PARODIA DE IL CALICE DI FUOCO

di Aeris90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo primo ***
Capitolo 2: *** capitolo secondo ***
Capitolo 3: *** capitolo terzo ***
Capitolo 4: *** capitolo quarto ***
Capitolo 5: *** capitolo quinto ***
Capitolo 6: *** capitolo sesto ***
Capitolo 7: *** 7° Capitolo ***



Capitolo 1
*** capitolo primo ***


L'avevo già pubblicata dall'account della mia Beta... l'abbiamo riveduta e corretta per renderla un po' più carina.. l'autrice sono io e Daph mi corregge solo la grammatica ^^

 

 

 

 

Per Ale: che mi fa sempre adorare la magia^^

 

PARODIA DE “IL CALICE DI FUOCO” di Aeris90

Capitolo primo

 

Little Hangleton, Casa Riddle ore 1.30 am

 

Una voce spettrale che proveniva da una poltrona disse:

- ...ehi Codaliscia… se dovemo organizzà per ammazzare Potter, o no? Mica si può lascià in libertà un essere simile…-.

Un “uomo” (se così si può chiamare) con una faccia orribile e con un dito in meno torse le mani e rispose -...Padrone ma voi siete ancora troppo poco potente per poter ammazzare quel rompicoglioni imbecille di Potter… non è nelle vostre capacità… io ho convissuto con lui a Hogwarts… è così logorroico che vi passerebbe la voglia di ammazzarlo…-

La voce non rispose… intanto il vecchio custode di casa Riddle (un grande impiccione a mio parere), sentendo quei rumori e pensando forse a due ladri, cominciò ad avvicinarsi alla porta della camera dalla quale provenivano i rumori…

Vide un uomo parlare con una poltrona e vide Codaliscia lì vicino a cazzeggiare e a guardare un giornaletto porno…

Sentì qualcosa strisciargli vicino alle gambe, sobbalzò e non riuscì a tenere un urlo... era un serpente!

La voce della poltrona disse -Codaliscia smetti di fare il pervertito e vai a vedere chi è che interrompe i miei piani di morte…-

Codaliscia aprì la porta ed entrò il serpente.

La voce affermò -Nagini dice che c’è uno sporco Babbano qui fuori… fallo entrare…-.

Il custode entrò, vide un bagliore di luce verde e poi non vide più nulla (chissà perchè…).

La voce continuò, noncurante del cadavere che giaceva beatamente sul pavimento: -...Allora secondo me per ammazzare Potter…-

 

Privet Drive,4 casa di Potty-potter

 

Intanto a Privet Drive il suddetto Potter si svegliò con un balzo, scese dal letto, poiché gli faceva male la cicatrice, ma trovò solo un solido muro…

-ma chi diamine ha messo questo muro accanto al mio letto??- imprecò a bassa voce.

Poi, dopo essersi ricordato che dal suo letto si scende verso sinistra e non verso destra, si alzò e si mise davanti allo specchio…

Il dolore alla cicatrice era sparito.. forse perché si era mischiato con quello che aveva a tutto il corpo per la botta che aveva dato al muro.

Si sedette alla scrivania e finì di scrivere la lettera al suo padrino Sirius…

Quando la finì mise il nome in bella vista sulla busta (tanto mica era ricercato, no?) e aspettò il ritorno di Edvige, la sua civetta, che aveva preferito uscire di notte al freddo piuttosto che stare con lui per più di dieci minuti.

Harry si mise a guardare fuori alla ricerca del bagliore ma non vide nessun oggetto volante…

Si riaddormentò sulla scrivania e si svegliò quando era ora di scendere giù a colazione.

 

Quando scese, come al solito, nessuno lo degnò di uno sguardo… si sedette e gli fu messo davanti un piatto di cibo per criceti, ultimamente a casa Dursley lo stavano sempre trattando come un animale… il giorno prima gli era toccato mangiare una scatoletta per cani dall’odore per niente invitante…

Harry non ci fece caso.. da quando aveva capito cosa stava succedendo aveva mandato gufi a tutti i suoi amici (che poi sono 4)  con richieste di aiuto..

Da casa di Ron erano arrivati dei pasticcini e da casa di Hermione erano arrivati solo pacchi di dentifricio contro le carie… (i suoi genitori facevano i dentisti) da Sirius era arrivata una torta… (io mi sono sempre chiesta come un fuggitivo possa recuperare una torta…)e da casa di Hagrid, il guardiacaccia, erano arrivati sassi travestiti da biscotti… nessuno sapeva che in realtà Hagrid fosse un bravo cuoco, solo che Harry gli stava altamente sulle palle…

 

Non appena Harry prese il primo semino in mano con aria scettica, suonò il campanello. Zio Vernon, neanche fosse stato ad una gara di velocità, corse verso la porta, e dopo aver chiacchierato col postino tornò incazzato nero in cucina.

- Tu!- abbaiò ad Harry - In salotto!-.

Harry, lo seguì e non fece in tempo ad entrare in salotto che zio Vernon gli sventolò qualcosa che era stato riempito con bustine di preservativi.

- Ti è arrivato questo!- urlò lo zio - Ci sta il tuo nome sopra! Il postino continuava a ridere! Che diavolo vi insegnano in quella scuola di pervertiti fradici?-.

Appena Harry fece per prendere la busta, lo zio l’aprì e lesse ad alta voce:

 

Cari Signori

Non ci conosciamo, ma sono sicura al 15% che Harry vi abbia parlato di mio figlio Ron.

Sono sicura del restante 85% che Harry vi abbia annunciato che si terrà la finale della coppa del mondo qui, e mio marito ha trovato i biglietti anche per lui. Saremo responsabili di ogni cosa gli accadrà, e saremmo felici di accompagnarlo al treno per Hogwarts.

Mandateci la risposta per via normale perché i postini non sanno nemmeno arrivarci in quella villa strepitosa che è la nostra casa.

                                                                             Sinceramente vostra Molly Weasley

 

P.S. spero che i nostri preservativi vadano bene, non so perché ma li avevano descritti a mio marito come francapalli, che erano quadrati col bordo a zigzag. Abbiamo messo tutti quelli che ci avevano regalato dopo la nascita di Percy... ma Arthur non sapeva come si adoperavano.

 

Zio Vernon appena finì di leggere si infilò con un gesto repentino la lettera in bocca, e cominciò a masticare con un ghigno sadico sulle labbra.

Harry si mise in ginocchio, con gli occhi pieni di lacrime e le mani giunte - Ci posso andare?-

Zio Vernon gli sorrise come non aveva mai fatto. Era un sorriso dolcissimo, che Harry non aveva mai visto sulle labbra dello zio, a parte quando vedeva il piccolo Dudley giocare con le macchinine.

- No!- gli rispose, sempre col sorriso sulle labbra, dandogli un buffetto.

Harry scoppiò a piangere.

Zia Petunia coprì le orecchie di Dudley, ma il pianto cominciava ad aumentare di volume.

- Vernon, digli qualcosa!- fece la moglie, che stava spiaccicando la testa del figlio nell’intento di non fargli sentire quegli urli disumani.

Zio Vernon prese una pentola e la sbatté sulla testa del nipote, che non ne voleva sapere di smettere. Allora prese le cesoie per il giardino e fece per avvicinarsi, ma Harry corse e si chiuse in camera sua, continuando a piangere come un pazzo.

