Un posto nel tuo cuore

di Arya Davis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo arrivo in città ***
Capitolo 2: *** La minaccia di Storybrooke ***
Capitolo 3: *** Quel tocco in più ***
Capitolo 4: *** Fiducia ***



Capitolo 1
*** Un nuovo arrivo in città ***


Capitolo 1
Un nuovo arrivo in città



Fossi in te non farei mosse azzardate.”

Hook era entrato in tutta fretta nel negozio del signor Gold con la spada sguainata e gliel'aveva puntata al mento prima ancora che l'uomo potesse accorgersi che uno dei suoi tanti nemici era venuto a fargli visita.

Il signor Gold alzò le mani e, con espressione tranquilla, parlò mantenendo la calma.

E' passato molto tempo dall'ultima volta.” gli sorrise “Vedo che hai risolto per la perdita della mano” continuò dando un'occhiata all'uncino che il pirata portava al posto della mano sinistra.

Hook premette di più la punta della spada sulla gola di Rumpelstiltskin “Mi hai portato via molto di più di una mano. Per questo avrai una morte lunga e dolorosa.” ruggì il pirata.

Tecnicamente sei tu il ladro e devo ancora avere il mio fagiolo.” rispose Gold.

La porta del negozio si aprì di nuovo facendo vibrare il campanello. Belle alzò il volto e vide la scena.

Sena pesarci due volte si precipitò da loro, nonostante Gold le avesse detto di andarsene.

Ma guarda!” esclamò Hook “Forse potrei farti provare cosa significa veder morire la persona che ami.”

No.” disse subito Gold “Lei lasciala fuori. Questo riguarda solo me e te.” lo pregò.

Anche Milah doveva starne fuori, ma tu le hai strappato il cuore!” urlò Hook.

Killian puntò il suo uncino al petto di Belle “Potrei fare lo stesso con lei.”

Belle era spaventata e Gold la guardò con occhi rassicuranti. Finché ci fosse stato lui, non le sarebbe successo nulla di grave.

Fermo! Voltati lentamente e getta l'arma.” Emma era entrata di corsa nel negozio, puntando una pistola, dopo che Ruby l'aveva avvertita. Stava cercando Belle, non avendola trovata nella libreria, e passando davanti al negozio del signor Gold aveva visto tutta la scena.

Hook si girò riconoscendo la voce di Emma e i suoi occhi incrociarono quelli di lei.

Le fece il suo solito sorriso sexy “Dunque sei riuscita a tornare a casa.”

Getta la spada!” esclamò di risposta Emma.

Lui ubbidì, così lei si avvicinò con cautela e, dopo aver allontanato l'arma, ammanettò Killian e gli tolse l'uncino.

Ti piace proprio legarmi.” la stuzzicò il pirata.

Ma Emma non rispose e con uno strattone lo fece camminare verso la porta per portarlo alla centrale della polizia.

 

Emma sbatté Killian dentro una delle due celle presenti nell'ufficio.

Queste non me le togli?” chiese ironico Hook mostrando le manette.

Mi piace vederti legato.” gli rispose Emma riferendosi alla battuta precedente di lui.

Uuuuuuh, che ragazza cattiva!” disse Hook appoggiando le braccia fuori dalle sbarre.

Emma non gli dette importanza e si tolse di dosso la pistola.

Quello che mi interessa è come sei riuscito a varcare il portale e soprattutto che intenzioni hai.”

Con te? Le intenzioni più serie del mondo. Devo chiedere la mano a tuo padre?”

Emma piegò la testa di lato. Si era ormai arresa alle sue battute stupide, anche se era estremamente sexy quando le faceva.

Ti conviene parlare Hook.”

Toglimi queste manette e potrei anche dire qualcosa.”

Emma lo assecondò e si avvicinò alla cella. Prese la piccola chiave dalla tasca dei suoi jeans e aprì le manette.

Killian la osservò attentamente e molto da vicino mentre lo faceva e quando la ragazza bionda alzò gli occhi si trovò ad una distanza troppo ravvicinata. Si allontanò subito e lui le mostrò di nuovo il suo sorriso furbo.

Adesso rispondi alla mia domanda.” tornò seria Emma.

Sai perché sono qui. Devo avere la mia vendetta con Rumpelstiltskin.”

Non ti lascerò ucciderlo.”

