Famiglia Clarington-Harwood.

di ofarrowsandbows
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alexunter family: la nuova arrivata. ***
Capitolo 2: *** L'albero di Natale. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Rose Marie Clarington in “lo zio migliore del mondo” con la partecipazione di Sebastian Smythe. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Gabriel Stefan Clarington in “l’arte del papillon” con la partecipazione dei Klaine. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Sembro lo zio Jeff. ***



Capitolo 1
*** Alexunter family: la nuova arrivata. ***





Salve a tutti :3



Boh, stavo facendo colazione e mi è venuta in mente un'idea per questo spin-off della fanfiction "I ragazzi della Dalton Accademy con la partecipazione straordinaria di Alexandra Harwood".



Ho immaginato gli Alexunter e i Thadastian nel futuro, in un momento familiare abbastanza teso, emozionante e così via..



Spero che vi piaccia e che magari vi strappi un sorriso (perché io nello scrivere questa cosa sono tipo rotolata giù dalla sedia xD)



Scusate per gli errori ma sono bloccata a casa degli zii che non hanno un pc, quindi presa dalla noia ho preso la prima cosa elettronica che mi è capitata xD



Buona lettura *.*

 

 



Casa Clarington-Harwood , ore 21.00



-Mamma, quando nasce la sorellina?



Un euforico e saltellante Gabriel Clarington, come tutte le sere da nove mesi a questa parte, aveva chiesto per l'ennesima volta alla sua mamma quando sarebbe arrivata la nuova piccola di casa.



-Tra qualche giorno tesoro, sei contento?



-Si mamma.



Il piccolo Gabriel corse ad abbracciare sorridente la madre, che stava preparando la valigia con i vestiti che avrebbe portato in ospedale.



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Casa Smythe-Harwood, ore 21.00



Dopo cinque anni di matrimonio Thad aveva iniziato a fare dei progetti sul crearsi una famiglia e l'avere dei figli, cosa che invece non aveva fatto il francese, che pur avendo messo la testa a posto, era ancora terrorizzato all'idea della famiglia.



-Seb.. Hai visto Alex e Hunter? Sono sposati da sette anni..



Sebastian non riusciva a capire il nesso del discorso con la situazione in cui si trovavano. Al francese non piaceva essere interrotto in quel genere di situazioni, tantomeno dal suo amante.



-Si.. Gabe è davvero un bambino adorabile. E poi è davvero molto spigliato per essere un bambino di tre anni..



Sebastian si lasciò scappare un sorrisetto sotto i baffi ripensando al giorno in cui Gabriel aveva compiuto tre anni e durante la festa aveva preso a imitare le movenze del francese durante l'assolo di "I Want You Back" che aveva fatto qualche giorno prima durante un pranzo in famiglia.



-Beh.. Ecco, io pensavo che magari adesso che siamo sposati da cinque anni potremmo iniziare ad organizzarci per provare.. Ad avere un bambino..



Sebastian stava per strozzarsi . Riuscì solo a mimare un qualcosa che somigliava a un "ne parliamo più tardi", quindi l'ispanico si limitò a incrociare le braccia al petto e sbuffare; tipico di Sebastian: quando si parlava di un piccolo Smythe-Harwood iniziava a trovare tutte le scuse del mondo.



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Casa Clarington-Harwood, ore 22.30



Il piccolo Gabriel si era finalmente addormentato, e Hunter, dopo avergli raccontato la favola della buonanotte era sceso in salotto, dove c'era una Alex seduta sull'enorme  divano bordò che guardava il video del parto di Gabriel.



-Ci siamo quasi eh?!



-Già.. Non vedo l'ora che esca.. Dopo averla portata in grembo per nove mesi e due giorni vorrei solo vederla in viso, abbracciarla stretta a me e darle un bacio..



Hunter aveva ascoltato e supportato Alex per tutti e nove i mesi, però ora iniziava a preoccuparsi: aveva sforato da due giorni, non aveva nessun dolore e continuava a stare tranquilla e serena.. Invece lui era così preoccupato che non dormiva più da giorni e stava sempre allerta in caso di problemi e cose varie.



-Hunter.. Tesoro, che hai?



Hunter si lasciò cadere sul divano sbuffando.



-Sono preoccupato amore.. Ma perché ci vuole così tanto?



-Amore mio bello, io sto bene, la bambina sta bene. Non ti devi preoccupare per niente ok?! Espira e inspira, espira e inspira.. Ma devo partorire io o tu?! (xD bella domanda)



Poi accadde qualcosa che nessuno dei due si sarebbe aspettato: la bambina iniziò a scalciare forte, e quindi espirare e inspirare iniziava a diventare molto inutile per l'ex Warbler, che presa al volo la valigia e le chiavi della macchina, aveva iniziato una veloce corsa verso l'auto.



-Hunteeer!



Il ragazzo si girò verso la Harwood, e questa poté notare come l'occhio del marito si apriva e chiudeva in qualcosa che sembrava un tic nervoso.



-Che c'è?!



-Non dimentichi qualcosa, o meglio, qualcuno?



Hunter la guardò perplesso.



Alex sbuffò portando le mani sui fianchi.



-Gabriel.



Lasciate le valigie vicino alla macchina il ragazzo corse su per le scale, rischiando di inciampare ripetutamente sul tappeto che Alex aveva fatto mettere accuratamente su di esse.



Prese il piccolo Clarington in braccio e lo portò in macchina.



-Dove lo portiamo? Non possiamo portarlo in ospedale..



-Alex, una cosa alla volta. Allora.. I Niff sono in crociera, quindi non ci sarà nessuno da loro.. Potremmo portarlo da Trent.. Ah no, oggi va in palestra.. Ci sono: portiamolo da tuo fratello, tanto lui è sempre a casa.. Al massimo sarà con Bas..



-Beh tesoro, sai com'è.. Loro sono sposati..



-Ah già... Lo avevo dimenticato..



-Hunt datti una calmata.. Sembri un pazzo scappato dal manicomio. E pianta la di correre, che c'è Gabe a bordo..



In pochi minuti arrivarono a casa di Thad e Sebastian.



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Casa Smythe-Harwood, ore 24.30



Sebastian si alzò di malavoglia per andare ad aprire la porta di casa.



Quando notò Clarington era indeciso sul lasciarlo li fuori e chiedergli la porta in faccia o farlo entrare. Il Sebastian buono avrebbe scelto la seconda opzione,  e nonostante essere buoni faccia schifo non poté dire di no alle suppliche del tappetto crestato, che passati dieci anni dai tempi della Dalton, continuava a farsi la cresta come ai vecchi tempi.



