Dolls And Robots War III

di Phobos_Quake 3
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Non C’è Due Senza Tre! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: La Sfida ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: New Alice Maidens Parte I: Sei ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: New Alice Maidens Parte II: Myuzu ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: New Alice Maidens Parte III: Shokubutsu ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: New Alice Maidens Parte IV: Tekkena ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: New Alice Maidens Parte V: Saku ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: New Alice Maidens Parte VI: Ayasha ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: New Alice Maidens Parte VII: Rokushi ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10: L’Ultima Battaglia Sotto Il Monte Fuji ***
Capitolo 12: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo



Era una notte senza luna. Un’oscura figura entrò nella villa di Rozen. Quando fu davanti alla scrivania, con sopra il suo diario, la figura lo prese e iniziò a leggerlo.
"Quindi è così che si sono svolti i fatti!"
Buttò il diario in terra con rabbia, guardò la mensola sopra la quale c’erano sette piccole sedie e buttò anche loro con furia.
"Dove diavolo sarà quel dannato libro?"
Cominciò a mettere a soqquadro tutta la casa nel tentativo di cercare il libro di magia e alchimia menzionato nel diario di Rozen. Cercò ovunque, ma senza risultato. Fu allora che alla figura venne in mente che non aveva cercato proprio dappertutto. Si diresse verso un camino, cominciò a tastarlo e dopo qualche minuto sentì come una fessura nel muro. Continuando a toccare, senti qualcosa di duro.
-Ti ho trovato!- esclamò.
Lo tirò fuori e iniziò a leggere quello che gli interessava.
-Ora è tutto chiaro. Questa volta, nessuno potrà più fermarmi. La vittoria sarà mia! Ah, ah, ah, ah!-
Finito di ridere istericamente la figura uscì dalla villa, la guardò, sorrise e la distrusse con una sfera di energia lanciata dalla mano destra.
-Era inutile tenere quel rudere ancora in piedi.-
Non appena sentì delle voci e suoni di sirene che si avvicinavano, scappò compiendo agili salti nella notte scura.



Data Di Creazione: 28/8/2012

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Non C’è Due Senza Tre! ***


Capitolo 1:

Non C’è Due Senza Tre!



Non c’è due senza tre. Mai tale detto mi era sembrato così appropriato. Era una notte senza luna. Io e Jun avevamo appena finito di cenare e ognuno era impegnato a fare le sue cose: io a leggere e lui davanti al computer a chattare o sentire la musica. Fortunatamente non era musica assordante, anzi era piuttosto piacevole. Una volta andati a letto, ormai dormivamo insieme, ebbi un incubo ricorrente: il terribile suicidio di Ginkijo, la quinta Alice Maiden. Quando mi svegliai di soprassalto, anche Jun fece altrettanto.
-Scusa… ti ho svegliato di nuovo!- dissi mortificata.
Lui mi sorrise e mi accarezzò la testa.
-Non devi scusarti. Capisco perfettamente che la morte di quel robot ti ha sconvolta.-
-Già… è stato il secondo robot gentile, dopo Laplace, in mezzo a quell’esercito di dannati!-
Mi accarezzò ancora la testa.
-Scusa ancora…- gli dissi.
-Ti ho già detto che non devi scusarti. Stai tranquilla!-
Dopo qualche minuto ci ristendemmo sul letto, ma entrambi facevamo molta fatica a riaddormentarci. Come se non bastasse, a impedirci di dormire c’era un fastidioso rumore proveniente da fuori. Sembrava come se qualcuno battesse il dito sul vetro della finestra. Esasperato, Jun si alzò, accese la luce, scansò la tenda e aprì la finestra. Non c’era nulla. Notò, però, qualcosa sul bordo e lo prese. Era un floppy disk blu.
-Un floppy disk? Ma che…?-
-Un… cosa?-
-Floppy disk. Per dirla breve, è un supporto di memorizzazione, piuttosto limitato devo dire, che si usava tanti anni prima dell’avvento delle chiavette USB!-
Io rimasi senza parole, mentre Jun lo esaminò.
-Non c’è scritto nulla e non c’è etichetta! Chi l’ha mandato, però, deve essere un tipo molto antiquato per usare ancora certa roba!-
Accese il suo computer e quando fu pronto, lo inserì nel lettore apposito.
-Fortuna che il mio PC è ancora dotato del lettore di floppy disk. È dall’anno duemilanove che non fanno più computer con questi lettori.-
Non appena aprì il contenuto, disse:
-C’è solo un mp3. Un piccolo mp3 che è potuto entrare nel floppy perché se era più grande non ci sarebbe mai entrato.-
-Ecco perché dicevi che era limitato. Non si possono memorizzare file più grandi.-
-Esatto, vedo che sei intelligente!-
-Stupido…-
Mi misi sulle sue ginocchia e cliccò due volte su Registrazione.mp3. La registrazione durava circa due minuti, ma ci furono almeno trenta secondi di silenzio prima che arrivò la voce. Quell’odiosa voce.
-Ciao, Shinku. Mi riconosci?-
-A… Alice!- esclamai.
-Immagino tu abbia esclamato il mio nome dopo aver sentito la mia voce. Ebbene sì, sono proprio io!-
-N… No, non posso crederci…- dissi con la voce strozzata pronta a piangere per la disperazione.
La registrazione continuava a scorrere.
-Credevi di esserti sbarazzata di me? Sono il vostro incubo peggiore. Non vi abbandonerò mai!-
-Ma… maledetta! Maledetta! Dove sei, dove?- dissi afferrando lo schermo del computer con le mani. Jun fermò la registrazione.
-Che… che cosa fai Jun?- dissi furiosa.
-Stai parlando a una registrazione. Non è una bella cosa!-
Questo mi fece tornare in me e abbassai la testa.
-S… scusa… io…-
Cominciai a piangere. Jun mi prese tra le sue braccia e mi lasciò sfogare. Ero incredula. Non pensavo minimamente che sarebbe tornata un’altra volta. Come, poi, non sapevo, ma era tornata.
-Ricominciamo da capo. Voglio sentire cosa diavolo avrà da dire.- dissi a Jun dopo essermi calmata.
Riascoltammo con attenzione.
-Credevi di esserti sbarazzata di me? Sono il vostro incubo peggiore. Non vi abbandonerò mai! Scommetto che ti starai chiedendo dove sia e come faccia a essere ancora viva, ma lo scoprirai a tempo debito. Intanto, ti dirò che la televisione ti darà una pessima notizia che ti farà disperare e a me divertire un sacco.-
“Di cosa diavolo parla?” pensai.
-Poi c’è un’altra cosa ancora più divertente: ho creato nuove Alice Maidens, ma stavolta… sono un tantino diverse da quelle perdenti che avevo costruito.-
-Maledetta…-
-Non datevi pena a cercarle. Saranno loro a trovarvi e a uccidervi!-
-Non ci batteranno mai, maledetta!-
-Sai perché sono così convinta della vittoria? No, non voglio dirlo. Lo scoprirete tutte e sette da sole. Preparatevi psicologicamente alla vostra sconfitta, perché è imminente. Sarà uno spettacolo unico assistere al vostro annientamento! Ah, ah, ah, ah, ah!-
Quando finì, ero rimasta con lo sguardo fisso nel vuoto. Non bastò l’abbraccio di Jun a farmi riprendere.
-Perché Jun? Perché?- chiesi sconvolta.
-Non avrei mai pensato che questa storia diventasse una dannata trilogia. Vorrei avere tra le mani chi l’ha deciso.- mi disse.
La battuta era carina, ma non riuscii a ridere e mi ritrovai a piangere disperatamente. Jun tentò di consolarmi, ma inutilmente, e decise di andare a dormire in salotto lasciandomi sola con la mia disperazione. Piansi tutta la notte e mi addormentai solo all’alba. Jun mi svegliò con dolci carezze.
-Shinku… svegliati…-
Il suo tono aveva qualcosa di strano. Sembrava sconvolto da qualcosa.
-Che succede Jun?-
-È… è meglio che vieni a vedere con i tuoi occhi!-
Mi prese in braccio, senza dirmi nulla, e arrivammo in salotto, dove la tv era accesa sintonizzata sul telegiornale.
-Ripetiamo ancora la notizia principale: La villa di Rozen, il creatore di Shinku e le altre Rozen Maiden, è andata distrutta da un’esplosione. Ancora non se ne conoscono le cause. L’unica spiegazione possibile, azzardata dalla polizia, è che forse la villa, ormai abbandonata, fosse abitata abusivamente da un barbone e che sia esplosa accidentalmente a causa di una fuga di gas!-
-È stata lei!- gridai.
-Quella maledetta pu…-
Jun mi mise la mano davanti alla bocca.
-Non è una parola degna di una dama!- mi disse.
Lo guardai con le lacrime agli occhi. Senza dire nulla, ci abbracciammo.
-Sono stanca di questa storia Jun!- dissi.
Lui mi strinse ancora più forte.
-Vai… vai a chiamare Hinaichigo. Non dirle niente. Dille solo che ho bisogno di parlarle. Io penso alle altre. È giusto che sappiano!-
-D’accordo!-
“Se potessi chiamare anche Kirakishou…” pensai mentre componevo il numero di Megu.
Chiamai tutte e quattro senza spiegare il vero motivo della chiamata e mi misi ad aspettare.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: La Sfida ***


Capitolo 2:

La Sfida



Hinaichigo fu, ovviamente, la prima ad arrivare dato che abitava nella casa accanto. Le dissi di aspettare con me l’arrivo delle nostre sorelle e si sedette con me in attesa. Le gemelle, Kanaria e Suigintou arrivarono tutte mezz’ora dopo.
-Vi ringrazio per essere venute! Avrei voluto che ci fosse stata anche Kirakishou, ma pazienza.- dissi.
-Bene, ora si può sapere cosa c’è di così urgente? Non c’entrerà mica qualcosa con la distruzione della casa di nostro padre?- chiesero tutte.
Annuii.
-In un certo senso sì!-
Mi alzai e mi diressi verso il computer di Jun.
-Prima ascoltate bene questo.-
Jun aveva lasciato Windows Media Player come stava, quindi non feci altro che cliccare sul play. Udendo la voce di Alice, sui volti delle mie sorelle si dipinse un’espressione di angoscia e disperazione. Soprattutto nella povera Kanaria. Terminata la registrazione, s’inginocchiarono tutte.
-Ero… convinta che non ci avrebbe mai più dato noie! Com’è possibile?- si chiese Suigintou che era lo stesso pensiero di tutte.
-Non può essere. Questo è un incubo! Kanaria si deve svegliare! Micchan, sveglia Kanaria ti prego!- disse la mia gialla sorella.
-Cosa significa che le nuove Alice Maidens sono diverse da Ginkijo e le altre?- chiesero le gemelle.
-Vorrei saperlo anch’io…-
-Non affaticatevi a cercare una risposta. Ve la daremo noi!-
Ci voltammo tutte verso la finestra. Il corvo robot era appollaiato sul bordo e parlava con una voce femminile.
-Deve essere la voce di una delle Alice Maiden.- dissi.
-Esatto! Vi ricordate il deserto dove avete affrontato le nostre predecessore? Vi stiamo aspettando lì!-
Finita la comunicazione, il corvo spiccò il volo e si allontanò. Io guardai le mie sorelle.
-Che stiamo aspettando?- mi chiese Suiseiseki.
-Siete convinte di fare la cosa giusta? Da come Alice parlava…-
-Sono solo stupidi robot. Abbiamo sconfitto le prime e sconfiggeremo anche le altre. Non c’è nulla di cui preoccuparsi!- disse Suigintou.
Io mi avvicinai a Kanaria che era rannicchiata su se stessa e dondolava ripetendo in continuazione:
-Adesso Kanaria si sveglia!-
-Kanaria!- le sussurrai dolcemente. Lei non ebbe alcuna reazione. Alzai la mano per schiaffeggiarla, ma mi arrestai, abbassai il braccio e la abbracciai forte.
-Sh… Shinku… Kanaria è stanca!-
Aveva detto la stessa cosa che dissi io.
-Anch’io Kana. Anch’io!- dissi stringendola ancora più forte.
-Stavolta puoi benissimo startene qui. Come ho già detto una volta, non abbiamo bisogno di codardi!- disse Suigintou.
Questo la fece riprendere miracolosamente.
-Kanaria non è affatto una codarda. E te lo dimostrerà!-
Notai un sorriso orgoglioso sul viso di Suigintou e anch’io sorrisi. Salutai Jun, mentre Hinaichigo salutò Tomoe, e partimmo. Per la terza volta, ci ritrovammo a Edogawa, luogo desertico d’incredibili battaglie.
-Secondo voi, anche stavolta utilizzerà un congegno paralizzante?- chiese Souseiseki.
-Ottima domanda, sorella!- disse Suiseiseki.
-Tutto può essere!- dissi io.
Poco dopo, vidi sette figure in volo avvicinarsi.
-Stanno arrivando! Prepariamoci!- dissi.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: New Alice Maidens Parte I: Sei ***


Capitolo 3:

New Alice Maidens Parte I: Sei



Quando le nuove Alice Maidens atterrarono, sussultai. Perché? Perché le loro braccia erano uguali alle nostre. In pratica, stavolta erano bambole in tutto e per tutto. O forse erano robot che ricordavano bambole, ma comunque, questo mi creò molta agitazione.
“Sono… bambole? Forse è per questo che Alice ha detto che sono diverse da Ginkijo e le altre?” pensai.
Il loro aspetto, invece, era un qualcosa di veramente osceno. Bene o male, anche se malvagie, Aoi Tenshi e le altre Alice Maidens precedenti avevano un loro fascino. Invece queste erano proprio brutte e sembravano anoressiche oltre che essere fatte con lo stampino. Erano tutte alte come Suigintou e Kirakishou e avevano tutte piccole ali trasparenti di farfalla dietro la schiena.
-Mbè? Non eravate sette? Ne manca una!-
-Purtroppo non mi è stato possibile chiamarla!- dissi io.
-Perché non ce n’è bisogno!- disse Kirakishou sbucando dal nulla.
Un giorno mi farò dire dove diavolo vive e come fa a spuntare sempre al momento opportuno. Proprio come Laplace.
-Bene. Possiamo cominciare con le presentazioni. Io sono Sei, l’avversaria della vecchia darkettona!- disse puntando l’indice su Suigintou.
-Vecchia sarai tu!-
Sei era bionda e portava i capelli raccolti in due lunghe code. Proprio come me. Indossava un corpetto arancione pieno di brillantini, che le lasciava scoperta la pancia, una minigonna dello stesso colore, copri avambracci azzurri e stivali, sempre arancioni, muniti di tacchi, che le arrivavano al ginocchio. I suoi occhi erano color dell’ambra.
-Io sono Myuzu e combatterò contro il canarino!-
Myuzu aveva l’aspetto di una ragazza asiatica con capelli blu raccolti in due code e gli occhi erano viola. Indossava anche lei un corpetto, intero però, minigonna, come la sua collega, coperti di brillantini e stivali con rialzo. Il tutto di colore rosso.
-Io sono Shokubutsu. Combatterò contro la giardiniera!-
Aveva la pelle ambrata, lunghi capelli castani e gli occhi verdi. Indossava un corpetto rosa, copri avambracci che le coprivano interamente le braccia, una minigonna che ricordava un fiore, sempre del medesimo colore, e scarpette con tacchi alti.
-Il mio nome è Tekkena, sarò l’avversaria di quel maschiaccio!-
Il maschiaccio era ovviamente Souseiseki. Questa Alice Maiden indossava una strana tuta, sempre coperta di brillantini, lilla, le maniche lunghe erano azzurre e anche gli stivali. Indossava uno strano copricapo a punta, sempre lilla, dal quale fuoriuscivano ciocche di capelli porpora e i suoi occhi erano verde-acqua. Diciamo la verità: a parte con lei, Alice non aveva avuto molta fantasia con i vestiti.
-Io sarò la tua avversaria, cara Shinku. Mi chiamo Saku!-
La mia avversaria aveva i capelli rossi, un corpetto azzurro che, come quello di Sei, le lasciava scoperta la pancia, copri avambracci, minigonna e scarpe con i tacchi dello stesso colore. Gli occhi erano azzurri proprio come il vestito.
-Io mi occuperò della nanerottola color fragola. Sono Ayasha!-
Ayasha era scura di pelle. Aveva bellissimi occhi verde-acqua esaltati dal colore scuro della pelle, lunghi capelli color castano scuro e indossava l’ennesimo corpetto a metà, minigonna e stivaletti con tacchi, ma color verde chiaro.
-La rosa bianca è mia! Il mio nome è Rokushi!-
Indovinate cosa indossava Rokushi? Avete indovinato. Siete proprio bravi. Mezzo corpetto color verde-acqua con solo la manica sinistra lunga, mentre l’altra metà era completamente spoglia. Era l’unica, tra l’altro, a non indossare una minigonna, ma calzoncini color verde chiaro. I suoi lunghi capelli, con due ciocche che le coprivano il seno, erano porpora e gli occhi erano viola. Queste erano le nostre nuove avversarie. Come avevo già detto, orrende e prive del carisma delle precedenti.
-Bene. Ora che ci siamo presentate, fatti sotto darkettona!-
-Con piacere!- disse Suigintou facendo apparire la spada sulla sua mano.
Le altre Alice Maidens spiccarono il volo allontanandosi un po’ e rimasero a fluttuare osservando a braccia conserte.
“Mmmh… faranno solo da spettatrici?” pensai.
Come se mi avesse letto nel pensiero, Sei mi disse:
-Non preoccuparti, mocciosa. Le mie sorelle non interverranno mai. Sanno bene che vincerò io.-
La loro sicurezza mi agitava ancora di più. Avevo un brutto presentimento che si ostinava a non voler andare via. Sei era immobile a braccia conserte ad aspettare l’attacco di Suigintou.
-Difenditi invece di fare la bella, per modo di dire, statuina!-
-Non preoccuparti. Attaccami pure!-
Suigintou saltò pronta a tagliare in due la sua avversaria. Non appena la spada la raggiunse, Sei parò la lama con una sola mano.
-Che diavolo…?-
-Sorpresa!- disse Sei con un sorriso divertito.
Suigintou si allontanò leggermente, mentre Sei fece comparire magicamente sulla sua mano uno scettro azzurro sulla cui estremità c’era un piccolo sole racchiuso in un anello.
-No… Non è possibile… non posso crederci!- dissi inginocchiandomi a terra.
-Che hai Shinku?- mi chiesero Souseiseki e le altre.
-Loro… loro…-
-Hai indovinato Shinku! Siamo bambole create con la magia e l’alchimia. Esattamente come voi!-
Il mio peggior incubo si era avverato. Mi sentii malissimo.
-Come… come sarebbe a dire? Com’è possibile?- chiese Suigintou.
-Chiedilo alla tua sorellina che durante lo scontro con le prime Alice Maidens si lasciò sfuggire le paroline magia e alchimia!-
Le mie sorelle mi guardarono. Sentii le loro occhiate maligne su di me come fossero macigni.
-Come hai potuto Shinku?- mi chiese Hinaichigo.
-È… È stato… un terribile sbaglio… Non… non volevo…-
Non sapevo cos’altro dire. Avrei voluto scomparire in una nuvola di polvere.
-Nostra madre Alice è tornata a casa di Rozen e ha letto il suo diario. Una volta capito com’eravate state create, ha ritrovato il libro di alchimia che era stato nascosto.-
-L’avevo nascosto io con l’aiuto di Laplace che l’aveva trovato su una libreria…- disse Kirakishou.
-Eh. Dovevi bruciarlo invece di nasconderlo!-
-Adesso basta chiacchiere! Farò i conti con Shinku più tardi. Ora noi due, abbiamo un match in programma!- disse Suigintou.
-Giusto! Fatti sotto vecchietta!-
-Mi hai stufato con questo termine!-
Sei alzò lo scettro che s’illuminò di giallo dorato. Guardò mia sorella, sorrise e disse:
-Rising Sun!-
Dallo scettro, lanciò un globo di energia dorata che colpì Suigintou in pieno. Naturalmente, non si era fatta nulla perché si era protetta tempestivamente con le sue ali.
-Però! Che fortunata!- disse Sei.
-Ora è il mio turno, spazzatura!-
-Spazzatura a chi? Ripetilo se hai il coraggio.-
Suigintou accettò e lo ridisse con ancora più impeto:
-Spazzatura!-
-Sei morta, dannata!-
Il corpo di Sei s’illuminò e Suigintou fu investita come da un bagliore dorato che la scaraventò ai miei piedi.
-Attacco debole!- disse rialzandosi.
-Non osare dire che la mia Solar Explosion è un colpo debole. Non te lo permetto.-
-Sei permalosa. Piantala di fare la ragazzina e combatti come si deve!-
Sei annuì e si scagliò contro mia sorella. Noi spiccammo il volo, proprio come le Alice Maidens, e guardammo lo scontro a distanza di sicurezza. Sei utilizzò lo scettro come se fosse una mazza da baseball colpendo violentemente Suigintou e buttandola a terra.
-Assaggia questo ora! Golden Rays!-
Alzando lo scettro, dal cielo caddero numerosi raggi dorati che colpirono Suigintou come se fossero proiettili. Stavolta l’attacco aveva funzionato, perché Suigintou soffriva di dolore.
-Ah, ah, ah, ah! Che spasso!-
Suigintou rotolò di lato e lanciò prima le sue piume, dopodiché utilizzò i suoi dragoni che stavano per raggiungere Sei, ma lei reagì sparando dalle mani due globi di luce distruggendoli.
-Patetica!-
Durante quell’attimo di distrazione, Suigintou aveva recuperato la sua spada e si diresse verso la sua avversaria pronta a fronteggiarla. Sei, parò la spada con il suo scettro, che non si tagliò neanche volendo, e iniziarono a fronteggiarsi con le loro armi. Spada e scettro iniziarono a scontrarsi. Era incredibile costatare come lo scettro fosse resistente. Proprio come le nostre armi in fondo. Le due guerriere si fronteggiavano in cielo parando o schivando gli attacchi di continuo. Nessuna delle due riuscì a colpire l’altra con la sua arma. Fu allora che Sei diede un calcio alla pancia di Suigintou buttandola a terra. Non appena stava per colpirla alla testa con lo scettro, Suigintou parò il colpo con la spada e utilizzò le sue piume per distrarla e ripagarla con la stessa moneta, ovvero, un bel calcio rotante che la scaraventò poco lontano. Sei si rialzò subito e sorrise.
-Ti va un combattimento corpo a corpo ora?- le chiese.
-Con piacere!- disse Suigintou facendo sparire la sua spada.
La prima mossa fu di Sei, che attaccò con un calcio volante, ma Suigintou scansò l’attacco con un semplice movimento di mano.
-Questo è un vero calcio volante!- disse eseguendolo anche lei e colpendola in pieno volto.
Sei, infuriata, riuscì a sferrarle un pugno e Suigintou la colpì di rimando allo stesso modo. Fu allora che iniziarono a volare schiaffi, pugni, calci, ginocchiate e forti tirate di capelli condite da insulti vari e un linguaggio molto colorito. Cogliendo Suigintou di sorpresa, Sei utilizzò una sfera energetica che la buttò a terra.
-Dannazione. Perché non crepi?-
-Non è valido! Stavamo facendo un combattimento corpo a corpo!-
-Mi ero stancata!-
-Ah, è così?-
Le ali di Suigintou mutarono in dragoni e si scagliarono contro Sei, senza raggiungerla perché li distrusse con le sue sfere. Una di quelle, raggiunse Suigintou buttandola a terra.
-Cosa? Perché non sei andata in pezzi, maledetta?- si chiese Sei.
-Noi siamo Rozen Maiden. Siamo più forti di voi!-
-Intendi dire che noi, create da Alice, siamo deboli?-
-Esatto. Se fosse stato Rozen a crearvi, la cosa sarebbe stata molto diversa.
Probabilmente sarebbe andata a finire che ci ammazzavamo a vicenda!-
-Taci, maledetta. Taci!-
Il pugno di Sei s’illuminò d’oro, si gettò verso Suigintou e iniziò a prenderla a pugni. Ogni colpo sferrato provocava bagliori dorati. Un po’ come se ci fosse qualcuno che stesse scattando fotografie allo scontro. Quando le diede un montante, concluse con un forte calcio in pancia.
-Finiamo questa partita!-
Sul palmo della sua mano, apparve un globo dorato.
-Solar Projectile!-
Lanciò il globo in aria lasciandoci perplesse.
-Che diavolo f…?-
Suigintou non finì la frase. Un intenso bagliore dorato ci costrinse a coprirci gli occhi.
-Ah! Maledetta! Non è valido! Sei davvero scorretta!- disse Suigintou a denti stretti.
-Sai quanto me ne frega?-
Per colpa di quell’attacco non potei vedere nulla, ma soltanto sentire. Sei rise istericamente e disse:
-E ora, con l’aiuto del sole, vincerò!-
All’improvviso, sentii uno strano rumore e Sei che gemeva. Quando finalmente riacquistai la vista, vidi la mano di Suigintou che aveva perforato un po’ il petto della sua avversaria, ma senza andare completamente a fondo.
-Ero accecata, ma non sono sorda per tua sfortuna. Se ti stavi zitta, forse, avresti vinto!-
Suigintou ritirò la mano e Sei barcollò.
-Non… non sei andata a fondo! Non sono ancora morta!-
Suigintou lanciò le sue piume, così che Sei potesse coprirsi, e fu allora che mia sorella fece comparire la sua spada e la affondò nel petto della prima Alice Maiden. Sei iniziò a tremare, mentre fissava mia sorella con un sorrisetto fastidioso.
-E avevi detto a me che ero scorretta, eh?- le disse.
-Oh, beh, sai quanto me ne frega?-
Suigintou estrasse la spada dal petto della bambola, si allontanò di poco, Sei si inginocchiò a terra e disse:
-Gloria a mia madre Alice!-
Non appena cadde a terra, il suo corpo s’illuminò e ne uscì un globo nero attorniato da due anelli luminosi.
-La… la Rosa Mystica?- dicemmo in coro.
Il globo nero volò verso Rokushi ed entrò nel suo corpo. Quella scena, mi lascò sconvolta. Le altre Alice Maidens iniziarono ad applaudire.
-Bell’incontro. Complimenti!-
-Ora è il mio turno!- disse Myuzu tutta eccitata.
Suigintou le lanciò contro le sue piume.
-Che diavolo fai, vecchia megera?-
-Noi Rozen Maiden dobbiamo fare una riunione di famiglia. Perciò ora aspetti!-
-Aspettare? Ma che ca…-
Non finì la frase, perché Saku e le altre la fermarono. L’occhiolino che le fecero, non mi piacque per niente. Nel frattempo, noi atterrammo e Suigintou si mise davanti a me. Le altre le ritrovai tutte e sei che mi accerchiavano. Mi sentii come un condannato a morte e m’inginocchiai in lacrime.
-È stato… è stato uno sbaglio… io… io…-
Suigintou mi afferrò il collo e mi sollevò.
-Dovrei ammazzarti qui, subito, per quello che hai fatto! Per la tua incoscienza, hai permesso ad Alice di creare copie di noi. Non hai proprio scusanti!-
-F… Fallo allora… uccidimi, così finirò di soffrire…-
Non so neanche io come ho fatto a dire una cosa del genere. Forse ero davvero rassegnata. Chiusi gli occhi in attesa della sentenza. Non sentii nulla, tranne le odiose risate delle Alice Maidens. All’improvviso, Suigintou lasciò la presa. Quando la guardai negli occhi, lei si limitò a darmi una leggera pacca sul viso.
-Le nostre nemiche speravano di vincere facile… ma non sanno che noi siamo troppo unite!- mi disse con un sorriso.
Le Alice Maidens smisero di ridere. Sul loro volto si dipinse un’espressione d’infinita delusione. Proprio come aveva pensato Suigintou, speravano di vincere facile, ma il loro piano andò in fumo.
-Forza Kanaria. Fai vedere a quella smorfiosa anoressica chi è più brava!- disse la mia sorella in nero.
-Non preoccuparti. Kanaria la farà a pezzi!-
-Non contarci troppo, nanerottola!-



Nota: Le nuove Alice Maidens sono ispirate alle Winx. I loro nomi, tranne due che sono inventati, sono la versione giapponese (secondo Google Translator) degli originali: Sei = Stella, Myuzu = Musa, Shokubutsu = Flora, Tekkena (inventato) = Tecna, Saku = Bloom, Ayasha (inventato) = Aisha e Rokushi = Roxy.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: New Alice Maidens Parte II: Myuzu ***


Capitolo 4:

New Alice Maidens Parte II: Myuzu



Appena Myuzu atterrò, Kanaria fece apparire il suo violino. Questo, provocò alla seconda Alice Maiden fragorose risate da pazza.
-Si può sapere cos’hai da ridere?-
-Quello che ha detto mia madre è vero. Non sai suonare nient’altro che il violino. Questa battaglia sarà troppo facile!-
Kanaria sussultò.
-Vo… Vorresti dire che tu sai suonare tutti gli strumenti?-
-Esatto!-
-No, Kanaria non ci crede. Kanaria è sicura che stai dicendo una balla…-
-Può essere vero, invece.- intervenni io.
-Ricordati che stiamo affrontando bambole nate grazie all’alchimia e la magia esattamente come noi.-
Nel sentire questo, notai una leggera preoccupazione sul volto della mia sorellina. Myuzu la notò e sorrise.
-Che dici, diamo il via al concerto?-
Sulla sua mano comparve magicamente un flauto traverso e si mise in posizione.
-Primo strumento: flauto. Primo movimento: Eurology!-
Aveva saltato l’introduzione per passare direttamente alla parte più ritmica. Kanaria lasciò cadere il violino e iniziò a prendersi a pugni da sola e diventavano sempre più forti con il proseguire della musica. Avete presente Il Pifferaio Magico? Ecco, l’effetto era lo stesso. L’avversario cadeva in una sorta d’ipnosi a causa della melodia. Quando Myuzu finì di suonare, Kanaria cadde a terra.
-M… Maledetta…- disse rialzandosi a fatica.
-Non riuscirai mai a battere una polistrumentista come me!-
Myuzu fece scomparire il flauto e comparve una tromba.
-Secondo strumento: tromba. Secondo movimento: Close To Me!-
Kanaria cercò di recuperare il violino, ma non fu abbastanza veloce e fu investita da una violenta onda d’urto. Fortunatamente, non subì alcun danno.
-Ah! Questo proprio non ci voleva. Sei resistente!-
-Come ha detto Suigintou: noi siamo Rozen Maiden!-
-Non significa nulla!-
Fece comparire un nuovo strumento a fiato: il saxofono, mentre Kanaria recuperò il violino.
-Terzo strumento: saxofono. Terzo movimento: Baker Street!-
Un altro brano che conoscevo bene, ma che suonato da Myuzu non era per niente piacevole, ma devastante. L’onda d’urto fu più potente della precedente e, purtroppo, riuscì a distruggere il violino di Kanaria.
-I… Il violino di Kanaria…-
Né lei, né noi riuscimmo a crederci.
-È tutto finito, ragazzina. Non puoi più fare nulla.-
Forse per correttezza, e la cosa era piuttosto strana da parte di una Alice Maiden, fece sparire lo strumento, afferrò la testa di mia sorella e iniziò a prenderla a ginocchiate sullo stomaco. L’afferrò per il collo e la buttò con violenza a terra prendendola a calci sui fianchi. Era uno spettacolo tristissimo, soprattutto perché Kanaria non reagiva a causa del terribile shock.
-Re… reagisci Kanaria!- la incitai.
Anche le altre si unirono a me, ma lei sembrava non averne alcuna intenzione.
-Eh. È inutile che urlate. La piccoletta non potrà più fare nulla senza violino. Rassegnatevi come ha fatto lei!-
Myuzu continuò a infierire sulla povera Kanaria, finché non le afferrò i capelli, la lanciò in aria e disse:
-Immigrant Song!-
Emise un urlo potentissimo che fece volare Kanaria così lontano che la persi di vista.
-Maledizione. Non è andata in pezzi come speravo. Neanche questo è servito molto…-
Myuzu si alzò in volo e rimase a fluttuare a braccia conserte in attesa. Passò mezz’ora, ma di Kanaria non vi era traccia.
-Ho capito, la devo andare a cercare!-
Stava per muoversi, quando vide in lontananza una piccola figura avvicinarsi.
-Toh! Non dirmi che si è ripresa?-
In effetti, a giudicare dal suo sguardo, sembrava di sì.
-Kanaria ha dormito troppo, ma ora è pronta per farti a pezzi.-
-E come, se l’unica cosa che è a pezzi è il tuo amato violino?-
Kanaria sorrise.
-Intendi questo?-
Il violino ricomparve sulla sua mano.
-Co… Cosa? Non ci credo! Le vostre armi tornano dalle proprie ceneri come la fenice?-
-Esattamente!-
-Assurdo!-
-Primo movi…-
Myuzu emise di nuovo l’acuto impedendo a Kanaria di suonare e facendola volare poco lontano. Per fortuna, non riuscì a distruggerle il violino.
-Quarto strumento: batteria!-
-Sa… sai suonare perfino la batteria?- dissi.
-L’ho detto che sono una polistrumentista, no?-
Quando Kanaria tornò, si pentì amaramente di averlo fatto.
-Quarto movimento: Thick As A Brick!-
L’assolo di batteria provocò una pioggia di pesanti mattoni che in un attimo seppellirono Kanaria. Nonostante questo, uscì dal cumulo di mattoni che si era formato.
-Maledizione! Che devo fare per distruggerti? Perché non ci riesco?-
-Sei dura, non ti entra in testa eh?- le dissi.
-Zitta tu, altrimenti…-
-Lascia stare Shinku. È con Kanaria che te la devi vedere!- disse rialzandosi.
Myuzu sorrise e fece sparire la batteria. Stava per far apparire un altro strumento, ma Kanaria, le andò velocemente vicino e disse:
-Counterattack Partita!-
Era da molto che non vedevo quell’attacco. Pizzicò una corda del violino e la piccola onda d’urto provocata scaraventò Myuzu poco lontano.
-Primo movimento: Lullaby!-
Sentendo il nome di quel movimento, fui assalita da un ricordo e le gridai:
-No, Kanaria! Così ci addormenteremo anche noi!-
-Tranquille sorelle. Non è quello che pensate!-
In effetti, non era la canzone dei The Cure, ma un’altra che non conoscevo. Myuzu si alzò e sorrise.
-Bella musica, ma cosa dovrebbe fare?-
Kanaria smise di suonare per la sorpresa.
-Ma come…? Ah già! Dannazione è vero! Non è un robot, ma una bambola come Kanaria!-
-Ah, ah, ah, ah, ah! Che cosa divertente!-
Kanaria rimase amareggiata, quindi Myuzu ne approfittò colpendola con un nuovo strumento che comparve davanti a lei. Io e Kanaria, appena lo vedemmo, esclamammo:
-Oh, no!-
-Quinto strumento: campane tubolari. Quinto movimento: The Bell!-
Con un piccolo martello, Myuzu iniziò a suonarle costringendo Kanaria, e noi, a tapparci le orecchie.
-È inutile quello che fate. Non vi salverete così facilmente!-
Con grande sforzo, Kanaria riprese in mano il violino, si mise in posizione e si mise a suonare:
-Se… secondo movimento: In The Course Of The Day!-
Il vortice investì le campane tubolari distruggendole, ma Myuzu non si mosse di un millimetro, costringendo mia sorella a fermarsi.
-Possibile che Kanaria non riesce a sconfiggerti?-
-Non mi farò mai battere da una canarina che non sa suonare nient’altro che un insulso violino.-
-Non è insulso!-
Sulle mani di Myuzu comparve un basso.
-Sesto strumento: basso. Sesto movimento: The Fish (Schindleria Praematurus)!-
Anche lei creò un vortice, ma stavolta d’acqua. Non fu particolarmente efficace, anche se Kanaria rischiò di morire soffocata.
-Ma insomma! Quanti strumenti dovrò usare per farti a pezzi?-
-Ti stai stancando?-
-No!-
Dopo il basso, fu il turno della chitarra elettrica.
-Oh-oh!-
-Settimo strumento: chitarra elettrica. Settimo movimento: Sandpaper!-
Per l’ennesima volta, Kanaria fu colpita da un’onda e scaraventata lontano.
-Neanche la chitarra elettrica è servita? Ma che rottura!-
-Terzo movimento: Reasons For Waiting!-
Questo movimento paralizzò Myuzu.
-Maledetta. Conosci anche tu questa band?-
-Certo! Non l’avevi capito? E ora, quarto movimento…-
-Non contarci troppo!-
Riutilizzò il grido di Immigrant Song così da farla smettere di suonare, e poter riacquistare la mobilità, e fare comparire un’arpa.
-Ottavo strumento: arpa. Ottavo movimento: Decision Of Destiny (Abel's Theme)!-
La melodia, splendida, provocò un’altra sorta d’ipnosi su Kanaria.
-Bene. Ora che sei in mio potere, ucciditi da sola!-
-Sì… padrona…-
-No, Kanaria, no!- gridai.
Cercai d’intervenire, ma Kirakishou mi bloccò.
-Che diavolo fai?-
-Stai tranquilla!- mi disse freddamente.
Intanto, Kanaria sollevò il pugno.
-Perforati il petto! Avanti!- le ordinò Myuzu.
Stranamente, però, non eseguì l’ordine, anzi, era ferma immobile.
-Beh? Cosa diavolo stai aspettando? Ti ho dato un ordine!-
Kanaria le sorrise e si mise in posizione con il violino.
-Cosa?-
-Quarto movimento: White Flag!-
Il vortice investì l’arpa distruggendola, ma Myuzu lo evitò spiccando il volo e atterrando alle spalle di mia sorella. Prima che lei potesse girarsi, Myuzu le lanciò un globo energetico colpendola alla schiena e buttandola a terra.
-Sono a dir poco sconcertata. Come hai fatto a resistermi?-
-Kanaria ammette che non è stato facile!- rispose rialzandosi.
-Kanaria ha fatto molta fatica, ma ce l’ha fatta grazie alla sua forza di volontà!-
-Dannata Rozen Maiden!-
-Dannata Alice Maiden!-
Myuzu fece comparire una pianola davanti a sé.
-Ecco. A Kanaria sembrava strano che mancasse all’appello!-
-Nono strumento: pianola. Nono movimento: Catherine Parr!-
-Catherine Parr? Impossibile! Non riuscirai mai a suonarla!-
-E perché, scusa?-
Forse Kanaria sperava che la sua avversaria non ci riuscisse, ma purtroppo, dovette ricredersi. Myuzu iniziò a muovere le dita sui tasti velocemente e l’onda provocata la fece, di nuovo, volare lontano. Ci mise qualche minuto a tornare.
-Ancora? Adesso basta!-
La pianola sparì per lasciare il posto a un violino.
-A… Anche tu con il violino?-
-E perché no? Questo movimento decreterà la vittoria di una di noi due. Conosci Smooth Criminal di Michael Jackson?-
-Sì. Kanaria la sa anche suonare.-
-Era proprio quello che volevo! Sei pronta?-
-Kanaria è sempre pronta!-
-Decimo strumento finale: violino. Ultimo movimento: Smooth Criminal!-
Le due fazioni iniziarono a suonare velocemente, creando enormi vortici che si scontrarono di continuo. Più andavano avanti e più sembrava non avere una conclusione. La vittoria sarebbe comunque andata a chi avrebbe suonato più veloce. Quando arrivarono all’apice, i due vortici fecero volare entrambi. Notai, però, che il braccio destro di Myuzu si spezzò e il suo violino andò in pezzi. Quando le due bambole si rialzarono e furono di nuovo l’una di fronte all’altra, Myuzu aveva uno sguardo furioso.
-Guarda cosa hai fatto! Non ti perdonerò mai!-
-Rilassati ragazza. Ormai hai perso. Arrenditi!-
-Scordatelo!-
Lanciò onde energetiche dall’unica mano che aveva, ma Kanaria le evitò tutte.
-Le tue sono solo mosse disperate!-
-Ha ragione, Myuzu! Smettila di renderti ridicola. Ormai hai perso!- dissero le sue sorelle.
-Tappatevi quella bocca, voi!-
-D’accordo. Kanaria rende omaggio alla tua determinazione e alla tua forza. Kanaria ammette che è stata contenta di aver incontrato un’altra suonatrice che è riuscita a metterla in difficoltà. Proprio come Jikinzokukoi!-
-Ma io sono più forte di quell’ammasso di ferraglia! Posso suonare anche con un braccio solo. Undicesimo strumento: armonica. Undicesimo movi…-
-Sesto movimento: Un Villaggio, Un’illusione!-
Questa melodia, mi disse Kanaria quando glielo chiesi, provoca illusioni terribili. Infatti, Myuzu iniziò a parlare da sola come se avesse davanti non mia sorella ma qualcun altro. Più precisamente sua madre:
-M… Madre? Che cosa ci fa qui? Dov’è la mia avversaria? Come non c’è mai stata? Ma se ho… Cosa? Ma si può sapere che sta dicendo? Perché dovrei combattere con lei? No, la prego! No!-
Concluse il tutto con un urlo agghiacciante e inginocchiandosi a terra. Quando si riprese, ancora un po’ scossa, disse:
-Ah… che… che cos’è successo? Era un’illusione?-
-Brillante intuito. Era solo un’introduzione al settimo movimento, l’ultimo che sentirai. Settimo movimento: Please Bend!-
Stranamente, sembrò non funzionare. O almeno, così credevamo tutti compresa Myuzu.
-Ah! Ecco un’altra melodia piacevole, ma che non ha molto effetto! Mi spiace!-
-Kanaria non ne è tanto sicura!-
All’improvviso, il corpo di Myuzu iniziò a piegarsi in maniera così innaturale che urlò con tutto il fiato che aveva. Quando sentimmo lo stesso rumore che fa un ramo quando si spezza, capimmo che ormai la battaglia era finita. Myuzu, tutta piegata in due, cadde a terra. Il suo corpo s’illuminò e la sua Rosa Mystica uscì dal suo corpo.
-Distruggila Kanaria, prima che…- disse Souseiseki senza terminare la frase.
Kanaria, purtroppo, non fu abbastanza tempestiva e anche quella Rosa Mystica finì nel corpo di Rokushi. Kanaria si riunì a noi, chiuse gli occhi e si addormentò fluttuando.
-Poverina. La capisco.- dissi.
-Tsk! È una debole. Guarda me. Non sono per niente stanca nonostante la mia battaglia!- disse Suigintou.
Sorrisi, ma non dissi nulla.
-Avete finito di far salotto? È il tuo turno, giardiniera!- disse Shokubutsu.
-Eccomi, arrivo. Non mettermi fretta!- disse Suiseiseki atterrandole davanti.
-Vedremo chi di noi due è più forte con le piante!- le disse Shokubutsu.



Nota 2: Kanaria suona: Lullaby dei Galleon, In The Course Of The Day di Steve Howe, Reasons For Waiting dei Jethro Tull, White Flag dei Gorillaz, Smooth Criminal di Michael Jackson eseguita dai 2Cellos (Luka Šulić e Stjepan Hauser), Un Villaggio, Un’illusione dei Quella Vecchia Locanda, Please Bend degli Svanfridur.

Quelle suonate da Myuzu invece sono: Eurology di Ian Anderson, Close To Me dei The Cure, Baker Street di Gerry Rafferty, Immigrant Song dei Led Zeppelin, Thick As A Brick dei Jethro Tull, The Bell di Mike Oldfield, The Fish (Schindleria Praematurus) degli Yes, Sandpaper dei Fozzy, Decision of Destiny (Abel's Theme) di Seiji Yokoyama (colonna sonora de I Cavalieri Dello Zodiaco La Leggenda Dei Guerrieri Scarlatti), Catherine Parr di Rick Wakeman e Smooth Criminal di Michael Jackson eseguita dai 2Cellos (Luka Šulić e Stjepan Hauser).