Ma quando ci siamo incontrati mi hai portato con voi proprio perché volevo ucciderlo.”

Le cose sono cambiate. C'è la speranza che si redima e quella ragazza che volevi uccidere lo sta aiutando.”

Hook guardò Emma accigliato. Adesso i suoi occhi erano scuri e pieni di rabbia.

Non merita niente dopo quello che ha fatto.”

Emma cercò di rimanere calma a farsi dire ciò che voleva sapere. Adesso non le interessavano le vicende personali di Hook e il signor Gold.

Ok. Adesso dimmi come sei riuscito a venire nel mio mondo.”

Non posso dirtelo.”

Devo rimetterti le manette?” chiese Emma arrabbiata e avvicinandosi di nuovo a lui.

Non ho intenzioni di dirti altro dopo che mi hai lasciato legato lassù insieme a quel gigante.”

Non ti ha fatto niente.”

Ma avrebbe potuto.”

Hook era molto arrabbiato con lei per ciò che gli aveva fatto.

Emma lo guardò con espressione ironica per come l'aveva fatta drammatica. Sapeva che il gigante non gli avrebbe fatto del male.

Perché mi hai lasciato là?” riprese Hook avvicinando il volto alle sbarre.

Non mi fidavo di te. Ed infatti ci hai messo due secondi a tornare da Cora.” gli rispose avvicinando anche lei il proprio viso a quello di lui.

Avevo bisogno di venire qui e lei era rimasta l'ultima speranza. Io mi fidavo di te! Non ti ho mai mentito.” aveva cambiato espressione, era dispiaciuto e deluso.

Emma continuò a guardarlo dritto negli occhi. Quegli occhi chiari che tante volte aveva avuto modo di fissare da vicino e che le avevano trasmesso strane sensazioni.

Ma la corazza dura e invalicabile era tornata in Emma.

Rimarrai qui finché non mi darai delle risposte.” disse infine. E si voltò per tornare alla sua scrivania.

Oh, io non mi preoccuperai tanto per me.”

Emma girò la testa e lo guardò preoccupata “Di cosa stai parlando?”

Ci sono persone peggiori di un pirata, tesoro.”

Emma sgranò gli occhi, quasi certa di aver capito di chi stesse parlando.

Poi le urla delle persone per strada ruppero il silenzio.

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Capitolo 2
*** La minaccia di Storybrooke ***


Capitolo 2
La minaccia di Storybrooke

 

Corsa fuori dalla centrale di polizia, Emma notò che i cittadini di Storybrooke stavano tutti correndo verso la torre dell'orologio. Si fece spazio tra la gente per vedere cosa stavo succedendo, ma mentre si dirigeva sul luogo, un urlo più nitido la spaventò a morte. Henry stava gridando. Era certa che fosse lui, lo avrebbe riconosciuto tra mille. La sua corsa si fece allora più veloce e finalmente raggiunse l'orologio, ma ciò che vide non era certo quello che si aspettava: Henry stava bene, ma le sue urla erano dovute a Regina. La madre adottiva era sospesa in aria legata da una corda di fumo che la rendeva immobile. Il viso del tutto impaurito. Emma non aveva mai visto Regina così spaventata. A terra, con il braccio alzato per mantenere la posizione della donna c'era lei, Cora.

Emma abbracciò subito Henry, facendolo stare indietro e lo affidò a Mary Margaret che arrivò poco dopo con David. Fece cenno a tutti di stare indietro e lentamente si avvicinò a Cora. Adesso capiva di cosa stava parlando Hook quando le aveva detto che non era lui quello di cui preoccuparsi. Maledetto bastardo che non aveva voluto dirle la verità. Con che faccia pretendeva fiducia se aiutava la malvagia donna a mettere in pericolo la città?

Cora! Lascia stare Regina e parla con me.”, le intimò.

Salve Emma. Scusami ma queste sono faccende familiari. Per il momento non vi riguardano.”, rispose con tono calmo la donna.

Emma, è tutto a posto.”, disse Regina con voce soffocata, “Proteggi Henry.”

Ma Emma non aveva intenzioni di ubbidire, non avrebbe lasciato Regina nelle mani di Cora. Continuò a camminare verso la donna, ma questa non ci pensò due volte a scaraventare la ragazza lontano con un solo gesto della mano.