In realtà non poteva dire no perché un piccolo cucciolo di Gabriel tutto assonnato si era aggrappato alla sua gamba e iniziò a succhiarsi il pollice;



-Ciao zio Bas.. Posso dormire con te e zio Thaddy? Mamma deve andare a fare la sorellina...



-E va bene.. Stasera facciamo un pigiama party nel lettone di zio Bas!



Sebastian fece un cenno di consenso ad Hunter poi prese il bambino in braccio e iniziò a fargli fare il gioco dell'aereoplanino volante. Tutto questo sotto lo sguardo divertito di Thad, che guardava la scena appoggiato al muro.



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Clinica Sant. Anne, ore 01.30



In sala parto era tutto pronto: dottori, infermiere, ostetriche.. Tutti erano pronti tranne Hunter, che si dondolava con la telecamera tra le mani su uno dei seggiolini di legno di faggio.



-Signor Clarington, vuole entrare?



In quel preciso istante arrivarono in slow-motion Thad e Sebastian, che tenevano entrambi per mano Gabriel, che continuava a urlare/chiedere se 'sta sorellina l'avevano fatta o no.



Perfetto, mancava solo l'intero complesso dei Warbl- ecco, ora si mettono pure a cantare una canzone sulle nascite di bambini e siamo a posto.



Per l'occasione erano arrivati anche Nick e Jeff (bella la vita del riccone che può chiamare un elicottero che lo viene a prendere nel mezzo del mar Atlantico perché deve assistere alla nascita della bambina della sorella del suo migliore amico eh Nick?!)



C'è da dire ora che la presenza dei Niff fosse più che necessaria. Thad e Sebastian furono i padrini di Gabriel, e Nick e Jeff sarebbero stati i padrini della nuova nascitura, perché nonostante tutti i problemi amorosi del passato i rapporti di amicizia erano rimasti.



Hunter entrò in sala parto giusto in tempo: accese la videocamera e iniziò a riprendere la scena.



-Ciao amore, saluta la telecamera..



-Hunter, ti uccido.. Aspetta solo che io mi alzi di qui..



-Ma io ti amo..



-Io invece no..



-Ma abbiamo due splendidi bambini, perché di i questo..



Hunter stava iniziando una di quelle scenate isteriche che aveva tutte le volte che Alex veniva presa da uno di quegli attacchi di rabbia.. (Ah, gli sbalzi di umore sono quelli peggiori u.u)



-Hunt.. Mi dispiace..



-Lo so.. Meno male che è finita.. Non ne posso più di questi sbalzi..



Alex gli sorrise, e per un attimo al ragazzo sembrò di essere tornato agli anni della Dalton.



È una femminuccia.. Come volete chiamarla?



Ecco. In nove mesi questi baldracchi non avevano pensato al nome. Quindi ora dovevano scegliere..



Hunter uscì allibito in sala d'attesa.



-Voi tutti.- puntò il dito contro tutti i Warblers più eventuali compagne/compagni - ci serve un nome per la piccola.. Noi non ci abbiamo pensato..



-Renesmee..



Tutti guardarono allibiti o schifati (ovvio, che nome orrendo D:) il povero Flint, che era corso via dal cinema proprio mentre Bella e Edward davano un nome "alla loro figlia". (Flint, da te non me lo sarei mai aspettato: passi Hello Kitty, ma Twilight no D:)



-Altre proposte?



Hunter era visibilmente agitato.



-Rose.. Rose Clarington..



Hunter guardò Jeff, che sembrava avere assunto un espressione seria.



-Il nome è una cosa importante; dimmi il tuo nome e ti dirò chi sei..



I Warblers erano perplessi, molto perplessi.. Ma Jeff continuò il suo monologo insensato.



-Io ed Alex avevamo deciso che se avessimo avuto una bambina l'avremmo chiamata Rose. E sarebbe stata una bambina gentile ed educata.



Jeff si drizzò sulla sedia con fare altezzoso.



-Allora vada per Rose.. Si, è carino, semplice.. Poi se Alu aveva già pensato a questo nome sarà più che felice di usarlo per "nostra figlia".



Hunter accentuò molto il nostra.



-Zio Bas..



Gabriel strattonò Sebastian per la cintura del cappotto, che non aveva legato perché faceva troppo caldo ma gli faceva un po' schifo lasciarlo su una sedia. (Seb schifignoso u.u)



-Dimmi campione.



-Ma quando la posso vedere la sorellina?



-Tra un po' cucciolo..



Gabriel si accoccolò tra i due zii. Sebastian, mentre accarezzava teneramente i capelli castani del bambino guardò Thad e gli sorrise;



-Sai, dovremmo riprendere quel discorso sui piccoli Smythe-Harwood..



Thad stava quasi per piangere dalla gioia, quando l'infermiera chiamò i parenti più stretti per fare si che vedessero la bambina; entrarono solo Thad, Sebastian, Trent, Harper (vi ricordate la ragazza che aveva una cotta per

Thad? Ecco, poi ha trovato l'amore in Trent, e quindi è diventata di famiglia tra i Warblers), Flint, Nick e infine Jeff. Poi c'erano anche Hunter e Gabriel naturalmente. Il piccoletto si avvicinò al letto dove la madre stava tenendo tra le braccia il frugoletto, che era avvolto in una copertina fucsia.



-Ciao Rosie.. Io sono Gabriel.. Sono il tuo fratellino.. O fratellone, perché io sono più grande di te.



Il bambino iniziò a indicare alla piccola i componenti più importanti della famiglia;



-Quello è papà, vedi, la cresta come me, perché noi siamo due campioni, però a lui glielo dice solo mamma, invece a me  lo dice pure zio Bas, che è quello li con la leccata di mucca in testa; questo lo dice sempre zio Thaddy, che è quello che sembra mamma però ha le pal.. Cioè i gioielli di famiglia *ghigno alla Clarington(?)* e poi ci sono zio Nick che mamma dice che è quello normale e controlla zio Jeffie, che è quello col ciuffone.. Zio

Bas dice che è ossigenato, io non so che vuole dire, però non lo dire a nessuno, è un segreto.. Vedi Rosie, questa è la nostra pazza ma bellissima famiglia, spero che ti piaccia..



Alex e Hunter si guardarono negli occhi e si sorrisero: adesso la loro famiglia era perfettamente al completo.

