the sound of silence

di antonyhammett
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** frammenti di memoria ***
Capitolo 2: *** il risveglio ***
Capitolo 3: *** Una nuova comparsa ***
Capitolo 4: *** addio monotonia ***
Capitolo 5: *** Welcome to the Hell ***
Capitolo 6: *** Goodbye Michelle! ***



Capitolo 1
*** frammenti di memoria ***


Il silenzio che piacevole rumore , letto così sembrerebbe una contraddizione ma sta di fatti che è una delle più dolci verità , nulla è in grado di comunicare più del silenzio, tuttavia è proprio questo che spesso fa calare un velo di angoscia in noi poiché al silenzio nulla si può nascondere e quelle voci nella nostra mente che sopprimiamo col caos di tutti i giorni vengono a galla nel momento di quiete. Ero solo in casa e le continue voci che mi dicevano di uccidere e di vendicarmi rimbombavano nella mia testa, da quando mi era stata portata via passavo ogni giorno in contatto col mondo dell’aldilà sperando di riuscire prima o poi a contattarla, ero diviso da un profondo dolore e da una inappagabile sete di vendetta, in cuor mio speravo un giorno di riabbracciarla o almeno di risentire quella sua dolce voce e quel profumo che ancora dimorava nella mia testa. Dopo l’ennesimo tentativo fallito di mettermi in contatto con lei tramite l’utilizzo della tavola ouija, decisi dopo  ben 6 mesi di provare a continuare a vivere e ritornare nel mondo esterno.
La folta barba e i biondi capelli ancor più lunghi quasi nascondevano quel viso oramai scavato dalla disperazione e dalla pazzia, le braccia bendate dal gomito in giù celavano gli innumerevoli tagli e una lunga veste gli innumerevoli sigilli che mi avevano fatto tanto sperare.
Senza nemmeno pensare all’odore che emanavo o a come apparivo uscì finalmente di casa, all’università mi davano per disperso e i miei oramai ex amici non sapevano nemmeno se io fossi vivo o morto,  scesi lentamente le scale , i grandi occhiali da sole nascondevano le mie occhiaia e le grandi cuffie distoglievano la mia attenzione dal mondo esterno col quale non volevo aver ancora alcun contatto. Gli sguardi penetranti della gente mi scivolavano addosso come burro , non mi era mai importato di quello che gli altri pensavano di me, figurarsi ora che la mia vita non aveva nemmeno più un senso, per strada camminavo quasi come uno zombie di fatti il mio corpo proseguiva dritto il suo cammino ma la mia mente era completamente scollegata, finchè un piccolo negozietto attirò la mia attenzione più che altro fu la donna che vi era fuori , non fu tanto il suo aspetto fisico ma l’atmosfera che emanava a convincermi a stoppare la musica e ad entrare.
Era uno di quei tipici negozietti gotici , vendeva le solite cose teschi tavolette e persino dei vestitini, eppure qualcosa mi aveva attirato , perché di tanti negozi che vi sono a stoccarda proprio quello avevo scelto.
La giovane commessa con tono gentile vedendomi assorto nei miei pensieri non esitò a chiedermi cosa desiderassi , in primo luogo non sentì nemmeno la sua voce ero troppo concentrato a trovare cosa mi aveva convinto ad entrare in quel negozio, poi al secondo richiamo quella voce come una luce che in una grotta spazza via il buio illuminò la mia mente , di fatti non era il negozio ad emanare quell’atmosfera così familiare bensì quella ragazza , di scatto mi voltai e fissandola negli occhi percepii una certa familiarità , finchè non notai il tassello che univa tutti i pezzi , era una collana messicana identica a quella che indossava lei il giorno della sua morte.
Sorpreso da ciò le chiesi subito il suo nome “mi chiamo michelle” mi rispose , nulla a che fare con lei , forse era un semplice caso e la mia mente oramai malata aveva fatto qualche associazione di troppo così deluso ringrazia e uscì da quel negozio per far ritorno a casa.
Senza nemmeno rendermene conto stava iniziando a calare la notte ed ero un bel po distante da casa, la mia mente non riusciva a non pensare a quella ragazza e a quella collana, con tanti negozi esistenti a stoccarda, con tante persone che possono esservi, avevo incontrato propri una ragazza che portava la sua stessa collana , una coincidenza troppo evidente, ma si sa spesso alla vita piace tendere questi scherzi era inutile pensarci.
La vita notturna a stoccarda non era mai stata molto attiva, infatti quando le tenebre calavano tutto in città si spegneva e ognuno faceva ritorno nella propria dimora, io procedevo con un passo lento e  il grido triste delle cornacchie sottolineava la mia solitudine, solitudine che presto però venne interrotta da un gruppo di ragazzi che mi accerchiò e iniziò a pormi domande assurde . Il mio istinto mi consigliò di non considerarli nemmeno e di continuare dritto per la mia strada , tuttavia una pinta di troppo fece imbestialire uno di loro che senza che io dicessi nulla prese e mi gettò a terra, purtroppo le mie condizioni fisiche non erano delle migliori e così tentai attraverso le parole di convincere quella banda di ragazzi a lasciarmi in pace: “ragazzi lasciatemi in pace per favore non ho alcuna intenzione di cercare guai” e uno di loro rispose “ tu non li hai cercati ma sono loro ad aver trovato te” così mi iniziò a spingere a destra e sinistra “per caso l’acqua non ti funziona in casa emani un odore fetido” con tono ironico poi aggiunse” se sei così sporco la tua ragazza non te la darà mai” , giunto a quel punto non ressi e mi immobilizzai e fissandolo dritto negli occhi gli dissi” non osare nominarla “ e lui rispose “ io non la nomino infatti me la faccio direttamente” , la mia mente vide nero e il braccio si mosse da solo andando in contro al viso di quell’energumeno, bonf lo scaraventai in terra , peccato che era accompagnato da altri 4 amici e uno di loro decise bene di estrarre il coltello che teneva nascosto e di colpirmi allo stomaco, immediatamente sentì il basso ventre ribollire e la veste bagnarsi , la vista si offuscava le gambe tremavano e in pochi secondi mi ritrovai steso in una pozza di sangue sotto lo sguardo sbronzo di quelle persone che lentamente si allontanavano incoscienti di cosa fosse successo. La lama era penetrata buoni 10 cm nel mio corpo colpendo diversi punti vitali, chissà forse c’era del positivo in questo almeno morendo avrei potuto riabbracciare lei , colei che mi aveva dato il piacere di vivere. Ormai senza speranze e forze appoggia il capo al freddo asfalto e attesi il momento fatale che mi avrebbe portato via dalla vita terrena.