Ho detto di andarvene.”, urlò e iniziò a scaraventare le persone per terra.

Emma si rialzò di scatto e si precipitò addosso alla strega che perse il contatto con Regina, la quale cadde a terra finalmente libera.

David seguì Emma e la trascinò via, impaurito che le potesse accadere qualcosa di brutto. Cora non si faceva certo scrupoli ad uccidere.

Infuriata più che mai bloccò di nuovo sua figlia che stava cercando di mettersi in salvo e creò dal nulla un immenso stormo di corvi neri che si rigettò sugli abitanti.

Tutti iniziarono a correre in preda al panico alla ricerca di un luogo sicuro dove ripararsi. Emma fece segno alla sua famiglia di scappare, ma David rimase.

Presto venite. Il Granny's è sicuro.”, si sentì la voce di Ruby.

Da oggi avrete una nuova Regina.”, sentenziò Cora.

Guardò Emma dritta negli occhi “E tu faresti meglio a scappare.”

Allungò il braccio sinistro pronta a stringere da lontano il collo di Emma, ma David la trascinò via.

Via Emma, via!”

Scapparono lungo la strada. I corvi continuava a volare, picchiare su vetri, porte e attaccare le teste di chiunque fosse a giro.

Raggiungi gli altri.”, urlò Emma a David, “Io arrivò subito.” e deviò verso la centrale.

Le ripicche di Hook avrebbero ucciso qualcuno prima o poi e lei non lo avrebbe permesso. Lottando con gli uccelli che l'assalivano, entrò di corsa nell'ufficio e con rabbia si diresse alla cella, afferrando prima le chiavi che aveva lasciato sul tavolo.

Come sei arrabbiata, tesoro.”, ironizzò Hook.

Lei non badò alla sua frase e, dopo aver aperto la cella, lo afferrò per il collo e lo sbatté al muro.

Ti conviene parlare e dirmi tutto quello che sai.”, gli urlò furiosa sul viso, “Lavori ancora per Cora?”

Hook cercò di prendere un attimo di fiato prima di parlare, adesso la sfacciataggine era scomparsa.

No, te lo giuro.”

Emma strinse più forte.

È la verità. Lei mi ha solo aiutato a venire qua.”

Perché dovrei crederti? Chi mi dice che non stai mentendo?”

Non ho intenzione di stare ai suoi piani. Io voglio solo la mia vendetta. Guardami, hai detto che sai riconoscere un bugiardo. Io non ti sto mentendo.”

La guardava con occhi supplichevoli, gli stessi che le aveva mostrato quando lei lo aveva incatenato nella dimora del gigante.

Lasciò la presa e gli permise di respirare. Stava dicendo la verità.

Si allontanò da lui e abbassò la testa. Non era sicura di quello che stava per fare, ma non poteva indugiare ancora.

Forza. Dobbiamo andarcene di qui. Staremo a casa mia.”

Hook la guardò sorpreso. Cosa le aveva fatto cambiare idea così rapidamente?

Non fare una delle tue solite battute stupide.”, lo ammonì Emma alzando un dito.

Non dirò niente.”, le rispose alzando le mani, o meglio una sola, in segno di arresa.

Prima di raggiungere Emma che era già alla porta, aprì il cassetto della scrivania e prese l'uncino che incastrò nel polso sinistro.

Cora ha creato un'infinità di corvi. Attaccano chiunque metta la testa fuori di casa. Dobbiamo essere veloci, quindi stammi vicino.”

Lo farò con immenso piacere.”, rispose Hook sorridendole in modo audace.

Emma di risposta lo fulminò con lo sguardo.

Aperta la porta, entrambi corsero per strada e gli uccelli neri non ci misero un secondo a scagliarsi contro di loro in picchiata. I loro becchi picchiavano su testa, viso braccia, mordendo e staccando la pelle.

La casa di Emma non era lontana, ma con quelle bestie sembravano non raggiungerla mai.

Durante la corsa Hook, d'istinto, si mise a protezione di Emma, abbassandole la testa e tenendola contro il suo petto. Con il braccio sinistro cercava di allontanare i corvi, aiutandosi anche con l'uncino per ferirne qualcuno.