 

Era sera. In Privet Drive non passava nessuno. I vicini della casa Dursley avevano preso stranamente tutti lo stesso aereo per lo stesso posto. Il motivo era il nipote dei proprietari di casa, che piangeva, urlava e si dimenava come non aveva mai fatto in tutta la sua vita.

I Dursley volevano dormire, ma non ci riuscirono. Nonostante zia Petunia continuasse a dire al marito di dire qualcosa ad Harry, lui non l’ascoltava.

Passarono la notte in bianco, a guardarsi a vicenda.

 

La mattina dopo, Harry non si era ancora stancato. Smise solo quando vide un puntino bianco sul tetto dei vicini, che aveva in bocca una lettera e le ali sulle orecchie.

Harry urlò - Edvige!- e la civetta si catapultò come una freccia nella camera del ragazzo, lasciando una forma sferica sul vetro della finestra.

Quattrocchi le strappò con forza la lettera dal becco, e la aprì con furia.

 

Harry, papà ha i biglietti! Verrai da noi a vedere la partita! Ti verremo a prendere, che lo vogliano o no, anche se mamma ha insistito per mandarti quella lettera. In realtà pensavo fosse euforica per aver trovato qualcuno a cui affibbiare i suoi quadrotti zigzagati. Non so cosa siano, e neanche lei, se se ne è voluta liberare. Boh,chi capisce mia mamma è bravo!

Se vuoi farti strappare le mutande da Percy, parla di Estero.

                                                                                                          A presto Ron.

 

Harry, felice come non mai alla prospettiva di un Percy particolarmente accattivante con le sue mutande in mano, prese una piuma e scrisse, velocemente

 

Allora sbrigatevi. Ciao

 

Piegò la lettera e la diede ad Edwige.

 

 

Privet Drive, 4 casa di Potty-potty prima della partenza.

 

Alle 12 del giorno dopo, Harry aveva già in un angolo tutti i suoi averi. Aveva spulciato in ogni nascondiglio della sua camera, ma come ricordino aveva lasciato un tubetto di dentifricio a Dudley, nella speranza che lo sapesse usare.

L’atmosfera a casa era tesa. Zio Vernon camminava avanti e indietro come un pazzo, e continuava a chiedere l’ora alla moglie, nonostante sapeva che tutti sarebbero arrivati alle cinque.

- Vengono in macchina?- abbaiò in direzione di Harry.

- E che ne so io?- rispose il ragazzo, aggrottando le sopracciglia.

Zia Petunia continuava a riordinare i cuscini dei divani nevroticamente, Dudley camminava per casa attaccato al muro e Harry guardava fuori dalla finestra.

Erano le cinque e tre minuti.

- Sono in ritard... ooooooh!- urlò zio Vernon, scaraventato all’indietro da una caterva di fumo bianco proveniente dal fuoco elettrico.

 

- Ciao!- disse un omuncolo alto con i capelli rossi, e tutto ricoperto di polvere bianca - Mi chiamo Arthur Weasley!-

Vernon gli si avvicinò - CHI SIETE, VOI!!-

Arthur sorrise - L’ho detto, sono Arthur Weasley!-

Vernon ripeté - CHI SIETE VOOOOOOOOI!- con un tono che per lui doveva sembrare mistico.

Si avvicinarono due ragazzi uguali fino alle unghie delle mani, che lo guardarono sorridendo - Ciao, noi siamo Fred e George!-

Vernon aveva la lingua da fuori come i cani, per la fatica, - Chi s...iee...te vooooi.....zzz...zzz...- “cervello disconnesso”. La testa gli cadde a ciondoloni in avanti, e Dudley con un - Papà!!- allarmato raggiunse il padre. Ma a metà strada vide una caramella dalla carta colorata e se la ficcò subito in bocca, senza far caso al padre che era svenuto con la lingua da fuori.

Zia Petunia si lanciò sul marito, che ormai era caduto, e sentì un urlo che fece girare tutti.

Dudley cominciò a tossire, mentre gli usciva dalla bocca una fascia spugnosa violetta, che continuava ad allungarsi.

Scoppiarono tutti a ridere meno che il sig.Weasley e zia Petunia, che svenne accanto al marito.

Dudley cominciò a piangere nello stesso modo di Harry il giorno prima, e urlava perché più si tirava la cosa violetta, che poi era la sua lingua, e più ovviamente si faceva male.

Il sig.Weasley prese la cosa violetta, che aveva raggiunto la lunghezza di un metro e mezzo, e cominciò ad arrotolarla. Poi prese le cesoie che Vernon aveva usato il giorno prima con harry e gli diede un taglio netto.

Agguantò i figli ed Harry prima che il ciccione si potesse rendere conto che gli avevano tagliato la lingua, e corse nel fuoco urlando “La tana!!”.

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Capitolo 2
*** capitolo secondo ***


grazie a London per la sua recensione solitaria.... (sigh sob)

 

 

 

 

Capitolo secondo

 

 

Viaggio verso la Tana

 

 

Harry sentì il suo povero corpicino venire sbattuto da una parte all’altra della canna del camino e, quando atterrò nella cucina dei Weasley, era tutto sporco e maleodorante…

La signora Weasley, che aveva fondato una setta con la figlia in onore di Harry, si alzò ed andò ad aiutare Harry nel rialzarsi.

Naturalmente lasciò che i figli e il marito si alzassero da soli.

-Harry!- disse una voce.

Il ragazzo alzò gli occhi e vide Hermione, quella del dentifricio, salutarlo dalla porta con in braccio una specie di palla di pelo ( e lardo, oserei dire) che lei ancora si ostinava a chiamare gatto.

Il signor Weasley raccontò alla moglie della caramella di Fred e George  e lei li mise in punizione nei secoli dei secoli amen.

I gemelli pur di non sentirsi la solita solfa sul “redimersi dalla cattiva strada” ecc. si offrirono volontari di accompagnare Harry nella sua nuova stanza, ma la madre gonfiandosi come un rospo per la rabbia glielo vietò “dolcemente” e quindi furono Ron, Ginny, la sorella di Ron  stra innamorata di Harry, ed Hermione ad accompagnarlo.

Era sicuro di aver sentito dire alla signora Weasley qualcosa come “tiri fischi Weasley” e chiese a Ron di cosa si parlasse.

-“tiri vispi Weasley”- lo corresse il roscio. -mentre mamma riordinava la stanza dei gemelli ha trovato un sacco di roba figa che lei non ha classificato come tale e quindi si è incazzata come un toro davanti ad una tovaglia rossa e li ha puniti nei secoli dei secoli amen.-

-capisco…- disse Harry, anche se non ne era sicuro.

Mentre passavano davanti alla stanza di Percy il ragazzo si affacciò e disse: -scusate ma che fate tutto sto casino voi… devo lavorare!-.

-ah Percy non rompere! Qui si sta solo salendo le scale e non dirmi che i calderoni sono più importanti di Harry- disse Ginny.