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Capitolo 2
*** il risveglio ***


“presto dobbiamo muoverci oppure lo perderemo, elisa presto prepara il cerchio, melany accendi le candele non c’è tempo da perdere , sono mesi che stiamo aspettando il momento per farlo risvegliare non possiamo lasciarlo morire” Caterine prese il corpo di taylor e lo stese lungo sul pavimento , aveva perso tanto di quel sangue che solo per miracolo era ancora in vita , mentre elisa iniziò a disegnare il cerchio contenente il pentacolo e melany collocava ai vertici di questo le varie candele profumate lei spogliò taylor privandolo di tutti i tipi di indumenti dal primo all’ultimo rimanendo pietrificata alla vista di quell’innumerevole serie di tagli sulle braccie e sigilli lungo tutto il corpo, senza perdere ancora altro tempo collocò il corpo che sembrava senza vita al centro della stella e sedutesi tutte e tre intorno iniziarono la loro meticolosa preghiera. Prendono il nome di sacerdotesse coloro in grado di entrare in contatto con gli spiriti dell’aldilà e le tre ragazze avevano l’aria di sapere quello che stavano facendo , eppure dopo alcune ore non succedeva ancora nulla , gli scritti avevano parlato chiaro era quella la procedura che bisognava seguire eppure c’era qualcosa che manteneva taylor ancora legato al suo stato di semplice umano, così quasi per disperazione caterine lasciando la sua posizione si avvicinò all’orecchio del ragazzo e pronunciò con tono basso e amorevole alcune parole, una goccia di sangue quasi come risposta del malcapitato cadde sul pavimento tintinnante ,pochi secondi bastarono a farsì che sul torace di taylor prendesse vita un sigillo,era il sigillo di andras, questi governa 30 legioni di satana ed è il dio adorato nelle foreste , può distruggere i nemici ed è noto per uccidere maghi e loro assistenti, una improvvisa folata di vento fece spegnere le candele e il buio calò in quella stanza , l’unica fonte di luce era data da quel sigillo che brillava di un rosso acceso quasi come se andasse a fuoco, improvvisamente quasi come sotto ipnosi il corpo di taylor si alzò , dalla schiena fuoriuscirono un paio di ali nere e una voce con tono grave e soave disse “ chi è stato ad evocarmi dopo tanti anni” le tre sacerdotesse incredule di tutto quello che stava accadendo non riuscivano nemmeno a trovare la forza di rispondere , dopo anni e anni di tentate invocazioni erano per davvero riuscite a portare un signore dell’inferno nel mondo dei vivi. Caterine prese allora coraggio e rivolse la parole a quel signore degli inferi”sono stata io a riportarti in vita, il corpo umano nel quale eri rinchiuso stava per morire, così ti ho portato qui per risvegliarti e a quanto sembra le nostre preghiere sono state ascoltate” di improvviso gli occhi di andras si aprirono e un’altra fonte di luce apparve , erano del colore del sole un giallo così forte che costrinse le 3 sacerdotesse a chinare il capo quasi in segno di reverenza, “ se quello che tu dici è vero dovrei esserti grato di avermi risvegliato tuttavia sai benissimo che non posso lasciarvi dire quello che avete visto qui stanotte quindi è a mio malincuore che ora dovrò uccidervi una alla volta” con un dolce sorriso il demone si scaraventò contro la giovane afferrandola per il collo e sbattendola contro il muro, era pronto ad affondare la sua mano nella tenera carne della ragazza per poi cibarsi delle sue interiora e abbeverarsi di tutto quel dolce sangue uno spettacolo di certo non elegante , tuttavia propri nel momento in cui stava per affondare il colpo , qualcosa lo bloccò, l’odore di quella donna non gli sembrava nuovo e il suo aspetto gli sembrava familiare , nonostante ciò cercò di opprimere quegli strani sensi e di adempiere al suo dovere nessuno doveva sapere della conoscenza del mondo ultraterreno almeno non ancora, così tentò più e più volte di colpirla ma non vi riusciva era come se una barriera gli impedisse di poterla toccare , sentimenti ? , impossibile i demoni non ne hanno mai provati perché mai ora doveva provare qualcosa per questa donna era solo una semplice preda che lo avrebbe dovuto saziare dopo tanti anni di digiuno ma sta di fatti che nello stupore più totale la lasciò cadere al suolo senza torcerle nemmeno un capello e spiegate le immense ali , facendo cascare delle piume nere fuggì da quella casa dove dopo anni aveva rivisto la luce terrena.