 

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Note dell'autrice:



Oddio che amore che è Gabriel ^.^



Penso che continuerò a scrivere della famiglia Clarington-Harwood perché li amo troppo :')



E poi i Thadastian che stanno pensando di avere un bambino *.*



Volevo ricordare che sono passati 10 anni dalla Dalton, Alex ha 27 anni e tutti gli altri 28.(?) boh, questa potevo pure evitarla, ma vabbè u.u



ah, poi, Gabriel sarebbe il bambino che interpretava il figlio di Daniel Radcliff in "The Woman in Black", cioè  Misha Handley. (quel bambino è un amore *.*)



E poi c'è la piccola Rosie che è un amore, poi ci sono Alex e Hunter che boh, mi litigano mentre Alu partorisce :')



Poi c'è Jeff coi suoi discorsi strani sul nome.. XD



Spero vi sia piaciuto, recensite, fatemi sapere perché così chissà, magari inizio qualcosa sulla famiglia Clarington-Harwood :)



Un bacione a tutti <3



JustAWarbler

 

 

 

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Capitolo 2
*** L'albero di Natale. ***


 


 

Salve e tutti. Natale in casa Clarington-Harwood. Quindi vedremo  piccoli Clarington durante i preparativi natalizi.  Ah, un ultimo appunto: Rosie ha tre anni e Gabriel sei, non importa a nessuno ma vabbè(?) xD
Buona lettura :3
 
 

 -Mamma.. ma quando facciamo i biccotti?

Alex sorrise a Gabriel, che tentava disperatamente di salire sullo sgabello bianco della cucina.

-Biscotti tesoro.. aspetta, ti do una mano.

Prese in braccio il bambino e lo mise a sedere.

-Papà dov’è?

Il bambino indicò la porta sorridente.

-Ha detto che doveva prendere l’albero!

-Mammaaaa…

Rose si era seduta sul tappeto vicino al forno e teneva stretto a se il suo coniglietto rosa.

-Dimmi cucciolo..

-Quando viene papà?

La bambina scoppiò a piangere, e così iniziò a piangere anche il fratello maggiore.

“Quando mamma diceva che questo è il mestiere più difficile che c’è al mondo io non le volevo credere…”

-Rosie papà arriva subito.. è andato a prendere l’albero di Natale, così poi tu e Gabe potete decorarlo..

La bambina si stropicciò gli occhi bagnati dalle lacrime e si accoccolò tra le braccia della mamma.

Hunter tornò a casa con un albero enorme. (di nuovo, tutti gli anni era sempre la stessa storia u.u)

-Alu.. guarda, non è bellissimo?

-Hunt.. è alto otto volte in più del soffitto..

-Ma no, è perfetto..

Dopo aver tentato invano di portarlo in casa, Hunter decise che era meglio prendere un albero delle giuste proporzioni.

-Ok, qui ci sono le palline.. qui le stelle filanti.. qui c’è il costume da Babb.. ehm questo magari lo porto su…

Alex portò gli occhi al cielo: il solito sbadato.

Hunter iniziò a distribuire palline e decorazioni varie “ai suoi cuccioli” e poi gli venne l’ispirazione(?) che lo portò a cantare una canzone natalizia. C’è, immaginatevi Hunter che si mette a cantare con un bastoncino di caramella in mano(?)
 

“Oh the weather outside is frightful,
But the fire is so delightful,
And since we’ve no place to go,
Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!..”
 

-Dai Alex, lo so che la sai anche tu! Tutti insieme.

Ormai anche i bambini avevano iniziato a cantare Let It Snow, quindi uno più uno meno..(?)
 

“(Alex) It doesn’t show signs of stopping,
And I’ve bought some corn for popping,
The lights are turned way down low,
Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!
 
(Alex e Hunter) When we finally kiss goodnight,
How I’ll hate going out in the storm!
But if you’ll really hold me tight,
All the way home I’ll be warm.
 
(Alex) The fire is slowly dying,
And, my dear, we’re still good-bying,
 
(Hunter) But as long as you love me so,
 
(Alex e Hunter) Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!”  [Let It Snow, Ella Fitzgerald]
 


Rose iniziò a saltellare per tutto il salotto battendo le mani.

-Ancora mamma, ancora!

Alex si mise a sedere sul tappeto e strinse la bambina in un abbraccio.

-Ok… vediamo un po’…
 

“I don't want a lot for Christmas
There's just one thing I need
I don't care about presents
Underneath the Christmas tree
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is you.
I don't want a lot for Christmas
There is just one thing I need
I don't care about presents
Underneath the Christmas tree
I don't need to hang my stocking
There upon the fireplace
Santa Claus won't make me happy
With a toy on Christmas day
I just want you for for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is you
You baby
I won't ask for much this Christmas
I won't even wish for snow
I'm just gonna keep on waiting
Underneath the mistletoe
I won't make a list and send it
To the North Pole for Saint Nick
I won't even stay awake to
Hear those magic reindeer click
'Cause I just want you here tonight
Holding on to me so tight
What more can I do
Baby all I want for Christmas is you
You
All the lights are shining
So brightly everywhere
And the sound of children's
Laughter fills the air
And everyone is singing
I hear those sleigh bells ringing
Santa won't you bring me the one I really need
Won't you please bring my baby to me
Oh, I don't want a lot for Christmas
This is all I'm asking for
I just want to see my baby
Standing right outside my door
Oh I just want him for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
Baby all I want for Christmas is
You
All I want for Christmas is you baby
All I want for Christmas is you baby” [Mariah Carey, All I Want For Christmas]
 

-E adesso… andiamo a fare I biscotti!

I due bambini si alzarono in piedi e corsero verso la cucina.

Hunter guardò sorridente Alex, che gli sorrise di rimando.

-Ricordi quando ti dissi che volevo una famiglia con te? Che volevo dei bambini… che volevo un piccolo Warbler… era l’otto dicembre.. sai che giorno è oggi piccola Alu?..
Hunter sussurrò quelle due parole nel suo orecchio, e l’ispanica chiuse gli occhi per un attimo, ripensando a quel giorno, nel taxi diretto a Lima. Nonostante tutti i problemi, nonostante ci fosse quella sempre nel mezzo, lei era riuscita a passarci su, aveva perdonato Hunter ed era riuscita a realizzare tutti i progetti sui cui entrambi avevano lavorato: lui lavorava come contabile, ed era uno anche molto conosciuto e di cui tutti si fidavano, e lei invece… beh, lei era tornata alla Dalton. Insegnava spagnolo e poi i martedì e giovedì pomeriggio insegnava al Glee club.  E li alla Dalton aveva conosciuto i figli degli amici, aveva rivisto persone a lei conosciute portare i figli per il primo giorno di scuola.. aveva una vita bella, aveva tutto ciò che desiderava grazie al lavoro del marito.. e poi aveva i suoi due angeli: Gabe e Rosie.

