I run with a dangerous crowd
We ain't too pretty we ain't too proud
We might be laughing a bit too loud
Oh but that never hurt no one

Vedi quelle due lì? La bionda e la ragazza dalla pelle olivastra?
Annuii, non potevo non vederle, ero gay vero, ma sapevo riconoscere la bellezza, e quelle due erano davvero da togliere il fiato.
 Loro sono le regine: se vedi un ragazzo etero, è qui solo esclusivamente per loro e si, se te lo stessi chiedendo io rientro in questa categoria.
Sorrisi ma poi mi fece spostare lo sguardo su una terza ragazza.. no, non era una ragazza, lui era uno delle attrazioni principali che il Moulin Rouge offriva: Unique, seguito a ruota dal mangiafuoco, Finn e Tina, la bellezza orientale.

Well your mother told you all that I could give you was a reputation
Oh she never cared for me
But did she ever say a prayer for me?
Whoa whoaa oh

Come out come out come out Virgina don't let me wait,
You Catholic girls start much too late
Sooner or later it comes down to fate
I might as well be the one,
You know that only the good die young

I'm telling you baby
You know that only the good die young
Only the good die young
Only the good
Only the good die young

Man mano che lo spettacolo andò avanti, Puck mostrò sempre di più il suo talento da intrattenitore, e, accerchiato dai suoi talentuosi ballerini continuò a mandare in subbuglio gli ormoni di coloro che ci circondavano, fino a quando non fu Artie, del quale non avevo nemmeno notato l'assenza, a chiamarci tutti e avvicinarci.
Sono riuscito ad aggirare Puckerman, avremo quell'appuntamento!
Vero, perché in tutto ciò non ho ancora spiegato qual'era il piano di Artie e Sam: convincere il più talentuoso ballerino di Puckerman, la stella di tutto il Moulin Rouge, a pressare il proprietario per mettere in scena il loro spettacolo, e ovviamente il lavoro sporco toccava a me, essendo di bell'aspetto, ed essendo anche il compositore dei pochi versi che eravamo riusciti a racimolare mentre cercavamo di far passare la sbornia.

Proprio mentre la canzone di Puckerman stava finendo, si udì un boato, e dei brillantini iniziarono a cadere dal centro della pista, che velocemente si andava svuotando, lasciando alcune ragazze vestite con aderenti calzamaglie nere ad ammiccare al pubblico. Sam mi toccò la gamba e ammiccò mentre spostava lo sguardo verso la pista.
Eccolo: il diamante di punta del Moulin Rouge!

Now put your hands up
Up in the club, we just broke up
I’m doing my own little thing

Un'espressione da angelo che nascondeva la passione del più focoso dei diavoli, un corpo sinuoso, coperto da un pantalone in pelle, degli stivali neri e lucidi, una maglietta aderente nera che lasciava scoperti i suoi bicipiti, e una collana brillante che sembrava una corona di spine comparata alla bellezza di quel corpo, alla bellezza di quel ragazzo che sembrava essere sceso dal paradiso -cosa in parte vera visto che era entrato calandosi giù da una specie di altalena; iniziò a muoversi, e i miei occhi non riuscirono nemmeno a catturare la bellezza e la profondità dei suoi movimenti, in quel momento non seppi decidere se era lui una divinità o ero quello che aveva preso un abbaglio colossale.

You decided to dip but now you wanna trip
Cuz another brother noticed me
I’m up on him, he up on me
Dont pay him any attention
Cuz i cried my tears, gave three good years
Ya can’t be mad at me

Un orgasmo paragonato al piacere che provai quella sera era una stupidaggine, quel ragazzo riuscì a farmi patire le pene dell'inferno, e contemporaneamente guardando quei suoi profondi occhi azzurri mi sentivo sollevato, come se finalmente avessi trovato il paradiso terrestre che noi tutti cerchiamo, la pace dei sensi, la luce alla fine del tunnel..
Tutto in quel corpo così piccolo e aggraziato, quel corpo che nonostante nascondesse le peggiori depravazioni di questo mondo, appariva così candido, puro, delicato e fragile.
Il mio credo era l'amore, era un sentimento vero, unico e speciale, ma fino a quel momento non mi era passata mai per la testa l'esistenza dell'amore a prima vista, fino a quel momento appunto, perché il mio cuore sbatteva forte contro la gabbia toracica, e la cosa che più mi doleva era il sapere che quel corpo apparteneva ad una persona completamente diversa da me, una persona che non avrebbe mai avuto collegamenti con il mio mondo.







