Halloween Tales

di AcidKontrolVM
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Bosco ***
Capitolo 2: *** L'Amuleto ***



Capitolo 1
*** Il Bosco ***


East River,New Jersey,Stati Uniti. Era una sera ventosa e fresca,ma non era una sera qualunque, era la sera di Halloween. 
Halloween è la mia festa preferita. Non c'è un motivo specifico, ma adoro questa festa. 
Aspettavo vicino alla finestra l'arrivo di Ben: come ogni anno saremmo andati in giro per la città con gli altri ragazzi a fare dolcetto o scherzetto. Finalmente vidi Ben correre verso casa, presi il giubbino e lo indossai, aprii la porta prima che Ben bussasse e corremmo verso la piazza. Tutto il centro città era addobbato in arancione e nero: palloncini,gonfiabili,zucche di ogni tipo,ragnatele finte e scheletri illuminati circondavano East River Square. 
"Quale strada facciamo prima?" Chiesi io ai ragazzi.
"Nessuna Ryan. Quest'anno si cambia" Fu la risposta di Steven. Alto,magro,con i capelli biondi,Steven era il classico capogruppo, era un manipolatore,qualunque cosa dicesse i ragazzi lo ascoltavano e facevano quello che lui desiderava.
"Stasera andremo nel bosco! C'è una radura dove possiamo accendere un fuoco e parlare di storie di mostri e streghe!".
"Non è una buona idea." Disse Ben, e aveva ragione.
"Il bosco è pericoloso di giorno,figuriamoci di notte!" continuò Ben.
"Che c'è Ben? Hai forse paura?" Steven assunse un'espressione da prepotente.
"Non ho detto questo ma..."
"Ragazzi, Ben non verrà, perchè è un coniglio" Tutti risero, io guardai in faccia Ben, che si fece rosso per la vergogna.
"Verrò" Disse Ben con voce roca.
Non era affatto una buona idea.
Salimmo la collina ed entrammo nel bosco. Avevo paura, ma cercai di nasconderla agli altri. Percorremmo un bel tratto e intanto pensavo ai miei genitori: mi avrebbero dato una punizione esemplare, e forse me la meritavo.
"Fermi!" Disse Steven a bassa voce.
"Cos'è questo rumore?" Chiese preoccupato. Lo sentivo anch'io. Una specie di canzone. Una canzone cantata da una donna in un lingua strana, poteva essere arabo. Camminando lentamente vedemmo la luce delle fiamme di un falò. Ci avvicinammo piano, finchè non le vedemmo. Zingare che intonavano una canzone intorno ad un falò. Quella canzone mi faceva venire i brividi. Sembrava una lode al Diavolo. Stavamo lì inginocchiati dietro a degli arbusti senza muovere un muscolo,respiravamo piano. Non sapevamo chi erano e cosa facessero.
"Cosa fate qui?" Ci voltammo tutti e vedemmo una zingara con aria furibonda. Steven e David scapparono mentre Paul fu preso per il collo e alzato in aria. Era letteralmente in aria. Stava soffocando. La donna aveva una potenza mostruosa,sovrannaturale. Ben corse a prendere un bastone e lo lanciò contro la zingara, ma il bastone cambiò traiettoria e colpì Fred in faccia. La zingara allora si voltò verso Ben, lasciò cadere Paul e alzò la mano contro Ben che fu scaraventato contro il falò. Rimasi agghiacciato, non riuscivo ad urlare. Ben prendeva fuoco, Paul giaceva immobile a terra e Fred aveva la faccia completamente ricoperta di sangue. Non capivo più niente. L'ultima cosa che vidi prima di svenire era la zingara che prendeva Paul sulle spalle.
"Mamma!? Mamma!? Dov'è il libro di magia nera? Dov'è?" Magia nera? Ma che sto dicendo?
Aprii gli occhi; la testa mi faceva male, sembrava bruciasse. Ero steso a terra, vicino ai resti del falò ormai spento. Cercai di alzarmi ma mi facevano male le gambe. Finalmente mi alzai a fatica. Cercavo di capire. Cosa era successo? All'improvviso pensai a Ben immerso nelle fiamme. Mi venne un dolore alla pancia. Uno scoiattolo. Sentii gli squittii di uno scoiattolo. Mi voltai e vidi una scena raccapricciante: ai piedi di un grande albero,giacevano Paul e Fred senza braccia e gambe, i loro arti erano appesi al tronco formando un triangolo. Uno scoiattolo rosicchiava l'occhio di Paul facendo un rumore agghiacciante. Vomitai e mi allontanai dal quel posto. Corsi il più veloce possibile, volevo ritornare a casa, ma prima di uscire dal bosco, fui colpito da un bastone e caddi violentemente a terra. Riconobbi la zingara dell'altra sera, si avvicinava a me con aria assente, come se non avesse il controllo del suo corpo.
"E' giunta la tua fine Ryan Bennett. Possa tu vivere e soffrire nelle pene dell'inferno. Il Diavolo prenderà anche te".
La zingara prese un coltello e me lo conficcò nella gamba destra. Urlai di dolore. Sentivo la lama lacerarmi la carne. Il sangue uscì come un fiume in piena. Estrasse il coltello e lo conficcò nel mio occhio destro.
Ormai non esistevo più. Ero morto. La mia vita era finita, non aveva più un senso. Ero il nulla. 
La polizia ritrovò il mio corpo, e quelli di Paul e Fred. Steven e David furono trovati squartati in una chiesa abbandonata di East River. La polizia dichiarò che quelle morti furono compiute da qualche setta satanica. Nessuno più festeggiò Halloween, che fù bandito dal Sindaco Lewer. 
  