Percy guardò Harry e disse: -vabbè ma se dovete solo salire le scale fatelo in silenzio io ho un lavoro importantissimo da portare a termine… -

-...cacacazzi…- sussurrò Ron e poi disse: -dai andiamo!-

Harry intanto era incazzato con se stesso per aver perso l’occasione di farsi togliere le mutande da Percy e quindi stette zitto…

Arrivarono in camera e sentirono le urla della signora Weasley arrivare fin lassù.

-voi… io vi diseredo come figli! Nessuno dei vostri fratelli più grandi ha mai creato questi problemi quando aveva la vostra età.. certo Percy è un asociale rompicoglioni, Bill è un fricchettone e Charlie un matto fissato con i draghi ma almeno non hanno mai gonfiato la lingua di nessuno!- urlò la voce della mamma di Ron.

-è bello sapere che mamma mi considera un fricchettone…- disse una voce.

Tutti sobbalzarono e videro un ragazzo con i capelli lunghi e rossi salutarli.

-ciao io sono Bill… il fricchettone di casa…- disse.

-ed io sono Charlie.. il matto fissato con i draghi- aggiunse una seconda voce, seguita poi da un corpo.

Harry salutò entrambi.

Ron disse: -allora, ragazzi andiamo… mamma adesso si sarà calmata…-

Scesero in cucina e la signora Weasley disse: -ah che bravi siete venuti a dare una mano… allora apparecchiate! Bill, Charlie mettete tavoli e tovaglie in giro e per l’amor di Dio non fate casino che sennò i vicini rompono, eh? Ron, Harry voi apparecchiate.. ecco le posate e non rompete se ve le lancio, ok?-

Detto questo circa un dozzina di coltelli forchette cucchiai e quant’altro volò verso Harry e Ron che, Dio solo sa come, li schivarono e li portarono fuori…

Bill e Charlie intanto stavano facendo una lotta di tavoli con Fred e George che, nonostante fossero in punizione, avevano ancora voglia di scherzare.

Il tutto finì quando da una finestra si affacciò Percy dicendo: -se non la smettete con questo baccano sarò costretto a scendere e a dire tutto alla mamma…-

-Per, non rompere eh? Torna dai tuoi calderoni…- disse Bill, ma decise comunque di sistemare il tavolo ed il fratello fece lo stesso.

I gemelli ci rimasero un po’ male per la fine prematura della lotta tanto da aiutare addirittura ad apparecchiare..

La cena era squisita… però praticamente i ¾ del cibo andarono ad Harry perché la mamma di Ron( e di tutta quell’altra caterva di gente) si preoccupava per la sua nutrizione…

-sembra che ti abbiano dato cibo per animali ultimamente…- disse.

Harry non rispose, aveva la bocca troppo piena.

Intanto la signora Weasley distolse il suo sguardo dal suo adorato Harry per dedicarsi al figlio Bill.

-ah, fricchettò! che schifo quell’orecchino.. e quei capelli! Mamma mia permettimi di tagliarteli!- disse.

-no mamma non ci provare i capelli sono i miei e nessuno li può toccare…-rispose Bill.

-ma sono così brutti… staresti così bene con la boccia! Non è vero Harry caro tesoro della signora Weasley bello di casa avessi te come figlio sarebbe meglio?-

Harry non rispose anche perché come prima aveva la bocca intasata di cibo e stava seguendo i discorsi di Charlie sul Quidditch.

-mamma mia sta coppa del mondo… sarebbe stato meglio fosse passata l’Inghilterra… abbiamo fatto certe figure di mer**.-

Harry deglutì un boccone enorme facendo un casino assurdo, ruttò e poi chiese:- cosa è successo?-

-i vampiri della Transilvania hanno morso tutti i nostri giocatori e quindi sembravano drogati e hanno perso 390 a 10... il Galles ha perso con l’Uganda e il Lussemburgo ha massacrato la scozia …-

-ragazzi ora basta parlare di Quidditch… io salterò molto lavoro per venire a vedere la partita… il mio capo-adorato, il signor Crouch - inchinò brevemente il capo - mi ha permesso di venire solo perché non ci sono appuntamenti importanti e quindi…-

Mentre parlava tutta la famiglia andò in dormiveglia come durante la lezione di Rüf a Hogwarts…

-questo è più logorroico di Harry- disse Fred a George.

-ragazzi… ora basta (-con questo tedio- dissero i gemelli in coro)- disse il signor Weasley  e lanciò un’occhiataccia ai figli e poi aggiunse: -domani ci dobbiamo alzare presto… tutti a nanna…-

La signora Weasley prese Harry in braccio e lo portò fino in camera sua… lo posò dolcemente sul letto e lo coprì dandogli un bacio.

Poi prese una vecchia tenda polverosa e la lanciò al figlio dicendo: -tieni e vedi di non disturbare Harry mentre dorme o ti farò pulire per terra con la lingua!-

 

Fine capitolo secondo

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Capitolo 3
*** capitolo terzo ***


grazie per le recensioni a:

Martel92

solembun

stellina 250

cele$te4ever

London...

Capitolo terzo

 

La Tana il giorno della partenza per la coppa del mondo…

 

 

Ai ragazzi sembrava di essersi appena messi a letto quando scendevano verso la cucina di casa Weasley per la prima colazione.

Non era ancora sorto il sole, c’era pochissima luce per le scale ed Harry se ne accorse benissimo perché inciampò sul gatto di Hermione e ruzzolò giu per le scale arrivando dritto dritto in cucina.

La signora Weasley aiutò a rialzarlo, impaurita perché forse si era fatto male, ma si sa.. Harry è d’acciaio…

Gli altri ragazzi arrivarono trattenendo a stento le risate.

La signora Weasley aveva preparato dei panini. Harry ne mangiò, naturalmente, il doppio rispetto agli altri. Quando arrivò il signor Weasley vestito di tutto punto come un babbano qualsiasi, uscirono per andare…

-dove andiamo, papà?- chiese Ron.

-è una sorpresa…- disse il signor Weasley, guardando con ansia una mappa del luogo.

-secondo me ci siamo persi…- disse Ginny.

-ma no… Ginny cara… sto solo cercando la strada più breve per non farvi affaticare…- rispose il padre, guardando la mappa, febbrilmente…

Cominciarono a camminare e dopo ore cominciarono a salire una collina.

-ecco, la passaporta dovrebbe trovarsi in cima a questa collina- disse il signor Weasley.

-passa che?- chiese Harry con una faccia incuriosita.

-è un oggetto che a nessun Babbano verrebbe in mente di toccare che ti trasporta verso un altro posto…-

“ma non si potrebbe più comodamente usare la metropolitana o il treno???” si chiese Harry.

Arrivarono in cima.

-mi sembra familiare questa collina- disse Fred.

Si girò e vide la Tana proprio dietro di loro.

-papà! Ci hai fatto fare ore di strada e chilometri fra i boschi per arrivare dietro casa?!- chiese il gemello con un lampo assassino negli occhi.

-ehm..- il signor Weasley era chiaramente imbarazzato.

-Arthur!- una voce salvò il signor Weasley da quell’imbarazzante situazione.

-Amos!- disse il signor Weasley salutando l’uomo che l’aveva chiamato.

-ragazzi… lui è Amos Diggory… e questo gran pezzo di ragazzo altri non può essere che il figlio..! Cedric!-

-lo conosciamo, papà- disse Ginny con gli occhi a cuoricino.