***

Allora, cosa dire, sono tornato dopo mesi e mesi di assenza totale, onestamente stavo aspettando la giusta occasione, e quando poche sere fa ho visto per la prima volta il Moulin Rouge è stato un colpo di fulmine, il mio 'I've been looking for you forever' e allora ho iniziato a pensare a questa FF, e finalmente l'ho iniziata;
Ho deciso inanzitutto di cambiare epoca e ambientazione in modo da poter dare un'interpretazione sostanzialmente diversa, e se avessi lasciato ambientazione e contesto uguali non avrebbe avuto lo stesso effetto.
All'inizio, quando nomino i 'Moti di Stonewall mi riferisco ai movimenti rivoluzionari che iniziarono la notte del  27 giugno 1969 quando la polizia irruppe nel bar chiamato "Stonewall Inn". "Stonewall" è generalmente considerato da un punto di vista simbolico il momento di nascita del movimento di liberazione gay moderno in tutto il mondo. #WikipediaDocet (e per ulteriori chiarimenti vi rimando qui)
E nulla, non so proprio cos'altro aggiungere, fondamentalmente perché voglio pubblicare e non stare più qui a delirare su questo capitolo che ho riletto già tre volte.
Percui, spero che la lettura sia stata di vostro gradimento, e se volete, lasciare un commento; alla prossima!

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Capitolo 2
*** Here we are, again. ***


Here we are again



Moulin Rouge.

Here we are, again.


Ero ancora folgorato dalla bellezza del ragazzo che si agitava al centro della pista, quel ragazzo dalla bellezza celestiale, quel ragazzo che in meno di sessanta secondi si era fatto spazio nel mio cuore. Deglutii a vuoto rapito dai suoi movimenti, mentre lui era seguito dalle sue collaboratrici in quella danza così sensuale e peccaminosa, mentre un turbinio di uomini interessati gli si muovevano attorno danzando in modo concentrico e donandogli le attenzioni più scandalose, come palpate di pessimo gusto a quel sedere così favoloso, o ampi movimenti di bacino contro la sua schiena.
E la cosa che più mi rattristava era il suo atteggiamento: quel ragazzo era incurante di tutto, li lasciava fare senza mettere freno ai loro abusi, ma infondo era il suo lavoro, ed era proprio questo che non riuscivo a spiegarmi, come poteva una persona comune accettare un lavoro così degradante?

«Blaine! Dopo lo spettacolo, sono riuscito ad organizzarti un incontro privato con Kurt, voi due da soli!»
Sfortunatamente però, quel giorno c'era anche un'altra persona che doveva incontrare Kurt: il finanziatore, un uomo che a causa di alcune scelte fortuite in campo economico attuate dalla sua famiglia era riuscito a creare un impero duraturo basato su capitali azionari e quote nelle più importanti imprese dell'epoca; ed era proprio da quell'uomo che Noah Puckerman si era diretto.
Si avvicinò a lui e disse pressapoco le stesse frasi che Artie aveva detto a me.
«Signor Karofsky¹, so che è impaziente di incontrare uno dei nostri ragazzi ed è per questo che le ho organizzato un incontro privato con il nostro ballerino migliore non appena sarà finito lo spettacolo, nel 'Lama', voi due da soli.»
Ebbene sì, perché come il Moulin Rouge francese aveva un enorme locale a forma di elefante che lo contraddistingueva, Kurt aveva scelto come animale simbolo un lama, che aveva pressapoco la stessa funzione del primo, ovvero la stanza di Kurt, nonché luogo dove portava l'uomo prescelto, ogni sera.

«Noi due.. da soli?»
«Esatto, completamente soli!»

***²

Ogni sera era sempre la stessa storia: ballava, riceveva applausi, sceglieva il ragazzo che gli sembrava più carino e passavano la notte insieme; e doveva ammettere che se le cose fossero continuate così il suo sogno non si sarebbe realizzato mai: Kurt voleva essere un attore, un vero attore, recitare in un teatro con un vero pubblico, una vera parte, non voleva nient'altro dalla vita.