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Capitolo 3
*** Una nuova comparsa ***


Il sole stava per sorgere e volavo senza una destinazione privo di memoria e di ogni cosa , questo corpo mi sembrava così strano, non riuscivo a capire chi fosse l’umano che mi portava con se ma sta di fatto che quell’umano oramai non vi era più ed ero io che possedevo il suo corpo, almeno questo era quello che pensavo finchè all’improvviso come un urlo proveniente dall’interno mi fece ritirare le ali e cadere in terra, nella mia mente inziarono così a susseguirsi una serie innumerevoli di immagini e flashback che fecero tornare taylor in possesso del suo corpo. “cosa diavolo ci faccio qui , dove sono aa una sbornia così non l’avevo mai presa mi fa un male la testa non ricordo minimamente nulla di quello che è successo ieri sera e per quale motivo mi trovo a kaltental”come un vagabondo inizia così a camminare per tornare a casa anche se le due città distano sui 6 km ma camminare magari mi avrebbe fatto tornare la memoria, dentro di me sentivo che qualche cosa forse era cambiata ma non capivo bene cosa. Diversi chilometri più lontano a monaco un giovane ragazzo delle superiori nello stesso giorno del risveglio di andras, inziava la sua avventura nella nuova scuola, il suo nome era steven e veniva dalla svezia , da pochi giorni si era trasferito con la zia a monaco un anno dopo la morte dei suoi genitori. Ambientarsi lì di certo non sarebbe stato facile tuttavia non aveva avuto scelta , i voti negativi e la brutta via che stava intraprendendo in svezia aveva costretto la zia a portarlo con sé. Steven era un ragazzo che dimostrava sicuramente più anni di quanti ne avesse in realtà , alto buoni 1 metro e 90 capelli color argento occhi neri che ricordavano vagamente quelli di uno squalo il quale non avrebbe avuto alcuna esitazione nell’uccidere da un momento all’altro e pelle di un bianco cadaverico , camminava con un cappotto lungo nero di pelle che gli arrivava sino alle caviglie , una maglia nera attillata metteva in risalto il fisico quasi marmoreo e completavano il tutto dei pantaloni stracciati e degli stivali al punto che sembrava quasi esser uscito da un film di coobrick. Di certo aveva il suo fascino ma sta di fatti che quel giorno quando si presentò alla classe disse solo il suo nome e sedutosi al suo posto non aprì più bocca per tutte e 5 le ore e tantomeno i nuovi “compagni” mossero un dito per farlo integrare, era quasi come se lui fosse solo di passaggio lì e che avesse trovato il senso della sua vita, era indifferente per lui fare amicizia o seguire le lezione sapeva benissimo che la sua vera vita non era lì ma altrove. *drinnnnn* “finalmente è terminata “ pensai tra me e me, erano state le 5 ore più inutili della mia vita, uscito dalla classe evitai gli sguardi di tutti e senza ascoltare minimamente nessuno presi la via d’uscita da quell’edificio che mi ricordava vagamente un carcere, scesi rapidamente le scale mi sentivo quasi come se mi mancasse l’aria , girai rapidamente per andare in cortile e tornare a casa , se solo il destino non avesse voluto che una ragazza mi si parasse dinanzi alla via d’uscita da quel luogo , non me ne resi nemmeno conto che la travolsi completamente facendola cadere per terra , “aaaa , per caso sei ceca..a..t.o” rimase incantata per alcuni secondi guardando steven , era un qualcosa di paragonabile a un qualche essere superiore, “faresti meglio ad alzarti se non vuoi finire schiacciata” “potresti almeno chiedere scusa però sarebbe carino “ rispose lei, steven così si sfilò gli occhiali da sole e con quegli occhi neri ,lucidi come una pietra levigata, la guardò con aria di sufficienza e rindossati questi continuò solitario per il suo cammino, lisa era rimasta folgorata da quel ragazzo , era misterioso , bello e strafottente , l’ideale per una giovane adolescente ancora in cerca di un vero e proprio ragazzo, così non potè fare almeno di scoprire di più su quel tipo e decise di seguirlo lungo la strada di casa . Il tintinnio all’unisono sul marciapiede faceva capire a steven di non essere solo, aveva sempre odiato la compagnia da quando era diventato orfano, e se c’era una cosa che non gli andava giù era la compassione delle persone che nel pensare di aiutarlo lo deprimevano ancor di più facendolo sentire diverso, la casa della zia distava diversi km dalla scuola eppure questo tintinnio incessante che lo accompagnava a ogni suo passo iniziava a diventare per lui così fastidioso che iniziò ad accelerare l’andatura e in pochi secondi fece perdere le sue tracce alla giovane ragazza fino a quando le apparve alle spalle e avvicinandosi all’orecchio con tono basso iniziò “perché mi stai seguendo? In questa strada abitiamo solo io e mia zia e dubito che una ragazza come te torni a piedi a casa” “non pensare di essere così importante, volevo solo consegnarti la penna che ti era caduta quando ci eravamo scontrati” “ahahahahhahahahahah”, “per quale assurdo motivo ridi?”, “avresti potuto inventare una scusa migliore ti pare, non ho mai avuto una penna con me quindi mi sa che hai sbagliato pollo da seguire”spostò la ragazza e invitandola a tornare a casa ricominciò a camminare”IL MIO NOME è LISA COMUNQUE” disse urlando.” Ok” rispose , “ ti ho detto il mio nome ora dovresti dirmi tu il tuo sai come è” , “hm non mi sembra mai di averti chiesto come ti chiamassi quindi non ti devo nulla, e ora torna a casa io ho da fare ,ciao” un ciao , sono riuscita ad ottenere un ciao , pensò lisa tra se e se, che forse era riuscita ad ammorbidire un po quel ragazzo che sembrava essere di gesso?