Finalmente arrivarono nell'appartamento di Emma che adesso condivideva con tutta la sua famiglia e con un balzo entrarono dentro chiudendo la porta addosso agli uccelli che continuarono per un po' a picchiettare alla porta come se la volessero sfondare, fino a quando sentirono cessare ogni rumore.

Gli altri sono al Granny's.”, parlò Emma respirando affannosamente, “Staranno bene.”, disse più a se stessa che a Hook.

Lui camminò verso di lei, raggiungendo una distanza troppo ravvicinata per i suoi gusti. Le sfiorò il volto con la mano e vi avvicinò il suo.

Hei! Cosa stai facendo?”, indietreggiò lei.

Hook la riprese per un braccio e la tirò di nuovo a sé, “So che ti piacerebbe, ma non ti bacerò.”, sghignazzò lui, “Ho solo bisogno di qualcosa per curarti i tagli provocati dai corvi.”

Emma si toccò il viso, non si era resa conto delle ferite che le bruciavano leggermente, fino a quando non gliel'aveva detto lui. Stavano appena sanguinando, ma erano comunque fastidiose.

Vado a prendere l'occorrente.”, rispose un po' imbarazzata. “Ma posso fare da sola.”, continuò non appena tornata con disinfettante e cotone.

No, faccio io.”, disse Hook togliendole la roba dalle mani.

Non sai nemmeno come va usato.”

Vengo da un altro mondo, ma non sono stupido.”

Versò l'acqua ossigenata sul cotone e iniziò a tamponarle i piccoli tagli.

È la seconda volta che curi le mie ferite. Sei davvero un gentiluomo.”

Non capisco perché sei tanto stupita. Non sono cattivo, sono sempre gentile con le donzelle in pericolo, anche se queste non mi trattano nel migliore dei modi.”

Ancora non aveva mandato giù il fatto di essere stato imprigionato più volte da Emma e lei rimase in silenzio. Non poteva dargli torto.

Hook stava disinfettando ogni singolo graffio con cura, la sua espressione adesso era seria, niente più faccia da schiaffi che di solito mostrava.

Emma lo guardò, si perse in quegli occhi azzurri adesso così dolci e amorevoli.

Cosa c'è?”, gli chiese lui cogliendola sul fatto.

Lei abbassò subito lo sguardo. Sarebbe sprofondata in una buca se avesse potuto. Perché le provocava tutto questo? La lasciava senza parole, la faceva arrossire e la imbarazzava.

Hook accennò un piccolo sorriso. Glielo aveva detto, non era stupido e la faccia di lei gli era bastata per capire varie cose.

Dovresti riposarti.”, ruppe il silenzio il pirata.

Sì, giusto.”, si allontanò di nuovo. Preferiva stargli il più lontano possibile. Non lo capiva, ma la vicinanza a quell'uomo le suscitava strane sensazioni. “Tu puoi dormire nella stanza di Mary Margaret.”, ancora non riusciva a chiamarla mamma.

Ah, ci sono due stanze? Che peccato”, le mostrò il suo sorriso smagliante. Poi le si avvicinò col corpo, “Buona notte, tesoro.”

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Capitolo 3
*** Quel tocco in più ***


Capitolo 3
Quel tocco in più

 

 

La mattina seguente Emma non ci mise molto ad alzarsi dal letto. In realtà non era riuscita a dormire bene, o magari fin troppo bene.

Ci aveva messo una vita ad addormentarsi, girandosi e rigirandosi sotto le lenzuola per trovare la posizione più comoda. Tutto inutile. Pensò che forse era colpa di quell'uncino che teneva sotto il cuscino se non riusciva a prendere sonno. L'aveva tolto ad Hook prima di coricarsi. Quasi se n'era scordata visto che lui l'aveva distratta con i suoi gesti.

Durante la notte si era alzata più volte, fino a prendere coraggio ed uscire dalla sua camera per andare in quella dove dormiva lui. La porta era semi-aperta e lei si era appoggiata allo stipite per osservarlo. No, per controllarlo. Così si era detta nella mente. Voleva solo vedere che fosse tutto apposto e che lui non avesse tentato di fare brutti scherzi.

Lo guardò a lungo. Dormiva serenamente e sembrava anche una brava persona in quel momento, peccato per tutti i suoi precedenti.

Da sotto le lenzuola riusciva a vedere la pelle nuda delle spalle che usciva a malapena, poi spostò lo sguardo e notò che sulla sedia poco distante dal letto c'era tutta la sua roba, pantaloni compresi.