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: New Alice Maidens Parte III: Shokubutsu ***


Capitolo 5:

New Alice Maidens Parte III: Shokubutsu



-E te lo chiedi? Sono io la migliore!-
-Beh, cara la mia giardiniera, c’è solo un modo per scoprirlo!-
Attorno al corpo di Shokubutsu cominciarono a roteare numerosi petali, proprio come succede a me.
-Petals Vortex!-
L’attacco fu identico, sì proprio così, al mio. Non so se sentirmi offesa da questo o onorata. Di certo nessuno toglieva che fosse un plagio bello e buono. Suiseiseki fu investita dal vortice, ma non riportò alcun danno.
-Com’è possibile una cosa simile? Ho messo tutta me stessa in quest’attacco, e non hai neanche un graffio! Neanche su quel ridicolo vestito da campagnola!-
-Che ci posso fare? Sono una Rozen Maiden!-
-Ancora con questa storia? Basta! Anche noi siamo forti. Siamo state costruite da Alice in persona!-
-Per come la vedo io, siete bambole di bassa categoria!-
-Non giocare col fuoco! Rischi di scottarti!-
Sulla mano di Suiseiseki comparve l’annaffiatoio. Shokubutsu, però, la sorprese con una rapida ginocchiata che la buttò a terra.
-Non ti concederò di usare la tua assurda arma! Carnivorous Plants Attack!-
Dal terreno, spuntarono quattro grosse piante carnivore che azzannarono le gambe e le braccia di Suiseiseki sollevandola. Shokubutsu le si parò davanti e le sorrise.
-E ora che sei in mio potere, fammi divertire!-
Iniziò a schiaffeggiarla e a prenderla a pugni e calci.
-E io che pensavo che fossi in gamba. Mi ero sbagliata terribilmente!-
All’improvviso, la pianta carnivora che teneva stretto tra le sue fauci il braccio sinistro della gemella iniziò a sciogliersi come neve.
-Ma che diav…?-
Suiseiseki utilizzò il getto dell’annaffiatoio contro Shokubutsu e le altre piante liberandosi. Purtroppo, su Shokubutsu non ebbe l’effetto sperato. Anzi, non ebbe proprio alcun effetto.
-Dove credi di essere? Non stai combattendo più contro Yudokuhana. Quella ormai è un rottame finito nella spazzatura!-
Senza dire nulla, Suiseiseki fece crescere grosse piante che si avvinghiarono sulle braccia e gambe della sua nemica.
-Parità!- le disse.
-Sì, certo. Ma c’è un problema!-
-E cioè?-
-Che non bastano quattro ramoscelli secchi a fermarmi!-
Si liberò con poco sforzo, aprì la sua mano destra mostrando della polvere dorata e la soffiò sulla sua avversaria.
-Golden Pollar!-
Suiseiseki si ritrovò a terra con il corpo avvolto da una specie di corda dorata.
-Liberami brutta schifosa!- disse cercando in tutti i modi di liberarsi, ma senza successo.
Shokubutsu atterrò e si limitò a sorriderle e a mostrarle due piccole piante carnivore, dotate di zampe, sulla sua mano.
-Ti strapperò quegli stupendi occhi e li terrò come ricordo!-
-N… no! Non lo farai!-
Le piante corsero verso Suiseiseki e una volta raggiunto il viso, lei chiuse rapidamente gli occhi.
-No, no! Aprili. Così non posso prenderli!-
Shokubutsu soffiò altro polline, ma ebbe il magico effetto di far riaprire gli occhi alla povera gemella. Non appena si aprirono, le piante le azzannarono gli occhi. Le urla di Suiseiseki furono tanto agghiaccianti da far risvegliare la piccola Kanaria di soprassalto. Anche Souseiseki gridò, ma di terrore, e si precipitò in soccorso della sorella. Qualcosa, però, paralizzò i suoi movimenti. Un raggio verde lanciato dalla mano di Tekkena.
-Non intrometterti gemellina. Questo è il loro scontro!- le disse.
Suiseiseki, intanto, continuava a gridare per il dolore, mentre Shokubutsu rideva felice.
-Fa male? Sono contenta! Ah, ah, ah, ah!-
Miracolosamente, Suiseiseki riuscì a liberarsi, sicuramente era grazie al getto dell’annaffiatoio, e lanciò piccole gocce sulle piante carnivore così che i suoi occhi potessero essere liberi. Fortunatamente, nonostante le zanne, non avevano subito danni, ma se la pressione delle mandibole avesse continuato, sarebbe stata la fine dei suoi splendidi occhi.
-Questa è pura follia!- disse Shokubutsu incredula.
-Questa è Sparta!- disse Suiseiseki.
-Non fai ridere!-
-Non era mia intenzione!-
Suiseiseki si toccò istintivamente gli occhi come per assicurarsi che fossero ancora al loro posto.
-Mi hai davvero spaventata! Sei una brutta…-
Non finì la frase. Enormi piante, proprio come le sue, spuntarono dal terreno avvinghiandosi di nuovo alle gambe e alle braccia. Dopodiché, iniziarono a tirare sempre più forte, facendo gridare Suiseiseki di dolore. L’intento della Alice Maiden era chiaro: voleva staccarle gli arti.
-Tante volte hai usato questo giochetto con i robot di nostra madre, e ora capirai cosa si prova!-
Souseiseki continuava a gridare il nome della sorella e a divincolarsi per cercare di liberarsi e aiutarla ma senza risultati. Quando sentii un leggero scricchiolio sussultai. Un braccio stava per cedere. Mi sentii malissimo e volli intervenire, ma fu allora che accade qualcosa di strano. Le piante furono tagliate da una figura oscura che si muoveva velocemente. Quando Suiseiseki stava per cadere a terra, la figura la prese al volo tra le sue braccia. La misteriosa figura altri non era che un nostro caro vecchio amico: Laplace.
-Oh! Quello deve essere il famoso Laplace immagino.- disse Saku.
-Immaginavo fosse brutto, ma ora che lo vedo ne ho la conferma!- dissero le altre in coro.
-Vi siete mai guardate allo specchio? Anoressiche! Siete davvero orrende!- rispose di rimando.
Shokubutsu lo colse di sorpresa con un pugno che però non lo smosse di un millimetro.
-Cos’era questo? Avevo una mosca sul naso?-
-No! Stavo cercando di punirti per esserti intromesso nella mia battaglia!-
Suiseiseki si riprese e sussultò nel vedere Laplace.
-Ciao!- le disse con un sorriso.
-Non mi aspettavo questa reazione!- concluse.
-S… scusa, è che non sono abituata a…-
-Avete finito voi due?- disse Shokubutsu indispettita.
Suiseiseki tornò con i piedi per terra, ma poi guardò Laplace.
-Grazie dell’aiuto!- disse.
-Dovere!-
Laplace liberò Souseiseki e le sussurrò qualcosa. Probabilmente di non preoccuparsi per la sorella e lasciarla fare. Ci raggiunse, ci salutò alla sua maniera, baciandoci la mano, e si unì a noi nella visione dello “spettacolo”.
-Quel dannato coniglio ti ha salvata, ma il miracolo non si ripeterà!-
Suiseiseki utilizzò il getto dell’annaffiatoio su Shokubutsu, ma vedendo che non aveva alcun effetto si rese conto del suo errore. Fu allora che lanciò il getto sul terreno. Le piante si avvinghiarono sulle gambe e le braccia della Alice Maiden. Probabilmente voleva renderle pan per focaccia.
-Non ci sperare troppo ragazzina!-
Si liberò di nuovo e creò delle piante la cui estremità erano appuntite.
-Prendi queste!-
Le piante-lama, come ho deciso di chiamarle, raggiunsero il petto di Suiseiseki distruggendosi all’impatto. Questo provocò in Shokubutsu una reazione isterica. -Non ci credo! Quelle piante erano fatte in modo che potessero distruggere il tuo dannato corpo.-
Suiseiseki sospirò.
-Che tipe insistenti. Quando imparerete?-
-Chiudi quella fogna!-
Provò a usarne altre e altre ancora di quel tipo di piante, ma ogni volta il risultato era lo stesso. Fu allora che rigiocò la carta del volerle staccare gli arti. Suiseiseki, però, non si fece cogliere di sorpresa e utilizzò l’annaffiatoio ancor prima che le piante potessero avvinghiarsi sui suoi preziosi arti.
-Una volta può andare anche bene. Una seconda, invece proprio no!-
-Maledetta! Ma soprattutto maledetto quel dannato coniglio! Se non ti avesse aiutato, a quest’ora staresti senza gambe e braccia!-
Suiseiseki, e notai che lo fece anche Laplace, assunse un’espressione come a dire:
-Ehy, che vuoi? Non è colpa mia se siamo amici!-
Shokubutsu ritentò con il Petal Vortex. Stavolta era molto più potente del primo, eppure non le servì a nulla. Sembrò quasi rassegnata.
-Ti vedo stanca. Se vuoi smetterla, io non ho obbiezioni!-
-Zitta! Sto pensando…-
-A cosa? A una fuga veloce?-
Shokubutsu sorrise. Sulla sua mano destra comparve una rosa rossa.
-Scarlet Rose!-
La rosa, che in realtà era di pura energia e non reale come sembrava, fu lanciata contro Suiseiseki ed esplose all’impatto. Quando il fumo scomparve, Suiseiseki era ancora in piedi senza un graffio.
-Maledetta!- disse Shokubutsu digrignando i denti.
Fu allora che si sollevò in aria e alzò le braccia al cielo. La figura di un girasole comparve sulla sua testa.
-Sunflower Bomb!-
Un girasole di pura energia dorata fu lanciato contro la gemella, ma anche questo, nonostante la terribile esplosione, non funzionò.
-Adesso basta!-
Suiseiseki ebbe un piccolo brivido, mentre notò il corpo della sua avversaria illuminarsi di una luce smeraldo. Sulla sua mano apparve un grosso quadrifoglio di energia.
-Emerald Four-leaf Clover!-
Il quadrifoglio cominciò a roteare su se stesso come se fosse la pala di un elicottero e si diresse verso Suiseiseki che lo evitò scansandosi di lato per un pelo. Purtroppo, non poté gioire per due ragioni: il primo era che anche il suo vestito era stato sfiorato e di conseguenza subì una piccola lacerazione e secondo, stava tornando indietro. Shokubutsu lo manovrava con il pensiero, perciò a Suiseiseki non bastò che giocarsi il tutto e per tutto con un trucco vecchio come il mondo. Si fece seguire dal quadrifoglio rotante dirigendosi verso la sua nemica.
-Vorresti fregarmi con un trucco così banale? Sei proprio una stupida!- le disse.
Quando Suiseiseki le fu abbastanza vicino, si scansò all’ultimo minuto iniziando a ridere.
-Che hai da ridere giardiniera? Sei impazzita?-
Sia Suiseiseki, sia noi, rimanemmo a bocca aperta. Il quadrifoglio si era fermato a pochi centimetri dalla sua avversaria.
-Oh, scusa! Ti ho deluso? Vai quadrifoglio!-
Suiseiseki fu costretta a farsi inseguire, cercando di non farsi prendere, altrimenti, com’era successo al suo vestito, sarebbe stata spacciata.
-È inutile. Ovunque tu fugga ti seguirà sempre!-
In effetti, il quadrifoglio le era alle calcagne. Sembrava un inseguimento destinato a non aver mai fine. Fu allora che la gemella decise di riutilizzare di nuovo quel trucco, anche se sapeva che non avrebbe avuto successo, e si diresse un’altra volta verso Shokubutsu.
-Vuoi provarci ancora? Ostinata!-
Suiseiseki le si avvicinò e rimase a fluttuare davanti a lei immobile. Sembrò non volersi scansare stavolta.
-Che intenzioni hai?-
L’annaffiatoio comparve sulla sua mano e creò delle piante che si avvinghiarono sugli arti della Alice Maiden cogliendola di sorpresa. Quando il quadrifoglio stava per raggiungerla, lei atterrò e Shokubutsu fu tagliata in due. Non appena i due pezzi caddero a terra, il busto s’illuminò e uscì la Rosa Mystica che, come le altre due, finì nel corpo di Rokushi.
-Gran bella battaglia. Se non fosse stato per quel dannato coniglio però…- dissero le altre Alice Maiden.
Tekkena atterrò.
-Bene gemellina numero due. Vieni che giochiamo insieme!-
Suiseiseki tornò dalla sorella e si abbracciarono.
-Falla a pezzi, sorellina!- le disse.
-Contaci!- rispose Souseiseki.
Raggiunse la sua avversaria e impugnò le sue cesoie.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: New Alice Maidens Parte IV: Tekkena ***


Capitolo 6:

New Alice Maidens Parte IV: Tekkena



Anche Tekkena fece comparire sulla sua mano un’arma da taglio. Più precisamente, una spada dalla lama color verde smeraldo. Sul suo braccio sinistro, invece, comparve uno scudo sempre color verde smeraldo.
-Uno scudo? Non è valido!-
-Chi lo dice scusa? Tu? Sai quanto me ne frega?-
-Maledetta!-
Le due iniziarono a darsi battaglia. Purtroppo, Tekkena era in vantaggio perché ogni volta, grazie allo scudo, parava l’attacco della gemella.
-Se non avessi quello scudo…-
-Avresti vinto più facilmente, vero? Mi spiace tanto!-
Tekkena la sorprese con un calcio e mostrò un’abilità dello scudo: era in grado di lanciare sfere di energia verde. Fortunatamente, Souseiseki le tagliò tutte senza farsi colpire neanche una volta.
-I miei complimenti!-
Souseiseki non disse nulla, si gettò contro la sua avversaria e le loro armi tornarono a cozzare. Di nuovo assistemmo a una serie di parate e schivate. Nessuna delle due riuscì a colpire l’altra, nonostante Tekkena avesse lo scudo dalla sua parte.
-Riuscirò a distruggere quel dannato scudo prima o poi!-
-Ne dubito nanerottola, ma se proprio ti da’ fastidio…-
Lo scudo sul braccio scomparve.
-Non so se la tua è presunzione o sicurezza!-
-Mmmmh… forse entrambe le cose, ma di sicuro la seconda che hai detto!-
Tornarono a fronteggiarsi con le loro armi, condendo il combattimento con pugni, schiaffi e calci. Fu allora che, durante un’azione di Souseiseki, Tekkena la sorprese con un’onda energetica, lanciata dalla sua mano, che la prese in pieno. Senza farle alcun danno ovviamente.
-Mi hai colto di sorpresa!-
-Davvero? Ho ottenuto lo scopo allora!-
All’improvviso, Tekkena iniziò a disegnare la figura di un triangolo che magicamente comparve davanti a se. Era energetico e di colore verde.
-Plasma Triangle!-
Souseiseki non si scompose e lo tranciò in due con le cesoie facendolo esplodere.
-Robetta!-
-Buffona!-
-Senti chi parla!-
Due enormi sfere comparvero sulle mani di Tekkena. Non vi sto a dire il colore perché credo che ormai lo abbiate capito. Anche quelle non le furono molto utili, perché fecero la stessa fine del triangolo.
-D’accordo!- disse Tekkena.
Fece sparire la sua spada e si mise nella stessa posa dei pugili. Souseiseki capì, fece sparire le cesoie e si mise in posa anche lei. La prima mossa fu di Tekkena che la colpì con un pugno in faccia. Souseiseki rispose con un pugno, ma allo stomaco. Tekkena prima le diede una testata, poi le afferrò le gambe, la sollevò e la scaraventò violentemente a terra. Quando Souseiseki si rialzò, iniziò a colpirla con numerosi calci rotanti e finì anche lei con una testata. Tekkena barcollò un po’, dopodiché sorrise.
-Che hai da sorridere?- le chiese Souseiseki
-Lo capirai tra poco!-
La sorprese con una gomitata sul volto. Quando si mise una mano sulla faccia, la colpì con un calcio rotante che la buttò a terra.
-Ecco, ci siamo!-
Souseiseki si rialzò, ma non riuscì a fare un passo. Era come se i suoi piedi fossero incollati al terreno.
-Che diavolo succede?-
Fu allora che i suoi occhi, e i nostri, caddero su quello che sembrava una grossa ragnatela di energia verde.
-Sei finita nella mia trappola bell’insetto! E ora… fammi sentire come urli!- disse Tekkena.
-Cosa…?-
-Energy Spider Web!- disse alzando il pugno al cielo.
Souseiseki subì un forte elettroshock che la fece urlare terribilmente. Un po’ come era successo a Suiseiseki. Quest’ultima, proprio come aveva fatto la sorella, cercò di aiutarla, ma Tekkena la intercettò e gli lanciò due raggi color verde-acqua dai suoi occhi buttandola a terra. Per essere una bambola aveva poteri molto particolari.
-Non osare intrometterti. Questo è il mio scontro!-
-M… Maledetta!- disse Souseiseki cercando di resistere al dolore.
-Ora capisci perché ho sorriso? Questa tecnica è più utile quando si è circondati da tanti nemici, ma non potevo non usarla. Poi mi sarei persa le tue splendide urla di sofferenza.-
-Che tu sia dannata!-
-D’annata? Non sono mica un vino!-
-Si permette pure di fare la spiritosa, la maledetta!- dissi io con rabbia.
-Quella Alice Maiden ha copiato la mossa a Kanaria, anche se l’effetto è un po’ diverso…-
In effetti, Kanaria aveva ragione. Ricordava vagamente il movimento Web Of Lies che aveva usato contro il robot farfalla, ma oltre a bloccare i movimenti, la ragnatela di Tekkena faceva anche soffrire di dolore il nemico. Souseiseki cercò di liberarsi, ma era come se avesse quintali di pesi addosso che le impedivano di muoversi.
-Ogni sforzo è inutile. Datti pace!- disse la sua avversaria che si avvicinava a lei. Si muoveva nella ragnatela con tanta non curanza che sembrava davvero di vedere un ragno davanti alla sua preda. Una volta vicino a lei, le sollevò la testa toccandole il mento.
-Sarà colpa dei capelli, ma sembri proprio un maschietto. Davvero molto carino.- disse avvicinando lentamente le labbra alle sue.
Alla visione di quella scena, la mia mente tornò allo scontro con Yudokuhana, anche se stavolta i ruoli erano invertiti.
-Non… non ti azzardare…-
-Non aver paura, sarà una cosa rapida!-
Erano davvero vicinissime, quando le urla delle altre Alice Maidens, costrinsero Tekkena a fermarsi.
-Che avete da starnazzare?-
Non le dissero nulla, perché ormai Suiseiseki l’aveva raggiunta e colpita con un violento calcio sulla testa che la scaraventò poco lontano.
-Adesso ti libero io, sorella!-
Con l’annaffiatoio creò piccole piante che distrussero l’Energy Spider Web e liberarono Souseiseki.
-Ti ringrazio, ma non dovevi…-
Non finì la frase. Scosse elettriche verdi colpirono Suiseiseki che urlò.
-S… Sui…-
Tekkena si era rialzata e stava lanciando le scosse dai palmi delle mani.
-Come hai osato intrometterti, piccola schifosa? Ti ammazzo!-
Souseiseki compì un balzo, con le cesoie in mano, e stava quasi per tagliare la sua avversaria in due, ma Tekkena si salvò con l’aiuto del suo scudo, meglio conosciuto come Energy Shield.
-Desolata, ma non mi faccio fregare così facilmente!-
Nonostante questo, Souseiseki continuò a colpire lo scudo con foga, costringendo Tekkena a indietreggiare e usare anche la spada.
-Da… da dove prendi tutta questa forza? Dovresti essere uno straccio per colpa della mia tela!-
-Ho abbastanza forza per farti fuori, bambola di bassa lega!-
Tekkena lanciò un’onda energetica dallo scudo, buttandola a terra.
-Ripetilo, se hai coraggio!-
-Anche all’infinito se vuoi: bambola di bassa lega!-
Cesoie e spada tornarono a cozzare tra loro e stavolta era Tekkena a colpire con foga costringendo mia sorella a indietreggiare.
-Ti ammazzo! Ti ammazzo!- ripeteva la Alice Maiden con una rabbia incontenibile.
Non appena Souseiseki si ritrovò a terra, sembrava avere la vittoria in pugno, ma una pianta sbucata dal nulla si avvinghiò al suo braccio destro impedendole l’attacco.
-Q… Questa è…-
Questo la distrasse abbastanza da permettere a Souseiseki di compiere un salto e tranciarla in due verticalmente. Di nuovo, la Rosa Mystica uscì dal corpo di Tekkena e si unì alle altre nel corpo di Rokushi. Non appena le due gemelle si abbracciarono, un globo energetico rosso fuoco le colpì entrambe scaraventandole lontano.
-Questo scontro è irregolare! La tua dannata gemella si è intromessa e perciò sarai punita per questo!-
Il corpo di Saku s’illuminò di una luce rosso fuoco, ma mi parai davanti a lei.
-Se non sbaglio tu sei la quinta, giusto? Per cui sono io la tua avversaria!-
Saku rise.
-Hai ragione, ma volevo dare una piccola lezione a chi s’intromette nelle battaglie altrui!-
-Non accadrà più. Con me, almeno, puoi stare tranquilla!-
-Mpf! Sarà, ma ancora non mi fido!-



Nota 3: L’Energy Spider Web è ispirata alla tecnica Touma Messaijin vista nel manga Dai, La Grande Avventura.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: New Alice Maidens Parte V: Saku ***


Capitolo 7:

New Alice Maidens Parte V: Saku



“Questo dovrei dirlo io!” pensai.
-Allora? Che stai aspettando? Ti decidi ad atterrare o hai paura?-
Ero così soprappensiero che non mi accorsi che era atterrata e così feci altrettanto.
-Ho più paura di ben altro. Non certo di te!-
-Davvero? La famosa Shinku ha paura? Di cosa, se posso chiedere?-
-Di tua madre…-
Guardai Rokushi.
-E di tua sorella Rokushi!- conclusi.
-Quindi… non hai paura di me? Mi stai dicendo che non mi consideri?-
-In un certo senso…-
Boccaccia mia impara a tacere pensai, perché Saku mi colpì con un violento calcio sul mento che mi sollevò da terra, mi afferrò i codini e iniziò a girare su se stessa finché non mi scaraventò lontano.
-Ti farò rimpiangere di essere nata!-
Volò verso di me, il suo pugno s’illuminò come se fosse in fiamme.
-Fist Of Fire!- disse.
E mi diede un pugno tanto violento da scagliarmi ancora più lontano.
-Il tuo colpo ha lo stesso nome di una canzone che conosco!-
Saku fece spallucce.
-Fire Globe!-
Lanciò dalle mani numerosi globi di energia che al contatto con il mio corpo mutavano in fiamme. Fiamme che non avevano alcun effetto, né sul vestito né sul corpo.
-Cosa?-
-È il mio turno, se non ti spiace!-
Lanciai il vortice di petali, ma a parte scagliarla lontano, non servì granché. Era intatta e senza un graffio. Anche il suo ridicolo abbigliamento era integro.
-La mia vittoria sarà facile!-
-Cosa te lo fa pensare?-
-Io ho moltissimi attacchi, mentre tu sai usare solo quei ridicoli petali. Sarà facile farti fuori!-
Non aveva tutti i torti. Avevo solo quell’attacco. Non ero come Suigintou, Kanaria e Kirakishou, quindi lo scontro era piuttosto difficile a conti fatti. Saku mi vide pensierosa e questo la fece divertire.
-Ah, ah, ah, ah! Ti ho punta sul vivo eh?-
Avevo già detto che le Alice Maidens erano antipatiche? Beh, la sua risata e il suo prendermi in giro non fecero altro che confermarlo.
-Piantala di ridere come una scema e combatti da uom… ehm… da bambola!-
-Se ci tieni…-
Le mani di Saku tornarono a illuminarsi di una luce dello stesso colore del fuoco.
-Fire Wall!-
Alzò le braccia al cielo e una grossa fiammata, sbucata dal terreno, m’investì alzandomi in aria. Il fuoco non mi fece nulla, tranne disorientarmi, e bastò questo per farmi sbattere a terra violentemente.
-Mmmh… un altro attacco sprecato vedo!-
-Devi impegnarti molto di più!-
-Come desideri!-
Per la seconda volta imparai che dovevo tenere la bocca chiusa, perché Saku accolse la mia richiesta con un attacco più potente degli altri.
-Burning Vortex!-
Il vortice di fuoco m’investì facendomi roteare come una trottola, il mio vestito si bruciò completamente e rimasi completamente nuda.
-Oh! Bene, bene, questo significa che dovrò utilizzare un colpo ancora più potente di questo. Niente di più facile!-
Mi rialzai di scatto e la colpii con il mio vortice di petali. Inutile dire che non servì a nulla.
-Rilassati e fatti distruggere!-
Il suo corpo tornò a brillare di luce color fiamma.
-Flames Wind!-
Una fortissima folata di vento infuocato mi scaraventò a metri di distanza. Quando riaprii gli occhi, il mio vestito era tornato sul mio corpo. Tornai quindi dalla mia avversaria che, quando mi vide, rimase piuttosto delusa.
-Ma… ma come…? Avevo messo tutta me stessa in quel colpo!-
-Ti avevo detto che devi impegnarti di più. Sei come una scolara che non si applica!-
-Te la do io la scolara!-
C’è da dire che queste bambole erano molto permalose. Saku corse verso di me e iniziò a colpirmi con calci e pugni. Mi afferrava sempre i codini e mi sbatteva in terra di continuo, finché non tornò a girare su se stessa e lanciarmi lontano. Evidentemente era una che le piaceva il girotondo o le giostre. Stanca di subire, anch’io iniziai a darle i miei famosi pugni. Allora spiccò il volo e tornò a brillare.
-Ci risiamo. Un altro colpo fiammante!- dissi.
-Dici bene! Infatti, questo colpo si chiama proprio Blazing Claw!-
Un grosso artiglio di fuoco mi raggiunse e per la seconda volta, il mio vestito svanì. Ero davvero fortunata ad avere un corpo così forte e ancora una volta ringraziai mio padre per questo.
-Sono senza parole! Mi hai scocciato!-
-Però parli ancora…-
All’improvviso, Saku si mise in posizione fetale, roteando su se stessa, mentre il suo corpo brillava.
“Che diavolo fa?” pensai.
-Flaming Meteor!-
Sembrò una palla di fuoco che si diresse velocemente verso di me e mi colpì fortemente allo stomaco. Mi fece male, ma fortunatamente ero una bambola, perché se ero un’umana, il dolore sarebbe stato sicuramente peggiore. La “palla matta” continuò a colpirmi di continuo. Per stanchezza, reagii con il mio vortice di petali, ma fu sempre inutile. L’unico effetto fu che smise di fare la palla.
-Era ora che tornassi in te!-
-Non ti piace giocare a palla?-
-Sì, ma non quando sono bollenti e veloci!-
-Ah, ah, ah, ah! Che spasso!-
Mi ritrovai a pensare su che tipo di tattica usare, come poterla battere, ma la mia mente era vuota.
-A cosa pensi?-
-A un modo per batterti!-
-Non sforzarti inutilmente!-
Riutilizzò il Fist Of Fire colpendomi di continuo. Ormai ero così concentrata nei miei pensieri che non feci altro che subire i suoi colpi.
-Basta, mi hai stancato!-
-Che coincidenza, stavo per dire la stessa cosa. Mi hai anticipato di un soffio!-
-Soffio? È vero, che sciocca!-
-Cos…?-
-Dragon Heat Breath!-
Dalla bocca, lanciò una fiammata proprio come se fosse un drago. Fiato sprecato, naturalmente, ma questo non fece altro che irritarla.
-Insomma, che devo fare? Ogni mio attacco non funziona! L’unica cosa che ne risente, a volte, è il tuo dannato vestito!-
-Cos’ha che non va il mio vestito? Non ti piace?-
-Sinceramente? Fa schifo!-
-I gusti son gusti!-
Saku spiccò il volo e lanciò dal palmo della sua mano una palla di fuoco a forma di testa di leone.
-Lion Fire Ball!-
L’unica cosa che riuscì a ottenere, fu di scaraventarmi a terra. Nient’altro.
-Adesso basta. Questa è la mia carta vincente e se neanche questa funziona, ho esaurito le idee…-
Il suo corpo s’illuminò più intensamente del solito. Inoltre, mi parve di vedere alle sue spalle la figura di un drago, ma forse era solo soggezione, chissà.
-Ardi dragone! Dragon Flame!-
Come fa Goku quando usa la Kame Hame Ha, lanciò una fiammata che aveva la forma di un grosso dragone che m’investì bruciando il mio vestito e buttandomi a terra. Ad attacco terminato, Saku tirò fuori tutta la sua rabbia.
-Non riesco a crederci! Sei sopravvissuta anche a questo! Ti odio, maledetta!-
-Eh! Io e te siamo sulla stessa barca! Nessuna delle due ha idea di come battere l’altra!-
-Hai ragione, ma a differenza di te ho molti più colpi da usare e prima o poi troverò quello giusto!-
-Come credi!-
Saku alzò il bracco destro, sulla sua testa comparve un grosso anello di fuoco e me lo lanciò contro.
-E anche il Fire Ring non ha funzionato…-
-Ritenta, sarai più fortunata!-
Saku digrignò i denti.
-Ardent Aura!-
Lanciò un globo di fuoco alla stessa maniera della Dragon Flame che mi scaraventò a terra.
-E ora, il colpo di grazia. La mia carta vincente. E se non ti abbatto con questa…- Alzò le braccia al cielo e apparve un’enorme sfera infuocata sulla sua testa.
-Che esagerazione!-
-Fai pure la spiritosa, finché ancora puoi! Great Incandescent Sphere!-
Proprio mentre vidi avvicinarsi a me quell’enorme sfera incandescente, decisi di tentare una cosa che non avevo mai fatto in vita mia: lanciare il mio vortice di petali con entrambe le mani. Sapevo che, forse, non avrebbe avuto alcun risultato, ma dovevo tentare. Incredibilmente, riuscii a lanciarlo anche con la mano sinistra e, con tutte le mie forze, i due vortici riuscirono a rispedire al mittente la sfera, che la investirono senza darle il tempo di reagire, e il corpo di Saku bruciò e si sciolse completamente. Se non avessi utilizzato anche l’altro vortice, sicuramente sarei stata io quella bruciata e sciolta. L’unica cosa di Saku che non subì alcun danno era ovviamente la Rosa Mystica. Provai a colpirla con i miei petali, ma continuava a fluttuare e brillare intensamente.
-Maledizione!- esclamai delusa.
La Rosa Mystica raggiunse Rokushi che disse guardando la sorella freddamente:
-Ne manca solo una!-
-Stai tranquilla. La mia avversaria è la fragolina, ovvero, la più debole del gruppo. Difficilmente potrò essere sconfitta!-
Rokushi non disse nulla, mentre Ayasha atterrò davanti a me.
-Che fai ancora qua? Sparisci e chiama tua sorella!- mi disse.
Io continuai a fissarla. Anche lei, come la sorella Shokubutsu, mi faceva troppo ricordare Ginkijo per colpa della sua pelle.
-Allora? Ti sei addormentata?-
-Shinku, che fai? Raggiungi le altre, ora tocca a me!-
L’innocente vocina di Hinaichigo, che era accanto a me, mi risvegliò.
-Eh? Oh, scusate tanto. Ero soprappensiero.-
Accarezzai la testa della piccolina e lei mi abbracciò.
-Buona fortuna!- le sussurrai.
-Grazie!-
Mi allontanai raggiungendo le altre, mentre sentivo alle mie spalle Ayasha ridere e dire:
-Questo scontro sarà facilissimo! Durerà sì e no un minuto se non meno!-
-Attenta a dire così, potresti pentirtene!- disse Hinaichigo.
-Mia madre mi ha fatto vedere le tue battaglie. Sei debole!-
-Allora lo sei anche tu!-
-Mocciosa impertinente. Sei tu che devi stare attenta a quel che dici!-
-Perché, se no che fai? Chiami l’uomo nero che mi rapisce per un anno intero?-
Io strinsi i denti. Secondo me non faceva troppo bene a provocarla. Infatti, ebbi ragione, perché vidi il corpo di Ayasha brillare di una luce blu come l’oceano.