-A che pensi?

-Sono fortunata.. tutto qui. Ho dei bambini stupendi, ho te, c’è l’albero di Natale pronto per la vigilia, su c’è il costume da babbo natale, come tutti gli anni ti sei quasi fatto sgamare.. è tutto così perfetto..

Hunter sorrise e la baciò con passione.

-MAMMAAA LI FACCIAMO I BISCOTTI?!

-Rosie aspetta..

Gabriel prese la sorellina per mano e la fermò sotto la porta della cucina.

-Perché?

-Mamma e papà stanno facendo le cose da grandi!

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Note dell’autrice:

io amo questi bambini(?) ok? Ok.

Gabriel è troppo fluffloso e boh, sono sicura sarà un fratellone-Warbler-studente modello u.u(?)

Rosie poi è troppo cucciolosa xD ok, basta, spero vi sia piaciuto, doveva essere incentrato sull’albero di Natale ma alla fine è diventato un discorso sui vecchi ricordi(?)

Questa storia si riconduce al capitolo di Alex in Daltonland. Quindi se non avete capito qualcosa rifatevi su quello e capirete tutto(?)

Un bacione a tutti :3

JustAWarbler

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Rose Marie Clarington in “lo zio migliore del mondo” con la partecipazione di Sebastian Smythe. ***



 
 
-Bas?

Sebastian allontanò il cellulare dall’orecchio a causa delle urla dei suoi nipoti.

-Che è successo?

-Gabriel è caduto a calcetto, lo sto portando dalla pediatra perché dice che gli fa male la caviglia.

-…quindi?

-Devi tenere Rosie.

Sebastian spalancò la bocca e sgranò gli occhi.

-Ok… portala pure qui.

-Thad è a casa?

-No è a lavoro.

-E perché tu sei a casa?

La conversazione fu interrotta dalla piccola Rose, che prese in mano il telefono e iniziò a chiacchierare senza fermarsi.

-Ciao zio, come stai? Coma sta zio Thaddy? E il gatto? E la signora che urla sempre quando il cane piscia sul suo giardino?

Alex sgridò la figlia e sentì ridere il cognato dall’altra parte del telefono.

-Sebastian io cerco di insegnare almeno a lei un linguaggio corretto e tu ti metti in mezzo! E smettila di ridere!

-Non ci riesco, adoro troppo mia nipote! Ripassamela ora, che devo raccontarle del gatto.

L’ispanica passò il telefono alla bambina che glielo ridiede.

-Non voglio sapere nulla, zio Bas me lo racconterà quando sono a casa sua.

-Quando sarò a casa sua tesoro..

-Vabbè quello… uffa. Papà non è così rompino…

-Vabbè Sebastian, sono fuori casa tua, apri.

Il francese aprì la porta sorridente e la bambina fece cadere a terra lo zainetto e corse ad abbracciarlo.

-Oddio Rosie, ogni giorno ti fai sempre più pesante. Tra un po’ l’aeroplanino non lo possiamo più fare…

-NOOOOOOO! L’aeroplanino è troppo stupendosissimo, io non voglio crescere, voglio rimanere sempre piccola… PALLA DI PELOOOOO!

La piccola corse verso il gatto che stava scappando in cucina.

-Allora Rosie… - disse Sebastian aprendo il frigo – hai fame?

-Un po’… mamma mi ha preso e mi ha portato qua perché quel citrullo di Gabe si è fatto male tirando un calcio al pallone…

Sebastian scoppiò a ridere e mise un panino con la nutella sul tavolo.

-Mamma non vuole che la mangi prima di pranzo…

-Ma mamma oggi non verrà a saperlo tesoro, non ti preoccupare – disse il francese accarezzando la testa della bambina.

-Zio Bas posso venire a dormire da te e zio Thaddy? Voi siete più divertenti di mamma e papà… però papà mi fa mangiare quello che voglio…

-Ahahahah, sei uno spasso ragazza, fatico a credere che tu sia figlia di Hunter!

La bambina lo guardò contrariata.

-Il mio papà è il migliore del mondo… ieri mi ha comprato questo vestito bellissimo, lo vedi?

-Beh, io volevo comprarti un gatto bellissimo, ma vabbè, se tuo papà è così fantasticoso allora…

-Ma zio, non esiste la parola fantasticoso…

-Beh, se per questo nemmeno stupendosissimo…

Rose portò le mani ai fianchi e alzò un sopracciglio.

-Sembri tua mamma. Uguale. Fai paura quasi quanto lei… brava, ottima interpretazione. Ti va di giocare a… qualcosa?

-Qualcosa? E che gioco è?

Sebastian prese in braccio Rose e la portò nel retro del giardino di casa sua.

-Oggi è una giornata nuvolosa… guarda il cielo. Chi trova più forme vince.

-Ma zio… le nuvole non hanno una for… guarda, un coniglietto!

-Dove?

-Ma come dove, è proprio li, come fai a non vederlo?!

Rose iniziò a saltellare sul posto indicando una delle tante nuvole nel cielo.

-Ohh, eccola, ora la vedo!

-FINALMENTE!

Zio e nipote si distesero sulla grossa amaca in mezzo ai due alberi di mele presenti nel giardino.

-Io ho visto millemila nuvole. Ho vinto.

-Rosie, è impossibile che tu abbia vinto. Io ne ho viste settordicimila.

-Non esiste quel numero zio Bas…

-Nemmeno millemila..

-Ho vinto io…

-Ecco la sete di potere della parte Clarington…

Sebastian iniziò a ridere e anche Rose scoppiò in una risata fragorosa.

-Ma che sta succedendo qui?

Thad aveva il fiatone a causa della corsa che aveva fatto per raggiungere l’altra parte della casa.

-Ciao zio Thaddy!!

Rose agitò la mano in segno di saluto e l’ispanico sorrise.

Improvvisamente suonò il citofono e Thad tornò dentro per aprire.

-Toh… Hunter Clarington in tutto il suo splendore…

Sebastian era rientrato in casa insieme a Rose, che stava recuperando lo zainetto.

-Ciao papà!!

-Ehy cucciolo!!