Cuz if you liked it then you should have put a ring on it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Don’t be mad once you see that he want it
If you liked it then you shoulda put a ring on it

Ed ecco la parte in cui Noah arrivava con gli anelli, doveva solo prenderli e guardarli disgustato, anche se nel profondo tutto quello che voleva era un anello al dito, ma non poteva permettersi questo lusso, non avrebbe mai trovato una persona così stupida da amarlo e lasciargli continuare il suo lavoro. Il suo lavoro, proprio in quel momento si ricordò del discorso che aveva fatto con Puckerman poche ore prima, riguardo ad un uomo interessato a lui e alla possibilità di fare del Moulin Rouge un vero e proprio teatro, dove avere il suo debutto.
«Noah, il finanziatore è qui?»
«Ti ho mai deluso piccoletto?»
Puckerman rispose prontamente stringendosi a lui mentre ballavano al centro della pista, continuando il teatrino degli anelli e dei rifiuti.
In quel momento, Sam si era alzato e sbattendo contro la guardia del corpo del finanziatore, cadde a terra porgendo poi la mano a quest'ultimo chiedendo un aiuto ad alzarsi.
Noah osservò di sfuggita la scena e quando Kurt gli chiese chi fosse il finanziatore, lui risposte preoccupato.
«L'uomo a cui quello sciagurato di Evans sta porgendo la mano!»
Blaine vedendo Sam a terra, e realizzando che l'altro ragazzo non lo avrebbe aiutato, si alzò e porse la mano al biondo per aiutarlo ad alzarsi.
Kurt osservò i due incuriosito, doveva ammettere che il finanziatore era davvero un bel ragazzo.
«Sei sicuro Noah?»
«Certo che lo sono, e ora abbassati!»
I due si inginocchiarono mentre dei mantelli li coprivano, avevano appena il tempo di cambiarsi per la seconda parte del numero.
«Sei proprio sicuro che sia interessato ad investire?»
«Porcelain, dopo aver passato la notte con te ci metterei la mano sul fuoco!»
Kurt abbozzò un sorriso mentre si cambiava la maglia, per indossare una camicia di velluto e la giacca nera.
«E sai che tipo preferisce? La checca indifesa? L'attivo procace? Oppure il diavolo tentatore?»
Le sue espressioni cambiavano a seconda delle domande, e così quelle del suo interlocutore intento anche lui a cambiarsi.
«Direi diavolo tentatore, ma ricorda che dovrai recitare questo ruolo al meglio, consideralo un provino, e quando lo avrai superato, avrai finalmente il tuo spettacolo in un vero teatro, con un vero pubblico, e tu sarai..»
«..un vero attore»
Sorrisero dolci, dopotutto Noah voleva bene a Kurt, più che ad ogni altro membro del suo locale, perché infondo Kurt era il più piccolo e gracile, la sua punta di diamante, la cosa più preziosa che aveva.
Si alzarono contemporaneamente alla caduta dei veli mostrando i loro smoking, ballando fino a quando Puck non lasciò l'altro solo sul palco ad intonare il ritornello, proprio mentre Abrams sulla sua ingombrante sedia a rotelle provava ad avvicinarsi; probabilmente voleva proporgli un altro di quei suoi giovani artisti talentuosi e squattrinati.
Decise tranquillo di ignorarlo, mentre ballando la sua danza sensuale con ampi movimenti del bacino, si avvicinava al tavolo dove Blaine era seduto con Sam e Mike.

Cuz if you liked it then you should have put a ring on it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Don’t be mad once you see that he want it
If you liked it then you shoulda put a ring on it

Guardò verso il ragazzo ricciolino e si avvicinò a lui per sussurrare sensuale nel suo orecchio.