I ragazzi salutarono il bonazzo.. pardon, Cedric.. o meglio le ragazze salutarono Cedric sciogliendosi, Harry e Ron mossero una mano come stessero scacciando una mosca e Fred e George erano stati improvvisamente colpiti dalla brillantezza del sole che sorge…

-Arthur.. secondo te come è questa passaporta??- chiese il signor Diggory.

-mah… non saprei… ragazzi cominciamo a cercarla…- rispose il signor Weasley e poi si rivolse ai figli più Harry ed Hermione.

-Arthur ma sono tutti tuoi?- chiese Amos.

-no, no… fortunatamente no! Sono solo quelli coi capelli rossi come me… e non so manco tutti!! Ce n’ho altri tre a casa da sfamare e poi durante le vacanze arrivano sti altri due.. Hermione Granger, un babbana so-tutto-io, ed Harry Potter, si proprio lui…-

-oh ma che piacere…- disse Amos, stringendo le mani di Hermione ed Harry.

-papà, l’abbiamo trovata!- urlano i gemelli.

Portarono lì uno scarpone con su scritto: Weasley Diggory passaporta.

-beh si, credo sia questa…- adesso ci mettiamo tutti qui intorno e la tocchiamo.. prima o poi partirà.

Tutti toccarono lo scarpone tranne Harry, che forse stava ancora pensando a quanto fossero buoni i panini della signora Weasley.

Quando però il signor Weasley disse: -ecco stiamo per partire…- lui si buttò sulla passaporta a peso morto e si lasciò trascinare via.

 

Il campeggio

 

Non appena arrivati Amos e bonazzo andarono da una parte, invece i Weasley si diressero verso un uomo mezzo addormentato che era il proprietario del campeggio.

-salve…- disse il signor Weasley:- sono Arthur Weasley… dovrei avere prenotato una piazzola nel campeggio…-

-scusi, come ha detto di chiamarsi?-

-Arthur Weasley- ripetè il signore.

-ah si Weezly… ora ho trovato il suo nome… prego questa è la mappa del campeggio e fanno 40 sterline di anticipo-.

Il signor Weasley tirò fuori dalla tasca un po’ di denaro babbano e lo guardò un po’ storto.

-qualche problema?- chiese il signore del campeggio- lei non è il primo ad avere problemi col denaro…- disse poi quando il signor Weasley gli diede la somma che Harry gli aveva detto di prendere.

-un signore strambo con una sottana blu notte ha provato a pagarmi con delle piume di fagiano, poco fa ed un’altra signora vestita come se fosse halloween mi ha pagato con delle monete strane…- e mostrò dei galeoni.

-oblivion- disse una voce, seguita poi da un corpo che si era appena materializzato.

Era un mago con i pantaloni alla zuava, certamente era uno di quelli del ministero.

Il signore del campeggio aveva un aria svagata e mentre canticchiava “in una notte d’estate” de Le vibrazioni compresa di acuti, porse al signor Weasley il resto e la mappa del campeggio.

-buona permanenza…-disse interrompendo per un attimo il canto.

-ma cosa gli avete fatto?- chiese Ron al mago del ministero.

-gli abbiamo fatto un incantesimo di memoria.. il migliore quando ci sono occasioni come queste con i babbani e noi maghi mischiati insieme… e poi Ludo Bagman( quello che si occupa dell’ufficio per i giochi e gli sport magici) non mi aiuta… sta sempre in giro con la bacchetta in mano e urla le parole pluffa e bolide senza tregua…sembra un bambino…- rispose il mago e poi aggiunse: -ora devo andare… ho scoperto la tv babbana e non posso perdermi le puntate di beautiful, un posto al sole e sentieri.. forse oggi la trama si muoverà di un millimetro!- e si smaterializzò.

-ma Bagman lavora all’ufficio per gli sport magici e se ne va in giro ad urlare le parole 'pluffa e bolide'?!- chiese Ron scandalizzato.

-beh si… io non ho mai avuto il coraggio di dirgli nulla… mi trova sempre i biglietti per le partite di Quidditch… mica posso perde uno come lui!- rispose il signor Weasley.

Continuarono a camminare e dopo un bel po’ di tende multicolore e alcune con piscina (i maghi si fanno sempre riconoscere) il signor Weasley disse: -ecco la nostra piazzola…-

“weezly” c’era scritto.

Il signor Weasley (o weezly come preferite) tirò fuori tutto l’occorrente per montare una tenda e con l’aiuto (molto) di Hermione, che non aveva mai fatto campeggio, e  di Harry, che di solito durante le vacanze degli zii era lasciato legato fuori nel giardino di privet drive accudito da una dog-sitter, ci riuscirono quando ormai era ora di pranzo.

A quell’ora poi arrivarono gli altri Weasley che si erano svegliati comodamente più tardi e si erano appena smaterializzati.

-ci siamo appena materializzati, papà!- urlò Percy (all’anima della discrezione, questo è amico di Bagman).

-bravi… noi abbiamo appena finito di montare la tenda… fate un giro e vedete se vi piace…-

Harry aprì la tenda e… c’era tutto! La cucina, il bagno… tutto!

-adoro la magia…-disse con gli stessi occhi a cuoricino che avevano Hermione e Ginny quando avevano visto Cedric. (nota delle autrici: non abbiamo inventato nulla in questo pezzo.. nel film Daniel Radcliffe dice veramente questa frase con occhi sognanti… J)

-ragazzi.. che ne dite di prepararci un thè?? Potreste andare a sgobbare e a prendere l’acqua sotto il sole cocente mentre io me ne sto qui al fresco?? Grazie…-

I ragazzi presero pentole e bottiglie e si diressero verso la fontana indicata sulla mappa.

-ah si e mi raccomando niente magia! Che sennò è tutto più facile!- urlò il signor Weasley comodamente spaparanzato su una sdraio.

Per il campeggio i ragazzi incontrarono tutti i loro compagni di scuola ed anche Oliver Baston che era uscito da Hogwarts l’anno prima…

-Harry! Lo sai che sono raccattapalle ufficiale di una squadra di provincia poco conosciuta? Sono così contento!- disse quello con la faccia di un bambino che ha appena visto il mucchio di regali sotto l’albero.

I ragazzi salutarono Baston, naturalmente dopo avergli fatto i complimenti, e poco dopo videro la bandiera bulgara campeggiare davanti a loro…

-Krum!- esclamò Ron in preda all’eccitazione più profonda.

-chi??- chiesero Harry ed Hermione in coro.

-Krum! Viktor Krum! Il miglior cercatore del mondo!!!!!-

-avevo sempre pensato fossi gay ma non fino a questo punto…- disse Hermione, guardando il ragazzo: -e poi c’ha pure la faccia antipatica…- aggiunse, pensando in realtà “ma quanto poi esse bello da uno a mille?”

Dopo aver rimirato il bellissimo profilo del giocatore di Quidditch, arrivarono verso la fontana e vi trovarono una coda immensa… come se tutto il campeggio sentendo la voce del signor Weasley dire di prendere l’acqua si fossero ricordati all’improvviso che serviva anche a loro.

I tre ragazzi (il mitico trio, così li chiameremo per il resto della storia) si misero in coda aspettando il loro turno.