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Capitolo 4
*** addio monotonia ***


Arrivato a casa senza pensare a nessuno andai direttamente in stanza per rilassarmi un po:
“sono tornato a casa zia , non ho fame vado in camera “
“va bene steven cerca di non stare male però, io esco ci vediamo stasera”
“ciao”
Come entrai in camera bernadot mi saltò addosso per cercare di leccarmi, quel cane era stato sempre giocherellone peccato che non avessi voglia di far nulla , dentro di me ero angosciato e avevo solo voglia di isolarmi da tutto e tutti aspettando che qualcosa in grado di sconvolgere la ripetitività della mia vita accadesse. 
Feci uscire così dalla stanza il cane , mi sdraiai sul letto e senza accorgermene mi addormentai, era di una bellezza paradisiaca quella ragazza che mi apparve in sogno , i lineamenti del suo viso erano sottili e dolci alcune ciocche castane le accarezzavano quella pelle così morbida e lucente e gli occhi così grandi e verdi ricordavano la bellezza di due smeraldi, tuttavia si sa un libro non si giudica mai dalla copertina e per quanto fuori potesse essere angelica dentro di se dimorava quanto di più malvagio possa esservi, di fatti non appena mi avvicinai per chiederle il suo nome senza ne se e ne ma estrasse una lama e mi traforò da lato a lato lasciandomi morto in terra *dreennn* il rumore stridente del citofono mi fece sobbalzare dal letto e interrompere quel sogno così strano, provavo uno strano bruciore allo stomaco , rimasi immobile per alcuni secondi non appena notai che la maglia si era macchiata di sangue e che sotto di questa vi si era formata una grande cicatrice *dreenn* nuovamente risuonò , così mi alzai definitivamente e andai ad aprire alla porta:
“non ci credo ancora qui sei , cosa vuoi da me ?” era nuovamente quella ragazza di prima lisa mi pare si chiamasse
"è così che accogli una tua compagna di classe, sei abbastanza scostumato sai ?”
“mi pare di essere stato abbastanza chiaro col fatto che avevo cose da fare e che dovevi andartene” replicai stizzito
“si che sei stato chiaro peròò…oddio ma stai sanguinando?” 
“sanguinando cosa??,aa no non è niente è un graffio che mi sono fatto nulla di che”
“nono tu sanguini , devo controllarti e disinfettarti “
Così lisa senza ne se e ne ma entrò diretta in casa e fatto  sdraiare steven sul letto iniziò:
“coraggio c'è bisogno che ti togli la maglia in modo che possa disinfettarti”
con uno sguardo alquanto impassibile rispose“spero tu stia scherzando , non ho alcuna intenzione di togliermi nulla e anzi ti conviene uscire di casa visto che aspetto visite “ si alzò dal letto e presa per il braccio la ragazza in modo poco gentile la fece uscire di casa sbattendole la porta in faccia , "che rompipalle che è questa , cosa vuole da me" *drennn* "andiamo non ci credo" , aprìì la porta violentemente “ cosa diavolo vuoi ancora??”
“hm ti cercavo da un anno steven rilow è giunta l’ora di morire”
Non ricordo bene i lineamenti di quell’essere , il suo viso era nascosto da una maschera a forma di teschio e avvolto in un cappuccio nero , un lungo cappotto di pelle nera e dei guanti celavano il colore della sua pelle , l’unica cosa che ricordo fu solo che mi afferrò per il collo e quasi come se il mio corpo non avesse peso mi scaraventò contro il muro, tanta della confusione non riuscivo nemmeno a percepire il dolore , tentai più volte di rialzarmi ma ogni volta venivo preso e picchiato violentemente da quell’essere che non sembrava volersi arrestare, in pochi secondi sia braccia che costole erano rotte e come se non bastasse quella strana cicatrice iniziava anche a bruciare, ad un certo punto ricordo che estrasse anche una pistola dalla sua giacca e puntatamela in viso mi cominciò a porre domande assurde, che forse mi avesse scambiato per qualcun altro ma sta di fatti che dopo un incessante numero di domande alle quali non seppi ovviamente rispondere  premette il grilletto e mi sparò in testa, chissà per quale magia il colpo non arrivò alla mia nuca ma quasi come se bloccato da una barriera cadde per terra, lasciando alquanto incredulo l’aggressore che quasi come se avesse avvalorato una sua tesi con un ghigno scomparve in una coltre di fumo, dopo di che persi i sensi e mi svegliai direttamente al ritorno a casa di zia.
“Steven sono tornata , hai mangiato qualcosa”disse con tono gentile “si zia tranquilla, ora finisco di studiare e poi vado a dormire buona notte” rispose rifugiandosi nuovamente in cameretta , come era possibile che tutto era in ordine e non provavo nemmeno più dolore , che fosse stato tutto un sogno , non era possibile era troppo reale . Così steven decise quasi per disperazione di cercare sul web se vi erano storie simili , e fu proprio qui che la sua attenzione cadde sulla storia di un ragazzo di stoccarda che lo stesso suo giorno si era ritrovato in una cittadina lontana vari chilometri senza ricordare ne come e ne perché, così meravigliato decise di preparare una rapida valigia e di conoscere di persona questo taylor il quale aveva attirato la sua attenzione , finalmente l’evento che sconvolgesse la monotonia della sua vita era arrivato. 

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Capitolo 5
*** Welcome to the Hell ***