«Credo proprio che voi stiate aspettando me»
Si girò così verso il pubblico che era rimasto lì a fissare le sue curve, e con un sorrisetto beffardo si rivolse a tutta la platea.
«Sono io che scelgo qui, no?»
Un boato di approvazione dal pubblico, mentre lui tornava a girarsi verso Blaine, e dopo un intenso sguardo gli porse le mani.
«Balliamo!»
Blaine non se lo fece ripetere due volte, e prese le mani dell'altro sentì un profondo calore scuoterlo dentro. I due si sorrisero; voleva morire nei suoi occhi, voleva affondare le labbra sulle sue, voleva rivelare i propri sentimenti ad un ragazzo che vendeva il proprio corpo.. come poteva essere così stupido?
Artie che era riuscito a tornare al tavolo guardò Kurt che non gli lasciò nemmeno il tempo di parlare, ammiccandogli e portando Blaine con se verso la pista.
«Non preoccuparti Artie, ci penso io a lui!»
«Vai e stendilo con la tua voce e il tuo cuore pieno di amore!»

«Quel ragazzo se la cava egregiamente a ballare..»
Constatò Mike leggermente deluso e indispettito, ma il sorriso soddisfatto di Sam lo fece demordere.
«Ve l'ho detto io che è un genio!»
Artie sembrava entusiasta, anche perché Blaine stava andando benissimo, ballava molto bene e anche Puck dall'altra parte della sala dovette riconoscere il suo talento -complice il fatto che non lo aveva realmente riconosciuto.
«Siete gentile ad interessarvi al nostro spettacolo!»
Constatò Kurt tra un passo e l'altro, mentre Blaine era ancora scioccato a causa della situazione in cui si trovava, e per l'essere a contatto con la persona che sentiva di amare.
«O-oh.. per me è un onore essere coinvolto, sempre che vi piaccia quello che faccio, ovviamente.»
Kurt lo guardò divertito e si avvicinò posandogli una mano sul petto, e stringendosi a lui in un momento preciso del ballo.
«Sono certo che mi piacerà, sicuramente!»
«Artie mi ha detto che possiamo farlo in privato.. si insomma, che posso cantarle le mie canzoni in privato..»
Concluse Blaine con molta fretta, visto che la tensione gli stava facendo mancare lentamente il fiato.
«Oh.. delle canzoni in privato..»
Ridacchiò debolmente e si avvicinò poi alle sue labbra quasi sfiorandole.
«mi piace molto la musica, soprattutto se ascoltata in compagnia..»
Si allontanò infine da lui mentre la sua pedana veniva calata dall'altro, e lui tornava su, da dove era comparso all'inizio del suo numero.

Cuz if you liked it then you should have put a ring on it
If you liked it then you shoulda put a ring on it
Don’t be mad once you see that he want it
Oh no, ecco che tornavano quelle fitte alla testa, sentiva un dolore allucinante, come se il sangue smettesse di affluire; da quella posizione in alto poté notare l'espressione soddisfatta di Noah, e non se la sentiva, non poteva deluderlo in quel modo. Deglutì e provò a continuare la sua canzone, mancavano davvero le ultime parole.
If you liked it then you shoulda put a..

L'espressione di Noah cambiò radicalmente, lui sapeva, o perlomeno aveva una vaga idea di quello che stava per succedere, e lo stesso valeva per Finn, così mentre Kurt perdeva la presa e cadeva rovinosamente verso il pavimento il più alto fece un balzo in avanti in modo da prenderlo giusto in tempo. Si guardò attorno trovando solo lo sguardo apprensivo di Quinn che a sua volta guardava male Santana che stava sorridendo beffarda. Finn corse verso le quinte portando Kurt tra le braccia.
Una volta posato il più piccolo su un divano, Mercedes si avvicinò a loro con un bicchiere d'acqua che scoppiettava.
«Andiamo, fatemi spazio! Prendi questo dolcezza..»
Si avvicinò a Kurt con fare materno mentre a Finn toccava tornare di fuori e avvertire Puck che lo spettacolo doveva continuare.
Il ragazzo aprì gli occhi affaticato e prese il bicchiere dalle mani della mora per poi berlo tutto d'un sorso.
«s-scusate.. probabilmente ho preso un colpo di caldo.. o mi sono agitato troppo e.. e mi passerà questo mal di testa, tranquilli..»
Fortunatamente Kurt riuscì ad alzarsi dal divano, e dopo pochi secondi di pausa alzò lo sguardo verso Mercedes che sembrava visibilmente preoccupata. Le sorrise e poi si alzò andando verso i camerini.
«Forza, abbiamo un vestito da scegliere..»
La ragazza lo seguì provando a tirargli su il morale.
«Dai porcellana, con la protezione di un uomo ricco e influente come Karofsky la tua carriera di attore sarà bella che spianata!»
«Dici che ho fatto colpo sul finanziatore?»
Fermi un attimo, a lui cosa importava di aver fatto colpo? L'unica cosa importante era la sovvenzione, e di certo non erano i sentimenti, quelli non potevano esserci nel suo lavoro..
«Ovvio! E con il suo aiuto diventerai famoso in tutta Europa..»
Prima che la mente di Kurt potesse scappare lontana, la voce di Puck la trattenne lì con loro.
«Dolcetto mio, come ti senti!?»
Kurt si limitò a sorridere, e una volta avvicinato a Noah sentì la sua mano calda contro la guancia.
«Mi raccomando, il tuo compito di stasera è di estrema importanza, vedi di non fallire ok? Ne va del futuro di tutto il Moulin Rouge, e nulla deve andare storto..»