La piccola corse tra le braccia del padre, che la strinse a se e le diede un bacio sulla fronte.

-Tutto ok?

-Si… zio Bas mi ha fatto mangiare pane e nutella e poi abbiamo giocato a qualcosa!

-Qualcosa?

-Si, un giorno dobbiamo giocarci anche io e te papà!! Papà me lo compri un gatto?

-Un gatto?

-Si… zio Bas ha detto che visto che tu sei il papà migliore del mondo mi puoi comprare un bellissimo gatto. Lo voglio rosso, come Grattastinchi e lo voglio chiamare così, però lui non è il gatto di una strega, è il mio gatto… me lo compri eh? Me lo compriii!

Rosie ricorse al potere dei puppy-eyes, che come sempre attaccarono.

-Ok… vada per il gatto rosso…

Rose si girò verso lo zio compiaciuta.

-Lo vedi, il mio papà è il migliore del mondo…

Poi si avvicinò al francese per abbracciarlo.

-Però tu sei lo zio migliore del mondo, anche di più di zio Jeffie, che tutte le volte che vado da lui mi fa latte e biscottini…

Sebastian sorrise.

-Ti voglio bene zio Sebastian…

-Anche io piccola.

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Note dell’autrice:
 

prossimo capitolo: Gabriel Stefan Clarington in “l’arte del papillon” con la partecipazione dei Klaine.

xD ci sarà da divertirsi

spero che questo capitolo vi sia piaciuto, il linguaggio a volte non è corretto, ma dato che Rosie è piccolina, ha circa cinque anni…(?)

un bacione a tutti :3

JustAWarbler

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Gabriel Stefan Clarington in “l’arte del papillon” con la partecipazione dei Klaine. ***


                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    
 
 
Gabriel, otto anni appena compiuti, era sempre stato un bambino curioso.

Capitò che un giorno andò a pranzo dagli zii Bee e Kurtie, e rovistando di nascosto nel cassetto di uno degli zii vi trovò qualcosa che sembrava una delle cravatte che aveva anche suo papà. Però era tutta gialla a pallini neri… sembrava un’ape!

Il bambino corse in cucina, dove Kurt stava sparecchiando.

-Zio Kurtie… ma che è questo?

Kurt trasalì pensando al giorno della cena al Bel Grissino, quando Blaine si era impuntato e voleva mettersi per forza il papillon a tema ape coordinato coi pantaloni.

-Ehm… quello è un papillon, Gabe… una specie di cravatta…

Il bambino guardò sorpreso il papillon.

-è tuo il papiglione zio Kurtie? - disse il bambino fendendo svolazzare l’oggetto, che sembrava davvero un’ape.

-Papillon.

-Vabbè questo coso!

-No, è di zio Bee… è lui il malato di papillon…

-Ma… ma ce l’hai anche tu!

Kurt guardò distrattamente e notò di avere davvero un papillon.

-Beh.. questo è un regalo di zio Bee, dice che dovrei iniziare una collezione anche io… così ce li possiamo scambiare…

Il bambino sorrise.

-Come le figurine?

-Si! Proprio come le figurine!

Blaine passò per la cucina canticchiando e Gabriel notò oltre ai pantaloni rosa che per lui erano troppo corti, una camicia a quadretti bianca e verde che non avrebbe comprato nemmeno al suo nemico, il famoso papillon.

-Zio Beeeeee!!!

Blaine si girò verso il bambino, che iniziò a saltellare vicino alla sua gamba.

-Dimmi tutto piccolo Clarington-Harwood!

-Io non sono piccolo. Sono grande. Mi racconti dei tuoi papiglioni?

Blaine si sentì mancare.

-Si chiamano papillon Gabe. Cosa vuoi sapere?

-Tutto!

-Ok… allora… La cravatta a farfalla è un indumento maschile alternativo alla più diffusa cravatta. L'oggetto è anche noto come..

-Blaine ha otto anni, non può capire se gli parli come se fossi Wikipedia!

-Giusto! Allora.. in parole povere è una cravatta che venendo piegata tante e tante volte diventa una specie di farfalla!

Il moro sorrise radioso al bambino, che lo guardava con occhi sognanti.

-Lo voglio pure io il papillon zio Bee… dove si compra?

-Oh… ovunque! E per ovunque intendo la sartorie e i negozi d’abbigliamento!

Blaine sorrise di nuovo, ma stavolta il bambino ridusse gli occhi a due fessure e portò le mani sui fianchi. Sembrava la copia sputata di Hunter.

-Zio Bee allora non si trova ovunque!

Blaine alzò le mani in alto in segno di resa.

-Ok, ok, piccolo ballerino/canterino! Hai vinto tu stavolta, ma alla prossima…

-Alla prossima..?

Gabriel lo guardò con aria di sfida.

-Alla prossima vincerò io, perché io sono Nightbird e nessuno può sconfiggermi!

-Ma adesso è giorno… e poi sono sicuro che mio papà è un super eroe più bravo di te.. – disse il bambino arricciando il nasino e incrociando le braccia al petto.

-Oddio Gabe.. ti ho mai raccontato del trofeo delle Nazionali? E di Dark side?

-Zio Bee una cosa alla volta. Prima le cravatte a farfalla e poi il trofeo…

-Kurt, per l’amor del cielo, lasciami fare e non immischiarti! Sto raccontando la storia del trofeo…

-Ma ormai la sanno anche i muri! Guarda: adesso la colonna forno prende vita e insieme al frigo te ne faranno anche un musical!
Gabriel rise divertito. Quando andava a casa degli zii Hummel-Anderson si divertiva un mondo, anche se non era mai riuscito a capire da quale parte di parenti provenisse uno delle sue persone che era stato abituato a chiamare zio. Come del resto anche gli zii Sterling-Duvall. L’unica sua “certezza familiare” erano zii Smythe-Harwood, e chiamandosi Clarington-Harwood era riuscito a capire “il lato della parentela”. Rosie non aveva mai pensato a una cosa così, lei chiamava tutti zii, anche Wes e David, che naturalmente, non potevano essere parenti di nessuno dei suoi genitori.

-Tutto a posto Gabriel?

Kurt interruppe bruscamente i pensieri del bambino con quella domanda.

-Zio Kurtie… ma perché tutti gli zii che incontriamo hanno cognomi diversi? Papà dice che lui fratelli non ce li ha, quindi siete tutti fratelli di mamma?

Kurt sorrise. In effetti con tutti i tradimenti del padre e della madre di Alex qualche figlio illegittimo magari c’era, sparso per il mondo.