Capitolo 5

Salutai rapidamente zia e bernadot e presi il primo treno per stoccarda, dentro di me sentivo un alternarsi di emozioni uniche un misto tra paura per quello che era accaduto , eccitazione e curiosità per quello che ancora doveva accadere, così appoggiate le cuffie alle orecchie e fatta partire la musica mi feci accompagnare da questa lungo tutto il tragitto .
Dopo ben 3 ore di estenuante cammino finalmente giunsi alla stazione d’arrivo, rimasi alquanto sbalordito dallo scarso numero di persone che vi erano qui , di fatti stoccarda in quel periodo era una delle città più fredde di tutta la germania , le strade  ghiacciate e desolate creavano un’atmosfera alquanto tetra.
Cardiff street numero 41, era quella la strada nella quale taylor abitava tuttavia alle 8 di sera in quel periodo era alquanto difficile trovare un taxi , così senza sapere minimamente dove si trovasse quel luogo inizia solitario a camminare, dopo ben 2 ore ancora nulla , stavo iniziando a congelare , il fiato diventava affannato e gli arti quasi si atrofizzavano e come se ciò non bastasse , all’improvviso dal basso ventre un ardente bruciore mi piegò in due , era quella cicatrice che ricominciava a far male proprio come quella volta, era quasi come se qualcosa mi stesse attirando a se senza che io volessi tuttavia senza fermarmi continuai a camminare finchè della neve da dei rami di un pino non mi cadde in testa , così volto lo sguardo verso l’alto notai quasi come per magia di trovarmi in via cardiff, tempo di accennare un sorriso che questi con la stessa rapidità con la quale un uragano spazza via una foglia mutò.
“lo sai vero che è pericoloso camminare da solo per stoccarda a quest’ora”, quasi per un qualche scherzo del destino erano gli stessi ragazzi che la notte prima avevano lasciato taylor morente sul ciglio di una strada tuttavia , steven , al contrario di quest’ultimo non era in grado di placare i suoi istinti e così irruentemente replicò “ e tuo lo sai che a calpestare la coda al cane si rischia di essere morsi..” pochi secondi e i due finirono muso a muso a minacciarsi violentemente con gli sguardi, in finlandia ero abituato alle risse tuttavia questa volta loro sono in 7 e io uno solo , pensò steven  e forse fu proprio a causa di questo pensare che non si accorse del gancio che gli giunse all’altezza della tempia stordendolo , tempo di provar a reagire che dalle spalle un violento calcio lo mise in ginocchio, tuttavia tentò nuovamente di alzarsi ma un diretto mirato alle costole gli tolse il fiato e lo fece accasciare definitivamente al suolo.
Così Lentamente chiusi gli occhi quasi come per proteggermi da quei calci che continuavano a colpire con regolarità il mio corpo inerme e indifeso tuttavia non ero arrivato fino a stoccarda per farmi picchiare da degli stupidi ragazzini così quasi per disperazione diedi un urlo, la voce che fuoriuscì dalla mia bocca era carica di rabbia e la lingua parlata a me sconosciuta , “hm puoi urlare quanto vuoi ma nessuno ti verrà in soccorso “ disse uno di loro , fu proprio in quel momento che lenta dal cielo una rosa nera mi cadde vicino, non ebbi nemmeno il tempo di alzare lo sguardo verso il cielo che vidi la testa di uno di  questi tagliata in due parti e cadere in terra, non ebbero nemmeno il tempo per rendersi conto di cosa fosse successo  i suoi compagni che rapidamente si ritrovarono squartati e sventrati sul ciglio della strada in una pozza color rosso acceso che accentuava ancora di più l’irruenza usata in contrasto col bianco della neve. “c..chi sei , ucciderai anche me ora ??” iniziò steven con voce tremolante”rispondimi!!, perché hai ucciso quelle persone”, una folata di vento improvvisa colpì il suo volto e quasi come per magia comparve dinanzi ai suoi occhi una figura strana , aveva delle grandi ali nere appuntite all’estremità , il fisico sottile e asciutto la pelle di un colore quasi blu con diverse cicatrici diffuse lungo tutto il corpo, degli occhi bianchi e capelli rossi completavano il tutto “sei stato tu a chiedermi di uccidere quelle persone” rispose,”quando eri in difficoltà hai chiesto il mio aiuto e sono arrivato per soccorrerti, il mio nome è giason 190 demone dell’esercito di amon uno dei 7 figli di satana  e sono a tua completa disposizione”