Una vampata di calore le colorò le guance di rosso, tanto da voltarsi e correre subito di ritorno nella sua stanza, come se qualcuno potesse vederla.

Da quel momento aveva preso sonno a tratti fino a quando si era definitivamente alzata dopo il sogno fatto. Aveva cercato in tutti i modi di toglierselo dalla mente, ma invano. Sapeva che non si sarebbe dovuta alzare di notte per sgattaiolare nella stanza di Hook, ma era stato più forte di lei e non ne capiva il motivo.

Si diresse in cucina per prepararsi la colazione e distrarsi, ma il petto nudo di lui continuava ancora a riempirle la mente.

Ma che diavolo ti salta in mente? Smettila subito! Si diceva nella sua testa, ma più cercava di convincersi e più che il sogno si faceva spazio nei suoi pensieri.

Si sedette al banco della cucina e abbassò la testa tenendola tra le mani. Cercò di pensare a tutt'altro. C'era Cora che andava sconfitta e i suoi corvi, quindi doveva trovare un modo. Tutto questo iniziò a farla ragionare.

Ad un tratto, però, dall'altra parte del bancone sbucò da sotto Hook. Completamente a torso nudo e mezzo bagnato.

Oh mio Dio! Copriti subito!”, gli urlò Emma e si tappò gli occhi, “Sei nudo!”

Non sono nudo. Sotto sono coperto, ma se vuoi...”, rispose lui e le si avvicinò col viso.

Emma, anche se aveva gli occhi tappati, poteva sentire che lui era a pochi centimetri e percepiva il calore che proveniva dal corpo di lui.

Tenendo la mano sinistra ancora sugli occhi, allungò la destra per spostarlo “Allontanati subito!”, e gli toccò il viso barbuto.

Un sorriso apparve sulla bocca di Hook e lei poteva sentirlo “E togliti quel sorrisetto dalla faccia!”

Lui si spostò, ma non poté evitare di risponderle “Ti piace così tanto che lo vedi anche ad occhi chiusi.”

Emma si alzò dalla sedia e aprì le dita a fessure per vedere dove metteva i piedi. Raggiunse Hook dall'altro lato e lo spinse via, verso la camera dove aveva dormito.

Forza! Vai a metterti qualcosa. Ci sono le cose di David.”

Sicura che non vuoi vedermi di nuovo? Nemmeno un'ultima volta?”

Muoviti!”, continuò a spingerlo tenendo sempre una mano davanti gli occhi, ma comunque riusciva ad intravedere qualcosa.

Lui si voltò di scatto. Adesso era davvero a pochissimi centimetri e il petto di lui sfiorava la maglietta di lei.

Emma di scatto aveva tolto la mano e l'aveva appoggiata sul braccio di lui per mantenere le distanze, ma non l'aveva fatto. Era rimasta lì immobile come una stupida a stretto contatto con il suo corpo e guardandolo fisso negli occhi.

Ci fu un lungo momento di silenzio durante il quale ad Emma si era mozzato il fiato. Lui avvicinò ancora di più il viso, tanto che adesso ne sentiva perfettamente il respiro. Avrebbe voluto allontanarsi o spingerlo via, ma le sue gambe erano immobili e il suo corpo non ne voleva sapere di muovere un solo muscolo.

Lentamente Hook le prese il polso sinistro e lo tenne stretto perché lei non si staccasse da lui. La sua bocca si faceva sempre più vicina, ma subito prima di posarsi sulle labbra di lei, deviò raggiungendo l'orecchio destro.

Ti prometto che avrai altre occasioni.”, le sussurrò piano con voce a dir poco sexy.

Poi si staccò e, girandosi, raggiunse la stanza per cambiarsi.

 

Ma cos'è questa roba?”

Emma era rimasta ferma, immobile, ancora spiazzata da ciò che era accaduto poco prima. Aveva osservato il pirata allontanarsi di spalle mentre un brivido di piacere le attraversava la schiena e sì, ormai lo doveva ammettere, gli aveva anche guardato il sedere.

Solo la voce di lui, che sbraitava dall'altra stanza, la fece tornare alla realtà. Fece un respiro profondo e corse a raggiungerlo.

Tu questi li chiami indumenti?”, le chiese appena Emma si affacciò alla porta.