C’era un signore con una vestaglia da donna color rosa pallido con dei cuoricini rosa ed un altro mago che teneva in mano dei pantaloni.

Il mago dei pantaloni stava dicendo:-ehi senti questi sono da uomo, quella vestaglia è da donna…-

-no non è vero… l’ho comprata in un negozio babbano quindi i babbani lo portano…-

-no lo portano le donne babbane, idiota… questi sono da uomo..- e gli sventolò davanti al naso i pantaloni gessati che aveva in mano.

-quello schifo?? No grazie… mi stringerebbero tutto l’ambaradan… mia moglie non sarebbe contenta… io preferisco avere le mie parti intime all’aria, grazie…-

Hermione fu presa da un eccesso di riso isterico(quello tipo di picchiarello:ehehehehehe ecc) e dovette allontanarsi, quando tornò i due uomini se n’erano già andati.

Quando dopo fu il loro turno presero l’acqua e riempirono tutto quello che si erano portati.

Mentre tornavano indietro, Harry vide Cho Chang, una racchia mezza cinese cercatrice nella squadra di Corvonero, che a lui piaceva molto e quando la vide sorridere e salutarlo si versò un litro e mezzo di acqua addosso.

Hermione riprese la sua risata da picchiarello e Ron, imitandola, rise. Era ora che il suo amico-perfetto-Potter facesse una qualche ca**ata…

Quando tornarono alla tenda vi trovarono il signor Weasley che stava provando ad accendere un fuoco con dei fiammiferi…

La metà di quelli contenuti nel pacchetto giaceva a terra spezzata.

Il signor Weasley, invece, stava lì con la scatola in mano, non appena ne accese uno, invece di buttarlo nel fuoco disse: -che cariiino il fiammiferino, oh che beeeeellooo! Dite che scotta?? Boh…-il fiammifero si spense sulle sue dita e l’uomo lanciò un grido di dolore.

-faccia fare a me- disse Hermione, con la solita aria da so-tutto.

Prese il fiammifero, lo accese e lo buttò fra la legna e dopo un po’ un fuoco scoppiettante era  pronto a far bollire l’acqua per il te.

Quando questo fu pronto arrivò pure Ludo Bagman a scroccare un te…

-Arthur… che me la dai ‘na tazza de thè? Sto popo che a pezzi!-

-certo, caro Ludo…- rispose il signor Weasley.

Gli porse la tazza e l’uomo si mise lì sdraiato a sorseggiare il thè.

Poco dopo arrivò un altro uomo, vestito di tutto punto e salutò Ludo e il signor Weasley.

-salve, Barty…- dissero i due in coro.

-signor Crouch- disse Percy baciando i piedi dell’uomo e lucidandogli le scarpe…

-vuoi del thè, Barty?- chiese Ludo, come fosse suo il bollitore.

-no, grazie… devo andare… basta Weatherby… puoi continuare un’altra volta…-

Fred e George stavano distesi per terra per le risate a la faccia che Percy aveva fatto non aiutava i due a smettere.

Solo questa frase di Bagman riportò i gemelli alla realtà -allora ragazzi secondo voi chi vince??-

-secondo noi, l’Irlanda ma Krum prende il boccino…-

-volete scommettere…?- chiese Bagman tirando fuori un cappellino con scritto: punto snai.

-ma si scommettiamo… tutto ciò che abbiamo più un bacchetta finta di nostra invenzione-

-ragazzi non vi converrebbe puntare un po’ di meno… è tutto ciò che avete…- disse il signor Weasley.

-non rompere Arthur!- disse Bagman. -allora bellina quella bacchetta finta! La mostrerò a Zonko un giorno…-

I due Weasley sorrisero e dissero: -affare fatto!-

 

 

 

Fine capitolo terzo

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Capitolo 4
*** capitolo quarto ***


 

grazie per le recensioni a:

coccinella

solembun

PikolaMalfoy

lana19

London

 

ed ecco a voi il:

 

Capitolo quarto

 

Nello stadio per la coppa del mondo…

 

Il giorno dopo i ragazzi e il signor Weasley si svegliarono di buon’ora e, dopo aver fatto colazione si incamminarono verso lo stadio dove avrebbe avuto luogo la partita…

Per arrivarci avrebbero solo dovuto attraversare un boschetto che era proprio vicino alla loro piazzola.

Non appena arrivarono il signor Weasley venne fermato dalle urla di una strega del ministero.

-posti di prima classe…! Seconda stella a destra , questo è il cammino e poi dritto fino al mattino… poi la strada la trovi da te.. porta alla tribuna che non c’è…- disse la chiattona con il cartellino con su scritto “Star”.

-grazie…- disse il signor Weasley.

Salirono sulla tribuna, Harry aveva cominciato a rimirare il grande stadio, poiché non aveva mai visto niente di più grande. La sua contemplazione venne interrotta dalla voce strascicata di un uomo alle loro spalle, che col dito puntato alla “Nelson” stava letteralmente prendendo per il culo il Signor Weasley.

Caramell stava palesemente facendo lo gnorri, aspettando che Malfoy potesse sfottere alla grande il sig. Weasley, quando una creatura strana e bernoccolosa si avvicinò ad Harry.

- Dobby!!- urlò Harry, in direzione dell’”animale”.

- No, io non è Dobby, ma io lo conosce!-.

Hermione, mossa a compassione dalla creatura che purtroppo non era bella come lei, si chinò a guardarla più da vicino, e questa si coprì con una mossa repentina il volto.

-Aaaaaaaaaaaah!!- urlò l’animaletto, quando Hermione, pensando di aver fatto spaventare l’ennesimo essere vivente, riscosse Harry dai suoi pensieri, (era ancora imbambolato, convinto che avanti avesse Dobby) - Harry, Harry! Ma che ho, un brufolo nuovo sulla faccia? Le occhiaie? I capelli scompigliati? Il rossetto sbavato???-.

- No, Hermione, dolce luce dei miei occhi…- la fermò Ron - Lo sta spiegando, il perché ha urlato…-.

E in effetti la creatura, nota come elfo domestico, aveva attaccato un discorso alla Gigi Marzullo sulle vertigini e la paura.

Harry allora, preoccupato, si piegò verso l’elfo e gli chiese - Dobby, ma ora che hai lasciato i Malfoy dove vivi?-.

- IO-NON-è-DOBBY!- urlò l’elfo, sempre con le mani sulla faccia.

Hermione sbuffò e si girò dall’altra parte - Io proprio non la capisco questa tua mania di prendere in giro le persone… quasi quasi fondo un’associazione per difendere i diritti degli elfi domestici!-.

-si, brava Hermione.. tu sei la stella più lucente di tutto il creato… la ragazza più bella di tutta Hogwarts…- disse Ron.

Hermione neanche lo sentì perché stava già compilando la lista delle cose che le servivano per l’associazione.

-allora… mi servono spillette multicolore, cartoncini per fare i volantini e anche dei soldi, forse mi conviene rubarli a Harry…- disse a bassa voce Hermione.

-ehi, tu… perché parli come Gollum?- chiese l’elfo domestico.

-senti chi parla…- ribattè Hermione acida.

-hey, Dobby, perché non mi rispondi??- chiese Harry, con la faccia da cane bastonato e le lacrime agli occhi.