Con lo sguardo perso nel vuoto ancora incredulo di quanto fosse accaduto precedentemente  il giovane steven si alzò dal freddo marciapiede e chiese al demone di tornare nel luogo dal quale era arrivato “che sia l’inferno o il paradiso o potente giason 190 demone dell’esercito di amon ti chiedo di tornare nel tuo luogo di appartenenza finchè nuovo ordine non ti sarà dato “ pronunciò quelle parole con una sicurezza e dimestichezza tale da sembrare  come se conoscesse da sempre il mondo ultraterreno “così sia mio Signore” con queste 4 parole il demone scomparve in una coltre di fumo.
*Tonf* taylor sbattè violentemente il portoncino d’ingresso e iniziò rapido a scendere le scale , era notte pesta , ma aveva sentito una fortissima fonte di energia provenire dal parco vicino casa sua e non poteva lasciarsi scappare l’occasione di trovare qualcuno simile a lui , così iniziò rapido a correre . Finchè non assistette alla scena di quelle persone che venivano decapitate da una qualche entità misteriosa la quale successivamente scompariva sotto il comando di un ragazzo lì vicino , “ragazzo chi sei tu e cosa ci fai qui ?”
Steven impaurito cominciò a correre per seminare quell’uomo che lo aveva visto , peccato che nemmeno il tempo di fare pochi passi che taylor con la sola imposizione della mente lo bloccò e lo scaraventò contro un albero “ragazzo ti ho fatto una domanda è scortese non rispondere sai “
Affannato allora steven decise di rispondere” mi chiamo steven e vengo da monaco di baviera e sono arrivato fin qui per parlare con una persona che abita in cardiff street”
“mm e dimmi un po , di cosa devi parlare con questa persona ?”
Stizzito rispose “ nulla che ti riguarda e ora lasciami andar....”
nemmeno il tempo di concludere la frase che ,mossa semplicemente una mano verso l’alto, al giovane bavarese iniziò a mancare il fiato come se qualcosa dall’esterno gli premesse sullo sterno e gli bloccasse i polmoni, “ te lo ripeto una seconda volta , caro steven di cosa devi parlare con questa persona?”
“d..d..devo chiedergli una cosa su un’esperienza che ha fatto il 3 novembre molto simile alla mia”
Sorridendo taylor lasciò scivolare giù il ragazzo ” sono io quella persona piacere taylor, alzati e seguimi” come un cane rimproverato dal proprio padrone con la testa bassa segue quest’ultimo ovunque egli voglia , allo stesso modo steven seguiva il biondo ragazzo.
“ho visto quello che hai fatto , ed è stupefacente , a quanto sembra sei un cheril ovvero riesci ad evocare a tuo piacere i demoni delle schiere di satana, con un po di allenamento potresti essere fondamentale per l’esito della nostra guerrra..” non appena sentì la parola guerra sbalordito chiese” g..guerra? di quale guerra stai parlando “ con una leggera risata iniziò taylor “ si vede che sei poco informato sul nostro mondo (mondo dei demoni),il 21 dicembre 2012 il serpente piumato kukulkan ritornerà in terra per aprire le porte della conoscenza dell’intera umanità e portarla quindi al suo antico splendore che col tempo è andato perdendosi a causa dell’ignoranza che grazie alla chiesa è stata instaurata in ogni essere vivente, i cosidetti “angeli” tenteranno di contrastare il Suo ritorno e il nostro compito sarà quello di fermarli anche a costo della nostra stessa vita affinchè il nostro Signore Satana unico e vero Dio buono esistente possa riscendere in terra e portare l’umanità all’assoluta conoscenza, non so ancora perché siamo stati scelti noi ma so solo che attraverso la meditazione potremmo apprendere di più, spero ti sia tutto chiaro , ricorda una cosa : una volta che inizi questo cammino non puoi più tornare indietro quindi se hai eventuali dubbi o ripensamenti ti conviene fuggire ora e ripudiare ciò che il nostro Signore Satana ti ha permesso di essere”
“hm spero tu stia scherzando , era da tempo che aspettavo qualcosa che mi desse una ragione di vita e finalmente inizio a capire qualcosa in più e ora come ora voglio andare in fondo a questa storia “ spalancata la porta di casa un enorme cerchio magico adornato da candele e innumerevoli libri si mostrò davanti agli occhi dell’esterrefatto steven “ BENVENUTO ALL’ ”INFERNO” SIGNOR STEVEN, CHE ABBIA INIZIO IL NOSTRO PERCORSO SPIRITUALE”