-Vedi Gabriel, non siamo davvero tuoi parenti… per esempio zio Nick e zio Jeff conoscono tua mamma da quando era piccola, andavano a scuola insieme.. poi.. beh c’è zio Thad che è il fratello di tua mamma e suo marito, lo zio Sebastian..

-Zio Bas!

-Si.. lui… è tuo zio acquisito, cioè si è sposato con il fratello di tua mamma ed è diventato un tuo parente. Tutti gli altri sono cari amici dei tuoi genitori… e loro conoscono te e Rosie da sempre, per questo mamma a e papà ti hanno detto di
chiamarli zii…

-Mhm.. zio Kurtie non c’ho capito niente.. ma proprio nulla di nulla…

-Te lo rispiego?

-No… non mi importa… tanto voi siete i miei zii, io vi chiamerò zii anche tra millemila anni…

-Millemila?

-Sii… l’hanno inventato zio Bas e Rosie… quando non hanno niente da fare si divertono a inventare le parole. È ganzo!

-Ganzo? Ma che…

-Zio Kurt è una parola che ho letto nel libro di Pinocchio… zio Jeff mi sta insegnando l’italiano!

-E mamma lo sa?

-Si! E poi ha detto che un giorno dovremmo andare alla sua casa a Verona!

-Mhm.. capisco…

Kurt guardò Blaine, che a sua volta lo guardò un po’ perplesso.

-Zio Blaine… me la fai vedere la tua collezione di papillon? Ne voglio un miliardo anche io, così poi ce li possiamo scambiare pure io e te come vuoi fare con zio Kurt!

_______________________________________________________________________________________


Note dell’autrice:
 

Gabriel è l’amore xD

Come “prestavolto” per rappresentarlo a otto anni ho scelto Nathan Gamble, uno perché è troppo puccioso, e due perché nel prossimo capitolo ci saranno anche i Niff in “sembro lo zio Jeff”.

A proposito di zio Jeff… non vi sembra strano il fatto che il nostro biondo stia insegnando all’altro nostro biondo(?) l’italiano e che abbia intenzione di portarlo a Verona?

Scopriremo tutto nella prossima puntata(?)
 


Devo ricordare inoltre che da domani sera dovrebbe partire il sequel del sequel, inoltre pubblicherò una volta a settimana, ma a voi che importa tutto questo? xD (?)

Per il banner ringrazio me stessa(?) si l’ho fatto io, non uccidetemi vi prego,  non è perfetto come quello che hanno le autrici importanti(?) di EFP, però vabbè, sono alle prime armi ç___ç (?)

Un bacione a tutti e al prossimo capitolo :3

JustAWarbler

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Sembro lo zio Jeff. ***



 



Buonsalve a tutti :)

Ok, non uccidetemi per quello che leggerete qui di seguito. Non si è trattato di tradimento, è tutto consensuale(?) ma naturalmente tutto è segreto. Nessuno, a parte i diretti interessati, saprà quello che successe nove mesi prima della nascita
di Gabriel.

Gabriel qui ha 14 anni e Rose 11, quindi scusate il linguaggio ostile del mio piccolo Clarington-Harwood che poi non è tanto Clarington-Harwood(?) e non è nemmeno tanto piccolo(?)

Buona lettura comunque(?) :3
 
 
 

Gabriel quando si guardava allo specchio si vedeva semplicemente… diverso. E per diverso si intende che non riusciva a capire da chi somigliava. E soprattutto non riusciva a capire da chi avesse ereditato quei capelli biondi che non
appartenevano a nessuno dei suoi genitori.

Un giorno si avvicinò ad Alex, che stava preparando il pranzo.

-Mà…

-Dimmi tesoro.

-Vorrei sapere una cosa. Ho quattordici anni, puoi essere sincera con me adesso… quindi non mi raccontare favole.

Alex poggiò il coltello nel lavandino. Suo figlio non era stupido, se ne sarebbe accorto prima o poi. Ed ecco il momento.

Andò in sala e si sedette accanto ad Hunter, che la guardò preoccupato.

-Te lo ha chiesto vero?

C’era una punta di amarezza nelle sue parole.

L’ispanica annuì.

-Cosa devo dirgli?

-Ti ha chiesto la verità. Quindi devi dirgliela. Non voglio che tu gli dica le bugie Alex. Gli diremo la verità e poi vedremo cosa vuole fare.

Gabriel si appoggiò allo stipite della porta e incrociò le braccia al petto.

-Qualcuno vuole dirmi che succede?

Hunter sospirò.

-Gabe… hai presente lo… zio Jeff?

Il viso di Gabriel si illuminò improvvisamente.

-Ecco. Lui. Parliamo di lui, del presunto zio Jeff. Lui non è mio zio. Perché lo chiamo così?

Hunter guardò Alex e alzò un sopracciglio come per dirle “hai voluto la bici? E ora pedala”.

-No, lui non è davvero tuo zio. E nemmeno Nick. Ma di questo ne avevamo già parlato quando Rose non capiva perché almeno uno di loro non avesse il cognome mio o di tuo padre…

Rose alzò lo sguardo dal libro di storia e sorrise divertita. Ci volle una settimana per farglielo capire, ma quella è un’altra storia.

-… però è mio amico da tantissimo tempo, e siamo come fratelli… ed è lo stesso con Nick.

Il ragazzo annuì silenzioso.

-Comunque questo non giustifica il fatto che mi ha insegnato l’italiano e che voglia portarmi in Italia, alla sua casa a Verona. Perché devo andarci? Perché non vieni pure tu? Perché ci fai andare con quello?!

Hunter rimase spiazzato. Il figlio lo indicò… ma lui non poteva dirgli il perché. Non ce la faceva, perché in fondo, faceva male anche a lui.

-Perché non parlate cazzo!

-Non usare questo linguaggio…

-No mamma. Io parlo come mi pare ok? Finché non mi dite tutto io non mi ritengo più vostro figlio.

Il biondo uscì di casa sbattendo la porta alle spalle.

-Quello ha qualche problema…

Hunter, con gli occhi rossi, si voltò verso la figlia.

-Rose non ti permetto di parlare così di tuo fratello. Fila in camera tua, subito…

-Ma io…

-ORA.

La bambina chiuse il librone con forza e salì le scale di corsa. Odiava il Gabriel Show che era costretta a vedere tutte le volte che il fratello chiedeva perché era biondo.