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Capitolo 2
*** L'Amuleto ***


  
"East River è una città misteriosa. Venti anni fa successero cose che turbarono la quiete pubblica: furono uccisi dei ragazzi nel bosco, furono squartati!" "Smettila Megan, spaventi John così" "Dai mamma è la verità. L'ho letto nel libro di papà"
Il mio nome è Megan Walker, ho 16 anni e vivo a East River,nel New Jersey. Vivo in una famiglia tradizionale, tranquilla e benestante. Mio padre, Tom Walker, è diventato il sindaco di East River dopo che il vecchio sindaco Lewer si è suicidato; ma in realtà lui è uno storico. Ci siamo trasferiti qui da Lion's Bridge dopo che papà venne a conoscenza di strani avvenimenti accaduti a East River. Mia mamma, Amber Moore Walker, è una casalinga scansafatiche, dedita solo a dormire e spettegolare con le altre donne del Women Club. Mio fratello John ha 14 anni ed è un fifone, anche se gli voglio bene.  
Quest'anno mio padre ha deciso di rendere la festa di Halloween di nuovo legale; ma molti non erano d'accordo. Per invogliare la gente ad uscire sono stati organizzati dei mercatini in piazza ed io stasera ci andrò con Veronica.
<< Mi dispiace Meg ma stasera non posso più venire… :( >>  

Ti Pareva. Quando hai un impegno con Veronica, stai sicuro che salterà.

"Mamma, vado a fare un giro e torno!" 
Nessuna risposta.  
I mercatini erano tutti in fila orizzontale a East River Square. C'erano un sacco di cose interessanti. Comprai due maglie e un cappello. Arrivai alla fine e notai un'amuleto rosso fuoco.
Era stupendo. Mi chiamava.
"Quanto costa?" Chiesi alla zingara seduta dietro al bancone.
"25 dollari" Rispose lei.
Odio le zingare.  
Aprii il portafogli e le porsi i 25 dollari. Presi l'amuleto e me lo misi in tasca. Ritornai a casa e mi chiusi in camera. Studiai per bene l'amuleto: era una pietra ritagliata rozzamente, tutta rossa, con due simboli incisi sopra, un triangolo e una croce capovolta. Non li avevo mai visti e mi incuriosivano. Andai in camera di mamma e papà, mia mamma dormiva, così, silenziosamente, mi avvicinai alla borsa di papà e presi il libro di simboli. Corsi subito in camera mia e lo aprii. Il segnalibro segnava la pagina in cui lessi delle morti misteriose avvenute la notte di Halloween di 20 anni fa nel bosco di East River. Andai avanti con le pagine e finalmente trovai sotto "Simboli del Satanismo" la croce rovesciata.
Rimasi allibita.
Ho comprato un oggetto satanico.
Volevo buttare l'amuleto via dalla finestra, ma nel momento in cui lo toccai, presi una scossa e mi resi conto di non avere più il controllo del mio corpo. Ero diventata spettatrice di esso. Vedevo con i miei occhi ma non lo controllavo più. Qualcuno se l’era preso.
Il mio corpo si diresse verso la cucina, la mia mano aprì il cassetto e prese un coltello affilato. Si voltò e si avvicinò alla camera di mia madre.
Urlai con tutta la mia forza ma era inutile: non ero niente il quel momento. Ero il nulla intrappolato nel corpo di Megan.
Aprì la porta.
“Ehi Megan. Che ore sono?”
Il mio corpo corse verso il letto, saltò sopra mia mamma e le tirò i capelli con la mano sinistra così forte che mia mamma urlò piangendo, le conficcò il coltello in gola con la mano destra e poi andò in camera di mio fratello. Aprì la porta ma non vide nessuno.
Provavo rabbia,tristezza e pace nello stesso momento.
Ma chiunque controllasse il mio corpo non era soddisfatto.
Uscì fuori in strada e iniziò ad aggredire la gente. Calci,pugni,morsi a chiunque incontrasse sulla sua strada. Ormai era arrivato in piazza.  
Volevo prendere il controllo del mio corpo ma non ci riuscivo.
Qualcuno chiamò la sicurezza e dalla centrale di polizia arrivarono degli agenti che urlarono di calmarmi.
Ma il mio corpo non ne voleva sapere. Corse a gran velocità contro di loro, gli agenti rimasero impietriti: non pensavano che una ragazza di sedici anni potesse attaccare tre agenti di polizia. Saltò su uno dei tre e gli morse il collo strappando pezzi di carne. Dal collo uscì sangue a fiotti e fuoriuscirono le ossa. Gli altri due agenti mi spararono. In quel momento presi il controllo del mio corpo, e sentii il dolore della pallottola…e poi il buio totale.


“Il Diavolo ha compiuto il suo dovere anche adesso”          

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