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Capitolo 6
*** Goodbye Michelle! ***


Per la prima volta dopo tanto tempo nella mia dimora un'altra anima viva era presente ,faceva un effetto strano specie dopo che l’ultima persona a mettere piede in quella casa era stata proprio lei ,
”cosa hai tanto da pensare e taylor , mi tieni nascosto qualcosa” disse con tono ironico ,
”ahah niente di che , pensavo solo che se non ci diamo da fare sarà difficile riuscire a migliorare in tempo per il 21”
“naaa non credo , in fondo quando si è spinti dalla curiosità nulla può fermarti, dico bene ?”
“già hai  ragione , iniziamo allora ,steven vedi lì di fianco al tavolino vi è un libro color arancio dovrebbe chiamarsi  introduzione alla magia , inizia col leggere alcune nozioni di evocazione, invocazione e i vari metodi per metterti in contatto col mondo ultraterreno potrebbe ritornare utile per le tue capacità , io nel frattempo farò la mia sessione quotidiana di esercizi mentali e poi preparerò la colazione , devi sapere che tempo per riposarci ce ne sarà davvero poco e principalmente sarà nelle ore mattutine poichè la sera il nostro potere visti i vari influssi lunari tende ad aumentare e ad essere più efficace, ti ho detto tutto quello che dovevi sapere per oggi  via scattare scattare!”
Senza accorgersene era nemmeno un giorno che avevano fatto conoscenza ma si trattavano già come amici di vecchia data, intanto i giorni passavano e anche quell’inverno così gelido stava per volgere a termine , erano passati già 4 mesi dall’inizio del loro addestramento e i risultati iniziavano ad essere netti , taylor era in grado di fiutare presenze demoniache e angeliche a distanza di kilometri e aveva potenziato al punto tale i suoi poteri psichici da poter uccidere col l’imposizione del solo mignolo , steven allo stesso modo procedeva spedito era riuscito nell’evocazione di 40 demoni contemporaneamente e riusciva a modificare a piacere la sua aurea per potersi occultare alla perfezione e non essere rintracciabile per nessuno.
“bene steven sono ben 4 mesi che ci  alleniamo, direi che 15 giorni di riposo non ce li toglie nessuno, se hai voglia di tornare a casa tua sei libero di farlo  basta che tra 2 settimane io ti ritrovi pronto per ricominciare , ricorda una volta iniziato non ci si può tirare indietro questa è la regola “
“aha tranquillo non hai di che preoccuparti, proprio ora che sto capendo come funziona il mio corpo e i miei poteri sarebbe da sciocchi gettare tutto all’aria per tornare alla solita e monotona vita di prima, ho già chiamato zia per dirle che oggi farò ritorno a monaco e che passerò o una o due settimane lì per poi far ritorno qui , stammi bene ed esci un po , ti farà bene ricorda se serve una qualsiasi mano non esitare a chiamarmi”
“lo stesso vale per te ovviamente ci vediamo tra due settimane allora buon viaggio”
poche ore dopo che steven aveva lasciato la casa di taylor questi inizò a pensare “aa sembra così vuota questa casa , sono stati 4 mesi incredibilmente intensi..quasi mi viene un pizzico di malinconia ahah, sarà meglio ascoltare il consiglio di steven e uscire un po” datosi una sciacquata veloce , indossato il giubbino di pelle e i neri stivali lento si avviò per le stradine di stoccarda guidato dalla dolce melodia che fuoriusciva dalle sue cuffie. “10 mesi fa ero sull’orlo del suicidio per quello che era accaduto e sebbene dentro di me una parte ancora chiede vendetta per quello che è successo proverò non a dimenticare perché sarebbe impossibile e mi procurerebbe solo più dolore ma tenterò di ricominciare almeno a vivere” questo pensavo mentre lento lasciavo cardiff street e mi dirigevo in quel negozietto dove tutto era iniziato , poco ricordavo di quello che successe Quel 1 novembre se non michelle e la sua collana.