***

Ero in ansia: Artie e Sam mi avevano condotto fino alla stanza di Kurt, in un eccentrico palazzo a forma di.. cammello? che animale era quello?
Ma la cosa peggiore era che non sapevo come comportarmi, e l'essere nella camera da letto di Kurt di certo non aiutava.
Sentii la porta aprirsi e quindi istintivamente mi girai pentendomene subito: una visione che fece rizzare ogni singola fibra del mio corpo, non pensavo che vedere Kurt con solo degli aderenti boxer neri e una canotta del medesimo colore potesse essere così.. beh.. potesse farmi quell'effetto.
«Cosa ne pensate, questo posto è abbastanza adatto per allietarmi con la vostra musica?»
Sospirai ancora sconvolto dallo spettacolo che avevo davanti agli occhi e annuii debolmente, mentre Kurt si avvicinava al tavolino.
«Posso offrirle qualcosa? Magari dello champagne..»
Non potevo decisamente perdere tempo in convenevoli, stavo esplodendo dentro, sentivo il bisogno di scappare da quella stanza.
«Veramente gradirei andare dritto al sodo..»
Kurt restò titubante e dopo un 'Ah' uscito sottile dalle sue piccole labbra si avvicinò al letto, posandoci sopra un ginocchio con fare estremamente sensuale. Mi guardò accarezzandosi il ventre ancora coperto, come a provocarmi.
«Allora.. perché non venite qui? Così andiamo subito al sodo..»
«V-veramente preferirei farlo alzato..»
Un ennesimo 'Ah' mentre Kurt si alzava dal letto, allora mossi un piccolo passo verso di lui come per tranquillizzarlo.
«Ma lei non deve, sa.. a volte è una cosa lunga, e voglio solo che lei stia comodo..»
Stavo avvampando, mi sentivo le gote arrossate, e la gola ormai secca.
«Sa, sono molto moderno, e quello che faccio potrebbe risultarle strano.. ma se sarà aperto..»
Kurt era stranito sì, ma acconsentì e io mi spostai per la stanza provando a racimolare le idee, e mettere insieme delle rime.
Avevo trovato il verso perfetto- mi girai a guardarlo e si stava accarezzando la gamba in un modo così.. così dannatamente sensuale che la mia testa si svuotò di colpo, mentre gli occhi si bloccavano a rimirare i suoi movimenti.
Presi un forte respiro per provare a rilassarmi e, notandolo Kurt si alzò avvicinandosi.
«T-tranquillo.. è solo che a volte mi ci vuole un po' di tempo per.. beh.. trovare l'ispirazione..»
Non mi lasciò finire la frase che si avvicinò a me ammiccando. Fu una questione di pochi secondi e sentii la sua mano stringere il mio pacco.
Sussultai.
«Era questa l'ispirazione che cercava?»
Sussurrò sensuale contro il mio collo, per poi spingermi verso il letto; sconvolto come ero non ebbi la forza di controbattere e mi lasciai cadere su quest'ultimo.
Era su di me, sentivo il suo sedere premere contro il mio bacino.
«Facciamo l'amore..»
Nella mia testa ci fu un black-out totale, avevo appena smesso di pensare a qualsiasi cosa. Sentii le sue labbra soffici contro le mie, e contemporaneamente le sue mani che vagavano sul mio petto, fino a sfilare alcuni bottoni della mia camicia, e quest'ultima dai pantaloni.
«N-non possiamo..»
«Coraggio.. ecco la sua ispirazione! La senta! La liberi tutta!»
Un colpo di aria gelida pervase le mie parti intime, e dovetti dedurre a quel punto che ormai aveva calato i pantaloni.
«Ma è e-enorme..»
Si, con quel suo commento avevo la conferma di quel mio pensiero.