-IO-NON-è-DOBBY!!- urlò l’elfo incazzato nero…:- IO-è-WINKY.. io conosce Dobby perché andare a letto con lui… avere anche due figli ma lui non vuole riconoscere paternità…-

-si, si certo…- disse Hermione.

-taci, brutta Gollum- urlò l’elfa.

Hermione così si mise a piangere e Ron, che è veramente coraggioso, si mise a difenderla urlando ed inveendo contro l’elfa.

-vabbè, allora, Winky (se questo è il tuo vero nome, io sono ancora sicuro che tu sia Dobby) dimmi, che fine ha fatto Dobby??- chiese Harry.

-lui lavorare a Hogwarts…-

-oh ma che bellezza!- gli occhi di Harry cominciarono a brillare:- finalmente rivedrò il mio Dobby.. anche se l’ho visto prima ma non ha voluto ammettere di essere lui…-

*****

-EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH! ABBIAMO VINTOOOOOOOOO! CAMPIONI DEL MONDO…!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-urlarono un gruppo di irlandesi, poco dopo…

-ma che è già finita la partita??- chiese Ron, che stava ancora consolando Hermione.

-POOOPOPOPOPOPOOOOPOOOOOOOOOOOOOOPOOOPOPOPOPOPOOOOPOOOOOOOOOOOOOOOOO- gli irlandesi stavano facendo un trenino.

-ragazzi che partita spettacolare!- urlarono Fred e George, mentre tutti si dirigevano verso l’uscita dello stadio.

-eh si.. bellissima…- concordò il sig. Weasley.

Erano quasi arrivati alla tenda quando Harry inciampò ad una radice e per far smettere di ridere Hermione e Ron disse - Ho perso la bacchetta!.-

Hermione, che stava piegata in due dalle risate, gli disse - Si, si, Harry, non fare lo gnorri, dì che sei caduto e basta!-.

- No, ho veramente perso la bacchetta! E… tutti i soldi! L’omniocolo! La spilla dell’Irlanda! Ragazzi! Ho perso tutto!!!-.

Ron si frugò nelle tasche - Ehm… no, Harry, i soldi li tenevo io nel caso li perdessi… eccoli…- disse tutto rosso porgendogli un borsellino colmo di galeoni.

Harry li contò uno per uno - Mancano 7 galeoni e venticinque falci!-

Ron si rifrugò nelle tasche e gli disse - Si, nel caso mi perdevo il sacchetto… non si sa mai…-.

Hermione si girò, spaventata da un urlo acuto alle loro spalle.

- Stupeficium!!!!!- urlarono in coro una decina di auror in direzione di Harry, Ron ed Hermione schivò tutti gli attacchi con un triplo salto carpiato, atterrando in una posa alla Matrix.

Ron la guardava esterrefatto - Hermione, ma tu sai anche battere di scherma!-.

- No, Ron, era judo…- lo smontò la ragazza, togliendosi dell’invisibile polvere dalla spalla.

Il presidente dell’ufficio cooperazione magica internazionale, tale signor crouch, si avvicinò a loro con gli occhi spiritati e un’aria assassina - Chi è stato?? CHI DI VOI è STATO???-

Hermione scoppiò a piangere, Ron si precipitò ad abbracciarla ed Harry fece - A fare cosa?-.

- il marchio nero!- disse crouch.

- Il che??- chiese quell’ignorante di Harry, guardandosi intorno. Hermione, sempre piangendo, disse - è il marchio di Voldemort…-

- e chi li ha chiamati?- fece nuovamente crouch.

- chi?- chiese Harry.

- I mangiamorte!-.

- I che??-. chiese nuovamente Harry, disperato.

Hermione lo scansò con una fiancata molto sensuale (Ron lanciò un’occhiataccia all’amico occhialuto) e chiese a crouch - Mi scusi tanto, ma come può credere che lui…- indicò Harry - Harry Potter, possa aver invocato il marchio nero e i mangiamorte, sapendo che comunque non sa neanche cosa siano??-.

Il signor crouch si inchinò al cospetto della cicatrice, e con aria triste si scusò - Mi dispiace, non l’avevo visto! Vi manca qualcosa?-.

- Si!- fece Harry, che finalmente sapeva di cosa parlare - Ho perso la spilla dell’Irlanda, l’omniocolo e avevo perso anche i soldi ma li ho ritrovati…-.

- veramente è l’ultima cosa che ci saremmo aspettati che ritrovassi… disse il signor Weasley grattandosi la testa.

- Voi invece?-

- una borsetta con i trucchi e gli assorbenti interni babbani…-. Cominciò Hermione.

Ron, con l’aria da saputello, disse - Io ho perso tutte le paghette che mi davano i miei sin da quando avevo 5 anni… che ora ammontano più o meno a 30galeoni…-

- Si, vabbè, Ron…- disse il signor Weasley.

- Ah, io ho perso la bacchetta!-.

Disse con voce annoiata Harry.

- E NON CE LO DICI???- urlarono tutti i maghi presenti nella sala.

-beh non pensavo fosse una cosa tanto importante…-

-ma nooooooooo, non è importante… mica avrebbero potuto usare la bacchetta per evocare il marchio nero…-disse il signor crouch.

-signor crouch…-intrerruppe un uomo.

-si, mi dica William…-

-noi abbiamo trovato una bacchetta nel bosco….- e gliela mostrò.

-è la miaaaaaaaaaaaaaaaaa!-urlò Harry, con un gesto teatrale e gli occhi a cuoricino.

-ok, allora vediamo qual è stato l’ultimo incantesimo operato da questa bacchetta…

Allora, com’era l’incantesimo??mmm… bella bacchettina dimmi che incantesimi hai fatto stamattina…-

Ma niente…

-mmm sei un osso duro, eh?? Bacchettina dimmi un po’ cosa hai fatto mentre il tuo padrone ti aveva persa in un anfratto…-

Ma niente di niente…

-ci penso io!- disse il signor Weasley: -prior incantatio-

Dalla bacchetta fuoriuscì del fumo e la sagoma del marchio nero apparve nella stanza.

- vicino alla bacchetta abbiamo trovato quest’elfa…-aggiunse il signore chiamato William.

E lanciò Winky sul tavolo.

-Dobby!- urlò Harry.

Winky neanche lo sentì e si chiuse in un angolo della stanza con le orecchie attappate.

-winky, la mia elfa!- urlò Crouch.

-allora è sua!- urlò William.

-D’oh!- urlò Crouch.

-allora Winky per te questo significa… VESTITI!-

-nooooooooooooooooooo- urlò Winky….

 

Fine quarto capitolo

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Capitolo 5
*** capitolo quinto ***


grazie per le recensioni a:

lana19:cercherò di migliorare!!

solembun:grazie^^ ... Dobby non è molto calcolato nel film.. ma nella mia parodia ha il SUO POSTO D'ONORE!!

London:spero ti piaccia anche questo!!! :D

 

 

Capitolo quinto

Il giorno dopo il mitico trio e la famiglia Weasley decisero di tornare a casa. Il campeggio non era più un luogo sicuro come all’inizio…

Mentre uscivano il signore del campeggio li salutò canticchiando una stonata “Jingle Bells” e urlando - Oohohoh…-

Fred e George guardarono con aria apprensiva il padre, che disse - Si riprenderà, tranquilli… quando delle volte si fanno degli incantesimi di memoria e si fanno scordare grandi ricordi può succedere che i babbani si sentano spaesati… anche io una volta ho fatto dimenticare a vostra madre quando quella volta con la vicina di ca… ehm ehm - si schiarì la voce e si grattò la nuca, imbarazzato.