*drin* suonò il campanello del ghotic center, “buongiorno signore desidera qualco..” quasi come se avesse visto la morte michelle rimase pietrificata e in silenzio all’apparizione di quell’essere , presumibilmente era lo stesso che 4 mesi prima aveva fatto visita a steven , anche questa volta era impossibile capire chi fosse visto il suo abbigliamento , lento si avvicinava verso la giovane commessa con passo sicuro che ha chi sa già cosa vuole e rispose “buongiorno a te,cortesemente potresti rispondere a una mia domanda?” michelle annuì con la testa “bene , molto bene, hai per caso riscontrato anomalie negli ultimi 4 mesi , nel senso hai incontrato persone che sembravano avere qualcosa di strano , delle sorta di capacità particolari?”
“mmm no mi dispiace ma devi sapere che questo negozio è poco frequentato stando quasi in periferia e sono pochi i clienti che vengono a farci visita”
“AHAHAHA potevi inventarti una scusa migliore michelle, vuoi dirmi che 4 mesi fa non hai incontrato una persona che poi si è rivelata essere un signore dell’inferno?!?”iniziò con tono aggressivo a chiedere “bhe no, io non credo nemmeno in queste cose quin..” prima che riuscisse a finire la frase quell’essere l’afferrò per il collo e avvicinandosi all’orecchio come si fa tra innamorati le bisbigliò “forse non hai capito che se non mi dici dove si trova quella persona ti farò soffrire tanto ma talmente tanto che pregherai affinchè io ti uccida, non sei curiosa di sapere perché porto la maschera e cosa c’è sotto questa..” michelle non era in grado nemmeno di rispondere aveva troppa paura e in quel momento sarebbe solo voluta fuggire in qualche posto lontano.
“coraggio , mi fai sentire un mostro così, rispondimi per favore , non sono una persona cattiva come puoi pensare è solo che quell’essere che si è risvegliato rappresenta il male e deve essere estirpato” disse con una voce leggera e delicata, ma michelle “pensi che mi faccia ingannare così da te, mi hai presa per una stupida” così sbattuta violentemente contro la parete “TROIA , NON HAI CAPITO NULLA ALLORA, DIMMI DOVE SI TROVA ANDRAS….ORA!”
“stupido io non tradirò mai il mio signore , dalla mia bocca non saprai mai dove si trova..”
Estratta una lama” bene bene , allora deduco che questa non ti servirà più..” messagli la lama in bocca con un taglio netto dall’interno delle labbra fino alla guancia destra le lacerò tutta la carne ”ancora non parli,mm ottima forza di volontà, peccato che non sei dalla nostra parte.., che ne dici se ti mostro come è fatto il tuo fegato eh?!” così allungata la lama la trafisse e lentamente iniziò a scavare nelle sue viscere “coraggio passerotto ancora non parli, preferisci essere alleata di quei mostri piuttosto che di noi angeli..” con le poche forze rimaste michelle sputò quell’uomo e gli disse “ tu che stai torturando una donna osi dire che i mostri sono loro, io al contrario di tutti ho smesso di vivere nella menzogna della chiesa, e ho scelto la via della conoscenza e della verità..quindi taci essere ins…” non le fece terminare la frase che toltosi per pochi secondi la maschera e fissata negli occhi la fece come svenire privandola dei sensi ”stupida serva degli inferi , g
eova tornerà nuovamente in terra e tutti voi sarete solo suoi schiavi, a quanto pare ho perso solo tempo “ così nuovamente scomparve in una coltre nera. 

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