Mi guardò negli occhi e mi strattonò con forza avvicinando di nuovo le labbra alle mie.
«Voglio la vostra musica, adesso!»
Ansimai e lo spinsi di lato, giusto il necessario per permettermi di liberarmi dalle sue grinfie e scivolare giù dal letto. La prima cosa che feci a quel punto fu sistemarmi il pantalone, per poi deglutire davanti al suo sguardo scioccato.
«o-ok..»
Presi un forte sospiro e tornai ad incrociare lo sguardo con il suo.
«E-eccoci di nuovo..»
«Cosa..?»
Mi guardò stranito, ma decisi di ignorarlo e tornai ad intonare quei versi.
«Io vorrei che fossimo più di semplici amici..
Perciò non essere duro con me, che io ho paura che t-tu.. non sia mai soddisfatto..»
Fu in quel momento che Kurt capì il mio intento.
«Oh si musica.. queste parole sono così.. calde..»
Passò le mani lungo il proprio corpo fino a scoprire il ventre candido e glabro. Salì con le mani fino al collo accarezzandosi lentamente e io, indeciso continuai con i miei versi.
«E-eccoci di nuovo.. noi stiamo male come animali.. noi giochiamo a fingere..»
«Oh si.. calde.. siete così caldo..»
La sua voce sensuale sovrastava la mia, tant'è che ero indeciso se continuare o no, ma poi lo vidi rotolarsi sul letto fino al pavimento, e iniziare a strusciarsi contro un tappeto.
«Caldo.. siii.. molto caldo, tanto caldo, troooppo caldo!»
Non ne potevo più di tutto quell'imbarazzo: presi coraggio e alzai la mia voce intonando quegli stessi versi.

Here we go again I kinda wanna be more then friends³
So take it easy on me, I'm afraid you're never satisfied

Kurt si fermò a guardarmi sconvolto, e io davvero non riuscivo a capirne il motivo.

Ma dopotutto la mia canzone aveva sorbito l'effetto desiderato: avevo la sua attenzione su di me, e potevo continuare a cantargli i miei versi.

Here we go again, we're sick like animals we play pretend,
You're just a cannibal and I'm afraid I won't get out alive
No I won't sleep tonight..

La sua espressione mutò completamente, e lo vidi allentare la presa sul tappeto che stava stringendo con tanta forza, e restare lì seduto sul pavimento.
Sorrisi vedendolo lì steso, con un'espressione tale di un cucciolo smarrito che si guardava attorno cercando la propria mamma.

Oh oh
I want some more

Oh oh
What are you waiting for

Take a bite of my heart tonight..

Lentamente lui si alzò e io mi avvicinai porgendogli la mano.
Quando strinse la mia mano, proprio come era successo poco prima sulla pista da ballo, il mio cuore si fermò di colpo.
Lo aiutai a salire e il contatto tra i nostri corpi aumento.
Lo sentivo su di me, avevo le sue labbra a pochi centimetri, i suoi occhi angelici erano così grandi e spendenti da potermi specchiare dentro di essi. Con estrema riluttanza mi allontanai da lui per andare alla finestra della stanza, che apriva sul cortile esterno del locale.
Voltai lo sguardo verso di lui e il mio sorriso si fece istintivamente più grande, come se ogni secondo passato a guardare il suo volto fosse una motivazione valida in più per essere grato di ciò che avevo avuto nella mia vita.

Oh oh
I want some more..
Oh oh
What are you waiting for, what are you waiting for, take a bite of my heart tonight..