Nota 4: Il Burning Vortex, Blazing Claw e Flaming Meteor sono ispirati alle tecniche segrete di tre personaggi di Saint Seiya: Babel (Fotia Roufihtra), Jaoh visto nel terzo film (Shining Hell Claw) e Jagger visto nel primo film (Megaton Meteor Crash).

Nota 5: La canzone Fist Of Fire è di Anderson, Bruford, Wakeman, Howe.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8: New Alice Maidens Parte VI: Ayasha ***


Capitolo 8:

New Alice Maidens Parte VI: Ayasha



-Ora ti farò pentire di fare la spiritosa con me!-
-Tomoe mi ha detto che chi non ride mai non è una persona seria!-
-Questa Tomoe credo sia la tua padroncina, immagino, ma sappi che la frase non è sua!-
-E di chi è allora?-
-Non sono qui per fare conversazioni! Prendi: Dragon Water!-
Un’altra bambola fissata con i draghi, ma stavolta il suo era fatto d’acqua. Hinaichigo fu colpita e scaraventata in aria. Ayasha volò verso di lei, la afferrò per il collo e la buttò con violenza in terra.
-Mmmh… che ne dici di un altro volo?-
S’inginocchiò, mise una mano sul terreno e urlò:
-Water Wave!-
Un getto d’acqua sbucato da sottoterra scaraventò Hinaichigo di nuovo in aria, ma stavolta Ayasha attese che atterrasse violentemente da sola.
-L’ho già detto, ma lo ripeto: questa battaglia sarà facile come bere un bicchier d’acqua!-
Frase più che appropriata dati i suoi poteri.
-E ora è il turno del Water Whirl!-
Il turbine investì Hinaichigo e, com’era successo a me, girò come se fosse una trottola per un po’ prima di cadere a terra. Quando si rialzò, a fatica, era piuttosto rintronata.
-Come ti senti? Ti è piaciuta la giostra?-
-No!-
-Strano. Di solito i bambini vanno pazzi per le giostre!-
Hinaichigo usò i suoi rovi che si avvolsero sul collo e gli arti di Ayasha, ma lei si liberò senza fatica, sorrise e colpì la mia sorellina con un calcio volante.
-Voglio sentirti piangere come la mocciosa che sei!-
-Non ti darò questa soddisfazione!-
Ritentò ad attaccarla, ma Ayasha afferrò i rovi, li tirò a sé, cominciò a ruotarle sopra la sua testa come se fosse un lazzo e scaraventò Hina lontano.
-Stavolta ti è piaciuta. Ammettilo!-
Hinaichigo tornò davanti a lei e le rispose con rabbia:
-No!-
-Va bene, ho capito. Basta giocare!-
Il corpo di Ayasha tornò a brillare di luce blu oceano.
-Se non riesco a sconfiggerti con questa, allora non saprò più che fare: High Tide!-
Proprio come diceva il nome, creò un’alta marea che investì Hinaichigo e scomparve.
-Stavolta sono sicura che è andata!-
Dei rovi spuntarono da sottoterra e si avvinghiarono alle gambe di Ayasha facendola cadere a terra.
-No! Non può essere!-
Hinaichigo uscì da sottoterra tutta sorridente.
-Cucù!-
-Cucù un corno, maledetta mocciosa!-
Strappò i rovi un’altra volta con facilità e afferrò Hinaichigo per il collo con entrambe le mani sollevandola da terra e stringendoglielo con tutta la sua forza.
-Ti ammazzo, maledetta! Ti amma…-
Una mano uscì dal suo petto costringendola a mollare la presa e iniziò a tremare.
-Ma… cosa…?-
Si voltò a fatica per vedere chi era e rimase sconvolta.
-Ma… ma sei impazzita… Rokushi?-
-Niente affatto. Ho cinque Rose Mystiche in corpo, compresa la mia, e mancava solo la tua. Sinceramente mi ero stancata di fare da spettatrice!- le rispose con freddezza.
Istintivamente mi ritrovai a guardare Kirakishou. Tutte le sue avversarie erano fredde quanto lei.
-Sei… una lurida… pezzente…- continuò Ayasha.
-Questo è il volere di nostra madre!-
-Non raccontarmi… balle… questo è un tuo volere…-
-Anche!-
Rokushi ritirò la mano e Ayasha cadde a terra prona. Il suo corpo s’illuminò e l’ultima Rosa Mystica uscì unendosi alla settima Alice Maiden.
-Hinaichigo, vieni via, presto!- gridai.
Non se lo fece ripetere e ci raggiunse, mentre ci fu un intenso bagliore che ci costrinse a coprirci gli occhi. Quando li riaprimmo, Rokushi fluttuava davanti a noi.
-Come sto? Non sono bella?-



Nota 6: I colpi Dragon Water e Water Wave sono ispirati rispettivamente al Mizu no Ryuu di Umi Ryuzaki, dal manga/anime Rayearth, e all’arma di Waveman dal videogioco Megaman 5.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9: New Alice Maidens Parte VII: Rokushi ***


Capitolo 9:

New Alice Maidens Parte VII: Rokushi



La riposta era semplice: no, non era affatto bella. Era rimasta brutta. L’unica cosa che era cambiata era il vestito, più simile a quello di una principessa, privo di maniche, di colore lilla, e le ali erano grandi quanto quelle del robot farfalla e multicolori.
-Allora? Vi ho fatto una domanda!- ci disse.
Kirakishou si parò davanti a lei.
-Smettila di fare domande sceme! Pensa a combattere con me piuttosto!-
-Non riuscirai mai a battermi! A meno che non ti farai dare una mano delle tue sorelle e da Laplace.-
-Non sarà necessario…-
Io le misi una mano sulla spalla.
-Non… non sottovalutarla! Ha assorbito le Rose Mystiche delle sorelle!-
-E allora?- mi chiese senza voltarsi.
-E allora siamo nei guai! Ricordati cos’è successo ad Alice la prima volta…- Kirakishou si voltò e volse il suo occhio dorato su di me.
-Di che cosa stai parlando?-
-Le vostre Rose Mystiche erano finite nel mio corpo. È grazie a loro se ho sconfitto Alice la prima volta!-
-…-
-Ehy, signorina tutta panna, io sono qui che aspetto!- disse Rokushi che nel frattempo era atterrata.
Kirakishou continuò a fissarmi per poi guardare anche le altre e Laplace.
-State pronte a intervenire!- disse per poi atterrare davanti alla sua avversaria.
Era la prima volta che Kirakishou dicesse una cosa simile. Ciò significava solo che aveva capito quanto fosse pericolosa. Rokushi le sorrise.
-Ti strapperò quella rosa dall’occhio! Voglio sentirti gridare!-
Senza dire nulla, e con uno scatto fulmineo, Kirakishou usò i suoi rovi bianchi che si avvinghiarono all’addome di Rokushi, girò su se stessa e la scaraventò lontano, ma anziché toccare terra, frenò e rimase a fluttuare.
-Devi fare meglio di così!- le disse.
-Non sfidare la sorte. Non ti conviene!-
Rokushi sorrise e il suo corpo iniziò a brillare di tanti colori diversi come le ali che aveva dietro la schiena.
-Animals Spirits!-
Un’onda multicolore colpì mia sorella in pieno. Quando la polvere svanì, era senza più il suo candido vestito.
-Beh, per essere l’inizio posso tranquillamente dire “buona la prima”!-
Kirakishou si alzò a fatica e iniziò a nevicare.
-Wow! Questo è il tuo potere? Davvero utile!-
Da semplice neve leggera, si tramutò in tormenta e Rokushi diventò una statua di ghiaccio.
-Ho uno strano presentimento!- dissi a me stessa.
Infatti, Rokushi si liberò dalla sua prigionia con facilità.
-Ah! Vedo che il vestito è tornato. Peccato!-
-Desolata…-
Kirakishou fece comparire la sua spada, ma Rokushi rimase a fissarla con un sorrisetto beffardo sul volto. Mi ricordava troppo Alice, purtroppo.
-Snake Strangler!-
Un serpente di energia violacea con occhi verdi, si attorcigliò attorno al corpo di mia sorella stringendoglielo forte e facendola urlare.
-Che bel suono che ha la tua voce urlante!-
Kirakishou smise di urlare di colpo.
-Anche tu devi saper fare di meglio!-
-Cosa?-
Senza fatica, Kirakishou si liberò.
-D’accordo!-
Spiccò il volo e usò un altro attacco:
-Wolf Fangs!- Lanciò un lupo di energia bianca che azzannò Kirakishou buttandola a terra.
-E ora… Golden Rays!-
Era l’attacco di Sei. La maledetta aveva deciso di usare tutti gli attacchi delle sue sorelle. Dopo i Golden Rays, fu il turno del potere musicale di Myuzu. Fece comparire una chitarra elettrica e iniziò a suonare un assolo improvvisato che costrinse Kirakishou a inginocchiarsi e tapparsi le orecchie. E non era la sola. Dopodiché, creò un’enorme pianta carnivora che però non riuscì ad attaccare mia sorella perché la congelò e tagliò la “scultura” con la sua spada.
-Ottima resistenza, ma quanto durerai?- le chiese Rokushi.
Mia sorella non rispose e le lanciò la spada contro. Rokushi, senza scomporsi, si coprì con le sue ali, proprio come Suigintou.
-Adesso basta! Questo non l’accetto!- disse quest’ultima.
Suigintou volò verso Rokushi con la spada in mano, ma lei la sorprese con un calcio ben assestato all’addome per poi buttarla a terra con uno schiaffo.
-G… Gin-sama… perché?-
Rokushi atterrò e si avvicinò lentamente alle due. Le piante di Suiseiseki spuntarono da sottoterra e si avvinghiarono agli arti della bambola sollevandola. Souseiseki ne approfittò, ma appena le cesoie raggiunsero il cranio della Alice Maiden, andarono in frantumi.
-N… No, non può essere!-
Rokushi si liberò, colpì Souseiseki con un pugno violento allo stomaco, seguito da un calcio rotante e la buttò addosso alla gemella.
-Rassegnatevi bamboline! Non riuscirete neanche a vedere mia madre, perché vi ucciderò qui e subito!-
Le sue ali s’illuminarono, ci fu un bagliore arcobaleno intenso che fu seguito da una grande esplosione. Suigintou era l’unica in piedi, insieme a Kirakishou, perché aveva difeso lei e la sorella con le sue ali. Invece noi eravamo a terra e parecchio disorientate.
-Che ali portentose che hai darkettona! Lasciatemi dire che ammiro la vostra tenacia, ma prima o poi dovrete cedere!- disse tornando a terra.
Suigintou la colpì con i suoi dragoni, mentre Kirakishou la colpì con le lame di ghiaccio, ma fu tutto inutile.
-Dov’ero rimasta? Ah, sì!-
Detto questo, si mise a braccia conserte con il sorriso beffardo stampato sul volto.
-Che… che sta facendo?- si chiese Suiseiseki.
Suigintou tentò di muoversi, ma non ci riuscì. Era come se fosse incollata al terreno.
-Oh, no! Questa è…-
Capimmo troppo tardi che si trattava della ragnatela di Tekkena.
-Energy Spider Web!-
Finalmente capii cosa provò la povera Souseiseki. Il dolore era davvero insopportabile. Stavamo rischiando d’impazzire. All’improvviso, Laplace riuscì ad alzarsi, con grande sforzo, sollevò il piede, sempre a fatica, e colpì un “filamento” di energia facendola sparire. Riacquistata la mobilità, s’inginocchiò.
-Bravo coniglietto. Davvero bravo! Ora capisco perché mia madre voleva usare il tuo corpo! Perché, un robot come te dovrebbe stare dalla parte di stupide bambole come loro?-
Laplace si alzò di scatto e, in un lampo, diede un violento pugno a Rokushi buttandola a terra.
-Sono mie amiche! Non osare più chiamarle stupide!-
Rokushi si alzò e gli sorrise.
-Che ne dici di fare due salti?-
-Vuoi ballare?-
-No, idiota, combatti con me! Vediamo cosa sai fare!-
Laplace si mise in posizione da pugile, mentre Rokushi rimase impassibile.
-Mettiti in posa. Mi sento a disagio!-
-Combatti e zitto!-
Laplace attaccò con una serie di pugni, ma ogni volta la sua avversaria li parava tutti. Passò quindi ai suoi immancabili calci rotanti, ma anche quelli erano parati con facilità. Dopo numerosi tentativi infruttuosi, Laplace riuscì a colpire la sua avversaria con un pugno allo stomaco. Fu soddisfatto, ma il suo sorriso si spense subito. Rokushi non aveva sentito nulla.
-Questo è un pugno? Non ho sentito nulla!-
Laplace la colpì con i calci, ma benché indietreggiasse, sorrideva beffardamente.
-Laplace allontanati da lei! Non voglio che…- m’interruppi.
Lui capì e con un salto all’indietro atterrò accanto a me.
-Non vuoi che mi distruggano un’altra volta è così?-
-S… sì…-
Rokushi iniziò a brillare di una luce color del fuoco.
-Ecco che sta per usare i poteri di Saku!-
-Blazing Claw!-
Evitammo il colpo spiccando il volo, ma non riuscii a evitare la Dragon Flame che mi scaraventò a terra. Quando mi rialzai, me la ritrovai davanti.
-Sei tu quella che deve essere distrutta per prima!- mi disse.
Mi afferrò per il collo e mi sollevò da terra. La sua presa era possente. Laplace cercò di aiutarmi, ma più la colpiva, più sembrava che i suoi attacchi andassero a vuoto.
-Levati scocciatore. Water Wave!-
Laplace fu scaraventato lontano. Io mi sentii mancare.
-Primo movimento: Piccola Rapsodia Dell’Ape!-
La melodia di Kanaria creò numerose piccole onde energetiche a forma di api. Non servì molto, purtroppo.
-Secondo movimento: Fiori Di Luce!-
Come diceva il titolo, numerosi fiori di luce, o meglio di energia luminosa, si scontrarono contro la bambola. Questo parve avere effetto perché alla fine mi lasciò, si girò verso Kanaria e si parò davanti a lei.
-Ah… ah…-
Fu colta dal terrore, quindi mi ripresi in fretta e corsi in suo aiuto.
-Lasciatela a me. Sono io la sua avversaria!- disse Kirakishou.
-Ma… non ce la farai mai da sola!- le dissi.
-Appunto. Non ce la farete mai!-
Rokushi s’illuminò di rosso.
-Lion Growl!-
Un’altra esplosione devastante ci scaraventò lontano. Eravamo senza speranza. Laplace, strisciando, mi raggiunse.
-Dobbiamo sconfiggerla, altrimenti…-
-Ma… cosa possiamo fare? Siamo condannate! Credo che sarò costretta ad assorbire di nuovo le Rose Mystiche delle mie sorelle per vincere…-
-Non è detto. Hai notato? Lei usa i poteri delle sue sorelle, quindi anche voi usate i vostri poteri tutti insieme!-
Guardai Laplace nei suoi occhi rossi. Era un azzardo, ma poteva anche funzionare. Mi alzai e dissi alle altre il piano del nostro amico. Intanto Rokushi blaterò.
-Siete sopravvissute ancora? Ma com’è possibile?-
-Preparati maledetta! Ora sappiamo come vincerti!-
Le prime ad attaccare furono Suiseiseki e Hinaichigo che bloccarono i movimenti della nostra avversaria. A quel punto, io lanciai il mio vortice di petali, Kirakishou e Suigintou lanciarono rispettivamente le piume e le lame di ghiaccio che si unirono al vortice, e Kanaria usò la melodia del suo violino:
-Terzo movimento: Tesla!-
Aveva lanciato fulmini, quindi il vortice era un insieme di petali, piume, lame di ghiaccio e fulmini. Rokushi fu investita in pieno, roteò su se stessa mentre le piume, le lame e i petali tagliavano la pelle e l’abito, mentre i fulmini distruggevano pian piano il suo corpo.
-Non può essere vero. Tutto ciò è assurdo!-
Un ultimo fulmine le finì in bocca ed esplose completamente. Di lei e delle Rose Mystiche non vi era più traccia.
-A… abbiamo vinto!- dissi.
Ci fu un’esplosione di gioia che, purtroppo, dovetti stroncare sul nascere.
-Abbiamo poco da gioire. C’è ancora qualcuno che dobbiamo sconfiggere!-
Le mie sorelle si fecero serie di colpo, solo Kirakishou era rimasta, come sempre, imperturbabile per tutto il tempo.
-Ma dove si trova? Avremmo dovuto chiederlo a Rokushi prima di distruggerla!- osservò Souseiseki.
-Hai ragione sorella!- disse Suiseiseki.
Io annuii pensierosa.
-Non dannatevi troppo, ve lo dico subito!-
La voce di Alice veniva dall’alto, ma aveva qualcosa di strano: era troppo metallica per essere la sua. Poi capii finalmente il perché. Dal cielo arrivò il corvo robotico che si avvicinò a me.
-Ciao Shinku!- disse.
-Ciao un corno!-
-Vuoi sapere dove mi trovo? In un luogo piacevole e molto interessante!-
Rimasi in attesa per sapere il resto:
-Mi trovo nel monte Fuji!-
Detto questo, il corvo volò via.
-Il monte Fuji. Come diavolo ha fatto a finire lì?- si chiesero le mie sorelle.
-Non lo so…- dissi io.
Laplace s’inginocchiò davanti a me e mi accarezzò il viso.
-Cosa ti preoccupa?-
-Nulla di che, mi stavo solo chiedendo, ancora, come ha fatto a sopravvivere un’altra volta e che aspetto avrà!-
-Oh beh, questo sarà facile scoprirlo. Basterà andare al monte Fuji e lo scopriremo!-
Lo fissai e poi rivolsi il mio sguardo alle mie sorelle.
-Ho sentito dire che una volta entrati nel monte Fuji non è più possibile uscirne. Le numerose grotte che ci sono all’interno sono un vero e proprio labirinto! La leggenda vuole che solo una persona riuscì a uscirne, ma l’esperienza l’aveva fatto impazzire!-dissi.
-Un luogo perfetto, per una come Alice! Anche lei è pazza, no?- disse Kirakishou.
Sorrisi.
-Hai proprio ragione!-
Finito il tempo delle chiacchiere, spiccammo il volo. Destinazione: monte Fuji. Ci mettemmo quasi un’ora, e considerate che stavamo volando ad alta velocità, e una volta arrivate, atterrammo davanti a una grotta.
-Questo posto mi fa paura!- disse Hinaichigo.
Io le sorrisi e cercai di darle coraggio con carezze e parole dolci. Anche Laplace mi aiutò facendo il buffone per farla ridere, ma poi si fece serio.
-E se la escludiamo dalla battaglia?-
Io ci pensai. L’idea non era malvagia.
-No!- disse Hinaichigo sorprendendoci.
-Se cadremo come nella prima battaglia, Shinku avrà bisogno di tutte le nostre Rose Mystiche per vincere!-
-Chi ti dice che sarà così? Quando abbiamo affrontato Alice l’altra volta, non ha sconfitto nessuna di voi!- le dissi.
-Ho… ho il presentimento che questa battaglia sarà dura come la prima!-
Era un discorso preoccupante, ma da non prendere sotto gamba.
-Non sarete sconfitte. Farò in modo che non accada!- dissi.
-Stavo per dirlo anch’io!- disse Laplace.
Gli sorrisi, guardammo tutti la grotta e finalmente entrammo. Una volta dentro la grotta, percorremmo un cunicolo, piuttosto stretto, in fila indiana. Date le nostre dimensioni, noi non avevamo problemi, invece il povero Laplace, per colpa della sua altezza, era costretto a camminare leggermente piegato e farlo sembrare un gobbo. Camminammo per ore, quando finalmente il passaggio cominciò ad allargarsi sempre più. Lo spettacolo che ci si presentò davanti ci lasciò stupefatte. Non immaginavamo minimamente che fossero così grandi le caverne sotto il monte Fuji. Il “soffitto” era pieno di stalagmiti, alcune delle quali così lunghe da formare delle vere e proprie colonne.
-Che spettacolo!- esclamarono le gemelle, Kanaria e Hinaichigo.
-Non siamo qui per fare una gita turistica, purtroppo, perciò concentratevi!- disse Suigintou.
In effetti, non eravamo certo lì per divertirci. Io ero più tesa di una corda del violino di Kanaria. Non so dirvi con precisione per quanto tempo eravamo sotto il monte Fuji a cercare Alice, ma mi stavo leggermente stancando. E non ero la sola.
-Che rottura… ha scelto proprio un nascondiglio furbo!- disse Suigintou.
-In effetti…- le dissi io.
Quando arrivammo all’ennesima caverna con le stalagmiti colonna, Laplace s’inginocchiò improvvisamente, poggiando la testa in terra, e fummo costrette a fermarci.
-Che ti succede, Laplace?- gli chiese Kirakishou.
Noi ci avvicinammo. Si sentiva male e stava soffrendo.
-Che cos’hai? Ti senti male?- gli chiesi.
Smise di soffrire di colpo e rimase zitto per qualche secondo. Dopodiché, si alzò tenendo la testa abbassata e gli occhi chiusi. La sollevò di scatto e li spalancò. Avevano qualcosa di diverso. Non erano più rossi, ma arancioni.
-Ma che…?-
-Mai stata meglio!- disse.



Nota 7: Kanaria suona: Piccola Rapsodia Dell’Ape e Fiori Di Luce de Le Orme e Tesla degli Unitopia.

Nota 8: Il monte Fuji come campo di battaglia è ripreso dal manga di Saint Seiya - I Cavalieri Dello Zodiaco.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10: L’Ultima Battaglia Sotto Il Monte Fuji ***


Capitolo 10:

