Pensieri Nascosti

di Mann
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sogni ***
Capitolo 2: *** Parto ***



Capitolo 1
*** Sogni ***


                      Sogni
 
L’altro giorno ero seduto sul letto di casa mia. Ascoltavo musica, come sto facendo ora, e intanto pensavo.
Pensavo ai sogni, per l’esattezza.
I sogni.
I sogni sono il lago incantato dove gli uomini cantano, le donne danzano, i mariti soffrono, le mogli piangono.
I sogni sono un posto nascosto dietro all’angolo di una casa, ma superato quell’angolo si può vedere l’infinito.
C’è chi sogna per scappare, perché ne ha abbastanza del mondo.
C’è chi sogna per scappare, perché non ne ha abbastanza del mondo e vuole vedere di più.
Un sogno.
Ogni persona ha un sogno.
Quest’uomo, o questa donna, si sdraia sul letto, posando la testa sul cuscino e scaldandosi con le coperte, al riparo dal freddo.
Chiude gli occhi, e dopo poco inizia a sognare.
Una fiaccola al centro del buio, tutto attorno diventa più cupo.
Una fiamma nera in mezzo alla luce, tutto attorno si fa ancora più chiaro.
Cos’è meglio?
Vivere bene, felici, contenti, ma a conoscenza che attorno il mondo è distrutto, corrotto, masticato e digerito dal brutto?
Oppure vivere male, sofferenti, tristi, ma a conoscenza che attorno il mondo è sano, pulito, vivo, e così sarà per sempre, tra le braccia del bello?
Il mostro sotto al letto, la mamma che ti consola, il papà che ti protegge. Tutto svanisce e tu entri nel tuo sogno.
I sogni sono propri.
Tu e tu soltanto sei padrone del tuo sogno.
Basta che poi, qualunque cosa tu voglia sognare, qualunque cosa tu voglia che accada nella realtà, qualunque mondo fantastico tu ti sei immaginato, basta che poi torni al mondo.
Questo è un sogno: la vita che cambia, un bambino che cresce, una fiamma nera che diventa chiara, una fiamma chiara che diventa nera.
Io sono un sogno.
Tu, SEI un sogno.
 
 
…e solo tu puoi decidere se cambiare…

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Capitolo 2
*** Parto ***


                                            “Parto
 
 
Come al solito, la gente pensa che la vita sia un gioco.
Tutti credono che se succederà mai qualcosa di brutto, sarà sempre qualcosa che prima o poi passerà.
Come al solito, non è così nemmeno un poco.
Tutti sono fissati con l’idea che le persone rimarranno sempre al proprio fianco, anche quando non ci sono.
Bene.
Guardali, come sono felici.
Sono contenti, camminano per le strade della città, mangiano un gelato, chiacchierano.
Mi chiedo se esiste qualcuno che come me vede la vita in modo diverso.
La gente prima o poi se ne deve andare, lasciando gli altri senza di essa.
 
Probabilmente la maggior parte di voi starà pensando che qualcuno muore.
Si, anche.
Una persona muore, se ne va per sempre, non la rivedrai mai più se non in foto, ma non ci potrai fare nulla. Mai.
Ma il vero dolore di una persona che se ne va credo che sia quando ti dice che se ne va.
“ Parto”
Io non ho mai provato ciò, ho paura che accada, tuttavia sono curioso.
Sapere che una persona amica è viva ma lontana da te, che probabilmente non vedrai più, mentre altri la frequenteranno ogni giorni.
Gelosia, invidia, desiderio.
Credo siano queste le sensazioni che si provano.
E pensando a ciò mi viene anche in mente che non fa male, se non all’impatto.
“ Parto”
È una parola banale, semplice, superficiale.
Eppure, ha lo stesso significato di: non mi vedrai più.
Fa paura come cosa.
Fa venire i brividi.
 
Come al solito, la gente pensa che il mondo sia un puzzle impossibile.
Il mio amico se n’è andato: devo trovarlo a tutti i costi.
È così che uno dopo l’altro le persone rimangono sole.
Uno dice: Parto.
Un altro: Lo vado a trovare – ma non lo raggiungerà mai, perché ormai è troppo avanti.
Un altro ancora: Vado con lui – ma non starà mai al suo passo, perché è partito un secondo dopo.
E il quarto rimane da solo. Lui non è mai partito, eppure ora non ha più amici.
 
 

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