-  Cosa hai fatto, papà?- chiesero tutti i Weasley in coro.

- OBLIVION!- urlò Arthur.

I ragazzi cominciarono a intonare canzoni ed inni scout (“un cocoooomero tondo tondo… che voleva essere il più forte del mooondooo”).

Quando arrivarono a casa trovarono la signora Weasley in super stato di apprensione.

- Santi numi! Eccovi tornati… i miei tesorini…!-.

Salutò tutti i ragazzi, scusandosi per essere stata dura con loro e manifestò loro la propria paura di averli persi definitivamente.

Poi vide Harry, che era intento a seguire con lo sguardo il pendolo dell’orologio del soggiorno, e gli saltò addosso.

- Amore della signora Weasley!- urlò - …ho avuto tanta paura di averti persoooooo!! Menomale che ci sei… se avessi perso Ron o Bill non mi sarebbe importato.. ma tu si che sei importante per me… cuccioletto mio, come avrei fatto? A chi avrei fatto i maglioni più belli che le mie mani possono produrre? E a chi avrei mandato le mie mou fatte in casa mielose e dolci come i baci di Tristano e Isotta? E come avrei fatto a…-

- Mamma. BASTA. Harry è stanco e vuole dormire…- inventò Ginny, spuntata da dietro una poltrona.

Naturalmente i ragazzi erano tutti ancora scombussolati dall’incantesimo di memoria e non reagirono neanche.

Il signor Weasley prese il giornale del giorno dal tavolo e lesse l’articolo di Rita Skeeter…

- Dice che il servizio di sicurezza era inefficiente… le solite accuse al ministero… il ministero brancola nel buio... questa megera non smetterà mai di gettare fango sul nostro organo di governo!-

- Quella donna non smetterà mai fino a che farà notizia!!- disse Bill.

- Sono citato!!- urlò il signor Weasley in preda ad una crisi di panico.

- Nessun uomo del ministero ci da spiegazioni su quanto avvenuto su futuri provvedimenti. Un roscio del ministero ci ha detto che nessuno è stato ferito ma dalla sua camicia fuoriusciva una mano pendente…-

- Arthur!- urlò la signora Weasley.

- Ma cos…?? - si guardò la tasca- oh no! Avevo una bacchetta finta che si è trasformata in una mano di gomma…! Guarda, Molly!!-

- Oh mio Dio, Arthur! Ci mancava solo questa!!-

- …Tesoro scappo in ufficio… avranno bisogno di me!- disse Arthur.

- …vengo anche io!- urlò Percy - così consegnerò anche la recensione sui calderoni al mio adorato capo!!-

Il magnifico trio si trovava in camera di Ron e stavano parlando dell’ultimo avvenimento.

- Ragazzi vi devo dire una cosa che non vi ho ancora mai detto…- cominciò Harry.

-…sei gay?- chiese Hermione, già in preda alle lacrime -…oh, ma questo si sapeva da tanto!- aggiunse, asciugando le stesse con la manica della felpa rosa shocking.

-No, no, sono etero a tutti gli effetti ma sapete… sabato mi sono svegliato e mi faceva male la cicatrice…-.

-…e “sti ca**i” non ce lo metti?- chiese pigramente Ron, con uno sbadiglio.

- Ron! Che insensibile! Harry… forse ne devi parlare con Silente… forse le cicatrici fanno male anche a distanza di anni…-.

Percy e Arthur non furono quasi mai a casa, nella settimana che precedeva il ritorno a Hogwarts.

Harry Ron ed Hermione si prepararono a tornare a scuola e comprarono tutti i libri.

Il giorno della loro partenza Molly chiamò due taxi.

-ad Arthur hanno ritirato la patente… non gli danno più le macchine del ministero!!-

Caricarono i bauli con non poca fatica e arrivarono a King’s cross coperti di cacche di animali….

 Fine capitolo quinto

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Capitolo 6
*** capitolo sesto ***


 

grazie1000 per le recensioni a:

London: grazie di tutto...! anche se ora sicuramente nn potrai nè leggere nè recensire :( sei la mia lettrice + accanita!! spero che ad agosto tu tornerai:D

Lana19: sarebbe perchè c'erano tti gli animali in macchina e gli arrivavano tte le cacche addosso..in effetti nn si capiva molto :(

solembun : beh è uscito così... mi ricordo solo che ho riso anche io cm una scema ahahhaha

 

 

Capitolo sesto

 

Il tempo a Londra era stranamente brutto, diluviava e tirava un vento fortissimo.

Quando scesero dal taxi ringraziarono i due autisti babbani e si lanciarono nella stazione.

Arrivarono alla barriera: Harry andò per primo e sbattè al muro.

-…Ma cosa diavolo…??-

Guardò in alto e vide che erano i binari 7 e 8, tutti i Weasley ridevano e lo aiutarono a raggiungere gli altri due binari.

Arrivarono all’espresso di Hogwarts, al binario 9e ¾ e si salutarono.

- Grazie per averci ospitati, signora Weasley- disse Hermione salendo sul treno.

La signora Weasley fece un cenno.

- Si grazie, la sua cucina era fantastica!- aggiunse Harry.

La signora Weasley lo abbracciò fortemente, tanto da fare quasi uscire gli occhi dalle orbite a Harry.

-…Fate i bravi…!- Disse poi ed aggiunse: - Fred, George!! Capito? Non voglio sapere nulla riguardo disastri o scherzi!-

- Certo mamma- risposero i due gemelli in coro.

Il treno sibilò, stava per partire.

Tutti corsero su e cercarono uno scompartimento.

Si sedettero e sentirono la voce di Draco Malfoy:

- Si mio padre non mi ci ha voluto mandare a Durmstrang… dice che sarei stato troppo lontano da casa. Ma almeno lì non accettano mezzosangue!! E lì la difesa non si impara.. si impara ad attaccare, ad usare le arti oscure-

- Durmstrang?-chiese Harry, addentando un panino fatto dalla signora Weasley… ovviamente ne aveva fatti solo per lui.

- Si, è una scuola di magia, ha una pessima fama… l’ho letto qui!- rispose Hermione e tirò fuori un libro con una copertina rosa coperta di cuori fuxia.

- Dov’è questa scuola?- chiese Ron, che solitamente non si sarebbe interessato...ma stava parlando Hermione!!

- Nessuno lo sa, piccolo roscio ignorante!! È ben nascosta! Come Hogwarts del resto!-

- Hogwarts è nascosta?- chiese Harry.

- Certo! Agli occhi dei babbani sembra un castello in rovina…-

- Nuuuu! Che figataaaaaaaaa!! Oddio! Ma è un’idea fantastica! Io non ci avrei mai pensato!! La magia è fantastica!!- disse Harry, con le lacrime agli occhi.

Nello scompartimento c’erano anche Neville, Dean e Seamus, così Harry e Ron si misero a parlare della coppa del mondo di quidditch.