Guarda che sono molto comodi.”, cercò di avere una voce calma e rilassata. Se lui era capace di far finta che non fosse successo niente, allora poteva riuscirci anche lei.

Entrò dentro e si mise di fronte il guardaroba spostando Hook. Prese un paio di jeans, e una t-shirt grigia.

Eccoti qua.” gli porse gli indumenti che lui prese un po' stranito.

Così Emma ne approfittò per uscire di fretta e stare il meno vicino a lui.

Non rimani tesoro?”

Lei decise di non rispondergli e continuò a camminare via.

Sei una ragazza fantastica”, le urlò.

Anche nello scherzo la sua era la solita suadente voce. Dannatamente sexy.


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Capitolo 4
*** Fiducia ***


Capitolo 4
Fiducia


Emma sfogliava il libro delle favole di Henry, lo analizzava pagina per pagina, alla ricerca di un qualsiasi indizio che le potesse servire.

Cosa stai facendo?”

Hook si era gettato sul divano accanto a lei facendola sobbalzare. Era talmente concentrata che non si era nemmeno accorta che il pirata l'aveva raggiunta.

Non farlo mai più!”, le rispose girandosi a guardarlo.

Ti ho fatto paura eh?!” e si stampò di nuovo un sorriso divertito sul volto.

Passò una mano dietro le spalle di Emma e si fece vicino guardando anche lui il libro.

Che cos'è? Cosa stiamo cercando?”

Emma si scostò e lo guardò sorpresa “Fai sul serio?”, sembrava proprio di sì.

È un libro di favole e io sto cercando informazioni su Cora.” gli rispose sottolineando l'io.

Libro di favole? Ci sono anch'io?”, allungò il collo come un bambino curioso.

No!” allontanò il libro Emma e tornò a sfogliare le pagine.

Posso aiutarti se vuoi.”

In quel momento Emma girò tutto il corpo verso di lei e lo osservò arrabbiata. “Certo! Come l'ultima volta che lo hai detto.”

Cosa vorresti dire? Tu hai tradito per prima, tu mi hai lasciato legato tra le grinfie di un gigante che avrebbe potuto uccidermi.”

Non ti avrebbe ucciso e non ti ha torto un capello. Mi sembra che il tuo bel faccino sia ancora perfetto.”

Allora, ammetti che ti piaccio.”, le sorrise.

Non è questo il punto adesso.”, sbottò Emma adesso stufa del fare arrogante di Hook, “Ti sei alleato a Cora e mi ha dato un falso messaggio, mi hai illusa.”

Allora ho davvero ferito i tuoi sentimenti.”, continuò ad infastidirla.

Hook! Smettila! Hai rubato il cuore ad Aurora.”

E gliel'ho anche riconsegnato.”, adesso era diventato serio, “Non avrei mai permesso che il cuore di quella povera ragazza fosse rimasto nelle mani di Cora o andato perduto. Non sono cattivo come pensi.”, sembrava ferito nell'orgoglio.

Ma gliel'hai strappato tu. Lo hai consegnato a Cora e ci ha tradite. Hai tradito me, dopo avermi fatto la morale sulla fiducia.”

No, Emma. Dopo che tu non ti sei fidata, dopo che non hai voluto seguirmi, ma fare di testa tua.”

Chi mi diceva che non ci avresti consegnato tutte a Cora rimanendo bloccate per sempre imprigionate in quel mondo.”

Volevo solo venire in questo mondo, Emma!”, sbottò Hook alzandosi dal divano. La guardavo dall'alto in basso, “Volevo solo la mia vendetta! Volevo solo vedere quel Coccodrillo fare la fine che si meritava.”

Emma rimase in silenzio ad osservarlo, non sapevo cosa rispondergli. Aprì più volte la bocca senza però emettere fiato.

Il pirata abbassò la testa osservando il pavimento. Passò la mano sulla barba incolta per poi riprendere a parlare con tono più pacato.

Non ti avrei lasciata intrappolata nel mio mondo, credimi.”

Emma si chiedeva se dicesse davvero la verità, se non fosse un'altra delle sue bugie per realizzare i suoi loschi piani.

Non posso fidarmi Hook, non posso.”, gli disse in tono pacato, “Cerca di capire, cerca di metterti nei miei panni.”