L’Ultima Battaglia Sotto Il Monte Fuji



Non aveva più la sua voce, ma era femminile ed era fin troppo famigliare.
-N… No! Non posso crederci… Dimmi che non è vero!- dissi tutta tremante.
-Mi spiace deluderti, ma sono proprio io!-
M’inginocchiai con le lacrime agli occhi. E non fui l’unica. Anche le altre si unirono a me.
-Ehy, che reazione! Non pensavo di emozionarvi così. Vi sono mancata?-
-Come… come diavolo hai fatto a…- chiese Kirakishou che, strano a dirsi, era sconvolta quanto me.
Laplace, o meglio, Alice, iniziò a ridere.
-Ricordate il nostro ultimo scontro?-
Annuimmo.
-Ricordate che presi la testa di Laplace con una mano fingendo di distruggerla? Ebbene, in realtà stavo trasferendo la mia “anima” nel suo corpo. Fortunatamente il trasferimento fu molto più rapido di quanto pensassi. Ha avuto la stessa rapidità di quando si scarica un’immagine. Ah, ah, ah, ah, ah!-
Mi misi le mani tra i capelli continuando a piangere disperata. Non potevo credere a quanto sentivo. Speravo fosse solo un brutto sogno.
-Quindi… le Alice Maidens hanno fatto finta di non conoscerti. Loro sapevano che tu eri la loro madre!- disse Kirakishou.
-Vedo che sei intelligente, cara la mia signorina tutta panna. Sono state davvero delle bravissime attrici. Anche quando Rokushi ha combattuto con me, è stata bravissima. Davvero un’attrice fenomenale. Da premio Oscar!-
-Se avessi continuato a combatterla…-
-Già, se avessi continuato, sarebbe stata costretta a uccidermi, ma avrebbe esitato e voi avreste scoperto l’inganno. Sapevo, però, che una vostra sorellina, troppo affezionata a Laplace, non avrebbe mai permesso che morisse di nuovo e quindi l’ha interrotto.-
-Shinku…- disse la mia candida sorella.
Probabilmente mi aveva guardato, ma io avevo gli occhi fissi sul vuoto.
-Eh. La morte di Laplace l’aveva così sconvolta… era normale che interrompesse lo scontro per non vederlo morire di nuovo. Come ci si sente, adesso, sapendo che ora dovrete combattere contro qualcuno che consideravate un amico?-
La domanda era rivolta a me, ma non risposi. Ero troppo sconvolta.
-Mmmmh… la linea è occupata vedo. Dimmi Kirakishou, come ti senti?-
-Delusa sinceramente. Delusa perché ho fatto tanto per riportarlo tra noi e adesso…-
Non la vidi in faccia, ma sono pienamente sicura di dire, a giudicare dal tono della voce, che l’imperturbabile Kirakishou stava piangendo.
-Adesso dovrai distruggerlo con le tue mani. È questo che volevi dire?-
Kirakishou non rispose.
-Chi tace acconsente. Dimentichi una cosa però… come farai, anzi, come farete?-
-Ho anch’io una domanda per te!-
-Sentiamo!-
-Come ti senti in un corpo dalle fattezze maschili?-
Alice rise di gusto.
-Non ne sento differenza. È come tutti gli altri. Ti va bene come risposta?-
Io mi alzai e mi diressi verso Alice. Il mio corpo si muoveva meccanicamente. Alzai la testa e lo fissai in quegli occhi diventati tristemente di colore arancione. Qualcosa si strinse al mio collo e fui tirata all’indietro.
-Stagli lontano, stupida! Cosa pensavi di fare?-
Non ero in me e dissi una cosa che non sarebbe mai uscita dalla mia bocca.
-Volevo farmi uccidere. È colpa mia se Laplace è stato posseduto da Alice. Non merito di vivere!-
Uno schiaffo fortissimo da parte di Kirakishou mi risvegliò.
-Non è stata colpa tua!- mi disse.
-Ma…-
-Allora che avete deciso di fare? Non potete scappare da qui. Conoscete la leggenda no? Resterete qui per sempre. Anche se, per miracolo, riuscirete a scappare, vi darò la caccia e vi distruggerò. Ora capite perché ho scelto questo posto come campo di battaglia? Ah, ah, ah, ah!-
-Siamo… siamo condannate… Ha il corpo di Laplace… non abbiamo alcuna speranza di batterlo!- dissero le altre.
Laplace… no, Alice, lanciò un’onda energetica dalla mano destra costringendoci a evitarla scansandoci e fluttuando. Suigintou la prese in pieno, ma tanto si riparò con le ali. Lo scopo di Alice era separarci. Con una rapidità incredibile, Alice fluttuava davanti a me.
-Una volta ti ho lasciato vivere e mi hai distrutta. Non commetterò lo stesso errore! Sarai la prima a morire!- disse e mi afferrò il collo.
Avevo perso così tanto la voglia di combattere, che non reagii minimamente. Volevo che tutto finisse. Tutta al più, l’ingrato compito di distruggere colui che un tempo era il nostro amico Laplace, assorbendo le Rose Mystiche delle altre, sarebbe toccato a qualcun’altra.
-Fai… quello che devi fare!- dissi chiudendo gli occhi in segno di resa.
-Con piacere!-
Sentii un rumore metallico, lo stesso che fanno due spade quando cozzano tra loro, e il braccio di Alice vibrare. Era la spada di Kirakishou, che non appena riaprii gli occhi la vidi spezzarsi in due.
-Brutta mossa, candida rosellina!-
Alice mi scaraventò a terra come se fossi immondizia e rivolse il suo sguardo inquietante verso Kirakishou.
-S… svegliati Laplace!- disse.
Alice iniziò a ridere fragorosamente.
-Ti piacerebbe non è vero? Ma ormai lui non esiste più!-
Alice cercò di attaccare, ma Kirakishou evitò il colpo scansandosi e lanciandole contro le sue lame di ghiaccio. Ogni volta che si scontravano con il suo corpo, andavano in frantumi senza farle il minimo danno. Suigintou arrivò a darle una mano, usando i suoi dragoni, che la scagliarono contro una parete, ma non fu sufficiente. -State solo tentando delle mosse disperate. Sapete una cosa? Mi piace! Disperatevi ancora di più!- disse Alice rialzandosi.
Dal terreno, spuntarono le piante di Suiseiseki che si avvinghiarono ai suoi arti.
-Presto, Souseiseki, attaccala ora!-
Souseiseki impugnò le cesoie, pronta a spiccare il volo, ma all’improvviso si bloccò. Rimase ferma dov’era.
-Che cosa fai?- le chiese la gemella.
-È tutto inutile. Non funzionerà. Le mie cesoie si spezzeranno come la spada di Kirakishou. Non servirà a nulla!-
Alice rise divertita, si liberò senza sforzo, con uno scatto fulmineo apparve davanti a Souseiseki e le ficcò una mano nel petto.
-Addio, maschiaccio!-
Suiseiseki gridò disperatamente il nome della sorella, mentre quest’ultima cadde a terra supina.
-N… no… non di nuovo!- dissi.
-Fuori una. Chi sarà la prossima?-
Il corpo di Souseiseki s’illuminò e la Rosa Mystica uscì dal suo corpo.
-Ah no! Stavolta non mi faccio fregare così facilmente!-
Alice afferrò la Rosa Mystica con la mano sinistra e iniziò a urlare di dolore. La manica e il guanto scomparvero in un attimo, ci fu un’esplosione e si ritrovò senza un braccio.
-A… assurdo…- disse tutta tremante.
La Rosa Mystica si diresse, volando sopra la sua testa, velocemente verso di me ed entrò nel mio corpo.
-N… no… non di nuovo!- ridissi.
Ero diventata un disco rotto. Non facevo altro che ripeterlo e non muovevo un muscolo.
-Non ti permetterò di distruggermi una seconda volta grazie all’aiuto delle Rose Mystiche. Muori Shinku!-
Alice volò verso di me, ma i rovi di Hinaichigo si avvolsero sulle sue orecchie frenandola.
-Maledetta mocciosa!-
Alice tagliò i rovi, compì un salto e affondò il suo pugno nel petto di Hinaichigo. Entrambi tornarono a terra in sincrono, ma Hinaichigo era prona e non si muoveva più. Anche la sua Rosa Mystica entrò nel mio corpo.
-A quanto pare, il copione si ripete!- disse Alice.
-Ma se ti uccido per prima, non accadrà!- aggiunse.
-Sei una stupida!- disse una voce.
La voce era di Laplace. Stava cercando di riprendere il controllo di sé. Infatti, i suoi occhi cambiano colore come la voce. Occhi arancioni, voce di Alice. Occhi rossi, voce di Laplace.
-Stai zitto idiota! Non permetterti più d’insultarmi.-
-Sei una stupida ripeto! Anche se sconfiggerai Shinku, la sua Rosa Mystica e le altre due che ha in corpo, andranno sicuramente a qualche altra Rozen Maiden. In ogni caso, sarai sconfitta!-
Questo la fece stare zitta per qualche secondo, infatti, gli occhi rimasero rossi per un po’, finché non tornarono arancioni.
-Ma torna a dormire coniglio pazzoide!-
-Laplace ha ragione!- dissi finalmente riprendendomi.
-Anche se mi uccidi, sarà qualcun’altra a prendersi le Rose Mystiche!-
-Sta zitta!-
Mi lanciò un’onda energetica buttandomi a terra. Quando alzai la testa, vidi che stava correndo verso di me, ma i rovi bianchi di Kirakishou e le piante di Suiseiseki le fermarono i movimenti. A un tratto, atterrò davanti a me Kanaria, con il violino, che mi dava le spalle.
-K… Kanaria!-
-Kanaria non poteva rimanere a guardare! Anche Kanaria deve combattere!-
-Smettila di blaterare, allora, e attacca!- dissero le due.
-Primo movimento: Prolog!-
La melodia creò una tormenta di neve, ma che non servì a nulla. Non riuscì neanche a congelarla.
-Come prologo è stato deludente!- le disse.
Si liberò dei rovi e delle piante, dopodiché raggiunse Kanaria con un balzo.
-Come mai, non tremi di paura questa volta?-
-Kanaria ha una fifa blu, ma non lo vuole far vedere!-
Suigintou intervenne con un calcio rotante che fece barcollare Alice, ma in realtà fingeva. Ci stava prendendo in giro.
-Scansati sorella, è il momento del secondo movimento!-
Non se lo fece dire due volte e volò in alto.
-Ogni tentativo è inutile e tu lo sai!-
-Eine Kleine Nachtmusik!-
Musica classica. Finalmente. Solo una volta aveva usato un brano del genere. L’onda d’urto scaraventò Alice poco lontano. Peccato che si rialzò subito pulendosi lo smoking, anche se aveva una mano sola.
-Forza. Hai ancora un movimento da sfruttare. Vedi di non deludermi però, altrimenti sarai la prossima a morire!-
Kanaria rivolse il suo sguardo verso di me.
-Abbi cura della Rosa Mystica di Kanaria!- mi disse.
La pianta di Suiseiseki tornò a immobilizzarla.
-Ho capito, scusa un attimo!-
Alice si liberò ancora e si diresse verso di lei.
-Rettifico: sarai tu a morire adesso!-
Suiseiseki reagì disperatamente usando il getto dell’annaffiatoio che colpì Alice in pieno volto. Sapete quale fu il risultato? Nulla. Non le accadde assolutamente nulla.
-Suiseiseki! Terzo movimento: What's Hidden There?-
Questo non era propriamente un movimento d’attacco, ma servì solo per far scomparire magicamente Suiseiseki. Più precisamente a nasconderla, proprio come suggeriva il titolo.
-Affascinante, ma ora basta!-
Alice lanciò un’onda energetica che distrusse il violino di Kanaria. Suiseiseki ricomparve.
-Ma che…?-
-Rieccoti!-
Suigintou e Kirakishou cercarono di aiutarla, ma non fecero in tempo. Poterono vedere il suo povero corpo colpito da un violento calcio che le perforò il petto. Un’altra Rosa Mystica che finì dentro di me.
-Bene. È arrivato il vostro turno. Devo solo scegliere chi sarà la prima tra voi!- La spada di Kirakishou era tornata sulla sua mano.
-È tutto inutile, fiocco di neve!- le disse Alice.
Saltò e con un calcio volante le perforò il petto.
-Gin… sama…- disse prima di cadere a terra.
-Dannazione!-
Suigintou tentò la mossa disperata di attaccarla con i suoi dragoni, ma niente.
-Alice!- gridò Kanaria.
Il violino tornò in suo possesso.
-Movimento finale: Hurricane!-
La melodia creò, appunto, un vero e proprio uragano, ma quando Alice fu investita, non si mosse di un millimetro.
-Complimenti per i gusti musicali, ma è tempo di finirla con i concerti!-
Volò verso Kanaria e le perforò il petto con la mano. Kanaria cadde all’indietro, s’illuminò e mi ritrovai con l’ennesima Rosa in corpo.
-Siete rimaste sole sorelline. Che avete intenzione di fare?-
-Cos’hai intenzione di fare tu! Lo sai che quando Shinku, o io, assorbiremo l’ultima Rosa Mystica, sarai spacciata?-
-È un rischio, certo…-
Alice mi si parò davanti.
-Troppe volte ti sei salvata. Ma ora basta!-
Sollevò la mano, pronta ad affondarla nel mio corpo, ma Suigintou riuscì a mettersi tra noi due e ad abbracciarmi. In sintesi, si prese il colpo al posto mio.
-S… Suigintou!- dissi.
-O… Ora falla a pezzi!- disse prima di accasciarsi a terra.
L’ultima Rosa Mystica entrò nel mio corpo e ci fu un intenso bagliore. Per la seconda volta, avevo un lungo abito bianco, come quello di una principessa, con due ali dello stesso colore dietro la schiena.
-Ci incontriamo di nuovo… ma stavolta non mi farò battere!-
-Se tu non avessi il corpo di Laplace…-
Alice mi colpì con un pugno. Non mi fece nulla. Usò un calcio, ma il risultato fu lo stesso. Più colpiva, più non serviva a nulla.
-Dannazione!-
-Ora capisci cosa proviamo quando ti colpiamo e non serve a nulla?-
Non mi rispose e tentò di colpirmi ancora e ancora. Fu allora che i suoi occhi tornarono rossi.
-Ogni tentativo è inutile. Smettila di renderti ridicola!- disse Laplace.
Di nuovo gli occhi arancioni.
-Ti ho detto che devi stare zitto e tornare a dormire!-
-Scordatelo! Sei tu che devi dormire!-
-Piantala, cretino!-
Approfittando del litigio tra le due personalità, disposi i corpi delle mie sorelle in fila, supine e con le mani unite sul petto. Alice/Laplace continuavano a litigare tra loro con insulti che non sto qua a riscrivere. Vi lascio immaginare. All’improvviso, Alice riprese il controllo e stava per lanciarmi un’onda energetica, ma Laplace la fermò, sollevò il braccio al cielo, chiuse la mano a pugno e si diede una violenta botta sul petto perforandolo. Io rimasi sconvolta, mente lo vidi inginocchiarsi e perdere olio dal petto e dalla bocca.
-L… Laplace…- dissi in lacrime senza riuscire a muovermi.
-Tu… sei un pazzo. Un vero e proprio… coniglio pazzoide…- disse Alice.
-Questo… è il mio corpo… non il tuo. Preferisco esplodere… piuttosto che essere posseduto… da te! Lo faccio… per le mie amiche…- le rispose.
Laplace mi guardò, gli occhi erano i suoi, e mi sorrise.
-Vi voglio bene, piccole dame!- disse.
Sollevò il braccio al cielo, lanciò un’onda energetica e il soffitto gli crollò addosso.
-Laplace…-
Prima che potei inginocchiarmi e piangere, ci fu un’esplosione terribile. Questo fece tremare la caverna. Stava per crollarmi tutta addosso. A un tratto, il mio corpo cominciò a muoversi contro la mia volontà. Comparve il violino di Kanaria e dissi sempre contro la mia volontà:
-Movimento extra: The Real Escape!-



Nota 9: Kanaria suona: Prolog degli Änglagård, Eine Kleine Nachtmusik di Wolfgang Amadeus Mozart, What's Hidden There? degli Svanfridur, Hurricane di Bob Dylan, The Real Escape degli Everon.

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Capitolo 12
*** Epilogo ***


Epilogo



Magicamente, mi ritrovai, insieme ai corpi delle mie sorelle, ad Aokigahara, la foresta situata alla base nord-occidentale del monte Fuji. Rimasi un attimo con lo sguardo fisso nel vuoto, prima di rivolgerlo ai corpi delle mie sorelle. I pensieri erano rivolti a Laplace e al suo ultimo sorriso. Non potei fare altro che piangere. Esaurite le lacrime, m’inginocchiai e iniziai ad accarezzare quei corpi. Pensai che sarebbe apparso lo spirito di nostro padre da un momento all’altro, come accadde la prima volta, ma non fu così. Questo mi amareggiò molto, perché significava che ero costretta a vivere per sempre con un corpo non mio, dove convivevano le “anime” delle mie sorelle. Tornai a piangere e fu allora che sentii una mano accarezzarmi la testa. Quando la alzai, Rozen era davanti a me. Accanto a lui c’era una bellissima donna con lunghissimi capelli biondi e gli occhi azzurri e una bambina di cinque anni che era la copia esatta di Hinaichigo.
-P… Padre… ti prego… aiutami!- gli dissi continuando a piangere.
Lui mi sorrise e mi disse.
-Non ce n’è bisogno. Hai fatto tutto da sola!-
-C… come sarebbe?-
-Guarda i loro corpi!-
I loro petti erano integri.
-Ma… ma come…?-
-Non lo capisci? È stata la mia carezza che ti ha donato il potere di rigenerarle con le tue lacrime!-
Guardai di nuovo i corpi. Ero davvero incredula. Non potevo credere ai miei occhi.
-G… Grazie… papà…-
La donna e la bambina si avvicinarono a me sorridendomi e mi accarezzarono il viso. Tornarono al fianco di Rozen che le abbracciò, mi tirò un bacio e svanirono. Sorrisi. Mi toccai il petto con le mani, il mio corpo s’illuminò e le sei Rose Mystiche uscirono per tornare dentro le mie sorelle. Quando si svegliarono mi sorrisero.
-Torniamo a casa!- dissi ricambiando il sorriso.
Una volta tornate a casa, Jun non mi chiese nulla. Si limitò a dire:
-Scommetto che ora scriverai su un diario quanto è successo!-
-Perspicace!- gli risposi.
E infatti mi misi a scrivere fino adesso. Questa, triste per certi versi, trilogia si è ormai conclusa definitivamente. Non dimenticherò mai Laplace. Mai. Ora vado. Jun mi ha chiamato. Sta iniziando Detective Kun-Kun, un programma che adoro.



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Shinku chiude il diario, pone la penna e si dirige verso la porta. Fuori, il corvo robot che la osservava dalla finestra, volò via e scomparve all’orizzonte.



DOLLS AND ROBOTS WAR III:

LE NUOVE ALICE MAIDENS E L’ULTIMA BATTAGLIA

FINE

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