Neville disse: - Dovevamo venire io e la nonna, ma io per sbaglio ho fatto cadere i biglietti in un tombino e non siamo potuti venire… la nonna aveva messo anche me nel tombino ma poi i vicini mi hanno salvato!-

- …è senza speranza- disse Hermione sottovoce.

-Neville… povero te! Io invece ho visto Krum da vicino!! Ero in tribuna d’onore!-

- …per la prima ed ultima volta, Weasley!!- disse una voce strascicata..

- Malfoy ma vatte a fa ‘na pera…- disse Seamus sbattendogli la porta in faccia.

Arrivarono alla stazione tranquillamente e scesero dal treno.

Harry inciampò in un gradino e finì in una pozzanghera a faccia in giù.

Venne rialzato da una manona..

- Ciao, Hagrid!- disse Harry sorridente.

- Ciao, scassaballe- rispose il gigante.

- Ci vediamo alla cerimonia d’apertura- aggiunse Harry.

- Ok, se non si affoga prima! – disse Hagrid, aggiungendo poi a bassa voce: -…Magari affoghi, brutto bacarospo!-

Arrivarono nella sala grande tutti bagnati e si misero al loro tavolo.

I bambini del primo anno arrivarono molto più tardi perché Hagrid aveva rischiato di affogare.

La cerimonia dello smistamento si svolse tranquillamente e Silente si alzò alla fine dicendo:

- Allora, quest’anno si svolgerà un torneo che non si svolge da tanto tempo! Il torneo Tremaghi!! Per ragioni di sicurezza l’età minima è di 17 anni ma qualsiasi idiota riesca a mettere il suo nome e ad eludere il calice di fuoco sarà il benvenuto a rischiare la vita, così magari muore e ce lo togliamo di mezzo…-

Dicendo questo il preside fissò Harry per un attimo e poi disse: - …Mangiate pure!!
 
fine capitolo sesto!

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Capitolo 7
*** 7° Capitolo ***


Capitolo settimo

Harry e Ron si lanciarono sul cibo come se non ne avessero mai visto in vita loro.

Il fantasma di Grifondoro li guardava schifato e per farli smettere disse:

- Siete fortunati voi due porcellini che ci sia il banchetto oggi!-

- ‘erchè? ‘osa è ‘uccesso?- chiese Harry, con in bocca della bistecca, dell’insalata, del succo di zucca e della pizza.

Nick, il fantasma, stava per vomitare, ma fortunatamente essendo un fantasma non lo fece e disse: - Pix ovviamente… il poltergeist… ha seminato il panico nelle cucine perché non gli avevamo permesso di partecipare al banchetto.. ha spaventato tutti gli elfi domestici!-

Hermione che era stata fino a quel momento a mangiare fece cadere tutto quello che aveva davanti e sporcò la tovaglia di succo di zucca.

- Ad Hogwarts ci sono elfi domestici?! Ma parlate di quell creaturine che tanto devo proteggere, per le quali ho fondato la mia setta segreta, e naturalmente per distinguermi dagli altri, essendo io una strafiga?- disse, scandalizzata.

- Certamente.. ma sulla strafiga avrei da ridire!!- rispose Nick mascherando la frase con qualche colpetto di tosse. Poi aggiunse: - Hogwarts è piena di elfi domestici, ve ne sono un gran numero…!!-

Hermione smise di mangiare e disse: - Questa cena è frutto di lavoro da schiavi… scriverò alle nazioni unite… no meglio! Scriverò a MTV (magician’s television) così magari ci scappa anche una bella intervista durante TRL…. Farò vedere ad Angelina Jolie chi fa veramente beneficenza!!-.

Hermione non mangiò altro per tutta la cena e poi quando tutti finirono ascoltò Silente.

- Ora che siamo tutti sazi- (‘pfui’ sbuffò Hermione) – vi do un altro paio di annunci. Vi presento il nuovo professore di difesa contro le arti oscure! MALOOOCCHIO MOOOODY!!-

Entrò un uomo dalla porta della sala grande, accompagnato dalla sigla di ‘uomini e donne’.

Aveva una gamba di legno e un occhio magico che roteava all’impazzata.

- Ma quello è un pazzo!- disse Fred- …Papà ce ne parla sempre… è un ex auror che però è impazzito ed è afflitto da potenti manie di protagonismo e di persecuzione!!-

-…stiamo messi bene…- disse Harry.

- Si, si, benvenuto- lo liquidò Silente e poi aggiunse:- Le altre due scuole di magia arriveranno con la loro squadra di campioni in ottobre e resteranno per tutto il resto dell’anno, questo vi farà conoscere tante belle persone e capire che non siete migliori solo perché siete inglesi. Adesso… tutti a nanna!! -

I ragazzi salirono, e Fred e George stavano già progettando come partecipare al torneo..

-…Forse una pozione invecchiante…- disse un gemello – Voi ci state? – chiese agli altri.

- Certamente!!- disse Ron. – …E tu, Harry?-

- Quando mai io non ci sto a rischiare la vita!!!- rispose, e poi aggiunse: - tu Neville?-

- Io ci proverò. La nonna vorrebbe provassi.. ha sempre detto che devo tenere alto l’onore della famiglia quin… AAAARGH!!-

Neville era inciampato nel gradino finto che tutti invece avevano saltato.

I ragazzi lo aiutarono ad uscire e Hermione disse:- Secondo me non ce la farete.. non siete intelligenti come me…-

- Ma va a cagà, Herm- disse Fred.

- Fred! Non trattare male la luce dei miei occhi!!-disse Ron.

- Ron, ‘ndo sta?- chiede il gemello.

- chi?- richiese Ron.

- quello che t’ha pagato per venirmi a scartavetrare i cogl… ehm ehm!!- rispose Fred, tossicchiando.

Ron si mise a piangere e raggiunsero la sala comune in gondola, con Neville che intonava canti veneziani. (“la biondina in gondoletaaaa.. me portava i fiori a casaaaa”)

Entrarono e videro un fuoco scoppiettante attenderli.

Hermione si rifiutò di mettersi vicino al fuoco dicendo: - Lavoro da schiavi…!- e poi aggiunse: - io vado a contattare MTV!! Buonanotte-

- notte, dolce luce dei miei occhi… stella più brillante del firmamento… fata più elegante del…- disse Ron.

- ‘notte- urlarono tutti in coro, bloccando l’enorme flusso di scemenze che uscivano dalla bocca del rosso.

Dopo un po’ anche i ragazzi andarono a dormire e incontrarono in camera Dean e Seamus che stavano sistemando le loro cose.

Dean aveva appeso un poster di Krum vicino al suo poster del West Ham e Ron disse: - che mentecatto… non può mica paragonare il magnifico Quidditch al quello sportaccio che è il calcio!-

Il moro gli lanciò un incantesimo che lo trasformò in un pallone da calcio e ci si mise a palleggiare.

Dopo palleggi meglio di Maradona lo ritrasformò e si mise a dormire.

Un Ron pieno di acciacchi raggiunse il letto strisciando come un militare in allenamento per terra.

I ragazzi si infilarono il pigiama e seguirono il suo esempio, valutandolo un nuovo modo per rassodare glutei, bicipiti e tricipiti. Da allora andarono sempre a letto in tale, efficiente maniera.

Fine capitolo settimo

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