Kurt mi guardava a sua volta con uno sguardo molto intenso, uno sguardo che trasmetteva brividi e ne trasmette anche oggi solo a pensarci.
Posò le mani sulle mie e senza motivo apparente si strinse a me.
Feci scivolare via le mani posandole sui suoi fianchi, come per stringerlo saldo, e improvvisare sul momento alcuni passi ondulati e morbidi.

Here we are again, I feel the chemicals kicking in
It's getting heavy and I want run and hide, I want to run and hide

Deglutì e io con lui mentre osservavo il suo pomo muoversi.
Passò poco che sentii il suo mento posarsi sulla mia spalla, e istintivamente la mia mano salì fino ai suoi soffici capelli, che accarezzai lentamente.
Era fantastico: quando all'inizio della serata lo avevo visto per la prima volta, la mia unica preoccupazione era proprio l'impossibilità di avvicinarmi a lui, di poterlo toccare, di respirare il profumo del suo collo e bearmi della sensazione che sentivo quando sorrideva contro il mio orecchio, ma a quanto pare i miei sogni si stavano realizzando, anzi, la realtà era molto meglio di un qualsiasi sogno potessi fare.

Un colpo di calore; aprì gli occhi e tutto attorno a noi era cambiato, ancora oggi non saprei dire se quella era un'allucinazione, oppure ero svenuto e avevo immaginato tutto, ma mi sembrava di danzare tra le nuvole, lo tenevo stretto a me per paura che lui potesse cadere, e Kurt sembrava fare lo stesso: si stringeva a me con forza, lasciando la testa nell'incavo del mio collo, mentre la mia voce echeggiava ancora nella stanza.

I do it every time
You're killing me now,
And I won't be denied by you,
The animal inside of you

Alzò la testa fino a strofinare il naso contro il mio. Sorrisi appena a quel gesto e tornai con la mano lungo la sua schiena delicata, accarezzandolo piano senza staccare lo sguardo dai suoi occhi.
E lui faceva lo stesso, teneva le sue mani strette al livello delle mie scapole, il corpo premuto con forza contro il mio, e gli sguardi incatenati.

Hush hush, the world is quiet..

Sussurrai appena e mi vidi costretto a rompere quel contatto visivo sbattendo le palpebre.

Hush hush we both can't fight it..

Mi sentii tornare alla realtà: eravamo di nuovo nella sua stanza, io e lui. Kurt piegato leggermente verso il basso, e io piegato con lui che lo reggevo saldamente da dietro la schiena. L'ultima frase, non sapevo come andare avanti e andava bene così; incatenai nuovamente gli occhi con i suoi, mentre il desiderio di baciarlo si faceva dannatamente intenso, intendo come il bisogno di respirare, ma non potevo certo fare una mossa così azzardata, già, ero davvero in un bel casino!

..It's us that made this mess, why can't you understand?







***

Note:
Karofsky¹: allora, ci tengo a precisare fin da subito che non ho nulla contro Dave e che non ci 'godo' a fargli fare la parte del cattivo, ho scelto lui e non altri per il semplice motivo che nel telefilm, oltre Blaine lui è l'unico a provare dei sentimenti per Kurt che vadano oltre la semplice amicizia, e quindi la mia scelta è ricaduta su di lui per il semplice fatto che lo sentivo giusto per questo ruolo, indipendentemente da una mia simpatia o antipatia nei suoi confronti.
***²: il mio intento iniziale, proprio come Christian nel film, era quello della narrazione in prima persona, ma alcune scene in cui Blaine non è fisicamente presente mi risulta impossibile poterle descrivere in prima persona, percui ho deciso di 'racchiudere' tra gli asterischi le parti in cui passo ad una narrazione in terza persona.
Animal³: sto cercando di usare sempre canzoni presenti nel telefilm, ma diciamo che la mia idea di Animal è leggermente stravolta, essendo questa scena piuttosto calma e particolare, ho optato per una versione acustica, ho cercato tra quelle dei Neon Trees se ce ne fosse una che mi soddisfacesse, ma alla fine quella che più si avvicina alla mia idea, è questa versione, di Darren per l'appunto.
Un'ultima cosa, per chi ha facebook e volesse, invito a mettere mi piace alla mia pagina, anche semplicemente per restare informati visto che ho intenzione di tornare a scrivere a pieno regime e questa non sarà l'unica storia di cui mi occuperò.
Alla prossima!




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