L'uomo annuì, rassegnato e guardò Emma che aveva ripreso a controllare il suo libro.

Poco dopo le mani di Hook si posarono sulle sua e lui si inginocchiò per poterla guardare negli occhi.

È vero, hai ragione. Non puoi fidarti delle mie parole, non sono nessuno. Lasciami però dimostrare che sono in buona fede. Se non crederai alle mie parole, crederai alle mie azioni.”

Emma continuò a guardarlo fissa nei suoi azzurri occhi. Non stava mentendo, voleva davvero farle capire che l'avrebbe aiutata, che si sarebbe potuta fidare.

Le tolse il libro dalle mani e lo chiuse posandolo sul tavolo vicino.

Questo non ti servirà, non troverai niente tra quelle pagine.”

La fece alzare e lui iniziò a guardare fuori dalle finestre.

L'incantesimo che Cora ha lanciato per proteggerci dalla maledizione di Regina, mi ha permesso di restare con lei per 28 lunghi anni.”

Emma alzò un sopracciglio, “Divertente...”

Direi per niente.”

Oh”, alzò le mani, “non voglio sapere cosa avete fatto.” anche se era sorto in lei un senso di repulsione.

Per favore tesoro, non diciamo stupidaggini.”, le rispose subito lui sconvolto. “Comunque, conosco tante suoi piccoli segreti e sicuramente anche quale sia il modo migliore per ucciderla.”

Ucciderla? No aspetta, nessuno qui ha parlato di uccidere.”, lo interruppe subito la donna.

E cosa vorresti fare?”

Siamo nel mondo reale, pirata. Qui le persone non si possono uccidere, o almeno non legalmente. Il primo passo sarebbe rinchiuderla.”

Hook fece una piccola risata, “Quanto sono belli i tuoi sogni, principessa.”

Non sono una principessa.”, lo interruppe Emma.

In ogni caso non è semplice rinchiudere Cora. Non puoi ammanettarla e sbatterla in prigione.”

Regina era riuscita in qualcosa in passato.”

A quanto so Regina è sua prigioniera e comunque occorre la magia. Abbiamo bisogno di qualcuno di davvero potente.”

Emma lo osservò a lungo. Lei aveva già in mente una persona, ma ad Hook non sarebbe piaciuta quell'idea e soprattutto avrebbe dovuto tenerlo d'occhio più di prima.

Cosa c'è?”, le chiese il pirata.

Non ti piacerà quello che sto per dirti, ma avremo bisogno di Rumpelstiltskin.”

Hook cambiò completamente umore, “No, assolutamente no. Non chiederò aiuto a quel mostro.”

In questo momento è l'unico a conoscere Cora e ad avere più magia di tutti. È l'unico che ci può aiutare.”

Hook girò la testa di lato, serio, pensieroso, per niente d'accordo. Ma voleva che lei si fidasse, voleva davvero aiutarla.

Non sai cos'ha fatto. Cosa mi ha fatto.”, ringhiò.

Emma si avvicinò a lui e lo guardò per la prima volta con dolcezza così da farlo tornare in sé “So che ha causato tanta sofferenza, so che ha ucciso molti.”, ripensò al tatuaggio di Hook e poteva comprendere cosa provasse, “ma adesso abbiamo bisogno di lui, ok?”

Hook annuì “E va bene. Ma adesso rivoglio il mio uncino.” e allungò una mano.

Emma fu un attimo in certa, ma poi si mise una mano sulla tasca posteriore dei jeans e tirò fuori l'uncino, posandolo sulla mano dell'uomo.

Lo porti sempre con te? Che cosa romantica, ne sono felice.”, le sorrise prendendola in giro.

Togliti quel sorrisino Hook. Se voglio posso sbatterti di nuovo dietro le sbarre.”

Dietro le sbarre? Non ho mai fatto queste cose divertenti in una cella.”

Emma sgranò gli occhi, lo aveva fatto troppe volte in quel giorno.

Sarei felice di condividere quest'esperienza proprio con te.”, le sussurrò all'orecchio e poi si diresse alla porta. “Allora? Vogliamo andare? I corvi se ne sono andati.”

Emma lo stavo guardando, avrebbe voluto prenderlo a schiaffi, ma fece un respiro profondo e si calmò.

Sì, certo.”

Prese il giubbotto e uscì di casa col pirata.

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