Prese il tablet della mamma per leggere qualcosa su E-book , quando pigiò per sbaglio sullo streaming foto. Rimase a bocca aperta. C’erano tutte le foto della scuola. Zio Thad e zio Sebastian, poi c’erano gli “zii” Wes e David, Trent e Flint e
per finire loro… Nick e Jeff.

In effetti Gabriel poteva avere i modi di fare di Hunter, ma per quanto all’aspetto sarebbe potuto essere figlio del biondo Warbler.

Rose trovò la cartella “Scandals” e la aprì. Non avrebbe mai voluto farlo. C’erano tutte foto della mamma e zio Jeff. Ma non c’era papà Hunter. Perché?

Infine ne trovò una in cui il biondo e l’ispanica si stavano baciando.

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-Qui c’è qualcosa che non torna… perché zio Jeff limona con mamma?

Gabriel era tornato a casa di corsa dopo aver ricevuto la chiamata della sorellina.

-Non lo so… però questa cosa mi puzza…

-Allora vatti a lavare.

-Gabe il tuo senso dell’umorismo è pari a quello di Jeff.

-Non lo chiami più zio ora?

-No…

-Anche se ti da sempre latte e biscottini?

-Gabe lo faceva quando avevo sette anni…

-Lo ha fatto fino all’anno scorso.

-Pensi che lui c’entri qualcosa col fatto che hai i capelli biondi?

Il ragazzo fece spallucce.

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-Mamma… perché nel tuo iPad ci sono queste foto? Che cosa vuol dire?

-Assolutamente niente. È stato solo un breve periodo della mia vita in cui non sapevo ciò che volevo. Un mese dopo stavo con Hunter.

-Perché…

-Perché l’ho chiamato per nome? Io e te dobbiamo fare un paio di chiacchiere…

Alex fece segno al biondo di sedersi accanto a lei.

-Quel periodo Hunter ed io non riuscivamo ad avere figli.

Il ragazzo annuì.

-E… siamo andati da un dottore. Lui ci aveva detto di smettere, perché tanto non avrebbe funzionato. Comunque lui iniziò le cure. Ci consigliarono di fare una cosa artificiale…

La voce di Alex era tremante, allora Gabriel le prese la mano e la strinse forte.

-… provammo sempre con Hunter, ma continuava a non funzionare… allora siamo ricorsi a un piccolo aiuto…

-Sono figlio di Jeff, vero? Mi dispiace aver continuato a fare pressione mamma, non voglio distruggere tutto… per me Hunter resterà sempre e solo il mio papà. Non mi importa se sia quello biologico o no. Adesso capisco perché mi guardava in quel modo prima, in sala… non deve essere facile per lui… adesso però toglimi una curiosità mamma…

-Dimmi…

-Rosie…

-…Rosie è sua figlia in tutti i sensi. La cura funzionò. Tecnicamente adesso è guarito e potrebbe avere altri figli. Ma questo non vuol dire che lui non ti vuole bene. Anzi, fu proprio lui a chiedere a Jeff di aiutarci.

-Ma lui non si chiede mai come sto? E Nick non c’è rimasto male?

-Gabriel… Jeff lo ha fatto per aiutarci, certo, ci tiene a te, ma gli basta stare nella tua vita come “zio Jeffie”. Come va la tua vita lo vede da solo. Comunque.. ricordi il doppio regalo di Natale? E per il compleanno? Beh… quelli sono tutti da parte sua. Nick comunque non ne fa un dramma. Sa bene che tra me e Jeff è tutto finito.

-Stavate insieme?

-Si… ma siamo stati insieme si e no due mesi in circa trent’anni di conoscenza.

-Tu gli volevi bene?

-Si. Tanto. E gli voglio tanto bene ancora adesso. È stato il mio primo amore.

-E lui? Lui ti voleva bene?

-Credo di si…

-Perché vi siete lasciati?

-Si è scoperto gay…

-Tu ci sei rimasta male?

-All’inizio si. Ma poi è arrivato Hunter, che da bastardo è diventato carino e coccoloso e le cose sono cambiate.

-Adesso non posso chiamare Hunter papà?

-E perché non dovresti?

-Perché magari lui… ecco magari lui non mi vuole bene come vuole bene a Rosie… mi ha mandato in quella scuola costosissima dove tutti hanno la divisa…

Alex scoppiò a ridere.

-Perché ridi mamma?

-Tesoro, la Dalton non è una punizione. Anzi. È il posto perfetto in cui passare l’adolescenza. Una volta li ti sentirei a casa, davvero. E poi io insegno li.

L’ispanica gli fece l’occhiolino.

-Inoltre c’è il Glee. Ci sono i Warblers. Credimi, è un posto fantastico.

Gabriel abbracciò Alex.

-Grazie mamma… ti voglio bene. Un’ultima cosa però…

-Certo.

-Come devo chiamarlo ora? Jeff intendo.. dovrei dirgli che lo so?

-Se ti va si… altrimenti… possiamo lasciare le cose così come stanno…

-No, voglio dirglielo. Voglio ringraziarlo per i regali e poi perché… se non fosse stato per lui io non sarei qui con la mamma e il papà migliore del mondo.

_______________________________________________________________________________________

-E quindi io e te non siamo fratelli?

Gabriel pensò di dirle una piccola bugia, tanto lei non sarebbe mai andata a chiedere se era vero o no.

-Si che siamo fratelli. Se ero figlio di altra gente no, ero tuo fratello adottivo. Ma abbiamo la stessa mamma, quindi siamo fratello e sorella.

-Ah… ho capito.

-Ok, bene. Stasera viene Jeff a casa. Non so se viene con Nick o no, ma probabilmente mamma ha spifferato tutto, quindi boh, magari viene da solo…

-Tu vorresti che venisse da solo?

Il ragazzo annuì calciando uno dei sassolini che stava in giardino.

Improvvisamente si sentì bussare alla porta e il biondo corse subito ad aprire.

-Ciao Jeff…

L’ex Warbler aveva tra le mani due pacchetti. Uno per Rose e uno per Gabriel.

Il biondino si avvicinò allo “zio” e gli sussurrò all’orecchio:

-Grazie… papà.

Il biondo sgranò gli occhi per un attimo, evidentemente non si aspettava una cosa del genere, e poi gli sorrise radioso.

-Di niente tesoro, è stato un piacere…

Dopo la cena Gabriel chiamò Hunter e Jeff e li fece entrare nella sua stanza.

-Ci sono delle cose che dobbiamo chiarire, papà. C’è, tu sei mio padre da sempre, tu hai solo fatto la magia. Ma vi metto sullo stesso piano. Quindi boh, vi va bene se vi chiamo papà tutti e due?

Hunter e Jeff si guardarono e poi annuirono.

-Se magari a Nick va bene.. ecco, qualche volta potrei dormire da te…

-Gabriel, il fatto che io sia tuo padre biologico non vuol dire che adesso devi sconvolgere le tue abitudini…

Il ragazzo sbuffò.

-Ma io non voglio rendere triste nessuno…

Jeff lo guardò e sorrise. A quanto sembrava c’era qualche cosa che rendeva quel bambino un piccolo Sterling-Harwood… no aspetta. Che cavolo stava dicendo? Non poteva pensare a una cosa simile.

Hunter notò i sorrisi che si scambiavano i due biondi e si alzò dal letto.

-Penso che voi abbiate un po’ di cose da dirvi, quindi vado giù, per qualsiasi cosa siamo in sala.

Gabriel si mise a sedere accanto a Jeff.

-Mi piacerebbe conoscerti meglio… vorrei conoscerti come papà, invece che come zio…

-Chiedimi qualsiasi cosa, sono un libro aperto.

-Perché hai lasciato mamma? Se voi steste ancora insieme noi saremmo una famiglia.

-Ma le cose sarebbero state diverse…

-No, io sono nato da te e mamma, io sarei come sono adesso.

-No invece, non saresti così. E poi se avessi continuato a stare con tua mamma avremmo sofferto tutti. E io non voglio che tu soffra. Sei sempre mio figlio, voglio sono il meglio per te.

-Adesso vedrò Hunter sotto un’altra luce. Tutte le volte che dicevo che il mio era il papà migliore del mondo mi prendevo per il culo da solo.

-In realtà tu non dovevi saperlo…

-Non avete pensato che magari crescendo sarei somigliato sempre di più a te? Mamma poi mi fa fare ‘sto taglio… guarda, sembro te!

-Beh, in effetti si… comunque sei davvero carino… ti correranno tutte dietro…

-Diciamo che corrono tutte dietro papà, ma vabbè, dettagli. I ragazzi mi dicono che ho una mamma gnocca… almeno fanno par condicio…

Jeff scoppiò a ridere.

-Beh in effetti tua mamma è figa, non puoi dissentire da questa cosa…

Gabriel lo guardò con occhi sognanti.

-Quindi potresti rimetterti con lei?

-Gabriel… lo sai che ho lasciato la mamma per Nick…

-Hai detto la mamma invece che tua mamma!

-Mi è scappato!

-Si vabbè, come vuoi tu, daddy!!

Jeff lo guardò commosso.

-Perché piangi biondo? Ma dimmi tu, mi tocca avere un daddy piagnucolone…

Jeff lo prese per le braccia e lo portò a se iniziando a fargli il solletico.

-Io.non.sono.piagnone.hai.capito.piccola.piattola.bionda?

-Io non sono una piattola, daddy! Sei tu che..

I due biondi si girarono verso la porta che era stata aperta.

-Sono andati tutti a letto… voi ne avete ancora per molto?...

Jeff la guardò un po’ dispiaciuto.

-…no, perché io stavo andando in cucina a fare una tazza di latte e Nesquik, quindi boh… se lo volete anche voi…

Gabriel diede una gomitata a Jeff, che scosse un po’ la testa.

-Si mamma, ora scendiamo giù.

_______________________________________________________________________________________

-Ecco qua. Attenzione, scottano. Marshmallows?

I due biondi annuirono e dissero un “grazie” all’unisono.

-Mamma… che succede? Uhm, cioccolata e marshmallows… li voglio pure io!

Rosie si accostò allo stipite della porta e si stropicciò gli occhi.

Alex versò la bevanda in una tazza e gliela porse.

-Papà?

Jeff quasi si strozzò con la cioccolata bollente e Gabriel lo guardò divertito.

-Dorme…

Alex sorrise e le pulì le labbra sporche con un fazzoletto.

Per un attimo si trovò a pensare cosa sarebbe successo se Jeff non avesse deciso di mettersi con Nick, che nel frattempo si trovava a casa Duvall, per una cena in famiglia, dopo tanto tempo…
 

“Now and then I think of when we were together
Like when you said you felt so happy you could die
Told myself that you were right for me
But felt so lonely in your company
But that was love and it's an ache I still remember
You can get addicted to a certain kind of sadness
Like resignation to the end
Always the end
So when we found that we could not make sense
Well you said that we would still be friends
But I'll admit that I was glad that it was over
But you didn't have to cut me off
Make out like it never happened
And that we were nothing
And I don't even need your love
But you treat me like a stranger
And that feels so rough
You didn't have to stoop so low
Have your friends collect your records
And then change your number
I guess that I don't need that though
Now you're just somebody that I used to know
Now and then I think of all the times you screwed me over
But had me believing it was always something that I'd done
And I don't wanna live that way
Reading into every word you say
You said that you could let it go
And I wouldn't catch you hung up on somebody that you used to know...
But you didn't have to cut me off
Make out like it never happened
And that we were nothing
And I don't even need your love
But you treat me like a stranger
And that feels so rough
You didn't have to stoop so low
Have your friends collect your records
And then change your number
I guess that I don't need that though
Now you're just somebody that I used to know
I used to know
That I used to know
Somebody...” [Somebody That I Used To Know, Gotye]
 
 

_______________________________________________________________________________________


Note dell’autrice:


non uccidetemi vi prego(?)

Gabriel è quindi figlio di Jeff u.u

Ammettetelo, non ve lo aspettavate. Beh eccola qua, la mazzata finale(?)

No, ok, oggi ho postato un capitolo serio e poi lo rovino con le note. Brava Anna(?)

Questa situazione non inciderà gravemente sulla cosa, fatto sta che ogni tanto Gabriel potrebbe ritirare fuori la situazione in momenti poco opportuni, o talvolta potrà cercare di nascondere la situazione, perché insomma… ha tre padri LOL (Hunter che lo ha cresciuto, Jeff che è il padre biologico e Nick che… beh, è il marito di suo padre xD)

Ho aggiunto un po’ di Rosiel(?) perché nonostante tutto sono fratelli e si vogliono troppo troppissimo bene u.u (?)

E nulla, siccome non so cosa dire ora come ora, vi lascio, sulle note di Somebody That I Used To Know.

Un bacione a tutti e al prossimo capitolo, nel quale finalmente ritornerà la demenzialità che qui non c’è(?)

JustAWarbler
 

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